Shaman Voice

di Lushia
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Melodia I .:. Prologo ***
Capitolo 2: *** Melodia II .:. Cantico degli Angeli ***



Capitolo 1
*** Melodia I .:. Prologo ***


Shaman Voice

Credits-------------

Fiction dal Fan Manga Shaman Voice di Princess Miyuki (Lushia) Questa è una storia che si svolge parallelamente alla vita di Yoh. Tutti i personaggi NON inerenti al manga o all’anime di Takei-sensei, sono © di Princess Miyuki e degli utenti del forum dello Shaman Diary, compresa la loro storia, i nomi, le armi, gli oggetti, i luoghi, le tecniche e non devono per nessun motivo essere copiati anche solo parzialmente.

Ringrazio tutti i membri dello Shaman Diary e coloro che mi hanno aiutato nello svolgimento di questa storia.



Avviso i lettori che non sapevo come mettere "tutti" i personaggi più altri, per cui sappiate che ci saranno anche i protagonisti XD


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Il cielo era limpido e azzurro. Il rumore dell’aereo era molto forte ma conciliava il sonno, per cui molte persone in quel momento erano addormentate beatamente nei loro posti. Le nuvole, bianche come la panna, scorrevano fuori dai finestrini. Sembrava di essere il padrone del mondo. Sembrava di essere al di sopra di tutti. Le città erano troppo lontane per essere notate, le persone erano tante formiche, mentre i passeggeri dell’aereo erano i giganti. Scorrendo paesi, città, continenti, oceani, finalmente l’aereo arrivò a destinazione. La gente si svegliò dai loro dolci sogni, iniziava l’atterraggio, la città si vedeva ora sempre più grande, le formiche erano tornate ad essere persone. I passeggeri non erano più i giganti padroni del cielo.
Le rotelle dell’aereo toccarono finalmente la pista, dopo pochi secondi, esso si fermò definitivamente.
La gente scese pian piano dal velivolo, percorse quelle scale fino all’aeroporto. Una folla immensa si trovava all’interno, decine di persone venute a salutare i parenti o gli amici tornati dal lungo viaggio.
In mezzo a tutto quel trambusto, tre ragazzi trascinavano le loro valige con fare frettoloso, avanzando con passo svelto tra la gente. Finalmente uscirono dall’aeroporto e respirarono un po’ d’aria pulita.
Un ragazzino dai capelli biondi non molto corti, vestiva un paio di pantaloncini corti azzurri e portava una camicetta bianca. Accanto a lui, una ragazzina molto carina dai capelli violetti, raccolti in una lunga treccia. Aveva gli occhi del medesimo colore e indossava un elegante abito lilla. Per ultimo, accanto alla ragazza, c’era un bambino molto grazioso, aveva i capelli castani e gli occhi rossi, portava sul capo un berretto con due orecchie a mo di gatto di colore arancione, come quella specie di tunica lunga sopra i pantaloni bianchi.
Il ragazzo biondo si guardò attorno. Tokyo era una città davvero molto grande, molta gente, molte macchine, molti palazzi. Una vera metropoli confusionaria.
-Beh…devo dire che un po’ me la ero immaginata così….- disse il ragazzo alzando un sopracciglio.
-In fondo non è poi così grande…dai…- continuò, come se volesse convincersi del contrario.
-Oh suvvia, Shin, sarà una scherzo trovare un appartamento qui! Fidati!- disse la ragazza in modo molto ironico. Il bambino piccolo rise. Shin diventò rosso.
-Oh per la miseria, Mistral, ma è possibile che tu debba criticare tutto ciò che dico???- Le urlò dietro. Mistral, di tutta risposta, si voltò e fermò un taxi.
-Muovetevi, voi due, se non volete farvela a piedi!- disse, salendo sul taxi.
-Oh per l’amor del cielo, ma farcela a piedi dove????? Dove cavolo dobbiamo andare???- urlò Shin adirato.
Mistral, fece una smorfia e si rivolse al conducente. — Ci scusi, - disse — Dove possiamo trovare un “posto dove dormire e mangiare” che costi poco?-
-Vi ci porto io, non temete!- disse come se sapesse benissimo dove andare.
-Allora andiamo!- esclamò il bambino.
Lo strambo trio salì in auto e il taxi partì.
-Da dove venite?- chiese il conducente curioso. -Sapete parlare bene il giapponese!-
-Beh si, i nostri antenati erano giapponesi, infatti abbiamo cognomi e nomi giapponesi!- disse Shin rovistando nella sua borsa.
-Shin è cresciuto a New York, infatti parla correttamente l’americano.- disse Mistral. -Per quanto ci riguarda, io e Kodi siamo cresciuti a Barcellona.- finì la ragazza.
-E come vi siete conosciuti?- aggiunse il conducente.
-Le nostre famiglie si conoscono da secoli!!!- esclamò il piccolo Kodi sorridendo.
Finalmente il taxi si fermò. Shin non avrebbe sopportato oltre la curiosità del conducente, che continuava a chiedergli quale fosse un tipico pranzo spagnolo e se lui avesse mai incontrato Julia Roberts in qualche locale importante.
Mentre il taxi spariva lungo la strada affollata di veicoli, i ragazzi fissarono quella sottospecie di condominio sporco e rozzo, dove avrebbero potuto trovare prezzi bassi e un mini appartamento.
-Ancora mi chiedo perché stiamo facendo tutto ciò- disse Kodi fissando l’ingresso del palazzo, pieno di muffa, umidità e con i vetroni delle finestre incrinati.
Shin e Mistral gli lanciarono un occhiataccia, il piccolino si intimorì e stette zitto.
Ad accoglierli, arrivò una signora molto robusta, coi capelli legati in uno chignon e che indossava un orribile abito viola sgargiante.
-Voglio essere pagata ogni inizio mese e non faccio ne debiti ne accetto cambiali. CHIARO?- il chiaro ruppe i timpani dei ragazzi, che si limitarono ad annuire con il capo.
-Bene. Nome e cognome e firma qui sotto, prego!. Continuò, facendo finta di nulla.
-Shinichi Mikawa, Mistral Miyazawa e Kodi Midora.- disse Shin. La signora segnò tutto.
-Tutti che iniziano con “Mi” , eh? Cos’è, i vostri padri si sono messi d’accordo?-
I ragazzi risero piano.
Dopo aver firmato ricevettero la chiave dell’appartamento 149 e salirono le scale diretti lì.
-Quella vecchiaccia sembra un bignè al cioccolato!- esclamò Kodi imitandola alla perfezione: “Voglio essere pagata ogni mese!”, e facendo scoppiare a ridere Mistral.
Le scale, sporche e infangate, cigolavano ogni due passi, le pareti erano ammuffite e piene di acqua e umidità…quel condominio faceva davvero pena.
Si fermarono davanti ad una porta dalla maniglia arrugginita, dove pendeva una targhetta semi stracciata con scritto 149. Il 9 era stracciato per metà.
-E ora vediamo cosa ci riservano i nostri pochi spiccioli….- disse Mistral pronta a non farsi venire un infarto quando avrebbero aperto la porta.
Shin sospirò.
-E’ così. I “Tre Mi” sono finalmente giunti a Tokyo.- Spalancò la porta.
La scena che gli si parò davanti era raccapricciante. Pareti completamente nere a causa dell’umidità, muffa ovunque, la stanza era minuscola, di fronte c’era una finestra rotta e riparata con il nastro adesivo. Per terra tre futon con coperte sporche e cuscini non abbinati. A destra solo una piccola porticina ed un bagno ovviamente sporco.
-Non c’è neanche un televisore…- disse Shin alquanto scioccato dalla scena.
-Non ci servono gli inutili svaghi umani.- disse Mistral sicura di sé. Shin le lanciò un’occhiataccia.
Kodi prese la coperta e la osservò. C’era un alone grandissimo.
-Chi ha pisciato qui sopra?- disse perplesso.
-KODI!- urlarono in coro Mistral e Shin. —Ma chi ti insegna a parlare in modo tanto volgare?? Hai solo nove anni!-
-Bah…nessuno ci obbliga a parlare bene qui, no?- disse il piccolo Kodi tristemente. —E poi non abbiamo molti anni di differenza…tu ne hai quattordici, Mistral tredici…- disse cercando di aggrapparsi a qualche scusa che tenga.
Shin si alzò e guardò fuori dalla finestra. —Beh, ora la cosa importante è solo una…-
Una strana aura magica si levò dietro Shin, lo stesso dietro Kodi e Mistral.
Apparvero delle strane creature…forse fantasmi. Dietro Shin, quella che doveva sembrare una Chimera, un leone con la coda da serpente. Dietro Mistral, una sirena dai lunghi capelli verdognoli e dietro Kodi, una splendente e fiammeggiante fenice.
-La cosa più importante ora, è ritrovare la Maestra.

I rintocchi della campana erano sempre più frequenti, i ragazzi si dirigevano a scuola in fretta, prima che smettesse di suonare.
Shin, abbattuto perché darebbe ogni cosa per evitarlo, si dirige nella sua nuova classe, 3 — 2, Terzo anno seconda sezione.
C’erano parecchi ragazzi e ragazze, alcune molto carine, pensò. Si diresse verso un banco solitario accanto la finestra e si accomodò, dopo aver accuratamente posato lo zaino sull’apposito strumento al lato del banco.
Si voltò. La giornata era serena, poche nuvole, molto sole. Alcuni uccellini cinguettavano felici mentre svolazzavano tra gli alberi poco più in là…
Un brivido…un forte brivido e freddo. Shin fu colpito all’improvviso da un’ondata di gelo così devastante da farlo rimanere scioccato. Distolse subito lo sguardo dalla finestra e si voltò per la classe. Non poteva essere. Ma era proprio così. Era Furyoku. Un Furyoku molto potente e devastante.
- E se fosse….? — disse voltandosi e scrutando ogni singolo ragazzo della classe. Finché il suo sguardo non si posò su di lei…
Una ragazza seduta solo pochi passi più in là. Il suo sguardo fisso verso la lavagna, apparentemente assorta nei suoi pensieri. Capelli castani lunghi fino alla schiena, due minuscole treccine adornavano i suoi lunghi e lisci capelli. Gli occhi del medesimo colore, un po’ più scuri.
“Non è lei” , pensò Shin. Ma nonostante non fosse la persona che cercava, era comunque colei che emanava un Furyoku così grande e spaventoso. Chi poteva mai essere?
Si alzò, deciso a parlarle. Se era una sciamana, tanto valeva fare amicizia, forse avrebbe persino potuto aiutarlo. Si avvicinò alla ragazza con disinvoltura e quando le fu accanto, fece un inchino e si presentò.
- Piacere! Il mio nome è Mikawa, Shin Mikawa, sono appena arrivato da New York! -
La ragazza dai capelli castani si voltò, con lo sguardo serio e assorto come prima. Scrutò il ragazzo e poi rispose.
- …Hai intenzione di rimorchiarmi? -
Shin ebbe un colpo al cuore che lo trattenne in silenzio per qualche secondo, prima di rendersi conto di cosa avesse detto realmente la ragazza….
- MA COSA??????? NO NO NO NO MA CHE HAI CAPITO??? E’ CHE SONO NUOVO E NON CONOSCO NESSUNO E TI HO VISTA E HO PENSATO DI FARE AMICIZIA E COSì… -
Ma fu interrotto dall’improvvisa risata della ragazza. Prima non l’aveva notato, forse perché preoccupato dal Furyoku, ma ora se n’era accorto. Quella fanciulla era davvero molto bella.
La giovane si alzò e si voltò verso il ragazzo.
- Sei davvero simpatico, sai? Io sono Ayashiko, Ayashiko Yuril, piacere di conoscerti, Shin! -
Shin sentì il cuore battere davvero, per la prima volta, d’amore…

- Tutto a posto? — Domandò Mistral guardando Shin immerso nei suoi più lieti pensieri.
- Oh…cosa? — Shin era ancora immerso nei suoi “lieti” pensieri.
A Mistral si staccò una gocciolina lunga quanto la Torre Eiffel…
- Tornando al discorso, io sono capitata nella Quarta sezione del secondo anno, tu? —
- mm…terzo anno….seconda sezione…. — Shin ancora immerso nei pensieri.
- Io sono alla quarta elementare, la sezione è la terza!!! — disse eccitato il piccolo Kodi.
Intanto Mistral si fermò di botto, così che Shin le andò addosso.
- Ehi ma sono modi??? Fermarti così…ma dico io… - disse arrabbiato il ragazzo che si massaggiava il naso un po’ dolorante per la botta.
Mistral si voltò verso di lui abbastanza arrabbiata.
- Dunque, vuoi dirci cosa ti è accaduto di così eccitante oppure dovrò aprirti quello schifo di cervello per scoprirlo? -
Shin sospirò.
- Mah nulla, ho solo conosciuto una ragazza, nulla di che… -
- Nulla di che, dici??? Tu stai da tre ore guardando il cielo con quella faccia da ebete e tu osi affermare NULLA DI CHE??? -
Ad un certo punto, Mistral parve afferrare le parole “conosciuto” e “ragazza”, perché rimase a fissarlo con uno sguardo che andava tra il disgusto e la paura…
-TU…..HAI….CONOSCIUTO….UNA….RAGAZZA……? — disse lentamente, scandendo ogni singola lettera.
- TU…..TI SEI INNAMORATO DI UN’INSULSA UMANA????????? — urlò stavolta.
- No no no no, Mistral, fermati un sec… - ma non ebbe tempo di spiegare perché Mistral gia stava urlando come un’ossessa.
- HAI DIMENTICATO CHI SIAMO?????? HAI DIMENTICATO I NOSTRI PRINCIPI??????? I NOSTRI IDEALI???? COSA DIREBBE LA MAESTRA SE SAPESSE????? ED IL SOMMO MAESTRO???? —
Ma Shin non ci vide più e le diede un sonoro schiaffo sulla guancia.
- Zitta, vuoi che ti sentano???? — disse preoccupandosi della gente che poteva passare di lì
- Non ho dimenticato i miei principi e quella era una sciamana, potente per giunta. —
Alla parola “sciamana” Mistral rimase di sasso. Non poté fare a meno che scusarsi per l’errore.
- Potente…per giunta? — aggiunse Kodi, che aveva assistito in silenzio alla discussione.
Shin fece cenno di sì col capo.
- Ha un Furyoku devastante. Il suo nome è Yuril Ayashiko. Non sono stato capace di vedere il suo Spirito, però, magari era rinchiuso nella tavoletta. - disse Shin pensieroso.
- O magari è talmente potente da nasconderlo. — aggiunse Mistral, mentre si massaggiava la guancia che era stata colpita dallo schiaffo, ancora un po’ rossa.
- Mah…non saprei…domani vedrò di parlarle…- disse Shin, prima di rimettersi in cammino, con gli altri al suo seguito.

La notte era calata. Nel cielo l’oscurità avvolgeva la luna, notte di luna nuova. Le stelle erano abbastanza visibili, ma non bastavano ad illuminarla.
L’orologio suonava l’una e mezza. Per strada molte auto ancora trafficavano in giro e la gente sembrava non aver sonno. Ma sopra i palazzi, qualcosa si muoveva.
Shin era addormentato rannicchiato nel suo futon, con Mistral accanto. Tutti erano immersi nei loro sogni.
Improvvisamente, dal nulla, un canto. Una melodiosa voce proveniente dall’oscurità della notte.
Shin aprì gli occhi di scatto, come se qualcosa lo avesse svegliato. Una voce rimbombò nella sua testa, nella sua stanza, ovunque…

- Nel cielo risplenderà sempre la nostra Stella… Si dia inizio al gioco!...-
- ..Folli Angeli di Hao. -

Fine Melodia 1

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Capitolo 2
*** Melodia II .:. Cantico degli Angeli ***


Una voce melodiosa apparsa dal nulla. Di chi poteva mai essere?
Shin restò ad osservare il sole che curioso faceva capolino da sopra i palazzi all'orizzonte. Era giorno ormai e Mistral e Kodi si sarebbero svegliati a momenti. Intanto lui continuava ad osservare il cielo terso pensando a cosa fosse accaduto quella notte. Nei suoi ricordi, immagini di una donna dai lunghi capelli castani molto chiari, che raccontava al piccolo Shinichi di una splendida ragazza dai capelli rosei e dagli occhi bicolore, il destro di fuoco, il sinistro di acqua. Questa ragazza era molto potente e molto dolce, protettrice dell'amore supremo e a sua volta innamorata. Lei, destinata all'eterna morte, finchè non romperà la maledizione con il suo stesso cuore.
Quella splendida ragazza, come raccontava sua madre, aveva una voce splendida e adorava intonare dolci cantici. Amava la natura e viverci immersa. Quella ragazza...
Shin parve tornare in sè quando Mistral e Kodi si stavano svegliando.
-Ehi Shin...- disse Mistral stropicciandosi gli occhi -come mai già in piedi?- chiese curiosa, nel vederlo già sveglio appoggiato al davanzale.
-L'ho sentita.- affermò senza far troppo caso ai due, continuando a fissare il cielo.
-Chi?- chiese Kodi che non lo seguiva
-La Maestra. Stanotte...- continuò senza scomporsi.
-COSA???- Mistral si alzò di scatto inciampando nel futon e cadendo con la faccia a terra. -c-cosa??? d-dove??? p-perchè?-
-Credo fosse lei. Ho avvertito tre Furyoku di livello altissimo e uno di questi era Yuril...ma era il più debole fra i tre, anche se non di molto...- disse voltandosi verso Mistral, aiutandola ad alzarsi.
-Ma allora Yuril doveva trovarsi con la Maestra e col Sommo Maestro!!!!- esclamò Kodi che stava letteralmente saltando di gioia.
-No. Erano troppo vicini i due Furyoku di livello alto. Il Sommo Maestro e la Maestra non hanno Furyoku così uguali, se nonchè questi due Furyoku sembravano legati...- continuò Shin, infilandosi il pantalone.
-Legati..?- Chiese Mistral, mentre afferrava la sua divisa.
-Come se fossero imparentati...come se avessero legami di sangue...- continuò, preparandosi la maglia.
-Ma allora non si tratta della Maestra, lei non ha parenti!- disse deluso Kodi, mentre sistemava il suo futon.
-Non credo...è possibile si tratti di suo fratello gemello...- obiettò Shin, infilandosi le scarpe.
-Ates-sama è morto 1000 anni fa!!!!- esclamò Mistral, che ormai era bella e pronta per andare a scuola.
-Non è detto che, come la Maestra, non sappia reincarnarsi!- esclamò Shin passandole vicino e facendole un occhiolino, come per dire che nulla è impossibile per loro.

Si stavano appunto dirigendo a scuola, mentre mille domande affollavano la loro testolina. Shin non poteva dimenticare quelle voci, una di quelle doveva appartenere a Yuril sicuramente....allora anche Yuril aveva una voce divina? Anche lei era legata alla Maestra? Era perciò destino incontrarla? Perchè il suo cuore batteva così ogni volta che ne pronunciava il nome? Davvero l'amava?
-Ora che ci penso, Ates-sama non mi pare frequentasse il monastero del Sommo Maestro come la Maestra.- dichiarò Mistral pensierosa, mentre avanzava a passo svelto.
-Dalle voci, lui sarebbe dovuto essere in guerra a quell'epoca...- aggiunse Kodi.
-Beh ma, la Mestra forse gliel'ha insegnato.- obiettò Shin.
-E' una cosa possibile.- dichiarò Mistral. Poi ci fu silenzio per tutto il tragitto.
Shin non voleva aggiungere quel particolare, che le voci sembravano tutte femminili. Poteva benissimo Ates-sama avere una voce dolce e femminile, poteva anche essere che si era reincarnato da poco ed era un bambino, questo spiegherebbe la voce femminea. Però qualcosa non lo convinceva ancora. Camminando, senza accorgersi, per sbaglio urtò una ragazzina col caschetto corvino e una fascia chiara. Indossava la divisa della loro scuola, era chiaro che era compagna.
-Oh, scusi!!!- disse, Shin preoccupato, controllando che non si fosse fatta male.
-Sto bene, sto bene.- disse la ragazza sorridendogli misteriosamente, prima di riprendere il suo cammino senza più rivolger parola.
-Eppure...- Kodi sembrava pensieroso, ma nè Shin nè Mistral lo notarono.
-Eppure mi sembra che prima non avesse tanta fretta...- quando Mistral gli chiese se stava bene, Kodi sorrise annuendo, smettendoci di pensare.

La classe di Mistral era ben arredata. I banchi alcuni sporchi con scritte varie, le solite dei ragazzini, i muri però abbastanza puliti. La lezione di matematica era l'unica cosa noiosa che rompeva l'atmosfera romantica che si era creata.
Misral passò il tempo a giocherellare con i suoi adoratissimi capelli, prima che la campanella suonò interrompendola e svegliandola dai suoi dolci pensieri. Mentre si apprestava ad infilare i libri nella cartella, venne richiamata da un ragazzo che sedeva nel banco accanto al suo.
Il ragazzo aveva dei capelli spettinati rosso fuoco e portava gli occhiali. Le sorrise maliziosamente per tutta la durata della conversazione.
-Salve.- disse, con una voce sensuale.
-Salve.- rispose Mistral con voce fredda e apatica.
-Stai sempre da sola? Non hai fatto amicizie?- chiese curioso.
-Non ti riguarda.- rispose Mistral col tono di cui prima.
-Ehi, non ti agitare. Io sono Desisco, Jeremia. Sono un italiano.- continuò divertito il ragazzo.
-Io sono Miyazawa, Mistral e sono spagnola. E ora arrivederci.- disse, mentre aveva afferrato lo zaino e stava letteralmente scappando da quel tizio che credeva un maniaco.
-Dove scappi? Pensavo volessi ritrovare la Maestra!! - disse sghignazzando sotto i baffi.
Mistral si voltà. Maestra? Come poteva un umano idiota, maniaco e dallo sguardo perverso conoscere la pura e sacra Maestra? Di sicuro doveva averla per caso ascoltata mentre parlava con Shin e Kodi quella mattina.
-Scusami, ma non credo tu ne sappia qualcosa.- Disse con tono deciso, prima di voltarsi.
-Peccato...- continuò Jeremia - Lushia-sama voleva proprio conoscervi...- disse, afferrando lo zaino e uscendo dalla porta in fondo all'aula.
Mistral si voltò. Nessuno dei tre si era mai permesso di chiamare la Maestra per nome, per cui non poteva averlo saputo da loro. Ma allora davvero la conosceva? Invano gli gridò di fermarsi, per cui gli corse dietro afferrandolo per lo zaino, costringendolo a fermarsi.
-Scusami, non sapevo ...non mi fido molto degli umani...-disse Mistral ansimando per la corsa e molto imbarazzata per la figuraccia.
-Non preoccuparti, neanche noi ci fidiamo, così come la Maestra, ma sappiamo conviverci perfettamente.- affermò divertito.
-La...Maestra....dove...dove si trova?- chiese inquieta Mistral, morendo dalla voglia di poterla conoscere, quella sciamana così dolce e forte, narrata per anni da suo padre.
-Iniziamo col dire che se la chiamate ancora "Maestra" vi potrebbe punire- disse sghignazzando -lei vuole essere chiamata per nome, a volte si arrabbia anche se usiamo il "sama" {Aggettivo che messo alla fine di un nome indica l'importanza di questo, ecquivale al nostro "signore, signor, signora"}- concluse Jeremia.
-Ah...ok...comunque non mi hai risposto!!!- disse Mistral ancora più impaziente di prima.
-Si farà viva lei. Vi sottoporrà ad una prova.- Disse Jeremia, facendosi serio.
-Prova?- chiese incredula Mistral.
-Vuole vedere se siete in grado di entrare a far parte dei "HMA".- concluse.
-Cosa vuol dire "HMA"?- chiese Mistral curiosa. Jeremia di tutta risposta scoppiò a ridere.
-Non ci credo!!!! Non conoscete l'ordine dei Folli Angeli di Hao??? {HMA = Hao's Mad Angels}- chiese Jeremia sempre più divertito.
-Ah si...me ne parlò papà una volta...è un Ordine di Cavalieri sciamani scelti che Lushia-sama fondò intorno al 1378...sono cavalieri scelti per perseguire lo scopo di Hao-sama...- disse Mistral. Ma si portò le mani alla bocca. Senza accorgersene aveva pronunciato i nomi della Maestra e del Sommo Maestro. Jeremia rise nuovamente.
-Non devote mettervi paura di pronunciare i loro nomi!- esclamò. -Comunque, Lushia-sama vi vuole alle 18 sul fiume, tutti quanti.- Terminò, voltandosi e andandosene via.

Quella sera, i tre ragazzi si diressero al fiume senza parlare. Avevano a lungo discusso sulla prova nel pomeriggio ed erano incerti se fossero stati in grado di superarla o meno. Si sedettero in riva ed aspettarono con ansia. Nessuno osò parlare per tutto il tempo. Mistral giocherellava con la sua treccia come faceva sempre quando era nervosa. Kodi metteva un sassolino sopra l'altro formando qualche strana costruzione. Shin ossevava i movimenti delle ombre, mentre il sole si accingeva ad andare a dormire.
Ad un tratto però, tutto fu interrotto da una sonora esplosione che, grazie al tempestivo intervento di Kodi, riuscirono ad evitare.
Shin era rotolato lateralmente e controllò bene ogni parte cercando di avvistare la causa dell'esplosione. E poi la avvistò, proprio quando lei parlò.
-Potevi respingerlo, ma non te ne sei accorto in tempo, Mikawa- affermò seria.
Shin la stava osservando e quando il fumo fu diradato completamente, anche Mistral e Kodi potettero fare lo stesso.
Era una ragazzina dai lunghi e mossi capelli rosei, aveva gli occhi di due colori diversi, il destro rosso e il sinistro blu chiaro. Indossava una maglietta blu molto singolare formata da varie bretelle e aveva una gonna corta bianca, fermata da delle catene. Al collo portava un ciondolo giallo con inciso una stella. La ragazza si trovava in groppa ad un bianco destriero alato e con un corno sulla fronte.
Shin rimase stupito...il famoso cavallo alato della Maestra, il suo grande Spirito Guida dai poteri eccezionali...Sijes...
Mistral rivelò un sorriso di gioia, Kodi fece altrettando e Shin quasi piangeva. Era lei, l'avevano trovata, o meglio, lei aveva trovato loro. La sciamana che 1000 anni prima e lo stesso 500 anni prima, aveva sposato il più grande sciamano della storia, il Grande Onmyoji Asakura Hao. Lei, Minazuki Lushia.
-Ed ora vediamo cosa sapete fare, "Mi". Datevi da fare, se volete entrare nel nuovo mondo di Hao-sama!- aggiunse la ragazza.
Shin annuì e richiamò Mirren, la sua chimera alata che comanda l'elemento terra, e lanciò delle scaglie di terra e roccia, dirette verso la maestra.
Lushia afferrò una spada antica molto pregiata ma non poco rovinata, eseguì un veloce Oversoul col suo spirito all'interno di questa e con un colpo tagliò le scaglie, sorprendendo i "Mi" per la sua velocità.
-Tutto qui?- chiese ancora seriamente Lushia, prima di lanciare un colpo velocissimo verso Shin gridando -Momoirokatto Kougoshii! {Taglio divino rosa}-
Il colpo raggiunse Shin senza che potesse difendersi, per colpa della velocità estrema della stessa tecnica. Finì a terra e si alzò traballante, con la mano sulla ferita al petto, deciso a continuare lo scontro.
-Bene...determinato! E' così che si fa!- disse, sorridendo per la prima volta dall'inizio dello scontro.
Ma una voce interruppe lo svolgimento del match e stupendo Shin, perchè quella voce era impressa nella sua mente ed era per lui impossibile da dimenticare.
-Non credi di aver esagerato, Lu?- disse una slendida ragazza dai lunghi capelli castani. Indossava un top nero e una lunga gonna arancio.
Shin l'ammirò senza parole...riuscì solo a dire un lievissimo -Yuril..-
Ma poi notò meglio la situazione. Non era sola Yuril, c'era una ragazza dai capelli blu scuri e dagli occhi dei colori di Lushia ma al contrario, il destro blu e il sinistro rosso. E poi le assomigliava anche moltissimo. Ed entrambe si trovavano sopra un unicorno alato simile a Sijes ma blu.
Lushia ridacchiò -ma dai, credi davvero che abbia esagerato, cugina?- precisò Lushia
Shin ebbe una sorpresa incredibile. Yuril era...la cugina di Lushia-sama? Com'era possibile??
La ragazza dai capelli blu parlò -Eh si, cara gemella, hai esagerato un pò, in fondo sono ancora deboli!- disse.
Mistral e Kodi la guardarono esterrefatti. Non solo l'amica di Shin era la cugina di Lushia-sama, ma quella ragazza che tanto le assomigliava era anche sua sorella gemella!!
-Ah, beh, se lo dici tu, Sara...allora ho fatto bene a trattenermi...- disse Lushia.
Shin invece non si era preoccupato tanto che Sara fosse la sorella o meno di Lushia. Lui pensava a quel "sono ancora deboli" che aveva detto. Erano davvero così deboli?
-Comunque sia per essere debole hai incassato bene il colpo. Posso dire di essere soddisfatta delle tue...- ma non potè continuare perchè venne bloccata da un'altra voce, stavolta familiare a Mistral.
-Ma Lushia-sama!!!- obiettò un Jeremia deluso, a pochi passi da lì. -Pensavo che li avreste sottoposti a prove più complesse!!!- continuò.
-Le prove a cui sottopongo i membri dell'Ordine non sono affar tuo, Jeremia!- lo sgridò Lushia, tanto da farlo tacere per la vergogna.
-E dopotutto essere sopravvissuti al Momoirokatto Kougoshii è già una prova superata, no??- affermò un'altra voce molto puccia dietro Jeremia. Shin, Mistral e Kodi la riconobbero. Era la ragazza col caschetto corvino di quella mattina. Kodi si morse il labbro, allora li stava davvero seguendo.
Jeremia si voltò offeso verso la ragazza. -Ma Carlua!! Non è sufficiente come prova!!- disse.
-Ma perchè vuoi sempre criticare gli ordini della Maestra, Jeremia?- chiese ridendo una voce più profonda e adulta. Un ragazzo sui 20 anni coi capelli castani chiari un pò lunghi fino al collo, era appoggiato ad un albero poco lontano da lì, assieme ad un altro che era uguale a lui, solo con i capelli a spazzolino e con un orecchino, probabilmente erano fratelli gemelli. Stavano accarezzando due cani che sembravano Dobermann, ma più che altro erano trasparenti...per cui dovevano essere i loro Spiriti Guida.
Jeremia si voltò verso i gemelli sospirando -Kevin...George...non eravate previsti anche voi!- disse.
-Abbiamo deciso di farci un giro per controllare i nuovi arrivati!!!- Affermò una dolce fanciulla dai capelli castani chiari lunghi, vestita in modo alquanto curioso, sembrava quasi egizia e aveva un gattino nero che la seguiva, ma non era uno spirito.
-ma abbiamo anche trovato un Jeremia che non ha ancora messo la testa a posto- disse un uomo sulla cinquantina, mentre fumava una sigaretta, seduto su una roccia. Aveva i capelli bianchi lunghi e indossava un completo giacchia e cravatta blu.
Jeremia aveva una gocciolina lunga quanto la torre di Tokyo...-Sissi...Signor Evergreen...anche voi qui??-
Una risata concluse il giro di apparizioni inaspettate. Era una donna cinese con un ventaglio, che aveva i capelli neri legati in due chignon laterali e aveva un neo sotto l'occhio sinistro.
-Oh, ma dai, Nicolas, è solo un bambino!!!- disse la signora parlando con quell'uomo che già era simpatico a Shin, siccome si stava stufando di quel Jeremia che osava obiettare ogni parola della Maestra.
-Oh per favore, Xian. Essendo membro dell'Ordine è suo preciso dovere rispettare Lushia-sama e Hao-sama come tutti quanti noi.- continuò deciso.
-Ora finiamola, su!- intervenne Sara che si stava arrabbiando. -Avanti Lu, cosa facciamo ora?- chiese alla sorella.
-Cosa facciamo ora?- disse ridendo. -Accompagniamo i nostri ospiti a casa nostra!-

Fine Melodia II

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