A un passo da te

di edsidekick
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Solita monotonia ***
Capitolo 2: *** Il primo incontro ***
Capitolo 3: *** Il terzo giorno ***
Capitolo 4: *** La festa ***
Capitolo 5: *** L'assenza ***
Capitolo 6: *** Sant Philippe ***
Capitolo 7: *** Quando l'alcool non fa ragionare ***
Capitolo 8: *** Deena, tu sai nuotare ***
Capitolo 9: *** Scuse su scuse ***
Capitolo 10: *** Nuovi noi ***
Capitolo 11: *** L'inaspettato ***
Capitolo 12: *** Dobbiamo parlare ***



Capitolo 1
*** Solita monotonia ***


Solita monotonia


Ennesimo primo giorno di scuola. L'odore acre della mensa si sentiva già all'ingresso. Il corridoio era già pieno di gruppetti di amici che si ritrovavano davanti agli armadietti e chiaccheravano su quanto era stata meravigliosa la loro estate. Le pareti grigiastre erano già tappezzate di poster colorati per i primi avvenimenti dell'anno scolastico. Appena Jenna varcò la soglia provò una sola sensazione: disgusto. Odiava l'ambiente che c'era in quella scuola. Forse perchè era solo una mezzasega, una ragazza vittima degli scherzi delle cheerleader e presa in giro per il suo colore rosso di capelli. Tutte quelle bionde lei le odiava. Per fortuna era molto più intelligente di loro. Jenna però non era una che si cerca l'attenzione. Se ne stava in disparte, nelle ultime file dei banchi, accanto alla finestra, o magari in mensa più vicino ai posti degli insegnanti che tutti evitavano. Il suo primo giorno era sempre stato un disastro. Ma ora che era in terza non voleva che andasse male. Mentre attraversava il corridoio e andava al suo armadietto Emma le corse in contro con un sorriso a trentadue denti.
"Ehi Jenna!"
"Ciao Em, come ti va?"
"Mamma mia che entusiasmo tesoro! Quest'anno ci guadagneremo il nostro posto nella scala dei popolari, vedrai J!"
"Non ci conterei troppo Em, guarda Elysabeth nel suo nuovo vestitino a fiorellini di Abercrombie. Direi proprio che non arriveremo mai al suo posto."
"Piantala J non ti sopporto quando sei così pessimista."
A quel punto suonò la campanella e le due andarono a braccetto in classe. Per ora era andato tutto bene, ma la giornata era appena iniziata.
All'ora di pranzo le ragazze andarono in mensa e, dopo aver ricevuto la brodaglia del giorno, Jenna si diresse verso il solito tavolo in disparte.
"Eh no!" esclamò Emma "Non oggi cara mia, oggi ci sediamo al centro."
"No Em, ti prego."
"Sì cara."
E così dicendo le strappò di mano il vassoio e corse al centro, ancor prima che arrivassero le cheerleader. Elysabeth entrò pochi secondi dopo. I capelli biondi e mossi ricadevano sul suo bel vestitino alla moda e il suo rossetto rosa shocking risaltava le sue labbra carnose.
"Oca.." pensava Jenna tra sè e sè.
Elysabeth si avvicinò con il suo esercito di bamboline in divisa e si piazzò di fronte alla folta chioma riccia di Emma.
"Tu riccio e tu rossa avete già chiuso quest'anno. Perchè volete rendervi ridicole da sole? Mi rendete il lavoro fin troppo semplice!" disse Elysabeth con una risata arcigna.
"Carina c'eravamo prima noi!" Saltò su Emma. "E non chiamarci ancora con quei patetici nomignoli; credevo riuscissi a reinventarti dopo un anno ma no, il tuo unico neurone ancora non ce la fa!"
"Come ti permetti! E lasciatemi voi!" due ragazze stavano tenendo Elysabeth per le braccia mentre Jenna portava via il suo vassoio, Emma e la poca dignità che era loro rimasta.









Allora questa è solo una breve introduzione dato che è la mia prima fan fiction :) Mi chiamo Valentina e ho 16 anni! Spero che la storia vi piaccia, lasciatemi tante recensioni, negative e positive perchè ne ho bbbbisogno! So che qui non si parla ancora dei oned, ma, dal prossimo capitolo ci saranno sempre!
Un bacio c:

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Capitolo 2
*** Il primo incontro ***


Il primo incontro

Dopo quel primo giorno terribile come gli altri Jenna e Emma tornarono a casa propria. Jenna si stese sul letto e cercò di dimenticare il tutto. C'era stata un'unica cosa bella della sua giornata. Un gruppetto di ragazzi di quarta l'aveva notata. Beh tutti avevano notato la scena. Per fortuna ne erano uscite sane e salve, non che Elysabeht potesse fare loro qualcosa di grave, poteva spezzarsi un'unghia. Però loro avevano qualcosa di particolare. Decise: l'indomani si sarebbe presentata.

Il giorno seguente.

Jenna si svegliò alle 7.45 con suo padre che sbraitava dicendo che quella cazzo di sveglia era da buttare. "Sono in ritardo fottuto! Pà accompagnami!" "No, Jenna non posso! Arriverai un po' più tardi, vai col 34!"
Jenna uscì correndo e prese l'ultimo double-decker che l'avrebbe portata a scuola. Arrivò con il caffè in mano davanti all'aula e bussò non troppo forte.
"Buongiorno professore.. Scusi il ritardo.. La mia sveglia.."
"Per favore, signorina Smith. Devi sapere che non accetto ritardi. E' il secondo giorno di scuola. Vedi di trovare un posto. "
"Sì signore.."
Si guardò intorno e poi vide un banco libero accanto a..
"Ce n'è uno libero accanto al nuovo arrivato."
Un nuovo arrivato. La sua salvezza. Non sapeva la sua storia, nè delle prese in giro, nè del bullismo nei suoi confronti. Si avvicinò al biondino che la guardò con i suoi occhioni azzurri come il cielo. Jenna non ne aveva visti di più belli.
"Piacere Niall" Le disse con un sorriso. "Sono un irlandese e sono arrivato poche ore fa."
"Io sono Jenna e sto qui da una vita, purtroppo"
"SILENZIO VOI DUE. SMITH TI SPOSTO SE NON TACI."
"Sì signore" Replicò Jenna.
Niall soffocò una risatina e Jenna gli diede una gomitata leggera. Aveva intenzione di farsi amico quel ragazzo, niente di più.
Una volta suonata la campanella Niall si alzò e uscì per andare in mensa. Emma raggiunse Jenna chiedendole come fosse e lei disse che non era niente male, ma intendeva avere Niall come amico. Nel frattempo vide questi che si avvicinava ai ragazzi di quarta che l'avevano guardata il giorno prima. Con una scusa cercò di distaccarsi da Emma, senza successo.
"Cos'è questa storia? Lui è nuovo e già mi vuoi rimpiazzare? No carina!"
"Mannò scema, voglio andare da quelli di quarta, così ci presentiamo!"
"Sei una tosta J, brava!"
"Andiamo Em, forza, prima che si allontani!"
Le ragazze si avvicinarono e Jenna chiese a Niall che ore fossero.
"E' ora di pranzo Jenna, stai tranquilla ahah"
"Grazie Niall!" Sorrise lei. "Questa è la mia migliore amica, Emma"
"Ciao Niall, piacere!"
"Piacere mio"
"E i tuoi amici chi sono?" Chiese Emma frettolosa. Jenna le tirò una gomitata.
"Beh sono dei ragazzi che ho conosciuto una volta in Irlanda!"
"Oh wow!" replicò ancora Emma.
"Presentatevi ragazzi dai!" disse Niall al gruppetto di amici.
"Io sono Zayn" disse il ragazzo alto e moro.
"Piacere Louis!" aggiunse quello che aveva una maglia a righe.
"Harry" parlò poi il ricciolino.
"E io Liam" si presentò infine il ragazzo con il ciuffo castano chiaro.
"Io sono Jenna" disse la ragazza con eccitazione.
"Vi va di mangiare tutti insieme?" disse Louis.
"Ma certo!" rispose Emma.
Si diressero tutti ad uno dei tavoli più grandi e gustarono il loro fish and chips tra le risate.









Rieeeccomi qua c:
spero davvero che la storia vi piaccia, andate avanti a leggere e vi prenderà sempre di più (almeno lo spero)
Ringrazio taaanto quelli che l'hanno messa tra le seguite e le ricordate c:
Spero mi seguirete ancora!
Ci vediamo al terzo capitolo!
Un bacio, V c:

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Capitolo 3
*** Il terzo giorno ***


Il terzo giorno

Jenna si svegliò, fortunatamente in orario, e si avviò a scuola con il solito double-decker. Quella mattina il cielo di Londra era grigio come al solito e la pioggia batteva contro i vetri del 34. Con la musica nelle cuffie Jenna canticchiava sotto voce. Ad un certo punto una voce le chiese se c'era posto accanto a lei. La giovane si voltò e si ritrovò un volto familiare a due centimetri.
"Louis!" Ridacchiò divertita "Che ci fai qui?"
"Vado a scuola, mi pare ovvio J!"
Che domanda stupida, pensò Jenna. Era ovvio.
"E i ragazzi?"
"Loro vengono in macchina!"
"Oh wow!"
"Già"
Si rivolsero dei sorrisetti imbarazzati e chiaccherarono un po' fino a quando il 34 si arrestò davanti alla scuola. I due scesero e Jenna si rese presto conto che Louis era un tipo simpatico e che sarebbero diventati presto amici.
Entrati nell'atrio si divisero ed andarono nelle rispettive classi. Jenna salutò Emma e andò a sedersi accanto a Niall. Questo la salutò con un bacio sulla guancia, il che la sorprese. Si sedettero e seguirono le lezioni fino al suono della campanella. Poi Jenna si alzò e si avviò con i due amici in mensa dove Zayn, Harry, Louis e Liam li stavano già aspettando. Emma e Liam si misero uno di fianco all'altra e Niall si sedette di fianco a Jenna che era tra lui e Zayn. Harry e Louis stavano chiaccherando tra loro e si facevano buffe smorfie.
Dopo il pranzo i ragazzi si alzarono, Liam si portò via Emma e Zayn si avvicinò a Jenna.
"Senti J, ti va di uscire più tardi?"
"Uh.. Ehm.. Zayn io.."
"Dai, so che lo vuoi!"
"Veramente avrei altro da fare oggi.."
Non era vero. Semplicemente non conosceva Zayn e aveva sempre temuto le uscite tra ragazzo e ragazza.
"Come vuoi, ma prima o poi cederai!" Le strizzò l'occhio e si allontanò. Che faccia tosta, pensò lei.

Harry cercò per un momento di riunire il gruppo e annunciò: "Ragazzi dovremmo organizzare una festa una di queste sere! Che ne dite?!"
Tutti approvarono, anche se Jenna non era molto convinta. Louis e Harry avrebbero organizzato il tutto, bastava che ognuno si portasse una ragazza e invitasse un po' di gente.
Perfetto. Jenna era andata nel panico. Lei non era una tipa da festa, nè tantomento quella che piace ai ragazzi. Ad un tratto rispuntarono Liam e Emma. Cos'era successo tra loro? si chiese Jenna.

*flashback*

"Vuoi venire un attimo dietro con me? Devo farti vedere una cosa Em!"
"Oh va bene!"
"Ragazzi noi andiamo un momento via, aspettateci qua!"
Detto questo Liam prese per mano Emma e la porto verso il cortile. Per fortuna aveva terminato di piovere.
"Chiudi gli occhi" le sussurrò dolcemente. Emma li chiuse in fretta, ansiosa. Liam le si avvicinò e le mise le mani sui fianchi e le parlò all'orecchio
"Vai avanti, piano"
Il suo calore sul collo di Emma le fece venire un brivido mentre avanzava in felpa incerta su dove andare.
"Tieni gli occhi chiusi"
"Okay!"
"Bene" Disse baciandole la spalla "Puoi aprirli!"
Emma aprì gli occhi e vide nel cielo un enorme arcobaleno. I sette colori risplendevano nel cielo grigio e lei si voltò verso Liam dicendogli che era meraviglioso.
"Mai quanto te Emma."
Cosa? pensò lei. Ma non ebbe il tempo di replicare, Liam le si era avvicinato e le aveva impresso le labbra sulle sue. Emma non aveva capito più nulla ma aveva provato un brivido inimmaginabile. Le labbra di Liam erano morbide e le loro lingue si abbracciavano calde. Il corpo di lui la condusse piano contro il muro a mattonelle. Lei si lasciava baciare ed era lusingata di piacere a Liam. I due si abbracciarono e guardarono il cielo di nuovo. Un arcobaleno bellissimo, pensava Liam. Forse sto sognando, pensava lei. E invece no, era vero. I due si baciarono per alcuni minuti prima di ricomporsi e tornare dagli altri.

"Allora che stavate dicendo?" disse Liam.
"Beh, stiamo organizzando una festa!"
"Oh benissimo! Fateci sapere i dettagli su twitter! A domani"
Tutti si salutarono e Liam portò a casa Emma con la sua macchina nuova.
Jenna riprese la 34 e si avviò verso casa. Non si sarebbe mai immaginata cosa sarebbe accaduto l'indomani.









Ciau belli c:
Allora, com'è la coppia Liemma? Vi piace? Spero di sì, fatemi sapere con una recensione, se ci sono errori grammaticali per favore scriveteli, ci tengo!! Mi raccomando tenetevi pronti ad altri colpi di scena e avvenimenti inaspettati! Vi ho incuriosito almeno un po'? Sperem u.u
Ci vediamo al prossimo capitolo!
Un bacio, V c:

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Capitolo 4
*** La festa ***


La festa

Il giorno dopo Emma andò da Jenna e le confessò che lei e Liam si erano baciati. Jenna era emozionatissima per la amica e le disse che non vedeva l'ora che si mettessero insieme.
Liam e Emma erano diventati inseparabili e stavano sempre appiccicati. Nel frattempo Zayn ci provava ancora con Jenna che però non ne voleva sapere: per lei era un ragazzo che attirava troppa attenzione. Harry e Louis che erano migliori amici iniziarono a coinvolgere sempre più i ragazzi e trovarono anche una nuova ragazza che entrò a far parte del loro giro: Caroline. Al contrario di Jenna, Caroline era molto aperta e chiaccherona. Era una ragazza mora molto bella, ma pur sempre una brava ragazza. Lei e le altre fecero presto amicizia e Caroline confessò loro la sua attrazione verso Zayn.
"Mi piace dal primo istante che l'ho visto."
"Beh siete uguali in fondo!" sentenziò Jenna. "Spero davvero che tra voi nasca qualcosa, e se così non fosse ti aiuterò!"
"Si ma a lui piaci tu Jenna."
"Beh ma a me non piace! Non è il mio tipo!"
"Come fa a non esserlo?! Diavolo è perfetto."
"Beh così ce n'è più per te, no?"
"Si hai ragione ahah"
Jenna sorrise alla amica. Insieme andarono a cercare Emma e si organizzarono per uscire il pomeriggio.
Dopo alcune settimane di scuola arrivò il giorno della festa che combaciava con il compleanno di Louis. Jenna era diventata la sua migliore amica e loro due insieme ad Harry formavano un trio divertentissimo. Lei era uscita dal guscio, ma Zayn non aveva ancora mollato sul fatto di corteggiarla. Lei non voleva cedere alle sue tentazioni, sopratutto perchè Zayn piaceva a Caroline. Emma e Liam si erano messi insieme e il giorno della festa avrebbero festeggiato il loro primo mesiversario. Le ragazze si trovarono per comprare regali e vestiti.
Emma comprò un vestitino color arancione con le scarpe abbinate che risaltavano i suoi capelli riccioli come quelli delle africane. Jenna comprò un abito corto e attillato color verde acqua, mentre Caroline prese un bel vestito rosso con del tulle.
Emma e Liam andarono insieme alla festa, Louis portò la sua fidanzata del momento, Charlotte, Zayn, dopo aver chiesto a Jenna, lo chiese a Caroline che accettò contenendo a stento la gioia. Infine Niall chiese a Jenna se voleva andare con lui. Jenna era un po' sorpresa però accettò ben volentieri. Harry? Lui si era giustificato dicendo che avrebbe rimorchiato alla festa.
Alla festa c'era tanta gente e dopo che Louis ebbe scartato i regali e ringraziato tutti al microfono ognuno si mise a ballare un lento con la propria ragazza.
"Hey Niall a me non va molto di ballare.." disse Jenna "Che ne dici di andare fuori?"
"Ottima idea, tutte queste coppiette mi mettono in soggezione" rispose lui.
I due andarono fuori. E' davvero molto bella, pensò Niall. Come può accorgersi di me? Ha Zayn. Ha Louis e Harry. Chi sono io per lei? Solo un compagno di banco.
"A cosa pensi?" chiese ad un tratto Jenna.
"Io?! Ow.. Nulla.."
"Dai, dimmelo!"
"Pensavo che.. che per me sei importante J. So che non te l'ho dimostrato forse. Ma questo solo perchè sono timido. Beh vedi, tu per me sei speciale. Lo sei stata dal primo giorno che ti ho vista. Devi credermi. Ti voglio bene sul serio."
"Niall.. Anche io te ne voglio!"
"Posso abbracciarti?"
"Certo che puoi sciocco!"
Niall le si avvicinò e la strinse a sè. Sentiva il suo corpo esile tra le sue braccia e per un momento credette che lei era SUA. Solo sua. Poi però Jenna si distaccò, ma lui tenne le mani sui suoi fianchi: non voleva rimanere in quella situazione ancora.
"Dimmi Jenna.. sì o no?"
"Cosa?"
"Tu rispondi!"
"Ma a cosa?"
"Ti fidi di me?"
"Sì"
"Allora cosa scegli, sì o no?"
"Scelgo il sì"
A quel punto Niall prese tutto il coraggio che aveva, mise il braccio destro attorno alla schiena di Jenna e la portò verso di sè.
"Mi piaci Jenna. Mi piaci tanto" e poi lentamente avvicinò le sue labbra rosee su quelle della ragazza. Queste si abbracciarono e Jenna fu percorsa da un brivido mentre sentiva Niall così vicino che la baciava. Era avida delle sue labbra ora che le aveva assaggiate e non avrebbe voluto staccarsene più. E Niall? Beh, era al settimo cielo.








Ciau belli c:
Ed ecco svelato anche il caratere sentimentale del nostro Nialler! Come vi pare la coppia Jiall? Preferivate Zenna? Fatemi sapere con una recensione, ci tengo!! Grazie a chi recensisce, davvero! Spero che consigliate la ff a qualcuno, in modo da avere anche più recensioni! Grazie di cuore c:
Ci vediamo al quinto capitolo!
Un bacio, V c:

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Capitolo 5
*** L'assenza ***


L'assenza

Liam non si staccava dalle labbra di Emma, così come Jenna da quelle di Niall.
"Ma Niall" disse lei riprendendo fiato "Io.. ti piaccio? Non è uno scherzo vero?"
"No Jenna, mi sei piaciuta subito. Tu i tuoi occhi color miele, i tuoi capelli, il tuo viso così dolce."
"Aw davvero?"
"Sì" le baciò le labbra ancora, delicatamente, le diede un piccolo morsetto che scaturì in lei un brivido e le sussurrò all'orecchio "Ti voglio piccola."
Jenna non capiva più nulla, era attratta da Niall e sperava nelle sue attenzioni, però stava iniziando a divenire troppo pericolosa come situazione. Lasciò che lui le accarezzasse la schiena, lisciando il suo vestitino a tubo. Poi Niall si appoggiò ad un muro e la tirò verso di sè. Appoggiò la testa nell'incavo tra il collo e la spalla di lei e le diede un bacio.
Brivido.
Poi risalì sul collo, lasciando bacetti umidi.
Altro brivido.
Infine arrivò al lobo, lo baciò delicatamente. Jenna lo guardò. Sembrava un angelo. Era bellissimo.

Dentro al locale Harry stava gironzolando con la camicia sbottonata in cerca di qualche giovane preda, quando vide da lontano una ragazza che gli pareva bellissima: Deena. Era in mezzo ad un gruppetto di amiche con un Sex On The Beach in mano. Era una ragazza dell'altra sezione, alta e slanciata. Non ci aveva mai parlato, così decise per un approccio "alla Harry". Le corse incontro, sempre più vicino, fin quando non le fu addosso.
"Ma dove cazzo corri, si può sapere?! Il mio vestito! E' rovinato! Grazie, testa d'oca."
"Oddio, scusami"
"Le tue scuse non metteranno a posto il mio vestito, sai?!"
"Calma possiamo provare a smacchiarlo... Io non volevo"
"Ci mancava solo che l'avessi fatto apposta! Va' al diavolo riccio!"
"Solo se vieni anche tu"
"Quanto cavolo hai bevuto?! Si vede che stai proprio male."
La ragazza si allontanò senza degnarlo di uno sguardo, ma schiaffandogli un bel dito medio prima della sua uscita dal locale.
Louis lo raggiunse "Harry ma che è successo?"
"Nulla Lou, stavo solo cercando di.. abbordarla."
"Ma ti pare il modo? Ahahah"
"Vedrai, tempo una settimana e sarà mia"
"Sì, staremo a vedere."

Il giorno seguente Jenna si alzò prestissimo e andò a scuola in anticipo. Aspettò che aprissero i cancelli e con calma andò a sedersi al suo posto, aspettando Emma e Niall. Poco dopo questa entrò e lei, emozionata, le raccontò di cosa era accaduto tra lei e Niall la sera precedente. Emma era molto felice e le disse che con Liam andava tutto a gonfie vele.
Suonò la campanella e Jenna si sedette. Niall però non era lì. Dove diavolo può essere, pensava. Beh entrerà alla seconda ora.. Ma Niall non arrivò. In preda all'ansia la ragazza tentò di chiamarlo nella pausa, ma c'era la segreteria. Solo più tardi seppe la notizia, da Zayn.
"Zayn sai perchè Niall non c'è?"
"Jenna... Niall.. è.."
"E' cosa?"
"Niall è in ospedale."
"In ospedale? Doveva fare visita a qualcuno?"
"No.. Quando ieri sera è tornato ha trovato suo padre, ubriaco, che violentava la madre. Così hanno fatto a botte e.. ora lui è in ospedale. Non so che cos'abbia di preciso però si è rotto qualcosa di certo."
Ma Jenna non stava più ascoltando. Lui il ragazzo che l'aveva trattata così dolcemente la sera prima adesso era in ospedale con chissà quali lesioni.
"Zayn.. noi ci siamo baciati ieri.."
"Jenna lo so, vi ho visti e non preoccuparti."
"Non.. Dio mio. Non so cosa fare, ho paura."
"Ti ci accompagno io dopo scuola, okay?"
"Grazie Zayn, sei un amico."
"Non preoccuparti."
Si abbracciarono e lei pianse tra le braccia del moro. Zayn capì che erano davvero innamorati uno dell'altra. La sera precedente aveva assistito a tutta la scena, lui che si dichiarava e la baciava, lei che lo divorava con lo sguardo e con le labbra. Il suo cuore aveva avuto un sussulto, una piccola rottura. Un capillare che era saltato. Ma lui era un duro. Non un sentimentale. Niall la avrebbe resa molto più felice.
Nel frattempo si era accorto anche di quanto fosse bella Caroline. Aveva delle curve splendide e i suoi capelli.. Lo facevano sognare. Però voleva andarci cauto. Non voleva innamorarsi di lei, anche se ormai per metà era fatta.
"Allora mi accompagni tu Zayn?"
"Sì, vengono anche Lou e Harry."
"Okay, menomale."
Lui le rivolse un sorriso che lei contraccambiò. A quel punto il migliore amico di Jenna, Louis, arrivò in mensa e la vide in lacrime. La abbracciò forte e le disse che sarebbe andato tutto bene.

 

 

 

Eccomi di nuovo con il quinto capitolo! Allora fatemi sapere che cosa ne pensate con una recensione, vi prego è importante! Se la ff vi piace consigliatela! Se volete seguirmi su twitter il mio account è @xitsnatalie. Ricambio subito!
Hasta la vistaa!
V c:

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Capitolo 6
*** Sant Philippe ***


Sant Philippe

Zayn si mise alla guida, accanto a lui c'era Harry, mentre dietro Jenna piangeva sulla spalla di Louis.
"Jenna chiama tua mamma e dille che stiamo andando al Sant Philippe di Back Street"
"Va bene Lou" Jenna frugò all'nterno della borsa color ocra mentre il migliore amico la abbracciava. Era un ragazzo premuroso e teneva a Jenna come amica anche se amava la sua Charlotte. La ragazza compose il numero della madre e la chiamò.
"Pronto ciao mamma, sono io"
"Jenna? Che succede, hai pianto?"
"Sì mamma, volevo dirti che sto andando con Zayn, Harry e Lou al.." guardò Louis in preda al panico.
"Sant Philippe di BACK STREET!" le sussurrò lui.
"Al Sant Philipper di Back Street, perchè Niall è in ospedale."
"In ospedale?! Ma che è successo a quel piccolo biondino?"
"Ha difeso sua madre dalle violenze del marito e questo l'ha picchiato.. Mamma ho paura.. Non voglio che gli succeda nulla di grave.." riprese a singhiozzare sommessamente.
"Non preoccuparti tesoro, salutami i ragazzi, un bacione"
"Ciao mamma a presto" con uno scatto buttò il telefono nella borsa e riprese a piangere. Dopo pochi minuti Zayn annunciò che erano arrivati. Jenna prese per mano Louis e corse all'entrata. L'ospedale aveva le pareti color arancione pallido. C'era molta gente nella sala d'attesa, compresi Liam e Emma che erano lì da una mezz'oretta. Emma corse incontro all'amica e la strinse forte. Jenna affondò la faccia tra i ricci di lei e singhiozzò forte. Poi dopo essersi ripresa le chiese se l'avevano visto. Liam che si era avvicinato scosse la testa.
"Ti consiglio di chiedere al bancone centrale, magari ti faranno salire, a noi non hanno neppure voluto dire la camera!"
"Dio che stronzi. Ma non capiscono che è importante?"
"Jenna penso che dovresti andare tu sola, tutti insieme faremmo troppa confusione"
"Okay ragazzi vado.."
La ragazza con il mascara sbavato si diede un contegno e avanzò lentamente. Dietro al bancone c'era una vecchietta sulla sessantina con i capelli grigi corti e profonde rughe. Masticava una gomma come se non le importasse nulla del mondo. Gli occhiali a mezzaluna erano appoggiati sulla punta del naso mentre era intenta a leggere gli ultimi gossip sulle star di Hollywood. La rossa arrivò di fronte al bancone e vi appoggiò le mani.
"L'ho pulito cinque minuti fa!" esordì la vecchina. Bene, pensò lei, già mi sta sul culo.
"Senta volevo chiedere se può darmi un'informazione"
"Seh"
"Può dirmi qual è il numero della camera di Niall Horan?"
"Potrei"
"Potrebbe gentilmente dirmelo?"
"87, terzo piano" rispose quella con un ghigno.
"La ringrazio" Jenna si voltò e sorrise ai ragazzi.
Corse all'ascensore non badando ai rimproveri degli infermieri, salì e schiacciò il bottone numero tre. Imprecò quando vide che le porte si chiudevano così lentamente. I secondi non volevano passare. Le porte si aprirono. Era solo al primo piano. Salì una signora di colore sulla quarantina. Era di statura media e di corporatura decisamente robusta. La donna schiacciò il suo pulsante, numero 5, e l'ascensore ripartì. Diavolo muoviti, sibilava lei tra i denti. L'ascensore si assestò nuovamente con un colpo che la fece sobbalzare. Era al secondo piano. Le porte si aprirono con un fastidioso cigolio e comparve sulla soglia un vecchietto con tanto di sciarpa e cappello. "Scendete?" chiese gentilmente.
"No" rispose Jenna più che impaziente.
"Oh allora prendo l'altro cara, grazie"
"Si figuri." la ragazza premette nuovamente il terzo bottone. Finalmente. Ci siamo. Le porte si aprirono e lei schizzò fuori come un missile. Lesse sul cartello:
61-79 A SINISTRA. 80-99 A DESTRA.
Imboccò il corridoio di destra in fretta e furia. 80, 81, il cuore iniziava a pulsare più velocemte, 85, 86, Jenna si arrestò. 87. Eccola. Fece un profondo respiro e abbassò la maniglia. Spinse la porta bianca ed entrò. Niall era sdraiato nel suo letto, immobile. Aveva gli occhi chiusi, gonfi e il sinistro era blu a causa di un livido, molto probabilmente un cazzotto assestatogli dal padre. Dio cosa poteva fare l'alcool.
"Niall" gli disse accarezzandogli la guancia "Niall, sono io Jenna"
"J..Jenna" il biondo si voltò con un sorriso che fece commuovere la giovane.
"Ho avuto tanta paura Niall, come stai? Che è successo? Cosa hanno detto i medici? Ti sei.."
"Calma piccola, una cosa alla volta" replicò lui non facendola finire.
"Amo quando mi chiami piccola"
"Io penso proprio di amare te."
"Dio se sei dolce! Niall ti prego raccontami che è successo!"
"Va bene J, però prima posso baciarti?"
Jenna non rispose nemmeno, si chinò su di lui e gli baciò le labbra inumidendole. Notò che aveva il labbrò spaccato e che aveva smesso di sanguinare da poco tempo.
"Ti prego Horan raccontami, sono preoccupata."
"Va bene Smith" la baciò ancora. "Ora ti racconto com'è andata."








Buonaseraaa! c: Bene questa è più che altro una fase di passaggio, spero non vi annoi.. Il settimo capitolo sarà dedicato interamente alla storia di Niall e poi torneremo agli altri ragazzi, sopratutto Harry che aveva dei conti in sospeso con Deena, il nuovo personaggio c:
Bene, mi levo dalle balle c: RECENSITEEEE!
ps. metto il prossimo quando ci sono almeno 4 recensioni c: dai, sperem
un bacio c:
V!

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Capitolo 7
*** Quando l'alcool non fa ragionare ***


Quando l'alcool non fa ragionare

"Era sera" cominciò Niall " E dopo aver baciato appassionatamente la ragazza più bella del mondo" sorrise a Jenna "la accompagnai a casa. Una volta arrivato parcheggiai, ci baciammo di nuovo e andai a pochi isolati da questo ospedale, a casa mia. Trovai la porta spalancata e sentii mia madre che gridava. D'un tratto sentii la sua risata. Era orribile. Era ubriaco. Non era la prima volta. Questa volta però non potevo guardare impassibile. Entrai nella 'loro' camera. Mia madre aveva i polsi legati alla testiera del letto. Lui, ridendo, le stava legando un fazzoletto in bocca in modo che i vicini non sentissero. Gli occhi di lei erano sbarrati, era in preda al panico, come ogni volta. Piangeva, lo pregava di smetterla. Lui rideva. Quella risata spaventosa, di chi non capisce cosa fa alle persone che ama. O forse che un tempo amava. Gli urlai di smetterla e lui rispose con un secco vattene ragazzino. Mia madre era ricoperta di sangue e tagli e proprio mentre quell'uomo le stava sfilando nuovamente le mutande di pizzo io gli saltai sulla schiena. Che diavolo fai mi gridò. Io risposi dicendo che difendevo mia madre. Lui mi assestò un colpo nello stomaco e uno sotto il mento. Smisi di respirare per alcuni secondi, poi lo picchiai più forte che potevo. Lui però era più forte di me. Mi diede il pugno nell'occhio e caddi a terra. Da lì ricordo solo che prese una grossa tanica ripiena di uno strano liquido. Io ero a terra incapace di muovermi, però riuscivo a sentire l'odore dell'alcool che ancora invadeva le sue fauci schifose. Mi versò sul braccio sinistro e sulla gamba il liquido e non capivo come l'acqua potesse puzzare quanto la benzina. Poi prese un fiammifero. Lo accese e lo lasciò cadere. Il mio corpo prese immediatamente fuoco e sentì un dolore così forte che potei solo urlare." Niall scostò il lenzuolo che lo copriva e mostrò a Jenna le ustioni di terzo grado. Jenna scoppiò a piangere su di lui mentre qualche lacrima rigava anche il volto di Niall. "Mentre lui rideva io urlavo e urlavo ma la più forte ieri notte fu mia madre. Recuperò con i piedi il coltello dell'uomo che non oso chiamare padre e tagliò via i lacci che la tenevano legata al letto. Urlò a lui che stava chiamando la polizia, quindi questo fuggì dalla finestra. Spense le fiamme che continuavano a torturarmi e si accasciò accanto a me. Chiamò i vicini che ci portarono entrambi qui. Lei è nella stanza 106 al quinto piano. E io qui. Nel reparto ustioni. Ora per colpa di quel.." Niall non riuscì più a trattenersi e si avvinghiò a Jenna scoppiando a piangere. I singhiozzi lo scuotevano forte mentre ricordava la nottataccia passata. I medici che lo bendavano e quel dolore atroce che non lo abbandonava. Solo quando gli diedero la morfina si sentì meglio. Dormì fino a poco prima dell'arrivo di Jenna. Mentre gli carezzava la testa le arrivò un messaggio. Gli diede un bacio sulla fronte e lesse
"Da Emma: Ciao J, spero vada tutto bene, facci sapere presto come sta Horan e mandagli tanti baci! Noi torniamo a casa! A domani, Em"
"A Emma: Ehi Em, Niall ha un occhio nero, ustioni di terzo grado sulla gamba e sul braccio.. Ora sto un po' qui, chiama tu mia mamma e dille che non torno a cena. Ciao, un bacio, J."
Mentre Jenna consolava Niall i ragazzi si avviarono verso casa un po' abbattuti perchè non avevano visto l'irlandese.

Il giorno seguente.

Harry era a scuola come tutti gli altri, ma al contrario loro aveva un obiettivo, una missione: far cadere ai suoi piedi quella strafottente di Deena. La incrociò nel corridoio e le mandò un occhiolino che lei ricambiò con una sbuffata sonora. Cominciava a piacergli il suo modo di fare. Tornò indetro, aspettò che lei si fermasse al suo armadietto, si appoggiò col gomito a quello di fianco e le sorrise.
"Ciao bellezza"
"Ciao riccio, come ti va? Sempre in mezzo ai piedi vedo"
"E dai non dirmi che non ti piace un po' di attenzione!"
"No, sono una che preferisce stare in compagnia, ma non tua."
"Beh, ormai ti devi accontentare."
"Che culo"
"Dai vieni con me a fare un giro"
"Neanche se fossi l'ultimo ragazzo sulla terra" rispose lei con uno dei suoi sorrisi. Aveva delle labbra sottili e tinte di un bel rosso papavero. Harry ne era fortemente attratto, ma dovette stare al gioco e perciò prese la ragazza per un polso prima che se ne tornasse in classe. La avvicinò a sè con un colpo secco e con l'altra mano le tirò su il mento costringendola a guardarlo negli occhi verde smeraldo.
"Tu mi cederai Deena, lo sai anche tu" disse con un sorriso malizioso.
"Solo nei tuoi sogni Styles."
Detto questo la lasciò e questa prese le sue cose e se ne andò senza dire più una parola lasciando il riccio nel corridoio, solo con la campanella che trillava.

 

 

 

Ed eccoci al settimo capitolo! Anche se non c'erano 4 recensioni ero ansiosa di scriverlo perchè tra due giorni parto per la California e quindi non potrò scrivere fino a fine agosto. Si, lo so, non mancherò ad un cane <3 Allors, la prima parte è parecchio commovente (si, maagari), almeno io ci  ho provato ç_ç Ditemi che ne pensate di Harry e Deena? Voglio recensioni daidaidai c:
un bacio, V c:

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Capitolo 8
*** Deena, tu sai nuotare ***


Deena, tu sai nuotare

Deena era tornata in classe e Harry pure. Non riusciva a capacitarsi di quel che era accaduto. Era la prima che lo rifiutava categoricamente. Tutte di solito cadevano ai suoi piedi, sempre e comunque. Credeva sarebbe bastata una proposta allettante, invece no. Deena era irremovibile. Non le importava di lui. O almeno così faceva credere. Lei era in classe e il cuore aveva appena ricominciato a battere. Dentro di sè pensava "Odio questo ragazzo, perchè fa il cascamorto con tutte. Ma io non sono una di quelle troiette. Eppure ogni volta che gli sto vicino annego dentro i suoi occhi. No okay Deena, frena. Tu non anneghi, sai nuotare. Sì, sono ridicola. Insomma stiamo parlando di Styles. Quel suo fisico da paura. Spaventa i più piccoli, era questo che intendevo dire.. Non certo che è perfetto. No. Deena smettila."
"Signorina Evans, puoi ripetere ciò che ho appena detto?" si rivolse a lei il professore di algebra.
"Ehm, si signor Boviz, che l'algebra è.."
"Molto stimolante dato che ti fa pensare ad altro in continuazione. Oggi rimarrai a scuola fino alle 15."
"Sì, signore.."
Intanto la scena nell'altra sezione era molto simile.
"Styles, perchè non presti attenzione? La lezione riguarda anche te!"
"Sinceramente ora professoressa ho altro a cui pensare e non riesco a seguire."
"Altro a cui pensare?! Come ti permetti? Oggi rimarrai a scuola fino alle 14.30 Styles, niente scuse!"
"Ma che ho detto?!"
"SILENZIO! Ora segui."
Harry sbuffò tra sè e sè, soffiando in alto e muovendo il ciuffo riccio. I suoi occhi erano assenti, stava ancora pensando a come far cadere Deena ai suoi piedi. Una volta terminata la lezione Harry uscì per ultimo e sbattè la porta. Si avviò furioso verso l'armadietto di Deena e le parlò a due centimetri dal viso.
"Oggi per colpa TUA io dovrò restare qui fino alle 14.30!"
"Colpa mia?! E cosa avrei fatto scusa? Non siamo nemmeno in classe insieme! Hai una bella faccia tosta riccio."
"Sì. Colpa tua perchè sei sempre nei miei pensieri." disse lui abbassando la voce e carezzandole una guancia con il dorso delle dita. Deena ebbe un sussulto, non se lo era mai ritrovato così vicino. "Non annegare, Deena, ricordati che sai nuotare. Basta non pensare che.. è così.. perfetto."
Harry si era avvicinato al punto che i loro nasi si toccavano, ruotò lentamente la testa verso sinistra, ma Deena scattò indietro sbattendo contro l'armadietto e chiudendolo di botto.
"Ma che diavolo fai?!" gli disse.
"Ce ne hai messo di tempo a spostarti!" rispose lui facendole l'occhiolino.
"Non ricapiterà tranquillo riccio." detto questo si avviò verso la mensa. Poi però tornò indietro e sul viso di Harry si dipinse un sorriso.
"Sapevo che avresti cambiato idea" sorrise lui.
"No, volevo informarti che per mia sfortuna anche io sarò a scuola, ma fino alle 15."
"E così mi pensavi anche tu, eh?"
"No, semplicemente non sapevo rispondere ad una domanda del professor Boviz." mentì lei.
"Oh, odio l'algebra, e soprattutto il Boviz."
"Sisi, come dici tu, ciao Styles." si voltò e se ne andò a passo spedito. Harry la guardò e sorrise, ancora. "Deena, cadrai ai miei piedi prima di quanto credi."
"Harry possibile che guardi sempre Deena ultimamente?" gli chiese Liam che si era avvicinato a braccetto con Emma.
"Ho fatto una scommessa con Louis.."
"No, Harry è sbagliato!"
"Liam, non essere sempre il responsabile della situazione!"
"Come vuoi Harry, ma tanto non ce la farai. E poi non si scommettono le ragazze. Cavolo!"
"Okay Liam, fai finta di non sapere nulla va bene? Grazie!"
"Harry.."
"Dai amore, lascialo stare" suggerì Emma dolcemente. Gli diede un bacio e si avviarono in mensa.
"Ciao Lou! Hey Charlotte!"
"Ciao Harry!" dissero in coro. "Dov'è Zayn?" aggiunse Louis.
"Non lo so.. E Jenna?"
"Oggi è rimasta a casa, era troppo abbattuta per Niall."
"Ah okay"
"Dai andiamo a mangiare!"
I due amici, seguiti da Charlotte andarono nel grande salone e si unirono agli altri. Mancavano sia Zayn che Caroline.
"Ma dove si sono cacciati?!" chiese Liam.
Però nessuno seppe rispondere.

 

 

 

Buongiorno c: Oggi ho messo l'ottavo capitolo e oggi pomeriggio o questa sera metterò anche il nono! Oggi ricordo alle Directioners che è passato un anno dall'uscita di WMYB ndfcuhesofwoe. Okay, torniamo alla ff. Beh niente, ho cercato di aggiungere più dialoghi e mettere suspence alla fine c: spero di esserci riuscita! Quando arrivo a 3 recensioni, metto l'altro c: Grazie a tutti quelli che seguono la storia, l'hanno messa nelle ricordate o nelle preferite c:
Un bacio grandissimo, Vale c:

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Capitolo 9
*** Scuse su scuse ***


Scuse su scuse

"Zayn ci staranno cercando" disse Caroline al moro.
"Lo so Caroline, ma.. devo chiederti una cosa.."
"Dimmi tutto bello" disse lei speranzosa guardando in quegli occhi ambrati.
"Volevo chiederti se per caso mi daresti ripetizioni di spagnolo.. So che sei bilingue e mi chiedevo se.."
"Non preoccuparti ti aiuterò senz'altro!"
"Davvero? Oh grazie" la baciò dolcemente sulla guancia
"Andiamo in mensa Carol" aggiunse prendendole la mano.
"Alla buon'ora!" Gridò Louis.
"Scusate, dovevo chiedere un favore a Caroline!"
"Si Zayn, sei sempre il solito, dai mangiamo i burritos!"

Intanto al Sant Philippe Niall era sdraiato nel suo lettino della stanza 87 e parlava con il dottor Shepard. La signora del bancone aveva dato il permesso a Jenna di salire, ma i medici l'avevano fatta aspettare fuori. Era lì da circa due ore, ma non voleva andarsene. Finalmente il medico uscì e diede a Jenna la notizia tanto attesa: Niall sarebbe stato dimesso 5 giorni dopo, ma aveva bisogno di assoluto riposo. Le cicatrici provocate dalle ustioni si stavano rimarginando lentamente e sarebbe guarito presto. Tutti erano consapevoli che a Niall sarebbero rimasti sempre impressi i ricordi di quella notte, proprio a causa delle cicatrici. Jenna entrò nella stanza e Niall le rivolse un gran sorriso. Vide gli occhi di lei stringersi e iniziare a luccicare. Le lacrime volevano uscire e gli occhi le pungevano come se trafissi da mille spilli.
"Vieni qui piccola" le disse lui.
"Oh Niall.." si inginocchiò e appoggiò la testa sul petto del biondo.
Gli occhi color del cielo di lui erano belli anche se così gonfi a causa delle botte ricevute. I due rimasero un po' abbracciati e parlarono del più e del meno, fin quando Jenna dovette tornare a casa accompagnata da sua madre.

Erano le 14.00 e nell'aula punizioni c'erano solo Deena e Harry che continuava a fissarla mentre lei ripassava chimica per il compito che ci sarebbe stato l'indomani.
"Sai" disse il riccio "che noi due potremmo formare una molecola come quella dell'acqua? Io sono l'idrogeno e tu sei il mio ossigeno, baby."
"La vuoi piantare? Sto cercando di ripassare." disse lei furiosa.
"Ma come diavolo può essere?" pensava Harry. Deena dentro di sè sentiva solo fuoco e fiamme. Il problema era che non capiva se erano fiamme d'amore o di rabbia.
"Okay Deena rifletti. Ti piace Styles? No. Non può essere. Lui è il classico donnaiolo, non un tipo per te. Punto. Tu devi stare alla larga. Si okay è lui che viene a rompere, ma tu lo devi evitare. Dai Deena non sarà poi così difficile. Cazzo guarda che occhi. Verdi come il mare. Dio è stupendo. Quel sorriso con le fossette. Mi fa impazz.. NO DEENA FINISCILA CAZZO."
"Tutto okay? E' da due ore che mi guardi! Guarda che mi consumo!"
"Si molto divertente, mister sono il più figo del mondo."
"Ehi, io non mi atteggio carina."
"No, vuoi solo fare il cascamorto con me come con tutte quelle troiette. Ti ho visto alla festa sai?"
"Ah e quindi mi guardavi eh!"sorrise malizioso.
"Io e la mia stupida linguaccia" imprecò lei tra i denti. "No riccio, ma mi passavi sempre vicino finchè non mi sei venuto addosso rovinandomi il vestito."
"Si a proposito, devo farmi perdonare."
"Non dire cazzate"
"Si invece. A che ora hai detto che esci di qui?"
"Alle 15."
"Bene io mezz'ora prima di te. Cioè tra 5 minuti. Ti aspetto fuori e andiamo a prendere una cioccolata!"
"Non puoi aspettarmi mezz'ora fuori, siamo in ottobre e sta piovendo."
"Ho la macchina dolcezza." disse sorridendo e iniziando a raccogliere la sua roba.
"Dio quanto è sexy quando sorride." pensava Deena. "Va bene, se proprio ci tieni" rispose sprezzante.
"Sciogliti baby, non devi fare sempre la dura con me. A dopo" Le diede un bacio delicato sulla guancia, le strizzò l'occhio e chiuse la porta della classe dietro di sè. Deena affondò la faccia tra le proprie braccia conserte sul banco. "Okay, sono ufficialmente nella merda. No Deena, non lo sei, è solo una cioccolata. Vedi di calmarti."
Riprese con l'algebra finchè la campanella trillò e la lancetta più corta dell'orologio si posizionò sul 3. Harry aspettava e sorrideva felice nella sua automobile. Si stava davvero innamorando di quella ragazza e non era più solo una scommessa.

 

 

 

Ta daaan (?) Ecco a voi il nono capitolo c: Beh qui ci sono come ambienti la scuola e l'ospedale, ma nel prossimo spero di stupirvi anche con nuovi scenari c:
Beh purtroppo (o per fortuna) io non potrò scrivere causa vacanze. Torno a FINE AGOSTO! Aspetto tantissime recensioni, VI PREGO CI TENGO MOLTISSIMO.
Un bacione enorme, Vale c:

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Capitolo 10
*** Nuovi noi ***


Nuovi noi

Deena si fece coraggio ed uscì dalla scuola. L'aria era fredda alle 15.30 del pomeriggio, il cielo grigio e la pioggia cadeva veloce  sul parabrezza della macchina di Harry. Deena corse fino all'auto per evitare di bagnarsi troppo, aprì lo sportello ed entrò nel veicolo. Harry le rivolse un gran sorriso.
"Vedrò di farmi perdonare" le disse dolcemente guardandola negli occhi.
"Dai Styles, non perdiamo tempo, parti!" rispose lei a disagio. Quegli occhi la mandavano in tilt. Quando lo sguardo di Harry si posava su di lei non capiva più nulla e tendeva sempre a rispondere male.
"Invece non credo che partirò." rispose lui imbronciato.
"Dai che voglio la cioccolata!"
"Dovrà aspettare" replicò lui guardandola. "Sei a tuo agio?"
"No per niente, non so nemmeno perchè diavolo sono qui."
"Sei qui perchè devo farmi perdonare Evans"
"Beh, non preoccuparti, è tutto sistemato." Deena fece per aprire la portiera, ma la mano di Harry le tenne il braccio.
"Non andare, prendiamo questa cioccolata, avanti!"
"E va bene.."
Harry mise in moto e l'automobile partì lentamente uscendo dal parcheggio della scuola. Attraversarono un paio di isolati senza parlarsi, poi arrivarono in un piccolo bar vicino al centro di Londra, proprio dietro al Sant James Park. Harry scese, prese l'ombrello dal portabagagli e aprì la portiera di Deena.
"Oh, ma piantala!" disse lei, lusingata mentre lui le allungava la mano per aiutarla a scendere.
"No, oggi sarai trattata come una vera donna merita!" rispose lui con un sorriso. Mise un braccio attorno alla ragazza e le sorrise di nuovo. Anche sulle labbra di lei si dipinse un sorriso, un po' perchè non ce la faceva a non sorridere guardando le fossette di Harry, un po' perchè si sentiva felice. Stringendola a sè Harry iniziò a camminare tenendo l'ombrello sopra le loro teste. Il bar dove entrarono era caldo e accogliente. Il cameriere cinese li fece accomodare accanto al caminetto e portò loro i menù. Harry tolse il cappotto di Deena e le scostò la sedia. Lei rise e si sedette. Dopo pochi minuti il cameriere tornò.
"Siete pronti per ordinare?"
"Si, grazie" rispose Deena "Prendiamo due cioccolate calde, un brownie e un cookie."
"Va bene, torno tra poco"
"Grazie" risposero all'unisono i due.
Harry sorrise nervoso e si sistemò il collo del maglione di cachemire color prugna. Si tolse il cappellino di lana grigio, lo posò sulla spalliera della sedia e deglutì nervosamente.
"Allora.."
"Siamo qui.."
"Per la cioccolata.."
"E non sappiamo che dirci, te l'avevo detto che era una cattiva idea Styles."
"Perchè sei sempre così cocciuta Evans?"
"Non sono affatto cocciuta!"
"L'hai fatto di nuovo!"
"Ti odio."
"Tu mi fai innervosire come nessun altro!"
"Non gridare si stanno voltando tutti.."
"Okay, ti chiedo scusa.."
"Sì, anche io.. Non è vero che ti odio..”
"Tranquilla.”
Il cameriere ritornò con le cioccolate e le posò sul tavolo.
"Torno subito con il brownie e il cookie"
"Va bene, la ringrazio" disse Harry.
Poco dopo i biscotti arrivarono e i due spazzolarono tutto in fretta e furia. Deena finì per prima ed era impaziente di tornare a casa.
"Vieni" disse lui lasciando il conto e la mancia sul tavolo "Ha smesso di piovere, facciamo un giro nel parco"
"Harry io dovrei andare.."
"Dai non essere sciocca, sono solo le 16.30"
"Va bene.."
Harry la prese per mano e la portò fuori dal bar. L'aria sapeva di foglie bagnate, il sole faceva capolino da dietro le nuvole e Londra sembrava essere appena rinata dopo la pioggia. Alcune famigliole camminavano nel parco, chi per mano con i figli, chi ne teneva uno in braccio, chi spingeva la carrozzina con il nuovo arrivato. Un'anziana dava delle briciole di pane ai piccioni e agli scoiattoli. Intanto, sul ramo più alto di un pino, un merlo cantava riempiendo l'atmosfera di pace e tranquillità. Il suo piumaggio nero pece risplendeva sotto i pochi raggi del sole londinese e la sua voce fece voltare subito Deena che gli scattò una fotografia con il cellulare.
"Dee, devo chiederti una cosa." disse ad un tratto Harry.
"Sì, dimmi"
"Beh in realtà è più una confessione, ma devi promettermi che non ti arrabbierai."
"Sputa il rospo Styles."
"Okay." Harry la guardò negli occhi color nocciola e disse tutto d'un fiato "Ho scommesso con Louis che sarei riuscito a farti cadere ai miei piedi entro una settimana, a partire dal giorno della festa. Il punto è che.. a me la scommessa non interessa più.."
"E perchè diavolo avresti scommesso su di me?!"
"Perchè tu hai qualcosa di speciale Deena.." disse lui accarezzandole un braccio.
"Sì come no Styles. Ora portami a casa." replicò la giovane togliendo rapidamente il braccio dalle mani di lui.
"Deena, devi credermi, quella scommessa per me non vale nulla."
"Non voglio sentirti. Portami a casa."
"Va bene.."
I due si avviarono alla macchina e salirono. Il viaggio fu lungo e silenzioso. Deena guardava fuori dal finestrino trattenendo le lacrime.
"Come ho potuto non arrivarci prima? Sono una stupida. Una scommessa. Ecco il perchè di tutti quei comportamenti. Ecco il perchè di oggi. Che fare? Credergli? Non credergli? Questo il dilemma, altro che quello di Shakespeare." Guardò Harry mentre guidava. Aveva una presa salda sul volante di pelle e lo sguardo fisso sulla strada. Non voleva distrarlo, ma non poteva fare a meno di notare che le sue iridi erano lucide. Tornò a guardare fuori mentre Harry si voltava verso di lei. Guardava i capelli corti e neri di lei che le davano quell’aria da finta dura. Pensava davvero che lei valesse la pena. Non era una ragazza da scommessa. Era qualcosa di più.
"Fermati pure qui, casa mia è quella lì avanti." disse lei fredda. Harry non le diede ascolto e tirò dritto.
"Hey, dove vai?!" Lui non rispose. Si fermò a un centinaio di metri dalla villetta di Deena. Fece un respiro profondo e si voltò verso di lei.
"Io me ne vado a casa" annunciò lei. Harry chiuse le portiere con il pulsante sul volante.
"Non credo"
"Apri Harry, mia madre mi sta aspettando"
"Io ti aspetto da troppo Deena, non posso lasciarti andare ora."
"Che diavolo stai farfugliando? Io devo andare."
"Deena, tu non sei una ragazza da scommessa. Sei molto di più di questo."
"Peccato tu l'abbia capito troppo tardi."
"Dici che è troppo tardi per farcela?"
"Assolutamente sì."
"Io ti chiedo allora.. è troppo tardi per provare?" Harry si slacciò la cintura e si sporse verso Deena. "Tu sei davvero unica nel tuo genere, e solo tu sai come trattarmi. L'ho capito a scuola da come mi rispondi e da come non mi concentro perchè penso a te. L'ho capito oggi da come mi guardavi, da tutto."
"Cosa diavolo hai capito?!"
"Che sei tu quella che fa per me. Dimentica la scommessa. La annullerò."
"Devi farlo davanti a me. Non ti credo." Harry prese il cellulare e compose il numero del migliore amico. Poi lo mise in vivavoce.
"Harry, come va?" esordì Louis.
"Bene amico, ma volevo dirti che la scommessa è annullata."
"Come? Non sei riuscito a far cadere Deena ai tuoi piedi?"
"No amico. E in più sono rimasto fregato."
"Cioè?"
"Mi sono innamorato di lei." Harry sorrise alla ragazza che era diventata rossa come un pomodoro.
"Capisco amico, beh fammi sapere, spero che vada tutto bene e non starci troppo male, mi raccomando!"
"Tranquillo Lou"
"Ciao bello"
"Ciao!" Harry chiuse la telefonata e aprì le portiere. "Sei libera di andare se vuoi."
"Oh.." Deena uscì e andò dalla parte di Harry per salutarlo. Harry scese e chiuse la portiera.
"E' vero quello che hai detto? Che ti sei innamorato di me?" chiese lei nervosa nascondendo le mani dentro le maniche del cappotto.
"Sì, come è vero che mi chiamo Harry Styles." il ragazzo prese Deena per i fianchi e la attirò a sè. Lei appoggiò le mani sulle spalle di lui. Si ritrovarono ad un palmo di naso come quella mattina. Deena fissò quegli occhi verdi e vide riflessa lei stessa. Abbassò lo sguardo sul petto di Harry che le strusciò il naso contro la guancia ed arrivò all'orecchio con la bocca. Le diede un bacio sul lobo che la fece rabbrividire.
"Guardami" le sussurrò. Deena alzò la testa e si tuffò dentro agli occhi di lui. Harry inclinò dolcemente la testa di lato e poggiò le sue labbra su quelle di Deena. La ragazza incredula non sapeva cosa fare così si staccò dalle labbra di lui.
"Harry io.. non ho mai baciato nessuno in vita mia."
"Non devi preoccuparti, ti guido io" Harry la strinse a sè nell'aria fredda di ottobre e le diede un altro bacio. Fece scivolare le labbra su quelle della ragazza e mordicchiò un po' il labbro inferiore di questa. Dischiuse un po' le labbra e fece spazio alla lingua che si avvolse attorno a quella di Deena. Rimasero a baciarsi per una decina di minuti, appoggiati alla macchina nera. Alla fine Harry abbracciò la ragazza e le diede un bacio sulla fronte. Poi le sussurrò un grazie e le diede un altro bacio sulle labbra. La accompagnò alla porta di casa e le disse che il giorno dopo l'avrebbe accompagnata a scuola. Poi le diede un bacio sulla guancia e tornò alla macchina.

Intanto Caroline era a casa sua in tuta a guardare una telenovela spagnola. Stava divorando dei pop corn quando suonarono alla porta. Si alzò ed andò ad aprire strascicando le pantofole sul parquet. Quando aprì la porta si trovò davanti Zayn Malik con il suo ciuffo nero e i suoi occhioni ambrati. Ebbe un sussultò e gli sbattè la porta in faccia.
"Vado a rendermi presentabile, scusa!!" gridò da dietro il portone di casa. Corse di sopra e si mise un paio di pantaloncini di tuta e una felpa grigia con il logo dei Beatles in rosso. Scese le scale di legno bianco e aprì la porta con un sorriso.
"Scusa se sono arrivato senza preavviso" disse Zayn realmente dispiaciuto.
"No figurati, entra" gli sorrise lei
"Volevo dirti che oggi la prof di spagnolo ha detto che il compito sarà spostato a lunedì invece che a giovedì"
"Oh questo è un bel problema.."
"Mi sono messo a studiare subito oggi, ma poi ho scoperto che c'erano un paio di cose che non avevo capito e dato che oggi è già giovedì ho pensato che potevi aiutarmi.."
“Ehi non preoccuparti, ti aiuto volentieri”
“Che stavi guardando?”
“Una telenovela spagnola ahah”
“Ahah dai aiutami che se no prendo un altro 4!”
“Okay dai” disse lei spegnendo la televisione. “Mettiamoci in cucina”
“Va benissimo” le disse con un sorriso.
I due iniziarono a studiare i verbi al condizionale e ripassare il vocabolario. Dopo un'ora abbondante Zayn chiese a Caroline che cosa significasse il verbo querer perchè non lo aveva mai capito veramente. Lei rise e gli disse che significava volere, desiderare, ma anche amare. Il moro le sorrise dolcemente e le chiese se poteva usare il bagno.
“Ma certo!” rispose lei facendogli strada. Salirono le scale e arrivarono in fondo al corridoio dove c’era il bagno.
“Vado in camera mia un secondo, è qui di fianco” disse Caroline sorridendo.
“Okay, ci metto un attimo io!”
“Va bene!”
Circa due minuti dopo Zayn uscì dal bagno ed entrò nella stanza dell’amica. Caroline stava sistemando uno scatolone con le sue cose e Zayn la raggiunse silenzioso abbracciandola da dietro.
“Zayn!” disse lei divertita.
“Te quiero” le sussurrò all’orecchio. Caroline credeva di aver sentito male, ma Zayn la voltò e le stampò un bacio sulle labbra carnose. Caroline si lasciò trasportare dal giovane, inebriata dal suo profumo One Million di Paco Rabanne. Ad un tratto squillò il cellulare di lei. Era Jenna. Le due stettero per un po’ al telefono mentre Zayn girellava per la stanza della ragazza. Le pareti erano di un bel verde mela e il letto ad una piazza e mezza si trovava in fondo alla camera, di fianco alla finestra. Poi Zayn si chinò e guardò nello scatolone. Vi trovò foto di lui e di lei stessa, intere pagine di conversazioni che si erano scambiati e cuori, cuori ovunque. Alcuni avrebbero pensato che era strano, quasi spaventoso, ma non Zayn. Il moro rimase lusingato da tutte quelle attenzioni così ben nascoste. Caroline attaccò il telefono e vide Zayn che fissava una loro foto.
“Zayn, io.. non so che dire..”
“Non devi dire nulla Caroline.”
“Mi piaci, questo è il punto.”
“Mi piaci anche tu, tanto” Zayn la baciò ancora, avido delle sue labbra rosee e grandi.
“Jenna ha invitato me, Charlotte e Emma a casa sua questo sabato. I suoi sono via questo weekend quindi faremo un pigiama party!” annunciò Caroline felice.
“Invece ho saputo che Louis e Charlotte domani andranno con Liam e Emma al cinema!”
“Oh forte, se ti va potremmo andare al bowling!”
“Non credo di potere Carol, devo ripassare spagnolo!”
“Ripassare spagnolo?”
“E ripassarmi la spagnola” disse ridendo il ragazzo. La baciò ancora finchè, all’ora di cena, andò a casa. Caroline era davvero felice, come non lo era mai stata. Tutto andava a meraviglia, ma non sapeva che l’indomani sarebbe successo qualcosa di mai visto in una scuola inglese.

 

 

 


Eccomi c: vi sono mancata? spero! Mi è mancato molto scrivere! Purtroppo questo è l'unico capitolo che ho scritto in viaggio qui in America e appena ho beccato la wifi mi sono connessa c: Spero vi piaccia! RECENSITEEE! C:
Vale c:

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Capitolo 11
*** L'inaspettato ***


L'inaspettato

Era un venerdì piovoso come al solito quando Harry suonò alla porta di Deena. Lei aprì e gli sorrise.
"Ciao Evans" disse lui.
"Ciao Styles, come ti va?"
"Mi sei mancata"
"Oh ma finiscila ahah"
Harry la prese a braccetto e la portò alla macchina nera. Prima di aprire la portiera la spinse contro l'auto e si spalmò su di lei, baciandola con passione. Deena non certo dispiaciuta, ricambiò i baci e dopo due minuti salirono in auto e andarono a scuola. Una volta arrivati Deena salutò Harry che però sembrò quasi non calcolarla. Strano, pensò lei. Per tutto il giorno stettero separati e quando la campanella del pranzo suonò tutti si radunarono in mensa. Jenna, Charlotte, Emma e Caroline si avviarono verso il solito tavolo però videro una persona seduta al posto loro. I suoi capelli biondi erano sciolti sulle spalle e ricadevano boccolosi sul vestito color pesca. Elysabeth. Jenna sbuffò e puntò un altro tavolo, ma Emma le prese il braccio.
"No, non può fare così quando le pare e piace."
"Ma.."
"Niente ma" intervenne Charlotte. "Questa storia va avanti da troppo."
"Charlotte ha ragione" si unì Caroline.
In quel momento Elysabeth si alzò dalla panchina azzurro chiaro e aiutata dalle sue ochette si alzò in piedi sul tavolo. Prese un megafono dalle mani di queste, ci parlò dentro ma nessuno sentì.
"Idiota accendi questo coso!" disse brutalmente a una giovane cheerleader. Questa obbedì sotto pressione.
"Fatto Beth.."
"Bene."
Elysabeth prese il megafono e lo portò alle labbra carnose ricoperte di lucidalabbra alla ciliegia.
"SILENZIO PER FAVORE! Ragazzi e ragazze, popolari e sfigati" disse guardando Jenna e le sue amiche "ho il piacere di annunciarvi che quest'anno le terze e le quarte potranno partecipare ai balli di stagione! Il primo autunnale purtroppo non si farà, ma ci sarà una festa di Halloween a fine mese. Qui saranno premiati i costumi più originali. Quello invernale si svolgerà prima delle vacanze di Natale, il 20 Dicembre. Saranno poi eletti Babbo Natale e anche la Regina della Neve. Non preoccupatevi ragazze, mi candiderò io per voi, così eviterete figuracce." sorrise ironicamente "Infine il ballo primaverile. Qui verranno eletti il Re e la Regina che saranno anche i rappresentanti della scuola. Questo ballo si terrà il 29 maggio. E' tutto!" Elysabeth scese dal tavolo mentre nella mensa si levava un gran chiasso. Emma guardò le ragazze e sorrise
"Ci andremo, ma solo per sfizio."
"Emma tutto dev'essere concentrato sull'ultimo ballo. Chi vince il titolo rappresenterà la scuola, non possiamo farci rappresentare da miss biondo cotonato." esordì Jenna
"Beh per ora calmiamoci, siamo solo ad ottobre!"
"Okay, dai mangiamo" disse Caroline.
I ragazzi stavano discutendo tra loro di tutta la faccenda, Emma seduta accanto al suo Liam, Charlotte accanto a Louis, e Jenna pensando a Niall. Zayn lanciava occhiate maliziose a Caroline, che non sapeva se stessero insieme o no. Il bacio del giorno prima la aveva confusa. Non era sicura di quello che volesse Zayn, ma allo stesso tempo era felice di quel bacio. Harry scherzava con loro ma sembrava essere distratto. Louis lo prese in disparte dopo il pranzo e lo interrogò.
"Amico che hai?"
"Nulla Lou, è solo che.."
"Cosa?"
"Non devi farne parola con nessuno Louis."
"Sono il tuo migliore amico, mantengo le mie promesse."
"Okay. Bene ieri io e Deena ci siamo baciati."
"Ma è grandioso!"
"No, non lo é!"
"Come non lo è? Non sei innamorato di lei?"
"Sì.. ma non sono.. pronto per una relazione."
"Hazza non cambia nulla, dovete solo.."
"Non cambia nulla? Io voglio poter uscire, divertirmi e non essere vincolato da lei!"
"Ma se ti piace lei perchè dovresti andare da qualche altra?"
"Non so amico, sai come sono fatto."
"Sì lo so Harry, ma almeno devi provarci.. parlatene insieme."
"Per ora.. voglio solo che la cosa rimanga segreta. Se tutti pensano che sono fidanzato molti mi tratteranno in maniera diversa. Hai visto quanto è cambiato Liam!"
"Non è vero Harry.. Ascolta.. Fai come credi sia meglio."
"Va bene.."
I due si allontanarono e Harry si avviò verso l'armadietto di Deena.
"Hey Dee"
"Oh sei tu."
"Si dolcezza, come va?"
"Perchè non te ne vai?"
"Ma Deena cosa dici?"
"Attento o potrei vincolarti. Ti ho sentito sai? Tu e il tuo amico. Brutto stronzo che sei. Non sono pronto per una relazione, ma vai al diavolo!"
detto questo Deena sbattè con violenza la porta dell'armadietto e si avviò verso la classe lasciando Harry, ancora una volta, solo e con il cuore spezzato.

Quella sera Liam prese la moto e si avviò verso casa di Emma.
"Ciao amore" la salutò con un dolce bacio
"Buonasera Payne" sorrise lei ricambiando il bacio
"Cinema allora eh? Senti che ne dici se poi andiamo a casa mia? I miei sono via per lavoro oggi e domani!"
"Va bene tesoro!"
I due giovani si avviarono alla Honda rossa, si misero il casco e sfrecciarono nella notte autunnale. Una volta arrivati davanti al cinema, Louis e Charlotte li stavano già aspettando. Entrarono e si godettero il film baciandosi e scherzando tra loro. Si fecero le 22.30 e Liam portò Emma a casa sua. Era una villetta a due piani, vicina a quella di Caroline. L'ingresso era grande e la casa arredata con mobili antichi appartenuti alla nonna di Liam che era morta due anni prima. Il legno d'acero risplendeva quasi come appena lucidato. Il parquet anch'esso d'acero era steso su tutti i pavimenti tranne quelli dei bagni. Questi erano uno l'opposto dell'altro. In uno c'erano le piastrelle bianche, nell'altro nere. Uno aveva la doccia, l'altro la vasca. Uno era in stile moderno, l'altro più antico. Liam salì le scale con Emma e tra un bacio e l'altro entrarono in camera sua.
"Come ti senti?" chiese lei.
"Bene amore, perchè?"
"Perchè io sono al settimo cielo" sorrise Emma.
Iniziò a sbottonargli la camicia mentre gli baciava il collo. Vide per la prima volta gli addominali scolpiti di Liam e rimase senza fiato. Gli diede un bacio sulle labbra e tolse la camicia buttandola sulla sedia. Liam chiuse la porta e sfilò a Emma il maglioncino di cachemire. I leggins marroni di lei mostravano perfettamente la bellezza delle sue gambe snelle. Ma Liam, non contento sfilò anche quelli. Emma rideva e baciava Liam lungo gli addominali, ma ben presto si ritrovò in intimo davanti al ragazzo. Slaccio la cintura di lui e abbassò i pantaloni. Liam saltò fuori dai jeans chiari e abbracciò la ragazza. Le baciò un orecchio e la spinse sul letto facendola cadere tra i cuscini. Emma rise di gusto e tirò a sè il ragazzo. Si mise a sedere e avvicinò il viso al petto di lui. Lo baciò e scese giù, lungo gli addominali, arrivando all'elastico dei boxer. Guardò Liam, poi la sua erezione. Ormai non riusciva più a contenere il suo membro all'interno dei boxer. Emma infilò una manò dentro l'intimo di Liam e lo tirò fuori. Liam emise un gemito e si buttò sulla ragazza. Sorrise sulle sue labbra e le sfilò le mutandine di pizzo.
"Sei bellissima"
"Tu di più"
Si baciarono dolcemente, Liam infilò un durex che aveva sul comodino e entrò deciso dentro di Emma. I due fecero l'amore fino alle 2 del mattino e poi Emma si addormentò stremata nel letto del fidanzato. Il mattino seguente Emma si ricordò che era sabato. Liam la svegliò con un buongiorno e un vassoio con le brioches appena fatte. Verso le 9 del mattino si vestì e andò a casa accompagnata dal fidanzato.La ragazza viveva con la zia che era sorda e si occupava di lei solo per cucinare. Entrambi i suoi genitori erano morti in un incendio della loro vecchia casa. Lei aveva 8 anni e quella notte era dalla zia. La notizia la scovolse e tutto ciò che le era rimasto era quella sorella della madre, che la accudiva sempre con amore e al massimo delle sue capacità. Emma entrò in casa e ricevette subito una telefonata.
"Ciao Em!"
"Buongiorno J!"
"Dormito bene?"
"Sì, meglio di qualcunque altra volta" sorrise tra sè
"Bene, so che mi nascondi qualcosa, ma cosa? Non importa, me lo dirai, anzi lo dirai anche alle altre a casa mia domani sera!"
"Eh?"
"Pigiama party amor"
"Ah okay! Scusa sono un po'.. rintronata"
"Ahaha perfetto, come al solito!"
"Ciao sfigata!"
"Ciaao!"
Emma si buttò sul letto e sorrise. Era davvero troppo felice.








Buooooongiorno a tutti voi! Sì sono tornata, sono rincoglionitissima a causa del fuso e spero di non avervi perso per un po' di attesa. Come promesso sono qua col capitolo nuovo c:
Aspetto tante recensioni c: appena arrivo a 4 metto l'altro capitolo c; GRAZIE A TUTTI C:
Un bacione,
Vale!

 

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Capitolo 12
*** Dobbiamo parlare ***


Dobbiamo parlare

Era sabato pomeriggio quando Harry andò a casa di Deena. Si avvicinò alla porta e stette lì davanti. Poi prese coraggio e allungò l'indice verso il campanello bianco. Suonò. Fece due passi indietro, scendendo dal gradino davanti la porta. Deena dentro casa sentì il suono del campanello, così gridò alla madre che andava ad aprire. Quando si trovò davanti Harry non poteva credere ai suoi occhi.
"Cosa diavolo vuoi tu?!" sputò furiosa.
"Dee devo parlarti.."
"Oh sentiamo di cosa? Di quanto tutto quello che è successo fosse solo una presa per il culo?" gli occhi di lei si riempirono di lacrime.
"Deena ascoltami.. Vieni con me facciamo un giro." salì sul gradino e le tese la mano.
"No Styles."
"Per favore. E' tutto il giorno che ti penso. Ho riflettuto a lungo e ho capito che non è stato un errore."
"Lo dici solo perchè ti fa comodo. Devo andare." Deena fece per chiudere la porta ma Harry mise un piede che le impedì di chiudersi del tutto.
"Harry vattene."
"Sai Zayn dice sempre che quando una ragazza ti dice di andartene devi fare l'opposto, prenderla e baciarla."
"Sì, ma tu non sei Zayn."
"Perchè ti piace Zayn?"
"No idiota."
"Deena per favore sono fragile in questo momento e solo il fatto che tu abbia sentito quella conversazione sbagliata ed inutile mi fa stare male."
"Ti concedo una e dico una possibilità."
"Oh mio Dio, grazie. Vieni con me ti prego."
"Va bene.. fammi prendere un golfino"
"Tutto quello che vuoi babe" Harry le baciò la guancia. Si vedeva dai suoi occhi pieni di vita che era contento.

Jenna era a casa di Louis quando Charlotte entrò.
"Che ci fai qua J?"
"Nulla sono venuta a trovare il mio migliore amico."
"Come mai queste preoccupazioni amore?" chiese Louis
"Non si sa mai, Jenna mi fido di te, ma non so se fai altrettanto."
"Charlie è ovvio che mi fido di te! Dai facciamo così, domenica sera vieni al mio pigiama party, okay?"
"Va bene dai" rispose lei con un sorriso.
"Ci saranno Emma e Caroline ovviamente"
"Sì, immaginavo"
Jenna le rivolse un ultimo sorriso e dopo aver salutato Louis se ne andò.
"Amore devo proporti una cosa" disse lui serio.
"Sei serio o è un altro dei tuoi scherzi?"
"No, sono serio!"
"Okay, spara"
"Mio padre ha comprato uno chalet nella foresta in Scozia e ha detto che noi tutti possiamo andare lì per Natale! C'è posto a dormire per 10 persone e guardacaso noi ci stiamo tutti!"
"Oh amore è un'idea magnifica! Ma perchè tuo padre ne ha comprato uno così grande?" chiese lei perplessa
"Perchè poi ci andremo io e i miei con i miei zii e i loro quattro figli, e rimane sempre un posto libero in caso qualcuno si voglia aggiungere" sorrise lui.
"Qualcuno tipo chi?"
"Tipo la mia Charlie o anche Hazza" le diede un bacio.
"Sono troppo felice amore! I ragazzi lo sanno?"
"No sei la prima amore! Dillo alle ragazze stasera e io lo dirò a loro!"
"Ma le ragazze sono quattro e voi 5.."
"Non preoccuparti, ho già in mente chi potrebbe venire."

"Zayn dobbiamo parlare." questo era il messaggio che Zayn fissava da ben 2 ore. Eileen la sua ex gli aveva riscritto. Cosa voleva? Di certo non tornare insieme. Lei era una troietta di prim'ordine. Zayn aveva avuto il suo periodo trasandato nel quale si ubriacava e si accoppiava con ragazze a caso come se fosse un coniglio. Aveva inziato a bere e fumare e aveva perso molti amici. Tornò a due anni prima.
Aveva sedici anni, voglia di tenere il mondo tra le dita e rigirarlo come voleva. Credeva sul serio di essere un gran figo e grazie a questa autoconvinzione anche le ragazze lo credevano. Era bellissimo in effetti. Capelli scuri, pelle ambrata come i suoi occhi profondi. Si trovava in una discoteca fuori Londra. Era la prima volta che ci metteva piede. Suo padre era in coma da oltre un anno, in seguito ad un incidente. Non si sarebbe svegliato e lo sapeva. Il giorno prima i medici avevano staccato le macchine. Lui non voleva sprofondare negli abissi della depressione. Voleva divertirsi. Così si sfogava in discoteca, beveva e fumava.
Zayn tornò alla realtà e si accorse che lo schermo del cellulare era bagnato di lacrime. Ora per lui era importante avere qualcuno al suo fianco. Caroline. Era la prima persona che gli venne in mente. Non seppe il perchè, sentì solo il bisogno di chiamarla.
"Risponde la segreteria telefonica.."
"Merda!" urlò il giovane.
"lasciate un messaggio dopo il segnale acustico.. biip"
"C-caroline, sono Zayn. Ehm ecco io.. volevo parlare con te. Tutto qui. Puoi venire a casa mia? Se non puoi..dimmi dove sei e ti raggiungo io. Un bacio." Zayn attaccò e poi pensò a cosa diavolo aveva detto.
UN BACIO?! Lo avrebbe creduto fuori di sè. Zayn riaprì il messaggio di Eileen e si chiese nuovamente cosa volesse. Buttò il cellulare sul letto. Dopo 5 minuti lo riprese e fece una telefonata.

Caroline si stava facendo la manicure con Emma e stavano parlando del più e del meno quando sentì il cellulare squillare.
"Chi è?" chiese Emma incuriosita.
"E' Zayn..!"
"Ehi, non è che è successo qualcosa tra voi?" chiese lei con un sorrisetto malizioso.
"Vorrà qualcosa per spagnolo, sicuramente" disse Caroline fingendo di non aver sentito. Deviò la chiamata lasciando un messaggio.
"Ehi Zayn, sto facendo la manicure, hai bisogno di qualcosa?"
"Ascolta il messaggio che ha lasciato!" disse Emma
"Ce ne sono due!"
"PRIMO MESSAGGIO. C-caroline, sono Zayn. Ehm ecco io.. volevo parlare con te. Tutto qui. Puoi venire a casa mia? Se non puoi..dimmi dove sei e ti raggiungo io. Un bacio."
"Uhhhh un bacio? Si certo spagnolo!" disse Emma dandò una gomitata all'amica. Caroline arrossì, ma non disse nulla. Le ragazze si avviarono alla cassa per pagare.
"SECONDO MESSAGGIO. Ciao, sono ancora io.. Volevo dirti che ho bisogno di parlare con te, di quella cosa.. Spero tu abbia capito.. Dimmi dove sei così vengo subito."
"QUELLA COSA? QUALE COSA?! CAROLINE!"
"Ehm Emma.. Non posso dirti nulla, lo racconterò domani sera a tutte voi!" Mise il portafogli in borsa e corse fuori dalla porta. Le arrivò un sms. Zayn.
"Voltati unghie perfette."
Caroline si girò lentamente e vide il giovane con un sorriso a trentadue denti. Gli corse incontro e lo abbracciò.
"Dimmi Zayn" gli sorrise.
"Dobbiamo parlare, ma non qui."

 

 

 

Buondì amori miei! Grazie a tutti quuelli che recensiscono, spero che questo capitolo di passaggio vi piaccia c: presto metterò quello del pigiama party uu Non mi sono concentrata su una coppia in particolare, ma ho cercato di lasciare in sospeso il più possibile. Spero recensiate nuovamente questo capitolo e se non chiedo troppo POTRESTE RECENSIRE I CAPITOLI 4 E 6? HANNO SOLO UNA RECENSIONEEE!
Okay detto questo mi levo dalle balle, per qualsiasi cosa, contattatemi c:
Un bacio enorme, Vale c:

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