Hello, you to me are the one thing that people call oxygen.

di FrancescaAC
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1. Troppi pensieri per la testa. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2. La verità. ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3. Mi piace come mi guardi. ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4. Iniziò tutto così. ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1. Troppi pensieri per la testa. ***


Capitolo 1. Troppi pensieri.
Avevo lo sguardo fisso fuori dalla finestra. Mille lacrime rigavano il mio volto,oramai stanco e pieno di occhiaie.
Percepivo il freddo che entrava dallo spiffero della finestra,sbattermi sulle gambe scoperte.
Il resto del corpo era riscaldato da una vestaglia di lana e sotto da un pigiama.
Tenevo in mano una tazza di cioccolata calda, ed ancora tremavo. A piccoli sorsi la mandavo giù,lasciando che i miei occhi si perdessero nei piccoli fiocchi di neve che si depositavano sul marciapiede difronte alla casa. 
«Posso?» mi voltai verso la porta. Vidi un volto fare capolino.
Osservai ogni più sottile lineamento di quella donna, così meravigliosa. I suoi occhi blu risplendevano anche nel buio ed il suo sorriso si faceva luce nelle tenebre.
«Oh certo.» dissi con la poca voce che avevo.
Scesi dal ripiano dove ero seduta e mi diressi a piccoli passi verso la signora.
Ci sedemmo entrambe sul letto.
«Piccola mia..» passò delicatamente una sua mano sul mio volto.
«Sei splendida.. ma spiegami,cosa ci facevi al freddo,là fuori?»
Sapevo che prima o poi avrebbe toccato quell'argomento. Presi fiato,chiusi gli occhi per concentrarmi e poi iniziai a raccontare.
D'un tratto però cedetti e scoppiai in lacrime.
La sua mano calda sfiorò nuovamente la mia guancia. 
Tenevo il volto basso,mentre ad occhi lievemente socchiusi osservavo il pavimento che lasciava spazio alle mie lacrime.
Sentii la porta chiudersi.
Rialzai lo sguardo e notai la stanza vuota,come prima.
Iniziai a fissare il vuoto,ripensando all'attimo in cui quell'uomo con il volto coperto, mi sbattè al muro,inziandomi a stampare luridi baci sul collo. E da lì altre lacrime caddero sul suolo.
Poi mi lasciai cadere sul letto e m'addormentai.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2. La verità. ***


Capitolo 2. La verità.
'No! No! Lasciami ti prego,lasciami,lasciami! Non farmi del male!' urlavo a sguarciagola, invano.
L'uomo mi teneva salda al muro ed intanto mi baciava su tutto il corpo. 
Opponevo resistenza, ma durava poco. 
Vinceva sempre lui.. "
«Ehi,ehi,tesoro! Calmati!»
Aprì gli occhi di colpo e mi ritrovai Agnese al mio fianco.
Iniziai a respirare affannosamente, mentre lei mi accarezzava dolcemente il volto.
«Cos'è successo?» mi chiese.
«Ho l'impressione di aver avuto un incubo..»
«Ripetevi in continuazione 'lasciami,lasciami,non farmi del male!' ..tesoro,cosa è successo?»
Iniziai a singhiozzare pesantemente.
«Due settimane fa. Stavo tornando dalla discoteca. Erano le tre di notte. D'un tratto mi ritrovai addosso quell'uomo. Le sue mani si conficcarono sotto il mio vestito e..» non feci in tempo a concludere,che la signora mi strinse a sè.
Piansi ancora di più. 
Si staccò.
Ricominciai a parlare.
«Fortunatamente arrivò un ragazzo che me lo scollò di dosso e.. niente, nonostante non mi abbia violentata mi fa ancora tanto male quell'episodio.»
«Tesoro, è passato tutto. Ora però, dobbiamo cercare quel ragazzo. Milano è grande, ma basterà parlare con qualcuno e arriveremo a lui.»
«Forse hai ragione.»
Mi accennò un sorriso. Poi andò via, dicendomi che la colazione mi aspettava.
Mi alzai dal letto, stranamente felice dopo quella conversazione. Presi gli abiti puliti e corsi a farmi una doccia.
Entrai in bagno e chiusi la porta a chiave..poi aprì l'acqua ed entrai.
Sentivo le gocce scivolarmi sul corpo ed ogni tanto avevo la sensazione di quelle mani.
Ripercorsi poi l'attimo in cui sentì che l'uomo si era staccato da me. Quando li vidi accasciato per terra con la bocca sanguinante e poco più lontano un ragazzo che correva.
Poi chiusi l'acqua ed uscì dalla doccia.
Mi asciugai in fretta, raccogliendo i capelli umidicci in un treccia.
Mi sistemai le lenti a contatto sui miei occhi azzurri e mi misi un filo di mascara e di lucidalabbra.
Poi mi lavai i denti e mi infilai la canotta ed i fusò.
Entrai in camera mia, presi il cellulare e scesi al piano inferiore.
Notai un ragazzo. Capello lungo, con tanto di frangia,occhi verdi,magro.. MERAVIGLIOSO.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3. Mi piace come mi guardi. ***


«Oh.. Francesca,lui è Alessandro,mio nipote. Il ragazzo che ha vinto Sanremo..»
«Zia,per favore..» disse cercandomi con gli occhi.
«Meriti di essere conosciuto..» ribattè.
«Oh Agnese,tranquilla! Io Alessandro lo conosco bene,benissimo direi!» aggiunsi interrompendo il discorso tra i due.
Lo guardai intensamente, notando che anche lui ricambiava lo sguardo.
Poi dopo due minuti di silenzio,allungò la mano, associandoci un sussurrato: 'Piacere di conoscerti.' Gli risposi stringendogliela.
«Beh.. io torno in camera eeeh.» dissi saltando due o tre scale.
«No,no. Dai,fai compagnia ad Alessandro. Era venuto per parlare di una cosa,però io prima devo fare un lavoretto al computer. Ci metto poco eh.»
Sapevo cosa intendeva,così la guardai e la fulminai sullo sguardo,poi la seguì con gli occhi mentre si allontava verso lo studio.
Si creò un silenzio tombale. 
Ci sedemmo sul sofà.
Qualche volta un sospiro stanco,lo smorzava,ma poi ricominciava.
«Ma.. come mai sei qui da mia zia?»disse, voltandosi verso di me e poggiando un braccio sulla spalliera del divano.
«Beh..è una cosa difficile da spiegare.»
«Ho tutto il tempo che vuoi.» aggiunse rassicurandomi.
Mi posizionai comoda di fronte a lui,appoggiai un gomito sul bordo e mi appoggiai sulla mano che nascondeva le lacrime che già scendevano.
«Circa due settimane fa, sono andata in discoteca con delle mie amiche, io ero l'unica che non aveva bevuto. Sono totalmente contro l'alcool. Sono uscita dalla discoteca e ero intenta a tornare a casa mia,d'un tratto però mi sono praticamente ritrovata le mani di un uomo addosso. Indossavo un vestitino corto e se non fosse stato per un ragazzo, STRAORDINARIO, avrei perso la mia verginità per colpa di un pedofilo.E.. troppo scioccata sono caduta in stato di amnesia temporanea. 
Come se non ci volesse iniziò a piovere e fortunatamente tua zia mi trovò e mi portò qui,presto però tornerò da mia madre..»
Mi guardava allibito,con tanto di bocca aperta.
«Ehi.. tutto a posto?» dissi schioccandogli le dita davanti agli occhi per farlo tornare alla realtà.
Sbattè le palpebre per mettere a fuoco,poi mi rispose annuendo lievemente. Iniziò ad osservarmi più intensamente.
Notò le lacrime graffiarmi il volto.
Poi si fissò sul mascara scolato..
«Hai..hai..»disse avvicinadosi,standomi a pochi centimetri dalla bocca. Chiuse gli occhi e si avvicinò di più, sfiorandomi le labbra,quando sentimmo una voce chiamarci.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4. Iniziò tutto così. ***


«Ale,io ho fatto.. se vien..»
Ale si staccò subito da me, mettendosi una mano in fronte e strizzando gli occhi. Era perfetto.
Poi si voltò verso Agnese.
«Oh scusate.. ho interrotto un momento particolare a quanto vedo.» disse la donna scherzando.
«Nono,zia,non è come pensi.» aggiunse Alessandro che oramai era andato in panico.
«Sì Agnese,credigli. Gli stavo raccontando dell'accaduto, ho iniziato a piangere,non ricordandomi di avere il mascara e mi Ale mi stava semplicemente levando la parte scolata.»
«Certamente..» ci guardò senza darci la minima soddisfazione di crederci.
Alessandro spostò nuovamente lo sguardo su di me. 
La zia ci osservava. 
Così io decisi di scrollarmi di dosso quei quattro occhi e mi alzai. Mi sistemai la felpa ed iniziai ad avviarmi verso le scale.
«Frà, vai via di già?» la voce di Agnese mi bloccò.
«S-sì.. ho da fare una cosa.» ero evidentemente in imbarazzo.
«Bè,almeno saluta Alessandro no?»
Guardò prima a me e poi a lui. Voledo chiudere quella storia il più presto possibile,così mi avvicinai a lui.
Eravamo a pochi metri di distanza.
Mise una mano dietro alla mia schiena,sfiorando il sedere,mi avvicinò bruscamente a sè facendomi toccare il suo petto. 
Mi sentivo protetta, come se ero dentro ad una bolla che nulla e nessuno poteva scoppiare.
Lasciavo che il suo profumo,mi inebriava le narici, mentre osservavo i suoi occhi splendidi rispecchiarsi nei miei.
Potevo vedere il mio riflesso e da come mi guardava lui, avevo sicuramente le gote rosse. 
Sentivo il suo cuore battere all'impazzata,come il mio. Poi si fece coraggio e si avvicinò a me,schioccandomi un lungo bacio sulla guancia.
Una sensazione di calore e formicolio mi entrò nel corpo ed ebbi un istinto di abbracciarlo.
Inizialmente non si mosse di un millimetro, poi mi strinse a sè ancor di più.
Posai le mie labbra sull'incavo che c'era fra il suo collo e la sua clavicola.
Mi intossicai del suo profumo un'altra volta.
Poi decisi di staccarmi.
Aveva le gote rosse.
Gli sorrisi e ricambiò.
Poi salì in camera. 
Una mezz'oretta dopo, si spalancò la porta della stanza. Mi voltai.
«Ho visto che c'è molta affinità con mio nipote..» Agnese mi guardò,mentre si sedeva a gambe incrociate sul letto.
«Mannò, siamo diventati amici,ma nulla di che.» 
«Oh certo, dopo neanche mezz'ora che vi conoscete lui è già a 'levarti il mascara scolato'» la osservavo mentre con le dita creava virgolette inesistenti,per farmi capire che non aveva abboccato ad una singola parola.
Mi rigiravo sulla sedia,indifferente alle parole di Agnese,mentre ripensavo allo sguardo di Ale e alla sensazione che avevo provato nel momento in cui mi aveva stretta a sè.

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