Going Ahead 'n' Coming Back -Nothing's too easy 2-

di funkia
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Everyday Life ***
Capitolo 2: *** Growing Up ***
Capitolo 3: *** You Again ***
Capitolo 4: *** Crush ***
Capitolo 5: *** I Miss You ***
Capitolo 6: *** I Need Time ***
Capitolo 7: *** I See You ***
Capitolo 8: *** Getting Together ***
Capitolo 9: *** Wanna Stay With You ***
Capitolo 10: *** What? No Way! ***
Capitolo 11: *** Finally Coming Back ***
Capitolo 12: *** This Is My Wish ***
Capitolo 13: *** The Family grows ***
Capitolo 14: *** Under Control ***
Capitolo 15: *** Trapped ***
Capitolo 16: *** Quiet Before The Storm ***
Capitolo 17: *** War ***
Capitolo 18: *** It's Over ***
Capitolo 19: *** Ahead ***
Capitolo 20: *** The Very End ***



Capitolo 1
*** Everyday Life ***


La scrivania era piena di carte senza un ordine preciso,alcune semplicemente macchiate d’inchiostro,altre coperte da una calligrafia elegante e contrassegnate da firme,altre chiuse da ceralacca

               GOING AHEAD ‘N’ COMING BACK

              

                             1. EVERYDAY LIFE       

 

I'm glad when I'm makin' love to you
I'm glad for the way you make me feel
I love it 'cause you seem to blow my mind
Everytime
I'm glad when we walk you hold my hand
I'm happy that you know how to be a man
I'm glad that you came into my life
I'm so glad                                                                  Jennifer Lopez- I’m glad

 

 

 

La scrivania era piena di carte senza un ordine preciso,alcune semplicemente macchiate d’inchiostro,altre coperte da una calligrafia elegante e contrassegnate da firme,altre ancora chiuse da ceralacca rosso brillante.

 

Delle mani importanti rovistarono tra i fogli spargendoli disordinatamente ai lati del tavolo,urtando gli oggetti che ci stavano sopra e rendendo tutto più caotico.

Un sospiro esasperato e due dita si intrecciarono attorno alla tazza di caffé che aveva macchiato qualche foglio. Un sorso e un altro sospiro.

 

Il ragazzo si lasciò andare sulla sedia passandosi una mano tra i capelli corti e castani,che lo rendevano più adulto di quanto non fosse in realtà.

Si umettò il labbro indeciso e si alzò di nuovo incamminandosi verso il grande corridoio alla sua sinistra.

 

Con passi decisi raggiunse una porta di legno contrassegnata da una targhetta in ottone che risplendeva quasi volesse sottolineare la sua importanza in quel posto. Bussò un po’ incerto e aspettò che la voce lo invitasse ad entrare nella stanza.

 

Quando aprì la porta non poté trattenere l’agitazione e prese a grattarsi la nuca in modo quasi frenetico.

La figura che stava dietro la scrivania teneva la testa china ed era impegnata a scrivere su una grande pergamena raffinata,che il ragazzo riconobbe essere una pratica piuttosto importante. Quando l’uomo finì di scrivere alzò lo sguardo su di lui e la sua espressione seria si aprì un sorriso sereno.

 

“Oh Bonar,problemi?”

 

Il ragazzo si fece prendere dall’ansia e si schiarì la voce più volte prima di iniziare a parlare “Generale…intendevo Signor Generale…Signore,le pratiche che cercava…non le trovo,Signore”

 

Il Generale,che non era altro che un giovane uomo dai tratti solari e dei caldi capelli rossi, sorrise al comportamento della recluta ricordandogli i suoi primi giorni di lavoro.

 

“Non preoccuparti Bonar,non è colpa tua. Ha chiamato mia moglie,le pratiche sono a casa” il Generale alzò gli occhi al cielo sorridendo “Senza quella donna sarei perso”

 

La recluta abbozzò un sorriso e sentì l’adrenalina accumulata lasciare il suo corpo. Non era mai bello essere il nuovo sul posto,ma era contento di avere un capo tanto…umano.

 

Improvvisamente la porta si spalancò rivelando un uomo dai capelli corvini e scintillanti occhi verdi.

 

“Ron,lo sai che oggi…” si fermò di botto quando vide il ragazzo castano stare immobile al centro della stanza “…oh,scusa non sapevo fossi impegnato”

 

L’uomo dai capelli rossi ridacchiò “L’avresti saputo se tu avessi bussato,come fanno tutti i tuoi colleghi,Potter

 

Il moro storse il naso in una smorfia divertita “Questo perché tutti ti considerano il capo qui dentro” si voltò con un sorriso verso il novellino che li guardava confuso e anche un po’ intimorito “Dì un po’ ti pare che abbia l’aspetto di un Generale?”

 

Bonar spostò lo sguardo da Harry a Ron con un certo disagio. Il Generale rise alzandosi dal suo trono e si portò accanto a lui poggiandogli una mano sulla spalla,senza abbandonare il suo sorriso.

 

“Non farti impressionare Bonar. Se Potter si permette di dire certe cose è perché mi conosce da quando ero alto quanto un soldo di cacio,altrimenti l’avrei sbattuto fuori dal mio ufficio a suon di calci in culo

 

Harry rise “Vorrei proprio vederti!”

 

Ron scosse la testa alzando gli occhi al cielo “Che cosa vuoi,comunque?”

 

“Te ne sei dimenticato,non è vero?” sospirò l’altro rassegnato “Devo venire a casa con te,Hermione ha bisogno di certe formule che ha elaborato a lavoro con Ashley. Se sono entrato senza bussare è perché avevo paura che saresti andato senza di me”

 

Il rosso si grattò la nuca “Davvero mi avevi detto che saresti venuto con me?Ma sei sicuro?” Harry alzò gli occhi al cielo e Ron spostò lo sguardo sul ragazzo che continuava a stare immobile al centro della stanza “Bonar,perché non ti unisci a noi?”

 

Il ragazzo sembrò risvegliarsi tutto ad un tratto e spalancò la bocca incertoCo-come signore? ...Signor Generale, intendevo”

 

I due uomini si scambiarono un’occhiata divertita e Ron tornò a rivolgersi a lui “Mi piacerebbe che ti sbrigassi tu di quelle pratiche. Passi a casa mia a prenderle e poi sei libero di andare. Ti inviterei anche a cena ma ultimamente ho già abbastanza bocche da sfamare”

 

Harry rise di gusto “Dì piuttosto che stai mettendo su una scuola!”

 

Bonar aggrottò le sopracciglia e squadrò il Generale da capo a piedi “Lei…lei ha figli Signore?”

 

Ron si spostò dietro la scrivania cominciando a riordinare le ultime cose con un sorrisino stampato sulla faccia “Oh,eccome se ne ho. Ne ho sei:due femmine e quattro maschi”

 

La mascella di Bonar cominciò a crollare velocemente verso terra e i suoi occhi si ingrandirono a dismisura “Sei?Ha veramente sei figli? Mi sta prendendo in giro?” Ron si limitò a scuotere la testa col solito sorrisino “Ma…ma…mi scusi ma quanti…”

 

“Trentacinque” lo interruppe lui senza alzare la testa dalla scrivania “Ho trentacinque anni”

 

Harry cercava di trattenere le risate mentre guardava la faccia del novellino assumere un’espressione sempre più incredula. Aveva allargato così tanto gli occhi da sembrare il fratello di Luna Lovegood.

 

“Ma come si fa ad avere sei bambini a trentacinque anni?!

 

Questa volta Harry scoppiò a ridere facendo arrossire il ragazzo che abbassò lo sguardo repentinamente. Ron gli rivolse un sorriso rassicurante.

 

“Non farci caso,è che tutti reagiscono così la prima volta. E’ la frase che mi sento dire più spesso”

 

Il novellino impallidì “Non intendevo offenderla Gen…Signor Generale”

 

“Non mi hai offeso,Bonar, trovo che la tua sia una domanda più che lecita. Anche io mi sarei sorpreso se,quando avevo la tua età, qualcuno mi avesse detto di avere sei figli a trentacinque anni”

 

Harry rise ancora più forte “Ma non dire stupidate!Tu alla sua età ne avevi già due di bambini!”

 

Ron arrossì e si schiarì la voce “Ad ogni modo,devi pensare Bonar che quando io ero giovane…cioè più giovane di adesso…c’era ancora la guerra. E’ questo ha creato un sacco di confusione tra le famiglie e le giovani coppie. Quando ho sposato mia moglie avevo solo diciotto anni”

 

“Già” riprese il discorso Harry appoggiandosi alla parete “io ne avevo più o meno una ventina quando ho sposato Ginny

 

“E conta che il mio figlio più grande ha diciassette anni. E in poco tempo mi sono ritrovato con altri cinque figli,un cane,un gatto e tre gufi”

 

Harry aggrottò la fronte “Io ancora non capisco di cosa ve ne facciate di tre gufi”

 

Ron assunse un’espressione stanca “Parli bene tu,i tuoi figli non sono ancora in piena adolescenza!”

 

Bonar li guardò un po’ e si grattò la nuca imbarazzato “Credete che sia grave a vent’anni non avere uno straccio di ragazza? Tornare a casa ed essere solo,stare in silenzio e mangiare solo pizza davanti alla tv”

 

Harry e Ron si scambiarono uno sguardo e sospirarono “Bei tempi quelli!”

 

                                                                                     *

 

Hermione si era posizionata in cucina davanti alla finestra. Le piaceva cucinare in quell’angolo, poteva sentire i suoi figli urlare e divertirsi e controllare che tutto andasse bene. Le infondeva una tranquillità, quella sensazione di essere a casa, che nessun’altro posto poteva darle.

 

Sentì improvvisamente un rumore sordo e si bloccò un attimo tendendo un orecchio. Quando sentì le voci di due dei suoi bambini cominciare a litigare sorrise e riprese a sminuzzare il prezzemolo.

 

Sobbalzò quando sentì qualcosa di peloso sfiorarle le gambe,ma si accorse che era solo il loro vecchio cane dal folto pelo rosso e il muso più dolce che un cucciolo potesse avere.

 

Hermione gli sorrise “No Panfolo, ancora non c’è niente da mangiare”

 

Il cane la guardò un po’ e si mise seduto al suo fianco. Ad un certo punto si rialzò e abbaiò un paio di volte.

Automaticamente Hermione alzò la testa verso la finestra e lasciò stare tutto quello che stava facendo per correre fuori.

 

Stava quasi per varcare la soglia di casa quando si accorse di indossare le sue pantofole preferite,le tolse in fretta e cominciò a correre per il prato umido,scalza e sorridente.

Con un balzo si aggrappò a Ron legando le gambe dietro la sua schiena e attaccandosi bisognosa alle sue labbra.

 

Ron,che non l’aveva vista, rimase un attimo sorpreso ma la strinse forte a sé lasciando che approfondisse il bacio.

 

“Mi sei mancato” disse lei sussurrando dolcemente contro le sue labbra,senza accennare a volersi staccare da lui

 

Ron rise “Amore,abbiamo ospiti”

 

La giovane donna si staccò subito da lui e si guardò intorno fino a che non vide il ragazzo che imbarazzato si era rifugiato alle spalle di Harry. Tornò a posare i piedi a terra e con lieve imbarazzo gli tese la mano.

 

“Salve,io sono Hermione Weasley, la moglie di Ron. Scusami per il mio comportamento ma Ron ha la bruttissima abitudine di non avvisare mai quando porta gente a casa”

 

Ron arrossì leggermente e il ragazzo rise “Piacere di conoscerla,signora. Ha veramente una casa meravigliosa!”

 

Hermione si scambiò uno sguardo divertito col marito “Ma se non sei ancora entrato”

 

Bonar arrossì così tanto che rischiava di andare al fuoco “Sì,ma…insomma in confronto a casa mia è una villa!Quanti piani ha?due?”

 

“Tre,ma il terzo è solo la camera di James e il balcone”

 

Il gruppetto si incamminò verso casa e Hermione si offrì per prendere il giaccone di Bonar. Il ragazzo si stupì di quanto rumore ci fosse in quella casa,ma dopotutto, pensò, con sei figli era inevitabile. E quel trambusto non era fastidioso, ma allegro e solare.

 

Harry si accomodò sul divano con un sorriso e fece cenno al novellino di sedersi al suo fianco. Con un altro cenno della testa gli indicò Ron che aveva assunto un’espressione stanca,mentre la moglie lo rassicurava con un bacio sulla tempia. Bonar continuava a non capire.

 

“Ragazzi,papà è a casa!”

 

Improvvisamente ci fu il silenzio e poi, come se fosse stata la quiete prima della tempesta, il trambusto raddoppiò seguito da passi veloci che scendevano le scale.

In un secondo Ron si ritrovò davanti una mandria di teste rosse che urlavano per farsi capire. Ron sospirò esasperato.

 

“Basta!Mettetevi in fila!In fila!”

 

I ragazzi si calmarono formando una fila indiana dal più grande al più piccolo, tutti straordinariamente rossi. Bonar li fissava sbalordito.

 

“James”

 

“Papà,posso avere venti falci?”

 

Ron lo guardò un po’ con aria stanca “James,te ne ho date trenta l’altro ieri!”

 

Il ragazzo si passò una mano tra i capelli color fiamma che ricadevano sugli occhi “Lo so,ma dovevo portare fuori una ragazza!Dovevo fare buona impressione!”

 

E adesso a che ti servono?”

 

James scosse le spalle semplicemente “Per un’altra ragazza”

 

Ron sospirò rassegnato e sfilò venti falci dal portafoglio porgendole al figlio che si volatilizzò non appena ebbe il denaro in mano. Alzò gli occhi per incontrare lo stesso azzurro nella sua secondogenita.

 

Papino,domani sera Kelly fa una festa a casa sua,saremo solo pochi amici. Posso andarci?”

 

Ron inarcò un sopracciglio “Sei sicura che non girino alcolici a questa festa?”

 

“Sicurissima!”

 

Alex, spero che tu non mi stia dicendo bugie. E ti voglio a casa per le undici e mezzo!”

 

La ragazza lo guardò come se fosse pazzo “Ma papà…”

 

“Niente ma!”

 

Alex si imbronciò per un attimo ma decise che sarebbe stato meglio non replicare. In fondo alla festa ci sarebbe andata. Nel lasciare la stanza passò davanti a Bonar e gli rivolse un sorriso giocherellando con una ciocca di capelli rossa come il fuoco.

 

Ron alzò gli occhi al cielo e si focalizzò sul ragazzo che gli stava adesso di fronte.

 

Micheal

 

Il ragazzo,che non aveva più di tredici anni, tornò ad urlare emozionato come aveva fatto quando era entrato “Ieri io e Matt siamo andati a Diagon Alley e sai cosa c’era? La nuova Nimbus 3000! Dovresti vederla,papà, va come le schegge!Nessuna scopa è più veloce di quella!E’ la migliore in circolazione!”

 

Ron fece una smorfia sarcastica “Fammi indovinare…vuoi che te la compri?”

 

Micheal si infervorò ancora di più “Papà,tu non capisci!Io devo avere quella scopa! E’ la cosa più stramegagalattica che ci sia! Con quella scopa vinceremo il campionato senza sforzo!E anche Matt la comprerà!”

 

Harry, che se n’era rimasto con un sorrisino seduto accanto a Bonar, si alzò in piedi con aria incredula “No,no,no aspetta un attimo!Questo è tutto da vedere!Non comprerò un’altra scopa a Matt, ha già la sua e funziona d’incanto!”

 

Micheal fece un verso di delusione e si voltò supplichevole verso il padre che scosse la testa “Hai sentito lo zio,no? Avete già delle ottime scope,non hai bisogno di un’altra. Adesso fila di sopra a fare i compiti!Manca una settimana all’inizio della scuola e non ti ho mai visto con un libro in mano per tutta l’estate!”

 

Il ragazzino sbuffò e il fratello più piccolo gli diede uno spintone per farsi avanti. Teneva in mano un cacciavite ed  era tutto sporco d’olio. I capelli da rossi erano diventati color mattone sporco. Ron lo guardò dalla testa ai piedi.

 

E tu cos’hai combinato?”

 

Il ragazzino,con degli scintillanti occhi scuri, si pulì il viso con una manica “Ho cercato di smontare il motore di una macchina” disse semplicemente “Senti,posso andare dal nonno domani?”

 

Ron si scambiò uno sguardo confuso con Hermione che gli sorrise dolcemente “Dal nonno?!Da quando in qua hai così tanta voglia di andare dal nonno?”

 

Il piccolo fece un sorriso “Da quando ha un computer! Ha detto che possiamo smontarlo insieme se ho voglia”

 

Ron sospirò “Simon,non puoi smontare tutto ciò che ti capita a tiro. Quella roba costa tantissimo, mi va bene finché smonti vecchie radio ma non voglio che smonti niente che abbia molto valore”

 

Simon parve pensarci un po’ su e poi si aprì in altro sorriso “Allora puoi comprarmi un’altra radio?”

 

“Simon…”

 

“Una piccola!”

 

“Vedremo cosa possiamo fare” il ragazzino abbracciò forte il padre e uscì di casa,probabilmente per finire di smontare il motore della macchina.

Ron sospirò pesantemente e si passò una mano sugli occhi. Stava quasi per voltarsi e rilassarsi sul divano quando notò una massa di capelli ricci e rossi che teneva per mano l’ultimo dei suoi figli.

 

“Ciao papino!” lo saluto la bimbetta con un sorriso

 

Ron si sciolse in uno sguardo dolce “E voi due,cosa dovete dirmi?”

 

La bimbetta guidò in avanti il fratellino che con passi incerti porse un foglio a Ron. Lui lo prese e lo guardò abbozzando un sorriso. Sul foglio c’era una sfilza di omini più o meno stilizzati con i capelli rossi,e solo uno con dei gonfi capelli castani.

 

“Lo abbiamo fatto per te! Ben ha disegnato la mamma!”

 

Ron si voltò verso i due uomini seduti sul divano con un sorriso “Dio quanto mi piacciono i bambini quando sono ancora piccoli!”

 

Intanto la bimbetta si era avvicinata a Bonar e lo studiava seria. Improvvisamente si aprì in un sorrisone e gli tese la mano con una naturalezza disarmante.

 

“Ciao,io mi chiamo Thea. Anche se il mio nome vero è Althea,come quella della mitologia, la conosci? Mamma mi ha chiamato così perché non voleva essere l’unica in famiglia ad avere un nome mitologico,ma a me il mio nome non piace mica tanto,sai? Così tutti mi chiamano Thea. Mamma non è molto contenta,ma alla fine si è dovuta arrendere a chiamarmi così,anche perché papino la chiama con un nomignolo pure a lei. Lo sai cos’è un nomignolo,vero? Tipo un soprannome. E tu come ti chiami?”

 

Il ragazzo rimase a bocca aperta a fissare quel piccolo scricciolo che non aveva respirato per tutto il tempo che aveva parlato “Jo-Jonathan

 

Thea fece un altro sorrisone solare e allegro “Piacere Jo-Jonathan,adesso vado a leggere un libro.Ciao

 

Bonar la seguì incredulo con lo sguardo. Hermione rise e gli porse le pratiche di cui aveva bisogno “Oh,non farci caso. Thea ha una parlantina disumana”

 

“Già,chissà da chi ha preso” disse sarcastico Harry “Comunque,io devo andare a casa. Ginny mi aspetta,ha chiamato prima e ha detto che abbiamo un allarme rosso”

 

“Oh” disse Hermione dispiaciuta “Matt o Sarah?”

 

Harry rilasciò un sospiro “Sarah” assunse un aria sconfitta e si passò una mano sulla faccia “Avrei preferito mille volte fosse stato Matt ad avere problemi. Lui è un maschio,so come prenderlo,mentre con Sarah…”

 

Ron si avvicinò e gli batté una rassicurante pacca sulle spalle “Tirati su vecchio mio,pensa che una delle mie figlie femmine ha sedici anni. A quell’età, maschi o femmine che siano, sono distruttivi per un genitore”

 

Harry annuì e si avviò verso la porta. Bonar si alzò di scatto e lo seguì “Credo che andrò anche io. Devo finire queste pratiche e ho…”

 

“…una pizza che ti aspetta” finì Ron per lui

 

Il ragazzo arrossì ma sorrise “Già. Allora arrivederci signora Weasley è stato un vero piacere. Gencioè Signor Generale”

 

Il ragazzo era già partito alla volta della porta quando la voce di Ron lo richiamò

 

Bonar?”

 

“Sì,Signor Generale?”

 

Ron si aprì in un sorriso “Cerca di rilassarti,non ho mai mangiato nessuno. Non fa nessuna differenza se mi chiami solo Signore o solo Generale

 

Il ragazzo annuì e Harry salutò tutti prima di chiudersi dietro la porta. Da dietro ad un angolo spuntò Alex che cominciò a sbirciare alla finestra tutta interessata.

Hermione la guardò un attimo con un sorriso e scosse la testa prima di rilassarsi sul divano accanto al marito.

 

“Papà, quel tizio lavora con te?”

 

Ron abbandonò la testa sul divano mentre la figlia continuava a sbirciare alla finestra con un sorrisetto sulle labbra “Sì,è la nuova recluta”

 

“Quindi è giovane?” chiese ancora lei senza staccare lo sguardo dal vetro

 

“Sì,è giovane”

 

“Davvero? E quanti anni ha?”

 

Ron alzò di scatto la testa facendosi male al collo,la scrutò per un attimo e rispose cupamente “E’ troppo grande per te!”

 

Alex si voltò verso di lui distogliendo per la prima volta lo sguardo dalla finestra “Cosa? Non avrà più di vent’anni!”

 

“E tu ne hai sedici,devi ancora finire la scuola e hai tutto il tempo del mondo per trovare un ragazzo della tua età!Ma cos’è, hai paura di rimanere zitella?”

 

Alex lo guardò furiosa “No!Ma il fatto che tu abbia avuto la tua prima relazione seria con mamma a diciotto anni suonati non significa che debba fare altrettanto!”

 

Ron si alzò in piedi di scatto alzando la voce “Io non ho avuta la mia prima  relazione con…” si bloccò di scatto lanciando un’occhiata ad Hermione che aveva distolto lo sguardo facendo finta di non aver sentito “E nessuno ti sta impedendo di avere le tue storie,quello che gradirei è che ti concentrassi sulla scuola prima!I tuoi voti l’altro anno erano così bassi…”

 

“Neanche tu eri una cima a scuola!”

 

“Sì,ma non perché mi distraessi con le ragazze!Ero solo stupido!”

 

A quanto pare non sei cambiato molto!”

 

Hermione si portò una mano davanti alla bocca e si alzò in piedi accanto al marito. Ron era rimasto di sasso,di tutto si sarebbe aspettato ma non questo. Rimase a bocca aperta a fissare Alex che si mordeva furiosamente il labbro.

 

Hermione fece un passo avanti “Tu puoi scordarti quella festa domani sera,signorina!”

 

Alex spalancò la bocca “Ma…ma…ma mamma!”

 

“Lasciala andare”

 

La voce di Ron fece voltare di scatto le due ragazze che lo fissarono stupite. Ron aveva lo sguardo sconfitto e Hermione avrebbe tanto voluto abbracciarlo e rassicurarlo che andava tutto bene.

 

“Vuoi andare alla festa? Vacci. Io me ne tiro fuori questa volta. A cosa ti serve il mio consenso Alex? A cosa può servire il consenso di uno stupido? Perché è questo quello che pensi di me,non è vero?” la ragazza rimase in silenzio “Vai alla festa e divertiti. Se ti succede qualcosa stavolta non contare su di me”

 

Ron lasciò la stanza sotto lo sguardo incredulo dei presenti, il resto dei figli che aveva sentito le urla si era appostata sulle scale, e Alex e Hermione rimasero l’una di fronte all’altra in silenzio senza sapere cosa dire.

 

Micheal si alzò dalle scale e scosse la testa “E poi c’è davvero chi pensa che siamo una grande famiglia felice!”

 

                                                                                 *

 

Harry arrivò nella sua piccola casa stanco e annoiato. Non vedeva l’ora di tornare a casa da una noiosissima giornata di lavoro,ma da quando Ginny l’aveva chiamato non aveva più avuto questa grandissima voglia.

 

Harry Potter aveva due figli,un maschio e una femmina. Matt e Sarah. Con Matt,il maggiore, era tutto più facile essendo un maschio riusciva a capirlo meglio e sapeva come prenderlo. Avendo poi la stessa età di Micheal non aveva avuto problemi a crearsi un gruppo di amici insieme al cugino.

 

Sarah era il suo vero problema. Dio solo sa quanto Harry adorasse quella bambina dai scintillanti occhi verdi come i suoi. Così fragile e timida,così calma e posata. Ma Sarah non era brava a fare amicizia,stava spesso a casa da sola e Harry si disperava perché non sapeva mai come parlarle, come starle vicino, come farla felice.

 

Appena entrato nell’ingresso trovò Ginny ad aspettarlo con un sorriso. Si avvicinò a lei e la baciò dolcemente sulle labbra.

 

“Ciao amore”

 

“Ciao,com’è andata a lavoro?” chiese premurosa lei facendogli un massaggio sulle tempie

 

Harry chiuse gli occhi per rilassarsi “Il solito. Niente di niente. Comincio a preferire quei momenti pieni di Mangiamorte,sai?”

 

Ginny rise leggero e fece scivolare le mani sul suo viso accarezzando quella barba incolta sul suo viso. Harry sospirò “Sarah?”

 

“E’ di sopra,nella sua camera”

 

Harry annuì e facendosi forza cominciò a salire le scale. Rimase quasi un minuto e mezzo a fissare quella porta rosa pallido prima di decidersi a bussare.

Sarah se ne stava seduta sul letto a guardare fuori dalla finestra, si voltò un attimo quando lo sentì entrare e mormorò un debole ‘ciao papà’ prima di voltarsi nuovamente.

 

Harry si sedette accanto a lei “Tutto bene,cucciola?”

 

Sarah scosse la testa.

 

“Ne possiamo parlare?”

 

Sarah annuì.  

 

Harry si trovò un po’ spiazzato e a dover pensare velocemente da dove cominciare “Potresti cominciare a dirmi qual è il problema”

 

“Non voglio andare ad Hogwarts

 

Harry si voltò verso di lei di scatto pensando di non aver sentito bene,ma da come la ragazza cercava di nascondersi dietro ai suoi capelli d’ebano non ebbe più dubbi.

 

“Tesoro,cosa…cosa vuol dire che non ci vuoi andare? Tu ci devi andare,è una scuola e ti serve per imparare. Non puoi fare magie senza quella scuola e tu sei una strega”

 

Sarah si voltò triste verso di lui “Allora…posso andare in un’altra scuola,papà?”

 

Lui la guardò sconvolto e cercò di trattenere il tono della voce da strozzato a normale “Perché non vuoi andare ad Hogwarts? Ci sono stato io,c’è stata tua madre, tutti i tuoi parenti…”

 

“Appunto” disse semplicemente lei

 

Harry la guardò spiazzato senza capire “Come?”

 

La ragazzina si morse un labbro e abbassò lo sguardo parlando con un fil di voce “Non ci voglio andare ad Hogwarts perché ci sei già andato tu. Tu e Matt. La gente non vuole stare con me perché sono la figlia di Potter’ o se ci vuole stare è perché spera di conoscerti”

 

Il padre la guardò sorpreso “E’ per questo che stai sempre da sola?” i pezzi del puzzle si stavano riunendo in un filo logico adesso.

 

Sarah annuì “Non voglio andare in quella scuola ed essere solo ‘la figlia di Potter’ o ‘ la sorella di Potter’. Io…io sono Sarah,solo Sarah. E non affronterò mai un Ungaro Spinato solo perché il mio cognome è come il tuo”

 

Ad Harry scappò una risatina e le guance di Sarah si tinsero di un rosato leggero “Pensi che sia una sciocca a pensare questo?”

 

“No,tesoro. Penso che tu sia estremamente intelligente a pensare questo e credimi quando dico che ti capisco. Quando scoprii di essere un Mago avevo undici anni e tutto il mondo magico conosceva il mio nome,tutti parlavano di me senza nemmeno conoscermi. Come credi che mi sia sentito?”

 

“Una merda” disse Sarah storcendo il naso

 

Harry rise “Esattamente,una merda. Ma non dire a tua madre che ti ho detto questa parola. Però, Sarah, io sono andato ad Hogwarts e ho incontrato delle persone che non mi hanno giudicato per il mio nome, delle persone che mi hanno visto solo come Harry”

 

“Stai dicendo che devo conquistarmi il nome Sarah?”

 

Il moro sorrise schioccandole un bacio sulla fronte “Lo sapevo che il mio amore era intelligente. Almeno quanto sua zia!”

 

Sarah rise e lo abbracciò forte “Non posso essere intelligente quanto lei,zia Hermione è un genio!”

 

“Pensa a come si sente zio Ron a suo confronto!”

 

Sarah rise forte lasciandosi andare tra le braccia del padre. Harry sorrise guardando il sorriso della sua bambina,il sorriso che finalmente aveva trovato e sperava non l’avrebbe più lasciato.

 

“Papà?”

 

Cosa c’è tesoro?”

 

“Ti voglio bene”

 

                                                                           *

 

Intanto al piano di sotto di quella stessa casa Ginny si era sistemata sul divano a leggere un bel libro. Sapeva che sarebbe stato meglio lasciare padre e figlia da soli per un po’, Harry sapeva sempre come coccolare Sarah.

 

Improvvisamente la porta d’entrata si spalancò facendo sobbalzare Ginny. Ne entrò un ragazzo alto,con dei scintillanti occhi scuri e i capelli tutti arruffati dello stesso colore. Era completamente ricoperto di fango ed era difficile dire di che tonalità fosse la sua pelle.

 

Ginny balzò in piedi appena lo vide e gli si avvicinò sbalordita “Ma come diavolo hai fatto a conciarti così?”

 

Matt si limitò a scrollare le spalle in un gesto quasi impercettibile da quanto il fango gli si era attaccato addosso “Nulla ma’ ho solo giocato a Quidditch

 

Ginny lo guardò orripilata dalla testa ai piedi “Ma dove sei andato a giocare? In una sabbia mobile?”

 

Matt storse il naso e il campanello suonò. Entrambi si girarono impulsivamente verso la porta e Ginny si mosse automaticamente per aprire ma Matt la superò in due passi.

 

“Vado io, tanto sarà sicuramente Josh che ha dimen…”

 

Ma quando Matt aveva aperto la porta non aveva trovato Josh. Davanti a lui c’era una ragazza dai lineamenti quasi adulti con dei liscissimi capelli biondi e occhi azzurri. Matt la squadrò da capo a piedi a bocca aperta e con gli occhi sgranati e fu solo capace di dire con un filo di voce…

 

“Per la miseria!”

 

La ragazza sorrise spigliatamente “Ciao Matt

 

Matt la guardò stranito per un attimo e si voltò per vedere se stesse parlando con qualcuno alle sue spalle,la ragazza rise forte ripetendo “Ciao Matt

 

“Scusa,ci conosciamo?”

 

La ragazza lo guardò divertita “Andiamo non fare il cretino! Sono May! Hai presente la figlia di Nathan e Daisy,quella ragazza bionda con gli occhi azzurri che conosci più o meno da quando sei nato?”

 

Matt spalancò la bocca ancora di più e tornò a squadrare ogni centimetro della sua figura come a volerle fare una radiografia “Miseriaccia,ma che ti è successo? Sono solo tre mesi che non ti vedo e tu torni…così?”

 

May aggrottò le sopracciglia “Così come? E comunque quello a cui è successo qualcosa qui sei tu! Sei ricoperto di fango!”

 

Si dette una rapida occhiata “Oh” disse “E’ vero”

 

Lei lo guardò preoccupata “Sei sicuro di sentirti bene?”

 

Matt annuì freneticamente e May ridacchiò “Puoi dire ai tuoi che papà ci porta a Diagon Alley sabato? Sarebbe carino se ci ritrovassimo là tutti insieme!”

 

“Certo! Certo che sarebbe carino! Carinissimo!”

 

La ragazza si avvicinò a lui facendo mulinare i lunghi capelli biondi e gli stampò un bacio sulla guancia “E’ stato un piacere rivederti Matt

 

Matt la guardò scomparire dietro l’angolo della strada con un sorriso da ebete stampato sulla faccia “Oh,il piacere è stato tutto mio!”

 

                                                                         *

 

Una ragazza dai lunghi capelli neri scese le scale con addosso solo una camicia,stropicciandosi furiosamente gli occhi. Era stata svegliata dal dolce profumo della colazione e aveva indossato la prima cosa che gli era capitata a tiro per scendere.

 

Hai fornelli un ragazzo dai capelli castani,che gli arrivavano fino alla nuca, cucinava nella quiete della mattina canticchiando una canzoncina allegra.

Lei sorrise e si avvicinò facendolo voltare con il rumore dei suoi passi.

 

“Ciao Ashley!” disse lui con un sorriso,abbassò lo sguardo alla sua camicia “Quella non è di certo tua”

 

La ragazza sorrise e gli stampò un bacio su una guancia “Buongiorno amore” si prese una tazza di caffé e si sedette al tavolo “Lo so,l’ho trovata ieri sulla sedia. Devo averla tirata fuori per sbaglio”

 

Lui ridacchiò mentre serviva la colazione in tavola “Immagino come sarà contento papà di come tratti la sua roba: abbandonata sulle sedie!”

 

Ashley sorrise e lo guardò seguendo come incantata ogni suo movimento, ma quello che più adorava fare era fissarlo in quei bellissimi occhi blu che di certo non aveva preso da lei. Lui ricambiò il suo sguardo e fece una smorfia.

 

“Vuoi smetterla di fissarmi a quel modo?”

 

Ashley abbozzò una risata “Scusa Dean. Stavo solo guardando quanto sei cresciuto”

 

Il ragazzo roteò gli occhi annoiato “Mamma,non ricominciare”

 

Lei lo guardò un attimo e i suoi occhi si riempirono di lacrime nonostante continuasse a tenere un sorriso sulle labbra. Le asciugò in fretta e si alzò mettendogli le mani sulle spalle “Oh,sta zitto e lasciami fare la mamma ogni tanto! Eri un fagottino così piccolo e guardati adesso: sei più alto di me!”

 

“Questo perché sei una nanetta” ridacchiò lui cercando di alzarsi ancora di più gonfiando il petto e assumendo una posizione imponente.

 

Lei lo guardò male e gli rifilò un pugno sul braccio e, nonostante non avesse sentito il minimo dolore, lui si piegò in due fingendo di essersi ferito mortalmente.

Ashley alzò gli occhi al cielo con un sorrisino.

 

Dean la seguì in salotto e si sedette sul divano a fianco a lei, che aveva cominciato a leggere una rivista, iniziando a studiarne il profilo. Rimasero un po’ in silenzio in quella posizione finché Ashley non chiuse il giornale e lo guardò annoiata.

 

Cosa vuoi?”

 

Dean fece un breve sorriso e tornò a guardarla “Stavo solo pensando che a guardarti così sembri così…”

 

Ashley inarcò un sopracciglio “Così?”

 

“Così sola”

 

Ashley roteò gli occhi e sbuffò,si alzò dal divano per sfuggire alle grinfie del figlio che continuava imperterrito questo discorso da anni “Non voglio sentire un’altra parola”

 

Dean la seguì in fretta cercando di risultare casuale “Ma non c’era quel tipo…quel Robert

 

“Sì,quel Robert che ho scoperto essere amico di Fred e George e che ti ha casualmente conosciuto e ti trovava delizioso” disse con una vocina stridula ed eccitata

 

Dean la guardò un po’ deluso “Non era così male…”

 

Dean,la devi smettere di cercarmi dei ragazzi!Non mi interessa,d’accordo?Non riesco a capire davvero perché ti impegni tanto a cercarmi un fidanzato”

 

Perché sei sola” disse lui timidamente

 

“Io non sono sola!Io ho te,Dean!E sei così tanto per me che non ho bisogno di un altro uomo nella mia vita!”

 

Il ragazzo sbuffò impercettibilmente e spostò i capelli che troppo lunghi gli ricadevano sugli occhi “La verità è che nessuno è come papà e che io sono quello che più ci si può avvicinare,non è vero Ashley?”

 

Lei sgranò gli occhi e si sentì mancare il fiato. Abbandonò le mani lungo i fianchi e abbassò la testa come fanno i bambini piccoli che sono stati scoperti a fare una marachella.

 

“Credi che sia una cosa stupida?”

 

Dean la guardò serio “No,credo che sia autodistruttivo”

 

Lei tornò a guardarlo negli occhi “Non sono ancora pronta”

 

“Sono passati sedici anni!” la guardò incredulo

 

Dean

 

Ashley!”

 

Rimasero a fissarsi per un lunghissimo istante e quando Ashley si mosse,Dean allargò automaticamente le braccia perché sapeva come sarebbe finita.

Ashley lo strinse forte a sé appoggiando la testa sulla sua spalla e accarezzandogli dolcemente i capelli in un gesto protettivo. Dopo un po’ scoppiarono entrambi a ridere come due idioti.

 

“Ci manca solo la pizza e poi possiamo fare concorrenza a Lorelai e Rory Gilmore

 

“Quella televisione ci ha rovinato!Maledetto aggeggio Babbano!”

 

“Forse dovrei smettere di fare l’amica,e fare solo la mamma”

 

“Forse dovrei smetterla di chiamarti Ashley,e chiamarti mamma”

 

Ci fu un altro momento di silenzio in cui entrambi rimasero a riflettere.

 

“Non ci riusciremo mai,eh?”

 

“No,direi proprio di no”

 

                                                                                  *

 

Hermione percorse tutto il corridoio del secondo piano con un enorme cesto di panni in braccio. Scansò in fretta Simon che rincorreva Thea per farle il solletico e continuò il suo tragitto con un sorriso sulle labbra,fino a quando non arrivo davanti alla porta della loro camera da letto. Chiusa.

 

Hermione guardò la porta piena di amarezza e lasciò il cesto dei panni per entrare nella stanza.

 

Ron se ne stava seduto sul letto nella penombra. Il capo chino e le mani chiuse attorno a un giocattolo di Ben e un’espressione veramente poco felice.

 

Hermione si avvicinò a lui e si sedette al suo fianco posandogli un leggero bacio sulla tempia. Lui non si mosse e non diede segno di averla sentita,nemmeno quando lei intrecciò la mano nella sua. Abbassò la testa ancora di più,e a Hermione sembrò tanto di essere tornata indietro nel tempo quando a scuola Ron veniva umiliato per le sue origini e per la sua goffaggine.

 

“Lo sai anche tu che non lo pensa davvero”

 

Ron espirò appena e si voltò lentamente a guardarla. A guardare sua moglie,che nonostante tutti questi anni gli era sempre rimasta accanto “Forse,ma questo non cancella quello che è successo”

 

Hermione si alzò e si risistemò meglio sulle sue gambe,prendendo il viso di Ron tra le mani e baciandolo leggero sulle labbra. Ron, come se non avesse aspettato altro fin da quando era entrata, si impossessò delle sue labbra togliendole dolcemente il respiro. La portò giù con sé non accennando a voler terminare quello che aveva appena cominciato.

 

Hermione si staccò dalle sue labbra e gli scansò i capelli dal viso “Ron, lo sai che non sei più un ragazzino ora,vero? Sei un uomo. Un uomo che ha saputo farsi un nome,una carriera e una famiglia e non ha fallito in niente”

 

Ron fece un’espressione tra l’amaro e il sarcastico “Davvero?A me sembrava piuttosto il contrario”

 

“Dico davvero,Ron”

 

Ron evitò il suo sguardo “Non mi sembra di aver fatto niente di eccezionale nella mia vita”

 

“Stai scherzando?!” chiese lei incredula “Di certo non l’ho giocata io una partita a scacchi giganti per salvare Harry Potter!E non farmi elencare tutto quello che hai fatto in sette anni di scuola perché ci metterei tutta il giorno!E adesso Ron: sei un Generale!”

 

“Se sono un Generale adesso è tutta fortuna e lo sai anche tu!” disse alzando la voce

 

Hermione lo guardò dura alzando anche lei la voce “Se ti sentisse Ferguson ti prenderebbe a schiaffi!”

 

“Ma cos’è,stai cercando di litigare con me?”

 

“No!Sto cercando di farti ragionare!”

 

“Oh,certo. Devi farmi ragionare perché sono così stupido che non riesco a farlo da solo!”

 

“Ti sto facendo ragionare perché ti amo e non sopporto di vederti così!”

 

Questa volta Ron si era calmato improvvisamente ed era rimasto a fissarla mentre lei solo col suo sguardo sembrava dirgli quanto lo amasse e quanto desiderasse stare con lui per sempre. Le passò una mano sulle spalle e la fece distendere sul suo ampio petto,sul quale lei si accoccolò.

 

“Ti senti così inutile che non ti accorgi neanche di quante cose belle hai fatto. E le hai fatte con le tue mani, Ron,è tutto merito tuo”

 

Lui le posò un bacio sulla testa “Aiutami a vederle amore, perché io davvero non ci riesco”

 

Hermione sorrise “Pensa che a sei di loro posso persino dare un nome e un cognome” fece una piccola pausa come se dovesse pensare a come impostare il suo discorso “Loro ti adorano Ron, sei il padre più bravo che possano desiderare, li capisci, li aiuti, li stimi e li fai sentire importanti. E soprattutto dai loro tutto l’amore di cui hanno bisogno”

 

“Faccio solo quello che dovrebbe fare un padre”

 

Lei sorrise di nuovo “Esattamente”

 

Lui aggrottò la fronte “Non capisco”

 

“E’ questo che fai di meraviglioso, Ron. Sei un padre. Fai quello che un buon padre dovrebbe fare. Semplicemente e straordinariamente”

 

Ron sorrise e la strinse forte a sé perdendosi nel dolce profumo dei suoi capelli,che ricadevano disordinatamente sul suo petto. Qualcuno bussò alla porta e i due coniugi tirarono su la testa per vedere chi fosse.

 

Alex entrò a testa bassa mordendosi il labbro furiosamente. Si passò una ciocca di capelli dietro l’orecchio nello stesso gesto nervoso che Ron ritrovava in Hermione “Papà,io vado alla festa allora…ma se non vuoi…”

 

“Va’ e divertiti,Alex

 

La ragazza alzò la testa verso di lui tremendamente dispiaciuta “Ma…”

 

“Ne parliamo quando torni,d’accordo?”

 

Lei annuì “Sì,papà…grazie” fece per chiudere la porta ma si bloccò a metà “Ah e papà…ti voglio bene e davvero non penso quello che ho detto”

 

Ron annuì e la lasciò andare. Rimase su quel letto,stretto alla sua Hermione, sapendo che i suoi figli lo adoravano e non poteva sognare una famiglia migliore. Sapeva di essere fortunato ad avere sua moglie e i suoi bambini, ad avere i suoi genitori, Harry e Ashley e tutti i suoi amici. Non ci sarebbe stato niente che avrebbe potuto desiderare.

 

O forse una cosa sì…

 

Che l’adolescenza di Alex passasse in fretta.

 

                                                                                  *

 

 

 

Ecculaaaaaaaaaaa!!! Finalmente zia c’è l’ha fatta, vi ho fatto patire abbastanza mi pare! La verità è che anche io non vedevo l’ora di postare questo figlioletto (mi aspetto tanto da lui) e sono esaurita a forza di rimandare XD!!

 

L’ultima volta vi ho lasciati con un finale un po’ amaro,devo ammetterlo…tutti si saranno detti ‘porella Ashley,e ora icchè farà?’ (ve lo siete chiesti così se siete di Firenze, altrimenti avrete usato altre espressioni gergali per mandare dolcemente a cagare l’autrice ^^) ma come vedete se l’è cavata egregiamente anche senza un “supporto  paterno” per Dean.

E lo so cosa state pensando…non vi ricorderete mai i nomi di tutti gli Weasley XDXD!!! Lo so, con pazienza ce la potete fare, io credo in voi!!!

Altra cosa che fa un po’ da memorandum…Daisy (che viene nominata da May) non è altro che Bloom…vi ricordate che aveva svelato il vero nome verso la fine dell’altra storia? Se sì, siete bravissimi! *regaling caramelline*

 

Uhm…non credo di aver altro da dire…ma se avete delle domande lo sapete che io rispondo sempre ^^ parola di zia!!!

 

Tantissimi hugs and kisses, zia Funkia ^^!!!!

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** Growing Up ***


Un paio di tacchi scuri riecheggiarono rumorosamente nel grande salone della villa, avanzando con un passo deciso verso l’ala sinistra

               GOING AHEAD‘N’COMING BACK

              

                                   2. GROWING UP

 

Do you ever feel like breaking down?
Do you ever feel out of place?
Like somehow you just don't belong
And no one understands you
Do you ever wanna runaway?
Do you lock yourself in your room?
With the radio on turned up so loud
That no one hears you screaming           Welcome to my life- simple plan               

 

Un paio di tacchi scuri riecheggiarono rumorosamente nel grande salone, avanzando con un passo deciso verso l’ala sinistra della villa. La stanza, decorata da mille e più lussuosi ornamenti, era deserta e decisamente troppo grande per una sola persona.

 

Un paio di mani laccate spinsero con forza l’enorme portone di fine legno pregiato spalancandolo con un tonfo sordo. I suoi occhi scuri fecero un giro annoiato lungo il nuovo ambiente e la sua figura andò a sdraiarsi sul lungo divano con una posa più che elegante.

 

Il suo sguardo profondo puntato lungo la nuca di un giovane dai capelli color paglia. Prese un calice di vino tra le dita e se lo portò alle labbra assaporandolo lentamente.

 

“Volevi parlarmi, così mi hanno detto”

 

Lo sguardo color ghiaccio del ragazzo si puntò su di lei, i tratti del suo viso freddi e impassibili proprio come quelli della donna che gli stava di fronte.

 

“Mi sono stancato di starmene rinchiuso qui, madre”

 

Le labbra della donna si curvarono in un sorriso maligno e con una lentezza disarmante portò di nuovo il bicchiere alle labbra “Seth, non penserai davvero che sia così facile sopravvivere là fuori? Qui abbiamo tutto quello che vogliamo, tutto ciò che un uomo può desiderare”

 

Il ragazzo la guardò scettico e incrociò le braccia al petto rimanendo distaccato “Non voglio andare a viverci. Voglio solo andare a scuola”

 

La donna bruna rise incontrollatamente “Vuoi andare a scuola? Ti sei bevuto il cervello?! Da quando ti interessa studiare?”

 

“Studiare non mi interessa” disse annoiato distogliendo lo sguardo “Sono le persone che frequentano la scuola che mi suscitano curiosità…ragazzi”

 

La donna posò le gambe a terra e rilasciò il bicchiere di vino osservando bene il ragazzo. Storse un po’ il naso e si passò una mano tra i capelli lisci che scendevano fino a sotto l’orecchio senza raggiungere le spalle.

 

Ritornò ad accomodarsi bellamente sul divano, spiegando il succinto vestito e tintinnando le lunghe unghie contro il vetro del bicchiere.

 

“Ma sì,vai pure” disse disinteressata “Cerca McCole e digli che ti ho dato il mio consenso, ci penserà lui a farti entrare senza problemi”

 

“Grazie madre”

 

Con un finto senso di riconoscenza Seth abbandonò la stanza a passi lenti. La donna lo seguì con lo sguardo mentre un sorrisetto le si dipingeva sulle labbra truccate pesantemente. Bevve ancora del vino e lasciò cadere il bicchiere a terra appena ebbe finito.

 

Un uomo uscì dall’ombra alle sue spalle guardando il punto in cui Seth era uscito. La sua voce venne calma nonostante la preoccupazione evidente sul suo viso.

 

“Lo lascia andare così, mia Signora?”

 

Il tacco della donna andò a posarsi su un pezzo di vetro ancora intatto, pressando forte fino a che non lo mandò in frantumi. Il sorriso della donna si allargò.

 

“Sì, potrebbe tornarmi utile. Lui non riesce ancora a dimenticare e sono anni che aspetto il momento giusto per chiudere i legami definitivamente. Credo che Seth possa fornirmi delle informazioni utili una volta a scuola”

 

L’uomo avanzò di qualche passo prostrandosi ai piedi della donna e cambiò velocemente argomento “L’attacco è pronto,mia signora”

 

La donna fece scoccare la lingua “Finalmente un po’ di divertimento! Niente ordini precisi…facciano quello che vogliono. Una sola regola: non toccare nessuno di loro

 

“Come comanda”

 

L’uomo seguì la stessa strada di Seth per lasciare la stanza. La donna lo lasciò andare non curandosi di lui e si alzò camminando sensualmente verso la finestra. Un urlo disperato la distasse dai suoi pensieri e scoccò un’occhiata fugace all’orologio affisso alla parte.

Fece una smorfia annoiata.

 

“La pozione è svanita di nuovo”

 

                                                                                     *

 

Hermione e Ron si erano sistemati l’uno di fronte all’altra stretti nelle loro vestaglie. Entrambi muovevano ritmicamente una gamba dal nervosismo. Hermione si alzò cominciando a fare avanti e indietro per la stanza, mentre il marito la seguiva con lo sguardo.

 

Ad un certo punto si fermò e si passò le mani sulle braccia per riscaldarsi. Sobbalzò quando sentì le braccia di Ron avvolgersi attorno al suo corpo cercando di infonderle calore. Le sue calde labbra si posarono sul suo collo e Hermione sospirò improvvisamente rilassata da quel gesto.

 

“Giuro che si può scordare altre feste per i prossimi quindici anni!”

 

“Trenta!” replicò Hermione col suo tono duro e autoritario che non l’aveva abbandonata in tutti questi anni

 

Ron ridacchiò contro la sua pelle e la strinse più forte a sé “Guardaci un attimo e pensa a come dovevano stare i nostri genitori quando noi eravamo con Harry a cercare Horcrux”

 

Hermione abbozzò un sorriso “Ma era diverso. Noi vivevamo insieme, e questo li tranquillizzava molto di più”

 

Ron la baciò sotto l’orecchio e le sussurrò “E infatti dopo un po’ di tempo è nato James…”

 

Lei arrossì “D’accordo, magari li abbiamo fatti preoccupare anche noi. E magari li abbiamo fatti preoccupare anche più di quanto Alex faccia con noi”

 

Ron rise “Ah, questo te lo dirò solo tra nove mesi!”

 

“Ron! Alex non farebbe mai una cosa del genere!”

 

“Già, e sono sicuro che mia madre ha detto la stessa cosa di me prima che tu rimanessi incinta”

 

Rimasero un po’ in silenzio abbracciati, probabilmente a ricordare quella notte che aveva cambiato la vita di entrambi. Ron sentì Hermione adagiarsi piano sul suo petto e le baciò la testa. Trasse un sospiro e si staccò da lei, cominciando a farsi strada verso la porta.

 

“Basta!Io vado a cercarla!Sono quasi un quarto alle una!”

 

Hermione lo seguì stretta nella sua vestaglia, guardò Ron infilarsi il giubbotto e aprire la porta. Nessuno dei due si mosse rimanendo shockati a guardare la scena che si presentava loro davanti.

 

Alex stava pomiciando animatamente con un tizio che né Ron né Hermione avevano mai visto prima, e sembravano essere rimasti incollati tanto stavano appiccicati.

La ragazza si staccò dal tizio solo quando sentì suo padre schiarirsi la gola. Arrossì non appena incrociò il suo sguardo.

 

“Papà!” si voltò incerta verso il ragazzo che gli stava a fianco “Ehm…lui è…è…”

 

“Morto!”

 

Il ragazzo sgranò gli occhi e fece un passo indietro.

 

“Papà!” lo rimproverò lei mettendosi le mani sui fianchi

 

Ron la prese per un braccio e la trascinò dentro casa “Niente repliche!” si voltò verso il ragazzino che era rimasto un po’ scosso a guardare la scena e fece una smorfia “Il bacio della buonanotte finisci di darglielo un altro giorno,eh. A mai più rivederci!”

 

Gli sbatté la porta in faccia senza troppi complimenti e cercò di sbollirsi. Alex si era già seduta sul ‘divano delle prediche’ come veniva chiamato in famiglia e teneva lo sguardo basso nonostante serrasse i pugni.

 

Ron si scambiò un’occhiata con Hermione e lei sospirò cominciando ad avvicinarsi alla figlia con la braccia incrociate e lo sguardo duro.

 

“Che ore sono,Alex?”

 

“Le una meno venti” disse con una voce flebile sistemandosi una ciocca color fiamma dietro l’orecchio

 

“E a che ora ti aveva detto di rientrare papà?”

 

Alex non rispose ma abbassò la testa ancora di più. In uno scatto improvviso si alzò e si lanciò tra le braccia del padre singhiozzando contro il suo petto. Ron le posò una mano sulla schiena e una sulla testa, tenendola stretta a sé.

 

“Mi dispiace tanto, papà! Io davvero non penso che tu sia stupido! E’ solo che quando mi arrabbio dico cose che non penso!”

 

Hermione e Ron si scambiarono un’occhiata divertita “Chissà da chi l’ha preso questo”

 

Alex continuò a singhiozzare per un po’ finché non si calmò del tutto, mentre Ron le accarezzava pazientemente i lunghi capelli rossi sorridendo senza una ragione particolare. La ragazza alzò il viso verso sua madre.

 

“Sono in punizione,vero?”

 

Hermione annuì “Ci puoi scommettere. Adesso vai a letto che domani arrivano C.j. e Diego e vi voglio in piedi per colazione!”

 

La ragazza salì qualche gradino quando la voce di Ron la richiamò “Alex?”

 

“Sì,papà?”

 

La fronte di Ron si corrucciò “Chi diavolo era quel tipo?Quello che ti stava facendo una tracheotomia sottoforma di bacio della buonanotte sul pianerottolo di casa”

 

Alex ridacchiò “Doug Larmac, che dubito voglia ancora uscire con me dopo averti incontrato”

 

Ron si voltò a guardare Hermione che ridacchiava sommessamente “Ehi!Io faccio solo il mio lavoro di padre!”

 

Hermione si avvicinò a lui “Lo facevi anche con Ginny…”

 

“Beh…quello era il mio dovere di fratello maggiore”

 

“…e con me”

 

Ron rimase un attimo spiazzato e la fissò in quei bellissimi occhi scuri che tanto lo avevano fatto innamorare. Si chinò su di lei e la baciò appassionatamente. Si staccò continuando a guardarla con gli occhi carichi dal desiderio.

 

“Quello era…il mio lavoro da…da…da migliore amico”

 

Hermione sorrise giocherellando con la cintura della sua vestaglia “La verità, Generale”

 

“La verità è che…era solo l’insulso tentativo di un ragazzino imbranato e pazzamente innamorato di te di tenere lontano chiunque potesse portarti via da lui nel tempo che si decidesse a dichiararsi e a dirti tutta la verità”

 

Hermione rise e si alzò in punta di piedi per baciarlo di nuovo. Sentì Ron sorridere contro le sue labbra e le sue mani scivolare lente sui suoi fianchi. Si staccarono quando sentirono la figlia, che li guardava ancora dalle scale, schiarirsi la voce.

 

“Già che ci sono,volete che passi in camera vostra a renderla imperturbabile?”

 

Hermione e Ron si scambiarono un’occhiata veloce e si voltarono nuovamente verso di lei.

 

 “Sì!”

 

                                                                                  *

 

James Weasley era un ragazzo perfettamente normale. Anzi, a dire il vero il più delle volte passava per essere eccezionale. Eccezionale per la sua fantastica capacità di mettersi sempre nei guai fino al collo, saper far divertire gli amici con i giochi più stupidi e animare le lezioni con frasi ridicole.

 

Eccezionale era la parola che usavano quasi tutte le ragazze della scuola per definirlo, essendo dotato di un certo fascino. I suoi capelli erano di un eccezionale rosso acceso, i suoi occhi di un eccezionale blu mare e il suo fisico di un’eccezionale tonicità.

 

Ma James Weasley aveva anche molti difetti. Uno dei quali era di avere un’eccezionale capacità di dimenticarsi le cose.

 

Quella mattina James fu svegliato da una strana sensazione, come se ci fosse qualcosa di estremamente morbido e delicato sul suo viso. Aprì delicatamente gli occhi e li affondò in un altro paio scuri e profondi. Rimase un attimo fermo a riflettere prima di fare qualunque cosa.

 

“Sono morto?”

 

La ragazza che gli stava sistemando i capelli rise “Certo che sì, James Weasley, non ti sembra forse il paradiso questo?”

 

Il rosso non distolse neanche per un attimo lo sguardo da quella ragazza dai capelli lisci come la seta e scuri come l’ebano.

 

“Ho sempre pensato che gli angeli fossero biondi,sai?”

 

La ragazza alzò gli occhi al cielo con un sorrisetto sulle labbra e gli tirò un ciuffo di capelli che gli ricadeva sulla frangia “Andiamo morto, smettila di fare il cretino e alzati! Sono tutti di sotto che ti aspettano!”

 

James balzò a sedere in meno di tre secondi con la bocca spalancata e gli occhi fuori dalle orbite “C.j.?”

 

Lei lo guardò un po’ come se fosse diventato pazzo “Chi credevi che fosse? Il tuo angelo custode? Sono appena due mesi che non ci vediamo e mi hai già rimosso dalla mente, bel migliore amico del cavolo che sei!”

 

“Cosa ci fai in camera mia a quest’ora della notte?”

 

C.j. si alzò dal letto sbuffando e si diresse verso la finestra scostando le tende. Subito la luce riempì la stanza e accecò James ancora mezzo addormentato. C.j. tornò a sedersi sul suo letto.

 

“E’ quasi mezzogiorno e sono due ore che io e Diego siamo arrivati, perché tu ci hai invitati a stare da te l’ultima settimana di vacanza, ricordi?”

 

“Ovviamente no”

 

Una terza voce li fece voltare entrambi verso la porta. Un ragazzo dai capelli e occhi scurissimi e la pelle olivastra stava appoggiato sulla soglia con un sorrisetto di chi la sa lunga.

 

“Il giorno in cui James ricorderà qualcosa gli regalerò la mia scopa”

 

James sorrise a sua volta “Uhm…non so quanto mi convenga allora, la tua scopa è un pezzo di legno marcio”

 

C.j. si alzò e rivolse uno sguardo a James e al fratello ancora sulla soglia “Io vado di sotto, tu vestiti che ti stanno aspettando tutti. E fate presto che mi mettono in soggezione i tuoi fratelli, non mi tolgono lo sguardo di dosso da stamattina”

 

James si infilò in fretta una maglia e la guardò perplesso “Come? E perché?”

 

C.j. alzò le spalle e Diego ridacchiò “Forse perché adesso sembri quasi una femmina”

 

C.j gli scoccò un’occhiata di fuoco e se ne andò di fretta senza replicare. James la osservò uscire come ipnotizzato mentre sfilava i pantaloni del pijama e si schiarì la voce con fare indifferente “In effetti assomiglia a una femmina…”

 

Diego rise “Buona questa!” chiuse la porta dietro le sue spalle e si sedette sul bordo del letto accanto a lui “Allora, ti sei divertito quest’estate?”

 

James mise su un sorrisetto mentre si piegava ad allacciarle le scarpe “Direi di si”

 

Diego gli tirò una pacca poderosa sulle spalle “Non fare il modesto ora! Voglio cifre e nomi….e anche numeri di telefono se te ne sono rimasti”

 

James ridacchiò e cominciò a scendere le scale seguito dall’amico “E tu invece, hai passato una bella estate?”

 

Diego ghignò divertito “Oh, ci puoi giurare”

 

“Bene…e C.j…si è divertita anche lei?”

 

Il ragazzo moro fece una smorfia “Cosa diavolo vuoi che mi importi con chi si diverte C.j.? Sarà stata a studiare tutte le sere mentre ero fuori, ci metterei la mano sul fuoco! Se continua così rimarrà zitella, te lo dico io”

 

James lo guardò di sfuggita “Già…”

 

Appena arrivati in cucina li accolse subito un gran trambusto al quale ormai erano più che abituati. Normale routine di casa Weasley, da generazioni. Hermione gli venne incontro e gli posò un bacio sulla fronte amorevolmente.

 

“Buongiorno ghiro, sedetevi è quasi pronto”

 

James si sedette al tavolo accanto ad Alex, che parlava sottovoce con C.j. e ridacchiavano tra loro. Notò Micheal fissare insistentemente la sua migliore amica dall’altro capo del tavolo e le lanciò un’occhiata per capire cos’avesse di strano. Si ritrovò a dare mentalmente ragione al fratello quando lo sguardo gli cadde sulla scollatura della camicetta...

 

“Ehi, croato!Ci sei?”

 

Tornò bruscamente alla realtà quando Alex gli sventolò una mano davanti agli occhi e arrossì non poco quando si accorse che tutti attorno alla tavola lo stavano fissando. Vide suo padre riprendere a mangiare e sorridere tra sé e subito un sentimento strano si fece largo dentro di lui.

Gli puntò un dito contro.

 

“Non è come pensi!”

 

Il sorriso di Ron si allargò nonostante cercasse di rimanere impassibile “Come vuoi”

 

Thea smise di giocherellare con la sua bambola preferita, scese dalla sedia con non poca fatica e andò a tirare i pantaloni della madre per richiamarne l’attenzione. Hermione spostò lo guardo dai fornelli per concentrarsi sulla bambina.

 

“Perché i miei capelli sono rossi?”

 

Hermione la guardò perplessa e si scambiò uno sguardo con Ron prima di rispondere “Perché papà ha i capelli rossi,tesoro”

 

La bambina tirò su col naso per niente soddisfatta “Ma tu hai i capelli marroni!”

 

Hermione si schiarì la gola in difficoltà “Beh, non sono cose che si possono calcolare, è successo così e basta”

 

Thea si voltò verso C.j ed incrociò le braccia al petto “Uffa però, ho preso il peggio di entrambi! Il colore da papà e i ricci da te! Io volevo i capelli come C.j!”

 

Tutti si voltarono verso la ragazza che arrossì all’istante abbassando lo sguardo “B-beh non sono così belli come credi, insomma non ti nota nessuno così. Invece i capelli rossi sono caratteristici…insomma…sono…diversi! E mettono pure allegria”

 

Thea parve pensarci un po’ su “E’ per i capelli rossi che ti piace James?”

 

Il ragazzo che stava bevendo il suo succo d’arancia sputò tutto quello che aveva in bocca addosso a Micheal.

 

“Che schifo!James!”

 

Ma lui non l’ascoltò nemmeno e si voltò in fretta a guardare l’amica che sedeva due posti più in là completamente a fuoco. La vide cercare di balbettare qualcosa senza riuscire ad emettere un suono.

 

Hermione salvò la situazione “Thea!” alzò gli occhi sulla ragazza che aveva serie difficoltà a respirare “Oh scusami C.j., l’altro giorno tentavo di spiegarle cosa vuol dire stare insieme ma ho fatto un gran casino ed ora si è convinta che tra ragazzi e ragazze…sono mortificata”

 

C.j. tornò lentamente del suo colore naturale, evitando accuratamente di guardare verso la sua sinistra “Non fa niente, non è successo niente di che”

 

Diego ridacchiò lanciando un’occhiata alla sorella “Come se James potesse mai stare con te, non scherziamo!”

 

Alex alzò lo sguardo su di lui e lanciò un’occhiata nervosa a C.j. La vide stringere il tovagliolo in un pugno cercando di non far trasparire niente. Ma persino lei che le sedeva accanto sembrava sentire il nodo che si era formato nella gola di C.j.

 

C.j. tremava di rabbia e frustrazione, si pulì la bocca e si alzò “Con permesso”

 

Tutti la guardarono uscire senza proferire parola e Diego si guardò confuso intorno.

 

“Ma cos’ho detto?”

 

                                                                         *

No you don't know what it's like
When nothing feels all right
You don't know what it's like
To be like me                                  Welcome to my life- Simple plan

 

                                                                           *

 

Harry se ne stava stravaccato sul divano godendo della quiete della casa. Si passò una mano sugli occhi e sbadigliò rumorosamente grattandosi lo stinco destro col piede. Improvvisamente sentì le narici riempirsi di un profumo di fiori e sorrise.

 

Le labbra calde di Ginny si posarono sulla sua tempia e le sue mani scorsero lente lungo il suo torace. Sentì il respiro caldo della moglie sul collo e rabbrividì.

 

“Sai, i ragazzi sono usciti” disse lei con voce bassa e sensuale

 

Il sorriso di Harry si allargò a dismisura, si alzò a sedere prendendola per i fianchi guidandola davanti a lui “Ah sì? Scommetto che ti senti sola”

 

Ginny ridacchiò e si sedette sulle sue gambe mettendo su uno sguardo da cucciolo indifeso “Oh sì, tanto sola. Penso proprio di aver bisogno di molte coccole e anche ben approfondite per tirarmi un po’ su il morale”

 

I loro respiri si fusero insieme, e Harry le sussurrò dolcemente appena ad un centimetro dalla sua  bocca “Vieni qui”

Ginny d’altra parte non si fece attendere e posò le sue labbra morbide sopra quelle di Harry, che in meno di un secondo la distese sotto di sé sul divano.

 

Ginny gemette nella bocca di Harry e cominciò velocemente a sbottonargli la camicia mentre sentiva le sue mani accarezzarla sui fianchi e risalire velocemente verso i suoi seni. Si staccò un attimo da lui per sfilargli la camicia e Harry cominciò a torturarle il collo con le labbra infuocate e con piccoli morsi.

 

“Adoro quando i ragazzi non sono in casa”

 

Detto fatto. Trasalirono non poco sentendo chiudersi la porta d’ingresso con un tonfo sordo. Subito balzarono a sedere sul divano, Sarah passò spedita il corridoio e si diresse verso le scale.

Harry infilò in fretta la camicia e la richiamo prima che potesse sparire dalla visuale.

 

“Sarah, è successo qualcosa?”

 

La ragazzina si limitò a girarsi verso di lui mostrando i suoi luminosi occhi verdi velati dalle lacrime e oscurati dalla rabbia. Senza aggiungere altro corse su per le scale e si rifugiò nella sua camera.

 

Harry e Ginny si scambiarono uno sguardo ma prima di poter dire altro Matt entrò trafelato e rosso in volto dalla porta, si fermò un attimo poggiando le mani sopra le ginocchia e riprese fiato.

 

“Avete…visto…Sarah?”

 

Ginny gli scoccò un’occhiataccia “Non dirmi che è colpa tua se sta così?”

 

Matt alzò velocemente lo sguardo su di lei annoiato “Infatti, non è colpa mia se sta così! Per una volta ho fatto solo il fratello maggiore, ma lei non ha voluto che la consolassi solo perché mi chiamo Potter anche io”

 

Harry lo guardò incredulo “Cosa?! Ci vuoi spiegare cosa è successo?”

 

“Il ragazzo che le piace non le rivolge più la parola perché si è rifiutata di fargli avere un tuo autografo, in poche parole…”

 

“…le parlava solo perché suo padre è il Grande Harry Potter. Ho capito, ci convivo da quando avevo undici anni con questo genere di cose. Non preoccuparti vado a parlarci io”

 

Ginny lo trattenne per un braccio e si alzò dal divano sfiorandogli una guancia con la mano “No, resta qui con Matt. Credo che abbia bisogno di parlare con qualcuno che non porti il suo stesso cognome”

 

“Ma tu lo porti!”

 

Ginny sorrise “Non dalla nascita tesoro. Vado e torno”

 

Harry la lasciò andare e si accoccolò contro il divano. Matt gli sedette accanto e sospirò abbandonando la testa contro la spalliera.

 

“Certo che è proprio una merda essere un Potter”

 

Harry sospirò.

 

“A chi lo dici”

 

                                                                                 *

 

Erano passati più di venti minuti da quando si erano seduti l’uno di fronte all’altro. Le loro espressioni serie e la loro preoccupazione dipinta sul volto segnalava l’importanza della questione. Gli sguardi persi nel vuoto e il silenzio sembrava divorarli lentamente.

 

Poi, senza alcun preavviso, l’uomo dai profondi occhi blu si mosse dando un segno di vita, con gesti lenti guardò l’orologio e si passò una mano sulla barba incolta prima di schiarirsi la voce.

 

“So che è un giorno di calma piatta e non c’è molto da fare in ufficio, ma qualcuno di noi dovrebbe iniziare questa discussione”

 

L’altro uomo alzò lo sguardo su di lui e si passò una mano sugli occhi da sotto le lenti degli occhiali stirandosi un po’ i muscoli addormentati.

 

“Tu credi davvero che un cognome possa rovinarti la vita?”

 

Il rosso fece una smorfia puntando i suoi occhi blu sull’amico “Ti ricordo che è con un Weasley che stai parlando”

 

Harry sospirò e si appoggiò alla spalliera della sedia “Sì,scusa. E’ che Sarah mi odia, anzi ci odia, a me e a Matt, per il nostro cognome. Il ragazzo che le piaceva non vuole più parlare con lei perché non gli ha fatto avere il mio autografo”

 

Ron si alzò di scatto in piedi e gli puntò un dito contro “Ragazzi del genere è meglio perderli che trovarli ed è bene che Sarah lo sappia!”

 

Harry lo guardò stranito e aggrottò la fronte “Ma che ti prende?...No, aspetta, con quali dei tuoi mille figli hai problemi oggi?”

 

Il Generale lasciò la sua scrivania e prese a camminare per la stanza cercando di scaricare la tensione accumulata.

 

“Alex. In realtà non è con lei che ho un problema. E’ la gente che le gira intorno. Voglio dire, lo sai in che condizioni l’abbiamo trovata l’altra sera? Era con un ragazzo sul pianerottolo di casa!”

 

Harry spalancò gli occhi “Con era intendi dire…era?”

 

Ron si voltò di scatto verso di lui “No! Stavano solo pastrugnando con molto entusiasmo! Ma non è questo il punto! Insomma, Harry, non capisci? E’ ancora poco più di una bambina, non può andare in giro a fare certe cose! Si approfitteranno di lei!”

 

Harry si grattò la testa confuso “Io davvero non ci vedo questo grande problema”

 

Ron finì di giocherellare con una pallina che aveva trovato su uno scaffale e continuò il suo melodramma “Oh beh certo, immagina se al posto di Alex ci fosse Sarah”

 

Vide l’amico sbiancare “Ma Sarah ha solo undici anni, non farebbe mai queste cose!”

 

Alzò un sopracciglio scetticamente “Fatti dire una cosa amico, e l’ho imparato facendo il genitore a degli adolescenti: uno, non sai mai cosa aspettarti dai figli, potrebbero fare qualsiasi cosa in qualsiasi momento e potresti venire a scoprirlo anche dopo anni. Due, indovina un po’ a che età a dato il suo primo bacio Alex e tre, credi davvero che se quel tipo avesse avuto il tuo autografo non avrebbe provato a baciarla?”

 

Harry diventò da bianco a verde marcio e si allentò la cravatta rispondendo con voce strozzata “Ma Sarah è ancora una bambina”

 

Ron annuì vigorosamente “Esattamente” tornò a sedersi dietro alla sua scrivania e sospirò posando la guancia sulla mano “Eppure un tempo le piaceva così tanto andare a giocare a Quidditch dietro casa e portare i vestiti di James, diceva anche che i maschi facevano schifo”

 

Harry affondò la testa sulla scrivania “Ron, aveva otto anni”

 

Il rosso mugugnò qualcosa di non ben precisato e rimase per un po’ a fissare la finestra pensieroso “E Matt? Con le ragazze intendo”

 

Harry alzò la testa su di lui e si tirò su cercando di tornare di un colorito normale “Beh, a dire il vero non parliamo molto di queste cose. Insomma, so benissimo che ci esce ma non…”

 

“Credo che James stia esagerando”

 

“Prego?”

 

Ron si grattò una tempia “Sì, insomma è imbarazzante da dire ma…tu non hai idea di quante scatole di preservativi finisca in un mese”

 

Harry fece del suo meglio per non scoppiare a ridere “In un mese? Però…”

 

“E quel che è peggio è che quando finisce le scorte utilizza le mie! Senza avvertire!”

 

Di nuovo Harry fu costretto a mordersi un labbro “Comincio a capire perché tu e Hermione abbiate tanti figli”

 

Ron gli lanciò un’occhiataccia “Dico sul serio, sta esagerando! Non mi ricordo di una sola sera in cui sia rientrato a casa a dormire quest’estate, e, se tornava, passava dalla finestra e ti posso assicurare che non era da solo!”

 

Harry lo guardò incerto e distolse lo sguardo, guardando assentemente oltre la finestra “Beh, siamo stati ragazzi tutti,no? Vedrai che prima o poi si darà una calmata”

 

“Non mi piacciono per niente gli sguardi che ultimamente lancia a C.j.”

 

“C.j.?!” chiese Harry incredulo “Quella C.j.?”

 

Ron annuì “Sì. E’ un tantino cresciuta durante l’estate, tanto che devo tenerle alla larga sia Micheal che Simon…e se continuiamo di questo passo pure James. Andiamo è la sua migliore amica, non può farle una cosa del genere!”

 

Harry annuì ironicamente “Beh,certo. Pensa che tu la tua migliore amica l’hai messa incinta a soli diciotto anni”

 

“Adesso non mettere di mezzo me e Hermione! Io ero innamorato di lei e tu lo sai bene, e non posso dire la stessa cosa di James perché sono un maschio e so benissimo che cos’ha in mente! Io non avevo programmato di farmi Hermione quella sera!”

 

Il moro alzò le mani in segno di difesa “D’accordo, d’accordo stavo scherzando”

 

Ron sbuffò sonoramente “No,vedi è proprio questo il punto! Non mi interessa cosa fa o non fa con le ragazze. Quello che mi piacerebbe evitare e che tornasse a casa dicendo ‘ehi papà, tra poco sarai nonno!’”

 

“Ricordati che è pur sempre figlio di Hermione, non è così stupido come sembra”

 

Ron diede una capocciata alla scrivania e sospirò “Ma come diavolo mi è venuto in mente di fare il genitore?”

 

Harry rimase in silenzio per un po’ ed esitò un po’ prima di parlare “Non ti è venuto in mente”

 

“Oh…giusto”

 

                                                                                  *

Dean stava davanti allo specchio a torso nudo storcendo il naso in una smorfia del tutto insoddisfatta. Si tastò un po’ quella che lui riteneva essere pancetta in più e sospirò frustrato. Alzò di nuovo lo sguardo sullo specchio e trasalì scorgendo una sagoma nera riflessa nello specchio.

 

Alex alle sue spalle ridacchiava sommessamente alla scena. Dean incrociò le braccia al petto.

 

“Dovresti smetterla di salire dalla finestra! Uno di questi giorni mi farai morire!”

 

Alex sorrise e si sedette sul letto sistemando i capelli in una coda di cavallo “Perché non dovrei più farlo? Lo faccio fin da quando ho imparato a camminare”

 

Dean si voltò verso di lei esasperato “Proprio perché non hai più otto anni dovresti smetterla. Insomma, non sono una femmina e ho la mia privacy!”

 

Alex armeggiò con un modellino di scopa “Se vuoi che non ti veda mentre stai davanti allo specchio…”

 

“No” disse puntandole un dito contro “No. Quello che vorrei evitare è che tu entrassi qui senza avvisare mentre sono nudo o…o peggio! Ho sedici anni e non puoi entrare e uscire da camera mia come se tu fossi mia sorella, non lo sei!”

 

Alex rimise al suo posto il modellino e si alzò sbuffando “D’accordo scusa. Stai diventando peggio di mio padre”

 

Dean si infilò la maglietta e le diede un buffetto sulla testa con fare affettuoso “Non è per farti la morale, Alex, ma Ashley già crede che faccia…certe cose. Ci manca solo che mi trovi in camera con te seminudo e sono a posto, mi prenderà in giro per il resto della mia vita”

 

Alex ridacchiò sommessamente e Ashley entrò nella stanza con un sorrisetto camuffato, portando dei panni appena stirati. Li guardò un po’ senza lasciare la sua aria furba mentre i due continuavano a seguirla con lo sguardo senza fiatare.

 

“Ho interrotto qualcosa?”

 

Dean le lanciò subito un’occhiataccia e incrociò le braccia al petto mentre Alex arrossì leggermente e balbettò “N-no, no niente!”

 

Lei continuò il suo atteggiamento da chi la sa lunga “Capisco…” cominciò a rimettere i panni puliti nei cassetti fino a che Dean non si schiarì la voce rumorosamente e si voltò a guardarlo “Dici a me?”

 

Dean alzò un sopracciglio “Sì, dico a te!Che stai facendo?”

 

Ashley lo guardò come se fosse diventato pazzo “Metto a posto la tua roba”

 

“E da quando esattamente metti a posto la mia roba?” Ashley sorrise e Dean sospirò “Ma veramente pensi che potrei nasconderti cose come queste?”

 

“Sei pur sempre un adolescente” rispose lei semplicemente

 

“Sì, beh lo sei anche tu!”

 

Ashley lasciò stare tutto quello che stava facendo e diede un colpetto alla spalla di Dean “D’accordo me ne vado” si avviò verso la porta ma posando la mano sulla maniglia sembrò ripensarci e si voltò di nuovo verso di loro “Se veramente fate qualcosa giuro che non lo dico a Ron”

 

“Mamma!” rimarcò Dean facendole segno di uscire

 

“D’accordo, scusa” annuì e si volatilizzò più in fretta possibile.

 

Dean si voltò frustrato verso Alex “Che ti avevo detto…”

 

Alex lo guardò ancora un po’ imbarazzata, si poteva benissimo vedere la pelle arrossata intorno alle orecchie e sulla nuca “Scusa, la prossima volta entro dalla porta principale”

 

 “Grazie”

 

                                                                           *

 

Daisy si passò una ciocca di capelli biondi come il sole dietro l’orecchio e sospirò pesantemente. Era sommersa da carte di ogni tipo e mille pallottolieri. Scrisse un'altra cifra sulla pergamena e lasciò andare la penna stiracchiando braccia e gambe.

 

May le lanciò un’occhiata passando di lì e si prese un bicchiere d’acqua dalla cucina.

 

“Non hai ancora finito?”

 

La voce della madre arrivò stanca e distrutta “Sì” gemette “Non capisco perché Honey e Raven si ostinino a farmi fare la contabile, sono un fiasco!”

 

May ridacchiò ravvivandosi i capelli con le dita “Aspetta papà, fagli due moine e ti farà tutto il lavoro. Lo sai com’è fatto”

 

Daisy sospirò mettendo su un sorrisetto “Magari potrei cucinargli qualcosa. Pollo fritto”

 

La ragazzina ridacchiò nel bicchiere “Sono sicura che dopo farà qualsiasi cosa tu desideri”

 

Daisy sembrò soddisfatta e si lasciò andare sullo schienale della sedia mandando in pausa tutto il lavoro fatto. Il campanello suonò e le due bionde si voltarono automaticamente. May si mosse per prima ma Daisy la richiamò.

 

“Vado io, almeno mi sgranchisco le gambe”

 

Con passo lento andò fino alla porta speranzosa di trovare il marito dall’altra parte della soglia. Ma quello che si trovò davanti non assomigliava per niente a Nathan. Era piuttosto un ragazzetto dagli occhi scuri e arruffatissimi capelli castani che sembrava essere anche abbastanza imbarazzato.

 

Daisy sorrise “Oh Matt, Santo Cielo come sei cresciuto! Vieni, entra!”

 

Matt sorrise arrossendo e fece qualche passo avanti “Ecco io, cercavo May. E’ in casa?”

 

La donna sorrise e gli fece cenno di aspettare. Dopo qualche minuto Matt si vide comparire davanti agli occhi una ragazza bionda con dei luminosi occhi azzurri.

 

“Ehi” disse lei scostando una ciocca di capelli dietro l’orecchio

 

“Ehi” replicò lui arrossendo un po’

 

Calò un silenzio imbarazzante in cui rimasero a guardarsi per qualche secondo. May si schiarì la gola e distolse lo sguardo prima di cominciare a parlare.

 

“C’è un motivo per cui sei venuto o…”

 

“Sì!Sì certo!Non vengo a Diagon Alley!”

 

Matt aveva risposto con talmente tanta enfasi che sembrava quasi averle urlato contro e se ne accorse dalla faccia della ragazza che si limitò a rispondere con un deluso “Oh”

 

Lui si riprese in fretta “Oh, non è per te! Assolutamente! Cioè, ci verrei con te a Diagon Alley, ci andrei anche tutti i giorni con te! Ma abbiamo dei problemi con Sarah e…è meglio se…”

 

May riprese velocemente il suo sorriso “Certo, non preoccuparti. Ci andremo insieme un’altra volta e poi ci vediamo tra due giorni alla stazione”

 

“Sì, certo”

 

Si sorrisero per un po’ arrossendo appena e Matt si grattò la nuca imbarazzato “Io allora…andrei”

 

May annuì “Ci vediamo lunedì”

 

Matt le sorrise “Sì, a lunedì”

 

                                                                                           *

 

Sono staaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaanca!!! Ve lo dico subito ragazzi stasera non ho più la forza di fare nulla quindi vi lascio i ringraziamenti grossi però sono di poche parole XD!

L’unica cosa che chiedo è ABBIATE FIDUCIA IN ME!!!

 

KarmyGranger: Non ho afferrato molto bene la bisnonna *pensing intensamente* sarà che il mio cervellino è abbastanza limitato…! Comunque sia, se parliamo di drammi quotidiani si può stare tranquilli che qui sarà peggio di beautiful!! Solo io ci impazzisco ogni volta che guardo lo schemino…è tutto dire!

 

Siangel 187: Hai detto due cose per entrare nella mia lista bianca (ho la lista nera…perché non fare quella bianca?) prima di tutto che ti piacciono gli Weasley e con questo sali a quota 100 e poi che ti piace Harry come papà. Siccome io mi sento molto mamma di tutto ciò mi fa piacere vedere apprezzati i miei pargoli,grazie!

 

Nefele: Sì *occhi di zia lucciching* Ron e Harry versione paposi sono fantastici! Io mi sciolgo tutte le volte che scrivo! Anche se avranno le loro turbe porelli…! Comunque grazie di cuore, un bacio!

 

Nischino11: Lo so che sono in ritardo *coprising visino con mani* ma non mi bastonare! Mi resta solo da sperare che il capitolo sia abbastanza di tuo gradimento, altrimenti sono spacciata!! Di cose pucciose qui ci sono *tenting di difendersi* guarda! Sono sicura che sarai magnanima…dopotutto siamo ancora vicini a Natale,no? Bacetti!

 

GiulyWeasley: Nonny -____________- le tue recensioni mi distruggono!!! Però hai ragione a dire che un Generale del genere…*sbav* ci fa ricordare molto i bei momenti a Roma (e i tre rossi!!) ecco! Via nonna, senza ritegno no…sono sposati eh! E da anche parecchio tempo e hanno anche una cucciolata invidiabile! Nons lasciami stare il primo pargolo, che ti vedo sai lì con la bavina!! Su, su non piangere per Draco! Tanto lo sai,no? Brava la mia nonnina! Un bacione enooooooooorme! P.s. ho adorato la giornata a Roma!

 

Robby: XDXD abbiamo un nuovo campione italiano di salti acrobatici! E devi capire che la tentazione di fare tanti Weasleyini è stata terribile. Pensa che dovevano essere in 5 ma poi è andata per il 6! ** si i nomi alcuni sono come quelli della vecchia ff perché li adoro semplicemente! Il Generale ci ha messo in riga per bene mi sa…! XD non credo tu sia stata l’unica a non collegare Bloom = Daisy…con tutti i nomi che saltano fuori! Lo zio Malfy…ah lo zio Malfy *ghigning tantissimo* baci!!

 

Pk82: ehm…non farci aspettare tanto eh?...coff coff… *facing finta di nulla* d’accordo è vero che sono in ritardissimo ma questo capitolo è stato peggio di un parto! Ore e ore di travaglio! E poi è uscito pure brutto -________-! Vabò ormai…un bacio!

 

SweetMione: Figurati che a me l’inizio dell’altra neanche piace…l’ho scritto malissimo -______-! Ma se piace a voi lettori ben venga! Ti ringrazio tantissimo non so davvero che dire!

 

TEK: Tu ti sei fumata la trama in una mattinata a scuola mentre avevamo Nathan come supplente! Vergogna! Adesso sai già tutto e non c’è gusto a leggere! Sì lo so chi è ma tanto ti lamenti lo stesso perché ti ho detto chi ho scelto come interpreti -_____- e non ti va bene nulla figlia mia! Su, che tra un pochino tornerai tanto felice ^____-!

 

Angèle87: Stellina mia! XD mi hai fatto morire quando ti sei messa a leggere la storia per davvero! Credevo scherzassi! ** io li tratto con amore perché sono i miei figlioletti adorati *bacing uno a uno* aaaw che carini! ^^” eh si gli errori di grammatica sono il mio forte!! Ma d’altronde io non ho un editore che mi revisiona…*tenting di scapparla* sono un fiasco! Un bacino groooooooooosso grosso! E dici a me di aggiornare veloce?Fatti un esame di coscienza XD!

 

Pinkstone: *uniscising a Pink e facing trenino* Tesoro…risparmiarsi con delle teste rosse? MAI! Più sono meglio è, c’è più varietà di scelta! Non vorrei deluderti ma Harry ha anche un figlio maschio…comunque Sarah porta avanti il girl power con onore! Oh io adoro Dean e Ashley, sono i meglio! Tantissimi bacini!

 

_Roby92_: Grazie, veramente troppo gentile! L’unica cosa che mi raccomando è di non morire d’infarto quando vedete che aggiorno ^^”!

 

Edvige86: Spero di averti beccato in tempo, altrimenti leggerai tutto questo popò di roba quando torni da Amsterdam! Ora divino non esageriamo…io avrei usato la parola ‘carino’ ma neanche con troppa enfasi! ^^” guarda per i nomi io li so giusto perché li progetto da mesi…sennò sai che casino! Sì adesso sto molto meglio grazie! Bacissimi!!!

 

Emmaerupert: Non preoccuparti per Ashley, avrà modo di farsi una vita migliore…decisamente migliore *facing sisi* confidiamo sempre in quello che fu lo zio Malfy U.U! Per quanto riguarda Ron e Herm si può stare tranquilli, anche perchè separarli dopo una cucciolata del genere…!

 

Mem: Insomma abbiamo capito che hai già catalogato Alex come una…bellissima ragazza (certo,come no) XD! La cosa che non concepisco è che tu ti sia innamorata di un Potter O.O…è come se Tom si innamorasse di Jerry, Barbie di Cicciobello o Red di Toby! Insomma è impossibile! Non puoi sperare di farti il figlio e ammazzare il padre O.O! XDXD ma ti pare che mi metto a incestare??! Pazzoide!Tanti bacini!!

 

Ginny89Potter: XD Così presto? C’è gente che ti taglierebbe la testa se solo ti sentisse, per loro è stata una lunga e sofferente attesa! Grazie per i complimenti! Un bacio!

 

Killer: XD sì manca poco che se vai a fare la spesa e guardi la lista è molto più corta della lista dei nomi in casa Weasley! Ti immagini che albero genealogico O.O? C’è da avere paura!! Tantissimi baci!!

 

Saty: XD stellina mia, la tua mente è così immensa che sono sicura che imparerai i nomi prestissimo! Casomai avessi problemi ti regalerò un bel taccuino!XD insomma spero che tu sia tornata un po’ più in te ultimamente che mi sembravi piuttosto svampita! Sì, ti attivo io!!! Spero ti sia rinsavita un po’! Baciottissimi!!

 

Nana92: Male che tu non abbia recensito! XD scherzo, mi fa piacere che ti piacciano le mie storie e per Mai quando te lo aspetti ho un amore particolare essendo il mio primo figlio *bacing ff* ! Continua a seguire e spero ti piaccia! Bacio!

 

Primrose: XDXD ti piace Simon? Quello che smonta la roba…diciamo che ha preso molto dal nonno in questo senso. Sarah ha undici anni e a giorni entrerà per la prima volta ad Hogwarts ^___^! Spero sia tutto chiaro, comunque se rimangono dubbi io sono qui! Bacio!!

 

MaryPotter92: XD Tesoro non sei l’unica affascinata da james, ha una bella fila dietro! Lo zio Malfy è insostituibile hai ragione…anche Ashley la pensa come te! Magari se abbiamo tanta fiducia nell’autrice prima o poi risbuca fuori! Tantissimi baciottoni!!!

 

Fiamma90: Pare che ti sia ricordata proprio di tutti XD! Se ti piace Bonar dovrai aspettare molto perché io gli dia un certo spessore nella storia…decisamente molto! Anche te malinconica dello zio Malfy eh? Su portate pazienza…magari si risolve tutto!!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 3
*** You Again ***


Sarah sospirò avvilita guardando l’imponente treno che le si presentava davanti

               GOING AHEAD‘N’COMING BACK

              

                                    3. YOU AGAIN

 

Don't you worry I'm doin fine
No don't you worry That you left me behind
Coz I love my freedom And I love my life
So don't you worry Coz I'm doin fine            Madasun- Don’t you worry

 

 

Harry e Ginny non facevano altro che scambiarsi occhiate preoccupate da quella mattina. Si erano alzati notando subito che qualcosa non andava secondo come sarebbe dovuto andare. Le valige di Sarah erano state svuotate e tutta la sua roba era di nuovo al suo posto negli armadi. E si erano scambiati la prima occhiata.

 

La seconda era stata per la mancanza di appetito della figlia a colazione. Aveva spostato il suo piatto da una parte e con faccia funerea giocherellava coi capelli sospirando tristemente. Ad Harry tornò tanto in mente Mirtilla Malcontenta e sospirò frustrato.

 

Da quando poi erano saliti in macchina ed avevano raggiunto la stazione non facevano altro che dare occhiate fugaci a Sarah, che guardava demoralizzata il binario, e guardarsi l’un l’altro.

 

Sarah sospirò avvilita guardando l’imponente treno che le si presentava davanti. Sentiva un nodo amaro nella gola e faceva di tutto pur di evitare lo sguardo dei suoi familiari. Scostò i capelli dal viso con un gesto secco e si sedette sul baule.

 

Quando arrivano gli zii?”

 

Harry sospirò e si scambiò uno sguardo, l’ennesimo, con Ginny che si chinò su di lei e le baciò la fronte “Tesoro, stiamo parlando di zio Ron. Da quando sei nata l’hai mai visto arrivare puntuale?”

 

Sarah stiracchiò le gambe e posò lo sguardo sul fratello che stava in piedi vicino al suo baule guardandosi in giro incessantemente. Aggrottò la fronte e gli tirò un pizzicotto sulla coscia facendolo sobbalzare dal dolore.

 

“Ahi! Ma sei impazzita? Ti sei bevuta il cervello?”

 

Sarah storse il naso “Si può sapere che stai facendo?”

 

Matt non riuscì a capire a cosa stesse alludendo e si voltò completamente verso di lei incrociando le braccia “Che stai blaterando,nana?”

 

Lei lo guardò innocentemente e si alzò in piedi mettendosi a suo fianco alzando il collo per guardarsi in giro in una perfetta imitazione del fratello “Nulla. Se è questo che stai facendo, cosa stai guardando con esattezza?”

 

Matt arrossì fino alla punta dei capelli sentendo lo sguardo sei genitori su di sé.

 

Sarah fece un mezzo sorriso assaporando il gusto di stuzzicare il fratello mettendolo in imbarazzo davanti a tutti “O meglio, chi speri di vedere?”

 

Lui le rifilò una gomitata nelle costole parlando a denti stretti “Smettila!”

 

Sarah fece per ribattere ma un gran baccano proveniente dal fondo della stazione li distrasse e tutti si voltarono a guardare cosa potesse produrre tanto rumore.

In lontananza si riuscivano a scorgere tante piccole macchioline rosse con qualche pois scuro in mezzo.

Harry sorrise.

 

“Oh, finalmente!”

 

Quando furono un po’ più vicini Ron rilasciò tutte le borse che si era caricato sulle spalle e si avvicinò a Harry con una faccia esausta. Il moro gli batté un paio di pacche sulle spalle e Ron si lasciò scappare un sospirò.

 

“Meno cinque in un colpo solo! Credimi, stare in casa con solo tre dei miei figli sarà come avere la casa libera!”

 

Hermione gli tirò uno scappellotto portandosi le mani sui fianchi subito dopo “Ti sembra carino parlare in questo modo dei tuoi figli? Come se non vedessi l’ora si sbarazzarti di loro?”

 

Ron la guardò supplichevole “Hermione, io non vedo l’ora di sbarazzarmi di loro!”

 

Harry ridacchiò e strinse Ginny a sé lanciando un’occhiata superiore ai suoi amici “E pensa a chi da quest’anno la casa libera ce l’ha veramente”

 

Ron mugolò sconfitto affondando la testa nella spalla di Hermione che roteando gli occhi  lo accarezzò amorevolmente sulla schiena e alla base della nuca cercando di tirarlo su di morale. Lui la abbracciò forte e le sussurrò all’orecchio.

 

“Non possiamo portare i bambini da mia madre per…diciamo i prossimi nove mesi?”

 

Hermione ridacchiò e lo baciò su una tempia “Non fare il tragico adesso, mi pare che il tempo per noi l’abbiamo sempre trovato”

 

La voce scocciata di Ginny gli arrivò alle orecchie “Già, e devi ancora spiegarmi come fate!”

 

Ron si tirò su e la guardò con un sorrisetto malizioso “Ah, questi sono i classici segreti Weasley

 

Ma io sono una Weasley!” protestò lei

 

Ron fece segno di no con un dito “Non più”

 

Ginny si imbronciò e si voltò verso Harry come se fosse colpa sua. Lui sospirò e la trasse di nuovo a sé rilasciandole un bacio sulla fronte. Rimasero tutti e quattro a fissarsi percorrendo di tanto in tanto il binario con lo sguardo.

Hermione sospirò.

 

“Sembra incredibile essere ancora qui tutti insieme, ogni volta è come se facessi un tuffo nel passato”

 

Ron fece una smorfia percorrendo il treno con gli occhi “Non è che mi manchi così tanto andare a scuola. Insomma, rischiare la vita ogni anno, litigare con Hermione, essere il bersaglio dei Serpeverde, lo zimbello della scuola, essere povero e stupido. Decisamente non mi manca,no”

 

Hermione rise trasportandolo in un bacio “Non eri poi così male, Weasley. E poi ci siamo divertiti ad Hogwarts, questo lo dovete riconoscere!”

 

Ginny sorrise malinconicamente “Già, bei tempi essere ignorate dal ragazzo più popolare di tutta la scuola”

 

Harry, al suo fianco, arrossì all’inverosimile guardandosi intorno nervosamente “Ehm…chissà dov’è Ashley, dovrebbe già essere qui”

 

Ginny scosse la testa ridacchiando “Bel tentativo di cambiare discorso, Signor Potter. Sua sorella è là,comunque”

 

Harry si voltò verso la parte che Ginny aveva indicato e notò subito Ashley e Dean correre tra la folla rossi in viso. Si fermarono davanti a loro riprendendo fiato. Dean lanciò un’occhiataccia alla madre.

 

“Te l’avevo detto che dovevi alzarti prima! Tu non mi dai mai retta!”

 

Ashley roteò gli occhi con un sorrisetto “Scusa papà. Siamo arrivati,no?”

 

Dean le fece la linguaccia e se ne andò a parlare con gli altri ragazzi mentre Ashley gli sorrideva affiancata dal fratello e company. Si voltò verso di loro sorridente e si sistemò i capelli arruffati dalla corsa.

 

“Scusate il ritardo, ho dormito un po’ troppo”

 

Ron ridacchiò e l’abbracciò “Tu dovevi essere la mia di sorella, non di quel buzzurro là”

 

“Ehi!” protestò Harry facendo ridere di gusto Ron e Ashley.

 

Ginny e Hermione ridacchiarono in silenzio e si zittirono all’istante quando Harry si voltò per lanciarle un’occhiataccia. Ginny guardò verso i ragazzi e tornò a posare lo sguardo sull’ultima arrivata.

 

“Come sta Dean?”

 

Ashley sorrise semplicemente “Oh, una meraviglia! Beh, ultimamente abbiamo qualche discussione ma niente di serio” le due coppie si scambiarono un’occhiata e Ashley alzò un sopracciglio “Qualcosa non va?”

 

Hermione si morse un labbro titubante “Dean ci ha…ci ha raccontato di Robert

 

Ashley li guardò un po’ a bocca aperta e alzò gli occhi al cielo scocciata “Oh per favore, non anche voi!”

 

Harry fece un passo avanti e la prese per le spalle “Ash, noi lo facciamo per te. Non puoi continuare a rimanere sola per sempre, devi cercare di andare avanti. Lo so che è difficile ma…”

 

Lei alzò una mano per fermare il flusso di parole e nascose il viso tra i capelli rivolta verso i ragazzi “Sono quasi le undici, sarà meglio aiutare i ragazzi a caricare i bauli”

 

Si allontanò da loro avviandosi come sempre sorridente e giocosa verso Dean. Harry sospirò forte e si voltò verso gli altri che erano rimasti in disparte. Scosse la testa prima di avvicinarsi ai figli e aiutare la sorella coi bagagli.

 

                                                                                *

 

Appena l’espresso fu partito i ragazzi cominciarono a vagare lungo il corridoio alla ricerca di uno scompartimento libero. Dean e Alex si erano liquidati subito ed erano entrati con alcuni del sesto anno in uno scompartimento vicino al ferroviere.

James e Diego si erano sistemati cacciando via i più piccoli mentre C.j. compiva i suoi doveri di prefetto.

 

Matt e Micheal erano ancora alla ricerca di un vagone libero e camminavano con Sarah a seguito che si guardava intorno piuttosto smarrita. Matt le lanciò un’occhiata da dietro la spalla e continuò il suo percorso salutando di tanto in tanto i ragazzi che passavano dalla parte opposta.

 

Sarah si meravigliò di quanta gente conoscesse suo fratello ma Micheal le spiegò velocemente che erano popolari a scuola solo perché sia lui che Matt facevano parte della squadra di Quidditch.

Stavano per entrare in uno scompartimento libero quando una ragazzina dai brillanti occhi blu richiamò Sarah che si voltò sorpresa.

 

Si sciolse in un sorriso rilassato quando riconobbe la ragazza “Geena!Speravo di vederti!”

 

La ragazza le rivolse un sorriso luminoso e l’abbracciò di slancio “Ehi, vieni nel mio scompartimento, ti faccio conoscere le altre”

 

Sarah si illuminò entusiasta e salutò Matt e Micheal prima di trotterellare via con la ragazza dagli occhi blu. I due ragazzi risposero con un cenno e si sistemarono nella carrozza stravaccandosi sui sedili tutti per loro.

Micheal sbadigliò soffiandosi via la frangia dagli occhi.

 

“Ehi amico, partita a scacchi?”

 

Matt ridacchiò e si mise dritto di fronte a lui “Quando vuoi, sono pronto a stracciarti!”

 

Micheal ghignò mentre tirava fuori la scacchiera e disponeva i pedoni “Aspetta e spera Potter, non si è mai sentito che uno di voi abbia battuto un Weasley a scacchi”

 

“C’è sempre una prima volta!”

 

Micheal rise e indicò la scacchiera con le mani in un muto ordine di cominciare la partita. Dopo qualche minuto di gioco, nonostante Micheal fosse concentratissimo, Matt continuava a lanciare occhiate nervose tra il corridoio e il cugino che gli sedeva davanti.

Si schiarì la gola con fare casuale.

 

Senti…hai per caso rivisto May?”

 

Micheal alzò per un attimo gli occhi limpidi su di lui e ritornò al gioco “No, non da giugno. Perché?”

 

Matt mosse un pedone cercando di sembrare disinvolto “Così…visto che…ti piaceva…”

 

Micheal questa volta non si degnò nemmeno di alzare lo sguardo dalla scacchiera tanto era concentrato e fece scorrere lo sguardo da una parte all’altra cercando una possibile tattica di gioco “Non mi piaceva, mi piace. Voglio dire, il fatto che non l’abbia vista per mesi non significa che non mi piaccia più,no?”

 

Matt lo fissò per un attimo rimanendo in silenzio quasi dovesse calibrare le parole e sospirò “Già” si morse un labbro “Senti,c’è una cosa che devo dirti…”

 

La voce di Matt fu sopraffatta dal rumore della porta dello scompartimento che veniva aperta. I due ragazzi si voltarono meccanicamente.

Sarah e la sua amica, Geena, stavano sulla soglia della porta.

 

Matt inarcò un sopracciglio scocciato per l’interruzione “Che c’è? Ti mancavo?”

 

Sarah arrossì ma gli lanciò un sacchetto di carta con forza “E’ la tua colazione! Mamma l’aveva data a me e mi ero dimenticata di dartela” mandò uno sguardo a Micheal che la stava fissando e arrossì ulteriormente abbassando lo sguardo.

 

Geena ridacchiò un po’ guardando l’amica arrossire e posò lo sguardo sul rosso “E’ lui allora? Non credev…”

 

Sarah spalancò gli occhi e le tirò un pestone sul piede sorridendo sforzatamente ai ragazzi mentre Geena imprecava per il dolore “Bene, noi ora ce ne andiamo. Andiamo nel nostro scompartimento. Da sole. Cioè senza di voi. E’ stato un piacere. Bye bye!”

 

Automaticamente fece dietro front e cominciò a spingere la ragazza dagli occhi blu fuori dallo scompartimento il più velocemente possibile con un nervosismo da far invidia alla parola stessa.

 

I due ragazzi le guardarono uscire ancora un po’ confusi e si scambiarono un’occhiata perplessa. Micheal diede un ultimo sguardo alla porta e poi di nuovo a Matt aggrottando la fronte.

 

Ma che ha tua sorella?”

 

Matt sospirò “Purtroppo ci è nata così!”

 

                                                                                 *

 

C.j. entrò nello scompartimento dei ragazzi sbuffando sonoramente. Si accasciò sul sedile passandosi una mano sulla tempia e inspirò profondamente prima di riaprire gli occhi. Aggrottò la fronte quando incontrò solo i profondi occhi scuri di Diego.

 

“James?” chiese stancamente

 

Diego alzò le spalle e ritornò a giocherellare con un boccino da Quidditch dall’ala danneggiata “Ha detto che andava in bagno. Già stanca? Non siamo ancora arrivati a scuola ti faccio notare”

 

C.j. gli mandò un’occhiataccia “Questo perché tu non sei un prefetto e comunque non è solo questo che mi stressa oggi…” disse con aria sconfitta.

 

“Ah no?” Diego non le prestava neanche più attenzione.

 

“No”

 

C.j si faceva sempre più afflitta, mentre Diego continuava a dedicare le sue attenzioni solo al boccino d’orato che volava stancamente per lo scomparto. L’attenzione di entrambi fu richiamata dall’entrata di un ragazzo dai fiammanti capelli rossi.

 

“Ehilà!” rivolse un sorriso a C.j. “Già compiuto il compito di prefetta?”

 

C.j. lo seguì con lo sguardo mentre si sedeva davanti a lei “James, il femminile di prefetto non esiste…”

 

Diego ridacchiò senza distogliere lo sguardo dal boccino “Ah, per questo hanno eletto te! Perché nemmeno di te esiste la versione femminile”

 

James ridacchiò insieme a lui ma smise subito fulminato da C.j. “…comunque, non sapevo si potesse fare la doccia nei bagni del treno” disse lei alzando un sopracciglio.

 

James aggrottò la fronte “Doccia? Di che stai parlando?”

 

Lei gli lanciò uno sguardo penetrante e parlò con tono scocciato scurendosi in volto “Hai la maglia al contrario”

 

James abbassò lo sguardo automaticamente e persino Diego lasciò perdere il boccino per verificare la veridicità delle parole della sorellastra. Diego cominciò a ridere e a tirare pacche poderose sulla spalla di James.

 

“Non posso crederci! Non potevi proprio aspettare di arrivare a Hogwarts,eh?”

 

James fece un sorrisetto “Non si fa aspettare una come Lindsay Bass

 

Diego scattò in piedi con gli occhi sgranati “Ti sei fatto Lindsay Bass?!

 

C.j. li guardò disgustata mentre continuavano a discutere di quella povera e inconsapevole ragazza scendendo in particolari che avrebbe preferito non sentir mai pronunciare dalla bocca di nessuno in tutta la sua vita. Roteò gli occhi lanciando un’occhiata al corridoio.

 

“Oh no!”

 

Diego e James si voltarono verso di lei senza capire fino a quando un ragazzo moro dai profondi occhi scuri non aprì la porta con un caldo sorriso.

 

“Ciao” I due ragazzi fecero un cenno con la testa senza staccargli gli occhi di dosso in attesa che svelasse il motivo per cui era entrato. Il ragazzo si voltò verso C.j. e ampliò il suo sorriso “Potrei parlarti in privato?”

 

C.j. rivolse nervosamente uno sguardo al fratello e a James che la fissavano impazienti “Ehm…Trey, puo-puoi parlarmi qui, non nascondo niente a…loro”

 

Il ragazzo lanciò un’occhiata imbarazzata ai due che lo fissavano come se fosse un attore di uno spettacolo teatrale e si schiarì la voce “Ok…ehm,io…mi dispiace di averti baciata senza preavviso, avrei dovuto chiedertelo”

 

I due ragazzi sgranarono gli occhi e si voltarono di scatto verso la ragazza che era arrossita furiosamente. C.j. si mordicchiò un labbro “Sì,temo che avresti dovuto”

 

Il ragazzo sembrò piuttosto teso “Mi dispiace,credimi! E’ solo che sei così bella che non ho saputo controllarmi”

 

C.j. sorrise nervosamente mandando di sfuggita un’occhiata ai ragazzi “Trey…”

 

“E’ la verità e non posso fare a meno di dirtelo. Comunque io ero venuto per scusarmi…ora…vado”

 

C.j. annuì non incrociando lo sguardo con lui, lo sentì solo uscire dallo scompartimento e alzò lentamente gli occhi sui due ragazzi che la guardavano sbigottiti. Rimasero in un silenzio imbarazzante prima che James scattasse in piedi. E dopo fu anche peggio.

 

Cosa significa che ti ha baciata?!”

 

C.j arrossì ma Diego non le diede il tempo di rispondere “Ma non era Trey Coleman quello? Il prefetto dei Tassorosso?”

 

C.j. si schiarì la voce imbarazzata “Ehm…sì”

 

James spostò malamente di lato Diego facendolo finire sul sedile “Ti sei fatta baciare da quello? Ma sei impazzita?! Da Trey Coleman?!

 

Diego alzò un sopracciglio verso di lei “Pensa che in giro si diceva fosse gay…”

 

C.j. lo guardò annoiata “Diego, lo dicono solo perché fa rima col suo nome!”

 

James continuò a gesticolare animatamente “Trey?! Ma che razza di nome è Trey? Come puoi farti baciare da uno che si chiama Trey?”

 

C.j si alzò per fronteggiarlo alzando la voce “Beh, avrei voluto vedere te se ti avesse confinato contro al muro e comunque io bacio chi mi pare e piace e la cosa non ti deve riguardare, anche se si chiamasse Wolfgang!”

 

James spalancò gli occhi e la bocca “Ti ha confinato contro al muro?!Quel bastardo! Ti ha circuita e ti ha inchiodato al muro,eh? Che razza di…oh,me la pagherà questa!”

 

Che cosa?”

 

James la guardo sorpreso.

 

“Che cosa?!Non sono affari tuoi!E potrebbe anche essermi piaciuto!”

 

James la guardò con aria shockata “Come può esserti piaciuto essere stata baciata da un Trey?!”

 

Lei lo fulminò con gli occhi cominciando a raccogliere la sua roba “Beh certo, mi immagino l’ebbrezza che possa darti una Lindsay, ma io sono solo C.j, che per la cronaca vanno benissimo per i Trey! Ci vediamo a scuola”

 

Senza aggiungere un'altra parola lasciò i due ragazzi sbattendo la porta alle sue spalle. Diego alzò un sopracciglio e scosse la testa mentre James era completamente sbiancato. Il rosso si voltò verso l’amico.

 

“Non andrà mica da quel tipo?”

 

Diego storse il naso “Naaah, è di C.j. che stiamo parlando, neanche sa cosa significa stare con qualcuno. Parola mia!”

 

                                                                              *

 

Alex rise di gusto appoggiata alla spalla di Dean che traballava dalle risate che stava cercando di contenere. Si tirò su tirando un buffetto ad un compagno che sedeva davanti a lei mentre Dean cominciava a sbellicarsi dalle risate spalmandosi sul sedile.

 

Improvvisamente si sentì uno tonfo e qualcuno passò a passo spedito davanti alla loro cabina. Dean seguì con la testa quella figura e posò una mano sulla spalla di Alex che al suo fianco era ancora intenta a ridacchiare.

 

Ma non era C.j. quella?”

 

Alex si voltò prima verso di lui e poi verso il corridoio rilasciando un sospiro “Quell’imbecille…”

 

Si alzò subito seguita da Dean e a passo svelto cercarono di raggiungere C.j. ovunque fosse diretta. Dean, che aveva le gambe decisamente più lunghe di Alex, riuscì a scorgerla da lontano e correndo la bloccò per un braccio.

 

C.j. si voltò sorpresa verso di loro trasformando la sua espressione corrucciata in un sorriso “Ehi, siete voi”

 

Alex e Dean si scambiarono uno sguardo fugace e la rossa si passò una ciocca dietro l’orecchio “Ti abbiamo visto passare di fretta”

 

C.j. li guardò spiazzata e imbarazzata e fingendo un sorriso mostrò loro i libri che teneva in mano “Ah,sì. Essere un prefetto è veramente stancante,sempre in moto” abbozzò una risatina.

 

Dean alzò un sopracciglio scetticamente e Alex incrociò le braccia al petto “E’ stato lui,non è vero?”

 

Lei abbassò la testa sconfitta “E’ stato lui”

 

Alex le batté una mano sulla spalla in un gesto rassicurante e le rivolse un debole sorriso “Ti va di raccontarci cosa è successo?”

 

C.j. alzò le spalle “Solita routine, niente di che”

 

Dean abbozzò una finta risata “Fammi indovinare, aveva un succhiotto sul collo. No,aspetta! Ti ha fatto conoscere la sua ultima conquista.

 

La castana ridacchiò e arrossì di botto ricordandosi il vero motivo per cui si era arrabbiata con James. Si morsicò un labbro passando freneticamente il pollice sul bordo del libro che aveva in mano “No,ecco veramente…avete presente Trey Coleman,il prefetto di Tassorosso?”

 

Alex e Dean si scambiarono un’occhiata preoccupata. Dean si schiarì la voce nervosamente “Le cose sono due” disse alzando il primo dito “Uno, James è bisessuale”

 

C.j. scosse la testa e Dean alzò il secondo dito ma prima che potesse dir altro Alex lo sorpassò guardando l’altra ragazza con gli occhi sgranati e un sorrisetto leggero sulle labbra “Sei stata con Coleman?!

 

“No!” squittì C.j. allarmata, si diede un’occhiata intorno e abbassò la voce “Non ci sono…stata…mi ha baciata. Di sorpresa. Ed io sono fuggita appena ho potuto e…”

 

“Cosa?!Perchè?”

 

C.j smaniò frustrata “io…non lo so,ok? Non me l’aspettavo!E quando Trey è venuto a scusarsi, James ha…”

 

Alex le mise una mano davanti alla faccia bloccandola di colpo “Alt!Frena!Stop!James sa che Trey ti ha baciata e per questo avete litigato?”

 

Più o meno” rispose lei annuendo sempre più confusa e nervosa. Alex le mise una mano sulla spalla attirandola in un abbraccio comprensivo con un sorrisetto sulle labbra. Dean si schiarì la gola facendo cenno alle due ragazza verso un paio di ragazzini già con l’uniforme addosso.

 

“Credo che dovremmo andare a cambiarci, ormai ci siamo”

 

Alex si incamminò per il corridoio spingendo C.j. per una spalla gentilmente. C.j. si fermò “Oh,io non vengo, faccio un giro qua intorno e mi cambio in bagno”

 

Alex la guardò poco convinta “Sei sicura?”

 

Lei le sorrise “Sì,tranquilli davvero!Tornate pure dai vostri amici, io faro una ronda extra da prefetto”

 

Alex annuì e alzando i pollici cominciò ad incamminarsi verso il loro scompartimento. Dean rimase un attimo al suo fianco aspettando che Alex fosse un po’ più lontana per parlare “Io ti capisco,sai?”

 

C.j. alzò perplessa lo sguardo su di lui “No,io non credo”

 

Dean fece un sorriso amaro “Davvero?” rivolse uno sguardo verso la parte per cui se ne era andata Alex e riportò lo sguardo su di lei. C.j. barcollò “T-tu…”

 

“Non dirglielo”

 

Lei dissentì “Puoi stare tranquillo con me. Muta come un pesce!”

 

“Grazie” Dean le diede un buffetto sulla testa e cominciò anche lui a incamminarsi per raggiungere Alex. C.j. rimase ferma in mezzo al corridoio a guardarlo con un sorriso sulle labbra. Non si sentiva così incompresa dopotutto.

 

                                                                                *

 

Simon e Thea erano rimasti, a parte il piccolo Ben, gli unici fratelli Weasley che non frequentavano Hogwarts. I due si erano piazzati sul tavolo di cucina l’uno a smontare una favolosa radiolina vecchio modello e l’altra a disegnare coi pennarelli.

 

Il cane di casa, Panfolo, si avvicinò a loro e si alzò con le zampe sulla sedia della bambina leccandole la faccia affettuosamente.

 

Thea ridacchiò e alzò la sua testolina rossa dal foglio facendo qualche grattino al cane dal folto pelo rosso. Quando Panfolo fu soddisfatto e se ne andò, Thea si dondolò sulla sedia guardando il fratello ormai completamente sudato che lavorava sugli ingranaggi di quella piccola cosa.

 

Dov’è la mamma?”

 

Simon non staccò gli occhi dal suo passatempo nemmeno per mezzo secondo “Uhm…di sopra credo…”

 

Thea si grattò pensierosa la testa scotendo energicamente i riccioli “Mh…e papà?”

 

“Uhm…di sopra credo…”

 

La bambina sbuffò sonoramente e si appoggiò scocciata su una mano battendo con l’altra le dita paffutelle sul tavolo. Con il tippettare delle sue dita sul legno un piccolo cip balzò accanto al suo mignolo. Thea lo prese tra le dita guardandolo curiosamente e senza troppe cerimonie se lo mise in bocca.

 

Simon si accorse che qualcosa non andava solo quando si voltò verso la sorellina, che aveva preso a tirargli la maglia con sempre più vigorosità, e notò che la pelle del suo viso era tendente al verde.

 

Sbiancò improvvisamente e balzò giù dalla sedia trascinando Thea sul pavimento “Dimmi cosa c’è? Cos’hai fatto?”

 

La poverina si indicò disperatamente la gola assumendo un colorito sempre più violaceo. Simon si tirò i capelli disperato “Oddio! Sputa qualunque cosa tu abbia ingerito! Sputalo!” disse premendole forte sul petto.

 

Hermione e Ron comparirono sulla soglia sbaciucchiandosi e ridacchiando come due ragazzini. Hermione mandò una risata acuta quando Ron scese a mordicchiarle il collo, lui sorrise torturandola con le sue labbra.

 

Rimase un attimo spiazzata quando lo sentì balzare indietro violentemente e lo vide sbiancare spaventato ma prima che potesse chiederne il motivo Ron era già schizzato via.

Si portò una mano alla bocca voltandosi e assistendo alla scena.

 

Thea sembrava quasi un cadavere e Simon cercava invano di farle sputare qualcosa premendole sul torace mentre Panfolo abbaiava furiosamente intorno a loro cercando di richiamare l’attenzione dei più grandi. In meno di due secondi Ron aveva preso Thea tenendola a testa in giù con le sue forti braccia.

 

“Amore, apri la bocca ora e tossisci più forte che puoi!” la voce di Ron era calma e ferma ma con una certa urgenza.

 

Thea fece come richiesto e il cip di Simon schizzò fuori in un baleno facendola ritornare a respirare. Ron e Hermione rilasciarono un sospiro di sollievo e Thea cominciò a piangere forte tra le braccia di Ron.

 

“E’ tutto a posto ora, stellina, tutto ok” disse Ron lasciando la stanza mentre lanciava un’occhiata eloquente a Hermione “Lo sai cosa è successo una volta a papà? Ho sputato delle lumache! La vuoi sentire questa storia?”

 

Hermione vide solo la testolina di Thea muoversi sul petto del padre prima di voltarsi verso Simon pronta per una bella ramanzina. Le morì il fiato in gola vedendo scorrere una lacrima sulla guancia del ragazzino.

 

Simon spostò lo sguardo su di lei parlando con una voce fievole “Sta bene ora,vero?”

 

“Sì” disse morbidamente aprendo le braccia pronta ad accoglierlo. Simon si buttò su di lei abbracciandola forte e Hermione gli accarezzò amorevolmente la testa “Ti sei spaventato?”

 

Simon annuì.

 

“Non è colpa tua, Thea sa benissimo che non deve metter in bocca quello che trova a giro. Cerca solo di darle un occhio mentre non ci siamo, soprattutto mentre sei a lavoro, quella roba è pericolosa”

 

Simon singhiozzò “Mi dispiace”

 

“Va tutto bene ora”

 

Hermione continuò ad accarezzarlo lentamente rimanendo in silenzio. Simon alzò lo sguardo lacrimoso verso di lei e aggrottò la fronte “Come ha fatto papà a sputare delle lumache?”

 

Hermione ridacchiò “Andiamo a sentire la sua storia ok?”

 

Simon annuì di nuovo incamminandosi a testa bassa. Alzò timidamente lo sguardo su di lei incerto se parlare o meno.

 

“Sei stata tu?”

 

Lei rise e gli arruffò i capelli “Non quella volta. Ma sono sicura che papà potrà raccontarti anche di alcuni simpatici canarini”

 

                                                                                     *

 

Ashley in tutti quegli anni era cambiata tanto. Avere con sé Dean l’aveva addolcita ed era riuscita a far crollare la sua maschera da dura. Era diventata fragile come tutte le altre donne nonostante la determinazione e l’impegno nel riuscire in quello che faceva.

 

La sua vita si era basata quasi completamente su Dean e adesso che andava ad Hogwarts si ritrovava spesso a non sapere cosa fare. Ma di una relazione non ne voleva neanche sentir parlare.

 

Quella sera Ashley aveva deciso di dedicarsi al cinema in poltrona e dopo essersi spaparanzata ben bene si era accorta che le mancava qualcosa di essenziale. I pop corn.

 

Si alzò di malavoglia e si diresse in cucina cominciando a trafficare tra gli sportelli alla ricerca di quei preziosissimi semi gialli che rendevano i film molto più interessanti. Esultò quando trovò il sacchetto e allegramente si mise a cuocerli in una pentolina.

 

Ashley

 

Ashley si voltò di scatto spaventata. Il panico cominciò a salirle addosso quando si rese conto di essere completamente sola in quella casa. Mandò uno sguardo negli angoli più bui ma anche tra le ombre non c’era nessuno.

 

A-ashleyAshley

 

Si portò una mano alla bocca ricacciando indietro le lacrime. Scosse la testa come a non voler ascoltare ma aveva riconosciuto fin troppo bene quella voce.

 

“Ti prego, non ancora!Non di nuovo!”

 

Ma quella voce si faceva sempre più forte nella sua testa tanto che si premette le mani sulle tempie disperatamente. Non voleva ascoltare, non voleva più sentire quella voce. Stava diventando pazza e lei lo sapeva,se ne rendeva conto.

 

Ashley!Ashley!

 

Le sue chiamate si facevano sempre più disperate ma lei se ne stava immobile al centro della stanza reggendosi la testa tra le mani. Il suo viso era completamente coperto dalle lacrime e continuava a scuotere la testa.

 

“No, smettila! Mi stai facendo impazzire!”

 

Un ultima chiamata prima di un urlo disperato che risuonò nella testa di Ashley come un’eco. Gridò anche lei, le sembrava che la testa le stesse scoppiando. Quando fu tutto finito si accasciò al suolo piangendo in singhiozzi.

 

Gattonò lentamente verso il ripiano della cucina e si rannicchiò su se stessa continuando il suo pianto col viso completamente bagnato. Sussultava ogni qualvolta un singhiozzò le attraversava il corpo. Alzò la testa decisa.

 

Aveva bisogno di aiuto.

 

                                                                                 *

 

Una volta scesi dal treno tutti i ragazzi si erano diretti a castello con le carrozze trainate da esseri invisibili. Tutti tranne la piccola Sarah che essendo del primo anno arrivò al castello attraverso il Lago Nero. Eccitata da quella visione si voltò verso le sue nuove amiche sorridendo emozionata.

 

Geena le spiegò velocemente che il Lago Nero era molto bello ma anche pericoloso perché conteneva un sacco di creature strane.

 

Una volta scese dalla barchetta un grande omone, che Sarah aveva riconosciuto essere Hagrid, fece loro strada lungo il sentiero che conduceva al castello esortandoli a camminare svelti.

 

In poco tempo arrivarono alle porte della Sala Grande dove la professoressa Tonks li aveva accolti pregandoli di pazientare qualche minuto.

Fu allora che Sarah notò un ragazzo dai capelli biondi e scintillanti occhi grigioblu stare appoggiato al muro in mezzo a tutti loro. Ma quel ragazzo era certamente più grande, notevolmente.

 

Prima che potesse chiedere a Geena se avesse mai visto quel tipo prima, la professoressa li fece entrare con un sorriso e tutti si diressero, sotto lo sguardo dei quattro tavoli, fino al fondo della Sala davanti a un cappello con parecchie toppe.

 

La preside cominciò il suo discorso mentre Sarah si guardava intorno spaesata facendo scorrere lo sguardo lungo la sala e ammirando ammaliata il soffitto. Incrociò lo sguardo con Matt e con Micheal che tirò su i pollici per incoraggiarla facendola arrossire sotto un sorriso.

 

La professoressa Tonks, dai capelli brillantemente rosa, cominciò il suo elenco.

 

Basil

 

Un ragazzino dai capelli color della pece si fece avanti timoroso. La professoressa gli sistemò il cappello sulla testa che dopo qualche secondo gridò a gran voce:

 

“GRIFONDORO!”

 

La tavolata dei Grifoni esultò e il ragazzino se ne andò a sedersi felice tra di loro. L’elenco continuò e a Sarah sembrò non terminare mai. Sorrise apertamente quando fu chiamato il nome di Geena e venne smistata a Grifondoro. Seguirono un Lermac che fu mandato a Serpeverde e un McDons a Tassorosso.

 

Potter…”

 

Le tavolate, che erano ancora in festa per gli ultimi arrivati, si zittirono puntando gli occhi su di lei. Non che Sarah non si fosse aspettata una reazione del genere, dopotutto era per quello che non avrebbe voluto andare a scuola e si sentì avvampare, ma camminò decisa fino allo sgabello e si sentì rassicurata dall’enorme sorriso della professoressa. Sentì tornare l’ansia quando il cappello le venne appoggiato sulla testa.

 

Lo sentì agitarsi sopra di lei “Mmmh…sono anni che non mi sento così indeciso…mmh vediamo…hai una bella testa,staresti bene tra i Corvonero. Mah, non so…vedo molto altro qua dentro…forse sarà meglio…ma sì…GRIFONDORO!”

 

Sarah si sentì rincuorata e il tavolo dei Grifondoro esultò in un boato. Scese velocemente dallo sgabello e andò a sedersi accanto al fratello che le diede un buffetto sulla testa e le sussurrò un benvenuta.

 

Micheal le diede un veloce abbraccio “Lo sapevo che saresti stata tra di noi! Sono davvero orgoglioso di essere tuo cugino”

 

Sarah sorrise e arrossì prestando la sua attenzione agli altri membri della famiglia che si congratulavano con lei.

Si voltò verso il Cappello solo quando sentì la Sala farsi di nuovo muta.

 

Solo il ragazzo che aveva visto prima di entrare era rimasto davanti allo sgabello in attesa. Tonks non ne sembrò felice e lesse il suo nome quasi scocciata.

 

Parkinson

 

Il ragazzo si fece avanti e si sedette. Il capello si mosse inquieto qualche secondo e poi urlò di nuovo.

 

“SERPEVERDE!”

 

                                                                                       *

 

Harry scese le scale dopo aver riposato divinamente nella nuova pace e tranquillità della casa. Sonnellini pomeridiani non capitavano mai, soprattutto se dopo delle ore in intimità con sua moglie. Sorrise appagato sentendo di dover mandare un gufo alla professoressa McGranitt ringraziandola per aver riaperto la scuola.

 

Entrò in cucina e il suo sorriso si allargò maliziosamente notando Ginny con la mani immerse tra la pasta infarinata, probabilmente per fare un dolce. Sperò in una torta di mele.

 

Harry si avvicinò a lei con un passo felpato che solo un esperto Auror poteva aver acquisito in anni di allenamento. Ginny sobbalzò non poco sentendosi arrivare una pacca poderosa sul sedere e ridacchiò come una ragazzina voltandosi verso di lui e allacciando le braccia dietro al suo collo.

 

Harry allungò di nuovo le mani sul suo sedere e sorrise sfacciatamente facendola scoppiare in risolini.

 

“Non ti è ancora bastato?” disse lei ridacchiando mentre gli arruffava i capelli sporcandolo tutto di farina. Harry la trasportò in un bacio mozzafiato alzandola di peso e mettendola sulla tavola vicino alla pasta per ora dimenticata.

 

“Scherzi?” ridacchiò contro il suo collo “Ho tredici anni di arretrati da recuperare”

 

Lei gli sorrise “Amore, d’ora in avanti abbiamo nove mesi di pura intimità. Ne abbiamo di tempo per recuperare”

 

Harry si aprì in un sorrisetto da vero malandrino “E perché rimandare al domani quello che puoi fare oggi?”

 

Ginny rise apertamente e lo attirò a sé legando le gambe dietro alla sua schiena. Harry ne fu più che felice e le passò una mano dietro la nuca per baciarla meglio e giocò coi suoi capelli ramati. Entrambi sospirarono sconfitti nella bocca dell’altro quando sentirono suonare il campanello.

Si staccarono riluttanti.

 

“Vado io, tu continua a usare le tue belle manine sulla pasta per fare una favolosa torta di quelle che mi piacciono tanto. Se sarai abbastanza brava sarai ricompensata a dovere”

 

Ginny incrociò le braccia al petto scherzosamente “Io riesco bene in tutto!”

 

“Oh, lo so tesoro. Ne è avuta una perfetta dimostrazione appena un’oretta fa” Harry sorrise sfacciatamente avviandosi verso la porta. Ridacchiò ancora tra sé mentre si affrettava ad aprire e rimase senza parole quando si trovò sulla soglia di casa sua sorella col volto completamente rigato dalle lacrime.

 

Rimase pietrificato a guardarla e sentì il sangue gelarglisi nelle vene, in tanti anni non aveva mai visto Ashley ridotta in quelle condizioni “Che succede?” le sussurrò col fiato mozzo in gola.

 

“Harry…” soffiò appena lei prima di buttarsi tra le sue braccia in un pianto disperato. Harry rimase un attimo spiazzato, chiuse la porta e strinse Ashley a sé cercando di confortarla qualsiasi cosa fosse la ragione che l’aveva fatta reagire così.

 

Ginny si affacciò alla porta richiamata dai singhiozzi e si portò una mano alla bocca avvicinandosi ai due “Oh santo cielo, Harry falla accomodare sul divano,presto!”

 

Harry ubbidì e Ashley si sedette ancora in lacrime tirando su col naso di tanto in tanto. Cercò di parlare più di una volta ma era ancora scossa dai singhiozzi.

Ginny sparì in cucina e ritornò a passo svelto con un bicchiere d’acqua che Ashley buttò giù tutto d’un fiato.

 

Harry le posò una mano sul ginocchio “Tesoro, vuoi dirmi cosa succede?”

 

Lei si asciugò il viso disperatamente e singhiozzò già più calma di prima “Io…lo sento…Harry,lo sento ancora…”

 

Harry e Ginny si scambiarono un’occhiata preoccupata cercando di capire di cosa stesse parlando “Cosa senti ancora?Ash?”

 

Ashley si lasciò scappare un singhiozzo cercando di trattenere le lacrime “Lui…mi chiama…lo fa sempre…urla,sta male…lui mi chiama ancora”

 

Harry sentì un moto d’agitazione farsi strada nel suo petto e accarezzò Ashley sulla testa cercando di calmarla ma allo stesso tempo desideroso di sapere “Non è la prima volta? Cosa ti succede Ash?”

 

“La sua voce” singhiozzò ancora disperata “Lo fa da anni ormai…io non…mi chiama…ma non c’è…ero sola in casa…lui mi chiama e io non so cosa…”

 

Ginny intervenne prima che scoppiasse a piangere di nuovo posandole gentilmente una mano sulla spalla “Chi è lui? Chi è che ti chiama Ash?”

 

Ashley alzò gli occhi verde brillanti coperti dalle lacrime su di loro “Draco

 

                                                                                  *

 

 

Mumble mumble…facciamo un pochino il punto della situazione che qui mi paiono tante le cose da dire! Prima di tutto so di rischiare la vita ad aver aggiornato prima il sequel che DBL (l’ultimo capitolo tra l’altro) ma se può consolarvi dell’altro ancora non ho scritto una parola XD!

*onde barbariche travolging zia*

Ohi ohi…ma parliamo di NTE2:

 

Prima di tutto voglio chiedere umilmente perdono perché rileggendo lo scorso capitolo mi sono accorta di aver scritto che gli occhi di James sono blu quando in realtà sono marroni! U.U perdono, i maschi Weasley con gli occhi blu sono Micheal e Ben!

 

Parlando di questo capitolo…da da da dan! *facing suspance* lo so che ci siete rimaste quando avete letto il cognome di Seth *ghigning* Riassumendo brevemente abbiamo un Seth Parkinson dagli occhi grigioblu e i capelli biondi che si aggira per Hogwarts…strano,mooooooolto strano (Whuahahuahuahua!!!!)

 

E poi sono sicura che l’ultima parola del capitolo vi ha destato una certa curiosità *zia ormai persing in progetti di conquista del mondo* *metting su faccia innocente* ve l’avevo detto io di fidarvi dello Zio Malfy (e della zia, ma nessuno mi ascolta!!).

 

A seguire ci sono una serie di domande generali: perché Sarah arrossisce sempre? Perchè James è geloso di C.j.? Perché Diego tratta così male sua sorella? Perché il cane si chiama Panfolo? Perchè Dean capisce C.j.? Ma soprattutto, perché ho chiamato un personaggio Trey?

 

 

Ad alcune di queste domande ci sarà una risposta se continuerete a leggere i prossimi capitoli XD!

 

GiulyWeasley (non mi morire nonna,respira mentre leggi!), KarmyGranger, siangel187, pk82,Edvige86 (XDXD ma che ti sei messa pure a far pubblicità ora? Oddio,ti adoro), robby, nischino11, Nefele, fiamma90, emmaerupert, Saty,Ginny89Potter(effettivamente i nomi possono creare abbastanza problemi ^^”), pinkstone, primrose, MaryPotter92, Cindy87, girgi

 

Ragazzi…qui mi sa che ci tocca aprire un James fanclub XD!!!

 

Zia Funkia ^_______^

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 4
*** Crush ***


Alex scese di corsa le scale del dormitorio cercando di aggiustarsi la cravatta senza far cadere i libri che teneva in mano

               GOING AHEAD‘N’COMING BACK

              

                                     4. CRUSH

 

It's just a little crush
Not like I faint everytime we touch
It's just some little thing
Not like everything I do depends on you

                                                                     Jennifer Paige- Crush

 

Alex scese di corsa le scale del dormitorio cercando di aggiustarsi la cravatta senza far cadere i libri che teneva in mano. Si passò di fretta le dita tra i lunghi e fiammanti capelli rossi nel tentativo di dar loro una sistemata ma quelli continuarono a starsene scompigliati dalle ore di sonno.

 

Odiava essere in ritardo dopo solo una settimana si scuola. Odiava profondamente arrivare in ritardo dopo solo una settimana di scuola. E succedeva tutti gli anni. Era tutta colpa di suo padre, ne era convinta, era stato lui a passarle i geni del ritardo.

 

Schizzò fuori dalla Sala Comune cominciando a correre a perdifiato lungo il corridoio sperando vivamente che il Professor Vitious avesse deciso di dormire dieci minuti di più quella mattina. Il corridoio era completamente deserto, ovviamente erano già tutti a lezione, Alex non si preoccupò neanche di guardare dove andava.

 

Sentì solo un’imprecazione prima di finire a terra rovinosamente. Si massaggiò la testa, che aveva sbattuto contro un’altra ancora non identificata, e cominciò a raccogliere i libri e le pergamene sparpagliati ovunque attorno a lei.

 

“Potresti anche guardare dove vai, bellezza”

 

Alex avvolse le mani attorno alla carta e alzò la testa di scatto per rispondere a tono, ma rimase con la bocca aperta in procinto di parlare quando incrociò un paio di occhi azzurri almeno quanto i suoi.

 

Il ragazzo biondo, che si stava ancora massaggiando la testa annoiato, la guardò con un sguardo seccato e inarcò le sopracciglia “Oltre a essere cieca sei pure muta?”

 

Alex continuò a raccogliere le sue cose distogliendo lo sguardo in fretta “No, io…t-tu sei il nuovo studente, non è vero?”

 

Il biondo la guardò perplesso cominciando anche lui a raccogliere fogli dal pavimento “Proprio io, non che sia difficile riconoscermi dato che ero l’unico più alto di un soldo di cacio allo smistamento”

 

Alex abbozzò un sorriso tra sé piacevolmente colpita dal tono di superiorità usato dal ragazzo e gli tese la mano lasciandolo ancora più confuso “Comunque io sono Alex, uomo del ghiaccio, Alex Weasley”

 

Il ragazzo le strinse la mano incerto e la guardò di sbieco “Seth Parkinson”

 

“Seth è un bel nome per Mr.Ice, azzeccato direi”

 

Il ragazzo si alzò in piedi subito seguito da lei e le tese i fogli che aveva raccolto senza cambiare la sua espressione che lo rendeva più maturo e interessante agli sguardi altrui. Solo uno strano scintillio gli passò negli occhi.

 

“Seth come il Dio egizio del male, tesoro, non come Mr.Ice”

 

Alex storse il naso senza lasciare il suo sorriso. Cominciava a pensare che quel tipo fosse veramente strano. Si ravviò i capelli scotendo la testa.

 

“Non ci vedo nulla di cui essere orgogliosi in questo”

 

Seth fece un sorrisetto sinistro “Punti di vista,suppongo”

 

Alex lo guardò stranita da quella stramba risposta. Rimasero un attimo a fissarsi nel completo silenzio, prima di essere distratti da una voce che richiamava la ragazza quasi urlando.

Alex sobbalzò quasi l’avessero risvegliata bruscamente e si voltò di scatto per vedere Dean correre verso di lei con aria preoccupata.

 

Dean si fermò al suo fianco riprendendo fiato, posò le mani sulle ginocchia aggrottando la fronte in direzione di Seth e puntò i suoi occhi azzurrissimi verso di lei “Dove ti eri cacciata? Hai saltato la prima ora di lezione, ho dovuto fingere di sentirmi male per venire a cercarti!”

 

Alex arrossì lanciando un’occhiata a Seth che non si era mosso dalla sua posizione “Scusa, mi sono alzata tardi”

 

Dean scosse la testa “Come sempre. Ricordami di regalarti un gallo canterino il prossimo Natale. Andiamo?”

 

Alex annuì e esitò un po’ prima di seguire l’amico, che si voltò a guardarla perplessa. Sorrise apertamente a Seth e gli fece un cenno con la mano.

 

“Ci vediamo in giro e grazie per i libri”

 

Il biondo abbozzò un sorrisetto incrociando le braccia al petto “Di niente dolcezza”

 

Alex ridacchiò e cominciò a camminare lungo il corridoio sorpassando l’amico che la stava ancora aspettando.

Dean la seguì con gli occhi e si voltò per incrociare lo sguardo con Seth. Si scurì in volto prima di voltargli le spalle e seguire Alex ormai lontana.

 

                                                                                  *

 

Hermione trafficava in cucina cercando di tirarsi un po’ su il morale. Aveva colto la scusa del fare un po’ di the per lasciare gli altri in salotto mentre lei se ne stava tranquilla. Si era parecchio spaventata quando quella mattina Harry e Ginny avevano bussato alla loro porta accompagnati da una quasi cadaverica Ashley.

 

Si erano seduti in salotto ed avevano spiegato tutto a lei e a Ron ma ancora non riuscivano a crederci. Allora lei si era alzata e ora se ne stava in cucina assorta nei suoi pensieri. Sapeva anche lei cosa voleva dire perdere qualcuno che si ama. Lei aveva perso i suoi genitori.

 

Il fischio del bollitore la riportò alla realtà e si affrettò a versare il the per tornare in sala. Entrando, appoggiò il vassoio sul tavolino e si sedette accanto a Ron posandogli gentilmente una mano sul ginocchio.

 

Ron scosse la testa “Io ancora non capisco come sia possibile”

 

Ashley si rifugiò nel petto di Harry che le circondò le spalle con un braccio e tirò su col naso “Vorrei tanto sapertelo dire, Ron. Forse sono davvero pazza”

 

Harry le accarezzò gentilmente la schiena stringendola a sé “Non dirlo neanche per scherzo! Anche io credevo di essere pazzo a sentire voci per il castello quando avevo dodici anni, poi abbiamo scoperto che era un lucertolone di venti metri” si zittì un attimo “Forse avrei preferito essere pazzo”

 

Gli altri risero leggero e persino Ashley sfociò in un risolino facendosi seria subito dopo. Si tirò un po’ su appoggiando la testa sulla spalla di Harry e chiuse gli occhi.

 

“Io…lo so che può sembrare assurdo ma…e se lui fosse…”

 

Harry e Ron si scambiarono uno sguardo e sospirarono. Ron si voltò verso Hermione come per cercare delle risposte che non sapeva dove trovare, lei capì al volo e cominciò incerta.

 

“Beh…non posso dire molto dato che non ero là e non-non l’ho visto,ecco. Ma è strano che Ashley senta queste voci, voglio dire se fosse solo la sua mente a crearlo perché dovrebbe sentirlo urlare disperatamente?”

 

Ginny la guardò curiosamente “Stai dicendo che pensi sia ancora vivo? Dopo sedici anni?!”

 

Hermione si morse un labbro guardando di sfuggita verso Ashley “Io non lo so, non so cosa pensare. Lo so, è assurdo pensare che dopo sedici anni…viene da chiedersi perché non si sia mai fatto vivo e dove può essere andato? Però non so, io non credo che sia il frutto della sua immaginazione”

 

Ron la guardò a bocca aperta e incrociò le dita con le sue “Cosa proponi di fare?”

 

Hermione per la prima volta in vita sua non sapeva come rispondere ad una domanda. Si limitò ad abbassare la testa sotto lo sguardo dei presenti. Ashley sospirò lasciandosi completamente andare contro il fratello.

 

“Lo sento ogni volta più forte, come se si avvicinasse sempre di più…”

 

“Aspettiamo!” disse bruscamente Harry sorprendendo tutti “Non possiamo fare altro. Se hai detto che lo senti più spesso e più nitidamente aspettiamo e vediamo cosa succede”

 

Ginny le posò una mano sulla spalla “Puoi stare da noi nel frattempo se non vuoi stare a casa da sola”

 

Ashley sorrise “Grazie, Ginny”

 

Hermione tirò su la testa di scatto “Draco era un legilmens?”

 

Tutti si voltarono a guardarla basiti ed Ashley barcollò “Io…io credo di sì, teoricamente ogni Mangiamorte dovrebbe saper usare questa tecnica”

 

Hermione si portò pensierosa una mano sotto al mento, si alzò di fretta e prese il cappotto baciando Ron sulle labbra mozzandogli il fiato e lasciandolo stordito.

 

“Stai a casa coi bambini, io vado in Biblioteca!”

 

Si precipitò verso la porta di ingresso ma Ron con i suoi riflessi pronti l’afferrò per una manica “Ehi, dove pensi di andare? Che vuoi fare?”

 

Hermione gli sorrise “Fidati di me, sarò a casa tra due ore al massimo” disse chiudendosi la porta alle spalle.

 

Ron inarcò le sopracciglia e si voltò verso i tre alzando le spalle con un sorriso genuino “Negli anni non cambia mai nulla…nel dubbio va in Biblioteca”

 

                                                                                   *

 

C.j e Diego si incamminarono lungo il corridoio per la lezione successiva. Nonostante il loro sangue fosse per metà uguale non erano mai stati in buoni rapporti e per questo continuarono il loro cammino nel più completo silenzio.

 

Arrivarono nella classe del professor Rüf e presero posto tra le gradinate più alte. C.j posò i suoi libri sul banco e si sedette distrattamente. Incrociò lo sguardo con Trey, qualche gradino più sotto, e sorrise arrossendo.

 

Si voltò per chiedere a Diego se avesse visto la sua penna ma le parole rimasero a mezz’aria, inarcò le sopracciglia fissando il posto vuoto tra di loro.

 

“Che c’è, sono così fastidiosa che non vuoi neppure sedermi accanto?”

 

Diego, da due posti più in là, la guardò sconcertato e alzò le mani in segno di resa “Calma Miss Acidità, sto solo tenendo il posto a James. Vorrei inoltre ricordarti che sei tu quella che si vergogna di me,qui”

 

C.j. alzò un sopracciglio scetticamente “Ma davvero? E come mai quando ti chiedono perchè giri sempre con me dici di essere un mio lontano cugino?”

 

Lui non fece una piega e si sdraiò quasi sulla sedia mettendo i piedi sul banco “Non puoi negare che sia quasi vero. Non sei mia sorella al cento per cento, no? Mia madre non era francese, Catherine Jachinte”

 

C.j lo fulminò con lo sguardo facendo presa su tutta la sua calma per non alzarsi e schiaffeggiarlo su due piedi davanti all’intera classe “Non.chiamarmi.in.quel.modo!” sibilò a denti stretti.

 

Diego ridacchiò scotendo la testa e si illuminò vedendo arrivare l’amico tutto trafelato. Mise giù i piedi dal banco e tirò una poderosa pacca sulla schiena di James che si era appena seduto e cercava di riprendere fiato.

 

Nemmeno due secondi dopo il suo arrivo il vecchio fantasma cominciò la sua lezione e C.j diligentemente cercò di seguire prendendo qualche appunto ogni tanto. La cosa le fu praticamente impossibile dato che James e Diego avevano deciso di utilizzare l’ora come pausa pranzo.

Si voltò stizzita verso di loro parlando sottovoce.

 

“Volete stare zitti uno stramaledettissimo secondo!?”

 

Diego fece del suo meglio per non scoppiare a riderle in faccia mentre James la guardò perplesso “Ma che ti prende?”

 

C.j fece come per scacciare una mosca e ritornò ai suoi appunti non potendo evitare di ascoltare i due ragazzi che al suo fianco ridacchiavano come degli idioti. Sentì la piuma spezzarsi sotto la sua presa.

 

“Avresti dovuto esserci! Mai viste tette come quelle, te lo assicuro!”

 

“Insomma, ne è valsa la pena arrivare in ritardo”

 

“Oh, se ne è valsa la pena!” disse James con un sorriso appagato, C.j roteò gli occhi facendo finta di nulla.

 

“Ha anche un bel culo, stavolta te la sei cercata bene!”

 

“Nah, era meglio quello della tua ultima ragazza…com’è che si chiamava?”

 

Diego aggrottò un po’ la fronte “Linda…?”

 

“No…Lara? Lindsay?”

 

Leslie” li corresse irritata C.j

 

Diego e James si batterono una mano sulla fronte contemporaneamente “Leslie!” Diego annuì tra sé “Ecco come si chiamava”

 

C.j scosse la testa e si voltò verso di loro con una smorfia “Siete disgustosi”

 

James la guardò a bocca aperta non riuscendo veramente a capire lo strano comportamento della sua amica “Cosa? E perché?”

 

Lei lo fulminò con lo sguardo, riposò gli occhi sul professore per essere certa che non stesse guardando nella loro direzione, e tornò all’attacco “Perché?Perchè parli delle ragazze come se fossero oggetti! Il tuo egocentrismo è più grosso di casa tua e sei un superficiale! Non hai mai pensato che quelle ragazza potessero volere un secondo appuntamento?...no, aspetta che dico, il primo!”

 

James la guardò scocciato e si lasciò andare contro lo schienale della sedia “Ma cos’è uno non si può neanche divertire un po’? Non ho nemmeno diciotto anni, pensi davvero che possa importarmi avere una ragazza con cui fare sul serio?”

 

C.j fece del suo meglio per rimanere impassibile a quella frase e per parlare con voce ferma “Mi pare, dai tuoi avvincenti racconti, che ti stia divertendo abbastanza!”

 

James sbuffò e si grattò il naso “Prenditela con la tua amica Abby, io non l’ho obbligata a fare niente”

 

Gli occhi di C.j si spalancarono raggiungendo la misura di due palline da golf e sentì il fiato venirle meno. Rimase qualche secondo immobile a fissarlo prima di parlare con una voce appena udibile.

 

“Se-sei stato con Abby? Era di lei che stavi parlando?”

 

James si limitò a guardarla serio e C.j non poté fare altro che voltarsi e mordersi furiosamente un labbro. Appoggiò il viso tra le mani, come per essere sicura di asciugare le lacrime alla nascita. Rimase in quella posizione fino a che non sentì qualcosa sbattere leggermente contro la sua manica.

 

C.j guardò sorpresa il pezzo di pergamena accartocciato. Lo spiegò davanti a sé e curiosa ne lesse il contenuto. Quando alzò gli occhi non poté fare a meno di incrociare nuovamente lo sguardo con Trey e di sorridergli apertamente, arrossendo compiaciuta.

 

James le strappò il foglio di mano e lo lesse prima che lei potesse riprenderselo “…sei bellissima…” alzò lo sguardo su di lei a bocca aperta, Diego continuava a leggere alle sue spalle “Qualunque cosa sia non piangere, i tuoi occhi brillano di luce propria quando sei felice…”

 

C.j si riprese il foglio con forza lanciando un’occhiataccia sia a James che a Diego che la fissavano l’uno con stupore e l’altro con perplessità per lo più nei confronti del mittente.

 

“Chi diavolo vi ha dato il permesso di farvi i fatti miei?”

 

James spalancò gli occhi “I fatti tuoi?! Da quando tu ci nascondi qualcosa? Che cosa c’è tra te e quel tipo?”

 

Diego lanciò un occhio al prefetto dei Tassorosso e fece una smorfia “Dì un po’, l’hai pagato per farti scrivere quel coso?”

 

C.j andò su tutte le furie ribollendo dalla rabbia “Io non nascondo nulla! E tanto meno pago per farmi arrivare i biglietti! Queste sono cose che fareste voi due!! E’ così impensabile che qualcuno possa interessarsi a me, solo perché non ho una quinta e il mio sedere non è perfettamente rotondo?”

 

James aprì la bocca un paio di volte “…il tuo sedere è perfettamente rotondo”

 

“Che cosa?!” esclamarono contemporaneamente C.j e Diego guardando increduli il rosso seduto in mezzo a loro che chiuse gli occhi mordendosi la lingua.

 

“Da quando guardi il sedere di mia sorella?”

 

C.j si alzò indignata “Io me ne vado, non ho intenzione di rimanere un minuto di più seduta accanto a un perverso e ad un imbecille superficiale!!”

 

Scese di corsa le gradinate sotto lo sguardo basito della classe e del professor Rüf che la richiamò nonostante fosse già uscita dalla stanza “Signorina Wolfman! Signorina Wolfman!”

 

“Si chiama Withman, signore” lo corresse Trey prima di voltarsi verso l’ultima fila accigliato.

 

James ricambiò lo sguardo aggrottando le sopracciglia e incrociò le braccia al petto ignorando le pretese dell’amico di sapere come diavolo gli fosse saltato in mente di guardare C.j in certi punti. Grugnì e affondò ancora di più nella sua sedia.

 

“Ma che diavolo vuole quello?”

 

                                                                          *

 

Matt finì di sistemarsi la blusa e diede un colpetto sulle spalle del cugino con un sorriso luminoso. L’altro, in procinto di allacciarsi una scarpa, gli passò la scopa e ricambiò il sorriso.

 

“Come ti senti?”

 

Micheal chiuse gli occhi assaporando il momento “Era tutta l’estate che aspettavo questo momento! Il primo allenamento di Quidditch sul campo della scuola!”

 

Matt fece una smorfia incamminandosi con lui oltre il buco nel ritratto “Parli bene, tu almeno puoi giocarci anche a casa! Il mio giardino è troppo piccolo, al massimo posso giocarci alle bambole con Sarah”

 

Micheal rise dandogli un colpetto sulla spalla “Non lamentarti. Hai la fortuna di essere il cugino del più bravo e bel battitore di tutta Hogwarts che vive in mezzo alla campagna e puoi usufruire dei suoi privilegi”

 

Matt fece un inchino scherzosamente baciando la mano di Micheal “Grazie, sua altezza”

 

“Oh, per carità alzati suddito. Do già abbastanza nell’occhio con la mia folgorante bellezza, non è il caso di farci riconoscere anche qui”

 

I due continuarono a ridacchiare e a spintonarsi lungo tutto il corridoio, fino a che scendendo le scale per raggiungere la Sala Grande rimasero entrambi immobili a fissare una figura a pochi passi da loro.

 

May era intenta a chiacchierare con una ragazza del loro anno e rideva passandosi i lunghi capelli biondi dietro l’orecchio.

 

Matt e Micheal rimasero per dei buoni minuti con gli occhi spalancati e la mascella che rasentava terra entrambi troppo scossi per dire o fare qualcosa. Il rosso fu il primo a rompere il silenzio, Matt lo sentì deglutire sonoramente al suo fianco.

 

“Dì…dì un po’, è una mia impressione o la sua gonna l’anno scorso era più lunga?”

 

Matt non riusciva a staccare gli occhi da May “Era decisamente più lunga!”

 

Micheal dovette appoggiarsi alla scopa, sentendo le sue orecchie divenire di un fantastico rosso corallo “Ah…sì…io-io sento un po’ caldo”

 

“Beato te perché io sto bruciando!”

 

In un secondo come se entrambi si fossero svegliati da un sogno si voltarono l’uno verso l’altro guardandosi dritto negli occhi. Micheal aggrottò la fronte barcollando un po’ “T-tu…?”

Matt cominciò a sudare freddo e imprecò mentalmente per non aver saputo contenersi.

 

L’attenzione di entrambi fu richiamata dalla ragazza che si avvicinò a loro salutandoli affettuosamente. Diede ad entrambi un veloce bacio sulla guancia inconsapevole dell’effetto che aveva provocato in loro.

 

“Ciao! Sono felice di vedervi di nuovo, mi siete mancati questa estate, giuro che la prossima rimango qua a costo di mandare i miei da soli! Cosa mi sono persa mentre ero via?”

 

Micheal la squadrò da capo a piedi cercando di respirare regolarmente “Direi piuttosto che siamo stati noi a perderci il meglio!”

 

Matt gli rifilò una gomitata nelle costole sorridendo sforzatamente alla ragazza che lo guardava confuso “Eh sì, la Spagna dev’essere un vero paradiso!”

 

“Era proprio al paradiso che stavo pensando” annuì convinto il rosso.

 

May rise apertamente guardandoli divertita “Siete sicuri di sentirvi bene?”

 

Benissimo!” risposero in coro

 

May rise nuovamente scotendo la testa “Siete sempre i due soliti buffoni, non la smetterete mai di prendermi in giro, eh? Allora, andate all’allenamento immagino”

 

“Immagini bene” rispose prontamente Matt pendendo dalle sue labbra “Primo allenamento dell’anno!”

 

“Beh, allora vi lascio andare. Sono sicura che la squadra starà aspettando i due battitori più bravi di tutta Hogwarts”

 

Sorrise e alzò la mano in segno di saluto cominciando a incamminarsi verso la Sala Comune. Micheal la richiamò indietro facendola voltare. Arrossì sulle orecchie e si schiarì la voce imbarazzato cercando di balbettare il meno possibile. Si era esercitato di nascosto durante l’estate.

 

“Stai molto bene…voglio dire durante l’estate…sei ancora più carina di prima…”

 

May gli sorrise dolcemente portandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio in un gesto che i due ragazzi trovarono estremamente sensuale “Grazie Micheal” fece per andarsene di nuovo ma si bloccò sul posto “Ah, Matt, spero che Sarah stia meglio, mi sembravi molto preoccupato l’altro giorno”

 

I due ragazzi la guardarono andare via. Matt si sentì perforare dallo sguardo del cugino e chiuse gli occhi umettandosi il labbro prima di affrontarlo. Puntò i suoi occhi dentro quelli azzurri di Micheal e ci vide dentro rabbia e delusione.

 

“L’altro giorno?! Hai visto May quest’estate e non hai detto nulla?”

 

Matt si grattò la nuca e distolse lo sguardo cercando di trovare le parole “Senti, io volevo dirtelo…sul treno, ricordi…”

 

Micheal lo guardò a bocca aperta “Non posso crederci!” gli urlò contro “Non posso crederci! Credevo che oltre a essere mio cugino fossi il mio migliore amico!”

 

“Infatti è così!”

 

“I migliori amici non si innamorano della ragazza che ti piace!!”

 

“Io non mi son…” si fermò di botto mordendosi un labbro. Era inutile continuare a mentirsi May gli piaceva proprio tanto, ma nello stesso tempo si sentiva uno schifo nei confronti del cugino.

Micheal scosse la testa incredulo e arrabbiato.

 

“Non riesco veramente a crederci!”

 

Matt lo fece voltare verso di sé “Ascoltami e sta’ zitto ora. E’ vero lei…lei mi piace e molto, ma cosa posso farci? Mi dispiace, dico davvero, ma non posso controllarmi! Non ho deciso di farmela piacere, né tanto meno ho programmato di non dirti nulla! E’successo e basta!”

 

Micheal fece un passo avanti minaccioso, la sua impulsività stava cominciando ad avere il sopravvento “Già, come potrebbe succedere che un pugno ti arrivi dritto su un occhio!”

 

“Andiamo, non lo faresti davvero”

 

Micheal si scrocchiò le nocche serrando la mascella “Vogliamo scommettere?”

 

“Cosa volete scommettere?” una vocina li riscosse dal loro litigio e si voltarono verso una ragazzina dai luminosi occhi verdi che li guardava curiosa con un gran sorriso. Matt si promise mentalmente di regalare qualcosa di veramente costoso alla sorella per Natale. Le fece un sorriso finto.

 

“Ehi, Sarah! Che ci fai qua?”

 

La ragazzina scrollò le spalle senza lasciare che il suo volto luminoso si scurisse dalla stanchezza. Indicò con un cenno della testa un gruppetto di ragazzine che, poco distanti da loro, si era fermato a chiacchierare senza omettere gridolini e risatine.

Sarah sorrise imbarazzata passando lo sguardo da Micheal a Matt.

 

“Abbiamo appena finito Cura delle Creature Magiche. Papà aveva ragione, Hagrid è un mito!...anche se devo ammetterlo a volte è un tantino strano”

 

Micheal alzò un sopracciglio ironicamente “A volte?”

 

Sarah arrossì abbassando lo sguardo “Sì…beh…comunque stavamo andando a Trasfigurazione, ma a quanto abbiamo sentito dire la professoressa è di nuovo in ritardo e ce la siamo prese comoda. Poi vi ho visto da lontano e…a proposito, è successo qualcosa?”

 

“No!” “Sì!”

 

Sarah li guardò confusa mentre Matt abbassava la testa sconsolato e Micheal incrociava le braccia al petto irritato.

 

“Oh, stavate…litigando?”

 

Micheal assunse una posa da vero sarcastico facendo una strana smorfia che gli permise di guardare Sarah ma anche di controllare la reazione di Matt con la coda dell’occhio “No, in realtà cercavo solo di piantare un cazzotto ben assestato sul bel faccino di tuo fratello. Solo che ero così indeciso sul dove piazzarlo che abbiamo perso tempo, non è vero Matthew?”

 

Matt sospirò passandosi una mano sulla faccia “Cosa vuoi che ti dica, tirami questo cazzotto e falla finita”

 

Micheal alzò un sopracciglio senza muoversi di un millimetro “Non incitarmi Potter, o potrei non limitarmi solo a quello. Ti ricordo che a Quidditch gioco con una mazza in mano”

 

“Ma insomma, si può sapere che succede?”

 

“May!” risposero in coro i due ragazzi evitando di guardarsi negli occhi. Micheal strinse forte i pugni e serrò la mascella in un’espressione talmente seria che Sarah non gli aveva mai visto fare. Matt d’altra parte le mandò uno sguardo stanco.

 

Sarah cercò di mantenere il suo sorriso anche se non le fu facile “E il problema è che piace ad entrambi?”

 

Matt aprì bocca per replicare ma Micheal lo spinse indietro senza troppa grazia “In realtà piaceva prima a me! Per essere precisi da quando avevo più o meno otto anni! Ma tuo fratello è stato così furbo da arrivarsene ora e in quattro e quattrotto prendersi una cotta per la ragazza che piace a me omettendo piccoli particolari del tipo che l’ha vista appena due giorni fa!”

 

Sarah sentì un groppone alla gola e deglutì faticosamente “Sì, ma voglio dire…ci sono così tante altre ragazze in tutta Hogwarts. Sono sicura che riuscirete a risolvere la questione in men che non si dica”

 

Micheal la guardò annoiato “Detto tra noi Sarah, non voglio un’altra ragazza, voglio May”

 

Sarah annuì abbassando lo sguardo, lasciando che il suo sorriso scomparisse e che i suoi occhi si velassero cupamente “Certo, capisco” disse raucamente.

 

Matt la guardò aggrottando la fronte ma la sua attenzione fu richiamata da un altro gruppo di ragazzine ridacchianti e eccitate che guardavano nella loro direzione. La cosa non sembrò essere sfuggita nemmeno a Sarah che sentendole nominare il suo cognome affondò le unghie sulla copertina del libro e si voltò di scatto inferocita.

 

“Se state lì ad aspettare di vederci crescere una cicatrice sulla fronte sprecate il vostro tempo! L’Ungaro Spinato ve lo porto a far vedere domani, oggi era veramente stanco! Ah, e se volete stare con me nel tempo libero più tardi dovrei andare a combattere contro la Piovra Gigante nel Lago Nero, far fuori qualche Mangiamorte e parlare con qualche serpe di campo!”

 

Le ragazzine arrossirono vistosamente smettendo di ridere tra loro e rimasero immobili a guardarli. Persino i due ragazzi fissarono Sarah a bocca aperta.

 

Lei guardò per un po’ le ragazzine, alzò gli occhi al cielo sbuffando e strappò un pezzo di pergamena. Con non poca difficoltà estrasse dalla cartella una piuma ancora sporca d’inchiostro e afferrando violentemente la mano di Matt gli fece tracciare una scritta sul foglio. Andò spedita verso il gruppetto e diede il foglietto ad una di loro facendo un sorriso sarcastico.

 

“Fanne delle copie e dì pure in giro che sono vere, ti do l’autorizzazione io!”

 

Quelle sparirono in un lampo forse per la troppa umiliazione o forse perché avevano ottenuto ciò che volevano. Sarah fece un cenno con la testa alle sue amiche e cominciò a incamminarsi furiosa per il corridoio. Matt le urlò dietro.

 

“Ehi! Ma che le hai dato?”

 

Sarah non si voltò nemmeno “Il tuo autografo Grande Potter! Sta’ attento a non romperti la testa giocando, una cicatrice ti costerebbe più caro di quanto tu creda”

 

Micheal rise apertamente guardando il cipiglio del cugino che incrociò le braccia al petto irritato. Scosse la testa guardando Sarah che si allontanava e fece un sorriso.

 

“Certo che Sarah a volte è proprio forte!”

 

Matt voltò la testa con un sorrisetto che morì poco dopo con un suo sospiro. Si girò completamente verso di lui e appoggiò la scopa ad un angolo del muro.

 

“Forza, picchiami e andiamo all’allenamento”

 

Il rosso lo guardò un po’ quasi lo stesse studiando e riportò gli occhi chiari e limpidi sulla schiena di Sarah ormai lontana. Un piccolo sorriso nacque sul suo volto mentre scoteva la testa. Gli restituì la scopa e si incamminò verso il campo da Quidditch.

 

“Mi è passata la voglia,  ringrazia tua sorella che mi ha rallegrato troppo e non riesco più ad essere arrabbiato”

 

Matt prese la scopa al volo e lo guardò camminare avanti deciso. Lo raggiunse con una corsetta e gli si mise a fianco studiandone il profilo. Sopra di loro finalmente si levò il cielo azzurro e inspirò il profumo che il vento portava con sé. Si schiarì la voce incerto.

 

“E ora…che si fa?”

 

Micheal arricciò il naso ma non arrestò il passo. Con un gesto della testa mandò indietro i capelli fiammeggianti e si umettò un labbro “Non lo so” rispose lentamente “Io non voglio litigare con te per una femmina, ce lo eravamo anche promesso…te lo ricordi? E invece ci siamo cascati come due pere cotte!”

 

Matt sorrise al ricordo di tanti anni prima quando, nella casa sull’albero costruita da Ron, avevano fatto quello che chiamavano ‘il rito’ scrivendo su un pezzo di pergamena le regole della loro amicizia. Tra le quali rientrava quella di non litigare mai e poi mai per una femmina, cosa che allora reputavano veramente impossibile.

 

“Avevamo poco più di sei anni e le femmine ci facevano schifo. Come potevamo prevedere che sarebbe accaduto?”

 

Micheal storse il naso “Ho un maniaco sessuale per fratello e mi chiedi come potevo prevederlo? Bastava solo che guardassi in che razza di animale si era trasformato James!”

 

Matt rise apertamente e gli batté una pacca sulla spalla “Senti, non fasciamoci la testa prima del necessario. Non è neanche detto che uno di noi abbia una possibilità con lei, perciò viviamocela tranquillamente, ci stai?”

 

Micheal si allargò in un sorriso “Lo sai, io sono sempre con te!”

 

                                                                       *

 

“Ripetimi esattamente da quand’è che hai cominciato a guardare il sedere di C.j”

 

James sospirò frustrato lasciando cadere la forchetta sul piatto. Si scrocchiò il collo in un gesto stanco e fece finta di non aver sentito l’amico che da più di un’ora cercava di estorcergli informazioni. Si passò una mano tra i capelli sentendosi osservato.

 

“Te l’ho detto almeno cento volte, non le guardo il sedere! Mi ci è solo caduto l’occhio qualche volta”

 

Diego balzò come scottato sulla panca “Qualche volta?!” lo guardò con gli occhi fuori dalle orbite stando bene attento che nessuno stesse ascoltando la loro conversazione “Non me la dai a bere questa volta, James, tu non definisci mai un sedere rotondo dopo qualche occhiatina!Ti ci vogliono ore di contemplazione, e vorrei ricordarti che quella che hai contemplato è mia sorella!”

 

James lo guardò seccato “In tutti questi anni non ti ho mai sentito definirla tua sorella”

 

“Ma lo è!” sottolineò nuovamente Diego “Cazzo,James, ma che diavolo ti salta in testa? Ti rendi conto che è C.j. l’oggetto in questione? C.j!! Ma chi diavolo si interesserebbe a una come lei?”

 

James conficcò la forchetta con forza nello stufato drignando i denti “Qualcuno l’ha fatto!”

 

Diego rimase un attimo perplesso, gli ci volle qualche secondo per afferrare le parole dell’amico. La sua mascella arrivò quasi a terra quando realizzò e un secondo dopo scoppio a ridere scuotendo la testa incessantemente. James continuò il suo pranzo inarcando un sopracciglio nella sua direzione, chiedendosi se non fosse completamente uscito di sennò ma quello continuò a ridere.

 

“No, no aspetta! Fammi capire, James Weasley, il ragazzo più voluto e desiderato in tutta Hogwarts, che ha ai suoi piedi centinaia di ragazze è geloso di…Trey Coleman?” disse continuando a ridere.

 

James gli lanciò un’occhiataccia e Diego smise di sorridere sbiancando notevolmente.

 

“Stai scherzando vero?”

 

James lasciò perdere lo stufato e si concentrò sull’amico al suo fianco che aspettava una sua risposta quasi fosse in punto di morte “Ascoltami bene, io non sono geloso! Perché dovrei esserlo, scusa? E’ solo che quel tipo mi dà sui nervi, non lo sopporto! Hai visto come mi ha guardato prima,no?”

 

“E’ ovvio, hai fatto piangere la sua principessa” disse smielatamente sbattendo le sopracciglia.

 

James fece una smorfia e si alzò dal tavolo lasciando Diego sbigottito, che si alzò di fretta e lo raggiunse “Dove stai andando?”

 

James non lo guardò nemmeno “Mi è passata la fame”

 

“A te?! Uno Weasley che salta il pranzo? Ma cosa c’era in quello stufato, droga?”

 

“Senti, smettila di scocciar…”

 

James si fermò di botto guardando dritto avanti a sé e Diego non poté far altro che seguire il suo sguardo. C.j. se ne stava appoggiata ad una colonna del portico con dei libri tra le mani e il volto dolcemente arrossato. La sua risata cristallina riecheggiava nell’aria e Trey sembrava piuttosto appagato dal suo divertimento. Le sussurrava qualcosa all’orecchio e sorrideva al suo divertimento. Inaspettatamente Trey si chinò ancora una volta su di lei ma questa volta per tapparle la bocca con un bacio che C.j. accettò volentieri.

 

James serrò forte la mascella ma prima che potesse anche solo fare un fiato Diego era già partito all’attacco spintonando Trey da un lato ricevendo in risposta un’occhiataccia della sorella. James sorrise, a volte si ricordava perché lui e Diego fossero tanto amici.

 

“Ehi!” disse Diego puntando un dito sul petto del ragazzo “Metti giù le mani da mia sorella!”

 

Il ragazzo non si scompose e incrociò le braccia al petto “Le mie mani erano perfettamente a posto e non stavo facendo nulla che C.j. non volesse. Non sono io quello che non riesce a controllarsi con le ragazze,qui”

 

Diego fece per sferrargli un pugno ma James lo trattenne con una mano e lo sorpasso piazzandosi davanti al Prefetto dei Tassorosso. Trey alzò un sopracciglio non sapendo cosa aspettarsi.

 

“Ti giuro sui Cannoni del Chudley che se ti trovo anche una sola misera volta a farla piangere ti spezzo tutte le ossa che ti ritrovi in quel pezzo di corpo, una ad una!”

 

Trey abbozzò una risata “Che strano, mi sembra che di solito quello sia tu. Prima di fare la morale a qualcuno provate a farvi un esame di coscienza” salutò con un sorriso C.j. e si incamminò lungo il portico per raggiungere le serre.

 

James e Diego non fecero nemmeno in tempo a girarsi che un ceffone li colpì in pieno viso. C.j. stava davanti a loro con le mani sui fianchi e un’espressione arrabbiatissima, puntò un dito proprio sotto il naso di James.

 

“Tu! Tu provati solo un’altra volta a impicciarti degli affari miei e ti prometto che ti faccio ingoiare la tua scopa, i bolidi e il boccino! Non ti devi mai più permettere di fare una cosa del genere! Se ci tieni a quella pellaccia bianca e macchiata che ti ritrovi ti consiglio di starmi alla larga!! E tu…” puntò il dito contro Diego “…hai proprio scelto il momento peggiore per comportarti da fratello geloso! Non so cosa ti sia saltato in testa, Diego, ma la tua qui presente lontana cugina ha la sua vita privata e tu non devi interferire!Chiaro?”

 

James e Diego scattarono come molle “Sissignora!”

 

C.j. lanciò loro un’ultima occhiataccia prima di andarsene a passo svelto all’interno del castello. Diego la guardò marciare via e si voltò verso l’amico che era rimasto rigido al suo fianco a fissare la ragazza. Lo vide voltarsi lentamente e aggrottare le sopracciglia.

 

“Pellaccia bianca e macchiata?!”

 

                                                                                 *

 

Hermione sbuffò annoiata e frustrata dopo tante ore passate in ufficio. Si passò stancamente una mano sugli occhi studiando incessantemente le nuove formule per arrivare a metterle dalla teoria alla pratica.

 

Certo, le piaceva il suo lavoro, le permetteva di stare per gran parte del tempo a casa con i suoi figli ed elaborare nuove formule. Il Dipartimento degli Esperimenti e Brevetti Magici le aveva dato questa possibilità dopo il suo quarto figlio e lei aveva colto la palla al balzo. Soprattutto avendo per collega Ashley con cui poteva collaborare facilmente.

 

Quel giorno però non se l’era sentita di mandare Ashley a lavoro. Aveva portato i bambini da Molly ed era andata in ufficio al posto di Ashley, malgrado le avesse pregato di non preoccuparsi per lei, Hermione non aveva voluto sentire ragioni.

 

Nonostante non fosse tardi, fuori era già buio e Hermione decise che sarebbe stato meglio tornarsene a casa. Il suo ultimo collega in ufficio se n’era andato almeno una mezz’ora prima. Spense la luce del reparto e con la sua borsa sottobraccio cominciò a salire verso la superficie con l’ascensore.

 

Una volta fuori si strinse nel giaccone come a volersi proteggere dall’oscurità della sera. Camminò sicura lungo la strada sentendo solo i suoi passi rintoccare al suolo. Completamente immersa nei suoi pensieri si lasciò cullare dal silenzio.

 

Uno scricchiolio sinistro richiamò la sua attenzione e si girò di scatto, scosse la testa tra sé quando vide che non c’era nessuno. Ricominciò la sua lenta camminata e si fermò di nuovo quando vide un’ombra con la coda dell’occhio. Mise mano alla bacchetta e si voltò puntandola contro al vuoto. Sospirò quando un piccolo micio balzò giù da un muretto miagolando.

 

“Perfetto, ecco che succede a essere la moglie di un Auror, si diventa solo paranoici!”

 

Tutto ad un tratto una mano schizzata fuori dall’ombra le tappò la bocca tirandola verso un corpo molto più robusto del suo che arretrava verso un vicolo buio. Hermione cominciò a dimenarsi spaventata e l’uomo le torse il polso per farle rilasciare la bacchetta a terra. Una lacrima le scese sul viso quando sentì il fiato dell’uomo sul collo.

 

“Paranoici? Oh, io non credo…direi piuttosto previdenti”

 

Hermione cercò di divincolarsi dalla stretta ferrea di quel mostro possente che aveva cominciato a ridacchiare malignamente. Si sentì strattonare verso la direzione opposta e non riuscì a trattenere un gemito quando si trovò davanti altri due uomini col viso coperto da una maschera bianca.

 

Uno di loro levò la bacchetta tracciando la mascella di Hermione, si umettò un labbro e fece un passo avanti. Sorrise vedendo scorrere sul viso della donna lacrime di paura. Lo faceva sentire potente.

 

“Suvvia, non è il caso di piangere, sei pur sempre la donna di un Generale!” ridacchiò portando la punta della bacchetta al centro della gola di Hermione “Prometto di fare il bravo bambino se ci darai una mano, magari non ti ucciderò”

 

Hermione sentì un brivido passarle lungo la schiena e in un secondo netto vide davanti agli occhi Ron e tutti i loro bambini. Se non fosse stato per la grande mano che l’altro uomo le teneva sulla bocca un singhiozzo aspro si sarebbe liberato nel silenzio.

 

L’ uomo rafforzò la presa sulla bacchetta spingendo un po’ contro la pelle di Hermione “Dov’è Ashley Potter?”

 

L’altro uomo rilasciò la mano e a Hermione sembrò si essere tornata a respirare. Lo guardò al colmo delle lacrime, tremando violentemente sotto i due lumi che si vedevano da sotto la maschera. Aprì la bocca per parlare ma non riuscì a emettere alcun suono. Chiuse gli occhi e ingoiò il vuoto facendosi coraggio.

 

“No-non era a lavoro oggi”

 

I tre uomini si scambiarono uno sguardo preoccupati, cercando di rimanere freddi e impassibili davanti alla donna che era evidentemente terrorizzata dalla loro presenza. Il terzo uomo, che era rimasto un po’ più indietro, fece un passo verso di lei serrando la mascella.

 

“Mi stai dicendo che Ashley Potter non è in quell’edificio?”

 

Hermione scosse la testa freneticamente, ormai le lacrime rigavano copiose il suo viso. Serrò forte le labbra cercando di trattenere i singhiozzi.

 

Perché?” tuonò il Mangiamorte facendola sobbalzare e arretrare di qualche passo fino a che non sentì il petto dell’altro uomo dietro di sé e si allontanò spaventata finendo con la schiena contro al muro.

 

“Ti ho fatto una domanda, donna!”

 

Hermione deglutì imponendosi di rimanere calma “Lei non…lei…lei non stava bene, ho preso il suo posto oggi”

 

La mano di uno dei tre uomini si piazzò violentemente accanto al suo viso. Hermione cacciò un urlo piangendo e implorandoli di non farle del male. Il viso dell’uomo si deformò in un sorriso cattivo.

 

“Sai, noi non ce ne andiamo a scorrazzare spesso in giro, potrebbero sbatterci ad Azkaban in un secondo grazie a uomini come il tuo caro maritino. Ma ogni tanto ci piace uscire allo scoperto dopo aver architettato un piano, una missione se vuoi chiamarla così. E lo sai cosa hai fatto tu stasera?...no, eh, scommetto proprio che non lo sai. Hai rovinato la nostra missione, il nostro divertimento”

 

Hermione piangeva silenziosamente stringendosi sempre di più contro al muro come se stesse cercando di passarci attraverso.

L’altro uomo rise mettendosi di fronte a lei, le accarezzò una guancia con le dita.

 

“Capisci, starsene rinchiusi tutto il giorno è parecchio snervante, uno non vede l’ora di uscire a divertirsi e tu…gli rovini tutto? No, tesoro, non si fa così. Credo proprio che tu ci debba qualcosa”

 

L’ultimo di loro, che prima l’aveva tenuta bloccata, arretrò fino alla fine del vicolo come non interessato al lavoro dei suoi compagni. Si voltò verso di loro e freddamente fece un cenno col capo.

 

“Io vado a fare rapporto. Non attardatevi troppo…e buon divertimento”

 

Si smaterializzò sotto ai loro occhi e i due uomini riportarono la loro attenzione sulla donna che ora tremava visibilmente. Si scambiarono uno sguardo e uno di loro si incamminò verso la fine del vicolo.

 

“Cerca di fare veloce, non mi piace aspettare”

 

L’altro ridacchiò e guardando Hermione si leccò le labbra. Avvicinò il viso al suo piegandosi su di lei e bloccandole la strada con le mani al lato del suo corpo. Sorrise con uno strano luccichio negli occhi.

 

“Coraggio bambolina, con sei figli a carico devi essere un vero portento a letto. Vogliamo provare se mi sbaglio?”

 

Hermione spalancò gli occhi e cercò di spingerlo indietro con tutta la sua forza. Il Mangiamorte rise afferrandola per i polsi e bloccandola contro la parete. Violentemente posò le sue labbra su quelle di Hermione che lacrimò furiosamente frustrata da quell’ingiustizia. Le trattenne i polsi con una mano mentre l’altra si avventurò brutalmente sui suoi seni.

 

Hermione cercò di urlare sotto quella labbra di ferro. Provò a scalciare ma venne subito bloccata da lui e si accorse di aver fatto la cosa più sbagliata quando riuscì  facilmente a farle divaricare le gambe.

 

In poco tempo si ritrovò con la camicetta completamente aperta e neanche un briciolo di forza per lottare. L’unica cosa che poteva fare era piangere, lacrime su lacrime. E così anche quando il Mangiamorte scivolò in lei violentemente fu solo in grado di emettere un gemito di disperazione, di rabbia e di paura.

 

Non riuscì a pensare ad altro che non fosse Ron. Avrebbe voluto che fosse lui a farle tutto quello, avrebbe voluto che spuntasse da un momento a l’altro dal vicolo, avrebbe voluto che fosse venuto a prenderla fuori dall’ufficio quella sera, avrebbe voluto che non le avesse permesso di andare a lavoro. Ma tutto questo non accadde e quella sera si consumò tra singhiozzi e gemiti disperati.

 

                                                                                 **

 

E dopo ciò i lettori presero a manganellate zia XD! Coccoli miei, lo so che dovrei essere sempre buona ma senza un po’ di sano spannung una storia muore lì! Chi mi conosce lo sa che nelle mie storie non va MAI tutto bene!!

 

Uhm dunque vediamo cosa possiamo brevemente dire su questo chap…

Dunque c’è stata una domanda ricorrente nelle recensioni quindi rispondiamo: sì, Sarah e Micheal sono cugini! *ghigning*  …ma al cuor non si comanda, giusto?

 

Pooooooi, cosa ci faranno dei Mangiamorte ancora in giro dopo la disfatta dello zio Voldy? Eh…diciamo che a qualcuno dovranno pur render conto!!

 

E infine *sorriding* avete voglia di vedere le fotine che ho scelto per i personaggi? Fate di sì con la testa! Braaaavi! Allora, siccome non vi voglio rovinare tutto ve li metterò un po’ per volta e faccio un misto tra i vecchi e i nuovi, poi i prossimi che volete vedere (se li volete vedere) me li scrivete nella recensione,ok?

 

Hermione (io lei la odio ma quando ho visto sta foto ho detto ‘Hermione!’)

Ron (vorreste essere il gatto eh?)

James (*sbaaaaaaaaaa[…]aaaaaaaaaaaaaaaav*)

Alex ( la rossa per eccellenza…)

 

E ora passiamo ai thanks sennò qui si finisce domani XD

Robby: Credo che alla tua domanda abbia risposto prima XD povera Sarah! Chissà come mai ho la netta sensazione che dopo aver visto la foto di James il fanclub aprirà in meno di due secondi XD! La gelosia che se lo mangia? Ma nooo, vorrebbe solo staccare la testa a Trey! Grazie comunque coccolina, un bacio gooossho!!!

Fiamma90: Eh lo so che son meravigliosi, li ho fatti io XD no scherzo, grazie di cuore piccola!

Axxi: Ragazzi mi fate commuovere quando mi dite che vi è piaciuto anche nte1 perché a me quando lo rileggo mi viene la nausea…! Comunque grazie mille per i complimenti graditissimi! E devo dire anche che potresti superare la Cooman in quanto a predizioni…anche se non per tutto ^^! Baci!!

Pk82:Ragazzi ma a voi lettori non vi sfugge nulla XD no, il cognome di Dean è Potter ed è a Grifondoro…mentre se hai capito le cose come stanno…fai elaborare il tuo cervellino e sono sicura che capisci tuttissimo! Grazie per i complimentoni XD

Karmygranger: Eh, sapessi cara mia, Seth non me la conta giusta manco a me XD ma non pensiamo a cose strane…cioè sì pensale…ma non strane strane…solo strane! Se,vabbè XD baciotti amora mia!!

MaryCry:Eeeh, dunque *mettising seduta come quando si spiega una cosa difficile ai bambini* si chiama Parkinson di cognome perché se andasse a giro con l’altro cognome sarebbe troppo compromettente. Spero sia stato sufficiente XD! Bacio!

Piccola Vero: XD la tua teoria era estremamente interessante…no, calma, C.j. e Diego di cognome fanno Withman e il loro padre non ha niente a che vedere coi libri della Rowling, è frutto della mia fantasia semplicemente ^^ baciotti!

Nischino11: Meno male via, posso consolarmi XD amora io lo capisco che vorresti fosse tutto rose e fiori ma purtroppo ho la tendenza a essere realistica… quindi anche la povera Sarina mi sa che avrà il suo da fare, ma come hai visto è molto forte! Tesoro…perché mi fai domande alle quali sai benissimo che non risponderò XD! Comunque sia, grazie per avermi lasciato la scelta sei veramente magnanima XD! Bacio!

Edvige86: Ma io non finirò mai di ringraziarti abbastanza!! Tesoro, lo sai che dalla zia ci si può aspettare solo belle sorprese, no? (falsissimo!!) Il mio cervellino geniale l’unico problema che ha è che pare funzioni solo per elaborare trame intricate e complesse tra cui tutti si perdono!! Poi per il resto…! Ora me ne torno nella lampada XD! Baciottissimi amora!!

Amy: emi amora, ma la zia è così buona che perdona tutti!! XD cara, ora d’accordo che gli Weasley son proliferi ma diamoci una controllata che sennò non si vive più!! *tiring caramellino* tieni, sei stata bravissima, il massimo dei voti in funkiologia! Non posso dirti tutto subito, ma posso dirti che la nostra Ashley non è pazza! Tantissimi bacetti!!!

Saty:Aaaah tesoro, la malattia che affligge i maschi Weasley credo che si tramandi di generazione in generazione XD però come hai ben capito James è molto più sveglio di Ron!!Diego l’ho plasmato apposta perché fosse il tipico maschio adolescente menefreghista e superficiale e tale è XD! Mh…si mondo delle ombre si può dire perché effettivamente non ci batte il sole…però…!XD Sarah sta diventando il mio mito,giuro! Baci piccola mia!!!

Emmaerupert:eh amora hai ragione con tutti questi nomi si fa un gran casino!Non posso ancora dire cosa farà o cosa non farà lo zio Malfy però diciamo che tormenta Ashley perché in un certo senso ha bisogno di lei! Eh, Ron e Herm trovano tempo per loro perché conoscono i segreti Weasley ^____-! Tra Sarah e Micheal…c’è un certo feeling eh?Sì, sono cugini! Baciottissimi piccola!!

Nefele:Ma guarda se avessi anche solo un ragazzo come Ron ti assicuro non starei qui a scrivere fanfiction XD! Grazie tantissime, a volte mi stupisco di me stessa XDDD!

Pinkstone: No, no ti do ragione, qui è tutto un macello!! Diego e C.j sono figli di ignoti ai più! Ma…ma…cara mi hai riassunto tutto tu! E io a cosa rispondo ora XDDD no scherzo, e comunque al punto due io dico ‘perché no?’ *ghigning* baciottolissimi!!!

Simona:Mi luccicano gli occhietti ora!! Ma grazie, addirittura ammirazione, ma io non mi merito tanto!! Eh, gli intrecci non sono altro il filo dei miei neuroni che si sono ribaltati su se stessi e hanno formato una ragnatela gigante! Baciotti!!

Mem: *riprending microfono dell’altra volta* Accorrete gente! Qui c’è una innamorata di un Potter e di un Malfoy, su mem alza la mano e fai vedere che sei tu! XDDD scusa ma mi fa troppo ridere!!Prometto che d’ora in poi sarò seria! Harry bomba del sesso eh? Non è che mi stai rivalutando anche il Pottu?XDD bacioni amora!!

Joannadellepraterie: Ehi, Jo mi sei ricomparsa XD! Ogni tanto mi sparisci e poi mi riappari così! Bene, mi fa piacere! Grazie per tuttissimi i complimenti, ogni volta mi fai sbrilluccicare gli occhi!

GiulyWeasley: Io e te la pensiamo uguale *facing sisi* se James ha fatto il coglione fin’ora ben venga che qualcuno baci C.j e se la goda un po’ anche lei!Ecco! Cara nonnina, lo sai che ho un amore per la geometria, triangoli e quadrati a sfare qui…volendo anche pentagoni! Matt e Micheal…so mazzate XD! Nons -____- ma te ogni essere che respira sei indecisa se fartelo o no! Ma ti sembri normale??! Io non ho parole…* allontaning Seth, Dean e James da nonna* quelli più piccoli te li posso lasciare o è meglio che tolga anche loro? Baci nons, ti amo!

MaryPotter92:XD amorina mia, che ne pensi di James bello? Sbavi ancora? Te hai una passione smodata per le coppie in generale vero? Ah guarda per Seth sei già in concorrenza con nonna! XD sai che ci ho fatto caso solo dopo averli scelti che i nomi del triangolo erano tutti con la M? Infatti mi fa strano scrivere quei pezzetti, è tutto un emmaggine XD! Grazie amora ti lovo anche io!

 

Bacioni,alla prossima…

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 5
*** I Miss You ***


Harry sospirò passandosi una mano sugli occhi da sotto le lenti degli occhiali e stiracchiò le gambe rimanendo mentalmente concentrato nella discussione

               GOING AHEAD‘N’COMING BACK

              

                                     5. I MISS YOU

 

When you get caught in the rain with no where to run
When you're distraught and in pain without anyone
When you keep crying out to be saved
But nobody comes and you feel so far away
That you just can't find your way home

                                                                      Through the rain- M.Carey

 

Harry sospirò passandosi una mano sugli occhi da sotto le lenti degli occhiali e stiracchiò le gambe rimanendo mentalmente concentrato nella discussione. Da quando Ashely gli era apparsa sulla soglia di casa in lacrime lui aveva buttato via l’anima per dedicarsi a completamente al suo problema.

 

Alzò lentamente gli occhi smeraldo sul Generale che valutava attentamente tutte le proposte e contropartite prima di dire la propria opinione. Ammirava molto la sua tranquillità che riusciva a tenere persino in quelle situazioni, lui che era teso come una corda di violino.

La voce del colonnello McRose lo riscosse dal suo momentaneo torpore.

 

“Generale, non possiamo mandare pattuglie a vuoto! Non abbiamo un obbiettivo, una traccia…su che basi mandiamo le reclute e i sottoufficiali in missione?”

 

Ron sospirò riflettendo sulle parole del collega. Lanciò un’occhiata verso Harry e si passò una mano tra i capelli in un gesto nervoso.

 

“E’ quello che penso anche io, McRose, non sono d’accordo sul mandare pattuglie senza meta”

 

McRose barcollò un po’ incrociando lo sguardo con i colleghi che sembravano perplessi quanto lui. Un altro uomo, più mingherlino ma ben allenato, si rivolse al generale quasi cadendo dalle nuvole.

 

“Ma…Generale,credevo ci avesse convocati per discutere di questo”

 

Ron rimase impassibile annuendo leggermente “Ed è così, Slade. Il colonnello Potter ritiene che dovremmo mandare quelle pattuglie per assicurarci che sia tutto a posto” incrociò il suo sguardo “Capisco benissimo che non possiamo adagiarci sugli allori quando molti Mangiamorte sono ancora in circolazione e non sappiamo neanche sotto a chi stiano, ma questo è completamente diverso, senza contare che non abbiamo né un piano d’attacco né indizi da seguire”

 

Harry balzò in piedi come scottato guardando Ron con la bocca aperta. Ron non mutò la sua espressione e Harry fece due passi avanti sbattendo violentemente i palmi delle mani sulla sua scrivania facendo sobbalzare tutti i presenti tranne il Generale.

 

“Cosa?! Dì un po’ mi stai prendendo per il culo? Ashley sente quella voce sempre più forte e i Mangiamorte sono ancora attivi, al novanta per cento la cosa è collegata! E tu vuoi stare qui a giocare con la tua fottutissima scacchiera mentre quei pazzi se ne vanno in giro a devastare il mondo?”

 

Ron si limitò a guardarlo impassibile e fece ruotare gli occhi su ogni componente della sua squadra presente nella stanza. Sembravano piuttosto scossi dal comportamento del loro collega. Riportò lo sguardo su di lui e parlò pacatamente ma con un tono autoritario.

 

“Potter, non credo proprio che questo sia il linguaggio da rivolgere ad un tuo diretto superiore, soprattutto e sottolineo soprattutto in presenza di altri membri della squadra. Esigo rispetto da parte di tutti voi e non ho intenzione di mandare degli uomini in una missione inesistente per dei problemi personali di un amico di infanzia”

 

Harry ritirò le mani dalla scrivania e le lasciò andare contro i fianchi mentre si tirava indietro “Non te ne frega veramente nulla di lei,eh?”

 

Questa volta Ron lo fulminò con lo sguardo e incrociò le braccia al petto “Bene Potter, prendi tu il comando di questa missione, dà ordini e segui le tracce che hai. Come hai intenzione di procedere?”

 

Harry si trovò costretto a sedersi al suo posto dando mentalmente ragione all’amico e maledicendo tutto allo stesso momento. Ron lo guardò e tornò a rivolgersi ai più.

 

“Vorrei che capiste che essere il Capo qua dentro non è facile e non prendo le cose alla leggera. Ho l’obbligo, non soltanto di lavoro, ma anche morale di riflettere attentamente su ogni decisione da prendere. So benissimo che i Mangiamorte ci sono ancora e che continuano le loro missioni, ma finché non avrò uno straccio di prova ho le mani legate”

 

Lo scatto improvviso della porta fece voltare gli attentissimi Auror verso un ragazzo giovane che teneva la porta aperta ancora col fiatone. Ron aggrottò la fronte.

 

“Bonar…”

 

Il ragazzo cercò di parlare respirando profondamente “Signore, sono corso appena ho saputo…un attacco Signore…appena dieci minuti fa…al Ministero”

 

Tutti scattarono prontamente in piedi agitati dalla notizia, mentre Ron si alzò lentamente richiamando l’attenzione.

 

“Seduti! Niente panico!” alzò lo sguardo sulla soglia della porta “Voglio la dinamica,Bonar”

 

Il ragazzo sembrò innervosirsi “Signore io…non ho capito molto, hanno chiamato dal San Mungo…Mangiamorte, al di fuori dell’edificio”

 

Ron inarcò le sopracciglia “Al di fuori? Perciò non sono entrati. San Mungo hai detto, quindi ci sono feriti?”

 

“Uno, Signore”

 

“Già identificato?”

 

Bonar s’irrigidì stringendo forte la maniglia della porta rimanendo in un silenzio tombale. Ron alzò lo sguardo su di lui perplesso.

 

“Bonar, ho fatto una domanda. E’ stato già identificato?”

 

Il ragazzo lasciò andare la maniglia  a testa bassa e si umettò un labbro. Rialzò appena la testa senza incrociare lo sguardo di nessuno.

 

“Sua moglie, Signore”

 

Harry spalancò gli occhi e si voltò di scatto verso Ron. Era notevolmente sbiancato e i suoi occhi chiari sembravano essere diventati trasparenti dal terrore che li aveva attraversati. I muscoli delle sue braccia erano tesi, le sue mani serrate attorno ad alcuni fogli.

 

“Che cosa le hanno fatto?” la sua voce era diventata più alta e con una certa urgenza. I presenti nella stanza potevano percepire la rabbia aleggiare attorno a lui. Bonar si morse un labbro scotendo la testa. Ron aggirò velocemente la scrivania e prese il ragazzo per il colletto della camicia.

 

Cosa le hanno fatto?” ruggì addosso al giovane

 

“Non lo so, Signore. Ha chiamato sua sorella, le giuro che non so”

 

Ron lo rilasciò buttandolo a terra. Chiuse gli occhi serrando forte la mascella e prese un respiro profondo per rilasciare parole a pieni polmoni.

 

“FUORI DI QUI! TUTTI!”

 

Gli Auror non se lo fecero ripetere una seconda volta e velocemente si liquidarono chiudendosi la porta alle spalle. Quando sentì la porta chiudersi Ron rilasciò violentemente un cazzotto contro al muro con un grido disperato. Sobbalzò quando sentì una mano sulla spalla.

 

“Cazzo Harry! Avevo detto tutti fuori!!”

 

Harry non si mosse, cercò solo di tirarlo via dal muro prima che potesse sbatterci anche la testa contro. Ron si divincolò dalla sua presa rabbiosamente.

 

“Lasciami stare!! Devi sempre fare quello che ti pare tu,eh? Mi chiedo chi cazzo ti abbia permesso di fare l’Auror se non sai neanche obbedire agli ordini che ti vengono imposti!”

 

Harry fece una smorfia cercando di rimanere calmo “Sei proprio un imbecille se pensi che ti lasci solo proprio adesso!”

 

Ron sbatté una mano sul tavolo “Sono un imbecille che ti ha ordinato di uscire da qui!”

 

“Sì beh, sono anche tuo amico e l’amicizia mi ordina di rimanere al tuo fianco nei momenti peggiori. E detto tra noi, tu confronto all’amicizia sei una mezza calzetta”

 

Ron si calmò un attimo e si lasciò scivolare contro la scrivania con il viso tra le mani. Harry capì semplicemente quanto tutto quello potesse averlo distrutto.

 

“Io li ammazzo Harry! Giuro che se me ne capita anche solo uno davanti gli spezzo l’osso del collo, non prima di averlo riempito di Crucio! Non me ne frega un accidenti se mi spediscono ad Azkaban!”

 

Harry rimase in silenzio a guardarlo fino a che Ron non alzò gli occhi umidi su di lui.

 

“Voglio andare da lei” sussurrò con la voce rotta dal pianto.

 

“Ci andiamo subito, Ron, subito”

 

“Harry?”

 

Il moro, che si era diretto verso la porta si voltò a guardarlo “Sì?”

 

“Grazie per non eseguire un solo ordine che ti chiedo”

 

Harry fece un mezzo sorriso “Ma ti pare”

 

                                                                                          *

 

Micheal appoggiò stancamente una guancia sulla mano e sbuffò annoiato. Fece girare lo sguardo per l’aula percorrendo le crepe sulle pareti e la polvere ammucchiata negli angoli. Quando i suoi occhi chiari si fermarono su May, che dall’altra parte della stanza seguiva attentamente la lezione, decise di aver trovato un ottimo panorama. Rimase a guardarla come incantato e sorrise arrossendo quando lei si accorse che la stava fissando e incrociò il suo sguardo.

 

Lentamente scivolò sulla sedia affondando sempre di più. Lanciò un’occhiata al cugino che al suo fianco se la dormiva beatamente e si chiese se non fosse il caso di unirsi a lui. Appoggiò la testa sulla sua spalla e piano piano chiuse gli occhi.

 

“Potter!Weasley!”

 

Entrambi saltarono su come molle, fingendosi perfettamente svegli e attenti alla lezione. Aggrottarono la fronte quando si accorsero che a richiamarli non era stato il professor Vitious ma Lumacorno che stava sulla soglia della porta ansioso.

 

Tutta la classe sembrava piuttosto sorpresa dall’interruzione, alcuni del brusco risveglio, e persino il professore di Incantesimi gli prestò la sua completa attenzione. Matt e Micheal si scambiarono uno sguardo.

 

“La preside vi aspetta nel suo ufficio. Coraggio, vi faccio strada”

 

I due rimasero un po’ interdetti ma si alzarono percorrendo la classe sotto gli occhi curiosi dei ragazzi e raggiunsero il professore. Una volta fuori questi cominciò a camminare a passo svelto e Micheal si chinò verso l’orecchio di Matt mentre seguivano l’ometto.

 

“Non ti sei di nuovo fatto beccare mentre imitavi la Cooman con la pluffa come sfera di cristallo,vero?”

 

Matt scosse la testa continuando a seguire il professore. In poco tempo raggiunsero l’ufficio della preside. Cominciarono a capire che qualcosa non andava nel verso giusto quando si trovarono davanti il resto della famiglia. Micheal si avvicinò alla sorella.

 

“Alex, che succede?”

 

La ragazza sembrò piuttosto preoccupata e si passò nervosamente la lingua sulle labbra “Non lo so, ci hanno detto di aspettare qua fuori e dopo poco è arrivata anche Sarah e ora voi”

 

James, poco lontano da loro fece una piccola smorfia “Già. C’è decisamente qualcosa che non va, ma non riesco veramente a immaginare cosa sia. Di solito quando vengo convocato dalla preside so perfettamente per quale reato”

 

Furono riscossi dal movimento delle pietre che preannunciava l’apertura dell’ufficio. I ragazzi si guardarono incerti e salirono le scale. James si fece avanti e bussò alla porta prima di entrare con tutti gli altri. Rimasero parecchio sorpresi di trovare Harry all’interno, che se ne stava in piedi ad un lato della stanza, mentre la McGrannitt risedeva dietro la scrivania.

 

“Ci hanno fatto chiamare” disse James cercando di sbloccare la situazione.

 

Sarah corse in contro a Harry abbracciandolo stretto “Papà!”

 

“Ciao cucciola. Torna un momento con tuo fratello, devo dirvi una cosa importante” lo sguardo serio e il sorriso amaro di Harry fece preoccupare visibilmente i ragazzi. Sarah tornò al fianco di Matt senza dire un’altra parola.

 

La McGrannitt e Harry si scambiarono uno sguardo prima che quest’ultimo cominciasse a parlare con tono grave umettandosi il labbro “Ragazzi ieri è successa una cosa brutta. Molto brutta. C’è stato un attacco al Ministero, per essere precisi fuori dal Ministero. Hanno assalito zia Hermione”

 

Tutti i ragazzi trattennero il respiro. Alex si portò velocemente una mano alla bocca cercando inutilmente di trattenere le lacrime, Micheal si strinse a lei. James fece un passo avanti shockato.

 

“Ma adesso…ora…”

 

Harry gli posò una mano sulla spalla “E’ al San Mungo ora, e sta bene. Sono qui per questo, la preside vi ha concesso qualche giorno per poterla vedere e stare a casa per riprendervi”

 

Sarah si rannicchiò sotto il braccio protettivo del fratello “Ci porti a vedere la zia?”

 

Harry la guardò pieno di rammarico “Domani Sarah, oggi preferirei che ci andassero solo i tuoi cugini. Va bene?”

 

La piccola annuì contro il maglione di Matt che la strinse maggiormente a sé. La professoressa McGrannitt richiamò la loro attenzione schiarendosi la gola.

 

“Il signor Potter vi porterà a casa con la Metropolvere di quest’ufficio. Prego tutti quanti voi di comportarvi come consono e di non lasciare che le cose vi sconvolgano al vostro ritorno, nonostante la situazione difficile. Buon viaggio”

 

James aprì la bocca un paio di volte barcollando “Ma…ma…adesso? Non abbiamo nemmeno…cioè…”

 

“I vostri amici verranno comunque informati della situazione, signor Weasley. Mi addolora dirlo ma il Ministero non può tenere in silenzio questa situazione, domani mattina la Gazzetta del Profeta divulgherà la notizia”

 

Tutti i ragazzi la guardarono a bocca aperta, Matt scosse la testa “Cosa?!” si volse verso Harry “Papà!”

 

Harry gli scompigliò amorevolmente i capelli “Mi dispiace ma io non ho voce in capitolo questa volta, credimi piacerebbe anche a me che non si sapesse nulla in giro”

 

Alex tirò su col naso trattenendo un singhiozzo “Ma cosa le hanno fatto?”

 

Harry si scambiò uno sguardo con la McGrannitt e sospirò “Non…non credo di essere la persona adatta per dirvelo. Preferirei che fosse vostro padre a spiegarvi tutto”

 

I ragazzi annuirono e seguirono Harry verso il camino della stanza, intarsiato da i simboli delle quattro case. Uno ad uno i ragazzi vennero risucchiati tra le fiamme verdi. Harry guardò le lingue verdi inghiottire Matt e si apprestò a prendere un po’ di polvere tra le mani. Si posizionò dentro al camino e di nuovo si scambiò uno sguardo con la professoressa.

 

“Buona fortuna Potter”

 

Lui sospirò “Grazie professoressa, ne avrò bisogno” lasciò andare la polvere “San Mungo!”

 

                                                                              *

 

Ron si lasciò andare con la fronte contro al muro sospirando forte e serrando gli occhi. Sentiva un nodo alla gola e non riusciva più a muoversi in quei corridoi così bianchi da far male agli occhi, voleva solo starsene tranquillo. Ma dentro di sé sapeva che ovunque andasse non avrebbe mai potuto stare in pace perché il vero inferno si era scatenato proprio dentro di lui.

 

Sentì una mano gentile accarezzargli le spalle larghe e i suoi muscoli si rilassarono sotto al suo tocco, e lentamente riuscì a farlo voltare. Subito si ritrovò il viso immerso tra dei brillanti capelli rossi e due braccia attorno al collo. Sospirò e la strinse forte a sé.

 

“Come sta?” la sua voce era uscita roca e stanca, e persino Ginny la riconobbe a stento. Gli accarezzò i capelli alla base della nuca e lo cullò tra le sue braccia.

 

“Ron, tesoro, mi hai fatto questa domanda solo dieci minuti fa”

 

Ron affondò la testa nella sua spalla scosso dai singulti di tanto in tanto. Ginny si sentì come se tutto il dolore di Ron le stesse passando sotto la pelle che aveva a contatto con lui, arrivando dritto al cuore. Lo strinse maggiormente senza smettere di accarezzarlo.

 

“Io voglio solo andare da lei, voglio vederla e sapere come sta. Hermione è mia moglie, è la mia amante e la mia migliore amica. E’ tutto per me, io senza di lei sono perso” pianse sulla spalla di Ginny.

 

“Ron, io lo capisco ma…Quello che sto per dirti non ti piacerà. Hermione…lei non-non riesce a stare con un uomo nella stessa stanza. Da quando l’hanno portata qui si è fatta avvicinare solo da Medimaghe e guaritrici, tra cui io appunto. Nathan ha provato ad entrare ma lei…lei ha cominciato a lacrimare e tremare violentemente”

 

Ginny finì il suo discorso quasi come un sussurrò e si morse le labbra subito dopo. Sentì Ron irrigidirsi sotto il suo tocco e quasi non lo sentì più respirare.

 

Ron alzò la testa scansando le sue coccole affettuose e la guardò come svuotato “Mi stai dicendo che non posso andare da lei? Ha paura di me? Mia moglie ha paura di me?”

 

Ginny cercò di calmarlo prendendogli le mani tra le sue e scotendo la testa vigorosamente “No, non è te che teme, sono gli uomini. Le è successa una cosa terribile che non augurerei neanche al mio peggior nemico. E’ normale che reagisca così, dalle tempo. Se vuoi puoi entrare lo stesso”

 

Ron sospirò passandosi una mano sugli occhi “Grazie, preferisco aspettare i ragazzi”

 

Ginny annuì e lo accarezzò su una guancia baciandolo affettuosamente sulla fronte. Fece un sorriso amaro “Ehi, smettila di crescere che tra poco non mi basterà più neanche alzarmi in punta di piedi per baciarti sulla fronte”

 

Ron cercò di fare un sorriso senza troppo successo e la guardò andare via tra il suo camice svolazzante. Incrociò le braccia al petto e si appoggiò alla parete con la schiena chiudendo gli occhi come a volersi addormentare e risvegliarsi scoprendo che quello che stava vivendo era tutto un incubo.

 

“Papà!”

 

La voce dei suoi ragazzi lo riscosse dal momentaneo torpore e aprì di scatto gli occhi per vederseli correre incontro. Li abbracciò forte tutti e tre, coccolandoseli per un lunghissimo attimo in cui a nessuno di loro passò per la testa di essere troppo grandi per quel trattamento.

 

Alex non accennò a staccarsi da lui e Ron la tenne stretta a sé baciandole ripetutamente la testa. Dopo pochi minuti Ashley arrivò con il resto dei bambini. Thea e Simon si attaccarono alle gambe del padre e con il braccio libero che gli restava Ron prese in braccio Ben.

 

James tirò indietro Thea e Simon per il colletto quando vide la faccia distrutta del padre e prese in braccio la sorellina tenendo un braccio attorno alle spalle di Simon.

 

Micheal lo guardò con urgenza “Come sta la mamma? Dov’è? Possiamo vederla, per favore?”

 

Ron incrociò lo sguardo con Ashley e Harry che si dileguarono all’istante. Si morse un labbro e guardò negli occhi ciascuno dei suoi figli. “Sentite ragazzi, devo dirvi una cosa sulla mamma che è molto brutta,ok? Ma noi siamo forti, la mamma è forte e sono sicuro che supereremo questa situazione in un secondo. Non vi fate impressionare, d’accordo?”

 

Tutti loro annuirono silenziosamente morendo dall’ansia e zittiti da un nodo alla gola.

Ron riprese fiato.

 

“La mamma…quegli uomini hanno…approfittato di lei…”

 

Alex si portò una mano alla bocca affondando subito la testa sul petto di James che a sua volta aveva spalancato gli occhi a dismisura. Micheal era andato ad abbracciare Simon, nonostante fosse notevolmente shockato.

La vocina di Thea li riscosse un minuto.

 

“Papà, io non ho capito”

 

Ron le fece un breve sorriso accarezzandole una guancia “Non fa niente amore, devi solo sapere che la mamma non si sente bene, come quando ha l’influenza”

 

“Che sta sempre stesa a letto perché è sempre stanca?”

 

Ron la baciò sulla fronte “Proprio così amore”

 

Simon gli tirò un lato della camicia attirando l’attenzione del genitore sui suoi occhi velati di lacrime “Possiamo vederla? Io voglio andare dalla mamma”

 

Ron gli accarezzò i capelli con gesti lenti “Sì che ci andiamo, Simon. Ero qui ad aspettarvi per andare da lei. Cercate di non…state tranquilli,ok?” Ron alzò di nuovo lo sguardo “Soprattutto tu James, cerca…”

 

Lui annuì “Ho capito”

 

Ron cominciò a muoversi lungo il corridoio arrivando fino ad un piccolo ufficio. Entrò portandosi dietro tutti i ragazzi e salutò stancamente Nathan e Ginny che guardavano attraverso ad un vetro che dava su una stanza nella quale Ron riuscì a scorgere Hermione.

 

“Possiamo entrare?”

 

Nathan annuì con un piccolo sorriso “Noi saremo qui fuori, dall’interno non potrai vederci ma se succede qualcosa basta che ci fai un cenno e ci pensiamo noi”

 

Ron fu il primo ad entrare rimanendo contro la parete. Guardò la sua piccola Hermione che quando era entrato aveva solo mosso gli occhi nella sua direzione senza accennare a muoversi, se ne stava rannicchiata su un fianco chiusa nel pieno silenzio. Ron cercò di farle un sorriso.

 

“Ciao amore” si voltò verso la porta “Guarda chi ti ho portato…”

 

I ragazzi cominciarono ad entrare lentamente affiancandosi a lui contro la parete rimanendo ad una debita distanza. Ron fece appena in tempo a riprendere Simon per il colletto della camicia e a tenerlo lontano prima che potesse infastidirla in alcun modo.

 

“Lo so cosa stai pensando,sai? Dovrebbero essere a scuola, ma lo sai anche tu che tra i due il genitore buono sono io,no?” i ragazzi lo guardavano stupiti dalla naturalezza con cui le stava parlando “E non sono neanche mai stato così diligente,lo sai bene, io li capisco se non hanno voglia di andare a scuola, solo a te piaceva stare sui libri e passare ore in biblioteca. Mi sono innamorato di una pazza, ecco”

 

Hermione si limitò a guardarlo con un’espressione vuota, ma già il fatto che lo stesse ascoltando o che almeno gli prestasse un minimo di attenzione lo rincuorava. Si voltò verso Alex, le passò Ben e le fece un cenno col capo sussurrando “Lentamente…”

 

Alex fece qualche passo incerta e prese per mano Thea avvicinandosi al letto di Hermione. Sempre molto lentamente si sedette sul suo letto e le accarezzò gentilmente i capelli mentre la piccolina rimase a guardarla appoggiata al materasso.

 

Ron volle rischiare di più e diede una leggera pacca sulle spalle di Simon e Micheal che ancora più lentamente delle ragazze si avvicinarono a lei. Si voltò verso James e incrociò il suo sguardo.

 

“Non voglio rischiare troppo,James”

 

Lui annuì debolmente “Me ne starò buono qui, al tuo fianco”

 

Ron gli mise una mano sulla spalla facendo un breve sorriso e rimase a guardare il resto dei ragazzi che cercava di rallegrare un po’ Hermione senza troppi risultati. Rimasero nella stanza tutti insieme ancora per qualche minuto prima che Ron li richiamasse e li pregasse di andare a casa con Harry.

 

Una volta che furono usciti tutti, Ron tornò a guardarla sorridendo amaramente. Avrebbe tanto voluto andare da lei e portarle i capelli dietro all’orecchio per poi stringerla forte a sé. Gli mancava terribilmente il suo profumo, il suo calore. Fece ruotare un attimo gli occhi per la stanza e avanzò di qualche passo. Subito Hermione si rannicchiò di più su se stessa chiudendosi come in un guscio. Ron le sorrise.

 

“Amore, non mi sto avvicinando, vado solo a prendere quella sedia laggiù, va bene?”

 

Hermione rimase in silenzio rilasciando i muscoli e seguendolo con lo sguardo. Ron cercò di non camminare vicino al letto se non per prendere la sedia appoggiata sul fondo. La spostò contro alla parete e si sedette senza smettere di guardare Hermione.

 

“Facciamo così,mh? Tu mi fai rimanere qui e io non mi avvicino. Guarda…” disse allungando le gambe “…non riesco nemmeno a toccarti con i piedi e mi hai sempre detto quanto fossero enormi” terminò con un sorriso.

 

Hermione spostò lo sguardo dai suoi occhi ai suoi piedi e ritornò a fissarlo senza dire una parola. Ron si lasciò andare contro lo schienale appoggiando stancamente la testa al muro. Gli occhi incollati ai suoi, l’unico contatto che poteva avere con lei.

 

“Sei bellissima, sai? Scommetto che ti ha pettinato Ginny, nessuno lo fa come lei! Dì un po’, signorina, si è fatta bella per me per caso?...”

 

Dall’altra parte del vetro Ginny e Nathan guardavano nella stanza interessati. Ginny non si stupì più di tanto che Hermione avesse concesso a Ron di rimanere, dopotutto era una presenza a lei familiare da almeno vent’anni. Si stupì però di come avesse saputo ingegnarsi Ron per starle vicino e della naturalezza con cui le parlava.

 

Si scambiò uno sguardo con Nathan che le rivolse il suo solito sorriso abbagliante “Spero davvero che tutto questo la aiuti. Ron ha avuto una brillante idea”

 

Ginny tornò a guardare il fratello che scherzava e parlava con la moglie come se niente fosse successo. Sospirò “Lo spero tanto anche io, Nathan”

 

                                                                             *

 

Ashley si strinse di più nel maglione guardando assentemente le luci della città attraverso il vetro. Sospirò affranta e si appoggiò con la fronte abbassando gli occhi come se si sentisse in colpa di cose che non avrebbe mai potuto controllare. Si sentiva estremamente piccola. Le braccia forti di Harry le circondarono i fianchi e lei si adagiò rilassata sul suo petto.

 

“Non è colpa tua”

 

Ashley incrociò il suo sguardo attraverso lo specchio e lo distolse velocemente sfuggendogli “Dovrei esserci io al suo posto”

 

Harry sospirò quasi impercettibilmente e appoggiò il mento sulla sua testa “Non colpevolizzarti, l’ho fatto per una vita e non mi ha mai portato a niente. Non hai costretto tu Hermione ad andare a lavoro, si è offerta lei, anzi ha insistito per andare. Tutti vorremmo che non le fosse successo nulla, ma non per questo ce l’abbiamo con te, al contrario siamo spaventati perché avrebbe potuto succedere a te”

 

Ashley si liberò gentilmente dalla sua presa e si allontanò da lui fingendo di dover far altro. Rimise a posto alcuni fumetti lasciati in salotto e sistemò i cuscini. Harry fece qualche passo verso di lei e le posò una mano sulla spalla.

 

“Per una volta potresti anche ascoltarmi,sai?”

 

Ashley abbozzò una finta risata “Come se tu mi ascoltassi quando parlo. Non sei l’unico Potter ad essere una testa di legno quando si tratta di accettare consigli altrui. Comincio a pensare sia genetico”

 

Harry si passò una mano sulla faccia “Senti,per favore…”

 

“I ragazzi?” tagliò corto lei.

 

Harry la guardò rassegnato e sposto lo sguardo verso il piano di sopra “Erano di sopra, già a letto, ma dubito che qualcuno di loro stia dormendo. Senti, mi posso prendere i più piccoli se vuoi”

 

Ashley scosse la testa convinta e si passò stancamente una mano sugli occhi. “Con tutto quello che è successo a Hermione e Ron il minimo che possa fare è occuparmi dei loro figli. Non preoccuparti Harry, ho cresciuto un bambino da sola, so benissimo come cavarmela”

 

“Lasciami almeno prendere Ben. E’ piccolo e non ha i suoi genitori, minimo piangerà tutta la notte, e i ragazzi hanno bisogno di riposo. Magari Ginny può portarlo con sé a lavoro e fargli vedere Ron,mh?”

 

Ashley si passò uno scialle sulle spalle e si strinse nel tessuto caldo e morbido mordendosi le labbra “Sì, sì hai ragione, va bene”

 

I due fratelli si voltarono per salire le scale ma si bloccarono sul posto sorpresi da sei teste rosse che li guardavano da metà della gradinata. Ashley si sciolse in un sorriso rassicurante e fece cenno ai ragazzi di scendere. Quelli esitarono un po’ ma li raggiunsero ai piedi delle scale.

 

Harry prese gentilmente Ben dalla braccia di Alex, che sembrò un po’ restia a lasciargli il fratellino, e lo adagiò sul suo petto già mezzo addormentato. Ringraziò mentalmente che avesse preso il sonno da Ron e forse non si sarebbe svegliato fino alla mattina dopo. Salutò tutti e si smaterializzò sotto i loro occhi.

 

Ashley li guardò con un debole sorriso rimanendo stretta nel suo scialle “Scommetto che nessuno ha voglia di andare a letto,eh?” nessuno di loro rispose “Sedetevi sul divano, io vado a preparare una cioccolata calda”

 

“Zia…” la richiamò James, con la testa bassa. Ashley si voltò piacevolmente sorpresa, nessuno dei figli di Ron l’aveva mai chiamata così, per lo più perché non ce n’era motivo dato che non era legata a loro biologicamente parlando.

 

Si voltò a guardarlo aspettando che si decidesse a parlare, dandogli tutto il tempo di cui aveva bisogno. James alzò appena gli occhi per riabbassarli subito dopo “Non è colpa tua, davvero. La mamma non vorrebbe che tu stessi così”

 

Ashley allargò leggermente gli occhi stupita e si sentì invadere da un senso di gioia nell’essere stimata dai ragazzi. Tornò indietro di qualche passo e lo abbracciò stretto, piazzandogli un bacio sulla fronte “Grazie tesoro, e ricordati Hermione non vorrebbe che neanche voi stesse così”

 

Alex rafforzò la presa su Thea che si era addormentata sulla sua spalla “Come si fa a non stare così, hai visto in che condizioni è? E’ terribile!”

 

“Lo so. Ma è viva e in poco tempo tornerà ad essere la fantastica persona che è sempre stata. Le serve solo tempo”

 

“Dobbiamo…fare come fa papà,credo” disse incerto Micheal guardando di sbieco i fratelli. James fece una piccola smorfia e si voltò verso Alex, che indubbiamente era quella più sconvolta. Fece un breve sorriso.

 

“Temo che il piccoletto abbia ragione, non possiamo continuare a piangere senza renderci utili. Hai visto papà,no? Sono sicuro che in pochissimo tempo riuscirò persino a strapparle un sorriso”

 

La ragazza barcollò e svelta prese la mano di Simon, che sbadigliò strusciandosi una mano su un occhietto, cominciando a salire le scale “Andiamo a letto, Simon e Thea stanno crollando dal sonno. Abbiamo tutto il tempo di parlare di questa storia domani”

 

Micheal, Ashley e James la guardarono sparire nell’ombra. James sospirò scotendo la testa in disapprovazione “Io capisco che non ne voglia parlare, però…”

 

Ashley gli mise una mano sulla spalla “Dalle tempo, è una donna anche lei ed è normale che ne risenta di più. Si sente come se oltre a violare sua madre avessero violato anche lei, ha paura. Cerca di starle vicino il più possibile”

 

James grugnì “Mi sento uno stronzo!”

 

Micheal alzò un sopracciglio “Beh, anche io mi sentirei così se fossi in te, sarai stato con almeno un centinaio di ragazze solo in questo mese”

 

“Stai zitto!” urlò in risposta

 

Ashley si mise prontamente in mezzo dividendoli prima che potessero azzuffarsi “Ok, time out ragazzi, riprendiamo il match domani. Adesso tutti a letto, coraggio. E se sento anche solo una minima cosa che va oltre i miei canoni non ci metterò due volte a stendervi fuori con i panni appena lavati. Buonanotte”

 

I due ragazzi si lanciarono un’occhiataccia e si incamminarono per le scale fianco a fianco. Ashley sospirò frustrata seguendoli con lo sguardo, prima di sedersi sfinita sul divano.

 

“Cretino”

 

“Micheal, ti ho sentito!”

 

“Scusa”

 

                                                                                     *

 

Harry si passò una mano sugli occhi arrossati dalle poche ore di sonno. In un gesto secco inghiottì un gran sorso di caffè, nero e bollente tanto da ustionargli la gola. In ufficio c’era un gran trambusto, tutti erano presi dagli ultimi eventi e cercavano di fare il loro meglio per fronteggiare il Ministero e contenere la notizia, trattenendo l’allarme generale.

 

Da quando era entrato quella mattina non aveva visto neanche un componente della sua squadra rilassarsi per più di un minuto su una sedia, solo le segretarie stavano dietro alle scrivanie coperte da pratiche e chiamate urgenti di ogni tipo. Tutti erano così indaffarati che non avevano nemmeno il tempo di guardarsi negli occhi.

 

Lui al contrario si stava rilassando eccome. Aveva passato metà della nottata in bianco, nel giardino sul retro, cercando di far smettere di piangere a Ben che sembrava aver capito quelli non fossero mamma e papà. Sbadigliò e sorseggiò ancora del caffè.

 

Quando la porta principale si aprì rivelando un uomo alto e dai brillanti capelli rossi nella stanza cadde il gelo. Nessuno osò muoversi o emettere un sospiro, persino Harry si fermò con la tazza a mezz’aria seguendolo con lo sguardo.

 

Ron marciò deciso e a passo svelto sotto lo sguardo di tutti. Si vedeva lontano un miglio che era incazzato nero, non aveva ancora incrociato lo sguardo con nessuno. Improvvisamente la sua voce tuonò per la stanza facendo sobbalzare la maggior parte dei presenti.

 

“Voglio tutti i colonnelli presenti in questo posto nel mio ufficio in venticinque secondi a partire da…adesso!”

 

Si sbatté violentemente la porta alle spalle, i vetri tremarono riecheggiando nel silenzio tombale che si era diffuso alla sua entrata. Tutti all’interno della stanza cominciarono a scambiarsi occhiate preoccupate e nervose. Harry posò la sua tazza e fece cenno al resto dei colonnelli di entrare.

 

I quattro uomini entrarono nell’ufficio sedendosi sulle sedie già disposte per loro. Ron se ne stava dall’altra parte della scrivania con le mani incrociate e lo sguardo cupo e stanco. Non accennò a muoversi.

 

“Siete in ritardo di tre secondi e mezzo netti”

 

Nessuno di loro osò aprire bocca, rimasero in silenzio aspettando ansiosamente.

 

“Non transigo ritardi!Un buon Auror deve essere sempre scattante e puntuale, tre secondi e mezzo meno potevano salvare la vita ad una persona!Ci vuole meno di mezzo secondo per scagliare un incantesimo, o peggio una maledizione, ed è compito nostro salvare le vite là fuori, dovessimo giocarci il culo!Sono stato chiaro?”

 

“Sissignore”

 

Ron passò in rassegna i loro volti uno ad uno come se stesse cercando di capire se avessero veramente capito e preso a cuore il suo discorso. Nel momento in cui posò i suoi occhi su Harry tornò ad essere Ron e non il Generale Weasley. Lo guardò riconoscente e parlò stanco.

 

“I bambini sono da te?”

 

Harry provò una gran pena per lui “Solo Ben, gli altri sono da Ashley”

 

Ron annuì soprappensiero “Ringraziala da parte mia. Stanno tutti bene,sì? Ben vi ha fatto dormire?”

 

Harry incrociò per un attimo gli sguardi degli altri uomini e si sentì un po’ a disagio a dover parlare in tono così confidenziale con Ron davanti a loro, dopotutto era sempre il loro Generale. Si schiarì la voce cercando di immaginarsi da solo nella stanza.

 

“Per la maggior parte della notte sì, gli altri sono solo ancora molto scossi, soprattutto Alex”

 

Ron annuì di nuovo “Se non ti è di disturbo vorrei rimanessero un altro giorno ancora, giusto il tempo di portarli ancora da Hermione. Li riporti tu a scuola o vuoi che vada io?”

 

Harry scosse la testa “Non preoccuparti ci vado io, sono già d’accordo con la professoressa McGrannitt. Tu pensa a stare vicino a lei, al resto ci occupiamo io, Ginny e Ashley.

 

“Grazie”  recuperò il suo ruolo velocemente, riacquistando negli occhi quell’autorità tipica da Generale. Si volse agli altri squadrandoli attentamente.

 

“McRose, voglio sapere tutte le operazioni fatte durante la mia assenza”

 

Il grande uomo sembrò un po’ intimorito ma si schiarì la voce disinvolto “Il colonnello Slade si è occupato del Ministero, anche se con poco successo. Abbiamo cercato di tenere la notizia sotto controllo per agire meglio e senza allarmare nessuno, ma non hanno voluto ascoltarci, La gazzetta del Profeta ha pubblicato stamattina”

 

Ron sospirò annoiato scotendo la testa “C’era da immaginarselo, cosa può esserci di più interessante di un attacco alla moglie del Generale degli Auror. Cercano solo di metterci in ridicolo davanti a tutti. Va avanti”

 

“Io mi sono occupato della scena del reato” pronunciò l’ultima parola quasi sussurrando “Tutte le prove rivelate sono state siglate e mandate al terzo piano sperando che riescano a recuperare la dinamica dell’accaduto”

 

Un grugnito dal parte del generale li fece rimanere perplessi, ma lui si umettò un labbro e si spiegò “Se aspettiamo quelli del terzo piano faccio tempo ad andare in pensione. Non mi interessa tanto la dinamica quanto il perché dell’imboscata. I Mangiamorte non mirano mai a nulla senza un secondo fine”

 

Harry annuì deciso “Hai già qualcosa in mente?”

 

Ron alzò gli occhi su di lui incrociano le braccia al petto “Non so, tutta questa storia è strana. L’attacco da Olivander solo un mese fa, Ashley che sente Draco, i Mangiamorte che assalgono Hermione…aspetta un minuto” si illuminò chiaramente rimanendo con la bocca semi-aperta a rielaborare i suoi pensieri.

 

Harry alzò un sopracciglio “Cosa?”

 

Ron tornò a guardarlo “Miravano a Ashley” disse ancora perso nei suoi ragionamenti “Ashley doveva essere a lavoro quella sera, Hermione l’ha sostituita. Era Ashley che cercavano, maledizione come ho fatto a non arrivarci prima!”

 

I componenti della squadra si guardarono scettici e anche abbastanza sorpresi dalla strampalata teoria appena elaborata. “Signore, cosa le fa presumere una cosa del genere?”

 

“Perché, Slade” cominciò deciso “Ashley sente la voce di un morto che era uno di loro. Draco era un Mangiamorte. E se non fosse morto davvero?”

 

Gli occhi di Harry sembrarono allargarsi a dismisura sotto le lenti “Cosa?! Andiamo non dirai sul serio? L’abbiamo visto coi nostri occhi!”

 

Ron lo guardò semplicemente “Ma nessuno di noi l’ha toccato” Harry barcollò un po’ “Nessuno di noi è rimasto qualche minuto di più ad accertarsi che fosse morto, nessuno di noi se n’è assicurato. Ti ho trascinato via prima che potessi farlo”

 

Harry lo guardò a bocca aperta “Non può essere vero, non possiamo averlo lasciato sedici anni in mano a loro!”

 

Ron inarcò un sopracciglio “No? Beh, però si spiegherebbero molte cose…”

 

Uno dei suoi uomini si mise in mezzo alla conversazione “Generale,cosa vuole che facciamo?”

 

Ron alzò gli occhi deciso “Cercate ogni minima traccia che ci conduca a loro, qualsiasi cosa, e voglio una squadra che faccia ricerche sulle capacità di un Legilmens. Harry, io e te andiamo da Ashley tra dieci minuti. Tieniti pronto”

 

“Legilmens? Ma signore…”

 

Ron gli lanciò un’occhiataccia deciso “Legilmens, Walker! Legilmens! E cercate di fare il più velocemente possibile, se necessario cercate anche nella biblioteca di Hogwarts, mi farò dare io il permesso!”

 

Harry ebbe di colpo un flash di Hermione ‘Draco era un legilmens?’ guardò Ron che aveva un’aria più determinata che mai. Aveva ricordato le sue parole, presente o no Hermione riusciva sempre a salvarli.

 

Tutti loro si congedarono e uscirono dall’ufficio. Ron rimase solo e si rilassò, scivolando lentamente sulla sua poltrona. Lanciò uno sguardo depresso a una fotografia sulla sua scrivania e la prese in mano tracciandone la cornice con le dita, seguendo con lo sguardo i movimenti di una donna sorridente e gioiosa.

 

“Mi manchi, amore”

 

***

 

 

Prima di cominciare con i ringraziamenti vari vorrei dire una cosa che ritengo a questo punto molto importante. Sono rimasta abbastanza male leggendo alcune recensioni, tanto che sono quasi arrivata al punto di colpevolizzarmi e lasciare la storia senza finirla. Non mi riferisco assolutamente alle critiche del tipo ‘non mi è piaciuto’ ognuno alle sue opinioni e ci mancherebbe altro che mi mettessi contro a questo. Tuttavia ho riconsultato tutto il regolamento e non ho violato nessuna regola, dato che il rating che ho scelto mi permette di trattare di certe tematiche con una forte presenza. Vorrei perciò pregare ciascuno di voi, soprattutto a chi è più sensibile a scene di violenza e simili, di leggere il rating di una storia prima di aprirla. Se il rating di questa storia è così alto non è perché mi diverto a metterlo ma c’è più di un motivo dietro. Se non volete imbattervi in scene che ritenete possano ferirvi moralmente pensateci due volte prima di aprire una storia di rating R o NC17. Nel caso in cui qualcuno avesse ancora qualche dubbio o replica prego di parlarne con la sottoscritta, che potete contattare attraverso il sito. Grazie!

 

A grande richiesta (XD) in mezz’a noi:

Harry (bellino lui!!)

Ginny (…)

Matt (notare, spettinato come Harry)

Sarah (coccola!!)

 

Ringrazio tuttiiiiiiiiiiissimiiiiissimi per le recensioni, le adoro troppo e a volte mi diverto anche ad andare a rileggerle XD. Se non rispondo a tutti è solo perché scriverei sempre le stesse cose, ma sono tutte bellissime. Un bacione goooooossho!!!

Summers84, Edvige86, KarmyGranger, Simona, amy, pk82, fred, blacksmile, robby, ginny89potter, fiamma90, lucia( i MM sono in working progress XD ), saty( tu ti farai anche le risate a leggere i chap ma io mi fo le risate a leggere le tue recensioni XDDD sono uno sballo!) ,greweasley90, Piccola Vero, pinkstone, Tekillegno, Mary Cry ( il cognome di Herm?Weasley…lei e Ron sono sposati), Carlottina (un baciotto alla new entry XD), nischino11 (uhm…forse era nel secondo quando c’è il basilisco,sai?l’Happy Ending è assicurato! C.j e Diego non sono figli di persone note ai più XD), nefele, Cindy87 (noi siamo femministe e tifiamo C.j XD), emmaerupert, GiulyWeasley (giuro sei la seconda persona a cui piace Trey XD ma tanto a te piacciono tutti nons), Joannadellepraterie

 

Zia Funkia

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 6
*** I Need Time ***


Ashley rimase per dieci buoni secondi a fissare la faccia del fratello che la guardava mortificato

               GOING AHEAD‘N’COMING BACK

              

                                6. I  NEED TIME

 


I just wanna live
Don’t really care about the things that they say
Don’t really care about what happens to me
I just wanna live

                                                            Good Charlotte- I just wanna live

 

Ashley rimase per dieci buoni secondi a fissare la faccia del fratello che la guardava mortificato. Non sbatté neanche le palpebre, si limitò a starsene immobile con la bocca aperta a rielaborare le recenti informazioni. Scosse la testa lentamente.

 

“Non è possibile. Non può essere vero”

 

Harry le posò una mano su un ginocchio in un gesto dolce e protettivo “Non c’è ancora niente di certo ma è la teoria più plausibile che abbiamo. E’ te che cercavano quella sera, non Hermione”

 

“Perché dovrebbero volere me? Io non ho niente che possa interessarli”

 

“Forse no…o forse sì. Sei tu che senti ancora la sua voce, no?”

 

Ashley si morse un labbro guardando attraverso il vetro della finestra. Sospirò afflitta chiudendo gli occhi stancamente. Ron la attirò a sé passandole un braccio attorno alle spalle e le posò un bacio sulla fronte.

 

“Lo so, siamo tutti sconvolti e credimi riesco a capire perfettamente come ti senti”

 

Ashley affondò il viso tra le mani per qualche secondo e respirò a lungo prima di tirarsi su e parlare con la voce più ferma che potesse avere “Io…io ho sempre sospettato che non se ne fosse andato davvero, lo sentivo…ma è assurdo, come può…”

 

Harry e Ron si scambiarono un’occhiata. Ron respirò profondamente “Temo sia colpa mia”Ashley si voltò di scatto verso di lui “Abbiamo…visto il suo corpo a terra ma non ci siamo accertati…mi dispiace Ashley, io davvero non…”

 

Ashley si alzò in piedi allontanandosi di scatto da lui, barcollò un po’ guardando tra il fratello e Ron “Non ve ne siete accertati? Che diavolo vuol dire non ve ne siete accertati? L’avete lasciato lì in mano ai Mangiamorte?”

 

Harry fece qualche passo verso di lei e la prese per le spalle “Ashley, non respirava più! Era completamente immobile, era troppo rigido per essere vivo! Cosa avresti fatto al mio posto?”

 

Ashley si divincolò dalla sua presa “Dovevi portarlo via! Dovevi riportarlo indietro!”

 

Il viso di Harry si arrossò pericolosamente “Cazzo Ashley, c’erano Mangiamorte ovunque, ero sfinito! Rischiavo di essere ammazzato se mi fossi fermato un secondo di più!”

 

“Dovevi rischiare!”

 

Ron si mise in mezzo fermandoli prima che potessero gettarsi addosso altre accuse. Sospirò afflitto e si schiarì la gola stabilendo un attimo di silenzio “Cerchiamo di ragionare, ok? Ashley, addossami pure tutta la colpa, sono stato io a trascinare via Harry prima che potesse prendere Draco. Hermione mi ucciderebbe se mi sentisse ora, ci sono almeno venti modi diversi per avere quella che si chiama una ‘morte apparente’ e da Auror li ho imparati nel tempo…ma allora avevo solo diciotto anni e io…”

 

Ashley lo spinse con forza sul petto “Sei un imbecille! Un cretino!Chi diavolo ti ha dato il titolo da Auror,eh? Vorrei davvero ringraziarlo per aver rovinato la vita a due persone! Se ho dovuto crescere Dean da sola è stata colpa tua! Tua! Non ha mai avuto l’opportunità di conoscere suo padre e ora mi vieni a dire che potrebbe essere ancora vivo! Come cazzo glielo spiego io questo, ci hai pensato? Perché non gli racconti tu che è stata colpa tua se è cresciuto con solo sua madre!”

 

Harry la scosse un po’ “Calmati! Ancora non sappiamo se le cose stanno così!

 

Le grida di Harry avevano zittito i due. Ashley aveva abbandonato le braccia lungo i fianchi mentre Ron la guardava di sbieco desolato. I tre furono riscossi da dei passi provenienti dal piano di sopra che annunciarono l’arrivo di cinque teste rosse dall’imbocco delle scale.

Appena Alex vide suo padre gli corse incontro stringendolo forte a sé, Ron le accarezzò i capelli teneramente.

 

“Ciao ragazzi” disse con un sorriso stanco “Dormito bene?”

 

Tutti loro annuirono, James fece un passo avanti “Come sta la mamma?”

 

Ron sentì la figlia irrigidirsi tra le sue braccia e, come quando era piccola, le massaggiò la pelle appena sotto la nuca con un movimento circolare “Sta bene. Voi come state, Simon cos’è quel faccino?”

 

Il piccoletto si passò una mano sugli occhi scuri e sbadigliò “Papà, io voglio dormire a casa nostra nella mia camera! Thea non sta zitta un minuto e Micheal russa! Non ce la faccio più, sono giovane ho bisogno di dormire!”

 

Simon strappò una risatina a tutti, Ron gli scompigliò i capelli ridacchiando “Cerca di essere paziente per almeno un'altra notte, e se ti danno ancora fastidio puoi stenderli fuori dalla finestra” si guardò un po’ intorno “Dov’è Thea?”

 

“Papy?”

 

Un testolina rossa sbucò dalle scale con un sorriso timido e un po’ assonnato. Con un po’ di fatica scese gli ultimi scalini che le rimanevano e corse incontro a Ron che si era piegato sulle ginocchia ad aspettarla. Appena fu più vicina la sollevò da terra alzandosi in piedi e strappandole degli urletti felici.

 

“Allora signorina, non si chiude il becco neanche di notte?” la rimproverò Ron con un tono d’ilarità

 

“Papo, non è colpa mia, Micheal non ci fa dormire e a stare in silenzio mi annoio. Simon ha cercato di soffocarmi col cuscino!”

 

Simon e Micheal scattarono come molle “Adesso sarebbe colpa mia!”

 

James li buttò sul divano strapazzandoli e cominciando a ridere come un pazzo, gli altri due lo seguirono a ruota tirandosi capelli e calcetti l’un l’altro. Alex rise e si sedette sopra di loro schiacciandoli con il suo peso, ma James la afferrò per una caviglia ribaltandola e facendola diventare parte della mischia. Thea, in braccio a Ron, cacciò un urletto eccitato e appena Ron le fece toccare terra si lanciò sui fratelli a volo d’angelo.

 

Ron rise di gusto guardandoli divertito mentre Ashley e Harry guardavano la scena agghiacciati. Ashley fece un passo avanti.

 

“Non si faranno del male?”

 

Ron scosse la testa con un sorriso “Naaah, niente che un buon cerotto non possa rimediare. Lasciamoli divertire, da quando sono arrivati non li ho mai visti con un sorriso. E poi…” si voltò verso Harry “…ti ricorda nulla?”

 

Harry ridacchiò “Come no, venivo messo in mezzo anche io quando c’erano le litigate tra fratelli Weasley. Ma di solito non ci rotolavamo sul pavimento”

 

Un tonfo li fece voltare allarmati, ma si rilassarono in un sorriso quando videro i cinque fratelli che caduti dal divano continuavano a lottare per terra, urlando e ridendo come matti. Ron alzò un sopracciglio.

 

“Dicevi Harry?”

 

Harry rise “Che sono proprio i tuoi figli!”

 

Ashley si lasciò andare ad un sorriso prima di incrociare gli occhi con Ron. Distolse lo sguardo ingoiando un rospo amaro e incrociò le braccia al petto. Ron si avvicinò a lei umettandosi nervosamente un labbro.

 

“Ashley…”

 

“Ne parliamo un’altra volta, Ron”

 

Ron sospirò “Per favore, guardami negli occhi solo per un secondo”

 

Ashley si voltò incerta verso di lui affondando i suoi smeraldi negli zaffiri di Ron. Sembravano così tristi e vuoti che Ashley non poté fare a meno di sentirsi in pena per lui.

 

“Mi dispiace Ashley, e se potessi tornare indietro lo riporterei da te. Mi dispiace”

 

Ashley distolse nuovamente lo sguardo e sorrise ai ragazzi che li guardavano preoccupati “Ne parliamo un’altra volta. C’è ancora troppo da dire su questa storia”

 

 

                                                                                  *

 

 

Una ventina di uomini coperti da un lungo mantello nero aspettavano silenziosi in cerchio. La stanza era male illuminata, poche candele la rischiaravano rendendo l’atmosfera più fredda e tetra, brillando sulle pareti verdognole dalla muffa. Un paio di tacchi si annunciarono qualche minuto prima della loro entrata nella stanza. Il portone si spalancò per far entrare una donna dai colori scuri e lo sguardo cupo che camminò a passo svelto fino al centro del cerchio, sedendosi su una poltrona.

 

Il suo sguardo freddo percorse ad uno ad uno gli uomini facendoli rabbrividire. Accavallò le gambe lussuriosamente e fece risuonare le unghie sul bracciolo della poltrona.

 

“Allora?”

 

La sua voce risuonò all’interno della stanza e per i successivi secondi ci fu un silenzio tombale. Dopo alcuni attimi uno degli uomini si fece avanti e si prostrò ai suoi piedi, parlando con un certo timore.

 

“Mia Signora, siamo stati costretti a cambiare i piani”

 

La donna si irrigidì penetrando l’uomo con lo sguardo, la mano ferma a mezz’aria. Per un attimo al Mangiamorte parve di sentirla drignare i denti. Si sistemò meglio sulla sua postazione.

 

“Cambiare i piani? Ma che strano, mi pareva che fossi io quella che impartisce gli ordini qui dentro. Mi sbaglio forse?”

 

L’uomo si morse la lingua respirando a fondo “Mia Signora, l’obbiettivo non era sul luogo, l’avevano sostituita e ci eravamo esposti troppo…”

 

“Silenzio!” la donna ritornò a parlare con un tono di voce normale ma duro e freddo “Stevenson, ricordi bene cosa è successo all’ultimo che ha deciso di ‘interpretare’ i miei piani, vero?”

 

Il Mangiamorte annuì rimanendo a testa china. La donna si leccò le labbra “Bene. Perché non lo racconti a tutti. A voce alta”

 

L’uomo si alzò dalla sua postazione tornando eretto a fronteggiare la donna. Prese fiato “E’ stato bruciato vivo”

 

La donna sorrise perfidamente “Come?”

 

L’uomo rabbrividì “Dall’interno”

 

Qualsiasi possibile rumore cessò all’istante, sembrava che persino i respiri fossero diventati più quieti se non inesistenti. La donna sorrise brevemente e fece girare lo sguardo tra i suoi uomini “Questo” cominciò “è per ricordarvi perché state sotto al mio servizio. Potete giurare che se Hogwarts non avesse chiuso prima, al mio esame finale di pozioni ed incantesimi avrei preso il massimo dei voti. Provate a ribellarvi e non ci metterò più di due ore a trovarvi tutti e uccidervi lentamente e dolorosamente. Sono stata abbastanza chiara?”

 

Nessuno di loro rispose e la donna prese il silenzio come il migliore dei complimenti. Inaspettatamente il portone si aprì rivelando un vecchio Mangiamorte che mostrando il volto si apprestava a raggiungere la donna.

 

“Signora, credo che dovrebbe vedere questo” disse porgendole il giornale

 

Gli occhi di ghiaccio scorsero le parole stampate con fretta, nessuno degli uomini seppe cosa aspettarsi tanto la sua espressione non cambiò neanche un po’. Sbatté il giornale a terra e perforò con gli occhi l’uomo che le stava ancora davanti.

 

“Vuoi che ti uccida forse?”

 

L’uomo fece un passo indietro spaventato. Lei si alzò dalla sua postazione e sensualmente ma urgentemente camminò verso di lui decisa.

 

“Mi ero raccomandata che non venisse toccato neanche uno di loro! Vi siete fatti beccare come degli incapaci! Non solo vi siete esposti a uno degli intoccabili ma l’avete lasciata viva!”

 

Si avvicinò ancora di più a l’uomo sfiorandogli quasi il viso con le labbra “Ti sei divertito?”

 

Una ginocchiata ben piazzata sull’inguine lo fece piegare in due, ricadendo goffamente sulle ginocchia. La donna guardò sprezzante gli altri due uomini che erano stati mandati in missione.

 

“La prossima volta non mi fermerò a una semplice contusione, ma mi assicurerò che non possiate più neanche sperare di avere eredi. E lo farò!”

 

I passi riecheggiarono per la stanza nel tempo che ci mise per tornare alla poltrona. Infilzò il giornale con il tacco e lo distrusse lentamente strofinandolo a terra. Il suoi pozzi neri squadrarono di nuovo il cerchio di uomini e scoccò le dita.

 

“Andate ora”

 

Quelli si mossero timorosi, e dopo pochi minuti la stanza tornò ad essere vuota e silenziosa. La donna si appoggiò su una mano lasciando le dita libere di picchiettare sul suo volto, scuro e cupo. Alzò un sopracciglio avvertendo una presenza alle sue spalle e senza voltarsi si ricompose in modo più consono.

 

“Cosa devo fare, Edwin?”

 

L’uomo alle sue spalle sospirò profondamente e lentamente fece qualche passo avanti, ritrovandosi a fianco della poltrona. Si passò una mano tra la lunga barba grigia meditando silenziosamente.

 

“Ci sta sfuggendo, l’influsso della pozione non ha più effetto, è come se avesse creato una sorta d’immunità. In poco tempo non avremo più il controllo della situazione, dobbiamo stare attenti”

 

La donna si alzò e si diresse a passo svelto verso il portone. L’uomo la seguì lentamente, scendendo dietro ad una porta segreta sui dei gradini vecchi e rovinati. Il nuovo ambiente portava con sé  un forte odore di zolfo, l’uomo ci mise qualche secondo per ambientarsi mentre la donna procedeva tranquilla.

 

Le prime sbarre cominciarono a vedersi, ma le celle erano vuote e piene di topi. La donna continuò il suo percorso fino alla fine della grande stanza. Inveì sottovoce prima di rilasciare imprecazioni ad alta voce.

 

“Maledizione!Me lo sono lasciato sfuggire come un’idiota!”

 

Si voltò furente verso l’altro uomo, le pupille dilatate dalla rabbia, il corpo teso e la mascella tirata. Sembrava stesse per sprigionare fuoco da un momento all’altro.

 

“Trovatelo! Non mi interessa in quanti uscite dalla base e quanto vi esponete! Lo rivoglio indietro!”

 

                                                                             *

 

Ginny tracciò la nuca di Ron da dietro il vetro come se solo quel gesto potesse confortarlo e renderlo più forte. Era rimasta lì a guardarlo per tutto il tempo da quando era entrato. Lo aveva visto rivolgerle un sorriso rassicurante prima di spostare un po’ la sedia verso di lei. Hermione lo aveva lasciato fare, rimaneva ancora un bello spazio tra il letto e Ron. Si era seduto ed era rimasto a guardarla ammaliato, parlandole del più e del meno.

 

Si sentiva impotente in tutta quella situazione, l’unica cosa che aveva potuto fare era stato occuparsi di Ben. Si voltò verso di lui che dormiva tranquillo dentro il lettino che era riuscita a trovare in ospedale. Un sorriso le passò sulle labbra riconoscendo i tratti tipici di Ron sul viso assopito del bambino, era tutto suo padre.

 

Lo scatto della porta l’allarmò, e si apprestò a vedere chi fosse entrato. Si sciolse in un debole sorriso quando vide la sua famiglia e i suoi nipoti avanzare verso di lei. Harry le diede un bacio veloce prima di abbracciarla stretto.

 

“Possiamo entrare?” chiese impaziente James con già la mano sulla maniglia. Ginny annuì e incoraggiò i figli con un cenno del capo. Matt diede una spintarella a Sarah per farla avanzare dietro ai cugini.

 

Alex fu la prima a mettere piede nella stanza guadagnandosi il sorriso di Ron che li invitava ad entrare. Fece cenno al resto dei fratelli di entrare e lentamente si avvicinò a Ron. Si sedette sul letto di Hermione e le accarezzò i capelli in gesti rilassanti e tranquilli. Il resto dei ragazzi aspettò un po’ dietro a Ron, Micheal le fece un gran sorriso.

 

“Ciao mamma, come ti senti oggi? Stamattina ci siamo azzuffati sul divano, Simon dice che russo, ma non è colpa mia! E poi Thea non è stata zitta un attimo durante tutta la notte, è colpa sua se Simon non ha dormito, mica mia!”

 

Tutti loro si voltarono sorpresi verso Micheal che con una naturalezza pari solo a quella di Ron parlava tranquillo con la madre. Hermione gli rivolse uno sguardo con un po’ più di vita e Ron sorrise stringendo il figlio a sé.

 

“Sono sicuro che non è colpa tua, vero ‘Mione? E’ che Micheal mi assomiglia così tanto che ha preso i geni del russamento”

 

Simon e Thea risero e la piccola gli tirò amorevolmente i capelli “Papo ma mica esiste quella parola!”

 

“Se è per questo non esistono nemmeno i geni del russare. Anche se però è studiato scientificamente che i geni di un genitore possano influenzare il carattere del figlio, quindi è normale che ci assomigliamo anche negli atteggiamenti”

 

James fece una smorfia “Oh, Sam dacci un taglio con la tua roba da cervellone!”

 

“Non è roba da cervellone!Sei tu che sei scemo e non capisci!”

 

Ron ridacchiò lanciando un’occhiata al suo figlio più grande “Eh, mi sa che questo l’hai preso da me”

 

Sarah fece un sorrisone enorme e si sedette sulle gambe di Ron “Sicuro! Zia Hermione è intelligentissimissima, però tu sei simpatico zio, e buffo”

 

Ron si portò una mano sul petto in modo elegante “Io, signorina, sono bufferrimo”

 

I ragazzi scoppiarono a ridere influenzandosi l’un l’altro. In poco tempo l’interno della stanza diventò una vera e propria festa, dove tutti ridevano e scherzavano allegramente. Ginny e Harry li guardavano stupiti da dietro il vetro sorridendosi di tanto in tanto. Una risata più alta di Ron li richiamò all’attenzione.

 

Matt annuì serio e riprese a camminare con due dita sulla base del naso, chiudendo gli occhi in un’espressione concentrata  “Ah!” disse improvvisamente “Inoltre qualcuno, ahimè, ci lascerà questo mese”

 

Michel rise spalleggiando Sarah “Indovina chi?”

 

Matt riaprì di scatto gli occhi alzando le mani al cielo “Potter! Merlino te ne scampi, mio caro, ma non sorprenderti di trovarti un Gramo davanti un giorno di questi”

 

Tutti risero di nuovo e Ron scosse la testa “La Cooman ha predetto la morte di tuo padre innumerevoli volte, ormai si era affezionata…non oso immaginare cosa avrebbe fatto se fosse morto davvero”

 

Alex alzò un sopracciglio “Beh, probabilmente il nuovo obbiettivo saresti stato tu…o mamma”

 

Ron rise “Oh, io ero un possibile candidato, ma tua madre lasciò il corso dopo qualche mese. D’altronde non possedeva l’occhio interiore”

 

“A me sembra che la Cooman non possieda nemmeno quello esteriore” disse Micheal con una smorfia.

 

“Ma non avevi detto che mamma seguiva tutti i corsi possibili ad Hogwarts?” chiese confusa Alex

 

Ron si sciolse in un sorriso nostalgico guardando la moglie che giaceva inerte sul letto. Sospirò mandando indietro la testa e si schiarì la gola.

 

“La mamma seguiva tutti i corsi. Tranne uno. Divinazione appunto. Lasciò il corso dopo alcuni mesi, la Cooman l’aveva presa di mira. Forse fu la prima volta che mamma si ribellò contro un insegnante, ricordo che rimanemmo tutti sconvolti quel giorno”

 

James rise guardando verso Hermione canzonandola “Mamma, ci si comporta bene con gli insegnanti”

 

Hermione si limitò a guardarlo per qualche secondo e tornò a incrociare lo sguardo con Ron. Il rosso le sorrise e le sillabò un ‘ti amo’. Alex si sciolse in un sorriso.

 

“Papà, come…come vi siete innamorati tu e la mamma?”

 

James fece una smorfia e incrociò le braccia al petto “Se vuoi posso raccontarti cos’è successo dopo. Papà ha messo incinta mamma prima di dichiararsi e dopo nove mesi sono sbucato fuori io, poi, tanto per far venire un altro infarto a nonna, si sono sposati di nascosto”

 

“Vi siete sposati di nascosto?”

 

“Quand’è che hai messo incinta la mamma?”

 

“Nonna non sapeva nulla?”

 

“Non stavate insieme?”

 

Ron si ritrovò a sudare freddo guardando i più giovani ansiosi di sapere com’erano andate veramente le cose. Si grattò la nuca incerto incrociando speranzosamente lo sguardo con Alex “Ahem…”

 

Alex lanciò un’occhiataccia a James “Tu quella boccaccia chiusa non te la sai proprio tenere, eh Croato!”

 

James aggrottò la fronte “Smettila di chiamarmi in quel modo!”

 

Ron alzò le mani in segno di resa “Ok, time out! E’ veramente una lunga storia da raccontare ed è tempo che Harry vi riporti a scuola. Magari a Natale ve la racconto per bene, insieme a Hermione, mh?” incrociò lo sguardo con lei “Perché, signorina, tra poco ti rivogliamo in forma come prima!”

 

I ragazzi sorrisero verso di lei, e forse per la prima volta da quando era in ospedale il suo sguardo sembrò tornare lucido e vivo, ma fu solo per qualche secondo prima che un velo opaco tornasse davanti a quegli occhi. Ron fece mezzo sorriso e batté una mano sulla spalla di Micheal che era il più prossimo a lui.

 

“Ragazzi, salutate la mamma. E’ ora che lo zio Harry vi riporti a scuola, così evito anche che quando tornerà in forma Hermione non mi prenda a padellate”

 

Sarah ridacchiò e si avvicinò a Hermione per posarle un bacio sulla fronte, subito seguita da Thea e da Alex, che continuò ad accarezzarla anche dopo. I ragazzi si limitarono a salutarla da lontano, e dopo aver abbracciato velocemente Ron uscirono lasciando di nuovo i due coniugi nella loro intimità.

 

Ron si rilassò di nuovo contro lo schienale della sedia e si passò una mano tra i capelli. Hermione seguiva ogni suo movimento fluidamente, con lo sguardo limpido e innocente che aveva sempre avuto. Ron le sorrise caldamente quando se ne accorse e alzò le sopracciglia maliziosamente.

 

“Ah, ma allora stai tornando da noi eh? Pensavo che ormai ti saresti stabilita a Hermioneland” si appoggiò con i gomiti sulle ginocchia “Sto scherzando, amore, lo so che in circostanze normali mi avresti inveito contro per la mia mancanza di tatto. Sono ancora il vecchio cucchiaino da thé dopotutto, no?”

 

Ron la vide muoversi per la prima volta in sua presenza. Si alzò un po’ sul gomito per rimettersi più comoda sul cuscino e posandoci una mano sotto ritornò a guardare Ron che a pochi metri da lei si stava trattenendo dal piangere.

 

“Ti amo piccola. Torna da me presto, sto impazzendo senza te”

 

                                                                                  *

 

Harry tornò stanco e sfinito in ufficio da una mattinata passata a scuola. Aveva riportato i ragazzi ad Hogwarts e tutti i professori avevano voluto sapere notizie sull’accaduto. Si sentiva come svuotato, non aveva più parole o sentimenti che gli permettessero di vivere quella situazione, andava avanti per inerzia. A passo lento percorse i corridoi stropicciandosi gli occhi.

 

Salutato Sue, la segretaria all’ingresso principale, sospirò entrando di nuovo nel caos dell’ufficio. Si trascinò verso la parte più profonda della stanza dove un lungo corridoio portava agli uffici e alla grande palestra d’addestramento. Aveva già la mano sulla maniglia quando sentì qualcuno richiamarlo e mugolò tra sé.

 

“Cosa c’è Thorn?”

 

L’alto uomo, longilineo e con un pizzico di barba appena incolta, gli tese un fascicoletto che Harry guardò curiosamente. Annuì verso le pratiche.

 

“La ricerca sulle capacità di un Legilmens che aveva richiesto, colonnello. Abbiamo fatto più veloce che abbiamo potuto”

 

Harry si risvegliò, improvvisamente interessato dall’argomento, e aprì subito il fascicolo leggendo avidamente i fogli all’interno. Sorrise esultando e diede una pacca sulla spalla dell’altro “Perfetto, è veramente un ottimo lavoro!”

 

“Grazie,signore”

 

Harry annuì fra sé ed entrò soprappensiero nell’ufficio di Ron leggendo ancora le ricerche dei colleghi. Si sedette dietro alla scrivania, spulciando puntigliosamente tra le pagine cercando di trovare la soluzione ai loro problemi. E la trovò, anche se in maniera molto vaga. Tutti i pezzi di un puzzle intricatissimo si stavano piano piano riassemblando.

 

Harry seguì con un dito la piccola scrittura sulla pergamena leggendo a voce alta “…la capacità principale di un Legilmens è quindi quella di leggere la mente delle altre persone, tuttavia un Legilmens esperto può arrivare ad entrare totalmente nella mente della ‘vittima’ piegandolo al suo potere e volere…” Harry alzò un attimo la testa “Ci siamo, Hermione, è qui che volevi arrivare!”

 

Prese dal portapenne di Ron una piuma e la intinse velocemente nell’inchiostro cerchiando successivamente la parte che gli interessava. Riprese a leggere “…le capacità di un Legilmens sono molteplici e ancora non tutte note. Fondamentale è la vicinanza alla vittima, meno distanza si trova tra il ‘lettore’ e il ‘letto’ più intensa diventa la connessione tra le menti…

 

Harry inarcò un sopracciglio “Più intensa le connessione tra le menti?! Ashley… ‘Lo sento ogni volta più forte, come se si avvicinasse sempre di più…’ Se è veramente vivo…lui si sta…si sta avvicinando?”

 

Un colpo alla porta lo riscosse dai suoi pensieri, e guardò sorpreso un uomo dai folti capelli castani fare il suo ingresso nella stanza. Gli occhi di Harry si allargarono a dismisura.

 

“Nathan!”

 

L’altro sorrise splendidamente come sempre, avanzando di qualche passo senza smettere di darsi un’occhiata intorno. Fischiò in apprezzamento “Però, il nostro Generale si tratta veramente bene”

 

Harry abbozzò una risata e richiuse il fascicolo, prestando completamente la sua attenzione al nuovo arrivato. Dovette richiamarlo con una schiarita di gola, tanto sembrava essere impressionato dalla mobilia della stanza.

 

“Oh, sì scusami Harry” cominciò con un sorriso “Sono qui per Ron, deve leggere la posta che gli arriva al quartiere ma non ne vuole sapere di scollarsi da quella camera. Così gliela porto io”

 

Harry lo guardò a bocca aperta “E perché non me l’ha detto? L’avrei fatto io!”

 

Nathan rise “Ron ha tanti difetti ma il suo buon cuore non muta neanche in situazioni come queste. Sa che sei esausto anche tu, Hermione è comunque la tua migliore amica, senza contare che ti sei occupato dei suoi figli e di mandare avanti l’ufficio. Non gli sembrava il caso di darti altri incarichi”

 

Harry scosse la testa “E’ veramente uno zuccone! Persino quando nella merda ci sta lui si preoccupa degli altri” si umettò un labbro “Come sta Hermione?”

 

Il sorriso di Nathan si allargò “Il tuo amico in quella zuccona deve anche avere un gran cervello. Sta molto meglio! Non parla ancora e non dà segni emozionali, ma oggi si è mossa da sola per la prima volta e il suo sguardo è tornato più presente. Tutto merito di Ron”

 

Harry sospirò “Spero solo che si riprenda del tutto nel minor tempo possibile. Ron ne ha bisogno. Lei ne ha bisogno”

 

Il Dottore tirò su i pollici “Io sono ottimista!”

 

Harry annuì più a se stesso che a Nathan e raccolse alcune buste sparpagliate in disordine sulla scrivania di Ron, le raggruppò in un piccolo mazzetto. Le tese al dottore con un piccolo sorriso appoggiandosi al legno con le mani.

 

“Ecco qua, dev’essere tutta la posta arrivata da quando Hermione…prendi!”

 

Nathan le prese gentilmente e le infilò nella tasca del giaccone. “Allora, io vado. Credo che Ginny farà un doppio turno, visto che non avete più i ragazzi a casa. I più piccoli credo li abbia Ashley”

 

Harry sospirò “Sì, tanto io pensavo di rimanere qua fino a tardi, ho ancora parecchie cose da sbrigare e alcune pratiche da finire. Inoltre a quanto ho sentito dovrò andare a lottare contro il Ministero perché vuole mettere in pre-allarme l’intera comunità, ma così ci mettono solo i bastoni tra le ruote”

 

Nathan si aprì in un sorrisetto “Pare che fra tutti faremo serataccia…Beato te che hai una moglie così accondiscendente! Daisy mi staccherebbe il collo quando torno tardi da lavoro!”

 

“Beh, non l’ha ancora fatto,no?” ridacchiò Harry

 

“Oh, solo perché si è affezionata” Harry rise più forte “E adesso che sa di Hermione non mi forzerebbe mai a tornare a casa prima, mi aspetta addirittura sveglia per sapere come sta. Ogni tanto è bello essere coccolati, soli nell’intimità della tua casa”

 

Una risata ancora più forte da parte di Harry gli fece alzare un sopracciglio perplesso, e quello si scusò scotendo una mano ancora in balia delle risate “No, scusa. E’ che stavo pensando a quanto è difficile per me e Ginny godere dell’intimità in casa nostra con i figli a giro e non riesco a capacitarmi di come diavolo abbiano fatto Ron e Hermione!E uno si stupisce se sono frustrati!”

 

Nathan si unì a lui tra le risate e si incamminò verso la porta, salutando Harry con la mano “Io vado, la mia pausa è durata anche troppo”

 

“Salutami tutti quanti. Anche Ginny…ultimamente la vedi più di me”

 

Nathan annuì e si chiuse la porta alle spalle lasciandolo di nuovo solo nell’ufficio. Harry si passò una mano tra i capelli, scombinandoli dalla loro naturale scompostezza. Si girò verso il fascicolo e si scurì in volto.

 

“Torniamo a noi”

 

                                                                                *

 

I ragazzi erano tornati a scuola quella mattina dopo aver salutato Hermione. Erano arrivati a Hogwarts dopo pranzo e nessuno di loro si era degnato di uscire dalle loro Sale Comuni. Alcuni persino non avevano lasciato il dormitorio. Era facile per gli adulti chiederli di comportarsi normalmente, ma anche loro avevano un cuore, dei sentimenti.

 

L’unico ad essere uscito dal castello era stato Micheal. Aveva preso la sua scopa e si era allenato tutto il giorno senza interruzioni. Colpiva i bolidi con la mazza violentemente e furiosamente, il fuoco negli occhi come se fosse pazzo. May lo aveva visto da lontano mentre passava per il parco fino alle serre di Erbologia.

 

Sarah si era rifugiata nel dormitorio di Matt ed erano rimasti sul suo letto accoccolati l’uno contro l’altra per tutto il tempo, cosa veramente rara in casa Potter dato che di solito i due fratelli nemmeno si incrociavano per i corridoi.

 

James non si era visto tutto il giorno e nessuno di loro avrebbe saputo dire dove si trovasse mentre Alex si era avvolta in una coperta e non aveva lasciato il dormitorio femminile. Dopo cena, quando tutti cominciarono a risalire per andare a letto, aspettò che tutti fossero addormentati per sgattaiolare fuori. Non sopportava di stare in una stanza con altre persone che se la dormivano beatamente.

 

Si alzò dal letto lentamente e in punta di piedi raggiunse le scale del dormitorio. La coperta che aveva avvolto attorno a sé arrivava fino a sotto i suoi piedi e dovette tirarla su con molta attenzione per non inciampare e svegliare qualcuno.

 

Nel buio camminò fino al buco del ritratto e lo sorpassò cominciando a camminare lungo i corridoi deserti e silenziosi. Persino i quadri attaccati alle pareti stavano in silenzio, probabilmente addormentati come il resto degli abitanti di Hogwarts. Quando i suoi occhi si abituarono al buio il suo passo si fece più veloce.

 

In poco tempo raggiunse la scalinata che portava alla Torre di Astronomia e la imboccò guardandosi attorno attentamente. Una volta in cima l’aria fresca della notte l’avvolse e il vento le scompigliò i capelli. Si strinse ancora di più nella coperta e fece qualche passo verso il cornicione. Un piccolo urletto si levò dalle sue labbra vedendo un’ombra muoversi.

 

“Ehi, calma! Non ho mai mangiato nessuno”

 

Alex guardò curiosamente il ragazzo dai lineamenti duri e i capelli biondissimi che sotto la luce lunare sembravano argentei. Fece incerta un passo avanti.

 

“E tu che ci fai qui? Dovresti essere nel tuo dormitorio!”

 

Seth abbozzò un sorrisetto e guardò verso il Lago Nero che risplendeva quiete sotto di lui “Potrei dire la stessa cosa di te, non ti pare dolcezza?”

 

Alex si ciondolò sui piedi “Ero venuta qua per stare da sola” disse in tono accusatorio verso il ragazzo.

 

Lui si limitò a guardarla per un po’ e incrociò le braccia al petto “Anche io”

 

Alex rimase un attimo spiazzata da quella risposta e cercò di balbettare qualcosa sotto lo sguardo e il sorrisino strafottente del ragazzo. Rinunciò a trovare una risposta decente e altrettanto tagliente andandosi a sedere lentamente accanto a Seth che le fece subito un po’ di posto sul cornicione.

Lui percorse il suo profilo con gli occhi.

 

“Allora, piccola, vuoi dirmi qual è il tuo problema?”

 

Alex inarcò un sopracciglio e lo guardò stranita “Come mi hai chiamato?”

 

Seth sorrise e appoggiò la testa contro una colonna alle sue spalle “Oh beh, scusa. Se preferivi bellezza dovevi solo dirlo”

 

Alex aggrottò la fronte ma poi scosse la testa aprendosi in un sorriso “Sei davvero un tipo strano”

 

“E tu sei davvero una bellezza” rispose lui senza il minimo imbarazzo, al contrario di Alex che arrossì all’inverosimile ridacchiando tra sé completamente appagata dal complimento. Il suo sorriso si offuscò un po’ e incoscientemente si chiuse nella coperta.

 

“Cosa succede, zucchero, ho detto qualcosa che non va?”

 

Alex scosse la testa senza guardarlo negli occhi “No, non è per te è…”

 

Seth notò le lacrime formarsi agli angoli dei suoi bellissimi occhi azzurri come il mare. In un gesto spontaneo l’attirò a sé facendola sistemare un po’ meglio sul suo ampio petto e le accarezzò dolcemente la cascata di capelli rossi.

 

“Non importa, non dirmelo. Stai qui e piangi quanto vuoi. Possiamo stare qui anche tutta la notte” i loro sguardi si incrociarono “Tanto che ci importa, la coperta ce l’abbiamo”

 

Alex sorrise debolmente tra le lacrime e si lasciò andare contro il petto di quel ragazzo, che alla fine altri non era che uno sconosciuto per lei. Si accoccolò però come se in quel momento a cullarla ci fosse una persona a lei familiare, suo padre o uno dei suoi fratelli. Inspirò il suo profumo e si rilassò completamente.

 

“Profumi di bosco. Di bosco subito dopo un temporale”

 

Seth sorrise tra sé “Di legno marcio?”

 

La sentì ridacchiare leggermente e uno suo braccio sottile gli circondò la vita “No, di fresco e di buono. Quell’odore particolare che non si può sentire se prima non è piovuto”

 

Aggrottò la fronte rimanendo stretto a lei “Non me l’aveva mai detto nessuno. Dopo le tue parole però lavarsi dà molta più soddisfazione”

 

Lei rise di nuovo “Forse nessuno ti ha mai sentito dopo la pioggia…”

 

“Forse…”

 

Alex mosse un po’ la testa per stare più comoda “E tu, perché te ne stavi quassù da solo?”

 

“Pensavo”

 

Aggrottò la fronte “A cosa?”

 

Lui sospirò alzando le spalle “A tutto e a niente. Di giorno ci sono troppe cose da fare, troppi rumori, perone, eventi…ma la notte tutto sembra fermarsi. E’ come se la notte stessa ti offrisse il suo tempo per pensare a quello in cui durante il giorno non riesci. Non hai orari, la notte è tutta tua”

 

Alex si strinse a lui riflettendo sulle sue parole. Cercò di sdrammatizzare non volendo ricadere nella depressione di qualche attimo prima “Ehi, non sarai per caso un vampiro?”

 

Seth ridacchiò “Dì la verità, non vedi l’ora di essere morsa sul collo”

 

Rimasero un momento in silenzio cullati dai grilli e dal rumore dell’acqua che sbatteva sulle rive del Lago Nero. Seth si voltò un attimo a guardare la luna facendo ben attenzione a non spostarla troppo dalle sue braccia.

 

“Senti, forse dovremmo tornare in dormitorio, domani mattina i primi che ci troveranno potrebbero pensare male e…” si bloccò voltandosi un attimo verso di lei, che ormai se la dormiva beatamente sul suo petto. Sorrise un po’ e si lasciò andare contro la colonna alle sue spalle.

 

“Al diavolo, che pensino pure male…”

 

                                                                          **

 

 

E mettiamo la parola fine anche a questo capitolo, anche se è venuto più breve degli altri (tanto lo so che ve ne siete accorti) ma sto cercando di essere il più fedele possibile alle mie scalette –e non fare come sempre che improvviso perché cambio idea-.

 

Sono stata un po’ lenta e non avevo tanta voglia di postare,lo ammetto, perché avevo la febbre e sono stata come un vegetale a girovagare per casa –oddio se vedete un vegetale che gira per casa avvertite qualcuno…- comunque sia vi metto le foto dei tre ragazzi puramente frutto della mia mente distorta sotto richiesta di Kiwettina ^^:

 

Diego (in quanto amico di James non poteva che reggere il suo livello…)

C.j. (deo gratias l’ho trovata come la volevo XD)

Trey (coccolo lui ** il mio amoro bello…ehm…scusate ^^”)

 

Thankscorner…

 

Pk82: Hai visto com’è braverrimo Ronnino che ci fa riprendere la nostra ‘Mione? ** com’è bello e bravo…ehm…dicevo…si,si pazienta un pochino che va bene che sono crudele e contorta ma fino a un certo punto

 

TekIlLegno: XDDDD ma figuriamoci se non mi faceva la scena del piccolo orso dall’inizio alla fine. Comunque Ron è mio, vorrei ricordare, te il tuo ce l’hai già e anche se il mio rossho è tanto carino si guarda ma non si tocca…ricordiamocelo! E poi grazie ^^ anche me ti vuole bene!!

 

PiccolaVero: Grazie ^^ sei molto gentile, anche se di aggiornare presto stavolta non avevo proprio voglia XD

 

PazzaWendy: Il mio mestiere è meravigliare (XDD sono un’artista barocca…scherzo), anche me è tanto triste, o felice, quando scrive perché mi immedesimo nei personaggi. Sarà che poi negli ospedali ci ho vissuto praticamente per un anno…ormai conosco meglio io la burocrazia interna che le infermiere stesse. ^____- ovvio che Ron è figo,no? E’ il mio amoro, e il mio amoro poteva solo avere il figlio figo!

 

Greweasley90: Diciamoci la verità…sono più interessanti i capitolo ‘leggeri’ o quelli ‘pesanti’? ^_____- io voto quelli pesanti, non tanto perché succedono cose brutte ma alla fine i capitoli della serie ci prendiamo per mano e corriamo per i prati stancano. Ed è inutile farsi dei tabù, come dice Hermione nel secondo film ‘la paura di un nome non fa altro che incrementare la paura della cosa stessa’…secondo me un po’ di ragione ce l’ha,mh? Tantissimi baciotti!

 

Blacksmile: Ti dirò, di questa crescita di cui parli me ne sono accorta io stessa soltanto scrivendo. Credo che parecchio me ne venga dall’allenamento, scrivendo un po’ tutti i giorni uno si migliora. Poi sono sempre stata abbastanza realista e se i problemi ci sono è giusto che vadano affrontati, voglio dire…d’accordo che ci piace credere nel principe azzurro ma alla fine lo sappiamo che non esiste! Ti ringrazio veramente per i complimenti, li ho apprezzati molto! Un bacio enorme!

 

Fiamma90: XDDDD piccola, te mi fai sempre morire dal ridere! Le tue recensioni sono sempre piene di superlativi, mi sento sempre molto appagata dai tuoi commenti!Un bacio! ps. Dimenticavo Simon ha nove anni, Thea cinque e Ben due

 

Teta: …e me si chiede…perché non hai recensito?!!??? XDDDD scherzavo, ti ringrazio tanto, fa sempre piacere scoprire fan anche di vecchia data XD

 

Robby: XD non preoccuparti amora, non alludevo di certo alla tua recensione non preoccuparti! A me Ron così fragile e umano mi fa un tenerezza…aaaw…vorrei mi tenesse tra le sue braccia e mi facesse tante coccoline!! Piccolo il mio amoro che soffre tanto! …uhm James un tipo a posto… *sorriding*…non suona poi così male vero?

 

Ginny89Potter: XDD permesso accordato, se non scrivi nulla so già tutto! Ma vero che sono coccoli tutti come una grande famigliola? Io li adoro tantissimo! …lasciamo fare che mi sto esaltando da sola XD!Un bacio!

 

Nischino: u.u lo so che era triste pure il capitolo precedente ma mica potevo mettere in piedi Hermione felice e trotterellante dopo quello che le era successo, no? Mi ha sorpreso leggere che ritieni le reazioni dei ‘miei’ personaggi verosimili a quelli originali, è un grande traguardo per me anche perché fondamentalmente non mi ero mai resa conto quanto effettivamente potessero somigliarci…mi è andata bene ^^”! ma certo che devi sperare nello zio Malfy! Noi gli vogliamo bene anche se nei libri della Row lo odiamo! Lo zio Malfy è sempre lo zio Malfy! Baci!!

 

KarmyGranger: Niente mi riempie il cuore come sentirmi chiamare fufù **! Giuro lo adoro, mi sembra di essere un cane! Eh…mi sa che per la vendetta passeranno taaaanti ma taaanti capitoli *annuiscing* baciotti piccola mia!!

 

Emmaerupert: XDDDD credo che ti recluterò tra gli Auror, con te in campo vinciamo sicuramente!! Se ti toccano uno degli ‘eletti’ li sbrani XDDD! Lo zio Malfy prigioniero? Non morto? Ma che idee malsane vi vengono in mente *sghignazzing* *facing faccia da angioletto*

 

Joannadellepraterie: Tutti i miei personaggi ti ringraziano del tuo appoggio XD! Ah…Ron ti manda dei fiori! Un bacio Jo!

 

Edvige86: XDDD amora mia, eri già pronta a fare la paladina della giustizia? Ma figuriamoci, non l’ho fatto per le critiche, quelli sono pareri, volevo solo evitare che ci fosse qualcun altro che rimanesse turbato da certe immagini. Purtroppo in parecchi aprono le storie senza leggere ne avvertenze, ne rating, ne quant’altro…noi autori più che avvisare che dobbiamo fa?! La tua recensione non è stata assolutamente offensiva, anzi! Io ti ringrazio tantissimo perché mi riempi sempre di complimenti e non so mai come rispondere ^^ mi sento in imbarazzo! Spero di essere abbastanza esauriente nelle risposte! Un bacione enormosissimo!!

 

Saty: Eh, amora mia, ma io l’ho fatto apposta a farti piangere sai  ^____- già ti vedevo lì col fazzolettino in mano a smoccicare sulla tastiera. Effettivamente a quella frase mi è preso male pure a me e mi son detta ‘ma dai! Sei cattiva!’ però ormai il danno l’avevo fatto u.u…comunque io mi inchino alla maestra delle metafore perché in una sola frase sei capace di infilarne cinque o sei! Gli fai un baffo a Leopardi tu, eh? Ma sì che si può ringraziare la gente che ti fa piangere, ti fa essere più vicina ai personaggi *facing sisi convinta* me piange sempre…beh, è anche vero che me è una piagnona! Un baciooootto enorme –prima o poi mi aspetto di leggere una poesia tua sai?-

 

Flyingstar16: *metting giù matterello* e va bene, non ti uccido proprio perché sei stato così carino da chiedermelo XD! E’ stato carino da parte tua anche sottolineare che non ti si è rigirato lo stomaco per il vomito XD, l’ho apprezzato molto! -_____- maledetti verbi, sicuramente sarà un falso riflessivo che usiamo in toscana ci metto la mano sul fuoco! Grazie comunque, un bacio!

 

Amy:Più che altro amora mia prova a pensare cosa significhi aver accanto la donna che ami e non poterla toccare *scroscing in lacrime* ma sono troppo perfida e crudele!!! Eh shì, il nostro Ronnie è diventato proprio un uomo *commuovising* mammina, mi ricordo ancora quando andava a giro con lo sporco sul naso! Guarda amora, ti recluto anche te insieme a Emmaerupert…sai che figo avere un generale come Ron *sbav* no, ma lo zio Malfy è buono porello…povero…poverino…mi fa pena…ecco ora ho i sensi di colpa! Un bacio!

 

MaryCry: Draco è vivo?!?! *girising* dove? Dove è andato? …*ghigning* diciamo che ogni tanto mi vengono questi lumi geniali che se ne vanno subito dopo, senza questo ‘lume’ il sequel non sarebbe esistito ^______-!

 

Nana92: Grazie mille, anche io la penso come te e per questo mi sono azzardata ad affrontare un tema del genere e mi fa molto piacere ricevere complimenti in merito! Un kiss!

 

Evanescense88:Grazie ^^…non so cos’altro dire…

 

Roby92:XD tu sei quella che evita di far nomi a quanto pare! Vorrei spiegare per l’ultima volta che non ci sono rimasta male perché mi sono offesa io ma perché mi piacerebbe che la gente imparasse a leggere il rating!Tutto qua! Grazie comunque di tutti i complimenti, un bacio!

 

Chichi: uh!Chichi come la moglie di Goku, mi piaceva tanto quel cartone! Vabbè non dilaghiamo ^^” sei una delle poche –se non l’unica- ad avere una simpatia tra quello che c’è –o non c’è- tra Micheal e Sarah, ti bacerei!Un bacio enorme!

 

Simona: ^_____- io sono sicura che Herm ce la farà a tornare come prima, sono ottimista…certo con un po’ di fatica però…! ** anche me non vede l’ora che torni sana e forte e si abbracci e si sbaciucchi Ron e tutti i loro pargoli rossi!!

 

Kiwettina:Quando ho letto la tua recensione mi è preso male…ho le foto di tutti da mesi ormai…e non avevo Trey O.O panico! Fortunatamente ho trovato uno (il mio amoro 2 tra l’altro ** bello lui) che è esattamente come mi immaginavo Trey! Spero ti piaccia, io lo adoro!

 

Pinkstone: XDDD amore mio!!! Ma le critiche mi vanno benissimo, figuriamoci! Ognuno ha il suo parere, come si dice ‘il mondo è bello perché è vario’ e assolutamente non mi sono offesa! Lo capisco benissimo che un lettore quando gli si tocca il personaggio amato diventa una belva…sai quante volte mi sono dovuta mordere le mani prima di scrivere recensioni io XD? Io o piango o mi arrabbio! Ron fa perché è il top *facing sisi* è il mio eroo! Non ho bisogno di far resuscitare nessuno *riding trotterellando* me è stata molto più geniale! Un bacione!!

 

Mem: Mi pare che tutto quello di cui dovevamo discutere sia già stato detto XD arrivando in certi argomento che lasciamo perdere…(se Gad sa cosa mi racconti minimo ti uccide XD) e me lo auguro anche io un giorno che tu possa sentire le mie canzoni anche se ormai…XD però se lo diceva Madonna crediamoci…criticata o no alla fine è sempre alla numero uno! Grazie mille mem, un bacio!

 

Ginny_potter: XDDD cavolo, ad averlo un…ehm…amico come James! Credo sia il sogno di tutte quante qua dentro *facing sisi* soprattutto se rosso…ok, magari sta volta parlo per me XD! Se me lo vuoi presentare comunque non c’è problema, io abito vicino Firenze…poi ci mettiamo d’accordo XD! Un bacio!

 

Nefele: Per le foto…ragazzi a voi sembra una cosa facile ma non avete idea di quanto soffriamo noi autrici per trovare le foto perfette! Minimo le cambiamo dieci volte, a meno che uno non apra un sito la veda e dica ‘Oddio è lui/lei!’…cosa che accade molto raramente! Si trovano sguardazzando in giro su internet, a volta aiutandosi tra autori stile figurine ‘io celo e tu’ ‘no, passa’…è un lavorone, però si sa siamo pignoli ^^! Un bacio!

 

Soni67: ^^ Ti ringrazio molto, essere notata subito non è poco, mi sono emozionata! Spero ti troverai bene su efp! Grazie mille e un bacio!

 

GiulyWeasley: hai visto? Ce l’ho fatta nons, sono arrivata a te!! *festegging* …quando arrivo a rispondere a te però non so mai cosa dirti…sarà che ormai ti dico tutto prima…** hai visto com’è bello il  mio amoro Trey? Nu *pianging* perché mi vuoi minacciare, ch’ho fatto ora? Me è buona e coccola e poi sono malata e indifesa e piccola e instabile,ecco! Nons la verità è che non so che dirti perché ormai sai la storia quasi meglio di me, manco ti posso fare l’effetto sorpresa! Tra poco sei pronta per laurearti in funkiologia XD! Ti voglio bene nons!!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 7
*** I See You ***


Era ormai notte, tutto il silenzio si era rinchiuso nel silenzio e le ombre galleggiavano misticamente alimentate da qualche fiaccola lungo le pareti

               GOING AHEAD‘N’COMING BACK

              

                                    7. I SEE YOU

 

Know that I can't get over you
'Cause everything I see is you
And I don't want no substitute
Baby I swear it's Déjà vu

 

                                                                 Beyoncé- Déjà vu

 

Era ormai notte, tutto il castello si era rinchiuso nel silenzio e le ombre galleggiavano misticamente alimentate da qualche fiaccola lungo le pareti. La Sala Comune era immersa nella semi-oscurità, qualche raggio lunare lasciava che le forme si delineassero anche nel buio. James se ne stava lì, fermo, seduto su uno dei tavoli vicino alla finestra. Fissava con sguardo vacuo l’interno della stanza e non si mosse neanche quando sentì dei rumori provenire dai dormitori.

 

Con la coda dell’occhio riuscì solo a scorgere una figura minuta con dei lunghi capelli lisci che trattenne il fiato quando si accorse di lui. Qualche attimo dopo riconobbe la voce di C.j. liberarsi nella stanza.

 

“James! Che ci fai qui?”

 

Gli si avvicinò piano piano e gli posò gentilmente una mano sulla spalla con gli occhi tristi e pieni di rammarico. James si voltò lentamente verso di lei sospirando profondamente.

 

“Mi sento uno stupido. Uno stronzo”

 

C.j. lo accarezzò con lo sguardo senza capire e fece scivolare la mano sul suo ginocchio “Jay io…lo so che sei scosso per via di tua madre, ma ci hai fatto preoccupare sul serio. Non riuscivamo a trovarti da nessuna parte, temevo ti fosse successo chissà cosa”

 

James le accarezzò un braccio distrattamente lasciando che il suo sguardo vagasse per la stanza “Mi dispiace” disse quiete “Pensavo. Pensavo che non sono affatto diverso da quelli che hanno assalito mia madre. Tutte quelle ragazze, io le ho solo usate. Le ho trattate come oggetti, come se valessero meno di zero”

 

C.j. sorrise brevemente ma amaramente e prese ad accarezzargli una guancia avvicinandosi a lui “Senti, magari non sei uno stinco di santo e ti sei un po’ approfittato di quello che ti veniva dato, ma non hai mai voluto far male a nessuno. Questo ti rende profondamente diverso da loro. Hai solo bisogno di mettere un po’ la testa a posto”

 

James abbassò la testa e tirando C.j. per un polso la trasse a sé abbracciandola stretto. Lei rimase un attimo spiazzata ma si rilassò tra le sue braccia e continuò ad accarezzargli la testa in gesti amorevoli mentre lui affondava il viso nella sua spalla.

 

“Io cambierò, non voglio più essere come prima. Non mi approfitterò più di nessuna ragazza, sarò un perfetto gentiluomo. Voglio mettere la testa a posto”

 

C.j. sorrise senza smettere di accarezzarlo “Sono sicura che lo farai”

 

Rimase ad accarezzarlo ancora un po’ sentendo le mani di James farsi possessive sui suoi fianchi e spalancò gli occhi dalla sorpresa sentendo le labbra di lui rilasciare delicatamente una scia di baci lungo la sua spalla. Quasi senza accorgersene affondò una mano tra i suoi capelli rossi e sospirò chiudendo gli occhi sentendolo risalire lungo il suo collo. Il suo fiato caldo la faceva rabbrividire.

 

“James…” sussurrò sfiorandolo con le dita sulla nuca.

 

James si tirò indietro lentamente e la guardò come non aveva mai fatto prima. C.j ricambiò lo sguardo senza dire niente, rimasero solo a fissarsi con i respiri fusi insieme dalla vicinanza dei loro volti.

 

“C.j?”

 

La ragazza balzò all’indietro improvvisamente lasciando James un po’ disorientato. Sorrise sforzatamente vedendo entrare un ragazzo abbastanza alto dai capelli castani attraverso il buco del ritratto. Si voltò brevemente verso James quasi per verificare fosse lontana abbastanza e riportò lo sguardo su di lui.

 

Il ragazzo li raggiunse in poco e diede un veloce bacio a C.j. sorridendole e salutandola con un sussurrò prima di rivolgersi a James che era rimasto impalato a guardare la scena.

 

“Oh, Weasley, mi fa piacere vedere che stai bene. Ho sentito di tua madre, mi dispiace molto”

 

James lo guardò un attimo e annuì “Sì…sì, grazie”

 

Trey sorrise e diede un altro bacio a C.j. “Ti aspetto fuori, ok?”

 

C.j. annuì sorridendogli smielatamente e rimase a guardarlo uscire fuori dalla Sala Comune. Si voltò un po’ imbarazzata verso James che la guardava con un cipiglio e un’aria abbastanza infastidita.

 

“Come ha fatto quello ad entrare qua?”

 

C.j. arrossì “Gli ho dato la password nel caso…insomma se dovesse entrare…a volte Gazza gira per i corridoi e vedendolo lì fuori…”

 

James incrociò le braccia al petto “Sicuro! E perché dovrebbe stare là fuori?”

 

“Beh, perché…perché…”

 

James rilasciò andare le braccia e spalancò la bocca “Ti ci sei messa insieme?! Ti sei messa insieme a quel carciofo mentre io non ero a scuola? Come-come diavolo hai potuto?”

 

C.j. abbassò lo sguardo mortificata e gli posò una mano sulla spalla “James, io…mi dispiace ma non…sono sempre stata trasparente per te e io…”

 

James le prese una mano stringendola forte “Non è vero! Non è vero tu ci sei sempre stata! Ti prego C.j. non andare da lui, non farmi questo proprio adesso”

 

C.j. lasciò scivolare la sua mano da quella di James e arretrò di un passo scotendo la testa “Io non posso. Io sto con Trey adesso”

 

James la guardò a bocca aperta “C.j…”

 

Lei scosse di nuovo la testa “Devo andare, James, devo fare una ronda. Mi dispiace, mi dispiace tanto. Io devo andare da lui”

 

James la supplicò con lo sguardo “Io voglio cambiare, dico davvero”

 

C.j si morse un labbro incamminandosi verso il buco del ritratto. Si voltò a guardarlo prima di uscire e sospirò rumorosamente.

 

“Lo so, Jay…ma per me è troppo tardi”

 

                                                                             *

 

Matt seguì con la testa un piccolo puntino in mezzo all’azzurro del cielo con un’aria poco felice. Un altro piccolo punto, più scuro e contenuto, raggiunse a gran velocità il primo e venne sbalzato indietro con una velocità ancora maggiore. Matt sospirò scotendo la testa e si voltò sentendo dei passi poco dietro di lui.

 

May, a qualche passo da lui, gli rivolse un sorriso tirato e lo affiancò tornando come lui a guardare verso l’alto.

 

“Sono appena le nove del mattino, di domenica, e lui è già sul campo. Non possiamo lasciare che si auto-distrugga così”

 

Matt incrociò le braccia al petto e inarcò un sopracciglio “Se vuoi la mia opinione stamattina non si è alzato presto” May lo guardò curiosa “Non è neanche andato a dormire”

 

La ragazza spalancò la bocca ritornando a seguire il punto scuro che si librava nell’aria “Mi stai dicendo che è stato su tutta la notte ad allenarsi a Quidditch?”

 

Matt annuì lentamente “Non fa altro da…da quando siamo tornati”

 

Rilasciò le braccia lungo i fianchi e abbassò il capo lasciando che i capelli ribelli, proprio come quelli di suo padre, ricadessero in una massa informe sulla fronte. May lo fissò per un attimo e, un po’ timidamente, lasciò scivolare la sua mano in quella di Matt che subito alzò lo sguardo su di lei sorpreso dal suo gesto.

 

May si limitò a sorridergli dolcemente e gli si avvicinò un po’ senza perdere la presa sulla sua mano. Si alzò in punta di piedi per sussurrargli in un orecchio.

 

“Non essere triste anche tu. Ho bisogno di vederti sorridere”

 

Matt spalancò gli occhi e si voltò verso di lei ancora più confuso di prima dallo strano comportamento della ragazza. Lei si limitò a sorridergli incrociando le dita della sua mano. Matt arrossì leggermente ma la lasciò fare senza dir nulla.

 

Improvvisamente dei passi veloci e decisi lo riscossero, fece appena in tempo a voltarsi per vedere sua sorella sfrecciare come una furia verso il centro del campo sentendola borbottare tra sé qualcosa che suonava molto come ‘è ancora su quel coso’.

 

I due ragazzi si scambiarono un’occhiata perplessa e ritornarono a guardare la piccola Sarah che aveva posizionato le mani sui fianchi e guardava con un cipiglio scuro verso l’alto.

 

“Vieni subito giù o giuro che prendo una scopa e ti raggiungo!!”

 

Matt spalancò gli occhi e la bocca e la indicò con una mano “Ma che diavolo sta facendo?”

 

May scosse la testa come a dire che non ne aveva assolutamente idea e Micheal, dall’alto, cominciò a planare verso Sarah che aspettava furiosa a centro campo. Si fermò qualche metro sopra di lei e sbuffò seccato dall’interruzione appoggiando la mazza dietro la schiena.

 

“Che miseriaccia vuoi?”

 

Sarah non si lasciò intimidire, fece qualche passo avanti e incrociò le braccia sul petto “Cosa voglio?! Mi sorprenderò se riuscirai ancora a camminare dopo essere sceso da quel bastone! Da quando siamo tornati a scuola non hai fatto altro che stare là sopra! Yuhuuu quaggiù c’è il mondo reale!”

 

Micheal la guardò irritato “Che te ne frega se sto sulla mia scopa? Che ne puoi capire tu, sei solo una mocciosa!”

 

Matt e May si avvicinarono trattenendo il respiro. Matt si aspettò di vedere la sorella scoppiare in lacrime da un momento all’altro per questo si stupì ancora di più quando Sarah non si scompose e replicò tagliente.

 

“Non costringermi a venire lassù e infilarti quella mazza dove so io!”

 

Micheal parve abbastanza impressionato ma recuperò in fretta la sua aria gelida. Piegò la scopa dirigendola verso il basso e saltò giù quando fu abbastanza vicino a terra, cominciando a marciare intimidatorio verso la ragazzina. Appena le fu di fronte la spinse per una spalla e le urlò contro.

 

“Adesso mi hai veramente rotto! Ma chi diavolo ti credi di essere, la paladina della giustizia? Non me ne frega un cazzo se sei mia cugina e se sei una femmina, non ho la minima intenzione di stare ad ascoltare le lagne di una poppante solo perché crede che il mondo debba essere rose e fiori! Beh, lasciatelo dire il mondo fa schifo, la gente fa schifo, e noi siamo pure obbligati a viverci!”

 

Sarah non lasciò passare un secondo di più per sferrargli un ceffone che lo fece barcollare un po’ all’indietro lasciandolo letteralmente di sasso. Persino Matt spalancò gli occhi a dismisura e May si portò una mano alla bocca. Sarah rimase più agguerrita che mai.

 

“Vediamo se questo riesce a mandar via quel genio maligno che si è impossessato di mio cugino e ci lascia riavere indietro il vecchio Micheal! Sveglia, se siamo tutti qui su questo maledettissimo campo da Quidditch  è solo perché siamo preoccupati per te! Mio padre è Harry Potter, pensi davvero che creda alle stronzate che si raccontano alle bambine? Che il mondo è pieno di farfalline colorate?!”

 

Nessuno osò fiatare, solo Matt fece qualche passo verso di lei incredulo “Sarah ma…ma che diav…chi ti ha insegnato a parlare in questo modo?”

 

Lei non lo considerò nemmeno, rivolse un ultimo sguardo a Micheal che si teneva ancora la guancia offesa prima di lasciare il campo.

 

“Vienimi a cercare quando sarai di nuovo te stesso”

 

I tre ragazzi la guardarono uscire dal campo con lo stesso sguardo incredulo e basito. Matt aprì la bocca un paio di volte per dire qualcosa ma la richiuse subito dopo ancora troppo scosso per credere che quella fosse veramente la sua sorellina. Si voltarono tutti verso Micheal che aveva gli occhi delle dimensioni di due palline da golf.

 

“Cavolo, mi ha veramente freddato!”

 

Gli altri due annuirono e Matt gli si avvicinò per posargli una mano sulla spalla “Come ti senti?”

 

Micheal si voltò verso di lui confuso e come se si fosse appena svegliato si guardò un attimo in giro prima di focalizzarsi sulla domanda “Io? Io…io mi sento molto meglio…sai, credo che Sarah dovrebbe schiaffeggiarmi un po’ più spesso”

 

May sorrise eccitata “Tua sorella è diventata il mio nuovo idolo!”

 

Matt scosse la testa “Mi chiedo solo dove abbia imparato a fare così. E’ sempre stata così tranquilla e indifesa. Ma hai sentito che parole che ha usato?”

 

Micheal alzò un sopracciglio “Che sarà mai, non ha mica tre anni”

 

“Ma…ma…se a casa la sentono parlare così minimo a mamma viene un infarto. Io già me lo vedo mio padre che mi punta una bacchetta contro urlando ‘è colpa tuuuaaa!’ tanto i fratelli maggiori si beccano sempre tutte le colpe!”

 

Micheal e May scoppiarono a ridere rilasciandogli piccole pacche di consolazione. Il rosso prese la sua scopa e si incamminò verso la fine dello stadio con un sorrisetto sulle labbra. Gli altri lo raggiunsero e Matt inarcò un sopracciglio.

 

“Che hai da sorridere?”

 

Micheal scosse la testa “Nulla. Pensavo a Sarah. Non riesco a credere che dentro a quel cosino piccolo e innocuo all’apparenza si nasconda un vocione del genere e tutta quell’energia. Mi fa quasi paura”

 

“Già, è quasi più uomo lei di quanto non lo siamo noi”

 

May si mise in mezzo e scompigliò i capelli ad entrambi “Io dico solo che diventerà una gran donna. Vedrete!”

 

                                                                                             *

 

Finito di versare il the, come era solita fare quando qualcosa non andava nel verso giusto, la Signora Weasley si era accomodata accanto alla figlia per ascoltare per bene la conversazione. Ginny teneva il piccolo Ben che fortunatamente si era distratto giocando con un vecchio peluche di Charlie mentre Simon e Thea erano usciti in giardino per giocare.

 

Ashley bevve un gran sorso di the e sospirò afflitta passandosi una mano sulla faccia. La stanchezza repressa in tanti anni cominciava a farsi vedere sul suo volto più scarno e pallido. La signora Weasley richiamò la sua attenzione.

 

“Sicura di non volere qualcosa da mangiare? Sei così magra, piccina”

 

Ginny roteò gli occhi annoiata “Mamma”

 

Harry rise leggero e si accomodò accanto alla sorella che continuava a fissare il fondo della sua tazza come se sperasse di vederci qualcosa. Le posò gentilmente una mano sulla spalla e la scosse un po’ per darle forza. Ashley chiuse gli occhi affondando il viso tra il vapore emesso dal the.

 

“Quindi è veramente lui. E’ vivo”

 

Harry incrociò lo sguardo con Ginny e batté le dita contro la stoffa dei pantaloni “Non siamo sicuri, cioè non abbiamo prove, ma dalla ricerca che abbiamo fatto e i risultati…tutto combacia”

 

Ashley annuì tra sé e si lasciò andare contro la spalliera del divano “Non posso crederci” sussurrò “E’ veramente vivo. E’ ancora vivo”

 

Ginny cercò di smorzare il ghiaccio “Beh, è una bella cosa, no? Può aver sofferto ma è ancora qui, non se n’è andato! Sono sicura che lo rivedrai presto”

 

Ashely abbozzò un piccolo sorriso “Non dirlo, Ginny, mi sento come una bambina che aspetta con ansia di andare alle giostre! Tutte le volte che ci penso sento lo stomaco che fa le capriole e il sangue rifluire velocemente. Neanche fossi una ragazzina con la sua prima cotta”

 

“Un po’ è così, no?” Ashley si voltò sorpresa verso Harry che aveva messo su un sorrisetto “Voglio dire, non è stato forse il primo di cui ti sia innamorata?”

 

“L’unico” rispose lei come a sottolinearne l’importanza.

 

“L’unico” ripeté Harry annuendo con un sorriso.

 

Ashley abbozzò un sorriso rannicchiandosi su se stessa “Beh, sempre se non contiamo Dean. Con lui è stato amore a prima vista, ma credo di essermi fatta fregare dai suoi occhi, sai?”

 

Ginny accarezzò la testa di Ben e sorrise “Ci assomiglia così tanto. Più cresce e più me lo ricorda, nonostante Dean sia così pacato. E sembra impossibile che abbia le stesse identiche sfumature nei suoi occhi”

 

Ashley annuì e il suo sorriso si spense “E’ così strano pensare che forse…forse Dean potrà conoscere suo padre. Draco non sa nemmeno…non sa neanche che esiste…non ho potuto dirglielo”

 

Improvvisamente la porta principale si aprì con un tonfo e due ragazzini rossi e molto sudati entrarono correndo per la stanza. Thea urlava nascondendosi dietro al fratello che la incitava a stare zitta e lasciarlo parlare. I grandi li guardarono senza capire e la signora Weasley si avvicinò a loro preoccupata.

 

“Che succede cari?”

 

Simon cercò di riprendere un po’ di fiato perso nella corsa “C’è un uomo sulla collina…un uomo biondo…fa paura, se ne sta fermo da un sacco di tempo e guarda casa nostra…non è che ci fa del male vero?”

 

Tutti loro spalancarono gli occhi, Ashey balzò in piedi in un secondo e guardò attraverso la grande vetrata della sala che dava sul giardino della Tana. Il cuore le mancò un battito quando scorse la figura immobile sulla collina.

 

“Oh mio Dio”

 

Harry e Ginny fecero appena in tempo a voltarsi che Ashley si era già precipitata fuori dalla porta. La raggiunsero che era appena fuori dalla soglia e fissava il punto più alto della collina ora completamente deserto. Si lasciò andare sulle ginocchia con gli occhi completamente pieni di lacrime.

 

“Era lui! Maledizione Harry, era lui ed è andato via di nuovo! Me lo sono lasciato sfuggire!”

 

Ginny si accovacciò accanto a lei e le accarezzò al testa “Tornerà. Se era veramente lui era qui per un motivo. Tornerà!”

 

Ashley sbatté con forza i pugni a terra e emise un singhiozzo acuto prima di scoppiare in pianto disperato. Harry fece cenno a Ginny di portarla in casa e, seriamente preoccupato, cominciò a scrutare l’orizzonte.

 

Aspetto che le due donne fossero rientrate in casa per marciare a passo svelto verso la collina. Con occhi vigili continuava a guardarsi intorno, il terreno, gli alberi, qualsiasi cosa potesse venire al suo sguardo. Una volta raggiunta la cima scrutò bene l’erba per trovare qualche traccia. Finì per trovare solo un punto dove l’erba era stata certamente calpestata da qualcosa. Solo quel punto.

 

Ritornò in casa chiudendosi la porta alle spalle pensieroso, Ginny lo aspettava agitata nell’ingresso. Harry alzò lo sguardo su di lei e sospirò sentendosi del tutto incapace di poter dare una mano.

 

“Allora?” disse lei ansiosa di sapere se avesse scovato qualcosa.

 

Harry lanciò uno sguardo fuori dalla finestra “Sono solo certo che si sia smaterializzato. Non so dove, non so perché, ma ho trovato questo sull’erba”

 

Ginny guardò le dita di Harry e si portò una mano alla bocca “Sangue? E’ ferito? Oh mio Dio Harry, cosa facciamo adesso?”

 

Lui sospirò nuovamente “Non c’è niente che possiamo veramente fare, Ginny. Con Ron in ospedale, Hermione in quello stato…non posso mobilitare le squadre, ho le mani legate”

 

Ginny si avvicinò a lui posandogli una mano sul braccio “Cosa proponi di fare?”

 

Harry la guardò incapace di far altro “Aspettare. E’ l’unica cosa che ci rimane da fare”

 

                                                                                 *

 

Nella mattina gelida Alex si chiuse nella giacca e facendosi coraggio percorse tutto il cortile che la separava dalla guferia. Salì in fretta gli scalini, per lo più per riscaldarsi e una volta in cima strofinò le mani le une contro le altre. Era una mattina più fredda del solito e si maledì mentalmente per non averne scelta una peggiore per spedire una lettera a casa.

 

Urlò spaventata quando scorse una figura nell’ombra portandosi una mano sul cuore. Il ragazzo fece qualche passo verso di lei con una smorfia.

 

“Se tutte le volte che ci incontriamo cacci questi urli finirò col diventare sordo”

 

Alex si rilassò e chiuse gli occhi per lasciare che l’adrenalina se ne andasse “Sei pazzo? Possibile che tu debba sempre uscire fuori dall’ombra?”

 

Seth mise su il suo classico sorrisetto strafottente “A noi vampiri non piace molto la luce”

 

Alex sorrise scotendo la testa e si apprestò a richiamare un gufo dai trespoli più alti con un fischio lungo e concentrato. Seth rimase a guardarla mentre si scostava i capelli dal viso e tirava fuori una lettera dalla tasca consegnandola al gufo.

 

“A mamma e papà, mi raccomando sii veloce”

 

Il gufo rilasciò uno verso stridulo e si levò in volo. Seth alzò un sopracciglio verso di lei.

 

“Come se potesse capire quello che dici”

 

Lei si appoggiò con i gomiti su uno dei trespoli più bassi “Certo che può. Comunque che ci fai quassù? Sentono la tua mancanza in Transilvania?”

 

Seth sorrise “Almeno laggiù ho qualcuno che mi apprezza”

 

Alex si puntellò sui gomiti “Oh, non sminuirti così. Io ti apprezzo molto. Ti ammiro. Devi essere stato molti giorni senza sangue per essere così pallido!”

 

Lui alzò un sopracciglio guardandola storto “Non provocarmi, rossa, o potrei morderti sul collo”

 

Lei lasciò la sua posizione per camminare verso di lui e sorpassarlo con un sorriso “Magari non aspetto altro…”

 

Seth stette al suo gioco e si avvicinò a lei arrivandogli alle spalle, le scostò i capelli dal collo e soffiò sulla sua pelle sussurrando nel suo orecchio “Stai  per caso cercando di essere circuita da me?”

 

“Dipende” rimase sul vago lei “Ci sto riuscendo?”

 

Seth ghignò ridacchiando “Direi che siamo sulla buona strada”

 

Alex si allontanò da lui improvvisamente e si lasciò andare con la schiena contro la parete. Rimase a guardarlo mordendosi un labbro con un sorrisetto malizioso.

 

“E tu, Mr. Ice, stai per caso flirtando con me?”

 

Seth non trovò altro da fare che assecondare nuovamente il suo gioco provocatorio, sentendo l’urgenza e l’impulso di averla attorno a sé, vicino a sé. Camminò verso di lei lentamente e si appoggiò con un braccio poco sopra la testa di lei chinandosi pericolosamente verso il suo volto.

 

“Dipende” si leccò le labbra “Sta funzionando?”

 

Alex si sporse verso di lui trovandosi a respirare contro le sue labbra “Direi che siamo decisamente sulla buona strada”

 

Con un movimento minimo da parte di Seth le loro labbra si fusero insieme. E’ strano come due persone riescano a creare un legame così forte in poco tempo. E’ strano come due persone che in realtà non si conoscono affatto si comportino come se si conoscessero da sempre. E’ strano come due persone sentano i richiami del corpo.

 

Seth si tirò un po’ indietro tanto da rimanere ancora a pochi centimetri dalle sue labbra. Si guardarono un istante negli occhi ancora a corto di fiato prima che lui si chinasse a coprire nuovamente la distanza tra loro.

 

Alex ruppe il contatto abbassando la testa, le sue guance si tinsero subito di un bel rosso acceso e imprecò sottovoce consapevole della sua nuova tonalità. Seth si piegò ancora di più su di lei cercando le sue labbra e riconnettendole alle proprie. Si limitò a darle qualche bacio veloce mordicchiandola un po’ sulle labbra.

 

“Sei proprio sicura di non volere che ti morda sul collo?” disse lui appena sottovoce come se non volesse spezzare la magia del momento.

 

Lei ridacchiò imbarazzata e abbassò di nuovo la testa “Tu…tu sei veramente un vampiro. Mi fai perdere il controllo”

 

Seth la guardò lussurioso “Lo prenderò come un complimento”

 

Alex si gongolò un attimo ancora con le guance rosse e scattò su come una molla facendo balzare indietro anche il ragazzo “Oddio! Avevo solo cinque minuti, ho lezione adesso! Lumacorno mi ammazzerà!”

 

Si diresse spedita verso l’uscita della guferia quando Seth la richiamò indietro e lei si affacciò nuovamente nella stanza.

 

“C’è l’uscita ad Hogsmeade questo sabato. Ti assicuro che la compagnia dei vampiri è la migliore”

 

Alex sorrise e tornò indietro velocemente per stampargli un bacio a fior di labbra “Non ne dubito” e veloce com’era venuta uscì percorrendo in tutta fretta le scale. Seth scosse la testa e si appoggiò alla parete con un sorriso sulle labbra. Quella ragazza gli mandava in fumo il cervello.

 

La sua attenzione fu richiamata da un gufo nero come la pece che era appena planato su un trespolo vicino alla sua testa. Seth lo guardò per qualche secondo e portò le braccia al petto tamburellando un piede contro il pavimento polveroso.

 

“Sei in ritardo”

 

Il gufo fischiò stridulo e si levò di nuovo in volo alzando la polvere con il battito delle ali. Quando Seth si voltò di nuovo per guardarlo al suo posto trovò un uomo ben piazzato, con dei folti capelli corvini e occhi scurissimi. L’uomo fece qualche passo verso di lui facendo scricchiolare le vecchie assi di legno.

 

“Abbiamo cose più importanti da sbrigare che raccogliere delle letterine di un ragazzino. Fa’ presto ho fretta”

 

Seth si frugò un po’ in tasca e gli porse una semplice busta bianca. L’uomo la prese sgarbatamente e lo fissò duro. Seth non si fece intimidire.

 

“Hai scritto tutto quello che ti ha chiesto tua madre?”

 

Il ragazzo sbadigliò fingendosi annoiato “Nome e cognome di tutte le persone che ho conosciuto. Ho sedici anni, non sei”

 

“Non giocare con me, non sono il tipo”

 

Seth lo sfidò ricambiando lo sguardo perforante. Dopo qualche minuto l’uomo fu costretto a distogliere lo sguardo e lasciò andare la lettera a terra. Lentamente riprese le sembianze di gufo e raccolse la carta con il becco, scomparendo subito dopo non prima di aver lanciato un’occhiataccia al ragazzo.

 

Seth lo guardò volare via e fece una smorfia scocciata, camminò fino all’uscita e lentamente scese le scale della guferia. Un verso stridulo gli fece alzare la testa e fece un cenno verso il gufo corvino chiedendosi quando sarebbe venuto il momento in cui sua madre l’avrebbe lasciato respirare.

 

                                                                             *

 

Alex entrò tutta trafelata nell’aula del Professor Lumacorno e si sedette accanto a Dean che come sempre le aveva preservato il posto. Lasciò andare tutti i suoi libri sul banco respirando affannosamente. Sospirò sollevata quando si accorse che il Professore era troppo intento a cercare qualcosa nell’armadietto degli ingredienti per aver notato la sua entrata trionfale.

 

Dean la guardò con un sorriso aiutandola a sistemare tutta la sua roba come se fosse sempre stata lì, e Alex gli sillabò un grazie ancora a corto di fiato.

 

“Allora…svegliare tardi non ti puoi essere svegliata perché ci siamo visti un’ora fa a lezione…che hai combinato, hai fatto un pisolino?”

 

Lei gli lanciò un’occhiataccia legandosi i lunghi capelli in una coda alta cercando di darsi un’aria più dignitosa. Si passò una mano sulla faccia e si rilassò sullo sgabello.

 

“Ero in guferia e ho incontrato…” fece oscillare il suo sguardo tra Dean e il professore “…una persona. Mi sono messa a chiacchierare e ho fatto tardi”

 

Lui la guardò scetticamente ma decise di non dire nulla e ritornare a concentrarsi sulla sua pozione che stava diventando di un brillante color lillà. Sorrise soddisfatto continuando a mescolare la poltiglia e seguì attentamente le istruzioni sulla lavagna. Il peggio accadde quando Alex si allungò per prendere in prestito un ingrediente da Dean che sentì chiaramente le forme della ragazza pressate contro il suo braccio.

 

Saltò su in uno scatto facendo spaventare non poco Alex e lanciando parte della pozione dall’altra parte della stanza, centrando in pieno un povero Corvonero ora ricoperto di melma fucsia. Dean e Alex guardarono orripilati il ragazzo e si affettarono a voltarsi e far finta di nulla.

 

Pochi secondi dopo riconobbero l’urlo del professore che riprendeva il ragazzo di Corvonero assegnandoli una punizione. Dean chiuse gli occhi mordendosi un labbro e Alex si chinò sul suo orecchio.

 

“Ma che diavolo ti è preso?”

 

Dean rifiutò di incrociare il suo sguardo e balbettò imbarazzato “Nu-nulla. Mi…mi hai un po’ spinto e il-il mio braccio ha…no-non è stato nulla, davvero”

 

Alex parve mortificata “Oh, mi dispiace io cercavo solo di prendere…non l’ho fatto apposta”

 

Dean si voltò verso di lei agitato e preoccupato “Oh, no no  no no, lo so benissimo, cioè sono io che sono stato uno stupido, dovevo stare attento, non è colpa tua, assolutamente”

 

Alex si passò un filo ramato dietro l’orecchio e lo guardò perplessa “Sei sicuro di star bene? Mi sembri nervoso”

 

“Sto benissimo” annuì lui cercando più di convincere se stesso che la ragazza. Si umettò un labbro e le mandò un’occhiata veloce cercando di recuperare la pozione “Ehm…hai visto la bacheca stamattina?”

 

Alex alzò le spalle concentrata su alcuni ingredienti “Di sfuggita. Ho visto la nuova foto di Clark Canon…certo poteva evitare di fotografare Vitious in certe posizioni…”

 

“No” la interruppe Dean “Io…mi riferivo all’uscita ad Hogsmeade, è questo sabato”

 

“Oh” disse lei sorpresa “Oh, ok.”

 

Dean arrossì un po’ sulle guance senza distogliere lo sguardo dal suo calderone “Beh ecco, io avevo pensato che magari…magari potremmo andarci insieme”

 

Alex sorrise “Perché me lo chiedi? Ci andiamo sempre insieme, no?”

 

Dean chiuse gli occhi maledicendosi mentalmente per quello che stava per dirle “Intendevo io e te…da soli”

 

Lei si voltò di scatto rischiando di farsi male al collo e rimase a guardarlo fisso con la bocca semiaperta e gli occhi spalancati. Dean non osò alzare gli occhi dalla pozione lanciandole solo qualche occhiata di sbieco. Alex cercò di parlare ma fu costretta a riprovare due o tre volte prima di emettere alcun suono.

 

“Mi…mi stai chiedendo di uscire?”

 

Dean si schiarì nervosamente la gola “Non è poi tanto diverso da quello che facciamo di solito. Solo questa volta non ci portiamo dietro tutta la banda”

 

Alex ritornò a guardare la sua pozione, che non aveva per niente un colore tendente al rosa, e si morse un labbro “Io non so…Dean, in realtà io…non possiamo fare domenica? O il mese prossimo”

 

Lui la guardò confuso ma annuì “Certo. Che c’è, sei troppo indietro coi compiti per uscire di sabato? Se vuoi posso darti una mano…”

 

Lei abbassò la testa non sapendo più come uscirne, prese un respiro profondo e decise di dirgli la verità “No, niente del genere. Ho…ho un appuntamento sabato”

 

Dean si voltò verso di lei per la prima volta mandando al diavolo la pozione e tutto il resto. Si appoggiò con le mani sul banco fissandola a bocca aperta “Hai un appuntamento?”

 

Lei si limitò ad annuire.

 

“Con chi?”

 

Alex si schiarì la voce imbarazzata “Seth. Seth Parkinson”

 

Il viso di Dean si scurì pericolosamente. Aggrottò la fronte e incrociò le braccia al petto “Quell’imbecille montato che sta a Serpeverde? Ottima scelta, complimenti!”

 

“Non giudicarlo così. A dire il vero non riesco a capire perché sia finito a Serpeverde, è sempre così gentile”

 

Dean batté una mano sul tavolo “Te lo dico io perché è finito a Serpeverde, perché non è così innocente come vuol far sembrare e tu ci stai cascando come sempre!”

 

Alex lo guardò irritata “Mi stai dicendo che sono una facile?”

 

“Per la miseria Alex, sto solo cercando di farti vedere quello che da sola non riesci! Ti sei già dimenticata di Luke Busted? E Ralph Louis? Ti sei fatta usare come un oggetto! Sei troppo ingenua!”

 

Alex spalancò la bocca offesa e cominciò a raccogliere tutte le sue cose in fretta. Dean la guardò senza dir niente aspettando che fosse lei a dire qualcosa. Lei scosse freneticamente la testa.

 

“Non riesco a credere che pensi veramente questo di me! Grazie tante per non esserti approfittato di una povera scema come me in tutti questi anni! Sei il mio eroe!”

 

Dean chiuse gli occhi sospirando “Non è questo che intendevo, aspetta”

 

Alex raccolse i suoi libri e si alzò in piedi lanciandogli uno sguardo di fuoco “Ci vediamo in giro, papà”

 

Dean la guardò scomparire oltre la soglia della porta e poco dopo il Professor Lumacorno lo affiancò guardando ansioso e incredulo verso l’uscita.

 

“Ma…m-ma…ma dove sta andando? La lezione non è finita, non può lasciare la classe così, ch-che succede?”

 

Dean guardò amaro verso la porta e tornò a lavorare sulla pozione “Non si sente bene” disse “Probabilmente tutti questi vapori le hanno annebbiato il cervello”

 

                                                                                 *

 

Nathan guardò Ron spostare nuovamente la sedia verso il letto di Hermione e sorrise tra sé vedendola prestare attenzione a quello che Ron le stava dicendo. Adesso Ron era veramente vicino al letto, la volta dopo sarebbe arrivato a toccarlo con le ginocchia. Vedere la sua paziente riprendersi lentamente grazie a quei piccoli gesti non poteva che riempirlo di serenità.

 

Si voltò verso la porta quando sentì la maniglia abbassarsi e salutò Ginny con un sorriso. Lei ricambiò e lo affiancò guardando curiosa attraverso il vetro.

 

“Come stanno?”

 

Nathan sorrise all’uso del plurale “Beh, Ron sta…benino direi. Sapere che Hermione lo sta ascoltando lo ha reso più…reattivo. E lei sta molto meglio, si sta riprendendo piano piano ma fa progressi. Sono molto fiero di lei!”

 

Ginny annuì restando un attimo in silenzio a guardare suo fratello che discorreva del più e del meno con la moglie. Appoggiò la fronte contro al vetro e chiuse gli occhi.

 

“Oggi abbiamo…abbiamo visto Draco”

 

Nathan si voltò basito verso di lei “Come?”

 

Ginny sospirò “Era vicino alla Tana, sulle colline che la circondano. Non siamo riusciti a… si è smaterializzato. Non riusciamo a capire cosa stia facendo, come possiamo aiutarlo. Sanguinava”

 

Nathan si passò una mano tra i capelli “Come sta Ashley?”

 

Ginny si morse un labbro “Mamma ha dovuto darle una pozione per dormire. Dopo averlo visto ha sentito di nuovo la sua voce e si è messa a urlare come una pazza. E’ stato uno spettacolo orribile, io non so se ce la farei al suo posto. Ma è forte e terrà duro, lo so che lo farà!”

 

Lui annuì lanciando uno sguardo a Ron e Hermione “Spero solo che si rimetta tutto a posto”

 

                                                                                   **

 

 

Ragazzi sono veramente fiera di me *facing sisi* sono riuscita a sfornare un capitolo in due giorni…e tutti si chiesero, e in tutto questo tempo cos’hai fatto? Ho scritto un'altra coshina ^^ che però va pubblicata in un giorno specialoso!

 

Aaaaw che bello, è arrivata la primavera, gli amori sbocciano, le cotte si rivelano, la zia da di matto…ehm, ricomponiamoci…sono felice perché finalmente ho potuto dare una spintarella a parecchi dei miei personaggi.

In primis C.j. e James…aw, non sono carini? Lo so che mi avete mandato a quel paese quando avete letto che C.j. se ne andava, ma farla rimanere era troppo facile, no? Ha penato tanto lei, porella, facciamo penare un pochino anche lui eh! E poi detto tra noi a me Trey sta simpatico!

 

Secondo di poi…che dite ho fatto Sarah abbastanza Mary Sue? …in realtà quello che cerco di fare non è idolizzare il suo personaggio ma far sì che reagisca all’essere vista solo come una Potter…cerca solo di trovare la sua strada, piccola stella.

 

Seth e Alex *levising trombe*…e Dean *affloscising trombe* ahi ahi io prevedo un bel casino…però shon coccoli tutti e tre ^^

 

E poi…tattaratà!!! (so che c’è gente che mi amerà per questo) per la prima volta esclusivamente su NTE2…Draaaaaaco Malfoy! *applauding* sì, lo so che è stato più una Guest Star ma vedrete che pian pianino…

 

Vogliamo mettere le foto degli scugnizzi Weasley? Sì che vogliamo XD

Micheal (secondo me cresce bene il bimbo)

Simon (cicciolo lui)

Thea (me si è innamorata di questa foto!!)

Ben (aaaw…*scioglising*)

 

Thankscorner:

 

KarmyGranger: mia piccola cara, è sempre un piacere vederti recensire per prima…a volte mi domando se tu non stia su EFP 24 ore al giorno XD ultimamente me è così felice del suo capolavoro (se, vabò) che mi emoziono pure io…non sono mica normale! Un bacio!

 

Nana92: eh shì che si riprende, vedi che piano piano reagisce? ^^ siamo tutti contenti e aspettiamo la sua guarigione completa (dai, ormai manca poco) lo zio Malfy si aggira per i colli ma di avvicinarsi non se ne parla…boh, chissà che sta combinando *ghigning* un baciu!

 

Pk82: XD se te hai deciso che era un capito di transizione va bene, chiamiamolo capitolo di transizione. In realtà io direi che la storia si divide in due parti, una delle quali è decisamente più statica…cioè questa! Sei veggente, hai visto che ci avevi azzeccato su James? XD no veramente, ma chi te l’ha spifferato? Un bacio!

 

Robby: amora XD ma nu che nun devi piangere! Anche a casa tua stile scazzottata Weasley?In quanti siete scusa? Io spero di dare il rapporto tra fratelli abbastanza realistico perché essendo figlia unica ._________. Aw, si hai visto quanto è coccolo Ron? Io lo amo! Dici che se gli chiedo di sposarmi accetta?(w la poligamia) bah, io credo che l’idea non sia balenata in testa solo a te sai? Mi sa che ci facciamo compagnia…! *illuminisng occhietti* amora miaaaa, conosci Ricky Ullman!!! Me ti adora!! E’ il mio secondo uomo – Rupert non lo batte nessuno- lo amo!! Un bacio gossho!!

 

Edvige86: Ma ti dirò, sarà che io mi sento molto materna e ho questo istinto irrefrenabile, ma io davo nettamente ragione a Ashley! Mi dispiace per Ronnino caro ma potevano accertarsi che fosse morto veramente! Oh, abbiamo già una sostenitrice della nuova coppia, che cosa bella! Spero che il dialogo tra la rossa e il vampiro ti sia piaciuto allora! Ti dirò…io non ci starei dalla parte della cattivona, sai? Perché come hai detto tu…è cattivona! Cori zio Malfy…coriiii! Un bacio amora!!

 

Nischino11: ah ti capisco…prima di essere una sadica autrice sono stata una povera lettrice çç! Freniamo un attimo…ora, Seth non sarà uno stinco di santo… ma ti assicuro che il povero malcapitato è all’oscuro di parecchie cose! Ciò non toglie che combinerà casini XD! Però puoi fartelo stare simpatico, è accettabile! Eh purtroppo mi sa che ci hai visto giusto e la mente bacata è la mia non la tua…ma ho un’ottima spiegazione per tutto! Un bacio!

 

Fiamma90: beh almeno sappiamo una cosa…la tua sensibilità è decisamente più grande di un cucchiaino da the, riesci a provare due emozioni insieme XD! Ah…mi sarebbe piaciuto avere fratelli solo per rotolarmi sui divani, giuro! Aw, amora anche me ti vuole bene! Ps I MM torneranno prestissimo! Promesso!

 

Nefele: Addirittura perfetta, via non esageriamo che ultimamente mi ha capitato di leggere cose ben migliori di questo trogolo qui! Se hai problemi per le foto posso solo dirti una cosa…non arrenderti ce la puoi fare! Grazie tantissimo, un bacio!

 

Amy: XD eccola la emi che mi sbava sul generale (e te credo!) XD non che Seth sia l’immagine della purezza ma sono sicura che è certamente una compagnia migliore di un fratello che ti dice che sei scema! çç me piange per Ronnino! Draco…beh,l’hai visto dov’è finito no?XD! Sono sicura che la tua falsa morte sia riuscita alla perfezione!

 

Greweasley90: Ora devo dire la verità, essendo io fissata con l’inglese ho sempre l’impulso di scrivere il tuo nome con due , una per grew e una per Weasley XD sarò scema! tre volte al giorno? Praticamente ci paghi l’affitto su EFP! Eh, anche James ritiene che lui e C.j. sarebbero una coppia perfetta a quanto pare…un bacio!

 

Flyingstar16: *guarding spaventata arma contundente* per carità d’Iddio metti giù codesto affare! …i verbi saranno la mia disfatta, io me lo sento! Maledetto toscano! Eh sì, un po’ monotono era…e penso che continui ad essere…! Un bacio!

 

Cloud89: grazie mille ^^ sei molto gentile, me è sempre veloce…più o meno

 

Saty: Oddio, mi hai preso la nonnite O.O fate a gara a chi scrive la recensione più lunga! Bene bene, mi piacciono le recensioni lunghe! Io sto bene ora, grazie mammina (dopo la nipota e la nonna mi sono trovata anche la mamma) cerca solo di non schiattare a forza di tenerti il magone, che ultimamente mi sembri fragilina…! Ribadisco io do ragione a Ash, anche se è vero che Ron sta in quelle pietose condizioni, ma era suo dovere accertarsi della cosa *zia emozionising* aw, anche io voglio tanti pargoli rossi che si rotolano sul pavimento!! XD tranquilla, quella di Matt era solo una perfetta imitazione della Cooman senza oscuri scopi malefici, stavolta sono stata magnanina! XD la storia di Herm e Ron prima che copulassero è abbastanza incasinata…non che dopo si sia alleggerita…! Nu, gradisci Seth? Suppongo tu stia per Dean allora…! Un bacio grande mamma!

 

PazzaWendy: Ecco un'altra che entra nel mio fan club *passing bandierina ‘Trey 4ever’* com’è bellu…ok, basta l’attimo di puro piacere è terminato! Uhm…la tua teoria mi piace…siamo sulla stessa linea d’onda…ci sei quasi su tutto! Rivoluzione industriale? Aspetta d’arrivare a quella francese…*oding* io ci son su adesso! XD se vuoi il prossimo chap te lo passo direttamente in vena! Un bacio!

 

Tek il legno: Piccolo orso? Shon stata brava che ti ho messo l’amore tuo nel capitolo? Sei felice? *fisching trombetta* lo sho che Ron è tanto bravo…è veramente un piccolo orsetto peloso!! Un bacio!

 

Evanescense88: grazissimissimissimissime ^^!

 

Blacksmile: Sì son stata a casa con la febbre…a 39 e delirando! Preferivo la scuola .___. ! Ma cara, io i complimento li apprezzo sempre, sono molto egoista e piena di me da questo punto di vista XD! W le cattivone e le connessioni mentali! Un bacio!

 

Ginny89Potter: Tutto è stato congeniato nei minimi dettagli…se Diego è così figo è perché deve essere il degno compare di James ^^ hanno Hogwarts ai loro piedi! Sì, che si riprende, Herm è forte!! Anche io sono curiosa di sapere di Draco (whuahuahuahua in realtà io so!) un bacione anche a te!

 

Chichi: Te lo dico da autrice onnisciente…continua a scippare Micheal e Sarah…ti conviene XD! Non so se il progetto che ho in mente andrà in porto ma in ogni caso è giusto che tu lo sappia, continua a shippare la coppia e non resterai delusa! Un bacio gossho!

 

Emmaerupert: ho già mandato la tua domanda d’ammissione all’ufficio! Ma sì, l’importante non è capire le parentele…è fare macello! Più siamo più ci si diverte! XD ci credo che Alex e Seth non te la contavano giusta, guarda cos’hanno combinato ora! Non era morto…perché la mia mente è molto più contorta di così XD tutto a suo tempo mia cara! Un bacio!

 

Simona: Sono di nuovo in piena forma *mostring muscoli* grazie per tutti i complimenti, sia per il chap che per le foto ^^ un bacio!

 

Mary Cry: se mi scrivi recensioni così mi fai morire d’infarto perché sembra che tu stia per morire da un momento all’altro XD! Faccio quello che posso amora, ma non sono Mandrake!

 

Pinkstone: XD ma che fai cerchi di corrompermi? Nun si fa! E comunque Seth è buono…l’hanno solo cresciuto un po’ torto ecco tutto…cosa ci si poteva aspettare! Consolati perché tecnicamente non è un infiltrato! O.o in che senso non tifi per Diego? Non sai quanto mi solleva vedere che la psicologia che adotto sui personaggi si vede! A volte quando leggo frasi del tipo ‘per una volta non è la solita eroina ma una donna in profondo schok’ dico…esattamente! Mi commuovo proprio! Un bacio!

 

GiulyWeasley: çç nons sento già la tua mancanza!! Tonna prestu!!! *ricomponising* dicevamo…se io fossi in Ashley mi sarei mangiata sia Ron che Harry senza molti problemi u.u sarà che sono una donna violenta! Eh sì, ormai si può dire tutto tanto hanno capito! Comunque *giosiscing* hai visto che c’è pure lo zio Malfy *indiching collina* ecculo! Ceciland è veramente un bel posto…magari ti invito qualche volta! ** uh shì, c’era pure Nathan, che cosa bella!! *esaltising* XD calma Julie Ann, ho già troppi personaggi ma prometto che prima o poi la farò risbucare da qualche parte! Il mio amoro bello Ricky ** nons non mi far di nulla che mi perdo sennò…il mio amoro ** un bacio nons!!

 

Joannadellepraterie: XD erano belli per lo meno? Sono sicura che Ron ha dei bellissimi gusti! Un bacio enormosissimo perché è bello vederti fuori dalla prateria ogni tanto!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 8
*** Getting Together ***


Matt si dondolò sui piedi allungando il collo oltre l’angolo del corridoio

               GOING AHEAD‘N’COMING BACK

              

                            8. GETTING TOGETHER

 

And if there's no tomorrow
And all we have is here and now
I'm happy just to have you
You're all the love I need somehow     

 

                                                                         The corrs-Breathless

 

 

Matt si dondolò sui piedi allungando il collo oltre l’angolo del corridoio. Ingoiò il vuoto sentendo una goccia di sudore scivolare lenta sulla fronte e scosse un po’ la testa passandosi frustrato una mano tra i capelli tornando ancora una volta a sbirciare dietro l’angolo. Le sue guance si colorarono all’istante vedendola ancora lì, intenta a chiacchierare con alcune compagne di Casa: i suoi capelli sembravano brillare sotto la luce del sole e Matt rimase rapito a guardare ogni suo minimo movimento.

 

Si diede mentalmente dello stupido quando si accorse di star sorridendo nello stesso momento in cui sorrideva lei. Una volta per tutte si fece coraggio e prendendo un bel respiro profondo camminò deciso verso il gruppo di ragazze, si schiarì la voce per richiamarne l’attenzione.

 

“May?”

 

La bionda si voltò sorpresa e gli rivolse un sorriso non appena lo riconobbe “Oh Matt! Ciao”

 

Il ragazzo portò lo sguardo imbarazzato da lei alle altre ragazze che ridacchiavano concitate tra loro “Ehm…ciao” si grattò la nuca “Io-io mi chiedevo…pos-possiamo parlare…da…soli?”

 

May sorrise e arrossì ignorando le compagne che continuavano a ridacchiare e commentare la scena. “Certo”

 

Lui si illuminò “Grandioso! …c-cioè voglio dire bene, andiamo”

 

Matt si incamminò lungo il corridoio con May al seguito rigirandosi le mani in grembo nervosamente. Non appena svoltato l’angolo si voltò con un sorriso tirato verso la ragazza che continuava a sorridere incuriosita. Si schiarì nuovamente la gola e maledì mentalmente i geni Weasley sentendo le guance arrossarsi nuovamente.

 

“Ehm…ecco io mi chiedevo…pas-passavo per la Sala Comune stamani…sai, come tutte le mattine…dando uno sguardo alla bacheca, sì…sai di Hogsmeade…magari ti va…ti va di venirci con me?”

 

Rimasero qualche minuto in silenzio a fissarsi negli occhi, minuti in cui Matt sentì lo stomaco fare le capriole. Si umettò un labbro e inspirò profondamente.

 

“Se non ti va non fa niente, io…”

 

Inaspettatamente May si alzò sulla punta dei piedi e allacciando le braccia dietro al suo collo premette dolcemente le labbra contro le sue.

 

Matt spalancò gli occhi dalla sorpresa rimanendo spiazzato e del tutto impreparato a quel contatto. Rimase paralizzato a fissare il corridoio dietro di lei ma dopo qualche attimo di smarrimento chiuse gli occhi e posò incerto le mani sui fianchi di May approfondendo il bacio.

 

Lei fu la prima a staccarsi sorridendogli dolcemente mentre Matt rimase ancora qualche attimo intontito “Wow!” sussurrò lui “Lo devo prendere come un sì?”

 

May ridacchiò “Cominciavo a pensare che non me l’avresti chiesto”

 

Matt rimase a bocca aperta balbettando un po’ “Co-come scusa?”

 

Lei abbassò gli occhi imbarazzata e prese una ciocca bionda giocherellandoci, Matt rimase rapito a guardare le sue dita giocare con i fili biondi “Me ne sono accorta quando sono venuta da te dopo l’estate”

 

Matt spalancò ulteriormente la bocca “Te-te ne eri accorta? Ma…ma com-perché non hai detto niente?”

 

May gli pizzicò il naso ridacchiando in un modo che lui trovò adorabile “Sarebbe stato troppo facile, no?” Matt le lanciò un’occhiataccia “E poi non ero sicura, pensavo che anche Micheal…”

 

Matt sbiancò di colpo e si passò una mano sulla faccia imprecando sottovoce, May si portò una mano alla bocca “Lui non lo sa?”

 

Matt si umettò un labbro”Sa…sa che mi piaci” si schiarì la gola “Non sa che ti ho chiesto d’uscire…”

 

Lei scosse la testa “Oh Matt”

 

“Lo so! Lo so che devo dirglielo ma è difficile! Finirò col litigarci e non voglio, è il mio migliore amico senza contare che è anche un parente!...oh cavolo mi ero promesso di non avvicinarmi a te!”

 

Lei lo guardò un po’ confusa e aggrottò la fronte “Non-non vuoi più uscire con me?”

 

“Cosa?! No, no, no, no, no io voglio uscire con te!” si affrettò a dire “Ma adesso devo dirglielo” sospirò frustrato abbassando la testa in segno di resa. Litigare con Micheal era veramente l’ultima cosa che avrebbe voluto.

 

May allacciò di nuovo le braccia attorno al suo collo lasciandosi andare amorevolmente contro di lui e gli stampò un bacio sulle labbra. “Possiamo dirglielo dopo la gita ad Hogsmeade?”

 

Matt fece uno dei suoi sorrisi più furbi e soffiò sulle sue labbra “Solo se mi dai un altro bacio”

 

La bionda non si fece aspettare oltre e richiuse di nuovo la distanza tra loro. Questa volta Matt la stinse maggiormente a sé, avvolgendola con le braccia. Con una mano giocherellò con la punta dei suoi liscissimi capelli e con il cervello in tilt riusciva solo a pensare che neanche una partita di Quidditch l’avrebbe fatto sentire così soddisfatto e appagato.

 

“Matt?” una voce incerta e incredula lo riscosse dal suo impegno e lo fece voltare allarmato. Sgranò gli occhi quando si trovò davanti la sorella che lo fissava basita con i suoi grandi occhi verdi. Lanciò uno sguardo a May da sopra la spalla e la vide mordersi un labbro leggermente arrossita.

 

“Che stai combinando?” tornò alla carica Sarah che non gli aveva tolto gli occhi di dosso per tutto il tempo. Lui la guardò per qualche secondo e disse l’unica cosa che gli sembrava importante al momento.

 

“Non dirlo a Micheal!”

 

Sarah spalancò ancora di più la bocca e portò il suo sguardo su May che alle spalle di Matt faceva di tutto pur di evitare il suo sguardo. “Non dirlo a Micheal?! Ma sei diventato scemo! Se lo scopre ti ammazza, ti soffoca nel sonno, ti strangola…”

 

“Sì, grazie, ho afferrato il concetto” disse annuendo. Sarah continuò a guardarlo come se si fosse trasformato in un enorme alieno blu e Matt sospirò “Senti, non è che non voglio dirglielo solo…non ancora, cioè è appena successo e io…noi…insomma…”

 

 

May intervenne nella discussione “Pensavamo di dirglielo dopo la gita ad Hogsmeade di questo sabato”

 

Sarah alzò scetticamente un sopracciglio “Oh, furbo da parte vostra, sicuro che Micheal non vi noterà lì!”

 

Matt roteò gli occhi “Micheal non ci va mai se non ci vado io. Basterà solo che lo eviti e tutto andrà a meraviglia. Per favore Sarah, non dirglielo”

 

La ragazzina sospirò incamminandosi lungo il corridoio “E va bene”

 

“Grazie!” le urlò dietro il fratello. Sarah continuò a camminare pensierosa mordendosi il labbro inferiore. Pensava che quella faccenda si stava trasformando in un gran casino e in cuor suo sapeva che avrebbe fatto meglio a non entrarvi. Aveva il bruttissimo presentimento che quel piano geniale non avrebbe funzionato affatto.

 

                                                                                       *

 

Ron posò la tazza di caffè sul tavolo, il rumore che provocò sembrò quasi assordante in tutto il silenzio della casa. Sospirò fissando senza particolare interesse la cucina davanti a sé. L’orologio appeso alla parete era l’unica cosa che gli dava la certezza che qualcuno non avesse fermato il tempo con un incantesimo. Il ticchettio tagliava la quiete aspramente.

 

Le sue attente orecchie da Auror si fecero attive aspettando senza scomporsi, dopo qualche secondo Ashley entrò dalla porta e gli rivolse uno sguardo dolce e malinconico. Ron alzò brevemente gli occhi su di lei e spinse una tazza dalla sua parte. Lei sorrise.

 

“Come mai tenevi una tazza in più?”

 

Ron alzò le spalle umettandosi un labbro con lo sguardo vacuo “Sapevo che saresti passata”

 

Ashley si sedette davanti a lui e gli prese una mano tra le sue stringendola forte, ne baciò il palmo e lo guardò negli occhi. Ron sorrise brevemente lasciando che giocasse con le sue dita lunghe.

 

“Ti ricordi quando Hermione credeva che la tradissi con te?

 

Ashley ridacchiò appoggiandosi su un gomito “Sì, era furiosa. Non capisco come le fosse venuta in mente una cosa del genere, avevate già tre figli!”

 

“Ed era incinta del quarto!” risero insieme “Lei è sempre stata la mia migliore amica, poi è diventata mia moglie. Non ci sono mai state altre ragazze nella mia vita oltre lei, Ginny…e Lavanda, ma lasciamo stare questa storia. Quindi contando che non ho mai avuto un’amica vera…”

 

Ashley alzò un sopracciglio con mezzo sorriso “Senza offesa ma non ci tengo a essere la nuova signora Weasley”

 

“Non lo sarai, almeno non per mano mia” disse Ron seriamente “Io amo Hermione, io voglio solo lei”

 

Ashley trattenne a stento le lacrime e gli prese nuovamente la mano “Per questo non devi mollare, tesoro. Lei tornerà presto”

 

“Mi manca così tanto” sussurrò lui in tono melanconico e a Ashley ricordò tanto Dean quando era piccolo e si lamentava perché non poteva avere un nuovo giocattolo.

 

Lei si morse un labbro distogliendo lo sguardo “E senti un dolore lancinante nel petto, una sensazione di vuoto attorno,come se non potessi più respirare, come se metà del tuo corpo se ne fosse andata per sempre”

 

Ron la fissò brevemente amareggiato “Lui tornerà presto”

 

Una lacrima impertinente scese sulla sua guancia subito asciugata da lei “Vorrei tanto crederci, Ron”

 

“Ti ho mai mentito?”

 

Ashley si alzò dirigendosi verso la finestra senza rispondere, sospirò e si passò una mano tra i capelli. Puntò gli occhi smeraldo su di lui che era rimasto seduto a guardarla e incrociò le braccia al petto. “I bambini sono da tua madre”

 

Ron annuì brevemente “Stanno bene?”

 

“Hanno visto Draco sulla collina”

 

Ron si voltò di scatto verso di lei con gli occhi sbarrati “Cosa?!”

 

Lei si limitò ad annuire “Già. Ma noi non abbiamo fatto in tempo, si è smaterializzato”

 

“Oh Ash” Ron si alzò di tutta fretta per abbracciarla e Ashley si lasciò andare contro di lui appoggiando la testa contro la sua spalla larga. Lui le posò un bacio sulla fronte cullandola tra le sue braccia, affondò il viso tra i suoi capelli respirando il suo profumo. Ashley si mosse inquieta tra le sue braccia.

 

“Ron…che stai facendo?”

 

“Mh?” Ron si riscosse come appena svegliato e affondò lo sguardo negli occhi confusi di Ashley, resosi conto di quello che stava facendo spalancò la bocca e la lasciò andare arretrando di un passo. “Oh mio Dio” disse lentamente “Oh mio Dio Ashley…scusami io…è che lei…”

 

Ashley non esitò ad abbracciarlo di nuovo quando lui cominciò a piangere silenziosamente. Lo strinse forte a sé e lo fece sedere, sedendosi a sua volta sulle sue gambe. Cercò di calmarlo cullandolo e zittendolo gentilmente. “Non è niente Ron, non è niente”

 

Lui emise un singhiozzo soffocato e affondò il viso nella sua spalla “Io voglio solo stringerla di nuovo a me, sentirla di nuovo mia”

 

Lei gli accarezzò la nuca come se fosse un bambino “Hermione è la donna più forte che conosca, e sono sicura che anche lei non vede l’ora di riabbracciarti. E’ solo spaventata ma ti ama e vuole stare con te”

 

Ron tirò su col naso e girò la testa evitando di guardarla negli occhi “Va’ a casa Ashley. Tanto tra poco devo tornare in ospedale”

 

“Sei sicuro?”

 

Ron annuì e Ashley lo carezzò sulla testa in segno di saluto “Io ci sono per qualsiasi cosa, sono qui per il mio amico Ron”

 

Uscì dalla casa con un groppo alla gola, sperava davvero che Hermione si rimettesse in fretta, non sopportava di vedere Ron ridotto in quello stato. Non sopportava di vedere Ron come lei. Si diede mentalmente della stupida per non essere riuscita a dimenticare un ragazzo che aveva frequentato per qualche mese dopo tutti quegli anni. E lei era una donna adesso.

 

Scosse la testa continuando a camminare lungo il marciapiede e quando fu abbastanza vicina alzò gli occhi da terra verso casa sua, che stava dall’altra parte della strada. Il suo cuore mancò un battito quando il suo sguardo incrociò una capigliatura bionda. Rimase paralizzata a guardare quell’uomo che a sua volta stava immobile a fissare casa sua.

 

“Draco…” sussurrò quasi senza fiato non riuscendo a muovere un muscolo. Cominciò a correre in mezzo alla strada presa dall’istinto, scansando le macchine che suonavano il clacson furiose. Quando riuscì ad arrivare dall’altra parte di lui non c’era più traccia.

 

Tirò pugni e calci in aria frustrata, l’aveva mancato di nuovo e stavolta ci era andata più vicina che mai. L’aveva visto bene. Aveva visto il ricordo di un ragazzino un po’ presuntuoso svanire per far posto all’uomo che era diventato adesso.

 

Rientrò a pezzi a casa sua e silenziosamente prese una foto dal mobile del salotto, si accoccolò sul divano e sfiorò il vetro della cornice con le dita.

 

“E’ bello rivederti, amore mio”

 

                                                                                 *

 

La Sala Comune era completamente deserta, neanche i fantasmi si erano degnati di farci una capatina. Non un solo rumore si udiva per tutta la stanza, dal ritratto della Signora Grassa ai dormitori. Solo due ragazzi se ne stavano fermi e immobili sul divano, i gomiti appoggiati sulle cosce e lo sguardo vacuo. Entrambi soffiarono all’insù per mandar via i capelli rossi dalla fronte.

 

“Sembra che abbiamo un problema”

 

Micheal fece una smorfia rimanendo perfettamente immobile nella sua posizione, girò solo gli occhi verso il fratello “Già. In che casini ti sei cacciato stavolta?”

 

James alzò la testa appoggiata sulle mani e lo guardò stupito e offeso “Non ho combinato nulla!”

 

“Donne?” ritentò il fratello con l’aria di uno che la sa lunga.

 

James corrugò la fronte leggermente indispettito “E tu come lo sai?”

 

L’altro si limitò ad alzare le spalle fissando il vuoto davanti a sé “Sei troppo prevedibile e scontato. Fammi provare ancora: C.j.?”

 

James sbraitò frustrato “Oh, ma insomma! Da quando ti fai gli affari miei, che in quanto miei dovrebbero restare tali?!”

 

“Non me li faccio” ribatté il fratello seccato “Sei tu che sei un’idiota e ti sei fatto fregare una come lei da sotto il naso”

 

James aprì la bocca per ribattere ma fu costretto a richiuderla non trovando niente da obiettare. Suo fratello aveva ragione e lui lo sapeva, era stato uno sciocco. Sospirò pesantemente. “Senti, possiamo seppellire l’ascia di guerra e parlare tra fratelli?”

 

Micheal si voltò stupito verso di lui “Sì…sì,certo”

 

Il più grande si schiarì la voce non sapendo da dove cominciare “Ecco io…sono un idiota”

 

Micheal alzò un sopracciglio e chiese in tono ironico “E dove sta la novità?”

 

James lo fulminò con lo sguardo e continuò “No, quello che voglio dire è che sono davvero un idiota! Ho sempre avuto C.j. sotto gli occhi, è stata lì tutto il tempo! Non me ne sono mai reso conto!”

 

Micheal rise scotendo la testa come ad indicare che era senza speranza “Beh, buongiorno James”

 

James si fermò un attimo immerso tra i ricordi “Sì, insomma…non che non avessi mai fatto pensieri impuri su di lei”

 

Il fratello più piccolo rise di nuovo “James!”

 

“Che c’è? Sono i geni di papà questi, non posso farci nulla! E poi non so se hai notato che gran culo che ha!”

 

Micheal annuì tra sé “Beh sì, e ha messo su anche due belle…”

 

“Micheal!” lo interruppe prima che potesse finire la frase cercando di non pensare a suo fratello che guardava la sua amica in certi punti.

 

L’altro si affrettò ad alzare le mani in segno di resa “Geni di papà…”

 

James sospirò riprendendo il discorso “Comunque il punto è che mi ero già accorto di lei” Micheal lo guardò scetticamente “Dico seriamente, da quando è venuta a casa nostra quest’estate”

 

Micheal rise e scosse la testa “Impossibile! Ci avresti provato spudoratamente anche davanti a noi, probabilmente l’avresti rinchiusa nel sottoscala non prima di aver fatto un incantesimo per rendere imperturbabile lo stanzino”

 

“Non sono così squallido!” sbottò James colpito nell’orgoglio.

 

Il fratello annuì lentamente “Oh sì, lo sei”

 

L’altro gli mandò un’occhiataccia scurendosi in volto e scosse la testa “E poi non farei mai una cosa del genere a C.j.”

 

“E così te la sei fatta portare via” disse Micheal incrociando le braccia dietro la testa.

 

“Non me la sono fatta portare via! E’ tutta colpa di quel deficiente di Coleman!” rispose James rosso in viso e colpito su un nervo scoperto.

 

“Beh certo” iniziò ironicamente Micheal “Fare il carino e trattare le ragazze come se fossero persone…dev’essere proprio pazzo quel tipo!”

 

James lo guardò strano “Ma che, tifi per lui?”

 

“Io tifo unicamente per C.j. che ti ricordo non è un premio in palio!”

 

James sbuffò lasciandosi andare contro lo schienale del divano “D’accordo grande genio, consigli?”

 

Micheal scrollò le spalle semplicemente “Falle capire che non è come tutte le altre e che non la vuoi solo per andarci a letto”

 

James esitò un attimo “Sì, ma io…”

 

Micheal roteò gli occhi “Diamine James, ce l’avrai un’autonomia di qualche giorno!”

 

James lo guardò male “Se proprio vuoi saperlo da quando si è messa con Coleman non sono più stato con nessuna!”

 

Micheal lo guardò qualche secondo per poi scoppiare in una fragorosa risata e rotolarsi sul divano con le lacrime agli occhi “Sei a secco da più di una settimana?! Oh ti prego posso dirlo a papà?”

 

James gli tirò una pacca sulla nuca “Certo che sei proprio scemo! Ne riparleremo quando comincerai tu, poi voglio vederla l’astinenza! Ma poi perché te ne stai qui invece di essere ad Hogsmeade?”

 

Micheal si scurì in volto e incrociò le braccia al petto “Di solito ci vado con Matt ma stamani quando mi sono alzato lui non c’era già più. Credo stia cercando di evitarmi e magari anche di nascondermi qualcosa”

 

James fece mezzo sorriso “E cosa dovrebbe nasconderti Matt? Ti è praticamente più fratello lui di quanto lo sia io!”

 

Micheal fece una smorfia “Ci piace la stessa ragazza”

 

“Oh” rimasero un attimo in silenzio finché James non si schiarì la gola “E’ sempre May?”

 

Micheal lo guardò basito “E tu come lo sai?”

 

“Perché devo raccattarti la mascella tutte le volte che è nei paraggi, ecco perché! Non sei l’unico ad essere ovvio qui”

 

Micheal storse il naso e si umettò un labbro pensieroso “Visto che siamo in confidenza…io lo temo abbastanza”

 

James corrucciò la fronte “Chi?”

 

“Matt” rispose semplicemente l’altro “Anche se abbiamo la stessa età lui sembra molto più grande e più maturo, io continuerò ad essere il piccolo pel di carota in eterno. Sappiamo già chi sceglierà tra i due”

 

James sorrise “Ci siamo passati tutti a essere il piccolo pel di carota, sai?”

 

Micheal lo guardò seccato con un espressione decisamente identica a quella di suo padre “Il tuo periodo dev’essere durato davvero poco!”

 

“Non direi, ma se c’è una cosa che ho in più di te è essere aperto d’orizzonti: non piaci a May? Chissenefrega! Ci sono altre mille ragazze in tutta la scuola”

 

Micheal fece un’altra smorfia scocciata “Non mi diverto a collezionare due di picche”

 

James gli fece un occhiolino “Se fai il carino e le fai ridere sono tutte tue. Io ci proverei”

 

“Stai cercando di fare di me il nuovo playboy di Hogwarts?” disse poco convinto guardandolo di sbieco.

 

James rise e gli tirò un buffetto sulla spalla “Cerco di mantenere alto il nome della famiglia. Parla con Matt e smuoviti con le donne, ok?”

 

Micheal abbozzò un sorriso “Solo se tu provi a riprenderti C.j.”

 

“Sputerò sangue pur di riaverla!”

 

Micheal gli tese una mano “Affare fatto?”

 

James la prese con un sorriso “Affare fatto!”

 

                                                                             *

 

Alex aveva accettato volentieri l’invito del biondo Serpeverde ad andare ad Hogsmeade. Per questo era rimasta piuttosto sorpresa quando, mentre stava per salire su una carrozza, Seth l’aveva presa per un braccio e trascinata via dalla folla. Alex aveva sorriso e lo aveva seguito fino a trovarsi lungo le sponde del lago.

 

Avevano così preso a camminare lungo la circonferenza del Lago Nero, ogni tanto si fermavano a guardare i tentacoli della piovra gigante affiorare in superficie per poi tornare negli abissi. Alex si voltò verso il ragazzo che le camminava a fianco e ne studiò il profilo. Aveva un’aria così misteriosa che non poté che rimanerne incantata. Lui dovette accorgersene perché la guardò con la coda dell’occhio facendole distogliere lo sguardo.

 

“Sai, ancora non capisco bene perché non siamo andati ad Hogsmeade e mi hai portato qua. Stai tentando di rapirmi o cosa?”

 

Seth fece un mezzo sorriso continuando a camminare “Frena rossa, non sono il tipo da fare certe cose. Non mi piace stare in mezzo alla massa, non si può parlare e si finisce con lo stressarsi. Non senti com’è tutto tranquillo qui?”

 

Alex sorrise semplicemente senza trovare niente da ridire. Avere il parco di Hogwarts tutto per loro non era cosa da poco, e non le importava di avere attorno altra gente, voleva solo stare con lui. Lo trovava troppo interessante per non studiarlo attentamente.

 

Ad un certo punto Seth si fermò e si lasciò andare contro il prato fresco e umido mettendo su un’espressione di puro piacere. Alex si sedette al suo fianco e sorrise guardandolo nella sua beatitudine.

 

“Mi piace questo posto. E’ come se tutta la natura ti cullasse come un bambino” disse lui tenendo gli occhi chiusi e espirando profondamente i profumi che li circondavano.

 

Alex ridacchiò dondolandosi come una bimba “Non sapevo fossi anche un poeta, Mr Ice”

 

Seth sorrise ancora prima di aprire gli occhi e puntare il ghiaccio delle sue iridi su di lei. Alex si sentì quasi messa in soggezione da quegli occhi così magnetici e distolse in fretta lo sguardo arrossendo come era solita fare.

 

“Credevo che con me ti piacesse fare la spavalda”

 

Alex si voltò verso di lui un po’ spiazzata e recupererò in fretta il suo caratterino “Solo se tu mi tieni testa, farlo da sola non è divertente”

 

Seth si girò su un fianco e si puntellò su un gomito “Mmmh, ho paura di farlo. Non vorrei avere una bambina imbarazzata sulla coscienza”

 

Lei accusò il colpo arrossendo leggermente e alzò un sopracciglio scetticamente “Perché tu ne hai una?”

 

Seth rise scotendo la testa “D’accordo dolcezza, colpito e affondato”

 

Alex si morse un labbro e sfociò in un sorrisino “Davvero? E che cosa ho vinto?” chiese avvicinandosi a lui con fare birichino. Lui si limitò a sorridere divertito e appena fu più vicina la spinse a schiena a terra ridacchiando insieme a lei. Il suo viso si avvicinò pericolosamente al suo e delicatamente soffiò sulle sua labbra.

 

“Non tentarmi, rossa, posso essere davvero un cattivo ragazzo se provocato”

 

Lei lo stuzzicò strusciando la sua gamba contro il polpaccio del ragazzo “Sei così ingenuo, non hai capito che sto cercando di tirare fuori il peggio di te?”

 

Lui rise affondando il viso nel suo collo, il suo respiro le solleticava la pelle “Io sarei l’ingenuo? Che faccia tosta! Va bene, se sono un ingenuo mi comporterò come tale”

 

Prima che lei potesse dir altro il ragazzo si tirò su a sedere allontanandosi da lei con un sorriso beffardo. Alex lo guardò a bocca aperta. “Adesso ti metti a fare il bravo ragazzo? Lo sai che non ci crede nessuno, vero?”

 

Seth alzò un sopracciglio con sguardo serio “Io mi ricomporrei se fossi in lei, signorina, non è consono a una ragazza della sua età rotolarsi tra l’erba con tale disinvoltura. Non vorrà che qualche giovanotto possa approfittarsi di lei”

 

Il sorriso sulle labbra di Alex si spense all’ultima frase di Seth. Si alzò a sedere di scatto e abbassò la testa facendo sì che i suoi capelli scivolassero in avanti istituendo una sorta di barriera attorno al suo viso. Seth la guardò confuso sentendosi notevolmente a disagio.

 

“Alex? Ho detto qualcosa che non va? Io stavo scherzando…”

 

Lei scosse la testa e gli mostrò di nuovo il suo volto più rilassato di quanto si aspettasse ma notevolmente amareggiato. Fece un debole sorriso. “No, è tutto a posto. Sto bene”

 

Lui annuì non sapendo cos’altro fare, lanciò un’occhiata alle sue spalle “Vuoi tornare al castello?”

 

Alex fece di no con la testa “No. No è che io…ti sei mai sentito così triste che faresti qualsiasi cosa pur di sentirti bene senza pensare a niente”

 

Lui la guardò un attimo perplesso e sorrise annuendo lentamente “Sì” disse con voce bassa “Più di una volta”

 

“E…” esitò lei “…e cos’hai fatto per stare meglio?”

 

Il sorriso di Seth divenne malinconico mentre i suoi occhi guardavano la superficie calma del Lago. Rimase in silenzio ancora per qualche secondo e rispose senza guardarla negli occhi “Non credo tu voglia davvero saperlo”

 

“Invece sì” disse decisa “Voglio saperlo. Voglio stare bene”

 

Seth incrociò il suo sguardo e sospirò “Ho fatto…ho fatto quello che qualsiasi uomo farebbe. Il rimedio più vecchio che si conosce contro la tristezza. Il contatto fisico ti annebbia il cervello per un breve momento, e i tuoi problemi non esistono più”

 

Alex lo fissò in silenzio rimuginando sulle sue parole “E ti ha aiutato? Ti ha fatto dimenticare ciò che ti tormentava?”

 

Lui la fissò e scosse la testa “Non credere che serva a molto, il sesso non crea felicità, dona solo qualche momento di pace. Ad ogni modo non è roba per te”

 

Lei lo guardò speranzosa trattenendo le lacrime “Mi…mi basterà anche un momento di pace”

 

Seth si voltò di scatto verso di lei fissandola incredulo. Non voleva credere a quello che gli stava proponendo “No. Non credo proprio, dolcezza, non te lo lascerò fare. Non ti puoi permettere una cosa del genere”

 

Alex s’incupì “Cos’è, io no e tu sì? Che razza di scemenza! So decidere benissimo della mia vita, e voglio stare bene per qualche ora! Tu non sai cosa mi è successo, non sai quanto sto male!”

 

Lui serrò forte la mascella “Non so cos’è successo ma farlo non cambierà la tua situazione! Non sei ancora pronta a…” scosse la testa “Non scherziamo, non mi conosci nemmeno!”

 

Lei non demorse “Quello che conosco di te mi basta, non ti sto chiedendo di sposarmi! Io voglio farlo!”

 

Seth si alzò in piedi e si scrollò i fili d’erba che gli erano rimasti addosso “Trovati qualcun altro allora, non sarò io quello che ti farà rimpiangere di questo per tutta la vita”

 

Le lanciò un’ultima occhiata e si incamminò a passo lento verso il castello, lasciandola ancora lì seduta a riflettere sulla loro conversazione. Si fermò solo richiamato dalla sua voce.

 

“Non voglio nessun altro!”

 

Si voltò nuovamente verso di lei e rimase pietrificato quando scorse le numerose lacrime sul suo viso. Tornò indietro sospirando e maledicendosi mentalmente, la fissò negli occhi ora lucidi e umidi. Lei chiuse forte gli occhi per lasciare che altre lacrime scendessero sul suo viso e li riaprì lentamente puntandoli nei suoi sussurrando.

 

“Ti prego, fai l’amore con me”

 

                                                                                       *

 

Harry rientrò esausto dopo un’intensa giornata di lavoro. Si stropicciò lentamente gli occhi e si lasciò andare sul divano sperando di non doversi alzare mai più. Decise che ne avrebbe fatto il suo habitat naturale, avrebbe richiamato cibo e acqua con un incantesimo e avrebbe goduto delle gioie della televisione.

 

Un rumore di passi per le scale lo riscosse e sorrise vedendo entrare Ginny nella stanza coperta solo da un lungo asciugamano bianco, i capelli rossi ancora umidi e scomposti sulle spalle. Fece un lungo fischio richiamando la sua attenzione.

 

“E’ la migliore visione che ho da settimane, amore”

 

Ginny rise e si avvicinò a lui sedendosi sul bordo del divano. Gentilmente gli accarezzò i capelli corvini che non facevano altro che risaltare gli occhi smeraldo e sorrise stancamente.

 

“Sapessi quanto mi manchi ultimamente, coi turni che facciamo non riusciamo a stare insieme neanche cinque minuti”

 

Harry abbozzò un sorriso stanco “Stasera sono tutto tuo, niente reperibilità. Solo non strapazzarmi troppo, sto morendo dal sonno e dalla stanchezza”

 

Ginny posò una mano sulla sua guancia “Perché non vai di sopra a farti un bagno,mh? Ti rilassi un po’ e poi andiamo a letto insieme”

 

Lui si tirò un po’ su appoggiando la schiena contro il bracciolo e l’attirò di più a sé fasciandola con le sue forti braccia “Che ne dici se ce lo facciamo insieme il bagno rilassante? Non sono sicuro di riuscire ad insaponarmi bene la schiena da solo”

 

Ginny rise e lo baciò su una guancia “Ma se ho appena fatto una doccia”

 

Harry sorrise furbescamente “Sono sicuro che sei ancora molto sporca, dopo una giornata di duro lavoro, lo stress accumulato, i via vai da casa di tua madre e di Ron…te lo meriti proprio un altro bagno caldo con tanti sali rilassanti e candele profumate”

 

“Dimentichi la schiuma” disse lei pizzicandogli il naso.

 

“E la schiuma” concluse lui con un sorriso. Rimasero a fissarsi negli occhi per qualche secondo come se stessero leggendo un libro, comunicando senza il bisogno di parole. Harry però sentì l’irrefrenabile bisogno di dirle una cosa.

 

“Ti amo”

 

Ginny lo guardò dolcemente e gli accarezzò una guancia, ripercorrendo con la mente tutta la loro storia e ringraziando il cielo che lui fosse ancora lì con lei, che non l’avesse lasciata per sempre. Lottò contro le lacrime nonostante un lieve sorriso.

 

“Ti amo anche io”

 

Appoggiò la testa fulva sul petto lavorato di Harry e si rilassò contro di lui che intanto le aveva cinto la vita con le braccia. Sospirò pesantemente e accarezzò il braccio di Harry stretto attorno a lei.

 

“Chissà come stanno Matt e Sarah. Mi mancano così tanto, a volte la casa è così vuota senza di loro e quando tu non ci sei mi sento persa”

 

Harry annuì e sospirò “E pensare che non volevamo altro che la casa tutta per noi”

 

Ginny ridacchiò “Mi pare che ci siamo divertiti, mi sbaglio?” lo sentì ridacchiare come lei “Spero che Sarah si sia ambientata bene, era così preoccupata!”

 

Harry rise e scosse la testa “Oh questa mi sono dimenticato di raccontartela! Matt ha spedito una lettera dove dice di essere totalmente shockato dal comportamento di Sarah. Pare che la tua dolce e quiete figliuola stia urlando e ironizzando contro chiunque la critichi per il suo cognome e l’altro giorno ha schiaffeggiato Micheal”

 

Ginny si alzò di scatto a sedere guardando Harry che se la rideva sotto i baffi “Stai scherzando? Ha schiaffeggiato Micheal?! Non ci credo!”

 

“Oh credici, perché Matt mi ha scongiurato di non dirti il tipo di parole che ha usato Sarah per esprimere il suo disappunto. Dice che se la senti parlare in quel modo ti verrà un infarto”

 

Lei rimase basita e scoppiò a ridere “Ah! Lo sapevo che aveva preso qualcosa anche da me!”

 

Harry si aggregò alle risate “I geni Weasley non mentono, le donne della tua famiglia sono nate per urlare contro chiunque gli sbarri la strada”

 

Ginny si portò una mano al petto “Giuro Harry, sono commossa. Sapevo che dovevo aspettarmi tanto da quella bambina. La mia piccolina…”

 

Harry roteò gli occhi quando la sentì tirare su col naso “Oh andiamo, non ricominciamo con questa storia. E’ solo andata ad Hogwarts, non sta per sposarsi!”

 

Lei si asciugò qualche lacrima col labbro tremulo “Lo so, ma sembra ieri che mi hai messo incinta per la prima volta e sono già passati tredici anni! In men che non si dica finiranno la scuola, si diplomeranno, si faranno una famiglia, lasceranno la nostra casa…”

 

“Amore, Sarah è solo al primo anno…”

 

Ginny lo guardò male “E allora? Io ho conosciuto te al mio primo anno, e guardaci adesso!” si portò una mano alla bocca emozionata “Oddio, Sarah potrebbe già aver incontrato l’uomo della sua vita”

 

Harry scattò su a sedere leggermente shockato “Ehi, adesso stai correndo troppo! Non puoi fare questi discorsi ad un padre sulla sua piccola bambina innocente! Nessun uomo le si avvicinerà fino ai diciotto anni, te lo garantisco io!”

 

Lei alzò scettica un sopracciglio “Sicuro. E come la sorveglierai ad Hogwarts?”

 

Harry arrancò “Matt! Matt lavorerà per me! Sono sicuro che lo farà” disse annuendo

 

Ginny rise “Oh andiamo Harry, non essere sciocco! Quando io andavo ad Hogwarts Ron avrebbe ucciso chiunque mi si fosse avvicinato, eppure io e Dean riuscivamo benissimo a trovare dei posti dove…”

 

Si fermò guardando il marito scurirsi in viso “Risparmiami i dettagli, vuoi?”

 

Lei gli stampò un bacio sulla bocca “Scusami amore. Allora questo bagno?”

 

Lui si illuminò e la prese in braccio strappandole un urletto e cominciando a salire le scale di tutta fretta. Al piano di sotto adesso si potevano solo udire le risatine dei due coniugi che di godevano il privilegio di una casa deserta.

 

                                                                               *

 

Seth rigirò lo sguardo per la stanza sapendo che sicuramente aveva fatto la cosa sbagliata. Il punto è che non era riuscito a resisterle, lei l’aveva praticamente scongiurato di farla sua e il suo buon senso aveva lasciato il suo corpo all’istante. Posò lo sguardo su di lei che sul suo petto dormiva beatamente, i suoi lunghi capelli rossi lo ricoprivano come una coperta.

 

Sospirò pesantemente e si umettò un labbro non potendo far altro che sentirsi irrimediabilmente uno stronzo per essersi approfittato della situazione. Si sentiva così attratto da lei, ed era così sexy con la sua camicia che le ricadeva addosso senza un senso.

 

“Ehi, tutto ok?” la sua voce calda e delicata l’aveva risvegliato dal suo torpore e spostò i suoi occhi su di lei che lo guardava con un piccolo sorriso pigro. Lui si limitò ad annuire.

 

“E tu, come ti senti?”

 

Alex sorrise ulteriormente e si tirò un po’ più su puntellandosi su un gomito “Mi sento benissimo, ed è tutto merito tuo”

 

Seth sorrise brevemente ma voltò la testa da un’altra parte, Alex lo guardò confusa e si issò a sedere sopra di lui. “Qualcosa non va? Ti sei annoiato?”

 

Lui abbozzò una risata ritornando a guardarla negli occhi “Credimi se c’è una cosa che è proprio impossibile è che mi annoi in questi momenti. Stavo solo pensando che non è giusto, non dovevo farlo. Mi sono approfittato di te”

 

Lei rise e scosse la testa passando le sue mani sul suo caldo petto “Io direi piuttosto il contrario. Ne avevo bisogno, sul serio, e se potessi tornare indietro lo rifarei di nuovo. Mi sento così…leggera, è impossibile sentirsi tristi con questa sensazione addosso. Non mi importa quanto dura l’effetto”

 

Seth annuì e le accarezzò le cosce semi-coperte dalla sua camicia “D’accordo bellezza, ora però torna nel tuo dormitorio. Ti ho lasciato dormire più del dovuto e saranno già tutti rientrati dall’uscita al villaggio”

 

Alex sorrise e gli stampò un velocissimo bacio sulle labbra prima di scendere da lui e rivestirsi. Seth non si perse un minimo movimento di quello spettacolo sorridendo totalmente appagato. Quando fu completamente rivestita si incamminò verso la porta e fece un occhiolino al ragazzo.

 

“Ci vediamo domani a lezione, Vampiro”

 

Seth annuì con un sorriso che si spense non appena lei oltrepassò la soglia. Nessuna ragazza gli aveva mai fatto un effetto simile, le donne con cui era stato non gli avevano fatto provare neanche la metà delle emozioni che gli aveva dato lei. Si sentiva così strano.

 

                                                                                        *

 

Ron entrò tutto trafelato nella piccola stanza che precedeva quella di Hermione e lasciò il cappotto su una sedia. Si passò stancamente una mano sugli occhi promettendosi di essere forte prima di entrare là dentro e cercando di mascherare gli occhi rossi irritati dal pianto.

 

Aprì la porta con un sospiro e rimase impalato a fissarla. Hermione si era messa seduta sul letto, le mani in grembo e la schiena appoggiata alla spalliera. Non appena Ron entrò i loro sguardi si incrociarono e Ron seguì i suoi occhi color nocciola che con disappunto si fissarono sulla sveglia del suo comodino prima di tornare su di lui.

 

Ron sorrise tra sé e fece qualche passo dentro la stanza “Hai ragione, sono in ritardo. Ti sei preoccupata?”

 

Hermione rimase in silenzio ma fece un breve cenno col capo ad indicare di sì. A Ron veniva quasi da piangere di nuovo, trattenendo tutte le emozioni che stavano esplodendo dentro di lui si andò a sedere sulla solita sedia che ormai toccava le lenzuola di Hermione.

 

Ron le sorrise e Hermione si limitò a fissarlo negli occhi come se aspettasse di sentirlo parlare. Non si fece attendere più del necessario.

 

“Lo sai che sono sempre in ritardo, mi conosci così bene. Fossi in te mi sarei preoccupato se fossi arrivato puntuale” disse ridendo.

 

Hermione continuò a guardarlo come i bambini guardano gli adulti con curiosità. Ron le sorrise di nuovo facendo leva su tutto il suo autocontrollo per non toccarla.

 

“Sei l’unica persona che riesce a essere bellissima anche in un ospedale. Mi piace questo profumo, è quello che ti ha regalato mamma a Natale?”

 

Lei fece un piccolo cenno col capo, quasi inesistente ma a Ron bastò per sorridere furbescamente.

 

“Ah, ma allora oggi ti sei fatta bella per me, eh? Lo so che lo metti solo quando cerchi di sedurmi, quel profumo…come se ne avessi bisogno tra l’altro”

 

Hermione alzò lentamente una mano e la posò delicatamente sopra quella di Ron facendolo sussultare leggermente. Ron ingoiò il vuoto stupito dal suo improvviso gesto e lentamente girò la mano per prendere quella di Hermione nella sua. I loro sguardi si incrociarono di nuovo.

 

“Mi manchi tanto, sai? E ti amo. Ti amo da impazzire Hermione, e se ho fatto una cosa giusta nella mia vita è stata sposarti perché sei l’unica certezza che ho, senza di te sarei perso. Sono perso. Ti amo”

 

Hermione lo guardò come se lo stesse accarezzando con gli occhi e senza lasciare la sua mano calda appoggiò la testa contro la spalliera girandosi lentamente su un fianco. Ron cercò con tutte le sue forze di trattenersi ma una lacrima scivolo sul suo viso pieno di efelidi. Fu allora che lei lasciò andare la sua mano e con un certo timore e incertezza la posò sulla guancia di Ron per mandare via la lacrima. Lui sospirò forte e si appoggiò con la testa sul bordo del letto.

 

“Sono così stanco” si giustificò rilassandosi completamente contro la morbidezza del materasso. Hermione gli chiuse le palpebre con due dita nel modo più delicato possibile e lasciò la sua mano sulla testa fulva del marito. Ron quella sera dormì nel vero senso del termine per la prima volta dall’incidente di Hermione, sapendo che lei era lì con lui e non lo avrebbe mai lasciato.

 

                                                                              **

 

 

So di essere più in ritardo del solito ma il pc mi aveva abbandonato çç e non avevo possibilità di scrivere. Oddio a dire il vero ho fatto impazzire mia mamma che mi mettevo a scrivere su qualunque pezzo di carta mi capitasse sottomano XD

Spero sia piaciuto anche il nuovo MM!

 

Ad ogni modo mi piacerebbe mostrarvi un disegno di Maria *lucciching occhietti* me quando l’ha visto si è emozionata tantissimo! Quindi diciamo che questa settimana non mettiamo personaggi ma il disegno ^^

 

James&Cj

 

Non è bellissimo? **

 

Buona festa della donna!!! Ricorda, donna è bello!

 

Fiamma90: Grazie amora, a me alla fine non è dispiaciuto molto per James…se lo meritava!

KarmyGranger: Credo non tu sia l’unica che si è presa un infarto quando ha visto Draco (amoooro!) ti assicuro che c’è gente che aspettava quel momento da mesi! Ma io son perfida e vi faccio soffrire XD

Robby: Famiglie numerose ** la mia passione! Non capisco come possa la gente fare figli unici, è triste! ^^” io non vorrei tanto deluderti ma credo che il tuo tifo per Dean sia stato un po’…scosso…comunque non demordere che sai che non mi piace fare le cose semplici XD e ricorda…w lo zio Malfy!

Pk82: toto-scommesse XDDD effettivamente sarei veramente curiosa di sapere come vanno! Sono troppo curiosa! Spero solo di non deludere nessuno ^^” la mia mente è molto contorta!

Greweasley90: XD addirittura NTE1 hai letto? Pazza! Per quanto perfida sia lo sapete che da me l’happy ending è assicurato…ci sto troppo male sennò çç! Se devo essere sincera nemmeno io saprei per chi tifare tra Seth e Dean XD quindi ti capisco!

Simona: *impiantising 4 mani* vediamo se sono un po’ più veloce così?^^ io per ora voto carciofo, poi vedremo…se James fa il bravo…! Sulla faccenda Sarina e Michelino andiamoci piano che ancora non è il loro momento *nono* vero che Thea è favolosa? Io la adoro!

Carlottina: XD oddio, lo sai che anche io me lo sono immaginato un po’ stile Barman su quella collina?XD poi ci stupiamo che i bambini si spaventano! James è proprio un broccolo .____. Ora s’è svegliato questo! Ah Ron…non li fanno più i rossi d’una volta!

Nefele: XDD ma no, non ti arrendere! Sono sicura che ce la farai! Se io ho saputo trovare montagne di capelli rossi ce la fai pure tu!

Blacksmile: Adesso sto benino ^^ nuu nun corriamo, Seth non è un Mangiamorte! E’ figlio si Mangiamorte, quello sì! W lo zio Malfy!!

Edvige86: Tu cominci a capire la mia mente perversa…Dean e Seth…eccellente Smiters! No, Seth non è cattivo e ce lo ha appena dimostrato direi! Aaaw a me Sarah e Micheal mi piacciono troppo, ho in mente un piano troppo complesso per accantonarlo! Come si fa a non adorare James? Io mi chiedo come! Non si può! Più che altro io mi chiederei cosa aveva in circolo nel corpo mentre si è fatto la Parkinson…porello son veramente cattiva!

Nana92: Mah…io forse l’avrei fatto penare un pochino James…forse! Sarah piace tanto anche a me e sono felice che non sembri una Mary-Sue avevo paura di caderci come una pera cotta ^^”!

Nischino: XD Dev’essere il sangue Weasley che mescolato con gli ormoni femminili fa quell’effetto, sai?XD anche tu indecisa tra il bene e il male, qui va fatto un sondaggio non c’è verso! *pansy scapping da nischino* XD

Saty: Chiamala corta la recensione! XD non sono ben riuscita a capire se la tua fosse una recensione o una polemica femminista, tutta questa avversione contro jay…porello, vabò che non se la merita C.j. però non infieriamo! Trey ripieghino XDD, povero! *metting sali sotto il naso* su, riprenditi, vabbè che il ritorno dello zio Malfy è eclatante ma suvvia! In quanto a metafore devo dirlo, te a Petrarca gli fai un baffo! Greggi, agnelli, lupi, cobra…mah, speriamo che non ti abbiano dato roba pesa XD!

MaryCry: XD amora mia, non è mica una gara fare le recensioni, ognuno le fa come vuole l’importante è che siano sentite le cose dette!

Soni67: Il femminismo qui sale alle stelle XD come è giusto che sia! James non se ne può approfittare! ^^” eh…magari Alex ci fosse solo uscita con Seth

Flyingstar16: Tesoro, non ti consiglio di schematizzare nulla qui, perché c’è da perderci i capo! Io stessa ho fatto delle piantine e alberi genealogici che se qualcuno riesce a decifrare gli do un nobel! Non ti preoccupare quando tornerà te lo spiegherà lui perché si è smaterializzato

TekIlLegno: Greee, hai visto che il mio babbino mi ha ridato il pc?E c’è pure l’amore tuo *facing sisi* tanto lo sai che sono perfida e ancora non è arrivato IL momento! Arriverà, su pazienta un pochino!

PazzaWendy: Prima di tutto:hai visto come è caruccio Ben? ** io me lo spupazzerei tutto, amoro!! *calmising* dicevo, James ti ha fatto tenerezza?! Sul serio? Sei la prima che lo dice!

Joannadellepraterie: Grazie mille ^^ mi fa sempre molto piacere e anche se sei ripetitiva i complimenti non vengono mai a noia!

Mem:tu! TU! Portami Ricky immediatamente! XD scherzo! Ah, il professor Vitious che è stato beccato a…ah non te lo dico XDDD! Beh, nonostante il bell’aspetto di Trey *sbav* anche io tifo Jay! Mi fa troppa pena, e ci sono persone che nascono per stare insieme!

GiulyWeasley: Nons! Mi sei mancata in questi giorni çç non sapevo come contattarti! Ma ora sono qui, XD nons in astinenza di Ron/Herm…te li farò vedere di più, promesso! Te i baldi giovincelli li vuoi tutti, nonostante Ron sia il tuo preferito -____- ti rendi conto che invece di fare una recensione sembra un dibattito di ‘uomini e donne’? *sbrilluciching occhietti* bellu lo zio Malfy!!

Pinkstone: XDD dopo la tua concitata osservazione riguardo Seth deduco che ti piaccia abbastanza! E non ti ho ancora postato la foto -____- che tutti odierete, tanto lo so! XDDD Ora…ragioniamo…dopo sedici anni due persone che si amano si rincontrano…secondo te non si danno alla pazza gioia?

Ginny89potter: Io posso immaginare il trauma di Matt a sentir parlare la sorella a quel modo XD avrei pagato oro per esserci stata! Eh, qui con la geometria andiamo a nozze, tra triangoli e quadrati…

 

Un bacio a tuttissimi!! Zia Funkia!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 9
*** Wanna Stay With You ***


Se c’era una cosa che James sapeva fare decisamente bene era trovare C

              GOING AHEAD‘N’COMING BACK

              

                        9. WANNA STAY WITH YOU

 

Whatever you say, whatever you do
There will be good times waiting for you
Whatever you hear, I won’t disappear
I promise you that
I promise you that                                   Westlife- I promise you that

    

 

Se c’era una cosa che James sapeva fare decisamente bene era trovare C.j. Ormai per lui era diventata un libro aperto, la conosceva troppo bene per non sapere dove fosse e cosa stesse facendo, e sapeva benissimo che a quell’ora l’avrebbe trovata in biblioteca.

 

E infatti eccola là, seduta al suo solito tavolo tra due scaffalate enormi per stare più tranquilla. James sorrise tra sé guardando la sua schiena curva sul libro, i capelli scuri che scivolavano giù dalle sue spalle completamente presa da quello che stava facendo. Camminò silenziosamente dietro di lei e senza farsi sentire si sedette alle sue spalle facendo scivolare le gambe ai lati di quelle di C.j.

 

C.j sobbalzò spaventata sentendo il forte petto del ragazzo pressato contro la sua schiena e le gambe racchiudere le sue. Fece per voltarsi ma James la zittì dolcemente e lei si rilassò un po’ riconoscendo la sua voce. Si morse un labbro guardando di fronte a sé.

 

“Mi hai spaventato. Che ci fai qui?”

 

James sorrise vedendola così tesa, fece scivolare lentamente le mani sui suoi fianchi e accostò il viso alla pelle del suo collo soffiandoci sopra con delicatezza e sensualità. C.j. ingoiò il vuoto e aspettò che lui la degnasse di una risposta. James le sussurrò in un orecchio.

 

“Avevo troppa voglia di vederti e di stare con te” le rispose facendosi sempre più vicino, C.j. si sentì improvvisamente a disagio arrossendo all’inverosimile e cercò di allontanarsi da lui scivolando in avanti sulla panca.

 

“James, potrebbe vederci qualcuno e se dovesse passare Trey…”

 

James rise leggero e le sussurrò “Non mi interessa” le sue mani scivolarono dai suoi fianchi alle sue cosce tirandola gentilmente verso di sé. Le sue labbra morbide e carnose presero a torturarle il collo tra morsi e baci caldi, e lei non potette che cedere per qualche secondo alla tentazione di piegare la testa da un lato.

 

Sospirò profondamente inebriata dal piacere “Jay…”

 

Lui si tirò un attimo indietro guardando il suo viso dolcemente arrossato e la baciò sotto l’orecchio “Sei così bella”

 

C.j. riaprì gli occhi lentamente ancora un po’ annebbiata “Non dire stupidaggini e smettila di fare il cretino con me! Non sono una delle tue solite ragazze!”

 

James osò di più lasciando scivolare le mani nel suo interno coscia accarezzandole la pelle da sotto la gonna “No, no tu sei molto di più. Tu non sei solo bella, sei anche intelligente e semplice. E adoro il modo in cui ti mordi il labbro inferiore quando sei imbarazzata” lei reagì spontaneamente mordendosi il labbro e lui sorrise “Ecco, proprio così”

 

C.j. non smise di mordersi il labbro ma si lasciò andare contro al suo petto godendosi le carezze pigre che James le riservava. Voltò la testa verso di lui e i loro occhi, scuriti dalla lussuria, si incrociarono.

 

“Sei proprio uno stronzo” sospirò lei in un sussurro non sapendo come altro reagire; la sua parte razionale le urlava di alzarsi e schiaffeggiarlo ma lei rimase ferma, pressata contro il suo petto.

 

James sorrise furbescamente “E perché sarei uno stronzo?”

 

“Perché…” prese un po’ di fiato cercando di calmare i battiti accelerati “…perché so benissimo cos’hai in mente, ma stavolta non attacca Jay. Non ci riuscirai”

 

Lui sospirò distogliendo lo sguardo e si umettò un labbro “D’accordo, se vuoi che smetta…” fece per ritirare le mani ma le gambe di C.j. si chiusero con forza bloccandogliele sulle sue cosce. James sorrise beffardo e si allungò verso l’orecchio di lei che aveva ripreso a mordersi furiosamente il labbro.

 

“Io so cosa voglio e lo sai anche tu, e quello che vuoi decisamente non si chiama Trey Coleman”

 

C.j. inspirò profondamente prima di ribattere “L’unica cosa che voglio e non essere la solita ingenua che si fa fregare da un ragazzo e questo Trey non lo farebbe mai” si voltò con sguardo astioso verso James “al contrario di qualcun altro”

 

James fece una smorfia “Tu non mi hai ascoltato quando ti ho detto che voglio cambiare, eh?”

 

“Ti ho ascoltato” scosse la testa “Ma non voglio essere io a testare il tuo cambiamento. Trovatene un’altra James, sono sicura che non ci metterai molto”

 

James la fissò per un attimo incerto se parlare o meno e appoggiò la fronte contro la sua piccola spalla esitando ancora qualche secondo “Da quella sera, da quando ti ho detto che avrei messo la testa a posto, non ho più toccato una ragazza…”

 

“Adesso lo stai facendo!”

 

“…che non fosse te” concluse lui lasciandola un po’ spiazzata. C.j. riprese in mano la sua piuma e come se lui non esistesse continuò a scrivere sulla sua pergamena ignorandolo del tutto. James alzò un po’ la testa fino ad appoggiare il mento sulla spalla della ragazza e le cinse la vita con le braccia stringendola di più a sé, guardando la mano di lei muoversi a ritmo scandito sul foglio.

 

Cosa devo fare per riaverti indietro?”

 

C.j. non staccò gli occhi dal foglio neanche un minuto e la sua mano non si fermò ma continuò incessantemente il suo lavoro “Non c’è più niente che tu possa fare. Ho un ragazzo adesso, e anche piuttosto innamorato”

 

Lui serrò la mascella “Anche io sono un ragazzo innamorato!”

 

“No, tu sei solo egoista e non accetti il fatto di non poter avere tutto quello che vuoi” si voltò a guardarlo negli occhi limpidi per la prima volta da quando era arrivato “Il tuo è solo un capriccio, dopo che mi avrai avuta tornerai a comportarti come sempre”

 

James barcollò un po’ “No…no io non ti farei mai una cosa del genere! C.j. tu devi credermi!”

 

Lei fece un sorriso amaro “Già, come quando al terzo anno mi hai baciata su una guancia e hai detto che sarei stata l’unica a cui avresti dato un bacio. Due ore dopo ti ho beccato nell’aula di Trasfigurazione con Jessica Boots e quello decisamente non era un bacio tra amici”

 

“Avevo solo tredici anni!”

 

“Già” ripetè lei sconsolata “Avevi solo tredici anni”

 

E senza dire un’altra parola C.j. raccolse tutta la sua roba e si liberò dalla presa di James scavalcando la panca. Sospirò e gli lanciò un ultimo sguardo prima di camminare col suo solito passo svelto verso l’uscita della biblioteca. James sospirò e chiuse gli occhi, non si arrendeva e non l’avrebbe mai fatto. Se C.j. era riuscita a vincere quella battaglia, lui, era sicuro, avrebbe vinto la guerra.

 

                                                                                *

 

In un aula completamente deserta del corridoio che si raggiunge appena scesi dalla Torre Grifondoro, due ragazzi si godevano i loro dieci minuti di pausa quotidiana. May stava letteralmente incollata alle labbra del suo ragazzo che la stringeva a sé per la vita. Da quando erano usciti ad Hogsmeade non avevano fatto altro: si erano baciati ai Tre Manici di Scopa, a Mielandia, vicino al parco della scuola, in qualsiasi aula vuota e corridoio deserto.

 

Matt si tirò indietro e lei prontamente si sporse in avanti per riacchiappare le sue labbra. Lui si limitò a sorridere un po’ e si tirò nuovamente indietro strappandole un mugolio di disapprovazione.

 

“Aspetta un attimo, sto scomodo così” la prese per i fianchi alzandola di peso e la fece sedere su un banco alle sue spalle, posizionandosi meglio tra le sue gambe. Adesso i loro visi erano quasi al pari senza che Matt dovesse chinarsi su di lei. Si sorrisero.

 

“Così va decisamente meglio” disse riprendendo a baciarla con foga. May lasciò scivolare le mani dietro al suo collo e sospirò nella sua bocca.

 

“Tra quanto hai l’allenamento?”

 

“Dieci…minuti…” rispose lui tra un bacio e l’altro non volendo perdere tempo prezioso in chiacchiere inutili. May sembrò concordare perché lo tirò per il colletto della camicia ricongiungendo le loro labbra. Improvvisamente lei si staccò rimanendo sull’attenti verso la porta.

 

“Hai sentito?” chiese lei lasciando andare la camicia del ragazzo.

 

Matt alzò un sopracciglio “Cos…” si fermò di scatto quando sentì la voce del cugino in lontananza che lo chiamava. Cominciò seriamente a sudare freddo, incrociò lo sguardo con May che sembrava ancora più incerta di lui sul da farsi.

 

Lui cominciò confuso “Io non…non credo che dovremmo…non in questo modo…”

 

Lei si morse un labbro scendendo dal banco e distolse lo sguardo camminando allarmata per la stanza “Cosa proponi? E’ su questo corridoio e ci troverà di sicuro!”

 

“Io esco dalla porta e tu non ti muovi da qui, ok?”

 

May alzò un sopracciglio abbastanza scettica “E credi non ti chiederà cosa ci facevi qua dentro da solo? Sarà a due passi da quest’aula!”

 

Matt si illuminò “Tu ti fai trovare qui e io mi smaterializzo! Quando ci sei di mezzo tu non fa mai troppe domande”

 

“Matt, non ci si può smaterializzare nei confini di Hogwarts, senza contare che non sai smaterializzarti”

 

“Oh, giusto” disse sconfitto lui abbassando la testa in segno di resa. La porta scricchiolò appena rivelando uno spiraglio di luce, Matt prese velocemente May per un braccio e la fece aderire contro al muro dietro alla porta, appena in tempo per ritrovarsi davanti il cugino.

 

Micheal sembrò piuttosto sorpreso di esserselo trovato davanti subito aperta la porta e sobbalzò appena “Ah, sei qui. Ti stavo cercando”

 

Matt annuì appoggiandosi con un gomito sulla porta cercando di sembrare disinvolto “Ho sentito che mi chiamavi per il corridoio e stavo venendo da te. Che succede?”

 

L’altro lo guardò strano facendo un veloce giro con gli occhi all’interno della stanza “Pensavo volessi andare giù al campo per provare lo schema prima che arrivi tutta la squadra. Ma che ci facevi qua dentro da solo?”

 

Matt cominciò a sudare freddo “Che-che ci facevo? Come che ci facevo? Lo sai cosa ci facevo!”

 

Micheal alzò un sopracciglio guardandolo come se fosse pazzo “No” rispose lentamente “Per questo te lo chiedo”

 

“Giusto, sì. Mi allenavo” rispose lui sbrigativo annuendo freneticamente con la testa.

 

“Ti allenavi?” Micheal cominciava davvero ad essere confuso adesso e riportò curiosamente lo sguardo dentro la stanza cogliendone ogni minimo particolare “E a che cosa?”

 

“Incantesimi!” Matt si congratulò con se stesso per la sua prontezza di riflessi “Vitious mi ha consigliato di esercitarmi sul programma di quest’anno, ho qualche problema sai…”

 

Micheal incrociò le braccia al petto e si scurì guardandolo negli occhi “Ah capisco…immagino che consigliare al primo della classe ad Incantesimi di allenarsi perché ha problemi sia proprio da Vitious. Anche sabato ti stavi allenando, suppongo, dato che non ti sei fatto vedere tutto il giorno!”

 

Il tono aspro del cugino non gli piacque per niente e mandò un fugace sguardo dietro la sua spalla umettandosi un labbro “Senti…ci sarebbe una cosa che devo dirti”

 

Micheal lo sfidò con lo sguardo “Sentiamo”

 

“Io…insomma io…io ho dovuto accompagnare Jaron ad un appuntamento a quattro! Mi dispiace di non avertelo detto, non volevo lasciarti fuori e immaginavo ci saresti rimasto male”

 

Micheal lo fissò a bocca aperta “Tutto qui? E con chi sei uscito?”

 

Matt fece una smorfia annoiata “Che rimanga tra me e te, con Kelsey Kemp. E me ne stavo qua da solo perché probabilmente adesso mi starà cercando e l’ultima cosa che voglio è incontrarla”

 

L’altro lo guardò un attimo e scoppiò a ridere tirandogli una poderosa pacca sulla spalla “Sei proprio un deficiente! Lo sai che puoi dirmele queste cose, e figurati se mi importava che uscivi con la Kemp! Quella lì ha dei bicipiti e delle spalle più grosse di mio padre!”

 

Matt rise insieme a lui “Hai ragione, mi dispiace. Ehi, la prossima uscita al villaggio passiamo per il nascondiglio sotto Mielanda, ok?”

 

“Sicuro!” disse l’altro tutto eccitato “Allora, questo allenamento? Lo sai che James ci fa la buccia se non arriviamo per tempo”

 

Matt annuì con un sorriso e uscendo chiuse la porta alle sue spalle seguendo Micheal per il corridoio. Lo guardò scherzare come al solito, la sua faccia piena di efelidi chiare gli illuminavano il viso, tutto preso com’era a ridere di gusto. Lui gli rivolse dei piccoli sorrisi lungo tutto il tragitto non potendo far altro che sentirsi un vero verme.

 

                                                                                   *

 

 

James camminava soprappensiero per i corridoi con la scopa nella mano destra senza prestare la minima attenzione al resto della scuola. Una chioma rossa richiamò istintivamente la sua attenzione e sorrise quando riconobbe il fratello in compagnia del cugino che già con l’uniforme della squadra addosso si dirigevano verso il parco.

 

Con una piccola corsetta li raggiunse battendo loro sulle spalle e fece un gran sorriso a Micheal che ricambiò continuando a camminare.

 

“Allora com’è andata? L’hai trovata?” chiese curioso Micheal camminando accanto al fratello.

 

“Trovare l’ho trovata” James fece una smorfia poco felice prima di sospirare ed umettarsi un labbro “Ma non è così facile come credevo. E’ convinta che stia cercando di usarla e il suo Trey non lo farebbe mai”

 

Matt e Micheal si scambiarono un sorrisetto guardandolo incupirsi solo a pronunciare il nome del suo rivale. Il rosso fece cenno al cugino di zittirsi per sentire James che continuava con il suo monologo.

 

“Che poi che diavolo avrà quello più di me? Non è neanche bello! E Trey…Trey è un nome per un cane, non per un uomo! Se non avessimo già dato un nome al nostro di cane giuro che lo avrei chiamato Trey!”

 

I due cugini continuavano a ridacchiare tra loro, Matt gli batté una pacca sulla spalla “Su col morale, sono sicuro che tra poco sarà tua…come tutte”

 

James smaniò continuando a parlare più per se stesso che per gli altri due “Io so essere fedele se voglio! Lei deve credermi! Ma cosa si aspetta, che le chieda di sposarmi per dimostrarglielo? …ehi, aspetta un attimo…”

 

James si fermò di colpo appena uscito nel parco e Matt e Micheal si scambiarono un’occhiata preoccupata. Non era mai un buon segno quando James aveva un’idea. Micheal alzò un sopracciglio.

 

“Non starai pensando…stai scherzando,vero?”

 

James alzò le spalle con sufficienza “Perché no, papà ha sposato mamma alla mia età! Per una volta che nella mia vita so cosa voglio…”

 

Micheal lo interruppe bruscamente “Sai cosa vuoi?! Tu devi essere impazzito! In sette anni ti sei accorto di lei una settimana fa! Come puoi essere sicuro che non cambierai idea, che le sarai fedele per sempre?”

 

Matt si intromise “Senza contare che zio Ron ha sposato la zia, numero uno perché era innamorato di lei da anni…”

 

“Numero due…” alzò Micheal due dita “…mamma era incinta di te” disse indicandolo “e numero tre mamma rischiava la vita!”

 

James aprì bocca per ribattere ma un risolino leggero li riscosse catturando la loro attenzione. Tutti e tre si guardarono incerti per qualche secondo, James alzò un sopracciglio indicando la direzione da cui proveniva la risata. “Ma non è…”

 

Matt lasciò andare la scopa e si affrettò a raggiungere un albero poco lontano, Micheal e James lo seguirono in fretta ma tutti e tre si fermarono quando sentirono una voce provenire da dietro l’albero, a Matt quasi mancò un battito.

 

“E sentiamo, cos’altro sapresti fare oltre il cacciatore di Pluffe? Non mi sembri poi pieno di dote come dici” chiese una voce femminile abbastanza divertita.

 

“Per cominciare non caccio solo le Pluffe” rispose una voce maschile “Ho doti nascoste che non puoi neanche immaginare”

 

I tre non resistettero più e uscirono allo scoperto piazzandosi davanti ai due che tranquillamente rivolsero loro un sorriso. Micheal tenne stretta la manica di Matt che sembrava andare a fuoco e James incrociò le braccia al petto guardando torvo il suo migliore amico in compagnia di sua cugina.

 

“Diego, che diavolo stai combinando?”

 

Sarah rivolse loro un sorriso ma quando in cambio ricevette solo uno sguardo torvo decise che sarebbe stato meglio levare le tende e raccolse tutti i suoi libri “Sarà meglio che vada o farò tardi a lezione” porse a Matt una busta bianca “E’ una lettera di mamma, io vado”

 

Diego le sorrise furbescamente “Ehi, non mi dai neanche un bacio?”

 

Sarah roteò gli occhi divertita, tornò indietro rilasciandogli un bacetto innocente sulla guancia e si incamminò verso il castello. Diego parve comunque soddisfatto e si voltò con un sorrisetto verso i tre ragazzi che con le braccia incrociate lo guardavano in cagnesco.

 

“Si può sapere che stavi facendo? Quella è Sarah!” gli disse James marcando bene l’ultima parola.

 

Diego si alzò in piedi e scrollò le spalle “Sì beh, è carina…”

 

James strinse la mascella “E’ mia cugina!”

 

“E allora? Tu guardi mia sorella”

 

James lo guardò male e incrociò le braccia al petto “Guarda caso sempre in queste situazioni viene fuori che C.j. è tua sorella! Strano, contando che in sette anni non l’hai mai considerata come tale…”

 

Matt lo spinse da una parte e fronteggiò Diego con uno sguardo di fuoco “Se ti azzardi a toccarla ti ammazzo! E’ mia sorella e ti assicuro che io non guardo tua cugina, quindi stalle alla larga!”

 

Diego alzò le mani in segno di resa “Calma, calma. Stavo solo scherzando e non ci stavo provando con lei, non ci sarebbe stata comunque…”

 

Gli altri tre spalancarono occhi e bocca “Cosa? E perché?”

 

Diego scrollò le spalle “Le piace un altro. Ci sta lavorando su, e secondo me ha tutte le carte in regola perché riesca nel suo intento. Se avessi qualche anno di meno…”

 

James gli mise velocemente una mano davanti alla bocca “Non voglio sentire nient’altro per favore! Risparmiami! Piuttosto prendi la scopa e vieni al campo, siamo in ritardo per l’allenamento!”

 

Micheal e Matt però sembrarono piuttosto interessati a non lasciar morire l’argomento lì e si fecero avanti insieme scagliandosi contro Diego “Come sarebbe a dire che le piace un altro? Chi è? Che diavolo ha intenzione di fare? Sarah è ancora una bambina!”

 

Il moro li guardò stranito e alzò lo sguardo verso James inarcando un sopracciglio “Ma chi sono Cip e Ciop questi due?” i due gli lanciarono un’occhiataccia “Ehi, smettetela! Cosa volete che ne sappia di chi è questo tizio, non sono mica la sua balia! E’ normale che abbia voglia di sondare un po’ il terreno sui ragazzi qui a scuola…”

 

“Ha altri sette anni per farlo!” replicò Micheal in tono lamentoso.

 

James gli batté una mano sulla spalla facendogli cenno di avviarsi al campo “Il fatto che tu in tre anni di scuola non ti sia ancora svegliato non significa che lei debba fare altrettanto. Le donne sono molto più furbe di noi”

 

Matt, Diego e Micheal si scambiarono un sorrisetto all’espressione corrucciata di James mentre pronunciava l’ultima frase. Il moro rise apertamente e gli cinse il collo con un braccio strofinandogli una mano sui capelli rosso fiamma.

 

“Ti sei fatto di nuovo fregare da mia sorella? Cavolo James, non ti riconosco più! Se non ti conoscessi bene direi che ti sei innamorato”

 

James non rispose ma continuò a camminare vero il campo da Quidditch ormai vicino. Diego si voltò con gli occhi spalancati verso gli altri due e corse un po’ piazzandosi davanti a James impedendogli di continuare.

 

“Oh, cavolo! Ti sei innamorato di C.j! Non posso crederci, come diavolo…no aspetta, stiamo parlando della stessa persona, non è vero?”

 

James lo guardò seccato appoggiandosi alla scopa “Se stiamo parlando di quella ragazza dagli occhi e capelli scuri che ha per metà il tuo sangue e attualmente sta con un deficiente con un nome ancora più cretino di lui, sì, stiamo parlando della stessa persona”

 

Diego balbettò un po’ “Ma…ma-ma…d’accordo la situazione è grave! Lasciamo per un secondo da parte il fatto che è mia sorella” James roteò gli occhi e fece cenno agli altri di andare verso il campo “Ti rendi conto che lei è attualmente occupata, vero? Non stai cercando di fare il furbo come al solito, dimmi di no”

 

James si umettò un labbro distogliendo lo sguardo “Che cosa vuol dire esattamente fare il furbo?”

 

Diego abbassò la testa scoraggiato “Oddio, il mio migliore amico innamorato per la prima volta e di mia sorella tanto per infierire” mormorò tra sé “Senti, se vuoi stare con lei non mi crea nessun problema”

 

“Davvero?!” chiese scetticamente l’altro.

 

Diego parve ripensarci un attimo “Beh, diciamo quasi nessun problema. Il punto è che la devi lasciare in pace, sta con quel totano adesso e non puoi metterti in mezzo, è stata una sua scelta. Per quanto mi dolga ammetterlo sto cercando di difenderla”

 

James gli tirò un pugno sulla spalla “Oh andiamo, in tutti questi anni proprio ora ti dovevi mettere a fare il moralista? Ho bisogno di te! Io lo so che anche lei prova qualcosa per me, ci è quasi stata…”

 

“Ehi, cosa vuol dire che ci è quasi stata?” chiese scandalizzato e allarmato Diego.

 

“Beh, una sera l’ho abbracciata e le stavo baciando il collo quando…”

 

Diego gli mise una mano sulla bocca “No, zitto! Non voglio sentire nulla, non voglio particolari o descrizioni, niente di niente!” sospirò profondamente “Andiamo ad allenarci, ne parliamo con più calma dopo e vediamo come possiamo risolvere questo casino”

 

James sorrise e Diego scosse la testa “Ma guarda che razza di migliore amico che mi sono trovato”

 

                                                                              *

 

Alex si sedette sul muricciolo della torre di Astronomia e prese a guardare l’orizzonte immergendo gli occhi tra il verde dei prati. Andava sempre là quando aveva bisogno di un attimo di pace, l’aria fresca la faceva star bene e nessun rumore del Castello arrivava fin lì.

Si sentiva serena, non felice ma tranquilla nella sua situazione.

 

Un rumore improvviso alle sue spalle la fece voltare d’istinto e allargò appena gli occhi quando vide Dean stare sulla soglia della porta con la stessa espressione basita e esitante. Si scambiarono un’occhiata tornando con la mente alla discussione che avevano avuto qualche giorno prima, dalla quale non si erano più parlati.

 

Dean fece qualche passo avanti richiudendosi la porta alle spalle e camminò fino al cornicione senza guardarla. Lei sospirò aspettando con lo sguardo puntato su di lui. Dean la guardò con la coda dell’occhio.

 

“E’ andato bene l’appuntamento?” chiese acido lui, sperando solo di sentirsi dire che era stato un totale fallimento e che aveva avuto ragione, l’aveva solo usata. Alex però si limitò solo ad annuire voltando la testa dall’altra parte.

 

“Meglio di quanto mi aspettassi”

 

Dean corrugò la fronte e s’incupì “Fa piacere sapere che non tutti i Serpeverde cercando di portarsi a letto una ragazza al primo appuntamento…magari Parkinson arriva persino al terzo”

 

Alex ingoiò il vuoto determinata a non voltare lo sguardo verso di lui, sapeva che se avesse incrociato i suoi occhi sarebbe stata la fine. Si morse un labbro furiosamente rimanendo a testa bassa. “Perché stiamo avendo questa conversazione? Da quando ti interessa con chi esco?”

 

“Da sempre, Alex” Questa volta non poté fare a meno di girarsi a guardarlo negli occhi così azzurri e profondi e…arresi. Dean fu il primo a distogliere lo sguardo scotendo la testa rassegnato, Alex lo guardò confusa.

 

“Cosa?” chiese lei ingenuamente “Perché fai così?”

 

Dean la guardò con un sorriso amaro “Non hai mai capito niente, non è vero? E continui a non capire”

 

Alex corrugò la fronte “Cosa devo capire? “

 

Dean la guardò dritto negli occhi respirando profondamente. Ormai poteva sentire distintamente il cuore martellare nel petto, le mani avevano preso a sudargli ma non poteva più tirarsi indietro. Camminò verso di lei costringendola ad alzare lo sguardo per guardarlo negli occhi. Lui fece mezzo sorriso.

 

“Hai degli occhi bellissimi, sai?”

 

Alex spalancò gli occhi e scese dal muricciolo arrancando un po’, le faceva quasi paura adesso “Cos-cosa?”

 

Dean scosse la testa con un sorriso “Sono solo perdutamente innamorato di te”

 

Questa volta lei rimase pietrificata a guardarlo non sapendo cos’altro fare. Avrebbe voluto parlare e dire qualcosa ma sembrava che la sua voce se ne fosse andata all’improvviso così come i suoi muscoli che non ne volevano sapere di muoversi. Dean le sorrise appena e si chinò su di lei lentamente in modo da darle tutto il tempo per scansarsi, ma Alex non si mosse.

 

Alex sembrò tornare in sé solo quando sentì le labbra di Dean pressate contro le sue spalancando gli occhi a dismisura. Alzò lentamente una mano e la posò sul suo petto, la sua mente le stava urlando di spingerlo via ma lei lasciò la sua mano lì quasi accarezzandolo.

 

“Dean…” iniziò lei senza fiato una volta rotto il bacio “…perché non hai mai detto niente? Perché ti sei tenuto tutto dentro?”

 

Lui le fece un debole sorriso e si sedette sul muretto prendendole una mano per trascinarla verso di sé “Perché sei così bella che io…tutti i ragazzi della scuola vorrebbero uscire con te, Alex, guardami e dimmi cosa avresti trovato in me. Sono solo un secchione, responsabile e noioso”

 

Lei si morse un labbro abbassando lo sguardo “I-io…tu…mi hai preso un po’ alla sprovvista, io non so cosa…non è che tu non mi piaci, a dire il vero non ci ho nemmeno mai pensato veramente ma…è che Seth…”

 

Dean fece una smorfia e distolse lo sguardo “Sì, ho capito, non posso competere con i cattivi ragazzi, parto già in svantaggio…”

 

Alex scosse la testa, i suoi occhi blu già oscurati da qualche lacrima “Non è questo, Dean”

 

Lui si voltò a guardarla sorpreso, la guardò dritto negli occhi e sentì chiaramente una scossa partire dal fondo della schiena. “Che cosa hai fatto?”

 

Alex si morse un labbro, ormai le lacrime sgorgavano numerose sulle sue guance. Dean le strinse la mano preoccupato “Che cosa ti ha fatto, Alex?”

 

Improvvisamente lei scoppiò a piangere sulla sua spalla singhiozzando sonoramente mugolando frasi sconnesse. Cercando di respirare tra i singhiozzi disse chiaramente “Ci sono andata a letto, Dean”

 

Lui si immobilizzò sul posto come fosse diventato di marmo e si irrigidì talmente tanto che Alex non poté non notarlo. Strinse forte pugni e denti quasi tremando dalla rabbia, lei ebbe quasi paura e gli appoggiò delicatamente una mano sulla spalla “Dean?”

 

Dean non la guardò nemmeno, la spostò delicatamente e a passo svelto scese giù per la torre di Astronomia percorrendo poi tutto il corridoio quasi a corsa. Era quasi ora di pranzo, sapeva dove avrebbe potuto trovarlo. Entrò in Sala Grande a corto di fiato e rosso di rabbia mandando un’occhiata fulminante verso il tavolo dei Serpeverde.

 

Seth se ne stava seduto al tavolo a chiacchierare con alcuni dei suoi amici Serpeverde quando si sentì strattonare per la camicia e un pugno ben piazzato lo colpì in pieno viso. Ancora un po’ disorientato si guardò in torno fino ad incrociare lo sguardo con Dean che respirava affannosamente. Alzò un sopracciglio.

 

“Ehi, che modi sono questi?”

 

Dean drignò i denti “Hai ragione, forse sono stato anche troppo gentile per quello che hai fatto!”

 

Seth aggrottò la fronte tenendosi con una mano la parte lesa “Cosa? Ma di che diavolo stai parlando? Io neanche ti conosco!”

 

“Non me, ma sono sicuro che conosci Alex molto bene, o mi sbaglio?”

 

Seth spalancò gli occhi e ingoiò il vuoto. Non aveva dubbi, Alex doveva certamente aver raccontato tutto a quel tipo che ora gli stava davanti con aria feroce. “Quello che faccio con Alex non è affar tuo”

 

Dean strinse il pugno prima di rifilarglielo sullo zigomo destro, ma questa volta Seth non si fece scrupoli a rendergliele. Iniziò così una battaglia a chi se le dava di più nel bel mezzo della Sala Grande con tanto di tifoseria. Alex entrò di corsa e si portò una mano alla bocca fermandosi sulla soglia, sentì passare veloce accanto a sé qualcuno che riconobbe essere il Professor Lupin che andava a dividere i ragazzi.

 

“Che diavolo state combinando?” rimbombò la sua voce “Basta! Ho detto basta!”

 

Dean e Seth si fermarono l’uno davanti all’altro guardandosi in cagnesco, entrambi ridotti maluccio, chi con un labbro sanguinante, chi con un occhio gonfio. Il professore sospirò sconsolato.

 

“Odio doverlo dire ma vi meritate una punizione. Seguitemi nel mio ufficio”

 

I ragazzi si lanciarono un’ultima occhiata prima di seguire il professore lungo la Sala. Entrambi passarono sotto lo sguardo di Alex che li guardava ancora confusa e sconcertata. Si passò una mano sulla faccia mordendosi un labbro. Questa volta aveva combinato davvero un bel casino.

 

                                                                              *

 

Ron camminò lungo il corridoio bianco con delle grandi occhiaie sotto gli occhi blu, un beverone di caffè in un mano e il passo lento e stanco. Bevve l’ultimo sorso prima di buttare il tutto in un cestino poco lontano da lui e entrò nella solita stanza candida e incontaminata.

 

Sua sorella, Ginny, lo salutò e avvicinatasi a lui gli scostò i capelli dalla fronte con un sorriso incoraggiante. Ron riuscì solo a ricambiare con mezzo sorriso e mandò velocemente uno sguardo dentro la camera di Hermione dove lei se ne stava tranquillamente seduta sul letto. Ginny ridacchiò.

 

“Credo che ti stia aspettando”

 

Ron annuì e entrò nella stanza con un debole sorriso. Hermione alzò lo sguardo su di lui e ricambiò quasi timidamente aspettando quiete che lui si avvicinasse. Ron fece qualche passo avanti e si guardò intorno confuso.

 

“Amore, dov’è la sedia?”

 

Hermione si limitò a guardarlo con un sorriso e Ron non trovò altro da fare che sedersi sul bordo del letto. La guardò un po’, quasi con curiosità, e tamburellò nervosamente le dita sul letto. Sembrò tanto che fossero tornati indietro nel tempo, due ragazzini al loro primo appuntamento.

 

“L’hai spostata tu?” chiese lui con un sussurro come a non voler interrompere la quiete del momento. Hermione per tutta risposta fece scivolare delicatamente la mano nella sua e vi intrecciò le dita arrossendo compiaciuta, probabilmente per lei era un enorme progresso anche solo riuscire a toccarlo senza timore.

 

Ron la guardò incredulo e fece per parlare ma lei alzò una mano e prese un po’ di fiato “…R-ron”

 

I suoi occhi blu si allargarono a dismisura e le strinse forte la mano per l’emozione, mentre nella sua mente appariva un flash di molti anni prima quando alla morte dei suoi genitori aveva smesso di mangiare e si era chiusa nel silenzio. E come quella volta aveva ricominciato con una sola parola, una parola che le dava la forza, che la faceva andare avanti: Ron.

 

Hermione continuò a sorridergli e si schiarì nuovamente la gola “T-ti amo” disse un po’ rocamente con la gola ancora secca.

 

Ron si gettò di slancio tra le sue braccia appoggiando la testa sui suoi seni singhiozzando come un bambino, lei lo guardò sorridendo e gli accarezzò la testa sorridendo tra sé soddisfatta. Ron continuò a singhiozzare affondando il viso nel suo petto.

 

“Sei tornata, sei tornata da me. Sei tornata”

 

Hermione rise leggero e lo baciò sulla fronte “Non…non me ne vado più, te lo prometto”

 

Ron la abbracciò stretto appoggiando un orecchio proprio sopra il suo cuore ascoltando il battito rilassante, alzò appena la testa per baciarla sulle labbra, la assaporò quasi. “Dio, mi sei mancata!”

 

“M-mi sei mancato…tanto anche tu…m-mi dispiace d-di averti fatto soffrire…ti amo tanto” sussurrò lei prendendogli il viso tra le mani e baciandolo come ormai non si baciavano da tempo. Con passione e con bisogno. Ron la tenne stretta a sé come per paura che potesse andarsene di nuovo e la baciò su tutto il viso più volte ricongiungendosi poi alle sue labbra.

 

Nemmeno lo scatto della porta li distrasse, solo quando Ginny si schiarì la gola divertita le prestarono la loro attenzione. Ginny rivolse un sorriso a entrambi e fece qualche passo avanti rivolgendosi al fratello.

 

“Pensi che possa darle un abbraccio anche io?”

 

Ron rafforzò la presa sulla moglie e la guardò male come un bambino a cui viene tolto il suo gioco preferito “Non ci pensare nemmeno! Aspetta il tuo turno”

 

Le due donne risero un po’ e Hermione accarezzò con cura i capelli rossi di Ron che continuava a stare accoccolato contro di lei, rivolse un sorriso stanco a Ginny scotendo la testa “Non te la prendere…lo sai com’è fatto” disse cominciando a parlare più fluidamente “E devi riconoscerglielo, è stato così bravo durante queste settimane che si merita proprio un premio adesso…io non so se ce l’avrei fatta”

 

Ron sorrise ancora appoggiato al suo petto “Tu mi hai sempre ascoltato, non è vero? Anche quando non mi guardavi o sembravi assente, tu stavi a sentire quello che dicevo”

 

“Sempre” sussurrò lei abbracciandolo.

 

Ginny sorrise annuendo e prese una cartella rigida attaccata sul fondo del letto. Gli diede un’occhiata e vi scribacchiò sopra qualcosa. Con un sorrisetto e ancora con gli occhi sulla carta chiese “Sentiamo, quando ti piacerebbe tornare a casa?”

 

“Subito!” si alzò di scatto Ron guardando la sorella speranzoso, Hermione e Ginny risero tra loro e Ron non mancò di mandar loro un’occhiataccia “Perfide donne…”

 

Ginny sorrise genuinamente “Puoi uscire quando vuoi, Hermione, anche subito. Andiamo Ron, facciamola rivestire”

 

Ron la guardò con un sopracciglio inarcato “Ginny, sono sposato da diciassette anni e ho sei figli, pensi davvero che non abbia mai visto mia moglie nuda?” Hermione gli tirò prontamente un colpetto sul braccio “Che c’è? E’ vero!”

 

Lei roteò gli occhi con un sorriso “Lo so che è vero, ma non credo che tua sorella voglia saperlo. Ti piacerebbe sapere quello che fa Harry con lei?”

 

Ron alzò le spalle “Beh, ma Harry me lo racc…” si bloccò guardando lo sguardo fulminante della sorella “c-cioè intendevo dire…no, no che non mi piacerebbe!”

 

Ginny posò le mani sui fianchi in un modo che ricordò molto la signora Weasley “Harry Potter passerà una brutta serata stasera”

 

Ron deglutì sapendo di essere stato il responsabile della futura dipartita del suo migliore amico “Ehm…sì, ora perché non facciamo vestire Hermione?”

 

Ginny lo guardò male e chiudendo sbatté la porta facendo tremare la stanza. Ron si voltò lentamente verso Hermione che lo guardava a braccia incrociate.

 

“Spero che sia Harry a raccontarti le cose e non il contrario!”

 

Ron si grattò la nuca imbarazzato “Beh…insomma, non è che entro nei particolari…sono solo…consigli più o meno”

 

“Ron!”

 

“Guarda che se ti diverti è anche merito suo”

 

Hermione lo guardò male ma poi scoppiò a ridere e gli tirò una cucinata addosso, Ron per tutta risposta rise e si stese sopra di lei sul letto continuando a ridere insieme. Lei gli accarezzò gentilmente il viso baciandolo di tanto in tanto sulle labbra.

 

“Vogliamo tornare a casa signora Weasley?”

 

“Adoro quando mi chiami così”

 

                                                                                         **

 

Dopo giorni e giorni di formattazione il computer resuscitò…e zia riuscì a postare! Ragazzi, sto capitolo mi ha spossato più del solito, sono davvero sfinita…chissà perché poi!

 

Domani è le festa del papà…meno male me ne son ricordata oggi XD auguri a tutti i papi del mondo!!!

 

Vi metto veloce veloce altri personaggi e poi i thanks (oggi sono veramente morta XD) vorrei solo dire, prima che apriate le foto, so già che alcuni di voi odieranno Dean e Seth per come li ho scelti io…la scelta è stata casuale, in quelle foto mi davano davvero l’idea del personaggio (perdono u.u)

 

Ashley

Dean

Seth

 

Thankscorner:

 

Maria_chan, greweasley90, karmygranger, nischino11, robby, flyingstar16, Mary cry, sirius4ever, simona, Giuly Weasley, Nana92, Fiamma90, evanescense88, ginny89potter, Saty, PazzaWendy, blacksmile, chichi, Ginny_Potter, lilistar, Teta, Joannadellepraterie, Funnynurse, Nefele, soni67, pinkstone, MatyPotter92, Miyu92,Edvige86

 

Lo so che vi piacciono i ringrazioni grossi ma oggi sono veramente troppo lazy! La prossima volta vi prometto che avrete i soliti discorsoni pazzi! Un bacio a tutti!

 

Zia Funkia

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 10
*** What? No Way! ***


Il tempo era scorso così velocemente che nessuno a Hogwarts avrebbe saputo dire da quando il parco era completamente ricoperto di neve, il castello e la Foresta imbiancati

                GOING AHEAD‘N’COMING BACK

              

                        10. WHAT? NO WAY!

 

Tell me the truth now
What cha been doing and who
Ya been doing it with {truth hurts}
Where you been going and
How you been putting ya thing down {truth hurts}
Whatever youz was working I
Hope that it was worth it baby {truth hurts}
I got reason to believe that you been foolin around

                                                                                      Usher-Truth hurts

 

Il tempo era scorso così velocemente che nessuno a Hogwarts avrebbe saputo dire da quando il parco era completamente ricoperto di neve, il castello e la Foresta imbiancati. L’atmosfera che si respirava era più magica che mai, mancava solo una settimana alle vacanze di Natale ma gli studenti si erano già presi una pausa dalle lezioni vagando chissà dove con la mente.

 

Diego e James quel pomeriggio si erano muniti di cappotto e sciarpe e di corsa erano scesi dalla Torre per intrattenersi con gli altri ragazzi del settimo anno in una partita a palle di neve all’ultimo sangue. I due non mancarono di tirarsi addosso palle grosse come quelle da bowling ridendo sguaiatamente e inveendosi contro scherzosamente.

 

Una palle di neve colpì James sulla nuca proprio mentre stava prendendo la mira contro il suo migliore amico e si voltò con un sorriso verso il compagno. “Thompson, giuro che questa me la paghi cara!”

 

Cominciarono a rincorrersi chiassosamente facendo voltare verso di loro tutti gli studenti presenti nel parco, alcuni con dei sorrisi divertiti altri annoiati da tanto fracasso. Il rosso urlava come un indiavolato e giocava ridendo come un bambino.

 

Diego, da lontano, richiamò l’attenzione dei ragazzi mostrando la palla bianca nella mano destra con un sorriso maligno “Chi è con me? Tutti contro James!”

 

I ragazzi urlarono incitati e cominciarono a colpire James tartassandolo con la neve. Lui rise e cercò un riparo correndo qua e là, si lasciò scappare un’imprecazione quando Diego lo prese alle spalle e riuscì ad infilargli la neve dentro al maglione.

 

“Brutto traditore, giuro che quando torniamo in Sala Comune ti…” si fermò di colpo con la testa voltata da un’altra parte. Diego e gli altri continuarono a ridacchiare ancora un po’ fino a quando si accorsero cos’è che aveva richiamato l’attenzione del rosso. Diego fece loro cenno di andare e affiancò James che non ne voleva sapere di staccare gli occhi da quelle due figure in lontananza.

 

“Ehi, andiamo sta cominciando a fare freddo”

 

Ma James non si mosse. I suoi occhi percorrevano l’intero profilo di C.j. che stava ridendo e scherzando con Trey scambiandosi qualche bacio ogni tanto. Preso come dall’istinto si avvicinò ancora, tanto quanto bastava per averli completamente a fuoco e per scorgere ogni dettaglio dei loro volti. Diego gli posò una mano sulla spalla.

 

“James non dovremmo stare qui, lasciali in pace”

 

James sospirò ed emise una nuvoletta dal freddo che li circondava, il rossore che gli copriva il volto dal gelo nascondeva le lentiggini del medesimo colore. “Vorrei solo non essere stato così stupido, vorrei essere là con lei”

 

Diego fece mezzo sorriso “Adesso non diventarmi un sentimentale amico, non so se potrei sopportare tanto. Per di più devo sentire queste smancerie sulla ragazza che trovo meno attraente al mondo”

 

Lui sorrise amaro continuando a guardare la coppia in lontananza che si era appena unita in un bacio. Il suo cuore mancò un battito quando incrociò lo sguardo con C.j. che lo guardava da sopra la spalla del ragazzo. Si guardarono a lungo senza che lei smettesse di baciare il suo ragazzo e questo voleva dire solo una cosa che lui aveva percepito perfettamente: non era certamente Trey che stava baciando in quel momento.

 

Improvvisamente C.j. chiuse gli occhi con forza e in piccoli movimenti fece in modo di dare le spalle ai due ragazzi. James distolse lo sguardo e sorrise sforzatamente a Diego che era rimasto a suo fianco.

 

“Torniamo al castello. Devo ancora renderti pan per focaccia per avermi infilato la neve nel maglione!”

 

Diego rise e corse verso il castello subito seguito dall’amico. In pochi minuti furono in Sala Comune quasi deserta, molti erano ancora nel parco a divertirsi con la neve, e si spaparanzarono sul divano davanti al fuoco scoppiettante. Giocarono per quasi un’ora a Sparaschiocco da cui James ne uscì fieramente vincitore e Diego non mancò di eclissarsi non appena C.j. varcò la soglia della Sala Comune.

 

Lei lo guardò sparire su per le scale con aria confusa e rimase un po’ incerta a guardare James sul divano che rimetteva a posto il gioco, non trovò altro da fare che sedersi al suo fianco e godersi il tepore del focolare avvicinando le mani rosse dal gelo.

 

James alzò di poco lo sguardo su di lei “Hai freddo?” senza aspettare una risposta le prese gentilmente le mani ricoprendole con le sue grandi e calde, C.j. sentì un brivido sulla schiena al contatto tra freddo e caldo.

 

“Grazie” sussurrò appena lei arrossendo leggermente e James annuì appena.

 

Dopo qualche attimo James la trasse per un polso delicatamente facendosela ricadere addosso e l’avviluppò con le sue braccia. C.j. rimase un attimo ferma con la testa appoggiata al suo petto poi cercò di tirarsi su spingendo con una mano sul suo torace, lui la strinse un po’ di più rilasciandola subito dopo.

 

“Ehi, non stiamo facendo niente di male. Ti sto solo abbracciando, una ragazza occupata non può fare neanche questo?”

 

C.j. rilasciò andare i muscoli tesi e quietamente si riaccomodò sul suo petto chiudendo gli occhi. Giocò con la cerniera del suo maglione e lo accarezzò appena. “Ti voglio bene Jay, tanto”

 

James la baciò sulla fronte “Lo so piccola, ti voglio bene anche io”

 

Rimasero un attimo in silenzio ad ascoltare lo scoppiettio del fuoco. Improvvisamente C.j. cominciò a ridacchiare, James la guardò stranito con un sopracciglio inarcato fino a che lei non alzò lo sguardo su di lui con un’espressione divertita.

 

“Scusa com’è che mi hai chiamata?”

 

James la guardò un po’ confuso “Io…mi sembra…piccola credo, perché?”

 

C.j. gli rivolse un sorriso dolce “Faceva molto romanzo d’amore ‘non preoccuparti piccola, ci sono io a proteggerti’ o qualcosa del genere…neanche Trey mi ha mai chiamato così”

 

James storse il naso “Questo perché Coleman è un idiota” si umettò un labbro “Se non ti piace scusami, non so perché l’ho detto, mi è venuto spontaneo”

 

Lo sguardo di C.j. si addolcì notevolmente e tornò a posare la testa sul suo petto sorridendo tra sé “E’ la cosa più carina che un ragazzo mi abbia mai detto”

 

“Cosa, chiamarti piccola o che mi è venuto spontaneo?”

 

“Entrambi” disse dolcemente lei.

 

James fece un sorrisone e si appoggiò con le testa alla spalliera del divano “Allora sono due cose più carine che un ragazzo ti abbia mai detto, me li merito due punti”

 

C.j. rise “Non pensare di averci guadagnato, Trey ha ottenuto molti più punti ed ha un vantaggio netto rispetto a te”

 

James sorrise appena accarezzandole pigramente i capelli e disse quietamente “No, non è vero”

 

“Come?”

 

“Non è vero” ripeté semplicemente lui “Non è vero e lo sappiamo entrambi. Non mentire con me C.j. non ci sei mai riuscita e non ne hai nemmeno bisogno”

 

Lei rimase ferma sul suo petto fissando il fuoco “Cosa pensi che debba fare?”

 

“Lo sai bene cosa vorrei che facessi”

 

“Non è quello che ho chiesto” riprese lei “Ho chiesto cosa pensi che debba fare, non cosa vorresti che facessi”

 

James rimase un po’ spiazzato e sospirò profondamente scegliendo accuratamente le parole “Credo che dovresti fidarti delle parole di un vecchio amico”

 

C.j. chiuse gli occhi respirando a fondo “E’ così difficile. Qualunque cosa faccia spezzerò il cuore di una persona”

 

Lui si umettò un labbro portando lo sguardo altrove “Se vuoi un consiglio da amico, da vero amico, per prima cosa dovresti pensare al tuo di cuore”

 

La ragazza tornò a guardarlo negli occhi alzando le testa, con una mano appoggiata al torace di James si issò fino a rimanere a pochi centimetri dal suo viso. I loro respiri lenti di nuovo si fusero insieme come quella sera dov’era cominciato tutto, James si avvicinò ulteriormente alle sue labbra ma lei delicatamente vi posò due dita sopra.

 

“Non posso James, non è corretto. Trey si fida di me, non posso tradirlo così”

 

“Oh, andiamo” si lagnò lui tirandosi indietro “Mi offri quello che più voglio su un piatto d’argento e ti aspetti che non reagisca? Mi stai distruggendo, non mi ricordo di essere mai stato più frustrato in tutta la mia vita!”

 

C.j. si morse un labbro abbassando la testa “Scusa, non so cosa…oooh, è tutta colpa tua! Non potevi continuare a fare il cretino come sempre? Tu sei un superficiale, non te ne è mai importato niente dell’amore o cose del genere, sei un dongiovanni! Come ti è venuto in mente di mettere la testa a posto proprio adesso?”

 

James aprì la bocca guardandola confuso, spalancò gli occhi a dismisura non volendo credere a ciò che aveva sentito “Scusa? E’ questo il tuo problema, che voglio essere un ragazzo con la testa a posto? Ma ti sei bevuta il cervello?!”

 

“Se tu avessi continuato ad ignorarmi non saremmo entrati in questo casino! Io avrei continuato felicemente la mia storia con Trey e tu avresti continuato a portarti a letto ogni sera una ragazza diversa! Fine della storia! E invece no, hai dovuto creare scompiglio come al tuo sol…”

 

James aveva cominciato capire perché suo padre baciasse sua madre così spesso, c’era un gusto tutto nuovo a non farle finire le frasi. L’aveva fatto, l’aveva baciata, poteva sentire le labbra morbide e piene sotto le sue che si muovevano lentamente assecondando i suoi movimenti e una nuova sensazione allo stomaco lo fece sentire come se stesse toccando il cielo con un dito.

 

La nuova sensazione fu interrotta dal brusco risveglio di uno schiaffo ben assestato. James la guardò incredulo e lei balzò in piedi stizzita e fremente dalla rabbia.

 

“Sei veramente un’idiota!” gli urlò contro prima di correre su per le scale dei dormitori femminili. James rimase un attimo a guardare il punto da cui era uscita non potendo far altro che sorridere e con l’espressione più beata che potesse avere si sdraiò sul divano con la mani dietro la nuca.

 

1-1  un fallo e palla al centro.

 

                                                                                      *

 

Ron e Hermione se ne stavano abbracciati sul divano a guardare un film in quello strano aggeggio chiamato televisione che avevano ritrovato in soffitta. Ron continuava a sgranocchiare pop-corn mentre lei si era accoccolata addosso a lui teneramente, entrambi intenti a seguire la trama. Ogni tanto si scambiavano un’occhiata dolce e un bacio fugace prima di tornare con lo sguardo sullo schermo.

 

Drizzarono sull’attenti sentendo un tonfo al piano di sopra ma si rilassarono quando riconobbero le vocette allegre dei loro figli darsi contro animatamente. Sorrisero sereni riacquistando le loro comode posizioni.

 

“Sono così felice di essere a casa”

 

Ron le sorrise e le baciò la punta del naso “E io sono così felice che tu sia a casa. Che siate a casa. Era tutto così tremendamente silenzioso qui e invece senti adesso”

 

Chiuse gli occhi tranquillo come se stesse ascoltando una melodia, in realtà tutto quello che si sentiva erano gli urli scoordinati dei bambini che giocavano, i guaiti del cane e il rumore incessante della televisione. Hermione rise e sistemò la testa nell’incavo del suo collo.

 

“Sai cosa stavo pensando? Da quando sono tornata a casa non siamo ancora stati insieme” sussurrò lei quasi con timore di parlare.

 

Ron inarcò un sopracciglio senza staccare gli occhi dal televisore “Siamo insieme anche adess…oh! Oh, tu intendi…” Hermione lo guardò ansiosa “Credevo che non volessi o che non ti sentissi a tuo agio, non volevo forzarti”

 

Hermione sorrise e lo prese per mano “Ci rimarresti male se ti dicessi che non voglio ancora farlo?”

 

Lui scosse la testa e le prese il viso tra le mani “Amore, l’importante è che ora sei a casa e che stai bene, che siamo di nuovo una famiglia felice. Possiamo aspettare quanto vuoi, non mi interessa, voglio solo che tu ti senta sicura e serena perché ti amo ed è importante per me che tu ti senta bene”

 

Lei gli sorrise e lo baciò su una guancia piena di efelidi “Ronald Weasley versione romantica, wow, non pensavo l’avrei mai visto in vita mia”

 

Ron ridacchiò “Beh, quando hai comprato la confezione quello era in omaggio”

 

Hermione rise insieme a lui pizzicandogli il naso “Forse dovevo leggere meglio negli effetti collaterali, alcune volte non funzioni come dovresti”

 

Lui spalancò la bocca fintamente offeso “Ehi! Come sarebbe a dire che non funziono? Io sono un prodotto di ottima qualità”

 

“Ah sì?” chiese lei con un sorriso di chi la sa lunga “Quindi anche quando ti arrabbi talmente tanto che vai in ebollizione, quando non mi parli per giorni e fai il presuntuoso sei perfettamente funzionante”

 

Ron storse il naso “Ah quella è solo colpa tua che non sai come usarmi, amore. Più che gli effetti collaterali dovevi leggere il libretto delle istruzioni”

 

Lei lo baciò “Ti amo”

 

Lui rise “Ruffiana”

 

Il rumore di passettini svelti li distrasse e in men che non si dica si trovarono davanti Simon e Thea che saltellavano felici urlando insieme. Hermione e Ron si guardarono un attimo spiazzati non riuscendo a capire una sola parola di quello che stavano cercando di dire e ritornarono a guardarli mentre zampettavano da una parte all’altra.

 

“Ehm…” iniziò incerto Ron “…bambini? Bambini, calmatevi un attimo e dite a papà cosa succede”

 

Thea si fermò portando i pugnetti alla bocca e saltellò sul posto da una gamba all’altra “Papino, papino ho fatto la sorella maggiore! Ho fatto la sorella maggiore!”

 

Hermione e Ron continuarono a guardarla un po’ spiazzati e si voltarono lentamente verso Simon che la guardava tutto fiero. “L’ha fatto veramente! Doveste vedere! Ha fatto la sorella maggiore!”

 

Hermione sorrise brevemente ancora ignara di tutto “Tesoro, che cosa hai fatto esattamente?”

 

Un tonfo dal fondo delle scale li riscosse, Ben era appena atterrato sul sedere dall’ultimo scalino e rialzatosi come niente fosse camminò allegro verso i familiari. Thea e Simon si illuminarono e delicatamente lo trascinarono davanti ai genitori.

 

Thea lo incoraggiò “Dai, fai sentire a mamma e papà cosa ti ho insegnato!”

 

Ben fissò un attimo la sorella e poi fece un sorrisone ai genitori che lo guardavano impazienti, allungò le mani in avanti e alzò sei dita e mano a mano che parlava ne abbassava uno fino ad esaurirne “Jais, Ales, Maicol, Saimo’, Tia, Ben”

 

Ron e Hermione lo guardarono a bocca aperta e riportarono lo sguardo su Thea che saltellava felice applaudendo “Avete visto? Avete visto? Ha imparato a dirli tutti in ordine!”

 

Simon incrociò le braccia al petto “Sì, anche se alla fine l’unico nome che sa pronunciare bene è il suo”

 

Hermione prese Ben in braccio strapazzandolo di baci “Oh, amore della mamma sei stato bravissimo! Nemmeno papà ha dovuto imparare tanti nomi”

 

Ron prese su una gamba Thea e sull’altra Simon “Come no? Guarda che anche se Ginny era più piccola il suo nome era comunque in lista, senza contare che io ho dovuto anche imparare a riconoscere Fred da George”

 

Hermione roteò gli occhi divertita e lo baciò sulla labbra “Contento adesso?”

 

Ron ridacchiò “Non mancherò di mandare i miei ringraziamenti a Gred e Forge”

 

I bambini risero di gusto e Thea gli tirò un ciuffo di capelli alla base della nuca “Ma papà! Gli zii non si chiamano così!”

 

Ron fece uno sguardo sorpreso allargando gli occhi “Ah no?”

 

“Fed e Geoge” disse Ben soprappensiero, tutti si voltarono verso di lui basiti portando poi gli occhi sulla piccola di casa che era rimasta tranquilla sulle gambe del padre. Hermione e Ron si scambiarono un’occhiata e si rivolsero a Thea.

 

“Amore, quanti nomi gli hai insegnato di preciso?”

 

La bambina alzò le spalle dondolando i piedi “Non lo so, tutti quelli che mi sono ricordata. Ben è bravo a memorizzare le cose, non ci ha messo tanto. Ho usato le foto dell’album di famiglia”

 

Simon guardò malinconico il fratellino “Nemmeno io sono così intelligente…”

 

Ron gli scompigliò i capelli “Non dire stupidate Simon, nessuno in famiglia capisce niente di meccanica e tu sei un genio. E’ un talento naturale, Ben ha molta memoria e tu ti destreggi tra gli ingranaggi. Ognuno di voi è bravo a modo suo”

 

“James è bravo con le donne”

 

Ron e Hermione si voltarono con gli occhi sgranati a guardare la bambina che arrossì sentendosi tutti gli occhi puntati addosso. “L’ha detto Micheal una volta, ma non ho capito bene cosa volesse dire, me lo spieghi papino?”

 

Simon aggrottò la fronte “Ma è vero che mette la lingua in bocca alle ragazze?”

 

Thea fece una faccia disgustata “Che schifo!”

 

Hermione posò a terra Ben e si mise le mani sui fianchi “Va bene, ora la conversazione è chiusa e ne riparliamo un’altra volta anche perché è quasi ora di cena. Andate a lavarvi le mani”

 

I bambini partirono alla volta delle scale e Ron e Hermione sospirarono sollevati. Hermione si lasciò di nuovo andare contro il marito appoggiando la testa sulla sua spalla e lo accarezzò sul petto con la mano.

 

“Stanno venendo su troppo intelligenti”

 

Ron tirò un attimo indietro la testa per guardarla meglio “Non dare la colpa a me, non sono certo io quello brillante qui”

 

Hermione rise e si mise dritta sporgendosi verso di lui “Che dici, me lo dai un bacio come quelli che da James alle ragazze?”

 

Ron sorrise beffardo “Oh, con molto piacere!”

 

Si chinò più su di lei fino a trovare le sue labbra e dolcemente le passò le braccia attorno alla vita sottile mentre lei affondava le dita nei capelli fulvi del marito che le piacevano tanto. Il rumore di passi alle loro spalle li fece balzare indietro subito, guardando oltre la spalliera del divano videro Thea stare a fondo delle scale con un’aria confusa. Si scambiarono un’occhiata fugace non sapendo cosa dire.

 

“Simon! Vieni a vedere, anche papà mette la lingua nella bocca di mamma!”

 

                                                                              *

 

Micheal si svegliò infastidito da una corrente d’aria fredda, era ancora notte fonda quando aprì gli occhi e ci mise qualche secondo per mettere a fuoco la stanza. Si strinse ancora un po’ nella coperta ricercando il caldo che gli era stato privato e seguì con gli occhi uno spiraglio di luce che conduceva alla porta semiaperta. Imprecando sottovoce si alzò dal letto per andare a chiuderla ma si bloccò perplesso quando sentì delle voci provenire dalla Sala Comune e istintivamente esaminò l’interno della stanza: il letto di Matt era vuoto.

 

Non gli ci volle molto a fare due più due, non sapeva ancora cosa gli stesse nascondendo il cugino ma era sicuramente sceso in Sala Comune lasciando la porta del dormitorio aperta. Micheal scese le scale in punta di piedi e arrivato sugli ultimi gradini allungò il collo per vedere cosa stava succedendo nella sala. Immediatamente spalancò occhi e bocca.

 

Matt e May se ne stavano abbracciati sul divano e si scambiavano qualche effusione di tanto in tanto. Micheal resistette alla tentazione di uscire allo scoperto e soffocare il cugino con le proprie mani e rimase fermo ad ascoltare.

 

“Devo proprio andare coi tuoi amici domani? E’ l’ultima uscita ad Hogsmeade prima delle vacanze di Natale” soffiò lei leggero accarezzandogli i capelli sulla nuca.

 

Lui si umettò un labbro e sospirò “L’ho promesso a Micheal, non posso non andare. Mi sento già abbastanza uno schifo a nascondergli di noi, non farmi dire altre bugie. Ci vedremo comunque durante le vacanze”

 

“Lo so” sorrise lei baciandolo “Ma se tu dicessi una volta per tutte la verità a Micheal potremmo uscire tranquillamente e soprattutto non ci sarebbe bisogno di farmi stare alzata fino alle due di notte per passare un po’ di tempo insieme”

 

Matt alzò un sopracciglio “Ti sembra facile forse? Perché non glielo dici tu?”

 

“Perché è il tuo migliore amico, non il mio. E cosa pretendi che gli dica? ‘ehi Micheal, lo so che ti piaccio ma purtroppo mi sono messa con tuo cugino’”

 

“Lo sai, eh?” la voce di Micheal li fece riscuotere e Matt sbiancò vedendolo appoggiato alla parete con un cipiglio scuro “Oltre a essere un traditore sei anche uno spione allora”

 

Matt balzò in piedi e lo guardò boccheggiando mentre May rimase pietrificata seduta sul divano. Il rosso si avvicinò di qualche passo e appoggiò le mani alla spalliera del divano sempre scuro in volto. “Non voglio che litighiate per chi deve spiegarmi tutto, già che siamo tutti qui perché non me lo spiegate entrambi?”

 

Matt mandò una veloce occhiata a May prima di tornare a guardare il cugino “Senti, posso spiegare. N-non è propriamente come sembra”

 

Micheal alzò scettico un sopracciglio “Ah no?! Quindi non hai fatto lo stronzo tradendo la fiducia del tuo migliore amico?”

 

Lui si morse la lingua e si grattò nervosamente la nuca “Io…io…non avrei voluto, davvero! E’ successo, io non…non ho resistito. Mi dispiace tanto, so che avrei dovuto dirtelo subito ma non sapevo come fare, ho seguito l’istinto e dopo ho avuto paura di come avresti potuto reagire”

 

“Ah certo, capisco” disse annuendo l’altro “Nascondermi tutto per…” si rivolse a May “Da quant’è che state insieme?”

 

“Un mese, più o meno” rispose lei timidamente cercando di sprofondare nel divano.

 

Micheal riportò lo sguardo di fuoco su Matt con la mascella tesa “Nascondermi tutto per un mese è stata la mossa migliore, fratello. Venirlo a scoprire per caso è stato davvero una delizia! Progettavi di dirmelo per il vostro matrimonio?”

 

“…Micheal”

 

Lui scosse la testa “Non dire niente, non voglio ascoltare. Io me ne torno a letto e spero tanto che facciate altrettanto. I Corvonero non dovrebbero entrare nella Sala Comune dei Grifondoro, è vietato! Ringraziate che non vada dritto dalla McGrannitt a raccontare tutto…sono ancora una persona di cui ci si può fidare, io”

 

Matt e May rimasero mortificati a guardarlo salire su per le scale del dormitorio. Matt abbassò sconsolato la testa e si lasciò andare sul divano accanto alla ragazza che prontamente lo accarezzò su una spalla.

 

“Lo sapevo che sarebbe successo! Dovevo dirglielo!”

 

May lo baciò sulla guancia “Non preoccuparti, risolveremo anche questo”

 

Matt la guardò con la coda dell’occhio e sospirò scotendo la testa. La sua voce venne fuori più fredda di quanto volesse. “Tornatene a letto, May. Vai”

 

Lei lo fissò stupita e anche un po’ offesa, strinse forte i pugni senza farsi vedere mordendosi freneticamente un labbro. “E’ così che risolvi la cosa? Mandandomi via?”

 

“Ascolta” cominciò lui “Micheal è il mio migliore amico e sono stato già malissimo a nascondergli tutto, ma l’ho fatto perché mi piaci davvero. Ma adesso che lo sa non posso starmene qui tranquillo come se niente fosse successo. Ci vediamo domani, adesso vai”

 

Matt guardò la ragazza camminare fino al buco del ritratto e scomparire senza un’altra parola. Sospirando ancora raggiunse le scale e camminando come uno zombie si diresse fino al dormitorio. La porta era ancora semiaperta e il suo letto vuoto e sfatto risaltava nel buio.

 

Pigramente si diresse verso il suo letto mandando un’occhiata verso quello di Micheal ma l’amico si era voltato di schiena senza che potesse vederlo in faccia. Non stava dormendo, ne era sicuro, ed era sicuro che quella sera nessuno di loro sarebbe riuscito a chiudere occhio.

 

                                                                                          *

 

L’aria gelida le sferzava le guance ormai arrossate dal gelo, gli occhi stanchi vagavano attivi lungo l’orizzonte in una continua ricerca. Cominciava davvero a sentire freddo chiusa in un leggero cappotto nero e una sciarpa di lana. Dei passi alle sue spalle la riscossero dal flusso di pensieri e i suoi occhi affogarono nel verde dei suoi gemelli.

 

L’uomo moro che le stava di fronte adesso le rivolse un piccolo sorriso affiancandola lentamente e passandole una mano attorno alla vita. Ashley si strinse a lui appoggiando la testa sul suo petto abbandonandosi a lui.

 

“Ancora niente. Nulla di nulla. Mi ha perseguitato per giorni e adesso è come scomparso di nuovo. Non ce la faccio più”

 

Lui si umettò un labbro guardando dritto avanti a sé “Non so più cosa fare, Ashley, ho pattuglie continuamente per le strade in una causa invisibile, ho pattugliato io stesso cercando di trovarlo. Non so come trovarlo se non si fa vivo un'altra volta”

 

Ashley annuì lentamente e si sciolse dall’abbraccio strofinando le mani “Cosa pensi che stia facendo adesso? Perché…”

 

“Credo che si stia nascondendo” disse seriamente lui rimanendo un po’ meditabondo “Se davvero l’hanno tenuto con loro contro la sua volontà non l’hanno di certo lasciato andare per bontà…penso che sia scappato e che si stia nascondendo da loro. Se è davvero così anche loro staranno pattugliando”

 

Lei storse il naso scotendo la testa “Se fosse come dici i tuoi uomini si sarebbero imbattuti nei Mangiamorte, no?”

 

“Non sono così stupidi come sembrano” disse lui portandosi le mani in tasca “Ci scommetto i Cannoni del Chudley che stanno agendo nel buio”

 

Ashley rimase a guardarlo per qualche attimo poi si volse di nuovo verso l’orizzonte mordendosi un labbro. Ormai non poteva più dimenticare quell’immagine di circa un mese prima, quando l’aveva visto davanti a casa sua. Il cuore le mancava un battito tutte le volte che ci pensava, sorrise tra sé constatando quanto fosse diventato alto e i capelli sempre di quel biondo accecante.

 

Harry si schiarì la voce incerto “Come…pensi di dirlo a Dean? Insomma, nel caso in cui…”

 

Ashley lo fissò stupefatta e rimase un attimo spiazzata ma subito dopo sfociò in una risatina amara “Tu cosa pensi sia più difficile, dire a Dean ‘ehi, questo è tuo padre!’ o dire a Draco ‘ehi, questo è tuo figlio’?”

 

Harry abbozzò un sorriso “Considerando che Dean a volte è la perfetta fotocopia di suo padre direi che le cose si equivalgono. Spero tanto che alla fine riusciate ad essere una famiglia felice”

 

Lei sorrise radiosa giocando con le mani “Sì” disse arrossendo “Lo spero tanto anch’io”

 

Lui ridacchiò compiaciuto “E tutte le domeniche dovrete invitarci a pranzo! Ah, mi spiace tanto sorellina ma pare che dovrai imparare a cucinare!” la pizzicò lui.

 

Ashley spalancò la bocca offesa “Come ti permetti? Io so cucinare benissimo! Chiedi a Dean se non è vero!”

 

Harry rise cominciando a correre via “Sei bravissima a scongelare i cibi precotti”

 

Ashley lo guardò infuriata e cominciò a rincorrerlo per tutto il giardino maledicendo i suoi allenamenti da Auror che lo avevano fatto diventare così veloce. Quando Harry si fermò di colpo lei non fece in tempo a frenarsi che gli cadde addosso.

 

“Ma ti sembra il modo? Metti la doppia freccia, screanzato!”

 

Harry rise e le pizzicò il naso strappandole un urletto quando la prese in braccio subito dopo “Andiamo scimmia, è ora di pranzo!”

 

“Ah, stavolta cucino io!”

 

Harry la guardò con gli occhi spalancati “Non ci pensare nemmeno! Non voglio morire così giovane!”

 

                                                                                    *

 

 

James e Micheal si ritrovarono ancora una volta sul divano della Sala Comune ormai completamente deserta, tutti gli studenti erano già andati ad Hogsmeade. Appoggiarono contemporaneamente i gomiti sulle gambe e presero a fissare il focolare davanti a loro.

 

Scendendo dal dormitorio Alex li fissò perplessa e non vide soluzione migliore che mettersi a fianco a Micheal nella stessa identica posizione. I due ragazzi si voltarono appena verso di lei e Micheal alzò un sopracciglio.

 

“Benvenuta nel club”

 

Alex sospirò facendosi più dritta e incrociando le braccia al petto “Oh per favore, non farmi sembrare patetica quanto voi. Sono costretta a starmene qui, cosa credi”

 

James la guardò annoiato “Mi fingerò interessato e ti chiederò il perché”

 

“Dean e Seth hanno fatto a botte per…beh, per me. Più di una volta. Non posso andare al villaggio perché potrei incontrarci uno dei due e sarebbe la fine questa volta!”

 

Micheal si tirò indietro appoggiandosi alla spalliera del divano “Non vedo questo gran problema, se non ti piacciono lasciali perdere” Alex si morse un labbro “Ok, te ne piace uno e allora? Diglielo e basta!”

 

“Non è che mi piace uno di loro” disse lei con un filo di voce “Mi…mi piacciono entrambi e…James, come fai ad andare con qualcuna e baciare il giorno dopo un’altra senza avere rimorsi?”

 

James alzò le spalle “Beh, non è che mi sia mai…Cosa?! Con chi diavolo sei stata? Dimmi che non hai fatto una cosa del genere!”

 

Micheal la guardò a bocca aperta e scosse la testa alzando le mani “No, fermi tutti! Mi state dicendo che l’unico imbecille a non aver avuto ancora uno straccio d’esperienza sono io?!”

 

Alex lo guardò pietosamente “Non preoccuparti, vedrai che prima o poi May…”

 

“May sta con Matt!” tagliò corto lui rabbuiandosi e James lo prese per una spalla incredulo girandolo verso di sé.

 

“May sta con Matt?! Mi prendi in giro? E’ il tuo migliore amico, non può averti fatto una cosa del genere! E’ come se Diego si mettesse…no, aspetta…Diego non può mettersi con C.j., è sua sorella”

 

Alex allargò gli occhi a dismisura guardando prima Micheal e poi James “May sta con Matt?! Ma non può farlo! E tu, tu hai appena ammesso che ti piace C.j.?! Ma dove sono stata ultimamente?”

 

Micheal alzò un sopracciglio “Troppo impegnata, a quanto pare”

 

Lei lo guardò male e James si appoggiò su un gomito “Sì, sono innamorato di lei, e allora? Non servirà comunque a niente, lei non ne vuole sapere. Ieri l’ho persino baciata ma lei mi ha prontamente schiaffeggiato, sembrava piuttosto arrabbiata stavolta”

 

“L’hai baciata?!” chiesero in coro gli altri due, Alex si portò una mano alla testa “Devo avere le allucinazioni, sbaglio o hai detto che sei innamorato?”

 

Micheal e James la ignorarono “E perché ti ha dato uno schiaffo? Pensavo fosse ciò che voleva”

 

“Ma non lo so…lei era lì che parlava e diceva che era tutta colpa mia se siamo così adesso…diceva che non avrei dovuto innamorarmi di lei e cose così…io non ho resistito più e l’ho baciata…che poi lei ha pure ricambiato…e poi all’improvviso si è staccata e mi ha mollato un ceffone! Valle a capire le donne…”

 

Alex sorrise tra sé scotendo la testa “Non le hai neanche chiesto il permesso, non è vero?”

 

“A dire il vero non l’ho neanche fatta finire di parlare. Ma cosa c’entra questo? Mi è capitato più di una volta che mi saltassero addosso mentre stavo facendo altro e non ho mai rifiutato nessuna!”

 

“Questo perché sei un uomo, James” gli lanciò un’occhiata veloce “E anche un maiale”

 

Micheal  guardò curioso il fratello aspettando di sentirgli raccontare altri particolari “Hai detto che ha ricambiato,no? Non sei senza speranza, ce la puoi fare! Questa volta tifo per te, non mi dispiacerebbe avere C.j. in famiglia”

 

James e Alex spalancarono occhi e bocca “In famiglia?!”

 

L’altro scrollò le spalle “Sì, in fondo anche a mamma e papà piace C.j. …credo che gli ricordiate molto loro alla vostra età, si insomma litigare in continuazione per cose stupide da semplici migliori amici ma essere innamorati persi l’uno dell’altra”

 

Alex si rannicchiò sul divano con aria sognante “Certo che la storia di mamma e papà è proprio romantica. Vorrei viverne anche io una come loro”

 

James storse il naso guardandola storto “Potresti cominciare col non andare a letto col primo che capita”

 

“Non sono andata a letto col primo che capita! E’…è successo e basta, che poi che cosa te ne importa, non mi pare che qui in quanto a morale tu sia il primo a rispettarla!”

 

“Ma io sono un uomo, è diverso! Senti, io non sono mai stato un fratello geloso perché come le faccio io mi sembra giusto che tu abbia le tue esperienze, ma non ho intenzione di starmene a guardare mentre qualcuno ti tratta come una…”

 

“Una cosa?” chiese lei inferocita “So ragionare con la mia testa!”

 

Micheal li interruppe pensieroso “Voi alla mia età avevate già baciato qualcuno?”

 

Alex si voltò un attimo a guardarlo perplessa e annuì “Sì, direi proprio di sì”

 

Lui fece una smorfia e si voltò speranzoso verso il fratello “James?”

 

Il rosso lo guardò un po’ squadrandolo da cima a fondo con sguardo meditabondo “Quanti anni hai esattamente adesso?”

 

“Tredici e quattro mesi”

 

James annuì “Sì, l’avevo già fatto”

 

Micheal mugolò qualcosa di imprecisato e affondò nel divano mezzo imbronciato, i capelli rosso fiamma che gli ricadevano sugli occhi. James si passò una mano tra i capelli nervosamente e Alex si morse un labbro pensierosa. Sbuffarono tutti e tre insieme.

 

Alex lanciò un’occhiata agli altri due “Quindi, cosa facciamo?”

 

James guardò a lungo i due fratelli prima di mettere su un sorriso e scrollare le spalle “Cioccolata calda made in Dobby?”

 

                                                                                     *

 

La maggior parte del castello era ormai addormentata, il chiarore della luna filtrava tra le finestre illuminando i corridoi pallidamente. Al terzo piano due ragazzi seguivano una figura più curva guardandosi in cagnesco. Beat, il custode di Hogwarts, accompagnava a passo lento i due giovani che tutte le sere da quasi un mese erano stati costretti a ripulire il castello da cima a fondo.

 

Il ragazzo biondo fece un giro con gli occhi annoiato e portando le braccia al petto si schiarì la gola rivolgendosi al custode “Che tipo di compito ci aspetta stasera?”

 

L’ometto, un tipo piccolo e curvo dai capelli canuti, si girò verso di lui con uno sguardo acido “L’ultima sera di punizione si merita il meglio, non crede signor Parkinson?”

 

Seth fece una smorfia e per un attimo incrociò lo sguardo con Dean che sembrava avere la stessa faccia disgustata. In poco tempo raggiunsero la fine del corridoio dove si apriva un immenso portone. Dean allargò gli occhi a dismisura.

 

La Sala dei Trofei?”

 

Beat sputò per terra “L’hai detto, ragazzo! Conoscete le regole, niente magia. Passate una buona notte”

 

Così dicendo il vecchio se ne andò lasciando i due ragazzi con qualche candela per illuminare la Sala immensa e il loro lavoro da svolgere. Si scambiarono un’occhiata e senza dire niente ma sospirando si separarono cominciando da parti opposte.

 

Dopo quelle che sembrarono ore di lavoro Dean rimise a posto l’ultima coppa che aveva pulito e si stiracchiò un po’: i gomiti e le braccia gli dolevano e ormai cominciava a essere stanco. Stava quasi per lasciarsi andare contro al pavimento quando vide Seth con la coda dell’occhio che non aveva fatto nemmeno metà del lavoro. Sospirò frustrato e gli si avvicinò.

 

Seth fu piuttosto sorpreso di vedere il ragazzo prendere alcune coppe accanto alle sue e cominciare a strofinarle energicamente, adesso riusciva a capire perché ci avesse messo meno tempo. Riprese a pulire una coppa d’argento e scosse il capo.

 

“Non c’è bisogno che mi aiuti”

 

Dean si voltò per qualche secondo verso di lui riprendendo a strofinare le coppe subito dopo “Mettiamola così, finchè non finisci il lavoro non mandando a letto neanche me. Tu come la vedi?”

 

Seth storse un attimo il naso e si fermò a guardarlo “Considero già un passo avanti il fatto che tu mi stia rivolgendo parola dopo trenta giorni passati fianco a fianco”

 

“E io considero un passo avanti il non rifilarti un cazzotto in quel bel faccino ogni volta che ti vedo” disse Dean senza guardarlo.

 

“Senti, ma qual è esattamente il tuo problema?” chiese Seth scurendosi in volto “Non farmi passare per il lupo cattivo della situazione perché non lo sono! Prima di aggredire le persone dovresti farti raccontare i fatti come stanno!”

 

Dean non rispose e continuò a pulire i vari trofei che gli capitavano sottomano con sempre maggiore energia, quasi con rabbia. L’altro lo guardò in silenzio con la coda dell’occhio continuando ad aspettare una sua reazione che non venne mai.

 

Erano rimaste poche coppe quando sentì Seth fare una strana smorfia, si voltò verso di lui in modo interrogativo. Il biondo fece un cenno verso la coppa che aveva tra le mani.

 

“Questa deve essere di tuo padre, non ti ha mai detto che aveva vinto una coppa a scuola?”

 

Dean lo guardò un po’ senza espressione “Mio padre è morto prima che nascessi. E so per certo che quella non è sua”

 

Seth sembrò molto colpito e abbassò la coppa, che fin’ora aveva tenuto in mano, a terra “Oh, mi dispiace. Scusa, ma ho letto Potter e ho pensato…”

 

Dean scrollò le spalle semplicemente pulendo le coppe e senza incrociare il suo sguardo “Harry Potter è mio zio, il cognome è di mia madre”

 

Seth abbozzò una risata “Allora qualcosa in comune ce l’abbiamo!” Dean lo guardò perplesso “Anche io porto il cognome di mia madre”

 

“Non ce l’hai un padre?”

 

Seth annuì “Sì. Sì, in effetti ce l’ho, ma da quando sono nato ho sempre portato il cognome di mamma, non so veramente perché. Non me lo sono mai chiesto, sinceramente…oh, guarda qua!”

 

Dean alzò nuovamente lo sguardo su di lui e lo vide tutto concentrato su un altro trofeo. Incuriosito si avvicinò alle sue spalle e lesse il nome sopra la targa in acciaio: Draco Malfoy.

 

“E’ mio padre” dissero all’unisono. Si voltarono di scatto l’uno verso l’altro con gli occhi spalancati, Dean fece un passo indietro guardandolo confuso mentre Seth non si era mosso di un solo millimetro quasi si fosse pietrificato.

 

“C-che cosa hai detto scusa?”

 

Dean si trovò a balbettare come un allocco “T-tu…n-non…non può…mio padre è morto”

 

Seth lo guardò ancora per qualche secondo e poi scoppiò a ridere in una fragorosa risata “Oh andiamo, questo è assurdo! Come può mio padre…essere anche…il tuo?”

 

Dean si trovò a corrucciare la fronte “Papà è morto quando mamma era incinta di qualche mese, se sei veramente…come puoi…beh, esistere?”

 

“Ti assicuro che papà è vivo e vegeto” disse l’altro mandandogli un’occhiataccia “Magari è un omonimo…”

 

Dean alzò un sopracciglio scetticamente “Quanta gente vuoi che si chiami Draco al mondo? Malfoy per giunta, se non lo sapessi i Malfoy sono un antichissima stirpe di purosangue e sono in pochissimi a portare quel cognome oggi”

 

Seth si umettò un labbro “D’accordo…ora sono confuso…qui pare veramente che abbiamo più di una cosa in comune”

 

“Il DNA per esempio, fratello” disse Dean lanciandogli una foto che Seth raccolse al volo sbiancando all’istante.

 

“Que-questo è papà!”

 

Dean si morse furiosamente un labbro “C’è solo una cosa da fare!” Seth alzò lo sguardo su di lui ancora incredulo “Tu queste vacanze di Natale le passi a casa mia!”

 

                                                                                     **

 

 

Tadadadaaaan…la luna nera! XD scherzo, alla fine ce l’abbiamo fatta a rivelare quello che in realtà avevano già capito tutti…tranne i nostri diretti interessati! Porelli, immaginatevi che shock pazzesco, certo che sono veramente maligna…comunque ora il risultato è che Seth passerà il Natale a casa con Dean…come pensate che la prenderà Ashley?

 

Se non mi sbaglio devo avervi mostrato tutti i personaggi…a parte due che metterò next time…quindi stavolta state senza XD! In compenso avete i THANKS GOSSHI ^^

 

KarmyGranger: Perché mi dovrei offendere scusa ^^? Ognuno ha le sue preferenze, secondo me poi è impossibile non amare dei personaggi che ci hanno accompagnato (parlo per me almeno ^^) da quando avevamo undici anni…siamo cresciuti con loro! Grazie comunque, mi fai sempre arrossire ^^

 

Flyingstar16: Alex dovrà molto di più che delle spiegazioni a Dean…ha combinato un pastrocchio coi fiocchi!! Amor mio, io capisco che sei maschio e quella di C.j. ti sembra crudeltà XD ma un minimo di potere alle donne diamoglielo e che cavolo! Aaaah…la geometria non è il forte di nessuno *facing nono* ma con calma capiamo tutto! Ciau!

 

Saty: Giuro, te lo giuro…ho bisogno di almeno due letture per capire pienamente le tue recensioni XD! Capisco che noi vogliamo il potere al girl power ma vediamo che C.j. dà qualche segno di cedimento eh *come biasimarla* comunque acquista punti schiaffeggiandolo subito dopo, questo bisogna riconoscerlo! Ahi ahi ahi ahi…la frase malefica è stata pronunciata temo *e non avevo neppure ricordanza della tua recensione, giuro* ah ma ti avverto le discussioni tra uomini sono abbastanza ipotetiche…essendo io ancora una donna…! Oh la coppia Weasley together…amo…amo! Baciu!

 

Maria: tesoro mi sa che ancora ne mancano in abbondanza, non ho finito di scalettare…spero di fermarmi a venti ma la vedo buia ^^” non so proprio! Ciau!

 

Simona: Credo che io avrei fatto come C.j. il mio orgoglio è più grande di casa mia…^^ sarà che l’ho contagiata…ma tanto lei sa benissimo di averlo in pugno! *sghignazzing* oh lo capirà il nostro Micheal, lo capirà molto bene…ihih…*ricomponising* ahem…un baciotto!

 

Edvige86: Sei autorizzata a sputarmi in un occhio *facing sisi* ma come ho potuto tralasciarti così?! Mi sono messa a dare testate al muro quando ho letto la tua recensione! Ma come si fa ad essere arrabbiati con te, sei così coccola! Ah, si James stavolta è davvero innamorato, che cosa bella vedere un galletto diventare un pollo ^^! Diciamo che la scazzottata mi serviva per avere una punizione ^^” e quindi ho ideato un intrico di trama che è tornato alla perfezione. Me fortunata ^^ baciuuuuuuu!!!

 

Robby: Ripeto un po’ quello che ho detto a Simona…credo che sia questione di orgoglio, sai? Perché alla fine provatevi a stare con un figone del genere senza cedere, se non avete neanche un po’ d’orgoglio andate a farvi friggere subito! ^^ Non capisco perché lo odino in tante ma io personalmente Diego lo adoro, mi sembra quello più realistico: un diciassettenne maschio strafottente che pensa solo a…beh…! Ma tu mi dovevi vedere quando scrivevo il pezzo Herm/Ron…sorridevo come una scema, sembravo deficiente! Se ti consola manco io lo posso vedere a Jesse…ma a fare Seth ci stava troppo bene! Beso!

 

PazzaWendy: James tenebroso? In che senso scusa O.o…io lo vedo molto bonaccione, piuttosto! Sarina nostra avrà per la testa solo un ragazzino in particolare…per ora…poi staremo a vedere! *mettising in un angolo* uff ma Seth non piace proprio a nessuno…e a me che pareva perfetto!

 

Lasagne80: Il tuo nick mi fa venire fame XD ho già l’acquolina in bocca! Comunque grazie mille per i complimenti ^^…anche a me piace più Dean XD

 

Fiamma90: Grazie, grazie *inchinising a raccogliere rose* sempre a vostro servizio…lo so, manco a me sta per niente simpatico il biondo là, però nei panni di Seth ci stava troppo bene!

 

Funnynurse: Grazie mille ^^ mi fai arrossire…pure me sarebbe molto indecisa, ma solo come personalità…i biondi non sono il mio forte ^^” e poi preferisco i cuccioloni che i tenebrosi! Ah sì, il momento Draco si avvicina!

 

Greweasley: *scuoting braccia e gambe* lo shooo anche me li vuole vedere insieme ma devo resistere ancora un pochino *poco poco giuro!* me progetta già… sì Alex è stata veramente una pirla! Si è complicata le cose in maniera pazzesca, e lei ancora non sa che i due sono…porella! Grazie millissime amora, un beso!

 

Carlottina: Me ha sorriso tutto il tempo come una scema mentre scriveva la scena R/H, era da tanto che non scrivevo di loro due felici! Ah sì , C.j. ha un ottima tempra morale! Aaaw, pure me preferisce i ragazzi timidosi, sono tanto carini e broccoli quando ci si mettono, fossi Alex avrei già scelto *facing sisi* grazie mille per i complimenti ^^

 

Evanescence88: ^^ grazie, non so davvero cos’altro dire!

 

Soni67: Pure io mi son commossa a vedere Hermione parlare di nuovo *soffing naso* uhm…di questo passo mi sa che va fondato un ‘Deanclub’ XDD siamo tutte con lui *povero Seth* comunque sia io sto sempre dalla parte di C.j… sono orgogliosa quanto lei ^^! Un beso grande!

 

Ginny89Potter: ah sapevo che prima o poi qualcuno avrebbe fatto questa domanda XD…la relazione tra i due cugini ci sarà…solo non in questa ff XD *tutti guarding zia in modo sospetto* ci sarà modo di spiegare in futuro…*facing sisi*

 

Lilistar: Mi riempie sempre di gioia sapere che le aspettative sono ricompensate a dovere, essendo anche lettrice so che alla fine la storia non va mai come ci immaginiamo e io spero solo che sia all’altezza delle aspettative ^^ …non hai capito chi piace a Sarah? *zia emozionising* allora non te lo dico XD! Tanto lo scoprirai abbastanza presto! Un bacio!

 

Nana92: Tanta buona volontà figlia mia, ecco come ha fatto, solo tanta buona volontà! Ma dico, capitassero a noi rossi così! No, tutti agli altri…maledizione!

 

Blacksmile: ^^” con tutto il rispetto non mi sembra carino chiedere di cambiare le foto…possono non piacere a te ma magari piacciono ad altri e a me, accontentare tutti è impossibile! Non che sia una fan di Jesse, non lo sopporto, ma trovo che per Seth sia perfetto, tutto qua! Grazie per i complimenti, un bacio!

 

Pippimag: XD non trovi la parole per esprimerti ma la tua recensione è lungotta amora mia! Io ancora non capisco come faccia a piacervi NTE1 XD rabbrividisco tutte le volte che lo leggo, comunque grazie ^^ e per me non è un sorbirmi le recensioni…per me è un piacere! Baci!

 

Joannadellepraterie: Ma grazie a te per continuare a seguire sempre e a recensire ^^ è sempre un piacere essere seguita dalle praterie!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 11
*** Finally Coming Back ***


Il treno viaggiava inesorabile tra la neve, il suo passo ritmico cullava i passeggeri più stanchi con il suo suono ritornante

                GOING AHEAD‘N’COMING BACK

              

                        11. FINALLY COMING BACK

 

You're my first taste, first taste
Of the sweetest feeling I've ever known, that I've known
You're my safe place, safe place
From a world that can be so cruel and cold
You're my harbour, you're my shelter
You're that welcome smile
That lets me know I'm home                            

 

                                                              Trisha Yearwood- You’re where I belong

 

Il treno viaggiava inesorabile tra la neve, il suo passo ritmico cullava i passeggeri più stanchi con il suo suono ritornante. Seth guardò fuori dal finestrino guardando malinconicamente il paesaggio innevato e con l’amaro in bocca sospirò profondamente. Aveva inventato a sua madre una scusa per passare le vacanze a casa di Dean. Dean, suo fratello. Più lo guardava e più semplicemente non riusciva a crederci, era tutto così surreale, gli pareva di vivere dentro a un libro.

 

“Cos’hai detto a tua madre?” Dean, che era stato tutto il tempo voltato verso il corridoio, si riscosse incrociando lo sguardo con il ragazzo che gli sedeva di fronte. Fece un breve sorriso d’incoraggiamento prima di tornare a guardare all’esterno.

 

“Ho detto che portavo un amico. Nient’altro. Ma credo che dovremmo dirglielo subito senza aspettare ancora, e siamo quasi arrivati”

 

Seth annuì brevemente per poi scuotere il capo “E se non fossimo veramente…insomma…se la allarmassimo per nulla?”

 

Dean alzò un sopracciglio scetticamente “Senti, neanche io sto facendo salti di gioia per il nostro legame di sangue ma siamo stati tutta la settimana a scambiarci informazioni su nostro padre che combaciavano perfettamente. Io la chiamerei più di una coincidenza”

 

“D’accordo” disse l’altro “Ultimo tentativo: dove viveva da giovane?”

 

“Malfoy Manor” rispose seccato l’altro “Possiamo finirla con questo teatrino o vuoi andare avanti in eterno?”

 

Seth finalmente si decise a zittirsi e se ne rimase quiete nel suo angolo per tutto il viaggio. Entrambi sussultarono quando sentirono il treno arrestare la sua corsa e si scambiarono un’occhiata nervosa, come se stessero andando al patibolo camminarono lentamente lungo i corridoi del treno per scendere e trovarsi nella stazione affollata di gente.

 

Dean gli fece cenno di seguirlo e camminarono fianco a fianco tra la folla cercando di scorgere un viso familiare. Improvvisamente Dean notò un gruppo di persone alla fine del binario e riconobbe Micheal e Alex, si diresse nella loro direzione a passo spedito con Seth a seguito.

 

Ashley rivolse loro un sorriso quando li vide arrivare e Dean cercò con tutte le sue forze di ricambiare riuscendo solo a stiracchiare un sorriso amaro. Tutti gli altri ragazzi erano già arrivati dai genitori, Alex, Micheal e James stavano ancora salutando il resto della famiglia mentre Sarah e Matt stavano già bisticciando tra loro strappando risolini ai genitori. Quando arrivarono davanti al gruppo l’attenzione fu tutta per loro, Ashley gli sorrise.

 

“Allora tesoro, com’è andata quest’anno?”

 

Dean sorrise brevemente “Bene” prese un respiro profondo e fece spazio a Seth facendolo avanzare “Mamma, questo è Seth. L’amico di cui ti ho parlato”

 

Dean distinse chiaramente un tremito nello sguardo della madre quando posò lo sguardo su Seth, probabilmente doveva assomigliare molto a suo padre, ma fu solo un secondo prima che recuperasse il suo sorriso solare.

 

“Ciao Seth, io sono Ashley Potter”

 

 

Il ragazzo biondo mandò un’occhiata fugace a Dean e sospirò stringendole la mano “Mi chiamo Seth Parkinson e mio…” Harry e company spalancarono gli occhi “…mio padre è Draco, Draco Malfoy”

 

Ashley si ghiacciò sul posto stringendo convulsamente la mano del ragazzo, il suo sguardo sorpreso esaminò il suo volto come se si stesse dicendo che aveva avuto ragione, che fin da quando l’aveva visto ci aveva ritrovato i tratti del ragazzo che aveva amato. Il silenzio calò su di loro e la sua voce uscì in un sussurro.

 

“Come hai detto?”

 

Seth abbassò prontamente la testa imbarazzato ritirando la mano dalla sua presa. Le porse una foto e gli occhi di Ashley sfrecciarono veloci da Dean a Seth, prima di voltarsi verso il fratello che alle sue spalle stava ancora trattenendo il respiro.

 

“Harry…”

 

Harry fece un passo avanti continuando a guardare il ragazzo con fare curioso, si schiarì la gola “Come hai detto di chiamarti?”

 

“Seth Parkinson”

 

“Parkinson…” ripeté lui a se stesso, si voltò verso Ron e Hermione con uno sguardo di chi sta cominciando a ricollegare le cose insieme “Pansy”

 

Seth parlò timorosamente “E’ il nome di mia madre, signore”

 

Harry si voltò di nuovo verso di lui e gli rivolse un sorriso quasi nostalgico “Oh, almeno tu chiamami Harry ti prego, tuo padre ha sempre avuto il vizio di usare il mio cognome”

 

“Miseriaccia” si sentì una voce imprecare sottovoce, l’attenzione di tutti fu portata su Alex che guardava i due ragazzi con gli occhi fuori dalle orbite “Voi due…voi due siete fratelli?!”

 

Seth e Dean si scambiarono un’occhiata e un sospiro e abbassarono il capo annuendo. Micheal e James guardarono la sorella con sguardo sofferente e quasi compassionevole e dissero contemporaneamente “Ouch!”

 

Lei si passò una mano sulla faccia disperata e Ron corrucciò la fronte “Alex, che cosa hai combinato?”

 

James l’anticipò prima che potesse dire qualsiasi cosa “E’ andata a letto con uno e ha pastrugnato l’altro”

 

“Che cosa?!” urlò Ron rischiando l’infarto, Alex scosse la testa con il viso tra le mani e mandò un’occhiata di fuoco a James che ingoiò il vuoto.

 

“Io giuro che ti ammazzo!”

 

Ashley si voltò a bocca aperta verso il figlio e Seth che stavano letteralmente andando a fuoco “E’ per questo che siete stati in punizione tutto il mese? Vi siete fatti beccare?”

 

Dean si umettò un labbro “Veramente è perché ci siamo picchiati”

 

“Veramente è perché mi hai picchiato!” precisò Seth con aria offesa, Dean roteò gli occhi facendo cenno di star zitto.

 

Hermione intervenne prontamente nella conversazione prima che potesse degenerare ulteriormente “D’accordo, non mi sembra il caso di parlare di tutto questo alla stazione. Andiamo tutti a casa di Molly e Arthur, a loro non dispiacerà, e riprendiamo lì la discussione, pensò che avremmo molte domande da rivolgere a Seth, giusto?”

 

“Hermione ha ragione” annuì Ginny “Andiamo a casa e parliamone con calma”

 

Tutto il gruppo asserì e si incamminarono verso la fine della stazione. Alex sorpassò a passo a svelto James ringhiando.

 

“Con te facciamo i conti a casa”

 

                                                                                        *

 

 

Arrivati a casa dei signori Weasley i ragazzi si erano accomodati tutti in salotto e la padrona di casa si era subito affrettata a fare del the, che come ricordava sempre Ron faceva sempre quando le cose andavano storte. Il signor Weasley si era occupato di prendere Thea e Ben e di portarli a giocare in giardino con la neve.

 

Seth era stato posto al centro dell’attenzione, si guardava nervosamente intorno aspettando che qualcuno si decidesse a parlare, rivolgendo di tanto in tanto uno sguardo apprensivo a Dean che sorrideva debolmente al suo fianco. Sarah si era seduta su una poltrona tra Matt e Micheal mentre James e Alex si erano distanziati il più possibile sotto lo sguardo furente del padre.

 

Ashley posò la sua tazza sul tavolinetto e guardò nervosamente Seth ansiosa di sapere tutto su di lui. Sorrise malinconicamente “Lo so che probabilmente non ne hai voglia, ma mi piacerebbe davvero farti qualche domanda”

 

Seth la fissò un po’ quasi stupito da tanta gentilezza “Non c’è problema signora, sono venuto qui per capire di più io stesso. Tutta questa situazione è veramente assurda anche per me”

 

Lei sorrise dolcemente “Ashley”

 

“Come?” fece lui non capendo.

 

Dean ridacchiò un po’ richiamando l’attenzione del ragazzo “Chiamala Ashley. Tutti noi la chiamiamo così, perfino io che sono suo figlio”

 

Lei rise “Senza contare che non sono sposata, ma credo che questo tu lo sappia già” Seth la guardò un po’ a disagio “E’ vivo? Tuo padre intendo”

 

“Sì” disse lui con una voce flebile “Dean mi ha detto che lo credete morto e sinceramente non so il perché e non riesco a capirlo. Fin da quando sono nato papà c’è sempre stato”

 

“Perché…” iniziò Harry per lei “…lo abbiamo visto morto. O almeno era quello che credevamo. Durante la battaglia contro Voldemort io, Ron e tuo padre facevamo parte di una squadra di Auror; Ron e tuo padre mi coprirono le spalle e io andai avanti da Voldemort per sconfiggerlo, Ron mi raggiunse e quando tornammo indietro…”

 

Si fermò umettandosi un labbro scambiandosi uno sguardo con Ron che riprese il discorso “…il corpo di Draco era a terra e senza vita. Harry ha cercato di portarlo via ma io gliel’ho impedito, i Mangiamorte ci erano alle costole”

 

Ci fu un attimo di silenzio in cui i ragazzi rimasero a ricordare quel triste giorno, la voce di Dean tornò a rompere la quiete “Ma se papà era morto…come fa adesso ad essere vivo?”

 

“Perché non era morto” disse Hermione portandosi una mano sotto al mento “Ci sono diversi modi di simulare una morte, incantesimi estremamente complicati e fuorilegge o pozioni particolarmente potenti”

 

“Ma chi potrebbe aver fatto una cosa del genere?” chiese Ginny “E perché?”

 

Hermione guardò Seth con una smorfia poco compiaciuta “Io una mezza idea ce l’avrei” tutti gli altri la guardarono col fiato sospeso “Perché un prigioniero di guerra avrebbe fatto un figlio con una donna se ne amava un’altra?  E se non fosse un prigioniero che motivo avrebbe di chiedere aiuto?” sospirò “E chi era la migliore studentessa di Hogwarts in pozioni?”

 

“Pansy Parkinson” disse deciso Harry facendo spalancare gli occhi di Seth.

 

Hermione tornò a guardare il ragazzo impietosita “Seth, non hai mai notato niente di strano nel comportamento di Draco…non so, che fosse un po’ assente”

 

Seth aggrottò un po’ la fronte riflettendoci su “Beh, a dire la verità non vedo papà per la maggior parte del tempo. Solo a pranzo e a cena e non sempre, però sembra sempre tranquillo e non parla molto”

 

Ashley fece una smorfia “Draco che non parla? Ok, c’è decisamente qualcosa che non va” si voltò verso gli altri “Che ne pensate?”

 

Ginny la guardò seria “Penso che Pansy lo stia drogando con delle pozioni, ecco cosa! Pensateci, era la sua ragazza a Hogwarts e quando sono diventati Mangiamorte erano destinati a stare insieme per sempre, ma le cose non sono andate come voleva lei perché Draco ha conosciuto Ashley”

 

Ron alzò un sopracciglio scetticamente “Tu leggi troppi romanzi d’amore”

 

Improvvisamente Ashley balzò in piedi con gli occhi sgranati quasi paralizzata, Harry le toccò una spalla spaventato “Che succede?”

 

“E’ vicino, mi sta chiamando!”

 

Arthur e i bambini rientrarono di corsa richiamando l’attenzione dei presenti, ma non ci fu bisogno di una sola parola. Ashley si catapultò fuori dalla porta seguita dal resto del gruppo e prese a camminare per il giardino della Tana coperto di neve, dirigendosi verso la collina e lasciando gli altri molto indietro.

 

All’orizzonte una figura scura si avvicinava lentamente, il mantello svolazzava dal vento e i capelli biondi scompigliati. Si fermò di colpo quando vide Ashley in lontananza quasi si stesse accertando della sua identità; anche lei si fermò ma fu solo per un attimo prima che cominciasse a correre veloce verso di lui con le lacrime che le sferzavano il viso accompagnate da un sorriso felice.

 

Quando fu più vicina l’uomo fece qualche passo verso di lei allargando le braccia e Ashley gli saltò al collo raggiungendo subito le sue labbra. Il suo sapore, il suo odore, tutti i flash di momenti passati insieme sembrarono tornare mentre continuavano a baciarsi con passione ricompensando tutti gli anni di assenza.

 

Ashley si tirò indietro accarezzandogli una guancia, si guardarono negli occhi verificando quanto il tempo li avesse cambiati, e sorrise “Sei proprio tu?”

 

Draco le sorrise avvicinandosi nuovamente alle sue labbra “Te l’avevo promesso che sarei tornato indietro”

 

Si baciarono di nuovo bisognosi di sentirsi lì l’uno per l’altra, di toccarsi, di sentirsi vivi. Ad Ashley veniva quasi da ridere per la contentezza, sentiva le sue forti braccia stringerla a lui e non poté far a meno di pensare che non importava quanti anni erano passati, lui rimaneva pur sempre Draco.

 

“Vieni con me, c’è un sacco di gente che ha una voglia matta di vederti” disse lei prendendolo per mano e cominciando a camminare verso la Tana. Draco la guardò con il suo solito sorrisetto immutato nel tempo e scosse la testa.

 

“Non vuoi neanche sapere cosa mi è successo in tutto questo tempo?”

 

“Secondo per secondo” rispose lei con un sorriso “Ma non adesso, adesso voglio solo godermi il momento”

 

Arrivarono insieme alla Tana, Ashley notò lo stupore sul viso di Draco quando scorse tutta quella gente lì ad aspettarlo. Un religioso silenzio aleggiava su di loro, Draco esaminò tutti uno per uno incuriosito e Harry fu il primo a rivolgergli un sorriso e rompere il ghiaccio.

 

“Malfoy, alla buon ora!”

 

Draco sorrise scambiandosi uno sguardo con Ashley “Potter, dopo tanti anni la tua voce è una melodia per le mie orecchie”

 

Fu investito in pieno da una furia rossa e barcollò un po’ sotto il suo peso, rise abbracciando lo scricciolo che gli si era aggrappato addosso accarezzandole amabilmente la testa “Ehi rossa”

 

“Sei proprio un imbecille!” disse Ginny singhiozzando contro il suo petto “Devi sempre farci preoccupare! Ve l’avevo detto io di non andare in quella stupida battaglia!”

 

Draco sorrise e alzò lo sguardo verso Ron e Hermione che se ne stavano abbracciati sorridendo, passò in rassegna i visi di tutti i ragazzi “Weasley, non dirmi che sono tutti tuoi!”

 

Ron rise apertamente e scosse la testa mettendo una mano sulla spalla di James “Solo quelli rossi” fece un sorrisone enorme “Ti ricordi di batuffolo?”

 

Lui annuì guardando James ammirato “Tutto questo mi fa sentire estremamente vecchio, me lo ricordo che ancora non sapeva mettere due parole insieme”

 

Alex alzò un sopracciglio mandando un’occhiata al fratello “Allora non sei cambiato molto”

 

“Seth!”

 

Draco adesso guardava a bocca aperta il ragazzo appena dietro ad Alex che si stava mordendo un labbro nervosamente e fece un cenno col capo verso di lui. “Papà…”

 

Draco continuò a guardarlo letteralmente senza parole “Che cosa ci fai qua?”

 

Ashley lo interruppe con un sorriso “Oh, è una lunga storia e…a proposito…” si guardò intorno “Dean?”

 

Il ragazzo fece qualche passo avanti facendosi spazio tra il gruppo, ancora intimidito e molto confuso guardò incerto sua madre. Ashley tirò Draco per un braccio arrivando di fronte al figlio e sorrise emozionata e un po’ imbarazzata dalla situazione.

 

“Dean, questo…questo è tuo padre”

 

I loro sguardi si incrociarono, gli uni sorpresi e basiti e gli altri confusi e smarriti ma con le medesime sfumature e intensità. Nessuno osò interrompere il silenzio che si era creato e aspettarono impazienti fino a che Dean prese un bel respiro.

 

“Tu sei veramente Draco Malfoy?”

 

Lui annuì ancora piuttosto spiazzato e senza parole. Incrociò lo sguardo con Ashley che gli sorrise incoraggiante. “Dean, quanti anni hai?”

 

“Sedici” rispose con un filo di voce.

 

Ashley si strinse al braccio di Draco delicatamente e scostò i capelli dal viso di Dean con un sorriso “Sono rimasta incinta il giorno prima della battaglia” incrociò lo sguardo con Draco e sorrise “O forse dovrei dire la sera. Non ho mai potuto dirtelo”

 

Draco la guardò un po’ smarrito facendo con la mente un tuffo nel passato “Stai dicendo che è…nostro? Cioè mio e tuo?”

 

Ashley annuì mentre Dean si schiarì la voce un po’ imbarazzato “Lo so che non sono proprio il massimo della loquacità al momento, ma non so davvero cosa dire. Insomma, quando ero piccolo mi sono immaginato questo momento tante volte ma lentamente ho cominciato a capire che non sarebbe stato possibile e mi sono abituato all’idea di avere solo Ashley”

 

Draco sorrise dolcemente, quasi emozionato, e annuì “Lo capisco, non preoccuparti. Posso immaginare lo shock e lo stesso vale per me, contando che almeno tu sapevi della mia esistenza. Io sono scappato da quel castello rattristato di averci lasciato un figlio, vengo qua e ne trovo due, pensa che botta!”

 

Dean ridacchiò e si voltò automaticamente quando sentì qualcuno fare dei passi avanti. Seth si fermò al suo fianco, era molto pallido e perplesso “Papà, che cosa è successo con la mamma? E’ colpa sua, non è vero?”

 

Lui si umettò un labbro lanciando uno sguardo veloce a Harry, Ron e famiglie e tornò a guardarlo mortificato. Lentamente fece scivolare la mano in quella di Ashley e la strinse forte alla sua come a non volerla lasciar andare mai più.

 

“E’ una storia lunga e neanche semplice a dirla tutta. Perché non entriamo a casa al caldo, prometto di rispondere a qualsiasi domanda vorrete pormi. A vostra completa disposizione”

 

                                                                               *

 

Mentre Ginny aveva preso il suo kit da infermiera e medicava le numerose ferite di Draco gli altri si erano riuniti attorno a lui incuriositi e felici di averlo di nuovo a casa. I ragazzi si lanciavano occhiate tra loro non riuscendo a capire la situazione, Draco sorrise quando sentì Simon chiedere a Hermione chi fosse.

 

Hermione lo guardò con un sorriso e gli accarezzò la testa amorevolmente “E’ un vecchio amico di mamma e papà, è il padre di Dean”

 

Matt ascoltò attentamente la zia e si volse verso il biondo con un sopracciglio inarcato “Scusa ma se sei il padre di Dean dove sei stato fin’ora?”

 

Harry e Ginny si voltarono verso di lui “Matt!”

 

Draco rise leggero “Oh, non importa, il sangue Potter parla chiaro e poi da qualche parte avrei dovuto cominciare a raccontare” si rivolse a Matt con uno sguardo serio “Sono stato sotto il controllo di alcuni uomini per tutto questo tempo. Sono riuscito ad andarmene solo da un mese o giù di lì”

 

“Già, ti abbiamo visto più di una volta” disse Ashley ripulendogli alcune ferite “Come mai non ti sei fatto vivo prima? Ti ho visto persino davanti a casa mia”

 

Draco le mandò un’occhiata ovvia “Tesoro, sono scappato da gruppi di Mangiamorte, pensi davvero che non mi stiano dando la caccia? Cercavo di non fami prendere di nuovo e dovevo essere sicuro di trovarvi. E poi non sono mai stato a casa tua, non so neanche dove abiti”

 

“A casa nostra” li interruppe Ron “Cioè quella che era casa nostra. Dopo che è Hermione è rimasta incinta di Simon abbiamo dovuto cercare un’altra casa e Ashley ha preso la nostra”

 

Ashley alzò un sopracciglio mandando un’occhiata vittoriosa a Draco “Visto, tesoro” disse con un sorrisino “Dovresti smetterla di usare quel tono con me, lo sai bene”

 

Dean sorrise vedendo gli occhi della madre scintillare di una luce tutta nuova. In sedici anni non l’aveva mai vista così, era come se fosse rinata, come se avesse cominciato a vivere adesso. “Perché sei stato con la madre di Seth?”

 

La domanda gli era venuta spontanea, non aveva potuto far a meno di chiederlo. Draco lo osservò un po’ passando lo sguardo da lui a Seth tra l’arreso e il mortificato e si umettò un labbro.

 

“Non l’ho fatto volontariamente”

 

Tutti nella stanza poterono percepire il groppo alla gola di Seth e come Draco si sentirono mortificati, per primo Dean per aver fatto una domanda del genere. Draco continuò a spiegare rivolgendosi a Seth.

 

“Mi dispiace, davvero, ma le cose sono andate così. Non ho mai amato tua madre, mi teneva costretto al castello con pozioni e maledizioni. Ho avuto pochi momenti di lucidità, certo mi rendevo conto di quello che mi succedeva ma non potevo reagire. Solo col tempo sono riuscito a combattere l’effetto di quella pozione, ma non chiedermi come”

 

Hermione si mise una mano sotto al mento come era solita fare quando cercava di ricollegare tutti i pezzi in un puzzle intero, annuì tra sé “Credo che tu abbia sviluppato una specie di immunità alla pozione. Dopo anni il tuo corpo si è abituato e non ne sentiva più l’effetto”

 

Seth si scambiò uno sguardo con Dean che lo guardò non sapendo cos’altro dire. Sospirò avvilito facendo un sorriso stirato a Draco. “In fondo sapevo che mamma stava covando qualcosa di strano, ma non pensavo fosse arrivata al punto di costruirsi una famiglia con la forza”

 

“Anche se non potevo far niente per ribellarmi mi rendevo conto di cosa facevo, te l’ho detto. Seth, tu sei comunque mio figlio, ti ho visto crescere negli anni e non pensare che non ti voglia bene solo perché non amo tua madre”

 

Dean lo fissò brevemente e non poté far a meno di fare un’altra domanda “Tu ami molto Ashley, non è vero?”

 

Lui parve abbastanza colpito dalla sua domanda ma annuì seriamente “Sì” un sorriso sprizzò sulle sue labbra “Perché continui a chiamarla per nome?”

 

“Perché sono tutti e due dei bambini, ecco perché” disse Harry sistemandosi gli occhiali con un sorrisetto divertito “Anzi, a volte sembra quasi che l’adulto in quella casa sia Dean”

 

Ashley incrociò le braccia al petto e gli fece una linguaccia “Oh, chiudi il becco e pensa ai tuoi di figli!”

 

Dean bisbigliò ridacchiando in direzione di Draco “Credo che non avrai tanti problemi ad ambientarti, è rimasta uguale a quando aveva sedici anni”

 

“Guarda che ti ho sentito, figlio ingrato che non sei altro!”

 

Tutti risero, guardando i due battibeccarsi come due bambini. Thea scese dalle braccia del nonno e scorrazzò davanti a Draco che le rivolse un’occhiata stranita. La bambina fece un sorriso studiandolo lentamente.

 

“Tu sei quello morto, vero?” Draco rise brevemente e fece cenno di sì con la testa “Mamma e papà parlano spesso di te, dicono che non eri molto gentile e zio Harry dice che eri un vero rompiballe, però a me sembri simpatico”

 

Hermione rise e la prese in braccio “Ah, il giorno in cui imparerai a tenere quella boccuccia chiusa ti regalerò una scorta di cioccolata per un anno!”

 

Ron rise guardando la figlia “Pensa che io ho detto la stessa cosa a tua madre, tu l’hai mai vista mangiare cioccolata?”

 

Hermione gli lanciò un’occhiataccia mentre il resto della banda scoppiò in una risata divertita, specialmente da parte dei ragazzi che non se ne perdevano una per prendere in giro gli adulti. Seth fissò Draco umettandosi un labbro e si torturò le mani in grembo. “Mamma ti starà cerando, non è vero?”

 

“Sì, ma non mi troverà facilmente. Non ci troverà. Non lascerò che ti riporti in quel posto, non ti ha mai lasciato uscire di lì in sedici anni! Ci ha tenuti entrambi prigionieri e questa storia deve cambiare!”

 

“E dove pensi di andare?” chiese lui stupidamente.

 

“A casa nostra, ovvio” disse Dean con un sorriso “In camera mia c’è posto per un altro letto”

 

Seth lo fissò per un po’ ammutolendosi “E io dovrò cercarmi un posto dove passare la notte almeno”

 

Dean alzò un sopracciglio con un sorriso “Guarda che il letto in camera mia è per te. Draco può benissimo dormire in camera con mamma, sono adulti e contando che sono sbucato fuori io non è sicuramente la prima volta che si trovano a dormire insieme”

 

“Dean!” lo ammonì Ashley arrossendo vertiginosamente, il ragazzo sorrise beffardo godendo dell’improvvisa goffaggine della madre.

 

Seth spalancò gli occhi “Tu mi vuoi a casa tua?”

 

“Sei pur sempre mio fratello” disse l’altro alzando le spalle “E giuro che non ti picchierò ancora”

 

Draco li guardò stupito “Vi siete picchiati? E perché?”

 

Entrambi si voltarono automaticamente verso Alex che sentendosi presa in causa arrossì all’inverosimile cercando di nascondersi dietro ai capelli. Il biondo scosse la testa con un sorriso guardandoli divertito ma smise subito quando si accorse dello sguardo furente di Ron che sembrava voler staccare la testa ad entrambi i ragazzi.

 

L’andirivieni di Harry richiamò l’attenzione della moglie e di Ron che lo guardarono un po’ ansiosi di sapere cosa lo turbasse. Il moro si sistemò gli occhiali sul naso e si fermò a braccia incrociate con un espressione pensierosa sul volto.

 

“Se stanno cercando Draco dobbiamo stare molto attenti tutti quanti noi. Ron, non possiamo ritirare le pattuglie, non è prudente, senza contare che se riusciamo a prenderli avremmo finito una volta per tutte di assistere ai loro scherzetti”

 

“Non avevo nessuna intenzione di ritirare i miei uomini. Non dopo l’ultima volta, solo un mio errore madornale”

 

Lo sguardo blu intenso di Ron si posò su Hermione che rabbrividì al ricordo di quella sera e Ginny le posò prontamente una mano sulla spalla strappandole un sorriso di riconoscenza. Draco fece girare lo sguardo per la stanza non riuscendo a seguire bene il discorso ma Ashley a suo fianco gli fece cenno di non chiedere nulla.

 

“Ron” Hermione guardò i suoi figli uno ad uno fissandosi in particolare su Alex “I tuoi uomini devono trovarli, non possiamo lasciare che facciano ancora del male a qualcuno. Per favore”

 

Ron si morse un labbro incrociando lo sguardo con Harry “Non lo farò, ma non ho intenzione di mandarli a combattere a vuoto. Non voglio un attacco, voglio una difesa. E Harry non provare a farmi cambiare idea, il Generale sono io e questi sono i miei ordini”

 

“Tu sei un Generale?! Tu?! Tu sei uno Weasley!”

 

Ron si voltò in direzione di Draco e alzò un sopracciglio con uno sguardo divertito “Oh, dacci un taglio zio Malfy”

 

“Ti odio Potter! Tu e quel dannato soprannome che mi hai affibbiato anni fa! Riesci ad essere fastidioso anche dopo anni di separazione!”

 

“Lieto di averti di nuovo in famiglia, mio caro cognato! Confrontarmi con te è sempre un piacere!”

 

I ragazzi assisterono sbalorditi allo scambio di battute e la situazione ludica e allo stesso tempo di tensione che si era creata. Ginny si fece scappare un risolino e mise una mano sulla spalla dei suoi figli guardando divertita la scena.

 

“Hanno sempre fatto così, è normale”

 

“E’ normale che papà si comporti come un vero maleducato offendendo gratuitamente? E perché mi sgridi se io lo faccio scusa, guarda da chi vengo! E poi mi stupisco se Sarah insulta e schiaffeggia le persone!”

 

Sarah arrossì facendosi piccola piccola nella poltrona incrociando lo sguardo con Micheal che la guardò tra il divertito e l’offeso. Harry puntò un dito contro il figlio.

 

“Tu non puoi farlo perché sei ancora minorenne e decido io della tua educazione!”

 

Ron rise e tossì camuffando le sue parole “Lofacevaanchedaragazzo”

 

Harry gli mandò un’occhiata significativa che il rosso ricambio con un sorrisetto beffardo, Hermione si apprestò a tirargli una poderosa gomitata tra le costole accennando ai loro figli con uno sguardo severo. Ron si mise eretto e parlò con voce solenne.

 

“Ma non dovete mai seguire l’esempio dello zio. Mai”

 

James sbuffò una risata “Come se tu non fossi da meno, a volte ci paghi pure per non dire a mamma che razza di parole tiri fuori allo stadio”

 

Lo sguardo di Hermione fulminò Ron all’istante e lui alzò le mani in segno di resa “Solo quando gioca la Bulgaria! Te lo giuro!”

 

“Oh Ron, quando la smetterai di avercela con Viktor! E’ una storia che risale al nostro quarto anno! Non potresti accantonarla e smettere di essere geloso?”

 

“Io non sono geloso! E non ce l’ho con Krum neanche un po’…comunque non negare che hai continuato a scrivergli per tutto questo tempo”

 

Hermione roteò gli occhi e lo prese per un braccio “Li vedi quei sei ragazzi là? Sono figli miei e tuoi, non di Viktor, e lo dimostra il fatto che sono tutti straordinariamente, brillantemente ed esclusivamente rossi! E vorrei ricordare che dentro alla mia fede c’è il tuo nome!”

 

Ron ammutolì per qualche minuto poi l’abbraccio da dietro e le sussurrò in un orecchio “In effetti il nome Viktor sarebbe stato antiestetico per un anello”

 

“A proposito di anello!” scattò su James “Domani arrivano C.j. e Diego”

 

Hermione e Ron si scambiarono uno sguardo “Che cosa c’entra l’anello?”

 

Micheal spalancò gli occhi e si alzò di scatto terrorizzato “No! Dimmi che non l’hai fatto, razza di stupido che non sei altro!”

 

“Calmati mezza calzetta, non ho ancora combinato proprio nulla. Ti assicuro che non c’è proprio niente di cui preoccuparsi, ho tutto sotto controllo”

 

Alex fece una smorfia lanciandogli un’occhiataccia e parlò ironicamente “Certo, sei proprio uno di cui ci si può fidare!”

 

“Che ne dite se andiamo a sistemarci a casa, eh Ashley?” La voce di Dean interruppe la baruffa prima che potesse crearsi una vera e propria battaglia tra fratelli a cui era stato per suo malgrado capace di partecipare “Ashley?”

 

Si voltò verso il divano trovandolo completamente vuoto e insieme agli altri si voltò un po’ cercando con lo sguardo. Tutti si sciolsero in un sorriso quando videro Ashley e Draco sulla soglia di cucina che si baciavano come due adolescenti, nessuno di loro ebbe il cuore di interromperli.

 

“Fa uno strano effetto vederla pomiciare a quel modo” disse Dean con una smorfia divertita, Harry si trovò ad annuire guardando i due leggermente schifato.

 

“Puoi dirlo forte!”

 

                                                                                   *

 

Dopo quella inusuale riunione avevano deciso di comune accordo di tornare a casa e vedersi il giorno seguente. Ron e Hermione erano stati parecchio impegnati a trasportare su e giù bauli e cianfrusaglie varie prima di potersi sistemare in salotto coi figli. Ron, scendendo dalle scale, prese in braccio Ben strappandogli risatine divertite e si lasciò andare sul divano dove lo aspettava il resto della famiglia.

 

“Allora ragazzi, com’è andata a scuola?”

 

I tre si guardarono come se fosse morto qualcuno e sotto lo sguardo incredulo dei genitori fecero una manche a sasso-carta-forbice. Micheal sospirò frustrato quando ne uscì perdente e incrociò le braccia al petto senza incrociare lo sguardo dei familiari.

 

“Matt si è messo con May senza dirmi niente. Li ho beccati la sera tardi in Sala Comune”

 

Hermione si portò una mano alla bocca come se fosse una cosa gravissima e Ron li guardò con un sopracciglio inarcato “Non è la fine del mondo, ci sono tante altre ragazze con cui puoi stare”

 

Micheal gli rifilò uno sguardo di fuoco “Scommetto che è la stessa cosa che ti ha detto nonna quando mamma si è messa con Krum!”

 

“Colpito e affondato”

 

Ron lanciò un’occhiataccia a Hermione “Veramente quando mamma si è messa con Krum non mi sono neanche lontanamente sognato di dirlo a mia madre! Quello che intendevo dire è che se deve succedere che tu stia con May succederà, ma nel frattempo guardati intorno e non fare l’idiota come ho fatto io!”

 

“Sul fatto che sei un idiota ti do pienamente ragione!” urlò stizzita Hermione “Sei andato a pomiciare con Lavanda quando avevo trovato il coraggio di chiederti di venire alla festa di Lumacorno con me!”

 

Simon tirò su col naso guardandoli neutrale “Io non mi lamenterei, mamma. Alla fine ti ha sposato…e pure di nascosto”

 

Micheal sbuffò e affondò borbottando nel divano “Ma certo, divaghiamo pure! Tanto quello col problema qua sono io!”

 

“Tesoro, quello che papà cercava di dire è che non è niente di grave. E’ una cotta e ti passerà”

 

“Papà dice così perché zio Harry non ci ha mai provato con te!”

 

Ron si voltò di scatto verso Hermione “Non l’ha fatto, vero?”

 

Lei gli rifilò un’occhiataccia penetrante e lo zittì subito. Micheal sbraitò frustato prendendo in braccio la sorellina e giocando coi suoi boccoli fiammanti “Matt avrebbe dovuto dirmelo! E’ il mio migliore amico! Come ha potuto farmi una cosa del genere? E io che continuavo a parlare di lei come se niente fosse, non ha avuto nemmeno le palle di dirmi cosa aveva combinato!”

 

“Tu la metti la lingua in bocca alle ragazze?” Micheal diventò di un rosso cremisi alla domanda imbarazzante di Thea, si schiarì un po’ la voce e la guardò perplesso.

 

“No” rispose semplicemente lui. La bambina sembrò abbastanza confusa e puntò i suoi grandi occhi marroni sui genitori e esitò un po’ su James.

 

“E perché papà e James lo fanno?”

 

Il sorriso divertito di Micheal fece presupporre che Thea fosse riuscito a tirarlo un po’ su di morale, se la sistemò meglio sulle gambe tirandole giocosamente i capelli “Beh, perché papà è sposato con mamma e si amano…e James perché è un porco”

 

“Ehi!”

 

Micheal gli lanciò uno sguardo “Che c’è? E’ vero!”

 

Simon scosse la testa con un faccia piuttosto schifata “Io ancora non capisco che cosa ci sia di tanto bello…”

 

Ron ridacchiò lanciando un’occhiata divertita ad Hermione e le circondò le spalle con un braccio “Aspetta qualche anno, Sam, poi ne riparliamo. Appena avrai fatto qualche esperienza cambierai subito idea…e a proposito di esperienze…”

 

Si voltò verso Alex che distolse in fretta lo sguardo arrossendo, Ron assunse un’espressione corrucciata.

 

“Credo che tu ci debba qualche spiegazione, signorina”

 

“Papà, non è come pensi” cominciò lei con una vocetta fievole “James si è espresso male”

 

“Stai cercando di dirmi che quello che ha detto tuo fratello non è vero?”

 

Alex si morse un labbro cercando aiuto dalla madre con lo sguardo ma lei si limitò a scuotere la testa non sapendo come venirle incontro. Abbassò la testa imbarazzata nascondendo il volto arrossato coi capelli.

 

“Papà, mi dispiace”

 

“Ti dispiace per te o ti dispiace per me? O meglio ancora, per quei poveri ragazzi? Non è corretto quello che hai fatto e io confido che tu te ne sia resa conto, la lealtà è una cosa importante”

 

Hermione si intromise non sapendo più trattenersi “Che cosa pensi di fare adesso?”

 

“Non lo so, mamma. Io ero uscita con Seth, lui mi piaceva proprio tanto e poi Dean se ne salta fuori con questa storia che è sempre stato innamorato di me e io… sono confusa! Che devo fare?”

 

“Tesoro, questo non posso dirtelo io”

 

Alex ammutolì e si lasciò andare con la schiena contro le gambe di James che sedeva sulla poltrona. Rimasero tutti quanti in silenzio quasi religioso, Hermione e Ron che si scambiavano occhiate nervose e il resto dei fratelli che aspettava quiete.

 

“Mi sono innamorato”

 

A Ron e Hermione quasi andò di traverso la saliva. Si voltarono di scatto verso James che se ne era rimasto tranquillo nella sua poltrona e sgranarono gli occhi aspettandosi di veder apparire da un momento all’altro una luce angelica seguita da cori e angioletti.

 

“Che cosa?”

 

James annuì in direzione dei genitori “Di C.j.”

 

Ron mandò fuori una risatina pensando che lo stesse prendendo in giro ma tornò a spalancare la bocca  quando James continuò a guardarlo impassibile aspettando di sentire la sua opinione a riguardo.

 

“Ti sei innamorato di C.j.? Ti sei veramente innamorato di quella C.j.?”

 

“Ron, dammi un pizzicotto” sussurrò Hermione con gli occhi sbarrati e fissi sul figlio.

 

“Ma è davvero così incredibile da credere? Guardate che sono umano anche io!”

 

Ron si schiarì la voce imbarazzato “Scusaci. Non è che proprio non me l’aspettassi a dire il vero, avevo capito che c’era qualcosa nei confronti di C.j. ma credevo fosse solo…insomma, mi auguravo di no a dire il vero, C.j. non si meritava una cosa del genere”

 

Le orecchie di James si tinsero di un bel rosso acceso “E tu che ne sai?”

 

“Oh andiamo James, sono un uomo anche io! Quando è venuta a casa quest’estate l’hai praticamente divorata con gli occhi, ti ho persino beccato a sbirciarle nella scollatura!”

 

“Come dargli torto!” esclamò Micheal con aria sognante beccandosi un’occhiataccia sia da Ron che da James.

 

“D’accordo, magari all’inizio ero solo…attratto…da lei. Ma adesso sto diventando scemo, non faccio altro che pensare a lei e a quel deficiente del suo ragazzo che la tocca ovunque con le sue manacce!”

 

Hermione emise un urletto felice “C.j. ha un ragazzo? Oh, se lo meritava proprio!”

 

“Mamma” disse scocciato James “Non puoi tifare per l’avversario, è sleale. Devi tifare per me! Pensa ai vantaggi che ne trarresti…magari avere C.j. in famiglia”

 

Simon spalleggiò Alex “Certo che fa quasi paura sentirlo parlare a quel modo”

 

Ron invece continuò ad ascoltare le lamentele del figlio contro il ragazzo di C.j. con un sorrisetto sulle labbra prestando molta attenzione a ogni parola uscisse dalle labbra di James. Alla fine prese una mano di Hermione tra le sue e se la portò alla bocca per baciarne il palmo.

 

“James, ammesso che tu sia veramente innamorato di lei…non lasciartela scappare, per nessun motivo”

 

James lo guardò confuso e Ron rivolse un sorriso enorme ad Hermione che sembrava anche lei abbastanza perplessa.

 

“Io non l’ho fatto, anche se ci ho messo anni”

 

Hermione sorrise e emettendo un verso di apprezzamento lo baciò teneramente. I ragazzi si guardarono tra loro non sapendo bene come comportarsi davanti alle smancerie dei genitori e Alex alzò un sopracciglio verso James.

 

“Sì, ecco, se magari eviti di metterla incinta prima di mettertici insieme ci fai un favore”

 

Hermione e Ron le mandarono un’occhiata storta “Io e tuo padre non ci siamo mai pentiti di quello che abbiamo fatto. Se vogliamo essere sinceri neanche tu eri sulle nostre agende, sai?”

 

“Ma almeno io sono stata concepita che già eravate sposati!”

Ron mandò un’occhiata preoccupata a James “Ecco, se magari eviti anche di sposarti di nascosto…”

 

“In pratica mi stai dicendo di seguire il tuo esempio, e allo stesso tempo di non seguirlo. Mh, una proposta logica ed interessante”

 

“Papino, io mi posso sposare con te quando sono grande?”

 

“Non lo so Thea, chiedi alla mamma. Non voglio concorrenza per casa”

 

Simon si alzò in piedi e scosse la testa con la sua aria da saccente e puntò un dito contro James “Tu, smettila di fare l’idiota e mettiti con C.j. una volta per tutte. Tu, Alex, lascia perdere tutti e due quei ragazzi e Micheal cercati una ragazza migliore di May a scuola, perché detto tra noi non è nemmeno questo gran che. E Thea, non puoi sposare papà perché è troppo vecchio per te e Ben…beh, tu continua a fare quello che hai fatto fin’ora”

 

A passi svelti lasciò la stanza sbuffando annoiato e salì le scale per rifugiarsi nella sua camera con i suoi attrezzi da meccanico. Hermione guardò verso il piano di sopra e incrociò lo sguardo con Ron.

 

“Possibile che mi preoccupi di più per l’unico figlio che non mi dà mai problemi?”

 

                                                                                   *

 

Ashley e Dean una volta arrivati a casa non avevano perso tempo a mostrare la casa agli altri due coinquilini. Dean aveva aiutato Seth a portare la sua roba al piano di sopra lasciando i due adulti al piano di sotto a discutere e recuperare il tempo perso. Con un tonfo sul pavimento Dean trasportò il baule nella prima camera del primo piano e mostrò la stanza a Seth con un sorriso.

 

“Eccoci qua. Non è molto, forse sarai abituato a meglio ma per ora sarà camera tua. Dovrai solo resistere fino alla fine delle vacanze”

 

Seth si guardò curiosamente intorno studiando la stanza piena di modellini di scope, foto che ritraevano Dean e altri membri della sua famiglia, poster animati di Quidditch. Piegò la testa da un lato facendo girare gli occhi per ogni angolo.

 

“E’ perfetta. Non ho mai avuto una camera così bella in tutta la mia vita. Andrà benissimo”

 

“Bene” gli sorrise l’altro di rimando “La porta accanto apre un’altra camera ma è rimasta inutilizzata e piena di cianfrusaglie. Penso che potremmo dire a Ashley di rimetterla a posto per quando torneremo da scuola”

 

Il biondo alzò un sopracciglio in direzione di Dean “Vuoi davvero che venga ad abitare qui?”

 

“Non mi sembra che tu abbia molta scelta, no? Rilassati, sei il benvenuto in famiglia. Certo Ashley non sarà tua madre naturale, ma ti ci troverai bene, anche se non lo dà a vedere ha un forte istinto materno”

 

Seth storse il naso in una smorfia “Mi sarebbe piaciuto avere una madre con solo un pizzico di istinto materno invece di vivere come un carcerato per sedici anni”

 

L’altro gli batté una mano sulla spalla in tono consolatorio e gli fece cenno di seguirlo “Vieni, andiamo a vedere cosa stanno combinando quei due”

 

Scesero le scale parlottando tra loro e si fermarono a metà della rampa con un sorrisetto beffardo sul volto. I due si erano praticamente appropriati del divano e si baciavano con impeto come due adolescenti che non riescono a staccarsi l’uno dall’altra. Fu necessario che Dean si schiarisse la voce due volte perché si accorgessero di loro.

 

Seth e Dean si scambiarono un’occhiata furba e li guardarono arrossire “E’ già primavera?”

 

Ashley lanciò un’occhiata cupa al figlio “Già…e probabilmente gli uccellini ti hanno fatto il nido nel cervello!”

 

Draco rise e la strinse a sé giocando coi suoi boccoli scuri “Ragazzi, ci lascereste altri dieci minuti da soli?”

 

“Traduzione per i mentecatti: potete evitare di scendere giù per il resto della serata? Messaggio recepito, papà”

 

Dean guardò Seth con un sorriso strano e poi di nuovo sua madre “Wow, lo hai sentito? L’abbiamo già contagiato” e ridacchiando salirono al piano di sopra.

 

Draco rise di nuovo, questa volta insieme ad Ashley, e se la portò sulle gambe continuando a giocare con le dita tra i suoi capelli. Lei lo guardò un po’ accarezzandogli i lineamenti del viso che delineavano il volto di un uomo.

 

“Sei cambiata tanto, sai?” iniziò lui con voce bassa “I tuoi capelli sono più scuri e mossi, ti sei anche un po’ alzata e il tuo corpo…”

 

Lei sorrise appena avvicinandosi alle sue labbra “Spero di essere cambiata in meglio, non avrò più vent’anni…”

 

“…ma sei ancora bellissima e in forma. E devo ringraziarti per aver saputo crescere nostro figlio da sola, Ashley tu non sai quanto avrei voluto esserci, stare al tuo fianco e proteggerti da tutto”

 

“Lo so, lo so” gli prese il viso tra le mani “L’importante è che adesso sei qui, e guarda che uomo meraviglioso sei diventato. Ti ricordavo ancora un ragazzino e adesso sei il doppio, sei quasi irriconoscibile, ma sei sempre tu”

 

Draco fece una smorfia gonfiando il petto “Sono anche diventato molto più affascinante, non è vero?”

 

Lei ridacchiò e annuì “Sì, è vero”

 

Lui rise scotendo la testa e le circondò i fianchi con le braccia facendo sì che lei si accoccolasse sul suo petto. Sorrise a se stesso e si voltò verso di lei incrociando il suo sguardo.

 

“C’è una cosa che devo dirti da tanto tempo”

 

Ashley si mise più dritta per fissarlo bene negli occhi “Che cos’è?”

 

Lui sorrise semplicemente.

 

“Ti amo”

 

                                                                                       *

 

WAAAAAAAAAAAAAAA *urlo sclerotico misto a gioia, stanchezza e euforia* zio Malfy’s back! ** che cusa bella! Non ce la facevo più a farlo stare lontano da loro, mi sono costretta per parecchi capitoli rispettando le mie bellissime scalette piene di freccine e scarabocchi. Non siete emozionati? ** io sono emozionata!

Ci ho messo millenni a finire sto capitolo in primis perché è lungherrimo e poi perché il computer ha deciso di fare anarchia e aprirmi i file da soli senza che gli venga richiesto! Spero che sia bello, personalmente lo adoro, volevo che fosse perfetto!

 

Orsù finiamo le foto:

Draco (sisi proprio come lo immaginavo)

Pansy (io lei la odio, come Pansy, e poi ci stava veramente troppo bene con quel caschetto)

May (incredibile ma vero, l’unica bionda che mi stia simpatica)

 

Thankscorner:

 

PazzaWendy ( ecco, dopo la mia figura avrai capito che sono pure miope oltre che imbecille!) robby (penso che tutte le tue domande siano state sedate da questo chap ^^) pippimag, fiamma90, Joannadellepraterie, KarmyGranger, greweasley (diciamo che l’happy ending tra il rosso e la mora è abbastanza vicino…sisi. Figurati che per Matt-Mike-May mi sono ispirata a una faccenda personale…e io ero Micheal…) funnynurse (sono felice di poter dire che metà delle domande che fare sempre hanno una risposta in questo chap ^^) Simona (*prending appunti* Dean è stato concepito di Maggio, il giorno prima che sparisse Draco, ed è quindi di gennaio mentre Seth è nato a Giugno. Simple ^^) flyingstar16 (*bacing* sei l’unico a cui riesco a preservare sorprese) Marycry, Edvige86 (Pansy li cerca, è vero, ma lasciamoli un po’ in pace porelli ^^) Saty (non è che sei incomprensibile te, sono io che sono idiota! ** continua a scrivere come sempre, lo adoro!) verenita, evanescense88, blacksmile (il + grosso guaio di interenet è che ci si fraintende tantissimo, don’t worry! e non mi offendo per così poco) Nana92, lasagne80, ville (non c’è un perché, Diego è solo il classico adolescente menefreghista e insensibile) GiulyWeasley, bambi

 

Vi lascio in fretta perché mi si sta incasinando il pc! Baci

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 12
*** This Is My Wish ***


La cucina di casa Weasley profumava di mille odori diversi, uno più gustoso dell’altro

                    

 

                           GOING AHEAD‘N’COMING BACK

              

                             12. THIS IS MY WISH

 

I don't want a lot for Christmas
There's just one thing I need
I don't care about the presents
Underneath the Christmas tree
I just want you for my own
More than you could ever know
Make my wish come true
All I want for Christmas is...
You                                           

 

                                     Mariah Carey- All I Want For Christmas Is You

 

 

La cucina di casa Weasley profumava di mille odori diversi, uno più gustoso dell’altro. Ron aveva sempre detto ridendo che Hermione era stata costretta a imparare a cucinare così bene, con tutta la mandria da sfamare e il loro appetito, e così era diventata una cuoca talmente perfetta da far invidia a Molly Weasley. Ginny affondò le mani nell’impasto del dolce soffiandosi via un ciuffo ramato dalla fronte.

 

“Siete proprio sicuri di voler trascorrere il Natale a casa vostra? Non daremo fastidio?”

 

Hermione sorrise scotendo la testa “No, ci fa piacere. Sono sempre stata invitata alla Tana, fin da quando avevo undici anni, adesso mi pare il momento di ricambiare, no? E poi non mi costa niente cucinare per qualche bocca in più”

 

Dalla porta del retro entrò Ron con un sorrisetto malizioso e le pizzicò il sedere prima di prendersi un bicchiere d’acqua dal rubinetto “Come si fa a non amare una donna tanto perfetta?”

 

“Dì piuttosto che mi hai sposato perché come cucino io non sa cucinare nessuno”

 

Ron rise “Può darsi…e anche perché il mio cognome suonava dannatamente bene col tuo nome”

 

Le due donne si guardarono scambiandosi un sorriso e Hermione roteò gli occhi continuando a mescolare nella ciotola. Ron ridacchiò tra sé bevendo dal suo bicchiere e uscì dalla stanza indaffarato “Amore, ho lasciato Simon e Thea fuori. Simon sta provando a sistemare le luci”

 

“Ron! Lo lasci da solo fuori tra i cavi elettrici? E se si fa male?”

 

La voce di Ron arrivò lontana dall’altra stanza “Ma se ci si rigira meglio di me tra quella roba! Sa sistemare quei fili meglio di un elettricista!”

 

Hermione rise e fece cenno a Ginny di seguirla in giardino. Simon stava sistemando una fila di lucine sulla parete della casa estremamente concentrato mentre la sorellina gli saltava attorno divertita. Quando ebbe finito il bambino corse con il filo rimanente verso la fine dell’abitazione e l’attaccò alla presa facendo illuminare la casa con un solo tocco.

 

Ginny guardò Hermione a bocca aperta “Ma è stupendo! Dove ha imparato a fare una cosa del genere?”

 

“E’ quello che ci piacerebbe sapere, a me e a Ron. E’ un piccolo genio con l’elettronica, e se qualcosa non gli riesce sta su giorni e giorni finché non capisce come funziona”

 

E’ ti stupisci? Dopo tutto è figlio tuo”

 

Hermione sorrise melanconica e guardò i due bambini rincorrersi per il giardino illuminato dalle luci natalizie “Non so cosa fare con Simon…stavo pensando di mandarlo ad una scuola Babbana

 

Ginny spalancò gli occhi guardando incredula la ragazza al suo fianco “A una scuola Babbana? Non puoi non fargli frequentare Hogwarts! E’ un mago, deve studiare magia!”

 

“Lo so, ma ha un talento naturale per queste cose e non voglio che lo sprechi. Potrei insegnargli io la magia e intanto fargli studiare le cose che più ama”

 

Ginny parve poco convinta “Potrebbe sempre decidere di non seguire quella strada, potrebbe voler diventare un Medimago o un allevatore di Thestral, non puoi saperlo”

 

Le due donne rimasero in silenzio per un po’ immerse tra i loro pensieri. Dei passi alle loro spalle le fecero sobbalzare e si voltarono di scatto per vedere le figure di C.j. e Diego dirigersi verso di loro. Hermione li accolse con un sorriso enorme.

 

“Ragazzi! Come state? James non ha fatto altro che parlare di voi da quando è tornato a casa”

 

Diego alzò un sopracciglio e guardò con un’occhiata significativa la sorella “Dubito che abbia parlato di me, diciamo piuttosto che ha parlato del suo più grande problema al momento”

 

“Vuoi stare zitto e farti gli affari tuoi!” C.j divenne di un bel rosso acceso e evitò di incrociare lo sguardo con Hermione che li guardava divertita, si pietrificò letteralmente quando scorse James sulla soglia della porta che le sorrideva sornione. Il rosso si avvicinò a loro salutando con una pacca Diego e abbracciando stretta C.j.

 

“Mi sei mancata da impazzire…” sussurrò lui tra i suoi capelli facendola arrossire ancora di più e cominciò a sentirsi a disagio nell’abbraccio di James che non ne voleva sapere di lasciarla andare. Hermione e Ginny si scambiarono un’occhiata di chi la sa lunga e fecero cenno a Diego di seguirle.

 

C.j. fermò le mani sul petto di James spingendolo indietro “Già…mi sei mancato anche tu”

 

James sorrise e fece scorrere i suoi occhi scuri lungo il corpo di C.j. che si sentì subito a disagio sotto il suo sguardo. Lui le prese una mano attirandola a sé.

 

“Sei sempre più bella ogni giorno che passa”

 

“No, sei tu che sei sempre più scemo ogni giorno che passa”

 

James rise di gusto e tornò a guardarla negli occhi “Quello è certo! Mi stai veramente facendo diventare scemo, C.j., non faccio altro che pensarti tutto il giorno. E, passerò anche per il solito maiale, non penso altro a quanto sarebbe bello farti mia, sempre e solo mia!”

 

C.j. sorrise a disagio “James…”

 

“Non vergognarti, è la verità! Perché ti ostini a non voler stare con me?”

 

“Perché sto con Trey” disse lei semplicemente, mordendosi un labbro e abbassando la testa, troppo imbarazzata per guardarlo negli occhi.

 

Ma tu non sei innamorata di lui! E tu lo sai fin troppo bene! Tu sei innamorata di me!”

 

C.j. spalancò gli occhi a dismisura guardandolo come se fosse diventato pazzo “Che cosa?! Tu sei completamente impazzito! Chi diavolo ti da il diritto di credere che possa piacermi un tipo come te? Sei semplicemente…”

 

James le tappò la bocca con un bacio prendendole delicatamente il viso tra le mani. La baciò per un po’ tirandosi indietro di scatto per guardarla negli occhi lasciandola piuttosto disorientata “Dimmi che non hai provato quello che ho provato io!”

 

Lei lo guardò confusa ancora inebriata dal bacio, poi aggrottò la fronte scurendosi in volto “James! Questa è la seconda volta che mi baci senza permesso e senza farmi finire di parlare!”

 

“Sì, e sai perché l’ho fatto?” lei lo guardò smarrita non sapendo cosa aspettarsi “Perché non mi chiamo Trey Coleman e mi piace baciarti quando ho l’impulso di farlo”

 

“Benissimo, perché io sono C.j. Withman e adesso ho proprio l’impulso di schiaffeggiarti!”

 

James rise di gusto prendendola per i fianchi per attirarla maggiormente a sé facendola rimanere di stucco, quel ragazzo era una sorpresa continua per lei. Le posò delicatamente un bacio dietro l’orecchio facendola rabbrividire.

 

“Domani è Natale, ti prego regalami la cosa che più desidero”

 

C.j. si morse un labbro cercando di non guardarlo negli occhi, il tono con cui le aveva chiesto quel favore ammetteva solo una risposta ma esitò un po’ prima di rispondere “Va bene…”

 

James si illuminò “Davvero? Mi regalerai davvero quello che più voglio? Promettimelo”

 

“Sì, promesso. Che cosa vuoi per Natale, Jay?”

 

“Dimenticati di Trey per un giorno intero”

 

C.j. spalancò gli occhi colpita dalla sua richiesta e vacillò un po’ indietreggiando. James, che la teneva ancora per i fianchi, non la lasciò andare continuando a sorriderle genuinamente. La accarezzò lentamente sulla schiena rilassandola piano piano.

 

“E’ il mio desiderio più grande. Dimenticati di lui per un’intera giornata e stai con me. Non c’è nient’altro che mi serva questo Natale”

 

C.j. alzò un sopracciglio sospettosa “Nemmeno un boccino nuovo?”

 

“Nemmeno un boccino nuovo!” disse lui ridendo e stringendola a sé, lei sorrise contro il suo petto cullata dalla gioia del momento e dalla strana situazione che si era creata tra di loro in poco tempo. Sospirò chiudendo gli occhi e lentamente passò le braccia attorno al suo torace.

 

“Un’intera giornata a partire da adesso” lo sentì sussurrare nel suo orecchio e si voltò per guardarlo dolcemente arrossita. Lentamente e quasi timorosamente ritirò le braccia per passargliele attorno al collo, lui sorrise compiaciuto.

 

Il respiro di James batteva frenetico contro le sue labbra e C.j. non poté fare altro che dischiuderle istintivamente, un semplice gesto che fu come una bomba atomica per James che cominciò a lambire ogni millimetro di quelle labbra che aveva tanto desiderato.

 

Quando le labbra di James si fermarono decise e piene sulle sue, C.j. le schiuse ulteriormente lasciando che approfondisse il contatto come più profondo e intimo, e senza neanche pensarci si avvinghiò ulteriormente a lui lasciandosi trasportare.

 

Trovandosi entrambi a corto di fiato furono costretti a fermarsi, appoggiandosi fronte contro fronte per guardarsi negli occhi senza allontanarsi troppo. Un sorrisetto sprizzò sulle labbra di James mentre le scostava una ciocca di capelli dal viso soffermandosi a giocherellarci con le dita.

 

Dimmi la verità, hai usato un filtro d’amore su di me. Sto veramente impazzando per te e baciarti mi fa un effetto strano, nuovo”

 

“E’ un po’ strano detto da te, ne avrai baciate mille di ragazze” disse con un tono di disappunto nella voce.

 

Ma nessuna era come te” rispose lui con un sorriso sincero, lei lo guardò divertita e scosse la testa alzando gli occhi al cielo “Cosa?”

 

“Potresti almeno cercare di non dire frasi fatte, saresti molto più credibile”

 

James la lasciò andare e fece un passo indietro guardandola dall’alto in basso, lei rimase un po’ perplessa e delusa da quel distacco improvviso, poi senza preavviso la prese in braccio strappandole un urletto. Non senza poche proteste da parte della povera malcapitata, James la portò fino alla veranda e si sedette sugli scalini appoggiando C.j. sulle sue gambe.

 

Si chinò verso di lei ma C.j. voltò la testa mandando un occhio verso la casa alle loro spalle “James, i tuoi potrebbero vederci”

 

Lui alzò le spalle “Che ci guardino pure, chissenefrega!”

 

Le loro labbra si unirono di nuovo in un bacio con una naturalezza disarmante e con un’atmosfera più che romantica, circondati dalla neve e le luci natalizie della casa. C.j. sorrise nel bacio posandogli una mano sulla guancia, lasciandosi cullare dalle braccia di James che le cingevano la vita protettive. Mentre i due ragazzi continuavano a baciarsi sulle scale, dentro casa un paio di occhi indiscreti li scrutava felici e curiosi.

 

“Ron! Smettila di guardare!”

 

“Ma ‘Mione, James ha detto che posso!”

 

                                                                               *

 

Micheal non aveva mandato ancora giù che il suo migliore amico gli avesse soffiato la ragazza che gli piaceva sotto al naso, da quando era tornato a casa per le vacanze il suo umore era stato pessimo e per non sentirsi tormentare da nessuno si era chiuso in camera occupandosi con giochi stupidi e a dirla tutta noiosi.

 

Sbuffò sonoramente quando sentì qualcuno bussare e si lasciò andare sul letto mettendo su un’espressione scocciata. “Avanti”

 

Il visetto dolce e innocente di Sarah fece capolino dalla porta con un sorriso timido. Micheal la guardò un po’ senza importanza ritornando a fissare gli occhi blu sul soffitto. Sarah entrò con cautela sistemandosi sul bordo del letto aspettando che Micheal le rivolgesse parola.

 

Cosa vuoi?”

 

Sarah abbozzò un sorriso leggero “Volevo tirarti un po’ su di morale”

 

Micheal grugnì qualcosa di imprecisato voltandosi dall’altra parte “Se vuoi fare qualcosa per aiutarmi va a casa e picchia tuo fratello! Quell’imbecille!”

 

Sarah si portò i capelli dietro l’orecchio e le ginocchia al petto “Beh, io capisco che tu possa essere arrabbiato perché si è messo con May, ma sinceramente Micheal ci sono un sacco di ragazze con cui puoi uscire”

 

Micheal si alzò in piedi sbraitando rosso di rabbia “Tutti non fate che ripetermi la stessa cosa!Sono stufo! Io non le vedo tutte queste ragazze con cui uscire! Nessuno uscirebbe con me, sono troppo stupido e poco carino!”

 

“Non sei stupido! E sei…ecco tu sei anche molto carino” disse lei arrossendo violentemente e abbassando lo sguardo subito dopo. Micheal le lanciò un’occhiata incuriosita e si voltò verso lo specchio appeso alla parete.

 

“Pensi davvero che sia carino?”

 

Sarah scese dal letto e si avvicinò a lui con un sorriso “Certo! Sei solare e hai un bellissimo sorriso, i tuoi occhi sono di un blu così intenso che ci si potrebbe perdere dentro e le lentiggini ti danno un’aria…così…così…”

 

“Stupida?” provò a venirle in soccorso lui con una smorfia.

 

“Affascinante” disse lei guardandosi la punta dei piedi “Io penso proprio che qualunque ragazza uscirebbe con te”

 

Micheal sospirò malinconico “Lo spero proprio, Sarah, ma temo non sia così”

 

Sarah si morse un labbro continuando a fissarsi le scarpe fino a che, preso un po’ di coraggio, fece qualche passo verso Micheal e alzatasi in punta di piedi premette dolcemente le sue labbra contro quelle del ragazzo in un contatto puro e innocente.

 

Micheal spalancò gli occhi a dismisura completamente preso alla sprovvista e continuò a guardare Sarah con gli occhi sgranati anche quando, dopo pochi secondi, si tirò indietro posandosi una mano sulle labbra dolcemente arrossita. Ci volle qualche attimo perché il suo cervello riuscisse a registrare quello che era successo.

 

S-sarah?” cominciò lui incerto senza sapere cosa dire o fare. Lei alzò lentamente la testa verso di lui smettendo di tastarsi le labbra e scattò come una molla risvegliata da una trance.

 

“Non volevo farlo! Oddio, m-mi dispiace tanto!”

 

Lui continuò a guardarla ancora abbastanza perplesso, si schiarì la gola senza smettere di fissarla incredulo “No, è che io…precisamente perché lo hai fatto?”

 

Il rossore sulle sue guance si infiammò sempre di più e Micheal stentò a riconoscere la ragazzina agguerrita che lo aveva schiaffeggiato urlandogli contro di questo e di quello. Si dondolò sui piedi un po’ imbarazzata.

 

Perché…perché penso che tu sia molto carino”

 

Micheal la guardò a bocca aperta “Ti sei presa una cotta per me?!

 

“No!” mentì lei scotendo freneticamente la testa, un po’ troppo velocemente per sembrare sincera.

 

“Ti sei presa una cotta per me! Sarah…sono tuo cugino!”

 

Lei gli mandò un’occhiataccia per tutta risposta portandosi le mani sui fianchi in quel classico atteggiamento di famiglia “Lo so benissimo! Non sono stupida! Non è colpa mia se ti trovo carino!”

 

Micheal la guardò come se fosse pazza “Anche io ti trovo carina ma non possiamo uscire insieme!”

 

Sarah lo sfidò con lo sguardo “E chi lo dice?”

 

“Beh…” le certezze di Micheal vacillarono un po’ sotto lo sguardo duro della ragazzina “…non si può e basta! Siamo parenti!”

 

Godric Grifondoro sposò sua cugina e Merlino aveva una tresca con la zia. Pensa che Chazeman, il creatore della pozione polisucco, si faceva addirittura la sorella!”

 

Lui spalancò la bocca “E tu come diavo…ti sei informata?! Cosa c’entrano loro poi?”

 

Sarah gli lanciò un’occhiata ovvia “Se loro potevano perché noi no? Voglio dire…se poi non ti piaccio va bene però…”

 

Micheal balzò sull’attenti come scottato “No! No, no, cioè tu…sei davvero molto carina Sarah e…” si soffermò un attimo a guardarla come se la vedesse ora per la prima volta “…anzi, sei proprio bella e…da quando hai gli occhi verdi?”

 

Sarah rise divertita dal suo balbettare “Suppongo dalla nascita”

 

“Ah. Beh, sì. Anche io ho gli occhi blu dalla nascita, sai?”

 

Lei rise di nuovo per la sua evidente agitazione e Micheal si passò una mano sulla faccia borbottando qualcosa tra sé.

 

“Sto facendo la figura dell’idiota”

 

“Non hai bisogno di agitarti con me, ti conosco da sempre, non hai bisogno di fare buona impressione”

 

Sobbalzarono entrambi quando la porta si aprì di colpo rivelando un uomo alto e dai brillanti occhi verdi. Sarah si aprì in un sorriso enorme mentre Micheal sembrava piuttosto agitato dal modo in cui continuava a rigirarsi le mani in grembo, probabilmente stava immaginando cosa sarebbe successo se fosse entrato solo qualche attimo prima. Harry sorrise.

 

“Ah, eccoti qua, la zia mi ha detto che sei salita per consolare il nostro Micheal. Ha funzionato?”

 

“Eccome!” disse agitato Micheal mascherando un sorriso nervoso “Sarah ha dei metodi eccezionali!”

 

“Ah sì?” disse sorpreso Harry guardando i due “Dovresti provare anche con Matt, ultimamente è un po’ giù…”

 

Micheal cominciò a sudare freddo e ingoiò il vuoto cercando di sembrare disinvolto “Mah, non credo proprio funzionerebbe…Matt è un tipo particolare, farsi consolare dalla sorella non è proprio il suo stile massimo di vita”

 

La ragazza dovette fare del suo meglio per trattenere una risata e sorpassò il padre con un’aria sbarazzina che fece inarcare un sopracciglio a Harry. L’uomo si voltò a guardare Micheal confuso.

 

Ma che le prende? Non ti sembra più allegra del solito?”

 

Micheal annuì concitato “Sarà la primavera!”

 

Harry lo guardò perplesso “Ma se siamo in pieno inverno”

 

“Già, il Natale è il mio momento dell’anno preferito! Adesso devo proprio andare!” Micheal sgusciò in fretta da sotto il braccio di Harry appoggiato allo stipite della porta.

 

Harry rimase fermo nella stanza per qualche minuto prima di sospirare sconfitto “Mah, l’adolescenza fa strani scherzi!”

 

                                                                                 *

 

Alex sospirò pesantemente guardando i due ragazzi in riva al lago discorrere tra loro. Non poteva credere di essersi messa in un casino del genere, d’altronde come poteva sapere che quei due erano fratelli. Avrebbe tanto voluto poter tornare indietro e cambiare le cose ma sapeva che non era possibile.

 

Camminò senza fretta verso di loro che accortisi della sua presenza si zittirono per sentire cosa volesse. Lei sorrise brevemente stringendosi nel cappotto cercando di rompere il ghiaccio.

 

“Posso sedermi qui?”

 

I due ragazzi si scambiarono uno sguardo e annuirono silenziosamente, Alex si posizionò tra i due scattosamente dato l’imbarazzo evidente, nessuno di loro osò proferire parola per qualche minuto. Alex si morse un labbro sospirando.

 

“Io…io ho pensato molto ultimamente”

 

Dean scosse la testa con amarezza e disse ironicamente “Questa sì che è una novità Alex! Sarebbe la prima volta in sedici anni che ti conosco”

 

Lei si fermò di scatto chiudendo gli occhi. Aveva sbagliato, lo sapeva, e probabilmente quello che ne risentiva di più era proprio Dean. Si sentiva davvero una stupida a non essersi accorta di niente.

 

“Mi dispiace tanto. Lo so di avervi ferito entrambi, non era mia intenzione…davvero”

 

Seth guardò brevemente Dean e alzò gli occhi al cielo “Diavolo rossa, te l’avevo detto io di non farlo! Te l’avevo detto che te ne saresti pentita per tutta la vita!”

 

“Io non me ne sono pentita!” scattò all’istante lei, si calmò un attimo lanciando un’occhiata di sbieco a Dean che aveva assunto un’aria poco felice se non disgustata “Cioè…mi sono pentita quando Dean mi ha…insomma, non sono proprio pentita…io…”

 

Il ragazzo moro si distese sulla neve fissando il cielo limpido “Pentita o non pentita, Alex, ormai l’hai fatto e non puoi tornare indietro”

 

“Non parlarmi con quel tono da saccente! E’ anche colpa tua! Quando sono andata con Seth non sapevo che fosse tuo fratello! E non sapevo nemmeno di piacerti! Perché diavolo non me l’hai detto prima?” disse lei stizzita.

 

Dean la guardò un po’, paziente, e si umettò un labbro spiegandole con calma “Cosa potevo fare? Da quando sei entrata ad Hogwarts non hai fatto altro che puntare su ragazzi stile ‘bello e dannato’ e non mi sembra proprio di rientrare nella categoria. Hai sempre snobbato i secchioni”

 

Alex lo guardò sorpresa “Ma tu non sei un secchione!”

 

Dean rise amaramente “Non hai mai fatto caso dove mi sedevo in mensa, non è vero?”

 

Alex rimase zitta non sapendo davvero cosa rispondere stavolta. Non aveva davvero idea di dove si sedesse il suo amico a mensa, quando si sedeva accanto a lui solitamente erano da soli o con gli amici che avevano in comune. Ripercorrendo gli anni con la testa però non ricordò che Dean avesse mai preso un’insufficienza.

 

Seth la guardò mortificato e si schiarì la voce rivolgendosi al fratellastro “Non avevo nessuna intenzione di prenderla in giro, lo sai vero?”

 

Dean mosse appena la testa “Adesso sì. Si è fatta prendere in giro troppe volte, cercavo solo di metterla in guardia”

 

Lei sentì le lacrime pungerle gli occhi e la vista offuscarsi sotto un velo opaco, la sua voce uscì strozzata “Grazie”

 

Rimasero ancora in silenzio in quel paesaggio invernale davanti al laghetto ghiacciato. Le dita delicate di Alex giocherellavano con la neve arrossandosi sempre di più, un sospiro, un dolore, una sconfitta. 

 

“Non posso scegliere tra voi due. Io non ci riesco. Non sarebbe giusto”

 

Seth le sorrise semplicemente tornando a guardare all’orizzonte “Non farlo. Nessuno ti chiede di farlo”

 

Gli occhi sorpresi di Alex si focalizzarono su Dean che sorrise a sua volta “Non vogliamo stare in lotta fra di noi, dobbiamo vivere insieme d’ora in avanti. Va bene così”

 

Alex rimase meditabonda per un po’ senza smettere di guardarlo negli occhi “Rimarrai sempre il mio migliore amico?”

 

Dean sorrise debolmente “Dammi un po’ di tempo, Alex. Sono umano anche io”

 

“Ti voglio bene” disse lei in un sussurro.

 

“Lo so, e io ti amo” si alzò a sedere vedendo le lacrime formarsi negli occhi di Alex e le circondò le spalle con un braccio sorridendo, lasciando che lei si sfogasse sul suo petto “Andiamo mammoletta, piangi quanto vuoi. Lo sai che io sono sempre qui per te, no? Altrimenti chi te lo asciugherebbe il mocciolo?”

 

“Sei uno stronzo!” Nonostante la voce di Alex fosse interrotta dai singhiozzi i due ragazzi non poterono fare a meno di ridere trascinandola in una piccola risata in mezzo alle lacrime.

 

E da quel chiarimento nacque un patto muto, un patto di tre persone che avevano discretamente deciso che l’amicizia se vera e forte vale molto più dell’amore, perché sono gli amici che ti rimangono a fianco quando hai bisogno di aiuto. E con un accordo mai detto si giurarono di esserci sempre l’uno per l’altro.

 

                                                                                  *

 

Hermione aggiunse un altro po’ di legna nel camino e tornò a sedersi sul divano accanto a Ron che le circondò le spalle con un braccio. Draco si guardò intorno studiando la casa e sorrise tra sé mandando la sua solita occhiata di ghiaccio verso Ron.

 

“Ti sei sistemato bene, Weasley

 

Ron alzò un sopracciglio divertito e scoppiò a ridere un secondo dopo stringendo a sé Hermione “Prova a crescere sei figli senza una casa abbastanza spaziosa e poi ne riparliamo. E’ un suicidio, già tre piani di casa a volte sembrano pochi!”

 

Ma come diavolo vi è venuto in mente di mettere al mondo tanti figli? Ho sempre avuto il sospetto che il vostro cervello non funzionasse a dovere!”

 

Harry, Ginny e Ashley scoppiarono in piccole risatine che cercarono di camuffare alla meglio mentre i due coniugi li fulminavano con lo sguardo. Hermione bevve un sorso di the e arrossì leggermente sulle guance.

 

“A dire la verità dei sei figli che abbiamo noi…non erano in progetto…ecco”

 

Draco li guardò in silenzio per poi scoppiare in una fragorosa risata facendo fatica a rimanere seduto, puntò un dito verso di loro con le lacrime agli occhi “Mi state dicendo che sono stati tutti…inaspettati?”

 

Ron si incupì “Come se i tuoi figli li avessi programmati”

 

Tutti si voltarono verso Ron come gelati e si rese conto della sciocchezza immensa che aveva appena detto. Draco si voltò a disagio verso Ashley che aveva lo sguardo fisso sul pavimento. Ron si passò una mano sulla faccia.

 

“Io…non volevo…non ci ho pensato…scusate io…”

 

Draco fece una smorfia “Non fa nulla Weasley, non possiamo pretendere che il tuo cervello cresca da un giorno all’altro, no? Meno male c’è la Granger che compensa…”

 

Hermione sorrise sentendosi chiamare col suo cognome da nubile “Weasley” lo corresse “Sono sposata adesso”

 

Draco rimase quasi turbato e si voltò a guardare Ginny con una smorfia di disgusto “Suppongo che tu sia una Potter, allora. Bell’acquisto!”

 

Lei rise “Oh, chiudi il becco Malfoy!”

 

“Che cosa avresti tu contro i Potter scusa?” Draco incontrò lo sguardo duro e furbo di Ashley e sorrise maliziosamente. Si alzò per sedersi accanto a lei e la trasse sulle sue gambe continuando ad usare quel sorrisetto strafottente marca Malfoy.

 

“Tu non preoccuparti, farò in modo di fartelo cambiare presto il cognome”

 

Hermione e Ginny si scambiarono un’occhiata struggente e tornarono a guardare la coppia come se stessero guardando un film d’amore francese. Harry fece una smorfia disgustata lanciando uno sguardo alla sorella.

 

Ma proprio un Malfoy, Ash? Conosco tanti uomini liberi da presentarti, giuro”

 

Ashley rise e Draco gli lanciò un’occhiataccia “Farai bene ad abituarti, caro cognatino, vedrai che belle cene in famiglia che verranno fuori”

 

Harry rise “Ah, non ne dubito. Ma dovremmo invitare anche gli Weasley, con loro sembra sempre di stare al circo!”

 

“Ehi!” si lamentò Ron sentitosi preso in causa “I miei figli non sono animali!”

 

Hermione si mise più dritta drizzando le orecchie, stranita dal silenzio che regnava nella casa “A proposito di figli, dove sono tutti? Non si sente volare una mosca, comincio seriamente a preoccuparmi”

 

Ginny sospirò “L’ultima volta che ho visto Matt era in giardino da solo. Credo che abbia un problema”

 

“Si è messo con la ragazza che piace a Micheal senza dirgli niente. Per questo si è chiuso di sopra in camera sua, credo che Sarah fosse con lui”

 

Ashley si scambiò uno sguardo con Draco “I ragazzi sono in riva al lago con Alex

 

“Diego è con i bambini, Thea non l’ha mollato un secondo da quando è entrato in casa”

 

Ron annuì tra sé “E James sta pomiciando con C.j. in veranda”

 

Tutti si voltarono verso di lui increduli ma con un sorrisone stampato sulla faccia, tranne Hermione che gli rifilò una gomitata nelle costole. Harry rise apertamente e scosse la testa come in festa.

 

“Quel ragazzo, non posso crederci! Ce l’ha fatta anche stavolta!”

 

Ron sorrise sornione “Mi piacerebbe proprio sapere come fa! Di certo tutta quella dimestichezza con le ragazze non l’ha presa né da me né da Hermione. Lui ci ha messo sette giorni per concludere, noi sette anni!”

 

Hermione si rannicchiò contro il suo petto “Mah, così si è perso tutto il divertimento!”

 

Ashley sorrise soddisfatta “Era l’ora che si decidesse, ce li vedevo troppo bene insieme. I Ron e Hermione della nuova generazione, perfettamente identici”

 

Harry sbiancò di colpo “Oddio, povero Diego!”

 

Ron e Hermione lanciarono un’occhiataccia all’amico e risero apertamente tutti insieme un attimo dopo. Per un attimo fu come tornare ai vecchi tempi, in quel breve periodo che avevano trascorso tutti insieme, facendo un tuffo nel passato sorridendo malinconicamente. Troppi episodi sarebbero stati da ricordare, episodi che un po’ rivedevano nella nuova generazione.

 

                                                                            *

 

Matt lanciò l’ennesimo sassolino sulla strada sterrata, annoiato e depresso, fissava con occhi vacui il selciato. Dei passi leggeri dietro di lui lo fecero voltare e i suoi occhi incrociarono quelli del suo migliore amico che un po’ a disagio si stava avvicinando a lui. Senza dire una parola il rosso si sistemò al suo fianco e lo guardò con la coda dell’occhio non sapendo di preciso cosa dire.

 

Adesso era Micheal che si sentiva un verme, certo Matt si era messo con la ragazza che gli piaceva ma lui aveva baciato sua sorella. Era anche vero che non l’aveva fatto lui di proposito, era diciamo stato coinvolto, ecco. Con questa giustificazione in testa rivolse un debole sorriso a Matt.

 

“Credo…credo che dovremmo smetterla di ignorarci”

 

L’altro ragazzo sembrò piuttosto sorpreso e si voltò con occhi vispi verso di lui “Pensavo fossi tu quello che non voleva parlarmi. Senti, mi dispiace davvero, sono stato un’idiota. Ho violato a pieno almeno due delle regole del codice”

 

Micheal aggrottò la fronte “Codice? Quale codice?”

 

Ma sì, il codice del rimorchio. Le regole che abbiamo stabilito insieme ai ragazzi del dormitorio. Probabilmente non lo ricordi più perché finora non abbiamo avuto modo di usarlo” rise appena Matt “Sono sicuro che una di queste era ‘non provarci con la ragazza che piace al tuo amico’ o qualcosa del genere. Mi dovresti un cazzotto, sai?”

 

“Te ne dovrei più di uno” disse Micheal con una smorfia strana “Ma…considerati salvato. Mettiamola così, mi devi un favore e se mai dovessi ignorare una delle regole farai finta di nulla come io ho fatto con te. Mh?”

 

Micheal non si ricordava molte delle regole che erano scritte su quel codice, ma di una era sicuro più che mai e gli era balzata alla mente in un flash improvviso che lo aveva fatto sudare freddo: ‘le sorelle degli amici sono vietate’. Lo vedeva chiaro nella sua testa come marchiato a fuoco e ne era convinto, se non fosse stato assurdo, ci sarebbe pure stato scritto ‘soprattutto se ci sei imparentato anche tu’.

 

Matt fece un sorriso furbo “Dì un po’, non è che mi stai nascondendo qualcosa, vero?”

 

“Io?!” fece il finto tonto Micheal “Ti sembro il tipo? Nah, niente di niente, sono trasparente come il vetro!”

 

Matt rise e gli tirò uno scappellotto “Guarda che a me non me la dai a bere, Romeo. Credi che non abbia notato le tue orecchie diventare di un favoloso rosso corallo?”

 

“Miseriaccia!” disse lui tastandosi le orecchie bollenti, sospirò afflitto mandando un’occhiata agitata all’amico “Cosa vuoi sapere, ficcanaso?”

 

“Chi è, se la conosco, dove l’hai conosciuta e cosa ci hai combinato”

 

La gola di Micheal si fece improvvisamente secca e deglutì a fatica un paio di volte “Beh…a dire la verità non è che ci sia proprio…diciamo che c’è questa ragazza, ecco, e diciamo che abbia una cotta per me…ma io, cioè, non mi ero mai accorto di lei prima d’ora” fece una piccola pausa “Molto probabilmente perché non potevo, ma qualcuno me l’ha fatta notare da un altro punto di vista e ora…”

 

Matt alzò un sopracciglio confuso “Insomma, ti piace o non ti piace?”

 

Ed eccola la domanda della verità. Gli piaceva o non gli piaceva? Micheal si ritrovò a pensare a tutte le volte che era stato con lei, a tutte le volte che l’aveva vista ridere, piangere, urlare, giocare e cercò di vederla come una ragazzina qualunque, non potendo far a meno di arrossire. In che guaio si stava cacciando?

 

“Non lo so…”

 

Matt sorrise appena “Il fatto che tu sia in forse dà da pensare, non credi? Non ci mettevi molto a dire no in passato”

 

Micheal guardò Matt negli occhi e le immagini di Sarah si sovrapposero, una vocina nella sua testa gli urlava di lasciarla stare, era la sorella del suo migliore amico, doveva far finta di niente “Non posso stare con lei”

 

“Perché?” Matt corrucciò la fronte interrogativo.

 

E’…è proibita. Non posso toccarla, è vietata”

 

Matt rise brevemente “Oh, andiamo, se è per questa storia del codice per una volta te la possiamo pure abbonare. Sono convinto che non faresti niente di male. Ti autorizzo io!”

 

Matt…” cominciò l’altro scotendo la testa “…non dire cose di cui potresti pentirti”

 

Il moro lo guardò senza capire ma decise di non indagare oltre, aveva capito che l’amico sembrava abbastanza imbarazzato dall’argomento. Alzò lo sguardo verso due figure alla fine del giardino e le riconobbe come Diego e Sarah che chiacchieravano tranquillamente tornando verso casa. Non appena Micheal e Sarah incrociarono gli sguardi arrossirono all’inverosimile e la ragazzina sfrecciò veloce dentro casa prima che qualcuno potesse dire la sua.

 

Diego, al contrario, rimase fermo davanti ai due ragazzi e si aprì in un sorriso soddisfatto ammiccando verso Micheal “Ah, lo sapevo che c’è l’avrebbe fatta, quella Sarah!”

 

Micheal spalancò la bocca incredulo e gli puntò un dito contro “Tu lo sapevi?! Tu lo sapevi e non mi hai detto niente?!

 

Diego alzò le spalle con aria di sufficienza “Non potevo, era un segreto. Accidenti, avrei pagato oro per vedere la tua faccia!”

 

Micheal si accigliò ma Matt li interruppe non riuscendo a ricollegare il discorso “Ma di che diavolo state parlando?”

 

“Niente” risposero gli altri due all’unisono “Ricorda solo che io ti capisco” disse Diego battendogli una mano sulla spalla prima di entrare in casa. Matt guardò stralunato il cugino che gli rivolse un sorriso finto scotendo la testa.

 

Lascialo perdere” rise nervosamente “E’ amico di James, non puoi pretendere che sia sano di mente!”

 

                                                                                   *

 

La notte di Natale diventava il momento più magico dell’anno per la maggior parte delle persone normali. Sembra assurdo dare un attributo del genere ad una notte proprio in una casa di maghi, ma l’atmosfera che si respirava era comunque talmente straordinaria da non poter essere espressa in altri modi. Magica.

 

Ron prese in braccio Ben e lo issò fino a quando non riuscì a mettere il puntale sulla cima dell’albero completamente ornato da palline e luci, esclusivamente montate da Simon, tornando poi a sedersi a fianco a Hermione che gli rivolse un sorriso e gli porse un pacco.

 

Ron alzò un sopracciglio e Hermione lo incitò ad aprirlo “Avanti amore, quest’anno facciamo cominciare il padrone di casa”

 

“E’ una cosa che si rompe?” chiese lui lasciando di stucco Hermione che scosse la testa. Ron sorrise e si voltò verso i ragazzi “Chi vuole aiutare papà a scartare?”

 

Immediatamente i più piccoli si fondarono sul regalo con occhi scintillanti e presero a tirare la carta avidamente. Gli adulti risero divertiti e Ron scosse la testa baciando la guancia della moglie e tornò a guardare i figli che stavano sbranando il suo regalo.

 

Bambini, una volta aperto lo rivorrei indietro”

 

Thea trotterellò allegra verso il padre portandogli il suo regalo “Ecco papino, guarda!”

 

Ron prese in mano quella che sembrava una maglietta color arancione sporco molto consunta e guardò interrogativa Hermione e Harry che se la rideva sotto i baffi, spalancò occhi e bocca quando spiegò la maglia “Hermione! Ma…ma questa è la maglietta di John Adorn, il portiere dei Cannoni! Ed è autografata!”

 

James, Micheal, Matt e Simon scattarono in piedi e arrivarono alle spalle di Ron per ammirare la maglietta. Ron la rimirò per un minuto buono prima di girarsi verso la moglie con aria abbattuta.

 

Ma io non ho un regalo così bello per te…non so nemmeno se ti piacerà”

 

Lei sorrise dolcemente prendendogli una mano “Tesoro, andrà bene qualsiasi cosa e lascia che sia io a dirti se è un bel regalo”

 

Ron sembrò innervosirsi un pochino e incrociò lo sguardo coi figli e con Harry che alzò i pollici incoraggiante. Sospirò per scaricare la tensione e si piegò su un ginocchio tenendo la mano di Hermione tra le sue. Lei lo guardò basita e fece girare lo sguardo tra i presenti per cercare di capire cosa stesse succedendo, Ron richiamò la sua attenzione schiarendosi la gola.

 

“Hermione, io…è da un po’ che ci penso, ecco ad essere sincero sono molti anni che ci penso, ma non sapevo come farlo. Quello che intendo dire è che voi donne in queste occasioni volete che tutto sia perfetto, seguendo la tradizione alla lettera ed io non potevo farlo…tu ce l’hai già un anello…”

 

Hermione spalancò gli occhi piacevolmente sorpresa ma continuò ad ascoltare senza interromperlo, cercando di trattenere le lacrime d’emozione.

 

“…però te l’avevo promesso, quando lo abbiamo fatto la prima volta è stato di fretta e con paura, ma ti avevo promesso che lo avremmo fatto di nuovo ed in modo perfetto. Hermione, vuoi sposarmi?”

 

Un sorriso raggiante si aprì sul volto di Hermione che saltò al collo di Ron abbracciandolo stretto ridendo emozionata. Si tirò un po’ indietro e presogli il viso tra le mani lo tempestò di baci. “Sì! Sì che voglio sposarti Ron, ti amo! Sei l’uomo più meraviglioso che si possa avere!”

 

Draco alzò un sopracciglio scetticamente e fece un cenno con la testa verso Hermione “Dice così perché io sono già occupato”

 

“Tu non sei un uomo, sei un pallone gonfiato” rise Ashley tirandogli una gomitata nelle costole.

 

Ron si alzò in piedi trascinando con sé Hermione “Senti, non ho un anello da darti, però…” la fece voltare verso le scale dove i loro figli reggevano un lungo abito bianco. Lei corse verso di loro prendendo il vestito e si voltò sbalordita verso il marito.

 

“Ron, come facevi a sapere che era questo il vestito che volevo?”

 

Ron gonfiò il petto orgoglioso e lanciò un’occhiata superiore a Draco “Sono o non sono l’uomo più meraviglioso che si possa avere?”

 

Ginny richiamò l’attenzione prendendo un pacco vicino a lei, una piccola scatolina incartata, e la porse a Harry con un sorriso furbo.

 

“E’ il tuo turno, grande eroe. Buon Natale”

 

Harry guardò incerto la scatolina e alzò un sopracciglio verso Ginny “Non mi stai chiedendo anche tu di sposarti, vero?”

 

Sarah ridacchiò all’idea e Ginny scosse la testa “No, signor Potter, non è un anello. Avanti, aprilo”

 

Tutti allungarono il collo verso il regalo di Harry che corrucciò un po’ la fronte una volta aperto e guardò Ginny sornione per poi parlare con voce casuale “Lenti a contatto?”

 

Lei sorrise “Ultimamente sono stata un po’ troppo abituata a vederti senza occhiali, e la cosa non mi dispiace affatto. Senza contare che i tuoi occhiali cominciano ad essere un po’ datati, amore

 

“Datati?!”

 

Matt rise tirandogli una pacca sulla spalla “Oh andiamo papà, quella montatura risalirà agli anni ’30!”

 

“Senza contare che le lenti a contatto risalteranno incredibilmente il verde dei tuoi occhi”

 

Harry lanciò un’occhiata sarcastica all’amico “Molto divertente, Ron. Sta’ attento potresti cadere vittima del mio fascino spropositato”

 

Una volta finito il turno dei grandi fu il momento dei ragazzi di scartare i regali. Tra il caos che accompagnava la carta strappata, gli urletti felici ed eccitati e l’impazienza che arrivasse il proprio momento di scartare passò la serata. Nella sala oltre a diversi cumuli di carta natalizia e fiocchetti di ogni genere oggetti di ogni tipo si erano accatastati l’uno sopra l’altro, da bamboline a forniture per il Quidditch.

 

Hermione raccolse un po’ della carta gettata a terra e sorrise “Bene, credo che abbiamo finito coi regali. Forza bambini ora tutti a letto”

 

James si alzò in piedi come scottato “Aspetta!” tutti si voltarono a guardarlo in attesa “Ho un ultimo regalo”

 

Si frugò un po’ in tasca e ne emerse una scatolina di velluto blu che porse a C.j. . Hermione e Ron si scambiarono uno sguardo di puro panico mentre Micheal e tutti gli altri lo guardavano a bocca spalancata. C.j. guardò incerta la scatolina lanciando anche un’occhiata a Diego e la prese tra le mani tremanti.

 

Dean ingoiò il vuoto per lei e senza trattenersi esclamò “Qualcosa mi dice che non sono lenti a contatto stavolta”

 

C.j. lo ignorò e aprì la scatolina fissando il piccolo anellino luccicare all’interno, timorosa alzò lo sguardo su James senza sapere cosa dire e fu sorpresa di vederlo così rilassato e con un sorriso smagliante.

 

“Non ti sto chiedendo di sposarmi o niente del genere, consideralo solo un promemoria. Lo sappiamo entrambi che non è con Trey che meriti di stare, non è lui quello giusto per te. Quell’anello servirà a ricordartelo”

 

Fece qualche passo verso di lei e le stampò un leggero bacio sulle labbra prima di sparire lentamente su per le scale augurando la buona notte a tutti. Nella stanza si era creato il gelo, C.j. continuava a stare con la scatolina aperta in mano fissando il punto dove James era uscito.

 

“Miseriaccia!”

 

“Certo che quel ragazzo ha fegato da vendere!”

 

“Io farei un test del DNA, Weasley, perché sicuramente non è figlio tuo”

 

“Beh, almeno non le ha chiesto di sposarlo”

 

C.j? C.j. ti prego dì qualcosa!”

 

C.j. si mosse appena passando ancora molto shockata lo sguardo di volto in volto soffermandosi in particolare sui genitori di James. Aprì appena la bocca per parlare ma la chiuse di nuovo non sapendo ancora cosa dire.

 

“Io…”

 

Tutti la guardarono ardenti di sentire la sua reazione.

 

“…credo…credo che andrò a letto”

 

                                                                               *

 

 

Quella notte James non riuscì a dormire da tutti i pensieri che gli frullavano in testa. Erano quasi le due e non aveva fatto altro che rigirarsi tra le coperte cercando di trovare una posizione che lo rilassasse, ma non c’era stato niente da fare.

 

Nel buio della camera uno spiraglio di luce entrò furtivo dalla porta, James alzò la testa per vedere da dove provenisse ma il tempo che ci impiegò la porta si era già richiusa, immergendo nuovamente tutto nell’oscurità. Scattò a sedere quando sentì il letto piegarsi sotto ad un peso estraneo e il cuore battere forte quando sentì la voce di C.j. zittirlo.

 

Che ci fai qua?” chiese in un sussurro urgente e teso.

 

La vide sorridere appena tra il buio e capì che stava arrossendo “Non riuscivo a dormire, dopo la giornata trascorsa c’erano troppe cose che mi giravano per la testa, troppe cose che voglio fare”

 

James fece del suo meglio per ignorare la strana ma allo stesso tempo familiare sensazione che lo stava prendendo guardando le gambe seminude della ragazza, si impose di respirare a fondo e guardarla negli occhi.

 

“Cose che vuoi fare? Tipo quali?”

 

C.j. sorrise tra sé e si alzò dal letto. James non capì cosa stesse facendo fino a quando non vide chiaramente il pigiama di C.j. cadere sul pavimento, spalancò gli occhi incredulo e tornò a guardarla da capo a piedi riuscendo a scorgere le forme libere da indumenti. Trattenne il respiro quando la sentì muovere le coperte e scivolare sopra di lui, il viso a pochi centimetri dal suo, stava impazzendo a pensare che il suo pigiama era l’unica barriera tra di loro.

 

Sospirò pesantemente contro le sue labbra e non poté far a meno di percorrere la schiena nuda di C.j. con le mani “C.j… ti ricordo che sono un uomo e quello che hai appena fatto è davvero molto pericoloso per il mio autocontrollo”

 

Lei rise appena e affondò la testa nel suo collo insinuando delicatamente le mani inesperte sotto al suo pigiama mandandogli un brivido su per la schiena.

 

“Lo so, ma io…James, voglio fare l’amore con te”

 

James spalancò gli occhi piacevolmente, immensamente sorpreso e si voltò a guardarla incrociando il suo sguardo sereno e limpido. Le accarezzò lentamente i capelli senza rompere il contatto visivo, sospirò afflitto.

 

“Non potremmo, lo sai? Tu hai il ragazzo”

 

C.j. sorrise dolcemente appoggiandosi al suo petto “E’ il tuo regalo, ricordi? Una giornata intera che finirà esattamente domani alle due del pomeriggio. Stai con me James, per favore”

 

James la fissò per qualche secondo percorrendo con le mani calde il suo corpo nudo, poi la baciò con fervore, quasi togliendole il respiro e istintivamente rotolò su un fianco finendo sopra di lei. Con una mano tirò su le coperte come per rinchiudersi in un rifugio tutto loro che presto si riempì di sospiri e gemiti sommessi nella notte tranquilla e quiete di un magico Natale.

 

 

***

 

Aaaaw ditemi che non sono carini!!! Sì, magari hanno fatte le cose un po’ affrettate fra tutti però…aaaaw non riesco a trattenermi **! Lo so che zio Malfy è stato poco presente in questo chap ma d’altronde quello scorso è stato interamente dedicato a lui! E poi la quiete durerà poco, come sempre…

Comunque, posso spoilerare un pochino pochino…dicendo…che sono successe due cose sul punto di vista sentimentale che conteranno moltissimo nel futuro, ** i miei occhietti già luccicano al pensiero…

E poi…un bel matrimonio ci stava bene eh? ^______-

 

KarmyGranger, Tekillegno(lo sapevo che avresti recensito questo chap ^^) funnynurse, Edvige86, evanescense88, fiamma90 (Dean è di gennaio e Seth di giugno), robby( ti autorizzo io a tirare fuori magliette Drunk! ^^ dici talmente tante cose belle che non so mai cosa replicare) lasagne80, GiulyWeasley (in bocca al lupo per l’esame nons!) Nana92, flyingstar16 (forzato in che senso? Fammi capire) Saty, MaryPotter92, Simona, greweasley90 (aaw, mi commuovo! Ti sei ricordata il perché del ti amo!) Nunki (XD anche io prima facevo così, leggevo solo le parti R/Hr) PazzaWendy, MaryCry, nipotina, blacksmile

 

Un bacio a tutti, vi adoro ^^ !

Zia Funkia

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 13
*** The Family grows ***


Ron e Hermione salirono le scale bisticciando su cose senza senso come sempre

             GOING AHEAD‘N’COMING BACK

 

 

                             13. THE FAMILY GROWS

 

 

I wouldnt wanna be anywhere else but... here
I wouldn’t wanna change anything at all (anything oh i..)
I wouldnt wanna take everything out on... you
Though I know I do (although I know I do)
Everytime I fall

 

                                                                                     All Saints- Black Coffee

 

 

Era ancora mattina quando Ron e Hermione salirono le scale bisticciando su cose senza senso come erano soliti fare da anni. Hermione saliva svelta con una pila di panni stirati tra le mani, un cipiglio scuro e annoiato le dipingeva il viso mentre Ron la rincorreva frustrato non facendo altro che incrementare il suo fastidio e farle alzare gli occhi al cielo. Tutto nell’ordinario.

 

“Oh ma insomma, è una mia collega! Non posso non invitarla al mio matrimonio!”

 

Hermione non si voltò nemmeno per guardarlo in faccia e continuò a salire le scale a passo svelto cercando di seminarlo “Ho detto di no! Ron, da quando sei entrato negli Auror quella donna non ha fatto che puntarti gli occhi addosso! Non voglio assolutamente che si presenti al mio matrimonio!”

 

Ma dovrò dirlo in ufficio!”

 

“Beh, allora trova il modo di non farla venire!”

 

Ron si fermò a guardarla stupito “E come? Non posso mica dirle la verità!”

 

Hermione alzò un sopracciglio continuando a salire imperterrita “Oh, sì che puoi, non ho certo paura della figura che farò se gli dirai che tua moglie non la vuole al tuo matrimonio perché vorrebbe tanto che la smettesse di sbavare dietro a te e si cercasse un uomo tutto suo!”

 

Ron le sbarrò la strada. “Megan è una mia amica !”

 

Hermione lo sorpassò con aria altezzosa. “Sì, e sono sicura che anche lei ne sia molto felice”

 

Ron aprì la bocca per ribattere ma si fermò di colpo quando Hermione spalancò la porta di James e rimase senza parola a guardare all’interno della stanza. Hermione inarcò un sopracciglio guardando l’espressione sconvolta del marito e si voltò anche lei seguendo il suo sguardo, lasciò andare i panni che teneva ancora tra le braccia e spalancò la bocca.

 

James se ne stava beatamente tra il sonno con C.j. appoggiata sul petto, coperta quanto bastava da un leggerissimo lenzuolo, entrambi profondamente addormentati e scompigliati. Le braccia di James dolcemente attorcigliate attorno al minuto corpo della ragazza le cui mani gli accarezzavano il petto nudo.

 

Gli occhi di Ron sfrecciarono sui vestiti, abbandonati a terra, sui due ragazzi e poi di nuovo su Hermione.

 

Ok…sapevo che prima o poi avrebbe dovuto succedere…ma non ero assolutamente preparato a tutto questo” disse con un cenno della testa indicando i due ragazzi appisolati.

 

Hermione fece un passo indietro mettendosi a fianco al marito e si schiarì la gola nervosamente passandosi una mano tra i capelli cespugliosi. “A dire il vero Ron credo che nessun genitore sia preparato a vedere i propri figli dopo che hanno…insomma…saperlo è un conto, ma averne la conferma sotto i propri occhi…”

 

Ron si voltò verso di lei posandole una mano sul braccio; sembrava molto scossa e la sua voce era uscita un’ottava sopra del normale. “Tesoro, stai bene?”

 

“No” disse lei in tutta sincerità “No, credo proprio di no”

 

“D’accordo…adesso raccogli i vestiti che hai lasciato andare a terra e ce ne torniamo di sotto e quando si presenteranno a colazione tu fingerai di non essere mai entrata in questa stanza e ti comporterai normalmente”

 

“Non sono sicura di riuscirci, Ron”

 

Ron la guardò brevemente cercando di mantenere la calma senza far dilagare il panico “Bene, non ne sei sicura ma ci proverai. Quando mai nella sua vita Hermione Granger non è riuscita in qualcosa?”

 

Hermione si scambiò uno sguardo con Ron e annuì gravemente, poi con lentezza raccolse i panni da terra e arretrò di qualche passo. Ron le sorrise baciandola sulla fronte e la lasciò passare mentre si chiudeva cautamente la porta alle spalle, lanciando un ultimo sguardo al figlio e scuotendo la testa con un sorriso.

 

Neanche un minuto dopo James aprì gli occhi, ancora discretamente addormentato, e sospirò profondamente passandosi una mano sulle palpebre. Muovendosi leggermente si rese conto di non essere solo in quel letto e guardò C.j. un po’ sorpreso prima di riuscire a connettere secondo un rapporto di causa-effetto.

 

Causa: aveva fatto l’amore con lei la notte precedente. Effetto: lei se ne stava bellamente addormentata nel suo letto.

 

Sorrise sornione ripensando alla notte passata con lei, probabilmente una delle più meravigliose della sua vita, e prese ad accarezzarle i capelli, che scivolavano giù dalla sua spalla, in gesti lenti e dolci. Non riuscendo più ad aspettare che si svegliasse la baciò prolungatamente sulla fronte fino a che non vide comparire un sorriso dolce sulle sue labbra.

 

I suoi occhi nocciola si aprirono qualche secondo dopo e il suo sorriso si allargò ulteriormente osservando la faccia raggiante di James, arrossì appena e gli accarezzò una guancia senza smettere di fissarlo.

 

“Ciao” sussurrò lei ancora discretamente addormentata.

 

“Ciao. Come ti senti?”

 

“Bene. Benissimo. Magari un po’ dolorante, non sono abituata a tanto esercizio fisico” sorrise lievemente facendolo ridacchiare a sua volta.

 

James la strinse di più a sé “Se ti può consolare anche io sento qualche dolorino. Ero fuori allenamento…” C.j. sorrise “…a proposito di questo, ti è…voglio dire è stato…insomma, come dire…”

 

C.j. rise afferrandogli un orecchio bollente e avvicinandovi le labbra vi soffiò dentro. “Proprio tu ti preoccupi di fare buona impressione, e da quando?”

 

Ed era vero, non gli era mai importato veramente e non era mai stato tanto impaziente di saperlo. E a dirla tutta non si era neanche mai sentito tanto bene dopo aver fatto del sesso, era tutto nuovo anche per lui, si sentiva impacciato come un novellino. Lei lo faceva sentire un novellino. Rimase a fissarla aspettando una risposta e C.j. si accoccolò di nuovo contro al suo petto disegnandovi astrattamente con le dita.

 

“Ho paura di dirti quello che penso veramente perché il tuo ego potrebbe gonfiarsi più di quanto già non sia, rischierebbe di esplodere!”

 

James rise di gusto e inaspettatamente rotolò su un fianco finendo sopra di lei strappandole un urletto presa alla sprovvista. La sua risata cristallina lo fece sentire sereno e appoggiandosi sui gomiti per non schiacciarla avvicinò il suo viso a quello della ragazza con un sorriso più che malizioso.

 

“Me lo dai un buongiorno come si deve?”

 

C.j. gli passò lentamente le braccia dietro al collo accarezzandolo sulla nuca e lo baciò pieno sulle labbra, sorrise impercettibilmente quando sentì James ricambiare entusiasticamente esplorando ogni centimetro della sua bocca.

 

“Buongiorno” gli disse lei quando si staccarono.

 

James sorrise e affondò la testa nell’incavo del collo di C.j. sistemandosi comodamente tra le sue braccia, accarezzandola pigramente sui fianchi “Per quanto mi piacerebbe rimanere a letto con te tutta la mattina credo proprio che ci convenga vestirci e andare di sotto. Probabilmente sono già tutti svegli, mamma manda sempre qualcuno a buttarmi giù dal letto e vorrei davvero evitare di farmi trovare in una posizione tanto compromettente”

 

C.j. rise “Come se la tua reputazione non ti precedesse!” lui le lanciò un’occhiataccia “Ma dato che penso proprio di essere vista come la brava ragazza qui, non vorrei distruggere l’immagine che hanno di me”

 

“Oh certo!” disse sarcasticamente lui “Chissenefrega di James, tanto lui è il lupo cattivo!”

 

Ridacchiando come matti, tra baci e battutine riuscirono finalmente a rivestirsi e scendere per colazione. Cercarono di entrare in cucina senza mostrare quel sorriso idiota e tipicamente riconoscibile che li aveva accompagnati per tutte le scale; tutti erano già seduti al tavolo e li salutarono con un cenno mentre Ron e Hermione si scambiarono un’occhiata nervosa. C.j. prese posto accanto ad Alex e James accanto a Diego, Hermione si affrettò a servire la colazione anche a loro.

 

“Allora, dormito bene cara?”

 

C.j. annuì con un sorriso gentile prendendo una fetta di pane tostato “Sì, certo. E’ sempre molto gentile da parte vostra ospitarci”

 

“Oh, è un piacere!”

 

“Già, e non solo per noi…” mormorò Ron leggendo il giornale, Hermione gli tirò veloce una gomitata tra le costole continuando a mostrare un sorriso sereno. Tutti si scambiarono occhiate un po’ confuse guardando Ron leggere tranquillamente il quotidiano e Hermione sorridere tiratamente.

 

“Ci siamo persi qualcosa?” chiese Alex con un sopracciglio inarcato.

 

“Dopo anni di convivenza ti sorprendi ancora degli sbalzi d’umore di tua madre? Credevo che ormai ci fossimo abituati un po’ tutti…”

 

Micheal la guardò con gli occhi spalancati dall’orrore come se fosse una bomba ad orologeria “Non sei incinta, vero?”

 

Hermione lanciò un’occhiataccia a Ron che se la rise sotto i baffi continuando a leggere il giornale facendo finta di non aver sentito “Se tuo padre non la smette di fare il simpatico ti assicuro che non potrà più averne di figli!”

 

“Tesoro, hai detto così anche quando sei rimasta incinta di James…”

 

James alzò le spalle tornando a portare la sua attenzione sulla colazione “Effettivamente. Cate, mi passeresti il miele?”

 

Gli occhi di tutti si spostarono su di lui increduli e straniti, Hermione trattenne il respiro e C.j. gli lanciò un’occhiata allarmata. Era calato il silenzio, passarono diversi minuti prima che qualcuno si decidesse a rompere il ghiaccio.

 

“Come l’hai chiamata, scusa?”

 

James guardò prima Diego poi il resto della tavolata e ingoiò il vuoto alzando le spalle mostrando una certa indifferenza “Mi è venuto spontaneo”

 

Ron si alzò da tavola per prendere altre uova dai fornelli e passando dietro a Hermione, che sembrava essersi pietrificata, bisbigliò “Proprio tu ti stupisci,Mione?”   

 

James seguì con lo sguardo il padre con fare curioso fino a che l’occhio non gli cadde su una pila di panni già lavati e stirati, dimenticati su una sedia della cucina. Sgranò gli occhi sentendo l’adrenalina stringere in una morsa lo stomaco e subito uno strano presentimento si fece largo in lui.

 

“Mamma, quelli sono i miei vestiti per caso?”

 

Hermione si voltò un attimo per incrociare lo sguardo di Ron in completo panico, annuì senza dire una parola e inspirò profondamente. La voce di James le arrivò con una leggera nota nervosa.

 

E perché…perché non sei venuta a portarli in camera come ogni mattina?”

 

Ron tornò al tavolo con lo sguardo basso fingendo di essere indaffarato a riempirsi il piatto di uova, Hermione si schiarì la gola incerta ma continuò a rimanere in silenzio mordendosi il labbro, non sapendo se dire o meno la verità. James spalancò gli occhi a dismisura alzandosi in piedi di scatto.

 

“Sei entrata in camera mia questa mattina!”

 

Hermione mandò uno sguardo veloce verso C.j. che sembrava non respirare più e tornò con gli occhi sul figlio in pieno panico.

 

“Sei entrata in camera mia questa mattina e non hai detto niente!”

 

“Non volevo rischiare di svegliare nessuno, James” disse mettendosi le mani sui fianchi “Ma cosa credi che ci siamo divertiti a fare finta di niente? Abbiamo solo cercato di non creare…imbarazzo”

 

James lanciò un’occhiata fugace a C.j., che era arrossita furiosamente e cercava di non incrociare lo sguardo di Ron e Hermione, e si passò una mano sulla faccia in pieno disagio “Aspetta un attimo, cosa vuol dire ‘ci’?” James incrociò lo sguardo di suo padre e affondò la faccia tra le mani “Non posso crederci…siete entrati tutti e due”

 

Simon biascicò un pezzo di toast guardando interessato la scenetta “Scusate, ma cosa è successo esattamente?”

 

“Io penso di avere un’idea” disse Alex guardando incredula C.j. e lanciando occhiatacce a James “Ma non mi piace per niente”

 

James l’ammonì ricambiando le occhiate amare “Io fossi in te chiuderei il becco, non sei proprio nelle migliori condizioni di poter parlare!”

 

“Lo sai, James ha delle mutande proprio identiche alle tue” la vocetta innocente di Thea aveva richiamato l’attenzione generale, lasciando tutti più o meno sconvolti. C.j. la guardò arrossendo facendo del suo meglio per non incrociare lo sguardo di nessuno e risultare casuale almeno agli occhi dei più piccoli.

 

Dav-davvero?”

 

Hermione guardò la bambina con gli occhi spalancati “Thea! Ti sembra il caso!”

 

La bimbetta mise su un’aria innocente mostrando un frollino mangiucchiato “Mi era caduto per terra un biscotto, non ho guardato di proposito mamma, lo giuro!”

 

James chiuse gli occhi demoralizzato “Ma perché non potevo essere figlio unico!”

 

“Tu! Fuori con me! Adesso!”

 

James non cercò nemmeno di giustificarsi e seguì Diego, che si era alzato di scatto con aria cupa, sospirando afflitto. C.j. fece per alzarsi allarmata ma Alex la fermò per un braccio facendole cenno di sedersi.

 

“Non credo proprio sia il caso che ti presenti là fuori mentre parlano di…beh…te”

 

C.j. annuì e abbassò la testa desiderando solo che una voragine si aprisse sotto di lei. Un silenzio tombale aleggiava sulla tavola, ognuno immerso tra i propri pensieri e riflessioni. Ron, che era rimasto con la padella in mano, si guardò un po’ intorno e si schiarì la gola.

 

“Uova?”

 

                                                                                   *

 

Come ogni mattina Dean se ne stava davanti ai fornelli in attesa che qualcuno scendesse per colazione. Tutto preso com’era a cucinare non si accorse nemmeno che Draco era sceso giù per le scale e lo fissava sbalordito, vestito solo di un paio di boxer. Quando Dean si voltò per servire la colazione nei piatti per poco non fece cadere tutto a terra dallo spavento.

 

“Potresti anche avvertire, sono troppo giovane per morire d’infarto!”

 

Draco rise leggermente e si sedette a tavola “Non volevo spaventarti, ho sentito dei rumori in cucina e sono sceso a controllare. Non sapevo preparassi tu la colazione, pensavo…”

 

Se aspettassimo Ashley potremmo stare digiuni fino a mezzogiorno, credimi!” disse lui servendogli la colazione come una perfetta donna di casa. Draco lo seguì in tutti i suoi movimenti portandosi alla bocca una frittella di tanto in tanto.

 

“Fa uno strano effetto sentirtela chiamare per nome, quando immaginavo che avremmo avuto un figlio ti figuravo girare per casa gridando in continuazione ‘mamma’.

 

Dean alzò le spalle con un sorriso “Beh, se è per questo anche io mi immaginavo di vivere anche con mio padre ma le cose non vanno mai come vorremmo, no?”

 

Draco non rispose ma rimase quiete a fissare la sua colazione con quella sua espressione tipicamente glaciale. Sapeva che Dean non stava cercando di ferirlo, tutt’altro, ma il suo rimarcare la sua assenza lo faceva sentire un vile. Lui non c’era stato quando suo figlio ne aveva avuto bisogno, lui non sapeva neanche di avere un figlio che avesse bisogno di lui. Dopo qualche minuto di silenzio si schiarì la gola senza alzare la testa.

 

“Tua madre…lei…è stata con qualcuno mentre io non c’ero?”

 

Dean scosse la testa “Vorrei tanto poter dire di sì, niente contro di te, ma mi sarebbe piaciuto vederla felice qualche volta invece che con quel suo solito velo davanti agli occhi. Penso di non averla mai vista felice davvero fino a quando non sei tornato”

 

“Non biasimarti Dean, tutti noi commettiamo errori e tutti noi cerchiamo di fare del nostro meglio per fare felici le persone che ci circondano ma la maggior parte delle volte non possiamo. Se avessi potuto prevedere…non sarei mai andato in quella battaglia”

 

Rimasero ancora qualche minuto in silenzio, ognuno a riflettere sui proprio pensieri e a mangiare la squisita colazione preparata da Dean. Il ragazzo sospirò profondamente prima di tornare a parlare.

 

“Non fa altro che parlare di te, di quanto ti assomiglio e di come la facevi ridere. Ashley mi ha sempre parlato di te fin da quando sono nato, voleva che sapessi che uomo fosse mio padre” abbozzò un sorriso “Anche se quando sei scomparso eri tutt’altro che un uomo.”

 

Anche Draco sorrise leggermente e si voltò a guardare fuori dalla finestra, i suoi occhi tornarono malinconici “Aveva sedici anni quando l’ho vista la prima volta, proprio come te. I suoi occhi erano di un verde così acceso che sembravano brillare a contrasto coi capelli scuri. Aveva un caratterino niente male e il gran vizio di rispondere acidamente qualunque cosa le dicessi, nonostante tutto ho pensato che fosse davvero molto bella”

 

Dean lo guardò confuso “Perché mi racconti tutto questo?”

 

“Perché lei ti ha raccontato di tuo padre ma non c’è stato mai nessuno che ti abbia raccontato di tua madre. Conosco Ashley, ha la tendenza a mettersi sempre in secondo piano e scommetto che non ti ha mai raccontato del suo passato.

 

Dean rimase in silenzio ad ascoltare interessato e Draco continuò mascherando un piccolo sorriso compiaciuto.

 

Voldemort la teneva prigioniera, dividevamo la stessa stanza al castello. Avresti dovuto vederla, sembrava un’eroina dei fumetti con i suoi vestiti di pelle nera e gli stivali dal tacco vertiginoso. Poi, per una stupida missione, non l’ho vista per molti mesi…”

 

“…quando sei andato a prendere zia Ginny?” Draco annuì gravemente umettandosi un labbro “Mamma mi ha detto che quando sei tornato l’hai trovata in prigione e poi l’hai fatta uscire”

 

“Non è andata proprio così ma a grandi linee si può dire in questo modo. Tutto sommato abbiamo avuto poco tempo per stare insieme, non posso neanche dire di conoscerla veramente, ma non ho mai smesso di amarla in tutti questi anni. Ashley è…unica. Nessuno è come lei, nessuno ha mai neanche provato a capirmi seriamente prima di lei, mi ha fatto sentire come se ci fosse un’altra via per me che essere un insulso Mangiamorte

 

Dean sorrise appoggiandosi su una mano forse cercando di immaginare sua madre da giovane, non che gli fosse difficile dopotutto, quando nacque Ashley era appena maggiorenne. Draco lo guardò con fare curioso scrutandolo attentamente nel volto.

 

Perché invece non mi parli un po’ di te, Dean?”

 

“Non c’è veramente molto da dire” disse semplicemente lui alzando le spalle “Frequento Hogwarts, sono a Grifondoro, l’hanno scorso mi hanno eletto come migliore studente della scuola ai G.U.F.O. ma non credo di essermelo pienamente meritato, alla fine ho fatto solo il mio dovere”

 

Draco sfociò nel suo solito sorrisino “In altre parole sei l’esatto contrario del sottoscritto. Grifondoro…me ne farò una ragione, in fondo tuo zio…”

 

“Il Cappello voleva mettermi a Serpeverde” disse lui in tutta sincerità “Ma poi ha deciso per Grifondoro. Harry mi ha raccontato che anche a lui è successa la stessa cosa. Però non gioco a Quidditch, preferisco studiare quando mi rimane del tempo”

 

“Studi nel tuo tempo libero?” Draco sgranò gli occhi come se fosse faccia a faccia con Einstein in persona “Cerca di rilassarti un attimo, Dean, dovrai pur divertirti in qualche modo. Sei un adolescente, per la miseria!”

 

Dean abbassò la testa scurendosi in volto distogliendo il suo sguardo da quello di Draco, inspirò profondamente portando i suoi occhi blu al di là della finestra in mezzo al traffico della città “Non sono un adolescente. Non ho mai potuto esserlo, essendo l’uomo di famiglia. Sia chiaro, non incolpo Ashley per questo, era solo una ragazzina quando è rimasta incinta, ma non puoi permetterti di fregartene di tutto e agire spensieratamente quando sei in una situazione come la mia, mi sono dovuto assumere delle responsabilità. Per questo non ho mai smesso un attimo di studiare, ho sempre puntato in alto sperando di arrivare ad avere un lavoro eccellente che permettesse a Ashley di smettere di preoccuparsi per me, per aiutarla con le spese che investiva per me”

 

Draco rimase molto colpito dal suo discorso, i suoi occhi si erano fatto più seri e determinati e la sua mano stringeva la tazza di caffè convulsamente. Draco non poté fare a meno di sentirsi terribilmente responsabile di tutto, era lui che non c’era stato in tutti quegli anni, era colpa sua se Dean aveva dovuto rinunciare alla sua adolescenza.

 

“Adesso puoi rilassarti. Ci sono io qui e non me ne vado più, te lo prometto” I loro sguardi terribilmente seri si incrociarono per qualche attimo “Senti, parliamoci chiaro, sono sempre stato uno schifo d’uomo e voglio che tu questo lo sappia, a Hogwarts ero un vero stronzo e ce l’avevo con tutti solo perché mio padre aveva già deciso per me e neanche io mi sono mai goduto l’adolescenza come avrei dovuto. Non commettere il mio stesso errore, Dean

 

“Chi mi dice che non te ne andrai di nuovo? Potresti anche scoprire di non amare più Ashley come un tempo”

 

Draco più che come un affronto lo vide come un segno di paura e sorrise “Te lo prometto. Non ho mai mancato le promesse”

 

Dean storse il naso incerto come se si aspettasse da un momento all’altro di vedergli crescere il naso “Ashley non la pensa allo stesso modo”

 

Draco rise “E’ vero, ma le avevo promesso che sarei tornato per dirle che la amo. Ed è esattamente quello che ho fatto…certo, un po’ tardi ma ho mantenuto la mia parola”

 

Dean annuì pensieroso “D’accordo. D’accordo, allora è una promessa”

 

“Bene. Adesso credo sia proprio ora di andare a svegliare quella pigrona di tua madre e Seth, che dici?”

 

Dean rimase a fissarlo in silenzio mentre si alzava e si dirigeva verso le scale. Uno strano moto si agitò in lui, come un’urgenza, sentiva il bisogno di chiamarlo indietro, di sentire che lui era veramente lì e non se ne sarebbe andato di nuovo, che non stava sognando, che tutto quello che stava accadendo era reale.

 

“Papà?”

 

Draco si voltò felicemente sorpreso d’essere chiamato in quel modo.

 

“Grazie per la conversazione”

 

                                                                                     *

 

Harry fu molto sorpreso quella mattina di trovare suo nipote e il migliore amico davanti a casa di Ron che litigavano animatamente tra loro. Ma fu ancora più sorpreso quando avvicinandosi notò che il nipote esibiva un occhio contornato di un viola brillante, e con faccia rassegnata si apprestava a scusarsi con Diego che sembrava essere andato in ebollizione.

 

Decise che la cosa più saggia da fare era passare per la porta posteriore lasciando che i due ragazzi si sfogassero, soprattutto evitando di essere messo in mezzo e di prenderle anche lui. Entrò in casa con un aria un po’ incerta aspettando che tutti i presenti attorno alla tavola gli prestassero attenzione.

 

“Ehm…lo sapete che James e Diego si stanno picchiando davanti a casa?”

 

Ron e Hermione si scambiarono un’occhiata e sospirarono pesantemente mentre C.j. si alzò in piedi di scatto come scottata ma Alex la prese di nuovo per un polso.

 

“Non puoi andare là fuori adesso!”

 

C.j. le lanciò un’occhiata perforante “Mio fratello e il mio migliore amico si stanno picchiando ed è tutta colpa mia! Io devo andare là fuori!”

 

Micheal rise scotendo la testa “See…migliore amico, come no”

 

Harry lanciò un’occhiata smarrita a Ron che alzò le spalle e con un’espressione stanca disse “James c’è riuscito anche stavolta”

 

“No!” mandò uno sguardo stupito a C.j. che divenne gradualmente rossa sotto al suo sguardo e aggrottò la fronte “E perché diavolo si stanno picchiando quei due?”

 

Simon si infilò una frittella in bocca “Ti facevo più intelligente, zio”

 

Hermione mandò un sorriso al figlio e si avvicinò a Harry porgendogli un piatto con del pane tostato e gli posò dolcemente una mano sulla spalla “Prova ad andare indietro nel tempo, Harry, ricordi cos’è successo la mattina dopo che sei stato con Ginny?”

 

Harry alzò istintivamente lo sguardo su Ron che alzò un sopracciglio in modo eloquente “Oh andiamo, tu non mi hai di certo tirato un pugno per così poco!”

 

“No” disse Ron facendo scoccare la lingua “Ma credimi avrei tanto voluto”

 

C.j. nel frattempo aveva preso a camminare nervosamente su e giù per la stanza sotto lo sguardo preoccupato dei fratelli Weasley. Improvvisamente si voltò verso Ron e Harry e marciò verso di loro prendendo entrambi per un polso. I due si lasciarono trascinare fuori un po’ sbigottiti ma non dissero una parola fino a che non si trovarono davanti James e Diego che si stavano ancora inveendo contro.

 

“Adesso basta!”

 

I due ragazzi si erano fermati di colpo e si erano voltati verso C.j. che adesso respirava faticosamente. Lei fece qualche passo avanti fino a dividerli e li costrinse a guardare Ron e Harry con attenzione.

 

Perché non potete prendere esempio da loro? Perché?”

 

Diego le mandò un’occhiata gelida portando le braccia al petto “C.j. sinceramente, non ho la minima idea di cosa tu stia parlando ma se devi fallo veloce, non ho ancora finito con lui!”

 

James fece per ribattere aspramente ma C.j. gli mise una mano sulla bocca rivolgendosi a Diego “Lascia che ti illumini, genio!” si voltò verso i due uomini “Signor Potter, come si chiama sua moglie?”

 

Harry si scambiò un’occhiata incerta con Ron “Ginny”

 

E signor Weasley, come si chiama sua sorella?”

 

I due uomini finalmente realizzarono dove voleva andare a parare e Ron con un sorriso trattenuto rispose “Ginny”

 

La mano di C.j. lasciò lentamente la bocca di James e lanciò uno sguardo eloquente al fratello che si scurì pericolosamente. Diego la guardò cupamente arretrare e stringere la mano in quella di James, per un attimo sembrò quasi che sbuffasse fumo nero dal naso.

 

“Quello che forse non ti è chiaro è che non mi creerebbe nessun problema sapervi insieme…se lui facesse sul serio! C.j., conosco James da quando avevamo undici anni e in tutto questo tempo l’ho sempre visto fare lo stronzo con le ragazze, non è la prima volta che dice di essere ‘innamorato’.”

 

James scattò come una molla superando la ragazza e piazzandosi davanti all’amico che superava in altezza di almeno dieci centimetri “Stammi a sentire bene tu, non permetterti mai più di paragonare C.j. a qualsiasi ragazza abbia avuto in passato! Ma cosa credi che sia stupido, se avessi voluto prenderla in giro non sarei di certo andato a scegliere lei, lei è la mia migliore amica e la sua amicizia per me vale più di qualsiasi altra cosa e ci ho pensato bene prima di mandare a puttane tutto!”

 

“James, tu non ti rendi conto di cosa hai fatto adesso! Hai fatto di lei una…una…lei ha un ragazzo!”

 

Harry e Ron, che assistevano interessati alla scena, avevano spalancato gli occhi allo scoop e si apprestavano a seguire il resto della storia con attenzione. James questa volta non trovò niente da ribattere mentre C.j. si aggrappò dolcemente al braccio del rosso e si morse un labbro guardando altrove.

 

“Sono stata io ad andare in camera sua ieri notte”

 

Diego, Harry e Ron avevano strabuzzato gli occhi “Che cosa?

 

“Sono stata io” ripeté lei con convinzione “Lascerò Trey appena tornati a scuola”

 

“Davvero?” James la guardò felicemente sorpreso non potendo fare a meno di gongolarsi in uno spettacolo che Diego trovò rivoltante, ma che tuttavia sembrò calmarlo.

 

Diego passò lo sguardo da C.j. a James che si tenevano ancora per mano e sospirò pesantemente “Volete… volete veramente fare sul serio?”

 

Nessuno di loro rispose ma non ci fu bisogno di parole per capire cosa passasse loro per la testa. Diego sospirò di nuovo rilasciando le braccia lungo i fianchi e indicò con una mano l’occhio di James “Senti, mi dispiace per quello, ma quando ho saputo che eri stato a letto con lei ho pensato…insomma, di solito se si vuole fare seriamente con una ragazza la prima cosa che si fa non è portarsela a letto…”

 

James fece mezzo sorriso inclinando la testa e scoppiò a ridere di gusto “E tu che ne sai, non hai mai fatto sul serio con una ragazza!”

 

Anche Diego rise con lui ma smise spiazzato da C.j. che lo abbracciò stretto. Alzò confuso lo sguardo su James che alzò le spalle e ricambiò l’abbraccio stranito. “E questo per cosa?”

 

“Per aver fatto il fratello maggiore almeno una volta nella tua vita”

 

Diego abbozzò un sorriso “Sono nato solo un mese prima di te…e non sono neanche interamente tuo fratello…”

 

C.j. si tirò indietro guardandolo negli occhi con un sorrisino “E da quando guardiamo alle convenzioni io e te?”

 

Diego scosse la testa e appoggiandole un braccio sulle spalle la condusse verso la porta di casa con James a seguito. Harry e Ron si scambiarono uno sguardo appena sparirono al di là della soglia e Ron fece per parlare quando arrivò una voce da dentro la casa.

 

“Però quel carciofo lo lasci quando torniamo a Hogwarts!”

 

“Diego…”

 

“No, Diego ha ragione! L’hai detto prima! Me lo ricordo bene sai!”

 

Harry e Ron repressero una risata rivedendosi nei ragazzi e ricordando la loro adolescenza, Harry si stirò un po’ e sorrise all’amico.

 

“Per lo meno io un occhio viola me lo sono risparmiato”

 

                                                                                           *

 

 

La mattina era passata in fretta, James e C.j. erano spariti dalla circolazione mentre il resto dei ragazzi si era unito a giocare a Quidditch dietro casa.

Ron si lasciò andare contro il divano rilassandosi e godendosi la rara tranquillità della casa; Hermione era salita al piano di sopra con Thea e Ben per il pisolino pomeridiano e nessuno al mondo lo avrebbe disturbato.

 

“Papà?”

 

Una vocetta fievole lo riscosse dal suo torpore e si volse verso l’ingresso del salotto dove semi-nascosto dietro alla porta stava Micheal a testa bassa. Ron alzò un sopracciglio e il ragazzino fece due passi all’interno della stanza sedendosi accanto a lui sul divano, si morse un labbro.

 

“Ho bisogno di parlarti”

 

Ron lo guardò un po’ e annuì lentamente. “Ok” disse “Dimmi solo che non hai ferito uno dei tuoi fratelli, che non hai preso un’insufficienza grave e che il Ministero non ti sta cercando per sbatterti ad Azkaban

 

“No, io…” cominciò incerto lui passandosi una mano tra i capelli, Ron sorrise osservando quanti gli somigliasse “…ecco è più…come dire…una, insomma, una ragazza”

 

“Oh” Ron rimase abbastanza sorpreso, era la prima volta che qualcuno dei suoi figli si azzardava a parlare con lui di faccende sentimentali, James non ne aveva mai avuto bisogno e Alex, essendo una femmina, non si sarebbe mai sognata di farlo. Si mise più dritto “Va bene. Va avanti, ti ascolto”

 

“Non…non è proprio su una ragazza…cioè, sì, ma…è come dire un discorso più generale. C’è, diciamo, una cosa che vorrei sapere perché io penso di sapere la risposta ma non sono molto sicuro perché adesso mi hanno detto che in passato è successo, e anche a persone abbastanza famose, diciamo che mi serve un chiarimento, più o meno”

 

Ron lo guardò come svuotato, odiava tantissimo che i suoi figli avessero preso la parlantina da Hermione ma si focalizzò su di lui e sul suo discorso “D’accordo… se ho capito bene vuoi farmi una domanda e tutto quello che ti serve è una risposta. Posso farcela, avanti spara”

 

Micheal lo guardò incerto per qualche secondo e distolse lo sguardo arrossendo visibilmente “Tra cugini non si può stare insieme, non è vero?”

 

Ron spalancò bocca e occhi che tenne puntati su di lui mentre Micheal fece ben attenzione a non incrociare il suo sguardo. Non seppe dire per quanto tempo rimase a guardarlo shockato, si schiarì la gola cercando di riprendersi e chiese con timore “Micheal, c’è…c’è qualcosa che devi dirmi?”

 

“No!” scosse la testa freneticamente e un po’ troppo velocemente. Ron continuò a guardarlo cercando di leggergli negli occhi e tentò di nuovo.

 

“Micheal, lo zio Harry mi ha detto che ti ha trovato strano e Sarah non fa che sorridere felice da ieri. Mi ripeto, c’è qualcosa che devi dirmi?”

 

La voce di Micheal giunse come soffocata “Ti prego non dirlo allo zio Harry”

 

Ron si passò una mano sulla faccia chiedendosi perché quel tipo di situazioni capitassero tutte a lui e sospirò frustrato “Cosa è successo con Sarah?”

 

“Non è colpa mia papà, te lo giuro! Io me ne stavo solo in camera mia, è stata lei che è entrata e si è messa a fare la paladina della giustizia come sempre! Insomma, ti pare normale che una si alza e ti dà un bacio? E se n’esce con questa storia che sono carino, allora io ho detto che anche lei è carina però non posso uscire con lei e lei ha detto che non è vero niente e che anche Godric Grifondoro stava con sua cugina e io…insomma, è vero o no che tra cugini non si può stare insieme?”

 

Ron lo ascoltò fino in fondo e rimase in silenzio a rielaborare le idee, si guardò in giro un attimo e fissò i suoi profondi occhi blu sul figlio con uno sguardo talmente serio da non sembrare nemmeno lui. “Ascoltami bene adesso, tecnicamente è vero che tra cugini si può stare insieme e ci si può pure sposare ma tu e Sarah siete ancora troppo piccoli per queste cose. Una cosa di questo genere va presa con la massima serietà, uno perché ci va di mezzo la famiglia, e due perché se succede qualcosa tra i due saranno comunque costretti a vedersi. Quella di Sarah è probabilmente una cotta da adolescente, le passerà e non devi sentirti in colpa”

 

Micheal si morse incerto un labbro “Ma se…se quando cresciamo…”

 

Ron abbozzò un sorriso e gli posò gentilmente una mano sulla testa “Quando sarete entrambi adulti, entrambi, se vi piacerete ancora ne potrete riparlare ed eventualmente stare insieme se è una cosa seria, nessuno ve lo impedisce. Ma non pensarci adesso, Micheal, goditi l’adolescenza e vedrai che vi passerà presto”

 

Micheal annuì e rilasciando una boccata d’aria si alzò dal divano, Ron rimase fermo a guardarlo uscire per poi tirare un sospiro di sollievo. Hermione scese dalle scale giusto un secondo dopo camminando con un sorriso solare verso il marito, si accomodò al suo fianco e gli passò una mano tra i capelli appoggiandosi sulla sua spalla.

 

Che succede, amore? Sei un po’ pallido”

 

Ron scosse la testa e sorrise debolmente “Non è niente, cercavo solo di rilassarmi”

 

Hermione si morse un labbro sorridendo e fece scorrere una mano sul petto di Ron fino a raggiungere un bottone della camicia e giocherellarci, alzò la testa per raggiungere il collo di Ron con le labbra e si mosse sensualmente verso di lui.

 

“Sì? Hai scelto proprio il momento giusto, voglio dire i ragazzi sono fuori a giocare, Harry se n’è andato e i bambini si sono appena addormentati. Rimaniamo solo…io e te”

 

Ron si voltò verso di lei che non gli diede nemmeno il tempo di aprire bocca zittendolo con un bacio mozzafiato, ricambiò con passione e appena Hermione passò di nuovo a baciarlo sul collo si schiarì la gola incerto.

 

“Qualcosa mi dice che non hai per niente voglia di farmi rilassare…”

 

Hermione alzò la testa e con un sorrisino si mise a cavalcioni del marito disegnando il profilo delle sue labbra con un dito. “Oh no, voglio farti rilassare eccome. Diciamo che stamattina James e C.j. mi hanno fatto fare un tuffo nel passato, a quando eravamo…dei ragazzini, e ci piaceva tanto passare del tempo da soli”

 

Ron sorrise e le stampò un bacio sulla labbra “E chi siamo noi per non rimembrare i vecchi tempi?”

 

Hermione ridacchiò in un modo del tutto inusuale e si attaccò di nuovo alle labbra del marito perdendosi nella profondità di un bacio da mozzare il fiato. Le mani di lei raggiunsero di nuovo i suoi capelli tirandolo a sé per la nuca e Ron fece scivolare le braccia lungo i fianchi di Hermione per stringerla di più.

 

Si staccarono infastiditi da dei risolini e sussurri provenienti dall’ingresso, si fermarono ad aspettare e dopo qualche secondo James e C.j. apparvero sulla soglia incollati per le labbra e in equilibrio precario perché lui doveva camminare all’indietro per potersi muovere.

 

Ron si schiarì la gola e i due ragazzi si voltarono in fretta verso di loro, James mandò un’occhiata basita ai suoi che stavano ancora in una posizione da lui considerata compromettente e si grattò la nuca imbarazzato.

 

“Noi…noi stavamo andando di sopra…”

 

“Già” disse Hermione passandosi una mano tra i capelli “Anche noi”

 

“Oh. Oh, bene, allora…allora noi ci avviamo, eh?” James trascinò C.j. per mano fino alle scale ma saliti due gradini tornò sui suoi passi, Hermione e Ron lo guardarono arrossire leggermente e aspettarono che si schiarisse la gola. “Non è che…insomma…ci sentiamo da una stanza all’altra?”

 

Ron e Hermione si scambiarono un’occhiata aprendo la bocca per parlare ma senza sapere cosa dire, Ron esitò ancora qualche secondo.

 

“Cercate solo di fare piano…visto che voi siete…al piano di sopra…”

 

James e C.j annuirono un’ultima volta prima di scomparire in fretta su per le scale lasciando i veterani in salotto con un sorrisetto divertito. Ron spostò i capelli di Hermione dietro al suo orecchio e portando le mani sotto le sue cosce l’alzò di peso strappandole una risatina.

 

“Diamo loro un po’ di vantaggio, poi ce ne andiamo in camera e facciamo un bell’incantesimo di imperturbabilità, che ne dici?”

 

Hermione lo baciò sulle labbra. “Dico che ho fatto bene a sposarti”

 

Ron rise. “Oh e pensa che lo farai una seconda volta!”

 

 

                                                                                           *

 

 

Ashley sorrise guardando Draco e i ragazzi stare davanti alla televisione del salotto, Dean stava cercando di spiegare ai due la funzione di quella strana scatola che riproduceva immagini colorate mentre Seth giocherellava col telecomando rimanendo sorpreso ogni qual volta cambiava canale.

Il campanello suonò e Ashley senza disturbare i ragazzi, che non sembravano nemmeno essersi accorti del trillò, andò ad aprire la porta.

 

Dall’altra parte della soglia Ginny le sorrise apertamente e Ashley si spostò per farla passare. “Ciao, passavo di qui e ho pensato di fare un saluto. Allora, come va?”

 

Ashley le indicò con un cenno del capo il salotto e Ginny ridacchiò. Si avviarono insieme verso la cucina e Ashley le offrì una tazza di the.

 

“Come ti senti? Voglio dire, con la famiglia allargata…”

 

Ashley sorrise “Strana.” Disse semplicemente “Ma non mi sento ancora una mamma, sono sempre io, e non so se questo sia un bene. Adesso non c’è solo Dean a cui pensare, c’è Seth. Probabilmente non sentirà tanto la mancanza di sua madre però…”

 

“Non pensavo ci tenessi così tanto” Ashley alzò lo sguardo su di lei che bevve un sorso di the “E’ comunque il frutto di una donna che ti ha portato via l’uomo che ami”

 

“Non posso certo incolpare lui per questo. Guarda Draco, tutta la sua famiglia faceva parte dei Mangiamorte ma lui…certo, è stato marchiato ma non per sua scelta. Seth neanche sapeva che sua madre fosse la donna che è, sono sicura che ne sta soffrendo tanto quanto me e Draco, ha solo bisogno di una famiglia”

 

Ginny le sorrise dolcemente “E allora cosa aspetti a fare il salto di qualità e diventare una mamma in piena regola?”

 

“Ehi rossa!”

 

La voce di Draco la fece sorridere e si voltò verso di lui prima che potesse spettinarla com’era solito fare da ragazzo. Lui si limitò a rivolgerle il suo solito ghigno e si portò accanto ad Ashley baciandola pieno sulle labbra.

 

“Potreste anche smetterla, è disgustoso!” disse Dean entrando con Seth a seguito. Draco e Ashley ridacchiarono tra loro.

 

Draco si rivolse a Ginny “Com’è sta lo Sfregiato?”

 

“Potresti anche smetterla di chiamarlo così, non sei più un ragazzino” disse Ginny prendendolo in giro, smettendo però di sorridere “Sta bene, è andato a trovare Ron questa mattina e adesso è a casa coi ragazzi; sta cercando di scoprire come mai Sarah non fa altro che sorridere allegramente da un po’ di tempo”

 

Ashley sorrise emozionata “Ah, qualcuno si è preso una bella cotta! E cosa spera di ottenere Harry, di certo Sarah non è così stupida da lasciarsi scappare nomi con suo padre”

 

Ginny scosse la testa stancamente “No, infatti ha mandato ‘in missione’ Matt, ma finora non hanno ottenuto grandi risultati. Se Sarah ha preso da me…”

 

“…Dio ce ne scampi!” disse ironicamente Draco con un sorrisino fastidioso guadagnandosi subito un’occhiata torva da parte di Ginny.

 

“La tua simpatia è rimasta immutata nel tempo a quanto sento!”

 

“Come la tua lingua lunga, rossa”

 

Ginny scoppiò a ridere e scosse la testa divertita “Ti prego, sono una donna adulta e una madre di famiglia, non farmi tornare alla mente i tempi in cui lavoravo alMagic Inside’.”

 

Draco sorrise nostalgico stringendo a sé Ashley “E le altre ragazze? Le hai più viste?”

 

Dean si intromise continuando a spalmare del burro su una fetta di pane insieme a Seth “Come no, Matt sta con la figlia di Daisy”

 

“Che cosa?!

 

Si morse la lingua girandosi lentamente verso Ginny e sorrise sforzatamente “N-non…non ve l’aveva ancora detto?”

 

Ginny lo guardò stralunata “Io…no! E’ per questo che ha litigato con Micheal, per May?! Non posso crederci! Ma che razza di figliolo ho tirato su, neanche leale con gli amici! Capirei una ragazza qualunque, ma May! Oh, ma mi sentirà quando torno a casa!”

 

Ashley rise e le posò una mano sulla spalla “Oh andiamo, sono ragazzi! E comunque Micheal e Matt sono tornati a parlarsi e questo è quello che conta, giusto? Non siamo sempre troppo duri con loro, noi eravamo molto peggio alla loro età”

 

Ginny si mise le mani sui fianchi “Molto peggio?! Che vuol dire molto peggio?”

 

“Vuol dire…” cominciò Draco alzando gli occhi al cielo “…che io ero un Mangiamorte, tu lavoravi alMagic Inside’ che non era proprio un posticino a modo, Ashley sfidava a parole Voldemort, Ron, Hermione e Harry rischiavano di essere uccisi ogni giorno…”

 

Seth alzò un sopracciglio soffermandosi a guardarli “Ehi, detto così la nostra vita è una noia continua…”

 

“Eh, non ci sono più i tempi d’una volta!” disse Dean scotendo la testa “Dove sono finiti i Mangiamorte di prima, non ci sono più i Signori Oscuri d’un tempo”

 

Tutti risero di gusto e Ashley scompigliò amorevolmente i capelli di Dean strapazzandolo a dovere ricevendo non poche lamentele da quest’ultimo. Draco scosse la testa alzandosi la manica destra e i due ragazzi spalancarono gli occhi alla vista dell’inchiostro nero brillare sulla pelle diafana. Lui si limitò a sorridere con un’alzata di spalle.

 

“Tecnicamente un Mangiamorte ce l’hai per casa”

 

Ginny gli tirò un pugno su una spalla portandosi successivamente le mani sui fianchi “Non spaventarli, scemo! Che razza di Mangiamorte sei mai stato, me lo spieghi? Stai facendo rivoltare nella tomba i cattivi con la ‘c’ maiuscola!”

 

Draco rise e le pizzicò un braccio con la sua solita espressione beffarda “Oh, ma le mie missione le ho avute!”

 

Ginny gli fece la linguaccia “Cretino!”

 

Intanto i due ragazzi continuavano a guardare Draco come se avessero per casa un serial killer, Seth se possibile ancora più sbiancato di Dean, le mascelle che rasentavano terra e gli occhi fuori dalle orbite.

 

“Papà…se-sei un Mangiamorte anche tu? Ma…come…”

 

Draco alzò gli occhi su Seth e fece un debole sorriso “Non lo sono, è solo uno stupido marchio che non ho mai usato veramente. Ma scommetto che quello di tua madre brilla cento volte più del mio, lei sì che ha sempre voluto essere come Lui…non mi sorprende affatto che sia diventata quello che è oggi”

 

Ginny fece una smorfia “Era una vipera anche a scuola”

 

E una sgualdrina” aggiunse Ashley guardando Draco con la coda dell’occhio, che subito arrossì e guardò altrove schiarendosi casualmente la gola.

 

“Mamma?” Ashley si voltò verso Dean che si stava mordendo un labbro rimanendo con lo sguardo sul pavimento, si dondolò un po’ sui piedi e alzò gli occhi blu su di lei in un misto di emozioni che non gli aveva mai visto. Vi scorgeva gioia, paura, ansia e tante emozioni altrettanto forti e contrastanti.

 

“Sì, Dean?”

 

Gli occhi del ragazzo guizzarono per un secondo su Draco per poi ritornare su la madre “Ce l’avremo mai un momento di pace, un momento per…per essere una famiglia?”

 

Ashley lo guardò molto colpita e rimase a fissarlo senza rispondere, sentendosi anche lei effettivamente insicura sulla risposta da dare si trovò a voltare la testa prima verso Seth e poi Draco, questi le sorrise genuinamente.

 

“Lo spero tanto”

 

Dean annuì tra sé e rialzò lo sguardo su di lei “Sai, potrei anche cominciare a chiamarti mamma, non dev’essere poi così male…”

 

Ashley lo guardò con le lacrime agli occhi e cercò di non singhiozzare mentre parlava “No, non dev’essere niente male”

 

Si avvicinò a lui e gli diede un bacio sulla fronte e mandando un sorriso gentile a Seth si avvicinò per compiere la stessa operazione. Ginny e Draco si scambiarono uno sguardo complice. Ashley diede una leggera pacca sulle spalle dei ragazzi.

 

“Va bene, adesso andate a lavarvi le mani che tra poco è ora di cena”

 

I due ragazzi annuirono e salirono su per le scale senza dire un’altra parola, gli occhi di Ashley rimasero a guardarli salire fino a che non scomparirono del tutto; si voltò verso gli altri due e sorrise con le lacrime che si stavano formando e un sorriso imbarazzato.

 

“Non dev’essere niente male essere una mamma”

 

Draco e Ginny tornarono a scambiarsi un’occhiata e un sorriso prima di riportare lo sguardo su di lei “No, non dev’essere niente male”

 

 

**

 

 

Marò ragazzi, stavolta sono veramente in ritardo ^^” …perdono!!! Come mi direbbe la signora della vodafon ‘ah Francè, sbrigati che ci sta pure la roba dei nuovi…’. Comunque, la colpa è esclusivamente mia, perché ho finito le scalettature e non mi sono rimessa a farle quindi per fare da cornice alla storia mi devo inventare di sana pianta tutto…

 

Volevo anche dire –non mi ricordo se l’ho già detto…spero di no sennò faccio pure una bella figura- che mi sono informata visto che molta gente mi ha –magari anche giustamente- obbiettato con sguardo schifato ‘ma come, Micheal e Sarah?’ …allora mi son detta, stai a vedere che hai fatto una scemata…e invece no! Miracolo, per una volta avevo ragione, tra cugini non può tecnicamente essere considerato incesto –se poi a uno gli fa schifo comunque posso capire- poiché tra cugini ci si può pure sposare (una mia amica è figli di cugini di primo grado, non mi sto inventando niente)! E ora mi obbietterete…si ma a noi che ci frega? Ecc’appunto, per ora nulla…per ora

 

KarmyGranger, Ginny89Potter (tu hai già capito troppo…oblivio!), Verenita, Amy, Simoart (mettimi davanti Rupert…poi ti dico se gli do il tempo di arrivarci a letto), Robby (*daing numerino per letto di James* mettiti in fila XD), fiamma90, flyingstar16, MaryCry, lasagne80, Alessandra, Funnynurse, Saty (io ho solo una domanda…ma chi ti ha istruito da piccola? Dante? E credimi, risponderei volentieri a tutti i punti…ma mi ci vuole una vita XD), Edvige86 (diciamo che corri nei termini di questa ff…però…), Chichi, Ludo, Soni67, Joannadellepraterie, GiulyWeasley (** nons, il 3 luglio a Londra!!!), Greweasley, Nana92, Nefele, Nischino11 (*zia assolving nischino dai suoi peccati* XD)

 

Per il resto grazie a tutti! Le recensioni sono tutte fantastiche e le adoro tantissimo ma non ho veramente il tempo di rispondere a tutti, sono super impegnata –sarà la maggiore età?Seee- ma sappiate che guardo costantemente il numerino blu e appena se ne aggiunge una la leggo subito e sorrido come una scema XD! Un bacio

Zia Funkia!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 14
*** Under Control ***


Le vacanze di Natale erano passate troppo in fretta per i ragazzi che stavano già in stazione davanti all’immenso treno di Hogwarts

        

               GOING AHEAD‘N’COMING BACK

 

 

                             14. UNDER CONTROL

 

 

Forfeit the game / Before somebody else
Takes you out of the frame / Puts your name to shame
Cover up your face / You can’t run the race
The pace is too fast / You just can’t last

 

                                                                         Linkin Park- Points of Authority

 

 

Le vacanze di Natale erano passate troppo in fretta per i ragazzi che stavano già in stazione davanti all’immenso treno di Hogwarts. Il binario era gremito di gente, sembrava straordinario quanti maghi e streghe frequentassero la scuola. L’orologio segnava dieci alle undici e tutti si apprestavano a caricare i bagagli sul treno.

 

 Ron e Hermione stavano conteggiando le teste rosse attorno a loro per non rischiare di perdere neanche uno dei loro numerosi figli mentre gli altri chiacchieravano e ridacchiavano tra loro.

 

“…cinque e sei. Ci sono tutti. D’accordo ragazzi, fate buon viaggio, ci vediamo a giugno”

 

Micheal scosse la tesa guardando il padre con una smorfia “Possibile che tu non veda l’ora di rispedire il sangue del tuo sangue a scuola? Sei sadico o solo malefico?”

 

Ron alzò le spalle raggruppando i loro bauli “Io la chiamerei una gran voglia di stare solo con mia moglie” Michel impallidì “Senza ulteriori gravidanze come proseguimento”

 

James strinse possessivamente un braccio attorno ai fianchi di C.j. stampandole un bacio sulla tempia “Diego e C.j. vengono subito da noi quando torniamo, quindi prepara anche la camera degli ospiti”

 

Hermione guardò i due ragazzi smarrita “Non volete passare un po’ di tempo con vostro padre?”

 

Diego rise scotendo la testa “Mi creda signora Weasley, più lontano gli stiamo e meglio è per tutti e tre. Tanto quando stiamo a casa papà ha sempre affari più importanti di noi di cui occuparsi, lo vediamo si e no a pranzo e a cena”

 

“L’unica persona che ci può veramente mancare è Martin, il nostro maggiordomo. Ci è più padre lui di quanto non lo sia quello vero, e poi è sempre un piacere per noi passare l’estate a casa vostra”

 

“Senza contare che adesso non riuscirà a staccarsi di un millimetro da James…ahi!” C.j. tirò un pugno sulla spalla di Diego e tutti scoppiarono a ridere. Il treno mandò un sbuffo e il fischio risuonò in tutta la stazione richiamando tutti gli studenti.

 

I ragazzi salutarono i genitori, Thea, Simon e Ben, e si incamminarono verso il treno. Draco guardò salire i suoi due figli sul treno e li salutò con un cenno della mano e un breve sorriso prima di voltarsi verso gli altri e portare le braccia al petto.

 

“Fa un effetto strano vederli salire sul treno di Hogwarts”

 

Ron rise “E pensa che fortuna che te li sei beccati tutti e due nell’adolescenza piena, con tutti gli ormoni che vagano nell’aria, la voglia di trasgredire le regole…vedrai come ti divertirai quest’estate!”

 

Hermione lo ammonì con lo sguardo “Ron! Non spaventarlo così!”

 

“Se avrò qualche problema posso sempre mandarli da te, sembrano molto amici dei tuoi figli, Weasley”

 

Ron sbiancò all’istante e prese Harry per le spalle mettendoglielo davanti agli occhi “Ma guarda un po’ chi abbiamo qui? Lo zio dei tuoi figli! Ma perché non mandarli da lui, fa bene stare in famiglia, tra cugini si divertiranno un mondo!”

 

Tutti ridacchiarono di nuovo e Ashley si strinse a Draco “Mi occuperò io dei ragazzi, non c’è bisogno di mandarli a spasso dal primo che ci capita a tiro”

 

Harry alzò un sopracciglio e scoppiò a ridere “Tu vuoi occuparti di due adolescenti? Forse prima dovresti uscirci tu dall’adolescenza, non credi?”

 

“L’ho appena fatto, se proprio vuoi saperlo” disse lei scoccando la lingua “Voglio fare la mamma. Sono una mamma! Sono la mamma di due splendidi ragazzi, e mi comporterò come tale”

 

Draco la fissò incerto “Due?”

 

Ashley gli sorrise annuendo “Sì, due”

 

Si scambiò uno sguardo con Ginny che le sorrise fiera e si strinse al braccio di Harry. I due uomini si guardarono un attimo alzando un sopracciglio e Ginny e Ashley scoppiarono a ridere lasciandoli più perplessi di prima.

 

“Papà, possiamo andare a comprare uno stereo nuovo da smontare?”

 

Ron sospirò prendendo in braccio Thea e tendendo una mano all’altro figlio “Ma proprio uno stereo? Non vanno più bene le radioline? A Natale te ne abbiamo comprate venti”

 

“Lo so, ma voglio vedere se funzionano allo stesso modo, ti prego!”

 

“Va bene, va bene. Magari lo compriamo usato…”

 

Hermione si avvicinò al resto del gruppo con Ben in braccio e guardò sorridendo verso Ron e i suoi figli che stavano andando verso l’uscita della stazione “Allora noi andiamo. Ciao”

 

Il resto del gruppo la salutò velocemente e rimasero in quattro a guardare in silenzio il treno che si allontanava sbuffando fumo bianco. L’aria che si respirava era più che malinconica. Draco guardò il treno fino a che non scomparve nel verde delle colline e si voltò verso gli altri battendo le mani tra loro.

 

“Bene e adesso che si fa?”

 

Harry curvò le labbra in un sorrisino e lo guardò con la coda dell’occhio “Pranzo di famiglia?”

 

“Te lo puoi scordare Potter!”

 

                                                                                             *

 

I ragazzi camminavano lungo il treno cercando degli scompartimenti vuoti, come sempre i vari gruppi si erano separati e solo Matt, Micheal e Sarah rimanevano lungo il corridoio. Un silenzio religioso aleggiava tra loro, tutti e tre completamente immersi tra i loro pensieri, solo delle occhiate fugaci e niente più.

 

Dei passi svelti dietro di loro li fecero voltare istintivamente, May stava correndo verso di loro con un sorriso sulle labbra. Subito Matt mandò uno sguardo allarmato verso il cugino che però sembrava tutto fuorché arrabbiato, sospirò in sollievo e si preparò a prendere al volo la sua ragazza che come previsto gli saltò al collo.

 

“Mi sei mancato!”

 

Matt si schiarì la gola nervosamente, ancora incerto su come comportarsi e annuì nella stretta della ragazza “Sì, anche tu mi sei mancata…”

 

May si tirò indietro e con un sorriso stampò un bacio sulla guancia di Micheal abbracciandolo stretto, lui subito ricambiò con un sorrisino. “Ciao Micheal”

 

“Ciao. Com’è andata poi con quel rubinetto? Sei riuscita a ripararlo?”

 

May annuì orgogliosa gonfiando il petto “E tutto a mano, prima che si allagasse tutta la casa. Sono un genio! Dì a Simon che è stato veramente gentile a spiegarmi come fare, senza di lui sarei stata persa”

 

“Non c’è di che”

 

Matt li guardò a bocca aperta passando lo sguardo da uno all’altro “M-ma che diav…”

 

May gli stampò un bacio sulle labbra zittendolo “Ci siamo visti durante le vacanze, Micheal è venuto a trovarmi”

 

Matt si voltò sbalordito verso il cugino che se la rideva sotto i baffi e spalancò gli occhi a dismisura non potendo credere alle sue orecchie “Sei andato a trovare la mia ragazza e non mi hai detto niente?”

 

Micheal alzò le sopracciglia “Cos’è questo, cencio che parla male di straccio?”

 

Prima che Matt potesse dire qualsiasi altra cosa May lo tirò per un braccio distraendolo “Dai, andiamo a cercare uno scompartimento ancora libero o ci tocca stare in piedi per il resto del viaggio. Tu vieni?”

 

Micheal scosse la testa con un sorriso “Naaah, mi cerco un altro posto piuttosto che reggere il moccolo a voi due. Ci vediamo a scuola”

 

Matt lo guardò ancora stralunato mentre May lo tirava via per il braccio lasciando Sarah e Micheal a guardarli andar via lungo il corridoio del treno fino a che il rosso non si voltò verso di lei con un sorriso quasi divertito.

 

“Allora, tu che hai intenzione di fare, vieni con me o vai dalle tue amiche?”

 

Sarah lo guardò con i suoi grandi occhi verdi, ancora un po’ scossa e senza parole indicò i due ragazzi che se ne stavano andando “Ma…ma…li lasci andare via così? Io credevo…ma tu non eri arrabbiato con Matt?”

 

“Ero” disse lui cominciando a camminare nella direzione opposta “Ma prova a indovinare che reazione avrà tuo fratello quando scoprirà che cosa ha fatto la sua piccola, dolce e innocente sorellina. Quello che se ne esce con le ossa spaccate sono io”

 

Sarah arrossì all’inverosimile cercando di nascondere il viso tra i capelli e Micheal scoppiò a ridere.

 

“Adesso fai la timida, eh? Certo che sei proprio un bel tipo, prima mi schiaffeggi e mi urli contro, poi mi baci così all’improvviso e adesso fai l’agnellino indifeso. Non mi stupisco se zio Harry è sempre stressato quando arriva a casa nostra”

 

“Non sto facendo la timida!” saltò su come una molla “E’ tu sei proprio un bel cafone a parlare di una cosa del genere con leggerezza e in mezzo al treno dove tutti possono sentirci!”

 

Micheal ghignò “Quale cosa?”

 

Sarah sospirò frustrata e fece vagare lo sguardo fuori dal finestrino arrossendo sempre di più, parlò con una vocina sottile e appena udibile “Mi dispiace di averlo fatto, ok?”

 

Micheal le sorrise furbescamente “A me no”

 

Rimase di sasso a guardarlo mentre continuava a sorridere tra sé e salutava dei ragazzi dentro a uno scompartimento che gli fecero cenno di entrare. Non appena aprì la porta Sarah lo richiamò indietro.

 

“Che significa ‘a me no’?”

 

Micheal le sorrise di nuovo e si guardò intorno prima di chinarsi su di lei, baciarla innocentemente sulle labbra, e sussurrarle “Ne riparliamo tra qualche anno”

 

Sarah non riuscì a muoversi neanche quando Micheal si chiuse la porta del vagoncino dietro alle spalle lasciandola in mezzo al corridoio tutta sola. Come pietrificata guardò il cugino ridere e scherzare con alcuni ragazzi dietro a quella porta dalla quale non riusciva a fare un passo. Una voce poco distante da lei la riscosse. La sua amica Geena, quella con gli occhi blu, faceva capolino da poco più in là.

 

“Che stai facendo lì davanti? Avanti, vieni qua!”

 

Sarah riportò un ultimo sguardo alla porta che aveva di fronte con la bocca semiaperta che trasformò presto in un sorriso splendido. Si voltò verso Geena ed annuì cominciando ad incamminarsi

 

“Arrivo”

 

                                                                                 *

 

Da quando avevano trovato un scompartimento Diego, C.j. e James si erano scambiati solo qualche parola. Diego aveva impiegato il suo tempo in una rivista di Quidditch studiando bene le nuove tattiche usate, mentre C.j. cercava inutilmente di leggere un libro con James che continuava a baciarle il collo facendola ridacchiare.

 

Un risolino più acuto fece alzare gli occhi di Diego su di loro, C.j. fece subito cenno di scusa tappandosi la bocca con una mano. Il ragazzo si limitò a scuotere la testa annoiato.

 

Dopo qualche minuto la voce smaniosa di C.j. invase l’ambiente “Oh ma insomma! Diego, come si fa a farlo smettere?”

 

Diego la guardò con un sopracciglio innalzato “Ci crederesti se ti dicessi che finora nessuna è mai riuscita a fermarlo? Beh, buona fortuna”

 

C.j. sospirò rassegnata assecondando i movimenti di James e si voltò verso il corridoio. Il suo libro cadde a terra con un tonfo secco e con le mani cercò di spingere via il ragazzo che non sembrava aver voglia di staccare le sue labbra da lei per i prossimi dieci anni.

 

“James, smettila! James, c’è Trey nel corridoio!”

 

James si sollevò un attimo da lei e la guardò ridacchiando “Bel tentativo, ma non attacca”

 

Il ragazzo si costrinse a staccarsi da lei solo quando sentì la porta dello scompartimento aprirsi bruscamente. Trey se ne stava sulla soglia della porta con un cipiglio scuro e lo sguardo pungente, gli occhi dei due ragazzi si incrociarono a metà strada e sembrarono mandare scintille, senza muoversi Trey fece un cenno col capo verso James.

 

“Weasley”

 

“Coleman”

 

“Withman” si aggiunse Diego cercando di smorzare la tensione, i due ragazzi lo fulminarono con lo sguardo e tornò a leggere la sua interessantissima rivista ammutolendosi. Trey spostò lo sguardo su C.j. tra il ferito e il furioso.

 

“Non sei venuta a fare la ronda lungo il treno, hai anche saltato la riunione dei prefetti”

 

C.j. si mise una mano davanti alla bocca e si alzò in piedi arrivando davanti a lui “Oddio! Oddio, scusami Trey, me ne sono completamente dimenticata. C’è qualcosa di importante che devo sapere?”

 

“No” disse cercando di mantenersi calmo “Ma sicuramente c’è qualcosa di importante che io devo sapere”

 

C.j. si morse un labbro a disagio. Era stata una stupida, avrebbe dovuto cercare Trey subito una volta salita sul treno. Respirò a fondo e chiuse gli occhi, lo prese gentilmente per un braccio e lo condusse fuori dallo scompartimento. “Vieni, è meglio se ne parliamo con calma”

 

James e Diego non fiatarono fino a che la porta non si chiuse di nuovo. Diego mandò un’occhiata a James con le sopracciglia arcuate e l’altro tuffò la faccia tra le mani.

 

“L’ho messa in un casino, non è vero?”

 

Diego alzò le spalle indifferente “Sei sicuro di non avere un regola-ormoni nascosto da qualche parte? Credo che ti verrebbe molto utile”

 

“Magari posso chiedere a zio Fred e zio George se ne sanno costruire uno. Non si sa mai, è sempre meglio tentare. Ma come mi è venuta su questa gigantesca, enorme, spropositata cotta per tua sorella?”

 

“Sei diventato un ragazzo per bene, ricordi?” disse Diego come un perfetto psicologo.

 

James aprì la bocca per parlare ma venne fermato dalla porta dello scompartimento che si aprì di nuovo e tre figure sulla soglia, capitanate da Alex che lo guardava cupamente con le braccia incrociate al petto. Il fratello ricambiò lo sguardo con un po’ di curiosità.

 

“Che diavolo vuoi?”

 

“Ti sei fatto beccare come un deficiente, eh? Non ti sai proprio trattenere!”

 

James aggrottò la fronte cercando spiegazioni in Dean che alle spalle di Alex gli indicò il corridoio con sguardo afflitto “Abbiamo visto passare Coleman con C.j. e sembrava piuttosto incazzato. Che cosa hai combinato sta volta?”

 

“Fatemi capire, siete venuti qui per farmi la morale?” chiese James irritato “Potete fare dietro-front allora!”

 

Seth si sedette accanto a lui e gli mise una mano sulla spalla “Io ci sono abituato a passare per quello cattivo, non è così male dopo un po’ ci si abitua. E ne guadagni tanti soprannomi carini”

 

Alex gli lanciò un’occhiataccia “Oh, dacci un taglio Mr.Ice! Non mi sembra il momento di commiserarsi!”

 

Diego si schiarì la gola richiamando l’attenzione della ragazza che lo fisso irata “Stavolta te lo posso assicurare io, James non ha fatto veramente nulla. Stava solo sbaciucchiando C.j. quando…”

 

“…quando Trey vi ha visti! Razza di cretino! Non potevi aspettare che ci parlasse! Hai avuto il tempo di stare con lei per tutte le vacanze di Natale, non saresti di certo morto senza di lei per più di venti secondi!”

 

Dean posò una mano sulla spalla di Alex “D’accordo, ora stai esagerando. Calmati”

 

“Esagerando?” lo fulminò con lo sguardo “Mi resta impossibile credere che ci sia gente che non può aspettare di pomiciare per più di un minuto!”

 

James si alzò in piedi fronteggiandola con uno sguardo di sfida “E a me rimane difficile credere che ci sia gente che non riesce ad aspettare per andare a letto con un ragazzo!”

 

Alex arrossì furiosamente lanciando occhiate imbarazzate ai due ragazzi che decisero saggiamente di vagare con lo sguardo altrove, diventò rossa di rabbia guardando il fratello e gli saltò addosso buttandolo sul sedile “Io ti ammazzo James, questa è la volta buona!”

 

I due ragazzi cominciarono a lottare sul sedile sotto lo sguardo stupefatto dei presenti, Dean si schiarì la gola mentre Alex e James continuavano a darsele “Non c’è da preoccuparsi, fanno sempre così a casa…anche peggio…”

 

Per alcuni minuti all’interno di quello stanzino si percepirono solo le imprecazioni dei due fratelli mentre gli altri li guardavano aspettando che si sfogassero. Solo quando si sentì un singhiozzo quasi impercettibile James scansò di lato Alex balzando in piedi in un secondo, dimenticando quello che stava facendo guardò la ragazza sulla soglia con le lacrime che le solcavano il viso.

 

“C.j. …”

 

Fece appena in tempo a sussurrare che la ragazza gli si buttò tra le braccia singhiozzando. Nessuno osò mandare un fiato mentre James la circondava con le sue forti braccia accarezzandole la schiena rassicurante. Aspettò che si calmasse un po’ facendo vagare lo sguardo di volto in volto. Tutti sembravano come pietrificati.

 

“Cos’è successo?”

 

C.j. mandò fuori un ultimo singhiozzo e alzò gli occhi sul suo viso “Tu…tu non pensi che io sia una…una…”

 

James la guardò cercando di capire “Una cosa?” spalancò gli occhi quando la realizzazione lo colpì “No! Non può avertelo detto veramente! Io gli spacco la faccia!”

 

Diego balzò in piedi piccato “No, tu stai qui con lei. Ci vado io a rompergli il culo a quello!”

 

C.j. si appoggiò con la testa sul petto di James che la superava di un bel po’ in altezza, chiuse gli occhi ancora umidi di lacrime “Tu non lo pensi, non è vero?”

 

James la trascinò sulle sue gambe sedendosi “No” sussurrò cullandola tra le sue braccia “No, perché tu per me sei perfetta”

 

Alex guardò il fratello dolcemente sentendo quasi un moto di tenerezza e si voltò verso Dean e Seth che ricambiarono il sorriso. C.j. si abbandonò completamente a James accarezzandogli lentamente il petto mentre lui la ricopriva di baci sulla testa, sospirò inalando il suo profumo e sussurrò.

 

“James, se ti dico una cosa prometti di non spaventarti e di non sentirti obbligato a fare niente?”

 

“Certo”

 

Prese un po’ di fiato e continuando a giocherellare con l’orlo della sua felpa sussurrò ancora “Ti amo”

 

Alex si portò le mani alla bocca, gli occhi lucidi dall’emozione come se stesse guardando un film d’amore francese. Dean e Seth dovettero davvero impegnarsi per costringerla a lasciare i due da soli tirandola per le maniche e spingendola fuori dalla porta.

 

James rimase per un attimo in silenzio, aspettò che i ragazzi se ne andassero dallo scompartimento,  le alzò il mento con un dito posando delicatamente le labbra sulle sue e una volta tiratosi indietro la guardò intensamente negli occhi “C.j. io… non te la prendere se io non… se non te lo dico adesso…”

 

C.j. gli posò gentilmente un dito sulle labbra per zittirlo e sorrise “Prenditi tutto il tempo che vuoi, James, voglio solo che tu lo dica spontaneamente. Non me ne faccio niente di un ‘ti amo’ detto per dire”

 

Annuì poggiandosi con la fronte contro la sua. Diego entrò ancora ribollente di rabbia e si lasciò andare sul sedile borbottando tra sé, C.j. e James lo guardarono in attesa.

 

“Non sono riuscito a trovarlo, dicono che è a fare una ronda. Certo, come no!” sbuffò lanciando loro un’occhiata “Mi sono perso qualcosa mentre non c’ero?”

 

I due si scambiarono un’occhiata. Sorrisero. Dissentirono “No, niente”

 

                                                                                          *

 

Il treno cominciò a diminuire la velocità man mano che dai finestrini si scorgeva l’enorme castello su una collina poco distante. Era una giornata grigia, con dei grossi nuvoloni che oscuravano il cielo, ma più che una normale giornata dal tempo classicamente inglese sembrava tetra e accenni di nebbia si scorgevano nelle parti più alte delle colline.

 

I ragazzi scesero dal treno cominciando a dirigersi verso le carrozze che li avrebbero condotti al castello. Quando Seth mise un piede fuori e alzò lo sguardo verso l’immenso edificio aggrottò la fronte, sentendo una strana scossa partire dal fondo della schiena. Dean gli batté su una spalla.

 

“Tutto bene?”

 

Seth annuì continuando a camminare “Sì. Sì, solo una strana sensazione, come un brivido. Niente di importante”

 

Alex lo sorpassò sorridendogli beffarda “Credevo fosse normale per gli esseri a sangue freddo”

 

Seth incrociò lo sguardo con Dean che nascose un sorrisetto e scosse la testa seguendola. Intanto Micheal, Matt e May si erano riuniti e con una piccola corsetta raggiunsero Hagrid alla fine della stazione, salutandolo calorosamente. Il mezzo gigante sembrò piuttosto agitato e li salutò distrattamente.

 

“Ragazzi, su avanti è meglio che vi sbrigate!”

 

Micheal alzò un sopracciglio in direzione del cugino e guardò perplesso Hagrid “C’è qualcosa che non va? Sei strano”

 

Hagrid quasi soffocò e prese a spingere i ragazzi verso la carrozza “Ma che sciemenze che ci dici! Che ci deve essere che non va, nulla! Ti sembro strano, sono strano, da quando ci abbiamo conosciuto!”

 

Matt bisbigliò nell’orecchio di Micheal “Effettivamente..:”

 

May non demorse appoggiando la sua mano, che sembrava essere minuscola al confronto, contro il braccio dell’omone. “Sei agitato, l’ultima volta che ti ho visto così teso è stato quando ti sei lasciato scappare degli schiopodi nel castello. Lo sai che puoi dirlo a noi”

 

Hagrid scosse la testa cespugliosa, i suoi piccoli occhietti si intravedevano appena tra la barba e i capelli “Non ci è niente! Solo…”

 

Esitò un attimo guardando i due ragazzi, Matt gli fece cenno di andare avanti guardandolo curiosamente “Solo…?”

 

Il mezzo gigante cercò di fare il casuale senza troppi risultati “Sì, solo non dimenticate di scrivere a tuo padre. Ai papà ci piace essere sempre informati di quello che succede al castello. Scrivi a tuo padre, Micheal, che ce lo informa lui a Harry”

 

Senza aggiungere altro Hagrid li lasciò accanto alle carrozze. Con un’occhiata stranita i ragazzi salirono a bordo rimuginando sulle parole dell’omone, cercando di trovare una spiegazione alternativa. Micheal sembrò piuttosto preoccupato.

 

“Cos’avrà voluto dire? Scrivi a tuo padre?! Da quando si preoccupa che scriviamo a casa, che poi alla fine è sempre qualcun altro che si preoccupa di mandare lettere ai nostri genitori, io non l’ho mai fatto!”

 

Matt scrollò le spalle “Non lo so, magari era solo un modo per liquidarci. Sembrava veramente teso stavolta”

 

“Cosa credi che sia successo? Qualcosa di grave?”

 

“Non lo so, May. C’è sicuramente sotto qualcosa, Hagrid è come un bambino, non sa mentire. E se è agitato per qualcosa non si prospetta niente di buono. L’hai detto tu, l’ultima volta degli Schiopodi giravano liberi per il castello”

 

I ragazzi lasciarono le carrozze e velocemente salirono su per le scalinate arrivando davanti al portone della Sala Grande. Quando questa si spalancò come un’ondata gelida li invase, all’interno tutte le decorazioni natalizie erano sparite lasciando il posto ad un lugubre paesaggio. Ai lati della Sala e sul fondo, dove sedevano i professori, numerosi Mangiamorte stavano ritti e immobili.

 

Micheal e Matt si scambiarono un’occhiata. Ecco a cosa si riferiva Hagrid.

 

Tutti gli studenti vennero fatti entrare e sedere alle lunghe tavolate. Seth mandò uno sguardo allarmato verso Dean e Alex dal suo tavolo e si concentrò sul fondo della Sala quando sentì il silenzio divenire sovrano.

 

Lo sapeva. Era lei. Sua madre. “Oh cazzo!”

 

Pansy camminò suadente fino a trovarsi nella parte più alta del fondo, dove di solito risiedeva il cappello parlante, così che tutti potessero vederla. Il suo sguardo glaciale studiò attentamente tutta la stanza e sorrise malignamente.

 

“Bentornati a Hogwarts” esordì maleficamente divertita “Sono qui per comunicarvi che ci sono stati alcuni cambiamenti durante le vacanze, per esempio che adesso la scuola è in mano…beh, mia”

 

Seth si incupì e si voltò verso Dean che ricambiò lo sguardo con lo stesso terrore negli occhi. Pansy prese a camminare lungo il corridoio centrale facendo risuonare i tacchi nel silenzio tombale che si era creato.

 

“Vedete a me dispiace sinceramente tenervi tutti in ostaggio qua, ma è necessario. Se dovete riversare la vostra rabbia su qualcuno i Potter e gli Weasley sono a vostra completa disposizione, considerate che sono stati loro a mettervi in questa condizione…”

 

James scattò in piedi risentito da tale affermazione ma C.j. lo costrinse di nuovo a sedersi tenendo forte la presa sul suo braccio. Sussurrò spaventata “Ma sei impazzito! Vuoi farti ammazzare!”

 

James la guardò rosso di rabbia “Hai sentito cosa ha detto sulla mia famiglia? Ci ha dato la colpa di tutto!”

 

“Beh, il tuo onore non è certamente più importante della tua vita!”

 

Un brusio generale si era alzato nella Sala e occhiate cupe e nervose si erano rivolte verso i ragazzi che si sentirono subito al centro dell’attenzione. Dean e Seth non interruppero il contatto visivo per un bel po’, mentre Sarah si strinse contro il fianco di Micheal,che prontamente gli passò un braccio attorno alle spalle come per proteggerla, e sospirò afflitta.

 

“Il mio cognome mi perseguiterà per sempre. Non ho scampo”

 

La donna, ancora al centro della Sala, zittì tutti con un solo gesto. Sorrise malignamente e tornò sui suoi passi voltandosi poi di scatto con uno sguardo profondo e l’espressione seria, quasi da far paura. Seth drignò forte i denti consumandosi nell’ansia.

 

“Tuttavia ci sarebbe un modo per salvare molti di voi da morte certa” tutti ebbero un sussulto “Personalmente io comincerei dai professori, non mi hanno reso la vita facile a scuola. Ma… ma voglio essere generosa, risparmierò la vita a quei quattro vecchietti se uno di voi si presenterà qui davanti quando lo chiamerò”

 

La tensione salì al massimo. Tutti all’interno della Sala cominciarono a sudare freddo e scambiarsi occhiate terrorizzate. Le labbra di Pansy si curvarono in un sorrisino perfido.

 

“Dean Potter Malfoy”

 

Le teste di tutti si voltarono automaticamente verso di lui. Il suo cuore accelerò velocemente, nonostante sapesse che sarebbe stato lui ‘il prescelto’. Seth gli fece cenno di non andare ma Dean gli rivolse un sorriso sereno e si alzò sotto gli occhi di tutti  che si spalancarono, sorpresi dal suo coraggio. Alex lo tirò per una mano con le lacrime agli occhi.

 

“No! No, non andare!”

 

Dean continuò a sorridere malinconicamente e lasciando scivolare la sua mano da quella della ragazza si allontanò dal tavolo dei Grifondoro. Pansy incrociò le braccia al petto senza smettere di sorridere maliziosamente, aspettando di essere raggiunta mentre lui camminava lungo tutto il corridoio centrale sotto lo sguardo incredulo e spaventato dei compagni di scuola. Quando incrociava gli occhi di qualcuno sorrideva tranquillo e continuava a camminare come se non ci fosse niente di cui preoccuparsi.

 

Arrivato davanti alla donna aspettò pazientemente, Pansy lo guardò soddisfatta “Mi hai stupito, non credevo avresti ceduto tanto facilmente ma d’altronde il tuo sangue parla chiaro, non ci si perde un’occasione per fare gli eroi, giusto?”

 

Dean sorrise semplicemente “Metà del mio sangue scorre anche nelle vene di tuo figlio, se non specifichi meglio rischi di buttare fango sulla tua stessa discendenza”

 

Tutti trattennero il fiato, Seth per primo spalancò gli occhi e si sentì mancare l’aria. Come gli era saltato in mente di rispondere tanto sfacciatamente a qualcuno che avrebbe potuto ucciderlo su due piedi non lo sapeva neanche lui. La mascella di Pansy si tese.

 

“Molto bene, Potter. Non ti dispiace essere chiamato così, non è vero?”

 

“Non sono mai stato chiamato Malfoy nella mia vita, Potter andrà d’incanto”

 

La donna sorrise perfidamente e cominciò a girargli intorno studiandolo attentamente, Dean non si mosse cercando di rilassarsi il più possibile. Non gli era mai piaciuto particolarmente stare al centro dell’attenzione e adesso che aveva gli occhi di tutta Hogwarts puntati addosso non poté far a meno di sentirsi un’idiota, messo al centro della stanza come in vetrina.

 

Con un cenno veloce Pansy richiamò a sé due Mangiamorte, uno dei quali costrinse Dean a inginocchiarsi a terra e l’altro gli immobilizzò le mani. La donna lo guardò con i suoi occhi glaciali.

 

“Ho sentito dire che sei molto intelligente, Potter, il miglior studente della scuola. Perché non spieghi a tutti costa sto facendo, sono sicuro che l’hai già capito da solo”

 

Dean abbozzò un sorriso e alzò le spalle “E toglierti la scena? Sia mai, procedi pure secondo la tua scaletta. Sono qui a farti da suggeritore, non preoccuparti”

 

Stavolta Pansy reagì eccome, prendendolo per i capelli gli costrinse la testa indietro facendo assumere una posizione innaturale alla schiena e avvicinò il viso al suo. Dean vide chiaramente il tavolo dei Serpeverde e Seth che cercava di alzarsi, svelto lo ammonì con un’occhiata e gli fece cenno di rimanere seduto dov’era.

 

“Mi sono stancata di giocare, sono passati anni e quella Mezzosangue di tua madre non ha mai smesso di infastidirmi! Arriva per tutti la goccia che far traboccare il vaso, no?”

 

“Sì” disse lui a denti stretti “Pensa quanto si è incazzata mia madre quando ha scoperto cosa avevi fatto a Draco. Spero ti uccida con le sue mani, la ripagheresti di tutto il dolore che le hai fatto passare. Che ci hai fatto passare, puttana!”

 

Pansy sfilò velocemente la bacchetta puntandola con occhi di fuoco verso di lui quando una voce in fondo alla Sala risuonò come un’eco “No!”

 

James si voltò verso la sorella che si era alzata in piedi stringendo convulsamente i pugni e sbiancò notevolmente cercando lo sguardo di Matt, Micheal e Sarah sussurrando spaventato “Ma che diavolo sta facendo?!”

 

Dean e Seth si scambiarono uno sguardo di puro terrore sentendo il cuore mancare un battito mentre Pansy guardò curiosamente Alex rilasciando lievemente la presa sul ragazzo. Alex prese un respiro profondo cercando di parlare con voce ferma e calma nonostante le gambe tremassero visibilmente sotto al suo peso.

 

“Morto non ti serve a niente”

 

Pansy rilasciò violentemente Dean che cadde a terra per il mancato equilibrio e con un ghigno camminò per tutta la navata centrale facendo risuonare i tacchi ritmicamente fermandosi alla fine della Sala in modo da arrivare a fronteggiare la ragazza. Le sue labbra si curvarono nuovamente in una smorfia soddisfatta.

 

“Provo a indovinare, tu devi essere la figlia di Weasley”

 

Alex ingoiò il vuoto e annuì lentamente.

 

“Perché non vieni a fare compagnia al tuo amico, la figlia del Generale degli Auror può sempre rendersi utile”

 

Sorpresa dal suo stesso coraggio Alex prese a muoversi dietro la donna percorrendo tutta la Sala nella sua lunghezza, i familiari la guardavano come se fosse diventata pazza, e arrivata a fianco di Dean si inginocchiò accanto a lui senza dire una parola. Dean la guardò allucinato.

 

“Ti è dato di volta il cervello? Che cavolo pensi di fare?”

 

Alex si limitò a guardarlo con uno sguardo talmente da non sembrare neanche la solita ragazzina in piena adolescenza “Non ti lascio da solo”

 

Pansy li interruppe prima che potessero dirsi altro e guardò i due Mangiamorte con occhi penetranti, quasi stesse cercando di perforarli con un’occhiata “Portateli entrambi nella Torre Est, sapete quali sono le procedure!”

 

Nessuno osò fiatare neanche quando i due ragazzi vennero portati via, rimasero fermi ad aspettare che la donna parlasse di nuovo. Pansy mandò uno sguardo verso gli insegnanti che erano tenuti a tiro dai suoi uomini e si portò una mano sotto il mento. Ritornò a guardare i ragazzi.

 

“Bene, potete andare. Fate come niente fosse, la mia presenza non vi darà alcun fastidio e non ho intenzione di uccidere nessuno fino a quando avrò Dean Potter nelle mie mani. Beh andate!”

 

I ragazzi non se lo fecero ripetere due volte e si scaraventarono fuori dalla Sala Grande. Pansy ghignò di nuovo.

 

“Ah, e ricordate…i gufi sono controllati. Buona permanenza”

 

                                                                                    *

 

“Non posso crederci! Non posso veramente crederci! Lo sapevo che era pazza, stupida e mentalmente instabile ma non pensavo arrivasse a tanto! Consegnarsi al nemico, ma cosa diavolo le è saltato in mente!”

 

James continuava a fare su e giù per la stanza. Si erano riuniti nella camera di James e Diego non appena raggiunta la torre Grifondoro, e, ancora  scossi dai recenti avvenimenti, si erano ammutoliti guardando il ragazzo camminare freneticamente per la stanza che imprecava e dava di matto.

 

“Si è consegnata su un piatto d’argento! Come un regalo di Natale! Ma per cosa poi? Io non capisco, veramente!”

 

Finalmente C.j. si alzò e fermò il suo ragazzo per una spalla facendolo zittire all’istante. Lo guardò un po’ negli occhi e lo abbracciò forte appoggiando la guancia contro al suo petto.

 

“Ha fatto quello che avrei fatto io se avessero preso te o Diego. L’ha fatto per Dean” disse quasi sussurrando, i muscoli tesi di James si rilassarono notevolmente dopo quell’affermazione e il suo torace si svuotò in uno sbuffo.

 

Micheal si lasciò andare contro la spalliera del letto fissando ripetutamente il soffitto “E adesso cosa si fa?”

 

“Hai sentito Hagrid, no? Dobbiamo scrivere a casa, papà e zio devono sapere cosa sta succedendo e manderanno subito una squadra” rispose Matt convinto.

 

“L’hai sentita mia madre, controllano i gufi… è impossibile scrivere a casa senza che la lettera non venga intercettata prima. Sta aspettando che si diffonda la notizia e che gli Auror vengano avvertiti per mano del Minisero, così ha tutto il tempo di organizzare una difensiva”

 

“Seth ha ragione, non abbiamo alternative se non starsene fermi fino a che non avviseranno al Ministero. L’unico modo sarebbe arrivare ad Hogsmeade attraverso i passaggi segreti e mandare un gufo da là, ma è troppo rischioso e si rischia di essere notati”

 

“Ci vado io!”

 

Gli occhi di tutti si puntarono sulla piccola Sarah che era balzata in piedi con uno sguardo più determinato che mai. Matt arrancò senza riuscire a dire niente.

 

“Sono piccola e agile, conosco a memoria tutti i passaggi per il villaggio e so correre veloce se necessario. Non mi noterà nessuno”

 

James scosse la testa in piena disapprovazione “E’ troppo pericoloso!”

 

“Però bambolina, sei veramente una bomba! Ah, io continuo a dirlo, se solo avessi qualche anno di più…”

 

“Withman! Giù le mani da mia sorella!” Matt si voltò verso di lei incredulo “Tu sei matta, io non ti ci mando laggiù da sola! Ti farai ammazzare!”

 

Micheal si alzò in piedi affiancandola “Giusto! Non ci vai là da sola” Matt guardò soddisfatto il cugino “Ci vengo io con te”

 

“Cosa?!”

 

Sarah sorrise euforica “Davvero?”

 

Matt si voltò esasperato verso James che si schiarì la gola richiamando la loro attenzione “Ragazzi non scherziamo, non potete andare fino al villaggio da soli rischiando di essere scoperti. Cosa pensate di fare se un Mangiamorte vi spunta alle spalle? Non sapete ancora Schiantare!”

 

Sarah gonfiò orgogliosamente il petto “Io lo so fare, me l’ha insegnato papà! E puoi dire quello che vuoi James, se non mi dai il permesso tu o chiunque altro questa notte me ne sgattaiolo fuori dal dormitorio per conto mio e ci vado lo stesso”

 

Diego la guardò ammirato “Hai mai pensato di diventare Primo Ministro?”

 

C.j. posò delicatamente una mano sul braccio di James “Lasciamoli andare, sono in gamba e se la caveranno. Li aspetteremo in Sala Comune e uno di noi starà di guardia lungo i corridoi ad aspettarli, faremo dei turni”

 

I ragazzi la guardarono shockati “Non dici sul serio”

 

“Certo che dico sul serio! Dean e Alex sono in ostaggio se non ve ne foste accorti, non possiamo starcene con la mani in mano. Ce la possiamo fare”

 

Sarah e Micheal le sorrisero grati “Allora è deciso. Diciamo per stanotte intorno alle una alla statua della signora gobba”

 

Tutti si scambiarono uno sguardo sconsolato. Matt e James sospirarono pesantemente, Sarah cominciò a saltellare euforica da tutte le parti e dicendo di dover andare dalle sue amiche si dileguò. Il fratello e Micheal la seguirono a ruota, l’uno demoralizzato e l’altro con un enorme sorriso. Diego sorrise alzandosi dal letto e tirò una poderosa pacca sulla spalla di Seth.

 

“Andiamo biondo, che i piccioncini non vedono l’ora di essere lasciati da soli”

 

James ridacchiò un po’ guardando uscire l’amico e ammiccare verso di lui, scosse la testa e si avviò verso la porta. C.j. lo fermò per una manica avvicinandosi di nuovo, le sue mani scorsero lungo il petto del ragazzo mentre lo fissava negli occhi.

 

“Dove pensi di andare?”

 

James alzò un sopracciglio “Pensavo…beh, di sotto con gli altri.”

 

C.j. si morse un labbro giocherellando con il bordo del suo maglione, si alzò in punta di piedi per arrivare alle sue labbra e baciandolo profondamente arretrò fino a cadere sul letto trascinandoselo dietro. Gli sorrise furbescamente.

 

“Stavo pensando che potremmo festeggiare il nostro ritorno a scuola, stanotte si prospetta una serata piena di tensione ed è meglio rilassarsi fin da ora, no?”

 

James rise piegandosi su di lei “Chi sono io per dar torto a C.j. Withman?”

 

 

**

 

 

Dunquino, vediamo cosa possiamo dire questa volta sperando che il pc non si pianti di nuovo…ultimamente in casa mia c’è una rivolta cibernetica… prima il frigo, poi il pc, la caldaia, la tv…mah

Comunque, su questo capitolo si può dire che non era propriamente stato concepito così ma c’era una parte in meno e due in più, per cui ho diviso un capitolone in due capitoli più piccoli per la vostra gioia allungando la storia che è, perché ora va detto, agli sgoccioli.

Un’altra cosa che vorrei dire è che io starò via per qualche giorno, me ne vado a Barcellona con papino, quindi è possibile che posti più tardi i prossimi chaps perché non ho ancora iniziato a scriverli… abbiate un po’ di pazienza u.u

Terza cosa, last but not least, *zia arrossiscing* può darsi che vi sembrerà una cosa assurda e siete ovviamente liberissimi di finire qua la vostra avventura in Funkiologia, ma me aveva progettato questo sequel…come il secondo di una trilogia diciamo. Ecco, l’ho detto. Insomma, me ha cominciato a scalettare il sequel del sequel, quello che gradirei sapere –che poi lo scrivo lo stesso XD- ne varrebbe la pena?

 

Kapoch: Mi fa molto piacere avere nuovi ‘fan’ ^^ spero vivamente che continuerai a seguire e recensire i capitoli a venire, un bacio.

 

Gioconda: E questo mese il premio in Funkiologia lo vinci tu XD sì è vero, il nome di C.j. per esteso lo avevo già detto ma pensa che con tutto quello che scrivo in un chap è difficile ricordare tutto, a volte le cose sfuggono pure a me. Sei l’unica che ha pietà per Diego, lo odiano tutti XD… vedremo cosa possiamo fare…

 

Blackie: Grazie mille ^^ sono a numero due di nuove ‘fan’ comincio a sentirmi importante XD continua a recensire fa sempre molto piacere, e complimenti… io in mezz’ora mi leggo manco due capitoli…

 

Ita Chan: Grazie per aver sostenuto la mia teoria dei cugini sposabili XD apprezzo molto che prendiate sul serio queste cose, anche se è una storia io li sento particolarmente vivi i miei personaggi. Anche Sarah e Micheal ringraziano ^____-

 

Robby: Mamma mia, ma te li immagini dei genitori davanti a una scena simile…io dico la verità non so cosa avrei fatto, ne fossi stata la madre né la figlia… Che vergogna! Come ha specificato ottimamente gioconda nella sua recensione, il nome di C.j. per esteso c’è già nella ff ^^ nel capitolo 4…se ti fa fatica andare a rivedere te lo dico io, si chiama Caterine Jachinte. Guarda Ron ha reagito anche troppo bene nei confronti di Micheal… è più Harry che mi preoccupa ^^” p.s. ho letto la seconda recensione ora, fa nulla davvero XD

 

Joanna delle praterie: ** verissimo, anche io mi commuovo sempre quando sento ‘ste cose, per questo non posso far a meno di infilarcele!

 

Chichi: Non voglio mentirti, in questa ff la storia tra i cugini rimarrà stabile diciamo…però nel sequel… si sa le cose si evolvono, si cresce, ci si rende conto di tante cose… fossi in te continuerei a tifare per loro ^___-

 

Ginny89Potter: Lo sho, lo sho, ma non riesco a trovare un buchino per infilarceli senza sconvolgermi la trama. Prometto farò il possibile anche se ora comincerà il putiferio! Eh sì, ti tocca aspettare fino al sequel cara mia, ma dai non manca poi molto… sto lavorando per voi. XD no, il magic Inside è un segreto tra ‘grandi’

 

Flyingstar16: Eh, purtroppo anche ai profe gli si offre attenzione e loro?...ti danno due capitoli e mezzo per la settimana dopo! Parliamoci chiaro, io come funziona il Marchio Nero non l’ho veramente mai capito XD ma in quanto tatuaggio rimane, no? Noi diciamo di sì tanto a chi importa XD

 

PazzaWendy: Succede, te lo assicuro io… io ho saltato due capitoli di una ff che leggo senza accorgermene addirittura… vabbè che io sono un’umana un po’ particolare. Uhm, ma secondo voi devo cominciare a fare i cappelli a sostegno di Micheal e Sarah?XD

 

Evanescense88: Grazie!

 

MaryCry: ^^ Grazie, mi sento davvero tanto lusingata se addirittura mi fai gli occhi sbrilluccichini

 

Saty: Praticamente è più lunga la tua recensione del mio capitolo XD temo il confronto ormai! Nemmeno a me piace Dante, io adorai Petrarca *sisi*… comunque, si Megan era proprio quella che Hermione aveva fulminato con lo sguardo in NTE1. Ti dirò in quanto uomo in pieno possesso dei suoi ormoni non ce lo vedevo Ronnie a fare il cazziatone a James… contando che alla fine alla sua età lui la fece ben più grossa! Poi è James, e con James bisogna solo arrendersi -___-! Tu mi rincuori, sapere che Dean è apparso perfettamente come volevo è un sollievo enorme e anche Ashley, bene bene! ** ah, me non resisteva a far punzecchiare Draco e Ginny, ritorno a i vecchi tempi! Un bacione!

 

Nefele: Rimani pure nella tua monotonia se è per esaltare me XDD Di trovarsi nei panni di James e C.j. non lo auguro a nessuno, anche perché non credo ci siano molti genitori clementi in giro!

 

Nischino11: Eh… purtroppo la seguo anche io la legge delle ff… mi spiace. Ma sì, abbiate un po’ di fiducia in James, porello, d’accordo essere un maschio ma prima o poi il capo a posto lo mettono pure quelli come lui! Nah, non ci ho messo Seth nei guai… ci ho messo il fratello… qualcuno ci doveva essere, su! Ma nu carissima, siamo pieni di sostenitori di Micheal e Sarah… alla fine toccherà trovarvi un nome!

 

Funnynurse: Grazie tantissime dei complimenti perché la paura più grande era di non riuscire a dipingere la famiglia come la immaginavo io invece sembrano esservi arrivati tutti i messaggi ^^ che sollievo!

 

Lasagne80: Grazie ^^ ah, che bello sapere di avere i lettori dalla propria parte, questo sì che è rincuorante!

 

Nana92: XD su, su asciuga le lacrimucce! Sei un po’ emozionale a quanto vedo, cerca di non lasciarci le penne lungo la via XD! Un bacio!

 

Edvige86: Eh effettivamente James e C.j. hanno molti tratti in comune con Ron e Herm, e forse è anche per questo che vi piacciono tanto, no? Se fossi stato Diego anche io avrei menato James, diciamoci la verità! *zia ghigning* se Micheal ti sembra uguale a Ron ora vedrete nel sequel… ah, nel sequel…! No, Ashley adesso è tranquilla sia con Ron sia con gli altri… tranne ovviamente che con Pansy! Pazienta mia cara, pazienta ^^

 

Greweasley90: Ci ho messo troppo, è vero! Ma non puoi uccidermi, sennò non sai come finisce la storia ^^ lo vorremmo tutte uno come James, purtroppo non mi è ancora riuscito trovarne uno in carne ed ossa. Maledizione! Anche per te, il nome esteso di C.j. è nel quarto capitolo, se ti fa fatica rileggerlo leggi la risposta a Robby ^^

 

Simomart: Sì, ho fatto un po’ ritardo stavolta… guarda, la storia Alex/Dean/Seth era chiusa lì, solo che adesso col capitolo che viene mi è spuntata un’ideuzza, ma non so staremo a vedere. Avverto, niente di particolarmente rilevante per il futuro.

 

Fiamma90: Grazie, ah in quel pezzo mi sono emozionata tanto anche io **

 

KarmyGranger: Credimi, se tu avessi un figlio come James ormai non faresti neanche più caso a cosa va a fare in camera sua… credo che il fatto di vederlo con C.j. li rincuori quasi XD. Bacio da zia Fufù

 

 

Bacissimo, zia Funkia ^^

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 15
*** Trapped ***


Con uno strattone forte Dean e Alex si ritrovarono sul pavimento di una stanzetta malandata e umida

          

              GOING AHEAD‘N’COMING BACK

 

 

                                   15. TRAPPED

 

 

and i won't put my hands up
and surrender
there will be no
white flag above my door

                                                Dido- White flag

 

Con uno strattone forte Dean e Alex si ritrovarono sul pavimento di una stanzetta malandata e umida. L’aria che si respirava era malsana e dove c’era più umidità si era formata della muffa sulla parete. Ancora un po’ disorientati guardarono entrambi verso la porta che adesso si stava richiudendo, dietro alla quale si scorgeva la figura di un enorme Mangiamorte che mormorava qualche incantesimo.

 

Da dietro la maschera bianca il grande uomo ghignò e se ne andò, i suoi passi si sentirono per poco ancora prima che rimanessero nel completo silenzio, sembrava che non esistesse niente attorno a loro e probabilmente non c’era anima viva lì vicino. Alex si alzò in piedi rassettandosi i vestiti, lo sporco si era già attaccato alla pelle lentigginosa.

 

“Era proprio necessario?”

 

La voce di Dean le arrivò alle spalle e si voltò confusa a guardarlo negli occhi. Non sembrava per niente contento di averla lì con sé, era anzi piuttosto irritato. Alex alzò un sopracciglio.

 

“Scusami?”

 

Dean si alzò in piedi portandosi le braccia al petto e scosse la testa “Io a volte non riesco a capire se sei stupida veramente o se lo fai apposta! Ti sei consegnata nelle mani del nemico come si servono le portate di una cena, su un vassoio! Hai tutta questa voglia di morire o cosa?”

 

Alex si portò le mani sui fianchi soffiando via una ciocca color carota dalla fronte “Punto uno, signor Saputello, non stiamo affatto per morire! Punto due, neanche rispondere a tono a chi può farti fuori a sangue freddo mi sembra una mossa intelligente e punto tre l’ho fatto per te, brutto zuccone che non sei altro!”

 

Dean scosse la testa ma sembrò calmarsi un attimo. Sospirò pesantemente e rassegnandosi ad avere una conversazione civile si sedette per terra con la schiena contro al muro. Lei lo seguì a ruota e gentilmente posò una mano sul suo ginocchio.

 

“Ne usciremo fuori, vedrai. E cerca di guardare il lato positivo, per lo meno sei in compagnia”

 

“Se ti succede qualcosa adesso ti avrò sulla coscienza per il resto dei miei giorni, lo capisci questo?”

 

Alex si zittì e ritirò la mano rimanendo quiete a fissarlo “Perché pensi che moriremmo comunque? Perché non credi che potremmo anche cavarcela?”

 

Dean si voltò verso di lei seccato “Come pensi che possiamo sfuggire ad una donna che ha tenuto per anni prigioniero mio padre facendoci credere che fosse morto? Sii realista”

 

“Se tu non te ne fossi accorto mio padre è il Generale degli Auror e tuo zio si chiama Harry Potter! Sono realista! Loro ce la faranno!”

 

“Non ho mai imparato a cavalcare una scopa”

 

Alex lo guardò smarrita senza capire cosa stesse realmente cercando di dire e Dean continuò lasciando andare la testa contro al muro alle sue spalle. Lo vide umettarsi un labbro.

 

“Non lo so se ce la faremo ma se dovessi morire… ecco, non ho mai imparato a cavalcare bene una scopa. Mi sarebbe piaciuto”

 

Alex sospirò “Non ho mai ricevuto niente per S. Valentino” Dean la guardò stralunato “E’ la verità. Ci spero ogni maledettissimo anno ma nessuno mi ha mai regalato niente per S.Valentino… so che è una cosa stupida ma…”

 

“Non ho mai bevuto fino ad ubriacarmi” tagliò lui con un sorrisino “Dev’essere una bella sensazione”

 

Alex rise e appoggiò la testa sulla sua spalla “Non ho mai… non ho mai detto a papà che lo considero uno degli uomini più capaci che conosca”

 

Dean rise leggero facendo una smorfia “Non ho mai vissuto con mio padre per più di una settimana”

 

“E’ buffo” disse all’improvviso Alex interrompendo quella specie di gioco che avevano creato “Pensavo di aver già fatto molte cose per le quali sentivo veramente ma adesso che mi ci fai pensare ce ne sono un’infinità che vorrei ancora fare”

 

Dean si voltò nuovamente verso di lei e la guardò dritto negli occhi “Sai cosa facciamo? Appena usciamo di qui andiamo a fare tutte le cose che ci sono venute in mente! Non possiamo farle tutte in una volta, ma ci avvantaggiamo di parecchio”

 

Alex rise “D’accordo, ci sto”

 

Lui sorrise “Bene”

 

“C’è un’altra cosa che non ho mai fatto, Dean

 

Che cos’è?”

 

Alex si morse un labbro e gli sorrise caldamente “Non ti ho mai detto quanto sei importante per me…” rise “…e quanto mi piacciono i tuoi occhi”

 

Lo sguardo di Dean si addolcì notevolmente e sorrise più a se stesso che alla ragazza al suo fianco “Lo hai fatto Alex. Farti imprigionare con me è stata una grande dimostrazione per me, me lo hai già detto, anche se non con le parole, che sono importante per te” la guardò con un sorrisino divertito “Solo i miei occhi? Pensa che c’è gente che si prenderebbe tutto il pacchetto”

 

Lei rise di gusto scotendo la testa e si appoggiò di nuovo a lui “Scemo! Ma chi lo vorrebbe uno come te, sempre chino sui libri!”

 

“Di certo non un’ingenua come te, ho bisogno di una donna di classe io”

 

Alex lo guardò offesa a bocca aperta “Come sarebbe a dire?! Io sono una donna di classe! Ingenua?! Ingenua a chi?!

 

Dean rise “Donna di classe tu? Ma fammi il piacere! Se riesci a passare ogni anno è perché copi dal sottoscritto e ringrazia che non faccio mai la spia a tuo padre o alle feste delle tue amiche col cavolo che ci andresti. Ecco a cosa serve stare sui libri”

 

“Beh, dovresti smetterla di fare il secchione e diventare un essere umano!”

 

E tu dovresti smetterla di fare la ragazzina e crescere un po’”

 

Entrambi si fissarono per qualche attimo e scoppiarono nuovamente a ridere serenamente, scordando di essere prigionieri in una parte sconosciuta del castello. Alex giocherellò con una ciocca rosso fiamma ancora scossa da piccole risatine.

 

“Non ho ben capito se ci stiamo offendendo a vicenda o no”

 

Il sorrisino di Dean si allargò “Dì la verità, ti è sempre  piaciuto avere questo genere di botta e risposta con me… ti senti intelligente”

 

“No, ma fa sembrare cretino te che alla fine ci fa comunque tornare sullo stesso livello”

 

Lui la fissò sorpreso “Ehi, questa sì che era una risposta! Stiamo facendo progressi!”

 

Alex decise di non raccogliere, si alzò da terra e si sedette di nuovo tra le gambe del ragazzo appoggiando la sua schiena al petto di Dean. Si sistemò meglio poggiando con la testa appena sotto al suo collo e chiuse gli occhi con un sorriso sereno sulle labbra.

 

Dean si irrigidì impercettibilmente rimanendo di stucco a guardare la ragazza accoccolarsi addosso a lui, dopo qualche attimo le passò un braccio attorno alla vita attirandola ancora di più a sé e la sentì bisbigliare.

 

“Buonanotte. Cerca di dormire bene”

 

Sorrise. “Notte Alex, anche tu”

 

                                                        

                                                                                   *

 

 

I corridoi di Hogwarts erano immersi nel buio ormai, si stava facendo notte e la maggior parte degli studenti si era rifugiata nei dormitori se non altro per la paura di trovarsi davanti uno dei Mangiamorte o peggio Pansy in persona.

 

Seth camminava solitario e soprappensiero, solo il rumore delle sue scarpe rimbombava per la scuola che sembrava essere deserta. Stava senza troppa fretta rincasando nella sua Sala Comune ripensando alla giornata appena trascorsa.

 

Voltato l’ultimo angolo poco distante dall’entrata per i sotterranei una figura scura e ben piazzata fece un passo nella sua direzione. Vide i suoi occhi scintillare nel buio e dalla sua corporatura lo riconobbe come  Edwin, uno dei servitori di sua madre. Con una faccia seccata si avvicinò a lui e incrociò le braccia al petto roteando gli occhi.

 

Cosa vuoi?”

 

L’altro lo fissò inespressivo “Vostra madre vuole vedervi”

 

Non ebbe nemmeno il tempo di replicare che l’uomo si era già voltato intimandolo a seguirlo. Con uno sbuffo si mosse dietro di lui arrivando in poco tempo a davanti all’ufficio della professoressa McGrannitt che come aveva sospettato apparteneva adesso a sua madre.

 

Subito dopo essere entrato il Mangiamorte si congedò e la figura scura di Pansy lo guardò dalla poltrona di pelle con i suoi occhi penetranti. Sorrise beffarda com’era solita fare.

 

“Mi sei mancato, tesoro”

 

Seth sentì quasi un moto di disgusto ma si impose di rimanere indifferente “Dopo anni di convivenza forzata capisco che separarsi da me debba essere stato un trauma, madre”

 

Le labbra della donna si curvarono in un sorrisino orrendamente divertito. I loro sguardi fissi l’uno sull’altro come in una sfida a chi molla per primo. “Sei stato via questo Natale, non eri a scuola”

 

“Ero da un amico” disse sbrigativo cercando di non entrare in particolari e urlare addosso tutta la sua rabbia che tratteneva da quando aveva scoperto la verità.

 

“Un amico di nome Dean Potter?”

 

Seth ingoiò il vuoto e si decise ad affrontarla glacialmente “No. Dean Malfoy

 

Il viso di Pansy si contrasse dall’ira, la sua mascella si tese visibilmente e scattò in piedi penetrandolo con gli occhi. Seth rimase immobile nella sua posizione guardandola scaldarsi sempre di più cercando di non far trasparire troppo le sue emozioni. Stavano giocando allo stesso gioco.

 

Ma davvero? E dimmi, hai conosciuto anche quella gran puttana di sua madre?”

 

Se così dici ha parecchie cose in comune con la mia”

 

Stavolta Pansy si avvicinò a lui con uno sguardo di fuoco “Come ti permetti di parlarmi in questo modo?”

 

Seth fece del suo meglio per trattenersi da mettersi in una posizione del tutto sconveniente in tutto quello che stava accadendo. Si morse la lingua e contando fino a dieci rispose glacialmente “Scusa, madre. Sono solo shockato per quello che ho scoperto”

 

Pansy tornò a rilassarsi senza però addolcire il suo sguardo. Fece un passo indietro “Capisco. Riconosco che avrei dovuto dirti tutto da molto tempo, Seth, cercavo solo di proteggerti”

 

L’unica cosa che riuscì a pensare lui in quel momento è che sua madre fosse veramente un’ipocrita. Si portò le mani in tasca e piegò la testa da un lato “Cos’hai intenzione di fare a Dean adesso? A cosa ti serve tenerlo prigioniero?”

 

“Credi davvero che sua madre non verrà a riprenderselo? E’ lei che voglio! Lei è sempre stata la causa di tutti i miei problemi, è colpa sua se non sono mai stata in grado di costruire una famiglia come si deve!”

 

Seth piegò le labbra in un sorrisino malefico “Ti aiuterò”

 

Pansy lo guardò curiosamente e sbuffò appena incredula “E come pensi di potermi aiutare?”

 

Seth sorrise di nuovo “Loro pensano che sia dalla loro parte. Si fidano di me. Non sarà difficile fingere ancora, e quando meno se lo aspettano li prenderò alle spalle. Un giochetto da principianti”

 

La donna sembrò appagata e lo guardò soddisfatta “Seth… sono veramente fiera di te, lasciatelo dire”

 

Seth sorrise compiaciuto e con un ultimo cenno si congedo da sua madre. Appena fuori dalla stanza rimase con la schiena appoggiata al muro cercando di riordinare i suoi pensieri. Adesso doveva solo assicurarsi che il suo piano andasse in porto.

 

 

                                                                               *      

 

Matt continuava a guardarsi intorno con fare sospetto e anche spaventato, si passava ripetutamente le mani sulle braccia cercando di riscaldarsi mentre seguiva gli altri che marciavano convinti verso la statua della Signora Gobba. Rabbrividì appena.

 

“Siamo proprio sicuri di quello che stiamo facendo?”

 

Sarah si voltò verso di lui con un sopracciglio inarcato “Nel caso tu non l’avessi notato tu non stai andando a fare un bel niente, fifone!”

 

Lui la guardò male “Non sono un fifone, sto solo cercando di non farmi ammazzare così giovane!”

 

“E pensa che degno figlio di tuo padre che sei visto che lui alla sua età aveva già rischiato la vita almeno cinque volte!”

 

Matt aprì di nuovo la bocca per ribattere acidamente ma prima che potesse anche solo mandare un suono Micheal, da dietro le spalle di Sarah, gli fece cenno di lasciar cadere lì la conversazione perché avrebbe perso comunque. Mandò un grugnito e la sorpassò senza un’altra parola, i più grandi ridacchiarono sommessamente.

 

Diego affiancò James e sussurrò appena in modo da non essere sentito dal resto del gruppo “Sei sicuro che sia la cosa giusta da fare, Jay? Voglio dire, sono ancora così piccoli e se si fanno beccare?”

 

James si morse impercettibilmente un labbro guardando verso i più giovani continuando a camminare sicuro di sé nonostante i suoi occhi dicessero tutt’altro “Non abbiamo alternative D. sono l’unica speranza che abbiamo. Sono spaventato da morire, sono mio fratello e mia cugina, ma non possiamo starcene così con le mani in mano”

 

“Andiamo noi, allora!”

 

C.j. si intromise sussurrando anche lei “Non potete andare voi due, siete troppo grossi! Vi noteranno subito là fuori!”

 

Si fermarono davanti alla statua e Sarah buttò fuori un respiro profondo. James si voltò un attimo verso C.j. che gli fece cenno di andare avanti e camminò fino ai due ragazzini che cercavano di mantenersi tranquilli.

 

“D’accordo, statemi bene a sentire adesso. Il tragitto sotterraneo è abbastanza lungo e stretto, cercate di resistere e non fatevi prendere dal panico, appena arrivate dall’altra parte sarete nel magazzino di Mielandia. C’è una porta sul retro del negozio, uscite da lì e non rischiate di attirare l’attenzione passando per la principale. La guferia è l’ultimo edificio in fondo alla strada, subito dopo Olivander, appena avete fatto tornate subito indietro!”

 

I due annuirono e Micheal sospirò guardando il fratello ansiosamente “Se non dovessi… se succede qualcosa puoi prenderti tutte le mie riviste di Quidditch. E dì ad Alex che sono stato io a vomitarle nel cappello quando avevo cinque anni… e a mamma che non è stato Grattastinchi a rompere la lampada in salotto, stavo giocando a palla con Simon… e la mia camera la può prendere Ben se…”

 

“Adesso smettila Micheal, non ti succederà niente!” lo interruppe James con la voce roca, i suoi occhi scuri puntati sul fratello “Giuro che se non torni indietro te la vedrai con me perché mamma e papà mi uccideranno appena torno a casa!”

 

Sarah sorrise appena pensando alla reazione dei suoi genitori se avessero saputo cosa stava per fare, con la coda dell’occhio vide il fratello al suo fianco torturarsi le mani sulla vestaglia e delicatamente posò la sua piccola mano sul suo braccio. Matt alzò gli occhi su di lei.

 

Sono ancora qui, non c’è bisogno d’essere nervosi. Vado solo a spedire un gufo”

 

Matt la guardò sarcasticamente “Già, anche papà cercava solo di recuperare un sasso al suo primo anno”

 

“Oh andiamo! Non puoi paragonare la pietra filosofale a uno stupido uccello! E nessuno sta attentando alla mia vita da quando sono nata quindi smettila di farti tutte queste paranoie!”

 

Scosse la testa rassegnato “Mamma mi ucciderà”

 

Sarah rise leggero mentre Diego mormorava sottovoce un incantesimo toccando con la punta della bacchetta la gobba della statua. Quando il passaggio fu completamente aperto Micheal e la piccola Sarah salutarono con una mano i ragazzi e si infilarono nel condotto stretto che li avrebbe portati al villaggio.

 

Matt si inginocchiò davanti al buco oscuro ascoltando i loro passi farsi sempre più lontani, col cuore che martellava forte nel petto ingoiò il vuoto sperando in cuor suo che andasse tutto secondo i piani. C.j. gli mise una mano sulla spalla dolcemente.

 

“Stai tranquillo e torna in Sala Comune, Matt, lo comincio io il turno. Fatti portare da Diego nelle cucine e chiedi una camomilla agli elfi, ti farà stare bene”

 

Il ragazzo annuì debolmente e messosi in piedi a fatica seguì Diego che gli rivolse un sorriso incoraggiante e entrambi sparirono nel buio del corridoio. C.j. si voltò verso James.

 

“Vai pure anche tu, non c’è bisogno di rimanere in due”

 

James la guardò con occhi spalancati “Sei matta?! Sarò pure un irresponsabile ma non ti lascio da sola in un corridoio oscuro con i Mangiamorte che girovagano allegramente per la scuola. Sto già rischiando a mandare quelle due mezze calzette al villaggio, non voglio avere anche te sulla coscienza”

 

C.j. lo fissò dolcemente e scosse la testa tra sé “Certo che da quando stiamo insieme siamo diventati proprio due mollaccioni

 

“Come sarebbe a dire?” chiese James inarcando un sopracciglio.

 

“Beh, era molto più divertente quando litigavamo qualche volta. Adesso non facciamo altro che baciarci e…” arrossì evitando di guardarlo negli occhi “…e beh…insomma…”

 

James rise e si abbassò su di lei arrivando al suo orecchio bisbigliando “Si dice fare sesso”

 

C.j. gli tirò un pugnetto sul petto facendolo ridacchiare di gusto e incrociò le braccia al petto astiosa “Cretino! Cercavo solo di essere fine… meno male che ci sei tu a fare lo scaricatore di porto”

 

Lui continuò a ridere divertito dal suo imbarazzo e a prenderla in giro “Aaaw, ma come sei carina con le guance tutte arrossate. Comunque ti ricordo che è successo solo tre volte”

 

C.j. stirò la fronte “Nel giro di una settimana!”

 

James rimase qualche secondo in silenzio poi senza smettere di fissarla portò anche lui le braccia al petto “Tu non hai la minima idea di quanto sia cambiato, mh?”

 

Lei non poté fare a meno di rimanere a bocca aperta a fissarlo, la sua voce uscì in sussurro incredulo “Mi stai dicendo che non ti sto dando abbastanza?”

 

“Ehi, non mettermi in bocca parole che non ho detto! Non mi sto affatto lamentando, d’accordo? Stavo solo scherzando ed è normale che vediamo la situazione in due modi diversi, prima che stessimo insieme tu eri vergine ed io… beh, io ero una testa di cazzo

 

C.j. fece vagare i suoi grandi occhi scuri sul viso di James e rilasciò le braccia lungo i fianchi con un sospiro chiudendo gli occhi. Si avvicinò a lui di un passo e gli sfiorò il braccio “Scusa”

 

James le sorrise appena “Non fa niente”

 

Scambiandosi un piccolo sorriso si sedettero entrambi dietro l’enorme statua completamente nascosti a occhi indiscreti. James lasciò andare la testa contro al muro e chiuse gli occhi sforzandosi di rilassarsi mentre C.j. chiuse le braccia attorno a sé per darsi calore nel corridoio freddo e umido. Un sospiro e si voltò verso di lei con le palpebre semichiuse.

 

“Spero solo che tornino indietro presto”

 

 

                                                                                  *

 

 

“Ahi! Micheal, era il mio piede quello!”

 

Il ragazzino arrossì imbarazzato e la superò mormorando un fugace scusa cercando di farsi strada lungo lo stretto condotto. L’aria era quasi irrespirabile, il terreno umido limitava parecchio il filtrare dell’ossigeno e si trovarono affannati a desiderare solo di uscire più in fretta possibile di lì. Era buio, non si vedeva quasi niente se non ombre e i rumori sinistri che si sentivano di tanto in tanto non aiutavano di certo a rilassarsi in quel pozzo nero.

 

Sarah scosse la testa guardando il cugino davanti a sé farsi strada con estrema facilità e le fu grata di non averla mandata da sola perché solo adesso si stava realmente rendendo conto di cosa stava facendo.

 

“…come si dice finché non ci sei dentro…” sussurrò sottovoce tra sé.

 

Micheal si voltò verso di lei, gli occhi luminosi si distinguevano appena, e aggrottò la fronte “Hai detto qualcosa?”

 

Scosse la testa continuando a camminare sentendosi terribilmente in imbarazzo sotto lo sguardo scrutatore di Micheal. Sospirò profondamente sentendo il panico farsi strada in lei, stava diventando claustrofobica in quel tunnel.

 

Tieni duro, siamo quasi arrivati. Vedo della luce laggiù”

 

Sarah annuì sentendosi sollevata e aumentò il passo, non ce la faceva più a stare chiusa là sotto. Arrivati sotto quella che doveva essere una botola sul pavimento di Mielandia, Micheal si alzò in punta di piedi e spinse via le assi di legno che cigolarono leggermente facendo cenno a Sarah di salire.

 

Quando entrambi si ritrovarono nel magazzino del negozio Micheal le fece cenno di fare silenzio e timorosamente si avventurarono su per le scale, controllando che fosse via libera si avvicinarono alla porta sul retro come aveva spiegato James.

 

Appena fuori da Mielandia Micheal rilasciò un sospirò con un sorriso “E’ stato anche troppo facile, eh?”

 

Sarah lo guardò con un sopracciglio inarcato e ridacchiò “Non cantare vittoria, grande eroe, dobbiamo ancora spedirla quella lettera”

 

E che ci vuole, basta ch…” Sarah non si rese nemmeno conto di quello che stava succedendo, vide solo Micheal allargare gli occhi a dismisura prima di essere trascinata dietro un angolo tra quelli che dovevano essere i rifiuti del negozio. Alzò appena lo sguardo su Micheal che le teneva pressata una mano sulla bocca e spalancò gli occhi quando cinque figure scure fecero la loro comparsa lungo il vicolo, coperte da lunghi mantelli neri.

 

Micheal si abbassò fino al suo orecchio “D’accordo, magari non è così facile come mi aspettavo…”

 

Sarah rimase come paralizzata guardando gli uomini passare indifferenti a loro fianco, ringraziò il cielo che non li avessero notati in mezzo a tutta quella spazzatura, e non appena svoltarono l’angolo sentì la mano di Micheal lasciare lentamente la presa.

 

Cosa facciamo adesso?”

 

Micheal si umettò un labbro guardando verso il fondo della strada dove si trovava la guferiaPossiamo farcela, non lasciamoci prendere dal panico. Passeremo di edificio in edificio, lentamente e senza movimenti bruschi”

 

Sarah annuì fissandolo negli occhi e si mosse rapida dietro di lui quando lo vide scattare in avanti per raggiungere il prossimo negozio e si accorse che le gambe le tremavano come mai avevano fatto prima.

 

Alzò lo sguardo su Micheal che continuava a percorrere la strada con occhi vigili e movimenti agili e si chiese come facesse ad avere un tale sangue freddo in quella situazione. Non aveva propriamente paura, non si sarebbe nemmeno proposta come ‘vittima’ se ne avesse avuta ma stare in quel vicolo buio infestato da Mangiamorte non le piaceva affatto.

 

Quasi senza accorgersene si ritrovò all’entrata della guferia con Micheal che le faceva cenno di entrare, vi scivolò dentro guardandosi attentamente attorno e tirò fuori dalla tasca una piccola busta ingiallita. I gufi erano già tutti addormentati e si mosse piano tra gli uccelli cercandone uno che fosse ancora sveglio a quell’ora tarda, chiedendosi perché diavolo degli animali notturni dovessero dormire di notte.

 

Micheal le indicò un trespolo più basso “Là sotto, quello con le piume scure è sveglio”

 

Senza farselo ripetere due volte consegnò la lettera al gufo che subito si alzò in volo alzando un po’ di polvere. Sarah si voltò verso Micheal e si sorrisero ma il sangue si gelò loro nelle vene quando sentirono una voce tonante dietro di loro.

 

“Chi va là?”

 

Micheal si sentì tirar via per un polso e lui e Sarah si ritrovarono a correre a perdifiato lungo lo stradone principale. Le voci dietro di loro si erano moltiplicate e Sarah cacciò un urlo quando un incantesimo la mancò di poco alla caviglia.

 

Correndo come un folle Micheal arrivò velocemente alla porta sul retro del negozio e quando vide arrivare Sarah, che era troppo intenta a correre guardandosi indietro, la prese al volo tirandola dentro al negozio e in una corsa giù per le scale arrivarono alla botola scivolandovi dentro.

 

Continuarono a correre lungo tutta la lunghezza del condotto nonostante sapessero di averli seminati, l’adrenalina era ormai alle stelle per non essere saziata. Sbucarono fuori dalla gobba della statua a corto di fiato facendo sobbalzare James e C.j. che si alzarono in piedi in uno scatto.

 

Che succede? State bene?” chiese preoccupato James vedendoli così affaticati e spaventati.

 

“Sì” Micheal era a corto di fiato “Ma dobbiamo tornare subito in Sala Comune, avevamo i Mangiamorte alle costole e non ci metteranno molto a dare l’allarme. Andiamo!”

 

Tutti e quattro corsero fino alla Torre Grifondoro e una volta pronunciata la parola d’ordine alla Signora Grassa, Matt e Diego, che stavano seduti sul divano, andarono loro in contro visibilmente sollevati.

 

Matt abbracciò stretto la sorella “Ah, lo sapevo che ce l’avresti fatta! Non sei per niente come tuo fratello tu”

 

Sarah ridacchiò poggiandosi stancamente a lui “Così mi soffochi”

 

Diego sorrise guardando i due e si voltò interessato verso gli altri “E’ filato tutto liscio?”

 

Micheal annuì “Più o meno. La lettera è stata mandata”

 

E adesso cosa facciamo?”

 

James si sedette sul bracciolo del divano e fissò tutti uno per uno prima di sospirare gravemente “Aspettiamo”

 

 

                                                                                 *

 

Hermione si andò a sedere accanto a Ron sul divano coprendo entrambi con una coperta, poggiò la testa sulla sua ampia spalla e presogli una mano giocherello con l’orlo della manica della camicia. Ron sorrise e le baciò la testa godendosi la tranquillità di una casa che solitamente aveva molto poco di quiete.

 

Rimasero qualche minuto in silenzio fino a che Hermione non sentì il petto di Ron tremare e si accorse che stava ridacchiando. Si voltò verso di lui interrogativa. “Scusa, è che stavo pensando… ci stiamo veramente per sposare una seconda volta?”

 

Hermione lo guardò stralunata “E cosa ci sarebbe da ridere?”

 

“Cosa ci sarebbe da ridere?! Oh andiamo Hermione, ma ci hai visti? Tutta la nostra storia è da ridere, da come ci siamo conosciuti a come siamo finiti insieme. Ma te lo immaginavi per esempio al nostro quinto anno quando non facevamo altro che litigare che saremmo finiti insieme? E’ roba assurda!”

 

“Al quinto anno, eh?” disse lei con un sorriso furbo voltandosi dall’altra parte “No, ma al quinto anno già ci speravo”

 

Ron scoppiò a ridere e scosse la testa divertito, appoggiando il mento sulla testa della moglie la circondò con le braccia “Ci pensi mai a come fanno due come noi a stare bene insieme?”

 

Hermione sorrise appoggiandosi con la schiena al suo petto “Sì, per questo non ho dubbi che la magia esista, non ci sarebbe altro modo di tenerci insieme” disse ridendo “Seriamente Ron, stiamo così bene insieme perché abbiamo tutto quello che ci serviva e riusciamo ancora a stimolarci a vicenda. Litigare con te è sempre benefico!”

 

Ron rise di gusto e posò le labbra sul suo collo senza esercitare alcuna pressione, i suoi occhi guizzarono vispi e un sorriso malandrino riempì le sue labbra “Ma tu te lo ricordi da come sei passata a vedermi da migliore amico a ‘migliore amico’ ?”

 

Hermione chiuse gli occhi come per concentrarsi sui ricordi “Intendi dire quando ho cominciato a formulare pensieri tipo ‘com’è carino quando arrossisce’ o ‘oddio! Non posso essermi presa una cotta per Ron!’ ?”

 

“Sì” disse lui ridacchiando incontrollabilmente “Sì, era questo che intendevo”

 

“Me lo ricordo bene, certo non è che mi sia svegliata e da un giorno all’altro abbia cambiato idea su di te ma quando al terzo anno cominciavo a sentire le guance andare in escandescenza quando stavi vicino a me ho cominciato a rifletterci su…” si tirò un attimo su con la schiena “Tu piuttosto, quand’è che hai capito che ero una femmina?”

 

Ron si grattò la nuca “Beh… d’accordo lo devo ammettere, prima del ballo del Ceppo non ti avevo mai ‘guardata’, ecco. E quando ho cominciato a fare strani pensieri su di te mi sono dato del cretino e ho cercato di reprimerli”

 

Ammise lui annuendo, Hermione rise di gusto e si voltò verso di lui per baciarlo pieno sulle labbra, staccandosi appena sussurrò “Meno male che non gli hai repressi del tutto”

 

Ron mise su un sorriso furbo “Quando ti ritrovi davanti l’immagine della tua miglior amica nuda trattenerti ti resta un po’ difficile”

 

“Ron! Sei un porco!” disse lei tirandogli un pugno sulla spalla, lui annuì con aria sognante

 

“Oh puoi ben dirlo! Che tempi che erano quelli… dovevo cambiare le lenzuola più o meno ogni giorno…”

 

Hermione sghignazzò di nuovo ma fu interrotta dall’entrata irruente di Harry che spalancò la porta seguito da Draco, Ginny e Ashley alquanto allarmati. I due balzarono in piedi raggiunti in due passi da Harry che teneva in mano un foglio stropicciato.

 

La Parkinson è a Hogwarts!” disse mettendo la lettera sotto il naso di Ron che l’afferrò senza esitazione leggendola avidamente, spalancò gli occhi incredulo.

 

“Hanno preso Dean e Alex?!

 

Cosa?” urlò Hermione strappandogli il foglio di mano, rialzò velocemente lo sguardo su Harry e Ron “Ron…”

 

“D’accordo, niente panico” disse Ron riflettendo un attimo, il suo sguardo incrociò quello di Harry e di Draco e tutti e tre seppero che era il momento, esattamente come l’ultima volta. Draco fu il primo a parlare facendo un passo verso di lui.

 

“Dobbiamo andare e tu lo sai meglio di me”

 

Ron rimase quiete per qualche attimo e respirò profondamente “Sì” disse rocamente “Sì, lo so. Si va in battaglia un’altra volta”

 

Ashley si mise in mezzo scotendo la testa “No. No, dobbiamo trovare un altro modo per tirarli fuori da lì! Non succederà come l’ultima volta!”

 

“Infatti” disse tranquillo Harry “Perché stavolta vinciamo noi. Definitivamente”

 

“Bene” gli rispose lei con una smorfia “Allora vengo con voi”

 

Anch’io” dissero in coro Ginny e Hermione.

 

I tre uomini si guardarono l’un l’altro parecchio contrariati dal loro spirito battagliero e Ron fece per replicare quando Hermione gli posò gentilmente una mano sul braccio stringendosi a lui.

 

“Non c’è niente che tu possa dire per farmi rimanere a casa, Ron. Mia figlia è imprigionata chissà dove, tre dei miei figli stanno rischiando la vita in quel castello”

 

Ron la fissò negli occhi “E se succede qualcosa ad entrambi cosa ne sarà degli altri tre?”

 

Hermione si morse un labbro e voltò la testa verso Ashley che intervenne prontamente “Ron, Alex e Dean sono in pericolo più degli altri e non puoi chiederci di starcene a casa tranquille! L’avete detto voi, stavolta vinceremo definitivamente”

 

Harry alzò un sopracciglio verso Ginny “Non puoi proprio rimanertene a casa?”

 

Lei scosse la testa dolcemente “No Harry, non posso”

 

Draco sospirò e portò le braccia al petto “Come ci muoviamo, Weasley?”

 

Ron strinse Hermione per un fianco facendo aderire il suo esile corpo contro il suo e si sentì a suo modo rincuorato quando lei gli passò le braccia attorno al torace. Le massaggiò la nuca senza smettere di fissare il biondo negli occhi e prese un bel respiro.

 

“Domattina. Nel mio ufficio. Abbiamo bisogno di tutto l’aiuto possibile”

 

Harry si morse un labbro e annuì fissando le parole lucide d’inchiostro fissate indelebili sulla lettera. Lo sguardo gli cadde sulla firma, una ‘S’ contornata da girigogoli e fiori, e strinse la carta dalla rabbia.

 

“Sto arrivando, amore”

 

 

**

 

Faticando non poco sono arrivata anche alla stesura di questo chap ^^ un applauso a zia! Scusate per il ritardo ma come ogni anno i professori hanno scelto la loro vittima sacrificale e quest’anno sono io… mi stanno uccidendo!! Meno male siamo a fine e poi… *occhi di zia sbrillucciching* a luglio a vedere la tanto amata premiere a Londra…me non vede l’ora!!!

 

…certo che l’idea della trilogia non vi è proprio piaciuta eh? XD

 

Siccome è stato chiesto e so che non resistete a saperlo ve lo dirò: il Sequel sarà molto più calmo dei primi due, vale a dire che non andiamo a farci ammazzare ogni giorno che passa, cercherò di concentrarlo molto di più sui personaggi in sé…che detto così sembra noioso ma vi assicuro che ho creato una ragnatela di intrecci che mi ci perdo pure io! E  ultima cosa da dire i ragazzi saranno già belli e grandi, per farvi capire James avrà ventisei anni e Ben farà il primo anno a Hogwarts… detto questo adesso pazientate XD

 

Fiamma90 Grazie, speriamo che riesca bene anche il seguito

Evanescense88 Grazie mille ^^

Nana92 Ma il mio intento è proprio quello di farvi schiattare XDD no scherzo, figurati che mentre scrivo mi sembrano pure sciapi i capitoli…mah… XD ormai tutti dipendenti da Funkia qui dentro, se apro un centro di riabilitazione ci faccio i soldi!

Robby XD Adesso non esageriamo, trilogia è e trilogia rimane! Già sarà un trauma per me mettere la parola fine a questa saga –çç piango già- quindi non cercate di corrompermi! Vediamo di ragionare insieme…ne riparliamo tra qualche anno’ bene…più adesso sai che c’è un seguito…fatto due più due?^^ Ah, che risate mi faccio a scrivere Dean che risponde a tono, dà soddisfazione proprio XD

Ginny89Potter Sarà che a me Pansy non mi va giù nemmeno nel libro della Row, nonostante non la veda proprio cattiva, dovevo farla diventare malefica io! Ma sì che ce la fanno, son figli di Potter e Weasley, mica patate!

Alessandra Sono stata fiera di Alex quando si è alzata per difendere Dean…ce li avessi io degli amici così! Bene che ti piacciano Sarah e Mike perché piacciono tanto anche a me ^___-

MaryCry Spero non ti sia venuto un attacco cardiaco nel frattempo, se sei ancora viva ringrazio ^^

 PazzaWendy *comincing a stampare cappellini* se mi dai un altro minuto te lo regalo, anzi apro una vera e propria catena di magliette e accessori vari XD siete così tanti fan che bisognerebbe trovargli un nome alla coppia…

ita_chan Oh no, me lo immagino io quando lo verrà a sapere Harry *rotolising in terra dalle risate* tu puoi solo lontanamente immaginare, mammina mia! Ok, basta u.u! Dicevamo sì, non ci resta che aspettare il sequel

gioconda Ricorda che i tipi come Diego non sono mai soli veramente XD e poi arriverà anche il suo momento di mettere la testa a posto… più poi che prima però…

funnynurse Se tu fossi a capo dei Mangiamorte e avessi tenuto anni in prigione un uomo con un incantesimo non ti riterresti diabolica? Beh, io sì…XD çç dillo a me che son triste perché prima o poi dovrò scrivere fine alla ff di NTE… fosse per me ne scriverei anche dodici!! Ma poi ci perderemmo gusto quindi è meglio così

Mey Non ho ancora ben capito se la gente su questo sito mi considera una specie di leggenda metropolitana XD no perché esisto davvero e non sono neanche così ‘somma’… per nulla proprio! Comunque i complimenti si prendono sempre XD

Saty Bella quella song vero? Suvvia, non incolpiamo Micheal di fare il galletto è pur sempre fratello di James, cosa ci si può aspettare… aw, James sta diventando sempre più coccolo…mh, non è che sta diventando troppo smielato, vero? Speriamo di no! çç io nun vulevo mandare Dean all’inizio però mi son detta ‘dai è per la trama’uff…passo sempre per quella cattiva! Ti lascio ai tuoi film sul sequel XD le teorie dei lettori sono le mie preferite

Simomart Ti dirò siamo le uniche che si trovano d’accordo, anche a me il chap scorso non è piaciuto per nulla XD sul penetramento a Hogwarts ti do ragione perché può sembrare così, pensa che nella mente di chi scrive –onniscente non per dire- c’è tutto, anche il momento in cui prendono la scuola…ma non posso scrivere tutto capisci? Quindi è risultato un po’ piatto e poco credibile…

greweasley90 Stare con le mani in mano non ci starà nessuno XD lo sai ormai come son fatti tutti in quella famiglia, ce l’hanno nel sangue proprio! Suvvia sempre a criticare il povero James, già ringraziamo che sta solo con una e non con dieci tutte assieme, non è che si possa pretendere più di tanto…

Edvige86 Non stare a sprecare troppe energie sul triangolo perché alla fine non ti porteranno a granché XD spiacente ma ho altri programmi… In un primo momento volevo che reagisse anche Seth ma poi mi sono resa conto che mi serviva per altre cose ^^ col casino che ho in testa tra questa e la prossima non capisco più nulla XD

flyingstar16 E’ venuto un po’ no schifo l’altro chap, eh? .______. Nun me riesce più scrive, accidenti! *zia ghigning* beh, Sarina adesso è piccola ma nel sequel sarà abbastanza grande *facing sisi* tanto lo so che sai cos’ho in mente…

kapoch Bene, appurato questo ti stamperò una maglietta e un cappellino del mio fun club XD scherzo, grazie di tutto

lasagne80 So che state bramando di vedere i due cugini insieme XD lo leggo tra le righe che fremete XD aspettate ancora un pochino, su…

Teta Mi sono sentita molto onorata dalla tua recensione soprattutto perché non mi reputo affatto una scrittrice, ho ancora molti limiti per esserlo ma mi ha fatto comunque molto piacere essere apprezzata ^^

Joannadellepraterie Vero che è come vedere il trio sdoppiato in tanti piccoli esserini? XD fa un effetto strano! Sempre con l’ansia vi lascio, sempre!

Nefele Eh che aspetto, io sto fremendo qui…ho le mani che mi prudono dalla voglia che ho di scrivere il sequel, ormai è un annetto che so che lo voglio fare!!

nischino11  In santa pace? Dico ti sembra un’espressione che rientra nel mio vocabolario? XD Hagrid era veramente Hagrid ma non poteva parlare perché i Mangiamorte tenevano d’occhio tutto, ha cercato di avvertirli come poteva poverino… L’unica, ormai si potrebbe formare un fun club su Micheal e Sarah XD! Sette? OO… rimaniamo all’idea della trilogia per favore ^^”

GiulyWeasley  Nons -________- lo so che lo sapevi, lo sai da mesi ormai ma ora non fare la gallettina su, che c’è gente che morirebbe per carpire informazioni che tu sai, e ti lamenti pure! E smettila che tanto non ti ritiro fuori nella storia solo per farti uno dei personaggi! Sporcacciona…ma come farò a passare una settimana con te… torniamo a casa che saremmo due scaricatori di porto, me lo sento, due maniache!!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 16
*** Quiet Before The Storm ***


La stanza era immersa nel completo silenzio nonostante fosse piena di gente

 

 

               GOING AHEAD‘N’COMING BACK

 

 

                     16. QUIET BEFORE THE STORM

 

Nobody knows where they might end up
Nobody knows
Nobody knows where they might wake up
Nobody knows

 

                                                                             Cosy in the rocket- Psapp

 

 

La stanza era immersa nel completo silenzio nonostante fosse piena di gente. Tutti aspettavano quietamente un cenno del Generale che dietro la sua scrivania scrutava i volti dei presenti completamente immerso nei suoi pensieri, senza vedere veramente. Era una questione delicata e forse si rese conto di non sapere se sarebbe riuscito a gestirla.

Sospirò.

 

“Come tutti voi sapete quando ordino una riunione nel mio ufficio c’è qualcosa di veramente importante da affrontare e le cose oggi non sono diverse” fece una piccola pausa guardando i suoi uomini “I Mangiamorte sono entrati in Hogwarts…”

 

“Cosa?” saltò su Slade, uno dei colonnelli della base Auror e sicuramente uno dei più capaci combattenti di tutto il dipartimento.

 

“Non è possibile” disse McPhee “Come hanno fatto?”

 

In poco tempo si sollevò un brusio generale durante il quale Ron guardò esasperato i suoi uomini scambiarsi occhiate e commenti increduli. Sospirò di nuovo e alzò la voce per richiamare la loro attenzione.

 

“Va bene, adesso basta. Sappiamo chi è a capo di tutto: Pansy Parkinson, trentacinque anni ex- Serpeverde esperta pozionista e incantesimista. Hanno in ostaggio due ragazzi, gli altri sono liberi di circolare per la scuola ovviamente sotto stretta sorveglianza”

 

Bonar lo guardò interessato “Due ostaggi? E sappiamo già di chi si tratta?”

 

Ron si umettò il labbro guardando verso Hermione e gli altri prima di tornare annuendo a guardare il ragazzo “Dean Potter e Alex Weasley”

 

Il silenzio calò nuovamente nella stanza, tutti gli occhi si puntarono attenti su Ron, da Auror sapevano bene che aver preso la figlia del Generale era un messaggio diretto e chiaro. Slade si voltò verso Harry che stava con la schiena appoggiata al muro e si schiarì la voce cercando di risultare più professionale possibile.

 

“Dean è tuo figlio?”

 

Harry scosse la testa e con un cenno del capo indicò Ashley alla sua sinistra “Di mia sorella”

 

“Quindi ci stanno chiaramente sfidando” chiese Walker a Ron “E’ guerra aperta”

 

Ron lo guardò profondamente “Temo proprio di sì, Walker”

 

“Come ci muoviamo, capo?”

 

“E’ difficile stabilirlo, Hogwarts è molto vasta e non possiamo sapere se hanno già aperto la difensiva. Sappiamo di certo che hanno sentinelle praticamente ovunque, controllano che i ragazzi e i professori continuino a comportarsi normalmente. Proporrei una tattica cerchio a uno, ma sono aperto a qualsiasi proposta”

 

Malfoy fece una smorfia “Se tu parlassi in modo normale anche noi comuni mortali potremmo capire, sai?”

 

“Significa che partiamo in una circonferenza attorno al castello, in pratica li circondiamo, e avanziamo lentamente e circa di pari passo in modo da trovarci alla difficoltà maggiore tutti insieme” spiegò Harry incrociando le braccia.

 

Hermione voltò la testa verso Ron “Beh, mi sembra un bel piano”

 

Ron le sorrise “E’ il mio lavoro, amore”

 

“Non sarebbe meglio dividerci in divisioni vere e proprie? Rischiamo di non farcela ad avanzare”

 

“Ci ho già pensato, Slade, e ogni piano ha i suoi contro. L’ultima volta che c’è stata una grossa battaglia, chi di voi ha partecipato lo ricorderà bene, abbiamo perso molti uomini con questo sistema. Si crea troppo caos e con gli studenti in mezzo rischiamo di sbagliare obbiettivo”

 

Harry si morse un labbro pensieroso “Perché non usare il cerchio a uno lasciando fuori almeno due divisioni? Appena siamo penetrati con la sicurezza di avere l’ingresso libero facciamo entrare in azione anche loro”

 

Ron lo fissò un attimo rielaborando le idee e annuì “Ottima idea, Potter. Si può fare”

 

“Ricordati di darmi un aumento” disse con un sorrisino beffardo.

 

Ron alzò un sopracciglio abbozzando un sorrisino “Non ci provare”

 

Ashley saltò su frustrata mordendosi un unghia “Allora, come ci arriviamo da quella stronza? E fattelo dire Ron, se ci riesco voglio ucciderla io con le mie mani!”

 

“Ashley, lo so che hai una gran voglia di metterle le mani addosso ma dobbiamo agire con calma” Ron si rivolse di nuovo alla sua squadra “Per quanto riguarda le divisioni che effettueranno il cerchio a uno voglio McRose e Walker, e ovviamente Potter. Non voglio gruppi più grandi di tre persone, chiaro? Slade, ti affido il compito di intervenire una volta che saremo penetrati, mi fido di te”

 

Slade annuì “Grazie, Signore”

 

Harry guardò Ron inespressivo “Credi di potercela fare?”

 

Ginny gli tirò un pugnetto sulla spalla e si mise le mani sui fianchi guardandolo storto “Ma certo che ce la possiamo fare, sono domande da fare queste?”

 

Ron sospirò “Per il resto della squadra formate i gruppi come volete ma non voglio nessuno scoperto. Ginny, tu starai con Harry e Ashley con Draco, e Hermione…”

 

Si fermò un attimo a fissarla, Hermione annuì vigorosamente avvicinandosi a lui e gli strinse forte una mano “Sono sempre con te, lo sai Ron”

 

“Bene. Potete andare. Vi voglio sul campo domani mattina all’alba”

 

Con un brusio generale tutti gli uomini uscirono dalla stanza. Prima di andarsene Harry rivolse uno sguardo a Ron, uno sguardo che comunicava mille parole e sensazioni prima fra tutte la paura. E Ron lo sapeva bene di che tipo di paura si trattava, la stessa che sentiva lui quando guardava la moglie e i suoi figli.

 

Ron rimase a fissare la porta chiusa per qualche secondo prima che Hermione lo massaggiasse lentamente sulle spalle. Si voltò verso di lei arretrando con la sedia invitandola a sedersi sulle sue gambe, cosa che lei fece subito per la voglia di sentirlo vicino. Si appoggiò a lui con la testa e Ron le circondò i fianchi con le braccia cullandola.

 

“Dimmi che non succederà niente a nessuno di loro. Ti prego, dimmelo”

 

Ron sospirò e si appoggiò con una guancia sulla fronte di Hermione “Lo spero tanto, amore, lo spero tanto”

 

La voce di Hermione stavolta uscì tremante e incerta “Credi…credi che le abbiano fatto quello… quello che hanno fatto a me?”

 

Ron sentì chiaramente una pugnalata al cuore, come essere stato sotto una doccia gelata, pensando a cosa potessero aver fatto alla sua bambina. Sentì tremare il corpo di Hermione e la strinse possessivamente a sé affondando il viso nel suo collo. “No. No se c’è Dean con lei, starà bene. Stai tranquilla, d’accordo?”

 

“Domani…” cominciò lei prendendogli una mano nella sua stretta “…sappilo Ron, domani ti coprirò le spalle a costo della mia stessa vita. Ti amo”

 

Ron le stampò un bacio sulla testa “Non ce ne sarà bisogno, sei la strega migliore del mondo e avrai i riflessi pronti, ne sono sicuro. Saremo una squadra perfetta”

 

Hermione annuì e si sistemò meglio contro il corpo di Ron abbandonandosi completamente a lui, chiuse gli occhi e sorrise appena aggrappandosi al suo maglione.

 

“Sì. Una squadra perfetta”

 

                                                                                       *

 

 

James si distese sul divano della Sala Comune con un sospiro. Era preoccupato, ormai la lettera che avevano spedito sarebbe dovuta già essere nelle mani di suo padre, ma man mano che il tempo passava si stava facendo impaziente. Chiuse gli occhi un momento cercando di rilassarsi ma la verità è che stavolta aveva una paura fottuta che potesse capitare qualcosa a lui o a qualcuno della sua famiglia.

 

Quando riaprì gli occhi non poté non sobbalzare, la sua visuale verso il soffitto era stata oscurata dal bel viso di una ragazza dagli occhi chiari e lucenti che James riconobbe essere Kitty Mack, una Grifondoro del sesto anno. La ragazza gli sorrise maliziosa.

 

“Weasley, che piacevole sorpresa incontrarti qui… tutto solo”

 

James si mise lentamente a sedere sul divano continuando a guardarla “Un buon giorno anche a te, Mack”

 

La ragazza inarcò un sopracciglio e si sedette sul bracciolo del divano lasciando che la gonna si alzasse lungo le sue gambe. James seguì con gli occhi i suoi movimenti e dovette riconoscere che era davvero molto bella e con delle forme davvero invidiabili.

 

“Mack?! Da quando siamo diventati così formali? Un tempo mi chiamavi Kiki…” disse lei leccandosi le labbra in un modo davvero seducente.

 

James continuò a guardarla inespressivo “Sono cambiate parecchie cose ultimamente, non sono più quello di prima”

 

Kitty curvò le labbra in un sorrisetto colpito “Ma davvero? Possiamo sempre cercare di farti ritrovare la retta via, sono un portento come guaritrice… ho, diciamo, dei metodi infallibili”

 

La ragazza si lasciò scivolare sul divano avvicinandosi repentinamente a James che arretrò fino a trovarsi con la schiena sul bracciolo opposto. James la guardò negli occhi “Non sto scherzando, Mack. Vattene, non ho bisogno di te”

 

Ma la ragazza non aveva nessuna intenzione di mollare. James sospirò in sollievo sentendo la voce di C.j. venirgli in soccorso “Eccoti, finalmente. Ti sto cercando da almeno mezz’ora”

 

C.j. scese dalle scale del dormitorio femminile con un sorriso e andò a sedersi allegramente sulle gambe di James stampandogli un lungo e intenso bacio sulle labbra. James sorrise tra sé vedendo l’espressione infuriata di Kitty con la coda dell’occhio e passò le braccia attorno ai fianchi di C.j. stringendola ancora di più a sé.

 

“Sono stato a giro, non volevo farti preoccupare”

 

C.j. sorrise e si voltò fintamente sorpresa verso la ragazza bionda “Oh, ci conosciamo? Sei per caso un’amica di James?”

 

La ragazza tese la mascella e James trattenne una risata rivolgendosi a lei “Kitty, questa è la mia ragazza C.j., C.j. lei è Kitty, siamo… amici di vecchia data direi”

 

Kitty si alzò dal divano stizzita “Sei veramente caduto in basso, James” e a passo svelto lasciò la stanza. C.j. ridacchiò guardandola andare via e si voltò verso James che alzò le mani in segno di resa.

 

“Ti giuro che non stavo facendo niente, non l’ho nemmeno sfiorata e stavo cercando di svignarmela”

 

“Lo so” disse C.j. regalandogli un altro bacio “Ho sentito la vostra conversazione dalle scale del dormitorio. Sei stato bravo”

 

James la guardò un attimo “Non devi farmi i complimenti per aver fatto la cosa giusta”

 

“E’ vero, ma devo ammetterlo avevo ancora qualche dubbio sulla tua fedeltà. Piuttosto, dimmi a quanto tempo fa risale ‘Kiki’ e non inventare scuse cretine che tanto me ne accorgo”

 

James sospirò “Dobbiamo proprio parlarne? E’ stato molto tempo fa ed è una cosa passata, perché ritirarla fuori? Senza contare che è durata neanche una settimana ed è stato solo…” guardò velocemente C.j. e si umettò un labbro “…è stato solo sesso”

 

C.j. lo fissò negli occhi cercando quasi di leggervi dentro e parlò con una voce appena udibile, quasi avesse paura a fare una domanda del genere “Tu non mi paragoni alle altre, vero?”

 

“Tu non sei come le altre. Tu sei quella che ha fatto di me un uomo in trappola, ricordatelo!” disse con un sorrisino.

 

C.j. rise tirandogli un buffetto “Scemo. Il fatto è che tu hai avuto così tante ragazze che ormai sei un esperto mentre io… non so neanche se so farlo bene”

 

“Lo sai fare, fidati” disse stampandogli un bacio sul collo “Cerca solo di lasciarti andare di più…”

 

“Che vuoi dire?”

 

“Che sei troppo controllata, trattenuta. Puoi darti completamente a me, lo sai, io saprò prendermene cura. Sono qui per questo”

 

“Ah, ma che schifo!” la voce di Diego li fece sobbalzare entrambi e si voltarono verso le scale del dormitorio maschile dove il ragazzo dalla pelle olivastra li guardava scotendo la testa in disapprovazione “Ma guardate cosa mi tocca sentire, non solo devo vedervi incollati assieme ma devo pure sorbirmi i consigli del mio migliore amico a mia sorella su come fare sesso! E’ disgustoso! Rivoltante!”

 

C.j. rise e scese dalle gambe di James “D’accordo, io vado in Biblioteca a finire il mio tema per pozioni. Vi lascio soli”

 

Diego fece un passo verso di lei a bocca aperta “Vai in Biblioteca con i Mangiamorte che girovagano per la scuola?”

 

“Cosa diavolo vuoi che gliene importi a un Mangiamorte se sto china su una pergamena a scrivere ingredienti?” chiese lei alzando gli occhi al cielo “Ci vediamo dopo”

 

Diego si sedette accanto a James scotendo la testa “Quella là è tutta matta! Ti sei innamorato di una pazza sclerotica, ecco cosa!”

 

James rise e la guardò uscire dalla Sala Comune quasi rapito “Mi piace davvero”

 

“Oh, di questo puoi stare tranquillo che ce ne eravamo accorti tutti” disse sprofondando con la schiena nel divano, mandò un’occhiata veloce a James e si schiarì la gola cercando di fare il casuale “Insomma, il rapporto tra te e C.j. va avanti… sotto tutti i punti di vista”

 

“Sì, direi di sì”

 

“Bene. Siete molto intimi, non è vero?”

 

James lo guardò stranito “Stai per caso cercando di farmi il terzo grado da bravo fratello maggiore?”

 

Diego guardò altrove “Beh…sì…può darsi”

 

“Perché non provi a essere più diretto su quello che vuoi sapere?” chiese James con un sorriso di chi la sa lunga e Diego si mise più dritto guardandolo negli occhi.

 

“Quante volte te la sei già portata a letto?” chiese secco Diego, James scoppiò a ridere.

 

“Se C.j. sa che ho risposto a questa domanda mi stacca la testa. Solo tre, per il momento”

 

“Per il momento?!”

 

James lanciò un’occhiata all’amico come se fosse diventato pazzo “Ma cosa credevi che avremmo smesso? Guarda che ho promesso di esserle fedele non di diventare asessuato”

 

Diego lo guardò male “Questo lo so, deficiente, mi sto solo assicurando che tu non faccia il coglione. Stai prendendo precauzioni?”

 

“Ma che razza di domanda è?! Mi sembra ovvio! Dio, Diego stai diventando peggio di mia madre!”

 

“Scusa tanto ma queste domande sono necessarie. Non ho proprio voglia di diventare zio così presto quindi datti una regolata Weasley”

 

“A proposito di darsi una regolata” disse James con un sorrisino “Com’è che ultimamente non ti sento più parlare delle tue avventure, Withman è in ritirata?”

 

Diego scosse la testa “Per niente amico, ora che sei fuori gioco il campo è molto più ampio. Sei solo stato troppo preso da mia sorella per ascoltare cosa ho combinato ultimamente, tutto qua”

 

James lo guardò dispiaciuto “Scusa, mi sono lasciato prendere troppo. Ultimamente abbiamo parlato poco”

 

“Aah, non fa niente abbiamo tutto il tempo di recuperare”

 

“Perché non inizi a raccontare, allora? Sono tutto orecchi!”

 

Diego gli sorrise furbescamente e si mise dritto davanti a lui “Con vero piacere”

 

 

                                                                                 *

 

Dean sospirò annoiato e continuò a gettare sassolini contro la parete che aveva di fronte, Alex lo guardava da un angolino poco distante con una smorfia infastidita. Solo il rumore dei sassi che centravano il muro riecheggiava nella stanza. Una goccia d’acqua sporca cadde dal soffitto sui capelli della ragazza che si toccò subito la testa schifata.

 

“Non ce la faccio più a stare qui dentro! E’ sporco, freddo e inospitale!”

 

Dean voltò la faccia seccato e alzò ironicamente un sopracciglio “Ma davvero? Pensa che io mi stavo divertendo da matti in mezzo a tutto questo lusso sfrenato”

 

Alex lo guardò male “A forza di stare chiuso qui dentro stai diventando Mr. Simpatia, lo sai? Si può sapere che diavolo ti prende, che cos’è quella faccia?”

 

“Non ho nessuna faccia” rispose infastidito voltandosi nuovamente.

 

“Oh, invece sì che ce l’hai! Avanti, sputa il rospo!”

 

Dean fissò il muro davanti a sé, c’era un buco tra un mattone e l’altro e stava cercando di fare canestro con un sassolino “Niente, pensavo”

 

“Pensavi a che cosa?”

 

Lo vide scrollare le spalle “A una cosa stupida. Non importa”

 

Alex lo guardò incuriosita e si raccolse i capelli in una coda mal messa scrutandolo “Guarda che puoi dirmelo… non ci sente mica nessuno. Anche se è una cosa stupida voglio saperla lo stesso”

 

Dean la guardò di sottecchi con una smorfia divertita “Credimi, non è una cosa che ti interessa”

 

“Avanti! Andiamo Dean, sono solo io e se parlarne può farti star meglio…”

 

“Pensavo…” cominciò lui incerto, si schiarì la gola ed evitò di guardarla in faccia arrossendo leggermente sulle guance “…pensavo solo che… lo so che ti sembrerò un deficiente a pensare questo in una situazione simile ma… pensavo che non mi va proprio giù l’idea di morire vergine,ecco”

 

Alex rimase un attimo spiazzata e incuriosita allo stesso tempo “Non credevo che anche tu pensassi a certe cose”

 

Dean fece spallucce con un timido sorriso sulle labbra “Sono pur sempre un maschio”

 

La rossa rimase a fissarlo a lungo mentre lui riprendeva a tirare sassolini contro alla parete. Si morse un labbro e si alzò dall’angolino della cella, con una camminata un po’ incerta arrivò davanti a Dean che alzò gli occhi confusi su di lei ma non ebbe il tempo di chiederle niente perché Alex si sedette a cavalcioni sulle sue gambe fissandolo in quegli occhi chiari che si spalancarono dalla sorpresa.

 

“Che stai facendo?” chiese allarmato lui schiacciando la schiena ancora di più contro la parete. Alex gli sorrise appena e sciolse di nuovo i capelli che caddero come lingue di fuoco sulle sue spalle.

 

“Ti devo così tanti favori che pensavo… per una volta che posso ricambiare…”

 

La gola di Dean si seccò all’istante quando Alex cominciò a sfilarsi lentamente il golf della divisa e lo lanciò alle sue spalle senza preoccuparsene, non riuscì a muoversi neanche quando le labbra della ragazza si posarono leggere sulle sue, dischiuse anzi le proprie ricambiando in un gesto che venne del tutto naturale. Solo quando sentì le mani di Alex sbottonare la sua camicia si tirò indietro abbassando la testa.

 

“Alex, no”

 

Alex continuò a sbottonargli la camicia sussurrando vicino al suo orecchio “Va tutto bene, lasciami fare”

 

Dean si appoggiò con la testa alla parete e accarezzò le gambe di Alex cercando di resistere “Questo è approfittarsi della situazione”

 

“Questo è godersi le ultime ore di vita” rispose lei secca sfilandogli del tutto la camicia e passando a sbottonare la propria. Dean respirò affannosamente seguendo i suoi gesti con occhi scuriti imponendosi di resisterle.

 

“Non posso usarti così, adesso smettila”

 

“Se io avessi espresso un desiderio, l’ultimo desiderio, tu non cercheresti di esaudirlo?”

 

Alex lo guardò negli occhi e Dean fece del suo meglio per non lasciar cadere lo sguardo sulla sua camicetta ormai completamente aperta “Questo non è esattamente come ricevere qualcosa per San Valentino!”

 

“Non cercare di fare l’innocente, tanto ti sento benissimo” fece lei sfilandosi le scarpe e i calzini.

 

Dean la guardò esasperato sbattendo la testa contro al muro un paio di volte “Certo che mi senti benissimo, Alex, sei seduta proprio là sopra! E averti addosso mezza nuda non mi aiuta per niente!”

 

“Stai zitto, Potter” disse lei zittendolo con un bacio. Dean sospirò nella sua bocca e fece risalire le sue mani lungo le gambe di Alex, con una leggera pressione la spinse a terra sul pavimento umido e si sollevò leggermente da lei lasciando le sue labbra.

 

“Tu credi che moriremo?” chiese timidamente guardandola dall’alto.

 

Alex scosse leggermente la testa guardandolo negli occhi “Non lo so, Dean”

 

Dean si umettò un labbro distogliendo lo sguardo per qualche secondo “Promettimi una cosa. Promettimi che se ce la dovessimo fare, se i tuoi ci tirano fuori di qui, promettimi che non te ne pentirai Alex”

 

Lei gli sorrise accarezzandogli una guancia “Te lo prometto”

 

Dean esitò ancora qualche momento prima di chinarsi su di lei e baciarle la pelle del collo, sussurrò nel suo orecchio “Se usciamo di qui avrò un debito enorme nei tuoi confronti”

 

La sentì ridacchiare leggero “Basterà un altro anno di compiti copiati”

 

Dean rise con lei e posò la fronte sulla sua affondando gli occhi nei suoi. Uno sguardo a volte vale mille parole.

 

“Grazie”

 

 

                                                                                     *

 

Ginny guardò fuori dalla finestra stringendosi con le braccia, un’espressione nettamente preoccupata le dipingeva il volto mentre i suoi occhi vagavano sull’orizzonte. Il suo viso si addolcì quando sentì un paio di braccia muscolose e ben allenate circondargli la vita e si appoggiò al petto del marito che la cullò lentamente.

 

“Spero solo che stiano bene, Harry”

 

Lo sentì sospirare e allontanarsi da lei, quando si voltò lo vide seduto sul divano con la testa tra le mani e andò a sedersi accanto a lui posandogli una mano sul ginocchio. Harry la fissò con i suoi luminosi occhi verdi.

 

“Io posso accettare il fatto che Sarah stia crescendo e abbia preso il tuo caratterino mettendo in riga tutti ma come diavolo le hanno permesso di andare fino al villaggio a spedire quella lettera? Sono diventati pazzi?”

 

Ginny sorrise appena “No” disse lentamente “Sono solo disperati e spaventati”

 

Harry la guardò negli occhi come alla ricerca di qualcosa e si lasciò andare contro lo schienale del divano, Ginny si accoccolò contro il suo petto accarezzandolo placidamente “L’ultima volta che siamo entrati in battaglia lo sai dov’eravamo a quest’ora?”

 

Harry scosse la testa immerso tra i pensieri “Non lo so… alla Tana forse o a casa mia…”

 

“Su un prato umido a fare l’amore su una coperta” rispose lei tranquilla continuando ad accarezzarlo come se niente fosse, Harry giocherellò con una ciocca dei suoi capelli con un sorrisino nostalgico.

 

“Stai cercando di dirmi qualcosa?”

 

“Sì” disse semplicemente lei.

 

Harry ridacchiò sommessamente e si alzò dal divano mostrandole una faccia furba che sicuramente aveva ereditato da suo padre “Devo prendere una coperta o ci accontentiamo di casa nostra?”

 

Ginny si alzò e passandogli alle spalle gli pizzicò il sedere cominciando a salire su per le scale “Fuori ci saranno si e no due gradi, non credo sia il caso di fare una scampagnata”

 

Harry la rincorse prendendola per i fianchi e le sussurrò in un orecchio “Non avevo intenzione di farti sentire freddo, infatti”

 

“Non avevo dubbi” disse lei ridendo “Ehi, ho un’idea… perché non ti metti le lenti a contatto che ti ho regalato?”

 

Harry corrucciò la fronte, la cicatrice a forma di saetta sembrava essere diventata una linea ondeggiante “Perché dovrei mettermi quella roba per fare l’amore con te?”

 

Ginny gli pizzicò il naso “Perché così vedresti quello che ti succede intorno e non andresti alla cieca”

 

“Non vado alla cieca!” disse lui risentito “Vado a memoria!”

 

“Va bene, come vuoi. Peccato, sono convinta che con le lenti ti avrei trovato molto più attraente ed eccitante… mi accontenterò di vederti senza, in fondo non è così male vederti strizzare gli occhi per vederci qualcosa”

 

Harry rimase a bocca aperta a guardarla andar via e entrare in camera. Dopo un attimo di smarrimento la rincorse e la trovò già intenta a togliersi il maglione. “Come sarebbe a dire che mi troveresti più eccitante, non vado bene così? Finora non ti sei mai lamentata!”

 

“Amore, non c’è bisogno di offendersi. E’ come se tu mi dicessi che mi trovi più eccitante con un intimo più provocante. E’ normale”

 

Ma Harry non sembrò prestargli ascolto e le puntò un dito contro “Tu aspetta qui, ci metto cinque secondi!”

 

Ginny lo guardò dirigersi a grosse falcate verso il bagno e chiudersi dentro con un’aria del tutto soddisfatta, scosse la testa aprendosi in un sorrisino appagato.

 

“Mamma ha proprio ragione quando dice che riesco in tutto quello che faccio…”

 

                                                                                    *

 

 

L’intera casa era immersa nel silenzio, era tutto estremamente immobile e tranquillo. Al piano di sopra, in una camera da letto distesi su un letto matrimoniale, due persone si guardavano ancora e ancora, incessantemente, negli occhi come a volersi leggere nell’anima. Entrambi aggrovigliati tra le lenzuola si stavano letteralmente perdendo nella profondità dello sguardo dell’altro.

 

Una mano, grande e calda, si alzò e andò a posarsi sulla guancia di lei in una carezza. Sorrise. Le piaceva sentirlo vicino anche da quei piccoli gesti.

 

Le dita percorsero veloci tutta la linea della mascella per scivolare sul collo morbido. Gli occhi verdi di lei vagarono sul suo volto in un’espressione preoccupata ma la sua voce arrivò a tranquillizzarla.

 

“Non succederà come l’ultima volta”

 

Ashley si morse il labbro come una bambina, abbassando lo sguardo “Se dovessi perderti un’altra volta io non… non posso farcela senza di te, Draco, non ancora”

 

Draco la prese prontamente tra le sue braccia facendole appoggiare la testa al suo petto nudo “Ehi, sono qui e non vado da nessuna parte. So cosa aspettarmi adesso, non lascerò che mi prenda di nuovo e che rovini la vita ad entrambi. Non lascerò che rovini la vita a noi quattro, anzi”

 

Un sorriso sprizzò repentino sulle labbra di Ashley “Lo sai, i ragazzi mi mancano da morire. Tutti e due. E saperli là con quella puttana mi fa ribollire il sangue nelle vene dalla rabbia e gelare dalla paura”

 

“Sei preoccupata?” chiese lui fissandola negli occhi.

 

“Sì”

 

“Lo sono anch’io”

 

Ashley gli accarezzò una guancia irsuta “E’ quello che fanno i genitori, Draco. Si preoccupano, continuamente e per ogni singola sciocchezza, e lo capisci quando cominci a farti domande del tipo ‘mangeranno abbastanza a scuola?’ o ‘si saranno messi dei calzini puliti?’”

 

“Quando ti ho conosciuta non avrei mai pensato di diventare un padre” disse lui con un sorrisino divertito “Eri la reincarnazione della Donna dei Ghiacci, con quelle tue risposte pungenti e velenose. C’era d’aver paura ad avvicinarsi troppo”

 

Lei lo guardò sarcasticamente “Invece tu eri proprio uno zuccherino. Qualunque cosa tu toccassi si congelava all’istante”

 

“Nah, non è vero”

 

“Sì che è vero! Eri un pallone gonfiato con lo sguardo fulminante e un sorrisino strafottente dipinto in faccia” Draco le sorrise senza accorgersene “Ecco, proprio quello!”

 

Draco ridacchiò come una iena e la spinse di spalle sul materasso facendosi leva sugli avambracci per non schiacciarla, i capelli biondi ricaddero scomposti sulla fronte “Dì la verità in fondo ti piace”

 

Ashley ricambiò il sorriso furbo “Neanche morta”

 

“Allora ho ragione, Potter, sei disperatamente e perdutamente innamorata di me!”

 

Una risata forte riempì la stanza. Ashley circondò il collo di Draco con le braccia “Questo puoi urlarlo al mondo, al costo di passare da rammollita, lo ammetto sono perdutamente innamorata di te”

 

Draco sorrise “E disperatamente”

 

“E disperatamente”

 

“Bene, mi ritengo più che soddisfatto”

 

Ashley rise di nuovo poi si fermò a fissarlo negli occhi, gli stessi occhi che ritrovava in Seth e Dean, e ammutolì abbassando la testa. Draco si allarmò quando vide una lacrima sfuggire dai suoi occhi e le alzò il mento con un dito guardandola smarrito.

 

“Ehi, che succede?”

 

Ashley scosse la testa “Sono solo così impaurita. Se dovesse capitare qualcosa a te o ai ragazzi…”

 

“Ehi, c’è Weasley a comando di tutto! Sarà pure un’idiota ma mi ricordo come si era organizzato per la battaglia contro Voldemort e se l’hanno fatto Generale ci sarà pure un motivo! Stavolta vincono i buoni, amore”

 

“Mi sposerai?”

 

La domanda era uscita tanto inaspettata che Draco non poté frenarsi a sgranare gli occhi e bocca incredulo fissandola smarrito e lei sussurrò di nuovo.

 

“Non dico subito, in futuro, quando avrai voglia. Mi sposerai?”

 

L’espressione incredula di Draco si trasformò presto in un sorrisino beffardo “Non penserai davvero che ti avrei lasciato essere una Potter per il resto della tua vita?”

 

“A mio fratello non piacerà l’idea, non ho dubbi. Anche se non lo dice apertamente lui vorrebbe davvero che non prendessi il tuo cognome”

 

“Da una parte come biasimarlo, i Malfoy sono tutti dei grandissimi stronzi” Draco alzò un sopracciglio con un sorriso “E infatti solo perché Potter non è d’accordo è la prima cosa che farò quando sarà tutto finito”

 

“Draco…”

 

“Cosa? Non pensavi mica che l’avrei data vinta a tuo fratello? Nossignore!”

 

Ashley rise ma lo guardò seriamente “E giusto per dirti come la penso, non credo di volere altri bambini”

 

Draco la fissò stupito “Credevo che voi donne foste delle maniache nell’avere figli, non vi fermereste mai!”

 

“Non pensare che sia perché non mi piacerebbe avere ancora figli tuoi, ma credo in sedici anni di non aver mai fatto veramente la mamma e voglio dedicarmi a Dean restituendogli quello che non ha avuto. E a Seth”

 

“E se non lo so fare?”

 

Ashley aggrottò la fronte “Che cosa?”

 

“Il padre” disse lui “Se non riesco a fare bene il mio dovere, se mi comporto male con loro e finiscono con l’odiarmi?”

 

“Non si può odiare un papà” disse lei con un sorriso “E nemmeno una mamma”

 

Draco parve rifletterci su e la guardò negli occhi “Allora è deciso, dopo domani quando tutto sarà a posto ci impegneremo davvero a fare i genitori?”

 

Ashley sorrise appena e fece un cenno col capo “Per lo meno ci proviamo”

 

“Saremo un disastro” rise lui scotendo la testa, Ashley lo seguì a ruota.

 

“Forse, ma almeno sarà divertente”

 

Draco fece finta di pensare “Quindi riepiloghiamo, prima ammazziamo la puttana, poi cominciamo a comportarci da adulti in pieno possesso delle loro facoltà mentali e infine ci togliamo la libertà legandoci nel sacro vincolo del matrimonio. Mi sembra perfetto”

 

Ashley rise di gusto tirandolo a sé per baciarlo “Cretino!”

 

                                                                                        *

 

Ron rientrò a casa quella sera con un’aria più afflitta del solito, aveva passato tutta la giornata  a lavoro a sperimentare nuove tattiche e ad allenarsi incessantemente con la sua squadra in particolare su incantesimi complicati e fatture non verbali.

 

Fece per mettere un piede oltre la soglia di casa quando un esplosione proveniente dal garage accanto alla casa lo spaventò facendolo sobbalzare e in un lampo corse all’interno della piccola stanzina dove un intenso fumo nero avvolgeva la figura di un bambinetto. Tossicchiò leggermente e si fece avanti tra il fumo denso.

 

“Papà, sei tu?” La voce di Simon gli fece sapere la sua posizione e si avvicinò a lui mettendogli una mano sulla spalla.

 

“Simon, tutto bene?” chiese Ron seriamente preoccupato vedendo il viso del ragazzino completamente ricoperto di sporco nero. Simon sorrise timidamente e annuì.

 

“Sì” disse semplicemente arrossendo sulle guance “Ho solo fatto scoppiare il motore della macchina”

 

Ron sospirò e gli rivolse un sorriso. Si voltarono entrambi sentendo dei passi veloci e in poco tempo la figura di Hermione apparve sulla soglia con un’espressione terrorizzata, si avvicinò a loro guardando attentamente il marito come se stesse controllando che fosse tutto al suo posto e si chinò sul figlio prendendogli il viso tra le mani ansiosa.

 

Prima che potesse dire qualunque cosa Simon si grattò la nuca “Mi dispiace che ti sei spaventata, ho tirato un cavetto per sbaglio e…”

 

Hermione lo abbracciò stretto trattenendo le lacrime “Non farlo mai più!” lo lasciò andare accarezzandogli la testa “Adesso va a cambiarti, è quasi ora di cena”

 

Simon non se lo fece ripetere due volte e si volatilizzò nel giro di due secondi. Hermione si voltò a guardare Ron con gli occhi ancora umidi e lui le prese una mano stringendola forte portandola alle labbra per baciarla delicatamente.

 

“Mi sono veramente presa un infarto”

 

Ron sorrise appena “Puoi dirlo forte! Accidenti, neanche ho il tempo di entrare in casa e rilassarmi due secondi che mi esplode accanto il garage”

 

Hermione si passò una mano sulla faccia “Se ci spaventiamo per così poco ti immagini come sarà domani quando saremo sul campo di battaglia. Cosa faccio se non so tenere il sangue freddo?”

 

“Non dire sciocchezze Hermione, hai sempre combattuto a fianco mio e di Harry con la massima concentrazione, perché non potresti farlo adesso?”

 

“Perché quando abbiamo cercato la pietra filosofale, quando siamo entrati nella Stramberga Strillante e quando siamo andati al Ministero al quinto anno non c’erano tre dei miei figli in pericolo di vita. E non sapevo nemmeno di amarti così tanto da non poter vivere senza di te”

 

Ron non poté fare a meno di sfociare in un sorrisino contenuto “Ti amo tanto anche io, amore”

 

Hermione si lanciò tra le sue braccia stringendo i pugni sulla sua camicia “Il mio testamento è nel cassetto dei calzini, c’è un secondo fondo. Cercalo solo se… solo se me ne vado, ok?”

 

Ron la spinse indietro per le spalle fissandola come se fosse pazza “Guarda che tu non te ne vai proprio da nessuna parte, senza di te cosa credi che possa fare? Non sono nemmeno capace di stirarmi i calzini da solo, sei tu che ti occupi deditamente ai nostri figli e che tieni a mente tutto. Non puoi lasciarmi solo, non te lo permetto”

 

Lei sorrise “Va bene. Nel caso sai cosa fare”

 

“Visto che siamo entrati in argomento” disse lui circondandole la vita “Dovrai farmi da messaggero se me ne vado io, ok?”

 

Hermione annuì “Ok”

 

“Bene, ascoltami attentamente. Dì a James di comportarsi da uomo, e non un uomo qualunque ma un uomo per bene, rispettabile e con dei sani principi, di amare la sua donna fino alla fine dei suoi giorni senza tradirla mai. Ad Alex devi dire di fare la persona seria, che si goda l’adolescenza va bene ma adesso è proprio il caso di diventare una donna come si deve senza frivolezze…”

 

Hermione lo interruppe guardandolo negli occhi “Ron, non credo sia necessario che…”

 

“No, aspetta. Mi mancano ancora quattro figli. Micheal, la mia fotocopia, ricordagli sempre che è una persona che vale e che sono sempre stato fiero di lui e che le piccole imprese a volte sono quelle che contano di più. Evita che Simon faccia esplodere qualcosa e ricordagli di non fermarsi davanti alle difficoltà. Thea e Simon… a loro, ricorda sempre l’uomo che sono stato, fai in modo che non mi dimentichino”

 

Hermione lo guardò con le lacrime agli occhi e annuì appoggiandosi contro il suo petto “Lo farò, non preoccuparti”

 

Ron sospirò e l’abbracciò forte “Spero vivamente che non sia necessario che tu lo faccia troppo presto”

 

“Lo spero anche io, Ron. Devi ancora sposarmi, non dimenticarlo”

 

“Come potrei” disse lui affondando il viso nell’incavo del suo collo. Hermione gli passò una mano dietro la nuca e lo baciò. Ron si strinse più a lei dischiudendo le labbra in un contatto che presto divenne un disperato bisogno di sentirsi, le tolse il fiato continuando a baciarla famelicamente e con impeto e la distese sul cofano di quella macchina ancora fumante risalendo con una mano su per la gonna.

 

“Papo?” Ron e Hermione si staccarono velocissimi ricomponendosi davanti alla bimba con i riccioli che le incorniciavano il viso. Ron si schiarì la voce facendo come se niente fosse successo.

 

“Sì, farfallina”

 

“Ho fame. Talmente tanta fame che potrei mangiarmi un coccodrillo intero!”

 

Hermione ridacchiò seguita da Ron che alzò un sopracciglio “Amore, temo che la pelle del coccodrillo sia un po’ dura da digerire. Che ne dici se ci mangiamo una bistecca?”

 

Gli occhi di Thea si illuminarono “La bistecca di brontosauro che fa la mamma?”

 

Hermione sorrise fiera “Proprio quella”

 

“Siiiiiiiii” urlò la bambina correndo verso casa. Ron e Hermione ridacchiarono sentendola urlare per casa ai fratelli quello che avrebbero avuto per cena. Ron scosse la testa.

 

“Credi che tra poco capirà che i brontosauri si sono estinti?”

 

Hermione rise e si avviò verso casa “Beata innocenza. Però devi ammetterlo, come li cucino io non li cucina nessuno!”

 

Ron scoppiò a ridere a sua volta “Oh su questo ci puoi giurare!” la prese per mano e camminarono insieme fino alla soglia, le sorrise pregandola con lo sguardo “Posso avere anche delle uova di pterodattilo?”

 

Lei lo guardò incerta e lo spinse dentro casa “Solo se fai il bravo e prometti che stasera ti fai coccolare”

 

“Ai suoi ordini, signor Generale!”

 

 

**

 

Allora ragazzuoli, stiamo arrivando inevitabilmente alla fine… non so dire di preciso quanti chap ci sono ancora perché io ne ho in scaletta altri tre o quattro però dipende da come mi gira sul momento… manca pochino però!

Spero solo che il terzo esca bene come questo, soprattutto perché come vi ho già detto di azione ce n’è poca e non vorrei che annoiasse… bah, staremo a vedere!

Cercherò di aggiornare in fretta perché voglio iniziare presto col sequel, dato che il prossimo anno ho l’esame è meglio avvantaggiarsi… cercherò di lavorare veloce ^^

 

Grazie a:

 

Fiamma90, Nana92 (beh…i colpi di scena ci saranno anche nel sequel, magari non rischiano la vita però…), Robby (purtroppo la valigia può pesare solo pochi chili… magari ti mando una cartolina ^^) , Amy (smettila di picchiarti… ti regalo un calzino come a Dobby, giuro), Ginny89Potter (basta pazientare un poco, erano appena stati imprigionati non potevo subito…insomma…), Mey (ci sono domande a cui non posso ancora rispondere… è prematuro per svelarvele, anche se almeno una domanda ha risposta positiva…però non dico quale XD), Saty (non sai quanto ho filmato io sul sequel, ho costruito una ragnatela non una storia XD ora d’accordo che son sadica… ma secondo te faccio mollare due come James e C.j.? Nunu), PazzaWendy, Gioconda, Flyngstar16 (* zia intortising*), Greweasley90 (di casini nel sequel ce ne son tanti ma di lasciare James e C.j. proprio no), Mary Cry, Lasagne80, Edvige86 (che ti devo dire, spero davvero che venga bene anche il terzo…), GiulyWeasley, Evanescese88, Funnynurse, Cecia Granger (ma che bel nick ** sembra quasi di parlare con me stessa XD)

 

Un kisso, Funkia ^^

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 17
*** War ***


Era una mattina gelida e il sole si affacciava timidamente da dietro le colline più alte, era appena l’alba e il paesaggio era spoglio e addormentato

               GOING AHEAD‘N’COMING BACK

 

 

                                       17. WAR

 

 

What about the world today
What about the place that we call home
We’ve never been so many
And we've never been so alone

 

                                                                   We are- Ana Johnsson

 

 

Era una mattina gelida e il sole si affacciava timidamente da dietro le colline più alte, era appena l’alba e il paesaggio era spoglio e addormentato. Gli occhi di Ron si posarono freddi sul Castello che sorgeva lontano da dove si trovavano loro, la preoccupazione trapelava chiaramente dall’espressione del suo volto ma sembrava anche estremamente determinato.

 

Hermione gli posò gentilmente una mano sul petto e annuendo fece a sapere a Ron che era ora. Ron si guardò intorno assicurandosi che tutti i suoi uomini fossero lì, sospirò profondamente e salì su una roccia lì vicino assicurandosi di essere sempre coperto dall’estremità della Foresta Proibita in modo da non poter essere visto da occhi indiscreti.

 

“Bene.” Cominciò con la sua solita voce autoritaria “Sono molto contento di vedervi qui in perfetto orario, sono fiero di voi ragazzi. Adesso però entriamo in azione e vi voglio concentrati al massimo. Le disposizioni che vi ho mostrato prima dovranno essere prese nel più breve tempo possibile, se facciamo una mossa falsa siamo fregati”

 

Tutti annuirono al massimo della concentrazione. Ron si scambiò un’occhiata con Harry. Tornò a parlare.

 

“Voglio essere sincero con voi, non sarei un buon Generale se non lo fossi, non sarà come i soliti scontri a cui siamo abituati. Sarà dura,  forse non tutti noi riusciremo a tornare indietro, i nemici sono molti e ci scommetto la mia targa da Generale che saranno anche ben allenati. Non siamo moralisti, non possiamo avere il cuore tenero stavolta e il problema va eliminato alla radice, confido che abbiate capito cosa intendo. Siete pronti?”

 

Un boato si alzò acclamando Ron che sorrise soddisfatto incrociando le braccia al petto, si voltò verso Hermione e le fece l’occhiolino. Harry scosse la testa con un sorrisino divertito guardando verso Ginny che ridacchiava sommessamente per il fratello che gonfiava sempre di più il petto. Ron si schiarì la gola. 

 

Molto bene, al mio tre tutti in posizione. Uno…”

 

Tutti gli Auror si piegarono sulle ginocchia pronti a correre, Ron guardò Ashley e Draco stringersi una mano.

 

“…due…”

 

I suoi occhi si spostarono veloci su Harry che mise le mani sulle spalle di Ginny e poi di nuovo su Hermione che lo guardò spaventata. Prese fiato.

 

“…tre!” Tutti si mossero veloci per raggiungere le proprie postazioni, Ron guardò veloce verso Harry che aveva cominciato a spingere Ginny velocemente e intimare a Draco e Ashley di fare altrettanto, prese Hermione per un polso e tirandola a sé le strinse forte la mano correndo fino all’entrata della Foresta Proibita. Si nascosero dietro un albero ansimando.

 

Hermione lo fissò respirando pesantemente “Cosa facciamo adesso?”

 

Ron si morse un labbro incrociando lo sguardo di Harry nascosto dietro a una roccia a qualche metro da loro “Aspettiamo che tutti siano in posizione.”

 

Hermione lo guardò in pieno panico “E come lo sappiamo quando tutti sono in posizione?”

 

“Perché gli ultimi lanciano un segnale in aria proprio al centro del cerchio, noi siamo un estremo del diametro, opposti a noi ci sono gli ultimi che arriveranno a destinazione. Ecco come”

 

“Siamo sicuri che funzionerà?” chiese lei ancora agitata.

 

“Deve funzionare”

 

Non dovettero aspettare molto per vedere una scia rossa sprizzare sopra il castello, Ron cominciò a correre seguito da Hermione che si guardò intorno vedendo tutti gli altri correre attorno a lei. I primi Mangiamorte si cominciarono a vedere all’orizzonte ma li colpirono a dovere prima che potessero accorgersi cosa stava succedendo.

 

Dopo i primi però cominciarono ad arrivarne molti altri, probabilmente avvertiti da rumori o urli sospetti. Ron si assicurò di avere Hermione ben protetta alle sue spalle prima di procedere a lanciare incantesimi. Colpì un Mangiamorte che stava venendo verso di lui e sferrò una ginocchiata nello stomaco ad un altro che non aveva fatto in tempo a centrare con un incantesimo.

 

“Ron!” si voltò spaventato verso di lei ma si accorse di cosa stava succedendo quando vide Hermione con la bacchetta alzata e un corpo morto ricadere sul suo. Se lo scrollò di dosso senza troppi problemi e sorrise alla moglie asciugandosi la fronte dal sudore.

 

Poco più in là Harry  si piegò sulle ginocchia evitando un incantesimo che lo sfiorò appena e con un calcio in scivolata fece crollare il suo avversario finendolo con la maledizione senza perdono, senza perdere un attimo di tempo si rialzò e piantò un gomito sulla faccia di un altro Mangiamorte che stava per attaccare Ginny.

 

Harry e Ginny stavano facendo un lavoro egregio coprendosi le spalle a vicenda e lo stesso valeva per Draco e Ashley. Draco girò un attimo la testa verso Harry.

 

“Potter, cerca di non farti ammazzare, ti voglio tutto intero al mio matrimonio”

 

Harry si voltò allucinato verso di lui dimenticandosi completamente della battaglia in corso finendo anche per abbassare la bacchetta “Cosa?!

 

L’intervento di Ashley fu tempestivo, stese un Mangiamorte che stava per colpire il fratello, e tirò una pacca sulla nuca a Draco rimproverandolo “Ti sembra il caso di dirglielo adesso, cretino!”

 

“Voi due vi sposate?” chiese ancora shockato Harry, passò gli occhi sulla sorella sconsolato e mugolò “Ashley…”

 

Ginny lo spintonò urlando verso i tre “Vi sembra il momento di fare una chiacchierata? Chissenefrega adesso se si sposano, abbiamo tutto il tempo di pensarci quando tutto questo sarà finito!”

 

Harry riprese a tirare incantesimi colpendo gli avversari con estrema concentrazione mentre Draco lo guardava con un sorrisino beffardo, Harry si voltò nuovamente verso di lui prima di correre verso il castello.

 

“Vaffanculo Malfoy!”

 

Draco stese un Mangiamorte con un cazzotto e ghignò di nuovo “E’ sempre un piacere, cognato”

 

 

                                                                              *

 

Seth camminò con fare tranquillo lungo il corridoio ignaro di quello che stava succedendo fuori. Si assicurò con perfetta calma che non ci fossero Mangiamorte in giro e salì le scale arrivando a una piccola torre. Davanti a una porticina due sentinelle stavano di guardia.

 

Seth si avvicinò a loro con la sua solita aria glaciale e cercò di tenere la voce fredda e ferma com’era solito fare prima di arrivare ad Hogwarts. Il suo sguardo penetrò i due uomini e incrociò le mani al petto dandosi un’aria da superiore.

 

“Keaton, mia madre desidera vederti adesso. Mi ha mandato per prendere il tuo posto”

 

I due Mangiamorte si scambiarono un’occhiata incerta ma dopo un attimo di esitazione Keaton abbandonò la sua postazione, lasciandola a Seth. Seth si mise con le spalle al muro guardando verso l’altro uomo rimasto. Aspettò qualche secondo, continuava a lanciargli occhiate sospette ancora, ma pazientò tranquillo. Appena si girò due secondi di più lo colpì con un Petrificus Totalus e il corpo dell’uomo cadde a terra con un tonfo sollevando parecchia polvere.

 

Seth si avvicinò tossicchiando a lui e estrasse in fretta le chiavi dalla cintura del Mangiamorte, gli rivolse un piccolo sorriso “Scusa amico”

 

Cercando la chiave giusta, provandone due o tre, alla fine riuscì ad aprire la cella rimanendo di ghiaccio sulla soglia alla scena che gli si presentò davanti. Dean e Alex completamente nudi sul pavimento. Non mosse un muscolo e non disse niente.

 

Dean, infastidito dall’aria gelida che era penetrata nella stanza, girò la testa e aprì gli occhi biascicando qualcosa con la bocca ancora impastata. Appena vide Seth starsene immobile con gli occhi sgranati balzò su di colpo a bocca aperta spostando lo sguardo da lui ad Alex.

 

“A-alex… Alex svegliati, andiamo!”

 

Alex si mosse infastidita e si rotolò su un fianco aprendo gli occhi lentamente infastidita dalla luce, alla vista dei due fratelli che la guardavano insistentemente prese velocemente una camicia abbandonata accanto a lei e si coprì arrossendo, si scambiò uno sguardo con Dean e entrambi riportarono gli occhi su Seth.

 

“Non è come sembra!”

 

Seth alzò un sopracciglio scetticamente e Dean chiuse gli occhi imprecando “Cioè, è come sembra ma noi non…”

 

Il biondo si mantenne glaciale guardandosi alle spalle “Rivestitevi in fretta, non abbiamo tutto il tempo del mondo, ci saranno alle costole in poco tempo”

 

Alex guardò Dean al suo fianco che si stava già agganciando la cintura dei pantaloni e si voltò verso di lei allungando la mano, lei lo guardò confusa e Dean sospirò “La camicia, Alex, hai addosso la mia camicia”

 

“Oh” appena Alex alzò il braccio per rendergliela entrambi i ragazzi si voltarono per lasciarle la sua intimità. Alex guardò verso Seth mentre si infilava la gonna della divisa. “Senti, non dirlo a nessuno. Deve rimanere tra noi”

 

Seth si voltò appena e scosse la testa “Che senso ha tenere una relazione segreta?”

 

Dean lo superò uscendo dalla stanza e gli lanciò un’occhiata “Ha senso perché la nostra non è una relazione. E’ stato solo… è successo per caso, va bene? E non succederà più”

 

Alex uscì dalla stanza insieme a loro “Era l’ultimo desiderio di Dean prima di morire”

 

Seth prima guardò stranito lei, poi si voltò verso Dean e inarcò un sopracciglio “Che cosa, fare sesso con Alex?”

 

Dean roteò gli occhi “No, deficiente, non morire vergine. Sentite ma dobbiamo parlarne proprio adesso? D’accordo che il mio ultimo desiderio è stato esaudito ma se posso salvarmi la pelle a me va più che bene”

 

“Te la sei goduta la prigionia” disse acidamente Seth scendendo le scale in tutta fretta, Alex e Dean si scambiarono un’occhiata tenendo il passo. Invece che avere pena per Seth, Dean decise di controbattere.

 

“Non eri tu quello che stava per essere sacrificato, non sei nelle condizioni di poter parlare!”

 

Seth si voltò furioso verso di lui “Adesso fai la povera vittima? Poverino, meno male c’era la nostra infermiera a curarti le ferite!”

 

Dean lo spintonò sul muro “Adesso smettila di fare il coglione! Ma che cazzo credi che sia stato in villeggiatura? Ho avuto una paura fottuta quando quella stronza di tua madre ha fatto il mio nome in quella Sala, dimmi te cosa diavolo avrei dovuto fare! Avrei dovuto starmene seduto a guardare mentre uccideva uno per uno i professori? O forse sarei dovuto scappare via? Beh, non l’ho fatto, mi sono alzato e sono andato da lei sapendo benissimo che sarei stato ucciso!! E adesso non venire a farmi una colpa per aver salvato il culo a tutta la scuola!!”

 

Seth rimase a guardarlo in silenzio mentre respirava affannosamente dopo avergli vomitato addosso tutto, poteva vedere l’inizio delle lacrime in quegli occhi identici ai suoi. Si mosse appena contro al muro “Scusa”

 

Dean si rilassò guardandolo e si umettò un labbro. Alex posò una mano sul suo braccio per calmarlo e disse con un filo di voce.

 

“Dobbiamo andare”

 

Seth lo guardò mortificato “Alex ha ragione, dobbiamo andarcene di qui e trovare il modo di scappare dalla scuola, non c’è altro modo”

 

“La statua della signora gobba” disse Dean più determinato che mai.

 

Corsero veloci tra quell’intrico di scale guardandosi attentamente alle spalle e curandosi di avere via liberà. I loro volti si illuminarono quando scorsero la statua in fondo al corridoio, aumentarono la velocità per fermarsi a riprendere fiato davanti alla signora gobba. Dean posò la bacchetta sulla gobba mormorando un incantesimo ma quando questa fu completamente aperta il sangue si ghiacciò loro nelle vene.

 

Il tunnel era crollato.

 

“Oh merda!”

 

Alex guardò i due ragazzi incredula “Ma come… non è possibile! Come può essere ostruito, non…”

 

Dean guardò nervosamente Seth al limite della disperazione. “E adesso cosa facciamo?”

 

“Adesso siamo fottuti, tutti e tre”

 

 

                                                                         *

 

Pansy giocherellò con una piuma trovata sulla scrivania, seduta con i piedi sul tavolo. Non ce la faceva più ad aspettare ma sapeva che doveva essere prudente se voleva che il suo piano funzionasse alla perfezione. Da parecchio tempo ormai il suo unico scopo era solo lei. Ashley Potter.

 

 I suoi occhi neri come la pece andarono a puntarsi sulla porta quando la sentì aprire e si ritrovò a guardare sprezzante uno dei suoi uomini che la guardava in silenzio.

 

Arricciò il naso. “Che diavolo vuoi, Keaton?”

 

Il Mangiamorte fece un passo avanti “Suo figlio ha detto che desiderava vedermi”

 

Pansy alzò le sopracciglia, il suo sguardo duro “Io non ho…” si alzò di scatto rielaborando velocemente le informazioni e drignò i denti battendo una mano sulla scrivania “Quel figlio di…”

 

Senza perdere un attimo di tempo sorpassò in tutta fretta l’uomo che non esitò a seguirla e a passo svelto, con i tacchi alti che scandivano un ritmo preciso si diresse verso la torre est, salendo le scale in tutta fretta. Si era fatta fregare come una novellina, e dal suo stesso sangue per giunta, cosa poteva irritare di più una donna come lei?

 

Il suo sguardo si posò sull’uomo ancora a terra pietrificato e poi sulla cella completamente spalancata e vuota. Il suo volto si contorse dalla rabbia e sentì Keaton abbozzare una risata alle sue spalle.

 

“Certo che i prigionieri non te li sai proprio tener…”

 

L’uomo non fece in tempo a finire la frase, Pansy l’aveva già ucciso con la maledizione senza perdono a sangue freddo ribollendo però di rabbia. I suoi occhi profondi tornarono a puntarsi sull’uomo che giaceva sul pavimento di fredda roccia, solo le sue palpebre si muovevano debolmente.

 

“Siete proprio degli incapaci!”

 

“Mia signora?”

 

Una voce alle sue spalle la fece voltare, uno dei suoi uomini guardava con orrore il compagno morto che stava a terra con gli occhi spalancati dal terrore. Lo vide deglutire e alzare lo sguardo su di lei, cercando di ignorare il corpo che gli sfiorava la punta dei piedi.

 

“Gli Auror. Stanno attaccando il castello”

 

Le labbra di Pansy si curvarono in un sorriso “Finalmente!”

 

L’uomo parve confuso “Cosa dobbiamo fare?”

 

“Difensiva. Ne abbiamo già parlato quando vi ho riuniti tutti l’ultima volta, dai l’allarme e contrattaccate senza pietà. Non mi interessa quanti morti ne escono fuori, non mi interessa neanche come farete a fermarli. Voglio solo una cosa: lei lasciatela a me”

 

 

                                                                            *

 

James arrivò di corsa in Sala Comune, aveva il fiatone e la fronte sudata e i suoi occhi scuri scrutarono a giro per la stanza cercando avidamente. Finalmente li vide, su una poltroncina vicino alla finestra, e si avvicinò a loro con urgenza. C.j. gli rivolse un sorriso ma quando James non ricambiò si allarmò e mise una mano sulla spalla di Diego che si voltò s guardarlo. James si umettò un labbro.

 

“Dobbiamo trovare Sarah, Matt e Micheal. Papà è qui, stanno combattendo nel parco e Pansy ha già mobilitato i suoi uomini… dobbiamo trovare il modo di andarcene”

 

Diego lo guardò come se fosse pazzo “Cosa? E come credi di poter fare, scusa?”

 

“Sfrutteremo il caos generale, basterà che arriviamo da papà o zio Harry e saremo salvi. Se stiamo attenti non ci succederà niente e saremo salvi nel giro di qualche minuto”

 

C.j. si guardò intorno abbassando la voce “Qualche minuto?! Hai presente le dimensioni di Hogwarts? E se poi succede qualcosa mentre stiamo scappando, se uno di noi viene colpito? E’ troppo rischioso, James!”

 

James la fissò per un attimo “Sarà rischioso comunque, siamo nel mezzo di una battaglia e credimi i Mangiamorte non si faranno scrupoli a colpirci se fosse necessario”

 

“Potremmo usare il passaggio che porta a Mielandia e saremmo salvi, no?” chiese Diego speranzoso, James scosse la testa.

 

“E’ crollato dopo che Sarah e Micheal sono tornati, i Mangiamorte devono averli visti e hanno deciso di non rischiare altre scappatelle. Dove sono Micheal e gli altri?”

 

C.j. si guardò intorno alzandosi un po’ dalla poltrona “Non lo so, erano qua in giro”

 

“Eccoli là” disse Diego indicando dietro le spalle di James che si voltò verso un angolino vicino al focolare. Micheal e Matt stavano seduti su due poltrone mentre Sarah si godeva le coccole del fratello seduta sulle sue gambe.

 

James marciò determinato verso di loro e scambiandoci due parole li invitò ad avvicinarsi a loro. Le facce un po’ curiose dei ragazzi si scambiarono uno sguardo ma annuirono e si alzarono seguendo James. Una volta riuniti si guardarono intorno stando ben attenti di non essere ascoltati da nessuno, Matt e Micheal si accomodarono sui braccioli della poltrona di C.j. mentre Sarah andò a sedersi sulle gambe di Diego che venne subito fulminato da Matt. James in piedi davanti a loro prese un bel respiro.

 

“Va bene, ascoltatemi: papà e zio sono nella scuola, dobbiamo cercare di raggiungerli. Là fuori è già aperto uno scontro e sarà molto pericoloso, dobbiamo provare ad evitare posti troppo a rischio e arrivare dai nostri genitori più velocemente possibile

 

I tre ragazzini lo guardarono a bocca aperta, Micheal alzò un sopracciglio “Ti rendi conto che è praticamente impossibile, vero?”

 

Diego lo guardò con un sorriso “Dico, ma parli proprio tu che hai avuto il coraggio di scorrazzare di notte ad Hogsmeade tra gruppi di Mangiamorte come se niente fosse, perfettamente rilassato?”

 

Micheal lo guardò stranito “Come sai come mi sono comportato ad Hogsmeade?”

 

“Oh, ricorda che ci sarà sempre qualcuno a raccontarmi delle tue gesta eroiche” sorrise malizioso Diego indicando Sarah con un cenno del capo che arrossì e guardò altrove.

 

C.j. prese una mano di James che teneva lungo il fianco “D’accordo Jay, facciamolo”

 

Diego guardò i ragazzi con un sorrisino “Scommetto che questo James se l’è sentito dire almeno altre tre volte”

 

James gli lanciò un’occhiata storta ma con un sorrisino sulle labbra mentre C.j. li guardava confusa. Matt balzò in piedi facendo roteare un pugno in aria.

 

Cosa stiamo aspettando? Andiamo! Prima li troviamo e meglio è”

 

“Dobbiamo prendere qualcosa? Non so, dai bauli o dal dormitorio?”

 

James scosse la testa “Non c’è tempo, dobbiamo andare adesso o rischiamo di rimanere intrappolati nella battaglia. Sentite, io aprirò la fila nel caso dovessimo incappare in qualche Mangiamorte, Diego e C.j. staranno per ultimi e voi ragazzi nel mezzo”

 

Un po’ spaventati e incerti uscirono dalla Sala Comune come avevano pianificato, James si muoveva velocemente ma con gli occhi ben attenti percorrendo i corridoi scrutandoli centimetro per centimetro. Diego e C.j. facevano alle loro spalle.

 

Improvvisamente James sentì l’amico imprecare sottovoce e voltandosi il suo sguardo si posò su una figura dal mantello nero in fondo al corridoio. C.j. fece cenno loro di star fermi, correre avrebbe destato un po’ troppi sospetti. L’uomo, ancora ad una debita distanza, si rivolse a loro con voce cavernosa.

 

Dove credete di andare?”

 

Matt fu il più veloce a rispondere e si portò una mano sullo stomaco con un sorriso “Nelle cucine! Abbiamo una fame!”

 

L’uomo lo squadrò dalla testa ai piedi “Non si può andare a giro per il castello adesso, tornate nelle vostre Sale Comuni!”

 

Sarah spalancò gli occhi e indicò un punto dietro di lui “Guardate! Ma non è il Generale degli Auror quello?”

 

Il Mangiamorte si voltò di scatto con la bacchetta pronta a colpire e Sarah ne approfittò per lanciargli un perfetto incantesimo congelante lasciandolo steso sul pavimento. Tutti la guardarono a occhi sgranati fissando intimoriti il corpo dell’uomo a terra.

 

“Ma dove hai imparato a farlo?” chiese Matt con gli occhi fuori dalle orbite.

 

Lei sorrise alzando le spalle “Papà… oh-oh”

 

I ragazzi si voltarono allarmati, altri Mangiamorte stavano arrivando nella loro direzione e sembravano non essersi ancora accorti del compagno steso a terra. Rimasero immobili senza sapere cosa fare ma appena uno degli uomini aumentò il passo James urlò.

 

“Correte!”

 

I ragazzi cominciarono a correre come pazzi, James, Diego e C.j. cercavano di scagliare qualche incantesimo in direzione dei Mangiamorte aiutati occasionalmente dalla piccola Sarah e da Matt e Micheal. Improvvisamente James si illuminò, svoltò per un corridoio pensando intensamente e aprì una porta facendo cenno a tutti loro di entrare.

 

Fecero appena in tempo a richiudersi la porta alle spalle che sentirono i Mangiamorte correre ancora, sospirarono in sollievo. Micheal si guardò in torno.

 

Ma che razza di stanza è questa?”

 

Attorno a loro un’enorme stanza con qualche letto, completamente spoglia. Sarah e Matt si guardarono intorno incuriositi. Diego cercò di parlare tra il fiatone.

 

“Stanza delle Necessità. Bella trovata Jay”

 

Matt li guardò stupito “Stanza delle che?”

 

“Necessità” disse C.j. sedendosi su uno dei letti “Chiedi una cosa e la stanza te la da. Più o meno funziona così”

 

Micheal lo guardò allibito “Ma voi come… no, aspetta, zio Fred e zio George mh?”

 

James si grattò la nuca pensieroso “A dire il vero non ricordo se me l’hanno detto loro o papà… o mamma…boh, non sono sicuro”

 

Sarah sospirò afflitta “E adesso come facciamo a sapere dov’è papà?”

 

“Con la Mappa Del Malandrino” disse Micheal lanciando un’occhiata a Matt che stava già tirando fuori la carta mormorando l’incantesimo. Gli altri si avvicinarono fissando stupiti la cartina seguendo con gli occhi i personaggi. James guardò sorpreso il fratello.

 

“E tu come… no aspetta, Fred e George”

 

Matt alzò le spalle “So che per un periodo è appartenuta a loro ma in realtà l’ha creata mio nonno. Eccoli qua, sono appena entrati…”

 

Diego guardò la cartina dubbioso “Allora cosa facciamo?”

 

Che domande” rispose James con un ghigno determinato “Andiamo!”

 

                                                                                       *

 

Ron scagliò un ultimo incantesimo ad un Mangiamorte e si pulì la fronte esausto. Si guardò intorno, erano in netto vantaggio e con le squadre di Slade entrate in seguito potevano rilassarsi decisamente. Cercò Hermione, era qualche passo dietro di lui che cercava di riprendere fiato, quando fu più vicino le accarezzò una guancia.

 

“Tutto bene?”

 

Hermione annuì respirando profondamente e sorrise debolmente “Un po’ stanca”

 

Ron le sorrise di rimando e voltò la testa per guardarsi intorno. Incrociò lo sguardo con Harry che si stava anch’esso riposando, ormai rimanevano pochi Mangiamorte e il nuovo contrattacco doveva ancora arrivare. Gli fece cenno di chiamare Draco al suo fianco e alzò la voce per farsi sentire.

 

“Dobbiamo dividerci”

 

Harry lo guardò stralunato “Cosa? Non possiamo dividerci, rischiamo troppo! Che vuoi fare?”

 

Ron si rivolse a McRose “Fa evacuare la scuola a quanti più studenti riesci, usa passaporte collegate con l’ufficio o mettili a riparo nel parco più lontano possibile dalla scuola. Walker e Slade si occuperanno del contrattacco, tu pensa ai ragazzi, sono stato chiaro?”

 

“Sissignore!”

 

Harry intanto si era avvicinato a lui “Cos’hai in mente, Ron?”

 

Ron lo fissò e si umettò un labbro “Ci dividiamo. Io e Hermione, tu e Ginny, Ashley e Draco. Cerchiamo i ragazzi, se possibile anche Dean e Alex, e li mettiamo in salvo prima di affrontare Pansy”

 

“Bel piano, rosso, ci sto!” disse Draco esaltato. Ron alzò un sopracciglio guardandolo strano per come l’aveva chiamato ma non disse niente limitandosi a scuotere la testa. Harry lo ignorò del tutto proprio come se non esistesse.

 

“Bene, che state aspettando? Andate!” disse Ron incitandoli e camminando verso Hermione. Draco e Harry li guardarono andare verso le scale che portavano al primo piano nel completo silenzio fino a che Draco non colpì il moro sulla spalla.

 

Harry si voltò brevemente, vide Draco fargli un cenno di saluto dirigendosi verso Ashley. Draco le baciò la mano e la guardò determinato negli occhi “Amore, dobbiamo andare a cercare i ragazzi”

 

Ashley spalancò gli occhi guardandosi attorno “Sei sicuro? Cioè…adesso? Da soli?”

 

Draco annuì e a passo svelto si diresse verso i piani superiori, Ashley lo seguì senza dire niente ancora un po’ spaventata da non avere più tutti quegli uomini a coprir loro le spalle. In fondo loro non erano Auror.

 

Draco aumentò sempre di più il passo arrivando quasi a correre, avevano passato qualche piano ormai e steso molti Mangiamorte intimando ai ragazzi di scendere per essere salvati dagli Auror. Ashley si morse un’unghia freneticamente mentre seguiva il suo uomo, soffiò via i capelli dal viso quasi stizzita e rigida come una corda di violino non smettendo un attimo di guardarsi intorno nervosamente.

 

“Draco?”

 

Lui si girò solo per un secondo “Mh?”

 

“Pensi che stiano ancora bene? I ragazzi, dico”

 

Draco aprì bocca per ribattere, stavolta completamente rivolto a lei, ma un’altra voce sovrastò la sua. Una voce che gli arrivò del tutto familiare e maledettamente odiosa. Strinse la mascella.

 

“Malfoy” esordì l’uomo con un sorrisetto beffardo “Che piacevole incontro, cominciavi a mancarmi, sai? Quelle celle sono così vuote senza di te…”

 

Draco sembrò mandare fuoco dagli occhi e strinse il pugno attorno alla bacchetta, Ashley alle sue spalle “Questo incontro è tutto meno che piacevole, Tadson, ma non ci si può certo sorprendere di non avere la mancanza di un cane rognoso”

 

L’uomo sorrise divertito dall’irruenza del suo avversario e fece un passo avanti rimanendo ancora ad una debita distanza, squadrò Ashley da capo a piedi senza lasciare il suo sorriso e si leccò le labbra incrociando le braccia al petto. “Carina la tua nuova puttanella, credi che possa farmi un giro con lei dopo che avrai finito il tuo turno?”

 

Draco diventò rosso di rabbia e si avvicinò pericolosamente a lui puntandogli la bacchetta alla gola, i suoi occhi incandescenti sembravano voler fulminare l’uomo che si limitò a ghignare ancora una volta, la sua voce si alzò pericolosamente “Se ti avvicini a lei di un altro passo giuro che ti taglio la gola!”

 

“Ci siamo fatti irruenti, cos’è la libertà ti ha gasato? Un tempo bastava darti un goccio di pozione per farti mugolare come un cagnolino obbediente” disse sfottendolo e sfilando la bacchetta dalla tasca.

 

Draco fece appena un passo indietro e serrò la mascella “Lurido pezzente mezzosangue, mi hai tolto metà della mia vita. Non sperare che non ti ripaghi con la stessa moneta”

 

Tadson curvò le labbra in un sorriso soddisfatto e senza nessun avvertimento scagliò un incantesimo contro Draco che riuscì a schivarlo per un pelo. In meno di due secondi si scatenò una vera e propria battaglia, con incantesimi e maledizioni che volavano ovunque e Draco che urlava ad Ashley di mettersi al riparo. Avevano entrambi il fiatone ma Tadson sembrava avere una resistenza migliore, probabilmente perché più allenato e Draco era rimasto fermo tanti anni. Draco si buttò a terra per scansare un ultimo incantesimo e issandosi su un gomito gli scagliò una fattura che l’altro respinse con tutta facilità.

 

Tadson ghignò e si avvicinò a lui pestandogli la mano con la bacchetta con un piede, Draco gemette dal dolore “Siamo un po’ arrugginiti, Malfoy”

 

Draco respirò affannosamente “Vaffanculo”

 

Ashley, alle spalle di Tadson, alzò silenziosamente la bacchetta e stava quasi per colpirlo quando lui si girò di scatto e la colpì con uno schiantesimo.

 

“No! Ashley!” Draco si divincolò dalla presa del Mangiamorte ma venne schiantato prima che potesse far altro, Tadson si avvicinò minaccioso alla ragazza e facendola rialzare con la schiena contro la parete le alzò il viso verso il suo.

 

“Lo sai tesoro, non sei proprio niente male. Potremmo anche divertirci un po’ io e te, adesso che il tuo ragazzo è fuori uso”

 

Ashley ruggì rabbiosa cercando di divincolarsi “Lasciami andare!”

 

Ma Tadson non si fermò, continuò ad avvicinarsi a lei ancora ed ancora. Ashley chiuse forte gli occhi provando ancora a sciogliere quella presa ferrea disperatamente. Si sentì bruscamente spostare di lato e temette il peggio ma quando riaprì gli occhi smeraldo vide Draco colpire forte l’uomo con un pugno ben assestato sul volto e quando fu completamente a terra alzare la bacchetta verso di lui.

 

“Avada Kedavra!”

 

Un fascio di luce verde l’abbagliò e dopo fu il silenzio. Draco respirava pesantemente ancora rivolto verso il corpo, ora morto, del Mangiamorte. Ashley si avvicinò lentamente a lui posandogli una mano sulla spalla, Draco la trasse a sé e la strinse forte in un abbraccio.

 

“Tutto ok, piccoletta?”

 

Ashley sorrise e annuì nella sua maglia “Sì, va tutto bene adesso. Tu, stai bene?”

 

“A parte i nervi che rischiano di uscirmi fuori dalle orecchie direi di sì. Ormai l’ho ucciso, gli ho reso quello che mi doveva dopo tutta quella porcheria che mi ha fatto ingoiare”

 

Ashley lo accarezzò sulla schiena in modo rassicurante e alzò la testa verso di lui con un debole sorriso, Draco le sfiorò una guancia.

 

“Andiamo a cercare i ragazzi”

 

 

                                                                        *

 

Seth, Dean e Alex trattennero il fiato pressati contro la statua della Signora Gobba mentre un gruppo di Mangiamorte percorreva correndo il corridoio. Seth si affacciò appena per sbirciare nel corridoio e nonostante fosse completamente sgombro non si azzardò ad uscire dal loro nascondiglio, troppe urla provenivano da non molto lontano.

 

Dean si avvicinò al suo orecchio guardandosi attorno “Cosa facciamo adesso?”

 

Seth si voltò di lui mordendosi un labbro e esitò un attimo prima di rispondere “Non ne ho veramente idea, ma c’è qualcosa che non quadra… ci sono troppi Mangiamorte a giro, è impossibile che stiano tutti cercando noi!”

 

Alex si illuminò guardandoli “Credi… credi che la lettera sia arrivata a destinazione, credi che papà sia qui?”

 

“Potrebbe” disse Seth alzando le spalle “Non lo senti tutto questo baccano?”

 

Alex sembrò sovraeccitata e i suoi occhi azzurri brillarono “Pensi davvero che siano qui? Oh mio Dio, dobbiamo andare da loro! Siamo salvi, lo capite! Cominciamo a pensare a come fare ad arrivare a loro senza essere presi dai Mangiamorte!”

 

Dean e Seth si scambiarono un’occhiata incerta e si grattarono la nuca contemporaneamente vagando a giro con lo sguardo, le loro teste si mossero come sincronizzate e urlarono all’unisono “Papà!”

 

Alex si voltò di scatto e sorrise quando scorse Draco e Ashley alla fine del corridoio. Portò i suoi occhi sui ragazzi e scosse la testa “Siete terrificanti quando fate così, neanche foste gemelli”

 

I ragazzi ridacchiarono e portarono la loro attenzione ai grandi che si stavano avvicinando a passo svelto mentre Draco si rivolgeva a Ashley con un sorrisino stampato sulle labbra dicendo allegramente “Hai sentito, mi hanno chiamato papà”

 

Ashley scosse la testa e con le lacrime alla base degli occhi abbracciò i due ragazzi baciandoli sulla fronte e scrutandoli bene uno per uno “State bene? Ero così in pensiero! Dean, va tutto bene?”

 

Dean annuì indicando verso Seth con la testa “Merito suo, è venuto a liberarci”

 

Ashley diede di nuovo un bacio ad entrambi e spostò la sua attenzione sulla ragazza che era rimasta in disparte “Tesoro, tu come stai? Non ti hanno fatto nulla, vero? E’ tutto a posto?”

 

Alex le sorrise grata “Sì, sì sto benone”

 

“Lo credo bene” grugnì Seth beccandosi subito una gomitata sul fianco da Dean che sorrise sforzatamente ai genitori. Ashley e Draco si scambiarono uno sguardo perplesso e riportarono lo sguardo sui ragazzi, Seth sbuffò seccato.

 

“Hanno fatto sesso”

 

“Seth!” gli urlarono contro Alex e Dean rossi come due peperoni, la ragazza scosse la testa evitando di guardare verso i genitori dei ragazzi.

 

“Sei peggio di James…”

 

Ashley allargò gli occhi a dismisura puntati su Dean “Tu hai fatto che cosa?!

 

Dean si passò una mano sulla faccia e scosse la testa “Mamma, non è come sembra! Non è il momento migliore per parlarne, quando saremo a casa…”

 

Ma Ashley sembrò non ascoltarlo nemmeno “Hai fatto sesso? Hai fatto sesso con Alex? E quando? Quando pensavi di dirmelo? Avevi promesso che me lo avresti detto!”

 

“Ero un tantino occupato in quella cella per mandarti un gufo!” sbottò lui evitando di guardare Alex.

 

Dopo un attimo di silenzio Draco scoppiò a ridere senza ritegno seguito a ruota da Ashley che aveva fatto del suo meglio per contenersi. Dean alzò un sopracciglio perplesso.

 

Che c’è adesso?”

 

Draco lo guardò tra le risate “Cella?”

 

Ashley si asciugò le lacrime procurate dal troppo ridere “Vuoi dire che l’hai fatto mentre eri in ostaggio? Dean…”

 

Dean scosse la testa altezzoso e cominciò a camminare per il corridoio dando loro le spalle “Non vi si può proprio raccontare niente, siete peggio dei bambini!”

 

Ashley e Draco trattennero una risata scambiandosi uno sguardo e facendo cenno a Seth e Alex di avanzare li seguirono. Dopo qualche minuto di esitazione Alex si voltò verso Ashley rigirandosi le dita nella camicia, la donna la guardò con un sorriso.

 

“Qualcosa non va, Alex?”

 

La ragazza si morse un labbro “Non lo dirai a mio padre, vero?”

 

Ashley le sorrise dolcemente e le passò un braccio attorno alle spalle “Non voglio fare di lui un assassino, quindi no, non dirò niente. Rimarrà tra noi” alzò la testa verso Draco fulminandolo con lo sguardo “Non è vero?”

 

Draco fece un sorrisetto malefico “Sai che dovrai pagarmi in qualche modo per farmi tenere la bocca chiusa, vero?”

 

Ashley gli tirò un pugno sulla spalla “Idiota!”

 

 

**

 

 

Lo so cosa state pensando… avresti dovuto aggiornare l’altra…è vero, ma siccome manca veramente poco alla fine, altri tre chappettini, ho bisogno di concentrarmi più su questa per il momento. Aggiornerò anche l’altra, non disperate!!

 

Siccome ha suscitato mooooolti commenti la faccenda di Alex e Dean, Dio ce ne scampi, sarà meglio chiarire le cose prima che ci rimaniate troppo male XD… non staranno insieme, come hanno detto loro stessi è successo per caso ma non c’è niente sotto! Mi spiace ragazzi, ho altri progetti ^^”…

 

Mary cry (XD non esageriamo, di marpione c’è James e ci basta per adesso…), Joannadellepraterie (lo so, appena ho postato ho visto una recensione in più… ho detto ‘ma focca la bindella!’ XD), Edvige86 (non ti fare troppi viaggi su Alex e ragazzi Malfoy perché poi ne rimani delusa, te lo dico io…), evanescense88, robby (ripeto quello che ho detto a Edvige86, in più devo dire che anche a me fa morire Ginny con la fissa per le lenti XDDD ma sarò scema, ci rido da sola…), fiamma90 (*zia fischietting casualmente*), Ginny89Potter (anche Mariah Carey pensava di essere brava per fare un flop…e poi guarda cos’è successo!), Mey (^^ la mia vena materna è uscita fuori nel chap… no, in questa ff basta pargoli XD ce ne son fin troppi!! …a essere sincera non so manco che roba sia Twilight…), vernita (*preghing ricciocorno*), Saty (costatando che le tue recensioni ormai sono trattati veri e propri… via, siamo sempre così negativi! Ok che son cattiva, ma ora hanno sofferto abbastanza! çç me si sentiva troppo in colpa per Dean, ho pensato che un contentino lo poteva avere anche lui porello, cosa non si fa per gli amici, e Alex è stata un’amicona XD), amy (Bello DBgt **…anche se a dire il vero è molto meglio lo zeta, ma lasciamo fare! Tuo fratello ti racconta certe cose XD? E’ proprio vero che io i legami tra fratelli non li capirò mai…), PazzaWendy, Nana92 (Calmi! Non morirà nessuno! …beh, uno sì ma non penso vi dispiaccia…), Funnynurse (u.u tutti ad additare Alex per aver fatto una buona azione, che pettegoli che siete XD), flyingstar16 (Claudino, io lo spero davvero che venga una bomba!), lasagne80 (*sorriding* sì anche Thea avrà la sua bella storiella che so già susciterà tante, tante lamentele da parte vostra XD), gioconda (uno su mille ce la fa… ma ce la fa una volta sola, quindi non so quanto ci convenga gioire di questa copulazione…XD), Seiryu (sperando d’aver scritto bene il nick XD, grazie mille accogliere nuovi fan fa sempre piacere XD), nischino11 (oddio O.o ma che stai prendendo a fare come Saty tu? Ma no che non muore nessuno, sciocchini… quasi nessuno… un morticino ci scappa. Seth è il mio mito, fregare la madre così XD e mi è quasi dispiaciuto dovergli far avere l’anteprima davanti al fratello e Alex…porello! Non tifate, vi pregom non tifate XD), Nefele (mettiti in coda bella XD), Cecia Granger (non so quanto ti converrebbe, la mia prof mi da fisso quattro a italiano…)

 

Un bacio, zia Fufù (Funkia)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 18
*** It's Over ***


Hermione si guardò intorno preoccupata, il corridoio che stavano percorrendo era troppo silenzioso per i suoi gusti e non ci si aspettava mai niente di buona da una tranquillità innaturale come quella

               GOING AHEAD‘N’COMING BACK

 

 

                                   18. IT’S OVER

 

 

And you can't fight the tears that ain't coming
Or the moment of truth in your lies
When everything seems like the movies
Yeah you bleed just to know your alive

 

                                                                    Iris- Goo goo dolls

 

 

Hermione si guardò intorno preoccupata, il corridoio che stavano percorrendo era troppo silenzioso per i suoi gusti e non ci si aspettava mai niente di buono da una tranquillità innaturale come quella. Ron procedeva sicuro davanti a lei strappandole un sorriso dolce, era proprio cambiato dai tempi della scuola dove non si sarebbe mai sognato di andare avanti per primo in una situazione del genere, avrebbe balbettato qualcosa di incomprensibile lasciando la strada a lei e a Harry. Hermione aumentò il passo fino a trovarsi al suo fianco e attorcigliò le dita nelle sue, Ron alzò lo sguardo su di lei e Hermione sorrise.

 

“Tutto ok?” chiese premuroso lui, stringendo la presa sulla sua piccola mano. Hermione annuì con un debole sorriso che si spense piano piano.

 

“Sono solo tanto preoccupata e questo silenzio non mi piace per niente. Me lo ricordo quando eravamo giovani, quando c’era troppo silenzio finivamo sempre in qualche casino…”

 

Ron la guardò sorridendo e alzò un dito “Primo, non so tu ma io sono ancora giovane. Secondo, sei col Generale degli Auror, amore, se non ti senti protetta da lui con chi puoi stare al sicuro?”

 

Hermione si morse un labbro facendo viaggiare gli occhi sui ritratti appesi alla parete. Doveva cercare di calmarsi o non avrebbe lavorato bene, doveva mantenere la mente lucida e reattiva. In quell’occasione essere una mamma le sembrò la prova più dura di tutte.

 

Ron intanto aveva preso a guardarsi intorno tranquillamente scrutando le pareti attorno a loro e voltandosi di tanto in tanto per vedere se ci fosse qualcuno alle loro spalle. Continuando a camminare non si accorse che Hermione si era fermata davanti a lui e vi andò a sbattere contro riscotendosi, era rigida come una statua. Alzò lo sguardo d’istinto e si rabbuiò scorgendo una figura a pochi metri da loro con un sorrisino malefico sulle labbra.

 

Ron lanciò uno sguardo fugace alla moglie che era rimasta immobile senza fiato come se si fosse ghiacciata e riportò la sua attenzione sull’uomo davanti a loro che ampliò il sorriso rigirandosi la bacchetta tra le dita.

 

“Ciao dolcezza, ti ricordi di me? Ci siamo divertiti parecchio l’ultima volta”

 

Una lacrima silenziosa scese lungo il viso di Hermione e Ron con uno scatto lo raggiunse ribollendo di rabbia, lo prese per il collo e facendogli sbattere la testa violentemente contro al muro lo sollevò da terra con la sola forza delle braccia. Gli occhi, di solito di un blu scintillante, di Ron si scurirono pericolosamente e sembrarono prendere fuoco dall’impeto che li attraversava. Non c’era stato bisogno di parole per capire.

 

“Brutto pezzo di merda, io ti ammazzo!! Sono mesi che sogno di farti a pezzi a mani nude e di farti soffrire almeno il doppio di quanto abbia fatto a me e alla mia famiglia! L’unico mio desiderio in quest’ultimo periodo è stato quello che il tuo lurido cuore da porco cessasse di battere!”

 

Il Mangiamorte emise un verso soffocato nella stretta di Ron “Il Generale, quale onore”

 

“L’unico onore che ti sarà concesso è quello di essere ucciso per mano mia”

 

“Ron!” la voce di Hermione che urlava il suo nome lo fece voltare spaventato, riuscì solo a vedere un grosso energumeno che teneva sua moglie per la vita e cercava di tapparle la bocca mentre Hermione scalciava e si dimenava alla rinfusa, prima che una ginocchiata ben assestata lo facesse piegare in due per il dolore.

 

Nonostante fosse a terra piegato su un ginocchio cercando di combattere il dolore lancinante allo stomaco, Ron estrasse la bacchetta e la puntò verso il grosso Mangiamorte che teneva salda la presa su Hermione. Respirò a fatica un paio di volte prima di trattenere il fiato per qualche secondo e centrare in pieno l’omaccione che ricadde a peso morto a terra lasciando Hermione.

 

Hermione non si mosse per qualche secondo ancora scossa, aveva sentito chiaramente lo spostamento d’aria provocato dalla maledizione di Ron sopra la sua spalla, se solo avesse sbagliato di qualche centimetro sarebbe toccato a lei.

 

Ron sorrise soddisfatto ma non poté non emettere un gemito quando l’altro Mangiamorte lo afferrò per i capelli sbattendolo contro al muro, si vide puntare una bacchetta alla gola e non esitò a scivolare sulla schiena per sferrargli un calcio e rimettersi in piedi ancora dolorante. Hermione si avvicinò a lui per sorreggerlo.

 

“Stai bene?” Ron fece di cenno di sì col capo e si rimise in guardia. Il Mangiamorte era veramente alterato e avanzò verso di loro a passo svelto con la bacchetta alzata, drignò i denti.

 

“Adesso mi stai stancando, Pel di Carota, ti farò fuori e prima di uccidere la tua dolce mogliettina mi divertirò ancora un po’. Dì addio alla tua bella famiglia, Auror”

 

Ron fece del suo meglio per trattenere la rabbia e sorrise beffardamente “Sogna, stronzo”

 

L’uomo scagliò senza esitazione l’anatema che uccide contro Ron che spinse Hermione di lato scansandolo facilmente e corse verso il Mangiamorte talmente veloce da riuscire a colpirlo con un pugno senza che potesse reagire. Steso a terra Ron gli premette un piede sul petto e raccolse la bacchetta scivolatagli di mani da terra, sorrise vittorioso.

 

“Ti direi di salutare la tua famiglia, ma dubito che le carogne come te ne abbiano una”

 

Quello con un veloce gesto si infilò una mano nella manica e lanciò della polvere in faccia a Ron che chiuse gli occhi di scatto con un urlo e barcollò all’indietro “Cazzo!”

 

“Quanto siete stupidi voi Auror, basta un po’ di pepe per stendervi come degli imbecilli” disse tirandogli un calcio dritto sul fianco, fece per raccogliere la bacchetta da terra ma quella volò via diretta nelle mani di Hermione che lo sfidò con lo sguardo. L’uomo tese la mascella ma lei alzò un sopracciglio.

 

“Mai sentito parlare di lavoro di squadra?”

 

L’uomo fece per ribattere ma spalancò gli occhi dalla sorpresa abbassando poi lo sguardo sul suo petto dove un pugnale stava conficcato proprio all’altezza del cuore, la mano di Ron che ancora reggeva l’elsa. Riuscì solo ad alzare gli occhi sgranati sul suo avversario prima che roteassero morenti all’interno della testa e il suo corpo cadesse a terra senza vita.

 

Hermione raggiunse il marito con una mano sulla bocca, gli occhi puntati sul Mangiamorte morto. Lanciò uno sguardo stupefatto a Ron ma rimase ancora più basita quando notò che aveva ancora gli occhi chiusi ermeticamente, un’espressione fredda ma concentrata sul suo viso e la mano ancora a mezz’aria con il pugnale sanguinolento.

 

Gli posò le mani sul petto alzando la testa verso di lui “Amore, come ti senti?”

 

Ron rilasciò tutti i muscoli contratti dalla tensione e ripose il pugnale nel suo fodero attaccato alla caviglia “Non riesco ancora ad aprire gli occhi, mi bruciano troppo”

 

Hermione gli prese il viso tra le mani e guardò il Mangiamorte “Ma come hai fatto?”

 

“Ha parlato. Ho capito dov’era dalla sua voce, ero sicuro che non si fosse mosso non avevo sentito passi. Ho ascoltato attentamente fino a che non ho capito che era il momento giusto e l’ho colpito. Tutto qui”

 

“Tutto qui?” disse Hermione a bocca aperta “L’hai colpito a occhi chiusi! L’hai colpito al cuore a occhi chiusi! Come… come diavolo…”

 

Ron alzò le spalle “E’ il mio lavoro, Hermione, che razza di Generale sarei se non lo sapessi fare?”

 

“Meno di un minuto fa hai quasi rischiato di uccidermi con quella maledizione, erano solo pochi centimetri, e adesso mi vieni a dire che uccidere un uomo a occhi chiusi è una passeggiata per te? Mi prendi in giro?”

 

Ron sospirò scotendo la testa “Credi che avrei lanciato una maledizione del genere se non fossi stato sicuro che non avrei attentato alla tua vita? Hermione, sono un Auror da diciotto anni e so quello che faccio. Ho una mira infallibile!”

 

Hermione sorrise e appoggiò la testa al suo petto passandogli le braccia attorno al torace, Ron la strinse forte a sé baciandola sulla fronte e sul naso. La presa di Hermione si fece più stretta e un singhiozzo venne fuori dalle sue labbra.

 

“Sshhh, va tutto bene piccola, è tutto finito adesso. Non permetterò mai più che ti facciano del male, te lo prometto”

 

Hermione tirò su col naso “Ho avuto paura, Ron, troppa paura. E’ stato orribile, io…”

 

“Lo so” disse stringendola a sé “Lo so, non parliamone più. Adesso stai bene, stai con me e ti amo più di qualunque cosa al mondo. Non parliamone più”

 

Lei annuì contro la sua maglia “Come vanno gli occhi?”

 

Ron sorrise e le accarezzò i capelli lentamente “Un disastro, credo che dovrai farmi da guida per un po’, il tempo di riprendermi. Sono uno delicato, io”

 

Hermione rise e scosse la testa “Sì, ho visto. D’accordo ci penso io, ma solo perché i tuoi occhi sono una delle poche cose che non invecchiano di te, se si rovinano anche quelli posso anche lasciarti”

 

“Ehi! Come sarebbe a dire?”

 

Lei rise di nuovo e lo tirò per un braccio “Andiamo Tiresia, non possiamo stare qui tutto il giorno. C’è ancora una battaglia in corso”

 

“Lo so benissimo!” sbottò lui seguendola in equilibrio precario “E chi accidenti è Tiresia?”

 

 

                                                                           *

 

Harry e Ginny erano impegnati in una corsa folle, un gruppo di Mangiamorte era loro a seguito e nonostante cercassero di combatterli erano davvero troppi per loro. Harry poteva correre più forte ma cercava di stare al passo di Ginny per non lasciarla indietro, poteva vedere che ce la stava mettendo tutta.

 

Svoltarono un angolo senza smettere di correre, Ginny si voltò per un secondo indietro “Odio fare queste cose! Ma come diavolo fai a fare questo lavoro tutti i giorni?”

 

Harry parlò affannosamente per la corsa “Non è che mi faccia inseguire da gruppi di spietati assassini ogni giorno, tesoro”

 

Non trattennero un urletto quando si sentirono tirare da delle mani sconosciute in una stanza del corridoio e puntarono in alto le bacchette quando la porta si fu richiusa alle loro spalle. I loro volti si illuminarono quando videro chiaramente chi avevano davanti.

 

Ginny si buttò sui suoi figli quasi strozzandoli in un abbraccio “Oh mio Dio, ragazzi! Siete tutti interi, neanche un graffio!”

 

Harry sorrise e posò una mano sulla spalla di James “Come sapevate che eravamo qua vicino?”

 

James sorrise in un modo che ricordò molto Fred e George e indicò Micheal con un cenno della testa che esibì la Mappa del Malandrino con un sorriso orgoglioso e fiero “Con questa”

 

Harry scosse la testa “Ah, come si dice… i rimedi dei nonni sono sempre i migliori”

 

“Mamma, smettila! Non ho mica sei anni” si lamentò Matt cercando di allontanare la madre che stava riempiendo di baci lui e la piccola Sarah, si pulì una guancia disgustato strappando un risolino a tutti quanti.

 

C.j. si avvicinò a James e a Harry “Com’è la situazione là fuori?”

 

“Ci stiamo organizzando, stanno facendo evacuare la scuola e io e i vostri genitori ci siamo divisi per cercarvi. E’ stata dura arrivare qui in due, anche se sappiamo incantesimi e maledizioni…”

 

“A proposito” saltò su Matt interrompendolo “Com’è che Sarah sa più incantesimi della McGrannitt e io devo seguire passo per passo il programma scolastico? Non è giusto!”

 

Ginny gli carezzò dolcemente la testa “Sei sempre fuori con gli amici, dove vuoi che troviamo il tempo per insegnarti degli incantesimi in modo corretto. Se ci tieni tanto quando torni a casa quest’estate…”

 

Matt le lanciò un’occhiataccia “Niente da fare donna, il mio orgoglio maschile è già stato fatto a pezzi”

 

Micheal e James sbuffarono attirando la sua attenzione “Almeno tu non devi competere con altre cinque persone”

 

Sarah mise una mano sulla spalla di Micheal facendo un piccolo sorriso “Ma ognuno di voi è speciale a suo modo, no?” appena Micheal le sorrise riconoscente arrossì e ritirò la mano lanciando un’occhiata a Diego che sorrise sornione.

 

James alzò un sopracciglio ma tornò a parlare con Harry “Adesso ce ne andiamo di qui, non è vero? Siamo salvi”

 

Ginny annuì abbracciando anche lui “Oh, avreste dovuto vedere Hermione, era così agitata! Da quanto ho capito ieri sera Simon ha fatto esplodere la macchina e tutti si sono presi un bello spavento… adesso che ci penso non ho ben capito cosa c’entrasse con la battaglia di oggi, ha parlato anche di bistecche di brontosauro…”

 

“Thea…” sorrise malinconicamente Micheal.

 

Harry mise le mani sulle spalle della moglie “Va bene Ginny, calmati, sei sovraeccitata. Respira ed inspira tranquillamente”

 

Ginny fece come le veniva detto poi aprì gli occhi di scatto e batté le mani insieme “Ma sapete che sono riuscita a far mettere le lenti a vostro padre?”

 

Sarah, Matt e i ragazzi la guardarono allibiti “Non ci credo!!”

 

Harry la guardò male e incrociò le braccia al petto “Ti sembra il caso di tirare fuori queste stupidate mentre dovremmo pensare a come tornare all’ingresso del castello?”

 

Ginny lo baciò sulle labbra “Scusa”

 

Diego tossicchiò imbarazzato “Scusate il disturbo ma io avrei davvero una gran voglia di andarmene da questo posto, sono troppo giovane e bello per morire così”

 

“E modesto” disse C.j. storcendo il naso.

 

Sarah non demorse e guardò basita il padre rispecchiandosi in quegli occhi verdi così simili ai suoi “Ti sei veramente messo le lenti? Scommetto che eri davvero favoloso, se fossi un ragazzino avrebbero fatto la fila per te! Con quegli occhi che hai avresti suscitato l’invidia di tutta la scuola!”

 

Micheal alzò un sopracciglio e la guardò stralunato “Sarah… tu hai gli stessi occhi di tuo padre, ne sei consapevole, vero?”

 

Sarah arrossì nuovamente e Harry si voltò seccato verso la moglie “Ma cos’è questa storia che senza occhiali divento un superfigo? Cos’hanno che non va?”

 

Ginny gli mise una mano sulla spalla “Ma nulla tesoro, davvero, è solo che ogni tanto cambiare fa bene. Ora che ci penso, se proprio vuoi tenere gli occhiali potresti cambiare montatura”

 

“Ginny…” cominciò sconsolato Harry.

 

“Ehm-ehm” James si schiarì la gola richiamando la loro attenzione “Possiamo provare ad uscire di qui o dobbiamo parlare dei magnifici occhi di zio Harry per tutto il giorno?”

 

Diego fece una smorfia “Comincio a capire quando si dice che c’è gente che morirebbe per occhi del genere”

 

“Già” gli rispose James “Ma io preferirei tanto vivere, quindi se non vi è troppo disturbo…”

 

“Ma che peccato, c’è un party e io non sono stata invitata” Quella voce li fece ghiacciare sul posto. Si voltarono tutti molto lentamente verso la soglia della porta dove la figura slanciata e scura di Pansy si appoggiava con un sorrisino che non prometteva niente di buono. Come sempre i suoi tacchi risuonarono nel silenzio mentre camminava all’interno della stanza, col capo accennò a Harry.

 

“Potter, che piacevole incontro. Sono anni che non ci vediamo, l’ultima volta dovrebbe essere stata…”

 

“Quando ti sei comportata da vera stronza e ti sei presa Draco, ecco quando” rispose di ghiaccio lui sostenendo il suo sguardo. Pansy sorrise e si leccò le labbra, sembrò molto fiera di sé e si mosse come una pantera scrutando i volti dei ragazzi.

 

“Parlando di vere stronze, Potter, dove hai lasciato quell’agnellino di tua sorella? La mia bacchetta è così impaziente di conoscerla”

 

Ginny fece un passo avanti incupendosi “Hai smesso di fare del male a Ashley, dovrei passare sui nostri cadaveri prima di arrivare di nuovo a lei!”

 

Pansy sorrise “Tu dici? D’accordo” scoccò le dita e almeno una ventina di Mangiamorte  comparirono sulla soglia, il sorriso della donna si allargò “Prendeteli!”

 

Gli uomini dal lungo mantello furono su di loro in un attimo, tenendoli ben saldi mentre cercavano di liberarsi dimenandosi. Con un movimento della testa di Pansy cominciarono a uscire dalla porta trascinandoseli dietro e percorrendo a passo svelto il corridoio, tutte le loro bacchette confiscate. Harry lanciò un’occhiata a Ginny.

 

“Potevi cercare di essere meno teatrale?”

 

Ginny lo guardò furiosa “Oh, stai zitto Potter!”

 

 

                                                                              *

 

Ron camminava ancora a tentoni lungo il corridoio, gli occhi appena schiusi solo per vedere quanto bastava dove stava andando, bruciavano ancora troppo per tenerli del tutto aperti. Hermione lo teneva cautamente per mano guidandolo come meglio poteva tra quell’intrico di corridoi, ogni tanto si voltava verso di lui rivolgendogli un sorriso che ovviamente non poteva vedere.

 

Ron bofonchiò esasperato “K.o. da qualche granellino di pepe, mi sento ridicolo!”

 

Hermione gli accarezzò la mano con il pollice continuando a guidarlo “Non era qualche granellino, era una manciata bella e buona. E poi chissà che razza di intruglio era, non c’è bisogno di sentirsi ridicoli per questo, l’hai persino ucciso”

 

“Benissimo per me, magra consolazione per i miei occhi. Mi sembra di essere la Prozia Norma” disse seccato sbuffando.

 

Hermione ridacchiò “Guarda il lato positivo Ron, se rimani mezzo ciecato e dovessi mettere gli occhiali non staresti così male. Guarda tuo padre”

 

Ron fece una smorfia “Hermione, non ti sarai presa una cotta per mio padre?”

 

“Non fare lo scemo! Ma come ti saltano in mente cose del genere? Prima geloso di Viktor, adesso di tuo padre?”

 

“Ron! Hermione!”

 

I due si voltarono di scatto, anche Ron preso dall’istinto nonostante distinguesse solo le ombre attorno a lui. In fondo al corridoio Ashley, Draco e i tre ragazzi aumentarono il passo verso di loro, Hermione fece altrettanto con le lacrime agli occhi trascinando Ron dietro di sé che fece del suo meglio per non inciampare.

 

Alex si buttò fra le braccia della madre che subito l’avvolse con le sue braccia accarezzandole i lunghi capelli rossi. Draco buttò un occhio su Ron che se n’era rimasto fermo in disparte e alzò un sopracciglio guardandolo strano.

 

“Weasley?”

 

Ron alzò la testa nella sua direzione con gli occhi ancora semichiusi “Oh, c’è anche Malfoy?”

 

Tutti loro si voltarono verso Hermione che stava ancora accarezzando le guance della figlia chiedendole se le era stato fatto del male mentre Alex faceva di no con la testa assicurandole di stare bene. Quando si accorse che tutti gli occhi erano puntati su di lei si voltò verso Ron come se si fosse dimenticata che era lì anche lui.

 

“Oh, è stato un Mangiamorte, l’ha accecato con del pepe. Non è niente, gli passerà”

 

Ron grugnì “Parli bene tu, non sei tu che devi camminare a tentoni e fatti portare a giro come un bambino piccolo”

 

Hermione roteò gli occhi annoiata “Adesso non lagnarti, sei completamente autosufficiente! Hai ucciso un uomo in quelle condizioni, non mi pare il caso di fare una tragedia per qualche passo!”

 

Alex lo guardò a bocca aperta e si avvicinò a lui “Hai ucciso un uomo a occhi chiusi?!”

 

“Forte!” dissero in coro Seth e Dean guardandolo ammirati.

 

“Papà sei il mio mito!”

 

Ron gonfiò il petto fiero di sé mettendo su un sorriso stupidito sulle labbra. Hermione scosse la testa con un risolino. Uno strano silenzio calò su di loro in cui tutti rimasero quieti per qualche minuto come se stessero ascoltando ogni minimo rumore attorno a loro. Ashley sussurrò quasi.

 

“Non vi sembra che ci sia uno strano silenzio?”

 

“Hanno evacuato la scuola” disse prontamente Ron tendendo le orecchie “McRose ha fatto un ottimo lavoro, non si sente una sola voce che appartenga agli studenti”

 

Draco arricciò il naso “Non so se gioirne, Weasley, non mi è mai piaciuto troppo silenzio. La quiete prima della tempesta dice niente?”

 

Dean lo guardò perplesso “Ma sei sempre così ottimista?”

 

“Se tu fossi stato prigioniero di una pozione per anni lo saresti anche tu, credimi figliolo”

 

Il suono di un paio di tacchi che riecheggiavano nel corridoio li fece balzare sull’attenti e il cuore balzò loro in gola quando Pansy apparve alla fine del corridoio. Sorrise maliziosa e con passo lento e sinuoso camminò verso di loro. Draco lanciò uno sguardo a Ashley con la coda dell’occhio e tutti loro impugnarono le bacchette riuscendo solo a farla ridacchiare ancora di più mentre camminava.

 

Si fermò a pochi metri da loro incrociando le braccia al petto, i suoi occhi si soffermarono su Ashley rivolgendole un sorrisetto beffardo e poi su Draco esattamente davanti a lei.

 

“Ciao Draco”

 

La sua voce era uscita calda e calma, Draco la guardò con disprezzo senza dire niente e gli occhi di Pansy si spostarono sul figlio un passo dietro al padre. Sorrise scotendo la testa.

 

“Proprio sangue del mio sangue, non c’è che dire”

 

Seth ingoiò il vuoto “Avresti dovuto dirmi la verità tanti anni fa”

 

Pansy riportò per un attimo lo sguardo su Draco che continuava a lanciare occhiate preoccupate ad Ashley e si rivolse di nuovo a Seth  “Sarebbe cambiato qualcosa? Mi avresti tradito comunque, e non potevo permettermelo. Se non fosse stato per quella lì…”

 

“Non incolpare Ashley!” ruggì rabbiosamente Draco facendo un passo avanti “Non provarti nemmeno ad addossare le tue colpe su di lei, Pansy, perché giuro che questa è la volta che ti faccio veramente del male!”

 

Pansy non si scompose, lo guardò dritto negli occhi “Hai smesso di intimidirmi molti anni fa, Draco”

 

Una leggera risata da parte di Dean fece calare il silenzio, l’attenzione spostata sul ragazzo. Gli occhi di Pansy lo trafissero aspettando che si spiegasse, lui scosse la testa sarcastico “Ti piace proprio fare queste risposte d’effetto, non è vero? Da chi le hai imparate, da Voldemort?”

 

Pansy sorrise “Potter, mi ero quasi dimenticata di te. Mi mancavano le tue frecciatine da grande eroe, stare con tuo zio tutti questi anni ti ha fatto bene”

 

Lui scrollò le spalle “Non che avessi molta scelta visto che ti sei presa mio padre”

 

Ashley trattenne il respiro guardandolo con gli occhi sgranati “Dean!”

 

“Che c’è?” disse lui guardandola “Sto solo dicendo la verità!”

 

“Che qualche volta dovresti tenere per te!” lo rimbeccò Seth intimandolo a stare zitto, Dean alzò gli occhi al cielo e gli mandò un’occhiataccia.

 

“Senti chi parla…”

 

Tutti si zittirono all’istante quando un incantesimo sfiorò la testa di Dean, sudarono freddo girandosi molto lentamente verso Pansy, ancora con la bacchetta alzata, che li guardò indispettita.

 

“Tutto questo parlare cominciava a stancarmi”

 

Ron incrociò le braccia al petto “Dov’è il trucco, Parkinson?”

 

“Trucco?” lo guardò Hermione cercando di capire a cosa stesse alludendo. Pansy sorrise a Ron ma non si stupì più di tanto della  sua domanda, dopotutto era il Generale degli Auror. Esattamente come aveva fatto con gli altri scoccò le dita e tutti i suoi seguaci comparvero all’inizio e alla fine del corridoio avanzando minacciosi. Ron scosse la testa sospirando.

 

“Mi sembravi troppo tranquilla per essere da sola”

 

Pansy alzò un sopracciglio “Non stupirti troppo, Weasley, ogni Capo ha bisogno del suo esercito e tu dovresti saperlo bene”

 

“L’unica cosa di cui mi stupisco è che una come te sia riuscita a radunare un branco di imbecilli sotto il suo comando, cos’hai fatto per convincerli hai pagato in natura?”

 

Lei non si scompose ma si avvicinò a lui col suo solito sorrisino, arrivò fino al suo orecchio tanto da soffiarci dentro “Se così fosse ti sarebbe piaciuto arruolarti, non è così Weasley?”

 

Hermione fece per avvicinarsi e risponderle a tono ma Ron fece per lei, si abbassò sul viso di Pansy e sussurrò esattamente come aveva fatto lei “Ho già una moglie che mi soddisfa, Parkinson, non ho bisogno di andare a puttane”

 

Stavolta Pansy tese la mascella e Hermione sembrò completamente soddisfatta di se stessa rivolgendole uno sguardo fiero. Pansy fece qualche passo indietro piena di rabbia e con un cenno della sua mano i Mangiamorte si avventarono su di loro intrappolandoli. Pansy li guardò sprezzante e si rivolse ai suoi uomini.

 

“Portateli insieme agli altri”

 

 

                                                                                *

 

Matt sbuffò sonoramente guardandosi intorno, essere circondato da mantelli neri con la faccia coperta da una maschera bianca lo irritava parecchio. Con lo sguardo vagò sui familiari, Sarah stava tra sua madre e suo padre e chiacchieravano a bassa voce seduti a terra con le mani legate dietro la schiena. Diego, C.j. e James stavano qualche metro più in giù e nessuno di loro osava aprire bocca esattamente come lui e Micheal che stava seduto al suo fianco.

 

Improvvisamente la porta della Sala Grande si spalancò e una ventina di Mangiamorte più i ragazzi entrarono seguiti da Pansy. Harry alzò la testa verso Ron non riuscendo però ad incrociare il suo sguardo tanto aveva ancora gli occhi chiusi.

 

In tutto nella Sala si contavano una trentina di Mangiamorte, i ragazzi e Pansy. Pansy fece cenno ai suoi uomini di lasciarli andare e di liberare anche gli altri che si alzarono subito massaggiandosi i polsi. Micheal e James corsero dalla madre che li accolse subito tra le sue braccia.

 

“Adesso basta, mi sono stancata di giocare!” gli occhi di Pansy erano fermi e determinati “Attaccateli!”

 

Nel giro di due secondi la stanza si riempì di incantesimi, fatture, maledizioni che rimbalzavano ovunque sulle pareti. Ron, nonostante fosse ancora mezzo cieco, lanciò un Sectumsempra tanto potente da far fuori cinque Mangiamorte in una volta sola. Tutti gli altri continuarono a lottare strenuamente per diversi minuti, i più piccoli cercavano di aiutare come potevano sempre coperti dai grandi.

 

Harry sferrò un calcio ad un Mangiamorte finendolo con la maledizione che uccide e si voltò verso gli altri che ancora combattevano. Erano rimasti una decina di Mangiamorte e tutti loro continuarono a lottare fino a che anche l’ultimo nemico fu a terra.

 

Draco alzò un sopracciglio verso Pansy “Non hai un buon esercito, mi sbaglio?”

 

La donna sorrise “Mi sottovaluti tesoro, credi davvero che non sapessi che i miei uomini fossero tutti buoni a nulla? L’unico vero ostacolo per voi, qui, sono io”

 

Harry parlò a corto di fiato “E così…ci hai fatto solo stancare”

 

“Non ti facevo così intelligente, Potter”

 

Pansy avanzò di qualche passo e istintivamente i più grandi pararono i ragazzi con i loro corpi facendo loro cenno di indietreggiare. Con una lentezza disarmante estrasse la bacchetta e la puntò contro Ginny, che fece appena in tempo a vedere il suo sorriso ampliarsi prima di essere sbattuta violentemente contro al muro.

 

“Ginny!” Harry fece per correre da lei ma si sentì bloccato da una forza sconosciuta, voltandosi si trovò davanti Pansy che ghignando sfacciatamente teneva la bacchetta alzata contro di lui. Ron la fissò a bocca aperta, adesso che distingueva meglio le ombre.

 

“Ma come diavolo…”

 

Draco le scagliò uno schiantesimo che tornò indietro e lo travolse in pieno, Pansy lo guardò vittoriosa “Non provarci nemmeno, non funziona”

 

Hermione la studiò un attimo, non riusciva davvero a capire come potesse controllare più di un incantesimo contemporaneamente, in tutta la sua vita non aveva mai visto niente del genere. Pansy sentì lo sguardo della donna su di sé e scosse la testa divertita.

 

“Non mi sorprende che tu non riesca a capire, Granger, non troverai la soluzione tra le pagine di un libro stavolta. Mi sono allenata per anni per riuscire a raggiungere questo livello e da quanto sappia sono l’unica che ci sia mai riuscita, ma d’altronde ero o non ero la più brillante studentessa in Incantesimi e Pozioni a scuola?”

 

Hermione si morse un labbro sentendosi colpita su un nervo scoperto “Non è possibile, non puoi essere riuscita in tutto questo da sola”

 

“Infatti” riprese Pansy “Mi scontravo ogni giorno con almeno una decina dei miei uomini. Sarò modesta e dirò la verità, i primi tempi ho riportato ferite anche piuttosto gravi ma con il tempo… sono diventata perfetta”

 

Ashley prese la rincorsa cercando di avvicinarsi il più possibile ma con un gesto fulmineo Pansy le puntò contro la bacchetta e la sbatté a terra così violentemente che percorse con la schiena metà della Sala Grande prima di fermarsi, con un altro gesto bloccò tutti gli altri.

 

“Non provate a muovere un muscolo!”

 

Dean si avvicinò alla madre aiutandola a rialzarsi e guardò Pansy con i suoi occhi di ghiaccio “Non toccare mia madre mai più!”

 

Pansy ricambiò lo sguardo “Temo di non poterti accontentare perché vedi… ho intenzione di ucciderla”

 

Hermione e Ron provarono a lanciarle degli incantesimi mentre era distratta ma lei li respinse ugualmente senza nessun problema. Harry la attaccò di nuovo e Pansy non facendosi cogliere impreparata lo schiantò contro al muro, vedendosi costretta e riservare lo stesso trattamento a Draco che era partito alla carica qualche secondo dopo.

 

“Non vi affaticate, non riuscirete a colpirmi”

 

Ashley si rialzò puntando la bacchetta contro di lei. Pansy sorrise ma non si curò di lei, portò invece la sua attenzione sugli altri e curvando le labbra in una smorfia divertita scagliò un incantesimo contro Ginny che si trovò con le spalle al muro, i piedi e le mani bloccati da una forza invisibile. Pansy la guardò compiaciuta.

 

“Non temere Weasley, ti manderò anche i tuoi amici a farti compagnia”

 

Ginny la guardò sprezzante “Spero che tu bruci all’inferno perché è la fine che ti meriti”

 

Pansy si avvicinò a lei lasciando la sua postazione centrale, appena fu più vicina le tirò un ceffone facendo voltare la testa a Ginny con un gemito. Harry approfittò del fatto che Pansy desse loro le spalle per provare a colpirla ma lei fu più veloce e lo spedì al muro opposto proprio come aveva fatto con Ginny.

 

Harry fece una smorfia “Ti facevo più stupida, Parkinson”

 

Lei sorrise “L’ho notato”

 

Con un solo movimento della bacchetta stavolta mandò contro al muro anche Ron, Draco e Hermione che si fecero scappare un urlo presi alla sprovvista, le loro bacchette volarono nelle mani di Pansy che li guardò fiera.

 

“Queste non vi serviranno”

 

Draco la fissò rabbiosamente “Davvero non riesco a capire come tu possa essere diventata così spregevole, quando hai ricevuto il marchio avresti voluto morire piuttosto che diventare una Mangiamorte, lo guardavi con disgusto! Come hai potuto diventare così?”

 

Pansy alzò un sopracciglio “Le persone cambiano Draco e tu dovresti saperlo. Come dovresti sapere che le donne farebbero qualunque cosa per amore”

 

Draco scosse la testa “Se mi amavi veramente avresti dovuto lasciarmi libero e non tenermi in gabbia come un topo. Ma che razza di persona sei?”

 

Lei lo guardò disinteressata e fece una smorfia “Mi sono stancata di questi moralismi, se permetti devo ancora finire il mio lavoro”

 

Tutti sgranarono gli occhi e cominciarono a urlare dimenandosi quando Pansy puntò gli occhi su Ashley. Si assicurò di non avere più fastidi togliendo le bacchette anche ai ragazzi e puntò la propria contro di lei. Sorrise.

 

“Una bella giornata per smettere di vivere, non credi?”

 

Ashley avanzò cautamente tenendo la bacchetta puntata contro di lei “Perché non mi lasci in pace e te ne torni da dove sei venuta? Hai dovuto distruggere tutta la mia vita e non sei ancora contenta!”

 

Pansy la disarmò con un semplice Expelliarmus e Ashley si ritrovò a dover arretrare spaventata, il cuore le batteva forte nel petto e nelle orecchie. Non poteva finire così, non voleva. Sentì il principio delle lacrime nei suoi occhi e la rabbia impossessarsi lentamente di lei. Non voleva andarsene, aveva ancora tante cose da fare, doveva ancora prendersi cura dei suoi figli. Doveva dimostrare al mondo di poter essere una brava madre.

 

Pansy alzò la bacchetta su di lei “Dì pure addio ai tuoi amici” Ashley sentì un vuoto nello stomaco, guardò la punta della bacchetta puntata contro di lei e d’istinto chiuse forte le palpebre aspettando la sua fine.

 

“Avada Kedavra!”

 

Ashley riaprì piano gli occhi, ancora terrorizzata, fissò il corpo di Pansy che con gli occhi spalancati piombò a terra con un tonfo, rivelando Seth che se ne stava immobile con la bacchetta ancora a mezz’aria e il viso completamente ricoperto di lacrime. Ashley spalancò gli occhi dalla sorpresa.

 

Tutti gli altri nonostante fossero stati liberati dall’incantesimo rimasero in silenzio non osando proferire parola. Seth lasciò andare la bacchetta a terra abbassando la testa, il suo corpo scosso dai singhiozzi. Ashley si avvicinò velocemente a lui e lo abbracciò forte tenendogli la testa contro la sua maglia, lo sentì parlare tra i singhiozzi.

 

“L’ho uccisa… ho ucciso mia madre… l’ho uccisa…” continuava a ripetere disperato piangendo contro il corpo di Ashley. Lei gli accarezzò i capelli stringendolo forte a sé.

 

“Shhh, va tutto bene. E’ tutto passato adesso, va tutto bene”

 

Dean si avvicinò a suo padre che lo guardò per un po’ e lo abbracciò. Dean sentì la gola stringersi ascoltando il pianto del fratello e scosse la testa come a voler dimenticare quello a cui era stato costretto ad assistere. Draco sussurrò piano.

 

“E’ tutto a posto, ho mantenuto la promessa e sono ancora qua. Adesso andiamo a casa, va bene?”

 

Dean annuì debolmente. La porta della Sala Grande si spalancò di colpo e tutti loro misero in fretta le mani alla bacchetta, Ron fece loro cenno di abbassarle quando riconobbe i suoi uomini e Walker camminare verso di loro a passo urgente.

 

“Generale! Abbiamo cercato di entrare qua dentro ma era come sigillato, abbiamo persino provato a sfondare la porta ma è stato tutto inutile. Ma che le è successo?”

 

Ron lo guardò con gli occhi ancora semichiusi “Oh, niente. Abbiamo vinto Walker, ritira gli uomini. Se è rimasto qualche Mangiamorte vivo speditelo ad Azkaban il prima possibile e informate il Ministero di tutto questo”

 

L’uomo annuì e tornò sui suoi passi facendo cenno agli uomini di uscire. Harry e Ginny si stavano occupando dei loro figli ripulendoli da piccoli graffi mentre Hermione si stava preoccupando di James, Alex, Micheal e C.j e Diego. Il pianto di Seth riempiva ancora la stanza e Ron sospirò afflitto.

 

Hermione si avvicinò a lui basita “Ron, ma che fai? Piangi?”

 

Ron scosse la testa nonostante due grossi lacrimosi scendessero dai suoi occhi “No, è che ho aperto gli occhi di scatto ma bruciano ancora da morire, miseriaccia!”

 

 

**

 

 

Mmmmh, forse finire un capitolo del genere con una battuta alla Ron non era propriamente il caso ma quando si casca nel drammatico mi dispiaccio troppo… non sono poi così crudele come sembro…

Avete visto, un morto ci è scappato e lo sapevo che non vi sarebbe dispiaciuto affatto ^^ se lo meritava quella pu…lzella! XD

Adesso altri due capitoli –diciamo uno perché la fine sarà un epiloghetto piccolo- e poi abbiamo chiuso veramente! Ah, che bello, non vedo l’ora di iniziare il sequel e farmi tante risate davanti alle vostre recensioni!!!

 

Stavolta vi beccate i thankisini piccoli XD:

Cecia Granger, ginny89Potter, gioconda, PazzaWendy, Nana92, greweasley90, Nefele, ita chan, Edvige86, flyingstar16, lasagne80, saty, fiamma90, Mey, funnynurse, Seiryu, robby

 

Un kiss, Funkia ^^

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 19
*** Ahead ***


Era appena mattina eppure stava già sudando, per dire la verità si stava impegnando

                  GOING AHEAD‘N’COMING BACK

 

 

                                     19. AHEAD

 

Feel the rain on your skin
No one else can feel it for you
Only you can let it in you
No one else, no one else
Can speak the words on your lips
drench yourself in words unspoken
Live your life with arms wide open
Today is where your book begins
The rest is still unwritten ,yeah

 

                                                                      Unwritten- Natasha Bedingfield

 

Era appena mattina eppure stava già sudando, per dire la verità si stava impegnando con tutta l’anima. Si passò una mano sulla fronte stanca ma decisa a non lasciar perdere tutto e buttarsi sul divano leggendo una delle sue solite riviste. Sobbalzò appena quando sentì un braccio circondarle la vita e il mento appuntito del suo uomo appoggiarsi sulla sua spalla con fare rassicurante come a ricordarle che lui era lì e non sarebbe andato da nessuna parte.

 

Che stai facendo?” chiese sbirciando da sopra la sua spalla con un sorrisino.

 

Lei si soffiò via una ciocca di capelli dal viso e si voltò appena tanto da riuscire a scorgere il suo viso e sorridere con la faccia tutta sporca “Tentavo di fare delle frittelle ma non mi sembrano molto ben riuscite”

 

Draco rise brevemente guardando il contenuto della padella, dove una massa informe di pasta gialla galleggiava nell’olio di cottura. Scosse la testa e le baciò i capelli prima di andarsi a sedere al tavolo accomodandosi. “Vedrai che prima o poi ci riuscirai, non si diventa cuochi da un giorno a un altro”

 

“Ma sono mesi che ci provo!” disse lei frustrata, afferrò una busta di carta sul ripiano della cucina e rivolse un sorrisone al biondo “Comunque ammetti che sono una tipa previdente, le ho comprate al bar stamattina”

 

Draco, se possibile, rise ancora più forte seguito a ruota da Ashley che sistemò il pacchetto sul tavolo e andò a sedersi sulle sue gambe stampandogli tanti dolci baci sulle labbra. Lui la catturò con le sue labbra non lasciando che rompesse il contatto e mugolò un po’ stringendola per i fianchi.

 

“Mi piace questa colazione”

 

Ashley gli tirò un buffetto sulla spalla ridacchiando e si alzò per servire meglio la colazione, giusto in tempo Dean e Seth scesero giù dalle scale sedendosi ancora molto assonnati al tavolo. Dean guardò le frittelle con gli occhi ancora semichiusi e ne infilò una in bocca senza troppi complimenti. Seth lo imitò poco dopo anche se sembrava più sveglio del fratello.

 

Ashley e Draco si sorrisero tornando a guardare i ragazzi, lei accarezzò la testa di entrambi “Buongiorno. Dormito bene?”

 

Seth annuì e Dean sbadigliò “Diciamo di sì”

 

Ashley aggrottò la fronte guardando il figlio “Non hai dormito? Mi sembri più stanco del solito”

 

“No, è che…” disse Dean lanciando un’occhiata di sottecchi a Seth che sospirò quasi silenziosamente e si voltò verso di lei a mo’ di scusa con una faccia mortificata.

 

“E’ colpa mia, ho ancora quegli incubi e mi agito nel sonno… svegliando anche Dean. Non lo faccio apposta, anzi, farei qualunque cosa pur di non dover vedere quelle immagini ancora ed ancora”

 

Ashley lo fissò un attimo e lo abbracciò stretto “Oh tesoro” gli accarezzò piano la testa tirandosi un attimo indietro “Certo che non è colpa tua, quello che hai fatto mesi fa… è stato davvero coraggioso ma sei comunque un ragazzo e quello che hai fatto turberebbe anche un adulto. Oggi chiediamo a zia Ginny se possiamo fare qualcosa per questi incubi, va bene?”

 

Seth storse il naso “Non voglio prendere medicine”

 

Draco lo guardò ragionevole “Sempre meglio di dover rivedere quella scena, no?” Seth abbassò la testa e Draco gli sorrise “Come immaginavo. Resistete solo un’altra settimana, la tua camera è quasi pronta e Dean tornerà ad avere la stanza tutta per sé”

 

Dean mandò un sorrisetto al fratello “Devo ammetterlo, stare da solo non sarà divertente quanto adesso…”

 

Seth ricambiò il sorriso rendendolo ancora più malizioso “Ma se non vedi l’ora di portarci la tua ragazza nella tua camera!”

 

Dean spalancò la bocca ma prima che potesse dire qualcosa Ashley gli fu addosso con gli occhi sgranati, la sua colazione completamente dimenticata nel piatto. “La tua ragazza?! Da quando hai una ragazza? E che vuol dire che la vuoi portare in camera tua? Sono passati solo cinque mesi da quando sei…”

 

“Mamma, per favore!” disse supplichevole, fulminò Seth con lo sguardo “Che razza di fratello spione! Che diavolo te le dico a fare le cose se poi le racconti a mamma e papà!”

 

Seth ridacchiò e Draco lo guardò di sfuggita versandosi del latte nella tazza “Allora ce l’hai veramente questa ragazza”

 

Dean arrossì “Beh…”

 

E com’è, carina?”

 

“Sì” rispose incerto lui “Sì, è carina. Si chiama Jen, era una Tassorosso e frequentavamo insieme Erbologia

 

Ashley lo guardò sconvolta “E perché io non ne sapevo niente?” si voltò di scatto verso Seth che sorseggiava tranquillamente il suo latte “Non è che hai la ragazza anche tu, vero?”

 

Seth aprì la bocca per parlare ma Dean lo precedette scoccandogli uno sguardo e un sorriso di vendetta “No, lui è troppo occupato a portarsele in camera le ragazze per averne solo una con cui uscire”

 

Seth!”

 

Oi, questo doveva rimanere tra te e me!” disse furioso puntando un dito contro Dean che fece una linguaccia irritante.

 

“Chi la fa l’aspetti

 

Draco, che era l’unico a non essersi minimamente scomposto, continuò a imburrare la sua fetta di pane e si schiarì la voce perché gli fosse prestata attenzione “Allora con Alex avete chiuso davvero”

 

I due ragazzi annuirono presi un po’ alla sprovvista, Dean morsicò una frittella “Siamo rimasti amici”

 

“Bene” disse lui seriamente “Perché mi tocca già avere Potter come cognato, volevo veramente risparmiarmi di imparentarmi anche con Weasley

 

“Draco!” lo riprese Ashley ammonendolo, i tre ridacchiarono tra loro evitando il suo sguardo e lei sospirò frustrata riponendo il succo di frutta nel frigo “Siete impossibili da reggere in tre! Io mi ritiro, sfodero bandiera bianca… sangue Malfoy non mente…”

 

Draco la guardò mentre si dirigeva verso il salotto “Eddai, stavo scherzando” cominciò ad agitarsi vedendo che non si fermava “Mi sto abituando a tuo fratello, davvero!”

 

Ashley alzò un sopracciglio scetticamente “Ma se stamattina appena sveglio hai detto che la maggior ragione che hai per sposarmi e di togliermi il mio stupido cognome?”

 

Stavolta Draco sembrò in serie difficoltà e si schiarì la voce più volte guardandola ansioso “Non… non puoi prendermi alla lettera dopo una nottata di buon sesso… lo sai che inibisce i sensi… è inevitabile che dica cose cretine dopo una notte come ieri… non lo penso davvero…”

 

“L’unica cosa che ti si è inibita è il cervello” disse lei con un sorrisetto poco convinto. Il campanello suonò e Ashley si affrettò ad aprire e sorrise apertamente quando si trovò davanti il fratello, inarcò un sopracciglio beffarda e si voltò verso Draco alzando la voce “Oh Harry, stavamo proprio parlando di te!”

 

Draco quasi si affogò nel suo latte mentre guardava Harry entrare con un espressione confusa in volto che subito trasformò quando incrociò il suo sguardo “Se ne parlava con te sono sicuro che non fossero complimenti”

 

“Sarebbe una novità per te?”

 

Harry storse il naso “No… in effetti no”

 

Ashley intervenne prima che scoppiasse un botta e risposta tra i due come erano soliti fare e alzando gli occhi al cielo richiamò l’attenzione di Harry “Come mai sei qui, comunque? Ti aspettavo oggi pomeriggio”

 

“Lo so” disse lui sorridendo “Mi hanno spostato il turno e lavoro oggi pomeriggio, così ho pensato di passare stamani. Dovevo darvi questo”

 

Le porse una busta bianca che Ashley guardò curiosamente. I tre seduti al tavolo la guardarono leggere il biglietto e un sorriso sorgere sulle sue labbra tra il divertito e il gioioso. Ashley alzò lo sguardo su di loro e il suo sorriso si ampliò “Chi vuole andare al matrimonio di Ron e Hermione Weasley?”

 

 

                                                                                 *

 

Matt e May se ne stavano sulle scalette del retro a sbaciucchiarsi da almeno mezz’ora. Da quando l’estate era iniziata, il che contava pochi giorni, non avevano fatto altro creandosi un vero e proprio mondo tutto per loro.

 

Che schifo, prendetevi una camera”

 

Matt si staccò dalle labbra della sua ragazza, che adesso ridacchiava, solo per lanciare un’occhiataccia al suo migliore amico che li guardava a pochi passi da loro con un sorrisino. Matt scosse la testa fintamente annoiato.

 

Che ci fai qui?”

 

Micheal alzò un sopracciglio “Per darti fastidio, che domande. O magari avevamo deciso di giocare a Quidditch oggi”

 

Matt balzò in piedi sbattendosi una mano sulla fronte “Oddio! L’avevo dimenticato” si voltò verso May che sedeva ancora sulle scale “Ti dispiace?”

 

May scosse la testa divertita “No, siamo stati sempre insieme in questi giorni, senza di te per qualche ora posso resistere”

 

“Grazie”

 

Micheal scosse la testa “Se avessi saputo che te n’eri dimenticato me ne sarei rimasto a casa con la mia ragazza visto che io al contrario di te ho dovuto fare salti mortali per convincerla a farmi venire”

 

May rise mettendosi una mano davanti alla bocca “Pensavo che fosse più accondiscendente”

 

Micheal fece per ribattere ma sentì qualcosa urtargli la spalla con un colpo e due secondi dopo vide Sarah salire in fretta le scalette senza rivolgere uno sguardo a nessuno di loro. Matt e May si scambiarono un’occhiata e Micheal la richiamò indietro velocemente.

 

“Sarah?”

 

Lei, che aveva già la mano sulla maniglia, si voltò verso di lui con un’espressione triste ma rassegnata sul volto, gli occhi verdi quasi velati e i capelli le ricadevano scomposti sulle spalle. Micheal le fece un mezzo sorriso.

 

“Ne riparliamo tra qualche anno”

 

Sarah sembrò sorpresa e sorrise appena annuendo “Promesso?”

 

“Promesso” disse facendo appena cenno di sì col capo “Intanto… divertiti Sarah

 

Lei sorrise un’ultima volta e entrò in casa sotto lo sguardo sorridente di Micheal. Matt lo guardò strano e quando il rosso si accorse di essere osservato arrossì e si voltò per incrociare lo sguardo, Matt alzò un sopracciglio.

 

“Di cosa dovete parlare tra qualche anno?” chiese sospettoso.

 

Micheal sorrise sfacciato “Di come liberarsi dei fratelli impiccioni!”

 

Matt lo guardò imbronciato ma May e Micheal risero di gusto. Matt gli puntò un dito contro “Adesso nascondi anche le cose al tuo migliore amico, ma non ti vergogni?”

 

“Abbassa quel dito, ipocrita che non sei altro!” disse ridendo “Piuttosto prendi la tua scopa, ti aspetto qua”

 

Matt lo guardò ancora ma senza replicare oltre salì su per le scalette di tutta fretta e entrò in casa. Micheal sorrise ma smise quando incrociò lo sguardo di May che lo guardava con un sorrisetto che non gli piacque per niente, aggrottò la fronte.

 

Cosa?”

 

May sorrise vagamente “Niente. Pensavo solo che Sarah sembrava abbastanza seccata che tu avessi una ragazza”

 

Micheal arrossì e guardò altrove “Dici?”

 

“Dico. E dico anche che credo proprio di aver capito di cosa tratterà la vostra conversazione” Micheal la guardò basito e fece per aprire bocca quando May gli sorrise dolcemente alzando le spalle “Chiamalo intuito femminile”

 

Micheal si guardò intorno facendo ben attenzione che non ci fosse nessuno nei paraggi e abbassò la voce chinandosi appena su di lei “Non è come pensi”

 

Sorrise di nuovo “Oh no, sono sicura di no”

 

“No davvero, sicuramente ti sbagli! I…insomma chissà che idee ti sei andata a fare… nah, ti sbagli, ecco”

 

May ridacchiò tra sé e annuì “Va bene, mi sbaglio”

 

Micheal sembrò rilassarsi notevolmente e Matt uscì dalla porta con la scopa sottobraccio tutto trafelato, con un gesto del capo cercò di mandare indietro i capelli scomposti che gli ricadevano sulla fronte e si avvicinò a loro di fretta.

 

“Eccomi!” disse affannato “Andiamo?”

 

Micheal annuì guardando verso May “Allora, ci vediamo al matrimonio…”

 

Lei gli fece l’occhiolino e annuì “Sì, a presto Micheal”

 

Li guardò incamminarsi dalla parte opposta della casa fianco a fianco. Sorrise e fu veramente felice di vedere che alla fine tutto si era risolto per il meglio. Fu felice di vedere che il suo ragazzo e il cugino si erano riappacificati e tutto andava bene tra loro, come ai vecchi tempi.

 

“Ehi, non è che ci stavi provando con la mia ragazza?”

 

Ma non dire cretinate! Certo che no!”

 

“Ho visto che occhiata vi siete scambiati!”

 

“Allora oltre che cretino devi essere estremamente cieco!”

 

“Guarda che ho intenzione di sposarla!”

 

“Tanto piacere, ti farò da testimone!”

 

O quasi.

 

                                                                                *

 

Una risatina. “…adesso basta, Ron, dai!”

 

Ron non sembrò darle ascolto e continuò imperterrito a baciare il collo della moglie che cercava di cucinare qualcosa di decente nonostante le mani di Ron le impedissero libertà di movimento. Hermione ridacchiò di nuovo quando le labbra del marito la solleticarono sotto l’orecchio e alzò gli occhi al cielo rassegnata.

 

Ma ci pensi che tra meno di un mese ci sposiamo?” disse per un attimo lui prima di baciarla di nuovo.

 

Lei annuì concentrandosi sulla cipolla che stava affettando “Tesoro, siamo già sposati”

 

“Sì, lo so. Ma stavolta sarà ufficialissimo, con tutti i parenti e amici. Pensa alla faccia di mia madre quando ti vedrà arrivare col vestito bianco! E poi avremo un ricevimento, e la torta da tagliare, le foto da scattare, tutti i nostri figli presenti…”

 

Hermione rise della sua eccitazione, sembrava un bambino che spiegava le attrazioni di un parco giochi. “Dimentichi la prima notte di nozze…”

 

Tutto ad un tratto la voce di Ron si fece profonda e maliziosa “Come potrei”

 

“Mamma! Mamma è un disastro! Una catastrofe!”

 

Ron e Hermione si voltarono perplessi verso la figlia che stava entrando in cucina in tutta fretta con un’aria disperata e un lungo vestito madreperla per metà sganciato, Alex lo teneva su con le mani per non farlo scivolare via dal suo corpo. Hermione la guardò dolcemente.

 

Che succede, tesoro?”

 

Alex sbraitò con una mano indicando la zip del vestito “Guarda cosa succede! Guarda! Non si chiude più! E lo sai cosa vuol dire questo: sono ingrassata! Mamma, non posso essere ingrassata proprio adesso, devo riuscire ad infilarmi questo vestito! Devo fare la tua damigella!”

 

Hermione alzò un attimo gli occhi al cielo e si liberò dall’abbraccio di Ron avvicinandosi ad Alex. Bastò qualche minuto e Hermione riuscì a tirare su la zip senza problemi sotto lo sguardo incredulo di Alex che continuava a guardarsi nel suo bel vestito, quando alzò gli occhi sulla madre ricevette un sorriso divertito.

 

“La stoffa si era incastrata nella zip del vestito”

 

Alex la guardò a bocca aperta “Vuoi dire che non sono ingrassata?”

 

Hermione fece di no con la testa e Ron le scoccò un occhiolino “Stai attenta ai ragazzi al matrimonio, rischi di fare una strage”

 

Alex uscì dalla stanza e sembrò camminare un metro da terra tanto si sentiva orgogliosa del suo vestito. Hermione e Ron si guardarono un attimo scotendo la testa e scoppiarono a ridere, Ron l’attirò di nuovo a sé per una mano e si chinò su di lei per baciarla.

 

“Fate un saluto!”

 

Un’altra volta i due coniugi furono costretti a voltarsi, stavolta verso Simon che con un sorrisetto furbo e esaltato reggeva una telecamera verso di loro con la lucina rossa lampeggiante, segno che stava riprendendo. Ron lo guardò con un sopracciglio inarcato.

 

Che cos’è quella roba?”

 

Simon ampliò il suo sorriso “E’ una telecamera, papo! Ti riprendo così dopo ti puoi vedere in tv!”

 

Hermione sgranò gli occhi “E dove l’hai presa? Non puoi averla comprata da solo, costa troppo!”

 

“Infatti” disse lui scrollando le spalle sempre intento a riprendere “L’ho trovata nei rifiuti dietro al negozio di elettronica, sai quello vicino a Diagon Alley, così l’ho presa e l’ho rimessa a posto. Dite qualcosa!”

 

Ron guardò per un attimo Hermione non sapendo cosa dire, aggrottò la fronte e disse incerto “Ciao?”

 

Hermione rise e gli baciò una guancia “Sei stato bravissimo, amore”

 

“Sì?” chiese ancora lui abbastanza confuso.

 

In un secondo la stanza si riempì di urletti, Thea era entrata come una furia e si era piazzata davanti alla telecamera di Simon saltellando qua e là mentre il fratello cercava di spingerla via scocciato. “Dai Simon, riprendi me, riprendi me! Per favore, dai! Ti canto una canzone!”

 

Simon sbuffò seccato spegnendo la telecamera e alzandola dove Thea non poteva arrivare “E smettila di rompere! Ti ho già ripreso ieri e sei pure estremamente noiosa! Devi smetterla di darmi fastidio altrimenti te lo scordi che ti riprendo anche solo una volta, hai capito?”

 

Thea gli fece la linguaccia per tutta risposta “Sei cattivo! Non sei più il mio fratello preferito!”

 

E chissenefrega, tanto ne hai altri quattro a cui rompere le pa…”

 

“Simon!” lo riprese subito Hermione con lo sguardo severo “Lo sai che non voglio che usi certe parole, e rispondi bene a tua sorella”

 

Simon fece una smorfia irritata verso Thea “Scusa, sorellina

 

Ron improvvisamente impallidì guardando i suoi figli più piccoli “Simon, Thea, non vi avevo detto di badare a Ben?”

 

I due bambinetti si scambiarono uno sguardo colpevole presi dal panico ma per fortuna Diego venne in loro soccorso entrando nella stanza con il più piccolo degli Weasley in braccio che succhiava avidamente il ciuccio azzurro come i suoi occhi. Il ragazzo sorrise vedendo i due genitori sospirare in sollievo.

 

“Grazie Diego, non sapremmo più come fare senza di te”

 

Diego scosse la testa “Mi fa piacere e poi non ho niente da fare visto che Micheal non è ancora rientrato e James non si vede da nessuna parte”

 

Ron gli rivolse un sorriso d’intesa “E scommetto che anche C.j. non si vede da nessuna parte, mh?”

 

Diego rise di gusto “Lo sa, lei ha proprio un buonissimo intuito, signor Weasley

 

“Beh, se sangue non mente…” disse lui lanciando un’occhiata sfacciata a Hermione che arrossì di botto e prontamente gli tirò una gomitata nelle costole fulminandolo con lo sguardo.

 

“Ron! Ci sono i bambini!”

 

Ron le sorrise di nuovo sfacciatamente e all’improvviso la prese in braccio strappandole un urletto, le baciò il collo e le labbra un paio di volte e senza staccare gli occhi dai suoi si rivolse alla sua bambina. “Thea, che cosa fanno la mamma e il papà quando si chiudono in camera da soli?”

 

La bambina non li guardò nemmeno, presa com’era a giocare con il fratellino “Giocano a scacchi”

 

E perché chiudono la porta a chiave?”

 

“Perché altrimenti papo non riesce a concentrarsi mentre gioca e non vuole essere disturbato da nessuno”

 

Hermione alzò un sopracciglio guardando Ron che se la rideva sotto i baffi stampandole un altro bacio sul collo, lo spinse un attimo indietro “E questo quando glielo hai raccontato?”

 

Quando sono venuti a chiedermi perché ci chiudessimo in camera da soli. Cosa pretendevi che gli dicessi, la verità? Ne abbiamo già uno sveglio in famiglia, finché posso preservare l’innocenza dei miei figli lo farò a costo di inventare delle bugie assurde” disse orgoglioso di sé guardando verso i suoi figli più piccoli come se li stesse proteggendo da un pericolo mortale. Hermione rise nella sua spalla e lo abbracciò forte quando le fece toccare di nuovo terra.

 

“Appena entreranno a Hogwarts tutti i tuoi sforzi saranno stati vani, lo sai?”

 

Lui la guardò determinato “Beh almeno per undici anni sono rimasti puri e innocenti!”

 

Diego alzò un sopracciglio passandogli Ben che cominciava a ricercare l’attenzione dei genitori smanettando per essere preso in collo “Non ne sia troppo sicuro, i bambini con dei fratelli maggiori vengono sempre più svegli degli altri…”

 

Ron impallidì talmente tanto da sembrare un cadavere e si voltò allarmato verso la moglie “Più svegli di James? Non può essere vero!”

 

Hermione sembrò agitarsi anche lei ma mantenne la calma almeno davanti a Ron “Ma no… è un modo di dire… non- non possono venir su peggio di James. E’ praticamente impossibile! Verrebbero su dei depravati!”

 

Diego ridacchiò “James sarebbe molto contento di sentire che opinione avete di lui”

 

Ron lo ignorò prestando tutta la sua attenzione a Ben che giocherellava coi bottoni della sua camicia “Ascoltami bene tu, piccoletto” Ben alzò i suoi grandi occhioni blu su di lui “Non dare assolutamente retta a tutto quello che ti dicono i tuoi fratelli! Non voglio sentire parlare di ragazze fino a che non avrai almeno quattordici anni e gli incontri ravvicinati dovranno essere casti, mi hai capito?”

 

Ben lo guardò un po’ confuso “Shì?” disse ancora col ciuccio in bocca senza sapere a cosa stava rispondendo.

 

Ron lo guardò fiero “Lo sapevo che potevo fidarmi di te. E Thea, non seguire le orme di tua sorella, più tardi avrai un ragazzo meglio sarà”

 

La bambina lo guardò divertita “Ma papino, io ce l’ho già il fidanzato”

 

Hermione ridacchiò tra sé abbassando la testa mentre Ron spalancava gli occhi a dismisura, sembrava sull’orlo di una crisi isterica “Cosa vuol dire che hai già il fidanzato?! E chi è?”

 

Thea giocò un po’ coi suoi riccioli rossi e lo guardò con un sorrisone “Tommy Peckler! Quel bambino con i capelli castani che viene sempre ai giardini!”

 

Ron la guardò stralunato “Non ti sei fatta baciare, vero?”

 

La bambina rise scotendo la testa “Quanto sei sciocchino, papino! No, ancora sono piccola”

 

Ron tirò un sospiro di sollievo e Hermione accorse immediatamente per massaggiargli le tempie, e baciargli la fronte per farlo rilassare. Lui riaprì gli occhi lentamente e la guardò con uno sguardo serio e rassegnato, come era solito fare quando era ancora un ragazzino e non riusciva in qualcosa. “Ma come diavolo ci è venuto in mente di farci una famiglia? Me lo dici come? E io che mi ero illuso di saper fare il padre! Ma guarda che razza di figlioli ho tirato su!”

 

“Tesoro, sei un papà meraviglioso e solo perché tu eri un tardone nei confronti dell’altro sesso non significa che i tuoi figli debbano fare altrettanto. Insomma, i tempi sono cambiati e non puoi pretendere che facciano esattamente come noi”

 

Ron sospirò scotendo la testa “Cosa darei per tornare giovane adesso…”

 

Hermione gli sorrise e gli accarezzò una guancia “Guarda che così ci fai sembrare due mummie”

 

“Le mummie non hanno bisogno di risposarsi”

 

I due si voltarono verso Micheal con un sorriso, che era appena entrato con una scopa in mano e frugava nel frigo alla ricerca di qualcosa di abbastanza fresco da bere. Alla fine optò per una lattina di aranciata e ne lanciò un’altra al cugino al suo fianco. Hermione li guardò premurosa.

 

“Andate a giocare a Quidditch?”

 

Se vostro figlio si degnasse di presentarsi potremmo anche cominciare” disse sarcastico Micheal bevendo un sorso dalla sua lattina.

 

Gli occhi di Ron si illuminarono “Ehi, lo sostituisco io finché non arriva, che ne dite? Sarò anche una mummia, ma me la cavo ancora bene”

 

Matt lo guardò entusiasta “Bene, tu stai con me! Sono una schiappa a parare, papà mi ha solo insegnato a volare come si deve…”

 

In un baleno Ron, Matt, Micheal e Diego uscirono di casa correndo come pazzi. Hermione scoppiò a ridere guardando il figlioletto che si era ritrovata tra le braccia senza neanche capire come e scosse la testa divertita. Thea e Simon continuavano a giocare con la nuova videocamera e litigando occasionalmente.

 

Alex rientrò nella cucina con aria scocciata “Mamma, hai visto James?”

 

Hermione scosse la testa “No, ma a tutti noi piacerebbe sapere dove diavolo si è cacciato…”

 

 

                                                                                       *

 

Per nascondersi dal resto della famiglia non era stato certo necessario cercare un luogo lontano da casa o particolarmente nascosto. James si era semplicemente rifugiato nella sua camera, che era una piccola mansarda all’ultimo piano della casa dove nessuno tranne lui pensava mai di andare. Aveva fatto ben attenzione a non essere notato e poi, come una furia, aveva spinto C.j. in camera sua e si era richiuso la porta alle spalle, sapendo bene che i parenti lo avrebbero cercato nei posti più impensati.

 

Da quando si era messo con C.j., James si considerava un vero e proprio drogato. Non riusciva a staccarsene neanche un minuto, come adesso che distesi sul letto la baciava prima sulle labbra, poi sul collo, sul naso, sulla fronte e magari di nuovo sulle labbra.

 

Mmm… James…” mormorò lei debolmente piegando la testa di lato mentre le sue labbra passavano sul suo collo.

 

Mh?” disse lui del tutto disinteressato, concentrandosi solo su quello che stava facendo.

 

C.j. si portò al petto le lenzuola che erano scivolate giù dal suo corpo e cercò di rimanere con la mente più lucida possibile “Forse dovremmo tornare di sotto… i tuoi saranno preoccupati… manchiamo da ore… oddio, ti prego James smettila… dobbiamo…”

 

James tirò la testa indietro con un sorriso furbo e la guardò negli occhi “Punto numero uno, mi piacerebbe sapere perché ti sei ricoperta col lenzuolo, punto numero due non si saranno nemmeno accorti che manchiamo e punto numero tre se se ne sono accorti non saranno minimamente preoccupati. Ricordi, io sono il lupo cattivo”

 

C.j. abbozzò un leggero sorriso poi sgranò gli occhi di scatto “James! Dovevi andare a giocare a Quidditch con gli altri!”

 

Lui rimase a bocca aperta per un momento ma un secondo dopo il suo solito sorrisino era tornato sulle sue labbra, i suoi occhi marroni luccicarono “Ops

 

“Tesoro, se tu non ti alzi non posso alzarmi nemmeno io. Sei steso sopra di me”

 

James la guardò inespressivo “Lo so bene. Ma non ho nessunissima intenzione di alzarmi, non ho ancora finito di darti fastidio e non pensare di sfuggirmi con una scusa banale come il Quidditch. Non attacca”

 

C.j. spalancò di nuovo gli occhi “Preferisci stare qui che giocare a Quidditch? Ma chi diavolo sei tu? Cosa ne hai fatto di James Weasley?”

 

James rise, se possibile, ancora più forte e le pizzicò il naso baciandole uno zigomo. Improvvisamente il suo solito sguardo malizioso si fece serio, i suoi occhi quasi neri. La fissò per qualche secondo prima di schiarirsi la gola.

 

“C’è una cosa che devo dirti, C.j.”

 

Il sorriso sereno di C.j. cadde immediatamente, sembrò infinitamente preoccupata e mille pensieri girarono per la sua testa: forse voleva lasciarla, forse si era reso conto con non gli bastava più una come lei, forse voleva chiederle di tornare amici e fare finta di niente… forse…

 

C.j. ingoiò il vuoto e cercò di fare un sorriso che venne fuori tremolante “Dimmi pure”

 

E James come al solito la stupì uscendosene fuori con una frase che mai si sarebbe immaginata “Ti amo”

 

Gli occhi di C.j. si inumidirono pericolosamente, le lacrime velavano ora una felicità inaspettata. C.j. lo guardò per un attimo senza fare niente ma poi scoppiò a ridere in una risata cristallina accompagnata da una specie di singhiozzo commosso, si morse le labbra subito dopo per contenersi ma quel sorriso smagliante non voleva saperne di andare via. Scosse la testa.

 

“James, mi fai sembrare un’idiota sentimentalona, così”

 

Lui rise “Non vorrai mica dare la colpa a me per questo? Per una volta che dico una cosa sensata e seria mi scoppi a ridere in faccia, come pensi che dovrei sentirmi. Certo che Diego ha ragione, sei proprio una pazza sclerotica!”

 

Lei inarcò un sopracciglio incapace di trattenere un sorrisetto “Ah, così è questo che pensate di me”

 

“Sì, ma io penso anche  che tu sia infinitamente bella… e liscia”

 

“Liscia?!”

 

James annuì con un sorrisone accarezzandole lentamente le gambe “Sì, senti che pelle liscia che hai… sembra di accarezzare la pelle di un neonato… fai venire voglia di morderti…”

 

C.j. rise di nuovo arruffandogli i capelli “Lo avevo capito che non eri del tutto normale, Jay, ma quando fai questi discorsi sembri ancora più scemo”

 

“Scemo o no” disse lui fintamente risentito “io ti ho detto che ti amo è l’unica cosa che sei stata capace di dire è che tu ti senti un’idiota”

 

Lei gli accarezzò lentamente una guancia scrutandolo bene in volto “Lo dici sul serio? Perché anche io ti amo… tanto…”

 

“Ti amo, Cate, e giuro che ti sarò fedele per sempre se questo ti dimostra quanto vali per me” disse convinto affondando il viso nella sua spalla.

 

“Se ti trovo con un’altra ti ammazzo, Weasley!”

 

James rise di gusto e si rotolò su un fianco finendo con le spalle al materasso e C.j. sopra di lui. C.j. appoggiò la testa sul suo petto com’era solita fare sentendo le carezze leggere e pigre di James.

 

“Non hai niente di cui preoccuparti”

 

“Lo spero!”

 

James esitò un attimo “Cate?”

 

“Sì?”

 

Ce l’hai ancora l’anello che ti ho regalato?”

 

C.j. aggrottò la fronte ma annuì “Sì, perché?”

 

“Conservalo…”

 

 

                                                                                        *

 

Ginny era completamente immersa nell’aroma della cucina con le mani del tutto immerse in un impasto di farina e patate. Canticchiava allegramente tra sé tanto per tenersi compagnia muovendo occasionalmente la testa da un lato. Con la coda dell’occhio riuscì a vedere un ombra dietro di lei. Un’ombra veramente felice a dire il vero.

 

Dove stai andando?”

 

Sarah, che adesso la guardava con gli occhi verdi luminosi e un sorriso da fare invida alle modelle di più alto rango, si fermò poco distante da lei “Di sopra, nella mia camera”

 

Ginny abbozzò un sorriso senza farsi vedere e lasciò perdere l’impasto voltandosi completamente verso di lei “Adesso che non ci sono né tuo padre, né tuo fratello vuoi dirmi che cos’è quell’aria sognante che ti porti dietro da un po’ di tempo?”

 

Sarah non cercò neanche di nasconderla, si fece anzi ancora più spensierata e si sedette al tavolo di cucina “Mamma… penso di essermi innamorata”

 

Ginny le sorrise e tuffò le mani nell’impasto continuando a lavorarlo “Ah, allora mammina tua ci aveva visto giusto! E sentiamo, come sarebbe questo bel principe azzurro dalla scintillante armatura?”

 

“Beh, lui è…” Sarah arrossì e si morse un labbro “…è divertente. Mi fa ridere tanto. Ed è coraggioso”

 

Mh, per ora sembrano buone qualità. Un principe di tutto rispetto”

 

“Sì” disse Sarah esaltata “Ed è anche dolce e gentile… semplice”

 

Ginny ridacchiò tra sé, era divertente sentire la propria figlia parlare di un ragazzo in quel modo, del tutto rapita, lontana nel suo mondo “Carino?”

 

“Oh sì” la sua voce era diventata ancora più sognante, Ginny la immaginò vagare nella sua mente alla ricerca di ricordi e immagini come in una favola “Ha un bellissimo sorriso, di quelli che ti fanno tremare le gambe e che ti levano il fiato, e due occhi favolosi! Così intensi! Sai mamma, un po’ ti assomiglia…”

 

Lei rise “Davvero? Ho un sorriso da far tremare le gambe io?”

 

“No, non per quello… sai anche lui ha le lentiggini, solo che tu ne hai molte di più… e le sue sono più scure…”

 

“Insomma ce lo avrà qualche difetto questo perfettissimo principe azzurro”

 

Sarah parve pensarci su un attimo e storse il nasino dritto appoggiandosi malinconicamente su una guancia “Forse uno… crede poco in se stesso”

 

Ginny la guardò come solo una mamma può guardare la sua bambina innamorata e si avvicinò per accarezzarle i capelli con il dorso della mano dove era rimasto pulito dall’impasto “Tesoro, adesso ti svelerò un piccolo segreto da femminucce, va bene? Gli uomini senza le donne non sono nessuno, ed è nostro compito farli sentire importanti. Sta a te fargli sentire che è uno che vale”

 

Sarah inarcò un sopracciglio “Non è un pensiero un po’ femminista questo?”

 

Ginny rise di gusto “Forse, sì, ma fidati è così”

 

Si sorrisero e ridacchiarono insieme. Appena sentì lo scatto della porta Sarah si volatilizzò in camera così velocemente che quando Harry entrò nella stanza non c’era già più. Il moro sorrise alla moglie e si avvicinò per scoccarle un bacio sulle labbra. Non l’aveva vista ma le sue orecchie erano pur sempre orecchie da Auror.

 

“E’ già  scappata di sopra, la cucciola?”

 

“Stavamo facendo un discorso interessante prima che entrassi tu, sai?” disse tutta fiera Ginny tornando a occuparsi della cena. Harry la guardò curioso cercando di leggerle negli occhi ciò che voleva sapere.

 

Ma davvero?”

 

Ginny annuì “Lo sapevi che la tua bambina si è innamorata?”

 

“Che cosa?!” ad Harry quasi venne un infarto mentre Ginny cominciò a ridacchiare incontrollabilmente all’espressione funerea del marito “E che cosa ti ha detto?! Chi è?! E’ pericoloso?”

 

“Adesso calmati, Harry. Mi sono solo fatta dire che tipo è e sembra uno a posto. E non fare quella faccia, ha solo undici anni e non c’è nessun bisogno di preoccuparsi”

 

“Ma tra un mese ne avrà dodici!” si lagnò Harry guardandola al limite della disperazione “E poi l’hai detto tu, tu alla sua età già mi conoscevi!”

 

E tu non mi degnavi neanche di uno sguardo! Vuoi smetterla di farti tutte queste paranoie!”

 

Harry scosse la testa incredulo “La mia bambina…”

 

“Ah, Harry dovresti cominciare a provarti la roba per il matrimonio”

 

Stavolta il cuore di Harry si fermò davvero per qualche secondo e i suoi famosi occhi verdi schizzarono fuori dalle orbite “Matrimonio?!!”

 

Ginny gli tirò un pugno sul braccio guardandolo storto “Idiota, non stavo parlando di Sarah! Il matrimonio di Ron e Hermione!”

 

“Oh” disse lui riacquistando la normalità “Oh, certo… vado… vado domani a provarmi i vestiti, sì”

 

Ginny gli prese il viso tra le mani e lo baciò sulle labbra “Andiamo Harry Potter, calma il tuo povero cuore e vai a lavarti le mani che tra poco è pronto”

 

Harry la guardò illuminandosi “Cosa si mangia?”

 

Ginny sorrise “Sorpresa. Dico solo che per dessert c’è la torta di mele”

 

“Amore… te lo dico mai quanto ti amo?”

 

Lei si limitò a sorridergli e gli fece cenno di andare. Harry si precipitò su per le scale in due balletti e sparì completamente dalla vista di Ginny. Ginny non fece neanche in tempo a rimettere le mani nell’impasto che la voce di Sarah risuonò nella casa.

 

“Mamma, perché hai detto tutto a papà?”

 

“Harry!!!”

 

 

**

 

Ah, che goduria ragazzi… si può dire che questa ff sia finita, ci manca solo un epiloghino piccolo piccolo e possiamo dire *fine*

Siete emozionati?? Io tanto!

 

Vi avverto prima, non so quanto ci metterò a sfornare il primo capitolo del sequel, ho già molte cose chiare e decise ma devo anche partire per Londra a fine mese quindi è molto probabile che posti dopo essere tornata… i’m sorry u.u… almeno vi racconto anche com’è stata la premiere di HP5, promesso!

 

Per chi si sta facendo i viaggi sul sequel… tanto so che ve li state facendo… vi dico solo che questo capito è disseminato di piccoli indizietti XD divertitevi a trovarli adesso! Come sono malefica, ve la butto lì e vi dico le notizie a metà… poveri lettori!

 

 

Soni67 ce ne siamo accorti tutti che sono migliorata eh XD se ci pensate davvero a un nome per S/M si può fare *sisi* lo mettiamo ai voti XD la tua recensione è lunga e comunque hai avuto un bel coraggio a stamparti tutte quelle pagine, pazza!

Gioconda ho capito a cosa stavi mirando sai XD non è Diego la persona con cui starà Alex ma non preoccuparti ormai ci siamo e verrà svelato presto

GiulyWeasley Nonny te lo sei ricordato da sola!! Quale onore! Nons ormai ci sono per il sequel… sono in fibrillazione **!!!!

Edvige86 vediamo cosa si può fare per i MM ma non prometto niente! Lo vedo che ami fare recensioni XD ne hai lasciate quattro!! ** mi diverto sempre tanto a leggere recensioni come le tue… mi fai sentire appagata con le citazioni, giuro!

cecia granger XDD ma secondo voi io non lo faccio apposta a farvi venire gli infarti? Ma certo che sì! Attento alla vostra vita ogni momento! Hermione non è che è addormentata… è una mamma! Mi sono presa la licenza di dire che Pansy era un genio a scuola lo ammetto XD

Nefele Sono stata cattiva eh… ma appena ho iniziato la ff ho detto ‘bene, Pansy la uccide Seth!’

greweasley90 Non dite nulla che sono in fibrillazione da mesi per scrivere NTE3 ** oh mamma che effetto strano!! Povero Seth, hai ragione, ma mi sembrava una bella scena… proprio a dire se l’ha uccisa il figlio era proprio una stronza XD

Joannadellepraterie Ti sei spiegata benissimo perché per me è stato malinconico riutilizzare oggetti del genere legando la mia ff a quello che ha scritto zia Row

 Alessandra Come si fa? Con tanto esercizio ^^ te lo ricorderai anche tu come scrivevo all’inizio… mamma mia non mi ci far ripensare… scrivendo e scrivendo si migliore e si esige di più da noi stessi

Saty Accenni vari compreso Tiresia sono tutti classicheggianti ** adoro la mitologia, comunque diciamoci la verità… qualunque cosa faccia Ron ci piace lo stesso! XD scrivere lo sproloquio di Ginny è stato divertente, me la immagino proprio! Vedi che alla fine fa pena Seth, a me viene da coccolarlo *sisi* porello çç son cattiva! Cosa pianifico? Whuahauhuahauu.u nulla…

ginny89potter Pansy aveva tolto le bacchette a quelli che le stavano davanti, ma senza che nessuno se ne accorgesse era già dietro di lei…almeno io quando l’ho scritta me la sono immaginata così XD la paura dei ragni è eterna *sisi*

PazzaWendy Meno male è piaciuta pensavo fosse di cattivo gusto… è bello sapere di sbagliarsi ogni tanto XD

Ita chan Credetemi, voi che tifate Micheal e Sarah sarete totalmente appagate nel sequel… con alti e bassi è ovvio XD hai ragione che lo avresti castrato… ma a occhi chiusi è un po’ difficile! See magari fargli un baffo alla Row… naviga nell’oro quella XD

Teta In realtà non è niente di complicato, solo che Pansy teneva la ‘barriera’ alzata quando sapeva di essere a rischio e siccome la sua attenzione era completamente su Ash e sapeva di vincere si è deconcentrata… tutto qua ^^

nischino11 Allora qui c’è qualcosa che non va… esci subito dalla mia testa!! XD ultimamente stai davvero ragionando come me, cominci a capire il mio spirito diabolico e sadico… bene bene vediamo anche se hai qualche teoria interessante sul sequel XD

fiamma90 dai che il prossimo anno prenderai 9 a inglese! XD deciditi amora, o sei triste o sei felice… ti vedo un po’ confusa

funnynurse Pensa però che per ucciderla con un AvadaKedavra doveva essere davvero incazzato! Povero piccolo çç sono troppo perfida… faccio le cose e poi mi sento male per loro!! Yes, ancora un chap!

Jin Grazie mille ** io lo dico sempre che secondo me siete dei pazzi a leggervi tutte le ff! Mi ha fatto davvero moltissimo piacere ricevere così tanti complimenti e sapere che ciò che speravo sulla ff è stato colto!

Nana92 Ron è e rimarrà sempre il mio preferito, non importa cosa dice o fa ** guarda, l’idea del pepe è stata una sorpresa anche per me, quando l’ho scritto ho detto ‘uh! Ganzo!’ XD sarò scema! Ah sì, Ashley è proprio una brava mamma, saprà prendersene cura!

Mary Cry Effettivamente dopo lo scorso chap Ron è il mio mito… a occhi chiusi… vabbè dobbiamo ammettere che è il suo mestiere però XD

Mey XD le fidanzate arriveranno quando sarà il momento, non disperare! Accidenti, addirittura eroina… di questo passo mi costruisco una statua XD

lasagne80 Ripeto… Ron è il mio mito!! E sì, dai che Seth si riprende, con una bella famigliola del genere **

Seiryu Ron sa sempre come smorzare la tensione XD gli dobbiamo molto in tutti questi anni *sisi*

Robby Questo chap è stato un tutti pazzi per Ron XD eh ma effettivamente se lo merita, è così bravo e sbav che non si può non adorare, no? Ginny è bellissima quando non sta zitta XD la adoro tanto!! E Seth è veramente coccolo çç poverino, colpa mia che son perfida!! Non so scrivere per esempio… -______- ho scoperto di essere pessima

evanescense88 Il momento che tutti aspettavamo XD è schiattata!

 

Un kisso, zia Funkia

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 20
*** The Very End ***


Ron si guardò intorno preoccupato, c’era molta gente attorno a lui e come previsto tutti gli occhi erano fissi su di lui

                  GOING AHEAD‘N’COMING BACK

 

                               20. THE VERY END

 

I'm giving you everything all that joy can bring this I swear
(I give you everything)
And all that I want from you is a promise you will be there
Say you will be there (Say you will be there)

 

                                                  Spice girls- say you’ll be there

 

Ron si guardò intorno preoccupato, c’era molta gente attorno a lui e come previsto tutti gli occhi erano fissi su di lui. Cominciava a sentirsi a disagio e come consueto gli venne quel forte istinto di grattarsi come un ossesso, resistette e giusto per non doversi proibire un po’ di sollievo si grattò un polso con fare casuale senza farsi vedere.

 

Spostò lo sguardo sulla prima fila incrociando lo sguardo dei familiari: Micheal e Simon alzarono i pollici per incoraggiarlo e sua madre gli sorrise radiosa tenendo sulle gambe Ben e la sorellina accanto gli sistemava il fiocchetto.

 

Fugacemente mandò uno sguardo alle sue spalle e vide James, il suo testimone, e Harry cercare di non scoppiargli a ridere in faccia. Sempre casualmente arretrò di un passo “Pst, Harry!”

 

Harry si avvicinò a lui “Cosa?”

 

La gola di Ron si era fatta di nuovo secca, deglutì più volte “Ricordi… ricordi cosa mi hai detto al tuo matrimonio? Ecco, la stessa cosa vale per me. Hai ancora qualche minuto per procurarti un secchio…”

 

Harry rise e alzò un sopracciglio “Beh sei fortunato, Weasley, perché il tuo efficientissimo migliore amico ha già provveduto a tutto”

 

Ron lo fissò senza capire e Harry guidò il suo sguardo fino a terra, spostando un piede rivelò un secchio dietro di lui. Ron sorrise appena e continuò a grattarsi il polso nervosamente. James, sempre dietro di lui, scosse la testa e sbuffò richiamando l’attenzione del padre che si voltò quasi scottato. Piegò la testa da un lato fissandolo negli occhi.

 

“Ma come si fa ad essere nervosi al secondo matrimonio?! Ma di cosa hai paura, che ti dica di no?”

 

Ron gli lanciò un’occhiataccia “Oh, chiudi il becco James! Non è questo è che quando… è l’abito bianco che mi terrorizza, quando tua madre l’ha indossato l’ultima volta era così bella che non riuscivo a dire una parola. Tua madre voleva questo matrimonio perché fosse perfetto, non posso permettermi di sbagliare niente!”

 

James roteò gli occhi cominciando a capire come dovesse sentirsi il padre. Cominciò a far vagare gli occhi lungo la Sala, era davvero molto affollata sembrava quasi un matrimonio vip. Si voltò verso Harry bisbigliando.

 

“Come mai c’è tanta gente?”

 

Harry rise piano scrutando tutti con gli occhi verdi “Tutti aspettavano che Ron e Hermione si mettessero insieme dal quarto anno ad Hogwarts, è un evento che alla fine siano riusciti a sposarsi! Chiunque vorrebbe essere presente!”

 

Ron si voltò verso di loro per zittirli “La volete smettere là dietro!”

 

“Ma guarda, ci sono anche i nostri vecchi compagni di scuola… non sapevo che sarebbe venuta anche Lavanda…”

 

“Lavanda è qui?!” si voltò Ron allarmato verso i presenti, dopodichè cercò lo sguardo di Harry “C’è qualcuno che non è venuto al mio matrimonio oggi? Dimmi che non c’è Krum, ti prego! E speriamo che Megan se ne sia rimasta a casa, Hermione mi uccide se la vede qua! La McGrannitt?! E’ venuta anche la McGrannitt?”

 

Harry gli mise una mano sulla spalla per calmarlo “Ron, va tutto bene. A dire la verità ci sono tutti i professori di Hogwarts, ma è normale! Hanno partecipato anche loro come spettatori ai vostri litigi, si sono guadagnati il posto, no? L’importante adesso è che tu mantenga la calma!”

 

“La fai facile tu” piagnucolò Ron “Sei già sposato!”

 

James lo guardò come se fosse pazzo “Papà, anche tu sei già sposato”

 

Ron si accigliò un attimo “Oh. Giusto”

 

Harry e James si scambiarono un’occhiata e scossero la testa esasperati. Improvvisamente la marcia nuziale risuonò nell’ambiente e tutti e tre si zittirono e si misero più dritti guardando pazientemente verso il fondo della navata.

 

Hermione apparve poco dopo con un abito bianco quasi accecante, un sorriso talmente enorme che rischiava una paralisi facciale e con passo lento e calmo si avvicinava all’altare accompagnata da Arthur. Poco dietro di lei Alex, fasciata nel suo vestito di madreperla questa volta perfettamente chiuso, le reggeva lo strascico del vestito.

 

Harry diede una gomitata a James e gli fece cenno di guardare Ron, non poté fare a meno di ridacchiare tra sé. Ron aveva la classica faccia a pesce lesso mentre guardava la moglie procedere verso di lui, la bocca semiaperta e gli occhi completamente persi in lei. Hermione arrossì come una ragazzina sotto il suo sguardo.

 

Appena arrivò all’altare il signor Weasley lasciò il braccio di Hermione con un sorriso e sussurrò al figlio “E’ tutta tua”

 

Ron guardò Hermione negli occhi e le sorrise “Ciao”

 

“Ciao” replicò lei con un sorriso smagliante, la sua voce tremò appena.

 

“Nervosa?”

 

Hermione annuì appena sempre parlando sottovoce “Un pochino. Erano anni che non venivo all’altare” disse per sdrammatizzare.

 

Ron le sorrise ma il parroco richiamò la loro attenzione schiarendosi la gola. In un secondo tutti si zittirono per ascoltare le parole del curato, non volava una mosca. Hermione fece scivolare furtivamente la sua mano in quella di Ron.

 

“Siamo qui riunti oggi per unire Hermione e Ronald con il sacro vincolo del matrimonio. Prima di cominciare, se qualcuno è a conoscenza di qualche motivo per non unire questa coppia lo dica ora o taccia per sempre.”

 

Per un attimo ci fu il silenzio poi una voce fece gelare il sangue nelle vene ai due sposini “Sì, io”

 

Gli occhi di tutti i presenti si erano puntati su Draco che si era alzato in piedi dal posto, al suo fianco Ashley lo guardava con gli occhi spalancati dal terrore mentre Dean e Seth facevano del loro meglio per non ridere. Il parroco lo guardò un po’ perplesso ma aspettando la sua spiegazione, Draco sembrò pensarci un attimo e sventolò una mano come per scacciare una mosca.

 

Naah, ci ho ripensato. Li sposi pure”

 

Stavolta furono in molti a dover contenere le risate, Ron e Hermione compresi, mentre Draco non appena si rimise a sedere si beccò una gomitata ben assestata da Ashley che non aveva gradito il suo scherzo. Il parroco parve ancora più sconcertato e spostò lo sguardo sugli sposi, non fece nulla finché Ron non alzò eloquentemente un sopracciglio.

 

“Oh. Oh, sì… dunque dicevamo…”

 

Mentre l’uomo continuava a parlare Ron e Hermione non smettevano un attimo di fissarsi negli occhi, non c’era più bisogno di essere nervosi perché adesso erano l’uno accanto all’altra. E non ci fu nervosismo tra loro neanche quando arrivò il momento di scambiarsi gli anelli perché adesso sotto lo sguardo di tutti avevano riconfermato un patto preso tanto tempo prima.

Il patto di esserci sempre l’uno per l’altra, per sempre.

E così sarebbe stato.

 

 

                                                                    THE END

 

 

****

 

Ho davvero scritto fine a questa ff çç mammina non ci credo, sembra ieri che l’ho iniziata così quasi per scherzo dicendo’verrà su un troiaio’ XD e tormentando nons con le mie mille ansie da scrittrice… aaah che tempi!!

 

** ragazzi ma io giovedì parto!!! Ci vediamo il sei di luglio, e vediamo di postare sto NTE3 (che strano effetto) più veloce possibile… il punto è che vorrei lavorarci su bene, vediamo cosa viene fuori ^^… verrà su un troiaio!

 

Volevo darvi qualche preavviso… ma ci ho ripensato vi farò soffrire fino al sequel XD un baciotto enorme fino ad allora, impazientemente… vi dico solo che ho già deciso il titolo del sequel che sarà Grown Young –nte3- … adesso scervellatevi XD

 

Frozen: Uhm… mi sa che ti sei preoccupata dell’unica parte in cui non ci sarà da preoccuparsi XDD quel quasi vuol dire semplicemente che anche se sono tornati a parlarsi Matt è sempre geloso della sua ragazza. Tutto qui.

Nana92: Cosa vuol dire esattamente il sequel del se           quel? Non vi mettete in testa strane idee perché dopo NTE3 con la saga abbiamo chiuso, parola di zia… sennò mi prolungo troppo e inutilmente! O lo vedrai come somiglia al suo papà Micheal *ghigning paurosamente* …fiori d’arancio… chissà…

Seiryu: Calmini… com’è che qui volete tutti spoiler XD dov’è la gioia di leggere lì per lì? Spero per te che tu non li abbia colti, almeno sarà molto più divertente ^____-

Robby: Seth e Dean hanno proprio il sangue Malfoyson due st****i XDD io spero che il matrimonio ufficialissimo sia piaciuto, anche se so che non lo aspettavate così. Ci hai diciamo azzeccato su parecchie cose, inconsciamente, ma una di sicuro è che Harry ci schiatta –in senso metaforico- XDD eh, purtroppo me lo mette in testa la mia prof che mi da quattro ai temi…

Fiamma90: Alex non è ingrassata, te lo giuro XDD era solo la zip del vestito. Va bene che sono sadica però…

Greweasley90: Ma cos’è tutta sta fretta di far sposare e mettere incinta chiunque XDD slow down bimbe che state facendo film un po’ troppo surreali adesso XD eh, anche secondo me Ben verrà su bene… XD non ve lo dico con chi si mette Alex, è inutile! Resistete un altro pochino… sono già work in progress

Ita chan: XD io non lo so ma mi sono immaginata che tra fratelli qualche volta di fare la spia scappi. So che non dovrei parteggiare… ma Mike e Sarah sono i miei preferiti ** accipicchia ma siete bravi a comprendere… non avrei pensato

Funnynurse: Anche se è una mossa sbagliatissima da un punto di vista commerciale XD credo che il primo chap lo posterò comunque in estate, lo sapete che sono veloce… progetto per luglio *facing sisi* speriamo che continui ad approvare anche in NTE3

Mey: *tiptip* io non le ho mai sapute fare le frittelle… che schiappa! Vi piace mamma Ash **? Bene! Micheal deve sopravvivere… se lo uccido poi come la faccio andare avanti la storia? Ormai abbiamo attentato alla vita almeno dieci volte… non c’è dieci senza undici, no?

Ginny89Potter: Carina l’idea di far uscire Diego e Sarah… ci avevo pensato a dire il vero, tempo addietro, ma non sarebbe stato possibile per ovvi motivi che vedremo in seguito. Su, prometto di non far aspettare molto… magari quando torni c’è già il primo chap postato ^^

Gioconda: Niente da fare rassegnatevi, non vi dirò mai con chi si mette Alex *cucising bocca* e vorrei ricordare che per i personaggi c’è una fila con numerino all’apposita cassa… fate a chi corre più veloce…

Edvige86: Non so neanche da dove cominciare a risponderti… mi hai talmente spiazzato coi complimenti che non so cosa dire ._____. Ben… dunque Ben avrà undici anni *facing sisi* XD smettetela di far accoppiare Diego e Alex, non li farò mettere insieme! E’ vero, alcuni sono dei vaneggiamenti puri… ma altri no… Te lo posso dire da adesso questo, Jen non sarà importante nel futuro, solo un personaggio preliminare per un penultimo chap ^^ niente di più. Ancora un bacio e grazie ^^

Lasagne80: Mi sembrava giusto, piccini, hanno rischiato la vita ogni giorno da quando sono nati praticamente XD

Mary Cry: Tesoro non posso prolungarla in eterno ^^” … *ripensing* cosa ho detto alla fine che ti ha terrorizzato? Momo

PazzaWendy: Non ci provare, Londra me la sono sudata XD uhm… non credo che piangerai in questo epiloghetto, è talmente corto… e neanche decente… uno schifu! Sono felice di sapere che ti ho drogata io XD

Saty: Non parliamo troppo presto male di Seth perché ci farà rimanere un po’ scombussolate dopo… comunque, spero di aver reso bene l’atmosfera in casa Malfoy, da quanto dici pare di sì. Tesoro, consiglio per il futuro… le difese abbassale tutterrime!! XDD niente da fare a te Diego proprio non ti sta simpatico… non voglio pensare a come lo commenterai nel sequel, lasciamo perdere… ma povero James, hai uno spirito femminista oggi! Harry mi fa pena, tanta tanta pena *facing sisi*

Evanescense88: Grazie ^^

Joannadellepraterie: Grazie mille, ultimamente ti rifai viva spesso ^^ bene sono contenta

Nefele: XDD non è per abbatterti ma c’è un peso limite per le valige… magari ti porto la prossima volta, se vado anche alla premiere del 6, così strangoliamo quella che farà Lavanda, mh? Come fai… aspetti il sequel XD

Soni67: … lo avevo detto però che l’epilogo sarebbe stato corterrimo, uffa, così mi fai sentire in colpa! XD se vuoi vengo anche a farti l’autografo… a parte gli scherzi, sei stata l’unica che ha tirato fuori una teoria più interessante degli altri ^^ non esattissima, ma ci sei andata vicina

GiulyWeasley: Brava la mia nons che ora posta da sola ^^ sei diventata grande! Nons… non potevi commentare fino a venerdì… giovedì son già da te! Nons, cerca di capire… non è che ti posso ritirare fuori così dal nulla dopo tutta una storia e in un epilogo per giunta! *facing nono* non è May… quando torni da Ronaldland fai un fischio e prepara le valige!!

 

 

 

 

 

 

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