Il principe delle fiamme e la principessa sognatrice

di Haruichan96
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** E' normale che ridano, sembriamo due punguini ***
Capitolo 2: *** Chiamatemi il principe delle fiamme ***
Capitolo 3: *** Tutti quei romanzi ti hanno sicuramente dato alla testa, sorellina ***
Capitolo 4: *** Colpo di fulmine? ***
Capitolo 5: *** Duello ***
Capitolo 6: *** Vincerò!! ***
Capitolo 7: *** Pirata ***
Capitolo 8: *** Cambio di programma! ***
Capitolo 9: *** Le principesse si trovano sempre in un castello quando vengono salvate ***
Capitolo 10: *** Garp ***
Capitolo 11: *** L'occhio rosso ***
Capitolo 12: *** Gol D. Roger ***
Capitolo 13: *** Oh, scusate, non pensavo di interrompere qualcosa ***
Capitolo 14: *** Papà ***
Capitolo 15: *** Mobydick ***
Capitolo 16: *** Il mio unico padre è Barbabianca ***
Capitolo 17: *** Incontro con Barbabianca ***
Capitolo 18: *** Stella ***



Capitolo 1
*** E' normale che ridano, sembriamo due punguini ***


Era una bella serata, la luna risplendeva ed illuminava il bianco marmo del balcone. Il salone era addobbato con festoni e ghirlande, i tavoli, imbanditi a festa, erano coperti di ogni ben di Dio: cibi rari e dall'aspetto bellissimo, preparati dagli chef migliori al mondo. La sala era animata dai chiacchiericci delle dame e dei signori; le prime erano intente a parlare di moda, i secondi di affari.

Per tutti era una serata di festa e di gioia, ma non per due ragazzi:

Ricordami il motivo per cui siamo qui?”

Me lo hai chiesto 5 minuti fa e da allora il motivo non è cambiato. Siamo qui perchè ce lo ha detto il babbo! Dobbiamo rapire le due principessine, portarle sulla nostra nave, chiedere il riscatto, riceverlo e poi tutti felici e contenti!”

Ah,giusto”

Portoguese D. Ace, il comandante della seconda flotta dei pirati di Barbabianca, e Marco, il comandante della prima, erano disgustati da quelle manifestazioni di lusso. Ace avrebbe già messo tutto a ferro e fuoco se Marco non lo avesse fermato più volte, ripetendogli che erano lì solo per volontà del babbo.

Ma tu guarda...”

Cosa c'è Marco”

Come? Non te ne sei accorto?”

Di cosa?”

Guarda la!”

Ace seguì lo sguardo dell' amico: un gruppo di ragazze, intorno ai venti anni, gli lanciavano rapide occhiate e poi ricominciavano a parlottare tra loro con fare animato. Alcuni loro risolini arrivarono fino alle orecchie dei due comandanti.

E' normale che ridano, sembriamo due pinguini”

Pugno di fuoco aveva più volta ribadito di odiare quel tipo di abbigliamento: indossava uno smoking nero abbastanza attillato e un paio di jeans, sempre neri. Un piccolo farfallino bianco gli toglieva il respiro e lo strangolava con la sua morsa.

Marco era vestito come l'amico, ma portava un buffo cappello nero in testa, per coprire i capelli biondi.

Il rumore delle trombe comunicò l'entrata del re. Il re Touluse aveva fama di essere un re giusto e rispettato da molti. Sua moglie, la regina Lucia, era morta molto giovane dopo il parto. Il re amava talmente tanto la regina che fece costruire una piccola cappella nel giardino reale. Era di dimensioni modeste e non troppo addobbata. La lapide era al centro, coperta di fiori dai mille colori.

Benvenuti signori e signore. Vi ringrazio per essere accorsi così numerosi al mio invito. Oggi è un giorno molto importante, infatti le mie due figlie compiono 17 anni e finalmente entrano nella vita adulta. Lucia, Agnese prego entrate.”

Il tendone alle spalle del re si aprì e da questo ne uscirono due fanciulle: una indossava un lungo abito rosso senza maniche. Due grandi rose addobbavano il vestito. Al colla portava una sfarzosa collana di rubini. I capelli biondi erano sciolti e arrivavano fino alla schiena; gli occhi azzurri risaltavano sul rosso del vestito.

VESTITO

COLLANA

L'altra fanciulla indossava un lungo vestito blu notte ad una spallina. La parte alta del vestito aveva dei piccoli diamanti incastonati a forma di goccia. Al collo indossava anche lei una collana: era più finemente lavorata di quella della sorella e meno appariscente. Era composta da un piccolo fiore; i delicati petali abbracciavano una luminosa pietra verde acqua che si intonava alla perfezione con gli occhi della principessa. I lunghi capelli, legati in due codini, le conferivano un aria infantile e il suo sorriso, caldo e gentile, faceva scogliere i cuori di tutti i ragazzi lì presenti.

VESTITO

COLLANA

La prima si chiamava Agnese, la seconda Lucia. Erano loro le due fanciulle che Ace e Marco avrebbero dovuto catturare. Le ragazze scendevano con calma la lunga scalinata. Le guance di Lucia erano leggermente tinte di rosso, mentre la sorella non mostrava alcun segno di imbarazzo e scendeva le scale a testa alta, con un fare battagliero e arrogante. Gli sguardi di tutti erano rivolti verso di loro, sopratutto gli occhi sognanti dei ragazzi.

Quel giorno, infatti, non era solo il compleanno delle principesse, ma un giorno molto più importante: il re aveva deciso che le sue due figlie avrebbero trovate marito al seguito di quel ballo.

I due fortunati sarebbero stati scelti dal re in persona tra gli invitati presenti in quella stanza.

Nessuno, però, sapeva che il re stesso era molto addolorato per la piega che avevano preso le cose: non avendo figli maschi a cui lasciare il regno, doveva combinare almeno un matrimonio. Sapeva però che era ingiusto obbligare solo un delle due sorelle a sposarsi e permettere all'altra di trovare il vero amore, quindi era giunto a questa conclusione.

Il valzer era iniziato appena le principesse ebbero finito la scalinata: una musica lenta e dolce che faceva sognare. Le varie dame e cavalieri si strinsero per mano e incominciarono a seguire le leggiadre note dell'orchestra. Agnese venne subito invitata da un bellissimo giovane: occhi ebano e capelli mori.

Anche Lucia aveva subito ricevuto un invito, ma lo rifiutò in modo garbato e gentile, come era nella sua natura. Si diresse verso il balcone e si fermò a guardare la luna.

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Capitolo 2
*** Chiamatemi il principe delle fiamme ***


Forza, vai Ace!”

Vai dove, scusa?”

Da Lucia, mi pare ovvio!”

Perchè io?”

Ace, abbiamo pianificato tutto nei minimi particolari, non rovinare tutto ora. Non dobbiamo farci scoprire, perciò prima dobbiamo catturare la loro fiducia”

Lo conosco il piano, ma perchè io Lucia?”

Hai paura?”

Ace era stato ferito nell'orgoglio, così si diresse a passo di carica verso il balcone; ma arrivato alla soglia si fermò. Non sapeva cosa fare, non sapeva come comportarsi, non sapeva come iniziare una conversazione decente senza sembrare uno stupido.

Vi serve qualcosa, signore?”

Ace venne riportato alla realtà dalla calma voce della principessa. Guardò con la coda dell'occhio alle sue spalle dove vide un gentiluomo baciare il palmo della mano di una fanciulla, così decise di imitarlo.

Si inchinò, prese il palmo della ragazza tra la sua mano e le diede un semplice bacio sulle nocche.

No, vostra altezza, ero solo venuto a vedere la luna. Oggi è davvero magnifica!”

Avete proprio ragione, ma non chiamatemi vostra altezza, in questo momento l'unica regina presente è la luna, la regina della notte”

Ma non erano i vampiri i re della notte?”

Voi credete nei vampiri, signore?”

Credo anche nei fantasmi!”

I due si guardarono negli occhi e poi scoppiarono a ridere; risate vere, non come quelle dei nobili che ridono solo per fare scena.

Lo sapete signore, siete davvero divertente”

Non chiamatemi signore, mi fate sentire vecchio!”

E allora come dovrei chiamarvi?”

Un ghigno divertito increspò le labbra di Ace: “Chiamatemi il principe delle fiamme

E voi Lucia!”

Io mi diverto a trovare un nome originale e voi mi dite il vostro nome? Sforzatevi un po' di più!”

Mi spiace, ma io odio i soprannomi! Mi chiamano sempre “principessa” o “vostra altezza””

Allora state tranquilla che non vi chiamerò mai così”

Lo prendo come una promessa, quindi farete bene a mantenerla, ma ora andiamo a ballare anche noi, principe delle fiamme?”

Ballare?”

Qual'è il problema?”

Io non...non sono tanto bravo”

Siete diventato un peperone”

Non è vero!”

Invece si!”

Ok, ora vedrai!”

Ace prese la principessa per un polso e la condusse al centro della pista, dove incominciò a ballare.

Ma combinò un vero disastro! Non andava a tempo, sbatteva contro le altre coppie creando così una confusione generale. La principessa si faceva trasportare dalle forti braccia di quel buffo ragazzo mentre rideva a crepapelle.

Ora basta, direi che avete combinato abbastanza guai per stasera, ora seguite me, senza fare storie!”

Lucia fece fermare Ace: delicatamente portò le braccia del ragazzo intorno alla sua vita e lei posizionò le braccia attorno al suo collo. Diede lei l'inizio muovendo la gamba destra e poi iniziarono a volteggiare a ritmo di musica. Andavano perfettamente a passo con la musica e si muovevano in perfetta sincronia. In poco tempo erano diventati la coppia per eccellenza della sala.

Le dame bisbigliavano, i ragazzi si rodevano e Agnese guardava la coppia con un sorrisetto malizioso dipinto sul volto. Marco invece...bhe, lui era solo scioccato. Non aveva mai visto Ace guardare così una donna, ne tanto meno ballare il valzer con una donna.

La musica finì e solo allora i due ballerini si accorsero di essere rimasti da soli sulla pista da ballo. Si guardarono in faccia per qualche secondo e poi si voltarono all'unisono, più imbarazzati che mai.


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Capitolo 3
*** Tutti quei romanzi ti hanno sicuramente dato alla testa, sorellina ***


Allora sorellina, hai fatto colpo, è?”

Agnese!! Ma cosa dici?”

Non fare la santarellina con me, ho visto come guardavi quel ragazzo”

Ho solo ballato con lui, cosa c'è di male?”

Lucia, tu non hai mai ballato con nessuno”

Non significa niente”

Senti sorellina, non girarci intorno e rispondimi sinceramente. Ti piace, non è vero?”

Non lo so! E' diverso dagli altri ragazzi. Non sembra nemmeno un nobile”

Ti piace davvero tanto eh...”

Pa..parlando d'altro, anche tu hai ballato”

Oh, si, ho ballato con il conte della contea di Roseville. Un ragazzo galante, gentile e di bell'aspetto, senza dubbio, ma non abbastanza per me”

Ma tu guardi solo ai soldi?”

Sorellina, io non sono una sognatrice come te che aspetta il principe azzurro che le porti il suo “felice e contenti”, io guardo la realtà con i piedi per terra, quindi so che il principe azzurro non esiste. L'amore è solo di convenienza”

Ma papà e mamma si amavano tanto, il loro era vero amore”

Tutti quei romanzi ti hanno sicuramente dato alla testa, sorellina”

E a te troppo poco direi”

Noto che indossi ancora quella collana”

Già, ho giurato di non indossare altri gioielli all'infuori di questo, ti ricordi?”

Già. Lo avevo promesso anche io, ma poi non sono riuscita a trattenermi; insomma, mi hanno regalato così tanti gioielli e anche molto più belli di quello..

Agnese!”

Non fare quella faccia scandalizzata! So bene che quelle collane sono preziosissime per noi, ma sono vecchio stampo, superati. La gente guarda alla grandezza del gioiello non alla finezza di lavorazione”

Io non lo trovo giusto!”

Lo so sorellina, ma la moda va così e noi dobbiamo seguire i suoi capricci se vogliamo sempre essere al top!”

Bhe allora...”

Non sapremmo mai cosa stava per dire Lucia poiché un potente squillo di trombe comunicò la fine delle danze e l'inizio della seconda parte della festa.


Avevo detto sabato, è vero, ma visto che mentre scrivevo mi sono venuti fuori due capitoli non troppo lunghi, ho preferito metterne uno oggi e il uno domani. In teoria doveva essere un capitolo unico, ma è uscito così!! Il prossimo sarà ambientato nello stesso momento di questo, ma dal punto di vista dei due ragazzi!!

Curiosi? A domani!

Ringrazio tutti coloro che hanno recensito, messo tra preferiti, seguite o ricordate, letto o semplicemente aperto questa pagina per sbaglio!

Arigatou!!

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Capitolo 4
*** Colpo di fulmine? ***


Ace si stava dirigendo verso Marco: si guardava confusamente intorno, molto imbarazzato per i continui sguardi che gli venivano lanciati.

Ace!! Stai bene?”

Si, perchè?”

Guardavi quella ragazza come se fosse una dea!”

Non dire cavolate, ho solo fatto come era nei piani; non era quello che mi hai chiesto tu?”

A me sembrava...”
“No Marco!! Ho solo seguito il piano. Ora tocca a te!”

D'accordo, ma prima dimmi la verità: provi qualcosa per quella ragazza?”

Non dire fesserie! Te lo detto e te lo ripeto, ogni cosa che ho fatto era premeditato fin da subito per riuscire a diventarle simpatico e acquistare un po' della sua fiducia.”

Come vuoi”

Marco se ne andò senza nemmeno guardarlo in faccia. Ace invece si malediva mentalmente; sapeva che quello che aveva detto a Marco non corrispondeva esattamente alla realtà: mentre ballava con quella ragazza aveva sentito qualcosa al petto: che fosse questo quello che chiamano colpo di fulmine? Girò lievemente la testa a destra e la vide: stava parlando con la sorella; era molto rossa in viso e rigirava freneticamente tra le mani quella collana azzurra. Un lieve formicolio si impossessò delle sue guance e si costrinse a voltare velocemente lo sguardo per non essere colto in flagrante. Avrebbe voluto ballare ancora un po' solo con lei, per poter sentire la sua risata risuonare nell'aria e vedere il suo corpo volteggiare sulla pista da ballo.

Il suono delle trombe lo svegliò dal tenue tepore in cui era caduto. Un anziano maggiordomo percorse tutta la lunghezza della sala, per poi avvicinarsi alle due principesse. Le ragazze si guardarono in faccia dopo di che lo seguirono senza batter ciglio.

Qualche minuto dopo era possibile scorgerle alla destra e alla sinistra del padre. Erano sedute su due troni d'oro finemente lavorati.

Marco tornò indietro con un mezzo ghigno stampato in volto.

Ops, a quanto pare la mia parte è saltata!”

Bastardo!”

Ehy, non è colpa mia!”
“Potevi darti una svegliata!”
“Sei tu il narcolettico, non io!”

Non cambiare discorso!”
“Allora diciamo che me ne sono dimenticato!”
“ Sei un idiota! Se fosse stato per me questo posto brucerebbe già!”

Si immagino”

Mi stai dando del piromane?”

Hai fatto tutto da solo!”
“Fottiti!”

Ti voglio bene anche io, fratello!”


Ecco la seconda parte!!

Mi scuso per le parolacce finali, secondo voi dovrei cambiare il rating e mettere giallo??

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Capitolo 5
*** Duello ***


L'aria si era fatta molto tesa all'interno della sala. Sembrava che tutti non aspettassero altro che quel momento, che tutto quello di prima fosse solo un bluff.

I due comandanti si guardarono, stupiti, spiazzati: erano imbucati e perciò non conoscevano il programma della serata. Ace, d'istinto, guardò in direzione di Lucia: era seduta, con la testa china, la collana azzurra perennemente in mano. Piangeva. Stille salate scendevano silenziose sulle sue gote. Pugno di fuoco non capiva.

Cosa stava per succedere?

Perchè piangeva?

Perchè non le mostrava quel suo magnifico sorriso?

Le risposte le avrebbe avute di lì a poco.

Lo stesso maggiordomo che aveva accompagnato le ragazze tornò al centro della sala. In mano portava una pergamena: era arrotolata su se stesso e, a giudicare dal colore giallognolo, era molto antica, ma comunque ben conservata. Non un graffio; Non una macchia sminuiva l'importanza di quell'antico documento.

L'uomo si schiarì leggermente la voce, srotolò la pergamena, la posizionò meglio di fronte e incominciò.

Signori e signore, come voi tutti sapete oggi è il diciottesimo compleanno delle nostre due principesse. Secondo la tradizione quando un re non ha eredi maschi, il regno passa nelle mani dello sposo della figlia maggiore. Ma se il fato decide di complicare ulteriormente le cose allora fa nascere due gemelle primogenite. La sorte ha deciso per il nostro regno questa opzione e noi dobbiamo fronteggiarla. Altri re del passato, illustri antenati del nostro amatissimo re, avevano adottato soluzioni varie e diverse in codesta materia: chi ha esiliato una delle sue figlie, chi ne ha uccisa una, chi ha scelto una delle due come unica figlia ripudiando l'altra. Ma sua maestà, re Touluse, amando troppo le sue due figlie, non ha scelto nessuna di queste decisioni, a suo parere drastiche. Così ha optato per un'altra scelta, una novità in questo campo, che verrà scritta nella storia”

I partecipanti trattenevano il fiato: la prima parte la conoscevano già, a loro interessava la seconda.

Sua maestà ha scelto un duello.

Nel momento stesso che venne pronunciata la parola duello un brulicare continuo nacque nella sala, per poi sciamare ad un solo gesto di mano del re.

Il duello sarà così strutturato: i pretendenti si presenteranno al banchetto che si trova in fondo alla sala, daranno nome e cognome, dopodiché verranno divisi in squadre e si batteranno. La squadra che vince più duelli si scioglierà e i singoli partecipanti dovranno combattere tra loro. Il primo classificato prenderà in sposa la principessa Agnese: futura regina del regno e il secondo classificato prenderà in sposa la principessa Lucia, principessa di questo regno.

Ora prego lor signori di andare ad iscriversi. Saprete le squadre 20 minuti dopo la fine delle iscrizioni.”

Il maggiordomo fece un profondo inchino in direzione dei regnanti e, silenziosamente come era arrivato, uscì dalla sala.

Marco e Ace avevano ascoltato ogni cosa. Arrabbiati? No!

Impauriti? Nemmeno!

Increduli? Forse.

Scandalizzati? Assolutamente si!

Usavano quelle due ragazze come oggetti che dovevano andare al migliore offerente ad un'asta .

Marco continuava a fissare il punto dove una attimo prima c'era il maggiordomo, mentre Ace non aveva staccato un attimo lo sguardo da Lucia. Aveva continuato per tutto il tempo con quel suo silenzioso pianto.

Strinse i pugni, fino a far sbiancare le nocche e prese una decisione: “Marco: io partecipo!”

Cosa?”

Ho detto che partecipo: e anche tu!”

Cosa ti salta in mente?”
“Tu arriverai primo e io secondo”

Grande Ace! Così poi le potremmo rapire.”

Co.....si è esatto!”

Accidenti che strategia fine, non ci sarei mai arrivato se non avessi continuato. Vado subito a dare i nostri nomi. Ci vediamo in finale!”

Si, certo!”
-Marco sei uno stupido, non hai capito niente! Niente!”

Auguro un buon natale a tutti quanti!!!

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Capitolo 6
*** Vincerò!! ***


Ace continuava a rimuginare tra se quando si accorse che il messaggio non conteneva un informazione alquanto importante: era un duello, si, ma di che cosa? Di spade? Un corpo a corpo? O che altro?

Sapeva che nessuno poteva rispondere, eccetto il maggiordomo, che si era volatilizzato nel nulla dopo il proclamo, e il re in persona.

Inizialmente l'idea di abbassarsi lo disgustò, ma decise di mettere da parte l'orgoglio: le lacrime di quella fanciulla dagli occhi smeraldo rimbombavano come un eco nella sua mente.

Si avvicinò al trono del re, si inginocchiò, abbassò il capo in segno di rispetto e chiese quale fosse l'argomento del duello.

Non mi sembra di conoscervi, giovanotto. Potrei sapere il vostro nome?” Il re scrutava Ace.

Mi chiamano “il principe delle fiamme” vostra maestà”

Il principe delle fiamme eh....prima vi ho visto ballare con mia figlia: avete intenzione di combattere per ottenere la sua mano?”

Ovviamente, vostra maestà”

Allora..”

Padre basta!” Lucia si era alzata di scatto dal suo trono “perchè tartassate questo ragazzo di domande? La domanda è legittima, non capisco la vostra riluttanza” La ragazza era rossissima in viso, giocherellava con la collana al collo, ma non dava segni di cedimento. Il re alzò un sopracciglio e l'ombra di un sorriso gli spuntò sul viso.

Bene. Come detto la gara si dividerà in due parti: la seconda sarà un duello di scherma, mentre la prima, qualcosa di un po' più particolare. Infatti alle due squadre verrà assegnato un “tesoro”: la squadra che riesce a portare il tesoro avversario nella propria metà campo passa alla seconda fase. Ci sono però delle regole: un giocatore che viene toccato nel campo avversario non può muoversi finché un suo alleato non lo tocca. Stokins farà da arbitro”

Il maggiordomo di prima era tornato: indossava una tuta che gli andava piuttosto larga: era davvero buffo!!

Vi ringrazio infinitamente vostra maestà, ora, se permettete, devo andare a prepararmi” Ace fece qualche passo in dietro con il volto in direzione del sovrano per poi voltarsi e uscire verso il giardino.

L'aria fresca era un toccasana per i suoi nervi e il lieve odore dei fiori lo rinvigorì. Si mise a camminare nel giardino.

Fiori di ogni tipo abbellivano l'atmosfera: rose, girasoli, fiori esotici, primule,viole, violette e tanti altri di cui non conosceva il nome.

Principe delle fiamme!!”

Il comandante si voltò di scatto, aveva riconosciuto subito la voce: un grande sorriso gli spuntò istintivamente sulle labbra!

Lucia, che ci fai qui?”

Volevo scusarmi con voi per il comportamento di mio padre: a volte è troppo possessivo verso di noi, ma è così da quando è morta la mamma”

Tu non hai conosciuto tua madre?”

No, è morta poco dopo aver dato alla luce me e mia sorella. Nostro padre ha costruito una piccola cappella funebre in suo onore.”

Ora che ci penso ho notato una piccola cappella, ho visto anche dei fiori freschi sulla tomba”

Sono stata io a metterli: li cambio ogni settimana.

Ora devo andare altrimenti potrebbero pensare male, ci vediamo dopo”

La ragazza schiocco un piccolo bacio sulla guancia di Ace per poi fuggire in direzione del castello: sorrideva.

Ace era rimasto di sasso, non si era mosso da quel dolce contatto: sentiva solo le farfalle volargli nello stomaco. Si toccò il punto del bacio con il palmo della mano e una sola parola disse, a bassa voce: “Vincerò”

Come testimoni di quel momento c'erano solo la luna, le stelle e la regina Lucia.





Buongiorno a tutti, visto che domani entriamo nel 2012 auguro a tutti una buona vigilia . Inoltre domani è il compleanno di Ace (almeno ho letto che è domani, se è sbagliato ditemelo) quindi....

AUGURONI ACE PUGNO DI FUOCO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Ok, finito lo sclero da fan ringrazio infinitamente:


chi ha messo questa storia tra le preferite:

Itacina


e chi la messa tra le seguite:

black dalia
FM107 3 RADIOCAOS

robinchan07

Ron96

_Temari_Ace


e chi ha recensito:

_Temari_Ace

robinchan07

FM107 3 RADIOCAOS

Ron96


e infine (ma non meno importanti) coloro che hanno letto. Arigatou minna!!!


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Capitolo 7
*** Pirata ***


Ace, dove ti eri cacciato? Pensavo che ti volessi ritirare!”

Non dire idiozie, sono solo uscito un po'!”

Ok,ok!! Ora ascoltami, siamo stati fortunati, infatti ci hanno collocato in squadra insieme”

Fantastico!”

Il problema è che...”

Che...”

I nostri compagni di squadra sono delle schiappe, secondo me non sanno nemmeno giocare a nascondino”

Meglio, almeno la seconda parte sarà più veloce”

Cerca di non abbrustolire nessuno”

Non prometto niente!”

Lasciamo perdere..... Bene, Stokins sta distribuendo i “tesori” alle varie squadre, meglio andare a vedere”

I due ragazzi si avviarono vicino al maggiordomo, seguiti dai loro compagni di squadra. Il tesoro era una scatola nera: era rettangolare, più lunga che larga; al centro del coperchio una serratura finemente lavorata in argento spiccava sullo scuro del resto. Il maggiordomo aveva spiegato che la persona che avrebbe portato la scatola nella propria metà campo si sarebbe accaparrato il contenuto della scatola. Stokins disse le stesse cose nel campo avversario e diede inizio alla gara. Si giocava nel salone principale che per l'occasione era diventato un campo con tanto di pubblico urlante. Ace e Marco si buttarono nella mischia. Si divertivano un mondo a prendere tutti quelli che cercavano di rubare la scatoletta. Inutile dire che se non ci fossero stati la loro squadra avrebbe perso subito. Passati dieci minuti di gioco i due comandanti decisero di andare all'attacco: Marco partì di lato, veloce e scattante mentre Ace, silenzioso come un gatto, aveva preso la scatola ed era tornato nel proprio campo. Quando l'altra squadra aveva capito cosa era successo era ormai troppo tardi. Andarono persino a lagnarsi con l'arbitro, ma quest'ultimo gli rispose che erano stati troppo stolti e che avevano avuto quello che si meritavano.

Quel Stokins mi sta simpatico!”

Tu dici?”

Insomma li ha liquidati con una sola frase!”

Si, ora che ci penso”

Ma ora cosa devo fare? E' solo una scatola!”

Neanche l'avesse chiamata, la risposta arrivò subito dopo. Il re gli si era avvicinato: dopo qualche complimento gli porse un piccolo sacchetto di velluto nero. Il re gli aveva detto che lì c'era la chiave e che il regalo all'interno della scatola era suo e ne poteva fare quello che voleva. Pugno di fuoco la prese e uscì ancora in giardino, titubante sul da farsi.

Allora, non la apri?”

Possibile che noi due ci incontriamo sempre all'aperto?”

Così sembra!”

Dimmi Lucia tu sai cosa c'è dentro?”

Ovviamente, sono stata io a scegliere il regalo!”
“Davvero!”
“Solo uno, l'altro l'ha scelto mia sorella. Ma non ho idea di cosa ci sia dentro, ha detto che era una sorpresa”

Allora perchè non mi dici cosa c'è qui?”

Perchè così ti levo lo sfizio di scoprirlo da solo!”
Ace sbuffò appena e aprì il sacchetto, da cui estrasse una chiave lavorata come la serratura”

Senti principe delle fiamme.....” La ragazza aveva lo sguardo basso e un tono molto serio. Pugno di fuoco notò il cambiamento, ma fece finta di niente “tu chi sei in realtà?”

Co...Cosa intendi dire?” Cercava di non sudare e di mantenere il personaggio.

Tu non sei chi fai finta di essere”

Non capisco di cosa parliate” ----Inspira ed espira, inspira ed espira.----

Ne tu, ne il tuo amico....l'ho capito fin da quando vi ho visto. Siete diversi. Quando stavate giocando, non so, è come se voi non vi impegnaste affatto, come se per voi scappare e rincorrere è una cosa di routine. Inoltre hai accettato il mio invito a darmi del tu: nessuno lo aveva mai fatto, tutti hanno continuato a darmi del voi nonostante il mio consenso e sai perchè....perchè fa parte della loro educazione, è quello che gli hanno insegnato fin da piccoli”

Eppure anche tu hai accettato di dare del tu a me!”

Si stava aggrappando a quell'ultimo scoglio.

Sono la figlia del sovrano; mi hanno insegnato a dare del voi solo alle persone di rango più alto o uguale al mio, ovvero un re, una regina o un'altra principessa e comunque io ho continuato a darvi del voi, non ve ne siete accorto, voi mi avete solo chiesto di non chiamarvi signore”

L'onda troppo alta lo aveva appena colpito in pieno e anche quell'ultimo scoglio si stava allontanando.

Eppure tu non sembri felice!” Forse aveva appena trovato un'ancora di salvezza.

Si, avete ragione.” Era in salvo.

Io odio tutto questo, è vero, ma se voi siete quello che penso io andrò a denunciarvi”

Dite, allora, cosa sono io!”

Un pirata!!”

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Capitolo 8
*** Cambio di programma! ***


Ammettiamo per un attimo che tu abbia ragione. Perchè mi andresti a denunciare? Hai detto di odiare tutto questo, allora perchè?”

Perchè ho dei doveri e finché sarò qui sarò obbligata a compierli”

Quindi lo fai solo solo per un ordine che ti viene dall'alto?”

Si”

Ma allora rispondi a questa domanda: se tu non avessi questi obblighi, mi denunceresti?”

La principessa lo guardò intensamente negli occhi: verde nel nero e nero nel verde, dopodiché gli si avvicinò e di nuovo e gli schioccò un bacio sulla guancia, come aveva fatto prima.

Quando staccò le labbra partì subito verso la reggia, ma non riuscì a fare che pochi passi, poiché venne abilmente presa da dietro. Ace se la mise sulle spalle, aprì di scatto l'enorme portone del castello e..

MARCO, CAMBIO DI PROGRAMMA!!”


Lo so capitolo cortissimo e mi dispiace, ma dovevo isolarlo per dargli maggiore risalto.

Inoltre una persona che non posso nominare per motivi di privacy mi ha detto che con il carattere che uso non si capisce niente.

Quindi a voi la parola...se vi piace questo carattere lo terrò, altrimenti ne metterò uno pi semplice.

Vincerà la maggioranza.

Ringrazio tutti quelli che leggono e che recensiscono.

Forse ne pubblicherò uno a metà settimana, ma non prometto niente, la scuola non mi lascia molto tempo.

Ciao!!!


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Capitolo 9
*** Le principesse si trovano sempre in un castello quando vengono salvate ***


La Fenice capì al volo la situazione: si tolse il cappello e lo smoking per rimanere a petto nudo. Il grande tatuaggio di Barbabianca in bella vista. Il tumulto generale non tardò ad arrivare: il clangore delle armature delle guardie, le urla del re, gli acuti delle dame in preda al panico e il lieve frusciare delle spade, aiutarono il comandante a catturare l'altra principessa. Agnese aveva provato a difendersi, tirando calci a destra e a manca, ma Marco le diede un leggero colpetto alla nuca, quel tanto che bastava per intontirla. Entrambi i pirati scapparono dal balcone e incominciarono a correre per il cortile. Veloci come ghepardi, si muovevano agili e silenziosi. Il re, adirato e preso in giro, abbaiava ordini alle guardie, ma ormai era troppo tardi. Entrambi erano saliti sulle rispettive navi, nascoste in una baia lì vicina: avevano usato la nebbia presente in quei giorni come scudo e la folta vegetazione del luogo come riparo da occhi indiscreti. Inoltre la principessa Lucia non aveva fiatato per tutto il viaggio; questo aveva aiutato di molto la loro fuga.

Ace, salito sulla nave, lasciò la ragazza nella sua cabina, che chiuse a chiave, per poi andare a dare gli ordini ai suoi uomini.

Nel mentre la ragazza si guardava intorno: era una stanza non troppo grossa e nemmeno eccessivamente arredata. Solo un letto e una scrivania rallegravano un po' l'atmosfera. Su questa c'erano pile di fogli sovrapposti: erano tutti spiegazzati e coperti da un filo di polvere. Le pareti ebano erano spoglie, tranne per dei fogli affissi sopra.

Uno catturò maggiormente la sua attenzione. Mostrava un ragazzo, molto giovane. Sorrideva e indossava un buffo cappello di paglia in testa.

-Sembra simpatico- Abbassò lo sguardo -Monkey D. Rufy soprannominato cappello di paglia....ho già sentito questo nome, anche se non ricordo inquale occasione.- 
La ragazza girò per la stanza guardando tutte le varie foto affisse: c'era un ragazzo con i capelli verdi e una renna dolcissima, una ragazza con gli occhi mare, un'altra con i capelli arancioni, un ragazzo che assomigliava a pinocchio e uno con i capelli biondissimi e anche un ragazzo dai capelli blu e uno con la pettinatura afro. Sapeva di averli già sentiti nominare, ma le sfuggiva il dove o il perchè. Si avvicinò alla scrivania e notò due piccoli cassetti ai lati: da uno straripavano fogli e foglietti vari, dall'altro invece non usciva niente. Spinta dalla curiosità lo spostò leggermente, ma non riuscì ad aprirlo.

Decise di lasciar perdere e si avvicinò alla finestrella della cabina: poteva indistintamente vedere i vari marinai darsi da fare per allontanarsi dalla costa. Su tutti era tatuato lo stesso simbolo che Marco portava al petto.

Inoltre da qui riuscì distintamente a captare il nome del principe delle fiamme: Portgas D. Ace, comandante della seconda flotta dei pirati di Barbabianca.

E a quanto pare era proprio da quell'uomo che la stavano portando.

La porta sbatté di colpo facendo sobbalzare la principessa. Ace era proprio lì, davanti a lei: si era cambiato e ora indossava un paio di pantaloni neri abbinati a un buffo cappello arancione. Il petto scoperto fece leggermente arrossire Lucia, che si voltò, fingendo di voler guardare il mare.

Benvenuta, principessa, sulla mia nave.”

Avete appena infranto la promessa”

Sei su una nave piena di pirati, non sai quello che potremmo farti e tu pensi alla promessa!! Sei strana”

Per me la parola data è molto importante”

Lo sai mi ricordi molto quel matto del mio fratellino, anche lui la pensa così”

Bhe, mi fa piacere. Dov'è mia sorella”

Agnese si trova sull'altra nave. E' strano che tu non mi abbia ancora chiesto che cosa vogliamo farvi”

Forse mia sorella ha ragione”

Su che cosa avrebbe ragione”

Dice che credo troppo nelle favole”

Davvero?”

Si e dice anche che il principe azzurro non esiste”

Ma davvero...e come dovrebbe essere il vostro principe azzurro, se mi è concesso chiedere”

Nelle fiabe ha sempre capelli biondi, occhi azzurri e un cavallo bianco. Sconfigge il drago e salva la principessa”

Bhe, allora non posso essere io: io non vi ho salvato, anzi vi ho portato via dal vostro castello”

E' vero, ma le principesse si trovano sempre in un castello quando vengono salvate.”

1 a 0 per Lucia

E' vero ma io non ho ne i capelli biondi ne gli occhi azzurri”

Non ho mai detto di voler per forza un ragazzo biondo”

2-0

E non ho un cav..”
“Hai la nave!!”

Non sono un pr...”

Davvero “principe delle fiamme”?”

Ok, la partita era stata vinta dalla principessa.

E chi ti dice che non è tutta una messa in scena?”

Io mi fido di te”

Il ragazzo venne profondamente colpito da queste parole: nonostante lo conoscesse da una sera, nonostante l'avesse ingannata su tutto, lei si fidava di lui. Non gli pareva possibile. Una persona normale starebbe tremando di paura o urlando come un ossesso ( reazione di Agnese che stava facendo dannare la ciurma di Marco), mentre lei se ne stava lì a guardare il mare come se fosse la cosa più normale del mondo. Ace uscì dalla stanza, pensando al discorso appena concluso: quella ragazza era strana, senza dubbio, eppure un sorriso gli tagliò leggermente le labbra. Quelle frasi insensate lo avevano portato con la mente al suo adorato e pazzo fratellino.

Capitano ci sono guai in vista”

Pugno di fuoco alzò immediatamente lo sguardo: marina.

Marina a ore dodici! Aprite i cannoni e preparatevi alla battaglia!”

Scusate, ma ieri nonn ho potuto per motivi personali quindi eccomi qua.
Inoltre ho saputo che hanno chiuso megavideo, una tragedia, una vera e propria catastrofe  -.-
Spero che riparta ;)
Ciao!!



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Capitolo 10
*** Garp ***








Circa una decina di navi della marina bloccavano loro il passaggio. Una in particolare aveva attirato la sua attenzione: infatti la polena aveva la testa di una cane.

Ace conosceva fin troppo bene quel simbolo: -Il vecchiaccio-

Marco!! Quella è la nave di Garp!!”

Garp?” Il comandante trasformando le braccia in ali atterrò sulla nave dell'amico “il vice ammiraglio della marina?? L'eroe della marina??”

Si, lui!”

Cosa ci fa qui?”
“Come non lo sai....i nobili chiamano e la marina accorre”

ACE!!!” Una voce minacciosa si diffuse nell'aria

Che ti dicevo?”

Pugno di fuoco si avvicinò alla balaustra della nave: di fronte a lui Garp lo fissava minaccioso, con il volto coperto dal copricapo a forma di cane.

Ciao vecchiaccio, da quanto non ci vediamo?”

Ace. Io ti avevo detto di non diventare un pirata, ma ne tu, ne quella testa quadra mi avete voluto ascoltare”
“Perchè ti abbiamo mai ascoltato?”

Non rispondermi con quel tono, ragazzino. Comunque so che avete rapito le due principesse: restituitele immediatamente”

Non so proprio di cosa stai parlando, vecchiaccio!”

AIUTOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!”

Dalla nave di Marco uscì un urlo spacca timpani: “LASCIATEMI ANDARE SUBITO, IO SONO UNA PRINCIPESSA, COME VI PERMETTETE!!”

Marco aveva i nervi a fior di pelle, aveva una voglia matta di lasciargliela quell'oca starnazzante, almeno i suoi timpani lo avrebbero ringraziato.

Non ne sapete niente, eh? A me pare il contrario”

Garp spiccò un grande balzo verso il cielo, per poi atterrare sulla nave di Ace come se nulla fosse.

I due comandanti si misero in posizione di combattimento: sapevano entrambi che non sarebbe stato facile.

Ace e Marco si scagliarono contro l'ammiraglio, il primo tutto ricoperto da fiamme e il secondo in forma di fenice: ma fu tutto inutile. Garp con due pugni ben assestati riuscì a sbatterli contro il muro della nave.

Ma come è possibile, siamo entrambi dei rogia!”

Il vecchiaccio sa usare l'haki”

Diavolo, questa non ci voleva.”

Possiamo batterlo con l'astuzia”

Che intendi?”

NON SI PARLOTTA DURANTE UN COMBATTIMENTO”

Il viceammiraglio prese entrambi per le braccia e li lanciò in alto, oltre il ponte della nave.

Sarebbero entrambi caduti in acqua se Marco non si fosse subito trasformato in fenice, prendendo così al volo Ace. In questo lasso di tempo ebbero modo di mettere a punto un piano di azione.

Pugno di fuoco fu lasciato sul ponte della sua nave. Ordinò a tutti i suoi uomini di andare sull'altra nave e di obbedire agli ordini di Marco, inoltre aggiunse di portare anche Lucia.

Ma capitano, non puoi farcela da solo”

Il comandante lo fulminò con lo sguardo, un messaggio più che eloquente.

Intanto Lucia guardava la scena dalla cabina in cui era rinchiusa. Aveva deciso di non urlare come sua sorella, ma non riusciva a spiegarsi nemmeno lei il perchè: sarebbe dovuta essere felice per l'arrivo della marina, eppure aveva paura. Paura di perdere il suo principe azzurro. Di svegliarsi dal quel sogno bellissimo. Sogno. Lei ne aveva uno, ma non avrebbe mai potuto seguirlo, lei era una principessa, non poteva nemmeno pensare una cosa simile.

La porta si aprì: un paio di uomini le coprirono la bocca e le legarono le braccia, in modo che non potesse scappare. Li aveva riconosciuti, erano i sottoposti di Ace; avrebbe voluto dirgli che non avevano bisogno di precauzioni simili, non sarebbe scappata.

La presero in braccia e la portarono sull'altra nave. In quel tratto di strada vide Ace: era di spalle e combatteva contro il marine. Sulla schiena vide il tatuaggio di Barbabianca: un brivido la percorse per tutta la schiena. Non era paura, ma senso di avventura. Quel simbolo l'attirava, le faceva sognare di solcare i mari, di essere libera, di non dover sottostare a nessuno.

La collana si illuminò per qualche secondo, per poi tornare normale senza, destare sospetto.


Buon pomeriggio a tutti!! Oretta buca ( abbiamo saltato latino, sono felice come una pasqua :)) e ho approfittato per scrivere un po'. Forse il prof manca anche domani ( lo spero), ma non c'è niente di sicuro. Ringrazio tutti quanti, mi rendete felicissima e mi fate venire la voglia di andare avanti.

Ciao!!

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Capitolo 11
*** L'occhio rosso ***



Ace tese le gambe e spiccò un grande balzo, atterrò sul legno del ponte e parò velocemente il pugno del marine. Ormai quella schema si ripeteva da un po' e Garp mostrava segni di irrequietezza, mentre al ragazzo interessava solo guadagnare tempo.

Più ci pensava e più credeva che non avevano altra scelta: il piano era pazzo e rischioso, ma cos'è la vita senza un po' di brivido? Solo un guscio vuoto e monotono. Sorrise e schivò in fretta un altro colpo; ormai mancava poco all'alba e allora avrebbero vinto. Prese fuoco e si scagliò con furore contro il nemico; sapeva bene che non poteva ancora competere con il marine, il suo compito era solo quello di far guadagnare tempo a Marco.

Nel frattempo la fenice stava dando ordini ben precisi: “Ascoltatemi, attaccatevi saldamente alle funi di sicurezza, voi due piegate le vele, voi altri tirate fuori i remi e state pronti. Voi quattro con me”

Cosa dobbiamo fare capitano?”

Salite sull'albero maestro e state all'erta: non appena darò il segnale voi spiegherete subito le vele, sono stato chiaro?”

Si, capitano”

Gli uomini scattarono all'opera e Marco si diresse verso il timone. Gli venne da sorridere pensando alla cavolata che stavano per fare. Il piano era pazzo e suicida, insomma tutto in regola per un tipo come Ace!

*****Flashback*****

Hai un piano?”

Si, l'occhio rosso?”

Spiegati, perchè non l'ho ancora comprato il dizionario Ace-persone normali / persone normali-Ace”

Molto divertente. Comunque mi riferisco al tornado in queste acque. Si apre solo al tramonto e all'alba e inghiotte qualsiasi cosa si trovi sulla sua strada.”

Vuoi ucciderci tutti?”
“Fammi finire! Per schivarlo bisognare virare a sud non appena si intravede nel mare uno strano riflesso verde.”
“Ne sei sicuro o è solo una diceria?”

Hai un'idea migliore?” Se davvero esistesse un dizionario allora ci sarebbe scritto qualcosa come: -Penso sia una cavolata immensa, ma non ho altre idee in mente-

Marco fece un lungo sospiro “Eh,sia”

*****Fine flashback*****

Lo sguardo fisso davanti a sé, a controllare ogni increspatura dell'acqua, finché..

ADESSO!!”

Tutto successe in un attimo.

Ace saltò immediatamente sulla nave dell'amico,i rematori mossero all'unisono i remi, le vele si spiegarono con un leggero tonfo e il vortice si aprì.

La nave di Ace cadde nel baratro delle onde trasportando con se il marine e in coda tutte le navi della marina.

Il ciclone rosso si chiuse, silenziosamente come si era aperto facendo ritornare l'acqua cristallina.

I due comandanti guardavano la scena: non erano felici, certo, ma nemmeno potevano dire di essere completamente delusi.

Quella scena non l'avrebbero mai dimenticata: quel color sangue rendeva ancora più spaventoso quel fenomeno naturale.

La leggenda dice che è rosso perchè impregnato del sangue di tutti i marinai incauti che ci sono caduti dentro, altri dicono solo che alcune alghe sul fondo gli donano questa colorazione.

Qualunque sia la spiegazione, questo vortice è una delle tante insidie del mare.

Accidenti abbiamo perso una nave!” Marco era abbastanza contrariato e picchiettava in continuazione le dite sul legno.
“Bhe, guarda il lato positivo”

C'è un lato positivo?”

Si. Siamo vivi e io non ho più tutte quelle scartoffie da firmare”

Non è esatto”
“Cosa?”

Ho ordinato che la tua scrivania fosse portata sulla nave insieme a tutte le carte che erano presenti nella tua stanza.”

Bello scherzo, ma non ci casco”

Non è uno scherzo.....”

MARCO!! IO TI FACCIO ARROSTO!!”

L'immagine non è perfetta, ma più o meno è quello il vortice rosso

Grazie a tutti!!



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Capitolo 12
*** Gol D. Roger ***


Dopo essersi sfogato abbastanza con Marco, pugno di fuoco si diresse nella cabina che gli era stata assegnata.

Era più piccola della sua, ma erano ugualmente riusciti a farci entrare la scrivania e tutte le scartoffie. Si aspettava di trovarle sparse tutte per terra, invece erano ordinatamente appoggiate sulla scrivania. Gli costò abbastanza fatica ammettere a se stesso che la stanza era molto più ordinata di quella che aveva lasciato. Non ci volle molto a capire la “responsabile”.

Lucia stava guardando il mare da una delle botole della nave: aveva cambiato nave, ma il suo atteggiamento era rimasto lo stesso.

Sei stata tu a combinare questo macello?”

Ma di cosa stai parlando?”

Insomma, la stanza è un disastro”

La ragazza lo guardò perplessa: “Ma se è più ordinata della tua!”

E' qui che ti sbagli! Io quello che tu chiami disordine lo chiamo ordine e quello che tu chiami ordine io lo chiamo disordine”

Ah si?”

Già, probabilmente adesso io dovrò stare chino su queste pagine per ore”
“E perchè prima quanto ci stavi?”

Il ragazzo si mise un dito sulle labbra e assunse un'aria pensosa, ma che di serio non aveva neanche l'ombra. “In effetti, non ci sono mai stato”

Quindi non cambia niente”

Si che cambia”
“Che cosa?”

Cambia che...”

Non lo sapremo mai, perchè proprio in quel momento a Ace venne un attacco di narcolessia, che lo fece addormentare li dov'era, in piedi e con ancora le mani in tasca.

Lucia guardava la scena con occhi sbarrati: non aveva idea di quello che stava succedendo.

Passarono dieci minuti buoni in cui non accadde niente, il silenzio ne faceva da padrone.

----E ora cosa diavolo faccio, sembra morto. O signore, non è mica normale? Dovrei chiamare qualcuno? No, potrebbero pensare che sono pazza, questa storia è troppo assurda e poi..----

Ei bella addormentata, ci sei?”

La ragazza alzò velocemente lo sguardo: due grandi occhi neri la guardavano con attenzione. Gli era talmente vicino che poteva sentire il suo respiro entrargli nelle ossa, i loro nasi sfiorarsi appena.

Rimase imbambolata per un istante che a lei parve infinito e..

AHHHHHHHHHHHHHHHHHH”

Cadde di sedere, rotolò su se stessa, sbatté violentemente la testa contro la scrivania, i fogli le caddero addosso, ricoprendola dalla testa ai piedi.

Ma cosa combini, baka!”

Cosa combino....COSA COMBINO??” Lucia uscì da qual mare di foglietti, più infuriata che mai “mi hai fatto spaventare a morte e tu chiedi cosa combino?”
“Spaventare? E di cosa?”

Ok, se prima gli era rimasto in corpo un minimo di autocontrollo, ora era evaporato del tutto.

MI SEI SVENUTO DAVANTI!! Stavamo parlando e tu sei svenuto nel pieno della conversazione”

Oh, quello. Io soffro di narcolessia! Non ti dovevi preoccupare per me”

E' normale che mi preoccupi invece”

Perchè ti sei innamorata di me?” Lo aveva pronunciato con un tono che di casto e puro non aveva manco l'apparenza.

Chissà?” Lei, invece, era solo incazzata nera.

Un leggero scricchiolio decise le fine di quel match di sguardi. L'urto abbastanza forte di prima aveva aperto la serratura del cassetto chiuso a chiave. Quest'ultimo era lentamente scivolato giù, fino a cadere sul legno della nave.

Ace, di colpo bianco, si era tuffato in direzione del fogliettino che stava svolazzando per l'aria, ma venne anticipato dalla principessa.

DAMMELO!”

Insomma Ace non sei un bambino”

DAMMELO!”

E' solo un foglio di carta, cosa c'è di male?”
“DAMMELO!!” Il ragazzo si scagliò con furore sulla ragazza, ma lei, da brava testarda che era, lo girò, non curandosi delle minacce che le venivano lanciate.

Quello che vide, era l'ultima cosa che si aspettava.

Sul foglio c'era il volto di Gol D Roger, il re dei pirati. Era uno di quei fogli che si usano per le taglie, infatti una cifra stratosferica ornava il foglietto.

Era completamente scarabocchiato: frasi offensive erano scritte ovunque in modo confusionario, ma deciso. Inoltre in un angolino del foglio una piccola parola, appena scarabocchiata e scritta con una grafia più minuta faceva capolino in quel putiferio di inchiostro.

DAMMELO!”

Ace si buttò con vigore sulla principessa che, impreparata, cadde sotto il peso del ragazzo.

Il comandante le strappò violentemente di mano il fogliettino, lo accartocciò e se lo mise in tasca. C'era qualcosa di studiato in quei movimenti: da una parte erano impetuosi e iracondi, dall'altra rispettosi e precisi.

Ace” Lucia aveva pronunciato il nome con voce flebile e appena udibile

Cosa c'è?”
“Po...potresti alzarti”

Cosa?” Solo in quel momento si accorse di tutto: nella foga le era andata letteralmente addosso.

Poteva sentire il corpo della ragazza aderire perfettamente al suo.

Si alzò di scatto, rosso in viso e uscì dalla stanza, in silenzio.

A entrambi batteva il cuore a mille.

Lucia era sicura di quello che provava, mentre il ragazzo era confuso. Sapeva che sentiva qualcosa per quella ragazza, ma aveva paura.

Aveva paura di deluderla, proprio come suo padre aveva fatto con lui. Aveva paura di anteporre i suoi desideri all'amore che provava per lei.

Decise di chiedere consiglio all'unica persona di cui si fidasse davvero: il suo babbo.

Scusate il ritardo, ma ho un raffreddore terribile e questa settimana ho avuto due verifiche ( mi è venuto un istinto omicida verso il prof -.- visto che le ha messe lui entrambe)
Spero vi piaccia e non chiedetemi la taglia di Roger, perchè credo sia una taglia che non possiamo nemmeno immaginarci
Ringrazio tutti quelli che seguono la storia, mi rendete davvero felice!! ;)
Ciao! Probabilemnte aggiornerò mercoledì, poichè il chappy l'avevo già scritto un po' di tempo fa, lo devo solo mettere a posto.

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Capitolo 13
*** Oh, scusate, non pensavo di interrompere qualcosa ***


Ormai stavano navigando da 3 giorni e tutto filava liscio come l'olio...o quasi.

Infatti Ace e Lucia non si erano più parlati, troppo imbarazzati al solo ricordo e Agnese continuava ad urlare come un'ossessa.

Marco, che aveva i nervi a fior di pelle, non poteva più non ascoltare le lamentele dei suoi uomini, così decise che era arrivato il momento di dire qualcosina alla ragazza.

Si avvicinò alla cabina, prese un bel respiro profondo ed entrò.

Agnese stava beatamente dormendo. La stanza era completamente spoglia tranne per un letto posizionato nel centro. Il volto rivolto verso la porta era appena illuminato dalla luce che entrava , mettendo in risalto le labbra rosee della giovane.

Il comandante restò qualche minuto a fissarle, pensando che erano davvero invitanti.

-Marco cosa cavolo pensi? Datti una svegliata:ora può anche sembrare un angioletto bellissimo e adora...basta!”- Si diede due leggeri colpetti in faccia e fece per uscire.

Dove pensi di andare tu?”

Marco si girò di scatto, preso alla sprovvista. Era sveglia? E da quando?

Da quando sei sveglia?”

Da sempre! Non riesco a dormire su questa bagnarola!”

Primo: questa non è una bagnarola, ma la MIA nave. Secondo: solo perchè tu non riesci a dormire non vuol dire che nemmeno noi non dobbiamo!”

A quanto pare qualcuno soffre di insonnia”

No! Soffro solo delle tue grida!”

Esagerato! Non urlo poi così tanto!”

Sei peggio di una cornacchia”

Agnese si arrabbiò non poco.

Ora basta! Sono stata gentile per ora, ma sai che ti dico, speravo caldamente che la marina vi facesse a pezzi. Non vi sopporto! Inoltre questa nave fa schifo, non possiede alcun comfort, inoltre non ho nemmeno un cambio d'abito decente”

Mi scusi “vostra maestà”, almeno ringraziami che non ti ho lasciata con la ciurma.”

Non oseresti.”

Oh si che oso!”

Non provarci nemmeno!”

Agnese nella foga si era alzata di scatto e si era pericolosamente avvicinata al comandante.

Voleva strozzarlo o si se lo voleva ma...le cose andarono un po' diversamente.

Nello stesso momento la porta si aprì violentemente, facendo perdere l'equilibrio a Marco che andò a sbattere contro Agnese, coinvolgendola in un bacio mozzafiato.

Quando entrambi si resero conto di quello che era successo ormai era troppo tardi: uno sopra l'altro con le bocche attaccate, gli occhi fuori dalle orbite e due peperoni al posto delle guance.

Oh scusate, non pensavo di interrompere qualcosa. Continuate pure!”


E voilà!! Vi aspettavate che la prima mossa la facessero gli altri due piccioncini, e invece ci hanno pensato prima loro.

Grazie a tutti e fatemi sapere!! ;)

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Capitolo 14
*** Papà ***


La porta si richiuse alle loro spalle accompagnata da alcune risate sommesse.

I due ragazzi rimasero qualche secondo completamente immobili, troppo increduli e troppo imbarazzati per muovere anche un solo muscolo.

Marco, quando realizzò quello che era successo, dopo essersi promesso di ammazzare Ace il prima possibile, si allontanò leggermente dalla principessa. Si allontanò lentamente, cadenzando ogni passo, avvicinandosi alla maniglia e aprendola appena. Un lampo gli passò di lato, spalancando la porta e correndo sul ponte.

Agnese ,che non si era mossa per niente, era sgusciata fuori in cerca della sorella. Era confusa e non capiva niente. Un turbinio di emozioni contrastanti le affollavano la mente e ognuna voleva prevalere sull'altra. Riuscì a trovare subito la stanza della sorella, guidata da chissà quale forza misteriosa. La aprì di colpo, facendo tremare la porta.

Lucia alzò lo sguardo dal mare: Agnese era paonazza, con i capelli scombinati e il vestito mezzo strappato. I suoi cristalli versavano stille salate e cercavano aiuto.

Agnese, cosa è successo?”

Lucia!” Si buttò letteralmente tra braccia della sorella,non smettendo di piangere. Lucia rimase abbastanza sorpresa di ciò: non l'aveva mai vista piangere, anzi, di solito era lei che chiedeva un consiglio alla sorella.

Agnese cosa ti succede? Che cosa ti è successo!”

Io non lo so! E' assurdo!”
“ Ma di cosa stai parlando? Sorellona mi fai stare in ansia”
“Io..io..insomma...come posso dire”

Fai un respiro profondo e dimmi tutto”

Si sciolsero dall'abbraccio e la maggiore le raccontò tutto, senza tralasciare nulla.

Quando ho ricevuto quel bacio, io...non lo so.. mi sono sentita strana: da una parte avevo voglia di prenderlo a cazzotti, ma dall'altra mi sentivo come ubriaca.

Certo, immagino che deve essere sta...aspetta un attimo, come fai a sapere come ci si sente quando si è ubriachi?”
“Ops! Ecco sorellina, qualche volta ho “leggermente” ecceduto con gli alcolici e quindi...”

Agnese. Senti stavolta non mi arrabbio perchè sei già abbastanza sconvolta e non dirò niente a papà quando torneremo a casa, ma tu non farlo più”

Grazie sorellina, ti adoro. Farò qualsiasi cosa”
“Allora rispondi: ti piace Marco?”
“Ehhhhhhhhhh!”
“Hai detto che avresti fatto qualsiasi cosa!”
“Sembri un angioletto ma a volta sei davvero sadica!”

Non ho ancora superato la maestra”
“Dannata me!”

Ora rispondi”

No!”

Sicura”

Certo”

Sicura sicura?”

Uffa,si”

Sicura sicura sicura..”
“E che sei un disco rotto. Invece di ficcare il naso nelle mie faccende parlami di te e Ace”

Ma ora sei tu che ti impicci delle mie!”
“Ma io sono la maggiore!”

Uff e va bene! Forse ho ficcato il naso dove non dovevo”

Come?”

Ho trovato un foglietto su cui c'era il volto di Gol D Roger”
“Il re dei pirati?”

Si. Il foglietto era tutto ricoperto di parole offensive”

Non mi sorprendo più di tanto, in fondo sono in molti quelli che lo odiano”

Infatti, ma la cosa strana è un'altra. In un angolino, con una grafia più minuta c'era scritta la parola PAPA'

Papà?”

Si e quando ho trovato il foglio Ace ha fatto di tutto per non farmelo vedere, quindi penso che..”
“Ferma! Non correre con la fantasia. Se Roger avesse avuto un figlio la marina lo avrebbe scoperto. Ma mettiamo caso che sia vivo. Io escludo che sia Ace.”

Perchè?”

Semplice! Roger e Barbabianca erano rivali: è impensabile che Barbabianca abbia accolto nella sua ciurma il figlio del suo peggior nemico”

Non sempre però i figli seguono le orme del padre”

Non lo so. Ora basta però non pensiamoci più. Grazie sorellina mi hai aiutato davvero tanto, torno in camera mia”

Sicura di poter girare a zonzo per la nave?”
“Sicura? No! Ma non oseranno avvicinarsi a me: le mie corde vocali hanno proprio voglia di fare un po' di baccano”

E poi sarei io quella sadica!”
“Lo hai detto tu stessa che non hai ancora superato la maestra”

Detto questo se ne andò. Lucia sorrise appena: sua sorella non sarebbe mai cambiata, ma proprio per questo la adorava.

Qualcuno però aveva ascoltato tutta la conversazione nell'ombra.


Finalmente ce l'ho fatta!! Fiu! Comunque non so quando potrò aggiornare, anche se spero presto.

E si è scoperto chi è “l'angelo custode” che ha “accidentalmente” aperto la porta.

Marco: Accidentalmente!

Io: Mai sentito parlare di sarcasmo?

Meglio che chiudo altrimenti non riesco a fermare Marco.

Ringrazio tutti quelli che hanno letto, recensito messo tra i preferiti,seguiti o ricordate!

Ciao!

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Capitolo 15
*** Mobydick ***


-Come osa dirmi quello che devo o non devo fare! Io non considererò mai Roger come un padre, mai! Nemmeno se ne andasse della mia vita: io ho un solo padre e il suo nome è Barbabianca!-

Camminava avanti e indietro per tutta la lunghezza della nave sotto gli sguardi attoniti della ciurma.

Muoveva i pugni e a volte prendeva fuoco tanto era arrbbiato!
Doveva assolutamente parlare con il suo babbo, o se doveva...

Quasi come se le sue preghiere fossero state ascoltate il mozzo urlò che ormai la Mobydick, l'enorme nave dell'imperatore, era in vista.

Pugno di fuoco non se lo fece ripetere due volte: saltò sul suo personale mezzo di trasporto e si diresse in direzione della nave.

Salì a bordo e si incamminò verso l'enorme trono del vecchio pirata; dal canto suo appena visto il figlio l'uomo alzò l'enorme calice che teneva in mano e poi se lo scolò tutto d'un fiato.

I suoi occhi non si erano staccati un attimo da Ace: “Ciao Ace, sei tornato! E Marco dov'è?”

E' in camera sua e in questo momento è un po' arrabbiato”

Come mai, è andato storto qualcosa” L'uomo offrì da bere al ragazzo e questo accettò più che volentieri.

No, no! La missione è andata a gonfie e vele...apparte Garp”

COSA!”

O, niente di serio! Il vecchiaccio ci ha attaccato, ma lo abbiamo battuto..e...si...abbiamo anche perso una nave, ma è irrilevante!

D'accordo. Eppure sento che c'è qualcosa che ti turba figliolo”

Sono qui da cinque minuti e lo hai già capito”

Naturale; sei mio figlio”

Ace sorrise; un riflesso quasi automatico, ma sentirsi dire questo cose lo rendeva sempre il ragazzo più felice del mondo

Vieni con me, ne parliamo con calma”

L'imperatore lo condusse nella sua cabina e si sedette sull'enorme letto. Ace invece prese una sedia e si affiancò al genitore.

Allora Ace, che cosa c'è?”

Se te nei sei accorto subito deve essere davvero evidente. Sarò franco....non sono bravo con i giochi di parole...MI SONO INNAMORATO”

Oh! E chi sarebbe la fortunata?”

E'” Ace era rossissimo e non aveva il coraggio di guardare il padre in faccia “é la principessa” Se non ci fosse stato quel silenzio non si sarebbe di certo capito nulla.i

E chi delle due.”

Lucia”

Ti ha proprio stregato: sicuro che non sia una strega?”

Dai babbo, è una cosa seria”

Ok, ok. Ma lei lo sa”

E' questo il punto...io sono innamorato, ma non so se è solo attrazione fisica o se la amo davvero. Con lei mi sento bene, a mio agio...anche se a volte mi fa davvero arrabbiare, però non riesco proprio a togliermela dalla testa. Ho paura di rovinare tutto e poi io sono un pirata e lei una principessa” -E sa che sono il figlio del re dei pirati-

-Sono proprio curioso di conoscerla- Il vecchio imperatore sorrise nel vedere il figlio così confuso.

Ace, non sono bravo in questione di cuore. Non mi sono mai innamorato e voi siete la mia unica famiglia. Ma credo che tu debba seguire il tuo cuore, come hai fatto sempre fatto.”

Anche quando ho cercato di ucciderti?”

Ancora quella storia? Non mi sono mai preoccupato, sapevo che non ce l'avresti fatta!”

Già. Non so nemmeno quante volte sono finito in acqua!”

Ahahahah, sicuramente un bel po'. Ora vai a riposarti, sarai stanco”

D'accordo, grazie babbo.”
Ace se ne andò, con un grande sorriso sulle labbra. Parlare con l'imperatore lo metteva sempre di buon umore.

Intanto nella cabina di Lucia..

la principessa guardava il mare, o meglio fingeva di guardarlo. Nei suoi occhi era ancora presente l'immagine di Ace che la fulminava con i suoi occhi infuocati.

In quel momento un brivido le aveva percorso tutta la schiena. Era rimasta impietrita da quegli occhi di fuoco.

Fuoco..il suo stesso elemento.

Per un attimo si era chiesta se anche le sue labbra erano così calde e invitanti come sembravano a lei.

Assorta nei suoi pensieri non si rese nemmeno conto che alcuni uomini erano entrati nella cabina e la stavano ammanettando. Una di loro la prese in braccio e la condusse su un'altra nave.

La riconobbe subito...era la grande nave di Barbabianca, la Moby Dick.

Alzò lo sguardo e rimase a fissare la bandiera con il teschio per un tempo che a lei parve infinito. L'emblema sventolava fiero e maestoso sfidando il vento e le tempeste.

Un brusco richiamò la riportò alla realtà. Era davanti ad una grande porta in legno scuro.

Uno dei pirati le ordinò di entrare; la ragazza entrò e davanti a lei apparve l'uomo più forte di tutti i mari...

Barbabianca!”





Salve a tutti!! Finalmente vado avanti, ma questa settimana è stata un inferno e la prossima sarà anche peggio! Quando arriva Pasqua, quando?? Voglio le vacanze!!!

Credo che abbiate capito che gli aggiornamenti non sono più regolari ( ma va! Nd tutti), spero possiate perdonarmi!

So bene che nell'immagine non sono in cabina, ma mi piaceva da matti e ho deciso di metterla. Se non vi piace ditemelo che la tolgo e cerco quella dell'episodio.

Ci vediamo al prossimo ( che non ho idea di quando sarà) Ciao!







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Capitolo 16
*** Il mio unico padre è Barbabianca ***


Ace aveva sentito ogni parola. Non era arrabbiato, ma sorpreso. Quelle ragazze avevano scoperto molte cose e avevano troppi dubbi nella mente. Capii che non poteva aspettare fino a domani, quando sarebbero arrivati alla Moby Dick, così decise che doveva parlare subito con Lucia e mettere le cose in chiaro.

Ovviamente la priorità era però un'altra. Non poteva certo perdere l'occasione di burlarsi di Marco.

Si diresse disinvolto verso la sua camera: sicuramente era incazzato nero e aveva voglia di ucciderlo, ma in qualche modo doveva pur vendicarsi.

Ciao Marco, allora come è andata con la principessina?”

Aveva violentemente sbattuto la porta senza curarsi di bussare o anche solo pensare di essere indesiderato. La stanza era modesta e i colori che troneggiavano erano il blu e l'arancione. Sulla scrivania sfilavano cartine, strumenti di navigazione, bussole e logpose, senza contare una serie infinita di diari di bordo esposti ordinatamente sullo scaffale. Già, ordinatamente. Infatti Marco ci teneva che la sua stanza avesse un aspetto decente, almeno per non fare brutte figure. Ace gli ripeteva che era un precisino e di rimando lui lo sgridava per la sua negligenza in quel campo.

Insomma passavano le giornate a punzecchiarsi tra gli schiamazzi della ciurma.

Ace. Io ti ammazzo”

Cosa? Tu vuoi ammazzare me! E perchè!”

Non fare il santerellino! Lo so che mi hai spinto tu!”
“Io?” Avete presente quelle aureole che hanno gli angioletti, immaginatene una sulla testa di Ace.

Immaginate anche un Marco contornato da un aurea oscura e con un istinto omicida e come risultato avrete una lite in piena regola!

ACE!! Io ti ammazzo!”

Ma dai era solo un bacio”

Con quella!! Ma sei pazzo!”

No, tanto ti piace!”

Prova a ripeterlo se ne hai il coraggio!”

A Marco piace Agnese! A Marco piace Agnese!”

Basta!!”

No, non la pianto, mi diverto troppo!!”

Sparisci di qui!”

Con un poderoso calcio lo spedì dritto dritto sul ponte della nave e si chiuse la porta alle spalle.

Ace rise sommessamente: non si sarebbe di certo fermato per un calcio, ma almeno per ora lo avrebbe lasciato in pace, avevo una chiacchierata da fare.

Si diresse nella sua stanza, vi entrò, chiuse la porta a chiave e si mise la chiave in tasca.

Lucia era lì e aveva visto tutto. Per la prima volta Ace credette di aver visto negli occhi della giovane un filo di paura. Sorrise. Doveva chiarire quel punto e doveva farlo subito.

Incominciò a battere le mani, non staccando gli occhi dalla principessa.

Complimenti, mi avete colpito. Siete molto perspicace. Al contrario di tua sorella, tu hai indovinato tutto”
“Non capisco di cosa stai parlando parlando” Aveva capito eccome, ma voleva sentirlo dalle sue orecchie

Sai benissimo di cosa sto parlando” Si era avvicinato pericolosamente, guardandola negli occhi e incatenandola con lo sguardo. Si avvicinò al suo orecchio e le alitò leggermente sul collo, provocandole qualche brivido. “Io sono il figlio del re dei pirati. Sono il figlio di Gol D. Roger. Ora hai paura di me”

I due ragazzi rimasero immobili per un tempo che sembrò infinito.

Erano vicinissimi, senza parlare.

Lucia non aveva paura. Non cadeva in quei pregiudizi. Non gliene importava niente.

No”

Una risposta secca, decisa, senza un minimo di esitazione.

Pugno di fuoco rimase leggermente imbambolato. Non se lo aspettava. Credeva che avesse incominciato ad urlare o a implorare di non ucciderla. Si alterò altamente.

Perchè? Perchè non hai paura di me? Tutti hanno paura del re dei pirati! No, paura non è il termine esatto: tutti hanno sempre detto che io devo morire, che sono un errore, che il figlio del re dei pirati non è degno di vivere! Io odio mio padre, anzi, non posso nemmeno chiamarlo padre, lo odio, con tutto me stesso. E' colpa sua se mia madre è morta. E' colpa sua se ho avuto un'infanzia da schifo. E' colpa sua se odio il sangue che mi scorre nelle vene! Ci ha abbandonati per inseguire il suo sogno e poi si è fatto catturare dalla marina senza pensare a sua moglie o suo figlio.

Mia madre è morta per quello lì e per salvarmi. Il giorno del mio compleanno è lo stesso della sua morte! Lei è morta per me, per permettermi di vivere. Come vuoi che mi senta! COME?!”

Aveva detto anche più del dovuto, si era sfogato, aveva il fiatone. Non aveva riflettuto su ciò che diceva, le parole gli erano uscita come un fiume in piena, senza controllo.

E Lucia sempre immobile. Aveva ascoltato lo sfogo del ragazzo.

Sapeva di non poter capire cosa si prova, lei in un certo senso ha sempre avuto il problema opposto, ma si sentiva vicino a lui. Voleva aiutarlo. In qualche modo.

Si alzò dalla sedia e fece sedere Ace sul letto, vicino a lei; prese gli prese la testa fra le e la posò sulle sue gambe. Incominciò ad accarezzargli i folti capelli neri.

Ma cosa?”

Ace non capiva più nulla; sentiva solo le mani della fanciulla accarezzargli i capelli. Le sua mani erano calde e delicate.

Ne sei sicuro” Lucia era calmissima, forse anche troppo”hai detto che non riesci a chiamarlo padre, eppure su quel foglietto c'era scritto”

E' stato solo un momento di debolezza! Non lo chiamerò mai più così!”

Ace, ora basta. Stai mentendo a te stesso”

Non è vero” Lo aveva detto con un filo di voce

Si invece. Tu vuoi un padre. E per quanto dici di odiarlo, non potrai mai farlo del tutto”

Ti sbagli” Era violentemente scattato in piedi, provocando un rumore sordo con il legno della nave “Io ho già un padre, il suo nome è Barbabianca!”

Ace”

Il mio unico padre è Barbabianca!

Ace, non mentirmi”

IO HO UN SOLO PADRE! BARBABIANCA!”

Più infuriato che mai uscì dalla cabina. Rosso in volto e con i pugni chiusi

-Non puoi mentire a te stesso Ace. Sono sicura che se sapessi la verità non lo odieresti così tanto-


Salve a tutti. Mi è venuta l'ispirazione ed è venuto più lungo di quanto credessi. Sono riuscita ad aggiornare anche questa settimana, ma per la prossima non prometto nulla.

Praticamente abbiamo una verifica o interrogazione al giorno, perciò potete immaginare.

Ho scelto questa immagina perchè è il momento a cui Ace pensa quando afferma che Berbabianca è suo padre.

Intanto credo di dover fare dei ringraziamenti:


a chi ha messo tra preferiti

1 - Itacina [Contatta]
2 - scrittrice_87 [Contatta]
3 - _Temari_Ace [Contatta]


a chi ha messo tra le ricordate:

1 - scrittrice_87 [Contatta]


a chi ha messo tra le seguite:

1 - black dalia [Contatta]
2 - cola23
[Contatta]
3 - FM107 3 RADIOCAOS
[Contatta]
4 - Malisony
[Contatta]
5 - milan010
[Contatta]
6 - robinchan07
[Contatta]
7 - Ron96
[Contatta]
8 - scrittrice_87
[Contatta]
9 - _Temari_Ace
[Contatta]


Inoltre tutti quelli che recensiscono o hanno semplicemente aperto questa pagina.

Grazie a tutti, mi rendete felicissima!!

Ciao!!

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Capitolo 17
*** Incontro con Barbabianca ***



La ragazza non poteva credere di essere davanti ad uno dei terrori dei mari; aveva tante volte sentito il suo nome, le sue gesta, gli epici combattimenti con il re dei pirati, ma nessun racconto avrebbe mai potuto eguagliare la realtà.

Dall'altro lato anche Barbabianca la stava squadrando con attenzione: voleva proprio conoscere la donna che aveva rubato il cuore del suo pupillo.

Scusa le maniere, ma siamo dei pirati e non ci atteniamo a delle stupide regole da galateo. Sicuramente mi conoscerai già, ma in caso contrario sono Barbabianca, uno dei quattro imperatori”

Solo un pazzo non ti conoscerebbe! E comunque puoi anche togliermi le manette, non ho intenzione di scappare” Lucia aveva paura, una paura mortale, ma cercava di non darlo a vedere, non voleva dimostrarsi debole o codarda “Il mio nome è Lucia e sono la principessa del regno di Wonder. Ma forse lo sapete già visto che avete ordinato di farci rapire”

L'imperatore sorrise; quella ragazza aveva fegato. Poche persone ce l'avrebbero fatta senza balbettare.

Non volete sapere come mai ho chiamato solo voi e non anche vostra sorella”
“Un po' sono curiosa”

Ace mi ha parlato di voi e..”

Tu, non sopporto quando mi danno del voi. Hai detto di non attenerti al galateo e allora dammi del tu. In fondo ai tuoi occhi sono solo una ragazzina insignificante, potresti uccidermi quando ti pare con la tua forza” -Oh no, ora ho esagerato...ma da quando sono così sfacciata? Ecco, ora mia ammazza, ne sono certa-

Lucia, in un gesto quasi automatico, posizionò le mani davanti alla faccia come per proteggersi da un eventuale colpo: il tremore delle gambe era diventato evidente e tutto il corpo era scosso da leggeri fremiti di paura.

L'imperatore sorrise di fronte a quella scena, quella ragazza lo incuriosiva: anche se aveva paura cercava di trattenerla in tutti i modi, mostrando solo quella sua parte battagliera. Cominciava a capire perchè Ace ne fosse rimasto colpito. Ordinò che venisse portata una sedia e subito questa arrivò.

A quel gesto il cuore di Lucia si calmò un attimo: perchè non l'aveva attaccata? Aveva parlato da sfrontata e lui non l'aveva punita. Aveva sentito che Barbabianca era un uomo molto malvagio che uccideva donne e bambini, che radeva al suolo interi villaggi. Aveva anche sentito che i membri della ciurma erano ragazzacci selvaggi, che sapevano solo uccidere e non conoscevano la pietà.

E invece.... aveva appena constato con i suoi occhi che non era vero. Ace con lei si era comportato da vero gentil' uomo e anche Barbabianca; non era l'uomo malvagio e cattivo che le avevano sempre raccontato. Ma quell'uomo...era forte, saggio, incuteva rispetto, ma era anche cordiale.. paterno, in un certo senso. Era strano da dire, e forse l'avrebbero presa per pazza, ma non aveva completamente paura. Le sue paure erano fondate fondamentalmente sulle dicerie che aveva sentito dai marine che aveva incontrato di tanto in tanto a palazzo, ma se provava a dimenticare tutto e si concentrava solo su quello che vedeva in quel momento, allora non sentiva alcuna traccia di paura in lei.

Guardò l'imperatore negli occhi e questo le indicò la sedia.

Mi stavi dicendo che Ace ti aveva parlato di me”

Si. Avrei una domanda da farti e devi rispondere sinceramente. Cosa ne pensi di mio figlio”

Eh...cosa...io.” -Lo amo! Lo amo! Ecco cosa ne penso, mi piace da impazzire, ma come faccio a dirglielo, mi imbarazzo da matti- “Penso sia un ragazzo molto gentile e anche molto...gradevole”

Ho capito” In realtà Edward aveva capito i pensieri della ragazza, come avesse la capacità di leggerle nel pensiero. Decise di cambiare argomento, per non metterla ancora di più in difficoltà.

E di tua sorella cosa mi dici?”

Ah, cosa? Mia sorella, bhe, ecco....diciamo che lei è il comandante Marco non hanno proprio un rapporto idilliaco”

Ace mi ha detto che era arrabbiato!”

Non deve averla presa troppo bene”
“Di cosa parli”

Lui e mia sorella si sono baciati. A quanto pare è stato uno sbaglio, qualcuno a spinto il comandante e si sono scontrati. Mia sorella era davvero sconvolta, è venuta da me in lacrime: non l'avevo mai vista così, di solito è testarda e orgogliosa, non ha mai pianto, almeno per quello che mi ricordo”

Ti ringrazio, questa si che è un'informazione importante”

LA PREGO NON LE FACCIA DEL MALE!” La ragazza era scattata in piedi, facendo cadere la sedia: in un gesto istintivo aveva unito le mani in un gesto di supplica. L'imperatore non si mosse e rimase a fissare la ragazza con sguardo dolce. Si alzò dal suo trono e si avvicinò alla fanciulla; con delicatezza le tolse le manette e prese le mani tre le sue. La guardò negli occhi e sorrise: “Lucia se mi prometti che non proverai a scappare ti do il permesso di girare per la nave, sicuramente ti annoierai a stare ore e ore rinchiusa in quella cabina e, sta pure tranquilla, tua sorella è al sicuro su questa nave, come anche tu”

Lucia non poteva credere a quello che aveva appena sentito: Barbabianca le stava dando la sua fiducia. Piuttosto rossa in viso abbasso il capo e mormorò un “grazie” appena accennato. L'imperatore la lasciò e le indicò un piccola porta sulla parete destra: l'anziano le disse che li c'era un bagno e che, se voleva, poteva andare a farsi una doccia, inoltre le assicurò che sarebbe rimasto lui di guardia. Sempre più imbarazzata Lucia annuì e entrò in bagno chiudendosi la porta alle spalle.



Intanto nella camera di Ace...

Il ragazzo aveva dormito profondamente per circa due ore di fila: era distrutto e una bella dormita era proprio ciò di cui aveva bisogno. Al suo risveglio si fece una doccia veloce e, finalmente, si decise di compilare quelle benedette scartoffie che aveva cercato di distruggere.

Ma non iniziò nemmeno che subito gli balzò all'occhio la scatolina nera della festa. Era ancora chiusa; se ne era quasi scordato. Il re aveva espressamente detto che poteva farci quello che voleva.

Cautamente la aprì e rimase sorpreso nel vedere che non c'era un solo oggetto, ma bensì due.

Il primo era un carrilon. L'esterno era colorato di blu e di verde, ricoperto qua e la da graziose conchiglie di mare. Una sottile striscia d'oro bianco scriveva a caratteri delicati la parola “speranza”.

Ace lo fissò intensamente per qualche minuto e poi lo aprì: subito si sparse per l'aria una dolce melodia. Era leggera e si insinuava nella mente come una presenza gradevole, non estranea o indesiderata, ma delicata e appartata. Un suono allegro e giocoso, con un so che di infantile. Pugni di fuoco ne era rimasto letteralmente affascinato.

Appoggiò il manufatto accanto a se e prese il secondo oggetto.

Era un piccolo quadro. Il capitano credette che ci fosse un errore: era completamente nero, non c'era nulla. Ma poi lo guardò con più attenzione soffermandosi su ogni particolare e lo vede, quel particolare che dava il significato a tutta l'opera.



Marco era sul suo letto e continuava a pensare a quel bacio....qual maledettissimo bacio!

-Dannazione, possibile che non riesa a levarmelo dalla testa! E' solo un bacio con quella spocchiosa! UFFA! Ma chi voglio prendere in giro, quello non era solo un bacio, o meglio era solo un bacio...AHHHHHHHHHHHH, non ci capisco nulla! Ecco, ora sembro Ace, ma perchè mi comporto così, sono stato quello responsabile e saggio io! Uffa! Ok, ora vado da lei e mettiamo le cose in chiaro, ho deciso!-

Si stava dirigendo verso la porta della sua cabina, quando..

MARCO DOBBIAMO PARLARE, ORA!”



Ciao a tutti! Non vi aspettavate un mio aggiornamento, vero? E invece eccomi qua! Mi è venuta l'ispirazione ed è uscito questo. Come avrete capito il prossimo sarà incentrato principalmente su Marco e Agnese. E poi quale sarà questo piccolo particolare? No, questo lo so già e me lo sono annotata (la mia memoria è pessima!) ma non vi dico nulla, vediamo se qualcuno indovina.

Vi do un indizio: mi sono ispirata ad una puntata di “Toradora” (Che anime fantastico!!!!) per creare il secondo oggetto.

A voi la parola!

Grazie a tutti come al solito si rendete tanto tanto tanto felice con le vostre recensioni!!

Al prossimo,ciao!!



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Capitolo 18
*** Stella ***


Agnese aveva sbattuto la porta della stanza del comandante. Doveva assolutamente chiarire, non ne poteva più. Ogni minuto quel bacio le tornava alla mente, anche se lei cercava in tutti i modi di dimenticarlo. Nemmeno l'odore di salsedine era riuscito a coprire quello delle labbra del comandante.

Dobbiamo parlare Marco”

La Fenice annuì distrattamente, ancora scosso per la brusca entrata della principessa nella sua stanza...un momento..la principessa nella sua stanza..che entrava...COSA ???

Cosa ci fai nella mia cabina?”

Mai sei sordo? Dobbiamo parlare!”

Senti tesoro potresti almeno fare finta di essere una prigioniera?”

Fammici pensare..no! E non chiamarmi tesoro!”
“Non ti ho mai chiamata tesoro”

Senti tesoro..” Agnese aveva imitato la voce del comandante. Marco prese fuoco tanto era imbarazzato, non si era nemmeno accorto di averla chiamato con quel nomignolo. “Va bhe cosa vuoi”

Solo chiarire la questione”

La questione?”

Il bacio zucca vuota, il bacio!”

Ho capito, ho capito”

Allora è stato un incidente, un semplice incidente: se la porta non si fosse aperta sarebbe finita in un altro modo, è stato un banalissimo incidente!”

Si”
“Solo un incidente”

Si”

Bene”

La principessa si voltò e, dando le spalle al comandante, uscì dalla cabina.

Marco aveva ancora lo sguardo fisso verso il punto esatto in cui prima c'era Agnese. Era strano, ma sentiva qualcosa di strano allo stomaco, una sensazione di malessere...dopo pochi minuti era in bagno a vomitare.

-Cosa mi sta succedendo? Quella ragazza mi sta uccidendo e quel bacio mi sta tormentando. Non ce la faccio più...e allora perchè quando l'ho vista andare via in realtà non volevo, perchè volevo che rimesse qui? Anche semplicemente a litigare, mi sarebbe bastato, voglio solo stare con lei. Che poi non ho capito ancora cosa ci sia di interessante: è manesca, altezzosa, gallina...eppure mi piace! Ma perché? Forse perchè so che è una maschera? O forse è un mio film mentale!

Uffa, non lo so! Ora vado da lei e incominciamo a litigare, magari un sano litigio mi aiuterà!”

Marcò uscì dalla porta e la vide. Proprio in quel momento stava entrando nella sua cabina : doveva farla arrabbiare e allora lo avrebbe fatto come si deve!





Intanto nel bagno dove c'è Lucia.....

La ragazza era appena uscita dalla vasca: si sentiva rinata, era da molto che non faceva un bagno ed era proprio ciò di cui aveva bisogno. Si avvolse in un morbido asciugamano e si diresse verso l'enorme specchio che ornava il bagno. Iniziò ad asciugarsi i lunghi capelli biondi, come quelli della sorella, quando notò sul lavabo un piccolo fogliettino: la grafia era minuta ed ordinata, piacevole alla vista. Diceva “Questo è il cambio, spero sia di tuo gradimento”

La ragazza guardò di fianco a se e notò dei panni puliti: una maglietta verde smeraldo a maniche corte con sopra la scritta “freedom”, una gonnellina bianca con motivi floreali verdi da abbinare a dei pantaloncini arrivanti al ginocchio neri e un paio di stivali bianchi abbinati alla gonna.

La principessa rimase un attimo perplessa: non erano certo vestiti adatti ad una ragazza del suo rango...ma in fondo a lei cosa importava in quel momento? Di certo sarebbe stata più comoda vestita in quel modo che col vestito che indossava, che, per quanto bello fosse, era scomodo e non certo adatto alla vita su una nave.

Sorrise e senza pensarci un attimo di più si cambiò. A opera ultimata si guardò allo specchio, soddisfatta. Aveva legato i capelli in una lata coda di cavallo: al contrario dei codini, le davano un aria più matura, che comunque non stonava.

Uscì dal bagno e la prima cosa che vide fu il sorriso di Barbabianca: ricambiò il sorriso e ringraziò per i vestiti puliti.

Figurati: lo sai, stai molto meglio vestita così”

Dici? E la prima volta che lo faccio, però è vero, mi sento a mio agio in questi abiti”

Ora però avrei un'altra cosa da chiederti” La voce dell'uomo si era fatta improvvisamente seria e a Lucia non mancò il cambiamento di sfumatura.

Dimmi” Ormai non tremava, qualsiasi cosa le avrebbe chiesto, lei avrebbe risposto: si fidava.

Quella collana, come l'hai avuta?”

La mia collana?” La giovane strabuzzò gli occhi: si poteva aspettare di tutto, ma questa domanda l'aveva colpita come un fulmine a ciel sereno “Papà ci ha sempre detto che questa collana è il regalo della mamma per noi; anche Agnese ne ha una uguale, ma lei non la indossa al collo come me.

E' il suo unico ricordo e avevamo giurato di non toglierla mai, ma mentre io ho mantenuto la promessa, mia sorella ha preferito seguire la moda del momento e l'ha tolta, paragonando un oggetto di tale importanza come un qualsiasi altro oggetto.”

Per la prima volta si era sentita una certa tristezza nelle sue parole: da quelle semplici parole traspariva tutto il bene che Lucia voleva alla sorella, ma allo stesso tempo il suo dispiacere nel constatare la poca lealtà alla parola data.

Intanto il vecchio imperatore ascoltava in silenzio, assorto in pensieri tutti suoi che nessuno, senza le adeguate informazioni, poteva capire. Le chiese il nome di sua madre e Lucia glielo disse: Lucia Narita.

Il pirata annuì, come se già sapesse la risposta. Congedò la ragazza e chiese di rimanere solo; questo era un particolare a cui non aveva pensato.





Una piccola stella, seminascosta nell'oscurità: Ace la vide. Quella stella, posta perfettamente al centro dava valore a tutta l'opera: all'inizio non si vede, ma se lo guardi con calma, tutto ti sembra chiaro. E' da sola, non ci sono le sue sorelle, ne la luna a farle compagnia.

L'istinto gli disse di girare la foto e dietro ci vide una scritta. Diceva: “ Anche in cielo oscuro che non lascia intravedere nulla, si nasconde inevitabilmente una stella che brilla”

Pugno di fuoco rimase immobile, a leggere e rileggere quelle poche righe.

Nemmeno il rumore della porta lo distrasse.

E così, hai aperto il tuo premio?”



Salve a tutti!! Finalmente ho finito un capitolo e anche se ho pronto solo questo ho deciso di postarlo perchè vi ho già fatto aspettare troppo, ma vi avverto: non mi piace molto e ho modificato una parte della storia che avevo in testa. Spero solo di non cadere nel banale e se dovesse succedere, bhe, ditemelo!

Delusi per la coppia Agnese Marco? Trnqulilli, ce n'è di tempo, non demoralizzatevi ^_^

Detto questo mi sembra giusto dire che toglierò la scritta sospesa, ma non aspettatevi aggiornamenti veloci.

Detto questo ringrazio tutti, davvero!! GRAZIE GRAZIE GRAZIE!!

Al prossimo!



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