Pirati dei Caraibi Oltre i Confini del Mare

di ValeDowney
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il ritorno di Jack Sparrow ***
Capitolo 2: *** Barbanera Parte I ***
Capitolo 3: *** Barbanera Parte II ***
Capitolo 4: *** White Cap Bay Parte I ***
Capitolo 5: *** White Cap Bay Parte II ***
Capitolo 6: *** Il papà di Perla Parte I ***



Capitolo 1
*** Il ritorno di Jack Sparrow ***


Sono passati 4 anni, da quando i pirati hanno sconfitto Lord Cutler Beckett, salvando la pirateria dalla Compagnia delle Indie Orientali; ma, in questi 4 anni, il Capitan Jack Sparrow ha cercato di riprendere possesso della sua amata Perla Nera, rubategli, per l’ennesima volta, dal suo amico / nemico Hector Barbossa che, dopo averlo lasciato a terra, insieme a Gibbs, è salpato alla rotta della Fonte della Giovinezza. Ecco…la Fonte della Giovinezza…intorno ad essa, ruota l’intera avventura che è alle porte per Jack e Barbossa che, questa volta, dovranno fare i conti anche con un nuovo temibile nemico, sua figlia, una ciurma di zombie e…sirene. Proprio così: sirene. La leggenda narra, infatti, che dentro uno dei due calici di Ponce de Leon, insieme all’acqua, deve esserci anche la lacrima di una sirena; ma, queste creature, per metà donna e per metà pesce, non sono molto facili da domare ed i pirati scopriranno questo loro carattere. Ma non è tutto: Jack scoprirà di essere imparentato, in un certo modo, con Barbossa, perché Sharon, la figlia di Barbossa, l’ha fatto diventare addirittura papà… ma, torniamo al presente, dove Jack Sparrow, da ormai quasi una settimana, ha fatto porto nella città di Londra; ormai, non ha solo un obiettivo, ma due: recuperare la Perla e trovare la Fonte della Giovinezza; per di più, ha scoperto che c’è qualcuno che, a Londra, si sta spacciando per lui, reclutando persone per formare una ciurma; sì, lui cercando una ciurma ma, da quando aveva messo piede a Londra, non aveva ancora fatto questa proposta a nessuno: “Ma quando mai, io, vado in giro a cercare una ciurma; bè, sì, la sto cercando, ma non ne ho ancora fatto parola con nessuno. Scoprirò chi si spaccia per me” disse Jack, mentre camminava per le strade di Londra quando, ad un certo punto, vide, su di un manifesto, qualcosa che lo attirò; quindi, si fermò e lesse cosa c’era scritto: “ Oggi pomeriggio non mancate al processo che condannerà il famoso pirata Jack Sparrow, all’impiccagione”. Jack rimase sorpreso nel leggere ciò; quindi, disse: “ Io sono qui e, se mi devono impiccare, in questo momento dovrei essere, invece, in prigione; c’è qualcosa che non mi torna…meglio andare a dare un’occhiata” e, quindi, si diresse verso il tribunale ma, invece di entrare dalla porta principale, visto che era ben sorvegliata dalle guardie del Re, decise di entrare per una delle tante finestre e, quando vi riuscì, percorse gli immensi corridoi, ma, quando voltò l’angolo, si trovò di fronte ad uno vestito con una toga nera, una parrucca bianca e degli occhi; questo qualcuno, domandò stupito: “E lei chi è, signore ?”. “Chi sono io ?! Nessuno di importante quanto lei, anche se non ancora ben presente chi siate, comprendi” rispose Jack. “Strano che non mi conosca: io, qui, sono molto importante” disse l’altra persona. “Mi dispiace; ma, sa, io sono appena arrivato e conosco, ancora, poca gente” disse, fingendo, Jack. “Buon uomo, io sono il giudice di questo tribunale; la persona più autorevole che ci sia qua dentro” disse la persona, che si rivelò essere il giudice. “Oh; bé, allora, se la mette in questa maniera…” iniziò a dire Jack e, dopo aver preso un candelabro che era su di un tavolino, lo diede in testa al giudice, il quale svenne a terra senza sensi. “Se voglio vedere chi è questo Jack Sparrow, dove, come sempre, hanno omesso un “Capitano”, devo ricorrere, purtroppo, alle maniere forti” disse Jack e, dopo aver rimesso il candelabro sul tavolino, trascinò, per le gambe, il giudice, portando dentro ad uno sgabuzzino; quindi, gli tolse la toga, la parrucca bianca e gli occhiali, mettendosi tutta questa roba addosso; poi, dopo aver preso delle corde, lo legò e lo adagiò contrò delle casse. “Ecco fatto: il vecchietto dovrebbe dormire per un po’, almeno finché il processo non sarà finito” disse Jack e, dopo essere uscito dalla sgabuzzino, chiuse la porta dietro di se, ma, proprio in quel momento, sopraggiunse una guardia, il quale disse: “Giudice Smith, la stavo cercando dappertutto”. “Giudice Smith ?! Io non lo vedo da nessuna parte” disse Jack, guardandosi intorno. “Giudice si sente bene ?” chiese la guardia. “Certo; perché, non si vede ?” rispose Jack. “Giudice, volevo informarla che il processo sta per iniziare e, se non c’è lei, non possiamo accusare il colpevole” disse la guardia. “E chi sarebbe questo colpevole ?” domandò Jack. “Ma non se lo ricorda ?! Si tratta del pirata Jack Sparrow” rispose la guardia. “Capitano; Capitan Jack Sparrow, per la correzione” lo corresse Jack. “Capitano o non, deve essere processato immediatamente: la folla non riesce più ad aspettare” disse la guardia. “Ma è proprio l’attesa, che fa crescere la tensione, no ?” disse Jack e si incamminò da una parte; ma, la guardia gli disse: “Emmm…non per contraddirla, Giudice, ma la stanza del processo, è dall’altra parte”. Jack, allora, si fermò e, voltandosi, semplicemente disse: “Oh” e, quindi, dopo essere passato accanto alla guardia, la quale lo seguì, andò verso l’aula del processo, che brulicava di una folla impazzita, contro un uomo incappucciato che era stato appena portato al centro dell’aula, scortato da due guardie. L’uomo incappucciato, al quale era stato appena tolto il cappuccio da sopra la testa, continuava a dire che non si trattava di Jack Sparrow, ma la gente non gli credeva e lo voleva, a tutti i costi, impiccato: “Ve l’ho detto, mi chiamo Gibbs; Joshamee Gibbs; quante volte ve lo devo dire, che non sono Jack Sparrow ?” disse l’uomo, che si trattò essere Gibbs. La folla continuava a parlare, ma si zittì, quando una delle guardie disse: “Udite, udite; presiede l’odierno processo, tutti si alzino in piedi, il noto Onorevole, il Giudice Smith” ed entrò il giudice, che era Jack travestito il quale, dopo che si fu seduto, si sedettero anche tutte le altre persone. “Silenzio !” gridò la guardia e la folla non disse più nulla. “Vediamo… che cosa abbiamo qui ?” disse sorridendo Jack. “Jack ?!” disse stupito Gibbs. “Sta zitto !” replicò un’altra guardia e lo colpì, con forza, su un braccio. “Non necessario…dicevate” disse Jack. “Jack Sparrow non è il mio nome; il mio nome è Joshamee Gibbs” disse Gibbs. “Dice Jack Sparrow, qui” disse Jack. “L’ho detto: non sono Jack Sparrow; comunque, potrei sempre identificarlo, se ciò aiutasse la mia causa” disse Gibbs. “Lei che ha una debole difesa, sareste solo preso a randellate, come una foca” disse Jack e la folla esordì in suo favore; poi, Jack aggiunse dicendo: “ Il prigioniero si dichiara innocente come Jack Sparrow; come lo giudicate ?”. “Senza processo ?! Ma non siamo qui, per esaminare…” disse stupito un altro onorevole, alzandosi in piedi, ma Jack lo fermò, chiedendo: “ Come lo giudicate ? Colpevole ?”. “Così sarebbe da impiccare” rispose l’onorevole. “Poche storie: appendetelo !” gridò una donna della folla e, quando essa si zittì, Jack guardò l’onorevole, il quale disse: “Colpevole”. “Non è giusto !” disse gridando Gibbs. “Zittati !” replicò Jack; poi, aggiunse dicendogli: “Joshamee Gibbs, il crimine di cui siete giudicato colpevole, è essere innocente come Jack Sparrow; per tanto, la pena è contata e ordino che siate imprigionato, per il resto della vostra miserabile, moribonda, vermitatissima vita”. “Impiccatelo !” gridava qualcuno della folla, la quale, ovviamente, non era d’accordo con ciò che aveva appena detto Jack, il quale, dopo essersi alzato, uscì dall’aula, mentre due guardie, conducevano fuori, anche Gibbs. “Trasportate il prigioniero alla Torre di Londra” disse uno degli onorevoli. Mentre camminava per i corridoi, Jack si tolse la parrucca bianca, gli occhiali ed anche la toga, buttando tutto per terra; poi, aprì la porta dello sgabuzzino dove, il vero giudice Smith, aveva ripreso conoscenza e cercava di liberarsi dalle corde che lo legavano: “Molte grazie” gli disse Jack e, quindi, corse fuori il tribunale, dove c’era qualcuno che lo aspettava sopra ad una carrozza; si avvicinò ad esso e gli consegnò un sacchetto pieno di monete; in quel momento, Gibbs venne fatto salire su quella carrozza e, lo stesso avvenne per Jack e, quando i due furono saliti, la carrozza partì. “Diavolacci ! Ora andiamo entrambi in prigione” disse Gibbs. “Tutto a posto; ho pagato il conducente: 10 minuti per uscire da Londra; ci attendono due cavalli e stasera saremmo sulla costa; poi, ci basta solo trovare una nave” spiegò Jack. “Fa parte del piano” disse Gibbs. “Esatto; ho raggiunto la città di Londra da quasi una settimana, per sottrarre Joshamee Gibbs alla cupa ombra del patibolo e, considerato quanto sei vivo, direi che è stato un bel successo, fino adesso” disse Jack; poi, aggiunse domandandogli: “Che ti è capitato Gibbs ? Pensavo che avessi un altro lavoro; che avessi altre faccende”. “Già, ma sono rimasto a orecchie aperte, riguardo alla Perla Nera: nessuno sapeva dove avesse fatto porto; poi, mi è arrivata una voce: Jack Sparrow è a Londra, con una nave e recluta una ciurma” rispose Gibbs. “Quando mai ?!” disse stupito Jack. “Ma io l’ho sentito che tu, stasera, arruoli gente al pub “La figlia del Capitano” disse Gibbs. “Quando mai ?!” replicò, di nuovo, stupito Jack. “Bé, strano mi è sembrato, però non sei un tipo prevedibile, diciamo” disse Gibbs. “Dimmi una cosa: c’è mica un altro Jack Sparrow in giro, che infanga il mio buon nome ?” chiese Jack. “Un impostore” disse Gibbs. “E’ vero; ma, un impostore con una nave” disse Jack. “E a cui serve una ciurma” aggiunse dicendo Gibbs. “Situazione che assomiglia alla mia” disse Jack. “Invece tu, Jack, da quel che sapevo, eri deciso a trovare la Fonte della Giovinezza; come è andata ?” domandò Gibbs e, dopo aver preso la mappa da Jack, l’aprì. “Circostanze nuove hanno prodotto una precisa autoanalisi riguardante cautela in valore” rispose Jack, riprendendo la mappa e chiudendola. “In pratica, ti sei arreso” disse Gibbs. “Arreso ?! No ! Non ho mai deciso una cosa del genere ! Assaggerò quell’acqua, Mastro Gibbs, sulla mia parola” replicò Jack. Ad un certo punto, la carrozza si fermò; quindi, Jack disse: “Viaggio breve” e, dopo essersi alzato in piedi, così come Gibbs, aprì le porte ma, ciò che si trovarono di fronte i due, non fu un bello spettacolo: parecchi uomini del Re, che gli stavano puntando contro le pistole. “Fa parte del piano” disse Gibbs. Jack si voltò ma, uno, gli diede una botta in testa e, insieme ad un altro, lo trascinarono dentro al palazzo, mentre un altro uomo pagò il conducente. Mentre Jack veniva trascinato per il palazzo, si guardava intorno, vedendo la maestosità di esso, dai dipinti ai preziosi oggetti: “Quante belle cose che ci sono da rubare; però, prima di fare ciò, devo pensare ad un modo per salvare la mia pelle” disse tra se Jack e, in quel momento, lo fecero sedere, con forza, su di una sedia, davanti ad una lunghissima tavola imbandita, legandogli le mani con le manette; poi, se ne andarono, lasciano Jack da solo. Ma, la sua solitudine, durò poco, perché, dall’enorme porta davanti a lui, entrarono altri uomini e, dietro di loro, vi fu il Re, il quale si sedette proprio di fronte a Jack. “Voi siete Jack Sparrow” disse un servitore del Re. “Avete omesso un Capitano, mi pare” disse Jack. “Io vi conosco e voi conoscerete me” disse il Re. “La faccia è familiare; vi ho mai minacciato, forse ?” disse Jack. “ Siete alla presenza di Giorgio Augusto, Duca di Williamsburgh; Arcitesoriere; Principe Rettore del Sacro Romano Impero; Re di Gran Bretagna e d’Irlanda e Re vostro” spiegò il servitore del Re. “Non mi dice niente” disse Jack. “Mi hanno informato che siete venuto a Londra, perché volete reclutare una ciurma” disse Re. “Sono voci non vere” disse Jack. “Quindi, mentivate presentandovi come Jack Sparrow ?” chiese il Re. “Io sono Jack Sparrow, ma non recluto nessuna ciurma; deve essere qualcun altro” rispose Jack e cercò di liberarsi dalle manette ma, mentre lo faceva, creava anche un gran rumore. “Ah, qualcun altro di nome Jack Sparrow ?! Questo è il fannullone sbagliato; trovato quello giusto e sbarazzatevi di questo impostore” disse il Re. “Bene; bene; bene; un momento: sono Jack Sparrow; l’unico e il solo e sono a Londra” disse Jack, muovendo, ancora, le manette. “Per reclutare una ciurma; per intraprendere un viaggio alla…volete farmi il piacere di togliergli quelle infernali catene !” disse il Re e, due uomini, allora, tolsero le manette a Jack; poi, il servitore del Re disse: “Sappiano che siete in possesso di una mappa”. “Avete una mappa ?” domandò il Re. “No” rispose Jack. “E dove è ?” chiese il Re. “Dov’è ?! L’ho persa; recentissimamente” rispose Jack e, alzandosi in piedi, gironzolò per la stanza. “Ho avuto un rapporto: gli spagnoli hanno trovato la Fonte della Giovinezza; non permetto che un malinconico monarca spagnolo ottenga la vita eterna !” replicò arrabbiato il Re. “Sapete voi, dove è la Fonte ?” domandò il servitore del Re. “Sì, che lo so: guardate me” rispose Jack. “Potete guidare una spedizione ?” chiese il servitore del Re. “Col vostro permesso, larghezza, ci pensate voi a procurare una nave e una ciurma ?” domandò Jack e, mentre spostava una sedia, gettò a terra un tovagliolo che aveva preso in mano precedentemente. “E anche un Capitano” aggiunse dicendo il Re. Due uomini, allora, aprirono una porta e, da essa, uscì qualcuno che aveva una gamba di legno e camminava aiutandosi con una gruccia; quando, questo qualcuno fu vicino al Re, disse: “Ben trovato, Sire; se posso avere l’ardire, perché costui non è in catene: che venga subito messo ai ferri”. “Al centro del mio palazzo ?! Dubito” disse il Re. Jack riconobbe quel qualcuno e stupito disse: “ Hector ! Che bello vedere un collega pirata, fare tanta carriera”. “Pirata ?! No; ma corsaro. Un corsaro in missione, sotto l’autorità e la protezione della corona” disse Barbossa. “Sia come sia; ma, prima: cosa ne è stato, della mia amata Perla ?” chiese Jack. “Ho perso la Perla, come ho perso la gamba” replicò arrabbiato Barbossa, mettendo la gamba di legno sulla tavola. “Perso la Perla ?!” replicò Jack. “Sì; l’ho difesa con le unghie e con i denti, ma è affondata, non di meno” disse Barbossa, tirando giù la gamba di legno. Jack cercò di dargli qualche pugno, ma venne bloccato da due guardie e, mentre si divincolava, disse, con voce arrabbiata: “ Se è affondata, dovevi affondare anche tu con essa !”. “Capitan Barbossa, se continuate ad indugiare, gli spagnoli ci distanzieranno: ho piena fiducia, che trionferete e vi premierò con il rango sociale che desideriate” disse il Re. “Oh, servirvi è già un premio, Sire” disse Barbossa. “Voi, signore, siete caduto in basso” disse Jack. “Jack, siamo alla fine delle nostre sabbie: che c’è di male, di mettersi dalla parte vincente e, così, conoscere tante eleganti persone” disse Barbossa. “Posso capire tutto…meno la parrucca” disse Jack e, dopo aver dato delle gomitate alle due guardie che c’erano dietro di lui, si arrampicò al lampadario, facendolo oscillare ma, dovette mollare la presa, quando altre guardie tentarono di sparargli; quindi, saltò sopra alla tavolata e, mentre camminava sopra di essa, faceva cadere la frutta che vi era nei vari piatti; poi, fece una mezza ruota sopra ad una sedia e, quando fu con i piedi sul pavimento, prese la sedia e la lanciò contro una delle finestre, rompendola in mille pezzi. Una guardia corse verso di lui, con la spada sguainata ma, invece di colpirlo, scivolò sul tovagliolo che aveva gettato per terra Jack e cadde fuori dalla finestra; poi, prese una corda, la stessa che aveva preso l’uomo che era caduto fuori dalla finestra e, quindi, salì verso l’alto, per poi, appendersi al lampadario, ed oscillò in tondo, evitando le lame delle spade delle guardie del Re. Barbossa lo seguiva con lo sguardo, ma non diceva niente, perché, ormai, era abituato a queste “speciali” fughe di Jack; costui, saltò sopra ad una balconata e corse fuori dalla sala reale. Le guardie, quindi, lo inseguirono; poi, Barbossa guardò il Re, il quale disse: “E’ scappato”. “Lasciatelo a me, Sire” disse Barbossa. “Molto bene” disse il Re. Intanto, Jack, continuava a correre per il palazzo, cercando di uscire da esso ma, per evitare le guardie, invece di uscire dalla porta principale, aprì una delle finestre e, dopo aver preso una spada, lasciata da una delle guardie su un tavolino, uscì sul parapetto: “Non guardare in basso, vecchio mio ed andrà tutto bene” disse Jack, vedendo l’altezza alla quale era; quindi, mettendo un piede dopo l’altro, si andò a nascondere dietro ad uno degli stendardi, appendendosi ad esso; ci riuscì appena in tempo, perché le guardie guardarono fuori dalla finestra dalla quale era uscito. Jack c’era quasi riuscito quando, all’improvviso, persa la presa; la guardia, ovviamente, se ne accorse e gli sparò, colpendo la corda che sorreggeva lo stendardo; esso si ruppe e, fortunatamente, Jack si aggrappò ad una corda, finendo dentro ad una carrozza e, proprio sopra ad una donna di alta classe. Jack si riprese dal volo; guardò la donna e le andò accanto; poi, uscì dalla carrozza, salendo sopra di essa e fu in quel momento, che la donna si accorse che se Jack le era andato accanto, non era per conquistarla, ma per rubarla il prezioso orecchino. “Fermate quel carro !” disse una delle guardie, che rincorrevano la carrozza. Jack si alzò in piedi, cercando di tenere l’equilibrio; quindi, saltò sopra un’altra carrozza che, in quel momento, era accanto, ma, poi, dovette rimanere, per non cadere, con una gamba sopra una carrozza e con l’altra, sopra l’altra carrozza; successivamente, saltò sopra un’altra carrozza la quale, però, andava proprio verso le guardie; visto ciò, saltò sopra ad un asse di legno che stavano portando due persone e, successivamente, dentro ad un carro che trasportava carbone e, quindi, prese posto accanto al conducente, prendendo le briglie ed incitando i cavalli ad andare più veloce. Jack, però, venne inseguito da guardie a cavallo e, una di loro, sparò, colpendo il carbone; poi, anche l’altra guardia sparò, colpendo, però, una lampada ad olio, che si incendiò e cadde dentro al carbone il quale, di conseguenza, prese fuoco pure lui. Il conducente, per la paura, si buttò a terra, mentre Jack continuava questa folle corsa, a bordo di un carretto infuocato; durante il tragitto, per fortuna di Jack, una gran quantità di carbone cadde a terra, fermando la corsa delle guardie a cavallo, che non poterono continuare con l’inseguimento, perché la strada era bloccata dal carbone infuocato; alcune guardie, però, cambiarono strada e ripresero con l’inseguimento; Jack, allora, senza farsi vedere, saltò, aggrappandosi all’insegna del pub “La figlia del Capitano”, mentre i cavalli, continuavano a correre e, di conseguenza, le guardie li inseguirono. Dopo essersi accertato che non vi furono più guardie, Jack saltò giù, quando, all’improvviso, sentì qualcuno dire: “Sporco pirata !” e, stava per sparargli, quando qualcun altro gli sparò, facendolo cadere a terra, morto. Jack si voltò e, dall’ombra vide uscire Teague Sparrow, il quale gli disse: “Ciao, Jackye”. “Ciao, papà” disse Jack. “Andiamo dentro a farci un goccetto” disse Teague e, padre e figlio, entrarono dentro al pub, dove vi erano un sacco di pirati che facevano baldoria; quindi, si sedettero ad un tavolo e, mentre bevevano rum, discutevano di ciò che stava succedendo: “ Dicono che stai formando una ciurma” disse Teague. “Se continuano a dirlo in tanti, deve essere vero” disse Jack. “E che sei diretto alla Fonte” aggiunse dicendo Teague. “Ci sei mai stato ?” domandò Jack. “Ho la faccia di uno che è stato alla Fonte della Giovinezza ?” chiese Teague. “Dipende dalla luce” rispose Jack. “Figliolo, la Fonte…ci vogliono degli oggetti, per il rituale profano: due calici” spiegò Teague. “Sulla mappa, c’era un calice” disse Jack. “Due; d’argento; della nave di Ponce de Leon. Ti serviranno” spiegò Teague. “Per ?” domandò Jack. “Il rituale ! Non fare lo sciocco, Jackye. Scopri tutti i dettagli, prima di salpare” rispose Teague. “Salpare…magari; ma, per farlo, mi serve una nave” disse Jack. “Guarda quelli là dietro: hanno una nave e stanno assoldando persone” disse Teague. Jack, allora, guardò indietro, per vedere alcuni pirati che stavano parlando tra di loro e altri che, invece, stavano cantando e suonando il mandolino; poi, Jack rivoltò lo sguardo verso Teague, il quale aggiunse dicendo: “E, un’ultima cosa, Jackye: la Fonte, ti mette alla prova, parola mia e non solo quella” e, i due, fecero “cin cin” con i bicchieri e bevvero un altro sorso di rum. Jack guardò, nuovamente, indietro ma, quando rivoltò lo sguardo, per chiedere a Teague che cosa intendesse che non solo la Fonte lo avrebbe messo alla prova, suo padre era sparito. Dopo aver finito di bere, Jack si alzò dal tavolo e si affiancò all’uomo che stava suonando il mandolino; poi, dopo avergli messo un coltello alla gola, gli disse: “ So che state arruolando una ciurma”. “Infatti; è così: Jack Sparrow, si butta in una nuova e modesta impresa” disse l’uomo, smettendo di suonare il mandolino. Jack tirò via il coltello dalla gola dell’uomo, il quale aggiunse dicendogli: “L’audacia non ti manca; così ti presenti: in queste vesti ?! Chi sei ?! Un vile impostore ?!”. “Hai idea di chi sono, ometto ?” replicò Jack. L’uomo rise; poi, guardando gli altri pirati, disse: “Ehi, compari, c’è un tipo, qui, che si è scordato il suo nome” ed anche gli altri risero; poi, ad un certo punto, Jack vide qualcun altro; qualcun altro che assomigliava, in modo impressionante a lui; quindi, decise di seguirlo in un’altra stanza ma, quando vi entrò, non lo trovò; poi, questo qualcun altro si mise davanti a lui; Jack, quindi, sguainò la spada, così come fece anche l’altro, e disse: “Avete rubato il mio nome e sono venuto qui per riprendermelo” e i due incominciarono a duellare. Entrambi erano molto bravi e nessuno dei due voleva cedere, quando, ad un certo punto, “l’altro Jack”, fece una mossa, che al Jack “originale”, parve molto familiare; quindi, disse: “C’è solo una persone, che conosca quella mossa” e, stringendo “l’altro Jack” a se, lo baciò; poi, finito il bacio, disse: “Lo sognavo da sempre…ciao, Angelica”. “Ciao, Jack” disse “l’altro Jack” che si rivelò essere una femmina, ovvero Angelica; poi, questi, mentre si toglieva il travestimento, aggiunse chiedendogli: “Sei ammirato ? Ti avrei potuto uccidere un paio di volte, almeno”. “Sono commosso, da questa tua sincera forma di piangeria; ma perché ?” domandò Jack. “Perché eri l’unico pirata per cui potessi passare” rispose Angelica. “Non è un gran complimento” disse Jack. “Non preoccuparti, Jack: ti ho perdonato, ormai, da tempo” disse Angelica. “Per cosa ? Per averti lasciata ?” chiese Jack. “Guarda che ti ho lasciato io” rispose Angelica. “Un gentiluomo, concede ad una signora, le sue piccole finzioni” disse Jack. “Senti, Sparrow: fin tanto che li pago, i miei marinai, sono pronti a sopportare qualunque tipo di particolarità” disse Angelica. “C’è una particolarità, che non sono pronto a sopportare io: devo essere impersonato come Capitano, non transigo” disse Jack. “Per far questo, serve una nave e, quando si dice il caso, ne ho una” disse Angelica. “La vorrei una nave” disse Jack. “Gira voce, che sei stato alla Fonte” disse Angelica. “Le voci, in questi giorni, non fanno che girare” disse Jack. “La Fonte della Giovinezza” disse Angelica. “Mia adorata Angelica, ma no; ancora, per qualche anno, sei utilizzabile” disse Jack. “Non hai perso il tuo charm e, ora, rispondimi !” replicò Angelica. “Ah, dici della Fonte…tempo perso” disse Jack. Ad un certo punto, l’uomo che, prima, stava suonando il mandolino, entrò nella stanza e disse, rivolto ad Angelica: “Milady, vedo tizi poco marinareschi di molta importuna natura”. Jack ed Angelica, allora, andarono alla porta e la chiusero, dopo, ovviamente, che l’uomo che suonava il mandolino, fosse entrato, anche lui, nella stanza; poi, Angelica domandò: “ Amici tuoi ?”. “Devo, involontariamente, aver offeso un Re o altro” rispose Jack. “Non sei cambiato” disse Angelica. “Perché ? Dovrei ?” chiese Jack. “Sì. Tu, mi hai tradita: seducendomi ed usandomi ! Ero innocente, all’inizio, degli uomini” rispose Angelica. “Hai dimostrato una certa tecnica, per una che sono io ad aver corrotto” disse Jack. “Pericolo imminente: stanno entrando !” disse l’uomo, che aveva suonato il mandolino. “Ero pronta a prendere i voti e, tu..sì può sapere che ci facevi in un convento spagnolo ?!” disse Angelica. “L’ho scambiato per un bordello; ma, ero in buona fede” disse Jack. In quel momento, le guardie del Re, riuscirono a sfondare la porta e ad entrare nella stanza; quindi, Jack ed Angelica, con spade alla mano, duellarono contro di loro e, mentre duellarono, Angelica disse, nel vedere altre guardie che entrarono: “Stiamo per essere sopraffatti”. “Parla per te ! Contrariamente a qualche doppione, nemmeno degno di lucidargli gli stivali, sono il Capitan Jack Sparrow” disse Jack; poi, colpì una corda e, sotto di loro, si aprì una botola, facendo cadere lui ed Angelica, nell’acqua. I due nuotarono, seguendo la corrente, che li portò al di fuori della città; poi, Jack stupito disse: “Come puoi dire che ti ho usata ?!”. “Lo sai benissimo come” replicò Angelica. “Lo so, ma, come puoi dirlo ?” disse Jack e, i due, nuotarono fino a riva; poi, Angelica disse: “Allora, dì”. “Che cosa dì ?” domandò Jack. “Parlo della Fonte; ne sai qualcosa ?” chiese Angelica. “Non è mica che sei in possesso di due calici d’argento, che erano di Ponce de Leon ?” domandò Jack. “No” rispose Angelica. “Ah, lo sapevo” disse Jack. “Perché ?” chiese Angelica. “Girano storie e voci…tu sai, ovviamente, del rituale ?” chiese Jack. “Sì, certamente” rispose Angelica. “Bé…che cosa…cosa richiede ?” domandò Jack, quando, all’improvviso, un dardo, gli arrivò sul collo e Jack cadde a terra, ma, prima che si addormentasse, Angelica gli rispose, dicendo: “Una sirena, Jack” e l’altro pirata, si addormentò. Angelica guardò davanti a se, per vedere una specie di zombie ed Angelica gli sorrise; poi, ordinò: “Portiamo sulla nave: il Capitano vuole subito salpare” e lo zombie, quindi, prese, senza alcuna fatica, Jack sulle spalle e, i due, si diressero verso il porto dove, in lontananza, vi era un’enorme nave, sulla quale sventolava la bandiera dei pirati. Dopo essere approdati a bordo, sotto lo sguardo della ciurma, Angelica gridò: “Avanti ciurma ! Si salpa !” e, quindi, la ciurma, composta metà tra gente normale e metà da zombie, i quali frustarono la gente normale, fece partire la nave, la quale, in poco tempo, si allontanò dal porto. “Milady, dove devo portare questo qui ?” chiese lo zombie, riferendosi a Jack. “Portalo sottocoperta: diventerà un nuovo mozzo” rispose Angelica e, mentre lei andava alla cabina del Capitano, lo zombie portò Jack, ancora addormentato, di sotto e lo buttò, con noncuranza, su di una amaca e, poi, se ne ritornò sul ponte. Una bambina si avvicinò a lui e lo stette ad osservare; quando un membro della ciurma, lo stesso che Jack aveva incontrato al Pub e che suonava il mandolino, si avvicinò a lei, la quale gli domandò: “Scrum, ma chi è ?”. “Uno nuovo; lo abbiamo trovato al Pub “La figlia del Capitano” le rispose Scrum. “E perché lo avete preso ?” chiese la bambina. “Perché, secondo Angelica, ci può condurre alla Fonte” rispose Scrum. “La Fonte ?! Vuoi dire la Fonte della Giovinezza ?!” disse stupita la bambina. “Sì, proprio quella e, poi, non credo che ne esistano delle altre, no ?” disse Scrum. “Ehi, voi due: tornate subito al lavoro e lasciate stare quel pirata pulcioso !” disse, ad un certo punto, uno zombie. La bambina e Scrum si voltarono verso di lui e la bambina gli disse: “Non è un pirata pulcioso; a me, pare uno alla buona !”. “Osi contraddirmi, mocciosa ! Peccato che sei riuscita ad entrare nella grazie sia del Capitano, che del Primo Ufficiale, perché se no, ti avrei già gettata in mare” replicò lo zombie. “Perché, allora, non lo hai fatto ?” domandò la bambina. “E lasciarti libera, così avresti potuto cercare aiuto ? Niente affatto !” rispose lo zombie. “No, sarei ritornata da mio nonno” disse la bambina. “Tuo nonno è morto; quando è che lo vuoi capire ?! Ora, il tuo posto è qui, su questa nave !” replicò lo zombie e ritornò in superficie. La bambina riguardò Jack addormentato, mentre Scrum le disse: “Non stare ad ascoltare quello che dice quello la: lo sai che gli zombie hanno poco cervello”. “Però, ha ragione lui: l’ultima cosa che mi ricordo di mio nonno, è che per, tentare di salvarmi, si è tagliato la gamba destra; mi dici come avrà fatto a sopravvivere in mare, con una sola gamba ?” disse tristemente la bambina. “Se è stato fortunato, una nave lo avrà avvistato e portato a bordo e, chi lo sa, in questo momento, ti sta anche venendo a cercare” disse Scrum. “Mi manca tantissimo” disse sospirando la bambina. “Ora non ci pensare e, piuttosto, andiamo sul ponte o, se no, quello zombie, non vedendoci, ritornerà qua giù e ci frusterà” disse Scrum e, i due, ritornarono, anche loro, in superficie, lasciando Jack, a dormire sull’amaca. Jack è stato portato, dalla sua vecchia amata Angelica, su di una nave misteriosa dove, tra la ciurma, vi sono degli zombie. L’avventura, verso la Fonte della Giovinezza, è incominciata, ma ci sono ancora tante sorprese che attendono Jack. Allora, per sapere che cosa gli accadrà, bisogna aspettare il prossimo episodio, intitolato: “ BARBANERA”.

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Capitolo 2
*** Barbanera Parte I ***


La nave, sulla quale era stato portato Jack, da Angelica ed uno zombie, era già lontana dal porto di Londra dove, in questo momento, delle guardie avevano portato Gibbs al patibolo, dove sarebbe stato impiccato: “C’è stato un errore; è una condanna a vita, non a morte; a vita !” replicò Gibbs, mentre due guardie lo tenevano fermo; quando, voltò lo sguardo e rimase senza parole, nel vedere chi stava camminando verso di lui; quindi, stupito disse: “ Barbossa !”. “Grazie, signori” disse Barbossa; poi, dopo aver gettato una corda a Gibbs, aggiunse dicendogli: “Saprai come si fa un cappio, vero ?”. “ E’ una bella pretesa, forzare un uomo ad annodarsi la corda, intorno al collo” replicò Gibbs e riconsegnò la corda a Barbossa, il quale disse: “Chi ha causa del suo mal, pianga se stesso” e, dopo aver consegnato la corda ad una delle sue guardie, riguardò Gibbs, il quale gli domandò: “Cosa sei diventato ?”. “Dov’è Jack Sparrow ?” chiese Barbossa. “E’ scappato” rispose Gibbs. “Non ho tempo da perdere, Gibbs: la HMS Providence farà vela con l’alba e se non vuoi guardare la nave salpare, dall’alto; morto e con la bocca piena di mosche…parla adesso” disse Barbossa e, mentre aveva parlato, due guardie avevano già preparato la corda sul patibolo. “Portami con te; ovunque punti la bussola” disse Gibbs. “Portarti dove, Gibbs ?! Alla Fonte ?! E’ lì che Jack è diretto ? Non hai niente da offrirmi, Gibbs ? Niente, niente, no ?” disse Barbossa, ma visto che Gibbs se ne stava muto come un pesce, si voltò verso le guardi ed aggiunse dicendo: “ Credimi sulla parola, non vedrai l’alba”. Gibbs, allora, tirò fuori il pezzo di Carta Nautica, dove, su di esso, vi era la rotta per la Fonte della Giovinezza; l’aprì e Barbossa disse: “Dammela subito”. Gibbs stava per allungargliela; ma, invece, la buttò per terra e la incendiò; quindi, Barbossa replicò dicendo: “Sei uno sciocco !”. “Ho avuto tutto il tempo di studiare quei cerchi infernali; ogni rotta; ogni destinazione; tutto al sicuro: dentro la mia testa” disse Gibbs. “Bentornato nella Marina di Sua Maestà, Mastro Gibbs” replicò, controvoglia, Barbossa e se ne ritornò dentro al palazzo, mentre le guardie toglievano la corda dal patibolo. Mentre facevano ciò, una delle guardie, si avvicinò a Gibbs e gli disse: “E’ fortunato che, il Capitan Barbossa, abbia risparmiato la sua vita, perché, ultimamente, è di cattivo umore”. “Barbossa è sempre stato di cattivo umore, almeno quando navigavo con lui” disse Gibbs. “Mi chiamo Groves e sono il Primo Ufficiale del Capitan Barbossa” disse Groves. “Come ha fatto Barbossa a diventare un membro della Marina del Re ?” domandò Gibbs. “Una nostra nave lo ha trovato in mare, che si teneva sopra un barile; quando l’hanno preso a bordo, sanguinava molto dalla gamba destra che, come hai già notato, è stata sostituita con una gamba di legno; diceva che, avrebbe fatto qualunque cosa, pur di riavere la sua nave” rispose Grovese, mentre i due, camminavano, anche loro, verso l’interno del Palazzo. “Allora, le voci che girano, sono vere: la Perla Nera è affondata, ma non si sa come” disse Gibbs. “Il Capitan Barbossa continua a ripetere che, la sola cosa che vuole, è la vendetta; vendetta contro colui che gli ha affondato la nave e gli ha rubato qualcos’altro di molto prezioso” spiegò Groves. “Qualcos’altro di molto prezioso ?! E che cosa sarebbe ?” chiese stupito Gibbs, ma, prima che Groves potesse rispondergli, i due vennero raggiunti da Barbossa il quale disse, rivolto a Groves: “Tenente, le ho forse detto che può parlare con il nostro prigioniero ?”. “Non pensavo che si trattasse di un prigioniero, Capitano” disse Groves. “Di fatti, non è proprio un prigioniero, ma colui che ci condurrà alla Fonte della Giovinezza” disse Barbossa. “Come mai così tanta voglia di arrivare alla Fonte, Barbossa ?” domandò Gibbs. “La Fonte non mi interessa; il mio scopo è qualcos’altro” rispose Barbossa. “Come qualcos’altro di molto prezioso che ti è stato rubato da colui che ha affondato anche la Perla Nera ?” chiese Gibbs. “Quel qualcos’altro di molto prezioso, riguarda solo me e nessun altro; e, ora, dobbiamo preparare la nave per salpare” replicò Barbossa e si diresse verso il porto, seguito da altre guardie. “Ha sviato dalla mia domanda” disse Gibbs. “Venga Mastro Gibbs: dobbiamo seguire il Capitano” disse Groves e, insieme a Gibbs, andarono, anche loro, verso il porto. Intanto, Jack si svegliò, quando qualcuno gli gridò: “Sveglia marinaio !”. “Sì, signore” disse Jack, ancora un po’ assonnato; ma, dopo essersi accorto di cosa aveva sentito, stupito aggiunse dicendo: “Cosa ?! Ci deve essere uno sbaglio”. “Muoviti !” disse uno zombie spingendolo, dopo avergli dato in mano uno scopettone. Dietro a Jack, arrivò Scrum; Jack, ovviamente lo riconobbe, ma, comunque, disse: “Io non dovrei essere qui”. “Più di un uomo, si è risvegliato in mare, ignaro del come; il quando e come mai; immemore della notte prima, quando si è arruolato e si è bevuto i soldi dell’ingaggio” disse Scrum. “No, no, no, tu non hai capito bene: io sono il Capitan Jack Sparrow; l’originale” disse Jack. “Scrum ed il piacere è tutto mio” disse Scrum e, i due, insieme ad altri uomini, vennero messi a pulire dove vi erano le celle. Mentre pulivano, Jack si guardò intorno, quando, qualcosa, attirò la sua attenzione; quindi, guardò Scrum e gli domandò: “Scrum, perché quella bara di vetro ?”. “Ho l’aria di uno che ne sa qualcosa ?” chiese Scrum. “Dove siamo ?” domandò Jack. “Scusate, Capitan Sparrow; ho l’onore di darvi il benvenuto a bordo del vascello dalla peggior fama: la Queen Anne’s Revenge” rispose Scrum e Jack disse: “Barbanera”. Arrivò giorno e, ormai, Jack veniva trattato come un qualsiasi marinaio, a volte peggio, visto che gli zombie continuavano a frustarli. Una mattina, Jack e gli altri marinai erano sul ponte a lavarlo, quando Jack disse, guardando lo zombie andare via: “Tipo curioso, eh ?”. “E’ stato zombificato” spiegò Scrum. “Eh ?!” disse stupito Jack. “Zombificato; è Barbanera che lo fa. Tutti gli ufficiali sono zombi: si lamentano molto meno” spiegò Scrum, ma venne zittito, quando lo zombie li frustò. “Si lamentano gli altri, in compenso” disse Jack. Lo zombie lo aveva sentito e lo guardò, quindi, con sguardo minaccioso e Jack, per evitarlo, ritornò a pulire il ponte, ma, alzò nuovamente lo sguardo, quando vide lo zombie di prima che stava urlando ad una bambina, dicendole: “Avanti, mocciosa: sfrega di più questo ponte ! Il Capitano deve specchiarci dentro !”. “Il Capitano, allora, deve prendersi uno specchio !” replicò la bambina. “Piccola insolente che non sei altro ! Te lo do io, a rivolgerti, in questo modo, al Capitano: ricordati che sei viva, grazie a lui” replicò lo zombie, prendendola, con forza, per il braccio. “Lui mi ha rapita, il che è diverso” replicò la bambina. “Adesso, imparerai quando è ora di tenere la bocca chiusa !” replicò lo zombie e, stava per frustarla, quando Jack lo fermò, tenendolo per il braccio, dove aveva la frusta, dicendogli: “Eh no, caro mio, questo non si fa: non si picchia una bambina”. “Questa mocciosa deve imparare a parlare di meno ed a lavorare di più” replicò lo zombie. “Lavorerà, se la lasci in pace” disse Jack e lo zombie, dopo aver dato un’occhiataccia sia a lui, che alla bambina, se ne andò da altri uomini. “Tutto a posto, piccola ?” chiese Jack. “Sì…sto bene e grazie, per avermi salvata, signore” rispose la bambina. “Sei molto coraggiosa a replicare ad un tipo come lui; non è da tutti” disse Jack. “Ormai sono abituata agli zombie” disse la bambina. “Da quanto sei su questa nave ?” domandò Jack. “Ho perso il conteggio dei giorni; penso solamente a ritornare da mio nonno” rispose la bambina. “Tuo nonno sa che sei qui ?” chiese Jack. “Sì, certo che lo sa: eravamo sulla stessa nave, quando venimmo attaccati da Barbanera; costui, immobilizzò tutta la ciurma, compreso mio nonno e mi rapì; l’ultima cosa che mi ricordo, è che mio nonno, nel tentativo di salvarmi, si tagliò la gamba destra” spiegò la bambina. Al solo nominare la gamba destra, a Jack ritornò in mente l’incontro che aveva avuto con Barbossa, al palazzo del Re e di come, il suo vecchio amico, gli avesse detto che, durante un attacco, non solo aveva perso la Perla Nera, ma anche la gamba e, guarda caso, si trattava proprio della gamba destra. “Signore, si sente bene ?” domandò la bambina, notando che Jack, dopo ciò che gli aveva raccontato, era rimasto muto. Jack ritornò in se e le rispose dicendo: “Sto bene, piccola; è che, stranamente, c’è anche un mio amico al quale manca la gamba destra…comunque…come ti chiami ?” chiese Jack. “Perla; e, lei, invece, si chiama Jack, vero ?” rispose la bambina, che si chiamava Perla. “Come fai a sapere il mio nome, se non te l’ho mai detto ?” domandò Jack. “E’ stato Scrum a dirmelo; sai, io e lui, siamo molto amici ed è uno dei pochi che, qua su, è buono con me” rispose Perla. “Bé, adesso, piccola, hai un amico in più e, cioè, me” disse Jack e Perla sorrise, così come Jack; poi, i due, ritornarono al lavoro. I giorni passavano e Jack, ora in compagnia non solo di Scrum, ma anche della piccola Perla, continuava a lavorare sulla Queen Anne’s Revenge, sempre sotto la minacciosa sorveglianza degli zombie che, a loro piacimento, li frustavano quando volevano: “ Siamo da cinque giorni per mare, almeno” disse Jack. “Lo capisci dall’odore del mare ?” chiese Scrum. “Dall’odore della ciurma, tranne dalla piccola” rispose Jack, guardando Perla, la quale, stava pulendo delle corde. Anche Scrum la guardò e disse: “Ti sei affezionato alla piccola Perla, vero ?”. “Affezionato ?! E’ una parola un po’ troppo grossa da usare ma, almeno, mi è simpatica” disse Jack. “Quella piccola ha carattere ed è proprio per questo suo carattere, che è riuscita ad entrare nelle grazie del Capitano e del Primo Ufficiale” disse Scrum. “Barbanera ha simpatia per la piccola ?! Roba da non credere !” disse stupito Jack. “Credimi: se anche uno solo degli zombie prova a torcerle un capello, dovranno fare i conti con l’ira di Barbanera; ho sentito dire dalla ciurma, che, il giorno dopo che Barbanera aveva portato la piccola sulla nave, uno zombie ha tentato di frustarla e Barbanera sai che ha fatto ?” spiegò Scrum. “L’ha messo in prigione ?” domandò Jack. “No, peggio: l’ha incenerito” rispose Scrum. “Incenerito ?! E come ?!” chiese stupito Jack. “Questo non lo so” rispose Scrum. Jack, allora, rivoltò lo sguardo verso la corda che stava legando, quando vide, legato all’albero maestro, un ragazzo; quindi, domandò: “Chi è quello là su ? Tanto per non finire come lui”. “Quello ?! E’ un uomo di chiesa; uno che parla solo di Dio onnipotente” rispose Scrum. “Un predicatore sulla nave ?!” disse stupito Jack. “Un missionario, a quanto racconta; ho sentito, che è l’unico, a parte la piccola, che hanno catturato: il resto della nave, ucciso, ma non lui. Il Primo Ufficiale lo ha risparmiato, vista la sua familiarità con il Signore; un Ufficiale, che si espone come lei, per un prigioniero ?! Bé, non si vede spesso” spiegò Scrum. “Lei ?! Il Primo Ufficiale è una lei ?!” disse stupito Jack, ma la loro conversazione, venne interrotta, quando uno zombie gridò loro: “Al lavoro !”. Jack, allora, voltò lo sguardo verso il parapetto della nave, per vedere Angelica: era proprio lei il Primo Ufficiale. “Hai sentito, marinaio ! Al lavoro !” replicò lo zombie a Jack, quando Perla, vedendo che le cose si stavano mettendo male per il suo amico, disse: “Lascialo stare !”. “Stai zitta, mocciosetta e ritorna a lavorare come tutti gli altri !” replicò lo zombie, guardandola. “Non lo devi trattare male: lui, è amico mio !” replicò Perla. Jack vide che lo sguardo dello zombie divenne come quello di un assassino; quindi, si andò mettere tra esso e Perla, dicendo: “Non c’è motivo, di arrivare a tanto, amico: è solo una bambina”. “Una bambina, che deve imparare a stare al suo posto !” replicò lo zombie. “Che cosa succede qua ?” chiese Angelica, scendendo le scale ed andando da i tre. “Milady, questa bambina non vuole lavorare e, in più, il marinaio la sta difendendo” rispose lo zombie. “Grazie per aver riferito tutto; e, ora, puoi ritornare a controllare il resto della ciurma” disse Angelica e, lo zombie, andò da un’altra parte della nave. “Quando ci siamo incontrati, Jack, mi avevi detto che non eri cambiato; ma, a quanto pare, hai preso le difese di qualcun altro” disse Angelica. “Di chi ?! Di questa bambina ?! Neanche la conosco; forse, l’ho scambiata per qualcun altro” disse Jack. “Stai bene ?” domandò Angelica, rivolta a Perla, la quale rispose dicendo: “Sì, sto bene, Angelica”. “Come mai così tanto interesse per Perla ?” chiese Jack. “Ah, allora la conosci” disse Angelica. “Certo che la conosco; una bugia, di tanto in tanto, nasconde la verità” disse Jack. “La piccola è dolce e non merita di essere frustata dagli zombie; nemmeno il Capitano vuole ciò” spiegò Angelica, accarezzando Perla su una guancia. “E’ che la piccola, mi ha raccontato che Barbanera l’ha rapita, dalla nave sulla quale si trovava; con ciò, capisco che Barbanera vuole qualcosa in cambio da lei, no ?” disse Jack. “Io non so niente, di quello che ha in mente il Capitano” disse Angelica e, senza aggiungere altro, andò sottocoperta. “Piccola, va da Scrum e, se ti dovessi imbattere in qualche zombie, tieni la bocca chiusa. Io ritorno subito” disse Jack e seguì Angelica, perché voleva vederci chiaro in tutta quella storia; quindi, dopo averla raggiunta, la prese da una parte e, puntandole un coltello alla gola, le disse: “Tu, sei intrattabile; spietata e senza cuore !”. “Te l’ho detto che avevo una nave e, poi, non sono senza cuore: difendo quella bambina” disse Angelica. “No, Barbanera ha una nave, sulla quale, ora, mi trovo imprigionato e, in quanto a Perla, la difendi solamente perché sarà utile a te, ed al Capitano, per no so che cosa” disse Jack. “Te l’ho già detto: non so niente di quello che ha in mente il Capitano” disse Angelica; poi, aggiunse dicendo: “E’ per noi due Jack; la Fonte della Giovinezza; è quello che hai sempre voluto”. “Barbanera; Edward Teach: il pirata terrore di tutti i pirati; resuscitatore di morti, a tempo perso” disse Jack. “Mi darà ascolto” disse Angelica. “Non da ascolto a nessuno” disse Jack. “Nemmeno a sua figlia, secondo te ?” disse Angelica. “Figlia, nel senso che è tuo padre ?!” disse stupito Jack. “Bé, mi ha perduta, ma poi ritrovata; che adora il suo caro papà, con l’anima ed il cuore” disse Angelica. “E l’ha bevuta ?” domandò Jack. “Altroché” rispose Angelica. Jack, allora, la condusse dietro a dei barili, perché, in quel momento, uno zombie scese dalle scale, per prendere qualcosa; quindi, Jack chiese sottovoce: “Quindi, la Fonte è per lui ? O lui e te ? Non te e me”. “No, Jack; qui, viene il bello: lui sarà morto” rispose sottovoce Angelica, guardandolo. “Ah, ci pensi tu, a quella parte, da sola ?” domandò Jack. “C’è una profezia, ma, magari, tu non credi nel sovrannaturale” rispose Angelica. “Oh, no, no, no, qualcosa ne so anche io” disse Jack. “La profezia è questa: Barbanera troverà la morte, entro due settimane e per mano di un uomo senza una gamba; perciò gli serve la Fonte, Jack” spiegò Angelica. “Barbossa” disse Jack, dopo che Angelica tornò sul ponte. Intanto, nello stesso momento, proprio Barbossa era sulla HMS Providence e stava tracciando una rotta, quando Grove portò da lui, con forza, Gibbs; quindi, disse: “ Mastro Gibbs, siamo a corto di mappe; quindi, fateci la grazia di illuminarci con una rotta”. Gibbs, allora, guardò la mappa; poi, guardando Barbossa, disse: “Fai il bravo e portami un sorso”. “No, noi siamo corsari, non pirati, Mastro Gibbs e nel nome del Re, ci comportiamo come tali” spiegò Barbossa. “Agli ordini, Capitano” disse Gibbs e riprese a guardare la mappa, ma guardò da un’altra parte, poco convinto della rotta che stavano seguendo; quindi, Barbossa gli chiese, con voce molto arrabbiata: “ Siamo sulla rotta giusta, Gibbs ?”. “Sì, la rotta è giusta; quella è la prova” rispose Gibbs, indicando davanti a se. Barbossa e Groves si voltarono e camminando vicino al parapetto, videro, non molto lontano, tante navi: “Lo spagnolo” disse Barbossa; poi, rivolto alla ciurma, aggiunse gridando: “Gente, ai vostri posti ! Stringete il vento ! Virare di due punti !” e Groves ripete tutti gli ordini; la ciurma preparò le vele ed i cannoni; poi, Barbossa gridò: “Cannonieri ai posti ! Attendete ordini” e, dopo essere ritornato al parapetto, Groves gli consegnò il cannocchiale, dicendogli: “Cannoni armati, Signore”. Barbossa guardò con il cannocchiale ma, ciò che vide, non gli piacque molto: il capo, se era lui, degli Spagnoli non batteva ciglio e non voltava neanche lo sguardo verso di loro; anzi, lui e la sua flotta, continuava dritto per la rotta che avevano tracciato, senza neanche degnare la Marina del Re. Notando che Barbossa non dava l’ordine di far fuoco, Groves disse: “Signore, ordini, Signore”; ma, Barbossa, abbassò il cannocchiale e, mentre lo chiudeva, Gibbs disse: “Non si è nemmeno degnato di girare la testa”. “La Fonte è il premio; a quanto pare, non valiamo neppure il tempo che serve ad affondarci e ci stiamo facendo superare !” disse Barbossa e, dopo aver riconsegnato il cannocchiale a Groves, aggiunse gridando, rivolto alla ciurma: “Gente, date più vela ! Gettiamoci tra vento e marea !” e, quindi, girò, a tutta velocità, il timone, mentre la ciurma ritornava ai propri posti; poi, camminò dall’altra parte del parapetto ed osservò il mare. “E’ da giorni che fa così: non fa che guardare il mare” disse Gibbs. “Vuole vedere se, in lontananza, c’è la sua meta” disse Groves. “La Fonte” disse Gibbs. “No, l’altra cosa preziosa che gli è stata rubata” disse Groves. “Ora puoi dirmi che cosa è ?” domandò Gibbs. “Non sono tenuto a rivelartelo: il Capitano vuole massima segretezza, quando si tratta di cose che riguardano la sua vita” rispose Groves. Venne sera e Gibbs stava passeggiando sul ponte insieme a Groves; i due, ormai, erano diventati amici, anche se erano di due ranghi sociali diversi: “Ho notato che, a bordo, c’è un’altra cabina, di fianco a quella del Capitano: come mai, non viene utilizzata ?” chiese Gibbs. “Ordini del Capitano” rispose Groves. “Per chi vuole tenerla ? Sempre se vuole tenerla per qualcuno” domandò Gibbs. “Riservatezza” rispose Groves. “Scommetto, che è per quel qualcuno, che Barbossa sta cercando, non è così ?” disse Gibbs, ma, quando Groves non disse nulla, aggiunse dicendo: “Eddai; almeno, qualcosa puoi rivelarmi”. “Non posso rivelarti nulla ma, almeno, posso mostrarti la cabina” disse Groves e, quindi, condusse Gibbs davanti alla porta della cabina che era proprio adiacente a quella del Capitano dove, in questo momento, si trovava Barbossa. Dopo averla aperta, i due vi entrarono, lasciando la porta aperta dietro di loro; poi, Gibbs disse: “Questa cabina è molto bella: è uno spreco, che il Capitano non voglia che la usiamo”. “Ha detto che la vuole tenere in ordine, per quel qualcuno” disse Groves. Gibbs si avvicinò al letto, dove vi era un piccolo pupazzo, piccolo abbastanza da stare in tasca, che rappresentava una scimmietta; Gibbs, allora, lo prese in mano e disse: “Assomiglia tanto alla scimmietta pestifera che aveva il Capitano”. “Non so del perché questo pupazzo sia qui, ma, secondo me, è per quel qualcuno che sta cercando il Capitano” disse Groves avvicinandosi a Gibbs. “E, di fatti, doveva rimanere su quel letto !” replicò, ad un certo punto, una voce. Gibbs e Groves si voltarono verso la porta, per vedere un Barbossa con uno sguardo poco rassicurante; poi, mentre camminava all’interno della cabina, chiese: “ Come mai siete entrati qua dentro ?”. “E’ colpa mia, Capitano: volevo sapere del perché non voleva farci utilizzare questa cabina” rispose Gibbs. “Tenente Groves, non le avevo chiaramente ordinato che, qui dentro, non doveva entrare nessuno ?” domandò Barbossa. “Sì, lo aveva ordinato” rispose Groves. “Allora, come mai siete entrambi qua dentro ?” chiese Barbossa. “Glielo ho detto, Capitano: ero curioso di sapere, del perché non voleva far utilizzare a noi questa cabina” rispose Gibbs. “La cabina spetta a qualcun altro; a qualcun altro che è anche il proprietario del pupazzo che tiene in mano” replicò Barbossa e mostrò la mano. Gibbs gli consegnò la scimmietta; poi, Barbossa aggiunse dicendo: “E, ora, visto che la nave non va avanti da sola, vi pregherei di ritornare immediatamente sul ponte” e i due, allora, uscirono sul ponte. Barbossa rimase nella cabina ed osservò il pupazzo che teneva in mano, ripensando al proprietario di esso, al quale è tanto affezionato; poi, dopo essersi messo la scimmietta in tasca, uscì dalla cabina, sbattendo la porta dietro di se.

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Capitolo 3
*** Barbanera Parte II ***


Nello stesso momento, a bordo della Queen Anne’s Revenge, Jack aveva radunato alcuni membri della ciurma, tra i quali Scrum e Perla, sottocoperta, per parlare con loro di cose molto importanti: “L’argomento signori, e piccola, è ammutinarsi; ammutinarsi è un po’ da infami” disse Jack, dopo aver acceso una candela, al centro del tavolo, intorno al quale erano seduti. “Già; mi sono arruolato con Jack Sparrow, non con un impostore e, oltretutto, donna” disse un uomo con la barba. “E per non parlare di quanto è inquietante la ciurma” aggiunse dicendo un ragazzo. “Mi fanno accapponare la pelle” disse un altro pirata. “L’unica che riesce a tenere loro testa, è la piccola: a loro, non fanno paura” disse Jack. “Certo che mi fanno paura” disse Perla, mentre era accanto a lui. “A quanto pare no, perché ogni volta, stai sempre a discutere con loro” disse Jack. In quel momento, un altro ragazzo arrivò da loro e, dopo aver messo un sacco di spade sul tavolo, disse: “ Eccole: sono tutte”. “Ben fatto; bravo” disse l’uomo con la barba, dando una leggera pacca sulla spalla al ragazzo. “Concentrati: Barbanera come si muove ?” domandò Jack. “Sta sempre chiuso in cabina” rispose Scrum. “Sì, ma quando poi esce…” iniziò a dire Jack, ma uno dei due ragazzi, lo fermò, dicendo: “Da lì, non esce mai”. “Non esce mai ?! Scherziamo ?!” disse stupito Jack. “No, non esce mai” disse Scrum. “Io non l’ho mai visto” disse un altro pirata. “Nessuno di voi ci ha mai navigato ?” chiese Jack. “No, mai” rispose l’uomo con la barba. “Nessuno di voi lo ha mai visto ?” domandò Jack. “No, direi di no” rispose il pirata di prima. “Sta chiuso in cabina; nessuno ci ha navigato; né lo ha visto…buone notizie, amici: questa non è la nave di Barbanera” disse Jack. “No, no, è la Queen Anne’s Revenge; lo è, eccome” disse Scrum. “Tu che ne sai ?” gli chiese Jack. “Ho visto il nome; sullo specchio di poppa” rispose Scrum. “La piccola…lei saprà sicuramente come è Barbanera” disse l’uomo con la barba. “Già, piccola: tu sei entrata nelle sue grazie, quindi saprai, di sicuro, come è” disse Jack, guardando Perla, la quale disse: “Ha la barba nera”. Ci fu silenzio; poi, un altro pirata, stupito disse: “Tutto qui ?!”. “E’ sufficiente; e, poi, dal nome Barbanera, dovevamo già intuire che avesse la barba nera” disse Jack. “No, no, no, la piccola sa come è Barbanera: lo ha visto, quando l’ha rapita, no ?” disse uno dei due ragazzi. “Già, è vero” disse Scrum. “Piccola, se è vero che ti ha rapita dalla nave sopra alla quale eri, allora, saprai sicuramente che aspetto ha” disse Jack. “Non l’ho visto molto; so solo che gli zombie gli ubbidiscono e, chi lo contraddice, viene gettato in mare ed incenerito” spiegò Perla. “E’ già la seconda volta, che sento che Barbanera incenerisce chi si mette contro di lui” disse Jack. “Sì, l’hai sentito da me” disse Scrum. “Sai qualcos’altro, riguardo a Barbanera ?” domandò l’uomo con la barba bianca. “Che Angelica è sua figlia e che, chiunque mi fa del male, compresi i suoi zombie, verrà punito” rispose Perla. “Angelica è sua figlia ?!” disse stupito uno dei pirati. “Il Primo Ufficiale è la figlia del Capitano ?!” disse stupito Scrum. “Io già lo sapevo; me l’ha detto lei stessa; ma, ora, ascoltatemi bene…gentiluomini, signori, compagni ammutinieri e piccola Perla, vi hanno mostruosamente ingannati” disse Jack. “Siamo ingannevoli, allora ?” disse uno dei pirati. “Sì; non vi hanno informato della destinazione; c’è la morte in agguato: siamo diretti alla Fonte della Giovinezza” spiegò Jack. Nella stanza calò, nuovamente, il silenzio; poi, Jack, aggiunse dicendo: “La situazione è brutta, amici”. “Direi: la morte” disse l’uomo con la barba bianca. “Il Giardino delle Anime Oscure” aggiunse dicendo un altro pirata. “Ce ne andremo tutti, anzitempo” disse un altro pirata. “A meno che, ci prendiamo la nave” disse Jack. Scrum prese la spada e, alzandosi in piedi, gridò: “ E, allora, prendiamola ! Dai !” e corse di sopra. “Andate” disse Jack ed il resto degli uomini, dopo aver preso, ciascuno, una spada, gridò e seguì Scrum. Sul tavolo, c’erano rimaste due spade; Perla ne stava per prendere una, quando Jack le bloccò la mano, dicendole: “No, no, no: per te, ancora no”. “Ma non è giusto !” replicò Perla. “Sei ancora troppo piccola per partecipare ad un ammutinamento; tu, rimarrai lontano da noi, finché non ci saremmo impossessati della nave” disse Jack. “Ma io pensavo che, per un ammutinamento, servisse fino all’ultimo uomo” disse Perla. “Esatto, fino all’ultimo uomo e, visto che tu sei una bambina piccola, dovrai rimanerne fuori. E, ora, vieni con me: ti lascerò con qualcuno che ti sorveglierà” disse Jack e, dopo aver preso tutte e due le spade, si diresse da un’altra parte, dove dormiva Angelica; lasciò Perla da una parte e, quindi, si distese accanto ad Angelica, la quale, mentre teneva gli occhi chiusi, disse: “Jack, se è un sogno, va bene, puoi pure tenere spada e stivali”; poi, dopo aver aperto gli occhi, aggiunse chiedendogli: “Se non è un sogno, cosa ci fai qui ?”. “Ti ho portato Perla; non vuole dormire con noi” rispose Jack e, con un cenno della mano, fece avvicinare Perla, la quale domandò: “Angelica, posso dormire qui con te ?”. “Certo, piccola” rispose Angelica e richiuse gli occhi. “Cavoli, che sogno” disse Jack. Intanto, sul ponte superiore, la ciurma stava combattendo contro alcuni uomini di Barbanera e gli zombie; sentendo i pirati che gridavano, Angelica si svegliò e disse: “Non è un sogno !” e sbatté giù dal letto Jack, il quale disse: “Mi sembrava onesto avvertiti, che prendiamo la nave” e, mentre correva, insieme a Perla, fuori dalla cabina, Angelica gli diceva delle cose in spagnolo e Jack fece appena in tempo a chiudere la porta, che una spada si conficcò affianco al suo viso: “Faresti meglio a starne fuori” disse Jack. “Dovevo raccontarle la verità” disse Perla, mentre seguiva Jack su per le scale. “Se le raccontavi la verità, non ti avrebbero più liberata; e, stai qui” replicò Jack e, salendo su per le scale e dopo aver buttato, per terra, una delle due spade, lasciò, da sola, Perla. Sulla Queen Anne’s Revenge, il caos regnava sovrano: la ciurma ammutinata combatteva, con tutte le forze che aveva, per impadronirsi della nave, ma gli zombie erano molto forti da sconfiggere e non volevano assolutamente che, qualcun altro, si impadronisse della nave del loro Capitano. Anche Jack si unì a loro; ma, quando uno zombie lo vide e andò verso di lui, disse: “Porca loca !” ed iniziò a duellare. Al duello si unì anche Angelica che, ovviamente, combatteva dalla parte della ciurma di suo padre; ad un certo punto, lo zombie buttò a terra Jack e, stava per infilzarlo con la spada, quando, a sua volta, venne infilzato da un’altra spada; lo zombie si alzò, permettendo, così, a Jack di alzarsi a sua volta e, voltandosi vide che era stata Perla a colpirlo; quindi, replicò dicendo: “Piccola mocciosa ! Sempre tu, mi devi essere nei piedi !” ed incominciò ad inseguirla per la nave. “A quella piccola, devo la vita: un giorno di questi, mi sdebiterò, ma non ora, perché ho una nave da prendere” disse Jack ed andò, quindi, a duellare contro gli altri zombie. Il duello non sembrava finire mai; quando, la ciurma di Barbanera fu in difficoltà, persino lo zombie che stava inseguendo Perla, la quale non si faceva per niente prendere, perché si andava a nascondere in tutti i posti, scappando, poi, in altri, molto velocemente. Jack e Scrum, poi, salirono sull’albero maestro, dove vi era legato il ragazzo e, quando furono ad entrambi i suoi lati, Scrum gli disse: “O sei con noi, o contro di noi”. “Non sono con voi, ma nemmeno contro” disse il ragazzo. “Lo può fare ?” chiese Scrum. “E’ un religioso: è addirittura obbligato” rispose Jack e, con la spada, tagliò le corde che legavano il ragazzo, il quale scese, con loro, sul ponte; poi, Jack, salì sul parapetto e gridò: “La nave è nostra”; ma, proprio in quel momento, la porta dietro di lui si aprì ed uscì Barbanera in persona, con bottiglia di rum in mano. Tutti erano in silenzio e, persino lo zombie aveva smesso di rincorrere Perla, perché guardavano Barbanera, il quale, dopo aver buttato per terra la bottiglia, che si ruppe in mille pezzi, disse: “Signori, sono stupito e sconcertato; mi concedevo del riposo e, tutto ad un tratto, dal ponte proviene un baccano d’inferno” e toccò la sua spada. Quello che gli altri non videro, è che le corde incominciarono a muoversi; poi, Barbanera continuò dicendo: “Marinai che abbandonano i posti, senza ordini o licenza; mozzi, la passa forza; prendono possesso della nave. Come chiamarli, Primo Ufficiale ?”. “Ammutinati, Capitano” disse Angelica. “Ripeti” disse Barbanera. “Ammutinati” ripete, più forte, Angelica. “Già…ammutinati !” disse Barbanera e, mentre estraeva la spada, le corde si avvicinarono, sempre di più, alla ciurma; poi, aggiunse domandando: “E dove è, in questo momento, la piccola che tanto adoro ?”. Nessuno rispose; poi, uno zombie, prendendo con forza Perla per un braccio, rispose dicendo: “Eccola, Capitano”. “Vieni qui affianco a me, piccola” disse Barbanera. Lo zombie la lasciò andare e Perla, guardando in basso, salì su per le scale, evitando lo sguardo di Jack, della ciurma e di Angelica; poi, quando fu accanto a Barbanera, questi aggiunse chiedendo: “ E quale è il destino degli ammutinati ? La risposta già la sapete, non è vero ?”; poi, alzando la spada al cielo, gridò: “Ammutinati appesi !”. La nave prese vita: le vele si aprirono e tutte le corde si appigliarono agli uomini, eccetto per gli zombie, Angelica e Perla; chi cercava di buttarsi in mare, non ci riusciva, perché veniva preso, per la gamba, da una delle corde. Bastò poco tempo, perché la ciurma degli ammutinati, si ritrovò a testa in giù e Jack, appeso proprio di fronte a Barbanera, gli disse: “ Capitano, denuncio un ammutinamento; posso dirvi le facce e mostrarvi i nomi”. “Non serve, Signor Sparrow: loro sono le pecore; voi il pastore” disse Barbanera e, dopo che ebbe rimesso via la spada, tutti caddero a terra. Poi, Barbanera, seguito da Perla, scese lungo le scale, mentre Jack disse: “Vi ho mai detto, Signore, di quanto graziosa è vostra figlia ?”. “E con lei, negli occhi, darai l’addio al mondo” disse Barbanera e gli puntò contro la pistola; ma Angelica, lo fermò, dicendogli: “ Ricorda, padre: ci serve”. “Se non uccido un uomo ogni tanto, si dimenticheranno chi sono” disse Barbanera. “Codardo ! Essi non dimenticano; il tuo equipaggio ti vede, per il miscredente che sei: un codardo ! Per quanti, tu, ne possa uccidere” disse il ragazzo, andando da lui. “Due volte, in un giorno, mi trovo stupito e sconcertato” disse Barbanera, guardandolo. “Il tuo non è stupore, ma paura: non osi seguire il cammino della virtù; la via della luce” disse il ragazzo. “No, Signore, la verità è molto più semplice: in realtà, sono un malvagio” disse Barbanera. “Anche questo” disse il ragazzo. “Quasi, quasi, uccido te, catechista” disse Barbanera, puntando la pistola contro il ragazzo, ma, nuovamente, Angelica lo fermò, facendogli abbassare la pistola e dicendogli: “ No !”. “Sangue latino ! Come la madre” disse Barbanera e mise via la pistola. “ Padre, ti supplico” disse Angelica. “Ah, dimentico sempre perché il missionario è qui; mia figlia, teme per la mia anima o quel che ne resta” disse Barbanera; poi, mentre l’accarezza su una guancia, aggiunse chiedendole: “Sul serio vuoi salvarmi, bambina ?”. “L’anima di chiunque, può essere salvata” rispose Angelica. “Sei d’accordo, chierico ?” domandò Barbanera, guardando il ragazzo, il quale gli rispose dicendo: “ Sì; anche se sembra un’impresa, con la vostra; comunque, prego per l’anima di ogni sventurato su questa nave diabolica”. “Mi disarmi con la tua fede” disse Barbanera; e, dopo aver smesso di accarezzare Angelica, aggiunse dicendo, rivolta ad essa: “Occupati della piccola e fa in modo che non assista a ciò che accadrà fra poco”; quindi, voltò lo sguardo verso Perla, e continuò dicendo, accarezzandola sulla testa: “Piccola, ora starai, un po’, con Angelica”. “Va bene” disse semplicemente Perla. “Brava, bambina” disse Barbanera e, mentre Perla si strinse forte ad Angelica, camminò per la ciurma, dicendo: “L’ottava campana; chi di voi, povere anime insulse, era di guardia ?”. “Ero io; ero io di guardia” disse Jack, alzandosi in piedi. Barbanera rise; poi, disse: “Cannoniere”. Lo zombie, allora, guardò verso l’alto e voltarono lo sguardo anche gli altri; quindi, Barbanera disse: “ Tu ?!”. “Sì” disse quel qualcuno che tutti guardavano. “Bene; il cuoco; perfetto !” disse Barbanera; poi, aggiunse ordinando: “Giù la scialuppa !”. Poco dopo, il cuoco stava remando, più che poteva, il più lontano possibile dalla nave, mentre tutti, eccetto per Angelica e Perla, lo stavano ad osservare: “Ira di bordo !” gridò Barbanera; uno zombie, quindi, mosse il timone e la nave si girò, mentre tutti i fuochi si accesero davanti ad essa. “Perché fai questo ?” chiese gridando Angelica, da dietro il gruppo. “Si è ammutinato; la legge è chiara” rispose Barbanera. “La legge lascia al Capitano, l’atto di clemenza” gridò Angelica. “Gli ho dato la possibilità di trovare salvezza, il che non è un dono da poco; e, poi, invece di pensare a ciò, occupati della piccola: non voglio che veda” disse Barbanera. Il ragazzo andò al suo fianco; quindi, Barbanera gli disse: “Oh, siete qua; mostrateci il valore delle vostre preghiere: pregate che egli venga liberato dal…male”. Quando il cuoco fu ad una certa distanza, Barbanera gridò: “Bersaglio preso ! Fuoco !” e tantissimo fuoco uscì dalla nave, colpendo, in pieno, il povero cuoco. Angelica strinse, ancora più a se, Perla che, fortunatamente, non aveva visto niente: “Non sta succedendo niente, piccola; stai tranquilla” disse Angelica, cercando di rassicurare Perla, la quale stava un po’ tremando. “Mi sento vicino al Creatore, in questi momenti, quando vedo sofferenze; pene e dolori; quando si rivela il vero disegno del mondo” disse Barbanera. “E, a me, si rivela quando il tempo di avversità e di tragedia, do sostegno e compassione, a chi ne ha più bisogno” disse il ragazzo. “Provate a pregare, perché rimanga illeso, no ?” disse Barbanera. “Vi prego, c’è ancora speranza” disse il ragazzo, ma Barbanera gridò: “Ancora !” e altro fuoco, andò sul povero cuoco e, questa volta, forse di speranza non ce ne era veramente più. Barbanera, quindi, lasciò la ciurma sul parapetto e, passando accanto ad Angelica ed a Perla, disse loro: “Venite con me, tutte e due” ed entrò in cabina,ma, le due, rimasero fuori. Successivamente, in cabina venne portato anche Jack, il quale disse: “In ogni caso, non è che mi interessi la Fonte più di tanto, quindi…se è poi lì che andate, potete sbarcarmi dove vi aggrada”. “Andate pure, Quartier Mastro” disse Barbanera e lo zombie uscì dalla cabina; poi, Barbanera aggiunse dicendo: “Nella vostra nebbia di parole, diventa difficile vedervi”. “E, invece, voi, il potente Barbanera, perdeste la testa, ma, seppur decapitato, nuotaste tre volte intorno alla nave e risaliste a bordo; e, ora, eccovi qua, coniglio in fuga” disse Jack. “Coniglio” disse Barbanera. “Verso la Fonte” aggiunse dicendo Jack. “Il Quartier Mastro vede le cose prima che accadano, ed ha previsto la mia morte; così si è pronunciato il fato. Il corso del mio destino, è segnato” spiegò Barbanera, sedendosi dietro alla sua scrivania. “Avete troppa stima, nei confronti del fato, amico” disse Jack. “E voi ?” domandò Barbanera. “Io ?! Divento scettico, sulle previsioni del futuro, quando si tratta di me” rispose Jack. “E’ da sciocchi combattere il fato ! Ma, almeno, tento di imbrogliarlo; raggiungerò la Fonte: mi guiderete voi” disse Barbanera. “E come la mettiamo con la piccola ?” chiese Jack. “La piccola è fondamentale, perché il mio fato non si compia” rispose Barbanera, guardandolo. “A quale nave l’hai rapita ?” domandò Jack. “Su una nave, dove il suo caro nonnino, si è tagliato una gamba, nel tentativo di salvarla” rispose Barbanera. “Una gamba ?! E, scommetto che era la destra, vero ?” chiese Jack. “Destra o sinistra, che differenza fa ? La bambina, ora, si trova qui e non ho visto ancora nessuno venirla a salvare” rispose Barbanera. Ci fu un po’ di silenzio; poi, Jack disse: “Se vuoi un consiglio, da pirata a pirata, diffidate dal Primo Ufficiale: ella finge di essere qualcuno che non é”. “Continuate” disse Barbanera. “Non è vostra figlia” disse Jack. “Osate sparlare della carne della mia carne ?” domandò Barbanera. “Signore, quella donna è consumata nell’arte dell’inganno; lo so, perché fui io, non volendo, a metterla sulla cattiva strada, anche se non ho alcun merito nel fatto che abbia un grande talento naturale” rispose Jack. Barbanera gli mostrò, quindi, una bambola, ad immagine e somiglianza di Jack; poi, disse: “Angelica, la mia figlia adorata, l’unica cosa buona che ho fatto in questa vita, tu reclami il ruolo di suo corruttore ?!”. “Signore, quella lì è puro male; molto più feroce di qualsiasi bestia famelica; più di una bestia che digrigna i denti; feroce; famelica e vendicativa” disse Jack; ma, in quel momento, Angelica, con dietro di se Perla, le quali, tutte e due, erano state fuori ad ascoltare la conversazione tra Jack e Barbanera, aprì la porta e disse: “Padre”. Jack si voltò e disse: “Amore” e, fu proprio in quel momento, che Barbanera estrasse un coltello e lo piantò nel petto della bambola e, di conseguenza, anche Jack sentì un forte dolore al petto. Perla lo guardava con occhi pieni di paura e voleva fare qualcosa ma, sapeva che fermare Barbanera, seppur a lei voleva bene come una seconda figlia, era un’impresa; quindi, entrò, con Angelica, nella cabina, senza dire nulla; poi, Angelica disse: “Non c’è bisogno, padre: ci aiuterà sicuramente; vero, Jack ?”. Jack non disse nulla; anzi, cercava di non gridare per il dolore; quindi, Barbanera disse: “Vedi, perfino adesso, cerca di fare il tuo bene; sbugiardando le tue menzogne su di lei” e, con uno strappo veloce, tirò via il coltello dal petto della bambola. Dopo essersi ripreso dal dolore, Jack si aprì la camicia per vedere, sul suo petto, una cicatrice a forma di calice; quindi, Angelica gli disse: “Ora capisci; ci guiderai alla Fonte…sì”. “Mettiamola così: se io, non arriverò alla Fonte in tempo, non ci arriverai neanche tu” disse Barbanera e mise la testa della bambola sulla candela e, di conseguenza, Jack si sentì bruciare la testa e, in preda al dolore, disse: “Ho dato un’occhiatina a quella carte; che ne dite: ci rivado ?”. “Signor Barbanera, la prego, credo che abbia capito la lezione” disse Perla. Barbanera la guardò e, quindi, dopo aver tirato via la testa della bambola da sopra la candela, disse: “Sei molto fortunato, Jack, che anche Perla sia dalla tua parte e che, soprattutto, io l’adori”; poi, rivolto a Perla, aggiunse dicendo: “Piccola, da adesso, fino alla Fonte, avrai un compito molto importante: sorveglierai Jack e, se non dovesse fare il bravo, me lo verrai a riferire immediatamente, intesi ?”. “Sì, Capitano” disse Perla. “Vieni qui, bambina” disse Barbanera. Perla, allora, andò da lui e, quando fu al suo fianco, Barbanera mise le sue mani sopra le spalle, per poi dirle: “ Tu, piccola, sei come una seconda figlia per me e, credimi, non avrei mai voluto rapirti e portarti via da tuo nonno; ma, devi capire che era fondamentale”. “Fondamentale per cosa, sempre se posso saperlo ?” chiese Perla. “Lo capirai, quando arriveremo alla Fonte; e, ora, vai a dormire, piccola: domani ci aspetta un’altra giornata pesante” rispose Barbanera e, dopo averle dato un bacio sulla fronte, lasciò andare Perla, la quale prese per mano Angelica e, quest’ultima, dopo aver detto: “Buona notte; padre”, uscì dalla cabina, chiudendo la porta dietro di se. “Quanta dolcezza nei confronti della piccola; pochi minuti fa, hai appena incenerito un uomo” disse Jack. “Quella bambina è cresciuta senza un padre e, quindi, il minimo che possa fare, è trattarla come se fosse la mia seconda figlia; e, poi, non frigna come te” disse Barbanera. “E’ cresciuta senza un padre ?! E, tu, come fai a saperlo ?” domandò stupito Jack. “Da quando è qui, non lo ha mai nominato” rispose Barbanera. “Forse, non voleva farti capire, che avesse un padre” disse Jack. “Ha sempre parlato di suo nonno e di sua mamma; ma, mai di suo padre; quindi, è semplice intuire, che la piccola non lo abbia mai conosciuto” spiegò Barbanera. “Che padre snaturato” disse Jack. “Già, un tipo proprio come te” disse Barbanera. “Se fossi stato io, il padre della piccola, sarei stato molto più presente nella sua vita” disse Jack. “Se tu fossi stato suo padre, a quest’ora la piccola ti avrebbe odiato per sempre” disse Barbanera. “E, invece, mi adora” disse Jack. “Ora puoi anche andare, Jack: intanto, so già che mi porterai alla Fonte” disse Barbanera. “Già, perché se non lo farò, posso dire addio ai miei capelli” disse Jack, ripensando a quando, poco fa, si erano quasi bruciati e, senza aggiungere altro, uscì dalla cabina dove, sul ponte, incontrò Angelica; quindi, si avvicinò a lei, chiedendole: “La piccola è a nanna ?”. “Ci ho impiegato, un po’, a farla dormire: d’altronde, non si può dimenticare ciò che è successo stasera, no ?” rispose Angelica; poi, aggiunse replicando: “Bella idea, quella di mettermi contro Perla”. “La bambina non avrebbe fatto parte dell’ammutinamento” disse Jack. “Le hai fatto raccontare, di proposito, una bugia” replicò Angelica. “Voleva veramente dormire con te; ti pare che dormi con tutti uomini ?” disse Jack. “Perla non centra niente con tutta questa storia !” replicò Angelica. “Ah, davvero ?! No, perché, invece, a me è parso che la piccola sia molto fondamentale, per quando arriveremo alla Fonte, anche se non mi pare che, nel rituale, ci sia un sacrificio” disse Jack. “Senti, Jack; per il rituale non è previsto nessun sacrificio: Barbanera le vuole solo bene, tutto qui ed anche io le voglio bene” disse Angelica e, senza aggiungere altro, se ne andò a dormire. “Qui c’è qualcosa che non mi torna ed io voglio scoprire che cosa sta tremando Barbanera, per Perla” disse Jack. Jack si è fatto dei nuovi amici, tra i quali una piccola bambina di nome Perla, la quale è molto protetta da Barbanera e da Angelica. Ma, ora, la strada per la Fonte della Giovinezza, arriverà in un posto che, al solo nominarne il nome, ogni marinaio e pirata, trema dalla paura. Allora, se non volete perdere che cosa succederà, non vi resta che aspettare il prossimo episodio, intitolato: “ WHITE CAP BAY – IL COVO DELLE SIRENE”

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Capitolo 4
*** White Cap Bay Parte I ***


 
Passarono altri giorni e la Fonte della Giovinezza era sempre più vicina; tutti i due contendenti, la ciurma di Barbanera da una parte e Barbossa e gli uomini del Re dall’altra, volevano arrivare, per primi, all’ambita meta, ma, i pericoli, erano ancora in agguato. Un mattino, Barbossa stava mangiando, pacificamente, stando seduto al tavolo, delle mele e bevendo the, quando Groves, andando accanto a lui, gli disse: “Signore”. “Sì” disse Barbossa, dopo aver mangiato un pezzo di mela. “Capitano; Signore, ho il dovere di riportare voci, Signore; tra l’equipaggio, riguardo alla destinazione” disse Groves. “Passi lenti e ben distesi” disse Barbossa e, dopo aver preso la gruccia ed essersi alzato in piedi, si voltò verso Groves e replicò domandando: “E’ così che la mettete ?”. “Con tutto il rispetto, Signore” rispose Groves. “Di cosa hanno paura ? Dite ! Sputate il rospo !” chiese Barbossa. “White Cap Bay” rispose Groves. “Ah, White Cap Bay” iniziò a dire Barbossa; poi, dopo aver camminato al parapetto, dove vi era tutta la ciurma che lo guardava, continuò dicendo: “E qualunque marinaio da poco, trema al suo solo nome; ma, in pochi, osano chiedere il perché”. “Ciò che si racconta, è vero ?” domandò Gibbs. “Dite per cosa vi si stringe il cuore, Gibbs o lasciatelo lì, nel magico regno della fantasia” rispose Barbossa. “Per le sirene, Capitano” disse Gibbs. “Sì, sirene ! Demoni marini; pesci diavolo; sempre affamate di carne umana ! Solcheremo i mari delle sirene ! Tenetevi stretta l’anima: ci pensano le sirene, a prendere il resto…fino all’osso” spiegò Barbossa. La ciurma era terrorizzata; quindi, Groves disse loro: “ Calma ! Calma, marinai ! Fatevi coraggio ! O affrontate, da uomini, la paura”; ma, un membro della ciurma, molto terrorizzato, si gettò in mare: “Disertore !” gridò Barbossa. “Doppio pirata !” replicò Groves. “No ! Persino la mia dolce nipotina è più coraggiosa di tutti voi messi insieme” replicò Barbossa. “La sua nipotina, Capitano ?” disse Gibbs. “Argomento, del quale non parleremo ora, Gibbs” disse Barbossa, guardandolo; poi, guardando la ciurma, aggiunse dicendo: “Signori, non chiederò a nessuno dei presenti, più di quello che possa dare, ma voglio chiedervi questo: siamo o no, uomini del Re ?”. “Sì” disse la ciurma. “In missione per conto del Re ?” chiese Barbossa. “Sì” rispose la ciurma. “Non ho notato paura, negli occhi degli spagnoli, quando ci hanno superati ! Siamo o no, uomini del Re ?!” replicò Barbossa. “Sì !” gridò la ciurma. “Tutti ai posti, signori miei ! Avanti tutta per White Cap Bay !” gridò Barbossa e la ciurma, quindi, andò ai propri posti. Prima che Barbossa potesse andare da un’altra parte, Gibbs si avvicinò a lui, dicendogli: “Capitano, solo per curiosità, ma non sapevo che avesse una nipotina”. “Mastro Gibbs, la mia vita privata deve rimane tale, quindi non voglio che parliamo più di questo, chiaro ?” disse Barbossa. “Però, se ne ha parlato, allora, vuol dire, che una nipotina ce l’ha veramente” disse Gibbs. “Più penso a mia nipote e, più, la mia vendetta cresce” replicò Barbossa e se ne ritornò al tavolo, dove era seduto prima. “Vendetta contro di chi ?” domandò Gibbs. “Contro chi ha rapito sua nipote”  rispose Groves. “E chi è che l’ha rapita ?” chiese Gibbs. “Barbanera” rispose Groves e Gibbs rimase senza parole.

Durante tutto il pomeriggio, Barbossa non faceva altro che guardare il mare, nella speranza di arrivare, in poco tempo, alla meta; Gibbs e Groves lo guardarono; poi, Gibbs, andò verso di lui e Groves disse: “Non credo che sia una buona idea”. Gibbs arrivò da Barbossa il quale, mentre guardava il mare, domandò: “Che cosa vuoi, Gibbs ?”. “Volevo  sapere, se poteva raccontarmi, sempre se vuole, qualcosa su vostra nipote” rispose Gibbs. Barbossa lo guardò e replicò dicendo: “No, non voglio”. “Va bene” disse Gibbs e si voltò, per ritornare da Groves, quando Barbossa lo fermò, dicendogli: “Anche tu la conosci”. Gibbs, allora, si fermò e, voltandosi, stupito disse: “La conosco anche io ?!”. “Sì, certo: quando era appena nata” rispose Barbossa. “Dovrei ricordarmela, allora” disse Gibbs. “Impossibile: l’hai vista solo una volta” disse Barbossa. “Come si chiama ?” chiese Gibbs. “Perla; chiamata così, da me, in onore della Perla Nera” rispose Barbossa; poi, guardando il mare, aggiunse dicendo: “La mia piccola e dolce Perla; mi manca tantissimo”. “E, in questo momento, dove si trova ?” domandò Gibbs. “Con Barbanera; me l’ha rapita da sotto gli occhi, quel maledetto ! Ma non la passerà liscia: giuro che, appena lo vedrò, lo ucciderò !” replicò arrabbiato Barbossa, guardandolo; poi, aggiunse spiegando: “Barbanera aveva immobilizzato tutta la ciurma, compreso me; ma, quando ha messo le mani sulla mia nipotina, la rabbia che avevo dentro è scoppiata tutta in una volta; allora, nel tentativo di fermarlo, mi sono tagliato la gamba destra, ma è stato tutto inutile: Barbanera se l’è portata via sulla Queen Anne’s Revenge ed ha affondato la Perla Nera, con la ciurma; io, sono l’unico sopravvissuto. Mi sono tenuto stretto ad un barile; avevo perso molto sangue ma, fortunatamente, quando ormai, non volevo più vivere, perché Barbanera mi aveva portato via tutto, una nave di sua Maestà mi salvò e, ora, eccomi qua”. “Mi dispiace per tutto quello che ti è successo” disse Gibbs. “Adesso capisci del perché la Fonte, per me, non importa niente: a me interessa solamente uccidere Barbanera e recuperare, sana e salva, la mia piccola Perla” disse Barbossa, mentre prendeva fuori, da una tasca, il pupazzetto a forma di scimmietta e lo osservava. “Ti prometto, che ti aiuterò a ritrovarla” disse Gibbs. “Molto bene, Gibbs; allora, mi tracci la rotta più veloce per White Cap Bay: sono sicuro che, in questo momento, Barbanera è diretto proprio lì” disse Barbossa, guardandolo. “Sempre se non è già arrivato” disse Gibbs.

Di fatti, Gibbs aveva ragione; o, almeno, quasi ragione, visto che la Queen Anne’s Revenge era quasi arrivata a White Cap Bay: “White Cap Bay; lo sai, piccola, del perché tutti hanno paura di White Cap Bay ?” chiese Jack, mentre stava pulendo la porta della cabina di Barbanera. “No, non lo so; perché ?” domandò Perla, mentre lo guardava. “Per le sirene” rispose Jack. “Le sirene ?! Vuoi dire, quelle mezzo donna e mezzo pesce ?!” disse stupita Perla. “Allora, le conosci anche tu” disse Jack. “Mio nonno mi ha sempre raccontato un sacco di storie e, tra esse, ce ne era una anche sulle sirene” spiegò Perla; poi, aggiunse chiedendo: “Ma è vero che si cibano di carne umana ?”. “Cavoli, ma tuo nonno ti racconta veramente certe cose ?! Non sono adatte per una bambina della tua età” rispose stupito Jack. “Non me l’ha detta il nonno: l’ho sentito dire da Scrum” disse Perla; poi, vedendo che Jack continuava a pulire la porta, aggiunse domando: “Allora, è vero, oppure no ?”. “Senti, piccola, mi sei tanto simpatica, ma è proprio necessario che tu te ne stia qua, ad importunarmi con le tua domande ?! Intanto, fra poco saremmo arrivati a White Cap Bay e potrai vedere le sirene con i tuoi occhi” replicò Jack. Perla ci rimase molto male da questa sua risposta; quindi, stava per aprire la porta, quando Jack la fermò, dicendole: “E no, no, no, piccola: tu non andrai da Barbanera !”. “E perché no ?! E’ stato lui a darmi il compito di sorvegliarti e di andargli a riferire, ogni qual volta che non avresti fatto il bravo” replicò Perla. “Ok, forse, mi sono arrabbiato un po’ con te, ma, se sono di questo umore, è perché sono stufo di stare su questa nave e dover lavorare giorno e notte” disse Jack. “Allora, non ti sei mai chiesto come si sentiva la tua ciurma, quando le davi gli ordini: nelle tue stesse condizioni” disse Perla. “Io ero il Capitano e, loro, dovevano ubbidirmi” disse Jack. “E stessa cosa, devi fare tu con Barbanera” disse Perla. In quel momento, dalla cabina di Barbanera, uscì proprio quest’ultimo, con Angelica; quindi, Jack riprese subito a pulire il contorno della porta: “Bene, Jack: vedo che stai lavorando”. “Proprio come lei mi aveva ordinato…Capitano” disse Jack, dicendo l’ultima parola con disgusto. “E come va, la mia prediletta ?” chiese Barbanera, mettendo una mano sulla testa di Perla, la quale gli rispose: “Molto bene, Capitano”. “Mi raccomando, Perla: se il nostro caro Jack non dovesse fare il bravo, vienimelo subito a dire” disse Barbanera e, dopo aver tolto la mano dalla testa di Perla, se ne andò sul ponte. “Tu non gli andrai a dire proprio niente !” replicò Jack, guardando Perla. “Jack, ti sei dimenticato, che ci sono ancora io qui ?” disse Angelica; Jack, allora, si voltò verso di lei e sorridendo disse: “Ciao, amore”. “Lo sai che non sono più il tuo amore; ormai da molto tempo” disse Angelica. “Però, potresti sempre fingere di esserlo ancora, no ?” disse Jack. “Per cosa ?! Per evitare che Barbanera possa fare del male a quella bambola e, di conseguenza, a te ? Non adesso, che siamo vicini alla Fonte” disse Angelica. “Volevi dire “vicini a White Cap Bay”; se fossi in te e nel tuo caro papà, rinchiuderei la piccola da qualche parte, prima che una sirena venga sulla nave e se la mangi” disse Jack. “Non ti preoccupare, Jack: con me e mio padre, Perla è al sicuro” disse Angelica e, dopo aver dato una carezza sulla guancia a Perla, andò, anche lei, sul ponte. “Ma perché con te sono gentili, invece con me no ?!” replicò Jack. “Perché io non ho tentato di ammutinarmi contro di loro” disse Perla. “No, è perché tu, a loro, servi” disse Jack. “Ma, da quello che ho sentito, nel rituale, non c’è nessun sacrificio” disse Perla. “Ah, pensavi già al sacrificio ?! Bé, sei fortunata: perché, proprio come hai detto te, nel rituale non c’è nessun sacrificio” disse Jack. “Barbanera mi ha detto che lo scoprirò, quando arriveremo alla Fonte” disse Perla. “Ma non sei curiosa di saperlo prima ?” domandò Jack e, quando Perla scosse negativamente la testa, aggiunse stupito dicendo: “ Tutti sono curiosi di sapere che cosa li attende, quando arriveranno ad una meta ed è impossibile che tu non lo sia”. “Io voglio solo rivedere mio nonno” disse Perla. “E tuo nonno, secondo te, dove è diretto ?” chiese Jack. “Non lo so; ma, penso che voglia venirmi a salvare” rispose Perla. “Allora, te lo dirò io, dove è diretto il tuo caro nonnino: alla Fonte della Giovinezza, perché è proprio lì dove siamo diretti anche noi” disse Jack. “Ma tu, mio nonno, l’hai mai conosciuto ?” domandò Perla. “Ho conosciuto qualcun altro a cui manca una gamba, ma non è affatto il tipo adatto da fare il nonno” rispose Jack. “Glielo hai chiesto se, magari, anche questo qualcun altro ha una nipotina ?” chiese Perla. “No, ma, credimi, piccola, non è proprio adatto, almeno secondo me” rispose Jack. In quel momento, in lontananza, si vide avvicinarsi, sempre di più, qualcosa di grande; quindi Perla domandò: “Che diavolo è ?”. “Sembrerebbe un faro” rispose Jack. “Gente, ci siamo: eccoci arrivati a White Cap Bay” disse Barbanera.

Era notte fonda, quando la Queen Anne’s Revenge attraccò, ma prima che tutti scesero a terra, Angelica prese Jack da una parte e gli disse: “So che c’è qualcosa, a bordo, che ti interessa; vieni, prima che mio padre ci veda” e lo condusse in una stanza buia; i due, però, non si accorsero che Perla, li seguì; quando arrivarono in questa stanza, Angelica aprì un grosso armadio e, all’interno di esso, vi erano un sacco di navi…in bottiglia. Jack si avvicinò ad Angelica e, mentre guardava le navi, Angelica disse: “Conserva ogni nave, come premio; tu, aiutami e ti permetterò di prenderne una, anche se già immagino quale sceglierai”. Lo sguardo di Jack, infatti, si fermò sulla bottiglia che conteneva la Perla Nera; quindi, stupito disse: “La Perla Nera in bottiglia ?! Perché la Perla Nera è in bottiglia ?”. All’interno di essa, comparì la scimmietta Jack, quindi l’altro Jack disse: “ E’ ancora più fastidiosa, in miniatura”. “ Abbiamo un accordo, Jack ?” chiese Angelica. “Angelica, ti conosco: non sei tipo da sottrarre la vita ad un uomo innocente” rispose Jack. “Ma se fosse l’uomo senza una gamba ? Ho bisogno di anni, Jack; non per me: per mio padre. È vero che sono la figlia di Barbanera” spiegò Angelica. “Sei caduta nel tuo stesso inganno, mia cara” disse Jack. “No: è davvero mio padre. Ti ho raccontato un mucchio di verità” disse Angelica. “Mi hai mentito, sul fatto che erano bugie ?!” disse stupito Jack. “Sì” disse Angelica. “Davvero un gran trucco; posso usarlo ?” disse Jack. “Tanto lo useresti lo stesso” disse Angelica. “Ah, bè, si capisce; quindi, non rinuncerai a questa impresa, eh ?” disse Jack. “Io voglio un padre, Jack ! Non l’ho mai avuto” replicò Angelica. “Adesso capisco, del perché tu e la piccola andate molto d’accordo: anche lei non ha mai avuto un padre o, almeno, non l’ha mai conosciuto” disse Jack. Quello che i due non sapevano e che Perla era, anche lei, lì con loro, nascosta ad ascoltare quella conversazione; poi, Jack aggiunse dicendo: “Angelica, tuo padre, Barbanera, è cattivo e ti ucciderà, se ne avrà l’occasione; non si può salvare”. Senza farsi vedere, Angelica prese la bambola con le sembianze di Jack; poi, domandò: “E chi sei tu, per stabilire i limiti della redenzione ? Mi hai rubato anni della mia vita, Jack: sei in debito !”. “E tu sei in rotta verso il tuo suicidio e non sono incline a restare a guardare” disse Jack. “Pensaci bene, Jack” replicò Angelica e salì sul ponte. Jack tornò a guardare la Perla Nera in bottiglia e la prese in mano ma, fu proprio in quel momento, che Perla sbucò dal suo nascondiglio e, in uno scatto veloce, prese la bottiglia dalle mani di Jack, il quale stupito disse: “E tu da dove salti fuori ?!”. “Non ti permetterò di prendere questa bottiglia: scegline un’altra !” replicò Perla. “Mi dispiace, piccola, ma quella che stai tenendo in mano, si tratta della mia nave e, non sono se te ne sei resa ancora conto, ma tu porti il suo nome” disse Jack. “Sì, lo so che porto il suo nome: è stato mio nonno a darmelo, proprio in suo onore” disse Perla. “Tuo nonno, ti ha dato il nome di una nave ?!” disse stupito Jack. “Sì” disse Perla. “La stessa nave che era mia e che, ora, si trova nella bottiglia che tieni in mano ?!” disse stupito Jack. “Sì; e, poi, questa nave non è tua, ma…” iniziò a dire Perla, ma Jack la fermò, dicendo: “Certo che è mia ! Ne ero il Capitano, finché qualcuno di mia conoscenza, non mi ha lasciato nel porto, per l’ennesima volta”. “Dovevi stare più attento” disse Perla. “Senti chi parla: anche tu, dovevi stare più attenta” disse Jack. “Attenta a che cosa ?” chiese Perla. “A non seguire me ed Angelica; dovevi rimanere di sopra, dove non avresti ascoltato nessuna conversazione” rispose Jack. “A quanto pare, ho fatto bene a venire qua giù, perché se no, tu, avresti preso la Perla Nera” replicò Perla. “Anche se tu porti il suo nome, non deve essere tua, ma mia !” replicò Jack. In quel momento, uno zombie scese da loro e, vedendoli, disse: “Il Capitano vi vuole entrambi di sopra: si scende a terra”. “Di già ?! Ma io e la piccola, volevamo passare ancora un altro po’  di tempo insieme” disse Jack. “Non ti preoccupare: anche la mocciosa, scenderà con noi” disse lo zombie e se ne ritornò su. “Concluderemo la faccenda del possesso di questa bottiglia, quando saremmo riusciti a scappare da Barbanera; e, ora, andiamo !” disse Jack ed entrambi, andarono sul ponte. “Vedo con piacere, Jack, che finalmente, ci hai fatto onore della tua presenza” disse Barbanera. “La mia e quella della piccola; da quanto ha detto quello che ci è venuto a chiamare poco fa, anche lei scende con noi” disse Jack, mentre Perla se ne stava al suo fianco, continuando a tenere in mano la bottiglia con dentro la Perla Nera. “Sì, viene anche lei; hai qualcosa da obiettare ?” disse Barbanera. “Niente affatto; è che, visto che siamo a White Cap Bay, dove vivono delle sirene spietate, non vorrei che se la mangiassero” disse Jack. “Ti sei molto affezionato alla piccola Perla, vero ?” disse Barbanera, ma, quando Jack non disse nulla, aggiunse dicendo: “Non ti devi preoccupare di niente, Jack: quelle sirene non toccheranno la piccola, puoi stanne certo”. “Se lo dici tu, allora, mi fido” disse Jack e Barbanera, con Angelica, andò verso una delle scialuppe; poi, Jack guardò Perla e vide che aveva, ancora, in mano la bottiglia con dentro la Perla Nera; quindi, disse: “Ma che cosa fai, con quella bottiglia ancora in mano ?! Mettila da qualche parte”. “Ma non posso portarla con me ? Credo che Jack si senta da solo” domandò Perla, guardando la nave. “No, che non puoi e…aspetta un momento: conosci quella scimmietta pestifera ?!” disse stupito Jack. Perla lo guardò ed annuì positivamente con la testa; quindi, Jack aggiunse dicendo: “Non so come tu la conosca, ma, me lo spiegherai in un altro momento; ora, come ti ho detto prima, mettila da qualche parte ed andiamo sulla scialuppa con gli altri” e, dopo che Perla ebbe messo la bottiglia sopra ad un barile, entrambi andarono su una delle scialuppe.

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Capitolo 5
*** White Cap Bay Parte II ***


Poco dopo, tutti erano a terra; poi, Barbanera ordinò: “Ben spianate ! Non aggrovigliate ! Le voglio perfette, per le nostre ospiti” e gli uomini distesero, meglio, le reti che tenevano in mano; poi, aggiunse dicendo, rivolto ad Angelica: “Ci servirà luce; molta luce…con me !” e si diresse verso il faro, seguito da Angelica, Jack, Perla ed alcuni zombie.

Dopo aver salito un sacco di scale, arrivarono in cima al faro e, mentre Barbanera ed alcuni suoi uomini si guardarono intorno, nella speranza di farlo funzionare, Jack e Perla erano affacciati e guardavano la luna; poi, a loro, si aggiunse anche Angelica, la quale disse: “ La luna vecchia, è nelle braccia della luna nuova: la prima dell’estate. Perfetto, per una caccia ad una lacrima di sirena”. Dopo che ebbero fatto funzionare il faro, Barbanera, tramite una torcia, mise il fuoco in esso ed una potente luce illuminò una delle scialuppe, che vi erano in mezzo al mare, sopra alla quale vi era Scrum, uno dei ragazzi, il missionario ed altri uomini: “Siamo condannati: è un richiamo, la luce dell’uomo” disse un uomo con la barba bianca. “Squali ?!” disse stupito il ragazzo. “Peggio degli squali, giovanotto: qui, sciameranno branchi di sirene, tra un’ora; ricorda le mie parole ! E noi, siamo l’esca !” replicò l’uomo con la barba bianca. “Dicono che, se una sirena bacia un marinaio, lo protegge dall’affogare” disse un altro uomo. “Non essere sciocco ! Le sirene sono femmine, figliolo e belle come un sogno di paradiso; ma, quando ad un certo punto, la natura chiama, diciamo così, tirano via il marinaio dal ponte o lo strappano dalla scialuppa; fanno i loro comodi ! E, poi, lo trascinano giù, sul fondo, affogandolo e lo mangiano !” spiegò l’uomo con la barba bianca. “O, ancora peggio, lo mangiano affogandolo” disse Scrum. Gli altri lo guardarono con sguardo perplesso; poi, uno zombie disse: “Canta”. “Cosa ?!” disse stupito Scrum, guardandolo. “A loro piace sentire cantare” disse lo zombie. Scrum, allora, iniziò ad intonare una canzone:

Il mio nome, è Maria e, il mio, è un destino molto amaro…

“ Più forte !” replicò lo zombie. Scrum, allora, alzò il tono della voce, continuando a cantare la canzone:

Io volevo farmi amare ed ho perso il mio denaro. C’è un audace marinaio, che attendo dentro al cuore…

Poi, anche gli altri membri della scialuppa, eccetto per lo zombie, cantarono insieme a lui, proseguendo la canzone:

…non so niente di quell’uomo, ma ho bisogno del suo amore.

E continuarono con questa canzone, ancora per molto, tanto che, a cantarla ed in modo stancante, era rimasto solamente Scrum; ma, ancora, delle sirene non c’era nessuna traccia: “Come mai, le sirene non sono ancora salite in superficie ? Eppure, hanno cantato una canzone” disse Perla. “Saperlo, piccola; le sirene non è che amano molto salire in superficie: casa loro è il mare” disse Jack. “Allora, se non ne sale neanche una, come faremo con la lacrima ?” chiese Perla. “Calma, piccola: vedrai che, prima o poi, saliranno; e, poi, io non me andrò, da qui, se prima non ne avrò catturata una” rispose Barbanera, mettendo una mano sopra la spalla di Perla. “Però, almeno, potevano continuare a cantare: mi piaceva quella canzone” disse Jack. Ad un certo punto, Philip, il missionario, notò qualcosa muoversi nell’acqua e videro…una sirena; era proprio lì, con le mani sul bordo della scialuppa e che stava a guardarli; gli uomini, allora, la guardarono a loro volta e Scrum disse: “Dio, salvami”. L’uomo dalla barba bianca si alzò in piedi e, stava per colpirla con un coltello, quando il ragazzo lo fermò, dicendogli: “La spaventerai !”. “Sì, sarebbe una fortuna !” replicò l’uomo dalla barba bianca. La sirena si era, infatti, un po’ spaventata, perché si era leggermente allontanata dalla scialuppa ma, continuava, comunque, ad osservare gli uomini; poi, Scrum le domandò: “Sai parlare ?”. “Sì” rispose la sirena avvicinandosi, ancora, alla scialuppa, così come Scrum che, dopo essersi avvicinato al bordo, le disse: “Sei bellissima”. “Eri tu, che cantavi ?” chiese la sirena. “Sì” rispose Scrum. “Sei tu, il mio audace ed allegro marinaio ?” domandò la sirena. “Sì, sono io” rispose Scrum. “Scrum, comportati bene !” replicarono gli altri uomini, tirandolo via dal bordo della scialuppa. “Ragazzi, non ho mai combinato molto, nella mia breve vita miserabile; c’è del vero, sì; ma, porco cane, tutti diranno che Scrum, è stato baciato da una vera sirena ! Lasciatemi !” replicò Scrum e, dopo essersi liberato dalla presa degli altri, ritornò al bordo della scialuppa, proprio quando la sirena iniziò ad intonare una canzone:

C’è un audace marinaio, che attendo dentro al cuore; non conosco il suo nome, ma ho bisogno del suo amore.
Voi fanciulle innamorate, venite tutte qua; l’allegro ed audace marinaio, un giorno arriverà. Solo lui può consolare il nostro cuore spezzato; il mio audace marinaio, prima o poi, arriverà.
C’è un audace marinaio, che attendo dentro al cuore; non conosco il suo nome, ma ho bisogno del suo amore.

“Hanno una bellissima voce” disse Perla. “E sono anche bellissime” aggiunse dicendo Jack. “Tipica reazione di tutti gli uomini che le vedono” disse Angelica. “Avresti reagito anche tu così, se quelle sirene, invece di essere state femmine, fossero stati maschi” replicò Jack ed Angelica lo guardò con sguardo preoccupato. Mentre quella sirena aveva cantato, ne erano spuntate delle altre e, tutte, guardarono i pirati sulla scialuppa; ma, all’improvviso, la sirena che aveva cantato, lasciò, da parte, la sua dolce voce ed il suo bellissimo aspetto, per tirare fuori due canini, tipo quelli da vampiro; Scrum gridò dalla paura e la sirena stava per prenderlo, quando l’uomo dalla barba bianca, la colpì con uno dei remi; le altre sirene si arrabbiarono e, una dopo l’altro, tirarono, in acqua, gli uomini sulla scialuppa, per poi mangiarseli; una sirena saltò e, stava per attaccare l’uomo con la barba bianca, quando questi la infilzò con la sua spada, facendola cadere morta in acqua.

Intanto, avendo visto che, finalmente, le sirene si erano fatte vive, Barbanera, Angelica, Jack, Perla ed altri uomini, erano scesi dal faro e, mentre camminavano sul pontile, Barbanera gridò: “Tutti pronti ! E’ cominciata !”; poi, si fermò e Perla disse: “Non pensavo che potessero essere così cattive”. “Cosa che tuo nonno, ha scordato di raccontarti” disse Jack. Le sirene, per avere le loro “prede”, stavano bucando la scialuppa, facendo entrare l’acqua in essa; gli uomini si difendevano con quello che potevano ma, poi, tutti caddero in acqua, visto anche che la scialuppa, ormai, si era rotta del tutto. Le sirene erano spietate e, quindi, continuarono a prendere alcuni uomini; a trascinarli nel fondale marino e, poi se li mangiarono; solo pochi riuscirono a sopravvivere: tra essi, vi furono Philip, Scrum, il ragazzo ed un paio di altri pirati. “Così non ce la faranno mai a catturarle; il mare è casa loro, quindi, hanno tutto lo spazio dove scappare” disse Perla. “Ottimo, mia prediletta: le faremo arrivare a riva; lo sapevo che hai sempre delle belle idee” disse Barbanera, accarezzando Perla su una guancia; poi, aggiunse gridando: “ Gente, non avete paura: incendiatele ! Spingetele a riva !”; allora, il resto della ciurma, accese della dinamite che, dopo essere stata buttata in mare, scoppiò, facendo spaventare le sirene; poi, ne venne buttata dell’altra e, altre sirene, si allontanarono dagli uomini in mare. “Gettate le reti in acqua ! Svelti !” ordinò Angelica; gli uomini, allora, gettarono le reti in mare ma, nel farlo, ad uno di loro cadde una dinamite dentro ad una scialuppa, la quale scoppiò in mille pezzi; fortunatamente, gli uomini si spostarono in tempo, prima che, anche a loro, succedesse una cosa del genere.

Barbanera, poi, mosse la sua spada e, dalla Queen Anne’s Revenge venne fuori tantissimo fuoco, che spaventò le sirene, le quali si diressero verso la riva, dove vi erano gli uomini con in mano le reti. Tutto ad un tratto, calò il silenzio, nel quale si sentiva solamente il rumore del mare; ma, poi, ad un certo punto, alcuni uomini vennero presi sott’acqua, segno della presenza delle sirene, che li trascinavano utilizzando anche delle fruste. Gli uomini cercavano di scappare, ma le sirene continuavano a prenderli, utilizzando queste fruste: “Ritirata ! Tutti a terra ! Salvatevi !” ordinò Jack, ma, quando gli uomini non si muovevano dall’acqua, Jack ripete gridando: “Ritirata, ho detto !”. “Codardi ! Tornate in acqua ! Non troverete rifugio, a terra ! La mia parola !” gridò, invece, Barbanera e, per avvertirli che diceva la verità, sparò nell’acqua evitando, per poco, uno degli uomini. “Jack, guarda là” disse Perla, indicando davanti a lei. Jack, allora, guardò nella direzione che stava indicando la bambina, per vedere tantissime altre sirene inferocite che stavano nuotando, velocemente, verso di loro; all’improvviso, una delle sirene, con la sua frusta, colpì il pontile, distruggendolo; Perla cadde in acqua e una sirena, con la frusta, la immobilizzò per la gamba. Fortunatamente, Jack, con la spada, tagliò la frusta, liberando Perla e facendo fuggire la sirena; poi, aiutò Perla a rialzarsi, dicendole: “Ecco: ho pagato il mio debito”. “Grazie, Jack” disse Perla. “Però, non dire che, ora, sei tu in debito con me, perché se non andremo avanti in eterno, con questa storia” disse Jack. Perla guardò verso il mare, vedendo che gli uomini erano in netta difficoltà; poi, voltò lo sguardo verso il faro e, senza dire nulla, corse verso di esso. Jack se ne accorse e gridò: “Perla ! Torna indietro ! E’ pericoloso !” e corse dietro la bambina.

Mentre correva sul pontile, Perla cercava di evitare di cadere in acqua e, cosa più importante, cercava di evitare anche le fruste delle sirene. “Perla ! Non farmelo ripetere più: torna indietro ! Se muori, Barbanera mi ucciderà !” gridò Jack, continuando a correre dietro a Perla che, riuscì, per un soffio, ad evitare una sirena, che, con metà corpo fuori dall’acqua, aveva cercato di prenderla; Jack la uccise con un colpo di spada e, poi, continuò a correre dietro a Perla, la quale, dopo aver salito velocemente tutte le scale, arrivò in cima al faro. Nello stesso momento, Philip era riuscito a raggiungere la riva, anche se era molto stremato. Perla si guardò intorno, nella speranza di trovare qualcosa adatto a lei e, quando trovò ciò che cercava, lo prese: si trattava di un grosso e lungo pezzo di legno; lo prese e, con esso, incominciò a picchiare contro il soffitto; in quel momento, stremato per la corsa fatta, arrivò anche Jack il quale disse, mentre prendeva fiato: “Ma che cosa ti è saltato in mente ?! Vuoi farti uccidere ?!”. “No, sto cercando di salvarci la vita !” replicò Perla, continuando a picchiare, con il pezzo di legno, contro il soffitto. “Cosa stai facendo ?” chiese Jack. “Hai visto come si sono comportate, prima, le sirene ? Hanno paura del fuoco; bé, io voglio aumentarlo” rispose Perla. “Non è rompendo un soffitto, che aumenterai, che ci salverai” disse Jack. “Ma io non voglio rompere solo il soffitto” disse Perla. “Vuoi distruggere il faro ?! Ma sei diventata matta ?!” disse stupito Jack, ma Perla non disse nulla; quindi, Jack si avvicinò a lei e, dopo averle messo una mano sulla spalla, aggiunse replicando: “Non sono tuo padre, ma non voglio che ti accada qualcosa”. “E’ l’unica idea sensata che mi è venuta in mente” disse Perla e Jack sospirò. Intanto, qualcosa si stava avvicinando a Philip, il quale era ancora a riva; il missionario si alzò in piedi, non accorgendosi che nell’acqua dietro di lui, vi era una sirena. “Coraggio; ancora ! Sta cedendo !” disse Jack, mentre aiutava Perla a picchiare, con il pezzo di legno, contro il soffitto; di fatti, da esso, stava incominciando ad uscire dell’acqua e, quando essa colpì il fuoco, aumentandolo, Jack buttò il pezzo di legno da una parte e, prendendo Perla, andò sul bordo: “Jack, ho paura” disse Perla. “L’idea è stata tua, quindi, si va fino in fondo” disse Jack e, stringendola forte a se, si buttò, proprio mentre il faro scoppiò, facendo uscire un’enorme nube di fuoco; la sirena, prese, appena in tempo, Philip, salvandolo da un pezzo di legno infuocato, che cadde dove si trovava lui; ma, nel salvarlo, la sirena rimase impigliata con la coda. Mentre si trovavano sott’acqua, Jack e Perla videro le altre sirene che nuotarono via, spaventate dall’esplosione; poi, entrambi, ritornarono in superficie e, mentre Jack nuotava verso riva, Perla stava aggrappata alla sua schiena. “Ne abbiamo una !” gridò uno dei marinai, mentre trascinava la rete a riva, nella quale vi era una sirena, insieme ad altri uomini. Barbanera, Angelica ed alcuni zombie, si avvicinò a loro, ma, quando tolsero la rete, non si trattava di una sirena, ma di Scrum, il quale, dopo aver sputato fuori l’acqua, disse: “Io la amo !”. “Controllatele tutte ! Dovete trovarmi una sirena ancora viva !” ordinò Barbanera; poi, rivolto ad Angelica, aggiunse domandando: “Dove è Perla ?”. “Non lo so; l’ultima volta, l’ho vista con Jack” rispose Angelica. “Dove è finita quella bambina ?!” replicò arrabbiato Barbanera. “Non penserai che le sirene l’abbiano presa e mangiata ?!” disse stupita Angelica. “Spero proprio di no” disse Barbanera, quando, vide Philip che stava guardando verso l’acqua; quindi, con alcuni uomini che tenevano in mano una rete si avvicinò ad esso, per vedere una sirena; quindi, gli uomini gettarono la rete, catturandola: “Ben fatto, marinaio” disse Barbanera. In quel momento, vennero raggiunti da Perla e da Jack; quest’ultimo, disse: “ Avete visto tutti, perché che col cavolo lo faccio un’altra volta !” e mise a terra Perla. “Perla ! Dove ti eri cacciata ?” chiese Barbanera avvicinandosi alla bambina. “Avete visto l’enorme fiammata del faro ? E’ stata un’idea della piccola” disse Jack. “E’ vero, bambina ?” domandò Barbanera, guardandola. “Avevo notato che le sirene avevano molta paura del fuoco e, visto che ne erano arrivate delle altre, ho pensato di aumentarlo” rispose Perla. “Ecco perché sei la mia prediletta” disse Barbanera; poi, rivolto alla ciurma, aggiunse ordinando: “ Tutti alla nave: rotta verso una baia sicura ! Ora !” e si diresse verso la nave, mentre Jack, Perla, Angelica e Philip, guardarono alcuni uomini, prendere la rete, con dentro la sirena, fuori dall’acqua e seguire il Capitano. Mentre passavano davanti a loro, la sirena guardò Perla, la quale non disse nulla; poi, mentre camminavano verso la nave, Perla disse: “Hai visto come mi ha guardata ? Sa che sono stata io”. “No, che non lo sa; come poteva saperlo, se era nell’acqua ? E, poi, credimi piccola, non è colpa tua” disse Jack, mentre camminava al suo fianco. “Ma perché mi è venuta in mente quell’idea ?! Ora, questa sirena non mi avrebbe guardato in quel modo” replicò Perla. “Certo che sei cocciuta; sai, mi fai venire in mente qualcuno” disse Jack.

Questo qualcuno, che si trattava poi, essere Barbossa, arrivò a White Cap Bay il mattino seguente; un mattino molto uggioso; il mare era mosso e non c’era traccia di sole. Barbossa, Gibbs, Groves ed alcuni altri uomini, stavano camminando sulla spiaggia dove, la sera prima, c’era stata la lotta con le sirene; quindi, si avvicinò ad un mucchio di sabbia e, mentre lo toccava con la gamba di legno, Groves si inginocchiò e, stupito, disse, nel prendere un pezzo di qualcosa: “Buon dio, questa é…”. “…una sirena. È una pazzia; rinuncio !” disse Gibbs. “Io non posso !” replicò Barbossa; poi, aggiunse chiedendo: “ Camminando sulla spiaggia, guardate mai indietro, alle orme sulla sabbia ? Non è uguale, solo che vedo le orme già di fronte a me”. “ Direi l’orma, ad essere esatti” lo corresse Gilette, l’altro uomo e Barbossa alzò gli occhi al cielo. “White Cap Bay, Signore; affrettiamoci” gli disse Groves. Ad un certo punto, si sentì un rumore in lontananza e grida di uomini; tutti, allora, voltarono lo sguardo verso il mare, per vedere la HMS Providence, attaccata da tantissime sirene inferocite. Barbossa, però, non sembrava darci molta importanza; di fatti, disse: “Viaggeremo a piedi; Gibbs, calcolate una rotta”. “Ma, Signore, gli uomini” disse Groves, guardandolo. “Sono già tutti morti” disse Barbossa. “Ma i morti non gridano” disse Groves. “Gridano ?! Non sento grida, ma lo stridio dei gabbiani. Voi che cosa sentite, Signor Groves ?” replicò Barbossa, tirando fuori la pistola e puntandogliela contro. “Lo stridio dei gabbiani; niente di più” disse Groves. “La rotta, Gibbs !” replicò Barbossa. Gibbs guardò la nave che, lentamente, stava affondando, mentre Gilette,  guardando il mare, a bocca aperta disse: “Mio dio !”. Barbossa si avvicinò a Gibbs e, puntandogli la pistola al collo, replicò arrabbiato: “ La rotta o ti uccido; lascio a te la scelta: non mi interessa quale !”. Gibbs lo guardò con sguardo di sfida; poi, si diresse da una parte e Barbossa lo seguì: “ In marcia, uomini !” gridò Groves e, i restanti, seguirono gli altri due. Mentre camminavano, Barbossa ordinò: “Aumentate il passo ! Sento che sono molto vicini !”. “Sarebbero stati più vicini, se fossimo andati con la nave” disse Gibbs. “Sarebbe stata, invece, solo una perdita di tempo; e, poi, se voi volete rinunciare, farete la fine di quelle sirene” disse Barbossa. “Avete visto come era ridotto quel faro ? Chissà cosa sarà successo” disse Groves. “Solo una grossa esplosione, può aver distrutto quel faro e, nel vedere come era ridotto, credo che ciò sia avvenuto non tanto tempo fa; probabile, anche ieri sera” spiegò Gibbs. “Ma chi può aver pensato ad un’idea del genere ?! Poteva uccidere qualcuno” disse stupito Groves. “Chiunque l’abbia pensata, l’ha fatta franca alle sirene e, credetemi signori miei, sono in pochi che ci riescono” disse Barbossa. Barbanera e la sua ciurma è finalmente riuscito a catturare una sirena e, ora, la Fonte della Giovinezza è solo ad un passo di distanza; ma, ci sono ancora da cercare i due calici d’argento di Ponce de Leon e c’è un’altra sorpresa per Jack

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Capitolo 6
*** Il papà di Perla Parte I ***


La Queen Anne’s Revenge aveva già fatto rotta, su ordine di Barbanera, verso una baia sicura e poco distante da White Cap Bay; dopo la nottataccia passata a catturare una sirena, la ciurma si stava concedendo un po’ di riposo, tranne Jack, il quale se ne stava sul ponte a scolarsi una bottiglia di rum, quando sentì dei passi; quindi, girò lo sguardo e stupito disse, vedendo di chi si trattava: “ Ti credevo già a letto”. Questo qualcuno, che era Perla, disse: “Non riuscivo a dormire”. “Vieni qui: ho bisogno di un po’ di compagnia” disse Jack e Perla, allora, andò da Jack il quale, dopo aver messo la bottiglia di rum da una parte, la prese sulle ginocchia; in verità, quel gesto gli era venuto spontaneo: le sue braccia si erano mosse da sole e Perla non aveva neanche esitato di essere messa sulle sue ginocchia; in fin dei conti, Jack sapeva che a quella bambina mancava una figura paterna e, di certo, non poteva permettere a Barbanera di volerle bene “per forza”, per i suoi loschi scopi; poi, venne distolto dai suoi pensieri, quando Perla disse: “Pensavo a quella sirena ed al modo in cui mi ha guardata, quando mi è passata davanti; non riesco a dimenticarmelo”. “Il tuo problema, piccola, è che ti senti in colpa per la brillante, ma pericolosa, idea che hai avuto: se non avessi fatto saltare in aria quel faro, a quest’ora avremmo metà della ciurma” spiegò Jack. “Abbiamo metà della ciurma e, credimi Jack, incendiare quelle sirene, era proprio l’ultima cosa che volevo fare” disse Perla, guardandolo. “Mettiamola così, allora: metà ti senti in colpa, perché quella sirena è stata catturata, ma, metà dovresti essere fiera, perché hai salvato la ciurma, da essere fatta fuori dalle altre sirene” disse Jack. Perla sorrise; poi, mentre guardava il mare, disse: “Inoltre, continuo a pensare al mio nonnino: chissà, ora, dove si trova”. “Sicuramente ti starà cercando; anzi, il mio istinto da pirata, mi dice che, molto probabilmente, può anche essere dietro di noi” disse Jack. Perla lo riguardò e stupita disse: “Veramente ?!”. “Ehi, piccola, io sono il grande Capitan Jack Sparrow” disse sorridendo Jack.

Sentendo il cognome “Sparrow”, a Perla venne in mente che suo nonno e sua mamma, parlavano spesso di un certo Sparrow; quindi, gli disse: “ Lo sai che mia mamma e mio nonno, parlano sempre di uno Sparrow ? Magari, siete parenti”. “Piccola, non ci sono tanti Sparrow in circolazione e, quelli che ci sono, come me, sono speciali” disse Jack. “Non è chiamarti Jack Sparrow, che ti rende speciale” disse Perla. “Ah, no ?! Allora, che cosa è ?” domandò stupito Jack. “Il fatto che sei simpatico e buono e, ciò, ti rende diverso da tutti gli altri pirati” rispose Perla. Jack le sorrise, così come Perla sorrise lui; poi, entrambi, guardarono il mare; ma, i due, non si erano accorti che Angelica li aveva osservati per tutto il tempo della conversazione e, sorridendo, perché per la prima volta vedeva Jack che si prendeva cura di qualcun altro, se ne andò a dormire.

Arrivò un nuovo giorno, dove la Queen Anne’s Revenge attraccò vicino ad una baia, ma, prima che la ciurma scese, Barbanera coprì gli occhi di Jack, con un foulard: “Come mai Barbanera ha voluto coprire gli occhi di Jack ?” chiese Perla. “Perché non vuole fargli vedere dove abbiamo attraccato” rispose Angelica. In quel momento, alcuni uomini, passarono davanti a loro, tenendo una teca di vetro, con dentro la sirena e dell’acqua; la sirena, guardò Perla e, lei, per evitare il suo sguardo, guardò da un’altra parte. Quando furono scesi a terra. Angelica, avendo notato che Perla, quando era passata la sirena, aveva guardato da un’altra parte, le disse: “ Non sentirti in colpa per quello che hai fatto: Barbanera è fiero di te” e seguì gli altri. Perla sospirò; poi, seguì, anche lei, il resto della ciurma.

Mentre camminavano sulle piccole alture poco distanti dal mare, Perla, che si trovava a fianco di Jack, ogni tanto voltava lo sguardo all’indietro, per vedere la sirena dentro alla teca di vetro: “Quando mai ho deciso di imbarcarmi per questa avventura” disse Scrum. “Non hai deciso tu, ma ti hanno obbligato” gli disse Perla, guardandolo. “Deciso o obbligato, non importa: è ugualmente faticoso” disse Scrum. Ad un certo punto, Barbanera si fermò e, di conseguenza, si fermò anche il resto della ciurma; poi, mentre slegava il foulard sopra gli occhi di Jack, disse: “Tocca a te, ora, Sparrow”. “Era proprio necessario coprirmi gli occhi ?” domandò Jack. “Meglio che tu non sappia, la posizione della mia nave: sono un uomo prudente” rispose Barbanera. “Saresti stato ancora più prudente, se avessi coperto gli occhi anche alla piccola: ricordati che, anche lei, non fa proprio parte della tua ciurma” disse Jack. “Perla non mi tradirà mai; e, poi, io mi fido di lei” disse Barbanera, mentre accarezzava Perla su una guancia; poi, riguardò Jack ed aggiunse dicendo: “Sei tu, invece, quello non prudente”. “Ma io lo sono” e, dopo aver preso fuori la bussola, l’aprì ed aggiunse dicendo: “E ciò che più voglio...” e, dopo che l’ago si fu fermato, finì dicendo: “…è la nave di Ponce de Leon” e camminò per la direzione che indicava l’ago; gli altri, allora, lo seguirono.

Camminarono su vaste alture; in mezzo ad una folta foresta ed in mezzo all’acqua; Scrum, che era uno di quelli che, a fatica, portava la teca di vetro con dentro la sirena, chiese: “Perché ce la dobbiamo portare con noi ?”. “Perché ci serve una lacrima e ci serve fresca” rispose Angelica, mentre camminava dietro di Jack, il quale guidava il gruppo; dietro ad Angelica vi era Barbanera e, di fianco a lui, invece, c’era Perla; poi, dietro di loro, vi erano tutti gli altri. “Come era il rituale, hai detto ? Acqua della Fonte ed una lacrima di sirena ?!” domandò Jack. “E due calici d’argento: uno con dentro la lacrima e uno senza” rispose Angelica. “Quindi uno con lacrima ed entrambi con l’acqua; è complicato anzichenò” disse Jack. “Acqua dentro a tutti e due e, in uno, anche la lacrima ! La persona che beve l’acqua con la lacrima, ottiene tutti gli anni di vita dell’altro” spiegò Angelica. “Ed esattamente quanti ?” chiese Jack, ma si fermò disgustato, quando un serpente gli nuotò davanti a lui; senza paura, Angelica lo prese in mano e, mentre se lo faceva strisciare sopra ad un braccio, rispose: “Tutti gli anni che l’altro ha vissuto e che avrebbe vissuto, se il fato lo avesse graziato” e, mentre parlava, avanzava verso Jack, il quale, però, indietreggiava per paura del serpente il quale, per più volte, cercò di attaccarlo; ma, poi, Angelica, voltandosi, lo gettò via e Jack tirò un sospiro di sollievo. “Odio i serpenti” disse Perla. “Ecco qualcosa che abbiamo in comune, piccola” le disse Jack.

Poco dopo, la ciurma si fermò, per far riprendere fiato a chi stava trasportando la teca di vetro e, mentre Philip si rinfrescò la faccia, con dell’acqua che veniva giù da una piccola cascata, Jack si avvicinò a lui e gli disse: “Reverendo, nel remoto caso che non finisca bene per me, o per la piccola, ritengo utile precisare, che sono più che disposto a credere in tutto quello che devo, in modo che io e la piccola, possiamo essere accolti, dove vanno tutti i bravi santarellini, comprendi”. “C’è una parola apposta, Jack, ed è conversione” disse Philip. “Di questo, ne parliamo nel caso servisse” disse Jack. Philip, poi, voltò lo sguardo verso la sirena e vide che faticava a respirare; quindi, gridò, verso lo zombie: “Quartier Mastro, la sirena non respira”. “Ha l’acqua !” replicò lo zombie. “Le serve l’aria” replicò Philip e, mentre cercava di aprire la teca, Perla si avvicinò a Jack ed entrambi lo guardarono. “Apritela” disse Philip. “Ci scapperebbe” gli disse lo zombie. “La ucciderete” replicò Philip. “Sono per la posizione del missionario” disse Jack. “Anche io” aggiunse dicendo Perla. “Due contro di uno; meglio non rischiare” disse Jack, ma lo zombie rise, fregandosene della salute della sirena; quindi Philip, in uno scatto veloce, prese la spada dello zombie ed aprì la teca, facendo entrare l’aria per la sirena, la quale poté finalmente respirare. “Visto” disse Philip, guardando lo zombie, il quale riprese la spada ma, prima che la teca si potesse chiudere del tutto, Perla ci mise un pezzo di legno, lasciandola un po’ aperta. “Si riparte !” ordinò Barbanera e riprese a camminare. Philip guardò la sirena, la quale lo guardò a sua volta; poi, la sirena spostò lo sguardo lateralmente, per incrociare quello di Perla e, questa volta, lo sguardo della sirena era diverso e Perla capì che le era riconoscente, ad entrambi: a lei ed a Philip. “Sembra che tu ti sia fatta una nuova amica” disse Jack. Perla lo guardò e, poi, insieme a lui ed a Philip, seguì Barbanera, Angelica e gli zombie, mentre alcuni uomini ripresero a trasportare la teca di vetro. Il viaggio era lungo e, mentre camminavano, Jack tagliava gli arbusti con la sua spada, finché non arrivarono ad un dirupo e, per ragion di cose, si dovettero fermare: “Come pensavo” disse Jack, mentre osservava l’acqua che scorreva di sotto; poi, voltando lo sguardo verso gli altri, aggiunse dicendo: “Non è di qua” e rimise via la spada. “E’ di qua, invece, vero ?” replicò Angelica, andando di fianco a lui. “Sì…certo…ma…dobbiamo fare il giro da est” spiegò Jack, mentre teneva aperto la bussola. “Ci porterebbe lontano dalla strada per i calici” disse Angelica. “Ma, poi, torniamo indietro” disse Jack. “Non c’è tempo !” replicò Angelica. “Sei tu che hai insistito a portarci la sirena !” replicò Jack. “Ammutinarsi, ci ha rallentati !” replicò Angelica. “Cammini da femminuccia” replicò Jack. “Tu, invece, no ?” disse sorridendo Angelica. “Deve andare qualcuno !” replicò Barbanera. “Voi dire separarci ?!” disse stupita Angelica. “Vuoi dire saltare ?!” disse stupito Jack; poi, aggiunse dicendo: “Andrà la piccola; fino adesso, non ha detto nulla”. “Non ho detto nulla, perché non avevo niente da dire” replicò Perla, guardandolo. “Bé, qualcosa da dire ce lo avrai, è sarà il tuo grido, quando salterai giù” disse Jack. “Perla non andrà !” replicò Barbanera. “Sì, che andrà; è piccola e non le accadrà nulla; e, poi, c’è un bel po’ d’acqua, la giù, dove può nuotare” disse Jack. “Perla non andrà ! Non voglio che le accada qualcosa di brutto !” replicò arrabbiato Barbanera. “Allora, sono proprio curioso di sapere chi andrà” disse Jack. “Sparrow, andrai tu; trova la nave e recupera i calici” disse Barbanera. “Sparrow ?! Come fai a sapere, che non scapperà ?!” disse stupita Angelica. “Già; come fai a sapere che non scapperà ?” disse Jack. “Non possiamo fidarci, padre: andrò io” disse Angelica. “Andrà lei” disse Jack ed Angelica stava per saltare, quando Barbanera la fermò; poi, rivolto a Jack, domandò: “ Quanto è distante la Fonte ? Non ho più molto tempo !”. “Circa un giorno di marcia a nord, seguendo quel fiume; incontri una serie di pozze e ci sei quasi” rispose Jack, mentre guardava la bussola. Barbanera cercò di prendergliela, ma Jack la teneva ben stretta; ma, poi, quando riuscì a prenderla, replicò dicendo: “Andrai tu !”. Lo zombie gli puntò la spada contro; quindi Jack disse: “Ero sicuro che finiva così”; poi, guardò in basso e, mentre lo faceva, aggiunse dicendo: “Sai quella voce che ti parla nei posti molto alti, hai presente e che ti dice salta ? Io non la sento”; ma, spostò lo sguardo, quando Barbanera gli puntò la pistola contro la testa, dicendogli: “Voglio quei calici !”. “Sparate, così non serve che mi butto” disse Jack. “Tu, ora, vai e, poi, ritorni, oppure, uccido loro due” disse Barbanera e puntò la pistola sia contro Angelica, che contro Perla. “Non ucciderete vostra figlia e nemmeno la piccola Perla” disse Jack. “Quartier Mastro, dammi altre sei pistole, tutte scariche, meno due, ma non dirmi quali sono quelle due” ordinò Barbanera e lo zombie, quindi, preparò sei pistole scariche, delle quali due cariche e le mise sopra una roccia; poi, Barbanera disse: “A voi la scelta, Signor Sparrow”. Jack guardò prima Angelica e, poi, Perla; poi, guardò le sei pistole e presa la penultima da sinistra: quindi, la consegnò a Barbanera, il quale gli chiese: “Sicuro ?”. “Certamente” rispose Jack. “Angelica, tu sarai la prima” disse Barbanera e, quindi, Angelica si mise davanti a lui. “Ti è andata bene, piccola: tu verrai dopo” disse Jack e Perla lo guardò stranamente. Barbanera puntò la pistola contro Angelica ma, quando sparò, essa era scarica; quindi, Barbanera disse: “Un’altra”. Jack prese la seconda da sinistra e disse: “Ma sì, non ce n’è una carica” ma, quando la puntò verso l’alto, essa sparò veramente; quindi, Barbanera disse: “Un’altra”. “Se ci tenete tanto ad uccidere la piccola, perché non la lasciate saltare ?”. “Se tu salti e muori, Perla avrà la sua occasione” disse Barbanera. “Vuoi veramente farla saltare ?!” disse stupita Angelica, stringendo Perla a se. “Se è coraggiosa, come io penso, allora non avrà problemi a saltare” disse Barbanera; poi, guardando Perla, aggiunse domandandole: “Non è vero, bambina ?”. “Sì, Capitano” rispose Perla. “Coraggiosa come suo nonno ed anche come il padre” disse Barbanera. “Il padre ?! Tu conosci il padre della piccola ?!” disse stupito Jack. “Un’altra pistola, Jack” replicò Barbanera, guardandolo. Jack, però, andò dallo zombie e disse: “Ohi; se io, ora, salto, dici che mi salvo ?”. Lo zombie allungò la mano verso Angelica, la quale gli consegnò la bambola con le sembianze di Jack e lo zombie la lanciò giù dal dirupo e, mentre la bambola cadeva, Jack gridava; poi, quando ebbe finito, lo zombie gli disse, guardandolo: “Sì, ora ti salverai”. “Tutte sciocchezze ! Vado io !” replicò Angelica e, stava per saltare, quando al suo posto, saltò Jack: “Jack !” gridò Perla e, stava per seguirlo, quando Barbanera la fermò. Fortunatamente, Jack riemerse dall’acqua e disse: “Bagnato; di nuovo bagnato ! E, stavolta, la piccola non centra” e nuotò dall’altra parte. “Continuiamo; verso nord, alla Fonte” ordinò uno degli zombie e, mentre ricominciarono il cammino, Barbanera, Angelica e Perla, guardarono Jack che nuotava; poi, Angelica disse: “Bella mossa, padre; sapevi quali erano cariche, vero ?”. “Certo, mia adorata; d’altronde, non potevo permettere che, qualcosa di brutto, accadesse a te ed alla piccola Perla” disse Barbanera e, dopo aver consegnato la bussola di Jack a Perla, seguì gli altri. “Jack starà bene, non è vero Angelica ?” chiese Perla, guardando Angelica, la quale rispose dicendo: “ Sì, starà benissimo” e seguì Barbanera. Perla stette, un po’, ad osservare l’acqua che scorreva sotto il dirupo; poi, seguì gli altri e, mentre camminava dietro di loro, aprì la bussola e, la cosa che la sorprese, è che l’ago si fermò in una direzione; lei, in quel momento, non stava pensando a Jack, ma a suo nonno: che l’ago indicasse proprio lui ? Se era così, allora suo nonno era molto vicino a lei e, cosa più importante, era vivo.

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