E se... Hermione non fosse una Grifondoro? di Jane The Angel (/viewuser.php?uid=14100)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prefetti ***
Capitolo 2: *** Dolores Umbridge ***
Capitolo 3: *** Cambiamenti ***
Capitolo 4: *** punizione in compagnia ***
Capitolo 5: *** Notizie inquietanti ***
Capitolo 6: *** l'idea di Hermione ***
Capitolo 7: *** Al Lago Nero ***
Capitolo 8: *** Hogsmeade ***
Capitolo 9: *** Scoperti...due volte!-prima parte ***
Capitolo 10: *** Scoperti...due volte!-parte seconda ***
Capitolo 11: *** I vasi da notte??? ***
Capitolo 12: *** Pericolo di perdizione ***
Capitolo 13: *** esercito di Silente ***
Capitolo 14: *** E.S.: Esercitazioni e Scuse ***
Capitolo 15: *** Tutto a gonfie vele ***
Capitolo 16: *** Tradimento ***
Capitolo 17: *** Cambiamenti ***
Capitolo 18: *** Il nuovo regime ***
Capitolo 19: *** campione ***
Capitolo 20: *** Sogni premonitori ***
Capitolo 21: *** The end ***
Capitolo 1 *** Prefetti ***
E se... Hermione non fosse una Grifondoro?
Prologo_
1° settembre 1991_Espresso per Hogwarts: Erano ormai tre quarti d’ora
che Hermione, insieme a Neville, perquisiva ogni scompartimento alla ricerca
dell’ormai famoso rospo Oscar. Dalla finestrella di vetro della porta dello
scompartimento, vide due ragazzi seduti a mangiare caramelle e cioccolatini.
Forse loro avevano visto il rospo, si disse. Fece per aprire ed entrare, ma la
voce di Neville la fermò –Hermione! L’ho trovato, è nascosto sotto un sedile,
vieni!- La ragazza alzò gli occhi al cielo e si affrettò ad andare ad aiutare
Neville.
1° settembre 1991_Sala Grande, Smistamento: -Hermione
Granger!- chiamò la professoressa McGranitt, in piedi accanto al Cappello
Parlante con in mano un lungo foglio di pergamena. Hermione si sedette sullo
sgabello e si infilò il Cappello, che dopo qualche secondo di riflessione gridò
alla Sala –Corvonero!-
Prefetti
Hermione Jane Granger spinse il suo carrello carico di bagagli verso il
muretto di pietra che divideva i binari 9 e 10 della stazione di King’s Cross.
Nn appena il carrello toccò la parete, la attraversò, e lo stesso fece il corpo
della ragazza, non vista dai londinesi babbani che si affrettavano a raggiungere
il loro binario correndo nei rimasugli della tiepida aria estiva che ancora si
sentivano in quel primo settembre.
Hermione si trovò immediatamente al binario 9¾, davanti all’ormai familiare
treno a vapore rosso, l’Hogwart’s Express. Aveva già indossato la divisa
scolastica, e sul petto portava appuntata la spilla che gli era arrivata insieme
alla lista dei libri e che indicava il suo ruolo di Prefetto di Corvonero. Si
guardò intorno e vide Luna, così le si avvicinò.
-Ciao Luna!- esclamò Hermione. La bionda si girò e guardò l’amica con i suoi
grigi occhi vacui –Oh, ciao Hermione.- salutò con il suo solito tono sognante,
poi lanciò un’occhiata al distintivo di Hermione –Quindi sei tu il nostro
Prefetto. Sono contenta.-
-Sai già chi è l’altro?- domandò Hermione incrociando le dita nella tasca del
mantello.
-Terry Steeval.- rispose Luna –L’ho visto prima parlare con Padma, e aveva il
distintivo.-
Hermione fece un sospiro di sollievo. Terry non era male. Per un po’ di tempo
aveva temuto che il suo collega fosse Zacharias Smith, il portiere della squadra
di Quidditch. In fatto di amici, Hermione poteva contare solo su Luna e su
Neville Paciock, un ragazzo sbadato di Grifondoro. Ma Smith non solo non era suo
amico, era anche una delle persone che Hermione riteneva più odiose, battuto
solo da Draco Malfoy, la Parkinson e un altro paio di Serpeverde.
-Su, sbrighiamoci, o non troveremo posti liberi!- esclamò una voce femminile
poco lontano. Era la voce di una Grifondoro che Hermione conosceva di vista,
Ginny Weasley. Ginny, che come Luna aveva un anno meno di Hermione, si stava
rivolgendo a quattro ragazzi che Hermione conosceva bene. O meglio, che tutti
conoscevano bene, ma nel modo in cui si conoscono le persone popolari: tu
conosci loro, ma quasi sempre loro non conoscono te.
Due ragazzi erano del tutto identici e avevano i capelli rossi. Si chiamavano
Fred e George, frequentavano l’ultimo anno ed erano combinaguai dichiarati.
Avevano preso più punizioni loro due che tutto il loro anno messo insieme, e
Gazza sembrava sull’orlo di una crisi isterica ogni volta che li vedeva.
Il terzo ragazzo aveva i capelli neri, occhi verdi coperti da un paio di
occhiali tondi, una cicatrice a forma di fulmine sulla fronte e un nome famoso:
Harry Potter. La sua storia è nota a tutti. Hermione lo vide fare un cenno di
saluto a Cho Chang, una Corvonero del sesto anno che Hermione trovava
insopportabile. Harry Potter aveva ovviamente una diversa opinione.
La Prefetto di Corvonero riconobbe il quarto ragazzo solo dai capelli rossi.
Era Ronald Weasley, ma era cambiato moltissimo dall’anno precedente, era
diventato praticamente irriconoscibile. I capelli rosso fuoco erano lunghi quasi
fino alle spalle, e doveva aver passato gran parte dell’estate ad allenarsi a
Quidditch, perchè il fisico del ragazzino che Hermione ricordava era stato
sostituito dal fisico di un uomo. E che uomo... ma, un momento, cosa diavolo le
veniva in mente? Era Ronald Weasley, quello che non la considerava se non per
prenderla in giro, che non riusciva a distillare nemmeno una pozione da primo
anno...
-Cosa guardi?- domandò Luna –Oh, Ron Weasley? È carino, non ti sembra?-
-Che... eh?- balbettò Hermione .Ma che ti viene in mente, è un bambino! È
così infantile!-
-Mi hanno detto che è andato al ballo del ceppo con Padma, lo scorso anno.-
la informò Luna guardandosi attorno per cercare Neville –Trovo che sia un
peccato non esserci andate.- aggiunse.
-È solo un ballo.- disse Hermione, suonando tuttavia poco convinta –Su,
andiamo. Ti accompagno a cercare Neville. Io sono nella carrozza dei Prefetti
per un po’, ma tenetemi un posto.-
-Sai chi è l’altro prefetto di Grifondoro?- domandò Ron ad Harry. Era ancora
stupito di aver ricevuto la spilla da Prefetto, cosa che aveva scatenato
l’ilarità di Fred e George, ma ne era anche felice. Tre dei suoi fratelli lo
erano stati, dopotutto.
-Non ne ho idea.- rispose Harry sorridendo a Cho Chang –O Lavanda o Calì, non
è che ci sia molta scelta...- Harry incrociò gli sguardi di alcuni compagni e si
rabbuiò –Tutti mi fissano e appena mi giro si voltano facendo finta di nulla. Mi
prendono per un malato di mente, e tutto per quegli stupidi articoli sulla
Gazzetta del Profeta.-
-Non ci pensare. Voglio dire, sono solo degli idioti, no?- cercò di
consolarlo l’amico –Dovranno ricredersi quando... insomma, quando lo vedranno.-
aggiunse mentre si affrettavano a raggiungere i gemelli e la sorella.
-Mi chiedo chi siano i Prefetti delle altre case.- disse Ginny mentre i
gemelli si allontanavano per cercare Lee Jordan, il loro migliore amico –Per
Corvonero c’è Hermione Granger, l’ho vista prima e aveva la spilla. Ma gli
altri?-
-Hermione Granger? Parli di Hermione
sono-brava-in-tutto-e-voi-siete-delle-merde Granger?- domandò Ron.
-Già, lei.- rispose Ginny –Comunque lo scorso anno ci ho parlato un paio di
volte, e non è così antipatica.-
-Certo, Gin.- ribatté Ron –Dovresti smetterla di fare l’avvocato delle cause
perse. Beh, io devo andare ora. Devo stare per un po’ nello scompartimento dei
prefetti... Vi raggiungo appena riesco a fuggire, tenetemi un posto!-
Hermione entrò nello scompartimento dei Prefetti e vi trovò Terry, i due
prefetti di Tassorosso, ossia Ernie MacMillan e Hannah Abbot, e Calì Patil, la
sorella di Padma, per Grifondoro. Mancava quindi uno dei Prefetti di Grifondoro
e d entrambi quelli di Serpeverde.
Dopo un po’ la porta scorrevole si aprì. Ron entrò nello scompartimento, si
guardò intorno per un attimo e, notando che la sua compagna era Calì, le si
sedette accanto, salutando con un generico "ciao" rivolto un po’ a tutti. Di
fronte a lui c’era Hannah seduta accanto ad Ernie. Conosceva i due ragazzi di
vista e un paio di volte aveva parlato con Ernie. Accanto, con un posto vuoto
che divideva le due case, c’erano i prefetti di Corvonero, Terry Steeval e...
Ron si accigliò. Quella era Hermione Granger? La ricordava diversa, strano che
fosse cambiata così tanto in una sola estate, rifletté Ron studiandola, quasi
senza accorgersene.
La porta si aprì nuovamente e lo distolse dai suoi pensieri. I due Prefetti
di Serpeverde erano arrivati, cosa che non faceva piacere a nessuno ma, in
particolare, a Ron e ad Hermione. I due erano infatti Draco malfoy e Pansy
Parkinson, entrambi Serpeverde per eccellenza, tra i ragazzi dalla lingua più
velenosa dell’intera scuola.
-Oh-oh, ma tu guarda, ecco cos’era questa puzza...- esclamò Draco guardandosi
attorno mentre entrava e si chiudeva la porta alle spalle –Sapete per quanto
dovremo rimanere qui? Non sopporto di dover stare troppo tempo tra babbanofili e
mezzosangue...-
Ron guardò Malfoy con disprezzo, così come fecero tutti gli altri, mentre la
Parkinson scoppiava in una risatina stupida. Tuttavia nessuno ebbe il tempo di
ribattere, poiché in quel momento entrarono i due Caposcuola e diedero inizio
alla riunione.
Harry e Ginny si erano seduti in uno scompartimento da ormai un’ora, e alcuni
dei loro amici, i pochi che ancora non ritenevano Harry un pazzo pericoloso,
erano passati a salutarli. Erano nel bel mezzo di una partita di Sparaschiocco
quando la porta si aprì di nuovo.
-Scusate.- disse Luna con un sorriso vacuo –Credevamo fosse libero.-
-Ciao, Luna. Ciao Neville.- salutò Ginny allegra, che conosceva di vista Luna
perchè era del suo stesso anno e Neville perchè era nella sua stessa casa.
-Ciao.- risposero i due.
-Se volete potete rimanere. Ci sono due posti liberi, perchè uno lo stiamo
tenendo per Ron.- offrì Harry.
-No, grazie.- rispose Neville –Dobbiamo tenere un posto anche per Hermione.-
I due uscirono e i Grifondoro rimasero per un secondo a fissare la porta. Poi,
d’un tratto, si riscossero e ricominciarono la partita.
Nonostante il discorso del Capo Scuola, un Corvonero dell’ultimo anno, fosse
iniziato con le parole –Ho da fornirvi giusto qualche breve informazione.-, dopo
un’ora e mezza il ragazzo stava ancora parlando. La maggior parte dei Prefetti
aveva perso il filo dopo mezz’ora, Terry era resistito per un’ora, e alla fine
solo Hermione stava ancora ascoltando il Capo Scuola sproloquiare su ronde,
controllo alle partite e chissà cos’altro.
Quando finalmente il discorso terminò, i due Capo Scuola salutarono e
andarono a fare la ronda per tutta la lunghezza del treno. I Prefetti si
alzarono per andarsene e iniziarono a commentare tra di loro.
-Io l’ho trovato interessante, un discorso molto completo.- disse Hermione a
Terry.
-Non c’è dubbio che sia stato completo.- commentò Ron in tono
sarcastico rivolto a nessuno in particolare.
Hermione si voltò di scatto verso di lui. Possibile che, parlandogli solo una
volta ogni dodici mesi, riusciva a renderla così nervosa? Tuttavia preferì non
commentare e i due, usciti dallo scompartimento, si diressero nelle due
direzioni opposte, alla ricerca dei rispettivi amici.
_______Nota di Herm90
Ehilà! Visto che "Gelosia" e "1400 d.C." sono ormai concluse, ho pensato di
iniziare questa nuova ficcy a capitoli... è un'ideuzza che mi frullava nella
testa già da un po', spero che vi piaccia... inizialmente doveva essere "E se
Hermione e Neville non fossero dei Grifondoro?", tuttavia poi ho pensato che
mandare Neville a Corvonero fosse un tantino azzardato, quindi...
Aspetto i vostri commenti, carissimi!!! Lo sapete che mi fanno sempre piacere
(si, l'abbiamo capito... n.d.t.... XD)
Bacioni!!!
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Capitolo 2 *** Dolores Umbridge ***
Dolores Umbridge
Il viaggio terminò, come ogni anno, alla stazione di Hogsmeade. Quando li
studenti furono scesi dal treno la voce di Hagrid, l’enorme guardiacaccia,
risuonò nell’aria fresca della sera –Primo anno! Primo anno da questa parte!-
Il cielo non era ancora totalmente buio, ma era già puntellato di stelle, e
alcune torce illuminavano il cammino degli studenti. Mentre il primo anno si
incamminava dietro Hagrid verso le barchette che avrebbero usato, come da
tradizione, per arrivare ad Hogwarts, gli studenti dal secondo anno in avanti si
diressero verso le carrozze senza cavalli.
Ron era insieme ad Harry. Ginny, con Lavanda Brown e Dean Thomas, era andata
ad occupare una carrozza, e i due ragazzi la stavano raggiungendo. Ron incrociò
lo sguardo di una ragazza, due straordinari occhi marroni. Stava per voltarsi e
chiedere ad Harry chi fosse la ragazza in questione, ma all’improvviso si rese
conto che era Hermione Granger. La sua intenzione, a questo punto, era di
distogliere lo sguardo, ma era come ipnotizzato, non riusciva a staccare lo
sguardo da lei, pur consapevole che anche lei lo stava guardando.
-Cosa diavolo sono quelli?- domandò Harry ad un certo punto, riscuotendo Ron
dal torpore in cui era caduto.
-Eh? Cosa?- domandò Ron sobbalzando e voltandosi di scatto verso l’amico, che
guardava con aria confusa le carrozze.
-Quelli, quei cavalli.- rispose Harry come se fosse ovvio.
-Ca... cosa?- domandò confuso Ron voltandosi verso le carrozze –Cavalli?
Harry, ma cosa dici?-
-Si, hai ragione, non sembrano proprio cavalli... quelle... robe, insomma,
sai cosa sono?-
-Io... stai... scherzando, vero?- domandò Ron confuso.
-Beh... no...-
-Harry, sei sicuro di star bene? Non ci sono mai stati cavalli attaccati alle
carrozze di Hogwarts, e continuano a non esserci.- affermò Ron.
Hermione, facendo volteggiare il baule dietro di sè, rifletteva su quanto
fosse bello essere di nuovo nel mondo magico, dove per spostare un baule non
aveva bisogno di spezzarsi la schiena ma le bastava muovere la bacchetta.
Si stava dirigendo con Neville e Luna verso le carrozze trainate che sapeva
essere trainate da Thestral, anche se non poteva vederli. Ad un certo punto
qualcosa la spinse a voltarsi, e incrociò gli occhi più belli che avesse mai
visto. Due occhi azzurri e profondi. Gli occhi, si rese conto, di Ronald
Weasley. Occhi che la fissavano. Perchè diavolo la stava fissando? Cosa voleva
da lei? Ad un certo punto Harry, che era ovviamente vicino a Ron, disse
qualcosa, e Ron sobbalzò distogliendo lo sguardo da lei. La ragazza, però
continuava a chiedersi cosa volesse il ragazzo, e immersa nei suoi pensieri
quasi travolse un Tassorosso del secondo anno.
-Stavi guardando di nuovo Weasley.- affermò Luna. Era raro che Luna facesse
domande, anche perchè aveva una straordinaria capacità di capire sempre come
stavano le cose. Non aveva bisogno di fare domande, Luna Lovegood.
-A dire il vero era lui che mi fissava.- la corresse Hermione mentre salivano
dietro Neville sulla carrozza.
-Magari si è accorto di quanto è stato stupido ad ignorati fin ora.- disse
Luna.
-Non dire idiozie. E poi ci ignoriamo reciprocamente, e stiamo bene così.-
ribatté Hermione in tono deciso, anche se una piccola, minuscola, infinitesimale
parte di lei sapeva che non era vero.
Arrivati ad Hogwarts, la folla di studenti sciamò nella Sala Grande, dove
ognuno si sedette al tavolo della propria casa. Hermione, sedendosi di fronte a
Luna mentre Neville raggiungeva il suo tavolo, studiò il tavolo degli
insegnanti. Il guardiacaccia, che era anche il professore di Cura delle Creature
Magiche, non c’era ancora, segno che gli studenti del primo anno stavano
completando la traversata del Lago Nero. La McGranitt, Vitius, Piton, la Sprite
e gli altri professori di sempre erano seduti ai loro posti, e lo stesso valeva
per il preside, Albus Silente, la cui espressione era quest’anno molto meno
allegra del solito, sicuramente per via degli eventi dell’anno passato. Tra
Silente e la McGranitt era seduta una donna che Hermione non aveva mai visto e
per cui provò una sorta di odio immediato, cosa strana visto che di solito si
tratteneva dal giudicare le persone prima di conoscerle. Invece quella donna
dalla faccia da rospo, abbigliata con un vaporoso completo rosa shocking, le
trasmetteva una sensazione di nausea che non riusciva a spiegarsi.
Era la stessa considerazione che stavano facendo, due tavoli più a sinistra,
Harry e Ron, con la differenza che Harry aveva già incontrato la donna dalla
faccia da rospo.
-L’ho vista alla mia udienza quest’estate.- spiegò Harry all’amico –Non
ricordo il nome, ma lavora per Caramell.-
-E allora che diavolo ci fa qui?- domandò Ron vacuo.
-Non ne ho la minima idea.- rispose Harry scrollando le spalle.
La risposta arrivò in breve. Dopo lo Smistamento, che durò all’incirca
mezz’ora, Silente si alzò in piedi per il suo solito discorso di inizio
anno.
-Dunque...- iniziò il Preside –Questo, come sapete, è un anno molto
particolare.- tutti si aspettavano che il discorso del Preside si fermasse su
questo punto, che Silente si prolungasse in qualche raccomandazione, magari che
spiegasse loro qualcosa in più sugli eventi dell’anno passato. Invece non fu
così, e Silente cambiò immediatamente discorso –Ho il piacere di presentarvi la
nova insegnante di Difesa contro le Arti Oscure, Dolores Umbridge.- presentò
indicando la donna-rospo che aveva attirato l’attenzione, nonché l’antipatia, di
gran parte degli studenti.
La donna, con grande sorpresa di tutti, si alzò in piedi e disse, con voce
insopportabilmente stridula e dolciastra –Sono immensamente felice di trovarmi
di nuovo qui, in questa scuola che ha segnato, per me e per tutti gli studenti
che ci sono stati, un importante passaggio, dall’infanzia all’età adulta. E sono
certa che non sarò solo un’insegnante per voi, ma anche un’ottima amica.-
Hermione aggrottò le sopraciglia. La sensazione di odio che aveva provato
all’inizio si stava moltiplicando a dismisura al sentire quella voce odiosa e
falsa.
-Il Ministero ritiene che dati gli ultimi avvenimenti accaduti all’interno di
queste mura secolari, sia quasi un obbligo inserire una figura di controllo, che
possa tenere informato il nostro adorato Ministro su ciò che accade qui ad
Hogwarts e che possa controllare anche ciò che potrebbe sfuggire all’attenzione
dei vostri già attentissimi insegnanti...-
Ron era un Prefetto. Doveva stare attento, almeno all’inizio dell’anno. Ma
nonostante si ripetesse questo concetto nella sua testa, la sua attenzione
iniziò immediatamente a calare. Lanciò uno sguardo agli altri Prefetti: se loro
si stavano distraendo, avrebbe potuto farlo anche lui. Calì Patil era seduta
poco distante da lui, accanto a Lavanda Brown, e le due stavano ridacchiando
sommessamente, vittima delle loro chiacchiere probabilmente una qualche
sfortunata studentessa di Tassorosso. Hannah Abbot teneva in mano il suo calice
pieno di succo di zucca e lo faceva girare, osservando con sguardo vuoto il
movimento del liquido arancione. Ernie MacMillan, poco lontano dalla sua
collega, stava chiacchierando animatamente con due ragazzi del suo anno, i
battitori della squadra di Quidditch. Draco Malfoy, lo sguardo puntato verso
Harry, parlava sottovoce con Tiger e Goyle, i suoi scagnozzi fidati, ridendo in
modo cattivo, e allo stesso tavolo Pansy Parkinson si scambiava gli ultimi
pettegolezzi con Millicent Bulstrode. Terry Steeval, al tavolo di Corvonero,
teneva la testa poggiata alla mano, e fissava la Umbridge con sguardo vitreo.
Qualche posto più in là, seduta con Luna, c’era Hermione Granger. Ron la studiò
da lontano. Stava ancora guardando la Umbridge, ma il su sguardo non era
addormentato come quello di Terry. Al contrario, la fissava con interesse e
qualcosa che Ron avrebbe definito come fastidio. Quando la Umbridge finalmente
terminò il suo infinito discorso, mentre tutti applaudivano pur non avendo
sentito una sola parola, Hermione scosse la testa e non applaudì.
-Ron, ha finito, che stai guardando?- domandò Harry dando una gomitata
all’amico.
-No... niente.- rispose Ron affrettandosi ad applaudire.
-Hai ascoltato qualcosa di quello che ha detto?- domandò Luna ad
Hermione.
-Si, e non mi è piaciuto per niente.- rispose Hermione –L’ha mandata
Caramell, ci scommetto. Vuole avere il controllo di Hogwarts. Il Ministero, da
quando c’è Silente, non aveva mai osato interferire qui. Ma visto che non
vogliono che la gente creda al ritorno di... Voldemort, vogliono controllare che
Silente non ci dica troppo.-
-Dici?- domandò Luna –Se lo dicessi a papà verrebbe fuori un
bell’articolo.-
-Si, ma poi tuo padre passerebbe guai seri.- rispose Hermione –Al Ministero
piacciono giornalisti come Rita Skeeter della Gazzetta, quelli che dicono solo
ciò che la gente vuole sentirsi dire.-
Il banchetto iniziò e terminò senza altri eventi degni di nota, e alla fine
Silente si alzò in piedi e disse –Bene, ora che tutti ci siamo rifocillati, i
Prefetti accompagnino il primo anno ai dormitori. E rimanete tranquilli nelle
vostre sale comuni, direi che per i festeggiamenti potete aspettare domani.-
Ron si alzò e con Calì iniziò a radunare gli studenti del primo anno, mentre
Harry, Ginny e gli altri salivano per conto loro. Quando anche lui raggiunse
finalmente il dormitorio maschile, trovò Harry e Seamus, le bacchette alzate e
puntate l’uno verso l’altro.
-Cosa diavolo state facendo?- domandò Ron sbalordito.
-Potter ha insultato mia madre!- rispose Seamus senza abbassare la
bacchetta.
-Oh, andiamo, Harry non lo farebbe...-
-Certo che lo farei, se mi da del bugiardo solo per quello che Rita Skeeter
scrive su quello schifo di giornale!- ribatté Harry irritato.
-Oh... ecco...-
-Tu gli credi, immagino!- sbottò Seamus rivolto a Ron –Credi a tutte quelle
cretinate su Tu-Sai-Chi!-
-Certo che ci credo. È vero.- ribatté prontamente Ron –E se non ci credi sono
fatti tuoi. Ma se insulti Harry, allora dovrò metterti in punizione,
chiaro?-
Hermione, dopo aver accompagnato il primo anno, entrò nel suo dormitorio.
Padma Patil e Mina Thurner, loro compagna di stanza, erano sedute sotto le
coperte e stavano discutendo tra loro sui ragazzi della scuola, com’erano
cambiati e su come avevano passato le vacanze. Hermione le salutò con un gesto e
iniziò a ordinare le sue cose.
-E hai visto Potter?- domandò Padma –Hanno ragione, ha proprio un’aria da
pazzo.-
-Si, è vero, secondo me hanno ragione tutti, quando dicono che dovrebbe
essere ricoverato al San Mungo. Voglio dire, non è colpa sua, ma credo che sia
seriamente disturbato, e dopotutto potrebbe essere pericoloso. Tu che ne pensi,
Hermione?-
La ragazza non potè trattenersi –Credo che sia un’idiozia decidere che una
persona è pazza basandosi solo su degli articoli di giornale.- disse –Nessuno di
quei giornalisti ci ha mai parlato.-
-Oh, andiamo! Sostiene che Tu-Sai-Chi sia tornato! Questo è...-
-Vero, secondo me.- la interruppe Hermione.
Le due ragazze scossero la testa e Hermione sentì Padma borbottare qualcosa
che somigliava molto a "è irrecuperabile", dopodichè le due tornarono ai loro
discorsi mentre Hermione, senza dire altro, si infilava a letto.
-Sai chi è molto cambiato?- domandò Padma –Ronald Weasley. Peccato che il
ballo del ceppo non sia quest’anno, è molto migliorato.-
Senza volerlo, Hermione pensò che finalmente Padma aveva detto qualcosa di
sensato.
______Nota di Herm90
Ecco il secondo chappy! Scusate per l'attesa, ma ho avuto una rievocazione di
due giorni e non ho potuto lavorare...
A proposito, mi sono appena accorta di aver fatto un errorino, ho messo
Zacharias Smith a Corvonero invece che a Tassorosso... ma d'ora in poi lo
lascerò a Corvonero, chiedo venia!
Ringraziamenti particolari (oltre che a tutti quelli che hanno letto):
KarmyGranger
Isoski_01
piper1831
Silvia91
MoskyCat (Ho commentato tutte le tue ficcy perchè mi piacciono
moltissimo! Io non sono granchè a scrivere Drabble, ma ci proverò a
breve...)
NancyGrangerWeasley
Charas
Vichan
Silvia90
Simomart
Moonlight rage
e ringrazio anche Nicole, anche se può darsi che sia tra questi qui
sopra... non so il tuo nick, comunque grazie!!!
Spero che vi piaccia anche questo chappy...
Bacioni a tutti! Vi voglio bene!
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Capitolo 3 *** Cambiamenti ***
Cambiamenti
Hermione si risvegliò prestissimo la mattina seguente. L’abitudine,
d’altronde, l’aveva fatta svegliare alla sette meno un quarto per tutta
l’estate, e non sarebbe certo cambiato. Scostò le coperte e aprì le tende
scarlatte attorno al letto. Si infilò le ciabatte e in punta dei piedi andò
verso il bagno, cercando di non svegliare le sue compagne. Si lavò e tentò di
domare i capelli, ma non ebbe molto successo e dopo un po’, infastidita, afferrò
un elastico e si fece una coda. Infilò la divisa ma non le scarpe, che prese in
mano. Scalza attraversò nuovamente il dormitorio e, una volta chiusa la porta,
potè infilarsi le scarpe. Scese in sala comune e uscì. Non aveva ancora voglia
di andare a fare colazione, così decise di andare in biblioteca a restituire i
libri che aveva preso in prestito due giorni prima.
Ron era sempre stato tra i più dormiglioni del suo dormitorio. In media era
Harry a tirarlo a forza giù dal letto, quando Neville, Dean e Seamus già erano
scesi a colazione e Harry iniziava a sentire i morsi della fame. Per questo,
quando Ron quella mattina si svegliò e sentì che il dormitorio di Grifondoro era
totalmente immerso nel silenzio, pensò che probabilmente Harry aveva provato a
svegliarlo e, non riuscendoci, si era stufato ed era sceso a colazione.
-Merda.- imprecò tra sè, e scostò le coperte. Aprì le tende e si bloccò
vedendo che tutte le altre erano ancora chiuse. Lanciò un’occhiata alla sveglia
sul comodino. Non l’aveva praticamente mai usata, perchè quando si svegliava la
mattina l’unico orario che gli interessava era "tardi". Quel giorno, però, la
sveglia non segnava "tardi", bensì "prestissimo", che nel particolare idioma
Weasley significa le sette di mattina. Per qualche secondo Ron valutò l’idea di
rimettersi a letto. Ma non aveva sonno, ci avrebbe messo un secolo a
riaddormentarsi e poi svegliarsi sarebbe stata una fatica, quindi tanto valeva
essere, per una volta nella vita, in anticipo. Così andò in bagno, si tolse il
pigiama e dopo essersi lavato indossò la divisa. Visto che odiava indossare la
cravatta, la infilò nella borsa, l’avrebbe messa poi.
Uscì in silenzio (per quanto silenzioso possa essere il fratello di Fred e
George) dal dormitorio, scese in sala comune e uscì. Non ricordava di aver mai
visto Hogwarts così deserta, se non quando era con Harry nascosto sotto il
mantello dell’invisibilità (cosa che negli anni precedenti si era ripetuta
parecchie volte, ovviamente per cause di forza maggiore... o, almeno, quasi
sempre per cause di forza maggiore...). Ron ci mise meno di dieci minuti ad
arrivare in Sala Grande, e quando vi entrò la trovò praticamente deserta. Gli
studenti a colazione potevano sedersi al tavolo che preferivano, infatti al
tavolo di Corvonero in quel momento sedevano una Corvonero insieme a due
Tassorosso, tutti e tre del terzo anno e tutti e tre intenti a ripassare ciò che
probabilmente non avevano studiato durante l’estate. Chiedendosi cosa ci fosse
stato da studiare quell’estate, Ron si guardò in torno cercando qualcuno della
sua casa. Vide solo Neville, seduto al tavolo di Grifondoro. In media non sedeva
con lui, non avevano granché in comune. Quella mattina, tuttavia, Ron si
avvicinò al ragazzo e domandò –Posso?-
Neville lo guardò un po’ stupito e, dopo qualche attimo di pausa, disse –S...
si, certo che... certo, siediti.- e Ron lo fece.
Ron si servì una porzione parecchio abbondante di uova e si verso un
bicchiere di succo di zucca, poi iniziò a mangiare.
Harry si svegliò alle sette e un quarto e, domandandosi cosa mai l’avesse
spinto ad alzarsi tre quarti d’ora prima del necessario, decise che avrebbe
svegliato Ron. Se non riusciva a dormire lui, si disse, perchè Ron avrebbe
dovuto riuscirci? Scostò le tende del letto dell’amico, ma le coperte erano
messe a posto e di Ron non c’era traccia. Strano che si fosse già alzato.
Pensando che probabilmente a Ron era venuta fame, uscì piano dal dormitorio e
scese in Sala Grande. Lì, con sorpresa ancora maggiore, vide Ron seduto a fare
colazione con Neville Paciock.
Harry si avvicinò ai due compagni di casa –Ehi, è libro?- i due annuirono ed
Harry, sedendosi, si rivolse a Ron –Come mai così mattiniero?- domandò mentre si
versava nel piatto un paio di aringhe affumicate. (aringhe a colazione... ma
come fanno? N.d.A.)
Ron scrollò le spalle e continuò a mangiare.
-Ehi, è arrivata Hermione.- disse Neville –Anche se è di Corvonero... vi
dispiace se si siede con noi?-
-Certo.- rispose Harry, mentre Ron si esibiva in un gemito teatrale. Harry
gli tirò un calcio da sotto il tavolo e Ron si voltò verso di lui alzando gli
occhi al cielo.
-Guarda che sei tu che ti sei seduto qui, non io.- bisbigliò Harry mentre
Neville faceva cenno ad Hermione di raggiungerli. Ron scrollò nuovamente le
spalle, poi si voltò verso la porta. Hermione si stava avvicinando con in spalla
una borsa dall’aria pesantissima, i capelli legati e la divisa sistemata
perfettamente. Ron si sorprese a squadrarla e immediatamente distolse lo
sguardo, concentrandosi nuovamente sul suo piatto.
-Ciao Nevi...- salutò Hermione quando fu abbastanza vicina, ma si interruppe
sorpresa quando vide accanto a chi si era seduto Neville –Ehm... ciao a tutti.-
concluse guardando di sfuggita Harry e soffermandosi per un secondo sulla nuca
china di Ron.
-Ciao Hermione.- salutò allegro Neville.
-Ciao.- ripeté Harry.
Ron invece, deciso a non alzare lo sguardo, mugugnò quello che forse in
qualche lontana isola sperduta poteva essere un ciao. Tuttavia Hermione
probabilmente non era mai stata sull’isola sopraccitata, così strinse gli occhi
in due fessure e, sedendosi, disse –Bello essere così allegri di prima mattina,
vero?-
Ron alzò lo sguardo e incontrò lo sguardo della ragazza. Uno sguardo dolce,
molto... cosa? Dolce? Ma cosa gli veniva in mente?
-Parli di me, Granger?- domandò in tono più duro di quanto si fosse
aspettato.
-Oh, ma certo che no.- rispose acida la Corvonero –Come potrei dire una cosa
simile a una persona così solare?-
-Senti, se devi rompere, perchè non te ne stai al tuo tavolo?- ribatté Ron
senza guardarla negli occhi.
-Beh, credo proprio che lo farò. Non ho intenzione di passare il mio tempo
con un bradipo narcotizzato.- Hermione si alzò, si mise in spalla la sua borsa e
si diresse decisa verso il tavolo di Corvonero.
-Ehm... io... credo che andrò con lei...- borbottò Neville. Si alzò e,
voltandosi, andò a sbattere contro qualcuno a cui caddero i cinque libri che
aveva in mano –Oddio, scusa!- si scusò affrettandosi a raccogliere i testi da
terra.
-Non fa niente.- lo tranquillizzò Ginny chinandosi anche lei.
-Io... scusa... non... stavo...- balbettò Neville, rossissimo in viso,
restituendole i libri che aveva raccolto.
-Grazie.- disse Ginny con un sorriso, e mentre Neville si allontanava,
affrettandosi a raggiungere Hermione, la Weasley si sedette accanto ad
Harry.
-Non so cos’abbia Ron Weasley, quest’anno.- si lamentò Hermione con Neville e
Luna al tavolo di Corvonero –Per quattro anni ci siamo completamente ignorati, e
stavamo benissimo, perchè deve per forza attaccare briga?-
-Lo sai come si dice, Herm.- replicò soave Luna –Chi si odia si ama.-
-Questa, Luna...- ribattè Hermione -...è una sciocchezza bella e buona. Chi
si odia si odia, a costo di sembrare Paolo Bitta...-
-Chi?- domandarono in coro Luna e Neville.
Alle otto e mezza in punto tutta la classe era nell’aula, tutti ai propri
posti. Quell’anno Corvonero, alla prima ora del lunedì, aveva Difesa contro le
Arti Oscure insieme a Grifondoro. Vista la rivalità tra Grifondoro e Serpeverde,
infatti, il preside aveva avuto la brillante idea di separare le due classi, ed
era anche ora, considerando che ci aveva messo vent’anni per capirlo. Hermione
era seduta accanto a Neville, e nel banco vicino avevano preso posto Harry e
Ron, che avevano davanti Calì e Lavanda. Davanti ad Hermione c’era Padma che,
invece, era ovviamente seduta accanto a Mina.
La professoressa Umbridge entrò nell’aula. Aveva sostituito il vistoso rosa
shocking della sera precedente con un completo blu notte coperto da un mantello
e ornato da chili di pelliccia sintetica azzurro acceso, e portava una cartella
in pelle simile a quella della McGranitt a parte il colore, che era verde acido.
La donna prese posto tranquillamente alla cattedra e con un sorriso mieloso ed
estremamente falso si voltò verso la classe. Lanciò un’occhiata quasi sarcastica
alle bacchette che tutti avevano poggiato sul banco e disse –Non ci sperate. Non
vi serviranno. Mettetele pure via e tirate fuori pergamena, libro e piuma.-
Con sbuffi più o meno sonori, gli studenti obbedirono.
-Bene, possiamo iniziare, allora.- esordì in tono fintamente allegro battendo
le mani –Per la prima lezione, ho preparato una specie di... introduzione. Sono
stata informata che i vostri insegnanti sono stati tutti piuttosto... scadenti,
fin’ora.- Harry ebbe un moto di rabbia: il professor Lupin era senza dubbio
stato il suo insegnante preferito, e non sopportava che quella vipera travestita
da rana lo insultasse. Ma non era saggio mettersi nei guai il primo giorno, e si
trattenne.
-Quindi, voglio che sappiate che quest’anno tutto cambierà. Il Ministero ha
stilato un programma basato totalmente sulla teoria che...-
-Totalmente sulla teoria?- la interruppe Hermione senza riuscire a
trattenersi. Mai si sarebbe sognata di rivolgersi così ad un professore, ma
faticava non poco a considerare quella donna un’insegnante.
-Bisogna alzare la mano prima di parlare, signorina...?-
-Granger, mi scusi. Stavo dic...- continuò Hermione alzando la mano.
-Il programma di quest’anno, dicevo...- la interruppe la Umbridge –Non
comprenderà la pratica, poiché dovremo recuperare tutto ciò che non avete fatto
in questi anni... si, signorina Granger?-
Hermione, indignata per il modo in cui la professoressa l’aveva interrotta,
aveva rialzato la mano, e non appena la Umbridge si rivolse a lei disse –Che
senso ha limitarsi a studiare la teoria? Non ci servirà a nulla contro i
Mangiamorte.-
Gli sguardi sbalorditi della classe si rivolsero ad Hermione, in particolare
quelli di Harry e Ron. Gli studenti non sapevano se essere più stupiti perchè
Hermione credeva alla versione di Harry della storia o perchè si era rivolta a
quel modo ad una professoressa.
-Allora, innanzitutto vorrei dirvi che stamane, mentre camminavo per i
corridoi...- iniziò la Umbridge dopo qualche secondo di pausa –Ho avuto la
possibilità di sentire, ovviamente per caso, alcuni discorsi su questo
argomento, argomento che il Ministro desidera che io vi chiarisca.-
-Non vedo cosa ci sia da chiarire.- sibilò Hermione, ignorando bellamente le
gomitate che Neville le tirava per farle cenno di tacere.
-Vi è stato raccontato che il Signore Oscuro è risorto. Questo non è
assolutamente vero.-
Harry vibrava di rabbia. Si stava mordendo la lingua con tutte le sue forze,
fino quasi a farsela sanguinare, ma non sarebbe riuscito a lungo a trattenersi.
Fortunatamente Hermione fu più svelta di lui –Come potete dirlo per certo?
L’hanno visto, e uno studente è morto.-
-Il signor Diggory è morto per una disattenzione durante il Torneo
Tremaghi...- la Umbridge stava diventando rossa, ma Hermione la interruppe di
nuovo. Non capiva perchè, ma non era in grado di fermarsi –Allora magari anche
questa è stata una disattenzione. Magari il Ministro era distratto mentre
il Signore Oscuro, come lo chiama lei resuscitava. Se dovessimo contare tutti
gli errori del Ministero negli ultimi cinque anni non...-
-Ora basta!- esplose la Umbridge –Granger, vada fuori dalla classe e veda di
tenere a freno la lingua. E stasera sconterà una punizione. Alle quattro nel mio
ufficio.-
-Ho lezione alle quattro.- ribatté Hermione.
-Vorrà dire che la perderà. E ora fuori dalla classe.-
Hermione spinse indietro la sedia e, seguita dagli sguardi attoniti degli
studenti, uscì.
_______Nota di Herm90
Ciauuuuuu! Lo so, lo so, i miei aggiornamenti stanno rallentando, ma che ci
volete fare?
Comunque, ringrazio _marty_91, dalastor (non ti preoccupare, i
commenti negativi se contengono suggerimenti sono ben accetti!),
KarmyGranger (Uhm... non te lo dico! XD), Moonlight rage
(completamente d'accordo, drunk 4ever!),simomart e Chiaras, grazie
a tutti!!!!! Spero che vi piaccia anche questo chappy!
Ehi, ricordatevi che per inserire recensioni basta cliccare qui sotto ;-)
Bacioni a tutti!
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Capitolo 4 *** punizione in compagnia ***
Punizione in compagnia
Ron ed Harry uscirono dalla classe di Difesa contro le Arti Oscure con i
libri nelle borse e i fogli di pergamena in mano. Tutta la classe parlava
mormorando di ciò che era successo a lezione.
-Insomma, è la Granger... l’hai mai sentita rispondere male ad un
insegnante?-
-E poi quest’anno abbiamo i G.U.F.O., non è molto saggio farsi odiare
dall’insegnate...-
-Cosa credi che le sia preso?- domandò Ron ad Harry.
-Mmmh?- rispose Harry, distratto poiché aveva appena visto passare Cho Chang
con una sua amica dai capelli ricci –Come, scusa?-
-Hermi... la Granger.- disse Ron –Avrà contratto qualche strana malattia
babbana, non avrebbe mai parlato così ad un insegnante.-
-Boh, magari si è solo svegliata... tanti anni di energia repressa, dovrà
sfogarsi...- commentò Harry –Ma perchè ti interessa tanto?- domandò lanciando
un’occhiata indagatrice all’amico.
-Nulla.- si affrettò a rispondere Ron –Ero... solo curioso.-
-Ah, ecco. Sai, credo che abbia fatto bene, comunque... l’avrei fatto io se
non fosse che avrei peggiorato la situazione... metà scuola già mi crede un
idiota in cerca di attenzione, e l’altra metà mi consiglierebbe un ricovero al
San Mungo... non hanno bisogno che io mi metta a litigare con un’insegnante che,
tra l’altro, viene dal Ministero, e anche lì la mia reputazione ultimamente non
è la migliore che potrei desiderare.-
Alle quattro in punto, Hermione si trovava davanti all’ufficio della
Umbridge. Sulla spalla portava la sacca dei libri, poiché per arrivare puntuale
aveva dovuto correre fino all’ufficio direttamente dalla classe di Astrologia e
non aveva avuto assolutamente il tempo di andare in dormitorio a posare la
borsa.
Bussò alla porta e da dentro provenne l’odiosa e squillante voce della
Umbridge –Avanti.-
Hermione entrò. L’ufficio era la stanza più orrenda che Hermione avesse mai
avuto la sfortuna di vedere. Enormi figure di gatti erano appese al muro, gli
occhi enormi dei colori più accesi. La Umbridge era seduta alla scrivania, le
mani giunte nello stesso modo che usava fare Silente. La differenza era che
mentre il Preside aveva un’aria di sapienza, lei sembrava un babbuino che cerca
si imitare un uomo.
-Oh, signorina Granger.- esclamò allegramente la donna-rospo mentre un
sorriso sadico le si dipingeva sulle labbra –Che puntualità. Bene. Il suo
compito è classificare i documenti di questo schedario. Ordine alfabetico e
temporale.- spiegò l’insegnante indicando un armadio di salice alto fino al
soffitto. La donna scrutò il volto di Hermione, in cerca di qualche cedimento,
ma non ne trovò e la sua espressione tornò dura –Lo spieghi anche alla sua
compagna, quando arriverà. Io ho una riunione, ma se non troverò il lavoro
svolto sarà peggio per voi.-
Fantastico, una compagna... non potevo sperare di meglio... beh, almeno
non dovrò fare tutto da sola... sempre che non sia un habituè delle punizioni e
non decida che, per cambiare, sarebbe carino lasciare tutto da fare a
me...
La porta si aprì mentre Hermione stava aprendo il primo scatolone,
interrompendo le sue riflessioni. Una ragazza dai capelli rossi entrò con aria
annoiata e la fissò accigliandosi.
-Allora è vero quello che si dice in giro.- commentò Ginny chiudendosi la
porta alle spalle.
-Cioè?- domandò Hermione.
-Mah, girano strane storie sull’ora di Difesa, tutte su te e la Umbridge. Ti
prego, dimmi che è vero che hai trasfigurato la sua sedia in un vaso da notte
usato.-
-Mi spiace ma non è così. Le ho solo detto quello che pensavo.- rispose
Hermione –Tu che hai fatto?-
-Oh, nulla di particolare, mi ha beccata ieri sera fuori dal dormitorio oltre
l’orario massimo.- spiegò Ginny iniziando a gironzolare per l’ufficio –Ehi,
guarda quante foto del Ministro sulla scrivania della Umbridge... credi che
abbiano una storia, quei du... oddio, una foto di Caramell al mare!- Ginny si
scansò di botto dalla scrivania e raggiungendo Hermione, che ridacchiava –Beh,
che dobbiamo fare?-
-Ordinare l’archivio. Ordine alfabetico e temporale.- Hermione alzò gli occhi
al cielo –Mi ero sempre immaginata le punizioni... non so, più varie...
riordinare un archivio mi sembra patetico...-
-A chi lo dici!- concordò Ginny –Invece è sempre così... riordinare
documenti, rispondere a lettere... insomma, una noia... Ma è la prima volta che
finisci in punizione, vero?-
-Già.- annuì Hermione. Si vergognò per un secondo, ma poi si riprese: perchè
mai doveva vergognarsi per non essersi mai messa nei guai? Non aveva senso!
-Beh, è anche per questo che sei la migliore del tuo anno, probabilmente.-
commentò Ginny –E io dovrei iniziare a prenderti ad esempio, forse sarebbe tutto
più semplice.-
-Non so se ti conviene.- ribatté sinceramente Hermione –Essere considerata
sempre la So-tutto-io della situazione non è così divertente.-
-Beh, sai, mi sembravi molto peggio. Ma parlando con te, non sei così
male.-
-Grazie.- sorrise Hermione –E tu non sei così... sconsiderata come
sembri.-
-Su questo mi permetto di dissentire.- ridacchiò Ginny.
In due ore terminarono il lavoro e, tutto sommato, non fu così noioso come
Hermione aveva predetto, poiché le due ragazze chiacchierarono praticamente
tutto il tempo. Quando la punizione terminò le due si salutarono davanti alla
porta e Ginny, prima di andarsene, domandò –Perchè domani a colazione tu,
Neville e Luna Lovegood non vi sedete con noi?-
-Rischierei di attaccare rissa con tuo fratello.- le fece notare Hermione
sorridendo.
-Beh, mio fratello è un idiota... allora mi siederò io con voi, va bene?-
replicò Ginny allegramente.
-D’accordo...- le due si salutarono di nuovo e ognuna si recò al proprio
dormitorio.
_______Nota di Herm90
Avevo proprio bisogno di scrivere oggi... sono tornata da scuola e mi sono
immediatamente messa al computer... non è un granchè, come capitolo, ma credo
che sarà abbastanza importante...
Ringraziamenti: Moonlight rage (per Ron dovrai aspettare ancora un
pochino, ma...), KarmyGranger (scherzi? Non ti piace come si vesta la
Umbridge? Io ho tutti i suoi completini XD), Dalastor (Sei negli UK???
Uffa, anche io!!!!! Non sono mai riuscita ad andarci, sigh...), Chiaras
(Come da ordini, ecco l'aggiornamento!), Simona (eh si, anche Hermione
doveva svegliarsi prima o poi!), Emma90 (una drunks anche tu, mi pare di
capire!), Tsukino (ok, contiiiiiiiiiiiiiiiiinuoooooooooooooo XD) e
Nicole (sei tornata da poco da doooooove? Non è giusto, perchè io sono
sempre in Italia mentre voi ve ne andate nei luoghi dei miei sogni? Grrrr... a
proposito, ho iniziato a leggere la ficcy ma mi ci vorrà un po', causa
scuola...).
E ora, ragazzi, guardate verso il basso, vedete la scritta "Vuoi inserire una
recensione?"? Eeeeecco, brave, fate click lì sopra e lasciate il
commentuccio!
Bacioni-oni!
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Capitolo 5 *** Notizie inquietanti ***
Notizie Inquietanti
Ron ed Harry stavano facendo colazione al tavolo di Grifondoro insieme a Fred
e George, che avevano deciso di mangiare con loro visto che il loro miglior
amico, Lee Jordan, si era preso una brutta influenza ed era stato costretto da
madama Chips a rimanere in infermeria. Ron era leggermente pallido e parlava
poco, agitato al pensiero che quel pomeriggio lo aspettava la sua prima partita
di Quidditch come portiere.
Harry, ormai abituato all’agitazione pre-partita, lanciò di soppiatto
un’occhiata al tavolo di Corvonero. Voleva vedere se Cho Chang era già arrivata,
ma non voleva che Fred e George scoprissero la sua passione per la cinesina,
l’avrebbero preso in giro a vita. Nella sua esplorazione del tavolo, tuttavia,
scorse una chioma rossa decisamente familiare.
-Come mai Ginny è laggiù?- domandò Harry accigliato.
-Laggiù dove?- domandò Ron poco interessato.
-Beh, è seduta con la Granger.- disse Harry.
Ron istintivamente si voltò verso il tavolo di Corvonero e i suoi occhi
individuarono immediatamente la riccia, dopodichè si spostarono sulla rossa
seduta accanto a lei. Le due stavano chiacchierando tra loro e ridendo come se
fossero amiche da una vita.
-Da quand’è che Ginny conosce... la Granger?- domandò Ron, un po’ rivolto a
sè stesso e un po’ agli altri.
-Ieri sera Ginny era in punizione con la Umbridge. A quanto ne so lo era
anche la Granger, no? Si saranno conosciute lì.- fece notare Fred alzando le
spalle e continuando a mangiare le sue uova fritte.
-Ma come mai si siede con lei?- insistette Ron.
-Puoi sederti con lei anche tu, se sei così interessato.- disse George
masticando l’ultimo boccone di bacon e alzandosi.
-Ero solo curioso, cosa credete?- gridò Ron dietro i gemelli, che
continuarono a camminare verso l’uscita senza nemmeno voltarsi.
Ron si voltò verso Harry, ma prima che avesse il tempo di dire qualcosa un
assordante rumore di ali si diffuse per la Sala Grande mentre dalla finestra
frotte di gufi entravano e si dirigevano verso i proprietari.
Un gufo raggiunse i due Grifondoro e lasciò una copia della Gazzetta del
Profeta. Mentre Harry pagava il giornale infilando qualche zellino nella borsa
appesa alla zampa del gufo, Ron staccò il giornale dall’altra e guardò la prima
pagina –Oh, ma guarda, una delle Sorelle Stravagarie si sposa.- commentò aprendo
la rivista alla prima pagina –In effetti, è una notizia molto più importante del
ritorno di Tu-Sai-Chi, ti pare?-
-Non c’è proprio nulla?- domandò Harry rabbuiandosi.
-Solo un accenno. Pare che sia scomparso un mago, ieri, era a Diagon Alley ed
è come svanito nel nulla. Ma l’articolo ne parla come se fosse uno scherzo.-
lesse Ron.
-Ho paura che quando capiranno sarà troppo tardi.- fu la cupa profezia di
Harry.
Hermione e Ginny erano sedute al tavolo di Corvonero da venti minuti. Neville
e Luna se n’erano andati quasi subito, e loro due, rimaste da sole, avevano
iniziato a chiacchierare quasi senza rendersene conto. Ginny pensava stupita
che, anche se era brava a scuola, Hermione non era poi così noiosa. Nel
frattempo Hermione pensava che, nonostante la pessima abitudine di essere sempre
al centro dell’attenzione, Ginny non era poi tanto superficiale.
Ad un certo punto l’ormai consueto rumore delle ali dei gufi interruppe le
loro conversazioni. Un gufetto marrone poggiò davanti ad Hermione una copia
della Gazzetta del Profeta e una copia della Stampa (ops, pubblicità illecita
XD... N.d.A.).
-Oh, posso? La mia copia ce l’ha mio fratello.- domandò Ginny accennando con
la testa al tavolo di Grifondoro.
-Certo.- rispose Hermione, mentre inconsapevolmente spostava lo sguardo sulla
testa rossa di Ron, chino in effetti sulla sua copia della Gazzetta.
Mentre Ginny sfogliava la Gazzetta Hermione diede un’occhiata alla
Stampa.
-Incredibile, non dicono nulla...- borbottò indignata Ginny.
-Su cosa?- domandò Hermione.
-Oh, ehm... no, nulla...- balbettò Ginny, ma Hermione con un sorriso triste
la interruppe –Su quello che è successo l’hanno scorso, vero? È incredibile come
il Ministero si sia affrettato ad insabbiare tutto.-
-Tu... tu ci credi? Al ritorno di Tu-Sai-Chi?- domandò Ginny in un sussurro a
malapena udibile.
-Certo.- rispose Hermione sicura –E anche tutti gli altri ci crederebbero, se
solo non si limitassero a leggere la Gazzetta e si orientassero verso i giornali
babbani... guarda qui.- indicò una riga nera scritta sulla Stampa –Scomparso
due giorni fa il giornalaio Alfred Gibak. Qui, invece, ucciso in
circostanze decisamente insolite l’avvocato Jack Malkovich... e poi qui,
non si hanno tracce da tre giorni del procuratore Miller... E potrei
continuare. Non credo che tutta questa gente abbia deciso per caso di
scomparire, tutti contemporaneamente.-
Dopo qualche secondo di silenzio, Ginny disse –Almeno qualcuno l’ha capito.
Ora devo andare a Pozioni, ci vediamo Hermione!- la rossa si alzò e uscì dalla
Sala Grande.
I ragazzi del quinto anno quel giorno, come probabilmente il resto della
scuola, seguì le lezioni senza particolare interesse. Tutti erano emozionati per
la partita di Quidditch che si sarebbe svolta nel pomeriggio, Grifondoro contro
Serpeverde. Era da quattro anni, ormai, che Serpeverde non batteva più
Grifondoro ad una partita, e inoltre era la prima partita del campionato. Solo
in pochi rimanevano immuni alla magia del Quidditch e riuscirono a seguire le
lezioni. Di questa minoranza faceva parte Hermione, che seguì tranquillamente la
lezione di Incantesimi prendendo appunti.
Ron, che aveva deciso che per quel giorno la scuola poteva anche andare al
diavolo, si voltò e notò la ragazza, una fila più a destra, china sulla sua
pergamena a scrivere. Era agitato per la partita, ma per un momento non pensò
più a come sarebbero state le sue capacità di Portiere. Si chiedeva invece se
sua sorella avrebbe spinto Hermione a provare ad andare alla partita. Non che a
lui importasse qualcosa, ma Hermione... cioè, la Granger, non era mai andata al
campo di Quidditch durante le partite.
-Sarebbe così gentile da mostrarmi l’incantesimo che vi ho mostrato, signor
Weasley?- domandò Vitius interrompendo i pensieri del rosso. Ron,
miracolosamente, riuscì non solo a interpretare il suggerimento di Harry, ma
anche ad eseguire l’incantesimo richiesto, così potè tornare a pensare alla
partita.
Hermione prese posto tra i tifosi di Grifondoro. Era l’unica a non essere
vestita rosso ed oro, persino Luna, seduta accanto a lei, aveva costruito un
grande cappello a forma di leone che ruggiva al suo comando. Hermione, invece,
si stava ancora chiedendo com’era possibile che Ginny l’avesse convinta ad
andare alla partita. Tuttavia erano arrivate tardi, e la partita era già
iniziata. In quel momento un Serpeverde stava volando velocemente verso gli
anelli di Grifondoro, la Pluffa in mano, mentre i gemelli Weasley cercavano
inutilmente di abbatterlo con i loro bolidi.
Ron era concentratissimo. L’avrebbe parata, ne era sicuro. Ad un certo punto
con la coda dell’occhio vide una macchia nera al centro del mare rosso ed oro, e
in pochi secondi la riconobbe, Allora Ginny aveva convinto la Granger a...
-Ed è punto! Dieci a zero per Serpeverde!- gridò la voce di Lee Jordan. Ron
si voltò di scatto. L Pluffa era passata, e lui non l’aveva nemmeno vista!
Dal mare verde e argento dei tifosi di Serpeverde partì immediatamente un
coro...
Perchè Weasley è il nostro re,
ogni due ne manca tre,
così noi cantiam perchè,
perchè Weasley è il nostro re!
Ron si maledì, ma non riuscì a calmarsi. E una, due, tre Pluffe lo
sorpassarono entrando negli anelli, mentre il coro si faceva sempre più forte e
allegro. Serpeverde era in vantaggio. Ma proprio mentre la quinta Pluffa,
trasportata da un robusto Serpeverde, si avvicinava al Portiere di Grifondoro,
un urlo invase la curva rossa e oro: Harry aveva conquistato il boccino. Harry
era l’eroe della partita, come sempre. E come sempre lui era il povero idiota
fallito.
Hermione saltellò su e giù insieme a Luna, festeggiando la vittoria di
Grifondoro insieme a tutti gli altri Corvonero e Tassorosso, tutti felici per la
sconfitta di Serpeverde. Perchè nessuno le aveva mai detto che il Quidditch era
così emozionante? Ad un certo punto, però, notò Ron, già a terra, dirigersi
verso gli spogliatoi da solo. Non ci andava un genio per capire che stava male.
Per un istante le venne in mente di seguirlo, ma poi si riscosse. Perchè avrebbe
dovuto? Non è che lui fosse così gentile con lei! Dal campo, strane grida
attirarono la sua attenzione. Si voltò. Harry e George stavano pestando Draco
Malfoy, steso a terra, mentre le tre Cacciatrici di Grifondoro trattenevano Fred
dall’unirsi al gemello e all’amico. Quando madama Chips riuscì a risolvere la
situazione, la McGranitt trascinò Harry e George fuori dal campo. La Umbridge li
seguì immediatamente, sul volto dipinta un’aria crudele.
Hermione quella sera, nel suo dormitorio, prese il libro di Difesa e lo aprì
con decisione. La Umbridge non le avrebbe messo di nuovo i piedi in testa.
La mattina seguente anche nella Sala Comune di Corvonero si era diffusa la
notizia di ciò che era successo. Sembrava che Malfoy avesse insultato la
famiglia Weasley e anche i genitori di Harry, così i due ragazzi avevano
reagito. La Umbridge, si mormorava, aveva espulso a tempo indeterminato dalla
squadra di Quidditch Harry, George e persino Fred, che non aveva fatto
nulla.
A colazione, Hermione raggiunse Ginny al tavolo di Corvonero e le si sedette
accanto, domandandole se era vero ciò che aveva sentito.
-Si.- rispose cupa la rossa –Quella schifosa della Umbridge... è stata tutta
colpa di Malfoy.-
In quel momento Draco Malfoy, con i suoi due scagnozzi, Tiger e Goyle, arrivò
alle spalle di Ginny. Le due ragazze lanciarono al trio uno sguardo duro, e
Malfoy sghignazzò –Bene bene, guardate chi c’è... non c’è limite al peggio, non
bastavano il Poveraccio e lo Sfregiato, è nato un nuovo duo: la Stracciona e la
Mezzosangue.-
Ginny lo guardò schifata, ma Hermione era ormai abituata a sentire Malfoy
chiamarla Mezzosangue –Perchè non vai a leccare ancora un po’ il culo della
Umbridge, Malfoy?- rispose. Il ragazzo rimase per un secondo interdetto: era la
prima volta che Hermione gli rispondeva. Ma i riprese in fretta –Lascio a te il
compito di fare la cocca dei professori, Mezzosangue. Ci vediamo, patetico duo.-
disse, e si allontanò.
-Che razza di idiota.- commentò Ginny.
-Già... beh, io devo andare. Difesa contro le Arti Oscure, non vedo l’ora...-
disse sarcastica Hermione salutando l’amica. Poi si alzò e si recò in
classe.
La Umbridge era già seduta alla cattedra, ma non alzò lo sguardo dal suo
libro finchè tutta la classe ebbe preso posto. Hermione si sedette accanto a
Neville dopo averlo trascinato al primo banco. Harry e Ron presero posto al
banco dietro di loro.
-Bene. La scorsa volta abbiamo letto il capitolo uno, anche se qualcuno...-
lanciò un’occhiata ad Hermione –Non ha avuto il piacere di seguire la lezione.
Nonostante questo, voglio che tutti andiate al capitolo due e lo leggiate.-
Hermione lasciò il libro sul banco, chiuso, e alzò la mano. Per un po’
l’insegnante la ignorò, ma quando diversi studenti iniziarono a seguire curiosi
la scena fu costretta a dire –Cosa c’è questa volta, signorina Granger?-
-Ho già letto il capitolo due.- rispose Hermione in tono deciso.
-Bene, allora vada al tre.- rispose la Umbridge trattenendo un ringhio.
-Ho già letto anche il capitolo tre.-
-Allora vada al...-
-Veramente...- la interruppe Hermione –Ho letto tutto il libro.-
-Oh, ma davvero? E quando, se posso?- domandò acida la Umbridge.
-Ieri sera.-
Sul volto della professoressa si dipinse un sorriso cattivo –Bene. In questo
caso, sarà in grado di dirmi cosa dice Slinkhard sulle controfatture nel
capitolo quindici.-
Ron, senza nemmeno rendersene conto, trattenne il fiato. Neville fece lo
stesso. Hermione invece fece un sorriso rilassato –Dice che "controfatture" è un
termine improprio.- disse in tono sicuro –Che è solo il nome che la gente dà
alle proprie fatture per renderle più accettabili.-
La Umbridge allargò gli occhi e rimase immobile per qualche secondo, ed
Hermione ne approfittò subito –Ma io non sono d’accordo. Trovo anzi che sia
giusto usare una controfattura se ci si trova in...-
-Non interessa a nessuno ciò che pensa lei, signorina Granger!- si spazientì
la Umbridge alzando la voce –E ora rimanga in silenzio mentre gli altri studenti
svolgono il loro compito, se non vuole un’altra punizione.-
-Come vuole.- rispose Hermione acida, incrociò le braccia al petto e non si
mosse per tutta la lezione. Per tutto il tempo, la Umbridge si prodigò per far
valere la teoria, sostenendo che la pratica fosse totalmente inutile, e continuò
a ripetere in varie forme la falsità di ciò che si diceva fosse accaduto l’anno
precedente. E mentre i suoi compagni scrivevano, nella mente di Hermione iniziò
a nascere un’idea. Un’idea molto interessante. Ma per realizzarla avrebbe avuto
bisogno di aiuto. Il suo sguardo si spostò verso Harry, seduto dietro di lei.
Vedendo l’odio nei suoi occhi verdi, Hermione si convinse che lui l’avrebbe
aiutata. Senza alcun dubbio.
______Nota di Herm90
Ma ciaoooooooooooooooo! Questo capitolo è decisamente più lungo dello
scorso... ho dovuto inserire, per forza di cose, un paio di parti senza
cambiarle rispetto al libro originale, ma spero che non risulti noioso per
questo...
Ringraziamenti: Moonlight rage (che cattiva, povero Harry... hai
ragione, però dirlo così, poverino, poi si offende XD), Killer,
mily92, Chiaras (beh, non andrà proprio così, ma ricorda che il
mio è un animo drunks!), Simona, Vichan (ecco a te un chappy un
po' più lungo... e con qualche avvenimento in più!) e Tsukino (grazie di
aver cliccato! E io ho aggiornato, quindi niente spedizione punitiva, ti
preeeeeego, risparmiamiiiiii! XD).
Ormai avete capito come si inseriscono le recensioni, pare... però un po' di
ripasso non fa mai male, vero? Quindi avanti, allenatevi, allenatevi e cliccate
XD
Bacioni a tutti!
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Capitolo 6 *** l'idea di Hermione ***
L’idea di Hermione
Hermione era rimasta sveglia per gran parte della notte. Solo alle quattro la
sua vena responsabile era riemersa e lei aveva deciso di riposarsi un po’. Aveva
riflettuto sull’idea che le era venuta alla lezione di Difesa il giorno
precedente, e più ci pensava più la trovava un’ottima idea. Forse convincere
Harry ad aiutarla non sarebbe stato così semplice, ma era certa di riuscirci. Se
fosse stato necessario, avrebbe fatto leva sull’odio comune per la Umbridge, e
quello avrebbe tolto ad Harry ogni dubbio. Dopotutto, c’era di sicuro un motivo
se Harry Potter era considerato un eroe, uno che pur di fare la cosa giusta era
disposto a rischiare il tutto per tutto. Non era forse vero che al primo anno si
era infilato nel corridoio del terzo piano e affrontato chissà cosa pur di
fermare Voldemort?
Uscì dalla sala comune e si diresse in Sala Grande, lì raggiunse Ginny al
tavolo.
-Ciao Herm.- la salutò la ragazza. Hermione rispose con un sorriso
riempiendosi il piatto di uova sbattute. Si stava domandando se poteva fidarsi
di Ginny. Certo, stavano diventando amiche, ma praticamente si conoscevano da
due giorni...
-C’è qualcosa che non và?- domandò Ginny squadrando il volto di Hermione.
-Non proprio...- disse la Corvonero –Ma... dovresti darmi una mano. Poi ti
spiego tutto, ma per ora... credi di poter allontanare tuo fratello da Harry
Potter per un po’? Avrei bisogno di parlare con lui.-
-Vuoi incontrare Ron da sola?- domandò Ginny accigliata.
-Si... no! Voglio parlare con Harry da sola. È importante.- precisò,
poi abbassò notevolmente il tono di voce e sussurrò –Riguarda la Umbridge.-
Ginny si voltò verso il tavolo insegnanti. La Umbridge stava parlando con la
Sprite mentre con la mano giocherellava con la spilla blu appuntata suo completo
verde e turchese. La Sprite sembrava molto infastidita, ed era ovvio che
l’oggetto della conversazione era Silente.
-Va bene.- annuì decisa Ginny –Ma spero che tu abbia trovato il modo di
cacciare la Umbridge dalla scuola.-
-Non precisamente. Questo è il minimo. Il vero problema, secondo me, è che
non stiamo imparando nulla di Difesa, e visti i tempi in cui viviamo... è giusto
risolvere la situazione.-
-E va bene. Anche se non ho capito nulla, vado da Ron. Posso tenerlo lontano
fino alla prima colazione, basterà dirgli che voglio parlargli di un ragazzo...-
Ginny si alzò e si avvicinò al fratello. Gli sussurrò qualcosa e lui si alzò di
scatto, poi la seguì fuori dalla Sala Grande. Ma Harry stava prendendo la sua
borsa, e sembrava voler fare lo stesso. Hermione balzò in piedi e lo raggiunse
in pochi secondi –Ho bisogno di parlarti.- disse. Harry rimase un secondo
stupito, squadrandola, poi vide una certa serietà nello sguardo della ragazza
–D’accordo. Seguimi.- disse, e la guidò fuori dalla Sala Grande. Harry la
condusse verso il giardino, e i due uscirono –Qui possiamo parlare
tranquillamente, credo.-
-Voglio parlarti della Umbridge.- disse Hermione –Bisogna fare qualcosa.-
Harry la fissò sbalordito mentre camminavano sulle rive del Lago Nero
–Cianuro? Avada Kedavra?- domandò poi. Hermione sorrise e disse –Veramente mi
riferivo al fatto che non impariamo nulla di Difesa. Con il ritorno di
Voldemort...-
-Cosa hai detto?- la interruppe Harry confuso.
-Che con il ritorno di Voldemort...-
-L’hai detto di nuovo... tu... non solo mi credi, ma pronunci anche il suo
nome? E non ti hanno ancora spedita al San Mungo?-
-Certo che ti credo.- rispose Hermione ridacchiando –E pronuncio il suo nome.
È stupido aver paura di un nome, non fa che aumentare la paura della cosa
stessa.-
-Tutto il resto del mondo magico, o quasi, non la pensano così, però.-
sorrise Harry –Allora, a proposito della nostra preparazione al ritorno di
Voldemort, hai considerato che la Umbridge è seriamente intenzionata a far
formare le ragnatele sulle nostre bacchette?- domandò poi il ragazzo
sopravvissuto.
-Già, e non capisco perchè, anche se il Ministero si rifiuta di ammettere il
ritorno di Voldemort, non ha senso che...-
-Caramell ha paura di Silente. Crede che stia formando nella scuola una
specie di suo esercito personale per rovesciare il Ministero.- spiegò Harry.
-Beh... sorvoliamo per un secondo sul fatto che la situazione in tal caso non
farebbe che migliorare...- commentò Hermione –Dubito che Silente avrebbe bisogno
di un esercito per prendere il posto di Caramell. Gli basterebbe candidarsi alle
prossime elezioni.-
-Non chiedermi di ragionare come Caramell.- Harry scosse le spalle –Sta di
fatto che è così. Le fonti sono... abbastanza certe, diciamo.-
Hermione annuì –Beh, comunque non è un problema.- disse –Pensavo a delle
lezioni pratiche di Difesa, fuori dall’orario di lezione.-
-Posso farti notare qualche piccola imperfezione nel tuo piano?- domandò
Harry. Hermione annuì e lui continuò –Innanzitutto sarebbe piuttosto difficile
farci dare il permesso. Secondo, il Ministero sarebbe decisamente scontento.
Terzo, non abbiamo un insegnante.-
Hermione fece un sorrisetto –Non ci vedo nulla di così complicato.-
asserì.
-Allora, parti dalla prima: a chi dobbiamo chiedere il permesso?-
-A nessuno. Lo facciamo e basta.- rispose Hermione. Harry la guardò stupito,
ma decise di passare oltre –Bene. Allora, seconda, come credi che reagirà il
Ministro quando la Umbridge andrà a spifferare tutto?-
-In nessun modo. Lo faremo di nascosto. È ovvio che non possiamo farlo con
l’intera scuola, solo con persone che sembrano interessate.-
-A questo punto sorge un altro quesito: dove ci nascondiamo?-
-L’unica domanda a cui devo ancora trovare una risposta, ma troveremo un
posto. Pare che Hogwarts sia piena di passaggi segreti, magari possiamo trovarne
uno.-
-Allora, rispondi all’ultima domanda e poi sarò felice di prostrarmi ai tuoi
piedi. L’insegnante?-
-Tu.- disse Hermione come se fosse la cosa più naturale del mondo. Harry si
fermò immediatamente ed Hermione fece lo stesso. Gli occhi verdi del ragazzo
erano sbarrati –Io? In che senso io?-
-Sei il migliore in Difesa pratica. Certo, avrei preferito il nostro
insegnante del terzo anno, ma sarebbe difficile farlo entrare nella scuola,
quindi...-
-Quindi io? Forse non lo sai, ma metà scuola mi odia e l’altra mi crede
pazzo!- protestò Harry.
-Non tutti. Io non ho mai creduto che tu fossi pazzo, e ora ne ho la
conferma.- ribattè Hermione sicura.
-Ascolta, non è uno scherzo.- esclamò Harry in tono duro e un po’ infastidito
–Non stiamo parlando di superare un esame. È Voldemort, non hai la minima idea
di cosa significhi combattere contro di...-
–Ma è proprio questo il punto!- lo interruppe lei decisa –Nessuno di noi sa
cosa significa combattere contro Voldemort, a parte te. Non sapremmo cosa fare
se ci trovassimo faccia a faccia con un Mangiamorte.- vide che Harry stava
iniziando a cedere, così aggiunse -E non dovrai organizzare nulla, farò da sola,
e...-
-Non dire stupidaggini.- la interruppe Harry –Ti aiuterò ad organizzare.-
-Quindi è un si?- domandò Hermione raggiante.
-Così pare.- sospirò Harry.
-Oh, hai fatto la scelta giusta, ti ringrazio!- esclamò la ragazza
entusiasta.
-Facciamo così. Incontriamoci oggi pomeriggio, anche con Ron, e discutiamo
meglio della cosa...-
-Ron? Weasley?- domandò Hermione di impulso.
-Certo. Non lo lascerò fuori, è il mio migliore amico!- esclamò Harry –E in
tre sarà più facile trovare il posto. Dicevo, troviamoci oggi pomeriggio alle
cinque, dopo le lezioni, al Lago Nero, e discutiamone meglio. Ora c’è Pozioni,
quindi è meglio andare.-
-D’accordo.- annuì Hermione, e con il ragazzo si avviò verso il castello,
nello stomaco una vaga sensazione di disagio.
Ron era già seduto al solito posto nell’aula di Pozioni. Ginny l’aveva
trattenuto per mezz’ora per parlargli di un certo Dan Moley, e non aveva idea di
dove si fosse andato a cacciare Harry. La porta si aprì ed entrò Harry, insieme
ad Hermione. Ron avvertì una strana sensazione all’altezza dello stomaco e
quando Harry si sedette accanto a lui domandò in tono un po’ strano –Cosa ci
facevi con lei?-
-Eravamo in giardino, poi ti racconto meglio, anzi...- lanciò un’occhiata ad
Hermione, che stava già tirando fuori i libri, pronta a prendere appunti –Ti
raccontiamo dopo, forse è meglio. Per me non è tutto molto chiaro, ancora.
Abbiamo un appuntamento con lei alle cinque al Lago Nero.-
La porta si aprì e Piton entrò in classe. Gli studenti si alzarono in piedi
per salutare. Ron non potè fare a meno di notare lo strano sorrisetto sulle
labbra di Hermione.
____Nota di Herm90
Eccomi qui! Avrei voluto aggiornare ieri, ma la corsa ai libri scolastici
usati è iniziata... chi si ferma è perduto! XD
Allora, ringraziamenti:
miss malfoy (thanke!!!)
Moonlight rage (anche io adoro la parte del bacino a Ron! Mi sono
scervellata per trovare il modo di inserirla, ma non era molto coerente con la
storia... Ma mi farò
perdonare!)
FrancescaHermione (cavolo, così mi emoziono! XD Grazie mille per il
commento, mi ha fatto piacerissimo!)
simona (e per me è un piacere leggere i vostri commenti! Grazie
1000!)
karmyGranger (il più presto possibile! Thanks!)
Chiaras (e ti pare che Ron ed Hermione non si notano in una storia
scritta dalla sottoscritta? XD)
Vichan (beh, secondo me anche nel libro il bacio di Hermione ha avuto una
qualche influenza sulla prestazione di Ron XD)
Killer (grazie mille, e beh, prima o poi si sveglieranno XD)
Spero che anche questo chappy vi sia piaciuto, se è così (o anche se non vi è
piaciuto e volete farmelo sapere!) andate sotto e cliccate sulla solita
scritta...
Bacioni a tutti! VVTB!
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Capitolo 7 *** Al Lago Nero ***
Al Lago Nero
-Avanti, sbrigati a ritirare, dobbiamo incontrare Hermione!- esclamò Harry
mentre aspettava Ron che, con lui nell’aula di Incantesimi, stava ritirando le
sue pergamene con una lentezza che era per Harry decisamente esasperante.
-Eh stai calmo, perchè non inizi ad andare tu?- ribattè Ron infastidito
–Posso anche raggiungervi, così avete tempo di salutarvi...- aggiunse lanciando
all’amico un’occhiata in tralice per notare eventuali cambiamenti sul volto
dell’amico.
-E quanto credi che ci metto a salutare Hermione? Su, sbrigati!- ripeté Harry
per la centesima volta.
-E da quando la chiami Hermione, giusto per sapere?- domandò Ron.
-Uff... è incredibile quanto sei polemico oggi, possiamo solo sbrigarci?
Potrebbe andarsene!-
-Oh, anche possessiva la ragazza.- commentò Ron rabbuiandosi e caricandosi la
borsa in spalla –Ecco, pronto, visto? Ora possiamo andare dalla secchiona
pazza.-
-Sarebbe carino se tu la smettessi di chiamarla così, sai?- disse Harry
rimproverandolo con uno sguardo.
-Ma certo, cavaliere dalla scintillante armatura, chiedo perdono.- annunciò
in tono drammatico Ron precedendo l’amico mentre si incamminavano verso
l’Ingresso, da dove poi uscirono in cortile. Ron guardò verso il Lago Nero, e
vide quasi subito la ragazza. Era seduta, lo sguardo perso sull’acqua davanti a
sè. Ogni tanto un tentacolo della piovra gigante si intravedeva appena sopra il
livella dell’acqua, increspando la cupa superficie del Lago.
-Eccola.- disse Harry in tono sicuro, e si avviò verso la ragazza mentre Ron
lo seguiva, un po’ dietro –Ehi, Hermione!- la chiamò Harry non appena furono
abbastanza vicini.
Hermione era persa nei suoi pensieri, anche se nemmeno lei avrebbe saputo
dire con certezza a cosa fossero riferiti, e non aveva sentito i passi
avvicinarsi a lei, così sobbalzò quando si sentì chiamare. Si voltò di scatto e,
in tono un po’ più squillante del normale, disse –Harry!-
Si, allegria, il tuo amore è arrivato. Mi domando come abbia fatto
una così intelligente a mettersi con... cioè, uno! Uno così intelligente, come
abbia fatto a mettersi con questa... insopportabile... ma che sto pensando,
insomma! Furono i pensieri di Ron mentre dietro Harry si avvicinava alla
ragazza.
-Sei riuscito a portare anche lui, allora.- commentò Hermione con un tono
distaccato.
Meglio, almeno siamo di più... si, d’accordo Hermione, ma non c’è bisogno
di essere così emozionate, anche senza di lui sarebbe stata la stessa cosa...
-Sorpresa?- domandò Ron acido.
-Sinceramente si.- rispose Hermione altrettanto aspramente –Non credevo che
ti interessasse, non mi sembri il tipo da preoccuparti degli altri...-
-Infatti non mi importa nulla di te, ma Harry è il mio migliore amico.-
ribattè prontamente Ron. Era quasi incredibile come riuscissero a parlare di due
cose completamente diverse senza capirlo...
-Bene.- Hermione decise di metter fine a quella stupida discussione –Allora
immagino che avrai accettato di unirti a noi.-
Ron rimase di sasso. Unirsi a loro? In che... insomma, Harry è il mio
migliore amico, ma ci sono dei limiti, miseriaccia! Ed Hermione è carina,
d’accordo, ma... un attimo, carina? Sarà lo shock della proposta che mi fa
straparlare...
-Hermione, Ron ancora non sa nulla. Te l’ho detto, volevo che ci fossi anche
tu. Spiegò Harry sorridendole.
-D’accordo. Allora, in breve, abbiamo deciso che è ora di fare qualcosa, la
Umbridge è una pessima insegnante e con i tempi che corrono dobbiamo essere
preparati a difenderci.- spiegò velocemente Hermione, evitando accuratamente di
guardare il rosso negli occhi.
Lo sguardo di Ron viaggiò velocemente da Harry ad Hermione, per poi tornare
ad Harry decisamente tranquillizzato Oh, ma allora... allora non stanno
insieme?
-Già, e... e quindi?- domandò Ron recuperando a un tono di voce normale
mentre stranamente si sentiva rilassato, poi qualcosa gli scattò nella testa –Un
attimo, stai dicendo che... tu credi a quello che ha raccontato Harry l’anno
scorso?- domandò sbalordito ad Hermione.
-Già, mi crede.- esclamò Harry allegramente –Così, Hermione ha pensato che
potremmo formare un gruppo di allenamento.-
-Harry ci insegnerà ciò che il Ministro non vuole che impariamo.-
-La Umbridge lo dirà a Caramell in due secondi...- fece notare Ron.
-La Umbridge non ci scoprirà, dobbiamo solo trovare il posto adatto per
nasconderci. Potremmo usare la Mappa del Malandrino.- esclamò Harry come se
avesse appena avuto un’illuminazione.
-La cosa?- domandò Hermione accigliandosi.
-Harry, non vorrai dirle della Mappa?- domandò Ron stupito –Se lo sapesse la
Umbridge...-
-Credi davvero che io muoia dalla voglia di farmi scoprire?- domandò Hermione
piccata –Non dirò nulla a nessuno. Teoricamente non infrangiamo nessuna regola,
ma è meglio se rimane tutto segreto. Al Ministero continuano a dire che
Voldemort non è tornato, e...-
-Hai pronunciato il suo nome?- domandò Ron a bocca spalancata. Hermione
continuò a parlare senza dargli retta, ma Ron continuò ad osservarla, stranito.
Forse non era poi così insopportabile quella ragazza, rimaneva sempre una
so-tutto-io, ma aveva... grinta.
-Allora, siamo d’accordo?- domandò Hermione.
-Io... cosa? Mi sono perso un pezzo.- ammise Ron arrossendo lievemente.
Hermione si voltò verso di lui infastidita, poi si bloccò: le orecchie del
ragazzo avevano preso uno strano color rosso, era così tenero... tenero? Ron
Weasley? Ma che diamine le veniva in mente?
-Ci troviamo ad Hogsmeade domani, alle tre, con quelli che riusciamo a
coinvolgere. Alla Testa di Porco.- ripeté Hermione.
-Oh, certo.- annuì Ron, e i tre si allontanarono, Harry e Ron verso l’aula di
Divinazione ed Hermione, ancora un po’ confusa, verso Antiche Rune.
_______Nota di Herm90
Ciaooooooooooo! Avevo progettato un capitolozzo un po' più lungo, in realtà,
ma ho preferito dividere questo dalla riunione alla Testa di Porco...
Ringraziamenti:
Moonlight rage (La gelosia 2, il ritorno... ma anche la fine, per
fortuna!)
Nicole (certo, Auror vs Drunk, la lotta continua...XD)
LoRtFrOg (ci ho messo un secolo a scrivere il tuo nick XD... cmq, grazie
mille, sono contenta di averti incuriosita!)
karmyGranger (sono un po' lenti, ma si sa che prima o poi...)
funkia (grandioso, un'altro bradipo... in famiglia mi chiamano così XD...
grazie mille!)
Vichan (come ho scritto sopra, avevo progettato un chappy più lungo,
ma... niente, sono per i capitoli corti!)
Simona (wow, vedo che la gelosia interessa a tutti... concordo, anche
perchè Ron geloso è così doooolce!)
Chiaras (eccolo il prox! thanke!)
killer (*Herm90 arrossisce e diventa come i capelli di Ron*
grazie!)
Tsukino (ci sarà solo l'incontro al Lago Nero... mi sembrava
importante... grazie, e continua pure il cliccaggio quando hai letto! XD)
e con questo ho finito i ringraziamenti. Uhm... vediamo, c'è altro che dovevo
dirvi? No, mi pare... ooooooooook, allora...
Ciao a tutti e bacioni-oni-oni! Al prossimo chappy!
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Capitolo 8 *** Hogsmeade ***
Hogsmeade
Hermione alle due meno un quarto entrò alla Testa di Porco, seguita da Luna e
Neville. Il locale non era un granché, ma almeno era fuori mano e poco
affollato. Un uomo dall’ara strana e, forse, vagamente familiare, stava dietro
al bancone, servendo strani figuri incappucciati o bendati.
-Sediamoci lì.- disse, e i due la seguirono ad un grande tavolo. Aveva
contattato diverse persone di varie case, e persino Zacharias Smith aveva detto
che sarebbe venuto, anche se in realtà Hermione non gli aveva chiesto nulla.
Luna aveva inoltre contattato Cho Chang, e anche se ad Hermione non faceva
particolarmente piacere era certa che Harry avrebbe apprezzato la presenza della
ragazza. Strano, praticamente aveva iniziato il giorno prima a parlare con Harry
e Ron, però sentiva di conoscerli in un modo strano, profondo, come se... si
sentiva una stupida, ma aveva la strana sensazione che loro tre fossero in
qualche modo destinati a conoscersi e a dare inizio a quella strana rivoluzione.
Rivoluzione! Lei, che nemmeno dopo una giornata di lezione si permetteva di
allentare il nodo della cravatta, che organizzava un gruppo clandestino per
contrastare un’insegnante!
Notarono che lo strano barista li guardava con aria di rimprovero, così
Neville si alzò e si avvicinò al bancone, dove ordinò tre burrobirre che
insistette per offrire. Tornò al tavolo, e si risedette in mezzo alle due
amiche.
-Grazie, Neville.- sorrise Hermione, e sorseggiò la sua bevanda mentre la
porta del locale si apriva. Hermione riconobbe la chioma fulva di Ron Weasley e,
chissà perchè, ebbe un sobbalzo che per poco non la fece strangolare. Iniziò a
tossire e Neville si affrettò ad assestarle qualche colpo sulla schiena, mentre
Luna continuava a fissare vaga il contenuto della sua bottiglia. Se Voldemort
avesse effettivamente attaccato, c’era da chiedersi se Luna se ne sarebbe
accorta...
-Ciao.- salutò allegramente Harry avvicinandosi al tavolo e facendo un gran
sorriso ad Hermione. L’attenzione di Luna si rivolse al ragazzo sopravvissuto ed
Hermione, per la prima volta da quando si ricordava, vedeva Luna concentrata su
qualcosa.
-Ciao!- salutò Hermione allegramente mentre Harry si sedeva accanto a lei.
Notò che il barista guardava male il ragazzo, così sussurrò –Forse dovreste
ordinare qualcosa...-
Harry scattò in piedi e si avviò verso il bancone.
-Prendi una burrobirra anche a me? Poi ti do i soldi.- domandò Ron all’amico,
e si sedette accanto ad Hermione, al posto che Harry stava per occupare
prima.
-Ciao.- salutò Ron senza guardare Hermione, che fece lo stesso. Anche gli
altri due salutarono Ron, Luna senza probabilmente nemmeno sapere chi aveva
davanti e Neville un po’ agitato; anche se salutava spesso Ron, poiché erano
della stessa casa, non era abituato ad andare ad Hogsmeade con lui, uno dei
ragazzi più popolari di Hogwarts.
-Com’è andata Divinazione?- domandò Hermione per evitare di rimanere in quel
silenzio imbarazzante.
-Il solito, la Cooman continua a fare Profezie che non si avvereranno mai...-
rispose Ron e poi, voltandosi all’improvviso verso di lei, domandò –Ma... tu
facevi divinazione al terzo anno, vero?-
-Oh... io...- balbettò Hermione, rimasta un po’ imbambolata quando i suoi
occhi avevano incontrato quelli celesti del ragazzo –Si, ho frequentato
Divinazione, per qualche mese.-
-Già, e poi hai smesso... attorno a Pasqua, mi pare, io ed Harry siamo
rimasti assenti una lezione, e a quella dopo non c’eri più, che è successo?-
domandò curioso Ron. Hermione rimase un attimo in silenzio, stupita che lui
avesse notato una cosa del genere, poi si ricordò che forse se avesse risposto
non avrebbe fatto una figura da cretina disse –Ecco, diciamo che ho avuto...
qualche piccola divergenza con la Cooman.-
-Hermione le ha detto che era una cialtrona e che era più... com’è che avevi
detto? "Proficuo" parlare per due minuti con un tappeto che conversare con lei
per ore. Poi ha fatto cadere una sfera e se n’è andata, è stato memorabile.-
ricordò Neville, che quel giorno lontano aveva passato la giornata a
congraturarsi con l’amica. Hermione arrossì mentre Ron si voltava nuovamente
verso di lei, squadrandola –Allora a volte perdi anche l’impostazione da
santarellina...- commentò.
-Tu non sai nulla di me.- gli vece notare in un sibilo Hermione guardandolo
duramente. I due continuarono a fissarsi senza nemmeno accorgersene, quando la
voce di Harry li sorprese –Mi hai fregato il posto.- commentò il moro sedendosi
all’altro lato di Ron e passandogli una delle due bottiglie. Hermione,
distogliendo lo sguardo dal ragazzo, bevve un sorso di burrobirra e Ron fece lo
stesso. Sul gruppetto cadde un silenzio imbarazzante. Fortunatamente in quel
momento la porta del locale si aprì nuovamente e un vociare si diffuse nel
locale mentre una frotta di studenti entrava richiudendosi la porta alle spalle.
Il barista guardò a bocca aperta i ragazzi che si avvicinarono al bancone.
Probabilmente non era mai successo che così tanta gente varcasse nella stessa
giornata quella porta.
Uno dei fratelli di Ron si avvicinò al bancone; era o Fred o George,
irriconoscibili perchè identici fino all’ultimo neo... o almeno così dicevano,
perchè Hermione non conosceva nessuno che avesse avuto la possibilità di
controllare.
-Vorremmo...- il gemello contò velocemente tutti i componenti del folto
gruppo –Ventiquattro burrobirre, la ringrazio. Ragazzi, tirate fuori i soldi,
non ne ho per tutti e se anche li avessi li spenderei in un altro modo!-
Si creò un bel po’ di trambusto, e i clienti che dovevano essere abituali nel
locale si allontanarono dalla folla di ragazzi. Rimasero immobili solo un uomo
bendato dalla testa ai piedi e una donna coperta da un lungo velo, l’uno seduto
al bancone e l’altra ad un tavolo poco lontano da quello occupato da Hermione,
Ron e gli altri.
Quando finalmente tutti ebbero la loro burrobirra, il gruppo si spostò in
modo compatto verso il tavolo a cui erano già seduti i cinque ragazzi.
Guardandosi attorno, Hermione riconobbe Ernie MacMillan, Hannah Abbot, i
gemelli, Ginny, alcuni suoi compagni di Corvonero tra cui Terry Steeval, diversi
Tassorosso, il ragazzino di Grifondoro patito di fotografia e suo fratello,
Zacharias Smith e infine Cho Chang e la sua inseparabile amica Marietta
Edgecombe, che Hermione avrebbe tanto preferito non vedere.
Quando tutti furono seduti, gli sguardi si puntarono su Harry, che sembrava
decisamente in difficoltà. Il ragazzo lanciò uno sguardo allarmato ad Hermione,
che prese la parola –Io... ehm... salve a tutti!-
Alcuni risposero e molti la guardarono straniti, probabilmente domandandosi
quanto tempo sarebbe passato prima che lei andasse a spifferare tutto alla
McGranitt.
-Allora, avrete notato tutti la Umbridge.- Ma sei scema? No, guarda, è
probabile che a qualcuno sia sfuggita... avanti, salvati con una battuta...si,
certo, tanto non ti riuscirà mai... –Difficile il contrario visti quei suoi
deliziosi completini...- ci furono diverse risatine attorno al tavolo. Oddio,
ho fatto una battuta e hanno riso? Cavolo, sto migliorando... –Comunque,
vestiti a parte... avrete notato che è un insegnante a dir poco pessima, ed è
ovvio che da lei non impareremo nulla. Vista la situazione in cui ci troviamo,
con il ritorno di...- si rese conto che non era saggio dire il nome di Voldemort
in quel momento -...Voi-Sapete-Chi, abbiamo pensato...- Harry le lanciò
un’occhiataccia e lei ritrattò –Ok, ho pensato, che è arrivata l’ora di metterci
a studiare da soli, per combattere...-
-Chi dice che è tornato? Come facciamo ad esserne sicuri?- domandò Zacharias
Smith interrompendola.
-Beh...- a questo Hermione non aveva pensato, era convinta che chi non
credeva al ritorno di Voldemort non si sarebbe presentato –Silente lo
crede...-
-No, Silente crede a lui...- ribattè Zacharias -...è diverso. E tu hai
organizzato solo sulla base di questo tutta questa pagliacciata...-
-Nessuno ti ha obbligato a venire.- lo interruppe Ron lanciandogli uno
sguardo che fece seriamente innervosire il Corvonero –Io intendo... solo... che
abbiamo il diritto di sapere... quello che è veramente successo a giugno. Tutto
qui.-
-Lo sapete cos’è successo. Cedric è morto, Voldemort l’ha ucciso. Scusate se
non ho avuto il tempo di fotografarlo, ma ero un tantino occupato a salvarmi la
vita, se permettete.- disse Harry rabbioso, lanciando un’occhiataccia a
Zacharias e poi ad Hermione. La ragazza cercò di scusarsi con lo sguardo, e
Harry parve capire che non era sua intenzione costringerlo a rispondere alle
illazioni di Smith.
-Non siamo qui per questo, comunque.- disse Hermione un po’ sollevata dal
tacito perdono di Harry –Il punto è se volete imparare la Difesa o meno. Perchè
se lo volete, sappiate che non potrete farlo con la Umbridge.-
-Giusto.- concordò Ernie MacMillan. Hermione lo guardò grata mentre il
ragazzo continuava –Si, abbiamo il dovere di fare qualcosa, credo che sia la
cosa più importante che faremo quest’anno. Non riesco a capire perchè il
Ministero ce l’abbia mandata, soprattutto in un momento come questo! D’accordo
rifiutare l’idea del ritorno di Voi-Sapete-Chi, ma farci arrivare totalmente
impreparati, non ne vedo il motivo!-
-Caramell pensa che Silente ci stia addestrando per rovesciarlo, così da far
prendere a Silente il suo posto.- rispose cupo Harry.
-Beh, questo ha senso.- commentò Luna continuando a guardare nella sua
bottiglia –Caramell ha il suo esercito privato. Di Eliopodi.-
-Oh, giusto. Quasi dimenticavo l’esercito di Eliopodi.- commentò Cho Chang
alzando gli occhi al cielo. Hermione le scoccò un’occhiataccia e continuò –Bene,
allora pare che siamo tutti d’accordo. Direi che...- Hermione si morse il
labbro. Se non avessero accettato, la cosa si sarebbe fatta decisamente più
pericolosa, se qualcuno avesse fatto la spia l’avrebbero scoperto solo a giochi
fatti –Visto che ci siamo più o meno accordati, abbiamo... pensato che sarebbe
meglio... firmare questa pergamena, in modo da sapere esattamente chi siamo...
sapete, per le comunicazioni e il resto.-
Molti sembrarono decisamente contrariati all’idea di dover firmare, in primis
Zacharias Smith, che disse –Terry... lui mi dirà di certo quello che gli direte,
vero Terry? Non c’è bisogno che firmo.-
-Hermione... sai, se trovassero quel foglio...- iniziò Terry.
-Noi siamo anche Prefetti, ricadrebbe tutto su di noi...- continuò Ernie.
-Avevi detto che era importante.- gli ricordò Harry.
-Certo, ma se veniamo cacciati dalla scuola non avremo la possibilità di fare
nulla, no?- ribatté Ernie riscuotendo, disgraziatamente, molti consensi.
-Credi che Hermione lascerebbe quel foglio in giro?- domandò Ron. Hermione si
voltò stupita verso il rosso: stava prendendo le sue difese? Ma no, stupida,
probabilmente ha capito che è importante che firmino e così...
-No, certo...- borbottarono Ernie e Terry.
-Quindi firmate?- domandò Hermione speranzosa. Anche se senza molto
entusiasmo, tutti annuirono. Il foglio fece il giro del tavolo e alla fine tutte
le firme erano presenti all’appello –Bene... direi che siamo a posto. Appena
troveremo un posto, vi faremo sapere per il primo incontro. E... mi raccomando,
evitiamo di dire in giro cosa stiamo facendo.-
Salutando, tutti si alzarono e iniziarono ad uscire dal locale. Cho Chang si
alzò dalla sua sedia e lanciò ad Harry un sorrisino. Il ragazzo, rosso quasi
come i capelli dell’amico, rispose con un cenno.
Ginny salutò allegramente tutti ed Hermione la vide fare un cenno a Neville.
Il ragazzo divenne rosso quanto Harry e immediatamente Hermione avvertì odore di
guai: ricordava fin troppo bene il quarto anno, quando Neville si era preso una
cotta per lei, e il ragazzo c’era rimasto decisamente male quando aveva capito
di non essere contraccambiato. Se fosse stata Ginny a rifiutarlo, probabilmente
sarebbe stato anche peggio.
-Beh, andiamo?- domandò Luna, ed Hermione e Neville si alzarono per seguirla.
Anche Ron ed Harry si alzarono e tutti uscirono da locale. La riunione, si
resero conto, era andata decisamente per le lunghe, era ora di tornare al
castello. Harry e Ron raggiunsero Ginny e gli altri tre rimasero indietro.
-Oh, cavolo... ho dimenticato di prendere il libro per Artimanzia!- esclamò
Hermione ad un certo punto battendosi la mano sulla fronte.
-Herm, io e Neville dobbiamo ancora finire il tema per Piton, non riusciamo
ad accompagnarti...- disse Luna scusandosi.
-Non vi preoccupate, voi andate pure, ritorno in un secondo. Ci vediamo al
castello.- Hermione si voltò e corse verso la libreria. Arrivò in pochi minuti,
ma c’erano due persone davanti a lei, e una delle due era una vecchietta con
evidenti problemi di udito che ci mise dieci minuti per capire che il libro che
aveva ordinato non era ancora arrivato.
Uscita dalla libreria con il libro sotto il braccio, Hermione corse a
perdifiato verso il punto di ritrovo, ma la fila di carrozze non c’era più.
-Oh merda...- imprecò sottovoce, ma pur senza speranza continuò a correre.
Ringraziando mentalmente ogni santo di sua conoscenza, vide un’ultima carrozza
ferma nel punto di ritrovo. Accanto alla carrozza un ragazzo dai capelli rossi
stava discutendo con il cocchiere, un elfo con un cappello rosso.
-Aspettate un attimo!- gridò Hermione.
-Finalmente!- esclamò Ron in tono un po’ esasperato.
-Possiamo andare adesso?- domandò l’elfo.
-Mi... stavi aspettando?- domandò confusa e stupita Hermione.
-Harry aveva da fare, ma non potevamo mica lasciarti qui.- commentò Ron
evitando accuratamente di guardarla –Su sbrighiamoci, questo elfo pare sia di
fretta.-
Hermione, senza riuscire a smettere di sorridere, salì sulla carrozza e Ron
la seguì.
Il viaggio durò pochi minuti e i due rimasero in un completo silenzio. Non
appena scesero a terra, la carrozza ripartì.
-Beh, ci vediamo.- disse Ron sempre senza guardarla, poi fece per
andarsene.
-Ron?- lo fermò Hermione –Grazie.- disse, e alzandosi in punta di piedi gli
diede un veloce bacio sulla guancia.
-Fi... fig... figurati...- balbettò Ron mentre le sue orecchie si facevano
via via più rosse. Maledicendo la sua mania di arrossire, il ragazzo si
allontanò a grandi passi verso la scuola, domandandosi nel frattempo perchè
diavolo reagiva a quel modo.
_______Nota di Herm90
Ciauuuuuuuuuuu! Rieccomi! (Noooo, di nuovo qui! N.d.T;
ebbene si, muahahahahaha! N.d.A.) (Moonlight rage, visto che alla fine il bacino l'ho messo?
;-) )
Allura, i ringraziamenti: Nicole (ma io mi diverto a lasciarti a mezzo
fiato! XD questo chappy è un po' più lungo, visto che brava?XD)
funkia (a chi lo dici, accorgersene dopo 5 anni...
che geeeeeeente...XD)
karmyGranger (Ron è sempre carino! XD ma temo che
anche con il disegnino illustrato ci metterebbe un bel po' a capire...)
Tsukino (ridi ridi, fa bene alla pelle! XD anche se
in questo chappy è leggermente più serio... mi dispiaceva farlo sempre cretino!
XD)
Vichan (grazie 1000!)
Simona (ecco un chappy un po' + lungo... sono
attenta alle esigenze dei lettori, io XDD)
Killer (thanke!!!)
pinkstone (grazie millissimo anche a te!)
Chiaras (Ron geloso? Noooooooo cosa te lo fa
pensare? ^^ )
Giuly Weasley (magari non saranno divisi per
molto... e chi vuole capire capisce! ^^ Sono contenta che tu legga anche
questa!!!)
Beeeene, finiti i ringraziamenti! Lo so, mi dilungo sempre, ma mi piace un
sacco ringraziare tutti, quasi mi diverto più a fare questo che a scrivere la
ficcy! ^^ Comunque, ho passato tutto il pomeriggio a scrivere perchè visto che
stasera parto e sto a GARDALAND (Siiiiiiiiiiii!) tutto il weekend volevo
aggiornare...
Spero che vi piaccia e mi raccomando, fatemi trovare anche voi tante cose da
leggere quando torno, e intendo sia commenti che ficcy!
Kiss!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
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Capitolo 9 *** Scoperti...due volte!-prima parte ***
Scoperti... due volte!
prima parte: scoperti 1
Un raggio di sole penetrò fastidioso non solo le tendine alla finestra, ma
anche le tende blu scuro che contornavano il letto di Hermione, arrivandole
giusto all’altezza degli occhi. Mugugnando, la ragazza si voltò su un lato e si
tirò le coperte fino a sopra la testa, ma ormai c’era poco da fare, era
sveglia.
Chiuse meglio le tende del letto e, nella semi oscurità che l’avvolgeva, si
mise a guardare il baldacchino sopra di sè. Era ancora presto, probabilmente non
erano ancora le sei e mezzo, e lei aveva dormito decisamente poco. Era ancora
convinta della sua idea, ma questo non poteva impedire alla sua mente di
immaginare ogni possibile sviluppo che questo avrebbe avuto sulla sua vita. Ma
lo sapeva, era meglio essere preparati e andare contro il Ministro che essere
considerati cittadini modello e finire avdakedavrizzati da un Mangiamorte.
Dopo un quarto d’ora guardò la sveglia accanto al suo letto: le sette meno un
quarto. Infatti, attorno a lei iniziava a sentire vaghi rumori, i tipici
bisbigli di ragazze appena sveglie che si scambiano pettini e cosmetici.
Hermione scalciò un po’ per mettere le coperte al fondo del letto, scostò i
tendaggi blu e, dopo un vago saluto alle sue compagne di dormitorio, afferrò la
divisa e andò in bagno a cambiarsi. Ormai era abituale che fosse lei la prima ad
andare in bagno, visto che ci metteva cinque minuti invece della mezz’ora delle
compagne. Infilò la divisa e, dopo aver tirato indietro i capelli alla bell’e
meglio, uscì dal dormitorio e scese in sala comune.
L’atmosfera nella stanza non era decisamente la migliore ed Hermione si
chiese perchè. La risposta arrivò portata da Luna, che afferrò la Prefetto per
un braccio e, senza nemmeno salutarla, le disse –Vieni.- trascinandola verso la
bacheca degli avvisi –Guarda qui.- disse Luna indicando una nuova comunicazione.
Confusa, Hermione alzò lo sguardo sulla pergamena giallognola e notò per prima
cosa la scrittura svolazzante color verde smeraldo, che non apparteneva certo a
Vitius (non so se Vitius è il responsabile di Corvonero, ma prendetelo per
buono! N.d.A.). Lesse l’avviso.
Si informano gli studenti che da questa mattina ogni gruppo,
squadra, o associazione è ufficialmente smantellata. Per far riprendere
l’attività del gruppo, squadra o associazione sarà necessario il permesso della
Sottoscritta. Per gruppo, squadra o associazione si intende l’incontro regolare
di più di tre persone in qualsiasi luogo del castello. Se un gruppo, squadra o
associazione non in possesso del permesso verrà scoperto a continuare le sue
attività, la pena sarà l’espulsione dei partecipanti.
Firmato:
l’Inquisitore Supremo
Dolores Umbridge
-Cosa diavolo significa "Inquisitore Supremo"?- domandò Hermione fissando
accigliata la firma della Umbridge.
-Ho chiesto prima a Steeval.- disse Luna –Lui l’ha letto sulla Gazzetta del
Profeta. Pare che sia stato inserito dal Ministero... è subito sotto il preside,
e sembra che abbia il potere di decidere il licenziamento di alcuni insegnanti,
se lo ritiene necessario. Inoltre può aggiungere regole allo Statuto di
Hogwarts.-
Hermione rimase immobile per qualche secondo, mentre dietro di lei qualcuno
discuteva animatamente su chi dovesse andare a chiedere di ricostituire il Club
dei fan delle Sorelle Stravagarie. Poi, risoluta, si voltò e fece cenno a Luna
di seguirla. Uscì dalla sala comune e immediatamente si incamminò, seguita
dall’amica, verso la Sala Grande.
*-*
-Ron! Ron? Ma che cavolo... Ron!- Ginny diede una forte scossa al fratello,
che mugugnando aprì gli occhi, incrociando quelli quasi identici della sorella
–Cosa diavolo vuoi a quest’ora di mattina?- domandò ringhiando.
-Sorvolando sul fatto che sono le sette, che non è precisamente l’alba...-
borbottò Ginny mentre Harry, che era stato svegliato dalla ragazza una decina di
minuti prima, usciva dal bagno e si univa a loro –Se ti ho svegliato non credi
che ci sia un motivo? Alzati e vestiti, devo farvi vedere una cosa.-
Ron scambiò uno sguardo con l’amico, che evidentemente ne sapeva quanto lui
visto che si limitò a scrollare le spalle, così afferrò svogliato la divisa e si
chiuse in bagno. Si lavò la faccia, ignorò bellamente i capelli spettinati e si
infilò la divisa, lasciando la cravatta un po’ molle: gli bastava essere stato
buttato giù dal letto dalla sorella, non c’era bisogno di soffocare anche.
Erano passati appena cinque minuti che già Ron usciva dal bagno.
-Venite.- disse Ginny, e uscì dal dormitorio. Sempre più incuriositi, i due
amici la seguirono fino in sala comune, dove regnava un’aria decisamente strana.
Angelina, seduta con Fred ad un tavolo nell’angolo, sembrava sull’orlo di una
crisi isterica, e i Grifondoro erano riuniti in piccoli gruppetti.
-Si può sapere che succede?- domandò Harry, che iniziava seriamente a
preoccuparsi. Senza dire una parola, la rossa li trascinò fino alla bacheca
della sala comune e indicò una pergamena coperta da una svolazzante calligrafia
verde.
Si informano gli studenti che da questa mattina ogni gruppo,
squadra, o associazione è ufficialmente smantellata. Per far riprendere
l’attività del gruppo, squadra o associazione sarà necessario il permesso della
Sottoscritta. Per gruppo, squadra o associazione si intende l’incontro regolare
di più di tre persone in qualsiasi luogo del castello. Se un gruppo, squadra o
associazione non in possesso del permesso verrà scoperto a continuare le sue
attività, la pena sarà l’espulsione dei partecipanti.
Firmato:
l’Inquisitore Supremo
Dolores Umbridge
-Ma che...- balbettò Ron sbalordito. Harry sembrava sul punto di prendere a
pugni qualcuno.
-Visto perchè dovevo svegliarvi?- domandò Ginny con un’aria grave dipinta sul
volto –Lei sa, secondo voi?-
-Mi sembra chiaro.- bisbigliò Ron –Che si fa?-
-Lo facciamo comunque.- asserì rabbiosamente Harry –Non possiamo
lasciargliela passare liscia.-
-Già...- mormorò Ron –Solo che Her... ehm, cioè, la Granger, non vorrà
continuare in queste condizioni.-
Harry si voltò un po’ stranito verso l’amico.
-Insomma, l’idea è stata sua, no?- si affrettò a spiegare Ron.
-Beh, se non vuole continuare mi dispiace, certo, ma non significa che non
dobbiamo farlo più nemmeno noi.- disse Harry scotendo le spalle.
-Certo, hai ragione...- borbottò il rosso.
E allora? Cosa ti importa se non c’è lei? Cosa ti cambia? Nulla, è ovvio,
assolutamente. Però... no! Però niente, la sua presenza è totalmente
indifferente, anzi, meglio se non c’è!
-Andiamo in Sala Comune.- propose Ginny, distogliendo Ron dai suoi pensieri
–Così possiamo vedere cosa dicono gli altri.-
I tre Grifondoro uscirono dal buco del ritratto e scesero verso la Sala
Grande.
*-*
Hermione, Luna e Neville erano seduti al tavolo di Grifondoro e stavano
discutendo. Neville ad un certo punto notò una macchia giallo canarino e diede
un calcetto alle amiche, indicando l’entrata. La Umbridge, che quel giorno
indossava un tailleur giallo splendente con borsetta e scarpe verdi, aveva
appena fatto il suo trionfale ingresso nella Sala Grande, mentre i Serpeverde
sorridevano e si scambiavano cenni di consenso e tutte le altre Case alzavano
gli occhi al cielo o fingevano di tagliarsi le vene vedendola passare.
L’insegnante, se così la si poteva definire, passò accanto al tavolo di
Grifondoro e incrociò lo sguardo di Hermione facendo un sorrisetto stirato. Era
la prima volta che Hermione aveva seriamente voglia di prendere a pugni
qualcuno.
-Guarda, c’è Harry... con Ginny e Ron.- esclamò Luna indicando con un cenno
l’entrata.
-Rimanete qui? Io vado un attimo a parlare con... Harry e Ron.- disse
Hermione, e dopo aver ricevuto un cenno di consenso dagli amici si alzò per
raggiungere i Grifondoro.
-Sta arrivando Hermione.- disse Ron d’impulso vedendo la Corvonero
avvicinarsi a loro a passo deciso.
-Oh, è vero.- esclamò Harry –Probabilmente vuole parlare con noi.-
-Allora magari io vi aspetto con Neville.- disse Ginny –Ah, eccolo laggiù con
Luna... beh, fatemi sapere.- la rossa si allontanò e si scambiò un cenno di
saluto con Hermione mentre si incrociavano a metà stanza.
-Ciao.- salutarono Ron ed Harry. Hermione sorrise in risposta e disse
–Troviamo un posto tranquillo.-
Così, senza parlare a parte qualche futile domanda e risposta per non destare
sospetti, i tre si allontanarono il più possibile dalla Sala Grande e si
infilarono in un’aula vuota.
-Immagino che tu abbia visto l’avviso.- disse Harry non appena ebbero chiuso
la porta e si furono accertati di essere in un posto sicuro.
-Si, l’ho visto.- rispose funerea la ragazza.
-Beh, pazienza.- tagliò corto Ron. Non sapeva perchè, ma non voleva sentirsi
dire che lei non si sarebbe più unita a loro per il gruppo, preferiva anticipare
il tutto –Noi continueremo comunque, quindi...-
-Certo che continueremo!- lo interruppe Hermione accigliata, poi capì e gli
lanciò un’occhiata fulminante –Credevi che mi sarei tirata indietro?-
-Beh... ecco... io... no?- domandò Ron stupefatto, guardando la ragazza negli
occhi. Incontrando le iridi azzurre di Ron, Hermione non potè fare a meno di
arrossire un po’. Comunque, riuscì a tenere la voce ferma rispondendo –Certo che
non mollo, insomma! Meglio viva ma espulsa che a scuola e uccisa dai
Mangiamorte!-
-Giusto!- esclamò allegramente Ron mentre un sorriso si dipingeva sulle sue
labbra.
Harry si accigliò per un secondo, poi notò che l’amico sembrava stranamente
soddisfatto per qualcosa. Non riuscì a trattenere un sorrisetto.
______Nota di Herm90
Ragaaaaaazzi! Ciao! Sono tornata finalmente con il nuvo chappy, che ho deciso
di dividere in due parti: riguardo quella appena postata, "scoperti" si
riferisce ai ragazzi, scoperti dalla Umbridge... per la prossima parte ve lo
dirò poi!
Grazie 1000 a Giuly Weasley (allora aspetto commentucci quando torni
da Pisa, che tra l'altro io non ho mai visto, ma si può?), funkia (eh,
cosa pretendi, la cavalleria è morta! Purtroppo, aggiungerei!), Vichan
(che diventerà... ma come fai a saperlo? Sei un indovino? E io che credevo
di non aver lasciato nessun indizio ^^), Tsukino (ridi ridi, te l'ho
detto che fa bene! Ma attenta ai momenti inopportuni, te lo dice una che ne sa
qualcosa di figuracce XD), killer (tra loro due i bacini ci stanno sempre
bene! ^^), Simona (purtroppo in questo mi sono di nuovo accorciata un
po', ma altrimenti chissà quando avrei aggiornato...), Nicole (fatta la
one-shot auror, visto? XD ma ora sono tornata alla mia terra natia,
Drunksolandia!), Chiaras (ed ecculo qua! bacioni!), pinkstone (lo
so che l'ho rimesso a Corvonero, ma come avevo scritto nel secondo chappy d'ora
in poi Smith per questa ficcy rimarrà a Corvonero... lo so che sbagliare è umano
e perseverare... non mi ricordo cos'è... però pazienza! XD), Titty90
(grazie! kiss) e Moonlight rage (ed eccolo qui!)
Uhm, mi sono leggermente dilungata nei ringraziamenti... però lo sapete, mi
diverto! Beh, ora la smetto di rompervi XD (era ora! N.d.T. Ma...vi picchio eh!
N.d.A) Bacioni a tutti quanti e.................................
recensioncina???
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Capitolo 10 *** Scoperti...due volte!-parte seconda ***
Scoperti... due volte
-seconda parte: scoperti 2
Le giornate seguenti furono piuttosto faticose. Oltre alle lezioni, i tre
ragazzi avevano dovuto passare tutta la giornata in cui l’avviso era comparso
nelle bacheche a rintracciare gli altri membri del gruppo per dire a tutti che
sarebbero comunque andati avanti.
-Meno male che abbiamo la tua lista.- commentò Harry ad un certo punto
–Peccato che uno di quelli che l’hanno firmata probabilmente ci ha traditi.-
-Io non credo, veramente.- esclamò Hermione in tono sicuro mentre i tre si
sedevano a riposarsi un po’ davanti al Lago Nero.
-Cosa non credi?- domandò Harry guardandola accigliato.
-Che qualcuno ci abbia traditi. Fin’ora non mi è sembrato di notare nulla.-
spiegò Hermione. Ron la guardò e non riuscì a reprimere un sorrisetto –Hermione
Granger, sei la ragazza più ingenua che io abbia mai conosciuto. Solo perchè tu
sei un concentrato di lealtà non significa che sia così per tutti.-
Hermione ricambiò lo sguardo di Ron –Non sono poi così ingenua, Ron.- disse
–La pergamena che vi ho fatto firmare, e che anch’io ho firmato, è
stregata.-
-Che cosa?- esclamarono immediatamente i due preoccupati.
-Una semplice precauzione. Chiunque andrà a spiattellare il nostro segreto,
beh... fidatevi, non passerà inosservato. In fondo, dobbiamo sapere di chi
fidarci.- spiegò la Corvonero guardando i leggeri increspamenti che la piovra
gigante provocava alla superficie dell’acqua.
-Cosa succederà?- domandò Ron, gli occhi sbarrati tra lo stupore e
l’ammirazione.
-Beh, Topexan non gli servirà a nulla.- ridacchiò Hermione.
-Top... che?- domandò Ron accigliandosi.
-oh, già... diciamo solo che probabilmente gli toccherà andare in giro con un
sacchetto in testa.- Hermione si strinse nelle spalle e i tre, dopo qualche
secondo, ricominciarono il loro giro di recuperi.
I giorni seguenti non li videro certo meno impegnati. Hermione passò gran
parte del tempo libero del secondo giorno in biblioteca a spulciare Storia di
Hogwarts (come se non l’avesse già imparato a memoria) sperando di trovare un
posto in cui tenere gli allenamenti del gruppo. La sera Harry e Ron la
raggiunsero, Harry teneva in mano una pergamena molto ingiallita da tempo che
poggiò davanti ad Hermione, sul tavolo.
-E questa è... una pergamena.- constatò Hermione.
-Già.- annuirono i due sedendosi Harry di fronte ad Hermione e Ron di
fianco.
-Ed è... bianca.-
-Non proprio.- sorrise Harry. Estrasse la bacchetta dalla tasca della divisa,
la puntò sulla superficie del foglio e disse –Giuro solennemente di non avere
buone intenzioni.-
Hermione si accigliò, ma prima che potesse dire qualcosa il suo sguardo fu
catturato da ciò che stava accadendo sul foglio. D’improvviso dal centro del
foglio avevano iniziato a svilupparsi strane venature nere che correvano sulla
pergamena allargandosi sempre di più verso i bordi, formando...
-Ma... questa è la scuola!- esclamò sbalordita Hermione mentre la cartina di
Hogwarts andava completandosi.
-Non è semplicemente la scuola.- rispose Harry in un sussurro –C’è la scuola,
più tutti i suoi passaggi segreti. E li vedi questi puntini?- il ragazzo indicò
una a caso tra la marea di macchioline di inchiostro che si muovevano sul
foglio. Hermione le studiò meglio, e notò che accanto ad ogni macchiolina era
scritto qualcosa, un nome.
-Non è possibile...- mormorò spalancando gli occhi dallo stupore –Queste sono
tutte le persone presenti? Questa cartina indica gli spostamenti di tutti?-
-Tutti.- confermò Harry.
-Compresi gli insegnanti, Gazza e quella vipera della Umbridge.- aggiunse Ron
con un sorrisetto vedendo la reazione di Hermione alle sue parole. La ragazza
guardava alternativamente lui, Harry e la mappa, come se non fosse sicura di ciò
che stava guardando –Vi rendete conto di quanto può esserci d’aiuto questa
mappa?- esclamò dopo un po’.
-Certo. In realtà, è un segreto, abbiamo provato a studiarla da soli ma non
abbiamo trovato nessun posto adatto, così abbiamo pensato che forse tu potevi
trovare qualcosa, ma devi giurare che non la mostrerai a nessuno.-
Hermione si accigliò per un secondo, guardando alternativamente i due –Dove
avete preso questa mappa?- domandò sospettosa. I due ragazzi si scambiarono
un’occhiata e annuirono decidendo di comune accorto di confessare –Fred e George
l’hanno presa dall’ufficio di Gazza quando erano al primo anno.- spiegò Ron.
-Beh... pazienza. In questa situazione non è il caso di soffermarsi su questi
particolari.- disse Hermione.
-Grande, sapevo che l’avresti detto!- esclamò Ron d’impulso. Hermione si
voltò sorpresa verso di lui –Dici sul serio?- domandò.
-Beh... si, certo.- ammise Ron evitando di incrociare il suo sguardo –Sto
iniziando a pensare che forse... ci sbagliavamo sul tuo conto...-
Hermione non potè trattenere un sorriso.
-Ma ora non montarti la testa, eh!-
I tre scoppiarono a ridere, poi Hermione disse –Beh, potete lasciarmela?
Vorrei studiarla bene... se trovo qualcosa ve lo faccio sapere immediatamente.
Altrimenti ci troviamo a cena in Sala Grande e ve la restituisco.- Harry e Ron
annuirono, salutarono Hermione e uscirono dalla biblioteca.
-Allora, se nemmeno lei trova nulla cosa pensi di fare?- domandò Ron ad Harry
appena furono in un corridoio lontano da orecchie indiscrete.
-Chiederemo a Sirius stasera.- rispose Harry con semplicità.
-Oh, già, è stasera!- esclamò Ron battendosi una mano sulla fronte –Certo che
apparire nel camino della sala comune sarebbe stato meglio...-
-Già, però quest’anno è impossibile, con i controlli che la Umbridge fa sui
camini.- gli ricordò Harry –Invece quello della Sala Grande non è controllato,
quindi può apparire solo lì.-
A cena, Hermione arrivò in Sala Grande sconsolata e si unì a Ron ed Harry
annunciando che purtroppo non era riuscita a trovare nulla. Sedendosi al loro
tavolo restituì la mappa ad Harry, che la infilò nella borsa commentando
–Cavolo, la Mappa del Malandrino era una delle nostre ultime possibilità...-
-Sentite, perchè stasera non andiamo in biblioteca e proviamo a farci dare un
permesso per entrare nella sezione proibita?- domandò Hermione sottovoce.
-Oh, ehm...- balbettò Harry.
-Perché invece non... non lo facciamo domani?- propose Ron con un sorriso
piuttosto forzato. Hermione si accigliò –Beh, prima lo facciamo meglio è... ma
se proprio non potete...-
-Infatti, non possiamo, sai... compiti, di... Trasfigurazione.- esclamò Harry
sparando il nome della prima materia che gli veniva in mente.
-Non... abbiamo Trasfigurazione fino a venerdì, e siamo solo a lunedì.- fece
notare Hermione.
-Già, ma è meglio portarsi avanti, no?- esclamò Ron lanciando un’occhiataccia
all’amico: era definitivo, l’omino del cervello di Harry aveva definitivamente
dato le dimissioni.
-Certo...- concordò Hermione più tranquillamente che potè –Allora facciamo
domani.-
Hermione, stai superando ogni limite. Si disse mentalmente mentre, alle
undici di sera, stava nascosta dietro una statua nei pressi del ritratto della
Signora Grassa sperando ardentemente che i due si scordassero di controllare la
mappa.
Pochi secondi dopo il ritratto si aprì e ne uscirono Harry e Ron, il primo
con uno strano mantello sotto il braccio. Quando il ritratto si richiuse, Harry
aprì il mantello e lo drappeggiò attorno ad entrambi, che... scomparvero!
Hermione si passo una mano sugli occhi, ma i due erano ancora invisibili, a
parte una piccola parte della scarpa di Ron, che poteva essere notata solo da un
occhio attento. La ragazza non poteva crederci, ma era fuori da ogni dubbio che
quello era un Mantello dell’Invisibilità! Quei due erano una fusione tra il
detective Conan e James Bond!
Stando bene attenta a non farsi vedere e a non perdere di vista il piccolo
pezzo di scarpa ancora visibile, Hermione seguì i due per i corridoi bui finchè
non entrarono in Sala Grande. Aspetto un po’, poi si affacciò cautamente dalla
porta e vide che i due, ora dietro al tavolo dei professori, si erano tolti il
Mantello e si erano avvicinati al camino. Corse il più silenziosamente possibile
fino al tavolo di Tassorosso e iniziò a strisciarci sotto, maledicendosi
mentalmente per quella sua riprovevole curiosità.
Giunta alla fine del tavolo, lanciò un’occhiata ai due e, notando che erano
sempre voltati verso il caminetto, fece un’altra corsetta fino al tavolo dei
professori e si nascose dietro alla grande sedia del preside. Si sporse un po’
per cercare di capire cosa stavano facendo, e vide che stavano fissando il
fuoco. Tra le fiamme all’improvviso baluginò una fiamma verde brillante, segno
che qualcuno stava usando la Metropolvere, ma proprio in quel momento Ron si
spostò leggermente impedendole la visuale.
Ok, non che mi dispiaccia quello che vedo ora, ma potresti... ehi... un
attimo, Hermione, che diavolo stai pensando???
-Ciao Sirius.- salutarono Harry e Ron sottovoce.
Sirius? Chi diavolo è Sirius?
Hermione fece mente locale, ma non ricordava di aver mai sentito nominare un
Sirius né da loro due né da Ginny, così si limitò a continuare a guardare cosa
succedeva. Una voce strana, leggermente rauca, rispondeva normalmente alle
domando dei due ragazzi. Dopo che si furono scambiati un paio di frasi sulla
madre di Ron e su un certo Tonks, Ron si spostò leggermente ed Hermione
vide nel fuoco un volto noto. Strinse gli occhi cercando di ricordare dove
poteva aver già visto quel viso scavato, quei capelli neri...
Sirius...
-Aaaaaaaaaah!- gridò scattando in piedi e facendo quasi cadere la sedia di
Silente.
Harry e Ron si voltarono di scatto e spalancarono gli occhi per la sorpresa
trovandosi davanti un’Hermione che, tremando, indicava le fiamme del camino.
-Voi... voi... Sirius Black...- balbettò, poi ad un certo punto la sua mente
iniziò a lavorare e capì che quella era una situazione potenzialmente
pericolosa: Ron Weasley ed Harry Potter erano amici di un assassino! Fece
un passo indietro e si voltò, ma fece un paio di passi di corsa che una mano
l’aveva bloccata tenendola per un braccio.
-Lasciami!- esclamò con voce squillante voltandosi verso Ron e strattonando
il braccio per liberarsi –Lasciami o mi metto ad urlare!-
-Per la miseria, falla stare zitta!- sibilò Black dal caminetto. Ron la
spinse piano contro il muro e le poggiò una mano sulla bocca mentre Hermione
continuava a dibattersi.
-Hermione, Hermione calmati, lasciaci spiegare!- esclamò Ron.
-C’è un errore, Sirius è il mio padrino!- spiegò Harry concitato –E non è un
assassino, l’hanno incastrato! Se giuri di non gridare ti spieghiamo tutto.-
Lo sguardo di Hermione si spostò incerto dal volto inquietante di Black a
quello ormai familiare di Harry, per fermarsi incontrando gli occhi di Ron. Si
tranquillizzò leggermente ed annuì, così Ron, anche se un po’ gli dispiaceva, la
lasciò andare.
-Ok, fatemi capire.- disse Hermione sussurrando –Mi state dicendo che Sirius
Black in realtà non è un assassino? E perchè è finito ad Azkaban allora?-
-Beh... è una storia un po’ lunga.- disse Harry –Sediamoci.- i tre si
sedettero a terra formando con Sirius una specie di cerchio, e tra tutti e tre
ricostruirono la storia. Parlarono ad Hermione del Custode Segreto a cui era
stata affidata la vita dei genitori di Harry, un certo Peter Minus, che li aveva
traditi, dell’assassinio dei Potter, della fuga di Peter e del falso omicidio
che aveva inscenato trasformandosi in topo e facendo ricadere la colpa su
Sirius, di come Sirius si era liberato da Azkaban e avesse incontrato Harry, Ron
e Lupin, con il quale erano stati molto amici ai tempi della scuola, alla
Stamberga Strillante, e della fuga di Sirius organizzata da Silente poco prima
del Bacio del Dissennatore.
Quando finirono di raccontare, ad Hermione girava un po’ la testa e le era
difficile credere a tutto ciò che aveva sentito.
-Ci denuncerai?- domandò Ron. Hermione si voltò verso di lui e di nuovo i
loro sguardi si incontrarono. Hermione si morse il labbro –No.- rispose.
Ron sorrise mentre ancora si guardavano negli occhi, e sia Harry che Sirius
esclamarono un sollevato –Grazie.-
________Nota di Herm90
Macccccccccccciao! Alluuuuura, visto che sono quattro giorni che studio come
una matta (domani interrogazione di Italiano e di Ecologia e verifica di
Fisica... pauuuura!) non ho avuto il tempo di aggiornare, ma ora ho finito, o
meglio, il mio cervello si rifiuta categoricamente di accettare altre
informazioni, quindi eccume qui!
"Scoperti" in questo capitolo si riferiva a Harry e Ron che vengono scoperti
da Hermione... (L'avevamo capito! N.d.T.......e io ve lo dico lo stesso
N.d.A.).
Tante grazie a Simona (questo è un po' più lungo^^visto?),
Titty90 (grazie^^), Silvia91 (grazie grazie grazie grazie!^^),
Nicole (Ecculo il 10!), Tsukino (ora che me lo fai notare, nemmeno
io riesco a pronunciarlo!), GiulyWeasley (bentornata!!!), pinkstone
(figurati! e grazie per la fine del proverbio... mi sento molto Paolo
Bitta^^) e blacksmile (ho usato un oggetto meccanico? Non ricordo... vado
a controllare! Grazie!)
Ok, finiti i ringraziamenti, ora vi saluto e vedo se riesco ad aggiornare
qualcos altro... ciao! bacioni a tuttiiii!
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Capitolo 11 *** I vasi da notte??? ***
I vasi da notte???
Ron ed Harry erano seduti sulla riva del Lago Nero, intenti a scervellarsi su
come e dove potessero tenere i tanto discussi incontri per la Difesa e ad
aspettare Hermione, che era andata dal professor Vitius a cercare di farsi dare
il permesso per entrare nella Sezione Proibita della Biblioteca.
-Uff, ma quando arriva?- domandò Ron impaziente.
-Sai... ero convinto che tu non sopportassi Hermione.- gli fece notare Harry
con un sorrisetto –Ma a quanto pare... com’era? Stai iniziando a pensare che
forse... ci sbagliavamo sul tuo conto...- lo prese in giro. Ron diventò un
po’ rosso sulle orecchie, e balbettò –Beh... e... allora? E poi...- esclamò
riprendendosi –Anche a te non sta più antipatica. Insomma, dai, è vero, sembrava
proprio la tipica secchiona senza spina dorsale, e...-
-Oh, ti ringrazio.- esclamò una voce dietro di loro. Ron ed Harry si
voltarono di scatto. Hermione era in piedi dietro di loro, la borsa su una
spalla, e li fissava mordendosi il labbro inferiore.
-Da... da... da quanto... tempo sei... qui?- domandò Ron mentre il rossore
iniziava a diffondersi su tutto il viso.
-Più o meno da secchiona senza spina dorsale. Beh, immagino che non
abbiate bisogno di me allora.- Hermione si voltò e iniziò a camminare
velocemente verso il castello.
Quel cretino... ma come si permette? E dire che sembrava migliorato... non
solo fisicamente... insomma, Hermione, basta, inizi a sembrare Cho Chang! si
disse tra sè ricacciando a forza indietro le lacrime che sentiva pulsare negli
occhi.
-Hermione, aspetta, lasciami spiegare!- gridò una voce dietro di lei. La voce
di Ron, più precisamente, e dal tono sembrava che il ragazzo le stesse correndo
dietro. Continuò a camminare per un po’, ma alla fine, agli insistenti richiami
del ragazzo, decise di fermarsi. Si voltò rabbiosamente e lui la raggiunse di
corsa.
-Beh, cosa vuoi?- domandò in tono duro.
-Senti, hai capito male. Se tu avessi ascoltato ancora qualche secondo,
avresti capito... intendevo dire che in realtà non sei così, anche se... beh,
anche se in effetti lo sembravi, fino allo scorso anno almeno, perchè
quest’anno... cioè... insomma... non... hai capito...-
-Perfettamente.- disse Hermione cercando di risultare tagliente ma senza
riuscire a trattenere un sorrisetto –Beh... allora... suppongo che... per il
bene del gruppo di Difesa... dovrò prenderlo come un complimento.-
-Lo era.- disse prontamente Ron, sorridendole. Hermione sorrise di rimando
–Oh... ecco... allora... insomma, dovremmo...-
-Si...- concordò Ron, e insieme tornarono sulla riva del Lago, dove Harry li
aspettava seduto sull’erba.
-Risolto?- domandò il moro quando i due lo raggiunsero. Hermione e Ron
annuirono e si sedettero accanto al ragazzo.
-Allora... com’è andata con Vitius?- domandò Harry.
-Male.- sospirò Hermione –Ha detto che dall’anno scorso permettono di entrare
nella sezione proibita solo in casi particolari, perchè sembra che siano
scomparse alcune cose dalle scorte di Piton, e sembra che servissero per
preparare pozioni contenute nei libri della Sezione Proibita.-
-La Pozione Polisucco.- dissero in coro gli altri due senza pensarci.
-Qualcuno ha preparato la Pozione Polisucco?- domandò Hermione
interessatissima.
-Si, è una lunga storia.- Harry si affrettò a liquidare l’argomento.
-Beh, tornando al problema del posto per incontrarci, dovremmo provare a
cercare nei testi più antichi...- continuò Hermione.
In quel momento Cho Chang passò poco lontano da loro e sia Hermione che Ron
la videro chiaramente sorridere ad Harry, e videro altrettanto chiaramente il
Ragazzo-Sopravvissuto risponderle con un cenno della mano e un sorriso ebete. E
continuare a seguirla con lo sguardo mentre la Corvonero si allontanava.
-E abbiamo riferito a Millicent Bulstrode che sei cotto di lei, così lei ha
affittato una stanza matrimoniale al Paiolo Magico e ti aspetta lì stasera alle
otto.- disse Ron serissimo rivolto all’amico, che per tutta risposta si limitò a
mormorare –Certo, certo, perfetto.-
Ron ed Hermione scoppiarono contemporaneamente a ridere così tanto che
risvegliarono Harry da quella specie di trance.
-Cosa? Che c’è da ridere? Cos’ho fatto?- domandò Harry accigliato spostando
lo sguardo dall’uno all’altra.
-Hai appena reso felice una ragazza.- rispose Hermione, e i due scoppiarono a
ridere ancora più forte, guadagnandosi un’occhiata vacua da Harry –Se avete
finito...- disse quest’ultimo dopo un po’.
-Si, scusa...- disse Ron mentre riprendevano fiato –Ehi!- esclamò poi
facendosi d’improvviso serio –La Stamberga Strillante?-
-L’edificio infestato dai fantasmi?- domandò Hermione sbarrando gli
occhi.
-Non è infestato in realtà.- spiegò Harry –Era... un lupo mannaro, ma non...
c’è da preoccuparsi, non è più lì, e non era pericoloso comunque...-
-Il professor Lupin, per caso?- domandò Hermione.
-Beh, si... dimenticavo che Malfoy l’ha detto a tutta la scuola...-
-Non che ce ne fosse bisogno, comunque, era decisamente evidente...- i due le
lanciarono uno sguardo vacuo –Oh, andiamo, le assenze, il Molliccio!-
-Certo.- la interruppe Harry –Comunque, non credo che possiamo. Sotto il
mantello non ci staremmo certo tutti, sarebbe impossibile non farci scoprire.
Ma... la Stanza delle Necessità!- esclamò come se fosse stato appena colpito da
un fulmine, mentre in realtà era solo la prima idea intelligente della sua vita
(lo so, lo so... ma è così tonto a volte... XD N.d.A.).
-La cosa?- domandò Hermione accigliata.
-Ma certo!- concordò Ron –Dove Dobby ha curato Winky quando si è ubriacata,
vero?-
-Dove chi ha curato chi?-
-E dove Silente ha trovato i vasi da notte!-
-I vasi da notte???-
-Nessuno ci troverebbe se non sa della statua di Barnaba!-
-Mi volete spiegare di cosa diavolo state parlando? Chi sono Dobby e Winky? E
perchè Silente stava cercando dei vasi da notte?- li interruppe Hermione.
-Beh, doveva andare in bagno, no?- ghignò Ron guadagnandosi un’occhiataccia
dalla ragazza.
-La Stanza delle Necessità è una stanza che compare solo se chi la cerca
passa tre volte davanti alla statua di Barnaba il Babbeo Bastonato dai Troll
pensando intensamente a cosa vuole trovare.- spiegò Harry –Ce l’ha detto un elfo
domestico, ci possiamo fidare di lui, è sempre stato gentilissimo con
noi...-
-Beh, a parte quando ti ha fatto accusare di Uso della Magia in territorio
babbano... e quando ti ha fatto inseguire da un Bolide Assassino facendoti
rompere un braccio...- ricordò Ron.
-Si, però l’Algabranchia che ha rubato a Piton è stata utile.- ribattè Harry.
Stavolta era il turno di Hermione ad avere uno sguardo vacuo –Non so di cosa
stiate parlando, e sinceramente non credo proprio di volerlo sapere... comunque,
se è vero... sembra il posto perfetto... tanto più che non mi pare di averla
vista su quella vostra strana mappa...-
-No, la Mappa del Malandrino non la segna.- concordò Ron.
-E non vi chiederò perchè si chiama Mappa del Malandrino, ma secondo me ormai
siamo pronti per organizzare la prima lezione.- esclamò la ragazza –Dobbiamo
solo scegliere il giorno, e avvisare tutti. E non farci scoprire dalla Umbridge,
ma a quanto pare questo non vi creerà tanti problemi.-
Ron ed Harry si scambiarono un sorrisetto. Se sapesse...
________Nota di Herm90
Ciaoooooo! In questo momento preciso, mia mamma mi sta dando della pazza
perchè dopo aver riassunto 77 pagine di storia mi metto a scrivere... ma per voi
questo ed altro! XD
Ringraziamenti: Simona (ehm... ecco, Ron, preso dalla voglia matta di
studiare, si era iscritto a tropp corsi e aveva bisogno di un Giratempo XD
scherzo... non so proprio come abbiano fatto a cavarsela senza di lei!),
Titty90 (Gatie!!!), Killer (Ronnino ha un effetto calmante su metà
del genere femminile... o era il contrario?^^), Silvia91 (thanke!!!),
Chiaras (figurati, anche io mi perdo sempre qualche chappy quando
commento delle ficcy!^^), ^clod^ (grasssie!), blacksmile (ops, hai
ragione... ma non lo cambio, anche perchè non ho idea di cosa usino i maghi per
svegliarsi XD), pinkstone (a cosa porterà tutto ciò? eeeeeehm... vorrei
saperlo anch'io! In realtà, più che altro la storia nasce mentre scrivo, quindi
ho programmato solo a grandi linee...) e GiulyWeasley (Ciaaaoooooooooo!
Tra parentesi, non è che magari hai pensato a un ulteriore seguito di "Giochi"?
XD io la bomba lo lanciata... spero che esploda, era troppo bella quella
ficcy!).
Ok, finito... spero che anche questo chappy vi sia piaciuto, e vi eviterò la
solita richiesta di lasciare recensioni, tanto ormai lo sapete, veeeeeero?
XD
Kiss!!!!
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Capitolo 12 *** Pericolo di perdizione ***
Pericolo di perdizione
Far girare la notizia a tutti i ragazzi segnati sulla lista scritta sulla
pergamena magica fu abbastanza problematico, ma alla fine, con l’aiuto di Ginny,
Luna e Neville, due giorni dopo tutti coloro che dovevano sapere che la prima
riunione si sarebbe tenuta il giovedì successivo ne erano al corrente. La
maggior parte di loro assumeva un’aria decisamente incerta quando gli veniva
annunciato che sarebbero dovuti andare nella stanza accanto alla statua di
Barnaba il Babbeo Bastonato dai troll, principalmente perchè sapevano che,
effettivamente, lì non c’era una stanza, ma ogni volta i sei messaggeri
rimanevano vaghi dicendo solamente –Ci sarà.-
Gli unici a non assumere quella strana espressione furono ovviamente Fred e
George Weasley, che dissero di averla usata una volta per nascondersi da Gazza.
Il loro unico dubbio proveniva dal fatto che, a quanto ne sapevano loro, quella
stanza era poco più grande dello stanzino in cui Gazza teneva le sue scope, ma
decisero di fidarsi e dissero che certo, sarebbero venuti.
Il tempo trascorse rapidamente fino a giovedì. Le lezioni di Difesa contro le
Arti Oscure proseguivano ormai quasi regolarmente e senza intoppi, tant’era che
ormai gli studenti nemmeno tiravano più fuori le bacchette: una lezione pratica
era un sogno lontano per molti, un progetto a breve scadenza per alcuni.
E così arrivò il mercoledì. Già erano tutti parecchio agitati per ciò che
sarebbe successo la sera seguente. Erano praticamente sicuri che la Umbridge non
sapesse nulla della Stanza delle Necessità, ma nemmeno con il loro più grande
sforzo riuscivano a convincersi che l’ordine di sciogliere le squadre e i gruppi
fosse apparso il giorno dopo la loro riunione ad Hogsmeade solo per una strana
coincidenza. Tuttavia nessuno riusciva a spiegarsi come la donna, se così poteva
essere definita, fosse venuta a conoscenza delle loro intenzioni.
-Ne abbiamo parlato con Sirius, l’altra notte, dopo che sei tornata in
dormitorio.- disse Harry –E secondo lui è una buona idea, tutta questa storia,
però ha anche detto che non è stata una buona idea incontrarci alla Testa di
Porco. Dice che sarebbe stato più facile passare per un normale gruppo di
studenti in un posto più incasinato, tipo da Madama Rosmerta.-
-Certo, come no.- borbottò Hermione un po’ piccata –Parlare di Voldemort in
un locale pieno di gente e frequentato dagli insegnanti mi sembra una cosa
consigliabilissima.-
-Già, l’ho pensato anch’io...- concordò Ron –Però, insomma... è lui l’evaso
che non si fa trovare da due anni, non noi... suppongo che sia più preparato di
noi.-
-Si, è vero...- ammise Hermione.
-Forse dovremmo chiedergli ancora qualche consiglio, voglio dire, prima di
domani.- bisbigliò Harry mentre i tre si dirigevano in Sala Grande dopo lezione
di Incantesimi.
-Riesci a contattarlo? Stanotte potremmo vederlo come avete fatto la scorsa
volta.- disse Hermione. Ron la guardò un po’ stranito –Sai, davvero non mi
capacito di come la Prefetta Perfetta Hermione Granger si fidi di un evaso
accusato di assassinio dopo appena una settimana...-
-Sono piuttosto stupita anch’io.- sorrise la ragazza sorridendo e ignorando
bellamente il "Prefetta Perfetta" –Non so... beh... perchè, ma... mi fido,
ecco.- Hermione arrossì lievemente.
-Di Sirius?- domandò Ron alzando un sopraciglio.
-No, stupido... insomma, l’ho visto solo una volta, ed era nel camino, per
appena mezz’ora... intendevo... di voi.- mormorò infine arrossendo di botto
decisamente più di prima.
-Oh.- Ron la fissò per qualche secondo mentre continuavano a camminare in
silenzio, poi si schiarì leggermente la voce e disse –Beh, anch’io... cioè,
anche noi... ci fidiamo di te.- mentre le sue orecchie si tingevano di un rosso
acceso.
Si sedettero al tavolo, e poco dopo li raggiunse Luna, che sedette accanto ad
Hermione, di fronte ad Harry.
-Ciao.- salutò distrattamente la ragazza, poi si voltò verso Harry e, come se
l’avesse appena notato, disse –Oh, ciao Harry.- facendo un gran sorriso. Il moro
alzò le sopraciglia così tanto che la cicatrice quasi scomparve sotto la
frangia, e rispose al saluto mentre un gran numero di teste si voltavano con un
brusio verso l’entrata della Sala Grande.
Hermione, domandandosi il motivo di quel semi-silenzio improvviso, si voltò
verso l’entrata, e lo stesso fecero Harry e Ron. Luna, invece, lanciò
un’occhiata per nulla interessata verso la porta e iniziò a servirsi da
mangiare.
Gli occhi dei tre ragazzi erano così spalancati che quasi sarebbero presto
usciti dalle orbite, probabilmente.
-Ragazzi, vi sentite bene?- domandò Luna.
-Luna ma... hai visto?- domandò Hermione con enfasi.
-Ecco, potevo credervi se mi aveste detto che avrei visto Voldemort e
Caramell ballare la Pölka, ma questo...- disse Harry pulendosi le lenti
degli occhiali e poi rimettendoseli.
-Insomma... credevo saresti stato tu...- balbettò Ron –O...
chiunque, ma non...-
-Non lo sapevate? Era così ovvio.- dichiarò Luna. Tutti e tre si voltarono
verso di lei alzando le sopraciglia, ma non ebbero il tempo di dire nulla...
-Ciao, ragazzi!- esclamò allegramente Ginny con un sorriso radioso.
-Come và?- domandò Neville sorridendo timidamente.
Tuttavia non ebbero risposta, ad eccezione del vago saluto di Luna. Tutti
erano troppo occupati a fissare la mano di Ginny, le cui dita erano
delicatamente incrociate tra quelle di Neville.
-Scusatemi... ripetilo ancora un volta, Ron... Ginny si è messa con il figlio
di Frank Paciock?- domandò Sirius, mentre i suoi occhi si spalancavano tra le
fiamme del camino della Sala Grande.
-Esatto! Sono arrivati in Sala Grande tenendosi per mano!- esclamò Ron, che
ancora non poteva crederci.
-Scusate, potremmo tornare al punto?- domandò Hermione ridacchiando.
-Certo, certo...- si ricompose Sirius –Stavo dicendo che quando ve ne andrete
non dovreste andarvene in un gruppo compatto, ma... oddio, scusate, ma non ci
posso proprio credere!- esclamò Sirius scoppiando a ridere, seguito
immediatamente da Harry e da Hermione. Le orecchie di Ron si fecero rosse –Non
c’è nulla da ridere, è mia sorella!- sibilò minacciosamente.
-Ok, va bene... dicevo, è meglio se lasciate la Stanza a piccoli gruppetti,
massimo quattro persone direi, desterete meno sospetti.- finalmente Sirius
riuscì a terminare la sua lista di "utili consigli su come sfuggire alle
autorità".
-Bene, grazie mille Sirius.- disse Harry.
-Tornando alle cose importanti... com’è che Ginny, che è la più piccola, è
riuscita a iniziare la sua carriera amorosa mentre voi siete ancora fermi alla
partenza?- domandò l’evaso rivolgendosi ad Harry e Ron –Ah, già, Harry ha la sua
cinesina...- ricordò.
-Cosa? Come... fai a...-
-Forse potrebbe averlo intuito dal tuo inserirla nei discorsi ogni cinque
secondi.- suggerì Hermione sarcasticamente.
-E tu, Ron? Posso dire a tua madre che uno dei suoi figli non è ancora in
pericolo di perdizione?-
Le orecchie di Ron si fecero rosse e non potè fare a meno di lanciare
un’occhiata ad Hermione mentre rispondeva –Diglielo pure, se è
necessario...-
________Nota di Herm90
Abbiate pazienza, il chappy è un po' breve e probabilmente c'è qualche errore
di battitura, ma stamattina mi sono ustionata un dito e il polpastrello è
diventato un'unica grande bolla, scrivere non è così semplice...
Grazie mille a blacksmile (sai com'è... TUTTE vogliamo essere calmate
da Ron! XDD), Titty90 (uhm... scriverò una Millicent/Harry, prima o poi
XDD), Nicole (vedi R/He bene insieme perchè... ti sto cnvertendo,
muhahahaha! Il tuo destino è segnato, diventerai una Drunk! Ri-Muhahaha! XDD),
Simona (Nemmeno io sopporto Cho... e per i momenti romantici tra R e He
dovrai aspettare un po', adooooro farvi soffrire *risata satanica* XD),
Chiaras (Uhm... la Bulstrode in abito bianco... Harry all'altare con gli
occhi appannati dalla gioia... o dalla Maledizione Imperius? XD), Giuly
Weasley (Hai qualcos'altro in mente... significa... per caso... che sta per
arrivare un'altra ficcy? Siiiii!).
Beh, ora basta scrivere... ciao a tutti, VVTB, alla prossima (e...
recensione??? *vi guardo con occhioni da cerbiatto*)
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Capitolo 13 *** esercito di Silente ***
Esercito di Silente
Erano le nove di sera. Hermione uscì dal dormitorio insieme a Luna e ad altre
due ragazze: Cho Chang e Marietta Edgecombe. Le avevano incontrate in sala
comune e le due avevano detto che visto che andavano nello stesso posto, tanto
valeva andarci insieme. Dio come odiava quelle due ragazze... tanto valeva che
Zacharias si unisse a loro, avrebbe completato quel bel quadretto...
Detto fatto, Zacharias comparve insieme a un paio di ragazzi, che salutò con
una scusa, dopodichè si avvicinò alle quattro ragazze –Ehi.- salutò
avvicinandosi ad Hermione –State andando... lì?-
-Si.- rispose Hermione in un sussurro.
-Posso unirmi a voi? Tanto andiamo tutti nello...-
-Meglio di no.- rispose Hermione interrompendolo –Non credo che sia il caso,
sai, muovendoci in troppi attiriamo troppo l’attenzione, è meglio andare in
gruppetti più piccoli... vieni tra cinque minuti, ok?- e senza aspettare
risposta si incamminò velocemente per il corridoio trascinandosi letteralmente
dietro la povera Luna, che non capiva proprio il motivo per cui l’amica
camminasse improvvisamente così veloce.
Arrivarono al corridoio stabilito in un lampo. Harry, Ron e Ginny erano già
arrivati e con loro c’era Neville. Per un secondo, Hermione si stupì nuovamente
nel vedere Ginny e Neville per mano, ma poi le tornò in mente ciò che era
accaduto il giorno precedente durante il pranzo e le scappò un sorriso. Era
felice per Neville, e per quanto sbalorditiva fosse la cosa le risultava anche
molto bella, perchè sembrava che quei due stessero bene insieme. Inoltre, mentre
prima nei corridoi Neville veniva guardato con una certa ilarità, ora i ragazzi
gli rivolgevano occhiate decisamente più rispettose. Dopotutto era riuscito a
conquistare una delle ragazze più ricercate di Hogwarts!
-Ehi.- salutò Hermione quando raggiunsero finalmente i quattro Grifondoro,
che li salutarono con un sorriso. Hermione non potè non notare che Harry
lanciava un’occhiata a Cho, la quale le sorrise di rimando facendolo arrossire
come un peperone.
-Quella è...?- domandò Marietta. Solo in quel momento Hermione si voltò verso
il muro: c’era una porta! La Stanza delle Necessità esisteva davvero!
-Non siamo ancora entrati.- disse Ginny –Ma abbiamo pensato a un posto
nascosto in cui fare lezione di Difesa, quindi spero che sia andata bene.
Vogliamo dare un’occhiata prima che arrivino gli altri?-
Tutti annuirono così si avviarono verso la porta. Harry la aprì e tutti
trattennero il respiro.
La stanza era enorme, probabilmente molto più grande dell’aula di Difesa. In
un angolo erano ammucchiate decine di cuscini, detector oscuri di cui Hermione
aveva solo sentito parlare nei libri erano sistemati sugli scaffali, e tre
fornitissime librerie erano sistemate contro una parete.
-Cavolo...- mormorò Hermione mentre entravano nella stanza, sbalorditi.
In meno di un quarto d’ora, tutti i componenti del gruppo furono arrivati e
si sedettero in una sottospecie di cerchio (è incredibile com’è difficile
fare un cerchio, ad educazione fisica viene sempre tipo un ellisse...
N.d.A.)
Harry era in piedi al centro del cerchio, visibilmente imbarazzato, e tutti
lo fissavano con insistenza mentre lui continuava a rimanere in perfetto
silenzio, probabilmente incerto su cosa dire e fare.
-Secondo te quanto ci mette a cadere a terra svenuto?- domandò Luna
nell’orecchio dell’amica.
Hermione si morse il labbro in cerca di un metodo per togliere Harry
dall’imbarazzo. Bisognava rompere quello strano silenzio...
-Propongo di sceglierci un nome, che ne dite?- esclamò improvvisamente. Harry
le lanciò un’occhiata piena di gratitudine e dal gruppetto si alzò un mormorio
di approvazione.
Le proposte iniziarono subito, in particolare da Fred e George, e non meno da
Lee Jordan, i quali proposero diversi nomi che in qualche modo includevano
sempre la Umbridge, il Ministro e un paio di aggettivi poco onorevoli prima che
Hermione riuscisse a far tornare la calma prendendo la parola –Veramente...-
disse una volta che l’attenzione fu nuovamente su di lei –Pensavo a qualcosa di
meno... evidente, in modo da poterne parlare senza destare sospetti.-
-Giusto! Bravissima!- esclamò Zacharias. Hermione lo guardò accigliata, ma
non colse nemmeno una nota di sarcasmo nel suo tono o nella sua espressione,
perciò continuò –Qualcuno ha qualche idea?-
-Esercitazioni Segrete!- esclamò Neville, che probabilmente fino a un paio di
giorni prima non avrebbe mai osato esprimere la sua opinione.
-Non ha sentito cos’ha detto Hermione? Non deve far capire cosa facciamo!-
intervenne Zacharias, guadagnandosi uno sguardo interrogativo da parecchie
persone.
-Beh... potremmo dire E.S., nessuno saprebbe di cosa parliamo.- intervenne
Harry mentre Ginny lanciava un’occhiataccia a Smith e lo stesso faceva Ron,
chissà per quale motivo.
-Mi piace E.S.- commentò Luna –Ma perchè non diciamo che vuol dire Esercito
di Silente?- propose.
-Grandioso!- esclamò Hermione allegramente –Visto che è questa la paura del
Ministro... chi è a favore dell’E.S.?-
Non ci furono voti contrari, anche se i gemelli e Lee continuavano a
sostenere che "Umbridge fattela sotto", in breve U.F.S., fosse un nome
migliore.
-Bene.- disse Harry, ormai non più imbarazzato –Possiamo iniziare.-
_________Nota di Herm90
Rieccume! Scusate il ritardo!!!
Grazie Giuly Weasley (si, sei la prima a commentare! Grazie! A
proposito, o trovato ciò che bolliva in pentola, come avrai notato!),
karmyGranger (Neville/Ginny: pochissimo plausibile, in effetti, ma chi lo
sa, magari Neville diventerà una sorta di Rambo...^^), Silvia91
(Thanke!), Titty90 (grazie! Il mio povero ditino sta bene ora!),
^clod^ (nessuno lo avrebbe immaginato... nemmeno io, visto che l'ho
deciso mentre scrivevo!^^), Simona (eheh soffri soffri... in questo
chappy non ho scritto quasi nulla su di loro, ma dal prossimo ci sarà qualcosina
in più, prometto!), Chiaras (e va bene, visto che ti ispira così tanto,
ti avverto: appena sarò un po' meno incasinata scriverò una ficcy
Harry/Millicent!), Nicole (beh, esiste qualcuno di peggiore della Chang?
Voldemort a parte intendo, e già lui raggiunge a fatica il livello della
cinesina...^^), Killer (grazie, e sorry per il ritardo!) e Vichan
(XDD).
Bacioni a tutti, e lasciate il solito commentuccio!!! VVTB!!!
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Capitolo 14 *** E.S.: Esercitazioni e Scuse ***
E.S.: Esercitazioni e Scuse
-Direi che dovreste formare delle coppie, così possiamo fare qualche prova,
per stabilire il livello di partenza.- la voce di Harry era chiara e decisa,
come se avesse dimenticato tutto l’imbarazzo di prima ora che tutti quanti si
sentivano abbastanza coinvolti dalla faccenda.
Ginny e Neville ci misero meno di un secondo a formare una coppia. Cho Chang
si voltò verso Marietta Edgecombe. Luna si avvicinò ad Harry con un sorriso vago
e Harry, anche se il suo sguardo era fisso su Cho, annuì. Zacharias si avviò
velocemente verso Hermione e le afferrò il braccio. La ragazza si voltò dalla
parte opposta –Fai coppia con me?- domandò senza nemmeno curarsi di guardare in
faccia la persona a cui l’aveva chiesto.
-Ce... certo, ok...- rispose Ron mentre le orecchie gli diventavano
leggermente rosse.
Alzando lo sguardo, Hermione incontrò gli occhi azzurri del ragazzo e divenne
anche lei di un bel colorito acceso, mentre Zacharias si allontanava lanciando
occhiatacce a Ron.
-Scusa... ma sai, Zacharias non è precisamente il mio, ecco... ideale di
simpatia, e così...- si scusò Hermione mentre gli altri continuavano a cercare
di creare le coppie.
-E io invece sono il tuo ideale di simpatia?- domandò Ron con un sorriso.
-No!- rispose Hermione precipitosa –Cioè, voglio dire... non è che non mi
stai simpatico... intendevo... ecco, che...-
-Ehi, ehi... stavo scherzando, ok? Calma...- ridacchiò Ron.
-Sei proprio un cretino!- esclamò Hermione dandogli una piccola spintarella,
ma scoppiando anche lei a ridere.
-Bene, direi che possiamo iniziare con l’Expelliarmus.- annunciò Harry quando
finalmente anche l’ultima coppia venne formata.
-Oh, andiamo, è un livello elementare, non credo che contro Tu-Sai-Chi...-
borbottò ben udibile Zacharias, ma Harry, stranamente sicuro di sè, lo
interruppe –L’ho usato contro di lui, e mi ha salvato la vita, lo scorso
anno.-
Ci fu qualche secondo di silenzio sbalordito, dopodichè Harry riprese la
parola –Beh, possiamo iniziare. La formula la conoscete tutti.-
Hermione lanciò per prima l’incantesimo, e disarmò Ron immediatamente.
-Ehi... cavolo, che velocità!- esclamò Ron.
-Beh, ha detto di partire.- sorrise lei arrossendo lievemente. Anche Ron
lanciò l’incantesimo, ma lei lo respinse e lo lanciò a sua volta, disarmando
nuovamente il ragazzo.
-Uhm... ho il dubbio che gran parte delle storie che si raccontano su te ed
Harry siano false... come avreste fatto ad arrivare alla Pietra Filosofale il
primo anno senza riuscire a fare l’Expelliarmus?- ridacchiò Hermione.
Ron le lanciò un’occhiataccia, ed Hermione si affrettò a scusarsi, ma nel
frattempo lui le lanciò un incantesimo di disarmo che non solo le fece volare
via la bacchetta ma la fece cadere sul sedere.
-Mai perdere la concentrazione, Granger.- rise il rosso avvicinandosi a lei e
tendendole una mano per aiutarla ad alzarsi.
Lei accettò la mano, e saltando in piedi si ritrovò a pochi centimetri da
lui, le cui orecchi arrossirono violentemente.
-Ehm...- balbettò Hermione facendo un balzo indietro.
-Bene, basta, basta!!! Stop!- gridò Harry. Loro due, essendo vicini al
ragazzo, lo sentirono e, anzi, sobbalzarono per la potenza dell’urlo, ma gli
altri, immersi in un fracasso di "Expelliarmus", o parole che vagamente
assomigliavano a questa e che avevano effetti totalmente diversi, non lo
sentirono e continuarono a lanciare i loro incantesimi.
Ad un certo punto un fischio si sovrappose ad ogni rumore, e tutti si
immobilizzarono per la sorpresa. Harry teneva in mano un fischietto.
-Dove l’ha preso quello?- domandò Ron sottovoce mentre Harry dava qualche
istruzione veloce per poi dire ai ragazzi di ricominciare.
-Expelliarmus!- pronunciò Hermione senza rispondere al ragazzo e
disarmandolo.
-Sei sleale.- commentò con un sorriso Ron andando a riprendere la
bacchetta.
-Mai perdere la concentrazione, Weasley.- rispose con un sorrisetto lei
facendo ridere il rosso.
Però com’è bello mentre ride... ehi, pianeta terra chiama Hermione, che
diavolo ti passa per la testa?
In quel momento Ron la disarmò, e lei si maledisse per essersi deconcentrata.
Continuarono ad allenarsi per almeno mezz’ora, poi il fischio di prima squarciò
nuovamente l’aria.
-Chiunque gli abbia dato quel fischietto, se ne starà pentendo, ha fatto il
più grande errore della sua vita.- commentò Ron mentre Harry salutava tutti
dicendo che potevano uscire a piccoli gruppi.
Hermione rise, e Luna uscì dalla stanza con Cho, Marietta e qualche altro
Corvonero. Con tutti gli altri Corvonero.
-Beh, vado da sola.- commentò Hermione quando furono rimasti solo lei, Harry,
Ron, Ginny e Neville.
-Sicura?- domandò Ron un po’ preoccupato.
-Devo solo raggiungere il dormitorio, non sto partendo per il Vietnam.-
commentò lei, e con un sorriso uscì mentre Ron domandava ad Harry cosa diavolo
centrasse il Vietnam.
Era ormai arrivata al piano di sotto quando qualcuno svoltò nel suo
corridoio. Rimase pietrificata mentre l’uomo dai capelli neri e il naso adunco
si avvicinava con ara severa.
–Signorina Granger. Cosa diavolo ci fa lei qui?- domandò Piton.
-I... io, ecco... stavo...-
Ron corse a perdifiato per i corridoi. Se la Mappa del Malandrino non
sbagliava, e la Mappa del Malandrino non sbagliava mai, Hermione avrebbe
incrociato Piton entro un minuto, e magari non avrebbe saputo cosa dire, non era
abituata a mentire agli insegnanti.
Per l’appunto, quando arrivò Hermione era di fronte al professore, un po’
pallida, e balbettava qualcosa di incomprensibile.
-Eccomi Hermione, scusa il ritardo! Oh, salve professore.- esclamò Ron
spuntando nel corridoio con l’aria più casuale possibile.
-Signor Weasley?- domandò Piton.
-Si... stavamo facendo la ronda, e sono dovuto andare in bagno, sa...- spiegò
Ron. Hermione lo guardò con gratitudine, ma Piton gli lanciò un’occhiata gelida
–Stavate facendo la ronda.- commentò, gli occhi ridotti a fessure.
-Esattamente.- rispose Ron imperturbabile. Ci fu qualche secondo di silenzio,
ma alla fine Piton cedette –Bene, continuate pure. Weasley, cinque punti in meno
a Grifondoro per essersi assentato durante la... ronda...-
I due aspettarono in silenzio che l’insegnante fosse abbastanza lontano, poi
Hermione si voltò verso il rosso –Grazie...- balbettò –Non sapevo proprio cosa
dire...-
-Ho notato.- sorrise Ron –Dovrò insegnarti a mentire meglio.-
-Con quella volta ad Hogsmeade, è la seconda volta che mi tiri fuori dai
guai.- commentò Hermione sorridendo al ragazzo.
-Beh... dovere...- scherzò Ron imbarazzato.
-Grazie.- Hermione, proprio come aveva fatto ad Hogsmeade quando lui l’aveva
aspettata con una carrozza, si alzò in punta di piedi e, proprio come aveva
fatto ad Hogsmeade, gli diede un lieve bacio sulla guancia.
E Ron, proprio come aveva fatto ad Hogsmeade, arrossì completamente.
___________Nota di Herm90
Eccume qui con un altro capitolo... un capitolo con un po' di R/H in più,
come da vostra richiesta!!! Spero che vi piaccia!
Grazie KarmyGranger (uhm... Zac? Beh... non te lo dico! ^^ ),
Silvia91 (un po' di R/H c'è, ma abbi pazienza, non posso accontentarti
del tutto già a questo chappy! No, su Silvia, posa quel coltello...), Killer
(ecco un po' di R/H, ma come ho detto a Silvia, non posso mettere troppo
ora, perchè...), Chiaras (grazie!), GiulyWeasley (noooo, 6 Side???
Davveeeeeero? Non l'avrei mai detto XDD, comunque spero che per ora questo
soddisfi la tua anima Drunk, o Side, o come preferisci, basta sia R/H!) e
verohp4ever (ed ecco un'altra pazzoide che si legge tutti i chappy di
fila XD attenta, portano effetti collaterali quali: Drunkite acuta e Sideite
fulminante!^^ io sono già affetta da entrambe!) per i vostri commenti!
Kissoni a tutti, ciaooooo! Baci88
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Capitolo 15 *** Tutto a gonfie vele ***
Tutto a gonfie vele
Le cose peggiorarono, ma migliorarono anche, allo stesso tempo. Le lezioni
della Umbridge erano sempre peggiori, la donna riusciva a prendersi sempre più
libertà e spadroneggiava in modo quasi scandaloso sugli altri insegnanti.
Però gli alunni sentivano che qualcosa era cambiato da prima. Ora che avevano
l’E.S., si sentivano quasi superiori: sapere di farla sotto il naso al Ministero
era una soddisfazione non indifferente, soprattutto con la Umbridge che
continuava a ripetere che "Nulla poteva sfuggirle, perciò era meglio evitare
di fare cose che il Ministro non avrebbe approvato".
Le riunioni dell’E.S. continuarono. Si incontravano una volta a settimana e,
quando riuscivano, anche di più, ma questo era reso più complicato dagli
allenamenti di Quidditch, che occupavano gran parte delle giornate: non era
facile, visto che bisognava trovare tempo tra gli allenamenti di ben tre
squadre.
Al quinto incontro, Harry sosteneva già che tutti avessero fatto enormi
progressi.
Per Natale le riunioni vennero interrotte, in particolare perchè Harry
avrebbe passato le vacanze di Natale con Ron e Ginny alla Tana. Hermione,
invece, le avrebbe passate a casa di Luna, probabilmente sommersa come l’anno
precedente da articoli stravaganti su comparizioni assurde e invettive contro
questo o quel magistrato, che però Hermione si divertiva a leggere. Il padre di
Luna ne era molto felice, e quando Hermione era a casa loro spesso le chiedeva
cosa ne pensasse di un articolo o di un intervento.
Il padre di Luna era un tipo stravagante, ancor più della figlia. Aveva li
stessi capelli biondi, ma la pelle era abbronzata e non diafana come quella
della figlia e anche gli occhi erano diversi, molto più svegli e vispi.
Indossava sempre un abile miscuglio tra abiti babbani e abiti da mago, e teneva
i capelli lunghi coperti da una bandana arancione quasi fosforescente senza la
quale Hermione non l’aveva mai visto.
L’ultimo giorno di vacanze di Natale, il signor Lovegood insistette per
accompagnarle alla stazione e lì incontrarono Malfoy con il padre. Lucius Malfoy
guardò il signor Lovegood con aria sarcastica e disse qualcosa a suo figlio, ma
il signor Lovegood non ci fece caso, o forse non lo sentì proprio, e passò
oltre.
La settimana stessa dell’inizio delle lezioni anche gli incontri dell’E.S.
ripresero.
La comunicazione fu data tramite passaparola, che partì da Harry e Ron.
Il rosso fu il primo a trovare Hermione, mentre la ragazza era a mensa. Si
sedette accanto a lei come se niente fosse e, chinandosi un po’ verso di lei per
non dover parlare a voce troppo alta, disse –Va bene per te ricominciare con
l’E.S. questo venerdì?-
-Si certo.- rispose Hermione con un sorriso, felice che le riunioni
ricominciassero tanto in fretta.
La riunione andò bene, fecero solo un breve riepilogo di tutto quello che
avevano fatto fino a quel momento, e Harry a fine ora iniziò a insegnare loro a
far comparire un Patronus.
Hermione era entusiasta mentre muoveva la bacchetta secondo le istruzioni di
Harry, ma allo stesso tempo anche un po’ preoccupata: per averlo letto sapeva
che ci andava una grande forza interiore per invocare un Patronus, e lei non
credeva di averla.
-La prossima lezione è giovedì.- sussurrò Ron la settimana seguente,
sedendosi di nuovo accanto a lei a colazione.
-Bene, solita ora?- domandò Hermione riprendendosi lievemente dal contatto
tra i suoi occhi e quelli del ragazzo.
-Si, certo.- affermò Ron, ma invece di alzarsi e raggiungere il suo tavolo
come aveva fatto la settimana precedente, rimase seduto accanto a lei.
Giovedì pomeriggio Hermione era un fascio di nervi, e non riusciva a
spiegarsi il motivo. Era ormai la settima riunione dell’E.S., non capiva proprio
perchè all’improvviso si agitasse così tanto per una cosa così semplice.
Comunque, quando Luna passò a chiamarla, uscì. Alle ultime lezioni avevano
aspettato Cho, Marietta e Padma e Zacharias per andare, anche se loro non ne
avevano mai avuto molta voglia. In realtà, per chissà quale motivo, era stato
Zacharias ad insistere tanto che Hermione e Luna lo aspettassero, e visto che
era sempre l’ultimo a scendere finiva sempre che le tre ragazze si aggregavano a
loro.
Hermione si poggiò allo stipite della porta che precedeva il ritratto che
chiudeva la sala comune di Corvonero.
-Stamattina ho visto che eri a colazione con Ronald.- notò Luna con la sua
solita voce vagamente disinteressata.
-Già.- confermò Hermione, e chissà perchè si sentì arrossire
immediatamente.
-Lui non aveva quasi mai mangiato ad un altro tavolo, prima.- continuò
Luna.
-Oh, davvero?-
-Verissimo.- confermò –Strano che l’abbia fatto, oggi. Tanto più che Harry e
gli altri erano seduti al loro tavolo.-
-Probabilmente non aveva voglia di spostarsi, dopo avermi detto della
riunione, e così ha finito di mangiare lì.- spiegò Hermione un po’ tesa.
-Tu dici?- Luna alzò un sopraciglio.
-Si, io dico. E non capisco perchè ti fai tutti questi problemi, cosa cambia
dove mangia Ronald Weasley?-
-Nulla... sarà come dici tu...-
Hermione non fece in tempo a domandare all’amica il motivo di quel tono
strano, perchè furono interrotte dall’arrivo di Padma, che le salutò
allegramente.
Dopo circa dieci minuti di infiniti sproloqui di Padma sulla giusta sfumatura
di smalto da usare con la divisa di Corvonero, finalmente (Hermione non avrebbe
mai pensato di poter essere felice vedendolo arrivare) Zacharias le raggiunse e
salutò tutti poggiando distrattamente un braccio sulle spalle di Hermione.
-E la Chang e la Edgecombe?- domandò Luna guardandosi stranita attorno.
Strano che l’avesse notato proprio lei, di solito non vedeva nemmeno la persona
con cui stava parlando.
-Boh... ci raggiungeranno lì.- scosse le spalle Hermione.
-Già. Noi andiamo.- concordò Zacharias. Così il gruppo, meno folto del
solito, lasciò la sala comune.
_________Nota di Herm90
Eccume eccume con un piccolo intermezzo giusto per tenervi svegli... ma non è
solo un capitolo campato per aria, poi capirete...
Ringraziamenti: KarmyGranger (nono, sono al quinto anno... uhm, non
fanno le ronde? Credevo di sì... vabbè, pazienza!^^grazie per la recensione!),
Nicole (quelle che tu chiami vacanze per me era influenza... che schifo
di sistema immunitario^^), blacksmile (i tre giocatori li ho scordati,
sorry! Comunque non sono granchè importanti per la storia, quindi pasiensa!),
Killer (Thankeee!), Titty90 (non ti preoccupare, mi fa piacere che
continui a recensirmi, grazissime!), Silvia91 (fiuuu, l'ho scampata
bella!), Simona (eh, vuoi di più... bisogna aspettare e avere fede^^) e
Chiaras (eh, ci mettono un po' ma alla fine anche loro qualcosina hanno
dove dovrebbe esserci il cervello!^^)
Bacioni a tutti quanti, al prossimo chappy e... recensioncia?
;-)
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Capitolo 16 *** Tradimento ***
Tradimento
Arrivati davanti alla Stanza delle necessità, Hermione, Luna, Padma e
Zacharias trovarono ad aspettarli Harry, Ron, Ginny e Neville insieme a Calì e
anche a Lavanda Brown, che aveva iniziato a frequentare le lezioni di Harry un
paio di incontri prima, in contemporanea a Seamus Finnigan, l’uno convinto da
Dean e l’altra da Calì.
-Ciao.- salutarono. I Grifoni risposero al saluto.
Ron lanciò un’occhiata e un sorriso d Hermione, e la ragazza ricambiò con una
strana sensazione nello stomaco.
Harry si guardava intorno deluso, e non ci voleva certo una laurea in
Divinazione o, meglio, in psicologia, per capire che era scontento dell’assenza
della Chang.
-Sai, l’altro giorno si sono baciati.- confidò Ginny ad Hermione e Luna,
sottovoce, mentre entravano con gli altri nella Stanza.
-Perchè?- domandò Luna accigliata.
Hermione e Ginny si scambiarono un’occhiata stranite –Beh...- rispose
Hermione incerta –Ad esempio, perchè Harry è cotto della Chang più o meno da
quando l’abbiamo conosciuto?-
-Dici?- Luna alzò un sopraciglio con aria di chi era indeciso se crederci o
meno mentre le altre due annuivano convinte –Non mi sembrava.-
Gran parte dell’E.S. arrivò nel giro di dieci minuti e, anche se Cho e
Marietta ancora non si vedevano, Harry decise di dare inizio all’allenamento.
-Bene, oggi ci alleniamo di nuovo a coppie.- istruì Harry.
Ron si voltò verso Hermione, ma stavolta Smith, memore del primo incontro
dell’E.S., fu più rapido e, avvicinatasi alla riccia Corvonero, le chiese di
allenarsi con lui.
Hermione si guardò attorno quasi con urgenza, alla ricerca di Ron, ma lui era
troppo lontano e stava parlando con Lavanda Brown... Hermione, pur ben poco
contenta, si trovò costretta ad accettare.
-Certo, Zacharias.- rispose con un sorriso che, l’avrebbe capito anche un
idiota, era decisamente forzato.
-Grandioso!- Zacharias sembrava felice. Evidentemente, superava il livello
dell’idiota –E... puoi chiamarmi Zach.- aggiunse facendole uno strano sorriso –I
miei amici mi chiamano così.-
La domanda E da quand’è che noi saremmo amici, di grazia? stava per
uscire dalle labbra di Hermione, ma era sempre una ragazza educata e riuscì a
trattenersi, facendo una semi-risatina per mandare via l’impulso di parlare –Va
bene... Zach.-
-Allora Ronald, stiamo in coppia assieme?-
-Scusa, Lavanda, ma...- lo sguardo di Ron si posò su Hermione che, dall’altra
parte della Stanza, sorrideva a quell’idiota di Smith –Certo, va bene, stiamo
insieme.-
-Fantastico!- squittì Lavanda aggrappandosi per chissà quale motivo al
braccio di Ron.
-Oggi ci concentriamo sui Patronus.- annunciò Harry quando tutti furono in
coppia.
Ci fu un mormorio eccitato, visto che il massimo che qualcuno era riuscito ad
ottenere fino a quel momento era qualche spruzzo di scintille argentee.
-Come la scorsa volta, a turno pronunciate "Expecto Patronum" fingendo che il
nostro compagno sia un Dissennatore.-
Iniziarono ad allenarsi. Hermione lo trovava molto stimolante e dopo una,
due, tre, quattro, cinque, sei volte, alla settima finalmente dalla sua
bacchetta invece di una nuvoletta fuoriuscì una sfavillante lontra argentata,
che tirò una codata a Smith facendolo cadere a terra e poi iniziò a saltellare
allegramente per la Stanza.
Inaspettatamente, fu Ron il secondo che riuscì ad evocare il suo Patronus,
una specie di gatto troppo cresciuto, forse una tigre, che iniziò a rincorrere
giocosamente la lontra di Hermione.
Tra le risate dei presenti, nessuno si accorse che la porta si era
spalancata.
Un’agitatissima Marietta attirò l’attenzione dei presenti gridando
–Smettetela, dobbiamo andarcene subito!-
Tutti si bloccarono, i due incorporei animali svanirono e l’attenzione si
concentrò immediatamente sulla ragazza.
Marietta era agitata, rossa in viso, e aveva il fiatone –Dobbiamo andarcene,
lei sa tutto!- annunciò in tono grave.
Non c’era bisogno di un genio per capire che lei era la Umbridge, ma
la domanda che si posero immediatamente tutti era un’altra, e uscì dalle labbra
di Ginny in tono severo e freddo –Chi ha parlato?-
Marietta diventò ancora più rossa e abbassò lo sguardo a terra –Io ho cercato
di fermarla, ma lei... lei non voleva ascoltarmi...-
-Lei...- mormorò Hermione mentre tutti, accigliati, guardavano Marietta senza
riuscire a capire. Hermione, però, ci riuscì –Cho Chang?- domandò, gli occhi
ridotti a fessure.
Marietta annuì, e d’improvviso tutti si resero conto che stavano perdendo
tempo. Nel fuggi-fuggi generale fuori dalla Stanza, si inserirono nuove figure.
Erano tutti Serpeverde, e non stavano certo scappando con gli altri, anzi,
stavano cercando di bloccarli, sicuramente per conto della Umbridge.
Hermione svoltò in un corridoio secondario, correndo. Improvvisamente si
sentì afferrare una caviglia e in un secondo era caduta rovinosamente a terra,
sbucciandosi le mani. Una mano la afferrò per un gomito facendola rialzare con
prepotenza e lei si trovò faccia a faccia con Draco Malfoy, accompagnato
ovviamente da Tiger e Goyle.
-Bene bene, la Prefetto Granger, eh?- sorrise Draco come un gatto che è
riuscito a rubare un po’ di pesce –Questo porta all’espulsione, lo sai
vero?-
-Non hai nessuna prova, Malfoy.- gli fece notare Hermione con un
sorrisetto.
-Infatti sarai tu a confessare.- il sorriso di Draco si fece ancora più largo
–Sai, mio padre mi ha insegnato giusto l’anno scorso a usare la Maledizione
Imperius... non mi ci vorrà niente a costringerti a confermare il racconto della
Chang...-
Draco si trovò sbattuto contro il muro, e il braccio di Hermione libero. Un
fulmine rosso la prese per mano e la trascinò via con sè, lasciandosi indietro
un Draco che, scivolato a terra, gridava ai suoi due scagnozzi di seguirli
immediatamente. Tiger e Goyle però non li raggiunsero: o erano troppo stupidi
per capire o troppo grassi per correre, in ogni caso questo fu un enorme
vantaggio per Hermione e Ron, il fulmine rosso che l’aveva liberata.
I due si fermarono solo quando furono arrivati al bagno dei prefetti, al
terzo piano, e si furono chiusi dentro, entrambi con il fiatone.
-Grazie...- sorrise Hermione quando si fu ripresa –Siamo arrivati a quota
tre, con i ringraziamenti... sta diventando un’abitudine.- ridacchiò poi.
-Vero, ma... manca qualcosa, non trovi?- sorrise Ron, sbalordito dall’essere
proprio lui a pronunciare ciò che stava per pronunciare.
-Ovvero?- domandò accigliata la Corvonero.
-Beh, le altre due volte mi sono guadagnato un bacio, se non sbaglio.-
Hermione diventò rossissima, ma si avvicinò a lui e, alzandosi per la terza
volta in punta di piedi, baciò Ron su una guancia.
-Grazie.- ripeté. Poi uscì e, controllandosi attentamente attorno, si avviò
verso la sua sala comune. Ron attese cinque minuti e poi, stranamente euforico,
fece lo stesso.
_____________Nota di Herm90
Ecco qui un altro capitolozzo, con annesso cambiamento radicale della storia
originale! è solo che Marietta non la detesto come Cho, perciò ho preferito fare
una piccola modifica... spero che la zia Rowl mi perdoni!
Ringraziamenti: Chiaras (fedelissima salve!),
Titty90(ciaaaaooo! E ha ragione a non quadrarti!), blacksmile (mi
dispiace per i tagli, ma scrivere un libro di 800 pagine, sai com'è, è un po'
impegnativo, e poi inizierebbe a diventare noioso... inoltre, da ora in poi la
trama sarà quasi completamente diversa da quella del libro...),
karmyGranger (salve salvino! E ora... su, ad aggiornare la tua ficcy,
cosa fai qui? XD), Killer (e a questo punto come può non capirlo?^^),
simomart (spero che quest'ultima scena ti abbia soddisfatto abbastanza da
farti attendere fino a...) e GiulyWeasley (non ti preoccupare, capisco
perfettamente cosa vuol dire non avere internet! e ti ringrazio per aver
commentato entrambi i capitoli che ho scritto nel frattempo!)
Ooooook, finito! Bacioni a tutti, e... vedete, là in fondo alla pagina?
No, non qui, più giù... una bella scritta blu... provate a cliccarci
sopra^^
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Capitolo 17 *** Cambiamenti ***
Cambiamenti
Hermione entrò in Sala Grande la mattina dopo un po’ tesa: e se Malfoy avesse
spifferato tutto? I suoi timori non vennero confermati, ma entrando in Sala
Grande trovò qualcosa di addirittura peggiore, qualcosa che la fece
immobilizzare sulla porta: Silente non c’era, e sull’imponente sedia che di
solito l’uomo occupava era seduta quella rana petulante della Umbridge.
Lo shock le provocò un’assoluta immobilità che durò almeno per tre minuti,
durante i quali rimase lì, in mezzo alla porta. Ma nessuno, o almeno quasi
nessuno, la notò: tutti erano ancora sbalorditi per quella strana novità, chi in
positivo (nella fattispecie, si poteva parlare solo della tavolata
verde-argento, che continuava a lanciare alla Umbridge occhiate compiaciute) e
chi in negativo (tutti gli altri, che mangiavano con gli occhi annebbiati come
se stessero decidendo se era tutto vero o se era il caso di sottoporsi ad una
bella visita psichiatrica per allucinazioni collettive).
-Cos’è quella faccia, Granger?- domandò una voce strascicata accanto al suo
orecchio. Hermione si voltò di scatto e si trovò faccia a faccia con Draco
Malfoy, seguito dai soliti due scagnozzi –Non hai gradito la sorpresa?-
-Sorpresa?- domandò Hermione con gli occhi ridotti a fessure –Tu ne sai
qualcosa!-
-Molto perspicace, Granger.-
-Dov’è Silente?- domandò la ragazza, aggressiva come se volesse imputare la
colpa di tutta la faccenda a Malfoy.
-Silente? E chi è Silente?- ghignò Malfoy –Di sicuro, nessuno di importante,
almeno non in questa scuola.- detto ciò, il biondo si voltò e, seguito da Tiger
e Goyle, si avviò a passo deciso verso il tavolo di Serpeverde.
Hermione lanciò un’altro sguardo alla tavolata e in particolare alla
Umbridge, poi studiò gli studenti e avvistò Luna e Neville seduti al tavolo di
Grifondoro insieme ad Harry e Ron. Scese i quattro scalini davanti alla porta e
li raggiunse rapidamente, poi si sedette davanti a Ron –Cosa diavolo sta
succedendo qui?- domandò secca –Perchè quella vecchia megera è seduta al posto
di Silente?-
-Silente non c’è più, e nemmeno la McGranitt. - mormorò Harry con voce
funerea –E neanche Piton.- Hermione, voltandosi sbalordita verso il tavolo degli
insegnanti, si accorse all’improvviso che anche la McGranitt mancava
all’appello, e come lei l’insegnante di Pozioni. Luna, che sedeva accanto ad
Harry, gli poggiò una mano sulla spalla come a spingerlo ad andare avanti, e fu
ciò che Harry fece –Ieri sera, pare che la Umbridge sia riuscita a trovare
chissà quale prova che gli incontri dell’E.S. si tenevano davvero. E ha
trovato... la pergamena.-
Hermione sobbalzò: la pergamena che aveva fatto firmare a tutti i componenti
dell’E.S. il primo giorno!
-E come ha fatto a trovarla?- domandò furibonda –La tenevo nel mio
dormitorio, lei non può entrare nel nostro...- un barlume di comprensione si
accese sul volto di Hermione –Cho Chang?-
I ragazzi annuirono
–Quella schifosa ci ha traditi del tutto, ha consegnato i nostri nomi. Spero
solo che la fattura che avevi fatto sulla pergamena fosse molto potente.-
commentò Ron.
-Non abbastanza, di certo.- commentò Hermione –Ma questo cosa centra con
Silente?-
-Il nostro nome era "Esercito di Silente"- spiegò Ginny –Silente si è
preso la colpa per proteggerci. E il Consiglio ha ritenuto giusto allontanarlo
dalla scuola. Pensavano che volesse rovesciare Caramell usando noi. La McGranitt
è sempre stata dalla parte di Silente, e hanno cacciato anche lei. Piton beh,
lui era il protetto di Silente, ovviamente se la sono presi anche con lui.-
-Sono uno più cretino dell’altro!- esclamò Hermione –Senza Silente questo
posto non è sicuro! E con la Umbridge come preside, beh, preferirei stare in una
stanza coperta di benzina con un fiammifero in mano!-
-Coperta di benzi-che?- domandarono in coro Ron, Luna, Ginny e Neville.
-Lasciate stare.- tagliò corto Hermione –Ma ora dov’è Silente?-
-Non ne abbiamo idea.- rispose Harry scuro in volto –Girano strane voci, ma
tutte diverse tra loro. E l’unico a cui potremmo chiedere qualcosa non è venuto
a colazione, stamattina.-
-E chi sarebbe?- si informò Hermione.
-Hagrid.-
-Hagrid? Il professore di Cura delle Creature Magiche? E perchè potremmo
chiedere solo a lui?- si accigliò la Corvonero.
-Beh, Silente si fida di lui, quindi probabilmente sa qualcosa. E non è
Piton, quindi probabilmente ce lo direbbe, o almeno se lo lascerebbe scappare.-
rispose Ron e poi, con un sorriso, aggiunse –Come ha fatto con Fuffy. Speriamo
solo che questa volta non centrino cani a tre teste.-
-O draghi.- aggiunse Harry.
-Visto che credo sia meglio per me non sapere di cosa state parlando, passerò
direttamente oltre senza soffermarmi: quando possiamo andare da Hagrid a
chiedergli qualcosa?-
-Direi anche dopo colazione, tanto c’è un’ora buca.- rispose Ron.
-Beh, per me e Luna no.- protestò Ginny.
-Comunque, andremo solo noi tre.- ribatté Harry –Il mantello non può coprire
più persone.-
-Il Mantello dell’Invisibilità?- domandò Hermione sottovoce.
-E tu come sai del Mantello?- domandò il ragazzo sopravvissuto sbarrando gli
occhi per la sorpresa.
-Beh... quella volta che vi ho seguiti, di notte, ricordate? Lo
portavate.-
-Oh, giusto.- ricordò Ron –Sei una grande detective, hai un futuro.- le
sorrise, e lei arrossì lievemente e scostò lo sguardo per dire –Ok, allora per
me possiamo andare, mi è passata la fame appena ho visto la Umbridge.-
-Completamente d’accordo.- dichiararono gli altri due, e si alzarono da
tavola avviandosi verso l’uscita. Harry e Ron salirono in dormitorio a prendere
il mantello, poi i tre si nascosero in un angolo e si coprirono.
Faceva uno strano effetto camminare in mezzo alla folla senza poter essere
visti, ma gli altri due sembravano abituati ed Hermione preferì non dire
nulla.
-Ferma!- le sussurrò Ron all’improvviso trattenendola con un braccio e
stringendola a sè per evitare che continuasse a camminare. La professoressa
Sprite passò a pochi centimetri da loro e i tre rimasero immobili, in silenzio
religioso, senza quasi osare respirare.
Hermione arrossì notando che Ron la teneva ancora stretta, ma non poteva
certo muoversi in quel momento, il mantello avrebbe potuto sfiorare per sbaglio
la Sprite...
Appena l’insegnante se ne fu andata, i tre ricominciarono a camminare, ma Ron
continuò a tenere una mano poggiata su un fianco di Hermione.
Sarà per essere pronto in caso capitasse di nuovo... rifletté Hermione
arrossendo ancora di più.
Finalmente, arrivarono alla capanna del guardiacaccia. Harry fece scivolare
una mano fuori dal mantello e bussò tre volte.
-Sta buono Thor!- tuonò da dentro il vocione di Hagrid. La porta si aprì e
Hagrid si accigliò un attimo, poi disse –Oh, siete voi vero?-
-Si Hagrid, facci entrare.- rispose Harry.
-Che razza di modo, sempre che venite con questo coso su... una volta potrei
spararvi perchè vi scambio per Mangiamorte, e poi non date la colpa a me, eh!-
borbottò l’uomo, ma si scostò per farli entrare.
Appena Hagrid chiuse la porta, Harry tolse da tutti e tre il Mantello e Thor,
un cagnone nero gigantesco, si lanciò subito su Hermione, che saltò indietro
spaventata ma senza poter evitare di finire a terra, l’enorme cane sopra di lei
che la annusava.
-E sta buono, bestiaccia!- Hagrid lo afferrò per il collare e lo tirò via, e
Ron porse cortesemente una mano ad Hermione, che la afferrò per alzarsi.
-La signorina Granger, eh? Da quando è che andate in giro insieme voi tre?-
si informò Hagrid, che conosceva Hermione per via delle lezioni di Cura.
-Da un po’.- rispose Harry sbrigativo –Hermione, Hagrid. Hagrid, Hermione.-
presentò –Sai dov’è Silente?- domandò poi senza giri di parole.
-Eh, magari!- borbottò l’omone sedendosi al tavolo –Ma è sparito, e a nessuno
ci ha detto dove andava, no, manco alla McGranitt ci ha detto nulla. E quindi,
manco a me.-
Harry, Ron ed Hermione sospirarono, e in quel momento qualcuno bussò alla
porta. Hagrid scattò in piedi e sbirciò dalla finestra –Miseriaccia! È la
Umbridge!- borbottò a voce bassa –Sotto il Mantello voi tre, su!-
I tre obbedirono immediatamente, e appena furono scomparsi Hagrid aprì la
porta. La Umbridge, seguita da Lucius Malfoy e un altro uomo che dalle fattezze
sembrava essere il padre di Goyle, entrarono con un freddo –Buongiorno.-
-Cosa ci fa lei qui?- domandò burbero Hagrid.
-Io ho tutto il diritto di stare qui, signor Hagrid. Al contrario di lei.-
rispose melliflua la donna –Da ora, e per ora intendo immediatamente, non ha più
il permesso di avvicinarsi a questa scuola.-
I tre ragazzi sotto il mantello spalancarono gli occhi esterrefatti, e lo
stesso fece Hagrid. La Umbridge continuò –Questo è dovuto alle sue, come dire...
origini, poco rassicuranti... nonché alle sue conoscenze del tutto
disdicevoli.-
Harry sembrava sul punto di uscire da sotto il Mantello per andare a spaccare
la faccia alla nuova Preside, ma Hermione e Ron lo trattennero.
-Perciò, il Consiglio ha ritenuto più sicuro allontanarla dagli studenti. Ci
segua, la prego. Tutte le sue cose le saranno recapitate domani sera.-
Hagrid non disse una parola, probabilmente troppo sbalordito. Seguì i tre
uomini docilmente e si chiuse la porta alle spalle.
Hermione tolse il Mantello da tutti e tre e lanciò un’occhiata ai suoi due
amici. Sembravano sconvolti.
-Ragazzi, mi dispiace...- mormorò Hermione.
-No, non capisci...- Harry aveva lo sguardo fisso davanti a sè, gli occhi
appannati –Adesso... non c’è più nemmeno un membro dell’Ordine.-
_______________Nota di Herm90
Eccume! Scusate il ritardo, ma ero un tantino presa dalla ficcy su High
School Musical! Comunque, eccomi qui con un altro chappy!
Ringraziamenti: GiulyWealsey (uhm! Buona idea! Così li elimino
entrambi in un colpo solo!), karmyGranger (nooo non si vede tranquilla,
ottimo autocontrollo^^), Nicole (mamma mia come sei sanguinaria... vabbè,
la Chang se lo merita!), blacksmile (mi spiace niente regalo!^^ comunque,
grazie per aver atteso anche se ci sono stati capitolozzi un po' mosci!),
Simona (ebbene si, nel libro la Chang è un po' troppo poco stronza per i
miei gusti, anche se poi si da da fare anche lì!), Titty90 (è possibile,
è possibile, fidati! Quella è una zoc... seria lavoratrice del sesso...),
killer (un po' poco R/Hr questo chappy vero? Vabbè, spero ti piaccia
comunque!), Chiaras (è quello che mi chiedo anch'io, dopotutto è così
semplice!) e AD (ma salve! Sono contenta che ti stia piacendo e...
soprattutto che tu sia una Drunk!!! Stiamo conquistando il mondo^^). E grazie
anche a tutti gli utenti di BT che stanno leggendo (Ninetta,
Pottix, RoBy_89... e chiunque stia leggendo!)
Uff, che fatica... ho finito... beh, ok, ora vi saluto! CIAO!!! E come al
solito, la vedete la scritta blu? Braaaaavi, quella!
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Capitolo 18 *** Il nuovo regime ***
Il nuovo regime
I giorni trascorsero molto, molto lentamente, da quel momento in avanti.
L’ES, ovviamente, aveva dovuto smettere di incontrarsi, cosa che mancava a
tutti. La professoressa Caporal sostituiva Hagrid a lezione di Cura delle
Creature Magiche, mentre le altre due materie le cui cattedre erano rimaste
vacanti, ovvero Pozioni e Trasfigurazione, erano state momentaneamente sospese
per dare il tempo alla Umbridge di trovare candidati adatti. O meglio, per dare
tempo al Ministero di scovare degli insegnanti fedeli a Caramell che avrebbero
riferito ogni piccola mossa o azione vagamente sovversiva in modo da sedarla nel
minor tempo possibile.
Ma la cosa peggiore di tutte era ovviamente Dolores Umbridge.
Non era riuscita ad entrare nell’Ufficio del Preside, ma nonostante questo
riusciva a estendere la sua politica dittatoriale in qualunque luogo fosse anche
solo lontanamente incluso nella scuola. Ovviamente, la Umbridge non poteva fare
tutto da sola. Le ci andava qualcuno che potesse controllare li studenti mentre
lei era impegnata a lezione, o mentre si scervellava per inventare qualcosa di
tremendo da inserire in quello che doveva essere il duecentomillesimo Decreto...
della settimana, ovviamente. Così, aveva fatto una breve ricerca, controllando
le espressioni degli studenti e gli interventi, nonché probabilmente ascoltando
conversazioni decisamente private nei corridoi, e aveva nominato una Squadra
d’Inquisizione. Un gruppo di studenti, tutti Serpeverde, che avevano il delicato
compito di "impartire le giuste punizioni ai loro compagni". L’unica pecca di
questo perfetto sistema era che in effetti il significato di "giuste" era
estraneo ai membri della Squadra d’Inquisizione che, riconoscibili per la spilla
argentea con scritto S.I. che portavano appuntata sul mantello, giravano per i
corridoi come se fossero i padroni della scuola, ignorando bellamente i compagni
Serpeverde e gli amici che rubavano i soldi e le pergamene ai poveri ragazzini
del primo anno, toglievano decine di punti al crudele Grifondoro che
osava rivolgere la parola a un compagno.
Inutile dire che Draco Malfoy, i suoi due scagnozzi e Pansy Parkinson erano
praticamente i generali della Squadra d’Inquisizioni, e non ci vuole certo un
genio per indovinare chi erano le loro vittime favorite.
Harry aveva perso, in una settimana, qualcosa come cinquanta punti, tra
cravatte allentate e scarpe sporche. Hermione e Ron non erano da meno:
dopotutto, avevano osato riuscire a scappare da Malfoy e, ancora più grave, a
sfuggire all’espulsione che il biondo aveva previsto per loro. Solo Fred e
George Weasley avevano superato le perdite di punti dei tre ragazzi, ma quello
era abbastanza normale, anche se i due di erano scatenati dopo il licenziamento
di Silente.
Intanto, Cho Chang non era ricomparsa. Le voci dicevano che era ancora in
Infermeria, e che la Umbridge e tutti gli altri stavano tentando di trovare un
rimedio a quello che era successo. Solo Marietta l'aveva vista, e aveva
confidato ad alcune amiche, che poi l'avevano detto ad altre amiche, che poi
l'avevano detto a tutta la scuola, che sul volto della bella asiatica era
comparsa una strana forma di acne...
Harry e Ron, dopo quella settimana, avevano finalmente deciso di raccontare
ad Hermione dell’Ordine.
-Allora, mi volete spiegare? Cos’è questa storia?- domandò Hermione ad Harry
e a Ron quando i due ebbero controllato che nell’aula in cui si erano rinchiusi
non ci fosse nessuno.
-Beh... hai presente l’ES?- domandò Ron.
-Noooooo.- rispose sarcastica Hermione –No, certo che no. È stata una mia
idea, ci ha fatto rischiare l’espulsione, ma come potrei averlo
presente?-
-Si... beh, non è una cosa facile, quindi se anche eviti di fare la
spiritosa...- le orecchie di Ron stavano diventando pericolosamente rosse,
quindi Harry ebbe la saggia idea di intervenire –Beh, l’Ordine è una cosa...
simile. Un’associazione segreta. Si chiama l’Ordine della Fenice.-
-Beh, il loro nome è più bello del nostro...- commentò Hermione –Ma questo
cosa centra con il fatto che Silente, la McGranitt, Hagrid e Piton sono stati
cacciati?-
-Beh... loro facevano parte dell’Ordine. E non c’è nessun altro, nella
scuola.- spiegò il ragazzo sopravvissuto.
-Vuoi dire...- balbettò Hermione –Che Silente ne faceva parte?-
-Esatto. A dire il vero, lui ha fondato l’Ordine, quando noi ancora non
eravamo nati e Voldemort era al massimo della sua potenza. Anche i miei genitori
ne fanno parte, e i miei fratelli che sono usciti da Hogwarts, e... Sirius, e il
professor Moody, e anche Lupin.- contò sulle dita Ron.
-Lupin? Remus Lupin?- domandò Hermione ad occhi sbarrati –Il nostro vecchio
professore?-
-Si, proprio lui.-
-E... Moody? Ma Moody non era pazzo?- si accigliò la Corvonero.
-Oh, no.- rispose Ron –Quello era Barty Crouch jr., aveva preso il posto di
Moody con la pozione polisucco per poter mettere il nome di Harry nel Calice di
Fuoco e farlo vincere, così Tu-Sai-Chi avrebbe potuto usare il suo sangue per
rinascere grazie alla Passaporta in cui avevano trasformato la Coppa
Tremaghi.-
Gli occhi di Hermione divennero d’improvviso opachi, e lo sguardo passò da
uno dei due ragazzi all’altro –Va bene, anche questa volta non indagherò oltre.
Comunque, di cosa si occupava l’Ordine?-
-Oh, beh, soprattutto di contrastare Voldemort.- rispose Harry.
-E di proteggere te.- gli ricordò Ron.
-Si, avevo lasciato perdere quel particolare apposta.-
-Oh, scusa. Comunque, ora che nessuno dell’Ordine è qui, Hogwarts è molto
meno sicura.-
-Mio Dio, il Ministro è un idiota... potevo sopportare che non volesse
rendere noto il ritorno di Voldemort, dimostrava solo che era un gran codardo
senza spina dorsale, ma ora ci sta mettendo in pericolo tutti quanti!-
Un’esplosione interruppe le congetture dei tre ragazzi. Visto l’argomento di
cui stavano parlando, tutti e tre pensarono d’impulso che la scuola fosse stata
attaccata. Uscirono di corsa dalla porta, le bacchette pronte in caso di
pericolo.
-Non mi sembra di vedere nulla di strano...- Hermione fece un paio di passi
avanti, e proprio in quell’istante qualcosa, un raggio verde luminoso saettò
verso di lei.
-No!- Ron, pronto, scattò in avanti, e i due caddero a terra, a un lato del
corridoio.
-Tranquilli.- disse Harry –Era solo un... fuoco d’artificio? Cosa ci fa un
fuoco d’artificio a scuola?- si accigliò il ragazzo.
-Oh, ehm... Ron, imbarazzato, si alzò dalla strana posizione in cui erano
finiti, ossia praticamente stesi a terra uno sopra l’altra, poi tese una mano
alla ragazza, altrettanto rossa, per aiutarla ad alzarsi, e lei la accettò.
-Andiamo a controllare?- propose il moro senza accorgersi dell’imbarazzo dei
due amici, che prontamente risposero, in coro –Certo!-
Non ebbero bisogno di andare tanto lontano per scoprire da dove era arrivato
quel fuoco d’artificio. Una folla si stava radunando nella Sala d’Ingresso, e
facendosi spazio tra la gente i tre ragazzi raggiunsero Luna e avvistarono Fred
e George che, davanti alla Umbridge e a Gazza, avevano un’espressione calma e
serena, soprattutto considerando che la nuova preside stava urlando loro addosso
da una distanza decisamente ravvicinata.
-Che è successo?- domandò Harry a Luna.
-Oh, hanno fatto esplodere qualche fuoco d’artificio.- raccontò la ragazza
con aria svanita –Divertente. La Umbridge non è d’accordo, però.-
Harry, Ron ed Hermione ridacchiarono, ma poi videro Gazza estrarre qualcosa
da una borsa dietro di lui: una frusta!
I due Grifondoro e le due Corvonero rimasero pietrificati: non poteva usarla
sugli studenti... ma questo era vero fino a quando Silente era stato Preside. E
dall’espressione della Umbridge...
-Mastro Gazza, può procedere.- disse la donna stirando in un sorriso maligno
le sue labbra da rospo.
-Non credo.- disse George.
-Accio frusta!- la frusta dalle mani di Gazza atterrò in quelle di
Fred, e al successivo comando del ragazzo –Accio scope!- fecero lo stesso
anche le due scope da corsa dei ragazzi.
I due saltarono sul manico ognuno della propria scuola, mentre chi aveva
capito le loro intenzioni si affrettava ad aprire il grande portone.
-Addio, professoressa.- salutarono in coro i due gemelli ponendo sul
termine "professoressa" un accento fortemente sarcastico.
Prima che la Umbridge, Gazza, Hermione, Ron, Harry e Luna se ne fossero
accorti, i due gemelli stavano già volando fuori dalla scuola.
_______________Nota di Herm90
Siamo ormai quasi al termine! (era ora! N.d.Tutti... Tacete, ingrati!
N.d.A... Ah si, e noi non ti recensiamo più! N.d.T.... nononono, vi prego,
chiedo scusa in ginocchio! N.d.A.)
Ringraziamenti: karmyGranger (guarda... se Ron facesse il polipone,
sotto il mantello o no, io avrei ben poco da ridire!^^), Moonlight rage
(fatto!), GiulyWeasley (se la vedono sempre brutta, questi nei guai ci
sguazzano^^), Chiaras (Eh beh, vuoi mettere?^^), blacksmile (per
ora la Chang è il infermeria, ma tornerà... oh, se tornerà!), Titty90
(eh, non sai come vorrei essere al posto di Hermione... ma non credo di essere
l'unica^^), Simona (ops... questo chappy è più corto, sorry!),
Silvia91 (guarda che così mi monto la testa^^), killer (spero che
anche la piccola particina di R/H di questo chappy ti sia piaciuta!),
Roby_89 (concordo, come ben sai: R/H 4ever!!!), AD (help! le
minacce si espandono! pauuuura!!!^^) e verohp4ever (grasssssie!!!)
Ok, ora la pianto... (oh, grazie anche a tutti quelli di BT che stanno
leggendo, o leggeranno!)
ciao e bacioni-oni-oni a tutti!!!
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Capitolo 19 *** campione ***
Campione
Il giorno dell’ultima partita della stagione, che avrebbe visto Grifondoro
contro Corvonero, era arrivato. Anche se, con tutto quello che stava succedendo
in quel periodo, il Quidditch era decisamente l’ultimo pensiero di tutti, la
mattina della partita l’eccitazione era palpabile in ogni angolo della
scuola.
Harry, ancora espulso, non si era buttato giù, e passava le giornate ad
informare Ron su quelle che lui riteneva fossero le tecniche giuste per battere
Corvonero.
In quella mattina, in cui l’umore era già alto per via della partita,
un’altra notizia andò a rallegrare i ragazzi che erano appartenuti all’E.S.: la
Chang sarebbe uscita dall’infermeria per poter giocare, anche se Madama Chips
non era ancora riuscita a trovare un rimedio per la stregoneria di Hermione. O
almeno, questa era la versione ufficiale, visto che alcuni ragazzi finiti in
infermeria nell’ultimo periodo giuravano che Madama Chips passava davanti al
letto della Chang ignorandola completamente e dandole giusto qualche infuso di
foglie di salice che potevano servire a tutto ma non certo a contrastare una
stregoneria.
Hermione era seduta in Sala Grande, al tavolo di Grifondoro, con Harry, Ron,
Ginny, Neville e Luna.
-Cavolo, avresti dovuto farlo tu il provino per Cercatore, Ginny... ora
avremmo la vittoria in tasca...- borbottò Harry.
-Avremmo perso comunque... faccio pena. Pena.- mugugnò Ron, seduto accanto ad
Hermione. Gli amici si scambiarono uno sguardo: volevano tirarlo su, ma tutti
ricordavano la partita precedente... cosa si poteva aggiungere?
-Non è vero.- affermò Hermione in tono sicuro –Te la caverai alla grande,
sono sicura.-
-Hermione... non vorrei interrompere l’idillio...- disse Ginny mentre Ron ed
Hermione si fissavano negli occhi sorridendo un po’ in imbarazzo –Ma tu sei di
Corvonero... questo implica che dovresti tifare per la tua squadra, non per gli
avversari...-
-Bah! A Corvonero c’è la Chang, e anche qualcuno di molto, molto peggio.- si
lamentò Hermione.
-Peggio della Chang?- domandò sbalordito Neville –E chi sarebbe?-
-Smith!- esclamò Hermione, e tutti scoppiarono a ridere.
Hermione lanciò uno sguardo a Ron: aveva riso, e sembrava relativamente
tranquillo se non si considerava il colorito giallastro...
Si voltò verso l’ingresso della Sala, insieme a gran parte degli studenti, e
non riuscì a trattenersi dallo scoppiare a ridere, constatando che il suo
incantesimo aveva funzionato: un’impettita Cho Chang, facendo oscillare dietro
di sè i lunghi capelli neri con aria altezzosa, attraversava la Sala con una
composizione di brufoli che andava a tracciarle sul volto la parola SPIA.
Ron e gli altri seguirono il suo sguardo e, come tutti gli altri componente
dell’E.S., scoppiarono a ridere tenendosi la pancia.
Cho Chang, Cercatore di Corvonero, per anni una delle ragazze più ammirate e
desiderate di Hogwarts, da poco considerata a ragion veduta la maggiore stronza
del pianeta e, probabilmente, dell’intero universo, attraversò la Sala e si
sedette al tavolo di Corvonero accanto a Marietta. La ragazza si alzò, portando
con sè il suo piatto, e senza dire una parola si allontanò dall’ormai
ex-amica.
Sembrava che la Chang stesse trattenendo a stento le lacrime, e per un
secondo ad Hermione fece pena. Poi pensò a Silente, all’E.S., e si sentì di
nuovo bene. Cho Chang era ancora il Cercatore di Corvonero. Cho Chang era
ancora, senza dubbio, la maggiore stronza dell’universo. Ma ammirata e
desiderata non erano due termini che le si addicevano in quel momento.
Poco dopo, i giocatori di Quidditch si alzarono da tavola per andare a
cambiarsi.
-In bocca al lupo!- gridarono Hermione, Harry, Ginny, Neville e Luna a Ron
mentre questo, via via più pallido man mano che il tempo trascorreva, si
allontanava.
-Speriamo che vada bene.- commentò Luna con aria svagata –Almeno, dopo
potremo dirgli di noi senza che lui debba fingere di essere felice.-
Tre teste si voltarono di scatto verso la ragazza. Più precisamente le teste
di Hermione, Ginny e Neville. La testa di Harry si abbassò sul piatto, mentre il
ragazzo si batteva un po’ esasperato ma anche divertito la mano sulla
fronte.
-Che vuoi dire, Luna?- domandò Ginny accigliata.
-Ops...- Luna si portò una mano al viso e rivolse il suo sguardo verso Harry
–Non dovevo dirlo?-
-Non importa...- ridacchiò il ragazzo sopravvissuto –Beh, ormai tanto vale
dirlo: io e Luna stiamo insieme.- aggiunse il ragazzo mentre i tre sguardi si
spostavano di scatto verso di lui.
-Cosa?-
-Come?-
-Quando?-
-Perchè?- tutti si voltarono verso Luna, accigliati, e lei scrollò le spalle
–Beh, mi sembrava che "Perchè" ci stesse bene.-
Harry scoppiò a ridere, poi agli sguardi indagatori degli amici disse –Beh...
"Cosa?": stiamo insieme. "Come?"... beh, non sono certo di cosa volessi
intendere, Neville, e riguardo al "Quando?", due giorni fa.-
-E perchè non ci avete detto nulla?- domandò Ginny con un sorriso.
-Perchè... non lo so, aspettavamo il momento giusto.- disse Harry prendendo
la mano di Luna e guardandola dolcemente.
-Beh, come si dice... congraturazioni.- sorrise Hermione.
-Grazie.- disse Harry, sincero.
-Ora, manca solo più una coppia.- osservò Luna con aria trasognata.
-Che... cos... di... non...- balbettò Hermione incespicando mentre tutti
lanciavano un’occhiataccia a Luna, che di nuovo si portò una mano al viso –Ops!
Non dovevo dire neanche questo, vero?-
-Direi di no.- risposero gli altri tre in coro, mentre lo sguardo imbarazzato
di Hermione si spostava rapidamente da uno all’altro –Ma che dite! Di chi state
parlando, io non... e poi... non... come vi viene in mente???-
-Eh, cara, la psiche umana è un mistero!- ridacchiò Ginny, e poi tutti si
alzarono –Sbrigati, Herm, non vorrai arrivare tardi alla partita di Ron?-
-Certo che no!- esclamò lei scattando in piedi –Ehm... cioè... intendevo...
dire che...- arrossì poi notando di essere stata un po’ troppo entusiasta.
-Si, certo, certo...- risero gli altri iniziando ad incamminarsi.
-Ragazzi... non è come pensate, davvero... io non...- tentò di protestare
Hermione seguendoli a passo svelto.
-Va bene, Hermione, come preferisci, ma non scaldarti tanto!- esclamarono
Ginny e Luna prendendola sotto braccio.
-Oh, finitela.- sbuffò Hermione, ma li seguì verso lo stadio.
Gli spalti erano pieni di gente. Hermione e Luna seguirono Harry, Ginny e
Neville tra i Grifondoro, guadagnandosi diverse occhiatacce da parte di alcuni
Corvonero, ma non ci fecero granché caso.
In breve, le squadre entrarono in campo.
Salendo sulla scopa, Ron lanciò uno sguardo verso la tifoseria rossa-oro, e
in poco tempo riuscì ad individuare due ragazze con la divisa diversa da quelle
della folla di studenti in cui erano immerse. Deglutì: Hermione tifava per
lui... e Luna, Hermione e Luna, entrambe, che cavolo, perchè solo Hermione?
Cos’ha di diverso lei? Anche se è così... così cosa? Così niente! Cioè... uffa!
Pensò Ron con la parte ancora consapevole della sua mente. L’altra parte,
però, andava per conto proprio, e diceva che avrebbe dovuto giocare bene, ad
ogni costo, perchè non poteva fare la figura dell’imbranato davanti a... a...
a tutti, Ron, davanti a tutti! Si disse il Grifondoro riprendendo il
controllo completo dei suoi pensieri.
Al fischio di Madama Bumb, le due squadre si sollevarono in aria. Ron volò
veloce verso gli anelli. Con la coda dell’occhio, non potè non notare Zacharias
Smith fare l’occhiolino a qualcuno, qualcuno in direzione degli spalti di
Grifondoro.
Cosa crede di fare quell’idiota?
Pochi secondo dopo, Zacharias in persona, la Pluffa sotto un braccio, si
avvicinò volando veloce, superando i nuovi Battitori di Grifondoro, diretto
verso gli anelli che Ron proteggeva.
Hai capito proprio male, Smith. Stai lontano dalle cose che non ti
appartengono.
Smith tirò la Pluffa. Ron sfrecciò di lato, la afferrò e la lanciò ad
Angelina Johnson.
-Siiiii!- alla sua parata, un ululo di gioia si levò dagli spalti. Ron vide
Hermione e Ginny saltellare abbracciate, e sorrise, preparandosi alla prossima
parata.
________________________Nota di Herm90
Lo so che ci ho messo un bel po' e che è un capitolo relativamente...
insignificante... ma ho qualche dubbio su come far finire la ficcy , sono
incerta tra una decina di possibilità e non volevo sbilanciarmi troppo! Ad ogni
modo, spero comunque che il chappy vi piaccia!
Ringraziamenti: Titty90 (mi minacci così? Che delusiooooone XDD
scheeeerzo), GiulyWeasley (ah ok... quando ai detto che i gemelli sono il
meglio stavo per chiamare lo psichiatra, fortuna che hai aggiunto R e H!),
Killer, AD (baciare??? E chi ti dice che succederà? *me saaadica*
eheh), karmyGranger, Roby_89, blacksmile, venom19,
Simona (pare che la storia non finirà poi così presto... sono in crisi
non so come terminare sob!), Giulia e chiunque altro stia leggendo!
Beh, spero di aver citato tutti, se ho scordato qualcuno chiedo umilmente
scusa, cercate di capire, studiare chimica e fisica lascia la mente un tantino
otturata non che di solito io sia meglio, ma aggiungendo male al peggio ...
XDDD
Ok ora basta...
Ciao bacioni a tutti e...
rimembrate, commentino!!!
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Capitolo 20 *** Sogni premonitori ***
Sogni premonitori
-Sei stato bravissimo, Ron!-
Alla fine della partita, mentre tutti tornavano in sala comune per
festeggiare la vittoria di Grifondoro, Hermione salutò il portiere con queste
parole.
-Grazie!- sorrise Ron al settimo cielo –Vieni a festeggiare?-
-Non posso entrare nella vostra sala comune, ricordi? E poi... avete sempre
giocato contro la mia casa, festeggiare sarebbe un po’... sai...-
-Oh, certo... hai ragione...- concordò Ron, anche se era un po’ deluso.
Era dura ammetterlo, e in effetti non aveva intenzione di farlo, ma quando
aveva parato l’ultima Pluffa proprio mentre il nuovo Cercatore di Grifondoro
afferrava il boccino d’oro il suo primo pensiero era stato che avrebbe potuto
festeggiare con Hermione.
Come ti è venuto in mente, Ron? Lo sai benissimo che non è una
Grifondoro... e poi, andiamo, è Hermione Granger... fino a poco tempo fa la
detestavi, non te lo ricordi? D’accordo, ora non la detesti più, ma questo non
significa che lei ti... ti? Ti sta simpatica, ecco...
Accompagnato da questi pensieri, Ron, dopo aver salutato la ragazza, salì con
i compagni in sala comune, dove la festa continuò fino all’una di notte quando
il professor Vitius, infuriato, entrò di scatto nella sala urlando a
squarciagola che se avessero continuato così avrebbero svegliato tutto il
castello.
-Allora adesso possiamo anche continuare, tanto ha gia svegliato tutti quanti
lui.- disse Lee Jordan. Se ci fossero stati ancora i gemelli, probabilmente
l’avrebbe detto ad alta voce, ma le punizioni da solo non erano divertenti.
Tutti sciamarono nei dormitori e Ron, dopo aver augurato la buona notte ai
suoi compagni, spense la candela sul comodino con un soffio e si infilò sotto le
coperte, al buio.
Tuttavia, non riusciva a dormire. Per qualche motivo ogni volta che chiudeva
gli occhi si ritrovava davanti un’Hermione allegrissima che sorridendogli gli
diceva –Sei stato bravissimo, Ron!-, proprio come aveva fatto poco prima.
Così, Ron rimase sveglio, rigirandosi nel letto e cercando di non pensare al
motivo per cui la ragazza compariva nella sua mente.
Ad un certo punto, il rumore di qualcosa che si infrangeva ruppe il silenzio
del dormitorio. Ron scattò a sedere, tendendo le orecchie.
La voce di Harry arrivava poco chiara dal letto accanto.
-No... no, non qui...-
Ron scese dal letto senza ciabatte, scostò le tende del letto dell’amico e lo
vide agitarsi nel letto, sudato.
-Harry?- lo chiamò scuotendolo –Harry, che succede?-
Il ragazzo sopravvissuto si svegliò e si tirò a sedere di scatto, con il
fiatone.
-Ehi, che è successo?- domandò Ron accigliato e un po’ preoccupato.
Dopotutto, solo l’anno precedente Harry aveva visto il ritorno di Voldemort in
uno di quei sogni, ed era accaduto davvero.
-Ron... i Mangiamorte...-
-I... Mangiamorte? Che c’entrano? Che succede?-
-Li ho visti... entrare nella scuola.- rivelò Harry.
Ron rimase pietrificato: non era possibile! Stavolta doveva davvero essere
solo un sogno... Hogwarts era il luogo più sicuro del mondo, come avrebbero
potuto entrarci?
Un secondo... non era vero. Non più. Silente non era più ad Hogwarts, ormai.
Il castello non era più così sicuro come lo era stato un tempo.
-Quando? Quando accadrà?- domandò Ron.
-Credo... credo domani. Domani notte... dobbiamo dirlo a qualcuno!-
-Non possiamo, insomma, non c’è più nessuno dell’Ordine! La Umbridge
controlla tutti i professori, i camini, e anche la posta è sotto controllo...
non possiamo dirlo a nessuno...- Ron rifletté per qualche secondo e poi comprese
qual’era l’unica cosa da fare –Dobbiamo cercare di fermarli. Quanti erano?-
-Non lo so... ma come possiamo farcela noi due contro anche un solo
Mangiamorte?-
-Andiamo Harry, sei sfuggito a Voldemort quante volte? Tre, quattro? E poi...
loro non sanno che noi sappiamo. Abbiamo la sorpresa dalla nostra parte.-
-Forse... dovremmo chiedere aiuto a Neville.- propose Harry incerto.
-Neville?- si stupì Ron.
-Già. È migliorato molto, con l’E.S.... secondo me ci sarà di aiuto, e poi...
saremo solo noi tre, Ron.-
-A questo punto, possiamo chiamare anche gli altri dell’E.S.- constatò
Ron.
-Dopo la storia della Chang... sinceramente, c’è qualcun altro di cui
possiamo fidarci?- domandò Harry –A parte forse... ma certo, Hermione!- il volto
di Harry si illuminò, ma Ron scattò d’istante –No, Harry, no.- chiarì.
-Ma... ma perchè?- domandò il ragazzo accigliato –Lei è una brava strega,
e...-
-Harry... non voglio che Hermione sia in pericolo, chiaro?- disse d’un fiato
Ron. Harry rimase in silenzio per qualche secondo, dopodichè disse con un lieve
sorriso –Ma certo. È lo stesso che penso per Luna.-
-Già...- mormorò Ron –E tu e Luna state insieme...-
-Questo dovrebbe farti riflettere, Ron.-
La mattina seguente, Harry e Ron in Sala Grande presero da parte Neville e
gli raccontarono del sogno di Harry. Stranamente, Neville disse che li avrebbe
aiutati ancor prima che loro avessero avuto il tempo di chiederglielo.
-Però...- disse –Ad una condizione. Non diciamo nulla a Ginny.-
-Certo che no. E nemmeno a Luna ed Hermione. Saremo solo noi tre.-
La giornata non passò molto velocemente, cosa che invece ai tre avrebbe fatto
comodo, non solo per via dell’attesa della battaglia, ma anche per via del terzo
grado delle ragazze.
Hermione, Luna e Ginny avevano notato immediatamente, appena li avevano
incontrati a colazione, che qualcosa non andava, e da quel momento, Luna e Ginny
in particolare, avevano iniziato ad indagare. Hermione un po’ meno, ma Ron era
ugualmente stressato. Spesso si sentiva lo sguardo della ragazza posati sulla
schiena, e questo gli provocava una vaga sensazione di disagio.
Alla fine della terza ora, Hermione vide Ron staccarsi dagli altri per andare
in bagno. Era il momento. Disse a Ginny e a Luna che sarebbe arrivata subito, e
senza far rumore entrò nel bagno dei maschi.
Controllò sotto le porte, e constatò che solo il bagno di Ron era occupato.
Si poggiò a un lavandino, e attese due minuti.
Ron uscì, e sobbalzò trovandosi di fronte la ragazza che lo fissava, le
braccia incrociate al petto.
-Che... che ci fai qui?- domandò riprendendosi.
-Ti cercavo.- rispose la ragazza avvicinandosi di tre passi –Che sta
succedendo?-
-Che... che cosa? Che dici? Che sta succedendo? Non so davvero di cosa tu
stia parlando...-
-Sei arrossito sulle orecchie.- constatò Hermione –Allora, qualcosa c’è.-
-I... io... perchè dovrebbe esserci... non...- balbettò Ron in preda al
panico.
-Voi tre cambiate argomento in fretta e furia ogni volta che Ginny parla di
cosa fare stasera prima di andare a dormire. L’ultima volta che è successa una
cosa simile dovevate incontrare Sirius Black. Cosa bolle in pentola,
stavolta?-
-No... niente... figurati... che dici...-
-E va bene, se non vuoi dirmelo, sarò costretta a seguirvi e...-
-No!- la voce di Ron si fece d’un tratto decisa –No, Hermione, non devi,
ascolta... non posso dirti tutto, ma ti prego, stasera non devi uscire per
nessun motivo dalla tua sala comune, è chiaro? Per favore, ascoltami.-
-Che... che cosa?- domandò Hermione con un brutto presentimento –Che cosa
succederà? Ron... cosa volete fare? È pericoloso?-
-Tu promettimi solo di non uscire. Andrà tutto bene.-
-Ron...- Hermione si aggrappò d’istinto al ragazzo, abbracciandolo con
slancio –Io... qualsiasi cosa sia, fai attenzione, ti prego.- singhiozzò mentre
il Grifondoro le accarezzava i capelli per calmarla.
-Sei sicura che si troveranno in Sala Grande?- domandò Ginny quella sera
mentre sgattaiolava con Hermione e Luna verso la Sala d’Ingresso.
-No, non ne sono sicura.- ripeté Hermione per la centesima volta –Ma l’ultima
volta erano lì... però non so cosa sta succedendo, stavolta, quindi...-
Improvvisamente, sentirono un rumore nella Sala d’Ingresso. Si affacciarono
con circospezione e videro Harry, Ron e Neville comparire da sotto il Mantello
dell’Invisibilità. I tre si nascosero dietro una statua.
Un secondo rumore, e il portone della scuola si spalancò di
colpo.
_______________Nota di Herm90
Ebbene si, siamo quasi alla fine!
Ringraziamenti: GiulyWeasley (ormai ci siamo quasi, non ti
preoccupare!), Simona (tante scene Kichers... è come dire Drunk, vero? O
Side... comunque, a breve arriveranno sviluppi in questo senso, come vedi Ron
inizia a capire qualcosa, e se capisce lui...), KarmyGranger (Vedo che
non sono l'unica a detestare Cho^^ è un piacere), Titty90 (aaaaaah,
scerzavi! Ok, allora non mi arrabbierò^^ meno male perchè stavo per mandarti
qualche brufolazzo stile Cho^^ scheeerzo non lo farei mai...), venom19
(Anch'io lo vedo bene con Ginny, ma anche Luna non mi dispiace e mi sembrava
scontato, così... comunque sono contente che ti sia piaciuta!), Chiaras
(grazie!!!) e RoBy (veramente Ginny e Neville già stanno insieme^^ -vedi
capitolo 12- comunque... mancano R/H... e il bacio arriverà non temere!)
Beh, ora vado, e chiedo umilmente perdono per avervi fatto aspettare così
tanto! E lasciatemi un commentuccio!
Bacioni a tutti!
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