Alpha's love

di FireMC
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Envy ***
Capitolo 2: *** Jealousy ***
Capitolo 3: *** Indecision ***
Capitolo 4: *** Surprise ***
Capitolo 5: *** Fear or rage? ***
Capitolo 6: *** Love ***



Capitolo 1
*** Envy ***


Salve a tutti, questa è la mia prima fanfiction, adoro la serie di Teen Wolf e soprattutto il personaggio di Lydia che può anche sembrare una gran stronza, ma in realtà è molto più altruista di quanto si possa pensare. Spero che il primo capitolo vi piaccia. Buona lettura.
 

Alpha's love


Envy

                                                Perchè Lydia Martin è più che sicura che Derek Hale è invidioso di lei, per questo si inventerà di tutto pur di farglielo ammettere,
anche se questo dovesse seriamente compromettere la sanità
 mentale di Stiles Stilinski.



Lydia Martin era sicuramente una ragazza piena di risorse, ad una prima occhiata poteva risultare frivola ed egoista certo, nonché un'incredibile serpe dalla lingua velenosa, ma nessuno poteva mettere in dubbio la sua straordinaria intelligenza e la sua capacità di cogliere dettagli che agli occhi di altri sarebbero certamente passati inosservati.
Nessuno dei suoi amici infatti aveva notato le strane occhiate che le rivolgeva Derek Hale da un po' di tempo, precisamente da quando tutta quella snervante storia del Kanima si era conclusa per il meglio- Gerard Argent a parte, ovvio – e lei aveva potuto riabbracciare il suo adorato Jackson finalmente tornato normale, fatta eccezione per la nuova peluria, le zanne e gli artigli.
Da quando il suo ragazzo-lupo mannaro inesperto era entrato a far parte del branco dell'Alpha di Beacon Hills per essere preparato al meglio ad affrontare la sua natura canina, oltre che l'imminente pericolo presentato dal nuovo branco di Alpha giunto in città, Lydia si era ritrovata a dover trascorrere parecchi pomeriggi a stretto contatto con i lupacchiotti di Derek.

Odio profondo.

Lo aveva avvertito subito, appena aveva incrociato le iridi smeraldine del grande capo lupo.
Derek Hale la odiava, non che a lei piacesse tantissimo la sua compagnia, anzi ne avrebbe fatto volentieri a meno, ma proprio non riusciva a spiegarsi cosa avesse potuto fare di così grave per meritarsi quelle occhiate infuocate da parte sua. Subito aveva pensato che poteva anche trattarsi del ruolo che aveva avuto nella miracolosa rinascita di Peter Hale, lo zio non-più-tanto-defunto, ma in realtà il caro vecchio zietto sexy e il nipotino permaloso sembravano andare perfettamente d'accordo ora, perciò aveva scartato quell'idea immediatamente dopo averla formulata nella sua prodigiosa mente.
Per settimane aveva partecipato agli allenamenti del branco studiando il comportamento dell'Alpha, standosene in disparte, seduta sul cofano della jeep malandata di Stiles, il quale sembrava voler seppellire definitivamente la storica cotta che aveva per lei dalla terza elementare in favore di un più salutare rapporto di amicizia.
Il giovane Stilinski era un argomento ostico per lei nell'ultimo periodo. Sapeva di averlo ferito e, accidenti a lei, si sentiva maledettamente in colpa, evento straordinario. Forse era per questo che aveva iniziato finalmente a prestare più attenzione ai discorsi sconclusionati del ragazzo, scoprendo che il figlio dello sceriffo aveva una mente brillante quanto, e forse anche di più, della sua. Stare ad ascoltare Stiles era piacevole in fin dei conti e, sorvolando il più delle volte sull'astrusità dei suoi monologhi, Lydia si era riscoperta a provare tenerezza nei confronti di quel sedicenne logorroico e incredibilmente coraggioso e fragile allo stesso tempo.
-Sei davvero carino.- si era ritrovata a dire un giorno, interrompendo uno dei tanti sproloqui del ragazzo che era subito arrossito, facendola ridere di gusto sotto lo sguardo sconcertato di tutti i lupi presenti. Il cruccio offeso di Jackson aveva posto un freno all'ilarità del momento, mentre Stilinski balbettava un grazie incerto e Derek richiamava l'attenzione su di sé con un basso ringhio, non prima però di averle rivolto uno sguardo astioso, commentando acidamente quanto Stiles potesse essere idiota.
Lydia era sicura di aver visto Peter Hale ghignare, mentre Isaac scuoteva la testa vedendo il suo Alpha rientrare scocciato in casa – o almeno quel che ne rimaneva – ordinando loro di proseguire con gli esercizi senza distrarsi ulteriormente.
Derek non era più uscito ed era stato Peter ad interrompere l'allenamento notando l'ora tarda. Lo stesso Peter si era poi affiancato a lei, mentre i ragazzi, Stiles compreso, si sedevano sotto il portico per riposarsi e bere qualcosa.
-Dovresti stare più attenta a ciò che dici.- aveva sussurrato il licantropo con lo sguardo fisso sui giovani lupi, prima di dirigersi verso di loro.
Quell'uomo le metteva ancora i brividi e molte notti lo rivedeva nei suoi incubi, eppure questo non era stato in grado di frenarla dal seguirlo.
-Cosa significa?-
Peter l'aveva guardata vagamente divertito prima di lanciare una breve occhiata al nipote che si era finalmente degnato di uscire dalla sua tana e ora se ne stava in piedi, alle spalle di Stiles, con le braccia incrociate e la sua solita espressione scocciata.
-Credo che tu sia indiscutibilmente intelligente mia cara e scommetto che non farai fatica a trarre le tue conclusioni.- le aveva detto rivolgendole quel suo mezzo sorriso malizioso, dopodiché le aveva voltato le spalle raggiungendo gli altri e lasciandola in preda ai dubbi.
Bisogna ricordare che Lydia Martin era una ragazza che amava avere tutto sotto controllo e che aveva sempre la soluzione ad ogni minimo problema, per questo in quel momento si sentiva così spaesata e a disagio e, sempre per lo stesso motivo, aveva ufficialmente deciso che non si sarebbe
data pace finché non avesse trovato una risposta sensata alle parole del lupo più anziano.
Si era ritrovata a squadrare piuttosto insistentemente più di qualche volta il giovane Alpha, suscitando molto spesso le gelosie del suo ragazzo e la perplessità degli altri membri del branco.
-Si può sapere che ti prende?-aveva ringhiato un giorno Jackson durante la pausa pranzo a scuola.
Lydia aveva scosso la testa facendo ondeggiare i riccioli ramati.
-A volte mi domando se sono io che sono troppo sveglia o se siete voi ad essere così ottusi.-aveva detto scocciata, non prestando la minima attenzione alle repliche del ragazzo al suo fianco.
-Derek è strano.-il suo commento aveva destato l'attenzione degli altri compagni e aveva interrotto il borbottio di sottofondo di Jackson.
Scott e Isaac si erano abilmente dileguati senza che nessuno prestasse loro attenzione. Solo Allison e Stiles erano rimasti seduti al tavolo spostando lo sguardo dall'uno all'altra senza avere la benchè minima idea di che cosa stesse parlando.
-Strano nel senso...?-l'aveva incoraggiata Whittemore a continuare.
-Strano nel senso che nasconde qualcosa...qualcosa che ha a che fare con me,-sbattendo una mano sul tavolo si era alzata in piedi facendo sobbalzare gli altri tre- e voi due...-aveva detto puntando gli occhi prima su Jackson e poi su Stiles- mi darete una mano a scoprire perchè il vostro Alpha ce l'ha tanto con la sottoscritta.-la sua conclusione aveva lasciato sia i due ragazzi che Allison a bocca aperta, ma il silenzio era durato solo per una decina di secondi prima che Stiles smorzasse la tensione con una piccola risata.
-Stiamo parlando di Derek-musone-Hale, non ce l'ha con te, ha paura delle donne in generale. Insomma, non è che abbia avuto una bella esperienza con quella psicopatica che gli ha ucciso la famiglia...-per qualche istante aveva smesso di sorridere e si era voltato a guardare vagamente preoccupato Allison, come se da un momento all'altro avesse potuto estrarre una balestra dalla borsa e decidere di usarlo come bersaglio mobile-...senza offesa eh?-ad un cenno positivo della ragazza aveva riacquistato la solita parlantina-Forse è solo preoccupato perchè sei umana...-
-Anche tu sei umano Stilinski...inutile per di più.-era intervenuto Jackson con un tono sprezzante.
Stiles lo aveva guardato interdetto e poi sbuffando se ne era andato con il suo vassoio, borbottando a proposito di lupi scorbutici che non erano in grado di apprezzarlo.
Lydia aveva seguito l'uscita del ragazzo avvertendo nel profondo una punta di dispiacere per lui, prima che un commento spassionato di Allison le facesse drizzare le antenne.
-Sarà anche umano, ma Derek ha sicuramente molta stima di lui, altrimenti non lo chiamerebbe ogni volta che ha un problema...-notando il suo sguardo affinarsi l'Argent si era fermata titubante-...sbaglio?-
-Interessante.-si era ritrovata a notare Lydia, mentre una strana idea prendeva forma nella sua testa e la faceva sorridere perfida. Avrebbe aspettato l'indomani per capire che cosa realmente fosse la causa del comportamento dell'Alpha.

L'illuminazione arrivò proprio quel giorno.
Come al solito dopo scuola, salì a bordo della Porsche di Jackson alla volta della vecchia dimora degli Hale nella riserva. Durante il tragitto gli spiegò a grandi linee ciò che le aveva detto Peter e la sua recente ossessione nei confronti del caratteraccio del loro capobranco. Il suo ragazzo le rivolse uno sguardo scettico, ma alla fine preferì liquidare il tutto con un'alzata di spalle. L'importante era che Lydia non si mettesse nei guai.
Gli altri membri del branco erano già radunati intorno a Derek. Jackson si affrettò a raggiungere i compagni, mentre lei prendeva posto come sempre al fianco si Stiles.
-Ehilà!-la salutò il ragazzo mentre si ingozzava con delle patatine fritte. L'immagine del figlio dello sceriffo che si strafogava di porcherie provenienti da qualche fast food non era delle migliori, ma Lydia decise di non farglielo notare, non potendosi trattenere però dal rivolgergli una smorfia disgustata.
Stiles si affrettò a mandar giù il boccone e a riporre gli avanzi del suo spuntino nello zaino, da dove spuntavano altri sacchetti di carta in cui era sicura ci fosse altro cibo spazzatura.
-Ho preso qualcosa ai ragazzi...per dopo l'allenamento sai?...ehm, sì...-si affrettò a spiegare lui arrossendo imbarazzato, prima di immergersi in un profondo discorso che spaziava dai barbari metodi di Derek nell'allenare il suo branco, allo sconcertante pensiero di essere l'unico del gruppo ad essere del tutto indifeso, in quanto, se si fosse trovato davanti ad un'Alpha nemico, nessuno sarebbe accorso per proteggerlo e tanto meno sarebbe stato in grado di provvedere da solo a salvarsi la pelle.
-...cioè...io non sono palestrato come i suoi lupetti, io sono solo un fragile umano fatto di fragilissime ossa, ma pensi che Derek si sia preso la briga di allenarmi? Ovvio che no e non lo farà mai, perchè dal momento in cui ho espresso il mio desiderio di restare umano ho segnato la mia condanna a morte. A quanto pare un umano non è degno di essere allenato dal grande Alpha, non sono abbastanza importante per essere preso in considerazione, in fin dei conti non faccio nemmeno parte del branco...-
Le parole del ragazzo furono bruscamente bloccate dalla mano di Derek che andò a tappargli la bocca e nemmeno troppo gentilmente a dirla tutta, mentre gli stringeva il collo con un braccio. Lydia si domandò da dove fosse spuntato il giovane Hale dato che non lo avevano né visto, né sentito avvicinarsi.
-Tu parli troppo.-ringhiò Derek facendo sobbalzare il ragazzo stretto nella sua morsa d'acciaio.
Il bicipite del licantropo era così gonfio che per un attimo Lydia ebbe il timore che avrebbe facilmente potuto soffocare Stiles, ma non appena ebbe formulato quel pensiero l'umano venne rilasciato.
-Io non parlo troppo...e poi perchè sei sempre così acido? Ti diverti così tanto a maltrattarmi?-reagì subito Stiles non appena ebbe ripreso fiato -Ed è inutile che mi guardi così stupido lupo dispotico, ti ho già detto che non mi fai paura.-continuò notando l'occhiataccia che gli rivolgeva l'altro.
Il ruggito di Derek pose fine alle proteste del più giovane che lanciò uno strillo davvero poco virile prima di nascondersi dietro a Lydia.
Lo sguardo dell'Alpha si fece se possibile ancora più torvo posandosi su di lei e più precisamente sulle mani di Stiles che stringevano le sue spalle.
Le iridi chiare si tinsero di rosso per un secondo e Lydia sentì un brivido correrle lungo la schiena.
Osservandolo attentamente la ragazza fu più che sicura di percepire il desiderio animale di Derek di farla a pezzi con gli artigli e in un attimo le fu tutto più chiaro.
Il grande Alpha di Beacon Hills era invidioso di lei, oltre che geloso marcio del piccolo Stilinski.
Come aveva fatto a non arrivarci subito? Eppure era una soluzione così semplice.
Un ghigno soddisfatto si fece strada sul suo volto, mentre rivolgeva al lupo uno sguardo di sfida.
Derek ringhiò di nuovo, poi veloce come era arrivato, se ne tornò dal suo branco, lasciando Stiles sconcertato.
-Che gli è preso?-domandò più a se stesso che alla ragazza davanti a lui.
-Sai Stiles? Credo che qualcuno non sia poi così d'accordo a dire che non fai parte del branco.-sussurò guadagnandosi un'occhiata perplessa.
Aveva scoperto il punto debole di Derek Hale e non si sarebbe fermata finchè lui non avesse ammesso che sì, invidiava Lydia Martin per essere stata la prima cotta di Stiles e che la considerava ancora una minaccia a causa della sua vicinanza con il ragazzo.
Si sarebbe sicuramente divertita e chissà, magari sarebbe finalmente riuscita a convincere Stilinski di essere omosessuale.


Continua...

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Capitolo 2
*** Jealousy ***


Ecco il secondo capitolo, ringrazio di cuore tutti coloro che stanno seguendo la storia e che l'hanno aggiunta tra le seguite, le preferite e le storie da ricordare e ovviamente ringrazio e saluto anche Garwood che mi ha lasciato una recensione. Buona lettura e scusate se mi è sfuggito qualche errore di battitura.

 

Jealousy

 

Lydia sa perfettamente che non dovrebbe fare innervosire

l'Alpha, ma al diavolo, adora lo sguardo omicida che

le rivolge Derek Hale ogni volta che si avvicina

troppo ad un ignaro Stiles Stilinski.

 

 

Il fatto che Derek Hale fosse attratto dagli uomini non la sconvolse così tanto, in fondo, il migliore amico del suo ragazzo era gay e lei non aveva proprio nulla nei loro confronti, purché tenessero giù le mani da Jackson ovviamente. Si diede ripetutamente della stupida a non aver notato prima il particolare interesse che l'Alpha riservava al figlio dello sceriffo, vero era che il licantropo passava la maggior parte del suo tempo a maltrattare e minacciare il ragazzo, mentre quest'ultimo più di qualche volta aveva proposto a Scott di lasciare morire il sopracitato lupo che affermava di odiare con tutto se stesso. Eppure Lydia aveva notato, anche se solo negli ultimi giorni, il particolare legame tra i due ragazzi. Potevano anche litigare furiosamente e maledirsi tra borbottii seccati e ringhi furiosi, ma tra quei due c'era un'innegabile chimica.

-Ne sei sicura?-le chiese Allison una sera di luna piena.

Lydia aveva approfittato del fatto che i ragazzi fossero tutti al vecchio deposito di bus, dove Derek e Peter sarebbero stati in grado di tenerli a bada senza troppe complicazioni, per trascorrere una serata libera e poter spettegolare con Allison. Inutile dire che non aveva perso un secondo per raccontare alla Argent ciò che aveva scoperto.

-Derek e Stiles? Il nostro Stiles? Davvero?- continuò la sua amica incredula.

Lydia alzò gli occhi al cielo sbuffando.

-Sì Allison, Derek e Stiles...anche se questa cosa riguarda solo Derek al momento, Stiles non si è ancora reso conto di nulla.-le spiegò buttandosi sul letto al suo fianco.

La giovane cacciatrice sembrava sconcertata.

-Scott non la prenderà affatto bene.-esclamò infine la mora, guadagnandosi un occhiata annoiata da parte dell'altra.

Ancora faticava a capire le intenzioni della ragazza, lei e Mccall non stavano più insieme da un pezzo, il tutto deciso da lei, eppure continuava ad essere una presenza costante nella vita del giovane licantropo, quando era chiaro che entrambi avrebbero dovuto prendere le distanze per schiarirsi per bene le idee.

-Quindi...cosa hai intenzione di fare ora?-domandò infine Allison.

Lydia ghignò divertita-ultimamente lo faceva troppo spesso- mentre si alzava facendo una piroetta su se stessa prima di fermarsi davanti all'amica.

-Costringerò Derek a fare coming out.-

 

Quando Lydia giunse a scuola il mattino seguente, notò che tutti i giovani lupi del branco di Beacon Hills sembravano essere appena usciti da un frullatore sciupati com'erano.

Un po' si sentiva grata dell'essere immune al morso e non dover incorrere in tutte le complicazioni che derivavano dalla luna piena, non sarebbe mai stata in grado di reggere un simile stress.

-Che brutta cera.-commentò Stiles sedendosi accanto al banco di Scott.

Questo gli lanciò un'occhiata esausta prima di sprofondare la testa tra le braccia, stancamente abbandonate sul banco. Isaac scrollò il capo, mentre Jackson sbuffava.

-Da quando Allison l'ha lasciato...di nuovo...fatica di più a controllarsi, non ricordo più quante ossa gli ha rotto Derek ieri notte.-spiegò brevemente il giovane Lahey, non prestando attenzione al dito medio di Scott.

-Tu non sei stato con loro?-si intromise Lydia rivolta a Stilinski.

-Derek me l'ha proibito, non vuole che mi faccia male nel caso non riuscisse a tenere a bada i cagnolini, teme che possano usarmi come giocattolino da mordicchiare.-brontolò il ragazzo facendo ridacchiare Jackson.

-Il grande capo è così premuroso verso di te.-lo prese in giro ridendo il biondo capitano della squadra di lacrosse, guadagnandosi una smorfia infantile da parte del figlio dello sceriffo.

Il comico siparietto venne interrotto non appena Harris richiamò la loro attenzione e tutti tornarono a concentrarsi sulla lezione.

Fu alquanto strano e allarmante vedere spuntare Derek Hale dal nulla oltre le porte della mensa e richiamare con un piccolo cenno i membri del suo branco. Ma l'Alpha non sembrava essere più teso del solito, perciò non doveva essere accaduto nulla di preoccupante.

Lydia e Allison rimasero in disparte a guardare i lupetti e Stiles confabulare tra loro, solo dopo qualche minuto decisero di raggiungerli giusto in tempo per sentire l'ultima frase pronunciata da Derek.

-Deaton ci aspetta alla clinica dopo gli allenamenti di lacrosse, ci vediamo tutti lì.-

In quel momento Lydia ebbe la malsana idea di arpionarsi al braccio di Stilinski riservandogli la sua espressione più tenera, sporgendo le labbra in un piccolo broncio.

-Posso venire in macchina con te Stiles?-

Sei paia di occhi si voltarono contemporaneamente nella sua direzione, ma solo uno improvvisamente rosso rubino, suscitò il divertimento della giovane.

 

Dal veterinario trovarono Peter che li attendeva accomodato su una delle poltroncine in entrata, le gambe elegantemente accavallate e un'espressione dubbiosa nel vedere una raggiante Lydia entrare precedendo Stiles, ciò nonostante il licantropo ebbe l'accortezza di non porre domande, soprattutto notando il viso scuro del nipote e l'adorabile broncio di Jackson.

Deaton apparve poco dopo l'ingresso dei ragazzi, invitandoli a seguirlo nella stanza adiacente. Radunatisi tutti intorno al tavolo operatorio, Stiles trovò giusto essere il primo a rompere quel terribile silenzio.

-Allora? Come mai questa riunione straordinaria? I nostri ospiti si sono fatti vivi?-chiese il ragazzo, mentre notava gli sguardi complici tra i tre adulti nella stanza.

-Sembra che abbiano iniziato a creare qualche scompiglio.-spiegò Peter, mentre Deaton posava alcuni fogli sul tavolo, allargandoli in modo che i ragazzi potessero vederli bene.

Allison e Lydia sussultarono alla vista delle immagini del corpo femminile dilaniato. Stiles ringraziò la mano di Derek che prontamente andò a stringergli saldamente un avambraccio prima che potesse svenire dall'orrore.

-Chi è?-domandò Isaac con un filo di voce.

-Non lo sappiamo ancora, dovremo aspettare la denuncia di qualche sparizione.-rispose il capobranco, attirandosi uno sguardo ammonitore da parte di Stiles.

-Perchè non avete chiamato subito le autorità? Avreste dovuto denunciare il ritrovamento del corpo.-si infervorò infatti quest'ultimo.

Derek serrò la mascella, incrociando le braccia al petto.-Non so se l'hai notato, ma ci sono stati troppi cadaveri fino ad ora ritrovati nella mia proprietà e lo sceriffo non mi vede esattamente sotto una buona luce, non vorrei dargli ulteriori motivi per sbattermi di nuovo in cella.-

Stiles non poté trovare nulla con cui ribattere all'affermazione del licantropo. Il suo ragionamento non faceva una piega, era stato rilasciato per mancanza di prove che lo incastrassero, ma suo padre aveva ancora seri dubbi sull'innocenza di Derek.

-D'accordo.-si trovò a dire-Quindi che cosa dovremmo fare ora? Lasciamo che quei figli di puttana trasformino tutta Beacon Hills nella loro personale riserva di caccia?-domandò sarcastico, rivolgendo una smorfia alle foto ancora in bella vista sul tavolo.

-Molto divertente Stiles.-commentò pungente Peter.

-Dobbiamo fermarli subito, prima che facciano del male ad altre persone.-intervenne Scott, ma Jackson al suo fianco scosse il capo frustrato.

-Non siamo abbastanza forti per affrontarli. In uno scontro diretto ci batterebbero senza troppi problemi.-constatò Isaac e Mccall si trovò a dover concordare con lui.

Stiles si grattò la testa nervoso cercando di fare il punto della situazione.-Allora, se li combattiamo faccia a faccia ci uccidono.-gli altri annuirono.-Se Derek si unisce a loro ci uccidono comunque.-quando il ragazzo vide gli amici assentire nuovamente, si lasciò scappare una sonora imprecazione agitando le braccia in aria, prima di lasciarle ricadere stancamente lungo i fianchi.-Ok, siamo ufficialmente fottuti.-esclamò irritato.

-Oh andiamo! Dovrà pur esserci un modo no?-sbottò Jackson cercando conferme nello sguardo cupo dell'Alpha.

-Intrappoliamoli da qualche parte.-suggerì Allison.

-Ma certo, perchè non c'ho pensato prima?!?-fu il commento sarcastico di Derek.

-No.-lo fermò Deaton-Allison ha ragione, non possiamo batterli fisicamente? Giochiamo d'astuzia. Dovremmo riuscire a bloccarli in un posto dove possiamo facilmente averli in pugno.-proseguì il dottore.

-Come no?-borbottò Jackson alzando gli occhi al cielo.

-Dove?-domandò perplesso Isaac.

-Che ne dite della vecchia villa degli Hale, li attiriamo lì usando Derek come esca...-propose Scott, senza badare troppo all'ironico grazie sussurrato dal lupo preso in causa-...lui farà credere loro di aver accettato di unirsi al branco e poi li catturiamo.-disse convinto.

Tutti fissarono il ragazzo sconvolti, ma solo Stiles si ritenne in dover di far notare al suo migliore amico quanto inattuabile fosse il suo piano.

-Scott, ti voglio bene e tu lo sai, ma alle volte sei proprio un idiota.-fermò subito con un cenno della mano l'amico che aveva aperto bocca sdegnato per ribattere alle sue parole.-Anche se fosse, come faremmo esattamente ad intrappolare cinque Alpha cattivissimi in una casa che cade a pezzi?-

A questa domanda Scott si fece piccolo piccolo tra Isaac e Peter, dovendo ammettere che effettivamente, ancora una volta aveva parlato senza ragionare.

-Un modo ci sarebbe.-tutti rimasero sorpresi nel sentire quella frase pronunciata da Deaton.

Si voltarono nella sua direzione attendendo impazientemente delucidazioni, ma il dottore se ne rimase in silenzio a fissare insistentemente un ragazzo in particolare.

Quando Stiles si rese finalmente conto che lo sguardo pungente dell'uomo era puntato proprio su di lui, fece un balzo indietro.-Oh mio Dio, no. No!! Assolutamente no! Non mi convincerà di nuovo con la cazzata della polverina magica fatata con la scusa del “solo tu puoi farlo”...fanculo!!!-urlò istericamente il figlio dello sceriffo.

-Dovrai solo chiudere il cerchio Stiles.-cercò di convincerlo il veterinario, ma prima che questo potesse ribattere, un'altra persona si intromise con rabbia nella conversazione.

-Non ci pensi nemmeno!-ringhiò Derek rivolto al dottore-Non voglio che Stiles sia lì in quel momento, sarebbe troppo esposto.-

-Cosa? Pensi che non sia in grado di farlo?-chiese offeso il ragazzo.

-Non dico questo, ma è troppo pericoloso per te.-ribattè il licantropo.

-E per te no? Ti ricordo che una volta chiuso il cerchio nemmeno tu potrai uscire, sarai in trappola proprio come loro.-strillò ancora Stiles sull'orlo di una crisi di nervi.

Derek ringhiò, strattonando l'umano per i vestiti e appendendolo al muro con i piedi che penzolavano a qualche centimetro dal suolo.

-Tu te ne starai al sicuro a casa stupido ragazzino, sono stato chiaro?-sibilò l'Alpha a pochi centimetri dal suo viso, gli occhi che fiammeggiavano.

-Derek!! Mettilo subito giù, così lo soffochi!!-gli ordinò Lydia accorrendo al loro fianco.

Il lupo le ringhiò contro snudando le zanne e facendo scattare Jackson nella loro direzione, ma gli bastò una semplice occhiata per rimettere al suo posto il Beta che si accucciò con un mesto uggiolio. Squadrò con rabbia la ragazza che imperterrita gli stava davanti, poi, con poca grazia lasciò andare Stiles, che venne prontamente sorretto dalla rossa.

-Forse è il caso che ci calmiamo tutti ok?-provò a distendere la situazione Peter, mentre Lydia accarezzava la schiena al giovane Stilinski facendo fremere di rabbia il capobranco che si agitava sotto lo sguardo preoccupato degli altri presenti nella stanza.

Isaac si schiarì la gola, attirando l'attenzione su di sé, anche se Derek non sembrava intenzionato a distogliere lo sguardo da quell'umana che sembrava divertirsi a scatenare tutta la sua furia omicida.

-Quindi...non abbiamo nessun piano giusto?-chiese il giovane Lahey.

Al cenno di diniego di Peter fu chiaramente udibile il -Merda!!-mormorato da Jackson.

 

Più tardi, a casa Mccall, il branco e i tre umani avevano preso possesso del salotto, non senza destare la preoccupazione della madre di Scott, la quale era improvvisamente sbiancata trovandosi difronte Peter. Ancora non gli aveva perdonato il fatto di aver morso suo figlio e averlo trasformato in un adolescente complessato munito di super forza e zanne, secondo lei un mix letale.

Lydia sedeva sul divano tra il suo ragazzo e Stiles, dalla sua posizione poteva tenere d'occhio un Derek più furioso che mai, il quale, da quando avevano abbandonato la clinica, non aveva più aperto bocca, ma aveva continuato a fissarla come se avesse voluto disintegrarla solo con la forza del pensiero. Nessuno aveva più parlato di piani da attuare per incastrare i loro nemici per evitare ulteriori scatti di rabbia lupesca e sonore proteste umane. Scott si era limitato ad ordinare delle pizze per cena e insieme avevano mangiato parlando di qualsiasi altra cosa che non riguardasse il mondo sovrannaturale a cui appartenevano, sperando forse di riuscire ad allentare la tensione che era scesa tra di loro. Stranamente, davanti al cibo e ad un buon vecchio film d'azione tutti sembrarono rilassarsi, chi più, chi meno.

Quel momento idilliaco fu spezzato dallo squillare del telefono di Stiles, che si ritrovò a dover allontanare l'apparecchio con una smorfia per non essere assordato dalle urla dello sceriffo che si domandava dove fosse stato tutto il giorno suo figlio senza avvertirlo e soprattutto perchè alle 23.00 passate non aveva ancora fatto ritorno a casa.

Il ragazzo scattò in piedi allarmato.

-Sei nei guai eh?-domandò ridacchiando Allison, mentre Stiles recuperava in fretta e furia le sue cose.

-Credo che anche per noi sia meglio togliere il disturbo. Vieni Isaac.-disse Peter alzandosi insieme all'altro licantropo e seguendo il nipote che inspiegabilmente aveva già raggiunto l'umano sulla porta.

-Ci vediamo domani allora.-canticchiò Lydia avvicinandosi a Stiles, ancora intento ad allacciarsi le scarpe e depositandogli un casto bacio tra i capelli ed un buffetto affettuoso sulla guancia quando lui aveva alzato la testa sorpreso.

Nessuno seppe come, ma un attimo prima Derek era lì davanti a loro e quello dopo era sparito lasciandosi alle spalle la porta aperta e l'eco di un ringhio spaventoso che tutti erano stati in grado di sentire, come il commento sconvolto di Allison-Oh santo cielo Lydia, avevi ragione!-

 

Il giorno dopo, al solito allenamento pomeridiano tutti rimasero sorpresi vedendo Lydia avvicinarsi con sicurezza all'Alpha con un sorriso furbetto a piegare le sue perfette labbra rosee.

Il licantropo la squadrò irritato come faceva ormai quotidianamente, mentre sentiva già la rabbia montare dentro di lui.

-Posso parlarti un secondo Derek?-chiese la ragazza

Il lupo lanciò una veloce occhiata al suo branco, soffermandosi qualche secondo in più sul giovane Stilinski che li osservava dal suo veicolo con gli occhi sgranati.

-Da solo.-ci tenne a precisare Lydia, intuendo il crescente nervosismo dell'Alpha.

Dopo un'istante che alla ragazza parve eterno, il capobranco annuì, facendole strada tra gli alberi in cerca di un luogo più appartato a debita distanza da orecchie lupesche indiscrete.

Jackson fece per seguirli, spaventato che la sua ragazza potesse correre il rischio di venire sbranata, ma prontamente venne fermato da Peter, che lo rassicurò sul fatto che suo nipote non avrebbe mai fatto del male alla giovane, o almeno così sperava.

Lydia non seppe dire per quanto tempo camminarono, ma non poté impedirsi di ridacchiare eccitata non appena vide l'uomo fermarsi e volgersi verso di lei con un espressione che potesse farle comprendere al meglio quanto in realtà non riuscisse a soffrire la sua sola vista.

-Io so una cosa che tu non sai.-proruppe lei con lo stesso tono che usano i bambini tra di loro quando sono a conoscenza di un segreto a loro detta importantissimo.

Un ringhio fu tutto ciò che ottenne, ma non si diede per vinta e si fece più vicina al lupo, poco importava in quell'istante che lui avrebbe potuto facilmente staccarle la testa a morsi, sentiva che valeva la pena rischiare.

-Io so qual'è il tuo piccolo segreto.-continuò cantilenante sorridendo innocentemente, vedendo lo sguardo di Derek assottigliarsi.

-Arriva al punto Lydia.-ordinò brusco, come suo solito, il giovane Hale.

La ragazza si lasciò andare ad una risata allegra, sicura di avere in pugno il lupo, che stava iniziando davvero ad innervosirsi.

-Che ne dici se parliamo della tua cotta per Stiles?- chiese lei.

Gli occhi scarlatti e il potente ringhio di Derek furono una risposta più che esauriente per la ragazza.

Per un attimo solo, l'idea che il lupo l'avrebbe uccisa proprio in quel momento le passò per la mente, ma fu presto sostituita dal senso di soddisfazione che la pervase nell'aver fatto breccia nell'impenetrabile muraglia di quel ghiacciolone. In ogni caso, anche se Derek avesse perso la ragione in quel momento e le fosse saltato al collo da un momento all'altro, sapeva che gli altri sarebbero subito accorsi. Dubitava fortemente che il ruggito dell'Alpha fosse passato inosservato al resto del branco e probabilmente Jackson stava già correndo da loro per evitare un cruento omicidio.

-Come immaginavo.-mormorò ben sicura che l'altro l'avrebbe ugualmente sentita.

Lydia vide i pugni del licantropo stringersi di scatto, mentre affondava le unghie nei suoi stessi palmi facendoli sanguinare.

-Che cosa vuoi?-pronunciò a stento Derek, faticando a mantenere il controllo per non lasciarsi andare all'ira e far morire tra atroci sofferenze quella ragazzina saputella e impicciona.

-Non scaldarti Derek, non sono una dei tuoi cucciolotti. Voglio solo aiutarti.-spiegò con un'alzata di spalle la giovane Martin, ottenendo in risposta un sopracciglio innaturalmente inarcato da parte dell'altro.

-Ma davvero? E cosa pensi di fare?-le chiese scettico.

-Ti aiuterò a conquistare il nostro piccolo Stiles-

 

Continua...

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Capitolo 3
*** Indecision ***


Ciao a tutti!! Ecco qui il nuovo capitolo della storia, chiedo scusa per il leggero ritardo. Avevo lasciato in sospeso il precedente capitolo con il faccia a faccia tra il nostro Alpha e Lydia. Derek si lascerà aiutare dalla ragazza?
Ringrazio tutti coloro che mi seguono e mi recensiscono. Spero che anche questo capitolo possa piacervi. Buona lettura!

 

Indecision

 

Dove il caro vecchio zio Peter si preoccupa per il nipote,

Derek e Lydia sembrano essere giunti ad un accordo

e Stiles inizia ad avere seriamente paura.

 

 

Jackson lanciò uno sguardo preoccupato alla sua ragazza, seduta sul sedile del passeggero della Porsche, che ridacchiava ininterrottamente tra sé da almeno dieci minuti.
Di certo non lo avrebbe mai detto, ma Lydia era davvero terrificante con quell'espressione da psicopatica dipinta in viso, ma ci teneva davvero a restare vivo, perciò si sarebbe assicurato che la sua dolce metà non venisse mai a conoscenza di questo suo pensiero.
Scrollando il capo e riportando la propria attenzione sulla strada, ripensò a ciò che era successo nemmeno due ore prima.
Aveva avuto paura. Una fottutissima paura del diavolo.
Quando aveva udito il ringhio furioso di Derek si era sentito gelare il sangue nelle vene, così come i suoi compagni attorno a lui, persino Peter non era stato in grado di nascondere il leggero tremore che gli aveva attraversato il corpo, mentre le sue iridi cristalline saettavano preoccupate nella direzione dove avevano visto sparire l'Alpha e la ragazza nemmeno quindici minuti prima.
Terrorizzato aveva iniziato a correre guidato dall'istinto e seguendo le tracce di chanel n°5 che portava Lydia, ma la sua corsa era stata piuttosto breve, dato che dopo poca strada si era dovuto improvvisamente fermare per non investire violentemente la sua ragazza, che saltellava contenta sfoggiando un'enorme sorriso vittorioso. Piuttosto stordito, Jackson aveva sollevato lo sguardo, puntandolo sul suo capobranco ad una decina di metri di distanza che procedeva nella loro direzione con molta calma. Il biondo si era aspettato di vederlo arrabbiato, infastidito o quantomeno con la sua solita espressione torva, non era certamente preparato alla visione di un Derek combattuto e vagamente preoccupato. Il licantropo non li aveva degnati di uno sguardo e aveva proseguito verso lo spiazzo dove gli altri erano ancora in fermento.
-Che diavolo hai combinato?-aveva chiesto alla sua ragazza, che per tutta risposta gli aveva depositato un leggero bacio a stampo sulle labbra prima di continuare a saltellare come il coniglietto di Pasqua a poca distanza dall'Alpha.
Raggiunti gli altri, tutti avevano sgranato gli occhi all'inverosimile vedendo Lydia ancora viva, ma soprattutto il pietoso stato emotivo in cui versava il loro capo, che senza proferir verbo si era rifugiato dentro casa, lontano da occhi indiscreti.
Peter aveva lanciato una lunga ed indecifrabile occhiata alla ragazza dai capelli ramati, ma non aveva aperto bocca, preferendo riportare tutti all'ordine e proseguire con l'allenamento, anche se moriva dalla curiosità di sapere anche il più piccolo dettaglio della conversazione avvenuta tra lei e il nipote, ma ci sarebbe stato tempo per i chiarimenti, intanto doveva pensare ai cuccioli, dato che Derek gli era sembrato momentaneamente impossibilitato a farlo.
-Puoi spiegarmi?-chiese cauto Jackson, fermando la macchina davanti al vialetto di casa della sua ragazza.
Lydia gli sorrise angelicamente negando silenziosamente, prima di scendere dall'auto.
Il ragazzo la seguì dopo qualche secondo fino alla porta di ingresso.
La rossa lo salutò con un bacio, donandogli una leggera carezza sulla guancia, prima di aprire la porta.
-Mi prometti una cosa?-domandò il biondo afferrandola delicatamente per un polso e attirandola verso di sé, intrappolando il corpo minuto della ragazza tra le sue braccia muscolose.
Lydia sembrò pensarci su.-Dipende...-rispose infine.
-Non metterti nei guai con Derek, è l'Alpha e io sono ancora troppo debole per poter anche solo pensare di riuscire ad affrontarlo...non saprei difenderti se perdesse il controllo.-spiegò, la voce quasi supplicante che andò via via affievolendosi.
-Ti preoccupi per me Whittemore?-chiese sorniona la ragazza.
Il licantropo aggrottò la fronte in modo buffo, aprendo e chiudendo più volte la bocca cercando di trovare una risposta abbastanza tagliente da rifilare alla compagna, ma questa lo anticipò poggiando dolcemente le labbra sulle sue.
-Tranquillo, ho tutto sotto controllo.-lo rassicurò non appena ebbe allontanato il viso dal suo.

 

Non c'era proprio alcun motivo di agitarsi, l'aveva detto a Jackson in fondo no? Lei aveva certamente tutto sotto controllo. Allora perché non riusciva a stare ferma un secondo e continuava a misurare la sua camera con ampie falcate nonostante l'ora tarda.
Un leggero picchiettio sul vetro attirò la sua attenzione e affacciandosi alla finestra incontrò il viso sorridente di Peter Hale che la salutava accucciato sul cornicione. Senza alcuna esitazione aprì le ante e con un piccolo balzo vide il lupo entrare nella sua stanza e guardarsi attorno con una leggera punta di imbarazzo.
-Non ti ha detto nulla.-constatò la ragazza, sicura del motivo che aveva portato l'uomo lì, in casa sua.
Peter prese un profondo respiro.-No, non ha aperto bocca nemmeno per mangiare.-ammise l'ex Alpha e la rossa poté notare distintamente una leggera nota di apprensione nella sua voce. Dopotutto quell'uomo che tutti consideravano psicopatico, e probabilmente anche lei, doveva tenere almeno un po' a suo nipote.
-Devo averlo sconvolto più di quanto mi aspettassi allora.-mormorò riprendendo a muoversi compiendo piccoli cerchi sul tappeto bianco.
-Cosa gli hai detto esattamente?-domandò il licantropo posandosi alla scrivania e incrociando le braccia al petto, ansioso di poter comprendere finalmente la situazione.
-Solo che lo avrei aiutato a conquistare Stiles, mi sarei aspettata una sfuriata o qualcosa del genere, ma non ha reagito.-spiegò all'uomo, il quale inarcò un sopracciglio, nello stesso identico modo in cui lo faceva Derek. Evidentemente quel gesto e le maniere da prima donna dovevano proprio essere tratti distintivi della famiglia Hale.
Lydia si fermò di colpo e con un gesto scocciato della mano si spostò una ciocca di capelli fulvi dietro le spalle.-Non ha accettato il mio aiuto, ma sa perfettamente che ha bisogno di me.-concluse con un'alzata di spalle.
Peter le rivolse uno sguardo scettico.-Sei davvero certa che cederà?-
La ragazza si prese qualche secondo in più per soppesare con cura la risposta da dare al licantropo, poi alla fine annuì convinta, alzando una mano e mostrando tre dita.
-Gli do tre giorni al massimo.-esclamò con sicurezza facendo sorridere l'uomo.
-Spero proprio tu abbia ragione.-sospirò lui dirigendosi verso la finestra-Buonanotte Lydia.-le augurò prima di scomparire nel buio.

 

Il mattino seguente Lydia si svegliò di buon umore, un bel sonno ristoratore aveva fatto sparire tutte le sue preoccupazioni e aveva rafforzato in lei la convinzione che presto Derek sarebbe corso a chiedere il suo aiuto. Quel giorno a scuola non badò affatto agli sguardi smarriti dei suoi amici, che morivano dalla voglia di sapere che cosa succedeva tra lei e il loro capobranco. Persino Allison era allo scuro del contenuto della chiacchierata avvenuta il giorno prima e lei non aveva alcuna intenzione di informare il resto del gruppo delle pene amorose dell'Alpha e della sua ritrosia ad accettare la mano che lei gli stava offrendo. Si sarebbe comportata normalmente attendendo una mossa di Derek, senza forzarlo in alcun modo, o almeno questo era ciò che si era ripromessa di fare, ma con il suo carattere impulsivo non era affatto sicura di riuscire a starsene buona in disparte, infatti dopo i primi due giorni trascorsi in modo piuttosto tranquillo, il terzo fu proprio lei a cedere e ad andare a cercare il lupo.
Approfittando dell'assenza di sua madre, decise di fare una piacevole passeggiata fino a casa Stilinski. Come aveva immaginato, trovò Derek accucciato sul tetto, sopra a quella che doveva certamente essere la finestra delle stanza di Stiles.
Il lupo la individuò subito ferma sul marciapiede, ma non si mosse di un millimetro, facendo sbuffare sonoramente la ragazza.
-Dovresti smetterla con questo comportamento scontroso, non ti rende affatto simpatico.-esclamò Lydia, sapendo bene che il licantropo l'avrebbe sentita ugualmente nonostante la distanza.
-Sei un sociopatico te ne rendi conto vero?-l'inquietante scintillio rosso nell'oscurità non fece desistere la ragazza, che continuò imperterrita, ormai aveva capito di non dover prendere sul serio le minacce dell'Alpha.-Tu non sei cattivo, puoi fare il duro e comportarti da stronzo finché vuoi, ma con me non attacca più...lascia solo che ti aiuti Derek.-
Con un leggero spostamento d'aria si ritrovò il mannaro a pochi centimetri da lei, le zanne e gli artigli in bella mostra.
-Mi sembra di averti già detto che non ho bisogno di te.-pronunciò l'Alpha con la voce distorta dal ringhiò che vibrava nel suo petto, ma Lydia non si scompose, anzi, gli rivolse uno sguardo di sfida alzando il mento con arroganza.
-Perché mai dovrei aver bisogno del tuo aiuto?-domandò, non nascondendo il disprezzo nella sua voce.
Lydia spalancò la bocca esterrefatta.-Cioè...tu pensi davvero di farcela da solo?-un ringhio da parte dell'altro la fece ridere. Avvicinandosi al lupo senza provare la benché minima traccia di paura, iniziò a girargli intorno studiandolo, ottenendo solo di farlo innervosire ulteriormente.-Lo vedi? Sei troppo aggressivo. Pensi di entrare nelle grazie di Stiles spaventandolo a morte?-gli chiese l'umana.
-Lui non ha paura di me.-ribatté prontamente Derek.
-Certo, ma non è nemmeno un tuo fan...che cosa c'è che non va in te esattamente?-proseguì la rossa puntando il l'indice verso l'intera figura del licantropo.
-La mia famiglia è bruciata in un incendio appiccato dalla ragazza che mi scopavo, lo zio psicopatico con cui vivo ha ucciso mia sorella, ogni giorno faccio da babysitter ad un branco di mocciosi irritanti ed ora pure la storica ossessione del ragazzo che mi piace è qui a darmi il tormento.-disse il moro con sarcasmo misto ad una leggera vena di isteria, lasciando basita la ragazza. Questa ci mise qualche secondo per riprendersi.-Wow...sei più disturbato di quanto pensassi...-un'occhiataccia le fece alzare gli occhi al cielo-...ok, in ogni caso non è questo il problema.-Con cautela si avvicinò ulteriormente all'Alpha.
-Devi smetterla di pensare a me come ad una minaccia...non lo sono, tutti e due vogliamo il bene di Stiles no?-chiese cercando conferma nell'espressione impassibile del lupo, che si trovò costretto ad annuire.-Bene, almeno su questo siamo finalmente d'accordo.-gioì la ragazza battendo le mani e aprendosi in un enorme sorriso soddisfatto, ma con l'ennesimo ringhio di Derek ritornò seria e composta.
-Lo so che ce l'hai con me...credimi, mi odio anche io per aver fatto soffrire Stiles ingiustamente, è un ragazzo speciale e merita di essere felice e sono sicura che dietro a quei modi bruschi tu sia più che in grado di prenderti cura di lui...entrambi meritate qualcuno che vi stia accanto, per questo voglio aiutarti.-terminò Lydia e Derek vide nei suoi occhi una maturità di cui non si era mai accorto.
-Lo fai per levarti un peso dalla coscienza insomma?-chiese sprezzante non volendo ammettere che le parole della ragazza lo avevano scosso più di quanto desse a vedere. Forse si era sbagliato su di lei, era così accecato dalla gelosia e dal risentimento nei suoi confronti a non aver mai pensato che forse, anche lei aveva sofferto. Infondo quell'umana snob e all'apparenza superficiale aveva un cuore.
-Forse hai ragione.-ammise la rossa con un'alzata di spalle.-Allora? Tregua?-domandò porgendo la mano al licantropo. Quello la fissò indeciso, ma alla fine decise di stringerla accettando l'aiuto che gli era sto offerto, facendo esultare interiormente la ragazza.
Nessuno dei due si era accorto della figura che, ferma sulla porta di ingresso si era bloccata sconcertata non appena gli aveva visti.
-E voi due che diavolo state facendo qui fuori?-li sorprese la voce acuta di Stiles.
Si voltarono entrambi allarmati verso il ragazzo, con l'aria di due ladri colti con le mani nel sacco.
-Stiles!!-esclamò Lydia sorridendo tesa.
Il ragazzo squadrò prima una e poi l'altro, sentendo già le prime ondate di panico attraversargli il corpo.
-Oh mio Dio, che diavolo state combinando? Siete strani ultimamente, mi sono ripetuto un'infinità di volte di non impicciarmi, ma non vi capisco, che cosa state nascondendo? Oddio Jackson lo sa? E perchè proprio davanti a casa mia?-finì per urlare il ragazzo, passandosi le mani tra i capelli, finchè non si ritrovò schiacciato tra la porta di casa e il corpo dell'Alpha.
In quel momento Lydia rimase incantata dal modo in cui Derek riuscì ad incatenare lo sguardo di Stiles al suo, imponendogli silenziosamente di darsi una calmata. C'era un'innegabile tensione sessuale, dietro al ringhio intimidatorio del licantropo e al mugolio spaventato dell'umano. Si sentì quasi in imbarazzo quando vide per un secondo gli occhi di Stiles posarsi sulla bocca tesa in una linea sottile dell'uomo davanti a lui per poi ritornare velocemente a specchiarsi nelle iridi chiare, mentre le sue guance si imporporavano leggermente quasi si sentisse in colpa per aver fatto pensieri sbagliati e Lydia era più che sicura di aver intuito che cosa fosse passato per la testa all'amico.
Derek, forse ricordandosi della sua presenza, indietreggiò con un ultimo ruggito che fece tremare le gambe all'umano.-Non una parola Stiles...altrimenti ti sbrano.-gli intimò allontanandosi velocemente da lui e dirigersi a passo svelto lontano da lì.
Lydia fece appena in tempo a salutare con un gesto frettoloso della mano uno sbigottito Stiles ancora immobile davanti all'entrata di casa, prima di correre dietro al lupo.
-Ti sbrano? Non sei stato affatto carino...per niente.-gli fece notare con disapprovazione quando si furono allontanati abbastanza. Il licantropo non diede risposta continuando a camminare.
Lydia sospirò.
-Mi aspetta un lungo e duro lavoro, non c'è dubbio.-

 

 

Continua...

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Capitolo 4
*** Surprise ***


Ciao a tutti, sono tornata con il nuovo capitolo! Derek e Lydia hanno stretto una sottospecie di muta alleanza e ovviamente il tutto è stato ampiamente frainteso da Stiles. Cosa succederà ora? Non vi resta che leggere. Ringrazio come sempre coloro che mi seguono e che recensiscono la storia.

Buona lettura!

 

 

Surprise

 

Derek sa di non essere il principe azzurro,

i suoi nemici sono sempre in agguato

e Stiles e Lydia sono nei guai.

 

 

Mentre si allontanavano in fretta e furia da casa Stilinski, Lydia si ritrovò a correre dietro all'Alpha di Beacon Hills ripensando con attenzione e una leggera punta di imbarazzo alla scena a cui aveva assistito solo qualche minuto prima. Il modo in cui Derek si era lanciato contro Stiles le aveva fatto temere il peggio, per un secondo aveva davvero pensato che gli avrebbe squarciato la gola con gli artigli, invece lo aveva solo intrappolato tra il suo corpo e il legno della porta, cosa che sembrava non essere poi tanto dispiaciuta all'umano. L'occhiata languida del ragazzo l'aveva notata perfettamente e anche la lingua che era sbucata tra le labbra per andarle ad inumidire. Fino a quel momento aveva catalogato quel gesto come tick involontario, ma a pensarci bene era assai strano che Stiles lo facesse solo in presenza di Derek. Da quel che ricordava con lei non aveva mai reagito così, anzi, per uno che si professava perdutamente innamorato di lei da tempo immemore era sempre stato abbastanza freddo e distante. Tutto questo le confermò che quei due sarebbero stati una coppia perfetta, il problema di fondo era convincere l'Alpha a mettere da parte l'orgoglio e le sue raffinate tecniche di corteggiamento da lupo isterico in favore di un comportamento decisamente più civile. Non era sicura che sbattere Stiles contro le più disparate superfici solide fosse il metodo migliore per conquistare il suo cuore. Ora doveva solo trovare il modo di spiegarlo a Derek senza farlo arrabbiare più del dovuto.
Distratta da queste riflessioni, non si era accorta che il licantropo si era fermato davanti alla sua Camaro, finchè questo non richiamò la sua attenzione facendola tornare indietro.
-Ti porto a casa...-le disse prima di salire in macchina e attendere che lei facesse lo stesso prima di mettere in moto.
-Adesso ti sei convito di aver bisogno del mio aiuto?-chiese la ragazza fissandosi distrattamente le unghie laccate di viola.
Derek le lanciò una breve occhiata confusa, riportando subito lo sguardo sulla strada.
-Che vuoi dire?-le domandò con voce cavernosa.
-Se quello è il massimo del romanticismo per te...siamo messi male. Da quel che ne so io, non si minaccia la persona che si ama con un “ti sbrano” per farle capire che ti piace.-lo riprese rivolgendogli un sorriso perfido alla fine del discorso.
-E tu che ne sai? Se non sbaglio anche Jackson in passato non ti ha trattata con i guanti di velluto, eppure stai ancora con lui.-ricambiò il lupo con la stessa moneta, lasciando la ragazza di stucco.
Per qualche secondo Lydia rimase in silenzio, in fin dei conti Derek aveva ragione, ma le cose tra lei e Jackson erano ben diverse e non potevano essere messi a paragone con l'Alpha e Stiles.
-Però non hai negato.-esclamò poi riprendendosi e facendo voltare l'uomo incuriosito nella sua direzione.
-Tu lo ami.-disse candidamente.
Subito notò il licantropo prendere un profondo respiro e distogliere lo sguardo, inoltre potè giurare di aver visto un leggero alone rossastro colorargli le guance.
-È complicato.-mormorò il licantropo, incapace di sostenere lo sguardo della ragazza e scorgere la verità all'interno di quegli occhi.
-No, non è affatto complicato!-sbottò Lydia picchiando un pugno sul ginocchio dell'altro.-Sei tu che ti ostini a farla tragica, se smettessi di comportarti come una bestia la tua vita migliorerebbe notevolmente credimi.-spiegò esasperata notando il viso del licantropo al suo fianco oscurarsi sempre di più dopo essersi sentito rivolgere una simile offesa.-Non puoi continuare a comportarti così, soprattutto con Stiles!-concluse incrociando le braccia al petto risoluta.
Derek si lasciò sfuggire un piccolo ringhio che lasciò intuire tutta la sua frustrazione.
-Non posso farne a meno.-brontolò stringendo spasmodicamente le mani sul volante.
-Spiegati meglio.-fu l'ordine perentorio di Lydia.
Il lupo sospirò pesantemente.-Non so mai come comportarmi con lui...è come se fossi diviso tra l'istinto di proteggerlo e stargli accanto e quello di strozzarlo con le mie mani per quanto idiota è!-
Lydia scosse la testa sbuffando, certo Stiles non era un genio e tante volte riusciva difficile stargli vicino ascoltando il fiume di parole che sgorgava da quella sua maledetta boccaccia, ma non era convinta che quello di Derek nei suoi confronti potesse essere chiamato istinto omicida.
-Dì che in realtà vuoi solo una scusa per mettergli le mani addosso e violentarlo.-proruppe con tono cantilenante prima di scoppiare a ridere alla vista degli occhi sgranati dell'Alpha.
-Io...non è vero...non...-cercò di difendersi lui, ma una semplice occhiata della ragazza lo fece capitolare.-Ok...forse è vero...-ammise-...forse!-aggiunse ringhiando cercando di sedare l'ilarità della rossa prima che gli facesse perdere del tutto la pazienza.
Che male c'era in fondo? Anche lui era, più o meno, umano e ovviamente aveva certi bisogni. Tutti avevano sempre visto Derek come un lupo solitario, austero e privo di sentimenti che non fossero la rabbia e...bè, in effetti solo la rabbia, ma Lydia si ritrovò a pensare che nessuno di loro si era mai preso la briga di cercare di conoscere più a fondo il loro Alpha e capire tutto quel gran tumulto di emozioni che si agitava nel profondo della sua anima. Derek non era solo il loro capobranco, era un ventiduenne a cui avevano spezzato il cuore e strappato l'intera famiglia, un giovane uomo che si era ritrovato da un giorno all'altro, senza nemmeno volerlo, con delle responsabilità molto più grandi di lui.
Mossa da un moto di compassione Lydia posò la mano sul braccio del lupo stringendolo appena, giusto per fargli capire che lei era lì e non lo giudicava in alcun modo.
-In ogni caso Derek, Stiles non potrà mai capire che ti interessa se non fai altro che malmenarlo ogni volta che ti capita...può anche darsi che a lui non dispiaccia...oddio, non ne so nulla dei suoi contorti pensieri, però dovresti cercare di essere un po' più...-inspirò profondamente prima di pronunciare una parola che sapeva avrebbe fatto storcere il naso al licantropo-...dolce.-
Come già sapeva, il viso di Derek venne distorto da una smorfia per nulla entusiasta, ma non ci fu nessuna replica da parte sua ed entrambi rimasero in silenzio per un tempo interminabile, prima che una più che mai irritata Lydia soffiasse come un gatto scrutando con astio il profilo affilato dell'altro, forse aspettandosi una qualsiasi reazione alle parole che gli aveva rivolto in precedenza.
Derek le rivolse una breve occhiata indecifrabile.
-Sei impossibile lo sai?!?-sbottò la ragazza, ormai giunta al limite.
-Te ne sei accorta ora? Non so se l'hai notato, ma non sono esattamente l'ideale di ragazzo premuroso e romantico che tutti vorrebbero avere...-commentò lui sarcasticamente, prima di aggiungere a voce più bassa-...per quel ruolo basta e avanza Scott...anzi, perchè non ti occupi della sua vita sentimentale? Otterresti senz'altro risultati più soddisfacenti.-
-Mi dispiace deluderti, ma Scott non ha bisogno di me, lui e Isaac sapranno cavarsela benissimo da soli a differenza tua.-lo freddò la rossa sorprendendolo con quella inaspettata rivelazione.
Derek puntò ostinatamente lo sguardo davanti a sé, incapace di parlare, possibile che non si fosse reso conto di nulla? Solitamente aveva un buon intuito e non gli sfuggiva niente, ma mai avrebbe detto che ci fosse del tenero tra il suo Beta e Scott.
-Però...-riprese dopo poco Lydia-...dovresti ascoltarmi. Se davvero non riesci ad essere meno scorbutico, abbi almeno la decenza di tenere le mani al loro posto e magari qualche volta morditi la lingua.-gli consigliò con voce angelica.
Il lupo fece per ribattere, ma facendo violenza su se stesso decise di seguire il consiglio che gli era appena stato dato per non rifilarle una rispostaccia.
-Comunque...-Derek alzò gli occhi al cielo esasperato quando la ragazza riprese a parlare-...hai superato casa mia più o meno dieci minuti fa.-

 

A scuola, Jackson notò, senza nascondere un po' di disappunto, che sul viso della sua ragazza torreggiava un'espressione più che soddisfatta. Fatto ancora più strano, appena lo aveva visto Lydia si era lanciata tra le sue braccia sussurrandogli con aria sognante quanto lo amasse.
-Stai bene?-le chiese in corridoio prima di separarsi difronte all'aula di economia.
-Certo! Fare Cupido mi mette di buon umore!-esclamò lei con un sorriso birichino, lasciandolo stranito sulla porta a bloccare l'entrata agli altri studenti.
Per preservare la propria salute mentale decise di non preoccuparsi, ma il galoppare veloce del battito di Stiles mentre si avvicinava all'armadietto di Lydia durante il cambio dell'ora lo incuriosì, per questo motivo rimase appostato a portata d'orecchio per ascoltare la conversazione tra i due.
Lydia per poco non ebbe un infarto quando, chiudendo l'anta del suo armadietto si ritrovò gli occhi seri di Stiles puntati addosso come due fari.
-Mi hai spaventata!-lo accusò dandogli un pugno sulla spalla.
L'espressione tetra dell'altro non cambiò di una virgola.-Ti ho spaventata? Non me ne frega un cazzo dannazione!-sibilò con una leggera punta di isteria nella voce.-Non pensi a me? A ciò che ho visto ieri sera? A dire il vero non ho ancora capito che diavolo è successo, ma questo nuovo cameratismo tra te e Derek non mi rende affatto tranquillo. Voglio sapere cosa state combinando all'insaputa di tutti e lo voglio sapere ora!-le ordinò cercando di mantenere il controllo sul suo tono tremolante.
Lydia si scostò un ciuffo rossastro dagli occhi prima di fronteggiare l'amico che, in preda ad una crisi di nervi, se ne stava davanti a lei spostando il peso da un piede all'altro guardandosi attorno con circospezione.
-Non stiamo facendo nulla di male...davvero.-gli disse seccata.-Sto aiutando Derek a fare una certa cosa.-spiegò evasiva notando un'ombra calare sul viso di Stiles mentre esibiva un delizioso broncio offeso. Probabilmente non digeriva il fatto che Derek si facesse aiutare da qualcuno che non fosse lui.
-Puoi fidarti Stiles? Se non di Derek, almeno di me.-gli propose rifilandogli la sua espressione più convincente e un sorriso disarmante.
Il ragazzo rimase a guardarla insoddisfatto battendo ritmicamente il piede a terra per diversi secondi, poi, evidentemente capendo che non avrebbe ottenuto nulla, si passò nervosamente una mano tra i capelli cortissimi sbuffando.
-D'accordo, ma questa storia non mi convince per niente e prima o poi troverò il modo di farvi parlare, puoi starne certa.-bisbigliò contrariato puntandole contro l'indice con fare accusatorio.
Lydia si lasciò scappare una risata divertita.-Certo Stiles...hai ragione.-gliela diede vinta, senza nascondere il sarcasmo pungente nella sua voce.-Dì un po'...-aggiunse facendosi più vicina abbassando la voce-...non è che sei geloso?-domandò maliziosamente.
Stiles aggrottò le sopracciglia per poi sorriderle tranquillo scuotendo la testa.
-Direi proprio di no, credo di aver superato con successo la mia ossessione per te già da un po'.-ammise sincero, puntando su di lei due occhi nocciola limpidi e rassicuranti.
Lydia a quelle parole si sentì sollevata, felice di non essere più motivo di sofferenza per quel ragazzo così dolce e premuroso con tutti, per un attimo faticò davvero a reprimere un sorriso spontaneo, ma sforzandosi riuscì a restare seria giusto per aggiungere-Ma io non mi riferivo a me.-
L'espressione basita di Stiles e le sue labbra spalancate in una “o” muta la fecero ridere di gusto, ma il momento ilare venne bruscamente interrotto dal sopraggiungere di un Jackson con il volto cinereo, che stringeva in mano il cellulare forse un po' troppo forte, senza apparentemente rendersene conto.
-Ha appena chiamato Peter...gli Alpha hanno attaccato Isaac e Scott.-annunciò loro con voce tremante.

 

Dire che Stiles si era catapultato come un uragano in quella catapecchia che un tempo era stata la gloriosa dimora degli Hale era un eufemismo. Jackson non aveva ancora rallentato del tutto la Porsche che lui si era lanciato fuori dall'auto di corsa, salendo in fretta e furia i gradini in entrata e spalancando la porta senza preoccuparsi di non fare troppo rumore.
Non calcolò minimamente le parole di Peter, che sopraggiunse consigliandogli di mantenere la calma.
Mosso da chissà quali sentimenti, spinse il licantropo più anziano del branco contro le scale urlandogli contro.-Dove diavolo sono?-Non si preoccupò minimamente del fatto che colui che stava minacciando fosse decisamente più grosso, più forte, più cattivo e soprattutto meno umano di lui, ma evidentemente Peter aveva intuito la preoccupazione che animava il giovane Stilinski, per questo non reagì in modo violento, lasciando il compito di calmare l'umano al nipote sbucato dalla stanza adiacente proprio in quel momento.
Derek stinse la spalla di Stiles.-Lascialo...ehi, calmati ora.-le sue mani scivolarono sulle braccia dell'altro, andando infine a stringergli i polsi per fargli allentare la presa sulla maglia dello zio.
L'umano lasciò andare l'uomo e si voltò scombussolato verso l'altro licantropo, sondando preoccupato ogni centimetro del suo corpo e tirando un sospiro di sollievo dopo che ebbe constatato l'assenza di ferite o lividi.
-Scott e Isaac?-domandò teso.
Derek fece strada a lui e a Jackson, mentre Lydia preferiva restarsene seduta sulle scale in compagnia di Peter, non era sicura di voler vedere con i propri occhi in che condizioni fossero stati ridotti i loro due amici.
L'uomo si sistemò al suo fianco, un gradino più in basso rispetto a lei.
-Però!-esclamò senza nessuna particolare inclinazione nella voce.-Ne ha di grinta il piccoletto.-
-Era preoccupato.-spiegò semplicemente la rossa.
-Stiles si preoccupa sempre troppo per tutti noi, si comporta quasi come una mamma lupa con i suoi cuccioli...-si ritrovò ad ammettere il più grande degli Hale.-Credo che sia per questo che Derek lo ha scelto.-aggiunse poi quasi sovrappensiero.
-Scelto?-chiese Lydia non riuscendo a frenare la curiosità, mentre da qualche parte della casa giungevano le urla ovattate di Stiles che rimproverava duramente Derek per aver lasciato soli i due Beta in balia dei loro nemici, quando entrambi avrebbero dovuto trovarsi al sicuro a scuola.
-Sì.-confermò Peter apparentemente non prestando attenzione al trambusto nell'altra stanza.-Si tratta più che altro di una questione da lupi, tutti cerchiamo una compagna o un compagno, in special modo Derek visto che è l'Alpha.-le rivelò, concludendo il discorso con una noncurante alzata di spalle.
Gli strilli agitati dell'umano si fecero più intensi, giungendo chiaramente alle loro orecchie.
-Dannazione, sei un incosciente! Ci farai uccidere tutti di questo passo!-la rabbia nella sua voce era così intensa che Lydia sobbalzò sopresa.
-Vuoi dire che quello di Derek è un istinto animale?-riprese la conversazione con l'uomo cercando di non ascoltare le accuse di Stiles nei confronti del capobranco.
-Non credo sia solo l'istinto...questo l'avrai capito anche tu no?-chiese Peter non aspettandosi una vera e propria risposta da parte della ragazza.
-Togliti dai piedi allora, qui sei solo d'intralcio stupido ragazzino!-questa volta fu la voce furiosa dell'Alpha a distrarli.-Vuoi davvero sapere cosa ci ucciderà Stiles? Tu!! Sei una palla al piede, finchè tu starai qui saremo tutti più vulnerabili a causa tua e della tua continua capacità di metterti nei guai!-sentirono dire con una cattiveria che nessuno di loro aveva mai udito nel tono del lupo.
Lydia e Peter scattarono subito in piedi appena videro comparire Jackson che trascinava quasi di peso Stiles fuori di casa, probabilmente per fargli sbollire la rabbia e farlo sfogare un po'. Alla ragazza si strinse il cuore notando gli occhi lucidi del giovane Stilinski e non attese un secondo di più prima di scagliarsi contro Derek e sgridarlo a causa del suo comportamento riprovevole.
-Come ti è saltato in mente di dirgli certe cose?-sbottò incredula.
-Non ora Lydia.-l'avvertì l'Alpha, ammonendola anche con lo sguardo scarlatto.
-No Derek! Penso che ora sia proprio il momento migliore per affrontare questa discussione.-non si arrese lei.-Vuoi spiegarmi che cosa è successo?-
La mascella di Derek si contrasse mentre lui le dava le spalle, cercando una qualsiasi scappatoia per poter sfuggire a quella situazione, ma non ne ebbe alcuna possibilità visto che la mano della ragazza si arrischiò ad afferrare un angolo della sua canottiera per farlo voltare.
-Non ho voglia di parlare in questo momento.-ringhiò snudando le zanne.
Lydia si tirò indietro solo di poco, sostenendo senza problemi lo sguardo bruciante del suo interlocutore.
-D'accordo, allora non parlare e stai ad ascoltare me!-sbottò incrociando le braccia al petto, ignorando l'espressione stizzita del lupo.-Non hai capito nulla di quello che ti ho detto ieri vero? Stiles si è sempre dato da fare per aiutarvi, sebbene non sia un lupo. Tra tutti lui è il più vulnerabile, eppure è sempre in prima linea a rischiare la sua vita per salvare il vostro sedere e tu lo ringrazi così? Dicendogli di togliersi dai piedi?-gli diede contro furibonda.
-Credo che il problema di fondo sia proprio l'umana fragilità di Stiles.-intervenne pacatamente Peter.
Dopo questa affermazione Lydia si fermò ad osservare l'Alpha, notando i suoi occhi venire oscurati da un'ombra di colpevolezza.
-Si tratta di questo allora?-chiese forse iniziando finalmente a capire-Vuoi solo proteggerlo?-cercò una conferma da parte di Derek.
-Ho sempre e solo voluto proteggerlo, ma è cocciuto e l'unico modo che ho per tenerlo distante da noi e dai guai è ferirlo.-sospirò il lupo, lasciando trasparire nella voce una tristezza che, mai, nessuno di loro aveva mai sentito.
-Vuoi allontanarlo? Ma...tu poi come farai? Saresti disposto a sacrificare la tua felicità fino a questo punto?-domandò incerta la ragazza.
Gli occhi con cui la guardò Derek erano intrisi di dolore, ma la sua voce rimase serena quando parlò.-Farei qualsiasi cosa pur di saperlo al sicuro...anche costringerlo ad odiarmi.-
-Non è giusto.-mormorò sommessamente Lydia.-Tu sei innamorato di lui!-dichiarò ferocemente, non accettando minimamente quello strano evolversi della situazione.
Un'esclamazione soffocata li sorprese tutti e voltandosi incontrarono il volto scioccato di Stiles.
Gli occhi nocciola si soffermarono a lungo sul viso colpevole dell'Alpha prima che si divincolasse dalla presa di Jackson sul suo braccio e scappasse fuori di casa.
Per un momento interminabile nessuno mosse un muscolo, restando solo a fissare la porta spalancata da cui era uscito l'umano. Fu Jackson a spezzare il silenzio voltandosi dispiaciuto verso gli altri tre.
-Ho cercato di fermarlo...prima che entrasse, ma...-cercò di giustificarsi.
-Non preoccuparti, non è colpa tua.-lo rassicurò Peter, mentre Lydia puntava gli occhi pieni di aspettativa su Derek.
-Non lo segui?-domandò la rossa al licantropo che sembrava essersi trasformato in una statua di sale.
Dato che il lupo non sembrava intenzionato a darle alcuna risposta, la ragazza si avvicinò scuotendolo vigorosamente, ignorando bellamente gli avvertimenti degli altri due, terrorizzati da una possibile reazione violenta da parte del loro Alpha.
-Insomma Derek, datti una svegliata!-cercò di farlo reagire lei.
-Che cosa dovrei fare? Se ne è andato, è scappato maledizione e io non posso fare nulla!-esplose il capobranco scattando in piedi facendo sobbalzare spaventati gli altri, prima di salire i gradini con ampie falcate e sparire dalla loro vista, lasciando dietro di sé solo l'eco di una porta che sbatteva violentemente al piano di sopra.

-Forse è meglio lasciarlo in pace per un po'.-propose Peter dopo un piccolo momento di incertezza.
Respirando a fondo, l'uomo decise di prendere il comando della situazione e si rivolse verso l'altro licantropo nella stanza.-Jackson, resta con Isaac e Scott per favore.-
Il biondo annuì, ancora sconvolto da ciò che era appena accaduto e raggiunse i compagni nell'altra stanza per aiutarli in caso avessero avuto bisogno di aiuto durante il lento processo di guarigione.
-Lydia?-
Sentendosi chiamare, la ragazza si voltò appena, senza abbandonare il suo cipiglio incollerito.
-Cerca Stiles, vedi se riesci a parlargli e a farlo ragionare, mentre cerco di fare uscire Derek dalla sua stanza.-le disse Peter, invitandola con un cenno ad allontanarsi in direzione dell'entrata.
-Dovrebbe essere compito suo...non mio!-chiarì con decisione puntando un dito verso la cima delle scale contrariata.
-Lo so.-fu la pacata risposta che ottenne dall'altro.-Vai ora.-le disse quasi implorante.
Con un'ultima occhiata di fuoco verso il punto dove prima era sparito Derek, la ragazza uscì di casa e salí in macchina. In fondo Jackson non se la sarebbe di certo presa se lei avesse preso in prestito la sua Porsche per il tempo necessario a ritrovare Stiles.

 

Si era sorpresa nel constatare che l'amico fosse molto più veloce di quanto avesse mai immaginato. Subito aveva pensato che lo avrebbe trovato ancor prima di uscire dalla riserva o al massimo sul ciglio della strada, dato che era scientificamente provato che un'auto fosse decisamente più veloce di due gambe umane, ma non senza un insopportabile e malcelato fastidio, si era ritrovata a convenire che: no, non doveva necessariamente essere per forza così.
Aveva ripercorso la strada tre volte, era andata alla clinica veterinaria, aveva provato da Allison e persino al bar dove lavorava Danny, ma di Stiles nemmeno l'ombra. Per questo ora si trovava davanti a casa Stilinski, sebbene dubitasse fortemente che il ragazzo si fosse rintanato in un posto così banale e scontato, sapendo che sarebbe stato il luogo più ovvio dove gli altri avrebbero potuto trovarlo senza troppa fatica.
-Sembra sparito...-si lamentò al telefono con Jackson.-Ora provo a chiedere a suo padre.-
Chiuse la comunicazione e a passo di marcia si avviò verso l'ingresso della piccola abitazione, suonando il campanello un paio di volte prima che lo sceriffo arrivasse ad aprirle.
-Salve sceriffo!-lo salutò imbastendo il sorriso migliore che aveva davanti allo sguardo sbigottito dell'uomo.
-Ehm...ciao Lydia.-ricambiò incerto.
-Per caso Stiles è in casa.-chiese la ragazza sicura della risposta negativa, ma davvero le aveva provate tutte e lei mica poteva sfruttare il super olfatto da lupo mannaro per rintracciarlo.
-Credevo fosse con i suoi amici...-rispose grattandosi il capo, per poi aggiungere in tono un po' burbero-ovunque voi passiate tutte le vostre giornate.-
Come volevasi dimostrare, un altro buco nell'acqua e lei era punto e a capo.
-D'accordo, grazie mille comunque.-sospirò, già pronta a tornare in auto.
-Aspetta un attimo.-la richiamò Stilinski senior.-Non si è messo nei guai, vero?- Lo sceriffo doveva davvero amare molto suo figlio. E guardando il viso tirato dell'uomo a causa dell'apprensione, Lydia si ritrovò a provare invidia verso Stiles. I suoi genitori non si sarebbero mai preoccupati in quel modo per lei, si ritrovò a pensare amaramente.
Riscuotendosi da quei pensieri, rivolse un sorriso rassicurante al signor Stilinski.
-C'è stato un piccolo litigio, nulla di preoccupante comunque.-disse, accompagnando le sue parole con un gesto frettoloso della mano.
L'uomo annuì lentamente, poi le lanciò uno sguardo comprensivo.
-Prova al campo di lacrosse.-le consigliò.
Dopo averlo ringraziato, la rossa mise in moto, diretta verso la Beacon Hills High School.

Giunta sul luogo che le era stato indicato, non fece fatica ad individuare Stiles, scompostamente buttato sulle gradinate. Si avvicinò a lui cautamente e prese posto qualche gradino più in alto.
-Te ne sei andato in fretta e furia prima.-ruppe il ghiaccio, senza però ottenere alcuna risposta dal ragazzo che teneva gli occhi ostinatamente puntati verso il cielo.
-Mi dispiace che tu lo sia venuto a sapere così.-provò ancora.
Era strano vedere Stiles tenere il muso a quel modo, da che si ricordava il ragazzo era sempre stato una macchinetta che parlava e parlava e parlava ancora, fino a portare tutti allo sfinimento e in quel momento, vederlo in silenzio, rinchiuso nella sua bolla di risentimento verso il mondo intero era decisamente inquietante.
-Derek è un po' in crisi.-lo informò con fare del tutto disinteressato, sperando che almeno sapere delle condizioni in cui versava l'Alpha riuscisse a smuovere qualcosa dentro di lui.
Stiles la fulminò con un'occhiataccia, ma niente altro, al che lei alzò gli occhi al cielo sbuffando irritata.
-Sei patetico lo sai? Il grande lupo cattivo si è innamorato di Cappuccetto Rosso, sai che sorpresa! Non dirmi che davvero non te ne eri accorto!-sbottò la rossa in tono melodrammatico.
Vide il ragazzo mordersi le labbra, mentre la sua fronte si corrugava preoccupata, perciò decise di continuare in quella direzione.
-Ascoltami. Lo so che Derek ti tratta male una volta sì e l'altra pure e che si comportata spesso da grandissimo idiota, ma tutto quello che fa è esclusivamente per te.-Una smorfia dubbiosa comparve sul viso del ragazzo, che nel frattempo si era sollevato dalla sua posizione, pronto per fuggire un'altra volta, ma Lydia lo tirò per una manica, facendolo ricadere seduto al suo fianco.
-Vuole proteggerti, hai capito? L'idea che tu sia in pericolo lo terrorizza anche se non vuole darlo a vedere. Proprio non hai notato il modo in cui ti sta accanto? Sembra quasi che tutto il suo essere sia proteso verso di te.-sospirò esasperata, mentre l'amico si stringeva nelle spalle investito da tutte quelle parole.
-Eri preoccupato di quello che combinavamo io e Derek.-continuò notando un guizzo nelle iridi scure del ragazzo.-Vuoi sapere che cosa ti nascondevamo?-chiese, ma non aspettò che l'altro le rispondesse.-Ho rischiato di morire in più di un'occasione per colpa della gelosia di quel lupo da strapazzo. Sì, hai capito bene. Derek è gelosissimo di te ed era preoccupato che tu potessi ancora provare qualcosa nei miei confronti. Ieri sera, davanti a casa tua, non ho fatto altro che mettere in chiaro le cose con lui e gli ho offerto il mio aiuto, ma è troppo cocciuto per ascoltarmi e oggi ha reagito in quel modo solo per paura, ma credimi se ti dico che lui sta soffrendo anche più di te in questo momento.-
Il ragazzo era rimasto a guardarla sorpreso. Per tutto quel tempo aveva passato le notti in bianco a rimuginare su chissà quale impossibile relazione amorosa tra i due, che quella spiegazione logica non aveva nemmeno sfiorato la sua mente. Ora capiva tutto e si diede dello stupido per non esserci arrivato prima, eppure ancora stentava a crederci. Derek lo aveva odiato con ogni fibra del suo essere fin dal primo momento in cui i loro sguardi si erano incrociati. Con il tempo le loro divergenze si erano appianate, ma mentre lui ormai considerava il licantropo come una sorta di amico zannuto e indisponente, era più che sicuro che l'altro lo sopportasse solo per pura convenienza. Mai si sarebbe immaginato che dietro al suo comportamento violento e irriverente si nascondesse una simile verità.
-Sei il suo compagno.-gli rivelò Lydia e il suo povero cuore fece una capriola.
La ragazza vide l'amico sgranare gli occhi e trattenere il fiato, mentre le sue guance diventavano paonazze. Sorrise intenerita a quella vista.
-Secondo me dovresti dargli una possibilità.-trillò divertita, poi uno strano scintillio rossastro catturò la sua attenzione e portò il suo sguardo verso la fitta boscaglia aldilà del campo da gioco, dove solo due occhi scarlatti erano visibili.
-Guardalo, non riesce proprio a starti distante.-disse allargando il suo sorriso.
-Quello non è Derek.-la voce tremante di Stiles si fece sentire per la prima volta da quando era arrivata lì e la giovane si voltò stranita verso di lui.
-Cosa?-chiese preoccupata, ma l'improvviso pallore del ragazzo fu una spiegazione più che sufficiente, prima che si alzasse in piedi afferrandola saldamente per un polso.
-Corri Lydia!!!-gridò Stiles.

 

 

Continua...

 

 

Piccole note:

 

OMG...capitolo lunghissimo questa volta. Mi scuso per l'immenso ritardo, ero già pronta a postarlo sabato scorso, ma rileggendolo ho notato alcune parti che non mi convincevano molto e poi ho voluto a tutti i costi aggiungere un dialogo tra Lydia e papà Stilinski. L'idea iniziale era di far lamentare a più non posso la ragazza al telefono con Jackson, a quel punto Scott avrebbe strappato il cellulare di mano al biondino e avrebbe rivelato alla rossa di cercare il compagno al campo di lacrosse, ma mi è sembrato più giusto lasciare questo compito allo sceriffo, perché ho un certo progetto su di lui. Bene, per il momento ho concluso, spero di riuscire ad aggiornare il prima possibile.
Ciao a tutti!!

 

 

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Capitolo 5
*** Fear or rage? ***


Ciao a tutti quanti, dall'ultimo capitolo è passato un sacco di tempo e mi dispiace tantissimo, ma sono stata presa dallo sconforto quando ho dovuto dire definitivamente addio al mio vecchio computer, sono stata in lutto per settimane. Ora ho un nuovo piccolo (mica tanto visto che è il doppio di quello di prima) mostrino, ma non mi ci sono ancora abituata. Comunque per farmi perdonare il ritardo ho una sorpresa che rivelerò nelle note a fine capitolo.
Intanto ne approfitto per fare i soliti ringraziamenti e augurare un buon inizio per il 2013 in ritardo.
Buona lettura!!!

 

Fear or rage?

 

Dei deliri mentali di un confuso Stiles Stilinski,

la rabbia cieca dell'Alpha di Beacon Hills

e la sua più profonda paura.

 

Quella giornata non era cominciata affatto nel migliore dei modi.

Per prima cosa le prime parole che aveva pronunciato erano state colorite imprecazioni a causa del lancinante dolore all'alluce quando era per sbaglio inciampato sullo zaino a terra, andando a sbattere così il piede contro la struttura del letto.

Secondo, aveva scoperto con orrore di non sapere più dove aveva lasciato la ricerca di chimica che avrebbe dovuto consegnare proprio quella mattina. Perfetto, aveva pensato, per quel pomeriggio lo attendevano due estenuanti ore di punizione da trascorrere in “piacevole” compagnia di quel simpaticone di Harris.

In cucina, un'altra terribile sorpresa lo aveva lasciato senza parole. Non solo sua padre aveva mangiato ben due ciambelle -che lui gli aveva severamente proibito- ma aveva anche finito tutto il caffè. C'è da dire che non è mai buona cosa iniziare la giornata senza una buona dose di caffè, soprattutto, come nel suo caso, dopo aver passato tutta la notte a rimuginare su un ipotetico intrallazzo amoroso tra una bambolina dai capelli fulvi e un noto lupacchiotto perennemente affetto da sindrome premestruale.

Sostanzialmente si poteva perciò dire che la giornata di Stiles fosse cominciata proprio male.

Che poi lui nemmeno lo aveva capito perchè si era sentito così turbato quando aveva trovato Lydia e Derek davanti a casa sua e li aveva visti andarsene insieme, ma per quanto lui provasse a scacciare quella domanda impertinente dalla sua testa, quella era sempre lì e non aveva nemmeno l'intenzione di andarsene tanto presto a quanto sembrava.

Inutile dire che non era stato in grado di seguire nessuna lezione.

Ancora più importante: Scott e Isaac non c'erano.

E loro due di solito erano i suoi confidenti.

Quando aveva qualche problema era con loro che ne parlava, ma ora non poteva proprio farlo perchè loro non c'erano e lui non aveva la benchè minima idea di dove diavolo fossero andati a cacciarsi quei due idioti, che in teoria sarebbero dovuti essere i suoi migliori amici, ma i migliori amici sono sempre con te quando hai bisogno di sfogare e dare un senso a quella grande confusione che hai nel cervello, o almeno ti avvisano se non hanno intenzione di venire a scuola e soprattutto ti dicono dove si trovano e magari ti invitano pure a raggiungerli. Ma no, in quel caso rifiuteresti perchè, andiamo, Isaac e Scott insieme? Non vuoi certamente fare da terzo incomodo, hai un cuore anche tu e per i tuoi migliori amici vuoi solo il meglio e speri davvero che tra loro le cose funzionino, perchè tu a loro vuoi davvero bene, tu sei un bravo migliore amico, il migliore dei migliori amici che una persona potrebbe mai desiderare, se loro fossero in crisi tu non li abbandoneresti mai vero? Vero! Ma a quanto sembrava quello era solo un suo pensiero.

Stava iperventilando.

Doveva a qualsiasi costo darsi una bella calmata, altrimenti la crisi di panico non avrebbe potuto evitargliela nessuno...o forse una persona c'era. Stupido Stiles. Aveva scacciato a forza il pensiero di due occhi verdi e ad ogni modo perchè proprio il verde? Lui preferiva il rosso...no,no, in realtà era il nero o forse era l'azzurro? Meglio lasciar perdere.

Poi in corridoio aveva visto la sopracitata bambolina dai lunghi boccoli ramati, una dei due responsabili di tutte le sue disgrazie. Si era diretto verso di lei a passo di carica e si era sentito un po' in colpa per averla fatta saltare per la paura sbucando così dal nulla, ma era stata questione solo di un secondo e aveva relegato quel sentimento nel profondo del suo cuore, mentre decideva che per una volta poteva anche permettersi di essere egoista ed infischiarsene altamente di essere carino, gentile e sempre accondiscendente con gli altri, perchè lui non doveva sentirsi assolutamente in colpa, anzi aveva tutto il sacrosanto diritto di sentirsi offeso, imbronciarsi e pestare i piedi per terra facendo i capricci...ok forse questo poteva anche evitarlo. In fin dei conti anche lui aveva ancora una piccola briciola di orgoglio.

Comunque era tutta colpa di Lydia e di quel lupo da strapazzo con manie di grandezza, era solo a causa loro se ora stava passando le pene dell'inferno e non riusciva nemmeno a capire perchè tutto ad un tratto si stesse preoccupando per Jackson, perchè ammettiamolo, lui odiava Jackson, il suo era un odio profondamente profondo scaturito delle profondità più profonde della sua anima...oltre che della sua mente malata...quante volte aveva pensato la parola “profondo”?

Più tardi avrebbe fatto un giro dalla Morrell, giusto un salto, tanto per rendere qualcuno partecipe dei suoi pensieri contorti e dei suoi progetti per uccidere nel modo più doloroso possibile i suoi migliori amici.

Lydia gli aveva chiesto di fidarsi di loro, quindi c'era un loro, lei e Derek insomma e la cosa gli aveva fatto contorcere le viscere, anche se non c'era nulla di compromettente. Gli stava dando una mano a fare una cosa, aveva detto lei. Ma il senso di fastidio non voleva proprio andarsene, perchè di solito era a lui che il lupo chiedeva aiuto ed anche se si lamentava di continuo lo aveva sempre fatto e gli piaceva lo sguardo soddisfatto di Derek, perchè anche se non lo ringraziava mai, quegli occhi puntati su di lui valevano più di qualsiasi “Grazie Stiles, ottimo lavoro”. E gli occhi di Lydia erano dello stesso colore di quelli di Derek, ma se ne accorgeva solo adesso, e lei lo spaventava, o meglio, le sue idee malefiche lo spaventavano, ma lui di Derek si era sempre fidato, sebbene il licantropo fosse sicuro del contrario, perciò poteva anche permettersi di fidarsi di Lydia, perchè aveva gli occhi verdi, anche se la sera prima avrebbe davvero voluto staccarle a morsi la mano con cui stringeva quella del suo Alpha. Suo? Aveva davvero pensato a Derek come il suo Alpha?

La domanda di Lydia poi lo aveva spiazzato, geloso? Lui non era affatto geloso, non di lei almeno...e quella piccola strega doveva averlo capito.

Sì, doveva assolutamente parlarne con la Morrell.

E alla fine aveva concluso che no, lui non odiava affatto Jackson, ma gli piaceva che tutti la pensassero così pur di non ammettere che gli era affezionato e che le loro piccole scaramucce lo divertivano terribilmente.

Poi il biondino li aveva raggiunti, pallido e con in viso un'espressione così tesa che Stiles aveva davvero provato il desiderio di abbracciarlo forte e rassicurarlo dicendogli che sarebbe andato tutto bene, proprio come faceva sua madre con lui quando da piccolo aveva spaventosi incubi.

Ma si trovavano tutti dentro ad un incubo e Stiles si ritrovò a pensare che se Scott ed Isaac non fossero morti dopo l'attacco degli Alpha, ci avrebbe pensato lui a spedirli nell'oltretomba.

Voleva vederli, subito, doveva accertarsi che stessero bene, che tutti loro stessero bene, che anche Peter e Derek non fossero stati attaccati...specialmente Derek. E gli veniva da piangere, mentre strattonava la maglia di Peter, le mani gli tremavano e non era sicuro che le gambe lo avrebbero retto ancora per molto.

Poi Derek gli aveva detto di calmarsi ed incrociando i suoi occhi lui aveva ripreso a respirare regolarmente, perchè lui non era ferito ed era lì davanti, con quei dannati occhi verdi, più verdi di quelli di Lydia.

Dire che i suoi due migliori amici erano ridotti male era poco, ma lui li aveva abbracciati lo stesso, anche se tutto quel sangue, le ossa rotte e la carne viva gli davano il voltastomaco. Ma li avrebbe uccisi comunque, perchè potevano morire, e lui non sarebbe arrivato ai trent'anni, se avessero continuato a farlo spaventare in quel modo.

Era tutta colpa di Derek, non poteva mettere due adolescenti a fiutare le tracce dei loro nemici.

Loro erano ragazzi, tutti loro erano solo ragazzi e a diciassette anni nessuno deve avere a che fare con la morte ogni singolo giorno della propria vita a causa delle lotte per il potere tra cani rabbiosi.

Per questo avrebbe volentieri dato un pugno sul naso a Derek a costo di rompersi la mano, mentre gli diceva di essere solo un impiccio per loro, perchè faceva male, terribilmente male. Aveva passato notti insonni per aiutarlo, cercando di non essergli mai di peso e intanto pensava “Coglione, sei proprio un fottutissimo coglione Derek e uno stronzo insensibile.” Ma mentre pronunciava tutte quelle cattiverie, gli occhi di Derek erano troppo tristi.

Le braccia di Jackson erano state la sua ancora, mentre lo scortava fuori.

Era arrabbiato, deluso, preoccupato e l'unica cosa che voleva in quel momento era tornare dentro e picchiare Derek e poi dirgli che non doveva più mentirgli, perchè lo sapeva che gli stava mentendo e quelle cose non le pensava davvero, ma lo faceva solo per tenerlo alla larga dai guai. La voce nervosa di Jackson che gli offriva un passaggio a casa non lo convinceva però.

Era sfuggito alla sua presa ed era rientrato giusto in tempo per sentire quelle parole pronunciate da Lydia. Dopo di che, fu come se il suo cervello avesse staccato la spina, mentre gli occhi sofferenti di Derek bruciavano.

Non era stato più in grado di pensare coerentemente, aveva solo agito di impulso correndo al campo di lacrosse. Non c'era una spiegazione sul perchè andasse a rifugiarsi lì ogni volta che voleva nascondersi e chiudere per qualche ora le porte al mondo esterno. Lo faceva e basta.

Perchè davvero non sapeva più cosa fare, tutta quella faccenda non aveva alcun senso.

E ancor meno senso aveva il fatto che Lydia fosse lì a rimproverarlo per aver reagito a quel modo di fronte ad una verità che forse aveva iniziato a sospettare già da tempo. Avrebbe voluto urlarle “Sì, cazzo. Lo avevo già notato per conto mio.” No, in realtà non l'aveva affatto notato, ci aveva solo fantasticato sopra, forse fin dalla prima volta che lui e Scott avevano incontrato Derek alla riserva, mentre cercavano l'inalatore perso tra le foglie. Andiamo, quale persona, sana di mente, non avrebbe fatto pensieri poco casti vedendo quel gran pezzo di lupo di Derek-sguardo-che-uccide-Hale? A lui erano sempre piaciute solo le ragazze. Prendiamo come esempio Danny. Nessuno poteva dire che Danny non fosse bellissimo e incredibilmente sexy, ma lui non aveva comunque mai fatto sogni erotici sul suo compagno di squadra, mentre con Derek...Derek era diverso, con lui c'era chimica e...cazzo, si era appena ricordato dove aveva lasciato la ricerca per Harris.

Poi aveva notato quei due cerchi rossi oltre gli alberi e si era notevolmente sorpreso quando Lydia aveva così sbadatamente confuso quegli occhi di brace con quelli di Derek.

E tu come fai a sapere che non è lui?”aveva chiesto una voce maligna nella sua testa.

Lo so e basta...lo sento.”

 

 

Correre verso la scuola era stato il primo pensiero di Lydia. Era sicura che l'Alpha non si sarebbe mai azzardato ad attaccarli in un luogo pubblico, con il rischio di essere visto dagli umani, ma evidentemente Stiles la pensava in tutt'altra maniera.

Il ragazzo infatti la stava trascinando verso il parcheggio, quasi di peso e lei continuava ad invocare tutti i santi che conosceva perchè le gambe la reggessero. “Maledetti tacchi!! Ti prego Lydia non inciampare, non inciampare.”pensò mentre si avvicinavano in fretta e furia alla Porsche di Jackson.

Senza guardarsi indietro nemmeno una volta, la ragazza si fiondò con ben poca grazia nell'abitacolo, aspettandosi di vedere Stiles prendere posto al suo fianco, ma inaspettatamente non fu così.

-Che diavolo fai? Sali!-gli disse con voce tremante a causa della paura.

-Noi siamo in due, lui è solo, se ci separiamo non potrà seguirci entrambi. Io corro verso la riserva, tu vai a chiamare gli altri.-spiegò frettolosamente guardandosi intorno.

Presa dal panico Lydia gli afferrò la felpa. -Ti prego Stiles, vieni con me, per favore, andiamo tutti e due a casa di Derek.-si mise a piagnucolare, mentre il ragazzo tentava di sfuggire alla sua presa.

-Non possiamo portarlo dritto là, non con Scott e Isaac feriti ok?- cercò di farla ragionare.

-Come fai ad essere sicuro che seguirà proprio te?-domandò la rossa asciugandosi con la manica del cappotto i grossi lacrimoni che le si erano formati ai lati degli occhi.

-Sono il compagno di un Alpha ricordi?-mormorò Stilinski stirando le labbra in una sorta di ghigno.

-Ma Stiles...- tentò di protestare per l'ennesima volta l'amica senza troppo successo.

-Fai come ti dico! Adesso vai!- le ordinò il ragazzo prima di ricominciare a correre.

Lydia respirò a fondo un paio di volte per calmarsi e riprendere il controllo della situazione, Stiles aveva ragione e lei doveva sbrigarsi a chiamare Derek.

Prese il telefono e compose il numero del suo ragazzo, che rispose dopo solo qualche squillo.

-L'hai trovato?-si sentì chiedere immediatamente.

-Jackson...-la voce le tremava ancora.

-Lydia?-la chiamò il licantropo biondo preoccupato.

-Ho trovato Stiles, sta correndo verso la riserva e uno degli Alpha lo sta inseguendo.- disse tutto d'un fiato.

-Cosa? Ma che...-si sentì chiedere dal ragazzo mentre avvertiva il ringhio in sottofondo di Scott e l'esclamazione sorpresa di Peter.

-Dì a Derek di fare in fretta!-

 

Stiles cercava di guadagnare più tempo possibile camminando a passo sostenuto sul marciapiede.

Fortunatamente c'erano ancora parecchie persone per strada a quell'ora e lui poteva sperare di riuscire a sventare un possibile attacco dell'Alpha almeno per il tempo necessario che sarebbe servito a Lydia per avvertire Derek e Peter.

L'improvviso squillo del cellulare lo fece saltare come una molla, ma tirò un sospiro di sollievo non appena vide sul display il nome della persona che lo stava chiamando.

-Ehy Der...-

-Dove diavolo sei?-ringhiò il lupo.

-Su una strada molto affollata, sono quasi arrivato al confine con la riserva, non credo attac...-

-Non muoverti da lì, non fare stronzate. Sto arrivando.-si sentì dire prima che la chiamata venisse bruscamente interrotta.

Stiles rimase per qualche minuto a fissare ad occhi sgranati il telefono. Quel lupo misantropo era davvero incredibile e per fortuna che solo poche ore prima aveva silenziosamente confermato di amarlo.

Un basso ringhio dietro le sue spalle gli fece improvvisamente venire la pelle d'oca. Girandosi molto lentamente potè senza difficoltà intravedere la sagoma scura dell'Alpha in fondo al vicolo.

-Fanculo!-sbottò ricominciando a correre.

Se restava dov'era il licantropo lo ammazzava, se si fosse allontanato veniva ammazzato comunque, nel caso fosse sopravvissuto Derek lo avrebbe ucciso con le sue stesse mani per avergli disubbidito. Era ufficialmente un uomo morto, ma certamente non poteva restarsene lì con le mani in mano con il rischio che altri umani innocenti venissero coinvolti.

Si allontanò velocemente dalle case per inoltrarsi tra gli alberi a lato della strada e si rimise a correre, guardandosi alle spalle di tanto in tanto.

 

Derek si guardò attorno febbrilmente alla ricerca delle testolina castana di Stiles.

Ringhiò frustrato quando si rese conto che del ragazzo non vi era alcuna traccia e non ci mise molto a capire che il suo ordine non era stato rispettato.

Fece un passo in direzione degli alberi, ma la mano dello zio andò a trattenerlo con forza.

-Derek, non abbiamo un piano.-lo ammonì il più grande, guadagnandosi solo una rabbiosa occhiata cremisi.

-Trovo l'Alpha e lo uccido, è questo il piano.-ringhiò scrollandosi di dosso il lupo, riprendendo a seguire la scia del suo umano.

-Dannazione!-imprecò Peter prima di seguire il nipote.

 

Stiles sentiva i polmoni bruciare, come se avessero voluto esplodergli nel petto, ma non rallentò la sua corsa, anzi accelerò l'andatura appena intravide con la coda dell'occhio dei movimenti tra gli alberi alla sua sinistra.

Si sentì un vero idiota, non poteva aver davvero creduto di poter sfuggire ad un licantropo.

Solo un'altra volta gli era capitata una cosa simile, ma Peter aveva solo giocato con loro come il gatto con i topi, non aveva avuto davvero intenzione di ucciderli, per questo si era ormai convito del fatto che non sarebbe sicuramente uscito vivo da quella situazione.

Improvvisamente un'enorme ombra nera balzò verso di lui uscendo dagli alberi. Istintivamente Stiles si arrestò spostandosi velocemente indietro, giusto il tempo di vedere una zampa artigliata passargli davanti a pochi centimetri dal naso.

L'Alpha atterrò poco lontano dall'umano, ma questo non perse tempo e riprese a fuggire nella direzione opposta.

 

Peter seguiva senza sosta il nipote che sembrava aver messo le ali ai piedi, ma si distrasse non appena avvertì l'inconfondibile ringhio di un'Alpha nemico, al quale seguì immediatamente quello di Derek che non impiegò molto a seminare lo zio.

 

Stiles non seppe dire se la sua fosse fortuna sfacciata o meno, ma riuscì ad evitare un nuovo assalto da parte del licantropo proprio inciampando su una radice. Vide l'Alpha finire a terra ad una decina di metri di distanza, ma stavolta non ebbe la prontezza di rialzarsi subito. Rimase accucciato a fissare sbalordito la figura che si stava raddrizzando per ergersi spaventosa davanti a lui.

La forma di quel licantropo ricordava molto quella di Peter, quando ancora era il sanguinario Alpha della cittadina, ma a differenza sua l'essere che era difronte a lui era alto e grosso il doppio e non aveva più alcun tratto umano. Era una bestia feroce dotata di artigli e zanne spaventosi.

L'umano deglutì rumorosamente, mentre il mostro lo squadrava famelico, perfettamente immobile. Poi un luccichio argenteo attirò la sua attenzione, facendogli individuare e riconoscere subito l'oggetto che era probabilmente sfuggito dalla tasca della felpa quando era caduto e ora si trovava a pochi centimetri dalle sue dita.

Ricordava bene il momento in cui gli era stato regalato la sera in cui il Kanima era stato sconfitto.

 

Se ne stava rintanato dentro l'armadio da ore, con ancora davanti agli occhi le immagini di Derek e Peter che affondavano gli artigli nel corpo di Jackson e di questo che cadeva a terra privo di vita per poi riprendersi tra lo stupore di tutti mettendo in bella mostra tutta la sua nuova dotazione da neo-licantropo. Si era sentito sollevato. Era finito tutto per il meglio. Jackson era di nuovo se stesso, Lydia poteva riabbracciare il suo ragazzo e Gerard Argent era fuggito, probabilmente in fin di vita a causa degli effetti collaterali del morso e del sorbo.

Eppure appena tornato a casa non aveva potuto fare nulla contro l'improvviso attacco di panico che gli aveva mozzato il fiato. Con fatica si era portato sotto il getto di acqua gelida della doccia e solo quando aveva intravisto nello specchio le sue labbra diventare bluastre, si era deciso che così poteva bastare.

In camera aveva indossato una semplice tuta e poi si era nascosto nell'armadio, senza un valido motivo.

Si sentiva come un bambino indifeso, non di certo come l'eroe che quella notte aveva voluto dimostrare di essere. Perchè le ferite sul suo viso bruciavano più che mai ed era terrorizzato a morte al pensiero che ci fosse ancora là fuori qualcosa di mostruoso e sovrannaturale che lui non sarebbe mai riuscito ad affrontare così fragile ed umano com'era.

L'improvviso suono ovattato di passi nella sua camera lo fecero tremare senza alcun controllo.

Trattenne il fiato quando l'anta dell'armadio venne aperta e nemmeno quando il volto preoccupato di Derek entrò nel suo campo visivo riuscì a calmarsi.

-Stiles? Che ti prende?-

L'umano chiuse gli occhi e strinse i denti, odiando mostrarsi così debole proprio davanti a lui.

Passò qualche secondo di terribile agonia, poi si sentì avvolgere da un inconsueto calore, mentre il lupo se lo stringeva al petto.

Rimasero in quella posizione per chissà quanto tempo finchè fu proprio il ragazzino a spezzare il silenzio.

-Puoi anche lasciarmi andare ora, sto bene...credo...-disse, sentendo però la propria voce spezzarsi sulle ultime tre parole.

-Sei ancora sotto shock piccolo idiota.-sbottò seccato il licantropo.

-La tua dolcezza mi commuove ogni volta Derek!-scherzò il ragazzo.

Si sentì scostare leggermente dal petto dell'altro, che lo osservò attentamente prima di lasciarsi sfuggire uno sbuffo.

-Fai battute stupide...sì, stai decisamente bene.-

Stiles ridacchiò, ma il sorriso andò pian piano morendo sulle sue labbra.

Derek si era rialzato ed ora lo fissava dall'alto, le sopracciglia aggrottate e le braccia incrociate davanti al petto.

-Come mai sei qui?-chiese l'umano.

-Ero preoccupato.-rispose l'Alpha a bassa voce.

Lo sguardo sorpreso di Stiles si posò su di lui.

-Perchè?-

Derek non rispose, ma allungò una mano, sfiorando delicatamente con le dita il livido sotto l'occhio del ragazzo.

-Oh...per quello.-sussurrò il giovane Stilinski rabbuiandosi.

-Gerard Argent la pagherà cara, te lo prometto.-disse il licantropo voltandosi verso la finestra, pronto per andarsene.

-Non farlo.-lo fermò la voce di Stiles.

Il più grande lo guardò in cerca di spiegazioni, mentre lui si alzava da terra, passandosi nervosamente le mani tra i capelli.

-Non trattarmi come se fossi la principessa in pericolo...non farmi sentire ancora più inutile...per favore.-lo supplicò abbassando lo sguardo sul pavimento, incapace di sostenere l'intensità degli occhi verdi dell'altro.

Ci fu una pausa interminabile, in cui l'unico rumore che Stiles riusciva a sentire era il battito impazzito del suo povero cuore.

-Ok.-disse semplicemente Derek.

-Davvero?-domandò sbalordito il ragazzino.

-Sì, ma tu impara a difenderti come si deve.- detto questo il lupo gli lanciò un piccolo oggetto avvolto da una strana stoffa blu scuro.

Scostando gli strati di tessuto, il contenuto si rivelò essere un pugnale. Sull'impugnatura erano incisi arzigogolati ghirigori e Stiles potè specchiarsi nella lama lucida, lunga poco più di una decina di centimetri.

-La lama è stata intrisa nell'aconito, ho chiesto al dottore di farlo per te.-gli spiegò Derek.

-Grazie.-riuscì a dire solamente l'umano.

Il licantropo liquidò tutto con un'alzata di spalle prima di scavalcare il bordo della finestra.

-Usalo in caso di bisogno.-fu l'ultima cosa che Stiles udì prima di vederlo andare via.”

 

Senza esitare un solo istante, Stiles impugnò l'arma, mentre il lupo mannaro spiccava l'ennesimo balzo verso di lui e scartando di lato riuscì a ferire di striscio una delle zampe anteriori delle bestia che emise un uggiolio sofferente, mentre il ragazzo notava come la ferita, seppur così piccola, non si rimarginasse. Da dove si trovava, anche senza super vista, l'umano poteva vedere la pelle lacerata sfrigolare come se fosse venuta a contatto con dell'acido. Deaton e Derek dovevano esserci andati davvero pesanti con l'aconito.

Il licantropo ripartì nuovamente all'attacco, ma stavolta non fu il solo. Sentendo l'adrenalina scorrergli nelle vene, Stiles partì alla carica, brandendo il coltello come se fosse stato una spada, dandosi la giusta carica con un grido di battaglia che lo fece sentire tanto Xena la Principessa guerriera. Evitò agilmente un colpo di artigli diretto al petto e contrattaccò fendendo l'aria con il pugnale, notando come il licantropo si ritraeva innervosito ogni volta che la lama passava ad un soffio dalla sua pelle.

In fin dei conti aveva qualche speranza di cavarsela, era sufficiente stare lontano dagli artigli e dalle zanne, un gioco da ragazzi insomma.

Rotolò a terra su un fianco mentre il lupo si protendeva in avanti per afferrarlo e assestandogli un calcio ben mirato dietro al ginocchio, riuscì a farlo cadere a terra il tempo necessario da permettergli di rialzarsi e piantargli il pugnale in mezzo alla schiena.

Il mostro ululò per il dolore e voltandosi colpì il ragazzino spedendolo con violenza contro un albero. Stiles mugolò sofferente accasciandosi al suolo, mentre la bestia, contorcendosi, riusciva ad estrarre la lama dalla schiena gettandola poi lontano.

Ok...adesso sono fottuto.”

Si guardò attorno, cercando una qualsiasi arma di fortuna, mentre il nemico si avvicinava sempre di più snudando le zanne. Quando il muso del mannaro fu ad appena una spanna dal suo viso, Stiles chiuse forte gli occhi, ormai rassegnato alla triste consapevolezza di essere ad un passo dalla morte.

-Stiles!!-un urlo lontano lo fece voltare, appena in tempo per vedere una grossa figura nera muoversi alla velocità della luce verso di loro e travolgere l'Alpha che ancora lo teneva bloccato a terra.

Ciò che vide l'umano, raddrizzandosi, fu un enorme lupo nero, anche se dalle dimensioni sembrava un orso, forse anche più grande. L'animale era posto davanti a lui, in posizione di attacco ringhiando rabbiosamente in direzione del licantropo e nascondendo quasi del tutto Stiles alla sua vista. Il nuovo lupo lanciò una breve occhiata al ragazzino dietro di sé e a quest'ultimo mancò il respiro per qualche istante. Quelle iridi rosse le avrebbe riconosciute ovunque. Bruciavano furenti come non mai.

-Derek...-sussurrò il ragazzo incapace di togliere gli occhi di dosso al licantropo e quello mosse il capo impercettibilmente, prima di ergersi in tutta la sua spaventosa bellezza ed ululare al cielo.

Era uno spettacolo terrificante, ma Stiles ne rimase indiscutibilmente affascinato, mai aveva visto in tutta la sua vita qualcosa di più magnifico di Derek, che in quel momento aveva ripreso a ringhiare contro l'altro Alpha, come a volergli intimare di stare lontano dal suo umano.

Fu questione di un secondo prima che i due lupi si scagliassero con ferocia l'uno contro l'altro, Derek con le grandi fauci spalancate e le zampe artigliate bene in vista.

Stiles era così intento a seguire i movimenti del suo Alpha che nemmeno si rese conto dell'arrivo di Peter, almeno finchè quello non gli mise una mano sulla spalla facendolo sussultare.

Il nuovo arrivato gli rivolse uno sguardo dispiaciuto.

-Stai bene?-gli chiese il più grande, mentre controllava con rapide occhiate che il ragazzo non fosse stato ferito. Quando questo annuì debolmente, gli si posizionò davanti pronto ad intervenire in aiuto del nipote. In quel momento Derek venne scagliato lontano dal nemico, rimase per qualche istante a terra, mentre l'altro gli si avvicinava, ma non aveva fatto i conti con Peter che gli saltò sulle spalle affondandogli i denti nel collo, mentre Stiles correva in soccorso dell'altro licantropo.

-Derek!-chiamò con voce tremante, mentre il lupo si alzava barcollando leggermente, scuotendo la testa intontito a causa del colpo. Senza perdere tempo, spinse l'umano dietro di sé con il muso e si avventò contro l'Alpha, che nel frattempo si era liberato di Peter, che ora giaceva ai piedi di un albero stringendosi un braccio rotto al petto.

Derek saltò sulla schiena dell'avversario facendolo ruzzolare tra le foglie e salendogli sopra immediatamente, schiacciandolo con tutto il suo peso. Stiles rimase immobile a guardare l'esatto momento in cui Derek chiuse le zanne attorno alla spalla del licantropo, stringendo sempre più forte, finchè con un terribile schiocco l'arto venne brutalmente staccato dal resto del corpo. L'Alpha a terra ringhiò, colpendo con gli artigli il muso dell'altro, creando profondi squarci. Per un attimo Derek vide solo rosso, la vista momentaneamente appannata dal suo stesso sangue, ma non si lasciò distrarre e ancora una volta si apprestò a mordere, stavolta mirando dritto alla giugulare con un'energia che non credeva di avere.

Stiles rabbrividì, ma non distolse lo sguardo mentre Derek sbranava il loro nemico. Sentiva la bile risalirgli la gola, ma si concentrò con tutto se stesso per non vomitare la misera colazione che aveva fatto quella mattina. Di alzarsi in piedi non se ne parlava nemmeno, era più che sicuro che le gambe non lo avrebbero retto, perciò se ne rimase lì rannicchiato vicino a Peter, di nuovo in piedi, mentre un gorgoglio soffocato, lo avvisava che sì, Derek ce l'aveva fatta, aveva appena ucciso uno degli Alpha.

Il tempo sembrò arrestarsi, nessuno di loro mosse un muscolo per qualche secondo, o forse passarono minuti interi. Poi il grosso lupo nero alzò il muso dal cadavere martoriato del licantropo nemico per puntare le iridi scarlatte nella direzione in cui si trovavano gli altri due. Mosse qualche passo verso di loro e Stiles potè sentire Peter fremere, ma non seppe dire se per paura o che altro. Lo vide alzare le mani difronte a sé cautamente, spostandosi leggermente davanti a lui, quasi temendo una reazione aggressiva da parte del nipote.

-Derek...è finita, calmati. Siamo noi.-bisbigliò lo zio, avvicinandosi con piccoli passi al lupo. Questo si ritrasse ringhiando appena, poi sembrò completamente dimenticarsi della presenza del più grande e si concentrò su Stiles ancora a terra iniziando a muoversi verso di lui.

Il ragazzino vide Peter prepararsi a scattare per fermare il nipote.

-No.-lo bloccò.-Non mi farà del male.-

In realtà non sapeva da dove gli venisse fuori quella convinzione, ma ne era sicurissimo, infatti, giunto dinnanzi a lui, Derek abbassò il capo emettendo un sommesso uggiolio. A Stiles risultò più che naturale avvicinare la mano al muso dell'altro e depositarvi una leggera carezza. Il lupo sembrò apprezzare e dopo poco si accucciò, posando la testa sulle gambe dell'umano, mentre la folta pelliccia scura si ritirava. E in un attimo era di nuovo lui, Derek. E Stiles non badò affatto a inutili dettagli come l'assenza totale di vestiti, i tagli che gli disseminavano il corpo e la bocca insanguinata, era felice, perchè Derek era di nuovo con lui e gli aveva salvato la vita, anche se ora se ne stava rannicchiato addosso a lui ferito e febbricitante.

-Stai bene?-si sentì chiedere con voce flebile dal licantropo. A quella domanda inarcò sarcasticamente un sopracciglio.

-Davvero tu stai chiedendo a me come sto? Hai seri problemi lasciatelo dire.-gli disse rivolgendogli un sorrisino divertito, mentre notava anche Peter sorridere scuotendo il capo.

Derek si lasciò sfuggire uno sbuffo che alle orecchie dell'umano sembrò tanto un accenno di risata.

-Forse hai ragione.-commentò, prima di svenire.

Peter si avvicinò ai due, sollevando il nipote e caricandoselo in spalla, aiutato da Stiles.

-Portiamolo a casa.-disse il più grande.

L'umano annuì e per tutto il tragitto fino alla villa, la sua mano non abbandonò nemmeno per un secondo quella del suo Alpha.

 

Appena varcata la soglia di villa Hale, Stiles si era visto investire da quella piccola furia di Lydia Martin, che prima gli aveva fatto un bell'occhio nero e poi gli era scoppiata a piangere tra le braccia, mentre lo stramalediceva ordinandogli infine di non farle mai più prendere una simile paura.

Fatta calmare la ragazza, aveva seguito Peter in camera di Derek, dove Deaton si stava già occupando di lui, ma non prima di aver ricevuto una pacca sulla spalla e un sorriso per la prima volta amichevole da parte di Jackson. Proprio quest'ultimo aveva tempestivamente informato il veterinario, che si era subito precipitato da loro per potersi prendere cura dei feriti, anche se Scott e Isaac stavano già notevolmente bene rispetto a qualche ora prima.

Era stato accanto a Derek, finchè Deaton non lo aveva rassicurato che sarebbe andato tutto bene.

Avrebbe voluto dirgli “Ehy, certo che andrà tutto bene, stiamo parlando di Derek Hale, se la caverà come sempre.” Ma non lo aveva detto, si era limitato ad annuire e lasciare la stanza, uscendo per prendere una boccata d'aria.

Era stato sedendosi sui gradini che si era lasciato andare. Era crollato e Peter lo aveva trovato a piangere mordendosi le labbra a sangue per non permettere a singhiozzi incontrollati di lasciare la sua bocca. Non gli aveva detto niente, si era solo seduto al suo fianco stringendolo in quello che sembrava un goffo tentativo di abbraccio, anche se sapeva che non ce n'era alcun bisogno. Perchè Stiles aveva davvero avuto paura, ma non se ne era accorto fino a quando Derek non gli era crollato addosso svenuto e in quel momento erano le sue braccia che bramava, non di certo quelle dello zio, o di Lydia, o chiunque altro.

 

La prima cosa che Derek vide riprendendo conoscenza fu l'espressione sollevata di suo zio.

Notò le sue labbra tremare impercettibilmente, mentre gli passava una mano tra i capelli, in un insolito gesto tenero che gli riscaldò il petto, facendolo ripensare con nostalgia a quando erano una famiglia. Non era mai stato un fan delle situazioni sdolcinate e strappalacrime, ma in quel momento qualche dimostrazione d'affetto da parte dell'ultimo parente rimastogli in vita poteva anche digerirla.

-Te la sei cavata alla grande.-sussurrò Peter con quella che Derek potè riconoscere come una punta d'orgoglio nella voce.-C'è qualcun altro che vuole vederti.-lo informò, alzandosi dalla sedia posta vicino al suo letto.

Derek lo seguì con lo sguardo finchè non lo vide uscire dalla stanza, per lasciare il posto a Stiles.

Il ragazzo si fece avanti titubante, grattandosi la punta del naso imbarazzato e sedendosi dove fino a poco prima c'era lo zio.

-Ehy...sei vivo.-ruppe il silenzio l'umano, schiaffeggiandosi subito dopo per l'assurdità appena detta.

Il licantropo trattenne a malapena un sorriso divertito, che fece colorare le guance dell'altro di un rosso acceso.

-Sono vivo.-confermò a bassa voce.

-Bè...gran bella trasformazione, davvero. Sei diventato un lupo a tutti gli effetti...grandi zampe, grandi artigli, grandi...denti...insomma eri tutto grande, enorme, immenso...quasi esplodevi...-iniziò a blaterare il ragazzino, guardando ovunque per non incrociare lo sguardo dell'Alpha.

-Ero spaventoso?-domandò a bruciapelo Derek.

Stiles fermò di colpo il suo confuso gesticolare e per la prima volta da quando era entrato in camera, lo guardò negli occhi. Si prese un po' di tempo per pensare, poi sospirò pesantemente.

-Giusto un pochino.-ammise facendo una smorfia.

Derek annuì lentamente e il silenzio tornò a regnare nella stanza.

Rimasero a fissarsi, entrambi in attesa che l'altro dicesse qualcosa. Sicuramente la situazione tra loro due non era delle migliori, ma quella distanza causata dall'imbarazzo pesava a tutti e due.

Fu il licantropo a schiarirsi la voce e deglutire vistosamente, attirando su di sé lo sguardo curioso del ragazzo.

Stiles non lo aveva mai visto così, sembrava quasi a disagio, diverso dal solito sourwolf aggressivo e musone a cui era abituato.

-Scusa.-bisbigliò il lupo.

-Per cosa?-domandò confuso l'umano.

Derek mosse le labbra un paio di volte, borbottò anche qualcosa che Stiles non riuscì a capire, ma alla fine puntò gli occhi smeraldini dritti nei suoi con decisione.

-Per tutto.-disse semplicemente.

E quel tutto nascondeva mille significati.

Scusa per non essere arrivato prima in tuo aiuto.

Scusa per non esserti venuto subito a cercare.

Scusa per tutto quello che ti ho detto.

Scusa per essere sempre così scontroso.

Scusa per metterti costantemente in pericolo.

Scusa per essermi innamorato di te.

Ma non disse nulla di tutto questo, lasciò che il ragazzo interpretasse quella parola come meglio credeva, non voleva imporgli nulla, c'aveva già provato parecchie volte in altre circostanze e si erano tutte concluse catastroficamente con tentati omicidi da parte di creature sovrannaturali, proprio come il giorno prima. Di una cosa si era convinto, doveva smettere di cercare di estromettere Stiles. Il ragazzo aveva dimostrato più che egregiamente di saper difendersi e lui era dannatamente fiero del suo piccolo umano, anche se si era sentito morire quando aveva visto l'Alpha incombere su di lui. Da quel punto i ricordi erano sfocati ed imprecisi, aveva ripreso lucidità solo quando aveva incrociato le iridi nocciola di Stiles oltre le spalle di suo zio. Ricordava il calore della sua mano e le braccia che lo stringevano rassicuranti mentre perdeva i sensi.

Chiuse gli occhi prendendo un profondo respiro.

-Avevo solo...-la voce gli si incrinò e strinse forte i denti prima di riprendere con voce debole.

-Avevo paura di perdere anche te.-ammise.

Il tocco delicato di dita che si intrecciavano a quelle della sua mano gli fece aprire di nuovo gli occhi.

Stiles era lì, serio, forte, sincero, umano.

-Io sono qui Derek.-

 

 

 

Piccole note:

 

Finito anche questo capitolo.

Intanto spero che vi sia piaciuto, la prima parte è stata un po' un esperimento in cui ho cercato di rendere al meglio il caos che governa i pensieri di Stiles.

La scena dell'inseguimento me l'ero immaginata piuttosto diversa, ma devo dire di essere soddisfatta del risultato.

La trasformazione di Derek forse a qualcuno farà storcere il naso, ma il vero licantropo che c'è in lui io me lo immagino in questo modo, un lupo vero e proprio, come lo era Laura, perchè a mio parere è la sua essenza, ciò che lo rappresenta al meglio.

Ed infine veniamo alla sorpresa!!

Questo doveva essere a tutti gli effetti l'ultimo capitolo, ma...causa computer fulminato e giramento prototonico di balle da parte mia...ho deciso di aggiungere un epilogo degno di questo nome come collegamento alla one-shot che ho già pronta ( il famoso progetto su papà Stilinski ricordate?)

Bene, ringrazio come al solito tutti quanti e mi scuso per eventuali errori, in caso vi pregherei di segnalarmeli, così potrò adoperarmi per correggerli.

Ciao, a presto!

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Capitolo 6
*** Love ***


Ciao a tutti, questo è l'ultimo capitolo (un po' mi viene da piangere, mi ero affezionata a questa storia).
Non ho molto da dire in verità, volevo solo ringraziare di cuore tutti coloro che hanno seguito la fan-fiction e che l'hanno recensita.
Spero che questo epilogo possa piacervi.
Buona lettura!

 

 

Love

 

Perchè in fondo sanno tutti che Lydia è un'impicciona,

Derek e Stiles sono ad un punto fermo

e il branco si coalizza.

 

 

Dall'attacco dell'Alpha erano passate all'incirca due settimane.
Derek era rimasto sul chi vive per diversi giorni, come aspettandosi una nuova imboscata, ma tutto sembrava tranquillo per il momento. Non sapeva se il branco di Alpha si fosse ritirato definitivamente o se attendessero un momento migliore per vendicare la morte del loro compagno, in ogni caso sentiva che per qualche tempo poteva anche permettersi di rilassarsi e lasciare che i suoi beta conducessero una vita normale, come era giusto che fosse.
Niente più continui allenamenti massacranti aveva promesso ai ragazzi e tutti ne erano stati più che felici. Questo non significava però, che potevano permettersi di battere la fiacca, aveva solo deciso di lasciar loro più libertà e non opprimerli con problemi più grandi di loro.
Il risultato era stato un insospettabile avvicinamento tra tutti i membri del branco, perchè ormai era diventato più che naturale trovarsi la sera a fare un giro o riunirsi tutti in casa di Derek con la scusa di essere passati solo per fare quattro chiacchiere, anche se alla fine rimanevano lì fino a notte fonda. Il capobranco si soffermava spesso ad abbracciare con lo sguardo i suoi sottoposti, non riuscendo del tutto a trattenere un sorriso. Era bello vederli ridere e scherzare tra loro, lo faceva sentire di nuovo parte di una famiglia e tutti avevano notato come quel clima rilassato e gioioso avesse modificato anche il suo comportamento.
Era più sciolto, meno imbronciato, certo non aveva perso il brutto vizio di restarsene in silenzio, almeno non era più una presenza scura e minacciosa, ma parte integrante del gruppo.
Però un piccolissimo insignificante particolare che non andava c'era.
Una macchiolina minuscola che stonava irreparabilmente.
I licantropi vedevano Derek e Stiles un po' come papà Alpha e mamma lupa, l'unico problema era che la loro relazione era rimasta ferma ad un “Io ti amo e so che non ti sono indifferente, ma per rispetto finchè non ti deciderai mi limito a mangiarti con gli occhi da distante” da parte del lupo.
Stiles era sempre il solito invece, si preoccupava per tutti, litigava con Jackson, parlava a vanvera e si comportava come se non fosse mai venuto a conoscenza dei veri sentimenti del giovane Hale nei suoi confronti, ma nessuno dei beta aveva avuto il coraggio di intavolare il discorso con lui e cercare di capire le sue intenzioni. Proprio per questo, all'insaputa dei due interessati, si erano riuniti una sera in un bar, per cercare di far fronte a quell'assurda situazione.
E Danny quasi scoppiò a ridere quando li trovò tutti stretti intorno ad un tavolo, piegati in avanti e parlando sottovoce come se stessero programmando un colpo di stato.
-Ehy Danny.-lo salutò un po' sorpreso Jackson.
-Siete inquietanti, che state combinando?-domandò non riuscendo a nascondere la sua curiosità.
Isaac lo afferrò con poca grazia per la maglia e lo strattonò facendolo cadere su una sedia tra lui e Peter che confabulava fittamente con Lydia.
-Allora?-insisté il nuovo arrivato, sporgendosi anche lui verso il centro del tavolo.
Lydia si sistemò meglio contro lo schienale della sedia e si scostò alcune ciocche di capelli dietro le spalle assumendo un'espressione grave.
-Stiamo pianificando come far capitolare Stiles!-disse in tono solenne la ragazza.
In risposta ottenne solo uno sguardo sconcertato da parte del migliore amico del suo ragazzo, al che sbuffò scocciata.
-Sveglia!!! Stiles e Derek, Derek e Stiles.-sbottò esasperata, beccandosi occhiate incerte da parte degli altri.
-Miguel?-chiese conferma Danny, non ancora abituato a rivolgersi al presunto cugino di Stiles con il suo vero nome. -Mi sono perso qualcosa?-domandò ancora.
Jackson bloccò sul nascere il fiume di parole che sarebbe sicuramente uscito dalla bocca della sua dolce metà, preferendo spiegare all'amico la situazione con poche e semplici parole.
-C'è qualcosa tra di loro, ma non si sa bene che cosa sia perchè Stiles è...diciamo...un po' freddino ecco.-disse, mentre Lydia storceva il naso. Lei avrebbe sicuramente saputo rendere al meglio il concetto.
-Oh...lo sapevo già, era impossibile non rendersene conto, tra quei due aleggia troppa tensione sessuale.-commentò Danny lasciando tutti a bocca aperta.-Che c'è?-bisbigliò agitato rendendosi conto degli sguardi puntati su di lui.
-Come facciamo a convincere Stiles di smetterla di torturare quel povero ragazzo?-chiese Isaac apparentemente rivolto a nessuno in particolare.
-Avete provato a parlargli?-domandò Danny, beccandosi delle occhiatacce da parte di Allison e Lydia.
Certo che avevano provato a parlargli, eccome.

 

Non avevano capito bene il perchè, ma Peter aveva chiamato loro due, non i ragazzi.
Aveva detto che la situazione era critica e che serviva la delicatezza tipica delle donne per venirne fuori, senza spiegar loro nient'altro, così si erano recate a villa Hale senza saper bene cosa aspettarsi.
L'immagine di Derek Hale, il temibile Alpha di Beacon Hills, rannicchiato sul letto, con lo sguardo fisso nel vuoto e in preda allo sconforto aveva chiarito tutto.
Lydia si era seduta accanto al lupo, mentre Allison andava a recuperare una vaschetta di gelato alla menta e tre cucchiai. Quando era tornata in camera, Derek le aveva guardate male entrambe.
-Non penserete davvero che mi metta a raccontarvi i miei problemi di cuore, piagnucolando e strafogandomi di gelato vero? È una cosa da ragazze.-aveva protestato torvo.
Allison aveva ridacchiato.-Andiamo Derek...ti farà bene sfogarti un po', magari possiamo aiutarti.-
Gli aveva sventolato i cucchiai davanti al naso finchè non si era visto costretto a cedere afferrandone uno.
Aveva abbracciato la vaschetta di gelato e aveva iniziato ad ingoiare ferocemente imbronciato.
-Sputa il rospo.-era intervenuta Lydia.
Il lupo non aveva risposto subito, si era preso del tempo per soppesare con cura le parole e mano a mano che ci pensava, le ragazze lo avevano visto sporgere leggermente il labbro inferiore come un bambino, non potendo evitare di trovarlo dannatamente tenero.
-Stiles tiene la finestra chiusa.-aveva rivelato infine l'Alpha.
La rossa aveva inarcato un sopracciglio scambiandosi uno sguardo con l'amica.
-Quindi?-aveva chiesto Allison perplessa.
Derek si era voltato a guardarla indignato.
-Come sarebbe a dire quindi? Ma non lo capite che è una catastrofe? Stiles non ha mai tenuto la finestra chiusa.-era esploso agitando il cucchiaio colmo di gelato, sporcando un po' ovunque.
Erano entrambe scoppiate a ridergli in faccia e lui si era rabbuiato, lasciando perdere il gelato e raggomitolandosi in un angolo prendendo a ringhiare sommessamente, borbottando che quella storia dello sfogo era stata davvero una pessima idea e tra i vari versi poterono sentire anche un più che chiaro -Fanculo la sensibilità femminile.-
Dopo alcuni minuti di silenzio Derek aveva sospirato pesantemente.
-Mi sta tenendo alla larga.-
Nessuna delle due era stata in grado di di dire nulla per diversi minuti, finchè Lydia non era saltata in piedi uscendo dalla stanza trascinando per un polso l'amica, per rientrare qualche secondo dopo.
-Non fare il lupo musone Derek, risolverò tutto, d'altra parte questo casino l'ho fatto io.-

 

Poi lei ed Allison si erano dirette in fretta a scuola, precisamente al campo di lacrosse dove i ragazzi erano impegnati con gli allenamenti di cui avevano pazientemente atteso la fine, per poi avvicinarsi con circospezione agli spogliatoi.
Avevano visto uscire uno ad uno i membri della squadra, infine anche i loro amici che avanzavano lungo il corridoio scherzando tra loro e Stiles rimasto un po' più indietro rovistando pensieroso nella cartella.
Le due ragazze lo avevano affiancato circospette, salutandolo e venendo a malapena calcolate.
-Come sono gli allenamenti ora che sei tra i titolari?-aveva chiesto Allison giusto per fare un po' di civile conversazione prima di iniziare a sottoporlo ad un terzo grado con i fiocchi.
-Mi aspettavo che ce l'avessero con me, invece sembra che tutti l'abbiano presa più che bene, anche se Jackson pensa di poter infierire ogni volta che gli pare adesso, usando la scusa del preparami contro le altre squadre...mi ha massacrato oggi, lui dice che lo fa per il mio bene, ma a dire il vero non ne sono molto convinto...Lydia, il tuo ragazzo ha seri disturbi, hai provato a consigliargli un bravo psicologo? Credo gli farebbe bene davvero...-aveva iniziato a blaterare il ragazzo facendo alzare gli occhi al cielo alla rossa.
-Allora giocherai da titolare la prossima partita giusto?-gli aveva chiesto lei interrompendo la sua sfilza di parole.
Stiles aveva tentennato un po', per rispondere infine con un incerto -Sì...credo di sì...può essere...-
-E credi che Derek verrà a vederti?-
L'espressione del giovane era mutata repentinamente, aveva stretto le labbra in una linea sottile per poi rivolgere loro un sorriso stentato dopo aver recuperato dalla cartella le chiavi della jeep.
-Devo andare a casa, si è fatto tardi e la cena non si prepara di certo da sola. Poi chi lo sente mio padre! Ci vediamo domani.-
E un attimo dopo se l'era già svignata lasciando entrambe basite.

 

Il giorno dopo a scuola avevano tentato nuovamente coinvolgendo anche gli altri e nominando Derek nei discorsi più di quanto avessero mai fatto. Ma ogni volta che veniva pronunciato il nome del licantropo Stiles si faceva inspiegabilmente taciturno oppure trovava qualche scusa da rifilare agli amici per potersela dare a gambe nel giro di qualche secondo.
Allison e Jackson si erano visti costretti ad occuparsi di una Lydia Martin furibonda e ai limiti della sopportazione, che alla fine delle lezioni aveva guidato come una pazza verso casa Stilinski per mettere in chiaro le cose con l'umano.
Quando Stiles aveva aperto la porta non aveva aspettato un solo istante per richiuderla immediatamente vedendo lo sguardo bellicoso della ragazza.
Lydia era rimasta a bocca aperta prima di iniziare a battere i pugni sul legno urlando mille e più insulti verso l'amico. Solo Jackson era stato in grado di spostarla da lì, portandola di peso in macchina e chiamando a rapporto tutti gli altri.”

 

Ed era così che si erano ritrovati tutti in quel locale a complottare contro Stiles.
-E se organizzassimo una festa? Stiles non potrà scappare da lì.-propose Danny attirando l'attenzione degli altri su di sé.
-Effettivamente...il ragazzo non ha tutti i torti.-bisbigliò Peter accarezzandosi il mento sovrappensiero.
Isaac, Scott e Jackson si scambiarono uno sguardo che di intelligente aveva decisamente ben poco e Allison si battè una mano in fronte stupendosi per non averci pensato prima.
-Non funzionerà mai!-esclamò Lydia facendo una smorfia in direzione di Danny.
-Perchè no?-chiese questo.
-Perchè Stiles non parteciperebbe mai ad una festa sapendo che ci sarà anche Derek.-spiegò la rossa con vocetta sottile.
Il ragazzo si sporse verso di lei sorridendo furbescamente.
-E chi ha detto che debba saperlo?-

 

Quella mattina Stiles non era stato granchè di compagnia, più che altro aveva cercato in tutti i modi di evitare quella pazza scatenata di Lydia che per chissà quale motivo il giorno prima aveva quasi rischiato di buttargli giù la porta di casa a suon di pugni.
Per il resto del tempo aveva pensato, pensato, pensato e pensato...
Insomma non aveva prestato molta attenzione a ciò che gli accadeva intorno, troppo preso dalle sue elucubrazioni arzigogolate a proposito di un certo lupo che ignorava da ben due settimane.
Non si stava preoccupando nemmeno in quel momento di quello che si stavano dicendo Danny e Scott vicino a lui.
-Ehi ragazzi, ci vediamo alla festa!-li salutò Danny prima di allontanarsi.
Stiles sembrò cadere tutto d'un tratto dalle nuvole.
-Festa? Quale festa?-domandò all'amico totalmente spaesato.
Scott scosse la testa incredulo, mentre anche Isaac li raggiungeva.
-Ma come quale festa? Quella a casa di Lydia...ne parla tutta la scuola, dove sei stato fin'ora Stiles?-domandò Lahey mettendosi in mezzo ai due e passando un braccio intorno al collo di entrambi.
-Cosa? Ma...ecco...ero qui, ma...-balbettò l'umano.
-Allora ci vieni o no?-insistette Isaac.
-Bè...sì, festa...wow.-rispose non del tutto convinto Stiles.
I due lupi sorrisero e Scott si voltò per fare l'occhiolino a Danny e Jackson non venendo assolutamente notato dal giovane Stilinski.

 

Le feste di Lydia erano sempre state spettacolari.
C'erano solitamente fiumi di alcool, musica assordante e una marea di persone.
Quando Stiles entrò nel salone di casa Martin appurò che l'alcol e la musica di certo non mancavano, erano le persone ad essere un po' troppo poche.
Lydia, Jackson, Danny, Allison, Isaac e Peter gli rivolsero tutti lo stesso identico sorriso crudele comodamente seduti sul divano, mentre il suo sguardo si posava su Derek che se ne stava in disparte appoggiato al muro.
Il suo corpo agì di impulso ruotando su se stesso per dirigersi il più velocemente possibile verso l'uscita, ma non aveva fatto i conti con Scott dietro di lui che gli sbarrò la strada.
-Dove stai andando?-gli chiese ghignando.
-Il più lontano possibile da qui.-rispose l'umano sottovoce.
-Andiamo Stiles, ormai sei qui, divertiti un po' ok?-propose l'amico voltandolo e sospingendolo verso gli altri.
Vide Lydia alzarsi per andare a sussurrare qualcosa all'orecchio di Derek e soffermarsi ad aspettare una qualche risposta da parte del licantropo. L'Alpha serrò la mascella, ma poi annuì e la ragazza, tutta contenta, saltellò verso di lui sotto lo sguardo divertito dei presenti.
-Stiles!!!-esclamò giuliva la rossa abbracciandolo.
Il ragazzo ebbe come primo istinto quello di ritrarsi, ma rimase fermo mentre l'amica si scostava.
-Non uccidermi, ti prego.-la supplicò, facendo ridere gli altri.
Lydia sporse le labbra lucide assumendo un'aria pensierosa, poi lo rassicurò con un sorriso.
-Non ti ucciderò Stiles.-
L'umano tirò un sospiro di sollievo.
-Però...-riprese la ragazza.
A Stiles si bloccò il respiro nel momento in cui la sua guancia ebbe un incontro ravvicinato non propriamente piacevole con il palmo di Lydia.
Barcollò verso destra, coprendo con la mano la parte lesa che bruciava terribilmente.
-Non provare mai più a sbattermi la porta in faccia Stilinski!-sibilò offesa la ragazza prima di defilarsi agitando la folta chioma ramata.
Nonostante la guancia pulsante e le esclamazioni sorprese e divertite di quelli che avrebbero dovuto essere i suoi amici, Stiles non potè non notare l'occhiata torva che lanciò Derek in direzione di Lydia e l'impercettibile passo che compì verso di lui, prima di ripensarci e appoggiarsi nuovamente alla parete sprofondando le mani all'interno delle tasche dei jeans scuri, limitandosi ad osservarlo imbronciato.
Mosse qualche passo incerto verso il divano andando a sedersi tra Peter ed Allison.
Guardò scettico il bicchiere colmo di punch che gli porgeva il lupo più anziano e scosse vigorosamente la testa.
-Quella con lo strozzalupo allucinogeno non è stata proprio una bella esperienza, credo mi prenderò una birra.-gli disse alzandosi e dirigendosi verso il grande tavolo dove erano state disposte tutte le bevande alcoliche e non.
Afferrò una birra a caso e iniziò a cercare il cavatappi, quando una mano entrò nella sua visuale sottraendogli la bottiglia. Voltandosi, vide Derek che gli porgeva la birra, mentre nell'altra mano stringeva il tappo leggermente piegato.
-Ehm...grazie.-disse riappropriandosi della bottiglia e dandosela a gambe, ignorando i richiami del lupo.
Raggiunse Isaac e Scott ai piedi delle scale che parlavano tranquillamente degli allenamenti di lacrosse. Si fece piccolo piccolo tra loro due, prestando poca attenzione a quel che si dicevano e sorseggiando di tanto in tanto la sua birra.
Un brivido freddo gli attraversò la schiena quando sentì la voce di Derek dietro di lui.
-Stiles posso parl...-
-Bagno!!!-urlò il ragazzo correndo sulle scale fino al piano superiore, lasciando tutti sorpresi a guardarlo defilarsi, chiudendosi poi dentro alla prima stanza che trovò.
La camera di Lydia constatò.
Si guardò attorno, forse sperando in un qualche miracolo che potesse salvarlo da quella disastrosa ed imbarazzante serata. I suoi occhi si posarono sull'ampia finestra e per un solo istante una malsana idea prese forma nella sua mente, prima che scuotesse la testa dandosi dell'idiota.
Eppure quella sembrava l'unica soluzione adatta.
Insomma, tutti i suoi amici avevano sempre snobbato la porta prediligendo le finestre. Cosa impediva a lui di fare la stessa cosa?

 

Al piano di sotto Derek imprecò sonoramente, lasciandosi cadere sui primi gradini delle scale.
Lydia si avvicinò cautamente.
-Ehy.-lo richiamò posandogli una mano sulla spalla.
-Lo avete visto? E poi sarei io il sociopatico!-si lamentò il licantropo.
-Dagli un po' di tempo, è nervoso. Vedrai che quando tornerà verrà lui stesso a parlarti.-cercò di risollevargli il morale la ragazza.
-Stronzate. Se la darà a gambe di nuovo.-borbottò l'Alpha inacidito.
-E noi lo bloccheremo, non ha alcun modo per scappare.-
Lydia finì appena di pronunciare la frase, che tutti poterono sentire un debole strillo, vedendo una macchia colorata passare davanti alla finestra del salotto, prima dell'inconfondibile suono di un corpo che cadeva a terra e le colorite espressioni che utilizzò Stiles per mandare al diavolo la finestra e le sue brillanti idee.
-Vi prego, ditemi che non l'ha fatto davvero.-mormorò Peter, alzando gli occhi al cielo.
Mentre il vecchio Alpha se ne restava seduto sul divano, tutti gli altri si erano precipitati verso l'ingresso per accertarsi delle condizioni dell'umano.
Lo trovarono ancora sdraiato a terra a lamentarsi.
-Ma che diavolo ti è saltato in mente?-lo rimproverò Scott.
Il ragazzo tentò di rimettersi in piedi il più velocemente possibile, anche se non con poca fatica.
-Ho notato che si è fatto tardi, ehm...dovrei proprio scappare, sapete com'è fatto lo sceriffo, si preoccupa e poi devo finire una cosa e...-
-Stiles!!-
Il respiro di tutti i presenti si bloccò, mentre si voltavano verso la figura minacciosa di Derek, il quale fece segno al giovane Stilinski di rientrare immediatamente in casa.
Il ragazzo si trovò costretto ad obbedire a causa dell'espressione tetra dell'altro e mentre gli amici gli facevano spazio per lasciarlo passare sentì Jackson ridacchiare dandosi di gomito con Danny.
-Sei nei guai!-canticchiò Lydia quando l'ebbe superata.
Rientrato nel salone, cercò di chiedere silenziosamente aiuto a Peter, ma questo si limitò a rivolgergli uno sguardo fintamente dispiaciuto.
Si fermò esattamente vicino a lui, ma prima che potesse sederglisi accanto, la voce dell'Alpha lo fermò nuovamente.
-In cucina. Ora!-comandò imperioso Derek.
Camminando come un condannato diretto al patibolo il ragazzo fece come gli era stato ordinato, seguito a breve distanza dall'Alpha, che pensò bene di chiudere la porta dietro di sé impedendo così a Lydia di intromettersi in quella che sarebbe sicuramente stata una lunga conversazione.
Stiles sobbalzò impercettibilmente udendo lo scatto della serratura e si voltò verso Derek il quale aveva messo al sicuro la chiave nella tasca dei propri jeans.
L'umano deglutì rumorosamente sotto lo sguardo accigliato dell'altro e si passò nervosamente una mano tra i capelli.
Il silenzio non gli era mai piaciuto, lo metteva a disagio ed era sicuro che se Derek non avesse parlato al più presto sarebbe esploso.
Ma il lupo non disse nulla, limitandosi a guardarlo torvo, le braccia incrociate davanti al petto e il muscoli del collo in tensione.
Il ragazzo sapeva di averlo ferito, non lo aveva fatto intenzionalmente, ma era stato più forte di lui. Non avrebbe mai voluto deludere Derek e quegli occhi verdi puntati su di lui lo facevano sentire terribilmente colpevole.
-Non guardarmi così!-esclamò puntandogli contro il dito.
-E tu smettila di comportarti da idiota!- lo riprese il mannaro duramente.
Stiles indietreggiò offeso, gonfiando le guance come avrebbe fatto un bambino e Derek si trovò a sbuffare.
-Se continuiamo così non andremo da nessuna parte.-disse il lupo, cercando di poter persuadere il ragazzo ad avere una conversazione civile e risolvere i loro problemi.
-Allora fammi uscire!-sbottò l'umano.
Derek spalancò la bocca incredulo, poi la richiuse e guardandosi intorno si diresse verso uno sgabello per sedersi.
-No.-scandì bene lanciando uno sguardo di sfida al giovane Stilinski.
-No?-chiese Stiles.
-No.-confermò il licantropo mettendosi comodo e invitando l'umano a fare altrettanto.
Il ragazzo prese posto a qualche metro dall'altro agitando le gambe nervosamente.
-Che vuoi fare? Restiamo a guardarci finchè uno dei due non crolla addormentato, ti avverto che ho preso un bel po' di pastiglie quindi sarà molto difficile che io perda!-avvertì Stiles.
Derek sospirò.
-Non riesci proprio a capirlo vero?-chiese l'Alpha.-Questa non è una fottutissima battaglia tra me e te Stiles. Voglio solo parlare.-
Un risolino isterico sfuggì alle labbra del ragazzo.
-Da quando?-mormorò ironicamente.
-Da quando non riesco più a capire ciò che pensi. Mi sfuggi continuamente e questo mi fa paura.-rivelò il più grande.
Stiles fissò i suoi occhi in quelli smeraldini dell'altro, trovandoli terribilmente tristi.
-Scusa.-sussurrò abbassando lo sguardo sulle sue mani.-Non voglio farti del male Derek, solo che...non so come gestire tutta questa storia.-Tornò a guardare il lupo che lo ascoltava attento.
-Intendo...me e te...insomma, cosa potrebbe venirne fuori? Siamo come cane e gatto, diventeresti troppo protettivo, arrivando a rinchiudermi in casa pur di non farmi correre qualsiasi pericolo e io per la frustrazione diventerei un alcolizzato continuando a rinfacciarti che la colpa è solo tua e al primo litigio serio tu cercheresti di sbranarmi mentre io tenterei di avvelenarti con lo strozzalupo. Non è esattamente quel che si dice una storia d'amore a lieto fine.-spiegò con voce agitata e a tratti tremante.
-C'hai pensato tanto vedo!-esclamò sarcastico il lupo, non potendo nascondere una punta di rimprovero nel tono.
-Non puoi nemmeno immaginare quanto.-confermò esausto il ragazzo spiazzandolo.-Ho passato queste ultime due settimane a pensare a te, solo a te. Ho fatto una lista valutando tutti i pro e i contro e sicuramente nemmeno tu ti stupirai nel sapere che ci sono più contro che pro, ma tutto sommato ho pensato che non me ne importa un bel niente, perchè sei tu e questo mi basta per cancellare da quella lista qualsiasi frase affermi che dovrei starti alla larga il più possibile. Perchè anche se i punti a nostro favore sono pochi, voglio poter credere che funzionerà e questo mi terrorizza a morte.-confessò, nascondendo il volto rosso per la vergogna tra le mani.
-Non riesco a seguirti Stiles.-disse il lupo incerto.-Che cosa devo fare?-chiese poi.
-Non lasciarmi mai.-rispose il più piccolo, la voce appena udibile oltre la barriera che aveva imposto davanti al viso.
Derek piegò appena le labbra in un sorriso, mentre si alzava per andare vicino all'umano. Con una delicatezza che non credeva di possedere, il licantropo scostò le mani dal volto del ragazzo, scoprendone gli occhi assurdamente grandi e lucidi, il delizioso nasino all'insù e le labbra rosee strette tra i denti.
-Stiles?-lo chiamò sottovoce.-Quando un lupo sceglie il suo compagno è per sempre.-gli rivelò.
Vide gli occhi nocciola del giovane farsi, se possibile, ancora più grandi.
-Il mio lupo ha scelto te. Io ho scelto te.-confessò, marcando con decisione sul pronome “io”.
Stiles inspirò profondamente, mettendosi in piedi davanti all'Alpha, sondando attentamente il suo viso, forse per cercare la minima traccia d'inganno, ma non ve n'era nemmeno l'ombra. Derek era sincero.
-Per sempre?-domandò posando le mani sulle spalle del lupo.
-Per sempre.-rispose Derek circondandogli la vita e stringendolo in un abbraccio.
Stiles si lasciò stritolare da quelle braccia muscolose che gli stavano togliendo il respiro, ma non se ne curò più di tanto, troppo occupato a godersi quel piccolo attimo di tenerezza che aveva aspettato da mesi. Derek lo avvolgeva e nella sua stretta decisa e al contempo dolce si sentiva finalmente protetto e al sicuro da qualsiasi male li avesse minacciati fino a quel momento.
Ma si sa che tutti i momenti belli purtroppo hanno sempre una fine.
Infatti, la loro tranquillità venne bruscamente interrotta dal chiasso provocato dalla porta che veniva sfondata da un calcio.
Voltandosi sconcertati e con il cuore in gola, i due poterono vedere Scott e Jackson in piedi, con espressioni vagamente colpevoli ed imbarazzate dipinte in volto, mentre tutti gli altri si accalcavano dietro di loro cercando di vedere qualcosa, non potendo trattenere la loro curiosità.
-Ehm...noi, eravamo preoccupati...non vi sentivamo più.-cercò di giustificarsi Scott, mentre Jackson iniziava già ad indietreggiare notando il volto dell'Alpha farsi sempre più minaccioso.
-Noi torniamo di là.-disse Whittemore, ridendo nervoso.
-Ma io voglio sapere se stanno insieme ora!-protestò contrariata Lydia.
-Non adesso.-la riprese il suo ragazzo.
Intanto Derek aveva lasciato la presa sui fianchi di Stiles e si era portato difronte a lui, mentre i suoi occhi abbandonavano il suo solito colore verde per tingersi di rosso.
-Fate come se non fosse successo nulla, continuate pure.-cercò di sedare gli animi Peter, ma anche lui se la diede a gambe come tutti gli altri non appena il nipote si scagliò verso di loro con un ruggito animalesco.
Stiles scoppiò in una risata allegra affacciandosi sul salone per vedere i beta evitare come meglio potevano gli assalti dell'Alpha, mentre Allison, Lydia e Danny si stringevano in un angolo.
-Non fare loro troppo male Derek.-lo riprese divertito il ragazzo, sicuro che lo avrebbe sentito ugualmente anche tra tutto quel trambusto.-Lasciane un po' anche per me.-si affrettò ad aggiungere e il mezzo ringhio del licantropo che seguì quella frase giunse alle sue orecchie come una risata soffocata.

 

Lydia portò in alto il bicchiere, barcollando leggermente prima di venire sorretta dal suo ragazzo.
-Io propongo un brindisi.-biascicò con voce impastata a causa dell'alcol.-A Stiles e Derek, i miei nuovi BGF!-esclamò prima di scolarsi in un sol sorso tutto il contenuto del bicchiere, provocando le risate degli altri presenti e uno sbuffo esasperato da parte di Derek.
-Ok, basta whisky per te. Hai bisogno di dormire.-disse Jackson caricandosela in spalla e dirigendosi verso le scale.
-No no no, aspetta solo un attimo.-protestò la ragazza, scalciando per farsi rimettere a terra.
Quando il licantropo biondo l'ebbe accontentata, si diresse con passo malfermo verso la nuova coppia, seduta sul divano e si buttò su di loro avvolgendo tutti e due in un abbraccio.
-Sono davvero felice per voi due, state davvero bene insieme, io l'ho sempre detto, perciò voglio essere la damigella d'onore al matrimonio, capito?-disse con voce strascicata.
-Capito.-rispose Stiles ridendo e lanciando un'occhiata furba all'Alpha che distolse lo sguardo imbarazzato.
-Ok, a nanna signorina!-esclamò Jackson riprendendo la sua ragazza in braccio.
-Vi voglio bene ragazzi.-fu l'ultima cosa che sentirono dire alla rossa, prima che lei e Jackson sparissero oltre le scale.
Whittemore entrò nella stanza della giovane Martin e sistemò la ragazza sotto le coperte dopo averle tolto le scarpe, soffermandosi a guardarla intenerito, mentre quella era già crollata nel mondo dei sogni.
-Sei proprio una pasticciona nei panni di Cupido!-bisbigliò ridacchiando, posandole un bacio a stampo sulle labbra.

 

 

Fine

 

 

 

 

Noticine:

 

 

T.T...me piange.
Non posso credere di averla finita davvero.
Comunque prossimamente posterò una one-shot, perchè ho notato che giustamente, essendo questa fan-fiction incentrata principalmente sul personaggio di Lydia, ci sono stati troppi pochi momenti Sterek anche per i miei gusti, per questo nel prossimo lavoro, loro due saranno i protagonisti incontrastati insieme al caro vecchio papà Stilinski.
Piccolo chiarimento: per chi non lo sapesse BGF sta per Best Gay Friend.
Ringrazio nuovamente tutti quanti e spero di ricevere molte recensioni per sapere se l'ultimo capitolo vi è piaciuto oppure no, anche per migliorarmi in vista di fan-fiction future. I consigli costruttivi sono sempre ben accetti!
Non mi resta altro da fare che salutarvi.
Al prossima. Ciao.

FireMC

 

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