Paralove at all!!!

di MissShinigami
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Sono davvero stupida!
Alcuni credono che possa esserci un limite alla stupidità, ma io ho abbattuto le barriere! Sono talmente pazza da starmene in Time Square alle dieci di sera mentre nevica.
Stavo congelando; la neve scendeva lenta, molti passanti alzano il naso per scrutare il cielo. Un bambino, in punta di piedi aprì la bocca e tentò di prendere al volo un fiocco di neve con la lingua. Catturo il momento con la mia reflex: un’altra istantanea perfetta, inquadratura eccellente, ma non mi convince la luce. Purtroppo mi capita spesso, ho preso la decisione di non fare mai foto preparate: niente pose né trucchi, niente premeditazione, solo pura naturalità. La cosa difficile è che quando la gente vede un obbiettivo si irrigidisce e cerca di essere quello che non è … lo odio.
Sospirai. La musica nelle orecchie mi ricordava lo scorrere del tempo. La linea della chitarra si fa acuta e precisa: l’assolo; poi il ritornello: ‘We were born for this’ mimo con le labbra poi sorrido.
Mi metto a ricontrollare le foto che ho appena fatto: alcune sono davvero buone a dispetto delle mie aspettative, non piace molto lo sfondo cittadino, in fondo sono una campagnola.
La prima foto che feci con la nuova reflex di mio zio (sì perché ovviamente avere sedici anni non ti consente di avere una reflex tutta per te, triste ma vero … molto triste) era nell’orto dei nonni nel Tennessee: una foglia con accanto una ghianda ancora attaccata al ramo, il sole dietro di loro le rende nere e ne delinea nettamente i contorni. Sembrava una cartolina.
Guardai in alto, i fiocchi di neve volteggiavano sotto di me tranquilli, sembravano tante piccole fate bianche. Scattai una foto, ma non venne come mi aspettavo, così ritentai.
Mentre sollevavo la macchina, qualcuno mi urtò; a causa della neve già caduta in terra scivolai finendo con il sedere per terra. La forza dell’urto mi fece venire le lacrime agli occhi.
“Oddio! Scusa ero distratta!” sentii dire sopra di me. “Tutto bene?” la voce della ragazza che mi stava parlando mi era familiare, molto familiare … troppo …
Mi voltai e … e nulla, capii subito di chi era quella voce. Annuii come una deficiente!
“Meno male! Scusa ancora!!” salutò lei.
Se ne stava andando.
Saltai su una panchina lì acanto e la inquadrai con la reflex: la sua testina rossa risaltava tra la folla circondata dai i volteggianti fiocchi di neve …
Quella fu la prima volta in cui incontrai Hayley Williams.

Eccola qua, è una cosa strana! Sarà un fantasy grandi cose in programma ... spero vi piacciano!! ^^




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