The Deer

di LadyFurianera
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il Salice ***
Capitolo 2: *** Il Biglietto ***
Capitolo 3: *** Nuovo Coraggio ***
Capitolo 4: *** La Stanza delle Necessità ***
Capitolo 5: *** Lacrime Crudeli ***
Capitolo 6: *** Il Sogno ***
Capitolo 7: *** Una Certezza ***
Capitolo 8: *** Incanto Patronum ***
Capitolo 9: *** CHIARIMENTI DELL'AUTRICE ***



Capitolo 1
*** Il Salice ***


THE DEER
 

 

Angolo dell’autrice:
Salve a tutti! Innanzi tutto vi ringrazio per avere aperto questa storia :3 Vi avverto: è la mia prima fan fiction e sì, molto probabilmente è anche orrenda D: Ma spetta a voi decidere ^-^ Gradisco molto le recensioni e qualunque critica, sia positiva che negativa >.< spero vi piaccia (ne dubito fortemente) ahahah <3
Ci vediamo giù!

LadyFurianera

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Capitolo 1

Il Salice

Era un tenero pomeriggio autunnale. Il castello di Hogwarts torreggiava sullo specchio brillante che era il lago, e le fitte cime ingiallite della foresta proibita erano cullate da una brezza leggera.
Severus camminava con naturalezza, ma il suo passo rapido lo tradiva: stava per incontrarla, e non riusciva a non provare un certo nervosismo.
Teneva le mani in tasca, torturando la stoffa della divisa, e camminava a testa bassa sul sentiero che portava al lago. Lei lo stava aspettando al Salice sulla riva, dove si incontravano sempre. Severus cercava di pensare solo a mettere i piedi uno dopo l’altro sul sentiero, ma ogni tanto nella sua mente facevano capolino due occhi verdi luccicanti, e quasi sempre lui inciampava sui suoi stessi passi, abbagliato dal pensiero di Lei. Di Lei e dei suoi occhi; di Lei e del suo sorriso; di Lei e della maniera perfetta in cui si portava una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
Lily
Il Salice sul lago si faceva sempre più vicino e piano piano Severus riuscì a distinguere la figura sottile di una ragazza.
La sua Lily
Quando fu ancora più vicino potè guardarla in tutto il suo splendore: se ne stava con la schiena appoggiata al tronco e un piede a ridosso dell’albero; i morbidi e lisci capelli rossi le ricadevano dolcemente sulle spalle e sul viso, che in quel momento era affondato dentro a un grosso libro che teneva aperto fra le mani.
Quando finalmente il ragazzo fu a una ventina di metri di distanza, Lily lo vide avvicinarsi e urlò:

- Sev!  - e dopo aver posato il libro sul prato si aprì in un candido sorriso, correndogli incontro.                                                                       

Severus dovette ricorrere a tutto il suo autocontrollo per evitare di mettersi a correre anche lui, ma non potè fare a meno di ricambiare il largo sorriso che lei, entusiasta, gli rivolgeva.  Quando Lily lo raggiunse gli si avventò contro in un abbraccio sincero. Lui la avvolse e la strinse forte. Rimasero l’una nelle braccia dell’altro per un paio di secondi, poi lei gli stampò un grosso bacio sulla guancia e i due si taccarono ritrovandosi faccia a faccia. Severus arrossì lievemente, trattenendosi a stento dallo sfiorarsi la guancia appena baciata da lei. Si guardarono negli occhi per un po’, continuando a sorridere. Poi lui non riuscì più a reggere il suo sguardo penetrante e prese a fissare il terreno, infilandosi nuovamente le mani in tasca. Poi sentì la voce di lei e alzò lo sguardo:

- Allora, com’è andata? – Severus sapeva che si riferiva al suo breve viaggio con la famiglia durato cinque giorni. Lei gli era mancata tantissimo.

Per tutta risposta lui grugnì facendo spallucce. Lily scoppiò a ridere e, prendendolo sottobraccio, si incamminarono verso il salice.

- E tu? Che hai fatto in questi giorni, senz adi me? – chiese Sev con falsa aria altezzosa appoggiandosi al tronco.

- Mah, solita vita… Ho studiato, mangiato, dormito, sopportato la corte di James come al solito… - sorrise, ma Severus si irrigidì sentendo il nome della sua nemesi.

- Potter… - sibilò con disprezzo. Poi a voce più alta disse:

- Se continua a darti fastidio giuro che io… - iniziò a gonfiarsi di rabbia, ma fu interrotto da Lily che, buttando gli occhi al cielo disse:

- E dai, Sev! Quante volte te lo devo ripetere? Guai se ti cacci in una rissa con lui! E poi James sta sempre con Sirius e Remus… saresti spacciato. – e assunse un’aria insolitamente apprensiva.

Severus sbuffò e assumendo un atteggiamento di superirità incrociò le braccia, ma in realtà sapeva che Lily aveva ragione.

- E poi non mi dà proprio nessun fastidio, sai? Anzi, in questi giorni è stato così disponibile… mi ha anche aiutato a finire in tempo un tema per Storia della Magia. – aggiunse poi Lily, e per un attimo sembrò persa nei suoi pensieri. Un attimo che a Severus non piacque per niente.

- Non è più l’arrogante di una volta… -  ma prima che lei potesse continuare, Sev sviò il discorso dicendo che se non andava avrebbe fatto tardi a Trasfigurazione. Così i due amici si congedarono.

Lily camminava avanti a lui, diretta verso la serra numero tre, dove la aspettava una lezione di Erbologia. Aveva un passo delicato ma deciso e ancheggiava leggermente, facendo ondeggiare la chioma infuocata. Severus la vide sparire dentro la grande serra e sospirò affrettando il passo, pensando che se non si fosse sbrigato avrebbe ritardato sul serio a Trasfigurazione.
Prima di entrare nel castello si girò per osservare il panorama e pensò che era bellissimo, ma sarebeb stato perfetto con la sua Lily seduta sul prato.
__________________________
Allora??? Che ve ne pare? :3 si vedrà dalle recensioni e dai commenti >.< recensite vi pregooooo in base ai vostri pareri continuerò la storia o no :) un bacioneeee
LadyFurianera





 

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Capitolo 2
*** Il Biglietto ***


Angolo dell’autrice:
Ma saaalve cari lettori :D Ammesso che esistano dei lettori per questa FF D: Innanzitutto ringrazio calorosamente Jullsfrap per aver recensito la mia storia per prima (e ultima ahaha) e spero che in questo momento stia leggendo (recensisci recensisciii ^w^)… In ogni caso vi chiedo di perdonarmi per gli errori grammaticali o casuali che ogni tanto mi sfuggono u_u Le critiche sono sempre ben accette eh! Spero che questo capitolo in più vi stimoli a continuare a seguire la mia Fan Fiction :) Ci vediamo giù!!
LadyFurianera

 

Image and video hosting by TinyPic Capitolo 2

Il Biglietto


Dopo trasfigurazione Severus decise di cercare Lily. Voleva rivederla. Quei cinque giorni senza di lei erano stati più lunghi del previsto e Sev si chiese se non avesse finalmente capito quanto Lily fosse importante.
Con un rapido movimento della mano tirò fuori l’orario di lezioni da una tasca del mantello e lesse:

Ore 12.00 - Pozioni con Grifondoro

Per un attimo si illuminò pensando che avrebbe rivisto Lily di lì a pochi minuti, ma si spense quasi subito realizzando che  Grifondoro voleva dire anche Potter, Black e Lupin. Sev alzò le sopracciglia, profondamente disgustato.
Raggiunti i sotterranei, dov’era situata l’aula di Pozioni, la vide. Indossava la stessa divisa di tutte le ragazze di Hogwarts, ma su di lei era diversa: la gonna a metà coscia, le scarpette nere di vernice e la camicia bianca con lo stemmino del Grifondoro le davano un’aria semplice ma elegante, valorizzata dalla chioma infuocata che le ricadeva sulla schiena. Era di spalle e Sev si accorse con sommo disgusto che stava ridendo di qualcosa che Potter le aveva sussurrato a un orecchio. Severus strinse i pugni, sempre più certo che se la sua nemesi non si fosse allontanata dal suo orecchio nel giro di cinque secondi l’avrebbe cruciato. Quando Potter si scostò da Lily, Sev provò quasi dispiacere. Accanto al ragazzo, immancabilmente, stavano Remus Lupin e Sirius Black. Quest’ultimo si accorse di Sev, che stava fissando il gruppetto, e disse a voce un po’ troppo alta, rivolto a lui:
- Vedi di levarti quell’espressione da bubotubero dalla faccia, Mocciosus – e quest’ultima parola la pronunciò più lentamente delle altre.
Quasi tutti sghignazzarono insieme a Black. Severus rimase impassibile. Poi incrociò per un attimo lo sguardo di Lily: anche lei era seria. La ragazza aprì la bocca per dire qualcosa, ma in quel momento fu interrotta da una voce accompagnata dal chiudersi della porta della classe:
- Ai posti per favore, ai posti – Il professor Lumacorno era entrato goffamente in classe.
Lily prese posto al loro solito banco e Sev fece per sedersi accanto a lei come sempre, ma a metà strada si accorse con orrore che James Potter si stava sedendo accanto a lei. Quasi immediatamente Sev si voltò alla ricerca di un posto libero, ma non prima di notare l’assoluta indifferenza di Lily, che non aveva affatto protestato sul fatto che James avesse occupato il posto di lui. A Sev si strinse il cuore per un attimo, poi si affrettò a prendere posto accanto a un Serpeverde di nome Roberts.
La lezione fu lunga e Sev si astenne categoricamente dal guardare verso il banco di Lily: non avrebeb potuto sopportare il ghigno tronfio di Potter mentre la aiutava a tagliuzzare i suoi Vermicoli.
Al suono della campana Sev aveva ottenuto il massimo dei voti e aveva fatto guadagnare una decina di punti alla sua casa per aver risposto correttamente alla domanda sui dodici usi del sangue di Drago. Il ragazzo dai capelli corvini fece per uscire dalla classe il più in fretta possibile, ma qualcuno lo fermò da dietro, mettendogli una mano sulla spalla:
- Aspetta, Sev – Severus si fermò, ma tuttavia non si voltò a guaradare Lily.
- Devo andare – disse freddamente. Lily esitò, poi perplessa lasciò la spalla dell’amico e lui scomparve dietro l’angolo senza aggiungere altro.
Severus non sapeva perché  l’aveva ignorata, ma non sapeva neanche perché se lo stesse chiedendo: dopotutto, lui non dipendeva mica da lei, e questo era indiscutibile. Oppure no? In ogni caso si diresse verso la Sala Grande  per il banchetto.
Quando entrò, Sev non potè fare a meno di guardare verso la tavola dei Grifondoro. Si maledisse per questo. Tuttavia lei non c’era, e non c’erano neanche Potter e la sua “allegra compagnia”. Sev andò a sedersi insieme agli altri Serpeverde: contrariato ma impassibile.  Quella situazione non gli piaceva per niente.
Mangiò in silenzio e alla fine ascoltò pazientemente gli annunci del preside, che informò gli studenti che il banchetto di Halloween si sarebbe tenuto un’ora più tardi del solito. Sev trovò il tutto spaventosamente noioso. Forse perché lei non c’era. Infatti Lily aveva saltato il pranzo. No, quella situazione non gli piaceva proprio per niente. Discretamente, deciso ad andare a finire il tema di Antiche Rune, si alzò dalla tavola e si diresse verso la sala comune dei Serpevrede, nei sotterranei. Il suo percorso fu però presto interrotto dalla figura di un grosso Gufo Reale, che riconobbe come quello di Lily, che gli bloccava il passaggio. Severus, riluttante, prese dal becco dell’animale il bigliettino che gli porgeva, e lo lesse. Era stato scritto in fretta, con la calligrafia disordinata di Lily. Diceva:


Ti aspetto al Salice fra cinque minuti. Se non ti presenti (cosa che starai sicuramente pensando di fare) giuro che ti mando una Strillettera!
Lily

Sev si rimangiò il sorriso che stava per affiorargli sulle labbra: Lily lo conosceva fin troppo bene. In effetti probabilmente le avrebbe dato buca, ma non dopo la minaccia di una Strillettera. Si infilo il biglietto in tasca e si avviò ancora una volta al Salice, ma questa volta con una strana sensazione che gli attanagliava lo stomaco. Improvvisamente non vedeva l’ora di vedere Lily.


Angolo dell’autrice:
E allora carissimi… cosa ne pensate di questo capitolo? Ammetto che non succede granchè, e sono sicura che in molti lo troveranno anche un po’ noioso :/ però ci tenevo a sottolineare i sentimenti che Sev prova per Lily: gelosia, protezione… ecc. xD Spero davvero che siate in tanti a leggere questa mia prima FF e ancora di più a recensirla :) La mia autostima ha bisogno di voiiii D: ahahah <3
Al prossimo capitolo!
LadyFurianera
 

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Capitolo 3
*** Nuovo Coraggio ***


Angolo dell'autrice:
Salve cari lettori! :3

Allora, prima di iniziare con il nuovo capitolo, ci tenevo a ringraziare queste persone fantastiche, che mi hanno aiutata molto con i loro consigli:
Ringrazio
Carpediem_Hades che con le sue critiche costruttive mi ha aiutata moltissimo;
Jullsfrap
per avere recensito gli ultimi due capitoli, ispirandomi;
e naturalmente la mitica flors99 che mi ha aiutata molto con la mia prima FF anche solo ritagliando un attimino del suo tempo per me, recensendomi.
Grazie veramente a TUTTI! Anche ai lettori più silenziosi u_u Vi voglio bene :3 <3

Ma adesso, veniamo alla nostra storia... Premetto che in questo capitolo lascio le cose abbastanza in sospeso, nonostante io abbia il capitolo nuovo già bello che pronto! Muahahah! ahah xD Vi voglio fare sclerare un pochino, sperando di stimolare un po' le recensioni, di cui la mia mente contorta si nutre avidamente... e___e ahahah... Che posso dire? Spero vi piaccia e mi raccomando, recensiteee! <3  

Image and video hosting by TinyPic Capitolo 3
 

Nuovo Coraggio


La rossa era seduta a gambe incrociate, la schiena appoggiata al tronco del vecchio Salice. Si stava chiedendo se alla fine Sev sarebbe venuto all'appuntamento. Oh, se non l'avesse fatto, di certo non gliel'avrebbe fatta passare liscia tanto facilmente. In effetti non sapeva bene come dirgli quello che doveva dirgli, ma doveva farlo e basta.
Doveva.
Ma ogni volta che pensava alle parole da usare, nella mente di Lily apparivano i due occhi corvini di Sev, che brillavano quando lei lo salutava; ed ecco che affioravano i ricordi d'infanzia, quando sua sorella Tunia scappava disgustata alla vista del ragazzino pallido dai capelli neri che vestiva in modo tanto strano, e poi ancora di quando lui le diceva che era diversa, che era speciale, e che avrebbe frequentato la scuola di magia e stregoneria di Hogwarts.
La ragazza scosse la testa, riemergendo da quel pozzo di ricordi. Doveva dirglielo. Doveva dirglielo e basta, senza troppi giri di parole.
Doveva, ma non poteva.
Tormentandosi le unghie continuò a pensare a come dirglielo. Poi, quando la figura di un ragazzo alto dai lunghi capelli corvini le si avvicinò, trasalì.
Alla fine era venuto. Eppure Lily era quasi arrivata al punto di sperare che non si presentasse.
"Vigliacca" pensò.
Rimase lì impalata a fissare Severus, che guardandola, preoccupata, chiese:
- Tutto ok, Lily? -
"E' così dolce..." pensò la rossa, mentre annuiva un po' esitante.
Lei si alzò in piedi e i due ragazzi riamsero a guardarsi negli occhi per quella che a lei parve un'eternità. Stavano a un metro di distanza. Anche se di solito accadeva il contrario, Lily distolse per prima lo sguardo, alzandolo invece verso il cielo limpido, dove alcune faraflle svolazzavano placidamente trasportate dalla brezza. Non sembrava affatto autunno:  certo, gli alberi erano spogli e tappeti di foglie secche si stagliavano ovunque, ma l'aria era calda e profumava di fiori di campo.
- Lily, perchè mi hai fatto venire? Vuoi startene tutto il giorno a fissare gli uccellini o vuoi spiegarmi che cosa succede? - La ragazza fu tentata di rispondere che preferiva la prima opzione, ma si trattenne, mordendosi un labbro. Lentamente, i suoi occhi incontrarono di nuovo quelli del ragazzo. Era strano, era diverso: sorrideva, anche se era un po' perplesso, e i suoi occhi erano stranamente... caldi, pieni di affetto.
Lily sarebbe scoppiata a piangere se avesse potuto, ma non poteva. Quello che invece doveva fare, era dirgli la verità.
- Devo dirti una cosa. - disse distogliendo lo sguardo.
- Fin qui c'ero arrivato anche da solo, grazie - riprese Sev, sarcastico.
La sensazione che Severus provava allo stomaco era sempre più tempestosa. Non capiva cosa gli stesse succedendo. Poi Lily alzò lo sguardo e lo guardò dritto negli occhi. Lui si sentì annegare in quelle pozze smeralde, così sincere. Quando riaffiorò da quelle iridi brillanti, si accorse che gli occhi di lei erano lucidi. Lily stava piangendo.
La sua Lily, stava piangendo.
Improvvisamente la strana sensazione che gli stava corrodendo lo stomaco cambiò: Severus si sentì come una persona nuova. Il sangue prese a scorrergli più caldo e veloce che mai nelle vene. Si sentì pieno di qualcosa che lo incoraggiava verso Lily. Era coraggio. Inebriato dal profumo della pelle di lei, cercando disperatamente di dominare il rossore che stava pian piano imporporandogli le guance, capì: Lui l'amava. Severus Piton amava Lily Evans. Non era una fantasia, era una certezza. Sev ne era sicuro. Lui l'amava, e l'avrebbe amata per sempre. Si sentì svuotato da ogni incertezza, e la sensazione allo stomaco si dissolse, riempendolo di nuovo coraggio, di amore. Per un attimo, un attimo soltanto, dimenticò di essere un Serpeverde, dimenticò Potter e la sua ghenga, dimenticò perfino che sarebbe dovuto essere a incantesimi. In quel preciso istante, il suo mondo divenne lei: lei e nessun altro.
Nel frattempo, Lily si era decisa a parlare, e, incapace di reggere lo sguardo di lui, aveva chinato la testa e aveva iniziato dicendo:
- Sev, io... -
Ma non potè continuare, perchè le dita di lui le avevano sollevato teneramente il mento, e ora Severus la stava baciando.
Colta alla sprovvista, rimase con le labbra serrate e gli occhi sbarrati, ma piano piano si sciolse nell'abbraccio di lui, che adesso le cingeva i fianchi, adesso le percorreva la schiena con mani tremanti e le affondava le dita fra i capelli.
Lily chiuse gli occhi, aprì la bocca e lasciò che la lingua di lui la esplorasse. Improvvisamente, sentì che aveva un assoluto bisogno di quel contatto, non avrebbe mai voluto lasciarlo, aspettava quel momento da così tanto... Ma lui non si era mai fatto avanti e adesso era troppo tardi. In silenzio, persa nel suo bacio dolce e appassionato, Lily pianse lacrime amare.




Angolo dell'autrice:
Allora?? Che ve ne pare????? Vi prego fatemi sapere, io mi sono emozionata scrivendo... :3 e voi non sapete neanche la cosa che Lily deve confessare a Sev! Muahahahahahah e______e eccellente... Allora, cosa aspettate a recensire? Intanto vi lascio un piccolo spoiler...


La ragazza lo strinse a sè, infilandogli le dita fra i capelli chiuse gli occhi e in un soffio disse:
- Aspetta... - Ma lui con più vigore la costrinse a guardarlo negli occhi e subito prima di baciarla con trasporto sussurrò:
- Non mi importa. -





 

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                 







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Capitolo 4
*** La Stanza delle Necessità ***


Angolo dell’autrice:
Ciao miei cari! :3 Che meraviglia:  185 visualizzazioni in totaleee!!! Ora capisco cosa si intende con: le soddisfazioni della vita u_u ahahah, no dai, sul serio, siete stati fantastici! Un ringraziamento speciale va a Jullsfrap perchè mi sprona a continuare e mi accompagna dal primo capitolo :) Grazie mille! :D e un'altro GRAZIE va a dark_nemesis , che ha recensito lo scorso capitolo, e che è una bravissima scrittrice. Un bacione anche a flors99 e a Carpediem_hades! Come al solito grazie anche a tutti i lettori: silenziosi e non… anche se qualche recensioncina in più non farebbe male ^-^
Vi lascio al capitolo (un po’ più lungo stavolta… eheheh)……. Buona Lettura!!! :D

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The Deer

Capitolo 4
 

La Stanza delle Necessità

In quel momento Lily si abbandonò totalmente all’abbraccio del ragazzo, mentre le sue labbra si modellavano su quelle di lui. Non ricordava l’ultima volta che si era sentita così… amata. Lui era così dolce: il suo bacio era stato infinitamente tenero, ma allo stesso tempo pieno di desiderio e passione.
 Le mani di Sev la accarezzavano dolcemente, mentre i due si stringevano desiderosi l’uno dell’altra. Tuttavia lui non sfiorò niente di proibito, niente che potesse mettere a disagio Lily, e lei lo adorò, per questo. Con il passare degli attimi Lily capì di aver perso la cognizione del tempo: da quanto si stavano baciando?
Attorno a loro tutto taceva, eccetto il rumore delle divise dei due che strusciavano l’una contro l’altra. Era come se tutto attorno a loro si fosse fermato.
Lily si lasciò andare e ricambiò il bacio con altrettanta passione, stringendo il volto di lui fra le sue mani, mentre Sev si staccava un attimo per respirare. Se ne stava ancora avvinghiato alla rossa, con il viso affondato nell’incavo della spalla di lei. Sentì che Lily si stringeva ancora di più a lui, incoraggiandolo a darle l’affetto di cui aveva un disperato bisogno. Se solo Sev avesse saputo cosa lei aveva da dirgli… Nonostante in quel momento Severus fremesse di desiderio, mentre lasciava che i sensi si intorpidissero rapiti dal profumo di lei, si riscosse. Non poteva: era la sua Lily, non poteva continuare, o non sarebbe più riuscito a fermarsi, non prima di averla avuta. Lentamente, sollevò il viso dalla spalla della rossa e la guardò negli occhi, mentre lei, con mani tremanti gli accarezzava la nuca.
Gli occhi di quel verde che Sev amava tanto, traboccavano di lacrime; le labbra erano gonfie e arrossate dei baci di lui e lunghe ciocche di fuoco le ricadevano scomposte sul viso. Severus non l’aveva mai desiderata tanto in tutta la sua vita.
Costandogli  uno sforzo immane, lei si sciolse dall’abbraccio, lasciando il ragazzo perplesso.
Portandole le mani attorno al viso, il ragazzo, coi pollici, asciugò le lacrime che le bagnavano le gote, mentre la rossa diceva in un soffio:

 

- N-non possiamo Sev… -

Il ragazzo avrebbe voluto gridare a squarciagola: Perché?
Ma sapeva che Lily aveva ragione: erano nel bel mezzo del parco di Hogwarts, e già erano stati fortunati che nessuno li avesse visti.

 

- Sì… Sì, hai ragione – e solo dopo averle portato dolcemente una ciocca ribelle dietro l’orecchio, se ne andò a testa bassa verso il castello, con passo svelto, le mani in tasca e un grande rimorso che gli colmava il cuore.

Lily rimase pietrificata  per qualche secondo, poi indietreggiò finchè non sentì alle sue spalle il tronco del Salice, lungo il quale scivolò fino a ritrovarsi seduta per terra, il viso affondato fra le mani, mentre dava la meglio al pianto disperato che per troppo tempo aveva tenuto intrappolato.
 

 ***

 
Nei giorni che seguirono Lily lo evitò. Quella settimana aveva saltato tutte le lezioni che coincidevano con quelle di Serpeverde, e Severus non l’aveva più vista se non qualche volta di sfuggita, in Sala Grande. Questo gli faceva infinitamente male.
E così, era questo l’amore? Dolore che ti corrode l’anima? Perché poi, Lily lo evitava in maniera così sfacciata? Severus si convinse che lei si vergognava soltanto. Del resto, lui stesso si sentiva arrossire ogni qualvolta pensava a come l’aveva baciata, così improvvisamente, sotto quel Salice.
Sotto il loro Salice.
Ma Severus sentiva di non poter continuare così, era troppo il dolore, e la sua maschera di granito iniziava a cedere sotto il peso del pensiero di… Lei.
Così, prima ancora che poitesse cambiare idea, corse in Sala Comune e scribacchiò in fretta un biglietto, che legò alla zampa di un Barbagianni scelto su alla guferia. Guardò scomparire il rapace messaggero dietro una coltre di nubi e, sfinito si buttò sul suo letto, il viso nascosto tra le mani.

 

 ***

 
Lily si stava avviando verso la sala di ritrovo di Grifondoro con un paio di ragazze. Avevano appena terminato di cenare in Sala Grande. La rossa sorrideva alle amiche, mentre quelle parlavano di chissà quale argomento. La mente della ragazza era al trove, in quel momento. Improvvisamente, un grosso Barbagianni piombò in picchiata addosso al gruppetto di grifone, che lanciò urletti fra il divertito e lo spaventato. Il rapace porse a Lily una zampa, a cui era legato un pezzetto di pergamena. Quando, con una fitta al cuore, riconobbe la scrittura, disse alle altre che le avrebbe raggiunte appena possibile. Quando quelle si furono allontanate, Lily prese un bel respiro e lesse:

Incontriamoci allo spegnersi delle luci nel corridoio del settimo piano: devo parlarti.
Sev.


Lily sentì una perla salata rotolarle lungo una guancia. Sarebbe andata all’appuntamento. Sì, ci sarebbe andata. Ma solo per dire a Sev di dimenticarla. Non poteva continuare così… lui avrebbe sofferto troppo.

 

 ***

 
A mezzanotte, quando tutti furono nei proprio dormitori, un ragazzo pallido dai capelli corvini si aggirava per il corridoio del settimo piano, con aria glaciale.
Lei non si era ancora fatta vedere, e questo lo aveva fatto infuriare: dov’era il famoso coraggio Grifondoro quando serviva?!
Poi, proprio mentre pensava a tutte le volte che si erano dati appuntamento, e lei si era sempre fatta vedere, una figura sottile comparve infondo al corridoio.
Dopo un attimo di esitazione, la ragazza si avvicinò, camminando con una tale lentezza che Severus ebbe il tempo di immortalare la sua immagine: i lunghi capelli mossi color del fuoco ondeggiavano a ogni suo passo; la ragazza teneva lo sguardo basso, ma Sev riuscì a notare ugualmente che aveva gli occhi gonfi di pianto: camminava con le braccia incrociate, come se avesse freddo, eppure il semplice golfino nero a collo alto che indossava, la fasciava in ogni sua morbida forma.
In quel tragitto verso Severus, a fare compagnia ai ragazzi solo l’eco rimbombante dei passi di Lily sul pavimento di pietra. Quando furono distanti di circa due metri,  Lily lo guardò intensamente negli occhi e disse:

 

- Sev, devo dirti la verità, una volta per tutte – Ma il ragazzo non la lasciò parlare, dicendo:

- Perché mi fai questo, Lily? Perché? Non ti è bastato respingermi? Ora devo anche perdere la tua amicizia per sempre? – il suo tono era impassibile.

Mentre Severus pronunciava quelle parole si era avvicinato di qualche passo e la rossa aveva preso a singhiozzare. Stava per rispondergli, quando i suoi occhi smeraldi non incontrarono quelli di pura pece di lui.
Lo sguardo nero e impassibile di Severus cedette per un attimo alla vista di quell’oceano smeraldo, e in un attimo si ritrovò a un centimetro dalla rossa… poteva sentire il suo respiro irregolare, rotto dal pianto. Le labbra del moro sfiorarono per un attimo quelle di lei, ma subito il ragazzo si ritrasse, e voltandosi dall’altra parte mormorò:

 

- Perdonami… è… è più forte di me. – adesso non sentiva più i singhiozzi soffocati di Lily. Sev continuò a fissare il pavimento, dando le spalle alla ragazza, chiedendosi se dopo quel breve contatto lei non fosse fuggita.

E invece, proprio quando il ragazzo stava per girarsi, sentì la mano delicata di lei cingergli la vita. Severus, perplesso si voltò, e Lily gli si avventò contro in un bacio appassionato, lasciandolo senza fiato.
Avvinghiati l’uno a l’altra, si staccarono solo per riprendere fiato e poi continuare, scambiandosi effusioni sempre più colme di desiderio.
Lily non sapeva perché lo stava facendo, tuttavia per la prima volta dopo quel loro bacio al Salice, si sentiva ancora una volta protetta. Non poteva fare a meno del tocco gentile di Sev. Questo fece scivolare per un attimo la mano su una natica della ragazza, stringendola, ma sentendo Lily irrigidirsi a quel contatto, si affrettò a mormorare uno  – Scusa… - ma quella lo fermò subito,  soffiando a pochi millimitri dal suo collo, gli occhi chiusi:

 

- Ti desidero Sev… adesso. –

Il ragazzo impallidì per un attimo, avvertendo un “cambiamento” nella zona del suo bassoventre. Proprio in quell’istante, sulla parate alle loro spalle comparve una grande porta in legno massiccio. Senza pensarci due volte, Lily, trascinando per un braccio Severus, entrò nella stanza delle necessità, che era apparsa solo per loro.
Dentro era in penombra, e l’unico elemento di arredo nella stanza parve un enorme letto matrimoniale a due piazze, sommerso da morbidi cuscini.
La ragazza lo strinse a sè, infilandogli le dita fra i capelli chiuse gli occhi e in un soffio disse:
- Aspetta... - Ma lui con più vigore la costrinse a guardarlo negli occhi e subito prima di baciarla con trasporto sussurrò:
- Non mi importa. –
Lily sfiorò la guancia del moro e riprese a baciarlo appassionatamente, tentando di sbottonargli la camicia con una sola mano. Quando ci riuscì, continuò con gli altri, finchè Severus non si trovo a torso nudo davanti a lei, una mano di ei che gli accarezzava il petto.
Anche se all’inizioun po’ timidamente (dopotutto Sev era ancora vergine), sfilò con facilità il golfino alla ragazza, lasciandola in reggiseno di pizzo bianco. Continuarono a scambiarsi teneri baci sul collo, finchè la chiusura del reggiseno non si fu allentata e Lily potè sfilarselo, mostrando le sue dolci curve.
Esitante, Severus si limitò a sfiorarle un seno, e a quel punto la rossa gli sussurrò a un orecchio:

- Accarezzami Sev… - con voce implorante di desiderio.

Severus obbedì, lasciandosi cullare dalla sinfonia dei sensi. Si spogliarono totalmente: Lily stava per essere sua. Baciandole il collo la portò sul letto, e in un attimo fu dentro di lei.
Quella notrte vennero insieme, gridando i propri nomi nel silenzio, colmato solo da gemiti e da respiri affannosi. Fecero l’amore teneramente, addormentandosi l’una nelle braccia dell’altro.
Severus sentì che se fosse morto in quel preciso istante, non gli sarebbe importato, perché aveva tutto. Perché aveva Lei.


Angolo dell'autrice:
Non tirate i pomodori! ahahah <3 Ammetto che questa scena hot sarà sembrata un po' inopportuna... ma è la prima volta che scrivo certe cose quindi... perdonatemi se risulterà un gran casino xD Spero il capitolo vi sia piaciuto in ogni caso! RECENSITEEEEE
LadyFurianera


 

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Capitolo 5
*** Lacrime Crudeli ***


Angolo dell’autrice:
Ciao ç_ç
Avevo scritto tutto il capitolo, poi il mio gatto è saltato sulla tastiera e puff! Tutto cancellato T_____T       Non fraintendete, intendo cancellato solo dal pc, infatti io tengo questa ff su cartaceo u_u Comunque sono depressa lo stesso ç_ç ahahah D: Allora, intanto, spero di avervi sconvolti con il capitolo precedente *w* Almeno, io ero sconvolta nello scriverlo, poi non so voi nel leggerlo ahaha xD Magari ditemi in una recensioncina :3
Ho delle persone da ringraziare, come al solito <3
Jullsfrap, grazie veramente tanto tanto, mi hai incoraggiata nel corso di questa ff :D (ti stimo u_u); dark_nemesis, anche a te un abbraccio forte forte: mi hai aiutata molto con i tuoi consigli, continua! :D
E infine grazie a quelle due mitiche ragazze dallo stile sorprendente che mi ha rapito da quando sono entrata su efp *-* Grazie cara flors99 e grazie anche a te Carpediem_hades <3 Spero stiate leggendo :3 Ora vi lascio al capitolo, cari lettori, che, come vi ho già detto, devo scrivere di nuovo da capo D: T_T Ok, basta. *si da uno schiaffo* Buona lettura miei cari! <3

LadyFurianera

 
 
 
Image and video hosting by TinyPic Capitolo 5

Lacrime Crudeli
 
Quella mattina, all’alba, Sev aprì gli occhi e si ritrovò a fissare un alto soffitto a volta, che non corrispondeva a quello del suo dormitorio. A un tratto tutto riaffiorò alla memoria, ancora appannata da frammenti di sogni lontani. Severus ricordò le sue mani che la percorrevano tutta, avidamente; ricordò il preciso momento in cui lei aveva gridato il suo nome, seguita da lui che aveva fatto lo stesso in preda al piacere e alla passione; ricordò anche che le aveva accarezzato i capelli finchè entrambi non si erano addormentati, cullati dai loro stessi respiri.
Sev si girò su un fianco e guardò la schiena nuda della ragazza, che si muoveva a ritmo con il suo respiro. Dormiva. Il ragazzo affondò il viso nella chioma rossa di lei e inspirò profondamente la sua fragranza. Sapeva di Pino Selvatico e muschio. Ispirato da una nuova eccitazione, la avvolse stretta nel suo abbraccio, seppellendo il volto nell’incavo dell asua spalla. A quel contatto lei si svegliò, e girandosi sull’altro fianco, ancora stretta nell’abbraccio di lui, lo guardò. I loro sguardi si scrutarono a vicenda: nero puro che si tuffava in smeraldo fuso.

- Ciao… - sussurrò infine Lily. L’aveva detto con una tale dolcezza da far dimenticare a Sev di tutto il resto.

Adesso la stringeva più forte, accarezzandola, desideroso di lei, finchè la ragazza non l’ebbe assecondato con dei movimenti del bacino, e i due non si furono persi ancora una volta in quella danza fatta di gemiti e sospiri.

- Li…ly – sussurrò piano Severus, ormai al suo limite.

- S- Sev… -  e si addormentarono, esausti.

 
 
Al suo risveglio Lily se n’era andata, am il suo profumo pregnava ancora l’aria della Stanza delle Necessità. Quando si fu rivestito, uscì, e per un attimo osservò la porta che si ritirava nella parete e scompariva. Era tardi per fare colazione, così si diresse a lezione. Fu una delle giornate più noiose di sempre:  Sev aveva impressa nella mente la figura di Lily che si muoveva sopra di lui, e non era riuscito a pensare ad altro.
A pranzo non la vide. Non si presentò nemmeno a Erbologia. Sev si chiese se non fosse il caso di preoccuparsi. Poi, quando, pensieroso, uscì dalla serra numero tre, vide la figura di una ragazza dalla morbida chioma fulva che se ne stava vicino al Salice.
Raggiante, Severus si incamminò verso l’albero, cercando di mantenere un passo moderato e la sua solita espressione impassibile. Quando la raggiunse, lei gli dava le spalle. Era seduta sul prato e si cingeva le ginocchia con le braccia, il viso nascosto dalla cascata di capelli rossi.
Severus capì che lei non l’aveva sentito arrivare, perché non si mosse. Stava piangendo. Scossa da i brividi, singhiozzava rumorosamente. Severus si rabbuiò: cos’aveva la sua Lily? In quei giorni spesso l’aveva vista piangere, ma non se n’era badato più di tanto. Ora però non poteva fare a meno di chiedersi quale fosse il motivo di tanta disperazione.
Lentamente Severus le poggiò una mano sulla spalla. Lily si voltò di scatto: sembrava terrorizzata. Quando i suoi occhi incontrarono quelli di lui, sembrò calmarsi per un istante, ma quasi immediatamente il panico tornò a impossessarsi di lei. Scattò in piedi, mantenendo una certa distanza da Sev. Questo le si avvicinò, acacrezzandole piano una guancia.
Lily, una lacrima che le scendeva fin troppo lenta sul viso, prese la mano di Severus e la allontanò da sé, dicendo quasi freddamente:

- Che cosa ci fai qui? -  e si asciugò rapidamente gli occhi con il dorso della mano.

Il ragazzo non rispose subito: continuò a guardarla con gli occhi che brillavano alla luce di lei, nonostante fosse molto perplesso.

- Ti stavo cercando – disse infine.

I due rimasero in silenzio. Poi Severus parlò:

- Dove sei stata questa mattina? – il suo tono non era di rimprovero, ma semplicemente curioso.

- Qui – ammise lei, senza dare troppa importanza alla notizia.

Poi, quando lui stava per parlare, aggiunse:

- Riflettevo. – il suo sguardo pareva perduto, dietro a quella coltre di lacrime. Per la prima volta Sev la sentì distante.

Improvvisamente, una voce maschile alle spalle di Severus, lo fece sobbalzare.

- Qualche problema, Lil? – inorridito, Sev si voltò, ritrovandosi faccia a faccia nientemeno che con la sua nemesi.

- Potter… - sibilò disgustato.

Si voltò di nuovo verso la rossa, ignorando il moro che era sbucato dal nulla in quella loro conversazione.

- Che cosa ci fa qui? – chiese freddo.

 La ragazza non rispose,  ma la voce tanto odiata di James giunse nuovamente alle sue orecchie, il che, con riluttanza, lo spinse a voltarsi.

- Si dà il caso che Lily mi abbia mandato un gufo, scrivendomi di incontrarci qui a quest’ora. In effetti pensavo fosse sola. – disse con tranquillità.

Severus non replicò, ma si limitò a voltarsi ancora una volta verso Lily. Verso la sua Lily.

- Lily… - mormorò avvicinandosi a lei e prendendole dolcemente il volto fra le mani. Lei a sua volta le prese nelle sue e le allontanò dal suo viso.

- Stammi lontano Sev… Ti prego. – le ultime due parole le aveva pronunciate piano: supplichevole, la voce rotta dal pianto.

Ma Severus non si mosse. Era come pietrificato: mille pensieri vorticavano incomprensibili nella sua mente.

- L’hai sentita. – disse James, severo.

A quelle parole dure, Sev tornò in sé, e senza deganre i due di un ultimo sguardo, se ne andò.
 
Era furioso. E così la sua Lily se la spassava organizzando appuntamenti segreti con Potter nel loro posto. Come aveva potuto?
Ma Severus si pentì subito dei suoi stessi pensieri, e ricordando il viso sconvolto di lei, in preda alle lacrime. No, qualcosa non gli tornava. Cosa gli stava nascondendo Lily? Severus non riuscì a immaginare neanche un’ipotesi, perché la sua mente era impegnata a riascoltare l’eco terribile di quelle parole che lo avevano spiazzato:
Stammi lontano Sev…
“Perché?” si chiese il ragazzo, che ormai aveva raggiunto il suo dormitorio. Non aveva fame, la conversazione con Lily gli aveva chiuso lo stomaco. Decise di saltare la cena.
La sua mente era offuscata da mille immagini si lei: di lei e del suo sorriso, di lei e dei suoi occhi, di lei e del suo corpo nudo, candido e perfetto nelle sue morbide forme.
Severus giaceva sul suo letto, e senza che potesse evitarlo, lacrime crudeli iniziarono a rigargli il volto in un pianto silenzioso. La sua espressione era fredda come il ghiaccio, mentre la testa non faceva altro che suggerirgli quelle dure parole:
Stammi lontano Sev…
Stammi lontano…
Ti prego.

 

 
Angolo dell’autrice:
E allora?? Che ve ne’è sembrato??? Fatemi sapere: RECENSITEEEE :D In ogni caso grazie per le visualizzazioni, che con mio sommo stupore aumentano a vista d’occhio :3 Un bacione,
LadyFurianera
Ps: ho aggiunto a ogni capitolo un’immagine iniziale, che ve ne pare??? ^-^

 

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Capitolo 6
*** Il Sogno ***


Angolo dell’autrice:
Salve a tutti :D Partiamo subito con i ringraziamenti u_u Voglio ringraziare la carissima dark_nemesis, che mi sta aiutando tantissimo in questa fan fiction, inoltre è anche un’ottima scrittrice, infatti io trovo semplicemente meravigliosa la sua ff (ancora in fase di sviluppo) Il Giglio Nero (fateci un salto, non ve ne pentirete!); Ringrazio come sempre anche quelle tre fantastiche ragazze che mi sostengono con i loro consigli: grazie Jullsfrap, flors99 e Carpediem_hades! Ma soprattutto grazie a voi lettori, che visualizzate, anche se in silenzio (con mio grande rammarico) ^-^
Vi lascio al capitolo!
LadyFurianera

 

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Capitolo 6
 


Il Sogno
 
Lily stava correndo. Non sapeva quando. Non sapeva dove. Sapeva soltanto di dovere scappare. Sentiva i muscoli bruciare: non avrebbe resistito ancora per molto.
Sentì le lacrime scenderle calde dagli occhi. Avrebbe voluto fermarsi, ma non sapeva come.
Non poteva.
Improvvisamente inciampò su qualcosa. Non sapeva cosa. Non le importava. Adesso lei giaceva a terra, incapace di alzarsi, ormai allo stremo delle forze. La cosa da cui stava fuggendo si stava avvicinando. Lily sentiva quell’oscura figura sovrastarla, pronta a portarla con sé.
Ma, quando ormai tutto pareva perduto, braccia possenti la sollevarono. Non riuscì a vedere chi fosse. Era un ragazzo. La rossa si abbandonò fra le braccia del suo salvatore, che la portò al sicuro dentro una stanza. Delicatamente la depositò sul pavimento. Lily provò un improvviso moto d’affetto verso quell’individuo, che ora la fissava giacere inerme.
Con tutte le forze che le rimanevano in corpo, Lily si costrinse ad aprire per un attimo gli occhi. Il ragazzo che l’aveva salvata, la pelle bianca, due occhi di onice, incrociò lo sguardo stanco di lei e in un soffio scomparve.
Lily si svegliò di soprassalto. Una vena gonfia le pulsava sulla tempia, era tutta sudata e il cuscino era zuppo delel sue lacrime. Le immagini del sogno, ancora nitide, scorrevano nella mente di lei, distruggendo ogni cosa, ogni certezza, ogni consapevolezza. Poi Lily, nella mente, rivide il ragazzo che l’aveva salvata, e mentre una lacrima le solcava il viso, alle labbra affiorò un’unica parola. Un unico nome:
Sev.
 
 
Severus camminava per i corridoi del castello senza una meta precisa. Si domandava dove fosse Lily, con chi fosse, se lo stesse pensando. Per un attimo l’immagine di due occhi di un verde brillante fece capolino nella sua mente. Quella visione lo distrasse, facendogli urtare qualcuno, che ricambio con altrettanta forza la spallata.

- Sta attento a dove metti i piedi, Mocciosus! – aveva sputato Sirius Black.

Era un ragazzo dall’aspetto ribelle, i capelli castani scendevano in boccoli disordinati fino alle spalle, larghe. Era alto, e tutte le ragazze lo trovavano terribilmente affascinante.
Sev si trattenne dallo schiantarlo. Aveva già in mano la bacchetta. Non accadde nulla, i due continuarono per le loro strade. A un tratto però, Sirius si era voltato verso Severus, dicendo:

- Ah, Mocciosus, quasi dimenticavo… - Il serpeverde girò il capo verso Black con un un’espressione sinceramente disgustata stampata in faccia. Sirius continuò:

- Quarto piano, aula incantesimi. – e ghignando se ne andò, seguito a ruota da Minus, e un po’ più indietro da Lupin, che aveva scoccato a Sev un’occhiata quasi… dispiaciuta.

Lui lo ignorò, continuando a camminare per il corridoio, come se non fosse accaduto niente. O almeno, così’ pareva esteriormente. Ma nella testa di Sev la voce di Black continuava  a risuonare, più nitida che mai:
Quarto piano, aula incantesimi.
Cosa significava? Di cosa stava parlando Black? Era forse uno scherzo?
Severus continuò a vagare per il castello, ponendosi quelle domande, finchè non udì delle voci provenire da una stanza vicina. Era l’aula incantesimi: senza che lui se ne accorgesse, le gambe lo avevano portato al quarto piano, davanti alla classe a cui alludeva Sirius.
Curioso, Sev tese l’orecchio e udì Potter dire qualcosa che non capì. E poi, come temeva, la voce che gli aveva sempre regalato un sorriso nei momenti bui, parlò:

- Non lo so James… -

“Lily…”
Disse Sev, senza però emettere alcun suono. Rimase in attesa, aspettandosi una risposta da Potter. Ma nessuno parlò: tutto taceva. Poi, Severus, l’immagine della sua Lily che gli sorrideva impressa nella mente, spalancò la porta dell’aula.
E a quel punto capì: capì cos’era il dolore, quello vero, quello che nasce in un istante, proprio al centro del petto e ti consuma da dentro, finchè non raggiunge la tua mente, e da alle fiamme anche quella, bruciando ogni pensiero felice, ogni pensiero di Lei.
La bocca di Severus era lievemente aperta; i suoi occhi neri, di solito profondi e pieni di mistero, erano vacui: parevano come velati. Proprio quegli occhi che ora, senza riuscire ad accettarlo, fissavano James Potter stringere i fianchi di Lily, mentre, con gli occhi chiusi, le loro lingue si intrecciavano in un bacio tutt’altro che casto.
Severus dimenticò tutto il resto: per lui quel momento era fatto soltanto di James e Lily, e del loro bacio. Nient’altro importava.
Si accorse che Lily lo stava guardando. Improvvisamente si era stacacta da Potter e Sev  la vide muovere le labbra , rivolta a lui. Non riuscì a sentire cosa stesse dicendo, sembrava molto turbata.
Lui le diede le spalle, rimanendo immobile. Quasi subito sentì le braccia di lei che, tremanti lo stringevano in un abbraccio disperato. Sev non ricambiò. Rimase rigido, impassibile. James assisteva in silenzio.
Il ragazzo seppe improvvisamente cosa fare. Quando si  sciolse dall’abbraccio di Lily, uscì con passo sicuro. Non si voltò per tutto il tragitto. Quando arrivò nel suo dormitorio, ancora non poteva udire nient’altro che un lungo fischio sordo nella sua testa.
Fece per passarsi una mano sul volto, e si accorse che questo era fradicio. Fradicio di lacrime che non si era neanche accorto di versare. Lacrime che, Severus seppe subito, lo avrebbero accompagnato per molte notti. Notti buie e vuote. Notti senza Lily.
Senza la sua Lily.
Sev sentì il dolore che ormai dal petto si era propagato al resto del corpo, riaccendersi in una fitta lacerante al cuore. Ma in effetti, non era poi tanto sicuro di possederne ancora uno. Chiuso nella sua cappa di dolore, si lasciò cadere in ginocchio sul freddo pavimento di pietra.
Piangeva.
Ma Severus non sapeva che, qualche piano più su, faceva lo stesso, consolata dallo sguardo di James, che la scrutava preoccupato.
Sev giaceva ancora sulle ginocchia, le braccia che lo aiutavano a sorreggersi, mentre lui guardava con occhi vuoti le lacrime che pian piano si depositavano per terra, alimentando una piccola pozza.
Nello stesso momento, Lily era scossa da un pianto disperato, il viso nascosto tra le mani, mentre scuoteva il capo quasi impercettibilmente, la chioma di fuoco che ondeggiava ad ogni singhiozzo.
Poi un pensiero terribilmente vero si insinuò gelido nelle menti di entrambi:

Non è così che le cose sarebbero dovute andare.
 

 

Angolo dell’autrice:
Non odiatemi se questo capitolo non è particolarmente ricco di azione (lo so, lo so che come me speravate in un Sev meravigliosamente nudo *Q*) ahahah <3 In ogni caso è… triste :’( Mentre scrivevo chissà se me la sono soltanto immaginata quella lacrima bagnare la carta… ;) Nonostante tutto, non mi convince… E voi?? Voi cosa ne pensate? Eh? EH??!
Recensite brutti Schiopodi Sparacoda!!! (Naturalmente scherzo, io vi amo con tutto il cuore *-*)
Per sempre vostra,
LadyFurianera

 

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Capitolo 7
*** Una Certezza ***


Angolo dell’autrice:
Ciao a tutti miei cari! :3
Innanzitutto, vi chiedo scusa per questo “ritardo” nel pubblicare il capitolo, che nonostante tutto è anche un po’ più breve degli altri. Perdonatemi, ma semplicemente ho paura di concludere così presto la FF, mi sembra ieri che ho pubblicato il primo capitolo, così innocente e breve ç_ç   Ok! Basta con i miei scleri mentali! >.< Passiamo ai consueti ringraziamenti!

-Non finirò mai di ringraziarti, dark_nemesis,  per la continua ispirazione che mi dai;

-Carpediem_hades, a te mando un bacio enorme: grazie per aver recensito e ancora più importante, grazie per aver inserito The Deer nelel tue FF preferite! :’)

-Jullsfrap lo sai solo tu quanto ti sono grata per la tua fedeltà nel seguire tutti i capitoli di questo casino di Fan Fiction, ahahah <3

-Flors99, sperando che tu stia leggendo: Grazie, semplicemente grazie! Senza nessun motivo particolare :3

-E per ultima, ma non per importanza, grazie mille chiaramalfoypotter per aver inserito tra le seguite la mia umile Fan Fiction (:

Grazie come sempre anche a tutti i lettori silenziosi! :3 Vi lascio al capitolo! Baci :*
LadyFurianera

 


Image and video hosting by TinyPic Capitolo 7

 
Una Certezza
 
Era dicembre inoltrato e il castello di Hogwarts era avvolto dal famigliare torpore che solo il Natale imminente sapeva portare.
Severus camminava lungo il corridoio che lo avrebbe portato a lezione. Sul viso aveva dipinta un’espressione impassibile. Non si voltò per tutto il tragitto, finchè il forte ululato del vento non lo spinse a voltarsi verso una finestra vicina: fuori, una bufera di neve imperversava violenta.
Arrivato a Storia della Magia, seguì annoiato la monotona spiegazione del professore, senza degnare di uno sguardo l’ultimo banco della fila di destra, dove James Potter sedeva insieme a Lily.
 Erano ormai passati quasi due mesi da quel bacio, e la coppietta non aveva di certo risparmiato Sev dalla vista di numerose effusioni. Lui cercava di passarci sopra, evitandoli soltanto, ma ogni qualvolta vedeva Lily sciogliersi fra le braccia del moro, una morsa d’acciaio gli attanagliava le viscere e la risata cristallina di lei risuonava nitida nella sua mente, facendo riaffiorare milioni di immagini di un candido sorriso e di due occhi verdi  che lo guardavano benevoli, e di altre in cui invece, da quegli stessi occhi, sgorgavano lacrime sincere. Poi Sev riprendeva il controllo di sé, scuotendosi dai ricordi di lei, e continuava a fare quello che stava facendo, come se non fosse accaduto niente.
Non le rivolgeva la parola da allora, non la guardava mai direttamente negli occhi, ma nonostante questo, lui ricordava perfettamente la tonalità di verde di questi ultimi, così come ricordava il suo timbro di voce, caldo e dolce come un tramonto di fine settembre.
No: Severus non l’aveva dimenticata.
Addirittura, mentre una notte piangeva sommessamente, Severus si era ritrovato a sperare di scordarsela. Avrebbe voluto cancellarla per sempre. Ma era stato soltanto per quel momento.
In realtà, Sev l’aveva perdonata. A dire il vero non l’aveva mai accusata di nulla. Era semplicemente ancora profondamente scosso da quella situazione: aveva creduto che Lily fosse sua, si era sentito felice come non mai e poi tutto era svanito in un istante, nel preciso momento in cui le labbra di James avevano incontrato quelle di lei. Era tutto qui, nient’altro. Tuttavia Sev non riusciva ad ammetterlo, nascondendo il suo dolore e la sua frustrazione dietro una maschera di rabbia e rancore.
Non era vero che lui non la guardava più: quando lei era distratta, spesso il suo sguardo indugiava sulla sua schiena , sulla sua chioma fulva. Riusciva ancora a sentirne il profumo silvestre.
Anche quel giorno, mentre Potter era intento a sghignazzare insieme a Black, lei si era chinata a raccogliere la piuma d’oca che le era caduta, e Severus l’aveva guardata intensamente. Era bellissima: i capelli raccolti in una coda di cavallo che lasciava ricadere qualche ciocca ribelle, la nuca lievemente arrossata. Severus aveva distolto lo sguardo quasi subito.
Uscendo dall’aula, la classe si disperse in fretta. A metà strada verso il banchetto che si sarebbe tenuto nella Sala Grande però, Severus si era reso conto di aver dimenticato un libro in classe, così si era incamminato per recuperarlo.
Entrato nell’aula, si accorse con orrore che Potter se ne stava avvinghiato a Lily in un bacio fin troppo appassionato. Severus se ne sarebbe andato all’istante, ignorando la consueta fitta di dolore,  se solo non avesse visto con la coda dell’occhio… quella mano.
La mano di James, infatti, adesso stava accarezzando la gamba di Lily, e pian piano andava spostandosi verso l’interno coscia, risalendo lentamente.

- Aspetta James… - aveva detto Lily staccandosi dalle labbra di lui. Ma questo non si era fermato, e adesso la mano aveva raggiunto l’orlo della gonna.

- Ho detto basta… dài. – disse poi con un tono un po’ più sicuro. Ma la sua mano aveva continuato a strisciare sotto la gonna di Lily.

Severus, inorridito, vide la ragazza irrigidirsi in un espressione spaventata quando James raggiunse il suo obbiettivo. Ma Potter non potè fare altro, perché Sev era scattato in avanti e adesso gli puntava la bacchetta alla gola.

- Lasciala. – ringhiò, secco.

Il ragazzo intercettò lo sguardo assassino di lui. Mentre James si discostava lentamente dalla rossa, Severus sentì  un gemito di Lily:

- Sev, io… Lui non… -

Ma qualunque cosa stesse dicendo, al serpeverde non importava. L’unica cosa che gli importasse era il ragazzo che adesso teneva le mani alzate, mentre lui gli puntava contro la bacchetta.

- Abbassa la cresta, Mocciosus… - disse piano.

Il braccio teso di Severus non si mosse.

- …Non stavamo facendo proprio niente… - ma proprio mentre aggiungeva queste parole sfoderò anche lui la bacchetta magica.

Successe in un attimo:

- Sectumsempra!

- Expelliarmus!

Ma proprio nell’istante in cui dalle bacchette sprizzarono lampi di luce, la voce di Lily gridò con prontezza:

- PROTEGO!

I due ragazzi rimasero immobili, le bacchette tese e il respiro corto. Erano illesi solo grazie all’intervento fulmineo di Lily. Fra i due l’aria tremolante rivelava la presenza dell’anatema di scudo.

- Andiamocene. – disse James, afferrando Lily per una mano, senza però distogliere lo sguardo da Sev.

Gli occhi di quest’ultimo erano fissi su di lei, che non oppose resistenza alla stretta ferrea del ragazzo.
Quando i due lasciarono la stanza, Severus teneva ancora il braccio alto con la bacchetta in mano, proteso nel vuoto.  Molto lentamente, la ripose in una tasca  interna del mantello, e con occhi vacui cercò una sedia. Quando la trovò vi si accasciò sopra.
Si fece passare una mano fra i lunghi capelli corvini, la mente affollata di pensieri. Fra tutti, uno prevalse. Era una certezza:
No, di certo lui non l’aveva dimenticata.

 

Angolo dell’autrice:
E allora, cari lettori! Che ve ne pare? Vi prego di scrivere una recensione qui sotto, perché mi sto rendendo conto che grazie ai vostri preziosi consigli il mio stile sta andando migliorando… oppure no?? Aahahahahh ditemi voi! Sono nelle vostre mani T_T Conto soprattutto su una recensione fulminea da parte delle care personcine che ho citato prima :D Sì, parlo di voi e______e Io scappo che è tardi!
Bacioni,
Vostra Doxy,
LadyFurianera <3

 

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Capitolo 8
*** Incanto Patronum ***


 Angolo dell'Autrice:

    Cari lettori, perdonate il mio MOSTRUOSO ritardo nel pubblicare questo nuovo capitolo che farà un po' di luce sulla faccenda :S
    Ringrazio di cuore Ginevra Gwen White il mio fedele scriba senza la cui non sarei mai riuscita a pubblicare il capitolo (dato che a me abbutta scrivere) :3
    Grazie anche a dark_nemesis, a Carpediem_hades, a Jullsfrap, a flors99 e a colombina. Un bacio a chi segue e preferisce <3
    Spero vi piaccia il capitolo :333


    Capitolo 8

    Incanto Patronum.


    Lily giaceva in posizione fetale, gli occhi sbarrati, una tempia premuta contro le fredde mattonelle del pavimento.
    Era nel bagno dei Prefetti. Solo pochi minuti prima aveva potuto accedervi pronunciando la parola d'ordine (Frescopino), e adesso se ne stava rannicchiata sul pavimento.
    Tremava.
    Le labbra rosse si muovevano senza emettere alcun suono, eppure Lily sentiva perfettamente quelle parole farsi spazio nella sua mente, distruggendo i rari punti d'appiglio che le erano rimasti.
    Continuava a ripetere quella stessa frase, quasi fosse un mantra. Aveva perso già da tempo il conto dei secondi che erano passati.
    Tutto taceva.

    ***

    Nello stesso momento, un ragazzo pallido dai capelli corvini, se ne stava seduto al banchetto, in Sala Grande. Qualche vicino, ogni tanto, gli rivolgeva la parola e lui rispondeva atono, senza neanche sapere cosa stesse dicendo.
    Nella mente di lui c'era posto solo e soltanto per quel dannato pensiero, che lo tormentava ormai da giorni. Era un chiodo fisso.
    Doveva parlarle.
    Ma non ne aveva il coraggio. Forse, semplicemente, non voleva darle la soddisfazione di vederlo piangere alla sua indifferenza. Perchè, dopotutto, era questo quello che spiazzava Severus: non tanto lo sbaciucchiarsi con Potter, e neanche il fatto che lei non gli rivolgesse la parola, ma era l'indifferenza. Quella dannata indifferenza che aleggiava negli occhi di lei ogni qualvolta i lori sguardi si incrociavano.
    Come aveva potuto Lily dimenticarlo così in fretta? Dopo tutto quello che avevano passato, dopo le chiacchierate sotto al Salice, dopo quella notte...
    Sev si riscosse da quei pensieri, concentrandosi più intensamente sul pasticcio di carne, in attesa davanti a lui.
    Quasi senza accorgersene, lo sguardo di Severus cadde sul tavolo dei Grifondoro, dall'altra parte della Sala.
    Lei non c'era.

    ***

    Mentre, Lily giaceva nella stessa posizione.
    I boccoli rossi che ora ricadevano sul pavimento, parevano aver perso la luce che li caratterizzava.
    Erano scossi dal lieve tremito di Lily.
    Nessuno sapeva che lei era lì. Erano tutti a pranzo.
    Il bagno era deserto, fatta eccezione per la ragazza distesa sul pavimento. Accanto a lei, vi era un piccolo oggetto bianco che aveva tutta l'aria di essere stato scaraventato contro il muro.
    Lily, boccheggiante, non la smetteva di ripetere quella frase che solo lei poteva udire.
    Sono incinta.

    ***

    Severus si avviava verso l'aula di Difesa contro le Arti Oscure.
    Quel giorno non aveva visto Lily da nessuna parte e non aveva ancora deciso se esserne sollevato oppure no.
    Arrivato a lezione, sussultò: Black, Lupin e il resto dei Grifondoro del suo stesso anno, conversavano spensieratamente. Lily se ne stava seduta all'ultimo banco, lo sguardo perso dietro gli occhi insolitamente velati, Potter non c'era.
    Era sola. Senza dare a Sev il tempo di riflettere su qualla situazione, il professore era entrato nella stanza, chiedendo il silenzio.
    Severus prese posto accanto ad Avery.
    - Sicuramente, la maggior parte di voi conosce il complicato Anatema che è l'Incanto Patronum. -
    Un'eccitato mormorio si diffuse fra i banchi.
    Schiarendosi la voce, il professore continuò: - È mio dovere insegnarvi quest'oggi, il suddetto incantesimo, che vi sarà utile nel caso di uno scontro diretto con un Dissennatore. -
    L'insegnante continuò per una buona mezz'ora a spiegare le basi dell'incantesimo, ma Severus non ascoltò: era già perfettamente in grado di evocare un Patronus corporeo.
    - Bacchette, prego. - disse il professore, e tutti si affrettarono a tirar fuori la propria.
    L'insegnante proseguì: - Ora, chi di voi è già in grado di evocare un Patronus? -
    Severus alzò la mano, guardandosi intorno. A quanto pareva, era l'unico della classe.
    - Molto bene, signorina Evans. Sì, grazie signor Piton. - sorrise l'insegnante.
    Severus si voltò di scatto: Lily aveva la mano timidamente protesa verso l'alto.
    - Se volete alzarvi in piedi... - Lei raggiunse la cattedra per prima.
    - Ehm... professore? Non credo di riuscirci in questo momento... - sussurrò la rossa.
    Ma l'insegnante fece finta di nulla: - Forza, mia cara. Un bel pensiero felice, adesso. -
    Lily sospirò. - Expecto Patronum -
    Ma dalla punta della sua bacchetta uscì solo un flebile sbuffo di fumo perlaceo.
    Sev osservava in silenzio.
    - Mmm... perché non ritenta? - suggerì il professore.
    - Expecto Patronum! - Stavolta Lily era stata decisa nel pronunciare la formula, e infatti la bacchetta sprigionò una figura di luce evanescente. Essa trottò con grazia fra i banchi, accompagnata dai versi di meraviglia dei ragazzi.
    Severus, che fino a quel momento si era perso nella voce di Lily, rivolse lo sguardo al Patronus.
    Il suo cuore perse un battito.
    Era una cerva.
    Immediatamente sentì gli occhi riempirglisi di lacrime.
    Senza pensarci due volte, uscì dall'aula, sbattendosi la porta alle spalle. Iniziò a correre, una mano sul viso rigato dalle lacrime.
    Una cerva.
    Stava per svoltare l'angolo, quando improvvisamente sentì dei passi svelti e leggeri dietro di lui.
    - Sev, aspetta! - Severus si fermò di botto.
    Lentamente si voltò. Lily era dietro di lui, manteneva una distanza di circa venti metri, il fiato corto per la corsa. Anche i suoi occhi erano lucidi.
    Senza dire niente, continuarono a fissarsi.
    Il corridoio era deserto.
    Severus iniziò a camminare con andatura decisa verso di lei, che sorpresa, indietreggiò di qualche passo.
    Ma Severus non si fermò, finché lei non fu con le spalle a ridosso del muro, il viso a pochi centimetri dal suo.
    I loro sguardi si fusero per quelle che parvero ore, poi Lily abbassò lo sguardo. Fece per spingere via Sev ed andarsene, ma quest'ultimo, in uno scatto, l'aveva afferrata saldamente per i polsi.
    Lily gemette mentre lui le portava le mani in alto contro la parete.
    Fu in un attimo. La baciò con passione in un contatto che a lungo aveva desiderato.
    Lei piangeva, ma rimase fredda. Cercò di scansarsi, e quando finalmente lui la lasciò, se ne andò con passo svelto.
    - Perchè?! - le gridò Sev, mentre lei stava per voltare l'angolo.
    A quella parola, Lily si girò e con la voce spezzata dal pianto, mormorò: - Tu non capisci. -
    Lo lasciò da solo. Il profumo della sua pelle ancora palpabile nell'aria.
    Tu non capisci.
    E dando un pugno al muro di pietra, Severus continuò a ripetersi quelle parole nella mente.




    Angolo dell'Autrice:

    Premetto che questo capitolo non mi fa impazzire perchè è un pò di passaggio, non credete?
    Grazie mille ancora al mio fedele scriba, alias Ginevra Gwen Withe, che nonostante le gridassi contro per ogni singola virgola che dimenticava mi ha sostenuta fino in fondo :3
    Spero che recensiate perchè ne ho un infinito bisogno ç_ç
    Bacioniii,
    vostra Pluffa,
   
    LadyFurianera
     <3 .

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Capitolo 9
*** CHIARIMENTI DELL'AUTRICE ***


Carissimi lettori,
E’ arrivato il vostro momento: ora che sono qui potete andare a prendere i pomodori da tirarmi in FACCIA preparati durante tutto l’anno di mia assenza.
Non pretendo che vi sia importato più di tanto di questo mio silenzio del tutto ingiustificato, avrete trovato storie migliori da leggere, nuovi autori, vi sarete dimenticati di The Deer… come biasimarvi?
I miei mille “mi dispiace” e le giustificazioni del tipo “la scuola non mi ha lasciato respiro” o “ho avuto altre priorità” non sono sufficienti per farmi perdonare, lo so T_T Posso solo dire a chi mi seguiva che ho smesso perché ho deciso all’improvviso che non mi piaceva come avevo costruito la trama, che per me aveva perso totalmente significato; era davvero poco realistica!
Non volevo deludervi e così sono semplicemente fuggita ahahahah che codarda!
Ciò che posso dirvi con certezza è che inizierò altre storie, non so se riuscirò a inventarmi qualcosa che mi piaccia per terminare questa ff! SPERIAMO, perché rileggendola devo ammettere che piace anche a me! Ahahaha
Adesso vi saluto, stavolta non per sempre! Promesso <3
ps: se coloro che mi seguivano desiderassero ulteriori chiarimenti basta un messaggio, mi fa piacere parlare e spiegare a vecchi/nuovi fansss  <3<3<3
Con affetto,
-Lady Furianera

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