Give me a life

di Monster inside me
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sunshine Marie Martinez ***
Capitolo 2: *** Questa orribile clinica ***
Capitolo 3: *** Alison ***
Capitolo 4: *** Finalmente esco.. no? ***
Capitolo 5: *** A casa ***



Capitolo 1
*** Sunshine Marie Martinez ***






1

 

"Non posso fare tardi un'altra volta! Oh merda. Oh merda. Se la proff mi becca saranno guai sia per me che per Sophie. L'ultima volta è riuscita a coprirmi,ma questa sarà difficile. Oh cazzo,mi devo sbrigare...”

Mi sveglio.

Ecco,un'altro inutile sogno che mi ricorda la mia vecchia vita...

Che stronzata...

Vorrei dimenticare, vorrei cancellare tutto ciò che ho vissuto così non proverei più niente.

E' meglio dimenticare,ma questa stupida mente non vuole farlo.

La mia vita di prima era migliore certo, ma il passato è passato e il presente è presente.

Non posso rinvangare i ricordi e sperare che tutto passi,che tutto ritorni.

Ora io non sono più Sunshine Marie Martinez, detta anche “S” sono solo uno stupido numero,una stupida marionetta che per restare in vita deve sottostare ai burattinai.

Quanto li odio merda!

Odio loro,odio sta vita,odio la nuova me.

"Devo svignarmela" dico ad alta voce

Ed ecco entrare Sophie

"Dov'è che vuoi andare?"

"Lasciami in pace Sophie."

" Io ti lascio anche in pace,ma tu stai ferma e buona li dove sei. Lo sai benissimo cosa accadrebbe se ti lasciassimo andare.."

"Accadrebbe solo una cosa:sarei LIBERA"

"Certo,per quanti giorni? Due,tre? Poi te ne andresti docile e non ti risveglieresti più. Dai,alzati un po' che ti sistemo il cuscino.."

Sophie appoggia una cesta di frutta sul comodino affianco all'entrata.

Quanto odio stare qua.

Poi si avvicina.

Mi alzo.

All'improvviso forti dolori mi pervadono il corpo. Le gambe non reggono e cado. Atterro di faccia.

All'istante Sophie spaventata mi prende per le braccia doloranti e mi rialza.

Questa volta non cedo.

Ho però ancora tutto il corpo indolenzito; La testa mi fa male,la schiena mi brucia, ho la cervicale e il cuore... bhe il cuore regge.

Per ora.

Si accerta che sia stabile e mi sistema il cuscino.

Mi fa segno di sedermi.

Eseguo per l'ennesima volta gli ordini.

La vedo dirigersi verso la cesta blu metallizzata che aveva appoggiato un attimo prima vicino alla porta. E' piena di frutta. Potrebbe essere un qualche regalo.

Me la porge.

" E' di tua zia,mi ha chiesto di dartela"

" Oh,e dove sarebbe la mia cara zietta?" Dico con aria di sufficienza e un leggero tono ironico.

"Non è potuta venire"

"Ah,e come mai te l'ha data?"

"L'ho incontrata ieri,al supermercato dietro casa mia. Ha detto che non avrebbe avuto tempo e voleva fartela avere al più presto.Così mi sono offerta..”

Non la lascio finire di parlare che intervengo.

"Quindi mi stai dicendo che a mia zia non gli importa niente di me?!"

"No,lei ha detto..."

"Smettila,Cazzo! "

Silenzio.

"Non serve a niente mentire. A lei,come alle altre cento persone che mi sono venute a vedere o che mi hanno donato qualcosa non importa un bel niente di me." continuo

Mi scende una lacrima.

Non riesco a trattenerla.

Non so perchè mi scenda.

Io non provo niente.

"Odio vederti così..."

"E io invece odio vederti dire stronzate!"

Mi faccio coraggio.

Cerco di fare affidamento sulle poche energie che mi sono rimaste.

E' difficile,ma ce la faccio.

Sono riuscita a rialzarmi.

Ora mi sto reggendo al comodino con la sola forza di una delle mie braccia.

L'altra ormai non la sento più.

Colpa di quella fottuta terapia.

Prendo coraggio e un'altro po' di forza.

UNO...DUE … E TRE!

Riesco a prendere il controllo delle mie deboli gambe.

Ora riesco anche a muoverle.

Un passo,poi un'altro e in poco tempo sono sull'orlo della porta.

Sophie si avvicina e mi sussurra.

"Che cosa hai intenzione di fare? Lo sai che non puoi allontanarti da qui. Altrimenti..."

"..Caput!" Finisco la frase per lei

"Allora se lo sai che intenzione hai? Vuoi finire di nuovo in una clinica specializzata? Lo sai che lì sono severissimi. E' come un manicomio per malati di...”

"E allora? Anche se fosse?" La interrompo nuovamente

"Fai come ti pare,io ti ho avvisato" sostiene lei

La sento bofonchiare qualcosa di incomprensibile sottovoce.

"E comunque" Continuo " Sto andando in bagno"

Esco dalla porta.

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Capitolo 2
*** Questa orribile clinica ***


2

 

 

Quando rientro trovo Sophie che sta sistemando dei fiori.

"Altri regali ??" le domando

"No,questa volta sono stata io. Li ho presi perchè mi piacevano molto. E poi danno un tocco di colore alla stanza !"

"Ah,perfetto"

"Che c'è? Ti dispiace? Li tolgo?"

"Si grazie."

"E perchè mai? Sono molto carini e per quanto ne so tu non se allergica a niente"

"Già, sono solo allergica a questa stupida clinica" scoppio in una risata isterica

"Allora che faccio? Li tieni?" Mi ignora

"Si,puoi posizionarli li, affianco alla finestra..L'unica in questa stanza"

"Ok."

La vedo afferrare una piantina vibrante e viva,ricca di magnifici fiori e di foglie verdi. Probabilmente è una peonia.

"Ho sentito dire che in Cina è una pianta che porta parecchia fortuna! Infatti solitamente nelle case cinesi vengono appesi quadri raffiguranti la peonia; simbolo di bellezza e arguzia."

Ci ho preso. E' una peonia.

"Bhe non siamo in cina quindi non porterà fortuna"

"E chi lo dice? Magari.."

Entra il medico.

Non l'ho mai visto prima.

Probabilmente è uno che fa il tirocinio perchè è molto giovane e sembra disorientato.

Ha un grosso camice bianco che copre parte della sua camicia nera sbottonata a metà e dei suoi pantaloni in pelle.

Non è niente male.

Ha i capelli ricci aggrovigliati su se stessi e degli occhi blu da paura. E' piuttosto magro.

"E' lei la signorina Marie ?" dice rivolgendosi a me

"No è lei" dico indicando Sophie che mi rivolge uno sguardo accigliato per poi rispondere "Io sono Sophie,lei è Marie Sunshine"
 

Intanto il “dottore” ,se così si puo' chiamare,non ci degna di uno sguardo e una volta che sophie ha finito di parlare continua senza batter ciglio "Mi hanno appena consegnato la sua scheda clinica. A quanto pare lei è malata di.."

Lo interrompo "SI"

"ah, mi hanno anche informato delle sue condizioni. Lei lo sa che la sua malattia sta degenerando? "

"Si,so anche questo"

"E cosa intende fare?"

Si vede che non ha avuto a che fare con molti pazienti. Non ho mai visto un dottore che con un “che intende fare” ti sbatte addosso tutto il peso della tua grave e insensata malattia.

Ma dopotutto io chi sono per portare rancore a qualcuno di cui nemmeno mi importa?

Ah, si sono Marie Sunshine.

Ora torna tutto.

Non ho niente da perdere.

"E lei chi si crede di essere,scusi?"

"Sono il suo nuovo dottore,l'altro l'hanno licenziato perchè..."

"Non mi interessa" dico

"Bhe,tornando al discorso di prima..."

"Non mi interessa neanche questo" ribatto

"Ma - "

Prima che possa anche lui ribattere entra un altro dottore.

No,a guardarlo bene non è un dottore.

E' un infermiere.

Vedo che si stanno consultando.

Poi niente.

Cavolo.

Probabilmente sono svenuta.

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Capitolo 3
*** Alison ***


 

3

 

Sento delle voci.

Mi sveglio.

Davanti a me una scena disgustosa.

Orripilante.

E' tutto falso.

Quelle piante non portano fortuna.

Ora sento una donna urlare.

E' alta,è castana, ha gli occhi verdi proprio come me.

Lei la conosco.

Fin troppo bene.

Si chiama Alison.

Lei è mia madre.

"Dottore,Dottore! Marie si è svegliata"

Urla come una impossessata.

Dall'altra parte del letto c'è una faccia amica.

Sophie.

Ora anche il dottore viene verso di me e fa cenno alle altre due di levarsi.

Eseguono.

Mi attaccano un tubo al braccio.

E' un tubicino sottile pieno di liquido rosso, collegato a una specie di involucro di plastica.

O di vetro?

Resta il fatto che per l'ennesima volta mi stanno facendo qualcosa tenendomi all'oscuro.

Forse è meglio così.

Forse ho fatto qualcosa per meritarmelo.

Ma cosa?

Devo ancora scoprirlo.

Ora il dottore si allontana e ecco Alison che mi viene accanto

"Sei stata tre giorni sotto osservazione. Io e Mike pensavamo al peggio. Pensavamo che .. che..."

Le scende una lacrima,poi due e poi scoppia.

Continua Sophie "Siamo felici che tu ti sia risvegliata."

"Dov'è Mike?" dico

"E' uscito. E' dovuto scappare per un impegno di lavoro" replica Alison

"però è stato qua tutta la notte come me e tua mamma" finisce Sophie come per giustificarli

Alison,mia madre.Mike,mio padre.

No,ma che dico? Mike non sarà mai mio padre! Il mio vero padre non sarà mai con me. Lui se ne è andato. Per sempre. Ancora una volta questa malattia ha fatto vittime. Io un giorno me ne andrò proprio come lui, che ci ha abbandonato. La sola e unica differenza è che IO non mancherò a nessuno.

Rientra dalla porta l'uomo col camice bianco.

Il tirocinante.

"Sembra che non ci siano complicazioni. Ci hai fatto spaventare,sai? " dice, poi rivolgendosi verso Alison "Il fatto è che lei mangia poco" Mi indica per poi continuare " e sta diventando sempre più debole. Posso parlarle?"

Li osservo.

Anche il “medico” mi guarda.

"In privato...possibilmente" aggiunge

Sophie resta con me mentre gli altri due se ne vanno.

Alison firma un pezzo di carta.

Li vedo tornare.

Mia madre, no, Alison viene verso di me nuovamente e mi sussurra parole calde come il sole. Parole che sciolgono in parte il mio cuore. Parole che mi fanno capire che forse c'è una possibilità,che forse non sono così sfortunata come credevo.

Parole che mi fanno sperare nel mio sogno,in un futuro migliore.

"Ho firmato una liberatoria. Se acconsenti a seguire delle terapie speciali una volta al mese puoi uscire e venire a stare da me e Mike."

"..."

"Allora? Cosa decidi di fare?"

"Accetto"

Spazio dell'autrice:

Spero che la storia vi piaccia,inoltre se siete arrivati fino qui nella lettura vi prego di recensire.Sarebbe importante per me,così potrei capire come migliorare.Grazie.

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Capitolo 4
*** Finalmente esco.. no? ***




4


 

Mi alzo lentamente.

Mia madre cerca di aiutarmi,ma la respingo.

Non ho bisogno d'aiuto.

Posso farcela.

Raggiungo il cesto di frutta che ancora sta sul vecchio comodino all'entrata.

Prendo una mela verde.

"Si dice che una mela al giorno tolga il medico di torno" esordisce mia madre con una risatina

"Smettila di fare la carina con me"

"E perchè mai? Sei mia figlia e ti voglio..."

"Bene?Figurati! ah.ah"

"Senti Marie,non voglio litigare. Io che ti piaccia o no ti voglio bene e anche per Mike è lo stesso"

"Ah,si. Mi amate così tanto che alla prima occasione mi avete lasciato qua"

"Non è assolutamente vero,noi non ti abbiamo abbandonato!"

"Certo, e io sono qua per mia volontà.. pff fammi il piacere!"

"Non ho detto questo! Ho solo detto che non ti abbiamo fatto un torto e tantomeno abbiamo voluto sbarazzarci di te."

"Bugiarda!"

"Stai zitta signorina! Guarda che se stai uscendo da questa clinica è per merito mio!"

"Dettagli!"

"E poi non voglio che ti comporti così! Cosa penserà Mike?"

"Che sono viziata.Ma che mi importa? Tanto è solo questione di giorni..."

"Non dire così" dice con fare arrabbiato

"Forse pensavi che intendessi finire la frase con MORIRO',ma non è così. Io ci credo. Io credo che vivrò,forse non per molto,ma VIVRO'. E comunque la frase finiva con “ME NE ANDRO' DA CASA VOSTRA” "

"No,non puoi farlo. Le condizioni sono queste. O stai da noi o stai qua. SCEGLI."

"..."

"Allora?"

Cedo.

"Da voi."

Mi volto e prendo le valigie.

I dottori,i pazienti, Sophie, tutti hanno assistito allo spettacolo.

Non posso tornare indietro.

Sophie afferra le valigie che ho in mano.

La lascio fare.

Sono stanca.


SPAZIO DELL'AUTRICE:

Grazie mille a tutti quelli che 

1) recensiranno 


2) sono arrivati fin qua 


Spero vi sia piaciuto questo capitolo, nei prossimi farò capire meglio le intenzioni della nostra protagonista.  


Per ora vi lascio con una bella (?) immagine di Sunshine :)

(Se recensite scrivetemi *se vi va* anche quale foto di uno dei personaggi volete che ci sia nel prossimo capitolo) 

Ciao ciao  


 

"Mi scuso per eventuali errori nel 3 capitolo"

Ed ecco Sunshine .....

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Capitolo 5
*** A casa ***


6

 
 
 
 
 

 

Sono molto debole.

L'ha detto il medico.

A quanto pare ne deve sapere più di me,perchè io in questo momento non mi sento affatto debole.

Per niente.

Forse starò degenerando,ma non lo sento.

Non sento più niente.

Solo il dolore.

Mi hanno già dato una tabella.

La tabella contiene le date in cui dovrò presentarmi da loro per la terapia.

Una ogni mese.

Hanno detto che non guarirò,ma semplicemente migliorerò.

Me l'aspettavo.

Non ci sono speranze per me,ma meglio di niente.

La mia casa si trova in un piccolo paesello di cui non ricordo il nome.

Davanti alla mia umile dimora c'è anche quella di Sophie.

Ci siamo conosciute da piccole.

Io avevo traslocato da poco.

Era appena morto mio padre.

Ero distrutta,ma non capivo la situazione.

Sapevo soltanto che mia madre si vedeva già con un altro uomo.

Sophie in quell'anno mi aiutò molto.

Era meglio di una medicina.

La migliore amica che avessi mai avuto.

Lei non faceva domande.

Aiutava la gente e basta.

Mi accolse in casa sua come se fossimo state amiche da sempre.

Me lo ricordo ancora.

Il vialetto fiorito, la piscina, tutto mi ricorda la mia infanzia.

La mia infanzia incominciò nel momento in cui strinsi amicizia con lei.

Il resto l'ho cancellato dalla memoria.

Almeno questo sono riuscita a cancellarlo.

Mi ricordo anche di sua madre.

Era una donna socievole,bella come un fiore.

Si chiamava :Heloise.

Il suo nome significava Glorioso.

Riuscii a conoscerla solo per un anno,poi anche lei se ne andò.

Incidente in auto.

Stava messaggiando e un'altra auto la colpì.

Forse è per questo che io e Sophie siamo così unite.

Lei ha solo sua padre e io solo mia madre.

Entrambi troppo occupati a non provare alcun sentimento di solitudine.

Entrambi troppo occupati a non considerarci.

Entrambi troppo simili.

Più volte da piccole abbiamo fantasticato su come farli mettere insieme.

Noi saremo state sorelle e loro non sarebbero più stati soli.

Solo stronzate.

Non funziona così.

Sembra facile,ma non lo è.

Siamo arrivati.

Mia madre è al volante.

Io e sophie dietro.

Stiamo per imboccare il parcheggio davanti al giardino.

Dobbiamo portare a casa Sophie.

Ho un'idea.

“Ma',posso stare da Sophie oggi !”

“In che senso?” mi chiede lei mentre la mia amica assiste alla scena

“Io non voglio vedere Mike e Sophie per la maggior parte del tempo è sola.E poi è estate!”

“Bhe,ecco....Sophie che ne pensi?”

“Per me va bene” dice lei impassibile

“Ok,ma devi chiedere il permesso a Mike e a suo padre prima”

“Per mio padre va bene...” replica sophie

“Allora ma'? Posso?”

“Ok,va bene... Mike sarà sicuramente d'accordo...”

Prendo lo zaino che contiene tutto ciò che avevo nella clinica.

Lì c'è tutto l'occorrente,non mi servirà altro.

 

“Ce la fai a trasportarlo?”

“Cosa?” dico sovrappensiero

“Lo zaino!”

“Si,ce la faccio”

“Ehy,Marie! Non dimentichi qualcosa?”

“No... penso di no”

“Ah, e non mi saluti?”

Appoggio sull'erba fresca appena tagliata lo zaino e corro a darle il bacio.

Sono caritatevole perchè questo potrebbe essere l'ultimo.

Lei se ne va e io mi avvio verso sophie.

“Potevi mostrare più entusiasmo nel parlare! Non vorrei pensasse che questa fosse tutta una montatura”

“Non se ne accorgerà nemmeno”

“Bene,perchè ho intenzione di farmi un giro al centro”

“Fai come vuoi”


SPAZIO AUTRICE:
Spero tanto che vi sia piaciuto questo capitolo,anche perchè è da un po' che non aggiorno! Mi scuso per gli eventuali errori riportati nel testo. 
Inoltre ora che è iniziata l'estate e ho più tempo libero vi comunicherò a breve le date in cui pubblicherò i successivi capitoli. Grazie.

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