Like Blood

di Gondolin
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** // ***
Capitolo 2: *** Like Blood II ***
Capitolo 3: *** Like Blood III ***



Capitolo 1
*** // ***


 

[Supernatural] Like Blood  
Titolo: Like Blood
Fandom: Supernatural
Personaggi: la ragazza posseduta da Ruby 1.0
Warning: zolfo e tutto quel che ne consegue
Parole: 242
La colpa come al solito è di: Kiki ♥

Like Blood

Si era svegliata con la puzza di zolfo nelle narici e un dolore sordo in tutte le ossa. La casa era deserta e insanguinata.

Quando le avevano chiesto come si chiamasse, rispondere Ruby le era venuto istintivo. Come Ruby si era presa il suo corpo, ora lei si prendeva il suo nome. Ne aveva avuto un altro, un tempo, il nome di una ragazza e non di una pietra, ma non faceva più per lei. Non era un nome che bruciava e riattizzava le ceneri sotto la pelle ogni volta che se lo rigirava in bocca, quindi non serviva. Non era un nome di battaglia, e lasciava dietro troppi ricordi.

Quando le avevano chiesto come si chiamasse, le sue labbra avevano risposto Ruby da sole, come fossero state ancora mosse da una volontà non sua, memoria impressa nei muscoli, come un vecchio vestito prende la forma di chi lo porta a lungo.

I suoi ricordi di quello che aveva fatto l'altra erano appunti scribacchiati su carta ingiallita, memorie di una serata con troppo alcool, racconti di terza mano in cui i dettagli sono svaniti o ingigantiti. Erano difficili e aspri, ma Ruby li raccolse tutti come pietre preziose e li rimise in ordine, per quanto possibile. Demoni, cacciatori. Occhi neri, occhi bianchi, occhi rossi e occhi gialli. Sale, pentacoli.

Si era svegliata con la puzza di zolfo nelle narici, attaccata ai capelli e ai vestiti. Ruby sapeva cosa fare.


TBC

 

 

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Capitolo 2
*** Like Blood II ***


Titolo: Like Blood II
Fandom: Supernatural
Personaggi: la ragazza posseduta da Ruby 1.0, Ellen Harvelle
Warning: zolfo e tutto quel che ne consegue, what if in cui la host di Ruby è sopravvissuta e la Roadhouse è stata ricostruita I do what I want, Kripke!
Parole: 284
La colpa è di: sempre Kiki ♥

Like Blood

« C'è ancora una macchia. Via, macchia maledetta! via, dico! - Uno – due – ebbene, allora è tempo di farlo. - L'inferno è buio. »
William Shakespeare – Macbeth



E poi c'era la sua famiglia. Ruby avrebbe dato qualsiasi cosa per rivedere suo padre e suo fratello, ma non poteva. Non ancora. Era questo che si ripeteva, non ancora. Prima doveva espiare. Il sangue sulle sue mani ce l'aveva messo il demone, ma lei non era stata abbastanza forte da combatterlo. Poco importava che tutte le sue letture confermassero l'impossibilità di liberarsi da una possessione.

Non sarebbe dovuta sopravvivere. Era quella la verità. Nessun essere umano avrebbe dovuto essere costretto a ricordare quello che lei ricordava. Costringersi a rimediare allora non era una scelta, era una necessità. Quante vite avrebbe dovuto salvare per ripagare quelle che le sue mani avevano tolto, questo ancora non lo sapeva.

Ma sapeva da dove cominciare. C'era una cosa sola che desiderava più di quel perdono che nessuno avrebbe potuto concederle, ed era lavare il sangue con altro sangue. Aveva visto il pugnale del suo demone conficcarsi nelle carni di altri come lei, aveva sentito sulle labbra il sapore amaro di zolfo e di carne bruciata.

“Ellen Harvelle?” chiese, buttando per terra il borsone e sedendosi su uno degli sgabelli di fronte al bancone.

“Chi lo domanda?” rispose diffidente la donna, mettendo giù il bicchiere che stava asciugando.

“Ruby.”

Uno spruzzo d'acqua le arrivò dritto in faccia.

“E voglio sapere come ammazzare un demone” aggiunse, leccandosi le labbra.

“Christus.”

“Se stai cercando l'altra, non è in casa. E non ci tornerà mai più” aggiunse, tirandosi su i capelli e voltando la testa in modo che l'altra potesse vedere il tatuaggio anti possessione.

“Ellen Harvelle” confermò allora la donna, porgendole la mano. Non le chiese perché, non le fece domande. Il suo nome era una spiegazione più che sufficiente.

 

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Capitolo 3
*** Like Blood III ***


[Supernatural] Like Blood III  
Personaggi: la ragazza posseduta da Ruby 1.0, Ellen Harvelle
Warning: what if
Parole: 375
A/N: Cosa faccio invece di lavorare al mio Destiel Big Bang. Cosa mi combinano i plotbunny di Kiki.




“Fame?” le chiese Ellen.

“Non ho un un centesimo per pagare.”

“E come sei arrivata qui?”

“Contanti. Li avevo addosso quando mi sono svegliata” Ruby si strinse nelle spalle “Non ho idea di cosa se ne facesse.”

“Le vie del demonio sono infinite. Tu aspetta qui, dovrei avere qualcosa di pronto in cucina.”

Ellen scomparve per un attimo verso il retro e Ruby ebbe il tempo di guardarsi intorno. Il locale, a quell'ora deserto, non sembrava diverso da un bar qualunque. Probabilmente qualche turista di passaggio si fermava lì senza sapere chi fossero gli altri avventori, né perché la barista lo guardasse con un misto di invidia e pietà. Senza sapere cosa si nascondesse nel buio. Dormiva con gli occhi aperti, Ruby, da quando li aveva riavuti indietro, e odiava il buio. Dormiva seduta, dormiva di giorno o in luoghi affollati. Dormiva per poche ore, e ogni volta che si svegliava le sembrava di avere ancora le labbra sporche di zolfo. Si sciacquava la bocca con l'acqua santa.

“Tieni” disse Ellen, mettendole davanti un panino al prosciutto e due mele.

Ruby iniziò a mangiare prima ancora di ricordarsi la buona educazione, e biascicò un ringraziamento a bocca piena.

“Una cacciatrice morta di fame non è utile a nessuno” la prese in giro Ellen.

Ruby non rispose e continuò a masticare. L'altra mangiava anche se non le serviva, sempre cose fritte. Forse era a quello che le servivano i soldi, non ricordava. Il prosciutto era buono, salato. Ecco una cosa che non poteva mangiare, l'altra. Poteva prendere una vita e distruggerla, svuotarla, sbranarla pezzo a pezzo, e poi essere scacciata da un condimento. Per qualche motivo, la cosa le parve improvvisamente esilarante.

Scoppiò a ridere, mentre Ellen la fissava con un sopracciglio alzato. Più rideva e più le veniva da ridere, non riusciva a fermarsi. Era come se il suo corpo si stesse riprendendo la facoltà di ridere, minuto dopo minuto. Continuò fino a ridursi in singhiozzi isterici, lacrimando.

“C'è una spiegazione logica?”

“Il sale” rispose Ruby “Il sale. I... i demoni sono così potenti, ma non possono nemmeno mangiare delle patatine fritte decenti.”

Ellen aggrottò la fronte.

“Sto bene” fece Ruby, roteando gli occhi “Se non sono impazzita prima, non mi succederà di certo adesso.”

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