Star Wars story infinity

di celtics
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il bambino ***
Capitolo 2: *** Uno strano equipaggio ***
Capitolo 3: *** Cambiamenti ***
Capitolo 4: *** Tu devi andare a Degobah! ***
Capitolo 5: *** Il ritorno di Obi-Wan Kenobi ***
Capitolo 6: *** La Morte Nera ***
Capitolo 7: *** In fuga nello spazio ***
Capitolo 8: *** Prigionieri dell'Imperatore ***
Capitolo 9: *** Salvataggio ***
Capitolo 10: *** Il tempio jedi ***
Capitolo 11: *** Ritorno ad Endor ***
Capitolo 12: *** Di nuovo sulla Morte Nera ***
Capitolo 13: *** La fine dell'Imperatore ***
Capitolo 14: *** Epilogo: La nascita della nuova Repubblica ***



Capitolo 1
*** Il bambino ***


Nel vuoto e freddo spazio siderale viaggiava, verso il punto estremo della galassia, l'Executor con a bordo il Signore Oscuro Lord Darth Vader.
L'Executor era il distruttore stellare più grande della flotta imperiale e stava puntando verso il lontano pianeta Tatooine per incontrarsi con il nuovo equipaggio.
Tatooine...il pianeta da cui provenica colui che era stato, il giovane cavaliere jedi Anakin Skywalker, prima della trasformazione in colui che ora è: un Signore dei Sith i nemici eterni degli jedi.
Viaggiava immerso nei suoi pensieri e nei suoi ricordi con la sola compagnia di un'adolescente, figlio di un amico di colui che era: il giovane si chiamava Lando Calrissian e lui ne era il tutore oramai.
Stavano viaggiando immersi in quel silenzio, quando qualcosa attirò l'attenzione del Signore Oscuro: un piccolo cargo in avaria che emanava un richiamo irresistibile per lui.
Anche se non capiva il perché, decise di seguire l'impulso e abbordò i cargo e vi entrò: i pochi passeggeri che incontrava erano terrorizzati per la sua presenza.
A bordo il richiamo era ancora più forte e, questi, lo portò nella stanza relax del cargo e li vi trovo il resto dei passeggeri terrorizzati.
In un angolo si levava il pianto di un bambino di pochi mesi e, come ipnotizzato da un richiamo invisibile, si avvicinò lentamente verso il bambino continuando a guardare le persone che si trovavano nella stanza.
A quella vista il Maggiore Arthur Piett, di Alderaan, si riscosse dal torpore in cui era caduto: affidò il figlio ad un altro passeggero e sbarrò la strada al Signore Oscuro "Non ti permetterò di far del male a quel bambino!".
Con il solo movimento della mano Lord Vader scaraventò a terra il Maggiore "Stolto, non puoi niente contro il potere della Forza.", ma egli si rialzò e ritentò l'attacco "Ma io lo difenderò a costo della vita", ma anche stavolta venne scaraventato a terra.
Nel frattempo Lord Vader era arrivato vicino al bambino, che non aveva ancora degnato di uno sguardo, e il bimbo smise di piangere ed incominciò a strattonare il mantello nero del Signore Oscuro costringendolo a guardarlo.
Appena lo guardò capì che il richiamo che aveva seguito proveniva proprio da quel bambino e, senza rendersene conto, lo prese in braccio.
Il bambino emise un suono soddisfatto e incominciò a sorridere felice allungando le sue piccole manine verso il casco nero che ricopriva il viso sfigurato dalle bruciature di Lord Vader.
Il tenero fagottino non aveva paura del Signore Oscuro ed egli, guardandolo in quei piccoli e meravigliosi occhi azzurri, percepì tutto di lui e....della sua gemella.
Nella mente e nel cuore del Signore Oscuro successe qualcosa che non sapeva spiegare perché in quel momento stava pensando solo all'ordine che aveva ricevuto: uccidere il figlio di Skywalker...il bambino che era ora tra le sue braccia!

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Capitolo 2
*** Uno strano equipaggio ***


Aveva il bambino in braccio e nella sua mente vide una manina che si allungava verso un'altra mano, quella di un adulto, e che la stringeva forte infondendo nel cuore nero del Signore Oscuro una piccola luce.
 
Questo bastò a risvegliarlo dall'apatia in cui era caduto e prendere una decisione che sorprese anche se stesso:
 
-Questo bambino dev'essere protetto, l'Imperatore non deve    arrivare a lui!...e neanche a sua sorella pensò.
 
Il Maggiore Piett rimase esterrefatto a quelle parole...che stava succedendo? Sicuramente Lord Vader aveva l'ordine di uccidere tutti loro; la voce potente, resa tale dall'amplificatore inserito nella maschera, di Lord Vader lo riscosse dai suoi pensieri.
 
-Non abbiamo molto tempo Maggiore Piett,l'equipaggio della mia nave sarà qui tra poco.
 
-E cosa dovremmo fare? La nostra è una nave cargo, senza armamenti pesanti...ci distruggerebbero subito! rispose indispettito il Maggiore Piett.
 
-Lo so, prendete tutta la vostra roba e lasciate immediatamente il cargo...non avete altra scelta che salire a bordo del mio Executor.
 
Solo in quel momento notò un piccolo droide che, con piccole scariche emanate da un suo congegno, lo stava attaccando: lui doveva proteggere Luke il suo piccolo padroncino!
 
-Piccolo R2-D2 sei sempre il solito temerario. Non preoccuparti per il piccolo Luke, non ho intenzione di fargli del male.
 
L'equipaggio del cargo, confuso da quanto stava succedendo, entrò all'interno dell'Executor e il piccolo cargo fu rimandato nello spazio alla deriva.
 
Subito dopo si avvicinò una nave imperiale che ciese il permesso di attraccare:
 
-Prima dovete salire sul cargo alla deriva, uccidetene tutti i passeggeri e portatemi il bambino che è a bordo.
 
-Sissignore.
 
Appena tutti i soldati imperiali furono a bordo del cargo alla deriva dall'Executor partì un colpo di cannone laser che distrusse il cargo con i soldati a bordo.
 
-Per il nostro bene, nell'esplosione, è morto anche il figlio di Skywalker con tutti quelli che lo accompagnavano. disse Lord Vader ai presenti.
 
Il Maggiore Piett, ancora sotto shock per la piega che stava prendendo quella giornata, disse:
 
-E come giustificherà, con l'Imperatore, l'uccisione del suo equipaggio?
 
-Voi siete il mio equipaggio...sul cargo sono morti i passeggeri mi pare.
 
Titubanti e diffidenti, i passeggeri del cargo andarono nelle stanze dell'equipaggio e indossarono le divise imperiali: decisero di reggere, per il momento, il gioco pericoloso che aveva deciso di giocare Lord Vader.
 
Per tutto il tempo il ragazzo, che accompagnava il Signore Oscuro, aveva sempre taciuto cercando di capire quale sarebbe stata la loro prossima mossa:
 
-Che facciamo ora? Cerchiamo un posto dove allevare il piccolo Luke al sicuro da occhi e orecchie indiscrete?
 
-Si mio giovane Lando e, per qualche motivo a me ancora oscuro, il pianeta da raggiungere è la luna boscosa di Endor.
 
-Decisamente lontano da Coruscant.
 
Lo strano equipaggio dell'Executor prese il proprio posto e si diresse verso la meta scelta de Lord Vader...una meta alquanto strana che nessuno di loro riusciva a spiegarsi ma che, per il momento, li metteva al sicuro dalle ire dell'Imperatore.
 
Intanto il messaggio della barbara uccisione del piccolo Luke Skywalker da parte di Lord Vader e dei suoi spietati uoomini fece il giro dell'Universo...anche su Tatooine dove si nascondeva il maestro jedi Obi-Wan Kenobi, che aveva organizzato il viaggio del bambino, e la giovane coppia che avrebbe dovuto occuparsi di lui: gli zii Owen e Beru Lars.
 
Non sapeva perché ma aveva seguito il suo intuito scegliendo la luna boscosa di Endor, quella piccola luna era al di fuori delle rotte commerciali...era un piccolo puntino sperduto nell'immensità dell'Universo.
 
Eppure, il Signore Oscuro, sapeva che quello spostamento sarebbe stato utile in futuro, lo sentiva in ogni singola cellula del suo corpo e poi era un posto sicuro per nascondere il piccolo Luke all'Imperatore...e non solo lui.
 
Lord Vader aveva disobbedito, per la prima volta, al suo Imperatore e sapeva benissimo quali sarebbero state le conseguenze di questo tradimento.
 
Tradimento...questa parole riecheggiò nella sua mente ma non si era pentito di aver salvato Luke, quel piccolo fagottino riusciva a scaldargli il cuore e l'anima, lo stava cambiando in un modo che nemmeno lui riusciva a spiegare.
 
Nella sua testa c'era sempre quell'immagine: colui che era stato stava risalendo dal pozzo nero in cui era caduto dopo aver preso la manina che il piccolo gli aveva offerto spontaneamente.
 
Quel bimbo l'aveva riconosciuto all'istante,nonostante la maschera e che non l'avesse mai visto prima, e il suo cuore puro e buono gli aveva fatto lanciare quel salvagente che colui che era stato l'aveva accettato immediatamente...era il richiamo del sangue e del cuore e lui non poteva sottrarvisi, doveva accettare e basta.
 
Il Maggiore Piett guardava pensoso quell'uomo così oscuro che stava giocando con il piccolo Luke...non capiva quel legame:
 
-Cosa dirà all'Imperatore per questa deviazione così strana?
 
-Gli ho detto che mi è stato riferito che in quel sistema si nasconde il Generale Kota.
 
-Perché fa questo? chiese frustrato il Maggiore Piett.
 
Lord Vader lo fissò con i suoi occhi vuoti della maschera:
 
-Credevo che la vita del figlio di Skywalker fosse importante anche per lei Maggiore.
 
-Certo che per me lo è, ma per lei? Lei cosa c'entra?
 
-E' importante anche per me, la sua gemella è al sicuro su Alderaan come figlia adottiva del Senatore Organa ma lui...- si bloccò notando la sorpresa dipinta sul viso del Maggiore Piett e ridacchiò:
 
-Si, sono al corrente che i figli di Skywalker sono due...cosa di cui l'Imperatore è all'oscuro e da me non lo saprà di certo.
 
Il Maggiore Piett decise di tacere, era sempre più confuso dallo strano comportamento del Signore Oscuro; perché aveva deciso di non uccidere Luke e di mantenere il segreto sull'esistenza della gemella?
 
Grazie all'ipervelocità raggiunsero in fretta la piccola luna boscosa di Endor...era stupenda, la rigogliosa vegetazione dava un colorito verde alla luna anche vista dallo spazio.
 
Lord Vader la stava guardando nella sua solita posizione: gambe leggermente divaricate e le mani unite dietro la schiena...l'unica cosa che gli era rimasta in comune con colui che era prima del duello con Obi-Wan.
 
Osservandolo in quella posizione al Maggiore Piett venne un nodo alla gola e, avvicinatosi al Signore Oscuro, sussurrò:
 
-Anakin, sei tu?
 
Il Signore Oscuro sobbalzò a sentir pronunciare quel nome:
 
-No Arthur...ora sono Lord Darth Vader, io sono colui che ha    tradito e ucciso Anakin Skywalker...non è questo che ha detto Obi-Wan Kenobi a tutti?
 
Detto questo impartì l'ordine di mettere l'Executor in orbita della luna e scendervi sopra.
 
Appena atterrati cercarono un posto dove poter creare una colonia sicura per tutti e due i bambini perché, oltre a Luke, c'era anche il figlio del Maggiore Piett, il piccolo John.
 
Mentre, grazie ai sistemi avanzatissimi a disposizione dell'Impero, creavano le case per questo strano esercito imperiale, i due bambini giocavano insieme a Lando e con i loro piccoli gorgoglii e risatine attirarono gli abitanti della luna.
 
Erano dei piccoli orsacchiotti vestiti di pelli e con armi rudimentali nelle mani che si avvicinarono, incuriositi da quelle due piccole creature così diverse da loro, annusando l'aria per controllare che non ci fossero pericoli imminenti.
 
Quando il piccolo villaggio fu costruito, lo strano esercito imperiale si diresse verso i bambini che trovarono a giocare con quegli animaletti pelosi poco più grandi di loro.
 
Il droide R2-D2 si avvicinò minaccioso agli orsacchiotti ma Lord Vader lo richiamò:
 
-Guarda Luke e John come si divertono con quelle creature, non sono pericolose, non preoccuparti R2-D2.
 
Anche gli orsacchiotti videro quegli esseri così alti e, quello che sembrava essere il loro capo, li avvicinò parlando nella loro lingua fatta di squittii: si presentarono come gli abitanti del pianeta, loro erano gli Ewoks!  
 

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Capitolo 3
*** Cambiamenti ***


Ufficialmente, l'Executor, è in giro per l'Universo alla ricerca degli jedi sfuggiti all'epurazione avvenuta nel Tempio dei jedi su Coruscant 5 anni prima.
 
In realtà l'equipaggio si trova da 5 anni sulla piccola luna boscosa di Endor dove stanno vivendo in armonia con la popolazione del luogo: gli Ewoks.
 
Anche i due bambini, che erano sul cargo, sono cresciuti: John il figlio del Maggiore Piett e Luke il figlio di Anakin Skywalker si comportavano come fratelli sempre sotto gli occhi vigili del Maggiore Piett e di Lord Vader.
 
Nei loro giochi coinvolgevano anche il ragazzo che si trovava sull'Executor già 5 anni prima: il giovane Lando Calrissian che, per aiutare il Signore Oscuro, stava per entrare nell'Accademia Imperiale come pilota e anche un grosso wookie precipitato su Endor con la sua nave.
 
Arthur osservava i tre giovani e il wookie giocare insieme e decise di affrontare un argomento spinoso che aveva sempre rinviato in questi anni:
 
-Tu sei Anakin vero?
 
-Avevo già risposto...-con la mano alzata Arthur lo bloccò:
 
-Smettila di nasconderti dietro quella maschera...ti ho osservato in questi anni ed ho notato il tuo modo di fare e i tuoi piccoli cambiamenti.
 
-Che vorresti dire?
 
-Che, quando ci ritrovammo 5 anni fa, sicuramente la tua risposta era molto più veritiera, ora invece...dietro quella maschera c'è di nuovo Anakin Skywalker il padre di Luke.
 
Lord Vader rimase ad osservare i giochi dei tre giovani continuando a pensare alle parole del Maggiore Piett:
 
-E' vero Arthur, ritrovare mio figlio in quel modo mi ha risvegliato e sto cercando di riprendere il controllo, di ritornare ciò che ero...completamente e non solo a metà come ora.
 
-E' un piacere ritrovare un amico che si credeva morto...ma perché hai deciso di mandare Lando all'Accademia? Non mi sembra molto felice di farlo.
 
Lord Vader sospirò:
 
-Lo so ma ti assicuro che se non ci fosse un valido motivo non lo manderei.
 
-Confidati con noi, ormai siamo il tuo equipaggio e vogliamo aiutarti...non solo io ho notato i tuoi cambiamenti.
 
-Padme è in pericolo. Palpatine la vuole morta perché la ritiene l'unica persona in grado di risvegliare il bene nel mio cuore.
 
-Lando deve proteggerla? Il rischio che lo colleghi a te è molto alto.
 
-Lo so ma ricordi le nebbie di luce che ci hanno seguito fin qui?-Arthur assentì-Lì ho deciso di ricostruire il tempio jedi e di nascondere lì tutte le persone che entrano nel mirino di Palpatine.
 
Arthur si sorprendeva sempre ogni volta che notava un nuovo cambiamento dell'amico:
 
-Dentro quelle nebbie gli strumenti non funzionano.
 
Lord Vader ridacchiò:
 
-Ma la forza funziona perfettamente lì dentro...è per questo che è un posto sicuro. Domani ho intenzione di fare un sopralluogo...vuoi venire con me?
 
Arthur era felice di ritrovare la complicità di un tempo:
 
-Ci puoi scommettere Anakin.
 
Il giorno dopo i due uomini presero una navetta ed entrarono nelle nebbie di luce; appena entrati Lord Vader ebbe un malore che però passò subito.
 
-Cosa ti è successo Anakin?-Ormai Arthur non si faceva più dei problemi a chiamarlo così; aveva ritrovato un amico dei tempi della Repubblica e ne era felice.
 
Lord Vader prese il comando della navetta e la guidò sicuro verso il centro della nube, guidato dalla forza e non dagli strumenti impazziti:
 
-Non lo so Arthur ma dopo quel malore mi sento rinvigorito, sento la forza scorrere potente in me com'era da tempo che non sentivo.-anche lui, ormai, non si faceva più problemi a chiamarlo con il suo nome di battesimo.
 
In poche ore ricostruirono il Tempio degli jedi e, grazie ad un legame creato dalla forza, le nebbie ripartirono alla volta di Coruscant e si posizionò nella sua orbita: neanche l'Imperatore, in quanto maestro Sith, non poteva penetrarvi dentro.
 
I due uomini tornarono su Endor per prepararsi alla partenza per accompagnare Lando a Coruscant, il pianeta centrale dell'Universo, e per fare in modo che il wookie, di nome Chewbacca, incontrasse un pilota di nome Han Solo.
 
Lord Vader non riusciva a capire il perché di questo incontro ma sentiva che era molto importante che ciò avvenisse...anche se il futuro gli appariva ancora nebuloso sapeva che stava mettendo in moto un meccanismo che sperava avrebbe fermato Palpatine.
 
Ogni cosa era stata pianificata con cura: appena Lando avesse potuto lasciare l'Accademia sarebbe andato a cercare Cordè, una delle sosia e guardie del corpo della senatrice di Naboo Padme Amidala.
 
Non sarebbe stato facile convincerla ad aiutarlo ma, se volevano salvare la vita di Padme, lei era indispensabile per la riuscita del piano del Signore Oscuro.
 
Lord Vader stava osservando, in silenzio, le strade trafficate di Coruscant...cercava di non pensare a suo figlio.
 
Era la prima volta, da quando l'aveva ritrovato, che si separava da lui e ne sentiva la mancanza ma, al tempo stesso, cercava di celare questi sentimenti per non farli percepire all'Imperatore.
 
Arthur era insieme a lui, come sempre, anche lui aveva lasciato il figlio alle cure degli Ewoks ed anche per lui era la prima volta e quindi sapeva e capiva quello che passava il Signore Oscuro.
 
I giorni passavano monotoni all'interno dell'Accademia; l'addestramento da pilota era duro ma Lando non si lamentava, aveva fatto poche amicizie ma solo una gli interessava: quella con un pilota appena diplomato Han Solo.
 
Han Solo era spavaldo ma generoso, proveniva dal pianeta Correlia, era veramente un ottimo pilota ma mal sopportava le regole che vigevano nell'Accademia.
 
Ripeteva molto spesso a Lando che, se avesse trovato un secondo pilota veramente in gamba, avrebbe fatto in modo di sparire da quel posto tedioso.
 
Lando prese la palla al balzo e gli presentò il suo amico Chewbacca, i due strinsero subito amicizia e, poco tempo dopo i due sparirono dall'Accademia e da Coruscant...solo circa 15 anni dopo il Signore Oscuro scoprirà quanto sarà stato importante quella scelta.
 
Ora Lando stava aspettando la sua prima licenza che, presto gli sarebbe stata data: la missione che gli era stata affidata era veramente molto difficile.
 
Come avrebbe fatto a convince Cordè? E, se anche ci fosse riuscito, some avrebbe fatto a convincere la Senatrice Amidala? Erano questi i pensieri che tormentavano l'animo del povero Lando, non voleva deludere l'uomo che l'aveva accolto con se dopo la morte del padre.
 
Lui aveva sempre saputo che tutto quello che Obi-Wan Kenoby aveva detto era falso: Lord Vader non aveva mai tradito e ucciso Anakin Skywalker perché erano la stessa persona.
 
Obi-Wan non poteva ammettere la sua sconfitta, non poteva ammettere con se stesso e con gli altri che come maestro jedi aveva fallito miseramente e così facendo aveva rischiato veramente che Anakin divenisse un vero Signore dei Sith.
 
C'era andato molto vicino, questo Lando lo sapeva benissimo visto che già era stato affidato a lui, poi era arrivato Luke e tutto era cambiato nuovamente.
 
Quella piccola peste, pensò Lando con un sorriso pieno d'affetto per quello che considerava un fratellino piccolo, era riuscito a raggiungere il posto in cui era stato relegato Anakin e lo stava aiutando a tornare.
 
Certo, per tutto l'Universo, il Signore Oscuro aveva distrutto il cargo uccidendo tutte le persone che vi erano a bordo compreso il figlio di Skywalker, ma queste bugie non riuscivano più a ferire Lord Vader perché ora gli facevano comodo e gli permettevano di proteggere suo figlio e tutti quelli che non andavano a genio a Palpatine.
 
Se l'Imperatore avesse solo il minimo sospetto di tutto questo, la sua vendetta sarebbe veramente atroce ma Lando avrebbe fatto di tutto per proteggere il suo padrino e Luke...e anche la gemella di Luke: Leia Organa.
 
Ma prima di tutto doveva trovare un modo per salvare Padme Amidala, non l'avrebbe deluso come non l'aveva deluso quando fece incontrare il wookie e il correliano e tutto era andato bene.
 
Nonostante tutti i suoi pensieri, il giovane Lando s'impegnava moltissimo nei suoi addestramenti e finalmente la prima licenza arrivò.
 
Trovare Cordè non era stato difficile, Lando era riuscito a farsi molti amici nei bassifondi di Coruscant, grazie al gioco d'azzardo, e una sera decise di andare a trovare la giovane ancella insieme ad un piccolo droide che essa conosceva molto bene.
 
Entrare negli appartamenti dell'ancella fu ancora più facile; con l'aiuto del droide bloccò le porte e insonorizzò la stanza in cui dormiva Cordè e la svegliò:
 
-Non urlare, tanto nessuno potrà ne sentirti ne entrare.
 
Cordè, nonostante fosse spaventata, affrontò lo sconosciuto:
 
-Chi siete e cosa volete da me?
 
Lando sospirò, era arrivato il primo momento cruciale del piano di Lord Vader, e se avesse fallito...si riscosse, la giovane ancella continuava a guardarlo senza mostrare paura:
 
-La vita della Senatrice Amidala è in pericolo.
 
Cordè rimase visibilmente stupita...non era certo questo che si aspettava di udire:
 
-Cosa la minaccia? Dopo la morte del marito...
 
Lando la interruppe con uno sguardo carico di rabbia:
 
-Questa è una menzogna che con me non funziona.-si fermò, la povera ancella era ancora più confusa da quest'uomo che sembrava conoscere segreti che nessuno doveva sapere:
 
-Il mio nome è Lando Calrissian e sono qui per chiederti aiuto. La vita della Senatrice Amidala è in serio pericolo, Palpatine la vuole morta e noi abbiamo bisogno del tuo aiuto per salvarla.
 
Cordè era decisamente frastornata da quello che stava succedendo; non capiva qual'era il piano di quel giovane:
 
-Noi chi?-riuscì infine a chiedere.
 
-Il marito e il figlio della Senatrice.-e Lando attese la sua reazione.
 
A quelle parole Cordè si riscosse e urlò scagliandoglisi addosso:
 
-Sono morti entrambi spia dell'Imperatore.
 
Per Lando, che si aspettava una reazione simile, fu facile fermare Cordè e immobilizzarla:
 
-Guarda quel droide Cordè e dimmi, non ti ricorda qualcosa?
 
Il piccolo droide, rimasto finora in disparte, s'avvicinò emettendo dei piccoli bip di saluto e si mise al fianco di Cordè che riuscì a leggere il suo codice di riconoscimento e sbalordì:
 
-Ma è R2-D2...non è possibile era a bordo del cargo che Lord Vader distrusse 5 anni fa?!
 
-Il cargo fu distrutto, è vero, ma a bordo c'erano solo imperiali, tutti i passeggeri erano stati fatti salire sull'Executor.
 
Cordè era ancora incredula anche se il droide era lì d'avanti ai suoi occhi:
 
-L'Executor attaccò e distrusse il cargo.
 
-Esattamente come Lord Vader tradì e uccise Anakin Skywalker.-detto questo attese che l'ancella assimilasse queste parole.
 
Cordè sapeva che le cose non erano andate così ma che era una bugia di Obi-Wan Kenoby...quindi Lando le stava dicendo che anche l'attacco al cargo era una bugia?
 
Scosse la testa...no non era possibile però R2-D2 era lì in quella stanza con lei ma anche lui fu dichiarato distrutto nella disintegrazione del cargo per mano del Signore Oscuro.
 
Intanto R2-D2 iniziò a mandare delle immagini, Cordè guardava sempre più sbigottita quel bambino che giocava con Lord Vader, la voce di Lando, a quel punto, si fece gentile:
 
-Hai capito chi è quel bambino Cordè?
 
Cordè non aveva avuto dubbi appena lo aveva visto:
 
-E' il figlio della Senatrice ed è vivo...la somiglianza con suo padre è evidente.
 
Sarà un bel problema tra un po', aveva pensato Lando ascoltando Cordè:
 
-Bisogna salvare la Senatrice ecco perché sono qua.
 
Cordè guardava con affetto quel bambino di 5 anni che si lanciava da un albero verso il Signore Oscuro che lo prendeva al volo...se non avesse avuto la maschera gli sarebbero venuti i capelli bianchi per lo spavento:
 
-Qual'è il piano? L'ha ideato lui non è vero?
 
Lando si rilassò impercettibilmente...forse...
 
-Si, tu dovresti fare quello per cui sei stata addestrata.-Lando lasciò volutamente in sospeso la frase per vedere la sua reazione.
 
Cordè sorrise, finalmente qualcosa stava cambiando e l'avrebbe aiutata a sopraffare lo sconforto in cui era caduta dopo la visita dal medico:
 
-Prenderò il suo posto...io sto già morendo Lando Calrissian e questo mi da uno scopo e una speranza per il futuro della mia Signora...mi farò uccidere al suo posto, sarà facile ingannare l'emissario di Palpatine.
 
Lando era affascinato dalla forza di volontà della giovane ancella:
 
-Ora dovremo convincere la Senatrice ad accettare il piano di Anakin.
 
Cordè sorrise a sentir pronunciare quel nome:
 
-Il marito e il figlio di Milady sono ancora vivi...riuscirò io a convincerla, dammi il tempo di vestirmi e accompagnami da lei, le parleremo insieme.
 
Lando uscì sul balcone per dar modo a Cordè di prepararsi, metà del piano era riuscita ed ora arrivava la parte più difficile.
 
I due giovani viaggiarono veloci per raggiungere il palazzo in cui risiedeva la Senatrice Amidala e, sempre con l'aiuto di R2-D2, entrarono facilmente nelle stanze di Padme.
 
Cordè si avvicinò con circospezione alla Senatrice che stava riposando:
 
-Milady mi spiace arrivare in questo modo ma io e questo mio giovane amico abbiamo bisogno di parlarle urgentemente.
 
Padme era stupita di vedere lì la sua ancella accompagnata da uno sconosciuto e un droide...ma quel droide...non è possibile quel droide...
 
Cordè osservò lo sguardo sorpreso di Padme:
 
-Si Milady, quello è proprio R2-D2 e non solo lui è scampato alla distruzione del cargo.
 
Padme ascoltava incredula tutto quello che Cordè e Lando le stavano raccontando, di quale piano il Signore Oscuro avesse ideato per salvarle la vita...ma lei riusciva solo a pensare che suo figlio era vivo, che quegli ultimi 5 anni d'angoscia erano finiti, che anche lui era vivo dopotutto e voleva salvarla.
 
Ci volle tutta la notte ma, alla fine, Cordè e Lando riuscirono a convincere la Senatrice Amidala che, dopo essersi cambiato, lasciò il palazzo inosservata insieme a Lando mentre Cordè prese il suo posto aspettando il momento  che presto avrebbe posto fine alle sue sofferenze.

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Capitolo 4
*** Tu devi andare a Degobah! ***


Sono passati 2 anni dall'assassinio della Senatrice Amidala, anche se in realtà ad essere uccisa fu l'ancella Cordè, e Luke stava crescendo sano e forte ed era stato iniziato ai segreti della forza.
 
Lord Vader guardava con orgoglio i progressi del figlio: la forza scorreva potente in lui e aveva, in dono, una pazienza che lui, il Signore Oscuro, non aveva mai posseduto.
 
Anche Arthur e John osservavano gli addestramenti giornalieri a cui Luke veniva sottoposto da suo padre e Arthur aveva già intuito gli interrogativi che Anakin si poneva...lo conosceva troppo bene.
 
Arthur, approfittando di un attimo di pausa, s'avvicinò a l'amico per fargli sentire tutto il suo sostegno:
 
-Non devi sentirti inadeguato, sei un ottimo maestro per Luke.
 
L'uomo vestito completamente di nero guardò l'amico, non era sorpreso da quello che gli aveva appena detto, se conoscevano da troppo tempo e riuscivano a capirsi anche 
senza parlare:
 
-Amico mio io non ne sono così sicuro...ho ceduto al lato oscuro della forza 7 anni fa, come posso essere un maestro jedi per mio figlio?
 
-E' vero che 7 anni fa hai ceduto al lato oscuro ma è anche vero che sei tornato indietro.
 
Il Signore Oscuro scosse la testa in senso di diniego:
 
-Chi si abbandona al lato oscuro della forza è perduto...è questo che hanno sempre detto i maestri jedi.
 
Arthur sorrise, come faceva a non accorgersi di quanto fossero false queste affermazioni degli jedi nel suo caso?
 
-Anakin...guarda indietro e ripercorri tutti i passi che hai fatto in questi anni, come puoi dire che uno che ha ceduto al lato oscuro è perduto? Noi abbiamo vissuto con te e abbiamo visto come sei riuscito a riemergere dall'oscurità in cui eri caduto.
 
Anakin cercò di controbattere l'amico ma Arthur glielo impedì con il sorriso sulle labbra:
 
-Ha quanti ordini di Palpatine hai obbedito nelgi ultimi 7 anni? Tutte le persone che tu hai ucciso per suo ordine sono al sicuro nel tempio  nelle  nebbie di luce...e guarda noi, noi siamo il primo ordine che non hai eseguito.
 
-Lo so Arthur ma come posso essere sicuro di insegnare bene a Luke? Anche prima di ceder al lato oscuro non ero ancora un maestro.
 
-Ma tu sei l'unico maestro jedi in giro per la galassia ormai.
 
Anakin era pensieroso, non riusciva a scrollarsi di dosso quella sensazione d'ineguatezza verso quel compito così importante:
 
-Inrealtà ci sarebbe un maestro jedi molto più qualificato di me.
 
Arthur lo fissò sbalordito:
 
-Vorresti affidarlo alle cure del maestro Obi-Wan Kenobi? Scusa se te lo dico ma visto i risultati precedenti io non mi fiderei ad affidargli anche la vita di Luke.
 
Anakin si mise a ridere divertito a sentire queste parole uscire dalla bocca id Arthur...solo lui riusciva a farlo ridere così di gusto.
 
Quando, finalmente, riuscì a riprendersi gli rispose:
 
-Non mi riferivo al mio maestro ma al maestro Yoda, anche lui è riuscito a sfuggire all'epurazione voluta da Palpatine e so dove ora si nasconde ed è un posto sicuro.
 
Arthur lo guardò pensoso e capì che era sol questione di tempo: Luke sarebbe stato mandato da Yoda:
 
-Luke ne è già al corrente?
 
Anakin rise nuovamente:
 
-Credi che io riesca a nascondere qualche cosa a quel diavoletto di bambino? Ha capito tutto, lui è sempre riuscito a leggermi dentro come nessun'altro sin dal nostro primo incontro.
 
Anche Arthur rise pensando a quando, ancora in fasce, incominciò a strattonare il mantello del terrificante Lord  Vader solo per farsi prendere in braccio...uno spettacolo esilarante ricordandolo adesso:
 
-Hai ragione, ogni volta che ci penso piango dal ridere e così mi vengono in mente anche le sue marachelle successive e rischio di o smettere più di ridere.
 
-Capita anche a me...ma stavolta non farà marachelle perché ha capito che è molto importante e mi asseconderà.
 
-Dove dobbiamo accc...lo manderai da solo?
 
Ecco la nota doletne di questo piano, non poteva rischiare che qualche spi imperiale informasse Palpatine che l'Executor era nel sistema di Degobah perché, come lui sapeva che Yoda si nascondesse proprio lì, anche Palpatine poteva saperlo:
 
Non posso rischiare, abbiamo fatto di tutto per proteggerlo e poi non andrà da solo, R2-D2 l'accompagnerà e veglierà su di lui come sempre.
 
Anche se non lo dava a vedere, si capiva perfettamente il dolore che provava al pensiero del distacco così netto e così presto...per tutti loro sarebbe stato doloroso perché gli erano tutti affezionati.
 
Luke arrivò di corsa e abbracciò suo padre, aveva avvertito la sua tristezza e voleva alleviargliela:
 
-Non preoccuparti per me padre, il nostro distacco non sarà per sempre, vedrai che tornerò presto da te.
 
Anche Anakin l'abbracciò teneramente, si stupiva ancora adesso a vedere quanta forza di volontà c'era in quel corpicino di bambino.
 
Lo sguardo di Luke esprimeva una fiducia incondizionata verso di lui e questo gli scaldava il cuore, quel bambino l'aveva salvato 7 anni fa ora se ne rendeva contro e lui aveva deciso di proteggerlo da Palpatine.
 
Ora, quella decisione, lo metteva duramente alla prova ma non poteva fare altrimenti:
 
-Prepara il tuo zaino, domani tu e R2-D2 partirete per il sistema di Degobah.
 
-Il mio zaino è già pronto padre, preferirei passare con te le ultime ore che ci vedranno insieme.
 
Anakin rimase ancora una volta colpito dal suo intuito...riusciva quasi sempre ad anticipare ogni sua mossa.
 
Il giorno dopo Luke si alzò molto presto e portò il suo zaino all'interno del caccia con cui sarebbe partito insieme al suo fidato droide; dopo un po' lo raggiunse l'amico fraterno John Piett:
 
-Ciao John, mi raccomando ti affido mio padre, non fargli sentire troppo la mia mancanza.
 
Per quanto avessero solo 7 anni erano entrambi più maturi della loro età, nonostante le loro mascalzonate da bambini a volte, a sentirli parlare, sembravano degli adulti:
 
-Ci penserò io a lui Luke non tu devi preoccupare per quello, tu devi pensare solo al tuo addestramento e tornare da noi come cavaliere jedi.
 
Luke ascoltava le parole di John serio serio...sembravano due adulti:
 
-Farò ciò che devo, non vi deluderò.
 
A quel punto smisero di parlare, si erano detti già tutto, e attesero l'arrivo degli altri.
 
Vennero tutti, anche gli Ewoks che consideravano quegli uomini come parte della tribù, e salutarono calorosamente Luke che ricambiò il loro affetto...in fondo erano la sua famiglia, non tradizionale è vero ma comunque una famiglia che l'amava e l'incoraggiava sempre.
 
Senza profferire parola, per il nodo alla gola per l'emozione, salì sul caccia insieme a R2-D2 e partì con le lacrime agli occhi in fondo era comunque solo un bambino.
 
Mentre affrontava questo lungo viaggio c'era un altro pensiero che lo sollevava: oltre a John ci sarebbe stato di nuovo Lando vicino a suo padre egli stava per tornare dall'Accademia per far parte dell'equipaggio.
 
Appena furono vicino a Degobah il piccolo R2-D2 avvertì il suo padroncino che si preparò ad atterrare senza l'ausilio degli strumenti perché le nebbia che circondavano il pianeta erano della stessa sostanza delle nebbie di luce incontrar da loro nello spazio.
 
Una volta atterrato, senza problemi perché aiutato dalla forza, sganciò R2-D2 e si mise ad osservare il paesaggio circostante: com'era diverso da Endor!
 
Degobah era un pianeta umido e nebbioso, anche qui la natura cresceva rigogliosa ma la leggera nebbiolina che circondava il tutto lo rendeva un po' triste.
 
Usando la forza riuscì ad isolare il segno di vita gli cli interessava dagli altri esseri viventi e, dopo aver detto a R2-D2 di restare di guardia alla nave, s'incamminò alla ricerca del suo nuovo maestro.
 
A l'interno della sua casupola, Yoda, percepì il cambiamento nella forza al momento dell'atterraggio e senza riuscire a capire chi fosse si mise in attesa del novo arrivato.
 
Appena scorse il bambino che si avvicinava alla sua casa rimase sorpreso perché sentiva un grande potere provenire da quel bambino...che alla fine lo raggiunse e bussò:
 
-Posso entrare maestro Yoda?
 
-La porta aperta è.-rispose il piccolo maestro jedi che incominciò subito a studiare attentamente il bimbo che entrò nella sua casa.
 
Luke affrontò senza scomporsi quell'esame approfondito, sapeva che sarebbe successo, quindi lui l'osservò incuriosito: suo padre gli aveva parlato di lui quindi doveva stare attento...Yoda non doveva scoprire la verità.
 
Yoda si alzò e versò una bevanda di corteccia in due bicchieri ed uno lo offrì al bambino:
 
-Cosa porta te qui piccolo?
 
-Maestro Yoda il mio nome è Luke e sono venuto fin qui per imparare da lei ad usare la forza.
 
Yoda si stupì a quelle parole...lui aveva già capito che la forza scorreva potente in quel bambino ed era già anche capace a controllarla...qualcuno gli aveva già fatto da maestro:
 
-Tu si chi io sono?
 
-Si, tu sei uno dei pochi maestri jedi riuscita a sfuggire all'epurazione imperiale...ho bisogno del tuo aiuto per poter diventare un cavaliere jedi, so di essere già grande però...spero che tu mi prenda come allievo.
 
Yoda osservava pensieroso quel bambino che gli chiedeva aiuto:
 
-Io te aiuterò ma tu finire addestramento dovrai.
 
Luke sorrise al suo nuovo maestro:
 
-Io porterò a termine il mio addestramento, resterò qua finché tu riterrai opportuno maestro Yoda.
 
Yoda era turbato, sentiva che Luke era più di quello che dava a vedere, sembrava già avere un addestramento.
 
Per quanto estendesse i suoi sensi il giovane Luke riusciva a nascondere il vero se stesso anche a lui e non riusciva a capire perché si comportasse così e poi, osservandolo attentamente nei suoi movimenti, gli ricordava qualcuno ma non  riusciva a capire chi.
 
Decise che, per il momento, era meglio non approfondire ma di dare inizio all'addestramento ma, dopo un anno, Yoda decise che doveva sapere di più perché ora era sicuro che lui fosse già stato addestrato molto bene da qualcuno:
 
-Obi-Wan detto te di venire qui da me?
 
Luke rimase sorpreso da questa domanda:
 
-No, io non conosco Obi-Wan perché questa domanda maestro?
 
Yoda era pensieroso, chi lo aveva addestrato? Lord Vader aveva già ucciso tutti gli jedi che aveva trovato quindi chi?
 
-Tu addestrato già sei, chi è stato? Tu ottimo piccolo jedi.
 
-Nessuno  mi ha addestrato prima di te maestro. Ora scusami ma vorrei andare a riposare.-tristemente Luke si alzò e corse verso il suo campo dove l'attendeva il suo piccolo amico R2-D2.
 
Yoda, stavolta, decise di andare ad indagare...aveva sempre saputo in quale punto del pianeta si dirigeva ma aveva sempre deciso di lasciargli la sua privacy.
 
Ma ora no, lui doveva sapere chi era stato ad addestrarlo così ben e perché l'avesse mandato da lui quando non ce n'era bisogno: il bambino sapeva già tutto quello che doveva sapere, anzi, era anche più avanti nell'apprendimento di quello che erano di solito i bambini di quell'età che frequentavano il tempio jedi.
 
Appena Yoda fu vicino al campo, il piccolo R2-D2 incominciò ad agitarsi emanando i suoi pigolii di avvertimento a Luke:
 
-Vieni avanti maestro Yoda, perché hai deciso di violare la mia privacy?
 
Yoda incominciò ad osservare il piccolo droide: l'aveva già visto, ne era sicuro, e l'ultima volta era su un cargo che accompagnava un neonato verso la sua nuova famiglia dove non era arrivato mai.
 
Avendo riconosciuto il R2-D2, il maestro Yoda ritornò a posare gli occhi indagatori su Luke che si era messo vicino al droide.
 
Luke non abbassò il suo sguardo ma continuò a fissare il suo maestro...doveva capire cosa gli passassi nella testa ma anche lui riusciva a celargli i pensieri: per niente era il più grande maestro jedi dell'Universo anche prima che rimanesse praticamente l'unico.
 
-E' inutile che leggere cerchiami i nostri pensieri...R2-D2 distrutto non è e tu ricordare a me qualcuno fai.
 
Luke si girò a guardare R2-D2 e sorrise pensando: e no, distrutto non sembri proprio...ma continuò a rimanere in silenzio, doveva proteggere il loro segreto per proteggere le persone che amava e che stavano rischiando le loro vite per lui.
 
-Aiutare me tu non vuoi, vero mio giovane Luke? Altro bimbo conoscevo taciturno come te...tu somigli lui, ora so a chi somigli.
 
Luke continuava a rimanere in silenzio, aveva capito che era solo questione di tempo prima che Yoda capisse che era, sempre che non l'avesse già fatto e stava solo cercando di sondare il terreno e fargli fare delle ammissioni.
 
-Tu morto dovresti essere insieme a R2-D2...chi tu sei veramente lo sai vero?
 
Era come lui pensava, il maestro Yoda l'aveva riconosciuto, ed ora voleva sapere cosa lui sapesse esattamente di se stesso e...decise di fidarsi del suo maestro:
 
-Si, io so chi sono...il mio nome è Luke Skywalker e non sono morto come nessuno dell'equipaggio del cargo lo è.
 
Se questa rivelazione lo avesse sorpreso non lo diede a vedere:
 
-Chi salvato vi ha da Lord Vader? E dove equipaggio nascosto è?
 
Luke provava sempre un po' di dolore a sentir parlare così di suo padre anche se sapeva che era quest'alone di cattiveria che lo teneva al sicuro da Palpatine:
 
-E' stato Lord Vader stesso a salvarci e, l'equipaggio dell'Executor è l'equipaggio del cargo. E' stato lui a mandarmi qui da te per essere addestrato perché non si è fidato di se come maestro.
 
Questa volta Yoda non riuscì a nascondere la sorpresa al suo giovane allievo...com'era possibile? Non aveva dubbi sul fatto che il bimbo fosse Luke Skywalker, la somiglianza con suo padre era innegabile...ma il resto era sconcertante, chi cede al lato oscuro non può tornare indietro è perduto per sempre.
 
-Mio padre è riuscito a tornare indietro, l'ho visto sin dal primo momento che l'ho toccato...ed il fatto che non ha mai rivelato a Palpatine della mia gamella conterà qualcosa.
 
Il piccolo Luke lo sorprendeva sempre di più, sapevano anche della gemella e scommetteva che sapevano anche dove si trovasse in questo momento:
 
-La forza vigorosa scorre in lui e tanto potente è che tornato indietro...ottimo maestro per te, io insegnarti niente devo.
 
Luke fu piacevolmente sorpreso da queste parole, suo padre aveva dubitato sulle sue capacità ma aveva torto...ma un altro pensiero prese prepotentemente il sopravvento:
 
-Maestro Yoda, assomiglio molto a mio padre...fisicamente intendo.
 
-Si Luke e Palpatine conosciuto lui quando bambino era...questo preoccupa te molto, vero?
 
-Se l'Imperatore dovesse scoprire chi sono, mio padre e i suoi uomini verrebbero giustiziati immediatamente ed io non posso fargli correre questo rischio...devo raggiungere subito le nebbie di luce.
 
Luke notò lo sguardo interrogativo del suo maestro:
 
-Le nebbie di luce sono posizionate su Coruscant, solo che ha la forza come sua alleata può entrarvi perché, come per le nebbie qui su Degobah, gli strumenti impazziscono e chi viene guidato dal lato oscuro non riesce a penetrarle. Al suo interno vi è stato ricostruito il tempi jedi e li si sono rifugiati tutti gli jedi e d ribelli uccisi da mio padre.
 
Yoda era sinceramente colpito da ciò che il giovane Luke gli stava dicendo; era felice di sapere che molte persone e maestri jedi erano vivi e, cosa più importante, Anakin Skywalker non era perduto come loro avevano creduto.
 
Avrebbe dovuto immaginarlo: Anakin era il più potente tra gli jedi, per questo Palpatine l'aveva subito preso di mira per farlo divenire un Sith e forse per un momento vi era anche riuscito, quindi era l'unico in grado di ritornare indietro...non sarà stato facile risalire il pozzo in cui era caduto ma grazie a L Luke c'era riuscito:
 
-Obi-Wan sa questo?
 
-No maestro solo tu e quelli che lui ha nascosto al tempio lo sanno...anche mia madre si trova lì, al suo posto morì Cordè, stava già morendo ed ha preferito morire facendo quello per cui era stata addestrata che di mallattia dopo una lenta agonia.
 
-Intenzione di partire tu hai?
 
-Non ho altra scelta che nascondermi al tempio per capire cosa fare per impedire a Palpatine di riconoscermi...vuoi venire con me maestro? Sono sicuro che il Generale Kota sarà felice di rivederti.
 
A sentire quel nome il maestro Yoda s'illuminò in volto:
 
-D'accordo mio giovanissimo jedi, partiamo io pronto sono.
 
Yoda, Luke e R2-D2 lasciarono Degobah e si diressero verso il tempio nelle nebbie di luce; il droide mandò un messaggio cifrato, su una banda segreta, all'Executor che si diresse nello stesso luogo.
 
Il primo ad arrivare fu l'Executor che attraccò e tutto l'equipaggio scese e si mise in attesa dell'arrivo del caccia che, dopo qualche ora, arrivò e attraccò.
 
Il cambiamento del maestro Yoda era sorprendente: sembrava rinvigorito e ringiovanito come per gli altri jedi, anche lui fu colto da un malore appena entrato nelle nebbie di luce per poi sentirsi più forte subito dopo.
 
Lord Vader osservò il piccolo maestro di Luke, non lo vedeva dai tempi dell'epurazione:
 
-Maestro Yoda sono felice di rivederti...anche su di te si è mostrato l'aspetto benefico delle nebbie di luce: ti hanno riportato all'età in cui la forza in te era più vigorosa e, fintanto che resterai qui, non invecchierai neanche di un giorno.
 
-E' un piacere rivedere te mio giovane Anakin, il bentornato io ti do con molto piacere. Io restare devo e continuerò a osservare il giovane Luke, più fiducia in te devi avere, tu ottimo maestro per giovane Luke...maestro jedi Anakin Skywalker.
 
Il Signore Oscuro rimase sorpreso della nomina che il maestro Yoda gli conferiva in quel momento:
 
-Grazie maestro Yoda, spero di meritarmi questa nomina ma ora devo affidare un compito di vitale importanza a R2-D2, vai con Arthur che ti preparerà per la tua nuova missione e tu, mio piccolo Luke, anche tu tra poco dovrai ripartire per una nuova destinazione che ti porterà ad incontrare un altro vecchio maestro jedi.

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Capitolo 5
*** Il ritorno di Obi-Wan Kenobi ***


Per altri due anni Luke rimase al tempio per poter affinare i suoi poteri seguito sempre da Yoda e, a distanza, da Lord Vader.
 
Il piccolo R2-D2 era, invece, già partito per la sua nuova missione che l'aveva portato lontano dal suo padroncino.
 
Il piccolo droide non era stato d'accordo sulla sua nuova destinazione, aveva fatto il diavolo a quattro per poter rimanere con Luke.
 
Il Signore Oscuro, a malincuore, dovette prendere una drastica decisione: bloccò la memoria del droide cambiandogli la targhetta di riconoscimento e lo spedì alla sua nuova destinazione.
 
In questi 2 anni creò anche un legame con la madre che, all'interno del tempio nelle nebbie di luce, viveva da 5 anni e grazie al potere benefico delle nebbie viveva senza invecchiare...come tutti quelli che vivevano li.
 
Padmè cercava di stare con Luke il più possibile sapendo che poi il bimbo sarebbe partito e, durante uno dei loro colloqui, Luke incominciò a guardarla molto intensamente:
 
-Madre, io somiglio molto a mio padre?
 
Padmè lo fissò pensierosa, si era decisamente più grande della sua età, come lo era suo padre alla stessa età:
 
-Si Luke, tu assomigli molto a tuo padre e credo che sarà un problema fuori di qua se è questo che volevi sapere.
 
Lo sguardo di Luke s'adombrò:
 
-Temevo proprio questo madre...aveva pensato di indossare questa.
 
Padmè rimase stupefatta da quest'affermazione e prese tra le mani al maschera che il bambino le porgeva: una maschera che gli avrebbe coperto tutto il viso lasciando scoperti i capelli, gli occhi, il naso e la bocca:
 
-Sei sicuro di quello che vuoi fare?
 
-Si, devo proteggerlo...ha già rischiato molto 10 anni fa ed io devo ricambiarlo in qualche modo.
 
Padmè osservò suo figlio, era molto orgogliosa di lui di ciò che era e di ciò che sarebbe diventato...un vero jedi e forse avrebbe riportato ordine nella galassia:
 
-Sono fiera di te figlio mio e ti aiuterò io a indossare la maschera...stai per partire vero?
 
Luke la guardò con un velo di tristezza negli occhi:
 
 
- Domani mattina partirò molto presto...mi dispiace lasciarti ma è necessario.
 
Padmè gli sistemò la maschera sul viso e la bloccò, ora solo R2-D2 poteva togliergliela:
 
-Dispiace anche a me figlio mio e so che è necessario...tuo padre sa cose che a noi sono ancora oscure.
 
-Anch'io madre ho intuito a cosa porteranno tutti questi spostamenti...il futuro è ancora nebuloso ma pian piano si sta schiarendo.
 
Padmè gli arruffò i capelli, era così piccolo eppure così grande, alzò lo sguardo e vide il Signore Oscuro che li osservava in silenzio:
 
-Vieni qui da noi Anakin.
 
Lord Darth Vader li raggiunse e continuò ad osservare il figlio, era molto fiero di lui:
 
-Non dovevi giungere a tanto figlio mio, nasconderti dietro una maschera è un sacrificio che non dovevi fare.
 
Luke lo abbracciò:
 
-Non posso correre il rischio che qualcuno se accorga della nostra somiglianza...non è un sacrificio perché non sarà per sempre, ora scusatemi ma vado a preparare le mie cose.
 
Luke corse via lasciando i suoi genitori da soli:
 
-La forza di volontà quel ragazzo l'ha presa da te Padmè...una volontà di ferro.
 
-La forza è molto potente in lui come la è in te...lo sentiranno gli altri?
 
-Sa nascondersi molto bene da loro...certo sono preoccupato anch'io ma ho fiducia in lui e so che ce la farà.
 
Padmè lo ossevava...era veramente tornato quello di un tempo, quello di cui si era innamorata:
 
-Non dobbiamo preoccuparci allora, io ho fiducia in voi 2 e nel vostro giudizio.
 
La mattina dopo il caccia, con Luke a bordo, lasciò le nebbie di luce e iniziò il suo nuovo viaggio per raggiungere la sua nuova meta.
 
Il pianeta era ricoperto di dune sabbiose e si trovava al confine estremo del pianeta Coruscant, aveva due soli che surriscaldavano l'aria e rendevano il pianeta molto inospitale ma, nonostante tutto, alcune fattorie di estrattori d'unidità erano nate in quel deserto.
 
Una figura coperta da un lungo mantello con cappuccio s'avvicinò ad una di queste fattorie, molto isolate le une dalle altre, e bussò alla porta...fuori infuriava una tempesta di sabbia.
 
La porta della fattoria s'aprì e una donna s'affacciò:
 
-Mi scusi se la disturbo ma il mio mezzo si è rotto e questa tempesta m'impedisce di proseguire, posso chiedere ospitalità...ripagherò la vostra gentilezza lavorando qui per voi.
 
La giovane donna l'osservò nonostante il mantello lo reputò di giovane età e si fece da parte;
 
-Prego entra pure e accomodati che preparo una bevanda calda.
 
Il giovane si sedette e si tirò giù il cappuccio:
 
-Grazie signora io mi chiamo Luke.
 
-Io mi chiamo Beru Lars e quello che sta entrando è mio marito Owen e siamo degli estrattori d'umidità.
 
Luke li osservò entrambi, sembravano delle brave persone:
 
-E' un piacere conoscervi e sappiate che mi sdebiterò lavorando per voi.
 
Owen osservò attentamente il ragazzino, i suoi occhi azzurri gli ricordavano qualcuno ma non riusciva a capire chi:
 
-E i tuoi genitori? Quanti anni hai?
 
-Sono orfano signore ed ho 10 anni e questa maschera la porto per nascondere una brutta cicatrice che mi è rimasta dopo l'incidente in cui persero la vita i miei.
 
Owen, anche lui ormai orfano, gli prese la mano:
 
-Puoi restare tutto il tempo che vuoi qui con noi, il posto e il lavoro non mancano mai qua.
 
Luke sorrise contento a quella proposta, non poteva sperare che andasse meglio:
 
-Siete molto gentili vi ringrazio, non ve ne pentirete.
 
Il giovane s'inserì subito nella vita della fattoria: si sentiva un po' come a casa, i coniugi Lars lo trattavano un po' come un figlio e lui ricambiava il loro affetto.
 
Mentre Luke era alla fattoria, l'Executor continuava a viaggiare per l'Universo per eliminare tutti gli oppositori dell'Imperatore, che venivano poi nascosti al tempio e i nuovi apprendisti jedi venivano addestrati dai pochi maestri sopravvissuti all'epurazione che venivano assistiti dagli spiriti dei maestri morti.
 
In questo tram tram quotidiano gli anni passarono...esattamente 10 anni dopo l'Executor si trovava ad inseguire la Tantive IV, con a bordo la principessa leia Organa, per abbordarla.
 
La principessa si trovava nascosta insieme al suo piccolo droide C1P8 in cui inserì una piccola scheda che per lei era di vitale importanza: 
 
-Devi raggiungere Tatooine e cercare il generale Kenobi...è importantissimo che tu ci riesca, ora va amico mio è tutto nelle tue mani.
 
La principessa e il piccolo droide si separarono e mentre C1P8 si dirigeva verso le capsule di salvataggio raggiunto dall'inseparabile droide protocollare D3PO, lei veniva raggiunta dai soldati imperiali e stordita.
 
Mentre i due droidi fuggitivi riuscivano a scappare con una capsula di salvataggio prima dell'abbordaggio, la principessa veniva portata al cospetto del Signore Oscuro.
 
La principessa affrontò Lord Vader senza mostrare timore, guardando dentro quegli occhi vuoti e neri:
 
-Questa è una nave consolare in missione diplomatica per conto del Senato Imperiale e dovrà spiegare a loro il perché delle sue azioni.
 
Lord Vader non si scompose davanti alle proteste della sua prigioniera:
 
-Lei è una ribelle che ha nascosto qui dentro i piani della Morte Nera, mi dica dove si trovano.
 
-Io non so di cos stia parlando Lord Darth Vader, io sono una Senatrice dell'Impero e sono in missione diplomatica.
 
Con un solo cenno del capo i soldati imperiali portarono la principessa Leia in una cella e Lord Vader diede ordine che venisse controllata la capsula che era atterrata, nel frattempo, sul pianeta Tatooine.
 
I due droidi erano usciti appena atterrati e incominciarono ad avanzare nel deserto e, mentre C1P8 pigolava che doveva andare dal suo vecchio padrone Obi-Wan Kenobi, 3PO si lamentava del gesto sconsiderato della sua piccola controparte ma questi continuava ostinatamente ed ignorarlo e ad avanzare nel deserto...a quel punto 3PO decise di andare dalla parte opposta del piccolo C1P8.
 
Mentre le truppe imperiali stavano cercando i 2 droidi fuggitivi per ordine del Signore Oscuro, i due venivano catturati dai Jawa una piccola popolazione che viveva rivendendo droidi e pezzi di ricambio presso le fattorie di Tatooine.
 
Dopo aver inserito il dispositivo di costrizione nei due droidi appena catturati, il convoglio dei Jawa partì per il giro delle fattorie ed arrivò, infine, alla fattoria dei Lars.
 
Owen Lars, appena vide il convoglio, chiamò il ragazzo che 10 anni prima aveva bussato alla loro porta ora era un ragazzo di 20 anni a cui si era affezionato:
 
-Dimmi zio Owen, mi hai chiamato?
 
-Guarda se c'è un droide protocollare e un'unità R2 o C1, le ultime si sono rotte a causa della sabbia.
 
Luke sorrise gentilmente:
 
-Ci penso io zio Owen, non preoccuparti.
 
Luke incominciò ad esaminare i droidi, l'unico droide protocollare presente era 3PO e quindi Luke l'acquistò e, mentre guardava i droidi serie R2 e C1 il ragazzo si ritrovò d'avanti una vecchia conoscenza...il cerchio stava per chiudersi quando arrivò Owen:
 
-No Luke, prendi quell'unità rossa mi sembra migliore.
 
-Va bene, allora vieni avanti rosso.-appena il rosso si mise in moto Luke, con un leggero gesto della mano, lo mandò in corto circuito-Zio Owen quell'unità è rotta.
 
Mentre Owen litigava con i Jawa, il piccolo C1P8 si mise a pigolare strappando un sorriso al giovane e a quel punto 3PO si sentì in dovere d'intervenire:
 
-Signore io ho già lavorato con quell'unità C1 ed è in ottime condizioni.
 
Owen a quel punto decise di prendere C1P8 e li affidò a Luke che li portò con se nell'officina per pulirli e fargli un bagno d'olio.
 
Luke stava chiacchierando con il droide protocollare sulle disavventure dei due droidi mentre puliva C1P8 quando, mentre cercava di estrarre un pezzo di metallo, partì un filmato in cui si vedeva al principessa Leia:
 
-Aiutami Obi-Wan Kenobi sei la mia unica speranza...-a causa del laser usato per bloccarlo si era incantato il messaggio.
 
Luke rimase subito affascinato dalla figura della principessa:
 
-Chi è?
 
Il droide protocollare era confuso, sapeva che era la senatrice che si trovava sulla Tantive IV e nient'altro:
 
- So poco padron Luke ma è da quando siamo scesi su questo pianeta che la mia controparte dice di appartenere ad un certo Obi-Wan Kenobi e che vuole raggiungerlo.
 
Luke sorrise  all'ostinata volontà del piccolo droide:
 
-Effettivamente c'è un certo Ben Kenobi che abita non lontano da qui...come faccio per vedere per intero il messaggio?
 
3PO ascoltò i pigolii del suo amico:
 
-Dice che è il bullone di contenimento a bloccare il messaggio.
 
Appena Luke tolse il bullone l'immagine della principessa Leia sparì e il piccolo C1P8 non volle far sentire il messaggio per intero:
 
-Domani andremo a cercare Ben Kenobi sempre che sia ancora vivo.
 
Alla mattina presto Luke andò nell'officina immaginando di trovarvi solo 3PO:
 
-Mi spiace signore ma non so cosa gli sia preso, è andato a cercare quell'Obi-Wan Kenobi...non mi punisca la prego.
 
Luke sorrise:
 
-Non preoccuparti 3PO vieni, andiamo a cercare quella piccola peste prima che finisca nei guai...nel deserto potrebbe incontrare i sabbipodi e sarebbero guai.
 
Il giovane e il droide protocollare salirono sul landspeeder del giovane e nel giro di poco tempo trovarono il piccolo droide fuggitivo.
 
L'avevano quasi raggiunto quando vennero attaccati dai sabbipodi che tranciarono una delle gambe di 3PO mentre Luke scivolava per evitare di essere colpito quando il rumore di un animale li spaventò facendoli scappare.
 
Luke si rialzò mentre una figura con mantello e cappuccio, simile al suo, li avvicinò:
 
-Tutto bene ragazzo? Il deserto non è un posto sicuro per giovani come te.
 
-Stavo cercando quel piccolo droide che è scappato per cercare il suo vecchio padrone: Obi-Wan Kenobi...pensavo potessi essere tu.
 
Il vecchio si alzò e invitò il ragazzo a seguirlo:
 
-Hai ragione sono io ma ora andiamo i sabbipodi potrebbero tornare per finire il lavoro che hanno cominciato.
 
I due uomini presero i droidi e andarono nella casa del vecchio e li C1P8 trasmise per intero il messaggio della principessa Leia.
 
Il vecchio maestro jedi era pensieroso, la principessa Leia era in pericolo e lui doveva andare a soccorerla:
 
-Tu sei alla fattoria dei Lars vero?-Luke assentì-Mi potresti accompagnare a Mos Esley? 
 
Luke lo guardò intensamente:
 
-Certo che ti accompagnerò Obi-Wan e cercherò di trovarti un trasporto che ti porti ovunque tu voglia.
 
Luke e Obi-Wan salirono sul landspeeder di Luke e si diressero verso Mos Esley qundo trovarono il convoglio dei Jawa distrutta dai disintegratori e tutta la colonia uccisa dalle truppe imperiali.
 
Obi-Wan guardando i due droidi:
 
-Se cercavano questi droidi dopo essere stati qui saranno andati da chi l'ha comprati.
 
Luke saltò di cors sul landspeeder:
 
-Cioè da zio Owen e zia Beru.
 
Il ragazzo corse più veloce che poteva ma quando arrivò alla fattoria era troppo tardi: una colonna di fumo l'alzava dalle rovine e due scheletri si trovavano per terra.
 
Con l'aiuto di Obi-Wan e di 3PO bruciò i resti dei Jawa e seppellì i corpi dei coniugi Lars, il tutto avvenne in un silenzio carico di tristezza e rimpianto, il vecchio poggiò una mano sulla spalla del ragazzo:
 
-Se fossi stato qui saresti morto anche tu e i piani che sono all'interno di C1P8 sarebbero finiti nelle mani di Lord Vader e tutto sarebbe finito.
 
-Fammi venire con te, non c'è più niente che mi lega a questo pianeta e voglio unirmi all'alleanza ribelle...per favore.
 
Obi-Wan guardò con tristezza quel ragazzo che aveva perso tutto nel giro di poco:
 
-Va bene Luke, andiamo a Mos Esley e li prenderemo una nave che ci porterà ad Alderaan li sapranno come usare al meglio i piani inseriti in C1P8.
 
Arrivati a Mos Esley riuscirono, grazie al trucco mentale dei jeki, a passare il posto di blocca e, al bar, presero contatto con un pilota Han Solo e il suo secondo Chewbacca.
 
Presi gli accordi necessari Obi-Wan, Luke e i droidi raggiunsero l'hangar di lancio: li c'era il Millennium Falcon, nave che Han Solo vinse al gioco al suo amico Lando Calrissian, che dall'aspetto non prometteva niente di buono ma in realtà era una nave velocissima.
 
I fuggitivi riuscirono a partire nonostante l'attacco delle truppe imperiali e riuscirono a sfuggire al blocco delle navi saltando nell'iperspazio diretti verso Alderaan.
 
Intanto l'Executor era quasi arrivato a destinazione con la sua prigioniera, purtroppo non poteva farla fuggire senza aiuto esterno, e quindi stava pensando come poter aiutare la fanciulla.
 
Arthur, come al solito al suo fianco, era preoccupato per qualcosa che aveva sentito:
 
-Sembra che vogliano collaudare l'arma della Morte Nera.
 
Anakin notò la nota di preoccupazione nella voce dell'amico:
 
-Cosa ti preoccupa esattamente?
 
-Temo che colpiranno Alderaan per far cedere la principessa.
 
Anakin aveva sentito già parlare di questa eventualità:
 
-Ne sono al corrente anch'io Arthur e sono pronto a far evacuare il pianeta. Non posso interferire con l'ordine di Tarkin.
 
-Lo so amico mio...farai in grande quello che hai fatto con noi in piccolo.
 
-Si Arthur, non posso fare diversamente.
 
Arthur sospirò:
 
-Potrebbe costarci caro.
 
-E' rischioso lo so ma non possiamo lasciar morire tutta quella gente senza cercare di salvarli.
 
-Noi siamo sempre con te...siamo arrivati alla Morte Nera.
 
L'Executor attaccò all'interno della Morte Nera e la principessa  venne trasportata nelle prigioni della stazione spaziale.
 
Non sapeva cosa le riservava il futuro ma aveva deciso di resistere a quell'uomo oscuro che sicuramente avrebbe cercato di farla parlare con ogni mezzo.
 
Proprio in quel momento la porta della cella si aprì ed entrò Lord Vader insieme ad un robot: IT-O droide inquisitore costruito per torturare e quello, pensò con sgomento, era li per lei.
 
La porta si richiuse alle spalle del Signore Oscuro che si trovò a troneggiare davanti a lei che si fece ancora più piccola. 

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Capitolo 6
*** La Morte Nera ***


Quando Leia vide entrare il Signore Oscuro con al suo fianco il droide inquisitore IT-O incominciò ad aver paura; continuava ad appiattirsi contro l'angolo della sua cella alla disperato ricerca di una via d'uscita che non c'era.
 
Lord Vader troneggiava su di lei in silenzio, vedeva la sua paura crescere mentre spostava lo sguardo da lui al droide inquisitore...non poteva darle torto visto la sua fama e quella del piccolo droide.
 
Continuarono a guardarsi in silenzio studiandosi a vicenda: la principessa cercava di non dare a vedere la paura che cresceva in lei ogni minuto che passava e Lord Vader non sapeva che fare quindi sospirò e si sedette di fronte a lei:
 
-E ora che ne dice di una tisana alderaniana? Questo mio piccolo amico è in grado di riprodurre bevande di ogni tipo.
 
La povera principessa Leia guardò il Signore Oscuro, la sua mente era un vortice di domande a causa di quell'assurdo comportamento.
 
Il Signore Oscuro incominciò a ridere, sommessamente, divertito per l'espressione della sua prigioniera:
 
-Non offenderti mia cara ma la tua espressione è troppo buffa...il piccolo ITO qui è solo in grado di fare bevande a causa di un piccolo birbantello che l'ha modificato e non è più in grado di fare l'inquisitore.
 
Laia continuava a guardarllo con i suoi grandi occhi nocciola resi ancora più grandi dal disorientamento:
 
-Se la tua tattica era quella di sorprendermi ci sei riuscito. Cosa vuoi da me Lord Vader e come mai tutta questa gentilezza e cordialità.
 
Era proprio come sua madre, anche nelle situazioni più disperate, rimaneva combattiva era veramente una ragazza forte e se ne compiacque:
 
-Non so come fare con te. Non posso farti fuggire senza un aiuto esterno, mi scoprirebbero in un nano secondo, e stai per dover superare una prova molto dura.
 
Lei lo guardò stranita, tutto il discorso non aveva senso e le ultime parole erano state dette con un tono di amarezza che la colpì in particolar modo:
 
-Che cosa stai dicendo? Perché vuoi confondermi...speri che io possa fidarmi di te fino a farti delle confidenze?
 
Il Signore Oscuro si rialzò e andò in fondo alla piccola cella come a voler guardare fuori...peccato che c'era una parete d'acciaio:
 
-Non cerco confidenze...tu sai dove ti trovi inq uesto momento? -la ragazza fece cenno di no- Questa è la Morte Nera, una stazione di battaglia con sopra il super laser che verrà collaudato oggi...è puntato su Alderaan e lo distruggerà.
 
Mano a mano che Lord Vader parlava, Leia si sentiva ghiacciare il sangue nelle vene...non riusciva a credere a quello che il Signore Oscuro le stava dicendo ma, nello stesso tempo, sapeva che era la verità: il destino del suo pianeta era segnato e riuscì solo a balbettare:
 
-Alderaan è un pianeta pacifico, non ci sono armi laggiù.
 
Il Signore Oscuro si era ripromesso di non farsi coinvolgere ma, sentendo la disperazione nella voce di Leia, il suo cuore gridò con lei tutto il dolore che provava.
 
Lord Vader si girò e si sedette accanto a lei e le prese le mani, maledicendosi per quel gesto ma non potendolo evitare, e gliele accarezzò dolcemente:
 
-Lo so mia piccola principessa ma qui è Tarkin che comanda ed io non posso interferire...posso solo cercare di arginare i danni.
 
Leia lo osservava con le lacrime agli occhi...la voce del Signore Oscuro, nonostante il modulatore e la maschera, era arrivata a lei con una dolcezza tale da riscaldarle il cuore.
 
Non riusciva a capire cosa stava succedendo: quello che aveva davanti era il Signore dei Sith, il terrore delle galassie, ma ora lei sentiva che c'era dell'altro un qualcosa che lui celava agli altri ma che con lei non riusciva a nascondere:
 
-Cos'hai intenzione di fare di me e degli abitanti del mio pianeta?
 
Il Signore Oscuro sapeva che lei aveva percepito quello che c'era veramente dietro la maschera che portava, non era proprio riuscito ad evitarlo come non gli era riuscito con Luke 20 anni prima...erano i suoi figli in fondo, ma sapeva che ancora lei non riusciva a creder a ciò che percepiva...la sua terribile fama glielo impediva:
 
-Alderaan è segnato ormai, io non posso evitare che venga distrutto.
 
I singhiozzi uscirono incontrollabili a Leia e questo portò il Signore Oscuro a scoprire il suo piano anche se non ne aveva avuto l'intenzione:
 
-L'ho già fatto evacuare Leia, saranno agenti imperiali a morire al loro posto...chi è sensibile alla Forza, come Palpatine, deve sentire le urla della gente che muore.
 
Leia si era calmata cullata dalla sua voce e dalle sue parole che, incredibilmente, lei sapevano che erano sincere:
 
-Tu sei un Sith, perché stai facendo questo?
 
Il Signore Oscuro sospirò: accidenti quanto s'era esposto con lei ma il suo cuore e la sua impulsività erano da sempre il suo tallone d'achille.
 
Si alzò e si diresse nuovamente verso la parete d'acciaio:
 
-Obi-wan sta venendo qua per portare i piani al senatore Organa ma arriverà tardi ma arriverò in tempo per salvare te...non dirgli niente di tutto ciò che è successo qui se Palpatine scoprisse che, invece di torturarti per scoprire l'ubicazione della base ribelle, abbiamo amorevolmente chiacchierato io sarei un uomo morto.
 
Leia era sempre più sconcertata da ciò che le stava accadendo: 
 
-Ma perché?
 
-20 anni fa mi è successo qualcosa che ha riportato in me la speranza di poter tornare ciò che ero prima di questa maledetta maschera...ho giurato che avrei fatto di tutto per fermare quel pazzo e proteggere due persone in particolare che, forse, avrebbero fatto ciò che io non sono riuscito a fare.
 
Il Signore Oscuro si bloccò si rendeva conto che si stava esponendo troppo ma non riusciva ad essere l'uomo nero con lei:
 
-Decisi, allora, di usare questa maschera a mio vantaggio facendo credere alla galassia intera che ero un massacratore di jedi e di tutti i dissidenti di Palpatine mentre, in realtà, li ho nascosti in un posto sicuro compresa la tua vera madre.
 
A quelle parole Leia sussultò involontariamente perché nessuno sapeva che fosse la sua vera madre quindi come faceva Lord Vader a sapere?
 
Il suo cuore era un tumulto di emozioni ed il Signore Oscuro le accoglieva tutte dentro si se per cercare di dare conforto alla donna che aveva davanti a se così fragile eppure così forte: non riusciva a restare insensibile proprio non ci riusciva tant'è che stavolta, oltre a sedersi accanto a lei, l'abbracciò accarezzandole i capelli per confortarla:
 
-Tu devi essere forte mia piccola principessa, non permetterò che ti venga fatto del male. Tu sei una della due persone che io e il mio equipaggio abbiamo giurato di proteggere ma nessuno deve sapere tutto ciò. Abbi fedi in Obi-Wan arriverà e ti salverà ma dovrà sempre credere che io ti abbia torturata per avere le informazioni sulla base ribelle ed hai fatto la scelta giusta ed affidare quei piani a C1P8 è un ottimo droide astromeccanico e molto fedele.
 
Leia si sentiva trasportata in un turbine di sentimenti contrastanti e, contro ogni logica, in quell'abbraccio si sentiva al sicuro e protetta:
 
-Va bene nessuno saprà quello che è successo in questa cella ma perché mi vuoi aiutare?
 
Lord Vader era titubante non sapeva bene cosa fare:
 
-Un tempo ero conosciuto come Anakin Skywalker ed ero segretamente sposato con la Senatrice Padmè Amidala.
 
Leia sgranò gli occhi dalla sopresa: ora capiva il perché di quella familiarità e il calore che provava in quel momento:
 
-Tu sei...
 
Il Signore Oscuro le pose un dito sulle labbra per fermarla:
 
-Si ma devi seppellire dentro di te quello che ti ho detto...se mai dovessi trovarti veramente nei guai chiama il piccolo droide astromeccanico R2-D2, lui ti aiuterà.
 
Leia era ancora sotto shock da quella rivelazione:
 
-Chi è l'altra persona che devi proteggere?
 
-Il tuo gemello mia dolce principessa...anche lui è stato nascosto dietro un sicuro anonimato, tutti credono che l'ho ucciso 20 anni fa invece l'ho nascosto alla galassia intera.
 
Quante rivelazioni tutte in una volta: sua madre ancora viva, un fratello gemello che non aveva mai saputo di avere...tuo padre era tutto troppo sconvolgente da assimilare in una volta sola.
 
-Ascoltami Leia, Tarkin farà distruggere Alderaan anche se gli dirai la vera ubicazione della base.
 
Con quelle poche parole il Signore Oscuro aveva catturato nuovamente la sua attenzione:
 
-C'è un solo modo per riuscire a farti fuggire: convincere Tarkin a far tracciare la nave che ti verrà a salvare.
 
Quelle parole sconvolsero ancora di più Leia ma Lord Vader strinse delicatamente le sue mani:
 
-Avrete un esperto hadi con voi che sarà in grado di colpire, senza problemi, l'unico punto debole della Morte Nera...non abbiamo altra scelta per distruggere questa maledetta stazione spaziale.
 
Leia lo guardava non sapeva perché, in fondo chi le diceva che tutto quello che le aveva raccontato fosse vero, decise di dargli fiducia:
 
-Non tradirei mai i ribelli...farò come dici tu.
 
Il Signore Oscuro sospirò:
 
-Grazie, ora sdraiati e fingiti sofferente e non parlare mai con nessuno di quello che è successo qua dentro.
 
Leia assentì sdraiandosi e si sentiva veramente sofferente per tutto quello che la sua mente e il suo cuore dovevano digerire.
 
Lord Vader, decisamente alterato, raggiunse Tarkin e dovette ammettere il proprio fallimento: la principessa Leia non aveva parlato neanche sotto tortura.
 
Tarkin fece portare Leia al suo cospetto e la minacciò di collaudare il super laser della Morte Nera sul pianeta Alderaan; a quel punto Leia capitolò:
 
-Dantooine, la base si trova su Dantooine.
 
Sul suo volto si dipinse un ghigno di trionfo, quella maledetta stupida aveva finalmente ceduto:
 
-Molto bene, peccato che sia troppo lontano...fate fuoco.
 
Leia si accasciò ai piedi del Signore Oscuro che non mosse un muscolo verso di lei...anche ad anni luce di distanza il maestro Obi-Wan sentì migliaia di voci urlare dal terrore per poi  spegnersi in un solo colpo.
 
Il povero vecchio si accasciò sul sedile del Falocn facendo preoccupare Luke e i droidi.
 
Anche Luke aveva percepito la morte di molte persone ma veva più informazioni di Obi-Wan e aveva fiducia che non era successo qualcosa di veramente grave.
 
Han li chiamò per farli andare nella cabina di pilotaggio: stavano per uscire dall'iperspazio erano arrivati ad Aldraan, fortunatamente in ritardo sotto un certo punto di vista.
 
Appena usciti furono investiti da uno sciame di asteroidi che, in realtà, erano i resti del distrutto pianeta Alderaan.
 
Rimasero tutti sconvolti: dove prima c'era un rigolioso e pacifico pianeta ora c'era il nulla con vicino una stazione spaziale che non prometteva niente di buono.
 
Han invertì immediatamente la rotta ma il Falcon veniva attirato inesorabilmente all'interno della Morte Nera da un raggio traente che lo fece atterrare dolcemente in un hangar dove venne circondato dai cloni imperiali che entrarono armi in pugno.
 
Un ufficiale imperiale si avvicinò al Signore Oscuro:
 
-Questa è la nave che ci è sfuggita a Tatooine, in base ai registri di bordo è stata abbandonata poco dopo la fuga.
 
Il Signore Oscuro continuava a guardare il Falcon, nascosta dal casco un sorriso si aprì sul volto di Lord Vader: lo sentiva, il suo vecchio maestro era finalmente arrivato e non era da solo:
 
-Smontatela pezzo per pezzo voglio essere sicuro che sia veramente vuoto.
 
Il Signore Oscuro si voltò e se ne andò per raggiungere Tarkin per informarlo che Obi-Wan era li per lui.
 
Intanto l'equipaggio del Falcon uscì dalle false paratie in cui si erano nascosti: paratie costruite per il contrabbando che gli avevano dato un minimo di speranza.
 
Con uno stratagemma riuscirono a catturare delle guardie e a rubare le loro divise.
 
Il gruppo si divise in 3: Obi-Wan avrebbe spento il raggio trente per permettere al Falcon di fuggire, Luke,Han e Chewbacca sarebbero andati nelle celle di detenzione per liberare la principessa e i 2 droidi sarebbero rimasti nella sala di controllo per intervenire in caso avessero acuto bisogno d'aiuto.
 
Non fu facile portare fuori la principessa dalle prigioni ma, dopo varie vicissitudini tra cui un tuffo nello scarico dei rifiuti, riuscirono a raggiungere l'hangar dove si trovava il Falcon e e 2 droidi.
 
Intanto Obi-Wan, dopo aver staccato il raggio traente, si preparò ad affrontare il duello con il suo ex allievo: Darth Vader il quale non si fece attendere troppo:
 
-Non saresti dovuto venire vecchio, i tuoi poteri sono deboli. Quando mi lasciasti io ero solo un allievo ora sono io il maestro.
 
Obi-Wan accese la sua spada laser:
 
-Solo un maestro del male Darth e se mi ucciderai io diventerò ancora più forte.
 
Con movimenti lenti, ma ben calibrati, i due uomini incominciarono il duello a spade laser che presto attrasse l'attenzione dei cloni che erano a guardia del Falcon i quali si spostarono tutti per vedere meglio il duello.
 
Approfittando di questa distrazione i due droidi e gli umani corsero verso il Falcon ma anche loro si bloccarono alla vista del Signore Oscuro che duellava con il vecchi jedi e anche i due duellanti si accorsero dei fuggiaschi che tentavano di risalire sul Falcon.
 
Il Signore Oscuro sorrise: quant'era cresciuto il suo ragazzo erano passati 10 anni dalla loro separzione.
 
Era fiero di lui, era riuscito a ricongiungersi a Obi-Wan e Chewbacca e con l'aiuto di Han e dei 2 droidi a liberare Leia e ora lui aveva solo un'ultima cosa da fare anche se questo significava separarsi di nuovo dai suoi figli.
 
Obi-Wan, quando vide il gruppo con Leia, sorrise: erano riusciti a salvare la lor ultima speranza ed ora poteva farsi uccidere dal suo vecchio padawan senza rimpianti.
 
Approfittando di quell'attimo di distrazione il Signore Oscuro incrociò di nuovo la spada con quella del vecchio e lo spinse forte al di la della paratia che si stava chiudendo perché Luke, con il blaster, aveva colpito il pulsante di chiusura mandandolo in corto circuito.
 
Obi-Wan si rialzò in fretta e facendosi strada a colpi di fendente salì sul Falcon con gli altri e schizzarono fuori dall'hangar inseguiti dai caccia TIE imperiali che Luke e Han distrussero attraverso le torrette del Falcon e, entrando nell'iperspazio, si avviarono verso Yavin 4 vera sede della base ribelle.
 
Obi-Wan fu pensieroso durante il viaggio: era convinto che Darth Vader l'avrebbe ucciso invece per un colpo di fortuna quella spinta più forte gli aveva salvato la vita.
 
Appena atterrati l'unità C1P8 fu portata dai tecnici per recuperare i dati sulla costruzione della Morte Nera per studiarli e trovare, così, il punto debole.
 
Qualsiasi arma, per quanto letale potesse essere, aveva un punto debole e la Morte Nera non faceva eccezione: un piccolo tubo di scarico era il suo.
 
I caccia ribelli non venivano considerati una minaccia per la stazione per cui, una volta entrai nel canalone, il fuoco di sbarramento non ci sarebbe più stato e un colpo fatto entrare nel buco di scarico sarebbe arrivato al nucleo centrale distruggendo la Morte Nera. 
 
Era già tutto pronto quando un'allarme risuonò su Yavin 4: la Morte Nera stava arrivando per distruggerli.
 
Per Leia non fu una sorpresa lei sapeva già che sarebbero stati tracciati e seguiti...Lord Vader glielo aveva detto.
 
Tutti i caccia ribelli si alzarono in volo per andare ad affrontare quella base spaziale così enorme in confronto a loro: anche OPbi-Wan e Luke facevano parte della squadriglia.
 
Molte volte fu tentata quella corsa nel canalone ma, alla fine, i colpi esplodevano di lato inoltre Lord Vader con altri piloto si erano alzati in volo con i caccia TIE per intercettare i caccia ribelli.
 
IL tempo stava per scadere quando Luke, Obi-Wan e Wedge iniziarono la corsa nel canalone prontamente seguiti da Lord Vader e 2 cloni piloti.
 
Ormai erano sotto tiro: Wedge dovette lasciare la corsa perché aveva subito qualche danno...rimanevano solo Obi-Wan e Luke.
 
Lord Vader stava pensando come agire quando percepì l'avvicinarsi di Han con il Falcon che sparò, colpendolo, su un caccia TIE.
 
Il Signore Oscuro ne approfittò per colpire l'altro, fingendo la distrazione, e allontanandosi roteando.
 
La voce felice di Han Solo li raggiunse alla radio:
 
-Forza amici, fate saltare questo coso e torniamocene a casa.
 
E così fecero obi-Wan, prima, Luke, un secondo dopo, spararono centrando il bersaglio: la Morte Nera esplose nell'attimo in cui i colpi raggiunsero il nucleo centrale. 
 
Alla base di Yavin 4, quel giorno, si festeggiarono gli eroi che avevano contribuito a salvare la galassia da una stazione da battaglia terrificante.
 
Oltre a Obi-Wan e Luke anche Han Solo e Chewbacca entrarono a far parte della ribellione: il giovane corelliano aveva trovato quella famiglia che non aveva mai avuto in vita sua.

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Capitolo 7
*** In fuga nello spazio ***


Camminava irrequieto nella sala del trono ancora incredulo davanti alla piega presa dagli eventi che avrebbe dovuto vederli trionfatori ed invece li vedeva sconfitti.


Quel maledetto Jedi di Obi-Wan Kenobi, che gia anni prima l'aveva beffato insieme a Yoda sfuggendo alla soppressione nel sangue dell'Ordine dei Jedi, si ripresentava a fianco dei ribelli per cercare di fermarlo.


Palpatine era sicuro che fosse stato lui a distruggere la Morte Nera ed ora aveva dato l'incarico al Signore Oscuro di cercare il Millennium Falcon ed il suo equipaggio per tutto l'universo: voleva che tutti coloro che avevano partecipato, anche indirettamente alla distruzione della sua magnifica stazione da battaglia, morisse tra atroci supplizi.


Lord Vader ed il suo equipaggio si erano messi subito in viaggio alla ricerca dei ribelli e alla ricerca della soluzione di un loro piccolo problemino: l'Ammiraglio Ozzell.


Palpatine aveva inserito Ozzell nell'equipaggio dell'Executor sperando che il rimore verso il Signore Oscuro lo tenesse calmo e al suo posto cosa che non era disposto a fare egli s'intrometteva in ogni campo cercando di non offendere mai direttamente il Signore Oscuro che egli comunque temeva...ma non abbastanza.


Intanto i ribelli si erano rifugiati sul pianeta Hoth: una palla di ghiaccio inospitale quindi un ottimo posto dove nascondersi.


Anche il Millennium Falcon con il suo equipaggio si trovava li perchè tutti erano entrati a far parte dei ribelli persino quel solitario contrabbandiere di Han Solo aveva aderito: aveva deciso di rimanere vicino alla Principessa Leia


I due si erano innamorati e avevano deciso di stare insieme nonostante i due caratteri decisamente diversi: lei una donna forte e decisa da vera principessa; lui, invece, una simpatica canaglia, che non disdegnava di guadagnare quando capitava l'occasione, scanzonato ma con un cuore generoso pronto a dare la vita per i propri amici.


Questa diversità di carattere li portava a litigare nei corridoi della base ribelle su Hoth e stavano facendo proprio quello quando vennero convocati nella sala comandi: una trasmissione in codice, non ribelle, veniva trasmessa da una sondo robot che era precipitata sul pianeta nascosta dall'attività meteoritica giornaliera presente sul pianeta.


Nella sala comandi era presente anche il droide protocollare 3PO che prese la parola:


-Scusate signori ma io conosco tutti i codici usati dai ribelli e questo non è nostro, suggerisco che sia un segnale imperiale.


Han Chewie si guardarono un istante, capendosi al volo:


-Non è un segnale amichevole, ci pensiamo io e Chewie.


I due amici uscirono e raggiunsero il luogo d'atterraggio della sonda che si autodistrusse appena i due iniziarono a sparare ma il suo messaggio con le coordinate di Hoth era già stato inviato alle truppe imperiali.


La scoperta della sonda imperiale mise fine alla presenza dei ribelli su Hoth: venne dato immediatamente l'ordine di evaquazione.


E ribelli stavano già lasciando la base quando risuonò l'allarme che indicava l'arrivo della flotta imperiale nei pressi del pianeta.

Il Signore Oscuro irritato si mise in contatto con la sala comandi con il Comandante Piett:


-I ribelli si sono accorti di noi, siamo usciti dall'iperspazio troppo vicino al pianeta.


Piett si era messo sull'attenti appena apparso Lord Vader sugli schermi:


-L'Ammiraglio Ozzell pensava di coglierli di sorpresa uscendo così vicini Signore.


Lord Vader era sempre più contento, quell'uomo si era scavato la fossa con le sue stesse mani:


-Quell'uomo è decisamente uno stupido oltre che presuntuoso.


Appena apparve l'Ammiraglio Ozzell il Signore Oscuro incominciò a stringere la gola dell'uomo con la Forza e questi incominciò a non respirare fino a cadere morto ai piedi del Comandante Piett:


- Ora il comando è suo non mi deluda anche lei Ammiraglio Piett!


Mentre la battaglia di terra infuriava sul pianeta Hoth, all'interno della base ribelle l'evaquazione veniva portata a termine: il Millennium Falcon fu l'ultima nave ad andarsene quando gli imperiali avevano fatto breccia nella base conquistandola.


Han Solo era alla guida con a fianco l'amico Chewbacca e con loro c'erano la Principessa Leia, Obi-Wan Kenobi, 3PO, C1P8 e il giovane Luke che si era riunito agli amici dopo essere stato abbattuto da un camminatore imperiale.


Han, da eccezionale pilota quale era, riusciva a destreggiarsi tra i vari distruttori stellari e i caccia TIE che lo attaccavano mentre inseriva le coordinate per il salto nell'iperspazio:


-Tenetevi forte che ora si parte.


Ma, purtroppo per loro, l'iperguida del Millennium Falcon era danneggiato e Han dovette inserirsi dentro uno sciame di asteroidi, per seminate gli imperiali, fino ad entrare nella caverna di uno di essi.


Han, appena fu atterrato, lasciò il postro di  comando:


- Ora vado a riparare il guasto.


Leia lo seguì per aiutarlo insieme a Chewbacca...quel posto le metteva i brividi pur non sapendo il perchè e non era l'unica ad avere una brutta sensazione anche Luke ed Obi-Wan provavano la stessa cosa.


Avevano quasi finito le riparazioni quando Obi-Wan sentì cosa non andava in quel posto:


- Presto Han, dobbiamo andarcene, questo non è una caverna ma siamo entrati dentro un lumacone spaziale.


Han corse, seguito da Chewbacca, ai comandi del Millennium Falcon e uscì a tutta velocità: il lumacone li mancò di un soffio.


Fuori, nello spazio aperto, li aspettava la flotta imperiale ed Han tentò il tutto per tutto lanciandosi contro un distruttore stellare ma, un attimo prima della collisione, il Falcon sparì dai radar.


Il Capitano Needa, esterrefatto dalla piega presa dagli eventi, andò di persona a scusarsi con il Signore Oscuro il quale lo scusò con una stretta mortale della Forza e ordinò alla flotta di prepararsi ad un salto nell'iperspazio.


Il Millennium Falcon non era andato così lontano: si era attraccato al portello dello scarico dei rifiuti in attesa che la flotta facesse il salto nell'iperspazio:


- Quando si preparano al salto prima di tutto scaricano i rifiuti...stai pronto Chewie.


Si sente il rumore dell'apertura della porta dello scarico rifiuti:


- Ora Chewie, stacca.


Leia gli si avvicinò dandogli un bacio:


- Ogni tanto anche tu hai delle buone idee...ora che svolaziamo in mezzo ai rifiuti che facciamo?


Han accese la mappa stellare per capire dove si trovavano:


- Siamo nel sistema di Anohat...potremmo andare da Lando Calrissian èl'amministratore di Bespin.


Han, quando la flotta sparì nell'iperspazio, accese i motori e si diresse verso Bespin: il cerchio stava per chiudersi, l'ultimo uomo mancante sarebbe stato recuperato.


Appena atterrati su Bespin il gruppo venne accolto da un cordiale Lando Calrissian che li fece accomodare all'interno della città sulle nuvole informando il vecchio amico su come andavano gli affari:


- Siamo un piccolo avamposto che sfugge all'Impero e poi, ora abbiamo raggiunto un accordo che terrà l'Impero lontano da noi.


Si apre la porta della sala da pranzo e vi trovarono dentro ad attenderli il Signore Oscuro:


- Mi spiace amico, sono arrivati prima di voi.


Han prese per mano Leia e scuro in volto andò a sedersi:


- Anche a me dispiace....amico.


Era proprio un bel modo di reincontrarsi...Lando avrebbe trovato la scappatoia ne era sicuro ma intanto erano rinchiusi in una solida cella senza possibilità d'uscita.


Era notte fonda quando la cella si aprì ed entrarono Lando e il suo aiutante Lobot che fornì di armi i prigionieri, armi rubate alle guardie uccise che erano fuori di guardia, e incominciarono a correre per i corridoi inseguiti da altre guardie imperiali.


Dopo aver fatto evaquare la città sulle nuvole, raggiunsero il Millennium Falcon...nessuno si accorse di una figura scura nascosta nell'ombra che li osservava mentre fuggivano.


Quando, finalmente, saltarono nell'iperspazio l'equipaggio si rilassò e Leia notò che Obi-Wan era strano:


-Cosa c'è Maestro Obi-Wan?


Il Maestro la guardò intensamente:


- Non riesco a capire perchè non ho avvertito la sua presenza su Bespin...non ho percepito nulla anche in sua presenza...è decisamente strano.


Han ridacchiò visto che era da sempre che non credeva nell'esistenza della Forza:


- Non preoccuparti vecchio, ora cerchiamo di riunirci agli altri, soli siamo un bersaglio troppo facile.


Usando una linea radio segreta ribelle ruiscirono a contattare una nave ammiraglia ribelle, che era rimasto indietro in confronto al resto della flotta, che li aspettò e li fece attraccare a bordo.


Ora che l'equipaggio si era riunito alla nave ammiraglia in cui si trovavano anche Mon Mothma e l'Ammiraglio Ackbar, ripresero il viaggio per raggiungere il resto dei ribelli.


Purtroppo, per loro, le spie imperiali avevano avvertito Palpatine che mandò una flotta di distruttori stellari presso il pianeta Dellalt nell'ammasso di Tion per mandare un falso SOS e intrappolare i ribelli in fuga i quali risposero immediatamente all'SOS finendo, senza saperlo, nelle fauci del lupo.



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Capitolo 8
*** Prigionieri dell'Imperatore ***


All'Interno della sua capsula il Signore Oscuro stava riposando quando un tremito nella Forza lo destò: Obi-Wan e quelli che erano con lui stavano cadendo in una trappola dell'Imperatore.
Uscì di corsa e raggiunse il suo equipaggio che, appena lo videro, si preoccupò: nonostante la maschera avevano capito che era molto agitato:
- L'Imperatore ha teso una trappola ed Obi-Wan, con gli altri, ci si stanno infilando dentro.
Arthur guardò l'amico sapendo già qual'era la decisione da prendere:
- Al diavolo, dobbiamo andare anche noi non abbiamo altra scelta.
I suoi uomini erano tutti d'accordo nel buttarsi nel ciclone che di li a poco si sarebbe scatenato nell'orlo dei mondi esterni...Dellalt nell'ammasso di Tion era un pianeta prevalentemente coperto d'acqua con qualche isola di terre emerse...non sapeva se sarebbero arrivati in tempo ma avrebbero fatto di tutto per non perdersi lo spettacolo.
Nel frattempo l'ammiraglia ribelle si stava avvicinando sempre di più alla loro destinazione cercando di mettersi in contatto con chi aveva mandato la richiesta d'aiuto.
Appena furono in orbita iniziarono a scendere sul pianeta e il gruppo di soccorso, costruito un piccolo campo base, incominciò le ricerche delle persone in difficoltà.
Intanto anche l'Executor si sta avvicinando a Dellalt cercando di rimanere nascosti agli occhia sia dei ribelli che degli imperiali pur sapendo di essere in ritardo sugli eventi che si stanno svolgendo sul pianeta.
Il gruppo di soccorso, intanto, sta setacciando l'isola in cui sono atterrati ma Obi-Wan incominciò ad avere i primi sentori di qualcosa che non va:
- C'è qualcosa che non va...sento che è una trappola imperiale.
Il gruppo si trovò quasi circondato dalle truppe imperiali ma l'agilità con la spada laser del Maestro Jedi riuscì a farli retrocedere e trovare un posto in cui tentare una disperata difesa.
Obi-Wan e Luke stavano fianco a fianco mentre Leia era vicino ad Han, Chewbacca e Lando.
La superiorità numerica degli imperiali non lasciava molte speranze a quel piccolo gruppo di ribelli che si battevano come leoni.
Nella confusione generale nessuno si accorse dell'avanzare di un gruppo di persone con cappuccio e mantello che si sistemò vicino ai ribelli fino a che alcuni soldati imperiali raggiunsero il gruppo in cui si trovava Leia.
Il Signore Oscuro e l'Ammiraglio Piett si guardarono un solo istante poi Arthur si alzò in piedi sparando sui soldati mentre Lord Vader con un balzo si ritrovò vicino ai ribelli e, con la spada lasere sguainata a deflettere i colpi dei blaster, fece indietreggiare il gruppo dei ribelli fino al punto in cui si trovavano i suoi uomini che stavano sparando anche loro sui soldati imperiali.
Han e Leia erano allibiti...perchè Lord Vader li stava proteggendo?!
Il Tenente John Piett si avvicinò al Signore Oscuro:
- I soldati imperiali stanno fuggendo, dobbiamo inseguirli?
Lord Vader sorrise, sotto la maschera, al giovane Tenente che aveva di fronte e poi incominciò a guardarsi intorno:
- No John, ma dove sono Obi-Wan e il ragazzo che era con lui?
Tutti si guardarono smarriti: i due ribelli erano scomparsi.
Nel Signore Oscuro un oscuro presagio incominciò ad attanagliare il suo cuore: l'Imperatore era sempre più vicino lo sentiva ed il suo vecchio Maestro era stato fatto prigioniero dagli imperiali e sicuramente Luke era con lui!
Trattenendo un urlo di rabbia e dolore richiamò e suoi uomini:
- Dobbiamo andarcene subito!
Arthur si girò a guardarlo preoccupato:
- Dove sono i due scomparsi?
Lord Vader sapeva che non poteva mentire ad Arthur, lo conosceva così bene che aveva già capito che c'era un grosso problema all'orizzonte:
- I due sono stati catturati durante lo scontro e...e l'Imperatore si sta avvicinando velocemente quindi dobbiamo andarcene alla svelta e nasconderci tutti compresa l'ammiraglia ribelle.
Arthur sapeva quanto dolore provava il Signore Oscuro, lo sentiva nel tono della voce, nel predndere questa decisione:
- Dobbiamo provare a liberarli.
Lord Vader si girò risolutamente prendendo la Principessa Leia per un braccio:
- Abbiamo giurato che l'avremmo protetta a qualsiasi costo...ora è questo che dobbiamo fare Arthur, andiamo!
Il gruppo di imperiali s'incamminarono veloci verso la loro navetta trascinandosi il gruppo di ribelli sopravissuto e decollarono immediatamente per attraccare all'interno dell'Executor.
Arrivati nella sala comandi notarono che l'ammiraglia ribella stava subendo un attacco imperiale e subito l'equipaggio dell'Executor si mise ai posti di combattimento: attaccarono immediatamente i distruttori imperiali mentre partivano i caccia TIE, con uno strano simbolo sulle ali, che si mise in formazione d'attacco e difese l'ammiraglia ribelle dagli altri caccia TIE.
Sia dall'ammiraglia che Han e Leia guardavano esterrefatti gli imperiali di Lord Vader attaccare altri imperiali.
L'effetto sorpresa permise loro di mettere in salvo la nave ribelle che l'Executor agganciò immediatamente e andò a cercare un posto sicuro dove nascondersi: dovevano studiare, con calma, un piano per arrivare a liberare i due prigionieri sotto il naso dell'Imperatore stesso...una passeggiata dunque.
Intanto Luke ed Obi-Wan erano rinchiusi dentro una cella nella base spaziale orbitante intorno al pianeta Ossus nel settore di Meridian in attesa di sapere quale sorte sarebbe toccata loro quando un'aura nera come la pece scosse la Forza e attanagliò i loro cuori: l'Imperatore Palpatine era attraccato nella base spaziale.
Palpatine era veramente furioso: il suo allievo l'aveva tradito e lui non si era reso conto di nulla, quel maledetto Signore Oscuro l'aveva fregato e credeva di sapere perchè: in qualche modo Obi-Wan era riuscito a riprenderselo ed ora voleva pareggiare i conti.
Con questi pensieri entrò come una furia nella cella quando vide il ragazzo con la maschera e si bloccò: c'era stato un bambino con una maschera simile nel passato di Lord Vader.
Con la spinta della Forza allontanò Obi-Wan e si avventò su Luke schiacciandolo con la spinta della Forza contro al muro alle sue spalle e colpendolo con violente scariche elettriche di potere oscuro: sapeva dosare bene la forza di quell'energia per dare il massimo dolore senza uccidere:
- E' tua la colpa di quanto sta succedendo...che hai fatto al mio allievo.
Luke non aveva mai provato un dolore tanto forte, gli stava prosciugando le forze, ma doveva continuare a tenere dentro di sè tutto non poteva permettersi di lasciarsi andare nonostante sentisse la furia omicida montare in Palpatine:
- Non...so...di...cosa...diavolo...parli...
Palpatine aumentò l'intensità del fulmine, quel ragazzo gli stava spudoratamente mentendo, e questo lo rendeva ancora più furioso e l'unica cosa che gli alleggeriva questa rabbia era sentir uscire urla di dolore da quel ragazzo.
Intanto sul distruttore stellare il Signore Oscuro cercava di trovare un modo per raggiungere i due prigionieri sotto gli occhi sbalorditi di Mon Mothma, il Generale Ackbar e degli altri ribelli che non riuscivano a capire cosa stava succedendo mentre Lord Vader stava parlando ai suoi uomini:
- Non ci rimane molto tempo, Palpatine è nelle vicinanze...
Il fiato gli si mozzò in gola all'improvviso, le gambe gli cedettero: quel grido di doloro gli entrava nel cranio e il suo cuore gridava con lui...l'Imperatore era con lui e si stava accanendo su di lui.
Arthur si chinò immediatamente vicino a lui, non c'era bisogno di parole per sapere che stava succedendo qualcosa al ragazzo che anche lui amava come amava suo figlio John:
- Dobbiamo sbrigarci vero? Il tempo è scaduto.
Il Signore Oscuro stava ancora cercando di riprendere fiato, anche se con scarso successo:
- L'Imperatore è con loro e credo che imputi a lui quello che abbiamo combinato noi oggi.
Tutti i cloni imperiali si tolsero i caschi bianchi facendo vedere che in realtà non erano cloni ma persone normali che avevano in comune, tra loro e con i cloni, solo l'altezza.
John abbracciò Lord Vader, amava quell'uomo come un padre:
- Riusciremo a liberarli alla facciccia di quel vecchio caprone.
Nella cella, intanto, l'Imperatore mollò la presa su Luke che scivolò a terra privo di sensi:
- Tornerò da te piccola vipera e ti farò sputare tutto quanto.
Palpatine uscì ed Obi-Wan si avvicinò a fatica a Luke e lo adagiò sulla panca della cella mentre sull'Executor il Signore Oscuro riprese a respirare e riuscì a rimettersi a fatica in piedi:
- L'Imperatore ha capito che nascondiamo qualcosa, credo che l'attacco di oggi agli Star Destroyer non sia stata una mossa intelligente.
Mon Mothma si avvicinò al Signore Oscuro:
- E perchè l'avete fatto?
Il Signore Oscuro la ignorò, aveva cose più importanti da fare adesso:
- Sono nella stazione spaziale orbitante su Ossus ed è decisamente ben difesa ma se provassi ad entrare da solo forse avrei qualche possibilità.
Si girò verso Arthur guardandolo intensamente:
- Dovrai aiutarmi a togliere la zavorra, non mi serve più a niente ormai.

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Capitolo 9
*** Salvataggio ***


La situazione stava solo che peggiorando: i ribelli si guardavano intorno straniti mentre Lord Vader organizzava, insieme ai suoi uomini, il salvataggio di Obi-Wan e del giovane Luke.


A quel punto la principessa  si guardò intorno e decise di intervenire anche lei per riportare un po' d'ordine in quel caos totale che regnava:


- Scusate posso smetterla di fingermi stupita per ogni cosa che fate?


A quelle parole il gelo calò nella stanza e tutti i presenti si firarono a guardarla ma lei fece finta di niente:


- Dobbiamo collaborare insieme se vogliamo uscire indenni da questa storia.


Mentre parlava si mise di fronte al Signore Oscuro mettendo in allarme i ribelli ma Lord Vader scosse la testa piano sorridendo:


- Sei come tua madre principessa.

Leia sorrise ma era preoccupata, pur non conoscendo tutti gli elementi, aveva capito che la situazione stava precipitando:


- Cosa sta succedendo? Ti sei esposto.


Lord Vader poggiò le sue mani sulle spalle della principessa:


- Non ho molto tempo ma tu sai che noi abbiamo giurato di difendere due persone ad ogni costo...una è qui al sicuro ed ora devo andare a liberare l'altra.


Leia sgranò gli occhi per la sorpresa poi subentrò la paura di perdere una persona importante per lei:


- Ora capisco parecchie cose.


Intanto l'Ammiraglio Piett mise una mano sulla spalla dell'amico:


-Se vuoi ti aiuto con la zavorra, John sta preparando un caccia e...- si volse a guardare C1-P8 - avrai bisogno di un signorino tutto pepe astromeccanico.


Anche il Signore Oscuro si voltò verso C1-P8:


- Oddio temo più lui che Palpatine lo sai vero?


Arthur sghignazzò divertito:


- Concordo con te...farà fuoco e fiamme quando lo risveglierai.


Nel frattempo Han guardava Leia come se fosse un'aliena:


- Si può sapere cosa stai facendo?


Leia sorriese e guardò i ribelli con calma:


- Loro sono i ribelli in incognito, una squadra nata circa 25 anni fa che ha potuto agire liberamente all'interno dell'Impero...lo so cosa state pensando ma vi assicuro che non sono impazzita.
Lando sorrise guardando le facce imbambolate degli altri poi, tornando serio, si avvicinò al Signore Oscuro:


- Sei sicuro di volerti liberare della zavorra?


Lord Vader mise una mano sulla spalla dell'uomo che aveva di fronre:


- Non ho scelta, tu sai chi c'è nelle mani dell'Imperatore.


Lando era scuro in volto:


- Si lo so è come un fratello per me, l'ho visto crescere...Palpatine non l'ha ancora capito?


- Fortunatamente no ma non possiamo contare sempre sulla fortuna e non so quanta ce n'è rimasta dopo 25 anni di questo gioco.


Un sorriso amaro si formò sul viso di Lando, purtroppo sui aveva ragione:


- Andiamo, ti do una mano anch'io.


Han guardò Lando allontanarsi con il Signore Oscuro e l'Ammiraglio Piett e poi guardò la sua principessa ma non riusciva a formulare un solo pensiero coerente...gli sembrava che un devastante tornado fosse passato nel suo cervello lasciandolo senza un pensiero coerente.


Leia gli sorrise con calore prendendogli la mano mentre Chewbacca gli mise una mano sulla spalla dicendogli, con i suoi suoni gutturali, di avere fiducia.


Han lo guardò sorpreso:


- Anche tu sapevi dei ribelli in incognito? Perchè non mi avete detto niente? Perchè l'hai detto a lui e non a me?


Anche la principessa era sorpresa quanto il corelliano:


- Perchè io non gliel'ho detto... lo scopro ora con te che anche lui ne era a conoscenza, non sapevo neanche di Lando se è per questo.


Chewbacca incominciò ad informare i suoi amici di come il Signore Oscuro aveva previsto che Han sarebbe stato prezioso per la ribellione e quindi aveva fatto in modo di intrecciare il destino dell'ex contrabbandiere con quella di Lando e, di conseguenza, con il Wookie.


Mentre i ribelli continuavano a digerire nuove rivelazioni sempre più sconcertanti, Lando, Piett e il Signore Oscuro erano entrati nella stanza di quest'ultimo.


Fu Lando a rompere il silenzio:


- Lo so che tutta quella roba è solo di scena perchè i tuoi polmoni funzionano alla perfezione ma sei sicuro di quello che vuoi fare?


Il Signore Oscuro sospirò:


- Tutto questo mi ha protetto ed isolato dal resto dell mondo per 25 anni...ma, ormai, l'Imperatore sa del nostro tradimento...


Lando lo interruppe:


- Ma non della tua guarigione.


Il Signore Oscuro incominciò a slacciarsi il mantello:


- Lo so ma lui  è più importante...gli devo tutto.


Lando gli si mise alle spalle e sgnciò il respiratore e l'aiutò a toglierlo ed appoggiarlo in terra ed, infine, incominciò a togliergi la maschera che indossava da 25 anni.


Con lentezza i tre pezzi di cui era composta quella mascera vennero tolti e, dopo 25 anni, il Signore Oscuro potè vedere con i suoi occhi e sentire con le sue orecchie.


Mentre Lando e Arthur lo fissavano a bocca aperta il Signore Oscuro si portò una mano sulla testa imbarazzato immaginando l'orrore che dovevano provare per le orribili cicatrici che ora vedevano e anche lui si stupì: tra le dita sentiva i capelli:


- Le nebbie hanno agito su di me come sugli altri jedi?!


Lando lo fissava stupito ma felice di quel che vedeva:


- Eccome...sono biondo scuro se devo proprio dirla tutta.


Ancora incredulo il Signore Oscuro si specchiò e ciò che vide lo lasciò senza fiato.


Dopo un attimo si infilò il mantello tirando su il cappuccio:


- Senza zavorra mi muoverò meglio.


I tre rientrarono nella sala comandi e tutti notarono che c'era qualcosa  di diverso nel Signore Oscuro, era meno imponente.


Lando guardò Chewbacca per un attimo:


- Dobbiamo distrarre Palpatine per permetterti di entrare più facilmente.


Il Signore Oscuro si avvicinò a C1-P8 e questi picolò minaccioso:


- Prendi la mia nave Lando e tu Chewie, insieme al Comandante Solo se vuole essere dei nostri, con il Falcon cercate di attirarlo fuori da quella base in modo che io possa entrare.


Il piccolo C1-P8 non aveva mai smesso di squittire in modo minaccioso verso Lord Vader pronto a tutto  per difendere la sua principessa e i suoi amici.


Il Signore Oscuro si accucciò e sorrise divertito:


- Anche con un codice diverso e la memoria bloccata rimani il solito impavido astrodroide prono a tutto per difendere la tua principessa, come hai fatto con la regina di Naboo, con me e con Luke vero R2-D2?


Appena pronunciato il vero codice di C1-P8 l'astrodroide emise un lugno fischio acuto, l'etichetta falsa fu scagliata lontano ed il piccolo droide incominciò ad agitarsi ed emettere fischi e squittii, di rimprovero questa volta, per averlo allontanato dal suo padroncino contro la sua volontà.


Il Signore Oscuro sorrise felice di aver ritrovato il suo amico di sempre:


- Mi rimprovererai quanto vuoi dopo amico mio, oradobbiamo andare a liberare il Maestro Obi-Wan e Luke.


Aveva appena finito di pronunciare il nome del ragazzo che il piccolo R2-D2 corse verso l'hangar per prendere il suo posto a fianco del suo padrone.


- Ok ragazzi è l'ora di muoversi.- e seguì l'astrodroide insieme alla piccola squadra di salvataggio ma quando Leia provò a suguirli il giovane John Piett la fermò:


- No è anche per proteggere te che ci siamo scoperti e non possiamo permetterci che lui sia preoccupato anche per te.


A malincuore dovette ammettere che John aveva ragione e si sedette tranquilla ad aspettare seguita da Mon Mothma ed il  Generale Ackbar.


Intanto Lando e gli altri uscirono dall'Executor spostandosi di nascosto mentre il Signore Oscuro si spostava in un punto nascosto il più vicino possibile alla basce orbitante.


Intanto nelle prigioni Obi-Wan cercava di capire perchè Palpatine ce l'avesse tanto con quel ragazzo mentre, impotente, assisteva all'odio palpitante del Maestro Sith verso Luke.


Il Maestro jedi si sentiva vecchio e debole, non aveva la forza di battersi contro il Sith, in confronto allo  sguardo fiero di Luke che non si lasciava sopraffare dalla potenza di Palpatine.


La voce di Palpatine era resa più acuta dall'odio verso quel giovane che, nonostante tutto, non si piegava di fronte al suo smisurato potere oscuro:


- Dov'è quel maledetto di Lord Vader? Che cosa gli hai fatto?


Le scariche di potere oscuro riattraversarpmp nuovamente il suo corpo mozzandogli il fiato in gola e togliendogli quasi tutte le energie: quanto odio sentiva provenire da quell'essere che gli stava di fronte, un odio smisurato e palpitante che veniva convogliato su di lui per provocargli più dolore possibile.


Non seppe quanto tempo fosse passato, sembrava un'eternità,  quando un clone imperiale entrò trionfante: avevano rintracciato la nave di Lord Vader insieme al Millennium Falcon in un quadrante vicino.


L'Imperatore mollò subito la presa sul giovane, che si accasciò a terra, e incominciò a ridere soddisfatto:


- Preparate la mia nave, voglio catturarlo di persona e poi, voi due, me la pagherete insieme.


Ancora ridendo uscì dalla prigione lasciando Luke ancora a terra paralizzato.


Il vecchio jedi gli si affiancò e lo mise di peso nell'unica specie di giaciglio li presente:


- Che sta succedendo mio giovane Luke?


Luke non aveva fiato per rispondere ad Obi-Wan ma, anche se ne avesse avuto, non gli avrebbe risposto.


Ora stava cercando di recuperare le forze in fretta, aveva bisogno di tutte le sue energie per continuare a contrastare il Maestro Sith, e sapeva che Obi-Wan non gli sarebbe stato d'aiuto.


Era passata circa una mezz'ora da quando l'Imperatore se n'era andato quando il ragazzo avvertì qualcosa di familiare e si alzò seduto di scatto mettendo in allarme ache Obi-Wan:


- Che succede Luke? Stai male?


Non fece in tempo a rispondere che il rumore di una spada laser che colpiva le guardie fuori e la porta, aprendola, arrivò alle loro  orecchie.


Sulla soglia apparve la figura di un cavaliere jedi che s'inginocchiò subito  al fianco di Luke abbracciandolo, non aveva potuto farne a meno:


- Stai bene? Ce la fai  a camminare fino all'uscita?


Luke era spossato ma felice quindi si alzò dal giaciglio, anche se un po' malfermo:


- Dobbiamo andarcene prima che Palpatine scopra che è un diversivo quello che sta inseguendo.


Il cavaliere jedi si girò ad osservare il suo vecchio maestro, notando solo ora quanto debole e vecchio sembrasse:


- E tu Maestro Obi-Wan? Sei in grado di farti strada con questa?


La spada laser di Obi-Wan era in mano di questo jedi sconosciuto o forse no non era sconosciuto, sapeva di conoscerlo ma non riusciva ad ammettere con se stesso che forse si era sbagliato:


- Io sto bene, non se l'è presa con me ma con lui.


Un'altra spada laser spuntò nella mano del cavaliere jhedi che la conegnò a Luke:


- R2-D2 mi ha detto di darti questa. E' stufo di custodirla per te è giunto il momento di usarla.


Luke sorrise prendendo il cilindro che gli veniva offerto:


- Hai avuto il coraggio di svegliarlo?! Poveri noi quando saremo al sicuro dall'Imperatore.


Obe-Wan era rimasto allibito: quel ragazzo era un cavaliere jedi, ma chi l'aveva addestrato?



Il cavaliere jedi aveva intuito i pensieri del suo vecchio maestro ma il tempo stringeva:


- Le spiegazioni devono aspettare, dobbiamo andarcene alla svelta.


I tre fuggitivi avanzavano a colpi di spada laser fino a raggiungere la nace in cui R2-D2 li stava aspettando pigolando loro di fare in fretta perchè aveva intercettato un messaggio: Palpatine era stato avvertito che tre cavalieri jedi stavano fuggendo dalla base orbitante.


Nel frattempo Lando e Hano erano riusciti a seminare gli imperiali rientgrando sull'Executor poco dopo raggiunti dai tre fuggitivi.


Lord Vader diede l'ordine ancora prima di scendere:


- Presto al tempio jedi nelle nebbie di luce.


Arthur sospirò di sollievo:


- Le coordinate sono già impostate pronti al salto nell'iperspazio.


Mentre entravano nell'iperspazio la squadra di salvataggio con i due ex prigionieri rientrarono nella sala comandi inseguiti da un sempre infuriato R2-D2.


Luke si girò di scatto abbracciandolo:


- Mi sei mancato tanto anche tu R2-D2.


La mano di Lord Vader si posò sulla cupola dell'astrodroide:


- Ci sei mancato immensamente ma potevo affedare solo a te uno dei miei tesori più preziosi.


A quelle parole la rabbia dell'astrodroide si sciolse come neve al sole...era troppo legato a loro per rimanere arrbbiato e poi era vero, la principessa era una delle due persone che avevano giurato di proteggere a qualsiasi costo.


Obe-Wan continuava a guardare il cavaliere jedi che era venuto a salvarli:


- R2-D2 andò distrutto con la nave cargo che era diretta su Tatooine, con tutto l'equipaggio e i passeggeri, distrutto da Lord Vader.


R2-D2 pigolò sconvolto...non avrebbe mai ammesso l'errore neanche di fronte all'evidenza.


Arthur era ormai esasperato da questa storia:


- Solo la nave andò distrutta con soldati imperiali a bordo. Abbiamo più falsi morti sulla coscienza noi che tutto l'Impero.


Lando osservava e sorrideva divertito:


- Hai intenzione di rimanere incapucciato ancora a lungo?


Il cavaliere jedi ridacchiò nervoso:


- Abbi pietà Lando sono solo 25 anni che non faccio vedere la mia brutta faccia in giro.


Intanto Luke si era abbassato permettendo a R2-D2 di togliere la maschera che aveva addosso sin da bambino rivelando un bel ragazzo biondo dagli occhi azzurri e con nessuna cicatrice.


Leia gli si avvicinò e lo guardò curiosa:


- Per quale motivo la portavi veramente?


- Dovevo proteggerlo se Palpatine avesse notato la somiglianza sarebbe stato un problema.


Nel frattempo l'Executor uscì dall'iperspazio e iniziò ad entrare nelle nbbie di luce facendo impazzire gli strumenti di bordo costringendo il cavaliere jedi a prendere i comandi e, soprapensiero, si tirò giù il cappuccio scoprendo i capelli biondo scuro lunghi fino al collo:


- Luke pensa al Maestro Kenobi...avrai un malore maestro ma sarà passeggero e, ti assicuro, ti sentirai molto meglio dopo.


Obi-Wan osservava quella nuca così dolorosamente familiare per poi passare sul viso del giovale Luke così somigliante al suo vecchio padawan eppure non riusciva a lascirsi andare ed ammettere che la Senatrice Amidala aveva ragione del dire che non tutto era perduto.


Era visibilmente scosso ma alla fine cedette alla realtà che aveva d'avanti agli occhi ma un tremendo capogiro gli mozzò il fiato e gli si piegarono le ginocchia prontamente sostenuto da Luke che potè vedere, nuovamente, il grande potere delle nebbie di luce sui cavalieri jedi.


Anche Obi-Wan ritornò al momento in chi la Forza era più vigorosa in lui e appena il potere si esaurì il Maestro jedi si rimise dritto, senza bisogno d'appoggio, sentendosi come da anni non si sentiva.


Tutti gli occhi dei presenti si fissarono sul Maestro jedi allibiti mentre lui cercava ancora di capire cosa gli era successo, fu Leia la prima a riprendersi dalla sorpresa:


- Sei ringiovanito di quasi trent'anni.


Fu Luke a prendere la parola:


- E' il potere delle nebbie di luce che riporta un jedi nel periodo in cui la Forza era al suo massimo vigore.


Obi-Wan era ancora confuso e si girò nuovamente a guardare la nuca di che pilotava l'Executor e la sua confusione aumentò:


- Ani...Ani sei tu?


- Si Maestro Obi-Wan.


Si girò apperna per guardarlo e quello che vide Obi-Wan lo fece sussultare di piacere: sul suo viso non c'era più nessuna cicatrice ed era tornato il ragazzo solare che aveva avuto come padawan.


Una lacrima sfuggì al controllo del Maestro jedi che si avvicinò fino ad affiancarsi al suo ex padawan:


- E' un piacere poterti rivedere Anakin.


- Anche per me Maestro Obi-Wan...mi spiace non averti fatto sapere che molte cose erano diverse da quello che sembravano.


Obi-Wan si girò a guardare Luke, che stava parlando animatamente con Leia, ed Anakin sorrise verso i due ragazzi:


- Leia assomiglia a sua madre tanto quanto Luke somiglia a me... si so benissimo che Padmè partorì due gemelli, l'ho visto appena presi in braccio Luke dul cargo per Tatooine.


Rimasero in silenzio a guardare le nebbie di luce di fronte a loro quando quelle si diradarono fino a mostrare agli occhi di tutti un splendido palazzo uguale a quello che si trova su Coruscant: il Tempio Jedi.


Ora che l'Executor aveva raggiunto il porto sicuro del Tempio l'equipaggio insieme ai ribelli scesero e quest'ultimi rimasero a bocca aperta: il Senatore Organa e la Senatrice Amidala li stavano aspettando.

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Capitolo 10
*** Il tempio jedi ***


Agli occhi di Obi-Wan era una meraviglia vedere il tempio jedi ricostruito, vedere il suo amico fraterno ritornato e sul molo persone dichiarate morte tra cui il Senatore Organa e la Senatrice Amidala.

Si girò a guardare Anakin che stava parlando con Luke e Leia: era la visione della felicità.

- Quindi anche Luke non è morto.

Anakin gli sorrise:

- Non avrei mai potuto ucciderlo...ora sarà meglio scendere e cercare di scoprire cosa sta combinando Palpatine.

L'equipaggio dell'Executor e i ribelli scesero a terra accolti dagli abitanti del tempio jedi.

La Senatrice Amidala salutò tutti con la sua consueta cordialità e poi si bloccò sorpresa.

La sorpresa si trasformò in felicità: la sua famiglia ora era muovamente insieme, suo marito e i suoi figli stavano scendendo insieme dall'Executor.

-Ani!

L'uomo la guardò, felice come non era mai stato, e allargò le braccia e lei ci si tuffò felice e poi prese le mani dei due ragazzi finalmente insieme come non avevano mai potuto fare da bambini perchè troppo pericoloso per loro.

Leia era sorpresa, felicemente sorpresa, prima suo padre poi suo fratello ed ora sua madre...tutti insieme come non avevano mai potuto fare durante gli ultimi 25 anni, dalla sua nascita insomma.

E poi, più indietro, i suoi genitori adottivi vivi e felici di rivederla e, a fianco a loro, un piccolo omino verdognolo e rugoso che si stava avvicinando a loro sostenendosi ad un bastone.

Questo piccolo uomo si fermò di fronte a loro:

- Benvenuto a te do Maestro Kenobi.

Obi-Wan era felice di rivedere il grande Maestro Yoda nel tempio.

- Grazie Maestro Yoda è un piacere per me rivederti dopo così tanti anni.

- Io anche felice di rivedere te Obi-Wan. Rivedere anche te per me è un piacere Maestro Skywalker.

Il giovane s'imbarazzò, non si era per niente abituato a quell'appellativo.

- Grazie Maestro Yoda.

Il vecchio maestro jedi si voltò verso gli altri due giovani:

- Prinicipessa Leia il benvenuto a te do nel nostro tempio.

Leia osservava rapita questo piccolo uomo:

- Grazie.

- E il bentornato anche a te do giovane Cavaliere jedi Luke Skywalker.

- Grazie Maestro.

Il Senatore Organa s'avvicinò ai nuovi arrivati:

- Venite dentro il tempio, il viaggio sarà stato lungo e sorprendente sotto molti aspetti. Appena vi sarete sistemati cercheremo di rimettere ordine a tutte le vostre idee.

I ribelli vennero accompagnati dentro, compresa Leia, mentre i jedi seguirono il Maestro Yoda fino alla sala del consiglio.

- Quindi scoprirti dovuto hai?

Anakin non si sorprese della domanda:

- Non avevamo scelta: Palpatine aveva in mano Obi-Wan e Luke. Con il mio equipaggio avevamo giurato di proteggere i gemelli a qualsiasi costo.

Nella sala c'erano sia gli jedi salvati, tra cui il Generale Kota, che gli spiriti dei maestri jedi periti lungo il conflitto, tra questi il Maestro Mace Windu che sorrise ad Anakin:

- Non metterti subito sulla difensiva Anakin la nostra non era una critica ma una constatazione. Tu hai agito per il meglio.

Anakin si rilassò leggermente:

- Scusatemi Maestri ma in questi ultimi 25 anni ho sempre dovuto agire d'istinto senza aiuti esterni, a parte i miei uomini, quindi mi viene istintivo anche mettermi sulla difensiva.

Il Generale Kota si alzò e mise una mano sulla spalla del giuvane Maestro:

- Non devi giustificarti Maestro Skywalker, noi ti abbiamo lasciato solo nel momento del bisogno siamo noi che ci dobbiamo scusare con te.

Ankin aveva sempre desiderato quell'appellativo ed ora che glielo avevano conferito si sentiva in imbarazzo:

- Non mi doverte delle scuse. I primissimi tempi ho fatto delle cose di cui, ancora oggi, mi vergogno molto.

Yoda sorrise dolcemente al giovane Maestro:

-Tu espiato hai in questi 25 anni.

Obi-Wan si avvicinò ad Anakin:

- Io non credetti a tua moglie. Quando nacquero i gemelli lei mi disse subito che c'era ancora della bontà in te, che l'aveva vista. Io pensai solo a nascondere i gemelli all'Universo e non mi è riuscito neanche bene...sei dovuto intervenire tu e l'hai fatto al meglio.

Lo spirito di Maestro Windu prese la parola:

- Da quando hai accolto il giovane Luke, con chi lo accompagnava, hai camminato sul filo del rasoio fino ad oggi. L'Imperatore non ha ancora scoperto tutta la verità.

A quel punto comparve anche lo spirito del Maestro Qui-Gon Jinn:

- Ragazzo mio hai visto l'oscurità ma non ti sei fatto avvolgere completamente e sei tornato alla luce grazie all'aiuto delle persone che hanno creduto in te. Non angustiarti più per ciò che successe all'inizio dell'oscurità hai pienamente riparato ai tuoi errori.

L'improvvisa apparizione del Maestro Jinn sorprese un po' tutti i presenti:

- Scusate se non mi sono presentato prima a voi ma ho preferito segiore il nostro Anakin per tutto questo tempo e ho seguito il suo ritorno passo dopo passo.

Anakin lo guardava sorpreso:

- Perchè non ti sei mai fatto vedere? Avrei voluto avere qualcuno che mi aiutasse a capire se stavo facendo la cosa giusta...sopreattutto con mio figlio.

- Ho visto tutti i tuoi dubbi e le tue incertezze lungo questo cammino e avrei voluto aiutarti ma sapevo che dovevi farcela da solo...questo cammino era per renderti più forte e maturo per compiere il tuo destino.

Anakin lo guardò esterrefatto:

- Tu credi ancora che io sia il prescelto?! Io ho ceduto al lato oscuro!

- E questo, paradossalmente, ti ha reso più forte.

Luke, in disparte, osservava tutto ciò che accadeva intorno al padre...era felice che finalmente tutto fosse chiarito e che finalmente si fosse liberato della zavorra.

Quella maledetta maschera era stato il paravento dietro il quale suo padre si era nascosto a tutto l'Universa per proteggere lui e sua sorella.

Luke sapeva di non poter mai sostituire l'affetto che suo padre nutriva per il suo Maestro Obi-Wan che per lui era sempre stato una amico, un fratellol e il padre che non aveva mai avuto.

Grazie alla Forza avvertiva tutti i sentimenti di suo padre: la felicità di aver ritrovato i compagni di un tempo, di aver potuto togliere la zavorra e spiegare che non era più un Signore Oscuro...un Sith.

Luke continuava a stare in disparte ad osservare suo padre e ad incanalare le sue emozioni: non le aveva mai provate con quell'intensità prima d'ora...era stato un uomo felice ma ora era raggiante e finalmente in pace, almeno per il momento.

Si unirono alla riunione, che di li a poco avrebbe avuto inizio, i ribelli guidati dal Senatore Organa e dalla Senatrice Amidala.

Han, Leia, Chewie, Lando e i due droidi si affiancarono a Luke mentre la Senatrice si mise al fianco del marito mentre il Senatore rimase con gli altri ribelli e l'equipaggio dell'Executor.

Luke prese la mano di Leia:

- Sono felice finalmente...lui non l'avevo mai visto così. Fu felice quando mi trovò, fu felice di allevarmi ma quello, in confronto a questo, era una pallida imitazione di felicità.

Leia era ancora frastornata da tutte quelle novità:

- Perchè non mi hai detto subito di essere mio fratello?

Han li guardò sorpreso:

- Tuo cosa?!

- Il suo gemello mio caro Han...non sapendo che nostro padre ti aveva spiattellato tutto non mi potevo scoprire così.

Han ancora più stralunato:

- Chi?! Vostro padre?!

Leia sorrise teneramente al suo compagno:

- Anakin Skywalker e la Senatrice Amidala sono i nostri genitori.  

Gli occhi di Han sembravano volessero schizzare fuori dalle orbite:

- Ma sono due ragazzi?!

Luke mise una mano sulla spalla dell'amico sperando di calmarlo:

- Non farti ingannare da ciò che vedi, è causato dal potere delle nebbie di luce, quei "ragazzi" sono molto più vecchi di te ma più giovani di Obi-Wan.

Han continuava ad osservarli con curiosità:

- Vuoi dire che il vecchio rimarrà giovane anche fuori di qui?

- Ormai si amico mio...pensa solo che noi abbiamo i genitori praticamente nostri coetanei.

Intanto il Maestro Yoda si avvicinò a Luke, era un po' che lo stava osservando:

- Tu molto silenzioso giovane jedi e in disparte tu stai ed io il motivo conoscere vorrei: qualcosa preoccupa te Luke?

- No Maestro Yoda desideravo solo guardare mio padre e la sua immensa felicità. Guardare il suo volto senza qualla maschera per la prima volta e lasciare che lui potesse godere dell'affetto di tutti i suoi vecchi compagni com mai ha potuto fare negli ultimi 25 anni a causa mia.

Il Maestro Yoda aveva ammirato la forza d'animo di Luke da bambino e, crescendo, questa forza era ulteriormente aumentato ma, a volte, si prendeva delle responsabilità non sue.

- Il nostro Ani tu hai riportato a noi. Questa è colpa per te?

- No Maestro Yoda ma il dovermi tenere nascosto si.

- Tu responsabilità non hai in tutto ciò. Grande servigio hai reso alla Forza e a tutti jedi sopravvissuti e futuri.

Han seguiva attentamente il dialogo e, presa da parte la sua principessa, le sussurrò:

- Vostro padre e Lord Vader sono la stessa persona?

- Si Han ma non potevo dirtelo e dirti che non mi ha mai torto un capello sulla Morte Nera...avrebbe rischiato di essere scoperto.

Han le diede un bacio sulla fronte per farle capire che lui aveva compreso il suo modo di agire: non poteva fare altro che così.

Ankin e Padmè si girarono ad osservare i figli insieme ai loro amici e si unirono a loro seguiti da Obi-Wan riuscendo anche a sentire lo scambio di battute che avvenivano tra Luke ed il suo Maestro.

Anakin si commosse nel sentire le parole del figlio, era sempre stato più grande della sua età:

- Non è stata colpa tua, io ho deciso di continuare a nascondermi dietro quella maschera.

- Lo so padre ma se io non ci fossi stato forse avresti potuto ritornare allo scoperto prima.

Anakin scosse la testa tristemente:

- Se tu non ci fossi stato ionon sarei ritornato indietro e sarei rimasto un apprendista Sith figlio mio.

- Non è stato merito mio padre.

Anakin scrollò la testa sbuffando:

- Luke quando ti presi...pardo quando ti facesti prendere in braccio la prima volta iniziò anche la mia prima battaglia contro il mio alter ego Lord Vader.

Arthur decise di intervenire lui era stato presente::

- Luke quello che salì a bordo del nostro cargo era Lord Vader ma quello che tornò sull'Executor non era Anakin Skywalker ma neanche Lord Vader...quello è stato l'inizio del cambiamento e l'hai causato tu credimi.

Obi-Wan era curioso di sapere com'era andata quel giorno:

- Cos'hai fatto Luke esattamente? Era solo un neonato.

Arthur ridacchiò non poteva farne a meno ogni volta che ci pensava:

- Iniziò a strattonargli il mantello finchè non lo prese in braccio e, con un sorriso soddisfatto e felice, allungò le manine fino ad abbracciare il suo casco.

- Proprio così Maestro, Luke mi riconobbe ciò che ero anche se non mi aveva mai visto.

Obi-Wan annuiva mentre ascoltava:

- E' stata la Forza a guidarlo verso di te perchè tu potessi addestrarlo.

- Si ma poi, per essere sicuro di aver fatto le cose nel modo giusto, l'ho mandato dal Maestro Yoda.

Fu Maestro Windu ad intervenire per richiamare l'attenzione di tutti i presenti sugli ultimi sviluppi:

- Il tuo piccolo astrodroide sta intercettando i messaggi imperiali che stanno impazzando in ogni angolo dell'Universo. Palpatine ha messo una taglia sulla tua testa Anakin anche se lui sta cercando Lord Darth Vader.

Il piccolo R2-D2 continuò a pigolare e fischiettare mentre continuava ad intercettare la rete imperiale sia quella ufficiale che quella segreta e girandosi sempre a guardare i suoi padroni: gli erano mancati ed aveva paura di dover allontanarsi ancora da loro.

Luke si sedette vicino al suo piccolo amico:

- Non ti preoccupare R2 non ti lasceremo da nessuna parte, abbiamo bisogno anche del tuo aiuto.

R2-D2 pigolò ancora e continuò il suo lavoro con la solita pazienza raccogliendo dati e notizie.

Tutti tornarono a parlare tra diloro cercando di capire come comportarsi ora che tra i ribelli si venivano ad inserire i cavalieri jedi sopravvissuti ed il Super Distruttore Stellare l'Executor.

Palpatine nel frattempo stava covando una rabbia che faticava a contenere: Lord Vader l'aveva preso per il naso ed era riuscito a liberare Obi-Wan e quel ragazzo.

Non capiva quando era successo che il suo apprendista l'avesse tradito ma era successo e quello che più gli rodeva era che non se ne fosse accorto.

Stava sbraitando ordini per trovare l'Executor e i ribelli e continuava a pensare quand'era successo che aveva perso il suo apprendista.

Più ci pensava e più non trovava risposta perchè ogni ordine che gli aveva dato lui ed i suoi uomini l'avevano portato a termine quindi quando era successo?

Possibile che quel maledetto jedi di Obi-Wan Kenobi l'avesse in qualche modo convinto a tradirlo?

Nessun jedi che cede al lato oscuro può tornare indietro, di questo era convinto, eppure il suo apprendista Sith l'aveva tradito.

E poi c'era un altro pensiero che lo tormentava: chi era quel ragazzo che era con Obi-Wan?

Ricordava di averlo notato da bambino vicino a Lord Vader poi era sparito ed ora se lo era ritrovato di fronte e non sapeva chi fosse.

Con un moto di stizza per tutte queste domande senza risposta si sedette sul suo trono: era inutile arrovellarsi il cervello con domande a cui non poteva darsi una risposta.

Mentre guardava le luci di Coruscant un perfido ghigno si disegnò sul suo volto sfigurato e chiamò una guardia imperiale per mandare un messaggio segreto...aveva avuto un'idea per attirare i suoi nemici e distruggerli in un solo colpo.

Il suo ex apprendista gliel'avrebbe pagata cara e, con lui, tutti quelli che lo avevano aiutato e tutta la feccia ribelle che pensava di poterlo sconfiggere...nessuno era in grado di fermarlo, lui era l'Imperatore dell'Universo il padrone di tutti i pianeti della galassia e gliel'avrebbe dimostrato...si sarebbero pentiti della loro stoltezza.

Nuove trasmissioni segrete partirono da Coruscant per raggiungere le varie basi imperiali e questi vennero intercettate da un gruppo di spie Bothan che, prima di venire uccise, riuscirono a ritrasmetterli sui canali segreti ribelli.

R2-D2, che era ancora in ascolto, intercettò entrambi i messaggi e incominciò a pigolare eccitato e il  droide protocollare informò Mon Mothma la natura del messaggio.

Appena avuto il messaggio raggiunse tutti gli altri che si trovavano nella sala riunioni.

- Ci sono delle novità importanti: l'Imperatore ha commesso un grosso errore e noi ne dobbbiamo approfittare.

Tutti i presenti si girarono verso di lei:

-Delle nostre spie hanno intercettato dei messaggi segreti imperiali: l'Impero sta costruendo una nuova Morte Nera e l'Imperatore ha deciso di sovrintendere all'ultimazione dei lavori.

Obi-Wan la guardò sorpreso:

- Un'altra stazione da battaglia. Dove si trova? Dev'essere ben nascosta se ne veniamo a conoscenza solo ora.

- Si trova in un angolo remoto della galassia: orbita intorno alla luna diEndor.

L'equipaggio dell'Executor, Luke, Lando e Chewie si girarono di scatto a guardare Anakin: nell'udire il nome di Endor un altro cerchio si era chiuso e sapevano anche che era una trappola ma dovevano tentare: un'occasione così non si sarebbe ripetuta, Anakin sospirò.

- Allora sarà meglio preparare il nostro ritorno a casa, sapevo che la nostra base d'appoggio su Endor ci sarebbe tornata utile prima o poi.

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Capitolo 11
*** Ritorno ad Endor ***


Alla parola Endor il silenzio era calato e l'equipaggio dell'Executor continuava a fissare Anakin, sapevano che il posto in cui si erano fermati non era stata una scelta casuale ed ora ne avevano la conferma, ma aver costruito una base sotterranea ora non era più un'idea assurda come avevano pensato tutti...tranne l'ideatore Anakin.

Gli altri presenti non capivano cosa stesse succedendo, il clima era cambiato di colpo, fu Obi-Wan a chiedere spiegazioni.

- Avete una base lì? Perchè Anakin?

- Vedi Maestro avevamo bisogno di un posto sicuro dove nascondere Luke e John e farli crescere lontani dagli orrori della guerra e, quando raggiungemmo Endor, capì che quello era il posto giusto e che una base sarebbe risultata fondamentale.

- E' sata la Forza a guidarti lì amico mio...la Forza ti ha guidato in ogni tua decisione.

Il Maestro Yoda continuava ad osservare il giovane Maestro Skywalker:

- Altro tu temi vero Anakin?

- E' una trappola Maestro Yoda.

Tutti i presenti, tranne l'equipaggio dell'Executor che avevano già intuito quale pensiero si celasse dietro gli occhi di Anakin, sussultarono a quelle parole decisamente lapidarie fu Mon Mothma a parlare.

- Ne è sicuro Maestro Skywalder?

- Si ma è anche l'unica occasione ghiotta che ci viene offerta per fermarlo e non dovremmo sprecarla.

- Ci distruggerà visto che ci aspetta.

- Non necessariamente Mon Mothma, intanto noi sappiamo che è una trappola e questo è un punto a nostro vantaggio.

Anakin decise di non continuare per lasciare ai presenti il tempo di assimilare le sue parole: era stata una doccia fredda ma fu Luke a continuare.

- Ci sono con noi più jedi di quanto l'Imperatore creda visto che pensa che Obi-Wan sia l'ultimo ancora vivo e non sa della base che si trova proprio nel sottosuolo di Endor.

Anakin si avvicinò a Luke mettendo in risalto, ancora di più, la loro somiglianza.

- La Morte Nera sarà sicuramente operativa ma non avremo un'altra occasione del genere.

L'Ammiraglio Ackbar era contrariato dall'idea di trovarsi di fronte ad una Morte Nera operativa.

- Dovremmo mettere a rischio l'intera flotta ribelle per una remota possibilità di vittoria?! Non crede di chiedere un po' troppo Maestro Skywalker?

Fu l'Ammiraglio Piett ad intervenire:

- Noi siamo pronti a partire quando vuoi Anakin.

- Chiunque voglia tirarsi indietro è libero di farlo, la nostra sarà una missione quasi suicida e non siamo più in incognito...Arthur sarà veramente rischioso per tutti.

- E' vero, ma abbiamo un'occasione e bisogna sfruttarla...noi non abbiamo dimenticato.

John Piett e l'equipaggio dell'Executor si misero vicini ad Arthur:

-Nemmeno noi abbiamo dimenticato. Andiamo a preparare la nave per la partenza.

Nessuno di loro protestò, anzi, si recarono sull'Executor per prepararlo alla partenza...avrebbero tentato anche senza l'aiuto della flotta ribelle: ne avevano fatto a meno fin'ora avrebbero continuato a farne a meno.

Lando era rimasto vicino ai suoi amici:

- Io, se la flotta interviene, vorrei unirmi a loro altrimenti vengo con te...tu Han che fai?

Il corelliano prese sottobraccio Leia e le sorrise:

- Io seguirò Anakin e tu Chewie?

Il wookie incominciò a latrare animatamente per ribadire il concetto che lui avrebbe seguito l'amico in qualsiasi avventura.

- Il mio coopilota mi seguirà...Luke e Leia voi siete dei nostri immagino.

I due annuirono e il giovane mise una mano sulla spalla del padre.

- Se anche la flotta ribelle non ci appoggerà noi faremo di tutto per porre fine sl potere dell'Imperatore e ripristinare la Repubblica...padre non ho dimenticato nemmeno io.

Mentre gli ex ribelli in incognito si preparavano alla partenza i ribelli e i jedi si stavano confrontando sull'argomento spinoso dell'attacco alla Morte Nera.

I jedi erano contrariati dal fatto che Mon Mothma aveva fatgto un mezzo passo indietro riguardo all'attacco: capivano i timori della donna ma sapevano che Anakin aveva perfettamente ragione non avrebbero avuto un'altra occasione.

L'Ammiraglio Ackbar concordava con Anakin ora, dovevano rischiare il tutto per tutto, e poi non potevano lasciare soli gli uomini del Maistro jedi.

- Loro non hanno pensato alle conseguenze quando sono venuti a salvarci.

Questa frase fu una doccia fredda per chi stava tentennando e fece pendere la bilancia verso l'attacco.

I ribelli e i cavalieri jedi si prepararono alla partenza: mandarono messaggi in giro per l'Universo per richiamare tutti i ribelli per la riunione che si sarebbe tenuta per preparare un piano d'attacco.

Appena furono fuori le bennie di luce la nave ribelle uscì dall'hangar dell'Executor ed entrò nell'iperspazio per il randez-vous mentre il distruttore stellare fece altrettanto in direzione di Endor.

L'aria era tesa perchè sapevano che c'era in gioco il destino dell'intero Universo.

Sapevano che era una trappola per loro e che avdavano a tuffarsi nelle fauci del lupo: su Endor li stavano aspettando le migliori legioni imperiali pronti a schiacciarli.

Dalla loro parte c'era il fatto che, gli imperiali, non avrebbero tenuto in considerazione come minaccia la popolazione degli Ewok.

Per gli imperiali i piccoli orsacchiotti pelosi che popola la luna boscosa, non erano certo una minaccia prprio per le loro piccole dimensioni e le armi primitive di cui dispongono.

Anakin sapeva che questo era un errore madornale perchè, quelle piccole palle di pelo, non erano così innocui come il loro aspetto faceva pensare: erano pronti a tutto per proteggere il loro pianeta.

A bordo c'erano anche i cavalieri jedi che avevano deciso di affrontare gli imperiali sulla superficie di Endor mentre i ribelli avrebbero tenuto impegnati gli impriali nello spazio al di sopra della luna boscosa.

Intanto i ribelli si trovavano in riunione per organizzare l'attacco alla Morte Nera.

Lo spirito del Maestro Mace Windu aveva deciso di presenziare alla riunione ribelle per testimoniare la presenza dei cavalieri jedi al fianco dei ribelli che si stavano già dirigendo su Endor a bordo dell'Executor.

Non sarebbe stato facile, mettere a rischio l'intera flotta non era cosa facile da digerire, ma non potevano lasciare gli ex ribelli in incognito e gli jedi da soli ad affrontare le migliori truppe imeriali che li stavano aspettando sulla superficie di Endor.

La discussione si animò subito tra interventisti e non ed il fatto di scporire che c'era anche l'Executor ad aiutare i ribelli non era stato accettato come se niente fosse.

In molti non riuscivano a credere che degli imperiali fossero, in realtà, dei ribelli in incognito soprattutto visto che il loro comandante era Lord Darth Vader.

A quel punto apparse il Maestro Mace Windu:

- Ascoltatemi signori, per chi non mi conosce, sono il Maestro jedi Mace Windu. Vi posso assicurare che l'equipaggio dell'Executor non è composta da imperiali ma da persone che, credute morte, hanno preso il posto del vero equipaggio e chi comanda il distruttore stellare è il Maestro jedi Anakin Skywalker.

Quella rivelazione fece nascre un brusio che sfociò in una miriade di domande alle quali il jedi cercò di rispondere.

- Sono 25 anni che su quella nave si trovano i ribelli in incognito e il figlio di Skywalker, Luke, si trova a bordo di essa. Fu prprio quell'equipaggio a metterlo al sicuro dall'Imperatore facendolo credere morto a tutti. Sono stati loro amettere in salvo più jedi possibili ed ora sono a bordo dell'Executor in direzione di Endor. Loro proveranno a fermare Palpatine con o senza di voi ma, senza di voi, gli renderete tutto molto difficile.

La discussione riprese con più forza ma il Maestro jedi era riuscito a farsi ascoltare tanto che, i contrari alla partenza, divennero una minoranza.

Mon Mothma e il Generale Ackbar iniziarono a preparare un piano d'attacco con l'aiuto di Mace Windu.

Intanto l'Executor era vicino ad Endor, in un punto non visibile dalla Corte Nera, per studiare la nuova minaccia.

La nuova stazione da battaglia era incompleta, alcune sue parti erano scoperte, ma l'alone maligno che emanava faceva capire quanto fosse pericolosa.

La Morte Nera era protetta da uno scudo che veniva generato dalla luna di Endor ed intanto orbitava intorno ad essa.

La studiarono a lungo e, appena il momento fu giusto, attivarono il teletrasporto che smaterializzò il distruttore stellare facendolo rimaterializzare nel sottosuolo di Endor.

L'aver costruito quella base era stat un'intuizione che ora tornava veramente utile.

Tutti gli uomini a bordo dell'Executor scesero a terra e incominciarono a risalire in superficie fino a raggiungere, con circospezione, il loro piccolo villaggio.

Appena arrivati Anakin prese uno strmento a fiato, un corno, e vi soffiò dentro emettendo un suono lungo: er il suo messaggio rivolto agli abitanti del pianeta.

Quando gli Ewok sentirono quel suono si misero in viaggio: i loro amici alti erano tornati finalmente a casa e questo voleva dire che c'erano guai in vista.

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Capitolo 12
*** Di nuovo sulla Morte Nera ***


Prima della storia, rivolgo un ringraziamento alla mia amica Camilla che mi ha dato un suggerimento su alleati mai presi in considerazione e a Dayne che mi segue sempre e, per lei, ho dato un po' di spazio al suo personaggio preferito.

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I ribelli, dopo aver suonato il corna, si sedettero in attesa dell'arrivo dei loro amici.

Anche gli jedi si misero ad aspettare pazientemente, anche se non sapevano cosa, mentre Han e Leia, con la squadra di guastatori che li aveva seguiti, si guardavano intorno impazienti.

Presto la loro pazienza fu premiata quando apparirono i piccoli orsetti pelosi, gli indigeni della luna boscosa, che andarono subito a parlare con Anakin.

Han li guardava perplesso, si che un piccolo aiuto era meglio di niente, ma forse questo era troppo piccolo e Luke intuì i pensieri dell'amico.

"Non farti ingannare dalle loro dimensioni come fanno gli imperiali, sono degli esseri molto intelligenti. Con quello compensano la loro piccola statura."

"Non ne sono tanto convinto anche se sembrano battaglieri da come stanno parlando con tuo padre."

"Gli Ewok sono furibondi per quello che gli imperiali stanno facendo al loro piccolo pianeta...saranno dei valenti alleati, fidati."

Luke era contento di essere tornato sul pianeta in cui lui e John erano cresciuti ed era felice di ritrovare gli amici pelosi d'infanzia.

Per Chewie era come avere a che fare con dei Wookie in miniatura: era lo zio grande di quelle fantastiche e combattive creaturine.

Pablo e Wicket, ottimi esploratori, avevano già trovato l'edificio che creava la bariera che difendeva la Morte Nera e avevano anche scovato i nascondigli in cui gli imperiali si nascondevano per far scattare la trappola.

Anakin parlava con loro e, intanto, traduceva agli altri le scoperte fatte dagli Ewok.

Gli jedi ascoltavano attentamente lo scambio di informazioni tra Anakin e gli Ewok per poter formulare lo schema d'attacco migliore: dovevano far saltare in aria l'edificio prima dell'arrivo della flotta ribelle.

C'era un altro problema di cui tenere conto: l'Imperatore si sarebbe accorto che c'era qualcosa che non andava, bisognava distrarlo in qualche modo.

Questo dovevano farlo i jedi: un gruppo sul pianeta Endor e alcuni sulla Morte Nera...tre/quattro al massimo.

Mentre i ribelli preparavano il piano d'attacco, in un'altra parte di Endor, sei cloni stavano lasciando, furtivamente, i rispettivi reparti per ritrovarsi in una parte non occupata dagli imperiali.

Questi sei cloni erano atipici, in confronto agli altri, in quanto non riuscivano più ad obbedire ciecamente all'Imperatore come previsto dalla loro programmazione.

Questi sei cloni ricordavano con nostalgia i tempi della Repubblica quando si battevano insieme ai grandi e valorosi Cavalieri Jedi per difendere la democrazia...poi era arrivato l'Impero.

Con questo era finita la dimocrazia ma loro faticavano ad adeguarsi al nuovo corso degli eventi anzi...non riuscivano proprio ad adeguarsi.

Finora erano riusciti a fingere di essere come gli altri ma, ora che sapevano che erano lì per distruggere una volta per tutte i ribelli, avevano deciso di defilarsi.

Non sapevano come, non riuscivano a capirlo proprio, ma sentivano la presenza dei generali con cui avevano combattuto fianco a fianco da Geonosis fino a quel vigliacco ordine 66.

I cloni Kody e James avevano combattuto fianco a fianco con il Generale Kenobi, maestro jedi che li aveva sempre trattati come esseri umani e non cloni e, per questo, sentivano di dovergli qualcosa ora che li aveva raggiunti lì.

I cloni Dave e Tom avevano combattuto al fianco del Generale Yoda, il più grande maestro jedi di ogni tempo, e il suo amore per ogni creatura li aveva conquistati ed ora che lui si trovava su Endor loro l'avrebbero riaffiancato...sempre che li avesse rivoluti con lui.

Ed, infine, c'erano i cloni Rex e Ralph che avevano lottato fianco a fianco con il Generale Skywalker, il prescelto e il più forte Cavaliere jedi esistente nell'Universo, che li aveva trattati come amici e non cloni di un cacciatore di taglie qual'era Jango Fett.

Per loro Anakin era stato un faro luminoso durante le bataglie da Geonosis in poi, un vero leader, ed ora che anche lui si trovava sulla luna boscosa i due cloni si sentivano in dovere di raggiungerlo ed aiutare il loro generale a distruggere l'Impero e far rinascere la Repubblica.

Appena si trovarono insieme tolsero i caschi bianchi guardandosi negli occhi: ebbene si erano sei cloni atipici e quindi s'incamminarono, sentendo al presenza dei loro generali, verso un destino ignoto.

Non sapevano perchè ma sapevano esattamente dove andare e sapevano, anche, che potevano essere uccisi ma loro dovevano tentare...sentivano il bisogno di tornare dalla parte giusta della barricata.

Con il casco in una mano e il cinturone con il blaster inserito nell'altro, per far capire che non avevano intenzioni bellicose, si palesarono di fronte ai ribelli che li accolsero mettendoli subito sotto tiro.

"Generale Skywalker siamo Rex e Ralph, si ricorda di noi? Abbiamo combattuto al suo fianco da quando siamo venuti a liberarla su Geonosis."

Anakin li stava osservando sorpreso, aveva capito che il loro modo di presentarsi significava che si arrendevano, li aveva riconosciuto sia loro che i loro compagni.

"Generale Kenobi siamo Cody e James anche noi abbiamo combattuto con lei da Geonosis in poi."

"Generale Yoda siamo Dave e Tom e noi abbiamo combattuto con lei dal medesimo pianeta in poi come i nostri compagni."

I tre jedi si guardarono incuriositi...ricordavano benissimo quelli che erano stati i compagni più fidati di vecchie battaglie, quelli che avevano prima dell'oscurantismo...prima dell'Impero.

Obi-Wan fece un passo verso di loro:

"Ci ricordiamo di voi ma non riusciamo a capire perchè siete qui, dimmi Cody siamo curiosi di sapere."

Cody degluttì a vuoto, sapeva che da quello che lui avrebbe detto adesso dipendevano le loro vite, ma non si ritrasse al suo dovere.

"Credo di parlare anche a nome dei miei compagni nel dire che vogliamo approfittare del vostro ritorno per ritornare dalla parte giusta della barricata Generale Kenobi."

Anakin li guardò perplesso, dalla Forza non sentiva arrivare un pericolo imminente da quei cloni.

"Sono decisamente perplesso nel sentire questo, nel vostro DNA è scritto che dobbiate combattere fedelmente per chi vi comanda, non è vero Rex?"

"Anche noi siamo perplessi perchè ciò che dici corrisponde a verità Generale Skywalker ma noi, sin dall'inizio, ci sentivamo a disagio...noi abbiamo combattuto al fianco vostro Generali e desideriamo continuare a farlo."

Il maestro Yoda, appoggiandosi all'immancabile bastone, si avvicinò ai cloni per studiarli più da vicino.

"Mentito voi non avete io so questo...ma non facile questo è per tutti da accettare, tu capire questo Tom?"

"Si Generale Yoda, questo lo capiamo benissimo e abbiamo deciso di correre il rischio pur di non continuare a stare dalla parte sbagliata."

Luke non conosceva questi cloni ma riusciva a percepire qualcosa venire da loro ma non capiva cosa.

"Dave come facevate a sapere che eravamo in questo punto di Endor?"

"Non so come facevamo a saperlo ma noi abbiamo come sentito che i nostri Generali erano vicino a noi, abbiamo distrutto i nostri localizzatori per non farci trovare dagli altri e abbiamo seguito il richiamo."

Luke annuì, ora capiva quella piccola vibrazione che aveva sentito nella Forza vedendoli.

"Credo di aver capito cos'è andato storto nella vostra clonazione, anche se sembra impossibili in questi sei cloni scorre la Forza...debole ma c'è."

Obi-Wan l'ho guardò sconcertato e, poi, rivolse lo sguardo ai cloni ancora fermi nella solita posizione anche loro stupiti dalle parole di Luke.

Incominciò, allora, a concentrarsi sui sei per capire se le sensazioni del giovane Skywalker fossero esatte...forse...possibile che...di solito no ma...le vie della Forza sono infinite.

"Luke ha ragione, anche se debole, la Forza scorre in loro e sicuramente ha interferito nella clonazione."

Anakin s'avvicinò a Rex e Ralph e li abbracciò, avevano vissuto tante avventure insieme, ed averli di nuovo al fianco lo faceva sentire tranquillo: loro sapevano esattamente come combattono i cloni.

I ribelli non erano stati convinti dai cloni e fu Han ad esternare i dubbi di alcuni di loro.

"Senza offesa ma possiamo veramente fidarci di cloni che han sempre combattuto per Palpatine? Non vi risulterò un simpaticone con i miei dubbi ma non potete piombarci addosso pensando che tutto vada liscio come l'olio."

Fu Ralph a rispondere per gli altri:

"Lo sappiamo Generale Solo ma a noi non rimaneva altra scelta, dovevamo seguire i nostri generali in battaglia e loro militano tra i ribelli quindi la nostra scelta era obbligata ed eccoci qua."

Questa spiegazione risultava a tutti di una semplicità mostruosa e, anche se un po' di dubbi rimanevano, le armi furono rinfoderate e i sei cloni tirarono un leggero sospiro di sollievo.

James si girò verso Anakin:

"Generale Skywalker immagino che tu sappia che questa è una trappola? L'Imperatore vuole distruffere tutti voi ad ogni costo per quello che l'Executor ha combinato per salvare il Generale Kenobi e il ragazzo con la maschera."

"Si lo so James l'abbiamo capito subito, al primo messaggio, ma non potevamo lasciarci scappare un'occasione così ghiotta di poterlo fermare."

James sorrise, aveva immaginato che non erano caduti nella trappola: tirò fuori uno schema della luna boscosa e fece vedere a tutti dove si trovavano le truppe scelte dell'Imperatore.

"Stanno aspettando che voi attacchiate il generatore per chiudervi in trappola e la Morte Nera, pienamente operativa, sparerà sugli incrociatori ribelli quando arriveranno."

Anakin si girò a guardare i  figli e gli altri jedi.

"Queste vostre informazioni ci daranno una mano nel creare la contro trappola."

A quel punto i ribelli, gli ex ribelli in incognito, gli Ewok e i sei cloni incominciarono ad organizzare un piano per fermare, a qualsiasi costo, l'Imperatore e distruggere anche questa stazione da battaglia.

Il piccolo R2-D2, intanto, stava cercando di rubare i codici d'accesso per permettere ad una navetta con gli jedi di recarsi sulla Morte Nera indisturbati.

Il piano era di partire un'ora prima dell'attacco al generatore per distrarre l'Imperatore da quello che succedeva su Endor.

Mentre piccoli gruppi di guastatori avrebbero cercato di attaccare i punti dove si trovavano, nascoste, le squadre imperiali che erano li per tendergli una trappola, gli altri avrebbero attaccato il generatore come se non sapessero niente.

Anche se la tensione era decisamente alle stelle tutti sapevano che dovevano cercare di riposare per essere riposati e pronti all'assalto dell'indomani...solo i jedi erano rimasti fuori a guardare le stelle e cercre una risposta nella Forza e congiungersi ad essa per avere la lucidità necessaria per quello che sarebbe accaduto l'indomani.

Intanto sulla Morte Nera, seduto sul suo trono, Palpatine si godeva quella sensazione di vittoria che stava provando in quel momento.

Niente e nessuno poteva fermarlo: gli jedi non esistevano più, a parte quel vecchio patetico di Kenobi che non era in grado di fare più niente ormai, i ribelli su Endor sarebbero presto caduti in trappola e, con loro, anche gli incrociatori ribelli.

Lo preoccupava un po' Lord Vader, quel maledetto traditore, ma era solo una macchina che un tempo era stato un potente jedi ma che, perdendo la sua parte umana, aveva perso molto della sua Forza.

Eppure, dentro di sè, c'era una vocina che gli intimava di stare attento, che il futuro non era così chiaro come credeva lui: qualcosa poteva ancora cambiare e metterlo in pericolo.

Zittì quella vocina...non era possibile che quei patetici ribelli fossero in grado di scalfirlo, non sarebbero mai riusciti ad arrivare a lui.

Lui era un maestro Sith, il padrone dell'Universo e tutti temevano il suo enorme potere...neanche il suo allievo aveva tanto potere, non aveva nessuno da temere da quando quella feccia jedi era sparita dall'Universo grazie a lui.

C'era il pensiero di quel ragazzo che ogni tanto s'affacciava al suo cervello, non riusciva a capire chi fosse, che lo tormentava ma anche quello lo accantonava perchè non lo temeva...era il più potente dell'Universo.

Si sentiva talmente sicuro di se che non prestò attenzione a quella piccola vibrazione nella Forza che, se non fosse stato accecato dalla sua troppa sicurezza e l'avesse ascoltata, l'avrebbe avvertito del pericolo che si stava avvicinando a lui.

Rimase quindi seduto sul suo trono ghignando felice pregustando la vittoria schiacciante che l'avrebbe visto trionfatore sulla ribellione e, così, non avrebbe avuto più avversari...era profondamente soddisfatto del suo piano.

Intanto Anakin, che non riusciva a dormire, uscì dalla sua abitazione e si mise a rimirare il cielo stellato e la minacciosa Morte Nera.

Era ancora lì, incantato a guardare quell'alone malvagio che si sprigionava dalla stazione da battaglia, quando il maestro Obi-Wan Kenobi lo affiancò.

Rimasero fianco a fianco senza parlare, entrambi frenati da anni d'incomprensione ma anche emozionati dall'essersi finalmente ritrovati.

Il silenzio della notte, rotta dai versi degli animali notturni, faceva da sfondo a questo incontro tra i due amici fraterni..

"Sei cambiato molto dall'ultima volta che ci siamo visti su Mustafar, Anakin."

"Sono solo cresciuto Maestro Obi-Wan e nel modo peggiore in cui potevo farlo e me ne dispiace."

"Non hai niente di cui scusarti Maestro Anakin semmai sono io che devo scusarmi con te."

Anakin arrossì vistosamente quando Obi-Wan lo chiamò Maestro...no non riusciva proprio ad abituarsi a questa nuova situazione.

"Sei sempre stato come un padre per me per cui, perfavore, non chiamarmi Maestro è un titolo che non credo di meritarmi."

Obi-Wan sorrise dolcemente a quell'uomo-ragazzo: era anche diventato più umile.

"Te lo meriti Anakin visto quello che hai fatto e continui a fare per riportare l'ordine nella galassia."

"Faccio ciò che devo Maestro."

"Smettila di chiamarmi Maestro non merito da te quest'appellativo visto che non sono riuscito a proteggerti dal lato oscuro come era mio dovere fare."

"Tu non hai niente da rimproverarti, io non ho avuto fiducia nel consiglio jedi...siete stati la mia famiglia per tanti anni ma non sono riuscito a fidarmi."

"E avevi ragione tu. Come potevi fidarti di noi quando era proprio il consiglio a non fidarsi di te perchè temeva la tua potenza? Abbiamo solo reso più facile il lavoro a Palpatine."

"Non credo saresti riuscito a cambiare gli eventi Obi-Wan."

Obi-Wan lo guardò dolcemente e gli mise una mano sulla spalla:

"Non avrei dovuto abbandonarti al tuo destino, avrei dovuto battagliare per te, anche contro la tua volontà, fino alla fine."

Anakin era commosso: aveva ritrovato l'affetto dell'uomo che aveva contato di più nella sua vita, che aveva amato come un padre e un fratello.

"Sono felice che tu sia qui con me."

Anakin fu sorpreso nuovamente dal suo Maestro: Obi-Wan l'abbracciò forte come non aveva mai fatto prima.

"Sono io felice di averti ritrovato amico mio e non ripeterò lo stesso errore: non ti abbandonerò mai più, ti resterò accanto in qualsiasi occasione."

Anakin aveva le lacrime agli occhi e ricambiò l'abbraccio:

"Di nuovo insieme allora."

"Si Ani, di nuovo a coprirci le spalle l'un l'altro come una volta...verrò con te sulla Morte Nera ed affronteremo insieme Palpatine."

Anakin non riusciva a parlare quindi si limitò ad annuire mentre, con il suo Maestro al fianco, continuarono ad osservare il cielo...l'indomani sarebbe stata una giornata epocale in un senso o nell'altro.

Poco distante da loro ad osservarli si trovava Luke, era lì per intervenire in caso di bisogno, ma era felice di constatare che non c'era bisogno del suo aiuto.

Suo padre stava chiacchierando tranquillamente con Obi-Wan, finalmente si erano chiariti, quindi decise di andarsene: lui era di troppo in questo momento.

"Sbaglio o c'è tuo figlio qua vicino?"

"Si Obi-Wan, il ragazzo è decisamente molto protettivo nei miei confronti...ti abbiamo beccato vieni fuori."

"Scusami padre, non volevo interferire."

I tre jedi si misero a rimirare le stelle ma la Morte Nera catturava di più l'attenzione...poi, tacitamente d'accordo, rientrarono in casa per riposare.

Quando il nuovo giorno naque i ribelli, gli jedi e gli Ewok si prepararono per l'attacco.

R2-D2 consegnò ad Anakin i codici per farsi aprire lo scudo ed entrare dentro la Morte Nera: una squadra jedi sarebbe partita per distrarre Palpatine.

La squadra jedi era composta da Anakin, Luke, Obi-Wan e Yoda: sicuramente anche sulla Morte Nera, nella sala del trono, vi stava appostata una guarnigione in attesa di Anakin.

Anakin si volse ai suoi uomini:

"Ragazzi non so come andrà a finire ma è stato un'onore combattere al vostro fianco. Ora noi partiremo per tenere impegnato Palpatine mentre voi andrete avanti con il piano per distruggere il generatore."

Arthur fece un passo avanti:

"Faremo del nostro meglio per portare a termine la missione...qualsiasi cosa succeda siamo onorati di aver combattuto al tuo fianco Ani."

Detto questo i quattro jedi salirono a bordo della navetta imperiale e si diressero alla Morte Nera: il codice permise loro di entrare ed atterrare in uno degli hangar, tirarono su i cappucci dei mantelli e scesero dalla navetta per constatare che l'hangar era stranamente vuoto.

I quattro si guardarono e si divisero, sarebbero arrivati alla sala del trono saltando da una passerella all'altra, usando l'oscurità del luogo come nascondiglio.

Palpatine, che nel frattempo era seduto sul trono, incominciò a percepire qualcosa di strano che lo fece preoccupare ma venne distratto da un movimento furtino nell'ombra.

Con un ghigno soddisfatto si alzò avvicinandosi al punto in cui aveva visto il movimento nell'ombra.

"Lord Vader ti stavo aspettando."

Una figura alta, con un cappuccio a nascondergli il volto, uscì dall'oscurità e si fermò a guardare Palpatine: l'odio che sprigionava era soffocante ma qualcos'altro stava facendo capolino...un leggero timore.

Palpatine sentiva che qualcosa non andava ma era troppo sicuro di sè per prestarvi attenzione e fece un piccolo cenno della mano e si materializzarono i soldati imperiali.

"Hai fatto male a credere alle parole delle spie Bothan Lord Vader."

"Io non ci ho mai creduto, sapevo che era una trappola."

Altre tre figure incapucciate uscirono dall'ombra con le spade laser spente in mano lasciando spiazzato Palpatine: aveva riconosciuto, data l'altezza, il Maestro Yoda tra loro...ma che diavolo stava succedendo?

Da quando il suo ex allievo aveva riallacciato i rapporti con quel maledetto vecchio jedi?

Non lo sapeva e questo gli dava veramente fastidio il non sapere da quando l'aveva perso...ma ora sarebbero morti tutti!

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Capitolo 13
*** La fine dell'Imperatore ***


L'Imperatore era accecato dall'odio e dalla rabbia, c'era qualcosa di decisamente storto in quello che aveva d'avanti, ma non se ne rendeva conto.

I cloni imperiali incominciarono a sparare ma i quattro jedi deviarono i loro colpi e falciarono quelli più vicini.

Le loro spade laser erano armi implacabili e, per i cloni, difficili da fermare.

Palpatine osservava con la bocca schiumante di rabbia: come poteva Yoda, data la sua età, muoversi così velocemente?

E quel traditore di Vader?

Come faceva ad avere l'agilità di un tempo con tutta la zavorra che si portava addosso?

E gli altri due chi erano?

Palpatine aveva fatto uccidere tutti i fedi e tutti quelli che potenzialmente potevano esserlo.

Ma quello che vedeva con i suoi occhi era un gruppo di jedi esperti, tolto il Sith naturalmente, che erano riusciti a sfuggire dalle sue grinfie.

Non capiva, era tutto sbagliato, come poteva essere che dei jedi collaborassero con un Sith.

I suoi cloni, nonostante la schiacciante superiorità numerica, stavano avendo la peggio quindi, l'Imperatore, incominciò ad indietreggiare ma il suo ex allievo, con un balzo, gli bloccò la via di fuga.

"L'hai fatta costruire come l'altra, conosco ogni via di fuga, non ti permetterò di lasciare questa stazione da battaglia."

Palpatine lo guardò con odio, c'era qualcosa di sbagliato nel tono di voce del Signore Oscuro ma non la prese in considerazione, ed anche lui estrasse la spada laser.

"Che cosa ti hanno promesso Vader? L'immunità per i tuoi sanguinosi peccati? Sei solo una stupida macchina ormai, non puoi niente contro il mio potere."

La risata che uscì da quella bocca era di puro odio e scherno verso quello che credeva essere una macchina.

"Sei uno stolto se pensi che ti perdoneranno tutto il male che hai fatto in giro per l'Universo."

Fu Yoda a rispondere dopo aver ucciso l'ennesimo clone:

"Stolto sei tu che capito non hai, il cambiamento sotto il tuo naso avvenuto è."

Palpatine guardò il vecchio Maestro jedi, perchè era così giovane adesso, e lo attaccò.

Nonostante la velocità con cui portò l'attacco, Yoda non si fece sorprendere e parò il colpo...il vecchio jedi sapeva ancora il fatto suo.

Palpatine ricordava, ancora, il duello avuto con lui, all'interno del Senato dopo aver dato l'ordine 66.

Era piccolo di statura, era vero, ma la Forza scorreva potente in lui, allora come adesso, e questo bastava a compensare l'handicapp dell'altezza.

Allora, doveva ammetterlo, era stato fortunato ad uscire illeso da quel duello ma ora non poteva permettere a quel maledetto piccoletto di mettergli i bastoni fra le ruote.

Scaricò i fulmini di potere oscuro su Yoda che li parò con la sua spada laser ma, l'esplosione che ne seguì, scaraventò il Maestro lontano da Palpatine ma senza ferirlo.

L'esperienza, permise al Maestro jedi di ricadere in piedi dopo una capriola all'indietro.

Allontanato Yoda, attaccò lo jedi più vicino a sè, voleva tenere Vader per ultimo, e questi rispose ai suoi attacchi.

La tunica continuava a celare l'identità del cavaliere jedi ma, quando questa divenne un intralcio per il duello, se la tolse con eleganza palesando, agli occhi di Palpatine, un giovane che lui ben conosceva.

Lo stupore nel vedere Obi-Wan giovane, e non il vecchio inetto che aveva avuto come prigioniero, gli fece abbassare un attimo la guardia ed Obi-Wan ne approfittò.

Sentiva una nuova linfa dentro di se, la Forza scorreva potente come un tempo, la nebbie di luce gli avevano donato una seconda opportunità e lui non l'avrebbe sprecata.

Altri cloni arrivarono, per aiutare il loro Imperatore, ma gli jedi continuavano a far roteare le loro spade laser senza sosta.

Palpatine era incredulo, Obi-Wan giovane ma che diavolo era successo?!

Ma l'odio, per lui, era un potentissimo alleato e questo stava crescendo in lui a vista d'occhio.

Scariche ancora più potenti scaturirono dalle mani di quell'uomo e per evitarli, Obi-Wan, dovette allontanarsi e si ritrovò circondato dai cloni.

Palpatine si rivolse all'altro jedi sconosciuto e lo attaccò.

Luke saltò di lato, eliminando contemporaneamente la tunica, e si preparò a fronteggiare il Maestro Sith.

Palpatine riconobbe subito il colore degli occhi del ragazzo: era lo stesso di quello che aveva avuto prigioniero con il viso coperto da una maschera.

Lo osservava con intensità, gli ricordava decisamente qualcuno, ma sapeva di non averlo mai visto prima.

"Non so chi tu sia giovane jedi ma farai la fine degli altri."

Luke sapeva di non avere la stessa esperienza dei due Maestri che Palpatine era riuscito ad allontanare da se, ma non si sottrasse al suo dovere.

Lottò con tutte le sue forze per tenere impegnato Palpatine ma, le scariche di potere oscuro, erano troppo potenti per la sua inesperienza.

Inizialmente riuscì a deviarle con la sua spada laser ma, quando l'intensità aumentò, la sua arma fu sbalzata via e Luke venne colpito.

Aveva già provato, su di se, il malefico potere di Palpatine ma, ora, lo stava usando per ucciderlo e non per farlo parlare.

Non aveva mai provato un dolore così grande, era paralizzato da esso, l'odio era stato canalizzato sulla sua persona.

Non sapeva quanto era passato dall'inizio di quella tortura ma, ad un certo momento, cessò.

Un'altra tunica stava svolazzando per aria, adagiandosi poco lontano da lì, ed una figura si era messa di fronte a Luke deviando le scariche di potere oscuro.

Quando aveva sentito il dolore di Luke, aveva ucciso gli ultimi due cloni, ed era saltato mettendosi in mezzo ai due.

"Non ti permetterò di toccarlo un'altra volta."

L'Imperatore si bloccò di colpo, quello che aveva d'avanti non poteva essere chi pensava chi fosse.

Più l'osservava e più l'odio aumentava, aveva anche capito chi gli ricordava quel ragazzo ora che erano vicini, ma non riusciva a capire com'era successo e questo lo stava mandando ancora di più su tutte le furie.

"TU! TU NON HAI UCCISO IL FIGLIO DI SKYWALKER COME TI AVEVO ORDINATO!!!

"Non potevo uccidere mio figlio, quello è stato l'inizio del mio ritorno."

"Che vuoi dire Lord Vader?!"

"Io non sono Vader. Io sono Anakin Skywalker."

A quel nome Palpatine lanciò nuovamente le sue scriche ma Anakin le deviò facilmente: l'essere stato, seppur brevemente, un'apprendista Sith lo facilitava.

Anakin e Palpatine saltarono fino a raggiungere il tron ed incominciarono a girarsi intorno: partirono entrambi all'attacco incrociando le loro spade.

Lo stratagemma stava funzionando perchè Palpatine non si accorse di quello che stava succedendo su Endor.

Gli jedi, i ribelli, gli Ewoks e i sei cloni si divisero i compiti: una squadra, capitanata da Han Solo, si sarebbe diretta verso il generatore mentre gli altri avrebbero attaccato i nascondigli imperiali.

Le informazioni fornite dai sei cloni risultarono molto utili, c'era solo un problema: fermare i camminatori.

Ma gli Ewoks avevano delle risorse immense e, veramente l'intelligenza compensava l'altezza, con delle ingegnose trappole distrussero alcuni camminatori.

Chewbacca, con l'aiuto di Pablo e Wicket, s'impossessò di un camminatore distruggendo gli altri con molta facilità.

Tutto questo fracasso mise in allarme gli imperiali all'interno del generatore e chiusero, con una seconda porta, l'accesso ad esso.

Mentre Chewie teneva a bada gli imperiali, con l'aiuto dei jedi e degli altri, Han chiamò R2-D2 per sbloccare le porte d'accesso.

Per il piccolo droide fu un gioco da ragazzi espugnare il sistema di sicurezza ed aprire le porte del generatore.

Dopo un breve scontro a fuoco, i ribelli presero possesso del complesso, piazzarono le cariche e corsero fuori.

Veder saltare in aria quell'enorme antenna fu uno spettacolo e la cattura degli imperiali ne fu il contorno.

Palpatine percepì l'esplosione ma era troppo impegnato nel duello con Anakin: sotto il suo naso era tornato un jedi e questo affronto non lo poteva sopportare.

Anakin era tornato ad essere il potente jedi di un tempo e, come allora, lo temeva: ora poi lo appoggiavano gli jedi e questo lo rendeva ancora più forte.

Luke, nel frattempo, si era ripreso e si era messo a combattere a fianco dei due Maestri e i cloni furono tutti sconfitti: rimaneva solo Palpatine.

Egli continuava a non credere alla piega presa dagli eventi: lui era l'uomo più potente dell'Universo non poteva perdere...era un pensiere inconcepibile.

Anakin, percependo la vittoria su Endor, si allontanò da Palpatine.

"Arrenditi Palpatine, sei solo ormai."

"Il fatto che voi abbiate ucciso i miei cloni non significa che abbiate vinto."

La risata crudele riempì la sala del trono producendo un fastidioso eco: l'ego di quell'uomo era immenso.

"I vostri amici, su Endor, sono caduti nella trappola e, presto, anche la flotta ribelle verrà distrutta...pensavate veramente di potercela fare?"

"Se stai parlando della presenza delle tue migliori truppe sulla luna, lo sapevamo già."

Obi-Wan si affiancò al suo amico fraterno, Palpatine doveva comprendere di aver fallito su tutta la linea.

"Hai fallito Palpatine: le truppe sono state messe in trappola dai ribelli, dagli jedi e dalla popolazione indigena."

"Sono solo piccole palle di pelo insignificanti." sputò fuori velenosamente.

Luke si mi affianco al padre insieme a Yoda:

"Sono creature molto intelligenti, hai fatto male a sottovalutarle."

Fuori, nello spazio, la flotta ribelle apparve e l'Imperatore sogghignò ma, quando i primi colpi andarono a segno sulla Morte Nera, il suo ghigno si tramutò in sorpresa: i ribelli avevano distrutto il generatore.

Senza lo scudo, la Morte Nera, era alla mercè dei ribelli anche perchè, i distruttori stellari, erano stati allontanati per poter dimostrare la potenza di fuoco della stazione da battaglia.

Era fuori di sè, continuava a ripetersi che non era possibile che stesse perdendo, lui era troppo potente, lui doveva vincere, era inconcepibile che stesse succedendo il contrario.

Era sull'orlo della pazzia e, l'apparizione di Mace Windu e Qui-Gon Jinn lo fecero cadere nel baratro della follia.

Incominciò a scagliare i suoi fulmini oscuri in direzione dei due defunti Maestri, nella sua follia non aveva compreso che fossero spiriti, che oltrepassandoli andarono a colpire le paratie e il caos si scatenò.

I fulmini incominciarono a rimbalzare impazziti per tutta la sala del trono, troncando alcune passerelle in un mare di scintille.

Con le loro spade, gli jedi, deviarono i colpi rimbalzavano loro addosso ma Palpatine continuava a scagliare fulmini senza controllo.

La sua follia omicida si era scatenata e sembrava non potesse essere fermata, il rischio che potesse uccidere uno di loro era altamente probabile, mentre farfugliava frasi sconnesse.

"Come hai potuto ingannarmi così!!! Io ti ho dato fiducia quando il consiglio non si fidava di te!!!E' questo il modo di ripagarmi!!! Non uccidendo il figlio della donna che ti ha tradito!!! Ti ha dato in pasto ad Obi-Wan. Io ti ho salvato su Mustafaar mentre la lava ti sommergeva, lui ti ha abbandonato al tuo destino!!!"

Ormai la diga si era rotta e tutto si stava rovesciando fuori senza nessun controllo, fulmini compresi.

Obi-Wan e Anakin si guardarono un solo istante e scagliarono, contemporaneamente, le loro spade verso Palpatine, colpendo le sue mani per fermare i fulmini, che incominciò a correre impazzito dal dolore andando a sbattere contro una balaustra precipitando nel pozzo.

Era finita, Palpatine era morto, loro erano vivi ma gli scossoni causati dall'attacco della flotta ribelle non lasciò il tempo per festeggiare; dovevano scappare da lì prima dell'inizio della corsa nel canale per distruggere il nucleo centrale.

A causa delle passerelle crollate, i quattro jedi, dovettero trovare una via d'uscita alternativa: fortunatamente il caos che regnava sulla Morte Nera era tale che nessuno fece caso a loro.

C'era un fuggi fuggi generale, a causa dell'attacco ribelle, che si era concentrato anche sui distruttori stellari ottenendo un discreto successo: era saltata la catena di comando con la distruzione del generatore.

Con qualche difficoltà, raggiunsero la navetta, vi salirono e lasciarono l'hangar mentre, tutt'intorno, aumentavano le esplosioni.

Il Millennium Falcon, pilotato da Lando, aveva iniziato la corsa nel canale seguito da Wedge ed altri due caccia inseguiti dai caccia TI-E.

Lando e Wedge raggiunsero il nucleo e lo distrussero ed anche loro iniziarono la folle corsa per uscire prima dell'esplosione.

Le tre navi in fuga uscirono in tempo per osservare la spettagolare esplosione della Morte Nera, esplosione che attirò anche l'attenzione degli uomini su Endor: Han e Leia erano tra questi.

"Sono sicuro che tuo padre e tuo fratello non erano più la sopra quando è esplosa."

"No non c'erano, lo sento."

Abbracciò Han felice...l'Imperatore era morto, lo sentiva, e questo avrebbe aperto nuovi scenari e nuove possibilità.

Ma ora era il momento di festeggiare questa vittoria e, l'indomani, avrebbero pensato a ricostruire la Repubblica dalle ceneri dell'Impero.

I fuochi accesi, nel villaggio degli Ewoks, contribuirono a creare un'atmosfera allegra e presto arrivarono i quattro jedi, Lando e Wedge.

Tutti si riabbracciarono felici, erano riusciti in un'impresa epica, che era partita con tutto contro di loro...era una trappola in cui si erano buttati volontariamente.

L'indomani sarebbero partiti alla volta di Coruscant per ricostruire la Repubblica e riportare ordine nella galassia.

In questo sarebbero stati coinvolti tutti i rappresentanti di ogni pianeta che faceva parte dell'ex Impero ed anche gli jedi.

Il consigli jedi, o meglio ciò che ne rimaneva, aveva deciso che il non farsi coinvolgere direttamente era controproducente...ma ora era un momento di pura festa.

Erano liberi, l'oscurantismo stava finendo e, presto, la luce sarenne sorta a risplendere sull'Universo.

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Capitolo 14
*** Epilogo: La nascita della nuova Repubblica ***


I festeggiamenti, per la vittoria, andarono avanti per tutta la notte.

Tutti avevano voglia di divertirsi, dopo quello che avevano passato per combattere l'Impero ne avevano tutti i diritti, ben sapendo che l'indomani sarebbero partiti lasciando quell'angolo di pace che era diventato Endor dopo quella battaglia.

Da tutto l'Universo arrivavano le notizie sui festeggiamenti, tutti gli avamposti imperiali avevano capitolato alla notizia della morte di Palpatine, e molti rappresentanti sarebbero partiti l'indomani per raggiungere Coruscant: c'era da ricostruire una Repubblica e non sarebbe stato facile.

Sicuramente ci sarebbero state delle resistenze, chi aveva ottenuto privilegi durante l'Impero, non sarebbe stato felice di perdere tutto il potere acquisito.

Ma molti rivolevano la Repubblica e, con la diplomazia, sarebbero riusciti a far tornate tutti a far parte del Senato e governare, in modo democratico, la galassia come prima dell'Impero.

Fu così, che la mattina dopo, la flotta ribelle, con l'aggiunta dell'Executor, partirono per Coruscant.

Con loro, designati dalla tribù come rappresentanti di Endor, partirono Pablo e Wicket.

Avvisarono tutte le famiglie che, alcuni parenti da loro creduti morti, erano vivi tra cui tutti gli abitanti dello scomparso pianeta Alderaan.

Il distruttore stellare, l'Executor, doveva prima fare tappa al tempio jedi nelle nebbie di luce per recuperare tutti quelli che volevano tornare ad una vita normale sul proprio pianeta.

Anche Naboo fu avvertito che la Senatrice Amidala era ancora viva e che, se gliel'avessero concesso, avrebbe volentieri continuato a rappresentare il pianeta al Senato e, nessuno sul suo pianeta natìo, trovò niente da ridire su questo.

Il Senatore Organa, visto che il suo pianeta non esisteva più, sarebbe stato il rappresentante del Tempi jedi nelle nebbie di luce, ormai quello era il posto degli alderaaniani, con l'ausilio dei Maestri Yoda e Obi-Wan.

L'ascesa dell'Impero e, la sempre viva possibilità del ritorno dei Sith, aveva insegnato agli jedi che lo stare al di fuori della vita politica li avrebbe danneggiati.

Per evitare il ripetersi dell'ordine 66, fu deciso di non ricostruire il Tempio jedi su Coruscant ma di lasciarlo all'interno delle nebbie di luce: li, gli jedi, avrebbero avuto un rifugio sicuro in caso di pericolo.

Leia aveva deciso di affiancare la madre e il padre adottivo: erano il suo punto di riferimento e voleva aiutarli nella ricostruzione.

Anakin, in quanto Maestro jedi, si divideva tra l'addestrare i bambini al tempio e l'aiutare la moglie e la figlia nella ricostruzione della Repubblica.

Mentre Anakin continuava a scortare, con Obi-Wan come un tempo, Padmè nelle sue missioni diplomatiche per la ricostruzione, Luke faceva la scorta a sua sorella Leia con l'aiuto dei suoi inseparabili amici: Han, Chewie, Lando, R2-D2 e C-3PO.

Per molti scoprire che, sotto le spoglie di Lord Vader, si celava il Cavaliere jedi Anakin Skywalker, fu dura da digerire: le gesta sanguinarie, anche se false, terrorizzava ancora molta gente.

Avere l'Executor, il terrore dell'Unverso, nella flotta della Repubblica faceva uno strano effetto ma si sarebbero abituati ad averlo intorno.

I sei cloni furono portati al Tempio: il Maestro Yoda aveva deciso di tentare l'addestramento, anche se la Forza non scorreva potente in loro, voleva provare a vedere se riusciva a rafforzare, in loro, lo scorrere della Forza.

Tentare era una parola che non esisteva nel vocabolario di Yoda ma non avrebbero dovuto neanche esistere cloni in cui scorresse la Forza eppure ne avevano sei a disposizione.

Quindi, Yoda, decise che la parola migliore da usare pqello che si accingeva a fare era: tentare.

Nei uscirono sei discreti Cavalieri jedi che, non sarebbero mai diventati maestri, ma che avrebbero aiutato a mantenere l'equilibrio nella galassia.

Anakin ed Obi-Wan scorazzarono nello spazio insieme come prima di Palpatine, per proteggere la Senatrice Amidala durante le sue missioni diplomatiche.

Grazie a questo il loro legame di amicizia, che aveva rischiato di rompersi per sempre su Mustaafar, divenne sempre più forte: erano amici, fratelli, padre e figlio.

Erano tutto ciò ed erano felici di essersi ritrovati: nessuno dei due ci aveva mai sperato veramente.

Nelle occasioni in cui non dovevano girare per l'Universo, cosa assai rara visto che c'era da ricostruire una Repubblica, si rifugiavano tutti su Naboo nella villa al lago dei Naberrie.

Quello era il luogo che aveva visto nascere l'amore tra Anakin e Padmè, quindi, quello era stato il luogo scelto come residenza della famiglia Skywalker e dei loro inseparabili amici.

Tra una missione diplomatica e l'altra, Han Solo e la Principessa Leia si sposarono: il loro amore era nato sulla prima Morte Nera e non si erano più separati: questo era il giusto epilogo per la loro storia.

Leia stava facendo anche l'addestramento jedi, Luke era diventato Maestro, durante i loro lunghi viaggia diplomatici.

Era una Skywalker e, come in tutti loro, la Forza scorreva potente in lei ed il fratello la stava aiutando a padroneggiare il suo potere.

Han era meno scettico di un tempo, anche se preferiva sempre un blaster a questa misteriosa Forza, perchè vedeva cos'erano in grado di fare sia Luke che Leia.

Luke e Han avevano sempre avuto un buon rapporto, nel corso delle battaglie era nata una profonda amicizia, che si era rinsaldata con il matrimonio del corelliano con la sorella del giovane Maestro jedi.

Insieme con Lando e Chewie formavano un gruppo affiatato che riusciva ad uscire anche dalle situazioni più spinose.

Dove serviva il pugno un po' più duro, per porre fine ai focolai imperiali che ancora c'erano, veniva mandato l'Executor sotto il comando dell'Ammiraglio Piett e l'aiuto del Maestro jedi Kota.

I due avevano avuto a che fare, insieme, nel periodo della guerra dei cloni, Piett era solo Maggiore all'epoca, e riallacciarono quel rapporto d'amicizia nato sul campo di battaglia.

Pablo e Wicket erano tenuti in grande considerazione nel Senato, l'aver contribuito alla distruzione del generatore per permettere la distruzione della Morte Nera, li aveva fatti diventare degli eroi agli occhi dei Senatori di tutto l'Universo.

Anche la loro intelligenza contuibuì a farli diventare un punto di riferimento nella nuova nascente Repubblica.

Mon Mothma divenne il nuovo cancelliere, coadiuvata dal Generale Ackbar: anche loro erano gli eroi ribelli che avevano sconfitto l'Impero.

I cloni sopravvissuti alla guerra furono rimandati su Kamino, dove erano stati creati, per far cancellare loro la memoria e trasformarli in cercatori di notizie.

Una volta pronti furono spediti, senza armi, in giro per l'Universo a raccogliere notizie e riferirle alla nuova Repubblica.

Grazie al loro contributo furono sventati molti tentativi di ripristino dell'Impero: i nostalgici erano un po' dappertutto.

Molti bambini probabili futuri jedi furono trovati, grazie a questo sistema, e furono messi al sicuro al Tempio jedi nelle nebbie di luce.

Presto si riformò il Tempio che c'era stato su Coruscant prima dell'ordine 66: i bambini imparavano a conoscere le vie delle Forza in tutta sicurezza.

Le nebbie di luce erano un muro insormontabile per qualsiasi Sith e, questo, metteva al sicuro gli jedi e i loro allievi.

Gli eroi ribelli sapevano che ci sarebbero voluti molti anni prima che la nuova Repubblica sarebbe stata in grado di essere abbastanza stabile da poter camminare sola.

Quando l'Impero, con le sue atrocità, sarebbe stato dimenticato non ci sarebbero più stati attacchi alla democrazia.

Certo, la guardia non andava mai abbassata, perchè chiunque avrebhbe potuto provare a rovesciare l'ordine stabilito delle cose: per questo gli jedi erano i guardiani della Repubblica.

Ma, il passato insegnava, che neanche gli Jedi erano infallibili, quindi, ogni popolo doveva stare allerta per sventare le minacce che potevano presentarsi all'orizzone.

Perchè, prima o poi, qualcun'altro ci avrebbe riprovato, faceva parte della natura umana.

Ci sarà un probabile futuro Imperatore?

Nessuno lo sa con certezza perchè il futuro è sempre nebuloso, anche per gli jedi che riescono a gettarvici un occhio, perchè può succedere sempre un qualcosa che lo cambi.

L'imprevisto è sempre dietro l'angolo, fa parte della vita, come si dice "del doman non v'è certezza."

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Per il momento è finita qua la storia, non so se ci sarà una continuazione, tutto dipende da cosa nasce nella mia testolina bacata...intanto andrò avanti con le altre storie, mi ci sono affezionata.

Ciao a tutti e grazie per avermi seguito in questo mio volo pindarico.

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