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Ciao a
tutti! Siamo due ragazze che per la prima volta provano a scrivere una storia,
speriamo che vi piaccia! Chiediamo scusa per eventuali imperfezioni, recensite!
1.
Era una cupa mattina d’autunno, una tipica giornata fredda
che ricorda che l’inverno è vicino. Dakota si alzò dal letto e corse allo
specchio. Era una ragazza di 16 anni; aveva lunghi capelli neri e i suoi occhi
erano azzurri come il cielo in primavera. Indossava una maglia cremisi sopra un
paio di pantaloni che come al solito metteva dentro gli stivali di pelle. Aveva
sempre con sé un pugnale che pendeva dalla cintura legata alla vita.
Si guardò dritta negli occhi e notò che le sue guance
erano ancora rigate dalle lacrime della sera precedente, chemostravano un vivo dolore dentro di lei dovuto
alla morte dei suoi genitori.
Era ormai trascorso qualche giorno da quando
ricevette la visita del capo del suo villaggio.Le si avvicinò e con tono cupo
le disse:
-Piccola,
purtroppo ho una brutta notizia da comunicarti; questa mattina abbiamo
ritrovato i tuoi genitori senza vita nel bosco-.
Dakota impallidì, cadde sulle
ginocchia e scoppiò a piangere disperatamente, non poteva crederci, ciò
significava per lei rimanere sola. Il fruscio del vento tra le foglie la fece
ritornare al presente.
Si allontanò dallo specchio e si
diresse verso la cucina. Si preparò la colazione, ma non mangiò molto a causa
della forte agitazione e indecisione che le stringeva lo stomaco. Infatti,
quello stesso pomeriggio avrebbe dovuto scegliere la sua nuova casa, la sua
futura famiglia. La sua scelta era stata limitata alle sue zie, quasi
inesistenti a causa dei pochi rapporti con la famiglia, e alla sua vecchia
nonna Iole. Non l’aveva mai incontrata prima, di lei conosceva soltanto il nome
e la fama di persona più saggia del villaggio di Ker. La decisione fu molto
sofferta perché Dakota, oltre a lasciare i suoi amici, abbandonava la sua vita
passata, i suoi ricordi. Questo voleva dire ricostruirsi una vita, stabilire un
buon rapporto con la nonna e soprattutto conoscere nuove persone.
Il pomeriggio arrivò velocemente
e il tempo non accennava a migliorare. Dakota attendeva con ansia l’arrivo
delle sue ospiti e finalmente qualcuno bussò alla porta. Si alzò dalla sedia
sulla quale era seduta e andò ad aprire: la prima arrivata era la nonna Iole.
Era un po’ più bassa di lei, indossava un vestito blu e sulle spalle portava
uno scialle tutto ricamato. Aveva degli occhiali a forma di mezzaluna che
portava appoggiati vicino all’estremità inferiore del naso, e i suoi capelli
grigi erano raccolti da un bellissimo fermaglio. Ad un tratto la nonna disse:
-Ciao Dakota-. La sua voce echeggiava dolce nell’aria.
-Ciao nonna Iole, sono felice di fare la tua conoscenza- rispose
Dakota accennando ad un sorriso.
La fece accomodare al tavolo e
le offrì una calda tazza di tè. La nonna riprese:
-Sai Dakota, in questi giorni ho pensato molto a questa faccenda
del tuo trasferimento o da me, o dalle tue zie. Be’ se devo essere sincera,
vorrei che tu d’ora in poi alloggiassi nella mia dimora al villaggio di Ker-.
Dakota era stupita e allo stesso
tempo felice della proposta della nonna, dopotutto lei aveva già deciso in
precedenza di andare a vivere con lei e questa offerta le rendeva tutto più
facile.
-Sarei molto onorata di venire a vivere con te nonna, ma il
problema più grande sarà dirlo alle zie-.
-Non ti preoccupare per questo, ci penserò io.Tu ora pensa solo a
preparare i bagagli-.
Dakota obbedì e nel giro di
pochi minuti fu pronta per partire.
Nel frattempo qualcuno bussò
alla porta per la seconda volta. Quando Dakota aprì si ritrovò davanti le sue
zie provenienti dalle terre di Siliph. Erano due alte figure dall’aria
tenebrosa. La zia Zake indossava un lungo abito nero che le arrivava alle
caviglie e sopra quest’ultimo portava un mantello. La zia Tryne invece aveva
addosso un vestito rosso e un mantello simili a quelli di Zake.
Appena videro Dakota in coro
dissero:
-Sei pronta per venire via con noi?-
-Veramente…- Fu interrotta dalla nonna
-…Veramente lei viene con me, sarò io ad ospitarla-.
La zia Zake si mise a
controbattere:
-Non credo proprio, la ragazza viene con noi!-
-Tu non la porterai via da noi!- esclamò la zia Tryne.
La nonna notò la preoccupazione
negli occhi di Dakota e le disse con tono rassicurante:
-Mia cara fammi la cortesia di uscire, io ti raggiungerò fra
poco-.
Dakota si allontanò di fretta e
andò nella stalla a preparare il cavallo.
“Chissà cosa sta succedendo ora in casa. Ho percepito un forte
contrasto tra mia nonna e le mie due zie. Voglio vederci più chiaro in questa
faccenda” pensò e si sbrigò a sellare il cavallo per tornare davanti casa.
Sentì un gran frastuono che
derivava da dentro; piatti che si rompevano e urla.Era segno che quella che stava avvenendo non era una semplice
discussione.
Poco dopo, la nonna uscì di casa, ma delle due zie non c’era nessuna
traccia, erano come scomparse nel nulla
Poco dopo, la nonna uscì di casa, ma delle due zie non
c’era nessuna traccia, erano come scomparse nel nulla. Timorosa Dakota chiese:
-Nonna, dove sono
le zie?
-Non ti
preoccupare piccola, stanno bene! Ma ora sbrigati, è tardi, dobbiamo andare-
rispose la nonna.
Nella sua voce c’era qualcosa che non andava, nascondeva
qualcosa e Dakota lo intuiva molto bene. Dakota montò sul suo cavallo.
Il viaggio durò solo alcune ore, ma per Dakota sembrò
eterno. Voleva fare altre domande su quello che era successo a casa sua, ma
qualcosa dentro di lei glielo impediva. Il silenzio tra loro era assordante e
sembrava raggelare tutto quello che era intorno a loro.
Ad un tratto la nonna finalmente parlò:
-Mia cara, appena
arriveremo sistemeremo la tua stanza e l’indomani mattina ti preparerai per il
tuo primo giorno di scuola al villaggio-. Il suo tono ritornò rassicurante.
-Va bene nonna-
fece una pausa –manca ancora tanto al villaggio?-
-Non molto, circa
mezz’ora- continuò –ti va di raccontarmi qualcosa sulla tua infanzia?-
Dakota tornò con la mente al passato e iniziò a
raccontare.
-Sono sempre
stata una ragazzina molto vivace, amichevole. Nella scuola che frequentavo
avevo molti amici. Osservavo spesso papà mentre spaccava la legna nel bosco, e
aiutavo la mamma a preparare i pasti. Grazie a lei, successivamente ho imparato
a cucinare ed anche a rammendare-. Cercò di trattenere le lacrime, ma questo
tentativo fu inutile.-Mi sono sempre ritenuta fortunata della vita che facevo,
e ora che ho perso tutto, sento un gran vuoto dentro di me-.
Il viaggio continuò in silenzio, ormai più nessuno voleva
parlare. L’unico rumore era quello del fruscio delle foglie mosse dal vento.
Nella vecchia casa predominava il disordine: frammenti di
stoviglie, mobili distrutti e un’enorme nuvola di polvere che offuscava la
vista. Ad un tratto alcune travi di legno si mossero provocando un forte
scricchiolio. Dalle macerie si levarono le due zie tutte impolverate e mal
ridotte.
-Quella stupida
vecchia è riuscita a sopraffarci!- esclamò Tryne.
-Non la passerà
liscia, voglio vendetta- continuò Zake.
Si
rialzarono a fatica spostando le travi che gli impedivano di muoversi.
Tossirono violentemente a causa della polvere e corsero fuori. Imprecarono
contro Iole, si diressero verso il bosco e scomparvero.
Salirono su una collinetta e Dakota riuscì a vedere il
villaggio di Ker. Era un paesello abbastanza grande e da alcune case si poteva
scorgere del fumo che sbucava dai camini.
Scesero dalla collina e imboccarono la strada maestra che
portava al cancello principale del villaggio. Varcarono la cancellata. La
maggior parte delle case era fatta in legno, tranne qualche eccezione. Si
diressero verso il centro della cittadina. In mezzo alla piazza c’era un pozzo,
che le persone utilizzavano per procurarsi l’acqua; ai suoi lati si ergeva la
chiesetta del paese, e dalla parte opposta si poteva osservare la scuola.
Dakota era impressionata dalla bellezza del villaggio;
questo fu la prima cosa, dopo la perdita dei suoi genitori, che le fece tornare
il sorriso.
Attraversarono tutto il villaggio, fino ad arrivare
davanti ad una casa a due piani. Oltrepassarono il piccolo cancello di legno e
si ritrovarono in un grazioso giardino. Percorsero il vialetto e varcarono la
porta; erano in cucina. Dakota era stupefatta dall’ordine e dallo splendore. La
nonna disse.
-Bene cara,
questa è casa mia, spero che ti troverai a tuo agio. Se sali le scale troverai
la tua camera, la mia è al piano terra; la cena sarà pronta tra poco.
Dakota salì le scale, varcò la porta e si ritrovò nella
sua stanza. Il letto era appoggiato alla parete e sul lato opposto c’era un
piccolo armadio. Davanti a lei si ergeva una finestra che illuminava tutta la
camera. Disfò i bagagli e corse giù in cucina. Nell’aria arieggiava l’odore di
stufato e a Dakota venne subito l’acquolina in bocca. Si sedettero a tavola e
iniziarono a mangiare. Ad un certo punto la ragazza disse.
-La mia camera è
molto graziosa e il cibo è buonissimo, grazie nonna per quello che stai
facendo.
-E’ un piacere
piccola mia. Sono felice che tu ti stia trovando bene qui.
Dopo mangiato Dakota aiutò la nonna Iole a lavare le
stoviglie e poi corse in camera sua per mettersi a letto: era stata una
giornata molto pesante e faticosa. Si addormentò quasi subito. Dakota non se
n’era ancora accorta, ma in cuor suo vedeva già la nonna come una figura di
riferimento; sentiva che su di lei avrebbe sempre potuto contare e soprattutto
sapeva che non l’avrebbe mai abbandonata.
La mattina seguente, Dakota si alzò dal letto e si vestì
La mattina seguente, Dakota si alzò dal letto e si vestì.
Era agitata, infatti quello stesso giorno avrebbe dovuto affrontare il suo
primo giorno di scuola nel villaggio di Ker.
Scese e fece colazione; uscì di casa diretta verso la
piazza principale.
C’erano molti ragazzi che chiacchieravano e scherzavano
davanti al portone della scuola.La campana suonò otto volte: era ora di
entrare.
La classe era piccola e conteneva circa sedici alunni.
L’insegnante entrò. Contemporaneamente tutti gli allievi si alzarono e in coro
la salutarono.
-Buongiorno a voi
ragazzi- fece una pausa e si avviò verso la cattedra
-Oggi da noi è
arrivata una nuova alunna; vieni di fianco a me e presentati-.
Dakota avrebbe voluto sprofondare e come se non bastasse,
le sue ginocchia minacciavano di cedere.
Raggiunse la cattedra, cercando di ignorare i commenti dei
compagni.
-Ciao a tutti, mi
chiamo Dakota, e provengo dal villaggio di Lumy.-
Nella classe c’era un forte brusio. Dakota sapeva che era
lei l’argomento principale.
“Ma che diavolo avranno da dire su di me? Non mi sembra di
essere così interessante” pensò.
Con il permesso dell’insegnante andò a sedersi.
Mentre attraversava la classe sentiva gli sguardidegli altri seguirla e la cosa le dava molto
fastidio. Cercò, alla fine, di non darci molto peso e si concentrò sulla
lezione di storia.
Durante la pausa, Dakota consumò il pranzo preparatole
dalla nonna.
Si avvicinarono a lei un gruppo di sei ragazzi; quattro di
loro erano suoi compagni di classe, mentre gli altri le erano completamente
sconosciuti.
Un ragazzo alto e biondo (mai visto prima) le disse:
-cosa ci fai qui
ragazzina?! Gira al largo, questo posto appartiene a noi!!!-
Dakota sorprendendoli disse:
-Non mi sembra
che questo tavolo sia prenotato-.
Ad un tratto un suo compagno di classe (non ricordava il
suo nome, dopo tutto lo aveva appena conosciuto) le si avvicinò e disse:
-Senti ragazzina, ti do un
consiglio: vattene o te ne pentirai!!-
La ragazza pensò:
“ma come si permette questo idiota di parlarmi in questo modo!
Ma chi si crede di essere!!!”
-Se credete di
farmi paura vi sbagliate di grosso- disse alzandosi.
Il biondo la sollevò da terra prendendole il collo della
maglia e cercò di tirarle un pugno, ma il suo compagno di classe, quello che un
momento prima sembrava arrogante, bloccò il suo amico.
-Cosa diavolo
fai?! Da quando in qua metti le mani addosso alle ragazze? Con questa non ne
vale nemmeno la pena! E poi è tardi dobbiamo rientrare-.
Il biondo spinse Dakota che vacillò ma non cadde.
-Va bene capo,
farò come hai detto tu-. Poi rivolgendosi alla ragazza disse:
-non finisce qui!
Ci rivedremo, a presto!-e si allontanarono sghignazzando.
Dakota turbata per l’accaduto, evitò per tutto il
pomeriggio quei ragazzi. Anche se non l’aveva fatto intendere aveva avuto
paura. Le era già capitato al villaggio di Lumy di litigare con dei ragazzi, ma
nessuno di loro aveva mai cercato di farle del male o di minacciarla.
Ad un tratto una ragazza le si avvicinò. Era una sua
compagna e il suo none era Kyra. Le si rivolse con timidezza:
-Ciao Dakota! Ho
sentito che hai avuto un brutto incontro oggi.-
-Già, proprio
brutto.-
-Su dai non ti
preoccupare, vedrai che Kay e la sua banda non ti darà più fastidio, devi solo
essere paziente-
-Il problema è
che la pazienza non è una mia grande qualità;ma per questa volta, lascerò
correre- fece una pausa e poi ricominciò
-Conosci bene Kay
e gli altri?-
-Diciamo di si.
Sono stati sempre miei compagni di classe; solo quest’anno li hanno divisi-
-Poverina!! Come
hai fatto a sopportarli?-
Ridendo rispose:
-Non sono sempre
stati così, credimi!!-
-Per fortuna.-
Dakota alzò lo sguardo e guardò il sole. Stava tramontando, ormai era ora di
tornare a casa. Salutò Kyra e si avviò verso casa pensando:
“come primo
giorno di scuola non è stato il massimo, e come se non bastasse mi sono fatta
anche dei nemici. Meglio tenere all’oscuro la nonna, non vorrei mai che si
preoccupasse.” Fece una pausa “Però un lato positivo questa giornata ce l’ha:
mi sono fatta una nuova amica”.
Ecco il quarto cap…intanto volevamo ringraziare tutte le persone che
leggono, ma soprattutto quelle che recensiscono
Ecco il quarto cap…intanto volevamo ringraziare tutte le
persone che leggono, ma soprattutto quelle che recensiscono!!!! Commentate!!!!!!!!!
CAPITOLO 4
Dakota tornò a casa in
completo silenzio e si mise subito a tavola. Come aveva previsto la nonna le
chiese:
-Com’ è andato il tuo primo giorno di scuola?-
-Bene grazie- cercando di tagliare corto; inoltre il tono della
ragazza non era molto convincente, e la nonna lo capì subito, ma lasciò stare.
Come la sera precedente
Dakota aiutò la nonna a lavare i piatti e successivamente con il suo permesso
andò a letto. Ma mentre stava salendo le scale udì il suo nome:
-Dakota! Aspetta!-
-Si nonna Iole?- rispose incuriosita.
-Se non sbaglio domani è il tuo compleanno-
Il suo compleanno…Dakota
se n’era scordata, alla fine chi poteva biasimarla, dopo tutto quello che le
era capitato non si sorprese per nulla di scoprire questa sua dimenticanza.
-Si perché?- riprese dopo
un momento di pausa, e immediatamente si rese conto di aver fatto la domanda
più stupida della sua vita.
-No niente era solo per sapere- rispose la vecchietta con il tono
di una persona che sta escogitando qualcosa.
-Nonna mi stai nascondendo qualcosa?-
-No cara è solo che questa notizia mi rallegra molto, e
soprattutto ho già in mente un regalo per te.- disse e prima che Dakota potesse
fare altre domande le augurò buona notte e se ne andò con un sorrisetto furbo
stampato in faccia. Dakota non si accorse di niente e continuò per la sua
strada.
Entrò in camera sua, si
sdraiò sul letto e iniziò a pensare:
“Domani compirò 17 anni. Com’ è volato in fretta il tempo, sembra
solo ieri che ho festeggiato il mio 16° compleanno al villaggio di Lumy; con i
miei genitori e i miei amici…” fece una pausa e si girò su un fianco “…i miei
amici…” ripeté “…quanto mi mancano. Mi mancano da morire…” Dakota si mise a
piangere: anche se sapeva che sulla nonna poteva sempre contare e che le sarebbe
stata sempre vicino, in quel preciso istante la ragazza si sentiva
terribilmente sola; e con queste ultime emozioni Dakota si addormentò.
*********************
La ragazza fu svegliata da
un gran frastuono che proveniva dall’esterno.
“Chi diavolo è che fa questo casino a quest’ora?” pensò
Svogliatamente si alzò dal
letto e andò verso la finestra, scostò le tende e guardò fuori.
C’era gente che correva
ovunque presa dal panico; si potevano udire i pianti dei bambini, che si
mischiavano con dei rimbombi che spaccavano i timpani (Dakota cercò di vedere
da dove provenivano i rimbombi, ma con scarsi risultati). Per terra c’erano
pezzi di legno dappertutto e molte case o erano distrutte o stavano bruciando.
-Cosa sta succedendo?- disse Dakota impaurita.
Alzò lo sguardo, il cielo
era colmo di nubi nere che non lasciavano passare nemmeno un esile raggio di
luce. Il suo sguardo fu attirato nuovamente in strada da delle grida che non
avevano nulla d’umano. Queste creature disumane lanciavano delle sfere luminose
che distruggevano qualunque cosa. Ad un tratto la ragazza vide sua nonna in
strada circondata da quei mostri: Dakota doveva assolutamente fare qualcosa.
Scese di corsa le scale e
uscì dalla casa. Si guardò intorno: sua nonna era scomparsa.
-Non è possibile, non può essersene andata anche lei- disse con
una voce strozzata mentre una lacrima le rigava le guance.
Improvvisamente una di
quelle creature si lanciò contro di lei. Presa dal panico più totale, Dakota
iniziò a correre in direzione della foresta. Sentiva i passi e quei versi
disumani farsi sempre più vicini, sentiva il suo fetido alito farsi sempre più
nauseante a mano a mano che si avvicinava. La ragazza continuava a correre tra
il fitto bosco cercando di seminare quell’orrenda creatura, ma finì in un
vicolo cieco. Alti muri di pietra le sbarravano il passaggio: era in trappola.
“Sono finita, non c’è più nessuna via di scampo” fece una pausa
“L’unica cosa che mi resta da fare è affrontarla; ma COME?”.
Nel frattempo la creatura
arrivò.
“Userò il pugnale!” un barlume di speranza pervase gli occhi
della ragazza; ma questo luccichio si spense subito, erano arrivate altre
creature in aiuto dell’altra.
“Maledizione sono troppe! Non riuscirò mai ad affrontarle tutte”
Le creature la
circondarono, non c’era nessuna via di scampo.
“Per me ormai è arrivata la fine, ma di certo non mi lascerò
uccidere senza prima aver lottato con tutte le mie forze”. La battaglia stava
per cominciare, quando un fascio di luce bianca la costrinse a coprirsi gli
occhi con il braccio. Quella luce dapprima così accecante, ora stava diventando
a mano a mano più fioca. Dakota levò il braccio, cercò di vedere da dove
proveniva quella luce ma non ci riuscì. Si guardò attorno: le creature erano
scomparse. Si sdraiò per terra esausta e chiuse gli occhi. Quando li riaprì era
nella sua stanza.
********************
Era stato tutto un sogno,
ma per Dakota era sembrato tutto reale: i pianti, gli urli e le grida di quelle
creature. Si alzò lentamente dal letto; la sua camera era immersa nel silenzio.
Andò a vedere fuori dalla finestra: la strada era deserta.
Questo capitolo è dedicato a tutto i nostri fan che ci seguono
Questo capitolo è dedicato a tutto i nostri
fan che ci seguono..GRAZIE RAGA!!!
Per Angelickall: le creature sono un miscuglio tra gli
Urgali e quei mostruosi orchi che ci sono nel film “Il signore degli anelli”…un
vero schifo in sostanza!!Cmq sia io che la mia amica abbiamo letto sia Eragon
che Eldest e non vediamo l’ora che esca il film..
Un bacione a tuttiSerena & Katia
CAPITOLO 5
Dakota andò a sedersi sul letto spaventatissima a causa del
sogno che aveva appena fatto. Si coricò e cercò di dormire, ma non riusciva,
aveva quasi paura di farlo. Improvvisamente le venne in mente la nonna, così
scese al piano di sotto per assicurarsi che fosse in camera sua.
Non si ricordava bene dove fosse la sua stanza, infatti,
sbagliò corridoio e andò a finire nel lato ovest della casa. Era già stata in
quel luogo, ma le ombre della notte gli davano un’aria spettrale. Stava per
andarsene, quando qualcosa attirò la sua attenzione: una porta. Non l’aveva mai
notata, eppure era passata molte volte dal quel corridoio. La porta era fatta
di legno e una maniglia molto antica (così le era sembrato) era incastonata su
di essa. Dakota fu assalita da un sentimento di curiosità, mischiato con quello
del timore. Allungò il braccio in direzione della maniglia ma….
-Dakota cosa ci fai
qui a quest’ora della notte?- disse la nonna.
-Nonna mi hai fatto
spaventare! - disse mentre cercava di soffocare un urlo.
-Allora cosa ci fai
qui? Sono le 2:00 del mattino dovresti essere a letto- La sua voce aveva un
tono di rimprovero.
-Non riuscivo a
dormire a causa di un incubo e…- fece una pausa -…così sono scesa per
tranquillizzarmi un po’- Quella non era tutta la verità, ma Dakota non voleva
far preoccupare la nonna così lasciò stare.
-Mi dispiace piccola,
vieni ti faccio una tazza di tè se ne hai voglia- disse mentre cercava di
allontanarla da quella porta.
-No grazie nonna
ora sto bene-
“La nonna sta
cercando in tutti i modi di allontanarmi da questa porta, ma perché? Cosa c’è
dietro?”
-Allora vieni in
camera mia così magari riesci a tranquillizzarti un po’, e se ti va puoi
rimanere, tanto ho un letto in più-
-Va bene -
Insieme si avviarono nella stanza della nonna e ognuno si
sedette nel suo rispettivo letto.
Ad un tratto la nonna disse:
-Se ne hai voglia
puoi raccontarmi il sogno, magari sfogarti ti farà bene-
Dakota iniziò a raccontare per filo e per segno il suo
incubo. Era quasi alla fine del racconto quando si accorse che la nonna aveva
una specie di ghigno stampato in volto; ma non poteva esserne così sicura
perché la stanza era immersa nel buio e solo la flebile luce della luna
illuminava il suo volto.
Ad un tratto la ragazza prese coraggio e chiese:
-Nonna perché ti
sei tanto arrabbiata prima?-
-Quando cara?-
facendo finta di niente
-Quando era vicino
a quella porta, e non dire che non ti ricordi perché mentiresti-. Dakota si
stupì di se stessa, come si era permessa di parlare in quel modo a sua nonna.
-Bè non hai tutti i
torti, in effetti mi sono un po’…come dire innervosita.Ti chiedo scusa per il
modo in cui ti ho risposto-
Perplessa la ragazza rispose:
-Va bene nonna ma-
fece una pausa -…se mi è permesso chiederlo: da dove spunta quella po..-
-No cara niente
domande, ed ora in poi ti proibisco di andarla a cercare e soprattutto di
entrarci sono stata chiara?- disse interrompendo la domanda di Dakota.
-Certo nonna-
rispose con un tono di sottomissione.
-Eccellente
buonanotte- e si mise a dormire.
“Perché si comporta
in questo modo? Proprio non la capisco! Non importa ora è meglio che io mi
metta a dormire domani dovrò affrontare un altro giorno di scuola! Spero solo
di non incontrare Kay e quella sua banda di idioti”. E con quest’ultimo
pensiero si addormentò.
Il sole era alto in cielo, era segno che una nuova giornata stava per
iniziare
Ed eccoci di nuovo qui con un nuovo capitolo!!!Prima di
tutto volevamo ringraziare tutte le persone che ci seguono, anche quelle che
non recensiscono…come al solito non possiamo far altro che augurarvi BUONA
LETTURA e per favore lasciate qualche commentino!!!
Il sole era alto in cielo, era segno che una nuova
giornata stava per iniziare.
Dakota si alzò un po’ pensierosa per il giorno che
l’aspettava così raggiunse la cucina e fece colazione. Dopo circa mezz’ora era
pronta per avviarsi verso la scuola. In piazza trovò ad aspettarla Kyra, la sua
“nuova amica”; lei però non fu l’unica persona che vide, anche la banda di Kay
era lì con un’aria di chi è appena sceso dal letto, ma soprattutto i loro volti
mostravano un sentimento di svogliatezza, sicuramente dovuto alla scuola.
Notò che la banda di bulli l’aveva riconosciuta e
qualcuno non si astenne dal fare commenti. Dakota decise di lasciar perdere e
dopo il suono della campanella entrò in classe e si concentrò sulle lezioni.
Più tardi, al termine della mattinata, si avviò verso il
tavolo dove avrebbe consumato il pranzo insieme a Kyra. Naturalmente non
potevano mancare Kay e i suoi amici, che non persero l’occasione per andare a
punzecchiare Dakota; ormai l’avevano presa di mira.
La ragazza mostrava un atteggiamento d’indifferenza verso
i loro confronti.
Come previsto, Kay si avvicinò al tavolo e cominciò a
disturbare le due amiche: -Ehi voi! Non volete proprio capire! Questo tavolo
appartiene a noi!!!-
La rabbia cominciava a scorrere nelle vene di Dakota…-per
prima cosa, come ti ho già detto, qui non mi sembra che ci sia scritto il tuo
nome; secondo, io non capisco come mai te la prendi tanto con me, non mi sembra
di averti fatto qualcosa; perciò ti sarei grata se mi lasciassi in pace.-
A questo punto, intervenne Zhack(un membro della banda di Kay) che disse:
-come ti permetti di parlare in questo modo al capo! La pagherai!!-
Jair (un altro componente della banda di Kay)stava per raggiungere Dakota quando la campanella
suonò e fu costretto a fermarsi. Kay fissò dritto negli occhi Dakota e con aria
di sfida le disse: -non finisce qui!-.
I ragazzi si allontanarono e così anche le due amiche.
Le lezioni del pomeriggio passarono in fretta, Dakota
pensò per tutto il tempo come fosse stato il suo compleanno se i suoi genitori
fossero stati ancora vivi. Immaginava una grande festa con la sua famiglia
riunita e tutti i suoi più cari amici com’era accaduto negli anni precedenti.
Ad un tratto la voce di Kyra la riportò alla realtà:
-Dakota!! Ehi Dakota,
sei con noi?Le lezioni sono terminate è ora di
andare-
La ragazza fece uno scatto e poi insieme si misero a
ridere.
-Scusa Kyra avevo
un po’ la testa tra le nuvole-
-Me ne sono
accorta. Ora devo scappare altrimenti mia madre mi ammazza; ci vediamo domani
ok? Ciao!-
Dakota la salutò prese i suoi libri e si diresse verso
casa.
Quando arrivò notò subito qualcosa di insolito dal fatto
che la nonna la stava aspettando sulla porta;non ebbe il tempo di
realizzare quello che stava succedendo, quando ormai era già avvolta dall’abbraccio
di Iole. -Ciao Dakota! Tanti auguri!-. Dopo quest’accoglienza più che calorosa,
Dakota fu invitata ad entrare in casa, dove sul tavolo della cucina l’aspettava
una torta dall’aspetto invitante ed accantoera
posato un pacchetto che aveva tutta l’aria di un regalo. Dakota rimase senza
parole. -Grazie nonna! Tutto questo è fantastico!Non avresti dovuto…-
-Su Dakota non dire sciocchezze…non devi ringraziarmi, ho
fatto tutto ciò che potevo ma so che non sarà mai come la feste che passavi al
villaggio di Lumy-.
-Ma no nonna, dico sul serio- rispose Dakota -non è per
niente male rispetto a quello che immaginavo, ero convinta che oggi non sarebbe
stata una bella giornata…ma invece tu l’hai resa speciale e di questo ti
ringrazio-. La nonna era quasi commossa dalle parole della nipotina e
singhiozzando disse: -sono sicura che i prossimi compleanni saranno sempre
migliori-.
Dopo aver assaggiato la squisita torta preparata con cura
dalla nonna, arrivò il momento di scartare il regalo.
Dakota era impaziente di sapere cosa contenesse quel
misterioso pacchetto, l’atto di rompere la carta e di rivelarne il contenuto
sembrava interminabile, ma alla fine scoprì che al suo interno c’era soltanto
un semplice libro, che Dakota non vedeva l’ora di leggere, data la sua passione
nel divorarli.
Il sole stava per tramontare, e ciò significava che era
ormai giunta l’ora di andare a letto. Dakota aiutò la nonna a sparecchiare;
subito dopo le diede la buonanotte e corse in camera sua stringendo fra le mani
il libro appena regalatole. La copertina faceva pensare a qualcosa di molto
antico, ma Dakota aveva già imparato a non giudicare un libro dall’esterno. Si
sedette sul letto e iniziò a sfogliare le pagine. Dakota si rese subito conto
che non era per niente facile da leggere e che erano presenti alcuni simboli,
simili a delle runea lei sconosciuti; così
senza pensarci troppo, pensò che ciò era dovuto anche alla stanchezza,
dopotutto non aveva passato una giornata leggera; decise di rassegnarsi, si
mise sotto le coperte e promise a se stessa che l’indomani avrebbe sicuramente
iniziato a leggere.
Dakota aprì gli occhi a causa di una luce fortissima che la abbagliava
VORREMMO RINGRAZIARE TUTTI I NOSTRI FANS….RECENSITE!!!!UN
BACIO KATIA & SERENA
Dakota aprì gli occhi a causa di una luce fortissima che la
abbagliava. Si coprì il viso con il braccio e cercò di vedere cosa la
scaturiva. Quel bagliore le era famigliare, ma non capiva cosa fosse. Ad un
tratto la luce si fece più fievole e Dakota riuscì ad intravedere una figura:
era una donna. Il suo viso assomigliava a quello di un angelo.
-Ciao Dakota-
-Chi sei? Come fai
a sapere il mio nome?-
-Ma come non mi
riconosci?-
-No mi dispiace,
non ho la minima idea di chi tu possa essere-
-E quindi suppongo
che non sai nemmeno di che stirpe appartengo.- La ragazza scosse il capo.
-Cosa sai dei tuoi
antenati Dakota?-
-Niente, i miei
genitori non mi hanno mai raccontato niente di loro e nemmeno la nonna-
-Capisco…- fece una
pausa -…sei riuscita a vedere la porta nel lato ovest della casa?-
-Come sei riuscita?
E’ una semplice porta può vederla chiunque!-
-Ed è proprio qui
che ti sbagli. Solo alcune persone possono vederla-
-E cosa c’è
dentro?-
-Questo sarai tu a
scoprirlo….Entra!-
-Non posso la nonna
me lo ha vietato-
-Sarai tu a
decidere, ma rammenta Dakota, all’interno scoprirai molte cose- La signora
sparì e la stanza ritorno buia e silenziosa.
Dakota aprì gli occhi: aveva fatto un altro sogno. A causa
di quella donna, ora la ragazza stava morendo di curiosità; doveva aprire
quella porta.
Scese in cucina per fare colazione con la nonna, ma
quest’ultima non c’era.
‘Bene, sono a casa
da sola. Questo è il momento giusto per agire’
Corse nel lato ovest della casa, ma la porta era svanita.
‘Dove diavolo è
finita quella porta? L’altra volta c’era, ne sono sicura! Se continuo di questo
passo rischio di diventare pazza!’
Demoralizzata uscì da casa per avviarsi verso scuola. Per
sua grande fortuna, Kay e la sua banda non si videro. Entrò in classe e la
lezione iniziò.
‘Quella porta c’era
ne sono sicura, e poi la nonna mi ha sgridato quella sera, quindi doveva
esserci per forza….’ Fece una pausa ‘…aspetta…quella sera!!!! La porta l’ho
vista di sera!! Ora si spiega tutto: quando passavo per di lì, mentre pulivo
casa, non vedevo la porta perché era giorno…’ si portò il viso tra le mani ‘…ma
cosa sto dicendo, come diavolo fa una porta a comparire di sera e scomparire di
giorno!!! Aaaaaaaaaahhhhhhhh sto impazzendo!!’
Le lezioni terminarono e Dakota si diresse verso casa.
‘Ora che ci penso,
oggi Kay e gli altri non si sono fatti vedere. Che….’
-Ciao ragazzina-
‘…SFORTUNA’
-Ciao Zach,
ragazzi!- accennando agli altri componenti della banda.
-Sai Dakota non c’è
proprio andato giù il fatto che tu ci hai mancato di rispetto- disse Jair, e
Logan continuò:
-Per ben due
volte!-
-Sei proprio nei
guai ragazzina-
‘Accidenti…ma…aspetta’ si guardò attorno ‘Dov’è Kay?’
Zach cercò di tirarle un pugno, ma prontamente la ragazza lo
evitò. La rissa non durò molto, dopo tutto erano 5 contro 1, e Dakota torno a
casa piena di lividi sia in faccia sia sullo stomaco, per via dei calci.
‘Maledetti! Giuro
che ve la faccio pagare!’ pensò.
L’unica cosa con cui poteva consolarsi era il fatto di aver
tirato due pugni a quell’odioso di Zach.
-Nonna!- urlò
-Nonna!- di nuovo
nessuno rispose.
‘La nonna non c’è!
Che strano non mi ha avvertito!’ Andò di corsa in camera e si sdraiò sul letto.
‘La porta!! La
nonna non è in casa ed è già sera!’ e così dicendo corse giù e andò nel lato
ovest della casa.
La porta era davanti a lei, proprio com’era stato qualche
sera fa. Prese la maniglia e la girò. La stanza era immersa nel buio più totale,
che costrinse Dakota ad accendere una candela. Si guardò attorno stupefatta. La
stanza era piena circondatadi mobili pieni di
libri e di oggetti che non aveva mai visto.
Si avvicino al primo scaffale: i libri che sosteneva avevano
delle scritte simili a quelle del libro che la nonna le aveva regalato. C’erano
delle ampolle con strani liquidi colorati dentro e talismani ovunque. Al centro
di quella piccola camera c’era un leggio con sopra un grosso libro. Dakota si
avvicinò e sulla copertina lesse “Jackirya”. Lo aprì e vide diverse
immagini. Figure di persone che sembravano molto importanti e una di questa
raffigurava la donna che aveva visto in sogno. Sfogliò alla sveltale altre pagine e trovò le figure dei suoi
genitori.
‘Perché in questo
libro ci sono raffigurati i miei genitori?! Ma cos’è Jackirya?’
Ad un tratto sentì un rumore di zoccoli avvicinarsi alla
casa.
‘La nonna è
arrivata’ Dakota corse fuori dalla stanza, chiuse la porta e si diresse
velocemente in camera sua.
Ciao a tutti!!!finalmente siamo tornate con un nuovo
cap!!!(perdonate il ritardo…è solo colpa di Katia…). Prima di lasciarvi con la
lettura ringraziamo tutti i nostri fan…specialmente quelli che recensiscono!!!
BUONA LETTURA!!!!
CAPITOLO 8
Dakota non riusciva a
dormire; mille pensieri invadevano la sua testa: “cos’è Jackirya?” o “chi erano
tutte quelle persone raffigurate in quel libro?” o ancora “ma forse è stato
tutto un sogno…la magia non esiste…”.
Dakota continuava a
tormentarsi con un sacco di preoccupazioni, quando finalmente si addormentò.
La mattina dopo, fu
svegliata da un gran mal di testa, sicuramente dovuto ai tormenti della notte
precedente. Quella domenica aveva intenzione di fare chiarezza su tutta la
faccenda; avrebbe sottoposto la nonna ad un lungo ed interminabile
interrogatorio. Nonostante ciò, tutto sembrava normale, come al solito scese e
fece colazione con la nonna.
Ad un tratto Iole disse:
-buongiorno cara! Dormito bene? Scusa se ieri sera ti ho
svegliato…ma dovevo proprio uscire perché avevo un impegno urgente…-
-Figurati nonna, non ti preoccupare non ti ho nemmeno sentita.-
Dakota iniziò a pensare il modo in cui domandare alla nonna ciò che voleva
sapere per mettere fine, una buona volta, a tutti i suoi dubbi.
In cuor suo anche la nonna
non riusciva ad essere totalmente sincera; aveva scoperto che la misteriosa
porta era stata aperta.
Ad un certo punto, Dakota
si fece coraggio e chiese intimorita:
-nonna, posso farti una domanda?-
-certo cara, dimmi pure…-
-Sai, dopo la morte dei miei genitori mi sono chiesta spesso
l’origine dei miei antenati…non è che magari tu potresti aiutarmi a scoprire
qualcosa?-
-hai aperto la porta.- rispose in tono secco la nonna.
-ma quale por…- fu interrotta dalle parole di Iole: -non cercare di
far finta di non sapere niente, perché so che sai benissimo di cosa sto
parlando-.
-e va bene nonna, hai ragione, ho aperto la porta, so che non
dovevo farlo ma non ho saputo resistere.-
-già e ora vorresti fare luce su tutto, giusto?-
-esatto, proprio così…-
-bene, sai perché ti avevo impedito di entrare in quella porta?
Proprio perché non volevo che ti riempissi di dubbi su chi sei veramente,
volevo farti capire pian piano tutto…cominciando proprio dal libro che ti ho
regalato…-
Dakota si sentiva
terribilmente in colpa, avrebbe voluto cancellare le ultime ore se ciò fosse
stato possibile; ora temeva di aver rovinato il bellissimo rapporto fra lei e
la nonna.
-scusami nonna, se puoi perdonami, mi sono comportata male, farò
quello che vorrai tu.-
-va bene cara, non preoccuparti, purtroppo adesso non posso
rimanere, ho delle importanti faccende da sbrigare, ma questa sera avremo tutto
il tempo per parlare; va bene?-.
Dakota accennò ad un si
con la testa, così dopo aver salutato la nonna decise di uscire a prendere una
boccata d’aria.
Camminò a lungo, quando
raggiunse la piazza; in giro non c’era nessuno, forse perché ormai era giunta
l’ora di pranzo.
Ad un tratto però, vide
sbucare dietro l’angolo Kay…appena lo vide si girò dall’altra parte nel tentativo
di evitarlo.
-Ehi! Ma guarda chi c’è!! La stupida ragazzina!!! Ehi! Aspetta!
Dove corri! Io e te abbiamo un conto in sospeso!!!-
A quel punto Dakota non
potè fare a meno che girarsi per affrontare Kay per l’ennesima volta.
-A me non sembra di aver qualche conto in sospeso..-
-Ed è qui che ti sbagli- la interruppe il ragazzo-sono venuto a
sapere che l’altro giorno hai dato fastidio ai miei amici, e vedi, la cosa non
mi è andata giù…-
-Ah! Io ho dato fastidio ai tuoi amici?? Guarda la mia faccia, è
gonfia e piena di lividi…non è certo per colpa mia!!!-rispose arrabbiata
Dakota.
-be’ non preoccuparti la differenza rispetto a prima non si
nota…-
-Ma come ti permetti!!-.Dakota aveva decisamente perso la
pazienza…
-Ehi ehi! Non ti scaldare, non ho voglia di battermi con te,
sarebbe solo fatica sprecata…-
A quel punto il ramo di un
albero lì vicino si spezzò cadendo a terra con un gran tonfo. Subito dopo la
terra iniziò a tremare; Dakota non riusciva a capire cosa stava succedendo;
anche Kay mostrava un’aria sorpresa; puntò dritto negli occhi Dakota con una
freddezza tale da congelarle il sangue…
Dakota era
spaventatissima, era come immobilizzata dalla paura che cresceva dentro di lei…
Non riusciva a ricordare
quanto tempo lei e Kay fossero rimasti immobili a guardarsi con aria stupita, e
nello stesso tempo impaurita. Quando, finalmente, Dakota si rese conto che era
ora di tornare a casa, era ormai tardi. Si dileguò con un semplice “ciao”
rivolto a Kay e lungo tutto iltragitto
cercò di concentrarsi soltanto alla cena di quella sera. Finalmente avrebbe
scoperto la verità.
Fine cap…che ne pensate???Fateci sapere in molti!!!A
presto!!!!!
Si erano fatte le 22:00 e della nonna non c’era traccia
Ciao a tutti!! Eccoci di nuovo qui con un nuovo cap!!
Come al solito ringraziamo tutte le persone che leggono e che
recensiscono…GRAZIE!!! Buona Lettura… Serena & Katia.
Si erano fatte le 22:00 e della nonna non c’era traccia..’dove
poteva essere?’, ecco cosa si continuava a chiedere Dakota; forse il motivo
per cui la nonna non tornava era proprio perché non voleva affrontare
l’argomento con la ragazza..ma a Dakota non convinceva molto questa
affermazione, dopo tutto la nonna era sempre stata sincera, o quasi, con lei.
Era davvero così spaventoso quello che doveva dirle? Forse le avrebbe
complicato la vita, o forse migliorata, chi lo sa!..Ma di una Dakota era certa,
ovvero che se la nonna non tornava per le 22:30, sarebbe andata a cercarla
costi quel che costi.
Ma alla fine non dovette attendere molto. Iole si presentò
alla porta prima di quello che Dakota aveva immaginato.
-Nonna dove sei
stata?-
-Scusa cara avevo
delle faccende da sbrigare-
-Ti ricordi vero di
quello che mi hai detto stamattina?-
-Ma certo, ora per
favore preparami un infuso di erbe mentre io mi vado a cambiare, poi parliamo
di tutto quello che vuoi-
In effetti la nonna non aveva un bell’aspetto, i suoi
vestiti erano sporchi di polvere, terra e..’neve?’esclamò tra se e se
Dakota. ‘La neve non cade in queste zone, siamo troppo a sud..magari mi sono
sbagliata...’
La ragazza si sbrigò nel preparare ciò che la nonna le aveva
ordinato e appena fu pronto il tè la vecchietta si introdusse in cucina e
iniziarono a parlare.
-Siediti cara, sarà
un lungo discorso- fece una pausa mentre Dakota prese posto nella sedia davanti
a lei –Dunque, da quello che ricordo volevi che ti parlassi dei tuoi
antenati..- la ragazza annuì -..bene, ma prima è meglio che inizi dal
principio-
-Vedi cara, al mondo
esistono due forze in equilibrio tra loro, queste forze sono il bene e il
male..so che ora potrà sembrarti strano, ma questo argomento tocca
principalmente la nostra famiglia. Da secoli i nostri avi hanno combattuto per
mantenere questo equilibrio, ma con la morte dei tuoi genitori, questo ha
iniziato a creparsi…tu mia cara sei l’ultima discendente della stirpe Jackirya,
ovvero quella stirpe che per moltissimi anni ha custodito i segreti della Magia
Proibita..-
-Magia??_
-Si Dakota magia..-
-Nonna mi prendi in
giro?-
-No ragazzina!- il
tono di voce della nonna era diventato molto più severo –La magia esiste!!-
Iole aprì la mano destra: all’improvviso una sfera di fuoco si materializzo
qualche millimetro sopra il suo palmo.
-E’ incredibile!-
Dakota non poteva credere ai suoi occhi. Aveva già sentito parlare di magia, ma
solo in quelle storie che di solito si raccontano ai bambini per farli
addormentare.
-Bene cara, ora
proseguo con il racconto..- chiuse la mano e un piccolo sbuffo di fumo si dileguò
nell’aria -..Ti stavo appunto dicendo che noi per secoli custodivamo la Magia
Proibita, ma in questi ultimi anni, il male si è rinforzato ed ha cercato in
tutti i modi di trovare le pergamene con tutti gli incantesimi e più di una
volta ci è andato veramente vicino..-
-Cosa succede se le
trova?-
-Questo non lo
voglio nemmeno immaginare. Vedi Dakota, la Magia Proibita può farti fare cose
che in natura non dovrebbero capitare: rende immortali. Inoltre fa acquisire un
enorme potere a chiunque ne entri in possesso. Se il male dovesse trovare
quelle pergamene, il mondo cadrebbe nel buio più totale.-
-Cosa c’entro io in
tutto questo, e perché i miei genitori erano sul quel libro?-
-I tuoi genitori
erano sul Libro perché sono morti salvando le pergamene, e tu piccola mia sei
la sola ed unica che può mettere fine a tutto ciò…- fece una lunga pausa
-…Quando eri piccola io insieme ad altri maghi molto potenti abbiamo fatto un
incantesimo su di te cosicché tu potessi ereditare alcuni potenti sortilegi per
farti sopravvivere e soprattutto per sconfiggere il male-
-Sortilegi? Io
l’unica cosa che so fare è mettermi nei guai…-
-Si lo so mi sono
giunte voci sul tuo conto….comunque ora che sai tutto, da domani ti metterai a
studiare..
-Studiare?- la
interruppe
-Si studiare e..-
-Ma nonna studio
già per la scuola!-
-Non mi importa e
poi la scuola sta per finire e..no aspetta lasciami finire..-Disse bloccando
l’ennesima domanda della nipote -..ti dovrai allenare..
-Questo va già
meglio..lo farai tu?-
-No, lo farà un’atra persona molto abile con
le arti magiche-
-Chi è?-
-Aspetta..- si alzò
dalla sedia in cui era seduta e si avviò alla porta.
Passarono diversi minuti ma la nonna non si vedeva, così
Dakota si avviò verso l’uscita. Appena uscita incrociò la nonna.
-Ecco chi ti
allenerà-
Dakota vide una persona con i capelli neri e gli occhi
azzurri e freddi come il ghiaccio, occhi che aveva già incrociato.
-KAY?!!?!!?!!-
-Vi conoscete?-
domandò la nonna
-E’ lui che mi
rovina le giornate insieme a quegli idioti dei suoi amici!-
-Dakota ma che
linguaggio!-
-Già Dakota non ti
vergogni?-
-Chiudi il becco
Kay!-
-Bè mia cara, non
mi importa un bel niente se lui ti complica la vita, tu dovrai seguire tutto
quello che ti dirà e soprattutto obbedirgli!- così dicendo entrò di nuovo in
casa
-Obbedirgli?- era
davvero furibonda e allo stesso tempo scoraggiata, perché sapeva che la nonna
non avrebbe cambiato idea in proposito
-Si ragazzina
dovrai seguire i miei ordini..-
-Mai, hai capito
mai..-
-Non hai scelta-
-Oh ti sbagli una
ce l’ho-
-Ovvero?-
-Ucciderti- facendo
un sorrisino poco rassicurante
-Si, come no, senti
ci vediamo domani ai margini della foresta, vicino al vecchio castagno-
-..uhm..va
bene..ciao..buona notte-
-Buona notte…ragazzina-
‘Ma come sono
sfortunata…mi viene da piangere… ma con tutte le persone che ci sono a questo
mondo, perché proprio lui!!’
Ciao
a tutti! Eccoci qui con un nuovo cap!! Leggete e recensite per favore!! Solo i
vostri commenti potranno spingerci ad andare avanti e a migliorare…BUONA
LETTURA!!!
CAPITOLO 10
Il giorno dopo, Dakota si recò nel punto dove doveva
incontrare Kay per la sua prima lezione in merito alle arti magiche. Era
trascorsa quasi un’ora, ma di Kay non c’era nessuna traccia. “Ma dov’è
finito? Com’è possibile che sia così in ritardo? Sicuramente si è dimenticato
della lezione…Inizio a pensare di essere sotto l’albero sbagliato…eppure da
quel che so,questo è proprio il
vecchio castagno! Ma che dico? Io sono sul punto esatto e in perfetto orario, è
solo colpa sua!!!”
Dakota iniziava a perdere la pazienza, quando, ad un tratto,
vide un’ombra in lontananza. Non appena fu più vicina, riuscì a capire che era
proprio Kay, il quale procedeva con un andatura più che tranquilla verso
l’albero.
-Ehi
ragazzina!-esclamò il ragazzo.
-Ehi ragazzina?
Tutto qui? Non hai nient’altro da dire?-
-E cos’altro dovrei
dire scusa?- chiese con aria stupita il ragazzo.
-Magari questo:
“scusami per l’estremo ritardo, mi ero completamente dimenticato della nostra
lezione, scusa non capiterà più” o qualcosa del genere…-spiegò la ragazza.
-COSA??!!-esclamò
irritato Kay -stai scherzando vero?-
-No, per niente,
non sono mai stata così seria.- rispose decisa la ragazza.
-Ti avverto che il
sottoscritto non è mai in ritardo e non dimentico mai i miei
impegni-risposeKay.
-Ah si?? E allora
mi spieghi come mai sei in ritardo?-
-Forse sei sorda o
ritardata, o forse tutt’e due!!- scoppiò in una risata.
-Come osi!!-
-Aspetta fammi
finire, stavo dicendo che non sono io che sono in ritardo ma tu che sei in
estremo anticipo!!-
-No no, ti sbagli e
di grosso-
-Allora quando
torni a casa, prova a chiedere a tua nonna e vediamo chi ha ragione!-
-Va bene, lo farò e
poi vedremo-
-Ora credo che sia
meglio iniziare la lezione- disse Kay.
-Perché hai
fretta?- chiese con tono scorbutico la ragazza.
-Certo, scusa ma ho
impegni più importanti che insegnare a una ragazzina le basi della magia-
-Ah! Se la metti
così puoi anche andare…non ho bisogno di te-
-Davvero? E chi
sarà a darti lezioni se non io?-
-Qualcun altro,
magari più gentile di te!!-
-Senti a me non
interessa, tu devi imparare e io devo insegnarti, non piace né a me né a te, ma
siamo stati costretti, perciò se vuoi iniziamo altrimenti me ne vado, come ti
ho detto ho anche altre cose da fare- disse chiaramente Kay.
-va bene, iniziamo-
-Bene e mi
raccomando non interrompermi, almeno fino a quando non avrò finito-
-ok, va bene
maestro…- disse ironicamente Dakota.
-Non scherzare!! E
iniziamo una volta per tutte…
Allora devi sapere che la magia esiste da un sacco di
tempo, più di quanto immagini, secoli e secoli di storia l’hanno accompagnata
in diverse battaglie, l’arte della magia è quindi molto antica; e ricorda bene,
non deve mai essere usata con leggerezza, può essere molto pericolosa per chi non
ha molta esperienza…Ricorda la magia è un dono, e quelli che la ricevono
dovrebbero esserne onorati, devi sapere che queste persone non vengono scelte a
caso,bensì occorrono dei criteri base
per avere dei poteri, come, ad esempio: l’intelligenza, la responsabilità,
l’onestà…
Tutto chiaro fin qui?-
-Certo, vai pure
avanti…-disse la ragazza.
-come dicevo,
bisogna possedere alcune caratteristiche per poter utilizzare la magia in modo
corretto, ma soprattutto quando usarla, come ho già detto non è una cosa da
prendere alla leggera; la magia va usata solo quando si è di fronte a certe
situazioni, come quando ci si trova davanti al pericolo, quindi per difendersi,
man mano capirai da sola quando dovrai usarla e quando no.-
Fu interrotto da Dakota –scusa ma questa è tutta teoria,
giusto? Io voglio imparare qualcosa d’interessante!-
-Calma!! Non devi
correre troppo! Bè, in effetti non hai tutti i torti, è un po’ tardi per
affacciarsi alla magia, di solito si inizia al massimo a 10, 11 anni!- disse
Kay.
-uffa!! Che noia!!
Vedi? Io e te non andiamo per niente d’accordo e credo che questo non cambierà
mai!-
-Già su questo hai
ragione!!- disse Kay scoppiando in una risata.
-Mi chiedo se
riuscirò mai a imparare qualcosa da te…-
-Non so com’è
possibile che tu sia dotata di poteri magici- fece una pausa –sei
troppo…stupida!!!-
-Cosa?? Vedi sei
sempre il solito…invece di cercare di essere un po’ più gentile continui a
provocarmi…-
-E va bene…cosa
vuoi vedere?? “qualcosa di interessante” come lo chiami tu?- rispose Kay.
-Perché no, almeno
mi renderò conto se tu sei davvero capace di usare la magia…- rispose
seccamente Dakota.
A quelle parole, Kay allungò il braccio destro e, ad un
tratto, sul palmo della sua mano, apparve una piccola sfera di fuoco. Dakota
rimase sbalordita.
-Ecco, visto? Come
hai potuto vedere me la cavo abbastanza con le arti magiche- disse Kay facendo
scomparire la sfera.
-Già, bravo
complimenti… - disse Dakota.
-Il sole sta per
tramontare…io devo andare, per oggi credo che basti così- disse Kay.
-No, aspetta! Non
puoi far finire così la lezione! Devi insegnarmi qualcosa o no? Dimmi come si
fa!!- rispose Dakota.
-Col tempo
imparerai, con calma…è ancora troppo presto! Addio ragazzina!!- disse Kay
salutando con la mano Dakota.
Così anche Dakota fu costretta a tornare a casa, dentro di
se’ non vedeva l’ora che ci fosse la prossima lezione.
Allora?
Che dite? La storia comincia a farsi interessante… seguiteci e a presto con un
nuovo cap!!!
Era una luminosa mattina di Novembre quando Dakota si svegliò dopo una
lunga e tranquilla nottata
CAP.11
Era una luminosa mattina di Novembre quando Dakota si
svegliò dopo una lunga e tranquilla nottata. Oggi, come il giorno precedente,
avrebbe dovuto incontrare Kay per fare la sua lezione di Arti Magiche.
Dopo essersi preparata e aver fatto una buona colazione si
avviò verso scuola. Come ogni giorno c’era ad aspettarla la sua nuova amica
Kyra ed insieme entrarono in classe.
Le lezioni, come al solito, furono noiose e pesanti, ma di
certo per Dakota non erano nulla in confronto a ciò che avrebbe dovuto subire
con Kay.
-Ehi
ragazzina..-Dakota sentì una voce alle sue spalle mentre si stava dirigendo a
casa.
-Ma guarda chi
c’è..Mr Sbruffone è venuto a parlarmi, ma che onore..- disse ironicamente
-Taci, ci vediamo
stasera alle 21:00 e non tardare- a questa affermazione Dakota andò su tutte le
furie
-TARDARE?? IO!!??
Ma se sei tu che ieri che sei arrivato in ritardo!!-
-No come ti ho già
detto sei tu che sei arrivata troppo in anticipo-
‘Non lo
sopportoooooo!!Lo uccido, giuro che lo faccio fuori’ pensò la ragazza
-Si come no, ci si
vede Kay- e continuò per la sua strada.
Dopo aver pensato ai 101 modi per uccidere quell’idiota,
Dakota tornò a casa e sorprendendosi trovò seduta nel tavolo della cucina la
nonna.
-Ciao cara-
accennando un sorriso
-Ciao nonna, come
mai sei a casa?-
-Oh avevo finito le
commissioni e così sono rientrata prima…- fece una pausa e cambiò discorso
-..ma dimmi cara,
hai già letto il libro che ti ho dato?-
-Ehm..no..è solo
che non so cosa significano quelle strane Rune con cui è scritto-
-Ah già
dimenticavo..-
-Ehm non è che mi
inseg..-
-Oh si certo, ma è
semplice…devi pronunciare un incantesimo e poi riuscirai a leggere
perfettamente la Rune-
-Qual è?-
-Runeum scriptoconvertere-
-Ok proverò subito-
Andò di filata in camera sua, aprì il libro e pronunciò la
formula. Ad un tratto Dakota sentì un forte mal di testa e la faceva totalmente
impazzire; si buttò a terra e iniziò ad urlare e dimenarsi, ma il dolore non
accennava a scendere.
-Dakota!..Oh
maledizione!-
-Nonna!! Aiutami!!-
-Converto Finem-
urlò la nonna mentre appoggiava le mani sulle tempie di Dakota facendo
scaturire una luce azzurra.
-Ma che diavolo è
successo?- disse la ragazza ancora intontita
-Devi aver
sbagliato a dire la formula…se sbagli anche solo una semplice lettera puoi
auotoinfliggerti un incantesimo-
-Cosa?-
-Ora riposati..tra
2 ore dovrai allenarti- e, con questa parole se ne andò
Si mise a letto ma il suo sonno era pressoché tormentato.
Continuava a vedere quelle immagini; già, quando quel terribile mal di testa
l’aveva assalita alcune strane figure continuavano a lampeggiare davanti a lei,
ma alla fine si addormentò, e nel farlo, continuava a sperare di non vedere più
nulla del genere.
Un po’ prima dell’ora stabilita dell’incontro Dakota iniziò
ad avviarsi verso l’albero di castagno.
‘Speriamo che quel deficiente oggi
arrivi in orario, altrimenti…’ non ebbe il
tempo di finire che una voce attirò la sua attenzione.
-Ciao ragazzina-
-Sei arrivato in
orario! Non ci credo- fece una pausa –Comunque per tua informazione io ho un
nome RAGAZZINO!-
-Si lo so, ma non
mi importa..ora muoviti dobbiamo iniziare-
Si diressero verso il folto della foresta per evitare di
essere visti. Quel luogo era così diverso di notte, non sembrava più il fresco
boschetto che ogni giorno Dakota vedeva mentre faceva colazione:ora
era…lugubre.
-Bene eccoci
arrivati- disse Kay fermandosi nel bel mezzo di una radura.
-Ok, iniziamo-
esclamò la ragazza decisa
-Per prima cosa, ed
è anche la più semplice, voglio farti sviluppare i tuoi poteri naturali-
-Ehm?-
-I poteri che ti
vengono spontanei quando provi un emozione forte, e per te è il caso di far
scoppiare le cose-
-E cosa dovrei
fare?-
-Concentrati su
quel ramoscello li per terra e fallo esplodere-
-Che assurdità-
-Prova- rispose Kay
con tono di sfida
Dakota si concentrò a lungo su quel ramoscello e la sola
cosa che riuscì a fare fu quella di agitarlo un pochino.
-Kay smettila di
ridere! Brutto cretino!-
-Scusa ma non ci
riesco! Certo che fai proprio pena…-
-Ma come osi!!-
Un assordante boato attirò l’attenzione dei due ragazzi: un
albero era esploso proprio davanti a loro.
-Visto?!-
-E’ solo perché ti
sei arrabbiata, credimi…- fece una pausa mentre controllavano i pezzi di albero
che erano saltati vicino a lui -…prova tutta la sera e vedrai che ce la fai.
Nel frattempo io vado ho delle cose da sbrigare, ma tornerò-
-Non puoi lasciarmi
qui!-
-Invece si! Ciao- e
se ne andò
Passarono diverse ore ed ormai era giunta la mezzanotte e di
Kay non c’era nessuna traccia. Dakota si era allenata per tutta la sera e non
era riuscita a fare molti progressi.
‘Avanti Dakota
devi farcela! Concentrati’
La sua mente era completamente assorta da quel ramoscello e
la sua energia si stava piano piano convergendo sul palmo delle sue mani. Ad un
tratto le mosse di scatto verso il pezzetto di legno che scoppiò in mille
pezzi.
-SIIIIIIIII!! Ce
l’ho fatta! Sono un super genio!!-
-Brava ragazzina-
disse una voce alle sue spalle –fallo di nuovo ma con un pezzo più grosso-
-Kay mi hai fatto
prendere un accidente-
-Dai prova e niente
chiacchiere-
Dakota fece la stessa identica cosa che fece prima, ma
questa volta ci mise più energia e il risultato fu spettacolare. Il pezzo di
tronco scoppiò e i suoi frammenti schizzarono via per tutta la radura.
-Wow, sono troppo
brava!-
-Si, devo
ammetterlo sei brava..ma ora è tardi è meglio andare..per domani dovrai fare
gli stessi esercizi che hai fatto stasera e fai scoppiare qualunque cosa ti
capiti a tiro ok?-
-Si certo!-
Attraversarono nel silenzio più totale la foresta fino a
ritrovarsi di nuovo al vecchio castagno.
-Ciao Kay ci si
vede-
-Ciao ragazzina-
E si allontanarono uno della parte opposta dell’altra.