Let me be your last first kiss.

di onedeyes
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Regalo di compleanno ***
Capitolo 2: *** Welcome to London ***
Capitolo 3: *** Nuovi incontri. ***
Capitolo 4: *** Il sogno divenne realtà ***
Capitolo 5: *** SE E' UN SOGNO, VI PREGO NON SVEGLIATEMI. ***
Capitolo 6: *** CONFUSIONE ***
Capitolo 7: *** LE PROVE. ***
Capitolo 8: *** Fuoco e fiamme. ***
Capitolo 9: *** Amicizia o..? ***
Capitolo 10: *** Non si fida più di me. ***
Capitolo 11: *** Capitolo undici. ***



Capitolo 1
*** Regalo di compleanno ***


IL REGALO DI COMPLEANNO.

<< Auguri amore! >> disse mia madre strattonandomi un poco.
<< Mamma, mamma.. lo sai che non voglio >> dissi coprendomi il viso con le mai. << Ma smettila, stupida. Oggi fai diciassette anni, è una cosa emozionante! >> disse mia madre guardandomi in faccia e sorridendomi. Delle piccole rughe si formarono ai lati dei suoi occhi celesti.
Mi presento, mi chiamo Carlotta e sì, oggi compio diciassette anni. Oggi dieci luglio compio diciassette anni e la mia vita sembra appena finita. << Mamma, ti prego. Sono solo diciassette.. >> dissi allontanandomi da lei. << Vabbé, comunque Martina ha detto che ti passerà a prendere più tardi.. >> disse lei portandosi una mano tra i capelli scuri. Le sorrisi e le diedi un bacio sulla guancia. << Mi vado a preparare e torno. >> dissi andando in camera.
Entrai e la prima cosa che vidi fu quella foto, quella foto che avevo scattato così di sfuggita un anno prima a Milano. Ero con Martina e fu allora che li vidi. Loro, i miei idoli, la mia vita. I One Direction. Dio, erano così belli.. erano appena scesi dall'auto e stavano in piazza, così a guardarsi intorno. Io e Martina eravamo lì perché il suo ragazzo mi doveva presentare un amico, di Milano per l'appunto. Eravamo lì per altri motivi e non ci saremmo mai aspettate di trovarci davanti i nostri idoli. Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik.
Erano lì, davanti a noi, in carne ed ossa.
<< Scema, muoviti, scatta una foto! >> disse Martina dandomi una spinta. Con la mano tremante scattai quella foto, quella che adesso si trovava davanti a me. Sospirai e mi avvicinai a quella foto. << Giuro, vi incontrerò di nuovo. >> sussurrai. Presi un pantaloncino, una maglietta e mi vestii. Mi legai la massa di capelli castani e raggiunsi mia madre in cucina.
<< Sei pronta? >> chiese passandomi un bicchiere di succo d'arancia rossa. Lo bevvi tutto. << Per cosa? >> chiesi confusa. << Ti porto a scegliere il regalo di compleanno! >> disse mostrandomi il portafoglio. Mi guardai intorno, era davvero mia madre la donna che voleva portarmi a fare shopping? << Papà lo sa? >> chiesi sospettosa. << Papà è in macchina che ci aspetta, muoviti! >> disse uscendo di casa. Sospirai, scossi la testa e la seguii.
Quel giorno era iniziato in una maniera assurda..
Salita in macchina, mio padre, un uomo dolce ma anche severo, mi augurò un felice compleanno e accompagnò me e mia madre nel mio negozio preferito. Un piccolo negozio in pieno centro che aveva i migliori abiti della città.
<< A dopo, ragazze. >> disse mio padre salutandoci e andandosene. Mia madre rise ed entrò nel negozio, io la seguii a testa bassa.
<< Carlotta! >> esclamò la commessa vedendomi. Le sorrisi e le andai incontro, l'abbracciai. << Auguri piccola. >> continuò. << Grazie Simo. >> dissi ricambiando l'abbraccio. Simona era la madre di Martina, nonché la migliore amica di mia madre. << Marti? >> chiesi guardando qualche vestito. Mi girai e sia mia madre sia Simona erano sparite. << Mamma? >> chiamai. Niente. << Simona? >>. Niente. Sbuffai e mi girai verso l'uscita, stavo per andarmene quando mi sentii chiamare. Mi girai e vidi mia madre con vicino Simona che teneva in mano un paio di vestiti.
<< Martina era venuta qui la settimana scorsa, lì aveva visti e te li ha messi da parte. Ecco tesoro, provali. >> disse passandomeli. Presi i tre vestiti e andai nel camerino.
Il primo era un abitino grigio con paillette, corto, smanicato, con una cintura sotto il seno. << Allora? >> chiese mia madre aprendo di poco la tendina. << Non mi piace, troppo brillante.. >> dissi guardandolo disgustata. << E' un colore morto per la tua carnagione. >> confermò Simona. << Meno male che li ha scelti Martina! >> dissi chiudendo la tendina e levandolo. Il secondo che indossai era troppo.. in qualsiasi senso. Troppo grande, troppo lungo, troppo rosa confetto. Lo levai immediatamente, senza neanche aspettare che mia madre mi chiedesse come andava.
Il terzo era troppo piccolo, invece. << Allora? >> chiese mia madre. << Troppo stretto. >> dissi levandolo. << Quindi niente? >> chiese. Scrollai il capo e uscii dal camerino. << Ripeto, fortuna che li aveva scelti Martina! >> dissi passandoli a Simona. Lei rise. << Hai ragione, però quello perfetto, secondo lei, eccolo. >> disse passandomi un abito confezionato. Lo aprii e trovai questo abitino blu, lungo fino al ginocchio, monospalla con un piccolo cinturino di raso sotto il seno. Lo guardai meravigliata. << E' meraviglioso. >> dissi sottovoce. << E' anche della tua taglia, se vuoi provartelo, fallo. >> disse. Corsi nel camerino e me lo provai. Era perfetto, uscii e vidi che mia madre aveva la bocca aperta. << Sei bellissima, amore. >> disse abbracciandomi. << Grazie, a tutti. >> dissi ricambiando l'abbraccio.
Prendemmo il vestito e tornammo in macchina, accesi il mio I-pod e andai direttamente alla O. One Direction. Misi a palla 'What Makes You Beautiful', in quel momento ci stava. I miei stavano discutendo, ma io non gli prestavo attenzione, ero troppo presa dalla voce di quei ragazzi. Quei ragazzi che in poco tempo erano diventati il mio tutto.
Arrivati a casa, salii in camera mia, posai il vestito nell'armadio e andai in cucina, avevo fame.
I miei erano in sala, di qualsiasi cosa stavano parlando, in quel momento sembravano essersi riappacificati. << Mamma, dov'è il succo? >> chiesi aprendo il frigo e non trovandolo. << Sul tavolo! >> rispose. Mi girai e vidi la bottiglia sul tavolo, con vicino una busta. Presi la busta e la guardai confusa. C'era scritto il mio nome, sopra. La aprii e trovai dentro un biglietto..
Lanciai un urlo. Era un biglietto aereo per Londra. Corsi in sala, dove i miei si girarono a guardarmi sorridenti. << E' uno scherzo? >> chiesi in lacrime. << Buon compleanno. >> dissero insieme. << Ommmiodio, ommiodio.. >> ripetei incredula guardando quel biglietto. << Te lo meriti, tesoro. Non ci hai mai dato problemi, a scuola vai bene e poi.. non hai neanche voluto festeggiare il tuo compleanno. >> spiegò mio padre. Non riuscivo a non sorridere. << Ma parto da sola?! >> chiesi pensando a quella possibilità. << Beh.. >> mia madre venne interrotta dal suono del campanello. Andai ad aprire e trovai Martina in lacrime. << Andiamo a Londra! >> gridò abbracciandomi e piangendo. Piansi anch'io, avevo realizzato il mio sogno. Londra con la mia migliore amica.
Quel diciassettesimo anno della mia vita era iniziato proprio bene..

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Capitolo 2
*** Welcome to London ***


Il giorno della mia partenza, prevista per il diciassette luglio, era arrivato in fretta, ancora non ci potevo credere che sarei andata due settimane a Londra con la mia migliore amica. Era un sogno. L'aereo sarebbe partito a mezzogiorno, quindi avrei potuto svegliarmi con calma, ma già alle sette ero in piedi. L'ansia mi stava uccidendo. Mi ero già fatta due docce, avevo controllato sette volte la valigia e stavo pensando e ripensando a come sarebbero state quelle settimane. << Sei sveglia? >> chiese mia madre affacciandosi nella camera. Mi voltai verso di lei e annuii. << Oh, tesoro.. mi mancherai così tanto. >> disse stringendomi. << Ancora non ci credo. >> risposi. << Dai, dai, vi divertirete.. >> disse sorridendomi. << Lo so, è solo che mi sembra tutto un sogno! >> ribattei incredula. Lei rise e mio padre entrò. << Tesoro, andiamo? >> chiese. << Ve ne andate? >> chiesi guardandoli. << Sì, dobbiamo andare a lavoro.. tu vai da Martina, Simona vi accompagnerà all'aeroporto. >> disse papà. Li guardai e li abbracciai, mi avevano fatto il regalo più bello di sempre. << Ricorda di chiamarci spesso. >> disse mamma dandomi un bacio sulla fronte. Li salutai e, quando se ne furono andati, iniziai a saltare per casa cantando 'Up All Night'. Erano le dieci quando andai a casa di Martina, due ore e saremmo partite. << Ciao Carlo, entra entra.. >> disse Simona prendendo la mia valigia e facendomi entrare. << Marti? >> chiesi. << E' in camera sua, vai pure. >> disse. Salii velocemente le scale ed entrai in camera sua. Martina era ancora in pigiama, con la valigia ancora aperta! << Ma farla prima no, eh? >> chiesi avvicinandomi. Lei mi guardò sconvolta. << Aiutami invece di parlare! Passami quei vestiti.. Dio, devo ancora farmi una doccia! >> esclamò. << Muoviti, qua ci penso io! >> dissi alzando gli occhi al cielo. Mi abbracciò, mi diede un bacio e corse sotto la doccia. Sistemai la sua valigia, la chiusi e nel frattempo, lei si era preparata. Erano le undici e un quarto. << Ragazze forza che vi accompagno all'aeroporto! >> urlò Simona. << Ci siamo, ci siamo. >> disse Martina scendendo le scale e trascinandosi la sua valigia. Sentivo l'ansia salire sempre di più. Londra arrivo, era il mio unico pensiero. << Pronte? >> chiese Simona in macchina. << Mamma, muoviti! >> disse Martina. Simona rise e partì. Io mi girai verso Martina. << Non ci credo, ancora. >> dissi scuotendo la testa. << Ti rendi conto, Carlo? Londra.. Londra! >> disse urlando. Iniziai a ridere, era un sogno era tutto troppo bello. << Sai già dove dormiremo? >> chiesi guardandola. << Sì, le nostre adorate mamme hanno pensato a tutto. >> disse guardando Simona. Anch'io la guardai, era così simile alla figlia. Bionda, con gli occhi castani. Solo che Martina non aveva quelle piccole rughe intorno agli occhi. << Siamo in centro? >> chiesi curiosa. << A pochi passi dal centro. >> rispose Simona. Eravamo arrivate, nel frattempo, all'aeroporto. << Bene, ragazze. Io vi saluto che devo andare al negozio. Buon viaggio, piccole e fatemi sapere appena arrivate! >> disse abbracciandoci e salutandoci. Eravamo sole all'aeroporto e ci dirigemmo verso il check-in. Ci controllarono le valigie, ci chiesero i biglietti e poi ci dirigemmo verso l'aereo. << Carlo, Carlo.. aspetta. >> disse Marti fermandomi in mezzo alle scalette per salire. << Marti dobbiamo entrare, le persone aspettano. >> dissi guardando dietro di lei. << Allora ti parlo mentre camminiamo.. >> disse venendomi vicino. << Londra, ti rendi conto? Realizzeremo il nostro sogno.. >> disse sorridendo come una scema. Sorrisi e l'abbracciai, lei ricambiò l'abbraccio. L'hostess ci indicò dove sederci e noi ci accomodammo. << E se li incontrassimo? >> chiese improvvisamente. Capii di chi stava parlando, non ne avevamo accennato affatto, ma la possibilità di incontrare i tuoi idoli nella loro città era altissima. << Io morirò. >> disse stringendo la sua mano. Lei rise e iniziò a pensare, magari a come sarebbe stato incontrarli, magari a come sarebbe stato parlarci. Io mi limitai soltanto a chiudere gli occhi e accendere l'I-pod. La voce di Harry, quella voce morbida, rauca, che sapeva farmi piangere al solo sentirla, mi cullava. << Sveglia! >> disse qualcuno colpendomi la pancia. Aprii gli occhi e tossii, mi girai e vidi Martina sorridermi. << Stronza. >> risposi portandomi una mano sulla pancia. << Siamo arrivate.. >> disse sorridendo ancora di più e indicando il paesaggio fuori dal finestrino. Aeroporto di Londra. << Dio, Marti.. ci siamo! >> gridai scattando in piedi. << Signorina stia seduta, il capitano non ha ancora autorizzato i passeggeri ad alzarsi. >> mi sgridò l'hostess. << Scusi. >> borbottai. Martina rise e vedevo l'eccitazione nei suoi occhi. << Ci siamo, ci siamo. >> sussurrai. << Attenzione, si avvisano i gentili passeggeri che l'aereo sta atterrando. Siete pregati di rimanere seduti. >> avvisò il capitano. << Oddio, oddio.. >> iniziò a singhiozzare Martina. Scendemmo dall'aereo e iniziammo a saltare, abbracciate. Eravamo nella nostra città, stranamente mi sentivo al mio posto. Sentivo che quello era il posto dove sarei dovuta essere. Recuperammo le valigie e chiamammo un taxi, prima di partire la madre di Martina ci aveva dato l'indirizzo dell'albergo e così passammo il foglietto con quell'indirizzo all'autista. Il signore guidò in silenzio, lasciandoci ammirare il paesaggio che scorreva veloce vicino a noi. Solo un paio di volte ci rivolse la parole, per chiederci se eravamo delle turiste e da dove venivamo. Quando gli dicemmo che eravamo italiane, annuì e disse che l'Italia gli era sempre piaciuta. Poi tacque e continuò a guidare. << Chissà, magari tutti gli inglesi sono così silenziosi.. >> sussurrò Martina. Io la guardai e scrollai le spalle, non ero mai stata Londra. Non potevo saperlo. << Here we are. >> disse ad un certo punto il signore fermando l'auto. Aprimmo lo sportello e ci trovammo di fronte all'albergo. Scendemmo, prendemmo i nostri bagagli e lo pagammo. << Salve. >> ci disse una ragazza dietro al bancone. Era graziosa, piccolina con due enormi occhi verdi e i capelli rossi raccolti in un morbido chignon. Sorrisi di riflesso. << Sì, salve.. abbiamo, cioè hanno prenotato a nostro nome.. >> dissi guardando la mia amica che si era intontita a guardare la hall dell'albergo. << Il nome? >> chiese la ragazza gentile. << Ehm.. veda se c'è il nome Medina.. >> dissi dando il mio cognome. << Sì, eccolo. Carlotta Medina e Martina Rinaldi, giusto? >> domandò la ragazza. Noi ci guardammo e sorridemmo. << Benvenute al London Hotel, ragazze. Camera 865 ottavo piano. >> ci disse porgendoci la chiave. Martina prese la chiave e si diresse verso l'ascensore. << Un po' più su, no, eh? >> disse ridendo. Io risi e la spinsi dentro, quel posto mi faceva sentire a casa.

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Capitolo 3
*** Nuovi incontri. ***


Entrammo nella camera e rimanemmo stupefatte, era bellissima. Le pareti erano tinte con un colore chiaro, tipo panna. Le finestre erano ampie e le tende erano un tono più scuro delle pareti. Si respirava un'aria di tranquillità e pace in quella stanza. Due letti separati, con sopra un leggero lenzuolo ricamato con motivi floreali. << Penso di poter rimanere qui per sempre. >> disse Martina abbracciando il suo cuscino. Io risi. << Dai scema, la vacanza è appena iniziata! >> dissi tirandole il golfino che avevo in borsa. Lei lo afferrò e lo mise ai piedi del letto. << Hai ragiona cara, la vacanza è appena iniziata. Andiamo a farci una doccia e usciamo! >> disse elettrizzata. << Vai prima tu, io chiamo i miei. >> risposi prendendo il telefono. Lei si fiondò in bagno e disse che era stupendo pure quello. << Carlo, ci manca solo che quando scarico, esce l'acqua profumata! Ahahahahah >>. Chiusi la porta e chiamai mia madre. Lì in Italia erano le sei, non era più in ufficio. << Amore! >> disse appena rispose. << Ehi mamma, grazie davvero per tutto. Qui è tutto fantastico! >> dissi guardando la stanza. << Sono felice che vi piaccia.. allora com'è andato il viaggio? >> chiese. Raccontai a mia madre del viaggio, le dissi che ci eravamo divertite e che ancora non mi sembrava vero di essere nella città dei miei sogni. << Dai, pensate a divertirvi e fatevi sentire ogni tanto. >> mi ricordò mia madre. << Sì, mamma, tranquilla. Ora vado che Marti è uscita dalla doccia. Ciao. >> dissi attaccandole. << Vado a farmi la doccia, è meglio se chiami tua madre. >> dissi passandole vicino e pizzicandole il braccio nudo. << Ahia! Era quello che volevo fare, anatra. >> mi disse facendomi la linguaccia. Entrai in bagno e mi fiondai sotto la doccia. Lasciai che il getto caldo dell'acqua mi scorresse lungo il corpo e mi bagnasse i capelli castani, passai il sapone profumato alla fragola e canticchiai la mia canzone preferita. << You know I'll be your life, your voice, your reason to be. My heart, my love is breathing for this, moment in time I'll find the words to say.. >> << Before you leave me today.. >> cantò Martina entrando in bagno. << No, ma bussa se vuoi, eh! >> dissi. << Tranquilla, dovevo prendere solo la spazzola. Ti muovi, vorrei uscire! >> mi ricordò. Velocemente mi sciacquai e uscii dal box doccia, mi asciugai i capelli e indossai un paio di shorts di jeans e una camicetta blu. Martina aveva indossato un maglione bianco e dei pantaloncini. << Go go go! >> disse legandosi i capelli anche lei. Uscimmo dalla stanza e chiudemmo la porta. << Dove vorresti andare? >> chiesi guardandola. < Boh, facciamo un giro qua nei dintorni.. tanto non credo che ceneremo qui, no? Dai.. magari stasera andiamo anche a ballare! >> disse emozionata. << Sapevo che avresti detto qualcosa del genere, intanto andiamo fuori.. poi vedremo! >> dissi prendendola a braccetto e uscendo dall'albergo. Prima di uscire, ci eravamo fermata dalla ragazza di prima e le avevamo chiesto una cartina di Londra, magari con i posti da vedere e lei gentilmente ce l'aveva data. Stavamo camminando ormai da un paio d'ore e i crampi della fame stavano iniziando a farsi sentire. << Martina, ho fame. >> dissi ad un certo punto fermandomi davanti ad un negozio di dolci. << E' mezz'ora che lo dici, dai camminiamo un altro po' e poi ci fermiamo in una pizzeria.. >> disse. << La prima pizzeria che vediamo? >> chiesi sconsolata. Lei annuii e riprese a camminare, trascinandomi a peso morto. << Eccoci. >> disse fermandosi davanti ad una pizzeria. Io la guardai ed entrai. Erano le sette, ma in Italia erano le otto e io a quell'ora cenavo e quindi stavo morendo di fame. Il locale era piccolo e carino, all'interno si sentiva l'odore della pizza calda, del pomodoro, della mozzarella. Ci sedemmo in un tavolino e una ragazza si avvicinò. << Che palle, neanche un uomo! >> sbuffò Martina. Io risi e poi mi voltai verso la ragazza. << Allora cosa volete? >> domandò tirando fuori dal taschino dei jeans un foglietto e una penna. << Una margherita.. >> << Due. >> corresse Martina, che aggiunse subito dopo l'ordine di due mega coche. La ragazza si girò e se ne andò in cucina. << Sul serio, siamo a Londra.. patria di modelli, ragazzi carinissimi e noi becchiamo tutte donne?! >> si lamentò nuovamente. << Li incontreremo. >> dissi fiduciosa, sapendo il vero motivo per cui si lamentava. << E se non li incontrassimo? >> domandò delusa. La ragazza ci portò le due coche, neanche un sorriso. Era fredda, non le dissi neanche 'grazie', aspettai che se ne fosse andata per rispondere a Martina. << Ci divertiremo ugualmente. >> dissi sorridendole. Lei ricambiò il sorriso, rincuorata. In quel momento mi squillò il telefono, un messaggio. << Chi è? >> chiese. Guardai lo schermo e gli passai il telefono. << Tommaso. >> risposi. << Lascialo perdere, è finita. Non rispondergli neanche, non leggere neanche il messaggio. Fine, chiuso! >> disse. << Magari mi chiede scusa.. >> dissi ripensando a come ci eravamo lasciati. Con un bel 'vaffanculo', ecco come. << O magari ti vuole rinfacciare il fatto che ha scopato con altre ragazze mentre stava con te. >> disse fredda. << Sei simpatica, stasera. >> dissi addentando la pizza. << Carlotta lo sai che ti voglio più bene che a una sorella, ma tu seriamente vuoi rispondere ad un tipo che per i vostri tre mesi ti lascia dicendoti 'Ehi, piccola.. mi sono fatto due della mia classe l'altra notte. Ho sbagliato, però mi è piaciuto.' >> mi disse prendendomi una mano. Sbuffai e presi la mia coca, bevvi e la guardai. << Hai ragione. >> dissi solamente. << Carlotta.. >> disse guardando il mio telefono. << Cosa? >> chiesi. << Leggi.. >> disse passandomelo. Aveva aperto il messaggio ed era chiaro e semplice 'Che è finita lo sappiamo entrambi, però devi sapere che già prima di quella notte ti avevo tradita. Non è per vantarmene, ma penso che sia giusto che tu lo sappia. Ciao Carlo..'. << E' uno scherzo, vero? >> gridai alzandomi in piedi. << Carlo ti prego, siediti.. >> sussurrò Martina. Notai che nella pizzeria tutti si erano voltati per guardarmi. << Io lo uccido, fa che lo rivedo e lo uccido. Mi vuole rovinare la vacanza? >> dissi sedendomi e abbassando la voce. << Vuoi che andiamo? >> chiese Martina finendo la sua pizza. Finii anch'io la mia e uscimmo, dopo aver pagato. << Martina, ti giuro che io lo strozzo. >> ribadii scandendo ogni singola parola. << Carlotta calma. >> disse lei mettendomi una mano sul braccio. < > urlai. << Dai, andiamo a ballare.. così ti calmi. >> disse. La guardai, forse aveva ragione. Dovevo distrarmi da quel messaggio. << Sì, andiamo. >> risposi. << Emh.. dove? >> chiese rendendosi conto che non sapevamo dove mettere piede in quella città. << Ehi ragazze.. >>. Ci voltammo e trovammo un ragazzo carinissimo dietro di noi. << Ciao! >> disse Martina facendosi avanti. << Scusate, ma in pizzeria vi ho notate e ho sentito che avete bisogno di un posto dove svagarvi stasera.. .>> disse puntando i suoi occhi azzurri nei miei. Lo guardai meglio, il viso era dolce e incorniciato da una cascata di boccoli castani. Sorrise leggermente, evidentemente in imbarazzo e mostrò un sorriso perfetto che risaltava i suoi occhi azzurri. << Carlotta! >> mi chiamò Martina. << Eh? >> chiesi tornando alla realtà. << Allora, andiamo con lui? >> chiese indicandolo. << Scusaci un attimo.. >> dissi al ragazzo. << Cosa? >> chiese. << Non lo conosciamo neanche.. e se fosse uno stupratore?! >> domandai terrorizzata. << Carlotta, uno.. uscendoci lo conosciamo, due..il tuo ex ti ha appena mandato un messaggio dicendoti che eri stata cornuta per tre mesi e tu non vuoi divertirti un po'? Siamo a Londra, tesoro! >> disse stuzzicandomi. Quella ragazza sapeva dove ferirmi per farmi dire di si, subito. Ci voltammo verso il tipo, che nel frattempo aveva mandato un messaggio, e gli sorridemmo. << Piacere Carlotta. >> dissi presentandomi. Lui strinse la mia mano. << Nick. >> disse sorridente. << Piacere Martina. >> disse lei. Lui le strinse la mano e le sorrise, le guance di Martina si tinsero di rosso. << dove ci porti, Nick? >> chiese lei. << Oh, a dire il vero sto aspettando un mio amico.. ma se intanto vogliamo avviarci, il posto è qui vicino.. è un bar.. >> disse guardando dietro le nostre spalle. << Oh, io direi di avviarci. >> cinguettò Martina avvicinandosi a lui. Lui le passò un braccio intorno alle spalle. << Oh, ecco il mio amico. >> disse lui avviandosi verso il bar con Martina vicino. Alzai lo sguardo e.. Dio, non poteva essere. Non poteva essere. Niall James Horan era l'amico che aspettava?

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Capitolo 4
*** Il sogno divenne realtà ***


Guardai sbalordita il biondo irlandese avvicinarsi a Nick e Martina, che subito mi girò e iniziò a respirare a fatica. << Ni..Ni.. >> non riusciva neanche a parlare. << Ehi bro. >> disse battendo il pugno a Nick, che nel frattempo aveva lasciato Martina. << Ehi Niall, queste sono le ragazze di cui ti ho scritto. >> disse Nick indicandoci con la mano. Martina stava tremando, io ero ancora incredula. Niall James Horan era davanti a me, io ero a Londra. Era un sogno, era tutto un sogno. << Ragazze? >> ci chiamò Nick con un piccolo gesto della mano. Martina tornò a guardarlo, io rimasi pietrificata dallo sguardo del mio idolo. I suoi occhi azzurri che brillavano di curiosità risaltavano su quel viso dalla carnagione chiara, insieme alle labbra, quelle sottili labbra rosa che scoprirono il più bel sorriso che avessi mai visto. << Ciao. >> disse e mi tese una mano. Martina si era evidentemente ripresa perché gli sorrise e si presentò. << Ommiodio Niall, finalmente posso dirlo.. piacere Martina! >> disse sorridendo a trentadue denti. << Ah ah, piacere mio Martina. >> disse Niall. Poi mi guardò, soffermò i suoi occhi celestiali su di me. << Tu sei? >> chiese con la sua dolce voce. << Carlotta.. >> dissi con un filo di voce. Mi strinse la mano, che improvvisamente prese fuoco. << Piacere mio, Carlotta. >> disse, ma a me sembrò che lo cantò. Il mio nome risuonava così bene tra le sue labbra. Martina mi fulminò, sapevo che Niall le era sempre piaciuto. Era suo, così come per me Harry. << Allora.. >> disse cercando di allontanare il suo adorato Niall da me, lui la guardò incuriosita. << Nick ci stava accompagnando in un bar, ti unisci a noi? >> gli domandò accennando ad un sorriso. Vedevo nei suoi occhi che sperava in un sì, Nick nel frattempo mi si avvicinò. << Certo, andiamo? >> domandò. E con fare molto gentile, prese Martina sottobraccio e la portò verso il bar. Io rimasi lì con Nick che mi guardava. << Andiamo anche noi? >> chiese sorridendomi. << Certo. >> dissi riprendendomi. Ancora dovevo capacitarmi del fatto che avessi appena conosciuto Niall Horan. << Quindi.. voi non siete inglesi, vero? >> mi chiese Nick. Eravamo entrate al bar e, dato il nostro 'amico' Niall, ci avevano riservato un posticino appartato, in fondo alla sala. Nessuno ci avrebbe disturbato. Nick era seduto davanti a me, vicino avevo Martina che mi dava le spalle in quanto affianco a lei si trovava il biondo irlandese. << No, siamo italiane. >> risposi a nome di entrambe. << E come mai siete venute proprio a Londra? >> chiese avvicinando un po' la faccia. Io bevvi un sorso della mia tequila. << Beh.. Londra è Londra, capitale del mondo, per me. E poi ci ha sempre attirato come città.. >> dissi guardando il posto. << E per cercare di incontrare i nostri idoli .>> aggiunse Martina girandosi e bevendo un sorso della mia tequila. Niall rise e noi ci voltammo a guardarlo. << Cosa? >> gli chiese Martina tornando a guardarlo. Lui scosse la testa e disse che eravamo dei tipi curiosi. Io e Martina ci guardammo e iniziammo a ridere, non sapeva quanto ci avesse preso. Nick tornò a parlarmi e Martina, quando Niall si alzò per rispondere al telefono, ci degnò della sua presenza. << Non torna più? >> domandò triste guardando il punto in cui Niall se n'era andato. << Ma si che torna, ti pare! >> dissi cercando di confortarla. << Tornerà. >> confermò Nick con aria solenne. Io lo guardai e iniziai a ridere, credo che la tequila avesse iniziato a fare effetto. Lui mi guardò stranito, Martina ormai era abituata a questi miei schizzi e così tornò a guardare il punto di prima. << Eccolo, eccolo! >> esclamò improvvisamente. Mi girai anch'io e vidi quest'angelo biondo passare e venire verso di noi. Si accomodò di nuovo vicino a Martina e ci sorrise. Non mi sarei mai abituata a quel sorriso, neanche lo avessi conosciuto da una vita. Era perfetto. << Eccoti! >> sentimmo esclamare da una voce familiare. Troppo familiare. << Louuuu! >> disse Niall alzandosi e correndo ad abbracciare il suo compagno di band. << No ragazzi, tranquilli, vi aspetto fuori. >> cercò di imitarlo Liam. Niall abbracciò anche lui. << Harry e Zayn? >> domandò. << Bloccati dalle fans, un paio di minuti e saranno qui.. >> rispose Louis facendo cadere il suo sguardo su noi ragazze. << E voi siete? >> chiese sedendosi vicino a Nick, dopo averlo salutato con un colpetto sulla spalla. << Martina e Carlotta. >> rispose Niall per noi. << Beh, voglio sentirlo dire da loro. >> rispose il ragazzo delle righe. Lo guardai e anche questa volta mi persi nei suoi occhi azzurri.. possibile che quei ragazzi fossero così perfetti? Non c'era un solo difetto nei One Direction, erano tutti troppo belli. Louis sorrise sfacciato, non si creava problemi neanche se fossi rimasta lì a fissarlo. << Piacere Martina .>> disse la mia amica stringendogli la mano. << Louis. >> le rispose. << Immagino quindi che tu sia Carlotta. >> disse salutandomi. << Sei acuto, Tomlinson. >> rispose Liam. Alzai gli occhi e me lo trovai al suo fianco. Liam Payne, con quei suoi occhi nocciola da cucciolo capaci di far sciogliere il cuore anche ad una pietra. << Piacere Liam. >> disse sorridendoci e mostrandoci il suo sorriso abbagliante. << Martina. >> disse lei ormai a suo agio. << Carlotta. >> dissi dopo essermi ripresa. Bevvi un altro sorso di tequila e mi sentii meno in imbarazzo. << Ehi, vacci piano con quella! >> mi ammonì Liam vedendo che non mi staccavo più dal bicchiere. << Eddai Leeyum, vuoi rovinare la serata a queste giovani ragazze? >> chiese Louis facendogli il solletico. << No, è solo che mi preoccupa vederla bere così tanto.. >> rispose il ragazzo. Oh, che cuore d'oro che era. << Tranquilli, lo regge l'alcol. >> mi difese Martina. La guardai e la vidi sempre più vicina a Niall, anche il ragazzo sembrava avvicinarsi. Non sembrava dispiacergli, affatto.. << Ohh, Niall.. >> fece Louis. Lui lo guardò e divenne tutto rosso, anche Martina divenne rossa. << Allora.. >> riprese Nick. Quel povero ragazzo era rimasto a guardare in disparte tutta la scena, me ne ero perfino dimenticata. << ..Ti andrebbe se un giorno..? >> . Non riuscì a finire la frase che una voce che avrei riconosciuto tra mille mi fece voltare la testa e farmi venire una fitta al cuore: Harry Styles, seguito dietro da Zayn Malik, era in quella stanza, a pochi passi da me.

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Capitolo 5
*** SE E' UN SOGNO, VI PREGO NON SVEGLIATEMI. ***


<< Perché dovresti uccidermi Hazza? >> chiese Niall guardandolo. Ma Harry non gli rispose, no. Lui stava guardando me, lo vedevo. Ne approfittai per guardare il suo bellissimo viso: gli occhi verde smeraldo, i suoi ricci marroni e quelle labbra così perfette. Quelle labbra che in quel momento sentivo il bisogno pressante di baciare. Sorrise, come se fosse tornato alla realtà, e quel sorriso sprigionò una forza che mi incendiò il cuore. << Dicevi? >> chiese guardando il suo amico. << Niente Hazza, niente. >> scosse la testa Niall. << E queste vostre amiche? >> domandò Zayn mettendosi vicino a Harry che si era messo accanto a Liam. In quel modo, potevo vederlo benissimo. Aveva il solito berretto grigio di lana e una canottiera bianca. Ora che guardavo meglio, solo lui e Niall erano in canottiera. Zayn e Louis portavano una maglietta a mezze maniche, il primo nera e il secondo a righe. Liam indossava una t-shirt bianca, semplicissima. << Loro sono.. >> fece per dire Louis, ma questa volta lo battei sul tempo. << Carlotta. >> dissi allungandomi sul tavolo per stringergli la mano. Lui mi fermò e mi sfiorò la guancia con le sue labbra, come se avesse sentito il bisogno che avevo di toccarle. << Harry, ma lo sai già, immagino. >> disse passando poi a salutare Martina con una stretta di mani. << Zayn. >> disse semplicemente il ragazzo di Bradford stringendo la mano a me e alla mia amica. La mia guancia stava andando a fuoco, la serata si era riscaldata. << Oooh, Hazza! >> gridò mezzo tavolo. Io arrossii e Martina mi guardò come per dire 'dopo ne parliamo'. Finii la mia tequila in un sorso sotto gli occhi stupefatti dei ragazzi. << Carlotta? >> Nick mi chiamò. Lo guardai. In confronto agli altri ragazzi, lui passava così inosservato. << Sì? >> chiesi. << Ti volevo chiedere se ti andava di uscire con me, un giorno di questi.. sai, potrei farti visitare la città... >> mi disse sorridendo. Lo guardai e non sapevo che rispondere. Lo volevo? No, volevo che Harry mi portasse a visitare la città, volevo che lui fosse la mia guida. Ma forse, io per lui ero solo una delle tante fans.. << Allora? >> chiese Nick guardandomi negli occhi. << Mi è finito il drink, vado a prenderne un altro. >> risposi alzandomi. Non mi sentivo più le gambe, l'alcol aveva iniziato a fare effetto. << Ehi, ti reggi in piedi? >> domandò Martina girandosi e facendo girare anche gli altri. << Vedi, era per questo che le ho detto di andarci piano.. >> disse Liam a Louis. Zayn rideva, quel ragazzo già era brillo. Niall guardava Nick, che mi guardava preoccupato. << Sì, tranquilla. Prendo un altro drink e arrivo. >> dissi prendendo il bicchiere. Sentii il rumore di una sedia contro il pavimento e poi vidi Harry avvicinarsi. << Andiamo, ti accompagno anch'io, così ne approfitto e bevo pure io. >> mi sussurrò prendendomi per il braccio. Mi lasciai trasportare da lui, incurante delle risatine dei suoi amici, dei fischi di Martina e di quel paio di occhi che sentivo mi stavano odiando. << Allora.. >> disse Harry una volta che si fu sistemato su uno sgabello del bancone di fronte a me. Avevamo ordinato i nostri due drink, li consumavamo lì al banco. << Allora.. >> ripetei io imbarazzata da quell'intimità. Prima il bacio sulla guancia, poi questo.. quel ragazzo mi mandava fuori di testa. << E così, mi ha detto la tua amica che non sei inglese.. di dove sei? >> chiese portandosi una mano tra i suoi ricci e sorridendomi. Presi un bel respiro, giuro, gli sarei potuta saltare addosso in quel preciso istante. << Italiana, di un paesino vicino Milano.. >> dissi guardando la cameriera prepararci i drink. << Italiana?! Io adoro l'Italia.. >> disse sorridendo. Ed ecco, il sorriso che amavo. Il sorriso per cui avrei dato tutto quello che avevo, il poco che avevo. << Oh, lo so.. >> sussurrai. << Lo sai?! >> chiese scioccato. Alzai lo sguardo su di lui e lo trovai a fissarmi, con occhi curiosi. Sorrisi. << Ci sono tantissime cose che, in qualità di tua fan, so, Harry Styles. >> dissi con fare malizioso. Mi fece strano pronunciare il suo nome, davanti a lui, poi. Nessuno mi avrebbe mai creduto se lo avessi raccontato. << Tipo? >> chiese avvicinandosi. Avevo il suo viso a pochi centimetri dal mio, avevo una voglia pazzesca di baciarlo. Sentivo il suo alito alcolico sulla mie labbra. << Tipo che... anche se sembri uno stronzo, in realtà hai un cuore d'oro. >> risposi combattendo contro l'istinto di afferrare le sue labbra con le mie. << Mi conosci, ragazza .>> disse spostandosi leggermente indietro. Sorrisi e afferrai il mio drink che nel frattempo era arrivato. << All'Italia e alle sue bellezze. >> disse Harry alzando il proprio drink e avvicinandolo al mio. Lo sfiorai. << All'Inghilterra e alle sue meraviglie. >> risposi. Bevemmo e sentire l'alcol in corpo era tutta altra cosa. << Uscirai con quello lì? >> chiese ad un certo punto. Lo guardai da sopra il drink, con fare curioso. << Chi? >> domandai. << Nick.. o come si chiama, l'amico di Niall. >> rispose scrollando le spalle. Guardai i suoi occhi verdi e dovetti sbattere un paio di volte le palpebre per non perdere la lucidità. << Boh, forse.. perché? >> chiesi sorseggiando dal mio bicchiere. << Perché ti avrei chiesto di fare un giro con me, ma se preferisci lui... >> disse, accennando ad un sorriso malizioso. Spalancai la bocca. Harry Styles mi aveva appena chiesto di uscire. D'accordo, ero ubriaca. Oppure stavo sognando, sì era un sogno decisamente. << Sì, come no.. >> risposi continuando a bere. Lui posò il suo drink e mi si avvicinò. Sentivo il cuore battermi all'impazzata, era così bello. Posò le sue mani sulle mie gambe nude, sentivo la pelle bruciare ovunque Harry Styles mi toccasse. << Carlotta.. >> sussurrò vicinissimo al mio collo. << Harry.. >> dissi allontanandomi di poco. Sentivo lo stomaco sobbalzare, la gola bruciare. Lui mi guardò negli occhi, deluso. No, non potevo sopportare quella sofferenza negli occhi del mio idolo. Mi uccideva. << Hai ragione, scusa.. perché dovresti? >> disse allontanandosi e bevendo un po' dal mio bicchiere. Posai lo sguardo sul bordo dove lui aveva appena posato le labbra. << Harry.. >> lo richiamai. Lui mi guardò, confuso questa volta. << Voglio andare in albergo, mi accompagni per favore? Non voglio che Martina mi veda così.. >> dissi accennando al fatto che fossi più che brilla. Lui iniziò a ridere, la sua risata era musica per le mie orecchie. << Vado da Zayn, prendo le chiavi e torno. >> disse dandomi un pugno sul braccio. Io sorrisi e annuii con la testa. Appena se ne fu andato, mi obbligai a respirare. Sentivo un dolore allucinante alla pancia, ma non importava. Buttai giù l'ultimo sorso di alcol e scossi la testa. << Andiamo? >> domandò facendomi prendere uno spavento. Era dietro di me e sussultai nel sentire la sua voce così nitida al mio orecchio. << Dovrei avvisare Martina.. >> dissi guardando il separé dove si trovavano gli altri ragazzi. << Tranquilla. >> mi disse posando le sue mani sulle mie spalle. << Le ho detto che ti accompagnavo io in albergo, ha detto comunque che torna tra poco. >> continuò. Lo guardai in pieno viso e mi si bloccò il respiro, era sempre più bello. I suoi occhi verdi brillavano, eccitati. << Andiamo, allora. >> dissi scendendo dallo sgabello e camminando al suo fianco. Prima di uscire, Harry mi prese per un braccio e mi tirò indietro. Sgranò un poco gli occhi. << Cosa? >> chiesi preoccupata. << Ci sono i paparazzi... >> sussurrò. Guardai fuori dal locale e in effetti, poco prima dell'ingresso, si trovavano numerosi fotografi. << Che culo! >> esclamai provocando la sua risata. << Dai, prendi le chiavi, entra in macchina e arrivo subito.. >> disse passandomi le chiavi della sua auto. Le guardai con fare scettico. << E' quella nera, vicino alla Range Rover di Lou. >> disse capendo. Annuii e uscii dal locale. I paparazzi mi guardarono, ma vedendo che ero una povera ragazza quasi ubriaca mi lasciarono passare tranquillamente. Arrivai alla macchina di Harry, la aprii e misi le chiavi al loro posto, aspettando l'arrivo del mio accompagnatore. Chiusi gli occhi e poggiai la testa contro il sedile, quando sentii la portiera aprirsi e la risata di Harry nell'abitacolo. << Via, via, via.. >> disse mettendo in moto e fuggendo dal flash dei paparazzi. << Sei uscito vivo! >> esclamai girandomi verso di lui. Mi incenerì con lo sguardo. << Io esco sempre vivo dalle situazioni. >> ribadì. << Harold, Harold, Harold... >> dissi scuotendo la testa. << Almeno sai qual'è l'albergo.. perché io non lo ricordo, a dire il vero. >> continuai sentendo il dolore alla pancia aumentare. << Sì, è qua vicino ha detto la tua amica.. >> disse guardando oltre il parabrezza. << Eccolo. >> disse fermandosi davanti all'ingresso. Guardai l'albergo e l'orologio sul polso del ragazzo vicino a me. Era mezzanotte. << Caspita, è volato il tempo! >> esclamai. << Quando si sta bene vola. >> concordò con un sorriso. Mi girai e lo guardai. << Io vado, grazie di tutto. >> dissi sorridendo e scendendo dall'auto. Avevo le gambe che mi tremavano, dovetti rimanere aggrappata alla portiera per alcuni secondi. << Forza, ti porto in camera. >> disse Harry venendomi vicino. << Ce la faccio benissimo da sola. >> risposi. << Sei ubriaca e non ti reggi in piedi, se cadi e ti fai male poi la colpa è mia. >> disse mettendomi una mano intorno alla vita. Sospirai e mi lasciai portare dentro l'albergo, sotto lo sguardo curioso della ragazza dietro il bancone quando le passammo vicino e le chiedemmo la chiave della stanza. << Posso andare avanti da sola. >> dissi arrivata all'ascensore. Poggiai la fronte contro il metallo freddo. << Non è vero, forza, andiamo. >> disse tirandomi dentro. Mi lamentai un poco, ma poi lo lasciai fare. Chi non vorrebbe che il proprio idolo si prendesse cura di te? Arrivammo in stanza, lui aprì la porta e io mi fiondai in bagno, lasciandolo fuori. Ero piegata sulla tavoletta del bagno quando entrò. << Tutto bene? >> domandò titubante. << No! >> gridai in preda ad un attacco di vomito. Lo sentii prendere un respiro e poi me lo ritrovai che mi teneva i capelli e mi sussurrava che sarebbe tutto passato. Dopo dieci minuti, uscimmo dal bagno. << Scusa. >> dissi pulendomi la bocca con una salvietta. Lui sorrise e scrollò le spalle. Mi avvicinai al letto e mi ci stesi, lui mi imitò. << Non voglio fare niente. >> dissi lucida. Sul serio, per quanto lo volessi, non aveva alcun senso. Ero ubriaca, e quella di trovarmi con il mio più grande idolo nella stessa stanza e senza alcuna rottura di scatole intorno era una coincidenza, una fortunatissima coincidenza. << D'accordo, allora aspetto qui finché non ti addormenti. >> disse passandomi una mano tra i capelli umidi. Girai di poco la faccia, per poterlo guardare. << Grazie, per tutto. >> dissi sorridente. Lui sorrise e io chiusi gli occhi, sentendolo cingermi la vita con le braccia.

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Capitolo 6
*** CONFUSIONE ***


Il mattino dopo mi svegliai e mi sentii più libera, avevo addosso ancora i vestiti della sera prima. Sera prima... Harry... mi girai ma lui non c'era, lo chiamai ma nessuno mi rispose. Il letto di Martina era disfatto, chissà forse aveva dormito lì. Mi alzai e la testa prese a girarmi. << Uoo. >> dissi appoggiandomi al muro. << Ehi, buongiorno. >> disse Martina uscendo dal bagno in accappatoio. << Ehi, che ore sono? >> chiesi intontita. << E' quasi mezzogiorno, mia cara. Hai dormito parecchio.. >> disse strofinando i capelli con l'asciugamano. << A che ora sei tornata? >> domandai sedendomi e spogliandomi dei vestiti. Martina indossò i pantaloncini da calcio verdi e una canotta rossa, prima di rispondermi. << Alle due, tesoro. Scusa se ho fatto tardi, ma sono rimasta a parlare con Niall e i ragazzi... ti rendi conto che abbiamo conosciuto i One Direction? Ora posso morire felice.. >> disse saltellando per farsi entrare un paio di scarpe da ginnastica. << Allora non l'ho sognato! >> esclamai convinta che Harry Styles fosse stato veramente con me ieri sera. << No, direi proprio di noi, visto che poi Harry è venuto qui con te.. >> disse guardandomi e ammiccando. << Ah, stanotte quando sei tornata... >> chiesi mordendomi le labbra. Martina capì al volo, l'adoravo anche per questo. << E' tornato al bar verso mezzanotte e mezza, ha detto che ha aspettato che ti addormentassi.. >> << Aaah. >> dissi andando in bagno. << Ah, ha detto che ti sei sentita poco bene.. come stai ora? >> domandò preoccupata. << Bene, bene.. >> risposi ficcandomi sotto la doccia. Uscimmo dalla camera che ormai era ora di pranzo, Martina aveva anche chiamato sua madre, che era con i miei genitori, e Simona aveva promesso che la prossima volta si sarebbero fatte vivi loro. Il problema dei genitori era quindi venuto meno. << Dove andiamo? >> chiesi sistemandomi i pantaloncini e la magliettina grigia. << A mangiare, anche perché ti ricordo che non abbiamo fatto colazione.. >> mi ricordò Martina. << Dove? >> chiesi sentendo un crampo alla pancia. << Ieri sera, Nick ha detto che qua vicino c'è un fast-food. Vogliamo andare lì? >> domandò Martina indicando un punto dietro di lì. << Nick! >> esclamai. << Non me lo sono proprio calcolata ieri.. povero ragazzo.. >> dissi mentre stavamo camminando verso il fast-food. Martina iniziò a ridere. << In effetti, ho sentito che ti aveva chiesto di uscire.. >> disse dandomi una gomitata. Mi portai le mani davanti la faccia. << Ddio, ora mi odierà! >> esclamai. << Carlotta non credo proprio, ieri sera continuava a chiedere di te.. ahhh, ma perché tu ti sei persa la scena più bella! >> esclamò all'improvviso. << Parla. >> intimai. Lei iniziò a ridere. << Allora.. Nick aveva iniziato a parlare con me, perché i ragazzi stavano parlando di un'intervista che dovevano fare oggi.. e niente, lui mi chiedeva di te, se eri impegnata.. quel ragazzo è preso davvero tanto.. poi all'improvviso, Harry è venuto per prendere le chiavi da Zayn, ha detto 'Malik, le chiavi'. Tutti lo guardammo senza capire, e io mi stavo preoccupando per te.. sapevo che eri ancora con lui. Lui mi guardò e capì che ero preoccupata e mi disse 'Tranquilla, porto la tua amica in albergo.. è stanca.' disse sorridendomi. Ti giuro, in quel momento ti invidiavo. Cioè.. tu e Harry Styles! Poi vabbè i ragazzi fecero battutine e lui li zittì.. io tornai a guardare Nick e vidi che aveva uno sguardo strano. Quel ragazzo era gelosissimo. Poi è successa una cosa strana. >> disse fermandosi. Eravamo arrivate davanti al fast-food. << Cosa? >> chiesi preoccupata. Martina entrò, io la seguii e ordinammo un panino e una coca. << Allora? >> domandai agitata. << Ad un certo punto, Harry ha detto ai ragazzi che non sapeva a che ora sarebbe tornato e che li avrebbe chiamati appena ti avesse sistemato. E' una cosa un po' strana da dire e con un certo doppio senso.. Infatti Nick penso avesse colto il doppio senso perché è saltato e l'ha guardato malissimo. Ha detto qualcosa a denti stretti e solo Harry l'ha capito perché gli ha detto di farsi i fatti suoi.. poi alla fine se n'è andato con le chiavi. Quando è tornato a mezzanotte e mezza, gli ho chiesto tu dove fossi e lui ha detto 'è a letto'. Nick allora è impazzito ed è uscito dal locale, incazzato. >> disse prendendo il suo panino, che era arrivato nel frattempo. Io addentai il mio panino e intanto sospirai. << Tu che pensi dovrei fare? >> chiesi confusa. << Sinceramente non lo so.. cioè, Nick è fantastico.. ma Harry.. >> disse scuotendo il capo. << E tu e Niall? >> chiesi cercando di cambiare discorso. Martina arrossì e si iniziò ad arrotolare delle ciocche bionde intorno al dito. << Niente.. >> disse. << Non ti credo, Marti. Praticamente, ieri sera siete stati vicini vicini finché sono rimasta lì.. >> dissi guardandola e sorridendo. << Lo sai, mi piace Niall.. mi fa sentire bene ed è così dolce.. ieri sera mi ha lasciato il suo numero e ha detto che lo devo chiamare perché vuole che ci vediamo e ci conosciamo meglio, non è dolcissimo? >> domandò tirando fuori il telefono e mostrandomi il numero dell'irlandese. 'NIALL SONOFIGO HORAN'. << Vuoi vedere che rubi il cuore all'irlandese biondo? >> dissi ridendo. << E tu all'inglese dai riccioli sexy! >> disse ridendo con me. Scossi la testa e continuai a mangiare. << Quindi che farai? >> chiese improvvisamente. << Non lo so, deciderò col tempo.. >> dissi sorridendo. << Ehi, ricordati che niente, neanche Harry ricciolisexy Styles può rovinarci la vacanza. >> disse sorridente. << Ti voglio bene, sai? >> dissi alzandomi e andandola ad abbracciare. Lei ricambiò l'abbraccio. << Ti voglio bene anch'io, scema. >>. Uscimmo dal fast-food che era primo pomeriggio, alla fine non toccammo più l'argomento Harry-Nick ma decidemmo cosa avremmo fatto nel pomeriggio. << Allora andiamo a fare shopping? >> chiese eccitata. << E me lo chiedi? Prima bisogna tornare in albergo e prendere soldi e cartina con i negozi.. >> dissi facendo dietro front e tornando verso l'albergo. Davanti all'ingresso, il cellulare di Martina squillò. << Ommioddio, ommioddio. >> disse annaspando. << Cosa? >> chiesi confusa. << E' Niall.. è Niall.. >> disse mostrandomi lo schermo, effettivamente c'era scritto 'NIALL SONOFIGO HORAN'. << Rispondi! >> dissi pizzicandole il braccio. Martina rispose e io risi per la sua goffaggine, però quanto erano carini insieme.. << Carlotta.. >> mi sentii chiamare. Mi girai e vidi Nick, davanti a me, sorridente. << Ehi Nick.. >> dissi salutandolo. << Come stai? Ieri sera non mi sembravi in gran forma.. >> disse accennando ad un sorriso. Mi passai una mano sul braccio. << Lo so, sto meglio.. alla fine Harry mi ha portato qui.. >> dissi guardandolo. Al nome di Harry, Nick ebbe un piccolo sussulto e respirò profondamente. << Tutto bene? >> chiesi avvicinandomi e toccandogli il braccio. << Sì.. ah, allora che ne dici? >> chiese guardandomi negli occhi. << Su cosa? >> domandai confusa. << Di uscire, insieme. Magari oggi.. >> disse accennando un sorriso. << Oh.. emh.. >> dissi, fortunatamente in quel momento ci raggiunse Martina. << Uh, ehi, Nick, ciao.. Carlotta, tu non sa! >> disse eccitata. La guardai. << Cosa? >> chiesi confusa. << Niall ci ha appena invitato ad assistere alle prove del loro concerto stasera, quindi ho bisogno di trovare un vestito. Shopping, ora. >> ordinò. Guardai Nick. << Mi dispiace, hai sentito. Ho un'emergenza shopping. >> dissi accennando un sorriso. << Oh, va bene.. domani però? >> chiese speranzoso. << Ti chiamo più tardi.. >> dissi. Mi lasciò il suo numero di telefono e se ne andò con un sorriso. << Oh, >> disse Martina poco dopo in camera. << Cosa? >> chiesi. << Comunque, Niall ha detto che Harry ha chiesto di te. Vorrebbe rivederti.. >> disse sorridendo. Sentii il cuore partire a mille, Harry aveva chiesto di me..

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Capitolo 7
*** LE PROVE. ***


Passammo tutto il pomeriggio in cerca di qualche completo perfetto per la sera, a quanto aveva detto Martina Niall ci aveva invitato a prendere parte alle prove e poi, dopo, a rimanere a cena con loro. Una vera cena, questa volta. Alla fine trovammo i vestiti perfetti: Martina comprò una camicetta a manica corta e dei jeans neri ai quali abbinò un paio di ballerine nere con un fiocchetto bianco, io, invece, optai per una canottiera verde fluorescente e degli short di jeans scuri ai quali abbinai un paio di sneakers. << Ma tu sei sicura che ci passavano a prendere? >> chiesi giocando col mio braccialetto aspettando seduta nella hole dell'albergo. << Sì, Niall l'ha promesso.. che faccio lo chiamo? >> chiese tormentandosi i boccoli che si era fatta. << Nah, io fossi... >> non mi lasciò neanche parlare che chiamò Niall. << Ma no, Carlotta.. dimmi pure.. Sai, Marti io non penso che dovresti farlo.. >> parlavo da sola. Non è mai un buon segno. << D'accordo, usciamo. >> disse sorridendo e attaccando. << E' qui fuori, stavi dicendo qualcosa? >> chiese prendendo la borsetta. << No, tranquilla... andiamo! >> dissi spingendola fuori. Uscimmo e trovai la macchina di Harry lì fuori, esattamente come la notte prima.. Martina corse verso la portiera ed entrò, io la seguii più lentamente. Andai per sedermi vicino a Martina, quando sentii quella voce inconfondibile dirmi << No, tu davanti. >>. Sbuffai, chiusi la portiera ed andai avanti. << Ciao Carlotta. >> disse Niall salutandomi. Mi girai e gli sorrisi, Martina era già appiccicata a lui. << Ciao Niall. >> dissi raggiante. << Ehi fluo, non mi saluti? >> chiese Harry. Mi girai e trovai il suo sorriso a pochi centimetri dal mio viso. << Ciao riccio. >> dissi ritraendomi un poco. Tornò al posto di guida e partì. << Ma gli altri ragazzi? >> chiese Martina. << Sono già alle prove.. >> le rispose Niall. << E' tanto distante il luogo delle prove? >> domandai. << No, sono solo un paio di chilometri. >> mi rispose Harry. Annuii e in macchina calò il silenzio, o meglio si sentivano soltanto il brusio di Martina e Niall. << Allora, come stai oggi? >> chiese sinceramente preoccupato. Parcheggiò e sentii Niall aprire lo sportello, eravamo arrivati. << Bene, sai me l'ha chiesto anche Nick prima.. >> dissi senza pensarci. Il suo sguardo vacillò tra la rabbia e la delusione. << Vi siete visti? >> chiese. << Oh, no... no, ci siamo incontrati per sbaglio.. >> dissi gesticolando con le mani. << Eccoti, Hazza muovi quel culo e vieni qui. E' tempo di provare! >> disse Zayn sorridendogli e sbucando vicino a lui. << Oh, ciao Carlotta! >> disse fulminandomi con il suo sorriso. Un tuffo al cuore. << Ciao Zayn.. >> risposi. Mi faceva strano chiamarli per nome, infondo non mi sembrava ancora vero. << Ne parliamo dopo, andiamo. >> disse Harry dandomi un buffetto sulla gamba. Respirai, scesi dall'auto e mi avvicinai a Martina, era già davanti al palco. Era la prima volta che vedevamo i ragazzi cantare dal vivo, anche se nelle prove. Sapevamo che non era la stessa cosa che vederli dal vivo in concerto, però intanto era già qualcosa.. e comunque avrebbero cantato. Mi si strinse il cuore a pensare che avrei sentito dal vivo le voci dei miei idoli, guardai Martina e la trovai con le lacrime agli occhi. << Marti che c'è? >> chiesi. << Canteranno.. >> disse sorridendo. Sorrisi anch'io e mi avvicinai a lei. << Bene ragazzi, iniziamo.. >> disse un uomo enorme dietro di noi. Ci girammo e gli sorridemmo. << Ragazze scusate ma dovete andarvene, queste prove sono private. >> ci disse con voce bassa e ruggente. << Ehi ehi, sono amiche di Niall.. lasciale stare! >> disse Liam che lo ammonì. << Oh, scusatemi. >> ci disse quell'uomo. << Di niente.. >> disse Martina tranquilla. << Iniziano Marti, i ragazzi... >> dissi dandole un pizzicotto. Lei si girò e mi prese la mano. << Potrei svenire.. >> sussurrò. Risi e guardai sul palco i ragazzi prepararsi. Non avresti mai detto che erano cantanti, sembravano cinque amici che si rincorrevano e cantavano in un parco. Iniziarono le prove con 'Na Na Na', io e Martina iniziammo a cantarla con loro senza levare lo sguardo dai ragazzi. Saltavano, correvano, si facevano scherzi e rimanevano comunque concentrati. Cantarono tutte le loro canzoni, ogni tanto ci guardavano e ci sorridevano.. Niall lanciava degli sguardi abbastanza eloquenti a Martina, che quando se ne accorgeva abbassava lo sguardo e arrossiva. Harry invece non mi guardò quasi mai, chissà.. forse era arrabbiato.. ma poi per cosa? Non stavamo insieme e anche se io mi fossi vista con Nick oggi a lui cosa sarebbe importato? ..Nick! Mi ero di nuovo scordata di lui, quando stavo con i ragazzi mi scordavo di tutto. << Devo chiamare Nick e dirgli se esco con lui o no.. >> dissi a Martina. << Chiamalo dopo, ora iniziano con la tua canzone.. >> non fece in tempo a finire che Liam iniziò a cantare. 'Shut the door, turn the light off, I wanna be with you..'. Il cuore mi si fermò, guardai i ragazzi. Guardai Harry. Era lì, fermo che aspettava il suo turno e mi guardava, sorridendo. 'If we could only have this life, for one more day, if we could only turn back time..' Sentivo una stretta allo stomaco, non riuscivo a staccare i miei occhi dai suoi occhi verdi e lui neanche sembrava riuscirci. Sembrava che stesse cantando per me, mi vennero le lacrime gli occhi e iniziai a cantare. 'You know I'll be your life, your voice, your reason to be. My heart, my love is breathing for this. Moment in time, I'll find the word to say, before you leave me today.'. Harry stette in silenzio, lasciando cantare Niall e tornando a fissarmi sorridente. La canzone finì e i ragazzi si presero cinque minuti di pausa, Harry mi liberò dal suo sguardo e io tornai a respirare. << Ha cantato per te! >> esultò Martina. << Eh? Cosa? >> chiesi confusa. << Oh, tesoro.. si vedeva lontano un miglio che cantava per te! >> ribadì. << Martina per favore, magari stava provando il suo sguardo sexy.. >> dissi cercando di imitarlo. << Ah ah ah ah, dai scema. Si vedeva che cantava per te, e tu ti sei commossa... >> disse facendo un sorrisetto. << Perché dici così? >> chiesi. Però anch'io avevo quella sensazione.. << Beh, se hai visto -ovviamente no, però- gli altri gli davano fastidio, ma lui continuava a cantare e ti guardava e boh.. c'era tipo un'aria elettrizzata tra di voi.. >> disse facendo spallucce. Arrossii nuovamente e mi portai una mano sugli occhi. << Grazie mille, Paul. Ti giuro che saremo puntuali.. >> disse Louis uscendo da dietro il palco e avvicinandosi. << Eccoci, ciao ragazze. >> disse sorridente. Gli sorridemmo e lo salutammo. Subito dopo ci raggiunsero anche Liam, che era al telefono, Zayn, Niall, che casualmente si avvicinò a Martina, e Harry che si avvicinò passandosi una mano tra i capelli. Dio, mi faceva morire con quel gesto. << Pronti! >> esclamò Liam chiudendo la telefonata. << Dove si va? >> chiese Martina anticipandomi. << A mangiare, mi sembra ovvio.. >> disse Niall abbassando lo sguardo su di lei. Mi venne da ridere per quel 'mi sembra ovvio' e anche Martina dopo un po' si unì a me. << Cosa? >> chiese Harry sorridendoci. Scossi la testa e smisi di ridere. << Beh, allora dove andiamo? >> domandò Zayn. << Ragazzi ho prenotato al solito ristorante.. quello dietro lo studio. >> disse Liam sorridendo. << Yeeeeeeeeee! >> esultò Louis. Tutti scoppiammo in una risata. << Beh, è meglio avviarci.. ho prenotato per le nove e sono le otto e mezza. >> continuò Liam. << D'accordo, andiamo. >> disse Harry girandosi. << Come ci sistemiamo con i posti in auto? Io sono con Lou. >> disse Zayn. << Io ero con la mia auto. >> ribadì Liam. Martina mi guardò prima che Niall potesse dire qualcosa e mi sorrise. << Liam possiamo venire con te? >> chiese indicando se stessa e Niall. Liam acconsentì, per lui non c'erano problemi. Guardai Martina, solo allora mi resi conto che aveva fatto in modo che io e Harry potessimo rimanere soli. << E tu, tesoro? >> chiese Lou ad Harry. Lui mi guardò, sorridendo. << Ho la mia macchina. >> disse rivolto a Lou. << D'accordo ho capito.. la porti su te, vero? >> disse facendo il finto geloso. Harry mi prese con un braccio per il collo e rise. << No Lou, non essere geloso! >> disse tenendomi stretta a sé. Non riuscivo a stare calma, sentivo il sangue ribollirmi dentro. << Va bene, va bene. >> intervenne Zayn notando il mio imbarazzo. << Andiamo, và! >> esclamò. Mi diressi alla macchina con Harry, ero agitata. Eravamo soli.

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Capitolo 8
*** Fuoco e fiamme. ***


8. FUOCO E FIAMME.

 

<< Ci ha fatto apposta, vero? >> domandò Harry dopo un po'.
Mi girai e lo guardai, sorridendo per scusarmi. Iniziò a ridere anche lui e mi sembrò di essere in paradiso in quel momento. << E' stata gentile. >> disse così soprappensiero. Io sospirai e pensai a poco prima, quando aveva iniziato a cantare 'Moment' e mi guardava, a quella sensazione che stesse cantando per me. Solo per me. Anche Martina l'aveva avuta. Ero impazzita, per caso?
<< Sei silenziosa stasera.. >> disse mentre cercava parcheggio. Lo guardai e mi sentii le parole mancare. << E' che è tutto così strano, tu, io, qui, soli.. cioè, tu sei Harry Styles il mio idolo. La mia migliore è con Niall Horan. Conosco i One Direction.. sono a cena con voi, vi parlo, scherzo.. non lo so, mi sembra tutto così assurdo.. >> dissi scuotendo la testa e sentendo le lacrime agli occhi.
Lui parcheggiò nel frattempo e mi abbracciò, lasciandomi senza parole. Io ricambiai l'abbraccio, per una volta senza la timidezza di mezzo. Stavo abbracciando il mio idolo, anzi era lui che mi aveva abbracciato. Potevo sentire il suo profumo dolcissimo nell'incavo del suo collo, sarei potuta rimanere lì per sempre. << Ehi. >> disse allontanandomi e carezzandomi la guancia umida. Sorrisi sotto il tocco delle sue dita. << Mi dispiace. >> dissi ridendo. << Tranquilla, col tempo ti abituerai.. >> disse sorridendo e scendendo dall'auto. Sorrisi, perché dietro le sue parole c'era la promessa che saremmo ci rivisti, presto.
Uscii dalla macchina e lo raggiunsi all'entrata del ristorante, lui mi tenne vicino a sé e raggiungemmo gli altri al tavolo.

<< Ehi, siete arrivati! Vi siete persi per caso? >> chiese Louis guardandoci sederci vicino. << Sì Lou, ero così triste per la nostra litigata che ho sbagliato strada.. >> disse Harry fingendosi triste. << Bene, così va meglio. >> disse rilassando la faccia. Tutti risero e io lanciai uno sguardo a Martina, come per ringraziarla. Lei, comodamente seduta vicino a Niall, lo colse al volo e mi sorrise come per dire 'prego'. << Vi prego, ordiniamo? Sto morendo di fame! >> disse Niall lamentandosi. Per la sua gioia, ordinammo da mangiare.
Data la presenza dei ragazzi, il cibo arrivò in maniera velocissima e Niall si avventò sul cibo come se non lo vedesse da anni.
<< Horan, mi dicevano che non avevi fame! >> scherzò Harry.
Mangiammo in maniera così tranquilla e serena che non ci accorgemmo che si era fatto tardi.
<< Oh dio! >> esclamò Liam guardando l'ora. << Ragazzi è l'una e domani ci dobbiamo svegliare presto per provare, altrimenti Paul ci divora! >> scherzò. Zayn si alzò da tavola e andò a fumarsi una sigaretta. Louis stava parlando con Niall e Martina.
<< Ti riaccompagno io? >> mi sussurrò Harry in un orecchio. Mi girai e lo guardai. << Mi farebbe piacere. >> dissi sorridendo. << Ragazzi, io la accompagno in albergo, di nuovo. >> disse Harry abbassando lo sguardo su di me. Mi nascosi dietro i miei capelli e mi alzai anch'io. Lanciai un tovagliolo a Martina che alzò lo sguardo. << Andiamo anche noi? >> chiese a Niall. Lui annuì e richiamò Liam, che si alzò, facendo per andarsene.
Fuori dal ristorante, vedemmo i paparazzi.
<< Merda.. corri .>> mi disse Harry. Passammo tra i flash dei fotografi imbizzarriti finché non fummo al sicuro nella sua auto.

<< E' il mio secondo giorno a Londra e già faccio scandalo? Merda! >> esclamai. << Dai, calma.. se vuoi posso smentire tutto nella prossima intervista. >> disse mettendomi una mano sulla spalla. Lo guardai, ma scossi la testa, stranamente lo volevo. << Tranquillo. >> dissi sorridendogli. Si prendeva così cura di me.. << Andiamo và. >> dissi dandogli una pacca sul ginocchio. Lui guardò la mia mano e poi guardò me, annuì e partì.

Ero molto più rilassata che all'andata e per questo mi permisi pure qualche battutina, che lui colse al volo.
<< Vorresti dirmi davvero che tu non hai mai pensato di fare il modello? >> chiesi ad un certo punto. << Perché mai? Cioè so che sono bello però.. >> disse con fare modesto. << Mr modestia.. >> lo fermai sorridendo. Mi fece la linguaccia. << Non sei simpatica stasera! >> disse ridendo. << Mi preferivi ubriaca come ieri sera o silenziosa come qualche ora fa? >> chiesi rispondendo alla linguaccia. << Mmmh.. così.. ti preferisco decisamente così, sei più allegra! >> disse sfiorandomi il braccio. Sorrisi, mi faceva sentire bene. Non pensavo ad altri se non a quanto mi faceva bene quel ragazzo.
Sì, era un star famosa ma con me non si comportava così, non adesso almeno.. e io che posso dire.. mi stavo forse innamorando di Harry?

<< E così.. ti piacciono le bellezze italiane, eh? >> domandai ad un certo punto. Lui mi guardò, capì dove volevo parare ma la sua risposta mi lasciò comunque spiazzata. << Tipo te. >> disse sorridendo. Quella risposta e il suo sorriso mi fecero nascere qualcosa dentro, lo guardai negli occhi, lui non abbassava lo sguardo. Fermò l'auto davanti all'albergo. Martina era già in camera, vedevo la luce accesa. I nostri occhi erano ancora incastrati, l'aria era così elettrica..
<< Dici sul serio? >> chiesi abbassando il tono della voce e avvicinandomi un poco al suo viso. L'iniziativa era mia questa volta. Lui si avvicinò finché pochissimi centimetri non separavano le nostre labbra. Potevo sentire il calore provenire dalle sue.
<< Mai stato più serio.. >>.
Vidi che si stava sporgendo per annullare quella distanza, il cuore mi stava per uscire dalla gabbia toracica.

Tre, due, uno...





*prendo un attimo parola*

Ragazze, mi dispiace da morire dover ripostare questo capitolo, ma mi ero accorta solo dopo che nel precedente c'erano errori.

Spero che questa volta qualcuna divoi mi lasci un commento, che sia positivo o negativo non importa. Sarebbe bellissimo per me leggere quello che ne pensate. Se avete consigli sono altrettanto ben accetti.

Mi dispiace davvero, lo ripeto. Appena posso, mi metto a scrivere il prossimo capitolo *giurin giurello come una scout (?)*

Detto questo, spero il capitolo vi sia piaciuto. grazie a tutti coloro che leggono la storia e l'hanno/l'avranno recensita.

A presto. :)

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Capitolo 9
*** Amicizia o..? ***


AMICIZIA O..?

Iniziai a ridere come una scema, mentre Harry era lì a pochi centimetri da me che mi guardava scioccato.
<< Non ci posso credere. >> disse scuotendo la testa. Continuavo a ridere e non guardai neanche di chi fosse il messaggio.
<< Ommiodio.. la tua faccia. >> dissi tra i singhiozzi. << Si può sapere chi ti scrive all'una e mezza di notte? >> chiese frustato. Tra le risate, guardai di chi fosse il messaggio. Era di mia madre.
'Ehi tesoro, tutto bene? Come sta andando la vacanza? Vi state divertendo? Facci sapere, baci mamma e papà.'.
Sorrisi, mia madre non era un'amante dei messaggi. << E' mia madre. >> dissi guardandolo. Il viso si rilassò un poco, chissà cosa pensava.. << Oh beh, allora... dove eravamo? >> chiese tornando a guardarmi intensamente. Ma per quanto ci provasse, sentivo che il momento magico era passato. Ora la paura si era di nuovo impossessata di me. Mi avvicinai e gli scoccai un bacio sulla guancia, lasciandolo deluso. << A domani, Harry. >> dissi scendendo dall'auto prima che potessi combinare qualche guaio.
Ero eccitatissima e perciò volai nella stanza, trovai Martina sveglia.
<< Si può sapere dove diavolo eri? Eravate davanti noi e quando sono arrivata tu non c'eri! >> gridò.
<< Ci siamo fermati a parlare e .. >> sorrisi, lasciando intendere che era successo altro.. o poteva accadere. A Martina bastò un secondo per capirmi, lanciò un urlo.
<< L'hai baciato?! E come è stato? Dio devi raccontarmi tutto.. ah, ha chiamato tua madre.. >> disse senza smettere di parlare. La zittii prima che svegliasse tutto l'albergo, mi cambiai e nel frattempo le raccontai. << Niente, praticamente stavamo parlando di tutto e di più, poi gli ho chiesto una cosa e lui mi ha risposto in un modo che mi ha lasciato un attimo scombussolata. Ci stavamo per baciare, quando mi è arrivato un messaggio di mia madre. >> dissi ridendo e lei ci rimase malissimo.
<< Scherzi? >> chiese delusa. << Nah.. ora però è tardi, e avrei sonno. >> dissi sbadigliando.
<< Non mi interessa, cara. Tu ora mi racconti tutto per filo e per segno. >> mi rimproverò, saltando nel mio letto.
Sbuffai e le raccontai tutto nei minimi dettagli, anche le sensazioni che provai e quello che pensai. Restammo sveglie fino alle quattro, alla fine ci addormentammo.

Il mattino dopo mi svegliò il rumore il rumore di una suoneria. << Martina il telefono, cazzo. >> dissi riconoscendo la suoneria. Lei si svegliò e prese il telefono. << Pronto? >> chiese con voce roca. Improvvisamente scattò su, facendomi saltare anche a me. << Ehi Niall, ciao.. >> disse iniziando a camminare per la stanza. Mi buttai il cuscino sopra la testa, perché Niall aveva chiamato di mattina presto? << Oh, aspetta che chiedo.. >> disse Martina avvicinandosi a me e levandomi di cuscino dalla faccia.
<< Ehi, che diavolo fai? >> domandai tirandomi su. Ormai ero sveglia e intontita. << Sono le due, ci siamo giocate colazione e pranzo! >> disse posando una mano sulla cornetta. Guardai l'orologio del cellulare, erano veramente le due. Risi e scrollai le spalle. << E allora? >> << Niall ha detto che hanno finito le prove e che sono liberi. Vuole sapere se sto con lui.. tu che fai? >> domandò. Guardai i suoi occhi chiari, vedevo chiaramente la voglia pazzesca di stare un po' da sola con Niall e poi dovevo stare un po' da sola e riflettere..
<< Vai con lui, io starò qui. >> dissi sorridendole. Martina ricambiò il sorriso. << Ehi Niall, va benissimo.. tanto Carlotta ha detto che resta qui. >> disse guardandomi. << No, non penso che esca.. >> disse poi. Io la guardai confusa, ma lei scosse la testa. << D'accordo, a dopo. >> disse attaccando e urlando.
<< Esco con Horan, cazzo! Esco con Horaaaaaaaaaaaan! >> urlò per tutta la stanza. Iniziai a ridere come una matta, intanto lei aprì la valigia e cercò qualcosa da mettersi.
<< Cosa mi metto? Cosa?! >> domandò in preda al panico. << Fra quanto ti passa a prendere? >> domandai sdraiandomi sul letto. << Alle tre. >> mi ripose. La guardai, era disperata e buffa. << Vatti a fare una doccia, ti scelgo io qualcosa. >> dissi alzandomi e avvicinandomi alla sua valigia. << Sei un angelo venuto dal cielo! >> esclamò dandomi un bacio e correndo sotto la doccia.
Fuori era freschetto, così le scelsi un paio di pantaloni beige e una magliettina blu. Semplice, ma carina. Entrai in bagno e le dissi che i suoi vestiti erano pronti sul letto. << Ah, Niall ha detto se ti volevi vedere con Harry.. ho detto che tu eri qui in albergo. Quindi.. >> disse, dalla voce immaginavo sorridesse. Scossi la testa e uscii dal bagno.
Sinceramente non sapevo se volevo vederlo, Harry. Dovevo riflettere seriamente su quello che era accaduto o quanto meno poteva accadere.

Martina era uscita ormai da una mezz'oretta e aveva detto che non sapeva quando sarebbe rientrata, così decisi di uscire anch'io. Se Harry fosse veramente venuto, mi avrebbe cercato, se gli interessavo.. allontanai però quel pensiero immediatamente dalla testa, non mi ci dovevo incastrare troppo. Una settimana e poi sarei tornata a casa.. sospirai, una settimana ed eravamo già al terzo giorno di vacanza!
Uscii dalla stanza e a passo lento scesi nella hall, vidi un gruppo di ragazzine squadrarmi e parlottare tra loro. Mi ero per caso dimenticata i pantaloni? Abbassai lo sguardo e mi trovai addosso i miei pantaloncini da calcio.. bah, che parlassero pure.

Stavo camminando per le strade inglesi, con le loro voci nelle orecchie cantarmi 'Up all night', quando andai addosso ad un ragazzo con una felpa rossa.
<< Oddio, mi dispiace tantissimo.. >> dissi levandomi le cuffie e guardandolo. << Ehi! >> esclamò. Era Nick, gli sorrisi.
<< Ehi Nick.. >> dissi e poi, improvvisamente, mi ricordai che ieri sera avrei dovuto chiamarlo. << Oddio, non ti ho chiamata di nuovo, non è vero? >> dissi scusandomi. << Tranquilla.. >> disse lui scuotendo la testa e camminando al mio fianco.
<< Davvero, mi dispiace.. è solo che ieri poi ho avuto da fare e.. >> << Oh, lo so. >> disse interrompendomi. << Cioè, lo sa tutta Londra. >> riprese passandomi un giornale. Lo guardai e mi si gelò il sangue.
C'era una foto mia e di Harry fuori dal ristorante, scattata ieri sera. La foto era commentata da una frase abbastanza eloquente.. 'La nuova fiamma di Harry Styles o la solita sveltina?'.
Gli occhi mi si riempirono di lacrime. << Tieni. >> dissi passandogli il giornale, lui lo prese e mi abbracciò. Ricambiai l'abbraccio, avevo veramente bisogno di un amico..

<< La solita sveltina? >> chiesi incredula davanti ad un frullato.
<< Dai, lo sai che dicono cattiverie.. >> disse Nick prendendomi per mano. << Fa male, però. >> risposi.
<< Ma.. c'è stato qualcosa tra voi? >> chiese improvvisamente. Lo guardai nei suoi occhi azzurri e abbassai lo sguardo, lasciando intendere che qualcosa era successo. Vidi che ritirò la mano e la strinse a pugno.
<< Carlotta, io devo dirti una cosa.. >> disse all'improvviso.


 

Salve, ho postato il capitolo tardi, lo so. Ma la scuola mi ha tenuto davvero occupata e non ho avuto un momento libero.. comunque.
Grazie di cuore a tutti coloro che hanno letto il capitolo precedente, sul serio.
Allora, cosa ne pensate di questo capitolo? cosa pensate debba dire Nick di così importante a Carlotta? Pensate che lei sia la 'solita sveltina' o che ci sia qualcosa di più profondo? Critiche? Su, su, non siate timidi.
Fatemi sapere e niente, al prossimo capitolo. :)

 

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Capitolo 10
*** Non si fida più di me. ***


10. NON SI FIDA PIU' DI ME.

 

<< Dimmi, Nick.. >> dissi guardandolo con un mezzo sorriso.
Vidi che prese un bel respiro e che stava per dirmi qualcosa che gli pesava quando ricevetti una chiamata. Era mio padre.
<< Papà! >> esclamai sorpresa guardando Nick che si era portato una mano sugli occhi. << Carlotta, ti devo parlare. >> disse in tono serio. Sentii in lontananza il rumore del mare, forse era fuori con la mamma o forse per lavoro. << Certo, dimmi. >> risposi confusa. << Carlotta, si può sapere che cavolo stai combinando? >> domandò infuriandosi. Guardai Nick allibita, che contraccambiò il mio sguardo. << Papà che stai dicendo? >> chiesi non capendo. Perché era arrabbiato?
<< Cercherò di essere più chiaro.. Stamattina, mentre io e tua madre facevamo colazione è apparso sul giornale una notizia su te.. >> disse mio padre scandendo le parole 'notizia su te'.. << Una notizia su di me? Al giornale? >> chiesi non capendo. Presi intanto un sorso del mio frullato.
<< Sì, Carlotta. Notizia su di te.. e un ragazzo. Un cantante! >> esclamò, lo sentii battere il pugno sul tavolo.
In quel momento capii... la notizia della mia uscita con Harry era arrivata fino ai miei genitori?!
<< Papà, siamo solo amici.. e non eravamo soli ieri sera! >> esclamai guardando Nick. Anche lui sembrò aver capito di cosa stavo discutendo con mio padre. << Non mi interessa, Carlotta! Qui ti definisce come la 'sveltina' di Harry Styles. Chi è? E cosa è successo tra di voi? >> ruggì al telefono. Scattai in piedi, con lacrime di rabbia agli occhi.
<< Papà, cristo! Io non sono stata la sveltina di nessuno, mi ha soltanto riaccompagnato in albergo.. Martina era con un suo amico. >> dissi alzando la voce. Nick cercava di dirmi di stare calma, che così avrei attirato l'attenzione. << Carlotta io voglio sapere chi è questo tipo e se la storia è vera! >> sbraitò. In quel momento non ci vidi più. << E' il mio idolo, papà. E' il ragazzo di cui parlo sempre. E poi tu davvero credi ad una stupida notizia sui giornali? Papà, pensavo mi conoscessi.. .>> dissi iniziando a piangere. Stette un poco in silenzio, poi riprese a parlare più calmo.
<< Lo credevo anch'io. >> disse deluso.
Non potevo sopportare quel tono deluso nella voce di mio padre, non ci riuscivo. Così dissi la verità, quella che al momento mi sembrava la verità più sicura. Guardai Nick e intanto risposi a mio padre.
<< Tra me e Harry Styles non c'è niente, non c'è stato assolutamente niente. >>.
Attaccai il telefono e piansi. Il volto di Nick si rilassò e mi venne vicino, abbracciandomi. << Forza, andiamo. >> disse tenendomi stretta a sé. Mi aggrappai a lui e continuai a bagnargli la spalla.

<< Nick, io non posso credere. >> dissi una volta arrivati su una panchina, lontano dagli sguardi indiscreti della gente. << Ehi tranquilla.. qualsiasi padre sano di mente avrebbe reagito così a una notizia del genere. >> disse dandomi delle carezze sulla schiena. << Non capisci? Non si fida di me, di sua figlia! >> esclamai sentendo le lacrime aumentare. Lui continuò a carezzarmi e restammo per un po' così, io con la testa sulla sua spalle e lui che mi consolava.
Improvvisamente, mi allontanai e mi asciugai le lacrime. << Scusa. >> dissi scuotendo la testa. << Tranquilla, ne avevi bisogno evidentemente. >> disse sorridendomi. Ricambiai il sorriso e mi sentii un poco meglio, ma sapevo che quella storia non sarebbe finita lì. << Ma tu non dovevi dirmi una cosa importante? >> chiesi aggrottando la fronte. Mi serviva una distrazione e lui me l'aveva offerta, poco prima. << Sì.. ecco.. visto che tra te e Harry non c'è niente.. >> disse accennando a quello che avevo detto poco prima a mio padre. Però, realmente che rapporto c'era tra me e Harry? Quello tra fan e idolo? Tra amica e amico? O era qualcosa di più? << ..pensavo che sarebbe carino, ecco tutto qui. >> disse sorridendo a trentadue denti. Lo guardai, non avevo sentito una sola parola. << Come? >> chiesi confusa. Lui accennò a una breve risata, forse non si era accorto che mi ero distratta. << Volevo sapere che piani hai per stasera! >> disse semplificando il discorso. << Oh. >> dissi soltanto.
In effetti, quella serata ce l'avevo libera e Martina non si era fatta viva, perciò.. << Sono libera. >> aggiunsi poco dopo. Lui mi sorrise e fissandomi negli occhi disse. << Avresti voglia di venire a cena con me? Scegli tu, dove. >>. Sgranai un poco gli occhi, quella proposta mi colse di sorpresa ma dovevo aspettarmela.. << Certo, mi farebbe piacere. >> dissi sorridendo un po'.
<< Perfetto! >> esclamò lui raggiante. Sbadigliai e guardai l'ora, erano le cinque e mezza. << Sonno? >> chiese ridendo. Risi con lui e scossi la testa. << No, no.. però io non voglio andare fuori, a cena. Mi basterebbe anche starmene in albergo. >> dissi pensando che se fossi andata a cena fuori, sarebbe stato un attimo che i paparazzi mi avrebbero trovata e creato un nuovo scandalo. << Oh, allora posso venire io da te. Verso che ora? >> chiese alzandosi. Mi alzai anch'io, decisa a tornare in albergo e prepararmi. << Verso le otto, fatti trovare nella hall. >> dissi salutandolo con un bacio sulla guancia. << A dopo. >> disse voltandosi e andandosene.

Tornai in albergo pensando a quella sera, forse mi sarei divertita.. non era detto che io e Nick dovevamo uscire insieme come coppia, no? Potevamo andare a cena semplicemente come amici. Scossi quei pensieri, non volevo pensarci.. sarebbe andata come doveva. In quel momento, mi arrivò un messaggio.
'Stasera sto a cena con Horan (non mi sembra vero! Awjsejc). Non aspettarmi in piedi, potrei fare tardi.. anche se spero di non tornare, eh eh eh. Ti chiamo più tardi, comunque :)'.
Scossi la testa e sorrisi, Martina Martina..
'Vedi di non fare la porcellina, eh eh. Ho capito che abbiamo una settima libera e che sei con il tuo grande amore, ma mantieni la testa. Divertiti e aspetto una tua chiamata. Xo xo'.
Decisi di non dirle di Nick, non volevo che la voce le arrivasse mentre lei era con i ragazzi.. non volevo che Harry lo sapesse, chissà perché.. Rispose subito
'Tranquilla, ci saranno anche Liam e Lou con le ragazze. Zayn è dai suoi e Harry non si sa che fine abbia fatto. La testa la mantengo, a dopo'.
Sospirai, chissà dov'era Harry. Magari era con qualche ragazza, oppure con la sua famiglia o i suoi amici.. bah.

Entrai in albergo, presi la chiave della camera e la raggiunsi. Mi stesi sul letto e non pensai a niente, a nessun paparazzo, a nessuno scandalo.. ero solo una diciassettenne che si era incasinata con una star, niente di ché.
Presi il mio I-pod, e come quando ero a casa e non volevo pensare, lo attaccai alle casse e misi su la prima canzone che capitava.
Con le note di 'The A-Team', scelsi i vestiti da indossare quella sera e mi ficcai sotto la doccia.

Uscii dal bagno, avvolta in un telo e con i capelli bagnati liberi sulle spalle, che profumavo di miele, quando sentii bussare alla porta. 'Forse è Martina che si è dimenticata qualcosa..' pensai.
<< Entra, la porta è aperta! >> dissi girandomi verso il letto e guardando il completino che avevo scelto per la serata. Sentii la porta chiudersi e Martina non parlava, mi girai con in mano il cellulare, avevo deciso di cancellare il messaggio di Tommaso.
<< Marti, non sai chi mi ha appena invitato a cena! >> esclamai alzando lo sguardo.

Sbiancai quando mi accorsi che nella stanza con me non c'era Martina.



 

Salve a tutti/e,
allora voglio ringraziare tutte le persone che stanno leggendo la storia. Sul serio, grazie.
Se avete qualche consiglio, critica, suggerimento, sono ben accettati. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate.
Detto ciò, che ne pensate fino a qui?
Chi c'è secondo voi al posto di Martina? E la reazione del padre? E Carlotta che si sta innamorando sempre più di Harry, ma esce con Nick?
Sono curiosa di leggere ciò che ne pensate, perciò let me know.

Per qualunque cosa, mi potete inviare un messaggio privato qui o potete trovarmi su Twitter, sono @Marianna1D_

Un bacione e al prossimo capitolo c:

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Capitolo 11
*** Capitolo undici. ***


11. Una serata particolare.


<< Harry che ci fai qui? >> chiesi guardandolo stupita.

Harry mi guardò dalla testa ai piedi e le sue labbra si incurvarono in un sorriso malizioso, che contagiò anche il suo sguardo. Abbassai lo sguardo e realizzai che indossavo soltanto un telo. << Aspetta un attimo. >> gli dissi prendendo il pigiama e correndo in bagno. Lo indossai rapidamente, legai i capelli in una coda alta e tornai da lui. << Ti preferivo prima.. >> disse guardando deluso i miei pantaloncini e la canotta bucherellata. Alzai gli occhi al cielo e sbuffai. << Non fare il coglione. >> dissi sedendomi sul letto. Lui si sedette vicino a me e si stese sul letto. Lo guardai confusa, chi si credeva di essere? << Comodo? >> chiesi scocciata. Lui sorrise e annuì, chissà forse sapeva che il suo sorriso era il mio punto debole. << Allora..stavi dicendo prima? >> domandò tirandosi su e avvicinandosi. << Quando? >> chiesi scansandomi, non riuscivo a riflettere lucidamente con lui troppo vicino. << Prima, hai detto che non so chi ti ha invitato a cena fuori.. Chi? >> chiese curioso. Lo guardai e riflettei seriamente prima di decidere se rispondergli o meno.. alla fine cedetti, era pur sempre lui. Harry. << Nick. >> dissi abbassando la voce e lo sguardo. Lo sentii trattenere il respiro, alzai lo sguardo preoccupata. Harry era silenzioso, non sembrava lui. Gli sfiorai il braccio, sentii la mano bruciarmi. << Tutto bene? >> chiesi preoccupata. << Sì, divertitevi. >> disse, facendo per alzarsi. Lo tirai giù per una manica della camicia. << Harry, mi dovevi dire qualcosa? >> chiesi avvicinandomi. Non riuscivo a lasciarlo andare, perché? << Sì, volevo dirti se stavamo insieme ma... >> accennò ad un gesto con la mano. Lo guardai senza parole. Io e lui, soli? Gli avrei voluto gridare di si mille e mille volte, ma c'era Nick di mezzo e poi la chiamata di mio padre, lui era veramente preoccupato.. << Rimani qui. >> dissi senza pensarci. Mi guardò confuso. << Come? >> chiese incredulo. << Tanto io ceno qui in hotel, finita la cena torno su e possiamo parlare.. >> spiegai semplicemente. Perché? Perché mi stavo incasinando in quel modo la vita? << Dici davvero? >> domandò sgranando i suoi enormi occhi verdi.
Guardai l'orologio, mancavano venti minuti alle otto.
<< Io ora mi devo preparare, tu rimani o vattene. Fai quel che vuoi! >> dissi lasciandogli la piena libertà di scelta. Volevo proprio vedere cosa avrebbe scelto. Ci pensò su un poco e la sua risposta mi lasciò sorpresa. << D'accordo, preparati e finite presto quella cena, io ti aspetto. >> disse sorridendo dolcemente. Presi i vestiti vicino a lui e corsi in bagno. Indossai la canottiera nera e la gonna rossa, non amavo metterle, ma quella era particolarmente bella. Legai i capelli in una treccia laterale e mi truccai leggermente, matita e mascara e un filo di lucidalabbra. Uscii dal bagno e il mio sguardo cadde su Harry, che stava giocando con il suo telefono. Quando alzò lo sguardo, sussultò meravigliato. << Sei perfetta. >> disse soffermandosi sul mio viso. Mi avvicinai e gli lasciai un leggero bacio sulla guancia. << Sarò veloce, te lo prometto. >> dissi, scappando da quella stanza.

In ascensore sentivo il cuore battere all'impazzata, Harry Styles mi stava aspettando nella stanza d'albergo e io ero a cena con un altro ragazzo... La serata si prospettava interessante.

Uscii dall'ascensore e trovai Nick all'ingresso, indossava un maglioncino blu e un pinocchietto beige. Era un'amore.
<< Wow, se sapevo che saresti stata così elegante, avrei scelto altro da indossare! >> esclamò avvicinandosi e salutandomi con un abbraccio. << Tranquillo, stai benissimo.. andiamo? >> chiesi sorridendo. Lui annuì e così ci recammo al ristorante.
Il tavolo che ci avevano riservato era fuori, all'aperto. 'E' una bellissima serata..' si era giustificato il ragazzo che lavorava lì. Sospirai e lo seguii, mi bloccai quando mi accorsi che era esattamente sotto la mia finestra. Potevo intravedere la sagoma di Harry.
<< Tutto bene? >> chiese Nick. Mi ripresi e annuii, sorridendo.

Ordinammo il cibo e appena il ragazzo si allontanò, Nick iniziò a parlare. << Allora, come va? >> domandò, posando il cellulare sul tavolo. << Mah, diciamo bene.. sono un po' nervosa, tu? >> chiesi, alzando di tanto in tanto lo sguardo alla finestra.
<< Nervosa, e perché? >> chiese confuso. << L'ultima volta che sono stata a cena fuori con un ragazzo era col mio ex, prima che mi mollasse.. >> dissi scuotendo le spalle. << Ahhh.. >> fece lui. Ci rifletté su e poi disse << E com'era il tuo ex? >>. Rimasi perplessa. << Era un tipo normale, anche se stronzo. Pensa che mi ha confessato di avermi tradito più volte mentre stavamo insieme. >> dissi fredda al ricordo. << Wow, mi ricorda qualcuno.. >> mormorò ridendo. Non volevo parlare di me quella sera, però. << Tu come conosci Niall? >> chiesi curiosa. La domanda mi bruciava dentro sin dal primo giorno. Lui rise. << Me lo chiedono tutti, siamo amici sin da piccoli.. solo che lui vive lontano da qui e quindi ci vedevamo di rado.. poi si è formata la band e lui è venuto qui più spesso. >> disse scrollando le spalle. << E con gli altri della band che rapporto hai? >> chiesi, facendo spazio al cameriere che aveva portato il cibo. Nick divenne improvvisamente nervoso. << Non li conosco benissimo.. però c'è n'è uno che proprio non mi va giù. >> disse guardandomi. Sapevo a chi si riferiva. << Harry? >> domandai con un filo di voce.
Come se mi avesse sentito, passò davanti alla finestra e senza farsi vedere, si fermò a guardarmi.
<< Sì, è uno stronzo.. scusa, ma io la vedo così. >> disse bevendo un sorso d'acqua. Lo guardai e subito alzai lo sguardo, Harry mi stava ancora fissando. Sorrisi osservando la sua sagoma. Non riuscivo a credere a Nick. Forse era solo geloso di lui, forse era successo qualcosa ma Harry non era uno stronzo. No, Harry era il ragazzo che mi stava aspettando in camera. Il telefono mi vibrò. Martina. << Nick, scusami un attimo. >> dissi alzandomi e allontanandomi. Mi avvicinai al bordo piscina e poi accettai la chiamata. << Ehi. >> disse lei con fiatone. << Corso? >> chiesi. << Sì, dai paparazzi.. >> disse con l'affanno. Paparazzi, quella parola mi gelò. << Capisco. >> dissi. << Allora, come va la sera da sola? >> chiese. << Non sono sola.. >> dissi guardando Nick e la finestra. << Cosaaaa?! > gridò Martina. Sospirai e le dissi l'essenziale. << Sono a cena con Nick e Harry mi aspetta in stanza. >> Silenzio. << Mi prendi in giro? >> domandò dopo minuti di silenzio. << No, ora torno che altrimenti mi chiederà che fine ho fatto, ci sentiamo dopo, ciao. >> dissi attaccando il telefono prima che potesse replicare. Tornai da Nick e lui mi sorrise indicandomi il dolce davanti a me.
<< Non era un appuntamento se non si concludeva con una fetta di torta. >> disse. << A-ap-appuntamento? >> chiesi sbigottita. << Certo, non lo è? >> chiese confuso. << Nick, io.. no, cioè.. ho bisogno di conoscerti prima di.. questa era una cena tra amici, per me. >> dissi mettendo le cose in chiaro. Nick ricevette le mie parole come schiaffi. << Beh, allora è inutile dirti che mi piaci Carlotta e spero che ci rivedremo. >> disse sospirando e mangiando il suo dolce. Rimasi a guardarlo per un pò.
Perché le cose dovevano essere così complicate? Sospirando, mangiai il mio e quando lo finii gli risposi.
<< Ci rivedremo, te lo prometto. >> dissi alzandomi.
Lui si alzò, mi abbracciò. << Ti chiamo domani e magari usciamo, da amici. >> aggiunse subito. << D'accordo, a domani. >> dissi salutandolo e tornandomene in camera, sperando ci concludere in fretta la serata.


 

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