The art of losing

di Silveralterego
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


The art of losing THE ART OF LOSING



Il rumore insistente del campanello echeggiò per tutta casa Granger,costringendo Hermione ad abbandonare malvolentieri la sua postazione di studio per andare ad aprire la porta d'ingresso.
Hermione Granger,la 'strega più brillante della sua età', aveva superato ormai da tempo,e con ottimi voti, gli esami della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts,e aveva deciso di proseguire i propri studi alla facoltà di Magisprudenza. La sua scelta non avrebbe potuto rivelarsi più esatta,considerando gli eccellenti risultati ottenuti in poco tempo. Aveva infatti superato i primi esami con voti eccellenti, e ora si ritrovava ad affrontare l'esame di Storia del diritto delle Creature Magiche, materia che per ovvi motivi, suscitava in lei un interesse particolare.
Così,in quei giorni la sua mente era stata completamente assorbita dalla stesura di una relazione di approfondimento che gli studenti avrebbero dovuto presentare qualche giorno prima dell'appello orale, e aveva deciso di dedicare quella domenica mattina allo studio,approfittando sia dell'assenza dei suoi genitori,partiti per il week end,sia del brutto tempo che da settimane attanagliava Londra.
Aprendo la porta, fu sorpresa nel trovare davanti a sè Ron, completamente infagottato in una voluminosa giacca a vento.
"Sorpresa!" cantilenò sorridendole radioso.
"Ron ?" esordì lei disorientata "Cosa ci fai qui?"
"Beh,eri da sola a casa stamattina..." mormorò lui sfregandosi le mani "e ho pensato che un po' di compagnia ti avrebbe fatto piacere!" concluse sorridente ,sfilandosi dalle spalle uno zainetto tempesato di spillette e targhette dei Cannoni di Chudley.
"E'molto... carino da parte tua" disse Hermione,non sapendo bene come reagire "Però,ecco Ron...io dovrei studiare.Sai che ho da fare la re-"
Ron la interruppe con la mano "Certo,certo la relazione Hermione!Lo so,non ti darò alcun fastidio!" disse continuando come se nulla fosse, mentre tirava fuori dallo zainetto un sacchetto colorato. "Ho portato i muffin al cioccolato!"
Hermione lo fissò poco convinta,indecisa sul da farsi.L'entusiasmo travolgente con cui si era presentato le impedì di essere categorica come avrebbe voluto. In realtà,dopotutto, non le dispiaceva affatto che Ron avesse avuto quel pensiero.
Lo fece accomodare a casa,cercando un compromesso che le potesse permettere di passare la giornata con lui e allo stesso tempo concludere la sua relazione.
" Di' un po',hai trasformato la tua casa nella succursale della biblioteca di Hogwarts?" ridacchiò lui,pescando un muffin dalla busta e lanciando un'occhiata alla pila di libri che sovrastava il tavolo del soggiorno.
"Oh, quelli non mi servono più...li avevo consultati per scrivere l'introduzione."
Ron tossì bruscamente "Quelli erano solo per l'introduzione?!"
"Certo." Annuì lei, noncurante del suo stupore.
Ron rimase in silenzio,in uno stato di rassegnata accettazione. Dopotutto si stava parlando di Hermione Granger,cosa avrebbe potuto aspettarsi? Decise di evitare ogni tipo di contestazione (che sarebbe risultata ovviamente vana),e prese ad osservare incuriosito - come faceva tutte le volte che metteva piede in casa Granger - ogni singolo oggetto babbano del salotto.
"Senti,Ron...io..." continuò lei esitante "Io però avrei bisogno di concentrazione..."
Lui trangugiò l'ultima parte di muffin,voltandosi verso di lei. "Cemto Hemmione,mom preoccupamti" rispose con la bocca piena,concentrandosi ad esaminare con un certo interesse il telecomando del televisore. " Quanto ti manca per finire?" proseguì dopo aver mandato giù il boccone.
"Non molto,mi manca solo la conclusione." rispose lei,poggiando un nuovo libro sul tavolo.
"Oh, bene! E dov'è? Quanti chilometri hai scritto?"
"L'ho scritta al computer " disse Hermione,cominciando a sfogliare un libro consunto e ingiallito "Uno dei vantaggi di non studiare più ad Hogwarts è non dover scrivere a mano pergamene infinite di compiti..."
"mmm..." mormorò Ron,incrociando le braccia al petto "beh potevi chiedermi una penna autoscrivente! George ne ha così tante!"
Hermione lo guardò scettica "Sì,certo...ti sei dimenticato tutti gli errori ortografici che abbiamo dovuto correggere l'ultima volta?"
"Ma gli errori ortografici sono un dettaglio!" asserì lui con leggerezza.
 Hermione inarcò un sopracciglio "Preferisco tenere sotto controllo certi dettagli..."
"E non hai pensato all'incantesimo Autoscribo ?" propose Ron,ignorando la sua puntualizzazione.
"Certo ,che ci ho pensato" rispose la ragazza quasi risentita "Ma i miei genitori preferiscono che qui a casa io usi metodi babbani.Nel caso dovesse venire qualche ospite..."
Ron sospirò pesantemente,alzando gli occhi al cielo "Piuttosto questo coso...questo pomtuter..."
"...computer " lo corresse Hermione.
"Sì beh...è affidabile? Voglio dire,come fai a scrivere la relazione in questa scatoletta? Sei sicura che ci entri? " osservò insospettito,fissando il portatile della ragazza.
Hermione smise per un attimo di sfogliare le pagine del libro,posando lo sguardo divertito su Ron. "Credo proprio di sì."
Ron la guardò poco convinto "Come si usa questo..." si fermò un secondo cercando di ricordarne il nome "pomcuter ?"
"c-o-m-p-u-t-e-r " puntualizzò di nuovo lei,con la stessa pedante pignoleria con cui era solita scandire la giusta pronuncia del termine C.R.E.P.A.
"E io che ho detto?" sbuffò Ron.
Lei lo ignorò,abbandonando il libro sul tavolo. "Dopo posso insegnarti ad usarlo,se vuoi.Ma prima devo finire-"
"Devi finire la relazione...certo,certo..." continuò a memoria Ron,sprofondando sul divano.
Lei sorrise,prima di posare un bacio sulle labbra del ragazzo.
Raccolse alcuni volumi tra le braccia,e fece per dirigersi verso la sua stanza "Vado a mettere a posto questi libri in camera mia e torno subito.Dammi qualche ora e poi avremo la giornata libera,va bene?" disse sorridendo.
Il ragazzo la seguì con lo sguardo sparire al di là delle scale.


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Dopo qualche minuto di attesa, Ron si alzò e prese a passeggiare per il salotto,fischiettando distrattamente. Sfiorò con le dita gli scaffali della libreria di casa Granger,sfilando di tanto in tanto qualche tomo voluminoso.  Tuttavia,dopo aver constatato il noioso contenuto dei primi tre volumi che gli capitarono tra le mani -  Terapia causale delle malocclusioni, Curare le carie dentali, Corso di paradontologia - (evidentemente la libreria era monopolio dei genitori di Hermione, entrambi dentisti) storse la bocca in una smorfia disgustata e lasciò perdere.
Si voltò annoiato ad osservare Grattastinchi giocare con una pallina di gomma, e lo sguardo gli cadde sul piccolo portatile di Hermione. Si avvicinò con aria diffidente e lo prese tra le mani per studiarlo da vicino,notando che quel piccolo marchingegno presentava qualche affinità con la strana scatola rettangolare che i babbani chiamavano tevelisione (ma non era sicuro che quello fosse il nome esatto).
Un improvviso lampo di genio  creativo alla 'Arthur Weasley',gli suggerì di prendere il telecomando e puntarlo verso il portatile,pigiando a caso i tasti in attesa di qualche sensazionale scoperta ; ma quando non successe nulla, fissò sconsolato il computer e tornò a passeggiare per la stanza,voltandosi nuovamente verso la libreria.
Quando,dopo qualche minuto,avvertì il miagolìo insistente di Grattastinchi,si girò con fare annoiato per dirigersi verso il divano; quello fu l'attimo che precedette la rovina.
Inavvertitamente,poggiò un piede sulla coda vaporosa di Grattastinchi (che sgattaiolò via gemendo per il dolore e soffiando irritato) e  inciampò sul filo dell'alimentatore che era collegato al portatile.La forza dell'urto trascinò giù il portatile,il cui schermo fu attraversato da un rapido lampo prima di cadere a terra con un tonfo acuto.
"MISERIACCIA!"
"Ron,cos'è successo?!" urlò Hermione dalla sua camera.
"N-niente!" esclamò lui immergendo entrambe le mani tra i capelli fulvi e fiondandosi a recuperare ciò che rimaneva del computer. "Mi è caduta una pila di cd!" improvvisò con la voce rotta di chi è in procinto di camminare sui carboni ardenti.
Miseriaccia,miseriaccia...MISERIACCIA !
"Ti sei fatto male?" chiese preoccupata.
"N-no!Non ti preoccupare!" ribattè lui,sperando con tutto se stesso che Hermione non scendesse da quelle scale.
Ma le preghiere di Ron non vennero ascoltate.I passi di Hermione lo fecero letteralmente sprofondare in uno stato di terrore.Posò il computer su una sedia vicino al tavolo del salotto e vi si piantò davanti,nel disperato e assurdo tentativo di nascondere quella che agli occhi di Hermione avrebbe sicuramente assunto le proporzioni della più catastrofica delle tragedie.
Hermione arrivò due secondi più tardi,con in mano due libri di dimensioni mastodontiche.
"Aiutami a poggiare questi libri sul tavolo..." ansimò affaticata.
Il ragazzo restò immobile,pallido in volto.
Hermione lo fissò "Allora? Vuoi darmi una mano per favore?"
Ma Ron rimase con i piedi ben saldi sul posto,come un naufrago aggrappato ad uno scoglio.
"Beh..." sbuffò lei abbandonando con poca grazia i due libroni sul tavolo "Grazie,eh!"
"Ho..." esordì Ron in estrema difficoltà,cercando di selezionare al meglio le parole.Per un attimo fu tentato di dirle tutta la verità. "Il tuo coso...il..."
"computer?" completò distrattamente Hermione,impegnata a raggruppare altri libri.
"Sì,esatto.E' ..." vacillò con la gola sempre più secca "...molto...interessante..."  mentì alla fine, tormentandosi le mani dietro la schiena. "Puoi lasciarmelo per un po'?"
Hermione fermò lo sguardo sul ragazzo "Ron,mi dispiace...stamattina serve a me per la relazione." disse "...e poi non sai neanche come si usa!"
"Sì,invece!Lo so usare perfettamente..."
"Ah sì?" lo guardò scettica inarcando le sopracciglia,e Ron annuì poco convinto.
"In ogni caso stamattina serve a me,poi lo potrai usare quanto vorrai..." ripetè lei tranquilla,facendo un passo avanti.
"No !" reagì Ron scomposto,sbarrando la strada alla ragazza.Hermione lo guardò confusa.
"no...no,perchè..." biascicò goffamente "Perchè...stavo,stavo..." era nella disperata di ricerca di una scusa che potesse sembrare anche lontanamente plausibile. "Ecco,lo sto usando io adesso. " concluse vago,illudendosi che una risposta del genere potesse risultare accettabile.
Hermione continuò a fissarlo stupita e contrariata.
"Ron,vuoi farmi finire questa relazione sì o no? " protestò,cercando di superare il ragazzo.
Ron fece un passo indietro per mettersi di nuovo di fronte a lei ed impedirle il passaggio.Era nel panico totale.
"Dai,Herm! Riposati un po'!"
"Oh,ma insomma...si può sapere cos'hai?!" ora Hermione cominciava a spazientirsi.
 "Ecco...mi preoccupo per te...i-io..." balbettò "hai l'aria stanca,ecco. " aggiunse precipitoso,vedendola poco convinta.
Lei lo trafisse con gli occhi "Ronald Weasley ,c'è qualcosa che mi stai nascondendo? C'è qualcosa che dovresti dirmi? "
"NO !" ribattè d'impulso lui,accorgendosi un secondo dopo di aver letteralmente urlato.
Lei lo fissò come se stesse parlando con un matto.
Per sembrare più sciolto abbozzò un sorriso nervoso,che però non fece che peggiorare la situazione. "Cosa dovrei nasconderti?" Mise le mani sulle spalle della ragazza per farla voltare,ma Hermione,che evidentemente aveva intuito qualcosa di losco dietro al suo comportamento, fu più veloce di lui.
"Accio computer!"
Tutti i presagi funesti che avevano popolato la mente di Ron fino a quel momento,si concretizzarono nell'attimo stesso in cui il computer giunse tra le mani di Hermione.
La ragazza fissò con sguardo vacuo lo schermo dilaniato del computer,senza proferire parola. Sembrava quasi che il suo cervello si rifiutasse di elaborare l'immagine.
"Non è come sembra..." mormorò lui spiazzato.
Lei lo guardò,attonita "Ah no ? E com'è in realtà?"
Ron era a dir poco terrorizzato dalla calma olimpica di Hermione. Aveva la tremenda sensazione che sarebbe scoppiata come una bomba ad orologeria, da un momento all'altro.
"Si può..."
"...riparare.Sì,certo." completò Hermione.
Ron sembrò sollevato,per un attimo.
"Ma c'è un piccolo dettaglio,Ron. Il lavoro che ho fatto nell'arco di tutta la mattinata,non era stato salvato.O meglio,lo stavo per fare,prima che arrivassi tu." spiegò con la freddezza di un cyborg "Tu sai cosa vuol dire spegnere il computer senza prima aver salvato il documento,vero?"
Lui rimase in silenzio,non sapendo bene cosa rispondere.Dall'espressione di Hermione, intuì vagamente che fosse una cosa grave.
"Significa che quel documento su cui stavo lavorando da stamattina..." continuò la ragazza avvicinandosi al tavolo del salotto e poggiando il computer "...è perso.Capisci? Perso. " concluse con una punta di isteria nella voce.
"No,no...o-ora ci tranquillizziamo un attimo.Ragioniamo e recuperiamo tutto..." ansimò lui angosciato.
"Su cosa vuoi ragionare,Ron?" la voce di Hermione cominciava a dare segni di instabilità.
"Dai,Herm...un attimo,non essere precipitosa..." il ragazzo era in preda all'ansia "Guarda,intanto ripariamo lo schermo..." disse,tastandosi i pantaloni per prendere la bacchetta.
Hermione si accovacciò sulla sedia, tramortita. "Sono stata via per cinque minuti...cinque minuti..." ripetè con voce incredula e tremante,mentre Ron si aggirava per il soggiorno, alla ricerca della bacchetta.
"Mi ha anche rotto i cristalli liquidi.Incredibile..." continuò a mormorare Hermione tra sè e sè,con un tono che oscillava tra l'allibito e il disperato,ancora in stato di semi-incoscienza.
" No,ma è impossibile. Non c'era niente di liquido,è tutto asciutto qui..." spiegò ingenuamente Ron,afferrando la bacchetta che aveva lasciato sul divano.
Lei lo guardò torva.
"Che c'è?"
"Niente ." ribattè atona.
Ron si precipitò verso il tavolo,puntando la bacchetta sul portatile privo di sensi,quasi stesse soccorrendo un malato in fin di vita. "Ecco,ora lo mettiamo a posto e recuperiamo tutto eh...stai tranquilla." disse agitato.
"Reparo " recitò,puntando la bacchetta verso il computer,sotto lo sguardo funereo di Hermione.
In un attimo lo schermo tornò come nuovo e Ron sospirò sollevato,credendo di aver  risolto ogni problema.
"Bene,ora dobbiamo sol-"
"Devo ,Ron. Devo ricominciare a scrivere la parte finale della relazione. Da capo. " lo interruppe lei sull'orlo di una crisi di nervi, prima ancora che Ron potesse proporre qualche assurda soluzione.
"Dai,Herm...non prenderla così!In fondo quante pagine saranno state? Sono sicuro che ci metteremo un attimo..." tentò di sdrammatizzare il ragazzo.
Hermione lo fissò fuori di sè e un secondo dopo esplose come una furia indiavolata.
"RONALD WEASLEY !" sbraitò "per colpa tua devo recuperare tutto il lavoro di una giornata !"
"C-cosa? N-no assolutamente..." bofonchiò il ragazzo mortificato "dev'esserci un modo per..."
"Fuori di qui." sibilò Hermione paonazza.
"U-un attimo...cerchiamo di parlarne con calma..." boccheggiò Ron portando le mani avanti.
"Con calma ? Levicorpus !" urlò lei puntando la bacchetta contro Ron.
Il corpo del ragazzo si alzò a mezz'aria trascinandolo a testa in giù e facendolo rimanere appeso per la caviglia.
"Herm-mione...t-ti prego! " balbettò Ron dimenandosi.
"Fuori-di-qui." ripetè Hermione con gli occhi infiammati.Dalla punta della bacchetta fece apparire sul palmo della sua mano una colonia di piccoli ragni.
"V-va bene,va bene! V-vado via!" farfugliò Ron contorcendosi in aria. "Fammi scendere e me ne vado!"
Hermione sciolse l'incantesimo e si voltò immediatamente dall'altra parte, poggiando violentemente la bacchetta sul tavolo.
Ron cadde a terra sbattendo la faccia sul pavimento.
"Herm...ascolta,possiamo affrontare la questione in modo meno drastico?" riprovò,massaggiandosi il naso dolorante.
"Al momento,questo è l'unico modo che conosco!" ruggì la ragazza furibonda.
"Ma non è stata colpa mia!"
"Ah no?!" ruggì Hermione con tono di sfida "E di chi è stata?!"
 "Se non mi fossi ritrovato tra i piedi il tuo gatto..."
"Non ti azzardare!" lo bloccò Hermione rossa in volto "Non provare a dare la colpa a Grattastinchi!"
"N-non sto dando la colpa a Grattastichi! Dico solo che dovresti avere una visione d'insieme dell'incidente...e se tu riuscissi a rimanere un po' più tranquilla..." tentò di difendersi Ron.
"Ronald Weasley..." Hermione afferrò di nuovo la bacchetta,agitandola con un movimento rapidissimo "con quale faccia mi vieni a suggerire una cosa del genere?!"
Un ragnetto comparve sul colletto del maglione di Ron,facendolo urlare per il terrore. Cadde a terra carponi,dimenandosi come un pazzo "Hermione!A-aiuto! T-toglimelo subito di dosso!" piagnucolò fobico,ma lei non mosse un muscolo.
"A-aiuto!!!" mugolò disperato,rotolandosi sul pavimento.
"Dimmi perchè dovrei!"
Ron continuava a scalciare come un pazzo "Me ne vado!S-stavolta me ne vado davvero!Ti s-scongiuro!"
Hermione sbuffò irritata "Finite incantatem." si voltò di nuovo di spalle. "Fuori. Adesso ."
Lui rimase per qualche istante immobile sul pavimento,tremante, rannicchiato con le mani sulla testa.  Si alzò lentamente,seguendo i movimenti della ragazza con la coda dell'occhio. Quando ebbe la sensazione di essere effettivamente fuori pericolo,raggruppò precipitosamente le sue cose.
"...però la tua non è una reazione normale!" protestò,mentre infilava la giacca.
"SPARISCI ! Prima che ti faccia pentire di essere rimasto qui un minuto di più!" sibilò lei furente.
Ron deglutì sonoramente e senza esitare,uscì con la coda tra le gambe dalla porta d'ingresso,lasciando Hermione sola,in uno stato di completo delirio.


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Dlin Dlon
Secondo livello.Ufficio Applicazione della Legge sulla Magia.
La porta scorrevole dell'ascensore si aprì lentamente e Ron ne uscì con passo spedito,percorrendo frettolosamente il lungo corridoio del Ministero.Vagò disorientato tra i numerosi uffici del secondo piano,seguendo le indicazioni che lo avrebbero portato al Quartier Generale degli Auror.
Dannazione,come ho fatto a cacciarmi in un guaio così grosso!
Quando vide Harry,appoggiato al muro, con le braccia conserte,vicino all'entrata di un ufficio,parve lievemente rasserenato.
"Tu non avevi gli allenamenti fino a stasera?" chiese Ron,quando fu davanti all'amico.
"Sì,ma quando mi hai chiamato avevi una voce tutt'altro che rilassata.Mi sono preoccupato,e così ho chiesto un permesso." spiegò Harry
Ron lo guardò,riconoscente.
 "Allora? Si può sapere cosa succede?"
"Una tragedia." dichiarò il ragazzo "Ho combinato un casino."

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"Accidenti,Ron! Ma come diavolo fai a cacciarti sempre nei guai con lei?"
"Non lo so..." si lamentò Ron grattandosi la nuca "ma stavolta non è stata colpa mia!"
Harry rimase in silenzio.Immaginando in modo estremamente nitido la reazione furiosa che sicuramente doveva aver avuto Hermione,ritenne che Ron non fosse nelle condizioni mentali di subire una nuova strigliata.
"Mi devi aiutare!" lo pregò disperato Ron "Non so come,ma devo rimediare!"
Harry si passò una mano sul mento "Non saprei come risolvere il problema..."
Ron precipitò in uno stato di totale sconforto "Questa è la volta buona che Hermione mi manderà al diavolo..."
" Intanto sai di cosa parlava questa relazione?" chiese Harry risoluto.
Ron tacque,rosso come un peperone.
Harry lo guardò storto "Almeno te lo ricordi il titolo, vero ?"
Il giovane Weasley mugolò sconsolato.
"Ron,per tutti i gargoyle!"
"Aspetta!Sto cercando di ricordare!" si difese Ron, a disagio. "Dunque...mi sembra che parlasse degli elfi domestici...e di una cosa del medioevo..." abbozzò esitante.
"Ti sembra o sei sicuro? " chiese Harry storcendo il naso.
"Ehi,non mi guardare così!Me ne aveva parlato qualche giorno fa,ma lo sai anche tu come sono i compiti di Hermione!Pieni di cose complicate,di parole strane..."
"Beh,comunque c'è un solo luogo che può tornarci utile." tagliò corto Harry,scompigliandosi i capelli corvini.
"Vale a dire?"
"Il Ministero ha un archivio.Non ci resta che visitare la biblioteca del quarto livello: Ufficio Regolazione e Controllo delle Creature Magiche." sentenziò,conoscendo già la reazione di Ron.
"Dobbiamo andare in biblioteca ? "piagnucolò il ragazzo.
"Hai idee migliori?"
Ron abbassò la testa sconfitto "E va bene..." si arrese sconsolato,prima di dirigersi insieme a Harry verso l'ascensore del secondo piano.
Ron Weasley,sei un imbecille!

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Premetto che la vicenda si ispira a fatti (ahimè!) realmente accaduti,quindi la reazione di Hermione è particolarmente sentita XD Ho dovuto dividere in due capitoli la storia,perchè altrimenti sarebbe risultata eccessivamente lunga.Un piccolo indizio: la storia non finisce come sembra che dovrebbe finire... ;)
Spero che la prima parte vi piaccia...al prossimo capitolo! :)

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


The art of losing 2 chap
THE ART OF LOSING - CAPITOLO 2

"Ma questa relazione non finisce mai!" sbuffò sonoramente Ron, distendendo le braccia in avanti e abbandonando il mento sul tavolo.
"Se tu ricordassi il titolo preciso,non dovremmo riportare la storia di tutto il medioevo..." fece notare Harry.
"Era un titolo chilometrico e sicuramente neanche tu lo avresti ricordato!Cerca di essere comprensivo! " protestò Ron,contrariato.
"Ron,per quanto mi commuova l'idea di aver fatto con te un salto nel passato,ai tempi di Hogwarts e dei noiosissimi compiti di Storia della Magia..." disse Harry,sfilandosi gli occhiali per stropicciarsi gli occhi "vorrei che questa tortura finisse il prima possibile."
"Ci vorrebbe l'aiuto di..."
"...Hermione,già" sospirò Harry.
Ron si stiracchiò sulla sedia e sbadigliò nel modo più plateale che potesse trovare. "Come fa ad amare tutto questo?"
Harry fece spallucce "E' Hermione,non esiste un perchè."
Rimasero in silenzio,quasi a constatare l'ineluttabile verità di quell'ultima frase,entrambi con i capelli arruffati e un'espressione letargica piuttosto eloquente.
"Dai" riprese Harry qualche minuto dopo,infilandosi di nuovo gli occhiali "muoviamoci a finire questa roba..."
Ron rimase immobile,quasi sul punto di assopirsi.
"Ron!" Harry lo scosse per una spalla,facendolo saltare sul posto.
"S-sì!" farfugliò il ragazzo,mettendosi dritto sulla sedia.
"Allora..." Harry raggruppò un po' di fogli davanti a sè "Scrivi...Paragrafo 15. Dalla terza rivolta dei Goblin,al medioevo degli stregoni : il processo di schiavizzazione degli Elfi "
"Scrivi ?!" ribattè Ron "Sono due ore che scrivo solo io!"
"Io cerco le informazioni!"
"Sì,ma non è giusto! Ho il polso slogato!" disse piagnucoloso Ron.
"Chi è che ha combinato il guaio?" ricordò Harry "Io ti aiuto,ma tu devi fare il resto."
Ron  sbuffò per l'ennesima volta,tastandosi la mano dolorante,prima di riprendere la piuma "Sento di somigliare a mio fratello Percy in questo momento..." storse la bocca in un'espressione nauseata "una delle sensazioni più brutte che abbia mai provato..."


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La sera stessa, Ron e Harry si materializzarono nel giardino di casa Granger,tenendo in mano due voluminosi pacchi di fogli,travolti da una pioggia battente che li costrinse a rifugiarsi sotto la tettoia della porta d'ingresso.
"Accidenti che pioggia!" disse Harry passandosi una mano tra i capelli umidi,una volta che furono al riparo.
"Già" protestò Ron irrequieto,sbirciando i fogli che aveva in mano per controllare se si fossero rovinati "bella idea quella di materializzarsi in giardino!"
"Se ci fossimo materializzati direttamente dentro casa,quanto credi che lo avrebbe gradito Hermione? " chiarì Harry pungente.
"Secondo te si sarà calmata?" tagliò corto Ron "...almeno un po'?" aggiunse quando Harry gli lanciò un'occhiata preoccupata.
"Lo spero..." rispose l'amico poggiando uno scatolone pieno di fogli ai piedi di Ron "Beh...buona fortuna!"
"Come buona fortuna ?!" esclamò Ron disorientato "Tu non entri con me?"
"Credo che sia il caso che ve la sbrighiate da soli,adesso!" ribattè Harry inarcando le sopracciglia.
Ron entrò nel panico "Harry, non puoi lasciarmi da solo!"
Harry strabuzzò gli occhi "Ron,non devi affrontare un mangiamorte!"
"No,ma ti assicuro che Hermione ci si avvicina pericolosamente in queste situazioni..." mormorò lui rabbrividendo al pensiero di dover affrontare di nuovo la sua ragazza.
Harry poggiò le mani sulle spalle dell'amico " Coraggio,vedrai che si risolverà tutto.E lei apprezzerà il nostro lavoro!"
Ron aveva un colorito pallido,come se stesse per affrontare una prova di sopravvivenza "Non l'apprezzerà mai.Troverà più errori lei di quanti ne abbia mai trovati Piton in un nostro compito di Pozioni..." asserì cupo.
"Suvvia,Ron.Almeno hai scelto di renderti utile..." disse Harry,fingendosi serio e solenne "Sono le nostre scelte a dimostrare chi siamo veramente,molto più delle nostre capacità!"
"Riciclare le frasi di Silente non ti farà apparire più rassicurante."
"Lo so,ma rende il tutto un po' più eroico." scherzò Harry,dandogli un colpo sulla spalla.
Ron non parve sollevato,ma sorrise debolmente " Harry "
Lui si voltò,poco prima di smaterializzarsi "Sì?"
"Spero che vada tutto bene,ma anche se non dovesse..." sospirò poggiando a terra il suo grosso pacco di fogli "...beh,grazie."
Il ragazzo dai capelli corvini sorrise di rimando e senza rispondere,con un piccolo pop sparì, inghiottito dalla pioggia scrosciante che di minuto in minuto cresceva di intensità.
Ron rimase in silenzio,fissando pensieroso la porta in legno massiccio che lo separava dal salotto di Hermione. Inspirò profondamente e strinse gli occhi,cercando di concentrarsi per riunire in sè tutto il coraggio possibile.Sollevò il braccio esitante,e alla fine suonò il campanello.
Lo stomaco si contorse,la gola si inaridì e le mani cominciarono a sudare. Provò l'ardente e infantile desiderio di scappare via.
Quando Hermione aprì la porta,fu rincuorato nel trovarla in uno stato di,almeno apparente,tranquillità.Temendo di essere sommerso da una valanga di improperi, rimase in silenzio,sfregandosi le mani infreddolito.
Hermione lo squadrò,incrociando le braccia al petto,in attesa che lui parlasse.
Ron deglutì "Ciao..."
Mantenne lo sguardo basso e tacque,aspettandosi il peggio, ma Hermione si poggiò con una spalla sullo stipite della porta,continuando a guardarlo,immobile.
"Beh?" lo incalzò
Lui portò le mani dietro la schiena,ciondolando sui piedi "Mi dispiace.Tanto..." mormorò mortificato "Scusami..."
Lei rimase in silenzio,poi si voltò lasciando la porta aperta.
"Entra." disse semplicemente.
"C-cosa?" farfugliò lui stupito.
"Entra in casa,sta diluviando e fa freddo!"
"Oh sì! Certo!" ubbidì immediatamente lui,trascinando con sè entrambi gli scatoloni e chiudendo la porta alle sue spalle.
"Cosa sono quelli?" chiese lei,indicando il pacco di fogli ai piedi di Ron.
Ron sollevò i fogli da terra con un po' di sforzo "...un piccolo lavoro che spero possa esserti utile..."
Hermione lo osservò con aria interrogativa.
"Beh..." Ron poggiò la pila di fogli sul tavolo del soggiorno "Ecco...mi sono permesso,con l'aiuto di Harry, di fare una piccola ricerca..." si voltò verso Hermione che continuava a fissarlo,in silenzio. "Ecco,lo so che non servirà a niente,che probabilmente sarà piena di errori, e che non sarà mai all'altezza dei tuoi lavori..."
"Ron..." tentò di interromperlo Hermione.
"...no aspetta,fammi finire. Quello che è successo è dipeso da me,sono il responsabile di tutto questo disastro..." continuò lui tutto d'un fiato.
"No,Ron,ascolta..."
"...e se non dovesse bastare quello che ho fatto,sono pronto a fare qualsiasi cosa per rimediare al mio errore,anche continuare a lavorare per tutta la notte e..."
"Ron "
Lui si fermò e intercettò lo sguardo della ragazza,timoroso "Sì?"
"Mi stai dicendo che tu e Harry avete lavorato tutto il giorno sulla mia relazione?"
"Beh...in un certo senso..." rispose esitante.
Hermione lo fissò di nuovo,sopresa. "Non so cosa dire..."
"So che non è una soluzione brillante come le tue..." aggiunse frettoloso,tormentandosi un orecchio scarlatto.
"Ecco,a proposito di questo..." accennò Hermione.
"...però in fondo non è così male...abbiamo consultato tantissimi libri..."
"Non lo metto in dubbio,ma-" riprovò lei.
"...e forse potremmo prenderla in considerazione almeno un po'..." proseguì lui,immerso in una sorta di monologo con sè stesso.
Hermione sbuffò seccata "Ron,insomma,vuoi farmi parlare?!"
"S-sì,certo! Parla,parla pure..." disse lui col volto paonazzo,mantenendo lo sguardo basso.
Lei inspirò e si avvicinò al tavolo sfiorando con le dita lo scatolone pieno di fogli.  "Siete stati molto carini a fare tutto questo,ma non ce n'era bisogno..."
"Invece sì,era il minimo che potessi fare."
"No..." riprese Hermione,recuperando un sacchetto da uno scaffale della libreria "Non era necessario,perchè ho già risolto il problema..."
Lui la guardò interdetto "Come hai già risolto?In che senso? "
"Nel senso che ho già risolto." ripetè lei telegrafica.
"E come miseriaccia hai fatto?! Io e Harry ci abbiamo messo una giornata intera per recuperare tutto il lavoro perso!Ci sono volute ore per riscrivere tutto! " ribattè lui incredulo.
"Non ho dovuto riscrivere tutto..." spiegò Hermione.
Quando notò lo sguardo confuso di Ron,sfilò dal sacchetto una collana  con una piccola clessidra.
"La giratempo..." osservò il ragazzo un po' deluso "come ho fatto a non pensarci..."
"Anche io ci ho messo un po' prima di prenderla in considerazione."
"Hermione,sei geniale..." Ron sembrava dispiaciuto,ma allo stesso tempo ammirato.
Lei arrossì "In realtà non ero sicura di volerla usare" disse con tono colpevole,rigirandola tra le mani "Alla fine del terzo anno decisi di riconsegnarla alla McGranitt,ma dopo la battaglia contro Voldemort,lei mi propose di tenerla. Dovrebbe essere usata nei momenti di reale necessità,sai...però ho pensato che con un po' di attenzione..."
"...ma è andata bene no?" chiese lui incerto.
 Hermione annuì "Sì,ho fatto in tempo a salvare la relazione sul computer,prima che succedesse tutto..."
Ron parve sollevato,ma si rabbuiò subito dopo.
" Beh allora..." replicò senza nascondere la sua delusione " suppongo che il mio lavoro sia perfettamente inutile..."
"Oh" mormorò Hermione esitante "...no,perchè? Possiamo,sì...consultarla!" continuò con poca convinzione.
"Sì,certo." ribattè Ron imbronciato.
"Dai,Ron."
"Perchè non ammetti che non ti fidi della mia relazione?"
"Oh,insomma!Non dire sciocchezze!" protestò lei.
Ron sbuffò sonoramente "Sempre la solita storia..."
 "Ron,non ti seguo: ora devo sentirmi in colpa per aver risolto il problema?"
"Avresti potuto almeno avvertirmi!Dirmi che avevi risolto!E invece sono stato ad arrovellarmi dietro ai sensi di colpa..."
"Scusami ,ma ero un tantino irritata!Non ho pensato anche a tranquillizzare te!"
"Non è una buona ragione!"
"Fino a prova contraria,eri tu ad essere nel torto! Per quanto mi riguarda avrei potuto tenerti sulle spine anche molto di più!" ribattè lei pungente.
"Certo,brava!" si agitò Ron, sventolando con rabbia alcuni dei fogli che aveva portato con sè " E io con questi cosa dovrei farci adesso?!"
"Ron,mi dispiace che non sia andato tutto secondo i tuoi piani,ma tu sei sparito,ed io nel frattempo mi sono organizzata!"
"Non sono sparito, mi hai cacciato tu!"
" Era il minimo!"
"E' incredibile!" soffiò Ron "Vuoi sempre avere ragione tu!"
Hermione lo squadrò con aria contrariata "Si può sapere cosa avrei dovuto fare?!"
"Lascia stare" tagliò lui "Però adesso potresti almeno dare un'occhiata al mio lavoro!" esclamò risentito. "Ma immagino che tu non abbia tempo da perdere dietro ai miei pastrocchi..."
"E va bene!" concluse lei spazientita.Afferrò un foglio dallo scatolone poggiato sul tavolo,ma poco prima di cominciare a leggere,si zittì.
"Che c'è?" la incalzò Ron,rosso in volto.
Hermione rimase in silenzio,e un secondo dopo prese a rovistare tra i restanti fogli sparsi sul tavolo,con fare perplesso.
"Che miseriaccia c'è adesso?" riprese Ron confuso dall'atteggiamento della ragazza.
"Ron,sei sicuro di avermi portato i fogli giusti?"
"Certo che sono sicuro!"
Hermione tacque e prese i fogli che Ron teneva tra le mani "Perchè vedi..." continuò mostrandogli le pagine immacolate "questi fogli sono completamente bianchi."
Ron strabuzzò gli occhi e li fissò incredulo.Sui fogli non c'era più la minima traccia del duro lavoro che lo aveva tenuto inchiodato in biblioteca per ore ed ore.
"Ma com'è possibile..."
La ragazza rimase in silenzio per qualche secondo,prima che un'intuizione saettasse nella sua mente in modo così nitido che non riuscì a nascondere lo stupore dipinto sul suo volto.
Ron le rivolse l'ennesimo sguardo interrogativo.
"Ma certo,non potrebbe essere altrimenti..." sussurrò la ragazza fra sè e sè,mordendosi le labbra.
"Potresti rendermi partecipe per favore?" ribattè lui spazientito.
Hermione si voltò verso il ragazzo "Tornando indietro nel tempo ho eliminato il problema alla radice.La mia relazione non è mai andata persa e tu non hai mai dovuto riscriverne un'altra.Ecco perchè non c'è scritto più niente su questi fogli." spiegò come se stesse esponendo un concetto ovvio.
Ron battè le palpebre,tramortito da quella rivelazione.
"Vale a dire che..."
"...che è come se tu non l'avessi mai scritta." completò Hermione.
"Vuoi dire che ora il mio lavoro è tecnicamente inesistente?" domandò Ron vacillante.
"Purtroppo sì,Ron."
Ron sgranò gli occhi "S-stai scherzando?" chiese con voce rotta.
"Temo proprio di no..." fece lei,continuando ad esaminare i fogli bianchi.
Il ragazzo rimase imbambolato per qualche secondo,prima di crollare sul divano,sconfitto.
"Non ci posso credere." mormorò stordito,scompigliandosi con entrambe le mani i capelli fulvi "Il mio lavoro è stato perfettamente inutile.Mezza giornata buttata al vento!"
Hermione lo guardò dispiaciuta "Non è vero,non è stato tempo sprecato..."
Ron le rivolse uno sguardo bieco e sbuffò bruscamente.
"Guarda il lato positivo." Tentò di sollevarlo Hermione "Hai imparato cose nuove!" disse con un entusiasmo che a Ron risultò incomprensibile.
Lui sospirò torvo,stropicciandosi gli occhi "Non ricordo neanche mezza pagina di tutte quelle che ho dovuto riassumere.E' stata una delle giornate più noiose della mia vita."
Hermione sorrise.
"Che c'è da ridere?"
"Esisterà al mondo un libro che riesca a farti appassionare?"
"Certo!" rispose Ron sognante "Quelli sul Quidditch sono fantastici.Oppure quelli sugli Scacchi..."
Hermione sospirò alzando gli occhi al cielo.
"Beh" disse qualche secondo dopo il ragazzo, sbadigliando vistosamente "Per oggi ho avuto la mia buona dose di brutte notizie.E' tardi,me ne vado a casa..."
Fece per alzarsi dal divano ma Hermione scivolò accanto a lui.
"Dove vai?" chiese seria "Devi ancora aiutarmi a rileggere la relazione!"
Ron impallidì "Cosa?!"
Un secondo più tardi lei scoppiò a ridere.
"Non è divertente" si imbronciò Ron "Non sono più abituato a certi ritmi di studio!"
Hermione continuò a ridere "Non sei stato mai abituato a certi ritmi di studio!" lo corresse,avvicinandosi per baciargli le labbra.
Lui sorrise subito dopo,scostandosi un po' "Ma tu non eri arrabbiata con me?"
"Sì,molto,molto arrabbiata..." sussurrò lei intrecciando le braccia attorno al collo del ragazzo.
Il sorriso di Ron si allargò.Fece sprofondare Hermione verso lo schienale del divano, e le catturò le labbra avvolgendola in un bacio profondo e appassionato.
"Allora, pace?" sussurrò lui sul collo della ragazza.Hermione,per tutta risposta, immerse le dita tra i capelli ramati del ragazzo,attirandolo a sè per baciarlo di nuovo.
Ron assecondò l'iniziativa di Hermione e fece scivolare una mano sotto al maglione della ragazza,accarezzando con le dita la sua pelle fresca e morbida.Il brivido che percorse entrambi,rese il bacio ancora più profondo.
Quando Ron fece pressione sulle spalle di Hermione per farla distendere meglio,un gemito della ragazza lo frenò.
"Ahi! Ma che diamine..." protestò Hermione infastidita,toccandosi la schiena.
"Che c'è?" chiese Ron disorientato.
"Non lo so,c'è qualcosa che mi dà fastidio..." Continuò lei stranita. Si girò e da sotto il cuscino del bracciolo, recuperò un muffin al cioccolato.
Ron corrugò la fronte "Che ci fa un muffin qua?"
"Oh..." rispose Hermione evasiva "non lo so,lo avrà preso Grattastinchi dalla bustina..."
Gli occhi di Ron sfrecciarono sul tavolo del soggiorno,sul quale era poggiato un sacchetto colorato,e subito dopo rovistò nelle tasche della sua giacca,tirando fuori una bustina esattamente identica a quella che si trovava sul tavolo.
"E come fai ad avere la mia bustina,se ce l'ho anche io?" indagò Ron.
"Beh,ecco" rispose lei precipitosa,alzandosi in piedi, a disagio "Sono andata a comprare un'altra bustina di muffin,mi andavano...e così..."
Ron la scrutò,come se fosse in procinto di estorcere preziose informazioni ad un gangster d'altri tempi. "Non puoi."
"Come sarebbe a dire che non posso"  ?
"Non puoi averli comprati,perchè quella bustina viene da casa mia.I muffin li ha fatti mia madre."
Hermione finse di rispondere con disinvoltura "Beh,nessun altro negozio può avere le bustine uguali a quelle che ha tua madre?"
Ron si alzò in piedi,poggiando il sacchetto colorato sul tavolo,proprio vicino al suo sacchetto gemello "Mi spieghi bene come sono andate le cose?" tagliò corto,ignorandola.
La ragazza portò le mani ai fianchi,e chiuse gli occhi,tentando di ricostruire mentalmente i fatti.
"Beh,in realtà c'è una piccola cosa che non ti ho detto." esordì,gesticolando nervosamente. Ron tacque,aspettando che completasse la frase.
"Diciamo che..." continuò lei "Ecco,c'è stato un piccolo problema tecnico quando sono tornata indietro nel tempo."
"Cioè?" Domandò lui,pescando un muffin dalla bustina e cominciando a mangiarlo.
"Ho fatto fare meno giri di quanti ne fossero necessari alla giratempo ,e ho sbagliato momento. Nel senso che,invece di arrivare prima che tu suonassi alla porta,sono arrivata nel momento in cui tu eri già in salone.Ti ho visto che girovagavi per la stanza,guardavi i libri sugli scaffali,e allora ho pensato di poter salvare la relazione sul computer,sfruttando la tua distrazione,senza farmi notare.Era questione di secondi."
"Vuoi dire che in quel momento tu eri esattamente dietro di me?"
La ragazza annuì "Esatto. Sono stata piuttosto discreta,non mi sono fatta notare. Ma c'è stato un problema,poco prima che andassi via..."
"Quale problema?" chiese Ron confuso,tentando di aggrapparsi ad ogni parola di Hermione per ricostruire in modo chiaro l'intricata trama dei fatti.
"Grattastinchi mi ha visto e ha cominciato a miagolare." Prese il sacchetto,come per mimare la sua azione "Allora per distrarlo,ho preso un muffin, gliel'ho lanciato sul divano e sono andata via,portando via la bustina di muffin con me. Tutto qui." concluse,allargando le braccia.
A Ron servì qualche istante per rimettere assieme tutti i segmenti dell'accaduto,prima di scoppiare a ridere un secondo dopo.
Hermione lo guardò stralunata,battendo le palpebre "Ma che ti prende?!Cosa c'è da ridere?"
Ron congiunse entrambe le mani dietro alla nuca,incredulo "Non volevi ammettere di aver rischiato di combinare un pasticcio,ecco perchè avevi omesso di raccontarmi questo particolare!"
"Può succedere a tutti!" ribattè lei infastidita.
"E la cosa più comica sai qual è? " riprese Ron continuando a ridere "C'è una ragione per cui ho fatto cadere il tuo...coso..."
"Computer " puntualizzò Hermione per l'ennesima volta.
"Sì,quello" completò noncurante Ron "...insomma,l'ho rotto perchè sono inciampato.E vuoi sapere cosa mi ha fatto inciampare? Il tuo gatto ,mentre correva verso il divano!"
"E con questo cosa vuoi dire?"
"Che Grattastinchi stava correndo verso il divano per recuperare il tuo muffin.Hai creato un paradosso temporale!"
 "Vorresti insinuare che sono stata io a causare tutto?" esclamò lei risentita,quasi incredula.
"Io non insinuo niente!" ribattè lui,soffocando le risate "E' un dato di fatto: mi hai servito su un piatto d'argento l'occasione per combinare tutto il guaio!" spiegò Ron improvvisamente lucido.
"No,è impossibile."
"E' andata così!"
"E' impossibile!" ripetè lei decisa "Avrei dovuto vederti inciampare,ero lì!"
"Evidentemente sei andata via con la giratempo una frazione di secondo prima che succedesse tutto." disse Ron.
"No,no" Hermione cominciò a camminare avanti e indietro per la stanza "Non posso essere stata io la causa di tutto!"
Ron grugnì polemico "Certo,e invece è assolutamente plausibile che sia stato io!"
"Beh...sì!" ribattè lei con schiettezza cristallina.
Ma Ron la ignorò "Almeno dovresti riconoscere che non è stata tutta colpa mia!"
Hermione si chiuse in un silenzio imbarazzato,ma Ron sapeva bene che la ragazza non avrebbe mai ammesso la sua responsabilità in tutta la faccenda.Almeno,non subito.Hermione era intelligente e acuta,ma accettava con difficoltà le sconfitte.Soprattutto quando le sconfitte erano contro di lui.
"Devi riconoscere che ho ragione!" insistette lui tentando di rimanere serio,consapevole di quanto potesse risultare irritante agli occhi di Hermione quel suo atteggiamento.
"Smettila!"
Ron si lasciò andare e,sorridendo, la costrinse in un abbraccio forzato"Ho ragione io,ammettilo!Ho ragione io!" continuò a ripetere dispettoso.
"Lasciami,Ron!" Hermione tentò di districarsi,e nella colluttazione,entrambi caddero sul divano.
"Non mi fai ridere!" disse lei imbronciata,e Ron parve più diverito che mai.
Lui continuò a punzecchiarla e,quando Hermione provò a sciogliere l'abbraccio forzato,Ron fu più veloce di lei,immobilizzandole entrambe le braccia sul divano.
"Sai..." ridacchiò Ron "A questo punto dovrei essere arrabbiato,dato che mi hai fatto sudare sette camicie per porre rimedio ad un errore tuo." sottolineò quell'ultima parola con particolare compiacimento "Ma non lo farò." concluse con un largo sorriso.
Hermione lo fissò irritata.
"Di solito se mi arrabbio,poi passo dalla parte del torto. Invece stavolta voglio proprio avere la soddisfazione di prenderti in giro!" Si sollevò sulle ginocchia,sopra di lei e portò le mani alla bocca a mo' di altoparlante "Signore e Signori,oggi è una giornata memorabile: Hermione Jane Granger è capitolata,ha fatto un errore!Lei di sicuro non lo ammetterà mai,ma noi tutti sappiamo che è così!"
Lei si scosse per liberarsi,con scarso successo.
"Perchè non ammetti di aver sbagliato?" la stuzzicò Ron.
"Perchè non ho sbagliato,semplice." mentì Hermione con tono orgoglioso,alzando in su la punta del naso.
Ron glielo baciò teneramente "Signorina Granger,ha molto da imparare" proseguì continuando a ridere "Ma non abbia paura,io mi prenderò cura di lei,e le insegnerò la nobile e antica arte del saper perdere,nella quale modestamente posso vantare un certo primato!"
Il broncio stizzito di Hermione si addolcì,e qualche attimo dopo si distese in un sorriso "Quanto sei cretino!"
Ron sorrise di rimando e le catturò le labbra con le proprie "E tu sei bella,anche quando hai torto." Si interruppe,poco prima di tornare a baciarla "Anzi,soprattutto quando hai torto!"
"Ma la vuoi smettere?!" protestò lei ridendo. "Io non ho torto!" Prese il cuscino vicino al bracciolo del divano,colpendo Ron in pieno viso.
"Ehi!" gemette il ragazzo in preda alle risa, e per tutta risposta prese dall'altro lato del divano un altro cuscino, tirandolo a sua volta addosso a Hermione.
"Pretendo-le-scuse!" rise Ron,scandendo ogni parola tra una cuscinata e l'altra.
La battaglia durò fin quando entrambi non crollarono esausti sul divano.
"Hermione..." mormorò Ron poco dopo, sdraiato accanto alla ragazza,col viso rivolto verso il soffitto.
"Sì?"
"Che ne dici di evitare di raccontare a Harry tutta la faccenda? Credo che se venisse a sapere che il nostro lavoro è stato perfettamente inutile,mi mangerebbe vivo."
"Va bene." Annuì Hermione,sorridendo maliziosa "Ma solo se ammetti che ho ragione io!"
"Sei una ricattatrice!" protestò lui,prima di riaprire le ostilità con una nuova cuscinata,alternando momenti di gioco a tenere effusioni.
Quando tornò la tranquillità nella stanza, Grattastinchi,furtivo, sgattaiolò fuori dal suo nascondiglio.Con passo felpato,salì sul divano e si acciambellò su un cuscino abbandonato ai lati del bracciolo.Prese a leccarsi le zampette rossicce,mentre fissava i due ragazzi con quello sguardo enigmatico e incuriosito che solo un felino può rivolgere.Di tanto in tanto si abbandonava a qualche prolungato miagolìo,probabilmente chiedendosi ancora che fine avesse fatto quel bel panciuto e succulento muffin.

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Eccomi qui con il secondo ed ultimo capitolo!
So che il tema del viaggio nel tempo è abbastanza intricato e delicato,visto che al mondo esistono così tante teorie che riguardano l'influenza che possono esercitare modifiche temporali di eventi passati sul nostro presente e futuro,che è difficile sapere quale sia quella che più si avvicina alla verità.Però mi sono divertita a scriverla,quindi spero che vi siate divertiti anche voi a leggerla!^^
Alla prossima!


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