Il Sigillo di Scilla

di Tactolien
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Le pagine misteriose ***
Capitolo 3: *** Il Sigillo di Pandora ***
Capitolo 4: *** Ricerche ***
Capitolo 5: *** Sotto casa Fowl ***
Capitolo 6: *** Emergenza ***
Capitolo 7: *** Doppio risveglio ***
Capitolo 8: *** L'inganno ***
Capitolo 9: *** Scontro ***
Capitolo 10: *** Una nuova Lucente ***
Capitolo 11: *** Sibilla Terracotta ***
Capitolo 12: *** Il potere di Scilla ***
Capitolo 13: *** Esca ***
Capitolo 14: *** Secondo Round ***
Capitolo 15: *** Residui di coscienza ***
Capitolo 16: *** Il piano del ponte ***
Capitolo 17: *** Terzo Round ***
Capitolo 18: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


CINQUE SECOLI FA.

 

 

 

 

Attirato da rumori inconsueti per quella parte di mondo, il nobile irlandese s'incamminò nel bel mezzo del boschetto, per scoprire la causa di un tale frastuono.

Man mano che si avvicinava, i suoni divennero sempre più chiari e distinti.

Aggrottò la fronte, confuso.

Tonfi, ringhi, gridi furiosi. Che diavolo stava succedendo?.

Una era sicuramente la voce di una ragazza, ma il resto...

Quando finalmente scostò via l'ultimo cespuglio con le mani coperte da guanti di pelle... sussultò sgranando gli occhi, incantato e stupito allo stesso tempo.

 

 

Il troll si avventò sull'Elfa Lucente per la quinta volta, cercando di agguantarla con le sue zampacce artigliate grondanti di veleno, ma quella balzò all'indietro agitando il suo spadone a due mani per tenerlo a distanza.

- Forse avrei fatto meglio ad accettare la Neutrino dalla LEP- si disse lei, ansimando per lo sforzo.

Non era la prima volta che si occupava di un troll fuggito in superficie, ma di sicuro era la prima volta che gliene capitava uno così cocciuto e aggressivo.

Uno scatto con le braccia, e la grossa lama andò ad affettare una delle zanne a sciabola del bestione. Cosa che contribuì solo a scatenarlo di più.

Spiazzata, l'elfa indietreggiò di un paio di passi, ma la sfortuna volle che inciampò su una radice sporgente, cadendo all'indietro.

Senza farsi sfuggire l'occasione, il troll le saltò subito addosso, digrignando i denti alla mò di sorriso strafottente.

Ella non ebbe neppure il tempo di rialzarsi che un qualcosa, o qualcuno... la prese in braccio, scostandola via un attimo prima che venisse travolta dal mostro.

Quell'ultimo sbattè rovinosamente il muso al suolo, sputacchiando via i sassi e la terra finitigli in bocca. Grugnì stizzito.

 

 

- Tutto bene?- le chiese il qualcuno accanto a lei.

La Lucente s'irrigidì.

Questa non ci voleva.

Un uomo. Un Fangoso.

E adesso?.

Un nuovo ruggito li riportò alla realtà: il troll tornava alla carica.

Gettando da parte l'umano con una forza che nessuno le avrebbe mai attribuito, l'Elfa, riprendendo il pieno controllo di sè, scattò precisa come una macchina, stringendo gli occhi a due fessure verdi contratte dalla concentrazione: creò una piccola sfera di magia azzurra nella mano, e la scagliò contro il troll, centrandolo in piena fronte.

Il bestione stramazzò ai loro piedi senza emettere un suono.

Lei sospirò di sollievo, detergendosi il sudore dal viso: tramortito, ma non morto. Meno male. I troll erano difficili da catturare vivi.

Guardò poi l'umano che le aveva appena salvato la vita.

Doveva avere circa una ventina d'anni. Alto, ma non molto robusto, con occhi straordinariamente azzurri, capelli neri e una spolveratina di barba sul mento. Sul pettorale della sua casacca di seta rossa, spiccava un emblema con su scritto "Aurum Potestas Est".

L'oro è potere.

Ancora inginocchiato a terra, sembrava essere molto impegnato a fissare le sue orecchie a punta, e i suoi capelli bruni dai filamenti argentati, con sguardo allucinato.

Ma passò presto. Si rialzò in piedi e le fece un galante inchino.

- Sono lieto di vedere che non siete ferita, mia Signora-.

L'elfa inarcò la fronte.

Strano. Di solito i Fangosi che la incontravano scappavano via urlando con la paura di aver visto una qualche strega, o spirito maligno.

- Ti ringrazio, per prima- rispose lei, chiedendosi se dovesse ordinare uno spazzamente, oppure no.

- Posso avere l'onore di conoscere il vostro nome?-

- Mi chiamo Pandora. E tu chi sei?-

- Fowl- sorrise l'umano - Lord Hugh Fowl-

 

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Capitolo 2
*** Le pagine misteriose ***





- Casa dolce casa- sospirò Artemis Fowl, dopo essere tornato da una villeggiatura a Parigi con la famiglia e Leale.

Era stata dura. Tre settimane intere senza avventure, o complotti per distruggere il mondo. Per fortuna che le massaggiatrici dell'albergo a cinque stelle in cui avevano alloggiato sapevano il fatto loro, o sarebbe impazzito.

- A chi arriva prima, sempli-ciotto- risero i due gemelli, Myles e Beckett, correndo su per le scale verso le loro stanzette.

- No, tu sempli-ciotto-

- Bambini, fate attenzione, vi fate male- li ammonì il padre, Artemis Fowl Senior, avanzando appena sudato.

- Col tempo proteggere quei due diventerà ancora più faticoso che proteggere il maggiore- ridacchiò la gigantesca guardia del corpo, Leale, scoccando un'occhiata divertita al quattordicenne lì accanto.

- Ora come ora l'unica fatica che ci è rimasta è quella di disfare i bagagli- borbottò l'altro uomo, indicando la decina di valige che aspettavano sulla soglia di casa.

- Bè, a questo potremo pensare dopo con calma- sorrise Angeline Fowl, baciando il marito.

 


 

Dopo una bella doccia rigenerante, ed essere rientrato nella sua stanza dal soffitto pieno di affreschi, Artemis accese subito il computer per tornare ai suoi piani ingegnosi, per lo più illegali.

- Bene. E' ora di sconvolgere la vita a qualcuno- si disse, concedendosi un mezzo sorriso - Magari a quelle aziende che danneggiano l'ambiente-.

Era particolarmente di buon umore quel giorno, tant'è che per una volta aveva deciso di lasciar perdere il suo solito completo di Zegna nero con cravatta, optando per una semplice camicia di seta azzurra, col primo bottone aperto, e un paio di leggeri pantaloni bianchi.

I piedi nudi che poggiavano piacevolmente sul parchè di mogano.

 


 

Fu dopo un paio d'ore di lavoro che accadde qualcosa di strano.

Dalla scaffallatura di legno sulla parete opposta, cadde un libro.

Artemis si alzò, e quando lo raccolse... quasi sorrise.

Due volte nel giro di poche ore: un record per lui.

Quello non era "un" libro.

Era il Libro.

La Bibbia sacra del Popolo, elegantemente camuffata con un'altra copertina in modo che nessuno la notasse.

Era una delle tante copie che aveva fatto, ma quella amava tenersela sempre lì per rileggersela ogni tanto. Sebbene ormai la conoscesse già a memoria, parola per parola.

Chiuse gli occhi con una vaga punta di nostalgia.

Oh... Non avrebbe mai dimenticato il giorno in cui si era recato a Ho Chi Min per rubarla a uno spiritello ubriaco.

Fece per rimetterla a posto, ma alcune pagine si staccarono dalla rilegatura, ricadendo a terra.

- Ma che...?- aggrottò la fronte Artemis, nell'osservarle non poco confuso.

Cosa che non capitava molto spesso.

Impossibile. Aveva letto quel Libro migliaia e migliaia di volte, ma non aveva mai visto quelle pagine prima d'ora.

Che scherzo era quello?.

Non erano scritte nello gnomico che conosceva. Era più simile a una specie di codice cifrato, o lingua sconosciuta.

Il ragazzo si sedette e vi diede un'occhiata, suo malgrado interessato da quella nuova sfida che il Libro gli proponeva.

Fu solo a notte fonda che, stufo dei vecchi metodi, decise di far qualcosa di poco convenzionale, nonchè proibito.

Tramite il computer, completo di alcuni sistemi da lui aggiunti, s'intrufolò negli archivi storici del Popolo.

Negli archivi di Polledro. Sebbene quello gli avesse detto e ripetuto di non farlo.

Scannerizzò le pagine misteriose e le confrontò con le lingue sia attuali che morte del mondo magico.

Ci volle poco più di un'ora ma alla fine la traduzione arrivò nel classico gnomico.

Senza mollare quel suo sorrisetto compiaciuto, Artemis le stampò, si sedette comodamente sul letto, e cominciò a leggere.

Storse gli occhi nel capire che si trattava di una favola per bambini, ma il titolo già lo incuriosì: Il Sigillo di Pandora.


 

 

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Capitolo 3
*** Il Sigillo di Pandora ***



Il Sigillo di Pandora

Di

Scalli Sempreverde

 (Tratto da una storia vera)

 

 

C'era una volta, nelle selvatiche foreste d'Irlanda, dove nessun uomo osava mai avventurarsi, una creatura di rara bellezza che amava cimentarsi nell'antica arte della spada in grado di abbattere un albero in un sol fendente.

Pandora, era il suo nome.

Un'affascinante Elfa Lucente dalle notevoli abilità magiche, che godeva dell'amore e del rispetto dei suoi simili in tutto il mondo. Perfino gli stupidi goblin s'inchinavano al suo passaggio, solo per ricevere in cambio un suo sorriso.

 

Ella fu una grande eroina per il Popolo, e più volte lo salvò dai tentativi d'incursione dei Fangosi, o da altre forze maligne che volevano usare i poteri dei Lucenti per dominare il mondo.

Disgraziatamente... la sua rovina fu quella di legarsi a un umano d'Irlanda.

Un Fangoso sciocco e folle di nome Hugh Fowl.

 


 

Se possibile... Artemis Fowl divenne ancora più pallido.

La sorpresa che provò nel leggere quel nome fu tale da fargli scappare il Libro dalle mani.

Com'era possibile? Lord Hugh Fowl era il suo nobile antenato che costruì Casa Fowl.

Com'era possibile che si trovasse lì?.

"Magari è solo un caso di omonimia"  si disse, ricominciando a leggere.

 


 

Sebbene sia sconosciuto il modo in cui i due s'incontrarono, Hugh e Pandora strinsero un legame talmente forte da trasformarsi in amicizia.

Cos'è quella faccia, miei piccoli lettori? Dipende forse dal fatto che Pandora era un'elfa, mentre Hugh un Fangoso?.

Vi prego, lasciatemi finire.

 

Solo diversi anni dopo, l'umano mutò quel sentimento in amore.

Un amore intenso, ossessivo e morboso.

Ma purtroppo non corrisposto.

Pandora teneva molto a Hugh Fowl, ma non lo amava nel modo in cui avrebbe voluto lui, e quando tentò di spiegarglielo... la follia del Fangoso non fece che aumentare: non poteva sopportare l'idea di stare lontano da lei, e nemmeno che lei lo respingesse.

Se non poteva averla lui... allora nessun altro l'avrebbe avuta mai.

E così prese la sua decisione.

Una sera, Fowl invitò l'Elfa Lucente in superficie per parlare. Di nuovo le si dichiarò, ma all'ennesimo rifiuto della donna... uscì letteralmente di senno.

L'aggredì e la trafisse con un artefatto magico, rubato dalle casse di sicurezza del Consiglio stesso.

Pur di tenerla sempre con sè... Hugh Fowl sigillò Pandora nella terra, addormentandola in un bozzolo di magia senza darle alcuna possibilità di uscirne.

In seguito, proprio sopra quel Sigillo, costruì il suo castello, e fece in modo che la sua camera da letto coincidesse con l'involucro mistico, in modo da addormentarsi sempre con l'illusione di avere la sua amata Pandora lì, accanto a sè.

Più volte gli agenti del Popolo cercarono di liberare la loro amata Lucente da quella prigione, ma a causa delle regole del Libro non poterono più neanche avvicinarci al castello.

E da allora Pandora giace lì. Dormiente. In attesa che il Sigillo venga spezzato.

 

 

                                                                               Fine

 

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Capitolo 4
*** Ricerche ***


Artemis rimase sorpreso nell'accorgersi di quel tremore alle dita mentre batteva sulla tastiera del computer.

Si era messo subito al lavoro per saperne di più su quella storia non appena finito di leggere.

Per cominciare... doveva capire chi fossero questi Lucenti.

Ormai conosceva quasi tutte le razze del Popolo: elfi, folletti, goblin, troll, nani, gnomi, spiritelli e persino demoni.

Ma dei Lucenti non ne aveva mai sentito parlare. Perfino il Libro non li menzionava neanche una volta.

Andò sull'Internet Gnomico e aprì il sito di Wicca-pedia.

Digitò LUCENTI... e premette INVIO.

 




 

Origine

 

 
 

Lucente: è lo stadio di livello superiore che raggiunge una creatura magica quando entra in
possesso di una quantità di magia molto superiore alla norma.

In genere questo fenomeno avveniva in antichità, quando il Popolo viveva ancora il superficie e la Terra traboccava energia purissima, libera dall'inquinamento dei Fangosi.

Tutto iniziava con il semplice Rituale mensile, a cui tutte le creature sono costrette a sottoporsi per rinnovare la propria magia.

Antica quercia, Luna piena e ansa di un fiume.

Nulla di diverso, se non il potere scaturito dalla terra: talmente forte da costringere addirittura il corpo del soggetto a mutare per accoglierlo tutto.

 


 

Aspetto

 


 

Possono essere di tutte le razze del Popolo, non necessitano di Rituale data la loro magia inesauribile, e si presentano come individui dall'altezza umana con capelli dai riflessi argentati. O più raramente occhi, o macchie sulla pelle.

 

 

 

Artemis quasi storse gli occhi. Gli pareva impossibile che esistessero dei folletti alti come gli umani. In tutti quegli anni aveva visto solo esserini che a malapena raggiungevano il metro.

Continuò a leggere.

Tra tutte le altre varie spiegazioni... trovò anche un elenco di nomi dei Lucenti più famosi apparsi nella storia.

Erano veramente di tutte le razze, c'erano perfino nani e goblin. Non si sorprese più di tanto quando notò che molti di quei nomi appartenevano alla mitologia di tutte le culture del mondo, tra cui anche angeli o demoni.

 

Zeo (Elfo riconosciuto dagli umani come Zeus)

Loki l'Imbroglione (Nano dalle tendenze cleptomani)

Lilith.

Fata Morgana.

 

 

E molti altri ancora.

E proprio là in fondo, alla fine dell'elenco...

 

Pandora.

 

 

 

 

"Allora è esistita davvero"

pensò Artemis, scioccato.

Non riusciva a crederci.

Se quello che c'era scritto in quelle pagine misteriose corrispondeva a verità... allora il suo antenato si era macchiato di un grave crimine.

Per un attimo si chiese cosa fare. Doveva parlarne con Spinella e Polledro? Magari loro avrebbero potuto dargli qualche informazione in più.

Scosse la testa.

"No. Se fosse vero, me lo rinfaccerebbero a vita. Prima il mio antenato che sigilla un'elfa nella terra. Poi io che ne rapisco una per un riscatto in oro".

Un vizio di famiglia.

Avrebbe fatto da solo: Hugh Fowl aveva imprigionato Pandora, e Artemis Fowl l'avrebbe liberata.

"Dopo cinquecento anni".

 

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Capitolo 5
*** Sotto casa Fowl ***





- Come sarebbe la piantina della casa?- ripetè perplesso Leale, alla strana richiesta del ragazzo.

Artemis annuì. Aveva dovuto aspettare più di un mese per mettersi finalmente all'opera.

Era stata una fortuna per lui che i Signori Fowl fossero nuovamente partiti all'estero, portandosi dietro i gemelli, per un controllo di manutenzione alla gamba artificiale bioibrida di Artemis Senior.

Fare quell'operazione con loro ancora in giro non sarebbe stato saggio.

- Sì. Ma voglio la piantina del castello originale. Quello fondato da Lord Hugh Fowl. Sai dov'è?-.

Nel corso dei secoli, Casa Fowl era stata modificata molte volte fino ad assumere l'aspetto attuale, e per localizzare il Sigillo di Pandora, Artemis doveva assolutamente sapere dove si trovavano le stanze private del nobile irlandese.

- Dovrebbe essere in una quelle buste sulla libreria- rispose la guardia del corpo, aggrottando la fronte. Cosa cercava il suo protetto nelle vecchie piantine?.

 


 

Dopo averle trovate e studiate con attenzione, Artemis Fowl capì il Sigillo si trovava proprio nella parte di cantina che anni prima aveva ospitato il capitano Spinella Tappo, durante l'assedio di Casa Fowl.

"Una prigione sopra una prigione"

pensò tetro lui, avvertendo l'ironia della cosa.

- Dici che è qui sotto?- chiese Leale con un robusto piccone in mano.

Non appena Artemis l'aveva messo al corrente della situazione, l'euroasiatico non aveva esitato un attimo a fiondarsi nella rimessa degli attrezzi per prendere ciò che gli serviva per spaccare il pavimento. Certo, avrebbe di gran lunga preferito un martello pneumatico, ma quello era andato distrutto durante uno degli esperimenti del piccolo Myles. Nessuno sa come ha fatto.

- Come riconosceremo il Sigillo?- chiese dopo aver tolto via tutto lo strato di cemento.

- Non lo so. Le pagine parlavano solo di un bozzolo di luce nella terra-

- Quindi non sappiamo se si trova proprio qui sotto... o a decine di metri di profondità, forse era meglio chiamare Bombarda Sterro per un lavoro del genere-.

Artemis sospirò.

Già. Questo non l'aveva calcolato.

 


 

Fu solo dopo un metro scarso che lo trovarono.

Si presentò come un quadrato di marmo con sopra disegnato un pentacolo d'argento.

Al centro... spiccava l'elaborata elsa di quella che doveva essere una spada d'oro.

- L'artefatto con cui Hugh Fowl intrappolò Pandora- lo riconobbe subito Artemis, chinandosi a guardarlo meglio.

Era vero. Era tutto vero.

Dunque era quello che dovevano fare? Dovevano solo estrarre quel coso dal pentacolo?.

Leale ci provò subito e senza indugio.

E perchè non avrebbe dovuto?

Non era forse stato lui una volta, anni fa, a sfilare via dal terreno i picchetti di un circo?.

Si portò alla sua altezza, impugnando l'arma e cercando di sfilarla dal riquadro. Ma senza riuscirci.

Cosa insolita per un uomo della sua forza.

Ci provò più volte e con più sforzo, ma quell'affare non si smosse nemmeno. Neanche di un centimetro.

- E' incredibile!- sbottò infine, guardandosi le mani arrossate - E' peggio della "Spada nella Roccia"-.

"Spada nella Roccia?"

pensò Artemis, improvvisamente colto da un presentimento "E se... Possibile?".

Solo dopo parecchi secondi ebbe il coraggio di allungare la mano e stringere l'elsa.

Quest'ultima fu attraversata da una lieve scia azzurrina, e non appena il ragazzo tirò... l'artefatto scivolò fuori facilmente e senza intoppi.

Non appena fu completamente estratto... si dissolse in polvere d'oro.

Dal principio sembrò non succedere niente. I due rimasero a guardare il riquadro di pietra senza dire una parola.

Poi vi fu un violento lampo di luce che lì accecò momentaneamente.

Il riquadro di marmo era sparito.

Ci volle qualche minuto di troppo prima che Artemis e Leale trovassero il coraggio di guardare.



 

 

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Capitolo 6
*** Emergenza ***





Capendo quanto fosse grave la situazione, Artemis decise che era il caso di chiamare i suoi amici. E neanche mezz'ora dopo, Spinella fu in superficie, chiedendosi che altro avesse combinato quel Fangosetto.

Fu con un certo stupore che rivide Casa Fowl mezza distrutta, ma fu con stupore anche maggiore che si ritrovò davanti a una bellissima elfa dai capelli strani, più alta di lei.

- Cos'è che hai fatto?!- sbraitò Polledro, dall'altro capo della trasmittente, appena venne messo al corrente dell'intera faccenda.

- Stai dicendo che la conosci?- alzò gli occhi Artemis, incredulo.

- Certo. Tutte le autorità più importanti del Popolo conoscono Scilla. Le relazioni sulla sua storia sono chiuse negli Archivi Privati del Consiglio, solo che non immaginavo che il Sigillo si trovasse proprio sotto la tua casa, Fowl. L'ubicazione è stata tenuta segreta per impedire a qualcuno di trovarla-

- Ma si può sapere chi è questa Scilla?- chiese infine Spinella, rimasta in disparte tutto il tempo.

- E' una Folletta Lucente arrivata poco prima di me- rispose Pandora, in piedi davanti a una finestra - Un vero mostro-.

- Ma che fine hanno fatto gli altri Lucenti?- volle sapere Leale, sempre al fianco di Artemis - Come mai non ne abbiamo mai sentito parlare? Insomma con chi abbiamo a che fare?-.

Il ragazzo si massaggiò le tempie, vagamente frustrato. In genere era sempre lui ad avere tutte le risposte ai loro problemi.

Ma stavolta no, e quel poco che sapeva sui Lucenti l'aveva letto su Wicca-pedia e su quelle pagine misteriose.

"E guarda dove mi hanno portato".

Spinella invece aggrottò la fronte. I Lucenti li aveva studiati a scuola quando era bambina, e aveva sempre capito che si erano estinti durante le numerose guerre tra il Popolo e i Fangosi. Mentre adesso ne spuntavano fuori ben due.

- Tutto è cominciato millenni fa- iniziò Polledro - Quando la terra non era ancora stata macchiata dall'inquinamento dei Fangosi...-

- Sì, questa storia la conosco già- lo interruppe Artemis - Vogliamo sapere degli altri Lucenti-.

Polledro stava già per ribeccarlo, quando Pandora iniziò a parlare.

- Eravamo in quattro prima: Dagon, Seth, Scilla ed io. Al contrario di noi tre, Scilla possedeva un potere smisurato, che voleva usare

per spazzare via i Fangosi. Non sopportava l'idea di ritirarsi sottoterra. Tentammo di fermarla, ma lei ebbe la meglio. Distrusse Seth

e Dagon nel giro di pochi giorni. In quanto a me... che tra loro ero l'ultima arrivata, e anche la più debole. Feci del mio meglio, ma

Scilla si limitò a ridermi in faccia. Per questo mi risparmiò, perchè per lei non ero una minaccia. Non valeva da pena sporcarsi le mani con me. Alla fine... dopo una serie di conflitti con la LEP... decisi di sigillarla-

- E voi Fangosi, l'avete liberata. Come vi è saltato in mente!- continuò a urlare Polledro, attaccandosi allo schermo del computer. Per un momento... con quelle guance arrossate... parve di rivedere il Comandante Julius Tubero. Spinella quasi ne ridacchiò.

- Non è stata del tutto colpa mia- cercò di giustificarsi Fowl - Ho trovato queste- continuò passando le pagine a Spinella.

L'elfa le lesse, e man mano che andava avanti, la sua fronte si corrugava sempre più seria.

Mandò una strana occhiata ad Artemis, e passò gli scritti a Pandora.

 

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Capitolo 7
*** Doppio risveglio ***





Lei stava lì. Rannicchiata immobile a terra, in una buca poco profonda, con gli occhi chiusi.

Per un attimo Artemis e Leale rimasero scioccati a guardarla chiedendosi se fosse ancora viva, ma poi la guardia del corpo riprese il controllo di sè, precipitandosi a prenderla in braccio e tirarla fuori.

- Pandora?- la chiamò piano il ragazzo, toccandole la spalla.

"Bisogna fare attenzione a non agitarla. Chissà come sarà ridotto il

suo stato mentale".

- Signorina Pandora?- fece anche Leale, scuotendola appena.

Artemis la guardò meglio.

Era veramente bella come la descrivevano le pagine misteriose. Alta almeno un metro e settanta, capelli neri d'ebano con insoliti filamenti argentati che brillavano vivaci, legati in una treccia spettinata.

Abbigliata con una tutina aderente strappata in più punti che ricordava molto quelle della LEP, ma priva di maniche e leggermente scollata. Ornata da due coprispalle e un cinturone metallico, sembrava quasi indossare una specie di armatura.

"Se non fosse per le orecchie a punta, passerebbe per un'umana".

Solo dopo parecchi secondi l'Elfa Lucente cominciò finalmente a dar segni di vita.

- Hu... Hugh...- mugolò.

- Stia tranquilla, Hugh Fowl non è qui- rispose Artemis.

"E' morto già da secoli".

- Forse dovremmo portarla di sopra e darle dell'acqua- propose Leale.

Pandora schiuse gli occhi, ed esplorò la cantina con lo sguardo. Le iridi di un verde talmente intenso da sembrare innaturale.

- Pandora, mi sente?- chiese il ragazzo - Non si agiti. L'abbiamo liberata-

- Che...?- borbottò quella, ancora stordita.

- L'abbiamo liberata. Abbiamo sciolto il Sigillo-.

Fu proprio nel recepire quell'ultima frase, che la Lucente parve andare in escandescenza tutto d'un tratto.

- Come! No! Non dovevate!- esclamò dimenandosi per rimettersi in piedi.

- Si calmi signorina, non vogliamo farle del male- cercò di spiegarle Leale.

- Richiudete subito!!... Oh, no... la spada!-

- La spada si è diss...-

Artemis non ebbe neanche il tempo di finire la frase, che l'intera casa venne scossa da un tonfo simile a un terremoto.

Poi una risata.

Una risata oscura, maligna, che sembrava provenire dalle viscere della terra. Una risata femminile.

- No!- gemette l'elfa, cadendo in ginocchio.

- Chi è?! Che succede?- gridò la guardia del corpo - Cosa abbiamo fatto!?-.

Un istante... e un secondo raggio di luce distrusse quella parte di casa, creando un passaggio verso l'esterno.

Leale fu svelto a buttarsi su Artemis facendogli scudo col suo corpo dai vari calcinacci caduti dal soffitto.

Quando tutto finì, sia l'elfa che gli umani si diressero fuori dal varco, rimanendo allo scoperto.

Là, nel giardino di Casa Fowl, completamente vestita di azzurro, con lunghi capelli biondi e ricci, legati in un'elegante coda di cavallo che le arrivava fino alla schiena, alta almeno un metro e settantacinque, con le orecchie a punta... stava un'altra donna.

Artemis guardò Pandora. Non bisognava essere dei geni per capire quanto fosse sconvolta. Guardò poi la nuova arrivata.

Che significava quell'uscita?

Non era quello che dicevano pagine!

Chi era quella creatura?.

Seguendo il suo sesto senso che pizzicava all'altezza della nuca, Leale strinse il calcio della Sig Sauer, pronto ad intervenire.

- Finalmente fuori- parlò quella, alzando le braccia al cielo, stiracchiandosi beatamente.

Si voltò verso i tre.

Gli inquietanti occhi d'argento incorniciati dalla frangetta che le scendeva sulla fronte, furono la prima cosa che notarono.

- Pandora. Io e te abbiamo un conto in sospeso, giusto? In fondo è anche colpa tua sono rimasta rinchiusa per... Quanto tempo è passato? Quattro, cinque secoli?-

- Maledetta- sibilò a denti stretti L'Elfa Lucente, sguainando lo spadone a due mani fissato sulla sua schiena da una cinta a tracolla.

- Ma questo può aspettare. Devo visitare il mondo di quest'epoca, prima di distruggerlo-.

Pandora le fu già addosso, ma la spada sbattè violentemente contro una barriera magica che la respinse, buttandola a terra a svariate braccia di distanza.

- Inutile, Pandora. Sei sempre stata più debole di me- continuò quella, per poi rivolgersi direttamente ad Artemis, rimasto a guardarle con occhi sgranati.

Sorrise crudele - Devo ringraziarti, discendente di Hugh Fowl. Senza di te non mi sarei mai liberata. Chissà?... Magari in futuro potrei anche decidere di risparmiarti la vita-.

Senza aggiungere altro, la donna in azzurro si tramutò in un grosso globo di energia, che sfrecciò via in cielo, svanendo presto dalla vista di chi era rimasto indietro.

Artemis e Leale si avvicinarono a Pandora, aiutandola ad alzarsi.

- Che succede? Chi era quella?-.

L'Elfa Lucente non rispose subito. Si prese un momento per ansimare impaurita, e guardare verso l'alto.

- Scilla- disse infine - Lei si chiama Scilla-.



 

 

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Capitolo 8
*** L'inganno ***





- E' una menzogna!- sbottò la Lucente, non appena finì di leggere.
- Hugh non ha mai fatto niente del genere!-
- Ma allora perchè eri sigillata sotto la casa?- chiese Leale - Insieme a Scilla, per di più-.
Pandora chiuse gli occhi, cercando di rievocare nella mente ogni dettaglio possibile di quel giorno.
Sospirò, e cominciò a raccontare.
 
 
 
- Che stai dicendo?!- esclamò Hugh Fowl, quando la Lucente glielo spiegò.
- Che al momento giusto dovrai colpire me e Scilla con questa- ripetè l'Elfa, porgendogli una spada dalla lama d'oro - E' un Sigillo. L'ho creato io. Scilla è troppo potente per me e per la LEP. Seth e Dagon sono morti. Non c'è più nessuno che possa competere con lei. Questa è l'unica soluzione-
- No, non è vero, e lo sai!- ribattè l'altro - Hai ancora la...-
- A che mi serve averla, se poi non riesco a usarla- lo guardò supplicante - Ti prego di far quello che ti dico-
- E tu vorresti rimanere intrappolata insieme a lei per l'eternità?!-
- Se sarà necessario per salvare il Popolo e gli umani, allora sì-
- No, non lo farò!- sbraitò ancora l'umano - Non puoi chiedermi questo!-
- Invece sì. Ci vorrà qualche secondo prima che il Sigillo faccia effetto, e Scilla potrebbe approfittarne per toglierselo via dal corpo. Mentre con me tra i piedi non ce la farà mai-
- No. Io non posso...-.
Neanche il tempo di finire la frase che la donna gli prese il volto tra le mani, portandolo più vicino a sè.
Fu un bacio lungo e incredulo.
Talmente inaspettato che l'uomo quasi non riuscì a recepirlo. Ma alla fine si sciolse e avvolse le braccia intorno alle spalle di lei.
Pandora al contrario... non potè fare a meno di sentirsi almeno un pò in colpa.
Sapeva che quel bacio non era sincero. Sapeva che Fowl amava lei, mentre per lei era solo un amico.
Ma farlo era l'unico modo convincerlo a collaborare.
- La sfida che ho lanciato a Scilla si terrà domani mattina- continuò la Lucente, appena si sciolsero dall'abbraccio - Hugh, tu sei l'unico di cui mi fidi cecamente. Quando verrà il momento non esitare, perchè non avremo una seconda possibilità- e gli porse nuovamente la spada.
Solo dopo parecchi secondi il nobile irlandese ebbe il coraggio di impugnarla.
- Non estrarla mai- disse infine Pandora - Questo Sigillo funzionerà sola una volta. Se lo spezzerai sarà stato tutto inutile-.
 
 
L'Elfa Lucente, Hugh Fowl e la LEP, si presentarono puntuali all'alba.
Scilla era già là.
Bellissima nel suo lungo abito azzurro.
- Allora, è questo il luogo che hai scelto per morire?- chiese lei senza voltarsi, continuando a guardare il mare davanti a loro.
- Oggi la faremo finita, traditrice!- sguainò lo spadone, Pandora.
- Tu non sei niente in confronto a me, e lo sai. Ti sei portata appresso i tuoi insulsi insetti, tra cui un vile Fangoso. Non capisci che è per liberare la terra dagli esseri come lui che faccio quel che faccio?!-.
Uno scatto di gambe, e Padora si avventò sulla folletta.
Quest'ultima parò facilmente la lama avversaria con uno scudo magico, senza muoversi di un centimetro.
Seguì un violento scontro. Ma per quanto Pandora si impegnasse, Scilla sembrava giocare con lei come il gatto col topo.
Ma alla fine, l'elfa, rinfoderando la spada, riuscì a sgusciarle alle spalle, bloccandola con le braccia.
- Cosa credi di fare?- rise la folletta.
- Adesso, Fowl!!- gridò Pandora, evocando intorno a loro una sorta di rete magica, che le avvolse strettamente entrambe.
Senza esitare, l'umano estrasse la spada d'oro, ma preso da improvvisa morsa in fondo al cuore, finì per fissarla senza sapere cosa fare.
Il sorriso di Scilla gli morì subito dalle labbra non appena riconobbe il manufatto.
- Noo!!- strillò, facendo subito per liberarsi dell'Elfa.
- Hugh, presto!!-
- No! Il tuo Fangoso è troppo stupido per farlo!-
- Hugh!!-.
Quell'ultimo scosse la testa, che quasi sembrava scoppiare.
Guardò la spada.
Guardò Pandora.
Poi ancora la spada.
- HUGH!!!!-.
Serrò gli occhi.
Un urlo esasperato... e si avventò su di loro.
Affondò la spada nel corpo di Scilla fino all'elsa senza avere neanche il coraggio di guardare.
L'aveva sentito: la lama era passata da parte a parte, colpendo anche Pandora.
Riaprì gli occhi. L'Elfa Lucente lo guardava sorridendo, felice.
- Grazie- disse.
Poi fu solo luce, e quando tutto svanì... a terra rimase solo un quadrato di marmo decorato da un pentacolo, con la spada d'oro al centro.
- E' finita- si avvicinò il Comandante della LEP.
- Tutto qui!?- sbottò l'altro - Pandora è intrappolata qui sotto, e lei dice soltanto "è finita"?!-
- Senti, Fangoso, Pandora si è sacrificata per noi: Scilla si sarebbe liberata in pochi secondi, e lei ti ha dato il tempo di sigillarla, altrimenti ci avrebbe uccisi tutti-.
Ma Hugh non sentiva ragioni. Riportò lo sguardo sul Sigillo e non riuscì a non chiedere...
- C'è un modo per tirarla fuori, senza far uscire anche Scilla?-
- No, Hugh Fowl! Non pensarci neanche!- si voltò di scattò il Comandante.
- Perchè?! Pandora non merita di restare lì sotto! Conosco questi Sigilli: io l'ho rinchiusa e io posso tirala fuori. Che vi piaccia o no, troverò un modo per risvegliare Pandora, senza Scilla!-.
 
 
Da quel giorno, il nobile irlandese si buttò anima e corpo nello studio della magia per riuscire a realizzare il suo progetto. E per meglio tenere d'occhio il Sigillo e impedire a qualcuno di spostarlo, vi costruì sopra il suo castello.
Non gli importava quanto tempo ci sarebbe voluto, prima o poi avrebbe liberato la donna che amava. Con o senza il consenso del Popolo.
Fu di parola.
Quasi vent'anni dopo, vedendo che Fowl non la smetteva più di girarci intorno... il Comandante della LEP, con la paura che il Fangoso potesse fare qualche sciocchezza, lo sottopose allo spazzamente in modo che dimenticasse tutto: Pandora, Scilla, il Sigillo e l'intero Popolo.
 
 
 
- Io per questi cinque secoli ho solo dormito- concluse Pandora nello stupore generale - Ma Scilla, con il suo potere speciale, potrebbe aver trovato il modo di mandarti queste false pagine per trarti in inganno-
- Infatti mi rendo conto solo ora che il nome dell'autrice "Scalli" non è altro che l'anagramma di Scilla- annuì Artemis, rimproverandosi di non essersene accorto prima.
- Sì, e Sempreverde era il suo cognome da folletta comune. Deve aver scelto proprio te perchè nessuno tra i Fowl dopo Hugh ha mai avuto contatti col Popolo-
- E quindi nessuno di loro avrebbe mai potuto credere a questa dannata "favola"- concluse avvilito il ragazzo, cercando già un modo per rimediare al proprio errore.



 

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Capitolo 9
*** Scontro ***





- Voglio a disposizione tutti i satelliti per rilevare ogni traccia di magia sospetta, e tutte le biobombe più potenti, avete capito? Tutte le biobombe- ordinava in fretta e furia il Comandante Algonzo non appena il risveglio di Scilla raggiunse anche le orecchie della LEP.

Dovevano equipaggiarsi al massimo per essere pronti allo scontro, e per questo vennero fatti scendere dal letto i migliori elementi del Polopo, sia tra i soldati che tra gli stregoni.

Per prima cosa si recarono a Casa Fowl, al cospetto di Pandora, dove tutto era iniziato, e non appena la videro... tutti gli agenti in uniforme, e non, s'inchinarono rispettosi.

- Grana Algonzo, al vostro servizio, My Lady-.

- Vi prego alzatevi, non è il momento per queste sciocchezze-.

Quelli lo fecero controvoglia. Era vero che Pandora non era nè una regina nè un membro del Consiglio, ma era pur sempre una Lucente, perciò andava rispettata al massimo della forma.

- Dobbiamo rintracciare subito Scilla, prima che faccia del male a qualcuno, e dobbiamo attirarla in un luogo isolato-

- I miei uomini sono già pronti a partire e muniti di artiglieria pesante, in più abbiamo una navetta fatta su misura per lei-

- Grazie, ma temo di non saper guidare un veicolo di cinque secoli più avanzato rispetto a quello che avevo io-

- Non si preoccupi, Mia Signora, abbiamo un pilota proffessionista più che qualificato- aggiuse il Comandante, mandando un'occhiata al Capitano Tappo, impegnata a parlare con Polledro a qualche metro più in là.

- C'è qualcosa che posso fare per la squadra?- si fece avanti

Artemis, rimasto in disparte fino ad allora.

- Grazie, Fangosetto, ma hai già fatto abbastanza. Ricordati che se ci troviamo in questo guaio è solo colpa- replicò acido l'elfo - E comunque non è lavoro per te-

- Ha ragione, Artemis- disse Spinella, mettendogli una mano sulla spalla - Qui non si tratta più di affrontare goblin, troll e follette pazze. Questa è una Lucente-

- Io ho liberato Scilla dal Sigillo e io la fermerò. Posso aiutarvi con un piano-

- Qui non serve un piano- ribattè Algonzo - Ma una buona dose di biobombe-

- Non possiamo più sigillare Scilla- scosse la testa Pandora, nel seguire i loro discorsi - La spada d'oro si è dissolta, e non ho più la forza per replicarne un'altra-

- Avete intenzione di annientarla una volta per tutte?- chiese Leale, parlando per la prima volta - Credevo che la LEP non agisse in questo modo-

- Purtroppo non abbiamo altra scelta- continuò la Lucente con una punta di rammarico non troppo lieve - Scilla è un pericolo troppo grande per tutti gli abitanti del pianeta. Sia sopra che sotto la superfice. Fu sigillata proprio perchè non riuscimmo mai a fermarla-

- Non stavolta, My Lady. Non deve preoccuparsi- chinò la testa Grana - Esattamente come le navette, anche le nostre biobombe sono nettamente superiori a quelle di cinque secoli fa-.

Pandora annuì, accarezzando l'elsa della spada che portava sempre sulla schiena. Ormai la superiorità tecnologica sembrava essere la loro unica speranza.

- Quale sarà il mio compito, Comandante?- chiese infine Spinella dopo un attimo di silenzio.

Artemis scattò a guardarla.

Un brutto presentimento gli stava già nascendo nell'anticamera del cervello. E quello non l'aveva mai tradito.

- Tu ti unirai alle squadre d'assalto, capitano. Ti darò istruzioni una volta a bordo. Scorterai Lady Pandora-

- Veniamo con voi- sbottò subito il ragazzo umano, intollerante all'idea di lasciare andare la sua amica verso una battaglia potenzialmente mortale.

- No, Fangosetto. Tu e il tuo scimmione resterete qui. Non vi voglio tra i piedi, e neanche che ne combiniate un'altra delle vostre-.

Leale dovette soffocare un grugnito stizzito per non peggiorare la situazione. A quell'elfo il ragazzo non era mai piaciuto.

 

- Comandante, abbiamo delle novità- lo informò un tecnico addetto ai satelliti.

- Bene, agenti. Si parte, in formazione!-.

Senza perdere altro tempo, i membri della LEP, inclusa Pandora, si dileguarono sulle loro navette, lasciando i due umani soli nel giardino di Casa Fowl.

- E adesso?- chiese Leale con un vago cenno ironico nella voce.

Artemis non ebbe neanche il tempo di rispondere, che una nuova navetta apparsa dal nulla, si fermò proprio davanti a loro.

Appena lo sportello di aprì...

- Serve un passaggio?- chiese Polledro.

Non aveva nessuna intenzione di rimanere chiuso alla centrale durante un'azione simile.

 

 

Scilla venne localizzata su un'isola al largo della Scozia.

Non si era allontanata tanto dall'Irlanda: sapeva che la stavano cercando, e aveva intenzione di chiudere quella storia una volta per tutte.

Naturalmente i tecnici della LEP provvidero subito a isolare la zona e creare una copertura in modo da non essere ripresi da qualche satellite spia dei Fangosi.

- SCILLA!!- urlò l'Elfa Lucente, appena la vide.

- Ti sei portata dietro un bel pò di amichetti, vedo- parlò l'altra.

- Peccato che non possano niente contro di me-.

Pandora le fu già addosso con un fendente di spada, ma la Folletta parò subito con il consueto scudo magico che usava ogni volta che se la vedeva con lei. Era come se non tollerasse l'idea di alzare le mani in prima persona.

- Sei patetica- ghignò, respingendola via con una tale violenza da spaccarle gli spallacci.

Ansimando dopo un bel ruzzolone per terra, l'Elfa digrignò i denti e tornò alla carica. Non era ancora il momento di arrendersi.

 

 

Mentre le due Lucenti combattevano, poco più in là gli agenti della LEP si misero in posizione cercando di farsi notare il meno possibile.

Il piano era semplice: Pandora distraeva Scilla, mentre quelli caricavano le biobombe.

Fu un attimo.

Pandora si sollevò in aria con un incantesimo di levitazione, subito seguita dalla Folletta che sembrava ridere dei suoi sforzi.

Cosa credeva di fare quella stupida Elfa?.

Grana Algonzo sobbalzò. Era il segnale.

- Puntare!- ordinò.

Dalla sua postazione... Spinella sentì il cuore aumentare i battiti.

Era il momento.

 

 

- Ma così colpiranno anche Pandora- borbottò Leale, che seguiva lo scontro dalla navetta di Polledro insieme agli altri.

- Sì- fece il centauro - Li ho sentiti parlare. Come all'epoca del Sigillo, Pandora la terrà impegnata, mentre gli altri la colpiranno-

- Cinquecento anni di prigionia, e ora si risveglia solo per sacrificarsi di nuovo- ribattè Artemis - Ha un che di triste-

- Non necessariamente- ribattè Polledro, restando a guardare.

 

 

- Biobombe lanciate!- gridò il Capitano Tappo nel microfono dell'elmetto.

Stringendo gli occhi a due fessure smeraldine, Pandora si scostò di colpo per non rimanere coinvolta nell'esplosione.

- Cosa...?-.

Nel vedersi arrivare contro la bellezza di otto congegni dieci volte più potenti di quelli che ricordava, Scilla si guardò freneticamente intorno alla ricerca di una soluzione.

Per un momento... persino la sua sicurezza sembrò vacillare.

Ma poi, riprendendo il controllo di sè... urlò a pieni polmoni evocando un alone magico che girò su se stesso come una trottola, corrodendo tutte le particelle di Solinium delle biobombe, rendendole inoffensive.

Per un minuto buono... il cielo sopra gli agenti della LEP si trasformò in un caleidoscopio pieno di colori e forme scomposte.

Nonostante gli elmetti dal visore reattivo alla luce, tutti quanti dovettero coprirsi gli occhi con le mani per non rimanere accecati in maniera permanente.

Risultato... Scilla ne uscì incolume e senza un graffio.

- Non ci credo!- sbottarono Spinella Tappo e Grana Algonzo, all'unisono.

Dopo essersi guardata le mani e toccata il resto del corpo per esser certa che tutto fosse al proprio posto, la donna in azzurro cominciò a ridere.

All'inizio piano e lentamente, poi sempre più velocemente fino a trasformarla in una sguaiatezza impensabile perfino per una strega.

- Ah! Ah! Ah! Bè, devo dire che stavolta eravate quasi riusciti a farmela, eh, ragazzi?-.

E fu così che, lasciando perdere Pandora, la Folletta dagli occhi d'argento si abbassò verso terra, atterrando proprio in mezzo a loro, provocando un'onda d'urto che distrusse tutte le attrezzature da battaglia, in modo che non potessero più usarle contro di lei.

Due spiritelli le furono già addosso con tanto di fucili per cercare di fermarla, ma sorridendo alzando il braccio destro... le punte delle dita di Scilla si tramutarono in orride lame acuminate, che si allungarono in modo a dir poco sproporzionato.

Neanche il tempo di redersene conto, che i due agenti finirono subito passati da parte a parte al petto e in testa.

- Noo!- gridò Spinella, accorrendo in loro soccorso, puntando la sua Neutrino.

Una terza lama... e la Folletta colpì anche lei.

 

 

- Spinella!!- esclamarono all'unisono Polledro, Artemis e Leale, scioccati da tanta crudeltà.

 

 

Fortunatamente, l'agilità dell'elfa ebbe la meglio, e riuscì a evitare il colpo in modo da procurarsi solo una brutta ferita non mortale alla spalla.

- Brava- ghignò ammirata la Folletta, ritirando le unghie a misura normale - E' la prima volta che qualcuno schiva le mie armi-.

Uno spostamento d'aria... e quella si ritrovò Pandora ancora sospesa a mezz'aria proprio sopra di lei, con la spada pronta al fendente decisivo.

- Prendi!!-.

Scilla si buttò di lato, risollevandosi poi verso l'alto, ma non abbastanza velocemente da evitare un profondo taglio sul braccio.

- Che...?- borbottò lei, nel rendersi conto di quel filo rosso che le rigava la pelle.

Sotto di lei... Pandora tornava alla carica.

- Maledetta!!-.

Digringò i denti. Gli occhi folli e sgranati.

Uno scatto d'ira... e Scilla la colpì con le sue lame, aprendole uno squarcio che andava dalla spalla destra, al fianco sinistro.

Un calcio al petto... e l'Elfa Lucente venne scaraventata a una dozzina di metri, rotolando rovinosamente sull'erba.

Non passò molto tempo prima che quest'ultima s'imbrattasse di sangue.

Una ferita mortale.

- Pandora!- esclamò Spinella, con una mano premuta sulla spalla.

 

 

Molti altri agenti affrontarono coraggiosamente -o stupidamente- la furia di Scilla con le loro armi e un pizzico di magia, ma quella riuscì sempre a spazzarli via come fossero giocattoli nel giro di pochi secondi.

Quando rimasero vivi neanche una decina di LEP, incluso Grana Algonzo, ferito a un braccio e una gamba, la Folletta scomparve nel suo globo di luce, lasciandosi dietro una scia di cadaveri.


 

 

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Capitolo 10
*** Una nuova Lucente ***





- Maledizione, è ferita!!- esclamò Artemis, fiondandosi fuori dalla navetta, senza esitare ad andare in soccorso dell'amica.

- Artemis, no! E' pericoloso!- urlò Leale correndogli dietro, subito seguito da Polledro.

 

 

Dopo essersi rimessa in piedi barcollando, Spinella si chinò sul corpo della Lucente.

Incredibilmente era ancora cosciente, anche se era evidente che soffriva: ansimava profondamente a occhi sgranati, guizzando lo sguardo qui e là, e un rivolo di sangue gli scendeva dalla bocca.

Esaminò la ferita. Lunga e profonda, era un miracolo che Pandora non fosse morta sul colpo.

"Strano" pensò il capitano "Perchè non usa la magia per guarirsi?".

Sapeva bene che i Lucenti erano dotati di poteri inesauribili che non necessitavano di Rituale.

"A meno che...".

Impose le mani sul segno rosso e sussurrò...

- Guarisci-.

Le scintille azzurre scaturirono dalle sue dita come una cascata magica, ma non appena toccarono il corpo di Pandora, quella si contrasse in un urlo di dolore, perdendo ancor più sangue.

Una piccola scossa... e la magia di Spinella si dissolse senza aver curato niente.

Come temeva: i suoi poteri non servivano a nulla contro quelli di Scilla.

"Questo significa che neanch'io posso rimarginare subito la mia spalla".

- Santo cielo, Lady Pandora! Resista!- esclamò infine, cercando di tamponare la ferita con le sue stesse mani - I rinforzi con gli stregomedici sono in arrivo... Non svenga!-

- Spinella!- la raggiunsero Artemis e Leale.

- Ragazzi! Che posso fare!?- li guardò lei nella speranza di ottenere un pò d'aiuto. Come agente LEP era addestrata alle nozioni di primo soccorso, ma neppure tutta la sua esperienza l'aveva preparata a una simile eventualità.

- La spawww...- riuscì a mugolare Pandora, guardando l'elfa sopra di sè.

- Come?-

- La spada. Devi usare la spada-.

Più perplessa che spaventata, Spinella si guardò freneticamente intorno.

"Ah... Eccola là".

Lo spadone a due mani che la Lucente teneva sempre con sè e con cui aveva combattuto contro Scilla era là... a una ventina di metri da loro, con la punta infilzata nel terreno.

Doveva essere volata laggiù durante la caduta finale.

Fu Leale ad agire. Corse verso l'arma, la sfilò dal fango senza alcuna difficoltà e gliela mise davanti.

Sapeva che Pandora voleva che fosse Spinella a prenderla, ma la corporatura dell'amica era troppo piccola per reggere una lama tanto sproporzionata.

- E' qui, che ci devo fare?-.

Pandora si contrasse di nuovo. Sapeva di avere i secondi contati, come poteva spiegare una cosa così complicata in così poco tempo?.

- Bisogna usare questa per sconfiggere Scilla, vero?- capì subito Artemis, ricordando come la folletta si fosse infuriata per quel piccolo taglio al braccio, che non era neppure riuscita a guarire - E' l'unica cosa che può ferirla-.

La Lucente annuì, cercò ancora di parlare ma l'ennesimo fiotto di sangue le schizzò fuori dalla bocca, facendola tossire.

- No...- sussurrò Spinella, tenendole la testa con le sue mani macchiate di rosso.

Spettri indesiderati apparvero nella sua mente. Per un attimo rivide gli ultimi istanti di vita del Comandante Julius Tubero. Anch'egli ucciso da una folletta priva di scrupoli.

Artemis strinse i pugni, concedendosi un'espressione di sincero rammarico. Conosceva Pandora solo da poche ore, vero, ma si sentì addolorato per lei come fosse un'amica di vecchia data.

Forse perchè lo era stata per Hugh Fowl.

Con uno sforzo immenso, Pandora usò le sue ultime forze per alzare una mano... poggiandola sulla fronte di Spinella.

- Eh...?-.

Neanche il tempo di chiedersi altro, che una tempesta di scintille d'oro e d'argento invase il suo corpo, entrandole in testa, nei pori e negli occhi.

Spinella tirò un urlo acutissimo che niente aveva di umano, come se tutto il suo essere fosse travolto dalla potenza dolorosa di un incendio, o da una scossa di milioni di wolt.

Perfino Leale raggelò atterrito da un tale spettacolo. Strinse automaticamente la mano sul calcio della Sig Sauer, pronto ad usarla in caso di bisogno.

- Spinella! Spinella!- indietreggiò Artemis, chiudendo gli occhi, e tappandosi le orecchie.

- Capitano!!- fecero invece Polledro e Grana Algonzo all'unisono.

Che stava succedendo?!.

Pandora continuava a tenerle la mano sulla fronte. Era da lì che provenivano le scintille.

Che diavolo stava facendo all'elfa comune?.

 

 

L'intero fenomeno durò appena un paio di snervanti minuti, allo scadere dei quali vi fu un improvviso lampo di luce dorata che dissolse il corpo della Lucente e scaraventò i due Fangosi a svariati metri di distanza, accecandoli momentaneamente.

- Artemis!- si assicurò che stesse bene Leale, dopo averlo preso al volo e protetto tra le braccia - Sei a posto?-.

- S...Sì- rispose incerto il ragazzo, saggiando l'equilibrio delle gambe e il senso dell'orientamento - Sì, sto bene-

- Ma che diavolo è successo?- chiese Polledro, senza avere il coraggio di aprire gli occhi ancora sofferenti.

Ce ne volle prima che qualcuno se ne rendesse conto.

- Ehmm... ragazzi?- borbottò la voce di Spinella - Mi sa che abbiamo un altro problema-.

I due umani, il centauro e i pochi altri agenti ancora vivi si voltarono verso di lei.

Un silenzio sconcertato regnò tra loro appena la videro.

Perfino la mente di Artemis ebbe un leggero shok nel registrare quell'immagine.

- Spinella?-.

Lei non rispose, forse neanche l'aveva sentito, troppo impegnata com'era a guardarsi addosso e a stentare a credere che fosse lei stessa.

Da elfa comune che era un attimo prima... Spinella Tappo si ritrovò con un nuovissimo metro e settanta - settantacinque- d'altezza, con lunghi e morbidi capelli ramati che le scendevano fino ai fianchi.

Un elegante abito nero che le lasciava scoperte braccia e spalle, con un ampio spacco sulla gamba destra, completo di scarpe con tacchi non troppo alti.

Per un istante... la sua pelle parve brillare al sole come fosse ricoperta di polvere di diamanti. Ma passò presto.

Sulla fronte, dove Pandora l'aveva toccata, una piccola mezzaluna d'argento, che sembrava splendere di vita propria, adornata da un sottile e raffinato reticolato arabesco del medesimo colore che quasi arrivava agli zigomi

Poco a poco... fu chiaro a tutti che Spinella Tappo non era più solo un'elfa.

No. Spinella Tappo era una Lucente.


 

 

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Capitolo 11
*** Sibilla Terracotta ***





Artemis, Leale, Polledro e i sopravvissuti della LEP, dovettero attendere ancora parecchi minuti prima di rivolgere la parola alla nuova arrivata.

- Spinella?- si avvicinò cauto Grana Algonzo, arrancando su una gamba.

L'elfa non rispose subito.

Incredibile.

Non avrebbe mai pensato di poterlo dirlo di sè... ma era bellissima.

Bellissima. Altro aggettivo non c'era.

Bellissima. Come mai sarebbe potuta essere.

- Spinella?-

- S-Sì. Sì, sono io- disse lei, staccando finalmente gli occhi dall'abito nero e da quella sottile cinta di brillanti intorno alla vita.

- Stai bene?-

- Bene? Sì... direi di sì- si guardò la spalla, dove poco prima stava la larga ferita sanguinante.

Sparita.

Sì. Tutto sommato si sentiva anche più in forma di prima.

E non parlava solo dell'aspetto fisico, ma anche di quello spirituale. Dal principio, quando Pandora le aveva le mani addosso... aveva sentito come una specie di onda d'urto che sembrava volerla schiacciare in mille pezzi. Però era passata presto.

Ora c'erano solo pace e serenità.

- Whei! Che sventola!- la riportò alla realtà la voce di Polledro - Mi auguro che Cavallina non diventi troppo gelosa nel sapere che sono con te-.

Cavallina, la centuara moglie di Polledro. Si erano sposati durante quei tre anni d'assenza in cui Artemis e Spinella erano impegnati a salvare l'Ottava famiglia del Popolo dall'estinzione.

- Smettila di fare l'idiota, e ditemi piuttosto cos'è successo!- inveì l'Elfa, nonostante conoscesse già la risposta.

- Pandora deve aver trasferito i suoi poteri su di te- disse Artemis, interpretando il pensiero di tutti.

- Per sconfiggere Scilla- proseguì Leale - Non ha voluto morire lasciandoci indifesi-.

 

 

La discussione vera e propria venne affrontata poche ore più tardi, quando arrivarono i soccorsi della LEP, con le loro navette ambulanze per trasportare via sia i morti che i feriti.

Fu con un certo rammarico che Grana Algonzo dovette allontanarsi dal Capitano Tappo per far personalmente rapporto agli Affari Interni.

- E adesso?- chiese l'Elfa Lucente, rifuggiandosi nella navetta di Polledro per sfuggire agli sguardi scioccati dei suoi colleghi.

Incredibile quanto le fosse diventata stretta.

"Dunque è così che si sente sempre Leale".

- E adesso dobbiamo trovare il modo di far funzionare i tuoi nuovi poteri contro Scilla- rispose il centauro come se nessuno lo sapesse già.

Da parte sua... Artemis Fowl non smise un attimo di fissarla. Faceva quasi ridere con quell'espressione tonta e quella bocca aperta da pesce lesso.

Spinella dovette accorgersene, perchè ridacchiò dicendo...

- Ancora problemi con la pubertà, Fangosetto? Non hai più richiamato Minerva Paradizo da quando siamo tornati dal Limbo?-.

Artemis si voltò di scatto, arrossendo violentemente. Tossicchiò nel pugno chiuso e disse riprendendo il controllo di sè...

- Ehm... allora, signori, disgraziatamente io non so niente dei Lucenti e della loro magia, perciò ora come ora non sarò in grado di formulare un piano decente contro Scilla. Polledro, conosci tu qualcuno che può aiutarci con il... problema di Spinella?-

- Io personalmente no- rispose subito il centauro, digitando sulla tastiera del computer - Ma ho fatto delle ricerche prima di venire qui, ed è venuto fuori che Pandora secoli fa aveva una serva fedelissima. Una spiritella di nome Sibilla Terracotta. Il suo ultimo indirizzo è al di fuori di Cantuccio, vicino al Nucleo Interno della Terra, forse lei sa. Sempre che abiti ancora lì-

- Bene, allora andiamo subito a cercarla. E spegni la radio e la scatola nera della navetta, per favore. Non voglio che quelli degli Interni mi rintraccino per esaminarmi come un animale da laboratorio- disse stizzita la nuova Lucente, mettendosi subito ai posti di comando.

"Potrò anche essere diventata una spilungona dalla fronte d'argento, ma rimango pur sempre la miglior pilota della LEP"

.

- Ma che...?- si disse poi.

- Che succede, Spinella?- si sporse in avanti il testone di Leale, vagamente divertito da quella situazione così analoga alla sua.

Non riuscì neanche ad accedere i motori. Arrivava ai pedali ma non riusciva a coordinarli. Dovette combattere con la gonna e i tacchi, e come se non bastasse le ginocchia le arrivavano quasi sotto il mento.

Sospirò infelice.

- Guida tu, Polledro-.

 

 

 

Si sorpresero nel ritrovarsi davanti a una modesta casetta scavata nella roccia, con un rustico porticino ricoperto da un vecchio strato di vernice verde, prossima a sgretolarsi.

- Mi sarei aspettato qualcosa di meglio da una conoscente di Pandora- parlò Leale, per allentare la tensione.

Per tutto il viaggio i quattro amici non si erano detti una parola.

Che potevano dire?.

Parlare del cambiamento di Spinella era fuori discussione, dato che quella sembrava essere a disagio ad ogni occhiata del centauro o del Fangosetto.

No. Lei preferiva più starsene sulle sue, con in mano uno specchietto della navetta, a fissarsi lo strano decoro sulla fronte, sfregandoselo con le dita come se dovesse venir via da un momento all'altro.

Attirava veramente l'occhio quell'insolito contrasto tra l'argento vivo e la sua pelle color caffè.

- Speriamo almeno che sia in casa- ribattè lei, aprendo bocca per la prima volta.

Non c'era molto spazio da quelle parti. Parcheggiarono la navetta in una fenditura tra le rocce. Appena scesero, furono immediatamente aggrediti da un calore quasi insopportabile. Perfino Artemis dovette allargarsi la cravatta e aprire il primo bottone della camicia per un pò d'aria.

La casa di Sibilla era a soli pochi metri da loro, per raggiungerla dovevano solo attraversare un ponticello vecchio stile, con tolle di legno.

Sotto di loro... magma incandescente.

Lo attraversarono tutti insieme in fila indiana, Polledro e Artemis davanti, Spinella e Leale dietro.

I primi due riuscirono ad arrivare dall'altra parte nonostante gli inquietanti scricchiolii del ponte, ma improvvisamente una vecchia tavola si frantumò sotto i piedi della guardia del corpo, lasciandola cadere nel vuoto.

Nessuno ebbe neppure il tempo di fiatare... che con uno scatto inaspettato, Spinella lo agguantò per l'avambraccio con una mano sola, lasciandolo sospeso a mezz'aria.

Artemis trattenne il respiro.

- Pazzesco!- esclamò invece Polledro.

L'Elfa deglutì, senza dire una parola.

Già. "Pazzesco" era sicuramente l'appellativo più appropriato: nessuna persona normale sarebbe mai riuscita a reggere quell'uomo in quel modo.

Perfino Leale dovette pensarla così, perchè la guardò sconcertato, mandando anche qualche occhiata all'abisso rossastro che ribolliva senza scampo.

- Ti tengo- parlò Spinella con le gambe appena tremolanti, forse per lo sforzo, forse per l'emozione.

Lo aiutò a rimettersi sul ponte e proseguirono per la loro strada senza parlarne mai più.

 

 

Suonarono il campanello.

Quando la porta si aprì...

- Desidera?-.

Artemis e Leale s'irrigidirono di colpo nel riconoscerla all'istante.

Certo, era leggermente cambiata dall'ultima volta che l'avevano vista... ma non potevano sbagliarsi.

Un'orripilante vecchia spiritella rugosa dalla pelle verde, gli occhi dorati e il lungo naso aquilino: la guaritrice di Ho Chi Min. Quella da cui avevano preso il Libro anni fa.

- Sibilla Terracotta?- provò a chiedere Spinella.

- Mia Signora, Pandora- esclamò felice l'altra, inchinandosi a terra.

- Siete libera, e in salute!-.

L'elfa storse gli occhi.

Pandora? Quella femmina l'aveva scambiata per Pandora? Come aveva potuto?.

- No- disse poi - Io non sono Pandora. Pandora è morta-.


 

 

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Capitolo 12
*** Il potere di Scilla ***





- Ho capito tutto- disse Sibilla alla fine del racconto, mentre bevevano un leggero Thè alle erbe.

Contrariamente a quanto ci si poteva aspettare dall'esterno, l'interno della casa era decisamente moderno e accogliente: pareti verniciate di un rilassante verde-azzurrino, mobili di ottima fattura, una cucina super accessoriata e un televisore a cristalli gassosi (il nuovo brevetto di Polledro).

- Scusa per l'equivoco di prima- continuò, rivolta a Spinella.

- Appena ti ho vista ho percepito in te l'energia magia di Pandora, sebbene tu non le somigli per niente-.

Artemis e Leale non dissero una parola. Troppo presi ad osservare lo sguardo dell'ex guaritrice, cercando di capire se si ricordava di loro, oppure no.

"Non può ricordarsi di noi, non può!" pensò il ragazzo tra un sorso e l'altro "Le ho dato un amnesico dopo averla ripulita dall'alcol".

E se col tempo avesse recuperato la memoria? Sarebbe stato un bel guaio per lui.

- Allora che possiamo fare contro Scilla?- chiese Polledro, posando la sua tazza sul tavolino davanti a loro - Pandora aveva accennato qualcosa riguardo alla sua spada-

- Infatti- annuì la spiritella, sguainandola dal fodero - Dovete solo riuscire a colpirla con questa. Lo so che può sembrare assurdo, ma questa non è un'arma normale. E' unica al mondo. Forgiata da Lord Dagon in persona quando si rese conto dei poteri di Scilla, dopo la scomparsa di Seth. E' fatta di metallo lunare-

- Metallo lunare?-

- Come ben sapete i poteri del Popolo raggiungono il culmine durante le notti di Luna piena. Così Dagon andò direttamente sulla Luna, ed estrasse quel tanto di materia che bastava per creare una spada per Pandora. Neppure Scilla può competere con le sue vibrazioni magiche. Qualsiasi ferita inferta con questa non può essere guarita dalla magia-

- E il Sigillo?- volle sapere Spinella - Non si può replicare?-.

L'altra scosse la testa - Ahimè, tempo di no. Quella fu un'idea di Lady Pandora. Quando Dagon le consegnò la spada lunare per abbattere Scilla, lei esitò. Anche se credule, non concepiva l'idea di uccidere un membro del Popolo. Così trovò un'alternativa. Ma a quanto pare...-

- Cosa ci sai dire di quella Folletta?- chiese Artemis, parlando per la prima volta - Come poteva, come può, essere così forte rispetto agli altri Lucenti. Insomma se li ha annientati tutti...-

- No. Seth e Dagon non sono stati uccisi nel vero senso della parola- li sorprese Sibilla - Questa era una storia che Scilla raccontava in giro per mettere paura ai sui avversari. In realtà, Scilla li assorbì nel suo corpo per impadronirsi dei loro poteri-.

L'intera stanza si raggelò. Persino Artemis rimase vagamente impressionato da quello che aveva appena sentito. E non era una cosa che capitava tutti i giorni.

- Li assorbì nel suo corpo per impadronirsi del loro poteri?- fece eco Leale, rompendo quel silenzio sconcertato.

- Ed è così che si è rafforzata- continuò Polledro, cominciando ad ansimare.

I suoi occhi che passavano dalla spiritella alla nuova Lucente, come fosse in trappola.

- Ma allora... Allora... Che speranze abbiamo noi?! Spinella è sola e inesperta, contro un mostro che possiede i poteri di due Lucenti più anziani-

- E non solo, vero?- chiese sicuro Artemis, tenendo la tazza di the tra le mani per scaldarle - Ha fatto la stessa cosa anche ad altri. Altrimenti non sarebbe mai riuscita a spuntarla contro due Lucenti contemporaneamente. Qualche stregone dell'epoca, forse?-

- Esatto, Fangosetto- annuì la spiritella - Per prepararsi alla battaglia, Scilla cominciò ad assorbire dentro di sè i poteri dei migliori soggetti in circolazione. Quando poi raggiunse il livello adatto mise in atto il suo piano... Ahw...- sospirò - Lei lo faceva passare come un modo per restituire la superfice al Popolo, ma in realtà tutti sapevano che voleva solo il dominio del mondo-.

"Tale quale a Opal Koboi" pensarono all'unisono gli altri quattro.

- E Pandora?- continuò Spinella - Come mai non assorbì anche lei?-

- Quella Folletta aveva un che di sadico. Amava vedere la mia Signora soffrire per la perdita dei suoi amici senza che lei potesse far niente. Lady Pandora aveva con sè la spada, ma non fu mai in grado di usarla, e questo la divertiva ancora di più. Spero che tu possa fare di meglio, mia cara. Perchè se sparisci anche tu, tutto quello che la Mia Signora ha fatto fin'ora sarà stato inutile. Ma dimmi, Fangosetto...- disse poi Sibilla, rivolgendosi al ragazzo, squadrandolo da capo a piedi.

- Non ci siamo già visti, io e te?-.

Artemis s'irrigidì. La sua espressione era seria e fredda come al solito, ma il suo cuore batteva impazzito.

Che l'avesse riconosciuto?.

- Bhè... veramente...-

- Fowl!- sbottò infine quella.

Artemis trattenne il respiro.

- Tu assomigli tantissimo a Hugh Fowl, lo spasimante della mia Signora-.

"Meno male" sospirò il ragazzo, sollevato, accennando un sorriso.

- Sì, è probabile. Io mi chiamo Artemis Fowl, e sono un suo discendente. Anch'io ho legami col Popolo-

- Sebbene non siamo iniziati molto bene- lo guardò di sbieco Polledro, striscindo giocosamente gli zoccoli a terra.

- Non farlo. Mi rovinerai il pavimento- lo ribeccò subito la spiritella.

- Se posso chiedere...- fece ancora Spinella - Come mai Pandora usava la spada? Insomma, non le stavano bene le Neutrino?-

- Aveva una pessima mira, povera cara. Cominciò ad interessarsi alle vecchie armi solo per gioco, ma presto si scoprì più brava del previsto-

- E che mi dice di questo, invece?- continuò, toccandosi la mezzaluna argentata sulla fronte.

- Oh... Non ti devi preoccupare di quello. Anzi, devi sentirti onorata. In genere le caratteristiche dei Lucenti sono sui capelli, come Pandora, Seth e Dagon. Scilla era una dei pochi ad avere gli occhi d'argento, ma tu sei una degli "unici" ad avere marchi sulla pelle. Una volta ho sentito di uno spiritello che l'aveva sulle ali. Pare che la forma del disegno cambi da persona a persona-

- Bando alle ciance!- esclamò un'impaziente Leale - Come fermiamo Scilla? Il suo piano consiste nell'annientare la razza umana. Possibile che basti solo colpirla con la spada? Per esperienza so che le cose non sono mai semplici come sembrano-

- Poco ma sicuro- borbottò Spinella, guardando l'arma - Dovrò esercitarmi ad usarla, io so niente di spade o scherma-

- Mi dica, Sibilla- fece ancora Artemis, fissando i bordi della tazza come se lì vi fossero le risposte che cercava - I due Lucenti e gli altri stregoni assorbiti da Scilla... sono ancora vivi, o...-

- Temo di no. Ho capito quello che stai pensando, Fangosetto. Ci ho pensato anch'io, anni fa. Vuoi far in modo che tutti quanti vengano liberati in modo da toglierle tutti i suoi poteri, vero?. Purtroppo non funziona così. Una volta entrati nel corpo di Scilla, la vittima ha solo due minuti di tempo per uscire prima di dissolversi completamente. E questo è impossibile senza un ponte-

- Un ponte?- chiese avvertendo già qualcosa muoversi in fondo allo stomaco.

- Qualcosa che ti colleghi a questo mondo, per darti la possibilità di tornare indietro. O finirai di esistere-.

Artemis chiuse gli occhi, corrugando la fronte. Leale rivide nel suo protetto la tipica espressione di quando stava pensando.

"Un ponte..." si disse per poi notare qualcosa sul suo volto, riflesso nel thè.

Sgranò gli occhi "Un ponte!".


 

 

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Capitolo 13
*** Esca ***





- Comandante Algonzo, mi sente?- parlò Polledro nel microfono della navetta, dopo aver terminato l'incontro con Sibilla.

- Qui Algonzo, è da più di un'ora che cerco di chiamarvi. Dove siete finiti? E qual è il vostro status?-.

Spinella sorrise amaramente: il suo collega stava chiaramente, e inutilmente, cercando di imitare il vecchio Comandante Tubero. Sempre lì a chiedere il loro "status" quando lui stesso era ferito e debole.

Infatti ora Grana Algonzo stava proprio parlando da un telefono presso la clinica di Cantuccio, circondato da professionisti che tentavano di mettersi d'accordo su come agire sulle ferite per restituirgli la massima funzionalità.

- Forse abbiamo trovato un modo per sconfiggere Scilla-

-"Forse" non è abbastanza, centauro. Quella strega ha fatto strage dei nostri uomini migliori, e non possiamo rischiare di perderne altri basandoci solo su una teoria-.

Stavolta fu Spinella a rispondere - No, Grana. Stavolta non succederà: questo sarà uno scontro tra me e lei. Hai la mia parola che nessun altro verrà coinvolto-.

Artemis irrigidì appena le labbra.

Chissà se il suo piano avrebbe funzionato?.

Qui c'era in gioco la vita della sua amica, e per la prima volta... si sentì insicuro del suo genio.

- Hai intenzione di sfidare Scilla faccia a faccia?!- sbottò il comandante della LEP - Dico io, ti sei bevuta il cervello?! Quella ti ammazza!-

- Avete già la sua nuova posizione?-.

Quello non rispose subito.

Sospirò.

Ormai conosceva il Capitano Tappo da abbastanza tempo per capire quanto fosse inutile discutere con lei.

Strinse la cornetta fino a farla scricchiolare.

"E tutto per colpa di quel Fangosetto" pensò digrignando i denti "E' lui che l'ha costretta a questo".

Ma d'altro canto... nessun altro, oltre a lei, possedeva le caratteristiche fisiche e magiche per combattere contro quella folletta, dalla scomparsa di Pandora. E sia il Consiglio che gli Affari Interni erano stati d'accordo su quello: ci voleva un Lucente per abbattere un altro Lucente.

- Mi dispiace...- rispose infine - Ma non sappiamo dove sia finita. I nostri satelliti sono ancora all'opera, e appena avremo delle novità ve le faremo sapere-.

- Non possiamo aspettare: dobbiamo costringerla ad uscire allo scoperto- scosse la testa Artemis Fowl, con uno strano tono nella voce.

- Che cos'hai in mente?- chiese il robusto euroasiatico, intuendo che il suo giovane protetto avesse già in mente qualcosa.

- Scilla è ossessionata dal potere, giusto? Vediamo cosa accade se proviamo a offrirle il "piatto del giorno"-.

Spinella sgranò gli occhi nel capire subito dove voleva andare a parare.

- Oh, no! Artemis, no!- lo ribeccò immediatamente, scostandosi più volte i lunghi capelli dalla fronte - Non lui, Fowl. Ho appena detto che nessun altro sarebbe stato coinvolto!-.

Il ragazzo non rispose. Neppure lui era tanto contento di quello che stava per fare. Era rischioso per tutti. Ma era rischioso comunque.

- Comandante Algonzo... mi metta in contatto con la Sezione Otto, per favore-.

Polledro rabbrividì.

- Rein Vinyaya ci ucciderà-.

 

 
 

Cantuccio

 

 

 

Il giovane demone stregone che rispondeva al nome di N°1, si stava esercitando in qualche nuovo incantesimo, quando arrivò la chiamata.

Una chiamata da parte di Artemis Fowl, Spinella Tappo, Leale e Polledro.

I suoi più cari amici.

- D'accordo!- rispose senza esitare il piccolo demone, quando l'elfa gli espose la situazione.

Ovviamente ci fu chi protestò a gran voce. N°1 era la speranza del Popolo, e non avrebbero rinunciato a lui così facilmente, ma quello li rimise subito al loro posto con una piccola esplosione magica.

Non c'era niente che non avrebbe fatto per i suoi amici.

 

 

 
 

Superficie. Da qualche parte in Irlanda.

 

 

 
 

- Spinella!?- spalancò la bocca il diavoletto, appena la vide - Ma sei proprio tu?!-.

Aveva sentito alcune chiacchiere dai piloti della navetta sul presunto cambiamento del Capitano Tappo, ma credeva non fossero vere.

Corse ad abbracciarla forte.

Lucente o no... rimaneva sempre la sua Spinella. Com'era strano vederla così tanto più alta di lui, ora gli arrivava solo alla vita.

- Sì, N°1, sono io. Grazie per essere venuto, ma basta smancerie e mettiamoci al lavoro- lo liquidò in fretta lei.

La metteva a disagio parlare della sua nuova condizione, anche se doveva ammettere che i capelli lunghi e il vestito cominciavano a piacerle.

- Ora che posso fare per attirare l'attenzione della Folletta cattiva? Devo sparare fuochi d'artificio? Provocare un terremoto? O magari un'onda anomala-

- Tutto quello che vuoi, hai carta bianca- sorrise Artemis - Ma risparmiati i terremoti e le onde anomale-.

E fu così che il piccolo demone stregone si mise all'opera lanciando per aria una pioggia di scintille azzurre, che avevano un "che" di suggestivo. Poi fu la volta di giocare con la terra, creando con la manipolazione della magia alcune sculture di roccia e muschio.

- Ecco... Questo è Artemis-.

Polledro si permise una risatina nell'osservare quell'ammasso informe con gli occhi storti, e le braccia fatte con due rametti sottili.

- Non mi assomiglia neanche un pò- fece il quattordicenne, senza riuscire a trattenere un mezzo sorriso.

Purtroppo, non tutti erano dello stesso buon umore come il diavoletto. Infatti Spinella e Leale, tesi come corde di violino, perlustravano insieme il cielo e l'orizzonte nella speranza d'intercettare prima l'arrivo di Scilla.

Ma sfortunatamente... fu quasi dal nulla che un lampo di luce bianca si abbattè a un metro scarso da N°1 che, caduto a terra stordito, non seppe più cosa pensare.

- Bene, bene- disse una voce femminile - Che cosa abbiamo qui?-.


 

 

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Capitolo 14
*** Secondo Round ***





Nel percepire l'energia magica del demone stregone pur trovandosi a miglia e miglia di distanza, e pur sapendo che ci fosse sotto qualcosa... Scilla non riuscì a resistere.

Si era fiondata in volo sulla costa irlandese, non tanto lontano dal luogo del Sigillo, senza mai mollare quell'orrido sorriso da iena che faceva venire i brividi al sol vederlo.

Non ci mi se molto a trovarlo: le bastò seguire i fuochi azzurrini tipici della magia.

 

 
 

- Bene bene. Che cosa abbiamo qui?-.

Ancora stordito dall'esplosione, N°1 sollevò la testa, guardandola allibito, ma vide solo un volto crudele quasi quanto quello di Leon Abbot, ex capobranco dell'isola di Hybras, unito a due inquietanti occhi d'argento, che lo fissavano come se volessero mangiarselo.

Fulminea, Scilla allungò la mano e sollevò diavoletto per il bavero della tunica, lasciandolo sgambettare a mezz'aria.

- Ho sempre sognato di mettere le mani su un demone stregone-.

Quell'ultimo non si fece prendere dal panico. Afferrò il braccio della Folletta Lucente ed evocò una scarica elettrica talmente potente da arrostire un elefante adulto nel giro di pochi secondi.

- Che mi venga un colpo, ce l'ha fatta!- esclamò Polledro, nel vedere il corpo di Scilla immobile, percorso da piccole saette luminose.

- No, io non credo- borbottò invece Artemis, per niente convinto.

Al suo fianco... Leale taceva.

Appena tutto finì...

- Ah! Ah!- rise di gusto la Folletta, senza aver risentito di nulla - Mi hai fatto il solletico. Non c'era mai riuscito nessuno, prima. Tu devi essere uno dei migliori. E' stato molto stupido da parte della LEP, lasciarti venire qui da me, invece di nasconderti-.

Sgranando gli occhi arancioni, incredulo... N°1 tremò.

Che stava succedendo?.

I suoi poteri non funzionavano, e i suoi amici erano troppo lontani per poterlo aiutare.

"Mi divorerà!" pensò improvvisamente, paralizzato dalla paura.

- NOO! SCILLA!!- urlò una seconda voce femminile, che fu subito lì con la spada in mano, pronta al fendente.

Colta alla sprovvista, la Folletta Lucente fu costretta a lasciar andare il diavoletto, o quell'arma le avrebbe tranciato di netto il braccio.

Sapeva bene il pericolo che correva contro il metallo lunare.

Spinella Tappo prese subito con sè N°1, e con un'innaturale balzo all'indietro si allontanò, portandosi a distanza di sicurezza.

- Sìì! Grande Spinella!!- acclamò di nuovo il centauro, ammaliato dai suoi movimenti.

Incredibile, era come se l'Elfa avesse galleggiato nell'aria. Quel salto era lungo quasi una decina di metri, e lei aveva poggiato elegantemente i piedi a terra, senza sollevare un granello di sabbia.

Scilla la squadrò con odio. Poi passò alla perplessità.

Chi diavolo era quella?.

Notò il disegno sulla fronte.

Com'era possibile che ci fossero altri Lucenti in giro?.

Storse gli occhi nel riconoscerla.

- Tu sei quella di stamattina. Chi sei? Come puoi essere diventata una Lucente!?-.

L'altra accentuò la presa sulla spada.

- Io sono Spinella Tappo, capitano della LEP Ricog. Porto dentro di me i poteri di Pandora, e li userò per distruggerti-.

Dopo un secondo attimo passato ad osservare la nuova avversaria... Scilla scoppiò a ridere.

- Ah! Ah! Ah! E così Pandora ha infuso i suoi poteri in un altro corpo, eh? Devo averlo fatto poco prima di morire. Bè, sappi che comunque tu non puoi niente contro di me. Se Pandora era una nullità... allora tu lo sei ancora di più, perchè non sei una vera Lucente-

- Eppure ti ho appena sottratto il diavoletto da sotto il naso, o sbaglio- la punzecchiò Spinella, sperando che la rabbia offuscasse le sue capacità di giudizio.

La frecciata andò a segno. Scilla strinse gli occhi, fissandola furiosa.

- E va bene, vorrà dire che farò fuori prima te, così potrò gustarmi quel bocconcino prelibato in pace- e guardò N°1.

D'istinto, il piccolo stregone si nascose dietro le gambe di Leale, anche se probabilmente neppure lui sarebbe stato in grado di proteggerlo.

 

 
 

La prima ad attaccare fu Spinella, tanto per agitare le acque.

"Quanto vorrei avere la mia Neutrino" pensò intanto.

Scilla fu brava a rispondere.

Senza muoversi di un centimetro, invece di ricorrere al solito scudo protettivo... mutò tutto il suo braccio in una lunga lama grigia, e parò il colpo dell'Elfa.

Ghignò - Patetica. Non sei abituata a usare la spada! Per quanto sia potente, in mano a te sembra uno stuzzicadenti!-.

L'altra strinse i denti. Era vero, ed aveva avuto solo mezza giornata per esercitarsi.

"Speriamo almeno che sia sufficiente ad arrivare al punto caldo del piano".

Perchè c'era un piano. Solo che non sapevano se avrebbe funzionato.

La respinse e fece per contrattaccare, ma Spinella balzò all'indietro, guadagnando terreno.

Le due Lucenti si bloccarono, squadrandosi l'un l'altra.

Il silenzio intorno a loro. Persino Polledro aveva smesso di fiatare.

Ma a un certo punto... Scilla si alzò verso l'alto, levitando di qualche metro. E con uno scatto del braccio trasformato...

Zhu-Zhum.

Una serie di piccole lame acuminate si scagliarono contro l'Elfa... che però riuscì a schivare senza fatica.

"Sono più veloce di prima"  realizzò, vagamente stupita, respingendo qualche pezzo d'acciaio con la spada.

Infine prese la rincorsa e saltò.

Fu brava a colpire Scilla al fianco con un fendente laterale.

 

 
 

- Sìì!- esultarono all'unisono Polledro, N°1 e Leale.

Solo Artemis non sembrava dello stesso entusiasmo: la lotta era appena cominciata.

 

 
 

Tornata subito a terra, la Folletta Lucente indietreggiò di un paio di passi, lasciandosi sfuggire un gridolino spaventato.

Si controllò la ferita. Era poco più di un graffio profondo, e sanguinava senza che la sua magia potesse guarirla.

- Maledetta!- sibilò, guardando l'elfa.

Spinella tremava, anche se non lo dava a vedere.

Sulla sua guancia destra si disegnò un taglio rosso.

Anche lei adesso sanguinava.

Per quanto tempo sarebbero andate avanti così?.

Stavolta fu Scilla a prendere l'iniziativa. Si avventò sull'avversaria a velocità raddoppiata, puntando il braccio-lama dritto davanti a sè.

Sgranando gli occhi, completamente colta alla sprovvista, la Lucente dalla luna d'argento sulla fronte riuscì a sollevare la sua arma, e parare il colpo un attimo prima che quell'altra le mozzasse la testa.

Parecchie scintille furono generate da quel gran cozzare di spade.

- Spinella!!- esclamò N° 1.

Senza lasciarsi distrarre, senza degnarlo di uno sguardo, l'Elfa smise di parare e colpire, limitandosi a schivare fendente su fendente, procurandosi ogni volta qualche nuovo segno su corpo e volto.

Di nuovo si distanziò, ansimando col cuore che batteva impazzato.

- Ahahah!- rise Scilla. Era chiaro che non stava facendo sul serio e che si stava solo divertendo.

Ripartì all'attacco.

Rinfoderando la spada lunare, Spinella si preparò a riceverla, ma inaspettatamente la Folletta sollevò l'altra mano mandandole contro un fulmine nero.

Senza neanche il tempo di reagire, il Capitano Tappo rotolò per qualche metro sulla terra dura e fredda, rischiando pure di spezzarsi l'osso del collo.

Quando finalmente si fermò... Scilla le fu già addosso, passandole la punta del braccio corazzato da parte a parte nella spalla, inchiodandola a terra.

- AARGHR!- urlò lei.

 

 
 

- Oh, no!- urlò N°1, scattando per andare ad aiutarla, mentre Leale estrasse la Sig Sauer.

- No, fermi!- li trattenne Artemis.

- Questo piano è folle e sconsiderato!- commentò Polledro - Io mi sono sempre fidato di te, Fangosetto, ma questo è decisamente troppo-

- Se ti sei sempre fidato allora ti chiedo di fidarti di nuovo!-.

 

 
 

- Bene...- disse Scilla con un sorriso folle, fissando gli occhi spaiati dell'elfa sotto di lei. Uno azzurro, e uno nocciola - E adesso...-.

Spalancò innaturlamente la bocca...

E l'assorbì nel suo corpo.


 

 

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Capitolo 15
*** Residui di coscienza ***





- Ah!Ah!Ah!...- continuò a ridere sguaiatamente la Folletta, dopo la sparizione dell'Elfa - Avete visto!!? Ora sono ancora più forte di prima, non c'è nulla che possa eguagliarmi!- si voltò verso N°1 - E adesso tocca a te-.

Quello non deglutì neppure. Era come se della sua vita non gliene importasse più niente. Solo di quella di Spinella.

Ma in difesa dei suoi amici ancora lì, si concentrò al massimo cercando di creare una qualche barriera magica.

La spirale rossa sulla sua fronte cominciò a roteare vorticosamente.

- Spinella!! Spinella!!- gridò Polledro, cadendo in ginocchio, senza più trattenere le lacrime - Fowl! E' tutta colpa tua!-.

Il ragazzo non rispose. Rimase lì, fermo, a testa bassa senza guardare nessuno.

I pugni stretti e tremanti come fosse percorso da una qualche energia invisibile.

- E' incredibile. Ho i Lucenti, gli stregoni, i poteri di Pandora. E adesso... ho anche la Spada della Luna- continuò la Folletta, raccogliendola da terra, ammirando il suo stesso volto, riflesso nella lama - Ho proprio tutto-.

Vedendo Scilla avanzare verso di loro, Leale le puntò contro la mitraglietta e le scaricò addosso l'intero caricatore.

- State indietro!-.

Sorridendo... la Lucente dagli occhi d'argento riuscì a scansare tutti i proiettili a una velocità talmente elevata da lasciar quasi la sua immagine spettrale nell'aria. Solo ogni tanto si degnava di respingere qualche colpo con la spada, solo per saggiarne forza e resistenza.

Anche N°1 si unì alla partita, e cominciò a lanciarle contro una serie di sfere di fuoco azzurro, che lei poi scacciava via come mosche, dissolvendole a contatto con la mano.

- Non volete proprio capirlo, vero!?- gridò quella, sempre più vicina - E' tutto inu...- e si bloccò di colpo, cadendo a carponi, premendosi le mani sul cuore.

 

 

 
 

Nel corpo di Scilla.

 

 

 
 

Spinella si svegliò, che già di per sè era una sorpresa.

Si ritrovò rannicchiata e senza abiti in uno spazio buio dai riflessi blu, costellato di stelle e galassie, come se si trovasse nello spazio aperto senza tuta da astronauta.

I capelli castano ramati che le ondeggiavano intorno, e il marchio d'argento che brillava vivace.

"Che succede?" si chiese, guardandosi intorno "Dove sono finita?... Ah, sì. Sono nel corpo di Scilla, come aveva pianificato Artemis. Devo darmi da fare".

"Guardate!" esclamò una vocetta sconosciuta "Ne è arrivata un'altra!".

Non senza una certa sorpresa, Spinella si vide arrivare incontro una serie di piccole sfere luminose azzurre, che cominciarono a ballarle intorno come un mucchio di lucciole impazzite.

"Ha ancora il corpo" parlarono quelle "Questo significa che Scilla l'ha appena assorbita".

- Voi siete...-

chiese ad alta voce l'Elfa, senza che le sue labbra si muovessero.

"Noi siamo quello che rimane degli stregoni assorbiti da Scilla tanti secoli fa".

"E tu stai per diventare una di noi".

"Piantala, non la spaventare più di quanto sia già".

"Ha solo due minuti prima di ridursi in una stupida fiammella di energia... O un residuo di coscienza, come preferiamo definirci noi".

Tra tutte quelle sfere, Spinella ne notò due in particolare.

Erano leggermente più grandi rispetto alle altre, e di un colore che tendeva al dorato.

- Voi siete i Lucenti, Seth e Dagon, vero?- chiese.

"Sì, siamo noi"

"L'energia che avvertiamo dentro di te... è quella di Pandora?"

- Sì- annuì tristemente lei "Ha combattuto contro Scilla, ma non ce l'ha fatta-

"Mmm... E' morta, quindi".

"E ha passato i suoi poteri a te. Chi sei?".

- Il mio nome è Spinella Tappo.... Sono qui per liberarvi tutti-.



 

 

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Capitolo 16
*** Il piano del ponte ***





- Che mi...- ansimò Scilla, senza più riuscire a respirare - Che mi sta succedendo... Non riesco... Non riesco più... a trattenerli-.

- Sta funzionando...- rimase a bocca aperta Polledro - Incredibile, sta funzionando!-

- Sta funzionando cosa?- volle sapere N°1, perplesso e sollevato al tempo stesso.

L'avevano chiamato e portato in superficie senza mai dirgli in che cosa consistesse il piano vero e proprio.

Si soffermò poi su Artemis.

Dal principio ebbe l'impulso di chiedergli cosa stesse succedendo, ma poi ci ripensò.

Il giovane genio era ancora là, con gli occhi chiusi, irrigidito da chissà quale peso, senza dire una parola.

- Artemis...- lo scosse per una spalla, Leale.

- Non mi toccare!- gridò quello, digrignando i denti in uno sforzo sovrumano. Già le urla lo distraevano abbastanza, figuriamoci l'essere toccato.

Aveva bisogno di concentrazione per fare quello che doveva fare. E aveva solo due minuti.

"No..." pensò Scilla, continuando ad ansimare "Quel Fangosetto non può...".

Finalmente... Artemis Fowl alzò lo sguardo su di lei.

L'occhio sinistro... quello nocciola... l'occhio di Spinella Tappo... era ora invaso da riflessi azzurrini luminescenti che gli davano un'aria alquanto spettrale.

 

 

 
 

Poche ore prima, nella dimora di Sibilla.

 

 

 
 

- Fammi capire bene... Tu vuoi che Spinella si faccia assorbire di proposito da Scilla, in modo da liberare le
anime degli altri stregoni!?... Hai idea di quello che stai dicendo?- commentò Polledro, dopo che Artemis ebbe esposto le sue teorie.

- Sibilla ha detto che serve un ponte per tornare indietro, giusto? Io e Spinella condividiamo i nostri occhi. Io ho il suo nocciola, mentre lei ha il mio azzurro. Potrebbe fare al caso nostro-

- Devo dire che sono molto colpita da te, discendente di Hugh Fowl- sorrise la spiritella, dall'altra parte del
tavolo, con la consueta tazza di thè in mano - In effetti usare l'occhio che avete in comune può essere una
buona idea. Ma l'occhio da solo non basta. Ci vuole anche una mente di ferro e una concentrazione assoluta, perchè non dovrai aiutare solo la tua amica a tornare nel nostro mondo, ma anche tutti gli altri soggetti
intrappolati-

- Mente di ferro, dote di cui il nostro Artemis è già fornito- borbottò Spinella, per mascherare l'ansia.

- Che succede se non dovesse riuscire a riportarla indietro?- chiese Polledro, come se non conoscesse già la risposta.

- Si dissolverebbe, entrando a far parte del corpo di Scilla. Ricordati, Fangosetto... hai solo due minuti di tempo. Non pensare di poterci provare all'infinito. Due minuti, e avete chiuso-

- E che succederà a Scilla una volta privata di tutti i suoi poteri extra?- volle sapere Leale - Ritornerà una folletta normale?-

- Ritornerà una Lucente normale- lo corresse Artemis - Era una Lucente comune, prima. Quindi, quando avrò finito con lei, le resteranno solo i suoi poteri standard. E a quel punto Spinella potrà affrontarla ad armi pari
anche senza la spada speciale-

- Sei un Fangosetto davvero sveglio, lo sai?- sorrise Sibilla - Ma comunque rimangono altre complicazioni- si voltò verso Spinella - I nuovi poteri che usi non sono tuoi, ma di Pandora. Perciò più li userai e più si consumeranno fino a farti tornare un'elfa normale-

- In tal caso cercherò di usarli il meno possibile, e solo se obbligata- strinse il pugno Spinella, guardandosi le
mani come se non le appartenessero.

- Bene, me lo auguro-

- Ah, Sibilla!- esclamò Polledro, battendo con gli zoccoli sul pavimento - Un'esperta storica come te non dovrebbe stare qui isolata dal resto del mondo. Ma che ti è successo dopo il Sigillo di Scilla-.

Artemis e Leale s'irrigidirono. Ecco il momento della verità.

"Questa potrebbe essere la goccia che farà traboccare il vaso. Spinella potrebbe infuriarsi".

- Dopo che la mia Signora Pandora si sacrificò per il Popolo, io caddi in disgrazia. Venni inseguita dai seguaci di Scilla per costringermi ad aprire il Sigillo. Cosa che non sarei mai stata in grado di fare. Dopodiché mi rifugiai in superficie e condussi un'indegna vita da stracciona-ubriacona- fece una breve pausa

- Poi inspiegabilmente un giorno mi svegliai... e mi ritrovai perfettamente ripulita. Solo allora tornai negli Strati Inferiori-.

Il ragazzo sospirò di sollievo. Bene, quella spiritella non ricordava niente di loro. Meglio così, non voleva
mettere a repentaglio i suoi rapporti con Spinella Tappo e il Popolo.

E tanto meno dare a quella guaritrice l'occasione di vendicarsi.


 

 

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Capitolo 17
*** Terzo Round ***





Concentrando tutte le sue energie sull'occhio sinistro, unendo un pizzico di quella magia che aveva rubato nel Tunnel Temporale (e di cui il Popolo era felicemente allo scuro) ... Artemis urlò.

Fu poi tra lo stupore generale, che tutto il suo corpo venne circondato da uno spesso alone azzurro, che
sprizzava scintille da tutte le parti.

Doveva concentrarsi su Spinella: l'avrebbe riportata indietro ad ogni costo.

"Come quando ho riportato Hybras in questo tempo. Il principio è lo stesso".

Continuando a premersi le mani sul cuore, anche Scilla prese a urlare disperatamente, mentre degli strani
globi luminosi cominciarono a uscirle dagli occhi e dalla bocca, librandosi verso l'alto.

- Siamo liberi!- esultarono quelli, per poi sparire nel cielo del tramonto.

- Le anime degli stregoni!- esclamò Polledro.

- Incredibile!- aggiunse il diavoletto.

Leale non disse niente, la mano sulla Sig. Sauer e lo sgurardo che passava dalla Folletta al suo protetto.

Artemis strinse i denti. L'occhio nocciola che sanguinava, ma non era ancora tempo di mollare.

Un ultimo sforzo... e il corpo di Scilla esplose in un lampo di luce.

- No! Non è possibile!!- strillò quella, a carponi, guardandosi intorno, smarrita - Tutto ciò che ho conquistato!-.

Bloccandosi di colpo, la sua attenzione fu attirata da una figura snella poco più in là.

Digrignò i denti, tremando furiosa.

- Ti avverto...- disse Spinella Tappo, in piedi, completamente guarita, dopo aver recuperato e fissato sulla
schiena la spada lasciata cadere da Scilla - Adesso cominciamo a fare sul serio-

 

 
 

Artemis cadde in ginocchio, premendosi l'occhio sanguinante con la mano.

- Artemis!- accorsero subito i suoi amici.

- Ce l'hai fatto, Fangosetto. Ce l'hai fatta!-

- Lascialo stare, centauro, non vedi che è esausto?-

- Ti curo io l'occhio- si fece avanti N°1.

- No, sto bene- lo respinse lui - Non è finita-.

 

 

- E va bene, maledetta elfa- sibilò Scilla, rialzandosi - Sei riuscita a liberare i miei prigionieri, ma ho ancora i miei poteri di Lucente-.

Spinella deglutì, ostentando una sicurezza che non aveva.

Certo, adesso Scilla era una normale Lucente come lei... ma con qualche secolo in più di esperienza.

 

 
 

Fu la Folletta ad attaccare. Non potendo più trasformare il proprio braccio in una lama, si avventò sull'elfa con un semplice pugno.

Utilizzando le sue nozioni di difesa personale, Spinella la respinse senza fatica, come avrebbe fatto con qualsiasi altro criminale del sottosuolo.

Inarcò la fronte, sorpresa. I movimenti di Scilla sembravano più lenti.

"O forse sono io che sono al suo livello".

- Che...?- neanche il tempo di rendersene conto, che la Folletta si ritrovò con una gomitata all'occhio talmente forte da farla barcollare all'indietro. Fu poi per un soffio che riuscì a schivare un diretto destro che minacciava di romperle il naso.

"Com'è possibile?"  si chiese lei, guardando l'avversaria negli occhi "Come può esser già così agile? Non dovrebbe essersi ancora abituata al nuovo corpo" s'irrigidì "No, è ovvio. Questa donna è un pezzo da novanta della LEP".

 


 

Le ci volle un pò per capire: Spinella Tappo non osava usufruire della magia. L'unica cosa che poteva fare era suonargliele alla vecchia maniera per cercare di indebolirla, e imporre la sua supremazia al momento giusto.

"Ma perchè non usa la magia?" si chiese "A meno che...".

Ghignando compiaciuta di sè, e dell'idea che aveva avuto, la Folletta dagli occhi d'argento approfittò della loro vicinanza: evocò una serie di scintille maligne... e le scagliò in avanti, colpendo l'Elfa al fianco.

- Arrgr!- gridò quella, bloccandosi un momento.

- Spinella!- chiamò N°1, al limite della preoccupazione.

Quella non rispose, premendosi stretta la mano sulla ferita, cercando di arrestare l'emorragia.

Strinse i denti.

Solo dopo parecchi secondi si decise a curarla.

Avvertì subito qualcosa smuoversi dentro di lei.

"Devo stare attenta. O la magia di Pandora si esaurirà prima del tempo".

- Allora avevo ragione!- esclamò Scilla - Più usi la magia e più ne risenti. Ma se non lo fai come pensi di sconfiggermi?- levitò verso l'alto, dentro una grande sfera di energia - Avanti, fammi vedere quello che sai fare!-.

Fu con una certa riluttanza che Spinella si vide costretta a inseguirla nello stesso modo, sprecando altra magia.

 


 

Dal basso della loro postazione, con sgomento Artemis, Leale, Polledro e N°1 guardarono quelle due bolle cozzare ferocemente l'una contro l'altra, nel tentativo di distruggersi a vicenda.

Quando poi le Lucenti tornarono nuovamente coi piedi per terra col solito corpo a corpo... fu chiaro a tutti quanto i capelli di Spinella si fossero accorciati, e di quanto si fosse abbassata lei.

 


 

Mentre combattevano ansimando come cavalli da corsa, Artemis si ritrovò ad analizzare i movimenti Scilla.

Se ne accorse quasi immediatamente.

Nonostante fossero forti, veloci e scattanti... erano anche molto regolari e prevedibili: ogni volta che saltava in avanti o all'indietro per guadagnare terreno, si fermava sempre alla stessa distanza. Non un metro di più, nè uno di meno.

"Ho trovato!".

- Spinella!!- urlò.

Troppo presa dallo scontro per dargli retta, l'Elfa si procurò una nuova ferita sul petto.

- Spinella! La spada! Lanciala! In alto!-.

Conoscendo il grado di forza dell'amica... i suoi calcoli non avrebbero potuto sbagliare. O forse sì.

- Cosa!?-

- Fowl, ma sei impazzito?!- scalpitò Polledro.

- Magari io posso...- puntò la mitraglietta Leale, dritto sulla donna in azzurro.

- No, non servirebbe a niente. Deve lanciarla!-.

- Ah! Ah!- rise Scilla, trovandosi a mezza spanna più in alto di Spinella - Il Fangosetto vuole la tua morte! Senza la Spada della Luna non sei niente, non puoi usare i poteri di Pandora all'infinito! Continuerò a colpirti finchè non ne avrai più-

"Che devo fare? Che devo fare? Che devo fare?!" digrignò i denti l'elfa, perdendo ancor più capelli. Lei non sapeva manipolare le scintille come faceva la Folletta, e quelle le servivano per le guarigioni.

Avrebbe tanto voluto fermare Scilla senza ricorrere alla spada.

"Come Pandora. Neppure lei tollerava di dover togliere la vita a qualcun altro".

Fu un attimo.

Bastò quello a esserle fatale.

Ai suoi occhi apparve solo una serie di scintille d'oro e d'argento, compattate in oggetto solido di forma appuntita.

Il capitano Tappo ebbe solo il tempo di vedere la Folletta avventarsi su di lei, e trafiggerle lo stomaco, passandola da parte.

- NO!!! SPINELLA!!!- gridarono all'unisono gli amici rimasti in disparte.

Il cuore di Artemis perse un colpo. Questa non se l'era aspettata.

 

 
 

Invece di dissolversi in mille scintille, l'arma di Scilla rimase intatta nel corpo dell'elfa.

Approfittando dello sbalzo dato dall'attacco, la Folletta saltò in avanti, distanziandosi.

Quando tornò a voltarsi indietro... Spinella era già a terra, in una pozza di sangue.

- Ah!Ah!Ah... Hai visto?! Ti sei distratta, e hai perso. Devo ringraziarti, Fangosetto- disse rivolgendosi ad Artemis.

Poi guardò N°1 - Adesso, mio caro diavoletto, ucciderò i tuoi amici ed entrerai a far parte del mio corpo. Con te compeserò tutto ciò che ho perso prima. Nessuno oserà più opporsi a me!-.

Un rantolo sofferente attirò la sua attenzione.

- Ne sei sicura?- tossicchiò Spinella, ancora viva, perdendo sangue dalla bocca.

Fu allora che Scilla notò l'assenza della spada magica.

"Ma dov'è finita? L'aveva lei addosso un momento fa".

Non ebbe neanche il tempo di guardarsi intorno che uno strano sibilo invase l'aria sopra di loro.


 

 

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Capitolo 18
*** Epilogo ***




Dal Diario di Artemis Fowl in codice

 

 

 

 

 

Ero insicuro.

Io, Artemis Fowl Secondo. Per la prima volta in vita mia, sono stato insicuro dei miei piani.

Ho quasi rischiato di perdere uno dei miei migliori amici basandomi unicamente su un piccolo calcolo fallace, che avrebbe potuto rivelarsi inesatto.

E' un miracolo che tutto sia andato bene.

 

 

Nel momento in cui Scilla la trafisse, Spinella decise di fidarsi di me e, all'ultimo momento, approfittò dello sbalzo all'indietro, e della distrazione della nemica, per lanciare la spada verso l'alto con tutte le forze che le rimanevano.

Seguendo in pieno i miei calcoli... la spada atterrò proprio nel punto in cui si trovava Scilla, e a quel punto neppure la magia della Lucente potè salvarla. Credo che sia morta senza neanche rendersene conto.

 

 

 
 

Io, Leale, Polledro e N°1 ci precipitammo subito da Spinella.

Aveva ripreso le sue sembianze di elfa comune... ed era morta.

Non riesco ancora a togliermi dalla testa quei suoi occhi aperti privi di luce, che guardavano il cielo senza vederlo.

Il marchio sulla fronte, sempre luminoso e vivido... completamente spento, prossimo a sparire.

Il potere di Pandora l'aveva aiutata a resistere qualche secondo in più, ma aveva ancora una lama d'oro e d'argento conficcata in corpo.

Fu Leale a togliergliela di dosso. Con una certa fatica, per di più.

E fu N°1 a riportarla alla vita con la sua magia di guarigione, rimettendole in moto il cuore.

Aveva seguito più o meno la stessa procedura del Capitano quando dovette curare Leale dopo la sparatoria di Londra: infilare le dita nella ferita, e spingere dentro tutta la magia possibile.

Era passato meno di un minuto, quindi il suo cervello non aveva subito danni permanenti.

Non dimenticherò mai il sollievo che provai, quando la vidi riprendere conoscenza.

Lei guardò verso di me, e disse... "Ehi, Fowl... che ti è successo all'occhio?".

Vergognosamente... non riuscì a trattenere un paio di singhiozzi.

Sicuramente avrò fatto uno strano effetto agli altri: una lacrima bianca, e una rossa di sangue.

Lei era lì, riversa a terra mezza morta... e ancora si preoccupava per me.

 

 
 

Solo il giorno dopo, i medici di Cantuccio ci diedero il permesso di andarla a trovare alla clinica del Dottor Argon.

Avevo l'ansia, inutile negarlo. Per un momento mi sono sentito come quando ho rivisto mio padre sveglio all'ospedale di Helsinki, dopo due anni d'assenza.

Spinella ci guardò con occhi smarriti, e ci chiese... "Che cosa è successo? Cosa ci faccio qui? L'ultima cosa che ricordo è Pandora mentre moriva".

Noi la guardammo perplessi.

Non ricorda niente di quell'unico giorno in cui è stata una Lucente, e l'unica prova che avevamo per dimostrarglielo erano i suoi capelli: ancora lunghi, nonostante fosse tornata allo stadio normale. Un piccolo ricordino della magia.

Chissà se deciderà di tenerli? Sta molto bene così.

Probabilmente no.

Conoscendola li ritaglierà a spazzola come prima?.

In più ci sono tutte le testimonianze di Grana Algonzo, e di tutti gli altri agenti che l'avevano vista.

Per certi versi un pò mi rattrista questa sua amnesia. In fin dei conti la lotta contro Scilla è stata la sua impresa più memorabile, e spero che gli Affari Interni lo apprezzino e le diano una medaglia. Ancora adesso mi viene da ridere nel ripensare alla sua faccia stupita, quando N°1 si è messo a raccontarle lo svolgersi dei fatti, gonfiandoli in maniera esagerata.

Ma d'altro canto... sono contento così.

Spinella era morta di nuovo. Prima per mano di Leon Abbot e adesso per Scilla.

Spinella è forte, certo, ma credo che neppure lei reggerebbe al peso di quel momento.

 

 
 

Nel frattempo, la Spada della Luna è stata portata al sicuro nelle mani della LEP, e presto sarà trasferita in un cavoux di massima sicurezza, nel reparto "Reliquie sacre", dove sarà tenuta d'occhio ventiquattr'ore su ventiquattro, da muscolosi elfi armati.

 

Io invece tornerò presto allo St. Bartleby, ma prima di tutto vorrei ritornare da Sibilla per farmi raccontare qualcosa di più sul mio antenato Hugh Fowl.

Com'era lui? Era intelligente come me? E' davvero possibile per un umano avere una relazione con una donna del Popolo?.
 

P.S. Quest'ultima frase si autodistruggerà.

 
 

O... mi chiama Polledro. Bene, lo fa per dirmi che Spinella è già stata dimessa dall'ospedale, e che presto tornerà a trovarci per vivere insieme nuove emozionanti avventure.



 

 

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