Occhi di Ladro

di AsamiYuu
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La solitudine del bosco ***
Capitolo 2: *** Il prezioso bottino ***
Capitolo 3: *** L'arrivo ad Olken ***
Capitolo 4: *** Scappare o morire ***



Capitolo 1
*** La solitudine del bosco ***


CAPITOLO 1

Un fruscio di passi incauti si avvicinarono.
Non si sentiva niente oltre a quel suono poco aggraziato che avanzava con rapidità.Quel giorno perfino gli alberi della foresta tacevano davanti a quel filo di vento quasi impercettibile immergendo il tutto in una calma innaturale.
All' improvviso si udì un urlo seguito da una vampata di foglie secche buttate al vento dal rapido movimento di una corda.
Ecco,era quello il momento.Doveva agire.

Uscì con rapidità da un cespuglio e si preparò ad infierire sulla povera vittima casualmente caduta nella sua trappola.
Prese un bastone appuntito e lo puntò alla gola dello sventurato quando ad un tratto si fermò.
- Dral? - sospirò - possibile che tu sia ovunque?Ti mando in un posto e poi chissà come riesci a sbucarmi da dietro le spalle anche se dovresti essere a miliardi di chilometri da qui -
- M-Mi dispiace - rispose con fatica.
- Mh..penso proprio che ti lascerò qui a penzolare per un po',che ne dici? -
- No!ti prego!la prossima volta ti giuro che starò lontano,tirami giù! -
Il ragazzo acconsentì e tagliò la corda che legava l'amico.
Non ne aveva voglia di sentire le lamentele del compagno,quando ci si metteva era davvero insopportable anche se torturarlo ogni tanto lo divertiva.
Dral era un ragazzetto abbastanza minuto,non molto alto e alquanto goffo.
Aveva in testa dei ridicoli capelli castani che stavano continuamente in aria e infastidivano chi gli stava vicino.
La sua pelle era così chiara che si poteva addirittura pensare di vedergli attraverso e in faccia aveva due scurissimi occhi piccoli e innocenti.

- Ahia..mi hai fatto male - disse Dral dopo essersi liberato.
- Cosa pensavi?che ti mettessi un cuscino sotto prima di tagliare la corda?Guarda che è già molto se non sei più appeso a quel ramo e poi per me potevi benissimo rimanerci ancora un po',dopotutto ci sei caduto tu nella mia trappola no? - rispose l'altro con tono beffardo.
- Si ma non l'ho fatto apposta! -

- Allora la prossima volta quando ti dico di andare da qualche parte è meglio che ci vai e ci resti invece di tornare indietro!Lo sai quanto è difficile in questo periodo acciuffare qualcuno con un po' di grana?Tutti hanno paura di viaggiare e si vede poca gente ultimamente in giro,se non c'è nessuno a cui rubare qualche soldo lo sai che fine facciamo noi? -
- Ci troviamo un lavoro giù in città? -
- No!Moriamo di fame ecco cosa!Chi vuoi ci prenda come lavoratori in quel posto? -
Dral non seppe rispondere,si sentì a disagio.
C'era un motivo se si erano ridotti a campare in quel modo ma ricordarlo gli portava sempre alla mente nuove sofferenze.
Facevano una vita dura ma sopravvivevano con poco.

Vivevano nei pressi di una piccola cittadina di nome Elsa,non si poteva dire che fossero molto amati dalle persone del luogo,erano giovani scaltri e bravi guerrieri ma erano poco più che ragazzini,uno di 14 anni e l'altro di 16,ed erano orfani in balia di sé stessi.Selvaggi.
- Forza andiamo,se non ci riempiamo subito la pancia rischiamo di crepare qua - disse ad un tratto il primo ragazzo.
- Va bene - rispose l'altro.
E si avviarono per la via di casa o come la chiamavano loro: il rifugio.
Quella in cui vivevano era una piccola grotta in roccia grigia vicino al bosco,era piccola e umida ma per loro andava più che bene.
L'avevano scolpita all'entrata con segni raffiguranti scene macabre o avvertimenti in modo da spaventare eventuali nemici.All'ingresso emergeva una grande porta in legno quasi ovale che conduceva direttamente all'interno dove tre piccole stanze si estendevano lungo la murata.
Appena arrivati cosumarono con rapidità il pranzo; delle mele raccolte fresce e del pesce appena pescato.
Quel giorno il bottino che gli aveva riservato la natura era alquanto abbondante ed entrambi si saziarono entusiasti.
Dopo mangiato si appisolarono nei loro letti.
Un tonfo assordante svegliò il più grande.Instintivamente si buttò per terra e prese in mano l'unica vera arma di cui disponevano,un piccolo pugnale a quadrello con una lama bianca e con l'impugnatura nera che si estendeva fino alla parte superiore dell'oggetto quasi come circondata da rovi.Attese qualche secondo,per capire se si trattasse di un nemico e velocemente si avvicinò alla porta.Era già successo in passato che fossero stati assaliti da briganti o ladri dopotutto due ragazzi soli e vicino ad un bosco isolato sembravano facili prede ma gli aggressori avevano sempre avuto la peggio.

- Che cosa succede? - Dral si era svegliato e ora stava seduto sul suo letto a guardare con aria insonnolita il compagno.
- Shh...fai silenzio c'è qualcuno - rispose frettolosamente l'altro scrutando lentamente al di fuori della casa.Sul prato c'era una ragazza dai capelli biondi tagliati a caschetto con due ciuffi lunghi che le partivano dal collo fino alla vita raccolti in due splendide trecce.
Era bellissima,aveva un abbigliamento da cortigiana ma i muscoli che si potevano intravedere da sotto il vestito dicevano tutt'altro.Non era grossa,anzi era abbastanza esile,tuttavia il ragazzo non si riusciva a capacitare di come quella ragazza poteva essere una gentildonna.
Ad un tratto vide che non era sola.Davanti a lei c'erano quattro grosse figure divertite e malandate che la scrutavano con mille sguardi tutt'altro che cordiali.

Lui stava lì ad osservarla da dietro la porta.Non aveva voglia di uscire ed aiutarla,non era quel genere di persona.
Sono cose che capitano,non sono problemi miei e non intendo rischiarci le penne.
Meglio tornare a dormire,pensò.
Ma quando fece per chiudere la porta,la ragazza si accorse della sua presenza.
- Aiuto!Aiutatemi vi prego! - iniziò ad urlare lei.
A quel punto anche quegli omoni si accorsero dell'intruso.Ormai non c'era più niente da fare.Doveva combattere.Avrebbe dovuto lavare ancora i suoi vestiti e la sua arma per ore prima di togliere del tutto il sangue di quei bastardi e l'odore lo nauseava ogni volta.
Uscì di scatto dal rifugio e si precipitò con rapidità sui primi due alla sua portata.Con un gesto rapido e preciso li sgozzò entrambi.Poi si scaraventò contro in terzo e lo trafisse da parte a parte,non ebbero neppure il tempo di reagire.Solo il quarto uomo riuscì a parare il primo colpo ma non ci volle molto prima che anch'esso si ritrovasse a terra senza vita.
La ragazza restò pietrificata.Tutto era successo in pochissimi secondi.
Se un attimo prima si trovava ad un passo dalla morte ora era lì a fissare quella figura giovanile slanciata e vigorosa.Quel ragazzo dai capelli neri come la pece lunghi scalati fino alle spalle e dalla pelle scura che la guardava con aria indifferente,quasi seccata,la incantò come nessun altro aveva fatto prima.
Aveva una tecnica semplicemente perfetta con quei colpi rapidi e precisi e l'agiltà sovraumana faceva sembrare il tutto quasi una magia.
E poi aveva degli occhi verdi stranissimi,freddi come il ghiaccio ma allo stesso tempo avvolgenti come il tepore del sole.
Ci mise un pò a riprendersi da quello shock.
Quando finalmente si riscosse gli sussurrò un timido grazie.
Lui,ancora allerta,le rispose solo dopo qualche minuto e lo fece con riluttanza.

- Non ringraziarmi - disse - non l'ho fatto di certo per te,ho ucciso questi bastardi solo perchè mi avrebbero attaccato comunque e mi sono difeso prima che potessero farlo -
Ma lei insistette - Comunque mi hai salvato e io te ne sono debitrice,posso sapere il nome del mio salvatore? -
- Già,mi sei debitrice quindi puoi farmi il favore di buttare questi cadaveri altrove?Davanti a casa mia non li voglio,quanto al nome...non credo possa servirti saperlo -
- Per il tuo giardino va bene,ma il tuo nome lo voglio sapere penserò io se poi mi servirà o no! - iniziò a lamentarsi.
- Ok,mi chiamo Lian,va bene?ora vai? - rispose ormai rassegnato.Quella ragazza era lagnosa quanto Dral e iniziava a stufarsi di vederla lì seduta a fissarlo.
- Si per oggi mi basta,io sono Aila - concluse lei.
- Va bene Aila,ora posso tornare a dormire o hai qualcos'altro da dirmi? -
- No,vai pure non sia mai che tu muoia di sonno mio salvatore,io mi arrangerò - concluse lei con un ghigno sarcastico stampato in faccia.
Detto questo Lian si allontanò con una smorfia e una volta ritornato a letto Dral lo investì con mille domande ma lui era stanco e non aveva voglia di rispondere,diede delle spiegazioni vaghe e poi si ritirò sotto le coperte per dormire.Prima che l'incoscenza lo colpisse pensò alla ragazza che aveva conosciuto poco prima,in un certo senso l'aveva colpito ma non voleva farlo trapelare e poi si ritrovò a concludere che probabilmente non si trattava che di una di quelle noiose ragazze di città sempre a seguire qualcuno che le difendesse e a spettegolare nei borghi.Pensando a quello che era accaduto si assopì.

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Salve a tutti! :)
Questa è la prima storia che scrivo,spero non sia stato troppo brutto come inizio..
è che ho tante idee in testa vedremo se nei prossimi capitoli riuscirò a metterle un pò a posto xD
Grazie per averla guardata,alla prossima,ciao! ;)

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Capitolo 2
*** Il prezioso bottino ***


CAPITOLO 2

Quando si svegliò il sole era tramontato da poco.
I due ragazzi avevano bisogno di una preda.Era passato molto tempo da quando Lian aveva fatto l'ultimo colpo e non era mai bene aspettare troppo.
Dral di solito non partecipava alle catture del compagno,non perchè non ne fosse in grado,più che altro perchè non gli piaceva uccidere.
Lui era più uno stratega.
Nonostante fosse alquanto goffo sapeva intrufolarsi dappertutto ed era abile con le parole mentre Lian era più diretto,prendeva e andava senza curarsi di nulla.
- Forza pigrone alzati! - urlò all'amico ancora sotto le coperte.
Niente.
Era sordo come un mulo e non poteva aspettare che si alzasse da solo così uscì momentaneamente dalla casa e tornò con un secchio d'acqua gelida in mano.
- Guarda che se non ti svegli ti beccherai un raffreddore! - cercò di avvisarlo.
- Come vuoi,eccoti servito! -
Un urlo si fece eco lungo le pareti della grotta.
- Ahh..Ma sei diventato matto?!Potrei anche morire per una cosa così,sai? - Dral si era alzato bruscamente in piedi con aria a dir poco innervosita.
- Ma va!Quando mai qualcuno è morto per un pò di candela al naso?Così non hai neanche bisogno di lavarti la faccia! - disse Lian con una risata fragorosa.
- Si si ridi pure,domani vedremo come ti sveglierai tu -
- Uffa non posso neanche divertirmi un pò,comunque ora basta dobbiamo prepararci -
- Giusto,ma questa me la lego al dito! - concluse Dral.
Per quanto sembrasse freddo e distaccato,Lian era un ragazzo socievole e giocherellone e solo le persone con cui legava di più potevano avere l'onore di vedere quei suoi bellissimi occhi verdi persi in un epressione di vivacità.
E l'amico era uno di questi.
Dral provava un enorme stima per il compagno,era forte e intelligente e di sicuro riscuoteva un gran successo con le donne.
Lui invece si sentiva alquanto inferiore.Era un bravo guerriero, aveva buon occhio per decidere strategie nei momenti di difficoltà ed era anche abbastaza bravo come medico, ma guardandosi allo specchio non intravedeva nel suo sguardo e in tutto il suo corpo quella compostezza e virilità che possedeva l'altro.
Lui sembrava semplicemente un bambino che voleva crescere prematuramente.

Quando furono pronti si diressero all'uscita della grotta.
Ormai fuori faceva buio e di sicuro qualcuno l'avrebbero trovato.
Aprirono la porta e si diressero verso il bosco.Di solito non attaccavano gli abitanti della città dopotutto era la loro terra.Preferivano invece cercare qualche straniero di passaggio che stanco del viaggio percorso si accampava lungo il cammino nell'attesa di ripartire all'alba.
Si nascosero tra alcuni cespugli per scrutare attentamente ciò che li circondava.Nessun rumore.
Avanzarono ancora immergendosi passo dopo passo nella profonda oscurità della notte.
Ci misero un po' ma alla fine s' imbatterono in un gruppo di sprovveduti addormentati.Erano in tutto sei uomini,la maggior parte di mezza età.
L'unico che sembrava stare di guardia era un ragazzetto poco più grande di loro seduto davanti ad un focolare in prossimità di alcuni cavalli ma aveva un aria talmente stanca che si capiva che non ci sarebbe voluto molto prima che anch'esso crollasse tra le braccia di Morfeo.
Vedendo tutta questa tranquillità e pregustando un colpo facile i due si accordarono di non uccidere nessuno.
Avrebbero aspettato che anche l'ultimo ostacolo si fosse tolto dalla strada e successivamente avrebbero agito.Ci volle più tempo del previsto ma alla fine la via fu libera.
Con passo calmo e deciso passarono attraverso quel minuscolo campo e raggiunsero i cavalli.
Per terra vi trovarono alcuni piccoli sacchetti e lì vicino c'erano due grosse casse.
I due ladri non avevano il tempo di curiosare all'interno di quei due macigni anche perchè avrebbero fatto parecchio rumore nell' aprirli così si accontentarono di guardare nei sacchetti.
Non sempre le cose più piccole sono meno preziose pensò Lian fiducioso.
Quando videro il loro contenuto i loro occhi si riempirono di entusiasmo.
Era oro!Non in tutti c'era qualcosa di prezioso ma due di loro erano pieni d'oro!
In tutto quei sacchetti erano dieci,di questi Lian e Dral ne presero quattro.
Una volta caricato il bottino i due si dileguarono nella foresta.
Tornati a casa festeggiarono di gusto.
Dopo aver bevuto e mangiato gli avanzi del pranzo svuotarono i frutti delle loro fatiche su un piccolo tavolo nella stanza principale del rifugio.
Il primo sacchetto conteneva bracciali e gioielli di ogni tipo tutti d'oro e raffinatamente ornati da pietre preziose,nel secondo c'era del denaro,nel terzo c'erano delle provviste e nell'ultimo c'erano altri preziosi.
I due li guardarono per ore.Alcuni erano davvero stupefacenti così dettagliatamente decorati che sembravano provenire dalla lavorazione di mani divine.Di sicuro con quello ci avrebbero vissuto per un bel pò.
Un oggetto tra tanti attirò in particolare l'attenzione di Lian.
Si trattava di un orologio tascabile con il bordo più esterno color argento e con incisa una lucertola dello stesso colore;il tutto era circondato dall'oro e sulla superficie emegevano quattro piccole pietre verdi.
Quando lo aprì emise un sussulto.Non c'era niente di strano,le lanchette avevano anch'esse la forma dell'animale rappresentato all'esterno ma dentro di lui si sentì sprofondare.
Una fitta feroce allo stomaco gli provocò un capogiro e impallidì.Dral si accorse subito che qualcosa non andava e corse dall'amico per soccorrerlo.Lian sentì solo alcune parole sfuocate poi perse conoscenza.

Quando riaprì gli occhi era mattina.
- Lian!Lian..come stai? - Dral era al suo fianco che lo guardava con aria preoccupata.
- Bene,grazie.Cos'è successo? -
- Non lo so,ad un tratto sei diventato bianco come un cadavere,mi hai fatto preoccupare! -
- Scusa,mi dispiace.Io stavo...stavo guardando un orologio e all'improvviso - si interruppe.L'orologio è vero!Si alzò di scatto e per poco non cadde a terra.Andò a prendere quell'oggetto e quando lo ebbe tra le mani ebbe un attimo di esitazione.Ma cosa mi prende?non sarà stato di certo questo a mettermi fuori combattimento ,dopodichè lo aprì.Non successe niente.Assolutamente niente.Era un orologio come tanti,certo era molto bello ma non aveva niente di speciale o magico.
- Lian? - l'amico lo chiamò allarmato.
- No,niente.Mi avrà fatto male la cena di ieri sera,ora stò meglio vedi?sono di nuovo colorato! - disse l'altro.
- Va bene,ma cerca di rimanere a riposo -
- Si ho capito - rispose svogliatamente mentre analizzava ciò che teneva in mano.

Nei giorni successivi,i due ragazzi varcarono spesso le mura della città.
Avevano bisogno di molte cose per potersi mantenere e con il loro bottino non gli fu difficile trovare dei buoni venditori.
Elsa era una cittadina pacifica per molti aspetti ma la maggior parte dei suoi abitanti riservavano agli stranieri sguardi freddi e sospettosi.
Solo chi aveva un pò di soldi veniva trattatto con grande cordialità anche se era solo di passaggio,ecco perchè Lian odiava quel posto.Era tutto falso.
Lui e Dral non erano certo stranieri ma venivano trattati nel medesimo modo.
Perfino i bambini li guardavano di sottocchio e ovunque passassero nascevano bisbigli e polemiche.
Ormai loro erano indifferenti a tutto questo e camminavano normalmente per le vie della città senza fare caso a ciò che li circondava.

Avevano bisogno di provviste e la prima tappa fu il mercato alimentare.
C'erano un sacco di pietanze particolari,alcuni frutti erano così grandi che occupavano dei tavoli interi.
In uno dei primi banchi trovarono un strano pesce che sembrava un misto tra un polpo e un granchio.Dral ne fu particolarmente incuriosito ma quando fece per chiedere al commerciante non riuscì a trovarlo così fu costretto a rinunciare.
Girarono a lungo e dopo aver preso cibo in abbondanza vollero dare un occhiata anche alla fucina dei fratelli Greill dove venivano prodotte le migliori armi di tutto il paese.Quei due omoni erano alcuni dei loro pochi amici e quando li videro entrare corsero subito a salutarli.
- Ragazzi!Che cosa insolita vedervi da queste parti,qual buon vento vi porta qui? - sbottò il primo fratello.
- Stiamo cercando delle armi,avete qualche novità?vorrei qualcosa di un pò particolare - rispose Lian.
- Ehehe cosa credi?Qui hai tutto quello che desideri,che tipo di arma vi serve? -
disse il secondo.
- Non saprei,tu cosa preferisci Dral?un pugnale ce l'abbiamo già -
- Secondo me ci farebbero comodo una spada lunga e un arco -
- Una spada e un arco?Perfetto guardatevi pure intorno e scegliete ciò che vi piace ce ne sono in abbondanza - disse il primo fratello indicando un lungo tavolo posto in fondo alla stanza.
Dral e Lian si avvicinarono alla montagna di armi.Ce n'erano alcune così particolari che quasi non sembravano neanche un oggetto di difesa.
Lance ricurve,archi dritti senza impugnatura,spade quadrate e altro ancora.
Sembrava proprio che in alcuni lavori avessero cercato di ricostruire l'impossibile creando così opere contorte e inusabili.
Lian osservò che quei due omini,alti e grossi,quasi come giganti con una lunga barba bruna che gli penzolava fino ai piedi,dovevano ormai essere diventati vecchi e pazzi per costruire cose del genere.
Ci misero una quindicina di minuti per scegliere qualcosa da quel mucchio ma alla fine ne furono davvero soddisfatti.
Dral prese un arco nero con delle decorazioni tribali bianche sui lati intagliato da un legno pregiato e raro.La corda che legava le due estremità era di un azzurro opaco che risaltava sull'oscurità dell'arma.Lian invece addocchiò una spada lunga e slanciata dove sull'impugnatura nera si estendeva una profonda incisione d'oro.
Non seppe perchè quell'oggetto lo inspirasse a tal punto.
Sembrava vecchia e le parole che le facevano da ornamento erano di una lingua mai vista prima,doveva per forza appartenere ad un qualche popolo estinto.
Però sentiva come un'appartenenza,come un legame con quell'arma,la stessa senzazione che aveva provato davanti all'orologio ma con meno intensità.
- Bella questa!A quanto me la date? - chiese al primo fratello.
- Sei sicuro di aver scelto bene?Quella spada non mi sembra molto adatta a te - disse lui.
- Ma certo!La trovo stupenda,allora quanto vuoi? -
- Aspetta - risposero i due fratelli lanciandosi occhiate dubbiose - Non credo che possiamo vendertela,non è un lavoro nostro,prendine un'altra forza - concluse il secondo.
- Insomma ma che problema c'è?A me non interessa chi l'ha fabbricata sono sicuro che andrà benissimo e vi avverto,mi conoscete,e sapete quanto sono testardo quindi vi evito la fatica di convincermi - insistette Lian.
- Ahaha hai ragione non voglio perdere tutto il pomeriggio così!E sia,prendila pure però trattala bene mi è sempre piaciuta quella spada! - concluse il primo fratello.
Dopo aver pagato e salutato i due omoni si diressero per la via di ritorno.
In quei giorni non gli era permesso tardare troppo poichè parte del tesoro lo avevano nascosto vicino al rifugio ma non era mai bene lasciarlo incostudito per troppo tempo o qualcuno gliel'avrebbe rubato.

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Finalmente l'ho finito!ed ecco qui il secondo capitolo ^^
Grazie per averlo visto,alla prossima! ;)

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Capitolo 3
*** L'arrivo ad Olken ***


CAPITOLO 3

- DRALLL!Muoviti! - urlò Lian.
- Arrivo!Solo un attimo! - rispose lui.
- Ma si raffredda tutto dai! -
- Va bene sono lì in un lampo! -
Quando Dral entrò al rifugio un odore di bruciato gli riempì le narici.
- Oddio cos'hai combinato?! - si spaventò.
- Ma cosa?Ho solo fatto il mio delizioso arrosto,non sei contento? - disse calmo Lian.
- Dipende,c'è ancora l'arrosto o l'hai usato per riscaldare la casa? -
- Certo che c'è..è un pò abbrustolito ma è buono comunque,mangialo e te ne accorgerai -
- D'accordo ma se è immangiabile tu non ti avvicini più alla cucina -

Il piccolo tavolo posto al centro della stanza più grande era apparecchiato per due.
In mezzo emergeva un grosso pezzo di carne fumante ricoperto da uno strato di fuliggine poco rassicurante.Lian e Dral si sedettero e iniziarono a mangiare.
Al primo boccone Dral si sentì male e anche Lian con una smorfia iniziò a non essere più sicuro delle sue parole.
- Mi sà che ci manca un pò di sale - disse Lian.
- Il sale?..oh credimi quella è l'ultima cosa che gli manca! - rispose Dral dopo essersi ripreso - forse se torgliamo la parte in alto il resto è mangiabile,si può sapere che ti è preso comunque? non fai spesso certi errori -
- Ah è vero,scusa.Mi sono assorto nei miei pensieri per un pò e quando ho ripreso la ragione era un pò troppo tardi però se assaggi la parte di qua sentirai che è davvero buono,guarda...Ahhmm - disse ricominciando a mangiare.
- Si hai ragione,ma il resto è quasi tutto da buttare -
- AAllora l-la possci-ma votta cuchini tu -
- Smettila di ruminare non ci capisco niente -
- La prossima volta cucini tu!così vediamo - ripetè Lian in tono di sfida.
- Ok - concluse Dral tranquillo.
Dopo mangiato decisero di perlustrare un pò i dintorni.
Di viaggiatori non se ne vedeva nemmeno l'ombra ma tanto a loro non importava perchè il bottino che avevano per le mani era più che sufficente e di scorte ne avevano tante così Dral ne approfittò per andare alla ricerca di erbe mediche.Si spinsero molto lontano da casa e non succedeva spesso.Questo a causa dei briganti che circondavano la zona ma quel pomerggio sembrava tutto piuttosto tranquillo perciò decisero di fare uno strappo alla regola.
Lì,vicino all'estremità del bosco,avevano sentito dalle voci del villaggio dell'esistenza di un'altra cittadina,Olken.
I due non l'avevano mai vista ma avevano sentito dire che si trattasse di una delle più grandi città del paese e che raccogliesse persone e oggetti di ogni tipo. Erano un pò incuriositi da quello che avevano udito ma non conoscendo la strada l'idea di andare in quel posto non li sfiorò neanche lontanamente.
Fu solo per pura casualità che in qualche modo si ritrovarono davanti al suo ingresso.

Una grossa insegna gli si parò davanti.
- OLKEN - lesse Dral.
- Siamo arrivati in quella famosa città di cui tutti parlano ad Elsa,cosa facciamo? - chiese Lian.
- Entriamo dai,intanto che siamo qui -
- Come vuoi - acconsentì.
Se il portone d'ingresso pareva enorme la città sembrava immensa.
Una volta varcata l'entrata i ragazzi si resero conto di quanto fosse insignificante la loro cittadina di provenienza.Olken era circondata da enormi mura in legno e all'interno si susseguivano ampi palazzi lungo grandi strade in pietra.La via principale era affollatissima.
Tutto quel caos stordì i due ragazzi che non erano abituati a tanta confusione e probabilmente erano capitati proprio in un giorno di festa perchè nella piazza principale erano radunati tantissimi personaggi strani che saltellavano e facevano divertire la gente.
Con tanto sforzo riuscirono a rifugiarsi in un posticino tranquillo che gli permise di riprendere fiato.
Lian era contento di stare lì.Lui aveva la pelle ambrata e non era facile trovare qualcuno così ad Elsa mentre lì vedeva un sacco di persone diverse perciò si sentiva meno emarginato.
- Vuoi andare a fare un giro tra i banchi?Ho visto che c'è un mercato - chiese Dral
- No vai tu se vuoi,a me interessa quella casa lassù,la vedi? - disse indicando uno dei più grandi palazzi sopra ad una collina,dall'altra parte della città.
- Lian!vuoi ancora rubare?siamo a posto adesso -
- No,non ti preoccupare voglio solo dare un'occhiata -
- Ok,allora ci troviamo qui tra un'ora -
- Si - disse Lian incamminandosi dalla parte opposta del compagno.

La casa più sopraelevata di Olken era l'edificio più imponente che il ragazzo avesse mai visto.
L'ingresso era ritmato da un susseguirsi di colonne doriche e circondato da un grande giardino con fontane e siepi ben curati.
Lian era nascosto dietro un'albero lì vicino,era curioso,voleva vedere che genere di famiglia abitasse in una simile casa; così,dopo poco,fece irruzione all'interno. Fu cauto,cercò di non farsi vedere da nessuno.
Il palazzo da dentro era sempre più maestoso..Davvero magnifico, pensò.
- Mammaaaa! Si può sapere dove sei? Peggy non vuole giocare,mi annoio! - esclamò una voce infantile a qualche centimetro da lui che si trovava ora dietro la porta principale.
- Tesoro non gridare,tuo padre sta lavorando! - disse una donna.
- Ma mi annoio! -
- Vai a fare qualcos'altro, Sebastian vieni qui -
Arrivò un maggiordomo – Si, mia signora, mi avete richiesto? -
- Si- continuò lei – Trova qualcosa per Osbon -
- Certo, mia signora..venite padrone- disse invitanto il ragazzo ad andare con lui.
- No! Non mi va..troverò qualcosa da solo! Non mi piace questo vecchiaccio! - concluse correndo verso il giardino.
Quando uscì Lian lo vide, era un ragazzo di circa 13 anni,in carne con i capelli rossi e con la faccia piena di lentiggini.
Sembrava proprio antipatico e Lian pensò che ormai la sua curiosità si fosse placata così si preparò per intraprendere la strada del ritorno.
Dalla porta corse verso una fontana, e da quella ad una siepe..finchè non sentì un lamento a pochi passi da lui che lo face fermare.
Dovete sapere che Lian amava davvero tanto gli animali e quello che vide in quel momento lo innervosì parecchio.
Osbon era intento a scuarciare il ventre di un povero riccio.
Il riccio si dimenava e piangeva così Lian si avvicinò e senza riflettere glielo strappò di mano.
- Lascialo libero – disse – ti sembra il modo di trattare un essere che non ti può fare alcun male?-
- Che diavolo vuoi tu? E che ci fai a casa mia? - rispose l'altro.
- Sono solo un passante che difende i ricci, ora va in casa pivello! -
- Come ti permentti di darmi ordini?! Io faccio quello che voglio! Ridammi quella cosa -
- No, questa non è una cosa e tu non l'avrai!-
I due iniziarono a litigare e presto finirono per picchiarsi ma Lian non se ne preoccupava anzi era piuttosto divertito.
Quel piccoletto non arrivava neanche al suo torace, era facile da prendere in giro.
- Adesso BASTA! - escalmò Osbon – Guardie venite!c'è un'intuso in casaaa!-
- Oh povero, adesso chiami i tuoi amichetti per vendicarti della bua, sei proprio un frigione -
- e tu sei morto! Non hai idea di chi io sia, vedremo se riderai ancora dopo stasera – disse ghignando.
- Si certo, peccato che ho un'appuntamento alla quale non posso macare altrimenti sarei rimasto a divertirmi aconora con tutti voi – rispose iniziando a retrocedere verso il luogo dalla quale era venuto – ci vediamo, mocciosetto, fammi il favore di crescere la prossima volta- e corse via.
- Vigliacco! - gli urlò l'altro.
Ma Lian doveva veramente andare ormai, doveva rincontrarsi con Dral, anche se gli sarebbe piaciuto rimanere ancora un po' a pestare quella peste.

- Lian! - Dral era proprio davanti a lui -che fine avevi fatto?sei il solito ritardatario-
- Ma va non è vero!In ogni caso..WOW ma cos'hai comprato? -
- Eheh ti piacciono? - disse mostrando gli acquisti al compagno – sono ingredienti di ottima qualità, ci sono le scaglie di drago,la colla di medusa e-
- No io intendevo quello- replicò Lian indicando una grossa scatola dall'odore appetitoso.
- Quella? È la nostra cena..ma ti interessa solo il cibo?-
- Si, decisamente..piuttosto usciamo di qui,stò morendo di fame!-
- Ahh come vuoi- concluse Dral
I due ragazzi uscirono dalla città,si accamparono per la notte e mangiarono fino a scoppiare.
Quella sera erano stanchi e si assopirono beatamente dopo pochi attimi, inconsapevoli di quello che li avrebbe attesi al risveglio.

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Rieccomi dopo tanto tempo ^^ mi sono un pò persa mentre scrivevo questo capitolo perchè la storia inizialmente doveva andare in un altro modo ma l'idea di farli viaggiare un pò mi ha inspirato..cosa ne dite? accetto qualsiasi consiglio o critica quindi se avete qualcosa da dire fatelo pure io ne sono contenta..
Grazie per averlo guardato, alla prossima! :)

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Capitolo 4
*** Scappare o morire ***


CAPITOLO 4

Era una mattina come tante.Lian e Dral non avevano dormito molto quella notte. Dovevano restare svegli o sarebbero morti.
Erano circondati da circa una ventina di uomini e nonostante il bosco fosse la loro casa in quel momento si trovavano tutt'altro che al sicuro.
Dobbiamo andare,dobbiamo trovare un nascondiglio!
Lian scattò in piedi e tirò con forza la manica di Dral per incitarlo a scendere dall'albero sul quale erano nascosti.
I due corsero a perdifiato fino al rudere di una chiesa al centro del bosco.
Si nascosero vicino all'entrata principale sotto un'ampio portone decadente e ingliallito dal tempo.
- Forse..qui saremo al sicuro per un pò - disse Lian con il fiatone.
- Già ma non per molto,dobbiamo fare qualcosa - rispose Dral.
- E cosa?non possiamo affrontarli tutti insieme -
- Allora aspettiamo che si dividano,li assaliremo quando saranno in gruppi -
- Come vuoi,mi fido di te,fammi strada - concluse Lian.

Aspettarono per un tempo che pareva interminabile.
Quando sentì che era l'ora di agire Dral si avvicinò a due grossi alberi piantati lì vicino e iniziò la scalata.Doveva vedere se il suo piano poteva iniziare.
Lian lo aspettava ancora alle macerie con impazienza.
Quando fu in cima Dral vide distintamente quattro gruppi di uomini che avanzavano alla loro ricerca; se i suoi calcoli erano giusti dovevano esserci cinque uomini per ogni gruppo e il più vicino si trovava ad est,a solo pochi passi da loro.
Accidenti se scendo adesso rischio di farmi scoprire però non posso aspettare,devo avvertire Lian! pensò mentre si calava lungo il tronco.
Una volta tornato a terra iniziò a correre verso le rovine ma non fece in tempo ad arrivarci che due grossi uomini barbuti gli si parararono davanti con le spade sguainate e gli tranciarono la strada.
Fortunatamente Lian aveva sentito il fragore delle lame in lontananza e si era buttato a capofitto nella battaglia.
Ricordava bene che Dral aveva con sè solo un'arco e in quelle circostanze non poteva certo combattere con un arma del genere così dopo aver rimosso la sua nuova spada dal fodero lanciò all'amico il pugnale al quale era tanto affezionato.
Dral non se lo fece sfuggire e dopo aver finalmente valutato la situazione si scagliò contro il primo avversario.La battaglia non durò a lungo e non fu neanche troppo difficile.
- Ora rimangono solo altri tre gruppi - disse Lian in tono sarcastico.
I nemici non erano così forti come sembravano ma i due ragazzi erano stanchi e stremati.
Si organizzarono in fretta e riuscirono dopo poco ad abbattere anche il secondo gruppo di nemici.
Volevano concludere la faccenda al più presto così si sarebbero meritati quell'agognato riposo a cui ambivano.C'era solo una cosa che tormentava i loro pensieri.
Che inseguissero loro ormai era chiaro ma qual era il motivo di tutto questo?
Non sembravano interessati a derubarli ed erano fin troppo ben organizzati per essere dei semplici briganti.E allora perchè?

Degli schiamazzi si fecero avanti tra i rami degli alberi.
Erano lì,proprio sotto di loro.
La loro imboscatata avebbe fatto sicuramente effetto e lo strapiombo al loro fianco li averbbe aiutati nel caso di difficoltà.Dopo aver dato il via con un gesto furtivo Lian si scagliò per primo sui nemici che,per via della sorpresa,non riuscirono a parare i primi fragorosi fendenti.
In pochi secondi Lian era riuscito ad abbattere due dei cinque uomini.Gli altri tre rimasti frastornati avevano iniziato ad indietreggiare.
Quando il ragazzo alzò lo sguardo si trovò però sorpreso a sua volta nel vedere il volto dei suoi nemici contratto da un sorriso beffardo.
Ma che diavolo vuole questa gente?!Saranno solo dei disperati. pensò.
- Ahhhh! - Si udì un urlo alle sue spalle seguito da un tonfo.
Lian si girò di scatto.Per terra in una pozza di sangue c'era Dral era stato colpito con una freccia all'addome questo significava che c'era qualcun'altro.
Maledizione!Dove,dove siete?! iniziò ad agitarsi.
Un altra freccia,poi una ancora,questa volta però erano dirette a lui.
In quella situazione che gli sembrava disperata sentì le risate dei tre uomini rismasti davanti a lui e della foresta che si beffava della sua impotenza.
Erano circondati,quei maledetti li avevano giocati con il loro stesso gioco ed ora erano in trappola.
No,doveva reagire.Doveva portare via Dral,sentiva ancora il suo flebile resipiro,si era sempre promesso che l'avrebbe difeso in qualunque situazione.No,non poteva perdere.
All'improvviso sentì un dolore fortissimo alla schiena che lo fece piegare in due.Era stato colpito?
Eppure non sentiva neanche una goccia di sangue colargli sulla pelle.
- Sei resistente sai? - una voce femminile lo ridestò dalla sua sofferenza - le mie freccie sono tra le armi più potenti e subdule di questo paese,pochi sanno resistere alla loro presenza -
- C-chi diavolo siete?! - cercò di chiedere Lian con un tono autoritario,ma tra le sue parole si sentiva chiaramente il suo tormento e la voce gli tremava per lo sforzo.
- Tutto a suo tempo,ora ti va di farti una bella dormita? -
Lian cercò di alzare lo sguardo,voleva vedere il volto del suo boia prima di morire ma non ci riuscì.Davanti a lui erano schierate quattro figure coperte da una possente armatura nera e in testa portavano un ampio elmo grigio tutto lavorato che gli copriva l'intero volto.
- Sogni d'oro - disse infine la voce mentre si apprestava ad infliggergli l'ultimo colpo.
Mi dispiace Dral,non sono riuscito a proteggerti. pensò mentre la vista iniziava ad offuscarsi e il buio lo circondava.

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Inizia ad esserci un pò d'azione finalmente, mi piace descrivere le battaglie ma che fine avrà fatto Lian? vi ho fatto venire un pò di suspence?Spero di sì XD
Alla prossima!Grazie per la visione ;)

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