Timeline/Termini
del cross-over: ispirato al mio future!verse
Ginger e
alla meravigliosa History Repeating di Laura ♥ (se siete curiosi sui due personaggi della
flash, fate un salto nelle storie per conoscerli meglio!).
Personaggi/Pairing(s): Mason
Lockwood/Charlotte Williams.
Warnings: poteva essere una drabble, ma sono innamorata di questi due, quindi è
uscita una minuscola flash fiction.
Challenge/Prompt: drabble!meme, richiesta da Laura con il prompt TVD/HR/ginger!verse:
Mase/Charlie - "A Londra".
Note: Londra è la città natale del padre di Charlotte, il titolo
è preso da un verso di “Cade la pioggia” dei Negramaro (la canzone in sé non è collegata,
ma la frase mi ispirava).
Disclaimer: Mason Lockwood
appartiene alla magnifica Laura (la smetto di
linkare il tuo profilo, giuro), è il figlio di Tyler Lockwood appunto
nella storia sopra citata. Charlotte Williams è invece un mio
personaggio, ossia la figlia di Elena Gilbert nella mia fantasia.
Sempre per Laura, a cui voglio
un mondo di bene e non mi stanco mai di dedicare le shot. ♥
Cade la pioggia e tutto tace
Charlotte scostò
le tende della finestra, fissando oltre il vetro la pioggia cadere fitta su
Londra – la città natale di suo padre – dove avrebbero
passato il capodanno. Era riuscita a convincere i genitori a portare anche
Mason Lockwood, il suo migliore amico, a cui aveva promesso tempo prima che gli
avrebbe fatto vedere Londra. Ma ormai erano ore che pioveva, e nonostante sia a
lei sia a Mason non facesse né caldo né freddo la presenza della
pioggia, le dispiaceva rimanere chiusa in casa.
«Che noia.»
snocciolò voltandosi in direzione di Mason, che era sdraiato sul divano
con un libro tra le mani, recuperato da uno scaffale in sala. Charlotte lo
raggiunse e si sedette accanto a lui, con una tazza di tè caldo tra le
mani; quest’ultimo piegò le gambe per farle spazio, senza staccare
gli occhi dalla pagina. Sbuffò sonoramente, catturando la sua
attenzione.
Mason, infatti,
puntò gli occhi grigi su di lei, sollevando un sopracciglio, «Fai
qualcosa.» commentò solo, «Qualcosa che non includa il
rompermi le scatole, magari.» continuò sarcastico.
La ragazza
cacciò dietro all’orecchio una ciocca di capelli castani, prima di
appoggiare la tazza sul tavolino di fronte a lei e inginocchiarsi sul divano.
Mason la fissò confuso, per poi sgranare gli occhi non appena Charlotte
si allungò verso di lui, spingendolo contro la spalliera per guadagnare
un po’ di spazio accanto a lui.
«Che stai
facendo?» domandò esasperato.
«Taci, ho
freddo.» commentò la ragazza, ormai sdraiata accanto a lui e la
testa appoggiata contro la sua spalla.
Mason alzò
gli occhi al cielo, «Esistono i maglioni e le coperte, sai?» fece
notare ironicamente.
«Quanto sei
noioso.» replicò lei senza spostarsi di un centimetro.
Mason rimase fermo
un attimo, incerto se spingerla giù dal divano o tentare di farle capire
che non era un termosifone umano. Tuttavia, dopo un attimo di esitazione,
circondò le spalle dell’amica con un braccio, aiutandola ad
appoggiarsi meglio a lui, e piegò un ginocchio, appoggiandovi poi il
libro che stava leggendo.
«Non vengo
più a Londra con te.»
«Anche io
sono felice che tu sia qui.» replicò lei tranquillamente.
Mason la
fissò interdetto, prima di scuotere la testa e lasciarsi andare ad un
sorriso.