Adesso che la storia sta per ripetersi

di Nihalooney
(/viewuser.php?uid=153999)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Come tutto ebbe inizio ***
Capitolo 2: *** L'inizio di una grande amicizia ***
Capitolo 3: *** Hogwarts? Si è perfetto! ***
Capitolo 4: *** Io voglio che tu resti ***
Capitolo 5: *** Tutto ebbe inizio con una canzone ***
Capitolo 6: *** The Chamber of Secrets ***



Capitolo 1
*** Come tutto ebbe inizio ***


                                                                                                                   Adesso che la storia sta per ripetersi.


Hogsmeade  era avvolta nel silenzio. La neve bianca ricopriva le strade come un morbido mantello. Una figura silenziosa scivolava di casa in casa cercando il locale “ Il legno del mago” dove avrebbe alloggiato quella notte. Vide una luce in lontananza e un’altra figura ammantata che camminava veloce per le strade deserte prima di entrare nel locale. “Sono arrivata” pensò. Si fece coraggio ed aprì la pesante porta di legno.

L’interno era caldo e accogliente. C’era un profumo di burro birra appena fatta e di pane caldo. La giovane sospirò di piacere e si avvicinò al bancone dove una bella donna dalla faccia simpatica lavava i bicchieri. “ Cosa desidera signorina?” le disse in tono cordiale. Lei le mormorò dei nomi e la proprietaria le indicò le scale:” Prima porta a sinistra.” Lei ringraziò con un cenno del capo e seguì le indicazioni.

La stanza era spaziosa tutta fatta di legno massiccio, tre figure sedevano accanto al camino. Una quarta poltrona vuota la attendeva. Si avvicinò lentamente facendo scivolare a terra l’ampio mantello nero che la corpiva. Dal cappuccio uscì una cascata di capelli biondissimi. Stava per sedersi quando una ragazza di un paio d’anni più grande di lei si alzò dalla poltrona per abbracciarla. Aveva capelli castano-ramati raccolti in una lunga treccia e occhi azzurri come il ghiaccio. “Mi sei mancata Shiberly.”, la bionda non potè trattenere un sorriso: “ Anche tu Tosca, tantissimo.
” Era raro per lei esternare i sentimenti, ma Tosca Tassorosso era la sua migliore amica. Aveva 25 anni. Gli altri due presenti si avvicinarono.
Il primo con capelli neri e bellissimi occhi color del mare le sorrise e le diede un bacio sulla guancia.” Crowen non cambierà mai.”, pensò.
L’altro si limitò a stringerle la mano e a scrutarla con i suoi occhi neri come la pece.
“Allora ragazzi”, iniziò Crowen “ Il nostro è un progetto difficile, senza contare che ci ostacoleranno in molti. Avevamo l’appoggio del vecchio ministro e ora che è morto ho paura che il nuovo non sarà così entusiasta del nostro progetto.”
Il silenzio avvolse la stanza per qualche minuto.
Poi Shiberly prese la parola:” Porteremo a termine tutto questo! Abbiamo lottato tanto e adesso metteremo in atto la nostra opera! Abbiamo anche trovato il luogo perfetto per costruirla! Finalmente anche la magia avrà una struttura definita. Ma dovremo stare attenti: quegli sciocchi babbani non dovranno venire a sapere niente! A proposito come la chiameremo?”.

“Non cominciare a prendertela con i Babbani Serpeverde! Sono molte le cose che dobbiamo ancora decidere, mi pare che l’unica cosa su cui siamo d’accordo è che se qualche non magico se la troverà davanti vedrà soltanto le rovine di un vecchio castello! A proposito: proprndo di realizzarla veramente come un castello. Sarebbe più suggestivo.”.
Shiberly chiuse velocemente la bocca a Tosca che stava per parlare e disse:” Non sei tu il capo Grifondoro dei miei stivali, ma sono d’accordo con te: andrebbe bene fare un castello. Io ho un’altra idea: avremo bisogno di molta energia magica per costruirla, quindi potremmo mettere un annuncio su “ I maghi del 500” e chiedere alle varie famiglie di maghi se intendono affidarci i loro figli e se possono aiutarci a realizzare la loro futura casa. L’organizzazione interna la stabiliremo dopo. Chi è con me?”, Tosca sorrise:” Io ovviamente Shib, ma ora sarà meglio andare a dormire domani ci aspetta una giornata impegnativa; anzi è come se inziasse un lungo periodo di lavoro che terminerà solo quando la scuola sarà terminata. Quindi dobbiamo riposarci. Madama Francy è una vecchia amica di mia madre e ci manterrà qui a poco prezzo per tutta la durata dei lavori. Stanotte cerchiamo di pensare ad un nome che ne dite? Ora se non vi dispiace Godric, Crowen? Buonanotte!.”
E detto questo spinse i due uomini fuori dalla loro stanza.

Shiberly si rilassò appena Godric uscì dalla stanza. Lo odiava e lui odiava lei. Diede la buonanotte all’amica e si avvolse nella calda coperta di lana posata sul letto di legno in fondo alla stanza.
Anche Tosca si mise subito a letto. Quella notte in sogno alla giovane Tassorosso apparve un vortice di lettere. Otto di queste si unirono per formare una parola: “Hogwarts”. La ragazza sospirò: sì quel nome era perfetto!.

Fiction dedicata alla mia sorellina, alla mia Luna che mi spinta a pubblicarla e alla mia gufa che mi sostiene con il suo entusiasmo

Recensite perfavore
                                                             Nihalooney

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** L'inizio di una grande amicizia ***


La mattina dopo un raggio di sole che era riuscito ad insinuarsi tra le tende verdi della stanza svegliò Shiberly.
La giovane si stiracchiò e si guardò in torno: accanto a lei Tosca dormiva con un bel sorriso sulle labbra rosee.
La bionda guardò l’ora e sobbalzò:” Non possono essere già le nove! Abbiamo troppe cose da fare e dovremmo essere già sveglie da due ore! Sono certa che qui c’è lo zampino di Grifondoro! Ma mi sentirà quel.. quel GRRRR!”.
Tosca aprì di malavoglia un occhio e le diede il buongiorno ricevendo in risposta un mugugno che suonava molto come :” Te lo do io buon giorno..! Ci vediamo tra un attimo vado a svegliare quel cretino!”.

“Alohomora! “ la porta della camera accanto si aprì con un secco scacco.
Un letto ero vuoto rifatto precisamente, mentre l’altro era un cumulo di coperte che si alzava e si abbassava ritmicamente.
Shiberly si diresse verso quest’ultimo e urlò senza pietà:” Aguamenti”. Un altro urlo seguì.
Questo era di voce maschile letteralmente infuriata. “Chi cavolo è stato??”. Una testa arruffata spuntò dalle coperte e due occhi scuri si posarono rabbiosi su Shiberly prima di scoppiare:” Lo sapevo che eri stata tu SERPVERDE!!! Ma ora me la paghi!”. Detto questo tirò velocemente fuori il braccio dalle coperte e prese la ragazza per la vita buttandola sul letto zuppo e abbracciandola per bagnarla meglio. “La bionda si divincolò gridando e poi iniziò a fargli il solletico e  scoppiò a ridere coinvolgendo inaspettatamente anche Godric.

Dopo qualche minuto Tosca e Crowen entrarono nella stanza e si guardarono a bocca aperta.

                                                                        Flashback
Una bambina da bellissimi capelli rosso fuoco sedeva su un sasso, in un angolo della piccola piazza con la fontana circolare al centro. Aveva un pezzo di pergamena e una bella piuma beige in mano ed era assopita nei suoi pensieri. Era arrivata in quel paesino inglese da poco tempo, ma già lo amava. Nonostante questo le mancava la sua Italia e le sembrava ora più che mai di vivere su un altro pianeta. Ancora sovrappensiero si alzò incamminandosi verso casa, la strada ormai la sapeva a memoria, e andò a sbattere contro un piccola figura che correva nella direzione opposta.
Tosca sobbalzò e abbassò lo sguardo per vedere chi avesse importunato: una bambina dai lunghi capelli biondi e dallo sguardo altezzoso le rivolse una fredda occhiata, ma poi le sue labbra si aprirono in un largo sorriso:” Ciao! Tu sei quella nuova? L’italiana? Oggi è il mio giorno fortunato! Poco fa ho conosciuto il francese e adesso tu! Piacere il mio nome è Shiberly Serpeverde, ma puoi chiamarmi Shib o Piccola serpe come fanno tutti qui! E tu devi essere Tosca! Ho sei anni e tu??”, la rossa rimase un attimo spiazzata da tutte queste domande poi sorrise a sua volta e rispose:” Piacere mia Shib! Io ho otto anni! Sono felice di conoscerti!”.


Le due bambine si sedettero sul “masso di Tosca” e iniziarono a raccontarsi le loro vite passate. Parola per parola si trovavano sempre più simpatiche.
Ad un tratto la piccola propose:” Giochiamo a rincorrerci? Chi perde cade nella fontana! Vedi che è come se facesse parte della piazza?”, l’altra annuì e le due iniziarono a rincorrersi ridendo felici. Shiberly però scivolò e per non cadere si aggrappò ad un ragazzo che le stava passando vicino in quel preciso istante. I due caddero insieme e finirono nella famosa fontana..


“Tu toglimi subito le mani di dosso!! E perché mi hai buttata nella fontana??”
“Veramente cara la mia rompiscatole sei TU che hai buttato me nella fontana e poi chi ti conosce piccoletta!”.
Per risposta ricevette un schizzo d’acqua in faccia che si affrettò a ricambiare. Nel giro di qualche secondo i due stavano lottando per schizzare maggiormente l’altro e si stavano sbellicando dalle risate.

“Godric! Sei proprio tu?” Il ragazzo si girò e.. “ Tosca come stai? È da un anno che non ci si vede! Vivi anche tu qui?”, l’altra sorrise:” Proprio così mio caro! Ti incontro due giorni in vacanza e poi diventiamo vicini di casa! Comunque venite a casa mia o vi ammalarete!”.

La biondina si avvicinò sospettosa:” Già vi conoscete? Bhè allora vi presenterò il mio nuovo amico Crowen Corvonero credo abbia tredici anni!. “Ottimo io ne ho undici”, annuì soddisfatto Godric. Così il terzetto si avviò verso casa di Tosca pronto a conoscere l’ultimo membro del loro futuro gruppo.
                                                                            Fine

Tosca scoppiò a ridere. “Insomma voi due fin quando avevate dieci anni posso capirvi, ma cavolo ora ne sono passati venti di anni e ancora vi punzecchiate come due piccioncini al primo appuntamento?”. I due smisero di ridere all’istante fissando con odio la rossa ed esclamando contemporaneamente:” Cosa saremmo noi?? E Comunque ha cominciato lui!”. Le urla di Shib si sentirono per tutta Hogsmeade. Crowen intervenne come al solito a mettere pace:” Su ragazzi alzatevi è un giorno importante per tutti non passiamolo litigando! E poi Tosca ha trovato il nome per la nostra scuola e mi sembra perfetto!”. Gli altri due sgranarono gli occhi con un’espressione per una volta seria e attenta.


Nuovo capitolo! Recensite grazie un bacio a SectumsemprabyGinny!

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Hogwarts? Si è perfetto! ***


“Hogwarts! Che vene pare?”, Tosca pronunciò le fatidiche parole dopo aver fatto un lungo respiro.
Shib sorrise:” Mi pare un nome bellissimo e suona anche bene! Ma adesso è ora di decidere cosa insegneremo, chi sarà preside, chi insegnerà insieme a noi e come faremo a radunare giovani maghi!”.
“Non montarti la testa Serpeverde. Una cosa per volta. Io mi propongo come preside!” ribattè Godric. “QUESTO è FUORI QUESTIONE!”.
Tosca sospirò:” Ragazzi è inutile litigare! Per me il preside dovrebbe essere Crowen!”.
“Sei una traditrice Tosca! Sono la tua migliore amica!”-
“Mi conosci da quando hai sette anni! Potevi scegliere me!”.
“Mi dispiace ma è Crowen l’unico adatto tra noi sempre che sia d’accordo!”.
“Tosca piccola grazie mille se anche loro sono favorevoli io accetto, ma tu saresti stata un’ottima guida!”.
Godric borbottò ancora un po’ offeso:” E poi siamo io e Shiberly i piccioncini!”.
“Da quando mi chiami per nome Mr Sono-meglio-io?” –
“Da quando tu mi chiami Mr sono-meglio io, piccola serpe!”, le rivolse un ghignò che però somigliava molto ad uno dei suoi bellissimi sorrisi.
Shib sospirò: lo odiava, ma Godric era terribilmente attraente con i capelli mori e gli occhi scuri che al sole prendevano riflessi dorati.. “Ma cosa sto pensando?? Decisamente ho dormito troppo poco stanotte..”, ma il suo cuore sapeva che non era così.

“Ehm adesso, lei signor preside: cosa vuole insegnare?”.
“Signor preside mi fa sentire vecchio, cara la mia vice! Io ritengo che la magia e il mondo magico abbiano una storia molto complessa! Quindi vorrei insegnare storia della magia.”. “Come sempre una decisione saggia Corvonero! Sei incorreggibile!”, commentò Shiberly “Io insegnerò l’arte delle pozioni! Sono utili anche per curare i malattie poi è una cosa così affascinante!”
“ Che pessimo gusto! Io voglio insegnare a trasfigurare gli oggetti che ci circondano!”, Tosca concluse con” Bhè ad una pozionista serviranno le erbe no? Io insegnerò erbologia. Penso, preside, che potremmo inserire volo per farli anche un po’ divertire e poi in base alle persone che troveremo ci faremo proporre nuovi corsi all'inizio solo una o due materie in più! Adesso non resta altro che costruire la scuola e mettere l’annuncio sulla pergamena.”.
“Io ho un’altra idea! Oltre a  questo potremmo inviare per tutta l’inghilterra i folletti-cerca-maghi. Ognuno di questi porterà una lettera di ammissione ad Hogwarts con le regole ed il necessario per il primo anno!”
“Allora anche tu hai un cervello Grifondoro?! Bene ora dove ci sistemiamo noi? E come faremo le nostre stanze?”.
“Sempre simpatica mia CARA.”.
                                                                ***
Passò un mese. L'edificio che sarebbe stato Howarts era stato costruito con pochi colpi di bacchetta. Il risultato era magico. Il castello sorgeva su un lago e i sotterranei erano al di sotto di esso ed erano illuminati da una luce verdognola. Il primo piano era stato realizzato con l'infermeria, le loro camere e lo studio del preside e della vice preside(Tosca). La camera di Crowen e comunicante con l'ufficio del preside: Aveva le pareti blu chiaro con decorazione bronzee. Spiccava il simbolo del corvo. Godric era andato sul rosso-oro e il suo simbolo era il leone. Tosca  aveva una bella camera color del sole che a mezzoggiorno brillava come di luce propria. Simbolo?  Il tasso, ovvio! Infine Shib aveva come simbolo un serpente argentato e la sua camera e verde-bosco. I folletti cerca-maghi erano stati inviati in tutta l'Inghilterra. Alcuni erano già tornati con la risposta delle famiglie alle lettere. Molte di queste lettere arrivavano via gufo. Così i quattro amici decisero di eliminare i folletti cerca-maghi e di mandare le lettere via gufo. Secondo Crowen era più elegante. Venne costruita la gufiera dove i gufi riposavano in attesa di consegnare posta. 

Shiberly stava tranquillamente leggendo le lettere in risposta. Era fiera della sua scuola. Avevano risposto affermativamente moltissime famiglie antiche e potenti di maghi. La lettera che stava leggendo in quel momento era strana:" Ho sempre saputo di essere speciale! Questa lettera serviva solo per confermarlo! I miei zii non vedono l'ora di disfarsi di me! Quando iniziano i corsi? Sono fiera di essere una strega. I miei parenti mi credevano strana! Loro non possono capire: sono senza poteri! Grazie mille ancora signori Corvonero, Tassorosso, Grifondoro e Serpeverde".

"Saranno magonò! Povera bambina! Per fortuna che ha undici anni! Se avesse avuto un anno in meno non l'avremmo fatta venire! Crowen ha fatto bene a fissare un periodo: dagli undici ai diciotto anni! Sette sani anni di istruzione! Ora vado a chiedergli di questa bambina".
Detto questo rispose in un cassetto le atre lettere e si diresse in camera dell'amico. Bussò alla porta e senza aspettare risposta entrò nella stanza. Crowen era seduto sul letto e aveva in braccio Tosca: erano vicinissimi. Shiberly si sentì molto imbarazzata e si schiarì la voce per segnalare la sua presenza. Tosca divenne del colore dei suoi capelli ed uscì di corsa, mentre il ragazzo sbiancò:"Shib che è successo?"
"Scusa non volevo interrompervi", disse la Serpeverde con aria maliziosa," ma questa lettera è alquanto strana" e allungò il foglio all'amico.

"Crowen lo lesse velocemente e disse:" Bhè mi sembra una cosa ovvia no? I parenti sono babbani, oppure i genitori erano un mago/strega e un non mago e hanno abbandonato la figlia con i parenti! Godric ne ha trovate tantissime così!".
Shiberly era rossa di rabbia:" Non  possiamo permettere che la nostra scuola venga inquinata dai mezzomaghi o meglio mezzobabbani, i MEZZOSANGUE CON SANGUE IMPURO! Questo è un progetto serio! Ci saranno solo maghi purosangue in questa scuola! Niente mezzosangue o addririttura figli di SOLI babbani senza una traccia magica nel sangue!"
"Mi dispiace Shib ma io e Godric abbiamo convenuto che anche i 'mezzosangue' potranno frequentare Hogwarts!"
"NO NO NO E ANCORA NO! MI SENTIRA GODRIC!" e dettò questo uscì dalla stanza non sentì la risposta di Corvonero che disse:"Mi dispiace Shib ormai ho deciso.".

Aveva fatto pochi passi nel corridoio quando andò a sbattere proprio contro Godric. Appena si riprese gli sputò addosso tutto il suo odio, la sua rabbia e il suo disaccordo con le decisione del giovane. Godric che sapeva di essere odiato dalla ragazza, ma che non credeva potesse arrivare a quel punto le urlò dietro con le lacrime agli occhi:" E ALLORA SAI CHE TI DICO? ME NE VADO! VI ARRANGERETE SENZA DI ME! MA NON TI PERDONERò MAI SHIBERLY SERPEVERDE! MAI!", poi si chiuse in camera sbattendo la porta e non uscì per tutto il giorno.

Nuovo capitolo! grazie mille a tutti quelli che la leggono!
                             Un saluto particolare a Ginny e Sam! Recensite per favore!! 
                                                                                                                  Nihalooney

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Io voglio che tu resti ***


Aveva fatto pochi passi nel corridoio quando andò a sbattere proprio contro Godric. Appena si riprese gli sputò addosso tutto il suo odio, la sua rabbia e il suo disaccordo con le decisione del giovane. Godric che sapeva di essere odiato dalla ragazza, ma che non credeva potesse arrivare a quel punto le urlò dietro con le lacrime agli occhi:" E ALLORA SAI CHE TI DICO? ME NE VADO! VI ARRANGERETE SENZA DI ME! MA NON TI PERDONERò MAI SHIBERLY SERPEVERDE! MAI!", poi si chiuse in camera sbattendo la porta e non uscì per tutto il giorno.
 
Shiberly rimase impalata davanti alla porta chiuse. Respirò. Aprì e chiuse gli occhi un paio di volte. Erano bagnati. Stava piangendo! Stava piangendo per Godric. Non si sarebbe mai aspettata una reazione simile! Credeva che l’avrebbe derisa in risposta, che avrebbero litigato come sempre, ma che poi avrebbero fatto pace. Invece no: era scoppiato e adesso non l’avrebbe perdonata. Era stata imprudente aveva ferito una persona a cui, anche se non voleva ammetterlo, teneva veramente tanto. Camminando lentamente e piegata, come schiacciata dai troppo pensieri, la giovane raggiunse la sua stanza e si chiuse dentro.
                                                                                                                            
*** 
Si svegliò il giorno dopo con gli occhi ancora umidi. Sentì che qualcuno che bussava con insistenza alla porta e ancora in dormiveglia andò ad aprire.
Una furia dai capelli rossi con gli occhi chiari assassini si precipitò nella stanza e urlò con tutto il fiato in gola:” SHIBERLY EMMELINE SERPEVERDE! COSA TI è SALTATO IN MENTE! SEI PAZZA??? ORA GODRIC SE NE ANDRà E IO NON TI PARLERò MAI Più SE QUESTO SUCCEDERà QUINDI VAI E FAGLI CAMBIARE IDEA STUPIDA!”
Shib non aveva mai visto la sua migliore amica così arrabbiata. Rimase un attimo paralizzata poi le sue gambe si mossero da sole e la portarono dove sapevano: da Godric.

Grifondoro aveva preso tutte le sue cose. Era pronto a partire. Non aveva scambiato una parola con Tosca o Crowen, ma aveva capito che i due amici avevano sentito la sua sfuriata, anzi la loro sfuriata. Doveva solo varcare il portone di’ingresso e sarebbe finito tutto: Sarebbe tornato alla sua vita nel villaggio dove era cresciuto e avrebbe chiuso quel periodo di vita a quattro. Mancavano poi passi.
Aprì il portone, ma qualcuno si materializzò davanti a lui impedendogli di uscire.

Shiberly aveva un’espressione risoluta, le braccia incrociate al petto e due profonde occhiaie di chi ha dormito un sonno lungo e agitato, oltre ai vestiti spiegazzati. “Tu non esci da qui, né vivo, né morto.”, prese aria e disse tutto d’un fiato: “Scusasonounastupidapiccolacretinamanonandaree “e poi un po’ più lentamente “ devi restare. Io voglio che tu resti. Non puoi mollarci ad un passo dall’obbiettivo. E non pensavo quello che ti ho detto.”
Poi si spostò di lato e abbassò lo sguardo che aveva tenuto fino a quel momento fisso negli occhi stupiti dell’amico.
Si preparò a sentire una sfuriata o a prendere uno schiaffo, ma non era pronta all’abbraccio da cui venne travolta poco dopo: “Questo è il mio prezzo Shib! Non credevo che mi chiedessi scusa, pensavo fossi contenta della mia partenza. Siamo troppo orgogliosi tutti e due! Resterò!”.
Shib gli rivolse un bellissimo sorriso: “ Bene come farei a stare anche un’ora senza litigare con te? Mi è anche venuta un’idea per accontentare tutti e due!! Andiamo da Crowen e ti spiego.”
Detto questo lo prese per mano e lo trascinò da Corvonero senza lasciarlo replicare.
                                                                                                                             ***
“Toscaaaa! Ho un’idea! Ma devi spiegarla bene tu! Faremo così: i mezzosangue seguiranno dei corsi e i purosangue altri.”
Ma l’amica non era d’accordo:” No. Anche io ho un’idea: divideremo gli studenti in famiglia: le famiglie saranno quattro: a Corvonero i saggi, a Serpeverdi gli ambiziosi e furbi, a Grifondoro i coraggiosi e testardamente orgogliosi e a Tassorosso i rimanenti. Che ne dite? A Serpeverde ovviamente faremo finire i purosangue..”.
Dopo un po’ di silenzio Crowen le diede un bacio sulla guancia e commentò:” E poi sarei io quello geniale?”.
 I quattro si guardarono e sorrisero contemporaneamente: Si l’amicizia fa miracoli!

Passò ancora tempo. Ormai la maggior parte delle famiglie a cui avevano scritto avevano risposto affermativamente. I ragazzi avrebbero iniziato tra non molto la scuola. Gli anni sarebbero stati sette. Ovviamente a seconda dell’età alcuni avrebbero fatto meno anni. Nella sala grande erano già stati sistemati quattro lunghi tavoli che aspettavano solo di essere riempiti. In cucina c’erano centinaia di elfo domestici pronti a cucinare. I dormitori della quattro famiglie due nelle torri, uno al piano terra e uno nei sotterranei erano comodi e accoglienti, tutti diversi e perfetti allo stesso momento.

“Solo Tosca non ci hai detto come i ragazzi verranno assegnati alle famiglie!” la rossa sorrise:” Questo è l’effetto sorpresa amica mia!”.

Scusate se vi ho fatto aspettare un po' e se il capitolo è corto! Grazie di seguire questa storia un bacione Nil

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Tutto ebbe inizio con una canzone ***


 
Poi finalmente arrivò il tanto atteso Primo Settembre.
I quattro amici si svegliarono molto presto quella mattina e si sparpagliarono nella scuola per controllare che tutto fosse perfetto come doveva essere.
  Il programma della mattinata era semplice: a partire dalle 11 sarebbero arrivati gli allievi, Crowen avrebbe tenuto un rapido discorso per spiegare bene ai genitori come si sarebbero svolti i corsi e per presentare il corpo insegnanti, poi sarebbe avvenuto quello che Tosca aveva battezzato”smistamento” e i ragazzi avrebbero visitato la scuola. 
Nonostante fosse tutto cristallino come la palla di vetro dell’insegnante di divinazione ,una famosa veggente alquanto strana che aveva accettato volentieri il posto offertole da Godric, suo vecchio amico i quattro non potevano che essere agitati.
Ci sarebbero state anche altre due materie: Incantesimi e anti-magia-oscura ( materia inutile secondo Shib), queste però riservate dal 4 anno compreso in su. Inoltre i ragazzi avrebbero avuto ore libere per riposarsi ed erano previste gite nei dintorni per conoscere meglio i luoghi magici del paese. Infine la biblioteca era un luogo molto accogliente. Era stata Shiberly a volerla ricca di liberi di qualsiasi genere. Inoltre ogni allievo aveva potuto portare 10 libri a sua scelta ( anche babbani, ma questo la serpe non lo sapeva) che sarebbero stati messi a disposizione di tutti.

I giovani insegnanti erano vestiti tutti con molta cura: Shib e Tosca portavano lo stesso abito a maniche lunghe la prima argento con decorazioni nere e la seconda nero con decorazioni d’oro, Hermione Cooman la professoressa di divinazione era vestita di un giallo sgargiante unito ad un azzurro che davano uno strano effetto. La professoressa di incantesimi Jasmine Therose era tutta viola in tinta con i suoi bellissimi occhi: aveva la stessa età di Shiberly ed era mezzosangue.

In quel momento entrò Frederic Godweeks il professone di anti-magia-oscura che annunciò l’arrivo di una lunga fila di carrozze sulla strada per Hogwarts. Il corpo insegnanti, l’infermiera e la bibliotecaria si schierarono dietro il grande tavolo della sala principale, tutti tranne Tosca che ad un cenno di Crowen fece un respiro profondo e andò ad accogliere gli ospiti. Un silenzio profondo, quasi inquietante riempì la grande sala.
Poi l’enorme portone di quercia intagliata si spalancò e una Tosca raggiante fece il suo ingresso seguita da una folla di maghi, streghe, mezzosangue e babbani. Shiberly a quel punto tirò fuori la sua bacchetta di ebano e piuma di fenice e con un leggero colpetto fece apparire tante sedie quanti erano gli ospiti che felici si accomodarono.
Crowen invece si puntò la bacchetta alla gola e mormorò:”Sonorus”. Di nuovo ci fu silenzio. Il preside si schiarì la voce e con un ampio sorriso prese a parlare:” Buongiorno! Sono Crowen Corvonero, il preside di questa scuola che sarà quest’anno la casa dei vostri figli! Sono lieto che questo progetto sia andato a buon fine e che voi tutti abbiate accettato. Spero vivamente che non avrete niente di cui lamentarvi, che per voi i corsi saranno interessanti ed istruttivi, ma soprattutto che prendiate sul serio questa scuola, perché gli insegnanti, me compreso, fanno solo il vostro bene. Ora permettetemi di presentarmi madama Cassiopea e madama Flais che sono la bibliotecaria e l’infermiera di Hogwarts e poi i vostri professori: Tosca Tassorosso, la vice-preside, Godric Grifondoro, Shiberly Serpeverde, Hermione Cooman, Frederic Godweeks e Jasmine Therose.!”.

Un scroscio di applausi seguì alle parole del preside che soddisfatto si sedette lasciando la parola non a Tosca, ma a Shiberly:
” Salve! Sono Shiberly Serpeverde vorrei dire due parole: innanzi tutto che la prima settimana non sarà propriamente di studi, ma servirà a conoscersi meglio, ad ambientarsi e a vedere le proprie attitudini. In generale potrete scrivere a casa ogni volta che volete con il vostro uccello, se lo avete oppure con quelli che offre Hogwarts. Ora cari genitori vi ringraziamo infinitamente per averci mandato i vostri figli, se lo desiderate potete rivolgerci qualsiasi domanda, altrimenti potete salutare i ragazzi e tornare a casa: sono in buone mani con noi.”

Un brusio avvolse la sala. Poi pian piano i ragazza dagli 11 ai 18 anni iniziarono a venire avanti, mentre gli adulti dopo un cenno di saluto in direzione del tavolo docenti iniziarono a uscire dalla sala. Quando l’ultima coppia si chiuse il portone alle spalle, Tosca fece sparire le sedie per posizionare al loro posto quattro tavoli della stessa lunghezza, poi davanti a lei appellò la poltrona della sua camera e tirò fuori un lunghissimo elenco:” Ora ragazzi, o scusate intanto benvenuti!, chiamerò ognuno di voi. Quando sentirete il vostro nome venite a sedervi su questa poltrona, senza vergogna e verrete assegnati ad una delle quattro famiglie di Hogwarts. Per tutti gli anni che sarete qui la vostra casa sarà la vostra famiglia, le quattro famiglie sono: Corvonero, Tassorosso, Grifondoro e Serpeverde.”

“Scusa se interrompo il tuo bel discorso Tosca” disse Godric “ ma come deciderai dove andranno sistemati i ragazzi?”.
Tosca posò i bellissimi occhi color ghiaccio sull’amico e scuotendo appena la chioma rossa disse:” Con questo!” e si tolse il cappello a punta dalla testa.
Lo tenne in mano per farlo vedere a tutti, consapevole che non una sola persona in quella sala aveva gli occhi posati su un altro punto che non fosse il cappello. Questo con grande stupore dei presenti “aprì gli occhi” e iniziò a cantare:


                                                                                                                                 Salve ragazzi, sono un cappello,
                                                                                          questo lo so starete pensando,
                                                                              sono un cappello non uno qualunque,
                                                                                       sono unico or dunque.
                                                                                  Benvenuti qualcosa è iniziato,
                                                                              non finirà che quando sarò rattoppato,
                                                                                                        anzi no!
                                                                  Ancor più durerà perché la magia arrestar no si sa!
                                                                                 Vi chiederete a cosa servo,
                                                                     infondo son solo un malconcio cappello!
                                                                                  Io vi conosco ragazzi miei,
                                                                         ma ora conoscervi spetta a voi!
                                                                 A Corvonero io metterò chi ha un cervello da vender,
                                                                   ma non solo, ci vogliono infatti dolcezza e pazzia
                                                                            e un bel sorriso che mette allegria!

                                                               O forse Grifondoro vorreste esser se l’orgoglio e il coraggio regnan sovrani,
                                                                                   se l’amicizia è il dono più bello
                                                                                     e per voi non ha eguali.  

                                                                    A Serpeverde vi manderò se l’ambizione non vi dispiace,
                                                                               a serpe verde gli amici migliori,
                                                                                  ma non per questo i più fidati.

                                                                 E infine se siete gentili se nel cuor avete bontà
                                                               a Tassorosso vi manderò ma ci sarà da lavorar!

                                                            Or riflettete amici miei tra qualche istante vi smisterò
                                                                   potrete chieder se volete, ma di testa mia farò!
                                                       Non temete e mettetemi in capo all’istante
                                                                                     perché io sono un cappello parlante!



Nuovo capitolo!! Grazie a chi legge questa fiction! Recensite per favore! Un abbraccio GRAZIE.
P.S: la canzone fa schifo ma io scrvo storie non testi musicali u.u 
                               Nihalooney :D
Scusate ma in questo periodo non ho tempo di aggiornare! Il prossimo capitolo è in fase di lavorazione: devo aggiornare anche l'altra fiction. Un bacio e scusate ancoraa NIL.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** The Chamber of Secrets ***


Dopo lo straordinario “coniglio nel cappello” tirato fuori da Tosca la vita nella nuova scuola continuò nel migliore dei modi.
I ragazzi divisi nelle diverse case e sistemati nei rispettivi dormitori, avevano trascorso i primi giorni ad ambientarsi e a conoscere i compagni, poi venne annunciato l’inizio delle lezioni.
Due a due le quattro case vennero accoppiate per le lezioni in tutti e sette gli anni e a ciascun alunno venne dato un orario e una piantina per non perdersi andando da un’aula all’altra.
L’ambiente diventò ancora più caldo e accogliente: i ragazzi iniziarono a non fare più distinzioni tra Grifondoro, Serpeverde, Corvonero e Tassorosso, erano tutti amici. Ma l’atmosfera non era tutto rose e fiori come sembrava: Shiberly Serpeverde non era contenta.
Non sopportava l’inesperienza dei Nati Babbani, la loro meraviglia di fronte ad ogni semplice magia, ad una scopa volante o ad una bacchetta e soprattutto la loro ignoranza riguardo i maghi.
Voleva infatti la bionda serpe la sua scuola di educati e precisi purosangue.
Ben presto durante le sue lezioni iniziò ad umiliare i babbani mettendoli a confronto con i suoi esperti serpe verde e godendo del loro smarrimento.
Ma questi fatti giunsero all’orecchio degli altri fondatori  che invece non tenevano conto minimamente del sangue dei loro allievi.
“Shiberly!Perchè li tratti così? È forse una loro colpa non essere nati in una famiglia magica?”
“Shib, ma che ti è preso?Hai terrorizzato i bambini del primo anno! Arrivano in lacrime alla mia lezione!”
“Serpeverdee! Non osare mai più, te lo dico chiaramente, mai più umiliare davanti a tutti un Grifondoro! Oppure ti strappo uno ad uno quei fili d’oro che hai per capelli!”
Attaccata e nervosa Shiberly neanche replicò, ma si chiuse nella sua stanza creando tra le pietre del castello un passaggio segreto di cui per secoli sarebbe stata la sola a conoscerne l’esistenza.
Quando si degnò di uscire dalla tana la sua anima era stata corrotta dalle tante maledizioni e incantesimi oscuri che mille volte si era ripetuta nella testa,tentata di praticarle sui Nati Babbani, incontrò Godric diverso,stanco,disperato perché quei giorni di astinenza dalla Serpe non gli avevano giovato.
“Non puoi andartene così e tornare all’improvviso,la scuola ha bisogno di tutti noi messi assieme e tu non sei l’eccezione! O resti e rispetti i patti o te ne vai, ma in questo caso non dovrai più tornare!”
“Non prendo ordini da nessuno! Io vado e vengo quanto mi pare, è chiro?” Gli occhi della ragazza mandavano lampi.
” Te lo ripeto: o resti o te ne andrai per sempre, te lo giuro!”
“Bene, se è così addio Godric!” girò sui tacchi e rientrò nella stanza, il cuore colmo d’odio.
Pronunciò poche parole in una lingua che solo lei parlava e sparì dietro il muro.
Nel frattempo Crowen, informato dell’accaduto,creò una barriera anti-smaterializzazione intorno ad Hogwarts perché una serpe arrabbiata è imprevedibile.
“Così non potrà davvero tornare!” affermò ma c’era dolore nella sua voce.

Non sapeva che la sua bella Shiberly era proprio sotto i loro piedi nella sua camera segreta a leggere oscuri libri, fare pratica con le magie oscure e ad allevare basilischi. Chiusa in quella camera di pietra la ragazza lasciava che il suo animo si incupisse e che i suoi incantesimi diventassero più precisi e letali.
Intanto la scuola andava avanti con una nuova insegnante di pozioni che avrebbe preso il suo posto a tempo indeterminato perché i suoi amici ancora speravano in un miracoloso ritorno.
Tosca era sconsolata: le mancava la sua migliore amica e i mesi passavano lenti senza di lei.
La dolce rossa era terribilmente preoccupata per quella glaciale donna a cui era tanto legata, credeva avrebbe fatto cose stupite e aveva ragione.
Ma anche Corvonero era impensierito per l’assenza di Shiberly e soprattutto la rivoleva con sé al più presto.
Così fece l’unica cosa che gli venne in mente: le inviò il suo patronus,una stupenda aquila, pregandola di tornare, almeno per Tosca.
E Shiberly accosentì anche se non subito.

Era l’ultimo giorno ad Hogwarts per gli studenti, il primo anno di questa grande scuola stava giungendo al termine.
Ci sarebbe stata una grande festa nella Sala Grande quella sera e il soffitto splendeva di stelle.
Tutti gli allievi erano riuniti in una grande tavolata sulla quale per la prima volta regnava un silenzio di tomba, attendevano le parole dell’amato preside, ma proprio mentre questo stava per pronunciare il famoso discorso di fine anno, la porta della sala si spalancò e là, sorridente, avvolta nel suo vestito preferito verde smeraldo con i lunghi capelli biondi che le ricadevano sulla schiena, là c’era Shiberly.
Tosca appena la vide spalancò la bocca in un’espressione di puro stupore poi attraversò la sala di corsa per abbracciare l’amica e un grande applauso si levò dagli studenti.
Crowen la fece accomodare accanto a lui al tavolo dei professori tendendole la mano, mentre Godric si limitò a fissarla, gli occhi freddi come il ghiaccio.
Il preside fece il suo discorso ringraziando gli studenti per il loro esemplare comportamento e per avergli fatto capire che aprire la scuola era stata proprio una buona idea.

Era passata la mezzanotte quando quattro ben note figure si riunirono sulle rive del Lago Nero.
“Dove sei stata Shib?”
“Non posso dirvelo”
“Non essere scostante, siamo tuoi amici se non ti confidi con  noi, con chi puoi farlo?” insistette Tosca.
“Non posso fidarmi di nessuno, neanche di me stessa, ma vi voglio bene. Non so se posso restare, durante queste vacanze viaggerò molto, ma il 1 settembre sarò qui, lo prometto.”
“Perché devi andartene? Dove viaggerai?”
“Anche a questo non posso rispondere, non ancora ma un giorno saprete tutto, fidatevi di me”
“Come facciamo a fidarci se tu non fai lo stesso con noi?”
“Siamo amici no? È questo ciò a cui servono, fidarsi e sostenersi l’un l’altro." E detto questo la piccola serpe si voltò e scomparve nell’oscurità lasciando gli altri in un mare di dubbi ancora più vasto.
Le stelle si riflettevano sul Lago Nero come luci di speranza e illuminavano vagamente tre figure che osservavano il lago in silenzio, ognuno immerso nei suoi pensieri ma consapevole della presenza costante degli altri.


Ok, lo so. Lo so che il capitoloè corto e che non aggiorno da ben sei mei! Scusate tanto! Spero che continuiate a seguire la storia nonostante tutto! 
Il capitolo è dedicato a Sara che lo aspettava tanto, a Ceci che è stata la prima ad ascoltare questa storia a tutti quelli che la seguono!

Grazie, un bacio
NIL

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=869166