Illusione

di Lys
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Illusione ***
Capitolo 2: *** Tre anni ***



Capitolo 1
*** Illusione ***


 

ILLUSIONE

 

Era l’ultimo giorno di scuola.

Voldemort era stato sconfitto da Harry Potter a metà dell’anno scolastico e la comunità magica non aveva ancora smesso di festeggiare.

Molti Serpeverde avevano abbandonato la scuola, altri erano ricomparsi dopo essere stati a casa durante la guerra.

Lei non aveva lasciato Hogwarts.

Come pochi altri Serpeverde aveva preso una decisione e una mattina era andata dalla preside, la professoressa McGranitt, chiedendo aiuto. Non voleva tornare a casa. Non voleva unirsi ai suoi genitori. Così era rimasta. Le frecciatine rivolte al suo indirizzo non erano cessate, ma aveva scoperto che non le importava. La guerra, la scuola… in fondo non le interessava niente. L’unica cosa che desiderava era potersene stare tranquilla. Era diventata insolitamente taciturna. Gli altri Serpeverde la isolavano. La chiamavano traditrice, ma non le importava.

Era libera, ma non sapeva che farsene della libertà.

Camminava per i corridoi, seguiva le lezioni, mangiava, dormiva. Tutte azioni meccaniche che compiva in una sorta di apatia.

L’unica che riusciva a destare la sua attenzione era Lei.

La osservava di nascosto ogni giorno.

Così bella, così coraggiosa, così intelligente.

L’amava e soffriva per quell’amore impossibile. Lei non avrebbe mai ricambiato i suoi sentimenti.

Come avrebbe potuto?

La Serpe e la Grifondoro.

Impossibile. Eppure era così dolce crogiolarsi nell’illusione di un amore ricambiato. Sognare un futuro insieme fuori da Hogwarts.

Insieme.

Che illusa.

"Pansy, ci sono le carrozze dobbiamo andare."

Il riflesso di Blaise era apparso nello specchio accanto al suo. Aveva un’espressione preoccupata.

Blaise.

Lui sapeva tutto ed era l’unico ad esserle stato vicino. "Traditore" come lei, vero amico.

Lo seguì fuori dal dormitorio dei Serpeverde col pensiero rivolto all’unica persona che avrebbe voluto vedere ancora una volta e il fato la accontentò. Ad attendere una carrozza c’erano dei Grifondoro e tra loro Lei. Stava ridendo di una battuta. Era bellissima.

"Non pensi che dovresti provare a dirle qualcosa?" la voce leggera di Blaise la riscosse. Si voltò verso l’amico con un sorriso triste e scosse la testa. Sarebbe stato inutile. Il ragazzo non insisté e le accarezzò dolcemente il braccio.

La carrozza dei Grifondoro era arrivata. Pansy li fissò mentre entravano uno ad uno. Lei era l’ultima. Salendo voltò lo sguardo verso la Serpeverde che sollevò la mano in un gesto di saluto. Dopo un attimo di stupore la Grifondoro ricambiò il gesto con un sorriso prima di scomparire all’intero della carrozza che partì veloce.

"Ti amo Hermione Granger." sussurrò la Pansy mentre la carrozza portava via l’unica persona che avesse mai amato e, con lo sguardo offuscato dalle lacrime, seguì Blaise verso una nuova vita.


 

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Capitolo 2
*** Tre anni ***


 

TRE ANNI

 

Una ragazza era ferma davanti al portone di una palazzina. Aveva lunghi capelli castani e un cappotto scuro da cui si intravedeva il lungo vestito di lana nero. Gli stivali erano coperti di neve, come il resto della sua persona. Era immobile da diverso tempo.

Gli occhi scuri erano fissi su un campanello, ma la mano non aveva il coraggio di alzarsi e suonarlo.

Era stato difficile arrivare fin lì.

Erano passati tre anni.

Cosa pensava di fare ora?

Tre anni in cui si era legata sempre di più a Blaise. Un fratello che non pensava di poter avere, un amico vero, uno stupido che la faceva stare bene e che l'aveva infine convinta ad andare quella sera davanti a quella porta.

Respira Pansy, respira profondamente.

Vuoi solo salutarla,chiedere come sta... baciarla, abbracciarla, stringerla, chiederle se ti ha mai pensato in quegli anni, se quel sorriso, quel saluto, per lei hanno significato qualcosa oppure no.

Sicuramente no.

Erano passati tre anni.

Aveva cercato di farsene una ragione. Hermione non avrebbe ricambiato i suoi sentimenti, perchè farsi del male inutilmente?

Perchè non sei una vigliacca Pansy, non lo sei.

Ah Blaise, quanto ti sbagli. Sono qui ferma e non ho il coraggio, non l'ho.

 

Stava per voltarsi e andarsene quando la porta si spalancò di colpo e lei si trovò a fissare negli occhi Harry Potter.

"Er...ehm..." Pansy non sapeva che dire.

"Scusi cerca qualcuno?" non l'aveva riconosciuta e lei rimase stupita di vedere come il Bambino-che-aveva-sconfitto-voi-sapete-chi non fosse cambiato di una virgola a parte i capelli leggermente più in ordine.

"Harry che cè? Puoi sbrigarti?"

Quella voce.

"Sì Mione, corro, corro..." lui tornò a guardarla con la fronte corrucciata "Scusi, ma le serve qualcosa?"

"No, no... io... ho sbagliato. Me ne stavo giusto andando."

Pansy sorrise davanti all'occhiata incuriosita di Potter.

"Harry tra poco arriva mia madre e poi saranno tutti qui, ma che ci fai davanti alla porta ancora? Ma..."

Hermione la fissò.

Pansy la guardò un po' sorpresa e un altro sorriso le increspò le labbra.

"Scusate.." e si voltò.

"Buon Natale Hermione." sussurrò mentre si incamminava verso casa.

Li sentì parlare ancora tra loro mentre si allontanava.

Non era cambiata.

Così bella, ora anche di più.

Era vero quello che si diceva, la gravidanza da una nuova luce ad una donna.

E tu Hermione hai una luce stupenda.

Tu sei stupenda.

 

Addio Hermione.

E' stato bello illudersi.

 

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