Frying Chips - Un collega di troppo.

di V a m p i r e
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un collega pallido, biondo e figo. ***
Capitolo 2: *** Desiderio concesso. ***



Capitolo 1
*** Un collega pallido, biondo e figo. ***


DISCLAIMER: I personaggi di Buffy non mi appartengono, ha creato tutto Joss Whedon e bla bla bla. Però se voleste regalarmi Spike, ne sarei più che felice!
NOTE DELL’AUTRICE: Forse la sesta stagione sarà un po' OOC, perché non ho assolutamente intenzione di rendere tutto buio e cupo come i veri episodi. E di conseguenza, a volte Buffy stessa sarà a little bit OOC, ma cercherò di darlo poco a vedere. Enjoy!
FEEDBACK: Gradito!! Oh, per favore *----*



1. Un collega pallido, biondo e figo.



Mi chiamo Buffy Summers, anni venti. Bionda, frizzante, carina (molto carina!), totalmente negata nell’arte di cucinare hamburger. Eppure è il mio lavoro, perché mi servono i soldi per andare avanti.
Oh, sono anche una cacciatrice di vampiri. Sapete la storia, no? “Lei sola agirà contro i vampiri, i demoni e le forze dell’oscurità, perché lei è la cacciatrice!” e poi parte l’assolo di chitarra. Almeno nella mia testa.
Tutte le notti appena ho finito il mio turno entro nel cimitero e stermino buona parte dei non-morti di Sunnydale.
Peccato che io vada a letto con uno di loro.
Che abita in una cripta di quello stesso cimitero.
È una lunga storia, comunque, e non è il caso di raccontarla adesso. Durante gli orari di lavoro sono “Buffy la ragazzina delle patatine” e non “Buffy l’ammazzavampiri”. Quella con il nome strano e il cappellino ridicolo, che si è fatta avanti per coprire il turno di notte, in modo da allungare poi verso il secondo lavoro più agilmente. Almeno riesco a mangiare con Dawn, Tara e Willow in questo modo.
«Buffy, sei tra noi?» Il mio nuovo capo, un ragazzo carino ma nerd persino più di Andrew, agita le mani per richiamare la mia attenzione. Mi sono di nuovo persa metà del suo discorso.
«Dicevi, Todd?»
«Avrai un collega. Nessuno si è offerto di lavorare dalle nove alle undici, così ho assunto un’altra persona. Non potevo proprio lasciarti qui da sola, con tutta la brutta gente che si incontra di questi tempi.» Favoloso, dovrò lavorare di meno! A volte avere un collega ha i suoi lati positivi, a parte quando credi sia un mostro che vuole sbranarti e metterti negli hamburger...
No.
No, no, no.
Fermo davanti al bancone, con addosso l’esatta copia del mio ridicolo cappello e un sorriso che potrebbe benissimo essere la reincarnazione di Satana, c’è Spike. Il vampiro di cui vi avevo parlato prima.
«E tu che ci fai qui?!?» Sbotto, scordandomi di essere in compagnia di Todd. Tanto mi dimentico quasi sempre di lui, non dovrebbe prendersela.
«Lavoro, passerotto.» Si siede sul bancone, schioccando un sorriso sprezzante al mio povero capo e uno fin troppo compiaciuto a me.
«Vi conoscete? Perfetto! Ora... ora vado, c’è la replica di Star Wars in tv e non posso proprio perdermela!» Todd corre via, lasciandomi sola con il mio attraente molto seccante collega.
Neanche il tempo di servire il primo cliente, che Spike si è già accomodato su due sedie e ha gettato il cappellino nella spazzatura. Non fa altro che guardarmi negli occhi e ghignare – maledizione. Vedremo chi ghignerà quando lo sbatterò al muro dopo la chiusura... ehi! Non in quel senso!
«Ti pagano per lavorare, non per guardare la televisione.» Mormoro, quando i clienti iniziano ad andare via e posso sedermi con lui. No, no, non con lui, io mi siedo e casualmente lui è vicino a me.
«Mi pagano per stare qui dalle nove alle undici. Anche se, nel caso usassero altre ricompense, potrei fare uno straordinario...» Quello a cui allude non è mai stato più chiaro di così, e per non cedere fissandolo nei suoi occhi blu devo ricorrere a tutta la mia forza.
Cattivo, Buffy, lui è un essere cattivo e senz’anima. Non mi sembra tanto difficile! Ha... ha ucciso molta gente, anche suore! Suore, bambini, donne, soprattutto donne! E... e tu hai già avuto una storia con un vampiro, no? E come è andata a finire? Non te lo ricordi? Te lo dico io: male! Malissimo!
«N-no. Non qui e non ora. Stiamo lavorando, Spike, è l’unica entrata che ho in questo momento e francamente vorrei mangiare ancora alla fine del mese.»
«Non c’è nessuno, siamo bloccati qui per altre due ore e sappiamo entrambi che non possiamo resistere. Vuoi continuare a respingermi per un’ora e mezza e poi buttarti tra le mie braccia – posto dove dovresti stare sempre, tra l’altro – all’ultimo momento? Va bene, non mi lamento. Meno tempo per te.»
Merda. Mi volto, ma so che mi sta ancora fissando, e non smetterà finché non avrò ceduto. Sa già di aver vinto.
Non ce la farò mai a ignorarlo per due ore.
Mi spiegate perché essere Cacciatrice non ha un compenso? Uffa. La mia vita è ingiusta.
L’ultimo cliente toglie le tende un quarto d’ora dopo, e finalmente lo guardo negli occhi. Affamato, eccitato, persino un po’ arrabbiato.
Neanche il tempo di chiudere, che siamo l'uno tra le braccia dell'altro, pronti a fare l'amore.



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Non preoccupatevi per quel "fare l'amore", o meglio... preoccupatevi, perché sapete com'è Buffy: non l'ho mai detto, non so come sia successo, non l'ho scritto io in quella fan fiction!

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Capitolo 2
*** Desiderio concesso. ***


2 – Desiderio concesso.




Il problema, con Spike, è che devo andarmene dopo... dopo il fatto, ogni singola volta. Non posso restare sul pavimento del DoubleMeat Palace tra le sue braccia per più di cinque minuti, o non me la farebbe passare liscia. E non importa quanto io mi senta bene appoggiata al suo petto freddo, possa sentire  qualcosa solo quando siamo su un letto, contro una parete, o una piccola parte di me vorrebbe sporgersi per baciarlo semplicemente come ogni altra coppia farebbe. Perché non siamo una vera coppia, devo mettermelo in testa... e per farlo non c’è metodo migliore del ricordarglielo in continuazione.
«Dobbiamo chiudere, adesso, è ora della ronda.» Cerco di mantenere un tono gelido, perfettamente calata nel personaggio di Buffy – Summers – usa – Spike – come – boytoy. Se solo lui scoprisse che provo un pochino di colpa per come lo tratto non mi lascerebbe più in pace, quindi è meglio esagerare.
Spike non dice niente, mantiene il tono beffardo e a metà della mia frase – quella povera frase, recito meglio io di Jennifer Aniston – prende il mio viso tra le mani e fregandosene altamente di tono, comportamento e impegno, mi riporta nel suo mondo.
«Dobbiamo andare...» Sul serio, ce la sto mettendo tutta, ho anche protestato. Non è colpa mia se il suo corpo è così... e le sue braccia sono così... e le sue mani, la sua bocca, i suoi occhi... e poi non ha neanche tentato di vestirsi! È corruzione! Potrebbe benissimo fare il modello, la mia è stata una giornata stressante.
 «I demoni aspettano, passerotto.» Ringhia contro il mio collo, posandogli subito dopo baci leggeri fino ad arrivare al seno.
«È il mio dovere.» Già, ecco, devo ragionare. Il mio destino è ridurre i vampiri in polvere, non farmi pericolosamente baciare il collo da uno di loro. Devo seguire la testa e non... oh... il cuore. Forse anche un po’ più in basso in questo momento.
«E lo farai, dopo esserti rilassata.»
Questa è l’ultima volta, lo giuro. È decisamente l’ultima volta che faccio l’amore con Spike.


Non abbiamo fatto l’amore. È stato sesso, come tutte le altre volte. Sicuramente non era fare l’amore. Quale donna sana di mente dopo averlo fatto sarebbe scappata via? Ecco, peccato che io non sia proprio sana di mente.
Oh, cavolo, ormai sta diventando un problema. Non posso più dargli un calcio, un pugno e far finta che sia ancora lo stesso vampiro cattivo cattivo che combattevo anni fa.
È diverso, è... come se avesse un’anima. E a volte, quando pensa che nessuno gli stia dando importanza, mi lancia degli sguardi che potrebbero essere persino d’amore. Potrebbe mai diventare buono? Amare come un essere umano? A parte per il commercio di gattini, e io proprio non voglio sapere cosa ci combinino!
«Buffy, sei tra noi?» Eh? Ah, sì. Anya e la sua amica Hallie, arrivata per il matrimonio. Credo che non sia proprio del tutto umana, visti gli invitati della sposa, ma meno so e meno devo uccidere.
«Oh, sì, sì, parlate pure.» Anya ciarla del ricevimento da ore. I parenti di Xander sono peggio dei miei, le luci non vanno bene, il prete dev’essere stato un demone in una vita precedente perché non vuole farle fare un cartello che vieti ai conigli di oltrepassare i cancelli della chiesa. Come testimone dello sposo io neanche dovrei stare qui, ma Willow aveva un importantissimo appuntamento con Tara e non ho avuto cuore di rovinarle i piani. Dovrebbero farmi un monumento: “A Buffy Summers, ha salvato il mondo parecchie volte ma è perita contro ad un avversario più forte di lei, il matrimonio del suo migliore amico”.
«Buffy? Non sai neanche cosa ho detto.» Mi rimproverano entrambe, ma non le sto a sentire.
Tutti i miei problemi “amorosi” – non dovrei dire quella parola con la A, lo so – avrebbero fine se Spike fosse diverso. Se avesse un’anima, se potesse stare al sole senza bruciarsi...
«Vorrei che Spike fosse umano.» Dico a mezza voce, sorseggiando la mia Coca Cola. Hallie ed Anya sono troppo occupate per accorgersi dei miei pensieri, e meno male. «Bene, io devo andare al DoubleMeat, ci vediamo dopo.»
«Ma Buffy! Non posso fare tutto da sola in questo matrimonio!» Mi allontano velocemente, desiderosa persino di andare al lavoro piuttosto che ascoltare ancora un po’ Anya.
Purtroppo non posso sentire Halfrek che dice chiaramente “Desiderio concesso”.



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uccidetemi, ho fatto tardissimo, ma dopodomani ho gli esami e mi sono fiondata a ripassare, non ho proprio avuto tempo per il Buffyverse! ç__ç

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