Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.
Ciao
a tutti!! Nuova storia sui Malandrini, ovviamente, dalla vostra
dram! Ok, questo capitolo e l'intera storia, in effetti, va
dedicata per principio alla mia Writ (Writer96 u.u), che mi ha
illuminato. Sei meglio di una lampadina a basso consumo, Writ! Va
bene, ciancio alle bande e vi lascio subito alla
storia! Dram
“Malandrini: IO farò il discorso
idiota al matrimonio di James, Lupin! Io, Io, IO!!” Capitolo
1
-
Ho
una notizia meravigliosa da darvi! - James si alzò lentamente
dal letto di Remus, con espressione estatica ed occhi sognanti, come
se fosse stato appena illuminato dalla Luce della Sapienza.
Cosa
che gli succedeva in media due volte al giorno. - Hai studiato
Storia della Magia? - chiese allibito Sirius, sdraiato completamente
sul povero Peter.
Che
non ne aveva avuto il tempo di spostarsi e si era ritrovato Black
sdraiato a pancia in su sul suo letto.
E
su di lui. Ma dettagli. James guardò offeso Felpato,
storcendo il naso. - Ti pare che IO debba studiare qualcosa? Ho
ottimi voti in tutto, non mi serve studiare! Capito cagnaccio? - -
Che è successo durante la rivolta dei folletti del '58? -
chiese Remus, senza alzare la testa dal libro di Incantesimi.
James
alzò la testa e sorrise, angelico, all'indirizzo dell'amico.
-
Una rivolta, ovviamente... -
-
Ti odio, James. -
-
Ti amo anchhe io, Remmie-Remmie...-
-
Allora, questa notizia? - chiese la voce soffocata di Peter. Sirius
in quel momento si accorse che il comodissimo cuscino imbottito di
piume d'oca non era effettivamente un
cuscino.
-
Peter! Potevi dirmelo che eri lì sotto! - disse ridendo.
-
Te lo sto dicendo da un'ora!! – rispose tossendo Peter, tutto
rosso. James sbuffò.
-
Volete sapere questa notizia oppure no? Io non parlo finché
Lunastorta non chiude quell'obbrobrio. -
-
Non è un obbrobrio, James. È un libro. -
-
Quello che è! - rispose il ragazzo incrociando le braccia.
Remus
sospirò, sorridendo, e chiuse il libro di Incantesimi.
-
Ok, parla James – disse affettuosamente. James sorrise tutto
contento, e si mise in piedi sul letto (che, ricordiamolo, era di
Remus. Il proprietario si ripromise di incuscinare Ramoso in seguito,
ma non commentò).
Ramoso
si schiarì la voce e annunciò, con voce euforica.
-
IO, James Potter, il meraviglioso Cercatore della Squadra di
Quidditch di Grifondoro, esageratamente affascinante, Malandrino di
prima categoria e consigliere e alleato dei Magic...-
-
JAMES! -
-
Mi sposo. -
Adesso
occorrebbe descrivere nel dettaglio le reazioni dei compagni di
stanza. Considerato che in quel momento entrò anche Frank
Paciock (senza esplicito permesso, ma l'avrebbe pagata più
tardi.), più che reazioni si potrebbe parlare di una specie di
martirio, o di estinzione della specie.
Peter,
che già tossiva prima della notizia, si era strozzato con la
sua stessa saliva diventando viola, mentre guardava con occhi
sgranati il sorriso estasiato di James.
Remus
fece cadere il libro a terra.
Ho
detto tutto.
Frank,
che aprendo la porta aveva fatto in tempo a sentire le parole di
James, stette cinque secondi in silenzio, guardando il compagno di
Casa. Poi fece due passi indietro e richiuse la porta.
Altri
due secondi. Riaprì la porta e cominciò ad urlare “MA
SEI COMPLETAMENTE IMPAZZITO?!?” sotto lo sguardo inespressivo
di Remus che ancora provava a collegare James e la frase che aveva
detto, e quello sognante dello stesso.
Sirius
ebbe il buonsenso e il coraggio di fare al fratello qualche domanda.
Probabilmente fu la notizia shockante a provocare in lui un minimo di
razionalità.
-
Con chi ti sposi? - chiese. Remus si risvegliò dallo stato
comatoso.
-
CON CHI SI SPOSA? HA QUATTORDICI ANNI, LUI NON SI SPOSA! -
-
Con la dolce Evans, ovviamente...- rispose James, ignorando
completamente Lunastorta, che sbuffò.
Sirius
storse il naso.
-
Ancora pensi alla rossa, Ramoso? E non pensi a me?? - chiese con fare
melodrammatico. Peter rise tra i colpi di tosse.
Frank
guardò James, pensieroso.
-
Ma sopratutto, lei lo sa che vi sposate? -
-
GIUSTO! Vado a dirglielo! - il ragazzo corse fuori dalla camera,
urtando un comodino e lo stipite della porta, e si lanciò
nella Sala Comune. Dalla stanza, i ragazzi sentirono la voce allegra
di James che proponeva il matrimonio a Lily.
-
Cinque galeoni che gli da uno schiaffo. - sorrise Peter, finalmente
la pelle rosata e non color melanzana.
-
Dieci che gli lancia contro una fattura – ghignò Sirius,
tranquillo. Si buttò con tutta tranquillità sul letto
di James, e si strofinò contro il suo cuscino.
-
Sirius, quello non è il letto di Ramoso? - chiese Frank
inarcando un sopracciglio e sedendosi sulla sedia di frotne alla
scrivania.
Sì.
I Malandrini avevano una scrivania. Era inusata. Linda. Pulita. Vuota
di libri. Ma c'era. Un grande traguardo.
Sirius,
comodamente sdraiato, guardò Paciock con un sorrisino
innocente.
-
Questo? No! Cosa te lo fa pensare? -
Nello
stesso momento arrivò James saltellando a piedi uniti.
Lily
gli aveva fatto l'Incantesimo delle Pastoie alle gambe,
dichiarandogli così tutto l'amore e la devozione di cui era
capace. Che grande ragazza.
-
Lei...non sa ancora...di amarmi...alla follia! - disse col fiatone e
sorridendo.
-
Sgancia, Minus! - con una smorfia Peter lanciò le monete sul
letto di James, e Sirius le intascò con noncuranza.
Solo
a quel punto Ramoso alzò lo sguardo e vide Sirius sul suo
letto.
-
Cosa ci fa quel cane abbracciato al mio cuscino? - disse
lentamente. Dimenticando che poteva benissimo liberarsi con un colpo
di bacchetta, saltellò a piedi uniti per tutta la stanza, per
poi lanciarsi a peso morto su Sirius. Che urlò di dolore.
-
MI LEVO MI LEVO MI LEVO! -
-
Sarà meglio. - ringhiò James.
Felpato
esitò. Poi spinse James via e guardò meditabondo il
letto.
-
Facciamo cinquanta per cento tuo e cinquanta mio? - sorrise Sirius,
dando colpetti sul materasso.
-
SIRIUS, FUORI DAL MIO SPAZIO VITALE. ORA! -
Frank
rideva. Rideva spesso e volentieri, coi Malandrini. Ma
fondalmentalmente ridevano tutti quando erano loro presenti.
-
E quindi ti sposi, James? - chiese Remus, salvando in extremis Sirius
da un palco di corna che lo avrebbero trafitto di lì a poco.
James si fermò e lasciò andare il colletto di Felpato,
che cadde a gambe all'aria. Poi con un colpo di bacchetta si liberò
le gambe e si sedette sul letto, con un sorrisone.
-
La dolce Lily...quando capirà che non c'è nessuno di
così bello, così affascinante, così potente,
così figo, così...-
-
JAMES! -
-
Mi sposerà. -
-
Se è così, voglio fare il testimone di nozze! - esclamò
ridendo Frank. La sua risata fu l'unica a risuonare nella stanza.
James
lo guardava curioso, i restanti Malandrini con fare omicida.
-
E' ovvio che sarò IO a fare da testimone a James, Paciock –
disse altezzoso Sirius, passando un braccio sulle spalle di James.
Remus tossì leggermente.
-
Io ci so fare di più con le parole, potrei fare io il
testimone...-
-
Voglio fare io il testimone di Ramoso! - squittì Coda,
alzandosi di scatto dal letto.
-
IO gli do una mano coi compiti! -
-
E questo cosa centrerebbe? - chiese con sfida Frank.
James
scosse la testa e sorrise a Lunastorta
-
No, no, è un valido argomento! -
-
Io sono il ragazzo della migliore amica di Lily! Prima io! - si
accese Frank. Lui VOLEVA fare il testimone di qualcuno, e si sarebbe
accontentato anche di James e del suo matrimonio immaginario!
-
Io lo adoro tutto il giorno!! -
-
Io sono Sirius Black in Potter. - La voce soddisfatta di Felpato fece
il silenzio in camera. Remus alzò un sopracciglio, con tutta
l'eloquenza di cui era capace.
-
Va bene. Chiariremo questa faccenda come veri uomini. Paciock, Coda,
venite qui. Ce la giochiamo alla Babbana. -
Tutti
si fecero seri.
Si
avvicinarono, tranne James, che intanto impallidiva, e tutti e
quattro si guardarono a turno negli occhi.
-
CARTA FORBICE SASSO! BIMBUMBALE...-
-
STOP!!! - urlò James, indignato e allibito.
-
Potremmo...potrei fare da giuria. Voi farete il Discorso del
Testimone, e io sceglierò quello più bello, anche
perchè il MIO testimone non sarà scelto con Carta
Forbice Sasso, signori ...-
I
quattro si guardarono, e poi scrollarono le spalle.
-
Bene! - sospirò sollevato James – Allora vi do un giorno
di tempo! Comincia Frank, chiaro? Io vado a cercare di convincere
Lily...-
Il
novello sposo saltò fra i letti ed imboccò le scale,
urlando il nome dell'amata.
-
Due galeoni che gli fa un furnunculus – sorrise Sirius,
ributtandosi sul letto di James.
-
Dieci che ce lo rimanda legato e imbavagliato – sbadigliò
Remus, riprendendo il libro.
Mentre
Peter liberavaa dalle corde un James furente, Sirius fece una smorfia
e sganciò i soldi a Lunastorta, che sorrise.
-
Visto Ramoso? Che razza di testimone è uno che perde le
scommesse? -
Erano
tutti irrimediabilmente pazzi, pensò Franck richiudendosi la
porta alle spalle, ma se essere pazzo serviva a deivnetare
testimone...beh, lui era un pazzo da manicomio!
Primo
capitolo completato!
Vi
dico subito ce saranno cinque capitoli, compreso questo!
Allora! Scusate il ritardo, dovevo aggiungerealtre storie in
cantiere, quindi…ecco, niente, eccomi qui!
Tocca al nostro Frank fare il discorso! Che dire, spero
vi piaccia!
Baci!
Capitolo 2
La camera dei
Malandrini, dalla notte dei tempi, era sempre stata in disordine.
Non si
cambiava, punto. C’era di TUTTO in quella stanza, dai
calzini con le renne ( James avrebbe potuto uccidere, per quei calzini) a
pozioni in fermentazione, spesso e volentieri non proprio legali.
Ma quel
giorno…quel preciso giorno, tutto era stato ammucchiato sui letti o lievitava fuori dalla finestra, quindi la camera aveva una vaga e
sfocata parvenza di normalità.
La scrivania
(la famosa, intoccabile scrivania) era stata messa al centro della stanza,allo stupore di
Frank. Lui neanche aveva creduto che ci
fosse un centro nella stanza.
James si era
messo dietro la scrivania, con un blocco per gli appunti per farci i disegnini,
e sfoggiava la sua faccia da giudice implacabile delle grandi occasioni.
I quattro
combattenti erano seduti due per lato della scrivania, e al
centro (dove, ricordiamo, si vedeva il
pavimento) c’era un piccolo carrello con sopra due bicchieri da
champagne.
- Frank
Paciock – disse solennemente James. Il ragazzo si alzò lentamente, raggiungendo
il centro della stanza. Sirius, Remus e Peter ascoltavano con attenzione.
Frank tossì
leggermente e prese un bicchiere in mano, e poi sorrise.
- Questo
giorno è un miracolo. E’ la prova che Merlino esiste!
James e Lily…E dire che prima non si sopportavano…o
meglio, lei non sopportava lui, poi si è innamorata e…-
- Taglia. –
berciò Sirius, appoggiato su un palmo. James lo zittì con un gesto.
- Zitto,
cane, è la parte in cui si è innamorata di me! –
- Ma sta lavorando di FANTASIA! –esclamò Remus. Dall’occhiata che gli lanciò James, il ragazzo pensò subito che in fondo avrebbe
anche potuto tacere.
- Stai
dicendo quindi che il mio matrimonio è una favola? –
- Se voi non
te lo dico allora…-
James si girò
verso Frank, che ricominciò nervosamente a parlare
- Ed è per questo che lo ringrazio, non solo per questo
splendido matrimonio e per il loro amore, ma anche per avermi nominato suo
testimone…- e aggiunse a denti stretti e socchiudendo gli occhi, fissando James
- …visto che IO sono il ragazzo della migliore amica della sposa, e non alla
sposa non piacerebbe sapere ciò che so io…vero? –
James
impallidì e sorrise nervosamente, allentandosi il colletto.
- OBIEZIONE,
STA MINACCIANDO IL GIUDICE! – urlò Sirius balzando in piedi.
Frank ghignò
e si volto verso James, con uno sguardo divertito.
- Sto
minacciando il Giudice, signor Giudice? -e con le labbra mimò
“Lily”.
James deglutì
e scosse la testa.
- Io non ho un testimone di prova, ho un’arpia! – sussurrò, e poi, a
voce alta- Il
signor Paciock mi ha solo…-
- Minacciato.
– Remus incrociò le braccia e guardò male il compagno di Casa, che sorrise un
po’ nervosamente. Una camera piena di Malandrini non era un buon posto per fare
‘arrogante.
- Io stavo
per dire avvertito con calma di ciò che
mi sarebbe accaduto se avessi scelto qualcun altro, ma anche la tua va bene. – rispose James, ghignando.
Frank si rese
conto in quel momento. Cominciò completamente a capire che c’erano tre
Malandrini che lo guardavano molto male, e un quarto che se la rideva.
Cominciava a capire che lui non aveva alcun potere su James. Semplicemente
perché James avrebbe fatto in modo di renderlo muto.
- S-Sapete?
Sento che mi manca molto Alice…io vado, eh? A domani! –
Sirius e
Remus ghignarono, mentre Peter se la rideva.
- Vedi? La vittoria
è in mano ai Malandrini, chiunque sia di noi. Non ci batte nessuno!- Sirius era molto vicino allo scodinzolare.
James
sorrise, appoggiandosi allo schienale della sedia col tutto il peso.
- Non saprei, il suo discorso era davvero convincente…-
- CERVIDE,
STA ZITTO! –
Finito!
Beh, spero che vi sia piaciuto!
Il prossimo discorso sarà quello di
Peter…e prima che facciate quelle facce…vi ho mai deluso?
Vedrete!
Mi scuso per l’immenso ritardo, mi
dispiace. Tanto tantotantotanto…
Perdonata? :D
Sì, sono una ruffiana u.u lo so, ne sono consapevole.
Però ho il capitolo! Quindi ho il
DIRITTO di chiedere perdono!!
Ok, basta u.u
Ecco il capitolo :D
Baci!
Dram
Discorso di Peter
La scrivania
era rimasta nello stesso posto del giorno prima.
Unica
differenza, la piccola macchiolina d’inchiostro che aveva lasciato l’indice di
James, che aveva fatto a guerra di penne con Sirius.
No, non era
normale lanciarsi addosso dei barattoli d’inchiostro nero pece.
Remus aveva
passato ore a sgridarli, mentre i due
si facevano più piccoli ogni minuto di urla che passava. Remus era l’unico che
riusciva a farli sentire leggermente in colpa.
QUEGLI
SCIAGURATI GLI AVEVANO MACCHIATO D’INCHIOSTRO IL SUO COMPITO DI
TRASFIGURAZIONE, E QUEL CHE E’ PEGGIO, LA SUA TAVOLETTA DI CIOCCOLATO!
Comunque.
James era
dietro alla scrivania, con espressione tirata, come quelli che lavorano
ventitrè ore al giorno. Lui quella mattina aveva dormito fino all’una del
pomeriggio, e non aveva fatto nulla tranne spostare la sedia dal muro a dietro
la scrivania.
Un enorme
sforzo.
Le quattro
sedie a lato erano ordinatamente disposte, solo l’ordine delle persone era
cambiato. Sirius e Frank erano quelli più vicini alla scrivania, Frank composto
e Sirius, al contrario, stravaccato per metà sulla stessa scrivania. Il braccio
sinistro era mollemente appoggiato sul tavolo, e giocherellava col blocchetto
appunti in cui James fingeva di
scrivere appunti, ma in cui in realtà ci faceva disegnini stupidi. Fu quando
l’occhiata fulminante di Potter raggiunse Sirius, che quello con un sorriso
ritirò la mano.
C’era una sola cosa, a cui James Potter teneva
tanto da non farla sfiorare neanche dai Malandrini.
Mai. Toccare
il blocchetto di disegnini stupidi di James Potter.
E neanche le
calze con le renne.
E neanche la Evans.
E neanche il
cappello con le corna che gli aveva regalato Peter quel natale. Quelle corna
cantavano l’inno di Hogwarts, per la parrucca rosa di Merlino!
Ok. Forse –
forse. - non era proprio una sola cosa.
Remus si era
seduto vicino a Frank, sbuffando quando gli occhi maliziosi di James lo
guardavano.
La sera prima
aveva dovuto barattare il compito di Incantesimi con tre barrette di cioccolato
di Ramoso. Ormai era la “SoluzioneAlPiccoloProblemaPeloso”.
Il ragazzo
aveva cercato la scatola di cioccolatini in TUTTA la camera, senza trovarla.
Ma prima o
poi l’avrebbe scovata, e allora…
Peter era in
piedi, la figura grassoccia davanti al tavolino con i due bicchieri da
champagne e un piatto colmo di dolcett…
- Peter, che
fine hanno fatto i pasticcini?! –
Codaliscia
alzò la testa, rivelando una bocca sporca di briciole e uno sbaffo di
cioccolato.
Fu quella traccia di cioccolato – morbido
cioccolato in un rivestimento di croccante…-che generò lo sconcerto dei Malandrini più Frank.
- LI HAI
MANGIATI TUTTI? – urlò Sirius, alzandosi di scatto, così che la sedia si
rovesciò. Il fragore non distrasse James, che sorrideva, intento a sognare ad
occhi aperti.
Peter, si
pulì con la mano – Erano allettanti, sapete…-
- CERTO CHE
LO SAPEVAMO, MINUS! – gridò Frank, guardando malissimo il vassoio vuoto.
- A-Anche
quelli al cioccolato? – chiese Remuscon
un filo di voce.
Peter annuì
lentamente.
- …Avrei
voluto assaggiarne uno al cioccolato…- la tristezza infinita nella voce di
Lunastorta fu una pugnalata al cuore per gli altri ragazzi.
-
Quelli…quelli con la PANNA!
Gli unici che mangio, Minus?? –
In quel
momento James si svegliò dal suo stato di beatitudine al pensiero di fiori che
incorniciavano la navata e un velo che lui avrebbe scostato delicatamente,
rivelando due occhi verdi e uno sguardo…
- ASSASSINO!
–
- Cosa? –
chiese lui, guardando il vassoio.
- Un momento.
Dove sono le mie crostatine alla marmellata? – chiese.
Poi uno
sguardo di comprensione volò per la stanza, cercando la complicità di Sirius.
La stessa complicità che ora gli diceva il pensiero martellante di Felpato.
Incuscinare
con violenza Peter Minus.
C’era solo una cosa che non bisognava toccare
a James Potter.
Le sue
crostatine alla marmellata.
E il
blocchetto dei disegnini stupidi.
E i calzini
con la renn…Oh, insomma,si era capito!
Lo sguardo di
James si fece di ghiaccio.
Scuotendo la
testa, disegnò sul suo blocchetto un’enorme crostatina in cui Peter cadeva.
- Signor
Minus, sappia che questo oltraggio al Giudice non passerà inosservato. –
- …Ed è per
questo che oggi siamo qui, per questo splendido matrimonio! Auguri, Lily e
James! –
Detto questo
Peter versò lo champagne e lo bevve d’un fiato con un sorriso timido. Poi, dopo
un paio di secondi d’immobilità, si girò ansioso verso il Giudice Supremo e
Assoluto, Nonché Perfetto sotto ogni Aspetto (sì, il nome se l’era scelto da
solo.)
Remus non era
riemerso dal suo baratro di depressione, quindi si era sdraiato sul letto
mangiucchiando una barretta.
Sirius invece
guardava ancora con astio il vassoio vuoto. Frank e James invece avevano
ascoltato con attenzione.Alla fine
Ramoso guardò Peter.
- Il tuo
discorso è Perfetto, Coda…Perfetto, ma classico. Banale. Non è certo un
discorso per James Potter…è più un discorso per…per Frank, ecco –
- E CON
QUESTO CHE VORRESTI DIRE?? –
- Senti, sto
psicologicamente mobilitando il mio testimone al licenziamento, non impicciarti
Paciock – disse Ramoso con sussiego.
- Senza
contare che il testimone non si finisce il buffet! – insinuò Sirius.
Remus,
leggermente meno pallido, lo guardò scettico – Il testimone non si fa il giro
neanche delle ragazze single, ai matrimoni, lo sai vero? –
- …di solito!
Ma quello che vuole il mio Jamie non è un matrimonio classico! Quindi ho già
vinto, Lupin! –disse vivacemente Black,
buttandosi sul letto. Di James.
Di nuovo.
- Fuffi, fuori dal letto. Ora. –
Cera solo una cosa che non bisognava toccare
a James Pott…
*James, dacci
un taglio.*
Comunque.
- Remus, te
la senti di fare il prossimo discorso, domani? –
Il giovane
alzò la testa con orgoglio.
- Il mio
cuore è stato ferito da Coda, che si farà perdonare con una decina di tavolette
al cioccolato, ma ce la farò. Grazie per la premura, Ramoso. Vado in Sala
Comune, a pensare al senso della vita. –
E con passi
cadenzati raggiunse la porta e la richiuse dietro di sé.
Sirius guardò
intensamente la porta, con un’espressione mista tra rispetto e devozione.
Bene, mi scuso ovviamente tantissimo per il ritardo
abnorme nell’aggiornare la stroia, ma capitemi! Ho un casino di cose da fare, e l’ispirazione ha
deciso che amava di più le Hawaii…
Vabè. Vi lascio immediatamente al
capitolo!
Baci!
Dram
Capitolo 3
Quel pomeriggio,la scrivania
presentava già i primi rozzi graffiti, riconducibili ai Malandrini.
Arte, quelle prime
manifestazioni pittoresche.
Poesia, quella passione
introversa.
Un esempio di natura morta
troneggiava sul banco, rappresentato in un torsolo di mela mangiucchiato da
Frank Paciock. Fogli d’artisti ammucchiati stilisticamente in un angolo, erano
riprodotti in forma di aereoplanini di carta dal
dubbio funzionamento (prima era il Tema di Trasfigurazione di Remus. Prima.)
Segni di struggente poesia
erano dati dalle macchie d’inchiostro sparse sulla scrivania, in un esempio del
Confusionismo Malandriniano, di cui sicuramente ne
abbiamo tutti sentito parlare almeno una volta.
Non era certo stato Sirius
a rovesciare un’intera boccetta d’inchiostro sul banco, no.
Insomma. La famosa,
pulitissima, intoccabile scrivania aveva preso la firma dei malandrini. Un quadro d’arte moderna dalla forma discutibile. O, in parole povere, un CASINO.
La sedia dietro il tavolo
però c’era ancora. Un po’ traballante, forse (James ci aveva levato una gamba
per combattere a spade con Sirius. Poi ci si chiede perché Remus pare così
isterico).
Come omaggio
davanti alla scrivania c’era il solito vassoio, con due bicchieri pieni di
idromele aromatizzato (erano abbastanza stanchi dello Champagne Babbano, a
pensarci) e un vassoio pieno di biscotti al cioccolato, quelli di Mielandia che
ogni volta che davi un morso trillavano una nota, stile Gospel.
Anche detti BCR.
Biscotti al Cioccolato di Remus.
Remus voleva mettere al
nome in codice un punto esclamativo, a mo’ di minaccia,ma i restanti tre si opposero con
fermezza.
***
Frank e Peter, ormai fuori
gara, si erano concentrati sulle scommesse.
Poiché
Lunastorta aveva legato mani, piedi e orecchie di Peter, senza contare il Pietrificus Totalus,
per evitare che il ragazzo si avvicinasse anche solo col pensiero ai suoi
dolci, si era inimicato il voto di Codaliscia. Frank d’altro canto provava ormai una sorta di empatia per quel ragazzo. Entrambi
infatti erano arrivati al punto di sacrificio totale del loro buon
senso, nell’acconsentire alle…ragionevoli
richieste degli amici (- Oh, dai RemRem! Abbiamo bisogno di un Thesral!
Sirius potrebbe morire dal dispiacere, se non lo ricevesse nell’uovo di pasqua!
- / - Ma Remus, ci serve assolutamente un modellino di Hogwarts in scala naturale con tutti
i quadri inclusi! Senza di te ci vorrebbero secoli! Ma
con te solo qualche annetto! – o il peggiore – Remmie, ti prego! Facciamo un filtro d’amore
con un tentacolo della piovra? - ).
Insomma, gli era solidale.
James, la cui testa spuntava parzialmente dal cumulo di ciarpame, guardava
interessato Remus, che a sua volta guardava interessato i dolcetti.
Sirius infine, era quello
più agitato. Sapeva che la cosa si sarebbe conclusa
tra loro due. Ne era consapevole, sin dall’inizio.
Remus era l’avversario più problematico.
Gli altri due erano un po’
la sceneggiata. Era ovvio che sarebbero rimasti loro due a sfidarsi.
Loro due. Lunastorta e
Felpato. Il lupo e il cane.
* **
Ramoso fece un cenno al
ragazzo, che con un colpo di tosse si avvicinò al tavolinetto.
Costrinse la sua mano a prendere l’idromele, non i dolci, non i dolci.
Chiuse gli occhi per un
attimo, e quando li riaprì il suo sguardo era più dolce e tranquillo.
Riuscì persino a non
soffermarsi a lungo sui dolci.
Puntò lo sguardo su James
e James soltanto.
- Siamo qui, per il
matrimonio di James Potter e Lily Evans.-
subito la voce pacata e rassicurante di Remus riempì
la camera, sotto lo sguardo dell’imbronciato Sirius e degli altri, ammirati.
- Chi l’avrebbe mai detto?
Ma in fondo se lo aspettavano tutti…e io, nonostante
tutto quello che dicevo, ci credevo…o meglio, ci speravo. Nessuno ce la faceva
più, con tutti gli incantesimi che volavano in Sala Comune! Beh…forse,
all’inizio, non proprio tutti se lo
aspettavano…e questo non certo per la mancanza di fascino di Ramoso…- aggiunse
in fretta, sotto lo sguardo inquisitorio dell’amico – e neanche, ovviamente,
per l’odio cordiale che provava la dolce Lily per il nostro amico…semplicemente,
dopo anni a vederli rincorrersi per i corridoi a bacchette spianate, diciamo che non siamo stati folgorati subito dal magico
fenomeno dell’amore. Eppure…eppure…sono stato io
l’unico a vedere gli occhi ridenti di James, mentre Lily, infuriata, gli
lanciava contro un expelliarmus?
Sono stato l’unico a notare il sorriso divertito che Lily cercava ogni volta di
nascondere quando James le faceva i complimenti da
lontano e poi fuggiva a rotta di collo? L’unico a notare che quando facevano
pace, James la guardava inclinando la testa con un sorriso birichino, E Lily
abbassava per un secondo lo sguardo, arrossendo, nascondendosi dietro ai
capelli? Ed ora eccoli qui, James con lo stesso
sorriso, Lily che arrossisce e abbassa lo sguardo, e sono vestiti da sposi, e
si stanno sposando! E io non li h mai visti così
emozionati e radiosi, specie lo sposo…Io non sono bravo a far discorsi, né a
parlar d’amore, perché non mi sono mai innamorato, ma…non ci vuole molto, per
vederli, vederli davvero. E io li vedo come una
persona sola, completa, meravigliosamente felice. Un applauso a James e Lily Potter! –
Il silenzio scese nella
stanza.
Sirius si rese conto che
la sfida sarebbe stata più complicata del previsto.
* * *
- Ora posso prendere i dolcetti
al cioccolato? –
- REMUS! –
Bene,
che dire, ci vedremo col prossimo capitolo su Sirius, quello che probabilmente
un casino di persone staranno aspettando da secli e che io non ho ancora scritto, ma dettagli :D
Siamo finalmente arrivati
all’ultimo capitolo della storia, non siete contenti?!
Finalmente assisteremo
al discorso di Sirius, non siete contenti? E
questo sarà anche un capitolo abbastanza lunghetto, se devo proprio dirla
tutta…
Ok, vi lascio al capitolo! Baci!
Dram
Discorso di Sirius
Il
fatidico giorno era finalmente arrivato. Nubi temporalesche si addensavano fuori dallevetratedi Hogwarts, e
non si poteva entrare in Sala Grande senza uscirne completamente ed
irrimediabilmente fradici (la magia del cielo nella Sala doveva ancora
venir…ehm…perfezionata).
Così i
Malandrini si erano attrezzati di conseguenza: valanghe di cibo erano
ammucchiate sotto alla finestra o levitavano pigre. La
camera tuttavia, anche senza l’aiuto delle scorte, era tornata all’antico
splendore. Dei boxer chiari facevano bella mostra di sé sul lampadario da ormai
un paio di giorni, ma Sirius si limitava ad ignorare
il fatto, ostentando indifferenza. Un calzino viola di dubbia provenienza
giaceva artisticamente sul tappeto, e un paio di pantaloni erano
riusciti ad arrivare sull’armadio. Segno inconfutabile che il periodo di
pulizie di primavera (ad Ottobre.) dei Malandrini era ufficialmente finito era
però dato da un solo indizio: La scrivania.
Se prima almeno quella era sopravvissuta alla furia distruttrice dei
ragazzi (James si ostinava a definirla personalità
creativa), dopo pochi giorni dall’inizio della gara anche quella si era
arresa alla supremazia del caos. Il tavolo era scheggiato e intagliato (scritte recitanti
“Potter Puzza” e “Felpato ha le pulci”) , e macchie
d’inchiostro riempivano tutto lo scrittoio. Al centro poi c’erano quattro
colonne, intitolate “Coda”, “Remmy”, “Frankuccio” e “Sacco di pulci”. Al
momento Remus era in testa, con diversi +1 sotto il suo nome. Oramai la piuma
di James era un coltello.
Mancava
una gamba al tavolo, così ora traballava e faceva un rumore tremendo. Neanche
la sedia alta c’era più. E James continuava a negare di essere stato lui a
farla volare fuori dalla finestra per vedere se
riusciva a farla arrivare sugli spalti del Campo di Quidditch, nonostante ci
stessero sei testimoni oculari.
Negare. Negare sempre.
Così si
erano dovuti accontentare. Remus aveva premurosamente impilato i materassi
dietro la scrivania, per far star comodo James. Frank a quel gesto aveva
protestato vivacemente a proposito di “corruzione del giudice”, di “imbroglio”
e di “Fare qualcosa, per Merlino!”, ma il giudice si
era limitato a sistemarsi più comodamente.
- Non vedo corruzione d’alcun tipo, Paciock – aveva detto,
agitando una mano con sussiego. Così Frank si era mangiato le mani per il
dispetto, e un Remus schifosamente sorridente si era seduto su di un baule
vicino alla scrivania.
No, le
sedie non c’erano più.
Erano
andate a fuoco dopo una rapida nonché inspiegabile
successione di eventi che implicava un mazzo di Carte Esplosive e del Solvente
Magico di Nonna Acetonella per Ogni Tipo di
Sporcizia.L’unica cosa rimasta
invariata era il carrella, con sopra un piattino di
biscotti e una bottiglia di Burrob…
- Whisky
Incendiario? Black! – esclamò Remus sbigottito. Si stava scavando la fossa da
solo, per caso? Era impazzito, in un matrimonio non si
servivano superalcolici! In nessun matrimonio normale si metteva Whisky
in bicchieri di Champagne!
- Che c’è? Devo prepararmi spiritualmente…ne
vuoi, fratello? – Sirius si versò un generoso bicchiere, con un sorriso.
Il giudice ghignò, malandrino, e Remus si diede dell’idiota per probabilmente
la prima volta nella vita: James? Matrimonio normale? Cosa?
- E questa non è corruzione? – bofonchiò Frank, e Peter alzò
le spalle.
- Non so
di che parli – ribatté James con serietà. Poi
scribacchiò un +1 sotto la colonna “Sacco di pulci”.
Poi ci si
chiedeva del perché fosse suo fratello. Lui sì che aveva
capito tutto.
Burrobirra? Tsk.
Sirius si
schiarì la voce e bevve d’un sorso tutto il bicchiere.
Poi sorrise cominciò, con voce chiara e squillante – Attenzione, tutti quanti!
E per tutti quanti intendo anche quelli che stanno
attualmente procreando dietro al cespuglio di rose selvatiche…per una strana e
sfortunata causa degli eventi credo di averci piantato tempo fa dell’edera
velenosa…già. Sì, bene. Ora che state tutti con occhi aperti e bocca e gambe chius…-
- SIRIUS!
– esclamarono Remus e Peter. Il Giudice appuntò un +5 con uno svolazzo, vicino
al disegnino di Sirius che portava agli sposi un osso
come regalo di nozze.
-
Ehm…bene! Allora, qui parla Sirius Black, fratello
ufficiale dello sposo! Già, siamo ad un matrimonio, e lo sposo è proprio lui,
James Potter! No, non è una sagoma di cartone, signori, è
James Potter quello vicino alla rossa isteric…ehm…Lily
Evans! Evans in Potter, se
vogliamo proprio dirla tutta, non sei felice, cara?
James, reggila, mi pare un po’ pallida…Ma nessuno ha
notato quanto sta in tiro il nostro OcchidaCerbiatto?
E’ molto grazioso, non trovate? Peccato che ci sia io che lo metto in ombra…eh, gli svantaggi di avermi. E dire che l’isterica si sarebbe anche potuta innamorare di
me, com’è ovvio e prevedibile…e invece…l’amore è cieco, e lei non ha il minimo
buon gusto. Non c’è dubbio, è amore.
Ma
passiamo ad argomenti più interessanti! Del tipo…come si sono conosciuti?
Beh,
erano due mocciosi Grifondoro. E si odiavano. Lei era particolarmente bisbetica, anche da piccola, sapete?
Dolce Lily Evans…pardon, Potter! –
Erano
tutti rapiti dal discorso.
- Poi è arrivata la parte adolescenziale, riassumibile in due frasi
concise: “Evans, esci con me?” chiedeva
puntualmente lui “Neanche sepolta, Potter” rispondeva la ragazza, con coerenza
invidiabile. Poi Lily ha imparato un paio di incantesimi
utili per far star zitto Ramoso. Impossibile a dirsi, ma uno Stupeficium ben piazzato può fare miracoli. E infine…Infine Lily accettò l’invito, finalmente. Ci sono
varie scommesse ancora in corso, e il 90% di queste gioca sull’esaurimento
nervoso…Io, che credo nell’amore, ho ancora il dubbio che James abbia fatto un
corso accelerato di Pozioni…anche l’Amortentia fa miracoli! Ma
non sono carini? Merlino, lui sembra addirittura volermi sbranare, non è adorabile? Peccato che tu non abbia
i denti per farlo, mio piccolo Bambie…No, scherzi a
parte, James non si pettinerebbe mai, mai i capelli! E
lui stamattina ci ha addirittura provato!
E’ un eroe. –
+10,
scribacchiò James,nonostante i vaneggiamenti a
proposito del suo indiscusso sex appeal.
- Che
altro posso dire? Dopo aver anche
organizzato la festa d’addio al celibato di Potter…perché l’ho organizzata io.
–Sirius scoccò
un’occhiata agli altri. Remus alzò le manie scosse le testa “E’ tutta tua, quella” diceva il suo
sguardo.
+100 per
la festa del celibato. James guardò Sirius inquisitorio, che sbuffò.
- Sì,
James, ci staranno anche gli alcolici. –
+1
- E il tuo giocatore di Quidditch preferito. –
+5
- E Lily vestita da…beh, da nulla –
+1000000
- TI HO SENTITO, BLACK – urlò una voce femminile.
- lo vedi
che sei un cretino? Questa è la dimostrazione che sei
un cretino*! – sussurrò isterico Remus chiudendo la
porta, lasciata palesemente aperta da Sirius.
- Finisco
il mio discorso con un appunto. Non è che Lily e James
si sono sposati. Io le ho permesso un prestito. Perché James è mio, mio e basta. E
Lily me l’hai portato via solo perché…per dispetto, perché lei in realtà è
invidiosa della mia avvenenza. Ecco. –
Il
discorso di Sirius finì tra lo sbigottimento generale e la sincera commozione
di James.
-
Quindi…vuol dire che mi vuoi bene, SirSir?
–
- Non ho
detto questo, Potter, non montarti. –
- Beh, guardiamo la classifica – disse Peter, avvicinandosi alla
scrivania.
-
Mm…poiché ho scritto solo i punti di Remus e Sirius,
credo che la sfida in realtà sia tra di loro – disse James ridacchiando, Franck e Peter si risedettero, indispettiti.
- Hey…ma
io ho solo un più tre! –s’indignò Remus.
- Un
discorso commovente, Moony –
-
Ho…vinto? HO VINTO! –urlò
Sirius, e per la contentezza si buttò sul letto di Remus, che ringhiò.
- Black.
Ti ricordi il discorso sul atto dello spazio vitale e
delle zanne infilate nel tuo braccio se non lo rispetti? -Sirius sorrise, beato.
-
Vagamente. –
Passarono
cinque minuti d’immensa pace.
Poi James
alzò lo sguardo dalla Mappa del Malandrino con un sorriso beato stampato in
faccia.
- Ok, chi farà il padrino? –
FINITO!
Ringrazio tutti quelli che hanno
recensito, messo tra i preferiti, seguite o ricordate, vi adoro!!