Writing in the moonlight

di Acquamarine_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 20 Maggio 2012 ***
Capitolo 2: *** 21 Maggio 2012 ***
Capitolo 3: *** 22 Maggio 2012 ***
Capitolo 4: *** 23 Maggio 2012 ***
Capitolo 5: *** 4-5 luglio 2012 ***
Capitolo 6: *** 9-13 Giugno 2013 ***
Capitolo 7: *** 8 Luglio 2012 ***
Capitolo 8: *** 16 Giugno 2013 ***
Capitolo 9: *** 9 Luglio 2013 ***



Capitolo 1
*** 20 Maggio 2012 ***


#Pansy Parkinson – Rosso sangue

Quella striscia di stoffa era tutto ciò le rimaneva; un solo, piccolo pezzettino di tessuto capace di tenerla sospesa a metà tra due mondi, quello del passato e quello del presente, proprio come una corda tiene l'avventuriero sul filo della vita e della morte.

L'aveva tenuto con sé sempre.

Anche quel giorno, alle nozze – con un'altra – dell'unico uomo che avesse mai amato, stringeva tra le mani la stoffa rosso sangue, che le rammentava di un amore passato, del rossetto che aveva lasciato l'ultima volta sulla guancia di lui, del colore dei cuori che disegnava.

Quel filo rosso sangue l'aiutava, perché profumava di tempi che non sarebbero più tornati.

 

#Luna Lovegood – Coniglio bianco

Luna posò il libro nel prato, troppo stanca per studiare.

Chiuse gli occhi, lasciando che la brezza le accarezzasse la pelle.

Le era sempre piaciuto il vento. Sentiva le voci dei suoi antenati, le canzoni dei Gorgosprizzi che, ingannevoli, cercavano di distrarre i malcapitati ascoltatori, le risate dei bambini e il profumo della felicità.

Un rumore le fece aprire gli occhi: un coniglio bianco guardava un orologio e correva.

Sorrise, alzandosi di colpo.

E, mentre seguiva quel Bianconiglio, si perse nel Mondo delle Meraviglie.

Il tema rimase abbandonato, mentre la ragazza inseguiva quel briciolo di fantasia. Intanto un libro guardava dal prato, e una ragazzina simile a Luna sorrideva, salutandola.

 

#Astoria Greengrass – E lei si innamorò così, come scoppiava a ridere o a piangere. Scoppiò ad amare.

Fu una ragazza solitaria. Non le piaceva la compagnia degli altri.

Alle altre persone aveva sempre preferito i libri. Loro, non avrebbero mai potuto tradirla, a differenza della gente.

Poi, un giorno, arrivò lui. Non seppe neanche come o quando, seppe solo che Fred Weasley entrò nella sua vita senza chiedere il permesso, e piano piano divenne il suo punto fermo.

Quasi al pari dei libri.

Il ragazzo diventò essenziale per Astoria, insostituibile. La convinse che non tutti erano traditori. E lei si innamorò così, come scoppiava a ridere o a piangere. Scoppiò ad amare.

E quell'amore l'accompagnò sempre, anche quando Fred andò via, lasciandola sola, con i suoi libri.

 

#Barty Crouch – Sentire

Barty chiuse gli occhi. Il silenzio pesante venne spezzato dalla sua sadica risata.

Il vento si alzò, assieme alla polvere e al dolore di quella donna.

Il suo corpo giaceva, straziato, sul pavimento, ancora scosso.

L'uomo alzò nuovamente la bacchetta, e gridò: «Crucio!», mentre il corpo della ragazza riprendeva a contorcersi, le sue urla a riempire l'aria.

E Barty rise, e rise ancora, mentre sentiva di nuovo quella sensazione di potenza, quell'infinita supremazia che quella semplice parola poteva generare in lui.

Sentiva le urla di quella donna, la propria risata, persino il dolore nell'aria. Sentiva tante cose, ma l'unica che voleva ascoltare era la potenza che gli scorreva nelle vene.

 

#Narcissa Malfoy – Bianco Pallido

L'avevano sempre paragonata ad una rosa.

Era pura, Narcissa. Era bianca; aveva la pelle pallida, i capelli dorati, gli occhi grigi.

Viveva in un castello fatto di nuvole, Narcissa. Era fatto dai petali dei fiori che le accostavano, il suo sorriso brillante come il sole di giugno.

Poi, era cresciuta. Non era più pura, aveva scoperto che il mondo non era un castello bianco.

Si era ritrovata a combattere una guerra che non era sua, cercando di proteggere il suo bambino dal volto pallido, la sua rosa.

E, come il Piccolo Principe, di cui aveva letto da bambina, non avrebbe mai permesso che alla sua rosa fosse fatto del male.

* * *

Angolo Autrice:
Salve salvino (cit. Neddino - ?), ieri ci siamo ritrovate, io e altre ragazze (Emma, Meissa, Viols, Krixi e Futeki) e abbiamo cominciato un gioco: uno dà un personaggio e un prompt, e tutti scrivono una drabble.
In questo stesso momento stiamo giocando ancora, e domani pubblicherò queste altre v.v
Vi ringrazio per aver letto, e dedico questa storia a loro, che mi stanno facendo compagnia con le loro drabbles meravigliose ♥
p.s. Il titolo è un adattamento della canzone "Dancing in the moonlight", e ringrazio Emma, che mi ispira sempre 8|

 

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Capitolo 2
*** 21 Maggio 2012 ***


#Walburga Black – Carne della sua carne

La porta sbatte, coprendo il rumore di quel singhiozzo solitario che mi è sfuggito dalle labbra.

Può una madre sentirsi impotente?

Perché è così che mi sento ora.

Può una madre chiedersi dove ha sbagliato?

Io lo faccio ogni giorno.

Sei la carne della mia carne, il sangue del mio sangue, ma mi hai tradita, Sirius.

La bacchetta si ferma sul tuo volto sull'Albero della Nobile Casata dei Black, la casa a cui hai portato disonore.

E ora, figlio mio, mentre il tuo volto viene annerito, per sempre, io mi chiedo ancora: può un figlio tradire sua madre?

Ma, soprattutto... perché lo fa?

 

#Cygnus Black – Femmine

Aveva tre figlie, Cygnus. Tre femmine.

C'era Bellatrix, l'orgogliosa. Era gelosa delle sue sorelle, voleva sempre essere al centro dell'attenzione.

C'era Andromeda, la solitaria. Aveva sempre disegnato, sin da piccolissima, ma ora, le sue opere erano capolavori, pezzi di cuore fermati sulla carta.

C'era infine Narcissa, la bella. Non somigliava alle sue sorelle; aveva gli occhi grandi e azzurri, i capelli biondi. Era elegante, Narcissa.

Aveva tre figlie, Cygnus. Tre femmine.

E sebbene gli sarebbe piaciuto avere un piccolo Black nella sua discendenza, le amava profondamente, perché erano sangue de suo sangue.

Non avrebbe mai permesso che qualcuno toccasse le sue bambine, mai.

 

#Nonditequelnome Tonks – Arance

La bambina si allungò sul tavolo, prendendo tra le manine i frutti color arancio, poi corse in giardino.

Il sole era alto nel cielo, e il vento, leggero, le accarezzava i lunghi capelli viola – che aveva appena mutato in rosso fuoco.

Nei suoi occhi si leggeva una certa determinazione, e dopo poco lanciò in aria le tre arance, come aveva visto fare al suo vicino di casa, Josh, prima che lui la sfidasse dicendo che non sarebbe stata capace di imitarlo.

Ma, quando cercò di prenderli, inciampò sulla stringa – sciolta – delle proprie scarpe, cadendo.

La piccola maledisse la propria imbranataggine, poi, però, scoppiò a ridere, allegra.

 

#Alastor Moody – Sentirsi all'altezza; obbligo di metterlo in coppia

C'erano state molte volte in cui Alastor non si era sentito all'altezza.

Quando aveva dovuto affrontare gli esami ad Hogwarts, quando aveva provato a ballare, quando aveva sostenuto l'esame per diventare Auror.

Aveva combattuto duramente, con se stesso. Era dura, la vita, ma la sua testa lo era ancor di più, e non avrebbe mai potuto permettere che qualcosa vincesse contro di lui.

C'era stato un tempo in cui Alastor non si era sentito all'altezza. Ma ora, mentre poggiava le labbra su quelle di Rita, sapeva di non esserlo. Eppure, avrebbe combattuto per diventarlo.

 

#Bellatrix Black – Attesa

La polvere le ricopriva la lunga gonna e persino i capelli, sporchi e crespi.

Gli occhi neri esprimevano una profonda follia.

Accarezzò il Marchio, con fare adorante.

L'attesa era estenuante, ma non smetteva di aspettare.

Ne era certa: prima o poi, il tatuaggio avrebbe ripreso a bruciare, torturandola così dolcemente da farle gridare la sua fedeltà all'Oscuro.

Ma ormai, rinchiusa in quella cella, per colpa di quei traditori, per quel moccioso – che, giurò, avrebbe ucciso con le proprie mani –, poteva soltanto aspettare che il suo Signore tornasse, più forte di prima.

La sua risata riempì l'aria.

Avrebbe combattuto al fianco di Lord Voldemort, ancora una volta.

 

#Sirius/James – Bisogno

Sirius aveva sempre avuto bisogno di James, anche quando questi non era ancora entrato nella sua vita.

Questo perché James era stato tutto ciò che potesse servire ad una persona.

Era stato un fratello, un amico, un confidente.

Sirius sentiva il bisogno di James anche in quel momento, mentre lo attirava a sé, baciandolo.

Quel calore all'altezza del petto, quel diverso ritmo cui andava il cuore, quel profumo che si sentiva addosso, ogni momento, quel bisogno fisico di saperlo accanto a lui; questo era James, e questo era anche Sirius, perché, ormai, non si sarebbe potuto nominare l'uno senza l'altro.

C'era il bisogno di metterli insieme, anche in una frase.

* * *

Angolo Autrice:
Eccoci qui con il secondo blocco di drabbles v.v
La prima su Walburga, la madre di Sirius e Regulus. Io credo che, in fondo, amasse suo figlio, anche se a modo suo, e che, quando lui l'ha tradita... be', abbia sofferto. Non voglio credere che vedesse i suoi figli come semplici oggetti da accoppiare con bamboline Purosangue o.O
La seconda con un suo parente, Cygnus, il padre di Narcissa, Bellatrix ed Andromeda. Io penso che anche lui le amasse, ma che per lui l'orgoglio fosse più importante. Cosa per me inaccettabile, ma tant'è ._.
Quella su Tonks mi è piaciuto molto scriverla. Prima di tutto, lei, oltre che imbranata, è molto determinata e combattiva, così ho voluto pensare a questo vicino che la sfidava e lei che provava a fare la giocoliera (?), ma che, per colpa della sua imbranatagine, finisse per terra xD
Immaginare Alastor insicuro mi è molto difficile. Eppure, lui era umano, e sebbene fosse determinato e forte e non lo desse a vedere, ho immaginato che potesse esserlo, ogni tanto. È la prima Alastor/Rita che scrivo v.v
Con Bellatrix e "Attesa" l'accenno alla Bellatrix/Voldemort mi è stato inevitabile v.v
L'ultima è la prima James/Sirius che scrivo e non so come sia uscita o.o
Vi saluto, e ringrazio ancora le mie compagne, che ricordo essere Emma, Meissa, Krixi, Futeki, Viols.
Baci, a domani!

 

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Capitolo 3
*** 22 Maggio 2012 ***


#Gideon Prewett – Incantesimo – Rating giallo – Crack Paring

L'incantesimo gli colpì il petto, all'altezza del cuore, nello stesso posto in cui lei lo aveva colpito anni prima, ma con delicatezza, silenziosamente.

Le ultime scintille verdi illuminarono l'aria, poi il buio, inesorabile, calò sulla vita di Gideon Prewett, per sempre.

Quell'unica parola, quel nome che gli aveva permesso quell'ultimo sorriso, il nome di colei che lo aveva colpito in modo diverso, rimase lì, gelato sulle sue labbra, espresso solo a metà. Proprio come lei era rimasta gelata nel suo cuore, e non se ne sarebbe mai andata.

Lily Evans.


#Cho Chang – Malinconico – "C'erano cose che volevo dirgli ma sapevo che gli avrebbero fatto male. Così le seppellii e lasciai che facessero male a me." (Jonathan Safran Foer)

Harry era sempre gentile, con me. Era diventato la mia ancora, dopo la morte di Cedric.

C'erano notti in cui urlare e piangere erano le uniche cose che potessi fare. Altre in cui l'assenza di Cedric era tanto pesante da farmi soffocare in un cuscino, per non sentire il rumore del mio stesso dolore.

Ad Harry piacevo, e lui mi piaceva. Ma non l'avrei mai amato come avevo fatto con Cedric. Non in quel momento.

C'erano cose che volevo dirgli ma sapevo che gli avrebbero fatto male. Così le seppellii e lasciai che facessero male a me.

Ma non era giusto, e, prima o poi, sarei scoppiata.


#Hannah Abbott – "C'è qualcosa dentro di noi, che è sbagliato e ci rende simili" – Tazza di the/tisana/caffè/quello che volte – Ispirata a quest'immagine https://fbcdn-sphotos-a.akamaihd.net/hphotos-ak-ash4/425620_262116453871018_163762287039769_605697_588601924_n.jpg

Porto la tazza alle labbra.

Il tè mi è sempre piaciuto.

Ma c'è qualcosa che mi piace più del tè, e questo da due anni a questa parte.

Questo qualcosa – qualcuno – è appena entrato in Sala Grande, inciampando nei suoi stessi piedi.

Improvvisamente mi accorgo di una sgradevole sensazione di... bagnato sulla camicia, e mi rendo conto di essermi versata metà tazza sulla divisa.

Alzo gli occhi al cielo, lamentandomi, poi afferro un fazzoletto, sperando di poter riparare al disastro.

Guardo di nuovo Neville, che si è seduto al suo tavolo, dopo essere inciampato nuovamente.

Sorrido.

C'è qualcosa dentro di noi, che è sbagliato e ci rende simili.


#Ted tonks – Mazzo di fiori – Fluff

Raccoglieva fiori. Per lei.

Una rosa, perché gli ricordava il profumo dei suoi capelli.

Un nontiscordardimé, perché era ciò che voleva lei facesse.

Una viola, perché lei amava quel colore.

Un'acacia perché il loro amore era ancora segreto.

Guardò il suo lavoro, sorridendo.

Forse, non era bello come i mazzi di fiori che le erano giunti fino a quel giorno. Forse, Andromeda aveva ricevuto composizioni ben più elaborate.

Ma di certo, nessuno ci aveva messo il suo stesso amore.

E Andromeda fu d'accordo, quella sera. E rise e pianse al tempo stesso, perché non aveva mai visto un mazzo di fiori più bello di quello che Ted le aveva offerto.

* * *

Angolo Autrice:

Eccoci qui: terza sera, terzo blocco di drabbles ♥

Non abbiamo ancora cominciato la quarta sera, ma ci siamo quasi v.v Parliamo di queste appena pubblicate.

I pacchetti sono della malefica socia, e mi sono divertita da matti a scrivere cose così complicate, ma... ssh, non glielo dite :P

Non ho mai letto Gideon/Lily (non è dato sapere se sia un amore a senso unico o meno perché non lo so neanche io), però la tentazione è stata troppo forte v.v 

Per quanto riguarda la seconda storia, forse sono caduta un po' nel banale. Ma quella citazione mi ha fatto pensare subito ad una Cho/Harry/Cedric v.v

La terza drabble voleva essere a metà tra un "ci somigliamo" e un "oh! come sono imbranata", e non so come sia uscito...

L'ultima non so cosa sia, davvero. 

Ci vediamo domani per l'altro aggiornamento ♥

Baci,

Mari

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Capitolo 4
*** 23 Maggio 2012 ***


Peter Minus – E’ normale che esista la paura in ogni uomo, l’importante è che sia accompagnata dal coraggio

È normale che esista la paura in ogni uomo, l’importante è che sia accompagnata dal coraggio.

Eppure tu, quel coraggio, non l'hai mai avuto, Peter.

La vergogna è la tua compagna, la vigliaccheria la tua sposa. Sei solo, e non è colpa di nessuno, solo tua.

Lo specchio cade per terra, in frantumi; non vuoi guardare nei tuoi occhi, sei stanco di osservare i volti di coloro che hai tradito riflessi nello specchio.

Sei stanco di vedere ciò che sei diventato: un traditore.

Decine di pezzi di vetro cadono sul pavimento, assieme a tutto ciò che sei stato.

Un fallito.


#Ron/Hagrid – Stelle – http://www.tecnologiaericerca.com/wp-content/uploads/2012/03/polarlight_2.jpg – Fluff

Gli erano sempre piaciute, le stelle.

Gli piaceva alzare gli occhi al cielo e perdersi nell'immensità del blu.

Quella notte, però, c'era qualcosa di speciale, qualcosa di inspiegabile.

Sembrava di stare assistendo all'aurora dei paesi ghiacciati; era, ovviamente, una cosa impossibile. Loro non si trovavano al Nord.

Eppure, il cielo era di una strana sfumatura verdognola, simile agli occhi di Harry, il suo migliore amico.

Ron chiuse per un secondo gli occhi, poi li riaprì, trovandosi di nuovo davanti quello spettacolo meraviglioso.

Si volse verso l'uomo al suo fianco, sorridendo.

Hagrid gli strinse la mano, per poi accarezzargli il viso.

In quegli occhi, Ron, vide uno spettacolo ancor più meraviglioso.


#Dudley Dursley – I figli iniziano amando i loro genitori, in seguito li giudicano. Raramente, se non mai, li perdonano.

Da bambino, Dudley amava i suoi genitori.

Aveva avuto regali, più di Harry; amici, più di Harry; lussi, più di Harry.

Chiedersi se fosse giusto, non gli era mai servito. Aveva continuato la sua vita, giorno dopo giorno, senza trovare il coraggio di fare in modo diverso.

Da adolescente, Dudley li giudicò.

Non riusciva a comprendere perché suo cugino fosse tanto odiato.

Non che gli stesse simpatico, ma perché maltrattarlo così?

Per questo motivo, quel coraggio lo trovò: non ti considero uno spreco di spazio.

Da adulto, Dudley imparò a perdonarli.

Aveva sbagliato. Non riusciva a comprenderli. Eppure, erano la sua famiglia.

Proprio come lo era Harry.


* * *

Angolo Autrice:

Buonsalve, gente!

Eccomi qui con l'altro blocco di drabbles, stavolta frutto dei pacchetti di Krixi ♥

Non ho molto da dire: la prima è, forse, banale, però è l'unica cosa che sono riuscita a scrivere su Peter. Non lo amo particolarmente come personaggio, e mi fermo qui v.v

La seconda... vi prego, non fate domande. Prendetevela con Cri o.O Ron/Hagrid è una di quelle cose che pensi non scriverai mai nella vita, e poi... o.O

L'ultima è una sorta di “rivalutazione” del personaggio di Dudley. Lui ci ha dimostrato che non è solo un gigante stupido, anzi. Io ho solo adattato quest'idea.

Ci vediamo per il prossimo ^^

Baci,

Mari

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Capitolo 5
*** 4-5 luglio 2012 ***


#Gellert Grindelwald/Albus Silente/Ariana Silente, sapore

Si era sempre chiesto se non dovesse fare una scelta. Illudere Albus, ingannare Ariana, non era giusto. Ne era consapevole.

Ma cos'era giusto, in Gellert? Aveva lasciato la giustizia molti, molti anni prima.

Era innamorato degli occhi di entrambi, così uguali ed al contempo così differenti.

Quelli di Ariana, innocenti e sofferenti. Quelli di Albus, ambiziosi e appassionati.

Lo amavano entrambi, ne era sicuro. Ognuno lo amava a modo suo, certo.

Sentiva il loro sapore ogni volta che li sfiorava.

Ariana sapeva di innocenza, di sorrisi baciati, di mani strette. Albus sapeva di abbracci stretti, di fuoco, di fragole e peccato.

E lui, chissà di cosa sapeva per loro.

 

* * *

 

#Rodolphus Lestrange, Non illuderti: la passione non ottiene mai perdono. Non ti perdono neanch'io, che vivo di passione. (Pier Paolo Pasolini)

 

«Non illuderti: la passione non ottiene mai perdono. Non ti perdono neanch'io, che vivo di passione».

La sua freddezza ti colpisce, facendoti crollare il mondo addosso: una pioggia fatta di pezzi di cuore, sussurri nella notte, graffi sulla schiena.

Ti fissa ancora, con un sorriso distante, freddo; differente da quelli che ti rivolgeva quando ti faceva sentire sua, quando ti sussurrava che non stavi sbagliando, che la voglia di vivere non era peccato.

Frank non se lo merita. Tu ti meriti tutto.

Ti allontani con le mani che tremano.

Dietro di te, solo cocci di un amore che non doveva nascere. Di una amore che amore non era.

 

#Draco Malfoy | Maschera

 

Da bambino, amava mascherarsi. Sua madre aveva delle maschere bellissime, decorate, eleganti.

Degne del nome Malfoy, si diceva.

Col tempo, aveva smesso di giocare con i travestimenti, o forse no. Aveva cominciato a portare una maschera perenne di freddezza e superiorità. Aveva lasciato credere al mondo di essere sicuro di ciò che diceva. Aveva deriso e insultato, aveva invidiato. Ma la maschera era lì, a coprire le lacrime.

Aveva sedici anni quando fu costretto a giocare. Ma non si trattava di un gioco.

La sua nuova maschera era scura, inquietante. La maschera di Mangiamorte.

A Draco Malfoy sarebbe piaciuto far cadere il travestimento,quella volta.

Giocare non gli piaceva più.

 

#Tom Riddle Senior, Occhi. Quei maledetti occhi mi fottevano sempre. Ci facevo l’amore solo a guardarli. - C. Bukowski.

 

Quei maledetti occhi mi fottevano sempre. Ci facevo l’amore solo a guardarli.

Mi sfuggivano sempre, eppure non smettevo di rincorrerli.

Scuri come la notte, seducenti come serpenti.

Tentavano perfino le più piccole fibre del mio essere. Mi possedevano.

Aveva il mondo negli occhi.

Giurai che quegli occhi sarebbero stati miei, che mi avrebbero cercata. Che mi avrebbero guardata come qualcosa di più di uno straccio sporco.

Se qualcuno me l'avesse chiesto, gli avrei confessato che sì, avrei fatto pazzie per avere quegli occhi.

E fu ciò che feci, infatti. Che stupida.

A cosa mi aveva portato tentare d'imbrogliare l'amore?

Cosa mi era rimasto? Il mondo che mi scivolava dalle mani.

 

#Helena Corvonero | Pioggia

 

Le era sempre piaciuta la pioggia.

Le piaceva il ticchettio delle gocce sull'erba, le piaceva il profumo che rimaneva nell'aria. Le piaceva l'arcobaleno che compariva in seguito ad un acquazzone.

In seguito, la pioggia le piacque ancora di più. Divenne il suo rifugio. Poteva piangere senza essere vista.

Credeva di avere tutto tra mani, ma aveva soltanto la puzza del tradimento sui vestiti; era scappata, lontana da sua madre. Tra le mani soltanto il Diadema.

Quando l'acqua cominciò a cadere, il gioiello cadde.

Mentre l'urlo del Barone echeggiava nell'aria, le gocce si tingevano di rosso.

Il sangue di Helena continuò a scorrere, e la pioggia divenne la sua tomba.

 

#Andromeda Black, famiglia.

 

«Famiglia è dove c'è casa. Casa è dove sei felice.»

L'aveva letto una volta in un libro, e si era chiesta se lei avesse una famiglia.

Aveva un padre, una madre, due sorelle. Aveva dei cugini, delle cugine.

Abitava in una villa, grande, spaziosa ed elegante. Ma tutto questo significava avere una famiglia? Significava sentirsi felice?

Andromeda non ne era sicura. Poi, l'aveva capito. Lo aveva capito quando Ted Tonks l'aveva presa per mano, abbracciata, sostenuta, amata.

La sua casa era un'altra, la sua famiglia doveva ancora arrivare.

Casa, aveva il nome di Ted Tonks. E lei avrebbe combattuto per arrivare da lui.

* * * 
Angolo Autrice:

La prima drabble è stata scritta il 4/07, le altre il cinque ♥
Credo di avere una nota soltanto sulla seconda: in pratica, Alice sta con Frank, ma lo tradisce con Rodolphus, e alla fine, quando decide di confessare tutto a suo marito/fidanzato, Rodolphus le dice che non sarà perdonata, e alla fine dice anche lui che è stata pessima, anche se gli era piaciuto, fino a quel momento v.v
Fin quando gli è servita, tutto apposto, poi...
Vi ringrazio per la lettura! A proposito: i pacchetti fighi sono di Meissa, la mia Paddina, quelli tremendi sono miei v.v
Ci sentiamo presto!
Baci,
Mari ♥

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Capitolo 6
*** 9-13 Giugno 2013 ***


#George Weasley – http://25.media.tumblr.com/057dfc1ad66f0877b97b2ebee9cb7c4c/tumblr_mnbmyb88611rjnud2o1_250.gif

  Mentre le schegge ti esplodono sul viso e la tua mano comincia a sanguinare, il tuo cuore smette di battere.
Ti ritrovi a piangere, così, improvvisamente, e il sangue si mischia alle lacrime che scorrono copiose sul tuo viso. Ti guardi nello specchio: una grossa spaccatura ora attraversa l'intera superficie. Sei diviso a metà.
  E d'improvviso lo vedi sorridere, con il suo orecchio in più, unica cosa che lo contraddistingueva. L'altra metà. Assesti un altro pugno, e tutti i frammenti cadono sul pavimento. L'altra metà dello specchio è ai tuoi piedi, in pezzi. Guardi il vuoto dinanzi a te. Guardi ciò che sei diventato. Niente.

 

#Viktor/Hermione – «Forse è questa la felicità, non un sogno, non una promessa, solo un istante» (Delphine De Vigan)

Volteggiava fra le mie braccia leggera come una libellula d'estate. Era bella, bellissima nel suo abito blu pervinca, con i capelli lisci legati in un nodo dietro la testa. La guardavo dritta negli occhi, perché in essi riuscivo a vedere il mondo intero, in quel momento. Il mio cuore batteva forte e sentivo che anche per lei era così.
  Fu per questo che la baciai, mentre un brivido mi correva sotto la pelle. Mi sentii d'un tratto felice, completo. Forse è questa la felicità: non un sogno, non una promessa. Solo un istante. Ed Hermione è stata, per me, quell'istante. Quell'unico momento di felicità che non ho più rivissuto.

 


  

  #Personaggio: Severus Snape – Prompt: sfumature, tempesta
  Era come le sfumature di una tempesta: cupo, inquieto, scuro. Come una tempesta distruggeva tutto ciò che incontrava: la sua famiglia, la sua amicizia con Lily, la sua stessa vita. Tutto ciò che era, ciò che era stato, ciò che sarebbe potuto essere era ormai solo cenere.
  Sfumature di rosso avevano artigliato la sua bianca camicia la notte in cui Lily era morta; sfumature di nero avevano invaso il suo cuore.
  Tutto ciò che poteva fare era fermarsi a pensare a ciò che era diventato, a ciò che aveva fatto. Incapace di tornare indietro. Impotente di fronte a ciò che era accaduto. Prigioniero di se stesso.


  #Neville – «What can you do when your good isn’t good enough and all that you touch tumbles down?» - Glee
  Cosa puoi fare quando tutto ciò che fai non è mai abbastanza? Cosa puoi fare quando il tuo massimo non basta?
  Ti fermi, lasci le urla libere. Inzuppi il cuscino, gridi ad un albero ciò che senti. Travasi, pianti, annaffi. Lasci che il terreno ti sporchi le dita, s'insedi sotto le tue unghie, che ti macchi la divisa. Lasci che il richiamo della natura ti penetri dentro. Ti senti parte di qualcosa.
  Cosa puoi fare quando tutto ciò che fai non è mai abbastanza? Ti siedi e aspetti, aspetti che la vita faccia il suo corso. Aspetti che una spada ti cada fra le mani, mentre le viole fioriscono.

 

  #Personaggio: Rodolphus Lestrange – Prompt 1: fuoco, prompt 2: giardino, prompt 3: parole

  Fuoco e tempesta: ciò che vi agita il cuore. I baci incandescenti che ti lascia sulla pelle penetrano nella tua anima, fin nel profondo, e scuotono la dura coltre che copre il tuo cuore.
  Fuoco e parole: quelle che le sputi addosso quando capisci ciò che è successo. Ha usato il tuo cuore, lo ha distrutto.
  Fuoco e sabbia: tutto ciò che resta di voi due. Ciò che resta di lei, che ormai ti scivola fra le dita, impotente.
  Fuoco e basta: ciò che ti logora l'anima e ti divora il cuore. Ciò che sei. Fuoco vivo, potente, distruttore, vendicativo.

 

* * *

Angolo Autrice:

  Le prime due drabbles sono state scritte il 9 Giugno, le altre invece il 13 Giugno. Mi era mancato davvero tantissimo, non vedevo l'ora di ricominciare! Uhm, penso di non avere particolari note: nell'ultima drabble si poteva scegliere se usare uno, due o tutti e tre prompt e io ne ho usati due :3
  Forse, domani ci sarà un'altra seduta spiritica (?), dunque a lunedì l'aggiornamento!

Alla prossima,
Acquamarine_

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Capitolo 7
*** 8 Luglio 2012 ***


#Priscilla Corvonero – Vuoto

Vuoto. Silenzio.

Il tuo respiro è l'unica cosa che ti ricorda che sei viva.

Il cuore ti è scoppiato nel petto quando è scappata; il gelo ti è entrato dentro quando hai capito di non poterla più stringere.

Dolore e amarezza: questi i sentimenti che hai provato quando ti sei accorta che lei, sangue del tuo sangue, ti aveva tradita.

Non avevi voluto vedere l'ovvio: Helena mirava più in alto di ciò che potevi offrirle. L'avevi dotata di tutti gli strumenti per ampliare il suo sapere, ma non bastava. Voleva eccellere.

Puoi biasimarla? Non ti somiglia, forse?

L'attendi. La troverà.

Eppure, mentre emetti l'ultimo sospiro, le tue mani sono vuote.

 

#Remus Lupin – Tremare

Un brivido ti risale del profondo dell'anima: tremi, ma non per il freddo.

Chiudi gli occhi, e nella testa ti scoppiano mille ricordi: sorrisi, labbra morse per l'imbarazzo, segreti scritti in un quaderno e mai rivelati, altri tenuti tra le mani, sulla pelle, durante le notti di luna piena.

Le mani di Sirius ti stringono la schiena, mentre le vostre labbra si incontrano ancora, e ancora, e ancora.

E tu tremi, ma non per il freddo.

La pioggia vi bagna, ma non vi importa: le vostre mani si intrecciano, i vostri petti si toccano. I cuori galoppano all'unisono.

E tu tremi, ma non per il freddo. Tremi di felicità.

 

#Fierobecco – Addio 

Una folata di vento ti investe, scompigliandoti le piume.

La lunga catena ti stringe il collo e ti infastidisce; quando eri un piccolo Ippogrifo al primo volo, mai avresti immaginato di finire così.

La natura ti aveva fatto dono del vento: appartenevi ad esso, e nessuno sarebbe riuscito a tenerti con i piedi per terra.

Sei cresciuto, alto e col portamento fiero. I tuoi compagni diffidano dagli umani, li ritengono troppo poco eleganti. Tu ti fidi di Hagrid, che ti ha dato il calore di una famiglia. È l'unico umano che aiuteresti sempre.

L'unica cosa che puoi fare, però, è dirgli addio.

 

#Colin Canon – Polvere

Non c'è nulla che ami più delle fotografie.

Clic. Un suono e un momento viene impresso per sempre.

Le fotografie non cambiano mai, a differenza delle persone; è per questo che le adori tanto.

Puoi guardare e riguardare quei momenti, tenerli tra le mani, accarezzarli. Puoi chiudere gli occhi e risentire i suoni, i profumi.

Puoi rivedere te stesso muovere i primi passi, l'arrivo di tuo fratello Dennis, la prima foto scattata ad Harry, la prima scattata di nascosto alla ragazza che ti piace tanto.

Eppure, ti chiedi cosa faranno dei tuoi ricordi: la polvere coprirà le fotografie, ma qualcuno avrà il desiderio di pulirle?

Non vuoi diventare polvere, Colin.

* * *
Angolo Autrice:
Subito dopo la pubblicazione dello scorso capitolo mi sono resa conto di non aver pubblicato queste altre drabble vecchie, che dovrebbero risalire all'8 luglio 2012, ma non ne sono del tutto certa. Che dire, spero vi piacciano! Scusate l'inconveniente :)
Ho controllato e ricontrollato cento volte, stavo del tutto impazzendo. Non penso di avere alcuna nota riguardo questi capitoli. A domani per la pubblicazione delle drabble che stiamo scrivendo adesso.

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Capitolo 8
*** 16 Giugno 2013 ***


#Prompt: perdere. – HP: Sirius Black, HG: Annie Cresta.

«Io sono un vincente, lo sono sempre stato, lo sarò sempre». La voce di un ragazzino troppo sicuro di sé riecheggia nella tua mente, lontana nel tempo e nello spazio.

La polvere ti macchia i vestiti nella buia cella di Azkaban, il freddo gelido dei Dissennatori è nelle tue ossa, nella tua mente, nella tua anima. Un unico chiodo fisso: uccidere Peter Minus, colui che ti ha portato via tutto. Hai perso il buon nome, la reputazione, la tua famiglia, James per colpa sua.

Eri un vincente, Sirius, lo eri davvero. Ma adesso, di te, cos'altro resta?

 

Nobody said it was easy, no one ever said it would be this hard.» - Coldplay, the Scientist | Draco Malfoy, Katniss Everdeen

Sul tuo volto quella maschera pesa come un macigno. Vorresti strappartela dal volto, gettarla tra le fiamme, vederla ridotta in cenere. Non c'è più posto per l'onore, non c'è più posto per il desiderio di riscatto. Non c'è più dignità in ciò che fai. Sei una marionetta nelle sue mani, Draco.

Sarà semplice”, avevi pensato. Avresti ucciso Silente e il tutto si sarebbe risolto.

Nessuno aveva detto che sarebbe stato semplice.

La bacchetta pesa nelle tue mani, quasi quanto la maschera sul tuo viso. Nessuno aveva mai detto che sarebbe stato così difficile.
 

#Prompt: E c'era il sole e avevi gli occhi belli | lui ti baciò le labbra ed i capelli, | c'era la luna e avevi gli occhi stanchi | lui pose le sue mani sui tuoi fianchi. – Cecilia | Finnick Odair

E c'era il sole e avevi gli occhi belli:

lui ti baciò le labbra ed i capelli.

C'era la luna e avevi gli occhi stanchi:

lui pose le sue mani sui tuoi fianchi.

Volteggiavate insieme sul bel prato,

osservando con gioia il volto amato,

ma giunse presto un'intrusa testa

che mise fine subito alla tua festa.

Diventasti lo zimbello del paese

a causa di quel giovane cortese,

che fuggì via con una servetta sporca

e mai più fe' ritorno alla tua porta.

«Il tuo capo posa e chiudi gli occhi stanchi,

quando li riaprirai, il sole avrai davanti»

diceva la sua voce in primavera,

ma sul quell'amor ora è giunta sera.

* * *
Angolo Autrice:
Salve, gente! A quanto pare ho dimenticato di copiare l'html e devo riscrivere le ndA xD
Allora, prima di tutto vi presento i due nuovi membri delle DN: Robs e Marti. Ieri abbiamo deciso di dare un prompt comune e la scelta fra un psg di HP o di HG. La raccolta su THG è questa

Per queste drabbles ho poche note da lasciarvi: l'ultima è in rima senza motivo xD Ovviamente l'inizio è la bellissima "La canzone di Marinella" di De André. Invece, le frasi «Il tuo capo posa e chiudi gli occhi stanchi,

quando li riaprirai, il sole avrai davanti» sono tratte dalla versione italiana di "Deep in the meadow", di Hunger Games. Ci sentiamo presto!

 

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Capitolo 9
*** 9 Luglio 2013 ***


#«Non faceva nulla per rendere più grazioso il suo viso, perché riteneva che le belle donne fossero magari desiderate, ma mai rispettate, né tanto meno temute». – Cornelia Funke

  Era passato un bel po’, prima che smettesse di torturarsi. C’erano voluti sei anni di pozioni, esperimenti sbagliati, pianti nascosti, specchi infranti.
  Si era odiata, insultata, martirizzata. Si era ridotta in cenere.
  Eppure, quando si tocca il fondo non si può far altro che ricominciare la risalita. Nuotare controcorrente è difficile, tremendamente. Ma tornare a respirare è la più bella sensazione del mondo. Nel suo settimo anno non faceva nulla per rendere più grazioso il suo viso, perché riteneva che le belle donne fossero magari desiderate, ma mai rispettate, né tanto meno temute. Glielo diceva il cuore. Glielo diceva lui.

 

C'era una stella sola e limpida nel cielo color di rose, un battello lanciò un addio sconsolato, e sentii in gola il nodo gordiano di tutti gli amori che avrebbero potuto essere e non erano stati»  – Gabriel Garcìa Marquez

   “Esprimi un desiderio”, disse un giorno. E da allora venivo qui, di fronte al pozzo, a chiedere tutto ciò che non avrei mai ricevuto.
   Acqua su acqua. Le mie lacrime cadevano a fiotti.
   Avrei voluto poterlo distruggere, disintegrarlo, polverizzarlo, così come il destino aveva distrutto me. Avrei voluto veder sgorgare dalle pietre quel sangue fatto di speranze, desideri, sogni sussurrati alla luce della luna piena.
  In quel pozzo, in quella luna riflessa, vedevo ciò che io e Fred eravamo stati: uno zellino caduto in un pozzo, capace di smuovere le acque, incapace di andare a fondo, giù, dimenticato fra mille altre.

Angolo Autrice:
 Le partecipanti, stavolta, erano - oltre a me: Lily, Frida, Marti, Charlotte. <3 Soltanto due noticine veloci: il primo personaggio è Eloise Migden (per chi non si ricordasse chi è: qui) e la drabble sarà approfondita appena possibile in una long che sto progettando da un anno e qualcosa ma che non riesco a scrivere xD La seconda è una Fred/Astoria, ma potete vederci chiunque vogliate C: La raccolta corrispondende su Hunger Games è qui.
Alla prossima!

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