Filosofia da Topoleone

di topoleone
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Presentazioni

Nell’anno del Signore 2007 nacque un topoleone. Nel 2012 quanti anni avrà? Un lustro direte voi. La risposta sarebbe anche esatta, se quel topoleone non avesse un’età anagrafica registrata in qualche luogo. Ma che importanza ha sapere chi esso sia? Penserà il lettore saggio: nessuna, basta che abbia qualcosa di interessante da dire. penserà il lettore pratico: sì, purchè questa agonia abbia fine. Penserà il topoleone: io scrivo per me stesso e mi conosco; perché descrivermi, se so già chi sono e dove vado?

(Modifica al 2.9.2013)
A tutti quelli che leggeranno: beato colui il cui pensiero scorre su binari ordinati che portano dalla stazione di partenza a destinazione seguendo il percorso più breve. Qui si parla di una mente soggetta ad un elevato tasso entropico (che però fa più figo etichettare come “disordine creativo”) Quindi la collocazione dei vari capitoli subirà degli spostamenti in base alle evoluzioni stesse del Topoleone, al tempo a disposizione per imbrigliare i pensieri e scriverli secondo un senso più o meno logico ed al grado di approfondimento degli stessi. Non basta un singolo capitolo per descrivere una vita e la moltitudine di sfaccettature emozionali che un individuo prova. Quindi portate pazienza se il capitolo 4 un giorno sarà 6 o anche di più. (Fine modifica)

L’alfa e l’omega

Del topoleone a volte prevale la componente del piccolo roditore, soprattutto quando si perde tra i numerosi scaffali ammiccanti delle librerie. La sua passione è quella di aprire una pagina a caso ed annusare a piene nari e polmoni le essenze che si sprigionano dalla carta. Difficile quindi che possiate vederlo cedere al tecno-fascino dei tablet o del più figo “I-pad 5000” I più scorgendolo, lo prenderebbero per pazzo, ma per i veri estimatori della rilegatura, non c’è emozione più bella di scoprire un libro spinti dalla componente olfattiva. Come un sommelier degusta il vino. Incapace di leggere col naso, alla fine il Topoleone si vede costretto ad utilizzare un altro criterio di scelta, decisamente più comune: la quarta di copertina. Ed è qui che il nostro amico dà il meglio di sé. [esempio fittizio di quarta di copertina] “nel suo romanzo più intrigante e che lega il lettore ad una sedia da fachiro fino alla fine, un plebiscito accoglie con giudizio unanimemente positivo il nuovo bestseller del grande…” [sinapsi e neuroni del Topoleone, impazzite] “bene sembra fatto per noi!” Così passando in quella corsia potreste vedere il Topoleone intento a leggere l’intera prima pagina del libro. Se trova conferme alle sue aspettative, non richiuderà subito il volume, per proseguire nel sancta santorum delle pagine scritte alla ricerca di un nuovo obiettivo, ma starà lì a soppesarlo e ad ammirarne la copertina, a cercare invisibili graffi, come in una sorta di controllo di qualità. Non pago, girerà infine il tomo aprendolo al contrario. NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO PERCHE’ STAI LEGGENDO LA FINE?!?
Il Topoleone serafico potrebbe qui risponderti “non è importante sapere chi è l’omicida o se vissero tutti felici e contenti; il bello è scoprire quello che c’è tra l’alfa e l’omega.

F.to Topoleone




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