I segreti mai svelati

di anonimo_anonimo
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Quel che mai ti aspetteresti ***
Capitolo 2: *** Per la via del sapere ***
Capitolo 3: *** Una lettera che cambia la vita ***
Capitolo 4: *** L'inizio di una nuova vita ***



Capitolo 1
*** Quel che mai ti aspetteresti ***


Ogni giorno prima di addormentarmi conto fino a dieci nella speranza che in quei pochi secondi mia madre abbia preso in considerazione l'idea di tornare, di prendere il primo  treno per ritornare il più in fretta possibile dalla sua famiglia.E anche se vorrei che tutto questo fosse vero non posso far finta di sapere che non tornerà mai ,da come ha lasciato tre bambini al padre senza neanche un  "ciao", da come ha sbattuto la porta l'ultima volta che l'abbiamo vista ,con le lacrime che le rigavano il volto,una borsa e nient'altro.Non riesco ancora a credere che l'abbia fatto,ma la domanda che mi corrode da quasi un anno è : perchè se ne andata??,perchè senza darci una spiegazione?? e propio per questo che probabilmente se un giorno dovesse tornare non credo di poterla mai perdonare, non dopo tutto il male che ci ha fatto!! " katy!!!! Svegliati o farai tardi." Ecco mio padre che come sempre interrompe i miei pensieri. Con molta calma mi alzo dal letto ,mi lavo e metto i primi vestiti che trovo nell'armadio.Quando finalmente scendo a fare colazione sono le 7:50 circa 40 minuti da quando mio padre mi ha urlato di alzarmi.Da quando mia mamma se ne andata dovete sapere che non c'è una grande armonia in casa.Ho due fratelli :Jake 13 anni e Thomas 7 anni, diciamo che talvolta  sono un tantino vivaci. Litighiamo sempre tra di noi, mio padre c'è la mette tutta ma badare a tre ragazzi non è facile quando non c'è una donna in casa,e come se non bastasse io e Jake ogni settimana torniamo da scuola con un quattro o con una sospensione. Non che non ci piaccia studiare ,io almeno c'è la metto tutta,ma da quando la mamma se ne andata è diventato tutto più difficile,mio padre e impegnatissimo con il lavoro avendo tre bocche da sfamare , io cerco d'aiutarlo ma è difficile se dall'altra parte hai un fratello che che non se ne frega e uno che è troppo piccolo per aiutare in qualunque modo!!! Quando arrivo finalmente in cucina mi rimangono solo cinque minuti  per fare colazione dopo di che arriva lo scuolabus a prenderci,salutiamo nostro padre e andiamo.Arrivo a scuola in ritardo come sempre ,le lezioni sono gia iniziate ,mi direggo verso l'aula di scienze dove mi siedo all'ultimo banco vicino un ragazzo che invece della seconda ora dovrebbe fare il quarto liceo . Apparte questo lui è simpatico e anche se non parliamo molto non trovo niente di strano e mi ci siedo vicino.La lezione è molto noiosa cosi invece di un  ora sembra durarne cinque, per fortuna suona la campanella di fine lezione ,corro subito fuori, non c'è la faccio più a stare li dentro.Alla seconda ora ho Italiano perdo tempo a prendere i libri e arrivo in ritardo alla lezione.Sono passati quasi 45 miuti quando la preside entra in classe.Vedendola entrare  credo sia venuta per sgridarci, magari per il chiasso che facevamo,mi sbagliavo, perchè disse:"Professoressa posso rubarle Kate per un  minuto???" Il battito iniziò a salirmi di velocità ,credevo di vomitare da un momento all altro..Probabilmente vuole sospendermi!Pensai tra me e me . Usciamo io e la preside dalla classe,andavamo verso la presidenza, ma con mia grande sorpresa non ci arrivammo mai ,perchè quello che aveva da riferirmi la professoressa in verità era una cosa che va oltre tutto ciò che la mia mente poteva formulare in quel momento, qualcosa che avrebbe cambiato per sempre la mia vita e quella dei miei fratelli ,portando altre sofferenze nella nostra famiglia e altre domande a cui naturalmente non avevo risposta!!!!!!...

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Capitolo 2
*** Per la via del sapere ***


Le lacrime mi rigavano il volto, avrei voluto scappare, far finta che non fosse successo niente, correre a casa e scoprire che era tutta una finzione ,tutto uno scherzo. Avrei voluto ,anche solo per un momento, che tutto si fermasse , che il tempo smettesse di camminare , le macchine di andare ,le persone di respirare e il mio cuore di battere. Chiudere gli occhi per poi riaprirli e scoprire di poter riabbracciare un ultima volta mio padre. Non sono cosciente del tempo che sta passando finche la preside non mi chiama per nome . Ero ancora lì rinchiusa in me stessa con le mani che mi coprivano il viso e gli occhi ancora pieni di lacrime per la perdita dell’unica persona che abbia mai amato al mondo ,l’unica persona di cui mi sarei fidata senza esitazioni. La preside mi aiuta ad alzarmi, cerco di smettere di piangere asciugandomi gli occhi ma è più forte di me e dopo neanche un secondo sento le lacrime scendermi sulle guance. Andiamo all’uscita della scuola dove mi aspetta una macchina che la preside mi ha spiegato mi porterà a casa dai miei fratelli. Entro nell’automobile, siamo solo io e il conducente, non parliamo per tutto il viaggio il che è un bene perché non credo sarei riuscita a dire una frase compiuta in quel momento. Arriviamo dopo solo dieci minuti, mentre la macchina si ferma davanti al cancelletto di casa mia riesco a vedere i miei fratelli davanti al portone ,stanno piangendo, non sono sicura che Thomas comprenda fino in fondo cosa comporta la morte di nostro padre, non credo sappia che oltre ad altre sofferenze questo vorrà dire che dovremo andarcene , lasciare la nostra casa ,la scuola ,gli amici… Appena la macchina si ferma apro lo sportello e corro dai miei fratelli, ci abbracciamo come non abbiamo mai fatto prima ,finche non mi accorgo che c’è qualcuno che ci sta osservando a pochi metri da noi ,quando si accorge che lo sto fissando mi si avvicina e si presenta come Mr. Brown capo di non ricordo cosa ,inoltre sarà lui a portarci in un paesino sperduto non so dove ne tantomeno mi interessa saperlo, dove vive la nostra unica parente ,Clarisse, che da quanto ho capito è una lontana zia da parte di papà. Entriamo in casa per fare le valigie, una volta che ho finito con la mia stanza, aiuto Thomas a finire la sua, quando usciamo dalla camera vedo Jake andare verso lo studio di papà, in circostanze normali lo avrei fermato , papà non ci aveva mai permesso di avvicinarci , ma ormai non aveva più senso non entrarci, perciò presa dalla curiosità seguii Jake ,che a mia volta fui seguita dal piccolo Thomas che non sopportava di essere lasciato solo. Non so di preciso cosa mi aspettavo di trovarci nello studio ,ma sicuramente non credevo di trovarmi davanti una cosa tanto spettacolare . Era come entrare in un altro mondo, ora finalmente capivo perché passava così tanto tempo la dentro, c’era tutto ciò che ci si può immaginare e forse anche cose che al contrario non avresti mai creduto di trovarti davanti. Il muro era tappezzato da cartine, disegni, mappe ,pagine di libri strappati, e non finiva lì vicino al muro era appoggiata una scrivania talmente carica di roba che si confondeva in mezzo a quel casino. Jake già stava guardando i mobili stracolmi di oggetti strampalati, mentre Thomas sembrava più attirato da dei modellini di aeroplanini posti troppo in alto perché lui ci arrivasse così invece di giocarci come sicuramente avrebbe fatto in altre circostanze si limitò a guardarli. Io invece ero in particolar modo attratta da delle lettere che si intravedevano sulla scrivania ,mi ci avvicinai presi le lettere, ne erano due ,le girai ,erano indirizzate alla mamma. Non credevo hai miei occhi ma tutto combaciava quelle lettere risalivano al giorno prima di quando la mamma se ne era andata. Dopo un po’ d’esitazione mi decisi ad aprirla, era scritta con un corsivo leggero e molto leggibile ,iniziai a leggerla ,finita la prima passai alla seconda .Una volta finita quella mi accorsi che piangevo, caddi a terra sfinita.” Non avrei mai dovuto leggere quella lettera” continuavo a ripetermi sottovoce ,non ora che ne conoscevo il contenuto. Quel che diceva la lettera era sconvolgente tanto da farmi venire i brividi. Non credevo che una persona potesse nascondere tanti segreti ,non mia madre almeno, non lei.

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Capitolo 3
*** Una lettera che cambia la vita ***


Non riuscivo a crederci…tutto ciò in cui credevo era scomparso in sole due lettere. La mia famiglia ,la mia vita perfino era una bugia ,una lunga e interminabile bugia. Le mie speranze distrutte i miei sogni infranti. Ho sempre voluto trovare una risposta alla domanda perché mia madre se n’era andata, ma se la risposta deve essere così dolorosa preferisco di gran lunga vivere nell’oscurità. Ero ancora immersa nei miei pensieri, quando sentii Jake pronunciare il mio nome . Riuscii a rimettermi in piedi e ad asciugarmi le lacrime prima che qualcuno potesse notarle . < < Jake puoi venire un attimo devo parlarti . > > dissi senza esitazioni. Tre secondi dopo ecco Jake davanti a me aspettando che gli dicessi qualcosa.< < Allora, che vuoi?? > > disse Jake. Decisi di andare subito al dunque, così presi la prima lettera e iniziai a leggerla: "Cara Margareth Spero ti ricordi ancora chi sono, in caso contrario provvedo subito. Sono tuo marito Caius Morgan. Ti scrivo questa lettera per ricordarti che voglio al più presto i miei figli. Com’è che si chiamavano?; a si Katy e Jake. A proposito ho saputo che hai avuto un altro figlio, Thomas 6 anni se non mi sbaglio, vorrei avere l’onore di conoscere anche lui chi sa forse ha preso dalla madre e diventerà speciale come i suoi fratelli. In quanto a quell’uomo che ritieni tuo marito ti avviso che non vivrà ancora per molto, perciò è meglio che tu gli dica la verità, tutta la verità, se non vuoi che muoia ignaro di chi sei veramente. P.S. Spero di non avere nessun intralcio nel prendermi i nostri figli, e di non dover usare la forza su nessuno di voi. Cordiali saluti Caius Morgan." < < La seconda lettera dice più o meno le stesse cose!! > >dissi una volta finita di leggerla. Alzai lo sguardo, Jake piangeva ma il suo sguardo era puramente iniettato d’odio . Stavo per parlare ma lui mi precedette < < Come ha potuto?? > > lo disse con talmente tanta rabbia nella voce che per poco non mi fece paura. < < C’osa??> > non riuscii a dire altro. < < Noi abbiamo un altro padre e lei non c’è l’ha mai detto!! Ci ha tenuto nascosto il segreto per tutto questo tempo!! E dopo solo due lettere che fa?? Se ne va!!! Sceglie di andarsene!!> > disse Jake. Mi fece infuriare, iniziai a ribattere < < E che avrebbe dovuto fare consegnarci a quel pazzo?? > > Ora urlavamo < < Quel pazzo?? > > ripete lui < < è nostro padre Katy!! nostro padre.> > Iniziai ad urlare ancora più forte < < Nostro padre?? Jake ma ti rendi minimamente conto di cosa stai dicendo ?? Non mi sorprenderei se un giorno ti mettessero in una casa di cura per problemi di testa!! Non lo abbiamo mai conosciuto Jake !! Mai!! Nostro padre e colui che si è sacrificato per noi dando la vita!! > > stavo piangendo < < Sarà ma non è nostro padre per davvero e se la mamma se ne andata vuol dire che gli aveva detto la verità!! E lui che ha fatto?? C’è l’ha tenuta nascosta per un altro anno, un altro anno di bugie!! > > Non so con che lucidità diceva questa cose ma spero che glielo faceva dire il fatto che era ancora sconvolto!! < < Ma sei diventato pazzo tutt’a un tratto?? Jake quell’uomo molto probabilmente ha ucciso nostro padre ? Ti entra in quella testa che forse hanno tenuto il segreto per aiutarci?? > > lui era pronto a ribattere < < Per a… > > non riuscii più a trattenermi, prima che potesse finire la frase gli diedi uno schiaffo. Non avrei mai creduto di fare una cosa del genere ne tantomeno lui se l’aspettava. Restammo li a fissarci con gli occhi pieni di lacrime. Fu Jake a rompere il silenzio con una frase che non mi sarei mai aspettata potesse uscire dalla sua bocca < < Mi dispiace. Hai ragione quell’uomo non è nostro padre, mi sono fatto prendere la mano. Scusa! > > Con quelle parole mi fece pentire di quello che avevo fatto, ma probabilmente in quel caso Jake non avrebbe mai ragionato e staremmo ancora qua a litigare. Abbozzai un sorriso che lui ricambiò. Da quel momento non parlammo più ,continuammo a incartare oggetti finche Mr. Brown non ci venne a chiamare . Era ora di andare. Una nuova strada si apriva davanti a noi , una strada fatta di segreti e tradimenti. Non avevamo niente, se non due lettere e tante, forse trappe bugie. Qualcuno ci cercava, ma ciò che lui non sapeva e che noi avevamo un nome ,il che vale a dire un indizio da cui partire o così credevamo.

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Capitolo 4
*** L'inizio di una nuova vita ***


A volte penso come sarebbe bello se non fosse successo niente! In questo momento probabilmente staremmo tutti a casa, mia mamma in cucina a preparare la cena , mio padre guardando la partita in televisione con Jake, Thomas a guardare i cartoni in camera sua ,ed io in camera mia non avendo nessun pensiero per la testa, nessuna preoccupazione. Invece sono qui in una macchina che non è la mia per andare a vivere dall’unica parente che abbiamo. Mi sto annoiando e sono anche stanca , vorrei potermi addormentare come hanno fatto Jake e Thomas già dall’inizio del viaggio, ma con tutti i pensieri che mi ronzano per la testa non credo riuscirò mai a chiudere occhio. Il viaggio sembra durare secoli , tanto che quando arriviamo mi accorgo che mi aro addormentata anch’io. Pioveva e dal finestrino non riuscivo a distinguere niente perciò aspettai che la macchina parcheggiasse per andare a vedere dove ci trovavamo. Quando la macchina si fermò, in quello che credo sia un vialetto, si svegliarono anche Jake e Thomas ,scendemmo dalla macchina ,alzai lo sguardo e vidi davanti a me una casa dalle dimensioni di un castello se possibile, ma comunque troppo grande per una sola signora ,la casa era circondata dal giardino più immenso che abbia mai visto. Ci avviammo verso il portone dove ci aspettava quella che credo sia la nostra lontana parente di cui ci hanno parlato. Durante il viaggio ho avuto modo di immaginarmi come fosse questa zia, nei miei pensieri l’avevo imbruttita assai, facendola molto più vecchia. Clarisse in verità era una signora sulla quarantina, con la faccia completamente dipinta tanto del trucco che si era messa, vestita con degli abiti talmente eleganti che sembra stia aspettando l’ambasciatore in persona, ed infine con una un espressione disgustata sul volto. Jake deve aver notato quello che ho notato io perché fece una smorfia. Ci fermammo quando eravamo a quasi 10 passi da lei. Clarisse ci squadrò dalla testa ai piedi e poi disse < < Siete voi i figli di mio cugino? > > lo disse talmente stupita che per poco non risposi di no. Jake però fu più veloce di me a formulare una risposta << E chi se no ?? >> Clarisse lo guardò esterrefatta. Un po’ per cambiare discorso e un po’ per riparare a quello che aveva detto Jake dissi < < Io mi chiamo Katy piacere > > le allungai la mano, che lei non prese, così continuai < < E loro sono i miei fratelli Jake: Quello che avete avuto modo di conoscere poco fa, e Thomas il più piccolo > > cercai di essere il più educata possibile. < < Bene allora entrate nella mia dimora! La vostra camera è al secondo piano, disfate le valigie e poi venite di sotto a cenare . > > Così dicendo si avviò in casa senza degnarci di uno sguardo. Senza scomporci, andammo a prendere le valigie, Jake mi guardò e io lo fulminai con lo sguardo per la figura che ci aveva fatto fare poco fa. Entrammo in casa, se l’esterno mi aveva stupita questo mi lasciò senza parola. Il pavimento era di marmo, tutti i mobili di un legno lucidissimo, ogni quadro , foto ,orologio e lampadario era tirato a lucido, quella casa era perfetta . Ma probabilmente non tutti la pensavano come me. < < Che schifo !! > > commentò Jake. Mi girai a guardarlo esterrefatta . < < Che cosa fa schifo? ? > > domandai. < < Tutto !! >> replicò lui come se fosse la cosa più ovvia del mondo. < < Perché?? Io trovo tutto fantastico qui!! > > dissi. < < Bè questo ti fa capire quanto poco gusto che hai Katy!! Non vedi che qui è tutto antico?? Questo oggetti avranno almeno 1000 anni per ciascuno, mi stupirei se ci fosse una televisione. > > disse divertito. < < Lasciamo perdere > > commentai. Mi faceva piacere che dopo tutto quello che avevamo passato riuscivamo ancora a rendere divertente qualcosa ogni tanto. Salimmo in camera , non ci volle molto tempo per trovarla visto che sulla porta era stato messo un cartello con la scritta “ Questa è la vostra camera” supponendo che quella scritta si riferisse a noi entrammo. Già quando Clarisse ci aveva comunicato che saremo stati tutti in una stanza ero rimasta sconvolta , perché non sono mai stata in camera con i miei fratelli, ma ora avrei preferito dormire sotto la pioggia. La camera era talmente piccola che i letti ,messi uno affianco all’altro, per poco non erano attaccati, in fondo alla stanza c’era un armadio, un solo armadio ,talmente piccolo che ci sarebbero entrate a malapena tre maglietta. Il resto della camera , apparte una porta che portava a un bagno, era vuoto. Eravamo sbalorditi. Per fino il piccolo Thomas si era accorto che non ci saremmo mai entrati tutti lì dentro. Io non ero molto esigente di solito, ma questo era troppo, non è che volevo un attico come stanza, per carità, me è impossibile che in quella casa enorme non c’era una stanza un po’ più grande di quella!! E anche se non ci fosse una camera più grande, il che lo ritengo altamente impossibile , con che lucidità ci hanno dato una sola camera e non tre ?? Entrammo nella camera , eravamo tutti e tre esausti sembravano passati mesi e non poche ore dalla morte di nostro padre. Avrei voluto andare giù e dire qualcosa per il fatto delle camere, ma ero troppo stanca. Jake mi comunicò che sarebbe andato a letto senza cena ,io avrei voluto fare altrettanto, ma Thomas aveva bisogno di mangiare cosi ci avviammo lungo i corridoi nella speranza di trovare la sala da pranzo. Dopo non meno di 10 minuti trovammo una stanza con un tavolo lunghissimo , da una delle due parti c’era Clarisse. Dopo un po’ si accorse che c’eravamo anche noi, < < Accomodatevi, accomodatevi. Ma ditemi dov’è vostro fratello? > > chiese tutt’altro che interessata. < < Jake era molto stanco!!! > > dissi. Io e Thomas ci accomodammo alla destra di Clarisse. La cena era a base di carne. Finito di mangiare feci per alzarmi ma Clarisse mi fece segno di aspettare .< < Domani andrete a scuola, non importa ciò che avete passato. Pertanto esigo che tu e i tuoi fratelli domattina vi alziate alle 6 . > > disse con un tono arrogante. < < Perché dobbiamo alzarci così presto?? > > domandai, < < Per non fare tardi naturalmente. Andrete tutti e tre nella stessa scuola. È una scuola privata il che vale a dire che pago. Spero che non mi farete fare brutte figure. E ora andate. > > Mi alzai, presi Thomas per mano e mi avviai in camera. Entrammo che Jake dormiva, ci mettemmo il pigiama e andammo a letto. Prima di addormentarmi feci una preghiera per mio padre, una per i miei fratelli, e una per mia madre ,per far si che tornasse ,visto che ora più che mai avevamo bisogno di lei, avevamo bisogno di una madre, di nostra madre.

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