Buried Memories

di Filakes
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** We're not alone ***
Capitolo 2: *** Nothing lasts forever ***



Capitolo 1
*** We're not alone ***


Capitolo I:
“We're not alone”

  La storia che sto per raccontarvi fa parte del mio passato, un passato lontano, sbiadito. Non avrei mai voluto parlarne, avrei solo voluto dimenticarmene, abbandonare quei giorni in cui il mio mondo era perfetto, ma per poco. Rimpiazzare il dolore con l’odio verso No.6 è stato facile e mi ha salvato dalla pazzia, ma non ho mai potuto dimenticare Eve e il suo sacrificio.
Ecco, q
uesta è la mia storia prima che conoscessi Shion, una storia piena di ricordi sepolti, speranze distrutte. Qualcosa che avrei preferito nascondere, qualcosa che ho tentato di soffocare e sepellire, ma lei non me l'ha permesso. Sì, perchè lei vive ancora nei miei ricordi e io non posso abbandonarla. Non di nuovo.
Vorrei parlarvi proprio di lei, di quella bambina che credeva in un futuro migliore, di colei che mi ha insegnato l’amore per il teatro. Voglio parlarvi del suo vano sacrificio.

  Avevo solo quattro anni quando l’avevo incontrata, ero scappato dalla solita lezione noiosa sulle piante del Bosco, tutte nozioni inutili, l’ho sempre pensato. Mi ero arrampicato su un albero per evitare che mi trovassero, avevo preso un frutto dal ramo che mi stava davanti, l’avevo rigirato tra le mani e l’avevo addentato. Sdraiato su un ramo robusto fissai il cielo: dalle piccole fessure che le fronde lasciavono scoperte trapelavano i caldi raggi del sole. Era molto meglio stare lì che andare a quelle stupide lezioni.
  Mi stavo per appisolare cullato dal vento fresco, quando sentì una candida e dolce voce intonare i versi della canzone sacra. Mi misi a sedere e sbirciai la bambina che stava raccogliendo delle bacche dalle piante sotto l’albero, aveva lunghi capelli castani, gli occhi scuri e un viso dolce. Mi sporsi di più per osservarla meglio, ma il ramo cedette e mi ritrovai disteso a terra.
-         Ahi…
Bisbigliai togliendomi le foglie dai capelli. Sentì un risolino trattenuto e guardai davanti a me: la bellissima bambina mi osservava sorridendo.
Arrossì per la vergogna e balbettai parole a sproposito.
-         Tutto bene?
Chiese poi con dolcezza, avvicinandosi.
-         Io… sì.
Balbettai rialzandomi.
-         Io mi chiamo Eve. Tu chi sei?
Sorrise dandomi delle bacche succose appena raccolte.
-         Nezumi.
Sussurrai in imbarazzo, accettando i piccoli frutti.
-         Come mai sei qui? Ti nascondevi?
-         Sì.
-         E da chi?
Domandò preoccupata, guardandosi intorno.
-         Dalla maestra.
Eve scoppiò a ridere e io mi unii a lei.

Fu così che la conobbi in quella calda e bellissima giornata.


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Buongiorno! :)
Questa è la prima fanfic che scrivo su EFP (le altre sono tutte originali ), è una storia che ho in mente da un po', ma dopo una prima stesura su un forum l'avevo "abbandonata"...ora la sto sistemando e mi piacerebbe sapere cosa ne pensate! Cercherò di far coincidere i titoli con le canzoni di un gruppo che amo: i Coldrain.
Spero davvero che vi possa piacere! :D
Filakes

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Capitolo 2
*** Nothing lasts forever ***


Capitolo II:
“Nothing lasts forever”

  Era passato un anno da quando avevo conosciuto Eve, un anno fantastico. Avevamo riso, scherzato, mi aveva letto libri che venivano da civiltà lontane e mi aveva fatto appassionare a quei racconti fantastici in cui i principi si prodigavano per algide principesse, combattendo mostri terribili, sventando complotti, creando alleanze. Era stato tutto bellissimo, un sogno, se ci penso ora.
 
  Quel giorno ero seduto sulla riva del torrente a osservare i pesci, quando Eve mi raggiunse.
-         Nezumi! Nezumi!
Mi chiamò sbracciandosi, mentre mi correva in contro.
-         Hey!
La salutai quando si avvicinò.
-         Come va?
-         Bene grazie, tu?
-         Benissimo.
Esclamò lei, una luce calda negli occhi.
-         Racconta, novità?
-         Mia mamma mi ha portato un nuovo libro e ho deciso di fare una piccola rappresentazione, mi aiuti?
-         Certo!
Sorrisi.
Mi spiegò che il racconto consisteva nella storia di un abile principe che, tentando di aiutare l’amata, finiva nella tana di un pericoloso drago, e di come alla fine fosse la fanciulla a salvarlo. Risi, doveva essere proprio un imbranato quel principe.

-         Posso chiederti una cosa? Come sai leggere e non essere mai andata a scuola?
-         Mia mamma è la sacerdotessa dell’Albero Sacro ed io devo imparare i testi sacri, me l’ha insegnato lei. Sai, un giorno toccherà a me difendere la nostra comunità e l’Albero. Allora dovrò conoscere tutti i testi e le preghiere.
Mi spiegò lei. In effetti, qualche tempo prima mi aveva detto che era la figlia della sacerdotessa.
-         Anche per questo dopo questa recita ci vedremo di meno.
Sospirò lei.
-         Come mai?
Domandai col cuore a pezzi.
-         Mia madre sta molto male, devo velocizzare l’apprendimento. Il medico ha detto che guarirà, ma non so se è vero. E' così da quando è tornata da una città lontana. Non mi ha voluto dire cosa le è successo, ma è molto grave, è come se qualcosa le stesse lentamente prosciugando le energie dall’interno.
Mi raccontò con lo sguardo basso.
Immerse i piedi nell’acqua del ruscello e li dondolò, pensierosa.
-         Mi dispiace molto Eve.
-         Tranquillo, non pensarci, se il medico dice che la può curare gli credo.
Si sforzò di sorridere lei.
- Ti aspetto domani qui, va bene?
Propose poi, alzandosi.
- Va bene.
- A domani!
Mi salutò e corse via.



  A quel tempo non potevo capire quanto lei stesse male, né quanto il destino la obbligasse a crescere. Ero troppo piccolo per poterla aiutare, troppo ingenuo per capire che qualcuno stava tramando sulla nostra distruzione.
Un male violento stava per abbattersi su di noi, era già nel villaggio e aspettava nelle tenebre il momento in cui scatenarsi e distruggere la nostra pace, che allora sembrava eterna. Anche se ormai lo so: nulla dura per sempre, anche se lo vorresti.

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