Vampiri e Maghi

di Gringoire97
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Hogwarts ***
Capitolo 2: *** L'intelligenza smarrita ***
Capitolo 3: *** Intraprendenza ***
Capitolo 4: *** Il ritrovamento della memoria. ***



Capitolo 1
*** Hogwarts ***


Prologo.

Hogwarts

 

 

Bella ed Edward avevano bisogno di scappare, ed in fretta anche. Tutta la famiglia Cullen era andata in cerca di sicurezza ma i due neo sposi e neo genitori erano restii ad abbandonare la grande casa soprattutto con la bambina che cresceva troppo in fretta. Nonostante tutto Alice li convinse, e scappando per i boschi giunsero sino ad una radura, strana. Era racchiusa da tre colline differenti e su una di esse giaceva imponente un castello. Una scritta campeggiava grande sulle inferriate: “Hogwarts”. -Che nome è mai questo?- Chiese Ed a Bella.

-Non so, andiamo a vedere potrebbe offrirci la salvezza, ormai dovremmo aver percorso molte miglia da casa e le nostre tracce dovrebbero esser perse.- Rispose lei. Così salirono la collina, in meno di un secondo erano davanti al cancello. Lo aprirono piano. Sembrava proprio una scuola, quella. In lontananza scorsero un piccolo ometto con un mantello lungo che discuteva animato con un ragazzino biondo con un sorriso sadico stampato sul volto. Probabilmente il piccolo ometto cercava di mettere nei guai il biondo, si chiesero perchè. Il loro sguardo vagò tutt'intorno sino a posarsi su una piccola figura dai capelli rossi, piuttosto brutta a dire il vero che giaceva a terra disperata.

-Ma dove siamo capitati?- Esclamò Ed turbato e sorpreso. Aveva paura per Renesmee, dimostrava almeno dieci anni. I suoi grandi occhi dorati erano sorpresi ma tranquilli. Identici a quelli del padre che invece giravano intorno al cortile impazziti. Aveva i capelli castani della mamma e la corporatura esile che aveva sempre caratterizzato i suoi genitori. L'unica particolarità che li distingueva da tutti gli altri esseri umani era la carnagione color della pietra e gli occhi di Bella, rossi come il sangue. Ed la teneva per mano, c'era molto odore di maghi anche se era leggermente alterato da una strana puzza. Diversa da quella degli animali, nuova.

-Ehm Ehm.- Un colpo di tosse li riportò allo stato normale. Si girarono e dietro di loro, un uomo imponente sorrideva, un po' preoccupato. -Salve a voi, chi siete?- Disse con una voce profonda. Bella e Ed sempre più sorpresi si guardarono intorno, poi fissarono i loro occhi, sino ad allora tenuti bassi su quell'uomo che spaventato saltò indietro e si mise una mano sul cuore. Li pietrificò e di peso li portò nel suo ufficio. Con il controincantesimo furono riportati alla normalità.

-Chi siete stranieri?- Si mise sulla difensiva l'uomo.

-Siamo una famiglia di... vampiri- Azzardò Ed, lì dentro nulla sembrava collegabile agli umani e questo gli permise di sbilanciarsi e di esporsi. Silente si rasserenò e si gettò indietro sulla sedia di mogano ridendo.

-Ma certo! Come ho fatto a non pensarci prima? La vecchiaia mi sta proprio uccidendo.- La sua risata fragorosa rassicurò anche i due vampiri, l'unica che non sembrava preoccupata era Renesmee che allungò verso il viso dell'uomo la manina. Il potere di Renesmee era quello di condividere i suoi pensieri tramite il contatto fisico.

-No, Renesmee, non qui.- Le disse dolcemente Ed e lei tirò giù la manina imbronciata.

-Potete spiegarmi cosa vi ha portato qui gentilmente? Oh, non mi sono presentato, chiedo venia, sono Silente il preside della scuola di magia di Hogwarts- Disse fiero l'uomo. Erano tanti anni che non gli capitava di dire quella frase.

-Scuola di magia? Davvero ne esiste una?- Dissero in sincronia Ed e Bella, basiti.

-Beh pensavo che almeno voi la conosceste Hogwarts mica come i babbani.- Disse Silente corrucciato.

-Babbani?- Chiesero di nuovo Ed e Bella.

-Ops, volevo dire gli umani.- Disse Silente.

-Ah, ecco! Beh, vede, professor Silvante? Silunte? Ehm...- Fece Bella.

-Silente, signorina, Silente.- La riprese Silente mentre il cappello gli scivolavo in modo buffo sugli occhiali tondi.

-Bene, Prof. Silvente, le dicevo che noi siamo una famiglia di vampiri. Io sono l'ultima della famiglia. Può notare i miei occhi rossi. Deve sapere molte cose sui vampiri suppongo. Chiediamo il vostro appoggio. Il vostro aiuto. Stiamo scappando da un grande esercito di vampiri che vogliono uccidere la nostra bambina. Vede, ai vampiri è proibito creare dei baby vampiri ma io l'ho concepita quando ero ancora umana, quindi è una mezzo sangue, capisce?- Silente capiva fin troppo bene la situazione, la sua scuola era piena di maghi mezzo sangue.

-Posso offrirvi alloggio, ma niente di più! Ci stiamo difendendo anche noi da un grande mago oscuro! Bene, alloggerete nella casa del Grifondoro con i miei studenti migliori.- Disse Silente. - Vi spiegheranno tutto loro. Benvenuti ad Hogwarts, poi con un gesto di cerimonia, inchinandosi e facendo scivolare il cappello a terra rivelando una piccola testa pelata con i lunghi capelli bianchi solo sul contorno, indicò loro la porta e li condusse fuori.

 

Nota autrice: Come avrete ben capito, questo è solo il prologo, Bella ed Edward sono appena arrivati ad Hogwarts e grandi avventure li aspettano. Spero di ottenere recensioni, sia negative che positive, aiutano a crescere. A presto con il primo vero capitolo. Gringoire97

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Capitolo 2
*** L'intelligenza smarrita ***


Capitolo 1

L'intelligenza smarrita.

 

 

 

 

Silente li condusse sino alle scale per accedere alla torre del Grifondoro purtroppo però non aveva comunicato a Bella ed Edward che si sarebbero dovuti sbrigare prima che le scale cambiassero. Incantati i due vampiri si guardavano intorno e quando Silente era già arrivato alla torre loro stavano vorticosamente girando su una scala impazzita.

-Oddio! Oddio! Aiuto!- Gridò Edward in preda al panico, Bella poi ebbe la brillante idea di saltare alla rampa successiva con la forza dei vampiri e Ed saltò come lei. Quando giunse su un piano fermo aveva i capelli dorati scarmigliati e gli occhi allucinati.

-Ops, scusate, cari, ho scordato di dirvi un piccolo particolare, ve lo spiegheranno meglio Potter, Granger e Weasley.-

-Ma sono degli animali? Dei quadri? Dei professori? Ma dove siamo capitati dico io! Vedi Bella, a dare retta a te.- Disse Ed.

-Ma stai zitto!- Lo riprese Bella mentre Silente li guardava e scuoteva la testa piano sorridendo.

-Allora, la parola d'ordine, è Magic World. Ve la ricorderete?- Disse Silente

-Certo professor Solvente.- Disse Bella.

-Senta, signorina Bella, io mi chiamo Silente, capisce? Si-len-te!- Le fece lo spelling il preside.

-Oh, ma certo professor Sciogliente.- Disse lei. Silente rinunciò a farle capire il suo nome. -Le siamo molto grati.-

-Permettete di accompagnarvi dai tre studenti.- Disse lui, scuotendo la testa. “Che strani stranieri” pensò e si mise a ridere per il gioco di parole. Intanto, a loro volta, Edward e Bella pensavano che quell'uomo fosse matto, lui, i suoi occhiali, il naso a punta e perfino il cappello e la tunica.

Dopo aver percorso un lungo corridoio si ritrovarono in una grande sala, accogliente. Sembrava un po' casa Cullen e i tre vampiri si rincuorarono un poco. Renesmee con i suoi occhi grandi roteava la testa, ammirata.

-Benvenuti nella sala comune del Grifondoro.- Disse suadentemente Silente. -Prego, seguitemi.- Si girò e li condusse nell'angolo più recondito. Lì, su un divano, un ragazzo dai capelli rossi con lo sguardo vacuo e un ragazzo con una strana cicatrice in fronte a forma di saetta e dagli occhiali tondi giacevano chini su una massa informe di capelli rossi e crespi. Quella era la ragazzina che piangeva nel cortile poco tempo prima. Chissà cosa le era successo.

-Granger? Grangeeeer!- Urlò Silente.

-Signore, Hermione, attualmente non ricorda nulla.- Rispose il ragazzo dalla cicatrice.

-Come non ricorda nulla!?-

-È così signore.- Rispose a sua volta il ragazzo dai capelli rossi e lo sguardo vacuo. Ed e Bella, intanto, si guardavano intorno, con sguardo vacuo.

-E perchè?- Chiese Silente.

-Ha smarrito la sua intelligenza.- I singhiozzi sotto i capelli crespi aumentarono.

-Oh, Granger! Vedrai che la ritroveremo a volte le intelligenze lo fanno, stai tranquilla.- Ma i singhiozzi non accennavano a calmarsi. Silente presentò ai due ragazzi i due vampiri e la piccola Renesmee.

-Li stiamo proteggendo da un branco di vampiri, è una missione per voi. Intanto spiegategli un po' di magia, non ne capiscono niente.- Disse con tono sconcertato.

-Oh, certo, professore. Ma per Hermione come faremo?- Chiese il ragazzo dalla cicatrice a saetta.

-Chiedete aiuto ai nostri amici, sono creature sovrannaturale, troveranno un modo, no?- Disse girandosi verso i Bella e Ed, ma si rese conto di star parlando da solo, i due infatti si giravano incantati ovunque, accennarono però un assenso. Silente abbandonò la sala del Grifondoro sempre più sconcertato. “Ma chi me l'ha fatto fare in tanti anni di lavoro ad accogliere 'sti due vampiri? Vabbè, tanto ci pensano Potter e Weasley a loro!”. Con un sospiro si allontanò. Avrebbe dovuto affrontare anche l'ira di Severus Piton che con i vampiri non andava tanto d'accordo. Chissà che non potesse rimanere incantato anche lui dalla bellezza e dalla magia di quella piccola semi-vampira.

-Cosa succede alla ragazza?- Chiese Ed nella sala del Grifondoro al ragazzo dalla saetta.

-Salve, io sono Harry Potter- Sorrise- la ragazza è Hermione Granger, era la ragazza più brillante dell'istituto. Purtroppo Malfoy le ha fatto un incantesimo tale da farle smarrire la sua intelligenza. Ha mai giocato a Quidditch, signore?- Chiese Potter a Ed.

-Cos'è il Quidditch?- Chiese il vampiro, stordito e sorpreso. Per la prima volta in vita sua non sapeva nulla.

-Beh, ma non sapete proprio niente, allora!- Disse il ragazzo con i capelli rossi. Ed si girò sopreso verso di lui. -Oh, io sono Ron Weasley. Appassionato di Quidditch.- Così dicendo volse sdegnosamente la testa. Hermione tirò su la testa, sollevata che qualcuno sapesse meno di lei. I suoi occhi erano arrossati e i dentoni da castoro le spuntavano fuori.

-Forza, andiamo a cercare la tua intelligenza Hermione!- Disse Bella mentre Renesmee si chinava verso Hermione per carezzarla dolcemente. Hermione ne rimase incantata e la prese in braccio.

-Lei è Renesmee.- Disse Bella. La piccola continuava ad accarezzare Hermione. Uscirono dalla sala comune del Grifondoro e proprio lì, davanti alla signora Grassa come spiegarono Potter e Weasley ai due vampiri quel quadro si chiamava così, c'era un biondo con un sorriso sadico stampato sul volto. Renesmee aveva la testa fra i capelli di Hermione e la accarezzava piano.

-Dove sono? Dove sono? Quale è il controincantesimo? Che significa? Oddio, come uscirò da questa situazione? Perchè ho mal di testa?- Balbettava Hermione.

-Hermione, troveremo una soluzione, nei tuoi libri ci sarà qualcosa di questo tipo.- Disse Potter mentre Ed annuiva.

-Libri? Che libri?- Disse Hermione.

-Santo Quidditch! La situazione è più grave di ciò che pensassimo!- Fece Ron. Il biondo era lì immobile e non si spostava. Dietro di lui due grassi ragazzi gli facevano scudo.

-Levati Malfoy, per oggi hai già dato!- Disse Potter.

-Stai zitto, Potter. È solo l'inizio. Quella cicatrice ti brucerà molto presto. Avevo bisogno di stordire la tua amichetta.- Quell'affermazione subì l'effetto dovuto. E i due maghi rimasero in silezio. Proprio allora Renesmee che sembrava sapesse molte più cose sui maghi di quelle che non comunicasse voltò la testa disgustata verso Malfoy, scuotendola piano. I grandi occhi dorati che comunicavano grande astio.

-E questa chi è?- Disse Malfoy con la sua solita arroganza ma tentennando un pochino. Gli occhi dei due grassi ragazzi dietro di lui assunsero una posa incantata mentre Malfoy lottava fra l'ammirazione e l'arroganza. Prima di sciogliersi sotto il calore proveniente da Renemee girò la testa e se ne andò. Era stordito, non aveva mai provato nulla di simile e come se non bastasse doveva anche trascinare quei due stupidi di Tiger e Goyle, con i loro occhi a cuoricino incatenati a quelli meravigliosi della piccola. “Meravigliosi? Ma che vai a pensare Draco? Eh, che cosa? Torna in te! Torna in te!” si ordinò mentalmente. E così facendo, fra un riprovero a Goyle e uno a Tiger si allontanò verso la grande sala per la colazione.

 

 

Nota autrice: Ecco qui! Posto subito il primo effettivo capitolo. Già da qui, qualcosa sul resto della storia si può evincere. Tuttavia non vi svelerò niente, solo che attraverseremo il mondo della magia accompagnati da Bella ed Edward, stranamente del tutto ignari del mondo. Per la prima volta Edward non sarà quel genio che abbiamo sempre conosciuto. Spero che recensirete. Buona lettura e a presto con il secondo effettivo capitolo! Gringoire97.

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Capitolo 3
*** Intraprendenza ***


Capitolo 2

Intraprendenza

 

 

Potter e Weasley condussero i tre vampiri nella sala grande mentre Hermione, del tutto ignara del luogo in cui si trovava coccolava Renesmee.

-Come è potuta accadere la perdita della memoria di Hermione?- Chiese Edward incuriosito.

-Oh, beh, quel biondo di prima.- Renesmee sollevò la testa dai capelli di Hermione, curiosa -Le ha fatto un incantesimo, sai come funzionano queste cose.- Spiegò Harry a Edward.

-Mi stai dicendo che con una sola formula magica il biondo ha stregato la povera Hermione?- Chiese Bella.

-Proprio così.- Questa volta rispose il ragazzo roscio.

-E ora dove è?- Chiese una voce infantile e cristallina. Renesmee parlava per la prima volta.

-Non lo sappiamo, piccolina.- Rispose Potter – Me la dai un pochino Hermione?- Chiese poi rivolto alla ragazza.

-Hermione? Chi è Hermione? Questa signora è Hermione?- Chiese Granger, confusa. Harry prese a scuotere la testa, sconsolato.

-La situazione è grave, come potete ben vedere.- Disse lui. - In questo periodo, poi, dobbiamo proteggere da Mr. Senza-Naso.- Appena Ron sentì quell'appellativo sbiancò. Edward, accorgendosene, chiese spiegazione.

-Tu-sai-chi è il più potente mago del mondo. Nemmeno Silente può superarlo. È malvagio. Più di Malfoy.- Spiegò Weasley -È lui che ha inferto quella cicatrice ad Harry, è l'unico sopravvissuto di Tu-sai-chi. E, Harry, non dovresti essere così incurante nel appellarti a lui.- Gli disse con una punta di rimprovero.

-Beh, vorresti dire che ha il naso Tu-sai-chi?- Gli chiese sorridendo e strizzando l'occhio come risposta Harry. -Devi sapere che Mr. Senza-Naso ovviamente non ha il naso.- Spiegò il ragazzo. Edward sorrise, quei ragazzi gli sembravano veramente simpatici. Quando arrivarono nella sala grande tutti erano entusiasmati da un argomento nuovo.

-Il campionato... Ripresso... Quidditch...- Queste parole giunsero alle orecchie di Edward. Pensava di sapere tutto, eppure forse non era così. Gli occhi di Potter si illuminarono e quelli di Ron anche. Mentre stava per chiedere spiegazioni sulle parole un tintinnio lo interruppe. Si voltò verso il punto dal quale era giunto il rumore. Silente era lì in piedi a richiamare l'attenzione. Si misero seduti attirando sguardi da ogni dove.

-Miei cari studenti, mie care studentesse- Esordì -Abbiamo il piacere di ospitare qui due amici. Sono due vampiri, provengono da molto lontano.- Disse, enfatico. Molti studenti si girarono curiosi verso di loro e poi li applaudirono. Poi Silente riprese la parola riportando il silenzio dopo qualche attimo di confusione:

-Ho una lieta notizia per tutti voi- Riprese -Il campionato di Quidditch riprenderà.- Un urlo serpeggiò per tutta la grande sala. L'euforia di alcuni era contrapposta al terrore di altri. Bella si chiese il perchè di tanta contraddizione. Silente fu costretto a riportare la calma urlando, forte. -Vedo che alcuni di voi non sono contenti. Sono i più cauti.- I vampiri si girarono verso i maghi per vedere la loro reazione. Harry era contento ma sempre in allerta, Ron gioiva giulivo. -State tranquilli, voi. Dobbiamo essere forti. Non dobbiamo darla vinta a Voi-sapete-chi. Tutto rimarrà normale. Solo con qualche precauzione in più. Ora, godetevi la notizia. Buona colazione a tutti voi.- Si sedette e riprese a mangiare, tranquillamente. Harry e Ron discutevano entusiasti della lieta novella. Hermione si girava stordita.

-Che c'è Granger? Che ti succede eh? Dove l'hai lasciata quella ragazzina?- Chiese una voce metallica con tono arrogante e cattivo alla povera ragazza dai capelli crespi e rossi. Prima che Harry o Ron potessero reagire, Renesmee aveva tirato su la testa e bruciato col suo sguardo magnetico Malfoy. Era lui, infatti, ad umiliare Hermione senza che lei se ne rendesse conto. Senza alcuna apparente spiegazione, dopo lo sguardo di Renesmee Draco si allontanò, turbato. Il sorriso soddisfatto di Renesmee attirò l'attenzione di tutta la grande tavolata del Grifondoro. Quando si alzarono, molti li seguirono, incantati dalla piccola vampira. Tramite sottopassaggi riuscirono ad ottenere un po' di privacy e a raggiungere la sala comune. Quella mattina molti sarebbero partiti per tornare a casa per le vacanze di Natale.

-Il Quidditch- Disse Ron, che non si era scordato di una domanda di molto tempo prima fattagli dal vampiro -è il nostro calcio, capisci? Questo me l'ha insegnato Harry. È un gioco nel quale devi afferrare un boccino, che è rapidissimo. E poi devi fare goal con altre palle, in linea di massima è questo.- Edward annuiva convinto.

Rimasti soli nella stanza, potevano parlare di tutto.

-Perchè non ci spiegate la vostra situazione?- Chiese Harry, molto incuriosito.

-Da dove vuoi che cominci?- Chiese Edward

-Dal principio.-

-Vedi, Bella ha concepito Renesmee quando era ancora umana quindi la piccola è una mezzo-sangue.- Harry li interruppe:

-Ecco perchè va così d'accordo con Hermione! Anche lei è una mezzo-sangue. Qui, però, è un'offesa quindi bisogna fare attenzione alle parole che si pronunciano. Scusate l'interruzione.-

-Beh, nel nostro “mondo”, se così si può chiamare, i bambini vampiro non possono essere creati. Distruggeremmo vite. Tutto questo è stato istituito dalla più antica casata dei vampiri: i temibili “Volturi”.- Edward enfatizzò il nome. Sembrava una sorta di racconto dell'orrore senza orrore. Di quelli che ti mettono l'ansia senza motivo. Harry e Ron con Hermione avevano il fiato sospeso. - Un giorno è capitato che una nostra amica, forse non molto amica, vedesse Renesmee e fraintendesse la situazione. Ha riferito tutto ai cari, vecchi Volturi che ora ci cercano per ucciderla e per ucciderci.- Un urlo disperato si levò dai tre ragazzi.

-Dobbiamo assolutamente fare qualcosa per impedirlo!- Dissero.

-La nostra famiglia recluta vampiri disposti a combattere per lei, fortunatamente qui abbiamo riparo e protezione. Anche se mi pare di aver capito che Voi-sapete-chi non vi rende la vita facile. Noi rimarremo qui fintanto che non vi metteremo in pericolo.- Spiegò Edward.

-Devi sapere, Edward, che Harry ha sfidato molte volte Tu-sai-chi e ha sempre avuto la meglio su di lui, quindi è molto arrabbiato ora.- Parlò come se stesse spiegando le cose ad un bambino piccolo. Da quando Ed aveva ammesso la sua totale ignoranza nel Quidditch, Ron lo trattava da neonato.

-Lui ha ucciso i miei genitori Ron, li devo vendicare.- Disse, convinto. Con tono duro. Poi si rivolse ai due vampiri -Penso di sapere ciò che provate. Non può essere troppo lontano da ciò che prova un figlio che perde i genitori. Se Renesmee vi perdesse o voi perdeste lei non riuscireste a vivere. Vi aiuterò. Ron, se tu non vuoi, sei libero di fare ciò che vuoi.- Disse rivolgendosi a Ron.

-No, Harry, non permetterò che mettiate in pericolo la vostra vita. Riusciremo ad uscirne.- Disse Edward

-No, io vi aiuterò. Provo molto affetto nei confronti di Renesmee.- Quest'ultima gli scoccò un'occhiata dolce e lo accarezzò. -Non ho paura. Io lo farò, voi non impedirete nulla.- Era così convinto che perfino Hermione si risvegliò un secondo dal suo letargo.

-Io! Io anche! Adoro Renesmee nessuno la ucciderà se ci sono io vicino!- Assunse il suo cipiglio compunto e poi ricadde nel suo sonno profondo. Si alzarono tutti.

-La prima cosa da fare è andare in biblioteca. Troveremo informazioni in più sul mondo dei vampiri e poi, speriamo, sull'intelligenza di Hermione. Era insopportabile prima, figuriamoci ora.- Disse Harry. Mentre uscivano Ron disse:

-Almeno prima era un genio.- Sospirò. Mentre camminavano verso la biblioteca incontravano studenti e studentesse che si voltavano ad ammirare Renesmee. Perfino Malfoy non commentò su nulla e tirò dritto quando li vide nel corridoio. Sorpresi, Harry e Ron si misero a ridere con molto gusto. Quella avventura sarebbe stata la migliore della loro vita. E non importava se la stavano rischiando. Erano coraggiosi, loro.

 

 

Nota autrice: Chiedo umilmente perdono a tutti coloro che mi seguono e anche a quelli che non mi seguono per l'attesa. Scusatemi davvero ma ero impegnata con una fan fiction romantica e ho momentaneamente lasciato il crossover :'( . Spero che il capitolo vi piaccia. Piano piano ci addentriamo nel vivo. Chissà cosa ci riserva Malfoy e cosa accadrà con Hermione. Vi prego di recensire, mi piacerebbe conoscere le vostre opinioni. A presto (questa volta davvero) con il prossimo capitolo. Gringoire97

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Capitolo 4
*** Il ritrovamento della memoria. ***


Capitolo 3

Il ritrovamento della memoria

 

 

I sei erano in biblioteca ed anche Renesmee si dava da fare girovagando giuliva e stringendo amicizie sotto gli occhi vigili di Hermione che non si poteva occupare di libri e ricerche considerando la sua perdita. Sembrava che Renesmee avesse una sua strategia.

-Cominciamo dai Vampiri o dalla memoria di Hermione?- Chiese Harry Potter.

-Cominciamo dalla memoria di Hermione almeno tornerà come prima. Speriamo.- Suggerì Ron con l'approvazione di Edward. Bella, invece, si aggirava per la biblioteca con Hermione e Renesmee. Le donne con le donne e gli uomini con gli uomini. I tre ragazzi si diressero spediti verso il reparto di incantesimi. Ne presero come minimo venti e cominciarono a sfogliarli attentamente. Gli occhi di tutti e tre diventarono rossi per lo sforzo di stringerli e capire le minuscole lettere gotiche che costituivano i controincantesimi. Dopo la lettura di tre libri ciascuno il volto di Ron ebbe un guizzo di gioia che gli illuminò il volto.

-Ehi! Ehi! Guardate! Guardate!- Urlò. Edward e Harry si sporsero sul libro che teneva aperto sul grande tavolo di mogano.

-Abbassa la voce Ron! Non c'è bisogno che tutti sappiano del problema di Hermione!- Lo rimproverò Harry. Ron si portò una mano alla bocca arrossendo poi mostrò ciò che aveva visto indicandolo con un dito affusolato.

-Vedete? Qui c'è scritto tutto.- Sussurrò così tanto che le sue parole non si distinsero e Harry e Edward si dovettero sporgere su di lui tanto da farlo barcollare dalla sedia.

-Ehi Ron! D evi usare un minimo di equilibrio! Parla con un tono normale!- Disse Edward.

-Ma non va mai bene ciò che faccio?- Chiese con il volto corrucciato Ron.

-Dai, scusa! Giuriamo che non lo facciamo più!- Disse Harry scambiando un'occhiata di intesa con Edward che annuì convinto. Lo rassicurarono sino a quando non tornò il solare Ron di sempre. Ripresero i loro studi. Sulla grande pagina del libro c'era scritto di rivolgersi all'insegnante di Volo. Chiusero in fretta e furia il libro riponendolo sotto gli occhi arcigni della bibliotecaria che aveva sempre provato un grande odio per Ron e Harry.

-Chi è l'insegnante di volo?- Chiese Edward.

-Madama Bump.- Gli rispose sbrigativo Harry mentre con passo svelto si dirigevano verso l'aula professori. Si affacciarono furtivi e all'interno della stanza quasi vuota solo una sagoma era presente. Era tutta nera e tetra, poteva quasi assomigliare ad un prete. Era di spalle ed i capelli lunghi ed un poco unticci fecero venire i brividi al vampiro, cosa assolutamente fuori dal normale. Anche i due giovani sembravano spaventati e richiusero silenziosamente la pesante porta di legno cercando di non farsi sentire. Un'impresa impossibile ma che contro ogni regola convenzionale riuscì.

-Chi è quell'essere?- Chiese Edward sbalordito mentre piano piano capiva sempre più della scuola e dei professori.

-È Severus Piton- Disse Ron con una traccia di panico nella voce.

-Mi odia.- Disse Harry. -Meglio starne alla larga. Ogni pretesto per lui serve a punirci.- Continuavano a girare per i corridoi del castello senza meta considerando che non sapevano dove cercare Madama Bump.

-Ehi! Ho un'idea.- Disse Ron. Si avvicinò all'orecchio di Harry e sussurrò qualcosa.

-Grande Ron! Hai avuto un'idea geniale.- Si complimentò Harry mentre Ed si chiedeva quale idea avesse avuto. Ron si crogiolava intanto nei complimenti ricevuti. -Forza andiamo!- Disse Harry conducendoli nella stanza comune del Grifondoro.

-Aspettate un attimo... Dove l'ho messa? Ah sì... Forse sotto al mantello... Ah no! Mannaggia... Ma perchè sono così confusionario!- Borbottava Harry alla ricerca di qualcosa di misterioso. Poi dopo aver armeggiato un poco con il suo materasso nel dormitorio si voltò verso i due amici con un'espressione raggiante in viso.

-Eccola!- Disse esultante con in mano un pezzo di pergamena. Si avvicinò con aria cospiratrice ad Edward.

-Questa è la mappa del Malandrino.- Sussurrò.-Da qui puoi vedere la collocazione di ogni singola persona nel castello di Hogwarts. “Giuro solennemente di non avere buone intenzioni”.-

Sulla pergamena apparve una mappa di tutto il castello. Ron si avvicinò per sbirciare.

-Ecco, vedi, questi siamo noi. Io, Harry... ma... Hey aspetta, Ed tu non ci sei! E neanche Bella e Renesmee!- Disse.

-Interessante.- Sussurrò Harry – Cercheremo altre informazioni in biblioteca. Ora andiamo da Madama Bump. “Fatto il misfatto”.- Dopo aver pronunciato queste parole la mappa scomparve e la pergamena tornò color caffè. Madama Bump era stata identificata nei pressi del campo di Quidditch, forse si trattava di una esercitazione extra-scolastica. Le vacanze sarebbero finite il giorno dopo. La prima partita di Quidditch era stata organizzata per il primo giorno dopo le vacanze. Harry si ricordò dei suoi allenamenti serali per la partita dell'indomani. Quando arrivarono trovarono Madama Bump con alcuni ragazzi. Sembrava stesse spiegando i primi fondamenti del volo.

-Scusi Madama Bump, ci servirebbe il suo aiuto.- Dissero ad alta voce. Il cappellino a punta della maga si girò e insieme a lui la sua testa. Si congedò dai ragazzini a cui stava spiegando e si diresse verso Harry, Ron ed Ed.

-Prego miei cari! Oh ma lei deve essere l'ospite annunciato da Silente! Benvenuto, caro. In cosa vi posso essere utile?- Disse con la sua voce acuta ma squillante la Madama.

-Lei sa del problema di Hermione?- Chiesero.

-No.- Rispose lei con un tono interrogativo.

-Le è stato fatto un incantesimo che ha portato alla perdita della memoria. Abbiamo trovato un libro di incantesimi che ne parlava e nel paragrafo dei controincantesimi c'era scritto di rivolgersi alla professoressa di Volo.- Spiegò Harry.

-Vi posso solamente dire che, soprattutto tu, Harry, lo scoprirai domani. E proprio domani potrai risolvere la situazione. Adesso andate, nel pomeriggio torneranno i vostri compagni e poi hai gli allenamenti, se non sbaglio.- Rispose Madama Bump. I tre si diressero nuovamente verso la torre del Grifondoro un poco delusi. Avrebbero aspettato il giorno seguente. Ormai il pomeriggio volgeva al termine e tutti si erano riuniti, i compagni erano tornati e Bella, Renesmee e Hermione si stavano dirigendo con Ron e Ed a seguire gli allenamenti della squadra del Grifondoro. Harry sfrecciava in volo sicuro simulando una partita con un finto Boccino d'Oro. Era ormai notte inoltrata quando il gruppo si diresse verso le rispettive camere. Il giorno seguente volò. Le lezioni si susseguirono leggere con un ripasso di tutto ciò che era stato assegnato prima delle vacanze. Il pomeriggio, invece, poco dopo pranzo la partita di Quidditch si sarebbe svolta. Il campo era stato allestito. La squadra avversaria del Grifondoro era il Serpeverde. Grande odio scorreva fra le due tribune anche se alcuni Serpeverde tenevano i loro occhi incollati a Renesmee che li ricambiava con uno dei suoi grandi sorrisi. L'ingresso trionfale delle due squadre in campo accese lo stadio di urla di incoraggiamento. Edward, emozionato, non stava più nella pelle. Voleva assistere a quella partita più di ogni oltra cosa al mondo. Teneva per mano Bella e Renesmee urlando a squarciagola per incoraggiare Harry. La partita prese il via e subito un oggetto d'orato schizzò fuori dalla custodia. Harry, rapido, cercò di raggiungerlo inseguito a ruota da Malfoy. Sfrecciando per il cielo correvano a cercare il Boccino. Malfoy si girò verso la tribuna del Grifondoro involontariamente e incrociò lo sguardo di Renesmee. Lei gli rivolse un grande sorriso acceso. Tutto in lei rideva e Malfoy rimase per un attimo di troppo a guardarla quel tanto che basto per farlo andare a sbattere contro un palo adornato con lo stemma del Grifondoro fra le urla di disappunto dei Serpeverde e quelle d'esultanza dei Grifondoro. Intanto Harry continuava a sfrecciare su per il cielo sino a quando si accorse che di Boccino non ce n'era solo uno e quello che stava inseguendo di sicuro non si poteva dichiarare Boccino da quanto era grande. Cercò di avvicinarsi sempre più mentre quell'oggetto alato fuggiva veloce dalla sua presa. Non era circolare ed era molto striato. Deciso a prenderlo, Harry, si lanciò alla rincorsa, sino a quando afferratolo non si accorse che era la memoria di Hermione. Ecco che cosa intendeva Madama Bump. Non c'era però tempo da perdere. La sigillò in una scatola di vetro e preoseguì la ricerca del Boccino. Finalmente tutto si sarebbe risolto.

 

 

Nota autrice: Salve a tutti! Eccoci con il terzo effettivo capitolo. Colpo di scena per Hermione ed un Draco sempre meno presente a se stesso! Chissà che anche le donne non abbiano una loro strategia per affrontare i grandi maghi e vampiri oscuri. Tutto questo lo scopriremo nei prossimi capitoli! Grazie per aver letto e vi prego di recensire! Un abbraccione. Gringoire97

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