Una settimana per cambiargli la vita -- Sono o non sono un buon fratello?

di Tanuki
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Lunedì ***
Capitolo 2: *** Martedì ***
Capitolo 3: *** Mercoledì ***



Capitolo 1
*** Lunedì ***


Ave a voi, cari lettori, se avete aperto questa pagina, vuol dire che amate i gemelli Tachibana tanto quanto li amo io, e questo è beneXD, comunque, in attesa delle millemila storie che devo ancora aggiornare *attende incudine in faccia* pubblico questa storiella che pubblicai su Endless Field con il nick "Camilla" tempo addietro, e a cui devo ancora aggiungere l'ultimo capitolo *attende attentato di Melanto e/o ennesimo incudine*.
Si collega direttamente all'altra mia storia Homozygous, che descrive il carattere delle mie adorate scimmiette di montagna, e descrive il rapporto tra i due fratelli.
Intanto mi impegnerò a terminarla...nel frattempo...godetevela!^^

Ringrazio tutti coloro che leggeranno, recensiranno, preferiranno, ricorderanno o seguiranno questa storia!
I personaggi (tranne gli OC) appartengono a Yoichi Takahashi.






Una settimana per cambiargli la vita – “Sono o non sono un buon fratello?”

 



Lunedì

 



Un lunedì mattina come tanti nell’istituto commerciale di Akita,  alunni e insegnanti dall’aria sonnolenta si avvicinavano a passi lenti verso il portone d’ingresso.

Masao e Kazuo Tachibana camminavano l’uno di fianco all’altro:

“A che ora sei tornato ieri sera, Masao?” chiese Kazuo con sguardo stanco e indagatore.

“All’una” rispose il fratello “Ma a te cosa ti importa?”

Kazuo sbuffò sonoramente: “Mi importa sì, perché lasci quella cazzo di finestra aperta quando ritorni dalle tue scorribande! Cosa ti costerebbe chiuderla?”

“Ero accaldato! E poi l’ho lasciata SOCCHIUSA, giusto per far entrare un alito di vento, come sei rompipalle!” concluse Masao incrociando le braccia.

Il fratello gli scoccò un’occhiata colma di disapprovazione: “Comunque penso di sapere perché eri così accaldato…”

 Masao cercò di distogliere lo sguardo, con aria innocente.

“Sei stato con Rumiko, dì la verità!” disse, tagliente “Ieri pomeriggio avrà chiamato una ventina di volte a casa! Ma quando la pianterai di giocare con il cuore della gente!”

Il fratello scrollò le spalle: “Invidioso, eh?”.

“Ma fammi il piacere!” sbottò Kazuo.

Mentre battibeccavano, i gemelli arrivarono davanti alla porta d’ingresso, e sul muro accanto alla porta era attaccato un manifesto colorato che attirò l’attenzione di Masao, che agganciò il fratello per la manica per farlo fermare.

“Era ora che attaccassero i manifesti, temevo fosse solo una voce di corridoio!” disse Masao, sollevato.

“Ma che roba è?” chiese Kazuo grattandosi la testa, si avvicinò al poster per guardarlo meglio.

La locandina diceva:

“TRENTESIMO ANNIVERSARIO DEL CAMPIONATO NAZIONALE DI CALCIO PER SCUOLE MEDIE – Grande veglione per festeggiare – Sono invitati calorosamente tutti gli alunni e gli ex alunni delle scuole che hanno partecipato a questo campionato – Cerimonia di premiazione per gli elementi più meritevoli di sempre -- Questo sabato agli impianti sportivi di Akita dalle ore 20:30”

Masao diede una lieve gomitata al fratello:

“Allora, ci andiamo?”

Kazuo lo guardò come se fosse un marziano:

“Ma tu sei tutto scemo!”

“Ma dai!” mugolò il fratello per cercare di convincerlo “La festa è di sabato sera! Meriti di divertirti dopo la testa che ti fai sui libri! Rivedremo tutti i nostri vecchi amici dell’Hanawa! E poi sarà pieno di ragazze!”

L’altro continuava a guardare con sguardo confuso il manifesto:

“Chi te lo dice che voglia rimorchiare?” chiese.

“Chi me lo dice? CHI ME LO DICE? Me lo dice il numero di Playboy che mi hai fregato! Non vorrai mica trascorrere tutta la tua adolescenza a strozzarti il pollo????”

“MA CHE PAROLE USI???? CAVERNICOLO!!!!” gridò Kazuo arrossendo violentemente.

Masao fece per tapparsi la bocca con sguardo malizioso, e mormorò: “Mi scusi, Principe!”

Il fratello lo guardò imbarazzato, e bisbigliò:

“Vai a fare in….”

La campanella coprì il resto della frase, e i due gemelli si precipitarono nell’istituto per entrare in classe in tempo.

 

 

 

Dopo un’estenuante lezione di letteratura, suonò la campanella della ricreazione.

Masao si avvicinò al banco del fratello, si mise davanti a lui e lo guardò dritto negli occhi:

“Tu sabato sera vieni al veglione con me! Non posso vederti sempre in un angolino! Voglio che tu ti diverta!” disse senza mezzi termini.

Kazuo appoggiò i gomiti sul banco e si coprì gli occhi con le mani:

“Per quanto tempo mi romperai con questa storia?” chiese, sospirando “Non mi interessano le feste! Non mi divertono!”

Masao sbatté una mano sul tavolo:

“Ma se non ci sei mai stato! Ti divertirai un sacco, ne sono sicuro!”

Nessuna risposta da parte del fratello, e allora Masao si giocò l’ultima carta:

“Ti prometto che se vieni alla festa con me, sabato sera troverai una ragazza!”

“E basta!” gridò Kazuo “Ma mica tutto il mondo gira intorno alle ragazze!”

Era troppo.

Masao spalancò le braccia, come per dire “mi arrendo”, e uscì sul corridoio.

Kazuo rimase seduto al suo banco con la testa tra le mani, si voltò per guardare il banco del fratello, pieno di scritte, pieno di cuoricini intagliati.

Sentiva la voce di Masao dal corridoio: alta, ma anche suadente ed impostata; poco dopo sentì anche una risata femminile; non perdeva occasione di fare il piacione, quello lì!

Sembrava assurdo, ma suo fratello aveva ragione: non aveva mai avuto una ragazza, eppure si era innamorato così tante volte…quante poesie aveva scritto per Akane, Kaoru, Yura…quanto le aveva sognate…quanto le aveva desiderate….e quanto gli avevano spezzato il cuore.

Era sempre stato invidioso del fratello sotto questo punto di vista, lui era estroverso, sicuro di sé, carismatico; mentre lui era così schivo, timido, con scarsa autostima.

Forse poteva provarci, poteva andare alla festa con il fratello; in fondo, le cose bisogna anche farle succedere.

Si alzò dal suo posto e raggiunse Masao nel corridoio, il fratello era appoggiato ad una parete e parlava con una ragazza molto carina, dalle lunghe trecce scure.

Appena vide Kazuo, Masao salutò la ragazza e si diresse verso il fratello.

“Allora, caro il mio fratello secchione, ci si va a divertire sabato?” chiese.

Kazuo alzò gli occhi al cielo: “Piantala di chiamarmi così! E comunque vorrei fare un patto con te”

Masao annuì, interessato, adorava le sfide.

“Tu mi insegnerai come conquistare una donna in questa settimana, e sabato sera andremo al ballo” avanzò Kazuo “Se riuscirò a trovare una ragazza ti aiuterò con i compiti per tutto l’anno, ma se non la trovo non mi romperai più le scatole con questa storia del rimorchio, ok?”

Il fratello sorrise: “Perfetto, ma fammi aggiungere una piccola postilla, se rimorchi, mi dirai che sono il fratello migliore del mondo!”

“Ok! Ci sto!” i due fratelli si strinsero la mano.

“Inizieremo questo pomeriggio!” esclamò Masao.

Kazuo lo interruppe: “Ma dobbiamo fare i compiti!”

“PRIMA REGOLA: IL SECCHIONE SENZA VITA SOCIALE NON ATTIRA LE RAGAZZE!” gridò il primo.

 

 

Alla fine delle lezioni, Kazuo aspettò per un quarto d’ora il fratello davanti al cancello; batteva nervosamente un piede a terra, odiava chi arrivava in ritardo, per lui era una mancanza di rispetto.

Ovviamente Masao era di tutt’altra opinione, lui si faceva desiderare, spesso e volentieri arrivava agli appuntamenti con circa mezz’ora di ritardo: “Se le persone tengono a te, ti aspettano!” diceva sempre.

Dopo altri cinque minuti Kazuo intravide il fratello uscire dal portone principale, correndo disperatamente; arrivò davanti al gemello con il fiatone.

“Si può sapere che ti è successo?” chiese Kazuo “Mi avevi detto che dovevi solamente inserirci nella lista del ballo!”

Masao prese un paio di profondi respiri, poi spiegò: “Stavo arrivando da te quando ho visto...Kasumi…”

“Kasumi!? Quella ragazza a cui hai dato buca circa una decina di volte?” Kazuo era stupefatto.

Il fratello si massaggiò una guancia: “Ho scoperto che ha vinto la medaglia d’oro ai campionati interscolastici d’atletica; specialità 100 metri piani! Una saetta, ti dico!  Prima era in fondo al corridoio e dopo pochi secondi era già davanti a me! Mi sono beccato pure un ceffone, che dolore!”

Infatti sulla guancia di Masao era comparso un alone rosso, con la forma di cinque dita.

“Bello schiaffo! Se te lo ha dato, vuol dire che te lo sei meritato!” ridacchiò Kazuo “Non si gioca con il cuore della gente!”

“Che palle! Sembri nostra madre quando fai così!” sbottò Masao.

Kazuo fece spallucce: “Dai, rimandiamo le discussioni a stasera, per questa volta, illuminami con la tua sapienza!”

Masao si sistemò il colletto della divisa, socchiudendo gli occhi: “Non credere che sia così facile! Per far cadere una donna ai tuoi piedi inizialmente ci vuole tempo…ma quando hai imparato diventa tutto più semplice, avrai ragazze a tonnellate!”

“Me ne basta solo una, non sono mica come te!” esclamò Kazuo.

Il fratello si portò una mano alla testa, come se si fosse scordato qualcosa: “Ah, mi ero dimenticato che tu sei per l’amore puro et casto!”

Kazuo lo fulminò con un’occhiataccia, e i gemelli si avviarono verso casa.

La primavera si stava avvicinando, si sentiva nella brezza leggera, nella luce del sole non più pallida, nella temperatura mite e nei virgulti che occhieggiavano sui rami degli alberi; Masao amava quella dolce stagione di transizione che era la primavera, quando era caldo ma non troppo, e naturalmente la cosa che amava di più era vedere gli abiti delle ragazze che si facevano sempre più corti e leggeri, e lentamente si mostravano in tutta la loro bellezza come fiori che sbocciavano.

Kazuo, dal canto suo, amava l’inverno, le giornate che si accorciavano e l’aria pungente, che costringeva ad infagottarsi in abiti pesanti e in sciarpe enormi, quasi ad accrescere la corazza che si era creato per nascondersi dal mondo intero.

Masao si stiracchiò, e chiese al fratello: “Come ti piacciono le ragazze?”

“Perché?” domandò di rimando Kazuo.

“Non rispondere ad una domanda con un’altra domanda! Lo sai che mi dà fastidio! Voglio farmi un’idea del tuo tipo ideale, che ne so, ti piacciono more o bionde, alte o basse?” Masao, anche se era molto istintivo, aveva bisogno di uno schema ben preciso quando voleva fare una cosa per bene.

“Non mi importa, tanto se mi innamoro sarà solo lei la più bella!” fu la risposta di Kazuo.

Il fratello rimase senza parole per un istante, guardandolo fisso, poi riprese a parlare:

“Io non ti capirò mai, fratello! Devi pur avere un tuo tipo ideale?”

Un lungo sospiro da parte di Kazuo: “Se ci tieni tanto…deve essere bruna, castana per la precisione, e i suoi capelli devono avere dei riflessi rossicci”

“Esigente, eh?” sogghignò Masao “Il giorno in cui capirò alla perfezione qualcosa uscito dalla tua bocca ti farò un fischio!”

 

 

Arrivati a casa, Kazuo si buttò subito sui libri, cercando di non ascoltare il fratello che cercava di dissuaderlo.

Per fortuna quel giorno i professori erano stati clementi e i compiti erano pochi, un paio di equazioni differenziali, un esercizio di francese sul plus-que-parfait e un brano di Kafka da commentare: “Davanti alla legge” .

Dopo un’ora e mezza Kazuo chiuse i libri, e si voltò verso il fratello che, sdraiato sul suo letto, stava osservando molto attentamente un giornaletto, non ci volle molto per capire cosa stava osservando.

“Piantala di guardare quelle porcherie, Masao” lo rimbeccò.

“Potrei dire lo stesso di te, caro il mio fratellino…siamo gemelli, dopotutto.” Rispose Masao senza staccare gli occhi dalla rivista patinata “Rivoglio il Playboy di Ottobre!”

Kazuo si alzò dalla sua scrivania: “Fratello…” ridacchiò, misurando a grandi passi il pavimento della stanza “Io quella rivista me la tengo, e sai perché?”.

Masao alzò gli occhi dal giornale, e vide il fratello avvicinarsi alla sua scrivania, e stava tastando sotto il tavolo.

“Cosa stai facendo, Kazuo?” chiese con voce malferma.

“A volte sei un geniaccio, Masao” rispose il fratello, tirando fuori una sigaretta “Attaccare il pacchetto sotto la scrivania è una gran furbata…e di certo non vogliamo che mamma lo scopra, nevvero?”

Così dicendo prese un accendino da un cassetto, e si accese la sigaretta, a quel gesto, Masao sobbalzò:

“Ma sei fuori, Kazuo? Tu fumi?”

“Ogni tanto” rispose il fratello “Mi rilassa,  qualche volta te ne prendo una…”

Masao sorrise: “Sei più furbo di quanto pensassi, fratello…puoi tenertelo…”

Kazuo si mise a sedere sul letto, di fianco al gemello:

“Dai, ora insegnami qualcosa”

Il fratello alzò un braccio per prendere un album di fotografie sul secondo scaffale della sua libreria, lo aprì; e una moltitudine di foto di ragazze apparve sotto gli occhi di Kazuo.

“Allora, prima lezione: imparare ad osservare!” cominciò Masao “Guarda queste foto, da queste si possono capire molte cose!”

“In che senso?” chiese Kazuo, confuso.

“Ti spiego meglio” Masao si mise a sfogliare l’album, fino ad arrivare ad una foto di una ragazza dalla lunga treccia bionda ”Lei è Tanaka, la conobbi un anno fa, da questa foto posso vedere che non è soddisfatta del suo aspetto, che ha un gatto, che gioca a pallavolo e che è dimagrita molto ultimamente.”

“Come hai fatto a capire tutte queste cose?” il povero Kazuo non ci capiva niente.

Il fratello si lasciò sfuggire una risatina compiaciuta: “Osserva” disse, indicando l’attaccatura dei capelli sulla fronte della ragazza “C’è qualche centimetro di ricrescita, in realtà ha i capelli neri, ciò che può significare?”

Kazuo si grattò la testa: “Non le piace il suo colore naturale?”

“Beh…diciamo di si” affermò il gemello “Ma di solito un cambiamento di colore così brusco significa che vuole cambiare totalmente aspetto, perché non si piace, come puoi vedere la divisa le è larga, è dimagrita di circa cinque, sei chili; dentro di lei è in atto una rivoluzione”

“E allora?”

“Per farla capitolare bisogna essere cauti, per non scivolare nella presa in giro, puoi sfiorarle distrattamente i capelli, e notare la ricrescita con garbo, chiederle se il suo colore naturale è in realtà quello; lei si vergognerà e dirà di si, e tu le dici che è molto bello, puoi scommetterci quello che vuoi che il giorno dopo si fionda dal parrucchiere per ritornare al suo colore”

Kazuo era stupefatto: “E come fai a sapere del gatto? E della pallavolo?”

Il fratello fece scorrere il dito lungo la fotografia, fino a fermarsi alle mani, che la ragazza teneva abbandonate sulla gonna della divisa.

“Guarda le dita, si è rotta il dito medio e l’anulare della mano destra, sono fratture comuni nella pallavolo, probabilmente è una schiacciatrice, poi guarda il graffio che ha sulla mano sinistra, è il graffio di un gatto, quindi o ha un gatto, o ha avuto a che fare con un gatto.”

“Quindi?” chiese di nuovo Kazuo, sempre più confuso.

“Mi sembri un pulcino nella stoppa!” esclamò Masao “Le prendi la mano e le fai i complimenti per le dita, lei cercherà di fare la modesta, dicendo che se l’è rotte giocando a pallavolo, e poi il resto va da sé; per stare sul sicuro dici di amare i gatti, perché se una persona odia i gatti col cavolo che gli si avvicina”

Kazuo si portò le mani alla testa: “Così tante informazioni in così poco tempo! La testa mi sta scoppiando!”

“Ok, ok, devo ammettere che è stata un po’troppa roba, ma domani ci eserciteremo sul campo, ora riposiamoci!”

Kazuo si stese sul suo letto, e cominciò a leggere un libro: un mattone di chissà quante pagine.

“Fratello, con quel libro potresti uccidere qualcuno!” rise Masao.

Kazuo gli lanciò un’occhiata divertita:

“E secondo te perché la mia libreria ne è zeppa?” chiese, sghignazzando.

Masao scoppiò a ridere:

“Ti devo rivalutare, fratello!”


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Capitolo 2
*** Martedì ***


Buonsalve a tutti voi!^^ Prima di tutto ringrazio la mia fedele Melanto che mi segue anche qui^^, poi ringrazio tutti coloro che hanno letto il primo capitolo e vi avverto che i due gemellini saranno sempre più pucci ad ogni capitoloXD


Detto ciò, buona lettura!


Ringrazio tutti coloro che leggeranno, recensiranno, preferiranno, ricorderanno e seguiranno questa storia!
I personaggi (tranne gli OC) appartengono a Yoichi Takahashi!





Martedì

 

 

Il giorno dopo Kazuo si stava vestendo in camera, si sistemò per bene la divisa rimirandosi allo specchio.

Masao ritornò dal bagno, guardo il fratello e, dopo aver alzato gli occhi al cielo, voltò bruscamente Kazuo verso di lui rimbrottandolo:

“Seconda regola: non conciarti come un bimbetto al primo giorno di scuola! Alle ragazze non piacciono i tipi precisini!”

Così dicendo gli slacciò i primi bottoni della divisa, liberandogli il collo:

“Masao!” si lamentò Kazuo “Ma anche di mattina? Si gela fuori! Aspetta almeno che esca un po’di sole!”

“Senti, se sei freddoloso sono affari tuoi, bisogna soffrire un po’per diventare un figo! Non sai quanti mal di gola mi sono beccato facendo così…” disse Masao sistemandogli il colletto.

Kazuo sospirò: “Ma chi te lo fa fare di prenderti un malanno per fare il figo?” domandò.

“Ehhhh…fratello…” ridacchiò Masao “Solo quando sentirai su di te il calore di una donna potrai capire…”

 

 

I gemelli uscirono di casa per andare a scuola, il povero Kazuo tremolava per il freddo, ma cercava di darsi un tono.

“Kazuo, sei uno spasso!” esclamò Masao “Mi sembri un ghiacciolo con il ballo di San Vito!”

Il fratello non disse nulla, si limitò a punzecchiarlo con lo sguardo per tutto il tragitto.

Arrivati davanti al cancello incontrarono una ragazza.

E non una ragazza qualsiasi.

Masao l’avrebbe riconosciuta fra mille: quei capelli corti e sbarazzini, quegli occhi con quei riflessi viola…

Lei era “la secchiona” glaciale e bellissima, che lo aveva folgorato sin dal primo istante, e che in pochi istanti lo aveva liquidato, quando lui aveva tentato di parlarle.

Con passo svelto la ragazza stava entrando nel cortile della scuola, Masao la seguiva fremente con gli occhi: così bella ed irraggiungibile…

Ma l’inconfondibile voce del fratello lo fece rabbrividire:

“Ciao, Sakura!” salutò Kazuo sorridendo.

La ragazza si voltò, sorrise nervosamente e agitò la mano in segno di saluto, prima di scomparire tra la folla di studenti.

Masao rimase di sale: suo fratello…l’aveva salutata?? Kazuo CONOSCEVA quella ragazza?? Quella ragazza GLI AVEVA SORRISO??

Non si era mai trovato in una situazione simile, suo fratello conosceva la ragazza di cui era innamorato!

Masao fece la cosa che gli riusciva meglio: agì d’istinto.

Agganciò velocemente il fratello per la divisa e lo guardò fisso negli occhi:

“Tu conosci quella ragazza?” gli chiese con una voce che Kazuo non aveva mai sentito uscire dalla bocca del fratello, sembrava quasi che ringhiasse.

“Masao! Ma…ma sei uscito di cotica!?” domandò, spaventato.

Masao lo prese per il bavero della divisa, e strinse forte: “LA CONOSCI?” chiese perentorio, alzando la voce.

Il povero Kazuo non sapeva che pesci pigliare, sentiva gli occhi del fratello puntarsi su di lui come frecce avvelenate, esitò prima di rispondere:

“Frequentiamo il corso facoltativo di mitologia greca…ma che ti importa?”

Masao non distolse lo sguardo dagli occhi di Kazuo:

“Mi importa, eccome se mi importa! Tu non sai chi è quella lì!”

Il fratello lo prese per un polso, e stringendo forte riuscì a fargli mollare la presa dalla sua divisa:

“Non lo so chi è! Conosco solo il suo nome! E so anche che ne sa più di me! Che ti prende, cercopiteco?”

Masao lasciò docilmente la divisa del fratello:

“Se te lo dico promettimi di non ridere…” mormorò.

“Non rido, non rido…però dimmi che cosa ti è preso!” lo rassicurò Kazuo, risistemandosi la giacca della divisa.

Masao sospirò a fondo, prima di cominciare a parlare tutto d’un fiato, come una mitragliatrice:

“Io mi sono innamorato di lei, lei non mi caga di striscio, le ho provate tutte ma lei rimane impassibile come una statua di ghiaccio, la penso in continuazione anche se non sapevo nemmeno il suo nome fino a pochi minuti fa; scusa se ho reagito in quel modo, ma sai, seguo l’istinto!”

Kazuo non rispose, ma Masao vide chiaramente che si stava sforzando di non ridere.

Alla fine Kazuo prese un respiro, e con il viso rosso, disse tranquillamente:

“A quanto pare il mio fratellino macinacuori ha un tallone d’Achille…” sogghignò “Penso proprio che la prossima settimana sarai in prima fila al corso di mitologia greca!”

Masao scosse la testa: “No, fratello, lo sai che sono uno zuccone, l’unica cosa che so di greco e Callipigia!”

“Che infatti vuol dire dalle belle natiche! Chissà perché non mi stupisco!” rise Kazuo alzando le braccia.

I due gemelli scoppiarono a ridere.

Alla fine, ripresero a camminare verso il cortile:

“Sai qualcos’altro su Sakura?” chiese Masao al fratello.

Kazuo fece spallucce: “Non molto, è un tipo abbastanza riservato, parla poco, so solo che rasenta la genialità! Quante ne sa, fratello! Però non preoccuparti, non è il mio tipo, parla meno di me!”

Masao tirò interiormente un sospiro di sollievo.

 

 

Dopo le lezioni, i due fratelli si ritrovarono sempre nel cortile per la pausa pranzo, si sedettero su una panchina e cominciarono a mangiare.

“Bene, Kazuo!” disse Masao a bocca piena “Facciamo una prova d’osservazione sul campo” il ragazzo cominciò a guardarsi intorno, fino a che il suo sguardo non si fermò su un gruppetto di ragazze lì vicino, e più precisamente su una ragazza dalla lunga coda bruna.

“Quella ragazza con la coda di cavallo” indicò “Cosa puoi dirmi?”

Kazuo la osservò attentamente strizzando gli occhi per cinque minuti, poi disse:

“Vedo le sue mani, sono molto belle, con dita lunghe e affusolate, le muove con molta scioltezza; molto probabilmente suona uno strumento musicale e ha una bellissima calligrafia!”

“Bravo!” lo elogiò il fratello “Sai dirmi che strumento in particolare?”

Kazuo la osservò più attentamente, e scosse la testa.

Masao rispose pronto: “Suona la chitarra; guarda le unghie della mano destra, sono un po’più lunghe di quelle della mano sinistra, le servono per pizzicare meglio le corde. Comunque non sei andato male, anzi!” lo rassicurò.

Kazuo sorrise e ricominciò a mangiare, dopo poco chiese al fratello:

“Credi che riuscirò a trovare la mia ragazza ideale?”

Masao lo guardò sorridente:

“Fratello…io non credo…SO!”

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Capitolo 3
*** Mercoledì ***


Ed eccoci al Mercoledì, innanzitutto ringrazio ovviamente la fedelissima e adorabile Melanto che anche qui mi segue *baciotto*, inoltre, ringrazio Zakurio che ha messo questa storia tra le ricordate e perlanera che la segue!  Grazie mille di vero cuore a tutti! *abbraccione*.

Buona lettura!^^

Ringrazio tutti coloro che leggeranno, recensiranno, preferiranno, ricorderanno o seguiranno questa storia!
I personaggi (tranne gli OC) appartengono a Yoichi Takahashi!^^




Mercoledì




Masao si svegliò molto prima del fratello, erano le cinque del mattino.

Si stropicciò per un istante gli occhi, mentre era seduto sul letto; si voltò per aprire la finestra che era proprio dietro di lui, sulla stessa parete dove era attaccato il suo letto.

Il sole stava per sorgere, il cielo stava pian piano perdendo l’oscuro mantello della notte, e stava indossando il sottile velo dell’alba, color lavanda.

L’arietta mattutina, frizzante e fresca, riempì i polmoni di Masao.

Il ragazzo guardò il panorama, tutto era silenzio in quel momento, anche il paesaggio sembrava che dormisse.

Nel giardino dei vicini si stagliava un grosso albero di ciliegio, i cui timidi germogli facevano capolino dai rami, così piccoli, eppure così belli e delicati.

Masao pensò subito a lei, a Sakura, il suo nome non poteva essere più azzeccato; un bellissimo fiore di ciliegio, così bello da mettere quasi paura, anche solo a sfiorarlo.

Il ragazzo non riusciva a venirne a capo, lei non cadeva vittima del suo carisma, anzi, le era del tutto indifferente.

Forse era proprio quell’indifferenza glaciale ad affascinarlo, lei era una sfida, un enigma complicato da risolvere, un rebus incastonato nei suoi occhi violacei.

Sospirando, Masao prese un sigaretta, e cominciò a fumare affacciato alla finestra.

 

 

Kazuo si svegliò alle sei e mezza, e si sorprese vedendo il fratello già in piedi.

“Strano” rifletté ad alta voce “di solito per svegliarti ci vuole un’eternità”

Masao si stava infilando le scarpe: “Non avevo più voglia di dormire, tutto qui”

Kazuo lo guardò divertito: “Ti conosco troppo bene…tu pensi a Sakura”

Il fratello scosse energicamente la testa.

“Andiamo, fratello!” esclamò Kazuo “Io so come ci si sente! Quando ci si innamora non si mangia più, né si dorme più! Sembra che una morsa ti stringa il cuore!”

Masao si alzò in piedi per guardarsi allo specchio: ‘Io non mi sono mai innamorato veramente, tutte quelle ragazze che mi faccio non sono altro che gusci vuoti pronti a vendersi l’anima per una borsetta firmata’ pensò.

Kazuo era stranamente allegro quella mattina, si vestì fischiettando e dopo solo dieci minuti era già pronto per andare a scuola.

Mentre Masao era stranamente silenzioso; per tutto il tragitto da casa a scuola non proferì parola.

“Masao, che cosa ti prende?” gli chiese Kazuo davanti al cancello della scuola.

“Niente, ho solo passato una nottataccia” rispose il gemello “Dai, oggi c’è la lezione numero tre, la conversazione!” esclamò poi cambiando improvvisamente tono di voce, Kazuo lo guardò confuso; non era da lui fare così, lui era sempre allegro e spensierato, guardava sempre il lato positivo delle cose, invece in quel momento una sottile vena di malinconia attraversava i suoi occhi scuri.

Erano arrivati presto a scuola, quella mattina, e Masao ne approfittò per fargli “lezione”, su una panchina fuori dall’istituto.

“Ricordati” disse Masao “che con una ragazza bisogna SEMPRE misurare le parole, contare fino a dieci prima di dirle qualcosa, altrimenti ti prendi un ceffone senza rendertene conto”

In quel momento una bella ragazza dai capelli rosso fiamma passò davanti a loro, ancheggiando leggermente, la vanità si leggeva subito nelle sue movenze misurate, nei fermagli verdi che le trattenevano la frangetta, negli occhi d’ebano circondati da lunghe ciglia.

“Ecco, è capitata proprio a fagiolo” ridacchiò Masao “Quella tipa ci crede un sacco, e se la tira come chissà chi, ma in realtà queste ragazze sono le più facili da far capitolare”

“In effetti è proprio bella” osservò Kazuo.

Il fratello la guardò allontanarsi con sufficienza: “Bah, ce ne sono di migliori, fidati, le migliori sono quelle che non se la tirano, e non è un luogo comune, perché sono più naturali, e la bellezza è quella che è solo quando non ha bisogno di artifici…quella lì sulla faccia ha tre chili di fondotinta, secondo me a casa ha una betoniera!”

Il fratello annuì, sorpreso nel trovare nel fratello questa sfumatura caratteriale.

Masao continuò: “Per far cadere quel tipo di ragazza ai tuoi piedi devi fare una cosa molto semplice; lodarla, smisuratamente, falle ogni complimento possibile ed inimmaginabile, dà libero sfogo alla tua fantasia!”

“Ma…” obiettò Kazuo “Così non può sembrare una presa in giro?”

“Ma che presa in giro e presa in giro d’Egitto!” lo rimbeccò Masao “Le ragazze che se la tirano vedono solo loro stesse, e del resto se ne fregano, non capiscono le prese in giro, capiscono solo il complimento, è troppo semplice! Quelle che ci credono così sono delle imbecilli che non sanno vedere più in là del loro naso…va bene avere un pochetto di autostima, ma quando è troppa, è troppa!”

Il fratello sorrise, non aveva mai sentito Masao parlare così.

In quel mentre passò davanti a loro Sakura, e Kazuo sentì il fratello irrigidirsi, i suoi occhi puntati su di lei, che camminava velocemente verso l’entrata.

“E per lei?” chiese Kazuo “Che tattica bisogna usare?”

Masao si voltò verso il gemello con espressione triste: “Non lo so, fratello, proprio non lo so.”

Kazuo diede una leggera pacca sulla spalla al fratello, poi disse:

“Ma sai che Sakura mi sembra di averla già vista tempo fa? Forse quando andavamo alle medie…sicuro che non ha fatto le medie all’Hanawa?”

“Se ci fosse stata una figa del genere all’Hanawa, me ne ricorderei, fidati” ammise Masao.

 

 

Sakura, intanto, era entrata nell’istituto e stava riponendo le sue cose nell’armadietto.

Un’ondata di rabbia color rosso cupo le avvolse il cuore; aveva visto un’altra volta Masao Tachibana! E lui l’aveva di nuovo guardata fisso come un ebete! Quanto lo detestava!

Sapeva che adesso lui ci stava provando con lei in tutti i modi possibili, ma adesso lei voleva farlo soffrire, da matti; perché lei, Sakura Hiroike, non perdona, e serba rancore anche per anni.

‘Si pentirà amaramente di tutto quello che mi ha fatto!’ pensava.

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