I'm not who you think I am

di callmesarah_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** You're not my Tyler ***
Capitolo 2: *** I'm in love with you ***
Capitolo 3: *** The Rite ***
Capitolo 4: *** Stay with me! ***
Capitolo 5: *** Day in Paris ***



Capitolo 1
*** You're not my Tyler ***


Salve sono Sarah e sono una grande fan di The Vampire Diaries, nella terza stagione mi sono affezionata ad una probabile coppia Klaus e Caroline, perciò ho scritto questa fan fiction su di loro, li amo insieme :)
La storia di base è quella del telefilm, ovvero ci sono scene che riportano ad episodi della terza stagione anche se la storia in se si basa su cosa mi piacerebbe succedesse nella quarta stagione Buona lettura...

 
Aspettavo Tyler, avevamo deciso di scappare insieme, dovevamo vederci alle 23 davanti al cimitero di Mystic Falls, ma era mezzanotte e ancora non si vedeva nessuno, lo avevo chiamato più volte, però c'era sempre la segreteria, ero davvero preoccupata, pregavo con tutta me stessa che non gli fosse successo qualcosa, in questa città per quanto piccola sia ci si sarebbe potuto aspettare di tutto.
Due fari e l'auto di Tyler mi sollevarono dalle mie preoccupazioni, anche se la sua voce che diceva  «Sali!» aveva un tono un po' strano, freddo, distaccato, non so... non da Tyler.
Salii in macchina e sorrisi al mio ragazzo «Allora, hai già deciso dove andare?»
lui fece marcia indietro prendendo poi la strada principale, mi rispose senza guardarmi in faccia «Ho qualche idea..» lasciò la frase in sospeso per poi riprendere Sta«notte guiderò fino a Los Angeles» sgranai gli occhi
«Los Angeles? cosa?» avevo sempre sognato Beverly Hills e la spiaggia 365 giorni l'anno, ma non potevamo andarci non dovevamo dare nell'occhio, sarebbe stato troppo rischioso anche se avevo scritto un biglietto a mia madre dicendole che avrei lasciato la città e che non avrebbe dovuto cercarmi, ma Los Angeles era piena di poliziotti e lo sceriffo Forbes avrebbe sempre potuto dare l'allarme.
Vedendo quanto fossi sorpresa rispose «Tranquilla Caroline, sarà solo una tappa, non andiamo a Los Angeles per restare» mi sorrise e ritrovai il mio Tyler, almeno credevo che lo fosse, lui mi mise una mano sulla gamba e mi guardò come solo lui sapeva fare, non sapendo che in realtà dietro quello sguardo c'era Klaus e non il mio ragazzo. Appoggiai la testa sulla sua spalla, ero felice, lontano da tutti i disastri paranormali di Mystic Falls ed ero con la persona che amavo.
«Quanto pensi ci vorrà??» chiesi
 «Non lo so, se non troviamo qualche ingorgo e non ci fermiamo, forse domani a quest'ora saremo a destinazione» disse e mi diede un bacio sulla fronte «Tu riposa se vuoi, è stata una giornata difficile...» effettivamente con Dark Alaric, Klaus e gli originali più che una giornata è stato un anno coplicato.
Sbadigliai «Hai ragione, ma in questa città ogni giornata è difficile.»  lui mi sorrise e continuò a guidare, mentre io lentamente mi addormentavo.

Il cellulare squillò svegliandomi era Stefan,che voleva ? ormai Klaus era morto e tutto era finito no? presi L'iphone e risposi
« Pronto Stefan dimmi...»
« Caroline dove sei?»
«Sono in viaggio, io e Tyler abbiamo lasciato Mystic Falls»
«Caroline, Elena è...» notai la tensione
« Stefan che succede??» domandai preoccupata
« Elena è in transizione...» confessò
« Stefan mantieni la calma, quando si riprenderà Elena prenderà la decisione più giusta lo sai...»
« Caroline potrebbe avere bisogno di te, torna indietro...»
« Stefan non so se posso... non voglio più trovarmi in mezzo a certe situazioni »
« Pensaci Care ti prego!» supplicò
«Ok Stefan ci penserò!» non volevo di nuovo mettere a repentaglio la vita di Tyler e la mia, avevo perso troppe persone in questi scontri licantropi, originali, vampiri e stregoni, non volevo più soffrire, per colpa di Katherine ora ero qualcuno che non avrei voluto essere, sarei rimasta per sempre nel limbo dei miei diciotto anni, non avrei mai potuto avere figli e non avrei mai potuto invecchiare insieme al mio Tyler.
« Hey, è tutto ok??» chiese Tyler
« No>> dissi e feci una pausa, non aprii bocca finchè Tyler non ruppe il silenzio preoccupato
« Cosa è accaduto??»
« Elena è in transizione» dissi d'un fiato
« Ti prego Care... no... non farmi tornare indietro, avevamo deciso che qualsiasi cosa sarebbe accaduta ce ne sarremmo andati, avremmo abbandonato questa vita.»
pronunciò quelle parole quasi spaventato.
« Tyler non ho voglia di tornare indietro, avevamo deciso di abbandonare Mystic Falls, di iniziare una vita insieme lontano da tutto, e lo faremo...ma» ero titubante
«Ma cosa Caroline, ci stai ripensando?» domandò
« No, solo che sono preoccupata per Elena, lei è mia amica»
Tyler mi stinse la mano e mi guardò in modo rassicurante
« Andrà tutto bene, lo sai... lei ha Stefan, Damon, Bonnie, Matt e Jeremy, non è di certo sola, se la caverà, prenderà la decisione che reputa migliore, e continueranno la loro vita!»
« Forse hai ragione, non ci devo pensare...dai parliamo di altro... tipo dove mi stai portando??» chiesi sperando di carpigli qualche informazione in più
« Te l'ho detto a Los Angeles»
« No dai hai detto che non era la nostra destinazione, solo una tappa» usai la mia arma migliore cercai di sedurlo: gli accarezzai i muscoli perfetti del braccio, per poi passare ai pettorali e agli addominali scendendo sempre di più « Dai dimmelo» lo pregai, lui fermò la mia mano e me la riportò sulla mia gamba
« Buonna Care, tutto a suo tempo, ti prometto che sarà un posto magnifico»
Gli misi il broncio e mi voltai dalla parte del finestrino, non parlammo per tutto il viaggio, ogni tanto mi voltavo a fergli una linguaccia facendogli capire che se non avesse detto nulla non gli avrei parlato. Arrivati a Los Angeles, me ne accorsi solo perche eravamo passati davanti alla scritta "Hollywood" notai che stava seguendo tutte le indicazioni per andare all'aeroporto.
Dove mi stava portando? e perchè l'aeroporto di Los Angeles e non quelli di Atlanta o di New York che erano più vicini??
Arrivammo all'aeroporto di Los Angeles e Tyler parcheggiò, poi scese e mi aprì lo sportello
« Signorina Forbes» disse
« Perchè ci troviamo qui?? Perchè non siamo andati in un altro aeroporto più vicino?>>
« Uh ma quante domande...» andò a prendere l'unico bagaglio che avevamo e poi mi porse la mano in vecchio stile, cosa che non era decisamente da Tyler...
«Su dai che perdiamo l'aereo» mi disse ed entrammo. Ci mettemmo in fila per per il check in il monitor diceva direzione Parigi. Cosa Parigi?? dire che fossi sorpresa era riduttivo, Parigi la città che sognavo da bambina, immaginavo sempre che mio padre, se ne fosse andato per andare nella città dell'amore e che un giorno sarebbe tornato e ci avrebbe portato anche me. Avevo gli occhi sgranati non sapevo cosa dire... Tyler mi cinse i fianchi e m'incoraggiò ad avanzare verso il banco dei check in, dando i nostri documenti e imbarcando i nostro bagaglio. Mi voltai verso di lui e riuscii a dire «Parigi Lockwood?» dissi ad un centrimentro dalle sue labbra.
«Beh pensavo fosse il tuo sogno andare in Francia o sbaglio??» posò le sue labbra sulle mie dolcemente, mentre con un braccio mi cingeva in vita e non l'altro mi teneva ferma affinchè non mi muovessi. Ma una domanda mi rimbombava nella mente come faceva a saperlo? nessuno era a conoscenza di questo mio piccolo segreto, nessuno eccetto Klaus. Infatti mi ricordo di averne parlato solo con lui durante il ballo dei Mikaelson quando in quel momento mi mostrò i suoi disegni; forse quando Tyler faceva finta di essere asservito Klaus aveva accennato a questo, oddio non sapevo più a cosa pensare.
«Si certo è un mio sogno, ma tu come facevi a saperlo??» chiesi avendo così l'opportunità di esorcizzare ogni mia paranoia.
«Me lo hai detto tu, una sera.» rispose, il fatto che i conti non mi tornavano non glielo avevo mai detto. Ma non volevo rovinare tutto perciò lo presi per mano e ci sedemmo aspettando l'imbarco.
«Quanto ci metteremo?» chiesi per ammazzare il tempo
« Credo intorno alle otto ore, comunque un bel po'» rispose e dopo una decina di minuti ci alzammo per salire sull'aereo.
Arrivammo a Parigi che erano le 10 del mattino e per arrivare nella nostra "umile dimora" ci mettemmo un'altra ora.
Alle 11 ci trovavamo davanti una villa ernome, quasi credevo di trovarmi davanti alla reggia di Versaille.
« E questa casetta??» chiesi ironica.
« E' un possedimento di famiglia» replicò
Wow ok che i Forwood erano ricchi, ma così ricchi? Avevano davvero tanti soldi da possedere una villa a Parigi, o meglio a pochi chilometri da essa??
« Vieni ti devo far vedere una cosa!» mi prese per un braccio entrusiasta come un bambino.., mentre io facevo cenno con la testa come per chiedere che sarebbe stato del nostro bagaglio.
« Non ti preoccupare, qualcuno lo porterà in camera noi ora abbiamo altro da fare.» Mi condusse verso una casetta che dava su un giardino, non mi ero resa conto che fosse una stalla che dava su una distesa d'erba enorme. Ci avvicinammo al recinto e notai i cinque cavalli all'interno.
« Cavalli??» lasciai la sua mano per avvicinarmi al recinto per poterne accarezzare uno.
Quando ritornai verso di lui lo abbracciai forte « E' qui che staremo Tyler?? E' stupendo davvero un sogno che diventa realtà!»
«Si staremo qui! Sono contento che ti piaccia e pensare che al ballo quando te lo proposi rifiutasti la mia offerta!» disse, e con quella frase capii che non era il mio Tyler a parlare.

Il primo capitolo volge al termine per qualunque commento, o domanda sulla storia recensite sarò ben lieta di rispondervi :) un bacio Sarah

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Capitolo 2
*** I'm in love with you ***


 Cosa? Come poteva essere?? il mio Tyler non era Tyler? Il suo corpo era stato preso da Klaus come era successo in precedenza ad Alaric?
« Klaus! » esclamai.
« Già Sweetheart, sono io, strano che tu ci abbia messo così tanto a capirlo » dissee io
mi scaraventai d'impulso verso di lui, ma lui mi prese i polsi e mi tenne ferma
« Cosa hai fatto a Tyler, perchè sei nel suo corpo?? » urlai quasi piangendo
« L'ho preso in prestito, sta calma, dovevate pensare che fossi morto, beh non lo sono » fece un sorriseto beffardo e mi lasciò. Io mi scaraventai di nuovo contro di lui, ma era più forte di me e decisamente più veloce.
« Che ne hai fatto di Tyler brutta razza di... » mi agitai
« Sta calma dolcezza! sta facendo solo un pisolino sta tranquilla, appena avrò riacquistasto il mio corpo tornerà tutto alla normalità » con quelle parole mi calmai, sapevo che il mio Tyler era sepolto da qualche parte dentro di lui, e lui mi lasciò.
« Per quanto ancora hai intenzione di restare nel corpo del mio ragazzo?? » chiesi
« Non per molto, devo solo aspettare che i miei ibridi portino qui la tua amichetta strega e fare un incantesimo » cosa Bonnie doveva venire qui? che incantesimo? cosa sarebbe successo.
« Ho solo bisogno del sangue della dopplegengar, di cui ho una scorta e del mio corpo che già è qui » ammise e iniziò a camminare avanti e indietro.
« E allora io che ci faccio qui? Perchè mi hai portato con te?? » gli domandai ero confusa e arrabbiata.
« Prima di tutto gradisco la tua compagnia signorina Forbes » mi prese la mano e me la baciò da vero gentiluomo, guardandomi ammiccante  «...E poi dovevo far credere ai tuoi amichetti che fossi morto e che quello che era partito con te fosse davvero Tyler »
Ero una pedina del suo stupido gioco, era strano, Klaus con me era diverso, era dolce... Damon spesso mi prendeva in giro dicendo che Klaus aveva una cotta per me, assurdo, fino a pochi mesi prima ero la ragazza vuota che nessuno voleva, ora avevo il più potente ibrido originale che desiderava la mia compagnia.
« Quindi faccio solo parte del tuo piano? » dissi
« No Caroline, ti ho portata con me a Parigi perchè sapevo quanto desiderassi andarci, e volevo davvero donarti una vita lontano da Mystic Falls, come me saresti al sicuro... » mi accarezzò la guancia, volevo respingerlo, ma non ci riuscii.
« Niente più licantropi, streghe, vampiri e fanstasmi, esclusi i presenti è ovvio... E potrei davvero renderti felice, non sono ciò che pensi, dammi un'occasione per dimostrartelo » promunciò quelle parole quasi implorante.
« Klaus io volevo iniziare la mia nuova vita con Tyler, non con te è chiaro? » dissi e scappai dentro la villa, chiudendomi in una stanza qualsiasi, la casa era talmente grande che sicuramente non mi avrebbe trovato tanto presto. Nella stanza c'era un letto a baldacchino e un quadro che ritraeva Elijah insieme a...  forse era Katherine? o la prima dopplegengar Tatiah? Non lo so, ma a quanto sembrava il bel originale era molto felice, questa doveva essere decisamente la stanza di Elijah non c'erano altre spiegazioni, mi buttai sul letto e senza neanche accorgermene iniziai a piangere con la faccia immersa nei cuscini, ero prigioniera, non potevo scappare senza che Klaus lo sapesse e non so perchè una parte di me neanche voleva farlo, non voleva ferirlo, era forse che iniziavo a provare qualcosa per Klaus? Come poteva accadera Klaus era malvagio, e aveva cercato di rovinare la vita a Elena e ai Salvatore in tutti modi possibili e immaginabili. Non potevo provare qualcosa per lui, anche se mi ha salvato la vita più volte anche se con me era stato dolce, aveva pur sempre trasformato Tyler nel suo schiavetto, e lo aveva usato per i suoi esperimenti, su questo non potevo passarci sopra.

Erano le due di notte e iniziavo ad avere fame anzi sete, perciò uscii dalla stanza e mi diressi non so dove alla ricerca di una cucina o di un frigo dove potevano essere conservate delle sacche di sangue. Finalmente riuscii a trovare la cucina aprii il frigo e purtroppo non trovai nulla.
« Devi guardare di sopra, nel freezer » disse la voce dietro di me, mi voltai di scatto era Tyler che mi guardava, o meglio era Klaus nel corpo di Tyler. Aprii il freezer e trovai delle sacche, ne presi due e ne lanciai una a Klaus, per poi aprire la mia e iniziare a dissetarmi.
Ci guardammo per alcuni istanti, finchè lui non ruppe il silenzio e disse « Vieni con me, ti voglio spiegare delle cose. »
Lo seguii in una specie di salotto gigante le luci erano soffuse e il caminetto era acceso.
« Voglio spiegarti perchè, ho fatto ciò che ho fatto nel corso della mia lunga vita, perchè mi sono comportato come mi sono comportato » mi guardava senza distogliere i suoi occhi da i miei, ero spaventata, mi avrebbe tenuto  prigioniera, cosa avrebbe fatto?? Da lui potevo aspettarmi ogni cosa.
« Non avere paura di me ti prego! » implorò. Diavolo mi leggeva nel pensiero?
« Davvero non voglio spaventarti, voglio solo spiegarti ciò che ho fatto nella mia vita e perchè»
fece un respiro e poi iniziò
« Come saprai, Mikael non era mio padre biologico, mia madre lo aveva tradito con un licantropo e da lì nacqui io, ma mia madre per sconfiggere i lupi che ormai minacciavano il villaggio, ci trasformò in vampiri e Mikael dopo aver sterminato i lupi, iniziò a dare la caccia anche a noi vampiri. Io non ero come gli altri miei fratelli, dentro di me c'era quella metà parte di licantropo che doveva uscire fuori, non ho mai avuto nessuno, la mia stessa madre e i miei stessi fratelli tentarono di uccidermi e per colpa di ciò ho commesso molti azioni sbagliate, ho ucciso solo per divertimento, quando incontrai Stefan lo considerai alla pari di un fratello, ma lui per quanto all'epoca lo odiasse aveva già un fratello: Damon. Quando lo ritrovai a Mystic Falls volevo riallacciare un qualche rapporto, ma lui che prima mi adorava e mi venerava, ora mi odiava ed era legato a me solo per via delle quercizione. Volevo creare creature simile a me, per non sentirmi più solo, l'unico ibrido sulla faccia della terra » fece una pausa si alzò e andò a prendere del liquore, me lo offrì ma io rifiutai, era strano vedere il corpo di Tyler bere qualcosa che non fosse della birra o del sangue; poi di risedette e continuò a parlare.
« Dopo che Stefan mi uccise, mi appropriai del corpo di Tyler, non so per quale ragione anche se qualche idea ce l'ho... Tyler è stato il primo ibrido che creai con successo il primo con cui creai un legame, e ora guarda sto qui a cercare di soffiargli la ragazza » sorrisi e lui mi guardò allegro.
« Sei molto bella quando ridi Caroline » disse e io arrosii dovevo chiederglielo.
« Perchè io Klaus, perchè proprio me? »
« Mi hai già fatto questa domanda, mi piaci, sei bellissima, coraggiosa, forte sei la persona che mi è mancata per più di 2000 anni, so come ti senti sei confusa, ma pensi che io non lo sia? Quando ero malvagio stavo bene non m'importava se ferivo qualcuno ma da quando ti conosciuto ho sentito che sarei dovuto cambiare, volevo essere un uomo alla tua altezza » confessò e penso che quella frase gli sia costata molto dirla, non avevo mai visto Klaus così fragile e capii che io ero il suo punto debole.
« Quando mi dissero che eri nella scuola e che Alaric ti teneva prigioniera, non pensai ad altro che "Devo liberla" » continuò, non sapevo davvero che dire mi aveva sorpreso.
« Caroline io sono innamorato di te!! »

Ed anche il secondo capitolo si è concluso, continuate a segure le vicende di Klaus e Caroline ah non dimenticatevi di recensire ;) Sarah

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Capitolo 3
*** The Rite ***


  Dire che fossi sbalordita era poco e riduttivo… Klaus l’ibrido originale, colui che ha inferto sofferenza ai miei amici e al mio ragazzo, ora stava con il cuore in mano dicendomi che era innamorato di me davvero non sapevo che dire.
« Ehm Klaus… » cercai di dire, ma in realtà la mia bocca iniziò una frase che non sapevo come continuare
« Voglio fare un patto con te, io entro due giorni mi riapproprierò del mio corpo “liberando
Tyler”…» fece una pausa. Cosa voleva negoziare? Perché ora mi faceva questa proposta??
« Ma tu resterai qui con me per 10 giorni e ti dimostrerò che non sono il mostro che pensi » concluse
Perché voleva questo? « E se non accettassi?? » chiesi curiosa, anche se sapeva che avrei accettato, avrei fatto di tutto per Tyler.
«Se non accettassi, beh torneremo a Mystic Falls, ma da Tyler e Caroline e chissà quando e se ritornerò nel mio corpo, sai il tuo ragazzo è un po’ bassino, ma è messo bene a fisico » mi stava forse minacciando?
« Tu sei un mostro Klaus » scappai da quel salotto e mi diressi nella camera di Elijah, Perché? Mi domandai, perché con lui si faceva un passo avanti e dieci indietro? Come potevo credere che lui mi amasse se poi mi fa una proposta del genere? Accetterò ovvio che lo farò, ma la realtà è che forse avrei accettato comunque di rimanere con lui questi dieci giorni anche se non avesse messo di mezzo Tyler, perché doveva essere così crudele? Forse voleva solo che io non rifiutassi la sua offerta ed era disposto a tutto pur di farmi restare. Oddio lo stavo giustificando perché?
Lui era crudele e malvagio e pure m’importava di lui, cosa avrei dovuto fare? Volevo tanto parlare con qualcuno, con Bonnie, sicuramente lei mi avrebbe dato il giusto consiglio. L’unica cosa che potevo fare era dormirci su, ma avevo mille pensieri perciò non riuscivo a prendere sonno. Iniziai camminare avanti e indietro per la stanza senza sapere che fare, cosa provare, Klaus era come un bambino capriccioso che non sapevo come trattare.
Non so cosa mi saltò per la testa ed andai a bussare alla porta di Klaus, in un istante mi aprì ed era a torso nudo e pantaloncini, proprio in tenuta da notte alla Tyler.
« Ok accetto le tue condizioni, io resterò con te dieci giorni non uno di più e tu libererai Tyler, ma non provare a soggiogarmi per avere del tempo in più con me, prendo della verbena e la tua quercizione andrebbe a fallire »
Dissi a mo’ di sfida, Klaus doveva capire che non ero una bambola che poteva trattare come voleva.
« Bene allora abbiamo un accordo Signorina Forbes » disse in tono soddisfatto.
« Si » dissi quasi ripugnante.
« Sono contento che tu abbia accettato… »
« Io un po’ meno per la tua proposta, ah vorrei anche la mia valigia, non ti saltasse in mente che avrei dormito con te, anche se hai l’aspetto di Tyler non sei lui. » lo accusai e presi la valigia uscendo dalla stanza.
Diciamo che mi ero tolta un grosso peso dalla coscienza e finalmente una volta in camera riuscii a dormire un po’.

 Il giorno seguente mi svegliai per il gran fracasso, mi affacciai alla finestra e vidi delle persone, probabilmente qualcuno del gruppetto degli ibridi di Klaus, parlare con lui. Stavano preparando il rito ne ero certa anche perché due uomini portavano una bara che con grandi probabilità conteneva il corpo di Klaus. Mi feci una doccia e scesi in giardino per capirci qualcosa di più, quando vidi Klaus venire verso di me
« Già in piedi dolcezza?? » domandò sarcastico
« Si, con questo trambusto diciamo che è impossibile dormire »
« Ah si? Scusa i miei ibridi fanno un po’ baccano, ma ti prometto che domani sarà tutto finito » disse con un sorriso smagliante.
« Quindi oggi è il grande giorno? » chiesi ansiosa
« Si stasera al tramonto ognuno riavrà il proprio corpo » annunciò
« Bene, allora intanto io vado a bere qualcosa »
Girai le spalle e mi diressi in cucina a prendere una sacca di sangue, presa la sacca andai a berla i salotto dove c’era una libreria immensa, ma in mezzo a tutti quei libri impolverati trovai una specie di cartellina in pelle, l’aprii conteneva alcuni disegni di Klaus, molti riguardanti la sua infanzia altri Parigi, Klaus doveva essere stato davvero una persona sola, ogni disegno aveva un non so che di malinconico e non potevo non provare tenerezza nei suoi confronti. Dopotutto io e lui non eravamo poi così diversi entrambi non avevamo avuto una bella infanzia, lui non aveva mai avuto dei genitori che gli volessero bene e io diciamo che non avevo mai avuto una madre molto presente. Ci somigliavamo più di quanto potessi immaginare, forse per questo gli piacevo tanto. Riposi i disegni e me ne andai alla scoperta della casa, era talmente enorme che mi avrebbe impegnato gran parte della giornata se non tutta visitata .

Verso le cinque del pomeriggio Klaus mi venne a cercare e mi disse che Bonnie era arrivata e che a breve sarebbe iniziato il rito. Perciò mi catapultai dalla mia amica.
« Bonnie!! » esclamai
« Oddio Care, stai bene? Che ti ha fatto?? » Mi abbracciò forte diavolo mi era mancata la mia amica anche se erano solamente pochi giorni che non la vedevo.
« Si sto bene, sto bene, non mi ha fatto nulla davvero, anzi ho scoperto solo ieri che lui non era Tyler » confessai.
« Tranquilla tra poco finirà tutto e torneremo a casa » disse, non volevo dirle che sarei rimasta altri dieci giorni con qui con lui, sapevo che mi avrebbe fatto una scenata.
Klaus c’interruppe « Bonnie è quasi il momento » disse avvertendola.
« Posso assistere? » chiesi
« Sì certo che puoi » disse Bonnie « Ma dovrai rimanere in silenzio,anche quando penserai che qualcosa potrebbe andare storto, devi sapere che io ho tutto sotto controllo ok? »
« Va bene » feci cenno con la testa per rafforzare la risposta.
« Su andiamo! » disse Klaus
Entrammo in casa e ci condusse in una cantina in cui gli ibridi avevano acceso alcune candele e in un lato della stanza c’era una bara, Klaus si diresse verso la bara e l’aprì, il corpo dell’originale era incatenato e violaceo, lo liberò dalle catene e poi andò verso Bonnie dandogli una fialetta con del sangue, quello era il sangue di Elena.
Io rimasi in disparte ad osservare la scena. Bonnie prese la fiala e Klaus si sdraiò su un tavolo. Bonnie era molto concentrata:  iniziò a farfugliare qualcosa nel linguaggio delle streghe, mentre Klaus nel corpo di Tyler teneva gli occhi chiusi. La strega prese un coltello e prelevò del sangue dal braccio di Tyler e lo fece cadere in un coppa dove stava versando delle gocce del sangue della dopplegenga. Le fiamme delle candele divennero più alte e Bonnie continuava a pronunciare parole incomprensibili, l’energia in quella stanza era palpabile, tutto d’un tratto Bonnie cessò l’incantesimo e vidi il corpo di Klaus riprendere colore aveva bisogno di sangue forse era proprio per questo motivo che ne aveva lasciata una sul tavolo, la presi e gliela diedi, mi scostai subito da lui e andai verso Tyler notando che lui non riprendeva conoscenza e le lacrime iniziarono a rigarmi il volto « Tyler,Tyler ti prego » lo implorai, poi Klaus mi venne accanto e con la sacca di sangue semi piena disse
« Tieni potrebbe aiutarlo. »
Senza farmelo ripetere due volte gli portai la sacca alla bocca e dopo qualche minuto Tyler riaprì gli occhi
« Tyler, Tyler amore mio » gli buttai le braccia al collo e lo abbracciai forte lo baciai gli ripetevo che lo amavo.
« Ehi Ehi sto bene, ma che è successo? » scoppiai a ridere e anche Bonnie raggiunse e lo abbracciò.
Intanto l’originale aveva abbandonato la stanza forse per lasciarci il nostro spazio, ma io volevo parlagli volevo ringraziarlo, perciò mi staccai da Tyler dicendo « Puoi scusarmi un momento Bonnie ti spiegherà tutto! »
Uscì dalla stanza correndo andando a cercare Klaus prima nella sua camera e poi in salotto, ma sembrava non esserci traccia, poi dalla finestra vidi una sagoma in giardino e corsi verso di essa.
« Klaus eccoti… io volevo… ma perché sei scappato così? » chiesi
« Perché volevo lasciarvi il vostro spazio, mi sono reso conto di quanto tu lo ami e volevo semplicemente andarmene »
« E il nostro accordo? » domandai
« Mi sono reso conto dell’errore che ho fatto non avrei mai dovuto chiederti una cosa del genere, solo ora mi rendo conto di ciò che ti ho chiesto per egoismo volevo solo che restassi, ma ora capisco in grande sbaglio che ho fatto nel chiedertelo in quel modo. » confessò
« Ma… » ero rimasta senza parole per la seconda volta davanti a lui. Forse davvero non era il mostro che pensavo, forse mi amava veramente.
« Niente ma! Volevo dimostrarti che non ero un mostro e cosa ho fatto?? Mi sono comportato come tale, non ti obbligherò a restare con me contro la tua volontà! » sembrava davvero provato ed io ero commossa non sapevo che fare, quindi smisi di pensare e agii d’impulso gli gettai le braccia al collo e lo baciai,come non avevo mai baciato nessuno, lui mi tenne per la vita mentre io accarezzavo il  viso percorrendo la mascella e la barba bionda, mentre le nostre lingue s’intrecciavano, in quel momento Klaus era la persona di cui avevo più bisogno, senza accorgersene mi stava salvando per l’ennesima volta.

 

Anche il terzo capitolo si conclude…wow siamo già al terzo! Ringrazio tutte le persone che stanno seguendo la fan fiction e che la stanno recensendo grazie mille davvero!
Spero che la continuate a seguirla e a recensirla, ogni vostro commento e di grande importanza per me un bacione Sarah :*

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Capitolo 4
*** Stay with me! ***


 Mi staccai da quel bacio e guardai negli occhi Klaus era sopreso, e la cosa buffa, anche io lo ero.
«Scusa! » dissi
«Non ti scusare, ti prego, non hai davvero nulla da farti perdonare » replicò «Forse ora è meglio che rientri, Tyler si starà chiedendo dove tu sia finita.» Già è vero Tyler era lì dentro, me n'ero quasi dimenticata, quel bacio mi aveva fatto dimenticare di tutto il resto, ma io non volevo ritornare dentro volevo restare li con lui. «Ma... » cercai di obiettare ma Klaus mi mise le mani sopra le spalle e rispose «Sta tranquilla, non dirò niente di quello che è successo, lo so è stato un errore e non ricapiterà» precedette le mie parole, solo che quello che disse non era ciò che volevo dire io.
«Dai su, entra... » mi esortò.
Non so cosa mi stava succedendo, entrai in casa dentro c'era Tyler il ragazzo che amavo, ma fuori c'era Klaus, per lui non ero sicura di non provare nulla, ero solo certa di non odiarlo.
Scesi giù nella sala in cui era avvenuto il rito, Tyler si era alzato e stava uscendo.
«Bonnie mi ha spiegato un po' di cose. » disse
«Bene, quindi, tutto ok, cioè come stai? » chiesi
«Confuso credo, cioè non so esattamente tutto ciò che è accaduto... Klaus ti ha fatto del male?? »mi chiese preoccupato
«No, non mi ha neanche toccato, sta tranquillo » in un certo senso avevo detto la verità anche perchè  ero stata io a baciare lui e non il contrario.
«Ok, torniamo a casa dai... » mi cinse la vita e io mi voltai per cercare Bonnie che ci stava seguendo.
Davanti alla villa c'era un taxi diretto all'aeroporto di Parigi, io però non volevo partire e lasciare qui Klaus, non così non in quel modo, avevamo stretto un patto, lui avrebbe ridato il corpo a Tyler io sarei rimasta con lui per dieci giorni. In quell'istante volevo solo mantenere il nostro accordo anche se lui lo aveva annullato. Bonnie era già salita sul taxi e Tyler stava per salire, quando lo fermai. «Io non vengo con voi! » annunciai
«Ma cosa stai dicendo Caroline? » domando Tyler confuso
«Io resterò qui, non per molto al massimo per due settimane, ma devo restare qui »
«Perchè? Allora resterò qui con te! » si propose
«No non puoi, affinchè tu riacquistassi il possesso del tuo corpo ho fatto un patto con Klaus, che lui ha annullato, ma che io voglio mantenere! Sta tranquillo non mi accadrà nulla! » gli disse e lui mi abbracciò «Ok, ma promettimi di chiamarmi se succedesse qualcosa ok? »
«Va bene, se dovesse succedere qualcosa ti chiamerò ora va su perderete l'aereo! » dissi e lui m diede un bacio dolce, che ricambiai e poi salì in macchina.
L'auto sparì nella notte e io mi ritrovai sola davanti al piazzale della villa, cercai  Klaus, ma non lo trovai, poi provai vicino al recinto dei cavalli e vidi che stava accarezzando un puledro di colore marrone.
«Klaus » lo chiamai, lui si voltò di scatto e mi raggiunse in un baleno.
«Che ci fai ancora qui? Il taxi dovrebbe essere già qui da un pezzo »
«Non sono partita con loro, ho deciso di restare, voglio darti un'occasione per dimostrarmi che non sei ciò che penso » ammisi
«Davvero? » chiese con voce incredula.
«Si, ma quello che è successo prima, non si ripeterà chiaro?»
«Caroline, devo forse rammentarti che sei stata tu a baciarmi e non il contrario?? » scherzò
«Lo so, ma volevo mettere solo le cose in chiaro »
«Non ti farei mai fare qualcosa contro la tua volontà, e spero che tu non sia rimasta per il nostro patto, spero che sia stato chiaro il fatto che volevo annullarlo» ribadì
«Certo che era chiaro e io non sono rimasta per quello, ma solo perchè volevo darti un'altra chances » gli sorrisi e m'incamminai per entrare.
«Hai intenzione di restare in camera di Elijah? » mi chiese
«Te l'ho già detto Klaus non dividerò la stanza con te!» esclamai
«Ehi, Ehi sta calma, io intendevo una camera che avevo preparato per te, non nella mia... di solito non mi piace dividere la camera con qualcuno » confessò.
«Mmmm allora va bene » dissi anche se la camera di Elijah mi piaceva.
«Ok dai allora ti faccio strada » e s'inaccmicò verso casa.

La camera che Klaus aveva preparato per me era stupenda era enorme, aveva le pareti di un colore rosa antico con un letto a baldacchino al centro, e aveva un guardaroba pieno di vestiti stupendi. «Wow, è stupenda e tutti questi vestiti? » chiesi
«Sono per te li ho fatti prendere prima che venissimo qui » mi rispose.
Sembrava un sogno, era uguale alla camera di una principessa
«Allora ti piace?» domandò per avere lòa conferma anche se i miei occhi sgranati e la bocca aperta parlavano da sè.
«Certo che mi piace!» dissi «E' meravigiosa!»
«Vado a prendere la mia valigia » uscii dalla stanza e andò in quella di Elijah a prendere la valigia con tutte le mie cose però mi accorsi che mancava il mio arriccia capelli... Forse lo avevo dimenticato o forse l'avevo perso, ha sempre avuto ragione mia madre quando diceva che fossi disordinata. Va beh l'avrei cercato l'indomani non mi andava ora di mettermi a rovistare, tanto non dovevo mica agghindarmi per andare a dormire.
Ritornai in stanza con la valigia e Klaus era seduto sul letto
«Ce ne hai messo di tempo eh? » disse
«Si non trovavo il mio arriccia capelli » risposi poi sparì dalla stanza e tornò con il mio arriccia capelli in mano «E' forse questo? » me lo porse
«Si dov'era? Perchè lo avevi tu? »
«Forse ti era caduto, stava in camera mia, e dato che non volevi parlare con me, perchè mi ero comportato decisamente male, scelsi di non disturbarti e non te lo riportai, poi me ne sono dimenticato »
«Grazie davvero, ora però... » lui di scatto si alzò
«Già scusa è meglio che ora vada » aprì la porta e lasciò la stanza.
Non volevo che se ne andasse così, ma era stata una giornata piuttosto piena e io prima di dormire avevo bisogno di una doccia fredda.
Mi spogliai e passai forse un'ora nella doccia, durante quella giornata avevo assistito al rito, Tyler era finalmente tornato nel suo corpo e io invece avevo baciato Klaus. Ero decisamente confusa, neanche io sapevo ciò che volevo.
Uscii dalla doccia e mi misi una canottiera e un paio di pantaloncini rosa che di solito usavo per dormire, poi mi asciugai i capelli e me li legai.
Quache istante dopo sentii bussare «Si Klaus entra! » dissi poteva solo che essere lui dentro quella casa enorme non c'era nessun altro.
Klaus entrò e sgranò gli occhi «Ehm sei... bellissima »  confessò, e non potrei giurarci, ma lo vidi arrossire. Il bell'ibrido aveva in mano una sacca di sangue, Dio come mi conosceva, avevo una certa sete in effetti.
«Ti avevo portato del sangue, pensavo fossi... ehm assetata! » e mi porse la sacca
«Grazie » presi la sacca e inizia a bere «Ne avevo proprio bisogno »
«Ora tolgo il disturbo, buonanotte Care!» ma mentre stava per andarsene lo fermai.
«Klaus, resta con me non mi va di restare sola» detto ciò richiuse la porta e si mise seduto sul letto.


E siamo a arrivati al quarto capitolo ringrazio di cuore tutti quelli che mi seguono e che recensiscono siete davvero importanti... Questo capitolo è un po' più corto degli altri perchè nel quinto succederà qualcosa qualcosa d'importante per la coppia. Spero che vi piaccia questo capitolo e spero di ricevere tante recensioni perchè davvero mi date ispirazione
un bacio Sarah

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Capitolo 5
*** Day in Paris ***


Mi sveglia tra le braccia di Klaus, proprio come qualche tempo fa succedeva con Matt quando ero triste e sola, allora il bel giocatore di football cameriere del Grill passava la notte a farmi compagnia.
Klaus ancora dormire, era bello guardarlo dormire, non so gli dava un'aria innocente, ed si dovevo ammetterlo era terribilmente sexy.
Quando mi spostai, lui aprì lentamente gli occhi e mi guardò quasi sorpreso, come se si aspettasse che me ne fossi andata durante la notte, ma in tal caso mi avrebbe sentito, il suo orecchio era più sviluppato di quello umano, e il anche più di quello di qualsiasi vampiro e licantropo dato che era un originale.
«Buongiorno» disse il bell'ibrido
«Buongiorno» risposi guardandolo, poi mi sollevai per farlo alzare, lui si alzò e disse
«Vado a farmi una doccia ci vediamo giù per la colazione!» disse e uscì dalla stanza.
Io presi un asciugamano ed entrai in bagno, avevo anche io bisogno di una doccia.
Dovevo riflettere ero li con Klaus e tra noi era decisamente cambiato qualcosa, non era più il mostro che conoscevo, cioè in realtà con me non lo era mai stato, ma con i miei amici si.
Klaus era dolce premuroso, e voleva davvero mostrarmi di essere degno della mia fiducia. Voleva solo qualcuno che tenesse a lui in fondo in fondo non era così cattivo era semplicemente un uomo incompreso che aveva avuto un passato difficile.
Uscii dalla doccia e m'infilai uno dei vestiti che era nell'armadio, era un vestito a fiori carino, e non troppo vistoso. m'infilai dei sandali e mi asciugai i capelli, dopo di che me li arricciai con il ferro che avevo perso ieri.

Scesi a fare colazione giù in cucina Klaus aveva preparato un vero e proprio banchetto: aveva preparato uova, bacon e anche i pancakes con le coccie di cioccolato, che erano i miei preferiti. e aveva preparato un bicchiere con del sangue.
Mi sedetti al bancone e dissi «Mmmm che profumino invitante! » e intanto afferai il bicchiere di sangue e lo bevvi tutto d'un sorso.
«Cosa gradisce signorina Forbes?»
«Prenderei molto volentoeri I Pancakes, con tanto tanto sciroppo d'acero»
Mi mise dei pancakes in un piatto e me li diede, con la forchetta li tagliai e li assaggiai, erano davvero buoni, Klaus per essere un vampiro era davvero un bravo cuoco.
«Sono Buonissimi davvero!» dissi con la bocca ancora piena, sorrise e poi ne prese uno anche lui. «E ancora non hai assaggiato i miei muffin!» scherzò
«Wow signor Gordon Ramsay, sta cercando di prendermi per la gola?» dissi prendendolo in giro, forse ero l'unica che poteva permettersi una cosa del genere, così tanta confidenza con l'originale per eccellenza.
«Beh se il cibo è l'unica arma che ho è il cibo allora la userò nei migliori dei modi possibili » dichiarò. Io risi e finii la mia colazione.
«Che cosa facciamo oggi?» chiesi
«Avevo intenzione di andare in città, magari farti vedere la Tour Eiffel e Notre-Dame, se ti va...»
Oddio certo che mi andava «Certo che mi va, però mi porti anche al Louvre!» esclamai
«Per me va bene, solo che preferirei portarti tutta una giornata al Louvre, perchè merita davvero di essere visitato tutto quel museo»
«Ok allora ci andiamo un altro giorno, ma mi porti a fare shopping!»
«Affare Fatto!»
Klaus pulì ciò che aveva lasciato in cucina e poi uscimmo. In giardino c'era una volvo c60 che ci aspettava, una macchina enorme neanche avessimo dovuto portare tutta Mystic Falls.
«Bella auto... » dissi
«Grazie... » sorrise
Durante il viaggio parlammo del più e del meno, mi chiese anche delle cose riguardo alla mia vita prima che diventassi una vampira e gli confessai che non mi piaceva esserlo, avrei preferito essere una comune umana ignara di tutto ciò, come quando stavo con Matt. Gli dissi anche che in un certo senso mi mancava anche Matt, la normalità, la vita tranquilla e anche se non era un vampiro o un licantropo e ne tantomeno un ibrido con lui stavo bene.
Senza rendermi conto stavo sentendo la nostalgia del rapporto che avevo con il bel camerere del Grill. Ad un certo punto Klaus mi chiese cosa provassi per Matt, sinceramente quella domanda non me l'aspettavo, io risposi di no che amavo Tyler e con lui ero felice anche se la nostra relazione non era stato rosa e fiori e lui non era stato un granchè presente.
Mi aprii molto con lui, non so perchè gli stessi racontando tutte quelle cose.
Quando arrivammo a Parigi parcheggiò e ce la fecemmo a piedi fino alla tour Eiffel, era davvero imponente altissima, mi metteva un po' paura in effetti.
«Saliamo sopra? » mi chiese
«Oddio, ma hai visto la fila? » domadai, sotto la torre ci saranno state almeno duecento o forse trecento persone in fila, e diciamo che non scorreva molto.
«Dai, che importa saliamo, e poi possiamo sempre soggiogarli tutti» propose, diedi una botta a Klaus «Ma dai su aspettiamo come tutte le persone normali»
aspettammo il nostro turno per salire. ci mettemmo quindici minuti per arrivare in cima, dove c'era soltanto un negozietto di souvenir e un sacco di coppiette che si sbaciucchiavano.
Mi avvicinai alla balconata era davvero meravigliosa si riusciva a vedere tutta la città da lassù.
«E' davvero meravigliosa la vista da quassù» dissi meravigliata. Klaus era dietro di me, poichè tutta la gente era attaccata alla balconata, avrebbe potuto farli scanzare, ma sapeva che avrei preferito che si comportasse come una persona comune; diciamo che non se ne pentì dato che mi stava dietro attaccato come la colla, e a me non dispiaceva sinceramente.
Mi teneva per i fianchi per evitare di perdermi tra la folla. «Non credo di aver visto nulla di più bello» confessai
«Già nemmeno io e non mi riferisco alla vista della città» disse
Io mi voltai verso di lui e lo guardai negli occhi, quel momento mi sembrò eterno, provai delle emozioni che mi erano sconosciute, forse era la vista, la città, l'aria che invogliava le coppie a innamorarsi, ma sicuramente non era solo quello, iniziavo a provare qualcosa per quest'uomo, un uomo che era stato spesso giudicato male e che aveva fatto di tutto per me. Perciò quando si avvicinò per baciarmi non lo rifiutai, non mi scansai, posò le labbra sulle mie in un bacio che si faceva sempre più passionale, le mie labbra cercavano impazienti le sue, e vice versa, le nostre lingue che riprendevano conoscenza e le mie mani che si riappropriavano del suo viso, come era già successo il giorno precedente, quest'uomo era diventata la mia rovina e io ero la sua debolezza... ormai lo avevo capito.
Venimmo interrotti da delle persone che farfugliavano qualcosa in francese che io non capii, ma forse ci ricordavano solamente che il nostro momento era scaduto e che avremmo dovuto continuare da un'altra parte. Inizialmente non ci facemmo caso, non mi volevo staccare da lui, ma alla fine fui costretta e ridendo scendemmo da quella torre. Mano nella mano ci diriggemmo verso Notre-Dame che era più lontano di quanto pensassi e decisamente più bella. Non parlammo molto durante il tregitto, forse eravamo troppo imbarazzati per quello che era successo un attimo prima, forse lui lo era perchè io non avevo nessun problema.
Con lui stavo bene non potevo negarlo, forse era da tanto tempo che non stavo bene con qualcuno in questo modo. Visitammo Notre-Dame questa di fila scorreva un po' più velocemente fortunatamente anche perchè volevo andare a fare shopping e volevo vedere la faccia di Klaus mentre provavo miliardi di scarpe, senza magari acquistarne neanche una.
Uscì dalla cattedrale più famosa del mondo, resa ancora più famosa della storia di Quasimodo ed Esmeralda. «Saresti un Esmeralda perfetta » disse Klaus prendendomi in giro.
«Ma smettila, Dai.. io sono bionda e chiara, Esmeralda era mora e scura di carnaggione» costatai «Tu invece potresti essere un Febo perfetto, biondo bello forte, lui salvava le donzelle, un po' come te» sorrisi guardandolo negli occhi.
«Ma per favore, io ho salvato solo te.» disse
«Sempre meglio di niente.» gli sorrisi e lo presi sotto braccio. «Ora è il momento dello shopping?» chiesi eccitata.
«Già, credo proprio che non posso sfuggire te l'ho promesso.» sbuffò
«Siiiii» urlai, e feci girare metà delle persone sulla piazza.
Girammo una marea di negozzi e Klaus si vedeva da lontano un chilometro che non ne poteva più.
Quando mi provai l'ennesimo paio di scarpe disse «Ti prego dimmi che è l'ultimo»
io feci una linguaccia «Ti giuro ti compro tutto ciò che vuoi, ma decidi ti scongiuro » esasperato.
«Dai ok prendo quelle con il tacco nero» dissi decisa.
«Signorina, quelle con il tacco nero per favore e anche la borsetta coordinata » gli sventolò la carta di credito e la commessa la prese.
Pagato le scarpe mi disse «Torniamo a casa? Preparo io la cena! »
«Ok certo... »




Vi ringrazio per aver letto anche questo capitolo della fanfiction, volevo allungarlo e mettere più colpi di scena, ma ho capito ch se lo avessi fatto avrei accorciato la storia.
Grazie a tutti quelli che la seguono e quelli che continuano a recensirla, davvero grazie di cuore.
Continuate a recensire anche chi segue questa storia in silenzio, mi piacerebbe molto sapere che ne pensi!
Un bacio grande Sarah :)




 

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