Ho bisogno di te

di Miss Fitzy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Fulmine a ciel sereno ***
Capitolo 2: *** Richiesta ***
Capitolo 3: *** Decisione ***
Capitolo 4: *** In viaggio ***
Capitolo 5: *** Casa? ***
Capitolo 6: *** " Accoglienza " ***
Capitolo 7: *** Confronto ***
Capitolo 8: *** Spalle al muro ***
Capitolo 9: *** Massima tensione ***
Capitolo 10: *** Chiarimenti ***
Capitolo 11: *** Padre e figlio ***
Capitolo 12: *** Gelosia notturna ***
Capitolo 13: *** Nebbia e nuvole ***
Capitolo 14: *** Verità nascoste e rivelate ***
Capitolo 15: *** Kyouko ***
Capitolo 16: *** Resa dei conti (?) ***
Capitolo 18: *** Consapevolezza ***
Capitolo 19: *** Non voglio perderti ***
Capitolo 20: *** Questioni di coraggio ***
Capitolo 21: *** Scusami ***
Capitolo 22: *** Ti amo ***
Capitolo 23: *** Il principe delle fate ***
Capitolo 24: *** Eh l'amore! ***
Capitolo 24: *** Primo appuntamento - I parte ***
Capitolo 25: *** Primo appuntamento - II parte ***
Capitolo 26: *** La migliore del mondo ***



Capitolo 1
*** Fulmine a ciel sereno ***


Ciao a tutti! Come ho già detto questa è la mia prima fan fiction . Attendo con ansia i vostri commenti ( se ne vorrete lasciare). Siate sinceramente spietati e correggetemi purese troverete degli orrori grammaticali!  


Era  iniziata come una di quelle giornate tranquille in cui il sole brilla nel cielo e gli uccellini canticchiano tra le fronde degli alberi. Kyouko Mogami era appena arrivata di fronte l'imponente edificio della LME , l'agenzia  di casting per cui lavorava, varcando l'ingresso con un grande sorriso. Da tempo infatti, a causa degli impegni di lavoro, non aveva avuto occasione di recarsi in ufficio e incontrare i colleghi ai quali si era pian piano affezionata . Quel pomeriggio però non aveva altri impegni: le riprese di Box-R, il drama in cui recitava, erano andate avanti per tutta la mattina e il regista aveva comunicato al cast che, per alcuni problemi con la location, sarebbero continuate la settimana seguente .  Kyouko pensò quindi di approffittarne per fare un salto in agenzia e controllare se c'erano novità . Arrivata in ufficio si avviò verso la scrivania di Sawara-san, il suo superiore, e lo trovò immerso in un'animata conversazione telefonica. Appena l'uomo la vide le fece cenno di aspettare e dopo qualche minuto riagganciò:
- Mogami-san ! Che fortuna averti qui, ho giusto un lavoro per te!-
- Davvero?- rispose la ragazza icuriosendosi - Di cosa si  tratta?- " forse un nuovo ingaggio per una pubblicità o chi sa magari un film!" , pensò.
- Lo avevo affidato alla signorina  Kotonami ma purtroppo oggi era già impegnata-
" Oh Moko-san? Sarà sicuramente alla prese con la sua fiction." - Sawara-san lei è veramente sicuro che io possa sostituirla per questo incarico? - domandò incerta del fatto di poter essere all'altezza di un'attrice tanto brava quanto la  sua amica.
- Tranquilla TU vai più che bene! Anzi sono convinto che la cosa ti si addica maggiormente- concluse con un sorrisetto compiaciuto.
Kyouko a quelle parole sentì un brivido freddo lungo la schiena ed ebbe un brutto presentimento - Non sarà mica.... -
- Sì, si tratta di un compito per la sezione Love Me: i faretti della sala teatro vanno ripuliti e devono essere cambiate anche alcune lampadine. Perciò vai velocemente a cambiarti , è una cosa urgente! Tra qualche ora lì dovranno essere fatte le prove per un musical.- 
" Non è possibile! Ancora la sezione Love Me! Credevo di non doverne più sentire parlare ora che ho fatto il mio debutto nel mondo dello spettacolo" pensava affllitta la ragazza mentre qualcuno dei suoi spiritelli cominciava già a ronzarle intorno.
- Ah Mogami- san! - la richiamò Sawara-san - Dimenticavo... ecco a te! Ti sarà utile!- così dicendo l'uomo aprì un cassetto della scrivania dal quale estrasse, a mo' di tasca di Doraemon, una scala a pioli, dopodichè la congedò cercando di reprimere un ghigno diabolico che gli si congelò sulle labbra non appena incrociò lo sguardo torvo della sua interlocutrice.
Kyouko, depressa, afferrò la scala e si trascinò verso lo spogliatoio con attorno a sè  un'aura di negatività. Arrivata lì vi trovò con sua grande sorpresa la bella Kanae Kotonami:
- Mooookoo-saaan!!- le urlò saltandole al collo - Che bello! Allora ci sei, pensavo fossi impegnata oggi! Anche questa volta la Love Me section è al complet..- prima che potesse finire la frase la mora se la staccò di dosso chiarendo:
- Ho veramente da fare, sono venuta solamente per prendere alcune cose che avevo lasciato qui- così dicendo volse lo sguardo verso Kyouko e vedendola con un'espressione da cucciolo abbandandonato le chiese: - Cosa c'è?-
- Mokoo-saan, non sei felice neanche un po' di vedermi? Noi siamo amiche e .. e.. è da tanto che non ci vediamo...tu.. non vuoi.. nemmeno un abbraccio..-
Kanae la guardò esasperata e intenerita le rispose accennando un sorriso- Ultimamente ho avuto molto da fare ma appena sono libera andiamo a mangiare un gelato,ok? Scusa però adesso devo proprio andare- e così dicendo scappò via.
Kyouko restò qualche minuto a fissare la porta con un espressione da ebete: era al settimo cielo per la proposta dell'amica e canticchiando si avviò al suo armadietto. Una volta che ebbe indossato l'appariscente tuta rosa e recuperato la scala si recò al teatro. Pulì e risistemò tutto come le era stato chiesto facendo un ottimo lavoro, una o due volte rischiò di cadere dalla scala e spezzarsi l'osso del collo ma alla fine era tutto lindo e luccicante. Stanca ma soddisfatta si preparò per tornare a casa. Mentre aspettava l'ascensore sentì, alle sue spalle, una voce familiare:
- Kyouko- chan! Da quanto tempo!- la salutò Yashiro , il manager del più famoso e apprezzato attore giapponese del momento. Ren gli stava di fianco e con la sua solita cortesia salutò molto educatamente la ragazza.
- Yashiro-san, Tsuruga- san!- fece lei chinandosi rispettosamente ai due.
- Stai tornando a casa Mogami-san?- chiese l'attore.
Kyouko fece segno di sì con la testa e molto velocemente raccontò al suo sempai la sua giornata.
- Hai davvero sistemato tutti i faretti della sala teatro? E dopo una mattinata  così intensa! Sarai stanchissima immagino.- commentò Yashiro
- No, no . Il lavoro è lavoro!- rispose con un sorriso forzato la ragazza cercando di trattenersi dal lanciare un anatema a Sawara-san. I suoi pensieri furono interrotti dalla voce di Ren :
- Si è fatto molto tardi- le disse osservando il buio che ormai c'era fuori - Vuoi un passaggio a casa? Una ragazza della tua età non dovrebbe andare in giro da sola a quest'ora, potresti fare brutti incontri.- aggiunse preoccupato.
Yashiro osservava in silenzio gongolando : da tempo ormai sospettava  che l'attore avesse un debole per quella buffa ragazza dai capelli  arancioni.
- Oh no, no ti ringrazio Tsuruga-san! Posso tranquillamente prendere il treno.- rispose mostrando il pugno con un'espressione spavalda.
- Lo so , ma mi  sentirei più sicuro a riaccompagnarti personalmente-
Kyouko restò spiazzata dalla sua gentilezza e, leggermente in imbarazzo, alla fine acconsentì.
Nel frattempo era arrivato l'ascensore e i tre vi salirono diretti alla hall del palazzo dalla quale si accedeva alle scale che conducevano al parcheggio dove si trovava la fantastica auto sportiva di Ren.  
Stavano giusto percorrendo la stanza quando qualcuno parlò:
- Finalmente! Non ne potevo più di aspettare.-
 La voce proveniva da uno dei divanetti lì vicino,  una voce arrogante che Kyouko conosceva fin troppo bene. "Cosa aveva detto poco fa Tsuruga-san riguardo al fare brutti incontri?" . Si voltò di scatto per ritrovarsi faccia a faccia con LUI :Sho Fuwa, l' amico d'infanzia a cui lei aveva dato tutta se stessa, il ragazzo che aveva accettato di seguire fino a Tokyo lasciando Kyoto in modo da sostenerlo nella sua scalata alll'olimpo della musica, colui che l'aveva tradita disfacendosi di lei come di un vecchio giocattolo, colui al quale aveva giurato vendetta. Lui era stato il motivo per cui aveva completamente cambiato la sua immagine, l'odio nei suoi confronti l'aveva inizialmente spinta ad entrare nello show-business. Per colpa sua lei non sarebbe più riuscita ad amare ancora. Il solo vederne il poster che aveva attaccato in camera la faceva andare su tutte le furie e ogni volta che se lo trovava davanti in carne ed ossa , come in quel momento, perdeva completamente il controllo.
- SHOTARO!!- quasi urlò - cosa ci fai qui?!- un esercito di spiritelli maligni aveva iniziato a circondarla.
- Devo parlarti. Mi hanno detto che ti avrei trovata qui- tagliò corto il cantante alzandosi dal posto dove era comodamente  seduto. Nel farlo lanciò un'occhiataccia a Ren, " cosa ci fa LEI con quest'idiota di un attore?".
- Non ho intenzione di ascoltarti quindi, cortesemente, VA AL DIAVOLO!!- rispose tra i denti.
Ren, ripresosi dalla sorpresa iniziale, osservava il battibecco di quei due cercando di non mostrare il fatto che la cosa  lo innervosiva e non poco. Fuwa non gli era mai andato a genio e oltre al disprezzo nei suoi confronti per il modo in cui aveva trattato Kyouko aveva iniziato, negli ultimi tempi, a sviluppare anche una certa gelosia. Quei due sembravano vivere in un mondo tutto loro, in cui nessuno poteva intromettersi e ciò lo metteva terribilmente a disagio.
La ragazza stava ancora lanciando una catena di insulti quando il finto biondo la interruppe:
- Kyouko! Ho detto che devo parlarti quindi, per favore, potresti venire a casa?-
Lei lo fissò per qualche secondo ancora incredula " sì, aveva proprio detto per favore!", quando, facendo mente locale, la sua attenzione ricadde su un'altra parola della frase che aveva appena sentito:
- Hai detto CASA?- sibilò stizzita , " come poteva anche solo pensare che lei la considerasse ancora casa!? Quello era solo il costoso appartamento che lei come una stupida, gli aveva pagato massacrandosi con mille lavori, il posto in cui ogni sera , come una fedele Penelope, aspettava ( invano) il suo ritorno. Stava per  cantargliene quattro quando Sho aggiunse:
- è importante-
Kyouko rimase in silenzio qualche minuto, scioccata . Sho la stava guardando con uno sguardo serio, quasi... addolorato: doveva essere successo qualcosa.
-Ok- rispose solamente.
Poi ricordandosi di qualcosa si voltò : - Scusa Tsuruga-san! Non volevo farti perdere tutto questo tempo inutilmente! Sarà per un'altra volta. Grazie lo stesso-  così dicendo si chinò di 90° verso il suo sempai prima di sparire con Shotaro.
Ren non riuscì nemmeno a risponderle fissando con un'espressione vuota il punto in cui  quei due erano spariti. " Ma cosa..." . 


La prossima volta saprete cos'è che deve dirle Sho!! A presto

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Capitolo 2
*** Richiesta ***


Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Yoshiki  Nakamura; questa storia è stata scritta senza scopi di lucro.
 
Ciao!! Eccomi con il secondo capitolo: avrei voluto aggiornare prima scusatemi! Grazie per tutti quelli che mi stanno seguendo!
 
 
Kyouko non riusciva a raccapezzarsi, quella situazione era assurda:   - Devo parlarti.- ...   - è importante-  , Sho le aveva proprio detto quelle parole e non aveva la minima idea di cosa mai volesse parlarle. Già il solo fatto che fosse andato deliberamente a cercarla era un qualcosa di atipico ma , ancora di più, quell'espressione seria e le parole " per favore " non erano decisamente da lui. Fuori c'era ad aspettarli un macchina scura, vi salirono e per tutto il tragitto fino all'appartamento rimasero in silenzio. Una volta arrivati il cantante le fece segno di seguirlo. Kyouko obbedì ma non appena rivide quell'edificio iniziò a provare una rabbia incontrollabile che cresceva sempre più man mano che vi si addentravano : l'ultima volta che era stata lì, infatti, era stato quando, distrutta e col cuore a pezzi, aveva fatto in fretta e furia le valigie dopo aver scoperto il "tradimento" di Sho. Erano giusto arrivati di fronte alla porta dell'appartamento quando il ragazzo si voltò e la vide sul punto di esplodere: " sembra quasi che sia a pronta a saltarmi addosso da un momento all'altro per picchiarmi selvaggiamente" pensò sospirando, - Entra- le disse infine. La ragazza, cercando di trattenersi dallo spaccargli  la testa contro lo stipite della porta ( e si! Il biondo aveva perfettamente afferrato cosa le stesse passando per il cervello) , lo seguì e , varcata la soglia, mille ricordi iniziarono ad affollarle la mente. Si vedeva ancora lì tra quelle stanze intenta a lavare, stirare, cucinare e a fare-ogni-sorta-di-cosa-che-una-brava-casalinga/servetta-doveva-fare , le sembrava ancora ieri quando cercava di corrompere il biondo con budini alla fragola e programmi comici per farlo restare a casa. Passarono davanti a quella che una volta era stata la sua camera e la invase una profonda amerezza : come aveva potuto essere così stupida da rinunciare a tutto  per farsi solo usare come una cameriera? Non avrebbe mai potuto perdonarlo per tutto il male che le aveva fatto, " allora cosa ci faceva lì?", sentì la voglia di tornarsene a casa " Al diavolo Shotaro!", poi si ricordò della sua faccia seria di poco prima e si fermò nel mezzo del corridoio, lo sguardo ancora rivolto alla sua ex stanza , chi sa se c'era ancora il suo letto dentro , " Aaaa ma cosa vado a pensare! Questa non è più casa mia! Ora casa mia è al ristorante Durayama" pensò ai due anziani coniugi che per lei erano diventati  come dei genitori e si addolcì. La sua vita adesso le piaceva, era felice! Sho l'aveva osservata tutto il tempo con la coda dell'occhio e quando la vide fissare quella camera disse:
-  Tutto è come lo hai lasciato- quando la ragazza lo guardò stupita aggiunse con un ghigno - Ci sono ancora un paio di mutandine con le fatine, le hai dimenticate qui... BIMBA!!-  rise soddisfatto vedendola diventare color porpora ( sia per l'imbarazzo che per la rabbia) e dandole le spalle andò in cucina.
" Ecco che fine avevano fatto le mie mutande preferite!" pensò, mordendosi le labbra per impedirsi di urlare. Ora riconosceva il solito Shotaro : idiota e arrogante, per un attimo aveva pensato che le luci degli studi televisivi gli avessero fritto il già bacato cervello, ma probabilmente quel fare serio era stato un qualcosa di passeggiero. " Non abbassare la guardia. Non farti ingannare da questo celebroleso" continuava a ripetersi seguendo il biondo che intanto, aperto il frigorifero, stava bevendo da una bottiglia d'acqua.
- Siediti- quasi le ordinò indicandole col mento il divano.
Lei, molto seccata, vi si lasciò cadere sopra : - Allora? Cosa vuoi?-
Il ragazzo non rispose, continuò a squadrarla di sbieco con una faccia che faceva trasparire indecisione, quasi stesse affrontando un conflitto interiore, " che faccio? Glielo dico o no? Ormai l'ho fatta venire fin qui... o la va o la specca!" e risoluto afferrò una sedia e, messala al  contrario, si sedette di fronte a Kyouko appoggiando i gomiti sulla spalliera.
La ragazza deglutì vedendosi i suoi occhi appuntati addosso da una così breve distanza e , irritata, fece per alzarsi sbottando : - Bene se non hai niente da dirmi io andrei a casa , non ho tempo da perdere con gli idioti... - ciò che lui le disse la fece risedere dov'era.
- Mi ha telefonato mia madre- .
" Cosa?" a quanto ne sapesse Shotaro non aveva più sentito i genitori dopo che era scappato a Tokyo con lei. Stava per chiedergli spiegazoni quando il ragazzo parlò di nuovo:
- Mio padre sta male. Deve essere operato al più presto e i medici hanno detto che si tratta di un'operazione rischiosa... potrebbe non farcela.-
Ora si spiegava tutto... capiva il perchè la sua espressione gli fosse sembrata tanto strana, triste.  
Sho non aveva mai avuto un buon rapporto con il padre, era un uomo autoritario e severo  che lo aveva sempre guardato con un aria di sufficienza e insoddisfazione. Probabilmente non aveva una grande considerazione di lui ma nonostante ciò, in quanto suo unico figlio,  avrebbe dovuto ereditare il Ryokan che la loro famiglia mandava avanti da generazioni. Shotaro, però, non aveva alcuna intenzione di lasciarsi incastrare nella gestione del caratteristico albergo giapponese nè tantomeno sposare una ragazza che i suoi  avrebbero scelto per lui: il suo sogno era di diventare il cantante più famoso e acclamato della nazione ! Quando lo aveva detto al padre questi, furioso, lo aveva preso a schiaffi ed egli , per tutta risposta, era fuggito a Tokyo portando con sè Kyouko. Da allora ogni rapporto con i genitori  era cessato. Adesso , dopo non poca fatica, era riuscito a raggiungere il suo obiettivo: era un idol tra i più conosciuti e ammirati! Poteva esserne orgoglioso, nessuno lo avrebbe mai più fatto sentire un fallito, un incapace. Pensava di essersi ormai lasiato tutto alle spalle, di poter finalmente tenere la testa alta e affrontare chiunque si fosse messo sulla sua strada... eppure, quando aveva chiamato sua madre , si era sentito mancare la terra sotto i piedi. Il pensiero di ritrovarsi ancora faccia faccia con quell'uomo lo metteva a disagio e ( anche se non lo avrebbe mai ammesso) lo terrorizzava. Però quell'uomo era pur sempre suo padre e non poteva far finta di niente di fronte ad una situazione del genere. Lo doveva fare! Doveva tornare a Kyoto. Quando era giunto a questa conclusione si era anche accorto che poteva farlo solo in un modo.
- Cosa pensi di fare adesso?- disse la ragazza rompendo il silenzio.
Lui la guardò, esitante, e poi risoluto rispose: - Partirò per Kyoto il prima possibile ma...-
- Ma?-
- Verresti con me?-
Kyouko restò basita : non avrebbe mai  immaginato che Sho le avrebbe fatto una simile richiesta considerando il fatto che, da mesi ,si erano dichiarati guerra. Poi , riflettendoci, si rese conto che la cosa non era poi così senza senso: lei era l'unica a cui Shotaro poteva rivolgersi, la sola che conosceva la loro situazione  familiare in quanto era stata "adottata" da quella famiglia quando la madre l'aveva abbandonata. Aveva vissuto con i Fuwa per anni!
Quando Sho si accorse dell'incomprensione stampata sul viso della ragazza si sforzò di spiegarele il perchè della sua richiesta, visibilmente  imbarazzato:
- Non voglio andarci da solo, non sono sicuro di farcela-
Kyouko sgranò gli occhi colpita dalla sincerità del suo ex amico d'infanzia, incapace di aggiungere altro che un - Oh-
- Non so come affrontarli ma se ci sarai tu sono sicuro che sarà più facile: hanno sempre avuto una prelidizione per te, tu eri quella obbediente mentre io il figlio scansafatiche.- disse con un sorrisetto amaro.  "Inoltre sei l'unica di cui mi possa fidare, la sola che mi conosce veramente" avrebbe voluto aggiungere, ma tacque troppo orgoglioso per farlo.
La rgazza rimase in silenzio con un'espressione mortalmente seria. Era combattuta: " come poteva pensare quell'idiota che avrebbe accettato?", " perchè mai avrebbe dovuto aiutarlo dopo tutto quello che le aveva fatto?" . Le dispiaceva sinceramente che il signor Fuwa si trovasse in quelle condizioni ma poteva questo bastare per passare sopra al fatto che nutriva un odio viscerale nei confronti di Shotaro?
- Io parto dopodomani . Pensaci.- così dicendo il biondo le porse un bigliettino con il suo numero di telefono e la scortò di sotto dove la stessa auto scura di prima la riportò a casa.
Quella notte non riuscì a chiudere occhio.
 
Aspetto di sentire la vostra opinione! Secondo voi:
A) Dovrei continuare a scrivere
B) Dovrei finirla con questo strazio e dedicarmi ad altro ( il lavoro ai ferri ad esempio)
Fatemi sapere.. ci terrei molto!

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Capitolo 3
*** Decisione ***


Questi personaggi non mi appartengono ma sono opera di Yoshiki Nakamura; la mia è una storia senza fini di lucro


Chiedo scusa per il mio ritardo nell'aggiornare e per il capitolo corto ma sono stata molto impegnata. Non ho avuto il tempo di ricontrollarlo quindi non linciatemi se vedete qualche orrore grammaticale. Spero vi piaccia e llasciate un commento please :) !! 




Una debole luce filtrava dalla finestra, cominciava ormai ad albeggiare . Kyouko era sdraiata sul suo letto con ancora indosso i vestiti della sera precedente, fissava il tetto della stanza col viso segnato dalla stanchezza per aver trascorso una notte in bianco. Non riusciva a non pensare a quello che le aveva detto Shotaro e alla sua richiesta :  tornare con lui a Kyoto. Era una situazione paradossale e non aveva la minima idea su come comportarsi, " fare un favore a Sho? No , è fuori questione! Mi dispiace per il signor Fuwa ma.." i suoi pensieri furono interrotti dal suono della sveglia che la fece sobbalzare. Si alzò e andò in bagno per sciacquarsi la faccia e non appena vide il suo riflesso nello specchio maledì mentalmente il cantante causa di quelle occhiaie così profonde. Cercò di darsi un aspetto il più dignitoso possibile e , indossata la divisa scolastica, scese al piano di sotto. Salutò i coniugi del Durayama e si diresse in bicicletta verso il liceo per artisti al quale il presidente Takarada l'aveva iscritta. Era stata felicissima quando l'uomo lo aveva fatto e ,ogni volta che era libera dagli impegni lavorativi, correva diligentemente a seguire le lezioni. : da sempre, infatti , rimpiangeva il fatto di non essere essere potuta andare alle superiori . Non appena si ritrovò a pensare questo si ricordò anche del perchè non lo aveva fatto e l'immagine di Shotaro , che aveva momentaneamente lasciato i suoi pensieri, ritornò prepotentemente ad affollare la sua mente. Era tutta colpa di quell'idiota se aveva deciso di rinunciare alla vita da liceale per seguirlo e ancora adesso, dopo  tutto il tempo che era passato , continuava a causarle problemi. Scosse energicamente la testa come per scacciare via quei brutti ricordi e per poco non rischiò di schiantarsi contro un muro, nella rabbia del momento qualche spiritello cominciò ad uscire dal corpo della ragazza ma tornò immediatamente indietro: era troppo depressa e confusa per infuriarsi come al solito!
Arrivò in aula qualche minuto prima che suonasse la campanella e si sedette al suo banco.
- Oggi hai una faccia più orribile del solito! - si sentì dire da una vocina stridula. Alzò la testa incrociando lo sguardo di una moretta tutta curve.
- Mimori-san... gentile come sempre!-
La ragazza , per tutta risposta, sbuffò voltandole le spalle.Mimori era nella stessa agenzia di Sho e , purtroppo per Kyouko, ne era perdutamente innamorata. Per questo motivo, gelosa del rapporto confidenziale che c'era tra i due, non si lasciava sfuggire l'occasione di tormentare l'amica d'infanzia del suo " amato". A Kyouko aveva sempre fatto un po' pena: in lei rivedeva la vecchia sè, troppo stupida per accorgersi del vero carattere di quel biondino manipolatore.
- Non è possibile, tutti i mie guai sono sempre per causa tua, è una persecuzione!- sussurrò la neo-attrice rivolta ad uno Sho immagginario. Normalmente avrebbe risposto per le rime alla mora ma quel giorno non ne aveva proprio voglia. Cercò di fare attenzione, inutilmente, alle spiegazioni dei professori e, terminate le lezioni, si avviò frustrata alla LME.
Trovò nello spogliatio un biglietto lasciatole da Sawara-san con tutti gli impegni della giornata per la sezione Love Me. Una volta tanto fu contenta di indossare la divisa rosa: il lavoro manuale le avrebbe tenuto la mente occupata per un po' e lei aveva decisamente bisogno di distrarsi. Quanto si sbagliava! Stava lucidando i pavimenti della sala prove quando ebbe uno dei suoi soliti  flashback : aveva dieci anni, la signora Fuwa le aveva ordinato di lavare il pavimento della sala da tè  e lei ce la stava mettendo tutta per farlo al meglio. Da quando sua madre l'aveva abbandonata era stata accolta in casa dei genitori di Shotaro e per questo, per ringraziarli in qualche modo, cercava di rendersi utile il più possibile. Anche se a volte, per via del loro contegno severo, le mettevano soggezione , gli era molto riconoscente e sinceramente affezionata. Tante volte aveva sentito il marito dire alla moglie : " è proprio una brava bambina", e questo la riempiva d'orgoglio.
Sorrise persa nei suoi ricordi e una morsa le strinse lo stomaco al pensiero del signor Fuwa. Lei era arrabbiata con Sho, non con i suoi genitori! Si sentiva tremendamente in colpa a fare finta di niente e voltare loro le spalle in una situazione così difficile. Ma nonostante questo non si  sarebbe fatta convincere  a tornare a Kyoto, no! Eppure..  .
Quando ebbe finito col lavoro si cambiò velocemente e si diresse all'ufficio di Sawara-san per controllare gli impegni della settimana seguente. Arrivata lì ebbe un sussulto quando si accorse delle due persone che c'erano di fianco la scrivania del suo superiore: Ren e il suo manager. Improvvisamente si ricordò del modo in cui li aveva lasciati la sera precedente e si rese conto di quanto assurda potesse essere sembrata loro quella situazione: lei che andava via diocilmente con il suo nemico giurato lasciandoli in asso. Rabbrividì al pensiero di doversi ritrovare faccia a faccia con uno Tsuruga-san arrabbiato e stava proprio per girare i tacchi quando si sentì chiamare:
- Oh Mogami-san! Hai già finito?- chiese l'uomo con i baffi. Le altre due teste si girarono di scatto nella sua direzione: l'una con espressione interrogativa , l'altra , quella dell'attore, fredda come il ghiaccio.
" Ecco lo sapevo è furioso, povera me!" - Buona sera! Sawara-san, Yashiro-san.. Tsuruga-san.- li salutò inchinandosi.
- Kyouko-chan, come mai da queste part?- le domandò il manager occhialuto
- Sono venuta per informarmi su i miei prossimi impegni-
- Ah si si un momento...- rispose Sawara-san - .. ecco : domani sei stata richiesta per dare una mano ad alcuni attrezzisti sul set di un film-
" Attrezzisti? Ma cosa ci azzecca con il fatto che voglio diventare un'attrice? Lasciamo perdere..." -Ok-
- Ah e un'altra cosa... - aggiunse l'uomo alzando lo sguardo sul viso della ragazza.
- Cosa?-
- Mogami-san.. sembri un panda!-
" Un panda? Possibile che ancora le mie occhiaie non siano andate via ?! Dannaz.. " - Oh, sono solo un po' stanca-
- Cos'è ? Ieri sera hai fatto le ore piccole? Ah beata gioventù!-ù
A quelle parole Yashiro sussultò voltandosi preoccupato a guardare Ren  e , dalla sua espressione, capì che anche lui stava pensando alla stessa cosa: cos'era successo il giorno prima tra il cantante e Kyouko? Possibile che lei fosse rimasta sveglia tutta la notte.. con lui? No! Non poteva essere , lei odiava profondamente quel biondino... eppure erano andati via insiieme! Non appena si riscosse da questi riflessioni sentì l'attore salutare e dirgli:
- Ti aspetto  in macchina. -
Anche Kyouko era rimasta gelata dalla domanda del suo superiore e adesso si ritrovava a fissare la schiena di Tsuruga.-san che si allontanava, sospirò: avrebbe chiarito le cose con lui un'altra volta. Ora doveva prendere una decione importante e doveva farlo al più presto. Dopo qualche minuto anche lei salutò e andò via.
Arrivata nella hall si fermò di colpo:
- Basta! Ho deciso, spero solo di non pentirmene...- prese il cellulare dalla tasca e compose un numero , dopo qualche squillo la persona dall'altra parte del telefono rispose. - Sho? Va bene. Domani partirò con te per Kyoto, dimmi l'orario.
Un Ren basito la fissava nascosto dietro l'anglolo: aveva sentito tutto. 




P.S.  Spero di annoiarvi con i miei continui riferimenti alla storia originale ma voglio la possibilità di leggere questa fan fiction anche a chi non conosce Skip Beat.

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Capitolo 4
*** In viaggio ***


Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di Yoshiki Nakamura; questa storia è stata scritta senza scopi di lucro.

Non ho ricontrollato il testo, quindi mi scuso in anticipo se troverete orrori grammaticali.



     - Ren! Dov'eri finito? Sono parecchi minuti che ti aspetto.-
- Mi sono fermato a chiacchierare con una persona- mentì l'attore guardando il suo manager che se ne stava a braccia incrociate appoggiato alla sua auto.
- Chiacchierare?- strano... " dev'essere successo qualcosa, ha un'espressione spaventosa!!"
In effetti il moro aveva una faccia tutt'altro che rassicurante, la scena a cui aveva assistito poco prima lo aveva lasciato  confuso e sentiva un certo fastidio al livello dello stomaco. Non riusciva a credere a quello che aveva sentito: Kyouko sarebbe andata a Kyoto con Sho Fuwa!  Per quale motivo? Cos'era successo tra quei due!? L'idea di non conoscere la risposta a quelle domande lo faceva  impazzire. Avrebbe voluto farle direttamente alla diretta interessata ma non poteva: lui era semplicemente un collega di lavoro, il suo sempai, non aveva nessun diritto di intromettersi nella sua vita privata anche se la cosa aveva a che fare con Fuwa! Ma era proprio il fatto che ci fosse lui di mezzo a metterlo così a disagio, non poteva intrommettersi, certo, però...
- Yashiro, quali sono i miei impegni per i prossimi giorni?-


Kyouko era appena arrivata a casa, aprì l'armadio e tirò fuori un borsone nel quale cominciò a raccogliere diversi indumenti : non aveva chiesto a Sho per quanti giorni sarebbero stati via quindi , per stare più sicura, vi ci avrebbe messo un bel po' di roba. Si fermò a metà ricordandosi che avrebbe dovuto avvisare l'agenzia della sua assenza. Chiamò quindi Sawara-san e gli comunicò che si sarebbe assentata per motivi personali.... in fondo era proprio così dopo tutto! L'uomo, dopo averle chiesto se fosse tutto a posto, non fece ulteriori domande e la conversazione telefonica si concluse. La ragazza continuò ancora per qualche minuto a fare i bagagli e , poichè era l'ora di cena, scese al piano di sotto. Vi trovò i coniugi intenti a cucinare e servire le poche persone che c'erano quella sera. Si sedette al bancone e aspettò che avessero un momento libero per parlare loro della sua imminente partenza. Evitò di nominare la parte che Shotaro aveva nella faccenda ( non voleva che stessero in pensiero per lei) e si limitò a riferire dello sato di salute del signor Fuwa e del suo proposito di tornare a Kyoto per qualche giorno in modo da poter essere vicina alla famiglia che per tanti anni l'aveva accolta in casa propria.
Su quel punto i due anziani non poterono fare obiezioni e, anche se un po' preoccupati , le augurarono un buon viaggio raccomandadole di riposare quella notte. Kyouko , però, era agitata per quello che l'aspettava e riuscì a dormire poco e male.

Erano le 8.00 in punto quando Sho arrivò all'aereoporto di Narita. Indossava un giaccone  bianco e un cappello abbassato quasi fino agli occhi coperti da occhiali da sole scuri: cercava di non farsi notare, essere riconosciuto da una fan sarebbe stata una vera seccatura! Se ne stava da solo in disparte seduto su una panchina, non aveva voluto coinvolgere la sua manager poichè si trattava di una questione troppo personale e delicata. Da quando era arrivato a Tokyo non aveva  parlato a nessuno del suo passato e lui stesso cercava di non pensarci salvo in quelle occasioni in cui gli serviva da spinta per andare avanti nella sua carriera di cantante. Aveva fatto tanti sacrifici per diventare famoso e guardandosi indietro si rendeva conto di quanta strada avesse fatto per arrivare dove era ora e di quanta ancora ne mancasse per raggiungere il suo obiettivo finale: essere l'idol numero uno del Giappone. Per far ciò si era creato una nuova immagine da star cool e distaccata che non poteva ammettere la presenza di vecchi fantasmi del passato. Aveva detto a quelli della sua agenzia che gli servivano alcuni giorni di vacanza per trovare l'ispirazione per comporre nuove canzoni, la sola a cui aveva potuto dire la verità era LEI.
E adesso che ci pensava... " dov'è finita Kyouko? Tra poco chiameranno il nostro volo. "
Stava per comporre il suo numero di telefono quando la ragazza spuntò da dietro l'angolo: era affannata e rossa per lo sforzo della corsa.
- Lo so! Sono in ritardo! C'è stato un incidente e il taxi è rimasto bloccato per venti minuti.-
- Sei arrivata giusto in tempo... stavo per andarmene senza di te. Muoviti! Andiamo a fare il check-in , e....-
- e...-
- Datti una sistemata mi sento in imbarazzo a stare con una conciata così!-
Kyouko si guardò: in effetti dopo la corsa che aveva fatto il suo aspetto non era dei migliori...
- Ma come ti permet... aaaaa !! Dovrei essere io quella infastidita a dover stare con un idiota come te!- non erano ancora partiti e già iniziava a pentirsi di aver accettato di seguirlo, " Sarà un viaggio molto lungo e spiacevole temo..." .

- Tieni questi mentre io metto le valigie sul nastro- le disse il biondo porgendole i due biglietti aerei
- Wow , prima classe! Almeno viaggeremo comodi-
- Viaggerò vorrai dire! Il tuo è questo : una star come me non poteva certo viaggiare insieme agli altri comuni passeggeri ma per una come te la seconda classe andrà più che bene-
- Sei un cafone!-
- E perchè mai? Non ti troverai forse più a tuo agio tra persone del tuo stesso livello sociale?- rispose ridendo prima di lasciarla in asso con il suo biglietto.
Mentre si imbarcava la ragazza pensò che forse Sho non aveva poi tutti i torti: l'idea di un viaggio in prima classe e  per di più con lui non la entusiasmava, tra l'altro non avrebbe sopportato l'idea di essere in debito con lui e avrebbe potuto tranquillamente odiarlo senza sentirsi in colpa.
E in effetti di motivi di odiarlo ne ebbe eccome! Capitò seduta in mezzo tra un ciccione sudaticcio e maleodorante e una vecchina tutto pepe che , nella mezz'ora di volo che ci voleva per raggiungere Osaka, riuscì a raccontarle tutta la storia dei suoi 80 anni di vita. Fortunatamente non dovette sopportarli più a lungo e scappò via non appena finirono le manovre di atterraggio.
- Viaggiato bene?- chiese Shotaro con tono canzonatorio quando la raggiunse
- Benissimo!-  tagliò corto lei afferando il suo bagaglio.
Kyoto non disponeva di un proprio aereoporto quindi avrebbero dovuto percorrere in treno i restanti 43km che la separavano da Osaka .
Arrivarono alla stazione nel primo pomeriggio. Kyouko, come al solito , restò meravigliata nel vederla: la costruzione, progettata dall'architetto Hiroshi Hara, era davvero stupefacente: un moderno colosso di acciao dall'aspetto futuristico che poco aveva a che fare con una città antica come Kyoto. Al suo interno c'era di tutto: ristoranti, negozi e perfino un hotel !
Stavano appunto attraversando la galleria quando la ragazza esclamò all'improvviso:
- Aspettami qui. Devo fare una cosa- disse al biondo prima di sparire dentro il salone di un parrucchiere.
- Ma ti sembra questo il momento?!- inutile non lo aveva sentito...

Uscì da lì dopo quasi 50 minuti.
- Ma cosa... - farfugliò Shotaro nel vederla - perchè ti sei ritinta i capelli di nero?- 




Mi scuso per il ritardo mostruoso nell'aggiornare , ma l'università mi sta tenendo abbastanza impegnata quindi d'ora in poi non potrò più aggiornare tanto frequentemente come vorrei. Però non vi abbandono! Spero che continuerete a seguirmi!

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Capitolo 5
*** Casa? ***


Questi personaggi non mi appartengono, ma sono di proprietà di Yoshiki Nakamura; la mia è una storia senza fini di lucro.

Chiedo scusa per l'attesa e la brevità scandalosa del capitolo, spero che almeno vi piaccia!



 Uscì da lì dopo quasi 50 minuti.

- Ma cosa... - farfugliò Shotaro nel vederla - perchè ti sei ritinta i capelli di nero?-

Il biondo non riusciva a credere a quello che stava vedendo: Kyouko era ritornata al suo colore naturale! " Per quale motivo?"
- Si può sapere cosa ti passa per quella testa bacata? Io non ho tempo da perdere con i tuoi capricci, non potevi andarci un'altra volta dal parrucchiere?-
La ragazza protestò che i suoi non erano capricci ma che se l'aveva fatto c'era un motivo. Sho allora volle sapere di quale motivo si trattasse e lei, arrossendo visibilmente, ammise infine:
- Non voglio che i tuoi genitori pensino che io sia una poco di buono-
- Cosa?!-
- Bè.. si, insomma.. quando tu ti sei tinto i capelli ricordo che non sono stati molto contenti- "Già! All'epoca successe il finimondo: la signora si mise ad urlare dicendo che aveva un teppista per figlio e il signor Fuwa smise di parlare a Sho per una settimana"  
- Sei ridicola! Perchè mai dovrebbe importarti di quello che pensano loro! Non siete nemmeno parenti!-
A quelle parole Kyouko sentì  una quasi impercettibile fitta al cuore.
- Sì, è vero .. io non sono nessuno per loro, però considero importante l'opinione che hanno di me. Devo averli già delusi tanto quando sono scappata via con te senza dire una parola. Avranno sicuramente pensato che sono stata un'ingrata dopo tutto quello che avevano fatto per me.- disse con filo di tristezza nello sguardo.
Sho rimase a guardarla senza dire una parola e alla fine aggiunse soltanto:
- Fà come credi! Ora però andiamo, è tardi-
Poco dopo presero un taxi diretti al ryokan della famiglia Fuwa.

Lungo la strada la mente della ragazza fu affollata da molti pensieri, si sentiva sotto pressione e  inquieta all'idea delle persone che a breve avrerbbero rivisto. Si voltò verso il suo compagno e notò che probabilmente anche lui stava pensansando la stessa cosa:  se ne stava in silenzio a fissare il paesaggio che scorreva dal finestrino, una mano sotto il mento a sorreggere la testa. Per lui la cosa era ancora più gravosa, dopo tutto si trattava di suo padre!
La città scomparve ben presto dalla loro vista per far spazio alla campagna caratteristica di Kyoto, si stavano avvicinando sempre più a quei luoghi in cui entrambi avevano trascorso l'infanzia e parte dell'adolescenza. Kyouko cominciò a sentire nostalgia di quel passato che, seppur doloroso, le aveva regalato momenti di felicità.

Giunsero a destinazione a pomeriggio inoltrato, il taxi li lasciò proprio davanti all'albergo: quella costruzione caratteristica era come la ricordavano, non era cambiata di una virgola e ciò diede loro l'impressione di non essersene mai andati. Quella era però solo un'illusione, in realtà entrambi, dall'ultima volta che erano stati lì, erano ora così diversi che sarebbe stato impossibile provare le stesse emozioni di quando consideravano quel posto "casa". La differenza più evidente (oltre al fatto di essere ora personaggi dello spettacolo) era decisamente il rapporto tra loro due : prima così uniti e affiatati e adesso nemici, quasi degli sconosciuti.
" Forse non sono mai stata importante per lui, neanche allora." si ritrovò a pensare la ragazza prima di riportare la sua concentazione al presente e a ciò che aveva di fronte:
- A che ora avevi  a tua madre che saremmo arrivati?-
- Non le ho detto che sarei venuto- rispose il biondo prima di inspirare profondamente e varcare la soglia
- Cosa??- cominciava a sentirsi agitata

Lo stupore delle persone in servizio fu grande non appena videro i due, o almeno, lo fu nel vedere il ragazzo ( Kyouko non l'avevano riconosciuta).
- Santo cielo! Ma quello è il signorino Fuwa!- eslamò una donna anziana
- Chi, il figlio dei padroni? Quello che è scappato di casa?- chiese una delle nuove cameriere
- Sì è proprio lui!- confermò il portiere - e quella ragazza... non è forse Kyouko?-
- Kyouko?- rispose l'altra aguzzando la vista - Ma sì , hai ragione! Con quei capelli corti non l'avevo riconosciuta!-
- Che coraggio hanno a ripresentarsi qui dopo tutto quello che è succeso!-
- Già specialmente lei: scappare con il figlio delle persone che l'hanno accolta in casa propria- disse la più giovane dei tre che aveva saputo la storia dalle cameriere più grandi.
- Taci! Non essere impertinente. Kyouko è sempre stata una cara ragazza fintanto che è stata qui. Ha sempre lavorato sodo, dovresti prenderne l'esempio. Inizia da subito: torna a fare quello che stavi facendo, mi sembrava di averti incaricato delle pulizie del primo piano- la rimproverò quella che era la governante del ryokan, la ragazza obbedì e sparì in fretta al piano superiore.
- Non mi sarei aspettato di rivedere ancora qui quel ragazzo, quando se ne è andato non sembrava uno che avesse intenzione di tornare-  disse l'uomo riferendosi a Sho.
- Già, e probabilmente non lo avrebbe fatto se il padre non fosse stato in queste condizioni- aggiunse la donna sospirando
- Ma allora è vero che sta male... ed è così grave?-
- Sì, purtroppo. Speriamo che l'operazione vada bene!-

Intanto Sho e Kyouko erano arrivati alla reception dove stavano chiedendo dove si trovasse la signora Fuwa, chi era dietro il bancone non dovette nemmeno rispondere perchè , in quell'istante , comparve lei in persona.

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Capitolo 6
*** " Accoglienza " ***


 Ciao a tutti! Rieccomi con un nuovo capitolo. Spero che vi piaccia e che continuerete a segurmi e se volete fatemi anche sapere la vostra opinione sulla storia. Buona lettura!



- Sei venuto- constatò una voce gelida
- Mamma- salutò tagliente il figlio
- Avresti dovuto avvertirmi, ti avrei  fatto preparare una stanza. Ora sono tutte occupate-  aggiunse la donna senza mai distogliere lo sguardo da quello del suo interlocutore.
- Vorrà dire che mi accontenterò di stare nella mia vecchia camera, niente lussi- rispose uno Sho sfacciato
- La tua camera non esiste più, era uno spreco lasciare quella stanza inutilizzata e quindi l'abbiamo adibita a lavanderia-
Il sorriso spavaldo sparì dal volto del ragazzo che, serrando la mascella,  restò per qualche secondo senza sapere cosa rispondere. Infine chiese:
- Quindi noi dove dovremmo dormire?-
- Noi? Oh... ci sei anche tu- disse la donna fingendo di accorgersi solo in quel momento della presenza di Kyouko che ,ferita da quell'atteggiamento, sentì un senso di nausea invaderla prepotentemente. " Ma cosa pensavo! Che mi avrebbero riaccolta a braccia aperte? "
- Non è richiesta la tua presenza, si tratta di una questione di famiglia- aggiunse la signora Fuwa sottolineando quell'ultima parola.
- Capisco.. mi scusi per l'intrusione allora- rispose la ragazza prima di voltare le spalle e scappare fuori.
Sho la seguì e , quando la raggiunse, si accorse che stava piangendo silenziosamente.
- Non piangere, non ne vale la pena- riuscì a dirle soltanto. Era sempre stato incapace di consolarla quando la vedeva piangere, si sentiva impotente e , non sapendo cosa fare, finiva sempre col fissarla con un espressione compassionevole. Lei lo sapeva, perciò aveva imparato a non piangere più in sua presenza, per non intristirlo.
- Ti sembrerò un'idiota- farfugliò asciugandosi le poche lacrime con una manica del maglione.
- Niente affatto. Mia madre è stata troppo dura-
Quella rsposta la spiazzò: da quanto tempo Shotaro non era stato così gentile con lei?
- Bene, adesso che facciamo?- chiese sperando di sviare il discorso, non voleve mostrarsi debole di fronte a lui, non più.
- Andiamo a cercare un posto dove dormire. Possaimo tornare in città e prendere una camera d'albergo-
- Ma a quest'ora non ci sono più mezzi diretti lì dalla campagna-
- Possiamo sempre chiamare un taxi-
- No, è troppo costoso!-
- Fortunatamente non è un problema-
- Parla per te! Io non ho tutta questa disponibilità di denaro , nè intendo farmene prestare da te!-
- E cosa vorresti fare? Accamparti qui fuori?-
Kyouko ci pensò un po' su, quasi stesse prendendo seriamente in considerazione quell'ipotesi. Sho la fissava esasperato.
 Improvvisamente sentirono:
- Pst ,  Kyouko-chan , signorino Fuwa-
Si voltarono e videro, vicino alla legnaia , una donna che faceva loro segno di avvicinarsi: era la governante.
Andarono da lei per vedere cosa volesse:
- Ho visto cosa è successo prima , mi dispiace- disse
- Non si preoccupi Myura-san, va tutto bene- rispose con un sorriso la ragazza. Aveva sempre voluto un gran bene a quella donna che considerava quasi una nonna e nel vederla preoccupata per loro si sentì subito meglio, non più così tanto indesiderata.
- Qundi siete rimasti senza un posto dove stare?-
- Chiameremo un taxi e ci cercheremo un hotel in città- disse diffidente Shotaro che mai avrebbe non sopportava mostrasi debole o bisognoso d'aiuto
- Un taxi? Ma non ce n'è bisogno, per questa notte posso ospitarvi a casa mia.-
- Grazie ma non vorremmo crearle problemi con la signora- rispose Kyouko che nemmeno sapeva che la governante avesse una casa propria, credeva che vivesse nel ryokan, nella depandance riservata ai dipendenti.
- Nessun problema, in casa mia ospito chi voglio... e poi la signora non deve necessariamente venirlo a sapere!- disse la vecchia strizzando l'occhio.
I due giovani si guardarono e infine Sho, preoccupato che Kyouko avrebbe potuto farlo veramente dormire all'aria aperta, accettò riconoscente.

Recuperati i bagagli arrivarono, poco dopo, a casa della governante: si trattava di monolocale composto da un salotto-cucina, un bagno ed una camera da letto pittosto ampia.
- La casa non è molto grande, sapete vivo da sola e sono per la maggior parte della giornata a lavoro. Spero che vi troverete comunque a vostro agio. Purtroppo non ho una camera degli ospiti quindi tu Kyouko dormirai insieme a me nella mia stanza, mentre lei signorino Fuwa... credo che dovrà accontentarsi del divano. Sono desolata ma , dopottutto, lei è un giovane nel pieno della salute non dovrebbe avere problemi di schiena!-
Kyouko iniziava veramente ad adorare quella vecchina; il " giovane nel pieno della salute", invece, iniziava a pentirsi di non aver chiamato sul serio quel maledetto taxi.
Si prepararono così per la notte : Sho sul divano e le altre in camera da letto in due futon vicini.
Alle prime luci dell'alba la signora Myura si alzò per iniziare il suo turno di lavoro al ryokan. Kyouko, sentendola andare via si svegliò e stava quasi per riaddormentarsi quando sentì aprire la porta della camera. Era Shotaro.
- Cosa ci fai qui dentro? Esci subito!- disse scattando seduta
- Quel divano è scomodo, non sono riuscito a chiudere occhio- disse il ragazzo dirigendosi verso il futon rimasto vuoto.
Quando lo vide infilarcisi dentro Kyouko protestò:
- Non intendo dormire nella stessa stanza con te!-
- Allora vacci a dormire tu su quel coso!-
- Non tocca di certo a me andarmene!- e dicendo così la ragazza si voltò dall'altra parte rinfilandosi sotto le coperte: non era lei quella che doveva cambiare posto e, anche se l'idea di dormire nel futon accanto a quello di Shotaro la mandava su tutte le furie, non si sarebbe mossa da lì !



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Capitolo 7
*** Confronto ***


Ciao a tutti! Mi scuso per il ritardo nell'aggioranare : per farmi perdonare ho scritto un capitolo un po' più lungo del solito, spero sia di vostro gradimento.
Grazie a chi mi segue e un ringraziamento particolare a
utena76 per le puntuali recensioni. 
Buona lettura!




 Trascorsero così un paio d'ore in silenzio dandosi le spalle convinti entrambi che l'altro dormisse. In realtà tutti e due avevano così tanti pensieri che gli frullavano per la testa  che dormire si era rivelato impossibile. A un certo punto la ragazza, stufa di quella recita, decise che era arrivato il momento di "svegliarsi", cominciò quindi ad agitarsi nel suo futon per liberarsi delle coperte , quando lui parlò:
- Kyouko?-
Silenzio, lei smise di muoversi. Sho continuò:
- Secondo te come sta?-
Era la prima volta, da quando erano arrivati, che Shotaro nominava il padre, la persona per cui loro si trovavano lì.
- Non lo so- rispose sincera - Ma se gli fosse accaduto qualcosa tua madre te lo avrebbe detto, tranquillo-
- Non ne sono così sicuro ... non dopo il modo in cui si è comportata ieri. Per questo non sono nemmeno riuscito a chiederle sue notizie-
- Era solo ancora arrabbiata per il fatto che sei sparito in quel modo- " anzi, siamo spariti" pensò - Ma se ti ha telefonato per avvertirti delle condizioni di tuo padre vuol dire che ha bisogno di averti vicino in questo momento-
Kyouko sapeva sempre trovare le parole giuste per farlo sentire meglio  e , incoraggiato , le disse :
- Ho deciso. Più tardi vado da lui-
- Bene. Io ne approffitterò per risistemare un po' la casa , la signora Myura è stata così gentile ad ospitarci ! -
- No, non puoi ! - quasi le urlò
- Perchè?  Mi sembra il minimo per sdebitar... -
- Devi venire con me- pausa - da solo non ce la faccio-
A quel punto Kyouko si ricordò del perchè Shotaro le aveva chiesto di tornare con lui a Kyoto:- Non voglio andarci da solo, non sono sicuro di farcela- , le aveva detto quella sera nel suo appartamento. In quel momento la ragazza , per la prima volta da quando gli aveva giurato vendetta , provava pietà per il cantante che si trovava di fronte a lei.
- Va bene, sistemo alcune cose e andiamo- gli rispose con uno sguardo serio e con il braccio steso lungo il corpo indecisa se metttergli una mano sulla spalla o meno. Non lo fece : l'essere dispiaciuta per lui era già fin troppo per il momento.
- Grazie-
Certo che stava proprio cercando in tutti i modi di farla cedere! Ma il suo cuore non si sarebbe di certo sciolto per via di quella parolina magica, no. C'erano troppi strati di ghiaccio ad avvolgerlo, strati creati dal dolore che lui le aveva procurato. Adesso però doveva cercare di mettere da parte questi sentimenti : avrebbe continuato la sua guerra con Sho unas volta tornata a Tokyo. La parentesi  " Kyoto" era solo una momentanea tregua.

Arrivarono al ryokan a metà mattinata e lo trovarono nel pieno della sua attività: c'erano cameriere che correvano avanti e indietro ad eseguire questa o quell'altra faccenda, ospiti che rientravano dalla passeggiata mattutina e altri ancora che, appena svegliatisi, andavano nella sala ristorante per quello che era l'ultimo turno della colazione.  Da lontano intravidero la signiora Myura che impartiva ordini a due giovani ragazze e decisero di raggiungerla.
- Buongirno Myura-san!-
- Oh Kyouko-chan, signorino Fuwa , buongiorno-
La ragazza le si fece più vicino e le sussurò : - Grazie ancora per l'ospitalità della scorsa notte-
- Non ringraziarmi cara, anzi, ritenetevi liberi di stare tutto il tempo che volete-
- Myura-san?- chiese Sho - Sa dirmi dove posso trovare mia madre?-
- S' certo, è nelle sue stanze private.. doveva rivedere alcuni documenti. Se volete vi accompagno-
- La ringrazio ma ricordo ancora la strada- rispose il biondo con un mezzo sorriso amaro
Kyouko lo seguì intimorita : era quasi sul punto di chiedere alla vecchia governante se c'era del lavoro che poteva svolgere ma non era il momento di fare a vigliacca, aveva detto a Shotaro che sarebbe andata con lui e lo avrebbe fatto.

Restarono fermi alcuni minuti di fronte alla porta degli alloggi privati dellla famiglia Fuwa, indecisi se bussare o meno. Fu il ragazzo a prendere una decisione e , risoluto, diede un leggero ma deciso colpo alla porta. Da dentro la stanza la voce della signora Fuwa li invitò ad entrare : era seduta ad una scrivania intenta a controllare vecchi registri, non parve sorpresa di vederli, quasi si stesse aspettando da un momento all'altro la loro visita.
Kyouko fu l'unica dei tre a salutare e , ovviamente , non ricevette risposta.
- Come sta papà?- chiese il figlio alla madre
- Giudica  tu stesso: è di là-
Sho si immobilizzò, per un momento smise anche di respirare. Si rese improvvisamente conto che aveva paura. Dov'era finito tutto il coraggio di poco prima?
L'idea di rivedere il padre lo metteva in ansia perchè non sapeva come avrebbe reagito nel vederlo. Inconsciamente la sua mano si avvicinò a quella di Kyouko sfiorandone le dita. Stava cercando un appoggio in vista nel salto nel vuoto che avrebbe fatto.Silenziosamente si avviò nell'altra stanza
- Io ti aspetto qui- gli disse la ragazza . Non voleva rimanere sola con la signora Fuwa ma ancor di meno voleva assistere a quell'incontro padre-figlio, nessuno poteva intromettersi.
- Va bene-
Shotaro, dopo aver bussato, sparì nella camera del capo famiglia.

Quando il signor Fuwa vide entrare il figlio lo stupore fu grande : inizialmente non riuscì a profferir parola, poi, rendendosi conto della situazione disse:
- Cosa ci fai tu qui? Ah si certo... tua madre. Come vedi non sono ancora morto quindi non farti prendere da inutili scruopoli di coscienza. Non ne hai avuti quando sei scappato via come un ladro e non è necessario che tu ne abbia ora!- sputò fuori quelle parole con rabbia e tutte d'un fiato.
Era proprio quella la reazione che Sho temeva e se ne stava a testa china, icapace di qualsiasi risposta. Poi in un moto d'ira rispose :
- Ho fatto un viaggio a vuoto ... a quanto pare non sei ancora con il piede nella fossa!- si pentì immediatamente di quelle parole e guardò il padre per vedere che reazione avesse avuto , con uno sguardo di scuse.Il signor  Fuwa era rimasto impassibile, solo un occhio attento si sarebbe accorto della sua lieve contrazione della mandibola. Serio chiese:
- Alla fine hai ottenuto quello che volevi?-
Sho lesse un leggero tono di ironia nella sua voce e perse di nuovo le staffe:
- Certo! Ho ottenuto quello che volevo! Sono un artista famoso nel pieno della sua scalata al successo!-
Il padre loscrutava in silenzio
- Ti sbagliavi papà a dire che ero un fallito e che la musica non mi avrebbe portato da nessuna parte - gli rinfaccio
Sorriso
- E ora perchè ridi? - chiese furioso il figlio
- Sei soddisfatto della tua vita ?-
Colpito. - Ovviamente, non vedo perchè non dovrei esserlo! Posso avere tutto?-
- Davvero? Che uomo fortunato!-
Continuava a prenderlo in giro.
- Non sono venuto qui per farmi prendere in giro da te. Pensavo stessi male e ... -
-Non voglio la tua pietà! Avrei voluto il tuo rispetto. -
- Ed io che mi stimassi almeno un po'- sussurrò Sho talmente piano che era convinto che il padre non lo avesse sentito. Non era andato lì per affrontare i vecchi fantasmi del passato , quella non era la conversazione che avrebbe voluto fare.
- Quando ti rimproveravo lo facevo per il tuo bene, è vero : spesso ero scontento per via del tuo comportamento... ci  hai dato così tanti problemi! Speravo che col tempo saresti cambiato, avresti capito... -
- Eravate voi  quelli a non capire, papà-
Il tono si era decisamente addolcito da entrambe le parti. Quella era la prima volta che padre e figlio avevano una discussione sincera. Nella stanza calò il silenzio : un silenzio carico di malinconia, tristezza e frasi non dette.
- Avete sempre cercato di farmi fare quello che voi volevate- sembrava quasi che Sho stesse cercando di giustificare il suo comportamento - Avevate già pianificato tutta la mia vita: dove e come dovevo lavorare, chi  dovessi sposare... - il suo pensiero volò alla ragazza che lo stava aspettando fuori dalla stanza e che i suoi genitori avevano scelto come sua futura moglie.
Il signor  Fuwa sembrò leggergli nella mente e domandò
- Dovevi proprio portare via anche Kyouko?-
- Non l'ho costretta, è stata lei a decidere di seguirmi- si scusò
- Oh Shotaro! Lei stravedeva per te, sapevi che ti avrebbe seguito ovunque!
Nessuna risposta
- Spero che almeno tu ti sia preso cura di lei-
Quelle parole furono come una coltellata. Il cantante ripensò agli ultimi mesi della sua vita,al modo in cui le cose erano andate con Kyouko: rivide la scena di quel giorno in cui lei lo aveva sentito dire alla sua manager di considerarla solo una cameriera, al modo in cui lei aveva reagito giurandogli vendetta, alla soropresa di vederla debuttare nel mondo dello show buisness con la LME. Sentì invaderlo uno strano malessere , sensi di colpa? No, non poteva essere si disse.
- Mi sta aspettando qui fuori, ora devo andare. -

Quando Sho era entrato nella stanza del padre Kyouko era rimasta ad aspettarlo fuori... con la Signora Fuwa. Si sentiva terribilmente a disagio , anche per il modo in cui l'aveva "accolta" il giorno prima. Restò in piedi per parecchi minuti senza dire una parola poi, infine, decise di accomodarsi su una sedia. Guardò di sfuggita la donna che, nel frattempo, era ritornata alle sue carte ignorandola completamente.
La ragazza , che si stava torturando le mani appoggiate sulle ginocchia, prese un respiro profondo e con gli occhi fissi al pavimento disse:
- Mi dispiace-
La signora Fuwa con estrema calma e lentezza alzò la testa dai documenti che stava controllando e la trafisse con lo sguardo.
- Per cosa?-
- Per suo marito, per suo figlio e... per essere andata via in quel modo. Io sono stara.. -
- Un'ingrata- terminò per lei .
Kyouko si sentì sprofondare, quelle parole erano dure ma , soprattutto, erano vere. - Lo so, ha perfettamente ragione! Voi mi avete accolta in casa vostra, vi siete presi cura di me quando a nessun'altro importava di farlo ed io ho tradito la vostra fiducia - . Tacque per qualche istante e , poichè la signora Fuwa continuava a guardarla senza dire una parola, aggiunse : - Ero una sciocca ragazzina... per Sho avrei fatto di tutto-
- Eri ?- chiese la donna - adesso non lo sei più?-
- Sono molto cambiata da allora - non ebbe il coraggio di aggiungere altro, come poteva raccontarle tutto quello che era successo nei mesi precedenti tra lei e Shotaro?
-  Sai... ,  quando siete scappati, mi sono sentita un po' più tranquilla nel sapere che tu eri con lui.-
Kyouko alzò la testa e , stupita, appuntò lo sguardo in quello della donna che la guardava con espressione interrogativa, indagatrice.
- Suppongo che viviate insieme  -
- Appena arrvati a Tokyo siamo andati a vivere in un appartamento- non specificò che adesso lei non abitava più lì, non poteva non dopo quel  " mi sono sentita un po' più tranquilla nel sapere che tu eri con lui " .
La signora Fuwa, sospettosa, stava per chiedere altro quando Shotaro uscì dalla stanza del padre.

Aveva il volto scuro e sembrava  scosso, camminò in fretta nella direzione delle due donne e , rivolto a Kyouko, disse : - Andiamo-
Stava per andare via senza nemmeno salutare la madre, si voltò solo quando si accorse che Kyouko non lo stava seguendo.
- E allora? Cosa fai ferma lì ? Sbrigati, dobbiamo andare in città, domani mattina prenderemo l'aereo -
- Torniamo a Tokyo? -
- Certo! E dove altrimenti? Per questa notte dormiremo in albergo, ormai è tardi per andare in aereoporto. Nel pomeriggio andremo a prenotare i biglietti. -
La signora Fuwa, che fino a quel momento era rimasta in silenzio, si intromise:
- Vi avevo fatto preparare delle stanze, potete rimanere qui fino a domani-
- Ok, andiamo a prendere i bagagli- rispose distaccato Shotaro prima di trascinare via Kyouko.
La teneva saldamente per il braccio e camminava a grandi passi
- Ei! Ei fermati! Mi stai stritolando il braccio... ei! Mi senti, ti ho detto di fermarti-
Sho la lasciò ma continuò a camminare a passo spedito.
- Come è andata?- si azzardò a chiedergli la ragazza.
Il biondo si fermò e , sforzandosi di riacquistare la calma , le rispose : - è sempre il solito ottuso... -
- Cosa ti ha detto? Come sta?-
- Non è ancora in punto di morte - rispose cinico - Ah... e mi ha chiesto di te -
- Davvero?- domandò Kyouko intimorita ma anche un po' felice... incominciava a non sentirsi più così indesiderata.

 Arrivati a casa  di Myura- san  presero le loro valigie, Sho finì per primo e uscì  fuori ad aspettare Kyouko. La ragazza stava giusto richiudendo il suo bagaglio quando sentì squillare il cellulare , guardò il nome  sullo schermo : TSURUGA REN

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Capitolo 8
*** Spalle al muro ***


Ho cercato di scrivere questo  capitolo prima che ho potuto, spero di non avervi fatto aspettare troppo :)



- Messaggio gratuito : il numero da lei selezionato potrebbe essere spento o al momento irraggiungibile. La preghiamo di riprovare più tardi -
Ren fissò basito lo schermo del suo cellulare : non solo Kyouko aveva rifiutato la sua chiamata ma aveva anche spento il telefono! Irritato serrò i pugni e gettò l'apparecchio telefonico sul divano. Erano passati  più di due giorni da quando l'aveva sentita dire al telefono a Fuwa che sarebbe tornata a Kyoto con lui. Inizialmente aveva cercato di non intrommettersi e di trovare una spiegazione plausibile alla cosa, ma col passare delle ore la curiosità e , ebbene sì, la gelosia avevano preso il sopravvento e aveva ceduto decidendo di telefonarle.  Ma invece che dalla voce della ragazza si era sentito rispondere da una fredda segreteria telefonica ... e la rabbia crebbe . Cominciava ad essere preoccupato : " Per quale motivo è andata lì con LUI?" , " Cosa sarà successo per convincerla a fare una cosa del genere, l'avrà costretta a seguirlo?Allora perchè non mi ha risposto al cellulare" , " Non è possibile che l'abbia perdonato, no, non può essere... " . Continuò a torturarsi con questi pensieri  mentre girovagava senza meta per il suo appartamento, alla fine decise di andare a fare una doccia sperando che l'acqua calda li potesse trascinare via con sè. Uscito dal  bagno si avvolse un asciugamano in vita e , con i capelli ancora gocciolanti, prese una birra ghiacciata dal frigo sedendosi a berla sul divano. Quando l'ebbe finita  poggiò la bottiglia vuota sul tavolino lì davanti  e abbandonò la testa all'indietro, dopo un po' senti vibrare qualcosa : era il telefono che aveva gettato prima. Per qualche istante sperò che fosse Kyouko che lo richiamava ma , quando rispose, sentì la voce del suo manager. Yashiro non fece in tempo a terminare quello che stava dicendo perchè l'attore lo interruppe:
- Stavo per chiamarti io... devi farmi un favore-
- Sì certo, di cosa si tratta?-
- Ho bisogno di qualche giorno di vacanza. Potresti avvertire l'agenzia e annullare il servizio fotografico e l'intervista in programma per questa settimana?-
- Ok...  . Hai qualche problema, non stai bene? Non è da te saltare gli impegni di lavoro!-
- Non ti preoccupare sto benissimo, ho solo bisogno di un po' di riposo. Pensavo di andarmene in un posticino tranquillo-
- Capisco. Hai bisogno di qualcosa?-
- Sì dovresti prenotarmi un biglietto aereo-
- L'aereo?! Si può sapere dove pensi di andare?-
- Oh... semplicemente in un posto dove sono stato da piccolo.. -


Nel vedere quel nome sullo schermo Kyouko aveva spento istintivamente il telefono, infatti  non era il momento adatto per parlare con Tsuruga-san : le avrebbe fatto delle domande a cui avrebbe dovuto rispondere con delle bugie e tra l'altro non era nemmeno sicura che sarebbe riuscita a farlo. L'ultima volta che lo aveva visto aveva un' espressione spaventosa : doveva essere arrabbiato con lei per essere andata via con Sho quella sera, figuriamoci se avesse saputo che adesso era con lui a Kyoto! No.. non poteva dirglielo, almeno non ora, una volta tornati a Tokyo gli avrebbe spiegato tutto con calma e lui avrebbe capito , " Tsuruga-san è una persona intelligente, capirà" si diceva " anche se..." le vennero in mente tutte le volte in cui si era ritrovata ad avere a che fare con Shotaro e alla poca calma che l'attore aveva dimostrato in quelle occasioni. Era risaputo che tra i due idol non  circolasse buon sangue e Kyouko era a conoscenza della poca tolleranza che anche Ren aveva nei confronti del biondo, specie da quando gli aveva raccontato la sua storia. Tremò di paura al pensiero di quando avrebbe dovuto raccontargli tutta la verità : Ren era una delle poche persone che riuscivano a spaventarla così, a volte emergeva un suo lato oscuro che faceva scattare tutti i suoi sensori d'allarme. Daltronde, però, era uno dei pochi di cui si fidava ciecamente. Teneva moltissimo alla sua opinione e non voleva deluderlo in alcun modo. Ora però non era il momento di preoccuparsi di queste cose, Sho la stava aspettando fuori per andare al ryokan, prese le valigie e si diresse fuori contenta del fatto che il giorno dopo sarebbe finito tutto.
- Finalmente! Ma quanto ci hai messo, stavo per lasciarti qui-
- Eri liberissimo di farlo, non ho bisogno che tu mi faccia da scorta- rispose con una voce strana, ancora agitata per la telefonata di poco prima.
- Chi era prima al telefono?- lo aveva notato..
- Nessuno e comunque non sono affari tuoi!-
Shotaro la trafisse con lo sguardo , per nulla convinto da quella risposta, infine parve rassegnarsi e , voltatosi, si incamminò a passi veloci verso l'albergo.
- Ma non dovevamo andare a prenotare i biglietti dell'aereo?-
- Ho già chiamato mentre ti aspettavo, il volo è per domani mattina-
- Ah! Perfetto!-
- Ti ripugna così tanto stare con me? A quanto pare non vedi l'ora di tornartene da quel mediocre attore!- disse il cantante con più asprezza di quanto avrebbe voluto.
- Mi sembra scontato che la tua compagnia non mi fa impazzire , inoltre Tsuruga-san è il migliore attore di tutto il Giappoine , dovresti parlarne con rispetto!- rispose lei punta sul vivo.
- Sei patetica ... non riesci a stare lontana da uomini che sono tutti , tra l'altro, fuori dalla tua portata!- si sorprese a dire Shotaro, non sapeva il perchè, ma l''idea di Kyouko, della sua Kyouko, con quell'attore da strapazzo lo rendeva furioso. Questa volta però aveva esagerato e se ne rese conto quando gli arrivò un poderoso schiaffo in pino viso. Guardò Kyouko che aveva ancora la mano a mezz'aria e tremava dalla rabbia, cercò di reagire.. avrebbe voluto scusarsi per quell'ultima frase ma la ragazza era già sparita lasciando lì le sue valigie. Le raccolse e andò al ryokan sperando di trovarla lì.

- Stupido! Stupido idiota!- Kyouko correva e urlava allo stesso tempo, non aveva idea di dove stava andando voleva solo allontanarsi il più possibile da Shotaro  -  anzi... l'idiota sono io che ti ho seguito fin qui!! Per fortuna domani ce ne andremo... non voglio più avere niente a che fare con te, mi causi solo problemi. - si fermò esausta , rendendosi conto di trovarsi nel mezzo del bosco. Per un attimo fu assalita dal panico , convinta di essersi persa,  poi si guardò attorno e riconobbe il luogo dove si trovava, da bambina andava spesso a giocarci con il suo Sho-chan... " Sho-chan, che fine hai fatto? Ti sei lasciato avvelenare il cervello da quella tinta biondo platino!! Ti sei trasformato in un completo cretino... " . Girovagò ancora un po', indecisa sul da farsi, l'ora di pranzo era passata da un pezzo e, controvoglia, si avviò verso il ryokan continuando a ripetersi di tenere dure per la mezza giornata che ormai era rimasta.

Uscita dal bosco incontrò Sho che sembrava stesse cercando qualcosa o qualcuno...
- Pft! Sei per caso venuto a cercarmi?- chiese acidamente
- No, assolutamente! Ero venuto a fare una passeggiata...- mentì
- Dove sono le valigie?- gli chiese vedendolo a mani vuote
- Le ho portate lì, sono già nelle nostre stanze-
- Bene- tagliò corto lei piantandolo lì in asso
- Ei! Dove stai andando?-
Kyouko non gli rispose nemmeno, era ancora furibonda con lui. Normalmente lo era già 24 ore su 24, ma questa volta era diverso, si sentiva ferita.. di nuovo.
Shotaro affrettò il passo e la raggiunse, arrivarono quasi contemporaneamente al ryokan e , per tutto il tragitto non scambiarono una parola. Appena varcarono la soglia dell'edificio Myura-san andò loro incontro.
- Oh siete tornati! La signora vi aspetta alle 7 per la cena, nel frattempo perchè non andate a fare un bel bagno caldo? Vi faccio preparare l'occorrente-
- Grazie- rispose la ragazza, il ragazzo tacque.
Il ryokan era dotato di terme personali: Kyouko vi si immerse fino al mento. L'acqua calda la rilassò, facendole passare per un po' il malumore. Non avrebbe mai voluto abbandonare quel calduccio però non poteva certo rischiare di fare tardi a cena, sapeva quanto la signora Fuwa ci tenesse alla puntualità e non voleva contrariarla. Quella situazione era però ben strana, probabilmente quella era solo una calma apparente, una sorta di tregua tra madre e figlio... e lei. Purtroppo è triste pensare che siano proprio i brutti momenti a far riavviccinare le famiglie, le persone. A loro era successo così: la malattia del signor Fuwa aveva costretto tutti a sventolare una momentanea bandiera bianca. Ma quanto sarbbe durato quello stato di grazia?
Kyouko uscì dai bagni con indosso uno yukata  e un asciugamano avvolto sulla testa a mo' di turbante, si guardò attorno per assicurarsi che non ci fosse Sho nei paraggi e sgattaiolò in fretta in camera sua. Poco dopo fu pronta per scendere a mangiare.

Arrivò prima di Sho, la signora Fuwa li stava già aspettando nella sala da pranzo: aveva fatto preparare una tavola molto semplice che però trasudava eleganza allo stesso tempo, indossava uno dei suoi immancabili kimono con un motivo floreale. Aveva il viso tirato e un'espressione austera, quando vide Kyouko le fece segno di avvicinarsi e sedersi al basso tavolo. Si informò sugli orari della loro partenza del giorno dopo e , dopo aver constatato che  Shotaro era in ritardo, le domandò se facesse ancora i suoi soliti capricci. La ragazza , ancora arrabbiata con lui, rispose senza soppesare le parole:
- Eccome! Da quando è un cantante famoso è addirittura peggiorato: è diventato un narcisista viziato che pretende che tutti siano lì adoranti  a sua disposizione. Allo stesso tempo, però, vuole apparire cool nascondendo il fatto che in realtà adora i budini e i programmi comici.  Il successo lo ha reso un completo idiota!-
Si rese conto di quello che aveva appena detto solo quando vide che la signora Fuwa la stava fissando con aria palesemente sorpresa. Lei non era a conoscenza di questa nuova Kyouko, la credeva ancora quella ragazzina che aveva occhi solo per Sho e pendeva completamente dalle sue labbra. Non sapeva che ormai da mesi loro due avevano quasi troncato ogni rapporto ( per lo meno quelli amichevoli). Però non aveva il coraggio di raccontarle la verità.
- Finalmente te ne sei accorta! E' sempre stato un po' vanitoso ed egocentrico e a quanto pare la celebrità non gli ha fatto bene... . -
- Già.. - rispose lei cercando di smorzare il tono di poco prima
- Tu però hai sempre avuto il prosciutto suglli occhi, non ti accorgevi minimamente di questi suoi difetti... quindi, mi chiedo, è successo qualcosa tra voi due?-
- Cosa? No, no è tutto come al solito! Perchè pensa una cosa del genere?- panico
Ci fu un attimo di silenzio carico di tensione prima che la madre di Sho dicesse:
- Sei cambiata ... -
- I-io-io non... -
- Alla Kyouko che conoscevo non sarebbe mai saltato in testa di fare l'attrice-
Kyouko strabuzzò gli occhi : - E lei come fa a saperlo?!?-
- Come? In questo modo mi offendi! Pensi forse che non ti avrei riconosciuto vedendoti recitare nel drama più famoso dell'anno?-
- Ha guardato Dark Moon?- disse arrossendo la ragazza, l'idea che la Signora Fuwa l'avesse vista recitare la metteva un po' in imbarazzo
- Esatto... e devo dire che sei stata brava. La tua Mio mi ha molto colpita.-
Non riusciva a credere alle sue orecchie : le stava facendo un complimento!
- Però - continuò - non capisco. Perchè sei voluta entrare a far parte anche tu del mondo dello spettacolo? Ti sentivi forse inadeguata nei confronti di Shotaro?-
Bomba sganciata. Kyouko non sapeva come risponderle senza dover raccontare il vero motivo che l'aveva spinta ad iniziare quella carriera : la vendetta contro Sho. Decise quindi di dirle una mezza verità :
- Recitare mi ha fatto scoprire me stessa , è un qualcosa che faccio per una mia soddisfazione personale e non per compiacere gli altri -
- Capisco... ora però ceniamo, continueremo questa conversazione più tardi. Faccio portare le pietanza in tavola-
- O-ok-  per il momento era salva  - e non aspettiamo Sho?-
- Abbiamo atteso la "star"  fin troppo, non intendo ritardare oltre la cena. -
Così dicendo fece segno ad una cameriera di iniziare a servirle.

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Capitolo 9
*** Massima tensione ***


    Chiedo scusa per l'attesa, spero ne sia valsa la pena e che il capitolo vi piaccia!




   Le due donne avevano appena iniziato a mangiare quando Shotaro entrò nella sala :
- Sei in ritardo.  Oltre al buon senso hai perso anche le buone maniere stando a Tokyo?- lo rimproverò la madre
Il ragazzo sbuffò senza degnarla di una risposta e  prese posto al tavolo. Per tutta la durata della cena il silenzio regnò sovrano, interrotto solo dai commenti di Kyouko sul cibo , nel tentativo di allentare la tensione. Quando ebbero finito il biondo fece per alzarsi dal suo posto:
- Dove stai andando?- chiese quasi minacciosa la signora Fuwa
- A dormire. Domani ci dobbiamo svegliare presto-
- A dormire? Ah... non sono nemmeno le nove . Una volta avrei dovuto legarti al letto per farti fare una cosa simile- rispose lei per sottolineare che quella del figlio era soltanto una scusa.
- Sono cresciuto, mamma- disse glaciale
- Se lo dici tu...  . Ora però siediti, prima che andiate via , vorrei fare due chiacchiere- esordì serafica
Shotaro obbedì sospettoso, temeva infatti che la madre volesse andare a parare da qualche parte e infatti:
- Allora, raccontatemi un po': come è la vita a Tokyo?-
Il ragazzo grugnì e poichè non si decideva a parlare fu Kyouko a farlo:
- Molto caotica! Non si ha mai un attimo di tempo libero e ci si imbatte in ogni genere di persona.-
- Capisco... e immagino che la vita sociale richieda anche una certo modo di porsi, una certa "immagine"- nel dire quell'ultima parola lanciò uno sguardo quasi derisorio a Shotaro che, spazientito da quelle chiacchiere , stava per rialzarsi nuovamente.
- E dimmi Kyouko... quel taglio di capelli lo hai fatto quando hai deciso di diventare un'attrice?- buttò lì come se niente fosse.
Sho spalancò gli occhi per la sorpresa, non sapeva, infatti, che sua madre fosse a conoscenza della cosa e si chiese fino a che punto fosse informata dei fatti.
- Oh... ehm, sì li ho tagliati prima di tentare di entrare nello show buisness- rispose una Kyouko altrettanto spiazzata  - subito dopo aver.. - si bloccò colpo, stava quasi per dire " subito dopo aver giurato vendetta a quel traditore" - .. subito dopo aver deciso che quella era la mia strada- mentì infine.
Il biondo la fissò con sguardo interrogativo, negli occhi l'implicita domanda " Quando hai parlato a mia madre del tuo lavoro?" . Kyouko capì e gli spiegò:
- Tua madre mi ha riconosciuta nella parte di Mio in Dark Moon-
- Ah.. -
- Già, sono rimasta molto sorpresa quando mi sono resa conto che era lei. Inizialmente avevo pensato che si fosse fatta influenzare  da te e si fosse lasciata abbagliare dalla luce dei proiettori ma mi ha spiegato che è un qualcosa che fa per se stessa-
- Lo fai per te stessa?- chiese ironicamente lui
La ragazza arrossì ripensando al vero motivo che da principio l'aveva spinta a voler diventere un'attrice, poi balenò nella sua mente l'immagine di Ren mentre recitava e la voglia di raggiungere prima o poi il suo livello e quindi chiarì : - Sì, adesso si -
- Adesso?- chiese confusa la signora Fuwa - Perchè, prima per chi lo facevi?-
Si era messa in trappola da sola e ora non sapeva come uscirne...
- Per me!- disse Shotaro guardando la ragazza dritto negli occhi
- Per te? E per quale motivo, non capisco... - continuò la donna
Ecco! Adesso non potevano più tornare indietro, avrebbero dovuto raccontarle tutta la verità
- Io... inizialmente avevo deciso di entrare nel mondo dello spettacolo per vend..-
Kyouko fu interrotta dall'arrivo improvviso della signora Myura : era agitata e pallida come un lenzuolo:
- Il signor Fuwa ha un'altra delle sue crisi!- annunciò allarmata
La moglie corse immediatamente fuori dalla stanza seguita poco dopo dai due ragazzi. Nel frattempo fu fatta chiamare l'ambulanza che arrivò dopo una decina di minuti. Successe tutto in un attimo: i paramedici posero l'uomo su una barella e gli misero la maschera ad ossigeno prima di richiudere gli sportelli del mezzo di soccorso e correre via con la sirena al massimo. Avevano permesso solo alla signora Fuwa di andare con loro, gli altri avrebbero dovuto raggiungere l'ospedale in automobile. In tutto quel trambusto Sho era rimasto immobile in un angolo,  pietrificato . Quando Kyouko fu abbastanza lucida da rendersi conto della situazione andò a cercarlo e lo trovò lì tremante e con gli occhi sbarrati. Lo prese per mano e cercò di scuoterlo dicendogli che dovevano sbrigarsi a raggiungere i suoi genitori, lui obbedì, seguendola come un automa.

Quando arrivarono all'ospedale trovarono la signora Fuwa seduta su una panca, le mani giunte appoggiate al ventre , le andarono incontro correndo e quando la raggiunsero chiesero notizie del malato
- Adesso è in sala operatoria- disse in un sussurro, il volto esangue
- Ma mi aveva detto di non stare così male!- esclamò Sho con la voce rotta
La madre lo guardò , forse per la prima volta, con uno sguardo dolce e comprensivo e lui si rese conto , o meglio, volle rendersi conto solo in quel momento, che il padre gli aveva mentito sulle sue reali condizioni di salute. Ebbe un crollo emotivo : si sedette accanto alla madre tenendosi la testa fra le mani , lei gli carezzò i capelli quai fosse un bambino :
- Tuo padre è un uomo forte! Sono sicura che ce la farà, ora però devo andare a parlare con i medici  e finire di firmare alcuni doumenti- gli disse prima di sparire dentro una delle stanze di quel lungo corridoio bianco.
I due ragazzi rimasero da soli.
Kyouko si mise in piedi di fronte a Sho ,che era rimasto seduto, e gli poggiò una mano sulla spalla:
- Stai tranquillo, hai sentito cosa ha detto tua madre, no? Andrà tutto bene-  cercò di consolarlo. Non sapeva come comportarsi, che cosa dirgli.
- E se non dovesse farcela?-
- Non pensarlo nemmeno! -
- L'ultima volta che l'ho visto ci ho litigato... di nuovo. Non voglio che siano le parole dettate dalla rabbia  le ultime ad avergli detto!-
Stava ormai singhiozzando e con la mano tremante afferrò quella della ragazza , che era ancora sulla sua spalla , stringendola forte. Silenziosamente anche lei iniziò a piangere : vedere Shotaro , solitamente arrogante e sprezzante di tutto e tutti, in quelle condizioni le straziava il cuore. Dimenticò per un attimo tutto il rancore che provava nei suoi confronti e si avvicinò la sua testa al petto, abbracciandolo :
- Tuo padre sa che gli vuoi bene e potrai dirglielo tu di persona quando uscirà da quella sala operatoria, perchè ne uscirà vivo! Capito?-
A quelle parole il ragazzo parve calmarsi un po' e dopo qualche istante smise di tremare. Kyouko gli restò accanto tutto il tempo , non lasciandogli mai andare la mano. Erano seduti sulla panchina insieme alla signora Fuwa , che nel frattempo era tornata, quando videro aprire le porte della sala e uscire il chirurgo.


Ren Tsuruga si trovava su un taxi diretto alla periferia di Kyoto. Era atterrato ad Osaka circa un'ora prima e adesso stava andando al ryokan dei Fuwa dove sapeva, purtroppo, che ci avrebbe trovato Kyouko. Dopo mille ripensamenti si era deciso a seguire la ragazza fin lì, non sopportando di non sapere come stessero realmente le cose. L'aveva vista sparire insieme a quello che una volta era stato il suo amico d'infanzia, la stessa persona che le aveva spezzato il cuore costringendola a rinchiuderlo in un forziere sigillato da decine di lucchetti, l'aveva portata di nuovo via con sè , come se niente fosse, e lui non poteva di certo permetterglielo : " non può riprendersela, non ne ha più il diritto".
Stava pensando alla scusa che le avrebbe raccontato per giustificare la sua presenza lì quando arrivò a destinazione. " Le dirò che sono qui in vacanza e che è stata proprio un'incredibile coincidenza averla incontrata " si diceva mentre si avvicinava con le valigie alla reception. Non era nemmeno sicuro di trovarla lì : certo sapeva che era andata a Kyoto con Shotaro , ma non aveva la certezza che fossero effettivamente dai genitori di lui. D'altronde , però, era probabile che loro ne sapessero qualcosa : se ne sarebbe accertato facendo qualche domanda qua e là. Mentre un facchino stava prendendo i suoi bagagli si guardò intorno per cercare qualcuno di adatto per un discreto interrogatorio, individuò una giovane cameriera che sembrava proprio fare al caso suo. Le si avvicinò con non-chalance e buttò lì:
- Caratteristico questo posto... è molto antico?-
Quando la poveretta vide chi le aveva rivolto la parola quasi non svenne dall'emozione: non capita tutti i giorni di conversare con l'attore più affascinante e conosciuto della nazione!
- Si.. si lo è! Ma lei è... -
- Oh si, sono io.  E mi dica.. appartiene alla famiglia Fuwa da molto?-
- Da generazioni- rispose quella ancora stordita, Ren non l'aiutò di certo  sfoderando uno dei suoi sorrisi llegali e continuò:
- Capisco, e sa se sono parenti del cantante?-
- Sì, è il figlio dei proprietari! Lo conosce?-
- Sì, ci siamo incontrati qualche volta, siamo nello stesso ambiente dopotutto... -
- Certo, capisco e potrebbe benissimo incontrarlo ancora perchè adesso è qui, sa?- disse con aria di trionfo

Bingo.

- Davvero?- finse un'aria sorpresa - E sa dove posso trovarlo?-
Quella fece una faccia addolarata e rispose : - No mi dispiace, ho iniziato il mio turno solo poco fa e non l'ho ancora visto. Però può provare a chiedere alla governante- disse indicando la signora Myura.
Ren la ringraziò e , non prima di averle firmato un autografo, andò dalla donna che gli aveva indicato.
- Buongiorno- le disse
- Oh, buongiorno. Posso esserle utile?-
- Sì . Volevo chiederle se lei sa dove siano i signori Fuwa, in particolare il figlio... vorrei salutarlo-
- Mi dispiace, ma purtroppo non è possibile-
- Perchè è successo qualcosa?- chiese l'attore notando l'espressione seria della governante.
- Il signora Fuwa è in ospedale, lo stanno operando proprio in questo momento e tutta la famiglia si trova lì -


Videro avvicinarsi il chirurgo con il cuore in gola, ansiosi  di sapere come era andata.
- Dottore , allora?- chiese la signora Fuwa
- L'intervento è riuscito, è fuori pericolo-
Tirarono tutti un sospiro di sollievo
- Possiamo vederlo?-
- E' ancora sotto sedativi, sarebbe meglio non disturbarlo. Ma se proprio vuole, signora, può entrare qualche minuto nella stanza-
- La ringrazio di tutto- disse lei e andò a cercare la stanza dove si trovava il marito.
Kyouko e  Sho rimasero per la seconda volta da soli
- Non vai anche tu?- chiese la ragazza.
Poichè lui non le rispose disse:
- Ei Shotaro va tutto bene?-
Il ragazzo si girò a guardarla con gli occhi lucidi, un sorriso sollevato dipinto sulla faccia, e l'abbracciò stringendola forte. Kyouko, inizialmente colta di sorpresa, ricambiò l'abbraccio commossa. Rimasero così per parecchi minuti, quando si separarono lui appoggiò la sua fronte a quella di lei e e toccandole la guancia con la punta delle dita le disse:
- Grazie. Grazie per essermi stata vicino... davvero-
Lei , tornata in se, si portò ad una distanza di sicurezza e , guardandolo negli occhi, disse:
- Non c'è di che! Ora però possiamo tornare ad essere cane e gatto?- chiese
Scoppiarono entrambi a ridere in una grossa risata liberatoria .

Mentre se ne stavano così a sghignazzare lei si voltò verso il corridoio e sbiancò di colpo: quello che li stava fissando con il volto scuro era proprio lui.. Ren.

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Capitolo 10
*** Chiarimenti ***


  Mentre se ne stavano così a sghignazzare lei si voltò verso il corridoio e sbiancò di colpo: quello che li stava fissando con il volto scuro era proprio lui ... Ren.

- Tsuruga-san... - sussurrò con un filo di voce
- Mm? Cosa hai detto?- le chiese Shotaro
La ragazza sembrava essersi pietrificata.
- Cosa ti prende ? - continuò il biondo
Non riuscì a sentire la risposta di Kyouko perchè la signora Fuwa , affacciatasi dalla stanza del marito, gli fece cenno di avvicinarsi.
- Scusa un momento... mi sta chiamando mia madre- disse prima di andare.
Lei non lo sentì nemmeno: era troppo concentrata ( e terrorizzata) sulla persona che le stava di fronte ad una decina di metri.
- Tsuruga-san!- disse questa volta a voce più alta. Fece per raggiungerlo ma l'attore , voltatele le spalle, si stava dirigendo a passi svelti fuori dall'ospedale.
- Ei! Tsuruga-san, aspetta!- urlò , attirando l'attenzione di alcune infermiere che si voltarono nella sua direzione.
Si mise a correre e , raggiunto Ren, lo tirò per un gomito. Quello si voltò mostrandole una faccia spaventosa che si trasformò , qualche secondo dopo, in quel suo falso sorriso gentile:
- Scusa, non volevo interrompervi- le disse
Kyouko si sentì mancare: da quanto tempo era lì? Cosa aveva visto?
- Cosa ci fai qui?- chiese facendosi coraggio, il colore ormai completamente sparito dal suo volto.

Già... bella domanda : cosa ci faceva lui lì?  " E adesso cosa le racconto?" , Ren si era lasciato prendere dal momento dimenticandosi che la sua comparsa lì doveva sembrarle veramente assurda.
-  Sono qui in vacanza- fu la prima cosa che gli venne in mente
- In vacanza? E sei venuto da solo?-
- Sì, Yashiro è rimasto a Tokyo. Avevo bisogno di un po' di riposo e la campagna attorno a Kyoto mi sembrava l'ideale- disse in tono convincente, dopo tutto era il miglior attore del paese!
- Capisco, però... cosa ci fai in ospedale?-
M**da!
- Il cibo che mi hanno servito in aereo mi ha causato una lieve reazione allergica... sono venuto a farmi un'iniezione di antistaminici- quella era la scusa migliore che il suo cervello era riuscito ad elaborare in pochi secondi.
Non diede il tempo alla ragazza di chiedergli altro perchè girò improvvisamente i tacchi, prima di andarsene, però, si voltò a dirle con uno sguardo gelido :
- Io devo andare, non credo che avremo alre occasioni di vederci mentre sono qui ... a quanto pare sei molto impegnata.- concluse fissando il punto in cui fino a poco prima c'era Sho.
Sparì oltre la porta a vetri senza attendere risposta.

Kyouko rimase immobile in mezzo al corridoio per parecchi minuti : non riusciva ancora a rendersi conto di quello che era appena successo, quasi come se la comparsa di Ren fosse stata solo un miraggio. Avrebbe tanto voluto che fosse veramente così , di non averlo incontrato in quel posto e in quel particolare momento. Non aveva la minima idea di come sarebbe uscita da quella situazione assurda, doveva assolutamente chiarire le cose con l'attore, infatti, c'era la concreta possibilità che non le avrebbe più rivolto la parola. Si stava facendo assalire dal panico quando arrivò Shotaro:
- Ei Kyouko!- le disse andandole incontro con un sorriso stanco
La ragazza , tornata in sè, chiese: - Come sta tuo padre?-
- Credo che stia bene. Adesso è ancora sotto sedativi quindi non ci ho potuto parlare-
- Capisco... -
- Cosa c'è ? E' successo qualcosa ? - domandò il ragazzo intuendo che qualcosa non andava
- Oh no, niente! sono solo un po' stanca. -
- Hai ragione è tardissimo!- disse lui guardando il suo orologio - Io rimarrò qui per la notte, tu , però, torna al ryokan con mia madre. Ci vedremo domani mattina quando lei verrà a darmi il cambio, ok?-
- Sì , va bene . A domani -
- Buona notte!- le augurò scoccandole una bacio sulla guancia.
La ragazza non ci fece più di tanto caso, fosse stato in un altro momento si sarebbe infuriata o , quantomeno, sentita in imbarazzo, ma quella sera la sua testa era da tutt'altra parte. Quando arrivò la Signora Fuwa, dopo averle chiesto cortesemente come andava, si avviò insieme a lei all'albergo.

Fu l'ennesima notte in bianco: quante ne aveva passate da quando tutta questa storia era iniziata? Aveva perso il conto. Si alzò di buon mattino ( visto che era inutile tentare di addormentarsi) e scese di sotto alla reception.
- La signora Fuwa è già andata via?- chiese al portiere
- No signorina, è ancora qui. Sta dando il benvenuto ad un ospite particolare... un attore famoso a quanto ho sentito dire.
- La ringrazio- rispose ingoiando un groppo di saliva: possibile che si trattasse di Ren?
Ne ebbe la conferma quando entrò nella sala per la colazione: l'attore se ne stava seduto ad un tavolino con un giornale e quello che sembrava essere caffè amaro, la signora Fuwa gli era di fronte e , da quello che potè sentire Kyouko, si stava scusando per non averlo potuto accogliere di persona il giorno prima .
Quando la donna la vide le disse :
- Oh Kyouko-chan! Vieni un po' a vedere chi c'è! Si tratta di un tuo collega : avete recitato insieme in Dark Moon, giusto?-
La ragazza, ormai scoperta, si avvicinò timorosa salutandoli cortesemente. Notò immediatamente il cambiamento nell'atteggiamento di Ren , che aveva assunto un'espressione distaccata e impenetrabile.
- Che sorpresa vederti qui Tsuruga-san!-
- Già, a quanto pare ci siamo incontrati di nuovo alla fine-
-  Di nuovo?- chiese confusa la signora Fuwa
- Sì... ieri ci siamo incrociati in ospedale- spiegò Kyouko
- Ah ecco... . A proposito di ospedale, io adesso devo proprio andare! Kyouko, cara, potresti farmi un favore?-
- Sì certo - rispose lei  , sotto sotto felice per il modo gentile con cui le si era rivolta
- Probabilmente mancherò tutta la giornata , quindi, potresti aiutare la signora Myura a gestire il ryokan? Ti ricordoi ancora come si fa, vero?-
- Certamente!-
- Se hai tempo potresti anche suggerire al nostro ospite qualche posto carino da visitare nella zona- disse riferendosi a Ren - Ah! Un'ultima cosa : dì alle cameriere di preparare la stanza di Shotaro, sarà sicuramente stanchissimo-
- Non si preoccupi, lasci pure fare a me- asserì prima che la donna andasse via.
Rimasta sola con Ren fece per aprire bocca ma questi la precedette:
- Non ho bisigno che tu mi faccia da guida turistica, hai già abbastanza lavoro da svolgere- le disse con una punta di acidità nella voce
- Tsuruga-san io... -
- Non preoccuparti, stavo giusto per uscire . Va pure a fare preparare la stanza per il tuo Shotaro- aggiunse sottolineando quel nome
- Prima vorrei parlarti, spiegarti..-
- Non mi devi alcuna spiegazione- le disse pur morendo dalla voglia di sapere tutta la verità
- E invece sì! Non vorrei che ti facessi strane idee- si infervorò lei
- Quello che fai non mi riguarda- tentò di mantenersi distaccato
- Ma io voglio chiarire la situazione, raccontarti per bene cosa è successo. Potresti ascoltarmi?- quasi lo implorò
- Va bene... se ci tieni così in tanto- in realtà non aspettava altro
- Ti ricordi quella sera in cui Sho mi è venuto a prendere alla LME?-
- Sì...- rispose lui fingendo di scavare nella sua memoria
- Bene.. quella volta sono andata a casa sua e ... -
" casa sua ?" Ren comiciava a sentir crescere la rabbia
- ... e mi ha chiesto se potevo accompagnarlo a Kyoto perchè suo padre non stava tanto bene. Infatti, come hai potuto vedere tu stesso, ha subito un delicato intervento proprio ieri-
- Adesso è tutto chiaro- disse lui un po' più calmo - quello che non capisco, però, è perchè abbia chiesto proprio a te di farlo... non eravate nemici giurati voi due?-
- Sì e lo siamo ancora- ci tenne lei a precisare - abbiamo semplicemente messo momentaneamente da parte l'ascia di guerra-
- Si... ma perchè?- continuò lui sempre più confuso
- Ecco... non aveva nessun altro a cui poteva chiederlo, ha sempre avuto un rapporto delicato con i suoi genirori ed io ero l'unica a conoscenza di tutta la situazione visto che ho vissuto con i Fuwa per quache anno-
Ren sentì il cuore stringerglisi a quella confessione: l'idea che Kyouko fosse così legata alla famiglia di quel biondino gli creava non poco fastidio
-Inoltre , dopo tutto quello che hanno fatto per me, venire era il minimo che potessi  fare. A Shotaro non devo niente ma la stessa cosa non vale per i suoi gentiori- si giustificò la ragazza
- Ho capito.. e Fuwa lo sa che non lo hai fatto per lui?
- Sì, ho messo in chiaro le cose con Sho fin dall'inizio-
- Te lo chiedo perchè chiunque avrebbe potuto fraintendere vedendo il modo in cui ieri vi abbracciavate all'ospedale-
Il volto di Kyouko assunse diverse tonalità : prima  si imporporò per l'imbarazzo poi, rendendosi conto che Ren aveva assistito a tutta la scena del giorno prima, sbiancò.
Stava per rispondergli per cercare di giustificare quel gesto quando la persona in questione fece i suo ingresso nel ryokan.

Sho aveva un aria stanca, probabilmente dovuta al fatto di aver passato tutta la notte ad assistere il padre. Si guardava attorno come se stesse cercando qualcuno e qualcuno era proprio lei
- Ah Kyo-chan- la chiamò appena la vide, usando quel nomignolo con cui l'appellava quando erano bambini
Le corse incontro fermandosi a metà strada accorgendosi, solo in quel momento, di chi c'era con lei
- E lui cosa ci fa qui?- chiese minaccioso
- Tsuruga-san è qui in vacanza- gli spiegò lei sentendosi stretta tra due fuochi
- Già... avevo bisogno di un po' di tranqullità, spero che la cosa non ti dispiaccia- gli disse lui serafico, incapace di trattenersi. 



Questo capitolo è stato un parto! infatti non ne sono molto soddisfatta. Fatemi sapere cosa ne pensate!!


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Capitolo 11
*** Padre e figlio ***


Ciao a tutti e tantissimi auguri! Considerate questo nuovo capitolo il mio regalo di Natale per voi ;) Un bacione




Kyouko si introimise subito tra i due: quello non era di certo il posto e il momento per una discussione
- Sho, sarai esausto! Perchè non vai a riposare un po'?-
Il cantante grugnì , effettivamente stava per crollare dalla stanchezza ma non si sarebbe certo mosso di lì se la ragazza non gli avesse detto:
- Vieni, ti risistemo la stanza in cui hai dormito ieri, così potrai dormire- poi si rivolse all'attore: -  Scusa Tsuruga-san ma adesso devo proprio andare, spero che la tua permanenza qui a Kyoto sia piacevole!- gli disse facendo un perfetto inchino ( ormai era entrata in modalità  responsabile-di-un-ryokan )
I due sparirono quindi al piano di sopra lasciando un Ren alquanto contrariato a finire di leggere il suo giornale.

Mentre salivano le scale Kyouko chiese a Sho notizie del padre, questi , che stava ancora ribollendo per l'incontro di poco prima, distese il viso in un'espressione serena e rispose:
- Meglio.. questa mattina ci ho parlato-
- Oh bene! Quindi si è svegliato!-
- Sì , ha ripreso conoscienza alle prime luci dell'alba -
Sembrava che non volesse aggiungere altro ma poi riprese a raccontare:
- Avevo appena poggiato la testa  ai bordi del letto quando mi sono sentito sfiorare un guancia .. -  quella  confidenza gli costava non poco sforzo, Kyouko sapeva bene che non gli era mai piaciuto parlare della sua vita privata. Aspettò che continuasse e nel frattempo aprì la porta della stanza iniziando a risistemargli il letto.
- Mi ha chiesto se per caso avessi perso l'aereo visto che ero ancora lì-  sorrise  amaro
- E tu cosa hai risposto?- disse lei tenendo un cuscino in mano
- Scusa . Gli ho chiesto scusa. -  silenzio - Non sono stato esattamente un figlio ideale...  . Ho sempre fatto il contrario di quello che mi dicevano i miei genitori, ho deluso tutte le loro aspettative pensando solo a me stesso. Li ho trattati come se fossero i miei peggior nemici... e non lo erano . Quando me ne sono reso conto era ormai troppo tardi : il mio stupido orgoglio mi impediva di fare marcia indietro e sono stato sul punto di diventare quasi un estraneo per loro. Invece di chiedere semplicemente perdono ho creato un muro . - disse tutto d'un fiato, poi, dopo una pausa, riprese : - Quando questa mattina l'ho detto a mio padre, dopo esssermi scusato , sai cosa mi ha risposto?-
Kyouko fece segno di no con la testa
- Ha detto che anch'io dovevo perdonarlo per aver cercato di impormi le sue decisioni. Si è reso conto di non aver pensato a quelli che erano i miei sogni, le mie aspirazioni , badando solo al desiderio di  mandare avanti la tradizione di famiglia. " I tempi sono cambiati ... capisco che ai giovani d'oggi non possa sembrare allettante l'idea di gestire un ryokan" mi ha detto, ci avresti mai creduto? -  rise  - Ha anche ammesso che sono stato in gamba a raggiungere il mio scopo di diventare un cantante  famoso e che però non è tanto sicuro che io sia migliorato come persona ... pensa ancora che io abbia un pessimo carattere e che sia arrogante e presuntuoso! -
- E infatti ha ragione ! - confermò la ragazza
Sho la guardò di traverso poi, tornando serio, disse :
- Mi ha di nuovo chiesto di te. Voleva sapere se , dopo averti portata via, avessi vegliato diligentemente  su di te - un lieve rossore gli imporporò le guance, Kyouko pensò che fosse la vergogna, o , quantomeno , un minimo di senso di colpa,visto che non si era esattamente comportato bene nei suoi confronti... anzi.
- E tu cosa gli hai detto ? - volle sapere, curiosa di conoscere quale bugia si fosse inventato
- Io ... non gli ho risposto. Gli ho detto che dovevo andare e che gli avrei raccontato tutto un'altra volta  -
- Per quale motivo lo hai fatto? -
- Non volevo deluderlo ancora ... non subito dopo averci fatto pace - 
La ragazza lo guardò di sottecchi , sorpresa di sentirgli dire quelle parole : era come se stesse ammettendo di essersi comprtato da infame con lei , cosa inaudita .... non poteva essere .
- Kyouko, sono stato un idiota . Io con te ho sbagl.. -
Furono interrotti da qualcuno che bussava
- Avanti - dissero entrambi
Era la signora Myura :
- Oh Kyouko-chan , eccoti qui! Scusatemi se vi interrompo ma ho proprio bisogno del tuo aiuto : potresti servire il tè ? Tu se l'unica, oltre alla signora Fuwa , a sapere come si fa ... ti ha insegnato lei stessa la cerimonia, vero?-
- Sì, arrivo subito, non si preoccupi !- detto questo la seguì, ma non prima di aver raccomandato a Shotaro di riposare un po' .

Fece quello che la governante del ryokan le aveva chiesto e passò il resto della mattinata a rendersi utile come meglio poteva , quando venne ora di pranzo indossò uno dei kimono della signora Fuwa e si apprestò a servire da mangiare agli ospiti più importanti, che si trovavano in una saletta riservata, più appartata rispetto a quella comune . Quel giorno di " pezzi grossi" non ce ne erano molti : oltre ai tre politici a cui aveva servito il tè qualche ora prima c'era soltanto Ren . Lo vide seduto in disparte ad un tavolo e gli si avvicinò per servirgi il pranzo , l'attore , inizialmente, non si era accorto che si trattava di lei, e quando si vide mettere sul tavolo tutta una serie di prlibatezze chiese che fossero portate tutte via ad eccezione di una porzione di riso.
- Rieccoti con le tue cattive abitudini ! Quante volte ti ho detto che devi nutrirti per bene? - lo rimproverò lei
Ren alzò la testa stupito, guardandola in viso
- Oh Mogami-san ... cosa stai facendo ?-
- Ti sto servendo il pranzo... la signora Fuwa mi ha chiesto di dare una mano, ricordi?-
- Ah sì, certo-
Kyouko ebbe l'impressione che fosse arrabbiato, le aveva risposto con freddezza senza mai guardarla direttamente negli occhi . Eppure si erano chiariti, gli aveva spiegato tutto proprio quella mattina : allora perchè sembrava che ce l'avesse con lei ? Non riuscive a capire.
- Bè.. buon pranzo allora-
- Itadakimasu * - rispose semplicemente lui

Lasciò l'attore al suo pasto col proposito di riparlarci in un secondo momento , adesso era troppo impegnata :aveva dimenticato quanto lavoro e fatica ci volesse per mandare avanti un ryokan e si stupiva di come ancora ci riuscisse la signora Fuwa, nonostante tutte le preoccupazioni degli ultimi tempi. Le venne in mente Shotaro e si chiese se stesse ancora riposando e se avesse messo qualcosa sotto i denti. Andò perciò ad accertarsne di persona.
Quando arrivò nella sua stanza bussò ma non ebbe alcuna risposta , aprì lentamente la porta e vide che lì dentro non c'era. Pensò che fosse tornato in ospedale e perciò si rimise all'opera . Lavorò sodo per tutto il pomeriggio. Era quasi il tramonto quando la signora Fuwa tornò per fare una doccia e prendere un cambio di vestiti per il marito , prima di ritornare da lui, però, chiamò in disparte Kyouko e le disse :
- Ti ringrazio per quello che hai fatto oggi, sei stata indispensabile! Però devo chiederti ancora un grossissimo favore -
- Mi dica pure -
- Lo so che tu e Sho avevate deciso di ritornare a Tokyo con il volo di dopodomani ma...-
- Cosa?-
- Non te l'ha detto? Oggi pomeriggio è andato a prenotare i biglietti-
Ecco dove era finito!
- Mi ha detto che ti aveva già rubato fin troppo tempo e che ti avrebbe riaccompagnata in città il prima possibile. Però, se non è troppo, vorrei approfittare della tua gentilezza ancora qualche altro giorno, finchè non dimettono mio marito dall'ospedale. Non so a chi altro lasciare il ryokan, la signora Myura è troppo anziana per occuparsene da sola. Ovviamente se la cosa interferisce con il tuo lavoro non preoccuparti, vedrò di trovare un'altra soluzione. -
- Oh no no... sono libera fino alla prossima settimana! Per me sarà un vero piacere dare una mano : è il minimo che posso fare -
- Oh ti ringrazio, davvero! Sei un tesoro!-
Così dicendo scappò via , lasciando una Kyouko perplessa : per quanto ancora sarebbe rimasta lì ?





* Itadakimasu" e' una parola che si usa quando si comincia a mangiare il pasto.

SPAZIO AUTRICE
Lo so, lo so... molte di voi si aspettavano un confronto all'ultima frecciatina tra i due protagonisti maschili, e ci sarà non temete! Semplicemente non era questo il momento : Sho era ancora troppo scosso per via del padre per poter essere sufficientemente agguerrito ;)
 

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Capitolo 12
*** Gelosia notturna ***


  Ecco il primo capitolo del 2013! Spero vi piaccia :)





Sho ritornò al ryokan quando era ormai sera, quando lo vide Kyouko gli andò incontro:
- Ei dove sei stato fino a quest'ora?-
- Non sono affari tuoi-
- Sempre il solito arrogante!- lo rimproverò offesa - Tua madre mi ha detto che sei andato in aereoporto... -
- Sì. Ero andato a fare i biglietti per rispedirti a casa.- spiegò, poi guardandola intensamente negli occhi continuò : - Perchè hai deciso di rimanere ancora qui?-
Già perchè...
- Tua madre ha bisogno di aiuto, non può farcela tutta da sola a mandare avanti anche questo posto -
- Non vedo perchè dovresti preoccupartene tu - le disse scocciato
- Capisco che la mia compagnia non ti sia gradita , e la cosa è reciproca, ma è il minimo che posso fare. Sarò sempre riconoscente ai tuoi genitori !-
- Non era questo che intendevo!- rispose addolcendo impercettibilmente l'espressione - Penso che tu abbia fatto già abbastanza venendo qui- spiegò.
- Ma per me non c'è problema a rimanere qualche giorno in più -
- Ah dimenticavo... - disse, un ghigno beffardo sul viso - un'attrice di serie B come te non ha poi tutti questi impegni di lavoro!-
Sempre il solito idiota... il solito Shotaro.
- Sarò pure un'attrice di serie B , per il  momento, ma di sicuro il lavoro non mi manca. Semplicemente le riprese del mio ultimo drama si sono interrotte per qualche giorno-
Ciò le ricordò che sarebbe dovuta tornare sul set di Box-R a giorni e si augurò che per allora lì a Kyoto si fosse tutto risolto.
- Comunque... - continuò la ragazza - sei passato a trovare tuo padre?-
- No, non ancora. Andrò a dare il cambio a mia madre per la notte. Perciò ora vado a fare una doccia prima di uscire-
Detto ciò si incamminò verso le scale. Arrivato a metà della rampa si voltò verso Kyouko che era rimasta a guardarlo allontanarsi :
- Sicura che non vuoi tornare a Tokyo-
- Sicurissima! -
- Fa come credi.. - le disse infastidito.
Oltre al fatto di non voler approffittare troppo della sua gentilezza , infatti , c'era un altro motivo se voleva che andasse via : l'arrivo inaspettato di un certo ospite lo irritava non poco, non digeriva  l'idea che Kyouko potesse passare troppo tempo con lui al di fuori del contesto lavorativo. Ovviamente non lo disse alla ragazza, era troppo orgoglioso, e in effetti non lo avrebbe mai ammesso nemmeno a sè stesso. Sho Fuwa non poteva essere geloso, no!

" E io che credevo si fosse rabbonito ! " pensò Kyouko mentre si recava alla sala ristorante per servire la cena , " Certi tipi non cambiano mai! " , sbuffò proprio mentre la signora Myura le porgeva un vassoio con le pietanze. A quel punto riacquistò la sua maschera  sorrridente di cameriera gentile e garbata e si apprestò a versare della zuppa ad alcuni ospiti, il suo sguardo girò per la stanza alla ricerca di qualcuno che non c'era : " Tsuruga-san deve aver mangiato fuori o , molto più probabilmente, ha deciso di saltare il pasto" si disse. Appena lo avesse visto lo avrebbe rimproverato per benino, lui e le sue malsane abitudini alimentari! Poi si ricordò di come a pranzo le fosse sembrato arrabbiato e si chiese , ancora una volta, quale mai potesse  essere il motivo.
Fu con questi pensieri che, per quel giorno, finì il suo turno di lavoro e , sfinita , si diresse nella propria camera per concedersi il meritato riposo

Si aspettava di addormentarsi come un sasso ma non fu così : evidentemente non riusciva ancora a fare l'abitudine a quel posto... e a quella situazione. Si rigirò inutilmente nel letto  per ore poi, quando ormai era notte fonda, si decise ad alzarsi per andare a fare un giro. Si ricordava che sul retro del ryokan c'era una piccola verandina ben riparata da sguardi indiscreti e optò per andare a farci una capatina. Attraverso in silenzio i corridoi desrti e immersi in un'oscurità rischiarata ogni tanto da qualche lampada, infine giunse a destinazione. Era ancora tutto come ricordava, anche le poltrone di vimini erano rimaste le stesse , cercò con lo sguardo la sua preferita, quella in cui da bambina era solita accocolarsi per leggere le fiabe che tanto le piacevano. Quando la individuò si rese conto di non essere da sola : qualcuno vi era seduto sopra. Inizialmente, per via del buio , non riconobbe chi fosse ma poi , avvicinatasi, eslamò :
- Tsuruga-san!-
L'attore girò di scattò la testa sentendosi chiamare
- Oh Mogami-san sei tu... -
- Cosa ci fai a quest'ora qui?-
- Probabilmente la stessa cosa che ci fai tu-  rispose lui apparentemente calmo
- Io.. non riuscivio a dormire-
- Neanch'io.. -
La ragazza, incoraggiata dal tono tranquillo di Ren, si sedette sulla poltrona accanto alla sua e tentò di iniziare una conversazione:
- Cosa hai fatto di bello oggi?-
- Sono andato un po' in giro qui intorno...-
- Oh e hai visto qualcosa di interessante?-
- Alcuni scorci del bosco non sono affato male- disse lui cortesemente
Kyouko tirò un sospiro di sollievo che non sfuggì all'attore : Ren inarcò un sopracciglio interrogativo e la ragazza si affrettò a spiegare:
- Sai... oggi a pranzo ho avuto l'impressione che fossi arrabbiato per qualcosa - gli confessò
- Io arrabbiato? Perchè dovrei esserlo?- rispose Ren e sul suo viso comparve il sorriso finto che Kyouko ben conosceva.
" Ma allora avevo ragione! E' arrabbiato sul serio! "
 Non ebbe il tempo di formulare mezza parola perchè Ren , alzatosi dal suo posto , si avvicinò a quello di lei . Successe tutto in fretta : l'attore si piegò in avanti afferrando con le mani i braccioli della poltrona impedendò così a Kyouko qualsiasi movimento. La ragazza inebetita alzò il viso per ritrovarsi gli occhi magntici dell'attore a pocchissima distanza dai suoi che la  fissavano intensamente.
- Perchè mai dovrei essere arrabbiato? - ripetè - Dopotutto tu stai SOLO dando una mano alla famiglia del ragazzo che ti ha sconvolto la vita e a cui tu hai giurato vendetta... non ti facevo una persona così altruista e matura! I miei complimenti Mogami-san!-
Il tono con cui lo disse faceva però intendere tutt'altro . In effetti nell'animo dell'attore c'era un misto di fastidio, rabbia e... gelosia, sì gelosia!
Kyouko cercò di riprendersi e di riemergere dall'oceano profondo di quegli occhi incantatori :
- Te l'ho già detto, non lo faccio per lui . Ho un debito di gratitudine con i suoi genitori... tutto qui - si giustificò
- Oh capisco... e in questo " debito di gratitudine" rientra anche il dover preoccuparsi se Fuwa , anzi, "Sho" - disse imitando la voce della ragazza - è esausto per aver passato una notte in bianco?-
Allora era questo che lo aveva irritato! Il fatto che lei, la sera prima, si fosse presa cura di Shotaro!
- Non fraintendermi Tsuruga-san , la mia non è stata una gentilezza dettata da un qualche affetto, ma semplicemente un atto di umanità nei confronti di un ragazzo che aveva appena passato un brutto momento. Anche se si tratta di Shotaro non augurerei mai a nessuno di vivere una situazione del genere con il proprio padre!-
A quelle parole Ren si sentì in colpa, Kyouko aveva ragione e lui si stava comportando in maniera infantile ed egoista. Si sollevò dalla poltrona lasciandola finalmente libera di  muoversi.
- Hai ragione . Qundi .. - non si trattenne dal dire - ora che si è tutto sistemato non hai più bisogno di fargli da balia?-
- No, suppongo di no- la ragazza non riusciva a capire dove l'attore volesse arrivare
- Tornerai a Tokyo?-
- Tra qualche giorno-
- Perchè ?-
- La signora Fuwa mi  ha chiesto di restare... ha bisogno di una mano-
- Capisco-
Con questo la conversazione tra i due si concluse ed entrambi tornarono nelle rispettive camere.

Il mattino seguente erano già tutti a lavoro, Signora Fuwa compresa, quando Sho rientrò dall'ospedale .
- Oh Shotaro, sei già qui! Perchè non hai aspettato che venissi a darti il cambio? - gli chiese la madre
- I medici hanno detto che dovevano fargli alcuni esami prima di poterlo dimettere , a cui i familiari non potevano assistere. Quindi ne ho approfittato per venire ad avvisarti, doovresti firmare alcuni documentti dopodichè papà potrà tornare a casa entro 2-3 giorni-
- Bene! E come si sentiva te l'ha detto?-
- No, quando sono andato via stava ancora dormendo, non ci ho parlato-
- In ogni caso, anche se lo stanno esaminando io vado comunque. Ah Kyouko! - disse avvistando in lontananza la ragazza
- Buongiorno signora , mi dica-
- Oggi non c'è molto da fare, abbiamo pochi ospiti . Perciò ... -
- Perciò potresti venire con me- s'intromise qualcuno
- Oh Tsuruga-san! Buongiorno- lo salutò la donna - Spero che la sua permanenza qui si stia rivelando piacevole-
- Certamente! Kyoto è incantevole però, come mi ha suggerito lei, forse avrei effettivamente bisogno di una guida. Quindi mi chiedevo se la signorina Mogami potesse farmi da Cicerone-
Kyouko rimase sorpresa da quella richiesta ma la cosa non le dispiaceva. Altrettanto non si poteva dire per Sho che serrò la mascella facendosi scuro in volto.
- Oh ma sì, certo! Non ti dipiace vero, cara?-
- Ovviamente no signora! Se qui al ryokan possono fare a meno di me accompagnerò Tsuruga.san volentieri-
-  Sì, sì non ti preoccupare. Credo che per una giornata possano sopravvivere, la signora Myura sa il fatto suo. E se ci dovessero essere problemi- aggiunse vedendo la ragazza ancora poco convinta - non esiteremo a chiamarti!-
- Ok, se le cose stanno così va bene. -
- Perfetto! Allora... dove mi porti?- chiese un Ren più che allegro: vedere quell'espressione impagabile sul volto di Shotaro lo aveva messo decisamente di buon umore ( se avesse potuto l'avrebbe fotografata) e tra l'altro avrebbe trascorso un sacco di tempo con lei.
Quella giornata si prospettava decisamente interessante!

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Capitolo 13
*** Nebbia e nuvole ***


           Kyouko andò in fretta nella sua stanza per prepararsi, Ren l'aspettava di sotto : avrebbe fatto vedere all'attore tutti i bei posti che conosceva. Erano anni che non girava per Kyoto in veste di turista... poiché era la sua città natale l'aveva sempre data per scontata, ma questa era l'occasione giusta per rifarsi e anche svagarsi un po' visto che gli ultimi giorni non erano proprio stati il massimo dell'allegria. Indossò dei pantaloni e delle scarpe comode ( avrebbero dovuto camminare parecchio!) e dopo essersi data una spazzolata ai capelli e aver preso le ultime cose uscì. Nel corridoio incontrò Shotaro:
- Cosa ci fai ancora in giro? Non vai a dormire?- gli chiese
Il biondo la squadrò dalla testa ai piedi, con un'espressione molto seccata, e infine disse acido:
- Divertitevi!-
Poi sparì in una delle camere.
La ragazza non volle farci più di tanto caso, non ne aveva voglia, e scese per raggiungere il suo sempai.
- Tsuruga-san! Eccomi, scusa se ti ho fatto aspettare. -
- Non preoccuparti, sei stata velocissima. Andiamo?- le chiese sfoderando un sorriso smagliante, uno dei pochi veri , che fece saltare a Kyouko un battito.
- Sì... -
 - Allora signorina, cosa intende farmi vedere?- domandò scherzoso
La ragazza, ripresasi, rispose : - Io direi di andare a visitare prima i posti famosi, quindi... -
- Chiamiamo un taxi?- suggerì lui
- No... veramente stavo pensando di prendere l'autobus. Sarà più divertente!- spiegò
Ren si accigliò : - Non lo metto in dubbio, ma... non daremo troppo nell'occhio?-
- Oh già! E' vero!- si era già dimenticata che quello che era con lei era uno degli uomini più famosi della nazione - In questo caso converrà allora camuffarsi un po'- esclamò, non volendo per nulla al  mondo rinunciare al viaggetto in pullman
- Camuffarsi?- chiese lui perplesso
- Sì esatto! Lo avresti dovuto fare comunque : non pensavi mica di andartene in giro per la città a viso scoperto?-
Rise nel sentirle usare quelle parole " a viso scoperto" , sembrava quasi stessero pianificando un colpo in banca : - No, effettivamente no- concordò
- Perfetto! Aspetta un secondo.... - disse mentre rovistava nella borsa - Ah... hai degli occhiali da sole?-
- Sì, eccoli- rispose togliendoli dalla giacca
- Benissimo! Mettili e indossa pure questo- così dicendo gli porse un cappellino da baseball
- E questo da dove l'hai tirato fuori?-
- Faceva parte della divisa del mio vecchio lavoro, l'ho trovato svuotando la valigia : probabilmente ce lo avrò messo nella fretta di fare i bagagli quando sono partita da Tokyo . E' stata una fortuna no?-
- Sì proprio una fortuna... - rispose lui, fissando preoccupato il logo di una catena di fast-food che vi era stampato sopra.
Kyouko a quel punto guardò l'orologio :
- Oh, basta chiacchiere! Dobbiamo sbrigarci ad andare alla fermata, l'autobus arriverà a momenti!- così dicendo prese l'attore per un braccio e lo trascinò con sè.
Ren era molto divertito dalla cosa, il modo spontaneo con cui la ragazza lo stava trattando lo rendeva felice e la fissava allegro e stupito chiedendosi dove avesse trovato il tempo di pianificare il tutto, visto che avevano deciso di fare quella "gita" solo un'ora prima.
Come aveva previsto lei il mezzo arrivò qualche minuto dopo,  i due vi salirono prendendo posto nei sedili in fondo, Kyouko dalla parte del finestrino.  Attraversarono la campagna attorno a Kyoto e la ragazza non si risparmiò nell'indicare a Ren ogni scorcio che le sembrava suggestivo e degno di nota. Era eccitata come un bimbo in visita alla zoo e dai suoi occhi traspariva la gioia  e il piacere di trovarsi lì.
- Ah, quanto mi è mancato tutto questo!- esclamò nostalgica
- Prendevi spesso l'autobus quando vivevi qui?- gli venne spontaneo chiederle
- Sì... per andare a scuola - spiegò - Io e Sho lo prendevamo quasi tutti i giorni- aggiunse pentendosene quasi subito : il volto dell'attore si era improvvisamente fatto scuro.
- Andavate sempre a scuola insieme?-
- Bé sì ... . Ai tempi delle medie, tra l'altro, vivevo già con la sua famiglia. Non sai quanto la cosa mi abbia reso la vita un inferno con le altre ragazze!-  disse riacquistando un po' di tono , qualche spiritello iniziò pure ad uscire - Basta! Non roviniamo questa bellissima giornata parlando di quell'idiota!-
- Giusto- concordò Ren ritrovando il sorriso.
Durante il resto del tragitto continuarono a parlare di tutti i bei luoghi che si trovavano nella zona :  l'uomo fissava incantato quella piccola ragazza incollata al finestrino , con gli occhioni luccicanti , e sentì un improvviso moto di tenerezza riscaldargli il cuore, avrebbe tanto voluto toccarla, farle una carezza . Ma non gli era permesso. Uno come lui non meritava una  creatura splendente come lei , ne era convinto. Purtroppo.
Dopo circa un mezz'oretta dal momento in cui erano partiti, vide Kyouko alzarsi e suonare il campanello:
- Scendiamo qui -  gli disse e , per la seconda volta in quella giornata, lo trascinò via con sè.
Appena le porte del mezzo si aprirono i due schizzarono giù di corsa, o meglio, la ragazza lo fece, Ren cercava di starle dietro .
- Dove stiamo andando Mogami-san? -
- O vedrai! Sono sicura che ti piacerà, io l'adoro! -  
All'attore non rimase che fidarsi di lei e allungò il passo per raggiungerla. Dopo non molto giunsero presso una costruzione inconfondibile per chiunque conoscesse un minimo della storia della città : il tempio Ryoan-ji .
- Ti piacciono i giardini zen?- chiese l'uomo
- Certo! Dopotutto sono uno dei simboli di Kyoto! Questo del tempio poi è... unico! Dai andiamo!!-
Kyouko era impaziente, continuava a tirare Ren per un braccio e aveva stampato sulla faccia un sorriso radioso.
" Menomale che quello che doveva fare il giro turistico ero io " pensò il moro divertito.
Fu così che entrarono quindi nel tempio diretti al famoso giardino . Gli stranieri che lo visitavano di solito rimanevano delusi  dalle sue dimensioni ( all'incirca quelle di un ampio cortile) , abituati ,   forse,  alla magnificenza  dei parchi occidentali come quello della reggia di Versailles.  Il più famoso tra i giardini zen giapponesi  consisteva infatti di  soli 300 metri quadrati . Riproduceva un paesaggio  formato da ghiaia su cui erano poggiate quindici pietre di varie forme e misure .
Finalmente, dopo aver parlato senza sosta per un pezzo, Kyouko si zittì , rapita e in contemplazione. I suoi occhi seguivano  le linee accuratamente rastrellate nella ghiaia : le davano una sensazione di calma ed equilibrio.
- Una distesa di nebbia.. - mormorò Ren
- Mm cosa?-
- Dicevo che secondo l'interpretazione di alcuni tutto questo rappresenta una distesa di nebbia dalla quale spuntano delle montagne - spiegò l'attore
- Oh sì! Oppure una distesa di nuvole! - aggiunse la ragazza, che proprio non sopportava una cosa così triste come la nebbia.
- Punti di vista ! - ridacchiò lui.
- Lo sapevi che le pietre sono posizionate in modo che da qualsiasi punto si guardi il giardino non si possano vedere tutte? - chiese la ragazza : ora era il suo turno di fare la saccente - Simboleggia il fatto che la realtà , per quanto la si scruti, rimane sempre in parte nascosta-  concluse
- No, non lo sapevo- mentì Ren  non volendo rovinare l'espressione di trionfo sul volto di Kyouko.
Rimasero ancora qualche minuto , poi uscirono.
- E adesso qual è la prossima meta?-  chiese il bel moro
- Ora ci tocca un po' di storia! - disse lei.
Visitarono il castello Nijo-jo , nel centro della città, non facendosi mancare la classica passeggiata sul  pavimento degli usignoli. Poi fu la volta della villa di Katsura Rikyu  e di tutta una serie di santuari shintoisti e tempi buddhisti.
Ren cominciava a sentire le gambe pesanti : avevano percorso a piedi mezza città! Kyouko, invece , non sembrava minimamente stanca
Stavano passeggiando sotto i  torii vermigli che formano il tunnel di 4 km  che porta al santuario di Fushimi Inari-taisha quando la ragazza si rese conto di essere rimasta a corto di idee.
- E ora cosa  facciamo?- domandò all'uomo alto accanto a lei
-Abbiamo già finito il giro? - rispose ironico lui
- Hai da proporre qualcosa?-
- Mmm vediamo... oh si! - si illuminò
- Cosa ? - chiese lei incuriosita
- Effettivamente c'è un posto che non abbiamo visitato ... -
- Quale?-
- Gion -
Kyouko lo fissò scioccata: - Tsuruga-san! Perchè mai dovremmo andare a visitare il quartiere delle geishe!? -
Ren non resistette nel vederle quell'espressione sconvolta e scoppiò a ridere : - Non fare quella faccia! Stavo scherzando!-
- Sul serio?- domandò lei sospettosa
- Ma certo- la rassicurò - Anche se effettivamente.... - finse di farci un pensierino su
- Incredibile! Non me lo sarei mai aspettato da te! - lo rimproverò la ragazza dandogli un pugno sul braccio. Era offesa... irritata.
- E ora dove stai andando? Aspetta , torna indietro non dicevo sul serio! - si stava sganasciando - Ok , ok basta.  Prometto che non ti porterò a Gin, ora però seguimi- e così dicendo chiamò un taxi : basta maratone per quel giorno!
- Dove stiamo andando?-
- Sorpresa- fece il vago
- O ma io lo  voglio sapere... non mi fido.. -
- Fai male! Comunque abbi pazienza e tra poco  vedrai.-
Attraversarono la città e dopo una ventina di minuti arrivarono di fronte ad un edificio simile ad un enorme cubo bianco con tante finestre. Kyouko fece per scendere dal taxi ma Ren la fermò.
- Non dobbiamo scendere?- gli chiese
- Non ce ne è bisogno. In realtà non c'è molto da vedere-
- Allora che siamo venuti a fare?-
- Vedi quel palazzo lì?-
- Sì... -
- Lì dentro, ogni giorno, realizzano un sacco di magie!-
- Davvero?- gli occhi della ragazza avevano cominciato a brillare - E di che posto si tratta? Che tipo di magie fanno?-
L'attore sorrise nel vederla così emozionata al minimo accenno alla magia.
- Quella è la sede centrale della Nintendo-  le disse infine
Lei lo guardò un po' delusa, non aspettandosi una cosa del genere
- Tsuruga-san, ti piacciono i videogiochi?-
- Ahah non è una cosa molto cool vero?-
- No , non è questo... e che non mi sembravi il tipo -
- Ebbene devo ammettere di avere un debole per un certo idraulico con i baffi!-
- Ahah già.... Super  Mario è un "tipo" simpatico ! - rise di cuore la ragazza
Dopo qualche secondo l'attore disse al tassista di riportarli in centro.

Una volta arrivati Kyouko si mise a cercare sul tabellone di una delle fermate l'orario dell'autobus che li avrebbe riportati al ryokan. Era ormai  pomeriggio e la stanchezza cominciava a farsi sentire anche per lei e non solo quella.... il suo stomaco fece uno gorgoglio di protesta.
- Hai fame?- le chiese Ren
- No, no-
- Ma abbiamo mangiato solo un panino al volo tra una tappa e l'altra- insistette lui - Andiamo a comprare qualcosa, tanto l'autobus non arriverà prima di mezz'ora- disse indicando il tabellone
- Ok- acconsentì lei : aveva effettivamente fame.
Si avvicinarono ad un chiosco che vendeva taiyaki e ne presero uno ciascuno. Mentre Kyouko addentava la coda del dolce a forma di pesce lo sguardo del moro cadde su dei pupazzetti della bancarella a fianco.
- Guarda! - disse indicandoli
 La ragazza si voltò e seguì la direzione del suo indice per capire di cosa parlasse.
- Oh , che carini! I personaggi di Mario Bros! Ci sono proprio tutti!-
- Scegline uno- disse lui
- Eh?-
- Come ricordo di questa giornata- spiegò
- Oh ok! - accettò
- Mmm vediamo... ah! Voglio questo!-
Ren non ebbe bisogno di guardare per sapere che Kyouko aveva scelto il pupazzetto della Principessa Peach
- Allora io prenderò Mario, così faremo coppia!-
A quelle parole la ragazza arrossì pur non cogliendo l'allusione dell'attore. Ren se la rise sotto i baffi a vederla così imbarazzata e strinse contento il mini-Mario pensando che avrebbe costituito una sorta di legame con lei. Si diede mentalmente dello stupido per pensare  certe cose degne di una scolaretta del liceo ma non riuscì comunque a scacciare quell'idea . Dopotutto Kyouko era la sua principessa da salvare, solo che invece di funghetti e draghi il cattivo della situazione era un cantante finto biondo!
La mezz'ora d'attesa passo in fretta e i due , saliti sul mezzo di trasporto , si accasciarono letteralmente sui sedili. Non molto tempo dopo che erano partiti Ren sentì qualcosa premergli contro la spalla : era la testa di Kyouko, si era addormentata appoggiata a lui!  L'uomo studiò i contorni del suo viso indugiando sulle labbra semischiuse e la tentazione di assaporarle lo invase prepotentemente , dovette far ricorso a tutto il suo autocontrollo per trattenersi e , non riuscendo a farlo completamente, le diede un dolce bacio sulla fronte. Quanto avrebbe voluto che il tempo si fermasse in quel momento!


Lo So! E' passato un mese, un mese esatto! Sono vergognosa ... tiratemi pure una scarpa! Purtroppo tra una settimana ho l'esame di chimica ( >O< aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa ) e mi sta tenendo parecchio impegnata! Spero di non aver perso tutti i mie amatissimi lettori  e le mie fidate e puntuali recensitrici : utena 76, Ayu Thomphson e Hylenia!! Spero che quantomeno il capitolo sia stato di vostro gradimento!
Se ci siete ancora battete un colpo, non solo perchè mi fa piacere leggere le vostre opinioni ( anche critiche) ma anche perchè ho bisogno di sapere se oltre all'anime avete letto anche il manga . Non voglio fare spoiler a nessuno quindi fatemi sapere se posso fare riferimenti ad avvenimenti accaduti più avanti nel manga o meno. Ho parlato troppo! Alla prossima, kissssssssssss





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Capitolo 14
*** Verità nascoste e rivelate ***


  Il signor Fuwa sarebbe stato dimesso dall'ospedale il giorno dopo e Sho, insieme alla madre, andò a trovarlo. Si sentiva nervoso all'idea di incontrarlo infatti, l'ultima volta che si erano visti, si erano lasciati con una discussione in sospeso :" Come sta Kyoko-chan? Ti sei preso cura di lei? " . Non gli aveva risposto , rimandato vigliaccamente l'argomento a un'altra volta, ebbene il momento era arrivato! Non aveva più scuse. Entrarono nella stanza dove era ricoverato  l'uomo e lo trovarono intento a leggere il giornale.
- Buongiorno caro, come ti senti oggi?- gli chiese la moglie
- Sto benissimo, soprattutto sapendo che entro domani sarò a casa mia -
Sho , dopo aver salutato, rimase in silenzio. Fu il padre a rivolgergli per primo la parola:
- E tu? Va tutto bene? Non hai una bella cera... -
" Tutto bene?! Come potrebbe essere così? Doverti confessare il modo meschino in cui mi sono comportato con lei , per non parlare del fatto che adessolei è in giro chissà dove con quell'attore da quattro soldi!! " avrebbe voluto rispondergli , ma invece disse semplicemente:
- Sì è tutto a posto-
- E Kyouko-chan dov'è? Avrei voluto vederla- dritto al punto! Fu però la signora Fuwa a rispondere:
- Oh cara ragazza!! In questi giorni è stata lei a mandare avanti il ryokan , non so cosa avrei fatto se non ci fosse stata! Sarebbe voluta venire a trovarti, chiede sempre di te-
- Sempre la solita brava bambina ... vorrà dire che ci vedremo domani -
- Ne sarà felicissima!! Oggi , al dire il vero , le ho dato il permesso di svagarsi un po' . E' andata in città insieme a quell'attore con cui ha recitato in Dark Moon -
- Attore?- chiese sorpreso il signor Fuwa
- Sì, Tsuruga Ren. E' qui in vacanza e poichè è il sempai di Kyouko-chan lei si è offerta da fargli da guida turistica -
- Capisco... - poi , rivolto al figlio - Questo mi fa tornare in mente una domanda che ti volevo fare da un po' : com'è che è finita a fare l'attrice? -
- Già ne vorrei sapere qualcosa in  più anch'io... quando gliel'ho chiesto mi ha dato una risposta vaga sullo " scoprire la vera se stessa" - confermò la madre.
Ecco , adesso sì che era con le spalle al muro , non gli restava altra via d'uscita:
- Lo ha fatto per vendicarsi di me... - disse, e iniziò a raccontare ...   .


Ren e Kyouko arrivarono al ryokan quando ormai il sole era  quasi tramontato , la ragazza aveva dormito profondamente per tutto il viaggio di ritorno da Kyoto , comodamente appoggiata alla spalla dell'attore. Quando si era svegliata, ritrovandosi in quella posizione, aveva lanciato un urlo che per poco non aveva fatto andare l'autista del mezzo fuori strada. Ren  , rassegnato , le aveva sorriso gentile cercando di convincerla che non era successo nulla  di così oltraggioso.
Erano di fronte all'entrata del caratteristico albergo quando Kyouko si voltò verso di lui corrucciata dicendo:
- Che peccato che si sia fatto già così tardi, avrei voluto portarti in un paio di posti qui vicino ! Anche la campagna è molto bella . -
- Bé possiamo sempre andarci domani no? -
Il volto della ragazza s'illuminò : - Sì , hai ragione! Però c'è comunque un posto che voglio assolutamente mostrarti oggi!! Andiamo , tra poco sarà buio. - e così dicendo , per l'ennesima volta in quella giornata, lo prese per mano trascinandolo via con sè .
Ren non era affatto scontento della cosa , fosse stato per lui  quel giorno sarebbe potuto durare anche all'infinito.
Erano ormai nel mezzo del bosco quando , sicuro di non ricevere risposta , chiese :
- Dove stiamo andando?-
Kyouko , a sorpresa, arrossì e , senza guardarlo in faccia , rispose:
- Nel posto più speciale di tutti... non ci avevo mai portato nessuno : è il mio prezioso segreto -
A quelle parole l'attore capì e , infatti , poco dopo , riconobbe il sentiero che stavano percorrendo. Giunsero nei pressi di un piccolo ruscello circondato da felci e massi e un sentimento nostalgico invase l'animo di entrambi, ma questo la ragazza non lo sospettava minimamente . Si affrettò quindi a spiegare:
- Qui è dove ho incontrato Corn... -
- Lo so.... - sussurrò Ren
- Come fai a saperlo?- chiese sconvolta lei
- Me ne hai parlato così tanto che è come se già lo conoscessi- mentì lui . Avrebbe tanto voluto dirle " Lo so perchè Corn sono io , e il mio nome non è Tsuruga Ren ma Kuon Hizuri"  però , incapace di una simile confessione , tacque . Non era ancora arrivato il momento di dirle la verità.
Si sedettero vicino alla riva: gli ultimi raggi del sole creavano dei riflessi rossastri sulla superficie dell'acqua che scorreva cheta , unico suono che a spezzare il silenzio che si era creato.
- Perchè mi hai portato qui? Hai detto che questo è il tuo posto segreto - disse improvvisamente Ren
- Non lo so... forse perchè di te mi fido,  Tsuruga-san - rispose lei a bassa voce
Il cuore dell'attore si  scaldò a sentire quelle parole, sapeva che per Kyouko, tradita dalle persone più importanti della sua vita ( sua madre e Sho ) , significavano tanto.  Le rivolse uno di quei suoi sorrisi mozzafiato che però lei non vide poichè aveva gli occhi fissi a terra. La tentazione fu per lui troppo forte e ancora prima di rendersene conto la strinse forte a sè sussurrandole all'orecchio:
- Grazie ... Kyouko -
Lei , già imbarazzatissima tra le sue braccia, arrossì all'inverosimile sentendosi chiamare direttamente per nome. Restarono cos' in silenzio, stretti l'uno all'altra ( Kyouko non lo aveva allontanato) ancora qualche istante . Fu Ren ad alzarsi per primo :
- Credo sia ora di andare , si è fatta sera - e in effetti stava cominciando ad essere buio pesto , il bosco era rischiarato solo dalla luce pallida della luna appena spuntata.
 Ren prese per mano la ragazza aiutandola a rimettersi in piedi e , senza lasciare la presa, fu questa volta lui a guidarla dietro di sè . Percorsero l'intera strada del ritorno senza dire una parola , troppo assorti nei loro pensieri.


Arrivarono al ryokan  illuminato per la notte e varcarono la soglia accedendo nella hall , al loro passaggio alcune delle cameriere iniziarono a bisbigliare lanciando occhiate curiose . Non erano gli unici ad essere appena rientrati : c'erano anche la signora Fuwa e Sho . La prima li stava fissando stupita , il secondo con un ' espressione furente , ne capirono il perchè quando si resero conto di starsi ancora tenendo per mano . Kyouko lasciò andare in fretta la presa dicendo :
- Oh, buona sera! -
- Buona sera cari, avete trascorso una bella giornata? - chiese cortesemente la padrona di casa
- Sì una giornata molto piacevole - rispose Ren cordialmente
- Siete appena rientrati? Immagino che siate stanchissimi , perchè non andate a rinfrescarvi  prima di mettere qualcosa nello stomaco? Tsuruga-san vuole farci l'onore di unirsi a noi per cena? -
- Con immenso piacere, la ringrazio! -
Sho incenerì la madre con lo sguardo per poi spostarlo su Kyouko:
- Vieni con me - le ordinò afferrandola per un polso
- Ma cos.. - provò ad obiettare 
- Ah, io non ho fame. Non aspettatemi per cena - disse il biondo prima di sparire trascinandosi dietro la poveretta.

La lasciò andare solo quando furono lontani da orecchi indiscreti
- Si può sapere cosa vuoi?- chiese lei irritata
- Gli ho raccontato tutto-
- Eh?-
- Ai miei genitori... gli ho detto come stanno in realtà le cose fra noi due. Volevo avvertirti . Adesso puoi anche ritornare dal quel tuo attore , non intendo trattenerti oltre tranquilla - le disse con disprezzo lasciandola lì di sasso da sola.

Ren , rimasto solo con la signora Fuwa, stava ancora fissando con aria truce il punto in cui erano spariti quei ( particolare che non era sfuggito alla donna) . La gelosia lo stava divorando : si era trattenuto dal seguirli per origliare la loro conversazione solo perchè la madre di quel ragazzino arrogante era ancora lì. Gli ci volle qualche minuto per riacquistare il proprio autocontrollo, dopodichè, si congedò al piano di sopra.
Anche Kyouko adesso si trovava nella sua stanza e , sotto il getto potente dell'acqua calda della doccia, stava rimuginando su quello che le aveva detto Sho. Non sapeva se sentirsi sollevata o meno del fatto che quella farsa " siamo-ancora-amici-del-cuore" fosse finalmente finita . Un po' la intimoriva l'opinione dei signori Fuwa però almeno avrebbe smesso di sentirsi in colpa  per tutte quelle bugie. Sospirò avvolgendosi in un morbido asciugamano e poco dopo fu pronta per scendere per la cena.
La signora Fuwa era già nella sala da pranzo della famiglia e stava dando le ultime indicazioni alle cameriere sulle portate da servire , quando vide la ragazza la accolse cordialmente invitandola ad accomodarsi . Kyouko si sentiva sulle spine, sapeva infatti ,che da un momento all'altro,  l'argomento Shotaro sarebbe saltato fuori . Fortunatamente per lei l'arrivo di Ren, puntualissimo come sempre , la tolse per il momento d'impaccio. 
- Bene. Ci siamo tutti,  visto che quello zuccone di mio figlio ha deciso di fare la star e privarci della sua compagnia. Possiamo anche iniziare- annunciò la padrona di casa
La serata trascorse piacevolmente : la conversazione procedette in maniera molto più fluida di quanto Kyouko sperasse . Ren sapeva essere un uomo estremamente cortese e interessante e non gli fu difficile  intrattenere un dialogo vivace con la signora Fuwa . Si parlò a lungo di reitazione e anche Kyouko, seppure fosse una novellina del mestiere, raccontò le proprie esperienze lavorative . Fu proprio durante uno di questi racconti, quando ormai avevano finito di cenare, che la signora Fuwa le chiese:
- Senti Kyouko-chan, a proposito della tua carriera e della tua scelta di entrare nel mondo dello spettacolo... ecco ..  : Sho ci ha racconato una cosa e mi piacerebbe che anche tu ci spiegassi cosa è effettivamente successo - così dicendo lanciò un'occhiata dubbiosa a Ren , incerta se potesse parlare in sua presenza dell'argomento.
L'attore capì e fece per alzarsi e andarsene ma Kyouko lo afferrò per un polso facendolo ritornare al suo posto:
- Non c'è bisogno che tu te ne vada Tsuruga-san , dopotutto si tratta di una storia che conosci fin troppo bene ... -
La signora Fuwa fissò i due ragazzi curiosa e sorpresa, chiedendosi che rapporto ci fosse tra loro.
Fu a quel punto che Kyouko iniziò a raccontare la sua versione dei fatti.



2 mesi! Più di 2 mesi!!! Lo so, sono imperdonabile e non ci sono scuse che tengano. Non mi aspetto di avere ancora qualche lettore rimasto. Ringrazio quelli che fin'ora lo sono stati e tutte le ragazze che hanno recensito lo scorso capitolo . Purtroppo l'università mi sta tenendo mooooooooolto impegnata e non ho più il tempo libero di fare nulla ( T-T) . Sono costretta quindi a terminare questa storia prima di quanto avevo progettato inizialmente, ma vi prometto che la finirò . Non sopporto l'idea di lasciarla inconclusa e sarebbe decisamente scorretto nei vostri confronti. Cercherò di fare il tutto in tempi ragionevoli!! Un saluto a tutti!!

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Capitolo 15
*** Kyouko ***


fan fiction

La signora Fuwa restò per parecchi minuti in silenzio, con l'aria di chi stava riflettendo su di un problema di difficile risoluzione. Infine si decise a parlare:

- Dunque le cose sono andate così... -

- Sì- confermò la ragazza

Anche Ren era rimasto in un silenzio tombale alla fine del racconto , e se solo Kyouko avesse guardato sotto il tavolo, si sarebbe accorta dei suoi pugni serrati: l'attore li  stava stringendo tanto da avere tutte le nocche bianche! Ascoltare una volta per tutte ogni dettaglio di quella storia, che conosceva solo a grandi linee, lo aveva reso furioso : come aveva potuto Fuwa trattarla a quel modo?! In quel momento aveva solo voglia di spaccargli la faccia, eppure doveva mantenere la calma e cercare di dissimulare i suoi veri sentimenti... quantomeno in presenza  delle due donne.

- Adesso capisco il tuo cambiamento- disse la madre di Sho - E ti ringrazio per essere venuta qui nonostante tutto quello che ti ha fatto passare-

- Non lo dica nemmeno! E poi io sono venuta per voi , voi che siete stati la cosa più simile a una famiglia che io abbia mai avuto-

- Mi dispiace Kyouko- disse quasi commossa la signora

- Di cosa?-

- Che tu sia stata tradita dalla tua famiglia una seconda volta-

La ragazza restò pietrificata, quelle parole avevano portato indietro ricordi dolorosi. Le immagini di Shotaro avvinghiato alla sua manager si sovrapposero a quelle di sua madre, di spalle, che si allontanava. Una tiepida lacrima solitaria le rigò la guancia rivelando l'immensa fragilità di una ragazza che aveva cercato in tutti i modi di essere forte.

Ren sussultò nel vederla piangere e si protese inconsciamente verso di lei, con la mano a mezz'aria, incerto se toccarla o meno , temendo quasi di mandarla in mille pezzi con tocco.

- Mogami-san-

La ragazza si riscosse dalla trance in cui era caduta e con un gesto deciso si asciugò il viso

- Va tutto bene, non preoccuparti- lo rassicurò accennando un sorriso.

I due uscirono dalla stanza fianco a fianco , salutando cortesemente la signora Fuwa. Lentamente e in silenzio si avviarono verso i piani superiori dove si trovavano le loro stanze. Stavano percorrendo il corridoio semibuio quando una figura spuntò all'improvviso davanti a loro:

- Sho! Mi hai fatto prendere un colpo! Cosa diavolo ci facevi qui al buio??- protestò la ragazza

- E allora?- tagliò corto lui , senza degnare Ren di uno sguardo

- Allora cosa?-

- Come è andata la cenetta?- chiese sarcastico e con un celato nervosismo

- Ah la cena... bene. Tua madre ha voluto sentire anche la mia versione della faccenda- rispose breve Kyouko che aveva solo voglia di terminare quella conversazione e andarsene a letto.

- La tua versione? Pst... nemmeno fossimo in un commissariato!-  rise amaro

- Senti... hai finito? Vorrei andare a dormire- 

Così dicendo la ragazza riprese a camminare ma Sho l'afferrò per un braccio costringendola a fermarsi

- No , non ancora aspet... - fece per dire, quando Ren, che fino a quel momento non si era intromesso nella conversazione,  tirò a sè Kyouko liberandola dalla presa del biondo. Sho lo guardò in cagnesco , pronto a reagire, ma qualcosa nello sguardo dell'attore lo paralizzò e un brivido gli percorse l'intera spina dorsale.

Mentre stava ancora cercando di riacquisire il suo sangue freddo lo vide dargli le spalle e dire autoritario alla ragazza:

- Andiamo!-

Kyouko, ancora frastornata , lo seguì senza fare domande e quasi non si rese conto della svolta improvvisa che fecero entrando in una stanza sulla loro destra.

Sho intanto, rimasto solo in corridoio, guardò allibito la porta chiudersi : " Ma quella... "

Ren si chiuse la porta alle spalle e, sfilatosi la giacca, la gettò malamente su una sedia li vicino; si diresse con lunghe falcate verso il letto e si sedette sul bordo prendendosi il viso tra le mani : 

- Ah quel bastardo! Sono riuscito a stento a trattenermi dal massacrarlo!-

Kyuko intanto se ne stava in piedi, ancora sulla soglia della porta. A un certo punto prese a guardarsi intorno e , come rendendosi conto di qualcosa, chiese:

- Tsuruga-san, ehm... dove siamo?-

L'attore, ancora preso dai suoi rimuginamenti , sollevò la testa per guardarla e rispose:

- In camera mia -

La ragazza spalancò gli occhi e un lieve rossore le imporporò le guance 

- Oh.. bè ... allora sarà meglio che io vada... -

- Mm? Perchè ? - chiese Ren, non capendo subito

- Ecco ... è tardi , non è appropriato che io rimanga nella stanza di un uomo a quest'ora... da soli... -

- Oh! Era per questo!- rispose lui rilassandosi un po' - Non ti preoccupare troppo di queste sciocchezze... e poi, in ogni caso, tu adesso non puoi uscire -

- Perchè? - chiese stupita lei

- Perchè quell'idiota è ancora la fuori e se finirò col pestarlo allora si che a quel punto sarebbe un problema... altro che i pettegolezzi di qualche cameriera!-

- Pestarlo? Tu? Oh no no! Perchè mai dovresti?-

Ren non rispose a quella domanda e si limitò a sospirare esasperato, sdraiandosi sul letto con ancora indosso le scarpe. Teneva gli occhi chiusi e il braccio sinistro appoggiato sulla fronte

- Coraggio, siediti - disse battendo la mano sul materasso

- Eh?-

- Non vorrai mica startene lì in piedi? Credo che dovremo aspettare un bel po' prima che la situazione lì fuori sia tranquilla- rispose indicando la porta

- Cosa? Oh ma è soltanto Shotaro! Non c'è bisogno che... -

- Per una volta puoi fare come ti dico? - si spazientì

- Ok... mi siedo- ubbidì lei e cosi dicendo si avvicinò alla sedia su cui poco prima Ren aveva gettato la giacca

- Cosa stai facendo?- chiese lui sbirciando con un occhio da sotto il braccio

- Quello che mi ha detto, mi sto sedendo... -

- Perchè li? -

- Oh... la sedia va più che bene, non preoccuparti -

- Aaa...devi sempre fare d testa tua!- borbottò tirandosi su improvvisamente - Non puoi fare esattamente  quello che ti ho detto? -

A quel punto Kyouko non seppe più cosa dire, Ren si stava comportando in un modo decisamente strano che non riusciva a capire. Fece come le diceva e andò a sedersi in un angolino de letto il più lontano possibile dal suo proprietario. Lo senti sbuffare per l'ennesima volta:

- Ma insomma! Con tutto lo spazio che c'è! - le urlò quasi , prendendola di peso e gettandola al centro del letto 

Kyouko sentì il suo cuore saltare un battito e arrossì vistosamente : - Tsuruga-san... che cos'hai oggi?-

L'attore , vedendola così imbarazzata, cercò di riacquisire la sua solita compostezza:

- Scusa.... è solo che sono arrabbiato... -

- Già lo avevo notato.... ma perchè? -

- Perchè?? Sono furiosa con Fuwa per tutto quello che ha fatto, con te per essere stata così ingenua ma , soprattutto, sono arrabbiato con me stesso per essere andato così vicino dal perdere le staffe!!- gridò tutto d'un  fiato, lasciando la ragazza senza parole

- Scusami... - 

- E adesso perchè ti stai scusando Kyouko? - pronunciò il suo nome senza pensarci

- Per averti coinvolto in questa storia.. - rispose lei senza esserersi fatta sfuggire quel piccolo particolare

- Tu coinvolgermi? A dire il vero credo di essermci intromesso io senza nemmeno tante cerimonie... -

- Allora grazie per esserti impicciato nei mie affari - gli sorrise lei

- Come scusa? -

- Ho detto grazie. Senza i tuoi i consigli e i tuoi rimproveri probabilmente oggi non sarei quella che sono e non avrei un obbiettivo, un sogno... -

- A cosa ti riferisci ? - 

- Posso dirti un segreto? Mi imbarazza un po' però... - disse accovacciandosi e poggiando la testa sul cuscino - Sai perchè ho deciso di fare sinceramente l'attrice?-

- Sì... per ritrovare la vera te stessa -

-Esatto, e sai quando è scattata la molla? - 

- No... -

- Quando ti ho visto recitare seriamente la prima volta, quel giorno in cui mi sono slogata la caviglia ....  . Dapprima mi sono arrabbiata per il modo in cui la tua rectazione era riuscita ad ingannarmi , ma po ho pensato : " un giorno vorrei essere anch'io in grado di fare un cosa del genere e diventare un'attrice più brava di lui!"  . Ahah, infanile da parte mia vero? -

- Niente affatto - rispose con convnzione lui, sdraiandosi accanto a lei e dopo qualche secondo di silenzio aggiunse : - Grazie -

- Per cosa? -

- Per avermelo detto. Per una persona orgogliosa come te non deve essere stato facile - sorrise

Kyouko sorrise a sua volta fissando il soffitto: per tutta la durata della conversazione erano rimasti così , l'uno accanto all'altra, senza avere il coraggio di guardarsi in faccia, troppo spaventati di non riuscire a contenere le proprie emozioni .

Fu Ren a rompere l'imbarazzo dicendo:

- Io ora vado una doccia, aspetta qui finchè non ho finito, dopo puoi anche andare... credo che ormai Fuwa se ne sia andato a dormire. -

- Oh ok... -

L'attore, sotto il getto d'acqua, cercò di lavare via tutta la tensione accumulata in quelle ultime ore cercando di scacciare il pensiero che Kyouko si trovava proprio nella stanza accanto , sul suo letto... no! Doveva liberarsi di quei pensieri poco da "gentiluomo" .

 Si frizionò per bene i capelli bagnati con un asciugamano di spugna prima di recuperare i vecchi pantaloni di una tuta e una t-shirt che usava come pigiama. Li indossò e , prima di uscire dal bagno, inspirò profondamente.

Ciò che vide lo sorprese e incantò : Kyouko dormiva placidamente come una bambina.

Si avvicinò a lei senza far rumore e rimase per parecchio tempo a fissare il suo viso mentre dormiva.

" Accidenti... " pensava indeciso se svegliarla  meno, " Aa al diavolo!"  e così dicendo si sdraiò accanto a lei.

Il mattino seguente Kyouko fu svegliata da un flebile raggio di sole che filtrava dalla finestra, doveva essere l'alba poichè la stanza era ancora semibuia. Dapprima non si rese conto di dove fosse, ma non appena provò a muoversi sentì delle braccia forti stringerla saldamente. Si voltò trovandosi davanti il bellissimo volto di un Ren dormiente, era semplicemente una creatura divina! Restò imbambolata a fissarlo per un tempo interminabile prima di rendersi conto della situazione, a quel punto cacciò un urlò che fece svegliare di soprassalto il " bell'addormentato".

- Mm perchè urli?- chiese con la voce impastata dal sonno

Non sentendo alcuna risposta dalla ragazza aprì pigramente gli occhi per vedere cosa le fosse successo. Quando vide la tinta delle sue guance capì quale fosse il problema

- Oh -

- Oh? E' tutto quello che hai da dire? Cosa ... -

- E' tutta colpa tua! -

- Come? -

- Così la prossima volta impari ad addormentarti nella stanza di un ragazzo- la provocò

- Ma tu... ieri ... io... aaaaaaaaa - così dicendo saltò giù dal letto dirigendosi come un razzo verso la porta.

L'aprì cautamente cacciando la testa fuori per assicurarsi che non ci fosse nessuno quando si sentì chiamare:

- Ah Kyouko... buongiorno! - le disse Ren con un sorrisetto compiaciuto

L'aveva di nuovo chiamata per nome! Che fine aveva fatto il solito e professionale Mogami-san?!

La ragazza a quel punto non ci pensò due volte e si fiondò in corridoio, lasciando l'attore a ridere da solo come un idiota.

Pensò che non l'avesse vista nessuno e , tirando un sospiro di sollievo , si diresse verso la sua stanza. 

In quel momento Sho, che non era riuscito a chiudere ochio tutta la notte, passeggiava come un sonnambulo per i corridoi. Stava proprio passando davanti la stanza di quell'attore infame quando sentì la porta aprirsi. Si acquattò in una rientranza del muro sbirciando senza farsi vedere. Non potè credere a quello che vide: Kyouko, con ancora indosso i vestiti della sera precedente, si stava allontanando velocemente ...

Rieccoci! Un saluto a tutti :) era da un'eternità che non pubblicavo e vi chiedo scusa. Spero di essermi fatta perdonare con questo capitolo, mi piacerebbe molto sapere cosa ne pensate e se questi personaggi vi convincono o meno! A presto :)

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Capitolo 16
*** Resa dei conti (?) ***


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Kyouko rientrò in fretta nella sua stanza , aveva ancora il cuore che le batteva all'impazzata : un po' per la paura di essere stata vista da qualcuno ma soprattutto per il risveglio di quella mattina . Il ricordo del volto divino di Ren a pochi centimetri dal suo era ancora vivido e il solo ripensarci le fece avvampare le guance. Si portò una mano al petto per cercare di tranquillizzarsi , sentiva la testa vuota e , incapace di qualsiasi pensiero razionale, si accasciò sul letto. Non riusciva ancora a capacitarsi degli eventi della sera precedente , aveva dormito in camera di Tsuruga-san! Come era potuto succedere!? Non avrebbe mai più avuto il coraggio di guardarlo in faccia .  Inoltre , di certo, il suo inusuale comportameno non migliorva la situazione . La ragazza non riusciva a capire cosa gli fosse preso : non solo l'aveva chiamata per nome senza usare alcun onorifico per ben tre volte ma era stato anche estremamente sfacciato! L' " imperatore della notte" si doveva essere completamente impossessato di lui, non c'era altra spiegazione.  Continuò a tormentarsi tra mille dubbi e domande finchè non si rese conto  che le attività mattutine del ryokan sarebbero iniziate a momenti e ,  pensando che un po' di lavoro l'avrebbe aiutata a distrarsi, si cambiò e scese di sotto.

Arrivata nella hall la trovò deserta (doveva essere ancora troppo presto) e , impaziente di darsi da fare , si avviò nella sala della colazione per cominciare ad apparecchiare i tavoli. Non appena svoltò l'angolo si accorse della presenza di qualcuno :  Sho se ne stava seduto tutto solo nel salottino antecedente la sala.


Intanto nella sua stanza Ren  se ne stava al centro del letto , sornione. Aveva ancora stampato sulle labbra quel sorriso compiaciuto che aveva sfoderato con Kyouko non molto prima. Si sentiva come un ubriaco tanto era felice e si diede mentalmente dello stupido per essere andato su di giri per una cosa del genere e aver finito con l'abbassare le difese che di solito teneva ben salde. Tornato serio si mise a riflettere sul suo comportamento e si  vergognò per essere stato così spavaldo , non sapeva cosa gli fosse preso... oppure sì . Da tempo ormai si era accorto di provare una gelosia smodata ne confronti di Shotaro che lo portava a compiere atti sconsiderati che Ren Tsuruga non avrebbe mai commesso . Certi colpi di testa erano  tipici del vecchio se stesso e il fatto che questa sua personalità stesse a tratti riaffiorando lo terrorizzava. Temeva di perdere il controllo da un momento all'altro e non poteva permetterlo. Avrebbe fatto finta  di niente, come se tutti gli eventi di quella notte non fossero mai successi , avrebbe soppresso i suoi sentimenti... ancora una volta. L'unica cosa che doveva fare era tenersi alla larga da Sho e tutto sarebbe andato bene.


La ragazza fece qualche passo indietro pronta ad andarsene , non aveva nessuna voglia di vederlo! Temeva infatti che potesse riprendere il discorso della sera precedente , infatti era stato per colpa sua se le cose avevano finito col prendere quella piega assurda. Già di spalle gli diede un'ultima occhiata e notò che il ragazzo aveva uno sguardo serio e completamente perso nel vuoto e se ne chiese il motivo. Quell'attimo di curiosità le fu però fatale : Sho si era voltato accorgendosi di lei.  Kyouko si aspettava che le facesse un'altra sfuriata da un momento all'altro ma lui, invece , restò a fissarla con un'espressione indecifrabile, quasi ... spiazzato!

- B-buongiorno .. - fu la sola cosa che riuscì a dirgli . Perchè mai lo stava salutando poi? Era ancora arrabbiata con lui .

- Oh... ah ... ciao - rispose continuando a guardarla intensamente

- Che c'è ? -

- Eh?-

- Perchè mi stai fissando?- chiese seccata

- Io... no niente -  

- Bene, se non devi dirmi niente vado a preparare i tavoli per la colazione -

- Kyouko... -

- Si? Ti decidi a parlare o no? Non intendo stare qui tutta la giornata-  gli disse vedendo che continuava ad esitare , incerto.

- Ieri sera.. tu... -

- Io cosa?- cominciava a sentirsi nervosa e il silenzio in cui era ricaduto Sho non faceva altro che aumentare la tensione.

Il ragazzo avrebbe voluto chiederle spiegazioni riguardo a quello che aveva visto poche ore prima : non riusciva a capacitarsi del fatto che lei avesse veramente passato la notte con Ren. Che l'attore si fosse finalmente deciso a fare una mossa? No improbabile.... a quest'ora Kyouko sarebbe stata in prede alla confusione totale! Eppure era la sua stanza quella da cui l'aveva vista uscire all'alba.

- C'è qualcosa che non so? - le domandò infine serio

Alle orecchie della ragazza quella sembrò quasi un'accusa , si sentiva a disagio.... possibile che lui sapesse?

- No , nulla ... e in ogni caso non sono tenuta a raccontarti proprio un bel niente! -

- Invece io devo saperlo! Tu... -

Il biondo fu però interrotto dall'arrivo della terza persona in causa:

- Oh buongiorno! Anche voi mattinieri? - disse Ren con un grande sbadiglio fingendo una falsa aria di indifferenza

- Tsuruga-san... - esclamò sorpresa e agitata Kyouko

Ren si rivolse però al cantante : - Cosa c'è Fuwa? Passato una nottataccia? Hai certe occhiaie... -  lo schernì  - Io invece -  continuò  -  ho dormito benissimo ! E tu Kyouko ? - chiese malizioso alla ragazza marcando quel'ultima parola.

La poveretta non sapeva cosa rispondere , era imbarazzatissima!

Sho notò che era arrossita fin sulla punta delle orecchie e sentì la rabbia crescere : doveva essere veramente successo qualcosa fra quei due.

- Io.. io - farfugliò lei - Bene, grazie Tsuruga-san!-

- Ren - 

- Eh cosa? -

- Ren , puoi chiamarmi Ren. Credo che ormai siamo abbastanza in confidenza da poterci chiamare per nome, non credi anche tu Kyouko  ? -

- Come? No, no ... io non potrei mai... insomma.. - 

L'attore, per un momento,  si sentì in colpa per averla di nuovo messa in una situazione difficile, ma ormai il danno era stato fatto : per l'ennesma volta non era riuscito a trattenersi e la gelosia per Shotaro aveva nuovamente finito per prendere il sopravvento vanificando i suoi buoni propositi di mantenersi calmo e distaccato.

Quei pensieri lo distrassero tanto da permettere al biondo di cogliere l'occasione per dargli un pugno in pieno viso .

Kyouko cacciò un urlo alla vista del labbro sanguinante di Ren e di uno Sho che tremava in preda alla rabbia.

- Figlio di puttana! Adesso mi hai veramente stancato! - gridò il cantante 

- Modera il linguaggio Fuwa - rispose ripulendosi il sangue il moro , lottando contro se stesso per rimanare calmo

- Perchè come ti dovrei chiamare ? Ah è vero ... posso chiamarti " Ren" giusto? Ma va al diavolo!- e così dicendo si sferrò nuovamente all'attacco.

Questa volta , però , Ren era pronto a reagire e schivò il colpo con facilità facendo per un momento perdere l'equilibrio al biondo che , testardo, provò immediatamente a colpirlo di nuovo . La cosa andò avanti per un po' : Sho stava ormai sferrando pugni alla cieca senza riuscire ad andare a segno. L'attore si era stancato di fare " il bravo ragazzo" e stava appunto per rispondere ai colpi quando Kyouko si mise in mezzo:

- BASTA!! Smettetela immediatamente! - urlò con tutto il fiato che aveva in corpo  - Si può sapere cosa vi è preso? Siete per caso impazziti?! Volete forse creare uno scandalo? - disse accennando al personale e agli ospiti del ryokan che si stavano avvicinando allarmati dalla confusione.

- Avanti, venite con me! - ordinò loro fancendogli segno di seguirla fuori.

Non appena furono usciti riprese a parlare:

- Maledizione Sho! Cos'hai in testa? Eh? -

Il biondo non le rispose continuando a lanciare occhiate assassine a Ren che di certo non aveva problemi a sostenere il suo sguardo.

- E tu invece? Potevo anche aspettarmelo da questo celebroleso ma tu! - disse puntando il dito verso l'attore

- Io cosa? Sono forse fatto di pietra? Sono un uomo anch'io se non te ne sei accorta! - rispose lui ancora fuori di sé .

Lei , a quelle parole , restò scioccata : " un uomo, è un uomo anche lui? Ma certo, come potrei dimenticarlo... " pensò

La tensione tra i tre si poteva tagliare con un coltello e il silenzio che era calato era ancora più pesante di mille parole. Fu Sho a romperlo :

- Cosa c'è fra voi due? State insieme? - domandò con un groppo alla gola

- Scusa? -  chiese la ragazza

- Hai capito benissimo! E adesso rispondetemi - 

Ren non sembrava avesse intenzione di aprire bocca e Kyouko era troppo frastornata per poter smentire immediatamente la cosa.

- Oi oi che succede qui? - disse improvvisamente una voce alle loro spalle

- Papà! -  esclamò Sho

- Signor Fuwa! -

- Oh Kyouko sei proprio tu! Vieni qui fatti guardare! - 

- Cosa ci fai qui?- 

L'uomo vedendo quei due che lo fissavano con occhi sbarrati si affrettò a spiegare:

- Oggi mi dovevano dimettere dall'ospedale , ricordi? -

- Sì certo... ma dovevamo venire a prenderti più tardi con la mamma- 

- Aaa non potevo aspettare un secondo di più in quel posto che sa disinfettante! E poi volevo tornare a casa sulle mie gambe ... ho temuto quasi di non poterlo fare più! - 

- Oo Signora Fuwaaaaa - piagnucolò Kyouko gettandosigli al collo

- Ei bambina dai.. non fare cos' adesso è tutto a posto - 

- Sono stata così in pensiero, avrei voluto esserle vicino ma ... ma .. -

- Lo so. Non ti preoccupare. Dai non piangere! Non sei più una bambina! -

- Ahah già... -

- Comunque... ritornando al discorso di prima, è successo qualcosa? - chiese spostando lo sguardo su Ren - Chi è questo giovanotto? - 

Ciao!! Questo capitolo è stato molto difficile da scrivere, soprettutto la prima parte! La seconda l'ho scritta di getto senza programmare molte delle cose che vi ho inserito quindi mi auguro che non sia venuta fuori una schifezza. Questo potete dirlo solo voi perciò mi raccomando: commentate e fatemi sapere la vostra opinione. Un bacio, alla prossima :)

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Capitolo 18
*** Consapevolezza ***


Ciao.... da quanto tempo! Per la precisione l'ultima volta che ho aggiornato è stata 180 giorni fa! Uccidetemi pure... rimando le scuse alle note finali. ebbene sì , come avevo anticipato a qualcuna di voi un mesetto fa, rieccomi con un nuovo capitolo che avevo in cantiere ormai da Gennaio. Spero vi piaccia e ( se c'è ancora qualcuno disposto a leggerlo ) buona lettura! :)



-     Chi è questo giovanotto? -

Il signor Fuwa scrutava Ren con aria interrogativa
- Permetta che mi presenti signore, sono Ren Tsuruga... un collega di lavoro di Kyouko - si affrettò a dire il diretto interessato
- Di Kyouko ? - chiese l'uomo stupito più dal fatto che l'avesse chiamata così informalmente che dalla spiegazione in sé 
- Sì, apparteniamo alla stessa agenzia di spettacolo - confermò 
- Oh giusto! Quasi dimenticavo che la nostra Kyouko fa l'attrice adesso - rispose facendo l'occhiolino alla ragazza che arrossì lievemente - Credo di aver capito chi sei : sei l'attore che fa girare la testa a tutte le mie cameriere! Recitavi la parte di Katsuki in Dark Moon , giusto? Scusami se non ti ho subito riconosciuto ma non sono un tipo che guarda molta televisione... ho fatto giusto qualche eccezione ogni tanto per vedere Mio in azione! - ridacchiò serenamente.
- Oh non si preoccupi! Capisco che lei abbia avuto cose ben più importanti da fare. La ringrazio , in ogni caso , per  essere stato uno spettatore occasionale... la Mio di Kyouko meritava di essere vista - 
- Vero? Ne sono convinto anch'io e se lo dice un attore tanto famoso sarà sicuramente così - 
Sho, intanto, sentiva le budella torcerglisi dalla rabbia.
- Tornando a noi... -   continuò l'uomo   -  potrei sapere perchè discutevate a quel modo? E' successo qualcosa? - 
- Oh no no! Niente! C'è stato solo un malinteso!- si affrettò a dire Kyouko
- Un malinteso? - chiese ironico Sho - Quindi voi due non state insieme? - disse lanciando occhiate di fuoco a Ren
La ragazza era nel panico tototale : come poteva contnuare con quel discorso anche davanti al signor Fuwa?? Arrossì vistosamente e iniziò a balbettare:
-  N-n... c-certo c-c-che  ... - 
- Suvvia figliuolo! Non metterla così in imbarazzo, dopotutto non sono più affari tuoi - lo rimproverò il padre marcando quelle ultime parole, poi diventando improvvisamente serio continuò:
- Se Kyouko ha da comunicarci qualcosa lo farà lei stessa... vero?- 
La poverina non riuscì a dire nemmeno mezza parola
- Adesso vado , avremo modo di parlare un'altra volta Tsuruga Ren - 
- Certamente, buona giornata signore - 
Quei saluti erano suonati all'attore come un avvertimento , sapeva che d'ora in poi sarebbe stato tenuto attentamente d'occhio. 

Kyouko sospirò sonoramente , liberandosi di tutta la tensione accumulata fino a quel  momento.  Si era sentita come un topo in trappola, una sensazione decisamente spiacevole e ... strana. Per un momento si era pure dimenticata dei due uomini che erano ancora rimasti in sua compagnia finchè non sentì Ren dire in modo brusco :
- Io vado -
- Eh? C-cos... dove stai andando? - riuscì infine a chiedere , allarmata dal tono dell'attore... sembrava arrabbiato 
- Bè , visto che a quanto pare è stato confermato che si tratattava di un malinteso direi che è inutile continuare a discutere - 
Detto questo si diresse a grandi falcate verso l'interno della struttura lasciando una esterefatta Kyouko da sola col vecchio amico d'infanzia. 
- E adesso cosa è preso al tuo adorato attore? -  chiese Sho 
- Non ne ho idea ... davvero -
La ragazza avrebbe voluto seguirlo e stava appunto per farlo quando fu trattenuta dal biondo
- Non pensare che che la nostra conversazione sia finita qui , ho ancora qualcosa da dirti - le comunicò
- Ancora?- 
- Hai detto che è stato tutto un malinteso, quindi non state insieme? -
- No , non stiamo insieme... siamo dei semplici colleghi di lavoro -
- Sì certo... e dimmi, è normale per dei " semplici colleghi di lavoro" chiamarsi direttamente per nome senza usare alcun onorifico? - 
- Em , ecco... -   Kyouko iniziò a farfugliare imbarazzata , non sapendo cosa dirgli visto che nemmeno lei riusciva a capacitarsene
- Senti, lo so che la cosa non mi riguarda , tutti mi avete detto che non sono affari miei , ma non riesco a fare finta di niente, non dopo quello che ho      visto...  - 
- Di cosa stai parlando ? - 
- Ti ho vista -   rispose abbassando la testa e arrossendo leggermente   - Questa mattina ti ho vista mentre uscivi dalla sua stanza - 
- Eeeh ?! N-n-no-non è come pensi! Non farti strane idee!! - gli rispose agitando le braccia , completamente nel panico
- Ah no?? E cosa dovrei pensare!? Una ragazza che esce alle prime luci dell'alba dalla stanza di un uomo indossando ancora i vestiti della sera precedente ??!! - ormai stava urlando
- Abbassa la voce!! Vuoi che ti sentano tutti? - Kyouko era ormai disperata 
- Cosa c'è? Ti preoccupa che si venga a sapere che la piccola Kyouko non è poi così innocente  come vuoi far credere??- 
La risposta  fu un sonoro e deciso schiaffo.
Sho ammutolì , scioccato, portandosi una mano alla guancia rossa e dolorante mentre fissava con occhi sbarrati la ragazza tremante di rabbia davanti a sè. Kyouko teneva la testa bassa e aveva i pugni serrati , il suo intero corpo era percorso da tremiti. Quando finalmente parlò la sua voce suonò fredda come il ghiaccio :
- Mi hai dato della stupida, mi hai detto che sono noiosa, per niente sexy, un'ingenua, mi hai ferita in diversi modi... ma NON ti permetto di fare certe insinuazioni!!! E sai cosa c'è? Io sono libera di fare come credo, di frequentare chi voglio e tu sei l'ultima persona che può permettersi il lusso di giudicarmi! Non sono tenuta a spiegarti proprio un bel niente , non devo giustificare le mie azioni nè chiarire i miei rapporti con  Tsur- anzi, Ren!. -  gli urlò determinata con tono di sfida.
Lui rimase in silenzio per tutto il tempo , prendendosi una lunga pausa prima di rispondere:
- Quindi è così che stanno le cose ... e dimmi, quand'è stato? Quando ha smesso di essere solo un sempai per te? Da quanto tempo?- Era mortalmente serio e aveva una strana luce negli occhi .
Kyouko  trasalì , improvvisamente svuotata da tutta la rabbia provata poco prima, adesso rimpiazzata dalla confusione per la consapevolezza che no , non sapeva quando le cose erano cambiate . Aveva davvero smesso di considerare Ren solo un sempai? Se era così allora che cos'era adesso per lei? Non sapeva rispondere a quella domanda...
- Mph - sbuffò il biondo - Sei davvero una stupida ... non te ne sei nemmeno resa conto. Meglio per me.. - disse quelle ultime parole in un sussurro che la ragazza non riuscì a sentire.

Il resto della giornata fu molto frenetico per via del ritorno a casa del signor Fuwa , Kyouko dovette nuovamente sostituire la signora , impegnata ad accogliere il marito, nella gestione del ryokan e non ebbe neppure il tempo di pensare a tutto quello che era successo.  Era ormai pomeriggio inoltrato quando si rese conto che non  aveva più visto Ren  da quella mattina. 
Sho , d'altro canto, si era rinchiuso nella sua stanza e, dopo ore passate a contemplare il soffitto sdraiato sul letto, era giunto a una conclusione : la rivoleva indietro. Nel corso dell'ultimo anno , ossia da quando il suo rapporto con Kyouko si era irrimediabilmente rovinato, i suoi sentimenti nei confronti di quest'ultima si erano così evoluti e trasformati che ormai faticava a guardarla con gli stessi occhi di una volta. Era passato da un'iniziale fase di apparente indifferenza ad una di possessività. Vederla così cambiata e grintosa nella sua nuova veste di aspirante attrice aveva , in principio, risvegliato il suo interesse, inducendolo a cercare ( seppur inconsciamente) un contatto con lei .  Continuava però a ripetersi che si trattava soltanto di un gioco, un modo per scacciare la noia e forse avrebbe continuato ad autoingannarsi all'infinito se non fosse stato per LUI . L'inaspettata entrata in scena di Ren  aveva fatto vacillare le sue certezze , gli aveva fatto capire che no , Kyouko non era solo una delle tante . Quando aveva poi scoperto il particolare interesse che l'attore sembrava nutrire per la sua ex amica era quasi uscito fuori di testa. In lui si era risvegliato un senso di possesso che non sapeva di avere e nella sua mente Kyouko era stata definitivamente catalogata come " roba sua" .  Le cose, però, erano cambiate nuovamente e un sentimento prepotentemente sempre più romantico aveva iniziato ad insinuarsi in lui . Se per un po' era riuscito a chiudere gli occhi e ignorarlo adesso la sconvolgente  verità  gli si era manifestata innanzi . Alla luce degli avvenimenti degli ultimi giorni lo aveva finalmente capito , quella ragazza che tanto aveva disprezzato era stata la sua ancora di salvezza in quei terribili momenti di angoscia, gli era rimasta vicino nonosante avesse più di un buon motivo per non farlo . Vederla con un altro uomo lo faceva impazzire non per uno stupido capriccio,  non era semplice possessività , la sua era una cieca e incontrollabile gelosia! La consapevolezza che Kyouko si stesse avvicinando sempre più a Ren  lo stava facendo diventare insano! Si portò una mano all'altezza del petto stringendo in corrispondenza di quel punto in cui quel muscolo traditore aveva iniziato a fargli un male insopportabile, lo sentiva quasi accartocciarsi su se stesso mentre batteva furiosamente contro la gabbia toracica. Aveva paura, una paura folle di essere arrivato in ritardo, di avere perso, forse per sempre, la ragazza di cui era , e sempre sarebbe stato, profondamente inamorato.

** Note **
Aaaalloraa.. da dove inizio?? Meglio fare una lista:
1. Mi scuso per la brevità del capitolo, avrei voluto scrivere di più ma la scena successiva era abbastanza lunghetta e avrei rischiato di aggiungere troppa carne sul fuoco.
2. MI DISPIACE, SCUSATEMI , PERDONO, NON SONO DEGNA DI VOI!!
3. Potrei stare qui per paragrafi interi a cercare di darvi una spiegazione per la mia lunghissima assenza. Università, impegni vari, mancanza di ispirazione. La verità è che non ho scusanti visto che 5 minuti al giorno per scrivere si trovano sempre perciò non vi biasimo se vi siete scocciati di seguire questa storia che , ve lo assicuro, finirò!!

Grazie dell'attenzione se siete arrivati a leggere fin qui se ne avete voglia fatemi sapere un vostro parere o, meglio ancora, insultatemi pure apertamente ... ve ne do il permesso!! Ciao ciao ;)

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Capitolo 19
*** Non voglio perderti ***


Ciao a tutti :) ! Rieccomi nuovamente qui, lo so.. lo so... sono una lumaca! Sorry :( ! Spero che il capitolo sia di vostro gradimento ( aspetto come al solito i vostri commenti), buona lettura :*






Ren vagava con aria assente per il piccolo e grazioso giardino del ryokan , ormai lo aveva percorso in tondo svariate volte senza rendersi conto del tempo che era passato. La sua mente era occupata da innumerevoli pensieri che convergevano verso un'unica direzione: Kyouko. Le parole di quella mattina continuavano a rimbombargli nelle orecchie: "..solo un malinteso" . Un malinteso? Davvero era stato solo questo? Davvero lui era stato l'unico a sentire quel calore a livello del petto e le farfalle nello stomaco come una ragazzina ? Possibile che per Kyouko tutto quello che era successo non avesse nessun significato speciale? 
" Sei uno stupido Ren , tu per lei sei solo un rispettabile sempai... cosa ti aspettavi?" disse a sè stesso lasciandosi sfuggire un lungo e rassegnato sospiro mentre passava una mano tra i capelli. 
- Qualche problema? -
L'attore si girò di scatto verso la sorgente di quella voce e riconobbe il signor Fuwa che lo guardava placidamente attendendo una sua risposta
- Ehm.. no, ero solo sovrapensiero. Niente di importante -
- Ne sei sicuro? -
- Sì signore, non ho nessun problema - cercò di dire col tono più convincente che possedesse
- Senti Tsuruga-san, non voglio essere invadente, però non mi va nemmeno di girare intorno alle cose quindi sarò sincero con te -
- Certo... -
- Provi qualcosa per la mia piccola Kyouko, vero? Ah-a non provare a negarlo perchè è abbastanza evidente! L'unica a non essersene accorta a quanto pare è lei...è sempre stata un po' lenta su queste cose -   si lasciò sfuggire  - Però non riesco a capire se lei ricambi o meno i tuoi sentimenti. Senza dubbio da quel poco che ho potuto vedere, e da quello che mi ha raccontato mia moglie, nutre una profonda stima nei tuoi confronti e si fida di te. Quindi, arrivando al punto, vorrei sapere se puoi darmi delle delucidazioni a riguardo: ti sei mai accorto di un suo particolare affetto, pensi che lei potrebbe, in qualche modo , corrisponderti? -
- Sinceramente? Non lo so -  ed era vero, Ren non aveva la minima idea di cosa effettivamente la ragazza ne pensasse di lui
- Dunque  non ti ha mai dato un motivo per sperare in qualcosa di più? Bene... -
- Come scusi? - chiese l'attore leggermente offeso, stava cominciando a innervosirsi
- Non fraintendermi... non ho nulla contro di te. Anche se non ti conosco bene mi sembri una brava persona, però cerca di capirmi, sono un padre. Fin da quando lei e Sho erano solo dei bambini ho sempre sotto sotto sperato che un giorno Kyouko diventasse mia nuora e quindi l'erede di questo ryokan. Col passare degli anni, però,  avevo iniziato a rassegnarmi all'idea che  Shotaro non fosse interessato né all'albergo né tantomeno a lei. Ma adesso le cose sono cambiate. Sarò pure un genitore severo ma conosco mio figlio e ho visto il modo in cui la guarda. -
Ren sentì il sangue gelarglisi nelle vene : il signor Fuwa stava forse dicendo che...
- E' chiaro che Sho è innamorato di lei. -
Ecco appunto! L'attore strinse i pugni sempre più a disagio per via della piega che il discorso aveva assunto. Rimase in silenzio aspettando che l'altro continuasse
- Lo so che Shotaro ha sbagliato ,  si è comportato malissimo nei suoi confronti e l'ha fatta soffrire ... -
- Già! - ringhiò il moro
- Però adesso sta cercando di cambiare, ce la sta mettendo tutta per rimediare ai suoi errori . Ha ancora tanta strada da fare ma almeno ci sta provando! Sia io che mia moglie lo abbiamo ormai perdonato e sono sicuro che potrebbe farlo anche Kyouko, ha solo bisogno di un po' più di tempo -
L'attore lo fissava con gli occhi spalancati, incredulo. Mille dubbi iniziarono ad insinuarsi nella sua mente: possibile che il signor Fuwa avesse ragione? Davvero Kyouko , la sua Kyouko , avrebbe finito col perdonare quello stupido biondo  tornando da lui a braccia aperte? No! Non poteva essere! 
- Lei pensa davvero che sia tutto così semplice? Che lei lo possa perdonare lasciandosi tutto alle spalle? Che torni nuovamente al suo fianco facendo finta che non sia successo nulla? - ormai stava urlando
- Lo spero con tutto il cuore - ammise l'uomo
- Sa che c'è? In fondo spero anch'io che si lasci tutto alle spalle .... e che si dimentichi di lui una volta per tutte! -  non aveva più senso fingere , perciò decise di essere schietto a sua volta
Il signor Fuwa sorrise : - Ne deduco che non hai la minima intenzione di farti da parte - 
- Assolutamente - 
Ren  per la prima volta ne era convinto. Finalmente, da quando aveva ritrovato Kyouko e aveva capito di esserne perdutamente innamorato, aveva deciso di combattere per quel suo sentimento, senza più paure, senza più incertezze. Si sarebbe dato da fare per conquistarla, era ormai stufo di restare fermo a guardare e , soprattutto, non poteva permettere a Sho  di riprendersela! 


La giornata lavorativa al ryokan era fortunatamente giunta al termine, Kyouko si aggirava sfinita tra le varie sale gettando occhiate qua e la . Lo aveva fatto per ore nella speranza di avvistare "qualcuno"  ma Ren sembrava essere sparito . La ragazza, rassegnata, decise infine di salire al piano superiore per fare una doccia, al massimo avrebbe provato più tardi a bussare alla porta della sua stanza. Si prese il tempo necessario per rilassarsi e riassumere fattezze vagamente umane e quando ritenne di essere abbastanza presentabile si accinse ad uscire augurandosi di non disturbare l'attore data l'ora. Raggiunse la sua destinazione pochi minuti dopo ma una volta trovatasi davanti alla porta la sua sicurezza cominciò a vacillare : " Forse non è il caso che bussi , magari sta già dormendo, e anche se non fosse cosa dovrei dirgli ? Dopotutto non è affar mio sapere dove è stato o cosa ha fatto". Poi , però , ripensò alla sua faccia seria l'ultima volta che l'aveva visto, era chiaro che qualcosa non andava, e il non sapere quale fosse il problema la stava facendo impazzire. Sollevò così il pugno pronta a bussare quando la porta si aprì: il suo sguardo si incatenò immediatamente con quello sorpreso di Ren e rimasero a fissarsi per qualche secondo finchè Kyouko non balbettò con un sorriso nervoso:
- Ah.. ehm.. b-bu-buona sera!- 
- Oh, ciao... mi cercavi? - chiese speranzoso l'attore 
- Sono venuta a controllare se era tutto a posto... non ti ho visto più dopo questa mattina- spiegò 
- Sono rimasto quasi tutto il giorno in camera ... avevo bisogno di riflettere -
- Riflettere? E' successo qualcosa?-
- Beh , ecco.... perchè non entri? Non rimanere lì in piedi nel corridoio - cercò di sviare il discorso, imbarazzato
La ragazza fece come le aveva detto e andò a sedersi sulla stessa sedia su cui si era seduta la sera precedente. Così facendo le tornarono in mente tutte le immagini collegate all'episodio e di come la cosa avesse finito con lo scatenare tutto quel putiferio con Shotaro e si sentì in dovere di dire:
- Ah! Volevo scusarmi per quello che è successo questa mattina... -
- Perchè mai ti stai scusando? Non sei stata tu quella a prendermi a pugni!- ridacchiò Ren
Kyouko arrossì mortificata e precisò:
- Sho è una testa calda, è sempre stato impulsivo... -
- Lo stai per caso giustificando?- la faccia del moro si era fatta improvvisamente scura 
- No! No, certo che no! -   chiarì allarmata  - Stavo solo cercando di dire che ormai mi sono abituata alle sue scenate e mi dispiace che questa volta ne sia rimasto coinvolto anche tu -
- Abituata? -  il tono dell'attore era diventato piatto e freddo
- Beh sì... ne ha combinate talmente tante che ormai non mi arrabbio quasi più. Credo di essermi rassegnata al fatto che sia un irrecuperabile idiota!-
Ren sbiancò nel sentirla parlare così, il discorso del signor Fuwa ancora vivido nella sua mente : " Sia io che mia moglie lo abbiamo ormai perdonato e sono sicuro che potrebbe farlo anche Kyouko, ha solo bisogno di un po' più di tempo... ".Non poteva essere vero, non poteva essere così stupida da perdonarlo sul serio! Oppure si? I dubbi lo stavano divorando sgretolando ogni sua più piccola certezza . Sentì crescere il panico e guardò la ragazza con occhi supplichevoli, pregandola silenziosamente di non tornare da lui, di non lasciarlo.
Kyouko si accorse del turbamento del suo sempai e ricambiò il suo sguardo disperato con uno confuso
- Credo di averti creato davvero troppi problemi! Non so come farmi perdonare! Ho già cercato di chiarire tutti i malintesi e ... -
- Ancora con questa storia dei malintesi?? - gridò inaspettatamente l'attore.
Non avrebbe mai voluto urlarle contro, giacchè si era ripromesso di essere sincero e rivelarle i suoi sentimenti , ma questo era veramente troppo. Lo faceva soffrire sapere che per lei il  fatto di aver dormito nella sua stanza si era rivelato un peso, un problema da risolvere.
Kyouko lo fissava ora con gli occhi sgranati, scioccata. 
- Per te è davvero così insopportabile l'idea che qualcuno pensi che ci sia qualcosa tra noi due? Che lui  fraintenda il nostro rapporto? Ti fa tanto ribrezzo l'eventualità di essere  più che semplici colleghi di lavoro??? -   ormai non riusciva più a controllarsi, la rabbia, la delusione e la sofferenza di sentirsi rifiutato avevano preso il sopravvento
- Io no... non intendevo questo... - cercò di giustificarsi la poveretta
- Bene! Se le cose stanno così puoi stare tranquilla: non ti importunerò più. Scusami se ti ho messa in imbarazzo Mogami-san - 
Kyouko sentì la terra mancarle sotto i piedi, non capiva cosa stesse succedendo. Perchè Ren era così furioso? Perchè sembrava così ferito e tradito? Cosa aveva fatto di sbagliato? Ma soprattutto : perchè il cuore le  faceva così male nel sentirsi chiamare nuovamente Mogami-san? Voleva sentire nuovamente il suo nome uscire dalle labbra dell'uomo che era dinnanzi a lei , mai prima di allora le era sembrato così dolce il nome Kyouko. Questi pensieri la spaventarono a morte... non poteva essere successo, non di nuovo ! 
Si alzò di scatto dalla sedia cercando di scacciare il groppo che le si era formato in gola e si diresse in fretta e furia verso la porta , farfugliando un :
- Mi dispiace io... io devo andare- 
Ma prima che potesse scappare via, mentre era già di spalle, una lacrima traditrice le rotolò giù lungo la guancia .

Ren rimase solo e , prendendosi i capelli tra le mani , crollò sul letto . Le spalle dell'attore iniziarono a sussultare : per la prima volta , dopo tanti anni, stava singhiozzando.


 

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Capitolo 20
*** Questioni di coraggio ***


Ebbene si... a volte ritornano! Per comunicazioni di servizio vi rimando alle note finali, per il resto godetevi il capitolo! Siamo ad un punto cruciale della storia e probabilmente spezzerò molti cuori ma era inevitabile!

Kyouko si richiuse la porta alle spalle e , con la vista annebbiata dalle lacrime, scappò via il più velocemente possibile. Continuava a correre per i corridoi del ryokan senza nemmeno sapere dove stesse andando, nella testa  le rimbombavano le parole di Ren e sentiva un peso opprimente e doloroso nel petto. Non capiva cose stesse succedendo , perché l’attore le avesse urlato contro con uno sguardo così arrabbiato e deluso  e, soprattutto, perché la cosa le facesse così tanto male tanto da essere insopportabile. Mentre fuggiva alla cieca dalla fonte di tutta la sua confusione andò a sbattere contro qualcuno e, cercando di ricomporsi un po’, si scusò senza nemmeno guardare in faccia la persona che aveva davanti e proseguì per la sua strada. Aveva fatto forse qualche metro quando si sentì afferrare per le spalle e fu costretta a voltarsi; quando alzò il viso per vedere chi fosse si ritrovò di fronte lo sguardo preoccupato di Sho:
-Kyouko… cos’è successo?-
- Niente, tranqullo-
-E allora perché stai piangendo?- le chiese continuando a tenere la stretta sulle sue spalle
-Io non lo so… -
-Ti va di parlarne?- le disse usando un tono dolce
La ragazza non rispose ma, anzi, abbassò il capo. Sho allora la prese per mano e cominciò a portarla con sé senza che lei opponesse alcuna resistenza-
-Dai vieni … andiamo a parlarne in un posto più tranquillo, ok?-
Questa volta Kyouko annuì debolmente e si fece condurre nella piccola veranda in cui era già stata a chiacchierare con Ren in una delle notti precedenti . Sho la fece sedere sulla sua poltrona di vimini preferita quella in cui, quella volta, c’era seduto l’attore e,  nel ricordare ciò, nuove lacrime, silenziose, le solcarono il viso. Il biondo la guardava preoccupato, senza parlare, poi prese un respiro e le chiese nuovamente:
-Allora, adesso mi dici cosa è successo?-
-Io… Ren, anzi, Tsuruga-san.. – provò a dire , ma poi si interruppe mordendosi le labbra
Il cantante indurì impercettibilmente lo sguardo ma continuò a mantenere un tono calmo
-Avete litigato?-
-Credo sì…-
-Come “credi”? Avete litigato o no?-
- Lui è arrabbiato con me … -
-Per quale motivo ?-
Fu così che la ragazza si ritrovò a raccontargli della sua discussione con l’attore senza tralasciare nessun particolare. Appena Sho ebbe finito di ascoltarla restò qualche minuto in silenzio, meditabondo, con le mani congiunte sulle ginocchia e lo sguardo fisso a terra poi, inspirando profondamente , affermò:
-Quindi , se ho ben capito, si è arrabbiato con te perché non lo consideri un uomo-
- Come? No non è così … - sembrava che Kyouko stesse cercando più di convincere se stessa
- Ah no? Su andiamo! Come fai a non rendertene conto??- il biondo era ormai esasperato
- Tu non capisci … -
- Che cosa non capisco? Che quel tuo dannato sempai ti considera tutto fuorchè una semplice collega di lavoro?!-
- Tsuruga-san ha già qualcuno che gli piace-
-Cosa?- dire che Sho era basito sarebbe stato riduttivo, non riusciva a credere a quella nuova rivelazione – E tu come fai a saperlo? Te lo ha detto lui? –
- Bé si… o meglio l’ho a detto a Po, ma Po sono io … anche se questo lui non lo sa. Comunque , gliel’ho sentito dire con le mie orecchie!-
Il cantante la guardò, se possibile, ancora più stralunato di prima e scoppiò in una grossa risata
-E adesso cos’hai da ridere? Idiota!- lo rimproverò offesa la ragazza
Sho si teneva un fianco con la mano mentre con l’altra si asciugava le lacrime dagli occhi, il tutto mentre cercava di ricomporsi
-E così c’eri davvero tu dentro quel ridicolo costume da pollo?-
Kyouko avvampò rendendosi dell’errore compiuto: aveva appena fato saltare all’aria la sua copertura! In qualche modo, però, cerco di ribattere:
-Po non è ridicolo! E da quando c’è lui il programma ha migliorato i suoi ascolti!- comunicò orgogliosa
-Se non è ridicolo allora perché non hai rivelato la tua identità a Tsuruga?- la incalzò con tono di sfida
-Io, io… io non potevo! Sì ecco! Il direttore dello show mi ha chiesto di non dirlo a nessuno- si giustificò
-Quindi fammi capire… quale sarebbe la relazione tra te, ehm, il pennuto e quell’attore?-
- Po e Tsuruga-san sono amici! Quando si sente giù per qualcosa viene sempre a parlarne con me, anche se credo che se sapesse che quel pupazzo sono io non mi confiderebbe più nulla- constatò abbattuta
-E cos’è questa storia che c’è già qualcuno che gli piace?- chiese scettico
- Me lo ha confessato lui stesso un pomeriggio-  rispose lei, sentendo improvvisamente il cuore farsi pesante al ricordo: si era quasi dimenticata di questa fantomatica ragazza e ora il solo pensiero di qualcuno di speciale per il suo sempai le faceva sentire una strana e spiacevole sensazione.
- E… - la invitò a continuare
-Non so se sia giusto che te lo racconti … però a Tsuruga-san piace una ragazza più giovane di lui e la cosa lo preoccupa parecchio perché pensa che sia inappropriato. Ho cercato di fargli capire che l’età non è importante e che non c’è niente di sbagliato ma non credo di averlo convinto! Sono un disastro anche come pollo-amico!! – piagnucolò
Sho scattò improvvisamente in piedi
-Ma allora sei proprio scema!!- le urlò arrabbiato
-Ei! Perché dici così? Qui l’unico scemo sei… -
- Non ti è mai passato per la testa che… - il ragazzo si fermò, sembrava combattuto, come se non sapesse se continuare o no con quello che stava dicendo   - Non hai mai pensato che quella ragazza potessi essere tu? –  chiese infine con una punta di disperazione e tristezza nella voce.
- Eh? Cos-? N-no, no! Non può essere! Cosa ti salta in mente? Una come me non potrebbe mai piacergli … - 
- Una come te?-
- Sì insomma … una ragazza banale, poco femminile, noiosa … - si interruppe abbassando il capo
Sho sentì una fitta allo stomaco e cominciò ad avvertire un leggero senso di nausea: quelle erano le stesse parole con cui l’aveva descritta mesi fa alla sua manager. Il senso di colpa lo stava divorando , lui non pensava più tutte quelle cose … anzi! E il fatto che Kyouko le pensasse di sé stessa, mostrando un’autostima pari a 0, lo faceva sentire il verme più verme del pianeta! Era tutta colpa sua se una ragazza tanto meravigliosa ( ora lo aveva finalmente capito) era diventata così insicura. E si sentì ancora peggio quando la udì continuare:
-Tsuruga-san  invece … è un uomo brillante, bello, gentile, un attore eccezionale e una persona ammirevole. Potrebbe avere potenzialmente qualsiasi donna che desidera ai suoi piedi ed essa non sarebbe comunque alla sua altezza.  Lo so,  può sembrare distaccato e sa essere un vero rompiscatole, per non parlare poi di quanto sia terrificante quando è arrabbiato! – ridacchiò – Ma, nascosto dietro a tutte quelle maschere che porta, c’è l’uomo migliore che io abbia mai conosciuto. Se si scava a fondo emerge una persona dolce, buffa, a volte un po’ infantile … specie quando fa i capricci perché non vuole mangiare! -  adesso stava ridendo apertamente con un’espressione beata dipinta in viso – Il suo sorriso, quello vero, è in grado di irradiare una tale luce… . In questi mesi è stato il mio punto fermo, non ce l’avrei fatta senza di lui. Mi ha dato un nuovo obiettivo e regalato un nuovo sogno. Per questo io non posso perderlo! Non saprei cosa fare se decidesse di non rivolgermi mai più la parola!- disse tirando su con il naso e scoppiando a piangere prima di coprirsi la faccia con le mani.
Sho sbiancò, guardandola atterrito, e con le lacrime agli occhi e un filo di voce affermò:
-Tu lo ami. –
Kyouko si azzittì e, spostate le mani dal volto, lo guardo con gli occhi spalancati e spaventati prima di cominciare a dire tra  singhiozzi:
-I-io no, n-non può essere … non è vero! A-avevo giurato di non innamorarmi mai più, n-non posso essere così stupida , non con lui. No, no, no, non va bene! I-io , io non posso sopportare un altro amore non corrisposto e lui non potrebbe mai ricambiarmi- si disperò, portandosi le mani ai capelli
Shotaro , a questo punto, più serio che mai , alzò la voce esasperato:
-E chi ti dice che non sia corrisposto!? Maledizione Kyouko! Ma non ti sei resa conto di come ti guarda? Non ti sei mai davvero accorta delle sue scenate di gelosia ogni volta che mi vedeva a meno di due metri da te? Sì sei davvero stupida! Stupida perché ti rifiuti di vedere l’ovvio, stupida perché pensi tutte quelle cose orribili su te stessa, stupida perché credi di non essere abbastanza per lui mentre invece è lui che non si merita una persona come te! Sei una ragazza fantastica, forte, coraggiosa. Sai fare di tutto, non ti tiri mai indietro e ti prendi sempre cura di chi ti sta vicino. Non è vero che sei banale e noiosa! Una come te non l’ho mai conosciuta … sei unica e io ero troppo cieco per rendermene conto prima! Avevo una ragazza bellissima al mio fianco e non me ne sono mai accorto.  Se penso a tutto quello che ti ho detto e fatto io … mi dispiace! Mi dispiace davvero! Mi viene voglia di prendermi a pugni da solo per aver aspettato tutto questo tempo per dirtelo ma TI AMO. So che adesso è troppo tardi, ormai ti ho persa e me lo merito! L’idea che tu possa stare insieme a qualcun altro mi fa male ma se quell’idiota è davvero la persona di cui hai bisogno … va bene. E non provare a dire che hai paura perché in questi ultimi tempi ti ho visto fare cose incredibili e non  sarà di certo quello stupido attore il tuo capolinea-
Concluse il discorso con le lacrime che ormai gli rigavano le guance e il sorriso più triste che ci potesse essere. Si voltò di spalle per non farsi vedere dalla ragazza in quello stato, un minimo di orgoglio c’era ancora. Lei non parlava, troppo scioccata da quella dichiarazione totalmente inaspettata. Non riusciva a credere che quello stesso Shotaro che l’aveva fatta così tanto soffrire fosse qui davanti a lei , tremante, a dirle quelle cose. Non sapeva cosa pensare e , soprattutto, cosa dire. Fu lui il primo a parlare con voce rotta:
-Cosa ci fai ancora qui? Non hai qualcosa in sospeso da risolvere?-
- Sho io, non immaginavo … mi disp... – provò a dire avvicinandosi per poterlo guardare in faccia ma fu interrotta
- No , ti prego, credo di essere stato fin troppo coraggioso per oggi … concedimi un momento di vigliaccheria . Non riesco a parlare con te adesso, vai per favore -
Un  - Va bene- fu tutto quello che la ragazza riuscì a dire prima di allontanarsi.


* Note *
Alloraaa da dove comincio? Ho tante cose da dirvi/chiedervi
1. Pensavo di far finire la storia entro i 25 capitoli e mi auguro di portarmi avanti nelle vacanze di Natale
2. Fin dall'inizio avevo progettato di toccare dei punti cruciali che stanno venendo a galla anche nel manga originale e quindi inevitabilmente mi ci distaccherò dando la mia versione di come sono andate le cose . Tali punti sono:
- il rapporto Sho/Kyouko
-il rapporto Ren/Kyouko e i rispettivi sentimenti di quest'ultima
-questione genitori di Shotaro e della mamma di Kyouko  ( che negli ultimi capitoli del manga sono saltati fuori 0.o )
- questione del pollo e di Corn
3. Ho una domanda da farvi. Molte di voi si sono rivelate delle sostenitrici di Sho e mi è stato chiesto di fare più versioni in cui lei si mette sia con lui che con Ren. Ora, io avevo un'idea ben chiara sul finale e sull'uomo giusto per Kyouko ma se voi proprio ci tenete una volta conclusa la fic potrei scrivere un capitolo bonus ,completamente staccato dalla storia vera, del tipo " E se invece... " in modo da accontentare tutti. Ovviamente se la cosa può interessarvi altrimenti lascio tutto come era stato programmato. Quin
di fatemi sapere!!!

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Capitolo 21
*** Scusami ***


Questo capitolo lo dedico a chi ha ancora la pazienza di aspettarmi. Grazie.


Un silenzio tombale regnava nella stanza semi-buia  di Ren che , da quando Kyouko se ne era andata ore fa, era rimasto seduto sul letto nella stessa posizione : gomiti appoggiati sulle ginocchia e testa bassa fra le mani . Aveva ormai smesso di singhiozzare, troppo svuotato perfino per piangere, e stava fissando il nulla incapace di articolare mezzo pensiero che avesse un senso.  Tutte le difese che si era costruito fino a quel momento erano crollate, la maschera di uomo forte e sicuro di sé si era frantumata e ciò che rimaneva era solo un ragazzo terrorizzato e in preda ai rimorsi.  Sì.  Ren Tsuruga aveva paura.  Paura di aver rovinato tutto e di aver allontanato l’unica persona di cui gli fosse importato veramente qualcosa dopo anni passati a ergere una corazza impenetrabile.  Non appena chiudeva le palpebre rivedeva la faccia sconvolta di Kyouko quando le aveva urlato contro e quell’immagine lo aveva tormentato tutta la notte. Il rimorso lo stava facendo impazzire: aveva finito per scaricare tutta la sua frustrazione su di lei ma l’unico con cui avrebbe dovuto prendersela non era altro che se stesso. Se si trovava in quella situazione era soltanto colpa della sua vigliaccheria, la paura di sbagliare e commettere un passo falso lo aveva portato a fare un errore ancora più grande, l’aveva fatta soffrire. Si era costruito quell’immagine di ragazzo perfetto e maturo, con la situazione sempre sotto controllo, ma proprio questa sua preoccupazione di fare la cosa giusta gli si era rivoltata contro. Adesso però basta , non poteva più trattenersi. Era arrivato il momento di affrontare la situazione e dire tutta la verità, al diavolo le conseguenze! Dopotutto fare il buono non era servito a niente, anzi.   Ora che sapeva cosa doveva fare un piccolo peso gli si era levato dal cuore. Ormai aveva deciso.
 
Sugli scalini d’ingresso del ryokan una figura se ne stava raggomitolata nella semioscurità. Kyouko rimuginava in silenzio su tutto quello che era successo nelle ultime 24 ore.  Prima la discussione con Ren e poi l’inaspettata dichiarazione di Shotaro, dire che fosse confusa e sorpresa sarebbe stato l’eufemismo del secolo. Per la testa le frullavano mille pensieri e non riusciva a soffermarsi su uno per più di dieci secondi senza correre il rischio di impazzire. La reazione che aveva avuto a causa del litigio e le parole di Sho l’avevano messa davanti a una dura verità dalla quale, per mesi, aveva cercato di scappare. Aveva talmente cercato di autoconvincersi che aveva finito col confondere la realtà, credendo alle bugie che si era costruita per cercare di difendersi. Ma ormai non poteva più negare la verità che il suo cuore le stava urlando da tempo: si era innamorata di Ren. Per quanto la cosa la spaventasse a morte lo aveva finalmente capito, lei lo amava… “TI AMO” … le parole di Shotaro le rimbombarono improvvisamente nella mente e per un momento il suo viso e il suo sorriso triste fu tutto quello a cui riuscì a pensare. Quell’immagine l’avrebbe probabilmente tormentata a lungo, quella del suo amico d’infanzia a cui aveva voluto tanto bene, che aveva forse amato, che aveva poi odiato intensamente, che aveva finito inconsciamente col perdonare e a cui aveva, involontariamente, spezzato il cuore. Una vocina nella sua testa continuava a ripeterle: “lui è stato il primo a spezzarlo a te, di cosa ti preoccupi?” ma infondo sapeva che non era così, il dolore che Sho le aveva procurato non era poi così intenso come pensava, quello che era stato maggiormente ferito era il suo orgoglio non il suo cuore; ma la sofferenza che aveva visto poche ore prima sulla faccia del biondo, lo sapeva, quella sì che era autentica. Nonostante ciò , però, non riusciva a sentirsi in colpa … certo le dispiaceva essere la causa della sofferenza di qualcuno ma, come Sho stesso aveva detto, ormai era troppo tardi. Adesso c’era soltanto Ren. Ren … un’ondata di panico l’avvolse quando i pensieri tornarono sull’attore e sulla loro attuale situazione. Perché doveva essere sempre così complicato? Aveva un incredibile bisogno di piangere e di sentirsi dire che sarebbe andato tutto bene ma a chi poteva rivolgersi? L’unica persona al mondo con cui fosse mai riuscita a confidarsi era Corn … ma il suo principe delle fate non c’era, era andato via anni fa e la cosa l’aveva fatta sentire incredibilmente sola e abbandonata … di nuovo. Ma Corn non era sparito completamente , le aveva lasciato un pezzettino di sé per i casi di emergenza. Kyouko, con mani tremolanti, tirò fuori dalla tasca la pietra viola-blu  e la strinse forte al petto aspettando che anche questa volta attivasse la sua magia e le portasse via tutta la tristezza e la paura. Questa volta , però, la cosa sembrava non bastare, aveva bisogno di un pizzico di magia in più e c’era solo un posto in cui poteva trovarla.
 
Il ruscello scorreva cheto, l’unico rumore nel bosco, oltre al canto degli uccelli e il frusciare delle foglie, era appunto il gorgogliare dell’acqua tra le pietre che di tanto in tanto interrompevano il suo fluire. La  luce soffusa e rosata dell’alba filtrava tra i rami donando al tutto un’aura fiabesca.  Kyouko sedeva su un grosso masso vicino a un cespuglio di felci, teneva le ginocchia abbracciate al petto, col mento appoggiato su di esse, lo sguardo fisso in lontananza. Era in attesa di un qualcosa di indefinito, un segno, un’ illuminazione, qualsiasi cosa che riuscisse ad aiutarla a districarsi da quella situazione. Si stava davvero sforzando ma non riusciva a venirne a capo, l’unica conclusione a cui era giunta, la più ovvia, era che doveva assolutamente parlare con Tsuruga-san e chiarire le cose al più presto … ma aveva paura. Che cosa avrebbe fatto qualora avesse ricevuto un rifiuto da parte sua? Non era affatto sicura che sarebbe riuscita a riprendersi questa volta. No , aveva già perso troppe persone importanti. Altri stralci della conversazione con Sho le tornarono in mente: “quel tuo dannato sempai ti considera tutto fuorchè una semplice collega di lavoro..” ; “Non hai mai pensato che quella ragazza potessi essere tu?” ; “E chi ti dice che non sia corrisposto!? Maledizione Kyouko! Ma non ti sei resa conto di come ti guarda? Non ti sei mai davvero accorta delle sue scenate di gelosia ogni volta che mi vedeva a meno di due metri da te?”.
Quanto avrebbe voluto poter credere che anche Ren provasse dell’affetto per lei! Ma era impossibile. Decisamente impossibile. Eppure, adesso che ci pensava lucidamente, quello che le aveva urlato l’attore sembrava confermare le convinzioni di Shotaro : “Per te è davvero così insopportabile l'idea che qualcuno pensi che ci sia qualcosa tra noi due? Che lui  fraintenda il nostro rapporto? Ti fa tanto ribrezzo l'eventualità di essere  più che semplici colleghi di lavoro???” .  La ragazza scosse energicamente la testa , come per far scrollare via quell’assurdo pensiero. No! Non poteva farsi illusioni, anche in passato aveva creduto di essere ricambiata e alla fine si erano rivelati tutti castelli in aria. La realtà è ben diversa dalle storie delle favole, era venuto il momento di accettarlo. Ma Ren era diverso … di lui poteva fidarsi. Sospirò profondamente, nascondendo la testa tra le gambe, sopraffatta da tutti quei pensieri e quelle emozioni contrastanti.
Rimase a lungo in quella posizione finchè non udì uno scricchiolio di passi provenire dall’altra sponda del ruscello. Sollevò il viso e assottigliò gli occhi per cercare di mettere a fuoco la figura che si stava avvicinando in controluce ma i raggi del sole erano troppo forti per riuscire distinguere di chi si trattasse.  L’unica cosa che era riuscita a capire era che si trattava di un uomo, per un attimo il cuore le si fermò e trattene il respiro: quello era il loro posto segreto, soltanto un’altra persona lo conosceva …
-Corn … s-sei tu?- chiese emozionata
Ma non appena lo sconosciuto ebbe fatto qualche altro passo, raggiungendo la porzione  d’ombra, la ragazza sgranò gli occhi capendo di essersi sbagliata
-Ren… -
 
Fu solo un sussurro eppure l’attore lo sentì e spostò lo sguardo per fissarlo in quello di Kyouko che lo guardava adesso intimorita.
-Ei … -  fu tutto quello che disse
Non ricevette risposta e improvvisamente cadde tutto nel silenzio, anche il vento sembrava essersi fermato. Ma , al contrario di quanto ci si potesse aspettare, non c’era tensione nell’aria, solo un semplice e puro stupore.
-Speravo di trovarti qui- ammise infine
Con un salto aggraziato ( tutto merito di quelle gambe chilometriche) fu subito dall’altra riva, accanto alla ragazza che lo guardava ancora incredula, stupita per il solo fatto che le stesse ancora rivolgendo la parola.
Ren parve accorgersi dell’esitazione nella sua espressione e con gesto inaspettato l’avvolse in un abbraccio, inglobandola completamente nella sua presa. Kyouko si irrigidì per un momento, scioccata, prima di scoppiare a piangere e ricambiare la stretta aggrappandosi con le mani alla camicia dell’attore e nascondendo il viso nel suo petto. Stettero così per diverso tempo, godendosi il calore l’uno dell’altra. Ren si staccò per primo, quel tanto che occorreva per sollevare con una mano il viso della ragazza e asciugarle vie le lacrime con entrambi i pollici. Fu un gesto dolce che fece arrossire all’inverosimile Kyouko che ,resasi finalmente conto della situazione, cercò di allontanarsi ma Ren l’afferrò saldamente per la vita e si chinò fino ad appoggiare la fronte contro la sua socchiudendo gli occhi
-Scusami-  le chiese quasi con tono di supplica, stringendola nuovamente a sé, se possibile, ancora più forte di prima.


TO BE CONTINUED....

****************************************
E da Natale arrivò ferragosto! Ho anche il coraggio di ripresentarmi con questo capitoletto che, anche se di passaggio, è uno dei più impoertanti. Ho preferito fermarmi in questo punto per convogliare tutte le emozioni nel prossimo capitolo che ( credetemi ) inizierò subito a scrivere in modo da non lasciarvi in sospeso per troppi giorni. Ormai ci siamo quasi, questa storia si sta per avviare alla sua conclusione, ma non mancheranno altri colpi di scena quindi non rilassatevi troppo! A prestissimo ;)

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Capitolo 22
*** Ti amo ***


L’ incanto creato dall’abbraccio era durato ben poco, Kyouko si era ben presto liberata dalla stretta allontanandosi di almeno 5m dall’attore. Adesso se ne stava rannicchiata sotto un grosso albero, nascondendo il volto nelle mani, l’unica cosa visibile erano le orecchie che presentavano un evidente rossore. Ren, che la guardava intenerito, reprimendo a malapena un sorriso divertito le si avvicinò , acquattandosi affianco a lei con un sospiro
-E adesso qual è il problema, Kyouko?-
La ragazza alzò di scatto la testa,  “mi ha chiamata Kyouko…”, salvo poi pentirsene e rituffarla tra le ginocchia per l’imbarazzo.
-Ei perché ti nascondi? Ho fatto qualcosa di sbagliato?-  le chiese preoccupato
- N-No!No! Tu non hai fatto niente di male … anzi … è solo che … che io, io … sono imbarazzata e confusa-
-Confusa?-
- Sì, ecco … mi dispiace di averti fatto arrabbiare ieri, vorrei tanto scusarmi ma non so nemmeno di cosa. Ci ho pensato tutta la notte eppure non sono riuscita a darmi una spiegazione … o almeno non una plausibile, ma so che non mi avresti mai urlato contro senza un valido motivo e quindi l’unica conclusione a cui sono giunta è che io abbia sbagliato in qualcosa … -
Ren non era sicuro di star riuscendo a seguire il discorso : - Aspetta un momento … tu non … cosa intendi per spiegazione non plausibile?- chiese infine
Kyouko arrossì violentemente , “non posso dirgli che ho addirittura pensato che fosse geloso di me!” pensò scuotendo la testa, e rimase in silenzio.
Non ricevendo risposta l’attore sospirò e disse: - Ascolta, mettiamo in chiaro una cosa, tu non hai fatto niente di sbagliato! La colpa è solo ed esclusivamente mia, sono stato uno stupido. La verità è … la verità è che … che ero geloso! Anzi, sono geloso, tremendamente geloso-  confessò mortificato
La ragazza lo fissava incredula con gli occhi spalancati “Non è possibile!Ren sta davvero dicendo queste cose? Me lo sto immaginando … deve essere per forza così … lui non può essere serio e … e … sta arrossendo?! Ora ne sono sicura questo non è Ren, non è reale … è solo un sogno”
-Non guardarmi in quel modo, ti prego! Per me è già difficile dirti queste cose- la implorò sorridendo impacciato, sembrava quasi una scolaretta   -Mi tengo tutto dentro da non sai quanto tempo, pensavo che nascondere i miei sentimenti sarebbe stata la soluzione migliore per tutti ma non ci sono riuscito e non ho fatto altro che peggiorare la situazione. Ho provato a comportarmi in maniera matura, da uomo, ma ogni volta che il nome di Fuwa saltava fuori perdevo  il mio autocontrollo. Fin da quando ti conosco lui è sempre stato lì, in sottofondo, come un fantasma … il tuo fantasma. Voi due avete un tipo di rapporto unico, uno di quelli in cui agli estranei non è permesso entrare e io mi sono appunto sempre sentito così … escluso. Ho cercato di non intromettermi, lo so che la cosa non mi riguarda, ma adesso non riesco più a fare finta di nulla. Fin’ora ero riuscito a trattenermi solo perché sapevo quanto tu lo disprezzassi e che non saresti mai tornata da lui. Poi però hai accettato di venire con lui qui, a Kyoto, e tutte le mie certezze hanno cominciato a vacillare. Mi sono comportato peggio di uno stalker e ho deciso di raggiungerti per controllare la situazione di persona e cercare di tranquillizzarmi. Ma fin da quando sono arrivato non ho avuto altro che motivi per allarmarmi! Ricordo che quel giorno in ospedale, quando vi ho visti abbracciati, mi sono sentito mancare la terra sotto i piedi, non riuscivo a crederci! Ti avevo sentito minacciare di morte quel biondino centinaia di volte eppure eri lì a consolarlo e a riderci insieme. Ho cominciato a pensare che forse non lo odiavi così tanto, che forse lo avevi perdonato e che forse … saresti tornata da lui.  Dopotutto era quello che si auguravano tutti qui. Perciò quando mi hai detto che ormai le sue idiozie non ti facevano più arrabbiare ho avuto paura che i miei dubbi fossero fondati. Ero arrabbiato con me stesso per non essere riuscito a farmi avanti prima e invece che essere finalmente sincero e giocarmi il tutto per tutto me la sono presa con te. Pretendevo che tu mi capissi senza che io ti spiegassi niente e ho rischiato di perderti sul serio. Adesso spero solo di non essere arrivato troppo tardi-
Kyouko lo guardava con un espressione indecifrabile, senza dire nulla.
-Perché non parli? Ti prego dì qualcosa … -
- Io, io non sono sicura di avere capito bene- rispose sconvolta
Ren  si mise a ridere -Credevo di essere stato chiaro ma a quanto pare devo essere ancora più esplicito. Kyouko, tu mi piaci. Tanto. Io ti amo-
La ragazza spalancò gli occhi per la sorpresa e, sopraffatta dall’emozioni, percepì le lacrime appannargli la vista.
-Ei,ei, ei perché piangi?- l’attore stava cominciando ad andare nel panico
- Io, io … è solo che … sono così felice!- disse tra i singhiozzi tirando rumorosamente su con il naso e scoppiando in un pianto isterico.
-Davvero? Davvero sei felice?- ora era Ren quello incredulo  -Ma allora non c’è niente da piangere!- la rimproverò tra sorrisi e lacrime ( ebbene sì, anche il virile Ren Tsuruga sapeva commuoversi!).
Per la seconda volta in quella mattina la strinse forte a sé . Rimasero lì a piangere e a ridere come due idioti, l’uno nella braccia dell’altra senza nessuna voglia di separarsi, non più.
Si sedettero vicino alla riva del ruscello, Kyouko teneva la testa appoggiata alla spalla dell’uomo che intanto le accarezzava dolcemente i capelli. Stavano in silenzio, uno di quei silenzi confortevoli in cui non c’è bisogno di aprire bocca per sentirsi appagati. Il sole era intanto completamente sorto e li riscaldava con i suoi raggi tiepidi.
Ren si voltò per studiare il viso della ragazza , quasi come per accertarsi che fosse tutto vero, la fissò incantato studiandone ogni più piccolo dettaglio: dalla linea del naso alla curva della bocca, dalle lunghe e folte ciglia alle guance rosee. La trovava semplicemente bellissima.
Kyouko si sentiva osservata e quando si girò incrociò lo sguardo intenso dell’attore che la guardava come se fosse una della cose più preziose al mondo.
-E così mi ami?- si azzardò a chiedere con timidezza
-Sì, ti amo. Quante volte hai bisogno di sentirtelo dire?- rise lui  -Potrei stare qui a ripetertelo tutto il giorno, lo sai vero? Ma ciò non ti dà il diritto di approfittarne- la punzecchiò
La ragazza gonfiò le guance offesa : -Non ne sto approfittando! E solo che ancora non riesco a crederci, non me lo aspettavo-
-Sul serio non hai mai sospettato nulla? Eppure credo di essere stato parecchio ovvio a volte, non ero poi così bravo a nasconderlo infondo-
-Ripensandoci forse sì-  ammise  -ma come ben sai non ho mai avuto una grande autostima e poi … ero convinta che fossi innamorato di un’altra- sussurrò quell’ultima parte della frase ma Ren la sentì comunque
-Innamorato di un’altra? E di chi, si può sapere? Come ti è venuta in mente una cosa del genere?-
-Ho avuto i miei buoni motivi per crederlo … -
-Ossia?-
-Prometti di non arrabbiarti con me … -
-Eh? Perché dovrei arrabbiarmi?-
-Promettimelo! Altrimenti non apro bocca-
-Ok, ok, va bene … - cedette esasperato
-Sei stato tu stesso a dirmelo … -
-A dirti cosa?-
-Di essere innamorato di un’altra!-
 -Se la smetti di interrompermi di racconterò tutto dall’inizio!- lo rimproverò
- Ok, ok parla pure-
-Tempo fa ti sei inconsapevolmente confidato con me. Non sapevi con chi stavi parlando con me e mi hai confessato di essere innamorato di una ragazza più giovane di te e che la cosa ti causava non poche preoccupazioni. Aspetta un momento … quindi quella ragazza ero io?? “Allora Sho aveva ragione”-
Ren la guardava scioccato :-Io tutte quelle cose le avevo dette a Po … -
-Sì, esatto. Quello che non sai è che Po il pollo, la mascotte del programma, sono io. Io, io non volevo nascondertelo, te lo giuro!  Il produttore mi aveva fatto promettere di non rivelarlo a nessuno, faceva parte del contratto. La prima volta che ci siamo incontrati dietro le quinte sono andata nel panico perché pensavo che mi avresti riconosciuta poi però non è successo, anzi, alla fine siamo addirittura diventati amici, hai iniziato ad aprirti con me e io non ho più avuto il coraggio di dirti la verità. Se proprio devo essere sincera mi faceva piacere poterti essere in qualche modo d’aiuto e non volevo che la cosa smettesse, sono stata egoista, mi dispiace-   detto ciò sbirciò in direzione di Ren per controllare la sua reazione e quello che vide la fece rabbrividire : - Sei arrabbiato con me, vero? Aaaa lo sapevo! Però avevi promesso!-
-Cosa ti fa pensare che io sia arrabbiato?- rispose serafico l’attore
-Conosco quel sorriso, Ren Tsuruga! È agghiacciante! È evidente che sei arrabbiato, ti prego perdonami- lo scongiurò.
-O ma io non lo sono, credimi!-
-Sei un bugiardo!- piagnucolò lei
-Dammi solo un momento per digerire la cosa, ok?-
-Ah, va bene-
Kyouko rimase così in attesa finché non vide una cosa che la sconvolse non poco: Ren era diventato completamente rosso!               
-E adesso cos’hai? Ti senti male?-
- No, è solo che io, io mi sento così in imbarazzo!- le rispose coprendosi gli occhi con una mano
-Eh?-
-Non riesco a credere che Po eri tu! Ti ho raccontato tutte quelle cose, che vergogna!-
Kyouko si morse l’interno della guancia ma non riuscì a trattenersi e scoppiò in una fragorosa risata
-Cosa c’è da ridere, smettila subito!-
- Ahaha scusa! Ahah! È solo … è solo che sei così carino!-
Ren, come se non bastasse, arrossì ancora di più e ammutolì. La ragazza si rese conto solo in quel momento di quello che aveva detto e arrossì a sua volta. Si guardarono intensamente negli occhi, studiandosi a vicenda. Fu lui il primo a parlare:
-C’è ancora una cosa che non mi hai detto-
-Cosa?- chiese stupita lei
-Non mi hai ancora detto che mi ami anche tu-
-Eh?- Kyouko spalancò gli occhi e poi sorrise dolcemente – Ti amo anch’io Ren Tsuruga-
Il viso dell’attore si illuminò, si aprì in un sorriso stupendo prima di tornare serio. Afferrò la mano della ragazza e lentamente le si avvicinò. Kyouko sentì il cuore iniziare a batterle all’impazzata, le rimbalzava sempre più forte contro la gabbia toracica a mano a mano che Ren annullava le distanze.

Poi successe.

Le labbra dell’uomo si posarono delicate sulle sue in un bacio casto, dolce e, soprattutto, carico d’amore.



Yeeeee!!! Finalmente ce l'ho fatta ad aggiornare in tempi normali! Ogni tanto mi ricordo di fare la brava autrice. Spero che il capitolo vi sia piaciuto e di non aver deluso le vostre aspettative. Ho cercato di finirlo il prima possibile anche perchè da domani tornerò all'università per gli esami e sarò senza connessione sul PC.  Fatemi sapere cosa ne pensate, sono curiosa di sapere se il tanto attesso primo bacio vi ha soddisfatte o se immaginavate qualcosa di diverso. Alla prossima ;) ATTENZIONE!!! Dopo questo capitolo c'è quello intitolato "Il principe della fate" che, non so per quale motivo, viene saltato avanzando con il tasto "capitolo successivo" . Perciò leggetelo selezionandolo dal menù dei capitoli

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Capitolo 23
*** Il principe delle fate ***


Era ormai completamente giorno e la nuova coppia sembrò improvvisamente rendersi conto del tempo che era passato
-Forse è meglio rientrare al ryokan, tra poco cominceranno a chiedersi che fine abbiamo fatto-  comunicò Kyouko
-Sì, hai ragione. Andiamo-
La ragazza fissò la schiena dell’attore mentre si allontanava sicuro, guidando il cammino
-Ora che ci penso … come facevi a conoscere la strada?-
- Cosa?- Ren si voltò a guardarla confuso
- Come facevi a conoscere la strada per arrivare qui?- specificò lei
L’uomo si irrigidì per un momento, come se stesse pensando a cosa rispondere, poi disse:
-Ci ero già venuto con te l’altro giorno-  ovvio
-Ti farei i complimenti per l’ottima memoria se non fosse per il fatto che non hai seguito lo stesso sentiero-
-Eh?-
-Sei arrivato dall’altra parte del ruscello- il sospetto nella voce di Kyouko era evidente
Ren sospirò, grattandosi la nuca con la mano a disagio
-Credi che al ryokan possano fare a meno di te per qualche altra ora?-
-Perché ? –
-E’ una lunga storia e non so davvero da dove cominciare … è da tanto tempo che nascondo questo segreto ma a quanto pare è giunto il momento di dire la verità-
-Su dai, non fare quella faccia! Non sarà peggio che confessare di essere un pollo gigante- sdrammatizzò la ragazza
-No, no, non è così imbarazzante- ridacchiò lui  - però questa volta devi essere tu a promettermi di non arrabbiarti-
-Va bene, te lo prometto, ma cosa può esserci di così serio da farmi arrabbiare?-
-Mettiamola così: se tu sei un pollo gigante io sono il principe delle fate … -
- Cosa?-
-Conoscevo la strada perché in passato sono già stato qui … molte volte-
-Eri già venuto in questo posto? Quando? Perché non me lo hai detto?- la ragazza lo guardava a bocca aperta e con gli occhi spalancati
-Molti anni fa, quando ero ancora un ragazzino, sono venuto in vacanza a Kyoto con i miei genitori. Ero un tipo ribelle e mi piaceva andarmene in giro da solo per far indispettire mio padre. Fu così che un giorno trovai questo ruscello e una bambina … -
- Una bambina?-
-Sì, una bambina. Se ne stava tutta da sola rannicchiata in un angolo a piangere, sembrava veramente triste. Non so cosa mi spinse a farlo, probabilmente mi aveva fatto tenerezza, ma mi avvicinai a lei per cercare di consolarla in qualche modo. Quando si accorse della mia presenza smise immediatamente di piangere e mi fissò in modo strano … quasi avesse visto un alieno!- Ren ridacchiò al ricordo
-Credeva che tu fossi un alieno?- domandò Kyouko affascinata dal racconto
-No, credeva che io fossi una fata. Probabilmente non lo sai ma mia madre è americana e ho ereditato da lei dei tratti alquanto peculiari per un giapponese. In realtà questo non è il mio colore naturale di occhi e capelli … -
In quel momento qualcosa nella mente di Kyouko scattò, improvvisamente tutto cominciò ad avere un senso … o quasi.
-Qual è il tuo nome? Il tuo vero nome- chiese col cuore in gola
-Kuon Hizuri . O come preferivi chiamarmi tu Corn … -
- Non è possibile … - la ragazza era sconvolta
-Come puoi vedere sono diventato grande, sono cresciuto e sto bene-
Kyouko lo guardò dritto negli occhi mentre  i suoi si riempivano di lacrime e tremando gli corse incontro abbracciandolo forte:
-Stai b-bene! S-sono così f-felice, ero t-t-tanto preoccupata, o Cooorn!!- biascicò tra i singhiozzi
Ren intanto le accarezzava la testa, cercando di farla calmare: -Shh, va tutto bene. Adesso sono qui, non piangere più-
La ragazza lo strinse a se ancora per un  po’ finché non fu abbastanza calma per continuare a parlare
-Io non capisco … - disse infine
-Cosa non capisci?-
-Se tu sei veramente Corn questo allora vuol dire che … Ren sei una fata?! –
-Cos.. ma cosa dici? A questo punto mi sembrava ovvio che non sono nulla del genere!- rispose scoppiando a ridere
Kyouko era oltraggiata, come aveva potuto dirle una bugia del genere?
-Ma sei stato tu a dirmelo!- protestò
-In realtà sei stata tu a scambiarmi per un fata, ricordi? –
-Ma, ma tu avevi i capelli biondi e gli occhi verdi come i personaggi delle favole! E poi sei stato tu stesso a dirmi che non potevo mandarti delle lettere perché vivevamo in mondi diversi!- disse gonfiando le guance
-Quello che intendevo dire era che non potevi mandarmele perché all’epoca vivevo in America- spiegò
-In America? Aspetta un momento … hai detto di chiamarti Kuon Hizuri, perciò tu … tu sei il figlio di Kuu Hizuri?!-
-Sì esatto, sono l’unico figlio dell’attore di fama internazionale Kuu Hizuri- confessò
-Quindi quando dicevi che ti sentivi oppresso da tuo padre e che le tue ali non erano ancora cresciute cosa intendevi?-
Ren sospirò, preparandosi mentalmente a raccontare la sua storia:
-Da bambino ammiravo moltissimo mio padre, era il mio modello e desideravo ardentemente essere come lui e diventare un attore eccezionale. Ovviamente , però, sentivo il peso del confronto con lui e temevo che per la gente sarei sempre rimasto il “figlio di Kuu Hizuri” e che nessuno avrebbe mai riconosciuto il mio vero valore. Fu in quel periodo che incontrai te. Anche tu, come me, ti sentivi sottopressione e volevi compiacere tua madre cercando di essere perfetta in tutto. Capivo perfettamente come ti sentivi e per questo motivo, prima di andare via, ti regalai quella pietra che per tanto tempo mi aveva aiutato a liberarmi del mio dolore-
-Dopo che te ne sei andato cosa è successo? Come sei diventato Ren Tsuruga?-
-Finite le vacanze tornai in America con la mia famiglia. Tempo dopo iniziai a fare dei provini per inseguire il mio sogno di diventare un attore ma non ricevetti altro che rifiuti. Ciò fece nascere in me una profonda inquietudine. Mi allontanai dai miei genitori e cominciai a frequentare cattive compagnie e fare un sacco di altre cose che un adolescente non dovrebbe mai fare. Quando avevo quindici anni persi il mio migliore amico in circostanze che probabilmente mi tormenteranno per il resto della vita. Ero a pezzi e pieno di sensi di colpa. Fu allora che venni salvato dal presidente Takarada. Era un caro amico di mio padre e decise di prendersi cura di me portandomi con sé in Giappone e rendendomi quello che sono oggi. Fu così che nacque Ren Tsuruga.Il resto lo conosci-
Terminato il racconto calò il silenzio. Ren aveva paura di guardare in faccia Kyouko e trovarle sul viso un’espressione di disgusto e condanna. Per questo motivo fu sorpreso quando invece la ragazza allungò le mani per accarezzargli il viso e asciugargli silenziose lacrime che non si era accorto nemmeno di star versando.
-Va tutto bene, ormai è passato. Sei diventato una persona magnifica e le tue ali sono le più belle che io abbia mai visto. Non hai più nulla da rimproverarti- gli disse con voce rotta
Fu solo allora che Ren alzò la testa e la vide rivolgergli un sorriso dolcissimo. Semplicemente mozzafiato.
Non riuscì più a trattenersi e scoppiò in un pianto disperato stringendola forte tra le sue braccia.
-Grazie, non sai quanto io ti sia grato. So di non meritarmi una persona meravigliosa come te, so che non merito di essere felice dopo tutto quello che ho fatto. Una vita intera non basterà per redimermi, ne sono consapevole, ma ti prego, anche se non sono perfetto, resta con me, concedimi il permesso di rimanere al tuo fianco-
-Non dire sciocchezze!- lo rimproverò, ora stava piangendo anche lei  - Non mi importa cosa è successo in passato, non mi importa che tu sia perfetto agli occhi degli altri perché sei perfetto ai miei! Sia che tu sia  Ren, Corn o Kuon io amo ogni singola parte di te perché amo te, ti amo e sono io per prima a non meritarmi l’uomo che sei oggi. Perciò non fare mai più certi discorsi perché meriti tutto l’amore che una donna sia disposta a darti e l’idea che quella donna possa essere io mi fa scoppiare il cuore di gioia! Capito?-
- Oh Kyouko! Ti amo anch’io, nemmeno immagini quanto. Mi stai dando la possibilità di ricominciare da capo e non intendo mai più lasciarti andare, ora non puoi più tirarti indietro … ormai sei mia!-
Detto questo si chinò per baciarla. Non fu un bacio dolce come il primo, ma un bacio fatto di nasi che si scontravano,labbra sincronizzate, mani tra i capelli, sapori che si scambiavano, respiri che si fondevano e battiti accelerati al limite dell’infarto. E soprattutto non fu solo uno: un bacio sul naso, sulla fronte, sulle palpebre chiuse, su entrambe le guance, su ogni centimetro del viso,sulle nocche delle mani, una ad una, sui palmi; il tutto con una lentezza agonizzate come per imprimersi per sempre quel momento nella mente, come a voler dire “sei la cosa più preziosa del mondo” , come se le parole non bastassero per esprimere tutto l’amore sentito.
-Ti amo-




***Note dell'autrice***
Rieccoci qui con un nuovo e importante capitolo. Come al solito avrei voluto pubblicarlo prima ma ho finito con l'università la settimana scorsa e ho voluto, giustamente , prendermi qualche giorno di assoluta vacanza e per questo motivo non sono stata quasi mai a casa. Ma un aggiornamento era d'obbligo, specie dopo che qualche giorno fa il primo capitolo ha superato il traguardo della 2000 visualizzazioni! Grazie di cuore a tutti( * si inchina commossa) :* :* . So che avrei potuto scrivere di più ma non mi andava di aggiungere altro oltre alla confessione di Ren, ora che tutti i segreti sono stati svelati ( ma non ogni cosa è stata risolta) non ci aspetta che vedere come procederà la storia. Alla prossima!!

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Capitolo 24
*** Eh l'amore! ***


ATTENZIONE!!! Prima di questo capitolo c'è quello intitolato "Il principe della fate" che, non so per quale motivo, viene saltato avanzando con il tasto "capitolo successivo" . Perciò leggetelo selezionandolo dal menù dei capitoli

  Ren e Kyouko camminavano silenziosi per il bosco, gli unici rumori udibili erano lo scricchiolare delle foglie sotto ai piedi e il canto degli uccelli. Entrambi erano assorti nei loro pensieri, troppo impegnati ad assaporare quel momento di felicità e a godere del piacevole calore emanato dai palmi delle loro mani strette assieme. Tante parole erano state dette e tanto era cambiato ma era ancora tutto troppo nuovo e surreale per sentire l’effettiva differenza. Come attirati da una forza misteriosa si voltarono contemporaneamente l’uno verso l’altra, studiandosi il viso a vicenda, prima di sorridersi in modo dolce e significativo e, troppo immersi nella loro bolla di beatitudine, quasi non si accorsero di essere arrivati al ryokan . Quando entrarono trovarono già tutti in movimento, indaffarati coi loro compiti, inizialmente nessuno fece caso a loro ma dopo un po’ alcuni dipendenti cominciarono a fissarli, bisbigliando chi sa cosa, fu come un déjà-vu della loro gita a Kyoto : l’attenzione era nuovamente rivolta alle loro mani intrecciate ma questa volta, però, non mollarono la presa, anzi, se le strinsero ancora più forte di prima come a volersi incoraggiare a vicenda, come a dire “sono qui e non ti lascerò andare ed è bene che lo sappiano tutti” .  Il mormorio, ovviamente , non fece che aumentare diventando vero e proprio rumore fino a quando non intervenne la signora Myura:
-E allora? Cos’è tutto questo chiasso? Tornate a lavorare!-
Kyouko la ringraziò mentalmente prima di chiederle:
-Myura-san , sa dove posso trovare la signora Fuwa?-
-Certo bambina,è nella sala da the al primo piano-
-La ringrazio! Ren … potresti scusarmi un momento? Ho bisogno di andarle a parlare per un attimo-
-Sì, fa pure. Io ne approfitto per  andarmi a mettere una camicia pulita, ci vediamo tra poco nella sala per la colazione-
-Perfetto, allora a dopo-
Così dicendo la ragazza si diresse verso la sala con le pareti di carta di riso in cui da bambina era stata tante volte, lì aveva imparato la famosa cerimonia del the che si era rivelata tanto utile in una delle sue missioni per la Love me section. Come aveva detto la governante, vi trovò la signora Fuwa intenta a preparare tutto il necessario per servire gli ospiti
-Oh Kyouko-chan, sei tu! Buongiorno, iniziavo a chiedermi dove fossi … -
-Buongiorno signora, mi dispiace essere arrivata solo ora ma questa mattina … ho avuto un imprevisto. Mi metterò subito a lavoro!-
-Non ti preoccupare … in effetti volevo dirti che ormai non c’è più bisogno del tuo aiuto. Mio marito sta bene, per fortuna è tornato a casa sano e salvo perciò posso nuovamente ritornare ad occuparmi del ryokan a tempo pieno. Ti ringrazio per tutto quello che hai fatto per noi, davvero-
-Non deve ringraziarmi di nulla, come le ho già detto voi siete stati l’unica vera famiglia che abbia mai avuto. Sono io quella che deve esservi grata-
A quel punto la madre di Sho si avvicinò, visibilmente commossa, e strinse la ragazza in un abbraccio affettuoso. Kyouko rimase spiazzata dal gesto, abituata all’immagine fredda e austera della donna.
-Lo sai che anche per noi sei come una figlia. Non so se lo sai ma in passato io e mio marito progettavamo addirittura di farti sposare Sho un giorno! Lui non ha ancora completamente rinunciato all’idea … -
-Lo avevo sospettato, ma ecco vede … io … - Kyouko era in imbarazzo, non sapeva come dirle la verità e quindi deludere tutti
- Tu ami Tsuruga-san , lo so-
-Eh? Come…-
-O suvvia! Starò pure invecchiando ma capisco certe cose!- ridacchiò  -E’ abbastanza evidente, sai? E sono sicura che anche lui provi la stessa cosa per te-
-Sì esatto, è così … -
-Oh te ne sei finalmente accorta! Oppure non dirmi che … -
La ragazza a questo punto aveva il viso in fiamme
-Sì, stiamo insieme-
-Quando è successo?Mi sono decisamente persa qualcosa … -
-Questa mattina … -
-Ma allora è una cosa fresca fresca, cosa c fai ancora qua? Dovresti stare con lui!-
-Eh? Non è delusa?- chiese sbalordita
-Perché mai dovrei esserlo?-
-Beh ecco … lei è la madre di Sho, perciò pensavo che … -
- E’ vero, Shotaro è mio figlio e io gli voglio un bene immenso ma ne voglio pure a te e, anche se averti sul registro di famiglia mi avrebbe resa estremamente felice, so che hai fatto la scelta giusta. Sono contenta per te cara-
-Grazie signora!- ora era Kyouko quella ad essere commossa
-A proposito … ottimi gusti!- le disse facendole l’occhiolino, lasciandola basita


Ren , nel frattempo, si era dato una rinfrescata e adesso stava seduto al tavolo ad aspettare la ragazza per fare colazione insieme. Quando la vide arrivare si alzò per tirarle indietro la sedia e quando entrambi si furono accomodati le chiese:
-Allora? Come è andata, tutto bene?-
-Sì … fin troppo!- rispose ancora stordita
-Bene,  un pensiero in meno quindi. Ma a proposito … non è ora che torni a Tokyo per le riprese?-
Già le riprese! Kyouko se ne era completamente dimenticata
-Hai ragione! I giorni sono passati così velocemente che non me ne sono resa conto. A quest’ora il regista o l’agenzia avrebbero dovuto contattarmi per comunicarmi il programma delle riprese … strano. Più tardi proverò a chiamare Sawara-san –
-Sì fallo, così possiamo organizzare insieme il viaggio di ritorno. A breve dovrò rientrare anch’io per un servizio fotografico che avevo rimandato per venire qui-
La ragazza lo guardò con gli occhi sbarrati, scioccata
-Hai rimandato un impegno di lavoro per venire qui??-
-Sì … perché ti sorprendi così tanto?-
-Mi chiedi perché sono sorpresa? Tu sei Ren Tsuruga! Non salti mai il lavoro, nemmeno quando hai la febbre alta … non posso crederci-
L’attore era completamente in imbarazzo, senza volerlo le aveva rivelato il suo piccolo segreto
-Dopo la nostra ultima “chiacchierata” pensavo che lo avessi capito che non ero venuto qui in vacanza-
Ora era Kyouko quella ad arrossire ma , in fondo, era anche un po’ compiaciuta: - Sì ecco … lo avevo immaginato ma non pensavo che avessi addirittura rimandato un servizio fotografico!-
-È vero, l’instancabile e stakanovista Ren Tsuruga non lo avrebbe mai fatto ma era di te che si trattava e non potevo certo starmene con le mani in mano, il vero Me non lo poteva permettere, non me lo sarei mai perdonato se ti avessi persa-
-Ma tu non mi avresti persa in ogni caso!-
-Davvero?- le chiese poco convinto
-Certo! Cosa ti fa pensare il contrario?-
-Senti … lo so che ne abbiamo già parlato ma non posso fare a meno di pensare che se avesse avuto terreno libero Fuwa avrebbe potuto in qualche modo riconquistarti, non voglio essere uno stupido geloso paranoico ma, indubbiamente, lui per te, nel bene o nel male, è un persona importante e io … io sono insicuro, scusami- confessò abbassando la testa
Kyouko si fece seria afferrandogli il volto con entrambe la mani cercando di guardarlo negli occhi:
-Ren … Ren guardami. È vero, Sho per me è stato una persona importante e probabilmente resterò sempre legata a lui in qualche modo, ma tu sei l’uomo che amo e, anche se può sembrarti banale, sei il mio presente e l’unico futuro che riesco ad immaginare. Nemmeno per un momento, da quando ti conosco, hai perso il posto nel mio cuore … certo non mi sono innamorata di te fin dal primo istante e, quando poi è successo, non sono riuscita ad ammetterlo a me stessa fino a non molto tempo fa ma adesso che non devo più nascondere i miei sentimenti puoi star tranquillo che non ti lascerò più andare! Anche se Sho è stato il mio primo amore quello che provo per te è qualcosa di completamente diverso, non può essere paragonabile. La Kyouko che andava dietro al suo amico d’infanzia era una ragazzina ingenua e tanto sola, in lui vedevo una sorta di principe azzurro che poteva portarmi via da tutti i miei problemi ma in realtà, fin dall’inizio quello che mi ha veramente salvata era sì un principe ma il principe delle fate!-
L’attore le rivolse uno dei suoi sorrisi mozzafiato appoggiando , a sua volta, le mani sulle sue e stringendogliele forte. Le mani della ragazza sembravano così piccole e fragili in confronto alle sue e in quel momento desiderava davvero essere in grado di salvarla e proteggerla da ogni male.
-Vieni ad un appuntamento con me-
-Eh?-
-Prima di andare via da Kyoto, vieni ad un appuntamento con me. Come una coppia.-
-Mi piacerebbe moltissimo, ma cosa succederebbe se ci vedesse qualcuno e la notizia finisse su tutti i giornali?-
-L’altra volta non ci ha scoperto nessuno e, anche se succedesse, non importa. Non mi importa che tutto il mondo sappia che sono tuo, non intendo nascondere la nostra relazione-
-Lo sai che al presidente Takarada prenderà un colpo, vero?-
-Ma quale colpo? Il vecchio ci organizzerà una festa di fidanzamento in grande stile non appena saprà la notizia, stanne certa-
Si misero entrambi a ridere pensando alla scena che in realtà un po’ li preoccupava: il presidente della LME sapeva essere moooolto stravagante.
-In effetti, però, sarebbe il caso di tenere nascosta la cosa ai media … almeno fino a quando non avrai compiuto 18 anni- ci rifletté su l’attore
-Già, il fatto che ho ancora 17 anni potrebbe scatenare un scandalo e non voglio che tu ne sia coinvolto-
-Non è per me che mi preoccupo, hai appena iniziato la tua carriera e non voglio che la cosa la comprometta in alcun modo-
-Allora faremo attenzione, in ogni caso non dovremo aspettare molto … il mio compleanno è tra un paio di mesi-
-Perciò?-
-Perciò cosa?-
-Ci vieni o no ad un appuntamento con me?-
La ragazza finse di pensarci un po’ su – Mmm … certo che ci vengo!-
-Allora è deciso! Cosa ti va di fare?-
-Non sono mai stata ad un vero appuntamento … però ci ho pensato, ho sempre immaginato di fare qualcosa di semplice, come andare al cinema o a cena fuori-
-Davvero? Tutto qui?-
-Sì, sarebbe perfetto-
- E allora cinema e cena sia! Andiamo. –
-Ren?-
-Che c’è?-
-Sono le 9 di mattina! Dove pensi di andare?-
-Ah già, è vero … ma non ce la faccio ad aspettare! Deve essere per forza una cena? Non possiamo trasformarla in un pranzo? Facciamo prima un giro per negozi, mangiamo da qualche parte di carino e poi andiamo al cinema, che ne pensi?-
-Penso che a volte sei proprio un bambino, ma va bene, aggiudicato-
-Benissimo, andiamo allora-
-Ren … -
-Ho ancora i vestiti di ieri, sono stata praticamente tutta la notte fuori e non sono di certo nelle condizioni per poter andare ad un uscita romantica conciata così-
-Oh, non me ne ero accorto. Va pure a cambiarti ti aspetterò all’entrata-
- Ok, cercherò di fare in fretta non ti preoccupare-

In effetti la ragazza fu abbastanza veloce, inizialmente era un po’ andata nel panico perché non sapeva che cosa indossare: non aveva portato con sé niente di carino pensando di dover rimanere a Kyoto soltanto qualche giorno … con Shotaro. Il kit del “farsi bella per Ren” di sicuro non lo aveva messo in valigia ma, non volendo farlo aspettare, era comunque riuscita a mettere insieme qualcosa di decente da quei pochi abiti che aveva. Certo, non avrebbe mai immaginato di andare al suo primo appuntamento in jeans, ma la camicetta dal taglio morbido che vi aveva abbinato era riuscita a salvare la situazione. Si diede una veloce sistemata ai capelli e mise giusto un velo di trucco prima di raggiungere l’attore.
-Eccomi, sono pronta. Possiamo andare-  gli disse andandogli incontro
Ren si voltò a guardarla e dopo un caldo sorriso, un “sei bellissima” e un bacio sulla tempia la prese per mano uscendo dal ryokan. Mentre camminavano verso la strada principale incontrarono il signor Fuwa di ritorno dalla sua passeggiata mattutina. Non appena Kyouko lo vide si fermò per augurargli il buongiorno che l’uomo ricambiò senza distogliere lo sguardo da quello del moro. La ragazza sentì Ren irrigidirsi e con sua grande sorpresa e imbarazzo lo vide liberare la presa dalla sua mano per circondarle le spalle con il braccio destro e avvicinarla a sé quasi possessivo. Il signor Fuwa, in tutto questo, aveva continuato serio a reggere lo sguardo dell’attore prima di sospirare e rivolgerlo a Kyouko:
-Quindi alla fine hai fatto la tua scelta- affermò
Lei non capì subito a cosa si riferisse ma dopo esserci arrivata replicò sicura :
-Sì, signore-
Solo a quel punto l’espressione dell’uomo si addolcì e, prima di andare via, le disse: -Ti auguro di essere felice, bambina mia-
Kyouko sussurrò un grazie commosso, ora poteva finalmente sentirsi completamente sollevata. Tutto era andato per il meglio.
Si voltò nuovamente verso Ren che non aveva accennato minimamente a voler spostare il braccio e così, vicini e sorridenti, ripresero a camminare verso la loro direzione


-Fammi indovinare … autobus?- azzardò lui
-Ovviamente!- rise lei
-Ci avrei scommesso-
Mentre erano sulla strada che portava alla fermata dell’autobus Kyouko si fermò improvvisamente fissando perplessa in direzione di una piccola casa che si trovava a circa 200 m
-Che cosa c’è? Cosa hai visto?- chiese l’attore
-Oh nulla … per un attimo ho avuto l’impressione che le luci di casa mia fossero accese-
-Casa tua?-
-Sì, quella laggiù era casa mia- disse lei malinconica indicandola  -Sono anni che è disabitata, mi sarò sicuramente sbagliata-
-Ah … capisco-
-Oh ecco l’autobus! Sbrighiamoci prima di perderlo!- disse nuovamente allegra e piena di entusiasmo
Ren rise divertito: lo aspettava un'altra giornata di trascinamenti e corse ma la cosa non poteva renderlo più felice … eh l’amore!


***Note autrice***
Sono in ritardo come al solito lo so, questa volta , per farmi perdonare, ho pubblicato un capitolo un po' più lungo del solito ( il più lungo che abbia mai scritto? )
. La buona notizia è che dovrete avere pazienza con me ancora per poco, mancano ufficialmente -2 capitoli alla fine di questa storia ... ci siamo quasi. Non so se vi mancherò ma voi sicuramente mancherete a me, grazie per esserci stati fin'ora. Ciao ciao :* :*

 

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Capitolo 24
*** Primo appuntamento - I parte ***


Ciao a tutti!! Sono nuovamente in ritardo ma questa volta è colpa del capitolo che è venuto fuori immensamente lungo, perciò per non farvi aspettare ulteriormente ho deciso di dividerlo in due parti ( la seconda parte la pubblicherò a giorni). Buona lettura ^.^


La coppia salì in fretta sull’autobus, prendendo posto in due sedili vicino alla porta centrale. Come l’altra volta non c’era molta gente, solo qualche signora che rientrava a casa dopo aver fatto la spesa o che si accingeva ad andarla a fare. Erano appena passati pochi minuti da quando si erano seduti che sentirono, dietro di loro, due donne bisbigliare animatamente tra loro:

-Ne sei sicura?-
 -Ti dico che è così! So riconoscere la gente io-
-Ma non è possibile! Perché mai una persona famosa dovrebbe prendere l’autobus?-
-Non saprei, ma non ho dubbi … -
 
Kyouko sentendole si allarmò, rendendosi improvvisamente conto di un particolare:
-Ren! Ti sei dimenticato di camuffarti, ti avranno sicuramente riconosciuto. Adesso che facciamo?- disse a bassa voce all’orecchio dell’attore
-Non preoccuparti , sono solo delle innocue signore. Se si avvicineranno farò loro un sorriso, una stretta di mano al massimo, e il gioco è fatto. Saranno troppo euforiche per pensare ad altro, mi è già capitato altre volte tranquilla, non è un problema-
-Tu davvero … non ci posso credere!- rispose scandalizzata la ragazza
-Che c’è?- chiese con finta innocenza lui
-Non darti tutte queste arie solo perché sei l’attore più famoso del Giappone!- cercò di rimproverarlo salvo poi a scoppiare a ridere divertita
 
- Visto che non mi credi andiamo a chiederglielo
- Eh? Va bene-
- Se poi però è come dico io sarai tu a chiedere l’autografo, capito?
- Sì, sì ho capito
 
-Eccole che arrivano-  annunciò Ren cercando di fare il serio
-Già … e smettila di ridere!-
 
-Scusi il disturbo, la mia vicina e io ci chiedevamo se per caso lei non fosse … -
Ren si era voltato e stava già per dire “Sì, sono io” quando la sentì continuare
-… l’attrice che ha interpretato Mio in Dark Moon?
Entrambi i ragazzi la guardarono sbigottiti, lo stupore di lui durò solo qualche secondo prima di voltarsi orgoglioso a guardare l’espressione di Kyouko che se ne stava ancora ad occhi sbarrati e con la bocca che si apriva e chiudeva come un pesce rosso. A quel punto le diede una leggera gomitata per farla svegliare dalla trance.
-Em… sì… sì, sono io- riuscì finalmente a rispondere, con le guance rosse e gli occhi lucidi dall’emozione
-Ah-a! Te lo avevo detto che era lei, visto?- disse soddisfatta la signora alla sua amica  -Mi scusi ma questa diffidente non voleva ammettere che avessi ragione! Sa, siamo entrambe sue ammiratrici. Quando Dark Moon veniva trasmesso ci riunivamo con le nostre famiglie per guardarlo tutti insieme, il suo è stato il personaggio che ci ha fatto emozionare di più! Complimenti davvero, non vediamo l’ora di vederla recitare in un altro sceneggiato-
La ragazza era a corto di parole, troppa era infatti la felicità e la soddisfazione che stava sentendo in quel momento, Ren dovette darle una carezza affettuosa sulla spalla per farla riprendere.
-Grazie, veramente. Non so cosa dire, io-io … è la prima volta che qualcuno mi riconosce per strada, sono commossa, scusatemi- rispose asciugandosi gli angoli degli occhi che le si erano fatti umidi
-Oh cara, che ragazza dolce sei! A guardarti bene sei molto diversa dal personaggio di Mio-
-Menomale!- disse scoppiando in una timida risata
A quel punto le due donne ricominciarono a bisbigliare di nuovo tra di loro
-E va bene, sì sì … ora glielo chiedo!-
Questa volta fu l’altra delle due a parlare : - Sgnorina, mi scusi, se per lei non è un disturbo … non è che ci potrebbe fare un autografo? Giusto perché altrimenti i nostri mariti non ci crederebbero che l’abbiamo incontrata-
-Ma certamente! Sarò contentissima di firmarvi il mio primo autografo!-
-Oh ma allora è ancora più prezioso! Lo custodiremo con gelosia-
Dopo aver rovistato nelle borsa e aver trovato carta e penna che facevano al loro caso le due signore ottennero finalmente quello che avevano chiesto.
-Grazie Kyouko-san, è stata veramente molto gentile. Adesso dobbiamo scendere, siamo arrivate alla nostra fermata. Buona giornata e buona fortuna con la sua carriera!-
Proprio in quel momento le porte dell’autobus si aprirono e solo allora, mentre scendevano, si voltarono a guardare per bene Ren
-Ma quello… -
-No, non può essere!-
Furono le ultime cose che sentirono loro dire prima che l’autista ripartisse. I due a quel punto si guardarono in faccia scoppiando a ridere di gusto.
-Non ci posso credere, è stato incredibile!- affermò l’attore divertito
-Già … non mi sembra ancora vero che mi abbiano riconosciuta e che addirittura mi abbiano chiesto l’autografo!-
-Non sono stupito per quello, è normale che prima o poi sarebbe successo mi chiedo, anzi, perché sia accaduto solo ora … forse sono i capelli –
-I capelli?-
-Sì, di solito li tingi ma ora ce li hai neri come ce li aveva Mio-
-Ah, è vero! Dopo tutta questa storia non ho più avuto modo di andare dal parrucchiere. Ormai me li farò sistemare da Jelly quando tornerò a Tokyo. Comunque, tornando al nostro discorso, a cosa non puoi credere?-
-Ma ovviamente al fatto che non mi abbiano riconosciuto! Pensavo di aver rubato il cuore a tutte le donne di mezza età del paese ma a quanto pare mi sbagliavo. Che shock… -
-Sì, sì … un vero shock, certo. Wow! Quindi sai essere idiota anche tu a volte-
-Te lo ripeto: quello perfetto e impeccabile in ogni occasione è Ren Tsuruga, io sono molto altro, anche un po’ idiota perché no-
-Non vedo l’ora di conoscere tutto il resto di te allora-
-Avrai modo di scoprirmi un pezzetto alla volta, spero che tu non rimanga troppo delusa-
-Oltre ad essere idiota il tuo vero io ha problemi di autostima? Perché pensi sempre di non essere abbastanza per me?-
-Perché non lo sono- concluse baciandole il dorso della mano
-Avrò modo di farti cambiare idea. Ora, però, dobbiamo risolvere un problema più urgente-
-Quale problema?-
-Questo- disse indicandolo con un dito da testa a piedi –Non sono tutti distratti come quelle signore e non intendo trascorrere il mio primo appuntamento insieme ad una schiera di tue fan urlanti al seguito-
-Saresti forse gelosa?-
-Sarei spaventata! Alcune fan riescono ad essere davvero terrificanti-
-Mai quanto te … - sussurrò pensando improvvisamente ad una Kyouko furiosa circondata dai suoi spiritelli
-Cosa hai detto?-
-Nulla, nulla …  . Ho un’idea! Hai uno specchietto?-
-Eh? Sì, ecco … -
La ragazza gli porse l’oggetto guardando curiosa ogni sua mossa. Ren armeggiò un momento con qualcosa, sembrava che si stesse togliendo qualcosa dagli occhi
-Fatto! Che ne dici?-
-Tu … tu hai gli occhi verdi?!-
-Sì, te lo avevo detto nel bosco ricordi? Il castano non è il mio colore naturale, uso le lenti a contatto per nascondere il fatto che in realtà sono mezzo americano-
-Già è vero! Corn aveva i capelli biondi e gli occhi verdi-
-Mmm ma credo che questo non basti a farmi passare inosservato, vediamo se l’ho portato con me … ah, eccolo!- e così dicendo tirò fuori dallo zaino che aveva con sé un cappellino di lana grigio che indossò coprendo quasi del tutto i capelli. La ragazza intanto lo guardava perplessa.
-Che c’è? Perché mi fissi così? Mi sta male? Ora lo tolgo .. –
-No, non ti sta male. È solo che è strano vederti indossare cose così casual, di solito sei molto … elegante-
-Oh andiamo! Ma se mi hai visto in pigiama quando ti sei presa cura di me quella volta in cui ero malato!-
-Avevi l’influenza, era una situazione particolare … -
- Per tua informazione  piace vestire comodo e sportivo anche a me, non posseggo solo camice e completi eleganti! Anzi, appena arriviamo in città vado dritto in un negozio di abbigliamento a cercare qualcosa che vada bene col cappellino-
-Ok, così cerchiamo qualcosa per passare il più possibile inosservati-
 
Dopo aver cambiato un altro autobus arrivarono finalmente nella zona commerciale di Kyoto, per fortuna a quell’ora non c’erano moltissime persone in giro, infatti i ragazzi erano a scuola e buona parte degli adulti a lavoro ma comunque c’era abbastanza gente da poter radunare una piccola folla di curiosi perciò i due cercarono di farsi notare il meno possibile infilandosi in uno dei primi negozi che trovarono. Il primo ostacolo era andato, ora rimaneva il secondo: le commesse. Come previsto una gli si avvicinò non appena furono entrati chiedendo loro, con aria molto professionale e cordiale, se avessero bisogno di aiuto. Ovviamente l’attenzione della giovane impiegata si concentrò subito su Ren, il quale si ritrovò ad essere fissato in maniera non esattamente discreta. La ragazza sembrò per un attimo indecisa ma alla fine la sua curiosità ebbe la meglio:
-Perdoni la domanda inopportuna … ma lei non è forse il famoso Ren Tsuruga?-
Kyouko e Ren, che avevano studiato un piano durante il viaggio, non si fecero trovare impreparati:
-Who? What she is talking about?- rispose Ren in un inglese con un perfetto accento Americano rivolgendosi  all’attrice
-Mi dispiace deluderla signorina ma il mio amico non è l’attore di cui lei parla, come ha sentito anche lei è statunitense e non parla neanche una parola di giapponese-
-Oh, no no! Scusatemi voi, che imbarazzo! È solo che la somiglianza è davvero impressionante … -
- Non si preoccupi, dopotutto , a quanto si dice, sembra ch ognuno di noi abbia sette sosia sparsi in giro per il mondo-   incalzò con non-chalance la ragazza
-Già è vero, e poi, a guardarlo meglio, il suo amico ha anche gli occhi verdi. È stato sciocco da parte mia fare un gaffe del genere, scusatemi ancora-
A quel punto Kyouko si sentì un po’ in colpa di star mentendo così spudoratamente alla povera commessa perciò cercò di rimediare accettando con entusiasmo il suo aiuto e chiedendole consiglio sulla scelta degli abiti.  
Dopo aver consegnato loro i capi di abbigliamento da provare la donna si allontanò, lasciandoli liberi di provare il tutto nei camerini. Solo a quel punto Kyouko si lasciò sfuggire un sospiro di sollievo, non era brava a mentire e si era sentita sottopressione per tutto il tempo.
-Ei, prendila come una sorta di esercitazione. Immagina di star recitando un ruolo- le suggerì Ren
-Sì, hai ragione. In questo modo mi sento più a mio agio. Tu però non uscire dal tuo personaggio! Non parli giapponese, ricordi?- lo punzecchiò divertita
-Alright. So miss … which outfit should I try first?-
-Prova prima i pantaloni beige col maglione verde … -
- Yes sir … ehm madame!-
Così facendo l’attore tirò le tendine del cubicolo e si cambiò in fretta. Quando ebbe finito uscì fuori improvvisando una sorta di sfilata facendo addirittura la sua famosa catwalk. Kyouko, intanto, si stava sbellicando dalle risate, quel lato ridicolo e spensierato di Ren le stava piacendo sempre di più.
-Smettila di sghignazzare e dimmi cosa ne pensi-  la rimproverò l’uomo stando ben attento a non farsi sentire dalle commesse
-Mmm vediamo … bocciato!- rispose lei mimando una grossa X con le braccia
-Concordo, questo abbinamento è agghiacciante … -
Quello fu solo il primo di tanti “abbinamenti agghiaccianti” e tante risate ma finalmente, dopo aver visto e provato tutto, entrambi optarono per un paio di jeans blu scuro abbinati con un cardigan sportivo di lana grossa dello stesso grigio del cappellino a cui Ren, ormai, si era affezionato.
A quel punto Kyouko richiamò l’attenzione della commessa per dirle che avrebbero preso quelli e che non c’era bisogno che li impacchettasse perché il suo “amico” aveva deciso di indossarli fin da subito. Quella annuì e si allontanò per fare la ricevuta non prima, però, di aver squadrato l’attore da capo a piedi e arrossendo perfino.
-Già che c’era poteva chiederti di fare un giro su te stesso per ammirarti da ogni angolazione!- disse visibilmente seccata l’attrice
-Are you jealous , my dear?-
-Eh? Non ho capito cosa hai detto- fece la finta tonta lei, avvicinandosi in fretta verso la cassa per farsi dare una busta in cui mettere i vestiti che Ren indossava prima
-She’s jealous!- affermò l’uomo più che compiaciuto tra sé e sé , raggiungendo la “sua cara” per pagare i suoi acquisti.
 
Quando uscirono dal negozio si misero a passeggiare senza una meta precisa, Kyouko camminava qualche metro più avanti dell’attore , l’espressione ancora imbronciata per poco prima. Ren , intanto, se la godeva cercando di non rendere troppo palese il sorriso sornione che faticava a contenere. Quando ritenne di averla stuzzicata abbastanza accelerò il passo raggiungendola e, circondatele le spalle con un braccio, l’avvicino a sé sussurrandole malizioso:
-Che ti serva da lezione, così la prossima volta impari a presentarmi solo come un tuo amico … -
Inutile dire che la poveretta arrossì fino alla punta delle orecchie


***Note autrice***
Spero non vi sia sembrata strana questa brusca interruzione ma ero arrivata a scrivere quasi 3500 parole e ancora mi mancava un bel pezzo
per finire. Questo doveva essere il penultimo capitolo ma proprio perchè non voglio tralasciare niente ed essere frettolosa con la conclusione che sto scrivendo di più. Mi auguro che la cosa non vi annoi! A prestissimo :* :*


 

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Capitolo 25
*** Primo appuntamento - II parte ***


ATTENZIONE!!! PRIMA DI QUESTO CAPITOLO C'è LA SUA PRIMA PARTE, SELEZIONATELA DAL MENù CAPITOLI ( NON SO PERCHè CI SIA TUTTO QUESTO INGHIPPO DI CAPITOLI CHE SPARISCONO :( ) Rieccomi con la seconda parte del capitolo, ancora più lunga della precedente ( 2875 parole). Consideratelo il mio regalo di Natale. Buone feste a tutti :* :*


Continuarono a camminare così per un po’, in silenzio, stretti l’uno all’altra. Kyouko, dopo essersi ripresa dall’imbarazzo, si era rilassata al punto da appoggiare la testa sulla spalla dell’attore o, per meglio dire, al suo braccio visto che alla spalla non ci arrivava nemmeno! Ad un certo punto passarono davanti alla vetrina di un grazioso negozio di abbigliamento femminile, Ren la osservò interessato , probabilmente attratto da qualcosa
-Ti va di entrare a dare un’occhiata?- chiese alla ragazza e senza attendere risposta la trascinò dentro tenendola per mano.
Anche questa volta una commessa si avvicinò con il solito :
-Buongiorno, posso esservi d’aiuto?-
-La mia ragazza vorrebbe provare il vestito che c’è in vetrina-
-Eh? Ma io non … -
-Potrebbe anche prenderle delle calze pesanti? Sa oggi è un bella giornata ma fa un po’ freddo … - aggiunse impedendo di fatto a Kyouko di aprire bocca
-Certo, le prendo subito la taglia adatta e alcuni modelli e colori diversi di calze-
-Perché mai dovrei provare un vestito?- chiese a quel punto l’attrice
-Per comprarlo- ovvio
-Sì, ma perché dovrei comprarlo?- cominciava ad essere esasperata
-Ti piacciono le cose carine, no? Quel vestito … sembra proprio il tuo stile-
-Oh-
In quel momento la commessa ritornò con quello che le era stato chiesto e indicò ai due ragazzi i camerini ricordando loro di chiamarla per qualsiasi cosa.
Kyouko si chiuse la tendina alla spalle e misurò il tutto.  Quando si guardò allo specchio dovette ammettere che Ren aveva proprio ragione: quel vestito era decisamente il suo stile. La parte superiore, di colore bianco, era in filo fino al petto per poi continuare in pizzo fino a livello delle clavicole e nelle maniche lunghe fino al gomito; la gonna era di un morbido tessuto beige, lunga fino a poco sopra il ginocchio, e il tutto era coordinato da una nastro di raso marrone che circondava la vita. Infine, tra tutte le calze, scelse di abbinarvi un paio di parigine marroni. Si diede un’ultima occhiata
-Sì, è proprio grazioso-
-Kyoukooo, hai finito? Vuoi forse che entri a darti una mano?-  la prese in giro Ren
-No! Ho finito, ho finito… - così dicendo uscì dal camerino facendo una piccola giravolta su se stessa – E allora, cosa ne pensi? Ti piace?-
L’uomo la guardò e le sorrise dolcemente : - Sei bellissima- le disse, poi rivolgendosi alla cassiera sentenziò : -prendiamo questo-
 
Uscirono da lì sorridenti, l’attore stringeva con una mano le buste mentre con l’altra stringeva la più piccola mano della ragazza.
-E adesso cosa facciamo?- chiese lei
-Andiamo a trovarti un paio di scarpe-
-Oh no, non ce ne è bisogno. I miei stivaletti vanno più che bene-
-Ne sei sicura? Lo sai che non devi farti problemi-
-Lo so, ne sono sicura. Tranquillo-
-Bene, allora passeremo solo dalla profumeria. Chiederemo alla loro make-up artist di metterti un po’ di trucco-
-Stai forse insinuando che la mia faccia è un disastro?-
-Eh? Ma no! Semplicemente so quanto queste cose ti piacciono e non provare a negarlo! Ti devo forse ricordare di quella volta che ti sei messa a fare i capricci perché non volevi toglierti il trucco di scena?-
Kyouko rise al ricordo, quello era stato il giorno in cui aveva recitato per la prima volta con Ren e anche il giorno in cui aveva deciso di voler diventare veramente un’attrice.
-E allora? Andiamo , sbrigati-  le disse lui
- No, non mi va –
-Ti ho già detto di non farti problemi, non farti pregare!-
-Non mi sto facendo problemi, semplicemente non mi va. È il nostro appuntamento, non voglio sprecarne nemmeno qualche minuto a fare altro. L’unica cosa che mi va di fare è stare insieme a te-  ammise timidamente
Ren le fece uno dei suoi sorrisi mozzafiato e si chinò per darle un veloce bacio sulla bocca – Lo sai che ti amo tantissimo, vero?-
-S-sì, ti amo anch’io … però per favore non farlo-
-Fare cosa?- chiese
Quando la vide sfiorarsi con l’indice le labbra capì.
-Aaaah quello! Perché ? Non posso baciare la mia fidanzata?-
-No, non in pubblico … è imbarazzante-
-Eeeeh che ci vuoi fare? Noi americani siamo espansivi!-
-Ah , ora che ti conviene ti ricordi di essere americano?-
L’attore non rispose, si limitò a ridere e a farle l’occhiolino.
-Perciò, anche se l’unica cosa che vuoi fare è stare insieme a me, che ne diresti di andare a pranzare insieme da qualche parte? Insieme ovviamente, insieme a me-
-La vuoi smettere di ripetere “insieme” ? Non prendermi in giro!-
-Non ti sto prendendo in giro, sono solo contento-
-E quindi quando sei contento ti comporti come un bambino?-
-Sì, a volte … forse. In realtà non saprei, questa è la prima volta dopo anni in cui mi sento veramente felice- confessò
Fu la volta di Kyouko di rimanere in silenzio con un sorriso stampato in faccia.
-Cosa vuoi mangiare?- le chiese sapendo già quale sarebbe stata la risposta
-Mmm … hamburger!-
-Ci avrei scommesso, hai pure fatto finta di pensarci su-
-Ci ho pensato infatti, ma in effetti gli hamburger sono il mio piatto preferito-
L’attore scosse la testa divertito. Si diressero quindi verso un ristorante che facesse al loro caso. Ne trovarono uno dall’aspetto caldo e accogliente poco dopo. Questa volta ad accoglierli non ci fu nessuna signorina ma una signora di mezza età dai lineamenti gentili che , una volta fatti accomodare in un tavolo nella parte più interna del locale, prese i loro ordini
-Cosa vi posso portare , cari?-
- Ci porti degli hamburger,  con un’insalata di contorno per me e per lei … -
-Patatine fritte! Con gli hamburger ci vogliono le patatine fritte, lasci perdere quell’insalata triste e ne porti un bel piatto anche al mio fidanzato!- affermò con entusiasmo Kyouko
-Arrivano subito!-
-E così adesso non ti vergogni più di dire che sono il tuo ragazzo?- chiese compiaciuto Ren
-No! Non mi vergognavo neanche prima se è per questo-
L’uomo le sorrise per poi perdersi  un attimo nei suoi pensieri e scoppiare a ridere
-Che c’è di così divertente?- chiese lei
-Ricordi quella volta, quando eravamo piccoli, in cui ti sei messa a dire tutta emozionata che il sasso assomigliava ad un hamburger?-
-Certo che me lo ricordo! Ahah non posso crederci che TU te lo ricordi ancora. È una cosa strana ma piacevole … -
-Cosa intendi?-
-Fino a non molto tempo fa pensavo che fossi uno sconosciuto per me. Poi ci siamo avvicinati ma sei comunque rimasto un mistero. Perciò ora è strano sapere che in realtà sei lo stesso ragazzo con cui ho condiviso così tanti bei ricordi da bambina ma allo stesso tempo è fantastico. Non so se mi sono spiegata bene … -
-Sì, credo di aver capito cosa intendi. Quando ho scoperto che eri la stessa Kyouko che avevo conosciuto anni prima a Kyoto ne sono rimasto molto sorpreso. Pensavo che col tempo fossi cambiata completamente. Il ricordo che avevo di te era quello di una bambina dolce e gentile mentre la te di qualche mese fa era … -
-Violenta, pazzoide e accecata dalla sete di vendetta?-
-Sì, qualcosa del genere- rise – Poi però, passando più tempo in tua compagnia, mi sono reso conto che non eri cambiata affatto. Credo che sia stato allora che si, insomma, mi sono innamorato di te-
La ragazza ancora una volta non trovò le parole adatte per rispondere ma in compenso allungò la mano sul tavolo per stringere quella del meraviglioso uomo che le sedeva di fronte.
-Eccomi qua ragazzi! Hamburger e patatine tutti per voi-
-Oh, grazie è stata veramente velocissima!-
-Non potevo certo fare aspettare una coppia tanto carina! Buon pranzo cari-
-Sentito? Ha detto che siamo una coppia carina – gongolò Ren
Kyouko non poté fare a meno di ridere davanti all’entusiasmo dell’attore : “Sei tu quello carino” pensò.
 
Soddisfatti e con la pancia piena ripresero il loro girovagare, a un certo punto il moro disse:
-Dunque, abbiamo completato i 2/3 del nostro programma-
-Quale programma?- domandò Kyouko perplessa
-Quello del nostro appuntamento, ricordi? Giro per negozi, pranzo e cinema. Abbiamo completato i primi due punti, ci manca l’ultimo-
-Oh, e quindi?-
-Come “e quindi”? E quindi si va al cinema!-
E così dicendo la trascinò nuovamente via con sé  aumentando la presa sulla sua mano
-Ren, sai almeno dov’è il cinema?-
-Non ne ho idea!-  ammise serafico   -ma prima o poi ne troveremo uno-
-Mi stai proponendo di girare a vuoto alla ricerca di una sala?-  chiese con un punta di sarcasmo
-Sì, esatto! Non fare la guastafeste, sarà divertente … considerala come una specie di caccia al tesoro- la incoraggiò
- Non per rovinare il tuo “divertimento” ma c’è un cinema qui dietro l’angolo. Basta svoltare alla prossima a sinistra-
-Oh. Perfetto allora! Caccia breve ma intensa, andiamo-
 
E il trascinamento continuò.
 
Giunti al cinema si diedero un’occhiata attorno incerti su cosa fare prima.
-Wow! Era da un sacco di tempo che non venivo al cinema normalmente- disse l’attore
-Già … pure io-
-Di solito sono quello che li fa i film, non quello che li vede- scherzò
-Certo, certo … - rise Kyouko
-Mmm che ne dici di scegliere il film da vedere mentre io vado a prendere i popcorn, o preferisci altro?-
-No, i popcorn vanno bene però prendiamoli dopo. Scegliamo il film insieme!-
-Ah, dimenticavo che tu vuoi fare tutto “insieme”- la prese in giro
-Non ti sei ancora stufato di ripeterlo!- lo rimproverò gonfiando le guance
-Sei tu quella che non si è ancora stufata di ripeterlo, e non farlo mai. Stai sempre insieme a me- le disse dandole un bacio affettuoso sulla guancia
Ovviamente la ragazza arrossì per l’ennesima volta.
Si misero a guardare le locandine dei vari film in proiezione quel giorno. A un certo punto l’attore ne indicò una con falso stupore:
-Oh, guarda! Quell’action movie sembra interessante, ne ho sentito molto parlare e le recensioni erano tutte ottime. Sottolineavano come l’attore protagonista fosse particolarmente bravo -
Kyouko osservò un momento la locandina prima di rendersi conto di una cosa
-Ma Ren, quello è il tuo ultimo film!- disse guardandolo storto
-Sì, e allora? Vuoi forse mettere in dubbio le mie doti recitative? Stai forse insinuando che mi sto dando delle arie? – continuò a punzecchiarla
-Sì, ti stai dando delle arie-  confermò  -Ma non metterei mai in dubbio le tue doti, lo sai. In effetti era da un po’ che lo volevo vedere ma non ne avevo ancora avuto il tempo-
-Quindi aggiudicato?-
-Sì, aggiudicato-
Ren, però, si fece un attimo dubbioso e chiese:
-Ne sei sicura? Non è che volevi vedere altro, magari il cartone animato sulle principesse? Non dobbiamo vedere il mio film per forza, prima stavo solo scherzando … -
-Ren … ne sono sicura. Per quanto mi possano piacere le principesse, e tu sai quanto mi piacciono, il tuo è il film che voglio vedere. Non solo perché ci sei tu in quanto persona ma perché ci sei tu in quanto attore e non devo stare qui a ripeterti quanto ti ammiri sul piano lavorativo.  Perciò la visione non potrà che essere istruttiva-
-Va bene allora. Ora rimane da decidere solo una cosa-
-Cosa?-
-Il popcorn dolce o salato?-
-Mmm … salato!-
 
Si sedettero in una delle file centrali attendendo pazientemente che si spegnessero le luci e sgranocchiando i loro spuntini,il film iniziò dopo pochi minuti. Ora ci si potrebbe aspettare, data l’occasione, l’atmosfera intima, il buio, che si fosse creato il tipico clima romantico da cinema, fatto di mani che sfiorano nel secchiello dei popcorn, baci rubati e coccole ma qui stiamo parlando di Ren e Kyouko, non di una qualsiasi coppia al suo primo appuntamento. I due attori erano troppo incentrati sulle scene, occupati ad analizzarne ogni più piccolo particolare per pensare ad altro. Anche durante la pausa non fecero altro che parlare delle scelte del regista per questa o quell’altra scena d’azione e staccarono gli occhi dallo schermo soltanto ai titoli di coda.
Continuarono a parlarne anche usciti dal cinema:
-Davvero non hai voluto usare la controfigura?-
-Già, ho voluto interpretare tutto io-
-Ma sei impazzito! Avresti potuto farti veramente male, non posso pensarci- lo sgridò spaventata
-Avrei potuto, ma non è successo. È andato tutto bene, quindi perché preoccuparsene ora?-
-Vedi di preoccupartene in futuro … non posso morire di paura ogni volta-
-Oooh ok, allora la prossima volta dirò al regista di ingaggiare uno stuntman perché non posso lasciare che la mia fidanzata si spaventi a morte- concordò sorridendo come un ebete
-Guarda che dico sul serio!-
-Ma anch’io, non devi preoccuparti per me, starò attento.  Comunque … ti è piaciuto il film, come ti sono sembrato?-
-Il film mi è piaciuto molto, la trama era avvincente al punto giusto e tu hai interpretato alla perfezione la parte. Anche se , se proprio devo essere sincera, qualcosa non mi ha convinto … -
-Che cosa?- chiese allarmato
-Le scene romantiche, erano un po’ troppo … piatte-
Ebbene sì, come in ogni film d’azione che si rispetti, seppur poche, non potevano mancare le scene romantiche con una ragazza mozzafiato e perennemente in pericolo.
-Tu dici? Eppure mi sono impegnato a farle proprio perché sapevo che non erano il mio forte-
-Ad un occhio poco attento potevano sembrare buone ma in realtà a me sono sembrate mancare di sentimento-
-E’ stato così infatti. All’epoca in cui ho girato il film non avevo ancora idea di cosa fosse l’amore, per me era un sentimento sconosciuto che potevo solo cercare di immaginare e credo che la cosa sia trasparsa sullo schermo. Ma confido che in futuro saprò interpretare delle perfette scene d’amore … -
-Ah si?-
-Sì, perché ora so cosa vuol dire essere perdutamente innamorati- disse guardandola dolcemente
-Felice di essere stata d’aiuto alla tua carriera allora, anche se l’idea di vederti recitare appassionate scene d’amore non mi fa impazzire … ma fa parte di questo lavoro e devo accettarlo- sospirò arresa
-Già, dobbiamo essere pronti a recitare qualsiasi ruolo-
-E poi , magari, un giorno toccherà anche a me di interpretare una parte del genere … -
Ren si fermò, guardandola con un’aria strana, come se l’idea che Kyouko potesse girare un giorno una scena romantica non gli fosse mai passata per il cervello
-No, aspetta … non puoi-
-Che vuol dire che non posso? Se puoi tu allora posso anch’io … -
-Non è questo, è solo che … che … che tu saresti più adatta per un film comico, oppure … un horror! Sì, un horror! Con l’aura terrificante che riesci a tirare fuori saresti una perfetta antagonista di film horror!- cercò di arrampicarsi sugli specchi
-Ren Tsuruga! Ma con che faccia tosta mi dici queste cose? Sei uno stupido geloso ipocrita- gli disse facendogli la linguaccia
-Shhh, abbassa la voce! Siamo riusciti a non farci scoprire fin’ora-
-Sì, sì cambia discorso che ti conviene …-
-E va bene, va bene! Non farò mai obiezioni su un tuo potenziale ruolo romantico, promesso. Però … -
-Però?-
-Però devi promettermi che rifiuterai ruoli più … ehm … spinti. O quantomeno cercherai ti evitarli il più possibile-  le chiese mettendo su un broncio da cucciolo
-Ruoli spinti? Ma si può sapere cosa ti viene in mente?!- quasi urlò diventando rossa come un peperone
-Ok, ok smettila di andare a fuoco! Discorso chiuso … per ora- disse bisbigliando l’ultima parte
 
-Si è fatto tardi, che ne diresti di rientrare?- chiese Kyouko
-Come vuoi, se ti va possiamo rimanere ancora un altro po’ in giro-
-No, va bene. Siamo stati in giro abbastanza direi, comincio ad essere stanca-
-Ok, allora andiamo- rispose lui stringendola a sé con il solito braccio attorno alle spalle.
Presero poco dopo l’autobus, a quell’ora semivuoto e infatti, quando uscirono dalla città, rimasero solo loro due. Si era fatto buio da un pezzo e tutte le persone della campagna che erano andate a fare commissioni in centro erano già rincasate. La coppia sedeva in un silenzio confortevole interrotto solo dal rumore del motore del mezzo che procedeva filato per la sua strada. A un certo punto, così come era successo la volta precedente, Ren sentì un peso sulla sua spalla : era Kyouko che vi aveva poggiato la testa, ma questa volta, al contrario della prima, era sveglia
-Ehi Ren?-
-Sì?-
-Grazie, oggi mi sono divertita tanto … è stato un primo appuntamento fantastico- sussurrò
-Mi sono divertito tanto anch’io-
Ancora silenzio
-Kyouko?-
-Sì?-
-Ti amo-
-Anch’io-
 
Arrivarono a destinazione e si incamminarono a passi lenti verso il ryokan, senza nessuna fretta, quando furono a pochi metri dalla struttura sentirono delle grida, sembrava che qualcuno stesse litigando, e perciò affrettarono il passo per vedere cosa stesse succedendo. Quando giunsero quasi alla porta fu chiaro che la persona che stava urlando non era altri che Sho:
-TE LO RIPETO, COSA CI FAI QUI?! DOPO TUTTI QUESTI ANNI CON QUALE DIRITTO PENSI DI POTER TORNARE COME SE NULLA FOSSE SUCCESSO? COSA VUOI DA LEI?-
-Shotaro, calmati per favore-  questa volta era la Signora Fuwa
-CALMARMI? COME POSSO FARLO QUAND … Kyouko-  disse notando la ragazza che era appena entrata insieme a Ren
Kyouko aveva gli occhi spalancati e fissi sulla figura contro cui stava urlando il biondo
-Mamma … -

*** Note dell'autrice***
Ci siamo, siamo finalmente a -1 ! Inizio a piangere... NO, STOP! Cosa dire di questo capitolo? Spero che l'appuntamento non vi abbia deluso. Io e il romanticismo non siamo in buoni rapporti ... proprio no. Mi sono sforzata di farlo il più fluffy possibile e il risultato è stato un Ren decisamente diabetico! Ahah ahah! Sopportatemi. L'ultima parte... colpo di scena! Che poi tanto colpo di scena non era visto che vi ho lasciato qualche indizio. Cosa altro dire? Spero che il capitolo vi sia piaciuto, fatemelo sapere! Ancora tantissimi auguri di buon Natale ;) . A presto con l'ULTIMO capitolo. Ciaoooooooooooo

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Capitolo 26
*** La migliore del mondo ***


Ed eccoci finalmente giunti all'ultimo capitolo ... non ci posso credere! Ho iniziato questa storia nell'ottobre 2012, tre anni e mezzo fa! Ce ne ho messo di tempo per concluderla! Non mi dilungo oltre, vi rimando alle note a fine capitolo che vi chiedo cortesemente di leggere. Buona lettura!

( * non ne capisco molto di giurisprudenza, qualsiasi riferimento giuridico è puro frutto di fantasia)




-Mamma … -
Kyouko era pietrificata, la donna che più di tutte l’aveva segnata, quella che aveva causato una profonda cicatrice nel suo cuore, disprezzandola e facendola sentire un peso per poi abbandonarla , lasciandola in una famiglia che non era la sua, era la stessa che si trovava ora davanti a lei. Saena Mogami era impeccabile come al solito, con il suo completo elegante e i capelli nerissimi perfettamente raccolti. In tutti quegli anni non era minimamente cambiata, l’unica differenza era forse qualche piccola ruga in più. Per Kyouko il tempo sembrò tornare improvvisamente indietro, a quel giorno di tanti anni prima quando, bimba di appena 6 anni, correva in lacrime dietro alla figura di sua madre di spalle che si allontanava. Il dolore che stava sentendo nel petto era lo stesso di allora, come se, sopito, si fosse nuovamente risvegliato colpendola con tutta la sua forza.  Cercò fuoriosamente di ricacciare indietro quei sentimenti, doveva! Non era più la stessa bambina sola e triste di allora, era cresciuta e ora le cose stavano finalmente andando bene …
-Buona sera , Kyouko-
Oh quella voce! Quanti ricordi le stava riportando alla mente, ma doveva trovare la forza di rispondere
-Ciao mamma-  riuscì finalmente a dire in un tono surrealmente calmo
-Ti stavo aspettando, ti sembra forse questa l’ora di rincasare?-
-Ma cosa … sei veramente incredibile! È questa la prima cosa che dici a tua figlia dopo anni? Assurdo… -
-Shotaro, ti ho detto di calmarti. Te ne prego- disse la signora Fuwa
-Sì ragazzino, ascolta tua madre e smettila di intrometterti in cose che non ti riguardano- rispose tagliente l’avvocatessa
- Cose che non mi riguardano??- provò a continuare ma fu interrotto da Saena che si rivolse nuovamente a Kyouko
-E allora? Perché una ragazza della tua età era ancora in giro a quest’ora?-
-Io ...-
-Era insieme a me, signora. Siamo andati a fare un giro in città e a vedere un film-  si intromise l’attore –Il mio nome è Ren Tsuruga, lavoro per la stessa agenzia di sua figlia-
-So chi sei. L’acclamato idolo della nazione, come potrei non conoscerti?- disse con un sottile sarcasmo –E dimmi … nella vostra agenzia è pratica consueta che un attore affermato vada in giro con una novellina inesperta ed ingenua?- disse sollevando un sopraciglio
-Non credo di aver afferrato cosa stia cercando di insinuare ma, per rispondere alla sua domanda, no, normalmente non vado ad appuntamenti con i miei colleghi di lavoro- disse con tono convinto ed estremamente serio
-Un appuntamento? Ah! Incredibile … - rispose forzando una risata e scuotendo la testa , poi si rivolse alla figlia : -Non ti eri resa già abbastanza patetica quando hai deciso di lasciare la scuola per fuggire insieme questo buono a nulla?- le chiese acida riferendosi a Sho
-Chi sarebbe il buono a nulla?- chiese adirato il biondo
-Hai da ridire? Vuoi forse negare che l’hai portata con te a Tokyo facendole chi sa quali promesse salvo poi abbandonarla quando ormai non ti era più utile? Sì, so tutto-   ribatté zittendolo
-E tu, Kyouko … davvero sei così stupida da cascare nuovamente nella trappola di uomo dopo quello che ti è già successo?-
La ragazza che fino a quel momento era sembrata completamente smarrita riacquistò un po’ di coraggio per rispondere senza incertezze:
-Io mi fido di Ren- 
-Ah, certo! Quindi è per lui che hai deciso di cimentarti in questa cosa ridicola della recitazione tralasciando gli studi?-
-No, non è per questo. È una mia decisione, non dipende da nessuno e per tua informazione, visto che sembra essere sfuggito alle tue indagini, non ho tralasciato gli studi, ho ricominciato ad andare a scuola-
-Almeno un briciolo di buon senso ti è rimasto allora!-
-Perché sei qui?- ebbe infine il coraggio di chiedere
-Avevo delle questioni da sbrigare in zona e quando ho saputo che eri qui ho pensato di risolvere un problema che ho tralasciato per fin troppo tempo-
-Quindi sono un problema per te?- le domandò distrutta
- Lo sei quando ti metti in testa, senza alcuna autorizzazione, di fare cose tanto stupide-
-Cose stupide?-
-Mi riferisco alla tua “carriera” di attrice … non mi sembra di aver firmato alcun permesso e tu sei ancora minorenne. Spetta a me decidere-
Kyouko improvvisamente sbiancò
-No, non puoi … -
-Oh sì che posso! E così sarà, fine della questione. Domani chiamerai quella presunta agenzia e comunicherai il tuo ritiro. Poi penseremo a trovarti una scuola adeguata a cui iscriverti-
-Perché? Perché mi fai questo? – chiese ormai con le lacrime agli occhi
-Come perché? Sei mia figlia, non posso permetterti di continuare a umiliare te stessa e me-
-Tua figlia?- disse ridendo  -Dopo tutti questi anni ti ricordi che hai una figlia? E pretendi anche che faccia come vuoi tu?-  era furiosa
-Non parlarmi così ragazzina, oltre al cervello hai perso anche le buone maniere? Non hai voce in capitolo in questa faccenda-
- È lei che non ha voce in capitolo- disse la signora Fuwa che era rimasta zitta fino ad allora
-Come scusi?-
-Ha perso il diritto di essere una madre quando l’ha abbandonata anni fa. Non spetta certo a lei decidere della vita di Kyouko-chan-
-Ma non dica sciocchezze! Al contrario di quello che pensa lei io ho LEGALMENTE il diritto di decidere della vita di mia figlia-
-Oh se è sul piano legale che la vogliamo mettere credo che una denuncia per abbandono di minore non faccia bella figura sul curriculum di un avvocato, sbaglio?-  rispose agguerrita la madre di Sho ma Saena non vacillò:
-Proprio perché sono un avvocato sono perfettamente consapevole di quali siano le leggi e non avrei di certo lasciato Kyouko senza lasciarne la custodia legale a qualcuno, in questo caso voi stessi-
-Sì, è vero, ha lasciato la custodia legale a me e mio marito ma questo non vuole forse dire che abbiamo anche noi voce in capitolo sulla questione?-
-Niente affatto. Il genitore ha sempre il diritto di dire l’ultima parola, io vi ho semplicemente affidato la momentanea custodia di Kyouko, non si tratta di un’adozione- chiarì sicura, dopotutto non era un’avvocatessa di successo per nulla
-Lasci perdere signora Fuwa, la ringrazio per aver preso comunque le mie difese- disse con un sorriso Kyouko
-Mi dispiace di non poter fare di più, bambina-
-Ha già fatto tantissimo per me, glielo garantisco-
-Mi dispiace interrompere la scenetta toccante ma non ho tempo da perdere, devo rientrare a Tokyo questa sera stessa e Kyouko verrà con me-
-No. Non verrò con te, mamma-
-Come? Sento che mi sta venendo un mal di testa … - disse sospirando pesantemente  -Ti ho già detto tutto quello che c’era da dire, l’argomento è chiuso. Smettila di fare i capricci e va a fare le valigie-
-Non sto facendo i capricci, e sai perché? Non sono più quella bambina piagnucolona che ricordi, in questi anni in cui non ci sei stata sono cresciuta, sono cambiata. Mi sento cambiata. Il merito è anche della recitazione e non intendo rinunciarvi, mi dispiace-
Saena , non rispose, rimase a fissarla seria. Fu Ren a parlare:
-Signora Mogami, mi perdoni se mi intrometto, ma credo che dovrebbe dare ascolto a sua figlia. In questi ultimi mesi l’ho vista maturare molto, ha preso seriamente quella che all’inizio era forse solo un’avventura e si è impegnata con tutta se stessa per migliorare dando il meglio di sé . Sono sicuro che ha tutte le carte in regola per diventare un’ottima attrice e non sono l’unico a pensarlo. Se non mi crede la prego di constatarlo lei stessa, provi a guardare Dark Moon , sono certo che capirà-
-Ho visto Dark Moon-
-Dici sul serio?- chiese incredula la ragazza  -Quindi …-
-Sei sicura che è questo quello che vuoi veramente fare, anche se non sarà affatto semplice?- chiese inaspettatamente
-Sì, ne sono sicurissima. Questa è la prima volta che in vita mia mi impegno così tanto per qualcosa che voglio fare io. In passato ce l’ho sempre messa tutta per soddisfare gli altri e renderli contenti di me. Studiavo come una pazza perché volevo compiacere te, mamma, mi impegnavo con le faccende domestiche nel ryokan per dimostrare ai signori Fuwa che ero loro riconoscente, lavoravo come una schiava senza lamentarmi per rendermi utile a Sho. Non facevo mai nulla per me stessa. Anche il provino che ho fatto per la LME è stato per dimostrare qualcosa a qualcun altro. Ma quando ho scoperto la recitazione, e  ho capito quanto fosse meravigliosa, per la prima volta ho sentito il desiderio di fare qualcosa che rendesse felice me, nessun altro. Paradossalmente, in questo nuovo universo fatto di finzione e interpretazioni, ho potuto finalmente  trovare la vera Kyouko. Voglio dare il massimo per una mia soddisfazione personale e , per una volta, voglio essere egoista e non curarmi di quello che gli altri si aspettano da me. Per questo motivo non posso venire con te a Tokyo, non intendo rinunciare al MIO sogno-
-Capisco-
-Questo vuol dire che mi darai il tuo permesso per continuare a recitare?- chiese speranzosa
-Sì, ma ad una condizione-
-Quale?-
-Devi promettermi che diventerai la migliore attrice del mondo, non mi accontenterò di nulla di meno-
-Te lo prometto! Non ti deluderò perché è esattamente lo stesso obiettivo che mi sono prefissata io- annunciò grintosa
-Bene, era quello che volevo sentire … fin dall’inizio- aggiunse con un sorrisetto  -Ora devo andare, ci sentiremo presto però, quindi non rilassarti troppo-
-Certo, e mamma … grazie!- disse facendole un sorriso raggiante
Saena non rispose e uscì dal ryokan senza salutare.
 
Kyouko si accasciò a terra , sopraffatta dalla tensione accumulata fino a quel momento. Ren le fu immediatamente accanto:
-Ehi, stai bene?-
-Sì, è solo che sono emotivamente esausta. Mi sono tremate le gambe per tutto il tempo, pensavo di non farcela ma alla fine ho detto tutto quello che avevo da dire. Non riesco a credere che mi abbia dato il suo permesso … -
-Sei stata fantastica, sono veramente orgoglioso di te-  la rassicurò l’attore
-Lo siamo anche noi, sei davvero cresciuta tanto , bambina- disse il signor Fuwa
- E mi auguro di farlo ancora in futuro, voglio davvero migliorare sia come attrice che come persona-
-Ci riuscirai sicuramente- affermò la signora Fuwa
-Grazie per la fiducia! Ora scusatemi ma vorrei andare a riposarmi, oggi è stata una giornata ricca di emozioni … - disse rialzandosi e voltandosi verso Ren con un sorriso
-Sì, certo. Vai pure cara-
La coppia si avviò quindi al piano di sopra. Per tutto quel tempo Sho era rimasto muto, pensieroso.
 
L’attore accompagnò Kyouko fino alla sua stanza:
-Sei sicura di stare bene?- le chiese accarezzandole una guancia
-Sicurissima, non ti preoccupare. Sono solo stanca e ancora un po’ scossa, tutto qui-
-Se vuoi posso farti compagnia fino a quando ti sarai tranquillizzata del tutto- propose
La ragazza lo guardò stranita e l’attore, imbarazzato, si affrettò subito a specificare:
-Non ho in mente nulla di strano, te lo assicuro! Non è una scusa per rimanere solo con te nella tua stanza-
Kyouko rise , divertita : -Lo so, tranquillo. Ma visto che ti stai offrendo volontario credo che un po’ di coccole mi farebbero stare decisamente meglio- ammise . Normalmente non avrebbe detto una cosa del genere ma in quel momento aveva proprio bisogno di un abbraccio e Ren era perfetto per il compito.
Fu così che si ritrovarono sdraiati sul letto: Ren abbracciava la ragazza da dietro tenendo le braccia attorno alla sua vita e il mento appoggiato sulla sua testa, avevano entrambi gli occhi chiusi, perfettamente incastrati l’uno con l’altra.
-Ren?- sussurrò Kyouko con voce assonnata
-Sì?-
-Grazie-
-Per cosa?-
-Per oggi, per essermi stato vicino e avermi sostenuta. Da sola non so se avrei trovato il coraggio-
-Ci saresti riuscita lo stesso. Kyouko?-
-Sì?-
-Ti amo- le disse stringendola ancora di più nell’abbraccio
-Ti amo anch’io, tantissimo-
Detto questo la ragazza si rilassò e, dal suo respiro regolare, l’attore si accorse che si era addormentata
-Buona notte, amore mio- sussurrò prima di addormentarsi anche lui con un sorriso stampato in faccia.
 
Quando Kyouko, il mattino seguente, si svegliò, la prima cosa che vide fu il volto di Ren che la fissava
-Buongiorno- le disse con voce roca
-Mi stavi guardando mentre dormivo?- chiese imbarazzata, comprendosi il viso con le mani
-Sì, e non hai niente di cui vergognarti. Sei bellissima … a parte forse quel rivoletto di saliva che ti colava dalla bocca- la prese in giro
-Ehi!!- protestò lanciandogli una cuscinata
-Sto scherzando, sto scherzando!- disse cercando di proteggersi la faccia dai colpi
La ragazza mise su il broncio ma Ren glielo levò subito chinandosi per darle un veloce bacio
-Il bacio del buongiorno- spiegò
-Non era quello della buona notte?-
-Sì, ma ieri non me lo hai dato quindi … -
-Certo, certo … - rise  -Buongiorno allora!- disse dandogli un bacio a sua volta
-Vedo che ci hai preso gusto- la punzecchiò l’attore
-Se devo essere sincera non mi dispiacerebbe svegliarmi così tutte le mattine-
-Tu mi vuoi morto allora!-
-Perché?- chiese stupita
-Hai idea di quanto sia difficile stare sdraiato nello stesso letto della ragazza che ami cercando di trattenersi dall’andare oltre un semplice abbraccio? Pura tortura!- si lamentò , i tratti della personalità di Kuon evidenti
-C-c-osa?- il volto di Kyouko era in fiamme –T-tu! Esci immediatamente dalla mia stanza! Fuori!-  gridò riprendendo il suo attacco con il cuscino
-Non voglio-  piagnucolò l’attore –Sono stato un gentiluomo, mi sono comportato bene. Mi merito un premio, no?-
-Te lo do io il premio!- disse rincorrendolo per la stanza.
Ma Ren, ad un certo punto, l’afferrò alle spalle , stringendola in un altro abbraccio da orso, la testa tuffata nell’incavo del suo collo : -Non arrabbiarti- le disse con le labbra che le sfioravano la pelle morbida.
 Kyouko si irrigidì a quel contatto, il respiro caldo dell’attore le stava facendo venire la pelle d’oca : -Lasciami andare- disse paonazza
-No- si rifiutò lui. Così facendo prese a lasciarle tanti piccoli baci umidi su per il collo fino ad arrivare all’orecchio, completamente rosso  dall’imbarazzo :
-Sei adorabile-  sussurrò
-E tu sei uno sfacciato- ribatté
-Sto ancora aspettando-
-Cosa?-
-Il mio premio-
-Eeeh … e va bene!-
La ragazza si girò nella stretta per poterlo guardare negli occhi e, sollevandosi sulle punte, lo baciò. Ren cercò di approfondire il bacio e, con sua grande sorpresa, Kyouko glielo lasciò fare. Le prese il volto con entrambe le mani avvicinandola a sé il più possibile, inclinando la testa per una migliore angolazione. Fu un bacio travolgente e passionale e quando si staccarono avevano entrambi il fiato corto.
-Wow … - biascicò l’attore
Kyouko abbassò la testa imbarazzata ma un sorriso era presente sulle sue labbra
-Già … -
Il momento fu interrotto dallo squillare di un telefono
- È il mio, scusa un momento- disse la ragazza  -Pronto? Ah si, buongiorno, mi dica.   Sì  .  Dopodomani?  Va bene ho capito, la ringrazio. Buona giornata, a presto-
-Chi era? – chiese Ren
-Il regista, mi ha telefonato per dirmi che le riprese riprenderanno dopodomani-
-Capisco-
-Perciò domani si torna a Tokyo …  - annunciò malinconica
-Qualcosa non va?-
-Oh no, mi aspettavo quella chiamata da un momento all’altro. È solo che mi mancherà questo posto, sono successe così tante cose da quando sono qui … -
-Vero, e tante altre ne succederanno quando saremo tornati a casa. Inizierà una nuova pagina della nostra vita e questa volta saremo insieme-  disse l’uomo stringendole la mano
-Mi sento nervosa, ma è quel tipo di agitazione positiva. Sono emozionata e allo stesso tempo spaventata da quello che ci aspetta e mi chiedo se riuscirò davvero a realizzare il mio sogno e mantenere la promessa che ho fatto a mia madre-
-Non pensarci troppo, preoccupati solo di una cosa alla volta, concentrati sul presente e vedrai che passo dopo passo la meta sarà sempre meno lontana-
-Hai ragione, e a proposito di presente … credo che sia il caso che inizi a fare il mio giro di saluti. Tu intanto potresti prenotare i biglietti aerei?-
-Va bene, lo faccio subito così poi ti raggiungo. A dopo-
 
La prima persona che Kyouko incrociò fu la signora Myura, intenta a dare direttive per la giornata:
-Myura-san, buongiorno!-
-Oh, buongiorno cara. Come stai? Dormito bene?-
-Benissimo- rispose arrossendo leggermente
La governante trattenne un sorrisetto.
-Sei scesa per fare colazione? Come mai sei tutta sola?-
-Ren si sta occupando di una cosa e no, non sono scesa per fare colazione. Ho qualcosa da dire perciò stavo cercando i padroni di casa-
- È forse successo qualcosa?- si preoccupò la donna
-No, niente del genere tranquilla! Ho ricevuto una telefonata da Tokyo, devo tornare a lavoro, quindi è giunta l’ora di salutarsi-
-Eh? Così presto? Speravo che saresti rimasta ancora un po’ –
- Mi sarebbe piaciuto ma ho tanti impegni da rispettare e , anche se è stato per poco, il mio periodo qui è stato molto intenso!-
-Già … eeeh, sembra solo ieri che ti ho visto varcare la soglia del ryokan con Shotaro-
-Ahah non mi ci faccia pensare! Che confusione che abbiamo creato quella volta, sembra sia successo secoli fa!-
-Vero, mi mancherai moltissimo cara. Promettimi di farci avere tue notizie- disse avvicinandosi alla ragazza e abbracciandola forte
-Glielo prometto-
- Myura-san, Kyouko-chan, cosa sta succedendo? A cosa sono dovute queste dimostrazioni di affetto così di buon mattino?- chiese stupita la signora Fuwa che era appena arrivata
-Oh, buongiorno signora-  la salutò Kyouko sciogliendo la stretta  - Io e la signora Myura ci stavamo salutando-
-Salutando?-
-Sì, torno a Tokyo-
-Oh. Quando partirai?-
-Domani, Ren sta prenotando i biglietti aerei in questo momento-
-Capisco. Quindi questo è un addio?-  chiese la donna con le lacrime agli occhi
- È un arrivederci! Sempre che a voi faccia piacere rivedermi di tanto in tanto!- rispose la ragazza altrettanto commossa
-Certo che ci fa piacere, bambina. Questa è casa tua- disse il signor Fuwa che era arrivato poco dopo la moglie
-Grazie di tutto, davvero!-
-Siamo noi a doverti ringraziare, hai portato tanta gioia in questo ryokan ma , soprattutto, ci hai riportato nostro figlio. Ti saremo sempre riconoscenti per questo- l’assicurò la signora Fuwa
-Io non ho fatto molto, gli ho solo dato la spinta che gli serviva, il resto è tutto merito di Sho. Anche se non lo dimostra vi vuole molto bene-
-Mi auguro che d’ora in poi le cose vadano bene per tutti noi- disse il capo famiglia
 
Nel frattempo Ren li aveva raggiunti e , dopo aver salutato tutti e aver ringraziato per la piacevole permanenza al ryokan, comunicò a Kyouko che aveva trovato un volo per quella sera stessa in modo da poter sistemare tutto a casa con calma prima di riprendere il lavoro.
I due quindi, dopo aver fatto velocemente colazione, tornarono nelle rispettive camere per preparare le valigie.
Kyouko finì la sua per prima e decise di andare a fare  una passeggiata nella speranza di incontrare l’ultima persona che le era rimasta da salutare. Non ci volle molto prima che incappasse nel biondo nella verandina sul retro
-E così vai via- le disse senza girarsi a guardarla, appoggiato con la schiena al muro vicino alla porta
-Eh … sì. Come fai a saperlo?-
-Me lo ha detto mia madre-
-Ah, certo-  la ragazza rimase per un momento in silenzio non sapendo bene cosa dire, poi aggiunse: - Tu rimani qui?-
-Rimarrò ancora qualche altro giorno, la prossima settimana inizio la tournée e non avrò più un momento libero. Voglio passare un po’ di tempo con i miei genitori-
-Capisco, mi fa piacere che le cose fra voi si siano definitivamente risolte-
-Ne sono molto contento anch’io-  fece una pausa meditabondo per poi chiedere: -Quindi non è più a causa mia?-
-Eh, come?-
-Non è più a causa della vendetta nei miei confronti che vuoi diventare l’attrice migliore del mondo?-
-No, non più. Adesso recitare mi piace sul serio, non lo faccio più per quel motivo da molto tempo-
-Lo avevo intuito, quindi cosa farai per vendicarti?-
Kyouko sembrò pensarci per un momento, poi sorrise a Sho con un’espressione serena:
-Nulla-
-Eh? Ti stai arrendendo?- chiese spiazzato
-No, non mi sto arrendendo, è solo che non voglio più vendicarmi di te-
-Per quale motivo?- il biondo era sconvolto
- Se ci penso credo sia addirittura il caso di ringraziarti! Se non fosse stato per te non avrei mai lasciato questo posto, non avrei mai tirato fuori il coraggio e la grinta per affrontare la vita e , soprattutto, non mi sarebbe mai saltato in testa di avvicinarmi al mondo della recitazione. Sì, se ci penso bene, devo proprio ringraziarti. La mia vita , in questo ultimo anno, è cambiata in meglio sotto ogni punto di vista: ho finalmente un obiettivo e ho conosciuto delle persone fantastiche, ho addirittura una migliore amica adesso! Inoltre … ho incontrato Ren . Infine, venendo qui insieme a te, ho finalmente messo una pietra sopra a tutti i fantasmi del passato. Perciò grazie, grazie di tutto Sho Fuwa!- terminò il suo discorso con un sorriso smagliante prima di ritornare dentro
Quando se ne fu andata Sho si accasciò sulla poltrona di vimini, tirando la testa all’indietro e scoppiando in una risata isterica dal gusto amaro, mormorando tra sé e sé : - E così non vuoi più vendicarti? Eppure lo hai fatto, eccome se lo hai fatto! Mi hai spezzato il cuore Kyouko … -
 
Poco prima della partenza della coppia si radunarono tutti nella hall del ryokan per i saluti finali, c’era anche Shotaro che sembrava essere ritornato del suo solito umore. Ren e Kyouko ringraziarono e salutarono una ad una le persone presenti per l’ennesima volta. La ragazza abbracciò i signori Fuwa e la governante ripetendo le sue promesse di rimanere in contatto. Il signor Fuwa diede una pacca sulla spalla a Ren stringendogli la mano in una morsa e comunicandogli con lo sguardo “Vedi di prenderti cura di lei”, l’attore non ne fu intimorito e ricambiò confidente la stretta. Quando fu la volta per Kyouko di salutare Sho, gli porse la mano con fare amichevole dicendogli:
-Alla prossima Sho, in bocca al lupo per la tournée-
Il biondo afferrò la mano della ragazza e, con un sorrisetto malizioso, la tirò a sé per darle un bacio sulla guancia, il tutto guardando fisso negli occhi Ren con aria di sfida
-Alla prossima Kyo-chan-
L’attore fu veloce a prenderla per un braccio e allontanarla dal cantante
-Bene, abbiamo salutato tutti, ora è proprio venuto il momento di andare- disse sorridendo forzatamente, l’irritazione evidente nella sua  voce
Inutile a dirsi, scoppiarono tutti in una risata divertita.
 
Mentre erano sul taxi che li avrebbe portati all’aeroporto Kyouko guardava fuori dal finestrino, cercando di imprimersi bene nella mente quei posti che non avrebbe riveduto per un po’. Quando raggiunsero l’autostrada si girò verso di Ren notando come l’attore avesse ancora il broncio
-Oh, dai! Non puoi prendertela così tanto per uno stupido bacetto, mi ha colta di sorpresa, non potevo evitarlo-
-Non è per quello, anche se un giorno di questi vedrò di cavare i denti a quel biondino personalmente. Così vediamo se continuerà ancora a ghignare!-
-E allora per quale motivo sei così irritato?-
-Dovevi proprio dirgli “alla prossima” ?-
-Eh?-
-Hai forse intenzione di continuare a vederlo?-
- Bé … si-  quando però vide l’espressione terrificante sulla faccia dell’attore si affrettò a spiegare  -Lavoriamo entrambi nello stesso campo, capiterà inevitabilmente prima o poi!-
-Certo, certo … intanto avvicinati-
-Come?-
Ren sospirò e si avvicinò lui stesso alla ragazza che si ritrovò intrappolata tra l’uomo e la portiera dell’auto
-Cosa pensi di fare? Ti ricordo che siamo su un taxi … - disse preoccupata
-L’autista non ci può vedere, il vetro divisorio è oscurato … -
- Ren … -
L’attore sbuffò nuovamente e , abbassandosi la manica della camicia, cominciò a sfregare energicamente la guancia di Kyouko nel punto in cui l’aveva baciata Sho
-Ecco fatto! Ora è pulita, ma appena arrivi a casa disinfettala … non si sa mai-
La ragazza scoppiò a ridere : - Sei proprio un bambino!-
-Sarà, ma sono geloso di ciò che mi appartiene-
-Ehi! Io non sono un oggetto!-  lo rimproverò colpendolo sul braccio
-No, non lo sei. Però sei mia, la mia Kyouko. E questo lo posso fare solo io … - così dicendo la baciò


˜FINE˜

***Note Autrice***



Innanzitutto GRAZIE! Grazie per avermi fatto compagnia in questo lungo viaggio, grazie a tutte le persone che hanno seguito, recensito, letto questa storia. Siete davvero più di quanto mi aspettassi quando l’ho iniziate a scrivere! Grazie anche a tutti i lettori silenziosi e, in generale, a tutti quelli che hanno avuto la pazienza di sopportare i miei ritardi e i miei periodi no. Si conclude quella che è stata la mia prima esperienza nel campo delle fan fiction e , tirando le somme, ne conserverò un ricordo prezioso. Non so quando e se ne scriverò un’altra: purtroppo ho poco tempo libero e non voglio più fare l’errore di lasciare la gente in sospeso per mesi, quindi, al massimo, scriverò qualche one-shot in atesi di dedicarmi a futuri progetti più impegnativi.

Infine grazie a Yoshiki Nakamura che, col suo meraviglioso “Skip beat!” è stata la mia fonte di ispirazione.

Per concludere, vi ricordo che c’è ancora in ballo il famoso CAPITOLO BONUS! Per questo motivo non segnerò ancora la storia come conclusa. Vedrò di scriverlo al più presto ma vi avverto che sarà un po’ particolare e quasi completamente staccato dalla storia principale.
Non appena avrò tempo editerò anche tutta la storia per correggere gli errori sparsi qua a là.

Vi voglio bene, un abbraccio, Alessia :)

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