This culd be a real Mistery!

di Satyros_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** .●ι ωαит тσ вє αℓσиє!●. ***
Capitolo 2: *** capter two ***
Capitolo 3: *** 3.тнιѕ ιѕ тнє ∂αу! ***
Capitolo 4: *** Scusate il ritardo di un anno.. ***



Capitolo 1
*** .●ι ωαит тσ вє αℓσиє!●. ***


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1.●ι ωαит тσ вє αℓσиє!●.

Londra,1939
Michael’s Point Of View (p.o.v.)


Era una fredda e piovosa mattinata del millenovecentotrentanove,quel giorno tenevo il polso di un uomo,sui trent’anni,pallido apparentemente illeso. Il suo corpo,ormai privo di vita cominciava ad emanare un odore nauseante,il che voleva dire che era lì da più di 5 giorni.
La cosa che più mi infastidiva era che non riuscivo a constatarne la causa della morte.
Attentamente tolsi l’orologio da taschino,ancora funzionante: le 14:45.
Controllai il mio : le 15:45.
Era chiaro che qualcosa non quadrava!
Ma tutto venne confermato da quel poco di fango appiccicato alle suole delle scarpe dell’individuo.
Presi un po’ di terriccio,e lo sbriciolai. Era fresco! Fresco di almeno un’ora!
Com’era possibile che l’uomo fosse morto circa 5 giorni fa,mail fango sulle sue scarpe fosse ancora fresco?
« Allora Mr. Jackson,che ci può dire?»
« dico solo che è il quarto,in questo mese. Uomo,alto sul metro e 70 abbondante,trentacinque anni. Allergico al pelo degli animali,in particolare gatti. Amante di orologeria,aveva programmato l’orologio di un’ora indietro,probabilmente per non mancare ad un appuntamento. La cosa che non so spiegarmi,ispettore Police,è il perché del fatto che quest’uomo odora come un cadavere privo di vita da ormai 5 giorni,ma porti sulle suole delle scarpe,ancora le tracce di fanghiglia fresca di un’ora o poco più..»
Risposi io,con l’orologio ancora in mano.
« bene,vedremo cosa farne,grazie per il suo contributo Michael...ah! dimenticavo! C’è una lettera per lei,arriva dalla Francia»
Disse controllando il retro della busta gialla,consegnandomela. Non badandoci troppo,la infilai nella mia ventiquattrore in pelle,che portavo sempre con me.
Con velocità arrivai nel mio appartamento
«buongiorno Nathalie!»
Salutai la badante della casa
«mpf! Jackson! Per quanto dovranno restare qui quelle cose puzzolenti?»
«si riferisce ai miei Alpaca del Perù?»
Chiesi io,con fare scocciato
«sì,qualunque cosa sia!»
«non per molto,Nathalie,sto per fare la più grande scoperta della mia vita!»
Dissi raggiante,saltellando verso il mio appartamento. « ah! Ragazzi!»
Sentii Nathalie lamentarsi al piano di sotto.
Aprii la porta e trovai il mio caro amico Paul ad aspettarmi
« Paul! Che ci fa lei qui?»
« Michael,sono venuto di persona a darvi una notizia importante!»
« e di cosa si tratta?»
«credo di aver scoperto qualcosa che accomuna i 4 omicidi di questo mese»
Sorrisi,ero così fiero del mio giovane apprendista!
«se nota..»
disse cercando di farsi spazio fra i miei due alpaca del Perù
« dicevo,se nota tutti e 4 sono uomini,e risultano morti senza lesioni interne o esterne,neppure per avvelenamento! Ma la cosa che ho scoperto è che la morte di tutti combacia con il giorno venerdì!»
« geniale intuizione Paul,ora dovrebbe farmi questo favore: scopra tutto quello che sa,sul giorno venerdì!»
Ordinai al mio apprendista,e grande amico. Cominciai col tirare fuori il mio siero di colore giallognolo,a base di foglie coca. Avevo scoperto che iniettandone un po’ nel corpo degli animali,essi morivano “apparentemente’’,questo siero dava tutti gli effetti della morte,ma il cervello era ancora attivo. Bene,ora dovevo solo trovare un rimedio per farli tornare in vita...
Dopo poche ore che trafficavo con antidoti e quant’altro mi venne in mente quel fatto della lettera.
In mezzo alla confusione che regnava nel mio appartamento,cominciai a cercare la mia ventiquattrore,e finalmente la trovai.
Colsi la lettera,domandandomi cosa avrebbero voluto i francesi da me; Girai la busta gialla,leggendo “distretto di polizia Olivier”,chissà cosa avrebbero voluto da un investigatore privato come me!
Aprii la lettera e cominciai a leggere
“ Egregio signor Michael Joseph Jackson La informiamo che la richiesta di un collega che l’accompagni nelle sue indagini,è stata presa in considerazione. Considerando il suo alto quoziente intellettivo non potevamo affidarvi a mani migliori che quelle del nostro miglior investigatore privato di tutta Parigi. L’ispettor Mathieu sarà a Londra il rispettivo giorno 12 dicembre[...]”
Non finii di leggere che accartocciai quella cosa
«che diavolo significa questo?? Io lavoro Da solo! Non ho bisogno di francesini esperti,ma chi diavolo ha chiesto un’auto??»
Gridai in preda alla disperazione!
Odiavo quando gli altri decidevano per me! lo odiavo proprio!

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Capitolo 2
*** capter two ***


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Parigi,1939
Aliénor’s Point Of View (p.o.v.)


« il treno Aliénor! Il treno!» Gridò Pierre,nella speranza di avvertirmi dell’ arrivo del mezzo. Il grigio carro locomotore arrivò creando un grosso tonfo,somigliante al grido di un animale inferocito.
Una campanella suonava ripetitiva
« tutti in carrozza!»
Gridò un uomo.
Salutai mio fratello Pierre,prima di partire « Pierre! Pierre! Promettimi una cosa!»
« Aliénor che mi chiede un favore?? Me lo dovrò segnare sul taccuino! »
Disse lui ironico
« andiamo,stupido! Smettila con queste scemenze! E promettimi che baderai tu a zietta!»
« d’accordo,zietta sarà pure un’anziana ubriacona,ma saprà cavarsela da sola!»
« no Pierre! No! Zietta è tutto ciò che ci rimane della nostra famiglia,e finche non sarai maggiorenne starai con lei! Ti proibisco di fare qualunque altra cosa!»
« tutti in carrozza! Il treno per Londra sta per partire!»
« Hai sentito Pierre? Hai sentito? Me ne devo andare! Promettilo,su!»
Dissi scuotendo il ragazzo ripetutamente
« e va bene,e va bene! Zietta starà al sicuro con me!»
« la guerra è alle porte Pierre,ti prego,sta attento!» Dissi salutando mio fratello una volta per tutte.
Salii in carrozza,mentre l’ingombrante vestito rosa si rivelava una vera e propria fregatura!
Fissavo il grigio celo,costellato di strani palloni ovali bianchi,di cui ne ancora avevo capito il senso.
La cabina del treno era in prima classe,il viaggio era lungo;
così chiusi a chiave le ante della minuta cabina,e mi limitai a scrivere appunti per il mio diario di bordo
“ 11 dicembre 1939
La guerra è ormai cominciata.
La Germania sta minacciando mezza Europa,compresa la Francia.
Vogliono i nostri soldi,e per averli lanciano bombe a tutte le ore del giorno. Non si può nemmeno ascoltare la radio,perche Radio Francia mente;
Radio Londra è l’unica radio che dice la verità dei fatti! Siamo costretti a nasconderci di notte in Bunker sotterranei per poter ascoltare la verità.
È questo il prezzo da pagare per la verità? mi chiedo sempre.
Sono diretta a Londra,dicono sia più sicura di Parigi.
La gran Bretagna è sotto il comando di Re GiorgioVI,cosa ci si potrà mai aspettare da un Re balbuziente??”
Purtroppo mi addormentai in treno,mentre sognavo stelle che ormai non appartenevano più ad un celo grigio e tenebroso,un cielo di guerra.

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Capitolo 3
*** 3.тнιѕ ιѕ тнє ∂αу! ***


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Londra,1939
Michael’s P.o.v.


Era arrivato il giorno. Il 12 dicembre,il giorno in cui avrei conosciuto il mio collega francese.
Tutto ciò non mi andava,ero andato a protestare al capo della polizia,l’ispettore Police,ma mi aveva risposto che mi sarei dovuto adattarmi “siamo in un tempo difficile” diceva lui.
Entrai in casa con una siringa,e il povero Paul intento ad attaccare le mie foto su di un pezzo di legno
« l’ho trovato!»
Gridai di gioia,con il Liquido nero nella siringa
« estratto di Ginseng e nero di seppia! Funzionerà,vedrà Paul,L’alpaca tornerà in vita!»
Confermai,spingendo il liquido nella vena della bestia,che si rialzò in un attimo,cominciando a brucare il tappeto,come sempre.
Ero così contento che non notai che alle mie spalle,la vecchia Signora Nathalie si stava godendo la scena con un malvagio sorriso dipinto sul volto
« vedo che avete risvegliato la capra!»
Disse soddisfatta la donna
« l’alpaca del Perù,Nathalie!»
Corressi io,sistemandomi il cravattino
« qualunque cosa sia,ora potete levarla da casa mia!» Stavo per rispondere,ma Paul mi anticipò
« certo Signora Nathalie,io e Michael provvederemo di persona a liberare l’appartamento!»
Affermò il giovane,aspettando che Nathalie liberasse l’alloggio.
« Cos’ha fatto Paul?»
« la signora ha ragione,Michael,e poi non vorrà mica far vedere un posto del genere al suo..nuovo collega francese,giusto?»
«è giusto ma..»
« ma ? mi dia una mano a sloggiare questo posto,di grazia!»
Altro che Di grazia! Di malavoglia feci uscire i due Alpaca,il cane,il boa e le lucciole. Le mosche e i pesci,beh Paul e la signora Nathalie me li lasciarono.
Non c’era dubbio! Era stata una giornata pesante! Ma non ci feci caso,cercai piuttosto di leggere ciò che Paul mi aveva consegnato sul giorno “venerdì”.
“Venerdì è il giorno della settimana tra il giovedì e il sabato, dal latino Venĕris dies, giorno di Venere.
I termini inglese Friday e tedesco Freitag si riferiscono al suo essere, un tempo, giorno sacro alla dea Freyja, divinità più o meno equivalente alla latina Venere.”
Venere,il venerdì aveva a che fare con il pianeta Venere. Venere era il secondo pianeta del sistema solare,in ordine di distanza dal sole,ed il simbolo della femminilità,ovvero la mano della dea Venere che sorreggeva uno specchio. Tutto ciò non mi suonava nuovo.
In effetti,anni fa,ma che dico?! Secoli fa! Sarà stato attorno al 1789 si creò,qui a Londra una confraternita super segreta di massoni spietati,che lavoravano per una persona della quale non sapevano nulla,compivano sacrifici umani alla luce della luna e veneravano gli dei Egiziani. Ma qualcosa non tornava: il loro simbolo,era proprio quello della dea venere,solo che ne mancava metà in alto,in modo da formare una luna sorretta dalla mano della dea. Ma tutto ciò,che aveva a che fare con la loro adorazione del dio Ra?
La mezzaluna fertile si trovava in Grecia,pensai tra me e me,forse poteva avere un nesso logico,ma come poteva,un usanza con secoli di distanza,portarsi ancora avanti?
Ci trovavamo nell’era moderna,nel 1939,l’era della fotografia...e della guerra.

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Capitolo 4
*** Scusate il ritardo di un anno.. ***


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<Londra,1939
Aliénor’s P.o.v.




Ero arrivata nella grigia Londra.
Una schiera di soldati vestiti di verde,correva compattata per le strade,con un fucile nel petto. Sembrava che anche qua,le cose non andassero molto bene...
Fermai una carrozza,e porsi un foglietto,con scritto l’indirizzo; l’uomo annuì e mi fece salire.
Le mie gambe tremavano,sapevo del serial killer che girava per la città,la serie di vittime che ammazzava,venivano uccise sempre di venerdì.
Tirai fuori il mio taccuino,e cominciai a delineare una traccia delle mie ipotesi:
“uomini sulla quarantina,senza alcun segno di aggressione esterna o interna,nemmeno per avvelenamento. Maschi,uccisi sempre la notte di un Venerdì.”
«e fino a qua..ci siamo...» dissi tra me e me.
«dev’esserci pure qualcosa che si collega,non possono morire così,per caso. Le coincidenze sono troppe Merd! »
Esclamai appoggiando la testa sul sedile. Chiusi gli occhi,e lasciai cadere il taccuino. Mi accesi una sigaretta,ed aspettai che l’illuminazione arrivasse.
Il viaggio era lungo,avrei avuto tutto il tempo che volevo,per concedermi una piccola pausa.
Mi addormentai.
Una luce biancastra,fioca e debole,offuscava i miei pensieri,che stava succedendo?
Un uomo dai biondi capelli,e un taglio di barba tipicamente londinese,basette sproporzionate rispetto al volto,occhialini minuti circoscritti da una sottile lamina d’oro,poggiavano sui suoi stanchi ma giovani occhi.
Un panciotto nero,una camicia bianca,un sigaro in bocca,e quel simbolo...una croce,con dei serpenti,due per la precisione,arrotolati su di essa.
Un medico. 23 anni circa altezza 168 centimetri,peso...mmmh...vediamo...67 kg.
Il ragazzo è inesperto,si vede da come cerca di aprire la valigetta degli attrezzi da medico.
O ha semplicemente fretta?
una forbice un coltellaccio,una pinzatrice,oggetti che mettono i brividi;
perché vedo quest’uomo? Cosa significa? Ed eccolo che estrae un cuore da un vecchio corpo morto,con estrema precisione.
Un ghigno maligno si dipinge sul suo volto “un giorno mi ricorderanno come quello che ha dato inizio al ventesimo secolo” dice con il cuore in mano e...tutto svanisce.
«cosa cavolo???» cercai di farfugliare,una volta ritrovatami la faccia lardosa del cocchiere davanti.
« signorina siamo arrivati!»
«oh..certamente! ecco le sue 5 sterline,ne faccia buon uso,e la smetta con gli alcolici,ha una famiglia a cui badare!»
Dissi scendendo con la valigia.
« come diavolo ha fatto... signorina! Miss! Signorina!»
Cercò di chiamarmi l’individuo
« ho sbagliato a pagare?»
«come diamine sapeva lei tutte queste cose?» cercò di farfugliare il panciuto cocchiere; sbuffai. Per me era una cosa assolutamente normale!
«allora,puzza di vino,nonostante si sia lavato stamattina,prima di andare a lavoro;
il che ne segnala un’abitudine;dopo una nottata al Pub tra gli amici e le carte.
Ha una famiglia,lo deduco da i capelli biondi troppo lunghi per un uomo,sul suo panciotto,rovinato dalla povertà,dal tempo,e dai suoi figli,che amano giocare con lei.
Il suo lavoro non rende molto,e come biasimarla!
La sera torna ubriaco ,senza ricordare nulla al suo risveglio. Ecco come so tutto! Deduzioni! Arrivederci!e come dite voi di Londra “Che Dio salvi il vostro povero re balbo!”»
Dissi proseguendo a piedi,e chiedendo informazioni sulla palazzina dove abitava questo detective inglese,a destra e manca.

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