The art of losing di Silveralterego (/viewuser.php?uid=120154)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 1 *** Capitolo 1 ***
The art of losing
THE ART OF LOSING
Il
rumore insistente del campanello
echeggiò per tutta casa Granger,costringendo Hermione ad
abbandonare malvolentieri la sua postazione di studio per andare ad
aprire la porta d'ingresso.
Hermione
Granger,la 'strega
più brillante della sua età', aveva superato
ormai da
tempo,e con ottimi voti, gli esami della Scuola di Magia e Stregoneria
di Hogwarts,e aveva deciso di proseguire i propri studi alla
facoltà di Magisprudenza. La sua scelta non avrebbe potuto
rivelarsi più esatta,considerando gli eccellenti risultati
ottenuti in poco tempo. Aveva infatti superato i primi esami con voti
eccellenti, e ora si ritrovava ad affrontare l'esame di Storia del
diritto delle Creature Magiche, materia che per ovvi motivi, suscitava
in lei un interesse particolare.
Così,in
quei giorni la sua
mente era stata completamente assorbita dalla stesura di una relazione
di approfondimento che gli studenti avrebbero dovuto presentare qualche
giorno prima dell'appello orale, e aveva deciso di dedicare quella
domenica mattina allo studio,approfittando sia dell'assenza dei suoi
genitori,partiti per il week end,sia del brutto tempo che da settimane
attanagliava Londra.
Aprendo
la porta, fu sorpresa nel trovare davanti a sè Ron,
completamente infagottato in una voluminosa giacca a vento.
"Sorpresa!"
cantilenò sorridendole radioso.
"Ron ?"
esordì lei disorientata "Cosa ci fai qui?"
"Beh,eri
da sola a casa
stamattina..." mormorò lui sfregandosi le mani "e ho pensato
che
un po' di compagnia ti avrebbe fatto piacere!" concluse sorridente
,sfilandosi dalle spalle uno zainetto tempesato di spillette e
targhette dei Cannoni di Chudley.
"E'molto...
carino da parte tua"
disse Hermione,non sapendo bene come reagire "Però,ecco
Ron...io
dovrei studiare.Sai che ho da fare la re-"
Ron
la interruppe con la mano
"Certo,certo la relazione Hermione!Lo so,non ti darò alcun
fastidio!" disse continuando come se nulla fosse, mentre tirava fuori
dallo zainetto un sacchetto colorato. "Ho portato i muffin al
cioccolato!"
Hermione
lo fissò poco
convinta,indecisa sul da farsi.L'entusiasmo travolgente con cui si era
presentato le impedì di essere categorica come avrebbe
voluto.
In realtà,dopotutto, non le dispiaceva affatto che Ron
avesse
avuto quel pensiero.
Lo
fece accomodare a casa,cercando
un compromesso che le potesse permettere di passare la giornata con lui
e allo stesso tempo concludere la sua relazione.
"
Di' un po',hai trasformato la tua
casa nella succursale della biblioteca di Hogwarts?"
ridacchiò
lui,pescando un muffin dalla busta e lanciando un'occhiata alla pila di
libri che sovrastava il tavolo del soggiorno.
"Oh,
quelli non mi servono più...li avevo consultati per scrivere
l'introduzione."
Ron
tossì bruscamente "Quelli
erano solo
per l'introduzione?!"
"Certo."
Annuì lei, noncurante del suo stupore.
Ron
rimase in silenzio,in uno stato
di rassegnata accettazione. Dopotutto si stava parlando di Hermione
Granger,cosa avrebbe potuto aspettarsi? Decise di evitare ogni tipo di
contestazione (che sarebbe risultata ovviamente
vana),e prese ad osservare incuriosito - come faceva tutte le volte che
metteva piede in casa Granger - ogni singolo oggetto babbano del
salotto.
"Senti,Ron...io..."
continuò lei esitante "Io però avrei bisogno di
concentrazione..."
Lui
trangugiò l'ultima parte
di muffin,voltandosi verso di lei. "Cemto Hemmione,mom preoccupamti"
rispose con la bocca piena,concentrandosi ad esaminare con un certo
interesse il telecomando del televisore. " Quanto ti manca per finire?"
proseguì dopo aver mandato giù il boccone.
"Non
molto,mi manca solo la conclusione." rispose lei,poggiando un nuovo
libro sul tavolo.
"Oh,
bene! E dov'è? Quanti chilometri hai scritto?"
"L'ho
scritta al computer " disse
Hermione,cominciando a sfogliare un libro consunto e ingiallito "Uno
dei vantaggi di non studiare più ad Hogwarts è
non dover
scrivere a mano pergamene infinite di compiti..."
"mmm..."
mormorò
Ron,incrociando le braccia al petto "beh potevi chiedermi una penna
autoscrivente! George ne ha così tante!"
Hermione
lo guardò scettica
"Sì,certo...ti sei dimenticato tutti gli errori ortografici
che
abbiamo dovuto correggere l'ultima volta?"
"Ma
gli errori ortografici sono un dettaglio!" asserì lui con
leggerezza.
Hermione
inarcò un sopracciglio "Preferisco tenere sotto controllo
certi dettagli..."
"E
non hai pensato all'incantesimo Autoscribo
?" propose Ron,ignorando la sua puntualizzazione.
"Certo
,che ci ho pensato" rispose la ragazza quasi risentita "Ma i miei
genitori preferiscono che qui a casa io usi metodi babbani.Nel caso
dovesse venire qualche ospite..."
Ron
sospirò pesantemente,alzando gli occhi al cielo "Piuttosto
questo coso...questo pomtuter..."
"...computer " lo
corresse Hermione.
"Sì
beh...è
affidabile? Voglio dire,come fai a scrivere la relazione in questa
scatoletta? Sei sicura che ci entri? " osservò
insospettito,fissando il portatile della ragazza.
Hermione
smise per un attimo di sfogliare le pagine del libro,posando lo sguardo
divertito su Ron. "Credo proprio di sì."
Ron
la guardò poco convinto "Come si usa questo..." si
fermò un secondo cercando di ricordarne il nome "pomcuter ?"
"c-o-m-p-u-t-e-r
" puntualizzò di nuovo lei,con la stessa pedante pignoleria
con
cui era solita scandire la giusta pronuncia del termine C.R.E.P.A.
"E
io che ho detto?" sbuffò Ron.
Lei
lo ignorò,abbandonando il libro sul tavolo. "Dopo posso
insegnarti ad usarlo,se vuoi.Ma prima devo finire-"
"Devi
finire la relazione...certo,certo..." continuò a memoria
Ron,sprofondando sul divano.
Lei
sorrise,prima di posare un bacio sulle labbra del ragazzo.
Raccolse
alcuni volumi tra le
braccia,e fece per dirigersi verso la sua stanza "Vado a mettere a
posto questi libri in camera mia e torno subito.Dammi qualche ora e poi
avremo la giornata libera,va bene?" disse sorridendo.
Il ragazzo la seguì
con lo sguardo sparire al di là delle scale.
------
Dopo qualche minuto di
attesa, Ron
si alzò e prese a passeggiare per il salotto,fischiettando
distrattamente. Sfiorò con le dita gli scaffali della
libreria
di casa Granger,sfilando di tanto in tanto qualche tomo
voluminoso. Tuttavia,dopo aver constatato il noioso contenuto
dei
primi tre volumi che gli capitarono tra le mani - Terapia causale delle
malocclusioni, Curare le carie dentali, Corso di paradontologia
- (evidentemente la libreria era monopolio dei genitori di Hermione,
entrambi dentisti) storse la bocca in una smorfia disgustata e
lasciò perdere.
Si voltò
annoiato ad
osservare Grattastinchi giocare con una pallina di gomma, e lo sguardo
gli cadde sul piccolo portatile di Hermione. Si avvicinò con
aria diffidente e lo prese tra le mani per studiarlo da vicino,notando
che quel piccolo marchingegno presentava qualche affinità
con la
strana scatola rettangolare che i babbani chiamavano tevelisione (ma non
era sicuro che quello fosse il nome esatto).
Un improvviso lampo di
genio
creativo alla 'Arthur Weasley',gli suggerì di prendere il
telecomando e puntarlo verso il portatile,pigiando a caso i tasti in
attesa di qualche sensazionale scoperta ; ma quando non successe nulla,
fissò sconsolato il computer e tornò a
passeggiare per la
stanza,voltandosi nuovamente verso la libreria.
Quando,dopo qualche
minuto,avvertì il miagolìo insistente di
Grattastinchi,si
girò con fare annoiato per dirigersi verso il divano; quello
fu
l'attimo che precedette la rovina.
Inavvertitamente,poggiò
un
piede sulla coda vaporosa di Grattastinchi (che sgattaiolò
via
gemendo per il dolore e soffiando irritato) e
inciampò sul
filo dell'alimentatore che era collegato al portatile.La forza
dell'urto trascinò giù il portatile,il cui
schermo fu
attraversato da un rapido lampo prima di cadere a terra con un tonfo
acuto.
"MISERIACCIA!"
"Ron,cos'è
successo?!" urlò Hermione dalla sua camera.
"N-niente!"
esclamò lui
immergendo entrambe le mani tra i capelli fulvi e fiondandosi a
recuperare ciò che rimaneva del computer. "Mi è
caduta
una pila di cd!" improvvisò con la voce rotta di chi
è in
procinto di camminare sui carboni ardenti.
Miseriaccia,miseriaccia...MISERIACCIA
!
"Ti sei fatto male?"
chiese preoccupata.
"N-no!Non ti
preoccupare!" ribattè lui,sperando con tutto se stesso che
Hermione non scendesse da quelle scale.
Ma le preghiere di Ron
non vennero
ascoltate.I passi di Hermione lo fecero letteralmente sprofondare in
uno stato di terrore.Posò il computer su una sedia vicino al
tavolo del salotto e vi si piantò davanti,nel disperato e
assurdo tentativo di nascondere quella che agli occhi di Hermione
avrebbe sicuramente assunto le proporzioni della più
catastrofica delle tragedie.
Hermione
arrivò due secondi più tardi,con in mano due
libri di dimensioni mastodontiche.
"Aiutami a poggiare
questi libri sul tavolo..." ansimò affaticata.
Il ragazzo
restò immobile,pallido in volto.
Hermione lo
fissò "Allora? Vuoi darmi una mano per favore?"
Ma Ron rimase con i
piedi ben saldi sul posto,come un naufrago aggrappato ad uno scoglio.
"Beh..."
sbuffò lei abbandonando con poca grazia i due libroni sul
tavolo "Grazie,eh!"
"Ho..."
esordì Ron in
estrema difficoltà,cercando di selezionare al meglio le
parole.Per un attimo fu tentato di dirle tutta la verità.
"Il
tuo coso...il..."
"computer?"
completò distrattamente Hermione,impegnata a raggruppare
altri libri.
"Sì,esatto.E'
..." vacillò con la gola sempre più secca
"...molto...interessante..."
mentì alla fine, tormentandosi le mani dietro la schiena.
"Puoi lasciarmelo per un po'?"
Hermione
fermò lo sguardo
sul ragazzo "Ron,mi dispiace...stamattina serve a me per la relazione."
disse "...e poi non sai neanche come si usa!"
"Sì,invece!Lo
so usare perfettamente..."
"Ah sì?" lo
guardò scettica inarcando le sopracciglia,e Ron
annuì poco convinto.
"In ogni caso
stamattina serve a me,poi lo potrai usare quanto vorrai..."
ripetè lei tranquilla,facendo un passo avanti.
"No !"
reagì Ron scomposto,sbarrando la strada alla
ragazza.Hermione lo guardò confusa.
"no...no,perchè..."
biascicò goffamente "Perchè...stavo,stavo..." era
nella
disperata di ricerca di una scusa che potesse sembrare anche
lontanamente plausibile. "Ecco,lo sto usando io adesso. " concluse
vago,illudendosi che una risposta del genere potesse risultare
accettabile.
Hermione
continuò a fissarlo stupita e contrariata.
"Ron,vuoi farmi finire
questa relazione sì o no? " protestò,cercando di
superare il ragazzo.
Ron fece un passo
indietro per mettersi di nuovo di fronte a lei ed impedirle il
passaggio.Era nel panico totale.
"Dai,Herm! Riposati un
po'!"
"Oh,ma insomma...si
può sapere cos'hai?!" ora Hermione cominciava a spazientirsi.
"Ecco...mi
preoccupo per
te...i-io..." balbettò "hai l'aria stanca,ecco. " aggiunse
precipitoso,vedendola poco convinta.
Lei lo trafisse con
gli occhi "Ronald Weasley
,c'è qualcosa che mi stai nascondendo? C'è
qualcosa che dovresti dirmi? "
"NO !"
ribattè d'impulso lui,accorgendosi un secondo dopo di aver
letteralmente urlato.
Lei lo
fissò come se stesse parlando con un matto.
Per sembrare
più sciolto
abbozzò un sorriso nervoso,che però non fece che
peggiorare la situazione. "Cosa dovrei nasconderti?" Mise le mani sulle
spalle della ragazza per farla voltare,ma Hermione,che evidentemente
aveva intuito qualcosa di losco dietro al suo comportamento, fu
più veloce di lui.
"Accio computer!"
Tutti i presagi
funesti che avevano
popolato la mente di Ron fino a quel momento,si concretizzarono
nell'attimo stesso in cui il computer giunse tra le mani di Hermione.
La ragazza
fissò con sguardo
vacuo lo schermo dilaniato del computer,senza proferire parola.
Sembrava quasi che il suo cervello si rifiutasse di elaborare
l'immagine.
"Non è come
sembra..." mormorò lui spiazzato.
Lei lo
guardò,attonita "Ah
no ? E com'è in realtà?"
Ron era a dir poco
terrorizzato
dalla calma olimpica di Hermione. Aveva la tremenda sensazione che
sarebbe scoppiata come una bomba ad orologeria, da un momento all'altro.
"Si può..."
"...riparare.Sì,certo."
completò Hermione.
Ron sembrò
sollevato,per un attimo.
"Ma c'è un
piccolo
dettaglio,Ron. Il lavoro che ho fatto nell'arco di tutta la
mattinata,non era stato salvato.O meglio,lo stavo per fare,prima che
arrivassi tu." spiegò con la freddezza di un cyborg "Tu sai
cosa
vuol dire spegnere il computer senza prima aver salvato il
documento,vero?"
Lui rimase in
silenzio,non sapendo
bene cosa rispondere.Dall'espressione di Hermione, intuì
vagamente che fosse una cosa grave.
"Significa che quel
documento su
cui stavo lavorando da stamattina..." continuò la ragazza
avvicinandosi al tavolo del salotto e poggiando il computer
"...è perso.Capisci? Perso.
" concluse con una punta di isteria nella voce.
"No,no...o-ora ci
tranquillizziamo un attimo.Ragioniamo e recuperiamo tutto..."
ansimò lui angosciato.
"Su cosa vuoi
ragionare,Ron?" la voce di Hermione cominciava a dare segni di
instabilità.
"Dai,Herm...un
attimo,non essere
precipitosa..." il ragazzo era in preda all'ansia "Guarda,intanto
ripariamo lo schermo..." disse,tastandosi i pantaloni per prendere la
bacchetta.
Hermione si
accovacciò sulla sedia, tramortita. "Sono stata via per cinque minuti...cinque minuti..."
ripetè con voce incredula e tremante,mentre Ron si aggirava
per il soggiorno, alla ricerca della bacchetta.
"Mi ha anche rotto i
cristalli
liquidi.Incredibile..." continuò a mormorare Hermione tra
sè e sè,con un tono che oscillava tra l'allibito
e il
disperato,ancora in stato di semi-incoscienza.
" No,ma è
impossibile. Non
c'era niente di liquido,è tutto asciutto qui..."
spiegò
ingenuamente Ron,afferrando la bacchetta che aveva lasciato sul divano.
Lei lo
guardò torva.
"Che c'è?"
"Niente ."
ribattè atona.
Ron si
precipitò verso il
tavolo,puntando la bacchetta sul portatile privo di sensi,quasi stesse
soccorrendo un malato in fin di vita. "Ecco,ora lo mettiamo a posto e
recuperiamo tutto eh...stai tranquilla." disse agitato.
"Reparo "
recitò,puntando la bacchetta verso il computer,sotto lo
sguardo funereo di Hermione.
In un attimo lo
schermo tornò come nuovo e Ron sospirò
sollevato,credendo di aver risolto ogni problema.
"Bene,ora dobbiamo
sol-"
"Devo ,Ron. Devo
ricominciare a scrivere la parte finale della relazione. Da capo. " lo
interruppe lei sull'orlo di una crisi di nervi, prima ancora che Ron
potesse proporre qualche assurda soluzione.
"Dai,Herm...non
prenderla
così!In fondo quante pagine saranno state? Sono sicuro che
ci
metteremo un attimo..." tentò di sdrammatizzare il ragazzo.
Hermione lo
fissò fuori di sè e un secondo dopo esplose come
una furia indiavolata.
"RONALD WEASLEY !"
sbraitò "per colpa tua devo recuperare tutto il lavoro di una giornata !"
"C-cosa? N-no
assolutamente..." bofonchiò il ragazzo mortificato
"dev'esserci un modo per..."
"Fuori di qui."
sibilò Hermione paonazza.
"U-un
attimo...cerchiamo di parlarne con calma..." boccheggiò Ron
portando le mani avanti.
"Con calma ? Levicorpus !"
urlò lei puntando la bacchetta contro Ron.
Il corpo del ragazzo
si alzò a mezz'aria trascinandolo a testa in giù
e facendolo rimanere appeso per la caviglia.
"Herm-mione...t-ti
prego! " balbettò Ron dimenandosi.
"Fuori-di-qui."
ripetè Hermione con gli occhi infiammati.Dalla punta della
bacchetta fece apparire sul palmo della sua mano una colonia di piccoli
ragni.
"V-va bene,va bene!
V-vado via!" farfugliò Ron contorcendosi in aria. "Fammi
scendere e me ne vado!"
Hermione sciolse
l'incantesimo e si
voltò immediatamente dall'altra parte, poggiando
violentemente
la bacchetta sul tavolo.
Ron cadde a terra
sbattendo la faccia sul pavimento.
"Herm...ascolta,possiamo
affrontare la questione in modo meno drastico?"
riprovò,massaggiandosi il naso dolorante.
"Al momento,questo è
l'unico modo che conosco!" ruggì la ragazza furibonda.
"Ma non è
stata colpa mia!"
"Ah no?!"
ruggì Hermione con tono di sfida "E di chi è
stata?!"
"Se non mi
fossi ritrovato tra i piedi il tuo gatto..."
"Non ti azzardare!" lo
bloccò Hermione rossa in volto "Non provare a dare la colpa
a Grattastinchi!"
"N-non sto dando la
colpa a
Grattastichi! Dico solo che dovresti avere una visione d'insieme
dell'incidente...e se tu riuscissi a rimanere un po' più
tranquilla..." tentò di difendersi Ron.
"Ronald Weasley..."
Hermione afferrò di nuovo la bacchetta,agitandola con un
movimento rapidissimo "con quale faccia mi vieni a suggerire una cosa
del genere?!"
Un ragnetto comparve
sul colletto
del maglione di Ron,facendolo urlare per il terrore. Cadde a terra
carponi,dimenandosi come un pazzo "Hermione!A-aiuto! T-toglimelo subito
di dosso!" piagnucolò fobico,ma lei non mosse un muscolo.
"A-aiuto!!!"
mugolò disperato,rotolandosi sul pavimento.
"Dimmi
perchè dovrei!"
Ron continuava a
scalciare come un pazzo "Me ne vado!S-stavolta me ne vado davvero!Ti
s-scongiuro!"
Hermione
sbuffò irritata "Finite
incantatem." si voltò di nuovo di spalle.
"Fuori. Adesso ."
Lui rimase per qualche
istante
immobile sul pavimento,tremante, rannicchiato con le mani sulla
testa. Si alzò lentamente,seguendo i movimenti
della
ragazza con la coda dell'occhio. Quando ebbe la sensazione di essere
effettivamente fuori pericolo,raggruppò precipitosamente le
sue
cose.
"...però la
tua non è una reazione normale!" protestò,mentre
infilava la giacca.
"SPARISCI ! Prima
che ti faccia pentire di essere rimasto qui un minuto di
più!" sibilò lei furente.
Ron deglutì
sonoramente e
senza esitare,uscì con la coda tra le gambe dalla porta
d'ingresso,lasciando Hermione sola,in uno stato di completo delirio.
------
Dlin Dlon
Secondo
livello.Ufficio Applicazione della Legge sulla Magia.
La porta scorrevole
dell'ascensore
si aprì lentamente e Ron ne uscì con passo
spedito,percorrendo frettolosamente il lungo corridoio del
Ministero.Vagò disorientato tra i numerosi uffici del
secondo
piano,seguendo le indicazioni che lo avrebbero portato al Quartier
Generale degli Auror.
Dannazione,come
ho fatto a cacciarmi in un guaio così grosso!
Quando vide
Harry,appoggiato al muro, con le braccia conserte,vicino all'entrata di
un ufficio,parve lievemente rasserenato.
"Tu non avevi gli
allenamenti fino a stasera?" chiese Ron,quando fu davanti all'amico.
"Sì,ma
quando mi hai
chiamato avevi una voce tutt'altro che rilassata.Mi sono preoccupato,e
così ho chiesto un permesso." spiegò Harry
Ron lo
guardò,riconoscente.
"Allora? Si
può sapere cosa succede?"
"Una tragedia."
dichiarò il ragazzo "Ho combinato un casino."
------
"Accidenti,Ron!
Ma come diavolo fai a cacciarti sempre nei guai con lei?"
"Non lo so..." si
lamentò Ron grattandosi la nuca "ma stavolta non
è stata colpa mia!"
Harry rimase in
silenzio.Immaginando in modo estremamente nitido la reazione furiosa
che sicuramente doveva aver avuto Hermione,ritenne che Ron non fosse
nelle condizioni mentali di subire una nuova strigliata.
"Mi devi aiutare!" lo
pregò disperato Ron "Non so come,ma devo rimediare!"
Harry si
passò una mano sul mento "Non saprei come risolvere il
problema..."
Ron
precipitò in uno stato
di totale sconforto "Questa è la volta buona che Hermione mi
manderà al diavolo..."
" Intanto sai di cosa
parlava questa relazione?" chiese Harry risoluto.
Ron tacque,rosso come
un peperone.
Harry lo
guardò storto "Almeno te lo ricordi il titolo, vero ?"
Il giovane Weasley
mugolò sconsolato.
"Ron,per tutti i
gargoyle!"
"Aspetta!Sto cercando
di
ricordare!" si difese Ron, a disagio. "Dunque...mi sembra che parlasse
degli elfi domestici...e di una cosa del medioevo..."
abbozzò
esitante.
"Ti sembra o sei
sicuro? " chiese Harry storcendo il naso.
"Ehi,non mi guardare
così!Me
ne aveva parlato qualche giorno fa,ma lo sai anche tu come sono i
compiti di Hermione!Pieni di cose complicate,di parole strane..."
"Beh,comunque
c'è un solo
luogo che può tornarci utile." tagliò corto
Harry,scompigliandosi i capelli corvini.
"Vale a dire?"
"Il Ministero ha un
archivio.Non ci resta che visitare la biblioteca del quarto livello: Ufficio Regolazione e Controllo
delle Creature Magiche." sentenziò,conoscendo
già la reazione di Ron.
"Dobbiamo andare in biblioteca
? "piagnucolò il ragazzo.
"Hai idee migliori?"
Ron abbassò
la testa
sconfitto "E va bene..." si arrese sconsolato,prima di dirigersi
insieme a Harry verso l'ascensore del secondo piano.
Ron
Weasley,sei un imbecille!
------
Premetto
che la vicenda si ispira a fatti (ahimè!) realmente
accaduti,quindi la reazione di Hermione è particolarmente
sentita XD Ho dovuto dividere in due capitoli la
storia,perchè altrimenti sarebbe risultata eccessivamente
lunga.Un piccolo indizio: la storia non finisce come sembra che
dovrebbe finire... ;)
Spero che la prima parte vi piaccia...al prossimo capitolo! :)
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Capitolo 2 *** Capitolo 2 ***
The art of losing 2 chap
THE ART OF LOSING -
CAPITOLO 2
"Ma
questa relazione non finisce
mai!" sbuffò sonoramente Ron, distendendo le braccia in
avanti e
abbandonando il mento sul tavolo.
"Se tu ricordassi il
titolo preciso,non dovremmo riportare la storia di tutto il
medioevo..." fece notare Harry.
"Era un titolo
chilometrico e
sicuramente neanche tu lo avresti ricordato!Cerca di essere
comprensivo! " protestò Ron,contrariato.
"Ron,per quanto mi
commuova l'idea
di aver fatto con te un salto nel passato,ai tempi di Hogwarts e dei
noiosissimi compiti di Storia della Magia..." disse Harry,sfilandosi
gli occhiali per stropicciarsi gli occhi "vorrei che questa tortura
finisse il prima possibile."
"Ci vorrebbe l'aiuto
di..."
"...Hermione,già"
sospirò Harry.
Ron si
stiracchiò sulla
sedia e sbadigliò nel modo più plateale che
potesse
trovare. "Come fa ad amare tutto questo?"
Harry fece spallucce "E' Hermione,non
esiste un perchè."
Rimasero in
silenzio,quasi a
constatare l'ineluttabile verità di quell'ultima
frase,entrambi
con i capelli arruffati e un'espressione letargica piuttosto eloquente.
"Dai" riprese Harry
qualche minuto dopo,infilandosi di nuovo gli occhiali "muoviamoci a
finire questa roba..."
Ron rimase
immobile,quasi sul punto di assopirsi.
"Ron!" Harry lo scosse
per una spalla,facendolo saltare sul posto.
"S-sì!"
farfugliò il ragazzo,mettendosi dritto sulla sedia.
"Allora..." Harry
raggruppò un po' di fogli davanti a sè "Scrivi...Paragrafo 15. Dalla terza
rivolta dei Goblin,al medioevo degli stregoni : il processo di
schiavizzazione degli Elfi "
"Scrivi ?!"
ribattè Ron "Sono due ore che scrivo solo io!"
"Io cerco le
informazioni!"
"Sì,ma non
è giusto! Ho il polso slogato!" disse piagnucoloso Ron.
"Chi è che
ha combinato il guaio?" ricordò Harry "Io ti aiuto,ma tu
devi fare il resto."
Ron
sbuffò per
l'ennesima volta,tastandosi la mano dolorante,prima di riprendere la
piuma "Sento di somigliare a mio fratello Percy in questo momento..."
storse la bocca in un'espressione nauseata "una delle sensazioni
più brutte che abbia mai provato..."
-------
La sera
stessa, Ron e Harry
si materializzarono nel giardino di casa Granger,tenendo in mano due
voluminosi pacchi di fogli,travolti da una pioggia battente che li
costrinse
a rifugiarsi sotto la tettoia della porta d'ingresso.
"Accidenti che
pioggia!" disse Harry passandosi una mano tra i capelli umidi,una volta
che furono al riparo.
"Già"
protestò Ron
irrequieto,sbirciando i fogli che aveva in mano per controllare se si
fossero rovinati "bella idea quella di materializzarsi in giardino!"
"Se ci fossimo
materializzati direttamente dentro casa,quanto credi che lo avrebbe
gradito Hermione? " chiarì Harry pungente.
"Secondo te si
sarà
calmata?" tagliò corto Ron "...almeno un po'?" aggiunse
quando
Harry gli lanciò un'occhiata preoccupata.
"Lo spero..." rispose
l'amico poggiando uno scatolone pieno di fogli ai piedi di Ron
"Beh...buona fortuna!"
"Come buona fortuna ?!"
esclamò Ron disorientato "Tu non entri con me?"
"Credo che sia il caso
che ve la sbrighiate da soli,adesso!" ribattè Harry
inarcando le sopracciglia.
Ron entrò
nel panico "Harry, non puoi lasciarmi da solo!"
Harry
strabuzzò gli occhi "Ron,non devi affrontare un mangiamorte!"
"No,ma ti assicuro che
Hermione ci
si avvicina pericolosamente in queste situazioni..." mormorò
lui
rabbrividendo al pensiero di dover affrontare di nuovo la sua ragazza.
Harry
poggiò le mani sulle
spalle dell'amico " Coraggio,vedrai che si risolverà tutto.E
lei
apprezzerà il nostro lavoro!"
Ron aveva un colorito
pallido,come
se stesse per affrontare una prova di sopravvivenza "Non
l'apprezzerà mai.Troverà più errori
lei di quanti
ne abbia mai trovati Piton in un nostro compito di Pozioni..."
asserì cupo.
"Suvvia,Ron.Almeno hai
scelto di
renderti utile..." disse Harry,fingendosi serio e solenne "Sono le
nostre scelte a dimostrare chi siamo veramente,molto più
delle
nostre capacità!"
"Riciclare le frasi di
Silente non ti farà apparire più rassicurante."
"Lo so,ma rende il
tutto un po' più eroico." scherzò Harry,dandogli
un colpo sulla spalla.
Ron non parve
sollevato,ma sorrise debolmente " Harry "
Lui si
voltò,poco prima di smaterializzarsi "Sì?"
"Spero che vada tutto
bene,ma anche
se non dovesse..." sospirò poggiando a terra il suo grosso
pacco
di fogli "...beh,grazie."
Il ragazzo dai capelli
corvini
sorrise di rimando e senza rispondere,con un piccolo pop
sparì,
inghiottito dalla pioggia scrosciante che di minuto in minuto cresceva
di intensità.
Ron rimase in
silenzio,fissando
pensieroso la porta in legno massiccio che lo separava dal salotto di
Hermione. Inspirò profondamente e strinse gli occhi,cercando
di
concentrarsi per riunire in sè tutto il coraggio
possibile.Sollevò il braccio esitante,e alla fine
suonò
il campanello.
Lo stomaco si
contorse,la gola si
inaridì e le mani cominciarono a sudare. Provò
l'ardente
e infantile desiderio di scappare via.
Quando Hermione
aprì la
porta,fu rincuorato nel trovarla in uno stato di,almeno
apparente,tranquillità.Temendo di essere sommerso da una
valanga
di improperi, rimase in silenzio,sfregandosi le mani infreddolito.
Hermione lo
squadrò,incrociando le braccia al petto,in attesa che lui
parlasse.
Ron deglutì
"Ciao..."
Mantenne lo sguardo
basso e
tacque,aspettandosi il peggio, ma Hermione si poggiò con una
spalla sullo stipite della porta,continuando a guardarlo,immobile.
"Beh?" lo
incalzò
Lui portò
le mani dietro la schiena,ciondolando sui piedi "Mi dispiace.Tanto..."
mormorò mortificato "Scusami..."
Lei rimase in
silenzio,poi si voltò lasciando la porta aperta.
"Entra." disse
semplicemente.
"C-cosa?"
farfugliò lui stupito.
"Entra in casa,sta
diluviando e fa freddo!"
"Oh sì!
Certo!"
ubbidì immediatamente lui,trascinando con sè
entrambi gli
scatoloni e chiudendo la porta alle sue spalle.
"Cosa sono quelli?"
chiese lei,indicando il pacco di fogli ai piedi di Ron.
Ron sollevò
i fogli da terra con un po' di sforzo "...un piccolo lavoro che spero
possa esserti utile..."
Hermione lo
osservò con aria interrogativa.
"Beh..." Ron
poggiò la pila
di fogli sul tavolo del soggiorno "Ecco...mi sono permesso,con l'aiuto
di Harry, di fare una piccola ricerca..." si voltò verso
Hermione che continuava a fissarlo,in silenzio. "Ecco,lo so che non
servirà a niente,che probabilmente sarà piena di
errori,
e che non sarà mai all'altezza dei tuoi lavori..."
"Ron..."
tentò di interromperlo Hermione.
"...no aspetta,fammi
finire. Quello
che è successo è dipeso da me,sono il
responsabile di
tutto questo disastro..." continuò lui tutto d'un fiato.
"No,Ron,ascolta..."
"...e se non dovesse
bastare quello
che ho fatto,sono pronto a fare qualsiasi cosa per rimediare al mio
errore,anche continuare a lavorare per tutta la notte e..."
"Ron "
Lui si
fermò e intercettò lo sguardo della
ragazza,timoroso "Sì?"
"Mi stai dicendo che
tu e Harry avete lavorato tutto il giorno sulla mia relazione?"
"Beh...in un certo
senso..." rispose esitante.
Hermione lo
fissò di nuovo,sopresa. "Non so cosa dire..."
"So che non
è una soluzione brillante come le tue..." aggiunse
frettoloso,tormentandosi un orecchio scarlatto.
"Ecco,a proposito di
questo..." accennò Hermione.
"...però in
fondo non è così male...abbiamo consultato
tantissimi libri..."
"Non lo metto in
dubbio,ma-" riprovò lei.
"...e forse potremmo
prenderla in
considerazione almeno un po'..." proseguì lui,immerso in una
sorta di monologo con sè stesso.
Hermione
sbuffò seccata "Ron,insomma,vuoi farmi parlare?!"
"S-sì,certo!
Parla,parla pure..." disse lui col volto paonazzo,mantenendo lo sguardo
basso.
Lei inspirò
e si
avvicinò al tavolo sfiorando con le dita lo scatolone pieno
di
fogli. "Siete stati molto carini a fare tutto questo,ma non
ce
n'era bisogno..."
"Invece
sì,era il minimo che potessi fare."
"No..." riprese
Hermione,recuperando un sacchetto da uno scaffale della libreria "Non
era necessario,perchè ho già risolto il
problema..."
Lui la
guardò interdetto "Come hai già risolto?In che
senso? "
"Nel senso che ho
già risolto." ripetè lei telegrafica.
"E come miseriaccia
hai fatto?! Io
e Harry ci abbiamo messo una giornata intera per recuperare tutto il
lavoro perso!Ci sono volute ore per riscrivere tutto! "
ribattè
lui incredulo.
"Non ho dovuto riscrivere
tutto..." spiegò Hermione.
Quando notò
lo sguardo confuso di Ron,sfilò dal sacchetto una
collana con una piccola clessidra.
"La giratempo..."
osservò il ragazzo un po' deluso "come ho fatto a non
pensarci..."
"Anche io ci ho messo
un po' prima di prenderla in considerazione."
"Hermione,sei geniale..." Ron
sembrava dispiaciuto,ma allo stesso tempo ammirato.
Lei arrossì
"In
realtà non ero sicura di volerla usare" disse con tono
colpevole,rigirandola tra le mani "Alla fine del terzo anno decisi di
riconsegnarla alla McGranitt,ma dopo la battaglia contro Voldemort,lei
mi propose di tenerla. Dovrebbe essere usata nei momenti di reale
necessità,sai...però ho pensato che con un po' di
attenzione..."
"...ma è
andata bene no?" chiese lui incerto.
Hermione
annuì "Sì,ho fatto in tempo a salvare la
relazione sul computer,prima che succedesse tutto..."
Ron parve sollevato,ma
si rabbuiò subito dopo.
" Beh allora..."
replicò senza nascondere la sua delusione " suppongo che il
mio lavoro sia perfettamente inutile..."
"Oh"
mormorò Hermione
esitante "...no,perchè?
Possiamo,sì...consultarla!"
continuò con poca convinzione.
"Sì,certo."
ribattè Ron imbronciato.
"Dai,Ron."
"Perchè non
ammetti che non ti fidi della mia relazione?"
"Oh,insomma!Non dire
sciocchezze!" protestò lei.
Ron sbuffò
sonoramente "Sempre la solita storia..."
"Ron,non ti
seguo: ora devo sentirmi in colpa per aver risolto il problema?"
"Avresti potuto almeno
avvertirmi!Dirmi che avevi risolto!E invece sono stato ad arrovellarmi
dietro ai sensi di colpa..."
"Scusami ,ma ero un
tantino irritata!Non ho pensato anche a tranquillizzare te!"
"Non è una
buona ragione!"
"Fino a prova
contraria,eri tu ad
essere nel torto! Per quanto mi riguarda avrei potuto tenerti sulle
spine anche molto di più!" ribattè lei pungente.
"Certo,brava!" si
agitò Ron,
sventolando con rabbia alcuni dei fogli che aveva portato con
sè
" E io con questi cosa dovrei farci adesso?!"
"Ron,mi dispiace che
non sia andato tutto secondo i tuoi piani,ma tu sei sparito,ed io nel
frattempo mi sono organizzata!"
"Non sono sparito, mi hai
cacciato tu!"
" Era il minimo!"
"E' incredibile!"
soffiò Ron "Vuoi sempre avere ragione tu!"
Hermione lo
squadrò con aria contrariata "Si può sapere cosa
avrei dovuto fare?!"
"Lascia stare"
tagliò lui
"Però adesso potresti almeno dare un'occhiata al mio
lavoro!"
esclamò risentito. "Ma immagino che tu non abbia tempo da
perdere dietro ai miei pastrocchi..."
"E va bene!" concluse
lei spazientita.Afferrò un foglio dallo scatolone poggiato
sul
tavolo,ma poco prima di cominciare a leggere,si zittì.
"Che c'è?"
la incalzò Ron,rosso in volto.
Hermione rimase in
silenzio,e un secondo dopo prese a rovistare tra i restanti fogli
sparsi sul tavolo,con fare perplesso.
"Che miseriaccia
c'è adesso?" riprese Ron confuso dall'atteggiamento della
ragazza.
"Ron,sei sicuro di
avermi portato i fogli giusti?"
"Certo che sono
sicuro!"
Hermione tacque e
prese i fogli che
Ron teneva tra le mani "Perchè vedi..." continuò
mostrandogli le pagine immacolate "questi fogli sono completamente
bianchi."
Ron
strabuzzò gli occhi e li
fissò incredulo.Sui fogli non c'era più la minima
traccia
del duro lavoro che lo aveva tenuto inchiodato in biblioteca per ore ed
ore.
"Ma com'è
possibile..."
La ragazza rimase in
silenzio per
qualche secondo,prima che un'intuizione saettasse nella sua mente in
modo così nitido che non riuscì a nascondere lo
stupore
dipinto sul suo volto.
Ron le rivolse
l'ennesimo sguardo interrogativo.
"Ma certo,non potrebbe
essere altrimenti..." sussurrò la ragazza fra sè
e sè,mordendosi le labbra.
"Potresti rendermi
partecipe per favore?" ribattè lui spazientito.
Hermione si
voltò verso il
ragazzo "Tornando indietro nel tempo ho eliminato il problema alla
radice.La mia relazione non è mai andata persa e tu non hai
mai
dovuto riscriverne un'altra.Ecco perchè non c'è
scritto
più niente su questi fogli." spiegò come se
stesse
esponendo un concetto ovvio.
Ron battè
le palpebre,tramortito da quella rivelazione.
"Vale a dire che..."
"...che è
come se tu non l'avessi mai scritta." completò Hermione.
"Vuoi dire che ora il
mio lavoro è tecnicamente inesistente?" domandò
Ron vacillante.
"Purtroppo
sì,Ron."
Ron sgranò
gli occhi "S-stai scherzando?" chiese con voce rotta.
"Temo proprio di
no..." fece lei,continuando ad esaminare i fogli bianchi.
Il ragazzo rimase
imbambolato per qualche secondo,prima di crollare sul divano,sconfitto.
"Non ci posso
credere."
mormorò stordito,scompigliandosi con entrambe le mani i
capelli
fulvi "Il mio lavoro è stato perfettamente inutile.Mezza
giornata buttata al vento!"
Hermione lo
guardò dispiaciuta "Non è vero,non è
stato tempo sprecato..."
Ron le rivolse uno
sguardo bieco e sbuffò bruscamente.
"Guarda il lato
positivo."
Tentò di sollevarlo Hermione "Hai imparato cose nuove!"
disse
con un entusiasmo che a Ron risultò incomprensibile.
Lui sospirò
torvo,stropicciandosi gli occhi "Non ricordo neanche mezza pagina di
tutte quelle che ho dovuto riassumere.E' stata una delle giornate
più noiose della mia vita."
Hermione sorrise.
"Che c'è da
ridere?"
"Esisterà
al mondo un libro che riesca a farti appassionare?"
"Certo!" rispose Ron
sognante "Quelli sul Quidditch sono fantastici.Oppure quelli sugli
Scacchi..."
Hermione
sospirò alzando gli occhi al cielo.
"Beh" disse qualche
secondo dopo il
ragazzo, sbadigliando vistosamente "Per oggi ho avuto la mia buona dose
di brutte notizie.E' tardi,me ne vado a casa..."
Fece per alzarsi dal
divano ma Hermione scivolò accanto a lui.
"Dove vai?" chiese
seria "Devi ancora aiutarmi a rileggere la relazione!"
Ron
impallidì "Cosa?!"
Un secondo
più tardi lei scoppiò a ridere.
"Non è
divertente" si imbronciò Ron "Non sono più
abituato a certi ritmi di studio!"
Hermione
continuò a ridere "Non sei stato mai abituato a
certi ritmi di studio!" lo corresse,avvicinandosi per baciargli le
labbra.
Lui sorrise subito
dopo,scostandosi un po' "Ma tu non eri arrabbiata con me?"
"Sì,molto,molto
arrabbiata..." sussurrò lei intrecciando le braccia attorno
al collo del ragazzo.
Il sorriso di Ron si
allargò.Fece sprofondare Hermione verso lo schienale del
divano,
e le catturò le labbra avvolgendola in un bacio profondo e
appassionato.
"Allora, pace?"
sussurrò lui
sul collo della ragazza.Hermione,per tutta risposta, immerse le dita
tra i capelli ramati del ragazzo,attirandolo a sè per
baciarlo
di nuovo.
Ron
assecondò l'iniziativa
di Hermione e fece scivolare una mano sotto al maglione della
ragazza,accarezzando con le dita la sua pelle fresca e morbida.Il
brivido che percorse entrambi,rese il bacio ancora più
profondo.
Quando Ron fece
pressione sulle spalle di Hermione per farla distendere meglio,un
gemito della ragazza lo frenò.
"Ahi! Ma che
diamine..." protestò Hermione infastidita,toccandosi la
schiena.
"Che c'è?"
chiese Ron disorientato.
"Non lo
so,c'è qualcosa che
mi dà fastidio..." Continuò lei stranita. Si
girò
e da sotto il cuscino del bracciolo, recuperò un muffin al
cioccolato.
Ron corrugò
la fronte "Che ci fa un muffin qua?"
"Oh..." rispose
Hermione evasiva "non lo so,lo avrà preso Grattastinchi
dalla bustina..."
Gli occhi di Ron
sfrecciarono sul
tavolo del soggiorno,sul quale era poggiato un sacchetto colorato,e
subito dopo rovistò nelle tasche della sua giacca,tirando
fuori una bustina esattamente identica a quella che si trovava sul
tavolo.
"E come fai ad avere
la mia bustina,se ce l'ho anche io?" indagò Ron.
"Beh,ecco" rispose lei
precipitosa,alzandosi in piedi, a disagio "Sono andata a comprare
un'altra bustina di muffin,mi andavano...e così..."
Ron la
scrutò,come se fosse in procinto di estorcere preziose
informazioni ad un gangster d'altri tempi. "Non puoi."
"Come sarebbe a dire
che non posso" ?
"Non puoi averli
comprati,perchè quella bustina viene da casa mia.I muffin li
ha fatti mia madre."
Hermione finse di
rispondere con
disinvoltura "Beh,nessun altro negozio può avere le bustine
uguali a quelle che ha tua madre?"
Ron si alzò
in
piedi,poggiando il sacchetto colorato sul tavolo,proprio vicino al suo
sacchetto gemello "Mi spieghi bene come sono andate le cose?"
tagliò corto,ignorandola.
La ragazza
portò le mani ai fianchi,e chiuse gli occhi,tentando di
ricostruire mentalmente i fatti.
"Beh,in
realtà c'è
una piccola cosa che non ti ho detto." esordì,gesticolando
nervosamente. Ron tacque,aspettando che completasse la frase.
"Diciamo che..."
continuò lei "Ecco,c'è stato un piccolo problema
tecnico quando sono tornata indietro nel tempo."
"Cioè?"
Domandò lui,pescando un muffin dalla bustina e cominciando a
mangiarlo.
"Ho fatto fare meno
giri di quanti
ne fossero necessari alla giratempo ,e ho sbagliato momento. Nel senso
che,invece di arrivare prima che tu suonassi alla porta,sono arrivata
nel momento in cui tu eri già in salone.Ti ho visto che
girovagavi per la stanza,guardavi i libri sugli scaffali,e allora ho
pensato di poter salvare la relazione sul computer,sfruttando la tua
distrazione,senza farmi notare.Era questione di secondi."
"Vuoi dire che in quel
momento tu eri esattamente dietro di me?"
La ragazza
annuì "Esatto. Sono stata piuttosto discreta,non mi sono
fatta notare. Ma c'è stato un problema,poco prima che
andassi via..."
"Quale problema?"
chiese Ron
confuso,tentando di aggrapparsi ad ogni parola di Hermione per
ricostruire in modo chiaro l'intricata trama dei fatti.
"Grattastinchi mi ha
visto e ha
cominciato a miagolare." Prese il sacchetto,come per mimare la sua
azione "Allora per distrarlo,ho preso un muffin, gliel'ho lanciato sul
divano e sono andata via,portando via la bustina di muffin con me.
Tutto qui." concluse,allargando le braccia.
A Ron servì
qualche istante
per rimettere assieme tutti i segmenti dell'accaduto,prima di scoppiare
a ridere un secondo dopo.
Hermione lo
guardò stralunata,battendo le palpebre "Ma che ti
prende?!Cosa c'è da ridere?"
Ron congiunse entrambe
le mani
dietro alla nuca,incredulo "Non volevi ammettere di aver rischiato di
combinare un pasticcio,ecco perchè avevi omesso di
raccontarmi
questo particolare!"
"Può
succedere a tutti!" ribattè lei infastidita.
"E la cosa
più comica sai
qual è? " riprese Ron continuando a ridere "C'è
una
ragione per cui ho fatto cadere il tuo...coso..."
"Computer "
puntualizzò Hermione per l'ennesima volta.
"Sì,quello"
completò
noncurante Ron "...insomma,l'ho rotto perchè sono
inciampato.E
vuoi sapere cosa mi ha fatto inciampare? Il tuo gatto
,mentre correva verso il divano!"
"E con questo cosa
vuoi dire?"
"Che Grattastinchi
stava correndo verso il divano per recuperare il tuo muffin.Hai creato
un paradosso temporale!"
"Vorresti
insinuare che sono stata io a causare tutto?" esclamò lei
risentita,quasi incredula.
"Io non insinuo
niente!"
ribattè lui,soffocando le risate "E' un dato di fatto: mi
hai
servito su un piatto d'argento l'occasione per combinare tutto il
guaio!" spiegò Ron improvvisamente lucido.
"No,è
impossibile."
"E' andata
così!"
"E' impossibile!"
ripetè lei decisa "Avrei dovuto vederti inciampare,ero
lì!"
"Evidentemente sei
andata via con la giratempo una frazione di secondo prima che
succedesse tutto." disse Ron.
"No,no" Hermione
cominciò a camminare avanti e indietro per la stanza "Non
posso essere stata io la causa di tutto!"
Ron grugnì
polemico "Certo,e invece è assolutamente plausibile che sia
stato io!"
"Beh...sì!"
ribattè lei con schiettezza cristallina.
Ma Ron la
ignorò "Almeno dovresti riconoscere che non è
stata tutta
colpa mia!"
Hermione si chiuse in
un silenzio imbarazzato,ma Ron sapeva bene che la ragazza non
avrebbe mai ammesso la sua responsabilità in tutta la
faccenda.Almeno,non subito.Hermione era intelligente e acuta,ma
accettava con difficoltà le sconfitte.Soprattutto quando le
sconfitte erano contro di lui.
"Devi riconoscere che
ho ragione!"
insistette lui tentando di rimanere serio,consapevole di quanto potesse
risultare irritante agli occhi di Hermione quel suo atteggiamento.
"Smettila!"
Ron si
lasciò andare
e,sorridendo, la costrinse in un abbraccio forzato"Ho ragione
io,ammettilo!Ho ragione io!" continuò a ripetere dispettoso.
"Lasciami,Ron!"
Hermione tentò di districarsi,e nella colluttazione,entrambi
caddero sul divano.
"Non mi fai ridere!"
disse lei imbronciata,e Ron parve più diverito che mai.
Lui
continuò a punzecchiarla
e,quando Hermione provò a sciogliere l'abbraccio forzato,Ron
fu
più veloce di lei,immobilizzandole entrambe le braccia sul
divano.
"Sai..."
ridacchiò Ron "A
questo punto dovrei essere arrabbiato,dato che mi hai fatto sudare
sette camicie per porre rimedio ad un errore tuo."
sottolineò quell'ultima parola con particolare compiacimento
"Ma non lo farò." concluse con un largo sorriso.
Hermione lo
fissò irritata.
"Di solito se mi
arrabbio,poi passo
dalla parte del torto. Invece stavolta voglio proprio avere la
soddisfazione di prenderti in giro!" Si sollevò sulle
ginocchia,sopra di lei e portò le mani alla bocca a mo' di
altoparlante "Signore e Signori,oggi è una giornata
memorabile:
Hermione Jane Granger è capitolata,ha fatto un errore!Lei di
sicuro non lo ammetterà mai,ma noi tutti sappiamo che
è
così!"
Lei si scosse per
liberarsi,con scarso successo.
"Perchè non
ammetti di aver sbagliato?" la stuzzicò Ron.
"Perchè non ho
sbagliato,semplice." mentì Hermione con tono
orgoglioso,alzando in su la punta del naso.
Ron glielo
baciò teneramente
"Signorina Granger,ha molto da imparare" proseguì
continuando a
ridere "Ma non abbia paura,io mi prenderò cura di lei,e le
insegnerò la nobile e antica arte del saper perdere,nella
quale modestamente posso vantare un certo primato!"
Il broncio stizzito di
Hermione si addolcì,e qualche attimo dopo si distese in un
sorriso "Quanto sei cretino!"
Ron sorrise di rimando
e le
catturò le labbra con le proprie "E tu sei bella,anche
quando
hai torto." Si interruppe,poco prima di tornare a baciarla "Anzi,soprattutto quando
hai torto!"
"Ma la vuoi
smettere?!"
protestò lei ridendo. "Io non ho torto!" Prese il cuscino
vicino
al bracciolo del divano,colpendo Ron in pieno viso.
"Ehi!" gemette il
ragazzo in preda
alle risa, e per tutta risposta prese dall'altro lato del divano un
altro cuscino, tirandolo a sua volta addosso a Hermione.
"Pretendo-le-scuse!"
rise Ron,scandendo ogni parola tra una cuscinata e l'altra.
La battaglia
durò fin quando entrambi non crollarono esausti sul divano.
"Hermione..."
mormorò Ron poco dopo, sdraiato accanto alla ragazza,col
viso rivolto verso il soffitto.
"Sì?"
"Che ne dici di
evitare di
raccontare a Harry tutta la faccenda? Credo che se venisse a sapere che
il nostro lavoro è stato perfettamente inutile,mi mangerebbe
vivo."
"Va bene."
Annuì Hermione,sorridendo maliziosa "Ma solo se ammetti che
ho ragione io!"
"Sei una
ricattatrice!" protestò lui,prima di riaprire le
ostilità con
una nuova cuscinata,alternando momenti di gioco a tenere effusioni.
Quando
tornò la
tranquillità nella stanza, Grattastinchi,furtivo,
sgattaiolò fuori dal suo nascondiglio.Con passo
felpato,salì sul divano e si acciambellò su un
cuscino
abbandonato ai lati del bracciolo.Prese a leccarsi le zampette
rossicce,mentre fissava i due ragazzi con quello sguardo enigmatico e
incuriosito che solo un felino può rivolgere.Di tanto in
tanto
si abbandonava a qualche prolungato miagolìo,probabilmente
chiedendosi ancora che fine avesse fatto quel bel panciuto e succulento
muffin.
------
Eccomi
qui con il secondo ed ultimo capitolo!
So
che il tema del viaggio nel tempo è abbastanza intricato e
delicato,visto che al mondo esistono così tante teorie che
riguardano l'influenza che possono esercitare modifiche temporali di
eventi
passati sul nostro presente e futuro,che è difficile sapere
quale sia quella che più si avvicina alla
verità.Però mi sono divertita a scriverla,quindi
spero
che vi siate divertiti anche voi a leggerla!^^
Alla
prossima!
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