I don't wanna miss a thing

di Lely_1324
(/viewuser.php?uid=175753)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Non vado da nessuna parte ***
Capitolo 2: *** A dopo ***
Capitolo 3: *** Natale in Novembre ***
Capitolo 4: *** Basta scappare ***
Capitolo 5: *** Due semplici parole ***



Capitolo 1
*** Non vado da nessuna parte ***


La sera era ormai calata sulla città di New York. quel giorno avevano nuovamente sfiorato la morte e Kate, nella solitudine del suo appartamento, veniva divorata dal rimorso di non aver ringraziato adeguatamente quell'uomo che ancora una volta la aveva protetta. Seduta sul divano faceva scorrere pigramente le dita sui tasti del telefono indecisa se chiamarlo nonostante l'ora o se ringraziarlo personalmente il mattino seguente al distretto quando il suono del campanello interruppe i suoi pensieri. Sulla porta comparve una spaventatissima Alexis " Alexis! è bello vederti- disse la detective con un sorriso sincero- ma notando il velo di lacrime che si celavano negli occhi della ragazza domandò con tono più serio- cosa è successo ??- la risposta non tardò ad arrivare – Kate, mio padre sta male.. non so cosa abbia, ho provato a contattare la nonna ma non mi risponde e non avevo idea di cosa fare così sono venuta qui- disse tutto di un fiato mentre le lacrime le rigavano il viso. A quelle parole la mente della detective si annebbio -sta male??- continuava a ripersi incredula, aveva lasciato Rick solo poche ore prima e stava bene. Pochi istanti più tardi il suo istinto da detective prese nuovamente il sopravvento: - Al cosa significa che sta male??- le chiese con tono apparentemente calmo..- non lo so..continuava a piangere e a tenere lo sguardo fisso nel vuoto, faticava a respirare come se gli mancasse l'aria Kate! - a quel punto Beckett non ebbe più dubbi: aveva provato personalmente quelle stesse sensazioni era indubbiamente un attacco di panico.- sta tranquilla Alexis saremo da tuo padre il prima possibile- e detto ciò afferrò le chiavi e richiuse la porta dietro di se diretta a casa Castle. Una volta in auto rassicurò Alexis sullo stato di salute del padre spiegandole che alle volte il loro lavoro li costringeva ad affrontare situazioni spiacevoli e rivivere un trauma poteva dare origine a reazioni simili a quelle che Rick aveva manifestato poco prima. Giunte al loft le due donne trovarono lo scrittore addormentato sul suo letto ed entrambe tirarono un respiro di solievo. Kate convinse quindi Alexis a riposare almeno un paio d'ore promettendole che se il padre si fosse svegliato la avrebbe chiamata. Una volta salutata Alexis, Kate entrò nella camera di Castle: era bella, sorprendentemente raffinata e sobria-pensò. ma quelle considerazioni vennero presto sostituite dai mille pensieri che affollavano la sua mente mentre nel suo cure si faceva strada il senso di colpa. si sentiva estremamente responsabile: infondo era stata lei che ancora una volta quel giorno aveva messo in pericolo la vita di Castle causando inoltre tante preoccupazioni a sua figlia. Si distese quindi vicino a Rick, stando attenta a non turbare il suo sonno. Poteva chiaramente percepire il suo respiro cadenziato, il battito del suo cuore, il suo profumo.... rimase ad osservarlo dormire mentre i momenti trascorsi insieme le scorrevano davanti come una pellicola e con loro anche tutte le occasioni perse. Inevitabilmente si ritrovò ad immaginare come sarebbe stato svegliarsi ogni mattina in quel letto, accanto all'uomo che amava. Ma le cose tra loro erano “complicate” o almeno questo era ciò che lei credeva. Cullata da questi pensieri si abbandonò ad un sonno ristoratore. Il mattino seguente un raggio di sole colpì la detective Beckett che trovò Castle ancora addormentato accanto a se. Distese lentamente un braccio e gli sfiorò il petto con estrema dolcezza, poi risalì fino al viso dove lasciò una rapida carezza tra i capelli dell'uomo. Solo pochi istanti più tardi notò il suo respiro irregolare ed allora si accorse che si stava svegliando, lo vide sbattere più volte gli occhi per abituarsi alla luce del mattino e ritrasse istintivamente la mano – Scusami, non intendevo svegliarti...- disse in un sussurro. L'uomo la fissò per qualche istante incredulo- Kate?- pronunciò sorpreso trovandola al suo fianco visibilmente provata probabilmente aveva dormito solo poche ore quella notte; capitava solo nei suoi sogni che lei si trovasse nel suo letto .. ma i sogni sono solo finzione e al mattino svaniscono, invece lei era lì ed era reale. -Si Rick, sono qui- rispose la detective stringendogli la mano, Rick ricambiò dolcemente la stretta e prese la parola – Kate, ieri sera al ritorno dal distretto io...era come ..un incubo ad occhi aperti- pronunciò titubante- Lo so, ma è finita ora- disse lei aumentando la stretta sulla sua mano. Poteva ancora leggergli chiaramente negli occhi azzurri parte dell'angoscia provata la sera precedente – vado a svegliare Alexis ,era molto preoccupata e le ho promesso che la avrei chiamata non appena ti saresti svegliato- continuò lei con voce calda, per poi alzarsi dal letto ma la presa di Castle intorno al suo polso la trattenne – Resta con me Kate - disse con un filo di voce – non vado da nessuna parte- rispose lei con un sorriso radioso per poi ridistendersi accanto a lui.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** A dopo ***


 

Pochi minuti più tardi i rumori provenienti dalla stanza accanto convinsero Kate che nonostante l'ora Alexis doveva essersi svegliata. - Va da tua figlia Rick e rassicurala- esordì poi vedendolo più sereno. Castle annuì e sparì dietro la porta.

Beckett, il cui turno avrebbe avuto inizio meno di un'ora più tardi, raccolse le sue cose e scese al piano di sotto dove attese il ritorno dello scrittore e della figlia. I due non tardarono ad arrivare e la detective potè notare con suo enorme sollievo il viso di Alexis disteso, segno che la ragazza era più tranquilla.

La rossa non appena la scorse la strinse in un caloroso abbraccio- Grazie di tutto Kate- le disse sinceramente. A quelle parole Beckett sentì il suo cuore scaldarsi : come poteva quella ragazza esserle tanto grata quando lei metteva a repentaglio la vita del padre ogni giorno?? Non si capacitava della bontà della giovane Castle, in questo le ricordava tanto Richard.

- Non devi ringraziarmi Al- rispose sciogliendo l'abbraccio, - Io invece devo farlo Kate- la interruppe Castle serio- sei corsa qui in piena notte, ti sei presa cura di me e di Alexis: Ti sono davvero riconoscente- concluse con uno splendido sorriso - Always- rispose prontamente Kate sorridendo di rimando a quelle parole.

I loro sguardi incatenati esprimevano chiaramente il sentimento che li legava.

Ad interrompere la magia di quel momento fu la stessa Kate che abbassando lo sguardo disse visibilmente imbarazzata - è meglio che vada, è tardi e fra non molto dovrò essere al distretto- - mi faccio una doccia e ci vediamo lì- le rispose Rick quando ormai la donna era prossima alla porta -No, non sene parla Castle- rispose secca la detective -per ora resti qui, ne riparleremo in un'altra occasione-.

Rick a quelle parole sentì l'aria venirgli a meno: Kate gli stava impedendo di seguirla al distretto e questo non poteva sopportarlo. Sapeva che quel gesto era dettato delle preoccupazioni che la detective nutriva nei suoi confronti e tutto ciò lo lusingava, ma non cambiava le cose - Kate...- cominciò chiamandola - So che non posso fingere che ciò che è successo ieri non sia mai accaduto, ma permettimi di elaborare la cosa nel modo migliore e sai che restare solo non mi aiuterà a farlo....-

-Neanche scene del crimine ed interrogatori ti aiuteranno a farlo, credimi- replicò la donna.

Ne seguì un attimo di silenzio poi Castle prese nuovamente la parola:- Hai perfettamente ragione, perciò se ci sarà una chiamata me ne tornerò dritto a casa, nel frattempo ti farò un po di compagnia ... hai bisogno di qualcuno che illumini le tue giornate!- rispose stemperando i toni, incosciente di quanto quell'affermazione fosse veritiera.

Kate era alibita,come era possibile che avesse vinto lui ancora una volta?? Si riscosse dai suoi pensieri e assentì con il capo- Allora a dopo- disse infine con un sorriso richiudendosi la porta alle spalle. 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Natale in Novembre ***


 

Angolo dell'autrice:

Ciao a tutte! Ecco il terzo capitolo.. spero vivamente che vi piaccia! Grazie a chi legge e chi recensisce... i vostri consigli sono sempre utilissimi. Baci Ele

 

 

 

 

La pioggia di una fredda giornata autunnale batteva sulle vetrate del dodicesimo distretto quando Castle fece il suo ingresso, visibilmente concentrato a non rovesciare il contenuto del vassoio che portava in mano, ovvero quattro caffè caldi.

A quella vista Kate sorrise, mentre Ryan ed Esposito si avvicinarono allo scrittore con poca nonchalnce. - Hey amico..cosa ci hai portato di buono??- chiese prontamente l'ispanico -Già Castle, quali prelibatezze nascondi in quel vassoio?- gli fece eco l'irlandese.

 

-Buongiorno ragazzi- disse lo scrittore prendendo posto accanto a Kate e poggiando distrattamente sulla scrivania il vassoio contenente i caffè. -Hai un minuto Beckett? - le chiese infine a bassa voce.

Ma prima che questa potesse rispondere il rumore provocato dalla bevanda che si rovesciava rovinosamente a terra li interruppe - Il mio caffè!- si lamentò Esposito con tono seccato - Il caffè è per chi lavora Javier, e a me non sembra che voi due lo stiate facendo- li rimproverò Beckett. -

Agli ordini capo- scherzò Ryan dirigendosi poi verso la sua scrivania al fianco dell'ispanico.

 

 

-Allora cosa volermi chiedermi Castle?- gli domandò Kate passandosi una mano tra i capelli ancora intenta a redigere un verbale - Ho riflettuto questa mattina- a quelle parole la detective alzò lo sguardo su di lui - e mi sono reso conto di quanto fosse preoccupata Alexis solo quando poco dopo che te ne andassi mi ha proposto di annullare il suo stage alla Stanford per passare il Natale con me...- affermò Castle - non fraintendermi, non ero entusiasta all'idea che passasse il Natale lontano da casa, ma ne avevamo già discusso e lei era impaziente di partire... così ho tentato di conciliare le due cose e con la scusa di passare qualche giorno insieme negli Hemptons festeggeremo il nostro personale Natale in Novembre- ammise con un sorriso lo scrittore.

Kate sorrise di rimando: Rick era un padre eccezionale. Ma prima che potesse dire qualcosa lui continuò - Ora.. mi chiedevo se ti piacerebbe unirti a noi? Sarà solo per qualche giorno e tu hai montagne di ferie arretrat...- -Mi piacerebbe molto- lo interruppe Kate spiazzandolo: Certo Catle sperava che lei accettasse ma non pensava sarebbe stato così semplice.

- Oh..beh ... allora è deciso, potremmo partire questa sera stessa e raggiungere Al e mia madre che partiranno nel primo pomeriggio se per te va bene?- domandò cercando ci celare il suo incontenibile entusiasmo: non voleva forzarla o si sarebbe nuovamente allontanata, ma vista la tempestività con cui aveva accettato il suo invito non c'era da preoccuparsene. - Certamente, allora a più tardi Castle - rispose Kate con un sorriso radioso - A più tardi- disse lui in risposta dirigendosi verso l'ascensore.



Kate seduta nella penombra dell'auto osservava il paesaggio autunnale correre fuori dal finestrino: tra i cespugli color ruggine squillavano le note accese del rosso e del bianco di qualche fiore estivo. Il profilo scuro delle colline di Suffolk si stagliava alto sul gelido turchino del cielo, mentre la luce fioca degli ultimi raggi di sole calava dietro la volta delle nubi plumbee. - E' molto bello- disse volgendosi verso Castle. - Già da qui si gode di una splendida vista- constatò lo scrittore rivolgendo un sorriso sincero alla sua musa.

-Non mi riferivo al paesaggio Castle, ma a quello che fai per tua figlia- Rimasero in silenzio per qualche istante poi Richard prese la parola: - Sai Kate, quando nacque Alexis non ero certo di poter essere un buon padre, e tutt'ora me lo domando di tanto in tanto....- proferì l'uomo con una nota di malinconia - .... l'idea che un'altro essere sarebbe dipeso interamente da me mi spaventava terribilmente, poi la tenni in braccio ed ogni dubbio si dissipò, mi innamorai perdutamente di quella bambina stretta tra le mie braccia. Infine quando Meredith ci lasciò capì che era il momento di dedicarmi interamente a mia figlia...ero un padre solo con una bambina di pochi mesi ed un lavoro precario, non c'era più tempo per tirarsi indietro cedendo alle incertezze. Passai intere notti ad osservarla dormire con il portatile sulle gambe troppo assorto dalla sua perfezione per riuscire a scrivere anche una sola riga. Ed ancora adesso che ha diciassette anni guardandola non riesco a capacitarmi di come possa aver cresciuto una creatura così meravigliosa e non posso evitare di domandarmi se sia realmente merito mio... ma infondo qualsiasi cosa io abbia fatto ha funzionato!- termino l'uomo visibilmente commosso.

-Rick, io...- pronunciò Kate quando un rumore sordo la costrinse ad interrompersi. 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Basta scappare ***


 

Ciao a tutte! Scusate il ritardo con cui pubblico causa ricovero ospedaliero non programmato :)

Comunque vi lascio al quarto capitolo, spero vivamente che vi piaccia nonostante io non ne sia molto soddisfatta. Grazie in anticipo a tutte coloro che recensiranno o che semplicemente si prenderanno il tempo di leggere. Baci Ele

PS: vi lascio il link della canzone ancora baci http://www.youtube.com/watch?v=GfY67_qkgOs

 

 

 

-Rick, io...- pronunciò Kate quando un rumore sordo la costrinse ad interrompersi.

- Perfetto- sibilò Castle colpendo bruscamente il volante davanti a se. - Deve essere scoppiata una gomma- suppose. Poco più tardi le sue ipotesi vennero confermate,e accostò faticosamente in un viale secondario costeggiato da alti calicanti in fiore.

 

-Bene...hai qualche brillante idea?- domandò Beckett. - Vista l'ora e contando che non abbiamo una ruota di scorta... potremmo chiamare Ryan ed Esposito??- propose lo scrittore.

– No, hanno un nuovo caso..- replicò scoraggiata la donna appoggiando stancamente la testa contro il finestrino dell'auto. -Direi che non ci resta che aspettare...- terminò Castle con un sospiro.

-Ti va di ascoltare un po' di musica ?- le domandò quando il silenzio tra di loro divenne assordante. Kate si limitò ad acconsentire con il capo.

-Ed ora la canzone che ha fatto innamorare l'intera America qui su Radio New York- annunciò lo spiker entusuasta .

Le prime note della famosa canzone" I don't wanna miss a thing" risuonarono all'interno dell'auto colmando il silenzio creatosi.

 

I could stay awake just to hear you breathing

Watch you smile while you are sleeping

While you're far away dreaming

I could spend my life in this sweet surrender
I could stay lost in this moment forever

Every moment spent with you is a moment I treasure...

Castle sorrise mestamente: era incredibile come qualcun'altro avesse messo in musica i sentimenti che perovava nei confronti della bella detective, quelle poche parole racchiudevano pienamente il significato della loro relazione, se cosi si poteva definire. Ed era vero sarebbe rimasto sveglio notti intere ad osservarla dormire, ad ascoltarla respirare ,se solo ne avesse avuto l'occasione. Ma tra di loro c'erano ancora troppi silenzi dolorosi, parole non dette, ferite da rimarginare.

Don't want to close my eyes

I don't want to fall asleep

Cause I'd miss you baby

And I don't want to miss a thing

Cause even when I dream of you

The sweetest dream will never do

I'd still miss you baby

And I don't want to miss a thing...

E quando quella mattina la aveva trovata accanto a lui ,distesa nel suo letto ,aveva desiderato che la magia di quel momento non si spezzasse, che la realtà non tornasse a sopraffarli: così le aveva afferrato la mano convinto che fosse l'unico modo per non vederla dissolversi, perchè altrimenti avrebbe fatto troppo male.

Sarebbe stata l'ennesima delusione, l'ennesima finzione così ben costruita da apparire reale, proprio come i sogni che lo ingannavano ogni notte, puntualmente.

Lying close to you feeling your heart beating

And I'm wondering what you're dreaming

Wondering if it's me you're seeing

Then I kiss your eyes

And thank God we're together

I just want to stay with you in this moment forever

Forever and ever.....

 

Kate si sentiva icredibilmente frustrata, quelle parole avevano fatto breccia nel suo cuore...ma d'altronde non era stata lei stessa a rivelare a Castle che quando ci si innamora le parole delle canzoni assumono un significato differente?? Ed ora che la consapevolezza di essere amata e di amare a sua volta si insinuavano prepotentemente in lei sentiva la paura attanagliarla e le lacrime pronte a solcarle le guance, così prima che la canzone terminasse aprì la portira dell'auto ed iniziò a camminare velocemente, mentre il vento freddo della sera le pungeva il viso ormai rigato dalle lacrime.

Lo scrittore rimase per alcuni attimi interdetto, fissando la figura della donna allontanarsi poi prese una decisione e la seguì . Corse nella semi oscurità della sera e la trovò poco distante stretta nell'elegante cappotto rosso mentre ancora scossa dai singhiozzi procedeva lungo il viale. -Kate..- la chiamò piano una volta che le fu vicino. La donna abbassò il viso tentando inultilmente di nascondere le lacrime che lo bagnavano.

A quella vista Castle la strinse a se, e le accarezzò dolcemente la schiena ed i capelli fino a quando Kate non cessò di piangere. La detective, stretta tra le sue braccia, affondava il viso nell'incavo del suo collo solleticandolo ad ogni respiro. -Mi dispiace- sussurò infine Beckett alzando lo sguardo sull'uomo davanti a lei per poi allontnarsi nuovamente.

- Basta scappare Kate- pronunciò Castle afferrandole inaspettatamente il polso e facendola voltare verso di lui. Era il momento di esporsi mettendo a nudo i prorpri sentimenti, ed era disposto a farlo anche se gli fosse costato l'ennesimo rifiuto da pate della donna. Ma qundo la guardò negli occhi, quegl'occhi che da sempre lo avevano stregato, le parole gli morirono in gola.- Ti prego Kate..- disse in un sussurro. Era stanco di doverla trattenere, e consapevole che ciò che sarebbe sucesso avrebbe mutato il loro rapporto definitivamente non esitò a catturare le labbra della donna in un caldo bacio. Fu un bacio inaspettato, che la detective accolse con sorpresa, ma dal quale non si ritrasse, e dopo un primo momento di smarrimento rispose schiudedondo le labbra e permettendo a Rick il completo accesso alla sua bocca.

Castle la strinse a se, quel contato gli dava l'opportunità di sentirla sua come non lo era mai stata, quando improvvisamnete il boato di un tuono ruppe il silenzio, seguito da uno scoscio di pioggia che, incurante dei due amanti, si abbatteva al suolo.  

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Due semplici parole ***


Castle la strinse a se, quel contato gli dava l'opportunità di sentirla sua come non lo era mai stata, quando improvvisamnete il boato di un tuono ruppe il silenzio, seguito da uno scoscio di pioggia che, incurante dei due amanti, si abbatteva al suolo.

Kate si scostò appena dal viso dell'uomo e, prendendogli la mano, lo condusse in auto , mentre la pioggia bagnava i loro volti sorridenti.

Castle, dal canto suo, non poteva che osservarla con meraviglia ed ammirazione: percose con lo sguardo il lineamenti del suo viso, indugiando su ognuno di essi e giungendo alla conclusione di non aver mai visto qualcosa di altrettanto bello in vita sua.

- Ti amo Kate, non immagini quanto... e so che forse non sei ancora pronta ma...-

- Ti amo anch'io Rick- lo interruppe Kate posandolgli una mano sul viso, sorridendo emozionata. Rick portò la mano della donna alla bocca lasciandovi un caldo bacio.

- Ripetilo ti prego...- disse sorridendole a sua volta. - Ti amo- ripetè Kate divertita.

Quel "Ti amo" segnò l'inizio di un'amore taciuto troppo a lungo. Grazie a quelle semplici parole smisero di essere due entità distinte.

Grazie a quelle semplici parole parole smisero di essere "io" e "te". Grazie a quelle semplice parole divennero un "noi".

Entrambi sapevano che le cose non sarebbero sempre state semplici, ma erano consapevoli che nessuno dei due sarebbe stato solo.

Kate, avvicinandosi nuovamente, iniziò a stuzzicare il labbro superiore di Castle con la lingua. La risposta dello scrittore non si fece attendere : prese il labbro inferiore di Beckett tra i denti, mordicchiandolo e stuzzicandolo a sua volta con la lingua, così da aumentare il desiderio della donna.

Beckett volle approfondire ulteriormente il bacio, desiderava avvertire ancora il sapore di Castle , i baci e le carezze che si erano scambiati solo pochi minuti prima erano vividamente impresse nella sua mente,così, ciò che era nato come una provocazione, prese vita, facendo incontrare le loro lingue, pronte a duellare per il predominio.

E stretti in un abbraccio indissolubile, lasciarono che i loro corpi parlassero per loro, poichè ogni parola appariva dannatamente banale ed inappriopriata, insufficiente ad esprimere tutto ciò che avevano sognato e desiderato da troppo tempo ormai.

Rick scosto di poco i capelli di Kate, rivelandone il profilo etereo. Lasciò una scia di baci roventi sul collo della donna, scendendo sulla clavicola per poi raggiungere il seno. Gemette Kate quando lui le tormentò i capezzoli turgidi alternando i baci a miccoli morsi.

Sospirò estasiata sentendo le sue mani accarezarle le braccia, il ventre, i fianchi. Rise divertita quando le soffiò il suo respiro caldo nell'orecchio, e scese a vezzeggiarle l'incavo del collo con la bocca.

Kate fece scendere una mano sul petto dell'uomo, accarezzando il suo addome, sentendolo fremere ad ogni suo tocco. Come se quel contatto lo avesse risvegliato Rick riprese possesso della bocca della sua musa, per poi ridiscendere sul seno, assaporandone la morbidezza.

-Rick...ti prego..- supplicò Kate al suo orecchio evidentemente stremata da quella dolce tortura. A quelle parole Castle iniziò piano a farsi strada nel suo corpo, baciandole il collo e gemendo della pienezza provata , adorando sentire il calore dei loro corpi uniti.

Piena di lui Kate accolse le spinte profonde ed il ritmo lento e premuroso che lo scrittore addottò.

La stava facendo impazzire, come nessun'uomo prima: le sue labbra roventi sulla pelle, i baci, le carezze, le parole sussurrate, i sospiri, i gemiti sommessi.

Le sue suppliche furono vane, gli piaceva dedicarsi a lei seguendo quel ritmo lento, senza urgenza. Solo quando sentì le unghie di Kate segnarli la schiena, aumentò di poco il ritmo, fino a quando non le strappò quell'ultimo gemito e la sentì stringersi a lui , mentre la sua essenza la riempiva.

L'attirò contro il suo petto ancora asimante, accarezzandole dolcemente la schiena e tracciando con le sue labbra calde il profilo della spalla della donna. - Sei bellissima- le disse semplicemente, offrendole come cuscino il suo stesso corpo, prima che la stanchezza vincesse entrambi.

 

Angolo dell'autrice:

Ciao a tutte!! Ecco il 5 capitolo! Il promo mi ha ispirata XD Spero tanto di non risultare ridicola, banale, scontata o qualsiasi altra cosa! Fatemi sapere cosa ne pensate e un grazie a tutti coloro che leggeranno. Baci Ele

Ps : il titolo fa schifo lo sò... ma a volte è quasi impossibile trovarne uno adatto. Ribaci  

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1196072