L'altro giorno in università mi sono persa ad ammirare LA BALLERINA di DEGAS ed è venuto fuori questo strano racconto che spero possa piacere a qualcuno..by Silvì
Ci sono
dipinti che sono degli specchi su mondi sconosciuti.
Universi
inesplorati dove tutto è possibile.
Dove tutto
sembra reale e nel contempo irreale.
Una notte di estate densa del profumo
delle belle di notte, delicati fiori dal giallo intenso del sole primaverile,
il cielo è terso, pieno di stelle, e solo una tiepida brezza fa muovere
leggermente l’aria.
Una scogliera altissima si affaccia
sull’oceano blu come quella notte ed insolitamente calmo.
Sopra di essa una piccola fanciulla,
dalla pelle d’alabastro e dalle lunghe trecce nere come l’ebano, danza.
Indossa solo un vaporoso abito
candido e delle piccolissime calzature da ballerina, anch’esse bianche.
Il vento le fa muovere i capelli, ma
lei sembra non accorgersene nemmeno, è presa da una musica che solo lei può
udire, e che la spinge a non fermarsi, a continuare a danzare, come se volesse
diventare un tutt’uno con quella melodia così misteriosa e nel contempo così
familiare.
La musica si espande, pare
appropriarsi persino della sua anima, e lei si sente libera.
Libera di volare su nel cielo e
magari danzare anche lassù, tra le stelle, senza pensieri, solo
meravigliosamente prigioniera delle note.
Ogni tanto qualcuno passa sopra
quella scogliera e la vede: c’è chi pensa che sia pazza, c’è chi sia una fata
dei boschi che, felice per il ritorno della bella stagione, balla.
Che importa chi sia?
Chiunque passi non può fare a meno di
fermarsi ad osservarla, rimanendone incantato.
Perché nelle movenze in cui essa si
muove c’è una grazia che fa stringere il cuore e fa rimembrare qualcosa di
antico e dimenticato.
La gioia.
La letizia di assaporare un momento.
Una stagione.
Il sole caldo che è tornato.
I fiori che profumano l’aria.
E persino la notte.
La notte non spaventosa degli incubi,
ma tenera dei sogni più belli.
Dove tutto diventa possibile e non
esiste più la paura.
FINE