I belong to you

di primavera
(/viewuser.php?uid=11583)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Pane e marmellata di ciliegie ***
Capitolo 2: *** Me lo prometti, 'Mione? ***
Capitolo 3: *** Tra una partenza e chiarimenti... ***
Capitolo 4: *** ...l'amore trionfa sempre! ***



Capitolo 1
*** Pane e marmellata di ciliegie ***


1

1

Pane e marmellata di ciliegie


I primi raggi di sole arrivarono ad accarezzare dolcemente, quasi con timore, il viso ancora addormentato di una giovane donna dai capelli castani sparsi sul cuscino.

Hermione sorrise lievemente, aprendo piano gli occhi ancora stanchi.

Il giorno nascente era ancora molto freddo, ma la giovane non si sarebbe mai fatta sfuggire l’opportunità di una breve passeggiata nel cortiletto lì attorno prima che alla Tana vi fossero i frenetici preparativi tipici del risveglio.

Hermione, molto delicatamente, si sollevò sui gomiti, rimanendo ad osservare la stanza.

I muri bianchi, ancora in penombra, davano una sensazione di pace incredibile, mentre la figuretta dai lunghi capelli rossi avvolta nel calore del letto che respirava piano con la bocca semisocchiusa era semplicemente simbolo di vivacità e fine della quiete. Hermione sorrise vedendola girarsi dalla sua parte e sussurrare piano nel sonno: "Bella giornata…"

Decise di alzarsi e di farlo in fretta, perché la sveglia sul comodino lì accanto segnavano le sei meno dieci, perciò tanto valeva sbrigarsi senza svegliare Ginny.

"Brrr…" mormorò divertita, notando soltanto in quel momento la finestra semiaperta e le bianche tende che ondeggiavano dolcemente.

Hermione si sporse verso la sedia accanto al letto e afferrò la vestaglia, poggiando i piedi sul legno duro e freddo del pavimento e rabbrividendo, mormorando: "Accidenti, dove ho messo le pantofole?"

Subito le trovò, se le infilò e poi si alzò, ancora un po’ intontita per via della stanchezza.

Ginny si mosse ancora nel sonno, scoprendosi quasi del tutto e Hermione, sorridendo bonaria le si avvicinò e le sistemò le coperte in modo che potesse dormire al caldo.

Poi superò il letto dell’amica e si sporse dalla finestra, ammirando il prato ancora bagnato di rugiada che riluceva alla luce del sole. I suoi occhi saettarono quasi subito verso il suo albero preferito, dove passava tutti i pomeriggi a leggere o pensare. Anche quella mattina si sarebbe stabilita lì. Salvo imprevisti.

Si riscosse sentendo il debole bip della sveglia che segnava l’inizio di una nuova ora.

"Meglio andare," pensò.

Richiuse delicatamente la finestra e si avviò, quatta quatta, verso la porta, la aprì ed eccola scendere per le scale buie, muovendosi a tentoni appoggiata al corrimano.

D’un tratto si fermò, un po’ impaurita. Aveva sentito qualcosa, un rumore indistinto ma udibile, come di qualcuno che non volesse fare rumore per non farsi scoprire.

Restò ferma, quasi impietrita, mentre passi che in quel momento non le erano per niente familiari le si avvicinavano.

‘Oddio… che faccio? Stupida, ho lasciato la bacchetta in camera, accidenti a me, almeno avrei potuto accendere la luce…’ pensò facendo un passo dietro.

Dimenticandosi completamente di essere su una scalinata, inciampò nel gradino e cadde sulle scale, soffocando un debole grido. La figura, che era ormai davanti a lei, mormorò, sorpresa: "Hermione?"

Lei, ancora più stupita, rispose: "Ron?"

"Oddio, Hermione, mi hai fatto prendere un colpo" Ron sussurrò, prendendole un braccio e sollevandola delicatamente. Hermione si sentì d’un tratto bene, e cominciò a tremare leggermente. Cosa mi succede?, si chiese, dopotutto è Ron!

Le mancò d’un tratto il fiato, e mormorò: "Anche tu. Cosa stavi facendo?"
Oddio, pensò, ma perché non si mette il sopra del pigiama ogni tanto? Mannaggia alla moda di Harry, mannaggia…!

Ron parve esitare. "Ero… ero in cucina… a…"

"…mangiare" concluse lei, levando gli occhi al cielo "e cosa?"

"Pane e… marmellata di ciliegie" rispose lui, un po’ (molto) imbarazzato. "Sai, la fame nervosa delle quattro di mattina…"

"Quindi eri in cucina dalle quattro e ti sei abbuffato per due ore?!" chiese lei, sorpresa e divertita, accarezzandogli involontariamente il braccio. Oddio, pensò, e ritrasse la mano di scatto. "Sei freddo" aggiunse subito, per giustificare il gesto.

"Sì" rispose lui. "No, non ero dalle quattro… cioè, sì ero dalle quattro però non ho mangiato tutto il tempo perché… sai, vado lì, mangio, poi mi siedo, guardo il cielo e penso…"

"Come me" mormorò lei, quasi sognante. "Cioè, no" si riscosse subito "io vado sotto il mio albero… l’albero del tuo giardino, si intende" aggiunse subito e Ron sorrise. Hermione si sentì tutto d’un tratto mancare le forze. Oddio, che bel sorriso… pensò.

"E sì, insomma… vado lì, leggo, guardo il cielo… penso, ecco" aggiunse, tanto per non lasciare il discorso a metà. "Però, quante cose abbiamo in comune, vero?" disse, sorridendo a sua volta.

"Sì, è vero" rispose lui, avvicinandosi di più a lei.

Hermione, un po’ disorientata, disse: "Sei sporco qui…" e indicò l’angolo delle labbra del ragazzo. Era morbido al tatto. "Ottima scelta, comunque. Io amo la marmellata di ciliegie" disse, accarezzando piano le labbra del ragazzo.

"Sì… è vero, ora mi pulisco" mormorò Ron, le cui guance avevano assunto una tonalità rosata.

"No" lo interruppe Hermione, afferrandogli la mano con la quale si stava per pulire il ragazzo. "Cioè, volevo dire… è artistica quella macchia… all’angolo della tua bocca ecco, sai…"

Ron sorrise, guardandola con tenerezza. "Grazie, ‘Mione" le disse, poi, prima che tutti e due potessero realizzare davvero che cosa stesse accadendo, Ron le si era avvicinata e aveva posato le labbra sulle sue.

Hermione si staccò quasi subito. Era rossissima in viso. Cominciò a tormentarsi un riccio, biascicando parole confuse. "Io… ecco, volevo… sai, mi ha fatto pia… piacere, ma… cioè… ho molto sonno, voglio dire… volevo scendere a guardare il cielo e… però… torno a dormire" disse in modo ‘definitivo’. "Ciao" mormorò e cominciò a salire molto velocemente le scale, come a voler fuggire da cosa era successo.

Ron rimase a guardarla, intontito, ma felice, e anche molto divertito.

Si passò un dito sulle labbra, accarezzando lo stesso punto che stava accarezzando lei prima.

"Però…" mormorò maliziosamente "brava Hermione, sai pulire molto bene le cose…"

Infatti la macchia di marmellata di ciliegie che c’era prima vicino alle sue labbra era completamente sparita, come se non fosse mai esistita.

"Piccola" sussurrò, come se lei fosse stata davanti a lui "non finisce qui…"

Poi cominciò a salire lentamente le scale.





UaH xD ciao bei ragazzi!

Ecco, anche questa EffeEffe inaugura il Ritorno di Primavera (anche se siamo a novembre ç_ç) :D perché oggi accolazione, godendomi il mio Kinder Bueno al cioccolatoH bianco *___* mi è venuta in mente qVesta CChifeZZuola :D

WabeH, comincio a chiedere scusa per taluni motivi:


1) Il titolo veramente -______________- xD però io non sono un genio e quindi
gli adorati titoli li decido dopo oppure non li decido mai :D e quindi, a buon intenditor poche parole (mi spiegate cosa c’entra? No, perché sto davvero andando in fumo :D xD) non avevo ispirazione per quanto riguarda il titolo.


Pooooi, dato che non ci sono altri TALUNI MOTIVI (ùù .D) GIURO SOLENNEMENTE DI AVERE BUONE INTENZIONI per quanto riguarda questa FF, ma ora il SUO destino dipende da Voi! O.O

Ora, tutte le mie decisioni dipendono da voi *.* perché siete sempre così simpatici ^_^ comunque, secondo voi la continuo o no? Perché non è mai partita come One-Shot, ma come FF ad almeno 3-4 capitoli… ç_ç ho qualche ideuzza in cantiere, :D ma qualche, neH xD! :D

Perciò, miei caVi lettoVi, se non siete già morti (ç_ç non ne dubito) ditemi voi.

Attendo consigli e suggerimenti anche via mail! :D

Bsini

-_PrImAvErA (colma di idee ;D)_- :D

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Me lo prometti, 'Mione? ***


2

2

Me lo prometti, ‘Mione?


Hermione aprì di scatto la porta provocando un improvviso sussulto di Ginny che, accucciata sotto il suo letto, stava tirando fuori vecchi libri impolverati.

“Accidentaccio a te, ‘Mione” sorrise, portando una ciocca di capelli rossi dietro l’orecchio “mi hai fatto prendere un colpo… ti devo proprio sculacciare” ridacchiò, estraendo la bacchetta. “Gratta e netta” mormorò e subito la polvere sparì, facendo tornare i libri alla pulizia di un tempo. “Sai” disse “mi mancherete molto, soprattutto mi dispiacerà lasciare tutte le mie cose incustodite in presenza di mio fratello…” si girò e vide che Hermione tremava, rossa in viso.

“’Mione? Ci sei, ce la fai?” le chiese, preoccupata, alzandosi e dirigendosi verso di lei, gli occhi tremendamente simili a quelli di suo fratello che la scrutavano preoccupati.

Hermione si costrinse a parlare. Era come se fosse stata condannata a rimanere su quella soglia per l’eternità, senza nemmeno avere l’opportunità di aprire bocca. “S…sì” biascicò, poco convinta, annaspando alla ricerca delle parole giuste.

Non sapeva cosa fare, cosa dire, voleva parlarne a Ginny, ma allo stesso tempo si sentiva talmente stanca da non voler più aprire bocca per sempre.

“Sì cosa? ‘Mione, così mi preoccupo, che succede?” le chiese Ginny premurosamente, prendendola per mano e conducendola verso il suo letto. “Vieni, piccola, sediamoci” le sorrise paternamente.

Piccola, pensò Hermione, a metà tra il commosso e il divertito. Ha un anno meno di me ed è completamente matura.

Ginny le strinse delicatamente la mano. “Allora, ‘Mione. Scommetto, che facendo 2+2, esce fuori un risultato che è connesso a questo tuo pallore improvviso eccetera. Mi sbaglio?”

Hermione sussurrò a fatica: “No. Non ti sbagli.”

“Allora, me lo vuoi suggerire tu questo benedetto risultato o devo arrivarci io?” le chiese Ginny, cingendole le spalle con un braccio. “Dai, ‘Mione, fuori la voce, così non risolvi niente.”

“Sì, hai ragione” mormorò Hermione. “Allora ti spiegherò.”

“Benissimo” sorrise Ginny, accarezzando piano il copriletto e guardandola in attesa della spiegazione.

“Come ogni mattina, tu lo sai bene” esordì Hermione, tormentandosi una ciocca di capelli “stavo scendendo per la mia passegiatina mattutina, sai, per passare il tempo. La scalinata che conduceva al piano di sotto era completamente buia, allora ad un tratto ho sentito dei rumori.”

Ginny fece segno di sì con la testa, esortandola a continuare.

“Allora sono inciampata nello scalino dietro di me…” continuò Hermione.

Ginny sorrise, divertita. “E quindi?”

“Era tuo fratello che era in cucina dalle quattro, a mangiare e pensare” disse la brunetta, guardando Ginny in attesa di una reazione stizzita da parte sua (anche la ragazza andava pazza per la marmellata di ciliegie).

“Abbiamo un po’ parlato, spiegandoci cosa ci facevamo lì a quell’ora… e poi ho notato che era sporco di marmellata vicino alla bocca. Ecco… ho sentito qualcosa di strano dentro di me… perché… non lo so, mi è venuta un’improvvisa voglia di…” e lì si fermò, annaspando alla ricerca delle parole giuste.

“…baciarlo?” suggerì Ginny, con un’aria perplessa.

Hermione annuì.

E scosse la testa.

“Bravissima.” Mormorò. “Ma il punto è che… mi ha baciata lui, capisci? Ecco… sì, mi ha baciata.” Sorrise. “Mi ha baciata, Ginny.”

“Beh, allora quale è il problema?” chiese la ragazza, sorridendo divertita.

Ginny aveva sempre sperato in un futuro tra Hermione e Ron, e finalmente il suo desiderio si stava realizzando.

Hermione si rabbuiò. Già, quale era il problema?

“Il punto è che… non lo so, è come se non mi sentissi pronta… ho come paura” sussurrò. “Ginny, che è successo a Ron? Voglio dire… l’ho visto in una veste che non avrei mai immaginato… a petto nudo, malizioso al massimo… voglio dire, dove è finito il Ron che arrossisce appena gli si fa un complimento?” chiese, con una nota quasi supplichevole nel tono di voce.

Stavolta fu Ginny a rabbuiarsi. “Hermione, mi dispiace… ma c’è una cosa che devi sapere. E non sarà piacevole.” La ragazza si alzò.

Hermione si preoccupò leggermente. “Cosa è successo?”

“Poche settimane fa, quando tu hai cominciato a frequentare di più Harry per aiutarlo a recuperare in Pozioni… ti ricordi?” Hermione annuì. Aveva aiutato Harry a superare l’esame finale di Pozioni aiutandolo giorno e notte per una settimana intera ma non si era accorta che a Ron non era piaciuto.

“Ecco… a Ron non è andata giù questa cosa, insinuava malignamente che voi facevate ben altro…” Hermione sgranò gli occhi, passando dall’incredulità all’indignazione, dall’indignazione alla rabbia. “E quindi?” chiese.

“Quindi ha ricominciato a frequentare Lavanda” disse Ginny, agitando la bacchetta e facendo apparire il suo baule, dove alcuni calzini cominciarono a trasferircisi dentro.

Hermione strinse gli occhi. “Ecco spiegato tutto…” sussurrò. “C’è dell’altro?” chiese.

“Sì, e questo non ti piacerà per niente” mormorò Ginny, facendo sì che i libri che aveva pulito prima si trasferissero assieme ai calzini e agli indumenti che aveva riposto.

“Dimmi” disse Hermione amaramente. “Ormai sono pronta a tutto.”

“Lavanda verrà qui per una settimana ed è anche un po’ per questo che me ne vado” disse Ginny, arricciando il naso. “Spero solo che quella tipa non noti Harry, perché se no la concio e la rispedisco dov’era viola come il suo nome dice”.

Hermione sorrise. “Mitica Ginny.”

“Grazie, grazie” e Ginny abozzò uno scherzoso inchino “comunque, ‘Mione, per favore, tienitelo stretto, Ron. È un ragazzo d’oro, e ti vuole molto bene, si vede.”

Hermione fece vagare lo sguardo nel vuoto. “Ma io lo rivorrei come era prima…”

“Anche io, Hermione” mormorò Ginny, avviandosi verso l’armadio e aprendo un anta “anche io. Vedi, è mio fratello, forse uno dei pochi sei su cui posso contare… è il più affidabile, dopo Percy, credo. Siamo come cresciuti insieme. E ora lui mi ha… come abbandonata, sostenendo che posso cavarmela da sola. Non è così. Ho ancora bisogno delle sue coccole e del suo affetto. Ma è così distante, lontano… e maledettamente vanitoso. Sai, l’ho visto annusare circospetto e interessato il mio lucidalabbra, ti rendi conto?” un tocco di bacchetta e cinque magliette saettarono velocemente verso il baule, piegandosi con cura, seguite da tre paia di jeans.

“Sì. È strano” sussurrò Hermione, cominciando a riflettere sulle ultime cose che le aveva detto Ginny.

“ACCIDENTI!” scattò subito come una molla, come se si fosse scottata.

Ginny si girò preoccupata. “Che c’è, che c’è?!

“O…oggi è… DOMENICA!” gridò Hermione. “Quell’essere… quella ragazza… lei… verrà domani?!

Ginny annuì.

Hermione la fissò supplichevole. “Gin, ti prego, posso partire con te?”

Ginny sorrise, mentre rifaceva il letto.

“Dai… mi chiudo in una valigia, non occuperò tanto spazio… ti prego!” esclamò Hermione.

Ginny continuò a sorridere, poi, quando finì di fare il letto si avvicinò ad Hermione, le prese le mani e disse: “’Mione, credimi. Meglio affrontarle le cose.” Il suo sorriso si allargò parecchio. “E credimi, fossi in te comincerei ad organizzare qualche bel piano per rispedire Lav-Lav al suo paese natale…” Lo sguardo di Hermione si illuminò, e Ginny sorrise. “Me lo prometti, ‘Mione?”

Hermione spalancò gli occhi, sorpresa. “Cosa?”

“Mi prometti che al mio ritorno Lav non sarà più qui e che tu e Ron sarete insieme?” le chiese Ginny.

Hermione ci pensò su. Rispose: “E va bene, se le cose stanno così… te lo prometto, Gin” sorrise.





E, come avevo detto… aggiornato! ^^

Spero che questo chappy possa esservi piaciuto… wow, addirittura 13 recensioni! Ma graaazie! :D

Comincio col chiedervi scusa se vi lascio così nel vago riguardo la partenza di Gin.. ç_ç specificherò nei prossimi capitoli perché va via, e anche altre cose!

Ma adesso, la cosa che mi piace di più :D rispondere alle recensioni! :DD


lilistar: ma grazie, cara! ^^ eh, per Ronnie e ‘Mione ho in mente qualcosina che spero possa piacere sia a te sia a chi leggerà questa fanfiction! :D spero che questo capitolo ti sia piaciuto^^!


_Laura_: *me arrossisce* una sola parola: grazie!! ^___^ sono contenta che ti sia piaciuta, perché a me all’inizio non convinceva poi così tanto… grazie ancora per i complimenti, spero che questo chap ti piaccia! ^^


Killer: sìsì, sul fatto di Ronnino (*.*) OOC hai proprio ragione, ma in questo capitolo spiego perché ^^ grazie mille per i complimenti :D mi raccomando fammi sapere cosa ne pensi! ^_^


redRon: visto, non ti ho dato l’opportunità di uccidermi :P :D scherzi a parte, grazie milleee! ^_____^ spero ti piaccia questo capitolo… e che dire, continua a seguirmi! ^^


Silvia91: continuata… che ne pensi di questo cap? mi raccomando fammi sapere ^^


tikkia: grazie per i complimenti! ^^


SiJay: Ma grazie milleee! :D infatti l’ho continuata perché non avrebbe avuto senso con Herm che fugge xD fammi sapere, bacioni!


flyingstar16: grazie mille! :DD l’ho continuata, fammi sapere! ^.^


karmyGranger: eh, a me l’ispirazione è venuta mangiando un Kinder Bueno (bontà a cuor leggero) xD comunque sì hai ragione, Ron OOC non convince neanche me O.o ma il nostro buon Ronnino non è uno strafigo, vero Ronnie? È tutta colpa di Lav -.- :D ma vedrai, Ron metterà presto la testa a posto… spero! :D grazie per i complimenti, fammi sapere! ^_^


fiamma90: grazie mille per i complimenti! :DD fammi sapere anche per questo cap!


valeria18: Prozzy, cosa pretendi da uno straccetto come me :D ti farò leggere presto altre cosuZZe, tranquilla! E complimenti per LFTT, meravigliosa! *.* aggiornala :D ti adoLLo :**



Beh, che dire… adoro le vostre recensioni e soprattutto scusatemi se sono troppo ripetitiva e scrivo sempre: “grazie mille e fammi sapere” :D ma sono così lusingata che non so che scrivere! :D

Mi raccomando, se avete qualche suggerimento o qualche piccola correzione che vorreste fare (o apportare? O.o) ditemelo pure! :D perché per me è magnifico scrivere una storia in base ai vostri gusti e suggerimenti! Mi aiuta a maturare ùù xD

Ora sono quasi le 15.40 e tanto vale andare a dormire… il sonno mi porta consiglio! Chissà se non mi viene qualche altra idea per questa FF! :D

Per me poi dormire è la cosa piu bella del mondo in assoluto… :D

Aggiornerò il più presto possibile, promesso!

BaZetti.

-Primavera- :D

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Tra una partenza e chiarimenti... ***


3

3

Tra una partenza e chiarimenti…


“Ron, a mio parere dovresti proprio darti una regolata” la voce e gli enormi occhi verdi di Harry, nonché le sue mani gelate riscossero Ron da un profondo torpore legato al dormiveglia.

“Mhm…” mormorò Ron, stiracchiandosi e aprendo piano gli occhi. “In che senso, Harry?”

Harry, fissandolo con un’aria di disapprovazione che Ron non gli aveva mai visto in viso, disse, con lentezza: “Ho notato, in questi giorni, che stai trattando ‘Mione – un fremito di rabbia percorse il corpo di Ron – in modo diverso, ecco. Ron, ti dispiace dirmi perché? Ti stai comportando da megafusto anche molto idiota, insomma… tu eri più timido, molto più timido. Che ti è successo?” gli occhi di Harry erano così sinceri e pieni di preoccupazione che Ron si sentì un verme per essersi comportato in quel modo.

Ron rispose, con altrettanta lentezza, cercando con cura le parole giuste: “Vedi, Harry… Hermione ha un modo di fare, di essere, stranissimo… è una ragazza, insomma, sai come sono fatte… ma lei è diversa, più pura… con degli ideali, dei valori… lei ti ha aiutato a migliorare in Pozioni, ricordo – Harry annuì – e io ero talmente… geloso, diciamo, perché avrei avuto bisogno anche io di una mano – Harry lo fissò in modo strano. Non ci credeva. – che… ho cominciato a prenderla in giro e roba così. Vedi, Hermione è troppo per me. Io ho bisogno di una tipa come Lavanda. Lei non ci pensa, lei viene e agisce. Ecco, io ho bisogno di una tipa così, che non sia come Hermione.”

Harry si alzò. Nei suoi occhi Ron leggeva stupore e risentimento. Con una morsa al cuore comprese di stare facendo male sia al suo migliore amico… sia alla ragazza alla quale teneva tantissimo.

“Ron, tu sai che non condivido tutto ciò che hai detto. Hermione ha valori, è una ragazza intelligente e tutto il resto. E su questo che io voglio fermarmi. Ron, anche tu hai valori, sei bravo, intelligente, e ti stai lasciando sfuggire una ragazza d’oro. Credimi, Ron, stai sbagliando.”

E detto ciò Harry uscì dalla stanza.


***


“Per favore Ginny scrivi…” ripetè per la quarta volta Molly Weasley, stringendo per la quarta volta la figlia, mentre Arthur caricava le valigie sulla Ford Anglia.

Ginny sorrise, staccandosi delicatamente dalla madre. “Certo, mamma, ti scriverò prestissimo. Ora però basta, cosa vuoi che sia una settimana?”.

Hermione osservava sorridendo la scena, accanto a Harry e Ron, l’ultimo un po’ in disparte.

Ginny la raggiunse. Era bellissima nella camicetta a fiori e nei jeans. Aveva i capelli rossi raccolti in una coda un po’ disordinata, gli occhi sorridenti e le lentiggini che spiccavano sulla pelle, quel giorno. “Hermione…” mormorò pianissimo, abbracciandola. “Mia dolce compagna di stanza, mi raccomando, imbianca ogni due ore.” Hermione rise, stringendola più forte e respirando il suo profumo.

“Ci vediamo presto, Gin. Mi raccomando…”

“Scrivi” terminò la frase Ginny, levando gli occhi al cielo, divertita.

Hermione sorrise, lasciandola andare.

Ginny raggiunse Harry, che la guardava sorridendo, con una tenerezza infinita.

“Harry, Harry, Harry… cerca di non crescere durante la settimana, se no come farò a salutarti se sarai alto tre metri?” ridacchiò Ginny, abbracciandolo. Harry rispose: “Stai certa, Ginny, che non ti deluderò. Tu però cerca di crescere, così mi potrai salutare anche se sarò alto tre metri.”

Sorrisero, scambiandosi un dolce bacio, poi Ginny si rivolse al fratello.

“Ron, cerca di maturare… e saremo per sempre felici e contenti!” Ron sorrise a sua volta, baciandola sulla fronte. “Non combinare guai, sorellina. Divertiti.”

Ginny sorrise. “Lo farò, Ron.”

“A quanto pare ho finito” continuò Ginny, guardando i tre. “Beh, che dire… divertitevi senza di me!” ridacchiò. “Ciao, ragazzi.”

“Ciao bella” salutò Harry, mandandole un bacio con la mano.

“Divertiti!” aggiunse Hermione.

“Ci vediamo presto!” disse Ron, e Ginny corse verso la Ford Anglia, dove Arthur aveva già messo in moto.

“Mi raccomando, Ginevra, scrivi!” gridò Molly, salutando con un fazzoletto.

Fu questione di pochi secondi, subito la Ford si alzò in volo e sparì.

I quattro rimasero a fissare il cielo limpido per alcuni secondi in silenzio.

Fu Molly, tamponandosi gli occhi con il fazzoletto, a riscuotersi per prima. “Beh, io dico che possiamo rientrare!”

Harry annuì. “Vado a sistemare la camera, signora Weasley.”

“Bene, caro, io vado a cucinare. Ragazzi mi raccomando, fate i bravi” sorrise Molly, e si allontanò.

Così, pensò Hermione, siamo rimasti in due…

Scoprì che Ron stava ancora fissando il cielo, il preciso punto dove la Ford si era alzata ed era sparita.

“Beh…” disse Ron, non più con il tono di voce che aveva usato quella mattina presto, ma con il suo solito tono di voce, calmo e misurato.

“Beh…” gli fece eco Hermione, sorpresa.

“È una gran bella giornata oggi, vero? Se non fosse stato per la partenza di Ginny sarebbe stata ancora più bella…” mormorò Ron, sedendosi nell’erba.

“Beh, sì, hai ragione…” disse Hermione, sedendosi a sua volta.

“Hermione, io… volevo chiederti scusa perché… insomma, sono stato un idiota stamattina… ma ecco, vedi… l’ho fatto per sentirmi grande, diciamo… ma io vedo in te solo una grande amica…”

Hermione annuì, sentendo un groppo in gola. Si sentiva il cuore vuoto.

Ron la guardò, con un’espressione triste in viso. “Mi capisci, vero?”

Hermione annuì di nuovo, sentendo un pizzicorino poco piacevole intorno agli occhi.

“Domani verrà Lavanda, la mia fidanzata… ecco, vedi… noi stiamo bene così, non abbiamo bisogno di valori e cose varie. Io…” Ron abbassò lo sguardo “…sono felice, sì, molto felice.”

Hermione disse, a fatica, cercando di mantenere un tono di voce normale: “Sì, Ron, capisco… sul serio. Ora però… forse è meglio che tu vada. Domani verrà Lavanda, forse è meglio che tu… insomma… le vada a preparare la stanza, ecco. Ci vediamo per pranzo.” E, detto ciò, fissava il cielo in silenzio, facendogli capire che non aveva bisogno di parlare, aveva capito, le andava bene così.

“Sì…” mormorò con un filo di voce Ron. “Sì, hai ragione.” Si alzò e si allontanò, correndo.

Hermione continuò a guardare il cielo. E pensare che vorrei soltanto che mi amassi…, pensò.

Quando Harry andò a chiamare la ragazza per il pranzo, la trovò raggomitolata nell’erba, che piangeva disperatamente.





Primavera si fa largo tra la folla di lettori che le lanciano pomodori strillando: “Buuuuh!”

ç_ç ecco il capitolo che mi piace di meno. T_T

Credo che la storia credo si concluderà tra un tre-quattro capitoli… forse anche due-tre!

Ma ora rispondo alle recenZioni… come sempre, ricche di complimenti, grazie! :*


EDVIGE86: Oh, una nuova lettrice, vedo anche abbastanza grande… ^^ mi fa piacere che ti piaccia, anche se temo che questo capitolo non ti piaccia tanto… ç_ç però grazie mille, sono lusingata! :D continua a seguirmi!


valeria18: *me schiva il fucile* ashua, lova… LFTT è meraviglioso, come sempre! *_* aggiorna presto, e comunque i brividi li provo io quando leggo i tuoi capolavori! :P ti adoro :*****


flyingstar16: :DD grazie mille! Mi raccomando, fammi sapere anche per questo! ;D (p.s.: perché non provi a scrivere anche tu qualcosina? Scommetto che saresti molto brava! ;) :*)


SiJay: maaaa bentoNNata, caraa! :D grazie mille per i complimenti! Fammi sapere! –D


Killer: Ashua xD grazie mille per i complimentS! ^__^ fammi sapere anche per questo capitolo! Basottii :**


PazzaWendy: uashua xD, ma graaazie *__* eh sì, la moda indetta da Harry è molto seschi <33 ^^ fammi sapeeeere! BaZoni! :**


psycho: ecco fatto, continuata! ^^ spero ti piaccia questo capitolo! Baci!


redRon: ashua, grazie miiille!! :DD postato… fammi sapere! :*


karmyGranger: Aggiornato… grazie per i complimenti! :D fammi sapere, mi raccomando! ;) :*


Silvia91: ma grazieee! ^___^ spero questo cap ti piaccia, (anche se un po’ ne dubito… T_T)


Mi raccomando, non uccidetemi… vado a studiare e poi a dormire! ^^ basetti a tutti! E mi raccomando, fatemi sapere!

Cercherò di aggiornare il più presto possibile!

Bcini :*

-Primavera- :D

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** ...l'amore trionfa sempre! ***


4

4

…l’amore trionfa sempre!


Hermione aprì gli occhi, ancora un po’ intontita, per poi richiuderli di scatto, sentendo un qualcosa bruciare dentro di sé e un pizzicorino intorno agli occhi.

Scandì lentamente le parole, cercando di non far tremare la voce: “Cosa c’è?”

Ron la fissò. “È arrivata Lavanda…” mormorò, quasi incerto. “Volevo che lo sapessi.”

Hermione sussurrò: “Non voglio scendere ora, ma salutala da parte mia.” Accidenti, pensò, e chi la condivide la stanza con quella?

Ron sussurrò: “Apri gli occhi, Hermione.”

“No.”

“Per favore, Hermione.”

“No.”

“Hermione… io…”

“Tu niente, Ron.”

“...volevo chiederti se preferivi che Lavanda condividesse la stanza con te o con me. Per me è perfettamente uguale, eh!”

Hermione non aprì gli occhi. Come poteva?

“Ron, decidi tu. E ora…”

“…Hermione, non è educato da parte tua. Dovresti scendere e salutarla, invece di rimanere a letto.” La rimproverò lui.

Lei sentì una scarica di rabbia invaderla.

“Come non capisci che io me ne frego della tua adorabile sciacquetta? Per favore, Ron, risparmiati la scenata da mammina beneducata, non ti si addice proprio” aprì gli occhi pieni di rabbia e lo fissò, fino a quando non abbassò lo sguardo “e dividi la camera con lei, me ne frego altamente, cercate solo di essere silenziosi la notte, grazie.” Ron spalancò gli occhi e la fissò con stupore, mentre lei si rimproverava mentalmente e allo stesso tempo cercava di dare un significato alle parole appena uscite dalla sua bocca.

“Benissimo” articolò a fatica Ron. Lei chiuse gli occhi.

“Hermione… non so se ti rendi conto che ti stai comportando male.”

“E di te che devo dire, allora?” esclamò lei, aprendo di nuovo gli occhi.

Però Ron era già andato via.


**

Hermione non seppe spiegare dove trovò la forza per alzarsi da quel letto e camminare, salutare Lavanda con una mano ma con uno sguardo incendiario, come fece a sopravvivere a una settimana in cui la fidanzata di Ron le lanciava frecciatine, le faceva lo sgambetto, cercava di tirarle i capelli e faceva lavorare sempre lei.

Ogni volta si strusciava su Ron, gli sussurrava paroline tipo: “Amore mio” e “Sei la mia vita” e la guardava con un misto di perfidia e divertimento insieme.

La casa era disseminata di rosa, pizzo rosa, cuscini rosa, e Molly un giorno confidò a Hermione, leggermente schifata, di aver trovato un tanga nella biancheria del suo ragazzo. Rosa, naturalmente.

Però arrivò la domenica, e il giorno dopo Lavanda sarebbe dovuta partire, con grande sollievo di tutti.

Molly preparò una cena deliziosa, e, dopo averla consumata in silenzio, Hermione si alzò, offrendosi di sparecchiare.

Prese tutti i piatti, il primo di Molly, l’ultimo di Harry, e, mentre faceva il giro del tavolo per prendere la pentola, non vide lo scarponcino leopardato di Lavanda spiccare da sotto il tavolo. Lo prese in pieno e fece una specie di volo, lanciando un piccolo grido.

Lavanda sghignazzò e, mentre Arthur aiutava Hermione ad alzarsi e Molly si assicurava che stesse bene, Harry disse, a voce bassa ma che nascondeva una rabbia enorme: “Complimenti, Lavanda, veramente un colpo basso, peccato che l’asilo sia da quella parte.” Disse, sprezzante.

Ron si mosse nervosamente sulla sedia.

“Oh, non ti rispondo nemmeno, Potter” commentò Lavanda noncurante, controllandosi le unghie “non ne varrebbe la pena.”

Hermione, che si era alzata in quel momento e si trovava accanto alla sedia della fidanzata di Ron, esclamò: “Invece sì” e, senza riflettere, senza contare fino a mille, si gettò sulla ragazza, cercando di colpirla il più forte possibile. Quest’ultima lanciò un urletto e si preparò a difendersi, tirandole calci, pugni e cercando di farle male.

Hermione sentiva dolore ma non poteva fermarsi, doveva ripagarla di tutte le umiliazioni che aveva subito, doveva farle male, ucciderla, forse...

Ma impedire che si prendesse Ron definitivamente.

Venne sollevata, da due forti braccia, quelle di Harry, e, appena la mise a terra, senza pensare, con la mente vuota, scappò fuori, in cortile.

Si appoggiò all’albero che tanto amava, guardando la luna alta, in cielo, e osservando tutte le luci che illuminavano il prato, il capanno, lei stessa.

“Sapevo che eri qui.” La sua voce.

La voce di Ron.

“Ron…” mormorò lei, senza più trattenere le lacrime.

Lui la sollevò e le si mise davanti.

“Hermione, io non so cosa fare, io sono realmente perduto. Ecco, Lavanda… io credo che…”

“Che…?” lo incalzò lei, voleva sapere, doveva, sapere.

Le lacrime scorrevano sulle sue guance, ma perché piangeva?

“Che la lascerò, credo.” Mormorò lui.

Una grande pace invase Hermione, che però subito disse, singhiozzando: “Mi dispiace, Ron, mi dispiace davvero, avrei dovuto dirti prima che non volevo che tu stessi con Lavanda, avrei evitato di far preoccupare i tuoi genitori, avrei evitato di fare male a Lavanda… avrei dovuto dirti prima che ti amo…”

Ron la fissò, con la bocca semisocchiusa per lo stupore, poi alcune lacrime scivolarono sul suo viso, mentre le cingeva la vita con le braccia e la avvicinava a sé.

“Dispiace anche a me, Hermione, credimi, sono stato falso, bugiardo ed egoista, in verità tu mi sei sempre piaciuta… sempre…”

Si strinsero forte.

“Torniamo dentro…?” chiese lei, come smarrita.

Ma non voleva tornare dentro, voleva restare abbracciata a Ron per sempre.

“No, aspettiamo un altro po’” mormorò lui, stringendola forte.

Lei sorrise. Il suo incorregibile Ron.

Le ultime luci che li illuminavano si spensero, e i due rimasero abbracciati in silenzio.




Ecco, ho finito, sono stata costretta perché non ho più ispirazione xD

Però sto lavorando a un’altra fanfiction, che spero di pubblicare al più presto :D

Ringrazio tutti coloro che hanno recensito e mi hanno seguita ç.ç

Grazie davvero! :D

Beh, belli, alla prossima!

Primavera :D

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=101542