Il tradimento dei Leale

di arty98
(/viewuser.php?uid=155479)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo 1: il libro ***
Capitolo 2: *** capitolo 2: traduzione ***



Capitolo 1
*** capitolo 1: il libro ***


 
CAPITOLO 1: IL LIBRO
 
Il sole batteva sulle ampie spalle della guardia del corpo nell’afosa estate di Ho Chi Min; Leale abbassò lo sguardo sul suo principale: un ragazzo magro al cui raggi solari non donavano un aspetto benefico, ma facevano risultare la sua palle ancora più pallida di quel che era.
- Spero che non sia un altro buco nell’acqua, Leale - mormorò il ragazzo in tono secco - Non dopo Il Cairo -.
L’uomo sapeva che quello era un velato rimprovero perché si erano recati in Egitto su una falsa traccia fornita da un suo informatore.
- No, signore. Stavolta sono sicuro. Nguyen è un tipo a posto. -
- Mmm – mormorò il ragazzo, con poca convinzione.
Si sedettero a un tavolino di un caffè sulla piazza Dong Khai, entrambi speravano che sarebbe stata la “volta buona”; un cameriere si avvicinò al loro tavolo e Leale controllò mentalmente le armi che aveva a disposizione: una mitraglietta Sig Sauer nella fondina a spalla, due pugnali affilati giusto la mattina stessa negli stivali, una due colpi nella manica, una garrotta nell’orologio,  tre granate che aveva sparpagliato nelle varie tasche e uno sfollagente, tutte cose che Artemis non evitò di dire al fasullo cameriere.
Detto questo il signor Nguyen Xuan capì che le persone con cui stava facendo affari non scherzavano: Leale lo notò dalle goccioline di sudore che imperlavano la fronte dell’uomo e dal tremore delle sue mani; passarono subito agli affari e, senza molte opposizioni, il nuovo contatto li accompagnò nel luogo dove avrebbero trovato ciò che cercavano.
Si avviarono a piedi in un vicolo buio fissati da molti occhi sospettosi fino a una scala antincendio, il principale gli disse sottovoce di dargli gli occhiali e Leale si preparò a tutto ciò che sarebbe potuto succedere; Artemis parlò con la creatura, che lui, però, non riusciva a vedere in mezzo a tutta quell’oscurità,  gli chiese la bottiglia di whisky e lui gliela porse, ben sapendo del piano, poi, di nuovo su ordinazione del principale, inietto il contenuto di due fiale nel collo della creatura, senza opporsi, senza far domande: non era previso che lui le facesse.
I Leale seguivano e proteggevano i Fowl da secoli, Domovoi lo sapeva bene, sapeva di dover obbedire cecamente, non far domande e non opporsi; ciò che diceva il principale era un ordine. Seguiva Artemis dalla sua nascita, nella legalità e nell’illegalità, ma era la cosa giusta da fare? Se lo chiedeva spesso, e ciò minava la sua fedeltà verso il ragazzo.
Mentre tornavano a casa a bordo di un aereo, chiese formalmente al ragazzo:
- Signore, crede che non parlerà? Non sarebbe stato più sicuro ucciderla? -
- Un cadavere costituisce una prova, Leale. E poi in una delle fiale c’era un amnesico: non ricorderà niente del nostro incontro. -
Non ne sapeva nulla, di nuovo Artemis non gli aveva detto il piano completo, non lo sopportava di essere trattato così: avrebbe dovuto reagire, ma, ancora una volta, represse il suo istinto e non parlò.
 
 
Angolospazio autrice:
So che il capitolo è noioso, ma sto cercando di seguire fedelmente il primo libro, passo per passo (almeno all’inizio).
Cosa ne pensate?
Spero non sia così male
Ciao
 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** capitolo 2: traduzione ***


CAPITOLO 2: TRADUZIONE
 
Leale parcheggiò la Bentley a casa Fowl che era già mattina inoltrata, Artemis era ansioso di mettersi al lavoro sulla traduzione del Libro, ma era anche parecchio nervoso, per quanto lui tentasse di nasconderlo, a causa delle condizioni di sua madre.
Entrarono in casa e Domovoi vide sua sorella, Juliet seduta sulla scala, con l’aria imbronciata, a causa di qualcosa che era successo con la signora Fowl; scambiò qualche breve frase con Artemis, ce Leale riuscì a cogliere dalla lettura labiale: a quanto pareva, Juliet non aveva chiuso bene le tende e la signora non era riuscita a dormire e Angeline (la signora Fowl) si era arrabbiata. Anche se non avrebbe mai detto niente perché lavorava per i Fowl, Leale cominciava a non poterne più di quella donna, aveva perso il marito mentre era in viaggio d’affari ed era caduta in depressione.
Sentì il suo principale bussare alla porta della stanza da letto e poi una voce che gli disse di entrare, ma poi più nulla, non fino a che la signora non si mise a urlare contro Artemis: non lo aveva riconosciuto, di nuovo. Artemis si chiuse in camera per lavorare e Leale poté scambiare qualche parola con sua sorella, prima anche lei portò qualcosa da mangiare per Artemis; a Juliet stava molto a cuore il ragazzo; ma Artemis non sembrava accorgersi dei gesti che lei gli rivolgeva e le sue particolari attenzioni, difatti, quando la ragazza entrò in camera, Artemis la liquidò con un cenno della mano, che Juliet prese come un rifiuto, c’era restata male, e Leale elencò anche questo con i motivi per i quali presto avrebbe dato le dimissioni…
Era notte fonda, quando, ad un certo punto, gli altoparlanti di casa Fowl si accesero e la gelida voce di Artemis disse a Leale di recuperare Juliet e andare in camera sua perché aveva bisogno di aiuto; che strano, il ragazzino che si considerava il più giovane genio Irlandese adesso aveva bisogno di aiuto: era a questo che Leale pensò mentre bussava alla porta.
Li aspettò una lunga notte di lavoro, dopodiché seguirono il giovane Fowl nello studio del padre; era da tempo che non entrava lì dentro: da quando le tracce del signor Fowl erano andate perse. Da quel giorno gli schermi di quella sala erano sempre rimasti accesi perché Artemis credeva che i notiziari a ciclo continuo sarebbero stati i primi a comunicare la notizia del salvataggio di suo padre; quindi la guardi del corpo cominciò ad accendere i computer.
- Spegnili tutti, a parte quello col Libro. Ho bisogno di tranquillità. - sentì dire dal suo principale; adesso non voleva più trovare suo padre? Aveva cambiato idea? Per quanto geniale potesse essere, nessuno sarebbe stato mai in grado di sopportare il suo difficile carattere per sempre…e lui non voleva essere il primo a farlo. - Tutti? - chiese, come per ricordare al ragazzo che lui aveva espressamente vietato di spegnere gli schermi. - Sì, tutti - gli rispose Artemis con aria di superiorità nella voce; a Leale toccò obbedire, come sempre del resto…
 
 
Angolo\spazio autrice:
il capitolo è un po’ corto, lo ammetto, ma nel libro non c’è scritto molto di leale
spero di non aver deluso le aspettative, ma l’inizio è un po’ lento…
dedico questo capitolo a torak, spinellatappo98, nanu_san e giulygiu33; grazie per le vostre recensioni
ciao

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1237418