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di The dreamer27
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il giorno più brutto della mia vita ***
Capitolo 2: *** Il visitatore ***



Capitolo 1
*** Il giorno più brutto della mia vita ***


http://www.efpfanfic.net/stories.php?action=newstory

“Il giorno più brutto della mia vita!”

 

 

 

 

Voci indistinte continuano a parlarmi ...

Non mi interessa sapere chi sono …

Osservo la muffa tra gli scalini …

Non mi interessa nemmeno pulirla …

Sto solo qui …

… immobile …

Non so nemmeno da quanto tempo …

Non mi interessa saperlo ...

Sto solo qui …

… a sperare in qualcosa di positivo.

Noto una figura esile inginocchiarsi di fronte a me e prendermi il viso tra le mani, facendomi alzare lo sguardo.

Inizio a mettere a fuoco, chi ha interrotto l’oblio nel quale ero caduto.

Due occhi porpora mi guardano lucidi e preoccupati.

- Takasu che è successo? Per favore rispondimi! – chiese supplicante Kushieda, in preda alla disperazione.

Non so cosa rispondere, vorrei dimenticare ciò che è accaduto, vorrei cancellare questa giornata e tornare a quando tutto andava bene, a quando tutto sembrava perfetto.

-Non vedi come sta? Non ti risponderà mai.- rispose una voce femminile familiare, anch’essa preoccupata.

-Voglio sapere com’è successo Ami e … solo lui può rispondere!- insistette la ragazza dai capelli fucsia, prendendomi per il colletto della giacca e iniziando a scuotermi, per farmi reagire in qualche modo. – Per favore …  anzi … te ne prego.- aggiunse con voce rotta quasi sull’orlo delle lacrime.

-Signorina per favore si fermi, non vede che il suo amico è ancora sotto shock?- intervenne un infermiere che era lì con noi. Kushieda si ferma senza mollare la presa dal mio indumento e abbassa il capo.

-Lascialo stare Minori, è tutto inutile!- disse Kawashima con un tono agitato.

-C’è … c’è stato un … un incidente, lei era al volante, siamo … siamo andati fuori strada … c’era … c’era tanto sangue  … - spiego cercando di trovare la forza per continuare a parlare, provo ad aprir di nuovo bocca, ma Kushieda mi tira verso di lei e mi abbraccia dolcemente, intuendo la mia difficoltà ad esprimermi.

Ma il vero abbraccio che desidero è quello di una altra persona …

-Perdonami, non dovevo forzarti .- si scusa lei rendendosi conto di aver esagerato.

Io continuo a restare impassibile.

Apprezzo che lei, da buona amica, cerchi di darmi supporto …  forse  è l’unica che potrebbe davvero capire come mi sento  

-Mi scusi infermiere, ci sono novità?- domanda la ragazza dai capelli blu, all’infermiere che era lì con noi.

-Mi spiace signorina io non so nulla, sono rimasto tutto il tempo qui a tener d’occhio il vostro amico, che si rifiuta di farsi visitare.- rispose l’uomo.

-Ci porti da chi può darci informazioni allora, senza perdere altro tempo!- suggerisce Ami con ansia. Noto con la coda dell’occhio il tizio in uniforme annuire, allora, la fucsia mi lascia andare e si alza.

E io che farò? Li seguirò?

 … Ho paura …

Paura di quello che potrei scoprire …

A interrompere i miei pensieri è la mano di Minori tesa verso di me, si aggiunge anche quella di Kawashima.

Grazie per il vostro appoggio …

-Forza alzati Takasu … Taiga non sarebbe contenta di svegliarsi senza te al suo fianco … sicuramente finirà col pensare: “ dov’è finito quel bastardino di mio marito Ryuuji?... se mi ha lasciata sola in questo schifo di posto, giuro che lo prendo a calci, quando lo vedo!” – disse la fucsia, facendo l’imitazione della voce della tigre palmare e mostrando così la sua solita facciata.

Del resto lei ha ragione …

Prendo le mani delle ragazze, mi alzo e silenzioso le seguo dentro l’ospedale.

Assurdo! Non so nemmeno come ho fatto a ritrovarmi fuori dalla struttura.

Da quanto sono qui?

Da quanto camminiamo?

Ogni passo sembra eterno.

 Al momento so solo che sto guardando il pavimento sporco dell’ospedale …

E’ davvero uno schifo! Si vedono tutte le impronte delle scarpe, oltre che ci sono un paio di cartacce per terra, sicuramente qualcuno non avrà centrato il cestino.

 In altre circostanze non avrei esitato a fare qualcosa per questo ambiente, ma ora mi interessa ben poco …

Penso solo a lei …

al mio piccolo angelo …

 non voglio perderla!

Le ragazze si fermano.

Mi guardo intorno, mi accorgo che siamo nella sala d’attesa di terapia intensiva.

Inizia a mancarmi l’aria … vedo tutto sfocato … tutto è come ovattato …

mi poggio contro la parete, sento l’ansia crescere dal profondo delle viscere.

BASTA!

Devo riprendermi!

-CHE DIAMINE! QUALCUNO VUOLE DARCI UNA RISPOSTA DEL CAVOLO?- grida esasperata Ami.

-Signorina la prego si calmi! Purtroppo, non le posso dire molto, le condizioni della vostra amica sono gravi e i dottori stanno facendo il possibile. –interviene un infermiera – posso solo suggerirle di sedersi ed aspettare, appena ci saranno novità vi informeremo.- aggiunse infine, tornando nella sala dove stavano operando Taiga.

-Che razza di incompetenti! – sbotta la modella arrabbiata.

-Su restiamo calmi … a essere nervosi non si ottiene nulla! … e siccome non sappiamo quanto tempo dovremmo restare qui, che ne dite di un caffè o un tè? – intervenne la fucsia, risoluta come hai vecchi tempi. – … Bene allora vado a prenderli insieme a qualcosa da mettere sotto i denti.- aggiunse senza attendere risposte ci da le spalle e si allontana con un passo particolarmente veloce.

Per un attimo ho creduto di scorgere delle …

-E’ sempre la solita esagitata  … ma almeno ti ha fatto reagire, quando ci ho provato io eri peggio che in uno stato vegetativo!- rivela la blu con un sorriso triste, mettendosi a sedere, interrompendo il filo dei miei pensieri.

-Da quanto siete qui? Chi vi ha chiamate?-domando curioso, in modo da tenere impegnata la mente, da tutti i pensieri di questa giornata.

-Ci ha informate tua madre, che penso arriverà a momenti con la tua piccola Miyu … io sono arrivata circa un ora fa, ero in zona, per fortuna, mentre Minori, che era in trasferta con la squadra, è arrivata quindici minuti fa, Yūsaku purtroppo non sarà qui prima di domani!- spiega Ami, guardandosi i piedi.

-Grazie … - spezzo il silenzio che si stava creando  - … per essere qui  ... e per tutto l’appoggio!- aggiungo con un lieve sorriso, che si interrompe, sentendo il cigolare della sala dove si trovava la mia tigre. Ci voltiamo di scatto a guardare verso quella direzione. Un dottore spunta da lì, ha uno sguardo indecifrabile.

Ti prego … non abbandonarmi  … Taiga!

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Capitolo 2
*** Il visitatore ***


Il visitatore

“Il visitatore”

 

 

 

 

3 anni dopo …

 

Sento un lieve tepore accarezzarmi il volto. Apro gli occhi e capisco che a svegliarmi è la luce del sole, che imponente, come sempre, invade la stanza.

-Su svegliati … ho fame!- mugugna una vocina, che mi scuote con violenza, mi giro e metto a fuoco chi ha interrotto il mio sonno, scorgo un corpicino minuto, che guarda imbronciato.

È bellissima!

- Mmm … ancora cinque minuti!- scherzo, girandomi di lato e fingendo di dormire.

-Ma io sto morendo di fame!- si lamenta lei, saltando su di me come se fossi un trampolino.

-Ahi! Ahi! ... va bene, mi alzo!- rispondo, prima che la piccola passi a mezzucci più violenti. Lei si ferma e scende dal letto e mi guarda contenta, donandomi uno splendido sorriso.

E’ proprio identica a lei … in tutto e per tutto, colore dei capelli a parte (quello sono stati ereditati da me!)

- Miyu … nel frattempo che preparo la colazione, vai a sceglierti i vestiti per dopo. - suggerisco io, mettendomi in piedi.

-Va bene, papà. –dice la bimba, correndo via come un fulmine.

Mi dirigo in cucina e preparo la colazione.

Non ho nemmeno il tempo di servire i piatti a tavola, che mia figlia prende la sua colazione e la divora con velocità.

-Ancora!- mi ordina lei, consegnando il piatto vuoto e fregando il mio, per fargli fare la stessa fine dell’altro.

Tale madre … tale figlia a quanto pare!

…Driiiiiiiin…

Suona il campanello, mentre la mia piccola continua a mangiare vado ad aprire.

Chi potrà mai essere a quest’ora?

- Buongiorno … è da un po’ di tempo che non si ci vede!- commenta allegro Yusaku, salutando con la mano sulla soglia della porta. E’ identico a qualche anno prima, a parte i lineamenti più maturi, l’unica cosa diversa è la sua montatura di occhiali, che non è più tonda ma rettangolare, il che gli dona un aria più intelligente, oltre che professionale.

- Kitamura? Che ci fai qui?-domando sorpreso.

-Già proprio io, se mi fai entrare, ti rispondo alla seconda parte della tua domanda.- risponde lui, poi sorride, io annuisco e lo faccio accomodare, solo all'ora mi accorgo che con se ha una valigia.

Ma che intenzioni ha?

- Yusaku ! – grida felice la mia piccola saltando addosso al moro.  –Sei finalmente venuto a trovarci?- chiede infine senza lasciarlo andare.

-Miyu, non si accolgono così gli ospiti!- l’ammonisco severo, ma lei non mi ascolta.

Si … è proprio come la madre!

-Non ti preoccupare Takasu. – interviene il mio amico ricambiando l’abbraccio. –comunque, sono qui per farvi tornare a casa!- aggiunge.

-Io non ho intenzione di tornare.-lo avviso serio.

-Vorrà dire che resterò qui, fino a quando non riuscirò a convincerti!- mi informa senza mostrare segni di turbamento, apro la bocca per rispondere. – Uh, che bello, hai preparato la colazione! Non vedo l’ora di assaggiarla!- commenta lui, accomodandosi tranquillamente a tavola con mia figlia, senza dare nemmeno il tempo di formulare una qualsiasi altra frase.

Non posso parlare liberamente con Kitamura davanti a Miyu, devo aspettare il momento più opportuno.

Poggio una mano sulla fronte e sospiro.

Tutte a me capitano!

 Vado a prendere un altro piatto per servire la colazione all’ospite.

****

Dopo aver accompagnato Miyu all’asilo, con il mio ex compagno del liceo, ci fermiamo in una caffetteria.

-Tua madre mi ha detto che molti ristoranti famosi, ti hanno chiesto di lavorare per loro.- dice il moro, aprendo bottone.

-Già, ma non sono disposto a cambiare di nuovo città e trovare di nuovo il modo di ambientarmi, sai ti ricordo che al primo impatto non sto simpatico a nessuno!- gli ricordo.

il mio sguardo incute timore come sempre!

- … e oltretutto, ora devo pensare a mia figlia!...Lei ha molto più bisogno di me, di un po’ di stabilità!- aggiungo giocando con la punta dei miei capelli.

- Parole giuste le tue … però, penso che allontanare Miyu da tutte le persone care,che ti ricordano Taiga, non le farà bene, anzi, trovo che non faccia bene ad entrambi!- commenta Yūsaku diventando serio.

-Tu che ne sai di quello che sto passando e che ho passato, eh? Arrivi di punto in bianco e dici queste cose … però, tu non puoi capire … non voglio che mia figlia soffra, ripensando a sua madre!- confesso irato, serrando le mani a pugni.

-Non vuoi che lei soffra o che tu non soffra ricordando Taiga?- domanda lui, premendo un tasto dolente e lasciandomi, così, a bocca aperta.

Tutti quei momenti vissuti con la mia piccola tigre …

Perché mi fanno così male?

Perché non riesco a sopportarli?

E in questo mia battaglia personale contro i miei ricordi ho trascinato anche Miyu …

- Ryuuji … allontanare ciò che ora ti fa soffrire, non ti farà stare meglio, anzi, rimandi solo le cose, prima o poi dovrai affrontare quello da cui scappi … di questo ne sono sicuro, come sono sicuro che un giorno, tua figlia vorrà tornare nella sua vera casa e conoscere tutto di sua madre e quando verrà quel giorno che farai?- continua a parlare Kitamura come un fiume in piena.

Non riesco a contestare quello che dice.

Lui non ha torto …

Però … è tutto così … difficile!

-Scusa amico mio … so che le mie sono parole dure, però se continui ad isolarti da ciò che ti è caro, farai del male sia a te che a Miyu … io sono qui, per dirti che chi vi vuole bene ha bisogno di voi … e si può dire che lo stesso vale anche per voi … spero che penserai bene alle mie parole.- aggiunge infine il moro.

Che farò?

Le mie convinzioni hanno iniziano a vacillare come niente, sono bastate delle semplici parole dette nel modo giusto a confondermi …

Oltretutto mia figlia a giorni terminerà l’asilo, devo iniziare a pensare alla scuola adatta a lei … mi sa che lui ha calcolato anche questo …

Guardo la tazza di caffè, perdendomi in quel colore nero, tra i mille pensieri che affollano la mente, cerco parole adatte per continuare la discussione col mio amico, ma ormai, il chiodo fisso è  sempre Miyu.

Devo decidere ciò che è meglio per lei …

Nella mia breve vita ne ho passate tante, non voglio che il mio dolore possa influenzare la crescita della mia bambina.

-Penserò bene a ciò che mi hai detto.- dico al moro, senza distogliere lo sguardo dalla bevanda - … ora dimmi le novità che mi sono perso, vorrei sapere come va la tua storia con Kano e come stanno Kawashima e Kushieda.- aggiungo nel tentativo di cambiare argomento oltre che per sapere dei miei compagni di avventure, siccome non li sento molto.

-Ami si sta facendo conoscere sempre di più nel mondo della moda, infatti, al momento si trova in Europa a sfilare con un noto stilista francese, ma oltre questo sta studiando psicologia, le mancano pochi esami e poi potrà provare ad entrare nell’albo degli psicologi, ha persino fatto tirocinio in una clinica, credimi quando sono andato a trovarla sembrava più pazza lei che i pazienti.- mi spiega lui, bloccandosi un attimo, per mostrami una foto dove immortala la ragazza con i capelli blu con indosso un camice bianco, mentre rincorre con una scopa uno fotografo. A quella visione scoppiamo entrambi a ridere.

Certe persone non cambiano mai..

-Comunque, dov’ero rimasto? … Ah si … Minori è entrata in una buona squadra di softball femminile della zona, si sta facendo valere in campo come sempre, infatti, si ipotizza che forse verrà selezionata per le olimpiadi, ma tu la conosci, non le piace farsi strane illusioni, oltre questo, sta lavorando presso un giornale sportivo locale, ho letto qualche suo articolo e trovo che scriva piuttosto bene.- continua a raccontarmi Yusaku, ma improvvisamente si ferma di nuovo, solo che stavolta, sembra avere un po’ di imbarazzo.

C’è qualcosa che non va..

- Ryuji … de-devo di-dirti una cosa … - aggiunse l’occhialuto balbettando e diventando sempre più rosso in volto.

Ma che gli prende?

 

 

 

 

 

Ciao a tutti ^^

 

Penso che dopo questo capitolo molte di voi vorranno uccidermi … mmm… inizio già a intravedere una folla inferocita con torce e forconi.

Posso solo dire che mi dispiace vivamente, ma quando ho iniziato a scrivere questa fan fiction già avevo deciso come dovevano andare le cose :(, se vi può sollevare il morale, la mia migliore amica mi ha quasi uccisa, quando ha letto questo capitolo! u.u Nonostante tutto spero che continuerete a seguirmi. Per il resto vi ringrazio per i commenti e per aver inserito la mia storia tra le seguite e i preferiti.

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