Strane coppie! O forse no?

di Willow Black
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Black Star / Patty: Noi coloreremo la luna! ***
Capitolo 2: *** Blair / Soul: Incantesimi cool ***
Capitolo 3: *** Maka / Crona: Vorrei dirti che ti amo ***
Capitolo 4: *** Liz / Patty: Il mio sole ***



Capitolo 1
*** Black Star / Patty: Noi coloreremo la luna! ***


Black Star / Patty
 
Noi coloreremo la luna!
 

 

 
 
Black Star faceva oscillare lo sguardo dalle lucciole che volavano nel giardino di casa sua a quella chioma bionda che tanto amava, china sul disegno che stava ultimando la sua proprietaria.
Amava osservare Patty intenta a disegnare: la ragazza allegra e raggiante che tutti conoscevano, diventava d’un tratto silenziosa, concentrata su ogni piccolo tratto che faceva a matita e che ripassava con un pastello.
L’azzurro sorrise quando la vide corrugare la fronte e mormorare qualcosa, agguantando la gomma e calandola su ciò che aveva suscitato il suo fastidio.
Era come se la bionda gettasse una magia: in quelle sere Black Star, lo studente più casinista di tutta la Shibusen, si riduceva al silenzio contemplando la sua ragazza raffigurare i suoi pensieri su dei fogli di carta.
Ma è pur sempre di Black Star che si sta parlando e così, non appena alzò lo sguardo, incrociando qualcosa nel cielo che lo fece pensare, non si trattenne dall’esclamare:
-Coloreremo la luna, Patty!-
La ragazza rise forte, distogliendo l’attenzione dal taccuino sulle sue ginocchia e alzando il capo.
-È così bianca e pallida… La renderemo più allegra!- notò la weapon.
L’assassino annuì.
-La coloreremo d’oro come i tuoi capelli-
-Sì, di giallo!-
E detto questo Patty, afferrò il pastello del colore citato e lo alzò al cielo.
-E poi di nero traccerò una stella affinché tutti possano ammirare la mia grandezza!- proclamò convinto Black Star, prendendo il pastello nero e alzandolo, sovrapponendolo a quello di Patty.
E assieme ai pastelli si incrociarono anche i loro sguardi. Calò di nuovo il silenzio e ognuno dei due ragazzi poteva sentire chiaramente il rispettivo battito cardiaco.
-Ti amo- disse Black Star, non riuscendo a distogliere lo sguardo da quegli occhi azzurri così gioiosi.
-Ti amo anch’io- sorrise teneramente Patty.

 


 
 
Angolino dell’Autrice
Come già citato nell’introduzione quest’idea non mi appartiene ma è di proprietà di Leke_96 (qui di seguito riporto l’indirizzo della sua raccolta:
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1174251&i=1) e, come avrete già letto nell’introduzione, le coppie sono state completamente estratte a caso tramite l’utilizzo dei miei Bigliettini Demoniaci!
B.D.: Yo, gente!
Quindi se le coppie vi sembrano strane o assurde è solo colpa loro, io non c’entro nulla!
Il prossimo capitolo dovrei riuscirlo a pubblicare domani, ma con ogni probabilità la raccolta non verrà aggiornata regolarmente…
Non sapendo che altro aggiungere e sperando che questo capitolo vi sia un pochino piaciuto, vi saluto!
Baci ♥
Willow

  

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Capitolo 2
*** Blair / Soul: Incantesimi cool ***


Blair / Soul
 
Incantesimi cool

 

 
 
 
Blair, sotto le sue solite sembianze feline, saltò agilmente sul letto di Soul, iniziando a fare la pasta sul soffice copriletto e iniziando a produrre le fusa per attirare l’attenzione del ragazzo, seduto alla scrivania.
Ma Soul continuò deciso a scorrere le pagine dei tre libri aperti a raggiera attorno a lui con la fronte aggrottata e annotando, a volte, qualche breve frase su dei minuscoli fogli bianchi, facendo grattare la punta della biro contro la carta.
La gatta magica indispettita miagolò, attirando finalmente l’attenzione del ragazzo che si voltò verso di lei.
-Che c’è?- domandò, nascondendo un certo nervosismo.
-Vuoi giocare un po’ con me?- chiese semplicemente la stregatta.
-Blair, non posso. Domani ho un esame scritto: devo prepararmi- e finito di dire questo l’albino tornò al suo lavoro di “preparazione”.
Cattivo!, pensò la gatta delusa. Però, subito dopo, le balenò in mente un’idea. Così si trasformò in umana e agitando l’indice, formando un’otto nell’aria, pronunciò:
-Pum Pum Pumpkin, Pumpkin Pum!-
Appena terminò di pronunciare l’incantesimo, una densa nuvola violacea avvolse completamente Soul, celandolo per vari istanti alla vista della ragazza dai capelli color indaco e quando la nube svanì sul viso della stregatta si aprì un largo sorriso.
Sulla sedia dove pochi attimi prima v’era stato seduto Soul, ora era raggomitolato un gattino completamente bianco e dal pelo un po’ arruffato.
-Tutto questo è molto poco fico- miagolò l’animale dopo essersi osservato attentamente.
Poi spostò il suo sguardo cremisi sulla ragazza che nel frattempo si era alzata e ora non la smetteva di sorridere.
-Cosa cavolo ti salta in mente, Blair!?- soffiò Soul, rizzando il pelo sulla schiena.
-Se tu non vuoi giocare con me, sarò io a giocare con te- si limitò a dire la stregatta, raccogliendolo dalla sedia e portandoselo vicino al volto.
A Soul non piaceva quella situazione: non si era mai chiesto cosa provassero i gatti quando venivano sollevati da terra, ma in quel momento capì che la sensazione non era del tutto piacevole.
Però quando Blair gli scoccò un bacio sul naso felino e poi lo abbracciò delicatamente, dovette ammettere che quelle nuove sembianze non gli dispiacevano del tutto e involontariamente emise delle basse fusa.
Blair rise.
-Sei carino, neko Soul-

 
 
 
 
 
Angolino dell’Autrice
Come promesso ecco a voi il secondo capitolo!
B.D.: Ma chi lo voleva?
Ehi, siete stati voi a sorteggiare questa coppia e per ben 3 volte, specificherei!
Cooomunque cosa ve ne pare?
Non sapevo ben cosa scrivere su loro due, ma l’idea di Soul versione gattino mi piaceva troppo! *^*
E così è nata questa schifezzuola T.T Potete contribuire a risollevare l’autostima di questa pseudo-scrittrice con una recensione, anche piccolina.
Scusate scythemeister_MakaAlbarn, Tsutsu e Black Fullmoon se non vi ho ancora risposto, ma oggi è stata una giornata un po’ movimentata e fra poco devo andare anche a prepararmi per uscire… Rimedierò domani! Comunque vi ringrazio per aver recensito il primo capitolo e spero di ritrovarvi anche nei prossimi! :D
Con questo concludo.
Alla prossima!
Willow 

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Capitolo 3
*** Maka / Crona: Vorrei dirti che ti amo ***


Maka / Crona
 
Vorrei dirti che ti amo

 

 
 
 
Nella penombra della stanza che le era stata assegnata alla Shibusen, Crona rifletteva ad occhi chiusi, abbracciata al suo inseparabile cuscino.
Non era la prima notte che si ritrovava in quello stato e non sarebbe stata neanche l’ultima: ultimamente faticava a prendere sonno e quando aveva chiesto il parere di Stein sulla sua insonnia, il professore si era limitato a dirle che il suo organismo doveva ancora abituarsi a quel nuovo modo di vivere.
Così, in quelle veglie che le sembravano interminabili, Crona si sedeva sul materasso e, non sapendo come contrastarlo, lasciava sfilare nella sua mente quel pressante flusso di pensieri che si ripeteva inarrestabile come se qualcuno premesse di continuo il tasto “play”.
Medusa era morta, non prima di aver risvegliato il primo kishin, e con lei anche quella voce che le rivolgeva sempre le solite domande a cui Crona non sapeva rispondere, era sparita dalla sua vita.
E tutto il merito andava a quella gracile ragazzina che, non avendola mai considerata come una nemica, l’aveva abbracciata, pur consapevole di venir ferita dalla ribellione del sangue nero.
Maka Albarn.
Lei era stata la prima ad averle trasmesso quel sentimento che le era stato negato fin dalla nascita, entrando in contatto con la sua anima e spazzando via quella follia che le aveva sempre annebbiato i sensi.
Per questo motivo Crona, ogni volta che pensava a quella ragazza dagli occhi verdi e così vividi, non poteva far a meno di percepire una sensazione piacevole che si propagava da quel cuore che aveva sempre creduto di non possedere, fino a raggiungere ogni angolo del suo corpo.
Non era sicura dei nuovi sentimenti che sfioravano la sua anima per la prima volta, eppure sapeva di provare qualcosa più di semplice amicizia nei confronti di Maka.
Ne aveva avuto la conferma un pomeriggio, dove, dopo aver visto Soul e Maka scambiarsi un semplice e casto bacio, aveva provato una strana fitta al cuore. Nulla di simile ad una ferita da combattimento, ma qualcosa che faceva altrettanto male.
Fu così che Crona, stupendo se stessa per prima, scoprì di essere invidiosa di Soul: voleva essere lei la persona a cui Maka tenesse di più, voleva essere lei a sostenere la bionda nei momenti di difficoltà. E voleva essere lei ad abbracciarla e a poterla baciare.
Ma allo stesso tempo sapeva che c’era qualcosa di sbagliato nell’amore che provava per Maka: una ragazza non può amare un’altra ragazza, lo sapeva.
Per questo avrebbe tenuto per sempre per sé quei sentimenti, coltivandoli nella parte più remota della sua anima. Le sarebbe stata accanto come una buona amica, come Maka la vedeva, e avrebbe sofferto in silenzio, nascondendosi dietro un finto sorriso.
Nella penombra della stanza che le era stata assegnata alla Shibusen, Crona piangeva in silenzio ad occhi chiusi.
-Non so come comportarmi con l’amore- singhiozzò, reprimendo le lacrime sul suo cuscino.

 
 
 
 
 
Angolino dell’Autrice
Chi ha già letto un po’ di mie fan fiction lo saprà già, ma lo ripeto per chi ancora non lo sapesse: per me Crona è una ragazza, per cui nelle mie storie la tratto al femminile e questa raccolta non fa alcuna eccezione.
Così ecco a voi la mia prima shoujo-ai o almeno un tentativo di tale…
Che impressione vi ha fatto?
Ho voluto mantenere la psicologia tormentata e insicura di Crona dato che mi riesce abbastanza facile scrivere di questo personaggio in queste condizioni.
B.D.: Abbiamo fame, Will! Dacci del cibo!
Mi dovete proprio interrompere durante un discorso serio!? E poi, sentiamo, cosa mangereste dato che siete fatti di carta?
B.D.: La nostra natura demoniaca ci impone di cibarci della tua anima!
Smettetela di dire cavolate! *li tiene a bada a furia di Willo Chop!*
Bene, ora credo che posso concludere.
Ringrazio chi ha inserito questa raccolta fra le preferite e le seguite, chi la recensisce e anche chi la legge soltanto. Grazie! ♥
A presto!
Willow

  

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Capitolo 4
*** Liz / Patty: Il mio sole ***


Liz / Patty
 
Il mio sole

 
 
 

Si lasciò cadere a peso morto lungo il muro di quella baracca, premendo con la mano destra la ferita che le era stata inferta alla spalla e dalla quale continuava a fuoriuscire indisturbato il sangue che le aveva macchiato già in buona parte la maglietta.
Liz contorse il viso in una smorfia di dolore, mentre il suo campo visivo si riempiva per l’ennesima volta di grandi macchie scure e il viscoso liquido, il cui odore le dava la nausea, colava lento, imbrattandole le dita.
Masticò a bassa voce una bestemmia indirizzata a colui che l’aveva ridotta in quello stato, socchiudendo gli occhi.
Era parsa una rapina semplice per coloro che si erano guadagnate la fama di “Diavoli di Brooklyn” e per questo motivo, quando l’uomo aveva estratto dalla tasca un coltello, Liz era stata colta alla sprovvista e la sua reazione era stata troppo lenta. In compenso sua sorella non aveva esitato un attimo: non appena l’uomo aveva ritratto la lama sporca di sangue, aveva riassunto la propria forma umana e gli aveva assestato un potente calcio in pieno stomaco, facendolo cadere all’indietro, per poi allontanarsi, sorreggendo la maggiore, verso l’unico luogo che consideravano come una casa.
Patty era coraggiosa, di questo Liz non aveva mai dubitato, però in fondo era ancora una bambina, una bambina che era stata costretta a crescere con un animo temprato dalla strada, lasciandosi alle spalle un’infanzia che neanche aveva potuto sfiorare.
-Trovati!- esclamò Patty in quel momento, estraendo dall’ultima cassapanca che aveva messo a soqquadro una piccola bottiglietta di antisettico, un batuffolo di cotone e una benda piegata malamente su se stessa.
Poi si voltò verso la sorella e l’espressione che Liz le scorse in volto, fece cento volte più male di quel dannato taglio: aveva pianto, le umide scie lasciate dalle lacrime le si erano seccate sulle guance, ma ora in quei grandi occhi celesti vi era soltanto una cieca determinazione.
Si morse il labbro inferiore sia per il dolore che per la certezza che non sarebbe mai riuscita a cambiare quella vita che conducevano e che non si meritavano. Per questo disprezzava la madre che le aveva abbandonate, lasciandole in balia di se stesse. La odiava con tutto il cuore, ma il suo odio si placava soltanto in un’occasione: averle dato una sorellina come Patty.
Perché quella testolina bionda, tanto cruenta per le strade quanto gentile con lei, era come un sole che le dava sempre la forza di andare avanti e la speranza per credere che un giorno tutto quello sarebbe cambiato.
-Perché stai sorridendo, sorellona?- domandò ingenua Patty, seduta al suo fianco e intenta a versare il disinfettante sul cotone.
-Perché tu sei la cosa migliore che mi poteva capitare- ammise Liz, lasciando che la maschera da dura che aveva sempre indossato negli ultimi tempi si sgretolasse sotto i raggi di quel suo sole splendente.

 
 
 
 
 
Angolino dell’Autrice
Finalmente sono riuscita a scrivere un qualcosa di decente sulle Thompson, anche se non mi convince ancora del tutto…
B.D.: La verità è che lei odia l’incest!
Infatti! >.< Per questo motivo ho deciso di scrivere il capitolo puntando maggiormente sul sentimento fraterno che lega Liz e Patty. Poi per chi vuole vedere qualcosa in più di questo affetto, faccia pure: dopotutto la raccolta è nata come una raccolta di “coppie”.
È palese che la storia è stata ambientata prima che le due sorelline incontrassero quel nevrotico di uno shinigami e devo ammettere che il passato movimentato delle Thompson mi ispira. Con molta probabilità tornerò a scrivere qualcosa sull’argomento C:
Oh, ma questa è la mia ultima fan fiction del 2012! °^° Ok, non c’entra nulla…
Comunque buon anno, gente! :D
Alla prossima!
Baci ♥
Willow

 
 

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