madre bambina 1
Madre
Bambina
Torno
da scuola entro in casa
e
ti vedo stanca.
Torno
da scuola entro in casa
e
ti vedo stanca.
Sono
appena tornata da scuola. Anche oggi mi ha
riaccompagnato a casa Elisa, la nostra vicina di casa che viene a
prendere sua
figlia. Appena entro dalla porta vedo la mia mamma di spalle davanti al
calendario nel quale da sei anni ogni sera tracciamo una croce sul
giorno
appena passato. La mia mamma ha le spalle curve, è sempre
stanca in questo
periodo.
Mamma
non stai mai ferma
hai
sempre tanto da fare
ma
appena mi vedi,
mi
vieni ad abbracciare.
Mi
vieni ad abbracciare!
Non
stai ferma un attimo, sei sempre impegnata a fare
qualcosa. Cucinare, sistemare, giocare con me, uscire, portarmi in
giro. E non
ti riposi mai. Ma non capisco il perché. Hai appena visto
che sono arrivata, e
mi corri incontro abbracciandomi e prendendomi in braccio. Mi dai un
dolce
bacio sulla guancia e io mi accoccolo a te. Sento il tuo cuore battere
forte.
Lentamente mi rimetti a terra e io rimango un attimo a guardarti.
"La
mia Alya è tornata da scuola. E' proprio una bambina
stupenda. Capisce tutto al volo. Da come mi sta guardando ora mi sta
rimproverando il fatto che non mi riposo mai, come mi dice sempre. Ma
io non ce
la faccio a stare ferma. Ho bisogno di muovermi e di non pensare. Sono
sei anni
che faccio questa vita, e non posso mollare tutto ora. Ormai manca
poco. Solo
altri quattro giorni."
Poi
mi siedo, ti allontani,
e
con gli occhi di oggi
penso
come sarai domani.
Domani.
Mi
siedo a tavola e continuo a guardarti mentre finisci di
preparare il nostro pranzo. E provo a immaginarmi come sarai tra
qualche anno.
Sicuramente bella come adesso. Con i tuoi capelli sempre a boccoli che
ti
cadono liberi sulle spalle e che ti leghi sulla testa quando sei
impegnata a
fare qualcosa di veramente importante. Il mio istinto di bambina mi
dice che i
tuoi occhi torneranno a sorridere di nuovo, che perderanno quel velo di
tristezza che spesso riesco a leggervi dentro. Sicuramente sarai
più felice di
ora in futuro, sento che c'è qualcosa che ti manca. Ma non
capisco cosa.
"Guardo Alya che mangia e
continuo a chiedermi se non
senta il bisogno di avere anche un papà oltre che una mamma.
E' ancora piccola,
ma non mi ha mai chiesto come mai tutti hanno due genitori e lei
soltanto uno.
Ha anche conosciuto solo due dei suoi numerosi zii. Mi hanno
allontanato tutti
quando hanno saputo che aspettavo lei. Hanno osato definirla la "figlia
del diavolo". Non l'hanno mai voluta conoscere. Solo Ginny mi
è rimasta
vicino, oltre la mia famiglia. Harry, Ron, Lavanda... tutti gli amici
di
scuola, tutti a lasciarmi sola nel momento dove avevo più
bisogno di loro. Ho
anche lasciato il corso di Auror e per andare avanti ho iniziato quello
di
medimaga due anni dopo che Alya è nata. Ora lavoro solo la
mattina, e in casi
speciali o nei giorni dove ci sono molte urgenze, anche il pomeriggio.
E Ginny
viene a prendersi cura di Alya. Quelle due si adorano letteralmente...
ma come
si fa a non adorare quel faccino furbo, con quegli occhioni dolci? e
poi tutti
quei boccoli dorati le stanno d'incanto! Mia figlia, il mio tesoro
più
prezioso. Devo riuscire a darle il meglio della vita. Per questo ho
preso la
mia decisione."
E
guardo e vedo i tuoi passi passare.
E
guardo e vedo le tue mani pregare.
E
guardo e vedo i tuoi occhi pensare.
E
vedo che tu guardi me.
E
guardo e vedo i tuoi giorni cambiare.
E
guardo e vedo la tua bocca parlare.
E
guardo e vedo il tuo cuore ballare.
E
vedo la tua stella brillare.
E
vedo la tua stella brillare.
Nel
pomeriggio eccoci al solito nella nostra stanza, quella
dove dormiamo assieme. L'abbiamo arredata insieme. E' piena di giochi,
di
pupazzi e di nostre foto. Ma anche piena di segreti. Non mi hai mai
permesso di
aprire il tuo cassetto, quello che è sempre stato chiuso a
chiave e che so che
quando ti chiudi in camera tu apri e guardi. Cosa nascondi la dentro?
Ora
mentre credi che io sono addormentata ti vedo camminare per la stanza.
Hai la
faccia triste, i tuoi passi sembrano nervosi, qualcosa ti preoccupa.
Poi ti
vedo fermarti e seguo il lento movimento delle tue mani che si uniscono
come in
preghiera. Chiudi gli occhi e rimani così per un poco di
tempo. Poi riapri gli
occhi e ti avvicini alla foto di noi due assieme al mare, di sera a
guardare le
stelle, quella sera mi hai fatto vedere la costellazione del Dragone,
dove si
trova la stella da cui io ho preso il nome. Vedo i tuoi occhi farsi
pensierosi,
forse stai ripensando anche tu a quel giorno. Riesco a leggere diverse
emozioni
nei tuoi occhi limpidi. Piano piano ti giri verso di me e ti accorgi
che non
sto dormendo. Sorridi e ti avvicini. Vedo che tra le mani tieni una
collana con
un anello appeso come ciondolo. La metti al collo e ti avvicini a me.
In questi
giorni sono cambiate molte cose, le nostre giornate. Siamo molto
più spesso a
giocare assieme, molto più spesso a parlare e scherzare.
Sento che in questo
momento il tuo cuore è felice almeno quanto il mio.
Perché siamo assieme.
Stiamo bene assieme mamma, ma a te manca qualcosa, e forse anche a me.
Vedo che
guardi l'anello appeso al collo e vedo i tuoi occhi che brillano di
ricordi
passati, sento il tuo cuore battere più veloce, e dalla
finestra vedo una
stella che brilla più delle altre. Ho sempre adorato il
pomeriggio quando di
inverno si vedono le stelle. Questo ricordo legato all'anello ti rende
felice.
Ne sono contenta!
"Sono
le sei di un pomeriggio invernale non molto freddo.
Alya si è addormentata sul nostro lettone. Piano piano mi
alzo e mi metto a
camminare per la stanza. Sono nervosa. Ho paura di aver preso la
decisione
sbagliata. Non riesco a togliermi dalla mente il suo viso, ho paura di
sapere
come reagirà dopo aver avuto la notizia. Non mi è
mai stato permesso di
scrivergli, nemmeno per una cosa così importante.
Starà bene? O è impazzito
come tutti? Sto facendo davvero una cosa giusta? Alya cosa
dirà? Forse se prego
un poco avrò le idee più chiare. Voglio solo la
felicità della mia bambina e
anche la mia. Lo rivoglio.
Lentamente riapro gli
occhi e mi avvicino alla foto mia e di Alya scattata a mare, in piena
notte
mentre guardavamo le stelle. Le ho dato il nome di una stella
appartenente alla
costellazione del Dragone, la costellazione di Draco. Lei non sa che
significato può avere, ma è una cosa che mi
è venuta spontanea fare appena me
la sono ritrovata fra le braccia... Ha gli stessi occhi, e gli stessi
capelli.
Da me ha preso il carattere, da lui tutto l'aspetto fisico, tranne per
fortuna
la carnagione, non è pallida, ma normale, rosata. Che
dirà appena la vedrà?
Forse ormai dopo sei anni non si ricorda più neanche di me,
forse ha scordato
tutto. Perché pensare a questo fa così male?
Forse è meglio non dire niente ad
Alya, non voglio farla soffrire. Mi giro a guardarla e vedo che mi
guarda,
allora non dormiva! Le sorrido e piano piano mi avvicino a lei. Nel
frattempo
da un cassetto del tavolo ho preso la mia collana, con l'anello che mi
ha
regalato lui anni fa. La metto al collo e sento un senso di calore
invadermi.
Sorrido e mi siedo sul letto. Abbraccio mia figlia e me la tengo al
petto un
poco. Dietro di noi la finestra aperta dalla quale si vedono le prime
stelle."
E
guardo e ti canto, tu sei la più bella.
Tu
madre bambina, tu madre e sorella.
Poi
ti guardo negli occhi e c'è un'altra stella.
E
c'è un'altra stella.
Insieme
sul letto a cantare e a giocare. Adoro questi momenti
con te. Sei la mamma più buona e bella. Sei sempre presente
e oltre che da
mamma mi hai fatto anche da sorella maggiore. Non mi hai mai fatto
sentire la
mancanza di avere un papà. Anche se molte volte sono stata
sul punto di
chiederti dove fosse il mio. Ma forse ti avrei reso triste
chiedendotelo.
Quando ho chiesto alla zia Gin lei mi ha detto che la costellazione del
Dragone
ti ricorda lui. Per questo hai scelto per me il nome di una stella?
Ogni volta
che ti guardo negli occhi oltre me vedo il riflesso di un altra stella
che per
te è stata importante, e mi sento felice di non essere la
sola in quella grande
costellazione. Grazie Mamma, ti voglio bene!
"Dopo
aver cantato, giocato e cenato, siamo di nuovo sul
nostro letto. Tutte e due con un libro in mano. Ha preso la mia
passione peri i
libri. La vedo tranquilla. Poso il mio libro e me la prendo in
braccio.. sento
che questo è il momento migliore per parlarle. Prego con
tutto il mio cuore che
vada tutto bene e, dopo averle dato un bacio sulla testolina bionda, la
siedo
davanti a me e inizio a parlarle."
-
Alya, la tua mamma ti deve dire alcune cose importanti, prometti di
ascoltarmi buona buona?-
-
Va bene, ma aspetta un attimo- si alza e si dirige verso il cesto dei
pupazzi, si mette e cercare li dentro e torna stringendo tra le mani un
pupazzo
che le ha regalato Gin: un piccolo serpentello bianco a cui io, con un
incantesimo, ho cambiato il colore degli occhi per farli assomigliare a
quelli
di Draco. Alya si risiede davanti a me, con il serpente addosso.
Sorrido
pensando al significato che ha per me quel gesto. E' sempre stato il
suo
pupazzo preferito, da piccola senza di lui non si addormentava. E il
mio
pensiero vola subito a Draco, e a come sarà felice di
saperlo. Forse.
-Mammaa,
mammma? ora puoi parlare eh - i miei pensieri vengono
interrotti dalla vocina di mia figlia che mi guarda in attesa. Le
sorrido e
inizio il mio lungo discorso.
-Certo
amore, scusa ero sovrappensiero. Allora... hai presente il
calendario dove ogni sera tracciamo un croce sul giorno trascorso?-
Dopo un
cenno affermativo della testolina bionda presi forza con un sospiro e
continuai
-Bene... tutte quelle croci hanno un significato preciso, tempo fa ti
ho detto
quante dovevamo metterne vero? e ormai ne mancano poche...- venni
interrotta da
Alya che con voce saputella diceva - Per l'esattezza ne mancano solo
quattro-
Guardai la sua faccia seria e concentrata e scoppiai a ridere.
-Esatto
Alya. Ora voglio raccontarti una lunga storia, ma devi
ascoltarla tutta prima di dire qualsiasi cosa ok?- parlai con voce
dolce,
guardandola negli occhi. Lei
annui e i
suoi occhi si fecero attenti e curiosi.
-
In tutti questi anni non ti ho mai parlato di tuo papà.
Anche tu ne
hai uno ovviamente, e sono rimasta stupita del fatto che tu non abbia
mai fatto
domande su di lui. - mi interrompo un secondo e vedo che i suoi occhi
si sono
velati di tristezza, le faccio una carezza sul faccino e lei decide di
parlare.
-Non
ho mai chiesto niente perché non volevo farti diventare
triste. Ma
la zia Gin mi ha detto che lui ti voleva molto bene e che il mio nome
me lo hai
dato perché la stella che lo porta si trova nella
costellazione dove c'è anche
la sua stella. E' vero mammina??-
La
mia Alya, che tesoro, mi si erano inumiditi gli occhi, non aveva mai
fatto domande per non fare stare male me. E quella pazza di Gin che non
mi ha
detto che le ha raccontato delle cose. Mi faccio forza e rispondo alla
domanda
di mia figlia, che continua a guardarmi in attesa.
-Si
amore, è vero. l'intera costellazione del Dragone
è la sua stella.
Ti ho dato questo nome così potevate essere vicini anche se
siete molto
lontani. La vuoi vedere una foto?- le chiedo un poco titubante, non so
se sia
una cosa saggia mostrargliela. Mi sorride tutta contenta ed emette un
versetto
tutto di gioia. Mi alzo dal letto e mi dirigo al mio cassetto, quello
che tengo
chiuso a tutti. Prendo l'anello appeso alla collana e con quello faccio
scattare la serratura del cassetto. Ne tiro fuori una foto vecchia di
almeno
sette anni. Fu scattata l'estate subito dopo la fine di Hogwarts.
Eravamo a
mare, in Italia. Lui aveva una piccola casetta su un'isola piccolina
vicino la
Sicilia. E' stato il
mese più bello che abbiamo passato prima che tutto iniziasse
ad andare male. Mi
dirigo verso il letto e mi ci siedo. Porgo la foto ad Alya che la
guarda
meravigliata, abbagliata da tutta la bellezza di suo padre.
-Mammina,
ma è tanto bello papà- Papà... lo ha
chiamato papà....Sento un
tuffo al cuore e mi si inumidiscono gli occhi... faccio una fatica
enorme per
non fare cadere una lacrima. Le do un buffetto sulla guanciotta rossa.
-Si
chiama Draco il tuo papà- Sorrido. Adoro pronunciare il suo
nome
-Drago?!?
come il Dragone! mamma papà è un drago???- Rido e
la osservo
divertita, lei invece mette il broncio capendo che sto ridendo di lei.
-Amore,
si chiamo DraCo, con la "C" no con la "G"... capito?-
Annuisce
seria e si mette a guardare di nuovo la fotografia. Ha uno
scintillio troppo bello negli occhi la mia Alya, sembra felice, ma ad
un tratto
il suo visino si fa triste e mi chiede -mammina, posso tenerla io la
foto di
papà?- la guardo e mi viene una fitta al cuore. Ha gli occhi
lucidi e una
lacrima scende leggera sul sul volto. Gliela asciugo e le do un bacio,
me la
accoccolo contro il petto e poi finalmente le rispondo -Certo amore che
puoi
tenerla. Anzi se fai la brava e ascolti tutto quello che ti devo dire
te ne
faccio vedere anche delle altre, ok piccola?- lei annuisce contro il
mio petto
e non alza gli occhi dalla fotografia, si mette più comoda e
quando è
tranquilla io inizio a parlare con voce dolce, ma anche tanto triste.
-Tempo
fa a scuola io e Draco ci odiavamo, non andavamo per nulla
d'accordo. Io ero nella casa dei Grifondoro, lui in quella dei
Serpeverde. Io e
lui non ci conoscevamo, ma ci odiavamo lo stesso. Avevamo idee diverse.
Ma al
mio ultimo anno qualcosa cominciò a cambiare. Mi accorsi che
Draco si
comportava in modo odioso per motivi che tu non potresti capire, e
così poco a
poco, con una scusa molto stupida, iniziai ad avvicinarmi a lui e a
conoscerlo
meglio. In breve tempo riuscimmo a stabilire un rapporto di amicizia,
di
nascosto a tutti, solo la zia Gin sapeva tutto e mi aiutava. Dopo poco
tempo
questo rapporto divenne qualcosa di più importante e finimmo
col metterci
assieme. Solo poche persone lo sapevano. Era una cosa pericolosa
perché se
qualcuno della sua famiglia fosse venuto a saperlo saremmo stati in
pericolo di
vita. Amavo moltissimo tuo padre, piccola mia, e lui amava molto me.
più di una
volta abbiamo rischiato di rovinare questo rapporto per colpa di
persone che
non riuscivano a capirlo, ma alla fine siamo riusciti a rimanere
assieme. I
miei due migliori amici, Ron ed Harry, te ne ho già parlato,
non sapevano
niente e dovevo fingere anche con loro. Ma mi andava bene. Alla fine
della
scuola andammo in vacanza insieme. Al mare. - mi fermai per riprendere
fiato e
per permettere ad Alya di assimilare tutte quelle notizie.
Lei
sorrideva alla foto e poi alzò il visino verso di me, e si
avvicinò
fino a darmi un bacino sulla guancia. Era il suo modo per dirmi che
aveva
capito e che mi voleva bene. Che angelo di bambina.
-Mamma
ma papà allora perché non è
più con te? non ti vuole più bene?-
il suo faccino ora era triste.
-Fammi
continuare, ancora non ho finito. Dicevo... dopo questa vacanza
ognuno è dovuto tornare alle sue occupazioni.. io ho
iniziato il corso di Auror
insieme ai miei amici, lui invece iniziò un "corso" che mai
avrebbe
voluto fare, il corso per diventare mangiamorte. Io mi opposi con tutte
le mie
forze a questo, non volevo che lo diventasse, e nemmeno lui voleva, ma
se si
rifiutava rischiava la vita, lo avrebbero ucciso, e così
Silente gli consigliò
di fare come gli ordinavano i suoi genitori, ma nel frattempo di fare
la spia
per il nostro lato. Draco accettò, sapendo in questo modo di
mettermi al sicuro
dagli attacchi dei suoi compagni. E iniziò così
la sua vita da spia. Io ero
sempre in ansia, ci potevamo vedere pochissime volte. Ma mi andava bene
saperlo
vivo. Durante le vacanze di Natale, le prima passate fuori della
scuola, ormai
diplomati, ci incontrammo e passammo una settimana nella casa al mare.
Fu in
quel momento di pace che abbiamo concepito te. Ma ancora non lo
sapevamo. Verso
la fine di Gennaio si svolse la grande battaglia contro Voldemort, dove
Harry
Potter batté Voldemort e salvò il mondo magico,
ma queste storia la conosci
già. Subito dopo la battaglia furono catturati tutti i
mangiamorte e furono
processati. Anche tuo padre fu catturato con essi. E dopo tre giorni fu
sottoposto al processo. Silente testimoniò per lui dicendo
che aveva fatto la
spia per noi, ma il Wizengamot lo dichiarò colpevole lo
stesso e lo condannò a
sei anni di carcere ad Azkaban. Silente fece il possibile ma non
riuscì a fare
revocare la pena. Così Draco è in carcere da sei
anni, senza la possibilità di
vedere nessuno e di ricevere notizie dal mondo fuori.-
Non
mi ero accorta di stare piangendo fino a quando le mani delicate di
mia figlia si poggiarono sulla mia faccia ad asciugare quelle scie
salate che
bagnavano il mio viso. Mi diede un bacio e mi si strinse contro.
-Non
piangere mamma, se no mi metto a piangere anche io e mi sono
ripromessa di non farlo mai-
La
abbracciai più forte e la riempii di baci e poi ripresi il
discorso
da dove lo avevo lasciato.
-
Quando la condanna di Draco fu effettiva io caddi in uno stato di
depressione, iniziai a mangiare molto di più e a stare
sempre giù. Nessuno se
ne spiegava il perché, solo Gin che sapeva mi fu vicina e mi
tenne d'occhio,
fino a capire che non stavo male solo per Draco, ma anche
perché ero incinta.
Aspettavo te, la figlia mia e di Draco. Da quel momento mi sono ripresa
e ho
continuato a vivere perché avevo un motivo. Certo ero
giovane per avere un
figlio, ma era mio e di Draco e mi hai dato la forza di andare avanti.
Cercai
in tutti i modi di fare sapere a Draco che aspettavo nostra figlia, in
modo da
dargli un motivo valido per resistere là dentro senza
diventare matto, ma ogni
volta che provavo ad andare là non mi facevano entrare e
tutte le lettere che
spedivo tornavano regolarmente indietro ancora chiuse. Quindi Draco non
ha mai
saputo di avere una figlia meravigliosa come te. Ancora non lo sa. E
questo non
è giusto. Mi dispiace Alya, avrei voluto che tu avessi una
famiglia normale
come tutte le bambine, invece non è stato possibile. Anche
tutti gli amici,
appena saputo che aspettavo la figlia di Draco Malfoy, mi hanno
allontanata e
lasciata sola. E tu sei dovuta crescere solo con me e la zia Gin.-
Alya
stretta a me scosse la testa e poi con voce tranquilla
iniziò a
parlare.
-Ma
tu sei la mamma migliore del mondo e ti voglio tantissimo bene,
anche alla zia Gin. Con te sono sempre stata bene...anche senza un
papà.- poi
si ferma e guarda ancora la foto. -Quindi le croci che ogni sera
mettiamo sul
calendario indicano quanto manca all'arrivo di papà?- i suoi
occhi brillavano
di gioia, era felice.
-Si
amore, fra quattro giorni il tuo papà uscirà da
Azkaban e sarà di
nuovo libero...ma- non riuscii a finire la frase che Alya si
alzò e iniziò a
saltare sul lettone urlando di felicità che il suo
papà sarebbe tornato. Il mio
viso si fece più scuro. E se Draco una volta libero avesse
deciso che di noi
non gliene fregava niente io come lo avrei detto ad Alya che ora era
così
contenta? le avrei spezzato il cuore. Ma non potevo essere triste ora.
Ma forse
era meglio avvertirla prima che c'era questa possibilità.
-Alya
torna seduta che ti devo dire un'altra cosa.- Lei ubbidiente, si
sedette e mise il serpente in braccio a me. -Piccolina, non
è detto che papà
torni qui con noi. Non sappiamo cosa gli è successo in
questi anni. Non posiamo
saperlo perché non ci danno sue notizie. Potrebbe anche
essere diventato pazzo,
o aver perso la memoria, mi spiace piccina, ma non essere
così felice, è tutto
ancora un punto interrogativo. Lo sapremo fra quattro giorni quando
andrò a
prenderlo.-
-Ma
io vengo con te vero mammina??- mi guardava con il suo visino dolce
e con gli occhioni da cucciolo. Non riesco a dirle di no quando fa
così.
-Se
fai la brava si. Però mi devi promettere che mi aspetterai
fuori,
non è posto per i bambini quello, ok?-
-Promesso
mammina! ma dobbiamo anche andare a comprare qualcosa per
papà. posso fargli un regalo? ti preeeeegoooooo
maaammiiinaaaaa-
-e
va bene piccola peste, puoi portargli un regalo, ma solo se fatto da
te! ha più valore.-
-un
bel disegnooo siiii- e Alya iniziò a saltellare sul letto
tutta
felice. Fino a quando ad un certo punto non si fermò di
colpo. -Mamma, ma
allora se papà torna a casa io non posso dormire
più con te e quindi mi devi
comprare una stanza tutta per me, vero?- non lo stava dicendo con aria
triste,
ma la sua era una semplice constatazione... e in effetti aveva ragione.
Ma
meglio aspettare.
-Poi
si vede diavoletta, ora fila in bagno a lavarti i denti e poi
andiamo tutte e due a nanna. E' tardi.-
E
mentre Alya correva scalza in bagno io con un colpo di bacchetta
incorniciavo
la foto di Draco che avevo dato ad Alya e segnavo una croce nera sul
calendario. Ora si che eravamo pronte a dormire.
-----------------------------------------------------------------°°°°°----------------------------------------------------------------------
I
tre giorni successivi volarono in fretta. E la mia confortevole
casetta si ritrovava con colori, matite e pennarelli sparpagliati da
tutte le
parti. Alya aveva preso sul serio la questione del disegno. E non
sembrava
particolarmente sconvolta dal fatto che avrebbe potuto vedere suo padre
per la
prima volta in vita sua e sempre nel giro di cinque minuti essere
bellamente
rifiutata come figlia. Io ero agitatissima, ma cercavo di nasconderlo,
non
volevo pensare al giorno dopo. Era troppo vicino.
All'alba
delle dieci di sera mi alzai dal divano per andare in cucina a
vedere se Alya stava ancora disegnando. La trovai con la testolina
ricciuta
appoggiata al tavolo che dormiva profondamente, un pastello ancora
nella mano
destra chiusa a pugno e una gomma da cancellare nell'altra. In quel
momento
provai un moto di tenerezza incredibile.
La
sollevai piano piano e la misi nel lettone al calduccio. Sorrideva!
Tornai in salotto e sistemai i colori e tutte le altre cose sparse sul
tavolo.
Presi in mano il disegno e rimasi sorpresa. Alya aveva disegnato noi
due con
Draco in una casetta in riva al mare e un cagnolino tutto nero. Che
disegno
tenero!! Lo rimisi sul tavolo e mi avvicinai al calendario. Misi
l'ultima croce
su di esso e mi misi a letto accanto la mia bimba. Mi sentivo agitata.
Da
domani la mia vita sarebbe cambiata, o in meglio o in peggio. E insieme
alla
mia anche quella di mia figlia. Del mio tesoro più prezioso.
Decisi di non
pensarci più e mi addormentai semi beata coccolata dal
tepore del letto.
-----------------------------------------------------------------°°°°°----------------------------------------------------------------------
Angolo dell'autrice:
Salve mie care! :)
Questa storia non sarà molto lunga, saranno al massimo
cinque - sei capitoli.
Pubblicherò una volta alla settimana, possibilmente di
mercoledì.
Spero che sia di vostro gradimento!
Al prossimo capitolo
Nikyblack
|