Pensieri e Parole che non-rimavano l'amore

di topoleone
(/viewuser.php?uid=158625)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. Diario di una fine – parte I ***
Capitolo 2: *** 2. Diario di una fine – parte II ***
Capitolo 3: *** Diario di una fine – ultimo atto ***
Capitolo 4: *** A Franca ***
Capitolo 5: *** Hayku (in lingua italiana) ***



Capitolo 1
*** 1. Diario di una fine – parte I ***


Questa raccolta non ha certo la pretesa di racchiudere poesie che faranno storia, probabilmente non contiene nemmeno poesie; ma credo che contenga emozioni, quantomeno ricordi che volevo incidere su carta per non tenerli incatenati in una memoria che, presto o tardi, li avrebbe cancellati.
Da piccola volevo scriver per gli altri, ma ritengo di non aver mai avuto quel dono, da grande ho quindi deciso di scrivere almeno per me stessa. Ma se queste parole vedranno mai la luce, allora spero che possano far emozionare chi le legge, perché sono nate da forti emozioni, a volte felici, più spesso tristi.
Non ho altro da aggiungere, spero solo di poter ancora scrivere, altrimenti vorrebbe dire ammettere di non aver più nulla da provare e sarei soltanto il guscio vuoto di me stessa.
 

P.S: questa intro è stata scritta nell’anno 2004 quando ho deciso di raccogliere tutti i pensieri, che ho poi chiamato poesie e che mi accompagnano dal 1998. Di seguito ho deciso di trascrivere quelle per me più significative e che ancora oggi, a distanza di anni, mi comunicano qualcosa della vecchia me. Quasi tutti i titoli sono stati inseriti con l’occasione della pubblicazione su EFP, ma tra parentesi ho deciso di indicare il titolo originale, se presente, e la data di creazione. Fede.

Il ricordo è poesia, e la poesia non è se non ricordo. (G.Pascoli)                                                                                                                                                                                                                                             

Far poesie è come far l'amore: non si saprà mai se la propria gioia è condivisa.
(C. Pavese)

 *** *** ***


 

Titolo: Abbandono (Titolo originario: senza titolo - nata nel giugno 2006)

I nostri desideri ci hanno infine separati
amore mio.
Vane parole ho liberato
nella speranza che tu capissi il mio cuore.
Forse vivevo più io di filosofia:
i sogni son sogni
e rimangono tali.
Nel tuo, io ho sempre creduto
rinunciando al mio
per avere il tuo amore.
Ma tu, dolce artefice del mio dolore
hai distrutto il mio sogno
pietra su pietra lo hai demolito.
Sapevi quanto volessi una famiglia
e sapevi che non chiedevo nulla
se non il tuo amore.
Ma allontanandomi da te
hai soffocato il mio sogno
poiché tu solo potevi realizzarlo.
Avevo scelto te
come padre dei miei figli.
Avevo visto in te
un marito dolce e leale.
Ma a te resta il tuo sogno
il mio è svanito con te.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** 2. Diario di una fine – parte II ***


Quando la razionalità è presa d’assalto dalle emozioni, amore e odio predominano e scatenano tutta la tristezza, che per le persone più fortunate trasmuta in un vero e proprio mare di lacrime che poi lasciano spazio alla reazione di quello che possiamo definire istinto di conservazione. A seguire ho raccolto alcuni brevi componimenti nati in un limbo durato 3 giorni…
 


Titolo: Serata triste (titolo originario: senza titolo – nata tra il 15 e il 17 giugno 2006)

Serata triste.
Raccolgo i miei pensieri, raccolgo me stessa.
E mi sento cadere in un vuoto languido.
Ti voglio.
Il mio corpo ti chiama.
Urla il mio desiderio.
Ma tu non ci sei.

***
 


Titolo: L’inverno d’estate (titolo originario: senza titolo – nata tra il 15 e il 17 giugno 2006)

La primavera lascia il posto all’estate,
Un caldo sole scalda la mia finestra
ma il mio cuore non gioisce
al nascere di questa bella giornata.
Sistole e diastole segnano il passare lento del tempo.
Bu-bum, bum, bu-bum
E scrivo parole di inverno
nel gelo che mi avvolge.


***
 


 

Titolo: i 3 sensi (titolo originario: senza titolo – nata tra il 15 e il 17 giugno 2006)

Ho domande da farti
e risposte attese.
Tutti dicono che col tempo le avrò
ma tu, mio tutto, cosa dici
avrò mai quello che cerco?
Che destino mi hai lasciato
facendomi uscire da un sogno d’amore?
Il tempo parlerà, ma ora il mio cuore
grida disperato ad orecchie sorde
piange ad occhi ciechi
e non sa trovar parole
da far comprendere ad una lingua muta.


Nel terzo capitolo ci sarà l'epilogo del "diario", che lascerà spazio ad altre emozioni... Anche se nessuno recensisce, vedo che qualcuno sta leggendo e questo mi fa piacere. Personalmente mi trovo in difficoltà nel commentare le poesie altrui, perchè trattandosi di emozioni c'è il rischio di non capire chi le ha scritte e di ferirlo, involontariamente. Ma spero, un giorno di leggere, un vostro commento. Non importa che sia bello o brutto, magari soltanto per condividere un pensiero o segnalare errori. Un caro saluto a chi popola quiesto splendido sito. Fede

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Diario di una fine – ultimo atto ***


Quando infine subentra la rassegnazione alla perdita, il “lutto” viene elaborato e compreso, il mondo rimane uno schifo, ma senti che la voglia di vivere sta per esplodere, forse… forse riesci ad allargare i tuoi orizzonti. Questo epilogo è dedicato ad una persona speciale, che non ha mai saputo dell’esistenza di questo scritto. Ad oggi rimane senza titolo, ma nella mia testa e nel mio cuore rimane vivido sempre e soltanto quel nome. Ad E.C. 

(tarda primavera del 2006)

Madre ferita
non hai fallito.
Perché piangi ancora per chi non c’è più?
Quel vuoto che senti
sarà presto riempito da una nuova vita
da un nuovo amore.
Non sarò più io, a regalare sorrisi
ma forse verranno sorrisi migliori.
Il figlio che hai perso tornerà presto
e tu sarai felice per lui.
Dimenticherai quello che è stato
e vivrai per ciò che sarà.
“E’ la vita, si cresce, si va avanti
nonostante tutto
per vivere”
E il passato
sarà per sempre bello
come un sogno
e resterà in tutti noi indelebile
per ricordarci
di come un dolore può portare gioia.



Spesso accade che le migliori "poesie" vengano scritte in momenti di tristezza. Fortunatamente nella mia vita, i momenti bui sono piccoli infinitesimi, rispetto alla gioia che provo per la vita che mi è stata data. Quindi perchè aggiungere altro dolore dal passato? Con questa domanda mi prometto di spaziare verso altri orizzonti, cercando di raccogliere l'essenziale, che più mi rappresenta. Credo che alla fine il tutto potrà essere riassunto con un unico aggettivo: eclettico. L'augurio più sincero che posso farmi è che qualche lettore si ritrovi un po' in quello che scrivo; in fondo stiamo parlando di sentimenti che accompagnano ognuno di noi nel suo cammino in questo mondo. Buona vita a tutti!

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** A Franca ***


Tra l’egocentrismo più totale e le dichiarazioni d’amore, pochi altri soggetti hanno incontrato la mia penna. E questo è uno di quelli. Spero che dal cielo gioisca ogni volta che rileggo queste parole del maggio 2004.


Titolo originario: A Franca


Se ne è volata via
soffio leggero
che una brezza di maggio ha rapito.
Poche volte ho visto quel sorriso che scalda il cuore
ma per mille anni porterò con me quel suo sguardo dolce
e quel sorriso che anche nella sofferenza sapeva donare.
Avrei voluto parlare di più
passeggiare sotto il sole di giugno
bere una cioccolata nel freddo dicembre
ma il tempo ha rubato tutti gli attimi che non verranno.
Se ne è volata via in silenzio
per non fare rumore
come in silenzio era entrata nella mia vita.
Ma ora, anima in cielo
resterà sempre nei miei ricordi più belli
e quando in primavera sentirò un soffio di vento
vedrò, ancora una volta
aprirsi come un fiore il suo sorriso
e nel vento la sentirò parlare.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Hayku (in lingua italiana) ***


Per chi non lo sapesse l’haiku è un componimento poetico di origini giapponesi, di 17 sillabe (breve e compatto) senza titolo e rigidamente costruito sullo schema sillabico 5-7-5, che ha dei precisi riferimenti alle stagioni e alla natura. Può anche presentarsi in versi liberi purché mantenga le altre caratteristiche (ma il conteggio delle sillabe deve essere sempre 17).

“L’essenza dell’haiku è la visione trascendente l’esperienza quotidiana che si cristallizza in un particolare significativo, che dà ad un momento la sua ragione d’essere. […] Non è l’oggetto e non è il soggetto ma è l’identificazione del soggetto con l’oggetto: il poeta non deve descrivere ciò che vede, ma essere, in quel momento, ciò che descrive.” (fonte del virgolettato
http://baccelli1.interfree.it/haiku.htm).


A titolo di esempio…
L’allodola
canta per tutto il giorno
Ed il giorno non è lungo abbastanza.
(Matsuo Basho)

***


Mi sono casualmente scontrata con questo aspetto della cultura orientale, quando ho scoperto che nel corso di laurea di filosofia si teneva un esame su questo argomento. Pur non dovendo studiare per esami umanistici, ho sequestrato il libro al suo legittimo proprietario e mi sono immersa nella lettura. Mi si è aperto un mondo. I seguenti Haiku sono tutti originali e fanno parte di una selezione di quelli che ho scritto in alcuni momenti felici (anno di riferimento 2006 – 2007). Non è detto che più avanti non decida di dedicarvi un altro capitolo con frammenti di vita più recente…

Dolcezza
le tue labbra miele sulle mie
il cuore gioia


Lucertola
il sangue si scalda
la pelle si abbronza


Primavera
farfalle rosse
ed un concerto di api


Dolce fiore
ti desidero cogliere
da quel giardino


Zagare in fiore
ed un futuro
sogno d’estate


Cinguettio fuori
silenzio dentro
sta parlando la mente

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=894641