You want what everybody want.

di truny92
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Il momento decisivo ***
Capitolo 3: *** Incontri ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


prologo

So che il 90% di voi ha conosce benissimo il momento del primo vero incontro di Damon ed Elena; forse qualcuno di voi si è anche stancato di leggerlo e rileggerlo, ma non potevo fare altrimenti. Questa scena è necessaria per dare il via a tutta la storia.

 

You want what everybody wants:

Prologo :

POV DAMON

Sto camminando per una strada deserta a questa ora tarda, ma ne avevo bisogno, camminare mi aiuta a riflettere. Non so ancora se questo è il posto ad adatto per me e mio fratello, ma so per certo che non possiamo rimanere più a Los Angeles. Sono ancora assorto nei miei pensieri quando la sento, sento una voce melodiosa.

-         Lo so Bonnie, hai ragione Tu e mia madre avete ragione. E’ solo che non riesco a dirglielo. Non stasera, almeno. Ti chiamo più tardi-

Sembra quasi una visione tanto è bella. Ha appeno finito di parlare a telefono. Non riesco a frenarmi, sento l’esigenza di conoscerla.

-         Ciao. Sono Damon-

-         Non per essere maleducata, o altro, Damon, ma il fatto che tu sia qui, in un posto sperduto, è un po’ inquietante-

-         Senti chi parla. Tu sei qui fuori tutta sola-

-         Siamo a Mystic Falls, qui non succede mai niente di brutto.

Mi guarda negli occhi, sono così profondi che non riesco a non fissarli. Sembrano quasi quelli di una bambina che non ha mai visto niente di quello che il mondo ha da offrire.

-         Ho litigato con il mio ragazzo- me lo rivela quasi di getto come se si stesse confidando con una persona che conosce da tutta la vita.

-         Per cosa, se posso chiedere?-

-         La vita… il futuro. Lui ha già pianificato tutto-

-         E tu non lo vuoi?- le chiedo. La mia però più come una domanda sembra un’affermazione, almeno a me.

-         Non so cosa voglio-

-         Beh questo non è vero. Vuoi quello che vogliono tutti-

Mi guarda perplessa per un secondo, poi mi sorride –Cosa? Un misterioso sconosciuto che ha tutte le risposte?-

Mi viene da ridere.

-Beh diciamo che ho un po’ di esperienza. Ho imparato una cosetta o due.-

-Allora, Damon, dimmi un po’. Cos’è che voglio?-

La guardo, come se la risposta fosse la più scontata al mondo. -Vuoi un amore che ti consumi-quasi involontariamente mi avvicino a lei- vuoi  passione- mi avvicino ancora-avventura. E anche un pizzico di pericolo.-

Ora siamo vicinissimi, mi guarda sorpresa, quasi incredula che uno sconosciuto sia riuscita a capirla e leggerla dentro. Ora sorride- E tu, Damon, cos’è che vuoi?-

Ora mi ha spiazzato, non so cosa rispondere. Una macchina mi salva.

-         Sono i miei genitori.-

-         Per ora voglio che tu trovi tutto quello che stai cercando. Ora però credo che tu debba andare. Buona notte Elena.-

-         Notte Damon-

Un ultimo sguardo, intenso, in cui i nostri occhi così diversi si scontrano. Poi sale in macchina a va via.

Un sorriso beffardo mi compare sul viso. .

 

 

Angolino di Truny

So che questo prologo è noioso,ma non potevo fare altrimenti per impostare la storia come voglio io. Ed è per lo stesso motivo che è stato necessario cambiarlo in alcuni punti.

Fatemi sapere cosa ne pensateJ Al prossimo capitolo. Xoxo.

 

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Capitolo 2
*** Il momento decisivo ***


capitolo I il momento decisivo

You want what everybody wants

Capitolo I:

Il momento decisivo

 

 

POV ELENA

Suona la sveglia, ho sonno. Questa notte non sono riuscita a dormire bene, mille pensieri mi attanagliavano la mente; però sono giunta ad una decisione. Oggi parlerò con Matt, devo chiudere la nostra storia, devo farlo per lui perché non si merita di stare con una persona che non lo amerà mai davvero, ma devo farlo anche per me. Ancora non so cosa voglio, ma so cosa non voglio e Matt e una di quelle. Gli voglio bene, davvero tanto, ma tra noi non c’è scintilla, non c’è passione. Non c’è un amore che ti divora. Questo pensiero mi fa sorridere, mi fa pensare a Damon. Che tipo strano. Cosa ci faceva nel nulla più assoluto a quell’ora.  Non posso negare che mi ha spiazzato, è riuscito a capirmi a leggermi dentro. Abbiamo parlato per cinque minuti e mi ha capito meglio delle persone che mi conoscono da tutta la vita. Quegli occhi sembra siano capaci di guardarti dentro fino al cuore. Quegli occhi… Stupendi.

 

 

Eccomi a scuola, per l’ultima volta quest’anno. Si oggi è l’ultimo giorno di scuola. Oggi pomeriggio c’è l’ultima partita dell’anno e poi stasera la festa di fine anno. Sarà proprio stasera che parlerò con Matt.

-Elena.-

-Caroline-

Io e Care siamo amiche dall’asilo. Insieme a Bonnie è la mia migliore amica. Chi non la conosce la ritiene un’oca senza cervello, la classica Barbie, invece è fantastica, una vera amica. Però è meglio non contraddirla mai.

 

-         Ancora più allegra del solito, eh Care?-

-         Ovvio oggi la nostra scuola vincerà il campionato di football e stasera ci sarà una super-maga festa.-

Ecco un altro lato di Care che adoro, riesce sempre a metterti di buon umore.

-         Allora, Elena, che farai con Matt?-

-         Gli parlerò stasera.-

-         Allora sei proprio sicura?-

-         Sì. Care.-

-         Allora fai bene. Se hai bisogno di parlare con una amica, oppure vuoi andare a divertirti con questa amica, io sono qui.-

-         Grazie Care, ti voglio bene.-

-         Anche io, tanto. Però credo che ora dovremmo andare ad affrontare il nostro ultimo giorno di scuola, la campanella è suonata da un pezzo.

Insieme ci avviammo all’interno e la mia ansia cresceva sempre di più, il momento decisivo si avvicinava.

 

 

Alcune ore dopo…

Dove diavolo sarà finito Matt? Non riesco a trovarlo, ma devo riuscire a parlargli prima che,il già poco, coraggio che ho sparisca del tutto. Mentre cammino vedo Tyler, lui è il suo migliore amico, forse saprà dove posso trovarlo.

- Ty, hai visto Matt?-

- Elena, si è vicino hai fusti di birra.-

- Ok, grazie.-

Eccolo lì, sta scherzando con gli altri ragazzi della squadra. 

Mi ha visto, si sta avvicinando. –Ehi tesoro, ti cercavo.-

-         Beh anche io, devo parlarti. Potremmo andare da qualche parte più tranquilla.-

-         Certo.- la sua espressione era perplessa, forse aveva capito che c’era qualcosa che non andava.

Finalmente in mezzo a tutta quella confusione eravamo riusciti a trovare un luogo più appartato.

-         Allora, che volevi dirmi?.-

-         Matt, io non voglio portarla per le lunghe.- ora la sua espressione era davvero preoccupata. –Io- continuai- credo non sia più il caso di continuare la nostra storia.-

-         Elena, ma che dici? Noi stiamo benissimo insieme, abbiamo dei progetti.

-         No, Matt. Tu hai dei progetti, io no. Non sono pronta a farli, non sono pronta a farli con te. Io non riesco a provare quello che provi tu. Ci tengo a te, non puoi nemmeno immaginare quanto, ma non sono innamorata. E se guardi dentro di te capirai che nemmeno tu lo sei.

-         Tu non sai quello che provo.- è arrabbiato, ma del resto come biasimarlo. – da quanto tempo te ne eri resa conto?.-

-         Da un po’.- ora mi sentivo ancora più in colpa. Ormai era un bel po’ che avevo capito di non essere innamorata  di lui, ma non ero mai riuscita a trovare il coraggio, almeno fino a d ieri sera.

-         E potrei sapere perché ne vengo a conoscenza solo oggi? Cosa è riuscito a farti trovare coraggio?-

Bene, come potevo dirgli che erano state le parole di una sconosciuto dagli occhi stupendi a farmi cambiare idea all’improvviso?

-         Non lo so.- bugia

-         Non lo sai?!! Che cavolo di risposta è? Vai al diavolo Elena, se questa è la tua decisione non starò qui a cercare di farti cambiare idea. Però fammi un piacere, sparisci dalla mia vita.

Sola, le lacrime rigavano il mio volto. Non posso andargli dietro, non vuole vedermi. Spero solo che un giorno potrà perdonarmi perché non sono disposta a perdere il mio amico Matt.

 

 

 

 

 

Contemporaneamente.

Beverly Hills, LA

POV Damon

-         Allora, Stef che mi dici del mio programma?-

-         Beh, non mi sembra niente male. Tutta l’estate in giro per l’Europa e poi ci trasferiamo nella nostra nuova città senza più tornare in questa casa, credo proprio che si possa fare.-

-         No, fratellino, si deve fare. Ho già preso i biglietti e prenotato gli alberghi tutti a cinque stelle.-

-         Se hai già fatto tutto perché hai chiesto il mio parere?-

-         Perché sapevo che saresti stato d’accordo. Ma se avessi titubato ti avrei convinto dicendoti che le europee sono un vero schianto.-

-         Non cambierai mai.- il mio fratellino ha l’aria rassegnata

-         Perché dovrei cambiare, sono perfetto così.- sorrido beffardo mentre metto in mostra la mia figura.

-         Ci rinuncio Damon… Allora che mi dici di questa Mystic Falls? Credi sia il posto adatto per noi?

Mystic Falls…  Subito mi viene in mente il mio incontro di ieri sera e involontariamente sorrido. Penso a lei, alla meravigliosa creatura dagli occhi da cerbiatta.

-         Ehi Daaamoon. Ti sei incantato.-

-         Come? Ah sì, non preoccuparti fratellino, è fantastica.-

Il problema era che io non mi riferivo alla città, ma ai suoi abitanti, anzi ad una sola.

 

 

Il mio angolino.

Ok, premetto che a me questo capitolo non piace ,lo trovo noioso. Però non sempre si può iniziare con il botto.

Bacioni.

Ah fatemi sapere quello che pensate, per me è importante. Anche se vi fa schifo, ditemelo. L’importante è essere educati.

A presto.

 

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Capitolo 3
*** Incontri ***


Incontri

 

You want what everybody wants

Capitolo II:

Incontri.

 

 

Tre mesi dopo…

POV Elena

Oggi ricomincia la scuola, quest’anno l’estate è volata. Forse è passata ancora più velocemente perché mi sono divertita come una matta; intere giornate in piscina o al lago e la sera festa fino a notte fonda.  Con il tempo anche il rapporto tra me e Matt sembra che si stia aggiustando. Ovviamente non è come quello di una volta, ma almeno ora quando mi vede non cambia direzione. Spesso mi capita di sentire la sua mancanza, in fondo prima di essere il mio ragazzo era il mio migliore amico, ma sono contenta della scelta che ho preso. Non è lui il mio destino, non è la mia persona, la mia anima gemella. Ma poi chi ci garantisce che l’anima gemella esista davvero.

-         Elena sbrigati, oppure farai tardi il tuo primo giorno.- mia madre

-         Sì, mamma. Ho quasi fatto.-

Accendo la radio, ho bisogno di una canzone che mi dia la carica. “In your eyes” di Peter Gabriel, non è esattamente quello che cercavo, ma me la farò andare bene, anche perché sono in un ritardo mostruoso.

In your eyes
the light the heat
in your eyes
I am complete
in your eyes
I see the doorway to a thousand churches
in your eyes
the resolution of all the fruitless searches
in your eyes
I see the light and the heat
in your eyes
oh, I want to be that complete
I want to touch the light
the heat I see in your eyes

Non mi è mai piaciuta questa canzone, ma ora il ritornello mi ricorda qualcosa, mi fa immediatamente pensare ad  un paio di occhi color ghiaccio. Occhi che ho visto solo per pochi minuti, che non vedo da, ormai, tre mesi. Occhi che da tre mesi mi tormentano. Non so perché ma ogni volta che avevo un momento tranquillo, senza accorgermene, mi ritrovavo a pensare a quegli occhi. Non riuscivo, non riesco, a farne a meno. Credo dipenda dal fatto che quegli occhi mi hanno visto davvero, come se non avessero fatto altro che studiarmi per tutta la vita.

Oh cavolo, è tardissimo, devo letteralmente precipitarmi a scuola.

 

 

 

POV Stefan…

Mi guardo in torno, mi sento spaesato. Sono arrivato solo ieri in questa città ed oggi sono già a scuola e non conosco nessuno. Mi manca Los Angeles, ma Damon ha ragione, non potevamo più rimanere lì, in quella casa, con quell’uomo.  “Basta Stefan” mi dico “il mio fratellone ha ragione qui inizieremo una nuova vita io e lui.”

 

Le lezioni sono finite, ora ho i provini per entrare nella squadra di football, credo che sia un modo per integrarmi più facilmente.

Sono a bordo campo, sto aspettando che arrivi il coach, la vedo. Una dea. In mezzo ad una decina di ragazze, tutte vestite uguale, con la divisa da cheerleader, riesco a vedere solo lei. E’ meravigliosa. Devo assolutamente conoscerla, ne sento l’esigenza.

-         Ciao , tu sei quello nuovo, vero?

-         Si, mi chiamo Stefan Salvatore.-

-         Piacere, io sono Caroline.- mi dice una ragazza bionda, molto bella, ma non quanto lei. –loro sono le mie amiche Bonnie ed Elena.-

-         E’ un piacere conoscerti Elena.- mi sorride

-         Anche per me è un piacere.- non riesco a toglierle gli occhi di dosso. Poi mi ricordo che Caroline mi aveva presentato anche un'altra ragazza, devo salutare anche lei, altrimenti farò una pessima figura. Ma come si chiama? Non riesco a ricordarlo. Bo, Bon, Bonnie, ecco come si chiama. – Ovviamente è un piacere conoscere anche te Bonnie.-

-         Piacere mio.-

-         Credevo ti fossi incantato.- mi stuzzica la bionda  - Elena, è molto bella, perfetta direi, ma non è sbavandole sulle scarpe che la conquisterai.-  Beh, di sicuro la biondina le cose non te le manda adire.

-         Care, smettila.- la rimprovera Elena, evidentemente imbarazzata.

-         Salvatore, che dici vogliamo rimanere qui tutta la notte. Oppure ci concedi l’onore di farci vedere cosa sai fare.- mi dice il coach. Bene è solo il primo giorno ed io già gli sto sulle scatole.

-         Mi scusi coach, arrivo subito. – Ragazze è stato un piacere conoscervi, alla prossima.-

-         Salvatore, credo che dovresti venire alla festa di stasera, potrebbe essere un’occasione per socializzare.- mi stuzzica Caroline, con uno sguardo alquanto malizioso.

Beh potrebbe essere un’occasione per passare del tempo con Elena e per cercare di conoscerla meglio. L’idea mi alletta. – Certo , ci sarò. A stasera.-  Le saluto con un cenno del capo , sorrido e mi allontano.

 

 

 

 

POV Elena…

Sto tornando a casa da scuola. Perché stamattina ho avuto la pessima idea di non prendere la macchina e di andare a scuola a piedi? Non ho nessuna voglia di camminare.  Assorta nei mie pensieri non,mi ero nemmeno resa conto di trovarmi davanti a quella casa meravigliosa che mi piace tanto. È meravigliosa, papà mi dice sempre che è una delle prime case costruita qui in città. Adoro questa casa, ho sempre desiderato entrarci. Un momento, il cartello con scritto vendesi è scomparso. Sono anni che era in vendita, ma mai nessuno l’ha comprata, troppo cara; ora è stata venduta, chissà chi l’ha acquistata.

Oh mio Dio. Sul prato, al centro dell’immenso giardino, c’è un dondolo, e su quel dondolo c’è lui. Il mio pensiero ricorrente, quel pensiero che mi ha accompagnato per tutta l’estate. Con i suoi capelli corvini, il suo fisico perfetto, fasciato da una camicia blu  e un paio di jeans, c’è Damon. È ancora più bello di come lo ricordavo.

-         Ciao.- sento uscire dalla mia bocca. È stato più forte di me, non sono riuscito a controllarmi.

Alza lo sguardo dal libro che stava leggendo e mi vede. Strabuzza gli occhi, come se non credesse che io sono vera e che sono lì avanti a lui. Poi un sorriso gli si dipinge sul viso.

-         Ciao Elena. Da quanto tempo.-

-         Tre mesi, sono esattamente tre mesi che non ci vediamo.- Oh cavolo, che ho fatto? Ora crederà che ho contato i giorni nella speranza di vederlo di nuovo. Anche se io fondo è vero. Quest’uomo mi ha stregata. Ecco un altro sorriso, diverso, compiaciuto.

-         Deduco che ti sono mancato.- si sta prendendo gioco di me.

-         Beh in effetti sì, avevo qualche altro dubbio amletico a cui non riuscivo a trovare una risposta. Non sapevo quale paia di scarpe farmi regalare per il mio compleanno. E ,considerando che hai una risposta a tutto. Ho pensato che avresti potuto essermi utile.- Sono soddisfatta di me stessa, di solito non sono una con la risposta pronta, ma questa volta mi è venuto spontaneo.

-         Complimenti signorina ,quasi nessuno riesce a tenermi testa quando si tratta di battutine.-

-         Beh Damon, potrei stupirti.-

-         L’hai già fatto.- mi spiazza. Mi fissa. Non riesco a controllare le gambe mi avvicino sempre di più. È come una calamita per me, non riesco a stargli lontana. Ora siamo a pochi centimetri di distanza l’uno dall’altra. I nostri sguardi si sono incatenati, e sceso il silenzio in torno a noi, non riusciamo a parlare, riusciamo solo a fissarci a cercare di imprimere l’altro nella mente in modo che niente possa mai cancellare il ricordo dei nostri occhi che si scontravano. È lui a rompere il silenzio.

-         E così sei una cheerleader.- lo dice con un tono strano.

-         Perché scusa? Cosa hai contro le cheerleader?

-         Niente. Semplicemente non ti ci vedo ad agitare i pon-pon mentre fai la piramide umana. – Ha colto nel segno una altra volta, non mi piace molto fare la cheerleader. Ho iniziato perché Caroline aveva bisogno di una ragazza che sostituisse un’altra che si era fatta male. Poi sono rimasta in squadra solo perché così potevo passare più tempo con le mie amiche. Ma ora la cosa che mi tormenta è come riesca sempre a capirmi perfettamente. Persino quelli che mi conoscono da tutta la vita non si sono accorti che non ci metto passione nel fare capriole per aria. Ma non posso dargliela vinta.

-         Beh non è niente male.-

-         Se lo dici tu. Verrò a vederti qualche giorno.-

Ho bisogno di cambiare argomento, lo sguardo mi cade sul libro che ha ancora in mano “ Cime tempestose” è il mio libro preferito.

-         Cime tempestose, non credevo fossi uno a cui piacciono i libri d’amore.-

-          Cime tempestose non è il classico libro d’amore. Questa storia d’amore è tutto tranne che convenzionale. Il loro è un amore che…-

-         Che ti consuma.- finisco la frase al suo posto. Altro incrocio di sguardi. Altro momento magico. Un telefono, il mio. Chi diavolo è? E perché deve chiamare proprio ora? La mamma, cosa vorrà? < Elena, tesoro, tutto ok? Come mai ancora non arrivi?>  -Sì, mamma, tutto ok. Tra poco arrivo. A dopo.- attacco.

-         Beh, suppongo che ci dobbiamo salutare. Ciao Elena.-

Non voglio andare via, voglio restare qui con lui. Sono quasi delusa, avrei voluto mi chiedesse di rimanere ancora un po’ con lui. –Ciao Damon.- mi volto. Mi allontano, non vorrei farlo.

-         Elena?-

Evvai!! –dimmi.-

-         Potresti mostrarmi la città, stasera, farmi vedere qualche posto carino.  Ovviamente se non hai niente di meglio da fare. Sempre se non ci sono problemi per il tuo ragazzo.-

Stasera ho la festa di inizio anno, Caroline mi ucciderà se non vado. Ah al diavolo la festa. –sono libera stasera. –

-         Bene, ti aspetto al Mystic grill alle 9. È l’unico posto della città che conosco.-

-         Ok, a dopo.- mi incammino poi mi fermo, mi giro verso di lui. –Damon è tra tre mesi che non ho un ragazzo.-

Mi guarda. –perfetto.-

Cosa avrà voluto dire con quella frase?

 

 

 

 Spazio per me…

È tempo di incontri a Mystic Falls. Ora Elena ha conosciuto entrambi i fratelli Salvatore. Quale dei due farà breccia nel suo cuore??

Ditemi cosa ne pensate del capitolo e della storia in generale. Spero vi piaccia, alla prossima.

Bacioni J

 

 

 

 

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