L'uomo nero

di MGHyuga
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un'opportunità da non perdere. ***
Capitolo 2: *** Il becchino ***
Capitolo 3: *** Quella dannata porta. ***
Capitolo 4: *** Villa Phantomhive ***
Capitolo 5: *** Delirio e shock! ***
Capitolo 6: *** Apollo e le sue nudità! ***
Capitolo 7: *** Il sospettato ***
Capitolo 8: *** o torta o demenza! ***
Capitolo 9: *** l'invito ***
Capitolo 10: *** Rissa ***
Capitolo 11: *** Extra di Halloween ***
Capitolo 12: *** La fuga: Max ***
Capitolo 13: *** La fuga: Kaylee ***
Capitolo 14: *** La festa in maschera ***
Capitolo 15: *** L'inseguimento ***
Capitolo 16: *** Le mille e una notte ***
Capitolo 17: *** La zia ***
Capitolo 18: *** Sospetti ***
Capitolo 19: *** Il nuovo piano ***



Capitolo 1
*** Un'opportunità da non perdere. ***


“Ad inizio Giugno del 2012, la famosa casa editrice “Yellow” promuove un concorso di letteratura. L’argomento trattato deve essere esclusivamente un giallo storico. Il premio in palio è di 500.000€. Sono ammessi solo maggiorenni! Spedire entro e non oltre il 28 Giugno.
Per maggiori informazioni andare sul sito www.yellow.xi”.


Riecheggiava così l’annuncio pubblicitario presentato dalla televisione appena comprata a volume altissimo di un giovedì pomeriggio uggioso e infestato dalla noia a casa di due ragazze.

Kaylee se ne stava spaparanzata sul divano con un’aria quasi ipnotizzata proprio davanti a quell’LG tanto desiderato, ultimo ritrovato tecnologico, nonché apparecchio estremamente costoso.
Stava semplicemente lì, non dava segni di vita. Non si riusciva a capire se la causa della suo stato era per via dei programmi trasmessi o semplicemente della sensazione di appagamento che le dava  aver comprato quell’aggeggio.

La sua amica Max invece la stava osservando enigmaticamente in piedi appoggiata al muro.
Non sapeva bene se tentare un approccio razionale o semplicemente lasciarla in balia di se stessa e del sua nuova “bambina”… Così chiamava il televisore.  Comunque aveva ben sentito l’appello pubblicitario allettante e dopo l’acquisto che avevano fatto per colpa di Kaylee  erano, come si usa dire, “in rosso”.

Max: “ Ma ci serviva proprio un televisore al plasma?”
La coinquilina lì per lì non rispose, poi, forse per pigrizia o forse per agonia si voltò per non alzarsi.
Kaylee: ”…Non mancarle di rispetto… La “bambina” potrebbe offendersi…Ha solo 3 mesi di vita…”
 

Max ricordava bene quel giorno…Tre mesi fa… “L’inizio della fine”:

[La ragazza stava allegramente giocando con SingStar Disney cantando a squarciagola…

Max: “FIGLIO DI CHI E’ PADRE ORMAI!! LIBERO CAMMINERAI!! E QUANDO UN PADRE TU SARAI! DI TUO FIGLIO UN PADRE SCOPRIRAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAI!”

Fu a quel punto di intense emozioni che la porta d’ingresso si aprì di botto!  Non si vedeva chi fosse perché più della metà del corpo, partendo dalla testa era completamente coperto da un gigantesco scatolone marcato “Elettronix”.

Kaylee: “ MAAAAAAAAAAAAX! SMETTILA DI CANTARE IL FIGLIO DI TARZAN CHE DIVENTA PADRE! DAMMI UNA MANO!”

Kaylee era appena entrata ad era già intenta a poggiare delicatamente quel grande scatolone a terra.
Si notava fin troppo quell'espressione soddisfatta e quel largo ghigno malefico faceva ben intendere quello che le passava in testa.

Max: “Che roba è? Hai svaligiato il vicino? Questo sembra il suo nuovo televisore al plasma… L’ho visto ieri.”

L’amica rise sadicamente portando le braccia al cielo.

Kaylee: “Naaa!  Quel catorcio non è niente in confronto a questo! Astrubale  sarà verde d’invidia quando lo vedrà! Alla facciaccia sua!” con gesto “Tié” annesso.

Max la osservava perplessa, forse non stava ben realizzando che fra poco si sarebbe resa conto che non avrebbero avuto più molti soldi per arrivare a fine mese.
Kaylee intanto aveva già collegato la nuova T.V. e scaraventato il vecchio televisore fuori dalla finestra cercando di prendere bene la mira per colpire l’odiato vicino, che in quel momento stava annaffiando i fiori in giardino beato beato.
 
Max: “Bella! Quanto l’hai pagato?” chiese innocente.

Kaylee: “…”

Max: “…?”

La discussione si stava facendo interessante.

Max: “Allora?”

Kaylee: “A-EHMseiCOFFiTCHU’miSTRATACOOOOOOOOFla!”

L’interpellata osservava la coinquilina sorridere…Ma in un modo inespressivo quasi inquietante.

Max: “MOSSA DEL KOALA AVVINGHIATO STRANGOLATORE!”

Con un abile mossa di Wrestling appena inventata di sana pianta, Max, subito paralizzò Kaylee che urlava e chiedeva perdono a stento.

La serata finì con due feriti e un’incazzatura.
Il vicino? Ricoverato per trauma cranico provocato da una forte botte in testa da un oggetto non ben identificato… Non da lui almeno.
Kaylee che tentava di riprendere l’uso e la funzionalità degli arti incriccati.
Max dal canto suo aveva continuato a delirare per 2 giorni interi.]
 


Tornado a noi, quei soldi servivano e tanto anche. Dovevano trovare il modo di vincere quella cifra.
 
Max: ”Non chiamarla “bambina”! è riprovevole!”

Di tutta risposta Kaylee si alzò di scatto. Presa dal rodimento.

Kaylee: “Ti ricordo che il tuo amato SingStar lo usi con QUESTO televisore!”

Max: “E ti credo! L’altro l’hai usato come arma del delitto!”
 

Silenzio di tomba.
 

Max:” Uff… Va bhé quel che è fatto è fatto! Ma almeno tentiamo di recuperare un po’ di soldi! Potremmo partecipare al concorso  della Yellow?! No?”

Kaylee fece per pensare… “Bhè 500.000€ sono una bella somma! Potremmo farci la piscina più bella del vicinato!”

Max: “ Ma allora la televisione la guardavi?! E poi piantala di pensare al vicinato! Abbiamo bisogno di quei soldi!”.  
Kaylee: “ Se! Se!”
 
Si vestirono di tutta fretta, Buttando all’aria l'armadio.
Il proprietario della biblioteca era un piccolo omino sui 60 anni…La barba gli arrivava ovunque. Anche sotto le ascelle.
Non si sa bene che “essenza” usasse… Ma tutti erano d’accordo sul fatto che odorasse leggermente di cavolo.
Indossava un paio di occhialoni per talpe, quelli per miopi e aiutatemi a dire miopi!
Persona parecchio eccentrica ma almeno era un tipo simpatico e socievole.
 
Arrivarono lì in meno di 30 minuti e fortunatamente la trovarono ancora aperta.
L’arredamento di quella biblioteca non era fra i più moderni, si affacciava sul classico. Scaffali in legno, ben separati per categorie senza un filo di polvere. Le pareti di color crema opaco che contribuivano all'illuminazione generale. Sulla destra vi erano dei tavoli ben rifiniti per i clienti e sulla sinistra vi era collocata la cassa. Un luogo interessante e  confortevole.
Un buon posto dove passare i pomeriggi in tranquillità.
 
Le ragazze si avvicinarono al banco piene di speranza e voglia di fare dove l’omino era intento a controllare la lista dei libri appena ordinati. Max attirò la sua attenzione.

Max: “Signor  Abraham! Salve! “

Il proprietario salutò calorosamente.

Abraham: “ Buon pomeriggio! Qual buon vento vi porta qui? È da un po’ che non passate!”

Kaylee: “ Siamo state davvero indaffarate di recente. Ora però abbiamo bisogno di un suo consiglio.”

Abraham: “Sarò felice di aiutarvi se posso! Chiedete pure!”

Il vecchietto sorrise appoggiando i gomiti sul tavolo e mettendosi comodo.

Kaylee:” Ha sentito parlare del concorso della Yellow?”

Abraham annuì “Come no! Ormai credo che lo conoscano tutti. Questa volta fanno le cose in grande! Scommetto che anche voi puntate al premio in denaro!”

Le ragazze sorrisero di gusto. Aveva centrato in pieno.

Max:” Deve essere un giallo però “storico”. Ma non abbiamo idea”.

Kaylee: “ Io avevo pensato a Jack lo squartatore ma è un argomento visto e rivisto.”
 
Ci rifletterono su per un bel po’ poi all'improvviso un'idea sembrò illuminare gli occhi del signore.
 
Abraham: “In effetti ci sarebbe un personaggio che può fare al caso vostro… Non è molto conosciuto perché Scotland Yard ha avuto non pochi problemi con lui. Tutt’oggi ancora non si sa chi fosse ne se fu preso.”

Max: “Ma se non sappiamo il nome come facciamo?”

L’uomo fece gesto di seguirlo e le due si guardarono  interrogativamente.
Lo seguirono sino alla sezione “1800-1900”. Settore apparentemente diverso dagli altri poiché situato in una sala in fondo, quasi nascosta e arredata in stile inglese. Tre poltrone circondavano un tavolino in marmo bianco. Era davvero elegante e raffinata.
Abraham era intento a spolverare una scatola di cartone da un cassetto dell’armadietto lì vicino.
Ne tirò fuori delle vecchie scartoffie, documenti e pezzi di giornale datati tra il 1887-1888.
Li poggiò sul tavolo con un po’ di fatica e le lasciò dicendo:

“Quelli dovrebbero essere gli unici documenti che ne parlano ma potete comunque controllare altri libri. Magari vi viene in mente un bel racconto.”

Iniziarono così a sfogliare quei fascicoli diversi minuti ma una volta letto quel poco di materiale decisero che era meglio approfondire l’epoca in cui questo fantomatico killer di bambine inglese viveva.
Guardarono Tutti i libri riguardanti il 1888 sperando di trovare qualcosa di più dettagliato sul caso ma senza alcun risultato.  
Erano passate si e no due ore da quando cominciarono a documentarsi.

Max era comodamente seduta sulla poltroncina in pelle finta a sfogliare svogliatamente quei dossier che aveva probabilmente già letto una ventina di volte ormai.
Mentre Kaylee si aggirava per gli scaffali pregando di trovare qualcosa in più.

Max:” Quaranta pagine contenenti le stesse identiche cose!
Il nostro killer venne nominato “L’uomo nero” perché  dalle poche testimonianze raccolte si dice che portava un grande cappotto, sciarpa e tuba neri… Inoltre non solo nessuno è mai riuscito a vederlo in volto ma rapiva esclusivamente bambine tredicenni bionde dagli occhi verdi di alto ceto sociale…e lasciava i loro cadaveri in delle viette di Londra prive di qualche elemento, tipo... Ciocche di capelli, lembi di orecchio eccetera…
Persino la regina Vittoria aveva dato ordine di cattura e pena di morte senza processo.
In questo articolo invece si vociferava che fosse addirittura un nobile.
Ma alla fine nulla di concreto. Neanche i nomi delle vittime son riportati.”
 
Kaylee stava ancora gironzolando per la stanzetta ascoltando però il racconto di Max.
Kaylee:” Sarà stato un complessato! Magari la madre era bionda con gli occhi verdi e lo maltrattava e quindi è cresciuto con l’odio…Tanti serial killer hanno avuto un passato burrascoso e si sono vendicati da adulti su persone innocenti”.

Max:” Però è strano… Se come dici tu la causa del suo accanimento era della madre avrebbe dovuto prendersela con le donne…Non con delle bambine”

Kaylee: “E va bhè! Io stavo a fa n’esempio! E ch----*STOMP*
La povera ragazza inciampò su qualcosa, cadendo sonoramente di faccia.
Max si alzò di scatto buttando i fogli sul tavolino per dirigersi verso l’amica.

Max:” Stai bene? Dove diavolo sei inciampata?! Perché non guardi dove cammini?!”

Kaylee:” Sta zitta! Io inciampo dove mi pare!” massaggiandosi la faccia.

Max scostò Kaylee, scorgendo una cordicella bianca fuori da esso. Sembrava abbastanza vecchiotta quindi decise di “indagare” spostando completamente il tappeto.
Osservando bene, attaccata alla corda si notava quella che sembrava una porticina non molto recente e di legno diverso rispetto a quello usato per il resto del pavimento. Era color mogano e il tempo aveva lasciato il segno, non avrebbe resistito qualche anno di più .
La osservarono ancora per un attimo, curiose di sapere cosa si nascondeva lì dentro. Non si curarono di avvisare il proprietario ne di chiedere di cosa si trattasse.
La porticina era talmente vecchia che non serviva nessuna chiave. Lasciata praticamente aperta e anche se l’avessero chiusa non sarebbe servito a niente.

Kaylee: “La apriamo? Senza avvisare?”

Max face per pensare, la biblioteca avrebbe chiuso verso le nove. E il signor Abraham sarebbe stato indaffarato tra i clienti e i nuovi arrivi. Avrebbero fatto in tempo ad uscire.

Max:” Mmm…Okay, apriamo”.
 

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Capitolo 2
*** Il becchino ***


Trascorse ormai circa una mezz’ora buona da quando le due protagoniste decisero di varcare quella soglia che avevano trovato sotto il tappeto sfilacciato della biblioteca.
Oltre quella porticina vi era un lungo corridoio grigio lugubre. Molto stretto, tanto che dovevano camminare una dietro l’altra per non inciampare, illuminato da qualche fioca luce di candela.
A stento si vedeva dove si mettevano i piedi che ormai cominciavano a dolere.
Le borse a tracolla che iniziavano già ad infastidire la spalla tanto che spesso erano costrette a cambiarne il lato.
L’idea di tornare indietro non era passata minimamente nell’anticamera del cervello, ormai la curiosità era troppa. Da qualche parte doveva pur sbucare quel tunnel.
Mano a mano che procedevano, per loro fortuna, si accorsero che le pareti si allargavano più avanti e strizzando gli occhi potevano intravedere delle scale dirette verso l’alto.
Si fermarono un attimo per riprendere fiato sia a causa dell’aria rarefatta che per scrutare quelle scale così logori e sinistre.
Si guardarono, facendosi coraggio a vicenda le percorsero tutte sino ad arrivare di fronte ad un’altra porta. Più grande di quella precedente ma rovinata allo stesso modo.
Anch’essa sembrava aperta ma esitarono nell'aprirla subito.

Kaylee: “Maaaaax! Io ho un po’ di fifa.”

Max non aveva detto nulla per tutto il tragitto, pensava a “quel momento”.

Max:” Abbiamo fatto tutta questa strada… Ho timore anche io ma… Ormai…”

Kaylee mise la mano sul pomello che stranamente sembrava la parte più nuova di tutta la porta.

Kaylee: “ Al tre…Apriamo?”

Max annuì non molto convinta.

Kaylee/Max: “…Uno……….TRE!!!!"

Saltarono il due socchiudendo gli occhi, spalancandola di colpo e la attraversarono.
Non c’erano suoni particolari ma oltre la soglia si vedeva chiaramente una strada, come una vietta di quartiere.


*SBAM*


La porta dietro di loro si chiuse di colpo e furono vani gli sforzi per aprirla.
Agitate non poco per quello che era accaduto decisero comunque di proseguire per la stradina, tanto per capire dove si trovavano e dopotutto non avevano scelta. Il cielo rapidamente diventò scuro il ché era già di per se abbastanza preoccupante.
Arrivate in prossimità di una traversa cominciarono a sentire un nauseante e disgustoso odore di putrido.

Max: “ Che cos'è questa puzza? È insopportabile!” portò il colletto del maglioncino al naso per cercare di attenuare quel miasma.

Kyalee:” Bleah! Sarà un morto!”

Max:” Non dire idiozie! Lo sai che ho paura!”

Decisero di andare avanti, Kaylee precedeva Max che, standole dietro, le teneva stretto il retro della camicia.
Dopo pochi passi ebbero la sensazione di camminare sul bagnato. La strada era ancora buia e si vedeva ben poco.

Kaylee si bloccò di colpo. Tremante.

Max che non riusciva a capire si chiedeva perché l’amica si fosse fermata senza dire nulla.

Max:” Kaylee? Kaylee che hai?”

Kaylee non rispose ma fece un passo indietro.

Kaylee:”… C-cada…”

Max:” …Cada?”

Vedendo Kaylee con gli occhi sbarrati che fissava un punto per terra, la seguì con lo sguardo.
 
In quella fredda sera, in quell'angolo di strada, illuminato da un lampione …A terra, immersa nel suo stesso sangue, che in quel momento stavano calpestando, vi era un piccolo corpo privo di vita, esile e pallido… Coperto da un’infinità di capelli dorati mischiati con il liquido scarlatto. Doveva essere una bambina tra gli undici – tredici anni.
Un’esistenza stroncata così brutalmente. Chiunque fosse stato a compiere quel crudele omicidio era di sicuro un mostro.
A quel punto, resasi conto di quello che realmente aveva d’avanti agli occhi. Max lanciò un grido disperato che rimbombò per tutte le vie adiacenti. Nessuno si affacciò, Nessuno accorse.

Dov’erano? Ma soprattutto, cosa stava succedendo?.

Dei lenti passi improvvisi si avvicinarono…Proprio sulla strada di fronte a loro.
Le gambe ormai completamente paralizzate per la paura… Attendevano di scorgere quella figura che piano si stava avvicinando.  Una risatina inquietante si aggiunse a quell’ombra.

“IIIIIH iih iih ih!”

La vista di quello spettacolo raccapricciante unito all’idea che quella risatina provenisse probabilmente dal carnefice provocò inevitabilmente un mancamento unisono alle due malcapitate.
Si accasciarono al suolo, sporcandosi del sangue di quella povera ragazza. Che mai più avrebbero dimenticato.
 
 





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Kaylee aprì lentamente gli occhi… “Quanto tempo è passato? Dove sono?” nella sua mente queste erano le uniche domande che riecheggiavano.

Si trovava sdraiata su qualcosa di soffice e la testa poggiata su di un cuscino…un letto? No…Era troppo stretto per esserlo.
Il soffitto in legno scuro non dava molta illuminazione ma tutto sommato il vetro della porta schiariva i muri bianchi della stanza. Al centro c’era un grande bancone… Come in un negozio e, affiancate alle diverse pareti, vi erano mensole, armadietti , quadri e … Bare?

Kaylee:” Quelle sono bare? “

Sentì poi un odore forte, si guardò i vestiti, intrisi di sangue ormai secco.
Ripresasi dallo stordimento riuscì a focalizzare bene il luogo in cui si era svegliata.
Abbassò lo sguardo e con sorpresa si accorse di aver dormito proprio in una bara.

Kyalee:” WAAAAAAAAAH!! Come diavolo ci sono finita qui dentro!!!... Max! Dov’è Max?”
 
Max:” Eccomi! Calmati! Non Ti agitare!  È tutto a posto!”

La ragazza sbucò da dietro il bancone con tono pacato… Quasi rassicurante. Anche lei aveva molto sangue sui vestiti.

Kaylee: “ Max! Perché sono in una bara? Siamo morte?”
 
*Iih iih ih”

Kaylee:” Q-quella risata! Dietro di te!“

Proprio alle spalle di Max un uomo in nero dai lunghi capelli argentei face la sua comparsa.
Max si girò a guardarlo ma sembrava tranquilla e noncurante.

Max: “Ora ti spieghiamo tutto! Ma per prima cosa esci di lì.”

Kaylee si zittì un momento uscendo frettolosamente dalla cassa da morto dove si era svegliata e si avvicinò moderatamente al banco aspettando risposte.

Max:” Da dove comincio…Vediamo…Questo…ehm…Il signore qui…Si chiama Undertaker, fa il becchino e stava passeggiando in piena notte ieri…”

L’uomo fece la riverenza ridendo sadicamente, i suoi occhi venivano ben nascosti dalla folta frangia accentuata dal lungo cappello che indossava.

Max:”…Quando abbiamo visto..Bhé… Hai capito no?”

Kaylee annuì con tristezza.

Max:”  Quando siamo svenute ci ha…Raccolto pensando che fossimo morte di crepa cuore…Anche io mi sono risvegliata in una bara…Non è stato molto piacevole…”

Undertaker:” Iih iih iih! Le ragazze nelle bare sono così incantevoli…”

Kaylee continuava a fissarlo turbata, era un tipo troppo strano per dargli una definizione ma a quanto pare Max non ne era preoccupata.

Kaylee:” Ah! Ma la ragazzina?”

Undertaker:” Quelli della Yard l’hanno già portata via… Peccato…IH IH..Avrei voluto imprimerla bene nella memoria.”

Max lo guardava con un sorrisino perplesso. Evidentemente aveva già avuto modo di parlare con lui e che si fosse abituata in fretta ai sui modi di fare.

Max:” Oh già! Ancora non ti ho chiesto dove siamo esattamente!”

Undertaker, continuando a ridacchiare puntò il dito affusolato contro un calendario attaccato inaccuratamente al muro.
 
“Londra…Giugno 1888…”

Così era datato. Le giovani avevano pensato subito ad uno scherzo ma quel suo strano silenzio non sembrava tanto divertente. Si guardarono preoccupate poiché il suo sorriso sinistro non accennava a cessare. Prese dal dubbio si fiondarono fuori dalla porta accompagnate proprio dal continuo sghignazzare del becchino.
Quello cui si trovarono di fronte aveva dell’incredibile. La città non era proprio come se la ricordavano…
I palazzi moderni erano ora sostituiti da quelli in vecchio stile gotico, sulle strade non vi passavano più auto o moto ma bensì carrozze eleganti trainate da splendidi puledri, la gente non indossava abiti attuali…al contrario! Scomodi abiti vittoriani arricchiti di nastri e dettagli come si vedevano solo nei quadri.
Se era uno scherzo era davvero realizzato bene, per filo e per segno!
Kaylee stringeva ancora incredula la maniglia della porta mentre Max continuava ad ammirare esterrefatta quello scenario ottocentesco.

“Lady?”

Le due non udirono quel richiamo, tanto prese com’erano a realizzare quello che realmente stava accadendo.

“Scusatemi… Gentili signorine…Dovremmo entrare…”

Si voltarono di scatto verso destra, dove proveniva quel dolce tono maschile.
D’innanzi a loro si presentava un alto giovane dagli occhi cremisi e i capelli corvini vestito in frac rigorosamente nero. Possedeva uno sguardo misterioso e affascinante…Dietro di lui, un bambino con lineamenti morbidi dalla carnagione pallida. I suoi capelli si presentavano color blu-grigiastro. Difficile non notare la benda scura sull’occhio destro mentre l’occhio sinistro brillava di un blu intenso. Indossava una giacchetta e dei pantaloncini verdi scuro davvero raffinati.
 
 






Note: Speriamo vi piaccia! Dalla prossima cercheremo di aggiungere fan art e un po’ più di dettagli! ^^’’
Per il momento buona lettura!
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 3
*** Quella dannata porta. ***


“Scusatemi… Gentili signorine…Dovremmo entrare…”

Cadendo come dalle nuvole le interpellate si scostarono per far passare i signori.
Kaylee chiuse la porta rientrando dentro il negozio seguita da Max.
I due sconosciuti intanto si erano già avvicinati al becchino. Questi si affrettò a prendere con se il vaso in cui conteneva i biscotti per cani che aveva l’abitudine di offrire ai suoi visitatori.

Undertaker: ”Conte Phantomhive! Siete venuto per il tè? Volete accomodarvi e fare colazione in mia compagnia? Ih! Ih! Ih!”

L’uomo porse al ragazzino un biscotto a forma di osso… Non era molto invitante.

Conte:” Di certo non sono venuto qui per futili motivi…”

Un largo sorriso crebbe sul volto dell’albino…

Undertaker:” OOOOOH! Allora siete certamente venuti per l’altro motivo… Una cliente davvero graziosa IIh! IIh! IIh!”

Il ragazzino posò gli occhi sul suo accompagnatore facendo un’espressione tra il disgustato e il seccato.
L’atro lo stava fintamente ignorando poiché con lo sguardo scrutava gli strani abbigliamenti e soprattutto le macchie di sangue delle ragazze soffermate d’avanti all’uscio.

Conte:” Dimmi dunque! C’ho che mi serve.”

Undertaker:” Certamente conte…Ma prima…Fatemi provare la RISATA ESTREMA!!! IIh! IIh! IIh!”

Il ragazzo sospirò imbronciato e rivolgendosi al moro accanto a lui ordinò.

Conte: ”Sebastian! Pensaci tu!”

Quest’ultimo prese tempo.

Sebastian: “Se mi è permesso, prima, avrei una domanda interessante da porre.”

Il tono del giovane uomo corvino era talmente affascinante che nessuno sembrò aver da ridire.
Si avvicinò alle ragazze, portando la mano destra sul petto.

Sebastian: ”Vorrei sapere perché queste due lady hanno indumenti insanguinati”.

Kaylee: “ OH! SANTO ADE! È  VERO!”

Le due si resero conto di trovarsi effettivamente ancora in quello stato e di corsa si avvicinarono ad Undertaker prendendolo per la giacca.

Max:”Pazzo sclerotico! Scrivici un bigliettino per raggiungere quella vietta in cui ci hai visto!”

Cominciò a scuoterlo pregandolo di sbrigarsi.
Il Becchino si liberò dalla presa e cominciò a scrivere su di un fogliettino usando una lunga piuma nera.
Porse poi il bigliettino a Max che però venne strappato dalle mani da Kaylee.
Poco prima di uscire le due chiesero all’uomo di poter prendere due mantelline che erano poggiate proprio vicino la porta al fine di coprirsi i vestiti.
Questo annuì, con la sua solita risatina e agitando la mano disse “Fate pure”.
Così facendo uscirono di tutta fretta. Cercando di restare più nascoste possibile seguirono le indicazioni riportate sul foglietto che Undertaker gli aveva dato.
Dopo una decina di minuti, se non poco di più, arrivarono a un bivio.

Kaylee: “Max, che c’è scritto? Destra o sinistra?”

Max: “ Un secondo che controllo…”

Prese il biglietto che Kaylee le aveva ridato e strizzando gli occhi cercò di decifrare quello che il becchino aveva scritto.
Peccato però che proprio quel punto era illeggibile, scritto in corsivo sbavato e tremendamente stretto.

Max:” Che cacchio c’è scritto qui?! Che geroglifici sono questi!”

Passò il foglietto all’amica sperando che lei potesse capirlo meglio… Questa iniziò a rigirarselo tra le mani, ruotando a volte persino la testa.

Kaylee:”Vatti a fidare di un'idiota che non fa altro che ridere dalla mattina alla sera! E che per informazioni chiede risate! Come se non ridesse già abbastanza!”. Evidentemente la frustrazione ne aumentava il pessimo carattere…

Qualche attimo e cominciarono a sentire varie voci dal tono alterato probabilmente di uomini. Si avvicinarono per sentire meglio, sulla via di destra, quel tanto che bastava per non esser notate.
Un uomo, sulla quarantina, ben vestito di nero con rifiniture verdi era oltremodo adirato con quelli che, dalle uniformi, sembravano poliziotti. Le sua urla arrivavano facilmente lungo quelle vie adiacenti, tanto era potente la voce.

“COME DIAVOLO È POSSIBILE CHE ANCORA NON SIETE RIUSCITI A PRENDERE L’ASSASSINO DELLA MIA SARAH!!!! MALEDETTO BASTARDO!! SE MI CAPITI FRA LE MANI TI AMMAZZO COME TU HAI FATTO CON MIA FIGLIA!!”

Sbatté i pugni violentemente sul muro mentre i poliziotti cercavano di calmarlo.

“Signor Ollen! La prego si calmi! Lo prenderemo sicuramente! Ma si calmi!”

Le ragazze avevano assistito alla scena, consapevoli che, passando di lì probabilmente sarebbero state fermate e se avessero visto gli indumenti nascosti dalla mantellina sarebbero stati guai.

Kaylee: “Dannazione! Non abbiamo scelta! Prendiamo l’altra via!”

Max annuì preoccupata e presero la via di sinistra facendo il giro largo.
Dopo però una quarantina si minuti riuscirono a raggiungere la porta tanto cercata.
Tutto era esattamente come l’avevano lasciato ad eccezione della manopola, che al contrario di prima si presentava vecchia e rovinata.

Max: Sbrighiamoci a tornare indietro! Non ne posso più!”

Kaylee afferrò e tirò il pomello con forza, ma nulla…

Max:” Buttiamola giù! È vecchia! Non può reggere a delle spallate!”

In preda alla disperazione incominciarono a colpirla violentemente con tutto ciò che era nelle loro possibilità. Era vecchia ma magicamente resistente. A nulla servirono le spallate, i calci e i vari pugni sferrati.

“Chi è là?! Cos’è questo fracasso!”

Il rumore provocato dai vani tentativi aveva attirato i poliziotti che stavano investigando proprio nella via vicina.
Non avendo altra scelta, sentendosi in trappola le ragazze scapparono da dove dalla direzione da cui erano arrivate, percorrendo l’intero tragitto all’indietro… Quando si sentirono sicure di essere abbastanza lontane si fermarono per riprendere fiato.

Kaylee:” Uff..Stavo meglio quando mi hai fatto la tecnica del koala…pant”

Max:” C-che facciamo adesso? Siamo affamate, doloranti, affaticate e sporche di sangue!”

Kaylee la guardò abbattuta… “Torniamo dal matto?” …Era sul punto di piangere…

Max la guardava intenerita e stanca “Non abbiamo altra scelta”.
 
Tornarono da Undertaker verso le 5, l’orologio del cellulare funzionava ma non essendoci campo non potevano chiamare aiuto altrimenti già lo avrebbero fatto da tempo.
Aprirono la porta del negozio pesantemente e la richiusero sbattendola.

Max: “Undertaker!!!! Siamo tornate!”

Kaylee:” Pazzoide!!! Dove sei?!”

Lì per lì nessuno rispose ma ecco che la detestabile risatina ricominciò a sentirsi.






Note: ecco una piccola fan art del capitolo precedente  http://mghyuga.deviantart.com/art/Il-becchino-308113583 
per il resto pregherei di scrivere anche una piccolo commento tanto per capire se piace!
ricordando che siamo sempre in due a scrivere XD

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Capitolo 4
*** Villa Phantomhive ***


L’irritante risata aveva ormai invaso la stanza, tuttavia si udiva un suono più otturato del solito, come se l’uomo fosse chiuso da qualche parte.
Accompagnate dallo sghignazzare iniziarono a cercare dentro le bare, sotto il bancone, un po’ ovunque! Quando ad un certo punto stanche si fermarono un secondo.
Kaylee si sedette sopra un vaso bianco di dimensione abbastanza capiente, vecchiotto ma resistente.

Max :” Dove diamine si sarà nascosto? La risata c’è! Manca lui!”

Kaylee, ancora comodamente seduta a gambe accavallate, guardava attorno curiosa “Eccentrico com’è sarà andato a far compagnia ai topi in cantina!”

Max :“ Ha una cantina?”

??? :” Certo che c’è l’ho! IIH! IIH!”

Il coperchio del vaso si alzò di scatto facendo inevitabilmente cadere la povera Kaylee a terra!
Dentro quel vaso vi era il becchino immerso fino alla vita in una polvere biancastra di dubbia provenienza.

Max :”Ma cosa diamine ci fai là dentro!!!!? ”

Kaylee che nel mentre stava cercando di rialzarsi, andò a toccare quella poca sostanza che era fuoriuscita dal vaso e se la strofinò fra le dita per esaminarla.

Kaylee :” AH! Adesso ho capito perché sei schizzato! Questa è…”

Undertaker :” La sensazione del sale che disidrata la pelle è così estasiante IIH! IIH! Iih!”



Kaylee :” Seeeeee! Il SALE! CERTO! Che altro se no?...eh eh…”

Max :” Vedi Kaylee! Sempre a pensar male stai! Povero!”

Il becchino si tirò fuori lentamente dal contenitore per poi sgrullarsi il sale di dosso, poiché ne era pieno.

Undertaker :” Siete tornate per quale motivo? Vi credevo ormai lontane…Trovato qualche difficoltà?”
 
Max si chiuse nelle spalle e socchiuse gli occhi.

Max :” Per evitare gli agenti abbiamo preso un’altra strada ma, arrivate alla porta non… Non si è aperta… Poi ci ha sentito la polizia e per non farci prendere siamo scappate… E siccome non abbiamo un posto dove stare… Siamo tornate qui…”


“WAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHH!!!!!”


Kaylee, al finire della frase, cacciò un urlo squillante e si diresse di scatto verso il vaso dei biscotti posto sul bancone. Cominciò a ingozzarsi del contenuto in preda a una fame isterica. Nello stupore dei presenti.

Undertaker :” Questa sì che è una scena esilarante! IIIIIIH! IIIIIIIIIIH!”

Max :” Kaylee! Finirai per strozzarti! Basta!... Undertaker falla smettere!”

L’uomo stava fermo, con le mani conserte a pensare, fissando Kaylee che ingurgitava biscotti senza freni…O almeno così sembrava… Max dal canto suo lo fissava incuriosita… *Quando non ride sembra persino affascinante* pensava la ragazza.
Il becchino, poco dopo, prese parola :“Forse, conosco chi può aiutarvi… Ma dubito che lo farà gratis IIH IIH!”
Kaylee smise di abbuffarsi tossendo, quasi strozzandosi.

Kaylee :” Coff! Coff! Chi è? Quanto e cosa vuole! Ma non è che ti somiglia?”

Max :”Parla! Ti ascoltiamo…”

Intimandolo di continuare, l’uomo annuì, prese carta e penna e scribacchiò su di un foglietto giallastro. Poi lo portò verso le ragazze assieme ad una lettera sigillata con un timbro di cera. Si erano avvicinate per controllare, la scrittura questa volta sembrava buona ma la lettera era sospetta con solo scritto “Phantomhive” sul retro.

Undertaker :” Dite che vi ho mandato io… E consegnate questa lettera al conte IIh! IIh!”

Max prese il foglietto, piegandolo accuratamente, mentre la lettera la mise in borsa. Poi di colpo si ricordò di nuovo dei vestiti
Dovevano cambiarsi. Subito.

Max :”Prima di andare… Un’ultima cosa!” si toccò i vestiti intrisi ancora di sangue oramai bello che asciutto
Tanto da divenire nero.

Undertaker fece segno di aspettare e si allontanò. Dopo poco tornò con due abiti.
Le ragazze li indossarono subito, nascondendosi dallo sguardo dell’uomo.
Uno era composto da gonna lunga marrone chiaro, giacchetta con spalline arancione caratterizzato da un grande fiocco color pesca e camicia bianca abbinati a stivaletti rosa pallido.
L’altro era un modello maschile, camicia bianca, gilet lungo blu con catenelle argentee, pantaloni da fantino neri  e degli stivali blu in tono con il pezzo superiore.
Uscirono dal nascondiglio mostrando il loro nuovo look:
Max aveva capelli castano chiaro a caschetto. Occhi verdi smeraldo e indossava il primo.
Kaylee aveva i capelli lunghi fino alla vita, biondi, legati da un nastro violetto. I suoi occhi erano azzurro cielo e portava il secondo.
Scrutandosi a vicenda.
Misero poi i loro vecchi vestiti in borsa, convinte che avrebbero avuto l’opportunità di lavarli in qualche modo.

Kaylee :” Carini! Dove li hai presi questi vestiti?!”

Undertaker:” Oh! Una giovane coppia… Clienti di giovedì scorso!”

Kaylee :”Hanno buon gusto! Mi piacerebbe incontrarli!”



Max:” Ehm! Kaylee… Clienti! Questo è un becchino! Pensaci bene!”

La ragazza prese tempo per pensare… Fin quando la sua faccia mutò espressione.

Kaylee :” C-cioé! Tu ci hai fatto indossare vestiti messi da una coppia di morti??? WAAAAAAAAAA!!!!”
 
 



Dopo qualche altro minuto passato a conversare se facesse più ribrezzo indossare abiti sporchi di sangue umano o quelli usati in precedenza da dei morti, decisero di mettersi in cammino verso la persona che le avrebbe aiutate.
Anche questa volta seguirono le indicazioni di Undertaker alla lettera, arrivando ormai a tarda sera presso una gigantesca e lussuosa residenza bianca, circondata da un rigoglioso e curato giardino.
Erano ferme davanti all’ imponente cancello che presiedeva la villa.
Non vi era un citofono o un campanello per chiamare o farsi aprire e di scavalcare non se ne parlava proprio, sia per la stanchezza sia per una questione morale… E di punte…
Ad un tratto però si accorsero della presenza di qualcuno al di là del cancello… Un ragazzo, dalla corporatura gracilina, un capello di paglia appoggiato sulla nuca e un taglio corto e biondo… Forse poteva esser d’aiuto.

Max :” Ehm… MI SCUSI!...”

Il ragazzo non sembrava accorgersi del richiamo.

Kaylee :”Bellino!...Ragazzo!...Biondo!...Giovine!...”

Ma continuava a non rispondere.

Max :”Possibile che non ci sente?”

Kaylee:” Mò gli tiro n’a scarpata!”

Kaylee guardò l’amica… Adagia adagia divenne malvagia.
Urlò un potente :“YUUUUUUUUHUUUUUUUUUUUUUUUUU!” Per attirare realmente l’attenzione e proprio mentre notò il biondo voltarsi, Kaylee alzò la gonna di Max.

Max:” MA CHE CACCHIO FAI?!!!” Sbottò imbarazzata.

Kaylee :”Era per attirare l’attenzione! Non farmi male… Io ti voglio bene!”

Il giovane intanto si era avvicinato con un volto rossastro…Qualcosa aveva visto…
Max si era messa in un angolino a frignare mentre Kaylee cercava di farsi aprire il cancello.

??? :”Chi siete?“ chiese innocentemente, i suoi occhi azzurri brillavano illuminati dalla luce dei lampioni.

Kaylee :”Siamo venute per incontrare il conte che abita in questa dimora… È abbastanza urgente. Dobbiamo consegnare una lettera… Ehm… Posso sapere con chi sto parlando?”

Le guardò sospettoso ma non le parvero cattive persone, quindi decise di aprire.

Finnian: Mi chiamo Finnian signorina…Sono il giardiniere della residenza Phantomhive.”

Kaylee :”Allora… Grazie Finnian.” gli rivolse un gentile sorriso.

Kaylee fece per chiamare l’amica con una pacca sulla spalla, questa reagì male e iniziò a scuoterla in preda a una crisi di nervi, Max era una ragazza molto timida… Detestava quel genere di atteggiamenti per attirare l’attenzione.
Accompagnate dal giardiniere entrarono nella residenza, attendendo come chiesto, nella Hall…
Nell’attesa decisero di curiosare, un’entrata davvero degna di un conte, tuttavia era un tantino spoglia seppur elegante. Una scala in legno pregiato, posta al centro portava alle altre stanze.


Il silenzio dell’ingresso era tale che, il rimbombare dei passi, dell’uomo che si stava avvicinando era ben chiaro.

Max :”Che sia il conte?” chiese sottovoce rivolgendosi all’amica.

Kaylee fece spallucce come per dire “Che ne so?”.




 
Eccolo! Di fronte a loro vi era un alto figuro in nero… Ma aveva un’aria davvero familiare.
 
 
 
 








 
 
Note: Prima di tutto ringraziamo chiunque stia leggendo e seguendo la nostra fan fiction! Grazie di cuore!
In secondo luogo, ci scusiamo per il precedente capitolo… era un pochino corto!
Ma grazie alla nostra critica personale con questo abbiamo cercato di farlo un tantino più lungo!
Andate anche a guardare i disegni nei link precedenti ^^ ci raccomandiamo!
    
 

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Capitolo 5
*** Delirio e shock! ***


Eccolo lì! In tutta la sua nera eleganza, l'espressione stanca faceva ben intendere che probabilmente non eran proprio le benvenute. Si passò la mano sul colletto aggiustandosi la cravatta.

Sebastian: "Il giardiniere ha praticamente sfondato la porta urlando qualcosa riguardo una giovane coppia... Sareste voi?”

Le ragazze si guardarono con occhi spalancati.

Sebastian: “Non mi aspettavo certo di rincontrarvi.”
Max: “ Ehm… Co-Coppi…a?”
Sebastian: “Spero per voi, data l'ora, che sia qualcosa di estremamente importante."
Max: ”Ecco…Veramente noi…”
Kaylee: "G-GIOVANE COPPIA A CHI?! Siamo due donne noi! Dov'è il biondino che lo AMMAZZO!"

Un silenzio imbarazzante piombò nella Hall.

Sebastian: ”…Scusate…”

Il maggiordomo si voltò per un secondo emettendo uno strano risolio per poi rivoltarsi “A-ehm” schiarendosi la voce.

Kaylee: “È la mia impressione o ‘sto tizio ci sta prendendo per il culo?”
Max: “Non è che ha tanto torto… Abbiamo un po’ l’aspetto di due deficenti”

Questa frase causò un’occhiataccia da parte dell’amica che si sentiva già abbastanza alterata di suo…Come al solito.

Ormai stufo di quella messa in scena l’uomo attirò l’attenzione delle visitatrici.

Sebastian: “Dunque, cosa vi ha spinto nella villa del mio signore a quest’ora?”
Max:"Ehm...si! Ecco! A-abbiamo una lettera da consegnare al conte da parte di Undertaker... Credo sia una cosa seria."

Max tirò fuori la lettera per far vedere che non stavano mentendo, effettivamente aveva il marchio del becchino.

Sebastian:"Seguitemi."

Si avviarono così per un lungo corridoio bianco ormai scurito dalla notte. Le pareti decorate con carta da parati floreale argentea molto probabilmente pregiata.
A terra un lungo tappeto persiano bluastro dalle frange indaco.
Sottovoce le ragazze iniziarono a spettegolare su quello che le circondava, lentamente nel frattempo seguivano Sebastian.

Kaylee: *Certo che quelli che abitano qui se la passano proprio bene è? I soldi mi sa che non gli mancano…*

Max: *Chissà che tipo è il conte… Per me è un bell’uomo…*

Kaylee: *Naaa! Per me è un vecchio di 70 anni! Claudicante pure! Magari gli manca anche qualche dente e secondo me è pure cecato inden’occhio!*

Max: *Ma porello! Se ha un bastone spero che te lo dia in testa! Per tutte queste stupide cattiverie!*

Kaylee: ”Gne! Gne! Gne!” facendo il verso all’amica.

D’un tratto il maggiordomo si fermò d’avanti una bella porta dalle rifiniture argentate.
L’uomo bussò e subito fece segno di entrare.
 
 
Conte: “Buonasera…”

Di fronte a loro c’era, contro tutte le aspettative un ragazzino sui 12 – 13 anni vestito con una giacca verde scuro in tono con i pantaloni. Osservandolo bene lo ricollegarono al bambino di quella stessa mattina nel negozio di Undertaker.

Kaylee:"NO! ASPETTA! STOP! Ma... è il poppante di oggi!"

Quell’incontro l’aveva quasi sicuramente scioccata. Non se l’aspettava.

Max:"Kaylee! Non essere scortese!...Ehm...Volevamo parlare con il padrone di casa... Non c'è tuo pad-"
 
Ciel: "IO SONO IL CONTE CIEL PHANTOMHIVE! MALEDUCATE!"

L’espressione delle ragazze ormai era “stupore puro”. Vedendo il maggiordomo bene o male si ricordavano del ragazzo ma erano convinte che fosse tipo un figlio o un nipote, non certo il padrone di casa.

Sebastian:" Lady... Questa è la persona che cercate, l'unico erede del casato Phantomhive."

Scrollarono il capo per riprendersi dal duro colpo facendosene in fretta una ragione.

Max/Kaylee:"C-Chiediamo venia..."

Sebastian: “Se mi è permesso… Queste due ragazze hanno con se una lettera da parte di Undertaker.”

Max annuì e di corsa porse a Ciel la lettera timbrata in cera color vermiglio.
Il conte la aprì cominciando a leggerla incuriosito. Il suo volto era inespressivo, sembrava quasi finto, una bambola.

Ciel:"ah! Quindi voi sareste… Quelle due sospette di oggi..."

Kaylee:"Ah! Ma allora ti ricordi di noi!"

Ciel:" Non farti illusioni, è tutto scritto qui, tendo a dimenticare le cose inutili, e… DAMMI del lei!"

Max:” C-cose inutili… KAYLEE! Ha detto che sono una cosa inutile!” iniziò a frignare.

Kaylee: ”Ecco bravo! L’hai fatta piangere! Non ho azzeccato ne l’età ne i denti però almeno c’ho preso con l’occhio! Ma oltre quello ti manca anche il cuore! Far piangere in quel modo una povera fanciulla stanca... A no
aspetta… Te sei strana però! Sei lunatica è?!”

Max: ”… Sigh… Sono stufa, affamata e la mia parte tsundere sta prendendo il sopravvento!”

Il conte e il suo servitore guardarono quello stupido teatrino improvvisato con strane espressioni sul volto.

Ciel: ”Avete finito con questa pagliacciata? Se volete restare qui è meglio che vi diate una regolata.”

Max si zittì subito in quanto a Kaylee…  

Kaylee: *stupidomocciosoantipaticoviziatoinsopportabilealtezzosodelcavolomuorimuorimuori*

Max: *ebastaKayleeperfavore!*

Sebastian:"Mpf"
 



Passarono qualche minuto a discutere su quello che avevano passato sin dal mattino, gli raccontarono tutto per filo e per segno.
Compreso il ritrovamento del cadavere, il quale suscitò un discreto interesse da parte del giovane.
 
Max:"Allora...Non per esser sgarbata ma... C’è qualcosa che può fare per noi?"

Kaylee:"Quello sclerato del becchino c'ha detto che potevi aiutarci."

Ciel la guardò male senza proferire parola. Bastava lo sguardo per riuscire a far intendere.

Kaylee:"poteVA aiutarci!"

Ciel:"E quindi voi sareste in grado di aiutarmi nel caso dell'uomo nero?"

Max:"L'uomo nero? ma non era morto nell'ottocen...ah...già"

Kaylee:"Ma non era il tizio che stavamo cercando per il concorso? Quello che ammazzava le bambine?"

Ciel:"Sapete sul serio qualcosa o state fingendo di sapere?"

A Kaylee si accese la lampadina.

Kaylee:"Aspet...TI! Scusa Max ma non ti eri messa le fotocopie dei documenti in borsa?"

L’amica si mise subito a frugare nella propria borsa scozzese. Riuscendo a tirare fuori le scartoffie.

Max:"Ah! si! eccoli qui! Non c'è tutto questo granché ma ci si può recuperare qualche informazione lavorandoci"

Il conte fece per pensare mentre il maggiordomo lo fissava incuriosito.

Ciel:"Forse posso fidarmi di voi...Dopotutto siete raccomandate dal becchino... Sebastian! Dai una stanza alle nostre nuove ospiti..."

Sebastian: *Una signore?*

Ciel: *Per queste qui una basta e avanza.*

Ciel:"Tanto per… UNA COPPIA!"

Quella frase fece imbestialire Kaylee che per impeto prese le mani del ragazzino portandole di tutta fretta sul proprio seno! Ill conte si ritrovò a palpare senza aver avuto il tempo di accorgersene!

Kaylee:"MA LO SENTI CHE SONO UNA FEMMINA! EH! LO SENTI????"

Ciel iniziò ad arrossire! Sentiva la carne sprofondare nelle dita…Urlava dall’imbarazzo!

Max:"Kaylee!!!! Basta!!! è vergognoso!!"



Sebastian:"Mpf... Eviterò di farlo sapere a lady Elizabeth...Mpf..."
 
 
 
 



Note:
Premessa verso la fine  XD “*” è un dialogo bisbigliato.
Per il resto ci scusiamo per il troppo ritardo ma essendo estate… Abbiamo i nostri tempi.
Per descrivere il pezzo del corridoio è stato delirio puro! C’è chi diceva bianco! C’è chi diceva grigio! C’è chi pensava all’effetto che dava la luce! Poi sono usciti fuori topi che vanno sulle caciotte!
Turchi che fanno di tutto tanto da diventare similitudini! I soldi che escono dal sedere di Ciel!... Vacci tu a pagare con dei soldi che escono dal sedere di un ragazzino straricco!...
Farebbe schifo! Perciò si userebbero i guanti in lattice!
… Okay, dopo tutto questo discorso insensato vi ringraziamo ancora una volta! Continuate a seguirci! E commentate! COMMENTATE!
 

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Capitolo 6
*** Apollo e le sue nudità! ***


Il mattino aveva ormai preso il posto della notte.
I primi raggi del sole filtravano delicatamente dalle tende, illuminando la stanza poco a poco.

Kaylee non aveva dormito poi così bene, nonostante la frenesia di quello che le era accaduto appena il giorno prima.
 
Aprì lentamente gli occhi, disturbata dal quel filo di luce iniziava a tormentarle il volto.
Alzò il busto, scostando le coperte. Gli occhi pesanti non volevano saperne di aprirsi. I lunghi capelli spettinati e la vestaglia attorcigliata le la infastidivano.
Si prese giusto due minuti per riprendersi dal torpore mattutino. Ma inutilmente.

Kaylee: ”…Devo…………….Bagno…”

La coperta si mosse. Alla sua sinistra, Max la tirò a sè come abbracciandola.
La bionda scosse l’amica per svegliarla.

Kaylee: “…Svegliati Max…”

Max si chiuse come a riccio stringendo il cuscino “…Mmmh…Ancora 5 minuti mamma..Zzz…”

Kaylee: ”Ma guardala… Dorme come un angioletto….



Kaylee: “…Ti odio!”

Così dicendo, lasciò nel letto la dormigliona e si mise a cercare un bagno per la villa.
Vagò per un po’ in preda ad uno stato confusionale, scalza e in vestaglia, la mancanza di sonno si faceva sentire.

Cominciò ad aprire ogni porta che si trovava di fronte e nel giro di mezz’ora si rese conto di essersi persa.

Andò a sbattere varie volte su busti in marmo bianco scambiandoli talvolta per persone. Finché non incontrò per caso la statua di Apollo, figura nuda dalla corporatura possente con il braccio destro sollevato.

Kaylee: “Senta… Non so quanto-tempo sia passato ma è passato-tanto tempo…Dicevo…Ho tamponato il tizio che stava…Di là...E pure quello prima…Ma qui son tutti maleducati perché non mi ha risposto nessuno! 0
Volevo sapere no? Non è che sai mica n’do stà er cesso?...”

Apollo non rispose, se avesse avuto la capacità di parlare si sarebbe messo a ridere.

Kaylee: “Ma qui dentro siete tutti asociali… Il conte vi ha contagiato!”

La ragazza strizzò gli occhi e notò il braccio della statua con l’indice disteso…cosa che prese per indicazione.
 Proseguì per quella direzione, dopo aver ringraziato cortesemente finché non aprì la porta che si trovò d’avanti.

Kaylee: “…Bagno…” il suo volto appariva come l'emblema della soddisfazione…. Ma durò pochissimo.

La stanza in cui si ritrovò scoprì essere la sala pranzo dove tutti: il conte, i servitori e persino Max vi erano radunati per la colazione.

Max: “Ma che diavol…Kaylee! Ma sei ancora in pigiama?”

Ciel e il resto dei presenti erano piuttosto spaesati.
Kaylee spostò lo sguardo verso il conte: “Ah! Ecco proprio a… LEI cercavo signor conte! Ma lo sa che ha dei dipendenti muti e sveeeergognati? Eh!?”
Il cuoco, il giardiniere, la cameriera e i maggiordomi si guardarono fra loro interrogativamente. Non riuscivano a capire di cosa stesse blaterando.

Ciel: “…Ehm… Se-sentiamo…”

Kaylee fece un lungo respiro. Max si coprì per l’imbarazzo.

Kaylee:”…Per prima cosa voglio sapere quanto li paga! Perché, voglio dire… Sono NUDI! Hanno tutti un bel fisico! Però! Un po’ di creanza…. Non è poi così bello avere uomini e donne nudi nella stessa stanza! Almeno un vestitino potreste comprarglielo no? La gente potrebbe pensar male!”

Max: “ODDIOODIIODODIIDODIOOOOOO!!!! BASTAAAAAAAAAAAAA!” Per il nervoso si mise persino le mani nei capelli.

Kaylee: “ E poi giusto giusto, altre due cosine. Ne ho visti tanti muti e mutilati, LE fa onore tutta queste beneficenza! Devo ricredermi! Ma cosa mangiano quei poveri disgraziati? Sono duri e freddi come il marmo! Specie quel buon’uomo seduto là fuori con i suoi *averi* al vento! C’è pure la finestra aperta!  E guardate la mia fronte! Ho ficozzi e lividi sparsi ovunque…Ma soprattutto…DOV’È IL BAGNO!!!?”



Dopo tutto questo trambusto, seguito dalle scuse ininterrotte di Max e dopo aver riportato in se anche la povera Kaylee si diedero appuntamento nello studio del conte. 
 
Mentre si stavano preparando nella loro stanza, le ragazze discutevano sulla situazione.

Max:“…”

Kaylee:“…”

Max:“…”

Kaylee:“Meeeeeeaaaaaax!”

Max: “Che vuoi?”

Kaylee: “Perché non mi parli?”
 
Max: “Muuuuuuh!”

Kaylee: “Perché muggisci?”

Max: “Lasciami stare!”

Kaylee: “Ma che te sei offesa?”

Max non rispose, si limitò a mettere il broncio.

Kaylee: “ Ah! Ho capito…Va! È meglio che sto zitta…”

Max: “È una promessa?”

Kaylee: “Croce sul cuore!” segnandosi il petto con le dita.

Adottato così un accordo pacifico si recarono direttamente allo studio del conte.
 

Ciel era già lì che sorseggiava il suo tè ( o the o thé o come cacchio volete voi!) con gusto, mentre Sebastian, stava come al solito in piedi accanto al padrone.

Kaylee: “Ma questo stà sempre a fa l’avvoltoio che mette ansia?”

Il maggiordomo non rispose… Doveva mantenere un comportamento posato. Era quello il suo lavoro in fondo.
Max intanto l’aveva già adocchiata male per quello che avevano concordato prima in stanza.

Kaylee: “A-ehm! Dicevo…”

Max: “Meglio che non dici nulla” *Crack*  lo scrocchio delle dita ormai aveva già fatto intendere.

Ciel degustava pacatamente l’ennesimo sorso di tè al limone.
 
Il silenzio occupava lo studio, si sentiva solo il suono della tazzina in porcellana bianca posarsi sul piattino.

Max: “Allora! Ehm! Vogliamo iniziare a discutere su questo maledettissimo caso?”

Il conte sogghignò, porgendo la mano verso Sebastian. Questo gli passò poi quello che sembrava un registro.
Max guardava incuriosita, mentre Kaylee già si era accomodata e fissava disgustata la teiera in coccio ornata con dei disegni a nastro rosato.
Kaylee controllava con la coda dell’occhio l’amica, che già aveva cominciato a chiacchierare con Ciel. Poi uno sguardo al maggiordomo.

Kaylee: *Pss…*

Sebastian la ignorò, ormai aveva capito che tipo aveva di fronte.

Kaylee:  *Ah! Moro!.. psss! Ehi!*

Sebastian: “Che cosa c’è?…” Ormai rassegnato.

Kaylee: *Né che c’hai la Coca Cola?*

Sabastian:  *Cocache?*

La ragazza sbuffò in alto, soffiandosi la frangetta.

Kaylee: “Ma sto regazzino se fa solo la panza de tè?”

Sbuffò anche il maggiordomo.
 
Max: “Se hai finito d’infastidire Sebastian possiamo iniziare?”

Kaylee girò gli occhi “Uffa… Si! Ho finito! Questi manco la Coca Cola c’hanno.”
 
Si accomodò anche Max e poggiò sulla scrivania i documenti in suo possesso.
Cominciando quindi a sfogliarli.

Max: *Kaylee, tira fuori un taccuino e prendi appunti che poi ci serviranno per…tu sai cosa.*



La bionda annuì si preparò a scrivere.
 


Kaylee: “Conte, dacci input.”
 
     
 
 







Note!: Promettiamo solennemente che dal prossimo capitolo comincerà il discorso serio con la storia vera e propria!
Per il resto vi ringraziamo ancora di cuore per tutti i vostri bellissimo commenti! Che ci spronano ad andare avanti!
 
Abbiamo scoperto che Kaylee ha molti fan XD Ormai è diventato il nostro elemento comico.
Ciao e al prossimo capitolo!
 
 

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Capitolo 7
*** Il sospettato ***


Dopo qualche tempo passato a discutere sul da farsi, finalmente, i novelli investigatori iniziarono a prendere la cosa sul serio. Non tanto il giovane Ciel, ne tanto meno il suo maggiordomo ma piuttosto quelle due ragazze che si eran trovate in quell'assurda situazione.

I taccuini abbondavano di informazioni riportate dalla Yard e i ritagli di giornali locali, compreso il Times. Le scartoffie si estendevano sulla superficie della scrivania, ingombrandola.

Ciel: " Adelaide Saffron, 13 anni, alta 1.52, bionda, occhi verdi. Figlia di Norton Saffron. Barone, proprietario terriero e industriale facoltoso. La ragazza frequentava il circolo "White Rabbit". Mano destra amputata, ma non vi era traccia vicino al corpo.”

Max:" Mmm... Com'è morta la ragazza?"

Ciel:" Trauma cranico causato da un oggetto contundente... Adelaide è morta sul colpo... Forse non ha sofferto..."

Kaylee:" Bella consolazione..."

Ciel:" Tuttavia non vi sono tracce di ulteriore violenza."

Sebastian:" A quanto pare non c'è nulla che ci porti neanche lontanamente all'assassino."

Sfogliarono ancora una volta la miriade di fogli sparsi qua e là per poi passare alla prossima scheda.

Max:" Stavo notando una cosa..."

Poggiò il block notes sulle gambe. Chiamando su di lei l’attenzione.

Max:" Abbiamo varie informazioni, comprese quelle prese in biblioteca... Ma ... Oltre alle morti delle vittime non c'è niente di preciso che ci porti al nostro uomo."

Ciel:" Sarah Ollen, 13 anni,alta 1.50, anche lei bionda e occhi verdi... Arti inferiori recisi e…! "

Il conte si zittì di colpo con un'espressione stupita a dir poco.

Kaylee:" Che hai fatto? Te sei n'cantato?"

Max:" Ciel che c'è?"

Ciel sogghignò.

Ciel:" La ragazza frequentava il circolo "White Rabbit"."

Max:" Ma dai? anche lei?"

Kaylee:" Credete che la cosa sia collegata?"

Ciel:" Sentite qui...Il padre, Hershel Ollen Marchese e proprietario- finanziatore dello stesso circolo..."

Kaylee:" Oooooollen...Ollen..."

Max:" Ollen... ! Ma non era l'uomo disperato che sbatteva i pugni sul muro ... Nei pressi della porta?"

Kaylee:" Qui c'è qualcosa che non quadra!"

il conte accavallò le gambe e si mise a pensare...
Sebastian lo guardava silenziosamente.

Max:" Ciel, so cosa pensi ma... Non credo sia lui..."

Ciel alzò lo sguardo.

Kaylee:" Sono d'accordo con Max! Sarebbe troppo facile! ... E poi..."

Ciel:" Poi cosa?"

Max:" Quell'uomo era disperato Ciel! TROPPO! Non voglio credere che sarebbe stato capace di fare una cosa del genere a sua figlia!..."

Ciel:" Non dite sciocchezze..."

Kaylee:" Che cosa?"

Ciel:" Il cuore umano, così come la sua mente è capace di azioni crudeli e talvolta inspiegabili... se scagionassimo ogni sospetto che si mette a frignare ci sarebbero più assassini in giro che altro!"

Max:" Ma non puoi dire così!"

Kaylee:" Sentiamo...Quindi cosa intendi fare"

Ciel poggiò delicatamente il registro sulla scrivania socchiudendo gli occhi.

Ciel:" A dirla tutta non credo neanche io che sia lui l'omicida... È anche vero che per ora è l'unico a essere un vero sospettato, almeno finché la situazione non sarà più chiara."

Kaylee:"Quali sarebbero i suoi capi d'accusa?"

Ciel:" Sappiamo che due ragazze, tra cui sua figlia, sono state ritrovate morte nei più nascosti vicoli di Londra, tutte le strade, così come le vittime si dirigevano al "White Rabbit"! Inoltre il proprietario, Ollen ha avuto precedenti come abusi su minori...Anche se a quanto pare, grazie alle sue ingenti finanze, è riuscito a far tacere tutto."

Kaylee:" Si! Ma perché uccidere la sua stessa figlia? Sarebbe da stupidi!...Oltre che dabestie!"

Max annuì convinta all’amica.

Max:" Ciel! Questo caso è stato un autentico enigma per anni! È oltremodo impossibile che la soluzione sia così ovvia!"

In effetti la cosa non poteva essere così scontata...Tuttavia il conte non ebbe altra scelta che fermare il signor Ollen con l'accusa di pluriomicidio aggravato.

Fu così che nel giro di qualche ora si sparse la voce dell’arresto di Hershel Ollen. Con l’accusa di aver ucciso due giovani ragazze dell’alta società tra cui la propria figlia. Il movente era ancora da certificare tuttavia per evitare ulteriori critiche da parte dell'opinione pubblica furono costretti a prendere un possibile colpevole.

La regina, secondo i giornali locali. Non volle lasciare dichiarazioni. Si augurava soltanto che questa storia orribile finisse presto.
Sebastian era persino uscito subito dopo la riunione assieme a Ciel per cercare nuove testimonianze.
Tutto il tempo fu passato a investigare e senza accorgersene si era fatto pomeriggio inoltrato.

Le ragazze, che nel frattempo erano rimaste alla villa cominciarono ad avvertire un certo languorino. Il conte però era uscito e Sebastian che di solito si occupava di “sfamarle”. A chi chiedere?
Durante la presentazione della servitù si ricordarono che oltre al giardiniere, il maggiordomo di riserva e la cameriera c’era anche un cuoco!

Kaylee:” Ma come mai se c’è un cuoco…A cucinare c’è solo Sebastian?”

Max si sorprese, in effetti la domanda era lecita…
Cercando così qualcosa da mangiare si diressero verso la cucina…

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Capitolo 8
*** o torta o demenza! ***


Per arrivare alla cucina era necessario scendere delle scale. Quella parte era ben diversa dal resto della villa.
Non aveva sfarzi di alcun genere e le pareti erano semplicemente bianche con qualche alone grigio sparso qua e là.
Fu a metà scala che un profumino inalò il corridoio, odore che attirò come calamita le ragazze.
Notarono la porta socchiusa e la luce accesa poiché filtrava dall’apertura.
Pensarono bene di non scaraventarsi nella stanza per non combinare guai.

In cucina, vicino al tavolo in legno vi erano Finnian il giardiniere e Baldroy  il cuoco.
Fissavano preoccupati una torta che sembrava al cioccolato d’avanti a loro.

Kaylee: “Io…entro.”

Max annuì.
Bussarono e piano entrarono in cucina.
Le fronti dei due servitori grondavano di sudore, sembravano avessero un grave problema riguardante la squisitezza sul tavolo.
Su di essa vi era una scritta in zucchero “Per la mia ragazza”.

Finnian: “Sera signorine…”

Bald chinò il capo in segno di saluto.

Max: “T-tutto bene?”

Kaylee: “È uscito un fantasma dalla torta? Siete pallidi!”

Il cuoco portò il braccio destro sulla nuca stuzzicando con i denti uno stecchino.

Bald: “Ecco… Il fatto è che Sebastian, prima di uscire, ci ha detto di occuparci della torta.”

Kaylee: “È! E allora?”

Finnian: “Non riusciamo a capire se per “occuparci” intendendeva che la dobbiamo lasciare intatta o possiamo anche mangiarla.”

Fecero per pensare chiudendosi un secondo in silenzio.

Bald: “Aspettate! Sebastian ha una ragazza?”

Finnian sobbalzò “Vero!... Ma allora… “

Max: “Per me si può mangiare… Sebastian non è tipo che serve cibo freddo… Quindi…”

Kaylee: “Bhè! Io ho fame e me la mangio! Al diavolo il mero maggiordomo.”
 
Così dicendo si fiondarono tutti sulla povera torta, noncuranti delle possibili conseguenze. Lì per lì sembrò un gusto davvero strano per una torta ma continuarono a riempirsi la pancia
E proprio mentre la stavano gustando ecco che Mei Rin entrò in cucina.
D’avanti a lei vi era una scena mostruosa… I pezzi di torta volavano per tutta la stanza.
La stavano letteralmente divorando! Come dei Lupi affamati a digiuno da giorni… Con tutto che avevano mangiato qualche ora prima.
 
“FEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEELMI!!!!!!!!!!”
 
Si fermarono, si.

La povera Kaylee reggeva in entrambe le mani malloppi di cioccolato(?);
Max aveva un boccone da strozzo bisognoso d’acqua;
Finnian si era sporcato di panna anche i capelli;
Baldroy per lo spavento aveva rischiato d’ingoiarsi anche lo stuzzicadenti.
Una scena a dir poco pietosa.

Mei Rin: ”Sputate immediatamente!!”

Kaylee: “Peecchuè?”
 
Mei Rin: “Essele tolta del gatto!”



Mei Rin: “È fatta con gli avanzi di calne di cinghiale!”



Tutti: “ Bleah!!!!!!!!!”

Chi sputava a destra chi vomitava a sinistra e…Chi si strozzava in mezzo.

Max: “AccUa! AcCcQua! DaWemi WawQUA!”
 
Mei Rin spiegò che quella torta Sebastian l’aveva fatta per la piccola gattina nera che ogni tanto veniva a fargli visita in giardino la sera. Purtroppo si era dimenticata di dirlo anche agli altri… Ma tutti sappiamo com’è andata a finire.

Kaylee: “Non ci credo! Ho ingurgitato roba per gatti!”

Finnian aveva iniziato a piangere… Ma frignava simile al miagolio di un gatto bagnato e Bald continuava a sputare.

Max: “Che schifo!!!!”

Fu così che Kaylee e Max, poco dopo, per protesta iniziarono a miagolare.
Così! Tanto per fare! Ma lo facevano talmente forte che il lamento arrivo persino nella Hall.










In quel momento rincasò il padrone assieme al maggiordomo che si allarmarono subito.

Ciel: “Cosa diamine! Ma stanno strozzando dei gatti in cucina???”
 
“MIEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEAAAAAAAAAAAAOOOO!!!”
 
Sebastian impallidì, preoccupato per quelle povere bestiole.
Irruppero di tutta fretta al piano inferiore.
La cameriera, che si era già accorta del rientro del signorino si affrettò ad uscire e a chiudere di botto la porta. Bloccandola e dandole le spalle.

Sebastian: “Mei Rin! Cosa sono questi lamenti orribili?”

Mei Rin: “Q-quali lamenti signol Sebastian? Io non sento nul-!”
 
“MIEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEAAAAAAAAAAAAOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOH!!!”
 
Il maggiordomo scostò di fretta la povera cameriera.
La scena era più patetica di quella che aveva trovato Mei Rin.

Tre deficienti, tra cui il giardiniere, erano seduti sul pavimento a … miagolare (?)
Il cuoco aveva ormai imbrattato di sputacchi l’intera parte destra della cucina... Quando di solito semplicemente la faceva saltare in aria spacciandola poi per opera d’arte.
Ciel non sapeva da che parte iniziare a guardare.
Era peggio del solito… Non si poteva andare avanti così.
Il conte sganciò un urlo imperativo. Arrabbiandosi e ordinando di pulire tutto lo schifo immediatamente.
 
 
Rimesso a posto tutto, con gran fatica… Furono convocati tutti nello studio del padrone per la ramanzina… Che sarebbe durata non si sa quanto…
Ciel infastidito non poco, dall’altro lato della scrivania iniziò a picchiettare sulla superficie in legno con le dita.
Quell’attesa era snervante… Le ragazze avevano iniziavano a preoccuparsi.
Mentre i servitori, per rispetto, rimanevano a capo chino in silenzio.

Kaylee: *Secondo te se l’è presa?*

Max: *Noooo! Non vedi com’è contento?*




Kaylee: *E come fai a sapere quando è contento se non ride manco se gli faccio l’imitazione dell-“

“NON RIDO MAI PERCHÉ SONO CIRCONDATO DA IDIOTI!!!”

Ciel sbottò in preda ad una crisi di nervi, sbattendo sonoramente le mani sulla scrivania.



Kaylee
: “Ti riferisci anche a Seb? No…Perché lui de risate se ne fà!”

Max: *Anche tante…*

Ciel: “Sto pensando a come punirvi!”

Kaylee: “Come i regazzini all’asilo! Mettice all’angolo cor cappellino da asino in capoccia.”



Ciel ghignò malevolmente.
 
 
Il giorno dopo, per le vie di Londra…

Max: ”Non mi sono mai vergognata tanto in vita mia!”

Kaylee: “Zitta e cammina! L’avvoltoio ci sta controllando”

Mormoravano in silenzio… Guardando di tanto in tanto Sebastian che le seguiva da lontano.
La gente se la rideva di brutto al passare delle malcapitate…
Phantomhive le costrinse a girare in pieno giorno con al collo un cartello con su scritto:
 

“SONO PEGGIO DI UN CAPRONE!”





Kaylee: “Te la farò pagare maledetto moccioso!!!!”.

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Capitolo 9
*** l'invito ***


“ SHIIII – EEEEE – RUUUUUUUUUUUUU !!!!!!! ”

La giornata era iniziata così.
Una ragazzina dai biondi boccoli e gli occhioni verdi aveva letteralmente invaso la villa con la sua sola presenza.
Pur non avendola mai vista, le nostre protagoniste, l’avevano già presa in simpatia solo per il fatto che avesse costretto il mero Sebastian ad indossare una graziosissima cuffia rosa fru-fru con tanto di fioccone alla Minnie. Se la ridevano di brutto da almeno venti minuti poiché da quanto sembrava era quasi al pari delle “malefatte” delle stesse ragazze.

La Hall ormai aveva del tutto cambiato arredamento. Il rosa predominava su tutto… Persino la servitù.
Il Conte ancora non si era fatto vivo, aveva forse timore di scendere?

Max: “Ma secondo te…Chi è sta tipetta tutto pepe? “

Kaylee continuava a fissarla. Detestava oltremodo il rosa. Era più un tipo dark.

Kaylee: “Non lo so… Ma se si azzarda ad avvicinarsi con uno di quei vestiti pomposi la uccido!”

Max: “Io li trovo carini…”

Kaylee intanto guardava sghignazzando i malcapitati servitori.
Finnian era vestito da cameriera-gatto.
Bald indossava un patetico vestito a fiorellino con gonna corta… Gambe pelose…
Tanaka sembrava Maria Antonietta… Davvero bizzarro per un uomo della sua età… Tuttavia ci stava carino con quella parrucca.
Mei Rin non si sa come era riuscita a eludere la fanciulla.
Approfittando dell’occasione… Con i cellulari stavano facendo interi book fotografici.

Max: “Oh! Mio Dio quanto è caruccio Finny!”

Kaylee: “Non credevo ti piacesse lo shota…”



Ma eccola! L’incubo di Kaylee stava prendendo il sopravvento… Si stava avvicinando alle due ragazze.

???: “Ma voi! Come siete vestite? Che scempio! Devo rimediare!”

Le ragazze si guardavano spaesate.
La biondina afferrò per il polso Max trascinandola dietro una tenda lì vicino e le cambiò velocemente l’abito.
Max uscì fuori che sembrava una sweet lolita.
Sui capelli aveva un grande fiocco a pois rosastro. L’abito era intero, adornato con una trama a fragoline, intonato con il nastro…
Max arrossì… aggregandosi agli altri…

Max: ”Finnian! Bald! Tanaka! Facciamoci le foto insieme!!!”

La fanciulla si avvicinò di soppiatto a Kaylee…



 
------
 



Qualche minuto dopo, finalmente, il conte decise di fare la sua comparsa…
La Hall gli pareva irriconoscibile tanto da chiedersi se era effettivamente la sua villa.
Il suo volto era quasi seccato e rassegnato, probabilmente era già abituato a certe cose.

Ciel: ”Lizzy! Cosa diamin-“

Non fece in tempo a finire che già la ragazzina gli si fiondò addosso abbracciandolo e spupazzandolo.

Lizzy: “Ciel! Sei grazioso anche oggi!!!”

Che scena imbarazzante per un padrone di casa.
Il conte guardava la servitù quasi dispiaciuto… Quasi…
Finché non vide Kaylee…
Era qualcosa di puramente ridicolo… Il vestito più rosa, cuoricioso, pomposo e fru-fru che avesse mai visto.
Sembrava quasi una bomboniera… Gli scappò “mpf…”

Kaylee: “ L’ho visto! Max! Ha riso! Ha riso di me!!!!” Gonfiò le guance dall’imbarazzo. “Tagliategli la testa!” indicandolo.

Max si avvicinò lentamente a Sebastian… Che con quell’affare rosa in testa era troppo esilarante.

Max: *Seeeb… Possiamo sapere chi è quella fanciulla?*

Sebastian si abbassò di poco, poiché era troppo alto.

Sebastian: *Quella signorina è Elizabeth Middleford… La futura sposa del conte.*

Max: *Ma dai? Non pensavo avesse una fidanzatina.*

Kaylee: *Quella è un demonio vestito da pecorella!*

Il maggiordomo e la sua amica iniziarono a sghignazzare… Non rendendosi conto che Elizabeth era già uscita.
Ciel era rimasto sulle scale sbuffando.

Max: “Come mai hai l’aria seccata?”

Scese le scale dirigendosi verso il gruppetto e porse loro un biglietto.

“ Si invita il signor Ciel Phantomhive alla festa in maschera che si terrà questa sera alle 20:30
presso la residenza dei signori Albert. Distinti saluti firmato Duke Albert.“


Kaylee: “Uh! Che figo! Una festa in maschera! Voglio vestirmi da vampira!”

Il ragazzino la guardò serio.

Ciel: “Ma tu non sei stata invitata… C’è scritto il mio nome, non il tuo.” Con fare altezzoso.

Kaylee: “…Non è giusto. Spero che il dolce ti vada di traverso.”



Max: “Ciel, dimmi la verità… Ci vai per investigare… Non sei tipo da feste.”

Il conte socchiuse gli occhi ammiccando.

Ciel: “Vi conviene non starmi troppo fra i piedi questa sera…Potrebbe essere pericoloso.”

Kaylee: “Ci andrai da solo quindi?”

Ciel: “Non dire stupidaggini! Ovviamente Sebastian verrà con me.”

Il maggiordomo s’inchinò poggiando la mano destra sul petto “Yes! My lord.”







I servitori passarono la loro giornata come al solito mentre le due ragazze, ormai liberatesi dai vestitoni, giochicchiavano con il cellulare in camera loro, spaparanzate sul lettone a baldacchino.

Max: “Mi stavo chiedendo una cosa…”

Kaylee: “Del tipo? Pensieri equivoci su Finny?”

Max: “Non dire idiozie! Mi stavo semplicemente chiedendo perché i cellulari non si fossero ancora scaricati… Eppure è da un bel po’ che non li mettiamo in carica.”

L’amica annuì continuando a premere svogliatamente i tasti.

Kaylee: ”Certo che da quando siamo qui ne abbiamo passate tante è?”

Max: “Già…”



Kaylee: “Mi manca…”

Max sobbalzò “Chi???”


Kaylee: “Astrubale…”


Max: “Prima tenti di ucciderlo e poi ti manca???”

Kaylee: “Mi manca di ucciderlo! Insensibile!... Mi manca anche la mia adorata bambina! Scommetto che si sente sola perché e nuova-nuova è l’ho usata pochissimo!”

Max: “Ma stai parlando ancora della T.V.?..”

Kaylee: “Ha dei sentimenti anche lei povera piccola…”


..

Max: “A me manca Undertaker… è sparafleshatocronico però ci ha aiutato molto.”

Kaylee la guardò stranita… Sospettava che la sua amica fosse diventata, oltre che shotacon, anche necrofila… Ma non le disse nulla per non litigare.
 




Finalmente dopo ore di ozio assoluto arrivò il tempo di andare alla festa… O meglio, per Ciel e Sebastian arrivò il tempo di andare alla festa.
Però curiose com’erano volevano vederlo in maschera…
Si appostarono dietro “Apollo”, spostato da Kaylee nella Hall per l’occasione.
 
Il padrone di casa fece il suo ingresso
Ciel si presentò sfoggiando un meraviglioso costume da…
 
 

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Capitolo 10
*** Rissa ***


Nascoste all’ombra del possente Apollo spettegolavano sul giovane conte in maschera.

Max: *OHMIODEOOOO!!! Com’è pucciòso!*

Kaylee osservava l’amica con faccia visibilmente contrariata.

Kaylee: *Ma questo è m’paccato de sordi e sé messo dù straccetti?....*

Max: *Ma che dici? Vestito da pirata ci sta benissimo!*

Kaylee: *Già è abbastanza atteggione di suo! Spero si vada a schiantare contro un iceberg …*

Cominciarono a bisbigliare animatamente, difficile non accorgersene… Specie per QUEI due.



Ciel: “Ma…Abbiamo i topi in casa? Devi ricordarti di chiamare la disinfestazione Sebastian.”

Il maggiordomo ghignò divertito.

Sebastian: “Si padrone… Una domanda se mi è concesso.”

Il ragazzino annuì.

Sebastian: “Quella statua… Non è quello il suo posto vero? Come ci è arrivata lì?”

 
Flashback di Ciel:
Il giovane conte stava tranquillamente passeggiando per il corridoio della sua immensa villa, quando si fermò di colpo.

Ciel: “Ma che ca….”

Poco più lontano, vicino alla marmorea statua del divino Apollo, Kaylee con espressione malinconica stava appoggiata alla finestra.
I suoi lunghi capelli biondi somigliavano a fili di seta delicatamente mossi dal vento, dolci lacrime scesero dai suoi occhi.

Il conte si sorprese, non l’aveva mai vista in quello stato.

Ciel: *Avrà litigato con Max…?*

Restio ad avvicinarsi, attese ancora un po’, quando lei cominciò a mormorare qualcosa.

Kaylee: “OH! Amor mio! La nostra è una storia impossibile… Non posso accettarlo…”

Le lacrime non smettevano di bagnarle il viso. Ciel la guardava incuriosito.

Ciel: “Chi sarà quel povero sfigato?…”

La ragazza si spostò lentamente dalla finestra.

“APOOOOOOLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLLOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!”

Ciel sobbalzò di colpo a quel grido assurdo.

Kaylee era scoppiata a piangere disperatamente, abbracciando la povera e martire statua.

Il ragazzino incredulo la guardava stralunato, non riusciva a focalizzare.

Ciel: “E….e…A….S-stava parlando… Della statua… E io che credevo…Che fosse diventata normale…”

Fine flashback di Ciel.



 
Sebastian: “Tutto bene signore?”

Il conte scosse la testa come per riprendersi. Sorrise sadicamente.

Ciel: “Perché… Perché non buttiamo quella schifezza? In fondo quella statua non centra niente con l’arredamento di questa villa.”

Sebastian: “Ne è sicuro? Quello è il dono del Visconte Alfred Von Karma.”

Ciel: “Non m’interessa, buttala al nostro rientro.”



 
*IIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIHHHHHHHHHHHHHHHH*
 



Ciel si sentì soddisfatto “Che il topo sia morto?”

Detto questo uscirono dalla magione. La carrozza li attendeva proprio di fronte.

Max: “ finalmente possiamo uscire da qui dietro…”

Max aveva messo la mano sinistra per attappare la bocca a Kaylee, che stava perdendo le staffe.

Appena sentì la carrozza andar via tolse la mano.

Max: “Ma sei scema?”

Kaylee: “Zitta! Non puoi capire!”

Si aggrappò alla statua più forte di prima.

Max: “Ehm… K-Kaylee…Hai finito di palpare Apollo?”

Kaylee: “MEEEEEOOOOO!!!! Se tocca il mio Polly strangolo a lui e a quel corvaccio porta-iella che gli sta sempre appresso! Gli faccio il malocchio!”

L’amica si alzò lentamente…allontanandosi dalla bionda, le faceva paura.

Max: “Che abbia avuto un trauma?”
 
Si spostarono, fermandosi proprio di fronte la porta con espressioni serie. Volevano seguire conte e maggiordomo… Idea di Kaylee… Max la seguiva per pura pietà.

Kaylee: “Max!” con tono deciso.

Max la guardò sicura. Pensava si riferisse all’inseguimento.

Max:” Sei sicura?”

Kaylee annuì.

Kaylee: “Sotterriamolo!”





Max: “COSA?!!!!”

Kaylee: “Io lo prendo per le chiappe e tu scavi la buca.”

Max: “Ma di che stai parlando? Di Ciel?”

Kaylee: “Che centra Ciel! Io stavo parpa-parpo-parlando del mio amoVe!”

Max: “Vuoi sotterrare la statua?!”

Kaylee con sguardo sempre più serio confermò.

Max: “Scordatelo! Non possiamo!”

Kaylee: “Perché? Dimmi perché?” arcigna.

La castana prese fiato.

Max: “Allora, primo! Non è tua!”

Kaylee: *Si che è mia!*

Max: “NO! Finché Ciel non te la regala! Secondo! Già basta Finny a rovinare quel disgraziato giardino! Non possiamo metterci a seppellire statue nelle aiuole altrui!”

Kaylee: “Ma lui è il padre di mia figlia!”

Max: “Ma tu non hai una figlia!”

Kaylee: “Quella con cui tu giochi a Sing Star!!!!”

… Max sbuffò… Non ce la faceva più.

Max: “Per l’ultima volta! Quella è una stupida TV! Che sono stata costretta ad usare perché quella vecchia “chissà chì” l’ha lanciata dritta in testa al vicino di casa!”

Kaylee: “SE! QUELLA!!!”

Max:” La stessa TV che ci ha fatto perdere in un solo pomeriggio tutti i sudati risparmi guadagnati con lavori del cavolo?!
Quella TV?!!! Se lui è il padre allora pretendi gli alimenti! E mi devi spiegare come fa una statua a essere il padre di una TV!!”   

Kaylee sbottò: “Non offendere la mia famiglia!”

Max: “E ti ricordo, GENIA! Che se siamo qui è solo colpa tua!!! Se tua “figlia” non fosse stata così cara,
noi adesso staremmo a casa! Io a giocare a Sing Star e tu a combattere contro Astrubale! E non vedremmo ragazzine morte ammazzate ogni santo giorno!”

Kaylee: “La colpa invece è tua e di quello stupido concorso! Che forse non vinceremo mai! Perché se non avessi avuto l’idea di scendere da quella fottutissima botola adesso non saremmo in questo casino!”

Max: “Lo sai che sono fan di Jessica Fletcher! Quando trovo qualcosa devo investigare! E poi se tu non fossi inciampata su quella botola…! È colpa tua!”

Kaylee: “Sentimi bene Sherlack Te lo ripeto di nuovo! Io inciampo dove mi pare!”



Max: “Te la do IO “Sherlack”!”

Kaylee: “Te la do IO “Jessica Fletcher”!”

Max/Kaylee: “Spada samurai fino alla morte!”


Fu così che quelle che sembravano buone amiche cominciarono a mordersi e a tirarsi i capelli, dimenticando completamente il motivo della lite.
Fecero talmente tanto chiasso che i servitori accorsero seriamente preoccupati.

Infatti si stavano letteralmente corcando di botte.

Finny bloccò Max e Bard afferrò Kaylee.

Adesso, sicché Kaylee aveva i capelli lunghi era abbastanza facile acchiapparla, e infatti così fece Max.

Finny continuava a tirare a se la ragazza non preoccupandosi che questa aveva le ciocche della “rivale” tra le mani, e tirava… Ammazza se tirava.

Kaylee: “LASCIAMIIIII!!!!!!!! Diventerò pelata!!!”

Max: “MEGLIO! Li rivendo e ci riprendiamo una parte dei soldi!”

Kaylee: “Finnian!!! Lasciala! Tagliale le mani!!! AHIA!!!!!!!

Accorse Mei Rin che riuscì a far lasciare la presa sui capelli.

Dopo di ché i ragazzi, con fatica, le chiusero in stanza diverse

La bionda fu “rinchiusa” in camera loro… E per farla star tranquilla le diedero anche quel cavolo di Apollo.

Mentre la castana la chiusero in camera di Mei Rin... Senza nulla, lei non aveva un suo pollo.
 
I servitori però non avevano badato ad una cosa... In entrambe le stanze vi era una finestra.
Cosa che fece scattare un’idea a tutte e due…
 
 
 



Note: “Chiediamo venia ma… Non ci siamo riuscite a fare qualcosa di serio come volevamo XD
Ci siamo date alla pazza gioia… Dopotutto speriamo vi divertiate.
Ci raccomandiamo! Recensite!”
 
 

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Capitolo 11
*** Extra di Halloween ***


Extra Halloween



La giornata iniziò in un modo abbastanza eccentrico rispetto agli altri “normalissimi” giorni.
Ottobre era ormai arrivato alla fine, il calendario marcava insistentemente il 31.
L’orologio segnava appena le sei del mattino e difatti le due protagoniste stavano  beatamente dormendonel loro caldo lettone.
Quando, dal piano inferiore, iniziarono ad udirsi dei preoccupanti rumori.

Kaylee si svegliò di colpo spaventata.

Kaylee: “I LADRI!!! APOLLO TI SALVERÒ! ” cantando “pepperepè” come personale colonna sonora.

Max si svegliò poco dopo, infastidita dal pepperepè più che dal frastuono.
Strizzò gli occhi “…Chi è l’idiota… Che fa casino a quest’ora?...”
Il tempo di riprendersi dal torpore mattutino che bussarono alla loro porta.

Kaylee: “Che vuoi! Chi sei e chi ti ha mandato!”

Tanaka: “Signorine, è gradita la vostra presenza nel salotto principale.”

Max: “Grazie Tanaka, arriviamo subito.”


 
Si vestirono di tutta fretta, con gli abiti iniziali…quelli che Sebastian era riuscito a smacchiare con tanta pazienza e si diressero in salotto come gli era stato chiesto.
Il salotto aveva un aspetto abbastanza inquietante…ma soprattutto pacchiano… Ciel era rimasto impalato proprio accanto alla porta con un espressione incredula.

Zucche, Striscioni macabri e TANTO viola caratterizzavano l’immensa stanza… Tanto da renderla irriconoscibile.

Max: “Ciel…Ehm…Ma questa è ancora casa tua vero?”

Kaylee: “Mi piace il nuovo arredamento! Maaaax! Lo facciamo anche a casa?”

Max: “Ma anche no.”

Ciel: “Lizzy. È arrivata qui meno di mezz’ora fa e guardate come mi ha combinato il salotto!”

Le ragazze ridacchiarono… Le divertiva il fatto che proprio Ciel non riusciva a imporsi alla fidanzatina.

Kaylee: *Lizzy? Dov’è quel demonio?*

L’amica le lanciò un’occhiataccia come per farla zittire.

La ragazzina fece la sua entrata poco dopo vestita di tutto punto per l’occasione.
Gridando un sonoratissimo:

“HAAAAAPPYYYYY HAAAAAALLOWEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEN!!!!!!!!!!!!!!!”

Max: “Salve!”

Kaylee: “Carisssiiiiimaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!” __*vàmorìammazzata* Un largo sorriso arcigno le deformava il volto.

Elizabeth s’impietrì… Le ragazze…Le ragazze avevano le gambe scoperte. Di nuovo.
Stava per cominciare a parlare quando Ciel la prese e la portò con una scusa al banchetto dei cupcake.

Max: “Ma…Halloween non si festeggia di sera?”

Kaylee: “Ancora ti sorprendi? Lo sai che questi son strani no?”

Sebastian era proprio li a fianco lo si sentì prima borbottare qualcosa come *Parlaquellanormale.*
Poi riferendosi chiaramente disse pacato: “Stiamo ultimando i preparativi per questa sera, più tardi arriveranno altri ospiti… Il conte vi prega di non fare troppa scena.”
La bionda stava quasi confermando la richiesta quando osservandolo bene si rese conto della sua espressione.

Kaylee: “Max, perché Sebastian guarda male solo me?” Si girò poi dall’amica “…E perché mi guardi male anche tu?”

La giornata fu passata ad agghindare l’intera villa. Persino Apollo fu acconciato per la festività. Un lungo mantello nero Kaylee glielo aveva legato al collo… Quella povera statua faceva pena.
Il pomeriggio stesso la sarta Nina, signora parecchio eccentrica… E dai gusti carnali un po’ particolari. Era passata per portare i costumi ordinati da Elizabeth, creando non poco trambusto.

Mei Rin era stata costretta ad indossare un vestitino succinto…nero da gatta;
Tanaka e Sebastian a quanto pare andavano bene così com’erano da maggiordomi;
Kaylee da vampira perché aveva rotto le scatole;
E Max da cappellaia matta per solidarietà;
Ciel aveva un frac con tema a ragnatela viola e arancio;
Bald aveva un costume alla mostro di Frankestein;
Finny lo avevano arrotolato da mummia.
…Gli ultimi due erano fatti un po’ alla cavolo sicché Nina non aveva molta simpatia né per il cuoco ne per il giardiniere.
 


La sera non attardò ad arrivare e già era diventata una festa ben animata.
A parte Ciel…che per la maggior parte del tempo si era chiuso nello studio a fare chissà cosa.
Il suo maggiordomo aveva accolto gli invitati arrivati fino a quel momento come ad esempio due indiani:
Soma, un principe sui 17-18 anni…Ragazzo molto carino dai lineamenti esotici con lunghi capelli viola e Agni il suo servitore… Un bell’uomo alto ed affascinante dai capelli bianchi.
Indiani che Kaylee aveva scambiato per turchi, la scena era abbastanza imbarazzante.
 
Sebastian li aveva accolti facendoli accomodare già nella sala.

Kaylee: “Guarda che carini i due tizi che sono arrivati adesso… Io ci provo con il tipetto dai capelli viola.”

Max se la guardava strano. “Ma come? Il tuo unico e vero amore non era Polly? Che fai, lo tradisci con il primo che passa?”
L'altra non rispose, si avvicinò soltanto ai due invitati che stavano già assaporando i manicaretti di Sebastian. Origliando i loro discorsi.

Soma: “Sebastian è proprio un bravo cuoco! Ma tu lo batti senz’altro! Non è vero Agni?”

Agni: “Jo aagyaa!”

Poco più distante già si misero a spettegolare da brave vecchiette di paese.

Max: *Che avrà detto secondo te?*

Kaylee: *Che ne so! Io mica parlo turco.*

Max: *Ma sono indiani!*

Kaylee: *Va bhè! Che te frega!*
 


Poco dopo suonò il campanello insistentemente, Kaylee decise di andare ad aprire lei la porta.
Quando l’aprì si trovò di fronte un alto ragazzo dai vestiti e lineamenti orientali…Accompagnato da una ragazza provocante dalle stesse caratteristiche.
Ovviamente sorpresa com’era non le passò in mente di farli entrare ma se ne uscì con una frase delle sue.

Kaylee: “CHI HA ORDINATO ER CINESE??!”

Sebastian accorse preoccupato. Eppure le aveva raccomandato di non fare cavolate. Quindi la scostò malamente nascondendola dietro di lui.

Sebastian: “Ehm … Buona sera Signor Lau e signorina Ranmao! Prego entrate! Gli altri invitati sono nel salotto…”

Il cinese sorrise largamente il maggiordomo e assieme alla sua accompagnatrice raggiunsero gli altri.

Kaylee: “Ma io volevo le fettuccine ai gamberi!” Gonfiando le guance.

Il maggiordomo stava per avere una delle crisi di nervi più grandi della sua vita. Un po’ come quando Finnian aveva distrutto l’intera serra di rose francesi rarissime.
Fece un lungo sospiro trascinandola poi da Max e affibbiandogliela.

Sebastian: “Ti prego! Tienila tu! Legala, chiudila! Fai quello che vuoi! Ma guardala TU!”

La ragazza annuì rassegnata.
Elizabeth chiese poi a Sebastian di far scendere Ciel per completare la festa.
Quando il servitore se ne andò Elizabeth batté le mani per prendere l’attenzione di tutti.  
Ci riuscì abbastanza facilmente per essere solo una ragazzina.
 
Lizzy: “Devo chiedervi un favore.” Prese fiato. “Ultimamente Ciel è sempre molto impegnato… È per questo che ho organizzato questa festa.
Voglio provare a fargli dimenticare i problemi anche se solo per una sera! Quindi quando entrerà da quella porta voglio che ognuno di voi gridi un calorosissimo “Buon Halloween!”. Va bene?”
I presenti affermarono l’idea. E spensero una luce per fargli una sorpresa.
 

Qualche minuto dopo,  il conte decise di scendere anche se non era poi del tutto convinto. Avrebbe preferito rimanere in disparte…Ma doveva comunque mantenere la figura del padrone di casa dopotutto…e poi c’era Lizzy che ci sarebbe rimasta male se non si fosse fatto vedere.
Accompagnato da Sebastian (e quando mai.) Aprì la porta sorprendendosi di trovare tutto muto e spento.
 Ma ecco che varcata la soglia la luce di colpo si accese assieme ad un grido:
 

“BUOOOOOOOOOOON HALLOWEEEEEEEEEEEEEN CIEEEEEEEEEEEEELLLLLLL!!!!!!!!!!!!!!!!!!!” 



Lizzy e Soma gli si fiondarono contro abbracciandolo.
Il conte rimase interdetto per un po’…ma ripresosi dalla sorpresa sul suo viso apparse un timido sorriso.
La serata continuò fino a tardi divertente. Spaventosamente divertente.
 
 
 



Note: “Volevamo scrivere un piccolo capitolo per Halloween e speriamo che più o meno vi faccia sorridere.
Avremmo dovuto metterla ieri ma internet non collaborava ^^
Per il resto Buona festa dei morti viventi!”

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Capitolo 12
*** La fuga: Max ***


“Stupida…”
 
Non faceva altro che ripetere quella frase a se stessa.
 
Erano passati solo pochi minuti da quando Bard aveva chiuso a chiave Max nella spoglia stanza della cameriera.
 
Spoglia. Proprio come i suoi pensieri in quel momento.
 
La patetica lite di poco fa l’aveva di molto rattristata, non se la spiegava. Convivevano da un bel pezzo ma oltre a piccoli battibecchi non erano mai arrivate a tanto.
 
Ora che la sua mente aveva ricominciato a ragionare, si sentiva in colpa per averle tirato i capelli, ma quel poco d'orgoglio che possedeva le impediva di ammetterlo.
 
 
 
La luna al di fuori della piccola finestra d’innanzi a lei riusciva pacatamente ad illuminare la stanza schiarendola. E la nostalgia di casa cominciava a riaffiorare.
 
Max scostò lo sguardo, si alzò dal letto e toccò la manopola della porta. Effettivamente era chiusa. Impossibile aprirla senza romperla.
 
Quasi senza pensarci tornò alla finestra, aprendola, cercando di non far troppo rumore. Era il piano terra, facile uscire.
 
Max: “Mei Rin mi perdonerà…”
 
La ragazza afferrò quindi una mantellina posta accuratamente sul porta abiti e badando bene a non farsi vedere uscì dalla magione Phantomhive.
 
 
 
Londra di notte aveva un non so che di sinistro. Non tanto le vie principali, ma ogni singolo angolo e anche il più piccolo viale sembravano spaventosi.
 
Vagò un po’ per la strada principale rimanendo in ombra per non attirare l’attenzione. Le uniche voci che si udivano provenivano dai cocchieri in attesa dei loro padroni al di fuori dei palazzi dove certamente vi erano in corso sontuosi ricevimenti.
 
Quando, svoltando per l'ennesima volta, riconobbe quella via. Piuttosto trascurata rispetto le altre ma non per questo brutta. Avanzò cercando di ricordare di preciso dove si trovasse. Tuttavia non fece in tempo a domandarselo che si ritrovò proprio di fronte all'insegna cadente con su scritto "Undertaker".
Sorrise sarcasticamente fra sé e sé... Buffo ritrovarsi lì per caso dopo tutto quel tempo.
Si avvicinò alla porta... Dando di nuovo un'occhiata alla facciata del negozio. L'aspetto esterno non tradiva affatto l'interno.
 
Max: "Lugubre fuori, lugubre dentro."
 
Non ci aveva fatto molto caso giorni prima... Non aveva tutto questo tempo per soffermarsi su certe cose.
Aprì la porta senza bussare. L'unica fioca luce che c'era proveniva da una candela sul punto di spegnersi.
Si guardò attorno strizzando gli occhi.
 
Max: "Undertaker! Ehi!... Ci sei?"
 
Nessuna risposta, Nessuna risata.
 
Max:" Sono io! Max!...passavo di qui e..."
 
Accertatasi ormai che non vi era nessuno all'interno si avvicinò un poco delusa alla porta per uscire.
Quando aprendo si ritrovò proprio un sorriso beffardo d'avanti gli occhi.
 
"AAAAAAAAAHHH!!!!"
 
Spaventata, Max cacciò un urlò.
 
"Hihihihihi"
 
Quella risata...Spalancò gli occhi e di fronte a lei si ergeva l'alta figura del becchino accompagnata dalla sua consueta risatina.
 
Undertaker: "Salve! Da tempo che non ci si vede è?"
 
La ragazza annuì, ripresasi ormai dallo spavento. Undertaker richiuse la porta dietro di se e invitò l'ospite a sedersi vicino al banco.
Prese il vasetto posto accuratamente sullo scaffale in mogano e ne tirò fuori dei biscotti a forma di osso. I suoi classici biscotti in pratica.
Ne porse uno a Max mentre già stava gustando il proprio.
 
Max: "Ma tu, vai in giro sempre di notte?"
 
L'uomo annuì con movimenti lenti del capo. riponendo il vaso al suo posto d'origine.
 
Undertaker: "Di notte a Londra si passa più inosservati che di giorno... Non che questo costituisca un problema ovviamente."
 
Max sgranocchiò il biscotto, quasi con amarezza. Il volto ancora un imbronciato fece incuriosire il suo interlocutore.
 
Undertaker: "Dov'è la tua amica? Quella bionda."
 
La ragazza lì per lì voltò lo sguardo arrossita, non era sicura di voler iniziare da quel discorso, poi però decise di rispondere.
 
Max: "Abbiamo litigato..."
 
L'espressione dell'uomo la intimava a continuare. Sembrava quasi seriamente interessato.
 
Max: "E... Ci siamo anche picchiate... Io... Le ho perfino strappato i capelli..."
 
Ora il volto dell'uomo parve come demotivato, l'espressione ricordava vagamente un bambino a cui fosse negato un giocattolo tanto voluto. Cosa che sorprese Max non di poco.
 
Max: "P-perché fai quella faccia?"
 
Undertaker: "Avrei voluto esserci! Sigh! Che scena divertente che mi son perso..."
 
Risposta che provocò irritazione alla ragazza. Questa si schiarì la voce come per cambiare argomento.
 
Max:" Se... A-ehm!... Senti...Volevo chiederti no?... Qualche novità per il caso dell'uomo nero?"
 
A quel punto della conversazione il becchino si sedette di fronte a lei incrociando le mani all'altezza del viso.
Quell'uomo possedeva un'eleganza davvero inusuale.
 
Undertaker: "Qualcosa di nuovo in effetti ci sarebbe..."
 
Max sbarrò gli occhi curiosa di conoscere il continuo. Ma questi si fermò.

Max: "Allora? Continua! Ho bisogno di informazi-"
 
La giovane non completò la frase che si ritrovò con il volto faccia a faccia con quello dell'albino.
Imbarazzata, arrossì presa alla sprovvista.
 
Max: "C-che cosa..."
 
Un largo ghigno caratterizzò il volto dell'uomo. Il suo abituale ghigno...però in quel momento le parve un tantino malizioso.
 
Undertaker: "Vi ho già dato troppe informazioni gratuite in passato non credi anche tu?"
 
Ora il suo tono si faceva improvvisamente più serio e l'atmosfera più pesante. La candela a quanto pare aiutava di molto.
 
Undertaker: "Se vuoi altri particolari...bisogna che mi sollazzi con l'adeguato compenso..." 
 
Chissà perché, forse un po' per il "faccia a faccia", la stanza quasi buia, l'ora abbastanza tarda o semplicemente per il fatto di trovarsi dentro l'agenzia di pompe funebri più nascosta e decadente di Londra...Fatto sta che per Max, quella del becchino, suonava come la proposta più indecente che le stavano per fare! Chiuse gli occhi come impaurita ed ecco che... L'uomo si allontanò di scatto.
 
Undertaker: "Fammi fare una bella risata!"
 
Iniziò a fantasticare ovviamente a qualcosa di puramente ignoto visto che il suo viso era diventato ormai estraneo. Aveva totalmente cambiato aspetto... Ridendo come un pazzo a bassa voce ripetendosi un continuo "Risata suprema - Risata Suprema!!!"
Max dal canto suo non riusciva a capacitarsene. Interdetta e sentendosi incredibilmente stupida...
 
Max: *Come cavolo ho fatto a pensare che...*
 
Scosse la testa per riprendersi e sbuffò. Guardò torvo il becchino e lo richiamò "all'ordine".
 
Max:" Undertaker! Ti prego! Non so come farti ridere ma..."
 
Il becchino si riprese e sghignazzando aggiunse.
 
Undertaker: "No risata. No informazioni."
 
Max: "Proprio non puoi fare un'eccezione per un'amica?"
 
Undertaker: "No! Neanche fossi mia madre!"
 
Max fece per pensare... Doveva escogitare un piano. 
Quando ebbe l'idea... Avrebbe rischiato la morte... Ma! Al diavolo! Aveva bisogno di quelle informazioni!
La ragazza poggiò i palmi sul banco allungandosi verso il prezioso informatore.
E con sguardo beffardo dichiarò: "E se fosse quel Corvo-torvo di Sebastian a offrirti una sonora risata?"
Con quella frase si era assicurata l'attenzione di Undertaker.
 
Undertaker: "Ti riferisci al maggiordomo del conte Phantomhive forse?" 
 
Max: "Se...Se tu mi dici quello che sai, io potrei convincere Ciel a... Ordinare a Seb di... Ecco... Fare qualcosa di buffo."
 
il becchino ci pensò su.
 
Undertaker: "E se non-"
 
Max: "Lo farà!"
 
La ragazza avrebbe voluto uccidersi. Se lo avesse saputo Sebastian sarebbero stati cavoli amari.
Ma per ora non aveva scelta. Doveva bluffare!...A questo piccolo impiccio avrebbe pensato a tempo debito.
Gli sfiorava ancora qualche dubbio però alla fine Undertaker decise di collaborare estasiato dall'idea di vedere il maggiordomo tanto posato in preda a qualcosa di demenziale magari.
 
Max intanto aveva già cominciato a pregare che le sue informazioni fossero davvero rilevanti. 
L'uomo fece cenno di aspettare, tornò dalla cantina pochi minuti dopo portando con se una cartina ingiallita dal tempo della città di Londra.    
Prese piuma e calamaio e incominciò a tracciare delle linee su di essa.
Collegava con falsa premura delle piccole viattole apparentemente nascoste fino a congiungere i luoghi dove furono trovati i corpi.
Quando ebbe finito girò la mappa nella direzione della ragazza perché potesse seguire il suo ragionamento. 
Max prese carta e penna e attese la dichiarazione.
 
Undertaker:  "Ascoltami bene. Non mi ripeterò. Hihi..."
 
La ragazza annuì deglutendo.
 
Undertaker: "Vorrei farti notare una cosa signorina. Proprio al centro ai luoghi del ritrovamento c'è esattamente la porta che conoscete bene."
 
Max non riusciva a seguirlo. Dei dubbi cominciarono ad insinuarsi in lei.
 
Max: "...E con ciò?"
 
Il becchino riprese parola.
 
Undertaker: "L'uomo che state cacciando non è un semplice serial killer."
 
Max: "Come no? Il modus operandi non è lo stesso in tutti e due i casi?"
 
Undertaker: "Non esattamente. E' vero che uccide persone con aspetti e caratteristiche simili. Ma è evidente che c'è una differenza non da poco."
 
La ragazza non volle interromperlo... Anche se cominciava ad intuire qualcosa.
 
Undertaker: "Ad Adelaide Saffron è stata amputata la mano destra...Mentre a Sarah Ollen gli arti inferiori... Questo a parer mio non è un fatto da lasciare al caso."
 
Max: "Cosa credi che sia allora?"
 
L'uomo si allontanò di nuovo per qualche attimo, nascondendosi dietro gli scaffali. Tornò poi con un libro foderato in pelle nera interamente impolverato. Soffiò la polvere e passò la manica della veste per pulirlo ulteriormente.
S'intitolava "La resurrezione di Astade". Dal titolo e dalla copertina sembrava un libro d'occultismo.
Lo porse alla castana e avvicinò la piccola candela perché lei potesse leggere.
 
Undertaker:" Vai a pagina 32."
 
Max iniziò a sfogliarne le delicate pagine ingiallite... Il tomo doveva proprio essere vecchio poiché la carta sembrava sul punto di strapparsi.
 
Max: "Cosa c'entra un libro d'occultismo con il nostro caso?"
 
Il becchino l'intimò a leggere indicando con l'indice affusolato le prime righe.
Max lesse: "Come resuscitare una persona defunta grazie alla nostra grande divinità Astade."
 
Undertaker: "Suona come un libro di "Fai da te" ne convieni anche tu?"
 
La ragazza sorrise amaramente.
 
Undertaker: "Di questo libro ne esistevano solo 10 copie... Ma la regina li ha fatti bruciare ben 8 ritenendoli pericolosi...Come darle torto... Hihihi... Con tutti questi matti in giro...hihi..."
 
Max: "Ci credo...Ehm...Devo continuare a leggere?"
 
Undertaker: "Si cara, leggi e mi darai ragione."
 
Max tornò con gli occhi sulle righe e continuò:
"Se si vuole riportare all'esistenza la persona amata è necessario anzitutto sacrificarne altre come prezzo. Cosicché Il divino Astade possa compiere il miracolo..." prese fiato e riprese la lettura. "Il primo passo è abbandonare la ragione, perché una volta presa la via del sacro non è possibile tornare indietro...

Scegliete con massima cura le vittime sacrificali. Esse devono necessariamente avere caratteristiche fisiche e sociali della persona desiderata. come ad esempio: occhi, età, fisico, capelli e ruolo nella società."
La ragazza già a quelle righe cominciava a preoccuparsi sempre di più... Come poteva esser stampato un libro che incitava l'omicidio!

Max:" Le vittime saranno 6, Le loro iniziali dovranno invocare il nome del grande Astade... 

Alla prima dovrà essere amputata la mano destra. Come prova di fedeltà al divino;
Alla seconda le gambe. Come pegno per il ritorno;
Alla terza il cuore. Per indicarne la passione;
Alla quarta dovranno essere cavati gli occhi. In modo che egli possa vederne la via.
La quinta dovrà essere soffocata. Per restituire il respiro.
La sesta non dovrà assolutamente essere uccisa. Dovrà anzi essere scelta accuratamente poiché sarà il contenitore dell'anima."
La ragazza rimase sconvolta da quanto letto, spostò poi lo sguardo sul suo informatore, tornando a pensare alle parole appena lette.
Undertaker aveva capito che ormai Max ci sarebbe arrivata. Era evidente.
 
Undertaker: "Capito adesso?...La mano destra, le gambe...Non è un caso."
 
Max: "Non può essere...P-perché non l'hai detto prima a Ciel!?"
 
Undertaker: "L'ho scoperto di recente...Quel libro ha un bel po' di anni sai? A dire il vero non era neanche mio... Arrivò qui assieme ad un grazioso cadavere. Lo lessi giusto per passare il tempo... Mi divertiva pensare che chiunque l'avesse scritto, portasse con se una tragedia nel cuore."
 
Max: "Solo un caso?...Aspetta! La porta cosa centra in tutto questo?"
 
L'uomo fece per pensare, forse neanche lui ne era tanto convinto.
 
Undertaker: "Più avanti c'è scritto che i luoghi del sacrificio dovono essere collegati fra loro...Non so, la mia è solo un'ipotesi..."
 
Max si chiuse in un freddo silenzio. Sembrava impossibile eppure tornava tutto: le fanciulle dalle stesse caratteristiche, le iniziali di Adelaide e Sarah...Astade... Era strana... Ma dopo tanto tempo era l'unica pista che avevano.
Si alzò dallo sgabello e rivolgendosi con sguardo deciso chiese: "Vuoi accompagnarmi alla porta?...Ammetto di cominciare ad aver paura di questa città..."
Il becchino acconsentì. Usciti, la candela si spense esausta dietro di loro.
In poco tempo raggiunsero la meta designata.
Tutto era come quel giorno. Avvolta nel buio la stradina incuteva terrore ancora una volta.   

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Capitolo 13
*** La fuga: Kaylee ***


Erano ormai 5 minuti che Kaylee faceva avanti e indietro per l'intera stanza lamentandosi con il povero Apollo.

Kaylee: " GRRR!! Sono furiosaaa!! I miei poveri capelli...Certo che quella è proprio strana! Fa tanto la santarellina e poi..."  

Non finì la frase che si fermò di botto a fissare la finestra chiusa.

La guardò come ipnotizzata poi le venne un'idea brillante.

Kaylee: " Hihihi! Apollino mi è appena venuta un'idea! Però prima devo cambiarmi.Hihihi!" 
...

Kaylee: "Undertaker mi ha condizionato più di quanto pensassi..."

Confermato il suo sospetto decise che quella notte sarebbe andata ad indagare per conto suo... Ma era dell'idea che si sarebbe dovuta in
qualche modo camuffare. Sapeva bene che Londra di notte era abbastanza pericolosa.

Prese dall'armadio l'abito del ragazzo defunto datogli dal becchino... Era stato lavato ma lo disgustava comunque.

Kaylee: " Con questo non dovrei attirare attenzione! BRRRR mi vengono i brividi a ripensare che questo era il vestito di un morto..." 

La giovane prese le lenzuola e le legò ben strette al corpo scolpito di Apollo. Aprì la finestra e si calò giù facendo attenzione a dove mettesse i piedi..

Kaylee: " E' stato un gioco da ragazzi! Mi dispiace per te Max!" Ghignò maleficamente.
La novella "Detective" s'incamminò alla ricerca di qualche indizio che potesse aiutarla nelle ricerche del caso.

La notte era già scesa su Londra da un bel pezzo... I viattoli bui non mancavano e per la via principale aleggiava un alone di mistero. I lampioni attiravano come trappole nascoste le farfalle...Ma facevano bene il loro lavoro.

Kaylee si rese conto però che restando sulla via principale difficilmente avrebbe potuto trovare qualcosa. Decise quindi d'intraprendere le ricerche nei vicoletti nascosti. Sarebbe stato più facile trovare qualcosa in qualche locanda losca.
 
Poco dopo arrivò davanti a quello che doveva essere un bar.

Deglutì, prese coraggio e decise di entrare.

Chiuse la porta dietro di se con delicatezza in modo che non attirasse su di se l'attenzione.

La ragazza squadrò i volti dei clienti della locanda constatando amaramente che non ce ne fosse uno con un'aria da "bravo ragazzo".

Kaylee: " ...Che facce...Sarà meglio non farsi notare troppo."

Cosi dicendo si avviò verso il bancone.

Kaylee: " Questo posto sembra che sia frequentato solo da gente..."

" Cosa ti porto ragazzino?"  

Fu interrotta dal locandiere quasi bruscamente. Il suo volto era dettato dalle rughe e dai folti baffi nero pece. La stazza robusta faceva intendere che era un'uomo tutto d'un pezzo.

Kaylee: " Ragazzinoooo??!!" La giovane guardò storto il barman, poi parve pensarci su.

* E' logico che mi abbia scambiato per un maschio con questi abiti...*

Uomo: " Allora vuoi ordinare??" Chiese spazientito.

La giovane guardò il baffuto signore.

Kaylee: " Portami qualcosa di forte!" 

Uomo: " Qualcosa di forte?? C'è l'hai l'età per bere??" Chiese avvicinandosi arcigno al cliente.

Kaylee: " CERTO! Io sono un adulto." 

Il barman fece per pensarci ma poi non curante realmente dell'età chiese "Allora cosa ti porto?". 

Kaylee sospirò per poi rispondere.

Kaylee: " Vorrei...DEL LATTE!" Urlò la ragazza convinta.

L'uomo la guardò per un secondo, poi si arrese all'evidenza.

" Ecco! Tieni la spremuta di mucca e non esagerare." Disse  sarcasticamente allontanandosi dallo strano tipetto.

In quel latte avvertiva un retrogusto amaro. Sentiva in se ancora come un fastidio. Stava assaporandone il sapore quando senza
accorgersene.

Le sue orecchie cominciarono a origliare delle voci dal tono rude dal tavolo dietro di lei...
Si voltò leggermente gli occhi in quella direzione stando attenta a non scomporsi.
 
"Avete sentito? Sembra che l'assassino in nero attaccherà questa notte!"

"Non dire scemenze idiota! Nessuno sa chi sia quel bastardo! Come fai ad esserne così sicuro!"

"Hahaha! Ma non è che sei tu l'omicida pazzo Hahaha!" Disse un loro amico prendendolo in giro.

Questo si accucciarono per cercare un discorso più intimo.

Kaylee cominciò ad avvicinarsi con il busto tenendo stretta la tazza fra le mani. Sentii sibilare.

"Questa notte c'è la festa a villa Albert... Pululerà di ragazzine! è scontato che attaccherà lì!"
Abbassarono il tono sempre di più... Costringendo Kaylee ad avvicinarsi con tutta la tazza. 

Uno di loro si alzò di scatto sbottando "Ho fonti sicure! Scommettiamo!"

Kaylee sobbalzò all'urlo rischiando sia di cadere, sia di rovesciare il latte che di rimanere sorda a vita.
Ebbe la prontezza di rizzarsi subito prima di catturare l'attenzione degli ubriaconi.

Finì di bere il suo latte trattenendo la frenesia. Si alzò dalla sedia e tirò fuori gli spicci per pagare.

Salutò il barista con il movimento del capo per poi andarsene.

Uscita dal locale riprese a camminare lasciando quel vicolo, si ritrovò di punto in bianco in una stradina che le sembrava davvero

familiare...Continuava a guardarsi attorno con dubbio se esserci già stata o no. In fondo quelle vie erano tutte molto simili.

Kaylee:" Tks! Sono un'ottima investigatrice! Altro che Max che sta ancora dentro la stanzetta a girarsi i pollici! Ghe! Ghe! Ghe!"
Quella certezza la divertiva tant'è che cominciò a ridacchiare fra sè e sè.
 
???: "Hihihihihihihi!"
 
Si bloccò, prima di svoltare all'ennesimo vicolo. Quella risata non proveniva da lei.
La bionda s'accosto al muretto.

Kaylee: "Possibile... che sia..."

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Capitolo 14
*** La festa in maschera ***


La festa della residenza Albert era ormai entrata nel vivo della serata. Sontuosi banchetti deliziavano gli ospiti e ne rallegravano l'atmosfera.

Una ragazzina esile, bionda e dalla carnaggione pallida, sembrava starsene in disparte. Preferiva osservare da lontano gli sgargianti costumi dei partecipanti. Incantata ed estasiata dalla loro eleganza.

Il suo vestito, prettamente azzurro a tratti sul pervinca, ne esaltava la fanciullezza. La maschera dalle rifiniture oro era accuratamente unita alla cuffia non troppo pomposa e sulle scarpine portava un delizioso fiocchetto d'avanti.

Se ne stava tranquilla in un angolo quando le si avvicinò una coetanea.

" Come mai tutta sola Trisha? "

Anch'essa portava un lungo abito e una maschera che le copriva mezzo volto dal colore lilla e raso turchese.

" Oh! Sei tu Ashlee! "

le prese la mano amichevolmente. Un piccolo gesto di amicizia.

"Ti volevo chiedere un favore, il mio vestito non mi piace... Ti va di scambiarcelo?"

Questa concordo sorridendo timidamente.

Le ragazzine salirono negli appartamenti per sostituirsi i costumi. Nessuno fece caso a loro tanto presi com'erano dal ricevimento.



________________________________________




Max: "Kaylee..."

Kaylee: "...Max..."

Si erano rincontrate... Dopo tutto quel putiferio.

Se ne stavano li a fissarsi mute mentre Il noto becchino le guardava curioso.

Oppressa da quel silenzio che caratterizzava la scena, la bionda prese parola: "... Come hai fatto a uscire? Hai sedotto Finny? Fai tanto la pudica... Poi!"

...Prese fiato mentre l'altra se la guardava rassegnata.

Kaylee: "E poi come mai sei in compagnia di 'sto tipo? L'ho detto che eri mezza zoofila!"

Max sospirò. Non provava più molta rabbia per la sua amica.

Max: "Forse intendi necrofila... Zoofila è una che va con gli animali... E poi... Ti faccio notare che Undertaker NON è morto... Anche se un pò lo sembra in effetti..."


...


"IHIHihihihihih"


...


Eccolo, aveva ripreso a ghignare, come suo solito... Lo divertiva tanto quel siparietto.

Max, noncurante dell'uomo, si avvicinò a lei con tutta calma posandole pacatamente una mano sulla spalla. Chiuse gli occhi inarcando le sopracciglia. Aveva una strana espressione sul volto.

Kaylee la guardava sospetta in posa difensiva. Pronta, in caso di attacco.

Quando si rese conto che l'amica aveva iniziato a ridacchiare... Di gusto anche. Allora capì.

Kaylee: "Mpf, fortuna che era sale è!"

In quel piccolo sorriso vi era un segno di riappacificazione. Si resero conto entrambe che ciò che le aveva spinte a litigare era davvero un motivo sciocco e infantile.

Undertaker: "Che peccato... Hanno già finito. Ne sono rammaricato..."

Si raccontarono velocemente ciò che avevano scoperto in serata e di come erano riuscite ad eludere la sorveglianza della villa Phantomhive.

Kaylee fece una piccola smorfia nel concludere che Max avesse scoperto cose molto più importanti di lei.

Erano d'accordo però sul fatto che avrebbero dovuto raggiungere il conte e il suo maggiordomo alla festa in maschera a villa Albert. Salutarono il becchino dopo essersi fatte indicare la via da quest'ultimo e s'incamminarono. Come al solito. Ultimamente non facevano altro.

Poi, per la strada, Kaylee aveva assunto un'espressione veramente seria. Cosa che tormentò Max.

Kaylee: "Ehi! Max..."

l'amica s'impietrì temendo la domanda.

Kaylee: "Ora che abbiamo fatto pace no?... Non è che..."

Cosa avrebbe sparato adesso? Max cominciava seriamente a preoccuparsi.

Kaylee: "...Mi aiuti ancora a sotterrare Apollo in giardino vero?"

Max sbuffò per poi portare il pugno sul cuore: "Colpamiacolpamiagrandissimacolpa!"




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Ashlee: "Sei molto più graziosa tu con il vestito che mi ha regalato mio padre!"

Trisha sorrideva divertita, il lilla le era sempre piaciuto perchè le ricordava le principesse delle fiabe che tanto amava quando era più piccola.

Fece una piccola piroetta di fronte al grande specchio della sua lussuosa stanza.

Trisha: "E' davvero bello! Anche tu stai benissimo con il mio... Sembriamo quasi gemelle in maschera non trovi?"

Ashlee annuì: "Ora scendiamo o ci perderemo tutta la festa! Dai!"

Le ragazzine scesero di tutta fretta facendo attenzione a non sgualcire gli abiti.



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Poco lontano da loro, il conte Ciel accompagnava la sua fidanzata nei balli. Sebastian era rimasto ad osservare gli adulti nella stanza adiacente per suo ordine.

Lizzy:" Sei così grazioso vestito in tenuta da pirata Ciel!" lo strise forte a se quasi soffocandolo come era suo solito fare.

Il conte, dal canto, la guardava con un finto sorriso: "Si Lizzy, sarà la cinquantesima volta che me lo dici... Grazie..."

Fino a quel momento ne lui ne tantomeno il moro si erano accorti di nulla. A quanto pare non vi era niente di sospetto. Sembrava una festa come tante.




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Più volte, a causa del cambio d'abito, le due fanciulle vennero scambiate l'una per l'altra. La cosa le divertiva molto perciò decisero che quella sera si sarebbero scambiate il ruolo.

Si separarono per confermare il fatto che effettivamente si somigliassero, promettendosi di ritrovarsi poco più tardi in giardino. La mezza maschera aiutava di molto il loro scherzo e finirono per prenderci gusto.

Trisha s'immedesimò subito nel ruolo dell'amica poichè si conoscevano fin dall'infanzia.

Erano sempre state buone amiche e quella loro caratteristica comune le univa ancora di più.

Nel frattempo, Ashlee, fu attirata dall'abito sfarzoso di un uomo. Volle seguirlo per osservarlo meglio, tanto era ammaliata dai ricami. Anche se un pò timorosa decise di pedinarlo fino al centro del giardino, proprio vicino al gazebo, pensando che questo non se ne fosse accorto. Quando invece con sua grande sorpresa, lui, voltandosi, le rivolse la parola.




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Si erano fatte già le 22:30. Max e Kaylee raggiunsero con non molta facilità l'abitazione.

Somigliava vagamente alla residenza di Ciel anche se questa possedeva una strana aria gotica... ed era forse più grande.

Max: "Da come ce l'aveva descritto Udertaker sembrava più semplice..."

Kaylee con fare irritato confermò: "Quello scrive un ibrido tra gergo e turco! Vallo a capire!"

Non potevano di certo entrare, ne scavalcare, specie dal cancello principale.

Si guardarono un pò attorno quando si resero conto che nella parte posteriore della magione c'era un modo preciso per entrare. Una parte del muro era rovinata dall'infiltrazione dell'acqua piovana e qualcuno probabilmente aveva provato a ripararlo... In modo MOLTO precario. Crepava con molta facilità e raschiando la superficie erano riuscite a creare un foro abbastanza grande da poterci entrare.



________________________________________



Dall'alto della magione, Sebastian cercava una qualsiasi cosa che si potesse definire "sospetta". Ma anche lui realizzò che non era serata. Trovava i discorsi degli invitati tremendamente noiosi ma si tratteneva dal farlo vedere. Sapeva fingere molto bene.

Si diresse quindi verso il suo padrone chiamandolo in disparte. Ciel si liberò di Elizabeth con una stupida ma convincente scusa.

Ciel: "Sebastian, hai scoperto qualcosa? Io nulla."

Lo spilungone si chinò per parlare sottovoce: "Nulla signorino. A Quanto pare la serata si prospetta serena."

Non fece in tempo a finire la frase che un'ombra in giardino attirò la sua attenzione.

Lo fece notare a Ciel che subito ordinò di accorrere.



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Decisa che era passato ormai già abbastanza tempo, Trisha si avviò in giardino per ritrovarsi con l'amica. Erano solite ritrovarsi sotto il gazebo in legno bianco. Vi passavano incantevoli pomeriggi.

Accorse affannosamente. Poi la vide.

Ashlee se ne stava seduta da sola dandole le spalle. in silenzio. immobile.

Trisha: "Ehi Ashlee! Com'è..."

Le mise una mano sulla spalla per smuoverla ma...

Il corpo di Ashlee cadde a terra, inerme. Poco a poco si accorse che il base del gazebo era ricoperto da un liquido rosso cremisi.

Gli occhi le si riempirono di lacrime e cacciò un urlo agghiacciante. Poi... Un'ombra l'avvolse.




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Ciel: "Sebastian! PRENDILO!"

Il maggiordomo obbedì all'istante, asselendo la figura intravista tra i cespugli.

"SEB FERMO!"

Una voce familiare lo fece calmare. Si accorse poi che l'ombra sospetta che aveva bloccato era in realtà...

Sebastian: "Kaylee?"

Kaylee: "Sì, io..."

Sebastian: "Cosa diamine ci fai quì!?"

Kaylee lo guardò infastidita: "Puoi alzarti? Non sei leggero sai?"

Il ragazzo si alzò nell'immediato e poco dopo accorse il suo padrone. Stupito di trovarla lì.

Ciel: "Ma che cavolo... Che ci fai qui Kaylee?!"

Max: "Sorpresa!" sbucò fuori dal cespuglio li vicino.

Ciel s'imbronciò: "Anche tu? Ma che..."

La castana sorrise largamente come per chiedere scusa.

Si guardarono tutti per qualche secondo cercando di non bisticciare fra di loro e di riordinare le idee.

Sebastian: "Non vorrei disturbare la rimpatriata ma...Vi faccio notare che qualcuno ha urlato..."

Max: "L'urlo proveniva da lì giù" indicò il punto da dove le era sembrato provenisse il grido.

Di conseguenza, Kaylee, partì sparata seguita dal maggiordomo e dagli altri due.




Cosa li aspettava realmente. Nessuno all'infuori di loro aveva udito quell'urlo.

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Capitolo 15
*** L'inseguimento ***


 

" Catherine... Catherine, presto... Saremo di nuovo insieme... Non temere... 

Mi dispiace così tanto, ma quando avrò terminato...

...Ti chiedo di aspettare solo un altro pò, piccola mia...".

 
Quell'urlo agghiacciante aveva fatto allarmare i protagonisti, Kaylee e Sebastian accorsero quasi nell'immediato.
Il conte e Max, intanto, presi alla sprovvista rimasero come impalati a fissare il nuvolone di polvere provocato dai due.

Ciel: " Sarà meglio seguirli... Non mi fido di quella biondina..."

La ragazza se lo guardò un attimo per poi rispondere: "E sì! E meglio il maggiordomo tuo!"
Ciel non si lasciò indispettire dal commento sarcastico o almeno non lo fece intendere e accorse anche lui seguito da Max.
La semi oscurità che avvolgeva il giardino aveva un non so che di mephistophelico. Tuttavia i graziosi lampioni vittoriani dalla tinta nera riuscivano in qualche modo ad illuminare l'ambiente.

Presero fiato. Sgranando gli occhi. 

L'odore nauseabondo di sangue aveva infestato l'aria creando non poco squallore ai ragazzi.
La base in legno del gazebo aveva assorbito il liquido scarlatto, che ormai era divenuto scuro. Secco.
Esili corpi giacevano inermi e senza vita proprio su quella base sporca di morte.

Due fanciulle stavano rivolte a faccia in giù, le uniche parti visibili erano la schiena e i lunghi capelli biondi che ora non lo erano più.
Una scena rivoltante. Sebastian si voltò facendo segno a Max di tenere lontano il suo padrone poiché la scena che stava per ritrovarsi di fronte una volta girati i cadaveri non sarebbe stata piacevole.
Guardò Kaylee come per dirgli di scostarsi ma lei non lo afferrò, troppo intenta a guardare la scena del crimine.

Il corvino si chinò e voltò uno dei due cadaveri.

Kaylee involontariamente portò alla svelta le mani sugli occhi.
Sebastian rimase sorpreso quando s'accorse che gli occhi della fanciulla erano stati asportati... S'affrettò poi a girare anche l'altro cadavere. A questo era stato tolto il cuore. La ragazzina aveva infatti il torace aperto.

Uno spettacolo raccapricciante e disgustoso.

La bionda non aveva il coraggio di guardare e chiese a Sebastian di coprire quei corpi.
Questo si alzò guardandosi attorno. Notò che la stoffa che ricopriva il tettuccio del gazebo poteva essere facilmente tolta. La strappò con facilità e ricoprì i due corpicini.

Sebastian: "Occhi e cuore asportati..."

Max  si chiuse nelle spalle, cominciando a lacrimare... "C-chi può aver mai fatto una cosa così brutale!" 

Ciel: "Chi vuoi che sia? È per questo che dobbiamo fermarlo!"

Fu a quel punto che il maggiordomo scattò di botto. Sorprendendo i presenti.
Ciel parve capire e sussurrò qualcosa di impercettibile ma che Sebastian sembrò afferrare.
Partì all'inseguimento di una figura intravista malamente dietro di loro che probabilmente aveva assistito al ritrovamento...
Sorpassando poi il buco da dove erano entrate le ragazze e quindi dirigendosi in strada.

Kaylee che ancora doveva riprendersi dalla cosa guardò il telo ormai intriso di liquido rosso.
Si morse le labbra nervosamente e si decise a seguire di nuovo il corvino, sperando di essere d'aiuto a qualcosa.

Kaylee: " SEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEB!!!!!!!!!!"

Max: "Kayleeee!!!!!!!!! Dove vai!!!!!!!! NON LASCIARMI QUIIII!!!!!!!!"

Kaylee: "Cieeeeeel! Prenditi cura di Maaaaaaax!!"

Per poi sparire dietro l'angolo. 
Max si girò a guardare Ciel: "Cosa...Cosa si fa ora?"
Ciel: "Allontaniamoci. Tu non dovresti neanche essere qui."
La ragazza annuì seguendolo singhiozzando.


 
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Kaylee: "Dove... Pant.... Diamine sarà andato quel... Puff... Maggiordomo corvuto!?"

Aveva corso già da qualche minuto perdendo di vista Sebastian, per quanto andava veloce. Temeva perfino di essersi persa. Si guardava attorno preoccupata e ansimante ma senza fermarsi.
Ad un tratto le sembrò di vedere una chioma... colore rosso, nonostante il buio quel colore così acceso era facilmente riconoscibile.
Presa ormai dallo sconforto, e anche un po dalla curiosità, decise di andare dietro a quell'unica traccia.
Riuscì poco a poco a raggiungere quella figura che nel frattempo sembrava non accorgersi della sua presenza tanto presa a correre.
Alquanto ambigua... Sembrava una donna ma... Non ci avrebbe giurato.
Stufa comunque di correre dietro a un fantasma si decise allo scatto finale.
Usò le sue ultime forze per un balzo contando di acchiapparlo/a per i capelli.

 

"ENERGIA AL MASSIMO!"




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Sebastian si era fermato da poco proprio in mezzo ad una biforcazione.
L'aveva perso? Impossibile. Lui non poteva perderlo, non così di colpo.
Cosa che lo insospettì molto quando, guardando a terrà, notò una piccola scatolina scura.
La prese studiandola da vicino. Una scatola di cerini targati "The Queen" nera, con le rifiniture in oro.
Molto elegante. Richiamava sicuramente una locanda di tutto rispetto. Nota a londra per la raffinatezza.
Ripose con cura in tasca e tornò indietro, quasi deluso e ancora dubbioso per la mancata cattura.



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Nel frattempo Ciel aveva nascosto Max. Stando bene attenti a non farsi vedere e attendevano il ritorno di Sebastian per il da farsi.
Il conte si era già fatto una mezza idea su come procedere, ma avvertire direttamente la gente del ritrovamento del della figlia del padrone di casa...
bhè... non gli sembrò proprio una buona idea. Sarebbe stato troppo coinvolto... E apparire non gli era conveniente. Specie se accanto a lui c'era un'infiltrata con abiti "sospetti".

Ciel: "Quando diamine arriva Sebastian?! A quest'ora dovrebbe già averlo preso."

Max dal canto suo voleva solo scappare ma non poteva dirlo, e uscire allo scoperto ora sarebbe stato difficile.
 


"PADRONE!!!!!!!!!!! PADROOOOOOOOOOOOONE!!!!!!!!!!"



Ecco, era successo, Un servitore aveva scoperto i corpicini. Inevitabile.
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Kaylee aveva afferrato l'individuo, buttandolo a terra... Sprigionava una forza brutale quando s'impegnava. 
Lo atterrò bruscamente e lo bloccò tenendolo stretto per la sua lunga e rossa chioma.
Avvicinò il viso sul suo, e anche se lo vedeva al contrario, notò si da subito occhi color verdi giallastri. Davvero belli.
...
Kaylee: "Ehm..." allargò un sorriso "Ciaaaao!".










Nota autrici: Ci scusiamo per il tremendo ritardo ma di questi giorni non abbiamo molto tempo per vederci e per scrivere. Spero comunque che continuiate a seguirci.
Un bacio :)

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Capitolo 16
*** Le mille e una notte ***


Le strade di Londra, sempre più buie, contornavano quella che ormai era diventata un luogo di morte. La gente non si fidava più di quelle vie... Che fino a poco tempo fa sembrano tanto familiari... Ma che ora non erano altro che un ulteriore incubo. 

Sebastian tornò quindi a mani vuote dal padrone quella notte. Ancora amareggiato e sospettoso.
Notò subito il gran trambusto all'esterno della villa. I corpi erano stati trovati prima del previsto. I genitori delle due fanciulle erano ormai nella più totale disperazione, l'unico apparentemente lucido sembrava esser il Sig. Duke, che seppur visibilmente provato tentava in tutti i modi di consolare la moglie, abbracciandola amorevolmente.
Ordinò di non far uscire NESSUNO dalla magione, facendo così allarmare non poco Max che lì di certo non si doveva trovare, non essendo invitata sarebbe stata la principale sospettata.

Prima di raggiungere gli altri ospiti come ordinato dal padrone di casa, Ciel, ordinò a Sebastian di portarla via e di ritornare immediatamente per non destare sospetti ma con la sensazione di aver dimenticato qualcosa... Con uno sguardo, si intesero benissimo e i loro volti si fecero freddi tutto di un tratto.
Sebastian tramortì la giovane, che fu presa alla sprovvista. 
 
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"Ciao! Fiorellino!"
Aveva sorriso ampiamente Kaylee allo sconosciuto tenendolo saldamente stretto per la chioma scarlatta.

"I miei capelli! Lasciali! La mia splendida chioma!" continuava ad urlare.

Lo lasciò di colpo alzandosi da terra e pulendosi i vestiti impolverati.
Rimasero a fissarsi per diversi istanti senza dire nulla e mano mano Kaylee si avvicinava sempre di più. Studiandolo.

Kaylee: "Ma te l'ha mai detto nessuno che hai dei bellissimi occhi, come due zaffiri lucenti."

Questo si scostò indietro lentamente, quasi diffidente.

"EEEEEEEEEEEH...Ti uccido... Vai via! Razza di gorilla strappa capelli!"

Kaylee tornò alla sua postura sbuffando irritata.

Kaylee: "NEEEEEEE sarai mica come quel diavolo di maggiordomo?" 

A quell'affermazione lo straniero sobbalzò sorpreso. 
Diavolo di maggiordomo.... "Starai parlando mica del mio Sebas-chan!!?"
La bionda fece per pensare quando decise di esclamare la sua intuizione "...Non...non dirmi che... SEI LA FIDANZATA DI QUELLO SPILUNGONE CORVINO!?"
No, non aveva capito che era un uomo... ma ovviamente questa piccola postilla  non era balzata all'orecchio dell'interlocutore.

...

"Grell Sutcliff!"

Una voce autoritaria interruppe quello strano dialogo.

La ragazza si voltò a guardare dietro di se, sul muretto che circondava la via, due figure maschili apparvero improvvisamente.
Uno, il più alto, Lineamenti fini, moro e vestito in giacca e cravatta rigorosamente neri aveva parlato. Accanto a lui, poco più basso, un ragazzo biondino vestito allo stesso modo sembrava ridacchiarsela. Entrambi portavano gli occhiali e in mano due... Strumenti per il giardinaggio?
I loro occhi brillavano al riflesso della luna e, osservandoli bene, Kaylee notò che erano dello stesso colore del rosso.

"Willyyyyyyyyyyyy!!!!!!!!!! Sei venuto a cercarmi! Ti sarai mica preoccupato per me?!"

Cominciò a ancheggiare in piena euforia rivolgendosi a lui.
La ragazza nel mentre rimase in silenzio ad osservare. 

Willy: "Abbiamo completato il recupero delle anime, senza intoppi. Dobbiamo assolutamente rientrare e fare rapporto al settore B, Non c'è tempo per vaneggi" 

Si sistemò gli occhiali senza scomporsi e con il suo "accessorio allungabile" (N.B: no, non quello XD) afferrò il rosso per il retro della giacchetta.

Kaylee: "Ehi cosi! aspettate un attimo! Dove la portate! Quella è la ragazza del mio... cioé il SUO Maggiordomo!"

L'uomo alto non sembrò fregarsene di quel richiamo mentre il biondino si voltò a salutare lasciandola con un "La prossima volta che ci vediamo porto anche a te un paio di occhiali! Bye Bye!"
Kaylee si ritrovò sola nel giro di pochi secondi... rendendosene conto solo dopo un'attenta analisi, tanto era confusa da quell'incontro.

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Nel frattempo Max era stata già accompagnata a villa Phantomhive, inerme nella propria stanza.
Mentre Sebastian, poco dopo, riuscì a raggiungere il padrone senza che nessuno se ne fosse accorto.
Il conte e il suo maggiordomo rimasero in quella villa a parlare con i poliziotti e ascoltare silenziosamente le dichiarazioni degli altri ospiti ancora scossi.
Rientrarono perciò verso le quattro del mattino, Ciel ormai stanco morto si diresse verso la sua stanza seguito da Sebastian che invece sembrava lucidissimo, quando Mei Rin si avvicinò goffamente fermandoli.

Mei Rin: "Padlone! Mi scusi padlone!" 

il ragazzino si girò in preda alla stanchezza.

Mei Rin: "Il postino è passato qualche ola fa, scusandosi di esselsi dimenticato di consegnale questa lettela stamane"...

Ciel: "Tks, Mei Rin ... Non puoi aspettare domani mattina?"

La cameriera negò con la testa "Ma signolino! è da parte di Madame Marchioness Frances Middleford"
Il conte sgranò gli occhi, come svegliato di colpo, arraffò velocemente la lettera scartandola con noncuranza. Lesse attentamente le righe per poi mollarla a Sebastian, per nulla tranquillo.

Ciel: "Domani arriva mia zia.... Mettiti al lavoro! SUBITO! Non c'è tempo da perdere!".

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Capitolo 17
*** La zia ***


 
Si era ormai fatta mattina, le calde luci dell'alba schiarivano pian piano la stanza dove Max dormiva beatamente. Il letto a baldacchino di un candido perla accudiva i suoi sogni tranquilli finché un forte mal di testa costrinse la ragazza a svegliarsi.
Tastò un po il letto a vuoto, ancora avvolta dal sonno e chiedendosi se l'amica gli avesse dato qualcosa in testa.
Si massaggiò un po la nuca, tirando dietro il collo e lentamente uscì dal letto.
sbadigliò lungamente e stiracchiandosi si affacciò alla finestra che dava sul retro del giardino.
Li per li non credette ai suoi occhi, due figure ben conosciute stavano dirigendosi probabilmente all'entrata. Una adirata non poco con i capelli biondi che ricordavano vagamente un sayan, l'altra alta e snella che ridacchiava divertito dietro.
Eccoli, Kaylee e Undertaker.
Max fece per pensare, perché quei due erano assieme di fuori?
poi fece due più due, e ricordò tutto. Dedusse che l'amica, persasi mentre seguiva l'assassino si fosse poi persa per le viattole di Londra e che probabilmente avesse incontrato Undertaker durante la sua ronda notturna e che quindi fosse rimasta a dormire nel suo negozio, come di solito.
A quel pensiero rabbrividì, strinse il pigiama che aveva addosso per nervosismo e corse come in preda al panico da Sebastian per avvertirlo dell'imminente pericolo. Kaylee avrebbe di sicuro sfondato o rotto qualcosa da quanto era furiosa.
Slittò scalza per il pavimento, passando per la Hall, salì di fretta per le fredde scale e si fiondò nell'ufficio del conte quasi nel panico. Quando, aprendo la porta di scatto ebbe come un groppo in gola, le parve di vedere una donna in quella stanza ma non fece in tempo a rendersene conto che si ritrovò come sospesa a mezz'aria e portata di tutta fretta via di li.
Sebastian l'aveva presa in braccio con una velocità inumana e portata a debita distanza dall'ufficio, accuratosi di esser un bel po distante la posò a terra con un'aria mera.
Max: "Seb io volev!"
Fu interrotta bruscamente dallo sguardo del maggiordomo
Sebastian: "Ti pare il modo di presentarsi? Il signore adesso ha degli ospiti"
Max: "si ma..."
l'uomo la ignorò "Adesso è in compagnia di sua zia e lady Elizabeth e ci tiene a far buona figura! Quindi va subito in camera tua e restaci finché non te lo dico io!"
Detto ciò si girò per tornare al lavoro.
Max: "Seb aspetta!..."
fu zittita di nuovo da un'ultima occhiataccia e non ebbe il coraggio di obiettare.
Si rattristì vedendo le spalle del maggiordomo. Sospirò.
 Fu risvegliata dai suoi pensieri da dei rumori preoccupanti che provenivano da fuori il portone, sentì mugugnare... La voce di Kaylee.
Corse proprio d'avanti l'entrata cercando in tutti i modi di bloccarla.
Max: "KAYLEE! TI PREGO! NON ENTRARE!"
Kaylee: "STA ZITTA! LASCIAMI ENTRARE! O SCASSINERO' LA PORTA CON IL PIEDE DI PORCO!"
La castana si chiese dove l'avesse preso, ma trattandosi di Kaylee non si fece troppe domande...
La continua risatina del becchino si trasformò nel mentre in un sonora risata di gusto.
Delirio puro.
Poi d'un tratto tutto si zittì... Kaylee si era fermata ed aveva lasciato in pace la porta.
Max approfittò della situazione per cercare aiuto in cucina, visto che Sebastian non aveva voluto darle ascolto.
Corse più in fretta che poté e arrivata alla cucina iniziò a sbattere le manate sulla porta siccome il tentativo di aprirla era andato a vuoto.
Max: "RAGAZZI! FINNIAN! APRITEMI! TANAKA! TANAKA!"
Non le rispose nessuno, evidentemente non c'erano in cucina.
 
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Nel mentre Kaylee, fallendo con il piede di porco decise di provare con le buone, sebbene difficile nella sua situazione. Seguita sempre dal suo fidato spettatore divertito, avvistò Finnian. Non si capiva bene cosa stesse facendo di preciso il ragazzo ma non se ne curò molto. Si avvicinò con fare fintamente angelico poiché il viso di Kaylee veniva tradito dalle continue smorfie di irritazione.
Kaylee: "F-Finnian! TesoVo! Amico mio!"
Il ragazzo sorrise gioioso, un'ingenuità adorabile che sfociava in tontezza acuta.
Finnian: "Giorno anche a lei!" rivolgendosi al becchino.
La ragazza digrignava i denti ancora con il piede di porco in mano... Aveva un leggero tic all'occhio sinistro. Sembrava quasi un pirata sull'orlo di un arrembaggio.
Kaylee: "Senti caro, non... Non è che mi faresti entrare?"
Finnian fece per pensarci, che domanda inconsueta... Poi si ricordò della zia e notò per la prima volta il suo viso davvero poco rassicurante. Se l'avesse fatta entrare, con quel piede di porco avrebbe potuto creare chissà quale spiacevole situazione.
Tentò perciò di trovare una possibile scusa, per quanto sia stato possibile per lui mentire. 
Finnian: "Ehm... Ecco, non credo di poterlo fare... Signorina..."
Kaylee: "E perchééééé?!" Gli occhi di Kaylee non mentivano. Faceva paura. E la sua voce parve assassina oltre che stridula.
Finnian: "No, è che... Ho dimenticato l-le chiavi in cucina... E quindi aspettavo che Bald tornasse dal mercato..."
Kaylee sospirò in preda al nervosismo e la sua voce si faceva sempre più bassa "E dov'è Sebastiaaaaaaaaaaaan?"
Il giardiniere si strinse rannicchiandosi dietro le aiuole " Il Signor Sebastian sarà assieme al conte e a sua zia... Che è in visita...Oggi...Con lady Elizabeth..."
Le lacrime cominciarono a scendere per la disperazione.
Finnian: "T-ti prego... Non fare cose azzardate... Non conosci Miss Middleford!"
"BUAHAHAHAHAHAHAHAHA!"
Kaylee prese a ridere, tanto che la sua risata soffocò quella del becchino, un ghigno malevolo le caratterizzava il viso che trasudava tremenda vendetta!
Se ne andò, lasciando da solo il giardiniere canticchiando sadicamente "Qualcuno avrà un probleeeeeemaaaaa!"
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Max ancora nel panico. Non si spiegava perché desse molta importanza alla situazione ma si sentiva in dovere di non far fare brutta figura al suo ospite. Che in fondo gli aveva dato un'alloggio gratis... E non era poco visto che l'alternativa sarebbero state le bare del negozio di Undertaker.
Sentì di colpo la risata sguainata dell'amica, chissà che pensieri malvagi le passavano per la testa. Si accorse poi del pianto di Finnian... Forse una speranza c'era ancora!
Tornò su per le scale, facendo attenzione a non far rumore. Si nascose al sentire dei passi. Ciel e Sebastian erano in compagnia di Elizabeth e di una donna. Molto bella, bionda e di gran classe. Aveva un'aria un po severa ma aveva il suo fascino. Si vedeva che Ciel avrebbe voluto fare buona impressione. Era visibilmente teso...
Max: "Perché Sebastian ha i capelli tirati indietro?"
Aspettò che i signori lasciassero la hall per dirigersi alle altre enormi stanze del piano inferiore. In punta di piedi raggiunse il corridoio dalla parte opposta alla loro direzione e lì vide Finnian in un mare di lacrime.
Max: "Finnian! Finnian!"
Il ragazzo non rispose troppo intento nel suo pianto isterico.
Max: "Povero cucciolo! Chissà che gli ha fatto quella strega! Se l'ha toccato la uccido!"
Tentò di chiamarlo diverse volte ma senza risultato... Così corse di nuovo al piano superiore sperando di scorgerla dalla loro stanza.
Si avvicinò alla porta della camera e si stupì nel sentire dei rumori all'interno.
Pensò che fosse Kaylee, magari si era portata alla finestra arrampicandosi sull'albero...
Max chiuse gli occhi, aprì di scatto la porta e l'atterrò senza pensarci.
Max: "Kaylee! Calmati ti prego!"
...
Sentì mugolare... Aprì gli occhi, quella che aveva afferrato non era Kaylee ma la cameriera... Che poveretta stava semplicemente riordinando la stanza.
Nello scontro Mei rin perse gli occhiali e si trovò faccia a faccia con Max
Che sorpresa aveva aperto gli occhi troppo tardi... Rimase interdetta dal fascino dei suoi occhi, che nascondeva però sempre dietro quei fondi di bottiglia.
Max si tirò su di scatto chiedendo scusa di continuo.
Mei rin si rialzò sbrigandosi a rimettersi gli occhiali, si fissarono per qualche minuto in silenzio quando una voce attirò la loro attenzione.
Bald: "Oh! Sei qui Mei rin! Ti stava cercando Sebastian!"
"BURRUBUSCRASHLFMAOSBONDBRAMVROOOMBOOOM!"
Mei rin: "Cosa essele stato!?"
Bald si guardò intorno come percepirlo "Veniva dalla cucina?"
Max sobbalzò! "KAYLEEEEEEEE!"
Bald: "LA COLAZIONE PER GLI OSPITI!"
Corsero tutti diretti alla cucina, che però era ancora chiusa e Bald preso dall'agitazione non riusciva a trovare la chiave giusta mentre Mei rin lo istigava a spicciarsi. Max era intenta a calmare l'amica...Invano ovviamente.
Max: Kaylee! Ti prego! Si sistemerà tutto! Vedrai!
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Kaylee dall'altra parte, era entrata dalla porta secondaria, quella usata dalla servitù.
Kaylee: "STA ZITTA! TOGLITI! SE NON VUOI UNA PADELLATA IN FACCIA!"
"HIHIHIHIHIHIHIHI! Tutto ciò mi sollecita!"
Kaylee: "Tu! invece di startene li a ridertela come un idiota! Perché non mi dai una mano!"
Undertaker non rispose, rideva e basta.
Max: "Cosa stai lanciando!? Che stai facendo?!"
Bald scostò la ragazza e sbatté il pugno sulla porta ancora chiusa
Bald: "NON TOCCARE LA COLAZIONE! CHE SEBASTIAN SI INCAZZA!"
Kaylee: "Quale colazione? QUELLA CHE ME SO MAGNIATA!? MUAHAUAHUAhahaha!"
Iniziò così una guerra, Bald nel panico che cercava di abbattere la porta poiché non trovava la chiave, che a quanto pare nel mazzo non c'era;
Kaylee se la rideva assieme a Undertaker
Max che tentava di aiutare il cuoco cercando anche di calmare l'amica
Mei rin nel panico più totale si dimenava senza sapere che fare.
...
Dall'interno non vi provenivano più suoni, persino la risata del becchino si era spenta.
Preoccupato, Baldroy sfondò la porta e entrò prepotentemente seguito dalle altre due.
D'avanti ai loro occhi, La bionda era ferma al centro della stanza con la testa china.
Undertaker se ne stava zitto seduto su di una sedia... L'unica cosa salvatasi dalle grinfie della ragazza.
Si avvicinarono lentamente di poco a lei, ma proprio quando Max fece per toccarla, questa, alzò il viso di scatto. I suoi occhi trasudavano freddezza e la bocca traspariva ira.
Scaraventò Max addosso al becchino che l'afferrò malamente, ma che evitò di farle sbattere la testa. Questo fece si che ebbe il tempo di schivare la presa del cuoco e di svignarsela di tutta fretta nella Hall.
Gli altri si ripresero nell'immediato e le corsero dietro... Fu troppo tardi.
Nella Hall oltre a Kaylee, vi erano anche Sebastian, Ciel e le sue parenti. Che la guardavano sorpresi.
I due presenti della servitù sbiancarono, Max si innervosì ancora di più... Undertaker era inutile descriverlo.
Ciel si accorse del freddo sguardo della bionda e ne rimase interdetto... L'aveva vista arrabbiata... Ma non così!
Non sapeva cosa fare... Come spiegare tutta quella scena alla zia.
Middleford: "E' una tua ospite Ciel?"
Max si affrettò a nascondersi dietro le spalle di Bald, che era molto più alto di lei e pregava di non esser vista, anche perché era pur sempre in pigiama.
La donna voltò lo sguardo sulla servitù
Middleford: "Anche lei signorina, è inutile che si nasconda! L'ho vista."
Lo disse con una voce molto severa, quasi irritata. Max non poté fare altro che uscire allo scoperto, rimanendo comunque aggrappata al braccio del cuoco poiché lo sguardo della signora era veramente gelido.
Max: "Io... Noi... Ecco..." Guardò Ciel, stava per scoppiare in lacrime.
Middleford: "Sto ancora aspettando una risposta."
Kaylee guardò male la zia, uno sguardo che somigliava molto al suo. Si stavano fulminando con gli occhi.
La tensione calò ancora di più, finché Sebastian decise che era tempo di intervenire.
Sebastian:" Perdoni questa situazione imbarazzante milady, Queste due sono le nuove... Cameriere"
Middleford: "Cameriere dici? E com'è che una è ancora in pigiama e l'altra è vestita da uomo?"
Sebastian: "E' che... lei aveva preso un giorno libero e l'altra doveva partecipare ad una sfilata..."
MIddleford le osservò di nuovo. Ciel non riusciva a spiccicar parola.
Il maggiordomo fece per parlare ma venne interrotto inaspettatamente da Lizzy. Che fece un passo in avanti.
Lizzy: "No madre! Io conosco queste due ragazze! Non sono cameriere."
Sobbalzarono tutti. Cosa stava per dire la fanciulla?
Middleford: "Oh, dunque le conosci Elizabeth?"
la ragazzina annuì "Avevo chiesto a Ciel se poteva ospitarle, perché dovevo dar loro degli abiti per una sfilata... In parte è vero ciò che a detto Sebastian..."
La donna si sorprese "Quindi Sebastian mi ha mentito."
il maggiordomo si indispettì ma Lizzy continuò.
Lizzy: "Sono io che ho chiesto di tenerlo segreto... Non sapevo come avreste reagito se vi avessi detto che Ciel ospitava due ragazze...Quindi..."
Sua madre sospirò, Non si riuscì a capire se credette o meno alle parole di sua figlia ma...
Diresse il suo sguardo inquisitore verso suo nipote come per chiedere conferma... Lui non poté far altro che confermare.
Di li a poco, si salutarono, La donna sorrise flebilmente e riferendosi ai due futuri sposi "Per stavolta passi, ma sappiate che non tollererò altre bugie... Chiaro?"
I ragazzini annuirono un po in colpa dopodiché, lei e sua figlia uscirono per tornarsene a casa.
Nel frattempo nella Hall era tornato il silenzio, si era unito a loro anche Finny che sentendo il trambusto rincasò. Ciel aveva davvero uno sguardo che arrabbiato era dire poco, stesso discorso per Sebastian. Un silenzio poi bruscamente interrotto dal pianto nervoso di Max.
Ciel: "Ora perché piangi!?"
Max: "IO HO PROVATO AD AVVERTIRE SEB! MA STO STUPIDO NON HA VOLUTO ASCOLTARMI!!!! VOLEVO DIRGLI DELL'ARRIVO DI KAYLEEE!!!!!!!!!!"  
Il conte guardò il maggiordomo che sembrò ridacchiarsela.
Kaylee: "mi avete abbandonato..."
Attirò lo sguardo su di se per poi sbottare "MA VI RENDETE CONTO DI COSA MI AVETE FATTO?!"
Max si asciugò le lacrime con le maniche della vestaglia.
Kaylee: "MI AVETE LASCIATO INSEGUIRE UN ASSASSINO DA SOLA! NON MI SIETE VENUTI A CERCARE! NON VI SIETE PROPRIO PREOCCUPATI! MI SONO PERSA! MI HANNO TIRATO UN SECCHIO D'ACQUA IN TESTA! HO INCIAMPATO! SONO ANDATA A SBATTERE CONTRO UN PALO! DEI TIZI LOSCHI VOLEVANO FARMI NON VI DICO COSA! SE NON FOSSE STATO PER QUELL'IDIOTA DI UN BECCHINO CI SAREBBERO PURE RIUSCITI! HO DORMITO DI NUOVO DENTRO UNA BARA!"
...
Max: "Kaylee..."
Ciel rimase in silenzio a guardarla interrogativamente, non gli andava più di sgridarla.
Kaylee: "E tu!" indicando l'amica. "Stavi beatamente a dormire in un letto comodo comodo! senza una minima preoccupazione! E dopo che abbiamo fatto pace poi!"
Max a quel punto si svegliò... connesse. Si voltò verso Sebastian. Ora ricordava tutto!
Sebastian se ne accorse. 
Max: "Seb...Ma... Tu...Mi hai tramortito vero?"
Kaylee si stupì "Cosa?"
Max: "Questa notte Sebastian mi ha fatto svenire! E mi ha riportato a casa"
Sebastian: " Ti stai sbagliando, sei tu che ti sei addormentata di colpo."
Max: "Seb? Seb da quando menti!?"
Il corvino non si sentì in dovere di rispondere, guardò l'orologio e si diresse verso l'uscita dopo aver preso il consenso del padrone.
Max era irritata, perché non le aveva risposto.   
Max: "Dove stai andando!?"
Sebastian: "Devo ritirare della seta per le nuove lenzuola..."
Kaylee: "E si! perché Ciel ha il culetto delicato! Mi raccomando non ti scordare la carta igienica di seta!"
Sebastian sbuffò ed uscì.
la servitù abbandonò la hall tornando ognuno alle proprie mansioni.
Ciel alzò lo sguardo, dirigendosi verso le due.
Ciel: "Sentite... Lasciamo perdere tutta questa faccenda...E' stata dura per tutti...andate a cambiarvi, tra un po si torna al lavoro."
Max annuì, per poi spingere l'amica verso le scale. Ciel fece per tornare in ufficio.
Kaylee mentre saliva si accorse di aver dimenticato un dettaglio "AH! Max lo sai che ho incontrato la fidanzata di Seb?!"
Max si sorprese "Davvero? E com'è?!"
Ciel si fermò di colpo, anche se era distante le sentiva benissimo.
Kaylee: "Ha i capelli lunghi, rosso scarlatto! Proprio belli! Occhi verdi stupendi con un pizzico di giallo! N'à figata assurda guarda! Se non sbaglio aveva pure una motosega"
Ciel sobbalzò.
Max: "Che diavolo ci fa una ragazza con la motosega di notte?"
Kaylee: "E' questa la cosa shock! Non era una ragazza!".

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Capitolo 18
*** Sospetti ***



Si affrettarono a cambiarsi e in poco tempo le due novelle detective si eran già accomodate nell'ufficio del conte Phantomhive.
Tutta la stanza, così come la sua mobilia era come sempre in perfetto ordine.
La luce che entrava dall'enorme finestra faceva notare l'impeccabile lavoro di Sebastian nell'eliminare anche il più piccolo granello di polvere.
L'unica cosa che stonava in tutta quella perfezione era la scrivania in mogano.
Fogli sparsi qua e là per tutta la sua superficie.
Caos causato da Max che, cercando di "riordinare" le proprie supposizioni, non aveva badato a Ciel concentarto nei suoi pensieri. Sebastian era in piedi accanto a lui.
Kaylee, nel mentre, scarabocchiava svogliatamente con la stilografica  su di un foglio proveniente dal taccuino dell'amica.
Max aveva già iniziato da qualche minuto a ipotizzare cose su cose, ovviamente sempre inerenti al caso, facendosi però mille domande e mille problemi.
Notò poco dopo "dell'assenza" di Ciel che, al contrario, di solito le rispondeva a tono.
Max: "Ed è così che scoprii come la Terra stia ferma e il sole gli girasse attorno... Vero Ciel?"
Il conte annuì malamente: "Si si..."
...
La castana cominciò a guardarsi attorno, lasciando così perdere i documenti sparsi.
Si rese conto di essere totalmente ignorata dai presenti, cosa che la fece indispettire non poco.
Guardò Sebastian, che era rimasto muto per tutto il tempo e lo chiamò a se. Questo si avvicinò.
Max: "Ma che hanno 'sti due?"
Fece spallucce e tornò al suo posto, quando ad un tratto, Ciel decise che era ora di prender parola.
Ciel: "Kaylee...Senti..."
Kaylee borbottò qualcosa di imprecisato. Max osservava ormai disinteressata.
Ciel: "Kaylee?"
Kaylee: "noperchem sofndosmoo" l'occhio le andò sul maggiordomo
Ciel: "KAYLEE!?"
Al terzo richiamo reagì di colpo sbattendo la mano destra sul tavolo e alzandosi in piedi urlando: "ORA BASTA!!" 
sobbalzarono tutti. Che aveva adesso?
Kaylee: "Ma si può sapere che gusti c'hai!? Prima la zoofilia coi gatti poi la pazza/o con la motosega! Ma tu non sei normale! No! NO! NON LO SEI!!! Prima dite a me! Ma voi non è che siete meglio!"
...
Calò un silenzio imbarazzante.
Sebastian: "...Ragazza?"
Ciel lo guardò esaurito.
Kaylee: "SI! Hai capito! Non fare il finto tonto con me! Il.. ehm no! la... eeee... ehm! I CAPELLI ROSSI! AVEVA I CAPELLI ROSSI! OCCHI STUPENDI!... E una motosega..."
Max si alzò tranquillamente dalla sedia, raccattò i sui fogli e uscì chiudendo dietro di se la porta. Come se nulla fosse.
La guardarono tutti con la coda dell'occhio ma non dissero nulla.
Ciel: "Se l'è presa?"
Kaylee: "...E' strana..."
Sebastian sbuffò divertito ma sempre composto.
Kaylee: "Te sta zitto! E rispondimi!"
Ciel: "Se deve stare zitto come fa a risponderti?"
La ragazza li guardò sinistramente, non era una buona idea indispettirla ulteriormente.
Sebastian :"Non ho nulla da dire, non conosco nessuno che rispetti la tua descrizione." 
Ciel: "Sentito? Possiamo parlare di cose serie adesso? Vai a raccattare la tua amica."
Kaylee sbottò: "E no è! MO MI DITE LA VER!..." Si zittì per mezzo secondo. : "Ehm... Si okay..."
Kaylee :"Vado...Vado a riprenderla."
Uscì dalla stanza con una strana sensazione in corpo con passo un pò affrettato.
Kaylee: "Max! MAX! MAXIMILIARDAAAAAA!!!!... A MAX N'DO STAI!?"
Non fu molto difficile trovarla, non era andata poi così lontano e il corridoio era lungo.
Le corse incontro, e vide che era talmente tanto persa nei suoi pensieri da non sentirla. O forse stava solo facendo finta molto probabilmente.
Kaylee: "A Fletcher! Tornamo dentro daje!"
Questa si voltò con uno sguardo privo d'interesse. Non disse nulla, proseguì per il suo cammino.
Quando come per ripensarci si bloccò per un secondo.
 Max: "Attento fra i distratti, ben sveglio tra i dormienti."
L'amica non afferrò la frase e la lasciò andare via.
Ormai abbastanza lontana si voltò per ritornare in ufficio
Kaylee: "Se è vero che l'ha tramortita, Sebastian deve avegli creato problemi gravi."

Rientrò in ufficio un pò scossa da quella citazione di Buddha ma non se ne curò più di tanto. Si sedette accompagnata dagli sguardi dei due ospiti.
Ciel: "Dov'é Max?"
Kaylee: "Ha...Ha detto che si sentiva poco bene ed è andata in stanza."
Sebastian la squadrò senza dir nulla.
Il conte si riddrizzò mettendosi composto e riordinò le carte rimanenti.
Ciel: "Si è portata via un pò di fogli ma... Non abbiamo tutti questi indizi e tanto le cose me le ricordo." 
Kaylee: "Ah!... Ma Undertaker? Era quì fino a qualche minuto fa..."
Sebastian: "E' andato via poco prima che scendeste per venire qui in ufficio..." 
Kaylee: "Oh! ...Ehm... Ti ha detto nulla di interessante? Quello lì sa sempre tutto."
Ciel ebbe un attimo di esitazione per poi negare.
Stufa si portò indietro con la schiena sbattendo contro voglia sullo schienale imbottito.
Alzò gli occhi. "Che giornata strana..." pensò.
Ciel si rese conto che non era giornata quindi di comune accordo decisero che era meglio proseguire in serata magari.
Il ragazzino non si mosse dal suo ufficio doveva ancora controllare degli affari, mentre la bionda uscì per lasciarlo lavorare.
Mentre percorreva il corridoio superiore per tornare in stanza, di striscio, dalla finestra notò con sorpresa che la sua amica aveva già fatto un buon pezzo di strada ed era arrivata al cancello e si stava dirigendo fuori.
Prese il cellulare e siccome misteriosamente funzionava con campo e tutto, mandò un messaggio.
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*DuDuLAAAALAAAAAAA!!!!*
Suoneria abbastanza singolare, tanto che la fece sobbalzare, era da tanto che non sentiva quel tono messaggi.
Si fermò e aprì il telefono.
un sms firmato "Watson" apparve sulla schermata: 
- da Watson: " Ma che c'hai? Non è da te andartene così. "
Max alzò la testa in direzione della magione. Strizzando gli occhi si poteva notare la bionda che agitava le braccia. 
Cominciò così una botta e risposta di sms.

- da Fletcher: "Stavo riflettendo :/ "
- da Watson: "Ma è per quella storia del colpo?"
- da Fletcher: "... mmmh... Più o meno."
- da Watson: "E ora dove vai?"
- da Fletcher: "Non posso parlarne così... Scendi. Vieni con me."
- da Watson: "Che? Perché? Ma perché nessuno mi dice mai niente! D:<"
- da Fletcher: "E infatti! Vieni che dobbiamo parlare! -A-"
- da Watson: "Uffa... okay okay..."

Ci mise una decina di minuti, ma finalmente riuscì a raggiungerla.
Kaylee: "Mi ci perdo ogni volta su 'sta diavolo di casa!"
l'amica l'afferrò per il braccio e con passo svelto l'allontanò dalla villa.
Quando constatò di essere a debita distanza rallentò il passo ma continuò comunque a camminare. La via non era molto trafficata anzì quasi per nulla poiché presero una traversa.
Max: "Dimmi Kaylee... Non hai notato nulla di strano ultimamente?"
Kaylee, sorrise sarcastica: "Vuoi dire apparte il fatto che siamo in un epoca non nostra perché ci siamo imbattute in un portale temporale e siamo ospiti tra un becchino sclerato e un ragazzino straricco, cinico e pure cecato e che siamo alla ricerca di un assassino invisibile e pazzo?... Apparte questo? No! Tutto normale!"
La castana sbuffò non intendeva di certo l'ovvio.
Max: "No, mi riferivo al comportamento di tutti, dico, TUTTI! TUTTI! quelli all'interno di quella fottutissima villa! DANNAZIONE!"
Kaylee la guardò strano: "Mmh, in effetti... Dopo che te ne sei andata, io son tornata in ufficio e ho chiesto a Ciel se il becchino gli avesse detto qualcosa di importante. Ma lui ha esitato un millesimo di secondo..."
Max le si fiondò addosso, afferrandole le spalle con occhi sbarrati.
Kaylee: "E.... Mi ha liquidata."
Delusa tolse la stretta e si sedette a terra, come buttata.
Kaylee: "Ma sono io che non c'ho capito nulla o sta succedendo qualcosa che non va?"
Si accorse che Max aveva lo sguardo perso nel vuoto.
Max: "C'è qualcosa di MOLTO strano in quella villa."
Kaylee: "In che senso?"
La ragazza sospirò. "Facciamoci qualche domanda."
Tirò fuori il blocchetto la penna e iniziò a scribacchiare.
Max: "Dunque, Il padrone del casato è un ragazzino che da solo ha continuato l'impero del padre. Per quanto strano, veniamo a scoprire che è il così detto "Cane da guardia della regina". Ma... Da solo un bambino seppur con una capiente ricchezza non potrebbe far tutto."
Kaylee continuò il disorso: " E qui entra in gioco lo spilungone. Che comunque ha capacità strabilianti. Non penso che tutti i maggiordomi sappiano fare TUTTO ciò che fa lui..."
Max: "Bravissima! Ma è questo il punto. Secondo me c'è qualcosa in quella casa... Come..ehm..."
Kaylee: "Un segreto?"
Si zittirono di colpo per poi riflettere. Max si alzò dal marciapiede pulendosi la gonna.
Max: "Si, ma VOGLIO scoprire quale."
Kaylee sorrise "Pure io ma come e quando? Non credo che il resto della servitù acconsentirebbe. Sai quanto sono leali al loro padrone..."
Max: "Sai qual'é il problema? Non riesco più a fidarmi di nessuno là dentro... Voglio dire. Tu assumeresti mai gente che non sa fare il proprio lavoro? Quel ragazzino al suo servizio ha un cuoco che la cucina la fa esplodere, un giardiniere che invece di curarlo il giardino lo distrugge, una cameriera che non sa mettere a posto neanche un piatto senza romperlo e un secondo maggiordomo che non fa un cavolo dalla mattina alla sera!"
Kaylee si accorse che quanto detto dall'amica in effetti era vero... Non ci aveva fatto mai caso. Tutto il lavoro lo faceva Sebastian.
Kaylee: "E un tipo come Ciel non è così altruista da prenderli solo perché gli fanno pena... Ci deve esser qualcosa sotto."
Si guardarono per diversi istanti per poi concludere che avrebbero fatto buon viso a cattivo gioco.
Avrebbero continuato a vivere nella villa ma prestando molta più attenzione a quello che vi accadeva all'interno e ad aiutare Phantomhive nella sua ricerca in un modo però meno esplicito. Cominciarono a chiedersi se veramente avessero un solo nemico. 
   

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Capitolo 19
*** Il nuovo piano ***


Il sole aveva già fatto capolino tra le case e la mattina stava trascorrendo abbastanza tranquilla per le strade di Londra.
Si potevano distinguere il trottare dei cavalli che trasportavan le carrozze, le dame intente a spettegolare sui loro mariti e i mercanti che tentavano di attirarle nella speranza di qualche acquisto extra.
Quello si può dire che era il lato bello di Londra, Un lato che di rado avevano avuto modo di vedere due giovani ragazze a noi note.
Decisero di concedersi un piccolo svago. Un giro per le vetrine!
Solo un giro... Non avevano soldi a sufficienza per comprare poco più di una colazione.
E comunque indossavano entrambe un'abito consono per una passeggiata mattutina londinese così da non dare troppo nell'occhio. Quindì almeno per quel verso, problemi non ce n'erano.
Avevano chiacchierato sul da farsi, un piano non molto articolato ma che almeno per il momento dava l'idea di poter metter un pò di chiarezza a tutti quegli avvenimenti bizzarri e inspiegabili che accadevano anche all'interno del casato Phantomhive.
"Madre! Guardate che splendido abito! tutte le rifiniture sono in pizzo!"
"Hai ragione Deborah... Chiederemo più tardi a tuo padre tesoro."
La bambina annuì. Si voltò con molta grazia verso la sua genitrice venendo incontro alle ragazze.
In quel momento ebbero modo di vederla meglio.
Sui 12 - 13 anni, capelli biondi e ondulatamente lunghi, occhi verdi lucenti, fine e delicata. Max la paragonò mentalmente ad un fiore che doveva ancora sbocciare. Sorrise a quel pensiero, cercando in tutti i modi di scacciar via i ricordi negativi associati a quelle caratteristiche fisiche.
La ragazzina era così intenta ed entusiasta a parlare con sua madre che non vide quel piccolo pezzo di strada rialzato. Fece per inciampare ma senza rendersene conto Max si buttò per sorreggerla. Impedendole così una sonora e dolorosa facciata.
I suoi occhi ebbero un tremito prima di aprirsi, mostrando tutta quella dolcezza incentrata in quel verde smeraldo. 
Max: "Presa!"
La ragazzina la fissò un attimo riddrizzandosi. Poi sorrise candidamente e fece la riverenza.
Fatto ciò si nascose arrossendo dietro la madre che poi prese parola: 
"Deborah? Come si dice alla signorina?"
Questa allungò il collo da dietro l'ampia gonna: "Grazie mille signorina per avermi salvata."
Max sorrise a sua volta, Kaylee dietro di lei sbuffava annoiata, la scena non le piaceva, troppo melensa.
Max: "S-Si figuri, dovere..."
La donna inchinò la testa e continuò per la via seguita a ruota dalla piccola che Max fissava con la coda dell'occhio.
Era come rimasta incantata da quella dolcezza. Fu la sua migliore amica, nonché coinquilina che la svegliò bruscamente trascinandola a sè.
Kaylee: "AHO! Te devi da move!"
Questa la guardò strana e confermò con rapido movimento del capo.

Tornarono a casa circa a mezzo giorno, per pranzo. Con un fare abbastanza silenzioso.
Sebastian che aveva aperto loro la porta le guardò sorpreso.
Kaylee: "Ciao Sebby! Hai preparato a sbobba?"
Sebastian fissò poi Max, in effetti era solo lei quella veramente in silenzio con lo sguardo nel vuoto. Ma non interessandogli più di tanto non chiese nulla.
Sebastian: "Accomodatevi pure in sala da pranzo, tra poco sarà pronto."
Kaylee: "E sua eccellenza?"
Sabastian: "Vi sta aspettando. Non fatelo attendere oltre per favore."
Max si mosse da sola e lentamente. Tanto lentamente che venne strattonata da Kaylee per darle una mossa.
Kaylee: "E DAJE! Manca poco!"
Quando era irritata cominciava a parlare in dialetto.
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Si sedettero al tavolo già apparecchiato con cura. I piatti in porcellana facevano la sua bella figura e le posate perfettamente lucidate davano risalto alla decorazione delle scodelle.
Posizionarono il tovagliolo di seta ricamata a mano sulle ginocchia onde evitare qualsiasi macchia inopportuna.
Ciel dette qualche occhiata a Max, notando che era piuttosto silenziosa, guardò Kaylee come per chiedere cosa avesse.
Questa le rispose con un gesto della mano come per dire "Lascia perdere".
Kaylee: "Vede Finny e je passa tutto. Tranqui." A mò di rap.
Il conte a quella risposta aveva già iniziato a mangiare, portando alla bocca la forchetta con ben infilzata una quantità minima di bistecca.
La bionda fissò quel minuscolo pezzo di carne un pò stranita.
Kaylee: "Stai a dieta?"
Ciel: "Non mangio mai molto, non è una novità." Bugia. Sapeva bene che invece tra pausa thé e leccornie varie stava in qualche modo sempre a mangiare.
Kaylee: "E' colpa del thé! Se te ce fai la panza e ovvio che dopo non c'hai spazio per altro!"
La ignorò, quando parlava così non la capiva. Preferiva non rispondere.
Max intanto fissava il piatto, ma non le interessava. Persa per i suoi chissà quali pensieri.
Kaylee, che al contrario la bistecca l'aveva come azzannata, si era creata un boccone che passava tra una guancia e l'altra.
Kaylee: "Gnam! DHAI CHHE E'H DEHLISHOSHA! chomp!"
Ciel: "Non si parla con la bocca piena, è pericoloso oltre che maleducato."
Kaylee: "NOHN PASHLO CONH IH TEHINOMHANI *GULP*"
Ecco, il danno era fatto, Kaylee stava per stozzarsi. Di nuovo. Si all'ontanò rapidamente con la sedia dal tavolo e piegandosi in avanti aveva iniziato una tosse compulsiva.
Ciel chiamò subito Sebastian. La cosa non lo sorprese molto.
Max si svegliò di colpo e cominciò a battere ripetutamente la sua mano sulla schiena dell'amica ma inutilmente.
Il maggiordomo, che arrivò nell'immediato, riuscì con un colpo allo stomaco a farle sputare il malloppo.
Ansimò pesantemente come se fosse resuscitata da poco.
Max tirò un respiro di sollievo e ringraziò Sebastian per l'ottimo pronto soccorso.
Max: "Tutto bene Kaylee?"
Questa la guardò stralunata ma sorrise in segno di vittoria.
Kaylee: " E' colpa di Ciel, è lui che mi ha fatto strozzare. Con i suoi discorsi sulla buona creanza!"
Ciel: "Se sei stupida non è colpa mia!"
Kaylee: "Qui gli unici stupidi siete tu e quel corvaccio demoniaco che ti porti sempre dietro."
Max si alzò di colpo, si scusò con Ciel, che senza un apparente motivo a quelle parole reagi divertito, e si portò via l'amica in camera. 
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"MA SEI SCEMA!?"
aveva gridato Max buttando la bionda in camera.
Kaylee: "Perché!?"
Si avvicinò a lei parlando sottovoce.
Max: *Ma porca miseria! Avevamo pianificato di tenerceli buoni e tu che fai? Ricominci i battibecchi?!*
Kaylee tirò indietro la testa: "Ma è lui che istiga!"
Max si scostò, avvicinandosi pian piano alla finestra. Fissò senza voglia Finnian alle prese con il giardino. Povero giardino.
Kaylee, dal canto suo, si dondolava annoiata sul letto.
Per qualche minuto in quella stanza ci fu silenzio, quando:
Kaylee: "HO TROVATO!"
L'amica la seguì con lo sguardo per poi tornare a fissare il ragazzo. 
Kaylee: *Si, si, proprio senza voglia lo sta fissando il biondino* Sibilò lei.
Max: "Cosa?"
Kaylee: "Il piano malevolo! Ecco cosa!"
Max: "Mmmh. Sentiamo questa idea geniale!"
La ragazza si rizzò in piedi con una mossa quasi atletica.
Kaylee: "La giornata è ancora lunga! Perché non la passiamo con la servitù?"
Max: "Cos'è? Hai la sindrome di Mastro Lindo?"
La bionda sbuffò come incompresa.
Kaylee: "Ma come?! Te sei sempre quella più sveglia? Non ci arrivi? E' così ovvio!"
Max continuò a guardarla non riuscendo a connettere la cosa.
Kaylee: "Allora, Sentime a me!" prese fiato. " Dobbiamo tenere d'occhio un pò tutto no? E non c'è niente di meglio che iniziare dal basso!"
La collega forse stava ingranando poco a poco, era distratta da qualcosa nella sua testa, ma non riusciva a capire bene cosa fosse esattamente. E Finnian non sapeva bene fino a quanto centrasse.
Kaylee: "I scagnozzi de Ciel, togliendo Spilungaman, so quattro. Giardiniere, cuoco, cameriera e maggiordomo di secondo grado. Basterà tenerne d'occhio due a testa e siamo a cavallo!"
Max fece per pensarci, le sembrò una buona idea, almeno avrebbero avuto un punto di partenza.
Kaylee: "Bene! Ora decidiamo come dividercel-" Non terminò la frase che...
Max: "Finnian!" 
L'amica sorrise, poi annuì.
Kaylee: "Okay okay... Lo shota a te... E visto che ce stamo ti regalo pure Baldo."
Max: "Perché pure Bald?"
 Kaylee ghignò :" Che se fa schioppare la cucina salti in aria te e non io."  
Max inorridì al pensiero e un brivido le attraversò la schiena.
Kaylee: "Okay! A me rimangono Tanaka e Mei Rin! IT'S SHOW TIME!"
Così dicendo, uscirono dalla stanza e si divisero.
Max: " Aspetta! Kaylee!"
Kaylee: "Che te s'è sciorto?"
Max: "Smettila di parlare così!"

Cosa avrebbe atteso i poveri servitori malcapitati? 



Nota: Speriamo vi faccia sorridere almeno un pò.
Il prossimo capitolo probabilmente non continuerà subito da questo punto :)
Ad ogni modo vi ringraziamo e se volete commentare, commentate!

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