Tears of Blood

di Yuichan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** 1. La voce della morte ***
Capitolo 3: *** 2. Seere Carman ***
Capitolo 4: *** 3. Frenesia ***
Capitolo 5: *** 4. L'oscurità di Fairy Tail ***
Capitolo 6: *** 5. Fairy Tail si divide ***
Capitolo 7: *** 6. Il Patto ***
Capitolo 8: *** 7. Aditya ***
Capitolo 9: *** 8. Il bacio e il tradimento ***
Capitolo 10: *** 9. La fine del Mondo ***
Capitolo 11: *** 10. Lucy e Yama ***
Capitolo 12: *** 11. Verità ***
Capitolo 13: *** 12. Poco prima della fine ***
Capitolo 14: *** 13. Verso l'inferno. ***
Capitolo 15: *** 14. Ti riporto a casa! ***
Capitolo 16: *** 15. Dimostrami che ne vale la pena... ***
Capitolo 17: *** 16. Ultima Speranza ***
Capitolo 18: *** 17. Ritorno a casa ***
Capitolo 19: *** 18. In agguato... ***
Capitolo 20: *** 19. Le parole che non riesco a dire... ***
Capitolo 21: *** 20. Ed infine... ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


 

Tears of Blood

 

Prologo

 

Le note si librarono leggere e delicate, una melodia triste e malinconia riecheggiava per tutto l'enorme salone. Le dita leggere e protette da guanti di pizzo scuro, picchiettavano sui tasti d'avorio del pianoforte accarezzandolo, ma riuscendo comunque a produrre un suono meraviglioso. Quello era l'unico modo in cui riusciva a calmare l'angoscia e il dolore che provava, lo stesso che lentamente le divorava l'anima e le lacerava un cuore già debole. Intonò una canzone dai motivi tristi, un canto di addii e amori irraggiungibili, in cui pregava un futuro migliore che forse non sarebbe mai giunto chiusa in quella stanza in cui nessuno avrebbe potuto ascoltare la sua voce.

Chiudendo gli occhi e sperando che quelle parole non diventassero realtà, le lacrime presero a scivolare lungo guance rosee, ma fredde come il ghiaccio perenne, prive di qualsiasi calore.

Gettando uno sguardo fuori, verso un cielo terso e minaccioso, seguì la lunga fila di persone in nero che uscivano dalla sua casa, mute e con il capo chinato verso il terreno. Ad aprire il corteo funebre, quattro giovani portantini trasportavano una bara in legno scuro, senza fregi o decorazioni, anonima come tutto ciò che li circondava.

- Mia signora.- Una voce flebile e rotta dal pianto distrasse l'osservatore, che smise di suonare per voltarsi verso il nuovo arrivato. Un ragazzino di appena quattordici anni dalla carnagione chiara e perlacea. Seguì un lungo silenzio, in cui fu impossibile persino sentire il rumore dei propri pensieri, se mai ce ne fossero stati. - Mia signora è arrivata una lettera.-

Il ragazzino porse su un vassoio d'argento una busta di carta alla donna al pianoforte, per tutto il tempo il suo sguardo fu sempre diretto verso il pavimento, mai avrebbe alzato gli occhi verso di lei. La donna si mosse appena, protetta dal vestito e dal velo che la schermavano completamente. La dama in nero, misteriosa e silenziosa, si avvicinò appena allungango la mano verso il vassoio affinché potesse prendere la missiva. Nessuno nella magione lo ammetteva, ma non amavano entrare in quella stanza e doverlo fare in un giorno funesto come quello era ancora più difficile. Non appena afferrò la busta, il ragazzino ringraziò con deferenza e si voltò di scatto, fu così lesto a lasciare la stanza che lei faticò quasi a seguirlo. Dispiegata la lettera, si concentrò nella lettura.

“ L'ultimo guardiano se ne è andato. La mia lunga assenza mi ha impedito di trovare un sostituto che fosse in grado di prendere una carica così imponente. Mi chiedo cosa la mia signora abbia intenzione di fare?”

- Credo sia giunto il tempo. Sei sicuro di aver trovato le persone adatte Makarov?-

In pochi secondi apparve sul foglio una piccola macchia dorata che lentamente prese a comporre magicamente delle parole, una risposta.

“ Spero che i miei figli siano maturi abbastanza da riuscire a portare una tale fardello.”

Spostò per la seconda volta lo sguardo alla finestra, stavolta concentrandosi in basso e la vide. Una carrozza scura ferma davanti all'entrata principale. Un ragazzo dai capelli neri era in cassetta e teneva fermi i cavalli tirando di tanto in tanto le briglie, mentre una donna era in piedi alla sua destra, chiusa in un mantello scuro da cui scappavano rade ciocche di un blu lucente. La ragazza si mosse appena andando ad aprire la porta della carrozza e sistemando gli scalini affinché entrarvi fosse più semplice.

- Lo spero mio caro amico. Lo spero con tutto il cuore.-

Si alzò dallo sgabello e ripiegò la lettera lasciandola sul pianoforte. Lentamente uscì da quella stanza che per anni non aveva mai lasciato, con la gola chiusa e il cuore che batteva forse troppo forte e lentamente lasciò la casa.

Quando uscì un vento freddo e cattivo provò a sfiorarla, senza riuscire a raggiungere la pelle. Osservò la ragazza che teneva lo sguardo basso e poi il ragazzo che non si voltò nella sua direzione. Erano stati ben istruiti.

Avanzò piano e salì la scaletta, chiudendo la portiera della cabina e sospirando.

La ragazza al di fuori, rimise la scaletta al suo posto e tornò in cassetta assieme al cocchiere sistemandosi al suo fianco, il ragazzo la vide tremare.

- Tutto bene?-

- Juvia non ha mai percepito una simile sensazione in vita sua. Non l'ho neanche sfiorata, ma è come se la mia anima fosse stata risucchiata nel vuoto.- senza neanche accorgersene iniziò a piangere e non appena una lacrima le arrivò salata alle labbra, su lesta ad asciugarsi. - Mi dispiace Gray-sama. Juvia in questo momento si sente come se la sua intera vita fosse piena solo di momenti di disperazione e dolore... così inutile.-

Non era solito darle quelle attenzioni, non erano nel suo carattere, ma in quel momento le sembrò una bambina alla disperata ricerca di affetto e le accarezzò la guancia, sperando che quella pelle, ora fredda come il suo ghiaccio alchemico, si scaldasse un po'.

- Ci hanno affidato questa missione perché siamo capaci di portarla a termine e io ho fiducia nella tua forza, me lo hai dimostrato molte volte.-

Fu in grado di strapparle un piccolo sorriso, ma per tutto il viaggio di ritorno Juvia non fu in grado di parlare e lui, oppresso da una sensazione orribile che gli premeva nel petto, non fu in grado di fare altro che guidare la carrozza.

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Salve a tutti, questa è la prima volta che mi cimento in una ff su Fairy Tail e ammetto che non è semplice.
Questo è solo un piccolo incipit, spero comunque che riesca a far suscitare un pò di interesse.
Alla prossima

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Capitolo 2
*** 1. La voce della morte ***


Ciao a tutti,
ero indecisa se mettere subito il primo capitolo, ma ho pensato di non "tirarmela troppo"
So che molte di voi che leggeranno mi odieranno a morte per questo capitolo, ma posso dirvi solo che niente è come sembra. Non faccio altri spoiler.
Ringrazio poi chi ha recensito il prologo
Un sincero grazie a Vaniglia, la cui ff mi ha fatto venire la voglia di scrivere! quindi grazie dal profondo del cuore e spero che anche questo capitolo ti piaccia.
Un ringraziamnto anche a f_naluST che ha recensito per prima facendomi dei bei complimenti che non fanno mai male
e un bacio ad Alucard666 lui sa perchè!
Buona lettura
alla prossima

p.s. i prossimi capitoli non saranno pubblicati alla stessa velocità avverto da subito, ho un sacco di impegni di lavoro e non riesco a ritagliarmi molto tempo.
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1. La voce della morte

 

Passati un paio di giorni dalla partenza e circondati dal buio della vegetazione, fu difficile per entrambi capire se fosse mattino o viaggiassero in piena notte. Quando gli occhi iniziarono a farsi pesanti, Gray si decise che doveva riposare. Per arrivare alla magione avevano impiegato quattro giorni e lui si era riposato solo una volta, ma per il ritorno avrebbero impiegato una settimana intera. La loro partenza era stata tenuta segreta, avrebbero viaggiato nel più completo anonimato, stando bene attenti a tenere nascosti i simboli della gilda e, per un esibizionista come Gray, non era stata una cosa semplice non cedere alle sue abitudini.

Per il ritorno era stata scelta una strada secondaria, opposta a quella usata precedentemente, non sarebbero passati per alcuna città o villaggio e quindi avrebbero allungato di molto, non potendo seguire nessun sentiero già tracciato.

Nascosti tra la grande vegetazione in una ricca foresta, Gray fermò la carrozza e dispiegò la mappa del regno per mettere ordine nel viaggio.

Stavano rispettando la tabella di marcia alla perfezione, la passeggera non si era mai lamentata degli scossoni che subita la carrozza o delle brutte strade che stavano percorrendo, non aveva mai chiesto cibo o una sosta di alcun tipo. Avevano lasciato delle vivande all'interno della cabina, ma non sapevano se le avesse usate o meno.

Eppure non chiesero. Su questo il Master era stato categorico e le regole da rispettare, assolute.

Non dovevano guardarla, non dovevano parlarle e non dovevano toccarla per nessuna ragione al mondo e quando Gray ne aveva chiesto il motivo, il Master lo aveva sgridato. Eppure lui non aveva preso quel grido come un'offesa, lo aveva capito alla perfezione, persino Makarov era terrorizzato e mandare i due ragazzi da soli non era stata una scelta semplice.

Scacciando i ricordi dalla mente tornò a concentrarsi sulla mappa e poi si guardò intorno, quel piccolo spiazzo erboso in cui gli alberi formavano un cerchio quasi perfetto, era adatto ad una piccola sosta e lui doveva dormire assolutamente.

Juvia lo aveva intuito subito e si era allungata verso il tetto della carrozza tirando giù un sacco e stando attenta a non farlo urtare contro nulla.

- Juvia sistema le lacrima intorno a noi. Gray-sama può riposare tranquillo.-

La ragazza estrasse una sfera, grande quanto la sua mano, osservando il simbolo giallo di un fulmine al suo interno. Le ricordava benissimo e conosceva la potenza di una sola di quelle lacrima, le stesse usate da Laxus durante il festival di Magnolia. Era stato proprio lui a crearle, erano più piccole di quelle usate per il Kaminari Den, ma efficaci allo stesso modo. Con estrema attenzione scese dalla carrozza e prese a sistemarle intorno a loro. Non appena riuscì a chiudere la formazione delle lacrima formando un cerchio, una recinzione dorata apparve per qualche secondo circondandoli.

- Non dovrebbero esserci problemi, Laxus ha detto che se qualcuno entra nel perimetro della recinzione si attivano all'istante.- Entrambi furono grati di quella magia. Laxus non era un tipo socievole o facile da capire, ma aveva creato quell'incantesimo proprio per loro e per proteggerli, sicuramente aveva intuito l'importanza di ciò che si accingevano a fare e aveva voluto contribuire.

- Gray-sama può riposare ora.-

Il moro si voltò nella direzione della ragazza rimanendo stupefatto della velocità con cui avesse preparato un giaciglio per lui. - Juvia rimane di guardia.-

Scese dalla carrozza e si sdraiò senza pensarci oltre, doveva assolutamente dormire o non sarebbe riuscito a proseguire e rimanere all'erta per molto e poi si fidava ciecamente della sua compagna che riuscì subito a chiudere gli occhi.

 

Sognò qualcosa, strane figure che si avvicinavano tristi e silenziose e lui che non riusciva a muovere neanche un muscolo del proprio corpo. Un gelo così intenso che persino a uno come lui iniziava a dare fastidio. Fu sommerso da una sensazione di dolore e tristezza da stringergli il cuore in una morsa così forte, che temette un arresto improvviso. Il freddo divenne mano a mano sempre più umido e fastidioso e qualcosa iniziò a premergli contro il petto nudo, una pelle morbida, ma fredda. Il rumore di un cuore che batteva all'impazzata gli rese impossibile continuare a dormire, ma quando provò ad aprire gli occhi gli venne impedito.

Poi finalmente i suoni iniziarono a diventare più chiari, ma sempre ovattati, come se qualcosa gli stesse tappando le orecchie. Riuscì a distinguere alcune grida e parole senza senso con una voce femminile in sottofondo che udiva appena.

Provò ad aprire gli occhi non senza fatica, intravedendo una bocca delicata e schiusa proprio davanti a lui. Le labbra si mossero piano e lui fu in grado di leggerle.

“Mi dispiace Gray-sama...”

- Juvia?-

La ragazza era sopra di lui e lo schermava completamente, con i sensi ormai svegli riuscì a capire che le teneva i palmi delle mani premuti contro le orecchie e gli stava impedendo di guardare dietro di lei. Con la coda dell'occhio scorse qualcuno al suo fianco, una gonna di pizzo nero gli scivolò accanto e capì. Riuscì a mettere in ordine ogni cosa, le grida ovattate e la sensazione di torpore simile alla morte.

La sensazione umida non era acqua, ma il sangue di Juvia che sgorgava dalle ferite infertegli. Erano stati attaccati durante la notte, qualcuno forse gli aveva impedito di svegliarsi e Juvia lo aveva difeso.

Poi qualcosa era andato storto, la ragazza da sola non era stata in grado di contrattaccare e era intervenuta quella donna, per questo ora Juvia gli stava impedendo di sentire e vedere, ma lei al contrario ne avrebbe completamente risentito.

- Juvia spostati! Juvia!-

Nonostante provasse con tutta la sua forza a muoversi, non riuscì a fare nulla, fu in grado soltanto di fissare le labbra di lei che continuavano a chiedere scusa e poi quelle parole che gli strapparono il cuore.

“ Juvia è innamorata di Gray-sama.!”

- Lo so stupida! Lo so, spostati ti prego!-

Fu un lampo, Juvia alzò il viso oltre quello di Gray e gli occhi le si riempirono di lacrime e terrore. Nonostante ne avesse fronteggiati cinque era rimasta ferita, schiacciata da una magia troppo forte per lei, ma pur di proteggere il suo amato avrebbe continuato a difenderlo e a lottare fino alla fine, ma ora, quella donna era riuscita dove lei aveva fallito in pochissimi secondi, con una sola parola che aveva ascoltato benissimo.

- Morite.-

Come piccoli steli colpiti dal vento, erano caduti a terra senza emettere suoni e ora che anche lei aveva ascoltato quell'ordine, le sarebbe toccata la stessa sorte.

Così quando le forze iniziarono ad abbandonarla e la presa sul viso del suo compagno si fece più debole, tornò a guardarlo. Quegli occhi pieni di furore per non essere riuscito a fare nulla, per non averla protetta le scaldarono il cuore e mentre si abbandonava al sonno scivolò verso le labbra di lui poggiandogli un bacio leggero.

-Juvia!-

Lo gridò così forte che la gola gli provocò un dolore lancinante. Non aveva idea di cosa diavolo fosse accaduto, ma ora la ragazza era sdraiata su di lui e sapeva che non respirava più. Solo quando provò nuovamente a spostarsi si rese conto della sua condizione. Sdraiato supino sul giaciglio aveva le braccia distese ai lati e bloccate da delle spade affilate che gli trapassavano gli avambracci bloccandolo al terreno, allo stesso modo gli aveva ferito le gambe, eppure non provava dolore.

- Sei stato paralizzato da un loro incantesimo e non riesci a percepire nulla.- La voce gli riecheggiò nella mente, delicata e pungente allo stesso tempo. Capì subito che era quella donna a parlargli, ma non gli importò di nulla, neanche se quelle parole lo avessero ucciso all'istante. - Sto comunicando con la mente, non subirai altri danni... mi dispiace.-

- L'hai uccisa!-

Non sentì risposta, che lo avesse fatto per proteggerli o solo per se stessa, ora Juvia era li immobile sopra di lui e questo lo stava distruggendo tanto che il dolore delle ferite, che lentamente riaffiorava, non era un problema.

- Ho mandato un messaggio a Makarov, penserò io a portarvi a Fairy Tail.- Dalla sua obbligata posizione intravide le mani coperte dai guanti della donna che si poggiavano sui suoi occhi costringendolo a chiuderli e il peso della ragazza che lentamente svaniva.

- Non toccarla... vuoi farle ancora del male... non toccarla.- Mentre le lacrime gli scendevano copiose dagli occhi si rese conto che presto avrebbe ceduto anche lui. - Lasciala vicino a me... ti prego.-

- Fermerò il vostro tempo fino a che non sarò in grado di guarire entrambi.-

- Non si possono guarire i morti!-

Ancora una volta a rispondere fu solo il silenzio, ma quando la donna si inginocchiò al suo fianco stringendo tra le braccia il corpo di Juvia lui fu in grado di vederla completamente. Non gli importava di nulla, ne delle regole ne del pericolo e seguì ogni movimento che fece. Avvicinò il braccio ad una delle spade che bloccavano Gray e spostando un po' il vestito riuscì a ferirsi il polso. Lui lo notò subito, il colore della pelle di quella donna non era naturale, bianca come la neve che lui conosceva benissimo. Dalla ferita sgorgarono delle gocce di liquido scuro come la notte e lei se lo portò alla bocca, spostando il velo con l'altra mano. Gray riuscì a vederle le labbra, sottili e rosee che si tinsero presto di nero. Quando si fu riempita la bocca prese il viso di Juvia e facendole schiudere le labbra vi poggiò le sue donandole quel liquido sinistro.

Lentamente la poggiò di nuovo al fianco del ragazzo e si alzò concentrandosi sulle armi che bloccavano Gray al terreno. Strinse una di loro e tirò via con forza, la lama si disintegrò in pochi secondi e il ragazzo gridò di dolore, così come per le altre tre.

- Ora chiudi gli occhi, mi occuperò io di voi.-

Il mondo di Gray si spese in pochi istanti, tutto si fece buio e freddo, senza possibilità di tornare indietro.

 

Fairy Tail era rumorosa come sempre. Nonostante la sede non fosse quella di sette anni prima a Natsu questo non importava, al contrario aveva avuto problemi persino ad accettare quella gilda enorme e sfarzosa, che tornare alle vecchie abitudini per lui non era difficile.

Eppure, nonostante il parlottare di Wendy che cercava di tenere a freno la lingua tagliente di Charle che inveiva contro Happy; le risate di Gajeel che si pavoneggiava davanti a Lily e soprattutto Levy suscitando le gelosie del vecchio team della Scripter, Natsu era annoiato. Aveva dato fastidio a chiunque sfidando Erza e Laxus più volte, aveva persino bevuto un bicchiere con Cana, ritrovandosi alla fine con un paio di bernoccoli e lo stomaco a pezzi. Di solito si entusiasmava per una sciocchezza e Gray era pronto a punzecchiarlo per finire la cosa con una bella e salutare rissa, ma il compagno mancava da troppi giorni e non sapeva più come ammazzare il tempo. Persino Lucy non lo sopportava più, tanto che la bionda aveva barricato il suo appartamento per impedirgli di entrare. Come se non bastasse Master Makarov aveva vietato a tutti della gilda di prendere incarichi o allontanarsi e quindi, non avendo proprio nulla da fare, era rimasto seduto in un angolo a mordere il tavolo, nonostante Mirajane gli avesse intimato più volte di smetterla.

- Ahh che noia... Lucy ho bisogno di distrarmi un po'.-

- E questo che significa? Perchè dovrei essere io la tua valvola di sfogo?-

La bionda si infervorava con poco, ma anche quella era una forma di divertimento. Passò nuovamente in rassegna tutti i compagni di gilda senza trovare qualcuno a cui dare fastidio, che riuscisse a placare la sua irritazione. Spostò lo sguardo anche sul vecchio Makarov, seduto come suo solito sul bancone a gambe incrociate, ma il Master era serio e accigliato e quindi il Dragon Slayer optò per la noia piuttosto che per una sonora sberla.

Poi qualcosa si mosse, una sensazione che gli strinse la bocca dello stomaco e gli accelerò il respiro. Si alzò di scatto portando una mano al petto e ascoltando il suo cuore ora pieno di ansia. La sua reazione zittì tutti, guardare Natsu serio e preoccupato come in quel momento era raro. Un odore ferroso e intenso gli aveva completamente occupato le narici impedendogli di percepire altri odori.

Sangue, ne era certo. Voltò velocemente lo sguardo verso il Dragon Slayer di ferro, ma questi non sembrava essersi accorto di nulla.

- Vecchio... io...-

Si rivolse al Master, ma lui era già saltato giù dal bancone e con lo sguardo pieno di terrore, che neanche davanti ad Acnologia aveva mostrato ai suoi adorati figli, gridò a tutti l'ordine di voltarsi.

- Tenete gli occhi contro le pareti e non giratevi per nessuna ragione!-

Senza capirne il motivo obbedirono, ma Natsu si oppose, continuò a fissarlo cercando una spiegazione a quell'odore e a quel dolore che gli aveva ottenebrato i sensi.

- Natsu!-

- Vecchio questo è l'odore di Gray... questo è il suo sangue!-

L'agitazione esplose in un secondo, tutti iniziarono a chiedere spiegazioni e a voltarsi verso tutte le direzioni, comportamento che rese Makarov ancora più nervoso. In pochissimo tempo allungò le braccia costringendo quelli più vicini a lui a voltarsi nuovamente e dando agli altri il medesimo ordine. Prese poi Natsu e con foga lo spinse a terra tenendogli ben ferma la testa sul pavimento. Sapeva che non appena lo avrebbe visto sarebbe stato impossibile fermarlo.

Infine apparve. Un vento gelido e carico di magia iniziò ad aleggiare nella gilda, colpendo tutti i presenti con brividi di panico. Una luce sferica si creò al centro della sala e una figura scura iniziò a materializzarsi con al suo fianco altre due sagome poco visibili.

Una donna vestita di nero teneva tra le braccia una ragazza avvolta in un mantello lacero da cui si intravedevano soltanto le braccia dalla pelle pallida e delle ciocche azzurre, mentre al suo fianco un giovane con ferite gravissime sulle gambe e sugli avambracci, gli occhi chiusi e un colorito smorto.

Non si udì nulla, ne una voce ne un sussurro, ma quando Natsu sentì la presa del vecchio cedere di poco si liberò in pochi secondi e alzò lo sguardo.

- Natsu non devi...-

Non fu in grado di fermarlo, forse il dolore di quella vista e forse perché sapeva che nessuno al mondo sarebbe stato in grado di bloccare il ragazzo. Il giovane Dragon Slayer gridò il nome del compagno con le lacrime agli occhi e si fiondò sulla donna in nero. La spinse via con forza, tanto che lei dovette lasciare la presa sulla ragazza. Natsu l'afferrò prontamente, percependo solo il freddo e l'immobilità e le scoprì il volto. Juvia con gli occhi chiusi e un viso così triste da struggergli l'anima. Poi toccò Gray, anch'egli nella stessa condizione e non riuscì più a fermarsi. Poggiò la ragazza a terra e si avventò sulla donna così velocemente che il velo di lei si scostò un po' dal viso, mentre cercava di evitare la presa.

- Natsu non devi toccarla!-

- Li ha uccisi! Ha ucciso Gray e Juvia!-

- Che nessuno si volti o si muova! Questo è un ordine e non dovete assolutamente disobbedire!- Makarov, per la prima volta nella sua lunga vita, non era in grado di gestire la situazione, era conscio che se si fosse distratto a fermare Natsu, qualcuno si sarebbe voltato e forse, la stessa fine che era toccata ai suoi due figli, avrebbe colpito anche qualcun altro. Però Natsu era incontenibile e non fu abbastanza lesto. Quando i suoi occhi tornarono a concentrarsi sulla donna, il Dragon Slayer l'aveva presa di peso per il vestito e la forza del colpo le aveva fatto cadere il velo che le copriva il viso.

Eppure quelle lacrime lucenti e sincere, che da ore sgorgavano da due occhi color dell'oro furono in grado di frenare la furia del ragazzo. Il suo sguardo pieno d'ira si era posato su un viso rigato dal dolore e dalla fatica, ma un viso delicato e quasi irreale, bello sopra ogni immaginazione incorniciato da lunghi capelli arancio sfuggiti alla severa acconciatura. Rimase immobile, impossibilitato a lasciare la presa o continuare la sua sfuriata, soltanto fisso concentrando il suo sguardo su quegli occhi.

Non esisteva più nulla, tutto intorno a lui era sparito. La gilda e i suoi compagni, il Master che lo chiamava e Gray steso a terra, erano svaniti veloci come un battito di ciglia. Infine la voce di una donna gli riempì la mente, il cuore e l'anima e rimase in ascolto, impossibilitato a fare altro.

- Sarai il prossimo.-

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Capitolo 3
*** 2. Seere Carman ***


Ciao a tutti e buona domenica,
queto capitolo mi ha dato parecchi grattacapi e sono consapevole che sia un capitolo intermedio, infondo non posso passare subito all'azione senza spiegare niente, ma qualcosa l'ho introdotta (mi sono resa conto di aver messo molta carne sul fuoco e mi vengono fuori un milione di idee da inserire)

Come sempre ringrazio per le recensioni ricevute (mi dispiace non potermi concentrare di più sui ringraziamenti, ma sto scroccando la linea a casa altrui e tra un pò mi cacciano a pedate XD) e saluto tuti quelli che hanno letto anche senza commentare, nella speranza che questo inizio sia piaciuto.
Alla prossima e buona lettura!!!

p.s. per il nome della donna misteriosa, spiegherò tutto nel prossimo capitolo se volete cercarlo su internet per saperne di più vi dico solo che in realtà (cosa che cmq si capisce) sono due nomi di "personaggi"(chiamamoli così) distinti.

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2. Seere Carman
 
- Natsu!-
La voce di Erza fece tremare le deboli pareti di Fairy Tail. La maga in armatura si scaraventò sul ragazzo prendendolo per la sciarpa e tirandolo a se. Ricadde in ginocchio, tenendo stretto l'amico tra le braccia e fissando la donna con un occhio solo.
Era rimasta in ascolto e aveva pianto, ma era rimasta obbediente agli ordini del Master, ma ora che anche Natsu era in pericolo non lo aveva più sopportato. Sperando in quell'occhio artificiale che l'aveva salvata più di una volta, si era gettata in quel delirio.
Eppure davanti a se non vedeva che una ragazza, di fronte alla cui bellezza Natsu aveva tentennato, ma le figure di Gray e Juvia immobili e stesi a terra le diedero la forza di minacciarla. Con il braccio libero materializzò una delle sue amate spade e la puntò verso la donna.
- Come è potuto accadere? Sei stata tu?-
- Erza ora basta.-
La voce stanca e piena di rammarico del Master la distrassero. L'uomo era in piedi e fissava i due ragazzi sul pavimento cercando di calmare quel vecchio cuore che piangeva di dolore. Era stata solo colpa sua, lui aveva scelto Gray e Juvia credendo nella forza dei suoi due figli e nella loro determinazione. Ci aveva pensato così tanto prima di prendere una decisione, doveva essere una missione della massima segretezza e mandare persone come Erza o Laxus non era indicato, entrambi attiravano troppo l'attenzione, nonostante il loro potere magico fosse elevato. Gray e Juvia, invece, secondo i suoi calcoli erano le persone più indicate.
Si avvicinò piano e posò una carezza sui volti freddi di entrambi, infine fece un grosso respiro e provò a rientrare nei panni del Master di Fairy Tail.
- La nostra ospite deve andare nella sua stanza. Che nessuno si giri fino a che non darò l'ordine. Erza occupati del resto non appena ce ne saremo andati.-
Makarov si concentrò sulla donna, le fece un gesto e lei lo seguì. Lentamente l'aria nella sala tornò respirabile, quel velo di terrore e ansia che aveva colpito tutti i presenti, impedendogli di disobbedire all'ordine del Master, sparì pian piano.
Quando il rumore metallico della spada di Erza, lasciata cadere verso il legno del pavimento, colpì tutti i presenti alle orecchie, si voltarono, trovando la maga con una mano davanti alla bocca e grosse lacrime che scendevano dagli occhi, in ginocchio davanti ai suoi due compagni che non poteva più aiutare.
 
Quella stanza era stata preparata apposta per lei. Freed, convocato dal Master molti giorni prima, vi aveva applicato una moltitudine di rune. Le sue regole alle quali nessun mago poteva opporsi, erano state ripetute centinaia di volte, nella speranza che avessero effetto. Inoltre, Makarov aveva usato gran parte del suo potere magico per sigillare quella stanza e potenziare gli incantesimi di Freed.
La seguì mentre si aggirava lentamente nella piccola camera, seguì quel viso che non vedeva da anni e che non aveva mai perso quella bellezza eterea e immortale. Ricordò la prima volta che la vide e non era cambiata, quel giorno come ora tutto il suo essere era stato investito da mille sensazioni. Lui come pochi poteva guardarla senza risentire del suo mostruoso potere magico, ma era un privilegio che aveva pagato caro.
La donna si avvicinò alla finestra, osservò il paesaggio intorno alla gilda, luminoso e vivo e sorrise, poi provò ad allungare la mano, ma il movimento fu bloccato a metà toccando invece le rune di Freed, che andarono in frantumi.
- Smettila.-
- Questo Freed si è impegnato molto, ci saranno migliaia di rune e deve aver usato tutta la sua magia per scriverle.-
Questa volta la voce delicata e ammaliante di lei era giunta dalle sue labbra. Le aveva schiuse e pronunciate, tanto che l'aria della stanza diventò irrespirabile. Makarov faticò a risponderle, conosceva la sua forza, ma sette anni lontano lo avevano indebolito e lui sapeva bene che presto non sarebbe più stato in grado di reggere quel confronto.
- Se lo sai non distruggerle Seere, perchè so che sei tu ora.-
- Riesci ancora a riconoscerci, pensavo che dopo averci abbandonato per sette anni, non fossi più in grado di parlare con me.-
- E tu lo stai facendo apposta per farmi del male.-
- Ci hai abbandonate. Carman ha sentito così tanto la tua mancanza e dover divorare tutti i guardiani l'ha resa così triste.-
- Mi dispiace.- Il viso di Makarov mutò in una smorfia di dolore e questo lei lo vide chiaramente, tanto che smosse le labbra in un sorriso compiaciuto e divertito, così cattivo da far gelare il sangue. Poi cambiò di colpo, quel viso, che ora si presentava fiero e deciso, si rilassò e quegli occhi color del miele divennero tristi e delicati. Il vecchio Master lo notò subito e nonostante la stanchezza fu in grado di accennare un sorriso sotto i grossi baffi bianchi. - Carman.-
Questa volta non parlò, tornò ad usare la telepatia permettendo a Makarov di recuperare un regolare respiro.
“ Seere è arrabbiata e io dispiaciuta. Abbiamo sofferto tanto in questi sette anni. Dovresti trovarci subito un nuovo posto dove vivere, non possiamo rimanere oltre.”
- Mi sto impegnando, ma trovare dei guardiani non è semplice.-
“ Seere lo ha già trovato e io sono d'accordo. Quel ragazzo, Natsu Dragneel è perfetto.”
 
Non era stata in grado di muoversi.
In realtà non era affatto la donna forte e decisa che tutti credevano. Quando i suoi occhi avevano incontrato quelli chiusi di Gray, tutto il suo mondo, la sua infanzia e i suoi ricordi si era dissolti, andati persi tra le lacrime e i singhiozzi. Lei che si era appoggiata al mago del ghiaccio più volte, ora non riusciva neanche ad entrare nella stanza in cui Gajeel lo aveva portato. Si, perchè era stato proprio il Dragon Slayer di ferro a prendere in mano la situazione. Si era voltato non appena quella pressione sulla sua anima si era affievolita e li aveva visti. La sua vecchia amica e il mago di ghiaccio e il cuore di ferro, che credeva di avere, si era incrinato. Eppure, quando tutti gli altri non furono in grado di fare nulla oltre a piangere e quando la sua piccola Levy, a cui si era affezionato sopra ogni immaginazione, lo aveva preso per il braccio, nascondendosi, si era mosso.
Avvicinandosi mesto e senza dire nulla, aveva preso Gray tra le braccia e tirato su di peso, sentendolo così leggero che temette di romperlo, poi aveva ordinato a chiunque ne fosse in grado di prendere Juvia e di portarla via. L'unico a reagire fu Macao, prese la ragazza ed entrambi portarono i due compagni di sopra, sistemandoli per bene.
Gajeel continuò a fissarli nella speranza che si muovessero, che fossero solo vittima di qualche stupido incantesimo, ma quelle ferite così brutte e profonde non lasciavano alcun dubbio.
- Voglio curarli.-
La debole voce rotta dal pianto di una ragazzina li fece voltare. Wendy era ferma all'entrata e faticava ad alzare lo sguardo sulle figure distese sul letto, ma era stata in grado di fermare le lacrime per qualche minuto e cercò di sembrare più forte di quanto in realtà non fosse.
- Che senso avrebbe, non puoi farli svegliare.-
- No,  ma...- tirò su con il naso, stringendo i pugni e cercando in tutti i modi di non versare quelle lacrime dolorose che gli premevano contro le palpebre. - Vederli così mi distrugge.-
- Fa quello che senti, quando avrai terminato prepareremo tutto il resto.-
Macao le carezzò la testa e prendendo con se Gajeel lasciarono la stanza. La ragazzina riuscì ad aprire gli occhi solo dopo aver preso aria un paio di volte, si fece grande di un coraggio che non avrebbe mai voluto avere. Così concentrò il suo sguardo nocciola sui due compagni e invocò la sua magia curativa avvolgendo le ferite in bagliore ceruleo. Fu difficile, troppo per riuscire a continuare. Curare qualcuno significava anche sentire la sua energia, conoscerla e percepire la propria vitalità, ma curare qualcuno che da tempo non respirava più era orribile e doloroso. Percepì la morte passare la loro a lei, colpirle le mani e salire sempre più su, ma le ferite, nonostante il dolore che provava, iniziarono a chiudersi e sparire e questo le diede la forza di continuare.
Poi percepì qualcosa, debole e quasi nulla, ma c'era, sia in Gray che in Juvia. Una scintilla lontana e debole, qualcosa che le diede l'impressione di non averli persi del tutto. Sorrise e si diede della sciocca, la sua speranza di non  averli persi le stava sicuramente facendo credere qualcosa che non esisteva.
 
Quando Gajeel tornò al piano inferiore, davanti a lui trovò solo facce buie e lacrime. Non era certo l'ambiente adatto a uno come lui, non era in grado di reggere quel malumore. Spostò velocemente lo sguardo verso Lily, che lo ricambiò tristemente, poi verso le lacrime di Levy tra le braccia di Lucy e non resse oltre. Uscì dalla gilda, sbattendo in malo modo le vecchie assi del portone e cercò conforto nella fresca aria mattutina.
- Ha bisogno di schiarirsi le idee, come tutti del resto.- Lily lo aveva subito percepito, il malessere e l'impossibilità di fare qualcosa per placare la tristezza di tutti, avevano spinto Gajeel ad andare via e lui lo capiva bene. Anche se erano passati sette anni, in realtà per lui era trascorso pochissimo tempo dalla sua entrata in gilda, ma nonostante conoscesse ancora poco quei ragazzi la perdita subita aveva leso il suo cuore e decise di seguire il compagno fuori dall'edificio.
Così, quando la porta si chiude di nuovo, tutto ripiombò nel silenzio e nelle lacrime. Natsu si era liberato dalla presa di Erza e si era chiuso in un angolo buio e umido dando le spalle ai compagni. Aveva giurato, anni prima, che non avrebbe mai più sofferto in quel modo, la morte di Lisanna, sebbene ora fosse un lontano ricordo, lo aveva  segnato, ferito e distrutto e quel giorno aveva giurato che non avrebbe più perso nessun compagno, per nessuna ragione al mondo, ma era accaduto di nuovo. L'idea di aver perso il suo rivale, il suo migliore amico e suo fratello era qualcosa a cui non voleva credere, ma c'era altro che occupava la sua mente. La voce di quella donna continuava a sussurrargli quella frase, così impressa nella sua memoria da non riuscire a concentrarsi su altro. Si sarebbe voluto sfogare, distruggere la prima cosa che gli capitasse a tiro, invece non fece nulla. Iniziò soltanto a tormentarsi le mani, incredulo del fatto che l'unico desiderio che avesse, fosse quello di vederla di nuovo.
 
- Non puoi avere Natsu, non è in grado di sopportare un tale compito.-
“ Tu credi nei tuoi figli Makarov, perchè non dovresti credere in lui? Non abbiamo mai avuto come guardiano un Dragon Slayer, potrebbe anche essere la soluzione definitiva.”
- Natsu è ancora troppo immaturo. Posso trovare un altro mago altrettanto forte che...-
- Quindi uno dei tuoi figli non va bene, ma un mago per cui non provi nulla può essere sacrificato senza problemi. Sei spregevole Makarov! Questo è il motivo per cui ho dovuto mangiare così tanti giovani maghi fin ora? Perchè non sei in grado di sacrificare qualcuno a cui tieni?-
La voce della ragazza tornò fredda e decisa. Era cambiata di nuovo. In quel corpo minuto e delicato, giacevano due entità opposte, ma definite. Seere e Carman.
- Seere ora basta! Cerco solo di trovare la soluzione migliore per te.-
- Ormai è tardi. Sei mancato per troppo tempo, devo agire da sola. Sai cosa accadrà se non legherai qualcuno a me. Dopo che avrò divorato anche te, sarò libera di agire e tu questo non lo vuoi. Ho gia chiamato a me il Dragon Slayer di fuoco. Velocemente la mia immagine e la mia voce sostituirà ogni suo ricordo e non potrà fare a meno di me... il processo sarà più veloce se farai la tua parte e dirai al ragazzo che salverò i suoi compagni.- Sotto la pressione di quella voce suadente, ma tagliente come la lama più affilata del mondo, Makarov ricadde in ginocchio, ansimante e con il cuore pesante. Si strinse il petto dolorante e temette un collasso improvviso, ma provò a resistere, infondo ciò che stava accadendo era solo colpa sua. - Rimarrò in silenzio fino a che non verrà da me, parlerai con Carman.-
“ Fa quello che devi Makarov, amico mio.”
Carman fu più gentile, ma da quelle parole il master capì che da lei non avrebbe trovato nessun appoggio o via di scampo, entrambe avevano deciso.
Lasciò la stanza riuscendo a respirare con regolarità. Si appoggiò ad un parete ritrovandosi sudato e terribilmente stanco.
- Vecchio.- Quella voce profonda e distaccata, ma con un tono latente di preoccupazione, gli fecero alzare lo sguardo. Laxus si eresse davanti al suo sguardo con tutta la sua figura imponente, nonostante i diverbi tra loro, fu in grado di appoggiarsi al nipote.
- Sono ancora tutti di sotto?-
- Gajeel e il gatto sono andati via. Bisca e Alzack hanno portato a casa la bambina, per il resto ci sono tutti.-
- Mandali via, tutti quanti. Rimarrete solo tu ed Erza a fare da guardia. Oggi non ce la faccio a decidere.-
- Per Gray e Juvia? Posso occuparmi io della cerimonia, non devi per forza fare le cose da solo.-
- Posso ancora fare qualcosa, per ora lasciamoli riposare.-
 
La voce potente di Laxus, imperiosa e forte, scosse gli animi di tutti. Senza dare la possibilità a nessuno di replicare o dire qualcosa, cacciò tutti dalla gilda. Solo Mirajane, con gli occhi ancora arrossati e il viso segnato, provò ad aggrapparsi a lui e a chiedere qualche spiegazione, ma non trovò altro che un muro davanti a se.
- Come puoi fare così? Non possiamo solo andare via e dormirci su!-
- Questi sono gli ordini del Master.-
Eppure nessun altro obiettò, forse troppo pieni di dolore, per avere la forza di reagire. Macao ringraziò il cielo che Romeo non fosse presente, ma una volta a casa lo aspettava una prova ancora più difficile. La piccola Wendy, stringendo a se Charle si avvicinò a Lucy e Levy chiedendole di poter restare insieme per quella notte e le ragazze accettarono, anche per loro rimanere sole sarebbe stato troppo difficile. Alla fine, dopo qualche borbottio e indecisione, rimasero in gilda solo Mirajane, Laxus ed Erza.
- Persino Natsu è più ubbidiente. Devi andare anche tu. Il Master ha dato ordine solo a me ed Erza di rimanere.-
Il colpo arrivò deciso e stranamente potente, quando la guancia del dio del fulmine diventò calda e infiammata, reagì di conseguenza. Prese la donna per un polso e ordinò ad Erza di andare di guardia davanti la stanza della loro ospite. La maga in armatura non aveva più parlato e non aveva obiettato, vuota come la gilda in quel momento e priva di qualsiasi forma di forza, assecondò l'ordine e sparì in pochi secondi.
– Lasciami! Sei orribile Laxus, non sei cambiato per niente!-
- E tu da quando sei così infantile?-
Bruscamente la bloccò contro una parete fissandola negli occhi e percependo il profumo di quei candidi capelli morbidi. Non la sentì opporsi, ne provare minimamente a sottrarsi a quel trattamento brusco. Si ritrovò a confrontarsi con due pozze blu decise e forti, nonostante le palpebre rosse.
- Se tu sai che sta succedendo, ti prego devi dirmelo.-
- So solo che tu più di tutti devi stare lontana da quella donna. Non so cosa sia.-
- Lasciami.-
- Così inizierai a sbraitare ed urlare come prima. Non ce la faccio a sopportarti.-
- Laxus lasciami.-
Lo fece. Lentamente la presa sui polsi della ragazza divenne più debole e lei fu in grado di scivolare via leggera e delicata, passò sotto le forti e grandi braccia del mago e si avvicinò a lui così tanto da sentire i battiti del suo cuore prendere velocità.
Allungò le braccia e le portò intorno al collo di lui tirandosi sulle punte dei piedi per poterci arrivare più facilmente e lo abbracciò con tutta la dolcezza che poteva infondere a quel gesto.
- Così posso consolarti.-
Per quanto si fosse sforzato, per quanto avesse cercato in passato di estraniarsi da quella gilda che credeva non all'altezza, nonostante avesse persino ordinato ai suoi compagni di uccidere i propri amici, ora che era successo, ora che due di loro giacevano sopra le loro teste e lui avesse sperimentato il dolore e la tristezza che suo nonno aveva provato, aveva ceduto. Senza rendersene conto ricambiò quell'abbraccio e si appoggiò a lei, alla forza che solo Mirajane possedeva.
- Sai, l'ho percepito.-
- Di cosa parli?- Si staccarono appena, tornando a guardarsi negli occhi, ma senza lasciarsi del tutto. Mirajane sembrò aver recuperato colore e determinazione.
- Per un attimo, quando quella donna è scomparsa, la mia Satan Soul ha sussultato, come se si agitasse. I demoni riconoscono altri demoni.-

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Capitolo 4
*** 3. Frenesia ***


Buongiorno a tutti!
Eccomi qui con un nuovo capitolo.... qualcosa si smuove e questa è una promessa!!!
Come sempre e visto che ho del tempo a disposizione prima di andare via, ringrazio chi ha letto la mia storia e chi l'ha recensita:
Vaniglia a cui ho risposto personalmente, ma che ringrazio sempre tanto sia perchè mi segue, sia per la sua ff spettacolare e Krizia che ringrazio per i complimenti, ma che purtroppo posso solo dire che darò ancora parecchio fastidio al povero Natsu, non posso lasciarlo stare proprio ora che viene il bello!!!
Approvato che Mira e Laxus nel loro piccolo quadretto mi sono piaciuti parecchio, non posso negare che forse forse ci sarà dell'altro, devo vedere se riesco a inserire tutti i mila personaggi e collegarli, infondo ci sono ancora Gray e Juvia e non posso neanche lasciare fuori Gajeel e Levy e... oh mamma quante coppie!!!0_0 
Ok non dico altro, buona lettura e alla prossima

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3. Frenesia

 

La sera era scesa, pesante e umida. Lucy continuò a guardare il cielo mentre tornava a casa. Aveva dato fondo ad ogni lacrima nella stanza di Levy e quando lei e la piccola Wendy erano cadute preda del sonno e della stanchezza, aveva deciso di rientrare nella sua stanza. Ci aveva pensato su molto, voleva assolutamente sapere come stesse Natsu. Sentire le sue grida alla gilda e poi guardarlo tremante tra le braccia di Erza l'aveva colpita e segnata forse per tutta la vita, ma non ne aveva trovato il coraggio. Come poteva consolare qualcuno se neanche lei era in grado di trovare un modo per sentirsi meglio.

Allora aveva iniziato a porsi mille domande, su ciò che era successo a Gray e Juvia durante la loro missione e chi fosse quella donna che non era riuscita a vedere, ma neanche quell'espediente riusciva a renderle il cuore meno pesante.

Quando rientrò beandosi del buon profumo di casa si rese conto che c'era un'altra cosa che ancora doveva fare. Un compito forse troppo difficile che non si sentiva all'altezza di portare a termine, ma infondo era la sola che poteva farlo.

Procrastinò ancora un po', godendo delle carezze di un bagno caldo e cedendo a qualche piccola frivolezza femminile nella speranza di riuscire a mascherare le borse sotto gli occhi, che le lacrime le avevano creato. Infine infilò il pigiama, non trovò la forza di indossare un vestito o qualcosa che camuffasse il suo stato d'animo e prese dalla sua borsa una delle chiavi d'oro.

La strinse tra le mani portandola poi al viso e recitò a voce bassa l'invocazione dello spirito stellare.

- Apriti, portale del leone. Leo.-

Una luce avvolse la chiave e accarezzò il suo viso, fino a delineare la forma di un ragazzo vestito in modo elegante. Leo la guardò sorridente, si avvicinò alla sua padrona prendendola tra le braccia, provocandola in modo che rispondesse e rendesse la loro riunione simpatica e solare come sempre, ma appena toccò la ragazza il viso dello spirito stellare si rabbuiò di colpo. Lucy era fredda e distaccata e non era mai accaduto. Anche quando gli apprezzamenti di Leo erano esagerati e fuori luogo, la sua padrona lo aveva sempre ripreso, sbraitando o cercando di colpirlo in qualche modo, invece ora lui l'abbracciava e lei non reagiva.

- Lucy? Non stai bene?- La ragazza mosse solo la testa in segno affermativo. Accorato e ancora inconsapevole, lo spirito le passò una mano sulla fronte saggiandole la temperatura, poi le strinse le mani cercando di captare qualche segnale che potesse spiegare quello stato d'animo, ma non riuscì a capire. - Forse dovremo chiamare un dottore. Vado a chiedere...-

Quando provò a lasciarla per cercare aiuto, Lucy si aggrappò alla sua giaccia tirandolo sul letto a sedere accanto a lei. Fece un lungo e profondo respiro, era una scrittrice e poteva sicuramente trovare le parole adatte per dare una simile notizia, ma si rese presto conto che non esistevano frasi adatte o di rito per una situazione del genere e semplicemente sputò fuori tutto di colpo.

- Gray è … Gray è morto.- Pianse di nuovo appoggiandosi a lui e chiedendogli scusa in continuazione. Era stata troppo diretta, per nulla gentile, ma fino a quel momento aveva tenuto quella frase segreta. Per tutto il pomeriggio con Levy e Wendy, tutte e tre aveva usato tutti i sinonimi possibili, ma mai quella parola. Ora era uscita fuori e rendeva quel fatto vero e doloroso come infatti era.

- Com'è possibile? Che è successo Lucy?-

Il più forte e capo degli spiriti stellari si ritrovò tremante e inerme, non riuscì neanche a stringere a se quella ragazza che ora le sembrava piccola e indifesa. Rimase semplicemente immobile, ad ascoltare quel racconto vago e pieno di domande del ritorno in gilda del suo partner di sempre e della misteriosa donna.

Dovette attendere molto prima che Lucy riuscisse a calmarsi. Forzò tutto il suo essere pur di divenire un appoggio sicuro per la sua compagna e represse il dolore e la rabbia più che potè. La portò a sdraiarsi sul letto e la coprì chiedendole di riposare.

- Mi scoppia la testa. Non ho fatto che piangere come una bambina e non sono stata in grado neanche di aiutare Natsu.-

- E' a casa sua ora?-

- Credo di si. Quando Laxus ci ha mandati via non ha detto nulla e si è semplicemente allontanato.- Leo le accarezzò i capelli mentre si accoccolava sotto le lenzuola sperando si riuscire a chiudere gli occhi e riposare. Lo spirito stellare decise di rimanerle accanto fino a che non si fosse addormentata del tutto. - Domani ti chiamerò così sarai presente e forse potrai vederlo.-

- Non sprecare la tua magia, posso aprire la porta quando voglio.-

- Non indebolirti tanto, posso...-

Non riuscì a finire la frase, la maga chiuse gli occhi sfinita e provò a sognare qualcosa che le alleggerisse il cuore. Leo si sentì richiamare verso il mondo degli spiriti e provò a resistere richiamando tutto il suo potere. Aveva molte cose da fare. Riuscì a sottrarsi alla chiusura del portale e dopo aver controllato un'ultima volta la ragazza, lasciò la casa.

 

Da quando era rientrato a casa non aveva più parlato. Come al solito l'abitazione era in totale caos e il piccolo gatto blu spesso si perdeva tra le cose sparse, ma quel giorno non gli importava e sicuramente non avrebbe messo su una gag delle sue. Natsu si era semplicemente gettato sul letto, senza cambiarsi gli abiti, aveva nascosto il viso nel cuscino ed era rimasto li.

- Natsu, come stai?- la vocina dell'exceed gli colpì le orecchie, per la prima volta da quando lo aveva visto nascere, quella voce acuta gli stava dando fastidio. - Natsu.-

- Smettila! Come vuoi che stia? Mi sento uno schifo, una vera schifezza, ecco come mi sento!-

la sfuriata fece tremare il piccolo Happy. Natsu si era alzato di colpo scattando in piedi e colpendo la parete del letto che si spostò di un metro, poi iniziò a prendersela con qualsiasi mobile o oggetto che gli si parasse davanti. Tirò un vaso contro una finestra fracassandola e facendo entrare l'aria fredda della sera in casa e la cosa lo rese ancora più nervoso, quella sensazione di freddo alla schiena gli portò alla mente dei ricordi che lo resero ancora più nervoso.

- Natsu basta, ti prego! Anche io sto male, ma distruggere tutto non cambia le cose. Ti prego.- A grossi goccioloni, le lacrime uscivano dagli occhi del povero animale, ma nulla sembrò placare la furia del Dragon Slayer, che continuò a dimenarsi iniziando anche a dar fuoco ad alcuni mobili rotti poco prima. Alla fine Happy decise di lasciarlo fare, non lo avrebbe ascoltato in nessun motivo e si chiuse in un angolo sicuro in cui non sarebbe stato investito da oggetti volanti o bruciato Infondo doveva sfogarsi.

Fu più lungo del previsto, quando Natsu ricadde in ginocchio senza forze e con il fiato corto, la casa era ormai ridotta in discarica, a mala pena i muri si reggevano in piedi. Happy uscì dal suo rifugio, non senza qualche bernoccolo, ma non disse nulla e provò ad avvicinarsi al compagno.

- Natsu.-

- Perchè diavolo mi sento così? Perchè diavolo è tutto dannatamente sbagliato?-

Nascondendo il volto tra le mani si piegò in avanti portandosi verso il pavimento. Quando Happy gli fu vicino provò ad allungare una zampa verso il compagno, anche per lui era difficile e cercò di far capire al Dragon Slayer che insieme potevano superare un momento triste come quello, ma le parole di Natsu lo bloccarono, spaventandolo.

- Natsu che ti prende?-

- Dovrei essere triste, come per Lisanna, ma... perchè non è così? Perchè la mia mente torna sempre e solo a lei?-

- Di chi parli?-

- Voglio vederla... io voglio toccarla.-

Si scoprì il viso continuando a ripetere quelle parole quasi fossero una preghiera. Solo allora Happy lo vide e il terrore che si delineò sul suo viso paffuto fu più che evidente. L'occhio destro di Natsu aveva cambiato colore, da scuro e luminoso come era sempre stato, ora era dorato, ma privo di qualsiasi calore o vitalità.

- Happy?-

- Natsu che cosa ti succede?-

- C'è qualcosa che non va in me. Sento di non riuscire a frenarmi.-

Il piccolo exceed non fu in grado di fare nulla o rispondere, che il Dragon Slayer era già fuggito via come un treno. Veloce e infuriato percorse la distanza che lo separava dal quel desiderio bruciante che non riusciva a reprimere.

 

Era parecchio che non la vedeva, ma qualsiasi aspetto prendesse quella era la casa che per molto tempo aveva amato e continuava ad amare. Quella gilda che gli aveva permesso di vivere da uomo e conoscere la sua padrona che amava con tutto se stesso. Eppure ora gli sembrava oscura e maligna, dentro la quale il suo partner di sempre dormiva di quel sonno eterno, che lui non avrebbe mai conosciuto. C'era anche altro a renderla inquietante, una forza oscura e antica che gli bloccò il respiro in gola. Si fece coraggio e varcò quella soglia cigolante e cadente, ritrovandosi in una sala buia e silenziosa.

Fece appena un paio di passi quando la sua avanzata fu bruscamente interrotta da una voce tonante e imperiosa.

- I divieti valgono per tutti, anche per gli spiriti stellari.-

- Mi dispiace, ma voglio vederlo con i miei occhi prima di crederlo vero.-

Lo scorse appena, seduto in ombra in un angolo con le braccia incrociate e il volto basso. Sforzando lo sguardo riuscì a seguirlo mentre si alzava e si avvicinava a lui lentamente, riuscendo persino a non far muovere la pesante cappa che portava sulle spalle.

- Il vecchio non c'è ora, potrei anche farti passare.-

- In cambio vorresti?-

- Informazioni. So che c'è uno spirito molto sapiente, da cui si può ottenere molto.-

- Parli di Crux?-

Per qualche secondo Leo sembrò non capire, sforzò la mente nella speranza di collegare quella richiesta a ciò che era successo, ma Crux è lo spirito in grado di conoscere tutte le relazioni tra il mondo stellare e quello degli esseri umani, quindi non riuscì a capire il beneficio che Laxus ne avrebbe tratto.

- So che può conoscere molti avvenimenti, se tu trovi ciò che mi serve io stasera chiuderò un occhio.-

- Non posso darti nessuna certezza, Crux è al corrente di tutte le informazioni di maghi e spiriti stellari, ma non so se può spaziare oltre questo.-

- Saprai renderti utile?-

- Dammi il nome.-

- Seere Carman.-

Laxus pronunciò quel nome con voce greve, quasi temesse una risposta dopo averlo detto. Quando tornò a concentrarsi su Loki, dopo aver dato uno sguardo veloce per la sala, trovò solo il vuoto.

In un lampo si ritrovò catapultato nel mondo degli spiriti, aveva sentito la chiusura forzata della sua porta e sapeva che non era stata Lucy a farlo o si sarebbe opposto. Quando riaprì gli occhi stremato per lo sforzo di aver resistito invano si ritrovò davanti l'immensa figura del Re degli Spiriti che lo squadrava con i suoi occhi enormi. Non serviva chiedere, il re era furioso.

- Perchè sono stato richiamato?-

- Da questo preciso istante, tutti le porte sono chiuse. Nessuno spirito stellare potrà essere richiamato nel mondo degli esseri umani.-

- Che cosa? Ma questo va contro tutte le nostre leggi! Come può dire una cosa simile.-

Gridò con tutto il fiato che aveva in gola, ma invano. L'enorme re si era già voltato per lasciarlo, ma Loki non si fece intimorire. Rimanere nel mondo degli spiriti anche se Lucy lo evocava? Mai! Non avrebbe mai lasciato la sua padrona e amica in pericolo, non ora che era successo questo a Gray. Gettò di forza gli occhiali da sole a terra, le lenti urtarono il pavimento violentemente e si ruppero in mille frantumi. - Non lo accetto! Posso aprire la porta da solo!- Eppure ci stava già provando e non ne fu in grado. La rabbia e la frustrazione per i continui fallimento gli fecero avere un attacco di bile. - Come può farci questo?-

- Io sono il re io faccio le leggi. Per la mia vecchia amica le ho già cambiate, ma questa volta non posso mettere in pericolo i miei spiriti.-

- Noi non ci feriamo e non possiamo morire. Quale sarebbe il pericolo? -

Percepì il respiro del re farsi pesante e la tensione aumentare. In pochissimo tempo Leo fu affiancato anche dai vecchi compagni, sentendo alla sua destra la pelle morbida di Aries che cercava di richiamarlo. Leo la guardò appena, per lei aveva sfidato la sua vecchia padrona portandola alla morte, ma vedere quel viso soffrire era qualcosa che non riusciva a sopportare. Ora Aries, nonostante fossero legati alla stessa persona, aveva dipinta sul viso quella stessa espressione di paura.

- Lo fa per noi. Mi dispiace Leo.-

- Abbiamo provato tutti a chiedere spiegazioni-ebi.-

Cancer fece suonare la sue forbici, più per abitudine che per dare enfasi alle sue parole. Sperò con tutto se stesso che la presenza di Leo convincesse il re a dire loro cosa stesse succedendo.

Il re sbuffò per l'ennesima volta e i baffi giganti si mossero spostando l'aria intorno al suo viso. Ormai l'insistenza dei suoi spiriti aveva messo a dura prova la sua pazienza, ma non poteva arrabbiarsi con loro. Aveva deciso tutto all'improvviso quando quel nome maledetto era giunto alle sue orecchie. Era stato proprio Crux ad avvertirlo. Lui che seguiva tutti gli spiriti e i loro padroni, stava osservando Leo e la conversazione con Laxus, così quando era giunto alle sue orecchie il nome, si era svegliato di colpo e dato l'allarme.

- Deve dirci perché non possiamo aiutare la Principessa.-

Virgo comparve davanti al Re mettendosi in ginocchio e implorando una spiegazione che tutti i presenti volevano conoscere, così il re cedette. Si sedette incrociando le gambe e fece accomodare tutti i suoi amici. Sbuffò di nuovo prima di iniziare, quasi a richiamare tutta la sua determinazione nel raccontare.

- E' una storia antica, una leggenda più che altro. Si dice che esista una persona, un demone così forte e colmo di magia che persino Zeref teme. Davanti a questo demone nessuno può rimanere in vita e questo vale anche per gli spiriti. Seere Carman...- fece una piccola pausa cercando di rendere le sue parole convincenti, provando a far capire ai suoi amici che questa volta non potevano affrontare questa prova insieme alla loro padrona.

- Chi è?-

- Molti dicono sia un demone, altri un mago potentissimo. La sua magia consuma e distrugge qualsiasi cosa e noi non facciamo eccezione. Non posso permettere che la più grande oscurità di Fairy Tail ferisca anche il mondo che io governo.-

 

Riuscire a sognare qualcosa che non le ferisse il cuore fu liberatorio, nonostante stesse rivivendo le vecchie avventure con il suo team, fu in grado di bearsi di quell'atmosfera serena e rilassata, in cui godeva di ogni istante e ringraziava per la fortuna che aveva avuto ad incontrare persone così speciali. Si ritrovò a battibeccare con Natsu che continuava a farle battute assurde, che riuscivano ad imbestialirla e allo stesso tempo divertirla. Poi si ritrovò sotto il grande albero di Magnolia dove era certa che Natsu le avrebbe confessato i suoi sentimenti per lei e, in tutta la giornata, non aveva fatto altro che tormentarsi con domande e problemi su una sua possibile risposta. Ora lo vedeva li, fermo sotto quel grande albero, con la schiena poggiata contro il tronco ruvido e il viso basso. Sicuramente c'era qualcosa di diverso da fatto reale, ma i sogni sono strani e soprattutto imprevedibili. Chiamò il nome del compagno che a malapena riuscì ad alzare il viso, così si avvicinò piano provando a catturare la sua attenzione. Infondo ci aveva impiegato così tanto a scegliere gli abiti adatti, che lui doveva per forza guardarla.

- Voglio averti...-

Lo disse piano, ma Lucy fu in grado di sentire quelle parole, tanto che le guance iniziarono ad infiammarsi e non riuscì a dire nulla. Il compagno era serio, come non lo era mai stato. In un istante lo trovò a pochi millimetri dal suo viso, percependo il calore delle sue fiamme e di quel desiderio che nella realtà non aveva mai mostrato. Infilò il viso tra il collo e la spalla e Lucy lo sentì inspirare a pieni polmoni, si stava beando del suo profumo e questo le provocava un piacere immenso. Poi però Natsu divenne più rude, la prese per i fianchi con tutta la forza che aveva e le dita di lui sulla pelle delicata di lei lasciarono il segno. Si sentì bruciare e provò a spostarsi, ma non riuscì a muoversi ne a svincolare da quella presa di fuoco, così decise di svegliarsi, doveva assolutamente farlo o quel fuoco l'avrebbe divorata.

Quando si ridestò, oltre al calore delle coperte del suo letto sentì il peso di qualcuno sopra di lei e quel dolore non accennava a sparire, infine riuscì a mettere a fuoco la figura della persona che, a cavalcioni su di lei, la sovrastava e bloccava.

- Natsu! Cosa fai?- Come nel sogno, non fu in grado di vedere il viso del Dragon Slayer, che da subito pensò ad un inganno, ma il calore del fuoco di Natsu non poteva essere copiato da nessuno e il suo cuore, che batteva così veloce da volerle uscire dal petto, le diceva che quello era proprio il suo compagno. - Mi fai male, ti prego spostati.-

Provò ad usare le mani, le sentì pesanti e doloranti e la forza che imprimette nello spostare il ragazzo, fu nulla, tanto che lui non si mosse. Lui rimase fermo, tenendola ferma per i fianchi, che ormai stavano diventando violacei, ma nulla di più, allora provò a comprendere quello strano comportamento. Spostò una mano verso il suo viso e lo accarezzò con tutta la dolcezza che poteva esprimere quel gesto così semplice, scoprì che la guancia del Dragon Slayer era umida.

- Lucy...- pronunciò quel nome con un filo di voce, il cuore della maga stellare sussultò. Non sapeva cosa aspettarsi da quello strano comportamento, forse avrebbe dovuto allontanarlo come faceva di solito, urlare o provare a prenderlo a pugni, ma non fece nulla. Rimase stretta in quella morsa infuocata e per un po' sperò anche che quel contatto diventasse qualcosa di più. - C'è qualcosa che non va in me...-

- E' tutto ok Natsu. Capisco come ti senti, ti starò vicino se ne hai bisogno.-

Il giovane annuì semplicemente e si sdraiò su di lei, su quel corpo morbido che gli stava provocando una miriade di sensazioni confuse ed eccitanti allo stesso tempo. Lucy lo abbracciò quando lui le lasciò i fianchi, era stato brusco, ma lei non se ne curò. Rimase ferma quando sentì il viso di lui muoversi e cercare con le labbra la sua pelle, rubandone il suo profumo e il sapore.

- Natsu non credo che dovremmo fare una cosa del genere.-

Non ricevette risposta o il minimo segno di volersi fermare. La mano di Natsu iniziò ad esplorarla, si infilò sotto la maglia del pigiama e si sentì stringere un seno così forte da farla gemere, mentre con l'altra riuscì a prendere entrambi i polsi di lei e bloccarli contro la testata del letto.

- Perchè non è come dovrebbe essere? Perché non provo la stessa cosa?-

- Natsu smettila mi stai spaventando e mi fai del male se ti comporti così.-

- Perché diavolo non sei tu!?- Lo gridò così forte che persino i vetri della finestra iniziarono a vibrare e gli occhi della maga si riempirono di paura e lacrime. Riprese a toccarla, ma fu brusco e ogni contatto le bruciava la pelle di quel fuoco che sono Natsu poteva sopportare. Iniziò a resistere e a divincolarsi, ma senza successo.

- Natsu basta! Smettila!-

- C'è qualcosa che non va in me... qualcosa che si muove nel mio corpo e tu... dannazione... non riesci a calmarlo.-

Infine alzò lo sguardo e nonostante il buio della stanza, quell'occhio colpì subito l'attenzione della maga. Color dell'oro, ma pieno di un'oscurità senza fine. Quando si accorse di lei lo stava fissando, finalmente la lasciò libera per schermarsi dalla sua vista e Lucy ne approfittò per scappare da lui. Scivolò tra le gambe del Dragon Slayer e poi giù dal letto ricadendo in malo modo sul pavimento. Natsu premette le unghie contro la pelle del suo viso, riuscendo persino a ferirsi pur di non farsi vedere da lei in quelle condizioni.

Quando aveva iniziato a sentirsi strano e quella sensazione aveva iniziato a prendere possesso del suo corpo, con tutto se stesso provò a cacciarla da lui. Era scappato di casa per evitare di ferire ulteriormente il piccolo Happy e aveva corso per la foresta infiammando il suo corpo sempre più spesso nella speranza di espellerla, ma senza successo. Nella sua mente c'era solo una smania di possessione e una voglia irrefrenabile di qualcosa che non riusciva ad identificare. Così quando quella sensazione stava diventando troppo forte e il suo corpo non la tratteneva più era corso dall'unica persona che aveva sempre voluto. L'aveva scelta tempo prima come sua compagna di team e voleva averla accanto con tutto se stesso, quindi solo lei poteva calmarlo, ma Lucy non ci era riuscita e questo lo stava distruggendo.

- Non ho fatto che pensarci, sei l'unica che vorrei in questo momento eppure non vai bene e ti sto anche facendo del male.-

Colpita da quelle parole provò a consolarlo. Era vero che i segni che le aveva lasciato bruciavano e facevano male, ma non poteva palesarlo in nessun modo. Ormai era chiaro che il comportamento di Natsu era dovuto a qualcosa di estraneo, non era stata solo la perdita subita a modificare il suo modo di essere e, in quel momento confuso e assurdo, fu persino in grado di fare ragionamenti coerenti. Era sicuramente stato l'essere comparso alla gilda quella mattina, non poteva essere altrimenti. Natsu l'aveva guardata e questo lo stava cambiando, quindi con tutta la forza di volontà che aveva in quel momento, si rialzò e tornò sul letto, tendendo le braccia verso di lui lo abbracciò facendogli poggiare la testa sul suo seno e provando a trasmettergli un po' di calma. Natsu continuò a bruciare e a farle del male, ma non cedette per nessuna ragione.

- Troverò una soluzione, dovremo parlarne anche con il Master e...-

- No!- La scansò di colpo lasciandola completamente basita, ora il viso del Dragon Slayer era furioso e non c'era più traccia di incertezza o paura, come fino a pochi secondi prima. - Il vecchio non lo deve sapere o me la porterà via.-

- Chi ti porterà via?-

- La mia signora... devo andare da lei!-

Lo vide sparire dalla finestra in pochissimi secondi, si ritrovò da sola con l'aria fredda della notte che le feriva il viso bagnato dalle lacrime. Si vestì in fretta tirando fuori un maglione a maniche lunghe e lungo fin sotto la vita. Non ci aveva ragionato, era stato istinto, ma quello le avrebbe sicuramente coperto i lividi che si erano formati sulla vita e che presto avrebbero segnato anche i suoi polsi. Infilò nella cinta dei pantaloni la borsa con le sue chiavi e mentre usciva di fretta di casa ne strinse una richiamando nuovamente Leo e sperando in un appoggio, ma quando lo invocò qualcosa bloccò la sua magia. La porta non si apriva. Tentò di nuovo senza successo e provò anche con la chiave di Virgo e di Aries, anche se in quel momento non sarebbero state d'aiuto, ma non accadde nulla.

- Perché non funziona, eppure non sono stanca, sento la magia dentro di me.-

I portali dei suoi amati spiriti stellari erano bloccati e lei, per la prima volta da quando aveva assaporato l'amore della famiglia di Fairy Tail, si sentì così sola da non riuscire neanche più a respirare.

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Capitolo 5
*** 4. L'oscurità di Fairy Tail ***


Un buon giorno e una buona domenica a tutti.
Anche se ho aggiornato abbastanza presto, lavoro su questo capitolo da un sacco di giorni ed è stato difficilissimo, soprattutto riuscire a collegare Seere nella storia dei personaggi. Ok posso dirvi che un pò ho spiegato alcune cose, poi vedrete, ma ci sono alcuni punti che chiarirò più in la. se mi fossi limitata a raccontare e basta sarebbe stato decisamente pesante come capitolo.

 

Come di dovere, ma è soprattutto un piacere, ringrazio per le recensioni di Vaniglia e Morganalastrega, a cui ho risposto personalmente.

 

Vi lascio alla lettura, in fondo alla pagina inserirò delle note sui nomi che ho usato con le rispettive spiegazioni per chi fosse interessato. Alla prossima

 

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4. L'oscurità di Fairy Tail

 

Ormai non c'era più molto su cui ragionare. Si era chiuso subito nel suo studio su quella che ormai era diventata una vecchia sedia, dietro una vecchia scrivania. Logora come il suo animo in quel momento.

Aveva provato con tutto se stesso a contraddire Seere, ma era consapevole, già prima di iniziare, che non sarebbe servito a niente. Se solo Natsu avesse obbedito e non fosse venuto in contatto con lei, ora forse non sarebbe li seduto a dover scegliere, anche se poi non si trattava di una scelta vera e propria, in realtà non aveva alcuna voce in capitolo.

Natsu sarebbe diventato il prossimo guardiano di Seere Carman, proprio come era stato per lui molti anni prima.

Quando Purehito lo aveva convocato per comunicargli la scelta del prossimo Master, in quel preciso istante aveva conosciuto sia la luce che la grande oscurità che Fairy Tail celava nelle profondità. Quella scena gli ferì il cervello come un ago appuntito spinto a forza nella sua testa, rigirandosi tra le sue membra riportò a galla ogni ambiente, ogni sensazione e ogni brivido di terrore.

Ormai era questione di pochi minuti se non era già accaduto. Natsu aveva persino toccato Seere, lui non ci era mai riuscito, ora la magia di quella donna lo avrebbe presto corrotto se lui non fosse accorso da lei per completare il patto.

- Non mi stai dando molte scelte Carman. Seguire così la volontà di Seere.-

Se non lo facciamo amico mio il patto con Mavis sarà rotto e saremo libere di agire. Seere non aspetta altro, ma anche prendere quel ragazzo è qualcosa che vuole.”

La voce della donna gli riempì la mente, così dolce e così feroce da prendergli l'anima e disintegrarla, per poi ricomporla e farlo di nuovo, in un ciclo infinito di dolore e sofferenza. Questa era Seere Carman, la donna più bella e anche la più crudele che il mondo potesse conoscere.

- In pratica vincerà qualsiasi cosa io faccia o decida.-

Tenerci legate è la scelta migliore. Zeref stesso ci ha sacrificato molte anime per tenerci rinchiuse. Il patto verrà stabilito tra poco. Il Dragon Slayer sta venendo da noi.”

- Non mi hai mai detto perché Zeref vi ha abbandonate.-

Zeref ci ha preso i nostri figli e li ha legati a se, voi li avete conosciuti come Deliora e Lullaby, ma ce ne sono molti altri.”

- Si questo lo so. Per un attimo ho creduto che tu avessi ferito Gray di proposito perché ha avuto a che fare con entrambi.- La sentì ridere sommessamente dentro di se, nonostante tutto ne era attratto come un falena verso la luce, di quell'attrazione così forte che se lei glielo avesse chiesto, lui si sarebbe tolto la vita. Quel legame era tra loro indissolubile, quello era il patto che anche Natsu avrebbe dovuto sopportare. - Cosa ti diverte?-

Credi davvero che a noi importi? Non siamo legate ai nostri figli come accade per gli esseri umani. Ferire l'uomo che mi stava portando via da quella prigione che tu avevi scelto per noi e precluderci tutto questo sarebbe stato sciocco. Noi abbiamo solo agito di conseguenza, non voglio che individui che non fanno parte del patto si intromettano. Devi stare attento amico mio, non siamo l'unico nemico a cui badare, sebbene forse potremo essere considerate il peggiore.”

- Staremo attenti, ma non mi hai risposto.-

Zeref aveva paura di noi. Non ci ha mai soggiogate del tutto, siamo state noi a legare lui e quando ha potuto allontanarsi lo ha fatto, sperando che la nostra prigione non fosse mai trovata, ma Mavis ci ha salvate.”

 

Guardò in alto provando a leggere le lettere di Fairy Tail, ma si rese conto di non vederci più abbastanza bene per farlo. Era da un po' che si muoveva solo seguendo il suo olfatto e l'istinto, tornare alla gilda non era un problema anche in quelle condizioni.

Aveva provato a resistere con tutto se stesso, sperando che Lucy riuscisse a frenare quella pazzia, ma neanche lei poteva aiutarlo. Eppure quando l'aveva stretta, sentendo la pelle di lei tra le mani e il suo odore riempirgli le narici, così morbido e buono, per un attimo si era sentito libero, ma il fuoco che bruciava in lui aveva ripreso subito a fargli del male e la maga non aveva potuto più nulla. Si guardò a fatica le palme delle mani, le stesse che ancora sentivano il calore del corpo della compagna. Non era mai arrivato a tanto, toccarla in quel modo e sentire in lei una risposta seppur debole lo aveva infiammato, ma poi aveva ceduto a quell'oscurità, che era allettante allo stesso modo.

Acuì i sensi che ancora non erano stati colpiti da quel morbo oscuro e percepì l'odore di Laxus e Erza all'interno della gilda, loro sarebbero stati un ostacolo, poi percepì anche il debole odore di Gray. Il suo cuore sussultò perché ora lui desiderava colei che gli aveva portato via il suo migliore amico.

Vieni da me, ti darò ciò che desideri.”

- Come sai ciò che voglio?-

Lo leggo dentro di te. Desideri molte cose. Igneel, riavere Gray, sconfiggere Erza, Laxus e Gildarts... Lucy...” sentì il nome della compagna così accentuato da metterlo addirittura in imbarazzo.

- Tu hai fatto del male a Gray, come credi che io possa fidarmi?-

- Non devi fidarti Natsu.- Si voltò di scatto. Non aveva percepito minimamente la sua presenza, segno che ormai stava perdendo ogni facoltà. Riuscì a riconoscerne i contorni e i suoi occhi si riempirono di lacrime, forse lui era l'unico che avrebbe potuto aiutarlo. Il Master rimase fermo ad osservare l'occhio dorato di Natsu, scoprendo delle venature sempre più accentuate dello stesso colore farsi strada anche nell'altro. Per lui era stato diverso, perché lo aveva scelto di sua spontanea volontà. - Lei non ti darà mai nulla e questo devi saperlo, ma ormai io non posso più fare niente per aiutarti.-

- E' stata colpa mia non è vero? Se non mi fossi comportato da sciocco non sarebbe accaduto.-

Natsu ricadde in ginocchio, stanco e completamente confuso. Si schermò il viso dagli occhi duri del Master, provando così tanto dolore che pensò anche di meritarlo, ma Makarov non era arrabbiato, il suo cuore era solo pieno di rimpianti. Poggiò una mano sulla testa del ragazzo, su quel figlio ribelle che gli aveva dato molti problemi, ma tantissime soddisfazioni e ora che non poteva fare nulla si sentì un padre degenere.

- Se Gray e Juvia non fossero stati attaccati non avresti mai conosciuto questo dolore. Ho sbagliato, ma prima di lasciarti andare devi conoscere la storia, devono conoscerla tutti.-

- Sarò io a farlo.- Makarov fu percorso da un brivido freddo e si voltò verso quella voce dolce cercando di capire se stesse sognando o fosse proprio li, così i suoi occhi vecchi e stanchi incontrarono il viso di Mavis, avvolto in una luce debole, ma calda e rassicurante. - Raduna tutti Makarov, devono sapere.-

Gli occhi verdi di Mavis guardarono verso l'alto, diretti ad una piccola finestra buia in cui intravide una figura nascosta, lei era li consapevole che anche Mavis era tornata.

 

Ci impiegarono poco a riunirsi, nonostante non fosse neanche l'alba. Warren era stato svegliato per primo e grazie alla telepatia aveva richiamato tutti i membri della gilda. Lucy era già alle porte dell'edificio quando la voce del compagno l'aveva raggiunta, si fermò sulla soglia riluttante se entrare o meno. Farlo significava vedere Natsu e doversi confrontare con le domande del Master, sul perché fosse arrivata così presto e lei, in quel momento, non si sentiva in grado di affrontare nulla. Si toccò la pelle, li dove i segni del compagno continuavano a bruciare quando un rumore di passi la fece sussultare. Nonostante il buio della notte riuscì a vedere il rosso fuoco dei capelli della compagna. Erza le si avvicinò lentamente, il suo viso spento e ancora incredulo per ciò che era successo.

- Sei già arrivata? Non riuscivi a dormire?-

- Io stavo passeggiando quando ho sentito la voce di Warren e sono venuta qui.- Mentì, ma Erza non sembrò accorgersi di nulla. Quella era la prima volta che vedeva l'amica in quelle condizioni. Natsu le aveva parlato di ciò che era successo nella torre del paradiso, ma anche li, nonostante fosse ferita sia nel corpo che nell'anima, Erza era rimasta forte e decisa, ora invece sembrava priva di qualsiasi energia.

- Lucy devo dirti una cosa.- La voce di Erza era flebile come la fiamma di una candela e il leggero vento freddo di quella notte orribile, l'avrebbe spenta in pochissimo tempo. La ragazza provò a donarle un po' di forza, si avvicinò alla compagna e le prese la mano, che trovò fredda e immobile.

- Sono qui, ti ascolto.-

- E' tutto a posto, mi passerà.- Erza si allontanò di scatto, distaccandosi dall'amica e non guardandola negli occhi. - Entra, io aspetto gli altri.-

Lucy non fu in grado di dirle altro, per quanto Erza fosse forte, riuscire a sopportare la perdita di Gray non era semplice neanche per lei e seguì il consiglio. Si allontanò ed entrò, così una volta sola Erza si guardò la mano che Lucy le aveva stretto. Il gelo che stava corrodendo il suo corpo sembrava essersi fermato con il tocco della compagna. Quella orribile sensazione che le ottenebrava i sensi era iniziata quella mattina, quando aveva rivolto lo sguardo verso la donna in nero. Nonostante avesse usato il suo occhio artificiale, era stata sciocca a pensare che non avrebbe subito conseguenze. Lo aveva capito da un po', la sua magia stava svanendo, così come la sua forza e la voglia di vivere.

 

Nonostante la riunione, la sala era silenziosa. Il Master aveva esonerato Bisca e Alzack, li aveva fatti chiamare in privato e raccontato ogni cosa e poi li aveva mandati via. Erano membri di Fairy Tail, ma prima di tutto erano genitori e anche se a malincuore, avevano obbedito al Master, non si sarebbero intromessi per il loro bene e della loro piccola bambina. Lo stesso aveva provato a fare con Macao e Romeo, ma li aveva trovato molta più resistenza. Il ragazzino ora che aveva ritrovato i suoi amici perduti da sette anni, non aveva la minima intenzione di abbandonarli ed essere escluso. Aveva gridato che essendo un membro di Fairy Tail voleva e aveva tutto il diritto di aiutare Natsu e conoscere ogni cosa. Così alla fine aveva dovuto usare un piccolo incantesimo del sonno affinché Macao potesse portarlo via.

Alla fine, quando ormai stava albeggiando i presenti rimasero in attesa di conoscere il motivo della riunione. Gajeel era fermo in un angolo, con le braccia conserte e un gamba appoggiata contro il muro, scuro in volto e silenzioso. Levy aveva provato ad avvicinarsi al compagno, ma Lily l'aveva fermata. L'Exceed era stato gentile con la Scripter, ma avvicinarsi a Gajeel in quel momento non era una buona idea, se ne era accorto quel pomeriggio quando lo aveva seguito. Per tutto il tempo aveva preso a pugni qualsiasi cosa gli fosse capitata a tiro, era iroso e decisamente instabile.

Elfman, Mirajane e Lisanna si erano avvicinati a Laxus e al suo seguito. Avevano notato subito lo stato in cui era ridotto Natsu, ma non era stato dato loro il permesso di avvicinarsi e così si erano allontanati a malincuore. Mira si fermò accanto al Dio del fulmine cercando uno sguardo che non ci fu. Laxus sembrò ignorarla del tutto, ma lei non cercava nessuna attenzione in particolare. Il solo stargli vicino le donava un senso di protezione, un riparo in cui nascondersi, perché da quando era rientrata in gilda, sentì la sua Satan Soul farsi sempre più irrequieta.

Wendy trovò posto accanto a Lucy, seduta in disparte. Era arrivata insieme alla sua inseparabile Charle, ma c'era anche Happy. Il piccolo Exceed era volato da lei dopo la fuga di Natsu, ma non aveva raccontato a nessuna delle due il perché fosse così triste.

Makarov prese la parola poco dopo, cercando l'attenzione di tutti e presentando Mavis. I sopravvissuti di Tenrou la conoscevano già, ma gli altri ne rimasero completamente stupiti, eppure non bastò quella sorpresa per far parlare qualcuno di loro, rimasero tutti nel più completo silenzio.

- Ho deciso che sarei stata io a raccontarvi questa storia, perché se ora i vostri cuori sono così tristi è solo per colpa mia.- Il viso di Mavis si incupì mentre riportava alla mente quel giorno di molti anni prima in cui aveva conosciuto Seere Carman. - Ero in viaggio, Fairy Tail non esisteva ancora a quel tempo, ma era comunque un mio grande sogno. Avevo sentito delle voci che parlavano di una maledizione. Molti dicevano che ai confini con Bosco ci fosse un luogo oscuro in cui chiunque vi mettesse piede, sarebbe morto. Alcuni maghi si misero in viaggio nella speranza ti trovarvi qualcosa che aumentasse il loro potere magico e molti di loro non fecero ritorno. Così decisi di controllare, spinta dalla curiosità. Camminavo da giorni in una strana foresta, sempre buia e fredda, gli alberi erano alti e verdeggianti, ma non c'erano molti animali e la cosa era decisamente strana. Alcune persone del luogo mi dissero che il fenomeno era circoscritto, che sarebbe bastato fare qualche passo verso il villaggio che le cose tornavano normali, quindi loro non era ne spaventati ne curiosi. Finché non li avrebbe coinvolti a loro non importava. Poi un giorno percepii qualcosa. La mia magia fu attratta verso una direzione ben precisa e la seguii, trovando una strana costruzione in una radura. Una grande struttura simile ad un igloo, ma senza aperture, decisamente troppo grande per essere un semplice masso. Vi poggiai la mano e fu come essere risucchiati in un vortice di magia e oscurità e mi ritrovai all'interno. Seguii una lunga scala che scendeva sempre più in profondità e l'ambiente diventava più caldo e umido, tanto che respirare diventò sempre più difficile. Continuai a scendere fino a che il pavimento di pietra divenne molle e acquoso e mi fermai. La strada fu interrotta da grandi sbarre nere, una prigione oscura immensa, quasi fossi scesa nelle profondità degli inferi. Provai a chiedere se ci fosse qualcuno ed ad usare la magia per fare un po' di luce, ma fu tutto inutile, fino a che non sentii un rumore metallico, come catene che venivano lentamente trascinate sul terreno e infine la vidi. Una mano scheletrica e dalle dita lunghe si materializzò davanti ai miei occhi, i polsi sottili erano serrati da un grande anello di ferro. Provò a toccare le sbarre e a valicarle, ma la magia che permeava quel posto lo impedì bruciandole la pelle.- Mavis fece una piccola pausa iniziando a torturarsi le mani. Agli occhi di tutti non era sembrata che una bambina, una piccola fata che aveva partorito Fairy Tail, invece in lei c'erano segreti e fatti oscuri. Prese fiato, chiudendo gli occhi e provando a non omettere nulla riprese il racconto.

 

...provò a chiedere chi fosse, ma all'inizio non rispose nessuno. Mavis vide solo quella mano che cercava in tutti i modi di toccare le sbarre e arrivare a lei. Poi alla fine la sentì sussurrare nella sua mente, con una voce così bella e triste che il cuore della maga iniziò a piangere.

- Dopo anni di solitudine qualcuno penetra nella prigione di Carman. Credevo che solo Zeref, il mio carceriere sarebbe stato in grado di superare questa magia.-

Quando quelle parole toccarono la mente di Mavis, le lacrime che le solcavano il cuore, iniziarono a sgorgarle dagli occhi. Fu come se, solo con una parola, fosse stata in grado di vivere in prima persona quella solitudine e quel dolore che opprimevano la creatura. Si era già resa conto che rimanere li e parlare con quell'essere le stava prosciugando ogni energia magica, ma sapeva di essere abbastanza forte da resistere ancora un po'.

- Perchè Zeref ti ha rinchiusa?-

Dopo aver usato la nostra magia, ha avuto paura che potessimo riprenderci ogni cosa. La magia di Zeref è oscura e potente, quasi quanto la nostra. Siamo l'essenza stessa della magia e neanche il Grande Mago Oscuro può nulla.”

- Se sei così forte come ha fatto a rinchiuderti?-

Dopo aver evocato la nostra presenza in questo mondo umano, il sangue necessario per rimanere su questo piano ci ha legate a lui. Gli esseri come noi non hanno uno scopo, servire Zeref serviva solo ad allontanare la noia.”

- Zeref è scomparso da molto tempo, perchè non ti sei liberata?-

Deve essere l'invocatore a liberarci, fino ad allora siamo bloccate in questa dimensione per sempre, a meno che qualcuno non stipuli un patto e ci rimandi nel nostro mondo.”

- Chi c'è qui oltre a te? Altri demoni?-

Noi siamo due, Carman e Seere che vivono in questo corpo. Seere ora sta dormendo, non ti conviene parlare con lei, se usassimo le parole al posto della telepatia saresti gia morta.”

Mavis rimase in silenzio, provando a mettere ordine in quelle informazioni e cercando di capire se stesse parlando con un essere che meritasse o meno quella prigionia, ma per quanto si sforzasse, nonostante la paura di vederla in viso, non percepì da lei malvagità, solo un'infinita solitudine.

- Vorresti uscire da qui?-

In realtà non ci importa, vorrei solo che fosse rispettato il patto.”

- Quale patto?-

Magia, anima e sangue... vogliamo solo questo. Aspettiamo da tanto ormai e Seere non sarà più paziente. Se come dici Zeref è scomparso, presto saremo libere e lei vagherà per il mondo come i miei figli e seminerà solo morte.”

Iniziò a tremare. Quelle parole dette con tanta sincerità la colpirono al cuore. Per la prima volta aveva incontrato un essere che non poteva definirsi ne buono ne empio. Lei seguiva il suo istinto e la sua necessità di vivere, per questo lei iniziò a pensare che forse avrebbe dovuto controllarla per impedirle di fare del male.

Stai pensando se farlo o meno. Hai riflettuto sul patto e sulla possibilità di rimandarmi nel mio mondo e salvare così il tuo. Sei una persona buona Mavis, non sarai in grado di sopportare il nostro potere.”

Il fatto che fosse riuscita a chiamarla per nome la rese tesa e nervosa. Non fu in grado di continuare e lasciò quella prigione più in fretta che potè.

Continuò con la sua vita, nei lavori e nella creazione di Fairy Tail, eppure il suo cuore tornava continuamente a quell'essere ancora rinchiuso...

 

Quando smise di parlare, la scena scomparve dalle loro menti e tornarono tutti nella sala della gilda. Avevano visto la nascita della loro amata famiglia, ma avevano anche conosciuto quell'oscurità che ora si nascondeva al secondo piano. Mavis si asciugò gli occhi e provò a continuare il racconto, ma questa volta le fu più difficile trasmettere ai presenti anche le immagini, eppure sforzò tutto il suo essere per finire quel racconto.

- Provai a non pensarci più, ma quando giunsero notizie della morte di molte persone e della grande energia malvagia che quel luogo scaturiva, non fui in grado di far finta di nulla e tornai da lei. Mi disse che mi stava aspettando e che la sua prigione non era più integra, infatti riusciva a superarla senza ferirsi. Si sarebbe presto liberata e allora nessuno sarebbe stato in grado di fermare la sua magia, quindi decisi. Stipulai il patto con lei e stranamente fu semplice, come se fosse naturale, ma quando provai a riportarla nella sua dimensione non ne fui in grado e fu in quel momento che conobbi Seere. Iniziò a ridere e a parlare usando la voce, sentii la mia anima sgretolarsi velocemente e persi tutte le mie forze.

 

- Ora che siamo legate dovrai donarmi ciò che ti chiedo.-

- Credevo che avresti obbedito. Carman mi ha detto che avrei potuto rimandarti nel tuo mondo stipulando il patto.-

Seere rise più forte, la sua voce risuonò nella prigione e le pareti tremarono, Mavis non riuscì più a reggersi in piedi e crollò nel terriccio molle e umido.

- La tua magia non può nulla. E' vero siamo legate, ma io non farò mai nulla se non è nelle mie intenzioni, ma tu puoi usarmi Mavis Vermilion. Io darò qualcosa a te e tu darai qualcosa a me, proprio come faceva Zeref.-

Ora che il patto era stato stipulato, la forza di Seere Carman riprese a vivere e a consumare ogni cosa. Legate da quell'unione Mavis fu in grado di vedere ciò che la magia di quell'essere dai capelli arancio era in grado di fare. Mentre, davanti a se si erse la donna più terrificante che avesse mai visto, bellissima e terribile, nella sua mente le immagini si susseguivano. Foreste che appassivano, persone che morivano. Gli occhi di Mavis pieni di paura e lacrime iniziarono ad implorarla.

- Ti prego basta, dimmi che devo fare?-

- Tu non sei come Zeref, non vuoi questo, ma se sarai in grado di soddisfare la nostra fame quando te lo chiederemo, ti diremo come arginare questa forza e tenerci nascoste.-

- Perché dovresti farlo? Non sono in grado di fermarti, potresti uccidermi e agire come vuoi!-

Lo gridò disperata, ormai era certa che non sarebbe stata in grado di fare nulla contro di lei. Era stata sciocca e ingenua, aveva ceduto a quello che non era altro che un richiamo che la stessa Seere le aveva lanciato e ora lei era li, che rideva e si beava di aver riacquistato il potere che persino il Mago Oscuro Zeref aveva recluso.

- Ti dirò come tenermi calma, se tu mi darai la magia e le anime che placano il mio animo, io non farò nulla contro di te.-

- Perché dovresti accettare un simile scambio?-

- Il mio nutrimento, la mia fonte di vita ed energia è la magia stessa e ciò che la contiene. Ciò che io voglio è semplicemente questo. Puoi donarmi la vita di maghi che ritieni empi o non meritevoli di vivere. Deciderai per loro e io li terrò con me consumandoli, infine quando sarai pronta e la tua anima sarà macchiata di ciò che ti ho costretta a fare, avrò il mio banchetto finale, fino a quel momento non interferirò ne porterò dolore in questo mondo.-”

 

Quando Mavis non fu più in grado di raccontare, Makarov prese la parola. Ormai tutti i presenti sembravano aver compreso la natura di quel segreto, di quell'oscurità di cui quell'essere così gentile e delicato si era macchiata. Il vecchio Master non aveva mai sentito la vera storia per intero, ciò che lui conosceva di Seere Carman era solo ciò che Purehito gli aveva lasciato.

- Seere è un demone, si considera la madre di Deliora e di Lullaby, come di tutti i demoni creati da Zeref. Mi ha detto che è stato grazie a lei se Zeref è diventato il grande Mago Oscuro che la leggenda tramanda. Ciò che io so di lei è ciò che il patto mi permette di sapere, anche io ho dovuto stipularlo proprio come fece il primo e il secondo Master di Fairy Tail. Quello che dovevamo fare per lei era procurarle delle vite e fare in modo che se ne cibasse, grazie a loro, ai guardiani, Seere Carman è rimasta buona fin ora.-

- Stai dicendo che gli avete sacrificato delle persone?- Fu Laxus ad interrompete il silenzio. Il Dio del fulmine era rimasto scioccato da ciò che suo nonno stava rivelando. Faticò a credere che fosse stato possibile di un tale crimine e sperò con tutto se stesso che lo negasse.

- Purtroppo si.-

In un attimo crollò tutto. La gilda che loro amavano sopra ogni cosa, la loro stessa famiglia era fondata su un male così grande e oscuro da rendere i vecchi nemici delle inezie. L'uomo che tutti amavano e ammiravano, aveva disposto delle vite di altri maghi, dandoli in pasto ad un essere che non sarebbe mai dovuto esistere.

- Quante persone sono state sacrificate?-

Non rispose, si limitò ad abbassare lo sguardo, quasi non fosse in grado di ricordare. La sala tornò ad essere silenziosa, ma questa volta fu perché nessuno dei presenti si sentì all'altezza della situazione. In quel momento, dopo quella rivelazione, fu come se Fairy Tail avesse cessato di esistere.

 

Chiuso in quello studio angusto e buio, iniziò a picchiettare con le dita sulla scrivania in pietra producendo un leggero e fastidioso suono che echeggiò per tutta la stanza. Un uomo dal passo felino si avvicinò alla scrivania inchinandosi appena.

- Cosa hai scoperto Sarasvathi?-

- Il demone è a Fairy Tail, ha ucciso i Deva che gli abbiamo mandato incontro ed è scappata.-

- Erano deboli, abbiamo sottovalutato la questione.-

L'uomo seduto alla scrivania si alzò andando alla finestra e tirando la tenda scura per osservare l'alba. La luce arancio del sole che sorge gli illuminò il viso perlaceo e i capelli d'ebano. L'altro uomo dietro di lui, più anziano, ma statuario e snello, spostò leggermente lo sguardo da quella luce invadente.

- Manderemo gli Aditya, avranno successo e la porteranno da me. Quel potere è tutto ciò di cui abbiamo bisogno.-

- Come desidera Indra-sama!-

 

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Note:

 

- Seere Carman: il nome Seere è preso dalla gerarchia dei demoni ed è descritto come un principe demone che ha il potere di far accadere qualsiasi cosa all'istante. Il nome Carman deriva dalla leggende irlandesi ed è descritta come una potentissima strega, capace di distruggere qualunque cosa con i suoi segreti incantesimi.

 

Dalla religione induista ho preso i nomi degli antagonisti:

 

- Aditya: sono un gruppo di divinità solari dell'induismo.

 

- Deva: sono sempre un gruppo di divinità induiste, di “rango inferiore” agli Aditya. Deva è un termine sanscrito che come aggettivo indica ciò che è divino o celeste, mentre come sostantivo maschile indica la divinità o un dio. Raramente può indicare un demonio malvagio.

 

- Sarasvathi: è un Deva, la divinità dell'intelligenza, della cultura, della musica e della conoscenza cosmica

 

- Indra: fa parte degli Aditya ed è il Re dei Deva, dio del tempo (meteorologico) e della guerra

 

Naturalmente non ci saranno riferimenti veri e propri a religioni o alla demonologia in se, non ho alcuna intenzione di risultare offensiva in alcun modo, infatti non c'è alcun tipo di collegamento tra loro.

Ho inserito questi nomi per la loro bellezza e perchè ci tengo che comunque i personaggi che inserisco abbiano in certo spessore e non siano buttati li a caso, non ci sarà più di questo nella mia fanfiction.

 

Spero che non ci siano errori nelle spiegazioni, le ho prese da wikipedia, ma ogni tanto qualche boiata la dice.

 

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Capitolo 6
*** 5. Fairy Tail si divide ***


Un grandissimo ciao a tutti,
finalmente posso aggiornate, tra giorni senza internet e problemi vari, no ce l'ho proprio fatta.
Ringrazio ancora una volta tutti quelli che hanno letto e chi ha recensito, a cui ho risposto personalmente.
Non mi dilungo troppo, perchè credo che gia il titolo del capitolo faccia venire i capelli grigi a qualcuno ^_^
Alla prossima e buona lettura

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5. Fairy Tail si divide

 

- Quante persone?- Laxus lo gridò di nuovo. Il suo viso si contrasse in una smorfia di ira e delusione che ferirono il Master. Neanche questa volta il vecchio Makarov fu in grado di rispondere e come risposta, Laxus tirò un forte pugno contro una della pareti rompendola. Si ferì la mano, le schegge di legno si infilarono dispettose tra le dita, ma questo a lui non importò.

- Ora basta, dovremo almeno lasciare che il Master finisca di raccontare.- la maga degli spiriti stellari intervenne, provando a calmare il dio del fulmine e fermare quell'orribile borbottio che era iniziato da un po'.

- Lucy-san ha ragione. Sono sicura che il Master ha ancora da dirci molte cose.- Timida e impacciata, Wendy provò a sostenere l'amica, ma le sue parole trovarono ben poca approvazione. Lo lessero chiaramente nei volti dei compagni, dal fatto che quasi nessuno era in grado di alzare lo sguardo dal pavimento verso quell'uomo che ora sembrava ancora più vecchio.

- Ma per quanti segreti una gilda possa avere, questo è... insomma, assurdo.- Fu Max a parlare. Era rimasto in silenzio come tutti gli altri membri della gilda, ma forse per lui e quelli che erano rimasti indietro, aspettando i compagni per sette anni, quella rivelazione era troppo.

- Max lascia stare.- Wakaba intervenne, provando a calmarlo e cercando conforto nella sua fedele pipa aspirando una grande boccata di tabacco che potesse risollevarlo un po', ma senza successo.

- No ha ragione.- Warren si alzò in piedi e prese la parola. Intimorito e decisamente giù di corda provò ad esprimere ciò che gli altri non dicevano, ma pensavano da un po'. - Noi abbiamo passato sette anni orribili. Avevamo perso i nostri compagni e il nostro Master, vi abbiamo cercato tutti i giorni, io vi ho chiamati ogni giorno nella speranza di una risposta. Abbiamo stretto i denti, portando nel nostro cuore il nome di Fairy Tail e amandolo sempre di più, nonostante avessimo perso la nostra gilda, ci siamo accontentati di questo posto perché amiamo la nostra famiglia, ma ora... - trattenne le lacrime a fatica, tirò su col naso e si coprì il viso. - ora sapere questo, scoprire che il Master che amiamo e adoriamo ci ha tenuto segreto una cosa simile... mi chiedo chi è che abbiamo aspettato per tutto questo tempo?-

- Warren ma cosa dici?-

- Lucy per te e gli altri è diverso, non puoi capire cosa stiamo provando noi che siamo rimasti indietro.- La maga stellare fu interrotta da Reedas, da quell'uomo che parlava poco, ma che ora si sentiva esattamente come Warren stava descrivendo e la stessa sensazione lei la percepì da tutti gli altri membri. Provò a cercare lo sguardo di Erza, Levy e Mirajane, le ragazze rimasero in silenzio e lei non riuscì ad accettarlo.

- Come potete dubitare in questo modo? Non c'è nessuno a questo mondo che non abbia dei segreti, ma questo non può intaccare così tanto la vostra opinione, non può minare l'affetto che c'è tra noi. La gilda siamo noi, non è un nome o un edificio, sono i nostri sentimenti e i nostri cuori a costruire Fairy Tail e il Master ha insegnato così tanto a tutti noi, ci ha protetti sempre e in ogni circostanza e noi non possiamo essere così ipocriti da voltargli le spalle in un momento come questo!-

- Basta così.- Makarov si fece avanti, il viso basso, ma con espressione dura e decisa che gli accentuò l'incavo degli occhi, segno di stanchezza. - Non posso rimediare a questi errori e Warren, Max e gli altri hanno ragione. Siete liberi... liberi di togliervi il marchio di una gilda che vi ha deluso così tanto. Ho fallito, come Master e come padre e mi scuso per tutto.-

- Makarov perché?- ormai il viso di Mavis era segnato da quel dolore nato per causa sua, non era stata in grado di difendere la sua gilda come si era ripromessa e per questa sua mancanza, Makarov stava soffrendo. Il vecchio Master provato e stanco, fece per voltarsi. Sarebbe salito al piano superiore e in qualche modo avrebbe cercato un confronto con Carman per rimandare la decisione su Natsu, che in quel momento non poteva affrontare. Percepì appena le parole di supplica di Lucy, che con tutta se stessa cercava di fermare i vecchi membri di Fairy Tail.

- Non potete voltargli così le spalle.-

- Che vadano via!- fu Gajeel questa volta ad intromettersi. Non era riuscito a sopportare oltre e la sua pazienza era ormai svanita. Stanco di dover sopportare tutte quelle lacrime e quei silenzi, quelle accuse assurde che per lui non valevano nulla, non riuscì più a trattenersi. Spostandosi leggermente mise in mostra il marchio di Fairy Tail sulla sua spalla e gonfiò i muscoli per renderlo ancora più evidente. - Io ho fatto un giuramento. Ho accettato questo simbolo e lo farò per tutta la vita. Se voi non siete in grado di sopportarlo non fatevi più vedere. Questa è Fairy Tail, la gilda che tutti abbiamo costruito, sbagliando e facendo un mucchio di cazzate, ma è la nostra gilda e la difenderò sempre e comunque.-

- Inizio a credere...- Laxus lo affiancò, Gajeel si sentì sormontare dalla presenza del Dragon Slayer del fulmine, ma ne percepì i suoi sentimenti, quasi fossero all'unisono. - anzi sono sicuro, che non mi sbagliavo quando decisi che in questa famiglia c'erano persone non degne di portare il marchio di Fairy Tail e questa ne è la prova. Se non siete in grado di supportare il vostro Master non siete nulla. E' vero, ci ha tenuto nascosto qualcosa, ma nonostante tutto noi siamo qui e non ce ne andremo.-

Se in quel momento qualcuno di loro si fosse avvicinato al vecchio Makarov, avrebbe visto il suo viso solcato da grosse lacrime di commozione, quelle parole erano tutto ciò che gli servivano per andare avanti.

Eppure, nonostante tutto, la porta della gilda si aprì e quando si richiuse, molti di loro se ne erano andati.

 

Si concessero qualche minuto per calmare gli spiriti e riflettere su ciò che era stato loro rivelato. Gajeel rimase insieme a Natsu, voleva tenerlo sott'occhio per evitare che si avvicinasse al secondo piano, ma Salamander non sembrò intenzionato a muoversi dall'angolo in cui si era rifugiato. Era come se la frenesia di poche ore prima fosse completamente svanita, riuscì persino ad abbracciare il piccolo Happy chiedendogli perdono per come si era comportato. L'Exceed non aveva di certo bisogno di scuse o altro, a lui bastò accoccolarsi tra le braccia del compagno e donargli affetto e sostegno.

Quando il gatto si fu addormentato, Gajeel riuscì a concentrarsi sul Dragon Slayer. Lo vide stanco, privo di espressioni o forza di volontà ed entrambi gli occhi ormai avevano preso quell'orribile colore dorato.

- Riesci a vedere?-

- No, mi sto abituando ad affidarmi solo all'olfatto.- Natsu si strofinò gli occhi nella speranza che quelle ombre sparissero, ma non ci fu nulla da fare.

- Tu l'hai vista, com'è quella donna?-

- Bellissima e terrificante allo stesso tempo. E' come se mi avesse rubato l'anima, non faccio altro che pensare a lei.-

Non chiese altro, il Dragon Slayer di ferro avrebbe voluto fargli molte altre domande, anche chiedergli come mai l'odore di Natsu fosse così forte sulla pelle della maga stellare, ma evitò l'argomento.

Poco dopo Mavis e Wendy si avvicinarono ai due. Il primo Master aveva il viso così triste, che persino Gajeel non riuscì a sopportarne la vista. La piccola Wendy si offrì di guarire gli occhi di Natsu, ma la sua magia curativa non ebbe nessun effetto.

- Volevo almeno provarci.-

- Non è colpa tua Wendy.- La piccola Charle provò a sostenere la bambina, sapeva che la cosa che la rattristava di più era non riuscire a curare i suoi compagni e rendersi utile, ma quella maledizione che li stava colpendo era sopra le sue capacità, come per quelle di tutti.

- Per ora è meglio che Natsu venga tenuto sotto controllo. Finché riesce a mantenere la calma, non dovremmo farlo avvicinare a lei.-

- Allora forse dovremo andare via. Casa mia è meglio.- Lucy si intromise nel discorso attirando lo sguardo su di lei. Aveva impiegato tutto il suo coraggio per dire quella frase e la sua paura maggiore era che Natsu non accettasse il suo aiuto. Non aveva la minima idea di come doveva comportarsi dopo quello che era successo tra loro, ma per nessuna ragione al mondo lo avrebbe lasciato solo.

- Bene allora andiamo. Ci offrirai la colazione a tutti.- Gajeel non perse tempo afferrò Happy e lo passò alla biondina, facendolo svegliare di colpo, tanto che faticò a capire cosa fosse accaduto, poi prese di peso Natsu portandolo sulle spalle e chiamò anche Levy che corse da lui in pochi secondi. Non sarebbe stato semplice, ma far finta che non stava succedendo nulla, forse era la scelta migliore che avrebbero potuto fare per quella mattina.

 

Laxus era praticamente scappato dalla gilda dopo l'ammissione del nonno. Si era nascosto dai suoi Raijinshu e se ne rimase seduto su un grosso ramo di quella quercia immensa proprio dietro la gilda. Doveva mettere ordine, nella sua testa, in quella del vecchio Makarov e prendere una decisione. Per un certo verso ora tutte le cose iniziavano ad avere un senso, tutte le volte che il vecchio gli ripeteva dei segreti della gilda, del fatto che non dovevano essere scoperti, del perché aveva mandato via suo padre. Eppure, ora che ci pensava bene che senso aveva avuto espellere il padre? Se quella donna solo guardando Natsu era riuscita a domarlo, non sarebbe stato più semplice sacrificarle anche Iwan in modo che non rivelasse a nessuno i segreti di Fairy Tail.

- Anche tu ci stai pensando?- Abbassò lo sguardo verso il basso, scorgendo la figura delicata di Mirajane appoggiata al tronco dello stesso albero in cui lui si era rifugiato. La osservò a lungo senza dire nulla, lui non era di certo il tipo che regalava belle parole o sapeva quando essere dolce con qualcuno, quindi non riusciva neanche a capire perché si appoggiasse ad uno come lui. - Io sono certa che il Master non ha fatto niente di male e che è stata solo colpa della nostra immaturità se non ci ha parlato di quella donna. Sono certa che se ci avesse ritenuti all'altezza...-

- Ci avrebbe sacrificato?-

- Non dirlo neanche!- l'albina non fu in grado di gridarlo, nonostante lo volesse e le avrebbe anche fatto bene sfogare tutti quei sentimenti repressi. Sarebbe rimasta dalla parte del Master comunque, ma lei era certa che Makarov non si era macchiato di una tale crimine.

- Non lo credo. Sono convinto che sia troppo stupido per riuscire a scegliere qualcuno e mandarlo a morte. Probabilmente si è addossato tutta la responsabilità, ma finché non me lo dirà di persona non posso non avere dubbi. Sarebbe da stupidi non averne.-

- Mi fido di lui.-

- Ti sei fidata anche di me eppure mi sembra di aver deluso le tue aspettative.-

Laxus saltò giù dal ramo dando le spalle alla ragazza, probabilmente con quella frase era riuscito a far crollare il muro di fiducia che Mirajane aveva costruito davanti agli occhi, impedendole di vedere come la vita reale, poteva cambiare chiunque. Forse era stato brusco, ma era fatto così e si era già concesso un momento di debolezza con lei. Eppure quando provò ad allontanarsi, sentì la mano della ragazza tirargli la maglietta e bloccarlo. Era debole, troppo debole per fermare uno come lui, ma non si mosse.

- Il fatto che mi facevi andare su tutte le furie non conta, non ho mai perso la fiducia nei tuoi confronti, neanche una volta.- Felina, si portò davanti a lui prendendogli la mano e portandola verso il suo petto. Quando sentì il calore della pelle della ragazza e il cuore battere frenetico, Laxus ne rimase incantato, ma percepì anche molto altro. - La senti vero? Non so per quanto ancora riuscirò a trattenerla.- La magia di Mirajane era in subbuglio, Laxus la sentì vorticare dentro quel fragile corpo, spingerle le membra pur di fuoriuscire e sfogarsi. Lei si stava aggrappando alla forza del compagno per non cedere e di questo, lui, se ne era reso conto da un po'. - Se dovessi perdere il controllo... sei l'unico che può fermarmi.-

Lui non era così, non era il tipo di uomo che cedeva alla bellezza o alle lusinghe. Non era dolce o sensibile, era solo Laxus, borioso e scontroso, ma lei stava demolendo tutte le sue certezze solo guardandolo negli occhi. Quel blu profondo e cristallino, quella pelle perlacea e splendente, stavano conquistando anche uno come lui.

- Sei una maga di Fairy Tail, il tuo orgoglio non ti farà cedere.- Fu gentile, stupendo persino se stesso e trascinato da quelle strane emozioni spostò la mano e le accarezzò il viso, Mirajane si rilassò a quel contatto e chiuse gli occhi. Per la prima volta nella sua vita sentì di aver capito cosa significava far parte di una famiglia. Non erano i legami di sangue o i nomi, era semplicemente quel piccolo gesto a fare la differenza. Non dover temere di essere sopraffatti, non dover fingere di essere forti, riuscire soltanto a fidarsi. Non si concesse altro, in quel preciso istante decise che era suo dovere proteggere lei, i suoi compagni e suo nonno.

 

Era rimasta insieme a Lisanna, Elfman e Cana e la gilda era ripiombata nel silenzio. Quando gli altri se ne erano andati, il suo cuore gridava dalla rabbia, non riusciva a capire come fosse possibile quel comportamento, come potevano voltare le spalle al Master in quel modo, ma quando era giunto il momento di intervenire, il suo corpo non era stato in grado di rispondere alla sua volontà e questo la stava distruggendo.

Si alzò lenta e stanca, camminando come un fantasma. Aveva tolto persino la sua solita armatura, perché lentamente le era risultata troppo pesante da tenere indosso. Non era una situazione semplice per lei, entrambi i suoi amici, su cui aveva sempre fatto affidamento, se ne erano andati e ora che non aveva nessuno su cui appoggiarsi o con cui parlare, non riusciva a fare nulla.

Non era stata capace di andare da Gray per tutto il tempo, non ne aveva avuto il coraggio, perché vederlo su quel letto significava accettare di non averlo più vicino, ma ora non riusciva più a trattenere quel desiderio, di mettere pace nel suo cuore e accettare la situazione. Così, contro gli ordini del Master, salì le scale e si ritrovò davanti alla porta chiusa in cui erano stati lasciati i suoi due compagni.

Girò piano la maniglia e la porta si aprì facendole respirare aria viziata, ma non gli diede peso. Si sporse appena scorgendo l'angolo del letto e la coperta smossa che cadeva da quella parte, ma quando si decise ad entrare i suoi occhi si spalancarono e rimase completamente basita.

Juvia era seduta, la pelle bianca e gli occhi inespressivi. Teneva stretta a se il corpo di Gray, lo accarezzava e lo coccolava come una madre con il proprio figlio e il ragazzo rimaneva li, appoggiato con la testa contro il grembo di lei.

- Siete vivi? Com'è possibile?- Juvia non le prestò alcuna attenzione, continuò a prendersi cura di Gray cercando di svegliarlo dolcemente e chiamandolo di tanto in tanto. Erza ci impiegò un po' a notarlo, colta dalla sorpresa, ma la magia che circondava entrambi era malevola e decisamente oscura, così come cupo era lo sguardo di Juvia. - Chi sei?-

- Shh, non disturbare. E' davvero difficile convincerlo.-

- Convincerlo a fare cosa?-

Erza provò a fare un passo in avanti, ma entrare nella stanza le fu proibito, come se vi fosse un muro invisibile. Avrebbe voluto correre dal compagno e strapparglielo dalle mani, ma non mosse neanche un dito. Juvia, o meglio colei che ora la stava controllando, sorrise vedendola impotente.

- Lascialo stare! Non puoi prendere anche lui.-

Spinse con tutte le sue forze contro quella barriera invisibile, stanca di sentirsi inutile e debole, richiamò ogni grammo della sua energia per dar prova di non aver perso contro tutte quelle sensazioni, che quel demone le aveva gettato addosso. Intorno al suo corpo piccole scariche elettriche iniziarono a ferirle la pelle, dapprima lievemente, poi sempre più in profondità provocando dei graffi sempre più grandi.

Richiamati dalle grida di Erza, anche gli altri salirono al piano superiore e quando videro la scena rimasero senza parole. Elfman reagì prontamente, si scagliò contro quel muro con tutta la sua forza, ma il contraccolpo lo fece volare verso la tromba delle scale. Anche Cana e Lisanna tentarono qualche colpo, ma niente sembrò efficace. Dalla stanza, l'essere che parlava e rideva con la voce di Juvia le derise.

- Anche se il Master ti lascia fare, non significa che lo faremo anche noi.-

- Quindi non volete che lo riporti in vita. Non pensavo che foste così decisi.-

Si bloccarono tutti di colpo, Erza cadde in ginocchio e cercò una spiegazione. Potevano davvero fidarsi di lei? Si era già presa Juvia, stava richiamando Natsu e forse avrebbe chiamato a se anche lei, come poteva credere che ora volesse ridar loro indietro un compagno.

- Chi sei delle due?-

- Mira-nee!- Lisanna pronunciò il nome della sorella come se fosse una benedizione. Lo guardo deciso e forte di Mirajane riuscì a donare a tutti un po' di sollievo da tutto quel caos. L'albina si frappose tra il muro e la maga dai capelli scarlatti, riuscendo a poggiarle una mano sulla spalla e darle man forte. I minuti di silenzio che si susseguirono, fecero rimanere tutti senza fiato.

- Da quando sei qui hai distrutto la nostra gilda, hai intaccato la fiducia che abbiamo sempre avuto nei nostri compagni e ce ne stai portando via troppi. Non posso permetterti di continuare ad agire come preferisci. Se non mi dirai che intenzioni hai, giuro sull'amore che ho per i miei compagni che raderò al suolo questo edificio pur di fermarti.-

Juvia accarezzò nuovamente il viso addormentato del ragazzo e sorrise, la forza che Mirajane stava dimostrando, forse l'aveva colpita, perché iniziò a spiegarle ogni cosa, quasi si stesse confessando.

- Stai parlando con Carman. Ho bloccato la loro vita poco prima che si spegnesse, un po' mi dispiaceva che due maghi di talento se ne andassero in quel modo. Ho donato a questa ragazza il mio sangue e ho fatto si che fossi in grado di possederla per riportare indietro le loro anime dal limbo, ma entrambi fanno resistenza. A differenza di Seere, non mi va che la mia magia venga usata da chiunque e avrete bisogno di molto potere per proteggermi.-

- Perché dovremo farlo, dopo quello che ci hai fatto?-

- Perché credete che i Master della vostra gilda si siano legati a noi? Per evitare che qualcuno usasse la mia magia. Io sarò anche il male, ma un essere umano che usa il potere dei demoni è ancora più spaventoso di me e voi ne avete avuto la prova sette anni fa. Dovete solo decidere da che parte stare.- Carman non aspettò una risposta, non ne aveva bisogno. Alzò la mano e invocò un globo bianco di energia che iniziò a fluttuarle tra le mani. Il calore di quel globo raggiunse anche i ragazzi fuori dalla stanza e quando Erza ne fu colpita invocò il nome di Gray. - Esatto, questo è lui. Ha accettato e ora lo riporterò indietro, ma per il momento non vi ridarò anche la ragazza.- Spinse a forza il globo di energia nel corpo del ragazzo e questi venne scosso da forti convulsioni. Infine riuscì a riprendere il respiro e si mise seduto. A fatica recuperò una respirazione regolare e ogni volta che prendeva aria, sentiva i pomoni dolergli e i muscoli tendersi dallo sforzo. Aprì gli occhi e ci impiegò un po' per mettere a fuoco la stanza e i compagni bloccati fuori. Poi si voltò verso la ragazza dietro di lui, lo osservava compiaciuta e sorrideva leggermente costatando il buon lavoro svolto. Il mago del ghiaccio non parlò, strinse tra le sue le mani fredde di Juvia e piangendo la baciò sulle labbra.

Quando si staccarono, Juvia ricadde tra le braccia di Gray, tornando immobile e fredda come fino a pochi minuti prima che fosse posseduta. Il giovane mago del ghiaccio l'adagiò con cura e la coprì, poi a fatica provò ad alzarsi. I muscoli delle gambe erano leggermente atrofizzati, ma niente che non si potesse risolvere con un po' di pazienza. Si toccò le braccia dove prima c'erano i segni delle ferite e sentì solo un lieve formicolio, ma nessun dolore.

- Gray?- a fatica Erza cercò di richiamare l'attenzione dell'amico, lui la guardò regalandole un sorriso per provare a calmarla, poi però non perse tempo. Si sentì stretto in quei vestiti che indossava da troppo tempo e se li tolse con la sua solita velocità.

- Dov'è Natsu?-

- Da Lucy, abbiamo deciso che era meglio tenerlo lontano da qui, sai lui è stato...- con un gesto della mano, Gray bloccò Lisanna che aveva risposto alla domanda. Gli occhi del mago spaziarono per qualche secondo dai compagni al panorama fuori dalla finestra, al sole della giornata che riscaldava Magnolia. Una scena che presto non avrebbero più potuto godersi.

- Andrò a prenderlo e farà quel che deve. Non può più sottrarsi, tenerlo lontano non ha senso.-

Nonostante tutti cercassero delle spiegazioni, gli facessero domande su cosa gli fosse accaduto e sul perchè ora dicesse quelle cose, Gray non prestò più attenzione a nessuno. Lui aveva deciso, aveva promesso e non si sarebbe tirato indietro.

 

Anche da quella distanza riusciva a vedere la sagoma dell'edificio di Fairy Tail. Sorride compiaciuto del fatto che una delle gilde più forti di Fiore si fosse ridotta a quel luogo cadente e vecchio. Si scostò i biondi capelli dagli occhi che gli impedivano di vedere e provò a schermarli dal vento fastidioso che continuava a spettinarlo. Fu subito affiancato da una donna e un ragazzo, i lineamenti delicati e i capelli color del sole di tutti e tre risplendevano alla luce del giorno, donando loro un aspetto etereo e fiabesco.

- Indra-sama ci ha dato il permesso di agire come vogliamo. Non gli importa.- proferì la ragazza, sorridendo compiaciuta e stirandosi i muscoli che per troppo tempo erano rimasti immobili.

- Quindi possiamo ucciderli tutti?- il più giovane sembrò godere a pieno di quella libertà, l'idea di poter usare il suo potere, lo rendeva febbricitante.

- Varuna, Surya... non voglio attirare troppo l'attenzione, ma... possiamo ucciderli tutti.-

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Capitolo 7
*** 6. Il Patto ***


Ciao  tutt!!!!
Nonostante i deliri della febbre sono riuscita a completare il sesto capitolo... spero di aver corretto tutti gli errori se ne trovate qualcuno assurdo tipo frasi senza senso, fatemelo sapere, correrò a correggerlo appena mi scende la temperatura.
Per colpa di questa maledetta influenza non ho potuto rispondere alle recensioni, quindi lo faccio qui.

Un grazie a vaniglia, anche a me spesso è capitato, mentre leggevo di saltare dei pezzi, sapere che per te non è stato così leggendo il cap mi rende veramente felice. Purtroppo però devi sapere che in genere sono parecchio cattiva quando scrivo fanfiction quindi non posso prometterti che "questi tre" non sia pericolosi, infondo sono superiori di livello a quelli che hanno attaccato Gray e Juvias e non sarà una battagglia semplice. Questo cap è un pò più NaLu, ma non sono ai tuoi livelli quindi spero che non ti deluda. Non dico altro, grazie come sempre

Un ringraziamento anche a morganalastrega, ho riso tanto leggendo quella parola assurda, anche se per colpa della febbre ho pensato che fosse colpa mia se non ne capivo il significatoXD (difficile da credere, ma è parecchio che sto male, maledetto sistema immunitario fallato ç_ç), ad ogni modo mi fa piacere che ti piaccia tanto

Ok un grazie anche a chi ha solo letto, mi fa sempre piacere quando il numero di letture aumenta ^_^
alla prossima vi lascio al cap

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6. Il patto

 

Li aveva lasciati indietro, perdere tempo era l'ultima cosa di cui aveva bisogno in quel momento. Dopo tutto quello che aveva passato in quel orribile posto, non poteva permettersi di sprecare quell'occasione. Corse a perdifiato verso la casa di Lucy, dietro di lui Erza provò a tenere il passo, ma era palese che le sue forze stavano pian piano esaurendosi, ma lui questo lo sapeva. Carman gli aveva spiegato ogni cosa e quello era un altro motivo per non perdere altro tempo.

Le vie di Magnolia erano piene di gente, un giorno comune come tutti gli altri. Persone che semplicemente passeggiavano o andavano a fare compere, che continuavano la loro vita ignare di tutto e così doveva essere, nessuno avrebbe mai dovuto conoscere ciò che a lui era stato rivelato.

Felice di indossare solo un paio di pantaloni, sentì il calore della giornata donare nuova vita ai suoi muscoli e accelerò il passo.

Quando alla fine fu a pochi passi dall'abitazione mosse le braccia in avanti e batte un pungo sopra il palmo dell'altra mano, richiamando la sua magia.

- Ice Make: Prison!-

Ignari di tutto, non riuscirono a schivare l'attacco che con grande precisione aveva rinchiuso tutti in una gabbia di ghiaccio dalle sbarre adamantine. Tutti tranne Natsu.

Il Dragon Slayer non fu in grado di evitare il colpo successivo e si sentì avvolgere da un gelo insopportabile e sbalzare chissà dove fuori da casa.

I prigionieri d'altro canto, non riuscirono a reagire, quando dalla finestra dell'appartamento, ormai andata in pezzi, che si affacciava sulla strada, intravidero la figura di Gray.

- Ice Make Gungnir!- Un grosso blocco di ghiaccio imprigionò Natsu, facendolo atterrare proprio accanto al mago del ghiaccio.

- Kanso, Hisho no Yoroi!- La voce di Erza fece voltare Gray nella sua direzione. Il mago del ghiaccio seguì il requip della compagna, aveva scelto la Hisho che le permise, grazie all'immensa velocità di cui quell'armatura maculata era dotata, di raggiungerlo in pochi secondi. Eppure una volta di fronte a lui, il respiro corto e affaticato della compagna, resero il mago del ghiaccio ancora più determinato. Da dietro, a fatica, Natsu cercò di liberarli da quella morsa gelida, ma non fu in grado di evocare le sue fiamme e si mise solo ad urlare. Erza puntò la spada verso Gray, intimandolo di fermarsi e lasciare libero Natsu, ma questi non sembrò prendere seriamente la minaccia.

- Come puoi essere Gray?- Natsu lo gridò e lo ripetè più volte quando non ricevette risposta.

- Che diavolo stai combinando? Quel mostro ha stregato anche te!- Esausta e completamente confusa, gridò quella frase come se fosse la sua ultima parola. Tutte le sue certezze e convinzioni si erano disgregate in pochissime ore e non era in grado di affrontare anche questo problema. - Non posso lasciarti fare.-

- Ma non lo vedi da sola? Hai dovuto usare un requip per raggiungermi e sei a corto di energie, possibile che sei così cieca da non vedere la realtà?-

- Posso resistere, qualsiasi cosa mi stia facendo, posso gestirlo!-

- Ma per favore Erza, smettila di essere così egoista! Io porterò Natsu da lei e lui farà ciò che deve, non posso sprecare altro tempo!- Fu un attimo, abbassò la guardia come se la sua mente fosse altrove e gli occhi del mago del ghiaccio si riempirono di dolore e rimpianto. Fu una sensazione che investì in pieno Erza facendole abbassare la spada e placarono anche il Dragon Slayer intrappolato, che smise di gridare.

- Spiegati allora, dicci che cosa sai e decideremo insieme.- Con un gesto della mano Gray sciolse la sua magia, sia quella che intrappolava Natsu sia quella nell'appartamento di Lucy. Una volta liberi gli altri si catapultarono in strada raggiungendo Erza e rimanendo completamente sconvolti dalla presenza di Gray.

Natsu si mise in piedi, togliendosi dai vestiti qualche pezzo di ghiaccio e provò ad avvicinarsi a Gray. Lo trovò a tentoni, affidandosi solo all'olfatto che per ora non lo aveva tradito e poggiò una mano sul petto del compagno, sentendolo vivo. Quella sensazione bastò a riempigli gli occhi di lacrime, ma piangere davanti a Gray era una cosa che non avrebbe mai fatto. Sentì la mano di lui accarezzargli il viso e spostargli i capelli per osservare quelle iridi vuote e senza vita.

- Come hai potuto ridurti così, stupido di un fiammifero.- Era ovvio che Natsu provasse a rispondere, ma non fu in grado di trovare alcun insulto che si adattasse alla situazione e si limitò ad appoggiare la fronte sulla spalla del compagno e sospirare. - Ohi, mi farai crescere i funghi se continui così.-

- Sei vivo.-

- Si.-

Rimasero fermi per qualche secondo, in cui tutti i presenti si bearono di quella scena e versarono le lacrime più felici che potessero creare. Eppure quel momento non durò molto, Gray allontanò l'amico e si rivolse a tutti gli altri.

- Non ho molto tempo. Carman mi ha riportato indietro per prendere Natsu e io devo portarlo da lei, l'ho promesso. Non posso dirvi altro, ma so che stanno arrivando degli avversarsi che non potremo sconfiggere in queste condizioni. Carman mi ha promesso che se le porto Natsu, lei smetterà di indebolire Erza e il Master, e non provocherà la Satan Soul di Mirajane.-

- In pratica è un ricatto a senso unico.- Gajeel lo disse a mezza bocca, mordendosi quasi la lingua dalla rabbia. Erano in trappola, piccoli topi chiusi in una prigione fittizia fatta di inganni, ma da cui non potevano uscire.

- Ora che non ha più guardiano da cui nutrirsi sta consumando il Master che è l'ultimo in vita, ma è anche venuta in contatto con Erza e ha visto quanto è forte per questo ora sei così esausta.- Si rivolse alla maga dai capelli scarlatti, il cui viso ormai mostrava lampanti segni di stanchezza. - Carman è più ragionevole di Seere e mi ha promesso che smetterà di usare voi se le daremo Natsu.-

- Ma sacrificare un compagno per salvarne un altro che senso ha? Faremo solo il suo gioco senza risolvere nulla.- Wendy aveva ragione, eppure comprendeva il sentimento che spingeva Gray ad agire in quel modo.

- Juvia è ancora li... rinchiusa in quel luogo orribile ed è colpa mia. Non mi sono svegliato quando ci hanno attaccato e lei ha fatto di tutto per difendermi.- Gray strinse i pungi, serrandoli così forte da segnarsi i palmi con le unghie fino a sanguinare. - Quello che ho visto e che ci hanno fatto... io non posso lasciarla un minuto di più in quell'inferno orribile.-

Avrebbero voluto chiedere, sapere di quale inferno stesse parlando, ma quando il mago del ghiaccio iniziò a tremare al solo ricordo, nessuno ne ebbe più la forza. Allora Natsu decise. Avrebbe affrontato qualsiasi cosa pur di mettere fine a quel dolore e tutta quella tristezza che aveva diviso la sua amata famiglia.

- Farò di tutto per difendere i miei amici e il Master, posso sostenerlo.-

- Io mi fido di te Natsu, so che puoi farlo.- Si strinsero la mano, finalmente dopo ore trascorse nel più completo silenzio il viso di Natsu aveva ripreso la sua determinazione e tutta la sua bellezza.

- Noi siamo con te. Fairy Tail non si farà abbattere da niente e nessuno.- Lo dissero in coro. Questi erano i compagni di sempre, questa era Fairy Tail la loro amata gilda. Si sarebbero supportati e aiutati per sempre e in ogni situazione.

- Ok andiamo!- Nonostante la vista si incamminò deciso e sicuro, ora che aveva scelto, avrebbe affrontato tutto quello che si sarebbe presentato loro davanti, sorretto dai suoi compagni e nulla sarebbe andato storto, anche se forse avrebbe dovuto prestare più attenzione.

- Natsu aspetta, la gilda è...- non avrebbe fatto in tempo in nessun modo e il piccolo Exceed blu, si godé la scena del compagno che cadeva come un sasso nel fiume. Forse anche quella era una cosa che mancava loro da troppo, ridere di gusto come era sempre stato, anche se poi furono costretti a recuperarlo districandolo a fatica da una rete da pesca.

 

L'ora era ormai giunta, eppure, nonostante tutto, i loro cuori ora si sentivano leggeri e sereni. Erano riusciti a ridere di nuovo, erano stati in grado di trascorrere qualche minuto come se nulla fosse accaduto, ma ora lui era fermo davanti a quella porta chiusa, con il cuore a mille e la paura che tutto sarebbe cambiato. Mirajane e Laxus erano fermi davanti a lui e per ora gli bloccavano il passo. Riusciva a sentire l'odore della magia di entrambi, soprattutto quella di Mira che vorticava pericolosamente, quasi volesse travolgerlo. Non poteva vederlo, ma il dio del fulmine era serio e corrucciato, con le braccia conserte che gli aumentavano il volume dei muscoli per quanto erano tesi.

- Io sono pronto ad accettarne le conseguenze. Voglio essere d'aiuto al vecchio e alla gilda. Posso farlo, ne sono sicuro.-

- Il Master ha detto che non sarà facile. All'inizio ti sentirai potente e invincibile, ma presto inizierò a corroderti l'anima e il corpo.- Laxus non lo aveva detto a nessuno, ma aveva passato del tempo insieme al nonno e si era fatto rivelare molti particolari, che Makarov avrebbe voluto tenere segreti. Gli aveva chiesto anche quanti maghi fossero stati sacrificati in tutti quegli anni ed era riuscito a sapere solo come si erano comportati sia Mavis, che aveva preso parte alla conversazione, che il secondo Master. La piccola fata aveva rivelato a Laxus che per anni aveva sopportato da sola il peso del legame con Seere Carman, che mai avrebbe fatto in modo che qualcun altro ne fosse coinvolto e che, quando ormai era giunta alla fine delle sue energie, aveva rivelato a Purehito la verità e si era ritirata in solitudine per farsi divorare completamente. L'idea che quella piccola ragazza, così delicata e fragile avesse scelto la morte, le rendeva onore, ma aver passato il segreto a Purehito l'aveva macchiata di un crimine peggiore. Infatti scoprì che il secondo Master, dopo essersi legato al demone per divenire più forte, aveva deciso che sacrificarle maghi indegni, deboli o comunque malvagi era la scelta migliore. Per questo motivo, per anni interi, erano sparite molte persone, siano essi membri della gilda che criminali catturati in missione e mai consegnati. Alla fine Makarov non era riuscito a dire di più, ma il dubbio che anche lui avesse scelto quella strada, non sfiorò la mente del nipote. Si congedò con la promessa che prima o poi il nonno si sarebbe appoggiato a quel nipote degenerato che gli aveva causato problemi, ma che con tutto il cuore, aveva deciso di supportarlo.

Ora era lui a trovarsi di fronte ad una scelta. Lasciare Natsu libero di agire o meno. Makarov non era più in grado di muoversi o decidere per la gilda, o ciò che ne rimaneva, ormai il tempo che il terzo master aveva a disposizione era poco.

- So che il vecchio sta male, Gray mi ha spiegato alcune cose. Voglio farlo e poi, una volta ottenuto un po' di tempo, decideremo come comportarci.-

I restanti membri di Fairy Tail si riunirono intorno al Dragon Slayer, davanti a quella porta che nascondeva la più grande oscurità della gilda, eppure insieme esultarono. All'unisono alzarono il braccio verso l'alto, in quel gesto carico di amore e speranza come sempre era stato. Con l''indice verso il cielo pregarono la speranza e la fortuna, la forza della loro gilda, che avrebbe combattuto e avrebbe vinto anche questa battaglia.

Lucy gli strinse la mano tra le sue, provò con tutta se stessa a caricare il compagno del suo affetto e della sua forza e Natsu accettò quell'amore così dolce e naturale da scaldare il suo cuore di drago ed entrò.

La stanza era piena di quella oscura magia che lo avvolse e accarezzò. Scoprì a malincuore di desiderarlo con tutto il suo essere. Non poteva vederla, ma ne percepiva la presenza poco distante da lui e quando un leggero spostamento d'aria gli colpì gli occhi, riuscì di nuovo a mettere a fuoco. Vide delinearsi la forma del vestito scuro di lei e poi di quel viso non più nascosto, ma ben in vista, bello e spettrale. Gli occhi color del miele incorniciati da quel capelli arancio, morbidi e delicati.

- Sono pronto.-

- Sapevo saresti venuto.- Lo disse muovendo le labbra e Natsu fu investito dalla sua magia, potente e misteriosa, ma furiosamente allettante.

Non rispose, rimase soltanto a guardarla mentre con estrema lentezza si slacciava i nastri del corpetto lasciandolo scivolare verso il pavimento e togliendosi la gonna lunga e larga, che si sistemò come un tappeto morbido sotto i suoi piedi. Coperta solo da un finissima vestaglia lunga fino al ginocchio, Natsu rimase ipnotizzato da quella pelle perlacea e così sottile da sembrare vetro. Tese la mano invitando il giovane ad avvicinarsi e lui accettò quel contatto, toccò la sua pelle fredda e morbida e ne fu estasiato.

- Dopo secoli sei la seconda persona che riesce a toccarmi oltre Zeref. Gli ho donato dei figli meravigliosi.-

- Non voglio questo da te.- era sicuro e nel suo sguardo Seere lesse la sua determinazione ferrea e immutabile e le diede fastidio.

- Eppure mi desideri, non puoi negarlo.-

- C'è una sola persona che desidero. - Con forza afferrò i polsi di Seere e si avvicinò al viso di lei, con quello sguardo deciso e fiero che solo il Dragon Slayer sapeva mostrare. - Devo scusarmi con lei a tutti i costi e voglio essere perdonato. Da te pretendo solo che lasci stare i miei compagni e il vecchio. Sarò il tuo guardiano, ma non la tua marionetta.-

- Sei proprio come lui.- Estasiata da tanta forza di volontà diede inizio al rituale, lo fece inginocchiare davanti a lei e fece un gesto come a ferirsi un polso, ma il sangue cominciò a sgorgare nonostante non si fosse neanche sfiorata. Un liquido scuro e denso prese a colorarle la pelle candida. Vi intinse l'indice dell'altra mano e disegnò sulla fronte del ragazzo un cerchio, con una stella a cinque punte e dei simboli antichi inscritti all'interno. Nella mente di Natsu si impresse l'immagine di quel simbolo sulla sua fronte e si marchiò a fuoco nei suoi ricordi. Infine lentamente intonò un canto sinistro chiudendo gli occhi e premendo la mano sulla fronte del giovane. Nonostante non ne conoscesse il significato ne riconoscesse la lingua, nella mente di Natsu ogni parola acquistò un significato e ne lesse la sua costrizione eterna.

- Ecce dabit voci suae, vocem virtutis...tribuite virtutem a daemone.-

- Adjura te.-  1

Rispose in quella lingua, fu spontaneo, come se la conoscesse da sempre. Sapeva cosa aveva appena fatto, con quella risposta aveva accettato il patto e in quel preciso istante fu come cadere in un abisso senza fine. Dentro di se dolore e paura si mescolarono al potere e alla forza che lei gli stava donando. Vide ciò che era successo, ogni piccolo dettaglio e ogni sentimento. Conobbe la forza di Zeref, il terrore dei figli di Seere e delle loro stragi, provò la morte di tutti i guardiani periti per la magia di quel demone e la soddisfazione di lei nell'averli corrotti e divorati. L'inferno si aprì sotto i suoi piedi, venne investito del calore di quel luogo immondo e provò la pena di tutte le anime dannate che vi erano state spedite. La sua magia si permeò di ogni sensazione avvertita, si caricò di odio, dolore e terrore.

Infine tornò nella stanza, trovandosi tra le mani il corpo di Seere e inalandone la forza, si sentì trascinato in quel mondo in cui lei era nata e non riuscì ad uscirne. Si sarebbe perso e sentire come ancora di salvezza solo il corpo di lei, lo rese schiavo di quella presenza. Poi però qualcosa lo riportò alla realtà, una sensazione dolce e delicata che solo una persona avrebbe potuto donargli, così la sua mente di riempì del nome di lei, di quella donna dai capelli color del sole che aveva incontrato per caso e da cui non avrebbe potuto separarsi. Se si fosse aggrappato a quel piccolo frammento di lei, non avrebbe ceduto.

Si rialzò a fatica, le gambe sembrarono non reggere il suo peso, ma si fece forza e incontrò lo sguardo compiaciuto della donna davanti a lui. Nonostante tutto l'assecondò ancora una volta, quando lei gli porse il braccio ancora segnato e sanguinante, lui leccò il liquido nero e lo ingoiò di colpo.

- Devi prepararti. Stanno arrivando.-

- Proteggerò la mia signora a qualunque costo.-

 

Fu inaspettato e meraviglioso. Mentre attendevano notizie da quella camera, la sua forza andava scemando sempre di più, invece, all'improvviso, riuscì a respirare correttamente e sentì i muscoli rilassarsi e farsi meno pesanti. Si alzò in piedi e esaminò il suo corpo e la sua magia, sembrò essere tornato tutto alla normalità e quella spossatezza che sentiva gravare su di se, sparì in pochissimi secondi. Il viso di Erza riprese colore e le guance si ricolorarono di un bel rosa caldo e delicato. Gray se ne rese subito conto e con un peso sul cuore, che non sarebbe sparito presto, avvertì tutti i presenti.

- Il patto è stato stretto.-

In quel momento Natsu uscì dalla camera e Lucy, incrociando nuovamente gli occhi ardenti del compagno iniziò a piangere. Era come se non li avesse visti per anni interi, gli occhi del Dragon Slayer, che erano la voce del suo cuore.

- Come ti senti?- Mira provò a toccarlo, ma Natsu si scostò di colpo lasciando la donna un po' sconcertata. Volse lo sguardo su ognuno di loro, vide Erza e ne percepì la magia ormai ristabilita, poi guardò Lucy e decise che ormai era venuto il tempo di dirle tutto.

- Dobbiamo prepararci, che nessuno lasci la gilda e state in guardia. Presto Fairy Tail sarà sotto attacco.- avanzò verso la compagnia, si era reso conto che i vestiti che indossava erano inusuali per lei, ma capì subito il motivo di quella scelta e se ne dispiacque. Le prese la mano e la condusse fuori senza darle modo di replicare.

Finalmente fu in grado di respirare aria pulita e buona e se ne riempì i polmoni beandosi di quella sensazione delicata che solo a Magnolia poteva godere. Si nascosero dietro la gilda, coperti da tutti quegli alberi che da lontano rendevano la loro casa un po' spettrale. Quando si fermarono, Lucy aveva il fiato corto e il polso leggermente dolorante, che per un attimo le sembrò che Natsu fosse stato travolto di nuovo da quella strana frenesia, ma una volta incrociato lo sguardo del compagno, le svanì ogni dubbio. Si poggiò ad un tronco e provò a recuperare una normale respirazione e chiedere spiegazioni, ma le parole le si bloccarono in gola quando Natsu le alzò la maglia scoprendole la vita. I segni che lui le aveva lasciato erano evidenti, proprio come pensava e rimase a fissarli. Era stata colpa sua, della sua debolezza e del suo cuore instabile, si sarebbe dovuto scusare, avrebbe dovuto chiederle perdono, ma in quel momento la sensazione di sentire la sua pelle tra le mani lo pervase. Ripensò ad ogni secondo di quella notte, infondo non era stato rifiutato. Si piegò su di lei e le toccò i lividi con la bocca baciandoli delicatamente.

- Mi dispiace per come mi sono comportato.-

- Non devi sentirti in colpa. Sono io invece che devo chiederti scusa perché non sono stata in grado di aiutarti.-

- Non è vero.- La lasciò solo per bloccarla tra il suo corpo e il tronco dell'albero. Sentirla così vicino e poterla toccare lo accese di desiderio. Ormai era stupido negarlo, l'aveva scelta d'impulso, perché forse aveva parlato bene della sua gilda di cui lui andava terribilmente fiero, poi però erano arrivate le missioni insieme e tutti quei momenti che li avevano resi inseparabili. Forse era normale, un ragazzo e una ragazza vicini è inevitabile che si attraggano e Lucy era bella, anzi stupenda. Non erano solo le forme prosperose, ma anche il carattere vivace e ribelle, gli occhi sinceri e il sorriso affascinante. Forse lui non aveva tutte le qualità che trovava in lei, ma era sicuro di poterle donare un affetto sincero e genuino, doveva crederlo e aggrapparsi a lei per non perdersi. - Tu mi aiuti sempre, anche quando non siamo vicini. Se sono qui adesso è perché tu mi hai protetto da lei e mi tieni in questo mondo.-

Lo prese per mano svicolando leggermente da quella morsa, che in realtà non le dispiaceva affatto. Avrebbe voluto dirgli un milione di cose, ma non ne fu capace. Era come se ogni parola le sfuggisse dalle labbra, come se in quel momento non fossero adatte a parlare, ma solo ad accogliere il compagno e quindi fu lei ad agire. Stupendo persino se stessa, trovando un coraggio che non credeva di avere, superò l'imbarazzo e l'indecisione e lo baciò. Trovò la risposta che cercava, quella che forse aveva voluto sin dal primo istante che i suoi occhi avevano incrociato le fiamme del Dragon Slayer.

Quando dovettero staccarsi per riprendere fiato, Natsu appoggiò la fronte su quella di lei e quel calore che poche ore prima l'aveva ferita, ora l'avvolse completamente.

- Non voglio che tu partecipi alla battaglia questa volta. La mia signora dice che non puoi aprire i portali dei tuoi spiriti stellari.-

Doveva aspettarselo in un certo senso, qualcosa avrebbe dovuto rovinare quell'atmosfera perfetta e sentire da lui quelle parole le ferirono il cuore con la stessa facilità con cui lui vi si era insinuato.

- Voglio stare vicina a tutti, anche se non sono molto utile.-

- Te lo chiederei anche se fossi stata in grado di usare le chiavi. La mia signora...-

- Smettila di dirlo!- Probabilmente lui non si rendeva neanche conto di pronunciarle con tanta facilità, e questo per lei fu insostenibile. Quello era il segno che, anche se lo aveva creduto per qualche secondo, forse tutto quello che stava succedendo tra loro non era che un'altra prova della forza di Seere Carman. Natsu non riuscì a capire il disagio della compagna, ne ciò che l'aveva portata a gridare in quel modo, ma non ebbe modo di chiedere oltre. Una grande esplosione attirò l'attenzione di entrambi e una nuvola di fumo scuro si alzò dalla parte dell'entrata della gilda.

La battaglia era iniziata.

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note

1 - la traduzione della frase in latino che dice 
Seere è: Ecco, Egli manda la sua voce, la voce del potere ... il potere attributo dal demone. -
mentre la risposta di Natsu è: io vi scongiuro
ora io non ho mai studiato latino e mi sono fatta aiutare da mio fratello e da google traduttore, se qualcuno trova un errore può segnalarlo: errore segnalato dalla cara vaniglia e corretto.

 

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Capitolo 8
*** 7. Aditya ***


Un buon sabato a tutti,
faccio un aggiornamento veloce e mi rimetto al lavoro, questi capitoli sono i più difficili da scrivere
Come sempre grazie a tutti per aver letto e recensito.
Vi lascio alla lettura
alla prossima

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7. Aditya

 

Dove sono? Dove diavolo sono?!

Continuo a gridarlo, ma la mia voce non si sente, non posso gridare ne parlare normalmente, ne muovermi o scappare. Il mio corpo è distrutto, sento solo dolore e fitte atroci che mi spaccano le membra. Le catene mi tengono fermo e mi tirano gli arti da ogni lato e sento le ossa che si lussano e i muscoli che si strappano. Qualcosa mi ferisce continuamente, mi lacera il petto e lo stomaco, sento il sangue che mi scivola addosso e le mie interiora che fuoriescono. Sono all'inferno, in un luogo dove merito di soffrire per quello che ho fatto. Come ho potuto non svegliarmi? Come ho fatto a non sentire la sua voce che mi chiamava?

E' morta per colpa mia e ora io merito questo dolore e questa sofferenza. Spero solo che non sia qui.

Invece si.”

Sento questa voce nella mia testa. Continua a rispondere alle domande che mi faccio nella mente e non so se sto impazzendo a causa del dolore e del fuoco che ora mi brucia la schiena, oppure è qualcuno che mi sta realmente parlando.

Ti sto realmente rispondendo.”

Si certo. Deve essere la pazzia di questo posto, potrei anche accettarla, infondo mi merito tutto, dalle catene che continuano a tirare fino a strapparmi continuamente, alle ferite che si infettano e la febbre che sale. Muoio ogni minuti e torno intero e poi tutto riparte.

Vorresti liberarti?”

Si certo, come se fossi tanto stupido da dar retta ad una voce nella mia testa. Posso sopportarlo, me lo merito.

Può darsi, ma lei no. Infondo è morta per salvare te. Credi sia giusto accettare questa punizione senza sapere che lei sta soffrendo allo stesso modo?”

Non è vero. Lo grido, ma come sempre non esce un suono dalla mia bocca. Lei non può essere qui, non è il posto per lei, non è giusto, ma poi nella mia mente la sua immagine si fa viva e la vedo. Bloccata dalle mie stesse catene, con le mie stesse ferite. Non è giusto, perché deve soffrire ancora per colpa mia?

Però di lei sento la voce e continua a chiamarmi, piange e si muove aprendo le vecchie ferite e procurandosene altre. C'è qualcosa intorno a lei, lo vede e ne è terrorizzata. Non riesco più a guardare, non lo posso sopportare.

Puoi salvarla. Devi solo ascoltare e decidere.”

Con chi diavolo sto parlando? Non voglio ascoltare la voce di un demone, voglio solo strapparmi la pelle di dosso se servisse a correre da lei e liberarla da quella tortura. Non voglio che le mettano le mani addosso, che un immondo demone la sporchi in quel modo.

Io sono colei che ora sta facendo del male a te e a lei e alla tua intera gilda. Ascolta la mia volontà e ti permetterò di salvarla. Io sono Carman e se tu esaudirai il mio desiderio, io farò questo per te.”

 

Si svegliò di colpo. Si era appisolato poco dopo aver visto Natsu scappare con Lucy. Non avrebbe dovuto abbassare la guardia in quel modo, ma forse rivivere quel momento lo avrebbe motivato di più. Si alzò e andò alla finestra, osservare la sua città calmava il suo animo, era un rimedio blando per tutto ciò che provava in quel momento.

- Tutto bene?-

Percepì la presenza di Erza dietro di se, la ragazza poggiò la mano sulla spalla del compagno e cercò di regalargli un po' di conforto. Gray sentì subito che l'amica era stata liberata dall'oppressione di Seere.

- Sono solo un po'... risolverò la situazione. E' tutto sotto controllo.-

- Non sei solo, siamo un team e lo faremo insieme.-

Appoggiarsi per qualche secondo a lei gli diede conforto, ma durò poco. All'improvviso la terra tremò e la porta esplose in un cumulo di macerie e fumo nero, che si alzò verso il cielo. Tutti all'interno vennero travolti da un'ondata di magia incontrollata e devastante, tanto che rimasero in ginocchio completamente sopraffatti.

Davanti a loro si erse Titania, con tutta la sua forza e il suo splendore appena ritrovato. Il suo requip fu veloce, indossò in pochissimi secondi la sua Kongo no Yoroi, l'armatura adamantina per difendere i suoi compagni e non appena l'onda d'urto si fu placata, il suo corpo si illuminò nuovamente per indossare la Tenrin, ponendosi con l'armatura angelica tra i compagni e il nemico in arrivo.

- E così l'unica a reagire è stata Titania. Dovevamo aspettarcelo.- La voce di un ragazzino, probabilmente più piccolo di lei, giunse alle sue orecchie, ma non riuscì a mettere a fuoco nessuna sagoma oltre la coltre di fumo.

- Lei sarà la più ostinata, ma di certo non un problema.- Fu una donna a prendere la parola, ma anche stavolta non fu in grado di vedere nessuno. Non sentendo più alcuna risposta, ne potere magico oltre i due, Erza provò a prendere tempo.

- In due contro una gilda intera non è una mossa intelligente. Chi siete?-

Infondo erano presenti i membri più forti di tutta la gilda, i sopravvissuti di Tenrou, come potevano solo sperare di affrontarli tutti. Eppure qualcosa intaccò la sicurezza di Titania, un presentimento che le percorse la schiena. Si voltò di colpo, era strano che nessuno dei presenti avesse detto nulla o provato a fare qualcosa. Lei era scattata subito sulla difensiva, ma gli altri non si erano minimamente mossi. Quando il suo sguardo cercò i compagni, rimase completamente sconvolta. Senza che se ne fosse resa conto e nonostante avesse invocato la sua armatura più potente in difesa per proteggerli, ora erano tutti a terra privi di sensi. - Che cosa avete fatto? Venite fuori!-

Li sentì solo ridere e schernire la loro situazione, senza fare nulla avevano messo al tappeto una gilda intera.

- Ohi, bastardi! Non è un po' presto per ridere?-

La voce di Gajille attirò l'attenzione di Titania. Il Dragon Slayer si sollevò dal pavimento, tenendo tra le braccia la piccola Levy priva di sensi. L'adagiò con cura in un angolo e sperò che non venisse coinvolta nella battaglia che di li a poco sarebbe scoppiata.

- Ha ragione, fate troppo i gradassi per non farvi neanche vedere.-

Anche Gray, sebbene affaticato, si mise al fianco della compagna. Quello che avevano creduto solo vento, si era rivelato un'ondata di energia magica così potente da togliergli il respiro. Era riuscito a non svenire solo perché Erza lo aveva messo in allarme con il suo requip, ma per gli altri era stato difficile fare resistenza.

- Dobbiamo stare attenti. Sono davvero forti.-

Fu così veloce che a malapena riuscì ad alzare la spada davanti a se per proteggersi. La lama della sua spada stridette contro il metallo di una identica alla sua. Ad impugnarla una ragazza giovane e bella, dai lunghi capelli biondi e una pelle chiara. Gli occhi color malva però erano freddi e duri, quasi più vecchi del resto del corpo. Titania fu costretta ad indietreggiare e piegare leggermente le ginocchia pur di non cedere alla forza della sua avversaria.

Vedendola in difficoltà Gray agì, mosse le braccia richiamando la sua magia e creando un enorme martello di ghiaccio che in pochi secondi si abbatté sulla ragazza, ma lei fu decisamente più veloce e riuscì ad evitarlo facendo leva con i piedi e imprimendo ancora più forza sulla lama di Erza.

Il martello di ghiaccio si incastrò tra le assi di legno del pavimento e Gray dovette lasciarlo per ricorrere alla prossima magia, ma qualcosa lo fermò. Un pugno all'addome gli bloccò il respiro rompendogli un paio di costole e sbalzandolo lontano verso il bancone della sala. Gajeel corse in suo soccorso, il braccio si trasformò in lungo palo d'acciaio e si lanciò in direzione del nuovo avversario apparso dal nulla, proprio come la ragazza. Aveva le sembianze di un bambino, piccola statura, ma un corpo ben modellato, occhi e capelli dello colore della donna. L'attacco di Gajeel colpì il ragazzo in pieno viso, ma non riuscì a smuoverlo di un millimetro, al contrario le ossa di ferro della mano del Dragon Slayer sembrarono frantumarsi. I due si distanziarono dagli avversari con un semplice balzo indietro in modo da godersi la scena. In pochi secondi avevano messo ben in chiaro che il divario di potenza tra loro e Fairy Tail era troppo alto.

- Neanche Titania è in grado di fermarci sorella mia.-

- Speravo che degli stupidi esseri umani che devono ricorrere ad un patto con un demone, potessero tenerci testa almeno un po'.-

Reggendosi la mano dolorante e tumefatta, Gajeel provò ad avanzare. Richiamò ogni grammo della sua magia, una delle arti più forti e antiche che il mondo avesse mai conosciuto, era un Dragon Slayer e non si sarebbe arreso per una semplice mano rotta. Il suo corpo si ricoprì di scaglie di metallo dure e resistenti, la sua forza e la sua difesa sarebbero aumentate di molto e sperò che almeno quella tecnica avrebbe prodotto dei risultati. Lanciò un'occhiata verso Erza e ricevette la risposta che cercava, il corpo della donna si illuminò mentre avanzava verso i nemici.

- Kanso: Rengoku no Yoroi.- La voce della maga si fece greve e la nera armatura appuntita si materializzò, scombinandole i capelli e scurendole il volto. - Nessuno ha mai visto questa armatura e vissuto per raccontarne la storia.-

- Lo vedremo Titania. Noi siamo Varuna, dea degli oceani e dei laghi e lui è mio fratello Surya, dio del sole e della vitalità. La forza di noi Aditya è superiore a quella che hanno ucciso due dei vostri compagni, anzi non c'è paragone. Mostrateci cosa sapete fare.-

 

Natsu vi voltò di colpo, il fumo della gilda e l'odore di persone sconosciute lo mise in ansia. Il sangue iniziò a ribollire e l'istinto di correre da loro per un attimo gli fecero dimenticare la ragazza.

- Ci stanno attaccando, proprio come ha detto Gray. Dobbiamo...-

Natsu la bloccò di colpo portandole una mano davanti alla bocca e rimanendo in guardia. C'era qualcosa intorno a lui, qualcosa che gli stava facendo accelerare i battiti del cuore. Fu come se gli mancasse la terra sotto i piedi, se ogni cellula del suo corpo stesse marcendo. Anche Lucy percepì le stesse sensazione, stretta tra le braccia del compagno iniziò a tremare e divenne pallida e fredda. I sensi del Dragon Slayer erano all'erta ad ogni minimo movimento, ogni spostamento d'aria lo faceva sussultare, era una sensazione che non aveva mai provato.

- Così ho trovato il guardiano. Se uccido te, lei sarà abbastanza debole da arrendersi a noi.-

- Chi sei?-

La voce sembrò provenire da ogni direzione e da nessuna, per qualche secondo pensò di averla immaginata. Quella voce così profonda e affascinante da somigliare così tanto a quella di Seere lo mise in agitazione.

- Combatterai contro Yama il dio della morte e della giustizia ed è giusto che tu sappia, Natsu Dragneel, che quando morirai il mio giudizio sarà spietato e severo, perché è questo che merita uno come te.- Infine lo vide, biondo e dagli occhi viola, un corpo statuario e muscoloso avvolto però da un'aura oscura e pesante, che dava enfasi alle parole di un dio.

- Sei qui per la mia signora-

- Chiamarla così, sei proprio caduto in basso Dragon Slayer.- Non gli diede altro tempo, con uno scatto felino Yama si fiondò in avanti arrivando a pochi centimetri da Natsu per strappargli dalle mani Lucy. La ragazza si ritrovò stretta tra le forti braccia del dio e rimase avvolta da quella magia scura che le si avviluppò al corpo impedendole di muoversi. Quando perse i sensi, gentilmente Yama l'accompagnò mentre si stendeva sul terreno e si concentrò di nuovo sull'avversario che ardeva di rabbia. La magia di Natsu era completamente in subbuglio, le mani iniziarono a scaldarsi e non vedeva l'ora di sfogarsi sul bell'imbusto che in pochi secondi era stato in grado di prendersi Lucy.

- Cosa hai fatto alla gilda?-

- Se ne stanno occupando i miei fratelli, io volevo te.- Non gli diede il tempo di reagire, in pochissimi secondi Yama scattò nuovamente in avanti e a gomito teso sferrò un attacco sotto il mento del Dragon Slayer facendolo capitolare a terra a qualche metro di distanza. Natsu si toccò il mento dolorante, sperando che la mascella non fosse rotta e sputò sangue, ma si rialzò e piombò su di lui alzando il braccio infuocato provò a colpirlo.

- Karyu no Tekken!- gridò il nome della sua tecnica con tutta l'aria che aveva nei polmoni, ma Yama fu in grado di intercettarlo e prendendogli il braccio con una sola mano, lo gettò nuovamente a terra. Natsu si riprese in fretta, nonostante l'ennesimo scivolone si rialzò ed evocò le sue fiamme su entrambe le mani e le alzò verso l'alto creando una grande palla di fuoco che scagliò verso l'avversario, ma neanche stavolta ottenne l'effetto sperato. Yama riuscì a frenare la corsa della sfera infuocata con una sola mano e chiudendo poi le dita la dissolse.

- Com'è possibile?- Incredulo e completamente spiazzato, provò ogni tipo di attacco, ma senza successo e dopo neanche una decina di minuti si ritrovò esausto e senza forze, al contrario il suo nemico non sembrava aver usato neanche un briciolo di energia magica.

- Puoi anche provare quell'attacco... Fiamme del drago del fulmine se non sbaglio.- Yama avanzò minaccioso verso di lui e riuscì a prenderlo per la sciarpa e tirarlo verso il suo viso. Natsu rimase ad osservare quelle iridi malva, senza riuscire a muovere un dito, eppure non doveva andare così, con il patto la sua forza sarebbe dovuta aumentare. - Non hai ancora capito come funziona, ecco perché sei così debole e non ti accorgi neanche di ciò che ti ho fatto.-

- Che cosa mi hai fatto?-

Yama lo lasciò cadere nuovamente, Natsu sbattè le ginocchia sul terreno, ma non gli diede peso. In quel momento non gli sarebbe importato neanche di romperle. Non si era mai arreso, davanti a Jellal aveva mangiato l'Etherion pur di salvare Erza, poi contro Master Zero aveva dato tutto se stesso così come ad Edoras e contro Acnologia, ma ora sapeva che non ce l'avrebbe fatta. Una consapevolezza che solo davanti a Gildarts aveva avuto modo di conoscere.

- Facciamo così. Se io ti dicessi che la mia magia, nel momento in cui ho toccato quella ragazza, la sta uccidendo, forse riusciresti ad impegnarti un po' di più?- Fu allora che se ne rese conto, il viso di Lucy era pallido e lentamente un morbo oscuro le stava corrodendo la pelle, tanto che le dita erano già completamente nere. - Quando tutta la sua pelle avrà cambiato colore, morirà, ma se mi sconfiggi prima potrai salvarla. Questo naturalmente ti vieta di andare ad aiutare i tuoi compagni.-

Così la rabbia montò dentro di lui, veloce come un treno gli annebbiò la mente e i sensi. Ascoltò quel sentimento come se fosse la sua unica speranza e percepì la magia crescere e divenire più intensa, quasi palpabile. Quando riaprì gli occhi e vide le sue mani, scorse quelle fiamme nere e potenti che ormai avevano circondato tutto il suo corpo e con una nota di approvazione Yama diede nuovamente inizio al loro scontro.

 

Titania cadde nuovamente a terra, Varuna si portò ancora una volta sopra di lei e la colpì. Ormai lo aveva intuito, la forza di quella donna era cento volte superiore alla sua e così anche Gajeel e Gray si erano resi conto della loro inferiorità. Con tutta se stessa e per la prima volta sperò che Laxus e Mirajane arrivassero per aiutarli, ma dei due compagni non percepiva neanche la magia.

Surya era vitale ed energico, scartava gli attacchi di entrambi con estrema facilità, in pochi secondi era riuscito distruggere un'intera parete della gilda e a portare i due maghi all'esterno. Non aveva usato nessuna magia, così come la sorella che si era limitata a combattere con la spada.

- Che diavolo, saltella come un grillo il bastardo.- Gajeel fu costretto a sputare nuovamente a terra, provando ad eliminare il sapore ferroso del sangue che gli invadeva la bocca. Era stato colpito in pieno viso un paio di volte e forse prima o poi avrebbe perso quel fastidioso dente che aveva iniziato a dondolare già al primo attacco. Gray invece faticava a respirare, le costole rotte e i pungi che Surya continuava ad infliggergli nello stesso punto non facevano bene ai suoi polmoni.

- Possiamo provare ad imprigionarlo e magari con il tuo soffio...-

- Non funzionerà.- Surya interruppe Gray, nonostante si trovasse a qualche metro di distanza e il mago del ghiaccio avesse appena bisbigliato quelle parole. - La vostra magia non può toccare un dio.-

- Provare non costa nulla.-

Fu un attimo, Surya non fu in grado di voltarsi e capire chi fosse alle sue spalle, ma quando una mano grande e possente premette contro la sua schiena, il dolore fu lancinante e non riuscì a non gridare. Il corpo del ragazzino si contorse e come se fosse stato tagliato da milioni di lame invisibili, cadde a terra privo di sensi. Gajeel e Gray rimasero a bocca aperta, quando riuscirono a mettere a fuoco la sagoma di un uomo dai capelli arancio.

- Gildarts!-

Quando il nome del più famoso e forte membro di Fairy Tail raggiunse le orecchie di Erza, questa riuscì a ritrovare un po' di forza e con un colpo di reni scagliò Varuna lontano da lei. La ragazza sgranò gli occhi quando non riuscì più a percepire la presenza del fratello, si portò le mani tra i capelli e si piegò in avanti come stravolta da una fitta allo stomaco.

- E sia allora. Sarete maledetti per il resto delle vostre vite!-

La sua pelle iniziò a mutare, divenne più scura e delle scaglie smeraldo iniziarono a ricoprirla. Il suo corpo iniziò a mutare e trasformarsi, si allungò formando una coda muscolosa e possente. Anche il viso si deformò, i denti divennero più lunghi e curvi, la mandibola si dilatò fino a somigliare a quella di un serpente.

In pochi secondi davanti agli occhi della maga non c'era più la ragazza dalla bellezza effimera, ma un mostro alto il doppio di lei che era pronto ad attaccarla.

 

-Maledizione!-

Aveva colpito quella barriera invisibile così tante volte che le nocche si erano spaccate e sanguinavano. Non era riuscito a capire cosa fosse accaduto in realtà, ma ci aveva sbattuto contro quando aveva provato a scendere al piano inferiore. Appena udita l'esplosione si era precipitato per andare a controllare, ma qualcosa lo aveva bloccato, una maledetta barriera che impediva a lui e Mirajane di lasciare la loro posizione.

- Che facciamo? Sono sicuramente in pericolo.- Mirajane aveva le lacrime agli occhi e aveva provato con tutta se stessa a far smettere a Laxus di prendere a pugni l'aria, ma il compagno era irremovibile. Gli prese la mano e cercò di pulirgli il sangue con un angolo del vestito, che subito si macchiò di rosso. - Se fai così non li aiutiamo di certo.-

- Ci dividono è così che agiscono. Sanno che prenderci tutti insieme è da pazzi! Sono dei codardi bastardi!-

- Vuoi andare da loro?-

I due si voltarono di scatto verso quella voce e quando la videro sgranarono gli occhi increduli. Juvia era davanti a loro, pallida e distaccata, ma camminava e parlava. Non se ne erano accorti, chiusi in quella bolla isolata erano riusciti a malapena a percepire la magia dei loro compagni al piano inferiore.

- Chi sei?- Laxus non si lasciò ingannare, poteva anche essere il corpo di Juvia, ma la magia della donna dell'acqua non era certo come quella che percepiva lui in quel momento. Quella magia era così oscura da fargli accapponare la pelle. Juvia sorrise maliziosa, era da tempo che in realtà voleva parlare con il nipote di Makarov, ma quell'occasione non le concesse che qualche minuto.

- Sono Carman. Per ora io e Seere non interferiremo, ma non ci piace ciò che sta succedendo. Se vuoi evitare il nostro intervento, Dio del fulmine, devi far in modo che loro non arrivino mai a noi.-

Mira si aggrappò a Laxus, ma non riuscì a dirgli nulla. Avrebbe voluto gridare contro quel demone che continuava ad usare il corpo della ragazza, pregare Laxus di non ascoltarla e non cedere ai suoi ricatti, scongiurarlo di non lasciarla sola, ma quando lui iniziò ad avanzare, capì che non avrebbe potuto fare altro. Lo lasciò andare e si posizionò davanti alla porta dove si nascondeva il vero corpo di quel demone.

- Vai, io rimarrò qui a proteggere l'entrata.-

Laxus fece solo un gesto affermativo con la testa e quando, con un semplice movimento della mano, Juvia ruppe quella barriera invisibile, Laxus si fiondò al piano inferiore, ma ciò che vide lo lasciò senza fiato.

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Capitolo 9
*** 8. Il bacio e il tradimento ***


Ciao a tutti!

Mamma che fatica scrivere questo capitolo e non è finita qui!!!

mi sto complicando la vita da sola, ma mi diverto troppo e quindi continuerò a farlo.

Come sempre ringrazio i recensori e chi legge soltanto.

Non mi dilungo troppo e vi lascio al capitolo!!!

non odiatemi troppo se li faccio soffrire tanto!

Alla prossima

 

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8. Il bacio e il tradimento

 

Il cuore iniziò a battergli all'impazzata, quasi volesse uscirgli dal petto. Tutti i suoi compagni compresi i suoi amati Raijinshu erano a terra privi di sensi. Si chinò su Freed e gli poggiò due dita sulla giugulare, sentì il pulsare del sangue nelle vene e ringraziò che fosse ancora vivo, ma questo non fu sufficiente a far smettere al suo cuore di palpitare. Davanti a lui si stagliava la figura di quello che gli sembrò un drago dalle scaglie smeraldo. L'immagine di Acnologia si fece strada nella sua mente e riuscì a coglierne le differenze. Il corpo del mostro era troppo lungo e snello, rispetto a quello del drago nero sull'isola di Tenrou e non possedeva ali. Era più simile ad un enorme serpente, ma con quattro possenti zampe. Non aveva mai visto un simile essere in tutta la sua vita, né letto storie o racconti che potessero raffigurarlo. Gli occhi lunghi e sottili dalle pupille viola si spostarono su di lui, non appena l'essere si rese conto della presenza di un nuovo arrivato. La lingua biforcuta serpeggiò tra le labbra e i denti aguzzi e per un attimo, a Laxus, sembrò che stesse sorridendo. A fatica il Dio del Fulmine fu in grado di staccargli gli occhi di dosso, ma quando il corpo di Erza gli piombò praticamente addosso, dovette concentrarsi a reggere la compagna. La ragazza riportava ferite e ustioni su tutto il corpo, l'armatura nera era scheggiata in più punti.

- Che diavolo è quello?-

- E' bastato un soffio per ridurmi così, la sua forza è travolgente.-

Un solo attacco. Soltanto ripetere quella frase e cercare di associarla alla condizione di Erza in quel momento, continuava a stupirlo. La maga provò a reggersi sulle proprie gambe, ma le sue condizioni erano visibili e gravi, non avrebbe retto oltre, così il Dio del fulmine, si frappose tra lei e il mostro che per il momento non si era mosso.

- Ohi! Non credere che ti lasci tutto il divertimento per te!-

Laxus voltò appena lo sguardo verso la voce, che riuscì ad intravedere attraverso la parete sfondata dell'edificio. Lo aveva percepito subito, la presenza di Gildarts non passava di certo inosservata e lui ne fu quasi compiaciuto. Non era il tipo di persona che chiedeva aiuto, ma questa volta, una voce nella testa, gli diceva che da solo non ce l'avrebbe mai fatta.

Il mago più forte di Fairy Tail riuscì a raggiungere Laxus in un baleno, essere più veloce di quel mostro era sicuramente un vantaggio e si schierò con i compagni. Provò a cercare con lo sguardo il corpo di sua figlia, sperando in bene e intravide la chioma castana di Cana in un angolo. Era svenuta, ma non gli sembrò ferita.

- Se non mi avesse chiamato, non sarei mai arrivato in tempo. In confronto a lei, il ragazzino che ho messo al tappeto non era nulla.-

- Temi di non farcela vecchietto?- Laxus lo sfidò, infondo era pur sempre un modo per allentare l'ansia e la tensione che, in quel momento, gli intorpidivano gli arti.

- Piuttosto vedi di non starmi troppo tra i piedi moccioso.- Guardò appena Erza e capì subito che non sarebbe stata in grado di sopportare molto una battaglia, nonostante la maga fosse con la guardia alzata e pronta a continuare lo scontro. Gildarts poggiò la mano sulla spalla della ragazza e la fece indietreggiare di qualche centimetro.

- Posso farcela.-

- Ne sono certo, ma devi fare altro. Mentre noi la portiamo fuori di qui, sveglia gli altri. La ragazzina, Wendy, può curare le tue ferite e rimetterti in senso. Questa è la priorità.-

Erza fece solo un gesto affermativo e si portò nelle retrovie, cercando la figura della ragazzina e sperando che in due potessero tener testa a Varuna.

Laxus richiamò la sua magia, dalle mani iniziarono a sprigionarsi scariche elettriche che velocemente lo circondarono, non avrebbe perso tempo a misurare la forza dell'avversario e si preparò per utilizzare i suoi colpi più potenti.

- Rai no Metsuryu Maho, assaggerai il potere di un Dragon Slayer. Rairyu Hotengeki!- 1 . Dalle sue mani Laxus creò una grande lancia di fulmini che scagliò contro Varuna. L'attacco la colpì in pieno, ma il mostro non sembrò risentirne e provò a contrattaccare sferzando un potente colpo di coda, ma si trovò immobilizzata quando Gildarts, approfittando dell'attacco di Laxus, l'afferrò con tutta la sua forza.

Varuna sembrò infastidita dalla resistenza e dalle sue fauci iniziarono a fuoriuscire vapori maleodoranti e della bava che cadde a terra sciogliendo le travi in legno. Subito Laxus scattò in avanti e con un potente pugno carico di elettricità colpì l'animale all'addome richiamando nuovamente la sua attenzione e sfidandola a seguirlo. Il Dragon Slayer iniziò a correre fuori dall'edificio e sperò che l'azione fosse bastata ad innervosirla e convincerla a seguirlo e così fu, ma Laxus calcolò male velocità di Varuna e si ritrovò subito alle strette riuscendo ad evitare a malapena un colpo delle sue enormi zampe. Gli artigli lo ferirono al petto stracciandogli la camicia e buttandolo a terra, fu costretto a rotolare sull'erba per evitare di rimanere schiacciato da un secondo colpo. Gildarts lo affiancò subito e insieme si lanciarono in avanti a pugni tesi nella speranza di metterla al tappeto, ma la coda di Varuna sferzò l'aria riuscendo ad atterrare entrambi e infine sferrò il suo attacco. Aprì le fauci e rigurgitò su di loro un liquido nero viscido e corrosivo.

Il fluido sommerse completamente i due maghi e Varuna si preparò ad una seconda ondata, ma fu presa di mira da un'enorme spada di ferro che la colpì sulla testa facendola capitolare a terra e urlare di dolore.

- Ti eri dimenticata di me vero?- Gajeel saltò giù dall'enorme corpo di Varuna e si fermò proprio davanti agli occhi del mostro. Il Dragon Slayer era rimasto in attesa, proprio come Gildarts gli aveva detto di fare e si compiacque della riuscita dell'imboscata.

- Ho appena fatto fuori i due membri più forti, come puoi competere tu?- La voce di Varuna era rauca e grave, decisamente l'opposto di quando aveva ancora le sembianze di una ragazza. Lo schernì ridendo e osservando il fumo acido sprigionato dal suo liquido nero, ma non appena concentrò lo sguardo sul suo operato, notò una grossa lastra di ghiaccio sulla quale il liquido nero scivolava.

- Una gilda è anche lavoro di squadra, dovresti tenerlo a mente.- Gray si fece notare e anche se respirava a fatica, era riuscito a creare uno scudo di ghiaccio per proteggere i due compagni.

Gildarts e Laxus ne uscirono indenni e si stagliarono con tutta la loro potenza di fronte alla creatura, che ora sembrava indifesa. Varuna non accennò nessun movimento, al contrario rilassò i muscoli e chiuse gli occhi. Una luce avvolse tutto il suo corpo e il gruppo si allontanò da lei pronto a difendersi da quello che sembrò un nuovo attacco, ma al contrario la luce si spense e davanti a loro videro di nuovo il corpo nudo di una ragazza.

I biondi capelli le ricaddero in avanti coprendole appena il seno, ma questo non sembrò turbarla, quando alzò lo sguardo verso i nemici e fiera li derise nuovamente.

- Credete che sia tutto qui? Pensate che uccidere mio fratello Surya o me sia sufficiente? Non avete idea di quello che succederà.-

- Ce lo dirai tu e io non ho ucciso il ragazzino, l'ho solo stordito. Comunque, magari potresti coprirti e poi...- Gildarts le porse il mantello sulle sue spalle, provando a distogliere lo sguardo dalla ragazza, ma il viso rosso e l'atteggiamento malizioso, tradirono le sue buone intenzioni.

Varuna sembrò accettare l'offerta, sbuffò appena e tese la mano verso quella dell'uomo, ma non afferrò il mantello, bensì toccò le dita di lui e poi strinse la sua mano. Gildarts prese quel gesto come una resa e ne fu compiaciuto, ma quando iniziò a mancargli il respiro dovette ricredersi. Fu una sensazione orribile, percepì i polmoni riempirsi d'acqua e gonfiarsi, la gola si riempì e iniziò a vomitare un liquido chiaro a trasparente. Si strinse la gola con entrambe le mani e rimase piegato in avanti, nella speranza che l'acqua smettesse di uscire, ma sembrò tutto inutile.

Varuna colse l'occasione e si rialzò, incurante di essere ancora nuda, sferrò un colpo verso Gajeel e Laxus e riuscì ad allontanarsi abbastanza da usare un requip per materializzare dei nuovi vestiti.

- Bastarda maledetta!- preso dall'ira, Laxus fu l'unico a reagire. - Lightning Eruption!- sbattendo le mani sul terreno creò un enorme fulmine che colpì in pieno Varuna. La ragazza sembrò reggere il colpo, ma non senza subire danni. In pochi secondi Laxus le fu davanti e la colpì in pieno stomaco con un pugno. Varuna stavolta accusò il colpo e dovette piegarsi in avanti coprendosi la parte lesa con entrambe le mani. Il Dio del Fulmine la prese per la maglia e la tirò su di peso. - Sciogli l'incantesimo!-

- Dovrai uccidermi.-

- Non tentarmi.-

Non resse oltre. Concentrò la sua magia e avvolse il corpo della ragazza con i suoi fulmini a piena potenza e Varuna perse i sensi.

Quando le labbra di Gildarts assunsero un colore bluastro e i capillari degli occhi iniziarono a scoppiare dalla pressione, Gray e Gajeel si resero conto di non poter far nulla per aiutarlo, ma improvvisamente la pressione diminuì e smise di rimettere. Non fu semplice riprendere il respiro regolare, ma dovette sforzare i polmoni con tutto se stesso affinché riprendessero a funzionare.

- Come ti senti?- Gray provò a dargli sollievo muovendo la mano sulla schiena del compagno ancora carponi, per aiutarlo ad espellerle tutta l'acqua rimasta.

- Sembra tutto ok. Grazie Laxus.-

Il Dio del fulmine teneva sotto braccio il corpo privo di sensi della ragazza e si era avvicinato a controllare la situazione. Gildarts riprese colore e fu in grado di mettersi in piedi. Erano riusciti ad arginare quella situazione, ma tutti erano consapevoli che non sarebbe finita.

Riuscivano ancora a percepire una magia potentissima non molto distante da loro.

 

Yama guardò verso il cielo, i rumori della battaglia si erano calmati e non percepì più la forza di Varuna e Surya, ma non si distrasse oltre. Il fuoco oscuro in cui Natsu era avvolto emanava un'energia magica senza pari e lui non poteva sottovalutarlo oltre.

Dentro di se, il Dragon Slayer percepì quella nuova energia farsi strada ed eruttare fuori con violenza, poteva sfruttarla per combattere, ma qualcosa dentro di se negava quella forza.

- Non puoi prenderti il lusso di perdere tempo. Non ne hai guardiano, tra poco perderai ogni cosa.-

L'indecisione di Natsu spinsero Yama ad agire per primo. Questa volta avrebbe usato la magia per combatterlo, avrebbe mostrato il divario che separava un dio da un essere mortale.

Yama alzò il braccio e stese la mano davanti a se, la sua magia iniziò ad agitarsi e vorticare nel suo corpo. Fu un attimo, il cielo si oscurò e la luce diminuì allungando le ombre sul terreno.

- Regno di morte, giudizio divino. La cresta della torbidità che si diffonde. Un insolente nave di follia. Riempiendo la terra, conosci la tua stessa impotenza. - 2

Le ombre presero vita, iniziarono a vorticare e prendere forma, circondando entrambi. Senza che Natsu fosse in grado di capire cosa stesse accadendo, si ritrovò chiuso in un spazio nero e buio. Non sentì più alcun rumore ne suono esterno, non percepì la presenza di Lucy o Yama.

Si sentì ribollire di rabbia, era riuscito ad intrappolarlo facilmente e ora lui non aveva la minima idea di come uscirne. Richiamò ogni grammo della sua forza e sbatté contro una delle pareti, ma riuscì solo a slogarsi una spalla. Si massaggiò la parte dolorante e prendendo un forte respiro riportò l'omero in sede provocandosi un dolore così lancinante da farlo lacrimare.

- Che diavolo significa questo? Chiudermi qui è tutto quello che...- Non riuscì ad evitarla. La lancia si conficcò nel bicipite e lo perforò da parte a parte, evitando di pochi millimetri l'osso. Non riuscì a capire da che parte fosse giunta la lancia o chi l'avesse scagliata, in quell'assurdo spazio tutti i suoi sensi sembravano inermi.

- Sei distratto. Più ti agiti e più verrai colpito. La mia trappola non da vie di scampo.-

- Lo vedremo. Karyu no Hoko!- Inspirò e gonfiando le guance produsse un'enorme palla di fuoco che soffiò verso la parete, però le fiamme non erano vive e brillanti, ma scure e violente e quando si abbatterono sulla parete riuscirono solo a graffiarla leggermente. - Non è possibile!-

Se ne era reso conto, quelle non erano più le sue fiamme e non era colpa di quello spazio in cui era stato rinchiuso. Il patto con Seere aveva compromesso la sua magia, si sentiva più forte se utilizzava quella forza, ma la temeva terribilmente.

- Arriva.- La voce di Yama lo fece voltare appena in tempo per intravedere una seconda lama scagliata verso di lui, la evitò buttandosi a terra, ma non abbastanza veloce. La punta dell'arma lo ferì ad un polpaccio che iniziò a sanguinare copiosamente, ma poco dopo avvertì il sibilo di una seconda asta, che non riuscì ad eludere. Si conficcò nella coscia e Natsu venne sbattuto a terra dove iniziò a gridare e lamentarsi. - Dovresti rimanere fermo.-

- Sei un vigliacco! Affrontami faccia a faccia!- Prono, lo gridò con tutte le sue forze sbattendo i pugni a terra e non pensando al dolore che ogni movimento gli procurava. Con uno sforzo senza pari afferrò la lancia nella coscia e la tirò via. Il sangue prese ad uscire dalla ferita aperta e dovette sforzarsi di non perdere conoscenza. - Maledizione! Non dovrebbe andare così!-

Sarebbe dovuto essere più forte, avrebbe dovuto sopportare e controllare il patto, invece la sua forza scemava e i suoi colpi perdevano efficacia. Eppure per il Master non era stato così. Makarov sopportava il patto da anni e la forza dell'uomo, nonostante l'età, non era mai diminuita in quel modo, quindi se ora non riusciva a fare nulla era solo perché non ne era all'altezza. Era stato presuntuoso, aveva giurato di proteggere la sua gilda, i suoi amici, di aiutare Makarov e tenere sotto controllo il demone, invece non era in grado di fare nulla. La sua magia era compromessa e se Igneel lo avesse visto in quel momento, sicuramente ne sarebbe rimasto deluso. Così, infine, pianse.

 

Da fuori Yama osservò ogni cosa. La gabbia in cui aveva rinchiuso il Dragon Slayer era la sua arma più potente. Distorcendo la percezione dello spazio e del tempo all'interno, Natsu non sarebbe mai stato in grado di evitare gli attacchi, che da fuori, gli scagliava contro. Compiaciuto del suo operato, si diede ancora qualche minuto prima di sferrare l'attacco decisivo, il colpo di grazia che avrebbe ucciso il Dragon Slayer e indebolito Seere Carman. Sarebbe stato l'unico momento in cui avrebbe potuto avvicinarsi al demone e portarla via di li.

- Perché... perché fate questo?- La voce della ragazza gli giunse debole e affaticata, ma vederla sveglia e in grado di parlare lo stupì. Aveva lanciato su di lei un incantesimo potente, l'aveva corrotta con la sua magia in modo che venisse consumata e infine la uccidesse, ma la maga ora era sveglia, anche se non riusciva a muoversi come avrebbe voluto.

- Sono impressionato. Sei davvero tenace.-

Lucy provò a strisciare sul terreno, macchiandosi di verde il viso e i vestiti. Resistere a quella magia era davvero difficile, non sapeva neanche dove avesse trovato la forza di svegliarsi, ma da fuori riusciva a sentire la voce di Natsu e percepiva il dolore del compagno, quindi in nessun modo avrebbe potuto far finta di niente.

La ragazza riuscì ad avvicinarsi alla prigione poggiando una mano su quella che sembrava una lastra di cristallo, sentì la presenza del compagno e provò a chiamarlo, ma non riuscì a raggiungerlo.

- Natsu.-

- Questo è ciò che merita, ciò che ognuno di voi merita. Sarete puniti per aver tenuto nascosta Seere.-

- Il Master lo ha fatto per proteggere le persone, quel demone uccide solo guardandoti. Si è sacrificato, come Natsu per impedirle di fare del male.-

- Voi non sapete nulla, non conoscete che una piccola parte della storia. Vi ergete a protettori del mondo, quando non sapete neanche cosa significhi averla accanto. Vi fate comandare come marionette e lei si diverte ad osservarvi. Davvero avete creduto che con il Patto riuscirete a tenerla prigioniera?-

- Che vuoi dire?- Lucy spalancò gli occhi, per qualche motivo rimase colpita da quella frase, come se fosse un dubbio che in realtà aveva sempre avuto. Era conscia del fatto che il racconto di Mavis e del Master fosse incompleto, che ci fossero dei particolari che Seere non aveva mai detto loro ed erano proprio quelle omissioni che la terrorizzavano.

Yama la guardò divertito, si prese tutto il tempo per assaporare la paura che Lucy mostrava in viso. Ormai era conscio del fatto che i suoi fratelli fossero stati sconfitti e che presto i compagni del guardiano sarebbero arrivati ad aiutarli, per questo avrebbe dovuto sbrigarsi e porre fine a quella storia, ma Lucy fu più allettante. Si avvicinò alla ragazza piegandosi sulle ginocchia, lei rimase completamente stupita da quella figura statuaria e bella.

Dagli occhi attraenti ai capelli color dell'oro, ogni cosa di Yama era bellissima e terrificante alle stesso tempo. Il portamento elegante e i vestiti candidi che indossava, lo rendevano etereo, quasi intoccabile. Yama le prese il viso e stranamente fu un gesto delicato, lo portò a pochi millimetri da suo e Lucy iniziò a tremare. Senza poter fare nulla, seguì le labbra di Yama che si schiudevano e si poggiavano sulle sue, morbide e dolci. Il tremore del corpo smise di colpo e si rilassò a quel contatto, senza temerlo o esserne disgustata.

La sua mente si riempì di immagini sconosciute, di nomi e volti belli quanto quello di Yama. Si ritrovò in un luogo buio dove tutte quelle persone, che ormai conosceva per nome, erano rinchiuse. Vide Varuna piangere e stringere tra le braccia un bambino biondo, lo accarezzava e chiamava per nome, ma Surya era ancora troppo piccolo per poterle rispondere. Vide Yama rannicchiato in un angolo, che continuava a graffiare il muro alla sua destra con l'indice della mano, tanto che ormai l'unghia si era consumata e sanguinava. Mano a mano le persone in quella prigione diminuivano, Lucy non vide se fossero state portate via o fossero scappate, nella sua mente si impresse solo l'idea che fossero sparite.

Intravide poi un uomo, più grande di Yama e Varuna, dai capelli d'ebano e la pelle chiara. Osservava i ragazzi compiacendosi di qualcosa, uno sguardo che a Lucy non piacque affatto. Varuna era spaventata da lui e cercava di nascondere il piccolo Surya da quegli occhi cattivi e freddi.

Vide l'uomo pronunciare qualcosa, ma non riuscì a sentire le parole, quelle che poteva osservare erano solo stralci della memoria di Yama.

Quando le labbra del dio della morte si staccarono da quelle della ragazza, le immagini cessarono e Lucy rimase completamente immobile e terrorizzata. Guardò il giovane davanti a lei e i suoi occhi castani si riempirono di lacrime, che subito presero a scendergli sulle guance e sul mento. A fatica alzò la mano e la portò sulla guancia del ragazzo, che si mosse assecondando quel gesto, facendo in modo che i capelli di Yama si intrecciassero con le dita di Lucy.

Il dio si scostò dopo qualche secondo dal quel contatto e si alzò tornando a concentrarsi sulla sua preda. Aveva fatto in modo che il suo prigioniero vedesse ogni cosa, stuzzicando di proposito la sua rabbia. Lo sentì gridare e contorcersi imprecando sul suo nome e la cosa non poté che divertirlo. Pronto a sferrare l'ultimo attacco si rivolse alla ragazza e le sorrise.

- Ti porterò via con me quando tutto sarà finito.-

 

Dal secondo piano della gilda, Mirajane non fu in grado di seguire la battaglia. Come promesso era rimasta a difendere la porta, ma la presenza di Juvia al suo fianco la metteva in ansia.

- Perché non la lasci andare? Ti diverte usare così una persona?-

Juvia si limitò a sorridere, non aveva motivo di giustificare il suo operato, infondo ogni cosa stava andando come previsto. Eppure le dispiaceva per Fairy Tail, li aveva usati per anni pur di raggiungere il suo scopo. Vederli combattere, giocare sulle loro paure e sull'amore che provavano gli uni per gli altri era crudele, ma lei non poteva tirarsi indietro.

Guardò Mirajane e fu compiaciuta dello sguardo della ragazza, la odiava e questo era ciò che lei meritava, così quando la ragazza iniziò a sentirsi debole e non riuscì più a tenere gli occhi aperti, fu presa da un briciolo di gentilezza e le impedì di cadere a terra sorreggendola e sistemandola contro la parete.

Non appena sollevò gli occhi la figura di un uomo dai capelli corvini si materializzò e lei sorrise. Il portamento distinto e i vestiti eleganti gli donavano un aspetto regale e importante e l'aura di magia che lo circondava, erano pari a quella di Seere.

- Ci siamo Indra, è giunto finalmente il momento.-

- Ho aspettato per secoli di poterti rivedere mia amata.- tremante e indecisa, Juvia provò ad abbracciarlo, le lacrime le riempirono gli occhi e anche se quello che batteva non era il suo cuore, lo sentì palpitare di gioia. Si strinsero e continuarono quell'abbraccio, che attendevano da tantissimo tempo.

- Ora non rimane che...- Il colpo arrivò improvviso e inaspettato, Carman percepì attraverso il corpo di Juvia un dolore lancinante colpirle il petto. Si tirò indietro, portando le mani sul seno sinistro e cercando di respirare regolarmente. Spostò il corpetto della maga dell'acqua e maledì quei capelli lunghi che ora le davano fastidio bloccandole la vista. Marchiato a fuoco sul seno si delineò un doppio cerchio in cui vi erano delle lettere arcane, verso l'interno prima un ottagono, poi un esagono e infine la forma di uno scorpione con la coda rivolta verso il cuore della ragazza. Juvia lo guardò terrorizzata e presto sentì le forze venirle meno e dovette reggersi alla parete e scivolare lentamente verso il pavimento. - Perchè mi hai fatto questo?-

- Perchè mia amata, l'oggetto del mio desiderio più grande è dietro quella porta.-

Indra la varcò non curandosi della ragazza che lentamente diventava sempre più pallida e si chiuse nella stanza di Seere.

Il demone dagli occhi dorati si voltò sorridendo. Indra sostenne il suo sguardo e l'onda di magia oscura che lei gli riversò contro, infine soddisfatta del risultato tese la mano verso di lui invitandolo ad avvicinarsi.

- Gli esseri umani non cambieranno mai.-

 

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note

 

1 – Rai no Metsuryu maho = magia del dragon slayer del fulmine

Rairyu Hotengeki = Lightning Dragon's Heavenward Halberd

 

2 – la formula che ho usato è modificata, ma viene da Bleach

in realtà è la formula del Hado #90 - Kurohitsugi

Canto: La cresta della torbidità che si diffonde. Un insolente nave di follia. Aumentare - Negare - Intorpidimento - Intermittenza - Ostruire il sonno. La principessa d'acciaio che insinua. La bambola di fango che sempre si disintegra. Unire - Opporre. Riempiendo la terra, conosci la tua stessa impotenza
Modalità: Kidō di alto livello, in cui viene creata una scatola nera di energia spirituale attorno all'avversario. Questa poi verrà attraversata da diverse lance, lacerando il bersaglio dalla testa ai piedi. Quando Sosuke Aizen la usa a piena potenza contro Ichigo Kurosaki, la scatola diventa alta quanto un grattacielo, facendo collassare lo spazio al suo interno, e poi verrà attraversata da migliaia di lance a forma di croce. Lo stesso Aizen afferma che è un incantesimo capace di distorcere lo spazio e il tempo.
Curiosità: È ispirato alla vergine di ferro, una delle tante torture usate nella inquisizione spagnola
infine e poi chiudo sennò qualcuno mi uccide, il simbolo che compare sul seno di Juvia/Carman è il simbolo della trappola del diavolo che fanno vedere in Supernatural

 

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Capitolo 10
*** 9. La fine del Mondo ***


9. La fine del Mondo

 

Aveva visto tutto.

La rabbia e l'odio gli accelerarono i battiti del cuore. Non poteva sopportarlo e non poteva credere che fosse successo, eppure Lucy aveva accettato quel bacio senza opporsi e per di più, aveva anche premiato Yama per averlo fatto.

Così non fu più in grado di fermarsi, la sua magia proruppe in quella gabbia di cristallo nera, esplose in un'ondata di fiamme rosse e nere che presero a vorticare per tutto lo spazio. Gridò con tutta la forza che poteva imprimere ai propri polmoni e scaraventò quella frustrazione contro le pareti per buttarle giù.

Le sentì scricchiolare e delle crepe iniziarono a crearsi un po' ovunque, quindi gridò ancora più forte, perché l'unico desiderio che lo spingeva ora, era quello di uccidere Yama.

Non si accorse neanche della lancia che gli si conficcò nella coscia ancora sana, non percepì alcun dolore e non si curò neanche del fatto che il suo avversario stava cercando di bloccarlo. L'unica cosa che vedeva era il viso di Lucy, rigato dalle lacrime, ma che guardavano il suo nemico e non lui. La sua compagna lo stava tradendo davanti ai suoi occhi e questo era abbastanza per fargli perdere il controllo.

Quello che non poteva sapere era che Lucy stava provando a fermare Yama, aveva visto il suo passato e ora conosceva il motivo del suo comportamento e con il cuore in mano lo stava pregando di non uccidere Natsu, ma quando la bara nera di Yama non riuscì più a contenere la forza del Dragon Slayer e si frantumò in mille pezzi, Natsu piombò sul suo nemico con tutta la sua forza, impugnando una delle lance che lo avevano ferito.

- Natsu aspetta! Non è come sembra!-

Il mago sembrò completamente sordo alle parole della compagna, completamente concentrato sul suo nemico, ma non riuscì a colpirlo. Yama scansò il colpo afferrando la lancia e sbattendo a terra Natsu. Rotolò per un paio di metri, ma si rialzò e facendo leva sulle caviglie tornò all'attacco circondando di fuoco il pugno e portandosi in avanti. Il dio della morte fermò anche quest'attacco, ma quando il fuoco del Dragon Slayer iniziò ad avvilupparsi alla sua mano e bruciare, dovette tirarsi indietro.

La mano di Yama era completamente ustionata e iniziò a sanguinare, dovette tirarsi indietro e ricadere su un fianco per evitare il secondo attacco. Il suo avversario sembrò essersi trasformato in un mostro. Quei colpi che poco prima non lo avevano neanche sfiorato, ora bruciavano come le fiamme dell'inferno. Tutto di lui era cambiato, la forza e la velocità di Natsu si erano forse triplicate e le sue fiamme, ormai completamente nere, erano intoccabili.

Come un animale selvaggio, il Dragon Slayer tornò all'attacco, sputò fuoco e riuscì a colpire Yama con una serie di pugni tanto da spingere il Dio a dover indietreggiare, ma non fu abbastanza lesto. Natsu lo prese per gli abiti e lo tirò su di peso, richiamò le sue fiamme e le avvolse intorno a Yama, che gridò di dolore. La pelle iniziò a bruciare e rinsecchirsi, l'odore della carne diventò insopportabile e a nulla valsero le urla di Lucy affinché si fermasse.

Quello che stava usando era il potere che Seere gli aveva concesso con il patto, ma quello non era più Natsu. La furia con cui combatteva e la brama di uccidere l'avversario non erano nell'indole del suo compagno e vederlo in quello stato, come un mostro senza volontà alcuna, le distruggeva il cuore.

Strinse i denti e nonostante i muscoli non le rispondessero ancora nel modo giusto, strisciò verso di lui e fu in grado di afferrargli i pantaloni. Natsu non sembrò rendersi conto di nulla e continuò a creare le sue fiamme.

- Natsu basta. Non sai come stanno le cose. Non puoi ucciderlo.- Singhiozzando come una bambina riuscì per qualche secondo a farsi guardare da lui. Il Dragon Slayer rivolse i suoi occhi su di lei e Lucy provò a far leva su quel piccolo barlume di lucidità che riuscì ancora ad intravedere. Distratto, Natsu lasciò andare Yama che ricadde a terra rotolando poco distante dai due. Ormai sembrava esserci rimasto poco dell'uomo affascinante di pochi istanti prima. La pelle era completamente bruciata, così come i vestiti e i capelli. Lucy osservò quel corpo immobile e irriconoscibile riuscendo solo a captare un accenno di respirazione, era ancora vivo e forse, avrebbe potuto salvarlo, ma ora doveva concentrarsi sul compagno ed evitare che perdesse nuovamente la ragione.

Per Natsu fu una liberazione, vedere finalmente quegli occhi che osservavano lui era la prova egoistica che la voleva a tutti i costi, ma era anche arrabbiato, anzi furioso, perché non riusciva a non considerarlo un tradimento.

In tutta la sua vita non aveva mai provato dei sentimenti così amplificati, li temeva perchè non era sicuro di riuscire a controllarli, ma per nulla al mondo avrebbe fatto del male alla sua Lucy e ora che era li, poteva calmarsi e cercare aiuto, ma forse era troppo tardi.

- Possiamo risolvere tutto senza dover combattere tra noi. Loro vogliono uccidere Seere, se collaboriamo possiamo salvare tutti.-

Uccidere Seere. Uccidere quella che lui considerava la sua signora. Non poteva ascoltarla, non doveva in nessun modo farsi sopraffare dai suoi sentimenti per lei. Così la scansò di colpo facendola sbattere sull'erba ormai bruciata e si concentrò sul suo vero nemico, ma i secondi persi a concentrarsi su Lucy lo aveva distratto troppo.

Yama era riuscito a rialzarsi e lentamente le ferite sul suo corpo si stavano guarendo, la pelle cicatrizzava e tornava liscia, i capelli ricrescevano e il viso aveva riacquistato dei bei lineamenti. Il Dio della morte impugnava una lancia nera dalla lama aguzza e sottile, era già pronto a scagliarla sul Dragon Slayer, non avrebbe avuto un'occasione migliore da sfruttare. La tirò con tutta la forza che era riuscito a recuperare e Natsu non avrebbe avuto modo di schivarla da quella distanza.

- Se uccido il guardiano potrò prendere lei!-

- Natsu!-

Fu un secondo, troppo veloce per riuscire a capire cosa fosse accaduto. La lama si conficcò nella carne bagnandosi di rosso e facendo schizzare il sangue scarlatto ovunque. Quando il Dragon Slayer aprì gli occhi si ritrovò supino sul terreno, sporco di un sangue che non era suo e i suoi occhi ricaddero sulla figura della ragazza, ora in ginocchio che cercava con tutte le forze di fermare quella lancia, ma era tardi e la ferita troppo profonda.

Non riuscì a reagire, rimase fermo e immobile anche quando Yama scattò in avanti e la sorresse per le spalle, estrasse la lancia buttandola lontano e poi la strinse tra le braccia.

Troppo sconvolto per capire cosa stesse accadendo, non vide altro che il Dio portar via la sua compagna rivolgendogli solo uno sguardo carico di odio e risentimento.

 

Quando riuscirono a capire da che direzione provenisse tutta quell'energia magica, era troppo tardi. Laxus e Gildarts avevano corso con tutte le forse rimaste, ma per un po' erano riusciti solo a girare in tondo senza arrivare ad una meta. Era chiaro che l'area in cui Natsu stava sostenendo un combattimento fosse interdetta da qualche incantesimo, ma non ebbero ne il tempo ne la lucidità per fermarsi e cercare di inibirlo. Aveva lasciato Erza e gli altri alla gilda, la maga dai capelli scarlatti era riuscita a svegliare Wendy e la bambina era subito intervenuta a curarle le ferite. Nonostante quella magia fosse per lei pericolosa, Wendy non si tirò indietro e curò anche le ferite di Gajeel e Gray.

Infine, quando ormai la frustrazione era ai massimi livelli e la voglia di distruggere ogni cosa decisamente grande, sentirono un leggero movimento d'aria intorno a loro, come lo spazio si fosse sistemato e tornato alla normalità e lo videro. Il terreno intorno al Dragon Slayer era bruciato in più punti e i segni del combattimento erano evidenti, ma non c'era nessun altro. Natsu si era seduto, con la testa e le braccia abbandonate in avanti, era ferito e per qualche secondo, credettero che fosse morto.

Gidarts fu il primo a correre da lui, si inginocchiò al fianco del ragazzo e provò a smuoverlo con la mano, ne percepì il respiro lento e irregolare, ma fu in grado di tirare un sospiro di sollievo.

- Natsu, che è successo? Contro chi hai lottato? Ohi Natsu!-

Non riuscì a raggiungerlo, era lontano e assente, completamente estraneo a ciò che gli stesse intorno. Provò a chiamarlo più volte, senza mai riuscire ad ottenere nulla. Laxus dal canto suo ormai se ne era accorto. Percepì appena la presenza della maga stellare e qualcosa, insieme alla grande pozza di sangue vivo vicina al ragazzo, gli dicevano che era accaduto qualcosa di decisamente sconvolgente.

Infine Natsu perse i sensi, sconvolto e ferito non resse oltre la pressione e Gildarts fu costretto a caricarlo sulle spalle.

- Pensi anche tu che qui ci sia qualcosa di decisamente strano?-

- Ci hanno solo tenuti occupati.- Ormai ne era certo e rispondere, per Laxus, fu solo un modo per rendere concreti tutti i dubbi che si erano creati. - Era un diversivo, dividerci e farci combattere. Ci hanno fregato e lo hanno fatto sotto il nostro naso.-

Non aspettarono oltre, ormai era certo e quando tornarono alla gilda ne ebbero la conferma.

Erza era salita al piano superiore, voleva consultarsi con Mirajane e trovare un posto dove rinchiudere i due Aditya, ma si trovò davanti alla nuda verità.

La porta di Seere era spalancata, Mirajane stesa sul pavimento priva di sensi e al suo fianco Juvia pallida e sudata che si reggeva il petto e cercava di respirare normalmente.

- Che cos'è successo qui? Mira!- Provò a smuoverla e farla svegliare, ma non ne fu capace. Juvia spostò appena gli occhi verso la maga e si ritrovò a dover fronteggiare uno sguardo carico di rabbia e paura. - So che non sei Juvia... che è successo qui?-

- Sono stata tradita.- rispose a fatica. Erza si rese conto che anche lei era rimasta vittima di qualche magia, ma la rabbia nei confronti di quell'essere che continuava ad usare il corpo della sua compagna la resero cieca davanti a tutto. Creò una spada semplice, senza fregi o finiture, non aveva il tempo o la voglia di renderla esteticamente accettabile e la puntò contro di lei. - Vuoi uccidere una tua compagna?-

- Quella che l'ha uccisa sei tu, piuttosto che farti usare il suo corpo in questo modo, preferisco farti a pezzi!-

- Non dovrai sforzarti per questo. - Juvia scoprì il simbolo sul seno, sanguinava leggermente ed era rosso e infiammato. - Questo sta già facendo tutto il lavoro.-

- Che cos'è?-

- E' una trappola. La mia anima è stata bloccata in questo corpo e non posso abbandonarlo, così lentamente sia io che lei verremo distrutte. Seere se ne è andata e io sono stata tradita e lasciata qui a morire. Pensare che l'artefice di tutto sono stata io.-

- Dovrai spiegarci molte cose.-

- Non ne avrete il tempo, ormai l'ho capito. Seere ha giocato con tutti noi fino ad ora e adesso è libera. Questo mondo collasserà velocemente e finiremo tutti all'inferno...-

In pochi secondo tutto intorno a loro prese a tremare. La terra e l'acqua iniziarono ad agitarsi, crollarono colline e montagne, strariparono fiumi e onde alte metri si abbatterono sulle coste. A fatica quella piccola baracca fatiscente che ora chiamavano casa, riuscì a reggere le scosse di terremoto. Erza si ritrovò tremante e spaventata, come quando era una bambina prigioniera nella torre del paradiso.

 

Dapprima non se ne rese conto nessuno. Il cielo iniziò a scurirsi e l'aria divenne più fredda. Molte persone credettero soltanto che fosse uno scherzo del clima, infondo era una cosa normale e con un po' di magia si poteva tranquillamente sopportare del freddo fuori stagione.

Poi la terra iniziò a tremare.

Il cielo divenne plumbeo e carico di nubi.

Grandi fulmini squarciarono il buio.

La pioggia prese a scendere, ma appena arrivata al suolo iniziò a corroderla e bruciarla. Molte persone ne rimasero ferite e presero a rifugiarsi in casa, nella speranza che i tetti in pietra reggessero la pioggia acida, ma non durò molto.

La pioggia divenne più fitta e violenta, i fiumi si ingrossarono e le montagne iniziarono a cedere. Fango e acqua si riversarono sui villaggi più piccoli, alcuni scomparvero per sempre.

Mentre sulle scogliere, il mare violentò, iniziò a scagliarvisi contro; sulle spiagge prese ad indietreggiare lasciando tutto basiti, ma poco dopo le onde ricoprirono ogni cosa.

Molti iniziarono a gridare alla fine del mondo, molti diedero la colpa a qualche magia oscura e molti invece semplicemente accettarono quella punizione.

Qualcuno ne conosceva il motivo, affacciato alla sua finestra, stanco e invecchiato come mai prima d'ora. Makarov guardò la sua città perdere vita e sentì quella stessa debolezza accanirsi sulle sue ossa.

La responsabile era lei, la creatura che per anni aveva tenuto nascosta nelle profondità della sua gilda e che ora era libera di agire per colpa sua.

Non aveva mai accettato di sacrificarle dei maghi, ma da solo non ce l'avrebbe mai fatta e si era affidato ad uno dei suoi compagni di gilda. Divenuto Master e quindi a conoscenza di ogni segreto di Fairy Tail non aveva retto e si era dovuto confidare, anche se aveva quarant'anni si sentiva pur sempre un ragazzino, ma non quanto colui che si era offerto di aiutarlo. Per anni avevano sopportato il patto insieme, sorretti dalla forza di volontà di tenere rinchiusa Seere Carman, ma lui era stato via per sette anni lasciando che lui sopportasse tutto da solo.

Non avrebbe mai detto a nessuno quella realtà, avrebbe preferito far credere di aver sacrificato maghi con cui non aveva legami, piuttosto che dire a suo nipote e alla sua gilda, che aveva lasciato morire un amico e un compagno.

Ora però tutto quello aveva perso importanza.

Chissà se Fairy Tail sarebbe stata forte abbastanza per sopportare la fine del mondo?

Mavis gli strinse la mano, il primo Master e la fata più forte della gilda era li al fianco di un vecchio, sperando che in tutti quegli anni fossero almeno stati in grado di piantare dei buoni semi.

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Ciao a tutti!
capitolo transitorio, fine della prima battaglia. Avrei voluto farlo decisamente più lungo, ma poi mi sono accorta che avrei iniziato talmente tante cose che sarebbe risultato troppo 
quindi vi lascio un pò sulle spine.
sta succedendo di tutto!!! 
la fine del mondo è appena iniziata al prossimo capitolo
ciao ciao

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Capitolo 11
*** 10. Lucy e Yama ***


Ciao a tutti!!! ecco il nuovo capitolo e capirete da voi che è incentrato su Yama e Lucy (mamma mia quanto è figo il mio Yama, ma se me lo dico da sola sembro solo una pazza)... comunque ci saranno anche delle informazioni che faranno capire di più tutta la storia.

Avrei voluto ringraziare personalmente e rispondere alle recensioni, ma come al solito mi è saltata la linea internet e non ho potuto, neanche vivessi su un cucuzzolo di una montagna, perchè se fosse così capirei la mancanza di linea! ç_ç

Ad ogni modo risponderò ora:

 

- per Vaniglia: che sta succedendo? Boh certe volte non lo so neanche io, i personaggi iniziano a fare di testa loro e spesso non riesco a controllarli, sono veramente indisciplinati!!!Ad ogni modo grazie che mi segui sempre e per i complimenti, spero che anche questo capitolo ti piaccia (non siamo ancora alla tua NaLu, non hanno il tempo poverini e ci sono così tante incomprensioni, in compenso Natsu e geloso marcio!!! ciao ciao

- per f_naluST: non preoccuparti se non hai recensito, a me basta che la storia sia di tuo gradimento. E' si se non successe parecchie, bloccare poi Carman nel corpo di Juvia, mette in agitazione il mio povero Gray. In effetti si potrebbe liberare Juvia come hai detto tu, il problema è come uccidere Carman... non dico altro. Per quanto riguarda Lucy e Natsu non possono di certo avere vita facile e poi ora il povero Dragon Slayer è parecchio confuso, è ancora legato a Seere, quindi per lui è difficile pensare obiettivamente e inoltre c'è Yama che lo fa ingelosire e si porta via la sua amata, quindi è parecchio difficile come situazione. Grazie per i complimenti, fa sempre piacere sentire che si riesce a trasmettere le proprie idee scrivendo, ma ammetto che è difficile. L'idea del “segreto di fairy tail” mi ha portato a scrivere, quindi ho pensato di rovinare un po' la vita a questi poveri ragazzini e tanto per cambiare mettere in pericolo Lucy... tanto ormai ce l'hanno tutti con lei! Ti lascio a questo capitolo al prossimo e grazie.

- per Krizia: grazie della recensione. Come ho detto alle altre Natsu si trova in uno stato molto confuso, il patto lo porta a non considerare Seere una nemica, ma i suoi sentimenti lo contraddicono e la gelosia verso Yama lo fa andare fuori di testa, quindi il poverino soffrirà ancora un po'. Grazie per i complimenti e alla prossima!

 

Ora vi lascio al capitolo, alla prossima e buona lettura!!!

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10. Lucy e Yama

 

Uscire era fuori discussione. Si erano rifugiati in gilda appena in tempo per evitare la pioggia, ma erano stati colpiti comunque da qualche goccia che li aveva ustionati. Gildarts poggiò Natsu in un angolo e la Dragon Slayer del cielo corse ad aiutarlo. Wendy era esausta, pallida e sudata, ma non si sarebbe arresa e Gildarts fu orgoglioso di quella piccola creatura che dimostrava più forza di tutti loro messi insieme.

Cercò Cana con lo sguardo e la vide seduta al bancone semi distrutto che si teneva la testa con le mani, si avvicinò poggiandole la mano sulla schiena e lei lo guardò regalandogli un mesto sorriso.

- Sto bene, ho solo la testa che mi scoppia.-

- Sarei dovuto arrivare prima quando mi hai chiamato. Mi dispiace.-

- Sei arrivato. Conta solo questo.-

In quel momento Gildarts pensò di essere una persona molto egoista, Cana, anche se un po' dolorante, era illesa e per lui quella era la cosa più importante in quel momento. Avrebbe voluto stringerla tra le braccia e riempirla di coccole, ma sapeva che la ragazza non avrebbe accettato simili attenzioni, ma non poteva fare altro. Lei era sua figlia e per anni l'aveva trattata come una completa estranea, di questo non si sarebbe mai dato pace.

Tornò in se dopo qualche minuto, aveva molte cose di cui occuparsi. Cercò Erza e la vide mentre scendeva le scale tenendo strette le mani di Juvia. Era arrabbiata, non era difficile capirlo, aveva il viso scuro e gli occhi stretti. Spinse la ragazza giù dal penultimo gradino e Juvia ricadde sulle ginocchia gemendo leggermente, infine le puntò la spada alla nuca, spostandole i capelli e premendo la punta dell'arma contro la pelle della ragazza.

- Erza, ma che fai?-

Gray scattò in piedi, le costole dolevano molto meno rispetto a prima, grazie all'aiuto di Wendy, ma per non affaticarla troppo non le aveva permesso di completare la guarigione. Il mago del ghiaccio provò ad avvicinarsi, ma Erza lo fulminò con lo sguardo.

- Non è Juvia, ma Carman. Si è separata dal corpo principale lasciando Seere da sola e ora qualcuno l'ha portata via. Tutto quello che è accaduto e che accadrà è solo colpa sua.- Accentuò l'ultima parola spingendo in avanti la spada e costringendo Juvia a piegarsi ancora di più verso il pavimento.

Ad attirare l'attenzione per un secondo fu il ritorno di Freed, il mago mostrava evidenti segni di stanchezza, rinfoderando la spada e cercando un posto in cui sedersi e recuperare un po' di forze.

- Ho finito, quei due sono bloccati nella camera e non potranno uscire. Spero solo che non si agitino troppo li dentro, ad ogni modo ho anche impedito loro si usare la magia.-

- Grazie Freed. Dovrò far loro molte domande, ma prima lei deve dirci ogni cosa.-

Si riunirono intorno alla maga e alla sua prigioniera. Gray si soffermò ad osservare il corpo della compagna e sperando che ci fosse Juvia, ma si rese conto che di lei non vi era traccia. Sentì il petto squarciarsi dal dolore al solo pensiero che fosse ancora bloccata in quell'inferno, che tutto quello che aveva fatto per liberarla non fosse servito a nulla. Le parole gli uscirono di bocca senza rendersene conto, strinse i pugni così forte da farsi sanguinare i palmi.

- Mi ha ingannato. Mi avevi promesso di liberarla e sei ancora dentro di lei. Perché diavolo ho fatto tutto questo?!-

La sentì ridere e il solo pensiero che a lei non importasse nulla del destino di Juvia lo rese cieco di rabbia. Scattò in avanti e la prese per i capelli tirandole su il viso e alzando la mano per colpirla, ma quando i suoi occhi incontrarono quelli di Juvia, nonostante non ci fosse lei dentro quel corpo, non riuscì più a muoversi.

- Inizia col dirci chi sono questi Aditya. Devi saperlo, sono venuti per te.- Laxus si fece avanti, serio e distinto. Sovrastò la figura di Juvia con la sua ombra e spostò da lei il mago del ghiaccio, che cedette senza opporsi oltre.

- Oh loro non sono venuti per me. Sono demoni, ma sono nati in questo mondo e hanno ottenuto un corpo umano.-

- Demoni? Si sono presentati come dei?-

- Se volete sapere tutta la storia dovrete sedervi e nel frattempo sperare che il mondo non finisca prima che io termini di raccontare.-

 

Si rigirò nel letto godendo del caldo delle coperte e cercando di spostare quel peso da lei che iniziava ad infastidirla. Mugugnò qualcosa e provò a spostare la mano sulle lenzuola cercando quel qualcosa che ora le stava facendo salire la temperatura del corpo. Riuscì a toccarla, al tatto percepì come pelle morbida e calda, seguì i contorni dei muscoli e arrivò alla spalla.

- Natsu spostati.- Chissà perché non le dava più fastidio come prima trovarselo nella sua stanza o nel suo letto. Infondo non facevano nulla di male e dormire insieme poteva diventare una bella abitudine. Poi però le venne in mente quando lo aveva trovato sopra di lei e il bacio sotto l'albero e si costrinse a svegliarsi di colpo. Scattò a sedere e si voltò verso il compagno di letto, ma ciò che vide non era il viso di Natsu, bensì dei lunghi capelli biondi e un viso lungo e distinto che richiamò alla sua mente un nome ben preciso. - Yama!-

Provò a spostarsi cadendo dal letto e battendo sul pavimento gelato. La sensazione di freddo così improvvisa e penetrante le fece rendere conto di un'altra realtà. Portandosi dietro solo una parte del lenzuolo che le ricadde tra le cosce, si ritrovò completamente nuda ed esposta. Il movimento di Lucy fece svegliare anche Yama, che si tirò su a sedere controvoglia scoprendo il petto nudo e dalla pelle luminosa.

- Che.. che cosa è successo? Perché io sono nuda e per...perché lo sei anche tu?- Gli puntò un dito contro e balbettò qualche altra domanda, completamente sovrastata dall'imbarazzo, suscitando nel dio della morte solo una semplice e spontanea risata. Si sdraiò di nuovo appoggiando la testa sulla mano e il gomito sul cuscino e continuando a guardarla divertito. Da parte sua Lucy non pensò neanche a coprirsi o nascondersi a quegli occhi malva, rimase solo a bocca aperta nella speranza di ricordare cosa fosse accaduto.

Infine la scena le tornò alla mente. L'immagine di un Natsu inarrestabile e furioso e Yama che perdeva contro i colpi potenti del Dragon Slayer. Lei che cercava di fermare il compagno e poi il colpo di Yama diretto verso Natsu, ma che aveva colpito lei trapassandole lo stomaco da parte a parte. Si toccò la pancia di riflesso e la sentì liscia, senza lividi o ferite e senza provare dolore.

- Ti ho guarita mentre rigeneravo le mie ferite. Mi dispiace averti colpito e... sei ancora vergine non preoccuparti.-

- Non stavo pensando a quello!- Lo disse spontaneamente avvampando di colpo e tirando il lenzuolo verso di lei per coprirsi del tutto e per fargli un dispetto. Ora quello completamente nudo era lui, ma non sembrava preoccuparsene, al contrario rise di nuovo e continuò a prenderla in giro.

- Bugiarda, ci hai pensato eccome.- Saltò giù dal letto stirando i muscoli e controllando che fosse completamente guarito, poi chiuse gli occhi e fu circondato da una luce dorata e tenue che quando svanì, lasciò il posto a nuovi abiti candidi, ma semplici questa volta. I pantaloni gli ricaddero perfettamente e la camicia, dal collo leggermente ampio, rese il suo viso ancora più sottile.

Si fermò davanti alla finestra, osservando cupo il cielo terso e le nubi nere che scurivano ogni cosa.

- Dove siamo?- Lucy tornò sul letto, si arrotolò il lenzuolo in modo da coprirsi il più possibile. Si guardò intorno, erano in una stanza piccola e austera. Il letto era l'unico mobile di tutta la camera e non riuscì a capire se oltre la porta ci fossero altre stanze.

- Non siamo molto lontani da Magnolia. Non sono riuscito a fare più di così in quelle condizioni. E' una casa abbandonata in mezzo al nulla. Vieni qui e guarda fuori.-

Lo fece, si alzò e tirandosi dietro un fastidioso strascico, si avvicinò a Yama, che le prese le spalle e la portò alla finestra. Tutto ciò che riuscì a vedere fu il buio e la morte. La vegetazione era appassita e agonizzante, il cielo era scuro e la pioggia fitta rendeva tutto malinconico e triste.

- Il mondo muore perché non sono stato in grado di portare a termine la mia missione, ma c'è qualcosa che non riesco a comprendere.-

- Volevi uccidere Natsu per rendere debole Seere e poi eliminarla da questo mondo, ma se ora sta accadendo questo vuol dire che è libera. Dimmi, perché mi hai lasciato vedere tutte quelle cose quando mi hai baciato?-

Se lo era chiesto da un po'. Non era riuscita a darsi una spiegazione sul perché quel perfetto estraneo, un nemico che stava combattendo e vincendo contro il suo compagno, avesse deciso di mostrargli il suo passato e la sua motivazione. Per questo ora non lo temeva, nonostante fosse indifesa e sola con lui, Lucy si sentiva tranquilla, per nulla in pericolo. Yama la fece voltare verso di se e le carezzò il viso concentrando il suo sguardo su quello di lei.

- Non volevo farlo. Volevo spaventarti. Ti avrei mostrato l'inferno e ti avrei fatta urlare di terrore, così Natsu avrebbe sofferto e io avrei goduto nell'ucciderlo. Era questo che volevo, ma quando ti ho baciata sei entrata nella mia testa e vi hai frugato dentro come più ti piaceva. Non ho potuto impedirlo. Dimmi, quante cose sai ora su di me?-

Lucy ci pensò qualche istante prima di rispondere. Le immagini le avevano invaso la testa di colpo ed erano state prepotenti e forti, ne aveva percepito le emozioni e le sensazioni di ogni scena.

- So cosa sei. Aditya, come dio della morte è solo un nome, niente di più. Tu come Varuna e Surya e tutti i tuoi fratelli siete i figli umani di Seere. So che siete stati rinchiusi per anni in un luogo buio e umido e ogni giorno si aggiungeva a voi un altro fratello mentre un altro spariva.-

- Eravamo scarti. I demoni imperfetti che Zeref non voleva. Siamo nati con un corpo umano e con una magia instabile, credo che i miei fratelli scomparsi siano stati usati per degli esperimenti, ma continua.-

- Ho visto anche che avevi paura e temevi per i tuoi fratelli, ma non potevi aiutarli. Poi un giorno è comparso un uomo... credo si chiami Indra e vi ha liberati, ma ormai eravate rimasti in pochi.-

Yama si spostò da lei voltandosi dalla parte opposta e nascondendo il viso tirato dal dolore e dalla rabbia di non essere riuscito a portare a termine il suo scopo.

- Dopo anni e anni rinchiusi senza conoscere nulla che pareti di roccia e dolore, è arrivato qualcuno che ci ha detto che avremo potuto cambiare le cose, che se fossimo maturati avremo potuto essere liberi. Uccidere nostra madre era il modo per ottenerla.- Yama non riuscì a capacitarsene. Come fosse stato possibile per quella ragazzina umana entrare dentro di lui e scovare tutti i suoi segreti e le sue sensazioni. Si portò la mano al petto e continuò a farsi molte domande, senza trovare un senso logico al suo comportamento. Per tutta la vita era stato solo, non era riuscito neanche ad instaurare un rapporto con quelli che erano i suoi fratelli, infatti non gli importava se fossero morti o tenuti prigionieri, ma quando aveva colpito Lucy era stato assalito dall'apprensione e dalla paura e non l'avrebbe lasciata morire. - Tu hai pianto.-

Lucy rimase per un secondo spiazzata, senza capire a cosa si stesse riferendo in quel momento, provò ad avvicinarsi a lui, ma Yama si spostò ancora di qualche centimetro evitando la mano della maga. - Quando mi sono reso conto che stavi vagando nella mia testa, ho temuto che avresti usato quelle informazioni contro di me, invece hai pianto per me e hai provato a consolarmi, perchè lo hai fatto?-

- Non sarei mai stata in grado di farti qualcosa di così crudele, ho pensato che volessi confidarti e che magari fossi stato costretto a comportarti male. Ho pensato che forse avevi solo bisogno di qualcuno che ascoltasse e che riuscisse a capirti. Le persone hanno bisogno di qualcuno con cui confidarsi.-

- Io non sono come gli altri. Sono solo un aborto demoniaco senza passato, ne futuro.-

- E allora?- Lo prese di forza costringendolo a voltarsi verso di lei. Per qualche ragione avrebbe voluto prenderlo a schiaffi in quel momento. - Non esistono persone perfette. Hai sangue di demone e quindi? Ho incontrato veri demoni, alcuni erano malvagi come Deliora, altri invece erano buoni e si sono integrati perfettamente nonostante il loro aspetto bizzarro. Ho mangiato e festeggiato con loro e non ho visto nessuna differenza tra me e loro. Tu sei bellissimo e sei forte, di cosa dovresti vergognarti? C'è un qualche motivo per cui non meriti una vita normale o felice? Forse ci sarà qualcuno che potrebbe non accettarti, ma troverai anche molte persone a cui questo non importa. Io so che esistono uomini che sono in grado di accettare un compagno a prescindere dal suo passato. Io l'ho trovato in Fairy Tail.-

- Fairy Tail... una gilda ipocrita e piena di segreti.-

- Non sarà perfetta, ma è quello che voglio io e tu puoi ottenere qualcosa di così bello proprio come l'ho io. Aiutami a risolvere questa situazione, troviamo un modo per salvare questo mondo e sono sicura che cambierà tutto.-

Ne era convinta e la decisione dipinta sul suo viso riuscì persino a raggiungere Yama. Tutto ciò che voleva era distruggere Seere e quello che stava accadendo nel mondo era la prova che quel demone fosse libero. Forse Indra aveva fallito e ora spettava a lui risolvere la faccenda, ma c'era qualcosa che non tornava. Doveva sapere cosa era successo e concentrandosi, provò ad usare la telepatia per chiamare Indra. Non riuscì a raggiungerlo in nessun modo, trovò un muro quasi non volesse essere raggiunto e la cosa lo mise in allarme, così provò a contattare Varuna. Erano vicini a Magnolia, sarebbe riuscito a raggiungere la sorella senza sforzi. Ricevette una risposta debole dalla ragazza, pensò che sicuramente era stata sconfitta e stesse faticando a riprendere i sensi.

Fratello mio, dove sei?”

Dimmi tu piuttosto, Sei ferita? Surya è vivo?”

Si, siamo rinchiusi nell'edificio di Fairy Tail, bloccati da delle stupide rune che mi impediscono la magia, non so per quanto tempo riuscirò a parlare con te. Fratello c'è qualcosa che non va.” Lo sapeva, ormai ne era sicuro, ma aspetto che la sorella continuasse a parlare. Fece un gesto con la mano a Lucy, chiedendole di non parlare e la ragazza rimase in attesa, anche se non riuscì a capire cosa stesse facendo in quel momento Yama. “ Riesco a sentire le voci dei maghi al piano inferiore, dicono che Carman è stata separata da Seere e bloccata in un corpo umano e che Indra-sama ha portato via il corpo originale con l'anima del demone.”

Non ha senso, avrebbe dovuto eliminarla, è per questo che li abbiamo distratti!”

Non so cosa pensare... però io... fratello mio ti prego aiutaci. Vieni a prenderci.”

Il collegamento si interruppe bruscamente, Yama non riuscì a parlare oltre con Varuna, probabilmente aveva perso i sensi o non era più riuscita ad eludere le rune impresse nella prigione. Rimase in silenzio ancora per qualche istante e infine tornò a concentrarsi sulla ragazza al suo fianco, ancora in attesa. Per quanto si sforzasse di non pensarlo, ormai la sensazione di essere stati usati e traditi era troppo forte e non poteva sopprimerla, così decise.

- Andiamo dalla tua amata Fairy Tail. Non credo di essere in grado di affidarmi ad un gruppo, ma voglio fidarmi di te. Ci è stato detto che la vostra gilda e i vostri Master avevano usato Seere per incrementare il loro potere e la loro fama e come non pensarlo. In pochi anni la vostra gilda è cresciuta ed è diventata potente e io non potevo credere che ci fossero degli esseri umani così sciocchi da voler usare un potere così oscuro e pericoloso pur di aumentare la loro magia, quando noi che siamo nati con quel dono abbiamo sempre e solo sofferto. Ora però voglio sentirlo da te, dimmi che cosa sai e poi deciderò.-

- Io so e reputo vero che per anni la nostra gilda ha tenuto nascosta Seere e non l'ha mai sfruttata. Fin ad ora nessuno è mai stato in grado di ucciderla, altrimenti sono sicura che i nostri Master avrebbero risolto la situazione molto tempo fa. Io so che tu vuoi eliminare questo male e so che Fairy Tail ti aiuterà in questo, insieme possiamo trovare la forza di contrastarla.- Ne era convinta e nulla l'avrebbe fatta tentennare. Yama le prese la mano e si inginocchiò davanti a lei, le baciò il dorso delicatamente e le sollevò l'indice portatolo sulla su fronte, facendo in modo che disegnasse dei simboli ben precisi guidata da lui. Lucy riconobbe una croce e un cerchio, poi il movimento sembrò formare qualche lettera, ma non fu in grado di decifrarle. Quando Yama le fece staccare il dito per un secondo vide il simbolo disegnato da lei illuminarsi e sparire velocemente.

- Ho voluto stringere un patto con te, voglio fidarmi e affidarti il mio destino. Solo a te che sei stata l'unica persona in grado di versare lacrime sincere per un mostro. Prometto di proteggerti e di aiutarti, prometto che farò di tutto per estirpare questo male dal mondo che tanto ami. Ora sta a te trasformare le parole in realtà.-

La prese tra le braccia sollevandola e si concentrò per arrivare alla gilda. Fu così veloce che a Lucy mancò il respiro e dovette chiudere gli occhi.

 

Quando li riaprì sentì su di se gli sguardi di tutti i suoi compagni e l'imbarazzo crescente di una situazione decisamente strana.

Scattarono come molle, pronti ad attaccare e riprendersi la loro compagna, ma Lucy fu abbastanza veloce da calmare gli animi.

- Fermi non è un nostro nemico! - Alzò le braccia in avanti e si agitò parecchio, Yama fece fatica a tenere su lei e il lenzuolo che la copriva. La mise giù e Lucy, paonazza e terribilmente imbarazzata, provò a spiegare velocemente la situazione. - Mi ha salvato la vita.-

- I capelli e gli occhi... sono uguale ai due che ci hanno attaccato!- Laxus sembrava sereno, ma aveva gia richiamato abbastanza magia da sferrare un colpo dei suoi fulmine prima che l'estraneo potesse fare qualcosa.

- Lui è Yama, ha combattuto contro Natsu, ma ora è tutto diverso, datemi solo il tempo di spiegare. Dov'è Natsu ora?-

Nessuno fece in tempo a rispondere. Non vi avevano prestato attenzione, concentrati dall'arrivo della ragazza, ma non appena il Dragon Slayer aveva percepito il profumo della compagna insieme al nome di Yama, aveva ripreso i sensi e la sua rabbia riprese vita con la stessa velocità.

Scattò in avanti fulmineo, ora che Wendy lo aveva in parte guarito, poteva fare a pezzi quel mostro con tutta la sua forza. Gridò il nome di Yama con tutto l'odio che sentiva nel cuore e infiammò il pugno destro per colpirlo con forza.

Yama spostò la ragazza appena in tempo per fermarlo, scansò il colpo che lo colpì di striscio alla guancia bruciandola lievemente e si mise sulla difensiva.

- Natsu basta! Lascia che questa volta ti spieghi la situazione!-

- Spiegare cosa? Ti ha colpita e portata via. Pensavo fossi morta e invece torni con lui coperta da uno straccio e lo difendi anche?!-

Non servì altro per capire a cosa si stava riferendo, non aveva avuto il tempo di soffermarsi su quel particolare, ma infondo in quel piccolo rifugio non aveva trovato nulla che potesse indossare. Lo capiva eppure ne rimase ferita, il solo credere che Natsu potesse pensare una cosa simile di lei, le riempì gli occhi di lacrime. Rimase ad osservarlo mentre tentava di colpire Yama, che si limitava a schivare, poi osservò i compagni che parlottavano di qualcosa e si sentì al centro dell'attenzione, così alla fine esplose. Si mise tra i due e piangendo fermò quella scena con il suo stesso corpo.

- Sei ridicolo! Sto provando con tutta me stessa a farti capire la situazione e pensi solo a come ti senti tu ora, non ti importa di niente!-

Senza farsi notare, da lontano Gray evocò un enorme mano di ghiaccio e la scaraventò contro il Dragon Slayer, che rotolò per la stanza. Il mago del ghiaccio si fece avanti e scattando verso Natsu, riuscì a fermarlo prima che si rialzasse.

- Lucy ha ragione. Diamole il tempo almeno di vestirsi e di raccontare cosa le è successo poi decideremo. Andare avanti così a menar le mani, non ha senso.- Riuscendo per un po' a tenere fermo Natsu, ma sperando che qualcuno dei compagni si rendesse conto della situazione e corresse ad aiutarlo, alzò lo sguardo e si rivolse a Yama. - Mi fido se Lucy dice che non sei un nemico, ma cerca di capire anche che fino a poco fa abbiamo combattuto contro dei tuoi compagni.-

- Io sono dalla parte di Lucy ora. Lei crede che possiamo giungere ad un dialogo e io posso dirvi come fermare Seere, vero Carman?-

Rispose rivolgendosi alla ragazza ancora in ginocchio sul pavimento. Juvia alzò lo sguardo e osservò Yama con attenzione, degnandolo soltanto di una misera smorfia.

- Che bambino capriccioso... hai percepito che Indra ti aveva abbandonato e ti sei legato alla prima persona che ha provato un po' pena per te. Non sareste mai dovuti nascere!-

Lo schiaffo arrivò preciso e doloroso, Lucy scattò in avanti a mano tesa e colpì il viso di Juvia nella speranza che smettesse di dire quelle cattiverie. Riuscì a farle abbassare lo sguardo verso il pavimento e le labbra si impregnarono di sangue.

- Non è giusto nei confronti di Juvia averti colpita, ma sono del parere che anche lei ti avrebbe presa a schiaffi. Sono anche figli tuoi, tu fai parte di Seere come lei di te. Sono sangue del tuo sangue, come puoi dire queste cose, lo sai che hanno sofferto per anni?-

- Figli miei!- Si riprese sputando sangue e affrontò lo sguardo di Lucy con cattiveria e odio, tanto che la maga degli spiriti riuscì persino a percepire quel sentimento sulla sua pelle. - Quei mostri non mi appartengono! Sono stata costretta a farli nascere, ma avrei preferito togliermi la vita! Sono stata costretta ad offrire il mio corpo e la mia magia a Seere per ordine di Zeref, non l'ho mai chiesto ne tanto meno voluto! Volevo liberarmi di Seere tanto quanto voi e sarebbe andato tutto per il meglio, ma sono stata tradita!- Lo gridò con tutte le sue forze, sputò fuori quelle verità che celava nel cuore da secoli, tutta la frustrazione e il dolore che aveva dovuto sopportare. Pianse come mai dopo tanto tempo, senza dare importanza a nulla che non fosse quello sfogo. - Volevo avere una vita normale, costruirla con mio marito e invece sono stata bloccata da quel demone a vivere un'esistenza di dolore e morte, sofferenza e oppressione e quando credetti di aver finalmente raggiunto il mio scopo, il mio stesso marito, l'uomo in cui avevo riposto tutta la mia fiducia, ha scelto Seere a me. Sono stata delusa dalle persone di cui mi fidavo e dal mondo intero e se ora Seere lo distruggerà... non posso che esserne felice!-

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Capitolo 12
*** 11. Verità ***


11. Verità

 

Tutto iniziò così.

In una lugubre e diroccata torre in cui si era chiuso da mesi, finalmente vi era riuscito. Evocare la più forte e la più temibile bestia demoniaca.

In quella stanza i cui muri venivano illuminati a tratti dal bagliore dei fulmini erano ben distinti cerchi magici marchiati a fuoco e sangue su ogni parete, sul soffitto e sul pavimento. Zeref era la centro della stanza, in ginocchio prostrato davanti a quello che per ora era solo fumo nero.

Lo videro annuire e scusarsi, da fuori la stanza Indra e la piccola Carman osservavano il loro padrone mentre procedeva con quegli esperimenti pericoli e oscuri. Lo seguirono mentre a fatica si rimetteva in piedi e usciva contrariato.

Non chiesero e non lo fermarono, ma quella stessa notte Indra venne convocato nella stanza di Zeref e gli fu chiesto un grande sacrificio.

- Carman ha la forza vitale e la magia necessari per ospitarla.-

- Ma cosa le succederà? Mia moglie non ha mai avuto molto controllo sui suoi poteri, non credete che forse sarei più adatto io.-

- Stai per caso discutendo una mia scelta?-

- Assolutamente no Zeref-sama, è solo che... noi pensavamo che dopo avervi concesso la nostra casa e tutto ciò che possedevamo, saremo stati liberi.-

- Lo sarete.-

Ma non fu così. Il giorno seguente Zeref concluse il rituale. Carman, giovane ragazza dagli occhi color del miele e i capelli arancio, sedeva al centro del cerchio magico. Intonate le parole del rituale quasi fosse una canzone, Zeref alzò le braccia il verso il cielo e la terra tremò. Dalle pietre del pavimento si alzò un fumo nero e pesante e una voce si fece strada nella mente di Carman, mentre veniva circondata dalla nebbia. Indra osservò ogni scena e udì ogni lamento straziante della ragazza, cercando di trattenere le lacrime.

Infine tutto sembrò fermarmi, Carman aveva assorbito i miasmi e si era alzata da terra tenendo il viso basso e respirando rumorosamente.

- Evocandomi in questo mondo cosa credi di ottenere?-

Parlò con la voce di Carman, ma Indra non ebbe alcun dubbio che non fosse più sua moglie. Si sentì perso e solo, in poco tempo aveva perso la casa e la libertà, ora anche sua moglie gli era stata portata via e non riusciva più a sopportarlo.

Zeref lo allontanò subito, si chiuse in quella stanza per giorni e giorni senza mai uscire, cosa vi stesse accadendo Indra non poteva saperlo, ma ormai nella sua mente esisteva un'unica cosa da fare. Non avrebbe permesso a nessun mostro di tenere la sua amata, di obbligare la sua anima ad un inferno eterno, così dopo giorni, appena Zeref riuscì a lasciare la stanza per un po' e allontanarsi, lui vi entrò.

Non temeva nulla, ne l'ira del grande mago oscuro, ne la forza di quel demone con il corpo di sua moglie, voleva solo trovare un po' di pace. La vide accanto alla finestra che osservava l'oscurità davanti a se, si avvicinò stringendo tra le mani un pugnale e pronto ad usare fino all'ultima goccia della sua magia per arrivare al suo scopo.

- Lei è ancora qui dentro, continua a gridare il tuo nome. Posso farti parlare con lei, non ascolterò.-

- Chi sei?-

- Il mio nome è Seere, sono stata io a chiedere il corpo di questa donna. L'unico modo per tenere il mio spirito in questo modo era legarmi ad un essere umano puro da contaminare. Infondo è di questo che mi nutro, anime macchiate da peccati che non si possono espiare. Tu ora vorresti uccidermi, portando con te anche lei, ma non ciò che non sai e che esiste un modo per ottenere ciò che vuoi.-

- E cosa voglio? Mi è stato portato via tutto, l'unica cosa che desidero è andarmene portando con me un abominio come te.-

Indra indietreggiò quando lei si voltò verso di lui costringendolo a parlare con il viso di Carman e rendendo ogni cosa più difficile e dolorosa. Seere provò a toccarlo allungando la mano verso di lui e Indra non fu in grado di sottrarsi. Sentì la pelle morbida, ma fredda come il ghiaccio, che toccava il suo viso e lo carezzava con dolcezza, per un secondo chiuse gli occhi imponendo alla sua mente di non pensare a Carman.

- Tu mi hai concesso il corpo di tua moglie, io ora concederò qualcosa a te.-

- Io voglio ucciderti per vendicarmi di ogni dolore.-

- E sia allora, ti dirò come fare e ti darò la possibilità di farlo. Quando ci rivedremo di nuovo però saranno passati molti anni e spero che tu sia stato in grado di mantenere questo tuo desiderio e non ti sia perso durante il cammino, ma gli esseri umani sono deboli e so per certo, che alla fine vincerò io.-

- Lo vedremo.-

Quando Seere lo toccò di nuovo poggiando le dita sulla fronte dell'uomo, Indra fu percorso da una miriade di sensazioni, sentì la testa riempirsi di informazioni e la magia divenire forte e stabile. Con il passare del tempo si rese conto che non sarebbe invecchiato, gli anni passavano e lui non percepiva il minimo cambiamento. Sapeva cosa doveva fare, non aveva abbandonato Zeref e aveva visto il corpo di sua moglie generare mostri di ogni tipo e creature simili agli esseri umani, ma che venivano scartate e gettate nelle prigioni di quella che una volta era la sua casa. I bambini erano biondi e dagli occhi malva, carichi di una magia potente che non riuscivano a sopportare e non servivano ad altro che alimentare i mostri che Zeref reclutava idonei per lui.

Poi un giorno tutto finì. Zeref e Seere sparirono e lui non fu più in grado di trovarli. Era sicuro che il mago oscuro avesse intuito il motivo della sua longevità e si fosse allontanato per non avere problemi o intralci nei suoi studi, ma questo ad Indra non importava più. Tutto ciò di cui aveva bisogno erano i bambini rimasti. Li liberò dalle prigioni e li sfruttò, proprio come Seere gli aveva detto di fare. Loro sarebbero stati la chiave per uccidere il demone e avrebbero aumentato anche il potere di Indra con il tempo, ma proprio per colpa del tempo le cose iniziarono a cambiare.

I bambini erano forti e usarli solo per lo scopo ultimo sarebbe stato uno spreco. Ai più promettenti diede un nome e un titolo per farli sembrare importanti, mentre gli altri venivano mandati ad occuparsi di piccole missioni per tenerli occupati. Era stato bravo, avendo a disposizione tutto il tempo del mondo era stato in grado di occuparsi di ogni cosa, ma lo scopo ultimo era ormai cambiato e il pensiero di Carman affievolito.

Non gli importò più della moglie e persino la vendetta verso Seere e Zeref era sparita, ora c'era solo il potere. Aveva giocato con tutti, dai figli del demone ai maghi con cui era entrato in contatto, ogni mossa era stata calcolata e studiata nei minimi dettagli per trovare Seere.

Così era entrato a far parte della storia di Fairy Tail, nonostante nessuno dei maghi se ne fosse mai accorto.

Grimoire Heart era stato il trampolino di lancio. Indra incontrò Purehito poco dopo che il secondo master aveva lasciato la carica a Makarov. Pensò che la sua attesa fosse terminata e che finalmente avrebbe potuto mettere le mani sull'oggetto del suo desiderio, ma scoprì subito che Purehito non era più in grado di avvicinarci al demone. Non appena aveva deciso di lasciare il posto a Makarov, il patto tra lui e Seere si era sciolto e il mago aveva perso molti dei suoi poteri e della sua forza magica. Questo era il prezzo da pagare per sottrarsi al demone. Eppure Indra scoprì in quell'uomo una smania di potere pari alla sua e forse avrebbe potuto usarlo in molti modi. Seere gli aveva concesso lunga vita e ciò gli aveva dato la possibilità di conoscere molti angoli della magia che ad un mago normale era preclusi, così coinvolgere il vecchio mago e concedergli parte delle sue conoscenze aprì ad Indra molte strade. Guidando una gilda oscura e gestendo nell'ombra l'alleanza Balam era riuscito a far trovare a ai membri degli Eisenwald il flauto di Lullaby, se il piano fosse andato nel verso giusto con la morte di Makarov Seere si sarebbe liberata e debole della morte di un guardiano per mani altrui, sarebbe caduta nelle mani di Indra.

Purtroppo non aveva funzionato e dovette sperare nel risveglio di Deliora sull'isola di Galuna. Gettare scompiglio e distruzione avrebbe potuto attirare il demone allo scoperto, ma si era reso presto conto che era un piano destinato a fallire dall'inizio e sperò che almeno, durante quell'operazione, qualcuno dei maghi di Fairy Tail perdesse la vita.

Dovette così ripiegare su Jellal e nella torre del paradiso. Aveva raccontato a Purehito di Zeref e ormai lo aveva completamente plagiato. Volevano far risorgere il grande Mago Oscuro e fargli credere che quello che stavano facendo fosse utile allo scopo era un punto importante. La torre del paradiso giocava quel ruolo alla perfezione. Tutto era progettato per gettare il mondo del caos, sconvolgere la magia su Earthland era uno dei metodi che lo avrebbero avvicinato a Seere, la cui magia era forte e instabile allo stesso tempo.

Eppure anche questa volta le cose non erano andate nel migliore dei modi e fu li che Indra si rese conto della pericolosità del Dragon Slayer di fuoco. Lo aveva già notato, ma la sua magia non era abbastanza forte, ma si era dimostrato un osso duro e soprattutto imprevedibile.

Così decise. Prima di trovare Seere avrebbe dovuto indebolire Fairy Tail.

Jude Heartphilia si era servito di molto denaro per trovare sua figlia e per Indra fu semplice usare uno dei suoi ragazzi per passare l'informazione al grande magnate, suggerendogli di assoldare i Phantom Lord per recuperare la ragazza. Mettere le gilde l'una contro l'altra era un buon espediente, se anche Josè non fosse stato in grado di uccidere Makarov, Fairy Tail ne sarebbe uscita indebolita.

Mandare gli Oracion Seis alla ricerca del Nirvana avrebbe smosso le gilde ufficiali. Brain era stata una buona pedina, avrebbe sicuramente avuto successo, ma anche stavolta le cose non andarono secondo le sue previsioni.

Ormai esasperato decise di agire in prima persona, ma Sarasvathi lo convinse al contrario. Quell'uomo si era rivelato un buon consigliere. Era stato il primo dei figli generati da Seere e Indra non lo aveva rinchiuso, ma tenuto con se. Era sempre stato debole e cagionevole di salute, troppo per poterlo usare in qualche modo, ma la sua magia era diversa dagli altri. Fu proprio lui a rivelare il futuro della gilda a Indra, tramite le sue visioni.

Sognò l'isola di Tenrou e lo scontro tra Fairy Teail e Grimoire Hearts. Vide la sconfitta di Purehito e della gilda, ma poi nella mente di Sarasvathi apparve l'immagine di Zeref e di Acnologia e ogni cosa fu chiara.

Con la scomparsa dell'isola di Tenrou e dei membri più forti di Fairy Tail per sette anni, Indra vide il suo sogno divenire realtà.

Fu poco dopo quella battaglia che riuscì a contattare Seere e il piano prese vita.

Dopo anni di silenzio finalmente Indra fu in grado di sentire nuovamente la voce di Seere nella sua mente.

- E così hai atteso tutto questo tempo solo me?-

- Questo era il mio destino.-

- E quindi, Indra, dimmi cosa vuoi fare?-

- Lo scoprirai presto.-

 

Nonostante il trambusto fu in grado di allontanarsi e salire al piano di sopra. Sapeva che Mirajane teneva qualche vestito in una piccola cassapanca e ne approfittò. Trovò un abito celeste senza spalline e lungo poco sopra il ginocchio e lo indossò di fretta. Yama osservò ogni gesto della ragazza, fermo davanti alla porta e Lucy non sembrò intimidita da quegli occhi che la squadravano.

- Devi rimanere li a guardarmi? Non fai che peggiorare le cose in questo modo.- Provò ad essere acida, ma Yama non ci fece minimamente caso. Sapeva che seguirla in quel modo avrebbe fomentato la gelosia di Natsu e non se ne curò.

- Parlavi di fiducia e lealtà, ma non sembra che il Dragon Slayer si sia fidato molto di te.-

- Penso che tutti abbiano frainteso la situazione.-

Infilò sotto la gonna un paio di pantaloncini neri molto corti provando a compensare la mancanza di biancheria intima, ma la sensazione del tessuto sulla pelle delle parti intime, rimase comunque molto sgradevole. Yama si avvicinò piano e le prese le spalle poggiando la fronte nell'incavo del collo e inspirando il profumo di quella pelle delicata.

- Posso farti una richiesta?- Lucy annuì semplicemente e rimase in attesa. Per qualche ragione erano riusciti a creare un legame molto forte e lei non aveva intenzione di vergognarsene o tenerlo nascosto. - Qualsiasi sia la spiegazione di Carman o il motivo per cui Indra abbia portato via Seere, io ho deciso di proteggerti e credere a ciò in cui credi tu... voglio credere in un futuro qualsiasi esso sia.-

- Così mi spaventi.- La ragazza si girò di scatto e trovando lo sguardo di lui, ne percepì tutta l'angoscia e la tristezza. Qualcosa dentro di lei prese forma, un dubbio che le fece salire le lacrime agli occhi. Vedendola così Yama riuscì a sorridere e prendendole la mano la fece appoggiare sul suo petto in modo che Lucy percepisse i battiti del suo cuore.

- Non importa, te lo chiederò quando tutto sarà finito.-

Scesero di sotto lasciando il discorso in sospeso. Quando arrivarono tutti gli sguardi si puntarono su loro due e Lucy non riuscì ad evitare gli occhi di Natsu pieni di rabbia. Yama si allontanò per la prima volta da lei andando da Varuna e Surya che nel frattempo erano stati liberati e tenuti sott'occhio da un Laxus decisamente contrariato. Abbracciò la sorella e controllò le condizioni del fratello, ma non si scambiarono neanche una parola. Come tutti i presenti, anche loro, si concentrarono sulla ragazza dai capelli cobalto, nel cui corpo si nascondeva l'anima di Carman.

Erza la costrinse a parlare, doveva raccontar loro tutta la verità qualsiasi essa fosse.

- Io non sapevo che Indra fosse ancora vivo. All'inizio della possessione non ero in grado di interagire o prendere possesso del mio corpo, Seere mi aveva completamente bloccato, torturando giorno dopo giorno la mia anima e divertendosi a farmi soffrire.- In quel momento spostò lo sguardo verso il mago del ghiaccio, che sentendo quelle parole non era riuscito a non far riaffiorare il dolore che aveva provato in quell'inferno in sui era rimasto bloccato e in cui Juvia era ancora incatenata. - Alla fine ho accettato ogni cosa. Seere si nutre di anime le tortura e le rende impure e poi se ne ciba e io questo lo reputavo ripugnante, ma dopo aver sofferto ho iniziato ad accettarlo e Seere mi ha permesso di emergere. Quando sono tornata al mondo mi ritrovai chiusa in una prigione, Seere non aveva di che nutrirsi, ma non era spaventata. Mi disse che se fossi stata in grado di convincere un essere umano a legarsi a noi, mi avrebbe permesso di rimanere cosciente e quando Mavis si presentò davanti a noi feci ciò che Seere mi aveva chiesto. Infondo non mi importava. Ero bloccata li e piuttosto che continuare a soffrire preferii far soffrire qualcun altro. Così passare il legame da Mavis a Purehito, nutrirci di tutte le anime che ci mandava e poi passare a Makarov e farlo soffrire per anni, divenne anche il mio divertimento, fino a che non siete spariti.- fece una pausa. Le parole le si bloccarono in gola e ci impiegò un po' per continuare.

- E' stato allora che Indra è riuscito a contattarti. A noi Aditya è stato dato il compito di prender tempo. Dovevamo attaccare la gilda e soprattutto uccidere il guardiano di Seere in modo che il demone fosse abbastanza debole per venire ucciso. Non sapevano che Carman fosse umana ne che fosse la moglie di Indra. Ci è sempre stato detto che colei che ci ha generato era un male da distruggere e noi non abbiamo mai fatto domande.- Yama fu sbrigativo, non gli piaceva dover raccontare la sua storia a qualcuno che non fosse Lucy, ma dovette stringere i denti e sopportare gli sguardi di ognuno di loro.

- Indra mi ha contattata dicendomi che voleva liberarmi e che aveva trovato il modo di farlo. Gli dissi che non poteva essere mio marito, che era passato troppo tempo perché potesse ancora essere in vita. Mi rispose che aveva trovato un modo per allungare la sua vita e che lo aveva fatto per me, che in tutti questi anni non mi aveva mai dimenticata. Così io gli credetti senza pensarci su quando mi disse di aver trovato un modo per liberarmi da Seere. Esiste un rituale in grado di riportare Seere nel suo mondo, ma non poteva essere effettuato finché condividevamo lo stesso corpo. Gli dissi che ero in grado di spostare la mia coscienza dal corpo originale ad un altro, era un espediente che Seere mi aveva fatto usare qualche volta per attirare le persone vicino alla nostra prigione e così ci mettemmo d'accordo. Avevo bisogno di un corpo da possedere e per rendere il legame più duraturo dovevo privarla della sua anima, così quando ho scelto questo corpo. Indra ha mandato i suoi Deva contro di noi e mi ha dato la possibilità di legarmi a Juvia. Era tutto stabilito, ogni cosa è andata secondo i piani di Indra.-

Fu a quel punto che Gray non fu più in grado di ascoltare. Ogni millimetro del suo corpo iniziò a fremere, percorso da ogni genere di emozione che si fondevano nella disperazione più assoluta. Si allontanò di corsa e uscì dall'edificio, voleva gridare e prendere a calci ogni cosa. Si scontrò con un albero e poi con una grande roccia, congelò ogni filo d'erba e foglia che incontrava. Si ritrovò da solo, su una scogliera e gridò così forte da farsi sanguinare le corde vocali, infine ricadde in ginocchio portandosi le mani al viso e provando a reprimere le lacrime che non meritava neanche di versare.

Nessuno lo seguì. Capivano e dover accettare la situazione era difficile anche per loro. Nessun gesto o parola avrebbe potuto lenire quel dolore così forte, quindi rimasero ad ascoltare.

- Quando Seere stipula un patto concede al guardiano molto potere, se il legame viene spezzato subito lei stessa ne risente. Così quando ha scelto Natsu, ho fatto in modo che si legasse a lui ricattando Gray per dargli in cambio l'anima di Juvia. Dovevo far in modo che si legassero, così Indra avrebbe potuto uccidere il guardiano, renderla vulnerabile e scacciarla mentre ero nel corpo di Juvia. Avrei ripreso possesso di me stessa e sarei stata in grado di vivere finalmente una vita libera, delle conseguenze non mi importava nulla. Invece le cose non sono andate così. Indra mi ha bloccata nel corpo di Juvia sapendo che prima o poi nessuna delle due sarebbe stata in grado di sopravvivere. Io ero il freno inibitorio di Seere, ero l'unica cosa che riusciva a bloccarla in questo mondo, l'unica che riusciva a reprimere la sua magia. Ora che siamo separate nessuno può fermarla.-

- C'è un rituale no? Possiamo usarlo e liberarci di Seere!-

Cana ne sembrò convinta e lo disse a gran voce cercando di risollevare il morale dei compagni, ma naturalmente le cose non si sarebbero risolte nel modo più semplice.

- Nessuno di noi ne ha mai sentito parlare.- Varuna prese la parola attirando l'attenzione dei presenti e dando fondamento ai dubbi che si erano creati in ognuno di loro. - Quello che sappiamo è che il nostro sangue è collegato a Seere e che Indra-sama...- si morse il labbro inferiore dopo aver pronunciato l'onorifico, di sicuro non lo meritava più e si corresse. - … quel traditore, ha trovato un modo per usarlo a suo vantaggio. Non abbiamo mai chiesto nulla, ma lui ha assorbito per anni il nostro sangue e ha detto che così facendo sarebbe stato in grado di uccidere Seere.-

- In poche parole si è solo reso più forte, non esiste nessun rituale e nessun modo per uccidere quel demone.-

Questa volta prese la parola Gildarts, era stanco di rimanere in silenzio e, ascoltare una storia piena solo di bugie e tradimenti, lo aveva reso decisamente irritabile.

- Non lo capite? E' questa la chiave di tutto. Per uccidere un demone bisogna diventarlo. Indra ha assorbito il nostro sangue per riuscire a resistere alla magia di Seere che è in grado di eliminare qualcuno solo con le parole. Per reggere uno scontro con lei bisogna arrivare al suo stesso livello e per farlo vi serve il sangue di un demone.-

- Lo farò io. Ho già un legame con lei e quando lo abbiamo stretto ho assorbito il suo sangue. Posso farlo.- Natsu si eresse sopra tutti i presenti, quasi avesse riacquistato la sua volontà e la lucidità di non pensare solo a ciò che lo rendeva geloso. Si avvicinò a Yama sfruttando tutta la forza di volontà e lo sfidò con lo sguardo.

- E sia, ma dovrai essere in grado di disubbidire ai suoi ordini e non sarà semplice. Ad ogni modo non basterà, sei un essere umano per quanto potere tu possa avere non sarà abbastanza.-

- Lo farò io.- Erza di fece avanti e catturò l'attenzione dei compagni. Forte e determinata, una guerriera che era stata in grado di superare molte avversità e che si era formata grazie a quelle e all'amore della gilda e dei suoi compagni, che avrebbe difeso sacrificando ogni cosa.

- E io! Farò di tutto per espiare le colpe che ho verso di voi e verso Juvia.- Gray si affacciò dall'angolo dell'edificio in rovina e deciso nel proprio intento si offrì volontario.

- E sia allora...-

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Salve a tutti!
Finalmente il capitolo rivelatore! Mamma mia se è stato difficile scriverlo e provare a collegarlo con tutto quello che è successo nella storia originale!
Spero sia tutto chiaro e che non mi sia persa nel mentre.
grazie a tutti quelli che mi seguono
alla prossima


 

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Capitolo 13
*** 12. Poco prima della fine ***


Eccoci di nuovo qui!
Un saluto a tutti e come sempre grazie a chi mi segue e spero apprezzi i miei sforzi.
Diciamo che questo è un capitolo intermedio prima della burrasca e ho voluto fare un pò di leggero fanservise per due belle coppie. Non c'è molto tempo epr le effusioni, ma ho voluto regalare loro qualche minuto di pace.
Come sempre mille e mille grazie a Krizia, vaniglia e sailorvenus87 per le recensioni, ho potuto rispondere poco e mi scuso, ma ho avuto un sacco di casini e mi sono anche mezza amputata un dito al lavoro rischiando di non riuscire a scrivere per almeno dieci giorni. (meno male che resisto bene al dolore ^_^)
grazie e buona lettura!!
alla prossima

p.s. a fine pagine ci sono le solite note ^_^
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12. Poco prima della fine

 

Guardare l'opera del proprio potere era esaltante. Osservare dopo anni di reclusione il mondo esterno e vederlo marcire sotto i suoi piedi le riempiva il cuore di un'eccitazione senza pari. Si sentiva libera da ogni costrizione e legame, libera di poter distruggere e uccidere.

Tutto questo le era stato donato dallo stesso uomo che secoli prima aveva giurato di ucciderla.

Si voltò verso di lui e lo trovò prostrato ai suoi piedi, fiero del proprio operato. Sosteneva il suo sguardo senza cedere, senza temerla e questa per lei era una sfida a cui non poteva sottrarsi. Tutto era andato come lei aveva previsto, gli aveva donato quella lunga vita per testare la sua volontà, ma come previsto nessuno poteva sottrarsi alla sua malia.

- Sapevo che tu e Carman eravate in contatto. Non ho interferito perché ero curiosa di sapere cosa sarebbe accaduto, ma mi hai delusa Indra. Il nostro patto era chiaro, io ti ho donato il potere per uccidermi, invece tu mi hai liberata e immagino che il motivo sia per usarmi in qualche modo.-

- In tutti questi anni non ho fatto che pensare a te. Mi hai donato la forza e l'intelligenza per trovare il modo di ucciderti, ma mi hai reso schiavo del tuo ricordo e non credi che sia stato meschino da parte tua? Sapevi che il mio desiderio sarebbe scemato con il tempo e che avrei trovato un modo per usarti, proprio come faceva Zeref.-

Seere rimase in silenzio per qualche secondo, prese a camminare in circolo intorno all'uomo ancora in ginocchio e lentamente iniziò a togliersi i vestiti. L'abito nero le scivolò dolcemente fino a toccare il pavimento e rimase soltanto con una sottoveste scura. Si sentì libera e senza più costrizioni e sorrise. Persino quell'abito serviva a bloccare la sua magia, ogni cosa era stata studiata per tenerla imprigionata, ma non le dava alcun fastidio, anche quello era un piccolo divertimento. Osservare come le persone si davano da fare per tenerla segregata era estremamente piacevole.

- Mi hai portata via da un diletto accattivante, avrei voluto divorare l'anima di Makarov e del Dragon Slayer. Ora dovrai darmi in cambio un divertimento altrettanto allettante.-

- Fin ora hai giocato chiusa tra quattro mura, io ti darò il mondo intero con cui divertirti. Potrai giocare e nutrirti di ogni anima che troverai. Sei libera.-

Si piegò verso l'uomo e gli prese il mento con la mano fredda portandolo a pochi centimetri dal suo viso. Riusciva a sentire ogni sensazione che lo invadeva, compresa la brama di possederla. Era schiavo del ricordo del mostro che gli aveva portato via la propria vita, ma invece di odiarla la amava sopra ogni cosa e questo lei lo aveva previsto. Gli esseri umani erano prevedibili sotto ogni punto di vista, lei gli aveva donato che poco potere, ma abbastanza da farlo ubriacare. Poggiò appena le labbra su quelle dell'uomo e lo percepì forte e distinto, dentro di lui il sangue scorreva furioso e maligno, era pregno di potere demoniaco.

- Hai il mio sangue dentro di te. Immagino tu abbia usato i miei figli umani.-

- Mi ha reso più forte, posso sostenere la tua magia e le tue parole senza venirne sopraffatto. Non è stato semplice, ma ora sono degno di te e posso diventare un essere superiore.-

- Tu vorresti diventare un demone? Mi sarei aspettata di tutto, ma non questo.- sorrise divertita e stupita del fatto che gli esseri umani potessero ancora stupirla di qualcosa. - Però c'è una cosa che in tutto questo tempo ti è sempre sfuggita mio caro Indra. Sai a me piace molto nutrirmi delle anime degli esseri umani, ma ciò che mi diverte sopra ogni cosa è coltivarle fino a che non saranno mature abbastanza da saziarmi. Non ho bisogno di un mondo di anime acerbe, me ne bastano poche, ma succose. Quando Zeref mi ha evocata la prima cosa che mi chiese fu il prezzo che avrebbe dovuto pagare per ottenere i miei favori. Io gli dissi che gli avrei donato ogni cosa, in cambio della sua anima e ora quel povero uomo avido di potere vaga senza tempo tormentato dalla magia che lui ha voluto. Soffrirà in eterno e proprio di questo che mi nutro io. Poi gli chiesi un corpo umano, un corpo puro la cui anima fosse immacolata. Lui mi offrì Carman, dolce e piccola fanciulla priva di sentimenti impuri, ho portato la sua anima nell'inferno più buio, l'ho torturata e per anni ha resistito, fino a che non ha ceduto. Sporcare l'anima di Carman è stato un bel divertimento e in cambio le ho dato la possibilità di condividere questo corpo con me. Ciò che non sai mio caro Indra è che Carman è morta tanti anni fa, ciò che tu hai tolto da questo involucro di carne è solo un eco di lei, qualcosa che lentamente sarebbe scomparsa da sola.-

- Che cosa significa questo?- Indra perse l'equilibro e ricadde sul pavimento, sentì il respiro farsi corto e il cuore battergli sempre più veloce. Seere al contrario era serena e rilassata, sorrideva osservando l'uomo mentre iniziava a sudare freddo.

- Quando finii con Carman attesi un'altra anima, non volevo tornare nel mio mondo. Questo era fin troppo divertente. Arrivò Mavis e le feci credere che legandosi a me avrebbe potuto impedirmi di far del male alle persone, la corrosi con la mia magia e sperai di poterla divorare, ma lei non si fece sporcare da me e quindi attirai l'attenzione di Purehito. Sapevo che prima o poi la smania di potere di quell'uomo lo avrebbe portato a me, Mavis credeva in lui e io le dissi che se mi avesse portato quell'uomo io sarei rimasta buona. Ma Purehito non aveva l'anima gentile di Mavis e lui iniziò a macchiarsi di molti misfatti portandomi criminali e maghi di ogni genere e sperando in una ricompensa da parte mia, ma lui non mi piaceva e feci di tutto per allontanarlo. Gli dissi che avrei scelto io il prossimo Master della gilda e lui avrebbe solo dovuto portarlo da me per il patto, in cambio gli avrei donato il potere che cercava. Scelsi Makarov e mi legai a lui. In cambio ho fatto in modo che tu incontrassi Purehito e il resto lo sai da solo.-

- E come avresti fatto? Eri bloccata, non potevi organizzare ogni cosa!-

- Nessuno mi ha mai imprigionata, ho scelto io di farlo credere. Perché tutto era rivolto a te. In tutti questi anni non hai fatto altro che coltivare la tua anima per me. Questa è stata la sfida più bella che io mi sia mai imposta e per un po' ho creduto che tu non avresti ceduto, ma immagino di essere troppo allettante per un essere umano. Dovresti esserne felice, tutto gira intorno a te mio caro Indra. Hai ucciso e sfruttato, tutto questo solo per donarmi un pasto regale e prelibato.-

Non ebbe il tempo di reagire o dire qualcosa. Sentì il suo corpo farsi pesante e freddo, ogni muscolo si intorpidì di colpo e lui rimase seduto sul pavimento di quella che presto sarebbe diventata la sua tomba. Seere rise di gusto, si leccò le dita e si avvicinò a lui mettendogli una mano sul petto e spingendo sempre più forte. Indra sentì le costole comprimersi e rompersi in pochi secondi, percepì tutto il dolore senza riuscire ad urlare. Fu in grado solo di spostare appena lo sguardo e scorgere la figura di Sarasvathi ferma in un angolo che osservava la scena e ogni cosa andò al suo posto.

Sarasvathi era stato l'unico bambino che lui aveva deciso di tenere per se. Non possedeva la magia necessaria per rivoltarsi contro di lui, ma le sue premonizioni era fondamentali. Per anni aveva osservato il mondo tramite gli occhi di quel bambino ora cresciuto, lui lo aveva consigliato in molte occasioni e si era rivelato un ottimo collaboratore, ma era pur sempre figlio di Seere. Nella mente di Indra tutto andò al proprio posto, era stato per anni sempre e solo il giocattolo di Seere, tenuto sott'occhio per far in modo che non si perdesse. Tutto ciò che aveva provato, tutte le emozioni e le sensazioni, il desiderio di liberare Seere e legarla a lui non erano altro che illusioni. Si ritrovò a chiedersi quando aveva deciso di dimenticare Carman e pensare solo al demone e non riuscì a darsi una risposta perché quel momento non esisteva. Sin dal giorno in cui aveva incrociato per la prima volta lo sguardo del demone era stato tutto deciso e lui non era altro che un pasto ben preparato. Si chiese che cosa avesse voluto ottenere combinando tutto quel trambusto e si rese conto di non conoscere neanche questa risposta. In tanti anni i desideri si erano susseguiti confusi e disordinati e lui era andato avanti senza una vera e propria missione da compiere. Ora lei era li e lo stava divorando e lui non sentiva nulla. La sua esistenza effimera sarebbe ben presto sparita e poco gli importava di quello che sarebbe successo al mondo ora che Seere ne poteva disporre a suo piacimento.

Chiuse gli occhi con la sola consapevolezza di non aver mai agito di sua spontanea volontà e prima di sparire per sempre riuscì a pensare a Carman. Se solo l'avesse amata di più, forse ora sarebbe tutto finito.

Morire senza aver mai avuto un vero scopo nella vita dove lo avrebbe portato? Sperò di sprofondare nell'inferno più profondo, lo stesso che sua moglie aveva sperimentato e sperò che la sua anima soffrisse mille volte di più. Forse così avrebbe potuto fare ammenda per la sua stupidità.

Quando ormai, tra le mani della donna, non rimase che un mucchio di carne informe e il sangue che le colava dalla bocca iniziò a darle fastidio, si rialzò lasciando a terra dei resti irriconoscibili. Si passò la mano sul viso portando via le ultime gocce di sangue e concentrandosi sulla prossima mossa da fare. Guardò Sarasvathi nell'angolo e lo fece avvicinare. L'uomo si mise in ginocchio e quando la mano della madre lo toccò per la prima volta in tutti quei secoli lui ne fu estasiato.

- Sei stato un bravo figlio Saras. Come dovrei ricompensarti?- Lo guardò appena e lentamente il viso dell'uomo iniziò a mutare. Lo aveva sempre saputo e ora che Indra era sparito anche la magia su di lui si sarebbe dissolta. Ciò che rimase tra le mani di Seere fu un viso deforme dai capelli radi e biondi e gli occhi malva spenti e storti. Sarasvathi era il figlio peggiore che avesse potuto avere, il primo bambino nato per errore e pieno di difetti. Indra ne aveva modificato l'aspetto, forse troppo ripugnante per essere visto tutti i giorni, ma questo a Seere non importava. - A te posso concedere qualunque cosa. Desideri essere bello come i tuoi fratelli? Oppure vuoi più potere? Chiedi figlio mio.- Sarasvathi fece solo un segno negativo con la testa e abbassò lo sguardo verso il pavimento, godendo solo della mano della donna sulla sua testa squadrata. Era sempre stato fedele a lei, mai una volta si era trovato a dubitare della madre e fomentare l'odio dei fratelli verso Seere era stato forse il compito più difficile. Yama era stato gentile con lui, così come Varuna e Indra forse non non meritava di essere usato in quel modo, ma questo era il desiderio di sua madre e lui avrebbe sacrificato tutto per lei purchè Seere esaudisse un solo e semplice desiderio. - Capisco. Ne sei davvero sicuro?-

Attese solo che lui annuisse e poi si piegò in avanti baciando dolcemente quella fronte rugosa e dalla pelle macchiata. Non lo capiva e forse neanche lo accettava, ma sapeva quale fosse il desiderio più grande dell'unico figlio a lei fedele e lo avrebbe esaudito. Si spostò appena e alzò il braccio sopra di lui chiudendo gli occhi. Il pavimento di roccia si illuminò di rosso e sotto Sarasvathi comparve un cerchio magico, mentre a voce rauca e grave Seere iniziò ad intonare un canto.

 

Ergo draco maledicte
et omnis legio diabolica adjuramus te.
Cessa decipere humanas creaturas,
eisque aeternae Perditionis venenum propinare.”  1

 

Il corpo deforme di Sarasvathi iniziò a contrarsi e gli occhi sbiancarono di colpo. Durò poco e quando ricadde a terra privo di vita per qualche secondo Seere provò pietà per quel figlio che desiderava solo tornare a far parte di sua madre. Si toccò il grembo e per un attimo lo sentì muoversi, fu solo una sensazione, ma ne fu contenta.

- Bene, ora divertiamoci un po' con i miei animaletti di Fairy Tail.-

 

La gilda ormai diroccata era completamente silenziosa. I pochi sopravvissuti di Fairy Tail li riuniti, non riuscivano a dire neanche mezza parola presi dalla tensione degli avvenimenti. Gli Aditya avevano chiesto un po' di tempo per recuperare le forze e preparare il necessario, si erano ritirati al piano superiore e a loro non spettava che rimanere in attesa. Lucy si era avvicinata alle compagne ed era stata accolta dall'abbraccio di Levy in lacrime e da mille domande. Eppure era distratta, tutto ciò che voleva era riuscire a parlare un po' con Natsu, ma il Dragon Slayer aveva preso ad ignorarla e a nulla servivano le parole di Gray, che nonostante tutto cercava di calmarlo.

- Dovresti chiarire la situazione. Natsu è impulsivo, sai che fa fatica a ragionare quando si tratta di te.- Erza provò ad essere gentile, ma nascondere che infondo anche lei era rimasta infastidita dal comportamento della compagna, non era cosa semplice. Eppure lei, più di tutte, doveva riuscire a capirla.

- So che è arrabbiato. Faceva affidamento su di me e io invece mi sono appoggiata a Yama, ma non è come sembra.-

- Lu-chan non devi spiegarlo a noi, ma a Natsu e sono sicura che capirà.- Levy le diede una leggera spinta in avanti, dandole la forza di iniziare a camminare.

Quando si fu avvicinata abbastanza riuscì a percepire la tensione, Gray smise di parlare e si allontanò un po' da Natsu, così fece anche Gajeel che si staccò dal bancone a cui si era appoggiato e prese a camminare verso le ragazze. Anche lui aveva qualcosa da fare e non poteva permettersi di perdere altro tempo. Così mentre Lucy provava a parlare al compagno, lui prese la mano di Levy e la portò fuori.

- Natsu... dobbiamo parlare.-

- Non ho niente da dire ad una traditrice.- Il tono acido la ferì e per qualche secondo abbassò lo sguardo reprimendo le lacrime.

- Ti prego. Devo spiegarti che cosa è successo.-

- Non credo che ci sia molto da spiegare. Tu eri nuda, lui ti teneva in braccio. Tu sei andata a vestirti e lui ti è venuto dietro. Tutto chiaro.-

- Ok basta così!- Lo gridò e con tutta la forza che poteva imprimergli lo schiaffeggiò in viso davanti a tutti. Natsu riuscì solo a coprirsi la guancia dolorante e per un attimo fu in grado di guardarla in viso. Non era la solita Lucy e lui ora si sentiva un gran bastardo ad averla trattata in quel modo, ma mai in vita sua era stato pervaso da un sentimento così forte come la gelosia e non sapeva come gestirlo. Così rimase solo in ascolto mentre lei si sfogava e piangeva, cercando di far capire ad un ottuso quale lui era, i suoi sentimenti. - Non è successo niente! Yama non voleva ferirmi e quando mi ha portata via ha cercato di curarmi! I vestiti erano rovinati e io non devo star qui a giustificarmi davanti a tutti!-

Non resse oltre, per quanto si sforzasse non sarebbe stato in grado di farle del male ancora di più. La prese per il polso e la portò fuori, voleva nascondersi agli occhi di tutti, voleva ad ogni costo celare la sua stupidità e tutti i suoi sentimenti fuori controllo, ma ormai era tardi. Non lo sopportava e non poteva farci niente. Lucy si fidava di quel damerino dagli occhi affascinanti e lui a confronto era solo un rozzo ragazzo impacciato e geloso. Yama lo aveva sconfitto sotto ogni punto di vista.

Si immobilizzò sotto un albero, dando le spalle alla ragazza, ma senza lasciare la presa. Lucy da dietro seguì i movimenti della schiena del compagno contando ogni respiro. Rimasero in silenzio fino a che Lucy non provò a chiamarlo, ma lui la bloccò e sputò fuori ogni cosa.

- Dimmi che non ti sei innamorata di lui?- Non riuscì a voltarsi, guardarla in quel momento era troppo difficile, perché se lei avesse detto di si, tutto il suo mondo e tutto ciò a cui si stava aggrappando sarebbero crollati come un castello di sabbia costruito troppo vicino alla riva. - Io non riesco a sopportarlo. Non sopporto come ti guarda e come ti parla, non sopporto quando si avvicina a te o ti tocca. Sono un idiota e me ne rendo conto e non è che non mi fido di te, ma in questo momento ogni fibra del mio essere è terrorizzata all'idea di perderti. Ho bisogno di aggrapparmi a te con tutto me stesso, se non lo faccio tornerò ad impazzire e a pensare a Seere, perché la sento ancora nella mia testa e sta aspettando un mio cedimento per prendermi.- Lucy sentì la stretta del compagno farsi più salda, ma non disse nulla. In quel momento Natsu avrebbe anche potuto spezzarle il polso e lei non si sarebbe accorta di nulla. Il suo cuore si riempì di risposte che non riuscì a pronunciare. - Non mi importa, non voglio sapere se tra te e quel damerino dagli occhi mosci è successo qualcosa, ma lui ti ha baciato e io questo non...- si voltò di scatto e la vide sorridere. Lui gli stava aprendo il suo cuore, si stava confessando rendendosi forse la persona più ridicola del mondo e lei sorrideva. Quel suo sorriso meraviglioso che tanto amava, quelle labbra delicate che si muovevano eleganti in quel gesto che le illuminava il viso.

- Finalmente sei tornato ad essere il mio Natsu.- si staccò dalla presa solo per accarezzargli il viso e farlo rilassare. Dopo tanto era riuscita a sentire la voce del suo compagno tornare normale, con quelle offese senza senso che lo rendevano unico al mondo. Quella voce roca che cercava di enfatizzare ogni parola. Era lui, finalmente Natsu era tornato ad essere se stesso. Lo abbracciò di colpo, lo strinse sui fianchi premendo il seno contro il petto del ragazzo e stringendolo più che poteva. Percepire il battito del cuore di lui e il suo respiro erano tutto ciò di cui aveva bisogno in quel momento. - Mi dispiace averti ferito. Non volevo che mi baciasse, ma ti giuro che non provo niente per lui. Ho pensato a te tutto il tempo, se l'ho difeso era per proteggere te. Mi dispiace che tu...- non riuscì a terminare la frase, infondo non ce n'era bisogno. Nel momento in cui alzò lo sguardo verso di lui, sentì le labbra del compagno premere a contatto con le sue, così improvvise e vulcaniche. Si sentì risucchiare in un vortice caldo e avvolgente allo stesso tempo e si perse in quelle sensazioni.

- Va bene così.- Pronunciò quelle parole a voce bassa, tanto che Lucy dovette concentrarsi per riuscire ad ascoltarlo. Si staccarono a malincuore e Natsu poggiò la fronte nell'incavo della spalla della compagna stringendola a se più che potè. - Non so neanche io cosa mi sia preso.-

- Abbiamo tutto il tempo per chiarire la situazione, quando sarà tutto finito potremo...- La baciò di nuovo, saggiò le labbra di lei avido e prepotente. Ormai quello stava diventando l'unico modo per comunicare, l'unica maniera per esprimere i suoi sentimenti. Con le parole avrebbe sbagliato, sicuramente si sarebbe arrampicato sugli specchi dicendo qualcosa che avrebbe potuto ferire la compagna. Sarebbero tornati a Yama e non si sarebbero capiti, perchè lui era ancora geloso e questo non sarebbe passato facilmente. Quindi preferirono il contatto, giocare con le labbra e toccarsi il più possibile per percepire la loro presenza e trasmettere ogni sensazione al partner.

- Voglio risolvere tutta questa faccenda e poi staremo insieme. Voglio passare del tempo solo con te, voglio dimenticarmi di tutto questo per un po'.-

Era una promessa e in quel momento così difficile, era l'unico sostegno di cui avevano veramente bisogno.

 

Cercò di spostarsi il più possibile dagli occhi indiscreti dei compagni di gilda. Ormai non poteva tirarsi indietro, nonostante si stesse domandando il perchè di quel gesto impulsivo che lo messo in agitazione scombussolandogli lo stomaco. Levy lo seguiva senza dire niente cercando di star dietro al passo veloce e impacciato del Dragon Slayer che la trascinava. Dentro il suo piccolo ed esile corpo presero vita una miriade di emozioni contrastanti e mentre guardava la schiena del bizzarro compagno non riuscì a non domandarsi il perché fosse li in quel momento, senza chiedere una spiegazione e senza ribellarsi alla presa brusca di lui.

- Gajeel?- lo domandò così piano che per un attimo temette di non essere riuscita a farsi sentire, ma lui si fermò di colpo e si voltò altrettanto velocemente da farla rimanere per un attimo senza respiro. Il perchè quel viso rude e quasi rozzo l'attirasse tanto era un mistero, poi lo ricordò non appena gli occhi di lui iniziarono a guardarla. Solo Gajeel le donava uno sguardo tanto intenso e carico di sentimento, solo lui era in grado di farla arrossire senza dire una parola e infondo, dietro quel viso sempre accigliato si nascondeva un uomo davvero straordinario.

- Io non sono bravo con le parole. Non mi so esprimere, ma questo te lo devo dire.-

- Ti ascolto.-

La lasciò andare passandosi la mano tra i lunghi capelli scarmigliati. Si stava sforzando con tutto se stesso per trovare le parole adatte, per non risultare scorbutico e acido o peggio cattivo, ma si rese conto di non esserne proprio capace e parlò senza pensarci più sopra non sarebbe rimasto in silenzio per ore.

- Io andrò con gli altri. Lo avevo già deciso.- fece una pausa assicurandosi di non star sbagliando niente e cercò conferma nell'espressione della ragazza che lo guardava accorato. - Mi sono unito a Fairy Tail per riscattarmi dal male che vi ho fatto... che ti ho fatto.-

- Ormai è tutto passato. Ti ho già perdonato.- sorrise e quel gesto così sincero scaldò il cuore del Dragon Slayer. Ora forse, per la prima volta da quando le aveva ascoltate, era riuscito a capire le parole del vecchio Master.

- Sette anni fa mi sono offerto di essere il tuo partner per l'esame di classe S. Non nascondo di averlo fatto perchè ero infastidito del fatto di non essere stato scelto però poi è cambiato tutto e mi sono reso conto di una cosa importante. Da quel momento nella mia testa sono risuonate le parole che il vecchio Makarov mi disse. - senza indugiare oltre, con tutta la delicatezza che riuscì ad imprimere a quel gesto, prese tra le sue le mani della ragazza, stupendosi ancora una volta di quanto fossero piccole e delicate e le massaggiò con i polpastrelli, infondendosi coraggio. - Mi disse che ci sono persone in questo mondo alle quali piace stare sole, ma non c’è una singola persona che può sopportare la solitudine e io ora ho capito che, a prescindere da quanti compagni io abbia conosciuto grazie a Fairy Tail, se non dovessi più esserci tu io tornerei ad essere quello di un tempo e la solitudine e la tristezza mi renderebbero il bastardo che ero.-

Avrebbe dovuto esserne felice. In quel momento forse la reazione più spontanea sarebbe stata quella di sorridergli e abbracciarlo, donargli tutto il calore che il suo corpo minuto poteva sprigionare, ma al contrario le lacrime iniziarono a solcarle le guance e bagnarle le labbra. Nonostante avrebbe dovuto essere felice, infondo al cuore sapeva che qualcosa l'avrebbe resa la ragazza più triste del mondo. Gajeel non si stupì di quella reazione, era troppo intelligente per farsi abbagliare da belle parole, ma cercò comunque di calmarla e le asciugò il viso con la mano provando ad accarezzarla.

- Io rimango qui.- Provò a parlare nonostante sentisse come un macigno bloccarle la gola e il respiro. - So di non avere la forza di scontrarmi con un simile avversario e vorrei trovare un metodo per aiutare Juvia. Quello che posso dirti ora è di mettercela tutta e tornare a casa a tutti i costi. Non far sembrare questo momento un addio ti prego.- Doveva esserlo, lui avrebbe voluto quello perchè di certo non si sentiva una persona in grado di legarsi a quel tipo di sentimenti, ma quella piccola protesta sebbene priva di forza, a lui sembrò impossibile da contrastare. Così non riuscì a dirle più nulla, avrebbe voluto esprimersi meglio, ma non riuscì più a capire cosa era giusto dirle, se chiederle di aspettarlo o di non farlo, se chiederle di amarlo o dimenticarlo. - Io sono sicura che salveremo la nostra amata gilda, ritroveremo i compagni che se ne sono andati e avremo il tempo di spiegarci meglio.-

- Non credo che sarò mai in grado di esprimermi come vorresti tu.-

- Non immagini neanche ciò che riesco a leggere dentro di te. Non sottovalutarmi solo perché sono piccolina.-

Sorrise e provò a scacciare tutta quella malinconia con un gesto di forza che fatto da lei risultava solo ridicolo, ma che riuscì a far accennare una smorfia anche al Dragon Slayer. Gajeel le portò una mano sulla testa e la scosse piano muovendole i capelli sottili e riuscendo persino a percepirne il profumo. Non erano ancora pronti a qualcosa di più, non era il momento giusto, ma prima o poi si sarebbero capiti e forse, quel giorno, le farfalle avrebbero smesso di mettergli in subbuglio lo stomaco.

 

Infine, quando la terra iniziò a spaccarsi formando enormi crateri e il male prese a fuoriuscire dai margini fumanti, tutto ebbe inizio...

_________________________________________

Note

1 - "
Ergo draco maledicte et omnis legio diabolica adjuramus te. Cessa decipere humanas creaturas, eisque aeternae Perditionis venenum propinare.”


allora, la traduzione di questo pezzo dovrebbe essere questa: Thus, cursed demon and every diabolical legion, we adjure you. Cease to deceive human creatures,

and to give to them the Poison of Eternal Perdition. 
E', come per l'altra frase in latino che ho usato in precedenza, un pezzo di un esorcismo più lungo a cui ho dovuto togliere tutte le parti legate alla religione. Non dovrebbero esserci errori questa volta, ma come sempre se qualcuno trova un errore di traduzione può segnalarlo senza problemi. Chissà se qualcuno riesce a capire da dove ho preso l'esorcismo?

ciao ciao

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Capitolo 14
*** 13. Verso l'inferno. ***


13. Verso l'inferno.

 

Quando tutto ebbe inizio stavano camminando per le strade di Magnolia. Non aveva ancora capito il motivo per cui fossero insieme, ma ormai aveva imparato ad accettare la presenza di lei al suo fianco da quando tutto era iniziato. Aveva deciso di andare dal vecchio Makarov per controllare le sue condizioni, nonostante il master avesse proibito a tutti di avvicinarsi alla sua stanza. Si era chiuso nel più completo isolamento e non gli era stato possibile neanche contattare Porlyusica affinché lo aiutasse e questo lo aveva reso ansioso e terribilmente preoccupato. In più aveva lasciato la gilda nel più completo caos e ora si sentiva come se fosse venuto meno ad un suo compito.

- Sono sicura che sta bene.- Mirajane parlò sottovoce, ma riuscì comunque a catturare l'attenzione del compagno al suo fianco. Laxus le donò solo uno sguardo fugace, ma si rese conto del fatto che la ragazza fosse tesa. - Forse non dovremmo dirgli ciò che sta succedendo.-

Non che lui non ci avesse pensato, ma di certo non avevano molte scelte da fare. Non era convinto di potersi fidare degli Aditya, anzi dentro di se sapeva che, la scelta che avevano fatto, era forse la più sbagliata presa dalla gilda, ma lui non era riuscito a dire nulla. Eppure era quello il compito di un Master, difendere la propria gilda e guidarla nelle decisioni da prendere, così per la prima volta in vita sua si era reso conto di non essere pronto per un tale compito e il solo fatto di averlo pensato un tempo e di aver agito per ottenerlo, lo nauseò.

In quel momento di sconforto, sentire la mano delicata di lei, che provava a sorreggerlo, fu una sensazione bellissima e reagì istintivamente, stringendole la mano e percepirla così fredda lo invogliò a continuare quel gesto.

Eppure era gelida, troppo per essere viva.

Agì d'istinto e voltandosi verso di lei, riuscì a sorreggerla prima che cadesse in avanti. Le spostò i capelli candidi dal viso e lo vide altrettanto pallido e sudato, il respiro corto e affaticato.

- Hoi, Mirajane! Che ti succede?-

- Non riesco a... non posso...-

Mira ricadde in ginocchio bruscamente costringendo anche Laxus a piegarsi su di lei. Stava soffrendo e cercando di reprimere qualcosa con tutta se stessa, fu allora che lui capì. La scena attirò l'attenzione di alcune persone, che timorose si affacciarono dalle loro case per osservare e tra quelle si fecero avanti anche alcuni conoscenti.

- Mirajane!- Wakaba corse da loro e provò ad aiutare la ragazza, scambiò solo un lesto sguardo con il Dragon Slayer, che per il momento non disse nulla. - Vieni, portala dentro.-

Laxus la prese in braccio stringendola al petto, la sentì tremare e per la prima volta provò una sensazione di inutilità devastante. Wakaba li condusse dentro un vecchio bar poco lontano, aprì la porta e il giovane Dreyar si trovò davanti i visi di tutti i membri della gilda. Accorsero ad aiutarli, liberando un divano cencio e malridotto per permettergli di far sdraiare la ragazza. Mirajane non lo lasciò, costringendolo a rimanere in ginocchio accanto a lei.

- Che le sta succedendo?-

Warren provò ad avvicinarsi preoccupato e attirò su di se lo sguardo di Laxus. Erano tutti presenti, tutti i membri di Fairy Tail che avevano deciso di lasciare la gilda, erano chiusi in quella bettola e a lui lo stomaco iniziò a rivoltarsi dalla rabbia.

- E' una situazione che non credo vi interessi più.-

- Sappiamo ogni cosa.- Fu Macao a prendere la parola, si alzò dalla sedia cercando la mano del figlio al suo fianco. Romeo non aveva accettato quella situazione dall'inizio, ma poi le cose erano cambiate. - Il Master ci ha dato la possibilità di scegliere cosa fare, alcuni hanno reagito male e non puoi biasimarli Laxus. Non negare che anche tu hai avuto dei dubbi e che tutta questa storia ti abbia lasciato amareggiato.-

- Si è vero, ma non ho lasciato la mia famiglia.- Ne era convinto e avrebbe voluto chiudere li quella conversazione, che per lui ormai non aveva più senso, ma qualcosa nello sguardo del vecchio Macao gli disse che forse avrebbe potuto reggere per qualche altro minuto.

- Makarov ha parlato a me in privato e dicendoti questo non voglio giustificare ne me ne gli altri, ma non siamo degli sciocchi e sappiamo accettare la situazione. Il Master ha cercato di allontanare e salvare tutti quelli che non avrebbero potuto reggere a questo scontro. E' vero, noi siamo andati avanti e alcuni di noi sono diventati più forti in sette anni, ma voi siete sempre i maghi speciali di Fairy Tail.-

- Noi sapevamo già tutto prima ancora che ci riunissimo per ascoltare la storia di Mavis e del Master. - incedette Max, non riuscendo a guardare il Dragon Slayer negli occhi e fissando il legno del tavolo come se fosse l'unica cosa che riuscisse a vedere in quel momento. Infondo era stato lui a dar inizio alla discussione che aveva portato la divisione della gilda. - Macao aveva raccontato tutto a Warren e lui lo ha passato a noi. Come ha detto Macao, non siamo degli stupidi e lo abbiamo capito tutti. Il Master voleva che lasciassimo la gilda, che non ci immischiassimo in tutto questo perché sappiamo bene di non avere la vostra forza o la vostra determinazione. In questi sette anni abbiamo vissuto e lui non voleva che perdessimo tutto in questo modo.-

- Non è una scusa accettabile.- Laxus rispose di getto, ma ormai il suo cuore si era placato e aveva capito. Lo aveva notato subito, gli abiti sporchi e le mani ferite di tutti i presenti. Le scottature sul viso di Wakaba e degli altri erano il segno che nonostante tutto, non erano riusciti a rimanere fermi.

- Per noi è stato difficile, ma togliere un peso dal cuore debole del Master era forse l'unica cosa che potevamo fare.- Warren cercò di fargli capire ciò che erano stati costretti a fare, ma era conscio che comunque rimanevano dei traditori. - Abbiamo aiutato la città e protetto le persone, anche questo è qualcosa che deve essere fatto.-

- Io lo sapevo...- lo disse con un filo di voce, regalando a tutti i presenti un sorriso meraviglioso seppur sofferente. In cuor suo Mirajane aveva sempre saputo che nessuno di loro sarebbe mai stato in grado di abbandonarli. - Mi fido di ognuno di loro.-

- Ora non parlare.- Laxus si piegò su di lei, spostandole i capelli dalla fronte madida di sudore. Percepì la magia di Mirajane in completo subbuglio, agitata e frenetica, che vorticava dentro quel fragile corpo vogliosa di esplodere.

- Che le succede?-

- E' la Satan Soul, non riesce a tenerla sotto controllo.- Rispose senza spostare lo sguardo, era stato Max a porgli la domanda, ma in quel momento per lui non esisteva che lei e la battaglia che stava affrontando.

Poi tutto prese a muoversi. Ogni trave di legno, ogni cosa che non fosse fissata al pavimento o alle pareti iniziò a tremare a muoversi. Boati mostruosi strapparono il silenzio della città ancora spaventata e la terra prese a spaccarsi.

Mirajane iniziò a gridare.

 

Lo videro chiaramente e rimasero tutti senza fiato.

- Sta giocando, vi invita ad andare da lei.-

Yama tornò al piano inferiore seguito dai suoi fratelli, sembrava aver riacquistato tutta la sua eleganza e bellezza etera e Lucy ne rimase nuovamente affascinata. Era rientrata da pochi secondi insieme a Natsu quando la terra aveva iniziato a tremare ed era rimasta ad osservare le moltitudini di crepe che si erano create sul terreno.

- E' orribile.-

- Non possiamo perdere altro tempo. Dobbiamo mettere fine a questa storia.- Natsu si interpose tra la ragazza e Yama, che si stava avvicinando, quasi a dirgli che non poteva più permettersi tanta confidenza con lei, ma il rivale non si fece intimorire dal gesto. Al contrario lo sorpassò senza troppe difficoltà e prese la mano della ragazza attirandola verso di lui. - Ohi, credo sia ora che la pianti. Lucy è...-

- Non essere egoista piccolo Dragon Slayer, lei per ora è la mia padrona, quindi ho tutto il diritto di averla vicino e al contrario di te, posso farle un regalo.- Lucy sentì qualcosa tra la sua mano e quella di Yama e non appena lui la lasciò andare, si ritrovò con tre piccole fiale contenenti un liquido scuro e viscoso. - Indra ha assorbito per anni il nostro sangue. Neanche se vi avessimo donato tutto quello che abbiano in circolo, sareste stati in grado di arrivare al suo livello. Così abbiamo pensato che forse, farvi assimilare direttamente la nostra parte demoniaca avrebbe potuto portare dei vantaggi.-

- E' uguale al sangue di Seere.- Natsu lo disse a denti stretti, quasi si vergognasse di riuscire ancora a pensare a quel demone senza andare su tutte le furie, eppure una parte di lui la considerava ancora la sua signora e faceva fatica a mantenere la calma.

- Se bastasse solo questo, come mai Indra assorbiva il vostro sangue anziché l'essenza demoniaca?-

La logica domanda di Erza fece scendere per un secondo il silenzio. La maga dai capelli scarlatti spostò lo sguardo da Yama a Varuna e poi anche verso Surya e l'espressione divertita degli Aditya le mise i brividi.

- Lo scoprirete presto. Noi siamo solo per metà demoni e non abbiamo molto autocontrollo sulla nostra magia. Siamo in grado di utilizzare ogni tipo di magia umana, ma non dobbiamo mai superare un certo limite, chiamiamolo in questo modo.-

- Quindi mi stai dicendo che contro di noi non vi siete impegnati, eppure vi abbiamo sconfitti e questo non ha molto senso.- Gildarts provò a punzecchiare Yama, stava iniziando ad odiare quell'atteggiamento spocchioso e derisorio che stava usando, senza contare che continuava a rimanere al fianco di Lucy pur di indispettire Natsu. Non si fidava di loro, aveva rischiato di affogare sulla terraferma solo per aver sfiorato Varuna e ora erano passati dalla loro parte solo perchè Yama si era invaghito di Lucy. Questo per lui continuava a non avere alcun senso. - I ragazzi hanno accettato questa storia, ma chi ci dice che in quelle fiale non ci sia un qualche veleno? Possiamo davvero fidarci così su due piedi?-

- Ma questo è veleno. Non vi sto offrendo un bicchiere di vino, ma essenza demoniaca pura. Non ho idea se riusciranno a sopportarlo e mi rendo conto che tu non ti fidi di noi, ma non avete molte altre scelte. Potete andare da Seere tutti insieme e attaccarla con tutta la vostra forza, ma non riuscirete neanche a sopportare la sua vista e le basterebbe una sola parola per farvi cadere come mosche ai suoi piedi. Questo non vi renderà invincibili, ma vi donerà solo qualche possibilità di contrastarla. Il resto dipende da voi.-

- Ormai è deciso.- Natsu si fece avanti, prese dalle mani di Lucy le fiale e, tenendone una per se, passò le altre a Gray ed Erza. - Non abbiamo tempo per star qui a discutere. Lucy si fida di lui e per quanto la cosa mi faccia andare in bestia, voglio credere in lei. Tutto questo è iniziato per colpa di Fairy Tail e Fairy Tail deve risolverla a tutti i costi.-

- Natsu ha ragione. Noi andremo da Seere e proveremo a fermarla con tutte le nostre forze.- Dando man forte alle parole di Natsu, Erza aprì la fialetta e la portò alla bocca ingerendone il contenuto tutto d'un fiato. Sentì il liquido scenderle giù per la gola caldo e viscoso, ebbe un conato, ma represse l'impulso di vomitare con tutte le sue forze. Dopo di lei anche Gray e Natsu bevvero e all'inizio, a parte una forte ondata di calore, non percepirono altro. - Non sento nulla.-

- Aggrappatevi al ricordo della cosa più bella che avete, non lasciatela andare per nessuna ragione.- Yama si scostò da Lucy e la fece allontanare da Natsu, sapeva che al primo accenno di dolore sarebbe corsa da lui per aiutarlo, ma non poteva permetterlo. Avvicinò il Dragon Slayer e fece segno ai fratelli di fare lo stesso con gli altri, così Varuna si mise davanti ad Erza e Surya accanto a Gray.

Poi tutto accadde di colpo. Si sentirono mancare la terra sotto i piedi, ogni muscolo per proprio corpo irrigidirsi e lacerarsi. Videro l'inferno con tutti i suoi orrori, patirono ogni dolore e sofferenza immaginabili, ma resistettero. Il male puro iniziò a corrodere i loro corpi, come un cancro maligno che non lascia via di scampo e quando le loro gambe non furono più in grado di sorreggerli, gli Aditya li aiutarono prendendoli per le spalle e portandoli delicatamente in ginocchio sul pavimento. Con il respiro corto e affannoso, per un secondo Erza riuscì a guardare negli occhi Varuna e le sorrise.

- Mi dispiace davvero... voi dovete sopportarlo ogni giorno.- Era vero, quella era la vita dei figli di Seere e ora loro la condividevano con i figli di Fairy Tail.

Sul pavimento si accesero tre cerchi magici luminosi, ognuno di lor racchiuse all'interno una coppia e iniziarono a roteare. Gli Aditya si ferirono i polsi e porsero ai ragazzi il loro sangue vivo e pulsante.

- Vi aiuterà a stabilizzarvi.- Varuna avvicinò il braccio ad Erza e gentilmente le chiese di bere. Non appena il nettare scarlatto le toccò le labbra il dolore divenne meno intenso, ma la sua mente si riempì di immagini di un passato lontano che non era il suo, ma che le ricordava tantissimo gli avvenimenti che lei stessa aveva vissuto. Non riuscì a guardare i compagni, ma sapeva che anche in loro si stavano muovendo le stesse sensazioni e si rilassò.

Quando riaprì gli occhi era in piedi, forte e determinata come non mai. Seduta e stremata accanto lei giaceva Varuna, così come ai piedi di Natsu c'era Yama e Surya accanto a Gray.

- Mi sento strana, la mia magia è diversa.-

- Si stabilizzerà, ci vorrà un po'. Non abusatene troppo, vi serve solo per resistere a Seere.- Yama rispose con il fiato corto, si passò la mano sulla fronte scoprendola umida e cercò con lo sguardo gli occhi di Lucy che trovò come sempre gentili e premurosi. La maga degli spiriti era accanto a Natsu e continuava a chiedergli come si sentisse. Il Dragon Slayer iniziò a muovere i pugni ed evocò le sue fiamme, trovandole rosse e splendenti.

- Tu Yama come stai?- Lo ammise, non si aspettava che la maga lo chiedesse anche a lui, ma stava imparando che gli esseri umani sapevano sempre come trovare un modo per stupirlo.

- Non credo che saremo di aiuto per un po'. Ora dovete decidere.-

E così fecero.

Iniziarono a discutere sulla situazione, quando una voce conosciuta prese possesso delle loro menti con una notizia non molto rassicurante.

- Ragazzi sono Warren. Statemi bene a sentire. Mirajane sta perdendo il controllo della sua Satan Soul. Laxus sta cercando di farla calmare, ma non credo che ci riuscirà. Ha detto che vuole i Raijinshu accanto a lui e che devono raggiungerlo immediatamente.- Freed scattò come una molla al solo nominare il suo Laxus e anche gli altri iniziarono ad agitarsi. - Voi non sapete che sta succedendo, ma qui è un inferno. La terra si è spaccata in più punti e all'inizio pensavamo fosse solo un terremoto, ma hanno iniziato ad uscire delle... delle cose dalle crepe. Molti sono andati a controllare, ma abbiamo bisogno di rinforzi.- Warren prese un attimo di respiro sentendo i vecchi compagni in allarme e molto agitati. In quella situazione diventava difficile persino mantenere la conversazione telepatica. Poi Laxus gli mise la mano sulla spalla e prese la parola gridando e facendoli zittire in un pochi secondi.

- Non fate gli idioti e ascoltatemi. Io devo rimanere qui, se Mirajane perde il controllo forse posso fermarla in qualche modo. Natsu, Erza, Gray... voi come state?-

- Noi siamo pronti.- Erza non specificò altro e rimase in attesa degli ordini.

- Va bene... voi andate e cercate di non farvi prendere a calci troppo presto. Qui ho bisogno di tutti gli altri, dobbiamo difendere la città a tutti i costi. Levy tu devi occuparti di Juvia, trova un modo per aiutarla, sono sicuro che troverai qualcosa e con te dovrà rimanere qualcuno a proteggerti e controllare Carman. Gildarts... non credo tu abbia bisogno di ordini da parte mia. Per il resto state tutti attenti e tornate interi.-

Quando la connessione telepatica si interruppe non ebbero bisogno di chiedersi altro. I loro cuori si riempirono di quella fiducia che erano sicuri di poter avere gli uni verso gli altri e il fatto che Warren li avesse contattati era il segno che Fairy Tail non si sarebbe mai davvero divisa.

Freed e i suoi compagni di squadra partirono per primi, aveva intuito il motivo per cui Laxus li voleva accanto e il mago era pronto ad aiutare il suo comandante dando tutto se stesso. Insieme a Levy rimasero Elfman e Lisanna, nonostante i due Strauss volessero correre dalla sorella, sapevano benissimo che non sarebbero stati in grado di aiutarla in nessun modo se avesse perso il controllo della Satan Soul e, rendersi utile proteggendo la Scripter e tenendo sotto controllo Carman, era forse l'unica cosa che potessero fare in quel momento. Anche gli Exceed decisero di rimanere alla gilda, non sarebbero stati di molto aiuto e Lily aveva stretto una segreta promessa con il suo compagno Dragon Slayer e quindi non lasciò la sua posizione.

- Ora credo sia tutto deciso. Io e Gajeel vi seguiremo dal demone. Voi Aditya cosa avete deciso di fare?- A Gildarts rimase da mettere in chiaro solo le ultime cose.

- Ci uniremo a voi. Siamo gli unici che possono condurvi a lei e vi aiuteremo con i demoni che Seere avrà sicuramente richiamato al suo fianco.-

- Verrò anche io!- Lucy lo disse convinta, cercò con lo sguardo l'approvazione di Natsu, ma al contrario delle sue aspettative, non trovò nulla.

- No tu rimarrai qui. Non puoi usare le tue chiavi e non voglio farti correre rischi inutili.- Il Dragon Slayer non riuscì a guardarla in viso. Non si erano mai separati, per nessun motivo e ora dirle quelle parole fu come ferire se stesso.

- Posso essere utile lo stesso! Siamo un Team, non ci siamo mai separati!-

Yama si avvicinò a lei, le prese la mano e con l'altra le accarezzò il viso passandogli il palmo davanti agli occhi. Lucy non riuscì a reagire e quando le palpebre iniziarono a farsi pesanti e le gambe molli, ricadde addormentata tra le braccia del biondo senza poter dire nulla.

- Si sveglierà quando ce ne saremo andati, ma non mi sento sicuro a lasciarla da sola.-

- Non sei tu quello che deve proteggerla!- Natsu ribatté indispettito, ormai la sua pazienza stava raggiungendo il limite e non riusciva più a sopportare che lui la toccasse in continuazione.

- Lasciarla qui con Carman non mi fa stare tranquillo, forse dovrei...- Si piegò su di lei avvicinandosi troppo alle sue labbra e Natsu esplose come un vulcano correndo a riprendersi la sua compagna. Gliela strappò dalle braccia e la strinse a se e, come un gatto selvaggio, iniziò a soffiargli contro indispettito.

- Non ci provare!-

- Non sai neanche quello che voglio fare e poi non credo che siano affari tuoi!-

- Ok piantatela adesso!- Ad interrompete la lite scese in campo Varuna. La ragazza divise i due con un semplice spostamento della mano ed entrambi si ritrovarono seduti e immobilizzati. Si stava stancando di vedere suo fratello giocare come un bambino e non ne poteva davvero più dei continui lamenti del Dragon Slayer, per cui aveva deciso di porre fine a quella stupida sceneggiata. - Non so davvero che diavolo ci sia in lei da farvi comportare così, ma ho capito quello che mio fratello vuole fare.- Si avvicinò a Natsu e prese la ragazza per un polso tirandola verso di se. Natsu fu costretto a lasciarla fare, ancora immobilizzato dalla strana magia di Varuna e dovette osservare la scena avvampando di imbarazzo. Varuna avvicinò il viso a quello di Lucy e la baciò sulla bocca per qualche secondo. Quando si staccò la maga stellare fu investita da una calda luce dorata e poco distante da lei una figura vestita in abiti scuri ed eleganti si materializzò.

- Loke!-

In coro chiamarono il nome del loro vecchio compagno, che ancora spaesato, non riuscì a capire bene cosa stesse succedendo, ma quando i suoi occhi ricaddero sulla figura del mago del ghiaccio, lo spirito stellare sentì il suo cuore libero da un grosso peso.

- Allora sei ancora vivo... pensavo davvero di essermi liberato di te e invece...- provò ad essere indifferente, ma tutto ciò che ottenne fu una frase spezzata a quasi vicina alle lacrime. Si scambiarono una forte stretta di mano e poi tornò a concentrarsi sulla sua padrona chiedendo spiegazioni.

Furono sbrigativi, Varuna disse soltanto che donando a Lucy qualche briciola di potere in più era riuscita a manomettere la porta del Leone, la più semplice da aprire visto che Leo aveva continuato a forzarne l'apertura nonostante di sigilli imposti dal Re degli spiriti. Gli raccontarono di Seere e di Carman e di ciò che si apprestavano a fare.

- Il re degli Spiriti Stellare ha interdetto tutte le porte, ha detto che questo demone può uccidere anche uno spirito e non voleva ci sacrificassimo per colpa di Fairy Tail, ma io non potevo accettarlo. Rimarrò a proteggere Lucy e la gilda mentre siete via. State attenti a non morire... di nuovo.- Accentuò l'ultima parola guardando il mago del ghiaccio che gli regalò un semplice saluto con la mano.

Il gruppo si riunì intorno agli Aditya e poi scomparvero tutti in un batter d'occhio.

Quando riaprirono gli occhi si ritrovarono ai piedi di un vecchio castello diroccato completamente avvolto da un'aura maligna e pesante. Intorno a loro decine di demoni li stavano aspettando.

- A quanto pare eravamo attesi.-

- Non vedevo l'ora, sono tutto un fuoco!-

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Un saluto veloce a tutti!
come sempre grazie mille a chi mi segue e commenta, non posso dilungarmi molto nello scrivere e a malapena sono riuscita ad aggiornare con questo capitolo intermedio che sembrava non voler uscire fuori dalla mia testa.
Non sono successe molte cose lo ammetto, ma non potevo dilungarlo più di così o avrei dovuto spezzare la prossima battaglia e non sarebbe stato carino
quindi al prossimo capitolo, io scappo al lavoro
spero di aggiornare presto, ma la prossima settimana sarà orribile per me quindi chiedo scusa da subito per un possibile ritardo
alla prossima
un bacio a tutti

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Capitolo 15
*** 14. Ti riporto a casa! ***


Buona sera a tutti!
Intanto mi scuso per il ritardo, ma in queste due settimane ne sono successe di tutti i colori e voglio condividere le mie sfortune con voi perchè ho davvero bisogno di uno sfogo...
questa è sfiga ragazzi non c'è niente da fare. Ho scritto il capitolo 14 in una settimana, ma non avevo la linea e quindi mi sono tirata avanti con il 15 e mi era uscito veramente carino. Poi ho detto, ok vado a scroccare la linea dalla vicina, tanto ormai ci è abituata e mi porto il portatile di la, ma inciampo come una demente e cado a faccia in avanti per le scale... indovinate un pò... il portatile si apre in due e io impreco in tutte le lingue del mondo!!!! Non sono riuscita a salvare un tubo e ho dovuto aspettare per ricomprarmi tutto e quindi questo è motivo del ritardo. Ora ho riscritto tutto, ma diciamo la verità non sarà mai come la prima stesura, è come se mi mancasse qualcosa, ad ogni modo spero che apprezziate e mi scuso ancora proverò ad essere più veloce per recuperare

Sfighe a parte ringrazio tutti quelli che hanno letto e apprezzato
al prossimo capitolo
ciao ciao

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14. Ti riporto a casa!

 

Percepire quelle deboli e dolci carezze sul viso, le rese più semplice aprire gli occhi. Si mosse appena e quando fu in grado di mettere a fuoco, la figura distinta e dallo sguardo accorato di Leo al suo fianco le fece venire le lacrime agli occhi. Scattò a sedere e lo abbracciò senza pensarci, poterlo vedere fu per lei la prima bella notizia dopo tanto tempo.

- Mi sei mancata anche tu Lucy.-

- Dov'è Nastu?- Iniziò a guardarsi intorno sperando davvero di vederlo li, che si fosse messo in disparte solo per farle vedere Leo e renderla felice, ma sapeva che in realtà il suo amato compagno era gia lontano. - Come hai fatto ad aprire il portale?-

- Hanno forzato la porta concedendoti un po' di potere magico, sono sempre stato pronto nel caso ci fossi riuscita. Il Re degli Spiriti ha chiuso ogni uscita dal nostro mondo.-

- Immagino che lo abbia fatto per proteggervi.- Dopo esser riuscita a separarsi dallo spirito stellare, Lucy si ritrovò tra le braccia il corpo minuto di Happy. Lei non poteva saperlo, ma il piccolo Exceed era rimasto al fianco della maga per tutto il tempo, aspettando che si svegliasse e cercando di non piangere. Sapeva di non poter essere utile in una situazione come quella, che Natsu non avrebbe potuto contare sul suo sostegno, perciò stare vicino a ciò che rendeva Natsu felice, era l'unica cosa che poteva fare. Lucy non chiese altro, si limitò ad accarezzarlo e a guardare la gilda malridotta e il cielo nero che intravedeva dal muro sfondato.

- Peggiora sempre di più. In città si sono materializzati molti demoni, gli altri li stanno tenendo sotto controllo.-

- E noi perchè siamo rimasti qui?-

- Di sopra c'è Juvia... anzi Carman. Ci è stato ordinato di tenerla sotto controllo e proteggere Levy mentre cerca un modo per separarle.- Fu Lisanna a prendere la parola. La ragazza si avvicinò mesta e preoccupata. Di certo la decisione di rimanere in disparte non le era andata giù, ma in quel momento c'era molte cose di cui occuparsi e la città poteva contare su molti maghi potenti.

- E Levy-chan a che punto è?- La vide piegata su un mucchio di libri vecchi e rovinati intenta a leggere a grande velocità grazie agli occhiali magici, ma quando nessuno rispose capì da sola che la Scripter non aveva trovato nulla. - Di certo questo posto non è fornito come la vecchia biblioteca della gilda.-

- Potrei andarci.- Solo in quel momento Levy riuscì ad alzare lo sguardo dai libri. Ci stava pensando da un po' e il non trovare risultati, la stava convincendo che fosse la cosa migliore.

- No! E' fuori discussione.- Leo fu diretto e schietto lasciando tutti senza parole. - Non sei al sicuro li fuori e non possiamo lasciare la gilda.-

- So badare a me stessa e ...-

- Non c'entra nulla!- Lo gridò stringendo i pugni, Lucy gli prese la mano cercando di calmarlo perchè infondo al cuore, riusciva a capire cosa spingesse il suo spirito stellare ad essere così duro con la ragazza. - Mi dispiace, ma non posso rischiare. -

- Ma io davvero, in queste condizioni, non posso fare nulla. Non conosco questo tipo di magia e non posso affidarmi alle leggende o ai miti di cui ho sentito parlare.-

- Ha ragione. Non possiamo permetterti di andare fuori senza sapere cosa sta succedendo davvero in città e nessuno può andarci al tuo posto perchè non sapremo cosa cercare o cosa portarti.-

Dopo tanto tempo fu Lily a prendere la parola.. L'Exceed nero aveva gia pensato ad una cosa simile, si era avvicinato alla Scripter cercando di capire cosa stesse studiando e provando ad essere d'aiuto, ma si era reso subito conto che non era all'altezza di un compito simile e la promessa stretta con Gajeel gli imponeva di contrastare assolutamente quella richiesta. Il Dragon Slayer di ferro gli aveva affidato quella ragazza e lui non avrebbe corso rischi.

- Magari quella donna sa qualcosa.- Lisanna lo disse a voce bassa, l'idea di parlare con la donna che ancora possedeva il corpo di Juvia era per lei molto difficile. Lei e la maga dell'acqua erano amiche e fino a quel momento era stata l'unica a non esternare i propri sentimenti.

- Vorrei parlarci io. Fin ora non sono stata in grado di farlo e vorrei davvero chiederle molte cose.-

Non ci fu molto su cui riflettere, nessuno rispose e Lucy prese a salire le scale per andare da Carman, che era stata chiusa al secondo piano, nella stessa stanza. Leo si chiese se fosse stata una buona idea, non era in pericolo visto che Carman non era in grado di usare la magia chiusa nel corpo di Juvia e con la costrizione di Indra sul suo corpo, ma sicuramente quella donna era un pericolo per il cuore della sua amata padrona.

Lucy si appoggiò a quella porta che odiava con tutta se stessa e aprirla le richiese un grande sforzo. All'interno l'aria viziata e pesante le diede quasi la nausea e fu costretta a regolare i respiri per non avere un capogiro. La vide seduta su una sedia con le gambe abbandonate e distese in avanti e il capo rivolto verso il pavimento.

- Sapevo saresti venuta tu.-

- Vorrei farti delle domande.-

Carman spostò appena il capo verso di lei, i capelli le coprirono il viso lasciandole scoperto solo l'occhio sinistro vacuo. Il braccio adagiato sul grembo le scivolò verso il pavimento, privo di vita.

- Non riesco più a muovere bene questo corpo, ormai sono al limite.-

- Sono qui per questo. Dimmi come posso fare per...-

- Uccidermi prima che lo faccia il tempo?- La interruppe con un tono brusco e grave, eppure il viso di Juvia non mostrava alcun tipo di reazione. La pelle perlacea e spenta era il riflesso della morte che da li a poco sarebbe giunta. Lucy si mise in ginocchio poco distante da lei, rimase ad osservare quel viso vuoto e quel corpo inerme senza riuscire a trovare le parole per negare quella frase. Infondo era la semplice e pura verità. - Sento lei dentro di me, continua a gridare e chiamare quel mago, ma lui non risponderà eppure non smette. Proprio come me, che ho creduto fino alla fine di essere amata. Dimmi tu, che si prova ad essere ricambiati e a non essere traditi.-

- Non lo so. Per quanto io creda di aver sofferto, in realtà non sono mai stata tradita o abbandonata da nessuno. Ho perso i miei genitori questo è vero, ma loro mi hanno amata sempre anche quando credevo non fosse così. Quindi mi dispiace, non posso capire cosa tu stia provando in questo momento.-

- Credi che questa Juvia abbia più diritto di vivere di me?-

- Questo è il suo corpo, ha il diritto di riaverlo indietro, ma credo che anche tu abbia il diritto di vivere.-

- Avvicinati.- La voce di Carman si fece bassa, simile ad un sussurro e Lucy fu costretta ad alzarsi sulle ginocchia e avvicinare il viso a quello di Juvia, sentendone il respiro lento e doloroso. Carman si mosse appena appoggiando la fronte a quella della ragazza e lasciandosi andare per qualche secondo, contando sul fatto che Lucy fosse in grado di reggere il peso. - Tu che sei entrata nel cuore di Yama e porti dentro di te la magia del mondo stellare, ora deciderai della sorte di una persona. Sarà la strada più difficile da seguire. Il sigillo che mi imprigiona in questo corpo è come una delle porte dei tuoi spiriti stellari, solo che forzarla sarà molto più difficile. Dovrai entrare dentro di me, nei miei ricordi e nei miei pensieri, poi andrai da lei e dovrai convincerla a reagire. Solo insieme potrete cacciarmi da qui.-

- E di te cosa sarà? Senza un corpo svanirai e basta? Non è giusto...- le lacrime prese a solcarle le guance, così calde e sincere, che persino Carman ne sentì la dolcezza. D'impulso Lucy l'abbracciò sorreggendola con tutta la sua forza e continuando a piangere come una bambina.

- Dovrai scegliere e sopportare questo peso per sempre.-

Quando acconsentì la stanza si riempì di luce e magia, Lucy sentì la sua anima lacerarsi e venire stravolta da sensazioni e ricordi che non erano suoi, poi le venne strappata a forza e si ritrovò nel buio e nel silenzio, rotto soltanto da un pianto lontano e da una flebile richiesta di aiuto.

 

- Fredd dannazione, non riesci a farla calmare un po'!?- Lo gridò esausto, continuando a tenerla ferma e cercando di non farle disfare le rune intorno a lei. Laxus era sudato e sulle braccia iniziavano a formarsi dei lividi scuri contornati da graffi ed escoriazioni. Mirajane sembrava incontenibile.

- Le ho gia vietato di usare il Take Over, ma continua a disfarle!- Doversi concentrare sugli incantesimi e sui rumori di lotta poco fuori dalla baracca in cui si erano rifugiati, si stava dimostrando più difficile del previsto. Evergreen aveva cercato di pietrificarla pur di impedirle la pazzia, ma Mirajane si era disfatta della pietra con un solo grido.

L'albina continuò a contorcersi ed ad urlare, sul viso era gia comparsa la cicatrice che la distingueva, ma sulle gambe avevano preso forza anche dei segni neri, come tatuaggi tribali.

- Questi non mi sembrano i segni della sua Satan Soul?- Freed li aveva gia notati da un po', ma aveva provato a non prenderli troppo in considerazione e concentrarsi sulle rune.

- Sono della Sitri... se emerge con quella forma, non sarà facile contrastarla.-

- Laxus...- Si voltò di scatto quando sentì il suo nome pronunciato da quelle labbra sofferenti e scure. Per qualche secondo Mirajane sembrò calmarsi e riprendere il controllo di se, afferrò il Dragon Slayer portandolo a pochi millimetri dal suo viso. - Ucc... uccidimi...-

- No!- Lo gridò staccandosi da lei e ricadendo sul pavimento. Mirajane si portò una mano sul cuore e gemendo di dolore iniziò a piangere. - Per chi mi hai preso? Pensi che non sia in grado di fermare quella tua stupida magia da circo!- Era arrabbiato, anzi furioso e Freed se ne accorse subito. Il modo in cui Laxus gridava e sforzava i muscoli del viso, come gli occhi si spalancassero increduli, erano tutte cose di lui che conosceva bene.

- Non ce la faccio... uccidimi adesso e...-

- E cosa? Chi ti credi di essere per darmi un ordine del genere?- Si alzò in piedi e premette forte la mano contro il petto gonfio dando enfasi ad ogni sillaba. - Hai detto che ti fidavi di me, che hai sempre creduto in me e lo dimostri così? Buttando via la tua vita!-

- Laxus ti prego...- Lo disse con un filo di voce, ormai completamente esausta. Intorno a lei iniziò a levarsi un fumo viola e denso, segno che non rimaneva più molto tempo. Così lui decise. La prese in braccio e gridando verso il compagno, gli ordinò di teletrasportalo il più lontano possibile dalla città, in un luogo in cui nessuno avrebbe potuto intromettersi. Freed non riuscì ad opporsi, si concentrò e riuscì a smaterializzare lui e il compagno, con in braccio la ragazza, in una moltitudine di rune e ricomparire poco dopo ad una decina di metri dalla città.

- Mi dispiace, ma più di così non sono riuscito a fare Laxus.-

- Andrà bene, perchè non le permetterò di arrivare in città.- Con cura appoggiò Mirajane a terra e si chinò su di lei, spostandole i capelli dal viso umido e poggiandole le labbra sulla fronte in gesto gentile e affettuoso, stupendo persino se stesso. - Basta combattere... fidati di me.-

 

Scattarono verso direzioni opposte pur di evitare l'orda demoniaca che si era gettata loro contro non appena arrivati. Mostri di ogni dimensione e forma, con artigli affilati ed enormi fauci si gettavano loro contro senza riflettere e senza scansare i colpi che i maghi infliggevano loro. Ognuna di quelle orrende creature sembrava non avere intelletto, seguivano solo l'odore degli esseri umani che erano capitati tra le loro grinfie.

Natsu sferrò una serie di attacchi bruciando la carne di quelle orrende creature, che non sembravano provare dolore, così come Erza e Gildarts non si fecero scrupoli a ridurne altri in brandelli. Gray con la sua danza delle sette spade, riuscì a bloccarne molti, ma ben presto tutti si reseco conto che quegli esseri sembravano non finire mai.

- Sono materializzazioni della magia di Seere, ci sfiniranno prima di arrivare all'entrata del castello.- Yama lo gridò scansando di pochi centimetri un grossa artigliata, ricadde sulle ginocchi, ma fu lesto a rialzarsi e distruggere il nemico con un colpo ben assestato delle sue lance nere.

- E allora che facciamo? Non ci lasciano passare!- Gray rispose di rimando, ma dovette concentrarsi sul suo attuale nemico per non venirne completamente travolto.

Nessuno di loro ebbe il tempo per osservare la zona o la situazione in cui si erano cacciati. Nascosta nelle profondità di una foresta oscura e minacciosa, si innalzava un vecchio e decrepito castello, con le sue due torri cadenti e le guglie rovinate dal tempo. L'ingresso era spalancato, assi di legno marce si reggevano appena sullo stipite dell'entrata.

Yama non disse nulla, ma quella era la sua casa. Lui e i suoi fratelli erano stati rinchiusi per anni nelle segrete di quel castello diroccato e una volta liberati, avevano corso per i corridoi sporchi e impolverati e dormito in vecchi letti a baldacchino, ma a loro non era mai importato. Quale fosse stata la condizione, quello era l'unico posto che potevano chiamare casa e essere li ora, visti da quei vecchi massi come estranei o invasori, provocò in ognuno di loro un senso di disagio e nostalgia.

- Seere sarà sulla torre a nord è l'unica agibile e c'è anche lo studio di Indra.- Surya scartò un paio di colpi e si posizionò alle spalle del mago di ghiaccio. Non gli piaceva quel ragazzo, sicuramente non era potente quanto lui, ma quel contatto così semplice e indiretto, gli trasmise un senso di fiducia e sicurezza.

- Il problema è che con tutti questi esseri a bloccarci la strada, non sarà semplice.- Gajeel prese in pieno petto un forte pugno, ma riuscì a rialzarsi e grazie alla sua magia, distruggere il demone che lo aveva colpito.

- Ormai è ovvio che non ci vuole tutti da lei, questi servono solo a farci prendere la decisione più ovvia... dobbiamo dividerci!- Varuna fu lesta, alzò al cielo il braccio sinistro e si concentrò più+ che potè per richiamare la sua magia. Non pronunciò alcuna parola, ma dalla sua mano prese vita un bagliore azzurro e una sfera di luce divenne mano a mano più grande inglobando il gruppo e molti esseri intorno a loro. La ragazza ricadde in ginocchio ansimando e cercando con lo sguardo il sostengo dei suoi fratelli. All'inizio gli altri non se ne resero conto, ma presto quando nessuno dei loro nemici riuscì più a muoversi e quelli più lontani a raggiungergli, capirono cosa aveva fatto la ragazza.

- Non esagerare così sorella!- Surya si gettò su di lei e l'abbracciò con foga, il viso del ragazzino era tirato e terribilmente preoccupato.

- Era l'unico modo, ho bloccato il tempo intorno a noi chiudendoci in una bolla temporale, non è uno scherzo, ma posso mantenerlo ancora per un po'. Yama, fratello mio, porta gli altri fuori dentro al castello, io rimarrò qui a fermarli.-

- E secondo te ti lasciamo qui da sola?- Fu Gildarts ad urlarle contro, sorprendendo gli Aditya che non si sarebbero aspettati una reazione tanto accorata da colui che aveva rischiato di morire per mano della ragazza. - Rimango io, voi andate.-

- Io non lascio mia sorella con te! Non mi fido di voi!-

- Surya smettila! Va bene Gildarts, ti affido i miei fratelli.- Yama accennò un leggero inchino con la testa, poi si avvicinò agli altri e riuscì a fuggire dalla bolla temporale prima che Varuna cedesse.

Non appena la ragazza si rilassò, intorno a loro riprese la battaglia furiosa e violenta, ora che erano rimasti solo in tre, sarebbe stato impossibile tenerli a bada.

 

Quando riaprirono gli occhi si ritrovarono in una stanza buia e spoglia, gli unici mobili erano un vecchio letto e una piccola cassettiera in un angolo. Si guardarono intorno cercando di capirci qualcosa, quegli spostamenti così veloci continuavano a disorientarli.

- Non credevo che nella mia stanza potessero entrarci così tanti uomini.- Yama si sedette sul letto reggendosi la fronte con la mano scoprendola sudata. - Siamo dall'altra parte del castello, se fosse stato possibile vi avrei portati direttamente alla torre, ma è stata interdetta dalla magia.-

- Immagino che anche questo sia opera di Seere, vuole farci affrontare ancora qualcosa prima di arrivare da lei.- Erza si avvicinò alla finestra aspettando la risposta del biondo e cercando con lo sguardo il compagno lasciato indietro. Riuscì solo a vedere un'orda informe correre e concentrarsi in un unico punto, ma non fu in grado di scorgere altro.

- No, la torre è sempre stata interdetta fin da quando sono qui. Indra ci disse che in quella torre era nata Seere e che da quel momento, in quel luogo, non sarebbe stato possibile usare la normale magia.-

- Non perdiamo altro tempo, la mia signora sta...-

Natsu non riuscì a finire la frase, che la punta affilata della lancia di Yama lo ferì leggermente alla gola e lui, alzando lo sguardo trovò davanti a se due occhi malva infuriati.

- Come ti permetti di chiamarla in quel modo?-

- Io non... non me ne sono neanche reso conto...- Si morse la lingua, aveva abbassato la guardia e quelle parole gli erano sfuggite di bocca, perchè da quando erano arrivati in quel luogo oscuro, Seere era tornata nella sua mente e lui faticava a dirle di no.

- Da quanto ti senti così?- Incalzò Erza seriamente preoccupata, aveva gia pensato a quell'eventualità, ma vedere il compagno cedere all'inizio di quella crociata, metteva a dura prova la sua fiducia.

- Da quando siamo arrivati, solo che presi dalla battaglia non ci ho più pensato. Mi ha chiamato per tutto il tempo.-

- Forse dovremo riportarlo indietro... non mi sembra molto sicuro di se.- Gajeel fu diretto e forse cattivo, perchè Natsu incassò il viso verso il basso ed evitò accuratamente lo sguardo indagatore dei compagni. Non avrebbe mai voluto far sapere loro quel particolare, si sarebbe sforzato e avrebbe piegato quello stupido patto a suo favore, ma non ci stava riuscendo e sentirsi inutile era forse la sensazione peggiore che avesse mai provato.

Per qualche secondo, per tutti i presenti fu difficile rispondere o trovare una soluzione, fino a che qualcosa non catturò la loro attenzione. Dei passi sicuri e precisi e un battere di mani derisorio nei loro confronti si fece più vicino. Non dovettero affacciarsi sul corridoio per vederlo, dopo qualche secondo la figura di un uomo dai capelli corvini si materializzò davanti ai loro occhi, lo sguardo fiero e denigratorio verso quel gruppo di ragazzi che piano piano si disgregava.

- Complimenti per essere giunti fin qui. Vi accolgo nella mia casa, dove per sfortuna vostra, morirete.-

- Indra!-

 

Laxus scansò un globo di energia scura a fatica, rotolando sul terreno e graffiandosi gambe e braccia. Si tirò su a fatica spuntando sangue e respirando affannosamente, era in difficoltà, ma questo lo aveva capito gia prima che tutto iniziasse.

La guardò di nuovo, era bella, di una bellezza rara e sconvolgente. I lungi capelli bianchi le ricadevano selvaggi e lunghi verso il terreno, le gambe slanciate erano coperte da marcature nere che le esaltavano la forma dei muscoli ed incorniciate da fiamme scure potentissime. Il viso marcato da quella cicatrice che la rendeva attraente e terrificante allo stesso tempo, quella bocca dai contorni scuri invitante, che lasciava scorgere i canini affilati. Mirajane era libera di agire, la sua Satan Soul era esplosa in tutta la sua potenza. Fortunatamente per lui non aveva raggiunto la piena potenza della Sitri, ma la sua potenza era comunque devastante. Fin ora era riuscito solo a schivare e proteggersi dai colpi selvaggi e potenti, Mirajane si buttava su di lui con foga e lo colpiva ripetutamente e lui non riusciva a fermarla.

Ora era davanti a lui, rideva beffarda e lo denigrava perchè non era in grado di attaccarla.

Mirajane iniziò a materializzare una nuova sfera di energia scura, Laxus si preparò al colpo caricandosi della sua fidata elettricità, fino a quando un grande fascio di energia viola scuro non si abbatté su di lui. Venne investito a piena potenza e quando il fumo e la polvere riuscirono a diradarsi, Laxus riemerse coperto di ferite e ustioni. Il perchè non attaccasse questo Freed non riuscì a capirlo e anche se la voglia di aiutare il proprio comandante fosse grande, rimase nascosto proprio come lui gli aveva ordinato di fare.

- Perchè non attacchi Dio del Fulmine? Hai detto che potevo fidarmi di te, che mi avresti fermata. Forse volevi dire che mi avresti fatto divertire?-

- Non parlare!- Lo gridò con il poco fiato che i polmoni stanchi gli permettevano di tirar fuori e la guardò deciso. Sorrise appena, quasi divertito da quella situazione che lo vedeva in tremendo svantaggio. - Si, ti sto facendo divertire, così quando ti sarai stancata ti prenderò a calci e tornerai normale. Non sei neanche nella tua forma più forte, vuol dire che quella stupida dentro di te sta ancora combattendo per fermarti e credi che io sia da meno della sua forza di volontà? Coraggio Demone! Vieni qui e prendimi a calci, sfoga tutta la rabbia che hai e poi ti riporto a casa!-

Riuscì ad infastidirla perchè le fiamme intorno al suo corpo ripresero vita e più decise e furiose si avventarono contro il Dragon Slayer bruciandogli completamente i vestiti e la pelle. Laxus però non gridò, rimase in piedi e la sfidò nuovamente con gli occhi, con uno sguardo deciso e profondo, così lei decise. Si avventò su di lui, avrebbe chiuso quegli occhi strafottenti a mani nude, lo prese a calci colpendolo allo stomaco e alle gambe, ma lui rimase in piedi, poi alzò i pugni e lo colpi al viso e nuovamente all'addome, ma questa volta Laxus reagì e l'afferrò per i polsi. Riuscì a stupirla perchè per un attimo rimase immobile e lui sfruttò il momento, forse l'unico che avrebbe avuto. L'attirò verso di se, il petto di Mirajane sbattè contro quello dell'uomo quasi fosse un muro di cemento e in pochi secondi lui riuscì a lasciarle un polso per prenderle il viso e avvicinarlo al suo. Schiuse le labbra e la baciò con tutta la foga e la passione che potesse imprimergli in quel momento. Non era idilliaco ne tanto meno romantico, al contrario era rude e feroce, ma quel gesto smosse la nebbia nel cuore di Mirajane, infiammò le sue guance e le fece abbassare la guardia.

- Questo non sei in grado di batterlo... mi dispiace, ma dovevo scusarmi in qualche modo.-

Pochi secondi dopo il corpo della ragazza fu investito da una grande scossa elettrica, il bagliore investì entrambi e Freed dalla sua posizione, riuscì solo a vedere quella sfera di luce farsi intensa e poi sempre più debole fino a che non ricomparve la figura di Laxus con in braccio il corpo di Mirajane privo di sensi.

- Laxus come ti senti?-

- Tutto bene, torniamo indietro e vediamo di sistemare la faccenda in città.-

Prima di ripartire e gettarsi in una nuova battaglia, il Dio del Fulmine si concesse qualche secondo per ammirare il viso della ragazza, aveva ancora le guance rosse, ma il viso era sereno e tranquillo. Avrebbero risolto tutto quel trambusto e una volta calmate le acque, avrebbe affrontato la ragazza faccia a faccia, perchè quel gesto, sebbene dettato dall'impulso e dalla situazione, non gli era dispiaciuto affatto.

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Capitolo 16
*** 15. Dimostrami che ne vale la pena... ***


15. Dimostrami che ne vale la pena...

 

- Seere ha già deciso chi incontrare. Il mio compito quindi è di intrattenervi qui.-

- Indra bastardo! Ci hai traditi tutti!- Yama scattò verso di lui, ma non riuscì a colpirlo. Indrà lo scansò senza problema facendolo capitolare sul pavimento del vecchio corridoio.

- Si, è vero. Il mio scopo era prendere Seere non di certo ucciderla, ma dare a voi bestie una motivazione per combattere era ciò di cui avevo bisogno. Dovevo tenervi buone.-

- Chi di noi vuole incontrare?- Prima che Yama potesse scattare di nuovo all'attacco, Erza intervenne tra i due bloccandoli entrambi e cercando di ragionare per qualche secondo. La maga in armatura aveva già previsto una simile evenienza e aveva bisogno di valutarla con calma. - Tre dei nostri sono bloccati fuori con quei mostri. Immagino abbiate pensato che ne avremo lasciati indietro di più.-

- Seere aveva previsto ogni cosa. Varuna agisce d'istinto e per suo fratello Yama farebbe qualsiasi cosa, così come Surya non lascerebbe mai da sola la sorella, che per lui è come una madre, inoltre era sicura che quell'uomo non avrebbe lasciato dei ragazzi indietro da soli ed era certa che si fidasse di voi abbastanza da lasciarvi proseguire.- Indra spostò i capelli dietro l'orecchio e per qualche secondo provò a superare la figura della maga per concentrarsi sui rumori dello scontro fuori dalle mura. Sentì solo un gran baccano e sorrise pensando che, forse, quei tre avevano già perso. - La mia regina vedrà solo tre di voi e ha scelto il suo ultimo guardiano, suo figlio e l'uomo che Carman ha ingannato tanto facilmente.-

- Sei molto sicuro di te vecchio. Scegliere me ed Erza a tenerti compagnia.- Gajeel si fece avanti, era certo che il suo ruolo non era quello di arrivare a Seere, ma tenere caldo il percorso per i compagni e scontrarsi con il fautore di tutto quel disastro era una buona scusa per lasciarli andare senza di lui.

Per qualche minuto scese il silenzio, stavano giocando secondo le regole di Seere senza avere la possibilità di scegliere eppure accettarono. Indra lasciò proseguire i tre ragazzi e sorridendo pose fine al suo compito.

 

Lo avevano percepito subito, l'aria intorno a loro per qualche secondo era divenuta fredda e pungente, tanto che persino il mago del ghiaccio ne fu infastidito. Yama si fermò guardando indietro e cercando di mettere ordine ad una miriade di sensazioni e domande che gli assillavano la mente. Le due fate si erano lasciate indietro i compagni senza obiettare, come doveva lui considerare un tale gesto? Fiducia o mera follia?

E poi per quale motivo ora Seere aveva scelto proprio lui tra le persone da incontrare? Era convinto che quel demone non provasse nulla per i figli umani che aveva generato, che la loro vita fosse stata solo il frutto di esperimenti falliti e nulla di più.

Forse si sarebbe dovuto fermare prima di giungere da Seere, infondo in quel castello c'era ancora una persona che non avevano incontrato, il loro fratello più anziano, Sarasvathi.

- Che hai?- La voce di Natsu gli ferì le orecchie, nonostante ora dovessero cooperare, continuava a considerarlo debole e soprattutto un ostacolo.

- C'è qualcosa che non capisco. Tutto continua ad essere sbagliato e senza senso.-

- Che vuoi dire?- anche il mago del ghiaccio aveva gli stessi dubbi, ma ormai tirarsi indietro non aveva più senso, eppure qualcosa gli suggeriva che quel mezzo demone dai capelli dorati era forse giunto dove lui non era riuscito.

- Dividere il gruppo ha senso, ma perché Indra avrebbe dovuto svelarsi così facilmente. Nel castello c'è ancora Sarasvathi, nostro fratello maggiore e braccio destro di Indra. Perchè non mandare lui?-

- Forse anche questo Sarasvathi ha scoperto il piano di Indra e provato a fermarlo oppure è semplicemente scappato via.-

Perdete tempo a farvi domande, quando potreste benissimo chiederle a me. Vi sto aspettando e non è bello far attendere una signora.”

La voce di Seere risuonò nelle loro menti bloccando ogni pensiero. Quel demone si era insinuato nella loro testa senza che se ne accorgessero e forse era stata proprio lei a manovrare ogni cosa. Per la prima volta furono d'accordo e continuarono senza porsi altre domande.

Yama li condusse su una ripida rampa di scale, salirono un centinaio di gradini per trovarsi infine davanti ad una porta di legno marcio e cadente. Il Dragon Slayer fu il primo a farsi avanti, poggiò la mano contro le assi di legno e spinse la porta facendola cigolare. In pochi secondi la figura di Seere si stampò nelle loro menti. La donna dava loro le spalle e contemplava la foresta che marciva per causa sua.

- Ben giunti miei prediletti. Abbiamo molto di cui discutere.-

- Dov'è Saras?- Yama si fece avanti impavido, nonostante tutto il suo essere gli dicesse di scappare il più lontano possibile da quel mostro che era sua madre.

- E' qui.- rispose voltandosi e poggiandosi una mano sul ventre accarezzandolo dolcemente. - Lui più di tutti ha mostrato l'amore che prova per la propria madre. Ha eseguito fino alla fine il compito che gli avevo assegnato e io gli ho concesso di morire. Ora è nuovamente dentro di me e sarà felice per sempre.-

In quel preciso istante tutto dentro Yama crollò. Essere felici dentro il demone che li aveva generati e condannati al dolore e alla sofferenza. Questo non poteva succedere, come non poteva credere che il fratello maggiore, l'unico a cui si era sempre rivolto e per anni era stato un porto di salvezza per tutti loro se ne fosse andato. Aveva sempre fatto credere di non tenere a nessuno, persino durante la lotta contro il Dragon Slayer, quando aveva percepito che i suoi due fratelli erano stati sconfitti, si era ripromesso di non cedere e continuare nella sua missione, ma tutta quella forza aveva uno scopo. Qualcosa che ora era sparito.

- Siamo qui per distruggerti!- Natsu lo gridò infiammandosi e sperando che Yama riprendesse il controllo di se. Si fece avanti e fronteggiò lo sguardo di quella donna con tutta la sua forza e determinazione, eppure dentro di se il desiderio di toccarla era più forte di qualsiasi altro.

- Voi credete che la magia o la forza possano qualcosa contro di me. Per distruggermi c'è un solo un modo e nessuno di voi lo conosce. Ora però io vi darò una possibilità.-

- Perchè dovresti? Vuoi proporci un accordo che noi non potremo rifiutare, perché è questo che vuoi in realtà.- Tenendo gli occhi bassi e il viso oscurato dai capelli che gli ricadevano in avanti, Gray parlò con voce grave e pesante. Seere sorrise, complimentandosi della sua arguzia. - Tu riesci a leggere nei nostri cuori, lo hai sempre fatto. Non perdiamo tempo che non abbiamo, non accetteremo nessuna delle tue proposte. Ci affronteremo qui e il più forte vincerà questo scontro. Hai distrutto la nostra gilda, ferito i nostri compagni e messo a soqquadro la nostra città. Non ti permetterò di avere oltre.-

Seere li osservò bene, aveva scelto tre uomini completamente diversi tra loro. Tre maghi che nonostante tutto, ora stavano combattendo insieme, ma che presto si sarebbero piegati al suo volere e questo la riempì di orgoglio ed entusiasmo.

- Neanche se ti dessi in cambio questa?- Il demone portò il braccio in avanti e con il pugno chiuso mostrò qualcosa ai ragazzi. Una luce fioca e debole prese a sprigionarsi tra le dita della donna, un piccola scintilla che riuscì ad arrivare al cuore del mago del ghiaccio riempiendogli gli occhi di lacrime amare. - L'anima della tua compagna non vale abbastanza per te? Lei è ancora in quel luogo oscuro, nella mia casa di torture e sofferenze e continua a cercarti. Tu sei qui e sei il responsabile di tutto. Inoltre la vostra amata Lucy sta cercando di separare Juvia e Carman e ora anche lei si trova nel mio mondo. Quindi se io chiedessi a voi tre maghi di donarmi le vostre anime per le persone che amate lo fareste? O la vostra vita vale di più?- Ritirò il braccio e la luce scomparve, lasciando il posto ad una grande sfera scura che prese a levitare dietro le spalle del demone e che iniziò a cambiare colore lentamente, mostrando qualcosa al suo interno. In un mondo oscuro e desolato apparvero le figure di Lucy e Juvia, abbracciate l'una all'altra e in lacrime, coperte di lividi e ferite e in preda al panico. - Oh certo questo non basta. Le ragazze potrebbero trovare una via d'uscita e in quel caso non avrei più nulla da barattare con voi.-

- Immagino che tu non le lascerai uscire?- Yama provò a riprendere il controllo della situazione. Le emozioni dei due maghi dietro di lui erano nel più completo subbuglio, arrabbiati e privi di freni, presto sarebbero esplosi e loro avrebbero perso ogni possibilità di vittoria.

- Lo sforzo di quella maga stellare è encomiabile, ma lei di certo non sa che è tutto inutile. Vedete Carman in realtà non esiste più da molto tempo. Ciò che voi avete conosciuto non è altro che un eco lontano di quello che era, la sua anima l'ho già divorata molto tempo fa. Non c'è nessuna anima nel corpo di quella maga, quindi non c'è ragione per cui voi facciate tutto questo. Non appena l'eco sarà scemato, l'anima di Juvia tornerà nel suo corpo spontaneamente, ma questo non succederà finchè l'avrò io e quindi neanche Lucy uscirà dal mio mondo, perchè lei è lì per salvarla e quindi non l'abbandonerà mai, ma non ho solo queste due anime a disposizione per giocare con voi.- la sfera cambiò forma e l'immagine al suo interno mutò mostrando cinque diverse sagome stese a terra. Lentamente i contorni divennero più accentuati e ognuno di loro riuscì a riconoscerli.

Gli occhi dei tre maghi si spalancarono all'unisono e ogni speranza di poter rivaleggiare con lei svanì in un batter d'occhio. Riconobbero i loro compagni, Gildart, Erza e Gajeel erano stesi fianco a fianco immobili e feriti, così come poco distante anche le figure di Varuna e Surya si fecero ben distinte.

- Maledetta! Che hai fatto?- Natsu gridò con tutto il fiato che aveva nei polmoni, ma di certo non bastò a spaventarla o farla indietreggiare. Neanche quando tutto il suo corpo venne ricoperto dalle fiamme del Dragon Slayer, Seere mosse un passo.

- Siete venuti fin qui e nessuno di voi si è accorto di nulla. I demoni all'entrata e poi Indra, possibile che non vi siate accorti che erano solo illusioni? Indra è morto, l'ho divorato proprio qui e quando siete giunti e non vi siete resi conto delle mie illusioni, ho giocato a farvi arrabbiare. Li avevo già presi lentamente e dolorosamente. Si sono spenti nello stesso istante in cui vi siete materializzati qui, solo che nessuno di voi lo ha notato. Non ci sono stati combattimenti, ne scelte. A giungere qui vivi siete sempre stati solo voi tre.-

- Erza ha bevuto la nostra essenza, non può essere stata sconfitta così facilmente?- Metterla in dubbio e non cedere a quelle che sembravano solo bugie, fu l'unica strada che Yama riuscì a seguire, perchè se davvero era andato tutto secondo il racconto di Seere, lui era il primo responsabile.

- Oh lei ha resistito non posso negarlo, ma nel suo cuore c'è una grande oscurità e per un attimo ho pensato di poterla usare, di potermi nutrire di lei e trovare un buon pasto, ma mi sono dovuta ricredere. Vi siete sempre appoggiati alla sua forza, ma in realtà lei è quella che più di tutti ha sempre avuto bisogno di un'ancora di salvezza, qualcuno a cui aggrapparsi e mi è bastato farle credere che non ne avesse mai avuta una per farla cedere. Quindi, a maggior ragione, se lei ha ceduto è colpa vostra. La mia offerta è questa, uno di voi per tutti loro.-

Lo capirono all'istante, non c'era via d'uscita nella sua proposta. Per quanto si sforzassero, se mai avessero scelto qualcuno o si fossero offerti, gli altri ne avrebbero portato il peso per tutta la vita e così anche tutti quelli che sarebbero tornati. Quella colpa li avrebbe accompagnati e segnati per sempre e complici di Seere, lei li avrebbe comunque corrotti e prima o poi sarebbe tornata a tormentarli. Così rimasero immobili e in silenzio e il demone si crogiolò in quell'indecisione e in quel dolore che tanto amava.

Natsu si sentì vuoto e senza via di scampo, per la prima volta nella sua vita si era ritrovato in una situazione che non poteva affrontare con i pugni e che non aveva fatto altro che logorare il suo cuore. Non sapere cosa fare era la situazione più difficile in cui potesse trovarsi. La sua amata gilda era in rovina e lui, che si era offerto di salvarla, non era stato in grado di fare nulla, come non era riuscito a proteggere Lucy.

Eppure qualcosa dentro di lui si accese, una piccola fiamma di speranza che non credeva di avere. Che fosse stato un ricordo o una semplice sensazione, qualcosa nel suo animo gli diceva di non mollare, di non cedere all'oscurità per nessuna ragione.

Forse lui più di tutti, che era legato a quel mostro da un patto di sangue avrebbe meritato la morte. Lui che la chiamava nel suo profondo ancora come la sua signora, che la sognava e la agognava sopra ogni altra cosa, doveva accettare. Infondo la sua anima era perduta per sempre e vedere i suoi compagni in quello stato era qualcosa che non doveva accettare per nessuna ragione al mondo.

A cosa serviva la sua vita? Qual'era lo scopo di tutto quello che stava succedendo?

Nonostante tutti i dubbi e le indecisioni, quella piccola scintilla gli riportò alla mente ciò che davvero importava. Il viso di Lucy e tutte le sue espressioni strane, il calore del suo corpo e il profondo affetto che li legava, rivisse le liti con Gray e i loro combattimenti fianco a fianco, compagni fino alla fine dei loro giorni. Ritrovò il viso di Erza e l'abbracciò una volta fuori dalla torre del paradiso e quello gli diede la forza di decidere.

Si fece avanti, con un passo deciso e con tutta la sicurezza che aveva, si portò una mano sulla fronte e la graffiò con forza lacerando la carne e facendo in modo che il sangue scivolasse sui suoi occhi e sulle guance come lacrime.

- Natsu che fai?- Preso dalla sua decisione, il Dragon Slayer non si soffermò sul mago del ghiaccio e si fece ancora avanti, guardando negli occhi quella donna feroce, che per qualche secondo, era rimasta stupita.

- Qui c'era il simbolo nel nostro patto, l'ho sentito bruciare dal primo momento che l'ho visto, ma sappi che il mio fuoco brucia ancora più forte. Possa io piangere queste lacrime di sangue per sempre, ma oggi io vivrò per i miei amici e non permetterò a quelli che sono rimasti di abbandonarmi. Io mi batterò contro la più grande oscurità di Fairy Tail e per Fairy Tail io la sconfiggerò! Perchè questo è quello che ognuno di loro vorrebbe, non un sacrificio, ma una decisione e uno scontro che sarà tra i più grandi mai visti da questa gilda.-

 

- Mi dispiace Juvia, io credevo di...- si asciugò le lacrime con il braccio, ma il sangue delle ferite le sporcò il viso ancora di più. Se ne era resa conto non appena giunta in quell'oscurità, non ne sarebbe mai uscita. Ogni forza e la sua magia era scomparse di colpo e quando era giunta dalla compagna, liberandola dalle catene che la imprigionavano aveva perso ogni speranza. Stringere tra le braccia il corpo di Juvia freddo e tremante, però le fece recuperare qualche barlume di coraggio, se avesse ceduto tutto quello che aveva fatto sarebbe stato inutile. Carman le aveva spiegato che una volta entrati sarebbe stato difficile uscire dalla dimensione di Seere, ma aveva creduto che con la sua magia forzare l'apertura della dimensione sarebbe stato possibile, invece non riuscì neanche a concentrarsi. La sua testa si riempì di urla e dolore, sia suo che di tutte le anime che erano imprigionate in quella dimensione e quando, vide comparire Erza, Gildarts e Gajeel, inermi e privi di sensi, aveva perso ogni speranza.

Percepì il respiro sofferente della compagna e quando lei si aggrappò al vestito della maga stellare, Lucy la guardò accarezzandole il viso pallido e smunto e provando a smettere di piangere. La maga dell'acqua non faceva che invocare il nome di Gray, sperando che la salvasse, che la portasse via da tutto quel dolore, cosa che anche Lucy avrebbe voluto, ma che ormai era certa di non poter fare.

- Gray si sta impegnando, sta combattendo per te Juvia. Sai, si comporta sempre in modo freddo e distaccato, ma tiene molto a te. Ha dato tutto se stesso per salvarti e ci sta ancora provando. Se abbiamo fiducia sono sicura che...- Fu bloccata da una possente mano che le afferrò il braccio, si sentì tirare via con forza e allo stesso tempo, percepì che anche Juvia veniva portata via. Iniziò a gridare con tutta se stessa, a piangere e dimenarsi pur di non cedere, ma non riuscì ad impedire che Juvia le venisse strappata dalle mani. Tutto ciò che provò fu solo disperazione, le grida della maga dell'acqua ripresero e si accentuarono, così come il dolore di essere impotente e di venire trascinata via senza poter opporre resistenza.

Resisti!”

Sentì quel grido perforarle i timpani e darle una forza che non sapeva di avere. Continuò a dimenarsi e richiamando tutta se stessa gridò. Il suo corpo venne investito da una luce calda e dorata e per qualche secondo si sentì in pace.

Quando riaprì gli occhi era ancora sola, immersa nell'oscurità del mondo di Seere, ma libera da qualsiasi costrizione. Continuò a guardarsi intorno, alla ricerca di qualcuno e la scorse, una piccola sagoma accovacciata poco distante da lei, rannicchiata con i lunghi capelli rilasciati in avanti che la schermavano completamente.

Questo è il luogo in cui Seere nasconde tutti i suoi segreti”

- Chi sei? Credo di conoscere questa voce, ma...- Con il fiato corto e gli arti doloranti, la maga provò ad avvicinarsi. Non la vedeva muoversi o parlare, soltanto quella voce continuava a risuonarle nella mente e oramai era certa di aver capito di chi si trattasse.

Non rimane molto tempo, devi trovarlo”

- Sei Carman vero? La voce è la stessa, ma come puoi essere qui se sei nel corpo di Juvia?-

Carman non esiste più, non è mai esistita. Questo è il regno di Seere e qui lei racchiude tutte le anime che divora o che divorerà. E' la sua dimensione ed è il luogo che le da potere. Io non sono altro che il rimorso.”

- Il rimorso di chi?-

Non sentì risposta e quando ormai era a pochi centimetri da quel piccolo essere, fu come venire colpita da un fulmine. Ogni tassello tornò al suo posto senza errori o discrepanze. Tutte quelle cose che non era riuscita a capire e che non avevano senso, in quel preciso istante divennero certezze.

Voglio sentirlo da te, che cosa sono io?”

- Tu sei il bene.- Lo disse riluttante, quasi convinta che quella frase non avesse senso, ma quando vide quella figura muoversi leggermente, decise di continuare. - Seere si nutre delle anime corrotte, divora tutte le sensazioni e i sentimenti brutti, come l'odio o la rabbia, è questo che le piace. Riduce le anime buone in empie, ma l'anima contiene anche molti altri sentimenti, solo che di quelli Seere non se ne fa nulla. Per questo le manda in questa dimensione, le tortura fino a farle sparire e tu non sei altro che ciò che rimane di tutti questi sentimenti.-

Tu che sei giunta in questa dimensione di tua spontanea volontà, cosa credi che sia allora la Carman con cui hai parlato fin ora?”

- Se è vero che non esiste, allora fino ad ora ho parlato con te.-

Seere divorò Carman molti anni fa, dopo averla corrotta e torturata. Quando giunse in questa dimensione le sue sofferenze continuarono, ma Carman era speciale. Era stata scelta per essere il contenitore di Seere e quindi dotata di una magia compatibile con il demone. Il resto di lei, i sentimenti buoni che le erano rimasti resistettero. Sebbene la sua anima non fosse più qui, quel piccolo eco, quella piccola scintilla attirò verso di se tutti i sentimenti delle persone che erano rinchiuse. Anche la più piccola favilla di speranza fu raccolta e io presi una forma. Seere non mi vuole qui, per lei sono un peso, ma non di certo una minaccia. Sebbene in me ci sia ancora speranza, Seere sa che può distruggermi in qualsiasi momento.”

- Non lo fa perchè continuare a torturare anche la più piccola scintilla le da forza.- Lucy completò quella frase ormai consapevole di tutto. Non stava parlando ad una sola persona, bensì a milioni. Dentro quel corpo piccolo e fragile, corroso dal tempo e dal dolore, si celavano le speranze di molti.

Ma ora tu sei qui, non sei stata corrotta da Seere e questo non era mai accaduto. Io non posso fermarla, ma tu puoi fare qualcosa. In questa dimensione è stato portato tutto ciò che Seere vuole tenere per se e quindi anche ciò che vuole nascondere. Noi lo trovammo molto tempo fa, ma non avevamo la forza di distruggerlo, allora lo conservammo.”

- Questo è il suo mondo, lei saprà cosa stiamo facendo.-

Si e proverà a fermarti. Ricordi cosa ti abbiamo detto? Ti abbiamo attirata qui per salvare la tua compagna, ma sapevamo che non saresti stata in grado di uscire dalla dimensione di Seere. Tu credevi di dover scegliere solo tra Juvia e Carman, ma ora sai che siamo molti di più. Distrutta Seere noi non ci saremo più, svaniremo nel nulla. Dimostraci che ne vale la pena, che ha senso svanire nel dolore per salvare il tuo mondo.”

Lentamente la maga stellare si mise in ginocchio e allungando la mano riuscì a sfiorare la pelle delicata della creatura che ora le era di fronte. Non riuscì a vederla in viso o a farla spostare, ma non le importò. Il tocco gentile della maga riuscì però ad avere qualche piccolo effetto. Lucy sentì quella pelle fredda catturarle un po' del suo calore e lei lo trasmise con tutta se stessa. Si rese conto solo in quel momento di cosa stava toccando, la pelle che percepiva tra le dita, anche se non era reale, non era che la trasformazione di tutti i sentimenti buoni che Seere non aveva voluto, erano tutto ciò che di buono una persona potesse avere. Le lacrime le riempirono gli occhi e poi le solcarono le guance, poteva davvero essere degna di decidere la sorte di qualcuno che in vita non aveva potuto scegliere?

- Io non so davvero se ne vale la pena. Il mondo è pieno di gente malvagia, di persone che ne feriscono altre e di sentimenti cattivi, che non dovrebbero esistere. Se dovessi scegliere tra questo e voi, non farei nulla per fermare Seere, ma io non sono di certo adatta a decidere e non dovrei essere qui a farlo, ma...- Si portò una mano al cuore e controllandone il battito, pensò a tutte le cose che la rendevano felice e a tutte quelle a cui mai avrebbe potuto rinunciare e nonostante potesse rivolgersi solo al piccolo mondo che lei conosceva, cercò di continuare. - Io non conosco molte cose, so solo che il mio mondo è piccolo e imperfetto e che quello che vi è successo non è giusto.-

Forse sapere che molte anime che sono state portate qui erano empie da prima che Seere le corrompesse, potrebbe aiutarti. Se pensi che molti di noi erano malvagi, forse sceglieresti prima”

- Questo non ha importanza ormai. Io vedo te e sento ciò che provi e sei buona e gentile e io so che vuoi essere libera da tutto questo dolore. Tu vuoi una ragione per morire, ma io non te la darò. Ti darò invece una ragione per vivere e farò di tutto perchè possa succedere. Guardami.-

Solo allora riuscì a farle alzare il viso. Lucy l'accarezzò dolcemente e finalmente fu in grado di vederla. Lo aveva intuito da un po', ma vederlo era tutt'altra cosa. Fu come guardarsi allo specchio, quel piccolo essere aveva il suo viso, i suoi stessi occhi e lei sorrise.

Abbiamo assunto l'aspetto della persona più buona che sia mai giunta qui. Sei sicura di quello che stai pensando. Sei disposta a tanto?”

- Tutti hanno diritto ad una seconda possibilità.-

Stando attenta a non farle del male, Lucy l'attirò verso di se e la chiuse in un abbraccio dolce e gentile. La piccola creatura si accoccolò tra quelle braccia delicate e chiuse gli occhi. Lentamente la ragazza sentì quel corpo diventare più leggero fino a sparire del tutto. Quando si rialzò davanti a se vide un'enorme portale, robusto e sigillato da forti catene. Dentro di se sapeva già come agire, tutto ciò che doveva fare era aprire quel portale e distruggere ciò che vi era conservato.

Il contatto con quella delicata creatura le aveva trasmesso tutto il sapere di cui aveva bisogno, conosceva la procedura e le parole da pronunciare.

- Seere! Io sono qui! Prova a fermarmi!- Lo gridò con tutto il fiato che aveva in gola e continuò a chiamarla fino a che non ricevette una risposta.

Quel mondo tetro e oscuro si squarciò in due e un lampo di luce ferì gli occhi della ragazza. Quando fu in grado di mettere di nuovo tutto a fuoco, vide il viso di Seere e il suo sguardo fiero e vittorioso. Dietro di lei, bloccati sul muro di pietra da qualche magia oscura, vide Natsu, Gray e Yama feriti a morte e privi di vita.

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Capitolo 17
*** 16. Ultima Speranza ***


Ciao a tutti e Buone feste!!!
Chiedo scusa per il ritardo assurdo di questo capitolo, ma purtroppo il lavoro sotto le feste è assurdo e il tempo per aggiornare è stato minimo!
Come sempre ringrazio tutti quelli che mi seguono recensiscono o solo leggono. 
Non mi dilungo troppo, questo è il capitolo decisivo, ma non siamo ancora alla fine...
spero vi piaccia e come sempre vi lascio delle note a fine pagina per spiegare un pò di cosette
ancora auguri!
alla prossima

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16. Ultima Speranza

 

Si era svolto tutto troppo in fretta.

Decisi e pieni di coraggio i tre maghi si erano scagliati contro quella grande oscurità armati della forza d'animo e della determinazione, ma non era bastato.

Senza neanche muoversi, Seere era riuscita a bloccare ogni tipo di magia e attacco diretto. Gray era scattato in avanti richiamando la sua magia del ghiaccio e creando due spade ricurve sui suoi avambracci tentò di colpirla, ma al demone bastò un semplice gesto della mano per spezzarle e sbattere il mago contro una delle pareti di roccia.

Infiammando tutto il suo corpo, il Dragon Slayer di fuoco tentò un secondo attacco, si sentì pervadere dalla furia dello scontro e dalla determinazione di uscirne vincitore, ma le fiamme di Natsu non riuscirono neanche a sfiorarle i vestiti,. La donna non percepì che un leggero calore e divertendosi lo sbattè contro il pavimento, bloccandogli ogni movimento.

Dalle retrovie Yama tentò uno dei suoi incantesimi, recitò a voce bassa le parole adatte e tentò di bloccarla, così come aveva fatto contro Natsu, nella sua dimensione nera. Se ci fosse riuscito, sarebbe stato in grado di amplificare gli attacchi dall'esterno e forse riuscire a sopraffarla, ma si rese presto conto che la sua magia non poteva nulla contro la donna che l'aveva creato. Non fu in grado di attivarlo e presto si sentì risucchiare ogni forza vitale solo grazie ad uno sguardo di Seere.

Non disse nulla, sorrise ai poveri maghi, che sapeva gia spacciati e decise di divertirsi ancora un po'. Usando entrambe le mani riuscì a spostarli e bloccarli contro una parete della stanza, senza dar loro la possibilità di reagire in nessun modo.

Muovendo appena le dita della mano destra richiamò una spada lunga ed affilata e la puntò contro il mago del ghiaccio, cercando al sua attenzione e sorridendo emozionata.

- La prima volta sei stato colpito quando non eri cosciente. Fammi sentire il suono del dolore stavolta.-

Muovendo l'arma con la sola magia la spinse a forza contro il braccio del mago, dapprima graffiandolo e poi penetrando con forza tra la carne e l'osso. Gray si morse la lingua, ma non gridò, nonostante il dolore fosse terribile, così Seere infastidita creò una seconda spada e allo stesso modo la puntò stavolta contro la gamba sinistra e colpì.

- Fermati!- Natsu lo gridò con tutto il fiato che riuscì a recuperare, ma nonostante tutto la spada colpì feroce e assetata del sangue scarlatto del mago del ghiaccio, eppure Gray non gridò neanche stavolta. Si limitò a chiudere gli occhi e accettare quel dolore, riuscendo a riaprirli a fatica solo quando l'arma smise di muoversi tra le carni.

- Come era prevedibile. Non potete neanche sfiorarmi e ancora cercate di lottare.- Questa volta si concentrò su Yama. Come gli altri anche il mezzo demone era bloccato e nonostante avesse provato a sciogliere quella presa, si era reso conto che la sua magia era divenuta inutile e debole. Sicuramente era stata Seere, ma questo ormai non aveva molta importanza. Sentì gli occhi dorati della madre su di lui, ne percepì la presenza, ma da lei non avvertì che un vuoto senza fine.

- Mi ricordo quando ti ho creato. Eri il più bello di tutti i tuoi fratelli, ma somigliavi troppo al corpo umano che mi ospitava e non andavi bene. Ammetto però che mi hai sorpresa. Che ne diresti di tornare ad essere una parte di me. Non saresti più costretto a soffrire e lottare... infondo questo mondo non potrebbe mai accettare una creatura immonda come te.- Accarezzò il viso del ragazzo quasi dolcemente, seguì con la mano i lineamenti di Yama senza ferirlo, per qualche secondo il cuore del giovane sussultò. - Eppure ti sei invaghito di quella ragazza umana, quella maga degli spiriti stellari, che sciocchezza. Credi che la persona che ora è ferma qui al tuo fianco, ti permetterà di amarla?- Si rivolse a Natsu e lo scrutò attentamente, percependo quella gelosia e quel senso di possessione che gli umani possedevano. Metterli l'uno contro l'altro sarebbe stato un bel divertimento per lei. - Permetti ad una madre degenere come me di farti un dono figlio mio. Ti permetterò di uccidere l'ostacolo del tuo amore e ti concederò di avere la ragazza, basta che tu mi dica si.-

Rimasero in silenzio, nonostante Natsu ardesse di furore, rimase in attesa della risposta. Non si era mai fidato di quel ragazzo troppo bello per essere vero, eppure la sua amata Lucy aveva riposto fiducia in lui e da compagno, non poteva non avere fede nel giudizio della ragazza. Così, per qualche assurda ragione, legata ai sentimenti che provava per Lucy, si convinse che Yama non avrebbe mai accettato una simile proposta. Lo vide mentre si mordeva il labbro inferiore e scappava dallo sguardo gelido della donna e si mise nei suoi panni per qualche secondo. Seere sapeva dove colpire e fare male, giocare in quel modo era il suo pane quotidiano. Infine Yama reagì, trovò la forza di guardarla in viso e sorreggere quegli occhi felini.

- Uccidimi! Preferisco la morte piuttosto che negare a qualcun altro la libertà di decidere del proprio destino. Io e i miei fratelli non abbiamo mai avuto modo di decidere della nostra vita, ma ora possiamo. Non so se questo mondo è pronto ad accettare dei mostri come noi, ma non mi serve l'approvazione di tutti, me ne basta una sola e l'ho trovata. Il resto vorrei crearlo con le mie mani, ma se la mia sopravvivenza porterà via la vita a colei che mi ha donato una speranza, allora io voglio morire.-

- Noi lotteremo fino alla fine!- Natsu gli diede man forte, orgoglioso di quella parole che gli avevano toccato il cuore. Adirata Seere decise che il gioco sarebbe terminato in quel momento. Quella ragazza era stata una spina nel fianco dall'inizio, le aveva impedito di prendere il proprio guardiano e piegarlo incondizionatamente al suo volere e ora persino suo figlio si appoggiava a lei e la cosa non riusciva a sopportarla.

- Bene, vediamo se lei la pensa allo stesso modo.- Alzò un braccio e con un gesto veloce richiamò nuovamente la sfera collegata al suo mondo e rese i tre maghi incapaci di reagire. Persero i sensi senza poter opporre resistenza e lei fu in grado di concentrarsi sulla figura di Lucy. L'aveva sentita che la chiamava e la sfidava e, ora più che mai, era pronta ad accettare.

- Eccomi, mi cercavi.-

Lucy spalancò gli occhi quando vide le figure dei suoi amici immobilizzati e privi di sensi. Fu pervasa dal terrore e dallo sconforto per qualche istante, ma non potendo tornare indietro, decise di non arrendersi al suo cuore debole.

- Che cosa gli hai fatto?-

- Sono morti. Mi hanno sfidato e questo è il risultato, cosa credevi?-

- Un motivo in più per fermarti.- Nonostante si fosse impegnata, le lacrime presero a premere contro le palpebre e reprimerle diventò quasi impossibile. Sentì le ginocchia farsi molli e le forze abbandonarla. Il solo pensiero di averli persi, l'aveva gia resa impotente.

- E come di grazia? Sei nel mio mondo, so ogni cosa e so anche quello che c'è nella tua testolina. Cosa ti fa credere che quello che sai non sia un inganno? Potrei benissimo essere stata io a dirti tutto, ad imbrogliare fino alla fine. Puoi davvero crederci?- Lo aveva pensato e il terrore di essere nel torto la stava gia opprimendo, ma cosa altro poteva fare? Se davvero Natsu aveva perso, se il suo mondo stava soffrendo per colpa di quel mostro orribile, lei poteva tirarsi indietro per un dubbio? - Io non voglio che questo mondo finisca, non l'ho mai voluto. Mi sto solo divertendo un po', cosa c'è di sbagliato? Gli esseri umani sono liberi, possono agire come più preferiscono e perchè non posso farlo anche io?-

- E' vero, ma le persone che sbagliano pagano per gli errori commessi. Ci sono delle cose che non possono essere permesse.-

- Non sei molto obiettiva mia cara. Mi sembra che vi sia gia capitata una cosa del genere... come si chiama... ah si Jellal.-

- Che vuoi dire?- Lucy era conscia che continuare a parlare con lei l'avrebbe portata alla confusione, era questo che Seere voleva e avrebbe rischiato tutto pur di farla cedere, eppure non riuscì a sottrarsi a nulla.

- Mi sembra che quel giovane fosse tutto tranne che un bravo ragazzo, eppure voi tutti lo avete accettato, aiutato, perdonato e persino amato. Cosa rende ciò che io faccio diverso da ciò che lui ha commesso?-

- Non aveva colpe, è stato plagiato e usato. Quando ha capito i suoi errori ha fatto di tutto per rimediare.-

- E io allora? Devo nutrirmi per vivere e solo perchè ciò di cui io mi cibo è diverso dal vostro, posso essere biasimata e odiata in questo modo?- In quel momento le forze l'abbandonarono, le ginocchia iniziarono a tremare e Lucy ricadde carponi sul freddo pavimento di quella dimensione oscura, respirando a fatica. La stava sfinendo, parlare con lei in quel modo senza protezione, l'avrebbe portata alla morte. - Sei stata tu a sfidarmi e non riesci neanche a sopportare il suono della mia voce. Scegli come preferisci morire mia cara, se uccisa dai miei demoni o dalla mia voce.-

Pianse tutte le lacrime che poteva versare. Non si era mai trovata da sola, credere di poter affrontare un nemico così forte e terribile era stato solo un gesto disperato. Rimase in quella posizione, mentre Seere la derideva, impossibilitata a muovere anche il più piccolo muscolo. Quella sarebbe stata la fine di ogni cosa.

- Lucy!- solo quella voce, quel grido disperato riuscirono a farle alzare lo sguardo. Furiosa Seere si era voltata verso di lui schiaffeggiandolo con forza e facendogli sanguinare un labbro. Gli occhi della maga stellare incontrarono quelli del compagno, ardenti e pieni di speranza.

- Natsu...- lo chiamò con un filo di voce, ma bastò. Il Dragon Slayer sfidò il demone davanti a lui con lo sguardo e poi cercò la figura dell'amata compagna. Non riuscì più a parlare, Seere gli impedì di farlo, decisamente infastidita dal fatto che quel ragazzo fosse riuscito a riprendersi così in fretta, ma non servì altro. Alla maga bastò poterlo vedere, riuscire anche per pochi secondi a scambiarsi uno sguardo di intesa per trovare l'ultimo barlume di forza ed agire.

Riuscendo a sfruttare la distrazione di Seere strisciò in avanti e poggiò la mano sull'enorme porta davanti a lei, quel contatto le provocò una miriade di emozioni e una forza inaspettata si insinuò nel suo corpo facendola gemere. Dietro quell'ostacolo si celava il punto debole di Seere, l'unica cosa che avrebbe potuto sconfiggerla e lei era la sola speranza rimasta in grado di fermarla.

- Se anche richiedesse la mia vita, se anche fosse tutto un inganno... io devo farlo.-

Chiuse gli occhi e si concentrò. Richiamò tutto il suo potere e le parole che le erano state insegnate qualche secondo prima. Il corpo della ragazza prese a brillare, una luce tenue e calda, l'avvolse donandole una sensazione di pace e tranquillità. Schiuse la bocca e prese a recitare.

 

Regna terrae, cantate Deo, psallite Domino

qui fertis ascendit super caelum
caeli ad Orientem
Ecce dabit voci suae vocem virtutis,
tribuite virtutem deo.”

 

- Fermati maledetta!- Seere lo gridò e per un attimo il suo viso assunse una forma orrenda e deforme. Furiosa tentò tutto ciò in suo potere per fermare la ragazza, ma fu come se la sua magia demoniaca non riuscisse a penetrare l'aura dorata che avvolgeva Lucy in quel momento. La maga stellare si sentì trascinare via, come la se la sua anima venisse risucchiata nuovamente dal suo corpo, sicuramente Seere stava provando di tutto per impedirle di portare a termine in rituale, ma non cedette. Riuscì ad alzarsi in piedi e poggiando entrambe la mani sulla porta spinse in avanti. Le assi scricchiolarono e si schiusero, facendo uscire una grande nuvola di fumo grigio e maleodorante. Lucy trattenne il respiro e senza pensare oltre, oltrepassò la soglia portando il suo sguardo su un piedistallo in pietra poco distante da lei. Provò ad avvicinarsi, sentì i muscoli delle gambe farsi duri e pesanti, quello sforzò stava richiedendo tutta se stessa. Ormai era a pochi centimetri e riuscì a mettere a fuoco ciò che si poggiava sul piedistallo. Un cuore nero come la notte, troppo grande per essere paragonato ad un cuore umano. Lo toccò appena con le dita e le sentì subito formicolare e iniziare a farle male. Nonostante tutto non si tirò indietro e lo prese delicatamente con entrambe le mani portandolo verso di se. Solo allora si voltò verso la figura di Seere, la vide parlare, ma non riuscì a capire cosa le stesse dicendo, poi guardò nuovamente verso Natsu, lo vide con gli occhi leggermente aperti e sorrise. Sicuramente non era in grado di sentirla, ma in cuor suo sapeva che lui la stava osservando e la esortava ad andare avanti e portare a termine quel compito. Così fece e pronunciò l'ultima parte del rituale senza più rimpianti o indecisioni, felice di aver potuto incrociare il suo ultimo sguardo con quello della persona che più amava al mondo.

 

Exorcizamus te, omnis immundus spiritus

omnis satanica potestas, omnis incursio
infernalis adversarii, omnis legio,
omnis congregatio et secta diabolica.

 

Ergo draco maledicte
et omnis legio diabolica
adjuramus te.
Cessa decipere humanas creaturas,
eisque aeternae Perditionis venenum propinare.

Vade, Daemon, inventor et magister
omnis fallaciae, hostis humanae salutis.
Humiliare sub potenti manu dei,
contremisce et effuge, invocato a
nobis sancto et terribili nomine,
quem inferi tremunt.

Ab insidiis diaboli, libera nos!” 1

 

Scansò a fatica gli artigli del nemico, ormai era stanco e decisamente provato dalla lotta e mentre i suoi alleati cadevano sfiancati, i suoi nemici diventavano sempre più numerosi.

La città in cui era nato e cresciuto, ora era lo scenario di una battaglia senza fine, fin dove i suoi occhi potevano arrivare, non c'era altro che distruzione e morte. Scattò indietro e richiamò la sua magia ancora una volta, il fulmine colpì il bersaglio, ma non riuscì ad eliminarlo, stava perdendo potenza e forza e lui non sapeva più come comportarsi. Prima di ritirarsi in un vicolo nascosto, scorse la figura di Cana svenuta in un viottolo, accanto a Max nelle medesime condizioni. I suoi Raijinshu erano stati feriti e lui aveva dato l'ordine di occuparsi dei compagni e portarli via dalla battaglia. Ad uno ad uno tutti avevano ceduto e ora lui era solo e resisteva solo perchè troppo orgoglioso per ritirarsi. Due piccole mani si poggiarono sulle sue braccia e lui incontrò il viso pallido e sudato della piccola Wendy, sorprendendosi della forza di volontà che un minuto corpicino come quello possedesse.

- Lascia stare, non hai più forze, ritirati anche tu.-

- Posso farlo, finchè sono sveglia posso continuare a guarirti e rinforzarti... Laxus-san sei rimasto l'unico che può...- non riuscì a finire la frase, le parole le si bloccarono in gola mentre piangeva e cercava di richiamare gli ultimi sprazzi di magia che possedeva.

- Userò di nuovo la Fairy Law, ci darà del tempo per...-

- Non puoi!- La piccola Wendy si aggrappò agli abiti del Dio del Fulmine con tutta la sua forza cercando la sua attenzione. Ormai anche lui era al limite e quella magia non era più alla sua portata.- L'hai usata troppe volte, il tuo corpo non può reggere ancora e non siamo comunque riusciti a fermarli. Non puoi più usarla.-

Laxus sbattè il pungo contro il muro alle sue spalle e abbassò lo sguardo. La verità di quelle parole lo ferirono profondamente. Aveva gia usato la Fairy Law e all'inizio sembrò aver funzionato, ma i demoni avevano ripreso a uscire dalle spaccature del terreno più numerosi e feroci di prima, sebbene quella magia potente e antica sconfiggesse i nemici presenti in quel momento, non poteva impedire che ne giungessero altri, eppure lui non era ancora pronto a gettare la spugna. Prese un grosso respiro e guardò la bambina al suo fianco, per la prima volta nella sua vita si sentì in debito con qualcuno e il gesto gli venne spontaneo. Le accarezzò il viso e poi la spinse lontano da lui dolcemente.

- Va a ripararti da qualche parte, recupera le forze e corri più che puoi. Fairy Tail continuerà a vivere se la porterai con te.-

- Laxus-san!-

Il mago scattò in avanti e si fermò al centro di quella che prima era la via principale di Magnolia e gridò con tutte le sue forze. Ogni demone si voltò verso di lui, spalancando le fauci e ringhiando. Il corpo di Laxus prese a brillare, le saette che tanto amava iniziarono a crepitare e lui rise, alzando il braccio e puntando l'incide verso il cielo.

- Per Fairy Tail... Dragon Force!- La magia di Laxus eruppe in un rombo assordante, avrebbe dato tutto se stesso in quell'ultima mossa e se non fosse stato abbastanza per fermarli, almeno avrebbe dato il tempo alla piccola di scappare da quell'inferno. - Lightning St...- Si bloccò di colpo quando la terra prese nuovamente a tremare e un grido di dolore riempì l'aria. I demoni presero a contorcersi e a gridare. Molti di loro ricaddero al suolo privi di vita, con gli occhi retro versi e il sangue che usciva dalla bocca e dalle orecchie. - Che diavolo succede?-

- Laxus-san guarda!- Wendy corse da lui indicando una direzione, ma in qualsiasi verso girasse lo sguardo, la scena che si trovarono davanti era identica. I demoni cadevano a terra morti e quelli che resistevano presero a scappare rintanandosi nelle fessure, che in poco tempo si richiusero senza lasciare traccia.

- Non riesco a capire...-

- Ce l'hanno fatta! Natsu-san e gli altri hanno vinto!-

 

Il grido di dolore riempì l'aria, che divenne rarefatta e nociva. I tre maghi ricaddero a terra pesantemente e dovettero impiegare secondi preziosi per riprendersi e capire. Yama fu il primo a riprendersi e senza pensare oltre scattò verso Gray, lo aiutò a mettersi seduto e afferrò l'elsa della spada che aveva conficcata nel braccio. Tirò via con un colpo potente e preciso e poi fece lo stesso anche con la seconda arma. Il mago del ghiaccio gemette al dolore, ma riuscì a rimanere lucido e vigile. Poco dopo anche il Dragon Slayer riprese conoscenza e si avvicinò ai compagni constatandone le condizioni.

- Che sta succedendo? Lucy ce l'ha fatta?-

- Non è ancora finita.- Yama fu diretto spostando lo sguardo sulla figura di Seere ora piegata su se stessa. - Dobbiamo finirla prima che si riprenda.-

- Più facile a dirsi che a farsi.- Gray si aggrappò a Yama, comandando a tutto il suo corpo di non perdere i sensi per il troppo sangue versato. Erano tutti esausti e provati, la magia a loro disposizione era scarsa e se ciò che Lucy aveva fatto, non era stato in grado di fermarla, cosa potevano ottenere loro in quelle condizioni?

Rimasero immobili, cercando di richiamare anche solo un pizzico di magia per poter sferrare un attacco e rimanendo in attesa di una mossa di Seere.

La donna si strinse il petto con entrambe le mani, prese a respirare a fatica e per qualche secondo, le mancò la terra sotto i piedi. Fu cose se le fosse stata tolta ogni energia, come se la propria vita fosse stata risucchiata via di colpo da quel corpo.

- Quella maledetta...- lo sussurrò appena, digrignando i denti. Riuscì a tirare su la testa e i capelli le ricaddero davanti al viso dandole un aspetto terribile. La pelle assunse un colore grigiastro, mentre le labbra divennero bluastre e sottili. - Non credevo ne fosse capace... ma sembra non sia bastato.-

Il demone non diede peso a nulla che non fosse il suo corpo, sentì la sua magia vorticare e ribellarsi, il corpo di Carman prese ad essere colpito da spasmi involontari di ogni muscolo del corpo e sebbene fosse una sensazione sgradevole, Seere sorrise. Mosse la testa verso destra, il collo sembrò non reggerne il peso facendole assumere una posizione innaturale, quasi le mancassero le ossa. Lentamente Natsu, continuando ad osservarla, si rese conto che stava perdendo tutta la bellezza e le fattezze di un essere umano. Il Dragon Slayer non riuscì a staccarle gli occhi di dosso neanche per un istante, ma percepì alle sue spalle i due compagni che sussurravano.

- Non ci pensare neanche! Non ti lascio fare queste stronzate.- Avrebbe voluto gridarlo, ma la voce risultò rauca e grave, come se qualcosa dentro di lui gli dicesse che forse era l'unica soluzione. Yama gli poggiò una mano sulla spalla e Natsu percepì i pensieri del mezzo demone nella sua testa.

Lucy l'ha indebolita senza dubbio, ma dobbiamo finire il lavoro. Forse ora sarà vulnerabile ai nostri attacchi. Dobbiamo farlo.”

Morirete entrambi!” Natsu avrebbe voluto gridarlo, ma si morse la lingua e si limitò a pensarlo. Ciò che Yama gli stava suggerendo era un suicidio e lui non poteva permetterlo. “Non potete usare l' Iced Shell.”

Non possiamo fare altrimenti. Tu dovrai darle il colpo di grazia”

- A chi dovreste darlo?- Seere attirò l'attenzione di tutti su di se. Yama la trovò a pochi millimetri da lui, curva in avanti. Aveva perso ogni bellezza e ogni fattezza umana, il suo corpo era un fascio di muscoli tesi coperti da una pelle grigia e secca. Il biondo prese un colpo in pieno petto che lo scaraventò all'indietro nuovamente contro la parete. Sputò sangue e lottò per rimanere sveglio. Poco dopo anche Natsu e Gray vennero colpiti senza potersi difendere. - E' riuscita solo a farmi infuriare...- I suoi attacchi erano completamente diversi da prima, erano furiosi e brutali e per i tre maghi, ogni colpo fu come venire schiacciati da una montagna.

Gray ricadde in un angolo, la bocca piena di sangue gli diede il voltastomaco. Rimase qualche secondo ad osservare la furia di Seere che si avventava contro Natsu, ma ancora più ferocemente contro Yama. Si trascinò a stento contro una delle due spade che lo aveva ferito e afferrò con forza l'elsa tirandola verso la donna. Sicuramente era una mossa inutile, Seere non si sarebbe lasciata colpire da un gesto così folle e stupido, ma infondo non gli rimaneva altro. Ciò che avevano davanti era un mostro senza freni e dalla forza sovrumana, che usasse solo le mani o la magia, non erano più in grado di fermarla e ogni speranza era svanita quando si Seere si era ripresa. Eppure non se ne accorse, la lama sibilò a mezz'aria fino a conficcarsi in una spalla della donna. Il sangue nero e viscido colò sul pavimento e Seere strepitò di dolore.

- E' vulnerabile!- Yama gridò con tutto il fiato che gli rimase nei polmoni e Natsu si avventò contro la donna. Ricoprì il suo corpo di fiamme, le ultime che era in grado di sprigionare e l'afferrò per un braccio. Facendo leva con le ginocchia riuscì a sollevarla e buttarla lontano, Seere non reagì e fu sbalzata fuori dalla torre esparendo dalla loro vista.

Il primo a reagire fu Yama, si riprese a fatica, ma scattò verso il Dragon Slayer prendendolo per un braccio e concentrandosi più che potè. Creò sul palmo della mano una fiamma brillante e calda e la porse verso Natsu.

- Sei l'ultima speranza, noi dobbiamo farlo.-

- Non dovete morire.-

Non rispose, ma si scambiarono uno sguardo d'intesa, come se si conoscessero da anni. Natsu mangiò la fiamma di Yama e la sentì scendergli giu per la gola calda e piena di speranza. Chiuse gli occhi e percepì solo i movimenti di Yama e Gray. I due si avvicinarono alla finestra e guardarono di sotto. La vegetazione intorno alla torre era morta e marcescente, al centro di quella devastazione la figura di Seere in ginocchio sul terreno, che rideva.

- Andiamo!- Gray mise un braccio intorno al collo di Yama e insieme saltarono giù, seguiti da Natsu che sembrava aver recuperato l'energia per combattere. Ricaddero rumorosamente e per qualche secondo i muscoli delle gambe tremarono per lo sforzo.

- Ora che ho mangiato mi sento rinato!-

- Lo vedremo!-

 

- Lucy!-

Ormai lo gridava da così tanto tempo che la gola gli doleva dal dolore. Era tutta colpa sua, aveva accettato che la sua amata padrona salisse al piano superiore da sola e ora lui doveva vederla in quello stato, pallida e priva di conoscenza da minuti interminabili. Continuò a stringerla tra le braccia e riscaldare quel corpo che lentamente diveniva freddo e immobile. Allo stesso modo anche Juvia era priva di conoscenza. Quando le aveva scoperte, Leo aveva gridato e richiamato tutti in quella stanza, ma la loro presenza non aveva cambiato la situazione; insieme le avevano sistemate con cura e coperte per cercare di tenerle al caldo, ma nessuna delle due aveva accennato una ripresa.

- Che facciamo? Non si svegliano?- Lily era vicino alla maga dell'acqua, l'Exceed era stato premuroso e gentile, continuando a poggiare la zampa sul viso della ragazza per percepirne il calore e frequentemente, scendeva sulla giugulare per controllare il battito del cuore.

- E' colpa mia, non avrei dovuto farla salire qui da sola.- Lo spirito stellare si portò la mano sulla fronte e abbassò lo sguardo, il senso di colpa e l'impossibilità di fare qualcosa lo stavano distruggendo.

- Se non lo avesse fatto lei, sarei salita io al posto di Lu-chan e ora..- Levy si coprì gli occhi e prese a piangere, si era trattenuta fino a quel momento e ormai aveva i nervi a pezzi per poter mantenere il controllo sulle sue emozioni. Sentì la mano di Lisanna sulla sua spalla e si rifugiò in quel gesto amichevole provando a calmarsi. Anche Happy e Charle erano vicini alle ragazze, il gatto blu accarezzò il viso di Lucy e la chiamò sottovoce, il cuore dell'Exceed era al limite della sopportazione e non riusciva più mettere ordine in tutto quel caos. Si sentiva solo e impotente lontano dal suo compagno, senza sapere cosa Natsu fosse costretto ad affrontare in quello stesso istante.

Charle si avvicinò a Juvia, come Lily cercò di percepire una piccola scintilla di vita nella ragazza osservando il petto che si alzava e abbassava durante il respiro, fino a che non lo vide più muoversi.

- No... oddio no.- Il gemito le uscì spontaneo e gli occhi si riempirono di lacrime. Lily fu lesto, prese la sua forma gigante e si accucciò sulla ragazza portandosi vicino alla sua bocca.

- Dannazione!- Guardò Lucy e quando il suo sguardo si fermò sullo spirito stellare completamente immobile e dal viso bianco come uno spettro, capì che anche la bionda era nelle stesse condizioni della maga dell'acqua. - Ohi, respira? Rispondimi dannazione!- Leo mosse solo la testa in segno negativo e il cuore di tutti perse un battito, eppure l'Exceed non volle cedere. Partì dal margine inferiore dell’arcata costale e risalendo con due dita unite riuscì a percepire il punto in cui le costole si univano allo sterno. Un volta trovato vi pose il dito medio e sopra di esso appose anche l'indice. Immediatamente sopra le due dita, vi appoggiò il palmo della mano sovrapponendo poi l'altra e iniziando a spingere. Prese a contare fino a quindici, poi alzò lo sguardo verso l'albina con le mani davanti alla bocca e la richiamò con un grido disperato. - Muoviti, mettiti in ginocchio e dalle aria.- Lisanna ci impiegò qualche secondo per riprendere possesso del proprio corpo, ma alla fine obbedì all'ordine e si inginocchio di fianco al viso della maga dell'acqua, le aprì la bocca alzandole il mento e prese ad insufflarle aria nei polmoni, nel mentre Lily sgridò anche gli altri compagni. - Insomma che diavolo aspettate! Muovetemi!-

Fu difficile. Leo provò ad essere preciso come l'Exceed, ma le mani iniziarono a tremargli e la piccola Levy non riuscì a smettere di piangere, nonostante si impegnasse a donare ossigeno all'amica. Per quanti scontri una persona potesse affrontare, per quanti colpi si potessero reggere, avere tra le mani la vita di una persona cara, era la sfida più difficile che si potesse affrontare.

 

Scattò in avanti con forza, infiammò il proprio pugno e colpì la donna in pieno petto. Seere resse il colpo indietreggiando appena e riuscì ad afferrarlo appena in tempo per sbatterlo contro un albero poco distante. Natsu non cedette alla forza del colpo, riuscì a rialzarsi e si precipitò nuovamente verso il nemico provando a colpirla con tutta la sua forza. Forse non era abbastanza per sconfiggerla, ma era abbastanza per distrarla per di questo Yama e Gray ne approfittarono. Lo avevano pianificato da un po', ma quel piano richiedeva del tempo, minuti preziosi che Seere non aveva mai concesso loro fino a quel momento.

A fatica il mago del ghiaccio riuscì a mettersi in piedi, Yama lo sorresse facendo passare il braccio ferito del mago intorno al proprio collo e donandogli un po' di sostegno.

- Ce la fai?-

- Non ho mai portato a termine una tecnica del genere... ci ucciderà entrambi.- Gray non lo guardò, il solo pensiero di dover ricorrere a quello stratagemma lo terrorizzava, ma le scelte a loro disposizione erano nulle. Eppure non perse tempo, divaricò le gambe e Yama fece lo stesso. Riuscirono, anche se a fatica, a raddrizzare la schiena e senza staccarsi portarono un braccio in avanti incrociando le mani l'un altro. A voce bassa e richiamando fino all'ultimo sprazzo di energia magica rimasta nei loro corpi, pronunciarono l'incantesimo all'unisono.

 

- Unison raid... Ultimate Iced Shell!-

 

Il suono delle loro voci riempì l'aria e due enormi cerchi magici comparvero sopra di loro. La terra prese a tremare e la temperatura scese all'improvviso. Intorno ai due maghi un vortice di ghiaccio e neve creò come una barriera impenetrabile ed entrambi presero quasi a brillare. Seere rimase immobile, riuscì appena a voltare lo sguardo furioso verso i due, che gia sentì i piedi farsi gelidi e immobili. Dal terreno del ghiaccio dalle sfumature malva ricoprì gli arti inferiori del demone stringendola in una morsa che lei non riuscì a rompere.

- Folli! Morirete prima che il ghiaccio mi arrivi alla vita!- Rise e gridò allo stesso tempo, nessuno riuscì a capire se fosse spaventata o li stesse semplicemente deridendo, ma questo non importò.

- Ora Natsu!- I due maghi invocarono il compagno a gran voce, il loro compito era di fermarla e ci erano riusciti. Il Dragon Slayer richiamò l'attenzione su di lui, il tempo guadagnato era stato abbastanza. Piegato in avanti e poggiando a terra solo un braccio, guardò verso la donna immobilizzata e richiamando le sue fiamme più potente, prese ad ardere. Il fuoco del drago riuscì a riscaldare l'ambiente ed illuminare tutta la foresta come un vortice potente e invincibile. Sul viso e sulle braccia del mago comparvero vere scaglie di drago, che gli accentuarono i lineamenti rendendolo feroce.

- Questa è la fine. Con i sentimenti e la forza di volontà dei miei compagni non posso cedere...- Piegò le ginocchia e si sbilanciò leggermente in avanti, le fiamme seguirono il movimento portandosi verso il nemico.

 

- Zen maryou kai hou. MetsuRyuu ougi! - Ogni muscolo e tendine del proprio corpo si tesero allo sforzo, spinse con i piedi sul terreno e si lanciò in avanti verso colei che aveva fatto tremare la sua gilda fino a quel momento. - Shiranu igata! Guren hou ou ken!- 2

 

Sferrando un pungo devastante, colpì Seere in pieno petto. La donna gridò di dolore e le fiamme la circondarono. Nello stesso istante i due compagni poco lontani incrementarono la forza della prigione di ghiaccio e la donna venne completamente ricoperta e immobilizzata. L'unione delle loro energie creò un enorme vortice di aria, ghiaccio e fiamme e con tutta la forza che gli rimase riuscì a lanciare in aria il corpo del demone continuando a colpirla.

Pochi secondi dopo, il cielo divenne rosso come il fuoco e un esplosione carica di cristalli brillanti riecheggiò per minuti interminabili impedendo la visuale.

Yama e Gray dovettero bloccare l'incantesimo prima che fosse troppo tardi, si distanziarono e ricaddero in ginocchio doloranti ed esausti. Si guardarono intorno e non appena riuscirono a mettere a fuoco qualcosa cercarono la figura di Natsu.

Ci impiegarono pochi secondi, che a loro parvero ore fino a che non riuscirono a distinguere la figura di un ragazzo steso a terra.

- Sei vivo?- Gray lo sussurrò appena, persino parlare divenne difficile e doloroso, ma Natsu riuscì comunque a sentirlo.

- Sembra di si.- Rispose con un filo di voce, portandosi una mano sugli occhi, sorridendo e piangendo allo stesso tempo. - E' finita!-

Così quando il cielo prese a farsi terso e le nuvole cariche di pioggia iniziando a sfogarsi, i tre maghi riuscirono a rilassarsi. Seere era sparita. Natsu aveva sentito il corpo del demone sgretolarsi sotto la forza del suo corpo, fino a che non era rimasto che il ghiaccio.

Il Dragon Slayer provò a mettersi seduto, la schiena scricchiolò e si sentì come un vecchio con l'artrite, ma non gli diede peso.

- Non riesco a muovere neanche un muscolo... come pensi riusciremo a tornare a casa?-

- Datemi un minuto... ho bisogno di...- Li avrebbe riportati a casa. Non appena fosse riuscito a recuperare un po' di forze, Yama li avrebbe riportati a Magnolia, ma qualcosa catturò la sua attenzione impedendogli di finire la frase. Non riuscì a spiegarsi il motivo di quel gesto, ne perchè i suoi muscoli fossero scattati all'improvviso, ma non gli importò. Con l'ultimo barlume di magia che il corpo gli permise di usare, si materializzò alle spalle del Dragon Slayer e il colpo arrivò preciso. Non sentì dolore, solo un senso di liberazione e la propria vita che lentamente scivolava via mentre la mano di Seere gli strappava la carne a pochi millimetri dal cuore.

Natsu si voltò di colpo e il sangue del biondo compagno gli macchiò il viso e i vestiti, poi incontrò gli occhi del demone, l'unica cosa che riuscì a distinguere da quel corpo carbonizzato e ormai deforme. La spinse via con forza e quando Seere toccò terra si sbriciolò completamente, mentre Yama ricadeva in avanti tra le braccia del giovane mago del fuoco.

 

In quel preciso istante, quando ormai sembrò che nessuna delle ragazze riuscisse a riprendere conoscenza e quando ormai persino la caparbietà dell'Exceed stava venendo meno, entrambe si svegliarono di colpo...


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Note

1 - L'esorcismo, come gia detto in precedenza appartiene a Supernatural, per saperne di più visitate la SupernaturalWiki! ^_^
2 - Il colpo di Natsu è il seguente: 
zen maryou kai hou (potere magico, rilascio totale), metsuRyuu ougi (tecnica segreta di devastazione del drago), shiranu igata (forma segreta del fuoco), guren hou ou ken (lama folgorante della fenice di loto). E' lo stesso attacco usato dal Dragon Slayer per sconfiggere Master Zero nella saga degli Oracion Seis

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Capitolo 18
*** 17. Ritorno a casa ***


17. Ritorno a casa.

 

- Hoi! Svegliati!- Natsu continuò a scuoterlo dandogli dei piccoli colpi sul viso. Non si era accorto di niente, nella convinzione di aver vinto la sfida, aveva abbassato la guardia ed era accaduto tutto troppo velocemente per i riflessi del Dragon Slayer provati dalla lotta. Yama lo aveva protetto, usando l'ultima scintilla di magia si era portato alle spalle di Natsu e lo aveva schermato dal colpo di Seere. Ora il mezzo demone giaceva tra le braccia del ragazzo, con una ferita al petto così profonda, che per qualche secondo a Natsu sembrò di vedere il cuore di lui battere appena. Gray strisciò a fatica accanto all'amico, era stato in grado di vedere tutta la scena, ma le sue condizioni fisiche non gli avevano permesso alcuna contromossa. Si portò a sedere a fatica e lo sguardo ricadde su Yama e sul respiro irregolare e spezzato.

- Natsu, non credo che...-

- Non dirlo!- Il Dragon Slayer lo gridò e gli occhi gli si riempirono di lacrime. Gray rimase completamente senza parole, ma in una circostanza del genere, non avrebbe potuto dire o fare nulla per cambiare la situazione. - Lucy non me lo perdonerebbe mai.-

Al suono del nome della maga stellare, Yama riuscì ad aprire gli occhi, Natsu notò che il colore delle iridi del ragazzo era diventato scuro e vacuo.

- Lascia... lascia stare... tornate a casa.- Lo disse a fatica, la voce roca e la bocca piena di sangue resero difficile continuare. Natsu gli portò la mano sulla ferita, come riuscisse ancora a parlare era un mistero. Seere lo aveva colpito alla schiena, ma la forza della sua mano aveva completamente trapassato la gabbia toracica da parte a parte.

- No, non posso. Rigenerati, so che puoi farlo, hai salvato Lucy così.-

- Ragazzi!- Non si voltarono. Percepirono appena il rumore dei passi e dell'armatura di Erza. Non chiesero cosa fosse accaduto loro o come si fossero ripresi, perchè una volta raggiunti, il grido di Varuna e le sue lacrime, fecero scendere il silenzio. La ragazza ricadde in ginocchio accanto al corpo del fratello, provò a svegliarlo e constatare le sue condizioni, ma gli occhi offuscati dalla paura e dal pianto le resero il tutto impossibile.

- Curalo, avete gli stessi poteri, puoi salvarlo.- La supplica del Dragon Slayer colpì la ragazza, era certa che tra i due ci fosse del risentimento eppure ora Natsu la stava implorando. Allungò le braccia e cercò di concentrarsi. I loro corpi erano molto più resistenti di quelli di un essere umano e la loro rigenerazione veloce, eppure Yama non riusciva a curare la ferita e lei non era in grado di rimarginarla in nessun modo.

- Non ci riesco...è stato colpito da Seere e la sua aura blocca ogni mio intervento.-

- Va bene così...- lo disse a denti stretti, il dolore e il sangue, impedirono a Yama di parlare oltre, ma provò con tutto se stesso ad esprimere i suoi sentimenti almeno con lo sguardo.

- Fratello mio!- Varuna si piegò su di lui sporcandosi il viso di sangue, al suo fianco Surya trattenne a stento le lacrime, stringendo i pugni così forte da farsi sanguinare i palmi delle mani.

- Ci deve essere un modo... Wendy! Lei può curare qualsiasi cosa, se la portiamo qui possiamo salvarlo!-

- Non lo capisci?- Varuna alzò appena il viso, era furente e disperata e l'ostinazione di Natsu prese a darle fastidio. - Non si può curare, non c'è modo di estirpare il potere di Seere dal suo corpo e lui non può sopportarlo.-

- Ma io posso!- Lo disse deciso, lo sguardo fiero e desideroso di agire. Per nulla al mondo avrebbe lasciato Yama in quelle condizioni. - Il patto con Seere non è ancora sciolto, dentro di me c'è ancora il suo potere e riesco a sentirlo. Se ci fosse un modo per me di assorbirlo da lui potremo fare qualcosa. Non lascerò che finisca in questo modo. Per nessuna ragione al mondo tornerò da Lucy portandole una notizia del genere... si può fare?-

Rimase in silenzio, doveva pensare. Guardò Yama seguendo il respiro sempre più lento ed irregolare, il sangue sembrava essersi fermato, ma la ferita era troppo profonda per dargli una speranza di sopravvivere. Lei era in forza, poteva curarlo in qualche modo e Surya poteva sostenerla, ma Natsu sarebbe stato solo. Essere legati a Seere e assorbirne l'aura maligna erano cose diverse.

- Potresti morire, potreste morire entrambi.-

- Non morirò. Questa battaglia non sarà conclusa se non torneremo tutti a casa e voi ora siete miei compagni, non ne perderò mai più uno.-

Varuna spalancò gli occhi, guardò la decisione di Natsu e poi osservò i suoi compagni di gilda e notò la stessa identica espressione. Condivisa da tutti era la ferma decisione di non perdere un compagno, perchè così vedevano Yama e nello stesso modo vedevano anche loro due. Così decise e agì. Prese il braccio di Yama e lo sollevò lentamente, nel mentre ordinò a Surya di iniziare a guarire il fratello, anche senza risultati potevano tenerlo in vita ancora per un po'.

- Sei un Dragon Slayer, il tuo potere ti da la possibilità di cibarti di magia. La nostra magia è nel sangue ed è li che Seere agisce. Mentre lo farai noi guariremo Yama e controlleremo anche te. Sarà dura lo hai gia provato, quindi per favore non cedere.-

Natsu fece solo un gesto con la testa, afferrò il braccio di Yama e lo portò accanto alla sua bocca. La schiuse mostrando i denti e poi afferrò il polso del giovane stringendo con forza. Sentì la pelle dell'altro lacerarsi e il sangue riempirgli la bocca, non riuscì a sentire alcun sapore, solo un calore enorme che gli scaldò le interiora. Aveva gia mangiato elementi diversi dal fuoco e ogni volta il dolore dell'adattamento era lancinante. Questa volta invece il sangue di Yama, così delicato e dolce, gli provocò una strana calma mentre scendeva fino allo stomaco.

Poi improvvisamente tutto cambiò. Il sangue divenne freddo e gli ferì il palato, seguito da una sensazione sgradevole e una fitta al cuore, quasi volesse fermarsi. Natsu strinse le palpebre e comandò a se stesso di non cedere, ora ciò che stava assimilando non era più solo il sangue di Yama, ma anche la malignità di Seere.

Nella mente del Dragon Slayer si fecero spazio frammenti di vita non sua, visse come se stesse accadendo in quel momento, ogni istante della vita di Yama e poi trovò nei ricordi del compagno il viso di Lucy. Ne era geloso perchè Yama vedeva Lucy come una luce brillante e calda, una speranza a cui si era aggrappato pur di trovare del buono in quel mondo che lo aveva sempre ferito. Capì perchè lo aveva salvato, per quanto volesse Lucy per se, non le avrebbe più recato dolore in nessun modo, per nessuna ragione al mondo avrebbe reso quella donna triste. Così la domanda si fece chiara nella mente di Natsu e la ripetè così intensamente, che alla fine Yama rispose.

“ Cosa provo per lei? Dire amore non è la parola giusta. Non conosco bene i sentimenti umani quindi anche amare per me è qualcosa di nuovo e troppo complicato. Ciò che Lucy ha visto dentro di me è stata una persona che non credevo di poter essere. Salvare qualcuno? Non lo avrei mai fatto, ma lei mi ha mostrato una via diversa da seguire, una via in cui crede fermamente e ho voluto provarla... ammetto che così il mio cuore è molto più leggero... ma sai Natsu, anche tu mi ha donato molto e in me si è instaurato un sentimento contraddittorio e molto strano. Mi piacerebbe poter stare con Lucy, scoprire le cose che lei ama e vedere il mondo come lei lo vede, ma non te la porterei mai via e ho iniziato a pensare che il solo vedervi insieme, mi rende comunque una persona felice.”

Quelle parole lo colpirono, perchè erano vere e sincere e lui sapeva di poterci credere fermamente, così il suo cuore e la sua mente iniziarono a bruciare, per quanto forte e malvagia, per quanto perfida e meschina fosse Seere, per tutto il male che lei aveva fatto e il dolore che lui e i suoi compagni avevano dovuto subire, nulla sarebbe stato forte come quel sentimento e così bruciò. Non solo il suo corpo, ma la sua mente e la sua anima arsero di fermezza e volontà, di bontà e dedizione. Gridò così forte che la terra prese a tremare e gli alberi ad ondeggiare, il ruggito di un drago potente e feroce scosse ogni angolo della terra.

- Sparisci per sempre!!! -

Il fuoco si alzò verso il cielo creando una colonna rossa e incandescente e il grido del Dragon Slayer scosse gli animi dei compagni. Lentamente tutto tornò ad essere silenzioso e le fiamme si ritirarono di colpo. Natsu in ginocchio lasciò che la testa gli ricadesse in avanti senza forze e chiuse gli occhi. Al suo fianco Gray tentò di toccarlo, percepì il calore delle fiamme del compagno, ma nessun dolore e gli poggiò la mano sulla spalla.

- Natsu, tutto bene?-

- Si, ora è veramente tutto finito.- Aprendo gli occhi incontrò quelli di Yama, anche se affaticati splendevano di vita e gli regalò un sorriso. A fatica provò a tirare su il braccio, portandolo verso il cielo ed alzare la testa. - Torniamo a casa.-

Esultarono tutti nello stesso istante, Gildarts si avvicinò al Dragon Slayer e lo tirò su di peso come un bambino. Natsu provò a protestare, ma le forze non gli permisero neanche di dire una parola.

- Non credo tu sia in grado di tornare con le tue gambe, quindi sta buono e sopporta.-

- Eh eh, portato in braccio come una principessa.- Gajeel sghignazzò avvicinandosi a Gray e tirandolo su in modo che si appoggiasse sulla gamba non ferita. Risero insieme, mentre Natsu diventava bollente d'imbarazzo e provava a reagire.

- Se ti imbarazza Natsu posso portarti io.- Erza si offrì volontaria e allungò le braccia verso Gildarts per permettergli di prendere il compagno, ma Natsu non sembrò propenso ad accettare quella proposta e iniziò ad agitarsi ancora di più, muovendosi come una piovra impazzita. - Vieni Natsu!-

- Smettetela!- Il povero Dragon Slayer continuò ad essere preso in giro per qualche altro minuto, fino a che Gildarts non si voltò verso i tre Aditya e li osservò serio e deciso. Poi però la sua espressione cambiò di colpo e sfoggiando un sorriso a trentadue denti e uno sguardo sornione incitò il gruppo a tornare a casa.

 

Non appena la situazione in città si era placata e, constatato che nessun abitante di Magnolia fosse ferito, avevano deciso di tornare alla sede della gilda. Laxus varcò la soglia distrutta stringendo tra le braccia il corpo di Mirajane addormentata. Elfman corse dalla sorella preoccupato e Laxus gli porse la ragazza con dolcezza chiedendogli di stenderla da qualche parte affinchè si riprendesse.

- Che cos'è accaduto?-

- Il suo potere è andato fuori controllo, ma è tutto apposto ora. Deve solo riposare. Qui invece com'è la situazione?-

Lo sguardo di Elfman vagò su tutti i visi dei presenti, non si stupì di trovarvi anche i vecchi compagni, sapeva che nonostante ci fosse stata qualche incomprensione, non li avrebbe mai persi del tutto. Togliendo la polvere e qualche maceria, stese la sorella sul bancone della locanda e tornò a concentrarsi su Laxus e gli altri. Raccontò di come Levy si fosse impegnata, ma senza successo, nel cercare un modo per salvare Juvia e di come avessero poi trovato lei e Lucy svenute.

- E ora come stanno?- Wendy si fece avanti, uscendo tra la folla e non appena visibile, la gatta bianca le volò incontro abbracciandola e piangendo di gioia. Si abbracciarono da brave amiche e compagne e le lacrime bagnarono anche il viso della bambina, illuminandolo.

- Stanno riposando, ma entrambe si sono svegliate e Juvia è tornata normale.-

Ci fu un grido di gioia, tutti esultarono e si abbracciarono, con i cuori leggeri e liberi da un gravissimo peso.

- Chissà che cosa hanno combinato Natsu e gli altri?-

La domanda di Freed ebbe subito risposta quando una raffica di vento freddo riempì la locanda attirando l'attenzione di tutti. In pochi secondi le figure dei compagni si materializzarono davanti ai loro occhi e furono accolti da un secondo grido di gioia.

- Abbiamo vinto!- Natsu lo gridò sovrastando tutti, ma in pochi secondi il parlottare e le risate dei compagni coprì ogni cosa. - Ohi, che avete?Abbiamo vinto, non dovreste essere più felici?-

- La principessa torna in braccio al suo principe!- Non gli importò chi avesse pronunciato la frase, il viso iniziò a prendergli fuoco e provò a ribattere, quando l'exceed blu gli volò contro gridando il nome del compagno e cercando le sue braccia.

- Natsu! Finalmente sei tornato...come una principessa!-

- Happy anche tu no!- Il Dragon Slayer si divincolò cercando di sciogliersi dalla presa di Gildarts, che alla fine fu costretto a poggiarlo sul pavimento. Nonostante le prese in giro e le risate, alla fine Natsu si sciolse al calore e all'affetto dei propri compagni e, dopo giorni tristi, rise di gusto.

- Natsu!- Il suono dolce e delicato di quella voce fece ammutolire tutti. La ragazza scese le scale barcollando, reggendosi appena sulla balaustra e cercando di trattenere le lacrime. - Siete tornati...- Decise che i dolori del suo corpo non erano nulla e così sforzò tutta se stessa e si lanciò contro di lui, cadendo poi in ginocchio e abbracciandolo forte. Il Dragon Slayer si trovò quel corpo caldo e tremante tra le braccia e si sentì finalmente a casa. Poi Lucy spostò gli occhi su Yama, si reggeva appena a sedere e con i vestiti sporchi di sangue, si slacciò dal compagno per abbracciare anche lui.

- Sei stata magnifica, senza di te non saremo riusciti a fare nulla.- Yama lo disse con un filo di voce, la rigenerazione aveva avuto successo, ma per riprendere il pieno controllo del suo corpo e dei suoi poteri, sarebbero serviti più giorni. Lucy si staccò appena, sedendosi sui talloni e osservando tutti gli altri intorno a lei.

- Ho solo fatto ciò che ritenevo giusto, ma siete stati voi a porre fine a questa storia.-

- C'è anche un ultima sorpresa!- la voce di Leo attirò l'attenzione di tutti. Dalla scalinata, lo spirito stellare, prese a scendere lentamente i gradini, trasportando qualcuno tra le braccia. Il viso pallido, ma comunque solare di Juvia colpì ognuno di loro, ma al cuore del mago di ghiaccio fece perdere qualche battito. - Voleva salutarvi e così l'ho accontentata.-

Nessuno parlò. Gray riuscì a muovere qualche passo con l'aiuto di Gajeel, poi il Dragon Slayer di ferro lo lasciò andare e il mago barcollò in avanti, senza mai distogliere lo sguardo dal viso della ragazza. Leo la fece accomodare su una sedia, la maga sentì i muscoli dolerle dallo sforzo di dover rimanere eretta con la schiena, ma non disse nulla, rimanendo ad osservare il ragazzo che si avvicinava a lei. Gli occhi di Gray erano spalancati, quasi come se non riuscisse a vederla e, appena raggiunta, cadde in ginocchio riaprendosi la ferita alla gamba, ma senza curarsene.

A fatica allungò la mano verso la gamba di lei, ogni muscolo del braccio prese a tremare vistosamente. Non appena riuscì a toccarla, sentì come se ogni suo organo interno collassasse. Gli occhi si riempirono di lacrime e incurante di dove fosse o chi fosse presente, pianse così forte da far tremare il cuore di tutti.

- Mi dispiace.-

- Gray-sama non ha nulla per cui scusarsi.- La voce della maga dell'acqua era debole, ma fu comunque meraviglioso riuscire ad ascoltarla di nuovo. - Juvia è felice di averti protetto e ora è felice di essere torn...- le parole le morirono in gola. Così veloci e inaspettate, le labbra del mago si poggiarono con forza su quelle di lei. Deciso e sicuro, Gray espresse tutto ciò che le parole non sarebbero riuscite a fare in un unico gesto. Un bacio lungo e carico di sentimento, così passionale che i presenti rimasero a bocca aperta. Quando si staccò da lei, riuscì a poggiare la fronte sul grembo della ragazza e si lasciò accarezzare da lei.

- So di non aver meritato il tuo amore, di non essere riuscito a proteggerti e salvarti da tutto quell'orrore, ma giuro su me stesso che mai più nella mia vita staccherò gli occhi da te.-

- Si... a Juvia va benissimo.-

L'applauso venne spontaneo, chi con gli occhi gonfi di lacrime e chi le gote arrossate, tutti si unirono a quell'espressione d'amore che era riuscita a toccare anche il cuore più freddo e distante, ma le battute, come d'obbligo nella gilda più pazza di tutto il regno, arrivarono in pochi secondi.

- Gray ti sei fregato, ora la devi sposare!- Wakaba lo gridò togliendosi addirittura la pipa dalla bocca.

- E' fatta! Ora sei al guinzaglio!- Max ribattè ridendo e imitando un cane, dando enfasi alle sue parole.

Il viso di Juvia si infiammò e percependo l'imbarazzo del ragazzo ancora in ginocchio davanti a lei, provò a fermare l'euforia, ma ormai erano tutti su di giri e la sua voce, gia debole e fiacca, non riuscì a sormontarne nessuna, fino a che non fu Gray a parlare. Alzò il viso umido e la guardò, per quanto fosse stato sciocco in passato e avesse fatto finta di non notare le attenzioni della ragazza, ora che aveva temuto di perderla tutto era diverso. Fu come se la guardasse per la prima volta in vita sua, ogni suo lineamento delicato, gli occhi profondi e brillanti, i capelli morbidi e ribelli, la pelle calda e vellutata, tutto di lei in quel momento era meraviglioso.

- Hanno ragione.- provò a sistemarsi meglio tenendo più che potè quella posizione e chiuse gli occhi. Nella sua mente provò ad evocare l'immagine più bella che riuscì a trovare, qualcosa che poteva dimostrare tutte le sue intenzioni. Prese la mano sinistra della ragazza e la chiuse tra le sue, evocò la sua magia e del fumo freddo si sprigionò a quel contatto. Juvia non si ritrasse, la magia di Gray non le dava alcun fastidio, al contrario i fumi del ghiaccio sembravano volerla accarezzare. Quando riaprì gli occhi e lasciò la mano della ragazza, Juvia si ritrovò un bellissimo anello intorno all'anulare e i suoi occhi si spalancarono per la sorpresa. - Accetta i miei sentimenti Juvia Lockser.-

Non riuscì a rispondere con le parole, la portandosi una mano davanti alla bocca prese a piangere come una bambina, riuscendo solo ad annuire con la testa.

Fairy Tail esplose in un'ovazione di gioia e risate. Tutto era tornato alla normalità, l'oscurità della loro gilda era finalmente sparita e loro potevano tornare ai giorni sereni che tanto attendevano.

Si separarono dopo aver bevuto, riso e festeggiato tutti insieme. Era ormai sera e nella locanda erano rimasti in pochi. Juvia e Gray riposavano al piano superiore, la maga era ancora troppo debole per muoversi e Gray, dopo le cure di Wendy, era crollato dalla stanchezza.

Laxus, atteso il risveglio di Mirajane, si era precipitato dal Master per constatarne le condizioni di salute e non avevano ancora fatto ritorno. Yama, Varuna e Surya riposavano nella stanza di Seere, tutti e tre avevano bisogno di recuperare le forze e rigenerare i loro corpi. Al piano inferiore invece Lucy e Natsu avevano provato a mettere in ordine il locale, ma i danni della battaglia erano decisamente elevati.

Seduto su uno sgabello, con in grembo il piccolo Exceed addormentato, Natsu continuò ad osservare la compagna, che nonostante l'ora tarda non accennava a volersi fermare.

- Come ti senti?- Lo disse all'improvviso, tanto che la ragazza quasi trasalì dallo stupore. Lucy si voltò verso di lui, lasciando cadere il panno sporco che da ore non serviva più a portare via la polvere dai mobili.

- Sto bene. Soltanto non me la sento di andare a dormire. Ho paura che se chiudo gli occhi, tutto quel dolore che abbiamo superato, torni a farci del male.-

- E' finita e io vorrei parlare con te... di noi.- Fu diretto, ormai girarci intorno non aveva più senso. Le guance di Lucy presero colore, un bel rosso delicato che le accese il viso. Sorrise dolcemente imbarazzata e provò ad avvicinarsi a lui, quando una strana fitta allo stomaco la fece piegare in avanti. - Cos'hai?-

- Niente. Forse ho solo...- non riuscì a finire, si piegò in avanti stringendosi con le braccia il ventre e gemendo di dolore. Ricadde in ginocchio e Natsu corse a soccorrerla, la prese per le spalle e notò che il viso della compagna era divenuto pallido e sudato in pochissimi secondi. Alla fine il dolore risultò troppo forte e Lucy grido, piegandosi verso il compagno e cercando da lui un po' di forza per reagire. Era come se il suo corpo fosse scosso dalla corrente, una scarica lancinante, che ad intervalli regolari le scuoteva le membra.

Alla fine il dolore fu insopportabile e Lucy perse i sensi, mentre il Dragon Slayer in preda al panico iniziò ad urlare il nome di lei.

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Capitolo 19
*** 18. In agguato... ***


18. In agguato...

 

- Lucy!- lo gridò così forte che sentì la gola bruciare e gli occhi spingere in fuori. Sollevandole la testa dal pavimento cercò di farla calmare, ma la ragazza continuò a contorcersi dal dolore, una fitta sempre più forte al ventre che sembrava volerlo squarciare. Il piccolo Exceed blu, svegliato bruscamente, aveva preso a volare in tondo sopra i due ragazzi, nella speranza di poter trovare un modo per aiutare l'amica. Il grido attirò l'attenzione di molti, Gray si precipitò al piano inferiore, incurante del fatto che la ferita alla gamba potesse riaprirsi, ma sentir gridare l'amico in quel modo, gli aveva completamente offuscato la ragione. Allo stesso modo anche Yama si era svegliato ed era balzato giù dalla branda improvvisata, scansando Varuna in malo modo che dormiva al suo fianco.

I due si ritrovarono al piano inferiore e fermarono lo sguardo sulla figura di Lucy, ormai stretta su se stessa che si reggeva il ventre e su Natsu, dal viso bianco come un cencio, incapace di reagire.

- Che è successo?- Yama si portò sui due inginocchiandosi, allungò la mano verso la ragazza e richiamò la sua magia curativa, qualsiasi dolore la stesse affliggendo, in quel modo avrebbe potuto alleviarlo, ma presto si accorse che su di lei non aveva alcun effetto.

- Lucy sta male... credo la pancia, continua a gridare.- Happy parlò di fretta, preoccupato e decisamente confuso, ma Natsu neanche Natsu sembrò lucido.

- Si è accasciata di colpo. Non so che ha... dobbiamo portarla da Porlyusica!- Natsu rivolse a Yama una supplica velata ripensando alle capacità di quel ragazzo dai capelli dorati. Grazie a lui si erano spostati da un posto all'altro in pochissimi secondi, sicuramente era il più adatto e il più veloce per portarla dalla donna.

- Fammi vedere dove si trova.- Yama fu lesto, allungò la mano sulla fronte del Dragon Slayer e cercò nella mente del ragazzo l'informazione di cui aveva bisogno, individuata la meta, prese la ragazza tra le braccia e sparì in pochi secondi dalla gilda.

- Gray-sama che succede?-

Il mago del ghiaccio si voltò repentino al richiamo della giovane. Juvia rimase ferma per le scale cercando di capire cosa stesse accadendo. Ci aveva impiegato parecchio ad alzarsi e camminare fin li, ancora non era riuscita a riprendere pieno controllo dei suoi muscoli e lo sforzo le aveva imperlato la fronte di sudore. Gray salì da lei e le porse il braccio permettendole di appoggiarsi, poi prima di riportarla in camera, si rivolse al compagno ancora decisamente scosso, riscuotendolo dal torpore.

- Saranno gia arrivati, ma Lucy ha bisogno di te.- Il mago del ghiaccio lo esortò a muoversi, così come Happy, che si aggrappò alla sciarpa del Dragon Slayer smuovendolo un po'. Dalla scalinata infine apparve anche Varuna. Indossava una leggera sottoveste candida e leggera, tanto che per un secondo, a Gray parve di vedere un fantasma.

- Vengo con te. Yama non ha riacquistato i pieni poteri, posso curarla io se è necessario.- La ragazza saltò giù dalle scale con un solo balzo e prima di poggiare i piedi a terra, il suo corpo si illuminò di una luce dorata e in un secondo si cambiò gli abiti, indossando dei pantaloni e una top azzurro decisamente più comodi e pratici. - Dove dobbiamo andare?-

- Nella foresta fuori Magnolia.-

- Spero tu abbia dato a mio fratello delle indicazioni più precise di queste.- Varuno rispose stizzita e lo prese per un braccio concentrandosi e provando a capire da lui la direzione da seguire. SI concentrò anche sulla magia di suo fratello, Natsu era tropo agitato per poterlo considerare affidabile.

Quando anche loro sparirono, Gray tornò a concentrarsi sulla compagna, la prese in braccio e la riportò in camera appoggiandola dolcemente sul letto.

- Non dovete sforzarvi tanto o le ferite si riapriranno.-

- Sei leggera.- Le sfiorò il viso con la mano cercando di essere il più delicato possibile. Non era abituato a quel contatto, era qualcosa che per anni aveva tenuto lontano da lui, quasi ne fosse intimorito. - Andrà tutto bene, vedrai che Lucy si riprenderà. Il malore potrebbe essere stato causato dalla magia che ha usato contro Seere.-

- Non so.- Juvia rispose, ma il suono della sua voce fu flebile e leggero. Gray notò lo sguardo preoccupato di lei, ma non riuscì a dire o fare nulla per calmarla. - In quel mondo c'era anche Juvia. Lucy-san prima di recitare l'incantesimo ha parlato con qualcuno e ha fatto delle promesse.-

- Che cosa hai sentito?- Lo chiese accorato e attese la risposta. Il pensiero che Juvia ricordasse così bene i momenti trascorsi in quell'inferno gli fecero accapponare la pelle.

- Non era molto chiaro. Lei lo ha chiamato il bene, ha detto di aver sempre parlato con lei e di volergli concedere una seconda possibilità.-

- Il bene? Che vuol dire?-

- Juvia non ha capito molto, solo che Seere aveva lasciato in quel mondo dei sentimenti di cui non si sarebbe nutrita, sentimenti buoni. Juvia ha pensato che forse, facendo quella promessa, Lucy-san ha portato via qualcosa da quella dimensione.-

 

Ricomparve davanti ad un grosso albero in mezzo alla foresta. Davanti a se solo un grande portone in legno semiaperto da cui intravide la figura di una anziana ed austera signora. Con il fiato corto e la ragazza tra le braccia che continuava a lamentarsi, per la prima volta nella sua vita chiese aiuto a qualcuno.

- So che può aiutarla, mi hanno mandato da Fairy Tail.-

- Entra.- Porlyusica rincasò senza aggiungere altro e Yama la seguì. La piccola dimora della maga era ordinata e pulita e il ragazzo per un secondo ne rimase quasi meravigliato. Poggiò Lucy sul letto e si mise in disparte senza aggiungere altro. La donna rimase sorpresa del comportamento educato e silenzioso de giovane, ne aveva sentito parlare, si era ben informata della situazione in sui la gilda verteva e di cosa avevano dovuto affrontare i maghi di Fairy Tail e, in un certo senso, si era fatta un'idea tutta sua di questo Aditya che aveva sconfitto Natsu e poi si era unito al gruppo. Ad ogni modo non perse altro tempo, si piegò sulla ragazza e prese a tastarle il ventre con entrambe le mani. Sentì i muscoli tirarsi e rilassarsi a tempi molto regolari, percepì la magia della giovane completamente in subbuglio, come se stesse per esplodere. Si spostò velocemente verso un armadietto e prese un flacone con un liquido viscoso e rosato. Lo aprì e alzando la testa di Lucy la costringe ad ingerirlo. - E' solo un palliativo. Lenirà i dolori.- Lentamente Lucy iniziò a rilassarsi, il respiro si fece regolare e riuscì a chiudere gli occhi per un po'. L'anziana maga continuò le sue analisi, seguita dallo sguardo attento di Yama. - Se devi stare qui a non fare niente, puoi anche andartene. Se non sai cosa le è successo sei inutile.- Lo sguardo della donna di Edoras era severo e arcigno, aveva tollerato anche troppo la presenza di un estraneo in casa sua e ormai la sua pazienza era al limite, eppure doveva sapere qualcosa di più. - Dentro di lei è come se fosse tutto in subbuglio. Non è solo la sua magia ad essere fuori controllo, ma anche i suoi organi stanno soffrendo.-

- Lucy è stata nella dimensione di Seere, ha usato un incantesimo molto potente per renderla vulnerabile.- rispose spostando lo sguardo verso l'entrata. Aveva percepito l'arrivo di sua sorella e di Natsu e attese l'entrata in scena del preoccupato ed agitato Dragon Slayer, invece, per suo stupore, non accadde nulla.

- Vattene, non ho più bisogno di te. Fuori da casa mia.- Non lo disse gridando, ma fu dura e decisa, tanto che Yama alla fine dovette obbedire. Uscì dalla strana abitazione e si trovò il viso di Natsu a pochi millimetri da suo, tanto che sobbalzò dallo spavento.

- Che combini fermo qui come un idiota?-

- Se busso quella vecchia mi uccide, se provo ad entrare sono già morto, quindi sto qui e aspetto.-

E così rimasero in attesa. In silenzio, come se fosse proibito anche solo emettere un suono. La foresta intorno a loro li accompagnò per tutto il tempo, zittendo ogni animale e ogni minimo fruscio.

Varuna e Yama si sedettero sotto un grande albero poco distante, la ragazza fece appoggiare il fratello su di lei, coccolandolo e cercando di calmare l'ansia che lo stava corrodendo. Nonostante non si fosse legata ai quei ragazzi tanto quanto lui, anche lei sentì crescere l'ansia e la preoccupazione, una sensazione che conosceva fin troppo bene e senza rendersene conto, mentre con le dita giocava con i capelli del fratello, chiuse gli occhi e iniziò a cantare. Lieve e delicata, la voce della ragazza colpì le orecchie del Dragon Slayer e lo fecero voltare, mentre il piccolo Happy si avvicinò a lei, che gli regalò una carezza gentile.

 

- Make my wish come true, let darkness slip aside

Hiding all our hope, mocking what we treasure

Battles we can win, if we believe our souls

Hang in for the light, till dawn

Fate will not leave you, hate will not heal you

Pray and one day, peace shall flow everywhere...- 1

 

Accarezzati da quella voce dolce e gentile, le lacrime presero a solcare il viso del Dragon Slayer, ma questi sembrò non accorgersi di nulla e rimase semplicemente in ascolto, così come tutta la foresta che zittì ogni fruscio e ogni animale nelle vicinanze.

- Cantavo questa canzone ai miei fratelli, quando soffrivano e stavano per andarsene. Volevo che l'ultimo momento della loro vita fosse pieno d'amore.-

- Lucy non se ne andrà.- Lo disse deciso, nonostante il pianto continuasse a stringergli la gola. Varuna sorrise, forse il primo vero sorriso di tutta la sua vita e guardò fisso il giovane mago.

- Sono certa che stavolta, questa canzone porterà ad un lieto fine.-

 

Quando il primi raggi del sole fecero capolino tra le foglie degli alberi, picchiettarono sui visi di molti maghi fermi davanti alla porta della donna. Si erano uniti a Natsu e Yama anche Gray, Surya ed Erza, preoccupati per la compagna di cui non sapevano ancora nulla. La donna di Edoras non si era mai affacciata all'esterno e dalla casa non sentirono provenire alcun rumore. Natsu rimase seduto su una roccia per tutto il tempo, con le mani sotto il mento e lo sguardo basso sul terreno. Al suo arrivo Gray provò a confortarlo, ma non riuscì a ricevere da lui che un mesto sorriso. Il mago del ghiaccio sapeva perfettamente come si sentiva il compagno, terrore ed ansia affollavano la sua mente e il solo pensiero di non poterla vedere più, era distruttivo. Eppure, nonostante ci fosse appena passato, non riuscì a dire nulla.

- Juvia sta bene?- rimase sorpreso di sentirlo parlare, di certo non si sarebbe aspettato che gli chiedesse proprio di lei in un simile momento.

- Sta riposando. Mi ha detto delle cose, che dovrei riferire a Porlyusica.-

- Ti sei fatto incastrare amico mio.-

Gray accennò una lieve smorfia e poi sorrise. In un certo qual modo parlare così con Natsu, senza litigare ed insultarsi, era strano. Doversi comportare da persone mature si era rivelato un compito estremamente difficile.

In quel momento la porta della casa della donna si aprì lentamente e tutti scattarono in piedi come molle. Porlyusica si presentò al gruppo con il viso pallido e tirato, i capelli in disordine e priva di quello strano ed austero mantello.

- Uno di voi deve sapere cosa le è successo? Non posso fare nulla se non riesco a capire cosa c'è dentro di lei.-

Gray scattò in avanti e iniziò a raccontare ciò che Juvia gli aveva detto la sera prima. I ricordi della maga dell'acqua erano confusi e lui purtroppo non riuscì ad essere molto preciso, eppure qualcosa colpì il medico di Fairy Tail, tanto da farle spalancare gli occhi. Rientrò in casa in tutta fretta, lasciando la porta aperta e facendo intendere che potevano entrare anche loro. Natsu si precipitò e si trovò la figura di Lucy sdraiata sul letto, pallida e sudata, il respiro così debole che quasi fece fatica a percepirlo. Porlyusica si piegò sulla ragazza e le tastò nuovamente il ventre. Era riuscita a calmare gli spasmi e i dolori con delle erbe mediche e qualche calmante, ma non avrebbero funzionato ancora per molto. La donna richiamò l'attenzione di tutti e si rivolse a Yama chiamandolo a se e chiedendogli di mettersi in ginocchio accanto al letto. Il giovane obbedì senza capirne lo scopo, ma non fece domande e si mise nella posizione che gli era stata ordinata.

- Poggia la mano qui.- Guidò il palmo del ragazzo proprio dove lei indicava e prendendogli l'altro braccio, gli fece poggiare la mano sulla fronte di Lucy. In quella posizione Yama percepì la magia di Lucy e qualcosa che non riuscì ad identificare. - Lo senti?-

- Oh Dio no!- Yama scattò all'indietro e ricadde sui glutei, si portò la mano tremante a coprirsi il viso, incredulo e spaventato.

- Non mi stavo sbagliando...- Persino Porlyusica sbiancò, rendendo il colore del proprio viso quasi trasparente.

- Che diavolo sta succedendo? Che cos'ha Lucy?- Natsu lo gridò spazientito e decisamente spaventato. Cosa mai poteva aver terrorizzato così sia Yama che la vecchia Porlyusica?

Fu Varuna ad agire. Vedendo il fratello in quelle condizioni si fece avanti e ripeté gli stessi gesti che la donna di Edoras aveva ordinato di eseguire. Si collegò alla magia di Lucy, cercò di calmarla, senza successo e poi percepì qualcosa all'interno di quel flusso, qualcosa che non avrebbe dovuto esserci. Ordinò alla sua mente di rimanere concentrata, di scavare a fondo e capirne la natura. Si avvicinò più che potè e riuscì a toccarlo, entrò in risonanza con la magia della maga stellare e qual qualcosa sfiorò anche lei. Così oscuro e maligno da toglierle il respiro, profondo come l'oceano ed immenso. Un insieme di nomi e visi le riempirono il cervello, un riverbero di sentimenti ed emozioni. Anime vive e spaventate che vorticavano insieme alla magia di lei. Infine riuscì a toccare anche il punto oscuro che l'aveva spaventata e capì. Si ritrasse dalla ragazza e quel vortice di sensazioni sparì di colpo facendole perdere l'equilibrio per qualche secondo.

- Che cosa hai visto?- Erza la sorresse prontamente e cercò di mettere ordine in quel caos. Varuna accettò l'aiuto.

- Siamo stati sciocchi e presuntuosi. Abbia dato per certo di aver vinto, ma lei è sempre stata un passo davanti ad ognuno di noi. Non so con chi abbia parlato Lucy nel mondo di Seere, ma ora lei è dentro il suo corpo, insieme a così tante anime che non reggerà a lungo.-

- Che cosa significa? Seere è morta, l'abbiamo distrutta una volta per tutte. Non puoi fare niente per lei?- Natsu si rivolse a Porlyusica, ma la donna non lasciò intravedere alcuna speranza.

- Un corpo umano non può reggere dentro di se le anime di altre persone. Non so cosa abbia promesso Lucy a quell'entità, ne se ne fosse al corrente, ma in questo stato quel demone può tornare. Ha assorbito una parte della dimensione di Seere, è un portale vivente che lei può usare per tornare in questo mondo.-

La notizia li colpì come un pugno ben assestato. Or dunque non era finita. L'incubo di Fairy Tail era ancora in agguato.


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Note:

1 - La canzone di Varuna è presa dal videogioco Final Fantasy: potete ascoltarla a questo link:
http://www.youtube.com/watch?v=wDS5KQtRX_I
mi è piaciuta così tanto che dovevo assolutamente inserirla.


Come sempre ringrazio tutti quelli che mi seguono e recensiscono.
al prossimo cpaitolo... ^_^
ciao ciao

 

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Capitolo 20
*** 19. Le parole che non riesco a dire... ***



Un saluto a tutti! ebbene si, dopo 5 mesi (me ne sono accorta solo ora) arriviamo alla fine. Bhe non è proprio l'ultimo capitolo, ce ne sarà un altro, il conclusivo, ma ormai è tutto risolto. bhe che dire, ringrazio come sempre chi mi segue e chi mi commenta, non posso esserne che felice e se vi è piaciuto questo viaggio nella mia mente perversa, bhe sono ancora più contenta.
Quindi vi lascio alla lettura e vi do appuntamento all'ultimissimo capitolo finale!!!
sarà una sorpresa, quindi non vi dico altro
alla prossima....
un saluto a tutti

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19. Le parole che non riesco a dire...

 

- Non può essere vero...- lo disse a mezza bocca, indietreggiando quasi le gambe non riuscissero più a reggere il suo peso. Eppure l'espressione di Porlyusica non lasciava intendere altrimenti. - Dimmi che possiamo fare qualcosa.- La donna di Edoras abbassò lo sguardo, ci stava pensando da un po', ma non era riuscita a trovare una soluzione adatta a quella terribile situazione.

- Si... le estirpiamo quelle anime e non riuscirà più...-

- No!- Il grido di Lucy tolse il respiro a Yama. Si era intromesso con vigore e determinazione, non c'era altra possibilità di salvare la ragazza se non quella di esorcizzarla da tutte quelle anime estranee, ma lei era riuscita ad aprire gli occhi ed opporsi con le ultime forze che ancora riusciva a richiamare. - Ho promesso...-

- Promesso a chi?- Natsu si fece avanti e inginocchiandosi accanto al letto le sfiorò leggermente la mano gelida. Impresse in quelle parole tutta la gentilezza e la comprensione che poteva, anche se in cuor suo appoggiava le parole di Yama. A fatica la ragazza riuscì a spostare lo sguardo sul Dragon Slayer, certa che lui avrebbe capito.

- Ho promesso di dar loro una seconda possibilità. Volevo solo mostrargli che il mondo merita di vivere...ma sono troppo debole.- riuscì appena a coprirsi gli occhi per celare le lacrime e il dolore che quel corpo sopportava da troppo tempo. Presto il viso divenne umido e la pelle salata, intorno a lei, tutti rimasero senza parole. - So che è rischioso, ma non posso semplicemente abbandonarle. So cosa sta succedendo e mi sto opponendo, non ti fidi di me?- Natsu guardò la donna medico, sperò con tutte le sue forze che qualcosa negli occhi scarlatti fosse cambiato, ma quando la vide accennare un no con la testa, si sentì mancare.

- Potete darci qualche minuto per favore.- Non servì una riposta, lentamente tutti presero l'uscita e nella stanza scese il silenzio. Natsu le strinse la mano e la portò verso il suo cuore. Provò a trasmettere alla compagna un po' di calore, ma lei sembrò non percepirlo affatto. Abbassò lo sguardo schermandosi il viso con i capelli arruffati e continuò a rimanere in silenzio. Solo quando la tensione dei suoi muscoli divenne insopportabile, sferrò un pugno con la mano libera sul pavimento e il tonfo riecheggiò per qualche secondo. - Io mi fido di te. L'ho sempre fatto, dal primo momento che ci siamo visti. All'inizio mi divertivo da morire, eri così debole, ma così determinata che per nessuna ragione al mondo ti avrei lasciata indietro.- Anche nelle sue condizioni, Lucy riuscì a percepire i muscoli del compagno tesi e tremanti, tutto di lui era un fremito di dolore e indecisione. Natsu le lasciò la mano e la avvicinò al viso di lei, l'accarezzò delicatamente, provando ad asciugarle le lacrime. - Tu ti rendi conto che se non riesci a controllare questa cosa, quel mostro tornerà e io ti perderò... io non voglio perderti.- Non riuscì a resistere, si spostò su di lei e la baciò, saggiandole le labbra fredde e trasmettendole tutte quelle parole che non riusciva più a pronunciare.

Lucy non riuscì a chiudere gli occhi e le vide, calde e grosse lacrime solcavano il viso del Dragon Slayer, mentre provava a farle cambiare idea con un quel gesto così dolce. Quando si staccò poggiò appena la fronte tra l'incavo della spalla di lei provando ad abbracciarla, così Lucy ricambiò quel gesto aggrappandosi al gilet. Natsu le sussurrò qualcosa all'orecchio, ma lei non riuscì a percepire che il respiro del ragazzo sfiorarle la pelle. - Troverò il modo per aiutarti, non ti lascerò andare.-

 

L'aria era densa e fastidiosa all'esterno dell'abitazione nella foresta. In un altro momento ne avrebbero goduto, ma quel giorno ogni cosa era sbagliata e fuori posto, compresi loro stessi, che inermi rimanevano in attesa.

- Possibile che non ci sia un modo per aiutarla?- Erza provò a smuovere la situazione, anche ripetere quella domanda era qualcosa che doveva fare.

- L'unico modo è privarla di tutto quello che ha assorbito, una volta fuori dal suo corpo le anime morranno e lei potrebbe salvarsi.-

- Potrebbe?- Le parole di Porlyusica misero in allarme tutti, ma fu Yama a rispondere per primo. L'idea di rimanere fermo a vedere quella ragazza morire, era qualcosa che proprio non riusciva ad accettare.

- Potrebbe, non siamo sicuri di cosa ci sia esattamente dentro di lei e non posso essere sicura che rimuovendole il collegamento con Seere si chiuda. Non posso assicurare nulla.-

Varuna approfittò del momento per staccarsi dal gruppo. Tutta quella situazione era per lei assurda, ma ciò che non capiva era proprio il comportamento di suo fratello. Aveva osservato per anni i suoi consanguinei perire e mai si era affezionato tanto o opposto al destino. Non negò a se stessa di aver sperato che questa volta la situazione volgesse nel migliore dei modi, ma cosa potevano fare loro se era la diretta interessata ad apporsi per prima. Eppure qualcosa dentro di se continuava a fremere. Ci stava pensando da qualche minuto, era una soluzione, ma ciò che le mancava era la volontà di metterla in atto. Surya le si fece vicino, il ragazzino l'abbracciò stringendole la vita e poggiò il viso contro il grembo della sorella cercando attenzione.

- A cosa pensi sorella mia?-

- Una volta ho sentito dire che se si compie una buona azione si viene ricompensati. Io non credo in queste cose, l'unica cosa di cui ero certa era che avrei protetto te e Yama per sempre, ma ora per la prima volta penso che forse potrei fare qualcosa per qualcuno che non siate voi e non riesco a capirne il motivo.-

- Non capisco che vuoi dire.- Varuna lo accarezzò e lo baciò sulla fronte, spingendolo leggermente all'indietro per permettersi di svincolare dall'abbraccio del ragazzino.

- Non preoccuparti. Io ti amo come amo Yama, siete stati la mia unica ragione di vita. Ora però vorrei dare a questa mia lunga esistenza uno scopo.- Si chiuse in se stessa per evitare di cedere alle suppliche del ragazzino e si fece avanti, richiamando gli sguardi di tutti i presenti su di se. - Un modo c'è. Non posso assicurarvi che funzioni, ma dovremo provare.-

 

A fatica riuscì ad aprire gli occhi, ormai stanco di quei fastidiosi raggi di sole che sbucavano tra i ricami della tenda. Ogni muscolo del corpo era freddo, teso e dolorante, ma infondo non si era mosso per molto tempo e ormai la vecchiaia si faceva sentire. Riuscì a percepire la voce di una ragazza al suo fianco che parlava e poi una risposta da una voce maschile e rude.

- Si sta svegliando. Master?-

- Mirajane?- la voce del vecchio Makarov era impastata e rauca, chiese un bicchiere d'acqua e la ragazza lo porse con deferenza aiutandolo a bere. Il liquido scese giù per la vecchia gola e bruciò, neanche fosse alcool, ma dopo qualche secondo riuscì a sentirne i benefici. - Stavi cantando?-

- No Master, lo avete sognato.-

- Ho sentito la voce di una ragazza che cantava e mi ha colpito al cuore. Cosa è successo?-

- Natsu e gli altri hanno sconfitto Seere. Ora è tutto finito.- Mirajane lo disse sorridendo, provando ad infondere calore nella pelle diafana del vecchio e provato Master.

- Stanno tutti bene?-

- Si e poi anche Gray e Juvia si sono svegliati. Lucy è da Porlyusica per un malore, ma sono sicura che sia tutto sotto controllo.- Per qualche secondo Makarov non rispose, si limitò ad osservare il viso della ragazza e notare i lividi di una recente battaglia, per poi passare a Laxus, fermo contro una parete, anche lui con qualche segno evidente di uno scontro.

- Laxus avvicinati.- Il Dragon Slayer obbedì e si portò al fianco della ragazza che sedeva ai piedi del letto. Guardare suo nonno in quelle condizioni, smunto e debole, era qualcosa che gli feriva gli occhi e il cuore. L'immagine di un uomo potente e sicuro di se era sempre stata l'idea che aveva di lui, gli anni non lo avrebbero toccato, le sfide non lo avrebbero fermato. Invece ora era supino su un letto vecchio tanto quanto lui, debole e affranto. - Credo sia venuto il momento di prendere una decisione. Io non merito il titolo di Master, non dopo quello a cui vi ho costretti. Laxus tu prenderai il mio posto, so che ne hai le capacità. Riporta Fairy Tail allo splendore di un tempo, ricrea questa gilda senza segreti e presenze oscure. Fa che sia una gilda di cui andare fieri e orgogliosi.-

Mirajane si portò le mani alle labbra sbalordita, ma nello stesso tempo affranta, spostò poi gli occhi su Laxus, ma non riuscì a capire dalla sua espressione che cosa stesse pensando. Il Dragon Slayer rimase immobile, con lo sguardo fisso sul vecchio e per un po' non rispose. Alla fine incrociò le braccia e accigliando lo sguardo sbuffò.

- Non ci penso neanche. La gilda è tua, sei stato tu a dire che saresti rimasto Master fino a che non avresti tirato le cuoia e mi pare tu sia vivo.- diede le spalle ad entrambi e non riuscì a scorgere lo sguardo sbalordito di Makarov, mentre provava a mettersi seduto sorretto dalla ragazza. - Io sarò Master, un giorno, ma non ora. Non hai fatto nulla per cui debba dimetterti. In una famiglia è normale che ci siano dei segreti, ma è altrettanto normale aiutarsi a vicenda. Se proprio vuoi farti perdonare riporta tu Fairy Tail allo splendore, io mi prederò solo i meriti che ne verranno.-

- Nessuno di noi ha rancore nei tuoi confronti Master. Stiamo tutti aspettando il suo ritorno.- Mirajane portò due dita alla fronte e chiamò Warren con il pensiero. Il compagno rispose attendendo le notizie che tenevano tutti sulle spine. - E' sveglio e sta bene.-

In meno di un secondo, la mente di Makarov si riempì di urla di gioia, percepì i suoi figli che lo chiamavano e gli chiedevano di tornare la loro il prima possibile, così in ancor meno tempo il cuor del vecchio si scaldò di quell'amore che solo la sua famiglia sapeva donargli e i suoi occhi si riempirono di lacrime salate, ma dolci come mai ne aveva versate in tutta la sua lunga vita.

 

La rivelazione di Varuna lasciò tutti basiti, ma la ragazza non proseguì finché non fosse stata presente anche Lucy. Così rientrarono, ma questa volta la pazienza della vecchia maga arrivò al limite e scacciò tutti quelli che non erano utili per la situazione. Alla fine rimasero nella stanza solo Varuna e Yama, assieme a Lucy e Natsu.

- A cosa hai pensato?- Porlyusica si mise seduta su una vecchia sedia, a braccia conserte. Arcigna e seria come sempre, fissò le iridi scarlatte sulla ragazza e rimase in attesa. Varuna prese a torturarsi le mani, cercando le parole adatte per spiegare la situazione.

- Ci pensavo da un po'. Lucy non è mai stata fisicamente nella dimensione di Seere, quindi questo significa che quel mondo è venuto a contatto con la sua anima e la sua magia. Seere scelse Carman, perché in lei c'era molto potere magico e quello stesso potere è presente anche in Lucy, ma proprio perché abbiamo a che fare con la magia che possiamo opporci. Se Lucy ne fosse priva, sia quelle anime che Seere non potrebbero resistere in lei.-

- Ma così facendo morirebbero e questo Lucy non lo vuole.- Natsu si pose in difesa della compagna, ormai era conscio che non fosse più in grado neanche di rispondere e capì che a stento riusciva a rimanere sveglia.

- Si, ma qui entro in gioco io. Me ne farò carico.- Rimase stupita quando sia Yama che Natsu scattarono verso di lei sconvolti. Entrambi nello stesso istante, provarono con parole diverse a farle capire quanto sciocca fosse quell'affermazione. - Posso farlo.-

- E cosa cambierebbe. Lucy sarebbe salva, ma poi quella in pericolo saresti tu!- Gli occhi di Natsu si accesero di furore, non poteva in nessun modo permettere una cosa del genere. Spostò lo sguardo verso Yama cercando man forte e rimase sconvolto nel vederlo serio e pensieroso. - Non lo farai davvero? Non le permetterai una cosa del genere?- Yama non rispose e Varuna cercò di spiegarsi come meglio poteva.

- Non vuoi aiutare una tua compagna? Io posso...-

- Lo sei anche tu! Entrambi vi siete battuti in questa guerra e ora siamo tutti compagni. Per nessuna ragione al mondo sacrificherei te al posto di Lucy, lei non lo farebbe e non lo accetterebbe mai.-

Solo a quel punto Porlyusica si alzò in piedi e zittì il Dragon Slayer con un gesto della mano, spostandolo indietro di qualche passo dalla ragazza. - Cosa ti fa pensare che sia una soluzione?-

- Il mio corpo non è umano, posso cambiarlo e plasmarlo a seconda di ciò che ho bisogno. Dentro di me c'è anche un pezzo di Seere e io, a differenza di Lucy che ha assorbito tutto ciò che la circondava in quella dimensione, posso separarli. Dividerò quelle anime dalla presenza di Seere, non le darò modo di aprire alcun varco e custodirò le anime che lei tanto protegge.-

- Andiamo è una follia! Non puoi startene fermo e lasciarla fare!- Natsu provò a spronare Yama e continuare a vederlo inerme, non faceva che accrescere il tormento.

- Quello che hai detto ha senso, eppure entrambi i processi sono rischiosi per entrambe.- Porlyusica prese la parola, bloccando ogni tentativo del Dragon Slayer di dire qualcosa e provando semplicemente a ragionare. - Non si tratta solo di estirpare gli estranei da Lucy. Si deve privarla della sua magia ed è già molto debole, senza contare che poi tu dovresti accoglierle e scacciare quell'impronta di Seere instillata ora dentro Lucy.-

- Perchè vuoi farlo Varuna?- Dopo minuti in cui non era più riuscito a parlare, Yama si fece avanti e prese la ragazza per un braccio tirandola verso di se. Le loro iridi identiche si studiarono per dei secondi interminabili, quasi non fossero necessarie le parole, ma bastasse solo lo sguardo per capirsi. - Se lo fai perchè pensi che io sia innamorato di Lucy allora...-

- Lo faccio per me... so che ti sei legato a quella ragazza ed ammetto di essere gelosa di lei, ma non fare nulla pur sapendo di poter tentare in qualche modo, mi renderebbe un mostro. Non voglio morire e lotterò fino alla fine... fidati di me. Tu sai che quello che ho detto è possibile.-

Yama portò la mano verso il viso della ragazza e l'accarezzò delicatamente. Sapeva ogni cosa, ma il pensiero di poterla perdere gli strinse il cuore, eppure cedette. Si allontanò da lei riuscendo solo a fare un cenno con la testa.

- Natsu, se vuoi rispettare il volere di Lucy questo è l'unico modo possibile.- Porlyusica richiamò il ragazzo riportandolo con i piedi per terra. Il Dragon Slayer guardò la compagna sul letto, ormai aveva chiuso gli occhi e non sembrava fosse in grado di riaprirli, poi guardò Varuna e da lei percepì quella determinazione che lui non riusciva più a trovare.

- Va bene, ma se ti azzardi a morire o anche solo a cedere io...-

Non riuscì a finire la frase, infondo neanche lui sapeva cosa stava realmente dicendo.

Ormai il tempo a loro disposizione era finito e tornare sulle proprie decisione, impossibile. Porlyusica decise che era meglio effettuare ogni cosa all'esterno, la natura, se benevola, forse li avrebbe aiutati.

 

Non ci volle molto per preparare il necessario. In un piccolo spiazzo erboso, circondati da vecchi alberi rigogliosi, Yama impresse un cerchio con la sua magia sul terreno, poi su ogni tronco nelle vicinanze disegnò un simbolo diverso, una croce, un quadrato in cui il centro era ben delineato dalle bisettrici, una stella a cinque punte e un pentagramma. Natsu sdraiò Lucy al centro del cerchio sul terreno e al suo fianco si inginocchiò Varuna. Porlyusica e i due ragazzi si sistemarono all'esterno, Yama dietro Lucy, Natsu alle spalle di Varuna, mentre la donna si frappose tra le due ragazze. Il biondo spostò le braccia in avanti con i palmi tesi e gli occhi chiusi. Il suo corpo iniziò ad illuminarsi e in quel momento Natsu si mise in ginocchio e sporgendosi in avanti toccò la mano di Varuna.

- Ti proteggerò, è una promessa.-

Poco dopo un fascio di luce dorata, ma fredda come il ghiaccio, colpì il corpo di Lucy, la schiena di lei si incurvò sollevandosi dal terreno e facendole aprire la bocca, da cui iniziò ad uscire un piccolo vapore bianco.

- E' la sua magia, quando non uscirà più vorrà dire che l'avremo completamente privata dei suoi poteri.-

Il biondo, concentrandosi al massimo delle sue capacità, spostò la mano destra e con l'indice disegnò qualcosa nell'aria. In pochi secondi un cubo nero come la notte apparve sopra la ragazza ed attirò su di se il vapore bianco della magia di Lucy. Non ci volle molto, passarono pochi minuti quando dal corpo di lei, non uscì più nulla. Yama rilasciò il suo potere e portò il cubo al suo fianco. Quando la ragazza tornò con la schiena al terreno, Varuna si avvicinò e le pose entrambe le mani sul ventre e così Lucy iniziò a gridare. Spalancò gli occhi e la bocca e gridò di dolore, un lamento così forte ed intenso che per qualche secondi Natsu dovette tapparsi le orecchie. Varuna richiamò tutta la sua magia, si sollevò un vento caldo e delicato che le mosse i capelli in tutte le direzioni. Lentamente sembrò che Lucy riuscisse a calmarsi, concentrando lo sguardo il Dragon Slayer intravide qualcosa uscire dalla compagna e correre verso Varuna, una fascio di luce tenue e debole.

Porlyusica guardò entrambi i ragazzi e loro capirono. Natsu si mise in piedi e il suo corpo si infiammò, così allo stesso modo anche Yama richiamò un fuoco nero.

- La vedo...- quando Varuna pronunciò quelle parole si piegò ancora di più verso Lucy e il viso perse colore. La fronte si imperlò di sudore e ogni muscolo del suo corpo fu scosso da brividi visibili. Poco dopo il corpo di Lucy fu ricoperto da un strano alone oscuro e tutti i presenti trattennero il fiato. - Devo solo strapparti via da lei!- Varuna lo gridò, ma nessuno riuscì a capire a chi si stesse riferendo, almeno fino a che Lucy non alzò il braccio e afferrò la gola della ragazza stringendo così forte da far apparire subito i lividi.

- Non ne sei in grado!- Quando Natsu sentì quella voce, provò a scattare in avanti, ma Yama lo bloccò con il solo sguardo. Non era Lucy a parlare e dover rimanere inerme, per lui era troppo difficile. - Non puoi vincere, sei solo un brutto scherzo della natura che non sa quale sia il suo posto. Tutti lo siete, tu e i tuoi fratelli!-

- Non più! Non più ormai... abbiamo un futuro e voglio ottenerlo... e tu ora... dovrai scomparire per sempre!- Varuna gridò e come se avesse afferrato qualcosa dal corpo di Lucy, tirò all'indietro, portando con se una sfera scura e carica d'elettricità, tanto potente che la sua mano prese a sanguinare in pochi secondi. Fu costretta a lasciarla andare, ma nello stesso istante, Yama e Natsu colpirono con la loro magia i quattro simboli marchiati sui tronchi e il cerchio sul terreno fu investito di una luce purpurea che racchiuse le ragazza e la sfera al suo interno. Varuna ricadde sulla schiena cercando, prima di perdere i sensi, lo sguardo dei due ragazzi all'esterno e riuscendo solo a fare un gesto affermativo con il viso. A Natsu non servì altro.

Guardò Yama e bastò quello. Il biondo intensificò la sua magia riuscendo a coprire da solo i quattro simboli che reggevano la barriera. Il Dragon Slayer allargò le gambe piegando le ginocchia e fissando attentamente quella sfera, che sembrava volesse prendere vita. Lingue di energia presero a fuoriuscire, formando quasi degli arti e per un istante, sembrò davvero che si stesse delineando una figura dalle fattezze umane.

- Questa è davvero la fine...- Natsu inspirò profondamente gonfiando la pancia. - Non ci farai più del male. Questa è l'ultima volta che toccherai un membro di Fairy Tail.- le fiamme presero vita, splendenti e potenti come non lo erano mai state. La terra prese a tremare, tanta era la determinazione che il Dragon Slayer stava imprimendo in quell'ultimo e decisivo attacco. - Karyū no...- dalla bocca del ragazzo un vortice di fiamme si formò per poi turbinare all'interno del cerchio in direzione della sfera di energia, per concludere definitamente il più oscuro capitolo della sua amata gilda. -... Hōkō!-

Le fiamme colpirono quella che altro non era che l'ultima riminiscenza dell'energia di Seere, sbattendola contro la barriera prese fuoco velocemente, consumandosi e disperdendosi. Per un istante a tutti sembrò di udire un grido di rabbia e disperazione.

 

Quando le fiamme, il fumo e la polvere che si erano liberate si diradarono, rimasero solo le figure delle due ragazze al centro, Porlyusica riuscì a fatica a riprendere un regolare respiro e corse da loro per controllarne lo stato di salute. Prese Varuna per le spalle e cerco di farla rinvenire, lo notò subito, ma non disse nulla, infondo non era quella la sua priorità.

- I suoi capelli...- Natsu si era fiondato da Lucy prendendola tra le braccia e cercando il battito del suo cuore con la mano, ma non era riuscito a non notare la ragazza accanto alla vecchia maga.

- Ha perso tutto il suo potere demoniaco, non c'è più nulla in lei che la leghi a Seere... ora è davvero finita.- Così quando i passi di Yama si fecero accanto al Dragon Slayer e lui lo guardò, notò lo stesso colore di capelli della sorella, un nero corvino, luminoso e naturale, così come le iridi non più malva, ma azzurre come il cielo d'estate e piene di lacrime, che presero a scivolargli giù per le guance con una naturalezza fuori dal comune. - Come sta Varuna?-

- Dovremo aspettare che si svegli, ma dentro di se posso percepire una grande calma.- La vecchia le tastò il polso e la esaminò con cura, poi passò a Lucy, lasciando la ragazza tra le braccia del fratello che prese a coccolarla come una bambina.

- Senza la magia, potrà sopportare le anime che ha assorbito?- Natsu lo chiese preoccupato, eppure Varuna sembrava così tranquilla e rilassata, quasi dormisse beatamente.

- Non ne siamo privi, è solo la parte di Seere ad essersene andata. Lo sento anche dentro di me, c'è pace e tranquillità, qualcosa che non ho mai provato in tutta la mia vita e...- Yama portò una mano sul ventre di Varuna e chiuse gli occhi per qualche secondo, sorrise appena prima di riaprirli e continuare. - ...come pensavo ci è riuscita. Non solo le ha assorbite, ma è stata capace di plasmarle e dar loro una forma. Il desiderio di Lucy potrà essere esaudito.- Natsu lo guardò basito, quei discorsi erano davvero difficili da capire per lui, eppure si sforzò inarcando le sopracciglia e provando a fare un'espressione intelligente. Yama se ne accorse subito e lo invitò ad avvicinarsi a loro, gli prese la mano e la portò nello stesso punto in cui l'aveva lui poco prima. In un primo momento non sentì nulla, se non il borbottio di uno stomaco vuoto, poi però gli sembrò di sentire qualcosa colpirgli la mano, come un movimento sotto la pelle di lei. Rimanendo scettico, provò ad aspettare, ma quando il colpo divenne leggermente più forte, tirò indietro la mano incredulo.

- Ma è... si muove qualcosa!-

- Non è ancora formato, quello che hai sentito sono le anime che si stanno adattando, ma si... presto ci sarà qualcosa che si muoverà proprio in quel modo.- Yama rispose ridendo, l'espressione idiota dipinta sul viso di Natsu stava rimpiazzando tutta l'ansia e la paura che fino a quel momento aveva provato, infine il Dragon Slayer sorrise, mostrando tutti i denti e una gioia che ora, anche loro, potevano provare.

- Sono felice!-

 

Per un paio di giorni sia Lucy che Varuna dovettero rimanere sotto stretta osservazione della vecchia Porlyusica, ma alla fine riuscirono ad ottenere il benestare della donna, che le scacciò di casa non riuscendo più a sopportare la presenza di tutta quella gente.

Una volta fuori si stupirono di non trovare nessuno, si guardarono negli occhi senza capire come fosse possibile.

- Non li abbiamo avvertiti.- Lucy si grattò la fronte, ma non riuscì a convincere se stessa. Sapeva che Natsu era stato fuori dalla casa per tutto il tempo, quindi non poteva credere al fatto che si fosse allontanato proprio in quel momento.

- Torniamo alla gilda? Sicuramente avranno da fare per sistemarla.-

- Come ti senti Varuna?-

- Sto bene, ho un po' di nausea, ma credo anche di aver voglia di fragole.- Risero insieme e si incamminarono. Tutto il dolore era scomparso, Lucy si era completamente ripresa e in quei due giorni si era esercitata per riprendere padronanza della sua magia. Yama le aveva restituito i suoi poteri, ma ancora non era riuscita neanche ad evocare Plue.

Le ragazze camminarono per la foresta e presto riuscirono ad intravedere le forme della città e in lontananza la gilda. Il cuore di Lucy prese a battere forte, fu come rivivere il primo giorno, come se entrasse per la prima volta in quella gilda meravigliosa. Aprirono la porta e subito una miriade di festoni e coriandoli le investirono, poi un grande applauso e un bentornate, gridato in coro.

Una festa, ecco cos'era Fairy Tail, una grande festa in cui si innalzavano ai massimi livelli la fratellanza e la fiducia, l'affetto e l'amore, tra tutti i membri di quella grande famiglia.

Quella sera finalmente Lucy riuscì a rientrare nel suo appartamento. Si fece un lungo e rilassante bagno caldo e infilò il pigiama. La festa del loro bentornato era stata divertente, ma sfiancante perché come al solito si era risolto in una rissa senza senso e in una gara di bevute, lasciando tutti sul pavimento senza forze. Si buttò sul letto e provò a rilassarsi, avrebbe voluto parlare con Natsu, stare un po' con lui, ma tirarlo fuori dalle discussioni con Gray era impossibile, senza contare che aveva continuato a prenderlo in giro per via della dichiarazione a Juvia. Era stato un bellissimo momento, le si era stretto il cuore sentendo quelle parole, e non negò a se stessa che infondo le sarebbe piaciuto sentirsi dire quelle stesse cose.

Ci rimuginò ancora qualche minuto fino a che non fu distratta da un picchiettio alla finestra. Si voltò di scatto e lo vide. Appollaiato sul davanzale, Natsu rimase in attesa che Lucy lo facesse entrare. Si sedette sul letto e per un po' rimasero in silenzio.

- Come ti senti?-

- Meglio ora, sto recuperando la magia e presto riuscirò ad usare le chiavi. Happy?-

- L'ho lasciato dormire.- Natsu abbassò lo sguardo e prese a torturarsi le mani, per Lucy vederlo così in difficoltà era davvero una cosa nuova e pensò di stuzzicarlo ancora un po'.

- Pensi davvero quello che hai detto a Gray? Che ora è in trappola per via della dichiarazione?-

- Ah quello, era solo per dargli fastidio, se a lui sta bene allora...-

- E a te starebbe bene? Essere messo in trappola?-

Natsu si voltò verso la ragazza, la guardò fisso negli occhi e le prese le mani. Lucy rimase inebetita, con il cuore che batteva all'impazzata e i brividi dietro la schiena.

- Non ricordi quello che ti ho detto da Porlyusica?- Lucy sforzò la mente a tornare a quel giorno, non ricordava molto a parte i dolori. Rivide per un attimo Natsu al suo fianco e il bacio tra le lacrime, ma le parole le sfuggirono. Nel vederla così il ragazzo sospirò e prese a grattarsi la testa arruffandosi tutti i capelli. - Ah è difficile se poi le cose non te le ricordi! Io ti ho detto che...-si morse le labbra e arrossì, non era proprio un comportamento da lui, ma a Lucy le si riempirono gli occhi di lacrime.- Io ti ho detto che...-

- Che mi ami?-

- Allora lo ricordavi?-

- No, ma è quello che vorrei tu mi dicessi.-

Forse non riusciva ancora a dirle tutto, forse c'era ancora quel velo di imbarazzo che lo bloccava, ma a volte le parole sono superflue. Infondo agire era la sua migliore caratteristica, quindi agì. La abbracciò portandola verso di se e la baciò con tutto il trasporto e la passione che poteva imprimere a quel gesto. La fece sdraiare e prese a percorrerle la pelle con le mani, senza lasciarne un millimetro, senza perdersi nulla. Non notando riserve in lei provò ad essere più audace, anche se il viso prese ad infiammarsi così come tutto il suo corpo.

- Sei bollente Natsu, rischi di bruciarmi.-

- Starò attento.-

La baciò e l'accarezzò dappertutto, con dolcezza, ma anche con immensa passione. Ogni parte di Lucy rispondeva a quelle attenzioni e sentire la loro pelle a contatto lo entusiasmava sempre di più. Lo aveva sognato mille volte, negarlo era ormai da sciocchi, quelle forme e quel corpo caldo, erano ciò che più lo mandava in delirio, ma non si era mai permesso, non avrebbe mai rovinato la loro amicizia per un suo istinto. Eppure lei non lo scacciava, al contrario lo incoraggiava, quindi non esitò più. Sarebbe stata sua, in quel momento e per tutte le notti che sarebbero giunte, l'avrebbe posseduta per sempre e per sempre avrebbe provato quella felicità che gli riempiva il cuore e gli completava l'anima. L'amava, si e da morire, e lei lo ricambiava. Tutto il loro mondo girava solo per quell'emozione e a loro stava benissimo così.

Qualsiasi cosa fosse successa, questo non sarebbe mai cambiato.

Il giorno seguente, quando si svegliarono in quell'appartamento ricco di ricordi ed emozioni, si diedero il primo buongiorno della loro vita insieme.

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Capitolo 21
*** 20. Ed infine... ***


20. Ed infine...

 

Magnolia Anno X801

 

Il vento soffiò caldo e delicato, sfiorando l'erba, gli alberi e accarezzando le lenzuola bianche appena stese. La donna continuò a tenderle in modo che quel vento gentile le asciugasse il prima possibile e continuò a guardarsi intorno.

- Layla! Dove si sarà cacciata quella peste?-

- Lasciali stare, sono bambini. Staranno giocando nella foresta.-

 

Infatti, tra i fitti alberi e l'umidità della soleggiata giornata estiva, una bambina dai lunghi capelli color pesca, legati con un treccia ormai del tutto disfatta, e un bambino dai capelli così scuri da sembrare blu, giocavano a rincorrersi tirandosi contro lingue di fuoco e ghiaccio che colpivano gli alberi circostanti.

- Sei una schiappa! Non riesci neanche a scaldarmi con quel fuocherello!- Gridò il bambino schivando una scintilla e un ramo bruciato che gli venne scagliato contro.

- E il tuo ghiaccio allora? Un gelato sciolto è più freddo!- Scalpitò lei, scivolando però su una pozzanghera mezzo ghiacciata e suscitando abbondanti risate. - Devi smetterla con queste trappole, non sei leale!-

- E tu che continui a bruciarmi i capelli di nascosto? Guarda che me ne sono accorto stanotte.-

Nonostante i battibecchi, il bambino si avvicinò alla ragazza e gli tese la mano per farla rialzare. Lei accettò sorridendo l'aiuto e si rimise in piedi, richiamando un po' della sua magia di fuoco per asciugarsi la gonna. - Credo che zia ci stia cercando, mi sembra di averla sentita qualche minuto fa.-

- Uffa, la mamma è troppo apprensiva, non facciamo niente di male...- ma l'attenzione di Layla fu catturata da qualcosa, un rumore non molto lontano da loro. - Lo senti anche tu Lyon?-

Il bambino si concentrò, mentre provava a rimettersi la maglietta che aveva gettato su una grande roccia umida, ma in un primo momento non sentì nulla. Poi percepì qualcosa, come una voce non molto distante, che parlava, anzi no cantava. Era una voce femminile così dolce e delicata che per qualche secondo, entrambi i bambini si persero in quella melodia. Si concentrarono e avvicinandosi a quella melodia, iniziarono a capirne le parole.

 

Make my wish come true, let darkness fade to light

Show me there's still hope, show me it's not over

Battles we can win, our struggle lies within...”

 

Infine la video, era una bambina, che poteva avere la loro stessa età, seduta su un tronco spezzato. Gli occhi color del cielo e i capelli color dell'oro. Lei li vide, ma terminò lo stesso la sua canzone, lasciandosi ascoltare.

 

...Will we live to greet the dawn?

Love will not leave you, hate will not heal you

Promise me one day that peace shall reign.”

 

- Chi sei?- Layla si fece avanti, non appena ebbe terminato. Non riusciva a capire il significato di quelle strane parole, ma lo stesso i suoi occhi si riempirono di lacrime. - Come ti chiami?-

- Mi chiamo Freyja. So che è un nome un po' strano, ma la mia mamma mi ha detto che è il nome della dea della magia.-

- Non sei di queste parti, vero?- Lyon guardò la bambina come se non ne avesse mai una in vita sua, fomentando la gelosia di Layla, che lo pizzicò sul braccio facendolo gridare.

- No, sto cercando una persona, ma credo di essermi persa e per scacciare la paura ho iniziato a cantare. Lo faceva sempre la mia mamma.-

- Chi stai cercando? Noi conosciamo bene la città possiamo aiutarti. Facciamo parte di una gilda, Fairy Tail forse la conosci.- Layla spostò la manica della maglietta mostrando alla bambina un tatuaggio sulla spalla, così come il bambino che scoprendosi la caviglia, mostrò lo stesso identico simbolo.

- Allora la conoscete. Si chiama Lucy. Lucy Heartphilia.-

- Si.- Layla si ricompose e fissando la strana bambina con occhi indagatori continuò. - Perchè cerchi la mia mamma?-

 

La donna continuò a sistemare il bucato sui fili che percorrevano il giardino dalla sua casa ad un grande albero poco distante. Aveva sempre così tanto lavoro da fare che essere riuscita a sistemare la casa entro il pomeriggio, le regalò qualche minuto per rilassarsi. Prese una sedia e si sistemò accanto alla donna che sedeva in giardino e che si godeva la bellezza di quella giornata estiva.

- Come ti senti?- Fece lei, spostandosi dal viso i lunghi capelli biondi, che le erano sfuggiti alla coda per colpa del vento. La donna al suo fianco si accarezzò il pancione e sorrise.

- Juvia sta bene. Non vede l'ora che Gray torni a casa, aveva promesso che sarebbe stato con Juvia quando la bambina sarebbe arrivata.-

- Sono sicura che tornerà presto. Non era una missione complicata e poi hai Lyon con te, non vede l'ora di diventare il fratello maggiore.-

- Tu e Natsu dovreste fare un altro figlio, Layla è grande e sono sicura che sarebbe felice.-

- Non lo so...- Lucy si rilassò sulla sedia abbandonando le braccia verso il terreno. Il tempo era volato via così velocemente che quasi non se ne era accorta. Se ripensava a quello che era accaduto in dieci anni poteva solo ricordare la felicità e i momenti belli passati con la persona che ama e con gli amici di sempre. Non c'erano più le battaglie, non c'erano più i grandi giochi della magia, ne Zeref, ne altro.

C'erano solo lei, Layla e Natsu che vivevano a Magnolia, in quella che pochi anni prima era ancora la sede della loro gilda, ma che era era solo una casa. Una bellissima casa in cui vivevano anche Gray e Juvia con il piccolo Lyon.

Fairy Tail era tornata nel bellissimo edificio in città costruito da Makarov, ripresosi la gloria e la fama, la gilda era tornata allo splendore e con Laxus ormai Master, era tutto come un tempo, come quando Lucy vi era entrata per la prima volta. C'erano state le lacrime in quei dieci anni, dire addio al loro amato Master Makarov era stato difficile per tutti, ma gli anni erano tanti e il vecchio Dreyar era arrivato ai suoi ultimi, ma comunque bellissimi momenti, ma non rimpianse nulla perchè era sopravvissuto abbastanza per vedere la nascita della nuova generazione di Fairy Tail inaugurata proprio da Layla e Lyon, seguiti dalla bellissima Angel Dreyar, la figlia di Laxus e Mirajane.

Per qualche istante il ricordo della nascita di Layla le fece salire le lacrime agli occhi e ricordo sorridendo anche quando era venuto alla luce Lyon e il battibecco che ne era uscito fuori per dare il nome a quella piccola creatura.

- A cosa pensi?- Juvia lo chiese vedendo l'amica persa nei ricordi.

- Mi piacerebbe avere un altro figlio, ma se dovesse essere un'altra bambina Natsu morirebbe di gelosia.- risero insieme e rimasero a godersi il sole per qualche altro minuto, fino a che non sentirono la voce di Layla che gridava a perdifiato. Lucy si alzò di colpo, ma non appena la vide correre felice, con accanto Lyon, poi vide l'altra piccola figura al fianco dei bambini e per qualche secondo il suo cuore sembrò perdere qualche battito. Anche se a fatica Juvia si mise in piedi e attese l'arrivo dei bambini, anche in lei qualcosa si era mosso.

Attesero poco e finalmente incontrarono gli occhi della sconosciuta bambina, che sorrise ad entrambe.

- Mamma, lei è Freyja. L'abbiamo incontrata nella foresta e dice che ti sta cercando.- La bambina arrossì sentendo lo sguardo di entrambe le donne su di lei. Afferrò la piccola borsa che aveva a tracolla e prese a cercarvi qualcosa al suo interno, tirando poi fuori un foglio di carta arrotolato e fermato da uno spago.

- Mi ha mandata mio zio da voi. Dice che leggendo questa capirete tutto.-

Lucy prese la lettera, la dispiegò e si meravigliò della bellissima calligrafia con cui era scritta.

 

Cara Lucy,

è passato davvero tanto tempo, che forse non ho il diritto di farti questa richiesta.

Dieci anni fa, non appena tutto ebbe fine ce ne andammo senza dire nulla. Noi che ci eravamo conosciuti come nemici e che diventammo compagni, scappammo da voi. Varuna aspettava un bambino, una creatura nata per un gioco strano e che forse non sarebbe dovuta mai venire al mondo, eppure mia sorella la voleva e so che anche tu ti saresti opposta se avessimo deciso di mettere fine a quella gravidanza, ma per non creare problemi decidemmo in tutta fretta di trovare un posto solo per noi, in cui vivere da esseri umani.

E lo trovammo.

Un piccolo paesino di montagna, lontano dalle città e dalle persone che sapevano cosa avevamo fatto. Il nostro posto fu quello e lo amammo dal primo momento. Li la bambina iniziò a crescere e alla fine venne al mondo. Bella come mai ne avevo viste, bionda come la sua prima madre e con gli occhi della seconda, perchè sia tu che Varuna ne siete genitrici a tutti gli effetti.

Non nascondo che tememmo per la sua magia, ma presto ci accorgemmo che in lei non ve ne era alcuna traccia. La chiamammo Freyja, la dea della magia, infondo questi nomi altisonanti ci sono sempre piaciuti.

Poi iniziammo a morire.

Eravamo consci che sarebbe successo, ma speravamo di riuscire a durare un po' più a lungo e vedere Freyja diventare grande e sempre più bella, ma non fu così. Varuna si spense per prima, il parto la indebolì molto e dopo la nascita della bambina non riuscì' più a camminare. Non possiamo vivere senza la nostra parte demoniaca e cinque anni fa dovemmo dirle addio.

Poi due anni più tardi, anche Yama se ne andò. Freyja crede che lui sia suo padre e io ti chiedo di non dirle la verità, so che non sembrerà giusto, ma Yama ha amato questa bambina come se fosse realmente la sua e vi ha dedicato il resto della sua vita.

Ora tocca a me, ma prima di darle un altro dolore, ho deciso di mandarla da voi.

Presto anche la mia vita si spegnerà, ero il più giovane e questo mi ha donato qualche attimo in più.

Conosco il vostro cuore, il tuo e di Natsu e quello di tutta la vostra gilda e so che l'accoglierete e la renderete felice.

Accetta questo nostro ultimo dono, te ne prego.

In lei c'è la nostra speranza e quella di tutte le anime che dieci anni fa decidesti di salvare dall'oblio.

 

Addio amica mia, amore di mio fratello Yama e compagna di mia sorella Varuna.

Tu che per noi sei stata tante cose insieme, dona la stessa felicità che ci hai trasmesso a questa bambina.

 

Che tu sia sempre felice...

 

Surya

 

Le lacrime caddero copiose e quando anche Juvia lesse la lettera, pianse.

Lucy cadde in ginocchio accanto alla piccola Freyja e l'abbracciò con tutto l'amore che poteva donarle, poi prese la mano di Layla e la unì a quella della bambina.

- Questa è tua sorella Layla, accettala e amala come noi amiamo te.-

La bambina rimase per qualche secondo senza parole, poi Lyon, che aveva capito poco, ma che si sentì trascurato si avvicinò e diede a Freyja un buffetto sul viso.

- Benvenuta a Fairy Tail.-

- Bentornata piccola Freyja.-


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Ed eccoci giunti alla fine!
Spero che la mia avventura vi sia piaciuta che questo capitolo finale vi abbia un pò emozionato.
Ringrazio tutti quelli che mi hanno seguito e letto fino ad ora.
Un saluto a tutti ^_^


 

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