Un amore nato fra le stelle

di la luna nera
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** PROLOGO ***
Capitolo 2: *** Come tutto ebbe inizio ***
Capitolo 3: *** La notte dell'eclissi ***
Capitolo 4: *** Indecisioni ***
Capitolo 5: *** Una domenica movimentata ***
Capitolo 6: *** Piccoli segnali ***
Capitolo 7: *** Ti ho persa per sempre? ***
Capitolo 8: *** I dubbi si sciolgono ***
Capitolo 9: *** La cometa ***
Capitolo 10: *** La partita di pallavolo ***
Capitolo 11: *** Una serata memorabile ***
Capitolo 12: *** Gocce di malinconia ***
Capitolo 13: *** La vigilia ***
Capitolo 14: *** Gli esami ***
Capitolo 15: *** L'amore nasce fra le stelle ***



Capitolo 1
*** PROLOGO ***


 
Avete mai osservato il cielo notturno?
Vi siete mai persi nell’immaginare che lassù ci possa essere qualcosa che lancia verso di noi le stelle cadenti proprio per esaudire i nostri desideri?
Che magari da qualche parte esistano degli esseri viventi come noi, forse più intelligenti o dotati di poteri magici?
 
Non sarebbe male…..
 
Se invece siete astronomi o scienziati tutta questa magia
PUF!
Svanisce immediatamente travolta da elementi chimici, polveri interstellari e raggi gamma…..
 
Affascinante ma deprimente…
 
Eppure ogni tanto è bello perdersi nell’infinità del cosmo e
sognare, sognare, sognare…..
 
Michael Finger vedeva orami vicina la sua laurea.
Sarebbe diventato astronomo, seguendo le orme di suo zio,
il famoso professor Tony Finger.
Detestava fortemente tutto ciò che tentava di spiegare fenomeni fisici con le assurdità. Avrebbe ben volentieri bandito oroscopi ed astrologi, leggende e storielle nate per spiegare l’origine dell’universo, le ipotesi sull’esistenza di alieni provenienti da pianeti sconosciuti del Sistema Solare come Vulcano o Nibiru….
Per lui se non c’era una valida spiegazione scientifica o i presupposti per poter verificare un’ipotesi, niente aveva senso.
 
Ma
 
Nonostante la sua proverbiale avversità,
dovette arrendersi all’evidenza.
 
Un UFO?
No!
Niente di più terrestre!
Cosa scoprì Michael?
 
Semplicemente che a volte le stelle cadenti esaudiscono veramente i desideri…..
 
 
Voi ci credete? 

 

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Capitolo 2
*** Come tutto ebbe inizio ***


Tardo pomeriggio, in un bar del centro…..
 
 
“E dai Romy, non farti pregare! Cosa farete stasera?”
“Te l’ho già detto. Andiamo a cena fuori!!”
“Vaga come risposta. ….E del dopo cena che cosa ci puoi anticipare?”
“Niente!”
“Il primo mese insieme deve essere festeggiato nel modo giusto.”
”Infatti. Andiamo a cena insieme e poi…non lo so, forse andremo al  cinema o a passeggio lungo il fiume… Decideremo all’istante.”
“Tutto qui?”
“Che ti aspettavi?”
“Qualcosa… da ..fidanzatini!”
“Eccomi ragazze, scusate….”
“Chi era al telefono?”
”Il professor Finger. Mi ha chiesto se stasera passo dall’osservatorio per restituirgli alcuni CD di foto…. Deve partire per Los Angeles…. C’è un convegno…
“ Cosa ci troverai di interessante nell’osservare le stelle Amy…..”
“Mi piace l’astronomia, come a te piace la pallavolo Vivy.”
“Le piace la pallavolo perché ha un secondo nome: Samuel!”
“Beh, almeno lui è sulla Terra! Non mi aspetto di vedermi arrivare il fidanzato a bordo di un disco volante!”
“Ma dai! Sapete bene che mi piace guardare il cielo. Non cerco mica il fidanzato alieno!
 “Perché no?! Visto come vanno le cose sulla Terra, potrebbe essere una valida soluzione…”
 
Non mancava molto al termine dell’anno scolastico e questa volta ad attenderle c’erano gli esami. Però ogni tanto era lecito concedersi un’ora di relax per scambiare quattro chiacchiere!
Romy era l’unica delle quattro ad avere un ragazzo. Stavano insieme da solo un mese, ma per entrambi la storia era piena di speranze. Mirko, il suo ragazzo, aveva scelto di dichiararsi proprio in occasione del suo compleanno. I due si piacevano già da un po’, ma nessuno aveva avuto il coraggio di farsi avanti. Così quella sera raccolse tutto il coraggio che poteva trovare dentro di sé e decise di farle uno dei regali di compleanno più belli che potesse mai ricevere…..
Viviana, detta semplicemente Vivy, era considerata la più “folle” della compagnia. Se ne usciva spesso con delle trovate esilaranti, si divertiva a mettere in imbarazzo le sue amiche tempestandole di domande su presunti flirts. Ad ogni modo su di lei si poteva sempre contare. Si era presa una cotta colossale per Samuel, l’alzatore  della locale squadra di pallavolo: i “J.S.Lightings”…..
Katie invece era dotata di una spiccata sensibilità grazie alla quale spesso riusciva a prevedere gli avvenimenti. Sapeva leggere le carte ed elaborare oroscopi. La consideravano una sorta di “strega”. Fu lei a percepire qualcosa nei giorni precedenti il compleanno di Romy, preannunciandole che avrebbe ricevuto un graditissimo dono…. Il suo cuore invece era in bilico…. Il nome della causa? Leo: un loro amico super esperto informatico ed indeciso cronico!
Amy infine poteva considerarsi un autentico ciclone di vitalità. Aveva una grandissima passione per l’astronomia e infatti faceva parte del locale gruppo astrofili. Proprio in occasione di una delle loro serate di osservazione conobbe il professor Finger con il quale poi era rimasta in contatto. Ogni tanto la invitava nel suo osservatorio poco fuori il centro abitato per scrutare e fotografare le immensità del cielo.
 
Più tardi, nel tragitto verso casa Amy e Katie si stavano scambiando impressioni varie… Certo che doveva essere bello avere un fidanzato! All’improvviso Katie si bloccò.
“Il vento…. Mi ha sussurrato qualcosa…”
“Eh?”
“Mi ha parlato di te…”
“Di me?!”
“Si….ne sono sicura…”
“E…. che cosa ti avrebbe detto? Guai in vista?”
“No, non credo…. Ma devi stare pronta ad affrontare qualcosa che potrebbe cambiarti la vita.”
“Detto così mi spaventi! Non puoi essere più chiara?”
“E’ solo una mia sensazione…. Ad ogni modo succederà presto e te ne accorgerai tu stessa….”
Amy non chiese altro. La sua amica aveva spesso queste percezioni, a volte un po’ vaghe, ma pur sempre verificabili in tempi stretti.
 
Quella stessa sera dunque, Amy si recò all’osservatorio del professore. Si trovava in una località isolata al fine di ridurre al minimo l’inquinamento luminoso che troppo spesso ostacola chi vuole ammirare il cielo. Giunta sul luogo, incontrò il prof. Finger che stava terminando di mettere alcune cose in macchina.
 
“Ah, ti ringrazio Amy. Sai, già che ci vado, resterò un po’ negli Stati Uniti. Voglio approfittare dell’occasione per sottoporre a certe persone un’idea che ho avuto: mi piacerebbe pubblicare un album fotografico che includa immagini ottenute esclusivamente da questo telescopio.”
“Bello! Solo pianeti o anche oltre il Sistema Solare?”
“Devo valutare alcune cose. Certo, per gli oggetti del profondo cielo non posso competere con le immagini del telescopio Hubble…. Ma vedremo dove si può arrivare.”
“Beh, allora buona fortuna professore!”
“Ti ringrazio. Ah, queste sono le chiavi dell’osservatorio, te ne ho fatta una copia, così potrai venire quando vuoi.”
“Grazie infinite…. Non ho parole….”
“Ad ogni modo qui resterà mio nipote Michael. Si sta preparando per la discussione della tesi e l’ho invitato a stare qui per godere di tutta la tranquillità che vuole. Vieni, te lo presento.”
 
Amy seguì il prof e raggiunsero insieme la grande sala sotto la cupola. Si trovò davanti un giovane dall’età apparente inferiore ai 30 anni, capelli biondo scuro, occhi neri ma di un’intensità fuori dal comune incorniciati da un paio di occhiali che gli conferivano un’aria del tutto particolare. Carino era dire poco! Che fosse lui quello che aveva percepito Katie?! Stava incollato ad uno dei monitor sul quale era visualizzata una bellissima immagine di Marte.
 
“Michael, vorrei presentarti Amy. Ti ho parlato di lei, ricordi?”
“Ah, si! Saresti quella ragazza appassionata di astronomia….”
“Si. Piacere.”
“Ragazzi, vi saluto. Devo passare in laboratorio a prendere le ultime carte e poi parto. Ho il volo domani mattina presto. Ci sentiamo!”
“Arrivederci.”
“Ciao zio!”
 
La ragazza si ritrovò sola soletta con quel tipo ,si, decisamente affascinante…. Ma che sembrava avere occhi solo per Marte…..
 
“Ehm, scusa…. Già che sono qui, ti do fastidio se osservo qualcosa con il telescopio?”
“Oh no. Ma la sai usare?”le chiese con tono sarcastico
“Eh?! Certo che lo so usare!!”
“Le ragazze della tua età sanno usare il telefonino, il lettore musicale, il telecomando della TV, la piastra per capelli…”
“E io so usare il telescopio! Va bene? Tuo zio mi ha insegnato in maniera eccellente. E sicuramente più garbata di quanto potessi farlo tu!”
“Bah, fa’ come ti pare. Io devo studiare, perciò non disturbarmi.”
“Ma tu guarda questo!”
 
Amy si accomodò e si mise in osservazione. Giove si trovava in una posizione favorevole in quel periodo e grazie al potente strumento si aveva l’impressione di poterlo toccare con mano.
Restò all’osservatorio per poco più di un’ora. In un modo a lei ancora poco chiaro, la presenza di Michael la infastidiva.
 
Passarono un paio di giorni. Uscendo da scuola, Amy notò la sua amica Katie alquanto pensierosa. Chissà, forse la impensieriva il compito d’inglese del giorno dopo…. Se non era così, la causa aveva un altro nome: Leo!
 
Fine marzo, fuori scuola… Giornate piacevoli di inizio primavera. Lui che la invita a bere qualcosa al chiosco lungo il fiume… Rondini in cielo, alberi in fiore…
“Mi fa piacere che tu abbia accettato il mio invito.”
“Sei stato veramente carino a chiedermelo. Sai, è da un po’ che desideravo uscire con te.”
“E perché non me l’hai mai detto?”
“Beh, sai, non sono proprio così estroversa e poi… Ci sono un sacco di voci sul mio conto. Credevo  che anche tu pensassi…”
“Cosa? Che sei una strega e fai le pozioni magiche? Tutte scemenze!! L’unico incantesimo che hai saputo fare è stato…ammaliarmi.”
“ Non ti facevo così romantico…!”
 
Sembrava l’inizio perfetto di una storia perfetta. Le cose in un certo senso avevano preso quella strada. Uscivano insieme regolarmente, anche se ufficialmente la fatidica domanda “Stiamo insieme?” non era stata mai posta”
 
“Katie, tutto bene?”
Nessuna risposta.
“Katie, ci sei?”
“Eh? Dicevi… Diceva qualcosa?”
“Ti ho chiesto se va tutto bene….”
“Hm…. “
“Capito.”
“Dai, entriamo a mangiare un boccone. Ti racconto…”
 
***********
 
“Non ho mai preteso niente di niente, ma cavolo, almeno un briciolo di rispetto!!!!”
“ Pazzesco!”
“Capito? Io e lui tranquilli a cercare in internet alcune cose e quella gattamorta si fionda su di noi come un falco! Gli fa mille moine, dicendogli che è dispiaciuta della fine del loro rapporto, un sacco di storie….”
“Dispiaciuta?! Quella?! Ma se mentre usciva con Leo si vedeva contemporaneamente con altri 3-4 ragazzi?!”
“E lui da bravo idiota si è lasciato abbindolare! Risultato: l’ha invitata a restare con noi!!!!”
“Che?!”
“Sono stata tentata di spaccargli in testa quel cavolo di i-pad….  Mi sono inventata una scusa e l’ho piantato in asso.”
“Brava, hai fatto la mossa giusta. Per fortuna sei più riflessiva di me… Al posto tuo avrei fatto un macello!”
“Ieri sera mi ha telefonato, ma quando ho visto il suo numero non ho risposto.”
“Oggi a scuola vi siete visti?”
“L’ho intravisto prima, all’uscita, ma l’ho evitato di proposito. Ad ogni modo ora preferisco troncare tutto. Finché non si chiarisce le idee, non voglio vederlo.”
“Prima o poi però dovrai affrontarlo…. Credo sia giusto che tentiate di trovare un punto d’incontro.”
“Per me ora può sparire. Che se ne stia fra gli artigli di quella!”
“Se veramente c’è qualcosa fra di voi, sono sicura che si aggiusterà. E Leo capirà presto chi è la ragazza giusta. …..ma sulla vostra storia non hai mai avuto percezioni?”
“Non molte. A dire il vero ho un po’ paura…. Temo di vedere cose che non vorrei…. Pensa che non ho mai interrogato neanche le mie carte.”
“Bando alle ciance! Oggi lasciamoci alle spalle tutti questi dubbi! Che ne dici di passare da me più tardi? Ti offro una delle mie super pizze!”
“Va bene. Vada per la super pizza!”
 
 
Quello stesso pomeriggio Vivy si era recata al palazzetto dello sport per assistere agli allenamenti dei J.S.Lightings.  Mancavano solo due giornate alla fine del campionato ed i ragazzi avevano delle buone probabilità di concluderlo al primo posto. Per questo si allenavano quasi tutti i giorni: potevano ancora migliorare la solidità del muro a rete, elaborare nuovi schemi di attacco per sorprendere gli avversari….. Molto del lavoro per quest’ultima cosa spettava proprio a Samuel, il quale era un po’considerato il fantasista della squadra. 
Naturalmente Vivy non era l’unica a seguire appassionatamente gli allenamenti…. C’era infatti un gruppo di ragazzine che avevano fondato il J.S.L.Fan Club e che pretendevano l’esclusiva su tutto quanto avesse a che fare con i pallavolisti, fidanzate incluse. Avevano pensato proprio a tutto: magliette, cappellini, bracciali, orecchini, calze…. Tutto con i loghi della squadra e tutto riservato solamente alle iscritte. Mentre i ragazzi si allenavano, erano intente a provare l’ultimo inno della squadra con tanto di balletto e coreografie varie. Tutto quel fracasso però distraeva il lavoro……
 
            Il campionato non ha storia,
            nostra sarà la vittoria!
            Schiaccia senza esitazione,
            noi faremo un polverone!
            Tutti fighi i giocatori,
            se sei racchio ti facciam fuori!
            Fra bicipiti e pettorali
            Ci attendiam dei bei finali!
            Se con noi volete stare,
            Vi aspettiamo per urlare:
            J.S.Lightings gran figoni,
            J.S.Lightings son campioni!!!!
            Forza Lightings!!!!!!!!!
 
 
“Ma tu senti queste……Allora signorine! Che ne dite di provare fuori il vostro show!? Qui stiamo tentando di allenarci!!!”
“Mister, ma che noia le diamo? Vuole davvero mandarci via dopo tutto quello che abbiamo fatto per voi durante l’anno?”
“Se ti riferisci alle sceneggiate durante il campionato, SI!”
“Che avevano di sbagliato?”
“Bah, non voglio perdere altro tempo. Fuori ragazze, per cortesia….Dai ragazzi! Justin, schema 2!”
“Antipatico!” Nell’uscire, notarono Vivy che se ne stava in silenzio, seduta  sulle gradinate in disparte…..
“Beh? Tu pensi di restare lì?”
“Il mister non mi ha chiesto di uscire. Anzi,  forse non mi ha neanche vista…”
“Sai come funzionano le cose qui: se non sei delle nostre, non puoi avere niente a che fare con la squadra.”
“Oh, scusa tanto tesoro….  Ma vedi, non ho la vostra vena artistica. Certe canzoncine proprio non mi si addicono. E se sto qui è perché mi piace la pallavolo come sport.”
“Non m’interessa. Qui comandiamo noi! Fuori dalla palestra!!!!”
Tutte quelle urla richiamarono l’attenzione del mister che, fra le risatine divertite dei ragazzi, cacciò via in malo modo tutte le persone presenti che non avessero a che fare con l’allenamento in corso.
Prima di uscire, Vivy lanciò un’occhiata verso Samuel. Stava palleggiando con alcuni compagni di squadra…. Sospirò. Chissà se sarebbe mai riuscita a dirgli tutto…..  Prese da bere al bar del circolo sportivo e si fermò un po’ a leggere il suo inseparabile libro all’ombra di un albero. Le “oche spennate”,come amava definirle, si erano posizionate sull’area di accesso alla palestra e continuavano imperterrite le loro “prove”….  Liah, la leader del gruppo, nonché la più odiosa, comandava a destra e manca tutto il gruppo starnazzante provando balletti e stacchetti vari da fare durante le ultime partite…. Una scena veramente penosa….. Vivy scosse la testa.  Immersa nella lettura che le permise di dimenticare quella scena, non si accorse dello scorrere del tempo. Ne riprese la cognizione quando sentì la voce di Samuel. Gli allenamenti erano terminati! Chiuse velocemente il libro, lo ripose nella sua borsa e si alzò. I ragazzi furono velocemente circondati dalle “oche”. In fondo si divertivano a dar loro spago!
 
“Ragazzi, guardate qua! Questa è la linea estiva del J.S.L. Fan Club! Che ne dite?”
“Costumi da bagno?!”
“Già, è stata mia l’idea! Grandiosi, vero?”
“Ah…. “
“E il nuovo inno? Ho passato tutta la notte in bianco per scriverlo, ma ne è valsa la pena!!!”
“Eh…..”
“Sentite, stasera organizziamo un bell’apericena al circolo sportivo, così prenotiamo i biglietti per la partita in trasferta della prossima settimana!”
“Ho  altro da fare stasera.”
“E dai, non fare il prezioso!”
“Ah, lo sai com’è fatto lui. Samuel non ama la vita mondana.”
“Beh, che c’è di male? Preferisco farmi una bella corsetta per scaricare la tensione e liberarmi la mente.”
“Il guru della squadra!”
“Noi comunque ci stiamo! A che ora?”
“19:30 in punto!!!Wow!!!!”
 
Samuel si allontanò dal gruppetto. Poco dopo lo seguirono anche altri suoi compagni di squadra. Notò Vivy e la salutò con uno dei suoi sorrisi migliori. Lei rimase quasi ipnotizzata….
“Per un attimo ho temuto che fossi entrata a far parte del gruppo delle oche!”
“Eh?! Non pensarlo neanche!!!”
“Stai attenta, quelle sono pericolose.”
“Non credo di essere io quella a rischio. Non mi meraviglierei se Liah prima o poi ti tende un’imboscata!”
“Già fatto, arrivi tardi!”
“Ah!”
“Ti converrebbe prendere qualche lezione da loro!”
“Grazie, ma credo di essere stupida a sufficienza.”
“Dai, io vado. Ci vediamo!”
E se ne andò correndo nella luce del tramonto.
 
Un’altra giornata si avviava verso la conclusione.
Katie tormentata dall’indecisione di Leo, Amy con in mano le chiavi dell’osservatorio nel quale ora c’era un insopportabile secchione, Vivy alle prese con le oche starnazzanti attorno al suo “faro” e Romy innamoratissima del suo Mirko: questo era il quadro che vedeva protagoniste quattro ragazze alle prese con le ultime settimane di scuola superiore. Il futuro era molto incerto per loro, chissà quali epiloghi avrebbero preso le loro situazioni…..
 
 
Com’era bella la Luna quella sera! Era quasi piena. Katie spesso ne subiva l’influsso che per lei era premonitore.. Forse avrebbe sognato qualcosa di interessante…
Vivy in cuor suo sperava di poterla ammirare mano nella mano con Samuel, magari si sarebbero pure scambiati il loro primo bacio….. Pura follia! Le care ochette avrebbero sicuramente fatto da scenografia…..
Amy,….Amy aveva una voglia matta di tornare all’osservatorio. Non sarebbe certo stato quel cafone a tenerla lontana dalle sue adorate stelle! Così un paio di sere dopo, colse l’occasione dell’eclissi di Luna e si diresse all’osservatorio del prof.Finger.
 
 
************
 
La Luna porterà fortuna?
Oppure sarà di cattivo augurio visto che sta per eclissarsi?
 
 
Sarei immensamente felice di ricevere la vostra opinione su quanto ho scritto.
Sono alle prime armi e mi farebbe piacere ricevere anche una valanga di critiche!
Ho bisogno di capire se sono riuscita a tirare fuori qualcosa di decente o vi ho fatto venire sonno….
Se avete qualche idea o suggerimento, fatevi avanti!!
Grazie!!!
: )
A presto!
  
 

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Capitolo 3
*** La notte dell'eclissi ***


 

CAPITOLO  2
LA NOTTE DELL’ECLISSI
 
 
Amy entrò nell’ampio vano che ospitava il telescopio e tutti i sistemi ad esso connessi.
“Meno male che quell’antipatico non c’è” pensò dentro di sé. Iniziò ad avviare il computer principale. Guardò l’altro monitor… Lui era seduto lì la prima volta che si erano visti. Nonostante il suo fare strafottente e sapientone, aveva avvertito subito un tuffo al cuore. Non capitava spesso di incontrare un ragazzo così affascinante…..
All’improvviso……
 
“Ehilà! Guarda un po’ chi si vede!”
“Ciao.”
“Sei venuta per osservare l’eclissi di Luna?”
“Si.  ….ma tu stasera non studi?”
“No, stasera voglio osservare anch’io l’eclissi. Così posso mostrarti come si lavora in un osservatorio!”
“Senti un po’, solo perché ti chiami Finger pensi di potermi considerare un’idiota?!”
“Ho l’impressione che tu sia ancora troppo giovane per studiare gli astri!”
“Le persone non si giudicano mai dall’età! Prima mettimi alla prova, poi giudicami!”
“Il carattere non ti manca.”
“Puoi scommetterci. Tuo zio non si è mai permesso di sfottermi come stai facendo tu! E lui ne avrebbe anche il diritto visto che è uno scienziato di fama mondiale! E ora scusami, ma voglio preparare la fotocamera prima che la Luna entri nel cono d’ombra!”
“Vuoi anche fare le foto?!”
“Si! E se non la smetti …..”
“Cosa? Non mi fai osservare nulla? Guarda che questa in un certo senso è casa mia!”
“Tuo zio mi ha dato le chiavi quindi posso venirci quando mi pare!”
“ Senti, non so come funziona quando c’è lui, ma adesso qui ci sono io!”
“E allora? Vuoi forse impedirmi di guardare il cielo?!”
“Bah, sei più testarda di un mulo…..”
“Allora coraggio, fammi vedere quello che sai fare, scienziato!”
 
Michael si accomodò nella postazione, inquadrò la Luna con il telescopio…. Meravigliosa!
Si stava levando all’orizzonte e proiettava ogni secondo di più la sua bianca luce sulle campagne circostanti dando a tutto quanto un tocco a dir poco magico. Passò quasi un’ora e finalmente l’eclissi ebbe inizio. Avrebbe raggiunto il culmine dopo esattamente 1h e 52’ dall’ingresso nel cono d’ombra. Man mano che i minuti passavano, essa si tingeva di riflessi rossastri e piuttosto cupi. Michael riusciva a seguire ogni minimo movimento alla perfezione. Aveva impostato i motori del telescopio secondo le velocità di rotazione della Terra e della Luna di modo che questa restasse sempre perfettamente al centro dell’oculare. In quel modo le foto scattate sarebbero state impeccabili.
Amy dovette arrendersi all’evidenza: era davvero in gamba! Che stupida, non poteva certo pretendere di essere migliore….. In fondo lui stava per diventare astronomo a tutti gli effetti e lei era solo una ragazzina appassionata…… Sospirò e si concentrò di nuovo sul fenomeno celeste che si presentava davanti ai loro occhi.
 
“Allora? Che te ne pare?”
“E’ una bella eclissi.”
“Non mi riferivo a quella.”
“Ah no? E allora a che cosa?”
“A me.”
“Eh?!”
“Sono abbastanza bravo?”
“Che tu lo sia è scontato. In fondo sei quasi astronomo. Però vorrei che tu non mi considerassi solo una sciocca ragazzina. A me osservare le stelle piace davvero tanto. Perché credi sia venuta qui stasera?”
“Non avevi altro da fare?”
“Osservare un qualsiasi fenomeno celeste o un qualunque angolo del cielo alla ricerca di oggetti interessanti per me è un motivo più che valido per venire qui.”
“Più di un film da guardare col fidanzato o una serata con le amiche al centro commerciale?”
“Senza ombra di dubbio. E per due motivi: primo il centro commerciale è un luogo troppo caotico e secondo…..il fidanzato non ce l’ho.”
“Lo immaginavo.”
“Ma qualcosa mi dice che neanche tu hai la fidanzata….”
“E cosa te lo fa pensare?”
“Il tuo romanticismo rasenta lo zero assoluto..!”
“Spiritosa…..”
“No, dico sul serio. Se fai sempre così con tutte….”
“Non ho la fidanzata semplicemente perché non ho ancora incontrato una persona adatta a me, se proprio vuoi saperlo.”
Amy restò qualche minuto in silenzio. Michael era libero dunque…. Osservò le stupende immagini dell’eclissi…. Possibile che fosse così insensibile? Persino davanti alla Luna che da secoli affascina chiunque le rivolga lo sguardo?!
 
“Per te cos’è la Luna?”
“L’unico satellite naturale della Terra. Cos’altro dev’essere?”
“Per me è una faccia amica. L’ho sempre ammirata fin da quando ero piccola. Ci parlavo, le confidavo i miei segreti…. E mi ha sempre fatto sognare….”
“Non ci posso credere…. E mi vieni a dire che ami l’astronomia?!”
“Perché dici così?”
“Parli con la Luna!!!?  Magari segui pure le sue fasi per andare dal parrucchiere e seminare i fiori!!!”
“Generazioni di persone hanno subìto il suo fascino! Poeti, musicisti, artisti!!!  Li ritieni tutti idioti solo perché non vedono in lei un corpo celeste fatto di roccia che s’illumina perché riflette la luce del Sole?!”
“Sto solo cercando di farti capire che un tempo l’ignoranza è stata fonte delle più grandi assurdità della storia. E solo con l’avvento della scienza moderna abbiamo capito tante cose che hanno smascherato finti sapienti!!!”
“Ok, la scienza ha spiegato tante cose e tante ne spiegherà in futuro. Ma non potrà mai impedire alle persone di sognare anche solo guardando la Luna ….o di esprimere un desiderio vedendo una stella cadente!”
“Altra sciocchezza.”
“So benissimo cosa sono le stelle cadenti. Ma se mai ne dovessi vedere una, spero ti faccia diventare più umano. Così sei più freddo di una cometa oltre la nube di Oort.”
 
Non ci furono più scambi di parole fra i due per tutto il resto dell’eclissi. Era evidente che i loro punti di vista distavano anni luce. Amy aveva l ‘impressione che Michael non fosse un ragazzo normale…. Tutto stelle,galassie, pianeti e leggi fisiche! Frequentare l’osservatorio mentre lui ancora stava lì, sarebbe stata una tortura! A malincuore, decise di non rimetterci piede almeno fino al ritorno del professor Finger. Con lui poteva ancora fare certi discorsi senza rischiare la pelle. Peccato, perché in fondo Michael era un ragazzo molto affascinante. Se solo fosse stato meno ottuso……
 
Assorti ognuno nei propri pensieri, i due non si erano resi conto che all’orizzonte si stavano affacciando nubi minacciose. I venti stavano cambiando e così il vecchio faccione della Luna, tornato quasi completamente luminoso, iniziò di nuovo ad oscurarsi questa volta  per colpa di un imminente temporale. Michael velocemente cominciò a chiudere la cupola per riparare la sala di osservazione e il telescopio dalla pioggia che stava iniziando a scendere. Fece tutto senza curarsi minimamente della presenza di Amy. La ragazza si preoccupò di togliere la fotocamera dal supporto e fece per riporla, quando fu interrotta dalla mano di Michael…
 
“Non mi ritieni proprio capace di fare niente?”
“Non sei stanca?”
“Sono abituata ad andare a letto tardi. Dovresti saperlo meglio di me, in un osservatorio si lavora principalmente durante la notte. E poi domani non c’è scuola, quindi posso restarmene a letto quanto voglio.”
“Cosa studi?”
“Frequento l’ultimo anno dell’istituto per il turismo e la ristorazione. Sono un’ottima cuoca.”
“Ah però! E quale sarebbe la tua specialità?”
“La pizza.”
“Mi aspettavo qualcosa di più elaborato.”
“Guarda che fare la pizza è un’arte. Ma vedo purtroppo che non mi ritieni capace neanche di questo. Quindi risparmierò il tempo di preparartene una.”
“Non ci tengo proprio! Io sono un cultore della pizza e sono abituato all’alta qualità.”
“Non credo rimarresti deluso. E comunque, visto l’esito della serata, ti lascio con i tuoi astri. Me ne torno a casa. Ho la netta impressione che la mia presenza qui non sia del tutto gradita.”
“Te ne vai?”
“Si. E tornerò solo quando te ne sarai andato tu.”
“Perché?”
“Il tuo modo di fare mi dà ai nervi, perciò per le prossime settimane vedrò di accontentarmi di quello che posso vedere solo con i miei occhi.”
“Sono molto belli, sai?”
“Cosa?!” Questa proprio non se l’aspettava!
“ E comunque credo sia meglio che tu resti.”
“Ah si? E perché dovrei?”
”Sta diluviando. E’ pericoloso mettersi per strada con questa pioggia.”
“Oh, hai ragione. Aspetterò un po’.”
“E poi se davvero ami le stelle come dici, non puoi farti influenzare da quello che dicono gli altri, chiunque essi siano. Devi andare avanti per la tua strada e fare quello che ti pare fregandotene di chi ti circonda. Solo così si possono raggiungere i propri obiettivi.”
“Ma …. Questo vuol dire che anche tu hai dei sogni….”
“Ho degli obiettivi, è diverso.”
“Chiamali come ti pare…. Però una vita senza sogni è una vita senza senso.”
“Sei anche filosofa?”
“Sono solo una persona normale. Sono una persona che in più di un’occasione si è salvata grazie ai sogni. ….Pensaci: se tu non avessi niente a cui puntare, che senso avrebbe la tua vita?”
“E’ vero. Ma questo non significa che debba credere nei sogni, come li chiami tu.”
“Certo, solo che rendono la vita più….più….piacevole, ecco.” 
 
Fra loro scese un imbarazzante silenzio. Michael terminò di spegnere tutti i macchinari e lasciarono i locali. Erano quasi le tre del mattino. Finalmente l’acquazzone cessò e Amy poté far ritorno a casa.
 
Michael entrò nell’appartamento e raggiunse la sua stanza da letto. Non aveva molto sonno. Prese uno dei suoi testi universitari e cominciò a sfogliare alcune pagine. Formule fisiche, leggi gravitazionali, composizioni chimiche più o meno complesse….era tutto ciò che aveva affollato la sua mente negli ultimi anni. Voleva diventare uno scienziato famoso come suo zio e ci sarebbe riuscito a qualsiasi costo. Aveva già terminato da tempo la stesura della sua tesi di laurea: un lavoro di ricerca sul sistema di Giove e sulla possibilità che nei mari gelati di Europa ci potesse essere qualche elementare forma di vita. Ci dette un’occhiata …. Sapeva quasi tutte le frasi a memoria, tanto l’aveva studiata e ristudiata…. Chiuse gli occhi. Non seppe spiegarsi come, ma gli tornarono alla mente le parole di Amy “Una vita senza sogni è una vita senza senso.” Lui li chiamava obiettivi. Certo, usare un termine invece di un altro faceva una bella differenza…. “Sogno” evocava scenari più fantastici, forse pure magici, campati in aria…. “Obiettivo” era senz’altro qualcosa di concreto, reale, tangibile. Qual era la differenza se il punto di arrivo era lo stesso? “Rendono la vita più piacevole!” le aveva risposto Amy con il candore dei suoi vent’anni.
 
Casa Finger, alcuni anni prima…
Michael fresco di diploma di accademia scientifica, si era appena iscritto all’università. Rientrando in casa aveva incontrato  nel corridoio suo fratello maggiore Brandon. Aveva una faccia a dir poco estasiata…
“Non immagini neanche come mi sento felice in questo momento!”
“Che ti è successo?”
“Ho invitato Ambra a bere un caffé con me… E non solo ha accettato, ma siamo rimasti insieme per tutto il giorno.”
“E questa cosa ti fa fluttuare così?”
“Altrochè! E poi c’è dell’altro.”
“No, non dirmelo. Ti ha dato un bacio…”
“Si. Ed ho toccato il cielo con un dito… E’ stato un sogno diventato realtà!”
“Non ci posso credere! Ti sei ridotto così per una ragazza che ti bacia?!”
“Bah, tu non puoi capire. Qualche volta faresti meglio a concentrarti su qualcosa di più terrestre invece di fiondarti solo sulle stelle. Quando succederà anche a te, cambierai idea.”
Michael aveva lasciato suo fratello scuotendo sconsolatamente la testa. Non concepiva l’idea che una persona potesse ridursi così solo per un bacio ricevuto da una ragazza che forse l’avrebbe piantato nel giro di un paio di mesi! L’amore era una cosa totalmente astratta per lui e quindi senza senso. Nella vita avrebbe fatto cose grandi, concentrandosi solo su ciò che veramente contava per lui: seguire le orme dello zio Tony e diventare un astronomo di fama mondiale.
E, esattamente come suo zio (scapolo), senza lasciarsi andare a sciocchi sentimentalismi.
Invece, contro ogni previsione di Michael, Brandon ed Ambra erano convolati a nozze e la loro storia procedeva a gonfie vele.
 
“Accidenti! Perché mi è tornato alla mente quell’episodio?! Io non sono come Brandon! E non cambierò idea…. Forse… “
I suoi pensieri iniziavano forse a vacillare? E tutto per causa di una ragazzina poco più che adolescente capitata chissà come sul suo cammino?! Non sarebbe stata certo lei a distoglierlo dalla sua meta, ora che stava a un soffio da lui. Si, ok, era carina, aveva degli occhi verdi esageratamente belli…. E lui, fesso, glielo aveva pure detto… Ma niente era paragonabile alla soddisfazione che aveva provato nello scorgere la debole luce emessa da corpi celesti distanti milioni di anni luce, ..oppure no? ….. Conosceva altre ragazze, ma nessuna di loro era mai riuscita a scalfire i suoi pensieri in quel modo. Ma no! Era solo una stupida come tante che credeva nelle stelle cadenti, parlava con la Luna e magari fantasticava sugli abitanti di Vulcano che presto sarebbero scesi sulla Terra a bordo di dischi volanti!!!
E se…… 
Scosse prepotentemente la testa, bevve un sorso d’acqua, spense la luce e tentò di dormire. 
 

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Capitolo 4
*** Indecisioni ***


CAP.3
 
INDECISIONI
 
 
L’ora di letteratura era stata devastante…. Per carità, la cultura è importantissima, ma un futuro gruppo di aspiranti cuochi a poco più di un mese dagli esami non riesce a resistere per due ore di fila una discussione su saggi e scritti dove non è previsto manco un grammo di farina o una buona ricetta…..  E poi con la professoressa Gortman….
Amy e Kaite uscirono dalla scuola distrutte…. L’unica cosa che le avrebbe tirate su era uno di quei gelati strepitosi del bar all’angolo. Fatti pochi passi, si trovarono faccia a faccio con Leo. Katie assottigliò i suoi occhi che diventarono all’istante di un blu tipico dell’oceano in tempesta. Una giornata proprio fortunata! Dopo la strega di letteratura mancava il verme del computer….. Non aveva nessuna voglia di mettersi a discutere con lui in quel momento. Prese Amy per un braccio e la trascinò via. Leo restò fermo in disparte a guardarle sparire dalla sua vista…. Certo, aveva combinato un bel casino….
Katie era sempre stata guardata con sospetto da molti, forse per i suoi capelli neri come la notte e il suo sguardo penetrante che le conferivano un’aria quasi sinistra…. Qualcuno pensava davvero fosse una fattucchiera! Anche il suo look preferito prevedeva colori scuri, in più aveva spesso percezioni sul futuro, elaborava oroscopi e interrogava i tarocchi. Ma a lui tutto questo non era mai interessato. Trovava Katie misteriosamente affascinante e in occasione delle loro uscite si era reso conto che era una ragazza eccezionale. Però Pam era ancora nei suoi pensieri. Era una delle più carine dell’intero istituto comprensivo che tutti loro frequentavano. E questo lei lo sapeva bene!
 
“Ehi compare! Che brutta cera!”
“Ah, ciao Mirko….”
“Tutto bene?”
“Diciamo di si….”
“Senti, non è che per caso avresti da prestarmi gli appunti di “sistemi”? Non ho capito un tubo di quello che ha spiegato il prof….”
“Ma certo. Te li puoi pure tenere…”
“Grazie…. Ehm, non vorrei essere invadente, ma sei sicuro di stare bene?”
“A dire il vero….sto a pezzi.”
“C’entra ancora Pam?”
“In un certo senso si.   …..non riesco a prendere una decisione. Pam mi piace un sacco, è perfetta, stupenda….. Però mi piace anche Katie….”
“La strega?!”
“Non provare a chiamarla in quel modo davanti a me!!!!!”
“Scusa!!”
“Poco fa l’ho vista. Mi ha letteralmente fulminato con gli occhi. Credo ancora non le sia passata….”
“Che le hai fatto stavolta?”
“Durante la nostra ultima uscita è arrivata Pam. Si è scusata affettuosamente con me per aver troncato, così l’ho invitata ad unirsi a noi. Tutto qui…”
“Tutto qui?! Sei fortunato ad avere le ossa ancora intere!!! Se avessi fatto una cosa simile quando ero alle prime uscite con Romy come minimo sarei stato preso a calci!!!”
“Il fatto è che non riesco a decidermi…. Tu che faresti al mio posto?”
“Dato che sei uscito con entrambe, prova a pensare a come ti sei sentito con l’una e con l’altra. Paragonando queste esperienze penso tu possa chiarirti le idee….”
“C’ho provato, ma non è servito a molto….”
“Perché?”
“Ogni volta il viso di Pam mi compare all’improvviso e perdo il lume….”
“Hai baciato nessuna delle due?”
“Solo Pam. O meglio, lei ha baciato me.”
“Che vuol dire?”
“Ogni tanto mi dava un bacio…. Così, quasi per gioco….”
“E com’è stato?”
“Direi ….. Piacevole, un po’ frettoloso….”
“Hm….Forse perché doveva farsi notare da qualcuno oppure doveva concludere velocemente i vostri appuntamenti perché ne aveva altri….”
“Cosa?”
“Come se tu non lo sapessi! Lei non esce mai con un solo ragazzo alla volta! Dice che è out… E se invece a te piace anche Katie, cerca di ricucire lo strappo. E’ un po’ strana, ma credo che in fondo sia una ragazza a posto.”
“Oh si che lo è! Pensa, non ha mai fatto obiezioni sulle mie proposte di visitare negozi e centri di informatica! Le è piaciuto un sacco il mio nuovo smartphone e ride sempre ad ogni mia battuta, anche se a volte ho l’impressione che lo faccia per farmi sentire divertente…..”
“Ecco la soluzione al tuo problema! Ci sei arrivato da solo, anzi, in fondo l’hai sempre saputo. Di’ la verità!”
“Cosa….?”
“Ripensa a quello che hai detto. Io vado! Ho un appuntamento con Romy! Ci vediamo!”
 
Leo restò seduto sul muretto della scuola con le mani in mano….. Dall’altro lato della strada vide passare Pam in compagnia di un paio di ragazzi dall’apparente età ben superiore alla sua. Erano venuti tutti insieme ad attenderla fuori dalla scuola…. Una volta l’aveva aspettata anche lui….
 
Mancava poco all’inizio delle vacanze di Natale. L’aria era gelida, forse sarebbe pure scesa la neve. Leo era lì, piantato davanti all’uscita della sezione “Moda” con il naso quasi congelato.
Al suono della campanella finalmente gli studenti iniziarono ad uscire. Pochi minuti dopo comparve il suo “raggio di sole”. Le andò incontro sorridente, i muscoli della sua faccia non riuscivano ad assumere altre espressioni a causa del freddo pungente…
“Pam… Ciao!”
“Ah sei tu Leo… Come mai da queste parti?”
“Sono venuto ad aspettarti, magari possiamo andare insieme da qualche parte… Che ne dici?”
“Oh, beh… Va bene. Non ho altri impegni per questo pomeriggio..”
La risposta non fu proprio entusiasmante, ma almeno aveva accettato! Si diressero insieme verso il centro commerciale. Era affollatissimo di persone impegnate ad acquistare regali di Natale. Non era certo il luogo più indicato per una coppia…
“Che ne dici? Prendiamo qualcosa di caldo alla caffetteria?”
“Hai freddo?”
“Sono stato fermo ad aspettarti lì fuori e mi si è congelato il sangue.”
“Magari dopo. Ora voglio passare in profumeria. C’è la nuova fragranza “Giglio” e mi hanno detto che è strepitosa”
Sulla soglia della profumeria Leo vide davanti ai suoi occhi una bolgia infernale di persone impegnate a cercare l’idea giusta per i regali: gruppi di ragazzine che frugavano senza sosta fra confezioni di prodotti per il maquillage, altre a riempire l’aria di mille fragranze rincorrendole con il naso per captarne l’essenza, uomini fra le grinfie delle commesse che, vedendoli indecisi sull’acquisto, tentavano di rifilare loro gli articoli più costosi, signore di mezza età alla disperata ricerca di prodotti miracolosi per cancellare i segni dell’invecchiamento…Pam si era lanciata nella mischia mentre lui era rimasto immobile sull’entrata. Non aveva il coraggio di buttarsi in quell’impresa! Quando era uscito l’I-Pad 4 c’era una gran ressa al negozio, ma niente di paragonabile a quello che aveva davanti ai suoi occhi in quel momento…
Non seppe come, ma Pam riuscì a venir fuori dalla calca. Evidentemente era allenata… Teneva stretta fra le mani la preziosissima confezione del profumo “Giglio”. Lui fu felice di vederla soddisfatta della conquista…
“Ta-da! Eccolo!!!”
“Carino. Fa’ un po’ vedere….175Euro?!”
“Ehi, è di marca!”
“E deve costare questa cifra?!”
“I tuoi diavoli elettronici costano forse meno? Non vorrai mica paragonarli ad un profumo?!”
“Scusa, ho mal di testa…”
“Sei un impiastro, Leo. Alti al posto tuo avrebbero fatto meno discorsi e me l’avrebbero comperato.”
“Ma Pam, io non ho tutti quei soldi da spendere….”
“Affari tuoi. Me ne vado!”
E restò solo come una boa in mezzo al mare in tempesta.
 
Eh, già. Quella volta aveva fatto proprio un buco nell’acqua… Non si era mai più riproposto di aspettarla davanti alla scuola… almeno in inverno! E poi un giorno come per magia incontrò Katie…. Fu quasi fulminato dai suoi occhi azzurri come l’oceano. Frequentavano corsi diversi ma facenti parte dello stesso istituto, eppure non si erano mai incontrati prima. Da cosa nasce cosa, e finalmente lui l’aveva invitata ad uscire. E questa volta le cose erano andate decisamente meglio. Niente centri commerciali, ma solo una tranquilla passeggiata lungo il fiume ascoltando musica. Pam però non ci stava. Adorava essere al centro delle attenzioni dei maschietti e francamente era infastidita dal fatto che Leo, benché lo considerasse poco intraprendente, rivolgesse le sue attenzioni verso un’altra.
Ed era di nuovo scesa in campo. Colpendolo nel punto giusto: la sua proverbiale indecisione. Con il risultato che lei continuava imperterrita a fare i suoi comodi e lui si ritrovava sempre da solo, esattamente come in quel momento, seduto sul muretto della scuola scorgendola in compagnia di altri ragazzi dopo essere stato fulminato dagli occhi di Katie.
Mirko aveva ragione. Non poteva più barcollare a quel modo. Doveva mettersi davanti allo specchio, guardarsi in faccia ed dirsi negli occhi che questa volta doveva prendere la decisione definitiva. Nel suo cuore in fondo sapeva da che parte andare….  Senza ripensamenti questa volta! Pam lo aveva umiliato a sufficienza…..
 
Nel  frattempo Amy e Katie si erano gustate un mega cono che aveva tolto loro di bocca il sapore amaro delle ore di letteratura. Amy percepiva una forte tensione nell’aria. La sua amica soffriva per quella situazione così incerta, doveva affrontare Leo prima o poi, cercare di fargli capire che doveva darsi una mossa per non perdere capra e cavoli.
 
“Hai le carte con te?”
“Eh? Si,… ce l’ho.”
“Mi fai un giro?”
“Scusa Amy, ma non sono dello spirito giusto….”
“Capisco.”
“E’ solo che… insomma… Ho una voglia matta di andare da lui e metterlo alle strette, ma allo stesso tempo temo fortemente di perdere la testa e spaccargli qualcosa in faccia!O peggio ancora, ho paura di un suo rifiuto categorico….”
“Aspetta qualche giorno prima di affrontarlo e prima che questo accada fatti una bella camomilla. Funziona sempre per distendere i nervi! Comunque, anche se non ho la tua spiccata sensibilità, ho l’impressione che Leo stia iniziando a rendersi conto di chi gli sta intorno Quindi dubito che ti dica no.”
“Tu credi?”
“Forza, tira fuori un po’ di ottimismo!”
“Ehi, ragazze!!!”
“La persona più indicata per risollevarti il morale è arrivata!”
“Scusate il ritardo. …..Novità?”
“Niente di niente, Vivy.”
“E quel muso lungo?”
“Indovina…..”
“Oh, è vero… Se Katie è giù di morale, Leo dev’essere nei paraggi…”
“Ehm…. Samuel?”Amy preferì cambiare discorso per non affossare di più l’amica e con quell’argomento era sicura di riuscirci.
“Dopodomani giocano fuori casa. E’ la penultima partita di campionato….”
“Vai a vederlo?”
“Magari… Quelle stupide oche hanno fatto razzia dei posti disponibili nel bus e così sono rimasta a piedi. Oramai anche i biglietti sono introvabili….”
 “Allora organizziamo qualcosa noi tre?”
“Spiacente ragazze, devo darvi buca. I miei nonni festeggiano le nozze d’oro.”
“Ah, Amy, devo chiederti una cosa. Ho bisogno di qualche foto di Saturno, stiamo realizzando un progettino per l’insegnamento ai bambini sotto i 10 anni…”
“Certo. Ne ho un sacco… No, cavolo!”
“Cosa?”
“A casa non ce ne ho in questo momento. Ho dato i CD al professor Finger….”
“All’osservatorio ci sarà qualcosa…”
“Si….” Nella mente di Amy si materializzò all’istante l’immagine di Michael
“Quando ci torni?”
“Non lo so….”
“E come fa, scusa? Se il prof non c’è….”
“Ho le chiavi… Per quando ti servono le foto?”
“Fra circa una decina di giorni.”
“Allora te le vado a prendere domenica.”
“Potrei venire con te?”
“….All’osservatorio?”
“Si. Posso? Dai, non farti pregare!!!”
”Perché?”
“Mi incuriosisce….Oppure non vuoi che venga con te?”
“No, ma che dici?!” Bugiarda…..
“Non è che per caso avete nascosto qualche alieno?”
Altro che alieno!!! C’era un terrestre… e che terrestre! Voleva tenere ben nascosta la sua esistenza soprattutto a Vivy! Avrebbe sicuramente colto al volo l’occasione per metterla in imbarazzo avanti a Michael…. Acido e insensibile com’era, ne avrebbe fatte passare di tutti i colori ad entrambe.
“Allora? C’è l’alieno nascosto o no?”
“No, non c’è nessun alieno, né ufo o navicella spaziale.”
“Bene, allora ci vediamo domenica. Io vado agli allenamenti. Ciao!!!!”
E Vivy se ne andò pimpante come sempre verso il palazzetto in cui si allenavano i J.S.Lightings.
Amy e Katie rientrarono a casa.
 
PALAZZETTO DELLO SPORT. ORE 16:30
 
Vivy si soffermò sulla soglia. Dall’interno non proveniva alcun rumore. Eppure gli allenamenti dovevano essere in corso…. Strano. Si guardò attorno, non c’era nessuno a cui chiedere… Che fosse accaduto qualcosa? Provò ad aspettare un po’…. Magari avevano posticipato di mezz’ora….
 
Passarono i minuti, ma non cambiò nulla.
Ad un tratto arrivò l’ultima persona che sperava di incontrare: Liah!
“Oggi grondo di fortuna da tutte le parti. Vengo qui per vedere il mio principe e invece incontro la befana….” Pensò Vivy mentre la ragazza le si avvicinava di buon passo.
“Beh? Sei rimasta fregata anche tu?”
“Perché? Che è successo?”
“I ragazzi non ci sono. Nessuna delle mie tesserate ha notizie.”
“Se sono riusciti a scomparire così hanno fatto un lavoro coi fiocchi.”
“Di’ la verità, tu sai qualcosa!”
“Se sapessi dove sono, credi che starei qui a perdere tempo con te?”
“Sempre simpatica…. Comunque qui c’è qualcosa sotto. Neanche al bar hanno notizie.”
“Allora è meglio che vada. Tanto qui non c’è nessuno…”
“Ah, tesoro. Domenica andremo tutte a fare il tifo per i ragazzi. Tu non vieni?”
“No.”
“Peccato, ma non temere, non faremo sentire a nessuno la tua assenza.”
 
Vivy se ne andò senza degnarla di una risposta. Che rabbia!!!! Avrebbe fatto carte false per poter salire sul quel bus…. Si fermò al bar per rinfrescarsi con una bibita…. Diede uno sguardo veloce al giornale. Dietro il bancone i due baristi parlavano fra loro del più e del meno. La conversazione iniziò a farsi più interessante quando l’argomento finì sui pallavolisti. L’orecchio di Vivy si tese al massimo per cercare di captare notizie utili…. I ragazzi erano tesi, con la vittoria del campionato per qualcuno di loro potevano aprirsi le porte del professionismo e in ogni caso sarebbe stato il coronamento di tanti sacrifici. Per cercare di farli concentrare al massimo il mister li aveva portati tutti fuori città, in una sorta di ritiro in cui praticare yoga e rilassare nervi, corpo e mente…. E soprattutto per tenerli lontani da quell’orda di ragazzine inneggianti e starnazzanti! Vivy sorrise. Il mister era un genio….  E quelle cretine erano rimaste fregate!! …Beh, fino ad un attimo fa pure lei…
Chiuse il giornale con soddisfazione e lasciò il bar.
 
 
 
**************************
 
Auguro una stella cadente a tutti!!!! 
 

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Capitolo 5
*** Una domenica movimentata ***


 CAP 4
UNA DOMENICA MOVIMENTATA
 
Domenica pomeriggio! Romy al mare con Mirko, Katie a festeggiare le nozze d’oro dei nonni, Amy e Vivy al bar davanti a due super gelati all’amarena.
I J.S.Lightings stavano giocando la penultima partita di campionato in trasferta contro i 7Warriors. Sulla carta erano favoriti, ma i “guerrieri” non avrebbero certo fatto sconti. Era importante vincere. Si trovavano secondi in classifica alle spalle dei Manhattan, loro prossimi avversari e dunque ultimo ostacolo per la vittoria finale.
 
“Il solo pensiero di starmene qui a girarmi i pollici mentre lui sta giocando mi fa venire l’orticaria….”
“Andrà tutto bene, vedrai.”
“Lo spero! Quello che mi dà ai nervi è che quelle befane sono lì a fare il tifo ed io sono costretta a stare qui al bar con te!”
“Grazie!”
“No, non dicevo per te…. E’ solo che…bah… Non lo so manco io…..”
“Altro gelato?”
“Hm… Meglio di no….” Sospirò. “Spero almeno mi faccia sapere il risultato della partita…”
 
Ci fu un attimo di silenzio. Lo sguardo  di Amy si diresse quasi involontariamente verso l’osservatorio. Era passata una settimana e non ci aveva più rimesso piede. Iniziava a sentire un po’ la mancanza delle sue adorate stelle. Lassù però c’era lui. Le era costato ammetterlo, però un po’ ne sentiva la mancanza. Se solo fosse stato meno reticente verso il mondo dei sogni….
 
“A proposito!!! Quasi me ne stavo dimenticando!”
“Eh?”
“Le foto di Saturno!”
“Ah… Saturno….”
“Dai, andiamo all’osservatorio. Non dirmi che hai dimenticato le chiavi!....”
“No, le ho in borsa… Ma ne hai proprio bisogno?”
“Che c’è? Una volta quasi abbiamo litigato perché noi non siamo venute lassù con te! Sbaglio o non ne hai voglia?”
“….. Va bene, andiamo.”
 
Il cuore di Amy batteva forte. Ma no! Michael non poteva essere in casa in quella domenica pomeriggio! Al limite poteva essere a letto o a studiare….
La sua permanenza all’osservatorio sarebbe durata lo stretto indispensabile. Sapeva dove trovare le foto che interessavano a Vivy, quindi le avrebbe prese e se ne sarebbero andate via subito.
Giunsero ai piedi dell’edificio. Deserto. Bene, le probabilità che non ci fosse erano alte. 
Entrarono nell’ampio vano del telescopio. Amy si diresse con sicurezza verso l’armadietto che conteneva i CD e ne scelse  uno.
 
“Wow! Impressionante!! Questo posto è davvero spaziale!!”
“Ho riacquisito l’abilitazione? Non  faccio più parte delle “senza speranza”?”
“Diciamo di si.”
“Ecco. Ho trovato quello che ci serve. Possiamo andare.”
“Quanta fretta! Dai, fammi dare un’occhiata.... E’ la prima volta che entro in un osservatorio.”
Vivy guardava con interesse quell’ambiente per lei totalmente nuovo. E se la stava prendendo con molta calma…. Troppa…
Amy aveva i nervi a fior di pelle. Non vedeva l’ora di salire di nuovo in macchina e sgommare via più velocemente possibile…..
 “L’alieno!!”
“Non c’è nessun alieno, te l’ho detto.”
“E cosa sono questi rumori?”
“Quali rumori…?”
“Ah, sei tu!” Michael apparve improvvisamente dalla porta d’ingresso….. “Ho sentito arrivare un’auto e sono venuto a vedere chi c’era.”
“Tranquillo, ce ne stavamo andando. Ho solo preso questo CD di foto. Ne stampo un paio e lo riporto qui.” Tentò di andarsene, ma venne bloccata dall’amica….
“Oh, ma questo non è un alieno! Chi è? Da dove è sbucato?”
“Ssstt! Zitta! Poi ti spiego!”
“Dammi il CD, ti stampo subito le foto. Avete fretta?”
“Si!”
“No no! Figurati! A proposito, io sono Vivy! Piacere!”
“Michael Finger.”
“Sei parente del suo amico prof?”
“Sono il nipote.”
“Il nipote?! Amy perché non ci avevi dett…” Le sigillò la bocca….
“Scusa se ti abbiamo disturbato… Magari stavi studiando…Ce ne andiamo subito via….!!” Prima o poi l’avrebbe fulminata….
“Ma scusa, perché?” Vivy insisteva….
“Avete qualche impegno importante?”
“NOOOO!” Amy avrebbe volentieri trascinato via l’amica tirandola per i capelli. Quella aveva qualcosa in mente!!!! Provò a ribattere per scoraggiare Michael nel volerle trattenere…
“E’solo che lei è peggio di me… Crede agli oroscopi, stelle cadenti, alieni e tutte quelle storielle assurde!”
“E cosa c’entra?” Vivy ci stava capendo sempre meno…
“Lui odia tutte queste cose…. Finiresti per discuterci. Meglio andare via, dammi retta!”
“A me sembra che sia tu quella che se ne vuole andare a tutti costi! Cosa c’è sotto?” Incalzò Vivy.   Amy voleva nascondere qualcosa…. Interessante….
“Ehi, cos’è tutto questo parlottare fra di voi?”
“Niente, niente…..”
“Senti… Michael, giusto? Da quanto tempo stai qui?”
“Una decina di giorni. Sto per laurearmi. Diventerò un astrofisico planetario ed ho bisogno della massima tranquillità per preparare la discussione della tesi. Perciò…”
“Perciò ti lasciamo a studiare!!! Andiamo!!!”
“E aspetta!!! Deve ancora stamparmi Saturno! …Dicevi?”
“Discuterò la tesi e poi…. Non lo so. Mi piacerebbe fare delle ricerche… Ho alcuni progetti in mente…Negli ultimi anni sono stati scoperti un sacco di corpi celesti oltre le orbite di Nettuno e Plutone e anche a me non dispiacerebbe individuarne qualcuno….. Vedrò dove posso arrivare.  Suppongo che Amy ti abbia raccontato qualcosa.”
“Di te? Niente di niente! Anzi, non sapevo neanche della tua esistenza!”
Amy stava iniziando a spazientirsi….. Teneva in mano il nastro che si era tolta da i capelli, rigirandolo continuamente e nervosamente fra le dita. Sentiva il sangue salirle al cervello. Se Vivy non la smetteva…..
“Figurati che ho dovuto quasi convincerla a venire qui! Mi servivano alcune immagini di Saturno per un progetto che stiamo sviluppando a scuola e lei quasi non ne voleva sapere!”
“Davvero? E perché?”
“Fatti miei!” La sua pazienza stava per finire….
“Ha la Luna di traverso….”
“Eccone un’altra con quelle stupide credenze… Però è strano. Mio zio mi ha sempre detto che è sempre venuta qui con entusiasmo in ogni momento disponibile… C’è qualcosa che non va ora?”
“Ci sei tu!!! E’ lampante!”
Amy si alzò di colpo dalla sedia. “Adesso basta! E va bene, lo ammetto! Non ci vengo più volentieri perché c’è lui!!”
“Ah-ah…. Hai subito l’influsso di Venere?”
“No! Quello di Marte semmai! E lo sai benissimo,tu, scienziato! Non ti sopporto, sei arrogante e ogni volta che parli mi dai ai nervi!!!!”
“Mamma mia!”
“Ehi, non c’è bisogno di scaldarsi tanto…”
“Io me ne vado. Se non vuoi restare a piedi, vedi di sbrigarti a prendere quello che ti serve!” Uscì come un fulmine e scese nel piazzale sottostante.
Vivy e Michael restarono di stucco…..
“Ma fa sempre così?”
“E’ un po’ pazza, ma di solito si controlla….”
“Credi che tornerà all’osservatorio?”
“Finché non si calma,  ne dubito…”
“Io invece credo che tornerà prima di quanto pensi.”Michael si girò ed indicò il tavolo vicino alla sedia su cui era seduta Amy” Ha dimenticato le chiavi di casa….”
“Ah….! Beh, io vado, altrimenti mi lascia a piedi sul serio. Grazie mille per le foto! E piacere di averti conosciuto!Ciao!”
 
Nel percorso verso casa fra le ragazze piombò un silenzio spettrale. Vivy forse aveva un po’ esagerato, ma non di proposito. Michael era un ragazzo molto carino e secondo lei avrebbero formato una bella coppia… Ma solo a parlarne in quel momento avrebbe rischiato la pelle!
L’auto si fermò…
“Grazie di tutto Amy.”
Silenzio
“Oh, ce l’hai con me?”
“Noooo! C’era bisogno di sparare tutto quello che hai sparato lassù?!”
“Non credo di aver fatto niente di male….”
“Volevi solo mettermi in imbarazzo davanti a quell’antipatico! Bene, ci sei riuscita! Contenta?”
“Ok, ammettiamo pure che per te sia antipatico. A me ha dato l’impressione di essere un ragazzo serio ed intelligente, con idee niente male in testa. In più è carino!”
“E allora?”
“Non capisco perché non ci hai mai detto di lui! Ne volevi l’esclusiva?”
“Vai a farti una bella doccia fredda, magari ti rinfreschi le idee…..”
E se ne andò. Vivy sorrideva maliziosamente dentro di sé. “Vai pure a casa tesoro, tanto se mamma e papà non ci sono, devi tornare da lui…..”
Prima che varcasse la soglia della porta di casa, squillò il cellulare. Era Samuel!!!!! Rispose con il cuore in gola…
“Samuel!!!”
“Abbiamo perso…”
“Cosa?!”
“3 a 2”
“Tutto si deciderà domenica allora…”
“Già. Spero tu ci sia a fare il tifo….”
“Non mancherò stavolta.”
“Io ci conto….”
“Siete già rientrati?”
“Stiamo uscendo dall’autostrada….. Ce la fai ad aspettarmi un attimo al circolo?”
“Naturalmente…..”
 
Riattaccarono contemporaneamente. Questa non ci voleva….. Si erano fatti sconfiggere da quelle schiappe! E il futuro del campionato dipendeva dalla partita contro i Manhattan….
Girò i tacchi e prese la strada per andare ad attendere il ritorno della squadra.
I bus giunsero a destinazione. I ragazzi scesero dal primo in silenzio e col morale a terra; poi fu la volta del mister e dello staff tecnico. Dal secondo scesero le oche…. L’avevano riempito completamente! Fra di loro lo spirito era decisamente diverso.
Il mister prese la parola:
“Ragazzi, ora tutti a casa a riposare. Domani mattina alle 9:00 in punto vi voglio qui. Faremo il quadro della situazione e programmeremo il lavoro della settimana. Sia chiara una cosa: voglio solo e ripeto solo i giocatori! Niente ragazze, tifose e sostenitrici!!! Chiaro?!”
 
C’era qualcosa sotto. Stai a vedere che quelle rimbambite avevano fatto danno…..
Preferì restarsene in disparte fino a che nel piazzale davanti al palazzetto non rimasero che poche persone. Salutati compagni e allenatore, Samuel si diresse verso Vivy e le chiese di accompagnarlo verso casa….. Lei ne fu ben felice. Ma come potergli tirare su il morale? E poi chissà perché le aveva chiesto di aspettarlo…. Stava cercando le parole giuste per attaccar discorso, ma il ragazzo la precedette….
 
“Questa volta Taddeus e Bernardo l’hanno fatta grossa…..”
“Che è successo?”
“Nonostante tutto quello che abbiamo fatto per prepararci agli ultimi incontri, non hanno voluto ascoltare le raccomandazione di nessuno! Quei deficienti…..”
Vivy non aveva il coraggio di fargli altre domande….
“Ieri sera il mister ci aveva pregati di starcene a riposo per accumulare tutte le energie possibili per la partita… E loro cosa fanno? Vanno alla festa delle oche!!!”
“Cosa?!”
“E si sono trattenuti fino a tardi per spassarsela con loro!”
“Ah….”
“Parevano due zombi in campo…. Naturalmente gli avversari se ne sono accorti e ne hanno approfittato. Il mister li ha sostituiti, ma purtroppo non siamo riusciti a recuperare….”
“Già, gli altri si saranno caricati a dovere vedendovi in difficoltà….”
“Ed ora dipenderà tutto dalla prossima partita. Per lo meno anche i Manhattan sono stati sconfitti oggi.”
“Quindi nulla è perduto….”
“Il mister questa volta è si è arrabbiato sul serio! Quei due sono già fuori squadra. Per loro il campionato è finito.”
Vivy sospirò…. Brutto affare!
“Posso chiederti una cosa?”
“Certo.”
“Verrai alla partita, vero?”
“Puoi giurarci.”
“Ti procurerò i biglietti…. Per te e le tue amiche. Almeno voi siete persone serie…..”
“Ma siamo anche pazze, lo sai!”
“Si, ma è una pazzia che mi piace. E sono pronto a correre il rischio!”
Si fermarono a pochi metri dall’abitazione di Samuel, sotto la debole luce di un lampione….
“Samuel, se posso fare qualcosa per te, io…..”
“Ssst..” Le serrò le labbra con l’indice della mano destra “Il solo fatto che tu esista per me vale già tantissimo….” Si guardarono negli occhi senza dire altro. “E dopo la fine del campionato sistemeremo tutto.” Le strizzò l’occhio e sparì nell’androne di casa sua.
Vivy fu ad un passo dal cadere a terra, le gambe la reggevano a stento e iniziò ad accusare un nodo alla gola che quasi le impediva di mandare aria ai polmoni…..  Fu proprio in quell’istante che le squillò il telefono…… Era Amy… Tentò di rientrare nel mondo reale e rispose.
 
Tornando indietro di qualche minuto……
 
Dopo aver scaricato Vivy con ancora i nervi a fior di pelle, Amy si soffermò nel parcheggio vicino alla scuola. Doveva cercare di calmarsi un po’, altrimenti avrebbe spaccato qualcosa dalla rabbia…. Certe volte la sua amica esagerava veramente…. Stai a vedere che piano piano quella si metteva in testa di combinarle qualcosa con Michael! …. Certo però pure lei…. Lo aveva trattato proprio male…. E guarda caso l’unica volta in cui lui non le aveva detto nulla di antipatico…  Che situazione del cavolo! Sarebbe stato meglio scusarsi, ma ora proprio non se la sentiva. Ed oltre tutto non aveva nessuna voglia di tornare all’osservatorio…. Ripartì. Giunse sotto casa sua…… Iniziò a frugare in borsa. Eppure le aveva prese uscendo…. Aveva chiuso il portone… Ma dove diavolo erano le chiavi?! Controllò in macchina, sotto i sedili, nel vano porta oggetti… Niente. Magari Vivy  le aveva viste…
Provò a telefonarle…..
 
“Pronto….?” Rispose con la voce proveniente dal mondo dei sogni
“Vivy …. Ma.. che hai?”
“Ciao Amy…”
“Stai bene?”
“Mai stata meglio…!!”
“Bah, questa si è scolata una bottiglia di acquavite…. Senti, non è che hai visto le mie chiavi di casa? Non le trovo e i miei non ci sono.”
“Si che le ho viste…”
“Ah meno male! Ce le hai tu allora.”
“No. Le ha Michael.”
“Cosa?!”
“Le hai lasciate all’osservatorio… Va’ dal tuo bello…. Ciao Amy, poi ti racconto….” E chiuse la chiamata, fluttuando verso casa sua con le stelle negli occhi ed una nuvola di cuoricini che le uscivano da tutte le parti….
 
Una serata meravigliosa! Chiusa fuori casa, l’amica probabilmente sbronza e le chiavi dimenticate nell’ultimo posto in cui sarebbe voluta tornare…. E quel che è peggio, doveva sperare che Michael fosse in casa perché nella fretta di andar via, aveva dimenticato pure di riprendere le chiavi dell’osservatorio….. Sbuffò, mise nuovamente in moto l’auto e ripartì.
 
  
 

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Capitolo 6
*** Piccoli segnali ***


CAP. 5
PICCOLI  SEGNALI
 
Michael se ne stava in relax sul terrazzo di casa, sfogliando una delle riviste scientifiche di suo zio.  Sapeva bene che a breve avrebbe ricevuto visite….. E così fu. L’auto di Amy arrivò nel piazzale. La ragazza scese e si diresse verso di lui.
Micheal si alzò in piedi, in faccia un’espressione tranquilla e pacata. 
 
“Non pensare che sia tornata qui per scusarmi di quanto è successo prima.”
“Lo so. Sei tornata per queste.” Le mostrò le chiavi.
“Infatti.”
Allungò la mano per prenderle, ma Micheal le ritrasse velocemente.
“Beh?”
“Vuoi tornare subito a casa?”
“Non sono in vena di scherzi!”
“Il cielo è sereno stasera. Non ti va di osservare?”
“Non voglio fare tardi. Domani mattina devo andare a scuola….”
“Hai ragione. Allora….”
“Vado! Dammi le chiavi.”
“No, aspetta un attimo! Devi pagarmene la custodia!”
“Cosa?!”
“Voglio la pizza!”
“La pizza?!”
“Se la fai così buona come mi hai detto, la voglio assaggiare….”
Amy restò silenziosamente in imbarazzo….
“Allora?”
“Se lo avessi saputo prima, avrei preparato l’impasto…. Ora non ho il tempo necessario per  farla come si deve.”
“Va bene, sarà per un’altra volta. Mi accontenterò di qualcos’altro.”
Uffa! Ci mancava anche questa! Che poteva fare? Aveva lui le sue chiavi e di conseguenza pure il coltello dalla parte del manico.
“Ok…Fammi vedere cosa c’è in cucina….”
 
Si diressero nell’abitazione del professore….
Michael la precedeva. Era ben felice di esser riuscito a far restare Amy a cena lì, insieme a lui, anche se con un piccolo ricatto. Dopo le notti passate in bianco, non a causa dello studio, ma a causa di uno strano nodo allo stomaco, doveva cercare di capire perché quella ragazza stesse scatenando in lui sensazioni totalmente nuove e destabilizzanti.
Dal canto suo Amy si sentiva estremamente confusa. Detestava ammetterlo, ma Michael un po’ le piaceva…. E trascorrere una serata con lui la faceva sentire felice e nervosa allo stesso tempo.
 
Giunsero in cucina. Iniziarono a controllare frigorifero e dispensa….
 
“Tipico di un uomo che vive da solo….. Ci sono solo cibi precotti. Non credo di riuscire a cucinare qualcosa di decente con questa roba. Qui è già tutto pronto…”
“E’ vero…. Sai, né io,né mio zio ce la caviamo bene ai fornelli….”
“Intuibile…...”
“E allora andiamo a cena fuori!”
“Scordatelo!” La faccenda stava prendendo una strada pericolosa. Bisognava trovare una soluzione. E alla svelta! Il suo sguardo cadde casualmente su di un ripiano in basso…“Ehi! C’è della pasta.” Salva in calcio d’angolo!!!!!!!!!
“Fusilli… Buoni!”
“Se trovo quello che mi serve ti preparo dei fusilli alla pizzaiola come non hai mai assaggiato!”
Dopo una rapida ricognizione, Amy si voltò soddisfatta verso di lui: c’era tutto quello di cui aveva bisogno! E non era cosa da poco…!
Si mise all’opera e mentre preparava il sugo di pomodoro, iniziò a percepire una piacevole sensazione dentro di sé….. “Che mi sta succedendo? Devo essere impazzita….. Non riesco più a trattarlo con diffidenza…, anzi non mi sono mai sentita così prima d’ora…. Aiuto!!!!! 
Dai Amy, concentrati sulla cena da preparare! Non vorrai fare brutta figura!”
Michael, seduto al tavolo, aveva acceso la TV giusto per spezzare quel silenzio che si era creato. La osservava cucinare…. ”Vuoi vedere che Brandon aveva ragione quando mi diceva di non concentrarmi solo sulle stelle? Da quando ho incontrato lei, non lo so, non mi riconosco più…. Sto perdendo il lume della ragione… E proprio ora che sto per finire l’università!....”
Amy si voltò all’improvviso verso di lui e lo colse in flagrante mentre la stava fissando.
“Renditi utile invece di stare lì impalato! Prepara almeno la tavola!”
“Ah, si…. Scusa… “
“Dai! Io non so dove stanno le stoviglie. Muoviti che la pasta è quasi pronta!”
Fu veloce e preciso. E finalmente si sedettero davanti a due piatti fumanti di fusilli alla pizzaiola.
Il profumo era estremamente invitante. Senza tanti complimenti Michael cominciò a mangiare. Amy lo osservava incuriosita…. Però che appetito! Sembrava uno che digiunava da giorni!
La ragazza preferì tacere. Assaggiò il piatto che aveva cucinato… Eccellente… Almeno secondo lei.  Michael invece non diceva nulla. Mangiava e basta. Le possibilità erano due: o ne era rimasto entusiasta o a breve si sarebbe catapultato in bagno…. Il silenzio fra loro era interrotto solo dalle notizie del telegiornale e dal rumore delle forchette che sbattevano sui piatti….
 
“Non ho parole.”
“Cioè fa schifo!”
“Tutt’altro. Una pizzaiola così non l’ho mai mangiata…”
“Ti è piaciuta?”
“E’ assolutamente fuori dal comune. Sei una cuoca eccezionale! Se non ti avessi vista io con i miei occhi, avrei dubitato che fosse opera tua.”
“Quanti complimenti…”
“Te li meriti tutti. E se la pizza è la tua specialità, devi prepararmela prima possibile. Oramai sono troppo curioso di assaggiarla.”
Tutte quelle lusinghe la mettevano a disagio, anche se…. In fondo le facevano piacere!
“Senti un po’, com’è che tutto ad un tratto sei così gentile verso di me?”
“A pancia piena non si discute mai.”
“Non voglio discutere con te, ti ho semplicemente fatto una domanda.”
“Ed io non ho voglia di risponderti, perché non saprei cosa risponderti.”
“Va bene, ho capito. E visto che per la prima volta non abbiamo litigato, non ti lascerò la cucina in disordine. Oltre un’ottima cuoca, sono anche una brava padrona di casa.”
Michael sorrise alle sue parole. Di colpo gli venne in mente una cena a casa di suo fratello che organizzarono alcuni mesi dopo il loro matrimonio. Fra Brandon ed Ambra c’era la stessa armonia e lo stesso affiatamento che respirava fra di loro in quei momenti! Assurdo!
Si alzò e si mise a guardare fuori dalla finestra. Le stelle brillavano nel cielo notturno, un cielo così bello forse non lo aveva mai visto prima. Ma no! Era solo un’illusione ottica! Lo studiava da tanto di quel tempo che…. Eppure nell’aria c’era qualcosa di diverso…. Si passò una mano fra i capelli…
“Michael, tutto bene?”
“Eh?...”
”Stai bene? Hai un’aria strana stasera….”
“No, tranquilla….Sto bene… Forse sono solo un po’ stanco… sai, ho studiato moltissimo in questi ultimi tempi….”
“Allora me ne vado via sul serio questa volta, così puoi andare a riposare…. Tanto qui è tutto sistemato. E non fare scherzi! Fuori le chiavi!”
“Eccole… Ora ti lascio andare sul serio. Però promettimi che tornerai qui ad osservare il cielo anche se ci sono io….”
“Va bene, te lo prometto. E la prossima volta ti faccio assaggiare la mia super pizza.”
“Ci conto.”
“Allora… ciao.”
“Ciao….”
Nel chiudere la porta le loro mani si sfiorarono. Entrambi percepirono un calore strano, diverso, particolare… Amy riuscì a controllare quella fortissima emozione e raggiunse velocemente l’auto.
Salì, accese il motore e scomparve nella notte.
 
Michael rientrò in casa fissando la sua mano. No, quella strana sensazione non era dovuta allo studio. Non riusciva ad ammetterlo, ma in cuor suo sapeva benissimo cos’era. Più che non ci voleva restare fregato e più che stava affondando. …. Tutte le sue teorie, tutte le sue certezze erano state fatte a pezzi da una ragazza dai lunghi capelli castani e gli occhi verdi rispondente al nome di Amy. Ma perché doveva capitare proprio a lui?! E in quel momento preciso?! Con la laurea ad un soffio!!!! Il suo caro zietto doveva a tutti i costi fargliela conoscere?! Chissà come avrebbe reagito…. Lui, sempre così serio e preciso in tutto quello che faceva…. Mai una distrazione, un ripensamento…..
In quella squillò il telefono. Chi poteva essere a quell’ora?
 
“Pronto?”
“Michael!!!”
“Zio! Che piacere  sentirti! Come stai?”
“Benone, credimi nipote! Mai stato meglio! E tu?”
“Tutto nella norma…. Ehm….Il convegno?”
“Estremamente interessante. Quando torno ti racconto…. Ci sono grosse novità.”
“Qualche nuovo progetto della Nasa?”
“No, sto parlando di ben altro.”
“E cioè?”
“Ho una fidanzata!”
“COSA?!” Un macigno si abbatté su di lui!
“Beh? Che c’è di male? Sono un po’ più vecchio di te, ma non ancora decrepito!!”
“E’ che.. mi hai colto di sorpresa…” Un leggerissimo alito di vita rientrò in lui…
“Te la faccio conoscere non appena rientro. Si chiama Loreen Colemann ed è una ricercatrice di Houston. L’ho conosciuta al convegno.”
“..Bene…. Allora vi … aspetto….” Tutto si sarebbe aspettato da lui, tranne questa bomba…
“Dammi retta, ragazzo mio, non fare il mio errore. Pensa anche alla tua vita, non solo alla carriera. Ti fa bene alla salute! E ricordati che si possono conciliare perfettamente e con risultati migliori! Buona notte Michael!”
 
Ecco fatto. Se le sue certezze iniziavano a sgretolarsi con Amy, dopo quella telefonata di suo zio erano definitivamente crollate!
 
************
 
Amy, distesa sul letto, faticava a prendere sonno. Che serata magica! Non l’avrebbe mai immaginata tale! Forse si era sbagliata sul suo conto, forse Michael era insensibile a quel modo solo perché aveva passato troppo tempo da solo a studiare…. O forse, chissà!  Sospirò…… All’improvviso le tornarono in mente le parole di Katie di qualche giorno prima…. “Il vento mi ha parlato di te.” E proprio quella sera stessa aveva conosciuto Michael! E il primo impatto era risultato tutt’altro che positivo….. Vuoi vedere che….?
 
**************
 
Intanto Romy e Mirko erano rientrati belli “caldi” da una piacevole giornata trascorsa al mare.  Iniziava ad esserci traffico per strada, ma con la moto erano riusciti agevolmente ad evitare code ed ingorghi. Si fermarono sotto la casa della ragazza. I suoi capelli facevano un tutt’uno con la sua pelle: rosso! Nonostante le creme protettive la sua carnagione chiara non era riuscita ad evitarsi un colore letteralmente infuocato. Mirko la salutò con un dolcissimo bacio….
 
“Vai subito a farti una bella doccia rinfrescante…”
“Dubito che possa servire a qualcosa… Mi sento bruciare dappertutto…”
“Scusa. Se non ti avessi portata al mare, non sarebbe successo niente…”
“Ma che dici?! Ho trascorso una giornata meravigliosa! Dovevo solo tare un po’ di più all’ombra, tutto qui. Passerà, stai tranquillo.”
Un attimo di silenzio, un altro bacio….
“C’è una cosa che volevo dirti… Ma non riguarda noi…”
“Cioè?”
“L’altro giorno ho scambiato due parole con Leo. Non so come abbia fatto, ma forse si è deciso.”
“A fare cosa?”
“A prendere una decisione fra Pam e Katie.”
“Non ci credo!!!”
“Non ne sono sicurissimo, ma credo che sia già a buon punto. Però… Forse ha bisogno di una spinta.”
“Spiegati meglio.”
“A lui piace Katie e su questo non ho dubbi. Ma ha paura a fare il primo passo, visti i precedenti….”
“Già. E lei ora non ne vuole sapere di lui. Durante la loro ultima uscita non si è comportato proprio benissimo….”
“E allora che ne dici se convincessimo Katie ad uscire con qualcuno in modo tale che Leo “casualmente” li veda?”
“Così magari si ingelosisce e si fa avanti?”
“Mi capisci al volo…. E’ per questo che ti adoro!!!”
 
Fra loro si capivano a meraviglia. Certo, ogni tanto nasceva qualche piccolo battibecco, ma il loro amore andava oltre ogni cosa. 
Nonostante ciò, ognuno dei due non aveva assolutamente voluto isolarsi dal resto della compagnia solo perché fidanzati. Si ritagliavano del tempo per conto loro, ma continuavano comunque a uscire con gli amici. E quella poteva essere una buona occasione per aiutare i loro comuni amici nel trovare il coraggio di mettere da parte orgoglio e indecisione di modo che i loro cuori si potessero spalancare a quel meraviglioso sentimento che è l’amore.
 
Romy rientrò in casa, Mirko ripartì con la sua moto. La ragazza era rossa come un pomodoro maturo…. Dormire non sarebbe stato semplicissimo…. La sua schiena sembrava una graticola…. Utilizzò tutta la crema dopo-sole che aveva in casa, indossò una T-shirt di taglia extra-extra large e provò a distendersi sul letto….. Che sofferenza…..!!!!
 
 
Quella fu una notte piuttosto difficile un po’ per tutti i protagonisti di queste vicende più o meno intricate….. Michael ed Amy, loro malgrado, si stavano innamorando l’uno dell’altra; Katie desiderava riprovare ad uscire con Leo, ma non riusciva a togliersi dalla testa quello che aveva fatto l’ultima volta; Leo stava riflettendo su quello che sentiva dentro di sé per riuscire a trovare la giusta chiave di lettura; Vivy stava a due metri dal materasso per ciò che le aveva detto Samuel, il quale era stanco e fortemente amareggiato per l’esito della partita. Mirko e Romy infine non riuscivano a dormire per l’eccessiva tintarella presa al mare!
Ma i giorni a venire sarebbero stati decisivi per più di un motivo: esami in continuo avvicinamento, ultima giornata del campionato di pallavolo e discussione della tesi. Questi erano gli appuntamenti previsti, ma gli imprevisti non sarebbero certo mancati…… 
 

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Capitolo 7
*** Ti ho persa per sempre? ***


 
CAP.6
 
TI HO PERSA PER SEMPRE?
 
Mercoledì, solito bar del centro alla solita ora….  Dopo aver trascorso molto tempo sui libri, le quattro amiche stavano facendo il resoconto delle ultime vicissitudini….
 
“Ti è passata la scottatura presa al mare?”
“Diciamo di si…. Ho speso una fortuna in farmacia, ma finalmente ora riesco ad appoggiarmi con la schiena senza soffrire!”
“E tu Katie? Come stai?”
“Così così…. Sono talmente fuori di testa che pure quella vipera della Gortmann se n’è accorta…. Fra ieri ed oggi mi ha tartassata….. “
“Quella ti ha proprio presa di mira…. Fortuna che fra qualche settimana ce la leviamo di torno…”
“Scusa se sono indiscreta, ma  …. Leo?”
“Non ho voglia di parlarne, scusa Romy…. Non volermene….”
“Tranquilla… Ma se in fondo ci tieni, almeno prova a parlare con lui.”
Katie non rispose…..
“Sai che l’ho più visto in giro?”
“Sarà stato a fare da facchino a quella al centro commerciale!”
“No, l’ho vista con altri. Pure Mirko ha notato un certo cambiamento il lui negli ultimi giorni….”
“In che senso?! Che vuoi dire?! Mica starà male?!”
“No,no! Almeno credo…. E’ solo che sta a scuola, esce di lì, e si chiude in casa….”
“Ha in mente qualcosa…. Se lo conosco bene è così.”
“Va beh, ci penserò un po’ su…. Ah, domani pomeriggio non ci sono, ho un appuntamento con Antares.”
“Con chi!?”
“Antares! Non lo conoscete? Cura la rubrica astrologica presso RadioAstra. L’ho conosciuto ad un corso che ho frequentato un po’ di tempo fa….  Devo imparare alcune cosette….”
“Interessante…” A Romy venne subito in mente che quella poteva essere un’occasione d’oro! Doveva far in modo di scoprire quando e dove s’incontrava con quella persona, ma soprattutto escogitare qualche espediente perché Leo la vedesse.
“Poi? Altre novità degli ultimi giorni?”
“Tu non tocchi terra da domenica sera!! Pensavo di vederti depressa dato che Samuel ha perso l’incontro! Fuori il rospo! Che è successo?!”
“Beh, ha detto che dopo la fine del campionato sistemeremo tutto…. E l’ha detto in un modo che mi ha lasciato pochi dubbi….”
“Poverino…. Non sa a cosa va incontro….” Amy si lasciò sfuggire la battuta….
“A proposito!!!!! Anche la nostra Amy avrebbe da dirci qualcosa!!!!”
Ahi-ahi! La faccenda si faceva interessante per alcune e pericolosa per un’altra…. Detestava l’invadenza… Non che volesse aver segreti con le amiche, ma vista la confusione che aveva ancora in testa, preferiva prendersi un altro po’ di tempo per riflettere.
“Cioè?!”
“Non ho da dire un bel tubo.”
“Ah-ah! Non è carino nascondere le cose a certe amiche!”
“Volete illuminarci, di grazia?”
“Michael!”
Amy iniziò a sentire il sangue scorrere più veloce… Ecco perché quella domenica non voleva andare all’osservatorio con Vivy!!!!!
“Chi è ‘sto Michael?”
“E’ il nipote del suo amico prof. L’ha conosciuto un paio di settimane fa…”
“E non ci hai detto nulla?!”
“Com’è?”
“E’ carino?”
Amy si ostinava a stare in silenzio…. Quell’interrogatorio proprio non le andava a genio.  Sapeva benissimo cosa si sarebbero volute sentir dire le ragazze….Come poteva dire loro cosa provava per lui, se ancora non lo aveva ben chiaro?…. Forse…. Oppure lo intuiva soltanto…. Senza volerlo ammettere….
“E’ altro che carino! Un figo pazzesco! E’ abbastanza alto, ha i capelli biondo scuro, occhi nerissimi e non è assolutamente da sottovalutare. Quasi quasi io…..”
“Giù le mani da Michael! Non ti basta Samuel?!!!!” Amy esplose all’improvviso come un vulcano.
“Colpita! Se non ti interessasse , non avresti motivo di scaldarti così!”
Rimase in silenzio…. Volente o nolente, si era tradita da sola e doveva trovare le parole migliori per non ferire le amiche e non peggiorare di più la situazione.
“Ora vi spiego. Ho conosciuto Michael quella sera….quando portai i CD di foto al professor Finger prima della sua partenza per Los Angeles. Non vi ho detto nulla perché pensavo di non rivederlo più. Ed oltre tutto, fin da subito, l’ho trovato insensibile e arido quanto un cratere lunare…. Sapete, sta per laurearsi in astronomia, diventerà astrofisico planetario e non accetta che una persona possa credere a certe cose legate agli astri tipo oroscopi, storielle e leggende varie….”
“Allora mi condannerebbe al rogo!”
“Forse! Comunque non c’è una spiccata simpatia fra di noi, se è quello che vi interessa…..Non ho altro da aggiungere.”
“Sicura?” Vivy sapeva che quella domenica sera Amy era dovuta tornare da lui a recuperare le chiavi di casa. Moriva dalla curiosità di sapere quello che era successo!
“Mi sembra di avervi illuminato a dovere! Non siete ancora soddisfatte?”
“A me risulta che domenica scorsa, dopo che siamo state all’osservatorio l’hai rivisto….” La sua voce aveva assunto un tono malizioso..
“Cioè?” Romy e Katie si guardarono meravigliate e incuriosite
“La nostra Amy aveva dimenticato le chiavi di casa da lui! I suoi genitori non c’erano e quindi è dovuta per forza tornare lassù per non restare chiusa fuori!”
Ma quella avrebbe mai imparato a farsi gli affari suoi?! I capelli di Amy si stavano caricando elettricamente…. Se non la smetteva di spifferare i fatti suoi, Vivy rischiava grosso!
“E quando sei tornata, che è successo?”
“Non farti pregare e raccontaci tutto!”
“Dettagli inclusi!”
Con i suoi occhi verdi, sottili e taglienti come lame, passò in rassegna le amiche che non aspettavano altro che sentire di una romantica serata fra innamorati….
Impiccione!
“Allora?”
Inghiottì un morso di rabbia.“Sarò breve e sintetica: sono tornata lì, gli ho preparato un piatto di pasta, ho ripreso le chiavi e sono tornata a casa. Fine!”
“Tutto qui?”
“Devo inventare qualche assurdità solo per farvi felici?”
“Io mi aspettavo una romantica cenetta, magari a lume di candela….”
“….seguita da una passeggiata mano nella mano sotto le stelle….”
“Si, con lui è pura fantascienza!”
“A me sembrava una cosa romantica….”
“Lui è tutto scienza e fisica. Nella sua mente non c’è posto per altre cose….” Nella sua voce c’era un filo di tristezza. In linea di massima la serata era trascorsa come sintetizzato da Amy, ma in fondo forse non le sarebbe dispiaciuta l’ipotesi delle ragazze.
“Però, se ho ben capito, avete cenato insieme.”
“Si. Non voleva restituirmi le chiavi, per cui non ho avuto scelta…”
“Io dico che sotto sotto c’è qualcosa.”
Amy preferì restare in silenzio. Doveva prima chiarirsi le idee. Anche un minimo accenno di simpatia nei confronti di Michael poteva essere interpretato come un amore smisurato!
 
Le ragazze si salutarono poco dopo.
Più tardi Romy raccontò a Mirko dell’appuntamento di Katie con il tale Antares. Non potevano farsi sfuggire l’occasione! Lei avrebbe pedinato l’amica per scoprire dove si sarebbe incontrata con quel tipo e lui ci avrebbe trascinato Leo perché assistesse allo spettacolo della sua bella con un altro!
Vivy, rientrando a casa, trovò una busta piuttosto voluminosa nella buca delle lettere. Era da parte di Samuel!
Che fortuna…. Era venuto a cercarla proprio mentre lei se la spassava con le amiche!!!
Per preparare l’ultima partita di campionato il mister aveva di nuovo deciso di portare la squadra in ritiro. Stavolta sarebbero tornati solo la mattina della partita,… Visto il precedente, aveva preferito prendere qualche precauzione…. Quindi non si sarebbero più visti prima del match e non avrebbe più avuto l’occasione di consegnarle i biglietti come promesso. Con essi c’era anche un suo biglietto in cui le spiegava tutto, tornando a ribadirle che dopo avrebbero sistemato le cose…. E di nuovo iniziò a fluttuare in aria!
 
Giorno successivo, ore 15:00.
Katie uscì di casa; Romy la seguiva di nascosto…..  Fortunatamente non utilizzò né auto, né bus….
Giunse nei pressi di una caffetteria in un quartiere nei pressi della redazione di RadioAstra ed entrò. Bene, il luogo dell’appuntamento doveva essere quello. Attraverso una delle vetrine del locale, vide l’amica accomodarsi ad un tavolino dopo aver preso un bicchiere di the freddo. Attese qualche minuto ed arrivò i famoso Antares. Perfetto! Contattò velocemente Mirko che già si trovava in giro con Leo con la scusa di dover acquistare un nuovo hard disk per il computer. Gira che ti gira, fece in modo di giungere nelle vicinanze di quel locale.
Katie si trovava ancora lì.
 
“L’hard disk non l’abbiamo trovato…. Possiamo tornarcene a casa? Ho da terminare un lavoretto…”
“Si, ce ne andiamo via subito….. Non hai… non hai sete?”
“No….”
“Io sto morendo di sete. Se non bevo qualcosa, muoio!”
“Va bene. Andiamo a bere qualcosa, allora….”
Non aveva nessuna voglia di far compagnia all’amico, ma lo accompagnò comunque all’interno di quel locale. Dall’esterno e ben nascosta, Romy seguiva tutto l’evolversi della situazione.
I ragazzi entrarono, si avvicinarono al bancone ed ordinarono due birre. Fra le voci dei clienti, Leo improvvisamente udì una risata a lui familiare, troppo familiare. Si voltò verso l’area in cui erano sistemati i tavolini, vagò con lo sguardo e vide con i suoi occhi lei. Era lì, seduta al tavolo in compagnia di un ragazzo. Non capiva cosa stessero facendo, ma leggeva nel viso di lei un gran divertimento e un fortissimo interesse …. Si voltò di nuovo verso il bancone, finì la sua birra e mise i soldi sul piattino…..
“Scusa Mirko. Io me ne vado.”
Anche lui terminò di bere, pagò e lo seguì.
“Ehi! Aspettami! Che ti è preso?!”
Usciti fuori, Leo si fermò davanti al palo di un lampione…
“C’era Katie in quel locale. Ed era con uno.”
“Ah, capisco…..”
“Sai cosa significa? Che oramai l’ho persa.” Mise le mani in tasca e fece qualche passo.”Spero sia felice con quello…”
“Leo, aspettami!”
“Perché dovrei?”
“Sono settimane che sei indeciso fra lei e l’altra!!! Non puoi pretendere che stia ad aspettarti in eterno! Datti una mossa! Se veramente le vuoi bene, tira fuori gli attributi e affronta la situazione! Oppure preferisci gettare la spugna ed arrenderti subito?!”
Leo non disse nulla. Guardò l’amico e gli fece un mezzo sorriso.
Poi, sempre con le mani in tasca, s’incamminò verso casa con la coda fra le gambe.
Mirko fu raggiunto velocemente da Romy che aveva assistito a tutta la scena.
“Che dici? Gli sarà servito?”
“Speriamo!”
I due si allontanarono dalla zona e trascorsero il resto della serata insieme, mangiando un boccone di pizza e passeggiando mano nella mano lungo l’argine del fiume sotto la romantica luce dei lampioni.
 
Rientrato a casa Leo si chiuse nella sua camera ed accese il computer. Doveva ancora terminare un lavoro di ricerca per “tecnologia”, ma non ne aveva nessuna voglia… Ci avrebbe pensato dopo semmai….  Lo schermo si illuminò e proiettò sulla sua faccia la sua luce. Non batté ciglio…. Vedere Katie con un altro lo aveva turbato in un modo che neanche lui sapeva spiegarsi. Era fin troppo evidente: era geloso marcio! E pensare che poteva esserci lui assieme a lei, seduti ad un tavolo sorseggiando un drink e scherzavando sulle cose più assurde…..
Katie, Katie….  Da quando l’aveva conosciuta, non era più uscita dai suoi pensieri….
 
Febbraio, Salone dell’Informatica, stand dell’Istituto scolastico superiore comprensivo…
I progetti presentati dal gruppo di lavoro di cui facevano parte Leo e Mirko stava riscuotendo un discreto successo. Avevano creato dei programmi di gestione che stavano riscuotendo un certo interesse da parte di alcune piccole e medie aziende. Un’ottima opportunità per il futuro…
Ad un certo punto, le loro gole iniziavano a prosciugarsi…. Anche tutte le bottiglie di acqua che avevano, erano vuote. L’unica soluzione per evitare la disidratazione era di andare al punto ristoro gestito dalle classi della sezione “turismo e ristorazione” e sperare di rimediare qualcosa da bere.
Mirko e Leo si offrirono volontari… Fra le amiche delle “future cuoche” c’era Romy, la ragazza per cui Mirko aveva perso la testa… e Leo lo accompagnò volentieri, in quanto il suo amico era capace di ficcarsi in delle situazioni imbarazzanti che lo facevano morire dal ridere.
“Ciao ragazze…!”
“Oh, guarda chi si vede! I topi del web!”
“Cosa vi porta da queste parti?”
“Non è che per caso avete da offrirci qualcosa da bere?”
L’occasione si presentava ad hoc.
“Ma ceeeerto!!!! Romy, potresti prendere quella scatola laggiù?”
“Quella?! Ma è piena di succhi di frutta! E’ pesantissima!!”
“E muoviti tu! Dalle una mano!” Mirko fu spinto verso di lei… Entrambi imbarazzati, per poco non caddero sopra i vassoi su cui stavano bomboloni e ciambelle…
Katie era rimasta in disparte. Viste le voci non proprio carine che giravano su di lei, preferiva restare nell’ombra a preparare stuzzichini lontano da occhi indiscreti.. La presenza di una “quasi strega”  al bancone non avrebbe giovato alla riuscita del loro stand.  Ma erano solo malignità. Lei lo sapeva bene, ma allo stesso tempo non le faceva certo piacere…
Improvvisamente, giusto un attimo prima che i ragazzi tornassero al loro stand, a Leo cadde una bottiglietta di plastica che, rotolando, andò a finire proprio ai piedi di Katie… La ragazza la raccolse ed alzando o sguardo, si trovò a non più di 10 centimetri da due occhi marroni che la stavo fissando…
“Ops… Scusa… scusa…”
“No, tranquillo… “
Chi era quella ragazza? Non l’aveva mai notata prima di allora… I suoi occhi blu come l’oceano erano assolutamente fantastici..! Che fare? Che dire?
“Io… Mi chiamo Leo….”
“Piacere, Katie…”
Si sorrisero. Zac! Fulminati!
“Ehi, andiamo! Gli altri ci stanno aspettando!”
“Eh? Ah, si …. Vengo subito…”
Guardò di nuovo Katie…
“Beh, ci vediamo…”
“Ciao….”
E da quel momento Katie era rimasta nei pensieri di Leo. Voleva farsi due risate alle spalle dell’amico innamorato, e invece la freccia di Cupido aveva colpito lui!
 
Che belle sensazioni aveva provato in quel periodo! Chissà perché non l’aveva mai notata prima di allora!! E comunque, piano piano, aveva trovato il coraggio di farsi avanti ed invitarla ad uscire.
Ma era stato capace di rovinare tutto per colpa di quella! Stupido che non era altro! E per colpa sua e della sua indecisione, adesso rischiava di perdere la ragazza che per lui, ora ne era certo, contava più di ogni altra cosa. Copiò su CD quel programma su cui aveva lavorato negli ultimi tempi… Non si trattava di un progetto per la scuola…., ma per uno scopo ben più importante.
 
 
Giorno successivo, uscita della scuola.
Katie aveva passato la notte in uno strano stato di nervosismo. Il suo sonno era stato pieno di incubi, strane sensazioni, come a preannunciarle qualcosa di importante che a breve si sarebbe verificato…. Era inquieta. Fortunatamente quella mattina la Gortmann non aveva lezione nella loro classe….  Lei, Amy e Vivy avevano da poco varcato il grande cancello dell’istituto quando Leo si presentò davanti a loro con aria seria e decisa.
 
“Katie, noi due dobbiamo parlare.”
 
 
 
***********************
 
A questo punto si inizia a fare sul serio. Una delle “coppie satelliti” è al bivio. O la va, o la spacca!
 
Grazie a tutti quelli che spendono un po’ del loro tempo nel leggere le mie idee messe per scritto…
E’ la prima volta che tento di scrivere qualcosa che da tempo vagava nella mia mente ed ho pensato di condividerlo con altri. Magari non sarà un successone, ma per me è stata una vittoria a livello personale: non avevo mai avuto il coraggio di lanciarmi in un’avventura simile!
 
Auguro di nuovo una stella cadente a tutti! E che i vostri sogni diventino realtà! ; )
 
 
 

 

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Capitolo 8
*** I dubbi si sciolgono ***


CAP. 7
 
I DUBBI SI SCIOLGONO
 
Katie non aveva nessuna voglia di sentire quello che voleva dirle Leo. Voleva solo andarsene a casa a tentare di dormire. La notte precedente non aveva riposato bene perché… Vuoi vedere che quell’agitazione percepita significava proprio questo?! Amy e Vivy le dettero una leggera spinta indirizzandola vero di lui che non si era mosso di un millimetro. Così determinato non lo avevano mai visto. Le due ragazze si guardarono negli occhi capendosi al volo e si allontanarono dai due.
Katie s’incamminò verso i giardini pubblici dall’altra parte del viale senza dire una parola. Leo la seguì in silenzio.
 
Giunsero sotto una delle querce. Un leggero soffio di vento accarezzò la coda della ragazza. Fino a quel momento non aveva mai guardato in faccia Leo…. Poi si voltò.
“Allora? Cosa avresti da dirmi?”
“Chi è quel tizio con cui stai uscendo?”
“Chi?!”
“Ieri ti ho vista con un ragazzo. Stavate in una caffetteria.”
“Ah! Ti riferisci ad Antares!”
“E’ il tuo nuovo ragazzo?”
“Non credo ti debba interessare.”
“Ho il diritto di saperlo!”
“Chi sei tu per pretendere di sapere i fatti miei?!”
“Katie, noi due…”
“Noi due cosa? Non siamo mai stati insieme! Non me l’hai mai chiesto!”
“Perché sono stato un idiota!”
“Finalmente l’hai capito.”
“Si. Ed ho capito anche un’altra cosa molto importante: non voglio perderti di nuovo.”
“E secondo te, io mi dovrei fidare? Chi mi garantisce che non cedi di nuovo alle moine di quella?”
“Credimi, Katie, non accadrà mai più. Dammi un’ultima possibilità…..”
“Ora non me la sento, scusami…. “Fece una lunga pausa di silenzio….”E comunque… quello non è il mio ragazzo. E’ un astrologo che mi ha spiegato alcune cose.”
Leo rimase in silenzio. Era consapevole dello stato d’animo di lei. Non voleva forzarla.  Ma non voleva arrendersi.
“Volevo darti anche questo.”
“Cos’è?”
“E’ un programma che ho creato appositamente per te. Contiene tutti gli aspetti dei segni zodiacali che ho trovato in rete. Potrai elaborare oroscopi sempre più dettagliati e precisi.”
Aveva sudato sette camicie per realizzarlo! Non era un grande esperto di astrologia… Per lui l’oroscopo era limitato a quella paginetta in fondo alle riviste di sua madre, contenente dodici disegnini sotto cui, in poche righe, potevi leggere di amore, salute e fortuna.
“Grazie.” Guardò la custodia contenente il CD. Accennò un lievissimo sorriso.
“Pensaci, ti prego… Mettimi alla prova. Questa volta ho le idee ben chiare, forse come non ho mai  avuto.”
“D’accordo, ci penserò. E ti farò sapere.”
“Grazie.”
Rimase da solo. Osservò la sua Katie allontanarsi nel vento di primavera. Nel cuore si sentiva in parte sollevato per esser riuscito a dirle tutto quello che le voleva dire..  Sarebbe stato sufficiente per ricominciare?
 
***************
 
Intanto Amy e Vivy rientrarono ognuna nelle rispettive abitazioni.
Samuel era in ritiro pre-partita con la squadra. Quando poteva le inviava qualche fugace sms carico di grinta sportiva e di una struggente dolcezza. Non era mai stato così esplicito nei suoi confronti. Ultimamente però le cose fra di loro avevano preso una strada particolare, una strada che a breve con ogni probabilità si sarebbe congiunta.
Amy non era più tornata all’osservatorio. In cuor suo moriva dalla voglia di vedere Michael… Le sarebbe bastato solo udire la sua voce… Da quella sera in cui avevano cenato insieme, non c’era stato più nessun contatto fra di loro. Aveva il numero di telefono dell’osservatorio, lo avrebbe potuto chiamare… ma per dirgli cosa? La data di inizio esami? Sai quanto gliene poteva importare….
E comunque non aveva nessuna intenzione di dargli a vedere che ultimamente stava cambiando idea sul suo conto! In fin dei conti lui poteva considerarla solo una ragazzina della scuola superiore…..
 
*************
 
Katie, chiusa in camera sua, accese il computer. Era curiosa di vedere quello che Leo aveva creato per lei…. Inserì il disco e davanti ai suoi occhi apparve l’universo. Man mano che il programma si avviava, comparivano i dodici segno zodiacali disponendosi in cerchio. Bastava clickare su quello desiderato che si visualizzava un’infinità di informazioni che spaziavano dai profili astrali, ai pianeti, pietre, piante, momenti propizi, numeri fortunati e tutto quello che mai potesse esistere in astrologia! Meraviglioso! E lo aveva creato appositamente per lei!!   …Forse doveva mettere da parte l’orgoglio e riprovare ad uscire con lui….  Restò in silenzio… Cercò di riflettere e ripensare a tutti i bei momenti passati insieme …
Poi , quasi per caso, notò un foglietto all’interno della custodia del CD…. Lo prese e lo aprì…
 
Ciao Katie.
Sai benissimo che con le parole sono un disastro, ma spero comunque di essere riuscito a dirti tutto quello che volevo dirti…
Lo so, mi sono comportato come un perfetto idiota e ti comprenderò se non vorrai avere più niente a che fare con me… Sarà dura, molto dura accettarlo…Ma lo farò per te se me lo chiederai…
Nonostante ciò  voglio che tu sappia quanto sei importante per me, quanto il tuo sorriso ha fatto risplendere il sole nella mia vita, quanto i tuoi occhi mi hanno fatto sognare il mare, quanto il profumo della tua pelle sia dolce… E non so spiegarmi per quale assurdo motivo quel maledetto giorno ho fatto quello che ho fatto. Ancora mi maledico. Ti giuro sulla mia stessa vita che se vorrai concedermi un’ultima occasione, non te ne pentirai. E ti farò conoscere il ragazzo che sono veramente, quello che adesso non vuole perdere il dono più prezioso che abbai mai ricevuto: te.
Ti prego, perdonami…e non dimenticare che ti voglio bene….
                                                                                                          Leo
 
Finì di leggere quelle righe con il viso solcato dalle lacrime. Mai si sarebbe immaginata che dentro quella testa dura, fra circuiti e software, ci fosse una dolcezza tale! E se si era pure messo a scrivere a penna e non con il computer (cosa che detestava) voleva dire che la faccenda era seria.
Si alzò dalla sedia della scrivania, si diresse verso lo scaffale e prese le carte dei tarocchi.
Non aveva mai avuto il coraggio di interrogarli sulla sua situazione con Leo, ma alla luce di quanto stava accadendo, era ora di mettere da parte tutti i dubbi e tutte le paure. Mischiò con decisione il mazzo di carte, si concentrò e lo divise a metà. Iniziò a disporle secondo un preciso ordine con il cuore che le batteva all’impazzata. Il responso fu chiaro: Leo era sincero. E questa volta le moine della gattamorta non sarebbero servite a nulla. Tanto per sicurezza, interrogò i tarocchi altre tre volte: non cambiò nulla. Questa era davvero la volta buona.
Rimise tutto a posto. Si guardò allo specchio e ripensò al loro primo incontro, quella volta, al Salone dell’Informatica, quando quella bottiglietta d’acqua finì ai suoi piedi e si ritrovò faccia a faccia con lui. Non sapeva spiegarsi cosa l’avesse colpita, era stato un “quasi” colpo di fulmine!   Lo aveva trovato subito interessante, forse un po’ troppo proiettato nella tecnologia, ma in generale le era piaciuto fin dall’inizio. E poi quando l’aveva invitata ad uscire, si era sentita finalmente felice, non solo perché esisteva un ragazzo che non la considerava una fattucchiera, ma soprattutto perché quel ragazzo era lui! Peccato per la presenza di quella… Purtroppo Leo era rimasto vittima come molti del fascino arido e superficiale di Pam… E quell’ostacolo poteva essere superato solo se affrontato di petto, come finalmente era riuscito a fare. Il pericolo di perdere Katie per sempre gli aveva fatto spalancare gli occhi e la mente! Era corso ai ripari ed era arrivato giusto in tempo.
 
**********
 
La sera iniziava a calare. Amy stava ripassando le ultime pagine di “scienze della nutrizione”…  Aveva studiato sodo nel corso di tutto l’anno scolastico e si sentiva abbastanza tranquilla per gli esami…. La tesina sulle ricette tradizionali della festività era pronta…. Aveva in mente un sacco di progetti per il futuro…. Chissà, magari qualcuno poteva realizzarlo davvero….
Mentre pensava a queste cose, il suo cellulare squillò. Era il numero dell’osservatorio!!!! O il professore era tornato dal convegno oppure non poteva essere che….
“..Pronto?...”
“Ciao Amy.”
“Michael! Ciao…”
“Ho trovato il tuo numero nella rubrica telefonica di mio zio… Spero non ti dispiaccia se ti ho chiamata…..”
“Oh, no.. no-no…. “ Vagava senza meta per tutta la stanza dall’emozione!!!
“Oggi sono passato in facoltà…. Fra 20 giorni esatti discuto la tesi. Il mio professore è rientrato ieri sera ed ha stilato tutti i calendari….”
“20 giorni… E poi sei uno scienziato a tutti gli effetti….” E quasi sicuramente scomparirai dalla mia vita….
“Senti.. hai da fare stasera?”
“Stasera?... Fammi pensare….”Film in TV? Niente di interessante…. Amiche? Col fidanzato e quasi fidanzato,…. Studiare? Manco a parlarne!!!! “ Non ho programmi particolari, tranne lavarmi i capelli!”
“Il cielo è sereno…. Ti va di osservare qualcosa….? Con me…?”
E ora che gli rispondo? Vado? Non vado? Vado? Non vado? “Va bene.. Senti… Che dici? Preparo la pasta per la pizza?… Faccio quella a lievitazione istantanea…?”
“ Magari! Accendo subito il forno!”
“Controlla piuttosto che ci sia tutto il necessario per guarnirla!!”
“D’accordo! Ti aspetto per le 20:00…”
 
Amy si guardò allo specchio dopo aver chiuso la chiamata…. “Sei impazzita!? Come diavolo ti è venuto in mente di auto-invitarti a cena a casa sua?!” Oramai era cosa fatta. Gli aveva promesso la pizza e doveva sbrigarsi a prepararla!!!
 
Ore 19:20. L’impasto era riuscito una meraviglia! Quella che non andava era lei. Fra quaranta minuti esatti sarebbe dovuta essere da lui e non voleva assolutamente far tardi e soprattutto doveva rendersi presentabile!!! Dopo una veloce doccia, aprì l’armadio…..  Scelse una gonna e si fermò di colpo… “Un momento: mi sto comportando come se stessi per andare a cena con il mio fidanzato!” Si guardò allo specchio.” Amy, vuoi mettertelo in quella testaccia?! Michael è solo un amico!!!!” Ma a chi la stava raccontando? Era, si, un amico, ma di quelli speciali, moooooolto speciali.
In quell’istante squillò di nuovo il suo cellulare… Era Romy.
“Amy, sono un po’ preoccupata per Katie e Leo… Sai nulla?”
“Credo finalmente si siano parlati…. E’ forse successo qualcosa?”
“Non lo so, però…. Insomma, dietro ci siamo io e Mirko…..e se dovesse andare storto qualcosa mi sentieri in colpa….”
“Che avete fatto?”
“Siamo stati noi a fare in modo che la vedesse insieme a quell’astrologo…. Come si chiama …. Antares.. qualcosa del genere….”
“Ah! Ora è tutto chiaro! L’avete fatto perché, ingelosendosi, si scuotesse dal letargo….”
“Si…. Ma ora quasi mi sento in colpa… Era veramente a terra…”
“Tranquilla. Oggi è venuto ad attenderla fuori scuola e si sono affrontati. Non l‘avevo mai visto così determinato, credimi. Penso che stavolta sia andata!”
“Speriamo!”
“….Senti… In questo momento sei l’unica che mi può dare un consiglio senza tartassarmi….”
“Che c’è?”
“Ecco, tienitelo per te per favore, ma ….sto per andare da Michael…”
“E’ fantastico!”
“E’ stato lui a chiamarmi… Fra 20 giorni discute la tesi….”
“E poi?”
“Non lo so…. Può darsi pure che non lo riveda più…”
“Ora non ci pensare. Va’ da lui e godetevi la serata.”
“….Secondo te, come dovrei vestirmi?”
“Che programmi avete?”
“Faccio la pizza e ci attacchiamo al telescopio.”
“Allora abiti comodi! Che so, jeans e T-shirt o una felpa leggera…. Non mi sembra l’occasione per qualcosa di elegante!”
“Hai ragione!  Scusami …ora ti lascio, altrimenti faccio tardi…”
“Ok, in bocca al lupo!”
“Crepi!”
 
Romy era l’unica che potesse ascoltarla in quel momento senza fare battute…. Vivy l’avrebbe fatta verde e Katie aveva ben altro a cui pensare….. Chissà com’era andata la chiacchierata con Leo!
Optò velocemente per un paio di jeans, una delle sue felpe preferite e le care vecchie scarpe da tennis. In men che non si dica, era pronta per la serata. Prese la pasta per la pizza che aveva precedentemente sistemato in un grande contenitore, lo adagiò sul sedile dall’auto e se ne andò.
 
**************
 
Katie era uscita di casa con il cuore che le batteva forte per l’emozione. Aveva deciso di concedergli quell’ultima possibilità. Dopo tutto se l’era meritata….. Camminava per le vie che dividevano la sua casa da quella di Leo pensando a quelle parole che l’avevano fatta commuovere. Se non l’avesse vista con Antares, sarebbe mai riuscito a darsi una mossa?
Chissà poi per quale strano motivo era entrato proprio in quella caffetteria e guarda caso quando c’era lei! Che ci fosse sotto lo zampino di qualcuno? O era stata solo una semplice coincidenza?
Fatto sta che grazie a quell’episodio, la situazione si era finalmente sbloccata.
Giunse sotto casa sua. Notò provenire della luce dalla finestra della sua camera da letto. Con ogni probabilità era lì, davanti al computer…. Forse in attesa di sue notizie.
Lo chiamò sul telefonino…. “Leo sono sotto casa tua. Per favore scendi giù subito.”
Non aveva pensato a come poter iniziare il discorso… Credeva fosse meno complicato ed imbarazzante…. E in quegli ultimi secondi che la separavano dall’incontro con lui si sentì improvvisamente colta dal panico!
Leo uscì per strada e la vide. Le si avvicinò quasi titubante… Lei lo guardò fisso negli occhi quasi come a volerlo fulminare. Nella sua mente cominciava a materializzarsi il modo con cui comunicargli la decisione che aveva preso. Il ragazzo tentò di dire qualcosa….
“Katie… cosa….”
Non fece in tempo ad aggiungere altro che venne afferrato per il colletto della maglia e si ritrovò con le labbra serrate da quelle di Katie! Di tutti i modi utili per iniziare il discorso, quello era senz’altro il più esplicito. Si staccarono dopo un bel po’ di secondi… Leo muoveva la bocca senza riuscire a pronunciare nulla…. Tutto si sarebbe aspettato, tranne quello che era accaduto….!
 
“Ho deciso di riprovare con te…. So che questa volta non mi deluderai.”
“Io…no… cioè… Te lo …. Te lo giuro…!Si…”
Sorrise soddisfatta. Le piaceva il Leo deciso che aveva visto poche ore prima, ma quello imbranato e imbarazzato le faceva molta, molta più tenerezza.
“Il programma che hai creato è una favola… E quel biglietto….”
“Si, non è il massimo, lo sai che non so scrivere…”
“E invece sei stato capace di farmi commuovere…”
E questa volta fu lui a prendere l’iniziativa. Le accarezzò il viso con entrambe le mani  e la baciò di nuovo.  Che stupido! Che stupido era stato a cadere nel tranello di Pam! Fortunatamente era riuscito a vincere la sua proverbiale indecisione ed aveva ottenuto molto più di quanto potesse mai immaginare…
La guardò negli occhi, in quegli occhi che fin dal primo istante lo avevano fatto sognare….
“Da questa sera io e te stiamo ufficialmente insieme.”
Katie gli sorrise. Non chiedeva di sentirsi dire altro.
 
  
 

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Capitolo 9
*** La cometa ***


Piccola introduzione: in questo capitolo ho inserito alcune espressioni prettamente astronomiche. Se volete delucidazioni in merito, in fondo trovate alcuni semplici spiegazioni.
Grazie a tutti quelli che dedicano un po’ del loro tempo a questa storia!!!!
 
CAP. 8
 
LA COMETA
 
Michael se ne stava semi nascosto dietro la finestra della cucina che dava sul piazzale sottostante l’edificio che ospitava il telescopio e l’abitazione di suo zio. Mancavano un paio di minuti alle 20:00. Finalmente vide arrivare l’auto di Amy. La ragazza parcheggiò e tirò fuori il contenitore in cui aveva riposto l’impasto per la pizza. Michael le andò incontro e la aiutò a portare in cucina tutto quanto. Aveva già preparato tutto l’occorrente, proprio come lei gli aveva chiesto: pomodoro, sale, origano, farina, mozzarella, prosciutto…… Veramente bravo!
Si mise all’opera, mentre lui, dopo alcune occhiate curiose, andò ad aprire la cupola del telescopio. Così avrebbero guadagnato un po’ di tempo.
Dall’appartamento iniziava a provenire un profumino talmente invitante….. Quella pizza doveva essere esageratamente buona… Resistere non era cosa da poco…..
 
*    *    *    *
 
Finalmente la cena era pronta! Amy aveva preparato una serie di pizzette di medie dimensioni con condimenti tradizionali ed alcuni “esperimenti”, come le piaceva definirli.
“Ecco qua! Spero di averti accontentato.”
“L’aspetto è una meraviglia… E l’odore non potrebbe essere più invitante…”
“Beh? Allora che aspetti?!”
“Buon appetito!!”
Iniziarono a mangiare quegli invitanti pezzi di pizza che si esaurirono velocemente uno dopo l’altro. Forse aveva preparato poca pasta…. O forse le era venuta talmente bene che….
“Amy, questa volta sono veramente senza parole……”
“Te l’avevo detto che la pizza è la mia specialità.”
“Ti giuro che non ho mai assaggiato niente di simile. Dovresti aprire una pizzeria…. I clienti non ti mancherebbero.”
“Ti ringrazio….” Sentirselo dire da lui le faceva tutto un altro effetto!” Sai cosa mi disse una volta tuo zio? “Amy, quando sarò abbastanza vecchio da non poter più fare grandi ricerche, trasformeremo la casa e l’area circostante in una sorta di pizzeria all’aperto. Così organizzeremo delle serate di pizza e astronomia”!”
“Mi sembra un’idea niente male…. Così sarà più facile far avvicinare le persone alla scienza e far diminuire l’ignoranza…”
“Non ricominciare con i tuoi soliti discorsi da secchione!!! Ci sono delle credenze che non potranno mai essere estirpate dalla cultura popolare! Vai tu a spiegare al contadino che non deve riempire le botti solo a Luna calante, ma può farlo anche a Luna crescente!!”
“Non ci sono riscontri scientifici che avvalorano questa teoria! Solo per le maree è stata provata l’influenza della Luna!”
“E allora come riesci a spiegare che se metto il mosto a fermentare nelle botti a Luna crescente, rischia di scoppiare tutto?”
“Io non sono un esperto di vini! Ma sicuramente un motivo c’è. E non viene certo dallo spazio.”
“Sei senza speranza….. “
“Amy, non posso credere a certe storielle, non puoi obbligarmi a farlo.”
“Ma almeno rispetta le idee di chi invece ci crede.”
 
Fra loro ci fu silenzio. Che Michael si fosse un po’ ammorbidito era stata solo un’illusione. Possibile che non riuscisse ad accettare che certe persone quando guardano il cielo riescono ancora a sognare? Possibile che per lui una stella cadente era solo una meteora che stava bruciando a causa dell’attrito con l’atmosfera terrestre? Non sarebbe mai stata una piccola scia di luce alla quale affidare un desiderio……
Meglio non insistere oltre in quel campo….
 
“Hai mai sentito tuo zio da quando è partito?”
“Si…Ha telefonato alcune sere fa. Sta bene…. “
“Ti ha detto quando torna?”
“No, ma….”
“Che c’è? Gli è successo qualcosa?”
“Diciamo di si….. Si è fidanzato….”
“Cosa?!”
Amy cominciò a sorridere divertita!!  Il professor Finger, scienziato tutto d’un pezzo…. Innamorato?!
Sorridendo, Michael aggiunse:” Sai che quando me l’ha detto per me è stato come restare schiacciato da un macigno?”
“Lo credo bene! Una cosa del genere da lui non me la sarei mai aspettata!”
“A chi lo dici…”
“Però mi fa piacere. Secondo me in fondo questa persona gli farà bene allo spirito. A volte ho avuto quasi la sensazione che si sentisse solo…. Però è solo una mia supposizione, magari non è così.”
“E chi può dirlo?” Si alzò da tavola.”Forza, cominciamo a togliere questa roba. Le stelle ci attendono!”
“Giusto! Fra cenare e chiacchierare abbiamo già perso troppo tempo!”
Rassettarono velocemente la cucina e, muniti di una buona scorta di caffé, si prepararono ad una notte di osservazione. Il cielo era limpido e le stelle brillavano come diamanti in cielo. Eravamo prossimi alla fase di novilunio, perciò la sfera celeste era quasi totalmente oscura. Un’ottima cosa!
All’improvviso…
“Guarda! Una stella cadente!”
“E’ una meteora.”
“Lo so, ma a me piace chiamarla stella cadente!”
Michael scosse la testa….
“So anche che possono essere definite aeroliti o sideriti a seconda della loro composizione. Ma questo vale solo per meteoriti che cadono a terra ovviamente! Soddisfatto?”
“Si, brava. Qualcosa conosci davvero.”
“….antipatico!”
E pensare che a quella stella cadente aveva chiesto che lui potesse diventare un “essere umano”…. Bah! Pura follia!
 
Entrarono nella torretta di osservazione. I sistemi erano già tutti avviati, la cupola aperta ed il telescopio pronto a scrutare le immensità dello spazio.
“Allora, cerchiamo qualcosa in particolare o puntiamo su una porzione di cielo a caso?”
“Il capo sei tu, spetta a te decidere.”
“Ok… quindi…”Gli venne in mente di metterla ancora alla prova…” Cerchiamo ….M31?”
“La Galassia di Andromeda?! Non è visibile in questo periodo dell’anno!”
“M42? M1?”
“Michael, voglio sperare che tu lo stia facendo di proposito… La Nebulosa di Orione e la Nebulosa del Granchio si vedono in inverno! Ora sono visibili la Nebulosa Laguna, Omega, Aquila…. Anche se un po’ basse sull’orizzonte….”
“Brava! Risposta esatta!” Aveva ottenuto la conferma che sperava: Amy non era una sciocca. Anche se diceva di credere alle stelle cadenti, aveva una buona conoscenza del cielo…. Quello vero!
“Wow, sono lusingata… Ho vinto un premio?”
“Hai vinto…. Una stella!”
“Che?!”
“Scegli una stella e ne catturiamo lo spettro…. Lo sai cos’è,vero?”
“Si. Gli spettri  sono fantasmi!!!”
“Cosa….?!”
“Se controlli, nel dizionario c’è anche questo significato. Comunque tranquillizzati, so cosa sono: quelli stellari ci danno informazioni sulle caratteristiche fisiche e composizione delle stelle…. “
“Mi hai fatto prendere un colpo…. Stavo per ritirare tutto quello che ho detto fin ora su di te…”
Si meritò una linguaccia…Ben gli sta! Così impara a considerarmi una deficiente!
“Allora, dato che ho vinto una stella…. Scelgo Vega, che tu probabilmente conosci meglio come Alfa Lyrae.”
“Ok…. Allora  Alfa Lyrae…. +38°47’03”…”
L’imponente strumento iniziò a muoversi in direzione di Vega della costellazione della Lira, una delle stelle più brillanti del cielo estivo….
“Eccola! Ce l’ho!”
“Si. Anche io la vedo sullo schermo. Teniamola inquadrata, così ne catturo la luce con lo spettroscopio.” Pochi secondi e “Fatto!”
Si mise a studiare con impegno. Aveva già studiato Vega in altre occasioni, lo considerò come un allenamento…. Vedendolo assorto, Amy preferì non disturbarlo… Provò a spostare il telescopio per andare a caccia di qualcosa di potenzialmente interessante… Ad un tratto, poco sopra Alfa Lyrae, notò qualcosa di anomalo. Sembrava una stella sfuocata… quasi un batuffolo di luce. Provò a rendere l’immagine più nitida, ma ogni sforzo fu vano….
“Michael, mi spiace disturbarti mentre studi lo spettro di Vega…ma qui c’è qualcosa che non mi convince…”
“Cosa c’è?”
“Non lo so… Questa stella… non è normale…”
“Forse è un ufo!”
“Non sto scherzando! Per favore, vieni a controllare.”
“Va bene…”
Chissà cosa c’era di così strano adesso! Avvicinò l’occhio all’oculare…. Effettivamente quel corpo celeste si presentava insolito….
“Controllo sulle carte stellari…..” Raggiunse di nuovo il computer.” Dunque…+41°20’49”….. Strano! Non dovrebbe esserci niente di rilevante in quel punto.”
“Cioè?”
“Ci sono delle stelle in quella zona di cielo, ma nessuna della magnitudine paragonabile all’oggetto in questione!”
“Veramente?”Amy ci capiva sempre meno…”E cosa può essere? Forse un ufo, un asteroide… o una cometa?”
“Non ne sono state segnalate….” Michael si bloccò. “Fammi dare un’altra occhiata…”
Si precipitò al telescopio…..
“Ho il fortissimo sospetto che si tratti proprio di una cometa….. E se non è segnalata da nessuna parte forse ….è ancora sconosciuta…..”
“Cosa?!” Amy non credeva alle sue orecchie “Mi stai forse dicendo che potremmo aver scoperto una cometa?!”
“Si.”
La ragazza restò di sasso. Lui prese il telefono e chiamò suo zio per comunicargli la probabile scoperta.
Mentre Michel telefonava, lei osservò di nuovo la presunta cometa… Nessuno sulla Terra, tranne loro due, sapeva della sua esistenza…. Era una sensazione incredibile! Quella poteva diventare la loro cometa.
 
“Ho raccontato tutto a mio zio, dovrebbe farmi sapere qualcosa velocemente….”
“Potresti diventare famoso con questa scoperta…. La cometa porterà il tuo nome….”
“Aspetta a cantar vittoria. Non è ancora detto che sia così.”
“Se non sbaglio, molte comete sono state scoperte da astrofili…. Come la Hyakutake o la Hale-Bopp….”
“E’ vero. Gli astronomi sono spesso impegnati su altri studi, ma il lavoro di chi guarda il cielo per passione si è rivelato estremamente utile in molti casi.”
“E ammettendo che sia una cometa sconosciuta, quando pensi possa essere visibile da Terra?”
“Dipende. A volte impiegano qualche anno ad avvicinarsi a noi. Una volta accertata la natura del corpo celeste, potremo calcolarne l’orbita, definirne la massa anche se in maniera approssimativa…. Adesso probabilmente si trova fra 3 e 10 Unità Astronomiche…. E’ da quella distanza che si inizia a formare la coda ma dipende da una serie di fattori. Ancora è presto per azzardare qualsiasi ipotesi.”
 
Amy osservò nuovamente l’oggetto….  Michael ne aveva già catturato alcune immagini quando il telefono squillò…… Rispose. Era il prof. Finger. La conversazione non durò moltissimo…..
 
“Amy, al 99% abbiamo veramente scoperto una nuova cometa.”
 
Fu un cosa istintiva. Si lanciarono l’uno tra le braccia dell’altra stringendosi forte per la felicità e l’incredulità. Amy sentiva di avere gli occhi lucidi… Non poteva credere di aver scoperto una cometa con Michael.. .. E non poteva credere di trovarsi fra le sue braccia!!!!! Che belle sensazioni… Sentiva il suo calore, il profumo della sua pelle, il suo respiro….
E Michael? Aveva totalmente perso la lucidità! L’euforia della scoperta lo aveva fatto smettere di usare il cervello, lasciando al cuore il compito di guidare le sue emozioni. E quello fu il risultato!
Il ragazzo aprì gli occhi e realizzò. Si allontanarono e l’imbarazzo fra di loro era estremamente tangibile… Nessuno aveva il coraggio di dire una parola. Tentarono di fare gli indifferenti….. Lui sedendosi di nuovo davanti al computer e lei versando del caffé in un bicchiere di carta. Ne bevve un sorso….e si fece coraggio.
 
“Caffè?”
“…Si…. Grazie….”
Gli porse il bicchiere e questa volta badarono bene di evitare il minimo contato fra le loro dita…. Non avevano ancora superato l’emozione di quanto accaduto poco prima. Però erano riusciti a rompere di nuovo il ghiaccio.
“Quella cometa dunque porterà il tuo cognome, non è vero?”
“Normalmente vengono battezzate in quel modo dopo aver dato loro una sorta di codice in cui si indica se è una periodica, l’anno della scoperta e una lettera dell’alfabeto che corrisponde alla quindicina del mese di individuazione….”
“Cometa Finger mi sembra meno complicato che usare tutti ‘sti codici…”
“Secondo me non suona troppo bene….”
“Perché?  Sarebbe un buon biglietto da visita per la tua futura carriera….”
“Vogliamo dirla tutta? Chi ha visto per primo la cometa al telescopio? Tu! Per cui potremmo chiamarla Amy!”
“Non pensarlo neanche! Sei tu che l’hai identificata…. E poi chi è il capo qui? Tu, quindi io non ci voglio entrare!!”
“Hai forse paura di qualcosa? Che male ci sarebbe?”
“Per favore, preferisco restare nell’ombra…. Ce la fai ad assecondarmi?”
Lo guardò con degli occhi quasi supplicanti ai quali non seppe dire di no.
 
La nottata trascorse in maniera alquanto strana.  Cercarono di acquisire più informazioni possibile sulla loro cometa, guardandosi bene dall’intraprendere conversazioni che non riguardassero gli astri. Quell’attimo di euforia era costato molto ad entrambi. Amy non voleva destare in lui il minimo sospetto che nutriva qualcosa di profondi nei suoi confronti…. Michael ora doveva pensare solo ed esclusivamente a terminare gli studi. Non poteva concedersi distrazioni di alcun tipo, anche se ultimamente gli riusciva sempre più difficile. E gli riusciva ugualmente difficile allontanare Amy! Fra di loro esisteva una sorta di amore-odio non meglio dichiarato. L’unica cosa evidente era il grande affiatamento che nasceva quando si trattava di scrutare il cielo. Sapevano entrambi un sacco di cose, conoscevano le stelle, le galassie, le nebulose…. Ora c’era pure di mezzo una cometa!
 
Iniziò ad albeggiare….
“Questa volta ho battuto il mio record di permanenza qui…”
“E’ stata una notte importante. Non capita spesso di fare una scoperta…”
“Già…. Vai a raccontarlo ai miei….E’ l’alba e ancora non sono a casa! Spero solo non se ne siano accorti.”
“Pensi di tornare quando sarà di nuovo buio?”
“Non lo so…. Domani andiamo ad assistere all’ultima partita del campionata di pallavolo. Abbiamo i biglietti… Nella squadra dei J.S.Lightings giocano alcuni nostri amici… fra cui il probabile futuro ragazzo di Vivy…”
“Ah, capisco.”
“Non posso certo addormentarmi in tribuna….”
“Faresti un bella figura!”
“Già….”
“Dove si terrà l’incontro?”
“Al palazzetto dello sport, nel quartiere olimpico.”
“Beh, allora in bocca al lupo e buon divertimento!”
“Grazie!”
 
Amy lasciò l’osservatorio. Era stanca, ma non aveva particolarmente sonno.
Arrivò a casa ed entrò. In giro non c’era nessuno. Bene. Dormivano ancora tutti. Ok, sapevano che in un osservatorio si lavora di notte e spesso era rientrata molto tardi, ma quella volta aveva superato ogni limite! Figuriamoci poi se suo padre scopriva che non era in compagnia del professore, ma del nipote!!! Quella sarebbe stata l’ultima volta che l’avrebbe lasciata andare lassù.
Indossò il pigiama e s’infilò a letto.
Fuori il sole stava sorgendo.
 
 
 
 
NOTE
 
In questo capitolo ho usato alcune espressioni prettamente scientifiche di cui, per chi non lo sa,  do qualche piccola spiegazione:
 
Vega è la stella più brillante della costellazione della Lira ed è visibile dalle nostre latitudini durante i mesi tardo-primaverili ed estivi.
Viene chiamata anche Alfa Lyrae per questo motivo: tutte le stelle vengono denominate con le lettere dell’alfabeto greco in ordine decrescente a seconda della loro magnitudine (cioè luminosità). Quindi la più luminosa sarà alfa, poi avremo beta, gamma e così via, seguita poi dal genitivo del nome latino della costellazione cui appartiene.
 
Le coordinate celesti (ad esempio +38°47’03” che avete trovato nel capitolo) servono per localizzare un oggetto nel cielo.
 
Lo spettro di un corpo celeste permette di acquisirne informazioni sulle caratteristiche e la temperatura. Si ottiene utilizzando lo spettroscopio, uno strumento che cattura la luce di una stella, ad esempio, facendola passare attraverso una piccola fenditura. Tale fascio di luce viene poi scomposto da prismi in modo tale da ottenere la divisione nei sette colori dell’arcobaleno.
Questa è una descrizione molto veloce e sicuramente incompleta, la cosa va ben oltre!
 
M31, M42 e M1 sono rispettivamente la Galassia di Andromeda, la Grande Nebulosa di Orione e la Nebulosa del Granchio (che si trova nella costellazione del Toro). Questi oggetti del profondo cielo, come molti altri, sono stati classificati da Charles Messier, astronomo francese vissuto a cavallo fra il 1700 e il 1800, nell’omonimo catalogo pubblicato nel 1774, in cui galassie, ammassi e nebulose sono catalogati con la lettera “M” seguita da numeri progressivi da 1 a 110.
 
L’Unità Astronomica (abbreviato U.A.) è un’unità di misura utilizzata prevalentemente per calcolare le distanze di oggetti del Sistema Solare o delle immediate vicinanze. Un’Unità Astronomica è pari alla distanza media fra la Terra ed il Sole cioè circa 149,6 milioni di Kilometri. Le chiome delle comete solitamente iniziano a essere visibili quando tali copri celesti si trovano fra  3  e 10 U.A. dal Sole.
 
Hyakutake ed Hale-Bopp sono due comete passate nelle vicinanze della Terra rispettivamente nel 1996 e nel 1997 scoperte proprio da appassionati di astronomia. Forse qualcuno di voi le ha pure viste!
 
 
************
 
Non so se a qualcuno di voi è mai capitata l’occasione di osservare il cielo con un telescopio anche di modeste dimensioni…. E’ uno spettacolo che lascia senza fiato, credetemi!
 
 
 
  
 

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Capitolo 10
*** La partita di pallavolo ***


CAP. 9
 
 
LA PARTITADIPALLAVOLO
 
 
Domenica, ore 14.00 in punto.
Fuori dal palazzetto si era radunata già una discreta folla di spettatori. Con la partita che si sarebbe disputata fra poco, sarebbe stata assegnata la vittoria del campionato.
Naturalmente le iscritte al J.S.L. Fan Club erano in gran forma, prontissime ad inneggiare alla squadra.
Vivy era impaziente di vedere Samuel. Durante la settimana si erano sentiti solo attraverso fugaci messaggini dai quali le lasciava intendere che la squadra si era preparata in maniera eccellente.
Si, i Manhattan erano dati per favoriti sulla carta, ma loro non avrebbero regalato nulla. Se volevano la vittoria, se la sarebbero dovuta sudare.
 
Katie e Leo stavano finalmente insieme. Quella, in un certo senso, era la loro prima uscita pubblica.  Romy e Mirko mano nella mano, Vivy….beh, se non aveva frainteso, era questione di giorni, forse solo di ore….. Amy era felice per le sue amiche, però in fondo un po’ le invidiava….  Aveva una vaga idea di come si sentissero nel trascorrere momenti insieme, condividere le proprie esperienze, la propria vita, sapere che c’è qualcuno su cui poter contare, qualcuno da guardare negli occhi e…..
 
L’altra sera era stata fra le braccia di Michael… Aveva racchiuso nel suo cuore tutte le sensazioni provate in quegli istanti, in cui avrebbe voluto fermare lo scorrere del tempo….. Era accaduto per l’euforia dovuta alla scoperta della cometa e non per altro… Però era accaduto! Probabilmente era il massimo a cui poteva aspirare. Una volta laureato, chissà! Forse se ne sarebbe andato all’estero per svolgere delle ricerche oppure in un’altra città per specializzarsi….
 
Immersa in questi pensieri, non si era accorta che le porte d’ingresso alle tribune erano state aperte e gli spettatori iniziavano ad entrare.
 
“Ehi Amy! Vuoi restare fuori?”
“Cosa?... Ah, arrivo…”
“Dai, altrimenti quelle vipere si prendono tutti i posti migliori!!!”
Entrando, in un angolo dell’area di accesso vicino ai distributori automatici, c’era Pam in compagnia di un tipo dall’aria piuttosto benestante: abiti firmati, orologio prestigioso, cellulare ultimo grido…. Notò Leo mano nella mano con Katie. Vuoi vedere che quello stupido l’aveva messa in secondo piano di nuovo?! Si congedò velocemente dall’amichetto e fece rotta verso la coppia….
 
“LEO!!! Come mai qui?” Katie non venne minimamente presa in considerazione.
“Andiamo alla partita, mi sembra ovvio.”
“Non è che per caso avresti un biglietto in più per me?”
“Che?!”
“Passavo di qui per caso, non sapevo che c’era la partita, poi un amico mi ha invitata ad entrare, ma…. Preferirei trascorrere il pomeriggio con te.”
“Scordatelo.” Fece qualche passo verso l’ingresso delle gradinate
“Leo!! Non puoi farmi questo….”
“E perché?”
“Io voglio vedere la partita….”
“Beh, se proprio ci tieni, fatti comprare il biglietto dal tuo amico.”
“Da quello?! Scherzi?! Ho accettato il suo invito solo perché fa tendenza uscire con uno come lui…. Però è con te che vorrei stare oggi….” E sfoderò i suoi soliti occhioni da volpe….
Leo la fissò un istante. “Spiacente. Sono già in compagnia di un’altra persona.” E sparì con Katie verso le tribune lasciandola senza parole.
Questo rifiuto proprio non se lo aspettava.
Katie ne fu ben soddisfatta. Si voltò verso Pam verso la quale sfoderò una bella linguaccia!
 
 
Il palazzetto era gremito. Si respirava l’aria tipica della finale…. Neanche fosse quella dei mondiali..!
Pochi minuti e le squadre fecero il loro ingresso in campo. Partì un tifo sfegatato!
L’incontro iniziò e fin da subito entrambe le squadre non facevano sconti.
La tensione saliva attimo dopo attimo sugli spalti….. Nessuno voleva mollare. Così si ritrovarono a decidere la sorte dell’incontro e del campionato al quinto set, dopo averne vinti due a testa.
 
Il punteggio era 13 a 13. Ancora due punti e la partita sarebbe terminata…. Forse! Entrambe le squadre iniziavano ad accusare i segni della fatica, avevano un campionato alle spalle e mesi di duro allenamento.
Il mister dei J.S. Lightings chiese il time out e chiamò i suoi ragazzi. Poteva essere l’occasione buona per usare certi attacchi messi a punto durante il ritiro. Gli avversari impostavano gran parte del loro gioco sulla potente schiacciata della loro punta. Qualche volta erano riusciti a bloccarla col muro, ma si erano anche venute a creare delle deviazioni pericolose e difficilmente ricevibili. Quindi forse era il caso di tentare di riceverle direttamente, senza provare a bloccarle a rete. In più, tentare di sorprenderli in fase di attacco poteva rivelarsi l’asso nella manica. Il loro fantasista era molto prevedibile, a seconda delle posizioni che assumeva con i piedi sotto rete, si poteva capire se preparava una veloce, un attacco dalla seconda linea o una finta.
A volte osservare si rivelava più utile che mai….
 
Era ora di tornare in campo. Al servizio Thomas dei J.S.L., ricezione e attacco purtroppo andato a segno a favore dei Manhattan. Quello schiacciatore era un autentico tornado….  Il gioco riprese, ricezione e finta di Samuel andata a punto. 14 a 14. Bene, lo svantaggio era stato recuperato. I ragazzi si scambiarono occhiate rapide ed esplicative: se schiacciava di nuovo il bestione, niente muro! E così avvenne. Fu un’azione fulminea: ricezione difficoltosa ma efficace di Thomas, alzata velocissima di Samuel e altrettanto veloce conclusione di Manuel. Punto! Un preziosissimo punto di vantaggio che non dovevano assolutamente farsi recuperare.
Time out! Di nuovo?! Il mister dei Manhattan voleva tentare di interrompere il momento favorevole degli avversari…..  Una tattica vecchia quanto il mondo….
Sugli spalti intanto gli spettatori erano sfiniti…. Persino le oche del J.S.L.Fan Club non avevano quasi più voce!  ….magari quello era pure un bene….! Vivy era quasi disidratata! Aveva urlato quanto una disperata per incitare Samuel & compagni…. Anche per gli altri la partita era così sofferta che non sapevano più in che maniera scaricare la tensione! Che battaglia!
Di nuovo in campo. E questa volta ci sarebbero rimasti poco, molto poco. Volevano quel punto e lo avrebbero conquistato ad ogni costo!
J.S.L. alla battuta con Manuel, ricezione degli avversari e palla diretta verso l’alzatore che….. stava preparando una finta! Pallonetto debole preso in tuffo da Frederik! Palla che s’impenna quasi a filo rete. Samuel è lì, sa che quella è la sua occasione. Vivy lo stava guardando. Non doveva, non poteva deluderla! La sua finta! Doveva giocarsela!!! “Quattro!!!!” Urlò ai compagni, i quali capirono al volo la sua idea. Riccardo e Thomas si disposero per un finto attacco dalla seconda linea, Ronny accennò un salto a rete. Tutte queste azioni fulminee confusero gli avversari e questo permise a Samuel di spiccare un balzo e schiacciare con decisione! La palla toccò il terreno all’incrocio del bordo campo con la riga della seconda linea. All’interno del campo di gioco. Il punto era valido! L’arbitro fischiò e convalidò: 16 a 14! Partita finita e campionato pure! Con la vittoria, una bellissima e sudatissima vittoria!
I neo-campioni si abbracciarono in cerchio, felici e stremati. Salutarono sportivamente gli avversari che comunque si erano comportati egregiamente. Poi, dopo aver portato in trionfo il mister, si ritirarono negli spogliatoi per una doccia rigenerante.
 
“Un’altra giornata così io non la reggo….” Vivy si era accasciata sulla poltroncina
“Senza dubbio è stato uno degli incontri più combattuti.”
“E stasera? C’è la festa?”
“Si, a questo punto è confermata. Hanno vinto!”
“E non me la perdo per niente al mondo….”
“Ma se non ti reggi in piedi!!!”
“Offritemi un caffé con 4 cucchiai di zucchero e torno quella di sempre….” Quella sarebbe stata la sua sera, dentro di sé se lo sentiva.
 
Uscirono dal palazzetto. I ragazzi erano sempre negli spogliatoi. Ne ebbero ulteriore conferma notando la presenza di Liah e compagne davanti all’ingresso atleti…. Vivy e gli altri entrarono nel bar del circolo sportivo e si avvicinarono al bancone per ordinare: caffé per tutti! Ne avevano bisogno! La ragazza si voltò, diede un’occhiata ad alcuni clienti e seduto intorno ad un tavolo con altri due ragazzi, le parve di scorgerne una faccia conosciuta…..
 
“Amy, scusa, non è Michael quello?”
“Cosa?” Si girò col cuore in gola. Era proprio lui! Impossibile ed incredibile!
“Dai, andiamo a salutarlo!!” Disse trascinandola per un braccio
“Oh! Piano..piano!!” Che avrebbe escogitato ora? Già era fuori di testa per la vittoria di Samuel…!
“Ehi! Ciao!!!”
“Ciao! Come va?”
“Giornata grandiosa! Abbiamo vinto partita e campionato! E tu, come mai da queste parti? Non ti avevo mai visto qui…”
“Ero in giro con questi miei amici e passando casualmente di qui siamo entrati a bere qualcosa.” Bugia bella e buona!
Amy fino ad allora era rimasta in silenzio. Era la prima volta che vedeva Michael di giorno e fuori dell’osservatorio. E le pareva quasi più bello alla luce del sole!
Furono a breve raggiunte dal resto della compagnia….
“Ehi voi due!  I vostri caffé sono pronti!”
“Oh, grazie…”
“Non ci presentate i vostri amici?”
“Certo… Mirko, Romy, Katie e Leo!… Lui è Michael… “
“Piacere! Loro sono Kevin e Mathias.”
“Altri astronomi?”
“Oh, no! Io studio odontoiatria e lui ingegneria informatica.”
“Un futuro dentista….? Il mio incubo….” Romy ne era letteralmente terrorizzata…
“Vorrei diventare anch’io ingegnere informatico!!” Leo non aspirava ad altro adesso.
“Perché non vi sedete qui con noi?”
“Uh, grazie, volentieri!”
Tanto fecero che Amy finì “casualmente” accanto a Michael. Dall’altra parte della ragazza si mise Vivy….
“Allora brindiamo alla vittoria dei J.S.Lightings?”
“Alla vittoria!!!”
“Se ho capito bene, tu sei una grandissima sostenitrice di questa squadra….” Mathias era perspicace.
Amy colse la palla al balzo…”Già, in modo particolare di un componente della squadra!”
“Beh? Che c’è di male? Non sarei l’unica.”
“Ragazzi, preparatevi! Quando arriverà Samuel questa smette definitivamente di ragionare.”
“Racconta un po’!”
“Samuel è il figo più figo dell’universo! E’ stato lui a segnare il punto decisivo per la vittoria oggi! E’ l’eroe del giorno!!!”
“Visto? Basta pronunciare quel nome che smette di essere lucida ed inizia a fluttuare!”
“Perché è così! Tutto quello che ho detto è vero! Oggi ha giocato da vero campione!!!”
“Effettivamente credo sia così.”aggiunse Mirko dopo aver terminato il suo caffé. “Non me ne intendo molto di pallavolo, ma ha creato delle azioni che hanno portato molti punti.”
“Vedi? E’ il migliore! Mica sarai invidiosa?”
“Chi? Io? Certo che no! E poi ti ha fatto certe promesse la settimana scorsa… O no?”
“Naturalmente! A chi avrebbe potuto farle? Non è facile resistere al mio fascino!” naturalmente scherzava…. Più o meno! “Ad ogni modo ben presto credo di entrare a far parte del club delle accoppiate!”
“Auguri allora!”
“Si, sai quanti ne servirebbero a Samuel?!”
“Lo sa a che cosa va incontro?!”
“Simpaticissimi! Certo che lo sa! E…. quindi, mia cara Amy, resti solo tu!”
“E quindi?” Ahi. Quella ora avrebbe fatto danno!
“Potresti pensarci….”
Come risposta Vivy si beccò una bella linguaccia.
“In fin dei conti ce l’hai pure vicino!”
Michael iniziò a tossire! Quelle parole gli avevano fatto andare di traverso la birra! Amy fulminò l’amica con uno sguardo assassino
“Ho ben altro a cui pensare! Ora voglio concentrarmi solo sugli esami! Non ho tempo per l’amore!”
Se faceva un’altra battutina, era morta.
“E con ciò? Anche noi stiamo per affrontare gli esami, ma questo non ci ha impedito di trovare l’amore!”
“Vorrà dire che ci penserò quando ne avrò voglia. Ed ora è no.”
Katie, grazie alla sua spiccata sensibilità, percepì dell’amarezza nelle sue parole ed un velo di tristezza negli occhi di Michael…. Si era ripreso nel frattempo. .. Poveretto! Manca poco strozzava!
Non ne aveva la certezza perché lo conosceva da pochi minuti, ma sentiva che fra lui e la sua amica poteva esserci qualcosa…
Fortunatamente per loro, nel bar entrò Samuel con gli altri pallavolisti accolti come eroi del giorno!
Vivy saltò dalla sedia e s’involò verso di lui per complimentarsi della vittoria!
Rimasta illesa e lontana dal pericolo, Amy si avvicinò a Michael…
“Stai bene?”
“Si, tutto a posto, grazie.”
“Te l’avevo detto che quella è più pazza di me!”
Le sorrise….. Mamma mia, quanto era bello! E un pensierino su di lui…. L’aveva fatto eccome!”
 
Sul retro del bar stavano terminando di preparare i locali in cui si sarebbe tenuta la grande festa per la vittoria del campionato. Avevano aspettato a preparare il buffet, giusto per scaramanzia, ed era quasi tutto pronto. Mancava la pizza! Accidenti! Il pizzaiolo non c’era! Giusto poche ore fa a sua moglie si erano rotte le acque e quindi si era dovuto precipitare il ospedale! Stava diventando papà!
La pasta era pronta, ma era rimasta lì! E nessuno dei presenti si sentiva in grado di mettervi mano!
Appresa la notizia, Vivy si diresse decisa verso Amy e Katie:
“Ragazze, abbiamo bisogno di voi!”
“Eh?”
“Visto che siete quasi cuoche professioniste, ci serve la vostra arte culinaria! Abbiamo bisogno della pizza. E ci pensate voi siamo certi del successo!”
Le due ragazze si guardarono in faccia… Perché no? Magari, facendo bella figura, in un futuro neanche troppo lontano ci poteva scappare qualche proposta di lavoro….
“Ok! Dateci pomodoro e mozzarella e vi prepariamo una pizza coi fiocchi!”
 
Gli altri, compresi Michael, Kevin e Mathias, restarono nell’area antistante il bar in attesa dell’inizio della festa. Con loro anche alcuni dei giocatori, fra cui Samuel.
Katie ed Amy erano nelle cucine, impegnate a preparare la pizza.
 
“Ehi, carino Michael..”
“Già….”
“Dì la verità, un po’ ti piace…”
“A te proprio non si può nascondere nulla, eh?”
“Ho uno spiccato sesto senso, lo sai….”
“A dire il vero non so neanche io cosa sento realmente per lui, credimi. Ho una tale confusione in testa….”
“Perché non ti fai avanti? Diglielo! Magari concretizzate qualcosa.”
“E cosa ti fa pensare che non mi consideri solo una ragazzina? Quello ha quasi trent’anni, a giorni si laurea! Cosa vuoi ci trovi in una come me?”
“Fossi in te, proverei.”
“Senti qualcosa?”
“Non proprio. In fin dei conti lo conosco appena…. Ma se continuerò ad averci a che fare, forse qualcosa verrà fuori.”Le spruzzò un pizzico di farina in faccia.” E ora al lavoro! Stendiamo tutti con le nostre pizze da favola!”
 
Prepararono una gran quantità di pizze e focacce che  velocemente raggiunsero i tavoli in cui erano già disposte le altre pietanze.
La squadra dei J.S.Lightings era al completo, staff tecnico incluso , pure il Fan Club era presente (non si sarebbero perse la festa per tutto l’oro del mondo) e restarono anche Michael con i suoi amici.
La serata prometteva davvero bene…..
 
E poco dopo giunse la lieta novella: il pizzaiolo era diventato papà di un bellissimo bambino!
 
 
*    *    *    *    *    *
 
Partita vinta e campionato pure!
Vi aspettiamo tutti alla festa, non mancate! Cupido potrebbe colpire di nuovo!
 
Grazie a tutti quelli che stanno apprezzando questo mio primo lavoretto! Ne sono estremamente felice!!!!!!! 
 

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Capitolo 11
*** Una serata memorabile ***


CAP. 10
 
UNA SERATA MEMORABILE
 
“Un applauso ai campioni!!!”
Ed esplose fragoroso su invito dello speaker quando tutta la squadra fu in bella mostra davanti al piccolo palco dove si stava suonando l’inno ufficiale dei J.S.Lightings.
Vivy aveva gli occhi pieni di stelle! Si rimirava beatamente il suo Samuel….  Il suo campione…
Il ragazzo che da due anni oramai troneggiava in maniera indiscussa al centro del suo cuore…
 
Spostiamo indietro di due anni le lancette dell’orologio…..
 
Vivy, in compagnia delle sue amiche di sempre, si presentò al circolo sportivo in cui erano in corso le selezioni per reclutare le nuove giocatrici di pallavolo per la squadra femminile del club J.S.Lightings. Non aveva nessuna voglia di buttarsi nello sport, era stata praticamente costretta a farlo dai suoi genitori… Si era dovuta sorbire l’ennesima romanzina: tutti fanno un’attività sportiva, ti fa bene alla salute, se continui così resterai l’unica a non fare qualcosa, stai tutto il giorno a poltrire davanti alla TV… Quindi, per evitare altre serate da passare ad ascoltare i suoi, tentò dapprima con il nuoto. Fallimento totale! La sua tecnica era degna di un bambino di sei anni… Il basket? Le mancavano almeno quindici centimetri di altezza per amalgamarsi con quelle spilungone! Calcio femminile? Team al completo! Tennis? La prova fu umiliante… 
L’ultima possibilità risiedeva nella pallavolo. Ed aveva fatto un patto con i suoi: se pure questa non andava a buon fine, avrebbero dovuto smetterla di tartassarla e si sarebbero dovuti accontentare del comunissimo jogging.
La selezione si svolgeva nell’ampia palestra accanto alla quale era in corso quella per la squadra maschile. Amy, Katie e Romy attendevano la loro amica sedute sulle gradinate degli spettatori. Contavano di assistere a qualche bella gaffe di Vivy…
Tutte le partecipanti iniziarono a palleggiare fra di loro. Qualcuna accennava qualche piccola schiacciata. Alcune delle giocatrici ufficiali si unirono alle aspiranti per metterle alla prova. In un primo momento Vivy sembrava cavarsela quasi bene:  riusciva a concludere degli scambi niente male. Le cose iniziarono a diventare pericolose quando vollero verificare la prontezza di riflessi nella ricezione… Vivy vide venire velocissima verso di sé una palla che le pareva un fulmine! Non provò neanche a prenderla, si spostò rapidamente per evitare qualsiasi contatto con quella saetta!
Ma sono impazzite?! Con una pallonata del genere c’è da farsi male!!! Qualcuna delle altre ragazze aveva tentato di ricevere le schiacciate con il risultato di essersi ritrovate gli avambracci violacei. Però c’erano riuscite! Cavoli! Poteva farcela anche lei! Così quando vide venire verso di sé un altro bolide, invece di spostarsi, gli andò incontro… La collisione fu inevitabile! Si era lanciata troppo precipitosamente verso la palla che la beccò dritta in faccia! Cadde a terra e velocemente fu circondata dalle giocatrici e staff tecnico. Decisero di farle terminare la prova (chiaramente andata male) e la portarono in infermeria per verificare eventuali danni.
Le ragazze sugli spalti si nascondevano quasi dalla vergogna… La loro amica era inimitabile! Solo a lei potevano accadere certe cose!! Scesero nell’area di ingresso. Non c’era nessuno a cui chiedere notizie…
Vivy, distesa sul lettino, fortunatamente non aveva mai perso i sensi. Accusava un forte mal di testa dovuto alla botta ricevuta, ma non erano stati riscontrati altri problemi. Niente di rotto insomma. Che fosse una testa dura era cosa nota, ora c’era anche la conferma! La lasciarono riposare per un po’ prima di lasciarla andare via. Un antidolorifico se ancora sentiva qualche fastidio e tutto sarebbe tornato a posto in alcuni giorni. Uscì dall’infermeria. A metà corridoio c’erano i partecipanti alla selezione per la squadra maschile. Fra di loro Vivy notò un ragazzo, un po’ più alto degli altri, dotato di un fisico possente. I suoi capelli erano castani, forse neri…nella penombra non distingueva bene il colore, ma quando si girò verso di lei rimase colpita dai suoi occhi esattamente come lo era stata dalla pallonata! Erano di un azzurro cristallino…mai visto prima!
“Ehi! Tu sei quella della pallonata in faccia?”
Il bel tipo si stava rivolgendo proprio a lei. Evidentemente la sua impresa aveva fatto il giro degli impianti sportivi alla velocità della luce…
“Si, sono io! Con chi ho il piacere di parlare?”
“Con il futuro campione che risponde al nome di Samuel Shapov.”
“Futuro campione? E chi può dirlo?”
“Il mister! Secondo lui ne ho la stoffa. Gioco a pallavolo da anni oramai e sono pronto per il salto di qualità.”
“Bravo…Vorrà dire che verrò a fare il tifo.”
“Non  per rigirare il coltello nella piaga, ma…ti hanno scartata?”
“Si, come un regalo di Natale..!”
“Lo spirito non ti manca, devo riconoscerlo!”
“Ad ogni modo non ero particolarmente interessata ad entrare in squadra, sono qui perché sotto ricatto.”
“Capisco… Comunque se vorrai riprovare, ricorda che devi andare incontro alla palla con le braccai, non con il viso… Altrimenti rischi di cambiarti i connotati!”
“Non credo di volerlo rifare, comunque terrò presente.”
Se ne andò via. Con il mal di testa dovuto alla pallonata, amplificato da quell’incontro tanto inaspettato quanto gradito, non chiedeva che di buttarsi sul letto e rilassarsi un po’.
I patti coni suoi erano stati chiari: aveva fallito l’ingresso nella squadra di pallavolo e quindi avrebbe praticato jogging. Hai visto mai? Magari poteva incontrare quel Samuel e correre con lui!
Dopo varie settimane di corse in solitaria, un mattino umido e nebbioso si ritrovarono veramente nel parco a correre. Lui la riconobbe all’istante: come poteva dimenticare quella della pallonata in faccia?!
Da lì poi Vivy cominciò a frequentare regolarmente il circolo sportivo come tifosa ed il suo rapporto di amicizia con Samuel si era andato consolidando giorno dopo giorno…fino agli sviluppi degli ultimi tempi.
 
La festa  era in pieno svolgimento. Scorrevano fiumi di bevande miste ad una massiccia dose di allegria! L’euforia era al massimo. Quella vittoria era stata tanto sofferta quanto desiderata.
Le pizze e le focacce preparate da Amy e Katie avevano riscosso un successone! Michael se n’era mangiata una quantità industriale! E pure i suoi amici si erano lasciati conquistare dalla loro abilità. Le “oche” del Fan Club si stavano esibendo in improbabili quanto semi-ridicoli balletti sulle note di qualsiasi musica presente nel salone. Niente da eccepire: come giullari di corte sarebbero state eccezionali!
Leo, che non si era mai allontanato da Katie per più di cinque minuti, stava parlando con Mathias… Visto che voleva intraprendere lo stesso percorso universitario, si stava informando un po’ in merito. Romy, Mirko, Kevin ed Amy si stavano tenendo lo stomaco per non esplodere dalle risate: quelle del Fan Club erano troppo ridicole!!!! Vivy non aspettava altro che un piccolo segnale da parte di Samuel… Stando a tutte le belle parole che si era sentita dire da lui, quella poteva essere la serata buona per sistemare le cose…. Ma sembrava che avesse solo voglia di festeggiare la vittoria con la squadra… Pazienza! Attenderemo ancora…. Mezz’ora? Venti minuti?
E Michael? Sembrava scomparso dalla circolazione…. Amy provò a guardarsi intorno…. Forse se n’era andato… Ma no! Lo avrebbe detto….
Attraverso una delle grandi finestre che davano sul giardino vide un’ombra…. Un’ombra inconfondibile! Senza farsi notare dagli amici, sgattaiolò fuori e lo raggiunse…..
 
“Se vuoi guardare le stelle questo è il posto meno indicato.”
Si voltò verso di lei sorridendo. “Mi stava venendo il mal di testa. Troppo rumore per i miei gusti.”
“Hai ragione.” Si appoggiò alla piccola recinzione che delimitava lo spazio antistante.”Anche a me dà fastidio la musica troppo alta troppo a lungo…. E poi se ci aggiungi il vociare delle persone….”
“Quelle ragazzine che dicono di saper ballare e cantare sembrano un branco di oche!”
“Si! E’ così che le chiamano! Sono le componenti del J.S.L.Fan Club! Guardatene bene!”
“Sono pericolose?”
“Più che pericolose direi…. Appiccicose e possessive. E stai pur certo che credono ben oltre le stelle cadenti!”
Sorrise divertito.”Tipico di certa gente….”
“Oh, a proposito, hai novità sulla cometa?”
“Si. E’ stata confermata proprio oggi la scoperta. Volevo chiamarti, ma sapevo che venivi qui alla partita e sicuramente non avresti sentito il telefono….”
“Già, c’era una tale confusione….” Fece un breve silenzio.”E quindi hai fatto la tua prima scoperta ufficiale….”
“Più o meno…. Questa è una di quelle scoperte che hanno un certo impatto sulla collettività…. Ho ancora aperti alcuni progetti di ricerca in testa che, se andranno a buon fine, potrebbero farmi volare in alto nella comunità scientifica internazionale. Ed è questo ciò che voglio.”
“Sono sicura che ce la farai…. E sono proprio ansiosa di sentire annunciare l’arrivo della cometa che porta il tuo nome!!!”
“Mi dispiace, ma devo deluderti. Quella non si chiamerà Finger.” Lesse una grande sorpresa nei suoi occhi.”Ho preferito fosse comunemente chiamata Emme.”
“Perché?” Tirò quasi un sospiro di sollievo. Per un attimo aveva temuto l’avesse chiamata Amy come aveva proposto in un primo momento.
“Il mio cognome è troppo conosciuto…. Per via di mio zio, è chiaro…  E questo può essere uno svantaggio se vuoi intraprendere lo stesso percorso professionale. Tutti si aspettano il massimo proprio perché sei nipote d’arte.”
“Non ci avevo pensato….. hai ragione.”
Fra loro cadde il silenzio…… Poi, all’improvviso Michael se ne uscì con tutt’altro argomento.
“Quel terremoto di Vivy stasera mi sembra in forma!”
“Oh si! Sono quasi dieci giorni che aspetta con ansia questa sera!”
“E perché?”
“Hai presene il famoso Samuel?…. Ha letteralmente perso la testa per lui ed ultimamente sembra che la corrisponda! Le ha promesso mari e monti per dopo la fine del campionato!!! Finché non le dice qualcosa stasera non se la leva di torno!!!”
“L’amore ha il potere di far sragionare totalmente le persone….”
Amy lo guardò meravigliata. “Una frase così da te  non me la sarei mai aspettata…..”
“Perché?!” Si stava mettendo nei guai con le sue stesse mani….confermando ciò che aveva appena detto!
“Perché non mi sembri un tipo che si lascia ammaliare da questo sentimento….”
“E cosa te lo fa pensare?”
“Per quanto ti conosco, sei troppo legato alla scienza per abbassarti a certe cose così infime come l’amore…Oppure ci sei cascato?!” Quanto sperava che….!!!!!
Per la prima volta in vita sua non sapeva cosa rispondere! Amy lo aveva messo veramente in difficoltà. “Non so…. Non so di cosa parli…..” Possibile che non accadesse niente per interrompere quella situazione imbarazzante?!
“Guarda che non c’è niente di strano ad innamorarsi. Ti senti una scarica di adrenalina pazzesca! E poi perché vergognarsi? Prendi tuo zio! Si è trovato la fidanzata a sessant’anni suonati!!!” E rideva soddisfatta.
“Tutte le tue amiche lo sono?”
“Si. Romy e Mirko stanno insieme da poco più di un mese, Leo e Katie da un paio di giorni e Vivy… credo sia questione di ore!”
“E tu?”
“Io? Io sono molto felice per loro!”
“Ne sono convinto. Quello che intendevo è …ti sei  mai innamorata?”
Restò in silenzio. Sembrava riflettere sulla risposta da dargli….”…Forse! Ma sarò più precisa quando ne avrò la certezza!”
“Eppure ne parli come se in questo momento ci fosse qualcuno che ti fa battere il cuore in maniera esagerata…..” Non smetteva un attimo di fissarla negli occhi. Amy iniziava a sentirsi imbarazzata. Michael non aveva idea di quanto le sue parole avessero colto nel segno!
E se si fosse fatta avanti? “A dire il vero…..”
“Ohé voi due!!!!” Un urlo interruppe quell’atmosfera particolare creatasi fra di loro…” C’è la mega torta!Vivy la consegnerà personalmente a Samuel!!!”
“Eh no! Questa non me la posso perdere! Con la sua grazia innata, è capace di caderci sopra!” Amy si precipitò all’interno del salone trascinando Michael per un braccio. Forse era meglio tacere tutto ed …… affondare nella torta!
E che torta! Si trattava di un autentico capolavoro di arte pasticcera: cinque piani sapientemente guarniti con i colori della squadra (giallo e blu scuro), palle da volley di zucchero, decorazioni a forma di rete e bandierine varie. Il tutto era sormontato da una fontana di stelle.
Vivy spingeva il carrello su cui era sistemata e, con l’aiuto di Liah (non richiesto, ma non le avrebbe lasciato l’esclusiva per tutto l’oro del mondo) si stava avvicinando al centro della sala. Giusto prima di fermarsi, Vivy venne spinta da quell’antipatica. Con una mossa al limite del possibile riuscì a schivare la torta! Per poco non ci cadeva sopra! E allora sai che disastro! E che figura!!!! Andò a piombare dritta fra le braccia di Samuel…. Beh, meglio non poteva andare!
Il ragazzo cominciò a ridere! “Certo che con te il divertimento è assicurato!”
“Lo devo prendere come un complimento?”
“Perché no?” La avvicinò a sé.”Ora mangio un pezzo di torta… poi…aspettami.”
Lo avrebbe aspettato si! Non chiedeva altro!!!! Ma…quanto ancora? I minuti passavano e lui sembrava più interessato a far baldoria che a concludere quella cosa che prometteva da giorni… Strano a dirsi e crederci, fu proprio Liah che inconsapevolmente mise fine ai tormenti amorosi di Vivy. Per “puro” caso, passandole accanto, inciampò non si sa su cosa. E quella fetta di torta che teneva sul suo piattino volò dritta in faccia alla ragazza….fra le risa dei presenti!
“OH! Scusa tanto tesoro!!! Non l’ho fatto di proposito!!!!” Si voltò soddisfatta verso gli altri che stavano ridendo. Era il suo momento di gloria, si pavoneggiava alla grande ed era certa di aver fatto una cosa grandiosa!
Vivy si liberò gli occhi dalla crema, prese il primo bicchiere pieno che le capitò a tiro e glielo versò lentamente sui capelli!
“Ma cosa… cos’è ‘sta roba che….” Era talmente impegnata nel vantarsi della sua impresa, che non era resa conto che stava grondando di spumante da tutte le parti. Ed ovviamente il suo pesante make-up fu il primo a risentirne vistosamente. “Quanto mi dispiace….. anche io non l’ho fatto di proposito…. “ E si allontanò dal centro della sala mentre Liah continuava ad urlare e lamentandosi dell’accaduto fra i presenti che, letteralmente piegati in due, non erano capaci di smettere di ridere.
 
Vivy aveva raggiunto la fontanella dei giardinetti fra la palestra ed il salone. Stava tentando, nei limiti del possibile, di togliersi dalla faccia tutta la crema…. Che spreco! Quella torta era deliziosa e vederla sciupata in quel modo era un vero peccato! Si guardò nello specchietto della cipria…. Anche il suo make-up stava scomparendo in mille righe colorate… Sospirò. E pensare che attendeva con ansia quella sera da giorni! Si guardò di nuovo allo specchio…
“Hai una faccia che spaventerebbe un fantasma…. Chissà che direbbe Samuel se ti vedesse in queste condizioni….”
E una voce da dietro le rispose: “Direi che hai la faccia più dolce del mondo!”
“Ovvio! Con tutta la crema che mi sono pres…. Ehi, ma….” Si voltò e Samuel era lì, bello dritto davanti a lei. “E tu che ci fai qui? Voglio dire…. Quando.. quando sei arrivato? No, cioè… non ti ho sentito….arrivare….”
“Sei troppo buffa!!!!” Scoppiò in una sonora risata. Era sicuro che Vivy non se la sarebbe presa..”Quando sono arrivato qui eri impegnatissima nel toglierti tutta quella roba dalla faccia e probabilmente non mi hai sentito.”
“Già…. Vabbeh, oramai è andata!”
“Aspetta. Hai ancora qualcosa qui….”
“Oh, dove?”
“Ferma, te lo tolgo io….”
Era una delle scuse più conosciute, ma allo stesso tempo più efficaci. Lei ferma ed immobile e lui che le si avvicina. La baciò in modo indescrivibile. Vivy iniziò a sentirsi tremare tutto il corpo mentre lui la stringeva a sé e le accarezzava i capelli leggermente umidi. Trovò la forza di sfiorargli un braccio e sentì una lacrima scenderle piano sul viso. Mai, neanche nei suoi sogni più rosei, aveva immaginato come fosse realmente un bacio di Samuel. La realtà stava andando ben oltre la fantasia.
Il ragazzo allontanò il viso da lei. Senza dire nulla. Si guardarono negli occhi. Vivy non riusciva a pronunciare niente…. Lui era ben più lucido…
“Te l’avevo detto che dopo la fine del campionato avremmo sistemato tutto.”
Vivy ancora non aveva ripreso a parlare. Le parole e qualsiasi suono logico le morivano in gola. Era stato tutto troppo esagerato! Troppo veloce ed inaspettato! Troppo …. Indescrivibile…!
“Ehi! Puoi parlare? Stai bene?”
“….Si…. Si…. Credo…” I suoi neuroni stavano rientrando in attività.
“Non pensavo di farti questo effetto!”
“No… E’ che .. non me l’aspettavo così…. Improvvisamente….” Lo guardò di nuovo negli occhi e gli si buttò tra le braccia stringendolo forte. “Sapessi da quanto tempo sogno questo momento….”
“Scusa se ti ho fatto aspettare troppo, ma non ero sicuro di interessarti davvero….Credevo frequentassi il circolo sportivo solo perché ti piaceva la pallavolo e non per altro…  Ma finalmente ho capito tutto, grazie anche a molte delle persone che ti stanno vicino… E poi volevo concludere il campionato concentrandomi solo su di esso… non volevo lasciarti in secondo piano….”
“Non importa. Adesso il passato non conta più.  Adesso c’è solo il futuro davanti a noi.”
 
E le loro labbra si unirono di nuovo.
 
 
*     *     *     *     *     *     *
 
Bene, a questo punto sono quasi tutti belli e innamorati! Ci prepariamo al rush finale!
Qualche anticipazione? Ci sarà qualche lacrimuccia di Amy, ma questa è una storia d’amore ed il finale è sconatato!
Vi rimando dunque ai prossimi capitoli in cui ci sarà una buona predominanza dei protagonisti della storia.
Arriveranno a breve!!!
 
Ciao e grazie a tutti!!!
  
 

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Capitolo 12
*** Gocce di malinconia ***


CAP.11
 
GOCCE  DI  MALINCONIA
 
Erano passati quasi dieci giorni da quando Vivy e Samuel si erano messi assieme. Anche le cose fra Katie e Leo andavano a gonfie vele, mentre Mirko e Romy stavano progettando di trascorrere qualche giorno di vacanza al mare per conto loro. Tutto bene dunque!
Prima di gettarsi a capofitto nel beato periodo delle ferie, c’era da superare un ultimo ostacolo che rispondeva al nome di esami.
 
*     *     *     *     *     *     *
 
Le prove scritte erano alle spalle oramai. Tutto sommato non ritenevano fossero andate male….
Mancavano solo quelle orali, le più temute, quelle in cui l’insegnante, se vuole, può giocarti qualche tiro mancino per metterti in difficoltà.
Amy e Michael continuavano a sentirsi regolarmente. Anche lui le aveva dato il numero del suo cellulare, con quello si sarebbero sentiti più spesso…. Lei però aveva quasi paura a chiamarlo. Temeva fortemente di peggiorare ancora di più la sua situazione. Adesso aveva ben chiaro quello che provava per lui. Pure i suoi amici se n’erano accorti ed erano dispiaciuti della lieve tristezza che leggevano negli occhi della loro amica. In fin dei conti erano tutti felicemente sistemati, l’unica ancora single era proprio lei…. Però aveva una grandissima forza d’animo e riusciva a mascherare piuttosto bene quella tristezza che si annidava dentro il suo cuore. I suoi amici erano perfettamente consapevoli di chi stava all’origine di tutto e spesso la spronavano ad andare da lui, a chiamarlo, ad invitarlo ad uscire. Ma non ne voleva sapere. Era quasi sicura che, una volta laureato, Michael se ne sarebbe andato per inseguire i suoi sogni, anzi, obiettivi e diventare così un grande scienziato. Lei forse sarebbe rimasta in un angolo della sua mente come quella ragazza appassionata di astronomia con la quale aveva condiviso la scoperta della cometa Emme. ….la loro cometa… chissà quando l’avrebbero potuta vedere anche senza strumenti!
 
Ultimamente Amy trascorreva molto tempo chiusa in camera sua con la scusa di ripassare le materie d’esame….. In realtà preferiva restarsene in disparte. Non aspirava a diventare la persona addetta a fare il terzo incomodo… E poi non voleva correre il rischio di incappare nell’argomento “amore”. Stava male. Stava così male per quel sentimento misterioso, che pian piano tutta la sua vitalità ed energia iniziavano ad affievolirsi ….L’amore… una cosa talmente strana che ti destabilizza incredibilmente. Una forza oscura che ti prende e ti porta via così velocemente come un uragano al quale non è possibile opporre resistenza. Ma che è capace di farti un male mostruoso. Se il sentimento non è ricambiato o devi per forza rinunciare al tuo lui o la tua lei, vieni devastato da quella strana cosa che prima ti fa volare alto e poi ti fa precipitare negli abissi.
L’amore è così. Può darti tutto e può toglierti tutto.
Amy sentiva di aver bisogno di Michael, sentiva che quello che provava per lui non era una semplice cotta adolescenziale…. Quando si svegliava il suo primo pensiero era lui, qualsiasi cosa facesse, trovava sempre un appiglio che la riportava a lui, il protagonista dei suoi sogni, neanche a dirlo, era lui….. Quasi ci perdeva il sonno!
 Michael era un ragazzo molto maturo, serio ed intelligente. Non solo a causa dell’età o degli studi, ma per tutto il resto, per come parlava, per come si muoveva, per come si poneva con gli altri…
E lei? Cos’era? Una ragazzina che si illudeva di arrivare a lui! All’inizio aveva preso la loro pseudo-amicizia come un gioco! Guardiamo le stelle, litighiamo per un presunto ufo, ceniamo insieme, poi nuovamente discutiamo perché esprimo un desiderio guardando una scia di luce che attraversa il cielo…..  Che bei ricordi! E che male pensarli confinati nel passato! Si asciugò una lacrima. Avvicinandosi alla finestra di camera, vide le sue amiche in avvicinamento….. In un primo momento non aveva voglia di vederle, ma poi?  Erano sicuramente in pensiero per lei…. Forse fare due chiacchiere con loro le avrebbe risollevato un po’ il morale. Ed oltre tutto non voleva pesare su di loro….  Non voleva scalfire la loro felicità…..
 
“Tesoro, hai la faccia di uno zombie!”
“Ma stai sempre chiusa in camera anche con queste belle giornate?”
“Ho ripassato un po’…. “
“Cos’è? Vuoi battere il record di voto alla maturità?”
“Ma no…! Vorrei solo essere sicura di ricordare tutto….”
“A me non la racconti giusta. Ti conosco fin troppo bene.”
A Katie non sfuggiva nulla…. “Allora per favore evita l’argomento.” Disse guardando l’amica negli occhi.
“Eh no! Così non ti vogliamo vedere proprio!”
“Se ti lasci andare, rischi di fare fiasco!!!”
“So io cosa ci vuole!”Vivy ne aveva in mente un’altra delle sue… Prese Amy per un braccio e, seguita dalle altre, salì in macchina.”I ragazzi ci stanno già aspettando.”
“Dove?!” Aveva un fortissimo sospetto! Vuoi vedere che quella aveva organizzato qualcosa all’osservatorio?!
Presentimento azzeccato in pieno! Si stavano dirigendo proprio lassù.
 
*    *    *    *    *    *    *
 
Mirko, Leo e Samuel erano già nel piazzale sotto l’edificio del telescopio. Michael li aveva raggiunti. Stava ripetendo per l’ennesima volta alcune parti della sua tesi…..
“E quindi secondo te su di una luna di Giove ci potrebbe essere qualche alieno?”
“E’ solo un’ipotesi fatta da chi ne sa ancora di più. Per quanto abbiamo appreso fin ora, su Europa ci sono degli oceani totalmente ricoperti di ghiaccio che per certi aspetti risultano piuttosto simili ai nostri mari della calotta polare, dove nessuno si aspettava di trovare degli esseri viventi.”
“Alieni degli abissi! Chissà come sono brutti! I pesci abissali sono degli autentici mostri!”Mirko rise. “Da bambino avevo un’enciclopedia sugli animali e mi divertivo un mondo a spaventare mia sorella con le immagini di quegli esseri!”
“A me basterebbe individuare anche solo un microbo….”
“E come si potrebbe fare?”
“Ci sono alcuni progetti….. Uno dei meno costosi consiste nel far impattare una sonda in modo controllato per studiare i detriti generati e ricavarne informazioni utili…..Ma c’è anche chi ha lanciato l’idea di mandare su qualcosa che fonda o perfori il ghiaccio e permetta ad una sorta di sottomarino di scendere ad esplorare l’oceano sottostante…. Il problema sono i fondi necessari per finanziare la missione….”
“Si, ho letto qualcosa del genere su un sito internet….non ricordo bene quale….”
“Ad ogni modo questa storia è molto affascinante.”Samuel si era mostrato molto interessato. La scienza in fondo gli piaceva.” E non vedo l’ora di visitare l’osservatorio! Vivy mi ha detto che è n luogo incredibile!”
“Avete mai fatto scoperte con questo telescopio?”
“A dire il vero….si …. Qualche settimana fa… Io ed Amy abbiamo individuato una cometa sconosciuta alla comunità scientifica.”
“Cosa?!”Esplose la sorpresa
“Avete scoperto una cometa?!”
“Ho avuto la conferma qualche giorno fa. Dovrebbe essere visibile fra quasi un anno.”
“Amy sarà stata entusiasta!”
“Già..” Ripensò a quella sera. Da allora le cose erano precipitate terribilmente….
“E’ strana ultimamente… E’ come se la sua innata vitalità fosse andata … in letargo….”
“Davvero?” Lui ed Amy si erano solo sentiti saltuariamente per telefono negli ultimi tempi…
“E’ per questo che abbiamo organizzato questa serata qui da te all’osservatorio… Pensiamo possa servire a ritirarle su il morale. Spero non ti sia dispiaciuto…”
“Nient’affatto! Anzi, mi sento quasi un eremita qui da solo!”
In quell’istante arrivarono le ragazze. Michael guardò Amy. Effettivamente i suoi occhi brillavano meno di un tempo…. Cosa mai poteva esserle accaduto? Katie, Vivy e Romy salutarono affettuosamente i loro rispettivi boys…. Amy restò immobile, lo sguardo perso nel vuoto…
“Amy, che c’è?” Fu Michael a fare il primo passo
“Niente… Sono solo sotto stress…. “ La scusa degli esami….
“Stasera non te lo permetto. Siamo qui tutti insieme e dobbiamo solo pensare a divertirci. Sono molto preoccupati per te…. Ed anche io lo sono…”
“Davvero?” Lo guardò per la prima volta negli occhi… Come poteva dirgli che la causa del suo stato d’animo era lui?
“Ehi, qualcuno mi aiuta a togliere dall’auto tutta questa roba??” Vivy aveva portato tutto l’occorrente per un mini-party stellare!
Subito tutti si affrettarono a preparare la cena…o quello che poteva essere. Amy cercava di non pensare ai suoi crucci amorosi. Quella serata era stata organizzata per risollevarle il morale, sarebbe stato scortese da parte sua non sforzarsi di sorridere.
Allestirono una sorta di tavolo campestre nel piazzale. La serata era piacevolissima ed il cielo sovrastante si stava facendo buio man mano che la  luce del sole appena tramontato, scompariva dietro l’orizzonte.
Parando del più e del meno, l’argomento andò a finire sulle ragazze del J.S.L. Fan Club. La sera della festa restava impressa ancora nella memoria di tutti come una delle più divertenti degli ultimi mesi! Fra balletti improvvisati, torte in faccia e bicchieri di spumante versati in testa c’era stato da riderne per un bel po’. Ma c’era un’altra cosa che aveva destato curiosità: Liah e compagne sapevano di Samuel e Vivy?
Lo sapevano eccome!!! Figuriamoci se una notizia del genere poteva sfuggire a quelle 007!!!
 
 
Lunedì successivo alla festa, ore 18:00. Sede operativa del J.S.L. Fan Club (cioè il garage della casa di Liah). Riunione convocata con la massima urgenza con il seguente ordine del giorno: sospetta relazione non autorizzata di Samuel con non-iscritta al Club.
Liah prende la parola:
“In nome del nostro amore incondizionato per i J.S.Lightings dichiaro ufficialmente aperta la riunione.    Ragazze, la situazione è preoccupante. Secondo gli indizi raccolti dalle nostre incaricate Angela e Megan, c’è il forte sospetto che sia in atto una relazione non autorizzata. Secondo il nostro regolamento interno, solo le iscritte al Fan Club possono frequentare i pallavolisti. Siamo in presenza di una probabile violazione. A voi la parola, ragazze.”
“Angela! Iscritta numero 16 del J.S.L. Fan Club! Dalla sera della festa per la strameritata vittoria del campionato, si assiste ad una sospetta vicinanza di Samuel con tale Viviana, detta Vivy.”
“Megan! Iscritta numero 20 del J.S.L. Fan Club! La sopraccitata Vivy non risulta iscritta e quindi non è ritenuta autorizzata alla frequentazione di Samuel. Si richiede permesso speciale per indagini più approfondite!”
“Permesso accordato. Ragazze, chiunque venga a conoscenza di qualsiasi informazione a riguardo, la comunichi quanto prima. Poi decideremo le azioni da intraprendere. Ora potete andare. La riunione termina qui.”
Tutte si dileguarono in silenzio, esattamente come quando si scioglie il sabba delle streghe…
La caccia era aperta. Ad ogni angolo della città c’erano occhi spalancati per cogliere il minimo indizio. Tanta costanza fu presto premiata. Samuel e Vivy furono beccati all’uscita di un bar in atteggiamenti inequivocabili. Furono fotografati di nascosto in perfetto stile “paparazzo” e qualche giorno dopo, con la prova schiacciante della loro relazione, Liah e compagne decisero di affrontarli.
I due piccioncini stavano passeggiando mano nella mano lungo l’argine del fiume, trascorrendo così  un piacevole pomeriggio di fine primavera. Parlavano del più e del meno, quando ad un tratto, da alcuni cespugli, videro uscire Liah con quattro delle sue fedelissime.
“Alt! Di qui non si passa!”
“Perché?” E queste ora che vogliono?
“Ci dovete delle spiegazioni!”
“E anche alla svelta!”
“Su che cosa…?”
“Sul presunto rapporto che esiste fra di voi!”
“E perché dovremmo raccontare i fatti nostri proprio a voi?”
“Perché abbiamo il diritto di saperlo! Se ancora non ti è chiaro, io sono la fondatrice nonché presidentessa del J.S.L. Fan Club! Quello che fa qualsiasi componente della squadra, deve passare sotto il mio controllo!”
“Mamma mia!” Nella sua voce iniziò ad esserci una punta di ironia. “Devo chiedervi il permesso anche per andare in bagno?”
“Pochi discorsi! State insieme voi due o no?!”
Samuel e Vivy si guardarono un attimo negli occhi e subito si scambiarono un velocissimo bacio.
“La risposta è stata soddisfacente? Ne vuoi una più approfondita?” Si abbracciarono.
“Noooooooooo!!!! La cosa è totalmente inammissibileeeeee!!!!”
“Un giocatore dei J.S.Lighings non è autorizzato a stare insieme ad una qualunque!!!”
“Ehi! Una qualunque sarai tu! Io sono la sua ragazza, che lo vogliate o no!!!!”
“Non te lo permetto! Non sei iscritta al nostro club, non conosci le nostre regole, non sai ballare come noi e soprattutto hai un look terrificante!!!”
“Sei molto perspicace, complimenti! In quanto al look, credo non sia proprio da scartare… A Samuel piace…”
“Allora dimmi cos’ha lei  che noi non abbiamo!”
“Mettiti comoda se lo vuoi sapere. La cosa andrà per le lunghe…!”
“Non fare lo spiritoso! La questione è di vitale importanza per noi. Secondo il nostro regolamento tu non puoi stare con una non-iscritta. E’ una gravissima  violazione, pertanto va punita!”
“Che?!” Quelle erano proprio fuori di testa!!!
“Vi dovete lasciare all’istante!”
“Non ci penso nemmeno!”
“Samuel! Tu devi stare con me!!! Sono io la tua prima tifosa!!! Lascia perdere questa bertuccia!!”
“Bertuccia a chi?!”
“A te! Bertuccia, bertuccia, bertuccia!” E le si scagliò contro, facendola cadere a terra. Le procurò anche dei graffi sul viso.
“Ehi!!! Giù le mani! Che eri stupida lo sapevo, ma credevo un briciolo di cervello ti funzionasse ogni tanto!”
“Io voglio Samuel!!!! Uaaaahhhh!!!” Cominciò a piangere come una bimba piccola sbattendo mani e piedi per terra. Le altre cercarono di consolarla, così il ragazzo aiutò Vivy ad alzarsi e se ne andarono via.
“Ma tu guarda queste… Arrivano a mettere le mani addosso…”
“La prossima volta gliele suono di santa ragione…”
“Lasciale perdere Vivy, non ti confondere con loro.”
 
La aiutò a sciacquarsi il viso. Fortunatamente i graffi erano stati molto leggeri. Evidentemente Liah aveva paura di rovinarsi le unghie… Però da quell’episodio, non avevano più disturbato Samuel e Vivy. O si erano rassegnate, oppure avevano spostato le loro attenzioni su altri pallavolisti.
 
La tristezza dal viso di Amy sembrava scomparsa finalmente. Stare in compagnia per lo meno le impediva di riempirsi la testa di crucci  e preoccupazioni. Era meglio godersi la serata e pensare positivo….per quanto le fosse possibile!
 
“Allora, ci fai vedere qualcosa col mega telescopio?”
“Volentieri! Vi do una mano a rimettere in ordine e vado ad accendere i sistemi.”
“Ci pensiamo noi ragazze qui. Voi maschietti andatevene sotto la cupola!”
“Pericolo scampato!” Leo detestava riordinare! Non se lo fece ripetere due volte. Era già alla porta d’ingresso dell’osservatorio!
“Leo, sei un tesoro di scansafatiche!”
“Grazie!” E mandò un bacio alla sua Katie.
Rimaste sole, le ragazze tolsero velocemente tutte le stoviglie di plastica e quanto usato per la cena.
“Amy, vuoi deciderti a vuotare il sacco?”
“Quale sacco? Quello dell’immondizia?”
“Lo sai benissimo che mi riferisco a Michael!!! Non puoi continuare così!!! Almeno diglielo!”
“Per favore… ora non mi sembra il caso. Avete visto com’è tutto preso dalla tesi? Fra due giorni la discute….”
“Ed abbiamo tutte l’esame orale quella mattina….”
“Già.” Guardò la tovaglia ripiegata sotto le sue mani. “Mi sarebbe piaciuto andare ad ascoltarlo, ma forse è meglio così.”
“Eh no!” Romy, sempre calma e pacata, la prese per le spalle. “Non ti riconosco più! Una volta avresti tirato fuori gli artigli come una tigre per ottenere qualcosa! Michael ti piace, non è fidanzato e avete un sacco di cosa in comune!!! Provaci! Cosa ti costa?!”
“E se lui non mi vuole…? “ Riprese fiato “Se Mirko ti avesse rifiutata, come ti saresti sentita?”
“Beh, certamente non sarebbe stato piacevole. Ma se non provi, non lo saprai mai. Preferisci vivere nel dubbio?”
“Ora si. Dopo gli esami ne riparleremo. Contenta?”
“Diciamo di si.” Sorrise all’amica, felice di averla spronata un po’.” Adesso andiamo lassù. Sono proprio ansiosa  di sbirciare da quel coso e vedere se i dischi volanti esistono sul serio!”
 
 
Michael era riuscito già ad individuare la cometa Emme. La stava mostrando ai ragazzi in anteprima! Le ragazze rimasero sorprese! Una cometa scoperta da Amy e Michael!!!  Che cosa romantica!
Quella palla di neve spaziale vagava fra le stelle come i loro sogni e desideri più segreti! E un giorno, avvicinandosi al Sole, avrebbe cominciato a mostrare la sua bella coda luminosa e splendente nel cielo della notte. Forse anche il loro amore doveva fare quel percorso. Forse i loro cuori dovevano avvicinarsi ancora un po’ per innescare quella scintilla che avrebbe acceso la fiamma dell’amore. E come la cometa, avrebbe brillato fra le stelle…. Quelle stelle grazie alle quali si erano conosciuti, per le quali avevano discusso e fra le quali era nato un sentimento profondo e sconvolgente che necessitava ancora di una piccola spinta per esplodere in tutto il suo splendore.
 
 
********************************
 
Questo può essere considerato un capitolo di transizione verso il gran finale, manca poco oramai!
I due protagonisti adesso hanno le idee molto più chiare di prima, ma faticano ancora a trovare il coraggio di uscire allo scoperto.
Ma abbiate fede, ci riusciranno!
Come?
Pazientate ancora un po’ e lo scoprirete!!  ;  )
 
PS. Che ne pensate della storia? Vi ho fatto venire sonno? 
 

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Capitolo 13
*** La vigilia ***


CAP 12
 
LA VIGILIA
 
Quella serata si rivelò provvidenziale per molti. Amy non era l’unica ad essere in tensione. Anche Katie, Leo, Vivy, Romy e Mirko avvertivano lo stress da esami di maturità. Vagare fra le stelle aveva dato modo loro di svuotare la mente da certi pensieri e riempirla di infinito. Grazie al telescopio si immersero letteralmente nelle immensità del cosmo e, vagando di galassia in galassia, dimenticarono per qualche ora di essere dei piccoli terrestri.
 
Era notte fonda quando uscirono dall’edificio. Michael aveva terminato di spengere tutti i macchinari e si era soffermato sulla porta. Poco più in là Amy. Gli altri stavano ammirando lo spettacolo che si godeva dall’altura su cui sorgeva l’osservatorio del professor Finger: sotto la città con le sue luci (non estremamente desiderate dagli astronomi, ma comunque suggestive) e sopra la meravigliosa volta celeste punteggiata di stelle.
 
“Allora ci sei quasi…. Due giorni soli ti separano dal raggiungimento di uno dei tuoi obiettivi..”
“Già…. Ci credi che dall’ansia né dormo, né mangio….”
“Che tu non dorma posso crederci, ma non venirmi a dire di aver perso l’appetito perché stasera hai mangiato quanto un disperato!!!”
“Di solito mangio di più….”
“E dove lo metti? Non hai un filo di ciccia!”
“Metabolismo…”
“Beato te….. “
Chiuse la porta a chiave, scese i tre gradini e si avvicinò a lei. Certo che era davvero bella….
“Ma… quand’è che hai la prova di esame orale?”
“Esattamente quando discuterai la tesi.”
“Proprio quel giorno?!”
“Già…. E’ buffo, non credi?”
“Sembra un segno del destino….” Questa frase gli era proprio scappata dalla bocca
“Come?”
“No…. Niente.. Pensavo a voce alta…e…” Alzò gli occhi al cielo..”Guarda! Una stella cadente!”
“Una ….cosa?!” L’aveva chiamata in quel modo?!
“Una stella cadente…. Quella che dovrebbe far avverare i desideri! Non è così la credenza?”
“Si…” Amy non credeva alle sue orecchie.
“Ma funzionano davvero?”
Lo guardò e gli sorrise come forse non aveva mai fatto prima.”Io credo di si!”
Aveva detto stella cadente e non meteora!!! Che fosse diventato davvero più umano?!
 
Pochi minuti dopo tutti se ne andarono via. Leo e Mirko avevano l’esame la mattina successiva. L’unico esentato era Samuel che aveva conseguito il diploma di geometra due anni prima. Però era riuscito a farsi strada nello sport e non aveva mai esercitato quella professione. La pallavolo era la sua aspirazione e giocando in una squadra come i J.S.Lightings percepiva anche un piccolo stipendio che gli permetteva di non pesare più economicamente sulla sua famiglia.
 
*****************
 
Ore 11:00 del giorno successivo. Mirko e Leo nel piazzale dell’istituto.
Erano appena usciti dalle grinfie della commissione d’esame. Era finita sul serio questa volta. Si guardarono in faccia e lanciarono un urlo liberatorio  che fece volare via tutti i piccioni dal cornicione dell’edificio scolastico! Ora basta con lo studio, basta con certi professori, basta  con le interrogazioni ed i test a sorpresa! All’università avrebbero pensato a settembre!...Forse!
Romy e Katie naturalmente erano lì, domani sarebbe stato il loro turno. Erano tese come corde di violino, ma ben felici per i loro ragazzi.
 
Nel pomeriggio tutte quante  si ritrovarono a casa di Katie per una sorta di rito scaramantico e propiziatorio per il colloquio orale che avrebbero affrontato la mattina seguente.
 
“Ragazze, ci siamo. Domani sarà un gran giorno per tutte noi. Le carte parlano chiaro.”
“La Gortmann non ha niente di pericoloso in mente?”
“Certo che ce l’ha! Ma vedo chiaramente un altro membro della commissione  che rema contro di lei….”
“Scommetto che è il professor Baumann. Non la sopporta!”
“E’ possibile! Comunque…. Prendete queste pietre, una per ognuna di voi e tenetele fra le mani.”
“Se Michael ti vedesse fare questo…..”
Amy accennò un sorriso.
“Concentriamoci.”
Seguì un minuto di silenzio totale. Poi Katie riprese la parola…
“L’energia delle stelle sta passando dalle pietre a noi. Questo ci sarà utile per mantenere i nervi saldi e rafforzerà la memoria.”
“Ma devo portarmi dietro la pietra quando sarò davanti alla commissione?”
“Se ti dà sicurezza si.”
“Purché non ti venga in mente di lanciarla in faccia a qualcuno!”
“Allora meglio che la lasci qui….” Vivy ne sarebbe stata capace!
“Avanti e senza paura! Niente e nessuno ci potrà fermare!”
“Mirko e Leo sono usciti indenni. Sarà così anche per noi!”
“Giusto! E poi faremo baldoria fino a settembre!”
“Che pacchia… Un’estate senza libri da leggere e roba da studiare….”
 
Amy si lasciò cadere all’indietro, finendo sui cuscini. Lo sguardo rivolto verso il soffitto…. E la mente affollata da mille pensieri riconducibili a Michael. Una lacrima le rigò il viso…. Katie se ne accorse subito.
“Stasera cena propiziatoria con noi, ma se domani non vai da lui e gli dici tutto, ti ci trasciniamo di peso!”
Guardò le amiche…. Si, la stavano aiutando a scuotersi dal limbo in cui si era rinchiusa, ma stava capitando tutto nel momento peggiore….  Si era sempre sentita tranquilla riguardo agli esami, ma trovarseli di fronte con il pensiero di Michael inchiodato al cervello stava mettendo a durissima prova i suoi nervi. Fece un sospiro tentando di scacciare tutti i pensieri negativi e si mise di nuovo seduta.
“Ma si, dai! Domattina facciamo a pezzi la Gortmann, superiamo gli esami e ci buttiamo  a capofitto nelle vacanze!”
“Sai a che ora lui discute la tesi?”
“La sessione inizia alle 9:00. Non so quando sarà il suo turno. Può darsi pure nel pomeriggio….”
“In tal caso potresti andare ad ascoltarlo!”
“E’ vero… Ma per lui credo sia meglio concludere tutto in mattinata! Sai che stress aspettare per ore!!!!”
 
**************************
 
Contemporaneamente Michael stava ripetendo per l’ennesima volta la tesi girando attorno al tavolo della cucina come una trottola impazzita.
Qualcuno suonò il campanello. E chi poteva essere?
Si affacciò alla finestra… In fondo alle scale del terrazzo, vide suo fratello.
“Brandon! Che sorpresa!”
“Domani per il mio fratellino è un giorno importante e voglio fargli  il mio in bocca al lupo prima di tutti.”
“Ti ringrazio….”
“Allora? Come si vive quassù da solo?”
“Come un eremita distaccato dal mondo. In fondo era quello di cui avevo bisogno per studiare in tranquillità.”
“Quella certamente non ti sarà mancata!”
“Già. ….mamma e papà?”
“Non hai idea di quanto stiamo ancora faticando io ed Ambra per tenerteli lontani! Soprattutto mamma! Vorrebbe venire qui ogni giorno! Pensa sempre che hai bisogno di lei, che non mangi a sufficienza, che non c’è nessuno a riordinarti la camera….”
“Insomma esattamente come quando eravamo bambini!” Bei tempi…..
“Eh si. Ancora non si è rassegnata…” Fece una pausa. Lo guardò con un mezzo sorrisetto.“ E poi c’è dell’altro!”
“Cioè?”
“Nei primi mesi dell’anno prossimo diventerà nonna!”
“Cosa?! Tu ed Ambra….”
Il viso di Brandon risplendeva come cento soli.”Abbiamo ritirato le analisi ieri….”
“Ma…è meraviglioso!! Diventerai papà…. “
“…A febbraio…”
“Sarai capace di prenderti cura di un bambino? Non riuscivi neanche ad allacciarti le scarpe da solo fino a dodici anni!”
“A dieci anni… E comunque adesso ho imparato!” Sorrise.” Quando hai accanto una persona speciale, non temi niente. Puoi superare qualsiasi ostacolo.”
“Hai ragione…..” Anche quelle due parole gli erano scappate di bocca…
“Che vuoi dire?!” C’era odore di scoop! “Per caso hai cambiato idea su…”
“No, non è come pensi!” Ci mancava solo l’interrogatorio di Brandon adesso! “Quello che si è fidanzato è lo zio!”
“Si, l’ho saputo.” Sghignazzava divertito. “Ma non me la racconti giusta. Io non ho minimamente accennato a quell’argomento. Ci sei entrato tu! Ed io non esco da questa stanza finché non mi racconti tutto!”
Ecco fatto! Si era di nuovo messo nei guai da solo…..“Cosa vuoi che ti racconti?”
Lo fissò bene in faccia. “Ti sei innamorato!”
“Non è vero!” Bugiaaaa!!!!
“E invece si. Ti conosco troppo bene, caro fratellino. E posso confessarti che ne sono ben felice.” Si sedette di nuovo.” Sicuramente sarà una ragazza eccezionale se ha fatto breccia nel tuo cuore.”
Aveva ragione. Michael si alzò, si avvicinò alla finestra e guardando fuori, si decise ad ammetterlo…
“Si chiama Amy. E’ stato lo zio a presentarmela. Lui l’ha conosciuta in occasione di una serata di osservazione con il gruppo degli astrofili e sono rimasti in contatto. Viene spesso qui all’osservatorio…e così prima che partisse per gli USA me l’ha fatta conoscere.”
“Allora la cosa va avanti da un po’. Perché non mi avevi detto nulla?”
“Semplicemente perché non stiamo insieme. All’inizio quasi non ci sopportavamo…”
“Lo credo bene! Se fin  da subito ti sei mostrato acido come il tuo solito, non posso biasimarla!”
“Grazie, sei sempre molto carino con me….. “Fece una breve pausa.  Per lui non era facile parlare di certe situazioni.  ”Però poi le cose sono lentamente cambiate e …. Non lo so. Non ci ho dormito per notti intere…”
Brandon lo raggiunse e gli diede una pacca sulla spalla. ”Sono veramente felice di sentirti parlare così. L’amore fa bene, vedrai!”
Michael non rispose. Sembrava pensieroso….
“Ma lei che dice? C’è interesse nei tuoi confronti?”
“Non lo so. Sicuramente abbiamo un sacco di cose in comune, c’è sintonia,…. ma non posso e non voglio sbilanciarmi..”
“Fatti avanti e togliti il dubbio!”
“Non è così semplice per me, lo sai. E proprio ora che sto per terminare l’università…. Se dovessi restare a piedi, rischierei di rovinare tutto quello che ho costruito negli ultimi anni.”
“Sei proprio andato…. E non immagini quanto sono felice per te!”
“In più lei domani ha la prova orale dell’esame di maturità….”
“Allora non potrà venire ad ascoltarti…..”
“E’ probabile…”
“Va bene, me la farai conoscere alla prossima occasione utile. Ma allora dovrai presentarmela come fidanzata!”
“Eh?!”
“Mio figlio vorrà anche una zia, ti pare?”
“Mi pare che stai già perdendo la testa!!!”
“Dai, su col morale! Ti vedo già diverso! L’amore ha fatto bene anche a te! Ci vediamo domani nell’aula magna!”
Brandon scese velocemente le scale e giusto un attimo prima di salire in macchina, si voltò verso di lui e gli urlò: “Chiamala e dille tutto!!!”
“Sparisci!!!!!”
Poi se ne andò ridendo soddisfatto.
 
Michael rientrò in casa. Tornò davanti a quel tavolo su cui era rimasta aperta la sua tesi. Basta, non ne poteva più. Chiuse il suo lavoro che conosceva in ogni minimo dettaglio. Era inutile leggere e rileggere. Quello che era stato, era stato.
Si rilassò sotto la doccia, sperando che l’acqua che sentiva scorrere sulla pelle, gli portasse via tutto il nervosismo che dimorava stabilmente in lui da giorni. Aveva acceso lo stereo ad altissimo volume, non avrebbe certo disturbato nessuno! Forse qualche insetto che ronzava nei dintorni dell’osservatorio! Tirò fuori dall’armadio il completo blu scuro con la camicia bianca che avrebbe indossato il giorno successivo e lo appoggiò sul letto.
Tornò in bagno, finì di sistemarsi i capelli davanti allo specchio e fissò la sua immagine riflessa….
“Beh, vecchio mio, ci siamo. Domani tirerai le somme del lavoro che ti ha tenuto impegnato negli ultimi anni….. Tutti si aspettano grandi cose da te. Sei un Finger, non puoi fare fiasco. Hai scelto di percorrere la strada dello zio con tutto quello che ne conseguiva. Ora non puoi più tirarti indietro.” Stava parlando con la sua immagine allo specchio, che stupido… Era proprio arrivato al capolinea...
Spense lo stereo, ora lo infastidiva un po’…. Anche se lo avrebbe infastidito qualsiasi cosa in quei momenti….. 
Il suo cellulare squillò. Era l’ultima cosa che avrebbe voluto sentire! Anzi, non aveva alcuna voglia di parlare con nessuno! Prese quindi l’apparecchio ben intenzionato a premere il pulsante per rifiutare la chiamata, ma si fermò giusto in tempo. Era Amy!
 
“Amy….”
“Ciao… Ti ho disturbato?”
“Certo che no…” Detto ad un’altra persona, sarebbe stata la solita bugia di convenienza!
“Volevo farti il mio in bocca al lupo….”
“Crepi… Io dovrei fare la stessa cosa con te….” Mentre stava al telefono con lei, osservava la sua immagine riflessa allo specchio del bagno…. Che faccia! Brandon aveva ragione… Si auto-leggeva in faccia di essere innamorato….
“Domani sarà il tuo gran giorno, ne sono sicura….”
“Sai, a volte mi viene il dubbio di aver fatto la scelta sbagliata…. Di non essere tagliato per fare l’astrofisico….. Che l’ho fatto solo perché qualcuno si aspettava da me questa cosa….”
“Michael, che dici?!”
“Scusami, scusami….. Mi sono lasciato andare un po’ troppo…..”
Michael che si lasciava andare a quel modo?! Da come lo aveva conosciuto, era certa che davanti a qualsiasi esame che riguardasse l’astronomia non mostrasse il minimo cedimento! Eppure gli sembrava così fragile, bisognoso di carezze…. Meno male che erano solo al telefono…. Se lo avesse avuto davanti probabilmente…. 
Tornò in sé. “Hai le carte in regola per diventare un grande scienziato. Magari non sono la persona più adatta per giudicarti ma ….. Ce la farai, ne sono sicura. Io credo in te!”
“Grazie Amy…. Tu … sei ….sei veramente una persona …. Una persona speciale….” Questa non gli era scappata. L’aveva detta di proposito.
“Anche tu lo sei….” Accarezzò il display del telefono, come se accarezzasse il suo viso…. “Se faccio in tempo domani vengo all’università….”
“Magari!”
“Dove discuterai la tesi?”
“Nell’aula magna. Dovresti trovarla abbastanza facilmente…. Ed eventualmente… ci sono le indicazioni…”
“Ok… Allora….. buonanotte….”
“Buonanotte anche a te….”
 
******************************************************
 
Notte prima degli esami! Come dice una nota canzone di Antonello Venditti…
Chi l’ha vissuta conosce bene il nervosismo che divora lo stomaco….
Oramai ci siamo. Ho le idee abbastanza chiare sulla conclusione di questa storia e confido di terminarla al massimo con altri due capitoli.
 
Per ora che ve ne pare? Ho catturato la vostra attenzione??? 
 

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Capitolo 14
*** Gli esami ***


CAP.13
 
GLI ESAMI
 
Il giorno X era finalmente giunto.
Michael alle 9:00 in punto varcò la soglia dell’Aula Magna. Con lui i suoi compagni di corso. E poco più in là la sua famiglia al completo. Suo zio purtroppo non aveva fatto in tempo a tornare a causa di uno sciopero dei controllori di volo, così il suo aereo era rimasto a terra..
Sua madre aveva una scorta di fazzoletti di carta da supermercato. Il suo bambino stava per laurearsi! Che emozione!!! Era impossibile trattenere le lacrime. Si accomodò su di una poltroncina e cominciò a piangere!
 
*   *   *   *
 
Istituto comprensivo, più o meno alla stessa ora. Amy, Katie, Romy e Vivy pronte  come soldati a lanciarsi nella mischia. Poco più in là Samuel, Leo e Mirko.
“Bene ragazze! I professori ci hanno tartassate per cinque anni! Ora tocca a noi! Facciamo loro vedere con chi hanno a che fare!”
“Ho una gran voglia di rendere pan per focaccia alla Gortmann…..” Amy ce l’aveva a morte con quella…
“Chi termina per prima, raggiunge le altre. Poi quando tutte siamo fuori filiamo all’università!”
L’ultima occhiata d’intesa ed ognuna raggiunse la rispettiva ala dell’edificio: Vivy verso lo psico-pedagogico, Romy verso il tecnico-commerciale, Amy e Katie verso la sezione turismo e ristorazione.
 
Katie sarebbe entrata non appena Lewis fosse uscito, dopo di lei Camilla e poi finalmente Amy.
L’attesa era snervante…. Che fare? Che dire? Ripassare? Ripetere qualcosa? Aiuto, non mi ricordo un tubo!!!! E ora che si fa?!
La porta si aprì. Lewis uscì tutto intero con un giudizio positivo datogli dalla commissione. Tempo pochi minuti e quella porta si chiuse di nuovo alle spalle di Katie.
 
“Allora, che ti hanno chiesto?”
“Tutta roba facile… Li ho mezzi ipnotizzati con la mia tesina sulle tradizioni culinarie indiane!”
“Ci hai messo roba buona?”
“Della migliore qualità!” Ovviamente scherzava. “E comunque vi consiglio di puntare il più possibile sulla tesina, così evitate più domande sul programma. La Gortmann è in forma…..”
“Lo sapevo…. Quella è più velenosa di una vipera! E’ immune a tutto!”
“Beh, ragazze buone vacanze!!! Me ne vado definitivamente da questa topaia!!”
 
Beato lui che se l’era già tolta! Chissà Michael…. Chissà se aveva terminato di discutere la tesi… Forse lo stava facendo in quei minuti…..
La porta si aprì di nuovo. Katie era sorridente. Buon segno! Entrò Camilla. La prossima volta che quella porta si fosse aperta, sarebbe stato il turno di Amy.
 
“Tutto bene. Ed esattamente come dicevano le carte, la Gortmann ne prova di tutte per metterci in difficoltà. Ma Baumann è dalla nostra. L’abbiamo smontata per bene!”
“Grande!!!!“
“ Tranquilla. Tolta lei, i commissari sono persone umane. Non mi hanno chiesto cose assurde!”
 
Amy aveva i nervi a fior di pelle. Ogni minuto che passava, si avvicinava sempre di più il momento della verità. Guardava ripetutamente l’orologio…. Dieci minuti, un quarto d’ora, mezz’ora…. Uffa! Quanto c’è ancora?! Quaranta minuti….. Ma siamo sicuri che l’orologio funziona bene?
La porta si aprì. Camilla uscì. Amy prese sottobraccio la sua tesina ….Bene, ci siamo. E’ il mio turno. Commissione, a noi due….
“Chi è il prossimo?”
“Eccomi.”
“Siediti qui. Noi andiamo in pausa.”
“Eh?!” Era uno scherzo, vero?
“Scendiamo a prendere un caffé. Poi andiamo avanti con il colloquio.”
 
La prima cosa che le passò per la mente fu di prendere per il collo chiunque avesse lanciato l’idea di fare pausa proprio quando era il suo turno! Poi, memore di un documentario sullo yoga, fece una serie di profondi respiri per buttar fuori tutta la rabbia e tentare di tornare lucida. Accidenti a loro! Le stavano facendo perdere anche dei minuti preziosi!!! Se per colpa loro arrivava tardi all’università….!!!
 
“Eccoci di nuovo…. Allora….”
Mentre i membri della commissione riprendevano i loro posti, Amy aprì sul tavolo la sua tesina sulle ricette tradizionali delle varie festività, pronta per iniziare il suo esame e poter fuggire di lì prima possibile. Cominciò a illustrare loro i motivi che l’avevano indotta a scegliere quell’argomento, cercando di collegarsi a tutte le materie possibili per evitare ulteriori domande a tranello. Amy parlava, parlava, parlava…. Aveva perso totalmente la cognizione del tempo. Quanti minuti erano passati? Quindici? Venti? Trenta? Boh! Attorno a lei il tempo non esisteva più. Seguendo il suggerimento di Lewis, riuscì a catturare l’attenzione dei commissari sulla tesina e così il tempo per le domande extra si era ridotto notevolmente. Riuscì comunque a rispondere in modo esauriente e completo a tutto quanto. Ma la vipera, ehm, la Gortmann non era soddisfatta….
“Vorrei porti un’ultima domanda…. Non necessariamente legata al tuo percorso di studi….”
“Prego professoressa, mi dica….”
“Ecco, so che hai una grande passione per l’astronomia.”
Botta allo stomaco. Come diavolo faceva a conoscere i fatti di tutti quella!? “Si, è vero.”
“Mi sono sempre domandata perché hai scelto questa scuola…. Potevi fare un altro percorso di studi per approfondire questa tua passione… Forse la fisica è troppo complicata per te?”
Ma tu senti quella megera cosa va a pensare!!!! “Ho scelto questa scuola per un semplice motivo: oltre all’astronomia, ho sempre adorato cucinare. E per quanto riguarda certe leggi della fisica, dovrebbe sapere che si applicano anche nell’arte culinaria. Il processo di ebollizione e di cottura, ad esempio, seguono leggi fisiche…...”
“Saper cucinare è un’arte, non c’è dubbio. Ma non ti ci vedo proprio a coniugare queste tue passioni… come le chiami tu.”
“Se la pensa così, rispetto il suo punto di vista. Ma le due cose possono coabitare, mi creda.”
“Può darsi. Ad ogni modo, immagino non si tratti del tuo caso. La fisica è troppo complessa per una come te.”
“Forse. Ma conosco molto bene una persona che in fatto di fisica, anzi, astrofisica, ne sa ben più di me e di lei. E che mi apprezza come cuoca. ”
“E chi sarebbe?”
“Ha mai sentito parlare del professor Tony Finger?”
Baumann, che fino ad allora era rimasto in attento e divertito silenzio, esordì. “Si! Il famoso scienziato che ha un osservatorio sulle colline attorno alla nostra città! E’ un fenomeno!!”
“Si, professore, intendevo proprio lui.” Guardò di nuovo la Gortmann. ”Siamo in buoni rapporti di amicizia.” Altrochè…. “E grazie a lui forse potrò aprire un mio locale proprio dove sorge l’osservatorio.”
“Cosa dici?!”
“Si. Io mi occuperò della preparazione delle pietanze e lui, in collaborazione con altri esperti, terrà delle serate di osservazione astronomica. Con questo progetto potrò coniugare entrambe le mie passioni. E molte persone potranno godere del meraviglioso spettacolo che ogni notte si presenta sopra le nostre teste.”
“Ah! Figuriamoci se un personaggio illustre come lui si confonde con una ragazzina!”
“Lei è liberissima di pensare quello che vuole. Se un giorno passerà dall’osservatorio, sarò ben lieta di prepararle una bella minestrina in brodo….”
Baumann si era divertito a sufficienza. “Direi che possiamo terminare qui. Il colloquio mi è sembrato eccellente. Gli scritti sono risultati molto positivi… Per cui, se i miei colleghi sono d’accordo, …..Amy, puoi andare.”
“Grazie professore…”
“Ah, se incontri il prof. Finger, puoi dirgli che lo stimo moltissimo?”
“Certamente!”
“E posso auto-invitarmi  all’osservatorio per la minestrina quando il locale sarà aperto?”
“Molto volentieri…. Ma se mi permette, le consiglio qualcosa di più appetitoso…. Magari una lasagna ai funghi?”
“Perché no?” Le strinse la mano. “In bocca al lupo per il tuo futuro.”
“Grazie…. E buone vacanze a tutti voi.”
 
Finita! Questa volta era finita davvero!!!!! Si alzò da quella maledetta sedia, la testa le girava vorticosamente. Uscì dalla stanza e trovò tutti i suoi amici che la stavano aspettando.
“Oh, ma quanto ti ci volevano tenere?!”
“Perché?” Che ore erano?
“Sei stata lì dentro per più di un’ora!!!!”
“Cosa?!” Maledetta Gortmann!!!! Le aveva fatto perdere un sacco di tempo prezioso!
“Sono quasi le 13:00! Dai, andiamo all’università!!!”
 
Si precipitarono giù per le scale. Mirko e Romy presero la moto, mentre Amy, Katie, Leo e Vivy si infilarono nell’auto di Samuel che partì velocemente verso l’università.
La strada non finiva mai. C’era traffico…. Ma da dove sbucavano tutte quelle auto?!
Arrivarono a destinazione. L’orologio segnava quasi le 13:15.
“Dove dobbiamo andare?”
“Nell’aula magna! E’ lì che si stanno tenendo le sessioni di esame!”
“E dove diavolo è?!”
“Non lo so … Michael mi ha detto che non è difficile trovarla!!”
“Magari per lui è così…. Qui è tutto enorme!”
“E ci hanno già schedati… Guarda questi come ci osservano!”
“Che vadano al diavolo! Possibile che quest’aula non si trovi?!”
“Aspetta! ….Laggiù! C’è un’indicazione!”
“Si! Finalmente!!Andiamo!!!”
Pochi metri la dividevano da Michael! Chissà se sarebbe arrivata in tempo! Si fermò davanti all’elegante porta di ingresso… Il cuore le batteva all’impazzata… Mosse la maniglia ed aprì in silenzio. Entrò in punta di piedi in quell’ampio locale, sobrio ma funzionale, dalle tinte blu. Nelle poltrone stavano sedute molte persone. Alcuni erano esaminandi, lo si capiva dal nervosismo, altri loro familiari. Dalla parte opposta all’ingresso, nella parte centrale, si sviluppava una sorta di palco su cui era posizionato il lungo tavolo della commissione d’esame. Non si trattava dei semplici professori che poco prima l’avevano interrogata, ma di una sfilza di scienziati e cervelloni d’alto rango. Rivolto verso di loro il podio del candidato alla laurea. E sul podio del candidato alla laurea Michael. Bello come non mai in quel completo blu che risaltava il colore dei suoi capelli. Alto, fiero e sicuro di sé. Amy si appoggiò ad una delle poltroncine dell’ultima fila. Si sedette. Gli altri fecero lo stesso. Riprendendo fiato, prese ad ascoltare Michael…..
 
“….dunque, in conclusione di quanto esposto in questo mio lavoro, si auspica quanto prima lo sviluppo di una missione spaziale per verificare l’attendibilità delle ipotesi. Oggi abbiamo le tecniche sufficienti per andare a cercare forme di vita primitive nel nostro Sistema Solare…. E considerando il crescente numero di pianeti individuati in orbita attorno ad altre stelle, cresce sempre di più la probabilità di provare l’esistenza di altri esseri viventi nell’universo.”
 
Mamma mia…. Il Michael con cui aveva discusso delle stelle cadenti sembrava lontano anni luce da quello che aveva appena concluso il discorso! Eppure si trattava della stessa persona, quella persona che prima aveva detestato e di cui poi si era innamorata.
 
“Bel lavoro, Finger. Buon sangue non mente. Sono sicuro che arriverà molto in alto. Ha le carte in regola per riuscire.”
“Grazie professore…. Grazie…”
“Si… Questa sua tesi è veramente degna di lode. E …considerando il suo percorso di studio, i punteggi ottenuti negli esami….”
“…Siamo tutti orientati a conferirle la laurea in astrofisica con il massimo dei voti … e lode. Congratulazioni!”
“Grazie…. Grazie….” Seguì una serie di strette di mano.
Sentite queste parole, la mamma di Michael aprì il quinto pacchetto di fazzoletti e cominciò di nuovo a piangere.
“Ah, complimenti anche per la sua recente scoperta!”
“Oh, la ringrazio…” Fece un attimo di silenzio. “Ma in realtà non è tutto merito mio. Quella cometa l’ho individuata grazie alla preziosissima collaborazione di una persona che frequenta spesso l’osservatorio di mio zio….”
Amy sobbalzò! Si stava riferendo a lei!! La cosa la riempì di gioia….
“Un’ultima cosa, Finger, e poi la lasciamo andare…. Se i miei illustri colleghi non hanno niente in contrario, la proporrei per lo stage di ricerca internazionale organizzato fra tutti gli atenei del continente. Si tratta di un periodo di sei mesi per approfondire alcune ipotesi su un nuovo metodo di individuazione di pianeti extra-solari che si terrà all’Osservatorio delle Isole Canarie.”
“Ma certo! Mi sembra un’idea eccellente. Cosa ne pensa?”
“Io…. Sono onorato….”
 
Amy sbiancò. Quella che considerava solo una possibilità, ora era una certezza: Michael se ne sarebbe andato.
“Cavolo! Lo mandano alle Canarie!”
“Beato lui! Sei mesi in quel paradiso!!”
“Guarda che va lì per studiare e lavorare, mica in vacanza!”
“Lo so! Ma se negli osservatori si lavora di notte, ha sempre il giorno per spassarsela!”
Dopo un attimo di euforia, tutti si voltarono verso Amy. Era l’unica ad essere rimasta ancora in silenzio. Non piangeva, ma i suoi occhi si stavano lentamente gonfiando di lacrime…..
“E’ giusto così.” Esordì con serena rassegnazione. “Se lo merita….”
“Ti fa piacere che vada laggiù?!”
“Diventare un grande astrofisico è sempre stato il suo obiettivo primario. Ed ora che gli stanno offrendo la possibilità di raggiungerlo, sarebbe un errore rifiutare…..”
“E tu?”
“Io?” Esitò un attimo…”Gli presenterò le mie congratulazioni…. Magari più tardi o stasera…. Adesso è circondato dai familiari…. Quella che piange come una fontana dev’essere sua madre…”
 
Senza aggiungere altro, si avvicinò alla porta e, prima di uscire, si voltò un attimo verso la famiglia Finger. Proprio in quell’istante, Michael si accorse della sua presenza. Scusandosi, si allontanò velocemente dai suoi parenti e si precipitò verso i ragazzi. Brandon capì al volo che fra di loro c’era la famosa ragazza di cui suo fratello si era innamorato. Aveva anche quasi la certezza di averla individuata. E bravo Michael!
 
“Complimenti! Gran bel lavoro!”
“Grazie Leo….” Si avvicinò a lei…” Amy…”
“Bravo…” Cacciò dentro tutte le lacrime che stavano tentando di uscire dai suoi occhi. “ Abbiamo sentito solo l’ultima frase…. Purtroppo ho finito il colloquio più tardi del previsto ….”
“Com’è andato?”
“Bene… molto bene ….”
“Mi fa piacere….” Le prese una mano. “Senti….”
“Vengo stasera all’osservatorio…. Per ora ti faccio le mie felicitazioni per la tua laurea….. Adesso vai dai tuoi…. Ti stanno aspettando….”
“Tranquilla, mia madre non si è ancora ripresa….. Andiamo a pranzo….”
“Buon appetito! ........Vado anch’io. I miei stanno ancora aspettando mie notizie!” Si liberò dalla stretta della sua mano.
“Amy! Aspetta!”
“Ci vediamo stasera…..” E scomparve fra la folla di universitari.
Gli altri salutarono Michael e se ne andarono.
 
 
****************
 
 
 
 
NOTA: Alle Isole Canarie esiste veramente l’osservatorio astronomico del Roque de los Muchachos. Si trova a quota 2400 metri sul principale vulcano spento dell’isola di La Palma.
Vi sono alcuni dei più importanti telescopi del mondo e dista circa un’ora di automobile dalla città di Santa Cruz de la Palma. (fonte Wikipedia)
 
 
Siamo al gran finale! Ho in mente la scena da un bel po’ e conto di pubblicare l’ultimo capitolo in pochi giorni.  Vi chiedo quindi solo un altro pizzico di pazienza. E grazie di nuovo per aver seguito la mia storia!!!! 
 

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Capitolo 15
*** L'amore nasce fra le stelle ***


CAP. 14
 
L’AMORE NASCE FRA LE STELLE
 
 
Pomeriggio.
Amy era in camera sua, distesa sul letto. Abbracciava forte il cuscino rosa con i gatti che le aveva  regalato Katie per il suo ultimo compleanno.
Sapeva che quel giorno sarebbe arrivato. Sapeva  che prima o poi Michael si sarebbe laureato, che avrebbe lasciato l’osservatorio per tornarsene a casa sua…. Immaginava che potesse partire per chissà dove, d’altronde il suo percorso di studi lo avrebbe portato a girare per gli osservatori ed i laboratori di tutto il mondo…. Di questo ne era consapevole fin dall’inizio.
Ma non immaginava che potesse farle così male.
Si doveva separare da lui, non avrebbe fatto nulla per fermarlo, non poteva né doveva fare nulla per fermarlo. Quella era la sua strada. E doveva seguirla.
Lei ….lei …. Forse l’avrebbe ricordata come quella persona con cui aveva condiviso la scoperta della cometa…. E poi?
 
Chiuse gli occhi. Ripensò a tutto quello che era successo nelle ultime settimane…. Settimane al limite del credibile…. Tornò con la mente  a quella sera in cui andò all’osservatorio per riportare quei CD di foto al professore e lo aveva conosciuto…. La prima impressione su di lui fu pessima: secchione antipatico, acido e insensibile! Era tornata lassù per l’eclissi di Luna ed avevano iniziato a discutere di sogni, obiettivi e stelle cadenti. Non voleva più tornarci finché non se ne fosse andato. Ma il destino aveva previsto cose diverse per loro: Vivy che voleva la foto di Saturno, le chiavi dimenticate sul tavolo sotto il telescopio e lei costretta a tornarci per recuperarle…. Da lì le cose avevano preso un’altra piega. Michael aveva iniziato a cambiare, aveva iniziato a non considerarla più una ragazzina dedita solo a cose superficiali… di astronomia ne sapeva qualcosa, non quanto lui, ma ne sapeva ….. e forse questo lo aveva apprezzato molto. Si erano sentiti più o meno spesso, si erano visti, avevano fatto una piccola grande scoperta insieme …..e in quell’occasione si erano abbracciati per la prima volta….. Un momento magico, sublime, indescrivibile e indimenticabile…. Aveva sentito il calore del suo corpo, il profumo della sua pelle, il battito del suo cuore e la dolcissima forza delle sue braccia….. Le venne d’istinto di stringere più forte il cuscino, come se in quel momento ci fosse Michael al suo posto… E poi? Tante situazioni più o meno emozionanti…. Fino ad oggi.
Mamma mia quante cose erano accadute nell’arco  di poche ore!
Il suo esame di maturità era alle spalle e finalmente la Gortmann apparteneva al passato (naturalmente a quello da seppellire) così come la scuola, una corsa rocambolesca verso l’università e verso l’introvabile aula magna per vederlo concludere la discussione della tesi.
E lì, la certezza che i suoi dubbi erano ad un passo dal diventare realtà.
 
 
Dopo un pianto liberatorio, Amy si alzò dal letto, si diresse verso lo specchio che stava dietro la porta della sua camera e sul quale aveva appiccicato un sacco di figurine e disegnini fatti durante i mesi passati con le amiche. Guardò la sua immagine riflessa: una ragazza che invece di esultare per la fine della scuola, aveva un faccia da funerale, gli occhi gonfi come due meloni e rossi come pomodori, le guance solcate dalle lacrime, i capelli trasandati che non avevano più forma……
“Sei uno straccio…. Ma devi farti forza…. Se stasera vuoi andare a salutarlo, devi tirarti su. Non vuoi che parta con il ricordo di te in queste condizioni, vero?”
Optò per un bagno super rilassante nella vasca, circondata da mille bollicine di bagnoschiuma profumato come era solita fare da bambina. I suoi erano al lavoro e non sarebbero rientrati fino a sera. Erano da poco passate le tre del pomeriggio, il tempo necessario c’era.
Immersa in quella nuvola bianca e soffice, chiuse gli occhi riuscendo finalmente a distendere i nervi e rilassarsi quel tanto che le bastò per tirare le fila di quella giornata intensa ….che ancora non era finita!
Michael sarebbe partito e sicuramente non si sarebbero visti per lunghi mesi. Forse il sentimento che provava per lui si sarebbe affievolito col tempo (di questo in realtà non era affatto sicura) e tutto sarebbe tornato come una volta…. Forse…. 
L’unica cosa certa era che non avrebbe mai lasciato partire Michael senza prima avergli detto ogni cosa. Come dirglielo non sarebbe stato facile, ma doveva assolutamente trovare le parole giuste. Persino Leo c’era riuscito! E lui in quel campo era una frana!! Ce l’avrebbe fatta anche lei!
Uscì dalla vasca, indossò l’accappatoio ed iniziò ad asciugarsi i lunghi capelli. Voleva essere al massimo quella sera. Michael doveva conservare un’immagine positiva di lei!
Aprì l’armadio. Niente jeans e felpetta quella sera. Cominciò a tirare fuori quintali di vestiti e ad abbinarli fra loro per individuare l’accoppiata vincente. Sul letto si iniziò a formare una montagna di roba; maglie, gonne, pantaloni, calze, giacchette…. Sembrava fosse passato un uragano!
Amy si voltò e realizzò. “Cavolo…. Ho sparpagliato tanta di quella roba che mi ci vorranno ore per restituire alla stanza il suo aspetto normale…. E non ho ancora scelto cosa indossare…..” Raccolse la gonna nera usata per il compleanno di Romy… “Fu una bella serata ….potrebbe portarmi fortuna…” Già, elegante ma poco pratica…..
I leggings di jeans! Ma certo!!!!Con sopra quell’ampio maglione nero! Si,  forse un po’ dark, ma ogni volta che si era vestita così, si sentiva a suo agio ed elegante quel tanto che basta. In piedi i cari stivaletti. Neri ovviamente!
Inviò un sms alle amiche “Vado da Michael e gli dico tutto prima che vada alle Canarie. Fatemi gli auguri!!!”
Poi continuò a riordinare la camera. Il cellulare squillò una, poi due, infine tre volte con le risposte delle amiche.
Katie: “Era ora che ti decidessi! Dai che va tutto bene!!!  ; *”
Romy: “Io e Mirko teniamo le dita incrociate tutta la sera!!”
Vivy: “Vai alle Canarie con lui!!!!! : ) ”
 
Amy sorrise e, bella carica, prese le chiavi dell’auto e si diresse verso l’osservatorio.
 
*    *    *     *     *    *    *    *
 
Piccolo salto temporale!
 
Usciti dal ristorante, Michael, Brandon ed Ambra si soffermarono un po’ nel piccolo parco del locale dove avevano pranzato. La signora Finger finalmente non piangeva più, oramai l’emozione era passata. Il suo bambino si era laureato….alla faccia di chi ne parlava sempre male!!!!
 
Michael guardava il cielo. Stentava ancora a credere di aver superato alla grande tutto quanto!
E poi quell’opportunità di andare per sei mesi alle Canarie per sviluppare quelle ricerche….! Proprio non se l’aspettava! Era uno dei traguardi che si era prefissato quando aveva intrapreso quel percorso di studi…! Ed ora che ce l’aveva lì ad un metro…..incredibilmente non sapeva cosa fare! Non era così entusiasta all’idea di partire…..
 
“Ehi, che c’è? Hai pensieri per la testa?”
“Si.” A volte sembrava che Brandon fosse capace di leggergli nella mente!
“Fammi indovinare: sei indeciso su quella proposta che ti hanno fatto i prof..”
“Hm…. Visto che sei così bravo ad indovinare, suggeriscimi anche cosa fare….”
“Non vuoi partire per via di quella ragazza, vero?”
Sbuffò. “Accidenti! Ma doveva per forza accadere tutto adesso?!”
“Non fare così….” Ambra gli appoggiò una mano sulla spalla. “Potresti chiederle di venire con te.”
“Come?” L’idea non era male…..
“Se vi volete bene, perchè stare lontano l’uno dall’altra?”
“Vedi Ambra…. Il fatto è che Amy …insomma…. Io …. Io e lei non stiamo insieme….”
“Brandon, ma che cavolo mi hai raccontato?!”
“Non è colpa mia! Pensavo si fosse già dato una mossa!!!!”
“Bah, lascia perdere…. A volte mi chiedo come fai a sopportarlo! Spero proprio che il bambino non somigli al padre!”
“Antipatico!”
“Rompiscatole!”
Esattamente come quando erano piccoli! E proprio come allora si guardarono in faccia e dopo una manciata di secondi, scoppiarono a ridere e si abbracciarono.
“Dai, stupido! Lo sai? Sono doppiamente felice per te. Primo perché hai terminato gli studi con successo e secondo perché finalmente ti sei innamorato!”
“Grazie Brandon….”
“Se davvero ci tieni a lei, diglielo. Hai tutto da guadagnare, credimi!”
 
*     *     *     *     *     *
 
Erano quasi le 19:00. Michael era di nuovo nell’appartamento di suo zio. Stava togliendo tutta la sua roba dalle stanze. Adesso non aveva più motivo di restare lì. Si era ritirato in solitudine per prepararsi al meglio per la discussione della tesi. Che oramai era cosa fatta. Le valigie erano già pronte. Mancavano solo dei libri rimasti nel vano del telescopio. Uscì sul piazzale e guardò verso il centro abitato. Il sole stava calando lentamente. Un soffio divento gli spostò quei ciuffi di capelli che gli ricadevano sulla fronte. Quel luogo gli faceva venire in mente un sacco di bei ricordi… E ogni tanto gli sembrava di sentire il motore dell’auto di Amy che veniva da lui….
Entrò nell’osservatorio lasciando la porta socchiusa. Salì e cominciò a radunare le sue cose. Ma ancora aveva la sensazione di sentire il rumore di quell’auto…. No. Forse ora non era un’allucinazione.
Qualcuno stava salendo le scale dell’osservatorio….
 
“Amy…. Sei qui…” Gli sembrava più bella del solito.
“Ciao dottore…. E’ così che ti dobbiamo chiamare ora?”
“Ti prego…..” Si avvicinò a lei.
“Stai facendo i bagagli?”
“Torno a casa mia…. E’ probabile che a giorni rientri anche mio zio. Se poi con lui dovesse esserci anche  la sua fidanzata…..”
“Hai ragione! Faresti il terzo incomodo!”
Restarono alcuni secondi in silenzio, giocando con le mani. Poi Amy riprese a parlare….
“Adesso torni a casa… ma fra un po’ partirai sul serio, non è così?”
“Non ho ancora preso una decisione definitiva.” Accarezzò con la mano destra uno dei montanti di sostegno del telescopio. “Certo sarebbe un’occasione unica….”
“E perché vuoi lasciartela sfuggire di mano?!”
“Perché ho la testa piena di dubbi!!!”
“Michael, da quando ho cominciato a conoscerti meglio, ho sempre pensato che la tua strada sarebbe stata quella di fare grandi cose, scoprire nuovi mondi, nuove stelle…. E che niente e nessuno ti avrebbe fatto vacillare! Ti ho sempre ammirato per la tua determinazione ed ora non posso sentirti dire questo!!! Devi andare alle Canarie! Devi prendere al volo l’opportunità che ti è stata offerta!!!”
“Proprio tu mi dici così……” Non credeva alle sue orecchie! Era come se volesse mandarlo via!
“Ma a quanti neo laureati credi facciano queste proposte?!”
“Allora vuoi che me ne vada?”
“Lo voglio solo per te. Perché te lo meriti. Ed è giusto sia così.” Era il momento di vuotare il sacco. Guai a fermarsi. Adesso o mai più. Prese fiato. “Però devi farmi una promessa!”
“Quale promessa?” Si voltò a guardarla senza immaginare cosa volesse dirgli …
“Quando sarai laggiù a scrutare il cielo in cerca di nuovi mondi….. promettimi….”Ingoiò quel nodo che le si stava formando in gola. “Promettimi di ricordare che qui sulla Terra nonostante tutto….. c’è una persona che prima ti detestava …..poi…. poi si è innamorata di te!”  Piangeva ….
“Amy….” Non …. Non poteva credere alle sue orecchie….
“Buona fortuna amore mio….” Si voltò e si precipitò giù per le scale.
Lui non ci pensò un attimo e le corse dietro.
La raggiunse a poche gradini dalla porta. Le afferrò il polso sinistro con la sua mano destra, bloccando la sua fuga. Con l’altra mano le prese il polso destro. Amy si ritrovò immobilizzata, con le spalle al muro. E Michael a non più di dieci centimetri da lei. E ora? Che avrebbe fatto?
Si aspettava di sentirsene dire di tutti i colori, che l’amore è una cosa stupida, che era solo una sciocca senza speranza….
Michael la fissava con i suoi intensi occhi neri nei quali le pareva di scorgere una luce strana….
Il suo respiro era leggermente affannoso. Dopo alcuni secondi di silenzio, parlò:
“Io non vado da nessuna parte senza di te.” Riprese fiato. “Amy, oramai tu fai parte della mia vita… Mi ci è voluto del tempo per capirlo, ma anche io ….anche io….”
Non riuscì a terminare il discorso con le parole. Eliminò quella breve distanza fra di loro e la baciò.
Cosa provarono in quei momenti? Impossibile descriverlo, impossibile immaginarlo….. Andava tutto oltre la normale immaginazione.
Si allontanarono per qualche secondo. Amy sentì la presa allentarsi e liberò velocemente le mani.
Con le braccia gli cinse il collo, iniziando ad accarezzargli i capelli. Lui la strinse ancora di più a sé.
E la baciò di nuovo.
Niente esisteva attorno a loro. Solo Amy e Michael, Michael ed Amy. Quei baci, quelle carezze desiderate e sognate per tanto tempo, ora erano finalmente realtà. Stretti l’uno all’altra in un mare di emozioni, non sentivano nulla che non fosse loro. Il tempo aveva smesso di scorrere. Quanti secondi, o forse minuti, erano trascorsi? Chi lo sa! A loro non importava. Ora erano una cosa sola. Il resto non contava più.
 
 
All’improvviso però la porta d’ingresso dell’osservatorio si aprì ed entrò il professor Finger di ritorno dal suo viaggio in compagnia della suo fidanzata Loreen, una bella signora di mezza età.
E si trovò davanti quella scena.
I due ragazzi se ne accorsero. Si allontanarono velocemente…. Visibilmente imbarazzati!
 
“Salve ragazzi!”
“Professore…”
“Zio…ben tornato….” Il viso di Michael si stava letteralmente incendiando…. “Tutto bene?”
“Oh si! Benissimo!!” Il rientro più del viaggio…. “Volevo mostrare a Loreen l’osservatorio…”
“Ma certo…. Certo… Vi… vi lasciamo soli…..” Prese per mano Amy e si fondarono fuori.
 
Il professore prese a salire le scale per raggiungere il telescopio seguito da una Loreen divertita.
Anche lui sorrideva soddisfatto. In fondo, in cuor suo, aveva sempre nutrito la speranza che fra il suo nipotino ed Amy potesse nascere qualcosa!
 
Intanto i due innamorati avevano raggiunto l’esterno, rossi come due peperoni alla griglia!
Ridevano a crepapelle, sempre tenendosi per mano. Si fermarono in un angolo del piazzale da cui si godeva un panorama che, con le luci del tramonto, era letteralmente mozzafiato.
 
Amy non riusciva a smettere di ridere! “Dovresti vedere la tua faccia!!!!! Sei una tavolozza!!!!”
“Ah! Senti chi parla! Non creder di essere da meno!” Anche Michael rideva…..
“E poi tuo zio!!!! Ahahahahah!!!! Non sapeva cosa fare e cosa dire!!!!”
“Mamma mia che figura!!!!”
“E’ stato troppo buffo!!!! Questa proprio non se l’aspettava!!!!”
“Beh, prima o poi lo avrebbe saputo….”
“Dai, così è stato più divertente!”
 
“Già….. ” Michael era tornato serio.
Anche Amy stava smettendo di ridere…. “Non pensavo che anche tu….. insomma…” Lo abbracciò forte. “Non pensavo che ti fossi lasciato andare a certi sentimenti…”
Le accarezzò i capelli e li baciò. “Non lo pensavo neanche io all’inizio… Ma poi tutto è cambiato.”
“E pensare che quando ti ho conosciuto, non potevo sopportarti! Mi stavi enormemente antipatico!”
“Grazie… Quanti bei complimenti!”
“Però con il conoscerti meglio ho scoperto che non sei tanto male.”
La guardò con gli occhi pieni di dolcezza. “Sai che non c’ho dormito per notti intere?”
“Ci sarai abituato….”
“Solo se si trattava di studiare…. Ma questa volta dovevo capire una cosa ben più importante di un presunto pianeta orbitante attorno ad una stella. Dovevo capire cosa c’era in te che mi faceva provare quelle strane sensazioni, perché da quando ci siamo conosciuti avevo sempre voglia di vederti, di sentire la tua voce…. Per me è stato quasi uno sconvolgimento interno….”
“Dai, mi prendi in giro…..”
“Per niente….. E se non ti ho fatto mai capire niente è solo perché…. Temevo un tuo rifiuto.
Ed avrei anche potuto fare fiasco con la tesi….”
“Cosa?!” Amy non credeva alle sue orecchie!
“Non mi sono mai innamorato prima d’ora.” La strinse ancora di più. “ So che questo sentimento ti fa volare alto, ma ti può anche distruggere in un attimo…. Ho visto mio fratello precipitare dalle stelle alle stalle un paio di volte…. E non l’ho invidiato….”
Gli baciò leggermente le labbra. “Anche io ho aspettato fino ad oggi perché non volevo fallire gli esami per il tuo rifiuto. Ero praticamente sicura che me ne avresti dette di tutti i colori….
Sei sempre stato troppo riluttante verso ….certe cose….”
“Ma ho capito che stavo sbagliando. E che mi stavo perdendo il bello della vita.” Le sorrise. “Ed è stato solo merito tuo.”
Si strinse forte a lui. “Non ti dimenticherai di me quando andrai alle Canarie, vero?”
“Certo che no! Anche perché vorrei tanto che venissi davvero con me… Te l’ho detto, senza di te non vado da nessuna parte.”
“Rinunceresti a quei progetti?! Per me?!”
“Si. Sento che con te vicino posso fare cose inimmaginabili. Ma se non te la senti di seguirmi, posso rifiutare la proposta dei professori.”
“E faresti una grandissima cavolata!”
“Perché?!”
“Te l’ho detto: quanti neo laureati si sono sentiti proporre una cosa simile?!”
“Hai ragione….”
“Dai, non rinunciare. Io ci sarò sempre. Dopo tutto quello che ci è successo non ho alcuna voglia di mollarti! Ci sarà una soluzione meno drastica ….spero….”
“Forse si.” Sorrideva. “ Sull’area dell’osservatorio c’è un albergo che ospita scienziati e studiosi. Potrebbero aver bisogno di una persona in grado di preparare una pizza …extra terrestre, non credi?”
“Davvero?!…. Io….” Una lacrima di felicità uscì dai suoi occhi.
Si strinsero forte, come a non volersi perdere mai più.
“C’è un’altra cosa che volevo dirti…. Sulle stelle cadenti avevi ragione.”
“Cioè?”
“A volte esaudiscono davvero i desideri….”
 
Si baciarono.
 
Sopra di loro iniziavano ad accendersi migliaia di stelle.
 
Quelle stelle fra cui finalmente era nato il loro amore.
 
 
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FINE
 
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Vorrei ringraziare tutti coloro che, anche solo di sfuggita, hanno letto qualche frase della mia storia.
Per me è stata comunque una vittoria. Non pensavo di riuscire a pubblicare una cosa mia!
Spero che abbia fatto sognare qualche anima romantica……
Vi è piaciuta? Mi fate sapere il vostro parere? Anche una recensione piccola piccola……!!
 
Spendo volentieri qualche parola per ringraziare questo sito che dà la possibilità a tutti di esprimersi così. Per la parte prettamente scientifica mi sono basata sulle mie conoscenze di astronomia, mia grande passione, su alcuni degli scritti della professoressa Margherita Hack che stimo moltissimo e su Wikipedia, fonte inesauribile di informazioni!
 
Di nuovo grazie a tutti!!!!
 
A presto!!!
 
La  Luna  Nera 
 

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