Dakota

di Smeme
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. ***
Capitolo 2: *** 2. ***
Capitolo 3: *** 3. ***
Capitolo 4: *** 4 ***
Capitolo 5: *** 5. ***
Capitolo 6: *** 6. ***
Capitolo 7: *** 7 ***
Capitolo 8: *** 8 ***
Capitolo 9: *** 9 ***
Capitolo 10: *** 10 ***
Capitolo 11: *** 11 ***



Capitolo 1
*** 1. ***


1

Ciao a tutti! Siamo due ragazze che per la prima volta provano a scrivere una storia, speriamo che vi piaccia! Chiediamo scusa per eventuali imperfezioni, recensite!

 

 

1.

 

 

Era una cupa mattina d’autunno, una tipica giornata fredda che ricorda che l’inverno è vicino. Dakota si alzò dal letto e corse allo specchio. Era una ragazza di 16 anni; aveva lunghi capelli neri e i suoi occhi erano azzurri come il cielo in primavera. Indossava una maglia cremisi sopra un paio di pantaloni che come al solito metteva dentro gli stivali di pelle. Aveva sempre con sé un pugnale che pendeva dalla cintura legata alla vita.

Si guardò dritta negli occhi e notò che le sue guance erano ancora rigate dalle lacrime della sera precedente, che mostravano un vivo dolore dentro di lei dovuto alla morte dei suoi genitori.

Era ormai trascorso qualche giorno da quando ricevette la visita del capo del suo villaggio.Le si avvicinò e con tono cupo le disse:

  -Piccola, purtroppo ho una brutta notizia da comunicarti; questa mattina abbiamo ritrovato i tuoi genitori senza vita nel bosco-.

Dakota impallidì, cadde sulle ginocchia e scoppiò a piangere disperatamente, non poteva crederci, ciò significava per lei rimanere sola. Il fruscio del vento tra le foglie la fece ritornare al presente.

Si allontanò dallo specchio e si diresse verso la cucina. Si preparò la colazione, ma non mangiò molto a causa della forte agitazione e indecisione che le stringeva lo stomaco. Infatti, quello stesso pomeriggio avrebbe dovuto scegliere la sua nuova casa, la sua futura famiglia. La sua scelta era stata limitata alle sue zie, quasi inesistenti a causa dei pochi rapporti con la famiglia, e alla sua vecchia nonna Iole. Non l’aveva mai incontrata prima, di lei conosceva soltanto il nome e la fama di persona più saggia del villaggio di Ker. La decisione fu molto sofferta perché Dakota, oltre a lasciare i suoi amici, abbandonava la sua vita passata, i suoi ricordi. Questo voleva dire ricostruirsi una vita, stabilire un buon rapporto con la nonna e soprattutto conoscere nuove persone.

Il pomeriggio arrivò velocemente e il tempo non accennava a migliorare. Dakota attendeva con ansia l’arrivo delle sue ospiti e finalmente qualcuno bussò alla porta. Si alzò dalla sedia sulla quale era seduta e andò ad aprire: la prima arrivata era la nonna Iole. Era un po’ più bassa di lei, indossava un vestito blu e sulle spalle portava uno scialle tutto ricamato. Aveva degli occhiali a forma di mezzaluna che portava appoggiati vicino all’estremità inferiore del naso, e i suoi capelli grigi erano raccolti da un bellissimo fermaglio. Ad un tratto la nonna disse:

  -Ciao Dakota-. La sua voce echeggiava dolce nell’aria.

  -Ciao nonna Iole, sono felice di fare la tua conoscenza- rispose Dakota accennando ad un sorriso.

La fece accomodare al tavolo e le offrì una calda tazza di tè. La nonna riprese:

  -Sai Dakota, in questi giorni ho pensato molto a questa faccenda del tuo trasferimento o da me, o dalle tue zie. Be’ se devo essere sincera, vorrei che tu d’ora in poi alloggiassi nella mia dimora al villaggio di Ker-.

Dakota era stupita e allo stesso tempo felice della proposta della nonna, dopotutto lei aveva già deciso in precedenza di andare a vivere con lei e questa offerta le rendeva tutto più facile.

  -Sarei molto onorata di venire a vivere con te nonna, ma il problema più grande sarà dirlo alle zie-.

  -Non ti preoccupare per questo, ci penserò io.Tu ora pensa solo a preparare i bagagli-.

Dakota obbedì e nel giro di pochi minuti fu pronta per partire.

Nel frattempo qualcuno bussò alla porta per la seconda volta. Quando Dakota aprì si ritrovò davanti le sue zie provenienti dalle terre di Siliph. Erano due alte figure dall’aria tenebrosa. La zia Zake indossava un lungo abito nero che le arrivava alle caviglie e sopra quest’ultimo portava un mantello. La zia Tryne invece aveva addosso un vestito rosso e un mantello simili a quelli di Zake. 

Appena videro Dakota in coro dissero:

  -Sei pronta per venire via con noi?-

  -Veramente…- Fu interrotta dalla nonna

  -…Veramente lei viene con me, sarò io ad ospitarla-.

La zia Zake si mise a controbattere:

  -Non credo proprio, la ragazza viene con noi!-

  -Tu non la porterai via da noi!- esclamò la zia Tryne.

La nonna notò la preoccupazione negli occhi di Dakota e le disse con tono rassicurante:

  -Mia cara fammi la cortesia di uscire, io ti raggiungerò fra poco-.

Dakota si allontanò di fretta e andò nella stalla a preparare il cavallo.

  “Chissà cosa sta succedendo ora in casa. Ho percepito un forte contrasto tra mia nonna e le mie due zie. Voglio vederci più chiaro in questa faccenda” pensò e si sbrigò a sellare il cavallo per tornare davanti casa.

Sentì un gran frastuono che derivava da dentro; piatti che si rompevano e urla.  Era segno che quella che stava avvenendo non era una semplice discussione.

 

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Capitolo 2
*** 2. ***


Poco dopo, la nonna uscì di casa, ma delle due zie non c’era nessuna traccia, erano come scomparse nel nulla

Poco dopo, la nonna uscì di casa, ma delle due zie non c’era nessuna traccia, erano come scomparse nel nulla. Timorosa Dakota chiese:

  -Nonna, dove sono le zie?

  -Non ti preoccupare piccola, stanno bene! Ma ora sbrigati, è tardi, dobbiamo andare- rispose la nonna.

Nella sua voce c’era qualcosa che non andava, nascondeva qualcosa e Dakota lo intuiva molto bene. Dakota montò sul suo cavallo.

Il viaggio durò solo alcune ore, ma per Dakota sembrò eterno. Voleva fare altre domande su quello che era successo a casa sua, ma qualcosa dentro di lei glielo impediva. Il silenzio tra loro era assordante e sembrava raggelare tutto quello che era intorno a loro.

Ad un tratto la nonna finalmente parlò:

  -Mia cara, appena arriveremo sistemeremo la tua stanza e l’indomani mattina ti preparerai per il tuo primo giorno di scuola al villaggio-. Il suo tono ritornò rassicurante.

  -Va bene nonna- fece una pausa –manca ancora tanto al villaggio?-

  -Non molto, circa mezz’ora- continuò –ti va di raccontarmi qualcosa sulla tua infanzia?-

Dakota tornò con la mente al passato e iniziò a raccontare.

  -Sono sempre stata una ragazzina molto vivace, amichevole. Nella scuola che frequentavo avevo molti amici. Osservavo spesso papà mentre spaccava la legna nel bosco, e aiutavo la mamma a preparare i pasti. Grazie a lei, successivamente ho imparato a cucinare ed anche a rammendare-. Cercò di trattenere le lacrime, ma questo tentativo fu inutile.-Mi sono sempre ritenuta fortunata della vita che facevo, e ora che ho perso tutto, sento un gran vuoto dentro di me-.

Il viaggio continuò in silenzio, ormai più nessuno voleva parlare. L’unico rumore era quello del fruscio delle foglie mosse dal vento.

                                                                                                                       

Nella vecchia casa predominava il disordine: frammenti di stoviglie, mobili distrutti e un’enorme nuvola di polvere che offuscava la vista. Ad un tratto alcune travi di legno si mossero provocando un forte scricchiolio. Dalle macerie si levarono le due zie tutte impolverate e mal ridotte.

  -Quella stupida vecchia è riuscita a sopraffarci!- esclamò Tryne.

  -Non la passerà liscia, voglio vendetta- continuò Zake.

Si rialzarono a fatica spostando le travi che gli impedivano di muoversi. Tossirono violentemente a causa della polvere e corsero fuori. Imprecarono contro Iole, si diressero verso il bosco e scomparvero.                  

 

 

Salirono su una collinetta e Dakota riuscì a vedere il villaggio di Ker. Era un paesello abbastanza grande e da alcune case si poteva scorgere del fumo che sbucava dai camini.

Scesero dalla collina e imboccarono la strada maestra che portava al cancello principale del villaggio. Varcarono la cancellata. La maggior parte delle case era fatta in legno, tranne qualche eccezione. Si diressero verso il centro della cittadina. In mezzo alla piazza c’era un pozzo, che le persone utilizzavano per procurarsi l’acqua; ai suoi lati si ergeva la chiesetta del paese, e dalla parte opposta si poteva osservare la scuola.

Dakota era impressionata dalla bellezza del villaggio; questo fu la prima cosa, dopo la perdita dei suoi genitori, che le fece tornare il sorriso.  

Attraversarono tutto il villaggio, fino ad arrivare davanti ad una casa a due piani. Oltrepassarono il piccolo cancello di legno e si ritrovarono in un grazioso giardino. Percorsero il vialetto e varcarono la porta; erano in cucina. Dakota era stupefatta dall’ordine e dallo splendore. La nonna disse.

  -Bene cara, questa è casa mia, spero che ti troverai a tuo agio. Se sali le scale troverai la tua camera, la mia è al piano terra; la cena sarà pronta tra poco.

Dakota salì le scale, varcò la porta e si ritrovò nella sua stanza. Il letto era appoggiato alla parete e sul lato opposto c’era un piccolo armadio. Davanti a lei si ergeva una finestra che illuminava tutta la camera. Disfò i bagagli e corse giù in cucina. Nell’aria arieggiava l’odore di stufato e a Dakota venne subito l’acquolina in bocca. Si sedettero a tavola e iniziarono a mangiare. Ad un certo punto la ragazza disse.

  -La mia camera è molto graziosa e il cibo è buonissimo, grazie nonna per quello che stai facendo.

  -E’ un piacere piccola mia. Sono felice che tu ti stia trovando bene qui.

Dopo mangiato Dakota aiutò la nonna Iole a lavare le stoviglie e poi corse in camera sua per mettersi a letto: era stata una giornata molto pesante e faticosa. Si addormentò quasi subito. Dakota non se n’era ancora accorta, ma in cuor suo vedeva già la nonna come una figura di riferimento; sentiva che su di lei avrebbe sempre potuto contare e soprattutto sapeva che non l’avrebbe mai abbandonata.                                    

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Capitolo 3
*** 3. ***


La mattina seguente, Dakota si alzò dal letto e si vestì

La mattina seguente, Dakota si alzò dal letto e si vestì. Era agitata, infatti quello stesso giorno avrebbe dovuto affrontare il suo primo giorno di scuola nel villaggio di Ker.

Scese e fece colazione; uscì di casa diretta verso la piazza principale.

C’erano molti ragazzi che chiacchieravano e scherzavano davanti al portone della scuola.La campana suonò otto volte: era ora di entrare.

La classe era piccola e conteneva circa sedici alunni. L’insegnante entrò. Contemporaneamente tutti gli allievi si alzarono e in coro la salutarono.

  -Buongiorno a voi ragazzi- fece una pausa e si avviò verso la cattedra

  -Oggi da noi è arrivata una nuova alunna; vieni di fianco a me e presentati-.

Dakota avrebbe voluto sprofondare e come se non bastasse, le sue ginocchia minacciavano di cedere.

Raggiunse la cattedra, cercando di ignorare i commenti dei compagni.

  -Ciao a tutti, mi chiamo Dakota, e provengo dal villaggio di Lumy.-

Nella classe c’era un forte brusio. Dakota sapeva che era lei l’argomento principale.

“Ma che diavolo avranno da dire su di me? Non mi sembra di essere così interessante” pensò.

Con il permesso dell’insegnante andò a sedersi.

Mentre attraversava la classe sentiva gli sguardi  degli altri seguirla e la cosa le dava molto fastidio. Cercò, alla fine, di non darci molto peso e si concentrò sulla lezione di storia.

Durante la pausa, Dakota consumò il pranzo preparatole dalla nonna.

Si avvicinarono a lei un gruppo di sei ragazzi; quattro di loro erano suoi compagni di classe, mentre gli altri le erano completamente sconosciuti.

Un ragazzo alto e biondo (mai visto prima) le disse:

  -cosa ci fai qui ragazzina?! Gira al largo, questo posto appartiene a noi!!!-

Dakota sorprendendoli disse:

  -Non mi sembra che questo tavolo sia prenotato-.

Ad un tratto un suo compagno di classe (non ricordava il suo nome, dopo tutto lo aveva appena conosciuto) le si avvicinò e disse:

-Senti ragazzina, ti do un consiglio: vattene o te ne pentirai!!-

La ragazza pensò:

“ma come si permette questo idiota di parlarmi in questo modo! Ma chi si crede di essere!!!”

  -Se credete di farmi paura vi sbagliate di grosso- disse alzandosi.

Il biondo la sollevò da terra prendendole il collo della maglia e cercò di tirarle un pugno, ma il suo compagno di classe, quello che un momento prima sembrava arrogante, bloccò il suo amico.

  -Cosa diavolo fai?! Da quando in qua metti le mani addosso alle ragazze? Con questa non ne vale nemmeno la pena! E poi è tardi dobbiamo rientrare-.

Il biondo spinse Dakota che vacillò ma non cadde.

  -Va bene capo, farò come hai detto tu-. Poi rivolgendosi alla ragazza disse:

  -non finisce qui! Ci rivedremo, a presto!-e si allontanarono sghignazzando.

Dakota turbata per l’accaduto, evitò per tutto il pomeriggio quei ragazzi. Anche se non l’aveva fatto intendere aveva avuto paura. Le era già capitato al villaggio di Lumy di litigare con dei ragazzi, ma nessuno di loro aveva mai cercato di farle del male o di minacciarla.

Ad un tratto una ragazza le si avvicinò. Era una sua compagna e il suo none era Kyra. Le si rivolse con timidezza:

  -Ciao Dakota! Ho sentito che hai avuto un brutto incontro oggi.-

  -Già, proprio brutto.-

  -Su dai non ti preoccupare, vedrai che Kay e la sua banda non ti darà più fastidio, devi solo essere paziente-

   -Il problema è che la pazienza non è una mia grande qualità;ma per questa volta, lascerò correre- fece una pausa e poi ricominciò

  -Conosci bene Kay e gli altri?-

  -Diciamo di si. Sono stati sempre miei compagni di classe; solo quest’anno li hanno divisi-

  -Poverina!! Come hai fatto a sopportarli?-

Ridendo rispose:

  -Non sono sempre stati così, credimi!!-

  -Per fortuna.- Dakota alzò lo sguardo e guardò il sole. Stava tramontando, ormai era ora di tornare a casa. Salutò Kyra e si avviò verso casa pensando:

  “come primo giorno di scuola non è stato il massimo, e come se non bastasse mi sono fatta anche dei nemici. Meglio tenere all’oscuro la nonna, non vorrei mai che si preoccupasse.” Fece una pausa “Però un lato positivo questa giornata ce l’ha: mi sono fatta una nuova amica”.

 

 

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Capitolo 4
*** 4 ***


Ecco il quarto cap…intanto volevamo ringraziare tutte le persone che leggono, ma soprattutto quelle che recensiscono

 

Ecco il quarto cap…intanto volevamo ringraziare tutte le persone che leggono, ma soprattutto quelle che recensiscono!!!! Commentate!!!!!!!!!

 

 

 

CAPITOLO 4

 

Dakota tornò a casa in completo silenzio e si mise subito a tavola. Come aveva previsto la nonna le chiese:

  -Com’ è andato il tuo primo giorno di scuola?-

  -Bene grazie- cercando di tagliare corto; inoltre il tono della ragazza non era molto convincente, e la nonna lo capì subito, ma lasciò stare.

Come la sera precedente Dakota aiutò la nonna a lavare i piatti e successivamente con il suo permesso andò a letto. Ma mentre stava salendo le scale udì il suo nome:

  -Dakota! Aspetta!-

  -Si nonna Iole?- rispose incuriosita.

  -Se non sbaglio domani è il tuo compleanno-

Il suo compleanno…Dakota se n’era scordata, alla fine chi poteva biasimarla, dopo tutto quello che le era capitato non si sorprese per nulla di scoprire questa sua dimenticanza.

  -Si perché?- riprese dopo un momento di pausa, e immediatamente si rese conto di aver fatto la domanda più stupida della sua vita.

  -No niente era solo per sapere- rispose la vecchietta con il tono di una persona che sta escogitando qualcosa.

  -Nonna mi stai nascondendo qualcosa?-

  -No cara è solo che questa notizia mi rallegra molto, e soprattutto ho già in mente un regalo per te.- disse e prima che Dakota potesse fare altre domande le augurò buona notte e se ne andò con un sorrisetto furbo stampato in faccia. Dakota non si accorse di niente e continuò per la sua strada.

Entrò in camera sua, si sdraiò sul letto e iniziò a pensare:

  “Domani compirò 17 anni. Com’ è volato in fretta il tempo, sembra solo ieri che ho festeggiato il mio 16° compleanno al villaggio di Lumy; con i miei genitori e i miei amici…” fece una pausa e si girò su un fianco “…i miei amici…” ripeté “…quanto mi mancano. Mi mancano da morire…” Dakota si mise a piangere: anche se sapeva che sulla nonna poteva sempre contare e che le sarebbe stata sempre vicino, in quel preciso istante la ragazza si sentiva terribilmente sola; e con queste ultime emozioni Dakota si addormentò.

 

                                             *********************

 

La ragazza fu svegliata da un gran frastuono che proveniva dall’esterno.

  “Chi diavolo è che fa questo casino a quest’ora?” pensò

Svogliatamente si alzò dal letto e andò verso la finestra, scostò le tende e guardò fuori.

C’era gente che correva ovunque presa dal panico; si potevano udire i pianti dei bambini, che si mischiavano con dei rimbombi che spaccavano i timpani (Dakota cercò di vedere da dove provenivano i rimbombi, ma con scarsi risultati). Per terra c’erano pezzi di legno dappertutto e molte case o erano distrutte o stavano bruciando.

  -Cosa sta succedendo?- disse Dakota impaurita.

Alzò lo sguardo, il cielo era colmo di nubi nere che non lasciavano passare nemmeno un esile raggio di luce. Il suo sguardo fu attirato nuovamente in strada da delle grida che non avevano nulla d’umano. Queste creature disumane lanciavano delle sfere luminose che distruggevano qualunque cosa. Ad un tratto la ragazza vide sua nonna in strada circondata da quei mostri: Dakota doveva assolutamente fare qualcosa.

Scese di corsa le scale e uscì dalla casa. Si guardò intorno: sua nonna era scomparsa.

  -Non è possibile, non può essersene andata anche lei- disse con una voce strozzata mentre una lacrima le rigava le guance.

Improvvisamente una di quelle creature si lanciò contro di lei. Presa dal panico più totale, Dakota iniziò a correre in direzione della foresta. Sentiva i passi e quei versi disumani farsi sempre più vicini, sentiva il suo fetido alito farsi sempre più nauseante a mano a mano che si avvicinava. La ragazza continuava a correre tra il fitto bosco cercando di seminare quell’orrenda creatura, ma finì in un vicolo cieco. Alti muri di pietra le sbarravano il passaggio: era in trappola.

  “Sono finita, non c’è più nessuna via di scampo” fece una pausa “L’unica cosa che mi resta da fare è affrontarla; ma COME?”.

Nel frattempo la creatura arrivò.

  “Userò il pugnale!” un barlume di speranza pervase gli occhi della ragazza; ma questo luccichio si spense subito, erano arrivate altre creature in aiuto dell’altra.

  “Maledizione sono troppe! Non riuscirò mai ad affrontarle tutte”

Le creature la circondarono, non c’era nessuna via di scampo.

  “Per me ormai è arrivata la fine, ma di certo non mi lascerò uccidere senza prima aver lottato con tutte le mie forze”. La battaglia stava per cominciare, quando un fascio di luce bianca la costrinse a coprirsi gli occhi con il braccio. Quella luce dapprima così accecante, ora stava diventando a mano a mano più fioca. Dakota levò il braccio, cercò di vedere da dove proveniva quella luce ma non ci riuscì. Si guardò attorno: le creature erano scomparse. Si sdraiò per terra esausta e chiuse gli occhi. Quando li riaprì era nella sua stanza.

 

                                                    ********************

 

Era stato tutto un sogno, ma per Dakota era sembrato tutto reale: i pianti, gli urli e le grida di quelle creature. Si alzò lentamente dal letto; la sua camera era immersa nel silenzio. Andò a vedere fuori dalla finestra: la strada era deserta.

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Capitolo 5
*** 5. ***


Questo capitolo è dedicato a tutto i nostri fan che ci seguono

Questo capitolo è dedicato a tutto i nostri fan che ci seguono..GRAZIE RAGA!!!

Per Angelickall: le creature sono un miscuglio tra gli Urgali e quei mostruosi orchi che ci sono nel film “Il signore degli anelli”…un vero schifo in sostanza!!Cmq sia io che la mia amica abbiamo letto sia Eragon che Eldest e non vediamo l’ora che esca il film..

                                Un bacione a tutti    Serena & Katia 

 

 

CAPITOLO 5

 

Dakota andò a sedersi sul letto spaventatissima a causa del sogno che aveva appena fatto. Si coricò e cercò di dormire, ma non riusciva, aveva quasi paura di farlo. Improvvisamente le venne in mente la nonna, così scese al piano di sotto per assicurarsi che fosse in camera sua.

Non si ricordava bene dove fosse la sua stanza, infatti, sbagliò corridoio e andò a finire nel lato ovest della casa. Era già stata in quel luogo, ma le ombre della notte gli davano un’aria spettrale. Stava per andarsene, quando qualcosa attirò la sua attenzione: una porta. Non l’aveva mai notata, eppure era passata molte volte dal quel corridoio. La porta era fatta di legno e una maniglia molto antica (così le era sembrato) era incastonata su di essa. Dakota fu assalita da un sentimento di curiosità, mischiato con quello del timore. Allungò il braccio in direzione della maniglia ma….

  -Dakota cosa ci fai qui a quest’ora della notte?- disse la nonna.

  -Nonna mi hai fatto spaventare! - disse mentre cercava di soffocare un urlo.

  -Allora cosa ci fai qui? Sono le 2:00 del mattino dovresti essere a letto- La sua voce aveva un tono di rimprovero.

  -Non riuscivo a dormire a causa di un incubo e…- fece una pausa -…così sono scesa per tranquillizzarmi un po’- Quella non era tutta la verità, ma Dakota non voleva far preoccupare la nonna così lasciò stare.

  -Mi dispiace piccola, vieni ti faccio una tazza di tè se ne hai voglia- disse mentre cercava di allontanarla da quella porta.

  -No grazie nonna ora sto bene-

  “La nonna sta cercando in tutti i modi di allontanarmi da questa porta, ma perché? Cosa c’è dietro?”

  -Allora vieni in camera mia così magari riesci a tranquillizzarti un po’, e se ti va puoi rimanere, tanto ho un letto in più-

  -Va bene -

Insieme si avviarono nella stanza della nonna e ognuno si sedette nel suo rispettivo letto.

Ad un tratto la nonna disse:

  -Se ne hai voglia puoi raccontarmi il sogno, magari sfogarti ti farà bene-

Dakota iniziò a raccontare per filo e per segno il suo incubo. Era quasi alla fine del racconto quando si accorse che la nonna aveva una specie di ghigno stampato in volto; ma non poteva esserne così sicura perché la stanza era immersa nel buio e solo la flebile luce della luna illuminava il suo volto.

Ad un tratto la ragazza prese coraggio e chiese:

  -Nonna perché ti sei tanto arrabbiata prima?-

  -Quando cara?- facendo finta di niente

  -Quando era vicino a quella porta, e non dire che non ti ricordi perché mentiresti-. Dakota si stupì di se stessa, come si era permessa di parlare in quel modo a sua nonna.

  -Bè non hai tutti i torti, in effetti mi sono un po’…come dire innervosita.Ti chiedo scusa per il modo in cui ti ho risposto-

Perplessa la ragazza rispose:

  -Va bene nonna ma- fece una pausa -…se mi è permesso chiederlo: da dove spunta quella po..-

  -No cara niente domande, ed ora in poi ti proibisco di andarla a cercare e soprattutto di entrarci sono stata chiara?- disse interrompendo la domanda di Dakota.

  -Certo nonna- rispose con un tono di sottomissione.

  -Eccellente buonanotte- e si mise a dormire.

  “Perché si comporta in questo modo? Proprio non la capisco! Non importa ora è meglio che io mi metta a dormire domani dovrò affrontare un altro giorno di scuola! Spero solo di non incontrare Kay e quella sua banda di idioti”. E con quest’ultimo pensiero si addormentò.

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Capitolo 6
*** 6. ***


Il sole era alto in cielo, era segno che una nuova giornata stava per iniziare

Ed eccoci di nuovo qui con un nuovo capitolo!!!Prima di tutto volevamo ringraziare tutte le persone che ci seguono, anche quelle che non recensiscono…come al solito non possiamo far altro che augurarvi BUONA LETTURA e per favore lasciate qualche commentino!!!

Il sole era alto in cielo, era segno che una nuova giornata stava per iniziare.

Dakota si alzò un po’ pensierosa per il giorno che l’aspettava così raggiunse la cucina e fece colazione. Dopo circa mezz’ora era pronta per avviarsi verso la scuola. In piazza trovò ad aspettarla Kyra, la sua “nuova amica”; lei però non fu l’unica persona che vide, anche la banda di Kay era lì con un’aria di chi è appena sceso dal letto, ma soprattutto i loro volti mostravano un sentimento di svogliatezza, sicuramente dovuto alla scuola.

Notò che la banda di bulli l’aveva riconosciuta e qualcuno non si astenne dal fare commenti. Dakota decise di lasciar perdere e dopo il suono della campanella entrò in classe e si concentrò sulle lezioni.

Più tardi, al termine della mattinata, si avviò verso il tavolo dove avrebbe consumato il pranzo insieme a Kyra. Naturalmente non potevano mancare Kay e i suoi amici, che non persero l’occasione per andare a punzecchiare Dakota; ormai l’avevano presa di mira.

La ragazza mostrava un atteggiamento d’indifferenza verso i loro confronti.

Come previsto, Kay si avvicinò al tavolo e cominciò a disturbare le due amiche: -Ehi voi! Non volete proprio capire! Questo tavolo appartiene a noi!!!-

La rabbia cominciava a scorrere nelle vene di Dakota…-per prima cosa, come ti ho già detto, qui non mi sembra che ci sia scritto il tuo nome; secondo, io non capisco come mai te la prendi tanto con me, non mi sembra di averti fatto qualcosa; perciò ti sarei grata se mi lasciassi in pace.-

A questo punto, intervenne Zhack (un membro della banda di Kay) che disse: -come ti permetti di parlare in questo modo al capo! La pagherai!!-

Jair (un altro componente della banda di Kay) stava per raggiungere Dakota quando la campanella suonò e fu costretto a fermarsi. Kay fissò dritto negli occhi Dakota e con aria di sfida le disse: -non finisce qui!-.

I ragazzi si allontanarono e così anche le due amiche.

Le lezioni del pomeriggio passarono in fretta, Dakota pensò per tutto il tempo come fosse stato il suo compleanno se i suoi genitori fossero stati ancora vivi. Immaginava una grande festa con la sua famiglia riunita e tutti i suoi più cari amici com’era accaduto negli anni precedenti.

Ad un tratto la voce di Kyra la riportò alla realtà:

  -Dakota!! Ehi Dakota, sei con noi? Le lezioni sono terminate è ora di andare-

La ragazza fece uno scatto e poi insieme si misero a ridere.

  -Scusa Kyra avevo un po’ la testa tra le nuvole-

  -Me ne sono accorta. Ora devo scappare altrimenti mia madre mi ammazza; ci vediamo domani ok? Ciao!-

Dakota la salutò prese i suoi libri e si diresse verso casa.

Quando arrivò notò subito qualcosa di insolito dal fatto che la nonna la stava aspettando sulla porta;non ebbe il tempo di realizzare quello che stava succedendo, quando ormai era già avvolta dall’abbraccio di Iole. -Ciao Dakota! Tanti auguri!-. Dopo quest’accoglienza più che calorosa, Dakota fu invitata ad entrare in casa, dove sul tavolo della cucina l’aspettava una torta dall’aspetto invitante ed accanto era posato un pacchetto che aveva tutta l’aria di un regalo. Dakota rimase senza parole. -Grazie nonna! Tutto questo è fantastico!Non avresti dovuto…-

-Su Dakota non dire sciocchezze…non devi ringraziarmi, ho fatto tutto ciò che potevo ma so che non sarà mai come la feste che passavi al villaggio di Lumy-.

-Ma no nonna, dico sul serio- rispose Dakota -non è per niente male rispetto a quello che immaginavo, ero convinta che oggi non sarebbe stata una bella giornata…ma invece tu l’hai resa speciale e di questo ti ringrazio-. La nonna era quasi commossa dalle parole della nipotina e singhiozzando disse: -sono sicura che i prossimi compleanni saranno sempre migliori-.

Dopo aver assaggiato la squisita torta preparata con cura dalla nonna, arrivò il momento di scartare il regalo.

Dakota era impaziente di sapere cosa contenesse quel misterioso pacchetto, l’atto di rompere la carta e di rivelarne il contenuto sembrava interminabile, ma alla fine scoprì che al suo interno c’era soltanto un semplice libro, che Dakota non vedeva l’ora di leggere, data la sua passione nel divorarli.

Il sole stava per tramontare, e ciò significava che era ormai giunta l’ora di andare a letto. Dakota aiutò la nonna a sparecchiare; subito dopo le diede la buonanotte e corse in camera sua stringendo fra le mani il libro appena regalatole. La copertina faceva pensare a qualcosa di molto antico, ma Dakota aveva già imparato a non giudicare un libro dall’esterno. Si sedette sul letto e iniziò a sfogliare le pagine. Dakota si rese subito conto che non era per niente facile da leggere e che erano presenti alcuni simboli, simili a delle rune a lei sconosciuti; così senza pensarci troppo, pensò che ciò era dovuto anche alla stanchezza, dopotutto non aveva passato una giornata leggera; decise di rassegnarsi, si mise sotto le coperte e promise a se stessa che l’indomani avrebbe sicuramente iniziato a leggere.

Fine cap…alla prox!!!ciao!

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Capitolo 7
*** 7 ***


Dakota aprì gli occhi a causa di una luce fortissima che la abbagliava

VORREMMO RINGRAZIARE TUTTI I NOSTRI FANS….RECENSITE!!!!UN BACIO KATIA & SERENA

 

Dakota aprì gli occhi a causa di una luce fortissima che la abbagliava. Si coprì il viso con il braccio e cercò di vedere cosa la scaturiva. Quel bagliore le era famigliare, ma non capiva cosa fosse. Ad un tratto la luce si fece più fievole e Dakota riuscì ad intravedere una figura: era una donna. Il suo viso assomigliava a quello di un angelo.

  -Ciao Dakota-

  -Chi sei? Come fai a sapere il mio nome?-

  -Ma come non mi riconosci?-

  -No mi dispiace, non ho la minima idea di chi tu possa essere-

  -E quindi suppongo che non sai nemmeno di che stirpe appartengo.- La ragazza scosse il capo.

  -Cosa sai dei tuoi antenati Dakota?-

  -Niente, i miei genitori non mi hanno mai raccontato niente di loro e nemmeno la nonna-

  -Capisco…- fece una pausa -…sei riuscita a vedere la porta nel lato ovest della casa?-

  -Come sei riuscita? E’ una semplice porta può vederla chiunque!-

  -Ed è proprio qui che ti sbagli. Solo alcune persone possono vederla-

  -E cosa c’è dentro?-

  -Questo sarai tu a scoprirlo….Entra!-

  -Non posso la nonna me lo ha vietato-

  -Sarai tu a decidere, ma rammenta Dakota, all’interno scoprirai molte cose- La signora sparì e la stanza ritorno buia e silenziosa.

 

Dakota aprì gli occhi: aveva fatto un altro sogno. A causa di quella donna, ora la ragazza stava morendo di curiosità; doveva aprire quella porta.

Scese in cucina per fare colazione con la nonna, ma quest’ultima non c’era.

  ‘Bene, sono a casa da sola. Questo è il momento giusto per agire’

Corse nel lato ovest della casa, ma la porta era svanita.

  ‘Dove diavolo è finita quella porta? L’altra volta c’era, ne sono sicura! Se continuo di questo passo rischio di diventare pazza!’

Demoralizzata uscì da casa per avviarsi verso scuola. Per sua grande fortuna, Kay e la sua banda non si videro. Entrò in classe e la lezione iniziò.

  ‘Quella porta c’era ne sono sicura, e poi la nonna mi ha sgridato quella sera, quindi doveva esserci per forza….’ Fece una pausa ‘…aspetta…quella sera!!!! La porta l’ho vista di sera!! Ora si spiega tutto: quando passavo per di lì, mentre pulivo casa, non vedevo la porta perché era giorno…’ si portò il viso tra le mani ‘…ma cosa sto dicendo, come diavolo fa una porta a comparire di sera e scomparire di giorno!!! Aaaaaaaaaahhhhhhhh sto impazzendo!!’

Le lezioni terminarono e Dakota si diresse verso casa.

  ‘Ora che ci penso, oggi Kay e gli altri non si sono fatti vedere. Che….’

  -Ciao ragazzina-

  ‘…SFORTUNA’

  -Ciao Zach, ragazzi!- accennando agli altri componenti della banda.

  -Sai Dakota non c’è proprio andato giù il fatto che tu ci hai mancato di rispetto- disse Jair, e Logan continuò:

  -Per ben due volte!-

  -Sei proprio nei guai ragazzina-

  ‘Accidenti…ma…aspetta’ si guardò attorno ‘Dov’è Kay?’

Zach cercò di tirarle un pugno, ma prontamente la ragazza lo evitò. La rissa non durò molto, dopo tutto erano 5 contro 1, e Dakota torno a casa piena di lividi sia in faccia sia sullo stomaco, per via dei calci.

  ‘Maledetti! Giuro che ve la faccio pagare!’ pensò.

L’unica cosa con cui poteva consolarsi era il fatto di aver tirato due pugni a quell’odioso di Zach.

  -Nonna!- urlò

  -Nonna!- di nuovo nessuno rispose.

  ‘La nonna non c’è! Che strano non mi ha avvertito!’ Andò di corsa in camera e si sdraiò sul letto.

  ‘La porta!! La nonna non è in casa ed è già sera!’ e così dicendo corse giù e andò nel lato ovest della casa.

La porta era davanti a lei, proprio com’era stato qualche sera fa. Prese la maniglia e la girò. La stanza era immersa nel buio più totale, che costrinse Dakota ad accendere una candela. Si guardò attorno stupefatta. La stanza era piena circondata di mobili pieni di libri e di oggetti che non aveva mai visto.

Si avvicino al primo scaffale: i libri che sosteneva avevano delle scritte simili a quelle del libro che la nonna le aveva regalato. C’erano delle ampolle con strani liquidi colorati dentro e talismani ovunque. Al centro di quella piccola camera c’era un leggio con sopra un grosso libro. Dakota si avvicinò e sulla copertina lesse “Jackirya”. Lo aprì e vide diverse immagini. Figure di persone che sembravano molto importanti e una di questa raffigurava la donna che aveva visto in sogno. Sfogliò alla svelta  le altre pagine e trovò le figure dei suoi genitori.

  ‘Perché in questo libro ci sono raffigurati i miei genitori?! Ma cos’è Jackirya?’

Ad un tratto sentì un rumore di zoccoli avvicinarsi alla casa.

  ‘La nonna è arrivata’ Dakota corse fuori dalla stanza, chiuse la porta e si diresse velocemente in camera sua.

 

 

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Capitolo 8
*** 8 ***


Ciao a tutti

Ciao a tutti!!!finalmente siamo tornate con un nuovo cap!!!(perdonate il ritardo…è solo colpa di Katia…). Prima di lasciarvi con la lettura ringraziamo tutti i nostri fan…specialmente quelli che recensiscono!!! BUONA LETTURA!!!!

 

CAPITOLO 8

Dakota non riusciva a dormire; mille pensieri invadevano la sua testa: “cos’è Jackirya?” o “chi erano tutte quelle persone raffigurate in quel libro?” o ancora “ma forse è stato tutto un sogno…la magia non esiste…”.

Dakota continuava a tormentarsi con un sacco di preoccupazioni, quando finalmente si addormentò.

La mattina dopo, fu svegliata da un gran mal di testa, sicuramente dovuto ai tormenti della notte precedente. Quella domenica aveva intenzione di fare chiarezza su tutta la faccenda; avrebbe sottoposto la nonna ad un lungo ed interminabile interrogatorio. Nonostante ciò, tutto sembrava normale, come al solito scese e fece colazione con la nonna.

Ad un tratto Iole disse:

  -buongiorno cara! Dormito bene? Scusa se ieri sera ti ho svegliato…ma dovevo proprio uscire perché avevo un impegno urgente…-

  -Figurati nonna, non ti preoccupare non ti ho nemmeno sentita.- Dakota iniziò a pensare il modo in cui domandare alla nonna ciò che voleva sapere per mettere fine, una buona volta, a tutti i suoi dubbi.

In cuor suo anche la nonna non riusciva ad essere totalmente sincera; aveva scoperto che la misteriosa porta era stata aperta.

Ad un certo punto, Dakota si fece coraggio e chiese intimorita:

  -nonna, posso farti una domanda?-

  -certo cara, dimmi pure…-

  -Sai, dopo la morte dei miei genitori mi sono chiesta spesso l’origine dei miei antenati…non è che magari tu potresti aiutarmi a scoprire qualcosa?-

  -hai aperto la porta.- rispose in tono secco la nonna.

  -ma quale por…- fu interrotta dalle parole di Iole: -non cercare di far finta di non sapere niente, perché so che sai benissimo di cosa sto parlando-.

  -e va bene nonna, hai ragione, ho aperto la porta, so che non dovevo farlo ma non ho saputo resistere.-

  -già e ora vorresti fare luce su tutto, giusto?-

  -esatto, proprio così…-

  -bene, sai perché ti avevo impedito di entrare in quella porta? Proprio perché non volevo che ti riempissi di dubbi su chi sei veramente, volevo farti capire pian piano tutto…cominciando proprio dal libro che ti ho regalato…-

Dakota si sentiva terribilmente in colpa, avrebbe voluto cancellare le ultime ore se ciò fosse stato possibile; ora temeva di aver rovinato il bellissimo rapporto fra lei e la nonna.

  -scusami nonna, se puoi perdonami, mi sono comportata male, farò quello che vorrai tu.-

  -va bene cara, non preoccuparti, purtroppo adesso non posso rimanere, ho delle importanti faccende da sbrigare, ma questa sera avremo tutto il tempo per parlare; va bene?-.

Dakota accennò ad un si con la testa, così dopo aver salutato la nonna decise di uscire a prendere una boccata d’aria.

Camminò a lungo, quando raggiunse la piazza; in giro non c’era nessuno, forse perché ormai era giunta l’ora di pranzo.

Ad un tratto però, vide sbucare dietro l’angolo Kay…appena lo vide si girò dall’altra parte nel tentativo di evitarlo.

  -Ehi! Ma guarda chi c’è!! La stupida ragazzina!!! Ehi! Aspetta! Dove corri! Io e te abbiamo un conto in sospeso!!!-

A quel punto Dakota non potè fare a meno che girarsi per affrontare Kay per l’ennesima volta.

  -A me non sembra di aver qualche conto in sospeso..-

  -Ed è qui che ti sbagli- la interruppe il ragazzo-sono venuto a sapere che l’altro giorno hai dato fastidio ai miei amici, e vedi, la cosa non mi è andata giù…-

  -Ah! Io ho dato fastidio ai tuoi amici?? Guarda la mia faccia, è gonfia e piena di lividi…non è certo per colpa mia!!!-rispose arrabbiata Dakota.

  -be’ non preoccuparti la differenza rispetto a prima non si nota…-

  -Ma come ti permetti!!-.Dakota aveva decisamente perso la pazienza…

  -Ehi ehi! Non ti scaldare, non ho voglia di battermi con te, sarebbe solo fatica sprecata…-

A quel punto il ramo di un albero lì vicino si spezzò cadendo a terra con un gran tonfo. Subito dopo la terra iniziò a tremare; Dakota non riusciva a capire cosa stava succedendo; anche Kay mostrava un’aria sorpresa; puntò dritto negli occhi Dakota con una freddezza tale da congelarle il sangue…

Dakota era spaventatissima, era come immobilizzata dalla paura che cresceva dentro di lei…

Non riusciva a ricordare quanto tempo lei e Kay fossero rimasti immobili a guardarsi con aria stupita, e nello stesso tempo impaurita. Quando, finalmente, Dakota si rese conto che era ora di tornare a casa, era ormai tardi. Si dileguò con un semplice “ciao” rivolto a Kay e lungo tutto il  tragitto cercò di concentrarsi soltanto alla cena di quella sera. Finalmente avrebbe scoperto la verità.

 

 

 

Fine cap…che ne pensate???Fateci sapere in molti!!!A presto!!!!!

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Capitolo 9
*** 9 ***


Si erano fatte le 22:00 e della nonna non c’era traccia

Ciao a tutti!! Eccoci di nuovo qui con un nuovo cap!! Come al solito ringraziamo tutte le persone che leggono e che recensiscono…GRAZIE!!! Buona Lettura… Serena & Katia.

 

 

Si erano fatte le 22:00 e della nonna non c’era traccia..’dove poteva essere?’, ecco cosa si continuava a chiedere Dakota; forse il motivo per cui la nonna non tornava era proprio perché non voleva affrontare l’argomento con la ragazza..ma a Dakota non convinceva molto questa affermazione, dopo tutto la nonna era sempre stata sincera, o quasi, con lei. Era davvero così spaventoso quello che doveva dirle? Forse le avrebbe complicato la vita, o forse migliorata, chi lo sa!..Ma di una Dakota era certa, ovvero che se la nonna non tornava per le 22:30, sarebbe andata a cercarla costi quel che costi.

Ma alla fine non dovette attendere molto. Iole si presentò alla porta prima di quello che Dakota aveva immaginato.

  -Nonna dove sei stata?-

  -Scusa cara avevo delle faccende da sbrigare-

  -Ti ricordi vero di quello che mi hai detto stamattina?-

  -Ma certo, ora per favore preparami un infuso di erbe mentre io mi vado a cambiare, poi parliamo di tutto quello che vuoi-

In effetti la nonna non aveva un bell’aspetto, i suoi vestiti erano sporchi di polvere, terra e..’neve?’esclamò tra se e se Dakota. ‘La neve non cade in queste zone, siamo troppo a sud..magari mi sono sbagliata...’

La ragazza si sbrigò nel preparare ciò che la nonna le aveva ordinato e appena fu pronto il tè la vecchietta si introdusse in cucina e iniziarono a parlare.

  -Siediti cara, sarà un lungo discorso- fece una pausa mentre Dakota prese posto nella sedia davanti a lei –Dunque, da quello che ricordo volevi che ti parlassi dei tuoi antenati..- la ragazza annuì -..bene, ma prima è meglio che inizi dal principio-

  -Vedi cara, al mondo esistono due forze in equilibrio tra loro, queste forze sono il bene e il male..so che ora potrà sembrarti strano, ma questo argomento tocca principalmente la nostra famiglia. Da secoli i nostri avi hanno combattuto per mantenere questo equilibrio, ma con la morte dei tuoi genitori, questo ha iniziato a creparsi…tu mia cara sei l’ultima discendente della stirpe Jackirya, ovvero quella stirpe che per moltissimi anni ha custodito i segreti della Magia Proibita..-

  -Magia??_

  -Si Dakota magia..-

  -Nonna mi prendi in giro?-

  -No ragazzina!- il tono di voce della nonna era diventato molto più severo –La magia esiste!!- Iole aprì la mano destra: all’improvviso una sfera di fuoco si materializzo qualche millimetro sopra il suo palmo.

  -E’ incredibile!- Dakota non poteva credere ai suoi occhi. Aveva già sentito parlare di magia, ma solo in quelle storie che di solito si raccontano ai bambini per farli addormentare.

  -Bene cara, ora proseguo con il racconto..- chiuse la mano e un piccolo sbuffo di fumo si dileguò nell’aria -..Ti stavo appunto dicendo che noi per secoli custodivamo la Magia Proibita, ma in questi ultimi anni, il male si è rinforzato ed ha cercato in tutti i modi di trovare le pergamene con tutti gli incantesimi e più di una volta ci è andato veramente vicino..-

  -Cosa succede se le trova?-

  -Questo non lo voglio nemmeno immaginare. Vedi Dakota, la Magia Proibita può farti fare cose che in natura non dovrebbero capitare: rende immortali. Inoltre fa acquisire un enorme potere a chiunque ne entri in possesso. Se il male dovesse trovare quelle pergamene, il mondo cadrebbe nel buio più totale.-

  -Cosa c’entro io in tutto questo, e perché i miei genitori erano sul quel libro?-

  -I tuoi genitori erano sul Libro perché sono morti salvando le pergamene, e tu piccola mia sei la sola ed unica che può mettere fine a tutto ciò…- fece una lunga pausa -…Quando eri piccola io insieme ad altri maghi molto potenti abbiamo fatto un incantesimo su di te cosicché tu potessi ereditare alcuni potenti sortilegi per farti sopravvivere e soprattutto per sconfiggere il male-

  -Sortilegi? Io l’unica cosa che so fare è mettermi nei guai…-

  -Si lo so mi sono giunte voci sul tuo conto….comunque ora che sai tutto, da domani ti metterai a studiare..

  -Studiare?- la interruppe

  -Si studiare e..-

  -Ma nonna studio già per la scuola!-

  -Non mi importa e poi la scuola sta per finire e..no aspetta lasciami finire..-Disse bloccando l’ennesima domanda della nipote -..ti dovrai allenare..

  -Questo va già meglio..lo farai tu?-

  -No, lo farà un’atra persona molto abile con le arti magiche-

  -Chi è?-

  -Aspetta..- si alzò dalla sedia in cui era seduta e si avviò alla porta.

Passarono diversi minuti ma la nonna non si vedeva, così Dakota si avviò verso l’uscita. Appena uscita incrociò la nonna.

  -Ecco chi ti allenerà-

Dakota vide una persona con i capelli neri e gli occhi azzurri e freddi come il ghiaccio, occhi che aveva già incrociato.

  -KAY?!!?!!?!!-

  -Vi conoscete?- domandò la nonna

  -E’ lui che mi rovina le giornate insieme a quegli idioti dei suoi amici!-

  -Dakota ma che linguaggio!-

  -Già Dakota non ti vergogni?-

  -Chiudi il becco Kay!-

  -Bè mia cara, non mi importa un bel niente se lui ti complica la vita, tu dovrai seguire tutto quello che ti dirà e soprattutto obbedirgli!- così dicendo entrò di nuovo in casa

  -Obbedirgli?- era davvero furibonda e allo stesso tempo scoraggiata, perché sapeva che la nonna non avrebbe cambiato idea in proposito

  -Si ragazzina dovrai seguire i miei ordini..-

  -Mai, hai capito mai..-

  -Non hai scelta-

  -Oh ti sbagli una ce l’ho-

  -Ovvero?-

  -Ucciderti- facendo un sorrisino poco rassicurante

  -Si, come no, senti ci vediamo domani ai margini della foresta, vicino al vecchio castagno-

  -..uhm..va bene..ciao..buona notte-

  -Buona notte…ragazzina-

  ‘Ma come sono sfortunata…mi viene da piangere… ma con tutte le persone che ci sono a questo mondo, perché proprio lui!!’

 

 

A presto con un altro cap!!!! RECENSITE!!!

 

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Capitolo 10
*** 10 ***


Ciao a tutti

Ciao a tutti! Eccoci qui con un nuovo cap!! Leggete e recensite per favore!! Solo i vostri commenti potranno spingerci ad andare avanti e a migliorare…BUONA LETTURA!!!

 

CAPITOLO 10

Il giorno dopo, Dakota si recò nel punto dove doveva incontrare Kay per la sua prima lezione in merito alle arti magiche. Era trascorsa quasi un’ora, ma di Kay non c’era nessuna traccia. “Ma dov’è finito? Com’è possibile che sia così in ritardo? Sicuramente si è dimenticato della lezione…Inizio a pensare di essere sotto l’albero sbagliato…eppure da quel che so,  questo è proprio il vecchio castagno! Ma che dico? Io sono sul punto esatto e in perfetto orario, è solo colpa sua!!!”

Dakota iniziava a perdere la pazienza, quando, ad un tratto, vide un’ombra in lontananza. Non appena fu più vicina, riuscì a capire che era proprio Kay, il quale procedeva con un andatura più che tranquilla verso l’albero.

  -Ehi ragazzina!-esclamò il ragazzo.

  -Ehi ragazzina? Tutto qui? Non hai nient’altro da dire?-

  -E cos’altro dovrei dire scusa?- chiese con aria stupita il ragazzo.

  -Magari questo: “scusami per l’estremo ritardo, mi ero completamente dimenticato della nostra lezione, scusa non capiterà più” o qualcosa del genere…-spiegò la ragazza.

  -COSA??!!-esclamò irritato Kay -stai scherzando vero?-

  -No, per niente, non sono mai stata così seria.- rispose decisa la ragazza.

  -Ti avverto che il sottoscritto non è mai in ritardo e non dimentico mai i miei impegni-rispose  Kay.

  -Ah si?? E allora mi spieghi come mai sei in ritardo?-

  -Forse sei sorda o ritardata, o forse tutt’e due!!- scoppiò in una risata.

  -Come osi!!-

  -Aspetta fammi finire, stavo dicendo che non sono io che sono in ritardo ma tu che sei in estremo anticipo!!-

  -No no, ti sbagli e di grosso-

  -Allora quando torni a casa, prova a chiedere a tua nonna e vediamo chi ha ragione!-

  -Va bene, lo farò e poi vedremo-

  -Ora credo che sia meglio iniziare la lezione- disse Kay.

  -Perché hai fretta?- chiese con tono scorbutico la ragazza.

  -Certo, scusa ma ho impegni più importanti che insegnare a una ragazzina le basi della magia-

  -Ah! Se la metti così puoi anche andare…non ho bisogno di te-

  -Davvero? E chi sarà a darti lezioni se non io?-

  -Qualcun altro, magari più gentile di te!!-

  -Senti a me non interessa, tu devi imparare e io devo insegnarti, non piace né a me né a te, ma siamo stati costretti, perciò se vuoi iniziamo altrimenti me ne vado, come ti ho detto ho anche altre cose da fare- disse chiaramente Kay.

  -va bene, iniziamo-

  -Bene e mi raccomando non interrompermi, almeno fino a quando non avrò finito-

  -ok, va bene maestro…- disse ironicamente Dakota.

  -Non scherzare!! E iniziamo una volta per tutte…

Allora devi sapere che la magia esiste da un sacco di tempo, più di quanto immagini, secoli e secoli di storia l’hanno accompagnata in diverse battaglie, l’arte della magia è quindi molto antica; e ricorda bene, non deve mai essere usata con leggerezza, può essere molto pericolosa per chi non ha molta esperienza…Ricorda la magia è un dono, e quelli che la ricevono dovrebbero esserne onorati, devi sapere che queste persone non vengono scelte a caso,  bensì occorrono dei criteri base per avere dei poteri, come, ad esempio: l’intelligenza, la responsabilità, l’onestà…

Tutto chiaro fin qui?-

  -Certo, vai pure avanti…-disse la ragazza.

  -come dicevo, bisogna possedere alcune caratteristiche per poter utilizzare la magia in modo corretto, ma soprattutto quando usarla, come ho già detto non è una cosa da prendere alla leggera; la magia va usata solo quando si è di fronte a certe situazioni, come quando ci si trova davanti al pericolo, quindi per difendersi, man mano capirai da sola quando dovrai usarla e quando no.-

Fu interrotto da Dakota –scusa ma questa è tutta teoria, giusto? Io voglio imparare qualcosa d’interessante!-

  -Calma!! Non devi correre troppo! Bè, in effetti non hai tutti i torti, è un po’ tardi per affacciarsi alla magia, di solito si inizia al massimo a 10, 11 anni!- disse Kay.

  -uffa!! Che noia!! Vedi? Io e te non andiamo per niente d’accordo e credo che questo non cambierà mai!-

  -Già su questo hai ragione!!- disse Kay scoppiando in una risata.

  -Mi chiedo se riuscirò mai a imparare qualcosa da te…-

  -Non so com’è possibile che tu sia dotata di poteri magici- fece una pausa –sei troppo…stupida!!!-

  -Cosa?? Vedi sei sempre il solito…invece di cercare di essere un po’ più gentile continui a provocarmi…-

  -E va bene…cosa vuoi vedere?? “qualcosa di interessante” come lo chiami tu?- rispose Kay.

  -Perché no, almeno mi renderò conto se tu sei davvero capace di usare la magia…- rispose seccamente Dakota.

A quelle parole, Kay allungò il braccio destro e, ad un tratto, sul palmo della sua mano, apparve una piccola sfera di fuoco. Dakota rimase sbalordita.

  -Ecco, visto? Come hai potuto vedere me la cavo abbastanza con le arti magiche- disse Kay facendo scomparire la sfera.

  -Già, bravo complimenti… - disse Dakota.

  -Il sole sta per tramontare…io devo andare, per oggi credo che basti così- disse Kay.

  -No, aspetta! Non puoi far finire così la lezione! Devi insegnarmi qualcosa o no? Dimmi come si fa!!- rispose Dakota.

  -Col tempo imparerai, con calma…è ancora troppo presto! Addio ragazzina!!- disse Kay salutando con la mano Dakota.

Così anche Dakota fu costretta a tornare a casa, dentro di se’ non vedeva l’ora che ci fosse la prossima lezione.

 

 

 

Allora? Che dite? La storia comincia a farsi interessante… seguiteci e a presto con un nuovo cap!!!

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Capitolo 11
*** 11 ***


Era una luminosa mattina di Novembre quando Dakota si svegliò dopo una lunga e tranquilla nottata

CAP.11

Era una luminosa mattina di Novembre quando Dakota si svegliò dopo una lunga e tranquilla nottata. Oggi, come il giorno precedente, avrebbe dovuto incontrare Kay per fare la sua lezione di Arti Magiche.

Dopo essersi preparata e aver fatto una buona colazione si avviò verso scuola. Come ogni giorno c’era ad aspettarla la sua nuova amica Kyra ed insieme entrarono in classe.

Le lezioni, come al solito, furono noiose e pesanti, ma di certo per Dakota non erano nulla in confronto a ciò che avrebbe dovuto subire con Kay.

  -Ehi ragazzina..-Dakota sentì una voce alle sue spalle mentre si stava dirigendo a casa.

  -Ma guarda chi c’è..Mr Sbruffone è venuto a parlarmi, ma che onore..- disse ironicamente

  -Taci, ci vediamo stasera alle 21:00 e non tardare- a questa affermazione Dakota andò su tutte le furie

  -TARDARE?? IO!!?? Ma se sei tu che ieri che sei arrivato in ritardo!!-

  -No come ti ho già detto sei tu che sei arrivata troppo in anticipo-

  ‘Non lo sopportoooooo!!Lo uccido, giuro che lo faccio fuori’ pensò la ragazza

  -Si come no, ci si vede Kay- e continuò per la sua strada.

Dopo aver pensato ai 101 modi per uccidere quell’idiota, Dakota tornò a casa e sorprendendosi trovò seduta nel tavolo della cucina la nonna.

  -Ciao cara- accennando un sorriso

  -Ciao nonna, come mai sei a casa?-

  -Oh avevo finito le commissioni e così sono rientrata prima…- fece una pausa e cambiò discorso

  -..ma dimmi cara, hai già letto il libro che ti ho dato?-

  -Ehm..no..è solo che non so cosa significano quelle strane Rune con cui è scritto-

  -Ah già dimenticavo..-

  -Ehm non è che mi inseg..-

  -Oh si certo, ma è semplice…devi pronunciare un incantesimo e poi riuscirai a leggere perfettamente la Rune-

  -Qual è?-

  -Runeum scripto convertere-

  -Ok proverò subito-

Andò di filata in camera sua, aprì il libro e pronunciò la formula. Ad un tratto Dakota sentì un forte mal di testa e la faceva totalmente impazzire; si buttò a terra e iniziò ad urlare e dimenarsi, ma il dolore non accennava a scendere.

  -Dakota!..Oh maledizione!-

  -Nonna!! Aiutami!!-

  -Converto Finem- urlò la nonna mentre appoggiava le mani sulle tempie di Dakota facendo scaturire una luce azzurra.

  -Ma che diavolo è successo?- disse la ragazza ancora intontita

  -Devi aver sbagliato a dire la formula…se sbagli anche solo una semplice lettera puoi auotoinfliggerti un incantesimo-

  -Cosa?-

  -Ora riposati..tra 2 ore dovrai allenarti- e, con questa parole se ne andò

Si mise a letto ma il suo sonno era pressoché tormentato. Continuava a vedere quelle immagini; già, quando quel terribile mal di testa l’aveva assalita alcune strane figure continuavano a lampeggiare davanti a lei, ma alla fine si addormentò, e nel farlo, continuava a sperare di non vedere più nulla del genere.

Un po’ prima dell’ora stabilita dell’incontro Dakota iniziò ad avviarsi verso l’albero di castagno.

  ‘Speriamo che quel deficiente oggi arrivi in orario, altrimenti…’ non ebbe il tempo di finire che una voce attirò la sua attenzione.

  -Ciao ragazzina-

  -Sei arrivato in orario! Non ci credo- fece una pausa –Comunque per tua informazione io ho un nome RAGAZZINO!-

  -Si lo so, ma non mi importa..ora muoviti dobbiamo iniziare-

Si diressero verso il folto della foresta per evitare di essere visti. Quel luogo era così diverso di notte, non sembrava più il fresco boschetto che ogni giorno Dakota vedeva mentre faceva colazione:ora era…lugubre.

  -Bene eccoci arrivati- disse Kay fermandosi nel bel mezzo di una radura.

  -Ok, iniziamo- esclamò la ragazza decisa

  -Per prima cosa, ed è anche la più semplice, voglio farti sviluppare i tuoi poteri naturali-

  -Ehm?-

  -I poteri che ti vengono spontanei quando provi un emozione forte, e per te è il caso di far scoppiare le cose-

  -E cosa dovrei fare?-

  -Concentrati su quel ramoscello li per terra e fallo esplodere-

  -Che assurdità-

  -Prova- rispose Kay con tono di sfida

Dakota si concentrò a lungo su quel ramoscello e la sola cosa che riuscì a fare fu quella di agitarlo un pochino.

  -Kay smettila di ridere! Brutto cretino!-

  -Scusa ma non ci riesco! Certo che fai proprio pena…-

  -Ma come osi!!-

Un assordante boato attirò l’attenzione dei due ragazzi: un albero era esploso proprio davanti a loro.

  -Visto?!-

  -E’ solo perché ti sei arrabbiata, credimi…- fece una pausa mentre controllavano i pezzi di albero che erano saltati vicino a lui -…prova tutta la sera e vedrai che ce la fai. Nel frattempo io vado ho delle cose da sbrigare, ma tornerò-

  -Non puoi lasciarmi qui!-

  -Invece si! Ciao- e se ne andò

Passarono diverse ore ed ormai era giunta la mezzanotte e di Kay non c’era nessuna traccia. Dakota si era allenata per tutta la sera e non era riuscita a fare molti progressi.

  ‘Avanti Dakota devi farcela! Concentrati’

La sua mente era completamente assorta da quel ramoscello e la sua energia si stava piano piano convergendo sul palmo delle sue mani. Ad un tratto le mosse di scatto verso il pezzetto di legno che scoppiò in mille pezzi.

  -SIIIIIIIII!! Ce l’ho fatta! Sono un super genio!!-

  -Brava ragazzina- disse una voce alle sue spalle –fallo di nuovo ma con un pezzo più grosso-

  -Kay mi hai fatto prendere un accidente-

  -Dai prova e niente chiacchiere-

Dakota fece la stessa identica cosa che fece prima, ma questa volta ci mise più energia e il risultato fu spettacolare. Il pezzo di tronco scoppiò e i suoi frammenti schizzarono via per tutta la radura.

  -Wow, sono troppo brava!-

  -Si, devo ammetterlo sei brava..ma ora è tardi è meglio andare..per domani dovrai fare gli stessi esercizi che hai fatto stasera e fai scoppiare qualunque cosa ti capiti a tiro ok?-

  -Si certo!-

Attraversarono nel silenzio più totale la foresta fino a ritrovarsi di nuovo al vecchio castagno.

  -Ciao Kay ci si vede-

  -Ciao ragazzina-

E si allontanarono uno della parte opposta dell’altra.

 

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