Nel cuore della serpe

di dubhe7
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ritorno a scuola ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** cap 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 15: *** capitolo 14 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 21: *** Capitolo 20 ***
Capitolo 22: *** Capitolo 21 ***
Capitolo 23: *** Capitolo 22 ***
Capitolo 24: *** Capitolo 23 ***
Capitolo 25: *** Capitolo 24 ***
Capitolo 26: *** Capitolo 25 ***
Capitolo 27: *** Capitolo 26 ***
Capitolo 28: *** Capitolo 27 ***
Capitolo 29: *** Capitolo 28 ***
Capitolo 30: *** Capitolo 29 ***
Capitolo 31: *** Capitolo 30 ***
Capitolo 32: *** Capitolo 31 ***
Capitolo 33: *** Capitolo 32 ***
Capitolo 34: *** Capitolo 33 ***
Capitolo 35: *** Capitolo 34 ***
Capitolo 36: *** Capitolo 35 ***
Capitolo 37: *** Capitolo 36 ***
Capitolo 38: *** Capitolo 37 ***
Capitolo 39: *** Capitolo 38 ***
Capitolo 40: *** Capitolo 39 ***
Capitolo 41: *** Capitolo 40 ***
Capitolo 42: *** Capitolo 41 ***
Capitolo 43: *** Capitolo 42 ***
Capitolo 44: *** capitolo 43 ***



Capitolo 1
*** Ritorno a scuola ***


cap 1

Quella mattina nella stazione di King’s Cross c’era fermento. Un altro anno scolastico ad Hogwarts stava per iniziare. Hermione aveva trascorso le ultime settimane di vacanza dai Weasley ed insieme a loro si stava dirigendo al binario 9 e ¾ . Camminava in silenzio pensando a i suoi genitori, neanche quest’anno l’avrebbero accompagnata a prendere il treno. Erano partiti per una serie di convegni dentisitici e lei ora sentiva la mancanza della madre che le raccomandava di stare attenta, la gelosia del padre che guardava storto Ron quando si avvicinava a lei. Cose banali ma che le mancavano. Superata la barriera trovarono Harry che li salutava calorosamente.

-“Harry!!!”- Hermione gli corse incontro e lo abbracciò. –“Mi sei mancato quest’estate! Pensavo di trovarti alla Tana. Perché non me lo hai scirtto? Oh Harry è fantastico!”

-“Herm sono felice anch’io di vederti! Volevo dirtelo di persona avevo raccomandato a Ron di non dirti nulla. E’ ancora tutto in forse.”

_”Come facevo a non dirle nulla? Il mio amico diventerà il cercatore dei Cannoni! E io devo stare in silenzio? Nono caro mio!” Ron si era avvicinato e ora salutava l’amico.

Dopo aver salutato anche il resto della famiglia Weasley salirono sul treno e lasciarono Harry nel vagone con Ginny. Dopo il bacio nella stanza delle necessità, di cui solo Hermione era a conoscenza, non avevano avuto occasioni di parlare.

Ron ed Hermione invece avevano il compito di controllare le carrozze. Andarono in testa al treno nel vagone assegnato ai prefetti. Parlavano,scherzavano ma quando entrarono trovarono un’atmosfera gelida. Da una parte c’erano Malfoy e Zabini, i caposcuola di Serpeverde, dall’altra la Abbott.

-“Viscida serpe! Devi smetterla di insultare! Non sai manco di quello che parli.”

-“Lo so benissimo di quello di cui parlo. Vedo il modo in cui m guardi. Ma puoi anche evitare. Io non potrei mai venire con una come te.” Rispose Zabini con sguardo acido.

-“Ehi Hannah! Che succede?” domandò Hermione.

-“Ehi sono arrivati i grifoni! Ora si che ho paura.”

-“Dai Bla, finiamola. Se no ci fanno qualche fattura.” Disse ghignando malfoy.

Hermione lo guardò scettica ma non rispose. Ron si accomodò in una delle poltroncine vicino al finestrino.

Si distribuirono i vagoni. E loro si divisero. Hermione andò in ronda con Zabini. Un grifone e una serpe, un’accoppiata micidiale. Ma Hermione non era dell’umore di attaccare rissa. Era già concentrata sull’anno scolastico che stava per iniziare. E nonostante fosse una serpe , Zabini, no gli era poi così antipatico. Gli era del tutto indifferente.

-“Ok per ora sembra tutto in ordine direi che possiamo tornare ai nostri posti. E poi ripassare tra un po’. Che ne dici Zabini?”

-“Per me. Certo che quest’anno la fauna femminile è migliorata. L’estate ha fatto bene a molte vedo.”

Stava guardando in direzione di alcune Corvonero del 5 anno. Loro accorte del suo sguardo si misero a ridere e si girarono dall’altra parte.

Hermione stava ridendo. “Incredibile,  maschi hanno solo una cosa in mente. Il sesso.”

Arrivarono a Hogsmade e da li presero le carrozze per raggiungere il castello. I Capiscuola erano gli ultimi a salire. Ron non mollava un attimo Hermione non gli era andata giù che lei fosse andata su e giù per il treno con lui.

In sala grande si sedette accanto a lei, le passava il succo di zucca e la guardava. Lui pensava che lei non se ne fosse accorta ma lo notava, notava il suo sguardo di sfuggita, notava il suo fissare e la cosa le faceva piacere. Intanto Harry le stava raccontando della sua estate, passata ad allenarsi a Quidditch nel campo dei Cannoni di Chudley, di quello che aveva imparato e di come sfruttarlo a loro favore nel torneo scolastico.

Hermione ascoltava ma molto spesso si distraeva, non capiva molto di quello sport però era felice dell’occasione che il futuro sembri riservare a Harry.

-“Ma come farai a seguire allenamenti, scuola e allenamenti con grifondoro. Sei sempre il nostro capitano no?”

-“Si Herm. Grifondoro ha detto che mi vuole ancora come capitano, spero di non deludervi. Comunque dopo devo vedermi con la McGranitt e poi con Silente. Devo chiedergli permessi, passaporte ecc ecc. E poi devo riuscire ad avere i campi d’allenamento il prima possibile.Dobbiamo iniziare la preparazione….”

Harry parlava con Ron, Ginny sapeva che Hermione non stava più ascoltando, aveva tirato fuori dalla borsa un foglio di appunti e lo stava leggendo quando la sua attenzione venne richiamata da Silente.

Tutta la sala si zittì appena vide il Preside in piedi dietro il suo egio prendere parola.

-“Benvenuti ai nuovi studenti e ben ritrovati ai vecchi. Spero che le vostre vacanze siano andate bene. Ora che il bacchetto è stato consumato vorrei fare alcuni annunci. Quest’ anno a Hogwarts si terrà un torneo speciale. No tranquilli niente Tre Maghi, -da tassorosso si levò un sospiro generale, stavano ancora piangendo la morte di Diggory il loro migliore studente- bensì un torneo di Quidditch. Verranno ospitate 2 scuole. Contro le quali dovrete sfidarvi. Si potranno candidare a rappresentare la squadra di Hogwarts tutti i menbri delle squadre delle nostre case. Per cui invito i capitani a fare al più presto le selezioni. Poi vorrei ricordavi che l’accesso alla foresta è proibito per gli studenti del primo anno e secondo, mentre agli altri raccomando di starci lontani. Per il resto non  ho altro da aggiungere. Gli studenti del primo anno seguano i loro capiscuola nei dormitori. Buonanotte.”

Così dicendo tornò a sedere nel suo troo al centro del tavolo insegnanti.

I tre amici si separarono, Ron ed Hermione dovevano accompagnare gli studenti in sala comune e spiegargli alcuni dettagli del castello. Ovviamente da cicerone lo faceva la ragazza, il ragazzo osservava divertito le facce degli studenti quando lei parlava a raffica. Harry andò nello studio della McGranitt dove vi trovò anche Silente.

-“harry caro ragazzo! Bentornato a Hogwarts! Complimenti per i tuoi  successi in ambito sportivo. Spero possano essere d’aiuto al campionato che si svolgerà.” Silente era seduto dietro la scrivania della professoressa e lo guardava da sopra i suoi occhiali a mezzaluna.

-“La ringrazio professore. In tal proposito ho chiesto di poter parlare con voi. Vorrei poter seguire gli allenamenti con i Cannoni di Chudley ma non vorrei dover lasciare la scuola per questo. Volevo sapere se si poteva fare qualcosa. E se possibile, mi chiedevo, se potevo rimanere nella squadra di Grifondoro.”

Harry aveva parlato velocemente, era nervoso, temeva le risposte dei suoi professori.

_”Potter, sei sicuro di riuscire a seguire lezioni e doppi allenamenti? Senza contare che hai i MAGO quest’anno.”

-“Si professoressa. Posso farcela. Devo farcela.”

I due professori si guardarono e annuirono.

-“Benissimo allora Harry. Parlerò con il Ministro e gli dirò di creare una passaporta oppure potresti usare direttamente il mio camino. Bisogna anche sentire l’allenatore. Però non vedo problemi. E per quanto riguarda corsi e Quidditch scolastico ti lascio con la tua direttrice. Vado a mandare subito un gufo al Ministro.”

Silente si alzò e salutando uscì dalla stanza.

-“Potter certo che puoi rimanere nella squadra e ti dirò di più mi sono presa la libertà di segnarti già il campo per le selezioni. Vorrei che ci fossero più Grifondoro possibili nella squadra di Hogwarts. Per le lezioni, per quanto riguarda la mia materia non hai nulla da temere se potrò ti aiuterò e per le altre credo che la signorina Granger sia più che sufficiente.”

-“Grazie mille professoressa!” un sorriso ebete si allargò sulla faccia del ragazzo mentre prendeva il foglio delle selezione che gli veniva passato dalla prof.

In sala comune dei serpeverde, intanto, Zabini e Malfoy parlavano del torneo imminente.

-“Draco dobbiamo far parte della squadra della scuola. Voglio partecipare almeno a questo. I tre maghi ci sono stati negati il quidditch no!”

-“ La fai facile te, io come cercatore me la devo vedere con San Potter.” Rispose sbuffando il biondo.

-“Vedrai che lo batterai, siamo serpi no? Troveremo un modo. Ma, cambiando argomento, hai visto le studenti di Corvonero? Quest’anno sono delle fighe assurde!”

-“Già ho notato.  La caccia alla strega è aperta amico mio.” Strizzando l’occhio all’amico si alzò e andò nella sua stanza.

Ron ed Hermione erano seduti sul divano in sala comune quando entrò Harry dal quadro.

-“Allora? Com’è andata?”

-“benissimo Ron. Herm, mi sa che mi dovrai aiutare con i compiti quest’anno.”

-“già come se io non ne avessi abbastanza dei miei. Quest’anno ti ricordo che abbiamo i MAGO! “

-“Dai persino la McGranitt si è offerta di aiutarmi. Ti prego!!!!” si mise vicino all’amica e la pregò.

-“Ok ok ok ti aiuto basta che la smetti!” rispose divertita la ragazza.

Intanto Ron osservava la scena, rideva ma dentro bruciava di gelosia. Pensava che ad Harry interessase sua sorella, ma questo comportamento con la sua ragazza lo infastidiva.

-“Ehi Harry! Puoi venire un secondo?” Ginny era uscita dal dormitorio femminile e stava andando incontro ai tre.

Harry si alzò di scatto e seguì la ragazza che usciva nel corridoio.

Hermione guarda gli amici e si chiedeva se prima o poi anche Ron si sarebbe fatto avanti. Non capiva perché ma quel giorno non la lasciava sola un secondo. Si girò e si trovò il ragazzo che la fissava.

-“Che succede Ron? Ho un gorgosprizzo nei capelli?”

-“Eh? O scusa mi ero incantato.” Disse passandosi distrattamente una mano nei capelli.

-“Ah. Va beh io vado a dormire. A domani. Notte.”

Appena Hermione fu entrata nel dormitorio una ragazza si affiancò al rosso rimasto solo sul divano.

-“ronron!!!! Finalmente se n’è andata! Perché non mi hai scritto quest’estate? Mi sei mancato!”

Lavanda si era praticamente lanciata in braccio, e lui stava li come un baccalà mentre i ricordi della primavera prima con Lavanda si rifacevano vivi in lui. Senza pensarci la baciò. –Hermione è interessata a Harry. Fanculo. Intanto non mi vede nessuno- pensava mentre la baciava. Mano nella mano uscirono dalla sala comune.

Hermione nel suo letto stava pensando. Stava crescendo e cominciava a notare i ragazzi, lei amava Ron ma lui non si faceva avanti e lei si stava stufando. Pensava a Zabini, ai commenti che aveva fatto su quel gruppetto di corvonero e si chiedeva se qualcuno li avesse mai fatto su di lei. Ad un tratto però nei suoi pensieri apparve Malfoy, non gli aveva tirato nessuna frecciatina entrate nel vagone e manco nella carrozza. Non era da lui. Con questi pensieri si addormentò.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


cap.2

La prima lezione della mattinata sarebbe stata pozioni per la gioia di Ron ed Harry.

Entrarono nell’aula buoi e maleodorante, si accomodarono nei soliti posti infondo aspettando l’inizio della lezione.

-“Buongiorno. Oggi prepareremo  il Veritaserum. Non dovrebbe essere difficile per voi del 7° anno. Per cui vi aggiungo una difficoltà. Lavorerete a coppie. Malfoy-Granger, Potter-Zabini, Weasley-  Brown, Parkinson- Abbott,….”

-“Untuoso uomo che non sei altro, Malfoy?ma come posso lavorare con quello!”

-“ La so-tutto-io?No non è possibile è uno scherzo. Anche se, bisogna ammetterlo è la migliore del corso, potrebbe giocare a mio favore.”

Piton non aveva fatto a caso le coppie, sapeva che Potter era il miglior cercatore della scuola e Zabini uno dei migliori battitori, dovevano imparare a cooperare, la Granger e Malfoy erano due menti brillanti sarebbero venute delle grandi pozioni che lui avrebbe potuto utilizzare senza farle lui stesso. Gli altri erano insignificanti.

Come volevasi dimostare la pozione era perfetta, anche quella di Zabini e Potter non era male notò con sorpresa.

-“Come compito per lunedì voglio un tema di 100 parole sull’uso scorretto delle zanne di serpente in questa pozione. Ovviamente il lavoro deve essere fatto nelle coppie che vi ho assegnato.”

Tra i mormorii generali la classe lentamente si svuotò.

-“Ma lunedì è dopo domani!” si lamentò Ron.

-“Ma che vuoi? Te almeno sei con la Brown. Io e lei con due serpi!”

-“Appunto e io sono con il perfettino, il mago purosangue.” Disse disgustata Hermione. “Sarà meglio ceh vada da lui finchè il mio stomaco regge, almeno posso dirgli che me ne occuperò io del tema. Malfoy!”

Il biondo si fermò e si girò. Quando vide che la grifona gli si stava avvicinando domadò:

-“Che vuoi Granger?”

-“Rilassati, innanzittutto. Per il tema me ne occupo io, firmerò anche per te.” Stava per andarsene quando lui la bloccò.

-“ Non credo proprio. Oggi alle 5 in biblioteca. Voglio vedere cosa scrivi. Il voto va anche a me. Meglio non fidarsi di un grifone.”

-“Mi fai male,lasciami il braccio. Va bene. Vorrà dire che lavoreremo insieme.”

Con un muovimento brusco si liberò della sua presa e si allontanò.

Hermione era scossa, non prestava attenzione alle lezioni, non prendeva appunti. Era la prima volta che Malfoy la toccava, l’unica volta che c’era stato contatto fisico tra i due era quando lei gli aveva dato un pugno. Aveva mentito, non le stava facendo male al braccio, anzi, il suo toccarla le aveva dato i brividi. E poi il modo in cui le aveva detto di vedersi. Senza indugi. Si stava convicendo che non era Malfoy quello ma un molliccio che aveva definitivamente preso le sembianze del biondo.

Arrivarono le 5, lei era già in biblioteca voleva controllare più volumi possibili e poi voelva portarsi avanti con gli altri compiti. Stava facendo delle traduzioni per antiche rune quando Malfoy spostò la pila di libri che lei aveva davanti e si sedette.

-“Ma tu non fai altro che studiare?”

Alzò lo squardo dai suoi appunti e rispose:

-“A volte un libro è la miglior compagnia. Un attimo che finisco questo pezzo e iniziamo con il tema.” Chinò la testa e continuò a scrivere. Lui la stava osservando, sbuffava ma la osservava. Era cambiata durante l’estate, il viso si era fatto più determinato,si era gonfiato il seno –e che seno- pensò, le mani erano curate, aveva uno smalto rosso, i capelli erano raccolti in una treccia con due cicche che le cadevano sul viso.

-“Allora mezzosangue hai finito? Non ho tutta la sera.”

-“Malfoy io ho un nome se tu non lo sapessi è Hermione. Comunque si ho finito. Grazie.”

-“Piacere Draco. Oltre che un cognome ho un nome.” Rispose sarcastico lui.

Iniziarono a parlare del tema, lei scriveva appunti lui sfogliava libri. Due menti al lavoro.

Alle sette finirono. Lei rimise apposto i volumi presi.

-“Bene ora che abbiamo finito ti saluto. Ciao mezzosangue.”

-“Ciao serpe.” Offesa per essere stata di nuovo chiamata mezzosangue se ne andò a passo di marcia verso la sala grande dove Harry e Ron l’attendevano per la cena.

-“Allora com’è andata con Malfoy?” domandò Harry.

-“E’ andata. Niente da dire è intelligente in materia ma è…oh è Malfoy mi spiego?”

Scoppiarono in una risata e cominciarono a cenare. Durante la cena mentre Ron era occupato a parlare con Dean, Harry sussurò all’amica.

-“L’abbiamo fatto.”

Lei lo guardò con due occhi enormi, poi fece cenno col capo verso Ginny che si era accorta del discorso tra i due e sorrise alla ragazza che considerava come una sorella. Hermione in risposta minò con le labbra –“Dopo voglio i dettagli.” L’altra annuì entusiasta.

Di nuovo si ritrovò a pensare a Ron. A loro. Se mai ci sarebbe stato.

Finirono la cena ridendo e scherzando come sempre. Nelle scale che portavano alla sala dei grifondoro, Hermione si avvicinò a Harry.

-“Sono felice per te e Ginny, ma come farete con Ron? Sai come la pensa su sua sorella, figurati se viene a sapere che avete fatto l’amore. E poi Harry, ti vorrei parlare di una cosa, ma in privato.”

-“Di Ron non mi preoccupo perché non lo verrà a sapere. Mi spiace, è il mio migliore amico, ma non voglio che renda la relazione tra me e Ginny un incubo a causa della sua gelosia. Di cosa mi devi parlare Herm?”

-“Te lo dico dopo.”

-“Ehi voi due cosa avete da raccontarvi?”

-“Niente, Ron. Herm mi stava facendo la solita predica sui MAGO.” Rispose pronto Harry con un sorriso sulle labbra.  Arrivati in sala comune Ronald fece alzare tre studenti del secondo anno dal loro divano davanti al camino. Cominiciarono a parlare dei compiti e della lezione di Piton.

-“Ma vi rendete conto? Devo stare con Lavanda! Piton sembra farcelo apposta, te e quella serpe platinata, te con il battitore di serpeverde, io con  lei.” Disse facendo segno col mento in direzione della Brown.

-“Ronald Weasley finiscila di lamentarti o giuro che ti pietrifico! Sei insopportabile! E’ tutta la sera che fai così, te e Lavanda, poverino a lui è toccata Lavanda, piccino siete nella stessa casa non devi neanche faticare troppo. E poi mica te la devi sposare!sei veramente incorregibile!”

Hermione era sbottata. Non sopportava più tutte le lamentele dell’amico, era gelosa perché lui parlava di lei, perché a lei non aveva chiesto nulla, non gli era manco passato per l’anticamera del cervello che magari lei con Malfoy non voleva starci, che l’ha semrpe insultata. Ma no per lui esiste solo se stesso.  Arrabbiata e offesa si alzò dal divano seguita a ruota da Ginny che era seduta sulla poltrona  li vicino e andarono nella loro stanza.

-“Herm ma ti piace ancora mio fratello? IO ti voglio bene ma lui è un emirito idiota!”

-“Ehi non fare la furba con me signorina!! Mi devi raccontare qualcosa o sbaglio? Di me parleremo dopo.”

-“mmm…Da dove inizio. Beh, ieri sera quando l’ho chiamato pensavo solo di parlare , stare un po’ da soli, non abbiamo molte occasioni. Eravamo sulla torre di astronomia. Ha materializzato due coperte rosse e oro e ci siamo sdraiati su una e l’altra ce la siamo messa sopra.- Ginny era imbarazzata,  ma felice di confidarsi con l’amica- abbiamo cominciato a baciarci con passione crescente. Poi piano piano le sue mani sono salite sui miei fianchi e da li, beh hanno slacciato il reggiseno. E’ stato molto dolce, mi ha detto più volte se ne ero sicura, se volevo davvero che fossi così la nostra prima volta. E io gli ho detto di si, che non importava il dove ma che fosse con lui. Con quelle parole non so, gli sarà salito il sangue al cervello, è diventato dolce, premuroso. Mi ha dato piacere in ogni modo prima di… Oh Herm come te lo dico..prima di accedere in me.”

-“Ti ha fatto male?”

-“No. E’ stato molto delicato ha dato il tempo al mio corpo di accettarlo e poi è stato solo piacere. Herm devi provarlo!”

-“Si magai non con Harry…” e scoppiarono a ridere.

-“Si forse è meglio.”

-“Ginny?”

-“Mh?”

-“A tuo fratello piace Lavanda non è vero?”

-“Non lo so Herm, ma spero di no. Spero ceh si accorga di te prima che sia troppo tardi. Intanto se vuoi un consiglio guardati in giro, sei ben vista dai maschietti. E non solo grifoni.”

-“Ma chi io? La so-tutto-io di Hogwarts? Non prenderti gioco di me Gin. Dai ora dormiamo. A domani . Sogni d’oro.”

Nel frattempo Ron parlavacon Harry cercava di capire cosa fosse successo all’amica, perché gli aveva detto di tutto in quella maniera. L’unica conclusione alla quale era giunto Harry era che era gelosa di Lavanda. Ma lui non voleva crederci e Harry dopo un po’ che provava a farlo capire all’amico ci rinuciò.

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Capitolo 3
*** capitolo 3 ***


cap 3

Aveva guardato uscire la mezzosangue dalla biblioteca. Aveva un passo deciso, si doveva essere davvero offesa per come l’aveva chiamata. Ma infondo l’aveva sempre chiamata così non poteva mica farci niente se lo era davvero. A cena Pansy lo stava importunando come al solito, di solito ci stava a farsi fare due moine ma quella sera non ne aveva voglia. Aveva persino toccato la Granger! Ma che gli era preso?! Lui un Malfoy che tocca e lavora con una mezzosangue, per giunta una che lo ha preso a pugni. E non nella sua camera da letto.  A cena parlò pochissimo e quando Blaise gli chiese cos’avesse lui rispose :

-“Ce l’ho con Piton! Ho dovuto lavorare con la mezzosangue. Ti sembra poco?”

-“Beh potevi lasciarle fare tutto il lavoro.” Disse con un alzata di spalle l’amico –“Però devi ammettere che si è fatta scopabile. Ha messo su due belle –fece il segno dei seni con le mani- e un gran bel culo.”

-“E da quando guardi le Grifondoro?”

-“Da quando è salita in treno con quei jeans a vita bassa attillati e la magliettina con lo scollo a V. Non mi dirai che non hai guardato quel ben di dio?!”

Lo sguardo del biondo mise fine alla conversazione. Anche se lui l’aveva visto e aveva sentito anche il suo amico dei piani bassi che aveva notato.

In sala comune Pansy non mollava. Era intenzionata ad iniziare ala grande l’anno scolastichi e chi meglio di Draco poteva farlo. Si fece trovare in camera sua in vestaglia e lui li non si seppe tirare indietro. Una volta finito però la mandò via dalla camera in malo modo e lei un po’ ci rimase male ma infondo aveva ottenuto quello che voleva.

Zabini invece aveva deciso ceh avrebbe conquistato Hermione. Era una bella sfida e a lui piacevano le sfide.

Arrivò dalla camera quando Pansy stava uscendo.

-“Ehi alla fine ce l’hai fatta! Sei sempre la solita vogliosa, la prossima volta vieni a scaldare anche il mio di letto.”

Lei manco gli rispose e lui con un ghigno soddisfatto per aver deriso la compagna di casata entrò nella sua stanza.

-“Dra ho visto Pansy per cui ora che sei bello rilassato ti devo dire una cosa. Ho deciso che conquisterò il cuore della grifoncina sexy.”

-“Ehi calma sei ancora al primo giorno e già vuoi buttarti alla conquista?E poi scusa che interesse hai nei suoi confronti? E’ una mezzosangue.”

-“Si ma è intelligente, e questo lo devi ammettere, sexy e poi vergine”

-“Vedo che ti sei già informato. Beh allora buona caccia.”

Il giorno seguente era una bellissima giornata, sembrava primavera più che autunno, Hermione aveva un’ora buca mentre i suoi amici erano a Volo, l’unica materia che lei non seguiva e loro si. Stava passeggiando nel parco  quando tirò fuori la pegamena con il compito di pozioni. La rilesse. Avevano fatto davvero un buon lavoro magari riusciva a tirare su un po’ di punti per la casa. Non si era accorta però che le era caduto un libricino, uno di quelli piccini per segnare gli appunti.

Rientrando al castello si scontrò con Malfoy e Zabini che rientravano dai campi e si dirigevano verso il lago nero.

-“Ehi la Granger.”

Hermione stupita di sentirsi chimare si girò e vide Zabini che la salutava con la mano.

-“Come stai? Bella giornata oggi.”

-“Evapora Zabini.”

-“Che maleducata! E io che volevo solo fare due parole di cortesia.”

-“Cosa predenti da una mezzosangue? “

Hermione furente di rabbia si girò verso Malfoy. I suoi occhi erano carichi di odio e tristezza. Ogni volta che lui diceva così lei soffriva e non capiva il perché. Si girò e corse verso il castello.

Zabini colse l’occasione e le andò dietro mentre Draco camminava.

Aveva osservato la scena, c’era qualcosa negli occhi di lei che l’aveva fatto sentire una puffola pigmea.

Si accorse che per terra, nell’erba, c’era un libricino rosso e lo raccolse. L’aprì e capì dalla caligrafia che era di Hermione. Senza riflettere lo mise in tasca.

Blaise aveva raggiunto Hermione che non stava piangendo ma aveva gli occhi lucidi. La fermò per un braccio.

-“Ehi grifona, ferma il tuo volo. Aspetta. Parliamo. Non hai ancora lezione perché erbologia è tra mezzora, lo so perché la seguo con te. Non ti sarai mica offesa per quello che ha detto Draco. Lui parla senza riflettere. Non te la prendere. Ormai purosangue siamo in pochi e a me non interessa.”

-“Che vuoi da me?”

La domanda diretta spiazzò il ragazzo ma si riprese subito.

-“Vorrei solo parlare. Non vedo perché tra noi ci debbano essere ostilità, in treno non ci siamo mica lanciati incantesimi.”

-“Parlare eh?Io non…”

Ma non finì la frase che vide arrivare Ron. Un sorriso le si allargò immediatamente sul viso, per poi spegnersi ancor più velocemente quando Lavanda sbucò da dietro le spalle di Ronald.

-“Herm va tutto bene?Lasciala serpe o ti crucio.”

-“Ron non è necessario io sto bene e con Blaise stavamo parlando anzi mi stava invitando a fare un passeggiata intorno al lago prima di lezione. “

Zabini,anche se basito da questo cambio di umore della ragazza,colse la palla al balzò, le porse il braccio e insieme si avviarono verso le rive del lago.

Draco da lontano aveva osservato la scena. Aveva capito subito cosa stava succedendo la grifona la stava facendo pagare al pezzente. –E così, Hermione, ti piace Ron? Ma dai se troppo intelligente. Però per ora questo lo tengo io.- si mise il libricino nella borsa.

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


cap 4

Hermione e Blaise camminavano lungo il lago. Lei era arrabbiata e si vergognava per aver usato Zabini in quella maniera, lui invece gongolava di quel momento. La voleva conquistare. Aveva un corpo da urlo secondo i suoi canoni di bellezza e quella era un’occasione d’oro.

-“Allora, Hermione, se posso come mai hai cambiato idea e se venuta a fare quattro passi con me? Anzi come mai mi hai praticamente rapito?”

-“Zabini davvero vuoi una risposta? Eppure mi avevano detto che eri intelligente. Comunque, non sono affari tuoi.”

-“Ok, scusa. Non ti volevo offendere. Solo che credevo che tu e il pezzente foste amici. O qualcosa di più. Le voci del castello sono quelle.”

-“Come prego? Girano voci sulla mia vita privata?” Hermione si era bloccata e sembrava shoccata.

-“Ma dai non mi dirai che non te ne sei accorta! Siamo ancora al secondo giorno di scuola ma hai già mandato in bambola un sacco di maschietti. E poi le ragazze amano non farsi i fatt propri.”

-“Parla per le altre. Io lascio a loro il gusto del pettegolezzo. Meglio un buon libro. Lui non tradisce ne ferisce.”

Blaise era impressionato dalla ragazza, stavano parlando da mezz’ora e stava scoprendo un Hermione che mai avrebbe immaginato. Era grintosa sapeva quello che voleva. Gli piaceva il carattere della grifona. Sempre parlando entrarono nella serra dove si sarebbe tenuta la lezione; inutile dire che molti sguardi si posarono su di loro, una serpe con un grifone che ridono e parlano senza insulti. Per giunta lui era il miglior amico di Malfoy e lei la mezzosangue odiata da quest’ultimo. Hermione salutò Blaise e andò a sedersi vicino a Neville.

-“Ehi Herm tutto bene? Prima ho visto Ron, sembrava un drago. L’unica cosa che ho capito era Hermione, lago e .. crucio.”

-“Neville, io sto benissimo anzi sai che ti dico. Sto più che benissimo. E Ron è un bambino.”

Hermione si era trovata sorpresa della facilità con cui parlava con il caposcuola di serpeverde.  Era veramente intelligente come si diceva in giro. E poi Neville aveva parlato di Ron, forse era veramente geloso come gli aveva detto Blaise mentre rientravano al castello.  La Sprite assegnò i compiti per la lezione successiva e poi salutò la classe, mentre usciva Hermione fu fermata da Blaise.

-“Ehi ascolta, stasera dovrei essere di pattuglia nei corridoi del primo piano insieme alla Abbott. Potresti chiederle di fare cambio così potremmo parlare.”

Lei sorpresa della proposta annuì. Una parte di lei era felice di essere osservata e calcolata come ragazza, l’altra parte stava pensando che forse era il caso di farsi notare da Ron con lui magari si svegliava.

A cena  Hermione chiese di cambiare il turno di guardia con Hannah lei felicissima di non dover stare con la serpe annuì immediatamente.

-“Harry devo parlarti, vieni un secondo?”

Uscirono dalla sala grande.

-“Vieni entriamo qui, non voglio che nessuno ci disturbi. Devo parlarti di una cosa importante e no voglio essere disturbata.”

Gli raccontò di quello successo all’ingresso del castello, delle parole scmabiate con Blaise e di come lui le avesse chiesto di stare in turno insieme.

-“Herm è una serpe. Stai attenta. Per quanto riguarda Ron, secondo me ha ragione Zabini. Fai quello che credi, se ti ci trovi bene a parlare non vedo perché non puoi farlo. Ma stai attenta. E poi per parlare ci sono sempre io.” Disse strizzando l’occhio.

Hermione lo abbracciò. Ritornarono a cena e Hermione slutò Ron come se nulla fosse, lui sbiascicò un ciao appena udibile.

Alle nove, la ragazza stava uscendo dal ritratto della Donna grassa diretta al primo piano.

Zabini la stava già attendendo.

-“Ehilà Grifona!”

-“Serpe.”

Iniziarono a camminare, passarono un paio d’ore quando Zabini propose il controllo delle classi così poi sarebbero potuti tornare nelle proprie case. Blaise aprì la porta dell’aula d’incantesimi, vi erano due ragazzi dalla cattedra del professore. Ron e Lavanda.

Lei si teneva con le mani ai bordi della cattedra, lui da dietro la penetrava. Lei gemeva di piacere, lui la toccava, le toccava il seno scoperto, la sua femminilità. Hermione era un sasso. Pallida uscì dalla stanza. Non si erano accorti di nulla. Zabini la guardò uscire, poi agì. Schiantò Ron e immobillizò Lavanda in un secondo. Fece riprendere il ragazzo e cominciò a insultarlo. Non fece il nome di Hermione ma la sua rabbia ea cieca. Si era già affezionato a lei. Lui la conosceva da sette anni e non si era accorto dei suoi sentimenti, quando lui in un giorno l’aveva capito. Li lasciò li, lei immobilizzata lui con il labbro che sanguinava.

Hermione stava correndo alla cieca, voleva allontanarsi il pù possibile da Ron. Aveva gli occhi pieni di lacrime, ma non di dolore ma di rabbia. Lei si era illusa. Lei aveva sperato in qualcosa che non poteva esserci.

Stava per infilarsi nel bagno del secondo piano, quello con Mirtilla, sperava almeno li di essere al sicuro almeno per un po’. Ma andò a sbattere contro qualcuno.

-“Granger non si corre nei corridoi. Dovrei levarti dei punti.” Lei guardò il ragazzo che le stava parlando, lui rimase paralizzato dal suo sguardo. Aveva gli occhi gonfi e rossi, il labbro le tremava.

-“Ma che ti è successo?”

-“evapora Malfoy, non è serata. Voi uomini siete tutti maiali. E io sono una cretina! Come ho potuto sperare, credere in un sentimento. I sentimenti fanno schifo. Fanno solo soffrire.”

Lui la stava ascoltando. Non capiva nulla di quello che stava dicendo ma voleva far qualcosa, solo lui poteva far arrabbiare così la mezzosangue.

-“Granger vieni con me.”

-“Come scusa?”

-“Sei sorda? Ti ho detto di seguirmi.”

Si infilò in un’aula a caso, la sigillò e insonorizzò.

-“Avanti. Parla. Mettendo un soggento per favore non ci sto capendo nulla. Non dovevi essere di pattuglia con Blaise?”

Lei comicniò a raccontare, non capiva perché si confidava con lui ne perché lui la stesse ad ascoltare.

-“E così te ne sei andata senza dire o fare nulla? Credevo avessi più fegato.”

-“Dimmi cos’avrei dovuto fare? E poi perché ti interessi così a me?”

-“Perché solo io posso farti incazzare così e poi perché Blaise mi sa che si sta prendendo una cotta per te.”

-“Ma quindi hai devi valori anche te? WOW” era sarcastica ma lui sorrise. “ E comunque a me Blaise non interessa, almeno non in questo momento. Ho altro per la testa, ad esempio come uccide una persona senza infrangere la legge. Ora se non ti spiace vorrei andare a dormire.”

Lui agitò la bacchetta e elinimò gli incantesimi. Prima di uscire lei si girò.

-“Grazie Draco. Non pensavo che avrei mai detto una cosa del genere, ma grazie di cuore. Avevo bisogno di parlare.”

-“Basta che non  lo fai sapere in giro.”

In sala comune vide Ron con il labbro gonfio che raccontava come Zabini l’avesse colpito alle spalle, di come l’aveva colpito mentre era schiantato. Non faceva una parola di cosa stava facendo con la Brown. Lei era seduta sulla poltrona sotto la finistra e parlava con le sue amiche. Sicuramente spiegava in che ambito erano stati sorpresi. Ascoltando il racconto dell’amico e di come Harry e Ginny stessero insultando Zabini, Hermione scattò.

-“Oh poverino è stato preso a pugni da una serpe. Alle spalle per giunta. Certo non si era accorto del nostro ingresso perché era occupato a guardare la schiena della Brown, a spingere dentro di lei. Ron racconta le cose come stanno! Mi fai schifo.”

-“Hermione?” Ron era diventato pallido. Harry non aveva detto nulla che l’amica era con Zabini. Aspettava un suo rientro per capire cosa fosse succeso. E ora l’aveva capito. Le parole della ragazza erano stata una doccia fredda. Ginny si allontanò dal fratello e lo insultò. Harry cinse per i fianchi la sua ragazza e la accompagnò fuori tirando l’amica per un braccio.

-“Ora, Gin per favore calmati. Herm racconta.”

Seduti sul pavimento ascoltarono il racconto di Hermione lei non lasciò nessun dettaglio tranne l’incontro con Draco.

Molti  piani più sotto, sotto il lago nero, nella sala dei serpeverde, Draco e Blaise parlavano.  Anche il biondo però non parlò dell’incontro con la ragazza e del loro dialogo.

Un gufo picchiò alla finestra di Hermione, lei aprì la finestra,l’animale gli porse la zampa, sfilò il biglietto.

“Granger, prima mi sono scordato, ho una cosa che ti appartiene. Un quaderno che hai perso oggi al lago. Ti aspetto domani durante la pausa per il pranzo sotto il salice.”

Il biglietto non era firmato.

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


cap 5

Ginny dormiva non ri era accorta del gufo. Ne dell’amica che frugava nella borsa per capire che quaderno avesse perso. Era il suo libricino rosso, quello dove appuntava i suoi pensieri oltre che le lezioni. Era come una sorta di diario scolastico babbano. Con la speranza che Blaise non l’avesse letto si addormentò.

Il sabato non avevano lezioni, lei Harry e Ginny evitavano Ron come la peste. Erano molto offesi con lui, soprattutto Harry perché gli aveva mentito. Lui forse era più ferito che Hermione. Aveva raccontato a Ron che lui e Ginny avevano intenzioni serie, che lui l’amava si era aperto. Non gli aveva detto che avevano fatto l’amore perché non si sentiva pronto si dirlo all fratello della sua ragazza, si fosse trattato di un’altra ragazza gliene avrebbe parlato.

-“Harry oggi vai agli allenamenti con i Cannoni?”

-“Si devo andare nello studio si Silente alle 12. Credo che userò una passaporta. Tornerò stasera tarsi Gin.”

-“Ragazzi vi lascio, devo andare in biblioteca a finire erbologia.” Salutò gli amici e disse a Ginny ceh si sarebbero viste dopo. Li voleva lasciare un po’ soli. Aveva ancora un paio d’ore prima di vedersi con Blaise. Decise di andare veramente a fare erbologia solo che andò nel prato, era una bella gironata.

-“Sei in anticipo Granger.”

-“Malfoy?”

-“Si chi ti aspettavi? Un troll?”

-“No veramente, va beh non importa. Quindi sei tu che hai trovato il mio quaderno.”

Tirò fuori dalla borsa il quaderno con la copertina rossa e lo lanciò alla ragazza seduta sotto l’albero.

-“Grazie.”

-“In meno di 24 ore è la seconda volta che mi ringrazi.”

-“Già. Ma sei stato gentile nelle ultime ore.” Lui si sedette all’ombra vicino a lei.

-“Erbologia eh? Anche Blaise si è chiuso in biblioteca per questo compito. Ma da quando la Sprite da compiti difficili?”

-“Non è mica difficile. Si tratta solo di un saggio. Niente di che, io l’ho già finito.”

-“Bla mi ha raccontato che le ha date di santa ragione al tuo amico. Come ha giustificato il labbro?”

-“Diciamo che la verità è venuta a galla appena ho messo piede in sala comune.”

-“Granger ti saluto.”

Hermione un po’ offesa per essere lasciata così mentre parlavano fece un cenno con il viso ma non disse nulla.

Draco aveva visto un gruppetto di serpeverdi arrivare nella sua direzione e non voleva farsi vedere con la mezzosangue. Era pur sempre un Malfoy. Il suo nome era più importante di tutto, anche se aver lasciato la ragazza così sotto il salice gli dava fastidio. Pensava di poter parlare un po’ con lei, Blaise diceva che era piacevole, che non era come tutte le oche della loro casata.

-“ehi Dra! Hai da fare?”

-“Pansy. Dipende da cosa proponi.”

-“mmm.. Sai è da un po’ che non vedo il tuo letto.”

-“Ben due giorni mia cara. Ma non ti preoccupare, astoria ieri sera l’ha scaldato per bene.”

-“Oh e così tu e  Astoria… Draco posso darti molto di più di lei.”

Si stava avvicinando a lui con fare accativante, la sua virilità comiciava a pulsargli nei pantaloni.

In meno di tre minuti si trovarono nella stanza di Draco. La possedette più volte quel pomeriggio. Poi stufo di lei, del suo essergli sempre addosso la mandò via. Esattamente come la volta prima.

Draco stava uscendo dal bagno dopo aver fatto una doccia, indossava boxer neri e si stava passando l’asciugamano nei capelli quando Blaise entrò nella stanza.

-“Amico mio speravo di trovarti qui. Giornata di sesso sfrenato?”

-“Solo Pansy. Niente di che. Ma mi sono preso quello che ho voluto.”

-“Beh con lei giochi facile. Ora si sta strusciando con Goyle.”

-“Passare da me a  lui? Mi sa che per un po’ nel mio letto non entra.”

-“ahaha!!! Hai visto la bacheca? Allora il campo per le selezioni lo abbiamo a metà mese, e poi tra due weekend ci sarà già la prima gita a Hogsmade. Volevo invitare la Granger subito. Che ne dici?”

-“Amico ma non è che ti sei innamorato di una grifona per giunta mezzosangue?”

-“Non ancora ma mi piace e la voglio.”

-“E allora invitala. Da quanto ho saputo con il pezzente ha chiuso. Almeno oggi lui era da solo che vagava per il castello in sua ricerca.”

-“Ottimo. Coraggioso però ad uscire con quel labbro. Ahah.”

Harry era appena tornato dagli allenamenti era stremato, non aveva mai fatto un allenamento così duro. Ma era anche soddisfatto, era risucito a prendere il boccino in meno di 5 minuti per ben 10 volte quel giorno. I suoi compagni di squadra erano entusiasti del nuovo acquisto.

Si trovò Ginny che lo attendeva fuori dal ritratto della Signora Grassa.

-“Harry! Ti stavo aspettando. Hai già cenato?”

-“Gin! No non ancora. Perché?”

-“Benissimo! Seguimi”

Lo portò dalla torre di astronomia dove, aiutata da Hermione nel pomeriggio, aveva preparato una serie di coperte  e cuscini con due bicchieri di champagne, fragole, cioccolata e panna. Ginny voleva sorprendere il fidanzato con qualcosa di babbano e chi meglio della sua amica poteva aiutarla. Tra i maghi non si usava fare appuntamenti di quel tipo ma Hermione le aveva spiegato che invece era considerata una cosa molto romantica e sensuale. E lei quella sera voleva essere sensuale.

Prima che Harry potesse dire qualcosa Ginny lo baciò. Prima in modo dolce, quasi timido, poi con passione crescente.  Sempre baciandosi si sedettero e si appoggiarono ai cuscini. Ginny prese una fragola e la fece mangiare al suo fidanzato. Il gioco era inziato. Cercando di essere sensuale e di accendere i desideri di Harry, comiciò a spruzzare un po’ di panna sul collo di lui e a mangiarla, lui era scosso da brividi di piace.

-“Chi sei tu? Che ne hai fatto delle mia dolce Ginevra?” domandò col fiato corto il ragazzo.

Lei di risposta lo baciò. Poi propose un brindisi.

-“A noi. E al nostro futuro.”

Quelle furono le ultime parole che i due si scambiarono prima di lasciarsi andare al piacere dei sensi.

 

Hermione stava tornando in sala comune dalla biblioteca, dopo aver aiutato Ginny a preparare utto per la sua serata romantica era andata a studiare.

Non era neanche passata una settimana di scuola ma era già successe troppe cose e ad alcune no riusciva darci un senso. Era ferita da Ron e temeva il confronto che prima o poi sarebbe avvenuto, era sorpresa di aver trovato un amico in Zabini, ma soprattutto era stupita da Malfoy. L’aveva ascoltata, l’aveva voluta aiutare nel compito di Piton, le aveva restituito il suo quaderno. Doveva essere succeso qualcosa a quel ragazzo, forse gli alieni l’avevano rapito e gli avevano fatto il lavaggio del cervello.

Stava per dire la parola d’ordine quando venne stretta in un abbraccio da dietro, subito pensava che fosse Harry in segno di ringraziamento per la serata poi però si rese conto che era presto e che il ragzzo che l’abbracciava era più alto di Harry. Ron.

Si sentì mancare. Sapeva del confronto ma ora era troppo presto. Non sapeva se avrebbe retto. A malincuore si girò.

-“Herm. Ciao.”

-“Ronald,buonasera”

-“Mi dispiace. Non sapevo che tu fossi con Zabini, non sapevo che eri al primo piano, mi dispiace non volevo.”

-“Ron non volevi cosa?Scopartela? Non mi sembrava visto la posizione poco romantica in cui eravate. Basta potevi prendere la briga di chiudere la porta.”

-“Io non sapevo che.. Non pensavo che qualcuno entrasse. Ma tu cosa ci facevi con lui in un’aula?”

-“Oh adesso sei geloso? IO SIGNORINO STAVO FACENDO I CONTROLLI DELLE AULE!! Cosa che avresti dovuto fare anche te al 4 piano! Ma eri troppo occupato a controllare la schiena della Brown.”

Ron rosso in faccia farfugliò:

-“Ti prego perdonami, io non pensavo che tu vedessi. Non volevo che lo scoprissi. Io..ti penso sempre..anche quando..”

-“Scusa? Dovrei sentirmi felice che mi pensi mentre ti scopi un’altra? Hai sbagliato di grosso,mi fai schifo!”

Oltrepassò il dipento come una furia. Se la prese con alcuni ragazzi del primo anno che stavano giocando con un frisbee zannuto poi andò dritta nel dormitorio.

Ron aveva cercato di correrle dietro ma era stato placcato da Lavanda. E anche quella sera si ritrovò fra le sue coscie, ma questa volta sigillò la porta. Consapevole che ormai il danno era fatto.

Nella sua stanza, Hermione pensava a quello stupido di Ron.

-Ma come si fa ad essere così idioti? E io lo sono più di lui! Non posso esserne innamorata è un imbecille!Gli voglio bene si ma non posso amare una persona del genere. Io penso a te quando.. Quando ti trombi un’altra pensi  a me? Ma dico io, per tutti i fondatori di Hogwarts, come si fa solo a pensare di dire una cosa del genere?! E io che speravo in un futuro con lui. Mi ero quasi convinta afare il primo passo. E per fortuna che la scuola è appena iniziata pensa se fossi con i MAGO dietro l’angolo. Nonononono meglio adesso. Hermione si razionale, è andata bene. Se fosse successo più avanti sarebbe stato peggio..

Andò avanti col suo monologo interiore per quelle che sembrarono ore; Ginny non era ancora rientrata quando un gufo beccò alla sua finistra. Era il secondo in due sere.

“Granger oggi sono dovuto scappare.Ma era piacevole parlare con te. Soprattutto perché parlavi male del pezzente.”

Hermione era stupita, riconosceva la calligrafia e il messaggio questa volta era chiaro su chi fosse il mittente. Draco Malfoy. Decise di rispondere.

“Non è un problema. Ho visto il gruppo di serpi che si avvicinava. Hai la tua reputazione, non mi interessa. Comunque è stato piacevole anche per me scambiare due parole.”

Legò il bigliettino al gufo e questo sparì nella notte.

Draco non pensa di ricevere risposta, ma lo sperava. Non capiva perché adesso trovava piacevole parlare con lei. Dopo che Piton gli aveva messi in coppia di laboratorio e lui aveva avuto l’occasione di parlarci, trovava rilassante scambiare due parole con lei. Non era come le altre ragazze che vedevano in lui un bel ereditiero, importante, ricco  e purosangue. Lei vedeva solo i colori della sua divisa verde-argento.

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


cap 6 Questo capitolo non mi ha soddisfatto molto. Ma il maltempo che in questo momento è in Liguria ha fatto saltare la corrente e il pc si è spento eliminando tutto quello che avevo scritto.  Buona lettura.

La mattina seguente, Hermione si svegliò e notò che Ginny non c’era. Un sorriso le si allargò involontario sul viso. Aveva l’impressione che l’amica non fosse proprio tornata in camera quella notte. –Beata lei- pensò.

Poi guardò sul comodino, c’era il biglietto scritto da Draco. Era il secondo che le mandava. E la cosa le faceva piacere. Non andò in biblioteca, era bello e decise di godersi il sole nel prato. Lasciò un pezzo di pergamena per Ginny. “Sono nel parco, sappi che voglio i dettagli.”

Il giardino era già pieno di studenti, il suo salice era già occupato da dei corvonero tra cui spiccava li chioma bionda di Luna. Passò oltre cercando un posto dove stare tranquilla. Alla fine si mise sotto un faggio vicino al limitare della foresta. Leggeva un libro su Sherlock Holmes, era così presa che non si accorse del ragazzo che le si fece vicino.

-“Hermione ti prego, ascoltami. Perdonami! Io non desidero Lavanda. Desidero più te. La tua amicizia.”

-“Tranquillo Ron quella non l’hai persa. Hai perso dell’altro ma a te ora non importata. Non hai perso la mia amicizia comunque. Ora se non ti spiace vorrei stare un po’ da sola. Vorrei leggere.”

Si rimise a leggere ancora prima che il suo amico se ne andasse, lui provò a dire ancora qualcosa ma lei non prestò attenzione.

Rimase li a leggere fino all’ora di pranzo inoltrata, di Ginny non c’era traccia. Sperava di vederla in sala grande e sapere della serata.

Nel tragitto che portava al castello, vide nuovamente Luna.  Era da sola.

-“Ciao Luna! Come stai? Passato bene le vancanze?”

-“Oh ciao Herm. Si tutto bene. Papà ha fatto esplodere il soffitto e abbiamo dovuto ripararlo. E’ stato divertente. Ho visto che con Ron le cose non vanno molto bene.”

-“Hai saputo allora. Girano in fretta le voci qui dentro.”

-“Che voce? No ho solo notato il modo in cui vi siete parlati prima, sotto l’albero. E ho dedotto che non procede come speravi.”

Era veramente una corvonero. Una mente brillante, attenta ai dettagli ed era una buona amica. Da quando faceva parte dell’Ordine avevano avuto modo di stringere amicizia e durante l’estate si erano scambiate qualche lettera.

-“Vieni al castello? Così ti racconto. Ho bisogno di una persona obbiettiva.”

Le raccontò tutto l’accaduto e Luna di risposta le disse di lasciarlo perdere almeno per un po’. Non era una ragazza vendicativa ma le disse di guardarsi attorno magari trovava un ragazzo migliore.

Il resto della giornata passò velocemente, di Ginny nessuna traccia, Hermione sapeva che Harry era ad allenarsi con i Cannoni ma non capiva dove fosse l’amica.

A cena Silente annunciò che  l’indomani sarebbero arrivate le squadre di quidditch delle due scuole. Spiegò che il torneo veniva fatto nuovamente nella loro scuola poiché era stata un’idea sua.  Durante la cena Ron si sedette vicino a lei. Lei con una forza che non sapeva da dove le venisse, cominciò a parlargli.  Parlarono per tutta la cena. Lavanda guardava con odio la ragazza, non capiva cosa voleva da lui. L’aveva umiliato davanti a tutti i grifdondoro, aveva reso lei un puttana e ora parlavano come se niente fosse. Doveva fare qualcosa.

Quando entrò nella sua stanza Hermione trovò Ginny. Era pallida come un fantasma.

-“Gin! E’ tutto il giorno che ti cerco. Che hai? Vuoi diventare il nuovo fantasma di grifondoro?”

-“Herm. Mi sa che ho bevuto troppo champagne. Ho un cerchio alla testa e questa mattina ho vomitato persino l’anima.”

-“Ahah Ginny ti sei ubriacata! Ahah”

-“Non ridere. Sto malissimo. Harry è arrivato?”

-“Non l’ho visto. Lui come stava?”

-“Lui bene. Sono io che mi sono scoltata due bottiglie.”

-“Gin!- disse in tono di rimprovero.-“la serata come è andata però?”

-“Uhu! Quella benissimo! E’ stato ancora meglio della prima volta!”

Continuarono a parlare della serata, intanto Hermione le raccontava di Luna e Ron e Ginny annuiva e dava ragione alla corvonero. Si addormentarono ma la caposcuola fu svegliata da un leggero ticchettio. Un gufo alla sua finestra.

“Ciao Hermione. Oggi ti ho cercato ma non ti ho trovata. Speravo di scambiare due parole con te. Dopo l’altra sera non abbiamo più avuto occasione e volevo sapere come stavi. Blaise”

Hermione aveva sperato fosse di Draco, era convinta fosse sua, era lui che per due sere gli aveva scritto.

“Ciao Blaise. Oggi sono stata al parco. Ti devo delle scuse per essere fuggita via così. Ma non sapevo che altro fare.  Perdomani.”

Il gufo volò ma poco dopo ritornò.

“Non ti devi preoccupare. Ci vediamo domani a pozioni. Buonanotte Hermione.”

Nell’aula di pozioni regnava il silenzio. Gli unici a parlare erano Draco ed Hermione. Stavano parlando del compito. Secondo lei avevano dimenticato qualcosa di importante.

-“Granger rilassati. Abbiamo fatto un buon lavoro e poi ricorda che c’è il mio nome  su quel foglio. Prenderemo per forza un buon voto.”

-“La tua modestia illumina la stanza.”

-“Zabini raccolga i temi.”

Blaise si alzò aveva già in mano il tema che aveva scritto con Harry, raccolse gli altri e per ultimi lasciò la coppia di Hermione e Draco. Quando passò da loro disse alla ragazza.

-“Sei splendida oggi.” E le lasciò un biglietto tra le mani.

Lei,rossa in volto per quel complimento inaspettato,guardò stupita il foglietto.

“Aspettami a fine lezione.”

Draco si era accorto dello scambio tra i due. E una sorta di gelosia lo catturò. Non capiva perché ma cominciava a vedere Hermione con occhi diversi. Forse aveva ragione Blaise. Lei andava oltre le normali ragazze. Piton assegnò un’altra pozione a coppie intanto che lui correggeva i temi. Avevano tre ore da passare li e lui assegno una pozione semplice. L’amortentia.

Draco ed Hermione fecero una pozione perfetta e aspettarono la fine della lezione parlando.

-“Malfoy? Posso chiederti una cosa?”

-“Sentiamo.”

-“Perché sei così gentile con me? Non lo sei mai stato in sette anni.”

-“Granger non te l’hanno detto che le persone cambiano? O forse tra i babbani questo non succede?”

-“Succede ma non alle serpi.” Rispose lei piccata.

-“Diciamo che quest’estate ho avuto modo di pensare.”

Lei curiosa voleva domandare ma Piton l’interruppe.

-“Granger- Malfoy. Il vostro tema.”

Lei si alzò e andò a ritirare la pergamena che il professore le porgeva. Era un E. Tutta felice tornò al suo tavolo di lavoro e fece vedere il risultato al compagno.

-“Visto te l’avevo detto. C’è il mio nome.”

Hermione si girò e gli fece una linguaccia.

-“C’è anche il mio se non l’avessi notato.”

Ron aveva osservato tutti gli scambi tra i due rivali di casata e rabbioso versava cose a caso nella pozione.

-“RonRon stai attento stai rovinando tutta la pozione.”

Risvegliato dalle parole della ragazza si accorse di aver fatto un casino.

-“hermione aspetta!”-Ron stava urlando per sovrastare le voci dei compagni che uscivano dall’aula.

-“Dimmi Ron.”

-“Si può sapere che c’è tra te e la serpe? Vedevo come ti guardava, come tu guardi lui. E’ una serpe Herm! Non devi ascoltarlo. Devi starci lontana.”

-“Se vuoi saperlo è una serpe intelligente, non è come pensavamo è cambiato e me ne ha dato prova proprio oggi. Non mi ha chiamato manco una volta mezzosangue e poi non ti permettere di dirmi chi frequentare. Non sei il mio fidanzato.”

Zabini che aveva sentito tutto, gongolava. Hermione l’aveva difeso. Non aveva capito che si stava riferendo a Malfoy. Non aveva colto la sfumatura della mezzosangue. Lui aveva capito solo serpe- intelligente- frequentare.

-“Ciao splendore. Ti rubo solo due minuti. Non so se hai visto nella bacheca, cioè non so neanche se a grifondoro hanno appeso l’annucio, ma..beh.. vedi tra poco ci sarà la prima gita a Hogsmade. Vuoi venirci con me?”

-“Io? Ma ne sei sicuro? Nessuno mi ha mai invitata. Comunque si. Perché no?”

-“perfetto! Te l’ho detto subito perché non vorrei che qualcun altro mi rubasse l’idea. Ti saluto splendore. Magari ci vediamo nei corridoi stasera.”

Hermione guardò correre via il ragazzo, il primo ragazzo che le aveva dato un appuntamento. Il primo ragazzo che le aveva dato un appuntamento era una serpe. Non ci poteva credere. Doveva parlare con Harry. Doveva trovare l’amico.

Aveva dimenticato che quel giorno sarebbero arrivati gli studenti per il torneo. Si trovò bloccata all’ingresso mentre Silente salutava Karkaroff e Madame Maxime. Nella folla vide Harry e gli fece segno di aspettarla.

Hermione parlò tutt’un fiato. Lui l’ascoltò. Era felice per l’amica ma non si fidava di Zabini. Mentre era un po’ arrabbiato con Ron. Aveva raccontato ad Hermione che la sera prima avevano parlato e chiarito, la loro amicizia era importante per entrambi e Ron si era scusato per aver mentito ad Harry. Però non accettava il fatto che, dopo quello che aveva fatto passare ad Hermione, volesse ancora avere dei diritti.

-“Tranquilla ci parlo io con Ron. Cerco di farlo ragionare.”

-“Grazie Harry. Io ora come ora lo schianterei.”

Il resto della settimana passò traquillo. Hermione riceveva ogni sera la buonanotte da Blaise. Ma non ricevette più nessun messaggio da Draco. Continuavano a fare coppia nelle ore di pozioni. Si vedevano per eseguire i compiti in biblioteca ma basta.  Ron, dopo che Harry gli ebbe parlato, cercò di moderare la sua gelosia nei confronti di Hermione. Aveva combinato un casino e voleva riconquistarla. Lavanda invece stava cercando di allontanarli del tutto. Baciava Ron in pubblico davanti ad Hermione se possibile, si strusciava a lui in maniere molto provocanti e poi si faceva vedere uscire con lui dal ritratto.

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Capitolo 7
*** capitolo 7 ***


cap 7

Il weekend tanto atteso era arrivato. Quel sabato sarebbero andati a Hogsmade. Hermione era agitata. Non sapeva come vestirsi, aveva il timore che se si vestiva da babbana lui l’avrebbe derisa, ma se si metteva una veste da strega non si sentiva lei. Nelle  due settimane trascorse aveva avuto modo di parlare con Zabini, si ci trovava bene con lui ma non aveva la scintilla. La scintilla la sentiva per qualcun altro. Ron ormai era passato definitivamente ad essere solo un amico, lo vedeva sempre con Lavanda. E lei vedeva come la guardava la Brown, sembrava un acromantula pronta a tuffarsi sulla preda. Ginny ed Harry procedevano alla grande. Ormai la torre di astronomia era il loro ritrovo. Almeno finchè non peggiorava il tempo.

-“Gin!!! Ti prego aiutami! Non so cosa mettere!”

-“Mettiti una magliettina e una minigonna.”

-“Dici?Non sarò volgare?”

-“Naaa.Io vado in giù intanto che Harry mi sta aspettando. Ci vediamo ai Tre manici.”

-“Che amica che ho. Vai dal tuo ragazzo e abbandonami qui con i miei dubbi”

Stava ancora frugando nell’armadio quando decise di seguire il consiglio dell’amica.

Prese una minigonna di jeans, una camicetta celeste e un maglioncino nero. Si mise delle collant blu e un paio di stivaletti  neri. Si trucco. Un trucco leggero chiaro con una sfumatura nera infondo agli occhi per dare profondità allo sguardo. Sistemò i capelli in una coda alta. Soddisfatta del risultato uscì, prima di cambiare idea e cambiare abbigliamento.

Davanti al portone d’ingresso Zabini aspettava Hermione in compagnia si Draco. Stavano parlando delle selezioni del Quidditch quando lei arrivò quasi correndo giù dalle scale.

-“Ciao scusa il ritardo!”

-“Non ti preoccupare sei in orario sono io che ero in anticipo. Stavo parlando con Dra ma possiamo andare.”

Stavano mostrando i permessi a Gazza quando Hermione si girò e vide Malfoy che stava tornando sui propri passi.

-“Ehi tu non vieni? Papino non ti ha firmato il permesso?”

-“Granger non osare nominare mio padre. Comunque no, non ne ho voglia”

La ragazza alzò le spalle e se ne andò.

-“Draco non viene perché io sono con te e lui non ha voglia di stare con gli altri compagni di casata. Quest’anno è cambiato, prima era la serpe che tutti si aspettano ora fa più paura, secondo me, perché è più come me. Ragiona di più, è meno irrascibile si controlla di più. Deve essere successo qualcosa quest’estate.”

-“Ma con te non ne parla?”

-“Noi non parliamo mai della sua famiglia. Ma dimmi, con Ron? Vedo che anche ora è con la Brown.”

-“Oh si. Sono sempre li che si sbaciucchiano. Ma a me non interessa più. Me la sono fatta passare. Non ne valeva la pena di soffrire per lui. Gli voglio bene, ma come amico. Forse quello che credevo di provare era solo un rimpiazzo. Cioè Harry aveva Ginny, Ginny aveva Harry rimanevamo io e lui.”

-“Granger la tua logica mi sorprende. Dove vuoi andare?”

-“mmm.. Proporrei Mielandia che dici?”

-“Mielandia sia.”

Passarono la giornata a ridere scherzare mangiando apifrizzole,  a metà pomeriggio entrarono ai Tre Manici di Scopa.

-“Senti ti va di sederci con i miei amici?” domandò Hermione indicando Harry e Ginny.

-“Va bene. Ma che non si sappia in giro.”sorridendole le fece segno di anticiparlo.

Trascorsero il resto del pomeriggio li, bevendo burrobirra, parlando di quidditch e di scuola.

Giunti al castello Zabini salutò Hermione ma prima di lasciarla le poggiò un bacio sulla guancia.

Quel sabato Draco sarebbe stato tutto solo. Voleva riflettere. Il padre continuava a mandargli lettere alle quali lui non rispondeva. Era da solo in sala comune, quando Astoria gli arrivò alle spalle.

-“Ehi Draco. Come mai non sei a Hogsmade? “

-“Non ne avevo voglia. Vorrei stare un po’ da solo.”

-“Da solo? Tu? Rifiuti anche la mia compagnia?”

-“Se possibile si”

-“Draco, le hai lette le lettere che ti scrive tuo padre?”

-“Non sono affari tuoi.”

-“Direi di si, dalla tua risposta. Il tempo sta per scadere. Non fare cazzate.”

Lo sapeva anche lui che non doveva fare cazzate, infatti cercava sfogo in altre maniere che non fosse il sesso. Ma era inutile a lui piaceva.

-“Astoria aspetta.”

Si avvinò a lei, cominciò a baciarla. La prese in braccio e la condusse nel bagno. Era il luogo più vicino.

-“Draco ma non possiamo andare in camera?”

-“Zitta.”

La prese di prepotenza, la mise contro il muro, le gambe di lei attono ai suoi fianchi, le alzò la gonna e le strappò le calze, con un incantesimo le slacciò la camicia e iniziò a morderle il capezzolo. Lei non poteva fare niente se non godere di quella dolce tortura. Lui non si curò di compiacere la ragazza ma pensò solo a se stesso. Spingeva in lei con energia, rabbia, lei gemeva e lui spingeva sempre di più fino a raggiungere il piacere in lei. Poco attimi dopo, appena si fu ripreso si lavò la faccia e uscì dal bagno. Ora poteva pensare meglio.

Aveva fatto un’altra cazzata. –Beh meglio con lei che con Pansy- pensava mentre usciva dalla sala comune.

Doveva darci un taglio, doveva smettere di farsi mille ragazze ogni anno. Suo padre l’aveva avvisato. Era il suo ultimo anno per decidere la sua compagna. Il tempo stava per scadere, entro fine anno avrebbe dovuto dare un nome. E ora l’unico che aveva in mente era assurdo. Anche prima pensava a lei, era uno schianto con quella minigonna. In verità non era andato a Hogsmade per lei. Lei si vedeva con Blaise, il suo miglior amico, non poteva resistere a una giornata con lui che ci provava. Era rimasto stupefatto da come si era presentata, in abiti babbani si, ma che abiti. Era uno schianto.

-Basta Draco! E’ una mezzosangue. Per quanto brillante e bella è una mezzosangue. Non è per te, per il tuo rango.-

Hermione era in sala comune quando un gufo beccò alla finestra.

-“Hermione è per te.” Neville si avvinò e porse il pacchetto all’amica. Sopra c’era scritto solo il suo nome. Aprì la confezione e dentro c’erano dei cioccolatini. Ne mangiò uno. Il mattino dopo si ritrovò sdraita in un letto del’infermeria.

-“Oh Herm ti sei svegliata! Ginny!”

-“Io che ci faccio qui? Pechè sono in infermeria?”

-“hermione non ricordi nulla? Ci hai fatto prendere uno spavento! Hai mangiato uno di quei cioccolatini di Mielandia che ti erano arrivati e sei svenuta. Ti abbiamo portato subito qui. Madana Chips ha portato i cioccolatini a Piton che li sta esaminando.”

-“Mi fa male la testa.”

-“Ginny stai con lei, vado a chiamare la Chips.”

Hermione resto in infermeria tutto il giorno, la testa le scoppiava. Piton le aveva detto che nei cioccolatini c’era un veleno, non potente da ucccidere ma abbastanza per dover stare a riposo un paio di giorni.

Era arrabbiata non voleva saltare le lezioni per uno stupido avvelenamento.

-“Non si preoccupi signorina Granger, affiderò i suoi compiti al Signoe Malfoy. Del resto è il suo compagno di laboratorio. Parlerò io stesso con gli altri insegnanti.” Ed uscì senza dare ad Hermione possibilità di replicare.

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


cap 8

La domenica la trascorse con Ginny al suo fianco, Harry era andato agli allenemanti e l’amica non la voleva lasciare sola. Era passata anche Luna a trovarla e le aveva portato una strana collana contro il dolore alla testa.

-“Herm ma chi ti può aver messo del veleno nei cioccolatini?”

-“Non ne ho idea. Cioè una ce l’ho ma non capisco. Blaise ieri ha comprato una scatola di cioccolatini, mi aveva detto che erano per Malfoy, ma non ho visto la scatola, solo il pacchetto. Il classico pacchetto di Mielandia. Ma nn capisco perché mi debba aver spedito dei cioccolatini contenenti veleno. Non ha senso.”

-“Non ha senso no, ma i fatti sembrano contro di lui.”

A cena Ginny bloccò il ragazzo di serpeverde.

-“Ehi tu viscida serpe!”

-“Weasley ce l’hai con me?”

-“Oh si bello mio! Leviti dalla mente Hermione! Non so che hai nel cervello, non so perché le hai mandato quei cioccolatini ma se ti vedo ancora con lei ti schianto. Stalle lontano! Lei vale il triplo di te. Levatela dalla testa e torna nel tuo buco insieme alle serpi, che secondo le voci del castello sono anche abbastanza facili.”

Stava per andarsene quando lui la fermò.

-“Di che diavolo stai parlando? Che cioccolatini? Dov’è Hermione?”

-“Parli sul serio? Non sai nulla?”

Lei raccontò l’accaduto nei dettagli e cercò di leggere il volto del ragazzo ma vi trovò solo stupore, preoccupazione e rabbia.

-“Ehi dove stai andando?”

-“In infermeria cosa credi?”

-“E’ inutile, Madama Chips non te la farà vedere, le ha dato un sonnifero. Voleva tornare nel dormitorio con me. Ma deve stare a riposo e almeno per stasera la vuole tenere controllata.”

Si bloccò, si girò e prima di andarsene al tavolo per cenare disse alla ragazza.

-“Grazie per avermelo detto. Lei è speciale.”

-“Lo so. Ma devo scoprire chi è stato e perché.”

-“Ti aiuterò a scoprirlo.”

Al tavolo dei serpeverde Blaise stava raccontando tutto a Draco.

-“Stasera siamo di pattuglia nel castello, domanderemo un po’ in giro. Magari i quadri sanno qualcosa. O pixie. Tranquillo amico mio.”

Ma la serata non portò i frutti sperati. Nessuno sapeva o aveva visto niente. Draco era furente. Aveva minacciato i quadri che appena avessero scoperto qualcosa di riferirglielo.

Ginny aveva mentito, Hermione era sveglia non aveva voluto prendere sonniferi almeno se non strettamente necessario. Si era fatta portare dalla compagna l’Ipod. Non poteva fare a meno della sua musica. L’aiutava a rilassarsi e a pensare.

Stava ascoltando una canzone dei Queen quando Madama Chips arrivò porgendole un biglietto.

-“L’ha appena portato la sua amica.”

-“Grazie.”

“Herm, ho parlato con Zabini. Non credo sia stato lui, era sinceramente preoccupato e mi ha detto che mi aiuterà a capire chi è stato. Stava per venire da te ma gli ho detto che la Chips ti aveva dato dei sonniferi e che quindi stavi dormendo.  Passo a trovarti domani con Harry. Ah Ron mi ha chiesto di te. Si scusa per non essere venuto ma oggi ha dovuto fare il doppio turno di pattuglia visto che tu non eri disponibile. A domani.”

La prima visita della mattina fu di Ron, lei ancora intonita dal sonno non capiva perché lui fosse già in piedi e già li da lei.

-“Sono fuggito dalla sala comune prima che mi vedesse. Se no non mi lasciava venire. Come ti senti? Scusa per ieri ma sono stato in giro per il castello. Gli studenti di Durmstrang sono odiosi.”

-“Non preoccuparti, me l’ha detto Ginevra. Ti ringrazio per essere passato anche rischiando la pelle. Ma dimmi, come vanno le cose con Lavanda?”le faceva ancora un po’ male parlare di lei con lui ma doveva farlo, doveva farsi vedere forte e poi lui non le interessava più sotto quel punto di vista.

-“Sono il suo pupazzo. Cerco di fuggire ma sa sempre dove sono. Sempra la Cooman!”

-“ahahah! Povero Ron!”

-“Sarà meglio che vada o mi tocca saltare la colazione.”

-“Ok. Salutami gli altri.”

Quando Malfoy entrò in infermeria, Hermione dormiva. Lui si sedette e la osservò per un pò.

-Per merlino se è bella mentre dorme. Però ora sarà meglio svegliarla. Se entra qualcuno e mi vede così chissà cosa pensa.

La scrollò dolcemente. Le mugugnò ma poi lentamente aprì gli occhi.

Appena lo vide si mise come sull’attenti. Si drizzò dal letto, per poi ricadere giù, imbarazzata.

-“Bel pigiama Granger.”

Era con una canottiera di seta bordeaux abbastanza attillata e non aveva di reggiseno. Lei era diventata del colore della cannottiera.

-“Malfoy. Ma ti sembra il caso? Cafone”

Non lo guardava in faccia era troppo imbarazzata. Dopo che Ron era passato si era tolta la maglia a maniche lunghe, aveva avuo caldo quella notte ed era rimasta in intimo praticamente.

Draco aveva avuto un’erezione immediata che ora gli pulsava nei pantaloni. Coprì la sporgenza con la tracolla grazie alla scusa di doverle dare i compiti di Piton.

-“Mi ha raccomandato di darteli di persona. Volva venire Blaise ma non ha voluto. Comunque appena uscirai da qui dovremmo fare un tema per lunedì prossimo di 200 parole questa volta.”

-“Su cosa?”

-“Amortentia”

-“Abbiamo iniziato maluccio l’anno, Granger. Vedi il tuo fidanzato platonico con un’altra mentre fanno sesso, ti sfoghi con me, ti fai avvelenare e io ti devo portare i compiti. Non ci siamo.”

-“Hai dimenticato che ho perso il quaderno e tu me l’hai ridato. E che mi hai scritto.”
Aveva parlato senza riflettere e ora si accorgeva della figura fatta. Lui sorrise.

-Dio se è bello mentre ride, gli si illuminano gli occhi.-

-“Vero.  Non ti ci abituare però. Ciao Granger.”

-“Draco, scrivimi ancora.”

Lui non si voltò nemmeno uscì dall’infermeria. Era ancora eccitato quando incontrò una ragazza di tassorosso del loro anno. L’anno prima l’aveva sverginata nel bagno del secondo piano. Si scambiarono due parole e lui la portò nello sgabuzzino di Gazza. Ne uscirono poco dopo lui abbastanza soddisfatto, ma pensava ancora a Hermione.

-“Draco, scrivimi ancora.” Le voleva che lui le scrivesse, ma Blaise era cotto di lei. Lui le voleva scrive, l’avrebbe già voluto fare ieri ma non aveva osato. Ora lei glielo chiedeva. E poi quella canotta bourdeaux lo aveva mandato in estasi. Così semplice eppure così sexy. Il suo modo di arrossire. Stava per girare l’angolo quando sentì dire il nome di lei. Si fermò ad ascoltare.

-“Ti dico che Ron questa mattina è andato da lei Lav. L’ho visto uscire all’alba, sono sicura sia andato in infermeria.”

-“Vorrà dire che le servirà un’altra dose di veleno. Non ha capito la lezione alla prima? Bene continuerò finchè non lo capisce.”

Draco avrebbe voluto spaccarle la faccia ma non era abbastanza. Voleva farla pagare alla Brown come un Malfoy sa fare. Si sarebbe pentita di aver avvelenato Hermione.

Harry era al campo di quidditch, stava diluviando ma doveva fare le selezioni per la squadra di grifondoro. Infondo la pioggia poteva aiutarlo a individuare i migliori. Ron era giunto a bordo campo in compagnia di Ron. Zabini e Malfoy arrivarono al campo di quidditch ad allenamento inziato. Zabini fece segno a Harry.

-“Se siete qui per il campo ci siamo noi come potete vedere.”

-“Zitto Potter e ascolta.”

-“Vedo cosa posso fare. Intanto ho una rossa furente che non sbaglierà mira.”

Passarono una decina di minuti e poi fece un cambio di ruoli.

-“Ginny vai a provare come battitore, magari hai il talento di Fred.”

Lei prese subito la mazza felice dell’occasione datagli dal fidanzato di spaccare la faccia a quell’arpia della Brown.

Purtroppo a fine allenamento neanche un  bolide l’aveva colpita, ma in compeso Harry aveva spinto uno dei probabile cacciatori sopra di lei. Che si ritrovò nell’erba bagnata a gambe all’aria.

Ma la vendetta di Draco non era finita, anzi visto il fallimento dei grifondoro ci avrebbe pensato lui

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Capitolo 9
*** cap 9 ***


sc

BUONA DOMENICA A TUTTI. Scusate ma ho notato che non mi è stato pubblicato il capitolo 7..è pasato dal 6 all’ 8. Ora l’ho pubblicato. Grazie a tutte voi che seguite..e scusate ancora

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Capitolo 10
*** Capitolo 9 ***


cap. 9

Harry era furente, non riusciva a capire come quella stupida della Brown potesse fare una cosa tanto ignobile.

Forse avevano ragione, il cappello ti smista troppo spesso. Non poteva essere una grifondoro. Un grifone non fa nulla del genere, per di più a un compagno. Era fuori sé, Ginny l’aveva pregato di non dire nulla a Ron. Non voleva che Lavanda venisse a sapere che l’avevano scoperta.

-“Sai, credo che Zabini si sia preso una bella cotta per Herm.”

-“Lo cedo anch’io, e non mi piace. E’ una serpe Gin.”

-“Beh ora si stanno dimostrando migliori loro che noi. Non sono manco riuscita a prendere quella vipera con un bolide, per tutti i troll.”

-“Infatti sei la mia cacciatrice non battitrice.” Le posò un bacio dolce, sobrio sulle labbra.

-“Signor Potter. Venga la prego.”

La McGranitt era spuntata fuori dal suo ufficio poco dopo il loro passaggio.

-“Ti aspetto su.” Ginny si allontanò.

-“Mi dica professoressa.”

-“Entra”chiuse la porta “Come sono andate le selezioni?Qualche novità?”

-“Purtroppo no professoressa, siamo gli stessi dell’anno scorso più o meno. Peakes e Coote battitori, Weasley portiere, Weasley-Thomas-Robins cacciatori. Contavo di inziare al più presto con gli allenamenti. Più che altro per Thomas.”

-“Mi sembra un’ottima idea. Che ne dici di mercoldedì sera? I tuoi allenamenti con i cannoni come procedono? Hai appreso qualcosa di utile per grifondoro?”

-“Benissimo, professoressa la ringrazio. Si molto. Infatti pensavo di mettere in atto qualche d’uno degli esercizi con la squadra. Mercoledì è perfetto.”

-“Potter dimmi una cosa, come sta la signorina Granger? Non ho avuto occasione di andarla a trovare.  Si sa chi possa essere stato?”

A Harry spiaceva mentire alla McGranitt ma voleva che quella cosa rimanesse interna. Non voleva che tutti sapessero di quella viscida grifondoro.

-“No professeressa, stiamo ancora cercando di capire chi le possa aver fatto una cosa simile.”

-“Fammi sapere appena sai qualcosa. Ah, quasi dimenticavo. Le selezioni per la squadra della scuola saranno divese per giocatore, i cercatori saranno i primi. Metterò un messaggio in bacheca.”

Stava rientrando in sala comune quando Ron e Lavanda uscirono da un’aula. Lui si stava mettendo apposto la camicia, lei si stava sistemando la gonna e subito dopo i capelli. Sperando di far imbarazzare lei, si avvicinò.

-“Ciao Ron! Lavanda. Ti sei sfogato dalle tensioni delle selezioni?”

Ron rise.

-“Se si può dire così”

Harry c’era riuscito l’aveva messa in imbarazzo, non felice però comiciò a parlare di Hermione. A raffica.

-“Sei andato da Herm oggi? Mi aveva chiesto di te ieri sera. Le ho detto che eri a fare ronda e lei si è scusata perché doveva darti una mano e invece era rinchiusa li per colpa di uno stupido mal di testa.”

-“Le fa ancora male la testa? Ma la Chips non le ha dato nulla?”. –Perfetto Ron c’è cascato. Ahah guarda Lavanda che faccia. Ci fosse Ginny.-

-“Prima dormiva non lo so ora come le vada la testa. Spero meglio. Si è fatta portare l’ipod da Ginny. Sarà li con le sue cuffiette.”

-“Classico. Quando ha quella scatoletta tra le mani non capisce più niente. Le parli e lei non ti risponde. Ah aggeggi babbani.”

-“RonRon! Andiamo a fare un giro? Non voglio rientrare subito.” Stava cercando di attirare l’attenzione del suo ragazzo ma con scarsi risultati. Lui continuava a parlare con Harry dell’amica.

Arrivarono fino all’ingresso della sala comune ma Ron fu portato via quasi a peso.

Harry entrò nella sala ridendo e raccontò tutto a Ginny che se la rise di gusto e poi gli si fiondò tra le braccia.

Zabini era andato a trovare Hermione quella sera.  Era incazzato nero con la Brown. Voleva spaccargli la faccia e poco importava che fosse una donna. Entrò nella sala comune e trovò Draco in compagnia della Parkison.

-“Evapora Pansy. Ho bisogno di Draco.”

-“Evapora tu Blaise, noi abbiamo da fare vero Draco?”

-“L’hai sentito mi sembra? Levati dalle palle.”

-“Me la pagherai Malfoy. Parola mia. Vedrai che tornerai da me tra poco e io sarò occupata.”

-“Vai a farti qualche primino va. Che loro riesci ancora a farli godere.”

Draco era sorpreso delle parole dell’amico ma ghignava.

-“Ehi sei proprio incazzato. Che ti succede?”

-“Voglio vendetta Dra. Quella stronza della Brown. Non doveva.”

-“Sei stato da Hermiore?” Draco aveva usato il nome di lei senza accorgersene. Ma Blaise l’aveva notato.

-“Da quando la chiami Hermione? Comunque si, dice che domani la faranno uscire dall’infermeria e potrà riprendere le lezioni.”

-“Bla ma che cazzo ne so da quando la chiamo per nome. Non ci ho manco pensato. Cosa vuoi fare con la Brown?”

-“Renderle la vita impossibile. E tu sei il migliore in questo.”

-“Lascia fare a me.”

Il giorno dopo Malfoy casulamente finiva sempre sulla strada della Brown. Lei l’aveva notato, non avevano lezioni insieme, o almeno non così tante da doversi trovare la serpe sempre tra i piedi. Stava per raggiungere la sala comune, Ron era in biblioteca con Harry. Era sola.

-L’occasione che aspettavo-

La raggiunse la prese da dietro e cominciò a baciarle il collo. Lei colta di sorpresa ma presa dai birvidi che lui le provocava chinò il capo sulla sua spalla da permettergli meglio di baciarle il collo.

-“Vieni con me.” Sussurò lui. Lei come una bambola nelle sue mani lo seguì.

Entrarono in un’aula, lei si stava già slacciando la camicia. Lui siggillò la porta e insonorizzò la stanza.

-“Bene bene Brown, io e te soli finalmente.”

-“Malfoy, non mi sarei mai aspettata di trovarmi in una stanza sola con te. Nache se lo speravo. Se bellissimo.”

-“Sei stata cattiva. Io lo so.”

-“Si molto cattiva. Castigami” lei pensava fosse un gioco erotico. Lui si stava avvicinando a lei con la bacchetta tra le mani.

-“Sei sicura di volerlo, ti farà male. Puoi chiedere scusa.”

-“Fammi male Draco. Fammi male.”

Lui sentendo pronunciare il suo nome scattò.

-“Non usare pronunciare il mio nome, puttana!”

Gli occhi di lui erano diventati piccoli, freddi e senza un minimo di passione.

-“Vuoi che ti faccio male allora? Bene. CRUCIO!”

Lei urlò.

-“Cosa pensavi che io volessi scoparti? Non mi mischio con quelle come te. Ma tu cara, hai sbagliato a metterti contro un Malfoy. Questo è solo un avvertimento. Stai lontana dalla Granger, se vedo che le succede di nuovo qualcosa anche se non sei stata tu me la prenderò con te. Sono stato chiaro? Non voglio che ti avvicini a lei.E non deve uscire una parola di quello che è successo qui dentro. Se succederà, conosco altre maledizioni. Spero tu abbia capito il messaggio. Ora io uscirò dalla stanza, tu ne uscirai tra una decina di minuti.”

Se ne andò. La lasciò li, spaventata, piangeva in silenzio, non aveva risposto alle parole del ragazzo ma sapeva che non doveva fare altre cazzate o sarebbe stato peggio.

-Maledetta Granger. Ora hai anche un paladino a serpeverde? Ma come ha fatto a scoprirmi. Devo stare più attenta. Lei avrà anche amici ma io non le lascerò mai Ron. Deve solo provarci e sarà lei ad essere crucita.-

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Capitolo 11
*** Capitolo 10 ***


cap 10

Hermione fu finalmente dimessa, riprese le lezioni e venne informata di ciò che avevano scoperto. Era arrabbiata ma non voleva far vedere che sapeva. Ginny le aveva detto che la situazione era risolta, ceh non si doveva preoccupare.

-“Solo non mangiare più cioccolatini che arrivano via posta.”

-“Tranquilla Gin. Penso che per un po’ di cioccolata ne farò a meno. Hai mica visto Ron?”

-“No perché? Sicuramente sarà con quella.”

-“Dici? Non si sono ancora lasciati?”

-“No a lui non abbiamo detto nulla. Per cui se evitassi di parlarne te ne sarei grata. Voglio che mio fratello capisca da solo l’errore che sta facendo.”

Draco era in sala grande a fare colazione quando vide entrare Hermione più raggiante che mai. Aveva avuto un tuffo al cuore quando la vide entrare, ma poi la colazione gli andò di tarverso appena mise a fuoco con chi era entrata.

-Allora non hai capito un cazzo Brown.- Hermione stava parlando con Ron e Lavanda. Lei le aveva passato un braccio intorno al collo con fare fraterno. Draco sembrava un Petardo cinese pronto ad esplodere.

Si alzò dal tavolo anche se aveva ancora la colazione integra praticamente.

-“Draco!Ti sei perso l’annuncio del preside. Tra un mese ci sarà la prima partita del torneo con le altre scuole. Per le selezioni sarà esposto in bacheca un foglio con le date.”

-“Dov’è la Brown Blaise?”

-“Io..Credo che stia facendo ancora colazione perché?”

-“Mi hai chiesto di renderle la vita impossibile no? Lo sto facendo.”

-“Draco Malfoy, ti interessa la Granger? C’entra con quello che ti ha detto tuo padre? Perché se è così ora accetto il tuo aiuto ma non voglio cederti lei. Credo stia diventando importate.”

-“Mi conosci troppo bene amico mio. Comunque non lo so. Però tu mi hai chiesto un favore e io lo voglio fare.”

Aspettò dietro l’armatura all’ingresso, rimaneva nascosto ai ragazzi che uscivano dalla sala o che vi entravano, ma lui vedeva tutti.

Si era aspettato che uscisse per prima Hermione ma la fortuna li sorrise, Lavanda stava parlando con le gemelle Patil. Le scagliò contro una fattura non verbale.  Sul viso di Lavanda poco a poco spuntarono tante piccole bruciature, simili a delle punture. Padma e Calì la guardarano innorridite e la portarono subito in infermeria. Draco se la rideva sotto i baffi. Per un po’ le sarebbero rimasti i segni sul viso.

Era appena uscito dal suo nascondiglio quando Hermione uscì dalla grande porta, il viso chino su un articolo della gazzetta del profeta.

-“Granger. Hai controllato i temi che ti ho portato?”- scemo Draco, scemo. Ma che cazzo di discoris fai.-

-“ Giorno anche a te. Si gli ho controllati, direi che possono andare anche se io avrei parlato un po’ di più sugli effetti che crea. Però va bene.”-Hermione respira, stai calma-

-“Ehi Hermione! Come stai?Sei uscita finalmente da quel postaccio!” Blaise si era avvicinato e stava stampando un bacio sulla guancia della grifona. Lei arrossì subito.

-“Ciao Bla! Si ce l’ho fatta hai visto?Andiamo ad erbologia?”

-“Certo! Verrai a fare il tifo per me per le selezioni dei campioni di  Hogwarts vero?”

-“Ci posso anche venire ma lo sai che io non ci capisco nulla.”

Blaise stava parlando con Hermione di quidditch e lui gli aveva chiesto dei compiti?! –Ma perché quella mezzosangue mi deve mandare in confusione? Per tutti i troll!-

-“Malfoy geloso di Zabini? Tranquillo Herm non morde.”

-“Fottiti Potter.”

Harry se la rideva. Aveva osservato la scena con Ginny e non aveva saputo resistere dallo sfottere il rivale.

-“Harry! Hai saputo di lavanda? Qualcuno le ha tirato una fattura pungente, lieve, ma adesso è in infermeria. Vado da lei.” Ron era tutto sudato.

-“Mi dispiace Ron. Se posso fare qualcosa dimmelo.”

-“Ok grazie. Ciao Gin.”

-“Suppongo che il merito sia tuo,Malfoy. Grazie.”

-“Non so di cosa tu stia parlando Weasley.” E sorrise alla ragazza.

Nella serra di erbologia Hermione e Blaise parlavano. Erano diventiti compagni in quel corso.

-“Senti, stasera dobbiamo controllare il castello. Ti va se ci vediamo? Lo so che l’ultima volta, nonché la sola,  è successo un casino. Vorrei rimediare.”

-“Certo non c’è problema. Ti trovo io. Non ti preoccupare. Così nel caso ti scopro se sei con qualcuna.” Gli strizzò l’occhio.

La sera, Hermione si era fatta prestare la mappa del malandrino da Harry.  Non ci aveva mai pensato sul serio ma era un buon modo per evitarsi chilometri a piedi. Trovò Blaise che girovagava nei sotterranei, nei pressi di quella che doveva essere la tana dei serpeverde.

Seguendo la mappa e io muovimenti del ragazzo gli arrivò alle spalle.

-“Buuuu!”

-“Hermione! Ma come hai fatto a trovarmi qui sotto?”

-“Segreto.”

Camminarono per un po’, lei non era mai stata in quell’ala del castello e lui le mostrò i sotterranei nei minimi dettagli.

Si erano seduti su dei gradini a parlare, lei aveva freddo e lui le passo un braccio intorno al collo per scaldarla.

Quella posizione così strana per lei, con un ragazzo diverso da Harry o Ron la mise in imbarazzo. Cominciò a giocare con una ciocca di capelli.

-“Lasciali stare Herm. Non ti hanno fatto nulla quei poveri capelli.” Poi le prese il viso e lo fece girare.

-E’ vicino, è troppo vicino.-

La baciò. Lei non si sottrasse al bacio anzi, Lo ricambiò. Lui ci mise passione. Lei ci mise affetto. Lui chiese l’ingresso per la sua bocca e lei glielo concesse. Inziarono così una danza.Poi Hermione si ritrasse.

Lui stava cercando qualcosa di più. Voleva qualcosa di più. Ma non la forzò. Capì appena lei si mise sulla difensiva che sarebbe dovuto andarci piano, lei era ancora vergine.

-“Scusami Herm, credevo che tu avessi già. Perdonami se ti ho offesa.”

-“Bla tranquillo. E’ che non sono pronta per quello e poi non qui.”

Hermione era imbarazzata, Blaise l’aveva baciata e lei si era lasciata andare. Era seduta sul letto, Ginny dormiva ma lei non ci riusciva. Pensava a quello successo nei sotterranei, a lui che le saliva con la mano sul fianco raggiungendo il seno. Si era lasciatat toccare all’inizio ma poi quando le sue carezze si fecero più aggressive, più vogliose, si era ritratta. L asua prima volta l’avrebbe voluta come quella della sua amica: con l’uomo che amava veramente e in un bel posto. –Di certo non nel sotterraneo della scuola.-

Stava mangiando una cioccorana quando un gufo le beccò alla finestra.

-Che vizio di mandare messaggi di notte. E se io dormissi? Non viene in mente a nessuno?-

Prese la pergamena dalla zampa del gufetto. Gli diede un pezzetto di cioccolata ma lui rimase li.

-“Ah aspetti la risposta?”

“Hermione, mi avevi chiesto di continuare a scriverti ma non l’ho più fatto. Però stasera mi andava di farlo, vorrei parlarti se per te non è un problema. Ci potremmo vedere domani a fine lezioni sotto il salice? D.M.”

-Draco. Mi ha scritto Draco.- Scarabbocciò una risposta affermativa e poi la legò alla zampetta dell’uccello.

-Per tutti i folletti! Domani avevo promesso  a Blaise di andarlo a vedere. Va beh ci farò una scappata. Poi andrò da Draco.-

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Capitolo 12
*** Capitolo 11 ***


cap 11

La mattinata di Hermione passò tra una lezione e l’altra con i suoi amici che parlavano di quidditch.

Harry era agitato perché nel tardo pomeriggio si sarebbero tenute le selezioni per i battitori. Sapeva che i battitori delle altre squadra erano forti ma non voleva che i suoi grifoni sfigurassero.

-“Sicuramente Zabini sarà in squadra potrebbe anche non fare le selezioni, è uno dei migliori. Se non il migliore a scuola. E sai che per ammettere questo, Herm, dev’essere bravo.”

Harry continuava a parlare, l’ansia regnava sovrana su di lui e nemmeno Ginny riusciva a calmarlo.

-“Herm verrai a vedere le selezioni vero? So che Zabini te l’ha chiesto.”

-“Ma stai con Zabini?”

-“Oh Ron taci. Hermione allora verrai?”

-“Io non lo so, Gin.”

Ginevra era preoccupata per l’amica. Non capiva quello che le stava succedendo. Le aveva parlato del bacio scambiato tra lei e la serpe ma non capiva cosa turbasse l’amica.

-“Vuoi parlare?”

-“Semmai dopo. Ci vediamo al campo.”

Hermione si era infilata nel bagno delle femmine. Aveva visto quella porta come un segno, come un rifugio.

-Hermione Jane Granger. Cosa ti sta succedendo? Ti baci con uno ma quando ricevi un biglietto, un biglietto, dal migliore amico di quello con cui ti sei baciata e il tuo cuore fa le capriole. Senza contare che fino all’anno scorso ti odiava per il tuo sangue. Non puoi prenderti una cotta per lui. Non puoi. Come ti sei fatta passare quella per Ron ora ti fai passare anche questa.-

Uscì dal bagno con una nuova determinazione ma purtroppo dopo due passi, questa determinazione, svanì.

Draco stava venendo dalla sua parte. Era solo. Il suo passo era elegante, la camicia fuori dai pantaloni, la cravatta allentata, il mantello che gli svolazzava , la testa china su un libro. Non si era accorto di lei.

-E’ bellissimo-

Ormai era vicino, si era accorto che qualcuno lo fissava, stava già per insultare la persona che gli si parva davanti quando si accorse che era Hermione.

-“Ciao. Sembra che hai visto un fanstasma. Stai bene?”

-“Ciao. Si benissimo è ceh non mi aspettavo di trovarti qui. Non dovresti essere al campo?”

-“Io? O merda le selezioni!!! Hermione, ci vediamo dopo. Appena finiscono le selezioni. Aspettami.”

Corse via. Sembrava avesse un vampiro alle spalle.

-Come ho potuto dimenticarmi? Le ho dato appuntamento proprio il giorno delle selezioni. E io da capitano devo esserci. Merda.-

-“Signor Malfoy, stavamo aspettando lei. In sua ssenza abbiamo già visto i battitori di serpeverde. Il suo voto non era necessario in quel caso. I capitani delle squadre al momento dei propri giocatori non votano.” Silente stava spiegando a Draco le regole delle selezioni. I capitani avrebbero dato il loro voto, poi gli insegnanti avrebbero deciso la squadra definitiva.

Le selezioni andarono avanti per un’ oretta, Hermione si era seduta vicino a Ginny negli spalti.

-“Ma la Brown è ancora in infermeria?” chiese Hermione notando che Ron era in compagnia di Dean e Seamus.

-“No è in camera sua che si rifiuta di uscire. Ha ancora delle croste in faccia dice Ron. Per un po’ non l’avremo tra i piedi.”

-“Gin ho bisogno di un favore. Mi devi coprire le spalle dopo. Se venisse Blaise, gli devi dire che sono in sala comune, che non mi sono sentita bene ok? Lui mi ha visto qui, magari verrà e ho bisogno che tu mi copra.”

-“Si non c’è problema ma poi mi devi spiegare tutto ok? Sei la mia migliore amica ti spalleggio sempre lo sai, però sono preoccupata per te. Ti vedo assente.”

-“Ti prometto che appena capisco qualcosa ti spiego.” Le diede un bacio sulla guancia e corse via verso il salice.

Era li da un po’, si stava stufando. Per fortuna si era portata dietro l’Ipod e ora si stava rilassando ascoltando un po’ di musica.

-“Ehi! Scusa il ritardo, sono un idiota. Mi sono scordato ieri sera quando ti ho dato appuntamento. Mi rispondi?”

Draco non si era accorto che la ragazza non sentiva e aveva gli occhi chiusi, la scrollò leggerment. Lei al toccò scattò. Quando vide il ragazzo spense l’ipod e si levò le cuffie.

-“Scusami Draco, non ti ho visto arrivare e con le cuffie non ti ho sentito. Come sono andate le selezioni?”

-“Oh bene. Uno a uno.” Notò la faccia stranita della ragazza e proseguì “ Zabini e Coote sono i battitori. Mi ha stupito il vostro battitore.”

-“Ehm Draco io non capisco nulla di quidditch. Mi spiace ma se ne parli con la pianta ti da più soddisfazione. Ma dimmi di cosa mi volevi parlare.”

-“Non so perché ne parlo con te. Non chiedermi il motivo per cui ti dirò quello che sto per dirti. Tu un po’ di tempo fa mi hai chiesto cosa mi fosse successo, perché parlo con te e non ti chiamo più mezzosangue. Mi hai chiesto cosa mi ha fatto cambiare. Hermione la mia vita fino ad ora è stata uno spasso, rampollo di famiglia, purosangue, tutto mi è concesso. Ho fatto sesso con molte, troppe ragazze. Ma mio padre mi ha messo un freno. Mi ha dato un tot di tempo per mettere la testa apposto e trovare una ragazza seria. Hermione mio padre sta male, sta morendo credo anche se non vuole ammerterlo. Ecco cosa mi ha fatto cambiare.Non posso fare nulla per aiutarlo, posso solo eseguire quello che mi ha chiesto di fare. Smetterla di fare cazzate. Se non trovo una ragazza la sceglierà lui per me. Diciamo che le candidate non sono tra le mie preferite.”

-“Draco, mi dispiace. Cosa vuoi che faccia?”

-“Niente Hermione, non puoi fare niente. Puoi solo ascoltarmi. Non voglio altro.”

Hermione presa da un impulso lo abbracciò. Vedeva la sofferenza del ragazzo. Non capiva perché stava dicendo tutte quelle cose a lei, si è vero che era anto un legame tra loro. Come un filo d’oro e d’argento che si univa ogni volta che stavano vicini, che parlavano. Seguendo lo stesso impulso che l’aveva spinta tra le sue braccia lo baciò. Lui non si ritrasse dal bacio, anzi sembrava quasi che lei fosse l’aria che serviva per vivere, che le sue labbra fossero il nettare degli dei del quale lui aveva bisogno per andare avanti.

Lui non fu come Blaise, la baciò e basta senza pretendere altro, toccando i suoi capelli, accarezzando il suo collo. Lei si lasciò andare alle emozioni come non aveva mai fatto prima. Sentiva un bisogno crescente nelle parti intime, voleva che lui la toccasse, che la possedesse. Ma non fece nulla per far capire i suoi desideri. Si staccavano solo per riprendere un po’ di ossigeno poi le loro bocche si ritrovavano subito.

-“Draco, perdomani. Non dovevo.”

-“Shhh piccola.” E le siggillò la bocca con un bacio.

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Capitolo 13
*** Capitolo 12 ***


cap 12

-“Draco, ascoltami. Non lo deve sapere nessuno quello che è successo.”

-“Perché no? Ti vergogni?”

-“No. Non è quello.”-Hermione trasse un profondo respiro, poi continuò- “Lo sai che mi sto frequentando con Blaise. Ieri sera ci siamo baciati. E io oggi bacio te. Non è giusto. Ne nei suoi, ne nei tuoi confronti. Perdonami. Non dovremmo più parlarne di questa cosa, ne di altre”

-“Ma tu pensi che ti ho baciata per fare un torto a Blaise? E’ il mio migliore amico e io ho baciato la ragazza della quale lui si è preso una cotta. Sono una serpe è vero ma ho dei valori. Forse hai ragione.”

-“Non so perché mi hai raccontato quelle cose su tuo padre, ma mi dispiace, per quanto possa essere una persona cattiva almeno nei miei confronti, se tu sei cambiato può farlo anche lui. E vedrai che tutto andrà a posto. Se vuoi il mio consiglio, smettila di farti tutte le ragazze di serpeverde, e non solo, e cerca qualcuna che susciti il tuo interesse.”

-“Come fai a sapere queste cose te?”

-“Beh una volta un tuo amico mi ha detto che alle ragazze piace sparlare. Aveva ragione. Basta mettere la parola giusta qui e li e se sai con chi parlare scopri molte cose.”

Draco non levava gli occhi dai suoi, era attratto da lei, non solo fisicamente ma anche intellettualmente. Era una strega brillante, credeva fermamente in quello che diceva.

-“Mi spiace che dovrai sentirti in colpa.”

La ragazza gli lanciò uno sguardo curiosa, non capiva a cosa si riferisse, poi, prima che lei parlasse, la baciò di nuovo.

-“Hai ragione te comunque. Nessuno deve sapere di questo. Un Malfoy con una mezzosangue non si è mai visto. Ora rientra al castello, io aspetterò un po’. Ho bisogno di pensare. Ciao piccola.” Le posò un bacio lieve sulle labbra e poi le fece segno di andare, lei era come imbambolata non voleva andarsene da lui. Ma doveva.

-Per Merlino, cosa mi succede? Io che non ho quasi mai baciato, in due giorni due ragazzi.-

Lavanda era uscita dalla sua stanza, stava andando a cercare Ron, era tutto il giorno che non si faceva vedere. Quando si scontrò con Hermione.

-“Oh scusami Lavanda. Come stai? Mi diceva Ron…”

-“Zitta puttana. E di al tuo paladino che non ho paura di lui. Stai alla larga da Ron, non nominarlo neanche. Lui è mio. Io lo amo.”

Hermione a sentire le parole della Brown scattò. Le lanciò contro uno schiantesimo potente che fece sbattere Lavanda contro la parete. In quell’incanto Hermione vi aveva messo tutti i dubbi, il senso di colpa e la rabbia che provava nei suoi stessi confronti. Si sarebbe potuta scagliare contro chiunque ma il destino ha voluto fosse Lavanda.

-“A me non mi interessa nulla se lo ami o no. Lui è mio amico, sono 7 anni che ci conosciamo e se lui ha bisogno di me, tu non glielo impedirai, se io avrò bisogno di lui tu non mi fermerai. Ah, io non ho paladini, come vedi mi difendo benissimo da sola.”

Quando Ginny entrò nella camera che divideva con l’amica la trovò con le cuffie, sdraiata sul letto mentre abbracciava il cuscino.

-“Ehi che ti succede?”

Come un fiume in piena Hermione raccontò tutto all’amica, da Blaise a Draco a Lavanda.

-“Non capisco. Non so che fare. Non so cosa provo .Gin ti prego aiutami.”

-“Come posso aiutarti amica mia? Sei in un bel casino, è impossibile negarlo. Però Blaise è da un po’ che ti è dietro, Malfoy ha una fama che non è tra le migliori. Il tuo cuore cosa dice?”

-“Boh. In questo momento sta scioperando.”

Continuarono a parlare per buona parte della notte. Hermione sembrava non avere fine, una volta dato il là non si fermava più.

Negli stessi istanti, molti piani più sotto, nel covo dei serpeverde Blaise e Draco parlavano.

-“Credo di aver fatto un casino Dra, l’ho baciata e credevo che lei volesse fare sesso, invece è ancora vergine. Oggi era sugli spalti durante le selezioni, l’ho vista, ma poi quando sono andato da lei la Weasley mi ha detto che non si era sentita bene ed era tornata nella torre. Credo mi stia evitando.”

-“Amico mio cazzate ne facciamo tutti. Vedrai che non ce l’ha con te.”

A Draco faceva male parlare di Hermione che si baciava con il suo migliore amico. Lei gli era entrata dentro, era intelligente, decisa, orgogliosa, bella. Mostruosamente bella. Crescendo aveva sviluppato dei lineamenti perfetti, un bel viso solare, due occhi color nocciola intensi, dei capelli quasi domati anche se il riccio di Hermione era bello perché ribelle. Pensare che lui fino all’anno prima la disprezzava per il suo sangue. Ora rode perché era arrivato dopo. Si era accorto troppo tardi della meraviglia che era.  Pensare al pomeriggio trascorso con lei, lo rendeva felice, i baci che si erano scambiati gli provocavano una dolorosa erezione, avrebbe voluto raccontare tutto a Zabini ma non poteva. Era un loro segreto.

Draco si fece una doccia fredda, doveva calmare i bollenti spiriti e i pensieri hot che gli venivano in mente ogni volta che pensava a lei, ai suoi baci, al suo corpo.

-Cazzo Draco datti un contegno. Puoi avere tutte le troiette di questa casa, basta che schiocchi le dita.-

La mattina seguente Hermione restò sempre attaccata ad Harry, non voleva essere sola nei corridoi.  Ginny aveva pregato il suo ragazzo di assecondare l’amica, gli aveva spiegato che erano “problemi da donne” e lui non aveva voluto investigare oltre. Ron invece non smetteva di chiederle cos’avesse, perché evitava di girare da sola, perché stava con loro anziché andare con i serpe verde.

-“Ormai loro stanno più tempo con te che con noi. Perché oggi ci grazi della tua presenza?”

-“Se ti do così fastidio puoi andare altrove Ron. Il castello è a tua completa disposizione.”

-“Come siamo suscettibili. Problemi Hermione?”

-“No, grazie Lavanda sto bene. Solo che non sopporto le persone finte e false.”

Harry soffocò una risata poi sussurrò all’amica in modo che solo lei potesse sentirlo.

-“Stare con i serpe verde ti ha reso più pungente. E in questi casi è un bene. Brava Herm, l’hai zittita.”

-“Visto che ne io ne Ron siamo graditi. Ci vediamo a lezione. Vieni Ronron.”

-“Ehi! Io non vengo da nessuna parte devo parlare con Harry, ci sono le selezioni.”

-“Allora resta con lei. Io me ne vado. Ma mi verrai a cercare prima o poi. Lo so.”

Ron la lasciò andar contento di avere un po’ di tempo da trascorrere con gli amici, anche se una era sull’isterico andante ma con lui non voleva parlarle.

-“A che ora ci sono oggi le selezioni?” domandò Hermione.

-“Alle 4. Le hanno anticipate così oggi fanno sia portieri che cacciatori. Non so ancora come funziona Ron per cui bloccati. Credi di venire Herm?”

-“Non lo so. Devo vedere come sono messa con i compiti. Te Harry quando hai gli allenamenti con i Cannoni? Riesci a studiare?”

-“Si tranquilla. Questa settimana li salto, l’allenatore lo sa del torneo, Silente gli ha parlato e m ha detto che se non entro in squadra mi fa pulire le divise per tutto l’anno.” Harry era abbastanza preoccupato, Hermione lo capiva dal suo tono di voce. Ma non era il fatto delle divise a preoccuparlo, lui ci teneva davvero era una cosa importante per lui essere il cercatore della scuola.

-“Vedrai andrà tutto bene. Infondo sei il cercatore dei grifoni da 7 anni! Ci sarà un motivo no?” Hermione lo abbracciò. Lui felice del gesto dell’amica lo ricambiò era felice che il suo comportamento nei suoi confronti non fosse cambiato. Per lui era come una sorella. Per Ron però quella scena non aveva nulla di fraterno, li guardava tra un misto di imbarazzo e un misto di invidia, mentre uno sguardo di pura invidia arrivava da Draco che stava uscendo dalla biblioteca e li aveva visti arrivare. Aveva visto lei abbracciare Potter e lui ricambiare. Intraprese le scale che portavano al sotterraneo, non voleva vederla nelle braccia di un altro, non voleva che lei lo vedesse che la spiava. –Anche se questo non è spiare. Però che cazzo, perché abbracci Potter. Abbraccia me. Vieni da me.-

-“Ehi Brown tutta sola? Hai perso il cagnolino?” Blaise stava andando verso i campi, scopa alla mano.

-“No. Il mio cagnolino è con la Granger.”

Sapendo di aver colpito basso gli sorrise e se ne andò verso gli spalti per guardare le selezioni.

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Capitolo 14
*** Capitolo 13 ***


cap 13

Draco era in camera sua, stava uscendo dalla doccia quando Pansy entrò in camera sua.

Lui era con un asciugamano legato sui fianchi e i capelli bagnati, ci stava passando la mano per farci schizzare via un po’ d’acqua. Il suo fisico era asciutto, una tartaruga ben sviluppata e i muscoli delle braccia definiti. La ragazza quasi si asciugò la bava.

-“Non ti hanno insegnato a bussare? E levati ogni pensiero su una possibile scopata. Mi hai rotto. E ora dimmi che vuoi.”

-“Diretto come sempre”- lei non levava gli occhi dal suo fisico perfetto-  “ sono venuta solo perché ti ho visto passare tutto di fretta e abbastanza incazzato. Ho pensato avessi bisogno di uno svago.”

-“Te l’ho detto evapora. Ho le selezioni.”

-“Le selezioni sono alle 4. Hai ancora un po’ di tempo.”

Lei si stava avvicinando a lui, sapeva come stuzzicarlo. La sua verginità l’aveva persa in quel letto e molte altre volte c’era finita. Lui si lasciò toccare, eccitare persino. Lei cominciò a baciarli l’ombelico e a scendere sempre più giù, tracciando piccoli cerchi con la punta della lingua. Lui la lasciò fare, lasciò che prendesse il suo membro in bocca. Ora lei era in ginocchio, lui le muoveva ritmicamente la testa col ritmo che più gradiva e come gradiva. Dopo un po’ lui venì. Non le disse nulla. Le lasciò il suo seme in bocca, mentre lei ancora lavorava per dargli piacere.  Poi appena passato il momento di foga, si staccò da lei.

-“Te l’avevo detto. Nessuna scopata.”

-“Sei un bastardo. E questo mi eccita. Lo sai. Dai Draco so che mi vuoi.”

-“No non ti voglio. Io da te voglio solo quello che hai fatto. Niente di più. E ora vai, devo andare al campo.”

-“So che tornerai. Ciao Malfoy.” Uscì sbattendo la porta.

-Beh però avere ragazze che ti fanno andare via la tensione non è male, non è manco una cazzata. Però io desidero lei. Maledizione.-

Draco tornò a farsi una doccia fredda.

Blaise era rimasto sulla porta, stava guardando quella megera della Brown andare agli splanti.

-Perché è con Ron? Perché mi evita?-

Non ebbe il tempo di finire questi pensieri che il trio arrivò all’ingresso. Hermione rideva, sembrava tranquilla. Appena lo vide si irrigidì. Disse qualcosa a Harry e poi andò da sola a passo spedito verso il ragazzo all’ingresso.

-“Blaise! Congratulazioni. Ma come mai hai la scopa? Le tue selezioni le hai avute ieri.”

-“Ciao. Si ma silente ci ha chiesto di fare parte delle selezioni anche oggi, per mettere alla prova i cacciatori. Come ti senti? La Weasley mi ha detto che sei stata male.”

-“ Si ora tutto a posto. Solo un po’ di mal di pancia niente di grave. Ti va se ti accompagno al campo?”

-“Certo. Sai prima la Brown mi ha detto che eri con il rosso. Non mi ha detto che c’era anche Potter. Ero geloso. Non capivo perché eri con lui.”

Zabini aveva parlato tutt’un fiato ed Hermione era sorpresa della dichiarazione del ragazzo.

-“Non preoccuparti, Ron è solo un mio caro amico. Ormai mi è passata. Può scoparsi quell’oca dove vuole che la cosa non mi tocca.”

Arrivarono al campo e Blaise afferrò Hermione per i fianchi e le diede un bacio.

-“Scusa ancora per l’altra sera. Ciao bellezza. A dopo.”

-“ ‘iao.” Fu tutto quello che lei riuscì a rispondere. Blaise l’aveva baciata in pubblico. Non  se lo era aspettato.

-Speriamo che Draco non ci sia.- Ma ovviamente Draco era già al campo e ora stava andando con un sorriso verso Zabini. Non l’aveva manco guardata.

Le selezioni andarono bene più o meno per i grifondoro. Vennero presi due cacciatori su tre, Ginny e la Robins più uno di corvonero. Portiere venne scelto un serpe verde.

Harry era soddisfatto e felice della sua squadra e la McGranitt andò a congratularsi con lui, già tre componenti di grifondoro era stati scelti per rappresentare la scuola.

Ginny sprizzava gioia da tutti i pori mentre Ron era abbattuto e non si era visto per tutta la sera.

-“Sicuramente starà scaricando le sue tensioni con Lavlav.” Suggerì Harry in sala comune.

-“Contento lui. Herm ti dispiace se mi porto via Harry? Vorrei parlargli di una cosa.”

-“Scherzi? Ci mancherebbe sono io di troppo. Vado in camera a leggere. Non fate tardi.”

-“Si mamma.” Gli fecero il verso entrambi.

Era felice di stare un po’ sola avrebbe avuto il tempo di pensare. Però prima voleva fare una cosa.

Uscì dalla sala comune ed andò in gufiera, nel corridoio incontrò la Abbott di pattuglia ma non si fermò a parlare. Scelse un gufo della scuola e gli affidò un biglietto.

-“Draco Malfoy. Serpeverde.”

Il caposcuola di serpe verde era in camera suo solo, Blaise non era ancora rientrato quando primino bussò.

-“Signor Malfoy, mi scusi. Ma questo gufo ha un messaggio indirizzato a lei. E’ entrato in sala comune e ha cominciato a beccarmi perché lo portassi qui.”

-“Fallo appoggiare sulla sedia ed evapora.”

Il ragazzino uscì immediatamente, non vedeva l’ora. Sapeva che in quel periodo era meglio girare alla larga da lui, aveva maledetto sia gufo che mittente quando aveva visto a chi era destinato il biglietto.

“Draco, so che oggi hai visto. Mi dispiace. Ma credo sia meglio che io continui a frequentare Blaise. Tu hai la tua reputazione, che ne sarebbe se girassi con una mezzosangue? Mi dispiace. Chiederò a Piton se possibilmente può cambiare le coppie di laboratorio.”

-“Maledizione Granger! A me non pensi? Io non ho voce in capitolo? No bella mia. Io ti desidero e ti avrò.”

Si sentiva sfidato, nessuna l’aveva mai lasciato per il suo migliore amico o per qualsiasi altra persona.

“Non credo ti sarà così facile tagliarmi fuori Hermione. Perché io non voglio esserne fuori. Ti aspetto domani alle selezioni dei cercatori. Spero farai il tifo per me.”

Aveva scritto un biglietto che per lui era dolce, ma dentro di se covava una rabbia enorme. Non la voleva lasciare fuggire. Anche se fino a poche ore prima, prima del bacio, sapeva che era meglio Zabini di lui per lei. Aveva ragione lui aveva una reputazione ma lei era la miglior ragazza con cui avesse mai parlato, intelligente e spiritosa. – Mi spiace amico mio, ma ora è guerra-

Blaise entrò nella camera poco dopo e trovò Draco seduto sul letto.

-“Ehi Dra! Come mai ti sei chiuso in camera? E per giunta solo? Dov’è Astoria o Pansy?”

-“Boh. Non mi interessano. Sai che ho altri problemi per la testa. Devo trovare una moglie o almeno una presunta moglie o mio padre me ne farà sposare una di quelle due. Per di più domani c’è l’ultima selezione. Tu sarai al banco dei giudici al mio posto. Sei vicecapitano. Non fare tardi. E non fare cazzate.”

Blaise sentiva una sorta di odio nei suoi confronti ma l’attribuì alla tensione per il giorno dopo. L’ennesima sfida Potter- Malfoy.

Hermione era rientrata in camera, Ginny non c’era ancora. Si rigirava il biglietto tra le mani.

-Perché non mi vuoi lasciare andare. Maledizione  Malfoy.-

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Capitolo 15
*** capitolo 14 ***


cap. 14 Seduti al tavolo dei grifondoro, Harry e Ginny parlavano dell'ultimo giorno delle selezioni.
Hermione stava leggendo la Gazzetta del Profeta, era concentrata sulla politica estera, quando un barbaggianni le si posò davanti.
-"E' dei miei genitori! L'ultima l'ho ricevuta poco dopo l'inizio della scuola, erano in giro per dei convegni."
Harry e Ginny smisero di parlare di sport e prestarono attenzione all'amica; la videro felice , mentre apriva la busta e cominciava a leggere, ma poco dopo il suo volto mutò.
-"Devo parlare con Silente. Subito." Neanche il tempo di finire la frase ed era già dal tavolo dei professori.
Ginny, nel frattempo raccolse la lettera lasciata vicino al piatto con la colazione di Hermione, comiciò a leggere, poi la passò a Harry. Era sbiancata.
-"Merda"
-"Credo che Silente le consiglierà il San Mugo. E' il posto migliore e poi è anche più rapido da raggiungere."
-"Lo credo anch'io Gin. Povera Herm. Non riesce mai a stare tranquilla. Prima l'avvelenamento, ora questa."
Ron si era aggiunto da poco alla conversazione, era molto preoccuoato per Hermione, sapeva quanto fosse legata al padre.
Hermione stava tornandoda loro-
-"Herm, mi dispiace. Posso fare qualcosa?"
-"Oh Ron!"
La ragazza, che a stento aveva trattenuto le  lacrime, alle parole del rosso, scoppiò. Lui d'istinto l'abbracciò e lei si rifugiò in quelle braccia che vedeva come uno scudo dagli sguardi altrui. Non voleva che tutti la vedessero piangere. Ginny ed Harry si alzarono e accarrezzando la schiena e la testa dell'amica, che era sempre tra le braccia di Ronald, l'accompagnarono fuori.
-"Cosa ti ha detto Silente?"
-"Lui sapeva già tutto, mia madre ha mandato un gufo anche a lui. Ha detto che ha già chiamato il San Mugo e di aver fatto mandare una squadra di medimaghi a casa mia. Oggi dovrebberlo portarlo in ospedale. Harry mi spiace ma non ci sarò alle selezioni. Devo andare da lui."
-"Non dirlo neanche per scherzo. Vai, prepara la tua roba e raggiungi i tuoi a casa. Se riesco a strappare un permesso, ti raggiungerò in serata all'ospedale. Gin accompagnala in camera per favore."
-"Non era necessario dirlo. Andiamo Herm, ti do una mano."
Ron aveva la camicia bagnata delle lacrime di Hemrione, quando si sedette su un gradino delle scale principali, Lavanda arrivò come una furia e investì il ragazzo.
-"Sei ancora innamorato di lei? NOn è vero? Ti ho visto come l'hai abbracciata. Come lei si è tuffata tra le tue braccia! Ma ti ricordo che tu stai con me! Ora metto le cose in chiaro con quella. Visto che l'avvertimento non è bastato."
-"Tu non hai capito un cazzo! Tu non sai nulla! Hermione ha dei seri problemi! Prova a toccarla, di nuovo, e ti pentirai di essere nata. Perchè sappiamo tutto. Stai attenta."
A parlare era stato Harry, stufo di quella vipera, finita per sbaglio a grifondoro, stufo del suo dare addosso ed incolpare Hermione se Ron era un tontolone, stufo della gelosia nei confronti dell'amica. Ron era rimasto zitto, guardava la sua ragazza andarsene ma non gli importava. Hermione era il suo unico pensiero.

Blaise aveva visto la scena, partì in quarta verso l'uscita della sala grande. Voleva sapere cos'era successo alla sua Hermione, lui dopo il bacio che le aveva dato in pubblico ai campi di quidditch, la considerava sua, ma lei questo non lo sapeva. Ascoltò le parole che Harry disse a Lavanda e un misto tra preoccupazione e ansia gli strinsero il cuore.
-"Zabini. Non credo di essere io la persona adatta per spiegarti. Ma, Herm sta andando al San Mugo per motivi di famiglia. Ti spiegherà lei se vorrà, appena torna. Lei , comunque sta bene, fisicamente intendo."
-"No Potter! Tu ora mi dici che succede!Perchè Hermione è uscita, piangendo, tra le braccia di questo qui!"
-"Ehi! Ho un nome. E comunque non so perchè si sia messa a piangere tra le mie braccia. Forse perchè mi vuole bene, forse perchè mi ama ancora. Non lo so, però una cosa te la posso dire, non mi dispiace averla avuta tra le braccia, consolarla. "
Ron non ebbe il tempo di reagire, un pugno lo colpì in pieno viso. Il sangue comiciò a uscire copioso dal naso del grifondoro, mentre Blaise si voltava verso Harry che stava reggendo l'amico e gli mandava maledizioni.
-"Potter, te lo ripeto, dimmi che succede."
-"Potter, Weasley, Zabini. Che state combinando?"
Piton era arrivato alle spalle del ragazzo di serpeverde.
-"Niente professore, un piccolo diverbio. Era stato Ron a parlare, cerceva di non farsi andare il sangue in bocca mentre rispondeva.
-"Weasley vai in infermeria. Subito. Zabini tu seguimi."
-"Perchè non hai detto la verità?"
-"Cos'avrei dovuto dire? Mi sono preso un pugno da Zabini perchè la Granger piangeva tra le mie braccia e a me non dispiaceva? Ma per favore Harry, questa ce la vedremo tra di noi. Come sempre. Grifone contro serpe."

Draco non era andato a fare colazione quella mattina, aveva voluto rimanere un pò solo, un pò tranquillo, senza Blaise, senza Pansy o Astoria che lo provocassero sessualmente. Pensava alle parole della grifona, aveva ragione forse, non dovevano più vedersi, lui aveva il suo stato di purosangue, lei era una mezzosangue, una natababbana. Però no riusciva a rinunciare a lei, gli era entrata nel cuore. Aveva voluto picchiare Blaise, ieri, quando l'aveva baciata. Aveva voluto portarla via, farla sua. Invece lei gli aveva scritto che era meglio finirla, ancora prima di iniziare.
Era appena entrato nell'aula d'incantesimi, quando la McGranitt gli disse che Silente lo attendeva nel suo studio.
Davanti al gargoyle pronunciò la parola d'ordine: Cannella. Bussò.
-"Avanti.Oh, Signor Malfoy ti stavo attendendo. Buongiorno, come sta andando l'anno scolastico?"
-"Buongiorno a lei, professore. Bene la ringrazio."
-"E le selezioni? So che oggi tocca a lei. Buona fortuna."
-"Ehm, grazie. Se posso, perchè mi ha fatto chiamare?"
-"Bene. Sicuramente avrai saputo della signorina Granger."
Draco interruppe il preside.
-"No, signore. Non so nulla." si era fatto attento sentendo il nome della ragazza.
-"Questa mattina non eri a fare colazione con i tuoi compagni?"
-"No, signore."
-"Oh. Beh allora lascerò che le voci di Hogwarts ti diano tutti i dettagli più caldi. La signorina Granegr andrà a casa dei suoi genitori, suo padre dev'essere portato d'urgenza al San Mugo. Nel reparto di tuo padre, Draco. So che hai chiesto una camera personale per lui, ma è l'unico posto rimasto.
Mi autorizzi a lasciare il letto vicino, al papà di Hermione?"
Draco era rimasto basito dalla richiesta.
Vedendo l'indecisione sul volto del ragazzo, Silente proseguì.
-"Nessuno lo verrà a sapere. Sia di tuo padre, che della condivione della camera. te lo posso garantire."
-"Va bene. Però voglio accompagnare io la Granger nella stanza del San Mugo."
-"Mi sembra ragionevole. Tra poco dovrebbe arrivare, le ho dato il permesso di usare il mio camino. Puoi partire con lei. Avviserò io i professori. Grazie Draco. E' molto nobile da parte tua."
Il ragazzo, aveva parlato di suo padre a Hermione, gli era sembrata l'unica in grado di capire e non giudicare, ma no gli aveva detto che era ricoverato. Ora però anche suo padre sarebbe stato ricoverato al San Mugo e voleva sapere perchè.
-Draco hai la tua occasione per parlare con lei. Ora non ti può evitare.-















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Capitolo 16
*** Capitolo 15 ***


cap 15 -"Cannella" e il gargoyle di pietra prese vita, salendo a spirale e mostrando una scala. Hermione salì su uno dei primi scalini. Arrivò davanti alla porta e bussò. Aveva portato con se lo stretto necessario, un cambio e qualche libro. Si era vestita da babbana, in fin dei conti nel suo quartiere non sapevano lei fosse una strega.
Il preside la invitò ad entrare e ad accomodarsi, le offrì delle liquirizie che lei rifiutò.
-"Hermione, ho parlato con il San Mugo poco fa. Due medimaghi sono partiti da poco, visiteranno tuo padre poi nel pomeriggio avverrà il trasferimento. Vedrai andrà tutto bene. Non è nulla di grave, all'ospedale sono molto competenti stai tranquilla. C'è però un piccolo inconveniente."
-"Cosa succede? E' per i soldi? Credo che i miei abbiano abbastanza soldi babbani, li cambiano non..." Hermione era agitata, farneticava.
-"No, no cara. Non si tratta di soldi."- Silente le rivolse un sorriso benevolo, capiva come si sentiva la ragazza- " No, dobbiamo aspettare una persona. Mi ha pregato di non dire nulla, vuole essere lei a spiegare. Non partirai da sola. Dovrebbe arrivare a momenti."
Infatti, poco dopo, Draco bussò alla porta. Hermione che si era girata per vedere chi fosse la persona alla quale Silente le aveva accenato, rimase di stucco.
-"Ciao Granger."
-"Draco ma cosa c'entri tu con mio padre?"
-"Ti spiegherò poi. Ora sarà meglio andare. Preside è tutto pronto?"
-"Direi di si giovane Malfoy. Potete partire. Vi aspetto per domani. Vi lascio un giorno di vacanza. Signorina Granger, tu guarda come sono le condizioni di tuo padre, anche se credo che meglio del San Mugo non ci sia, aspetto un tuo gufo in serata. Buon viaggio."
Li porse un sacchetto con della polvere.
-"Dove andiamo?" chiese Draco.
-"A casa mia. Aldford street 7."
Ripetè lo stesso indirizzo all'interno del camino, poi il ragazzo la imitò.
Draco si aspettava di arrivare in sala, invece si ritrovò in una stanza da letto, presumibilmente di Hermione.
La camera era grande, spaziosa, ben arredata. C'era una finstra con un ripiano con dei cuscini rossi e oro per sedersi, il letto era a due piazze, vicino alla finestra vi era una scrivania con un PC portatile sopra, c'erano foto ( babbane pensò Draco perchè erano immobili) appese alle pareti, un grande armadio e poi il camino da dove erano arrivati.
-"E ora mi vuoi spiegare perchè sei in casa mia? Perchè sei con me? Cosa c'entri tu con mio padre?"
-"Bella camera. Semplice ma graziosa, un pò troppo rosso-oro per i miei gusti. Comunque anch'io sono felice di vederti."
-"Draco, ti prego. Ci sono già troppe cose che non capisco. Almeno te aiutami."
Hermione era di nuovo sull'orlo delle lacrime, gli occhi gonfi e rossi.
-"IO c'entro perchè tuo padre dividerà la camera con il mio."
-"Tuo padre? Con il mio? Questo vuol dire che tuo padre è al San Mugo? Ma l'altra volta, quando me ne hai parlato non mi hai detto nulla. Perchè?"
-"Hermione, non so manco perchè te l'ho detto! Avevo bisogno di qualcuno che mi ascoltasse, qualcuno d'intelligente. Non fare quella faccia stupita, lo sai benissimo di esserlo, sei la strega migliore che Hogwarts abbia da anni. Sarei un idiota a non riconoscerlo. Forse ho un pò esagerato, ora lui sta meglio ma è sempre li. Diciamo che non morirà, come credevo fino a qualche tempo fa. Silente mi ha convocato, questa mattina, e mi ha chiesto se potevo dare il mio permesso per fare stare tuo padre col mio. E ho accettato. Solo che volevo essere io a dirtelo."
-"Draco grazie! Ma tu padre quindi ora sta bene? Non è che farà qualche maledizione a mio padre. Sai la storia del sangue."
-"Tranquilla mio padre è senza bacchetta. Hermione?"
-"Mh?"
-"Perchè mi hai portato in camera tua?"
-"Oh beh, è l'unico camino della casa che ho collegato con la metropolvere."
-"Comodo. Hermione?"
-"Dimmi"
La baciò. Le si sciolse in quel bacio, lui ci mise passione, la passione che provava per lei. L'erezione di lui stava diventanto dolorosa, attimo dopo attimo il bacio diventava più esigente.
Hermione si staccò.
-"Draco, noi non possiamo. Non dobbiamo. Blaise. Il tuo sangue."
-"Herm, mio padre mi ha detto di trovarmi una moglie o una futura moglie. Stando con te in questi pochi mesi, ho capito che c'è altro oltre al sesso. Dammi un'occasione. Una."
-"Ma se lo viene a sapere? Io gli voglio bene."
-"Non lo verrà a sapere."
-"Scendiamo. I miei devono essere in sala."
In salotto trovarono i genitori di Hermione, sua madre si stava versando una tazza di the, suo padre, bianco come un lenzuolo, era coricato sul divano.
-"Hermione!Bambina mia! Quando sei arrivata? Stai bene?"
-"Mamma!!!Papà? Dio è così pallido. Io sto bene. Ah mamma lui è Draco Malfoy. Ha dato il permesso ai dottori di ricoverare papà nella stessa stanza di suo padre."
-"Piacere Draco. Avrei voluto essere avvisata che venivi, avrei preparato qualcosa. Io..mi dispiace, te sei stato così genitile da permettere a mio marito di essere ricoverato e io, non ho nulla, solo una casa in disordine."
-"Mamma stai tranquilla. Ci penso io."
-"Signora Granger, non è un problema. Sono io che le sono piombato in casa senza preavviso. Mi perdoni."
Hermione sollevò un sopracciglio, Draco si era rivolto a sua madre con fare educato, da nobile quasi e le aveva chiesto scusa. Forse stava davvero cambiando.
Erano in cucina, Hermione stava facendo qualcosa da mangiare. Un pò si aiutava con la magia, un pò faceva come sua madre le aveva insegnato: con il sudore della fronte.
Draco era entrato da poco, la osservava.
-"Perchè non usi la magia?"
-"Perchè mi piace fare qualcosa con le mie mani. Non rinnego le mie origini, mia madre mi ha insegnato a fare così, ci aggiungo un pizzico di magia ma mi rilassa cucinare. Draco prima stavo pensando, ma tu non hai le selezioni oggi?"
-"Avrei avuto si. Ho parlato con Silente, come tu saprai, e mi ha detto che mi metterà in lista comunque. Bene o maleper i cercatori, le selezioni non servono. La gara era tra me e Potter. Silente propporrà il mio nome, sta alla commissione decidere."
-"Mi dispiace. Potevi non venire.Lo avrei capito."
-"Diciamo che c'è in ballo qualcosa di meglio." Si avvicinò e l'abbracciò da dietro.
-"Draco."
-"shh piccola. Non rovinare tutto. MI piace questa cosa. Non ho mai dovuto faticare per avere una ragazza, ma tu rendi tutto più difficile. Sei un emozione inaspettata. Non avrei mai pensato che sarei stato in una cucina, babbana per giunta, con te."
-"E' un momento difficile per me. Mio padre sta male, devo capire ancora cos'ha. Non voglio incasinare tutto con Blaise. Non voglio farlo soffrire. Non so cosa voglio."
-"Te l'ho detto. Concedimi un occasione, anche per recuperare gli anni passati."
-"Beh allora io dovrei recuperare per il pugno?"
-"Fidati l'hai già fatto."
Stavano ancora parlando quando arrivarono i medimaghi.  Tramite una passaporta portarono il paziente in ospedale.
-"Possiamo portare solo lui tramite passaporta. Potete raggiugere l'ospedale tramite metropolvere o l'ingresso per visitatori." Detto questo, sparirono col padre di Hermione.
-"Draco vai con la metropolvere. Io accompagno mia madre dall'ingresso visitatori, così poi saprà come arrivarci se fosse necessario. La mia camera è l'ultima in fondo al corridoio."
-"Mi ricordo."
-"Draco! Prendi questo. Lo sentirai suonare, sullo schermo apparirà il mio nome, vieni dal''ingresso, così ci accompagni alla camera."
Gli passò un cellulare, lui lo prese e imitò la ragazza che ne mise uno simile in tasca.
-"So cos'è un cellulare e come funziona. Goyle ne ha uno. Ci vediamo la. Comunque, mi ricordo dov'è camera tua." gli sorrise e salì le scale. Hermione lo stava osservando, i jeans gli fasciavano le gambe e gli facevano un culo strepitoso. Poi però il pensiero di suo padre tornò a farla da padrone nel suo cervello, prese il cappotto e uscì nella fredda Londra.

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Capitolo 17
*** Capitolo 16 ***


cap 16 Blaise aveva seguito Piton nel suo ufficio.
-"Zabini, cosa credeva di fare? Se fosse arrivato qualsiasi altro professore le avrebbe dato una bella punizione. Si sieda." Il ragazzo si accomodò su una sedia di fronte alla scrivania.
"Per giunta ha rischiato di far perdere dei punti alla sua casa. Però non è per questo che l'ho convocata. Oggi ci saranno le selezioni dei cercatori, e lei, in veste di vicecapitano, rappresenterà la squadra di serpeverde.  Malfoy, tuttavia, non sarà presente. Diciamo che si è dovuto assentare dal castello."
-"Cosa??? Draco non ci sarà? Ma così noi non abbiamo di cercatore a rappresentarci! Le rimandi!"
-"Non si può, tra due settimane inizia il torneo e Hogwarts deve avere una squadra. La volevo informare di persona. Ora vada. Zabini, non attacchi risse nel corridoio."
Blaise uscì dall'ufficio del suo direttore, era incazzato con Draco, lasciava a Potter campo libero, si Potter era più bravo, lo sapeva anche lui, ma loro erano serpi. Draco sarebbe passato. Mentre saliva le scale per andare a lezione di incantesimi, incontrò Ginny.
-"Ehi Weasley junior! Guarda dove cammini. Ho già menato tuo fratello questa mattina."
-"Modera i termini. Non è che se abbiamo collaborato una volta, ora non ti posso schiantare. Ho altri problemi poi, che te e mio fratello che litigate."
-"Lo sai vero che tuo fratello è ancora innamorato della mia ragazza."
Ginny rise a sentire appellare Hermione così.
-"Cosa ci trovi di divertente?"
-"Oh niente. Solo che, Herm lo sa di essere la tua ragazza?"
-"Beh l'ho baciata in pubblico. E' sufficiente direi."
-"Scendi dal piedistallo serpe, Herm non è di nessuno. E tanto meno non è la tua ragazza se prima non glielo chiedi. Scusa ma ora devo proprio andare in classe. Ciao serpe."
-"Weasley, fammi sapere qualcosa di lei. Sono preoccupato."
Ginny fece un segno di saluto con la mano mentre camminava, poi scomparve dietro l'angolo.

Ron, dopo essere uscito dall'infermeria, aveva un'ora buca. Harry era a trasfigurazione.
Era andato nel prato, voleva stare solo. Aveva molti pensieri. Stava facendo troppi errori quell'anno, si era fatto beccare da Hermione a fare sesso con Lavanda, aveva lasciato che Hermione si allontanasse da lui, l'aveva lasciata andare nelle braccia di una serpe come Zabini, per giunta stava stringendo amicizia con Malfoy, lui invece era sempre con Lavanda. Però il suo cuore era con l'amica di sempre. L'amica che lui vorrebbe stringere a se, essere per lei quello che Hermione sperava prima. -Chissà se lo spera ancora- pensava Ron.
-Non può davvero essere innamorata di Blaise, non può. Lui non la merita, io posso darle di più. Ora lo so. Non devo lasciarla fuggire via da noi. Mi vuole ancora se no oggi non avrebbe pianto così nelle mie braccia. Devo farle capire che sono cambiato, che ora sono pronto per lei, che posso darle tutto.-
Una nuova consapevolezza nasceva in Ron, finalmente era certo di amare Hermione.

Alle selezioni Harry stravinse. Silente ricordò ai presenti che c'era anche Malfoy da tener presente, che tutti sapevano le sue qualità senza aver bisogno di ulteriore prova. Ma, Harry era il migliore. E così la squadra fu completata: 4 Grifondoro ( per la gioia immensa della McGranitt), 2 Serpeverde, 1 Corvonero. Harry voleva festeggiare, andò con Ginny sulla torre di astronomia, faceva freddo ma loro sapevano come scaldarsi. Fecero l'amore più e più volte quella notte. Prima però Harry mandò un gufo a Hermione, Silente non lo lasciava andare da lei, però gli raccontò del successo dei grifoni alle selezioni, che tra due settimane sarebbe iniziato il torneo, le chiese di suo padre e di sua madre.
Mentre sulla torre due persone erano felici, si scambiavano il loro amore, nel bagno del secondo piano Ron parlava a Lavanda.
-"Mi stai lasciando? Mi stai lasciando in un bagno? Ronald ti rendi conto?"
-"Si Lavanda, mi rendo conto che per colpa mia, della mia voglia di fare sesso,stavo per perdere qualcosa di importante. Ma per fortuna l'ho capito e posso rimediare. Ti lascio qui, perchè non ci viene mai nessuno, e tu lo sai, visto k c abbiamo fatto più volte sesso. Ho preso la mia decisione."
-"Tu hai preso la tua per tutti e due, ciò no significa che io l'approvi. Sappi però che non mi arrenderò così in fretta."
Uscì tra le lacrime.

Hermione e sua madre raggiunsero l'entrata dell'ospedale un decina di minuti più tardi. La ragazza aveva già fatto uno squillo a Draco, si aspettava di trovarlo già nell'ingresso quando entrarono. Ma era deserto. Almeno deserto per i parametri di Hermione, ci saranno state una ventina di persone in sala d'attesa, alcuni con i volti preoccupati, altri con bende, ce n'era uno che si teneva una fetta di carne sull'occhio mentre parlava con un infermiere.
-"Aspetta qui mamma, vado a chiedere il ricevimento."
Stava per chiedere alla strega dov'era suo padre, in quale camera ma Draco la raggiunse.
-"Hermione. Mio padre si è svegliato. Ho dovuto spiegargli un pò di cose, non ha preso bene la notizia di divedere la camera con un babbano, però accetta. Non era necessario il suo permesso, ma sai, è pur sempre Malfoy Senior. Vieni, i dottori ti vogliono parlare."
-"Ok, però bisogna chiamare la mamma."
La ragazza era stanca, provata da tutte le emozioni che aveva provato da quando si era alzata, ansia, preoccupazione, gioia, poi di nuovo preoccupazione. Non ce la faceva più.
La madre raggiunse i ragazzi  e andarono verso la stanza.
-"La ci sono i dottori, vi aspetto dentro."
-"Grazie Draco." gli diede un rapido abbraccio, poi prese sottobraccio la madre e andarono a parlare con i medimaghi.
-"Salve, le signore Granger immagino."
-"Esatto." rispose la madre. "Sono la moglie".
-"Il caso di suo marito non è grave come  dottori babbani hanno detto, dovremmo tenerlo un paio di giorni, una settimana forse. Dovremmo operarlo però. Eliminare il tumore e il sangue che si è formato nella parte anteriore del cranio, nella zona naso-occhi per intederci,la più problematica potrebbe essere proprio l'eliminazione del sangue, potrebbe avere problemi di vista poi. Ma deve essere rimossa, la caduta avuta da suo marito gli ha causato questo problema. Secondo il referto che ci ha fatto avere, il tumore è ancora piccolo. Vedrà andrà tutto bene."
-"Grazie mille. Possiamo vederlo?"
-"Certo. La camera è quella." e indicò la stanza dietro di loro.
-"Mamma, quando papà è caduto? Perchè non me l'hai detto? Perchè non mi avete scritto?"
-"Hermione, piccola mia, non sapevo che fosse così grave, pensavo a un malessere, un'influenza. E' caduto mentre stavamo scendendo le scale dell'hotel, ad Amsterdam. Pensavo fosse svenuto, ha picchiato con la fronte contro l'angolo della ringhiera. Siamo venuti a casa, fatto analisi e poi il resto lo sai. Siamo qui."
-"Mamma, se tu me l'avessi detto ti avrei fatto venire subito qui. Non ti preoccupare, hai sentito il dottore. Non è come pensavano i medici babbani, è curabile. E' tutto sotto controllo. Vieni andiamo da papà."
Entrarono nella stanza, era carina per essere una stanza di ospedale, delle margherite erano appoggiate su un tavolino di fronte ai due pazienti, due armadietti si trovavano infondo alla camera. Hermione andò vicino al padre, gli posò un bacio sulla fronte.
-"Papà! Finalmente sei sveglio. Mi hai fatto preoccupare, non farlo mai più."
-" Hermione, piccola mia. Ma quando sei arrivata? Dove sono?"
-"Sei al San Mugo, tesoro. I medimaghi ti hanno portato qui oggi. Ti hanno fatto addormentare per un pò, per le visite eccetera. Herm è arrivata questa mattina presto, poco dopo che le ho spedito la lettera. Dormivi quando è arrivata."
La famiglia er riunita, Hermione era felice, sorrideva e abbracciava il padre.
Draco guardava la scena, era seduto vicino al letto del padre, Lucius dormiva. Osservava Hermione, i suoi sorrisi, come spiegava al padre la scuola, le materie, lui si interessava a quello che la figlia le raccontava, la madre si intrometteva nei discorsi, prendeva in giro il marito, scherzava con la figlia. Cose che in casa Malfoy non avvenivano da molti anni.
-"Draco, mi accompagni fuori?"
Il ragazzo, riscosso dai suoi pensieri, ci mise un attimo a rispondere.
Annuì e si alzò; fuori dalla stanza, dopo che Draco chiuse la porta, Hermione disse.
-"Devo mandare un gufo a Silente, ti va di venire con me?"
-"Certo. Vieni i gufi sono da questa parte."
Mentre camminavano, Hermione raccontò quello che il dottore le aveva spiegato.
-"Sono felice per te. Siete molto legati ho visto."
-"Si è vero, ma ti devo un favore, per cui ho scritto a Silente se stasera puoi restare ospite a casa mia. Non so se dovevi rientrare o meno in serata, quando ha parlato ero con la testa altrove, ora aspettiamo la risposta."
Draco era basito.
-"IO? Ospite tuo?"
-"Non volevi un'occasione? Eccola."
Draco le sorrise, quel sorriso le diede brividi di piacere.
-"Blaise?"
-"Ora non è qui. E poi se voglio decidere, devo avere qualcosa con te da poter paragonare a quello che ho avuto con lui."
Restarono dalla guferia dell'ospedale per un pò, poi il gufo tanto atteso arrivò.
Hermione lesse poi prese il ragazzo per mano e lo portò dalla stanza dei loro padri.
-"Mamma, ti devo parlare."
La signora Granger uscì.
-"Draco sarà nostro ospite stasera. Lo porto a cena fuori così tu puoi stare un pò con papà. Qui c'è quello che avevo preparato prima a casa - le passò un sacchetto con dei contenitori- Ci vediamo dopo ok?"
-"Grazie, Herm. Hai fatto bene, dopo quello che ha fatto per papà. Tieni portalo a mangiare qualcosa di buono, se lo merita. " passò dei soldi alla figlia, lei non voleva accettare ma la madre la costrinse. Hermione andò a salutare il padre.
-"Domani devo tornare a scuola, ma ti scriverò ogni giorno finchè sei qui. Ah, papà, occhio al tuo vicino."
-"Perchè?"
-"Tu stai solo attento e scrivimi per qualque cosa. "
Uascì e raggiunse Draco che era rimasto in sala d'attesa, all'ingresso.
-"Sei mio ospite, per cui non lamentarti e  vieni con me."
Era scesa la sera ormai, Londra era buia e fredda, i lampioni illuminavano la strada davanti all'ingresso dell'ospedale. Hermione prese Draco per mano e si smaterializzò.
Arrivarono nella stanza della ragazza.
-"Ti preparo la stanza, intanto se vuoi usare il bagno e darti una lavata prima di cena, è la porta accanto."
-"Avrei un programma migliore in mente."
La prese tra le braccia e la strinse in un caldo abbraccio, lei si lasciò buttare a letto, lui prese a baciarla.
-"E' tutto il giorno che aspetto di farlo."
La baciò, le morse le labbra dolcemente, le diede leggeri morsetti sul collo. Lei rideva mentre lui la baciava.
-"Draco smettila! Mi fai il solletico!"
-"Questa non l'avevo ancora sentita."
-"Draco basta! Se vuoi un'occasione devi stare bravo."
A fatica lo spinse via.
-"Devo mandare un paio di gufi, tu usa pure il bagno se devi. Ti lascio gli asciugamani in camera insieme a dei vestiti puliti."
Draco si calmò a fatica, la desiderava fortemente, più lei gli si avvicinava, più lui la voleva, più lei gli scivolava dalle mani.
Hermione preparò la stanza degli ospiti rapidamente, con due incantesimi sistemò il letto e poi richiamò dei vestiti per Draco. Lui entrò nella stanza, prese l'asciugamano da doccia e andò in bagno.
-Forse una doccia fredda mi farà bene.-
La ragazza nel frattempo si era recata al piano di sotto, aveva mandato un gufo a Blaise.
"Blaise, mi spiace tu abbia assistito alla scena di oggi in sala grande. Mio padre è stato ricoverato al San Mugo, per fotuna nulla di grave come si pensava. Al mio ritorno dobbiamo parlare. Un bacio Hermione."
Hermione aveva solo bisogno di alcune certezze, ma il suo cuore e il suo corpo voleva la stessa persona: Draco.
Non sapeva dire cosa avesse scatenato in lei questo desiderio, neppure perchè, visto gli anni d'odio passati tra loro, però voleva metterlo alla prova. L'avrebbe portato in un ristorante babbano, quelle erano le sue origini, voleva vedere se lui era davvero cambiato e accettava tutto di lei.

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Capitolo 18
*** Capitolo 17 ***


cap 17 Blaise era in camera, si chiedeva dove fosse finito Draco, non l'aveva visto tutto il giorno, non gli aveva scritto nessun gufo per sapere delle selezioni, non si era fatto vivo. Si che Piton gli aveva detto che si era assentato dal castello ma non capiva perchè lui non sapesse dove fosse, in più Hermione era scomparsa anche lei, non aveva sue notizie, la sua ragazza e il suo miglior amico si erano dati alla macchia e lui voleva sapere che succedeva.
Il gufo spedito da Hermione arrivò a destinazione, il ragazzo lesse il biglietto, lo rilesse e rilesse. Lei si scusava per essere uscita tra le braccia di Ron, gli diceva del padre e poi che dovevano parlare. L'ultima frase non gli piaceva. Non sapeva di cosa dovevano parlare ma non gli piaceva.

-"Dove andiamo?"
-"Lo vedrai, adesso dobbiamo prendere la macchina. Prego siediti."
Hermione si mise al posto di guida, uscì dal vialetto di casa e si mise nel traffico di Londra.
-"Posso sapere cosa hai in mente?"
-"Te l'ho detto, ti sto dando un' occasione. Quella che mi hai chiesto."
-"E bisognava prendere la macchina?"
-"Oh si caro mio. Non ci si può materializzare nei locali babbani."
Arrivarono in un ristorantino in perifieria. Prima di scendere Hermione fece un cambio scarpe, per guidare si era messa delle ballerine, ora, invece, si stava infilando un paio di decoltè nere con tacco a spillo.
Quando scese dalla vettura, Draco la squadrò. Aveva un vestito verde a tubino, con una cintura nera appena sotto il seno, le scarpe esaltavano la figura snella della ragazza. Aprì la porta posteriore e prese il cappotto, faceva freddo e il coprispalle non bastava, anche se doveva fare solo pochi metri.
-"Che c'è?"
-"Niente. Sei bellissima. Prima con le altre scarpe eri bella, ora togli il fiato."
Hermione gli si fece vicina e gli  diede un bacio soffice sulla bocca.
-"Grazie. Anche tu non sei male."
Lo prese per mano e lo condusse dentro il locale.
-"Buonasera, ho prenotato un tavolo per due a nome Granger."
-"Buonasera, controllo subito. Si, prego seguitemi."
Il tavolo era vicino alla finestra, si sarebbe vista la campagna se fosse stato giorno ma il buio non lo permetteva. Il cameriere lasciò i menù sul tavolo e prese i cappotti.
Draco era un pò teso, era la prima volta che andava a cena con una ragazza, in un locale babbano con lei che aveva organizzato tutto.
-"Draco tutto bene?"
-"Si sono solo sorpreso. Fino a ieri non volevi manco vedermi, e questa sera mi porti a cena. Ti ho chiesto un' occasione, non volevi darmela e ora siamo qui. Tu ed io. Grifone e serpe a tavola insieme. E io ho voglia di fare l'amore con te."
Hermione in tre secondi diventò viola, nessuno le aveva mai detto di voler fare l'amore con lei. Lei che era ancora vergine, quello che sapeva sul sesso lo doveva ai libri, internet o a Ginny.
-"Draco io... non so che dire. Nessuno mi aveva mai detto una cosa simile. Non so perchè siamo qui, cioè lo so ma non so come ci siamo arrivati. Oggi che siamo stati insieme ho capito che mi piaci, però c'è Blaise ancora."
Il ragazzo s'irritò a sentire nominare l'amico.
-"Sei con me, non con lui. Se pensi a lui vuol dire che non è vero che ti piaccio."
-"Dra, non dire così. Per me tutto questo è nuovo, sentirmi dire che mi vuoi è nuovo, sentire le farfalle nello stomaco quando mi baci è nuovo. Non so come affrontare tutto questo. Blaise mi è stato vicino quando soffrivo per Ron."
-"Perchè io no? Chi ti ha ascoltata dopo che l'hai beccato con quella?" Draco aveva interrotto Hermione, era incazzato, lei era quasi sull'orlo delle lacrime.
-"Ascolta, capisco che tu debba parlare con lui prima, ma lo devo fare anch'io, è mio amico. Tu gli piaci, e se tu scegliessi me al posto di lui... Beh dovrei dirglielo."
-"Draco io sto già scegliendo te. Ti ho scelto quando ti ho baciato. E ti continuo a scegliere. Voglio te."
A quelle parole, Draco sorrise. Lui la voleva e lei voleva lui.
-"Ma non voglio che tu dopo che faremo l'amore te ne vada da me. Non voglio soffrire."
-"Ora come ora non devi temere per questo. Sono qui, con te, in un locale babbano. Godiamoci la serata."
Ordinarono la cena, accompagnata da una bottiglia di vino rosso, andarono a casa  di Hermione e con un bacio non proprio casto si salutarono nel corridoio.
Hermione non riusciva a dormire da quanto era felice, ad un certo punto della notte, prese la decisione assurda di andare in camera da lui. Si alzò e facendo meno rumore possibile andò nella camera davanti. Sperava che Draco non avesse chiuso a chiave, abbassò la maniglia e la porta si aprì. Sorrise. Lui era sdraiato a letto su un fianco, la ragazza si avvicinò silenziosa, alzò un lembo delle lezuola e si coricò accanto a lui.
-"Ci hai messo tanto ad arrivare."
-"Scusa non volevo svegliarti."
-"Tranquilla, non dormivo, tra un pò sarei venuto io da te."
Si girò e l'abbracciò. Si scambiarono un pò di baci, coccole, altri baci e un pò di carezze poi si addomentarono. Lei sul petto di lui.
La mattina dopo Hermione sgusciò fuori dal letto, non voleva che sua madre la trovasse lì.
Dopo colazione, andarono dal camino nella stanza della ragazza e tornarono ad Hogwarts.

Ron attendeva l'amica, le voleva parlare, Harry e  Ginny voleva vederla per sapere come stesse il padre e lei e per raccontare delle selezioni ( anche se Harry sapeva che non ne capiva nulla voleva condividere con lei la vittoria dei grifoni), Lavanda attendeva Hermione per la sua vendetta, Blaise aspettava di sapere di cosa dovevano parlare, Draco non voleva lasciarla.
Nell'ufficio del preside, Hermione aggiornò delle condizioni del padre Silente e lo ringraziò per quello che aveva fatto, lui ovviamente era già a conoscenza di tutto anche prima del gufo che l'allieva gli aveva inviato la sera prima. Appena fuori dall'ufficio, i due si salutarono.
-"Ci vediamo a lezione, cercherò di parlare con Blaise il prima possibile."
-"E io farò lo stesso, stai attenta in mia assenza. Non cadere tra le braccia di nessuno."
-"Tranquillo. Voglio solo le tue di braccia." E si baciarono poi ognuno andò alla propria casa comune.
Era presto e pochi erano gli studenti scesi a fare colazione.
Quando varcò la porta d'accesso alla sala comune di grifondoro, Hermione, trovò Ginny ed Harry ad attentderla.
-"Herm!!!" i due scattorono in piedi come due molle. Ginny fu la prima ad abbracciarla.
-"Come sta tuo padre?"
Parlarono per un pò, Hermione raccontò tutto loro, anche di Draco, loro ascoltarono e poi raccontarono a loro volta le novità.
Quando Harry e Hermione rimasero soli, Ginny era andata a cercare Ron, l'amico perplesso le chiese:
-"Herm, sei sicura di quello che fai? Si, insomma, è Malfoy."
-"Harry, lo so. Ma è più forte di me, sono attratta da lui. Stanotte abbiamo dormito insieme ed è stato dolcissimo. Non ci ha neanche provato, per quanto sentissi.. si, beh, mi hai capito."
Harry rise della timidezza dell'amica. Sicuramente non era facile per lei parlare con lui delle voglie sessuali della sua nuova fiamma, però come per Blaise, non era convinto. Era scettico. Erano serpi, non si fidava.
Ron, invece,si trovava in camera. Era seduto sul letto quando Ginny entrò. Stava leggendo un libro, -Che cosa strana- pensò la sorella vedendo il fratello con un libro in mano.
-"Cos'è il nuovo manuale di Quidditch?"
-"Simpatica. La mamma non ti ha insegnato a bussare?"
-"Ritira il drago Ronald. Non voglio importunarti o rovinarti la lettura, sono venuta a dirti che Hermione è arrivata. E' sotto in sala comune che parla con Harry."
-"Herm? Sotto? Perchè non l'hai detto prima?"
Lasciò il libro sul letto, uscì dalla camera che aveva ancora la camicia mezza sbottonata e fuori dai pantaloni.
Ginny si era spostata per lasciarlo passare, il fratello per poco non l'aveva investita per correre giù da Hermione, già che era salita nella camera che Ron divideva con Harry, voleva controllare un pò tra le cose del suo fidanzato. - Non si sa mai- si disse la ragazza. Era sicura che il suo amore fosse corrisposto, quasi ogni sera ormai andavano sulla torre a fare l'amore. Entrambi stavano migliorando, capivano cosa piaceva all'altro e in che modo. Quando si avvicinò al letto di Harry, però, la sua attenzione fu attirata dal libro che aveva in mano il fratello pochi attimi prima. Era rimasto sul letto, girato al contrario, la copertina rossa quasi si mimetizzava con il piumone. Lo prese, lo girò: "Come conquistare l'amore perduto."
-"O mio dio." e con questa esclamazione uscì dalla stanza. L'idea di curiosare tra la roba del suo ragazzo era passata in cavalleria, doveva parlare con il fratello. E subito.
-Non può essere così cretino. Non può credere davvero di tornare con quell'oca! L'unica cosa di giusto che ha fatto quest'anno è lasciarla. Per tutti i troll, abbiamo la stessa madre non puoi essere così stolto.-
Pensava Ginny e intanto scendeva le scale che portavano alla sala comune.
Ron era corso giù, non si era neanche sistemato, quando vide Hermione la salutò con gioa immensa, l'abbracciò.
-"Ehi sembra che sono sparita per dei mesi. Lasciami respirare."
-"Herm!!!Non sai come sono felice di vederti! Tuo padre? Come sta? E' ancora al San Mugo?"
-"Si, però i dottori hanno detto tutto sottocontrollo. Quindi sono tornata a scuola. E sarà meglio andare a lezione. Harry mi deiv passare i tuoi appunti. Ne hai preso vero?"
-"Ehm...si qualcosa ho preso. Poi però ho parlato di quidditch. Sai il torneo, la squadra."
Hermione alzò gli occhi al cielo.
-"Va beh passami quello che hai, per favore."

A serpeverde, Draco entrò in camera e fu assalito da una furia di nome Blaise.
-"Ma dove cazzo sei stato? Hai lasciato a Potter campo libero, non ha avuto rivali, anche se Silente ha fatto il tuo nome nessuno ha avuto dubbi. Dovevi esserci maledione sei il capitano."
-"Ciao Bla. Ho avuto una cosa da fare, sono stato all'ospedale."
A quelle parole, Blaise sbiancò.
-"Tutto come al solito. Niente di che, ma sono dovuto andare."
-"Scusami Dra, è che Hermione mi ha mandato un gufo che mi deve parlare, la Weasley ha detto che devo dirle che è la mia ragazza non darlo per sottinteso. Ma per tutti i folletti, l'ho baciata in pubblico! Più di così, ci vuole una dichiarazione scritta?!"
-"Ah ti ha detto così la rossa? Quando te l'ha mandato il gufo?"
-"Ieri sera. Tardo pomeriggio. Non mi ricordo di preciso, perchè?"
Draco alzò le spalle. -Sicuramente l'avrà spedito prima di cena, è proprio una brava ragazza. Sono certo che al vecchio potrebbe piacere. Però come diavolo faccio con Blaise. C'è sotto per lei, volevo parlargli ma come faccio? Non posso, ma non posso perdere Hermione. Maledizione.-
Le lezioni passarano tranquille, ora dopo ora, sguardi dopo sguardi, Draco ed Hermione non erano ancora riusciti a stare da soli, così come Hermione con Blaise.
In compenso Ron non mollava un attimo l'amica. Si era persino offerto di portargli i libri. Era felice di quel suo comportamento, credeva che finalmente l'amicizia tra loro sarebbe tornata quella di una volta, ma lui mirava ad altro. 

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Capitolo 19
*** Capitolo 18 ***


cap 18 A fine lezioni, Hermione era triste, non era riuscita a passare un attimo solo con Draco. Le mancava, a lezione aveva faticato a seguire, pensava alla notte passata insieme. Lei con lui, a casa sua, lui che era rinnomato a Hogwarts per la sua bravura e "fame" tra le lenzuola non ci aveva neanche provato. Si c'era stata qualche carezza al suo seno, al suo ventre ma nulla di più. Le aveva detto che l'avrebbe aspettata, che quando sarebbe stata pronta lui l'avrebbe capito. Era stato dolcissimo. Si era sentita al sicuro quella notte, tra le sue braccia. Non avrebbe mai creduto possibile di sentirsi protetta tra le braccia di Malfoy, invece era stato perfetto, una serata fantastica.
Hermione sognava ad occhi aperti, rivedeva loro due, al ristorante, a casa, in macchina.
Stava andando in cortile, voleva chiamare sua madre. Sapere come stava il padre e se Lucius Malfoy si era svegliato e aveva fatto o detto qualcosa contro il padre.
In lontananza vedeva il campo di allenamento, la squadra di Beauxbatons si stava allenando, il torneo era alle porte.
Chiamò la madre, rimase per un pò al telefono a parlare, a chiedere, ad ascoltare. La mamma le domandò anche di Draco, aveva capito che la figlia era attratta da lui, e voleva sapere. Come ogni madre era curiosa. Hermione rideva alle domande della madre, le sembravano assurde.
-"Secondo te, lui è innamorato di me? Ahahaha ma mamma! Forse gli interesso, ma da qui ad essere innamorati!"
Salutò la madre e rientrò al castello.
Quella sera sarebbe stata di turno a controllare i corridoi, stava per uscire quando Harry la bloccò.
-"Senti, sai che non mi piace lui, ma se a te va bene, se non ti fa soffrire lo accetto. Non sono tuo fratello ma è come se lo fossi, tieni la mappa. Sai come usarla, non farti beccare. Ah e occhio a Ron. Non so perchè ma ho un brutto presentimento. Ora scappo Ginny mi aspetta."
-"Grazie." aveva risposto ma Harry era già praticamente uscito dal ritratto.
Hermione aspettò Ron, poi insieme uscirono dal quadro della Signora Grassa e cominciarono a pattugliare i corridoi. Non capiva cosa avesse voluto dirle Harry su Ron, a lei sembrava normale come prima che succedesse tutto, si forse era più gentile, non si era mai proposto di portargli i libri ma forse era solo per gentilezza, forse perchè suo padre era in ospedale e lui voleva far vedere che le era vicino. La mente di Hermione pensava a un ritmo sfrenato. Sperava di vedere Draco, ma con Ron tra i piedi non avrebbe potuto quasi neanche salutarlo, sperava anche di incontrare Blaise, ma non sapeva se erano di ronda. Aveva perso il conto dei turni dei capiscuola.

Nella torre di astronomia, Harry e Ginny, stavano parlando. La ragazza era preoccupata, era da un pò che non capiva il fratello, stava facendo tante sciocchezze e lei non voleva che si rovinasse ancora di più. Anche Harry era preoccupato per l'amico, ma lui sospettava che il centro delle sue attenzione fosse Hermione e non Lavanda come sospettava la fidanzata. Non voleva condividere con lei i suoi dubbi, perchè se per lei Lavanda era un errore per la vita di Ron, Ron sarebbe stato un disastro per la vita di Hermione.
-"Cosa ne pensi di Malfoy ed Hermione?"
-"Io la vedo felice, mi ha raccontato della notte passata insieme, di lui che è stato dolce, non ci ha provato. Io da lui non mi sarei mai aspettata un comportamento simile. E poi ha dato il permesso di condividere la camera con Lucius. Voglio dire Harry, a me sembra cambiato. Forse Piton ,quando vi ha smistati, aveva un piano superiore a 'facciamo guadagnare punti a serpeverde e prestigio a Hogwarts'."
-"Perchè dici così Gin? Che intendi?"
-"Mi sembra chiaro no? Davvero non ci sei arrivato?" alzò un sopracciglio mentre guardava il fidanzato- " Tu e Zabini: cercatore e battitore, i due più forti nel loro ruolo, dovevate imparare a convivere, Hermione e Malfoy: i migliori nelle materie, pozioni è un punto forte di Draco lo sai anche te. Erano punti facili per la sua casata. Anche se avrebbe dovuto assegnarli anche a noi. Davvero non ci eri arrivato?"
-"Avevo qualche sospetto ma tu la fai così semplice che mi sento uno scemo."
-"Sei il mio scemo."
I due si trovarono in un caldo abbraccio, da candidi baci passarono a carezze sempre più intime. Il fuoco azzurro che li scaldava brillava accanto a loro, la luna sopra di loro. Era tutto quello di cui avevano bisogno. Per un pò l'unico suono che si sentì fu il loro respiro affannato e i propri nomi sussurrati dal partner.

-"Allora questa mattina Ginny ti ha rovinato la festa?"
-"In che senso Herm?"
-"Beh sei arrivato giù tutto scompigliato, camicia di fuori, capelli sconvolti. Sembrava tu fossi stato interrotto."
-"Ahhh intendi in quel senso. Beh non saprei con chi, visto che ho rotto con Lavanda."
-"Scusa? E me lo dici così?"
-"Non era importante questa mattina. Tu eri più urgente. Ieri mi hai lasciato una camicia da far invidia a una sirena da quanto era bagnata."
-"Si scusami. Non ero in grado di intendere. Mi sono sentita il mondo cadermi addosso. Diciamo che non è il mio anno fortunato, prima vedo te con Lavanda, e diciamocela tutta non era un bello spettacolo, poi mi becco del veleno e ora mio padre."
-"Già direi che potrebbe andarti meglio."
-"Ma raccontami di te e Lavanda. Cosa è successo?"
-"L'ho lasciata io, ero stanco delle sue scenate, della sua gelosia, e poi forse aveva ragione, non l'amavo sul serio. Ne sono sempre più certo."
-"Stai bene allora?"
-"Molto bene. Sicuramente meglio di prima."
Continuarono a parlare per tutto il tempo, sembrava davvero tutto a posto tra i due.
Blaise sapeva che Hermione era di ronda e stava girando per il castello alla sua ricerca. Voleva sapere cosa doveva dirgli e poi le voleva dire che per lui,lei, era la sua ragazza. Voleva mettere in chiaro le cose. Quando vide Ron e lei insieme, ridere, parlare, scherzare si trova davanti a loro, stava salendo le scale del secondo piano.
Non aspettò un attimo di più, la chiamò.
-"Hermione! Finalmente. E' tutto il giorno che cerco di stare un pò con te. Ma non c'è mai stata occasione e poi ti sei rifugiata nella tua torre come Raperonzolo."
-"Blaise, conosci la storia di Raperonzolo?"
-"Mi piace informarmi della cultura della mia ragazza." Detto ciò la baciò.
Le passò un braccio intorno alla vita, con la mano libera cercò quella di lei. Hermione rimase dura, non contraccambiò il bacio, era impassibile, gli occhi spalancati per la sorpresa.
Ron tossì, per richiamare l'attenzione, Blaise non dava segno di averlo sentito, così tossì ancora un paio di volte poi Hermione finalmente reagì e con grazia si scollò il ragazzo di dosso.
-"Che succede piccola? Il tuo amico ti imbarazza?"
-"Ron? No assolutamente."
-"Mi sembravi un pò fredda. A proposito, non dovevi parlarmi?"
Moriva dalla curiosità di sapere di cosa doveva parlargli Hermione, ma pose la domanda con non curanza, come se fosse una cosa normalissima, quasi di poco conto. Si stupì perfino lui del tono con cui gli uscì.
-"Si però... Ron ti dispiace lasciarci un attimo?"
Con una certa difficoltà Ron si mosse dalla sua posizione.
-"Ti aspetto in sala comune. Finisco io il giro."
Ronald dentro di se sperava che lo mollasse, non gli aveva detto di essere la sua ragazza, eppure tempo ne avevano avuto quella sera. - Però lei non sembrava felice del saluto che si sono scambiati, anzi, sembrava stupita e irritata.-
-"Blaise, innanzittutto ti devo delle scuse per essere sparita così e per come mi sono compartata in questi giorni. Diciamo che mi stanno succedendo troppe cose e non riesco a gestirle tutte."
-"Non preoccuparti piccola, ci sono io vicino a te. Ti starò vicino. Siamo una coppia no?"
-"Ecco, io non sono sicura di voler essere una coppia. Almeno, non una coppia nel senso che intendi te, una coppia di amici. Con te sto bene, non fraintendermi, ma non credo che sia nata la scintilla. "
-"Scusa mi stai lasciando?"
-"No, cioè, si. Oh insomma Bla, non siamo mai stati davvero fidanzati. Ci siamo scambiati dei baci."
-"Ti ho baciata in pubblico, al campo da quidditch. Mi sembrava chiaro il mio comportamento. Non eravamo nel sotterraneo!"
Hermione era spavenata dalla reazione del ragazzo, non pensava di scatenare una simile rabbia.
-"Blaise io.. non volevo farti soffrire, non voglio fertirti. Mi sono affezionata a te, ti voglio bene ma nulla di più. Non credevo di averti fatto credere qualcosa di più, scusa. Io...non so che dire. Mi spiace tu abbia frainteso."
Hermione farfugliava scuse, era veramente dispiaciuta. Non voleva che Blaise la odiasse, si era affezionata a lui nonostante tutto. Stava bene in sua presenza ma non le faceva provare quello che provava con Draco. -Draco, quanto vorrei fossi qui.- il pensiero della ragazza era rivolto a lui. Solo che non poteva sentirla.
-"Cos'ho fatto che ti ha fatto cambiare idea? Dimmi, è colpa di Weasley? L'ho visto poco fa, come ti guardava, come tu guardavi lui e ridevi. L'ho saputo che si è lasciato. State insieme? Ami lui? Ami ancora lui nonostante quello che ti ha fatto passare?Sei divententa la sua ragazza? Dimmelo Hermione!"
-"No non amo lui! Non c'è nulla di male a scherzare con un amico. O forse per voi serpi esiste solo la proprietà? Io non sono di nessuno ok? Io sono di me stessa, appartengo a me. Capito Blaise?"
Il ragazzo capì di aver esagerato, la risposta della ragazza era carica di risentimento, l'aveva capito dal tono e dalla sua faccia. Il volto le si era alzato, lo guardava dritto neglio occhi senza paura, non era più spaventata ora. Ora era la ragazza della quale si era innamorato: bellissima, fiera e senza timore. La guardava ammirato mentre le parlava.
-"Scusami Hermione, credo di aver sbagliato tutto con te. Ho dato per scontato che tu e io fossimo qualcosa, perchè io mi sono innamorato di te. Del tuo essere bellissima e fiera, non c'è nulla di male ad avere amici dell'altro sesso. Vedo te e Potter sembrate fratelli. Lui ti protegge, ti ha protetto quando sei stata avvelenata, ha accettato il mio aiuto. Per te. E' impossibile non volerti bene, Herm. Lo sai questo? Perchè io ti volgio bene, ma non come Potter. Proverò a farmi amare da te, non so come farò ma non ti lascerò scappare dalle mie mani come polvere."
-"Blaise io non voglio più illuderti. Ti voglio bene anch'io ma non so se scatterà mai la scintilla."
-"Non preoccuparti piccola, io ci proverò lo stesso."
Le diede un ultimo bacio, alla chiusura della bocca, non sulle labbra, non sulla guancia.
-"vai nella tua torre mia Raperonzolo. E non preoccuparti per me. Buonanotte."
-"Notte Blaise."
Blaise si avviò verso la sua casa, nei sotterranei. Era incazzato nero -Sicuramente la colpa è di quel rosso imbecille.-  La sua mente cercava mille modi per conquistare il cuore della sua bella, ma pensava anche a come liberarsi del rivale. - La Brown.-
Hermione tirò fuori dal mantello la mappa che Harry le aveva prestato.
-"Giuro sollennemente di non avere buone intenzioni,"
Cercò il nome di Draco, era nella sala comune, nella sua camera presumibilmente, un altro nome però era vicino a quello del ragazzo. Parkinson.
-"Che diavolo... Mi ha preso in giro."
Cambiò direzione e andò alla gufiera, prese il primo gufo che le capitò a tiro.
"Ho parlato con lui. Ti aspetto al 7° piano nella stanza delle necessità. Non mi interessa come farai. Vieni."
-"Non andartene finchè non lo vedi uscire dalla camera, poi vieni al 7° piano."
Così dicendo lo lasciò volare.

-"Pansy mi hai rotto il cazzo, levati. Non voglio fare sesso con te. Non voglio più avere nulla a che fare con te. L'hai capito o no?"
-"Intanto mi dovrai sposare tra poco, i MAGO sono vicini e te non hai ancora nessuna. E io sono libera, di buona famiglia e mi piaci. Senza contare che so fare molti giochetti a letto. Sono un partito perfetto."
-"Perfetto per qualche affamato ma non per me. Ho altre mire."
-"Draco ti avviso, stai passando il limite."
-"Bene allora sono vicino al mio obbiettivo: liberarmi di te. Evapora."
Toc toc
Draco si alzò andò ad aprire.
-"E' arrivato questo gufo per lei, signor Malfoy."
Senza ringraziare prese l'animale e il biglietto.
-"Dimmi che porti buone notizie pulcioso."
Lesse il biglietto, Pansy era ancora li che lo guardava curiosa di sapere chi scriveva al ragazzo.
Draco però conoscendo le intenzioni della ragazza bruciò il foglio.
-"Mi spiace ma i cazzi miei te li farai quando sarò nella tomba."
Dicendo questo uscì.
Incontrò Blaise mentre usciva dalla sala comune.
-"Draco, ti devo parlare. Ma dove vai?"
-"Mi è arrivato un gufo urgente e devo rispondere, solo che in camera c'era quella rompi cazzo della Parkinson. Quindi vado in gufiera a rispondere.Parliamo dopo?"
-"Si, non c'è problema. E' ancora in camera Pansy?"
-"Credo di si. Buon divertimento."
Il gufo volò da Hermione che era davanti alla porta invisibile della stanza delle necessità.
Aspetto un paio di minuti poi da dietro l'angolo spuntò Draco. Come sempre la sua bellezza le ruppe il fiato, capelli perfetti, biondi splendenti, occhi argento, passo deciso, fisico asciutto, scattante. Intanto che aspettava si era raccolta i capelli in una treccia che ora le cadeva morbida sulla spalla destra. Si alzò camminò tre volte ,avanti e indietro, davanti alla porta. Poco dopo questa apparì. Entrarono.
-"Hermione il tuo messaggio era leggermente irritante, soprattutto l'ultima parte. Non darmi ordini ok? Sarei venuto lo stesso."
-"Cosa ci faceva quella troia di Pansy Parkinson nella tua stanza? Con te? Soli?"
-"Tu come fai a saperlo?"
-"Rispondimi. Io ti avevo creduto, pensavo davvero tu fossi cambiato, che ti stessi interessando davvero a me. Poi però nella tua sala comune ti diverti con la prima troia che passa."
Draco era stupito era la prima volta che ascoltava paroloni del genere uscire dala bocca di Hermione, non se lo aspettava. Hermione stava gesticolando come una pazza, la treccia che aveva fatto ormai si stava disfacendo dal suo continuo agitarsi.
-"Sei gelosa?"
-"Io?Ma cosa ti passa per la testa?" arrossì.
-"Si sei gelosa, e la cosa mi eccita. Non so come tu faccia a saperlo però ti rispondo, era venuta per fare sesso. Ma è andata in bianco. Almeno con me, adesso credo che Blaise si stia sfogando con lei. Che è successo?"
Hermione raccontò cos'era successo poco prima.
-"Eri con Weasley?"
-"Ovvio ero di turno. E poi è un mio amico."
-"Si ma per lui te non sei solo un amica. Ti avviso se ci prova con te lo crucio."
-"Tu non cruci proprio nessuno, poi perchè lui si e Blaise no? Hai sentito quello che ha detto? Non sono riuscita a dirgli che sei tu quello che voglio. Il suo migliore amico."
-"Beh almeno te ci hai parlato. Io non ci sono riuscito. E poi non mi avevi detto di avergli spedito un gufo."
-"Hai ragione, ma mi sembrava la cosa giusta. Per la mia coscienza almeno."
-"Sai è tutto il giorno che aspetto di stare con te, e ora che siamo insieme stiamo parlando di Pansy, Weasley e Blaise. Non va bene. Vieni qui."
I cuscini che la stanza aveva fatto apparire erano comodi e grandi, vi si sdraiarono sopra. Hermione sentiva la voglia di lui crescere dentro i pantaloni, il suo respiro farsi più corto e veloce. Sensazioni nuove si diramavano in lei. Un fuoco le bruciava dentro a ogni sua carezza, ogni bacio provocava nuove fiamme, voleva di più.
Cominciò a toccargli il petto, le spalle, poi l'istinto ebbe il soppravvento e cominciò a baciargli il collo, mordergli l'orecchio. Lui era in estasi, i baci di lei gli davano il sangue al cervello, i morsi gli facevano crescere l'erezione che istante dopo istante diventava dolorosa.
Solo ieri sera avevano dormito insieme, solo ieri sera lei non voleva perchè non si sentiva pronta, perchè temeva che lui sarebbe scappato dopo averlo fatto.
Draco fece una cosa che Hermione non si sarebbe mai aspettata, si staccò.
-"Hermione, tu mi vuoi uccidere."
-"Io..scusa..non..oh..è che non so da che parte..scusa.."
Gli occhi di lei si fecero lucidi. Lui le fece una carezza sulla guancia, le tirò su il viso e poi con un sorriso dolcissimo le disse:
-"Non ti devi scusare, è che devi essere sicura che vuoi che sia io. Anche se questo mi significherà parecchie docce fredde, non voglio sia qui ne così. Deve essere speciale. Non pensare che sia a causa tua, è una mia decisione, faticosa credimi, perchè se fosse per me saresti già nuda. Ma sono sicuro sia meglio così, ieri sera non volevi in un giorno non credo tu abbia cambiato idea. Il tuo corpo sarà pronto, ma tu, tu tesoro potresti pentirtene subito dopo e non voglio."
La baciò, coccolò. Tutto quello di cui lei aveva bisogno.
-"Forse hai ragione, ma ora di farlo con te, la prima volta, non me ne pentirei."
-"Lo spero. Però avremo tempo se vorrai darmelo. Dai torniamo nelle nostre stanze."
Presero due percorsi diversi, non volevano farsi vedere insieme. Hermione questa volta tornò nella torre di grifondoro, Draco nel sottorraneo dove Blaise lo aspettava per parlare.

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Capitolo 20
*** Capitolo 19 ***


cap 19 Grazie a tutti coloro che stanno seguendo la mia FF..è la prima spero vi piaccia, non ricevo molti commenti però vorrei ringraziare tutti voi che seguite in silenzio. Grazie!!!


Era sera, John Granger stava guardando la partita di calcio tra Arsenal e Liverpool, sua moglie gli aveva portato un televisorino portatile in modo che non si annoiasse troppo. Gli aveva anche portato dei libri, un ipod, dei cruciverba e le carte. John adorava giocare a carte, faceva dei gran solitari visto che il suo vicino di letto o dormiva o non gli parlava. Non capiva perchè avesse quella ripulsione verso di lui, l'aveva più volte sentito dire ai dottori perchè si trovava li, nella sua camera, i medici rispondevano che era stato suo figlio a dare il permesso. Non capiva che problemi avesse.
-"Deve proprio tenere quell'affare acceso? Fa rumore. Urlano. Ma che diavoleria è mai?"
-"Incredibile, ma allora mi parla. Pensavo di non starle simpatico."
-"Infatti. E' nella mia camera ancora per poco, lo sappia. Non si metta troppo comodo."
-"Siamo in un letto d'ospedale, stare comodi è una parolona. Comunque adesso abbasso il volume se le da così fastidio."
Però Lucius era curioso, voleva sapere cosa fosse quell'aggeggio. Aveva visto mille oggetti strani nelle mani di quell'uomo. -Sicurmente sono oggetti babbani, ma che diavolo è passato nella testa a Draco vorrei sapere-
-"Comunque io sono John Granger. Non ho ancora avuto il piacere di presentarmi."
-"Granger? Perchè il suo nome non mi è nuovo?"
-"I nostri figli sono a scuola insieme. Magari suo figlio le ha parlato della mia Hermione."
-"Hermione? Hermione Granger? La mezzosangue?! Lei è il padre della mezzosangue? Lei è un babbano?!Dov'è la mia bacchetta?"
Lucius aveva capito perchè quel nome non gli era nuovo, Draco gli aveva parlato mille volte di quella grifondoro perfettina. Da come parlava però sembrava che tra loro non corresse buon sangue, del resto il sangue di suo figlio era puro, discendeva dalla nobile casata dei Malfoy e dei Black, invece lei era una natababbana.
-"Medimagooooo!!!"
Lucius chiamò più e più volte un dottore, un infermiera ma nessuno sembrava sentirlo.
John perplesso, non capiva la reazione, si che Hermione l'aveva messo in guardia ma non capiva cosa c'era di tanto grave per urlare in quella maniera.
-"Si calmi, non mi sembra il caso di urlare così. Comunque si sono un babbano, sono un dentista per la precisione."
L'innocenza del padre di Hermione scatenò ancora di più l'ira di Malfoy.
-"Non mi interessa che cosa sei! Sei un lurido babbano, che condivide la camera con me. Questo non è possibile! Tua figlia deve aver tirato una maledizione imperius a mio figlio, non è possibile che abbia dato il suo permesso! Mai e poi mai un Malfoy si mischierà con un mezzosangue! Mai e poi mai, hai capito! Non mi interessa perchè sei qui, non mi interessa se morirai, devi lasciare questa stanza e subito!Accio bacchetta!"
Lucius era un mago potente, la rabbia accresceva ancora di più la sua magia, si era alzato in piedi ora era vicino al letto di John, ma la sua bacchetta non arrivava. L'incantesimo di appello non funzionava e lui si stava irritando. John era immobile a letto, sorpreso dell'energia scaturita dall'uomo che fino a poco fa non gli parlava  neanche ma ora lo stava insultando. Insultava il suo essere babbano. Hermione gli aveva accennato dei suoi problemi, che alcuni ragazzi si credevano migliori di altri, ma infondo quello succede anche nelle scuole babbane e da come la figlia ne parlava sembrava una cosa di poco conto, ora invece capiva che non voleva farlo preoccupare.
-"esci da questa camera! Subito! Evapora o appena avrò la mia bacchetta ti lancerò una maledizione!"
-"Lucius Malfoy! Che diavolo stai facendo? Siediti imnmediatamente a letto! O mi vedrò costretta a chiamare i medimaghi e farti sedare!"
Narcissa Malfoy era entrata nella stanza, e la scena che le si parò davanti le fu subito chiara: il marito aveva scoperto chi era il vicino.
-"Narcissa tu sai chi è quest'uomo? Sai chi è?"
Lucius indicava l'uomo a letto, che continuava a spostare lo sguardo da lui a lei.
-"Si lo so, è il padre di Hermione Granger. Draco me ne ha parlato. E io sono d'accordo con lui. Tu ora ti siedi a letto e noi parliamo. John ti spiace lasciarci soli per un pò? So che i dottori ti hanno detto che puoi alzarti tranquillamente."
-"Certo Narcissa. Vi lascio soli."
-"Non dare del tu a mia moglie, lei è diecimila volte meglio di te, babbano."
John lo guardò ma non rispose.
-"Mi da del tu perchè gliel'ho detto io. Ora calmati. Dobbiamo parlare, di te, del tuo comportamento e di nostro figlio."
-"Ecco di quella serpe infame, ,ma che diavolo gli è passato per la testa? E' stato maledetto non è vero? Quella mezzosangue malefica e manipolatrice."
-"Lucius ti prego di finirla o mi vedrò costretta a usare la bacchetta per parlare e sai che non è un bene." il marito annuì, se lui era potente la moglie lo era di più, era sempre stata più brava di lui negli incantesimi -"Allora, devi stare calmo ok? Le tue condizioni, per quanto migliorate non sono ancora stabili, questi scatti d'ira non sono indicati.Non devi aggredire così John, è un babbano è vero ma è un babbano intelligente, ha rischiato di morire, Silente l'ha fatto portare qui perchè venisse curato dai medimaghi visto che i dottori babbani non sono molto in gamba, questa era l'unica stanza con un letto disponibile nel reparto, Draco ha consentito che lo occuppasse lui. Credo ci sia un interesse dietro. Quando ho parlato con nostro figlio, l'ho visto felice, dopo tanto tempo, l'ho visto grintoso come una volta, come prima che tu gli dessi l'ultimatum. Conosco le nostre leggi, so che deve avere una fidanzata, possibilmente futura sposa prima della fine dell'anno scolastico, e credo lui l'abbia trovata. Anzi credo che fosse da un pò che il suo cuore sapeva chi scegliere. Ne parlava spesso a casa, ma non ci ho mai dato peso, perchè pensavo fosse solo rivalità, ora invece più ci penso, più tutto si fa chiaro."
-"Narcissa ti prego, dimmi che ho frainteso. Non mi starai dicendo che mio figlio si è innamorato della mezzosangue?"
-"Credo di si, ma non so se lui ha capito di esserne davvero innamorato."
-"Io lo uccido! Io sono suo padre e io deciderò chi deve sposare, con il tempo imparerà ad amare la sua consorte e se non l'ama il sesso soddisferà il suo bisogno d'affetto. Non permetterò che mio figlio si mischi con una mezzosangue."
-"Tu caro mio non farai nulla. Ha ancora tempo, può essere che mi sbaglio. Ma aspetterai sia lui a decidere. E' il mio unico figlio, non ti permetterò di rovinargli la vita solo per il tuo prestigio. Poi, Hermione, è una ragazza molto intelligente, la migliore strega di Hogwarts da molto tempo, meglio di me, anche se questo mi duole ammetterlo. "
-"Non starai dicendo sul serio, moglie!?"
-"Invece si. Ti chiedo solo di dare a Draco un pò di fiducia, deve scegliere lui cosa è meglio per la sua vita. Non tutti sono fortunati come noi. Il nostro matrimonio è uno dei pochi tra maghi purosangue a essere sincero. Io voglio per lui il meglio, anche se questo significa avere una nuora mezzosangue."
Lucius guardò gli occhi della moglie, erano sinceri, credeva davvero in quello che diceva; era vero quello che diceva, i suoi amici, Goyle, Zabini, avevano tutti matrimoni infelici, combinati quando andavano a scuola per mantenere alto il nome delle generazioni future, per mantenere prestigio. Invece lui amava davvero sua moglie, e lei amava lui come il primo giorno.
-"Aspetterò che sia lui a parlarmene."
-"Grazie amore mio."
Quando Narcissa se ne andò, si fermò a parlare un pò con John nella sala d'attesa. Si scusò per il comportamento del marito.
-"Ti prego di dirmelo se si comporta di nuovo così. Non è colpa sua, ma delle tradizioni che ha inculcate nella zucca."
-"e' strano, tutti mi dite di avvisarvi appena lui si comporta male. Anche Hermione me l'ha detto."
Narcissa pensò  che quella ragazza era davvero intelligente, sapeva che era rischioso per il padre condividere la stanza con suo marito, ma per il bene fisico del papà aveva accettato.
Poi la donna se ne andò e John rientrò nella stanza.
-"Posso?"
Un grugnito arrivò dal suo coinquilino d'ospedale. Lo prese come un si.
-"Sai tua moglie è simpatica, sembra una brava donna."
-"Non osare parlare di Narcissa. Ti avverto."
-"Ok ok. Credo che abbiamo inziato con il piede sbagliato. Che ne dici di riprovare? Siamo anche già passati a darci del tu."
-"Non voglio avere rapporti con lei." -Lucius rafforzò per bene la parola lei- "Continuiamo la nostra convalescenza ingnorandoci, come prima." Dettò ciò si girò dall'altra parte.
-Draco spero per te che non farai cazzate, se mi costringi a sceglierti una moglie tua madre non me lo perdonerà mai.-
John tornò alla sua televisione, e tutto tornò come poco tempo prima.
-Se gli altri sapessero che divido la camera con un babbano, sarei lo zimbello di tutti. Draco ma che cazzo stai facendo. Mi umili in questa maniera. Non posso crederci. Appena verrai mi sentirai. Altro che venirmi a trovare quando sono addormentato. Figlio mio, ti scongiuro non farmi fare quello che tua madre non vuole che faccia. Non ti mischiare con una mezzosangue.- E con questi pensieri Lucius si addormentò.

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Capitolo 21
*** Capitolo 20 ***


cap 20 Entrando nella sua stanza, la stessa che divideva con Draco, Blaise trovò Pansy ancora li. Era seduta sul letto dell'amico, guardava nel vuoto, stava pensando, anche se la cosa al ragazzo sembrava assurda.
-"Occhio che se pensi troppo poi ti stanchi. Che ci fai in camera mia?"
-"Blaise, gentile come al solito."
-"Sono gentile quando voglio e con chi voglio. Draco ti ha lascito di nuovo in bianco?"
-"Da cosa lo deduci? Dal fatto che sono in camera vostra da sola, o che lui è uscito appena gli è arrivato un gufo?"
-"Si lo so, l'ho visto uscire."
-" Blaise, dimmi una cosa, ha un'altra vero?"
-"A me non ha detto nulla, comunque anche se fosse non lo direi a te. Perchè ti interessa?"
-"Vuoi proprio saperlo? Beh lo amo. mi sembrava abbastanza palese. Blaise, lui ha un'altra lo so. Devo solo scoprire chi. Non era un gufo di fuori quello che gli è arrivato, era uno della scuola. Fidati ha una. Devo scoprire chi è."
Parlando più con se stessa che con lui, Pansy si alzò e uscì dalla camera. Il ragazzo, una volta solo, riflettè sulle parole della compagna di casa, forse aveva ragione. Non era da lui rifiutare sesso facile, e Pansy era da un pò che andava in bianco, così come Astoria. Forse aveva ragione lei, ma perchè non gliel'aveva detto?
-Beh quando vorrà me ne parlerà.- tornò a pensare a quello che era successo con Hermione poco prima, l'aveva lasciato ancora prima di mettersi insieme, ma lui non voleva lasciarla. Lui voleva stare con lei. Quando erano andati a Hogsmade erano stati bene, si erano persino uniti agli amici di lei, nel sottorraneo era andata a cercarlo lei, lui l'aveva consolata quando aveva visto quel pezzente di Weasley con la Brown. Non era mai stato meglio con nessun'altra, anche se era una mezzosangue grifona era la più intelligente e bella ragazza con cui avesse mai parlato o avuto un rapporto; un rapporto che andava oltre il sesso.
Zabini attribuiva tutto questo a una sola persona: Ronald Weasley. Lei era andata a piangere sulla sua spalla, neanche su quella di Potter, quella di Weasley. Lui aveva preso un pugno per lei e non l'aveva denunciato a Piton anche se avrebbe potuto, lui aveva affermato di essere interessato a lei. Aveva visto come la guardava, se la mangiava con gli occhi. Aveva anche lasciato la Brown, non era un caso.
-La Brown, mi sembra assurdo ma ora vogliamo la stessa cosa, che Weasley torni da lei. Che si levi dai coglioni e mi lasci Hermione. Domani devo riuscire a parlarci.-
Draco rientrò nei dormitori un'oretta abbandante dopo, Blaise lo stava aspettando.
-"Ehi sei ancora sveglio? Ti sei divertito con la troietta?" il biondo sembrava felice, soddisfatto.
-"Ti aspettavo. Ho avuto un incontro con Pansy, niente sesso, stava pensando. E indovina a chi? Mi ha chiesto se hai un altra, e forse ha ragione hai una faccia. Sembra che sei stato in paradiso. Ci hai dato dentro?"
-"Ahahah no non è come pensi, solo buone notizie. Niente di che. Ma dimmi, che ti è successo? Per le scale mi sembravi incazzato."
-"Tutta colpa della Granger. L'ho vista con Weasley, beh ero andato a cercarla a dire il vero. Serata ronda." aggiunse per farsi capire dall'amico, anche se lui sapeva già tutto faceva finta di nulla.-" Fatto sta che l'ho trovata con lui, e lui boh.. se la stava violentando mentalmente credo. Ce l'aveva scritto in faccia che la stava pensando nuda."
-"Non sarai un pò esagerato?" Draco stava bruciando dentro, credeva alle parole dell'amico, si fidava di lui ma doveva mascherare i suoi sentimenti.
-"No fidati, amico. E' colpa sua se lei mi ha scaricato prima del nascere."
-"Blaise, se vuoi un consiglio concentrati sul quidditch ora. Domani hai allenamento con la squadra della scuola no? Pensa a quello per ora. Conquistala sul campo se proprio non puoi fare a meno di lei."
-"Si vede che non la conosci, a lei lo sport non interessa." rispose Zabini con un mezzo sorriso.-" Devo conquistarla in altre maniere."
Draco era offeso, era vero non sapeva molte cose di lei. Questa dello sport non la sapeva -Chissà quante altre cose non conosco, ma voglio sapere tutto di lei.-
Continuarono a parlare per un pò, di Hermione, di Weasley, di quidditch poi si addormentarono.

Ron rientrando in sala comune grifondoro, finì per incontrare Lavanda. Era tutto il giorno che non la vedeva e sperava di non doverla incontrare, ma la fortuna non era dalla sua quella sera. Si fermò, la guardò. Gli occhi di lei si fecero prima piccoli, sottili e ostili, poi divennero lucidi, ma prima che una sola lacrima potesse caderle sul viso, corse via.
-"Lavanda aspetta."
Ron non voleva che il loro rapporto si chiudesse così, si che lui l'aveva lasciata ma nel bene e nel male, le voleva bene.
Lavanda però si rifugiò subito nel dormitorio femminile e lui lasciò perdere.
Harry e Ginny erano seduti, abbracciati davanti al camino.
-"Ehi voi due, potete non fare certe cose davanti a me?"
-"Che succede? Pixie ti ha fatto qualcosa? Non essere così acido." Ginny rispose subito piccata. -"Non ti sei mai fatto problemi a infilare la lingua in gola a quell'oca davanti a noi. Perchè noi non possiamo abbracciarci?"
-"Che succede Ron, hai una faccia."
-"Ne parliamo dopo."
-"Dov'è Hermione?"
-"Con Zabini. Io vado in camera."
Ginny e  Harry si guardarono. i sospetti del ragazzo erano fondati.
-"Ginny, mi sa che hai sbagliato persona. Non Lavanda, ma Hermione."
-"Avevo paura lo dicessi. Ma come mai era con Zabini?"
-"Avranno parlato, credo. Va beh senti vado su a parlare con Ron. Notte amore."
-"Andrò a dormire anch'io. Notte a domani."
All'ingresso dei dormitori si separarono, Ginny andò nella camera che divideva con Hermione, la quale però non c'era, Harry raggiunse Ron.
L'amico era sul letto a leggere il libro, lo stesso del quale Ginny aveva accennato, Harry si spogliò, si mise il pigiama, voleva aspettare che fosse l'amico a iniziare il discorso ma lui non lo calcolava proprio.
-"Allora? Mi vuoi dire cosa sta succedendo? Che è successo? E perchè?"
Harry butto subito li le domande, senza tanti giri di parole, conosceva l'amico e sapeva che il modo migliore era essere diretti.
-"Cosa ti devo dire? Che lei sta con Zabini e non me l'ha detto? Che mi ha chiesto di Lavanda e io le ho detto che l'ho lasciata e lei sembrava interessata? Che abbiamo parlato, riso e scherzato ma appena è arrivata la serpe ha voluto restare sola con lui? Harry, l'ha chiamata la sua ragazza! Non può uscire con una serpe! Non può! Mi sono accorto di aver fatto delle cazzate, ma non voglio che si rovini la vita con quello!Non è giusto per lei! Non quando ci sono io che la tratterei come una regina, farei tutto per lei. Sembrava andare tutto bene, ieri piangeva sulla mia spalla, la consolavo, poi arriva Zabini e mi rifila un pugno, è chiaro che lui la desidera, ma lei? Lei lui? No, non ci voglio credere..." Ron era un fiume in piena, non smetteva di parlare, diceva sempre le stesse cose: che Zabini non andava bene per Hermione.
-Se solo sapesse che non è Zabini il problema, ma Malfoy. Credo lo ucciderebbe.-
Harry ascoltava, lasciava sfogare l'amico, poi appena lui si calmò iniziò a parlare.
-"Ron, non puoi interferire nella vita di Herm, non dopo quello che è successo, lei è riuscita ad andare avanti. Se non te ne fossi accorto, era innamorata di te ma tu pensavi al sesso e non a lei. Ora se la vuoi riconquiastare, non devi interferire, devi starle vicino ma lasciarle i suoi spazi. Non puoi mica farle una pozione d'amore." disse l'ultima battuta con un sorriso. Ma Ron lo prese come un consiglio.

La settimana passò veloce, Hermione e Draco continuavano a vedersi di nascosto nella stanza delle necessità ma erano anche aiutati da un inconsapevole Piton, che continuava ad assegnare compiti di coppia. I due passavano molto tempo in biblioteca, avevano il tempo di mettersi d'accordo per vedersi dopo.
-"Sai sembriamo Tristano ed Isotta." disse una sera Hermione mentre erano nella stanza al 7° piano.
-"E chi sarebbero? Babbami presumo?"
-"Uff come sei, almeno Blaise si era informato sulle letture babbane. Comunque sono due amanti, lei è la moglie del patrigno di lui. Tristano e Isotta però si erano incontrati prima del matrimonio di lei, e si erano amati. Poi lui ritorna nella sua terra e la lascia, solo che poi deve tornare per un torneo d'armi dove il premio era la mano di Isotta ma lui non lo sapeva e gareggiava per il patrigno. "
-"E come finisce la storia?"
-"Non bene. Ma spero che non sia lo stesso per noi."
Ginny e Harry passavano molto tempo assieme, ma al campo di allenamento sorprattutto, non più nella torre di astronomia, Harry era molto preso con il quidditch aveva ricominciato ad allenarsi con i Cannoni, e la sera era quasi sempre via e il pomeriggio era al campo con la squadra della scuola.
-"Harry non puoi andare avanti così! Ci sono i MAGO!"
-"Herm lo so, ma ora c'è il torneo e se voglio avere una porta aperta per il futuro devo allenarmi duramente."
Hermione capiva quello che intendeva l'amico, ce la stava mettendo tutta per fare bene sia scuola che sport. La McGranitt lo aiutava nella sua materia, ma non poteva fare miracoli con le altre.
-"Dai te lo correggo io il tema, vai al campo. Ginny è già la."
Più o meno ogni pomeriggio era passato uguale tra loro, lei riprendeva l'amico, lui le diceva che stava facendo il possibile poi lei gli offriva il suo aiuto. Un bacio sulla guancia e Harry sfrecciava al campo ad allenarsi.
Ron stava li con loro, parlava ma sembrava spento. Aveva già provato più volte a fare un filtro d'amore ma con scarsi risultati.
Se per Hermione pozioni era diventata una lezione da attendere con ansia, per Ron era la discesa agli inferi; doveva stare a stretto contatto con Lavanda la quale non riusciva a capire se lo odiava o lo amava ancora. Si comportava in maniera assurda. Gli sorrideva, poi lo insultava, si scusava e poi gli dava dei calci. Sembrava avere dei conflitti interiori.
Draco,come Hermione, era felice del tempo passato insieme; si rendeva sempre più conto di quanto la grifona fosse meravigliosa. Era bella, ogni giorno sembrava più bella ai suoi occhi. Narcissa nel frattempo lo aveva aggiornato della situazione del padre, della scenata che aveva fatto quando aveva scoperto chi era il vicino di letto.
-"Mia madre ti saluta."
-"Come prego?"
-"Si, hai capito bene, mia madre mi ha scritto di salutarti. Credo tu le stia simpatica. E conoscendola deve aver capito qualcosa."
Sapeva che la madre era sveglia e attenta, ma si era stupito che non gli chiedesse nulla della sua vita sentimentale, una volta lo faceva spesso.
Blaise, come Harry era preso dagli allenamenti. Durante pozioni vedeva Draco e Hermione parlare, sembravano andare d'accordo e un pò gli rodeva. Era riuscito a parlare con la Brown e insieme stavano cercando di allontanare Ron da Hermione ma il tempo era loro nemico, zabini e Potter dovevano essere sempre presenti al campo e Lavanda da solo non riusciva ad avvicinarsi a Ron, più che altro non voleva se c'era Hermione. Quindi gli unici momenti in cui Lavanda era con Ron erano: pozioni e i compiti di pozioni.
Blaise, però, non fidandosi troppo dell'alleanza con Lavanda, mandava ogni sera una rosa rossa alla finestra di Hermione con delle frasi tratte da dei libri babbani. Sicuramente lei le avrebbe riconosciute.
Pansy, per tutta la settimana, aveva cercato di capire chi fosse la ragazza misteriosa di Draco. -Non posso combattere se non so chi è il nemico.- Seguiva il ragazzo, ma andava in biblioteca con la grifona, poi sala comune, guardava gli allenamenti delle squadre, quasi sempre in compagnia di Zabini, sala grande, sala comune, poi lo perdeva.
John Granger stava migliorando, a breve ci sarebbe stato l'intervento. La convivenza però non stava procedendo bene; Lucius non parlava con lui, anzi lo insultava appena faceva il minimo rumore in più, non la smetteva di blaterare che la sua bambina, mezzosangue come continuava a precisare Lucius, aveva incanto suo figlio.
Narcissa invece aveva instaurato un buon rapporto sia con John che con sua moglie Jean, aveva scoperto che la moda babbana era molto interessante grazie alle riviste che jean si portava in ospedale. le due passavano la maggior parte del loro tempo a parlare fra di loro ignorando i mariti convalescenti.

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Capitolo 22
*** Capitolo 21 ***


cap 21 Il secondo weekend di novembre era arrivato, la tensione per l'esordio della squadra di Hogwarts era palpabile in qualsiasi ala del castello. Il match si sarebbe svolto tra Hogwarts e Beauxbatons.
Harry e Ginny erano muti al tavolo dei grifondoro per la colazione, non dicevano nulla, così come tutti gli altri componenti della squadra.
Hermione cercò di far sciogliere un pò di tensione agli amici, ma con scarso successo.
Al tavolo dei serpeverde, Draco parlava con Blaise, era un discorso concitato.
-"Senti io vado da lei, basta un in bocca al lupo lo gradisco. E poi voglio sapere se riceve le mie rose. Non mi ha mai detto nulla."
-"Ragiona Bla, ora? In sala grande? Al tavolo dei grifondoro?"
-"La c'è Potter, potrebbe essere un ottima scusante."
Finirono la colazione, Draco era geloso dell'amico, non poteva fermarlo oppure sarebbe stato scoperto, e non era ancora pronto a sostenere un confronto.
Quando Blaise prese la sua Nimbus, ultimo modello regalata dal padre per l'ammissione alla squadra, per dirigersi al tavolo dei grifoni, Draco rimase seduto dov'era, a osservare la scena.
-"Potter, sei pronto? Potremmo andare a scaldarci un pò, che ne dici? Non vorrei fare figuracce contro una squadra di donne."
Blaise conosceva abbastanza bene Hermione da sapere che quel suo commento l'avrebbe fatta scattare. Infatti, così fu.
-"Ti ricordo Bla, che in squadra avete anche delle ragazze, che hanno battutto degli uomini. Non sottovalutarci."
Alzò lo sguardo alla gazzetta del profeta ed incontrò quello del ragazzo.
-"Lo so Herm." Poi fece una cosa che lasciò tutti sorpresi, si sedette al loro tavolo, davanti a lei. -" Hai ricevuto le mie rose?"
-"Si Bla, grazie. Sei molto carino e le rose sono sempre  molto belle. Anche le frasi. Ti stai facendo una cultura babbana?"
-"Si, per te. Per vedere se così riesco a rapire il tuo cuore."
Hermione era sempre impreparata a queste frasi, ma per sua fortuna Ron intervenne.
-"Ehi serpe! Questo non è il tuo tavolo. Levati da qui. Se volevi chiamare Harry, potevi farlo senza accomodarti. Non sei gradito."
Il grifone stava fronteggiando la serpe, si erano alzati entrambi.  Rn superava di alcuni centimetri Zabini in altezza, ma Blaise era sicuramente più muscoloso.
-"Vai a prendere posto sugli spalti, weasley. Che a mantenere l'onore della scuola ci penso io."
-"Brutta serpe" Ron stava per tirare fuori la bacchetta, ma Hermione intervenne.
-"Bla, faresti meglio ad andare. Se ti va potremmo fare quattro passi insieme."
-"Con piacere, piccola."
Draco era rimasto a guardare la scena, ora vedeva la sua ragazza, uscire dalla sala grande con il suo migliore amico che le trottava accanto. Si fidava di Hermione, gli aveva dimostarto più volte che era lui che voleva e non Zabini, ma era geloso. Per la prima volta in vita sua era geloso di una ragazza. Non gli era mai importato nulla di quelle con cui faceva sesso, pansy, Astoria e le altre ex verginelle di serpeverde, erano solo strumenti di piacere. Ma lei, la grifona si era fatta largo nel suo cuore. E ora lui bruciava di gelosia.
-"Bla, in bocca al lupo per la partita." Hermione appoggiò una mano sulla spalla del battitore e lo tirò giù, altezza del suo viso per dargli un bacio sulla guancia.- "Non prendere questo gesto per qualcosa che non è, è un simbolo di amicizia niente di più. Io ti voglio essere amica Blaise, per ora nulla di più."
-"Hermione, io prenderò questo gesto per quello che vale per me. Un segno di speranza che un giorno tu sarai mia. Ma la tua amicizia per me è importante non fraintendermi. Ora scusa ma vado a vincere una partita." La salutò e seguì Harry, Ginny e il resto della squadra al campo.

Lucius Malfoy era nel suo letto di ospedale, guardava fuori dalla finestra.
John Granger, nel letto accanto, ascoltava musica con l'ipod e faceva un solitario.
-Oggi è il giorno della partita, e quello scemo di mio figlio non ha manco partecipato alle selezioni. Mi piacerebbe vedere il match però.-
-"Ehi, signor Granger."
Lucius non sapeva che John non lo poteva sentire con le cuffie, per cui continuò a chiamarlo sempre più irritato dall'essere ignorato.
-"Brutto babbano, pezzente, che non sei altro! Ti sto parlando maleducato! Rispondimi!"
Alla fine esasperato si alzò dal letto e si avvicinò all'uomo.
John si era accorto del muovimento e si levò una cuffia.
-"Buongiorno Lucius, come si sente oggi? Ha bisogno di qualcosa?"
-"Non fare finta di niente! Sarà mezzora che ti chiamo. E tu mi hai ignorato."
-"Ahahahah, scusi non l'avevo sentita. ho le cuffie, non sento quello che mi avviene attorno."
-"Che cos'avevi?"
-"Le cuffie." e le mostrò.
-"Che diavoleria è mai questa?"
-"E' un ipod. davvero non sa cos'è?"
-"No." prese la scatoletta che John gli stava porgendo e la studiò.
-"Serve per sentire la musica, ma ci puoi fare altre cose. Io ho il modello più ecomonico, Hermione quello più tecnologico." disse pensando alla figlia.
-"ti volevo chiedere una cosa, l'altra sera, ho notato che guardavi, quello credo essere uno sport, in quell'altra scatola. Draco mi ha parlato di quella cosa, serve per vedere immagini a distanza giusto?"
-"Esatto. Vuole che gliela presto? Non la uso ora."
-"Si possono vedere le partite di quidditch? "
-"Credo di si, anche se non so cosa sia."
-"Non sai cos'è il quidditch?Ma a che sport giocate voi babbani?"
Lucius aveva cominciato a parlare, non teneva più a freno la sua curiosità, dava anche del tu a John, il quale però continuava a dargli del lei onde evitare scatti d'ira.
Provarono a cercare la partita tra Hogwarts e Beuaxbatons ma con scarsi risultati, intanto Lucius spiegava le regole dello sport magico per eccellenza.
-"Mia figlia mi parla sempre del vostro mondo, ma non mi ha mai accennato a questo sport. Qualche volta, quando Harry veniva da noi per le vacanze, lui provava a parlarne ma lei di sport non ne capisce nulla. Se vuole possiamo provare con la radio. Magari abbiamo più fortuna."
-"Si la radio! Perchè non ci ho pensato prima, sicuramente qualche alunno starà facendo la cronoca."
Ma anche la radio non ebbe successo poichè non era incantata.
-"Mi spiace signor Malfoy. Suo figlio gioca nella squadra?"
-"No quello stupido, traditore del suo sangue, non si è presentato alle selezioni per venire in ospedale."
-"Non dica così, se l'ha fatto avrà avuto i suoi buoni motivi. Hermione mi dice che suo figlio è molto portato in pozioni."
-"Mio figlio è un Malfoy è portato in tutto. Comunque si è vero, è una delle materie che predilige, avrà preso dal padre."
-"La mia Hermione invece non so da chi ha preso, certe volte mi chiedo se non sia figlia del postino." disse ridendo "Ma poi la guardo e vedo la mia copia al femminile. Va molto bene a scuola, i suoi voti sono sempre stati ottimi, credo per dimostrarsi all'altezza di voi maghi purosangue."
Lucius ascoltava quell'uomo, aveva una vera venerazione per la figlia, la stessa che sua moglie ha per suo figlio e anche lui, anche se non l'avrebbe mai ammesso. Draco veniva prima di tutto, era per quello che voleva prendesse una moglie purosangue, per evitare di essere eliminato dall'elitè. Lui voleva per suo figlio il meglio, anche se avrebbe dovuto mostrarglielo lui cos'era il meglio.

Silente prese parola:
-"Studenti di Hogwarts, Durmstrang e studentesse di Beauxbatons, buongiorno! Prima di dare inizio a quello che, sono certo, sarà un torneo avvincente, volevo fare un annuncio.
Le gare da dispotare saranno 2 per ogni squadra, come saprete, oggi la sfida di apertura sarà tra Hogwartse Beauxbatons, tra dieci giorni invece si terrà la sfida tra Durmstrang e Beauxbatons, infine il primo weekend di dicembre Hogwarts contro Durmstrang. Al termine del torneo, si terrà un ballo, per premiare la scuola vincitrice e per salutare i nostri ospiti. Dopo miei cari studenti, torneremo alle nostre abiutuali partite, più concentrate, visto il poco tempo rimanente. Ma ora basta parlare, che il torneo abbia inzio! In bocca al lupo a tutti."
La partita era senza storia, la squadra di Hogwarts era di un livello superiore alle alunne francesi, stavano conducendo il gioco per 130 a 40 quando Harry riuscì a prendere il boccino. La cercatrice avversaria stava volando dalla parte opposta quando lo avvistò, ma ormai Harry era a un soffio dal prenderlo e il suo tentativo di raggiungere l'avversario fu del tutto vano. Hogwarts si era dimostrata una squadra forte e compatta, Grifondoro- Serpeverde- e Corvonero lavoravano come una vera e propria squadra, Zabini aveva salvato sia Ginny che Harry da un paio di bolidi, Ginny aveva segnato parecchi punti e Harry nel giro di un'ora aveva chiuso la partita.
L'umore negli spoiatoi era alle stelle, aveva vinto bene con parecchi punti di scarto. Era un'ottimo avvio.
-"Bravissima Gin!" Harry baciò e abbracciò la sua fidanzata.
-"E' merito tuo che hai preso il boccino subito."
-"L'avrei preso anche prima ma più punti facevamo meglio era."
-"Bravo Potter, hai fatto bene. Se dovesse andare male contro i bestioni, i punti fanno comodo." Zabini stava stringendo la mano a Harry.
-"Grazie per non aver lasciato che i bolidi mi spaccassero un braccio."
-"Ehi è il mio compito, ora devo proteggere i grifoni se posso, ma non fateci l'abitudine."
Continuarono a parlare, prendendosi in giro, facendosi complimenti, come una vera squadra.
-"Sai, capisco perchè Herm è stata attratta da lui. Ha fascino, se ci parli non è poi tanto male."
-"Ginevra Weasley, mi devo preoccupare?"
-"Forse..." scoppiò a ridere, abbracciando il suo fidanzato.

Ron e Hermione avevano guardato la partita in compagnia di Luna, era sempre uno spassò guardare le partite con lei. Ron gridava come un matto, ogni volta che Hogwarts prendeva la pluffa.
Hermione cercava in continuo Draco con lo sguardo, era seduto tra i suoi compagni di casata, però non la guardava. Sembrava troppo preso dalla partita.
Mentre tornavano al castello, uno studente del primo anno si avvicinò ad Hermione, sembrava spaventato.
-"Scusa, sei tu Hermione Granger vero?"
-"Si sono io."
Il ragazzo trasse un profondo respiro di sollievo.
-"Tieni devo consegnarti questo biglietto. Mi ha detto di dirti di aprirlo in privato il prima possibile."
-"Chi te lo ha dato?"
-"Non posso dirlo, scusami ma adesso devo rientrare."
-"Sembrava parecchio spaventato, quale dei tuoi ammiratori sarà Herm?" Luna stava osservando il tassorosso correre via.
-"Luna, puoi per favore coprirmi con Ron? E' rimasto indietro perchè vuole aspettare Harry, se ti dovesse chiedere qualcosa.."
-"Tranquilla, gli dico che ci siamo separate all'interno del castello. Sempre se non sia il suo il biglietto."
-"Oh ti prego non ti ci mettere anche te con questa storia."
-"Io non mi ci metto, io osservo. Ciao Herm. Buon appuntamento."
Hermione deviò e andò verso il salice in riva al lago nero, sicura che a quell'ora e soprattutto dopo la partita ci sarebbero stati pochi studenti.
"Apettami sotto il salice, ho una sorpresa."
Hermione, si sedette sotto l'albero.
-"Sono già qui."
Passò quasi mezzora da quando Hermione era seduta sotto il salice ad aspettare.
-"Ciao piccola"
-"Draco! Era l'ora! Ma credi sia prudente vedersi qui? Se ci vedono? Sai le voci ad Hogwarts viaggiano."
-"Vieni con me, stai tranquilla."
Draco le parlava dall'altro lato del tronco, la condusse fino al limite con la Foresta proibita, poi si sedettero dietro una roccia abbastanza grande da nasconderli, la vista non era male, a sinistra avevano la foresta e davanti a loro il lago, la roccia li proteggeva dal sentiero che scendeva dal castello. Era perfetto.
Subito lui la baciò, l'abbracciò.
-"Sai mi sei mancata."
Hermione arrosì.
-"Ehi non c'è nulla di male, non devi arrossire. Anche se diventi più bella."
Altra vampata.
-"Dra, ma cosa hai fatto a quel primino? Sembrava l'avessi torturato."
-"Ahahah, no tranquilla, nulla di simile. Gli ho solo chiesto di portare il messaggio alla più bella ragazza di Hogwarts. E lui mi ha chiesto chi era. Li è fuori uscita la serpe che è in me. Poi diciamo che il mio nome aiuta."
-"Draco! Povero ragazzo. Però non avevi una sorpresa?"
-"Si, sono io!"
Hermione fece una faccia imbronciata, Draco rise della sua espressione.
-"Ti faccio ridere?"
-"Si piccola mia. Comunque, non è proprio una sorpresa, ma voglio essere il primo. Non voglio correre rischi. Hermione Granger, vuoi venire al ballo con me?"
-"Ma certo! Era logico che venissi con te!"
-"Io voglio fare le cose per bene, non voglio dare nulla per scontato"
Aveva imparato qualcosa dagli errori di Blaise con lei, doveva chiedere per essere certo e per farla felice.

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Capitolo 23
*** Capitolo 22 ***


cap 22 Era un bel sabato pomeriggio, la partita era passata da poche ore, gli studenti, dopo pranzo si stavano godendo le poche ore di sole rimaste. Hermione con Draco, appena videro che le rive del lago si facevano affollate rientrarono nel castello, mescolandosi ai vari gruppi di studenti.
Si ritrovarono nella biblioteca, la scusa del compito di Piton era ottima per stare ancora insieme.
Hermione però cominciava ad avere fame, non avevano pranzato ma non voleva dire di avere appetito.
-"Herm, piccola, hai fame? Hai lo stomaco che non sta zitto un secondo."
-"Si ho un pò fame," ammise", ma non ti preoccupare tra poco ceneremo. Ascolta Draco, lo sai vero che al ballo, si balla? In pubblico cioè."
-"Dici sul serio? A un ballo si balla? Per tutti i folletti della cornovaglia questa poi."
-"Dai, non prendermi in giro, hai capito cosa voglio dire."
-"Herm, non so te. Ma io mi sto stufando di fare tutto di nascosto."
-"Oh dio solo sa quanto ho aspettato queste parole."
-"E per iniziare..." la baciò, in biblioteca, sapevano di essere soli ma erano pur sempre allo scoperto. Sarebbe potuto entrare chiunque.-"Piccola, avrai una specie di ballo nell'elitè, sappilo. Sarà il giorno in cui ci mostreremo insieme. Io e te. Mezzosangue e purosangue, serpe e grifone, insieme." Un altro bacio.
-"Mi dovrò procurare un bel vestito allora."
-"Il più bello, anche se addosso a te, pure la stoffa per coprire la scopa è bella." Questa volta fu Hermione a baciarlo.
Passarono il pomeriggio in biblioteca a finire il compito e a parlare del ballo. Hermione era felice come un bimbo a Natale, mancava ancora un mese e doveva trovare un vestito. Le serviva sua madre, chi meglio di lei aveva buon gusto in fatto di moda?
Alla sera quando la chiamò per avere informazioni sul padre, le disse del ballo  e del problema vestito.
-"Tranquilla Herm, ci pensa la mamma. Dammi una settimana e il vestito sarà da te."
-"Mamma tranquilla hai tempo un mesetto circa. Mi fido di te. Dai un bacio a papà."
Ma Jean non le dette retta, cominciò a sfogliare tutte le sue riveste di moda, i catologhi natalizi, internet. C'erano degli abiti che le piacevano, che con il fisico snello della figlia sarebbero stati perfetti, ma voleva un parere. E sapeva dove trovarlo.
Andò in ospedale come al solito, dopo cena, per la visita serale.
Bussò, entrò e trovò Lucius intento a capire le regole del calcio. Anche quella sera c'era una partita di pallone e suo marito non poteva perderla. Rimase sull'uscio a guardare una scena che mai e poi mai si sarebbe aspettata di vedere,a sentire le parole della figlia e di Narcissa, John e Lucius a guardare la televisone senza scannarsi.
-"Buonasera, disturbo?"
-"Jean tesoro! Non ti ho sentita entrare! Il Manchester sta vincendo sul Fullham!"
-"Ah, wow."
-"Capisci da chi ha preso Hermione? Sono condannato a guardare le partite solo, non mi danno soddisfazioni."
-"Capisco, per fortuna io ho un mashio. Tonto, ma maschio."
-"In questi casi l'avrei voluto anch'io."
-"John! Non dire queste cose! Se ti sentisse Hermione ci rimarebbe malissimo. Mi scusi, signor Malfoy, sua moglie è già arrivata?"
-"No, non ancora. Sarà qui a momenti credo."
E continuarono a guardare la partita, Jean aveva notato che erano passati entrambi al 'tu' quando parlavano tra loro, ma lei continuava a dargli del 'lei', -meglio tenerselo buono.-
Pochi minuti dopo, Narcissa varcò la soglia della stanza e rimase anche lei senza parole.
Salutò poi prese posto vicino a Jean.
-"Che sta succedendo? Mio marito è sotto qualche incantesimo?"
-"Oh non lo so, so solo che stanno guardando una partita di calcio." disse con un'alzata di spalle. "Narcissa, ho bisogno del tuo aiuto. Hai sentito tuo figlio, per caso?"
-"No, Draco non mi ha mandato nessun gufo. E' successo qualcosa?"
-"Nulla di grave, solo che....." Jean abbassò la voce, e cominciò a raccontare del ballo, del vestito e di suo figlio che aveva invitato la sua.
-"Lo sapevo che le piaceva, lo conosco il mio ometto. Bene, allora bisogna trovare un abito a Hermione. hai già visto qualcosa nella moda babbana?"
-"Si guarda." Jean passò un paio di riveste a Narcissa, aveva messo dei segnalibri dagli abiti che le interessavano.
-"Quanto tempo abbiamo?"
-"Herm mi ha detto più o meno un mese."
-"Mmmmh, Hermione potrebbe mettersi un abito verde, come la casa serpeverde di Draco, oppure uno rosso o oro per la casa grifondoro, oppure argento."
-"A questo non avevo pensato. Però uno verde l'ho segnato."
Fece vedere l'abito alla donna, era un abito lungo, senza spalle, il corpetto era di un verde smeraldo semplice senza ricami vistosi, con un inserto di pailette grige scure a disegnare il bordo sopra il seno,un nastro nero con un fiocco sul lato sinistro divideva il verde smeraldo dal verde scuro della gonna in tulle, che a seconda della luce brillava con riflessi argentati, dal fiocco invece partiva un lembo di stoffa di una tonalità più chiara che fasciava il lato sinistro e il dietro dell'abito.
-"E' bellissimo." disse Narcissa. -"ma continuiamo a cercare, magari troviamo un abito migliore."
-"Sapevo di poter contare su di te."
E le due si misero alla ricerca, sfogliavano i giornali e si scambiavano opinioni.
I mariti invece continuavano a guardare la partita.

Pansy vagava per i corridoi, non si dava pace, voleva sapere chi o cosa stava portando Draco lontano da lei. Nella sua mente lei e lui erano una coppia. Aveva accettato che ogni tanto si scopasse Astoria, ma per lei loro due stavano insieme; ora stava soffrendo per lui, ma lui non sembrava accorgersene. Lo seguiva, ma puntualmente lo perdeva. Sembrava svanire nel nulla. Passava ore nei corridoi a cercarlo, lo trovava solo quando era in biblioteca con la Granger. Avrebbe voluto andare la parecchie volte e dire a quella grifona di levarsi di torno, li vedeva che parlavano e spesso ridevano, anche poco fa, stavano parlando e sicuramente non di compiti.
Nel suo girovagare per il castello, incrociò Weasley.
-"Ehi, la tua bella è nella biblioteca con Draco se ti interessa." quasi glielo urlò quando gli passò accanto. Sicuramente anche a lui dava fastidio il rapporto tra i due. Anche se apparentemente era solo scolastico.
Infatti Ron andò dritto spedito in biblioteca.
Li osservò per un pò poi vide una cosa che gli diede quasi il volta stomaco. Draco Malfoy stava baciando Hermione Granger.
-No! Non è possibile! Prima Zabini ora lui?! No!-
Rimase pietrificato a guardare la scena, poi Draco si stacco da Hermione,parlarono, un altro bacio. Poi la cosa che lo fece impazzire più di tutte: lei che cercava le sue labbra per un altro bacio.
Ron se ne andò, corse a prendere Leotordo, il suo gufetto gli fece mille feste appena lo vide. Inviò un messaggio e disse all'animale:
-"Leo, è importatissimo. Vola più in fretta che puoi."
In risposta ricevette un beccata lieve sul dito e l'animale partì verso la sua meta.

Il mattino dopo, Hermione scese presto a fare colazione, aveva chiesto a Silente un giorno per poter andare da suo padre e lui aveva acconsentito. Sarebbe partita di mattina e tornata prima di cena. Poco dopo che Hermione si fu accomodata sulla panca per iniziare la colazione, Harry la raggiunse.
-"Giorno." disse il ragazzo sedendosi.
-"Notte folle ieri sera? Ginny è rientrata molto tardi."
-"Ehm, si. Siamo andati a festeggiare la vittoria. A che ora devi andare nell'ufficio del preside?"
-"Tra poco, il tempo di finire colazione. Te vai ad allenarti con i Cannoni?"
-"Esatto. Anche se mi riposerei un pò. No, non dirlo neanche. Devo andare Herm, lo sai."
-"Ok non dirò nulla, ma sai come la penso. Dimmi un pò, Blaise ha detto qualcosa su di me?"
-"No Herm, niente. Però ieri ho visto che sguardi ti lanciava il tuo bello quando stavi uscendo dalla sala grande con lui. Credo sia geloso." Hermione sorrise a sentire quelle parole pronunciate daln suo migliore amico.
-"Harry, ti devo dire una cosa, mi ha invitata al ballo! Subito, ieri appena ci siamo visti. Anzi ha voluto vedermi prima per dirmelo!"
-"Herm sono felice per te! Però sai che vuol dire farsi vedere in pubblico vero?"
-"E' quello che gli ho detto anch'io, ma la sua risposta è stata che è stufo di vivere in segreto."
-"Qualcosa di giusto allora la pensa anche lui."
-"O cielo, com'è tardi. Muoviti Harry se non vuoi perdere la passaporta."
Harry stava ancora bevendo il succo di zucca, quando Hermione lo tirò per un braccio.
Ron scese in sala grande per fare colazione in compagnia di sua sorella, gli stava dicendo che oggi sarebbero stati soli, che Hermione era andata da suo padre e Harry agli allenamenti.
Leotordo era già in sala grande, al tavolo dei grifondoro, che aspettava Ron. Era arrivato con i primi gufi del mattino e ora aspettava il padrone.
-"Leo, perchè non sei venuto alla torre? Gufo tonto che non sei altro." prese il pacchetto. Un largo sorriso gli si allargò quando vide che era quello che aspettava.
-"Che ti mandano Fred e George?"
-"Gli ho chiesto delle merendine marinare e delle pasticche vomitose. In vista dei MAGO, sai com'è."
-"Nascondile prima che torni Herm, se no la senti poi."
Lavanda si era seduta poco distante da Ron, si fece coraggio e gli andò vicino.
-"Ronald, possiamo parlare?"
Ron alzò lo sgurdo dal suo piatto, stava masticando il bacon quando le rispose. Lavanda aspetto che lui finisse la colazione, sapeva che era una buona forchetta e farlo alzare prima che finisse era un brutto punto di partenza.
-"Usciamo per favore? Non voglio essere osservata."
-"D'accordo."
Lavanda condusse Ronald fuori in cortile.
-"Vuoi arrivare a Hogsmade?"
-"No qui va bene. Ascolta, devi stare lontano dalla Granger. Io non ce la faccio a vederti con lei, non ti ama! Non lo vedi? Lei non ti ama! Ma io si, farei di tutto per tornare insieme, ti prego ripensaci! Non sarò più quella di prima, cercherò di migliorare. Per favore."
-"Lavanda, io non ti amo, mi dispiace. Io amo Hermione, è inutile dirti che non è vero. Io amo lei, lo sapevi dal primo momento, ancora prima che me ne accorgessi io credo. E anche lei mi ama, ne sono certo, tra poco saremo una coppia, lo sento. Lavanda non possiamo restare solo amici?"
-"Se è tutto quello che posso avere da te, cercherò di farmelo bastare pur di non perderti. Scusa se ti ho disturbato."
Lavanda s'incamminò verso il lago, sola, Ron la guardò per un pò poi rientrò al castello.
-"Ehi Brown! Da questa parte, Weasley se n'è andato."
La ragazza si girò e vide che il grifone stava rientrando.
-"Che hai scoperto?"
-"Quello che già sapevamo, che è innamorato di lei, che non vuole nessun'altra e che secondo lui a breve staranno insieme. Ma non so come."
-"Io credo di si. Brown, devi fare ancora qualcosa se vuoi conquistare il tuo bel grifondoro; questa mattina Weasley ha ricevuto un pacco, mi sembrava fosse dei Tiri vispi, il negozio dei gemelli, devi scoprire cosa conteneva, perchè secondo me, è qualcosa che possiamo usare a nostro vantaggio."
-"Ci proverò, ma non assicuro nulla, non è facile entrare nella sua camera, soprattutto senza essere beccata. Ti farò sapere Zabini." e se ne andò. 

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Capitolo 24
*** Capitolo 23 ***


cap 23 Spero che questo capitolo sia di vostro gradimento! Grazie a chi mi ha messo tra i preferiti, i seguenti e i ricordati!!!!

Hermione era giunta all'ospedale, salutò il padre, scambiò un pò di battute con lui poi fu rapita da sua madre.
-"Hermione tesoro, devi venire con me."
-"Ma mamma ora? Sono venuta per stare un pò con papà." Hermione era seduta e guardava perplessa la mamma.
-"Herm, devi venire, tuo padre è d'accordo con me. Per favore, fidati della tua mamma."
Guardò di sbieco il padre.
-"Hermione, tesoro, vai. Fallo per me ti prego porta via tua madre. Mi sta stressando con questa cosa."
-"Ma cosa dobbiamo fare?"
-"Oh ci vorrà un attimo." Jean le sorrise, un sorriso ch Hermione conosceva bene: sua mamma aveva in mente qualcosa e lei era la vittima designata.- "Aspettami qui, vestiti in tanto."
-"Papà? Mi vuoi dire cosa sta succedendo? Cosa sta tramando la mamma?"
-"Non ti devi preoccupare, tu assecondale."
-"Chi? Chi devo assecondare?"
-"Lo vedrai tra poco. Grazie per essere venuta, poi scrivimi se sopravvivi." e le diede un buffetto sulla guancia.
Jean chiamò Hermione fuori, Narcissa e Lucius si stavano salutando.
-"In bocca al lupo Hermione." sussurrò il padre di Draco quando le passò vicino.
-"Ehm...grazie."
-"Hermione, spero che non ti dispiaccia ma tua mamma mi ha chiesto di accompagnarvi."
-"Non c'è problema, signora Malfoy. Ma, dov'è che andiamo?"
-"A fare shopping mia cara. E poi chiamami Narcissa."
Hermione era sbiancata, lei a fare shopping con la madre e la madre del suo fidanzato segreto. - Non posso crederci! Ma cosa sta succedendo al mondo?-
era ancora mattina quando si avventurarono per le vie di Londra.
-"ma è bellissimo! Non ero mai stata nella Londra babbana. Quanti negozi! Jean, dobbiamo venire a fare shopping più spesso."
-"Quando vuoi mia cara!" mentre diceva ciò, la mamma di Draco passò un braccio sotto quello di Jean e a braccetto come due vecchissime amiche camminarono per Oxford Street. Hermione era allibita. ma subito la gioia e l'euforia coinvolsero anche lei.
-"Allora ceh dobbiamo comprare?"
-"Ancora nulla per ora, dobbiamo cercare un vestito per te, per il ballo. Cerchiamo un modello, poi andiamo da madama McClan e ci facciamo fare un abito su misura e unico."
Vedendo la faccia di Hermione, Narcissa intervenne.
-"Hermione cara, se mio figlio ti ha invitato al ballo, vuol dire che per lui sei importante, al ballo del ceppo era solo se rammenti, ai balli di Natale o altri organizzati a Villa Malfoy, è sempre stato solo. Ma ora ha invitato te, per cui serve un abito degno dell'occasione. E poi non privarmi della gioia di vestire una figlia che non ho avuto." le fece un sorriso pieno d'affetto.
-"Credo di non potermi opporre in nessun modo. Per cui andiamo." rassegnata ma felice delle parole appena udite la ragazza s'infilò nel primo negozio.
Hermione si provò mille e mille vestiti, lunghi, corti, con lo spacco, con la schiena nuda, con una sola spalla, senza spalle, a tubino, ecc ecc. Era esausta, ma le donne non avevano ancora finito.
-"Ma che ore sono? Perchè io poi ho la passaporta in ospedale mamma."
-"Tranquilla cara, abbiamo ancora il tempo di andare a Diagon Alley. Sono passate solo due ore da quando abbiamo iniziato."
Hermione pensava di svenire.
-"Narcissa! Vieni! Guarda questo!"
-"Hermione, tesoro, prova ancora questo. Poi credo che la nostra ricerca sia terminata." e uno sguardo complice passò tra le due madri.
La ragazza entrò nel camerino con l'ultimo, sperava, abito della giornata.
Quando uscì dal camerino, sua madre trattenne il fiato e Narcissa commentò che era perfetto e lei bellissima. Hermione si snetiva un pò in imbarazzo, l'abito era nero, senza spalle, il bustino era di seta ricamato in pizzo, dietro era chiuso da dei bottoni di perla, la gonna scendeva mordida con uno spacco sul lato destro che arrivava a metà coscia, se stava ferma non si notava ma appena faceva un passo la gonna si apriva mostrando la candida gamba.
-"Non vi sembra un pò esagerato? E' un ballo scolastico infondo."
-"E tu sei la migliore allieva della scuola, caposcuola e devi essere la più bella."
-"Senza contare che ad attenderti in fondo alla scala ci sarà mio figlio." disse orgogliosa Narcissa. " Ora presto, cambiati che andiamo a Diagon Alley."
Presero un taxi e andarono dal Paiolo magico. In pochi minuti si ritrovarono alla bottega di Madama MCClan, che appena si accorse che tra le presenti vi era la signora Malfoy corse subito da loro, lasciando il cliente che stava servendo alla sua commessa.
Narcissa spiegò brevemente l'occasione e il modello ceh volevano per la ragazza li presente.
-"Vieni cara, sali su questo sgabello ceh ti prendo le misure."
Hermione eseguì, rimase immobile il più possibile mentre la sarta faceva il suo lavoro. In pochi minuti finì.
-"Per quando vi occorre, signora Malfoy?"
-"Il prima possibile, poi mi servirebbe anche un abito per mio figlio. Le misure le sa vero? O le devo far mandare un gufo?"
-"Aspetti solo un secondo, la prego signora Malfoy." la donna scomparve nel retro bottega e ritornò con un foglio. -"lo faccia vedere a suo fglio, sono le misure che gli ho preso a settembre per la divisa, se non ricevo risposta procedo con queste."
-"Mi sembra perfetto." allontanò la sarta e parlò sottovoce. "L'abito dev'essere elegante ma sobrio, adatto per mio figlio. Per la ragazza invece cerchi di fare il suo meglio e mandi il conto a me. Non voglio sentire discussioni, l'abito dev'essere o di seta rossa o argento o verde. Veda lei la più bella. Mi fido del suo buon gusto." Poi tornò a rivolgersi a madre e figlia -"Bene possiamo andare, il vestito ti verrà recapitato direttamente a scuola mia cara. Sarà meglio tornare in ospedale, così hai il tempo di salutare tuo padre prima di tornare a Hogwarts."
-"Ma per il pagamento?" domandò Jean, preoccupata di fare una brutta figura.
-"Oh, per adesso non preoccuparti. Appena sarà pronto lo sapremo. Ora andiamo. Allora Hermione, che ne dici? E' stata una giornata di tuo gusto? Perchè io mi sono divertita un mondo."
-"Si mi ci voleva una giornata così, stancante però è stata molto piacevole. Grazie per l'attenzione che mi ci voleva."
-"Narcissa, che ne dici di venire a cena da me? Puoi usare la metropolvere in camera di Hermione per tornare a casa. Mi farebbe piacere averti come ospite."
Arrivarono in ospedale, Hermione andò a slautare il padre che stava giocando a carte, Lucius dormiva. Gli raccontò brevemente la sua giornata poi andò a èrendere la passaporta e tornò a scuola. Voleva vedere Draco, ma prima ancora voleva vedere Ginny, aveva bisogno della sua migliore amica per sfogarsi un pò. Era stata tra i suoi pensiere tutto il giorno, si si era divertita ma era una cosa totalmente assurda: purosangue e babbana a fare shopping.
Trovò l'amica in camera, Harry non era ancora tornato.
-"Tu stai ferma li, ho bisogno di te. Non ci crederai mai a quelle che mi è successo oggi."
Hermione si accomodò nel suo letto, incrocò le ginocchia e cominciò il racconto della sua giornata.
-"Sono andata a trovare mio padre in ospedale questa mattina, lui sta meglio prima di natale lo opereranno, hanno avuto dei problemi con i dottori e non hanno potuto farlo prima. Però tutto ok. Non ci crederai mai, sono stata rapita da mia madre e da NARCISSA MALFOY! Cioè rapita nel senso buono, mi hanno portato a fare shopping alla ricerca del vestito per il ballo. Abbiamo fatto shopping prima nella Londra babbana, e non ti dico quanti abiti ho provato, poi, una volta trovato quello perfetto secondo loro, che tra l'altro Gin è bellissimo, siamo andate a Diagon e ora la McClan me lo sta facendo su misura!"
-"Herm? Tua mamma e Narcissa Malfoy? Che ti sei fumata?" Ginny era shoccata, non credeva alle parole dell'amica.
-"Aspetta, prima di andare Lucius mi ha fatto gli auguri! Lui che fino a ieri mi avrebbe ucciso per il mio sangue. Ah quasi dimenticavo questa sera Narcissa cena a casa mia, mia madre l'ha invitata. Ma cosa sta succedendo?"
-"Oh mio dio! Hermione ancora convinta di voler andare al ballo con Draco?"
-"Si certo! Tra l'altro lui non sa ancora nulla, volevo prima confidarmi con te e schiarire le idee. Ah dimenticavo un'altra cosa! Ovviamente abbiamo parlato di lui, Narcissa mi ha raccontato ceh sono la prima ragazza che invita ad un ballo, a quello dei tre maghi era solo così come ai vari balli di casa Malfoy. Sua madre dice che devo essere importante per lui."
-"Herm ma questo è stupendo! Oh, Malfoy ha un cuore! Amica mia, sono felice per te, ti vedo serena nonostante le mille preoccupazioni che hai e ceh hai passato in questi mesi. Sono certa che ora andrà tutto per il meglio." Ginny abbracciò forte l'amica e insime continuarono a parlare, argomento principale erano Harry e Draco ma anche il vestito di Hermione ritagliò un bel pò del loro tempo.

Era una bella domenica, il sole era caldo nonostante fosse novembre, gli studenti si riversavano sulle rive del lago come il giorno prima, a godersi un pò di calore sulla pelle. Alcuni, tra i più studiosi o quelli del settimo anno, si rifugiarono in biblioteca per studiare o fare compiti. Tra questi starno ma vero c'era Ron; in assenza del suo migliore amico stava trascorrendo il tempo in compagnia di Dean, Seamus e Neville. Lavanda aveva pedinato Ron tutto il giorno e approffittò del momento per entrare nella sua camera.
-"Calì controlla che Ron non venga nella torre, devo fare una cosa. Voglio lasciarli una sorpresa sul letto."
-"Va bene, se posso lo intercett. Mi invento qualcosa."
Lavanda non aveva parlato della sua alleanza con Zabini alla sua amica, non voleva farla per non essere giudicata. Più volte le era stato detto che la sua casa era sbagliata e anche questi gesti lo dimostravano.
Sapeva benissimo qual'era la camera del suo ex e quale il suo letto, andò dritta nella stanza, cominciò a frugare tra la sua roba cercando la scatola,ma nulla. Stava quasi per rinuciare quando vide, sbucare una fiala da sotto il cuscino.
Conosceva bene quella boccetta, l'aveva usata anche lei su Ron al sesto anno.
-"Ora capisco Ronald perchè hai detto che presto sarete una coppia. Maledetto."
Rimise la boccetta a posto, usciì dalla stanza e andò in cerca di Zabini.
Non era facile trovare un serpeverde se questo se ne sta rintanato nella sua sala comune.
-"Tu, piccola serpe, ho bisogno che riferisci un messaggio a Zabini. Digli di farsi trovare dietro la strega orba tra venti minuti. Se non arriva ti verrò a cercare, per cui trovalo e riferisci il messaggio."
Lavanda andò dalla biblioteca dove trovò Calì dove l'aveva lasciata.
-"fatto tutto?"
-"Si grazie."
Con una scusa banale lasciò l'amica con Padma e andò al luogo dell'appuntamento. Zabini era già li.
-"Complimenti, minacciare un primino. Non male per una grifona. Scoperto qualcosa."
-"Se no perchè ti avrei fatto chiamare? Credo ceh questa mattina gli sia arrivata una pozione di filtro d'amore, quello prodotto dai gemelli. Ho anche trovato numerosi fogli di altri filtri d'amore, ma in pozioni fa cagare per cui sarà ricorso ai suoi fratelli. L'ho usata un paio di volte quell'intruglio. Crea una forte infatuazione che dura un giorno mezza fiala. Diciamo ceh va data regolarmente, perchè se utilizzata in eccesso, crea disturbi. Il bastardo vuole farla innamorare per forza."
-"Immaginavo fosse una cosa del genere. Ascolta se riesci dovresti impedire ceh Hermione ne beva una fiala intera, mezza direi che è sufficiente."
-"Si ma come faccio a sapere quando gliela farà bere?"
-"Forza Brown usa un pò di cervello. Non vorrà correre il rischio di far del male ad Hermione, per cui ne userà prima mezza. E credo che ce ne accorgeremo quando lo farà."

-"Draco?"
-"mmm"
-"Credi che tuo padre uscirà per Natale dall'ospedale? Cioè gli faranno fare le feste a casa?"
-"Non lo so. Noi in casa il Natale non l'abbiamo mai festeggiato sul serio. Sai, siamo sempre stati noi tre, era un giorno come gli altri alla fine. Perchè me lo chiedi?"
-"Perchè mi piacerebbe passare il Natale con te." Erano sdraiati, lui le accarezzava i capelli, lei con la testa appoggiata al suo petto gli disegnava dei cerchi immaginari sulla pancia.
Draco si stava rivelando un vero cavagliere, per quanto volesse fare l'amore con lei, glielo faceva capire sia a parole che a gesti, non aveva mai rpovao nulla di più che qualche carezza. Hermione ormai era decisa a voler perdere la sua verginità con lui, aspettava solo un'occasione speciale.
-"beh se continuiamo così, prima di fine anno le nostre madri organizzeranno il nostro matrimonio."
Hermione tirò su la testa di scatto.
-"Che c'è?"
-"Draco, un matrimonio? Già? Ma se fino a ieri mi odiavi?"
-"Sai credo di non averti mai odiato sul serio, credo di averti sempre inviato. Sei la più brava in tutte le materie, la pupilla dei prof, sei quello che avrei voluto essere io. Anzi quello che avrei dovuto. E poi non ci sarebbe nulla di male secondo le nostre usanze. Pensa che Goyle ha già la futura moglie prestabilita."
-"Poveretta. Comunque tu sei perfetto in tutto. Sai anche volare sulla scopa, conosci le regole del quidditch sono già due cose più di me."
-"ma tu sai volare, solo che non ti piace, se no sarest meglio di me e Potter sicuramente."
-"Perchè non sei mai staco così prima? Sei il mio ragazzo perfetto."
Le alzò il viso, all'altezza dei suoi occhi. Hermione si stava già perdendo in quel grigio-azzurro quando lui le disse.
-"Perdonami amore mio se ti ho offesa, fatta soffrire negli anni passati. Ora voglio solo renderti felice se tu vorrai concedermi l'occasione, come stai facendo in questo periodo. Puoi perdonarmi?"
In tutta risposta la ragazza lo baciò. Quella era l'occasione che stava aspettando. L'occasione speciale ceh lei voleva. In un attimo la stanza delle necessità fece comparire un letto, candele profumate crearono l'ambiente, le luci si fecero soffuse.
-"Ti ho già perdonato."
Draco capì al volo le intenzioni della grifona.
-"ne sei sicura?"
-"Certo. Voglio te, ora. Ti voglio Draco."
A quelle parole, Draco perse ogni autocontrollo. Sollevò Hermione e la fece sdraiare sul letto. Cominciò a baciarla, entrando e uscendo con la lingua dalla sua bocca, disegnado il contorno delle sue labbra. Hermione cominciò a sbottonargli la camicia, bravama quel corpo, già dalla prima volta che l'aveva visto.
L'aiutò a sfilarsi la camicia, poi iniziò ad aprire quella di lei, il reggiseno era verde, a balconicino. Draco si fermò a osservare la meraviglia che aveva sotto gli occhi: un seno perfetto, non troppo non poco, una pancia piatta, due fianchi sinuosi.
-"Scusa." disse Hermione totalmente in imbarazzo, nessun ragazzo l'aveva mai guardata così.
-"Di cosa amore? Forse non te ne rendi conto ma sei incredibilmente sexy." e la baciò prima sulla bocca poi scese ai seni.
Lei godeva dei baci roventi che lui le posava, sentiva crescere il desiderio dentro di lei. Poi si ricordò quello che Ginny le aveva detto una volta:"Toccalo, graffialo,fagli sentire che lo vuoi."
Iniziò a slacciargli i pantaloni, glieli sfilò, gli toccava le gambe, sfiornado ma mai toccando la sua virilità. Draco sembrava eccitarsi al tocco fugace della ragazza. Le levò la gonna, osservò l'intimo verde e poi lo levò. Rimasero nudi, lui con fare gentile le aprì le cosce, cominciò a massaggiare la sua intimità ed Hermione cominciò subito a sentire brividi di piacere. Draco la preparò per un pò alla sua prima penetrazione, sapeva che poteva essere dolorosa, ma non voleva che fosse solo quello, voleva darle piacere. Poco a poco si portò sopra di lei, poi lentamente comiciò a scivolare dentro il corpo della sua ragazza. Hermione inarcò la schiena quando fu tutto dentro.
-"Ti ho fatto male? Scusami."
Hermione scosse il capo in segno di negazione, gli posò le mani dietro la schiena.
-"Asseconda i miei muovimenti, vedrai poi ti verrà naturale. Capirai da sola cosa fare." le diede un bacio nell'incavo del collo.
Seguì le istruzioni di Draco, in effetti poco dopo le venne tutto naturale, finchè non venne. Strinse le mani sui fianchi di Draco, non disse nulla, ma lui capì che la sua adorata Hermione aveva raggiunto l'apice del piacere, lui poco dopo la seguì.

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Capitolo 25
*** Capitolo 24 ***


cap 24 Erano seduti sul letto, Hermione era leggermente imbarazzata, evitava lo sguardo di Draco.
-"Ehi mi dici che succede? Perchè non mi guardi?"
-"Draco, scusa, so di non essere stata brava. Perdonami. So di non essere bella come le altre ragazze." Hermione stava farfugliando delle scuse a caso, non si era sentita all'altezza di Draco, il problema era quello.
-"Piccola, non devi dire queste assurdità. E' stata la volta più bella di tutte, per me. Finalmente ho  capito la differenza tra fare l'amore e fare solo del sesso." Poi tendendole una mano per farla alzare aggiunse: " Sai non ti facevo tipo da perizoma. mI hai piacevolmente sorpreso."
In tutta risposta Hermione gli diede un pugnetto leggero sulla spalla.
-"Ascolta, voglio dirlo a Blaise, non è giusto che continui a sperare in un tuo ritorno. Sei d'accordo con me?"
-"Si, anche perchè dopo stasera, non ci sarà un mio ritorno. Ne sono sempre più certa. Però glielo diciamo insieme."
-"Sicura? Potrebbe non essere un bello spettacolo. Non conosci Blaise quando si arrabbia."
-"Credo di aver assistito già a qualcosa di simile da parte sua. E poi non ti voglio lasciar solo. Insieme." disse prendendogli la mano.
-"Ok, lo faremo il prima possibile." Diventando improvvisamente più serio, proseguì:" Herm, ti ho fatto male?"
-"Non eccesivamente. Stai tranquillo, è stato bellissimo. Tu sei stato perfetto, non potevo volere di meglio." lo baciò, un bacio che sigillò il loro amore.
-"Lo spero, ti sei scelta bene il maestro."
-"Cretino!"
-"Che ho detto? E' vero! La conosci anche te la mia reputazione."
Draco continuava a stuzzicare Hermione anche per il corridoio, erano usciti insieme dalla stanza delle necessità, ormai non gli importava più di essere visti, Quando si salutarono per tornare alle loro case si baciarono con un bacio non proprio casto.
-"Mi dici perchè ora ti desidero ancora più di prima?"
-"Perchè sei un maniaco!" Hermione gli sorrise e si avviò verso la torre di grifondoro.
Nella sala comune rossa e oro, seduti davanti al camino, Ron, Harry e Ginny parlavano; Hermione si accomodò vicino a loro.
-"Speriamo non sia come il ballo del ceppo, una noia."
-"Ron, è stato una noia perchè tu eri a roderti per i cavoli tuoi."
-"Anche Harry non si è divertito, diglielo amico."
-"Oh no, io me ne sto fuori che è meglio. E comunque questa volta sarà sicuramente meglio, basti pensare alla compagnia." guardò Ginny dritta negli occhi e le sorrise.
-"Ronald, ti conviene pensare a qualcuna da invitare, se non vuoi passare la serata da solo. Herm te hai già un cavaliere immagino?" Ginny lo sapeva benissimo con chi andava al ballo l'amica, ma voleva che anche Ron capisse che ormai lui era fuori dai giochi con lei.
-"Si, sono già stata invitata, e ho accettato." capendo dove voleva parare Ginevra, Hermione rispose coem se nulla fosse.
Ron s'irrigidì poi acido disse.
-"Immagino tu vada con la serpe." Non era una domanda, neanche un'esclamazione ma solo un osservazione.
-"Anche se fosse?" Hermione credeva che Ron si riferisse a Zabini, non sapeva che lui l'aveva vista con Draco in biblioteca.
-"Io me ne vado a dormire."
In un'altra occasione Hermione sarebbe scattata e gli avrebbe urlato di tutto, ma quella sera era troppo felice e voleva raccontare ai suoi amici la novità.
Ginny batteva le mani e gongolava. Harry era felice per la sua migliore amica ma continuava a serbare dei dubbi sul suo lui.
-"Oh, Herm, sembra davvero una favola. I due rivali che s'innamorano. Che si amano. Oddio!!!! Che bella storia."
-"Ehi non ha detto di amarmi. Però mi ha chiamato amore."
-"Va beh ragazze, qui stiamo andando troppo in discorsi da donna, vi lascio che è meglio. Anche perchè devo finire un tema per la McGranitt."
Harry si spostò in un tavolino a finire il compito, intanto le due ragazze continuarono a parlare.
-"Ginny sto vivendo un sogno. Sembra davvero una favola. Ti giuro, lui è, oddio non so come spiegarlo. Non è la persona credevo fosse, è dolce, premuroso, rispettoso. La malattia di suo padre deve averlo realmente cambiato. Credo che stia cercandol'amore. L'amore vero. E io credo di amarlo. E' assurdo vero?"
-"No non lo è. Però prima di essere ufficiale, deve passare sotto il mio accurato esame." concluse Ginny scherzando. "Ma dimmi un pò, cosa avete deciso di fare con..l'altro? Non voglio fare nomi."
-"Ci parleremo il prima possibile, basta segreti."
-"Mi sembra giusto."

Draco, felice come una pasqua e bello rilassato, stava scendendo le scale che portavano al dormitorio di serpeverde quando incontrò Pansy.
-"Ehi Draco. Rientri adesso?"
-"Ehi, perchè non ti fai i cazzi tuoi?"
-"Permaloso eh? Senti non è che ti va di..." si avvicinò a lui, gli toccò il petto, gli passò una mano tra i capelli, poi cercò di raggiungere la cintura ma la mano di Draco la bloccò.
-"Non mi interessa più scoparti. Ho trovato di meglio, e molto più appagante. Pansy, lo dico per te, dimenticami."
-"Draco io non posso dimenticarti! Io ti amo! Non l'hai ancora capito? Sei forse cieco? Chi è? Dimmi chi è. Perchè sei diverso, sei più felice, più rilassato. Me ne sono accorta, ti osservo Draco, lo vedo quando qualcosa non ti va o quando sei su di giri."
-"Chi è non ti deve interessare, ma credo che presto lo scoprirai. Però,dammi retta una buona volta, lasciami perdere."
La scostò e proseguì.
Nella camera che divideva con Blaise, trovò il ragazzo chinò su delle pergamene, lo salutò, scambiarono qualche parola ma nulla di più. -Non è che ha saputo? No è impossibile, sarei già stato schiantato-
-"Bla, tutto ok?"
-"Eh? Oh si. Benissimo. Scusa è che sono indietro con i compiti."
-Scusa Dra, ma non ti voglio confidare questa cosa. Preferisco tenermela per me.-
Draco si mise a letto, ripensando agli avvenimenti della serata. Era stato veramente il miglior sesso della sua vita finora, anche se lei era inesperta, l'aveva desiderata tanto, aspettata, che quando gli si è concessa gli si era aperto un nuovo mondo. Aveva corteggiato una ragazza, una mezzosangue, e ora non poteva farne a meno. Solo pensare a quello che c'era stato gli provocava un'erezione. La pensava e la voleva. La sua innocenza, il domanda di passare il Natale insieme gli dava la certezza che anche lei lo volesse. Draco era cambiato, non era più il bastardo che tutti conoscevano, o almeno non lo era con lei.

I giorni passavano, Ginny ed Harry avevano la torre, ora si erano attrezzati con una tenda che Harry aveva comprato dai Tiri Vispi, Draco ed Hermione avevano la stanza delle necessità. Si vedevano tutte le sere, e quando uno dei due era di pattuglia, l'altro lo aspettava nella stanza. Hermione si era attrezzata di libri da leggere. Stava rileggendo la storia di Romeo e Giulietta. Si rivedeva nella loro storia, solo che al posto di due famiglie c'erano due case scolastiche.
Lavanda tampinava Ron, ogni tanto saliva a controllare se la pozione era sempre intatta.
Ronald, d'altro canto, stava aspettando il momento più opportuno per farla bere ad Hermione, non aveva ancora deciso come farlo, ma voleva farlo prima del ballo. Hermione non sarebbe andata al ballo con una serpe, per di più Malfoy. Non lo avrebbe mai permesso.
Blaise osservava Hermione, i due parlavano spesso, chiccheravano del più e del meno. Il ragazzo provò più volte a chiedergli del ballo ma lei con una scusa o con l'altra cambiava argomento. Dopo un pò, lui smise di chiederglielo.

La settimana dopo la visita di Hermione, il padre venne operato.
-"Ehi babbano, sei sopravvissuto alle bacchette vedo." lo accolse con un sorriso Lucius, il vecchio Malfoy aveva impartato a conoscere John, e, non l'avrebbe mai ammesso, ma gli stava simpatico quell'uomo.
-"Ahaha, si domani se tutto va bene posso tornare a casa."
-"Oh bene. Finalmente tornerò ad avere la camera tutta per me."
-"Già. Ritorni alla tua tranquillità."
Lucius era un pò triste per la verità, aveva trovato in John un buon amico, che non lo adorava per il suo nome, che non era intimorito dal suo rango. Aveva capito cosa fosse l'amicizia. I purosangue che frequentava non erano così spontanei, Draco era fortunato, aveva trovato in Blaise un buon amico, vero, sincero; non gliel'aveva mai detto ma era davvero privilgiato.
Passarono la loro serata guardando una partita di basket dell'NBA.  Lucius si era appasionato agli sport babbani.
-"Senti se vuoi te la lascio, intanto a casa ho quella fissa. Così ti puoi guardare le partite quando non sai cosa fare."
-"Io?Usare quell'arnese? No, grazie."
a fine partita giocarono con gli scacchi dei maghi, Lucius era imbattibile, ma John faceva di tutto per rendergli la vita complicata.
-"Cosa ne pensi dei nostri figli?" Domandò il padre di Hermione ad un tratto, era da un pò che ci pensava.
-"In che senso John, scusa?"
-"Come coppia, intendo. Da quanto dicono le nostre mogli sono perfetti insieme, erano destinati a unirsi prima o poi."
-"John, non ne avere a male. Ma tra loro non ci sarà altro che un ballo, mio figlio deve sposare una purosangue. E' la nostra legge."
-"Narcissa me l'ha detto come la pensi. Ma non credi sia giusto far scegliere a tuo figlio?"
-"Io non lascerò che mio figlio si rovini la vita stando con una mezzosangue."
-"Stai parlando di mia figlia, occhio a come ne parli. Sarà anche mezzosangue ma è molto più potente di alcuni purosangue come li definisci te."
-"E io parlo per il bene di mio figlio! Non permetterò che venga isolato, declassato e che rovini il nome dei Malfoy. Per quanto tua figlia possa essere potente, bella, brava ciò non cambia il sangue. Se Draco non sceglierà di testa propria dovrò scegliere io per lui."
-"Non vuoi che tuo figlio conosca l'amore?  Non vuoi che sia felice? Vuoi solo mantenere alto l'onore della famiglia a spese di tuo figlio! Te ne rendi conto? Non voglio che Hermione soffra a causa tua."
Continuarono a discutere alzando sempre più i toni, finchè un medimago non entrò e gli disse di finirla o li avrebbe fatti addormentare.
Il giorno seguente, Jean venne a prendere John. Jean scambiò due parole con Lucius ma capì che non tirava aria e smise subito. Uscirono dall'ospedale e i due uomini non si scambiarono mezza parola.
-"Che è successo?"
-"Niente tesoro. Lascia stare."
John rimase scontroso tutto il giorno ma Jean non chiese nulla, anche se era certa che fra i due fosse successo qualcosa di grave oppure John non avrebbe reagito così. Lo conosceva era pacifico ma quando gli si toccava qualcosa di caro diventava una iena. E, in questo caso, il problema poteva solo essere sua figlia.

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Capitolo 26
*** Capitolo 25 ***


cap 25 La partita tra Durmstrang e Beauxbatons era appena finita. Le studentesse francesi erano state schiacciate di prepotenza dai ragazzoni del nord. La squadra di Hogwarts si era seduta vicina, parlavano di tattica, osservavano i loro prossimi rivali e pianificavano i prossimi allenamenti.
Dopo la partita ci sarebbe stata una visita a Hogsmade, le ragazze erano in fermento, cominciavano a sentire la tensione per il ballo e quasi nessuna aveva un abito.
-"Hermione te sei fortunata! Hai già tutto!"
-"Si ma non è ancora arrivato per cui è come se non avessi nulla."
-"Ma almeno non hai pensieri! Luna vieni con noi a fare shopping? Un consiglio in più fa sempre comodo!"
Luna aveva guardato la partita con Hermione e Ron, le due ragazze avevano parlato di tutto tranne che della partita.
-"Si volentieri anche se non mi serve nulla."
-"Anche tu hai già il vestito? Ma non è giusto!"
-"Dai Gin non fare così!" Hermione passò un braccio sopra le spalle dell'amica che si stava disperando.
Harry e Ron si unirono a loro, poi però le lasciarono vagare tra i negozi. Madama McClan aveva aperto un nuovo punto vendita li in paese ed era affollato da molte studentesse di Hogwarts. Harry prima di lasciare allo shopping le ragazze, prese Hermione da parte.
-"Herm, mi devi aiutare, volevo regalare l'abito a Ginny ma io non so da che parte iniziare. Mi dai una mano? Ti prego! Tieni qui ci sono dei galeoni, spero bastino. Non farle comprare un abito di seconda mano."
-"Tranquillo, ci penso io."
Mentre guardavano i vari abiti, Ginny chiese all'amica se non si vedeva con il suo lui.
-"Ci vediamo dopo, ai tre manici di scopa. Parliamo con Blaise."
Ginny osservò l'amica da dietro l'abito e con un cenno del capo indicò Luna.
-"Tranquilla Gin, non voglio sapere nulla. So già troppo rispetto a quello che vorrei sapere."
Luna rise, e con lei si unirono le altre due. Ginny si stava provando degli abiti di seconda mano, belli ma nulla di eccezionale.
-"Psssss! Luna hai trovato nulla?"
-"Certo che si. Guarda questo."
Era un abito molto semplice, color perla, monospalla, la gonna scendeva mordida si apriva in un leggero spacco da metà gamba. Il busto era ricamato con dei piccoli swarovski che davano luce all'abito.
-"Luna è perfetto. Lo porteresti dalla cassa? Io mi occupo di Ginny."
-"Vado!"
Nel frattempo Ginny stava uscendo con l'ennesimo abito dal camerino, era il più bello che avesse provato per ora.
-"Che ne dici? Mi sembra perfetto, il costo è buono e riesco a farci uscire anche le scarpe."
-"Ti sta bene Ginny. Dai cambiati che io ti vado alla cassa."
Pochi istanti dopo Ginevra passò l'abito a Hermione, la quale lo prese e lo rimise a posto e andò a parlare con la commessa in cassa.
-"Ascolti, le pago quell'abito" disse indicandolo, alle spalle della donna, " ma potrebbe farlo recapitare a Harry Potter? Sa deve fare un regalo alla fidanzata."
-"Certo, mi dica quando vuole che venga recapitato."
-"Tra una settimana sarebbe perfetto."
-"Ok."
Hermione pagò e uscì insieme a Luna. Ginny si era fermata a guardare ancora alcuni abiti.
-"Ehi dov'è il mio pacchetto?"
-"Ha detto ceh doveva farci qualche modifica perchè ha notato dei punti cuciti male. O rovinati, non ho capito molto bene. Comunque massimo una settimana arriva."
Chiaccherando andarono a comprare le scarpe, questa volta comprarono tutte e tre. Luna un paio di decoltè blu notte, Ginny un paio color champagne ed Hermione un paio color perla da abbinare ai bottoni del suo abito.
Finiti i giri per i negozio, le tre amiche andorono ai Tre Manici Di Scopa. Harry e Ron erano già seduti, poco lontano dal loro tavolo Lavanda era con le gemelli Patil.
-"Hai visto chi c'è a tenere d'occhio mio fratello? Manco fosse ancora il suo innamorato."
-"Si ho visto, ma vedi Draco?"
Ginny si guardò un pò intorno, controllò diverse volte ma non lo vide.
-"Vedrai che arriverà. Beviamoci qualcosa intanto. Luna ti siedi con noi?"
-"Oh se non vi dispiace vorrei andare un attimo da Mielandia, vorrei delle apifrizzole."
-"No, figurati. Se poi vuoi, ci trovi qui."
Ginny proseguì verso il tavolo, non fece caso al cambiamento d'idea della sua amica, in fin dei conti era Lunatica. Sorrise a quel pensiero.
-"Gin, ti spiace se accompagno Luna? Voglio vedere se lo becco in giro." ammise Hermione sotto lo sguardo indagatore di Ginevra.
-"vai, anche perchè non è bello farsi vedere già qui." e le diede una spintarella.
Quando Ginny si sedette al tavolo, prima ancora che lei e Harry potessero salutarsi, Ron bruscò chiese dove andava Hermione, lei rispose che accompagnava Luna da Mielandia.
-"Si mi sa che vado con loro." Neanche finito di dire la frase, Ron si era alzato, vestito e uscì dal pub.
-Hermione non lascerò che ti incontri con lui anche fuori dalla scuola. Volevo farti bere il filtro ma te non ti sei manco degnata di salutare.-
-"Chi non volevi vedere che mi hai accompagnata?"
-"Nessuno Luna, solo che non volevo stare li con Lavanda che mi guarda come se fossi la più grande troia di tutti i tempi. In più Ron è strano ultimamente, l'altra sera ,in sala comune, si è mezzo incazzato perchè ho detto che vado al ballo con un serpeverde. Non ho manco fatto nomi, e lui, a prescindere, si è incazzato. Ha preso e se n'è andato a letto. Boh non lo so, se voleva invitarmi come ultima ruota del carro ha sbagliato proprio. E poi con lui non ci voglio andare."
-"E poi non volevi evitare nessuno eh? Hermione Ron è innamorato di te. Si vede come ti guarda, lo vorrei avere io uno che mi guarda così."
-"Dici?"
-"Si, fidati. Però sta a te, solo tu puoi scegliere."
-"Ron mi ha deluso troppo in passato. A volte ho ancora gli incubi, mi rivedo lui e Lavanda che.. beh hai capito. No, tra noi è finita prima che lui si accorgesse di me. Voglio solo che tutto torni come prima, come l'anno scorso, amici e basta. Per me lui è un amico importante nulla di più. Sai, Luna, credo di essermi innamorata, questa volta sul serio."
-"Ti vedo felice Herm, apparte i tuoi problemi con Ron, le preoccupazioni che hai tra tuo padre, MAGO, caposcuola riesci a trovare il tempo per te stessa e per il tuo amore. E' molto importante per il tuo equilibrio."
Luna stava cominciando a fare i suoi discorsi strampalati, ma d'un tratto si rifece seria.
-"Herm, dimmi una cosa, pensi di parlarne con Ronald?"
-"Di cosa dovrei voler parlare con lui? Di quidditch? Di Lavanda? Non vedo che altro discordo affrontare con lui, visto che quando gli vorrei parlare di altre cose si incazza o si chiude in camera sua."
-"Di cose di cui parlare ne avremmo tante sai Hermione?  Solo che tu con me non ci parli, non ti confidi. Per te esiste solo Harry con cui parlare."
Hermione e Luna si erano voltate di scatto, non si erano accorte di essere seguite da Ron. Aveva le mani in tasca, gli stava urlando le cose, aveva origliato tutti i loro discorsi.
-"Tu mi hai seguita? Tu ci sei venuto dietro dai Tre manici! Se volevi parlare non potevi chiamarmi?"
-"Ho ascoltato quello che dicevi a Luna. Io mi sono sempre accorto di te! Noi non siamo mai stati solo amici, tra noi c'è di più. E poi non ti puoi innamorare di una serpe, non quando ci sono io che mi farei in mille per te."
-"Oh e non ti sembra un pò tardi da dire? Ti accorgi di me sempre e solo quando qualcuno ti porta via il giocatollo da sotto il naso! E' successo con Vicktor e sta succedendo di nuovo! Non sono affari tuoi con chi esco! Con Harry parlo, perchè lui mi ascolta, perchè quando gli parlo dei miei sentimenti, delle mie preoccupazioni, lui mi ascolta mi consiglia e non si riempie la bocca di bacon! Lui è come un fratello per me! Devi smetterla di essere geloso di lui, non ne hai il diritto, non con me almeno! Cosa sono io per te? Non ti è importato che ti avessi visto mentre ti scopavi con Lavanda, non ti importava se sono stata avvelenata, sei venuto a trovarmi dopo perchè prima non potevi perchè lei non voleva.Non credi che io abbia sofferto a sufficienza per te? Per il tuo essere superficiale? "
-"In questo hai ragione, ma io l'ho lasciata per te. L'ho lasciata per te, Hermione lo capisci? Perchè io voglio stare con te, mettiti con me. Lascia perdere il platinato. Mettiti con me."
Hermione sbiancò.
-"Tu sai?"
-"E come potrei non saperlo? Ti ho vista, in biblioteca. Mi era stato detto che eri la e stavo venendo da te, ma ho visto voi. Herm, lascialo stare, non ti merita, avrà qualcosa in mente. Non puoi credere in lui."
-"Ronald Weasley, credo più a lui che a te. Sai chi mi ha consolato quando ti ho visto con lei? Lo sai? Lui! Mi ha ascoltata! Capisci? Quello che tu non fai mai. E adesso mi tratta come se fossi la cosa più preziosa al mondo. No, Ron non potrò essere la tua ragazza. Non voglio. Non ti amo. Ti voglio bene, nulla di più."
-"Hermione, ti prego, ragiona. Non puoi parlare sul serio. Ti conosco da 7 anni, sono 7 anni che noi siamo amici, io ti amo! E lui dov'era? A prenderti in giro Herm, ecco dov'era! Lo vuoi capire? Sono geloso di te, non voglio che nessuno ti tocchi, ti baci, ti abbia. Hermione io ti desidero!"
-"Non mi interessa!!!Non puoi ricordarti di me quando ti rendi conto di aver fatto delle cazzate! Non puoi!" -Hermione aveva le lacrime agli occhi- "Non sono il tuo giocattolo."
-"Herm, ti prego! Ho bisogno di te. Lui non ti merita."
-"Ron basta! Non puoi pretendere che dopo quello che mi hai fatto passare, io e te potremmo essere una coppia di fidanzati. Non provo più nulla per, nulla apparte un affetto fraterno."
-"Weasley, ti conviene sparire. Che non la merito, lo so. Ma lei ora vuole me, e io non farò l'errore di lasciarla scappare. Non vedi che la fai stare male? Sei cieco Weasley? Evapora che è meglio."
Draco era sbucato dietro le splalle di Ron, gli si era accostato e gli aveva riferito quelle parole in tono duro, autoritario.
-"Malfoy, stai facendo uno sbaglio. Ucciderei per lei, sappilo."
-"Vorrà dire che mi guarderò le spalle."
Luna fece sedere Hermione su uno scalino di una casa, era scossa dalla rabbia e dalla tristezza.
-"Non volevo litigare con lui, non volevo. Ma lui, mi ha irritato. Luna ci ha seguite, voleva vedere se mi vedevo con lui, lo so. Ci ha seguite e ha origliato la nostra conversazione. Mi spiace tu ci sia finita in mezzo ed abbia dovuto assistere a ciò."
-"Herm, non ti preoccupare per me. Rilassati ok? Tra poco il tuo principe sarà qui."
Infatti Draco si stava dirigendo verso Hermione. Alla scena avevano assistito solo pochi studenti, faceva freddo e la maggior parte erano ai tre manici di scopa, il solo sguardo di Draco, però, servì per far svanire anche i più curiosi che erano rimasti.
Ron era ancora impalato in mezzo alla strada, Hermione con gli occhi lucidi alzò lo sguardo e vide il sorriso lucente di Draco aprirle il cuore.
-"Amore mio, non ti posso mai lasciare sola." Le disse scostandole una ciocca di capelli.-"Come stai?"
Luna si era fatta da parte, gli aveva lasciato la loro intimità.
-"Draco, mi dispiace. Io non volevo questa scenata. Ma lui ci ha seguite, ha origliato e io non le accetto queste cose."
-"Tranquilla. Voglio solo sapere come stai. Il resto me lo spieghi dopo."
-"Sono solo delusa, delusa ed incazzata."
-"Bene, quindi devo picchiarlo? Vuoi che gli dia un pugno? Dillo e sarà fatto."
Hermione scosse la testa vigorosamente.
Draco rise.
-"Meglio non avevo voglia di sporcarmi di sangue. Dai andiamo. Abbiamo un appuntamento."
Hermione si alzò, la sua giornata non era ancora finita. La parte più difficile, stava per arrivare.
-"Blaise."
-"Blaise." confermò Draco.

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Capitolo 27
*** Capitolo 26 ***


cap 36 Mi scuso per questo capitolo, è un pò più corto rispetto agli altri. Spero però che sia lo stesso di vostro gusto. Buona lettura!!!!



-"Hermione vuoi dirmi cosa è successo, prima che arriviamo da Blaise?"
La ragazza trasse un profondo respiro prima di rispondere, era ancora arrabbiata e scossa.
-"Dopo lo shopping siamo andate ai tre manici, quando ho visto che non c'eri ho colto la palla al balzo e ho detto a Luna che l'avrei accompagnata a Mielandia. Luna sa e non sa. Cioè, prima di poco fa sapeva che provo qualcosa per un serpeverde ma non sapeva chi. Stavamo parlando, lei mi ha chiesto se l'ho accompagnata per evitare Ron, le ho detto di no. Ed è la verità, non volevo essere guardata con sguardi d'odio dalla Brown, mi sono rotta. Ron è un mio amico, ma forse solo per me. Non credo lui voglia solo amicizia a questo punto."
-"Sicura che per te sia solo quello?"
Hermione si fermò, lo guardò dritto negli occhi mentre gli parlava.
-"Draco io non ho dubbi. Tutto quello che voglio sei tu."
-"Lo immaginavo, ma mi piace quano me lo dici. Vai avanti, poi che è successo."
-"Lui era dietro di noi, presumo, e ha sentito tutto quello che ci siamo dette. Sa di noi, Draco. Ci ha visti in biblioteca. Ma la cosa non mi interessa, presto o tardi lo sapranno tutti.  Ha cominciato a urlarmi delle cose, che tu non vai bene, che lui mi ama, che non posso stare con te, che devi avere dei doppi fini, che lui per me si farebbe in quattro. Non lo capisce che ormai è tardi. Ho provato a dirglielo. Ma niente. Dra mi ha fatto troppo incazzare. Mi ha seguita e ha origliato! Non si fa! Non è bello in più siamo amici da una vita, dimmi che vuoi parlarmi no? Per fortuna sei arrivato. Ma come mai eri li?"
-"Ti seguivo. No, scherzo, ero andato al pub per vedere se c'eri. Poi la Weasley mi ha visto, mi ha indicato il bagno con il viso. Ci siamo visti nell'anticamera e mi ha detto che eri venuta qui con la bionda. Allora ti volevo raggiungere. Ti sentivo urlare da metà strada. Hai un bel tono quando ti incazzi. Molto sexy devo ammettere, potresti arrabbiarti un pò con me?"
-"Non so se ti conviene signor Malfoy, potresti non procreare!"
-"Ahia! Non valgono i colpi bassi! Ora lascia parlare me con Blaise ok?  Aspetta qui, capirai quando venire ok?"
-"No Dra vengo con te subito."
-"No, fidati di me. Se ci vede insieme lo capisce subito, voglio dirglielo io."
-"Ti do 5 minuti al massimo. Poi arrivo. Insieme Dra, ricorda che me l'hai promesso."
-"Non era proprio una promessa. Però va bene."
Hermione rimase dietro l'angolo dell'ultima casa del paese, Draco aveva scelto un posto isolato, lontano dagli studenti, da occhi curiosi e così poteva dare libero sfogo alla rabbia dell'amico che sicuramente sarebbe venuta fuori.
-"Era anche l'ora! Cos'è tutto questo mistero si può sapere?" Blaise si era seduto sulla staccionata a bordo strada, quando vide arrivare Draco saltò giù.
-"Scusami. Non volevo farti aspettare, ti vorrei parlare di una cosa. Non sono stato molto leale con te e neanche sincero."
-"E dov'è la novità? Sei una serpe no?" disse scherzosamente l'amico.
Un ghigno si formò sulla bocca seria di Draco.
-"Non posso darti torto, ma con te non mi sono mai comportato come quello che ti sto per raccontare. Blaise io mi sono innamorato." sputò fuori Draco, come se si stesse liberando di un peso, un macigno che portava legato al petto.
-"Sai me ne ero accorto. Sono felice per te. Era anche l'ora che capissi cos'è l'amore non credi? Ma non potevi dirmelo in stanza?" Blaise era divertito dalla dichiarazione del compagno di stanza.
-"No Blaise non hai capito, io mi sono innamorato e lei ricambia. Stiamo insieme, da un pò ormai che tiriamo avanti in segreto, mi sono innamorato di lei quasi subito, è stupenda." una pausa ceh sembrò durare ore invece furono solo pochi attimi poi Draco sussurrò. "E tu lo sai bene."
Quelle parole colpirono Blaise come uno schiantesimo.
-"Che intendi dire Draco? Parla. Perchè non sto capendo."
-"Credo tu abbia capito invece, sei intelligente Blaise. Metti insieme i pezzi."
-"Voglio che tu me lo dica Draco." Blaise stava stringendo i pugni. Aveva capito a chi si riferiva, aveva notato che tra i due era nata un'amicizia, ma non credeva anche dell'altro. Blaise aveva chiesto a Draco di aiutarlo a vendicarsi di Lavanda perchè aveva avvelenato Hermione, lui senza obbiettare l'aveva aiutato. Li per li non ci aveva dato peso, ma il vecchio Draco non avrebbe mai difeso una mezzosangue, per giunta quella che l'aveva umiliato tante volte. -"Dimmelo Draco. Sii sincero, almeno adesso."
Un soffio, un nome, una fatica pronunciarlo ad alta voce.
-"Hermione."
Blaise lo sapeva, l'aveva capito, sapeva anche che lei non lo amava, ma lui aveva fatto di tutto per conquistarla. Aveva persino stretto un alleanza con la Brown per farla sua. Ma Draco gliel'aveva portata via.
-"Come hai potuto non dirmelo? Dimmi come fai a ritenerti mio amico!"
-"Blaise io, non sapevo che lei mi ricambiava. Non lo credevo possibile."
-"Quali sotterfugi hai fatto per arrivare a lei? Perchè prima che tu ti intromettessi tra noi stava nascendo qualcosa. E io che ho anche pensato fosse colpa di Weasley, gli ho dato un pugno perchè credevo la stesse portando via da me." Blaise non stava urlando, era immobile, parlva a bassa voce, il suo tono era carico di rancore nei confronti di quello che credeva essere il suo migliore amico.
-"Sei tu quello che me l'ha portata via." aggiunse in un soffio di rabbia.
-"Blaise" Hermione era uscita da dietro la casa, avanzava verso i due serpeverde, si mise tra loro. "Se devi incolpare qualcuno, incolpa me. Lui non mi ha portata via, sono io che non sono stata sincera. Ti ho illuso, non sono riuscita a dirti la verità."
-"No Hermione, tu me l'avevi detto. Mi avevi detto che non assicuravi un futuro per noi. Ma io e te, beh qualcosa sarebbe successo se non si fosse messo in mezzo lui." indicò con il dito Draco.
-"Blaise, io non lo volevo! Io non volevo innamorarmi, per di più della stessa ragazza della quale ti sei preso una cotta. Non lo volevo."
-"Finiscila di dire troiate! Devi sempre dimostrare di essere il migliore. L'hai dimostrato anche questa volta" Zabini si mise a battergli le mani davanti al viso. "Complimenti hai vinto Hermione."
-"Blaise lei non è un premio! Non è un oggetto da vincere."
-"Lo so bene. Me ne sono accorto sul treno che non è un oggetto, che ha un corpo da urlo. Dimmi Hermione, Draco ti ha già portata a letto, vero? Lui non aspetta, si prende quello che vuole, fregandosene degli altri." quando tornò a parlare a Draco, il suo viso era duro, cattivo. " Tutte le volte che ti parlavo di lei, tu mi davi consigli. Mi dicevi come comportarmi. Erano tutte cazzate perchè tu sapevi sicuramente già tutto. Sei uno stronzo!Stupeficium!" Blaise fu rapido, lanciò l'incantesimo secco nel petto di Draco. Hermione reagì immediatamente.
-"Petrificus Totalus! Perdonami Blaise ma mi hai costretto a farlo." Si chinò su Draco che aveva perso coscienza. "Innerva"
Un dolorante Draco, riprese coscienza.
-"Come ti senti?"
-"Come uno appena schiantato dal suo migliore amico."
Draco si rialzò in piedi, vide l'amico pietrificato.
-"Stai qui, siediti che è meglio. Vado a parlargli."
Hermione tornò vicino a un immobile Zabini.
-"Blaise, se io sciolgo l'incantesimo te devi essere il ragazzo civile che ho conosciuto. Voglio solo parlare. Se vuoi uccidere Draco, ti prego di farlo in mia assenza." Visto che non poteva risponderle, Hermione sciolse l'incantesimo sulla fiducia.
-"Grazie, non è bello essere pietrificati lo sai?"
-"E neanche essere schiantati! Expelliarmus!" Draco era in posizione d'attacco, la bacchetta di Blaise volò lontano dal proprietario. "Così sono sicuro che non ci riproverai."
Hermione guardò adirata il fidanzato, poi tornò a guardare Blaise il quale sempre più incazzato guardava il compagno che l'aveva disarmato. La ragazza iniziò a parlare.
-"Scusami, scusami tanto ma ho dovuto farlo. Possiamo parlare?" disse riferendosi all'incantesimo.
Blaise non riusciva ad essere arrabbiato con lei, non poteva. Guardava gli occhi nocciola, e avvertiva la sua richiesta sincera di affetto, di amicizia, di dialogo.
-"Herm, lo so che non volevi tutto questo. Ti sembrerà strano ma un pò, ora, ti conosco. Ho provato di tutto per conquistarti, ho persino stretto una, chiamiamola, alleanza con la Brown per farti allontanare da Weasley. Ma è lui che è da tenere lontano da te. Le voci girano in fretta, dovresti saperlo."
-"Blaise, se c'è qualcuno con cui devi essere arrabbiato, quella sono io. Non Draco. Lui non voleva, ci ha provato ad evitarmi, ma io ero e sono attratta da lui."
-"Il classico uomo bastardo che piace a voi donne."
Hermione stava raccontando delle piccole bugie, ma erano a fin di bene. Sapeva che sia per Draco, sia per Blaise la loro amicizia era importante per cui voleva salvarla anche a costo di prendersi colpe che non aveva. Per amore di Draco l'avrebbe fatto e lo stava facendo.
Malfoy junior stava camminando avanti e indietro, non riusciva a sentire cosa si dicevano i due, però avrebbe tanto voluto saperlo. Passarono diversi minuti, poi Zabini e Hermione, tornarono da Draco.
-"Non ti posso assicurare di fidarmi ancora di te subito, ma sei il mio migliore amico nel bene e nel male. Anche se siamo delle serpi abbiamo dei valori. L'amicizia vera è tra questi. E poi non posso farti una colpa se ti sei innamorato di questa splendida ragazza, anzi parlerò con Piton la colpa è sua e che vi ha messi in coppia." Rise.
"Spero che questo piccolo casino, aiuti a rafforzare il nostro legame." Aggiunse tendendo una mano a Draco.
Al castello la voce del litigio tra Hermione e Ron si era già diffusa peggio della peste. La ragazza fu squadrata mentre saliva le scale per entrare a scuola, le ragazze sussurravano al suo passaggio, osservavano i due ragazzi che le erano ai lati e i pettegolezzi presero il largo.
-"Sei sulla bocca di tutti, piccola. Proprio te che non volevi essere al centro dell'attenzione." le sussurrò Draco.
-"Te l'avevo detto che le voci girano."
-"Mi sembra di dover andare al patibolo. Ora capisco Harry, quando veniva osservato per la storia del torneo in 4a. Sentite io scappo in sala comune, almeno li saranno solo sguardi dei grifoni."
-"Hermione? Ci vediamo dopo?"
La risposta di lei fu solo un sorriso, un sorriso che le illuminava il viso.
-"Andiamo nella nostra stanza? Vorrei raccontarti tutto, ci sono altre cose che non sai." Nella loro camera, nella sala comune dei serpeverde sotto il lago nero, Draco stava raccontando di come aveva saltato il provino di cercatore per dare un posto in ospedale al padre di Hermione.
La ragazza era riuscita a dirgli che si era presa la colpa del corteggiamento, per salvare la loro amicizia. E lui non voleva sciupare il suo dono, per cui raccontò solo alcune parti della loro storia. Di come si era creata l'alchimia tra lui e lei, di come lei gli avesse detto che sembravano come due personaggi di un mito babbano, dei queli lui ignorava l'esistenza, di come lei gli aveva detto che Blaise si era informato sulle sue origini.
Blaise era felice che Draco finalmente tornasse a parlare con lui, sincermente. Però non gli disse nulla del filtro che Ron aveva e dell'uso che voleva farne.

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Capitolo 28
*** Capitolo 27 ***


cap 27 A casa Malfoy, la situazione era di gelo, si poteva tagliare la tensione col coltello. Lucius era stato dimesso dall'ospedale poco dopo John.  I due non si erano più parlati, non avevano più avuto contatti. Lucius capiva le motivazioni del padre di Hermione, ma restava convinto delle sue.
Narcissa aveva parlato con Jean, al contrario dei mariti, le due avevano mantenuto un rapporto di amicizia. Tra loro avevano parlato, Jean era riuscita a far parlare John, del motivo che l'aveva portato a non salutare Lucius e del freddo che si era creato tra loro, di nuovo.
-"Tuo marito, si vuole intromettere tra i nostri figli. Io non conosco le vostre leggi, ma mi sembra assurdo che Draco non possa scegliere la sua compagna." Le due mamme, erano sedute davanti a una tazza di cioccolata in un bar babbano nel cuore di Londra.
-"Nel nostro mondo le cose sono un pò diverse rispetto a voi babbani. Draco è già in età da moglie. Entro fine anno dovrebbe avere una compagna, se non una futura moglie. E l'ideale sarebbe una purosangue per mantenere alto l'onore della casa Malfoy e Black. Ma, a essere sincera, l'unico matrimonio felice, tra purosangue, è il miop e di Lucius. Noi ci amiamo davvero. E io per Draco vorrei solo questo un matrimonio felice."
-"Lo stesso che vorrei io per la mia bambina, ma credo che soffrirebbe per una separazione da Draco. Quando la sento e gli chiedo di lui, la sento emozionata anche per telefono. E me la immagino saltare da una parte all'altra della camera imbarazzata ma felice."
-"Hermione è davvero unica, ho avuto modo di constatarlo di persona, il giorno del nostro shopping. Ha spirito, è una donna fiera, dotata di grande potenziale magico. Sfido chiunque non la conosca a dire che non è una purosangue. Poi è una grifona, se mio figlio, serpeverde anche nel midollo, l'ha scelta ci sarà un motivo che va oltre l'aspetto fisico."
-"Come vanno le cose tra te e Lucius?"
-"Da quando è tornato non ci siamo praticamente parlati se non per frasi di cortesia come il 'buongiorno'. Se parliamo scoppia un casino, non riesce a capire che il bene di Draco va oltre il prestigio. E io non so più cosa fare."
Le due donne continuarono a parlare per ore, la cioccolata si era praticamente raffreddata, ma con un minimo movimento di bacchetta, Narcissa la scalò al punto giusto.
Quando stavano per salutarsi, davanti al camino in camera di Hermione, Jean le domandò se per Natale lei e Lucius, insieme a Draco ovviamente, sarebbero venuti a casa loro per festeggiare.
-"Accetto molto volentieri. A un'unica condizione, che mi insegni a fare qualcosa di babbano con le miei mani!"
-!Molto volentieri. Allora è andata. Comunque prima di Natale ci dobbiamo vedere. Anche perchè vorrei vedere l'abito di Hermione. E te lo devo pagare!"
-"Ci sistemiamo poi. Ciao cara Jean."
-"Ciao Narcissa. A presto."
Pochi attimi dopo che Narcissa fu scomparsa nella metropolvere, Jean scese le scale grindando.
-"John Granger!John Granger al rapporto in salotto. S U B I T O!"
Il marito conoscendo la moglie sapeva che per la sua incolumità era meglio correre in salotto, come da lei richiesto.
-"Siediti." lui obbedì. " Ho appena invitato i Malfoy a casa nostra per Natale, quindi vedi di comportarti in maniera esemplare. Ci saranno anche i nostri figli, niente scenate, niente di niente sono stata chiara?"
-"Ma i Malfoy al completo? Non potevi invitare solo Narcissa e uo figlio?"
-"John Granger, tu ti comporterai in maniera impeccabile e cercherai  di riprendere il rapporto con Lucius. Se no puoi traferirti in garage anche subito."
A testa bassa il marito annuì.
Nella villa dei Malfoy, Narcissa mandò prima un gufo a Draco per informarlo delle novità, sia natalizie che della battiglia tra lei e il marito per tutelarlo. Dopo che il gufo partì alla volta di Hogwarts, la donna si avviò verso lo studio del marito.
-"Dobbiamo parlare." esordì così, non bussò nenache alla porta, entrò e si sedette nella poltroncina accanto al camino.
-"Ciao moglie."
-"Lucius, per favore, possiamo parlare come una coppia felicemente sposata." Sapeva che con quelle parole avrebbe attirato l'attenzione del marito.
-"Cara, noi siamo felicemente sposati. Solo che ogni tanto litighiamo."
-"Infatti, però oggi ho ricevuto un invito che ho accettato di cuore." fece una pausa, Lucius si accomodò nella poltrona davanti al lei.
-"Quale invito di grazia?"
-"Passeremo il Natale a casa Granger. E' solo una cena, una cena da amici. Amici veri, quelli che non siamo riusciti a trovare tra i maghi.  Sono stufa di passare il Natale a casa nostra, soli, con Draco che prende i regali li apre ringrazia e se ne va in laboratorio. Vorrei un vero Natale."
-"Non se ne parla."
-"Lucius, ti prego. Fallo per me. Ci tengo."
Sapeva ch era meglio puntare su un approccio dolce, se non avrebbe funzionato sarebbe passata alle minacce.
Lucius vedeva la voglia della moglie di passare finalmente un Natale vero, da quando i suoi genitori erano morti, avevano sempre passato la festività tra loro. Nessuno loro amico li aveva mai invitati a passarlo in loro compagnia; sapeva che la moglie ci soffriva. Per questo accettò.
-"Va bene. Ma sappi che lo faccio solo per te. Solo perchè so che ci tieni. Però varrà come regalo, sappilo."
Soddisfatta della riuscita della sua mission personale, baciò il marito.
-"Avrai la tua ricompensa stasera, amore mio, tra le lenzuola."

Ron, era chiuso nella sua stanza, evitavi chiunque. Solo Harry lo vedeva, ma solo perchè condivideva la stanza con lui.
Era incazzato, deluso e offeso.
-Hermione preferisce lui a me, Hermione mi ha umiliato davanti a tutti, Hermione ha detto di non amarmi am io non le credo. Mi ha sempre amato, lui deve averla incantata, sarà sotto la maledizione imperio, non c'è altra speigazione.-
I suoi pensieri ruotavano solo su Hermione. Aveva saltato anche le lezioni del lunedì. Non voleva vederla, Harry provava a parlargli ma niente. Non si dava pace, però avrebbe dovuto riprovare un approccio con lei se voleva portarla al ballo e farle capire i suoi errori.
Aveva già un piano, doveva solo metterlo in atto.
Il martedì mattina scese in sala comune, e al suo passaggio in molti si girarono, lui non si fermò andò in sala grande a fare colazione. La fortuna era dalla sua, riuscì a non vedere Hermione.
Andò a lezione, li avrebbe dovuto vederla per forza.
La ignorò totalmente, lei provò ad avvicinarsi ma ogni volta lui si allontanava o se ne andava.
Vedeva che lei ci soffriva ma avrebbe resistito finchè lei non avrebbe ceduto.
Al ballo mancavano meno di dieci giorni, il tempo era volato.
Hermione e Draco non si nasocndevano più, erano il pettegolezzo preferito dell'intera scuola.
-"Herm, non sei mai stata così popolare."
-"Lo so ma preferirei che la gente si facesse i fatti suoi."
Draco si univa spesso a Harry e Ginny, pur di stare con Hermione era disposto a sopportare la presenza di Potter. Aveva capito che la loro amicizia era un campo inviolabiole, aveva provato a dire a lei che era infastidito dal loro modo di comportarsi il loro abbracciarsi, salutarsi con un bacio sulla guancia. In risposta lei gli aveva urlato di tutto.
-"Tu non capisci! Lui è mio fratello! Non di sangue, non di latte ma di cuore, di anima! Lui mi capisce come nessuno! Lui sapeva di te, si gliel'avevo detto. Non ha detto nulla, vedeva in me l'amore nascere per te e l'unica cosa che mi ha detto è stat di stare attenta che sei una serpe, che sei Malfoy. Ma basta! E tu ora, non ti metterai in mezzo tra noi! No caro mio. Accetti me, accetti l'amicizia che per lui. Accetti anche il fatto che spesso avrò bisogno di lui, perchè in 7 anni che lo conosco c'è sempre stato!"
Draco era rimasto affascinato da vedere Hermione esplodere per difendere la sua libertà, per difendere  quello che per lei era il fratello mai avuto. E si era eccitato.
L'aveva presa per i fianchi, baciata con una passione ancora sconosciuta. Era attratto da quella ragazza forte, fiera e bellissima.
-"Ok, ho capito. Tra Granger e Potter non devo mettere il dito, ma se solo ti sfiora un pò di più, una bella maledizione non gliela leva nessuno sappilo."
-"Non succederà. Tranquillo amore mio."
Dopo queste piccole promesse, fecero l'amore. Lei migliorava giorno dopo giorno, aveva capito come dare piacere a Draco, sia prima che lui la possedesse sia durante. Draco non aveva mai goduto tanto come quella sera, infatti nonostante i suoi sforzi venne prima di lei.
-"Amore scusa. Non sono riuscito a trattenermi. Non mi era mai successo, ma tu.." e la baciò. Si vergognava della sua scarsa prestazione ma Hermione lo abbracciò, tranquillizzò.
Prima di separarsi però Hermione confidò a Draco di essere preoccupata per Ron.
-"NOn mi ha più parlato, non mi piace questa cosa. Vorrei risolvere le cose con lui. Ma non so come fare. Mi evita."
-"Herm, te lo dico solo perchè mi fido di te,in una maniera assoluta. E ricordalo bene perchè non lo dirò più e negherò di averlo fatto. Vai da lui e parlargli. Se ti evita tu sbattigli il tuo bellissimo viso contro. Bloccalo, parlargli. E' un tuo diritto no? E poi così non avrai altri pensieri oltre me." la baciò, uscirono nel corridoi del 7° piano e insieme andarono verso le scale che li avrebbero separati. Hermione gli stringeva forte il fianco. Era il suo modo di fargli capire che lui per lei era tutto, che era suo. E lui l'aveva capito e stringeva lei allo stesso modo.
 Erano una coppia bellissima, erano l'invidia di tutte le ragazze di Hogwarts che volevano anche loro la propria favola.
-"Dra, ora vado a vedere se riesco a parlargli. Notte! A domani."
-"Notte, fai la brava con lo scemo. Non farmi pentire di quello che ho detto. Sognami!"
Un bacio e via, verso le proprie case.
-Il bello di essere caposcuola è che puoi girare per il castello e nessuno ti dice nulla.- pensava sempre Hermione ogni volta che si allontanava dal suo Draco.
Entrò nella torre dei Grifondoro, Ron era seduto con Harry e Ginny, come sempre, - Un segno di normalità finalmente!- pensò la ragazza; trasse un profondo respiro e andò a sedersi vicino a loro.

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Capitolo 29
*** Capitolo 28 ***


cap 28 Ron guardò Hermione sedersi, lei non lo guardava, la osservò per diversi minuti ma lei continuava ad ignorarlo. -Sta facendo quello che ho fatto io in questi giorni, mi ignora.-
Lui continuava a parlare con Harry, imperterrito, Hermione cercava di inserirsi nei discorsi, ma Ron non le lasciava il tempo.  Alla fine, Ginny intraprese un discorso con l'amica prima di schiantare il fratello.
-"Allora Herm, tutto pronto per il ballo?"
-"Credo di si, il vestito non mi è ancora arrivato, ma per ora tutto ok. L'accompagnatore c'è sempre." Con uno sguardo furtivo osservò la reazione di Ron. Ma quella non arrivò mai.
Hermione voleva essere superiore a Ronald, ma il suo comportamento la infastidiva. Per tutta la sera non si parlarono, restarono seduti con i loro amici a parlare ma tra loro manco una sillaba.
-"Vorrei sapere quale troll è entrato nel cervello di tuo fratello. Sicura che siete figli della stessa madre? Molly non può aver generato un tale idiota."
-"Sai, me ne convinco giorno dopo giorno, deve essere stato adottato. Non è normale! Si che Ron, non è mai stato un pozzo di scienza, ma comportarsi così. Vedrai che gli passerà."
-"Se non mi viene a cercare lui, io proprio..."
-"Ne hai parlato con Draco?"
-"Si. Lui mi ha detto di parlargli. Ma io non ci penso proprio."
Stavano salendo in camera mentre discutevano di Ron. Ginny si sentiva un pò in colpa per come si comportava il fratello, era pur sempre sangue del suo sangue. Non trovava giusto il modo in cui si comportava con Hermione.
-Parlerò con lui al più presto. Devo farlo ragionare. Si conoscono da una vita non possono comportarsi così.-

La mattina seguente, in sala grande, Hermione era al tavolo dei grifondoro che parlava con Harry, Ginny era rimasta in sala comune a finire un tema che aveva dimenticato.
-"Che farai a Natale, Harry?"
-"Penso che lo passerò a casa Weasley, come ogni anno. Sarà un pò imbarazzante credo, è il primo che passo come fidanzato di Ginny e non solo come miglior amico di Ron. Si credo sarà imbarazzante."dichiarò convinto.
-"Soprattutto se pensi alle frecciate che diranno Fred e George!"
-"Non mi ci far pensare. Hermione, l'abito quando arriva?"
-"Dovrebbe arrivare a giorni, spero. Se no mando un gufo al negozio. Tranquillo Harry. Sarà felicissima."
-"Ci sarai anche te dai Weasley? I tuoi saranno via come ogni anno?"
-"Veramente.."
-"NO, Potter. Io e Hermione festeggeremo il Natale insieme, a casa sua. La mia e la sua famiglia riunite."
Draco era appena arrivato al tavolo rosso oro, ora stava baciando Hermione, sotto lo sguardo sognante di tutte le studentesse ma anche sotto lo sguardo d'odio di Pansy e quello triste di Blaise.
Harry era sbiancato.
-"Scusate se vi interrompo, ma, Hermione? Hai forse dimenticato di dirmi qualcosa?"
-"Ci stavo arrivando Harry, ma Draco mi ha anticipata. Mia madre ha invitato i Malfoy a casa mia. Da quanto ho capito, bisogna riappacificare i papà."
-"Scusate, posso?" chiese Draco indicando la panca.
-"Certo Dra!" la ragazza era tutta felice: il suo fidanzato e il suo migliore amico stavano parlando senza insultarsi, anche se erano nemici giurati fin dal primo giorno.
-"Malfoy, non fare casini."
-Ecco come non detto.-
-"Tranquillo Potter, usiamo gli anticoncezzionali."
-"Brutto stupido troll che non sei altro! Vorrei un pò vedere." dopo un profondo respiro, Harry riprese. "Comunque non mi riferivo a questo, ma a non farla soffrire."
-"Mi ripeto: tranquillo Potter. E poi a farla star male basta il tuo amico."
-"Touchè."
-"herm, ci hai parlato ieri sera?"
-"No, Dra. Non ci sono riuscita. E poi scusa, perchè devo essere io a parlare e risolvere quando è lui il primo che iniziato. Se vorrà, verrà lui."
-"Orgogliosa di una grifone. Sai è per questo che mi piaci." e le diede un altro bacio.
-"Ehmehm." un leggero colpo di tosse attirò l'attenzione dei tre.
-"Per quanto piacevole possa essere la compagnia della signorina Granger e del signor Potter, mi duole informale, signor Malfoy che questo non è il tavolo dei serpeverde ma bensì dei grifondoro. La invito ad accomodarsi al suo tavolo per i pasti."
La professoressa MCGranitt era divertita alla vista dei tre, non lo avrebbe mai creduto possibile; -Malfoy e la Granger, coppia strana ma ben assorita.-  però aveva dovuto rimandare Draco al suo tavolo. Le reglore erano regole.
-"Ha ragione professoressa. Me ne vado subito." Prima di andarsene però, Draco la baciò un' altra volta. Hermione lo guardò andare alla sua tavolata.
-"Terra chiama Hermione, terra chiama Hermione."
-"Finiscila di fare lo scemo Harry!" e lo picchiettò sul braccio con il giornale.
-"Non credevo possibile vederti così felice con lui. Si, con Zabini, per quanto breve, eri felice. Cioè dopo quello che Ron ha combinato con te, ti sei ripresa alla grande!"
-"Vedi che sei il solito scemo!" Hermione rideva divertita, la giornata non poteva iniziare meglio. "Comunque sono fiera di te Harry Potter. Sembri aver stabilito un certo equilibrio con Draco Malfoy. E questo per me, grazie. Lo sai che ho bisogno di te, sempre."
-"E io di te, sorella mia! Sei veramente euforica oggi. Malfoy dev'essere proprio bravo a letto."
Un altra botta di giornale colpì Harry alle spalle.
-"Sai, non fa male, ma non è manco piacevole."
-"Ecco, per cui se la smettessi di dire cattivierie."
-"Non sono cattiverie, ma osservazioni mia cara. Ma quindi passerete il Natale insieme?"
-"Si, anche perchè, dopo che papà ha avuto quel piccolo problema, chiamamolo così, durante il convegno passato, i miei hanno deciso di stare un pò tranquilli. E poi, non mi sembra il caso di venire dai Weasley, per quanto siano la mia seconda famiglia, con Ron le cose devo ancora chiarirsi."
-"Tu le hai già chiare, sta a lui capire di aver sbagliato tempo addietro. Sarà meglio andare a lezione."
-"Cavoli! Andiamo o arrivamo tardi."
Hermione e Harry si alzarono e andarono alle loro lezioni, la grifona aveva antiche rune, il ragazzo aveva, insieme a Madama Bumb, lezione di volo avanzato.
La stessa lezione era seguita anche da Draco e Zabini che erano già al campo.
-"Devi proprio comportarti così in pubblico con lei?"
-"Dai Bla, non fare così, non può darti così fastidio."
-"Invece si, perchè lei mi è entrata dentro come a te. Lo sai anche te che è unica."
-"Capito, capito. Senti possiamo non parlare di Hermione tra noi? Mi sembra il minimo, visto che io mi sono comportato da stronzo, e lo ammetto, ma tu non fai nulla per non farmelo pesare."
-"Mi sembra il minimo. Siamo sempre amici ma non vuol dire che ti ho perdonato."
Draco sapeva che il suo migliore amico ci soffriva, infatti non gli aveva detto nulla ne del Natale, ne di quello che stava crescendo dentro di lui per la mezzosangue, ne di tutto quello che circondava lei. Ma lui, continuava a pungerlo e farlo sentire una persona spregevole. Lo faceva sentire come quello che era una volta, prima di conoscere lei davvero, prima che suo padre lo obbligasse a cercare una ragazza fissa, prima che suo padre fosse ricoverato.
-"Malfoy." Harry era arrivato al campo,c' era freddo, le divise da quidditch non erano abbastanza pesanti, c'era vento e il sole era un pallido raggio tra le nuvole.
Draco si girò.
-"Posso parlarti?"
I due, si allontanarono di poco da Zabini che andò a raggiungere altri serpeverde.
-"Non so cosa tu abbia in mente. Ma non farla soffrire, prima in sala grande non stavo scherzando, non voglio che soffra. Come hai precisato te, ci pensa già Ron. Per cui, per favore, non farla star male. Non se lo merita."
-"Potter, dimmi una cosa, lei è ancora innamorata di Weasley?"
Harry non si aspettava una domanda simile, ci mise un attimo a capire e a rispondere.
-"No, credo che non lo sia mai stata davvero. Mi urta dirlo, ma non l'ho mai vista così felice. E se tu riesci a renderla felice non mi oppongo."
-"Potter, sai ho provato a mettermi tra voi, mi sono beccato una bella strigliata. Ti ho dovuto accettare, l'ho fatto solo per lei, perchè tu non mi sei simpatico e lo sai."
Quella frase era piena di significati, di risposte, quelle che Harry voleva sentirsi dire dalla serpe. -Speriamo che fili tutto liscio almeno per un pò.-

Ginny, con la scusa del compito da finire, stava aspettando Ron. Non era scesa a fare colazione, e questo un pò la infastidiva. Sperava che suo fratello scendesse presto, così da riuscire basta a mettere nello stomaco qualcosa. Ma di Ron non c'era traccia.
-"Dean scusa, sai dov'è mio fratello?"
-"Boh, non l'ho visto Ginny. Mi spiace. Prova ad andare in camera sua."
-"Ok, grazie."
-"La strada la sai. Ciao Gin."
-Simpatico come sempre, ma come diavolo ho fatto a uscirci. Va beh, andiamo a cercare quel troll di Ronald.-
Ginny salì le scale che portarono al dormitorio, e quasi non sbattè addosso a Ron.
-"Ehi! Dove stai andando? Harry è già sceso."
-"Lo so, stavo cercando te. Ti devo parlare."
-"E' successo qualcosa?" Ron era sull'attenti, sapeva che sua sorella gli parlava solo se era successo qualcosa di grave o stava per combinare qualcosa.
-"No, almeno, spero di no. Si tratta di Hermione, perchè la tratti così? Lei ti vuole bene, ma lo sai che è orgogliosa e non ti verrà mai a chiedere qualcosa di sua iniziativa. Voleva parlarti l'altra sera, i propositi li aveva, ma tu con il tuo atteggiamento l'hai irritata."
-"Ginny, fatti i cazzi tuoi. E ora scusa ma devo andare a lezione."
La ragazza rimase immobile a fissare il fratello scendere le scale. Poi un moto di orgoglio salì in lei.
-"Ronald Weasley, non metterti contro di me. Perchè tu sai chi è mia madre, l'hai provato sulla tu pelle e io sono sua figlia, l'unica femmina mi ha insegnato cose che a voi non ha mai detto! Non metterti contro tua sorella. Quando ti accorgerai che stai perdendo tutti non venire a piangere da me, perchè ti dirò che sono cazzi tuoi. Non ti dirò più nulla, ma sappi che ti stai rovinando con le tue stesse mani."
Ron si era fermato ad ascoltare le parole di sua sorella, sapeva che era pericoloso averla come nemica ma non accettava che lei lo rimproverasse per i suoi comportamenti.
-"Sarai anche capace di lanciare più incantesimi di cucina, ma ciò non vuol dire che tu debba dirmi cosa fare." continuò a scendere le scale, non si era manco voltato per risponderle.
Ginny era rossa di rabbia.
-"Io almeno, ho una vita, degli amici e un fidanzato! Non me ne resto a piangere e a tramare, non cerco solo sesso, non faccio scenate in mezzo a un paese e umilio la persona che dico di amare."
-"Gin fatti i cazzi tuoi, la vita è la mia. decido io come viverla, chi umiliare e chi avere come amico. E quelli che tu chiami amici in realtà erano i miei amici. Sei tu che ti sei intromessa." Uscì dalla sala comune, Ginny era ancora immobile, sulle scale e guardava fisso il retro del ritratto.

Stava uscendo per andare a lezione con la Bumb, ma Ron fu affiancato da Pansy.
-"Io e te abbiamo un problema in comune. Il mio si chiama Granger, il tuo Malfoy."
-"Il problema verrà presto risolto. Non ti devi preoccupare. Avrai il tuo Malfoy libero a breve."
-"Che intendi fare?"
Ron, per l'ennessima volta quella mattina ripetè.
-"Fatti i cazzi tuoi." Sembrava il suo motto ormai. "Aspetta e vedrai. Intanto comprati un bel vestito per il ballo."
Lasciò anche Pansy immobile, e continuò il suo cammino verso il campo da quidditch.
-Bene anche Harry adesso confabula con Malfoy. Bell'amico. E si tromba pure mia sorella.-
La serpe e il grifone si separarono e Harry andò da Ron che si era messo da solo infondo al gurppo.
-"Ehi, che faccia."
-"Si diciamo che la gente non si fa gli affari suoi e questo mi irrita. Approposito di gente che non si fa i fatti suoi, che aveva da dirti con Malfoy? Non starai seguendo la strada di Hermione, spero."
-"No, ho solo voluto chiarire alcune cose. Niente di importante."
Madama Bumb fischiò e la lezione ebbe inizio.

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Capitolo 30
*** Capitolo 29 ***


cap 29 Il castello era stato addobbato a festa, ghirlande, fiocchi, stelle, alberi a ogni angolo, sopra ogni statua era stato messo qualcosa di natalizio. Ma più che la gioia del Natale, si avvertiva l'ansia dell'ultima partira del torneo di quidditch. Mancavano pochi giorni all'assegnazione della coppa del torneo e Hogwarts non voleva perdere. Nei corridoi gli studenti bloccavano i giocatori della propria scuola e gli davano suggerimenti, incoraggiamenti o anche cercavano di invitarli al ballo.
Le ragazze della scuola di magia e stregoneria, più che la partita aspettavano il ballo. Quelle che erano già state invitate parlavano felici, mostravano il loro cavaliere come un trofeo, quelle che ancora dovevano essere invitate vagavano per i corrodoi sorridendo a tutti i maschi.
Hermione stava ancora aspettando il proprio abito ma anche quello di Ginny. Harry la stressava in continuo perchè questo vestito on arrivava, Ginny idem e lei aveva già mandato due gufi per avere informazioni ma nulla, in più era stressata per il suo.
-"Herm, tranquilla. Gli abiti arriveranno e sarai bellissima. Non ti preoccupare amore, se mai non andremo al ballo. Staremo io  te qui tutta la notte." Erano nel loro covo d'amore, il solito letto era apparso ad accoglierli, avevano fatto l'amore, lei si era messa un completino intimo di pizzo nero che aveva lasciato Draco a bocca aperta e quasi non gliel'aveva strappato di dosso. Erano sdraiti, lui a petto nudo, lei coperta dal lenzuolo, Draco la stava coccolando e lei gli raccontava le sue preoccupazioni.
-"Qui ci stiamo sempre, poi voglio far vedere a tutti che sono degna di te. Mezzosangue o no. Sono stufa di sentirmi dire che non ho il sangue giusto per te. Io voglio stare con te, non m'importa se prima eri uno stronzo."
-"Ora mi dici perchè sei passata dal tuo sangue a me che ero uno stronzo?" Draco si divertiva a prendere in giro Hermione quando farneticava, e ultimamente succedeva spesso.
-"Perchè il mio sangue era un problema quando tu eri uno stronzo, ma adesso che sei cambiato e sei diventito la persona splendida che sei, il mio sangue è un problema solo per gli altri."
-"Appunto, per gli altri. Non per me. Tesoro, io non sono cambiato, sono sempre stato così, solo non avevo mai trovato la persona giusta a cui dare la parte migliore di me. Ora che l'ho trovata, anche se ce l'avevo sotto il naso, voglio renderla felice."
-"Ma perchè sei così romantico solo dopo che facciamo l'amore?"
-"Si vede che mi ispira" alla risposta di Draco, entrambi risero.
Tra loro stava andando tutto a gonfie vele, Hermione era sempre su di giri, la mattina se lei era già al tavolo a fare colazione andava a salutarla, se no l'aspettava fuori, lei lo aspettava dopo gli allenamenti, facevano le ronde insieme. Anche perchè Ron era sparito, non stava facendo più i suoi doveri per cui la ragazza aveva trovato una soluzione.
Le cose tra Blaise e  Draco invece andavano, Hermione era argomento tabù, parlavano per lo più di quidditch, di Blaise e delle sue nuove conquiste, di scuola ma nulla di più. Blaise non chiedeva e Draco forzava.
-"Alla fine hai deciso con chi andare al ballo?"
-"Si porterò una di Beauxbatons. Carina, nulla di sconvolgente. Quella con cui mi sono visto ieri, ricordi che te ne ho parlato?"
-"Si si. Ma..?" Draco accompagnò la frase con un gesto eloquente della mano.
Blaise sorrise. -"Oh si caro mio, e ti dirò, ci sa anche fare la pulzella! Ahahahahah"
-"Meglio così." e gli strizzò l'occhio.

Il giorno della partita era arrivato, il tempo era pessimo: freddo, neve mista a acqua si impastava nei vestiti dei giocatori e non solo, già arrivare al campo era stata un'impresa, volare sarebbe stato ancora peggio.
-"Potter riesci a vedere il boccino in queste condizioni?" erano seduti nello spogliatoio, stavano rifinendo le ultime tattiche.
-"Ci proverò Zabini, cercherò di prenderlo il prima possibile."
-"Non siamo nelle condizioni di potervi aiutare più di tanto, rischiamo di colpirvi a voi con i bolidi."
-"Non creditate che per noi sarà più facile. Non ho mai volato con questo tempo." Ginny era un pò preoccupata.
-"Tranquilla, andrà bene." Harry si era alzato ed era andato ad abbracciare la sua fidanzata, la quale si tuffò nelle sue braccia, aveva bisogno di appoggio e lui lo sapeva.

-"Credi che li faranno giocare?"
-"Il quidditch si gioca sempre, Herm. Non te ne capisci proprio."
-"Ma scusa, tra poco non si vedono manco le porte! Come fanno a giocare?"
-"In qualche maniera riusciranno."
-"Ciao ragazzi! Posso stare qui con voi a guardare la partita?"
Luna era appena salita sulla torre per guardare la partita, lei ed Hermione le guardavano sempre insieme per cui era andata li a colpo sicuro.
-"Ma certo! Non potrei mai vedere una partita senza te lo sai." Hermione le fece posto vicino a se, poi proseguì. "IO e Luna guardiamo tutte le partite insieme. Di due non ne facciamo una, per cui oggi non ti preoccupare se non commenteremo le azioni."
-"Poi toccherà a te stare un pò con i miei amici." sussurrò Draco.
-"Si perchè Goyle mi deve spiegare perchè ha un cellulare." Rispose divertita Hermione all'idea di lei tra i serpeverde.
-"Che cos'è un cellulare?" domandò Luna, curiosa come sempre.
-"Questo." Hermione lo tirò fuori dalla borsa. "Lo usiamo noi mezzosangue per comunicare con i babbani. E' molto utile, puoi sentire subito una persona anche se questa è lontana senza bisogno di aspettare i gufi."
-"Come il patronus."
-"Più o meno." concordò Hermione sapendo che se avrebbe negato sarebbe scoppiata una discussione sui patroni.
-"Stanno entrando in campo." Draco si era fatto subito attento.
-"Mi spiace che per me, tu abbia divuto rinunciare al provino. So che ci tenevi."
-"Tenevo già più a te, ad averti. Non preoccuparti per questo. Guardiamoci l'unica partita che possiamo tifare per la stessa squadra in santa pace." le prese la mano.
-"Come siete romantici." sospirò Luna.
Hermione rise di gusto, Draco tornò serio a osservare il campo.
 Ron era sulla torre della tifoseria dei grifondor, non si sabbe perso la partita per nulla al mondo. Sembrava un pazzo, urlava, tifava, insultava, esultava. Hogwarts stava tenendo alto l'onore della scuola, ma Durmstrang era forte anche sotto la pioggia battente.  Harry vagava per il campo, volava a destra e a manca cercando di vedere il boccino, per fortuna si ricordava l'incantesimo che Hermione gli aveva insegnato,per avere gli occhiali asciutti anche con la pioggia.
I cacciatori di Hogwarts faticavano a evitare i bolidi ma per fortuna i loro battitori erano attenti e più volte li salvarono da questi.
La partita durò parecchio, Draco stava stritolando la mano di Hermione, lei parlava con Luna di tutt'altro, solo ogni tanto prestavano attenzione al gioco.
Harry era sceso in picchiatta, era in vantaggio sul cercatore avversario, scartò di lato all'ultimo secondo.
-"Era una finta. Maledetto Potter." imprecò Draco.
-"Ehi!!! Lascia stare Harry."
-"Scusa amore, ma mi fa le finte maledetto."
-"Finiscila! O giuro che me ne vado!"
-"ooooohhhhh!!!!!!!!"
Lo stadio stava trattenendo il fiato, questa volta a partire era stavo il cercatore avversario. Harry era scattato al suo inseguimento, il boccino era a pochi mentri dal braccio del suo rivale, stava per prenderlo quando un bolide lanciato  da Zabini gli sfrecciò accanto e gli fece perdere l'equilibrio. Per restare attaccato alla scopa perse il contatto con il boccino che però non sfuggì ad Harry.
Gli spalti urlarono, grida euforiche scoppiarono nel fragore della tempesta.
La squadra si abbracciò.
-"Bravissimo Blaise!!Senza il tuo intervento Harry non avrebbe mai preso il boccino!" Ginny abbracciò Zabini.
-"Era il mio compito!"
-"Ehi leva le mani dalla mia fidanzata! E' il mio turno di ringraziarti!"
Felici, soddisfatti, fradici serpe e grifone si abbracciarono. Potter e Zabini.
I festeggiamenti continuarono all'interno del castello. Grandi festoni vennero appesi tra le decorazioni natalizie. Luna aveva lasciato i due piccioncini a festeggiare e si era unita ai corvonero che celebravano il loro campione.
-"Sei felice?"
-"Si solo che boh, il mio cercatore non è li a essere festeggiato come dovrebbe." Hermione si sentiva davvero in colpa, sapeva che Draco avrebbe dato l'anima per essere nella squadra.
-"Amore, guardami." si era fermato sotto il portico "Te l'ho già detto, ho scelto io di non andare alle selezioni.L'ho scelto per te. Non volevo perderti, non volevo vederti tra le braccia di un altro. Non dopo che ho capito come sei, dovevo provarci, avere un occasione. E quello era l'unico modo. Lo rifarei altre mille volte se significa avere te al mio fianco. Non dici nulla?"
Hermione guardava il pavimento.
-"Herm?" Draco con la sua solita delicatezza le tirò su il mento con la mano. "Ehi che fai? Piangi?"
Due lacrime stavano attraversando le guancie rosee di Hermione. Incotrò lo sguardo del suo lui, gli sorrise, lo baciò. Draco sorpreso della reazione della ragazza, dapprima rigido, capiì che le sue erano lacrime di gioa e si lasciò trasportare dal bacio. Hermione lo stava portando in paradiso mentre giocava con la sua lingua, chiedeva permesso con la sua, entrava, lottava un pò con quella di Draco, poi usciva, gli scriverva il contorno delle labbra e poi di nuovo ricominciava la lotta con la lingua di lui.
-"Mi vuoi uccidere?" domandò lui appena riuscirì a respirare.
-"No, ma tu mi hai fatto emozionare. Nessuno mi ha mai detto cose così. Draco io credo..."
Ma Hermione non riuscì a finire la frase che un gruppo di festanti grifondoro li travolse.
-"Ehi! I fuochi d'artificio sono proibiti! Ehi! Sto parlando con te!" la caposcuola che era in lei si stava risvegliando, stava per partire alla carica contro lo studende rosso-oro ma Draco la trattene.
-"Non sei di pattuglia adesso. Ora sei solo la mia fidanzata."
-"Si mi può stare bene." Abbracciati entrarono nel castello ma subito furono travolti dai festeggiamenti.
-"Dici che riusciamo a raggiungere la squadra? Voglio vedere Harry e Ginny e anche Blaise."
-"Credo di si. Ma non vorrei dover diventare, di nuovo geloso di Blaise."
-"Fidati di me. Ci sei solo tu."
-"Lo so, ma lo sai che mi piace quando lo dici."
Insieme, mano nella mano, raggiunsero il centro della sala grande dove i 7 campioni di Hogwarts venivano celebrati.
-"Hai tempo per la tua compagna di stanza?" Hermione stava picchiando con un dito la spalla di Ginny. Quando questa si girò, un sorriso enorme le era stampato in viso.
-"Herm!!! Abbiamo vinto il torneo!"
-"Sei stata bravissima! Tutti quanti lo siete stai."
-"Beh detto da una che non ha guardato la partita è bello. Incoraggiante" la voce acida di Ron era arrivata come un fulmine a ciel sereno.
-"Ron smettila." Ginny divenne subito seria.
-"Weasley, faresti bene a usare il cervello, ammesso tu ce l'abbia."
-"Il mio cervello funziona benissimo, grazie Malfoy. E comunque è vero, Hermione non ha visto la partita."
-"No? Immagino che tu ne sia così sicuro perchè era con te. Ma, a meno che, tu non abbia una copia di Hermione, è impossibile perchè era con e Luna Lovegood."
-"Oh beh allora."
-"Ron hai rotto il cazzo! Devi rovinarci la festa? Non puoi festeggiare come tutti?" Harry era intervenuto, si era messo in mezzo tra Malfoy e Ron.
-"Ragazze tutto ok?" anche Blaise si era avvicinato.
-"Si, noi stiamo bene. Solo che questo cretino di mio fratello deve fare il guastafeste."
-"Ci vediamo in sala comune." Ron se ne andò.
Passarono qualche secondo di tensione, evidente sul volto di Draco, poi tornarono a festeggiare. Hermione, Ginny, Draco, Harry e Blaise sembravano un vecchio gruppo di amici ritrovati. Non mancò qualceh frecciatina da parte di Malfoy a Potter e viceversa, ma nulla di più.

-"Arriva lei, tutta felice e sorridente. Miseriaccia, ma con lui ti devi presentare? Mano nella mano? Hai anche guardato la partita con lui. Siete andati la presto, a prendere i nostri posti. Non è giusto. Ci dovevo essereio al tuo fianco, io che ti tenevo la mano, io che ti abbraccio, io che ti tocco. Non Malfoy. Cazzo!" Ron, fuorioso, stava salendo le scale che portavano alla torre. Incontrò qualche coppietta appartata, alcuni studenti un pò brilli, ma non badò a nulla. Parlava ad alta voce, come se questo lo aiutasse a smaltire la rabbia. Ma non funzionava.
-"Divertiti ancora per qualche ora con lei Malfoy, poi lei tornerà mia. L'abito per il ballo è già pronto."

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Capitolo 31
*** Capitolo 30 ***


cap 30 -"Herm, vieni con me!"
Draco aveva preso Hermione per mano e la stava conducendo fuori dalla sala grande, dove erano ancora in corso i festeggiamenti.
-"Cosa succede Dra?"
-"Niente, una sorpresa. Seguimi." La stava portando giù, nei sotterranei, quasi correvano.
-"Dra..."
-"Shhh piccola, fidati. E' arrivato il momento."
-"Il momento per cosa?"
-"Aspettami qui. Vedrai. O preferisci entrare nel nostro covo di serpi? E' bello sai." Draco l'aveva portata davanti all'ingresso del dormitorio di serpeverde.
-"No, preferisco stare qui." gli sorrise di rimando alla proposta di entrare nel loro dormitorio. Draco si mise davanti al ritratto che permetteva l'accesso.
-"Purosangue."
-"Come siete banali."
-"Dici?" e sparì dentro il quadro.
-"Ma cosa mai sarà?"
Hermione aspetto un paio di minuti abbondanti, passarono alcuni serpeverde ma erano tutti abbastanza ubriachi e non la videro neanche. Quando Draco uscì dal ritratto, teneva in mano un pacco.
-"Ciao amore! Buon Natale in anticipo da mia mamma, e credo anche mio papà." -Quando vedrà il conto- aggiunse mentalmente.
Hermione curiosa aprì il pacco. Fasciato in una carta bianca c'era un abito verde. Lo stava accarezzando con la mano, non aveva il coraggio di tirarlo fuori.
-"Coraggio, che aspetti?"
-"Posso?"
-"Beh, vedi te, infondo è tuo."
Hermione prese l'abito, lo tirò su e lo ammirò. Era l'abito che aveva provato con sua madre e Narcissa, solo verde con le rifiniture bourdeaux e i bottoni dello stesso colore.
-"Che succede?"
Hermione dalla faccia estasiata era passata a una faccia di panico.
-"Draco! Non ho le scarpe! Quelle che ho comprato sono color perla come i bottoni dell'abito che pensavo di avere! Draco! Come faccio? Non possiamo andare a Hogsmade! Draco!"
Hermione stava per avere una crisi isterica e Draco se la rideva.
-"Guarda nella scatola, testona."
Hermione vi guardò dentro, non aveva notato che sotto l'abito vi era un altro involucro di carta. Lo sfasciò. Dentro vi erano un paio di decoltè con plateau bourdeaux con il tacco a spillo. Questo era finemente ricamato con delle sottili linee verdi a richiamare l'abito.
-"Sono bellissime."
-"Felice che ti piacciano. Mia madre sarà felice."
Stavano per tornare alla festa in sala grande quando un numeroso gruppo di serpeverde scese per andare in sala comune.
-"Malfoy, vieni. Festeggiamo i nostri campioni!"
Un barcollante Blaise si avvicinò alla coppia.
-"Finalmente le hai dato quel maledetto pacco! Non lo sopportavo più in camera. Ma i vestiti da donna devono essere osì ingombranti? Non è meglio una bella minigonna? Occupa meno spazio. Anche se te è meglio vederti senza niente, mia dolce Herm."
-"Si va beh, io me ne vado. Dra ci vediamo dopo?"
-"Sono di pattuglia"
-"Se ne saremo in condizione." aggiunse Blaise ballando su una musica che solo lui poteva sentire.
-"Sè..Ci vediamo al solito posto." Hermione baciò Draco sulla bocca poi diede un leggero bacio sulla guancia a Blaise.
-"UUUUUUUUHHH. Grazie! Ma allora ti piaccio ancora un pò."
-"Bla finiscila o ti prendo a pugni. Ubriaco o no non me ne frega un cazzo. Dai andiamo a farci una burrobirra."

Nella torre dei grifondoro la situazione non era delle migliori, Harry stava partecipando a una gara di bevute, Ron lo stava incitando, Ginny era seduta sul divano con la testa fra le mani.
-"Ehi? Stai male?"
-"Credo di aver esagerato, Herm."
-"Vieni andiamo in camera."
Ginny la seguì senza obbiettare.
-"Aspettami un attimo qui." Partì in quarta. " Voi basta! O mi vedrò costretta a levare punti a grifondoro! Ron mi stupisco di te, sei caposcuola non dovresti incoraggiare queste bravate."
Stava tornando da Ginny quando Ron la chiamò.
-"Hermione, aspetta. Io e te dobbiamo parlare."
-"Tua sorella sta male, dobbiamo farlo proprio ora,"
-"Si, non sopporto più questa situazione."
La ragazza fece un cenno d'assenso col il viso, anche lei non la sopportava più.
-"Qui è impossibile parlare, vieni nella camera mia e di Harry. Ma prima porta a letto mia sorella per favore."
-"Che voleva quello stronzo?"
-"E' tuo fratello."
-"Appunto so quello che dico. L'altro giorno abbiamo litigato. Mi ha fatto incazzare come un troll, è da un pò che non ci parliamo."
-"Perchè non me l'hai detto?"
-"Perchè per quest'anno hai già avuto le tue. E poi ora sei così felice."
Ginny era brilla, ma in grado di rendersi conto di quello che diceva e faceva. Hermione teneva stretta a se il suo prezioso abito. Arrivate in camera lo poggiò sul letto, poi la gioia e la curiosità di vedere cosa ne pensava l'amica prevalsero; aprì la scatola e tirò fuori abito e scarpe.
Ginny disse che era bellissimo e che le sarebbe stato da incanto. Hermione felice dei commenti dell'amica andò a parlare con Ron.
Il ragazzo era seduto sul letto quando lei bussò.
-"Vieni, come sta Gin?"
-"Bene. Non è messa come il resto della squadra almeno. Quando Harry verrà in camera, fagli bere qualcosa di caldo."
-"Va bene." Il gelo nella stanza era palpabile, Ron seduto sul letto si guardava le scarpe, Hermione si accomodò nel letto di Harry e aspettò che il ragazzo di fronte a lei parlasse.
-"Herm, mi spiace per quelloc he è successo l'altro giorno. Io, non so cosa mi sia preso, non capisco. Mi fa male vederti con lui. Non ti merita, però tu giustamente non mi vuoi più. Te ne ho fatte passare troppe, non ho il dovere ne il diritto di chiederti un'altra occasione. Però guardami! Tu non potrai mai trovare un altro come me, sarà difficile persino per te, tu che hai avuto sempre tutto facile!"*
-"Ron, io credevo di essere innamorata di te. L'affetto che provo per te, è diverso da quello che provo per Harry. Lui per me è come un fratello e lo sai. Te sei un amico, un buonissimo amico, che non vorrei mai perdere. Mi spiace non essere stata sincera ma mi hai portato tu a non esserlo.Persino Draco mi ha detto di parlarti. Lo so che nessun altro è coem te, ma non provo per te quello che tu speri."
-"Ti prego, non nominarlo. Mi fa male Herm. Tu nelle braccia di lui. Ti prego, mi da il voltastomaco."
-"Beh ti ci dovrai abituare." disse con un'alzata di spalle Hermione.
-"Immagino andrete insieme al ballo."
-"Si te l'ho già detto. Non c'è nulla di male nel caso, voglio dire ormai tutta la scuola sa di noi."
-"Ok. Ma io proprio non capisco, cosa ha lui che io non ho? Ti ha ferito molto più di me in questi anni. E lo sai bene anche te, se hai perdonato lui al punto da farci coppia, perchè non con me?"
-"Ma Ron, io ti ho perdonato. Non potrei mai non volerti bene e lo sai. Però non è il bene che credevo di volerti. Ron io lo amo. Prima lo capisci prima te ne farai una ragione. Non è come pensavamo fosse, standoci insieme in questo periodo, da quando Piton ci ha costretti a lavorare insieme, ho scoperto che lui è..." fece una pausa cercava la parola giusta per definirlo, l'unica che le venne in mente era banale ma per lei era quella giusta "Lui è perfetto per me."
Ron stava impazzendo dentro ma cercava di non darlo a vedere, il suo viso era una maschera indecifrabile.
-"Ricorda però che da me avrai sempre affetto e amore."
-"Anche tu da me, avra sempre una buona amica pronta ad aprirti la porta."
Facendo un sorriso forzato Ron disse.
-"Senti sono tutti ubriachi tranne noi, e nessuno più di noi si merita un brindisi. Che ne dici?"
-"Perchè no." Hermione era felice di aver risolto tutto con Ron.
-"Burrobirra? Ne ho una con lo zenzero. Cioè è di Harry ma capirà."
-"Grazie. L'accetto volentieri."
Ron le versò la bevanda in un bicchiere.
-"Il bello di essere al 7° anno è che non ti controllano più di tanto, e qualche burrobirra riesci a procurartela. Tipo in questa situzione è perfetta. A noi." alzò il bicchiere.
-"A noi." fece eco in risposta Hermione.
Bevvero tutta la burrobirra, la ragazza si sentiva felice, Ron era visibilmente più rilassato, aveva abbracciato più volte l'amica e lei aveva ricambiato.
A notte inoltrata Harry ritornò nella sua stanza e trovò i due amici seduti sul pavimento con i bicchieri vuoti accanto.
-"Ho vintooooo!" esordì.
-"Lo sappiamo Harry. Hogwarts ha vinto la coppa, tu hai preso il boccino e così abbiamo vinto!" tutta gioiosa Hermione saltò su e andò verso l'amico ubriaco sulla porta.
-"No, ho vinto la gara. Visto Ron, tu mi hai sfidato ma hai perso." harry si portò le mani alla bocca. " Credo che andrò a vomitare." e sparì nel bagno nel corridoio.
-"Io torno in camera mia, è già tardi."
-"Non andare. Dormi qui."
-"No Ron, devo andare. Non sarebbe corretto nei confronti di Draco."
Ron s'irrigidì al nome di Malfoy.
-"Dai allora facciamoci un ultimo brindisi." si girò aprì un'altra bottiglia e la divise nei bicchieri, poi ne diede uno a Hermione.
-"A cosa brindiamo?"
-"Al ballo."
-"Al ballo."
Bevverò tutt'un fiato, poi Hermione reestituì il bicchiere a Ron, lo baciò, indugiò un attimo sull'uscio della porta poi con una scrollata alla testa uscì dal dormitorio maschile.
-"Come ti senti?" Hermione aveva incontrato Harry nel corridoio.
-"Ora meglio, te? Come è andata?"
-"Bene! Ron è fantastico!"
-"sarà meglio che tu vada a dormire, la burrobirra ti ha dato al cervello." disse ridendo Harry.
-"No, te lo giuro è fantastico, anzi sai che ti dico. Che mi manca, mi mancava e ora me ne rendo conto, stavo per perderlo ma per fortuna lui mi ha dato un' altra occasione. Dormo da voi questa sera." Felice come dopo aver ricevuto tutte E nei compiti, Hermione tornò nella stanza dei due ragazzi.
-"Ron, è ancora valida la tua proposta di dormire qui?"
-"Certo! Vieni, ti faccio spazio."
-"No, Herm, tu dormi nel mio letto, io mi prendo un paio di coperte e dormo per terra."
Harry guardava torvo Ron che però non se lo filava manco di striscio, aveva occhi solo per Hermione che tutta felice sembrava fargli le fusa addosso.
-Qualcosa non mi torna. Ma forse ho solo bevuto troppo. Domattina sarà tutto più chiaro.-
Peccato che la mattina seguente Harry si svegliò con un gran mal di testa e Ron ed Hermione erano a letto insieme.
Quando la ragazza, quasi disperata, tornò in camera sua per vestirsi per la giornata scolastica, Harry prese l'amico per un braccio e lo bloccò contro il muro.
-"Ron che cazzo è sucesso questa notte? Perchè tu e lei eravate nello stesso letto? Che cazzo è successo?"
-"Tranquillo non è successo nulla, non abbiamo fatto sesso se è questo che intendi, abbiamo solo dormito insieme. Voleva stare vicino a me."
-"Ron, che cazzo è successo ad Hermione. Di cosa avete parlato? Non sembra manco lei! Sembra la bella copia di Lavanda!"
-"Non so cosa le sia successo, forse ha capito chi è davvero importante per lei."
Con uno strattone si liberò della stretta di Harry, che con i postumi della sbornia non era molto in forze, quasi perse l'equilibrio.

Draco era salito in sala grande prestissimo. Era incazzato nero, Hermione gli aveva dato appuntamento e poi non si era presentata. Dapprima si era preoccupato, aveva mandato un gufo, ma la risposta non era mai arrivata. -Nessuno mi tratta cos', manco te amore mio.-
Aveva già finito la colazione, era seduto sul bordo del piedistallo di una statua sotto le scale, quando sentì la sua voce.
-"Ron, oggi ci sediamo vicini vero?" Dai!!! Anche questa notte abbiamo dormito insieme. Non mi lascierai sola vero adesso?" Hermione era attaccata al braccio di Ronald, lui si stava godendo quel momento. La sua vittoria.
-"Ma che cazzo."
Draco reagì d'impulso, partì cominciò a picchiare Ron prima con pugni nello stomaco, poi passò al viso. La sua cattivieria era infinita. Hermione cercava di allontanarlo da lui.
-"Malfoy cosa stai facendo, lascialo! Lascialo!"
Draco la spinse via e continuò a picchiare Ron, il quale aveva provato a difendersi ma Draco era troppo agile, troppo rabbioso per lasciarsi soprafarre da lui.
Continuò a menar pugni sul corpo di Ron, questi perdeva sangue in più punti e molto lo sputava ogni volta che un gancio gli affondava nello stomaco.
Poi Draco venne fermato. Blaise e Harry erano intervenuti per fermare il serpeverde, Hermione appena Draco si fu staccato da Ron, corse da lui, cominciò a evocare incantesimi di guarigione.
-"Dra, rilassati, calmati."
-"Hermione!" lei non si voltò manco quando, il ragazzo biondo, ancora trattenuto dai due ragazzi, la chiamò, continuò a curare Ronald.
-"Harry dobbiamo portare via Draco, o lo ammazza."
-"Credo tu abbia ragione."
-"Lasciatemi! Non uccido nessuno, prendete la mia bacchetta se non vi fidate." la passò a Blaise, poi a passo lento, elegante come se nulla potesse toccarlo si avvicinò a Hermione.
-"Cosa significa quello che hai detto prima? Che hai dormito con lui? Cosa significa mezzosangue?"
Harry era pronto a lanciare un incantesimo di difesa per l'amica.
-"Non ti interessa quello che faccio della mia vita, che cosa vuoi da me Malfoy. Non ti basta aver quasi ucciso Ron? Il mio Ron?"
Una nuova rabbia s'impossò di Draco, ma Blaise che lo conosceva bene lo portò via.
Harry guardò gli amici, lei che curava le ferite di lui, lui che le passava una mano sul viso. Poi si baciarono.
Improvvisamente Harry ebbe un'idea.
-"Blaise! Aspetta."
Zabini sapeva quello che stava succedendo ed era intenzionato a parlarne con Draco, solo che Potter gli stava correndo dietro.
-"Che vuoi?" rispose stizzito.
-"Relax. Non voglio problemi, anche perchè se non l'avesse menato a sangue l'avrei suonato anch'io. Ho bisogno che tu dica alla McGranitt che non mi sono sentito bene se chiede qualcosa. Devo fare delle cose. Puoi farlo?"
-"Se lo chiedo glielo dirò."
Tra i due era nata una specie di amicizia-rispetto, erano serpe e grifone ma anche loro come Hermione e Draco, avevano trovato un equilibrio.
Harry corse in camera, la mise a soqquadro ma non trovò nulla, Ron aveva fatto sparire anche le bottiglie vuote della sera prima, aveva lavato i bicchieri. Cercò fra le sue cose, trovò vari ingredienti per pozioni, c'era tutto l'occorrente per un filtro, ma sapeva che Ron non ne era in grado.
-"Harry? Posso? Ho visto tutta la scena, forse posso aiutarti a capire che sta succedendo." Lavanda Brown era fuori dalla porta della stanza e guardava Harry.
-"Che intendi?"
-"Beh, credo tu abbia capito che Hermione è sotto l'influsso di qualche pozione."
-"Si, lo credo anch'io ma Ron non ne è in grado lo sai meglio di me."
-"Vero. Però, i suoi fratelli sono famosi in questo ambito."
-"Intendi Fred e George?"
-"Esatto. Magari tu non lo sai, ma vendono un potente filtro d'amore. E da quanto ho visto, Hermione ne ha ingerito parecchio."
-"Che stronzo!" era scattato in piedi. " Ora lo uccido con le mie stesse mani!"
-"Harry aspetta! Devi fare in modo che Hermione non ne beva altro o ne diverrà dipendente sia dal filtro che da lui."
-"Lavanda perchè me lo stai dicendo?"
-"Perchè se lei è sotto l'influsso, io non potrò mai riavere Ron."

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Capitolo 32
*** Capitolo 31 ***


cap 31 Nel capitolo 30 c'è un *, mi sono dimenticata a fine capitolo di riportare l'annotazione. * è un pezzo di una caznone di Vasco Rossi. L'ho trovato adatto a quel momento del dialogo. Buona lettura! Volevo ringraziare Serpeverde_4ever93 e Dapnhe91 per i loro commenti! Grazie ragazze!

Draco era incazzato nero, era andato a lezione ma non aveva seguito per nulla, aveva consegnato i compiti in bianco, non aveva manco provato a fare incantesimi. Blaise non era riuscito a parlargli, gli aveva restituito la bacchetta ma lui non l'aveva manco degnata di uno sguardo. Fissava la schiena di Hermione, con uno odio misto a gelosia. Non accettava l'idea di essere stato preso in giro da lei, lei che poche ore prima aveva pianto per le sue parole, era andata in crisi per le scarpe, lei che sua madre apprezzava e riteneva giusta per lui.
-"Mi ha preso in giro. Ma non si doveva mettere contro un Malfoy."
Blaise cercava di parlargli ma lui non lo ascoltava. L'amico, non era felice di quello che era success ad Hermione, pensava che fosse la giusta punizione per Draco, che l'aveva ingannato, non gli aveva detto come stavano le cose ma ora che vedeva Hermione, comportarsi in quella maniera, non ne era più sicuro.
-"Dra, non è da lei. Ormai dovresti conoscerla, sai quanti problemi si fa." Niente Draco non lo ascoltava continuava a fissare la schiena della ragazza,lezione dopo lezione, ora dopo ora.
Finite le lezioni Zabini, quasi lo prese di peso e lo portò fuori.
-"Ora che non la puoi più fissare, mi degni di attenzione? Me lo devi!"
-"Bla ma che cazzo vuoi? Ti rendi conto che mi ha preso per il culo? Mi ha fatto prendere per il culo te! Poi si è presa gioco di me, tutto per Weasley! Me la paga, o se me la paga!"
-"Dra!!!! Non ti rendi conto che non è in se?!"
-"Dici? Oh, a me sembrava in se quando mi ha detto che cazzo voglio da lei! Blaise mi sono innamorato per la prima volta in vita mia, di una mezzosangue! Ho fatto i salti mortali per averla, ti ho tradito alla spalle, e ora mi ritrovo a fare a pugni con Weasley! Che vale un unghia di me!"
-"Appunto! Non ti rendi conto che qualcosa no quadra?"
-"Per me quadra tutto, ha aspettato che lui capisse di averla persa ed è tornato da lei. Che ne so io che succedeva nella loro torre? Dimmi cosa ne so!"
-"Senti non ti piacerà quello che ho da dirti ma devi ascoltarmi."
Draco continuava a camminare avanti e indietro sul prato, Blaise cercava di mantenere la calma, lo stava innervosendo con i suoi discorsi, quando si accorse che Zabini non stava proseguendo si bloccò.
-"Allora mi dici quello che mi devi dire e mi lasci in pace?"
-"Senti vaffanculo! Quando ti sarai calmato te ne parlerò." fece per andarsene ma Draco lo fermò.
-"Blaise parla. Ti ascolto." gli occhi di Draco erano ghiaccio, non vi si leggeva alcuna emozione, non erano gli occhi d'argento che lei era riusciuta a far affiorire in lui, erano gli occhi del vecchio Draco, quello bastardo che andava con tutte le serpeverdi, quello che ne cambiava anche due al giorno senza problemi.
-"Dra, non è in lei. Devi farla ragionare. Devi aiutarla, non è Weasley che vuole, e tu infondo lo sai. Devi aiutarla."
-"Ma cosa stai dicendo? Io non so un cazzo. So che questa notte hanno dormito insieme! So che lei mi ha ingannato e che me la pagherà! Ma prima devo dare un lezione alla testa di cazzo ceh ha osato portermela via. Quello di stamatitna era solo un assaggio."

Harry, dopo aver sentito le parole di Lavanda voleva uccidere ron con le sue stesse mani, ma prima doveva parlare con Ginny e doveva scrivere a Fred e George.
-"Ci dev'essere un rimedio. O giuro che lo uccido io con le mie mani prima che Malfoy lo finisca."
Ginny era a lezione per cui Harry corse a prendere Edvige.
-"Devi volare il più veloce possibile, e tornare qui ancora prima! Edvige ho bisogno del tuo aiuto." la civetta capì l'ansia e l'importanza della lettera che le veniva affidata dallo sguardo serio che Harry le aveva posato addosso; lo beccò dolcemente sulla mano e partì.
Ginny non sapeva nulla dello scontro avvenuto sulle scale, fuori dalla sala grande, perchè era rimasta a dormire fino all'ultimo. La testa le doleva ancora.
-"Gin hai saputo?" le chiese Luna nei corridoi tra una lezione e l'altra.
-"No che cosa è successo?"
-"Vieni, ti devo raccontare." S'infilarono nel bagno delle femmine più vicino.
-"Questa mattina Malfoy ha menato tuo fratello! Ma di brutta maniera, Hermione l'ha curato e si comportava con Draco come se non capisse la sua reazione. Ci sono voluti Harry e Zabini per allontanare Malfoy da Ron."
-"Come sta mio fratello?"
-"Credo bene, nessuno meglio di Herm avrebbe potuto curarlo. Voci di corridoio dicono che lei abbia lasciato Malfoy per tuo fratello."
-"Impossibile. Herm è pazza di Draco! Ieri sera mi ha fatto vedere l'abito che indosserà al ballo. Non faceva altro che dire. 'Speriamo piaccia a Draco, speriamo che mi stia bene e che non lo faccia sfigurare'. Classico discorso di chi è innamorata!"
-"Gin te lo giuro. Io ho solo visto Harry e Zabini portare via Harry poi sono venuta a cercarti ma non ti ho trovato."
-"Si, ho dormito un pò. Ma adesso dove è Harry?"
-"Non lo so. E' corso dietro a Zabini dicendogli qualcosa poi è corso sulle scale. Credo verso il vostro dormitorio. Senti Gin, a me piace Ron, nel senso coem persona, ma credo che abbia combinato qualcosa. Ti giuro Malfoy era matto. Se non l'avessero fermato sarebbe finita male."
-"Grazie Luna per avermelo detto. Ora però devo trovare Harry."
Harry dopo aver spedito Edvige, tisò fuori la mappa del malandrino e cercò Ginny, vide che era nel bagno con Luna e andò ad aspettarla fuori.
Appena Luna e Ginevra uscirono dal bagno, Harry iniziò a parlare.
-"Io uccido tuo fratello con le mie mani! Non mi importa se è il mio migliore amico!"
-"Giusto te cercavo! Mi dici che cavolo sta succedendo?"
-"Il tuo adorabile fratello, ha dato a Hermione un filtro d'amore!"
-"Non ci credo non sarebbe in grado di crearne uno, è un distastro in pozioni, lo sai."
-"Lui si, ma Fred e George ne vendono uno potente!"
-"Non ci credo! Ne sei sicuro?"
-"Si. Avresti dovuto esserci. Ieri sera Herm era in camera nostra, ha voluto dormire li! Voleva dormire nel letto con lui! Ma io gliel'ho impedito, ma durante la notte si dev'essere svegliata ed è andata nel suo letto. Poi oggi Lavanda mi ha visto cercare non so cosa manco io in camera nostra e mi ha detto che Ron ha comprato il filtro dai gemelli."
-"Non può averlo fatto."
-"Invece credo di si. Hermione è totalmente fuori di se, non riconosceva manco Malfoy a momenti."
-"Che facciamo?"
-"Prova a parlarle te. Io cerco di non far ammazare Ron." Con un bacio si separarono.
-"Se ti posso aiutare con Herm, non farti problemi a chiamarmi ok? Intanto vedo se scopro qualcosa di utile su filtri d'amore di Fred e George."
-"Grazie Luna. Ti farò sapere."
Se Harry era furioso con Ron non era nulla in confronto a quello che provava Ginny.
-Ti avevo avvisato di non metterti contro di me, altro che incantesimi di cucina! te lo do io brutto troll che non sei altro.-
Come una banshee Ginny percorse i corridoi, non sapeva manco lei cosa stesse cercando ma sapeva che quando l'avesse trovata l'avrebbe saputo.

Draco camminava lento, fiero ed elegante nei corridoi, al suo passaggio i primini si spostavano, il suo sguardo continuava ad essere di ghiaccio, non guardava nessuno, non parlava, caminava e basta. Stava cercando Hermione. Voleva parlargli.
-Forse Blaise ha ragione, non è in lei. Ma resta il fatto che ha dormito con quello e io questo non lo accetto.-
Quando trovò Hermione lei era seduta sulle ginocchia di Ron, gli stava accarezzando i capelli. La rabbia s'impadronì di nuovo di lui. Ma questa volta non c'erano ne Potter ne Zabini a trattenerlo. Prese la bacchetta e con un incantesimo non verbale, crucò Ron.
Il ragazzo colpito in pieno dall'incantesimo del serpeverde cominciò a contercersi dal dolore, urlare, Hermione era caduta dalle sue ginocchia ma si era alzata ed aveva affinacato Ron cercando di capire cosa gli stesse succedendo.
-"Hermione!"
La ragazza si girò e vide Malfoy con la bacchetta puntata contro Ron, il quale continuava a gemere di dolore.
-"Cosa ti sta succedendo? Perchè sei con lui."
-"Perchè lui è fantastico! E' meraviglioso! Ma poi a te che interessa? Che cosa vuoi da noi?"
Draco aveva un misto di emozioni, rabbia, dolore, perdita, orgoglio.
-"Non ti ricordi?"
-"Cosa dovrei ricordarmi i tuoi insulti?"
Draco sfogò la sua rabbia contro Ron.
-"Che cazzo le hai fatto? Brutto coglione! Che cosa le hai fatto?"
-"AhAhahahah! Te l'ho portata via! Come tu hai fatto con me!" tra una smorfia di dolore e l'altra Ron riuscì a rispondere a Draco.
Poi Hermione, parlò.
-"Draco, ti prego basta."
Il serpeverde fu colpito da sentir pronunciare di nuovo il suo nome dalle labbra della ragazza che amava. Smise l'intantesimo.
-"Herm, piccola mia."
-"Draco.. cosa.."
-"Merda! Herm, ho bisogno di bere qualcosa, mi accompagni?"
Hermione stordita, guardò prima Ron poi Draco.
-"Ehm..si va bene Ron. Andiamo."
Draco rimase li a guardarla andare via, Hermione si giurò a guardarlo un paio di volte prima di girare l'angolo. Nel suo sguardo Draco vide sofferenza e incomprensione, sembrava una tacita richiesta di aiuto. Quasi la sua anima stesse cercando di uscire dai suoi occhi, ma qualcosa glielo impedisse.
-"Tornerai mia, Herm. Prima del ballo. Avrai il tuo debutto come signorina Malfoy. Non so cosa sia successo questa notte ma non andrà oltre."
 

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Capitolo 33
*** Capitolo 32 ***


cap 32 Ron voleva far bere a Hermione altro filtro, ne aveva conservato ancora un poco dalla sera prima e ora voleva finire la dose. - Se tutto fila come dicono quegli altri due, con una fiala in meno di 24 ore per altrettante ore lei dovrebbe essere assuefatta. Avrò Hermione per me un giorno intero, poi per il ballo le farò bere un'altra fiala intera.- Il ragazzo era ancora dolorante per via della maledizione appena ricevuta da Malfoy, ma nonostante tutto sorrideva, abbracciava Hermione e le accarezzava il viso di tanto in tanto mentre tornavano nella sala comune dei grifondoro.
Hermione si sentiva strana, non ricordava cosa era successo, perchè Malfoy si comportava così con lei, c'era qualcosa in tutta quella storia che non le tornava ma non capiva cosa.
Sentiva di dover stare con Ron, le sembrava la cosa giusta ma non ne era sicura.
-"Herm, patatina stai bene?" Ron aveva osservato che Hermione si era fatta cupa, pensierosa.- Non vorrei che gli effetti svanissero- pensava il ragazzo.
-"Io?Si sto bene. Mi sento strana. Boh, magari ho mangiato qualcosa di strano. Ron posso chiederti una cosa?"
-"Certo patatina."
-"Perchè Malfoy ti ha aggredito due volte in un giorno? Perchè mi ha chiamato Hermione? Mi ha sempre chiamato mezzosangue."
-"Non lo so Herm, magari si illudeva che tu potessi avere qualche interesse per lui. Non so. Sei pronta per il ballo?"
-"Io?Interessata a lui? Lui interessato a me? Credi sia possibile?" Hermione sembrava sulle nuvole, rifletteva sulle parole di Ron, di Draco ma non riusciva a darci un senso.
-"Oh lascia stare Herm, non ne vale la pena. Siamo insieme noi due, perchè devi pensare a lui? Lascia stare, per favore." Ron cercava di essere indifferente, ma si stava preoccupando perchè Hermione stava facendo troppe domande.

Harry stava leggendo la lettera di risposta di George quando Zabini gli arrivò alle spalle e gli appoggiò una mano sulla spalla.
-"Harry, abbiamo un problema." Il ragazzo esordì così.
-"Ciao. A cosa ti riferisci con abbiamo? A quello che è successo questa mattina?" Zabini annuì.
-"Harry ho bisogno di parlarti e, non avrei mai creduto di dirlo a te, sei l'unico che mi possa aiutare."
-"Dimmi, ti ascolto." Harry si era fatto attento, aveva sempre odiato i serpeverde ma negli ultimi mesi aveva imparato che Zabini non era male, anzi andavano d'accordo.
-"Weasley ha comprato un filtro d'amore dai tiri vispi." Sputò tutt'un fiato Blaise.
-"Si lo so. Ho scritto ai gemelli, qui ho la soluzione per l'incantesimo." Harry interruppe Blaise. "Ma non so come fare per aiutare Herm se Ron non capisce che così è sbagliato."
-"Lavanda?"
-"Si. Mi ha detto del filtro, mi ha visto che frugavo tra la roba di Ron questa mattina."
-"Beh ci eri già arrivato. Bravo. Io e la Brown abbiamo stretto un accordo, tempo fa, prima che sapessi di Draco e Herm. La rivolevo Harry, con tutto me stesso, ma ho visto come guarda Draco, non guarderà mai me così. Per cui mi sono arreso. Ma Draco non gliel'ho detto subito non volevo che la passase liscia, non dopo quello che mi ha fatto. Ma non credevo che Weasley desse una dose tanto potente a Hermione. Potter, non si ricorda nulla! Non riconosce Draco, ma lui è troppo incazzato per accorgersi che qualcosa non va in lei."
-"George mi ha spiegato che la dose varia a seconda del sentimento che la persona che vuoi incantare prova per qualcun'altro. A giudicare da quello che ho visto ieri sera e questa mattina, Hermione deve averne bevuta parecchio."
-"Non deve bere tutta la fiala! Perchè gliel'hai permesso? Dov'eri?"
-"Dov'ero? Ero a ubricarmi! A fare una stupida gara di bevuta con i miei compagni! Gara indetta da Ron! Aveva già tutto il piano Blaise! Mi ha fatto ubriacare, sapendo che non avrei mai rinunciato a una sfida, mi ha provocato apposta! Poi con la scusa di fa pace con lei devono essere andati in camera nostra a parlare! E questa mattina non c'era la minima traccia del siero! Come faccio a sapere quanta ne ha bevuta?!" Harry gridava isterico.
-"Non lo so."
-"Ecco appunto. Ho frugato, ho cercato ma niente, non l'ho trovata! Non so quanta ne ha ingerito. So solo che Hermione deve provare qualcosa di profondo per Draco se no non saremmo qui ora. A questi punti. Maledizione a lei, che si va a innamorare delle serpi."
-"Dobbiamo fare qualcosa! Sei il suo compagno di stanza, su migliore amico cazzo! Dovrai pur saper qualcosa!"
-"Non lo so invece! Mi ha tenuto tutto nascosto!" Harry stava camminando avanti e indietro, non riusciva a stare fermo.
-"Lo so cosa provi. Mi spiace. Ora però dobbiamo pensare a Hermione. Ha bisogno di noi Harry. So che ti sembrerà assurdo, ma voglio che lei sia felice. E se la sua felicità è con il mio migliore amico,beato lui."
-"Si. Io torno noi dormitori magari trovo qualcosa o Ginny è riuscita a parlare con Hermione, non lo so mi invento qualcosa."
-"Va bene, spero che Ginny sia riuscita a trovarla e che le dia ascolto."

Ginny era seduta davanti al camino in sala comune, aspettava Harry, sperava che passasse a salutarla prima di andare ad allenarsi con i Cannoni.
-"Vieni patatina, andiamo a bere qualcosa in camera mia." Ron ed Hermine avevano appena attraversato il ritratto. Il ragazzo teneva stretta a se Hermione, in un abbraccio possesivo quasi lei dovesse scappare da un momento all'altro.
Ginny si alzò in piedi e andò verso di loro. Non degnò minimamente il fratello, neanche un misero sguardo.
."Herm! Ma dove sei sparita? E' tutto il giorno che ti cerco!"
-"Io ero con Ron. Siamo stati tutto il giorno insieme. Poi è arrivato Malfoy, ha aggredito Ron. Non so il perchè." Ginny notò che lo sguardo di Hermione era nebbioso, la osservava, cercava risposte ma non ne trovava.
-"Draco ti ha fatto del male?"
-"A me? Non mi ha nenache toccata, mi ha solo parlato. Ha chiesto cosa mi ha fatto, ma io non so. Io so che devo stare con Ron. Che io e lui stiamo bene insieme , che lui è fanstastico." La voce di Hermione non era piena di vita, di gioia come quando parlava di lei e Draco, era piatta monotematica.
-"Herm, vieni con me in camera nostra, dobbiamo parlare."
-"No, devo andare con Ron, ha sete lo devo accompagnare."
-"Hermione, ti prego solo un attimo. Poi potrai andare con lui."
-"Posso?" Hermione si era girata a chiedere il permesso. - Ron ma che diavolo hai combinato? Ti rendi conto che non è in se? E' un automa.- Ginny era quasi spaventata dal comportamento della sua migliore amica.
A fatica, Ron lasciò andare Hermione dal suo abbraccio, sapendo che se non l'avrebbe fatto sua sorella non gli avrebbe permesso di andare in camera. E lui doveva andarci.
-"Herm, amica mia, stai bene?"
-"Non lo so. Io non capisco, non so che mi stia succedendo."
-"Hermione ascoltami bene. Non devi bere nulla di quello che ti darà Ron. Non devi bere. Chiaro? Lo capisci questo?"
-"Perchè non devo bere?"
-"Se vuoi tornare in te dammi retta ti prego. Fidati di me." Ginny stava tenendo Hermione per un braccio, le stava sussurrando queste parole, cercava di prendere un pò di tempo, sperando che lei capisse e che Harry arrivasse a darle man forte.
-"Va bene."
-"Herm è importante che tu non beva o mangi nulla di quello che ti darà Ron. Draco troverà una soluzione. Andrai al ballo con lui, te lo prometto."
Al nome di Draco, Ginny scorse una luce neglio occhi di Hermione.
-"Io con Draco al ballo?"
-"Si!" Ginny le sorrise, incoraggiata dal fatto che gli occhi di Hermione stavano prndendo lucidità. "L'abito verde che mi hai fatto vedere ieri sera, lo indosserai per lui. Sarai uno schianto. Poi andrete nel vostro covo d'amore, e vi unirete, come fate ormai tutte le sere." Ginny parlava veloce, cercava di dare più informazioni possibili a Hermione, sperando lei le conservasse. che l'aiutassero a tornare in sè.
-"Patatina? Hai finito? Mi manchi! Vieni qui da me!"
Ron, stufo e preoccupato che finisse l'effetto del filtro si era avvicinato alle ragazze.
-"Ricorda quello che ti ho detto, non bere ne manguare."
Hermione annuì poi si girò e tornò nell'abbracciò di Ron, insieme salirono nella camera di lui.
-"Che voleva Ginevra?"
-"Mi ha detto che è arrivato il mio abito per il ballo." Hermione si era stupida di se stessa, aveva risposto senza pensare, aveva detto una bugia al suo Ron.
-Perchè Gin mi ha detto di non bere?-
-"Stai bene? Sei un pò pallida."
-"Ho mal di testa, mi sento come se avessi preso una sbornia."
-"Ti preparo un thè. Siediti."
Hermione si accomodò nel letto di Harry.
-"Siediti nel mio patatina. Perchè ti sei seduta li? Ieri sera non volevi starci e ora ti ci siedi?" Ron rise guardando la faccia disorientata della ragazza.
-"Ops, ho sbagliato. Forza dell'abitudine credo."
Ron diede la schiena ad Hermione e evocò un paio di incantesimi per far comparire dell'acqua e del the, poi sfilò dalla tasca interna del mantello la fiala che conteneva le ultime gocce di filtro d'amore.
-"Ecco qui patatina mia. Bevi, è caldo ti farà bene."
-Non bere Hermione, fidati di Ginny. Non bere.- come una vocina all'interno della sua testa gli diceva di non bere, di dare retta a Ginny.
-"Fammi veder il tuo vestito per il ballo!" dichiarò Hermione, cogliendo Ron di sorpresa.
-"Ehm, ok."
-"Devo vedere se va bene con il mio." la ragazza seduta sul letto, con la tazza tra le mani gli sorrise e fece finta di bere.
-"Hai ragione, ma non ti devi preoccupare, saremo perfetti!" si avvicinò per darle un bacio, poi il bacio si fece più spinto, Ron la stava spingendo a coricarsi, le stava passando una mano sui fianchi, l'altra le stava accarezzando la coscia.
-Sembra una piovra.- pensava Hermione.
-"Ron, io... Ron no."
-"Dai. lasciati andare patatina, non ti farò male. Sarà magnifico, vedrai."
-"Non voglio Ron."
-"Shhhh... Lascia fare a me."
Cominciò a toccarle il seno, il tocco di Ron non era come quello a cui era abituata, non era il tocco morbido, gentile che le dava piacere, il grifone era rozzo, violento, le faceva male. Con l'altra mano le stava tirando su la gonna, cercava di insinuarsi nella sua femminilità, lei cercava di chiudere le gambe, ma lui le aveva messo le ginocchia in mezzo così che non poteva chiuderle.
-"Ron, ti prego." Hermione stava quasi piangendo.
-"Perchè non mi vuoi Herm?"
-"Ti prego." Ma lui non dava segno di volersi spostare. Poi d'improvviso, il corpo di Ron si levò da sopra Hermione. Uno schiantesimo aveva colpito in pieno Ron, che ora si stava alzando e guardava il suo aggressore.
-"Lavanda! Che cazzo fai qui? Esci da camera mia!"
-"Non me ne vado senza Hermione. Sei un mostro! E io che credevo fossi un uomo. Mi sbagliavo sei un mostro! Non vedi che le hai fatto?"
Hermione si era rannicchiata a letto, aveva preso la bacchetta e ora la teneva stretta a se.
-"Ma cosa cazzo vuoi? Esci dalla mia vita! Non ti ho chiesto nulla! Non sono affari tuoi!"
-"Hai ragione non sono affari miei, ma ho sbagliato con Hermione e voglio rimediare. Hermione vieni con me, andiamo da Ginny."
La ragazza, seduta sul letto era spaventata, poi lentamente andò da Lavanda la quale le tendeva una mano.
-"Mi spiace, andiamo via."
Hermione con una lacrima solitaria annuì accettando la mano.
-"Hermione, non so se ora sei in te, ma mi dispiace di essermi comportata così, ho fatto degli errori, ti ho accusato di cose delle quali tu non hai colpa. Spero tu possa perdonarmi."
La grifona in risposta l'abbracciò.
-"Grazie per avermi salvata."
-"Ti accompagno in camera tua."
Ron stava prendendo a pugni il muro.
-"Perchè Lavanda è dovuta venire a rompere il cazzo mentre stavo per convincere Hermione a farlo con me? Brutta troia. Per lo meno Hermione ha bevuto il filtro." Ron aveva guardato la tazza e mancava un pò della bevanda.

Draco era sdraiato nel suo letto, guardava il soffitto verde e argento e pensava.
-"Hermione ma che ti è successo? Cos'era quello sguardo disperato che mi hai lanciato? Non capisco, non sei il tipo da fare un simile gioco. Sembrava davvero non ti ricordassi di noi. Hermione ma che cazzo hai fatto?"
Draco non riusciva a capacitarsi del fatto che la grifona lo avesse preso in giro, Blaise gli diceva che non era la sua Hermione quella che era con Weasley, ma lui l'aveva vista, l'aveva sentita.
Stava riflettendo sul da farsi, perchè non l'avrebbe passata liscia ne lei ne il rosso quando bussarono alla porta.
-"Avanti. E' aperto."
-"Da quand'è che lasci la porta aperta?"
Una delle ultime persone che avrebbe voluto vedere era proprio quella che gli si era presentata davanti, Pansy Parkinson. Sbuffando, Draco, si mise a sedere.
-"Che vuoi?"
-"Beh, sai com'è le voci girano nel castello, ho saputo che la tua bella grifona ti ha già scaricato per Weasley. Per quella feccia."
-"Ripeto, che cazzo vuoi?"
-"Ehià come ti scaldi. Beh ti volevo dire, che visto che ora sei solo, per il ballo, beh io sono libera. Se vuoi posso essere la tua dama."
Draco stava già per dire di no, poi però ripensò che sarebbe stato divertende farsi vedere in compagnia di lei al ballo. -Almeno Hermione rosicherà un pò.-
-"perchè no? Mi sembra un'idea fattibile. Ok. Ora sparisci evapora."
Felice, pansy uscì dalla stanza di Draco.
-Avevi ragione Weasley, il vestito per il ballo mi serve.-

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Capitolo 34
*** Capitolo 33 ***


cap 33 Ginny stava consolando Hermione, le stava piangendo sulla spalle, non era riuscita a parlare solo a piangere, rannicchiarsi e piangere ancora. Non aveva emesso suono. Lavanda se n'era andata dicendo che poi Hermione le avrebbe spiegato tutto, sembrava distrutta anche lei, come se le fosse crollato il mondo addosso.  Dopo quella che sembrava un'eternità fatta di lacrime, Hermione si ricompose.
-"Ehi? stai bene? Mi dici che ti è successo?" Ginny era seduta di fronte a lei, erano sedute gambe incrociate sul letto.
-"Non so se è il caso. Non vorrei crearti problemi." Hermione stava giocando con un lembo di coperta, era ancora scossa.
-"Herm, o mi dici tu che cosa ti è successo o me lo farò dire da Ron o da Lavanda se necessario. Perchè lo so che c'entra mio fratello. Lo so."
-"Gin, devi promettermi che non farai nulla. Me lo prometti?"
Ginny storse le labbra, non le piaceva quando l'amica la obbligava a promettere.
-"Ti prego Gin."
-"e va bene."
-"Gin, Ron ha tentato di fare sesso con me! Mi ha toccata, cercava di ... Oh, Gin! Perchè?" Hermione era riscoppiata a piangere mentre stava confidando la brutta avventura all'amica.
Ginny non sapeva che dire, che cosa fare.
-"Non ci posso credere, Herm davvero? Mio fratello ha cercato di violentarti?" Era sbiancata.
-"Non lo so, so solo che mentre lui mi toccava pensavo al tocco di un altro. Ma non so chi! Non mi ricordo! So solo che non volevo che lui mi toccasse, non voglio!"
-"Hermione" Ginny abbracciò l'amica che era di nuovo un fiume di lacrime.
-"Che cosa devo fare? Io non lo so, non mi ricordo nulla, non mi ricordo. perchè non mi ricordo? Ora so che era sbagliato stare con Ron, io non voglio lui. Però una parte di me crede sia ancora la cosa giusta."
Passarono la notte in bianco, Hermione se ne stava rannicchiata in un angolo del letto, ogni tanto domandava -"Perchè?" oppure -"Non mi ricordo." Ginny la ascoltava, le aveva promesso che non avrebbe fatto nulla, e avrebbe mantenuto la promessa anche se le costava molto, però avrebbe parlato con Harry, gli avrebbe raccontato tutto.
-"Herm, amica mia, pensi di dirlo a Harry?"
-"Ginny, è già stato difficile confidarlo a te, figurati parlarne con lui."
La mattina arrivò in fretta, l'aspetto di entrambe le ragazze non era dei migliori; prima di scendere a fare colazione Ginny andò a cercare Lavanda, la trovò in sala comune che ripassava.
-"Ciao, Lavanda ti vorrei ringraziare per aver aiutato Hermione."
-"Ciao. Come sta?" Lavanda sembrava seriamente preoccupata.
-"Beh, spero che si riprenda. Lavanda, posso farti una domanda?"
-"Vuoi sapere cosa ci facevo li?"
Stringendosi nelle spalle, come se fosse una domanda logica, Ginevra annuì.
-"Immagino Harry te ne abbia parlato, sapevo che Ron aveva il filtro e ho visto che l'ha usato. Ho sbagliato a giudicare Hermione, ho fatto degli errori quest'anno, troppi e siamo appena a Natale, volevo rimediare. Insieme a Zabini avevamo stretto un patto, lui voleva lei, io volevo Ron. Ma nessuno dei due ha mai pensato di usare il filtro, almeno non in questa occasione. Tempo fa, ho frugato nella camera di tuo fratello, e ho trovato la fiala. Ieri sera quando ho visto te e Hermione parlare, poi lei salire con Ron non ero tranquilla, avevo una brutta sensazione così dopo un pò sono salita per controllare. Non volevo credere ai miei occhi, Hermione era succube di Ron, lui voleva a tutti i costi averla anche se lei si rifiutava. Ho schiantato tuo fratello, ma sai anche te che non è il mio forte, è stato però sufficiente per levarlo da lei. Poi l'ho portata da te. Questo è tutto." Lavanda era finalmente riuscita a togliersi un peso, si sentiva mortalmente in colpa nei confronti di Hermione per averla avvelenata, per averla incolpata ingiustamente e per averla cacciata in quel casino.
-"Lavanda grazie. Hai salvato Herm da quel mostro di mio fratello. Grazie." Ginny era colpita dalla franchezza della ragazza, non si era aspettata una simile confessione da lei ne tanto meno un discorso così lungo e dettagliato.
Hermione era in camera, stava aprendo l'armadio per prendere una divisa pulita. il suo sguardo però fu attirato da un abito da sera, verde, bellissimo. Lo toccò, le ricordava qualcosa, le infondeva sensazioni splendide, ma non riusciva ad associarle.
Si preparò, scese, davanti al camino Ron la stava aspettando.
-"Giorno patatina! Come stai?" Il ragazzo si stava comportando come se nulla fosse successo la sera prima. "Mamma mia che occhi. Potevi un pò truccarti per mascherare, sembri un berretto rosso che ha appena finito di uccidere un babbano."
-"Buongiorno anche a te Ronald." Non capiva perchè stava andando da lui, lo stava facendo e basta. "Mi spiace per il mio aspetto, scusa." -Ma perchè diavolo mi sto scusando? E' colpa sua se sono così, eppure sento il bisogno di stare con lui.-
-"Non preoccuparti patatina, vedrai che poi tornerai bellissima."
Ginny e Lavanda erano con gli occhi sbarrati, non solo Hermione era tornata da Ron, ma Ron la stava insultando per il suo aspetto.
Ginny partì all'attacco.
-"Tu lurido porco, maiale schifoso! levale le mani di dosso! Ma cosa credi di fare? Ti rendi conto che cosa hai fatto? Te ne rendi conto che lei è così per colpa tua?"
-"Ginny ti prego, me l'hai promesso." Hermione stava tornando a riempirsi di lacrime, vedendola Ginny si sentì pervadere dalla rabbia ma era fedele alle promesse anche se, come in questo caso, avrebbe voluto essere meno leale.
-"Ciao sorellina!" beffardò Ron si girò, sempre abbracciando la ragazza.
-"Giuro sulla tomba di mia nonna, che la pagherai Ronald Weasley!"
-"Gin, stai calma. Non aiuti Hermione così."
-"Si ma cosa posso fare?" mettendosi la testa fra le mani, Ginny si sedette sulla prima poltrona che trovò.
-"Ginny, cerca Harry. Io provo a vedere se trovo Zabini magari lui ha qualche idea."
Annuendo, sempre con il viso nascosto fra le mani, Ginny fece un respiro prfondo e si alzò.
-"Lavanda, grazie di cuore."

Harry era già sceso quella mattina, la sera prima quando era rientrato dall'allenamento aveva trovato la camera devastata, come se fosse passato un uragano. C'era vestiti ovunque, il baule rovesciato, Ron era a letto che dormiva, non lo svegliò, anche se la tentazione di sapere quello che era successo era forte. Quando si era svegliato, Ron non c'era, pensò fosse in bagno ma non era neanche li, scese in sala comune, ma era presto, non c'era quasi nessuno. Si aspettava di trovarlo in sala grande a mangiare bacon e uova, ma sbagliava.
-"Dove diavolo è Ron?" Visto che ormai era sceso, si accomodò a fare colazione, aspettando l'arrivo di Ginny, Hermione e Ron.
-"Harry, hai scoperto qualcosa? Le hai parlato?"
-"Buongiorno Blaise. Non l'ho manco vista, non vedo Ginny da ieri pomeriggio e per finire Ron non l'ho trovato. Quindi non so nulla."
-"Io invece so, che al ballo Draco andrà con Pansy! Quella zoccola, ieri sera si è presentata in camera nostra e lo ha invitato. Lui per ripicca nei confronti di Hermione ha accettato subito."
-"Che grandissimo coglione. Non sei riuscito a parlargli? A farlo ragionare?"
-"Ci ho provato, ma è inutile, è pur sempre un serpeverde, crede che lei lo abbia preso in giro e che lo abbia usato."
-"Non so cosa dirti, io proverò a far rinvenire Hermione, sperando che non abbia bevuto altra pozione."
I due ragazzi si salutarono, Blaise tornò al suo tavolo ma la testa era altrove. Cercava disperatamente una soluzione, si sentiva in colpa per quanto avvenuto alla grifona, nella sua sciocca ripicca non aveva pensato a lei.

Draco era nella sua camera, stava guardando l'abito che avrebbe dovuto indossare per Hermione, lìabito nuovo confezionato apposta per quell'occasione.
-Non lo indosserò per ballare con Pansy, non quando la mia Hermione ballerà con un altro.-
Chiudendo con cattiveria il suo amardio, Drao uscì dalla sala comune dei serpeverde, aveva la camicia fuori dai pantaloni, la cravatta allentata. Si era vestito così, perchè una volta, Hermione, dopo che avevano fatto l'amore gli aveva confidato che lo trovava estremamente sexy quando era un pò scompigliato. Arrivò in sala grande, il suo passo deciso ed elegante attirò l'attenzione di molte ragazze, il suo sguardò non indugiò un solo istante al tavolo dei grifondoro, non voleva vedere se lei era con lui, non voleva vederla tra le sue braccia.
Si accomodò vicino a Blaise che stava leggendo le notizie sportive sulla Gazzetta del Profeta.
-"Ciao. Qualche novità di mercato?" chiese Draco allungando il collo per leggere i titoli.
-"Si. Che sei un pirla!"
-"Blaise, ne abbiamo già parlato ieri sera. Io al ballo andrò con Pansy. Me la spasserò."
-"Draco, con me puoi essere sincero. So che ci vai solo per ripicca, ma Hermione non è in se. Dai Draco sveglia."
-"Vorrei fare colazione senza essere insultato se non ti spiace, e poi tu dovresti sapere meglio di me che la Granger, è una doppiogiochista."
Blaise offeso, si alzò, puntò un dito contro Draco.
-"Se tu sei un coglione e non hai capito che lei ti ama allora lo stupido sono davvero io che te l'ho lascita. Se sei ancora più coglione da non credere alle mie parole, quando ti dico che Weasley ha incantato Hermione con un filtro dei tiri vispi, allora, vorrà dire che aiuterò Hermione con l'aiuto di Potter così forse si accorgerà che coglione stava frequentando. Pensavo che fossi Draco, ma mi sbagliavo, credevo che te ne importasse qualcosa di lei, ma mi sbagliavo, pensavo di conoscerti ma sbagliavo anche li. Ci vediamo a lezione."
Scavalcando la panca, Zabini a passo di marcia lasciò il salone; Draco era rimasto ad ascoltare le parole dell'amico bevendo succo di zucca, che per poco non gli andò di traverso.
-Non mi ha mai detto del filtro. Mi ha detto che non era in lei, ma non mi ha mai detto questa cosa. Sarà vero?-
Senza finire la colazione si alzò e andò a seguire Blaise.
Mentre lui usciva, Ron ed Hermione entravano.
-"Ciao Draco." disse Hermione sorridendo timidamente quando lui le passò accanto, guardando con occhi freddi e glaciali il ragazzo che teneva tra le braccia la sua grifona.
Sentendo nominare, però, il suo nome e il saluto rivoltogli dalla ragazza, Draco la guardò. Il suo aspetto era orribile, sembrava avesse passato la notte a piangere, i suoi occhi erano rossi, cerchiati di scuro, il collo era segnato da segni rossi. E rosso si fece il mondo intorno a lui, la rabbia si impossesò di nuovo della serpe, afferrò Weasley per il colletto della camicia, lo sbattè contro la porta 'ingresso della sala grande.
-"Che cosa le hai fatto?" sibilò tra i denti Draco, mentre Ron sorpreso da tanta cattiveria tentava di liberarsi.
-"Non credo siano affari tuoi, dato che tu andrai al ballo con Pansy." bonfonchiò in risposta Ron.
Colto di sorpresa dall'informazione che Weasley aveva appena riferito, Draco allentò la presa quel tanto da permettere a Ron di liberarsi e dare un pugno nello stomaco al serpeverde.
-"Non ti domandare come lo so, perchè è inutile. So che hai preso in giro la mia Hermione, ma non le farai più del male. Ora che è finalmente tornata da me, non la lascerò scappare. Divertiti con la Parkinson."

Hermione stava scendendo le scale con Ron, stavano andando a fare colazione.
-"Ron, alla fine non mi hai fatto vedere il tuo vestito."
-"Eh? Oh si scusa, il vestito, è uno di quegli abiti babbani da cerimonia, me l'ha fatto prendere Harry. Sai dopo l'altra volta, vecchi abiti da maghi non ne voglio più. Il tuo invece?" chiese Ron, più per cortesia che per vero interesse.
-"Oh, il mio è un abto lungo. Ma poi lo vedrai."
Stavano per entrare in sala grande, quando Hermione vide Draco Malfoy venirgli incontro.
Il cuore le iniziò a battere forte, sentì le vertigini e le farfalle nello stomaco.
-Con lui devo andare al ballo, l'abito è per lui, per lui mi vestirò di verde. Verde come il colore della sua casa. L'abito me l'ha dato lui, durante i festeggiamenti. Draco.-
Senza riflettere lo salutò, vide il suo sguardo freddo posarsi prima su Ron, poi quando si sentì chiamare da lei, vide lo sguardo tramutare da freddo a triste, da triste a furioso. In tempo zero, Hermione si era trovata libera, Ron era appeso al muro con Draco che lo guardava con odio crescente, poi le parole del grifone le arrivarono come uno schiaffo.
-"Non credo siano affari tuoi, dato che andrai al ballo con Pansy." -Andrai al ballo con Pansy, andrai al ballo con Pansy, andrai al ballo con Pansy.- questa frase risuonava insistente nella mente della ragazza. -No, non puoi andare con lei. Draco no.-
Hermione stava tornando in sè, ricordava ma non riusciva ancora ad agire come voleva. Sentiva ancora la necessità di Ron, ma sapeva che non era lui che voleva. Lei voleva Draco. Draco che ora si teneva lo stomaco, piegato in due, Draco che aveva attaccato Ron per lei, Draco che andrà al ballo con Pansy.

Harry era ancora seduto al tavolo, quando i suoi due amici si unirono a lui; decise di fare finta di nulla.
-"Herm, visto che abbiamo un'ora buca dopo, vieni con me che ti volevo mostrare l'abito? Finalmente è arrivato e vorrei darlo a Ginny questa sera." La sua era una mezza verità, voleva si che Hermione confermasse che l'abito era quello giusto ma voleva porterle parlare.
La ragazza ancora con i pensieri rivolti a Draco annuì.
-"Certo."
-"Uffa Harry ma devi proprio portarmi via Hermione?"
-"Eh si vecchio mio, ho bisogno di lei questa volta."
Finirono colazione, Ginny li aveva raggiunti aveva sussurrato al fidabzato di dovergli raccontare una cosa il prima possibile, poi la più piccola dei quattro andò a lezione gli altri tornarono nella torre dei grifondoro.
-"Patatina, mentre tu sistemi questa cosa con Harry io faccio il giro del piano. La McGranitt mi ha rotto perchè ultimamente non eseguo più i miei compiti da caposcuola. Che palle."
-"Va bene. Ti raggiungo tra poco."
Hermione aspettò che Ron fu uscito dal ritratto poi si rifugiò tra le braccia di Harry, il quale senza dire una parola, l'abbracciò e le passò una mano tra i capelli.
-"Harry! Che mi succede? Perchè sento la necessità di lui, ma il mio cuore mi dice che non è con lui che dovrei essere? Harry! Draco andrà al ballo con Pansy!" lacrime sgorgavano copiose dagli occhi di della grifona.
-"Hermione, vieni in camera mia."
La ragazza lo seguì senza fiatare, si asciugò le lacrime con il dorso della mano, poi lo andò dietro l'amico che saliva le scale.
Entrati in camera, Harry la sigillò e fece un muffilato per evitare di essere spiati.
-"Herm, ti ricordi di Malfoy?"
-"Si, questa mattina ho visto l'abito per il ballo, e sentivo dentro di me che non era per Ron quell'abito ma non capivo, poi prima l'ho visto e tutto si è fatto limpido. Solo che lui va al ballo con un'altra."
-"Di quello ce ne occupiamo dopo, Herm, Ron ti ha stregata, l'altra sera, ti ha fatto bere del filtro d'amore dei gemelli. Hai più bevuto nulla offerto da Ron?"
-"Ora capisco perchè Gin mi ha detto di non bere."
-"Gin? Ginny? Che ti ha detto?"
-"Mi ha detto di fidarmi di lei e non accettare nulla da Ron,mi ha dato del the ma non l'ho bevuto, quando non se n'è accorto ne ho versato un pò nella pianta." disse indicando una pianticella sul comodino di Ron. "Harry? Ginny non ti ha detto nulla?"
-"Cosa avrebbe dovuto dirmi? Non ho avuto occasione di stare solo con lei, prima a colazione mi ha detto che mi deve parlare ma non so di cosa. E' successo qualcosa?"
Hermione mordendosi le labbra scosse il capo.
-"No, niente. Harry mi prometti una cosa?"
-"Tutto quello che vuoi?"
-"Mi aiuti a riavere il mio cavaliere? Mi manca Draco."
Minuto dopo minuto, l'effetto del filtro svaniva e il sentimento che Hermione provava per Draco risaliva la sua coscienza e la sua volontà-
-"Certo. Non avevi bisogno di chiederlo."
Poi Harry mostrò a Hermione l'abito di Ginny. Per fortuna era quello giusto.
-"Vedrai Ginny ne sarà entusiasta. Sei stato molto carino a regalarglielo."
-"Senti chi parla, Ginny mi ha detto che il tuo vestito sembra uscito da un libro di fiabe."

Ron stava pattugliando il corridoio, aspettava che Hermione lo raggiungesse, era un pò preoccupato a lasciarla solo con Harry, più che altro per quello che lui le poteva dire. Era sicuro che la ragazza la sera prima avesse finito di bere il filtro.
La mattina prsto era andato a ordinare altra pozione da somministrare a Hermione, in gufiera aveva incontrato Pansy, si erano dati appuntamento la sera prima. Ron stava ancora pensado alle parole di lei:
-"Complimenti Weasley, sei più infame di quanto osassi immaginare. Io avrò il mio Draco te la tua mezzosangue. Sai potresti ambire a qualcosa di meglio."
Mancavano più due giorni al ballo, Ron non vedeva l'ora, sperava finamente di riuscire a possedere Hermione.

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Capitolo 35
*** Capitolo 34 ***


cap 34 Volevo augurare a tutte un felice Natale! Mi scuso per questo capitolo un pò breve, m spero sia di vostro gradimento lo stesso. Un grazie a tutte voi che state seguendo la FF, a chi legge e basta e a chi commeta. Grazie. BUON NATALE!

Pansy era nella sua stanza, stava sistemando l'abito; l'aveva già provato parecchie volte, cercando l'acconciatura giusta, capelli raccolti, treccia, sciolti, cosa alta, non riusciva a decidersi.
-"Chissà come li preferisce il mio Draco. Potrei farmi riccia, tipo la mezzosangue ma più sexy." E davanti allo specchio i suoi capelli si arricciarono sotto un colpo della sua bacchetta.
-"Ho solo un giorno per decidere. Credo andrò a chiederlo a Draco come preferisce i capelli. Si, farò così." Senza pensarci un secondo in più, Pansy uscì dalla camera e andò dritta nel dormitorio maschile. Toc, toc. Nessuna risposta. Riprovò. Ancora nulla. Abbassò la maniglia.
La stanza era vuota ma dal bagno privato dei due ragazzi, usciva del vapore. Pansy, comiciò a spogliarsi, fece cadere la gonna mentre camminava, la camicia venne posata sul letto insieme al maglioncino e alla cravatta verde-argento. Entrò nel bagno nuda, il ragazzo stava facendo la doccia, dando le spalle alla porta, Pansy era eccitata, scostò la tenda e iniziò a toccare la schiena della serpe davanti a lei, il getto caldo le colpì il viso mentre si alzava in punta di piedi per baciargli il collo, le mani di lei stavano percorrendo il petto del ragazzo, era snello, perfetto, la sua mano scese sugli addominali, indugiò al limite con le parti intime, poi le sfiorò, accarezzò le gambe, il ragazzo gemeva di piacere, quel gioco gli stava piacendo. Pansy iniziò a toccargli l'erezione che era ormai prominente, il ragazzo gemeva, la testa alzata a godersi il getto d'acqua calda e il massaggio inaspettato.
Poi qualcosa scattò nel ragazzo, si girò, prese Pansy per la vita, la spinse contro la parete della doccia, le alzò una gamba e la penetrò. La ragazza godeva, aveva gli occhi chiusi, chiamava il nome del ragazzo.
-"Dracoooo, siiii." Mentre il piacere la pervadeva,urlava il nome di Draco, le spinte si facevano più violente ogni volta che lei lo pronunciava, alla fine il ragazzo venne in lei, senza preoccuparsi di aver fatto godere a sufficienza la ragazza.
-"Ora puoi uscire e lasciarmi fare la doccia." Al suono di quella voce Pansy sentì un brivido.
-"Tu? Ma? Dov'è Draco?"
-"Non lo so, non sono la sua segretaria, stavo facendo la doccia quando te in cerca di pisello mi sei venuta ad abbracciare. Fatti tuoi se non sono quello che cercavi, io sono soddisfatto. Mi sa che ti devo ringraziare sai? Usa uno dei miei asciugamani e poi evapora."
-"Sei un..."
-"Pansy, non si sputa nel piatto dove hai appena mangiato. Non te l'ha insegnato la mamma?" disse muovendo il dito a destra e a sinistra Blaise. Uscendo dal bagno con solo l'asciugamano addosso, Pansy prese i suoi vestiti e se li infilò, doveva ammettere che però Zabini era un amante formidabile, aveva continuato anche se lei lo chiamava con un altro nome. - Non so se definirlo stronzo oppure solo affamanto o entrambi.- Prima di uscire dalla stanza, aprì l'armadio che sapeva essere di Draco, l'aveva visto molte volte rivestirsi dopo aver fatto sesso con lei. Fu subito colpita da un abito nero, classico smoking. Il taglio era impeccabile, mancava solo la camicia.
-"Già me lo immagino con questo addosso. Potrei non resistergli più di 5 minuti."
-"Ti conviene resistermi tutta la serata, oppure trovarti qualcun'altro con cui andare. Voglio stare al ballo io. E ora posso sapere perchè sei qui?"
Nello stesso instante Zabini uscì dal bagno.
-"Te lo dico io, voleva fare sesso con te. Non ha ancora capito che tu vai al ballo con lei solo per ripicca."
Punta nel vivo da quelle parole, Pansy senza rispondere uscì.
-"Sai, mi chiamava con il tuo nome sotto la doccia, era davvero convita fossi te."
-"Sarai bello rilassato ora no? Perchè ti devo parlare. Mi devi spiegare cosa sai di Hermione e Weasley. Che diavolo è questa storia. Perchè io non so più a chi o cosa credere." -Sto dubitando anche di me. Di quello che ho visto.- quelle parole gli risuonarono nella testa, troppo orgoglioso per pronunciarle ad alta voce. Poi proseguì. -"Questa mattina, mi sono preso un pugno nello stomaco da Weasley, mentre cercavo di raggiungerti. E ora mi spieghi tutto."
Ancora con l'asciugamano intorno alla vita, Blaise si sedette sul letto.
-"Sarà meglio che ti siedi anche te." Iniziò a parlare, gli raccontò che voleva fargliela pagare, che aveva un accordo con Lavanda, che ora, insieme a Potter, stavano cercando di aiutare Hermione, che gli dispiaceva, che era stato uno stupido.
-"Non è giusto quello che ho fatto, per vendicarmi di te, ci ha rimesso lei. Draco scusami."
-"Me la sono cercata. Sai dov'è Potter?"
-"Non ne ho idea, spero sia con Hermione."
Sbattendo la porta per richiuderla, Draco uscì dal dormitorio dei serpeverde e salì le scale.
-Devo trovare Potter, anzi se trovo lei ancora meglio. Ma devo trovare un maledetto grifone.-

Harry era in camera con Ginny, le aveva dato l'abito. Ginny piangeva di gioia, abbracciava Harry e guardava l'abito con occhi sognanti.
-"Ti piace?"
-"E c'è da chiederlo? Oddio Harry! L'avrai pagato una fortuna!"
-"Non ti preoccupare. Buon Natale." Iniziarono a baciarsi, sempre avvinghiati l'una all'altra si sdraiarono sul letto. Erano sul punto di iniziare a levarsi i vestiti quando qualcuno bussò alla porta.
-"Ma chi cazzo...?" Harry controvoglia si alzò e andò ad aprire.
-"Signor Potter, c'è un serpeverde che la sta aspettando fuori il ritratto." un timido primino era in piedi davanti a Harry, non lo guardava neanche in faccia tra un pò.
-"Non ti ha detto chi è?"
-"No, mi spiace. Mi ha detto solo di farla uscire se è nelle torre,se no di dirgli dove può trovarla."
-"Scusa, ma è castano?" Ginny si era avvicinata ai due pensando che fosse Zabini il ragazzo che aveva urenza di parlare con Harry.
-"No, è biondo."
-"Malfoy." dichiararono insieme Harry e Ginevra.
-"Grazie, piccolo." Aggiunse Harry prima di lasciaro impalato li, davanti alla sua porta.
-"Piccolo? Harry non è mica un bambino." Rise divertita Ginny.
-"Ohhh, è uguale. Cosa vorrà Malfoy?"
-"Non ne ho idea, ma vuole te, per cui io ti seguo. Non fare storie, piccolo."
Alzando gli occhi al cielo, Harry le prese la mano.
-"Oh era anche l'ora! Si può sapere che ci fai nella torre già adesso?" Poi vedendo Ginny appresso a Harry, Draco capì. " Beh, motivo valido direi."
-"Seguimi, malfoy, non è sicuro parlare qui."
Si infilarono in un ripostiglio di Gazza, ormai in disuso.
-"Ora voi mi dite cosa sta succendendo ad Hermione!" Draco aveva fuoco neglio occhi, la confessione di Blaise l'aveva fatto incazzare, era offeso dal comportamento dell'amico ma non poteva dargli torto, in fin dei conti, lui era stato il primo a tradire, però non accettava il fatto che Weasley gli avesse soffiato l'unica cosa bella che gli era capitata tra le mani, l'unica che aveva capito chi era lui veramente e che lo accettava. Avrebbe voluto spaccargli la faccia, con le sue stesse mani, senza l'uso della bacchetta, fargli sentire quanto poteva essere doloroso un pugno ben assestato. E di nuovo la stessa storia, questa volta raccontata da Potter, di come Ron avesse incantato Hermione, di come lei subdola del filtro non riuscisse a opporsi.
-"Però ora sta tornando in sè, non ha più bevuto il filtro quindi l'incantesimo a breve finirà."
Ginny che era rimasta zitta tutto il tempo, decise che era il momento di parlere. Voleva farla pagare al fratello per essersi comportato come una lurida, viscida serpe e per averla insultata. per avere insultato la sua magia.
-"Harry, non ti ho detto tutto." Draco che era rimasto zitto ad ascoltare il racconto di Potter, guardò per la seconda volta Ginny, non le aveva prestato molta attenzione prima. Ora vedeva che anche la ragazza aveva dei brutti segni sotto gli occhi, tipo quelli di Hermione ma meno pronunciati. -"Malfoy, devi ascoltare anche te. Non vi farà piacere quello che sto per dirvi, ma io non ce la faccio più. L'altra sera, quando tu eri ad allenarti"- disse facendo riferimento a Harry.-" Sono riuscita ad intercettare Herm in sala comune, era con Ron ovviamente. Sono riuscita a convincerla a non bere nulla o mangiare nulla, di quello che le avrebbe offerto. Solo che Ron pensava Hermione ancora sua, ma piano piano l'incantesimo stava già finendo, si stava ricordando di te, Malfoy." facendo un profondo respiro, con gli occhi infiammati di rabbia, proseguì. " Ha cercato di fare sesso con lei. La stava costringendo, per fortuna Lavanda è intervenuta e ha portato via Herm."
Draco era scattato a quelle parole.
-"CHE COSA HA CERCATO DI FARE? IO LO UCCIDO!"
-"Gin! Perchè non me l'hai detto?"
-"E quando lo facevo? Mentre c'era lui?"
-"DOV'E'? DITEMI DOVE SI TROVA?"
-"Non lo so, cosa vuoi fare?"
-"Dargli una lezione che non si scorderà."

Hermione era in biblioteca, Ron l'aveva seguita, le stava appiccicato.
-"Ron, non riesco a studiare con te che mi tocchi."
-"Dai ti sto solo accarezzando i capelli patatina. E poi, devi proprio studiare adesso?"
-"Si. Non voglio trovarmi indietro nelle vacanze."
-"Vieni da me vero per Natale?"
-"No, Ron, i miei sono a casa. Facciamo un Natale insieme finalmente. E poi abbiamo ospiti.Ti raggiungo dopo pranzo. Oppure potresti venire te." Hermione cercava di essere naturale, di non far vedere che avrebbe voluto schiantarlo. L'effetto del filtro che Ron le aveva dato ormai era del tutto sparito, sentiva solo un leggero formicolio nello stomaco, ma nulla di più. Ron tonto com'er se l'era bevuta. -"Oh no. Ho dimenticato un libro in aula!" Hermione stava frugando nella borsa. "Tesoro, potresti andare a prenderlo? Così io continuo qui? Così finisco prima e poi possiamo stare insieme." aggiunse come incoraggiamento per farlo andare.
-"Ma certo patatina." Ron con un sorriso di vittoria, andò, poco dopo tornò indietro. "Dov'è che devo andare?"
-"Incantesimi Ron." gli sorrise Hermione.
La ragazza aspetto un paio di minuti, poi dalla sua borsa tirò fuori la mappa del malandrino. Non l'aveva più restituita a Harry, e ora le serviva per trovare Draco. Cercò nel dormitorio dei serpeverde ma nulla, primo piano nulla, secondo, terzo. Esasperata cercò Harry e Ginny. Quando vide il loro nome, propri li, insieme al loro c'era quello di Draco.
-"Ok, che diavolo combinano? Cercò Ron, stava ancora andando in aula di incantesimi. "Perfetto." Hermione raccolse la sua roba, tenendo la mappa a portata di mano, uscì e andò verso Draco. Stava salendo l'ultimo rampa di scale, quando vide il nome di Draco uscire dalla stanza, seguito da Harry e Ginny.
-"Ma cosa?" I tre erano davanti all'ingresso della torre. Hermione iniziò a correre.

Harry, Ginny seguiti da Draco entrarono nella sala comune dei grifondoro.
-"ehi che ci fai qui lui?" molti grifoni erano scattati alla vista di Malfoy.
-"Dov'è Ron?" chiese Harry semza preoccuparsi di dare spiegazioni.
Lavanda capendo al volo la situazione, rispose.
-"Dopo che siete usciti non è entrato più nessuno. Se Ron non era qui prima, non c'è neanche adesso."
Stavano per uscire dalla sala quando, un'affaticata Hermione entrò.
-"Si può sapere che stai facendo qui dentro? In qualità di caposcuola ti ordino di uscire da questa stanza signor Malfoy."
Draco non fece obbiezioni, uscì. Hermione però lo seguì.
Appena fuori, gli saltò al collo.
-"Draco!" e iniziò a piangere. "Mi spiace, io non volevo, non sapevo. Potrai perdonarmi?"
-"Già fatto. Come stai? La tua amica mi ha appena raccontato quello che ti ha fatto."
Imbarazzata, Hermione abbassò lo sguardo.
-"Non è successo per fortuna."
-"Già."
-"Draco, ti devo chiedere una cosa. Ti fidi di me?"
-"Perchè questa domanda?"
-"Rispondi ti prego."
-"Si."
-"Ok, allora domani tu vai al ballo con Pansy."
-"Che cosa?" Draco era indignato. "No! Perchè?"
-"Fidati." Hermione in punta di piedi, diede un bacio a Draco. Si sciolse dentro mentre le sue labbra toccavano le sue.
-"Herm, ma cosa divaolo hai in mente?"
-"Non ti preoccupare, te vai con lei. Ma non entrare in sala grande. Non prima che arrivi io. Un' altra cosa, non sfigurarmi troppo Ron." Hermione sapeva che adesso lui sarebbe andato a cercare Ronald, glielo leggeva neglio occhi, era fuorioso, aveva tentato di possederla nonostante lei si opponesse. "Draco?" il ragazzo la fissava neglio occhi "Ti amo." un bacio e Hermione era già sparita dietro la signora Grassa.
Draco rimase lì per un pò, a fissare il punto dove lei era spatita, poi come se una scossa elettrica l'avesse percorso, andò alla ricerca di Weasley. L'avrebbe pagata, nonostante lei ora fosse tornata in sè, l'avrebbe pagata. Non avrebbe dovuto toccarla, non in quel modo poi. Persino lui, il più famoso tra gli amanti di Hgwarts aveva aspettato che lei fosse pronta. Perchè lei si meritava il meglio, e il meglio non era certo Weasley.

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Capitolo 36
*** Capitolo 35 ***


cap 35 Buon anno a tutte! scusate per l'attesa di questo capitolo ma il lavoro mi ha porttao via molto tempo. Buon lettura!


Ron stava tornando dalla biblioteca, era andato a cercare il libro di Hermione ma non l'aveva trovato, era tornato da lei, ma la ragazza non c'era più.
Ron stava salendo le scale, avrebbe detto di tutto ad Hermione appena l'avesse trovata.
Draco scendeva le scale, pensava alle due parole che aveva detto Hermione poco prima.
Ron voleva che Hermione fosse sua per sempre, voleva che lei lo amasse.
Draco avrebbe voluto rispondere alle parole di Hermione, gli era già stato detto "ti amo" ma lui non l'aveva mai detto, avrebbe voluto dirlo a lei.
Ron voleva fare sesso con lei, desiderava il suo corpo, solo pensarla gli procurava eccitazione.
Draco avrebbe voluto dirle ti amo e fare l'amore con lei, nello stesso istante che lei lo aveva baciato.
Chi saliva, chi scendeva, il pensiero però era comune: Hermione.
Quando si incontrarono, la mente però tornò lucida, chiaro era l'odio reciproco che i due provavano. Si vedeva dagli sguardi, Ron odiava Draco per avergli portato via Hermione, Draco lo odiava per lo stesso motivo ma anche perchè aveva ferito la sua Hermione.
Muti incantesimi volarono da una parte e dall'altra, entrambi non furono colpitida nessuno di essi, gli incantesimi scudo erano potenti, la voglia di sopraffare l'altro pure. Nel castello regnava silenzio, solo i loro incanti distrutti contro le pareti.
-"Siamo allo stesso livello, Malfoy. Potremmo andare avanti tutta la sera, tutta la notte."
-"Non ci tengo a passare la notte con te."
-"Preferiresti lei, lo so. Chi non la preferirebbe. Vedi, Mlafoy, io e te alla fine siamo uguali." Draco storse il naso, pronto a ribattere, ma Ron continuò. "Vogliamo lei, la desideriamo. Solo che io l'avrò. Tu no."
-"Stupido, io l'ho già avuta. Si è donata a me, non a te. Questo ci differenzia. Lei mi ha scelto."
Non avrebbe voluto dirlo ma ormai era fatta.
-"Tu? Non ci credo." Ron lanciò altri incantesimi, ma Draco li evitò o si protesse. Ron si stava avvinando a lui, quando fu abbastanza vicino, cominciò a menar pugni. Dalla bacchetta alle mani.
Draco era notevolmente più forta, più in forma, si allenava regolarmente e non solo a quidditch.
-"Vuoi continuare?" Ron si stava pulendo il sangue che gli colava dal labbro, Draco era perfetto, solo un pò spettinato, dritto davanti a lui sembrava un nobile del medioevo, bello, ricco e superiore a Ron.
-"Non l'avrai più. puoi  darmi tutti i pugni che vuoi, ma mai lei tornerà da te."
Draco si avvicinò a Ronald, quasi gli sputò in faccia le parole.
-"Lo vedremo." Assestò un pugno nello stomaco di Ron, il ragazzo si sentì lo stomanco uscire dalla bocca da quanto era arrivato forte il destro del serpeverde. Sbiancò, cominciò a tossire, annaspare cercando aria, ossigeno, quello che gli mancava.
-"Ti avverto Weasley, prova a toccarla di nuovo contro la sua volontà e questo non sarà che un bellissimo ricordo." Così dicendo Draco se ne andò.

Hermione era in camera con Ginny e Harry, stava spiegando loro la sua idea, aveva bisogno di complici; chi meglio dei suoi migliori amici.
-"Harry tu non mi dovrai lasciare sola con lui, uno perchè non voglio, due perchè devo saperti al mio fianco almeno finchè non vedrò.." Non disse il nome di Draco ma Harry e Ginny capirono.
Sul letto tra loro, era posta la mappa del malandrino, avevano osservato lo scontro tra serpe e grifone, Harry avrebbe voluto essere presente ma le due ragazze glielo avevano impedito.
-"Tu non andrai in una rissa il giorno prima del ballo." Ginny era stata chiara.
Avevano parlato, il piano di Hermione era chiaro, semplice.
Ron arrivò nella stanza, la mappa era sparita, Ginny e Harry, erano sul letto di lui, abbracciati, Hermione era sul letto di Ronald, leggeva, alzò lo sguardo e vide Ron, il labbro gonfio, un occhio che stava per diventare nero e una mano posata sulla pancia, come ad assicurarsi che ci fosse ancora.
-Meno male che ti avevo detto di andarci piano. Ok ora si va in scena.-
Una Hermione preoccupata saltò giù dal letto,lanciò il libro e corse da Ron.
-"Cosa ti è successo? O mio dio. Ma stai bene? Ron ma che cosa ti è successo?"
-"Sono caduto dalle scale patatina."
Harry si nascose nell'abbraccio di Ginny, un pò per non ridere un pò per rilassarsi e non massacrare quello che era il suo migliore amico.
-"Ma  come diavolo hai fatto?Aspetta siediti qui, ti curo io." Hermione prese delicatamente Ron per un braccio e lo fece sedere a letto. " Vuoi che ti porto qualcosa? Vuoi che scenda nelle cucine e ti prenda qualcosa?"
-"Hermione finiscila. Sto bene." Ron scostò la ragazza di malo modo.
-"Io, scusa. E' che volevo esserti utile." Lentamente lei si allontanò, non guardava ne Harry ne Ginny, temeva di non riuscire a continuare nella sua finzione se avesse incontrato il loro sguardo.

-"Ti rendi conto che mi ha chiesto di andare al ballo con Pansy? Devo andarci con quella troietta."
-"Mon ami, non lamentarti, fino a ieri ci volevi andare di tua spontanea iniziativa." Blaise era coricato in una poltrona nella sala comune, Draco era seduto in quella davanti a lui. Parlavano sottovoce anche se la sala era quasi deserta. Alle parole dell'amico, Draco sbuffò.
-"Non fare così, sai che ho ragione. Tu ci volevi andare con lei solo per controllare Herm, lo so che di lei non te ne frega nulla ma è stata la tua ancora di salvezza, in questa situazione."
-"Ora, mi sembra un pò esagerato. Diciamo che volevo approfittarmi di lei."
-"Ecco, così è molto più veritiero, più stronzo, più alla Draco."
Un ghigno spuntò sulla bocca di Malfoy.
-"Sai, prima ho incontrato Weasley, sulle scale." Pausa, Blaise aspettava che proseguisse, Draco sorseggiava il suo whisky.
-"Quindi?"
-"Gli ho restituito quello che gli dovevo."
-"Ahi-ahi. E' riuscito a tornare in dormitorio? O è ancora dolorante?"
-"Quando l'ho lasciato io era in piedi." Alzò ilo bicchiere per un brindisi silenzioso con Blaise. I bicchieri tintinnarono, loro bevvero e poi lasciarono la sala comune.

-"Herm. Patatina?"
La ragazza era seduta in un angolo, su una sedia. Harry e Ginny si erano addormentati, Ron aveva consentito che lei gli curasse almeno l'occhio, per l'orgoglio non poteva fare nulla.
-"Dimmi, tesoro."
-"Vieni qui, Ginny dormirà qui. Resta anche te. Scusa per prima. Non volevo trattarti male."
-"Non ci speravo più tu me lo chiedessi." -Se non vinco un premio oscar come miglior attrice drammatica, è una truffa.- Hermione stava riuscendo benissimo a fingere di essere ancora sotto l'influsso del filtro. -Speriamo che non faccia nulla. Herm tu ora ti sdrai, ti lasci abbracciare e dormi. Ce la puoi fare. Calma.- Mentre pensava a queste cose, mentre si faceva coraggio, s' infilò nel letto, vicino a Ron.
-"Pronta per domani?"
-"Non vedo l'ora."
-"Anch'io." -Anche perchè domani finalmente ti avrò.-
-"Ora sarà meglio dormire. Hai preso delle brutte botte, ti conviene riposare se vuoi essere in forma domani."
-"Ok patatina. Notte." Le diede un bacio, lei un pò lo ricambiò, anche se avvertiva un senso di nausea, poi quando sentì che il bacio cercava di diventare qualcosa di più, allontanò.
-"Ron, c'è tua sorella nel letto accanto. Malandrino."
-"Oh, chissene di mia sorella. E' solo una rompiscatole."
-"Non dire così di lei. Dai ora facciamo la nanna." Così dicendo si appoggiò alla spalla di lui, in una posizione tale che lui non riusciva a baciarla.
Arresosi, Ron le augurò una buonanotte.
La mattina dopo, c'era una gran confusione nel dormitorio. Le ragazze erano già in fermento.
-"Herm! Herm svegliati!"
-"Che c'è? Che succede Gin?" Hermione con gli  occhi ancora chiusi rispose con la voce impastata.
-"Devi svegliarti! Dobbiamo cominciare i preparativi. Forza."
Ginny sembrava una bambina, era agitassima, tirava Hermione per un braccio.
-"Ok ok mi alzo."
Di malavoglia, la ragazza si alzò dal letto.
-"Forza dobbiamo provare le acconciature. Ora andiamo a fare colzione poi ci mettiamo al lavoro."
La sala grande era piena.
-"Ma siamo tutte femmine!" Hermione non aveva mai visto la sala grande così affollata di sole donne; passavano tutte da una tavolata all'altra. Tutte a cercare consigli, a chiedere aiuti, gli unici ragazza che c'erano, stavano facendo colazione il più velocemente possibile per fuggire da quel delirio.
-"Mi facevi paura ieri sera, se non sapessi che sei tornata in te, ti avrei preso a bacchettatte in testa. Sembravi Lavanda." disse Ginny quando si stavano sedendo al tavolo.
-"Ho preso spunto da come era lei, non mi ricordo molto bene come mi comportavo con lui mentre ero sotto pozione, per cui chi meglio di lei poteva essere la mia musa?"
-"Non posso obbiettare. Però non vorrei essere nei panni di Ron."
Cominciarono a mangiare, Blaise e Draco stavano entrando nella sala.
-"Ecco la tua bella." Blaise indicò col mento Hermione. Draco appena la vide andò nella sua direzione, incurante degli sguardi sognanti e curiosi delle altre ragazze in sala.
-"Ma cosa sta facendo Draco?" sussurrò Ginny.
-"Non ne ho idea." Hermione era spiazzata, credeva di essere stata chiara, non avrebbe dovuto avvicinarsi.
-"Ciao mezzosangue!" ormai Draco era a meno di un metro da loro.
-"Che vuoi Malfoy?" Ginny prese le redini della situazione, Hermione era imbambolata, come le succedeva sempre in presenza di lui.
-"Non sto parlando con te, piccola impicciona."
-"Modera i termini viscida serpe."
Blaise stava arrivando per capire cosa stava succedendo.
-"Mezzosangue, allora? Come va con il rosso? Ti diverte? Beh dopo che hai assaggiato il Malfoy non credo sia la stessa cosa." Draco era acido, cattivo, Hermione era sbiancata a quelle parole.
-"Non ti permettere." una fiamma di orgoglio si era accesa in lei. " Non sarà come te," ammise seccata "ma almeno lui non finge di amarmi."
-"No hai ragione, l'attrice protagonista sei te."
Blaise e Ginny si scambiavano sguardi un pò perplessi, non capivano. Perchè Draco era partito in quarta e stava aggrendendo Hermione, in sala grande per giunta, dando spettacolo davanti a tutti?
-"Dra..ma che cazzo ti è preso?" Blaise si era avvicinato all'amico, gli aveva sussurrato quelle parole. Con una scrollata di spalla Draco levò la mano di Zabini da lui.
-"Sei uno stronzo! Lo sai vero? Non ti n'è mai fregato nulla di me, cosa vuoi adesso?" Hermione si era alzata lo fronteggiava.
-"No hai ragione, non mi è mai importato nulla. Ma manco a te sembrerebbe."
-"Non è così." Hermione a quelle parole abbassò lo sguardo.
-"Dai piccola, non mollare adesso. Stai andando bene." Era un sussurro, Draco non aveva quasi mosso le labbra. La ragazza lo guardò, poi come un fulmine a ciel sereno capì cosa stava facendo Draco.
-"E allora, se anche io avessi giocato con te? E' un problema? Tu lo fai con tutte! Ti brucia che a prenderti in giro sia stata io? Una mezzosangue?"
-"Non m interessa, varrai sempre la metà di me. Divertiti al ballo, io non so se riuscirò a venire. Sai ho infranto molti cuori in questo periodo e molte mi aspettano nel loro letto. Ciao mezzosangue." Poi passando vicino a lei, con un filo di voce aggiunse. "Ti aspetto sotto le scale, non farmi aspettare troppo questa sera."
-"Malfoy!" Draco si fermò ma non si girò. " Non preoccuparti, non sentirò la tua mancanza. Ah, e fatti fottere." Hermione stava per ridere, si era un attimo guardata attorno e la sala era tutta ferma, tutte a guardare quello che avveniva al tavolo dei grifoni, tutte a guardare l'ex coppia perfetta insultarsi.
La grifona prese Ginny per un braccio e la condusse fuori.
-"Herm, ma cosa gli è preso?"
-"Ti dico solo questo per ora: le voci nel castello girano in fretta."
Ginny la guardò, poi sorrise.

-"Dra? Posso sapere che era questa scenata? Povera Herm, chissà che starà pensando!"
-"E' più sveglia di te, hai visto che bel teatrino ho messo su? Un bel gossip succulento prima del ballo."
-"Dra?"
-"Te lo spiego dopo."
Molti sguardi erano ancora puntati su di loro e Draco non voleva rovinare tutto. Finirono la colazione e tornarono nella loro stanza; sulle scale per entrare nella sala comune incontrarono Pansy con Millycent.
-"Ehi Dra! Ho saputo che umiliato la grifona! Era anche l'ora, pensavo fossi stato stregato. Non vedo l'ora di vederti in smoking stasera. Io sarò perfetta per te."
-"Immagino che abito volgare avrai. Comunque le voci viaggiano più veloce della Firebolt, ma non sono affari tuoi in ogni caso."
-"Oh finalmente Draco Malfoy è tornato." disse l'altra ragazza. "Scontroso come sempre."
Draco e Blaise non degnarono oltre le due ragazze, che senza troppi problemi andarono per la loro strada.
-"Ora hai capito?" disse Draco una volta seduti sul letto.
-"Credo di si, però non è giusto, povera. Davanti a tutti."
-"Beh sarà più umiliante per Weasley che per lei."

Il pomerggio volò, Ginny e Hermione erano chiuse nella loro stanza, passavano dalla camera al bagno, si erano fatte maschere di bellezza, Hermione aveva lisciato i capelli, Ginny se li era fatta arricciare. Harry l'aveva vista con i bigodini in testa e si era messo a ridere.
-"Mi ricordi mia zia Petunia!" detto ciò non aveva più visto la sua ragazza, che come le altre era rifugiata nel loro dormitorio.
La sera arrivò, erano pronte.
-"Herm, si va in scesa per l'ultima volta pronta?"
-"Andiamo. Non vedo l'ora di finirla con questa farsa."
Ginny era bellissima con i suoi capelli rossi ce scendevano in mordibi boccoli, l'abito color perla li faceva risaltare, le scarpe le sclanciavano le gambe, il trucco le dava l'aria di una principessa.
Hermione era altrettanto bella, i capelli raccolti in una treccita che le partiva dalla fronte sul lato sinistro e che si fermava poco dopo l'orecchia e lasciava cadere i capelli lisci sulla schiena. L'abito si intonava alla perfezione con la sua carnagione, sembrava cucito su di lei. Scesero le scale che portavano in sala comune un pò imbarazzate, Ginny temava di non piacere a Harry, Hermione temeva di sembrare ridicola.
Harry rimase senza fiato quando le vide arrivare, la sua fidanzata le sembrava un sogno ma anche Hermione lo ripempiva di orgoglio.
-"Ginny, sei splendida. Mi sa che questa sera non ti lascerò manco un secondo. Sei uno schianto."
La ragazza arrossì.
-"Anche te stai molto bene." poi si baciarono.
-"Ehi ma che ti sei messa? Ho tutte le labbra appiccicose."
-"Ahah, scusa il lucidalabbra."
Hermione aspettava che Ron dicesse qualcosa, ma quello se ne stava impalato con un baccalà.
-"Allora? Non mi dici nulla'?"
-"Sei bellissima. Anche se l'abito verde..."
-"Ti sta benissimo Herm, sei splendida anche te. Non mi ricordo di averti mai visto liscia."
-"Grazie Harry. Meno male che ci sei te!"
-"Dai ragazzi andiamo." Ginny prese Harry per mano e si incamminò.
-"Finalmente hai un abito normale per il ballo. Temevo fosse quello dell'altra volta, anche se eri bellissimo ugulmente." disse Hermione seguendo i due amici.
Fecero le scale, scesero lentamente, Hermione e Ginny con i tacchi non eramo molto sicure.
All'ultima rampa, Ginny si girò verso Hermione e le strizzò l'occhio.
-"Harry, ti spiace aiutarmi a scendere?"
-"Problemi con i tacchi?"
-"Si mi fanno già male." Harry la prese a braccietto dall'altra parte. Ora la ragazza sembrava scortata.

Draco era pronto. Aspettava Pansy che come al solito ci stava mettendo una vita.
-"Ancora due minuti e me ne vado. Te lo dico."
-"Dra tranquillo. Arriverai in tempo."
-" Non mi hai detto con chi sarà la tua dama  Bla."
-"Lo vedrai. Sembri proprio un damerino così vestito."
-"Tutta invidia la tua. Oh eccola finalmente, ma come si è conciata?"
Blaise trattenne a stento una risata. -"Auguri amico mio."
-"Era l'ora. Sei in ritardo."
-"Si lo so sono bellissima, non è il caso che tu me lo dica."
-"Infatti non te l'ho detto. Andiamo."
-"Alla fine te lo sei messo, sei veramente molto sexy lo sai? Se vuoi possiamo non andare, possiamo stare da te."
-"No andiamo."
Salirono le scale in silenzio, Draco non le diede ne la mano, ne il braccio, proseguiva mani in tasca, guardando dritto davanti a se.
-"Perchè ti sei fermato?" chiese Pansy, vedendo Draco impalato al lato della porta.
-"Aspettiamo una persona."
-"Chi?"
-"Indovina? Stupiscimi?"
-"Zabini?"
Draco la guardò e sbuffò col naso.
Per sua fortuna l'attesa non fu molta.

La sala grande era addobbata per il Gran ballo.Draco aspettava la sua dama, era perfetto nel suo smoking nero. Le ragazze si giravano a guardarlo ma lui non aveva occhi per loro. La sua mente era proiettata su Hermione che stava scendendo le scale insieme a Harry e Ron. Quando Hermione lo vide, gli sorrise.
-Dio quant'è bello.- Sentì le farfalle allo stomaco, non si sentiva adatta a lui, Pansy era li vicino, con il suo vestitino corto sembrava una di quello che stanno negli angoli delle strade di Londra, pensò Hermione. Ginny due scalini più avanti, si guardava in giro, la sala era perfetta, gli addobbi erano strepitosi, molti striscioni di Hogwarts erano appesi, la coppa era esposta al tavolo degli insegnanti.
Arrivati all'ultimo scalino, Ginny si girò ad aspettare Harry, guardò Hermione e la vide fissare Draco.
-"Grazie Harry." disse Hermione fermandosi proprio davanti al ragazzo appoggiato al muro. "Grazie Ron." disse lasciando il suo braccio. "Eccomi Draco, possiamo andare al ballo. Spero tu non mi stia aspettando da tanto."

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Capitolo 37
*** Capitolo 36 ***


cap 36 Draco porse la mano a Hermione, lei la prese.
-"Sei bellissima." La ragazza arrossì, sentirsi dire da lui che lei era bella la metteva sempre in imbarazzo.
-"Spero di essere alla tua altezza". Sembrava che intorno a loro si fosse creato un alone magico, tutti osservavano la scena.
-"Non sono bellissimi?" disse Ginny con aria sognante a Harry.
-"Ehi non ti vado più bene?" rispose un pò indignato Harry.
-"Scemo, sai cosa intendo."
Ma mentre tutti osservavano Hermione e Draco prendersi per mano e entrare in sala grande, due persone stavano fumando di rabbia.
Ron, una volta capito cosa stava succedendo, fece uno scatto verso la ragazza che avrebbe dovuto essere la sua dama. Afferrò Hermione per un gomito.
-"Che cazzo stai facendo?"
-"Ahia, Ron mi fai male."
-"Weasley, se ci tieni a te stesso lasciala subito."
-"Draco Malfoy sei uno stronzo!" Pansy si era avvicinata e stava per scoppiare a piangere. "Mi hai umiliato davanti a tutti, mi avevi detto che l'avevi mandata a quel paese!"
-"Pansy che cazzo dici? Sei tu che capisci quello che vuoi, è vero questa mattina io e lei abbiamo avuto una discussione ma se tu sei tanto oca da credere a tutto cazzi tuoi."
-"E' per lui il vestito verde? Sei diventata una serpe come lui! Sei una troia ecco cosa sei! Tu sei mia! Lo sei sempre stata!" Ron aveva la faccia dello stesso colore dei capelli; una piccola folla si era riunita intorno ai 4, Harry si era avvicinato ad Hermione così come Ginny, ma non si erano intromessi, non ancora almeno.
-"Io sarei una troia? Tu parli? Tu che mi hai incantato? Tu che hai cercato di violentarmi? Beh se proprio vuoi saperlo mentre tu mi toccavi, io pensavo a lui!" E Hermione riprese la mano di Draco. Sembrava una Furia. "Ron, pensavo di amarti un tempo, ma per mia fortuna mi sono sbagliata, come si può amare uno come te? Uno finto, egoista, che la prima cosa che ha pensato quando mi ha visto questa sera era il colore del mio abito."
-"Ma finiscila! Ha ragione lui sei una troia! Hai fatto soffrire Zabini, sei andata con Draco, poi sei tornata con lui e adesso di nuovo Draco. Poi dici di non essere una troia?!" Pansy stava aggredendo verbalmente Hermione, ma non sapeva con chi aveva a che fare.
-"Detto da te, troia è un gran complimento." con un finto sorriso la grifona rispose alla serpe. "Basta guaradare il tuo vestito per capire come sei."
-"Non ti permettere!" Pansy aveva cercato di dare uno schiaffo a Hermione ma la grifona era pronta, tirò fuori la bacchetta e impastoiò la ragazza. Per ora, Pansy, non era più un problema.
-"Malfoy! Tu e io,fuori!"
-"Non ti è bastato? Ne vuoi ancora? Beh mi spiace non questa sera, questa sera devo dedicarmi a Hermione. Grazie per essere stato tanto coglione da fartela scappare." Draco si era girato, stava entrando in sala grande con Hermione. Ron alle sue spalle aveva tirato fuori la bacchetta.
-"Cruc.."
-"Expelliarmus!" La bacchetta di Ron volò via dalla sua mano prima di finire l'incanto."Ron! Torna in te! Ti rendi conto di quello che stavi per fare?" La bacchetta era finita nella mano di Harry, lui aveva lanciato l'incantesimo per proteggere Draco Malfoy.
-"Suppongo di doverti ringraziare Potter." Lasciò un attimo Hermione sulla soglia, caricò il destro e colpì secco lo stomaco di Ron. "Impari a cercare di colpirmi alle spalle! Vedi persino il tuo miglior amico è contro di te. Fossi in te penserei bene a quello che ho fatto." Lasciò la spalla di Ron il quale si teneva lo stomaco, sembrava dovesse vomitare da un momento all'altro. "Ah, se vuoi, puoi usare lei come dama per stasera. A me non serve più." Indicò Pansy che era ancora sotto incantesimo. "Un ultima cosa, è l'ultima volta che ti affronto con le mani, la prossima volta, se mai ci sarà e spero per te di no, userò la bacchetta." Porse il braccio a Hermione, lei lo accettò con un sorriso.
-"Dra, abbiamo dato spettacolo. Non so se tua madre sarebbe felice di sapere che il mio debutto con te, è avvunuto dopo una rissa." disse pensierosa la ragazza, mentre tra gli sguardi, i sussurri e le occhiatacce entravano in sala. "Forse è meglio non dirglielo."
-"Herm, non ti devi preoccupare di quello. Goditi la serata, è la prima che riusciamo a passare di nuovo insieme. E poi quella fossetta di rpeoccupazione non ti si addice stasera. Devo ricordarmi di fare i complimenti a mia madre, aveva ragione, sei uno schianto."
Hermione arrossì per l'ennesima volta.
-"Buonasera a tutti! Spero che il soggiorno dei nostri ospiti sia stato di loro gradimento, e che i miei studenti si siano comportati come maghi e streghe ospitali. Ebbene si conclude stasera il torneo di quidditch delle tre scuole di magia! Vorrei invitare le studentesse della squadra di Beauxbatons a salire qui da me, in modo che possiamo ringraziale della loro deliziosa presenza." Una per volta le 7 ragazze della squadra andarono da Silente, le seguiva la loro preside. Ricevettero i complimenti e scesero. Tutti i maschi presenti nella sala erano incantati dal quella squadra al femminile. Anche Draco osservava una per una le studentesse.
-"Ehi! Io sono qui!" Hermione gli aveva dato una leggera gomitata nelle costole.
-"Scusa hai detto qualcosa?"
-"Ci metto poco a tornare in camera sai?"
-"Lo so bene, ma il mio terrore e che qualcuno ti rapisca nel tragitto." La prese per i fianchi e la baciò. "Sai mi piace tu sia gelosa."
-"Anche la Parkinson lo era."
-"Se stai cercando di paragonarti a lei, non ci riusciresti manco se ti denudassi. Amore mio, te sei superiore."
Non tanto per il complimento ma quanto per il nome con cui l'aveva chiamata, Hermione lo baciò di slancio. Poi la loro attenzione fu richiamata dalle parole del preside che stava chiamando la squadra di Durmstrang. Anche loro, uno per volta andarono a salutare Silente.
-"Infine, miei cari ragazzi, chiamo la squadra vincitrice del torneo, che per mia fortuna, se mi è consentito dirlo è Hogwarts!" La sala scoppiò in un clamoroso appluso quando i 7 componenti della squadra ri radunarno intorno alla coppa. Ginny risplendeva nel suo abito.
-"E' bellissima non trovi?" Draco la guardò e si strinse nelle spalle.
Ci fu un attimo di silenzio nel quale Silente afferrò la coppa e la porse a Harry. Quando la tirò su altre urla ecceggiarono nella sala.
-"Bravo Blaise!!!!" Cominciò a gridare Draco. Di tutta risposta Hermione gridava i nomi di tutti i grifondoro.
-"Ragazzi!!" Silente richiamò l'ordine "Direi che il ballo ora può iniziare! Buon divertimento!"
Da un angolo della sala un complesso iniziò a suonare, il primo ballo era un lento. Come per il torneo tre maghi, i campioni dovevano aprire le danze.
-"Non ci credo!" Draco stava guardando una coppia danzare.
-"Mah! Dra! Non è Lavanda quella che balla con Blaise?" Hermione guardava la coppia volteggiare per la sala.
-"Signorina, mi concede l'onore di questo ballo?"
-"e me lo chiedi?" Mano nella mano Hermione e Draco entrarono nel vortice di ballerini, non smettevano un attimo di guardarsi neglio occhi. Dopo un paio di balli lenti la musica combiò e un ritmo più giovanile invase la sala.
-"Eccovi finalmete!" Blasie accompagnato da Lavanda si erano avvicinati alla serpe e al grifone.
-"Ehi la!"
-"Hermione come stai?" chiese Lavanda visibilmente preoccupata.
-"Oh molto meglio,e il mertio è anche il tuo! Grazie!"
-"Bene la nostra grifona è tornata in se finalmente, tu non sai cosa mi hai fatto passare con questo qui in camera!"
-"E questo cos'è? Una nuova moda? Serpi e grifoni?" Al gruppo si erano uniti anche Ginny e Harry. I sei ridevano e scherzavano, si stavano godendo la serata. Harry, Ginny e Blaise veniano spesso invitati a brindare con gli studenti di Hogwarts, molti di loro li cercavano solo per poter curiosare un pò e orgliare. I tre ragazzi andarono a prendere da bere, le ragazze parlavano commentavano i vari vestiti. Hermione si sentì chiamare alle spalle, si trovò faccia a faccia con Ron. Poco dietro, Pansy. Subito Ginny e Lavanda si schierarono al suo fianco.
-"Che vuoi Ron? Non ne hai avuto abbastanza?" Hermione era stufa, stufa di lui, dei suoi comportamenti.
-"Herm, io ti devo delle scuse. Non mi sarei dovuto comportare così."
-"beh ormai è tardi non credi?"
-"Si lo so , ma speravo che tu potessi ancora perdonarmi."
-"Ronald Weasley, ti rendi conto che mi ahi stregata? Che mi hai quasi violentata?"
-"Si, beh, io credevo tu volessi, credevo che fossi sotto l'effetto del filtro."
-"Il fatto che io ti dicessi di no, non er sufficiente vero?"
-"Hermione io ti desidero!"
-"Ron finiscila!" Ginny era intervenuta. "Ti stai rendendo ridicolo oltre l'immaginabile."
Il fratello però non l'ascoltò.
-"Hermione, basta un ballo me lo concedi? In fin dei conti avresti dovuto essere la mia dama."
-"E' vero in parte, perchè Draco mi ha invitata prima, e da sana mentale. Comunque un ballo solo. Poi mi lasci in pace."
-"Un ballo."
Ginny e Lavanda cercarono di persuadere Hermione a non farlo, ma lei era impassibile, diceva di doverglielo per gli anni di amicizia sincera.
Poco lontano però, Luna aveva osservato la scena e sentendo odore di guai, era andata a cercare Harry e Draco. I ragazzi si erano fermati a parlare con alcuni studendi di durmstrang.
-"Ciao Harry. Come stai?"
-"Oh ciao Luna! Sola? Dove hai lasciato il tuo cavaliere?"
-"In questo momento non è del mio cavaliere che dovete preoccuparvi ma di quello che balla con Hermione."
-"Che intendi dire?" chiese Blaise.
-"Guardate voi stessi."I tre ragazzi guardarano il punto che indicava Luna, Hermione stava ballando con Ron e parlavano.
Draco era impassbile, non dava segno di emozione. Subito Blasie e Harry si diressero dalle proprie dame.
-"Ginny mi vuoi spiegare cosa succede? Perchè Herm sta ballando con lui?"
-"Abbiamo provato a dissuaderla ma diceva che doveva farlo per la loro amicizia."
-"Pansy, che cazzo state tramando?"
-"Oh io non lo so, io sono solo qui a osservare la scena Blaise."
-"Non l'abbiamo persa di vista un attimo, Harry. Non ci fidavamo." Ginny disse all'orecchio del fidanzato.
-"Avete fatto bene."
-"Harry, dov'è Draco?"
-"Non lo so, sarà rimasto con Luna?"
-"Luna?" domandarono all'unisono Lavanda e Ginny.
-"Ti spiego dopo."
Draco era rimasto a osservare la scena, Hermione e Ron ballavano,lei sembrava felice, lui lo era molto di più. Anche se cercava di mascherarlo, Draco conosceva le espressioni del viso meglio di chiunque altro. Suo padre gli aveva insegnato a mentire e a capire chi mentiva.
Finita la canzone, Hermione stava per lasciare la pista da ballo ma Ron la trattenne.
-"Aspetta! Non andare, balliamo ancora."
-"Ron ti avevo detto un ballo e uno sarà." Hermione cercava di andare ma Ron la tratteneva.
-"Dai ancora uno! Cosa ti costa? Infondo il tuo Draco non è manco venuto a cercarti. Pensavo che sarebbe venuto a dirmi di tutto o rendere veritiere le sue minacce, ma vedo che di te non gli importa molto se ti lascia qui, con me."
-"Cosa intendi dire?"
-"Beh, tu e io al centro della pista sotto gli ochhi di tutti. Dai Herm,non gli interessi."
Hermione stava quasi per cedere, le parole di Ron le cominciavano a sembrare vere. Perchè Draco non era andato da lei? Perchè Draco non era intervenuto a fine del ballo quando Ron le aveva preso il braccio?
-"Non è vero. Sei solo un bugiardo."
-"Herm, io non sto mentendo, sono i fatti che parlano. Potresti basta fingere di amarmi, poi con il tempo mi ameresti davvero. Dai, possiamo provarci."
-"Ron, come faccio a fingere di amarti quando io amo Draco? Non importa se lui non è intervenuto adesso, non cambia quello che provo."
Ron si fece più violento, le strinse il braccio, ma Hermione non fece una piega.
Un colpo di tosse interruppe il discorso tra i due grifoni.
-"Credo che tu le stia facendo male Weasley. Lasciala." Draco era finalmente intervenuto, aveva ascoltato i discorsi che Ron stava facendo alla sua Hermione. "Herm poi io e te dovremmo parlare. Tornando a noi, ti avevo avvisato, avresti dovuto starle alla larga. Ora levati."
Molti studenti intorno ai tre si erano fermati e avevano ascoltato, Drao se n'era accorto per cui non aveva lasciato incanti. - Aspetta solo quando non te l'aspetterai, Weasley. Mai mettersi contro un Malfoy.-
Ron messo spalle al muro se ne andò.
-"Non te la lascio così. Sappilo Malfoy, dovrai guardarti le spalle."
-"Io mi preoccuperei più delle tue." Dando le spalle al grifone, continuò rivolto a Hermione. "Perchè sei venuta a ballare con lui? Non ti posso lasciare un attimo che tu vai già con lui. Come faccio a lasciarti nella stessa torre? Herm, mi posso fidare?"
-"Dra, perdonami. Sono stata un ingenua, credevo veramente lui volesse solo farsi perdonare, non credevo volesse farmi il lavaggio del cervello. Per tutti i folletti che stupida sono stata." un misto di rabbia e colpa si stava facendo largo negli occhi della ragazza.
-"Adesso non piangere, o Ginny ti uccide. Non vorrai far colare il trucco. Herm, ho sentito quello che dicevi prima.  Nonostante la tua ingenuità, hai detto una cosa bellissima. E credo sia giusto ricambiarla. Ti amo, sono innamorato di te piccola ingenua grifona."
Ballarono molte canzoni, dandosi baci, non parlarono più di Ron, però quando raggiunsero i loro amici, Hermione fu aggreditata da Ginny e Harry.
-"Sei una scema! Ti rendi conto? Meno male che Draco è un signore!" Gli aveva detto Harry.
-"Herm, dopo tutto quello che mio fratello ti ha fatto, tu in nome dell'amicizia ci sei andata a ballare. L'unica cosa che lui vorrebbe sei te! Altro che amicizia." Le aveva detto la migliore amica.
Lentamente la sala si stava svuotando, era tardi, il giorno dopo gli studenti sarebbero tornati a casa per Natale.
-"Herm, amore mio, io mi fido di te, però non fare altre cavolate questa notte. Mi sembra che per ora hai già dato."
-"Tranquillo, Harry e Ginny non mi permetteranno di fare altre cazzate."
-"Allora ci vediamo tra poco. Buonanotte amore." Un bacio e Hermione seguì i suoi compagni grifoni verso la torre.
-"E così tu e la Brown?" Domandò Draco a Blaise, appena soli.
-"Sorpresa! E' una brava ragazza infondo. Era solo ferita, e io ho asciugato le sue lacrime."
-"Blaise il cavaliere dal fazzoletto d'oro. Si ti sta bene come titolo. Amico mio, ti devo chiedere un favore."
-"So già. La risposta è: Pansy e Weasley sono usciti meno di mezzora fa dalla sala, dal comportamento di lei, presumo avesse appena trovato uno disposto a darle del pisello. Conoscendo la zoccola, sarà al solito posto."
-"Sei il migliore! Vieni?"
-"Aspettavo tu me lo chiedessi."
Le due serpi, scambiandosi sorrisi complici, si incamminarono alla ricerca dei due ragazzi.
Il momento della vendetta di Draco era arrivato.

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Capitolo 38
*** Capitolo 37 ***


cap 37 Draco e Blaise camminavano per il corridoio, vi erano coppiette ovvunque, corvonero con tassorosso, tassorosso con serpeverde, i colori di Hogwarts si stavano fondendo e in più di un'occasione si fondevano con quelli delle scuole ospiti. Il passo dei due ragazzi era deciso, sicuro, sapevano dove andare, conoscevano Pansy e sapevano dove portava le sue prede.
-"So che non mi risponderai, ma ho un paio di domande per te. La prima: perchè non sei intervenuto subito quando la Lovegood ci è venuta a chiamare?"
-"Perchè lei ha sbagliato, non avrebbe dovuto farlo, e volevo che lo capisse da sola."
Blaise aggrottò la fronte.
-"Sei sempre il solito; bella coppia di orgogliosi siete, ne sei conoscenza vero?"
-"Hai altro da chiedermi?"
-"Ovvio: che intendi fare adesso?"
-"Oh beh lo vedrai." Rispose Draco voltandosi per guardare l'amico.
Erano arrivati davanti al bagno dei prefetti del 5° piano. Molti prefetti, tra cui loro, avevano fatto l'errore di mostrarlo a lei, dicendogli la parola d'ordine. Ogni anno Pansy cercava qualche nuova preda che gliela desse.
-"Dici che avranno chiuso la porta?"
-"Nel caso la facciamo saltare, tranquillo Blaise." Lo rassicurò Draco, con una scintilla divertita negli occhi. Però la porta non era chiusa.
-"Sono proprio due scemi." disse Blaise.
Draco entrò, la bacchetta levata. Non voleva un duello leale, non se lo meritava Weasley.
-"Weasleiuccio!!! Sei vestito?" Draco chiamava Ron, erano ancora nell'anticamera del bagno quando Pansy gli si parò contro.
-"Volete divertivi un pò anche voi? Ho sempre desiderato farlo in tre. Anche se tu Draco, sei stato cattivo con me." disse facendo il labbruccio la ragazza.
-"Tu vestiti, mi spiace ma questa sera la tua orgia te la farai da sola. Evapora."
-"E no caro mio! Non  mi rovinarai del tutto la serata, uscite di qui!"
-"Tu non sei ne prefetto ne caposcuola, non hai il diritto di stare qui." rispose Zabini.
-"Lei no, ma io si." Ron era apparso da dietro l'angolo che portava alla vasca, indossava solo dei boxer.
-"Weasley con te ho un conto in sospeso, Blaise ti occuperesti tu di questa rompicoglioni?"
-"Oh volentieri."
Blaise si era avvicinato a lei con passo elegante, suadente, sapeva che lei gli sarebbe caduta tra le braccia ed era quello che voleva.
-"Blaise, per fortuna tu non sei come lui." Pansy ci era cascata subito, pensava che la intrattenesse con del buon sesso, ma invece Blaise aveva tutt'altro per la testa.
-"Ne sei sicura? Crucio!" Pansy urlò di dolore. "Urla quanto vuoi nessuno ti aiuterà, abbiamo insonorizzato la stanza. Non avresti dovuto metterti contro di noi. Non avresti dovuto cercare di usarmi, non avresti dovuto essere così troia. Sai poi cosa penserà sempre di te la gente? Non avrai più amiche, tutto perchè diranno che sei una troia!" Zabini era cattivo, capitava raramente  che lui perdesse il controllo, ma quando succedeva era temibile quanto Draco. A serpeverde avevamo imparato a non pestare i piedi a i due, erano una delle coppie più temute di Hogwarts. Pansy aveva smesso di urlare, lacrime silenziose le cadevano dagli occhi chiusi. Poi svenne. Blaise le eliminò i ricordi di quello che stava succedendo, ma non gli rimosse del tutto il ricordo del dolore. Era sempre stato portato per gli incantesimi di memoria, fin da piccolo si divertiva a far dimenticare ai suoi amici quello che gli faceva.
Draco e Ron erano uno di fronte all'altro, immobili, si guardavano negli occhi, Draco non sbatteva manco le ciglia.
-"Sei stato stupido a venire qui con lei. Potevi basta chiudere la porta, ma si vede che non impari mai." Il riferimento a Hermione che lo beccava con Lavanda era palese.
-"Taci Malfoy."
-"Oh, tranquillo, dopo che ti avrò insultato, umiliato, deriso starò in silenzio a godermi la scena. Sai, domani vado a casa di Hermione, i suoi genitori mi hanno invitato per Natale, quindi vediamo di sbrigarci, devo preparare il baule."
-"Non preoccuparti Malfoy, sarò rapido a batterti."
-"E con quale bacchetta se posso? Sei stato così sciocco da non prenderla dai pantaloni. Te l'avevo detto, basta mani, ora si usano le bacchette, non mi sporcherò oltre con il tuo sudicio sangue."
Ron, la bacchetta l'aveva presa, l'aveva nascosta  nell'elastico dei boxer. Ma lasciò continuare Draco.
-"Come ti sei premesso di incantere Hermione? Nemmeno io, che sono il Principe delle serpi, avrei mai fatto una cosa tanto spregevole. Lei non si merita questo, te l'ha dimostrato anche questa sera, si è voluta fidare di te, cazzata enorme, ma l'ha fatto. Non la meriti, lei si merita di meglio."
-"Oh e il meglio saresti tu immagino?"
-"Perchè no? Posso darle quello che ha sempre sognato, posso darle tutto io."
-"Cosa ne sai di quello che sogna lei? Non la conosci! L'hai insultata per il suo sangue fino a ieri e ora sei qui a parlarmi di come avrei dovuto comportarmi io. Sei patetico."
-"Ora basta! La pagherai Weasley, non avresti dovuto metterti contro un Malfoy. Ma dopo questa sera, non lo farai più. Imperio!" La maledizione di Draco era potente, racchiudeva tutta la rabbia, tutta la frustazione, tutto l'odio che provava per la persona che si trovava davanti. Era sempre stato bravo nelle maledizioni senza perdono, ma quella era la sua preferita, far fare alle persone quello che voleva. Ron prese la bacchetta velocemente, "Protego", ma il suo incantesimo era troppo debole ed era partito con qualche secondo di ritardo. L'incanto di Draco lo colpì in pieno. Ron sembrava in un altro pianeta, gli occhi spenti, un sorriso ebete stampato in volto.
-"Bene bene, ecco la faccia adatta a te. Ascoltami bene, ora tu uscirai di qui in mutande, lascia qui i tuoi vestiti, corri nella torre del grifondoro, ma fai il giro largo, ti devono vedere molte persone. Mi hai capito?" Ron lo guardò e sorrise. " Poi una volta nella torre, vai in ginocchio da Hermione, chiedile perdono. Inchinati ai suoi piedi, ma non osare toccarla. Se lei ti tocca, tu non ricambiare. Poi domani mattina, vieni qui. Bussa alla porta tre volte poi entra. Ti aspetto per le 8.30. Non tardare, o sarà peggio per te." Draco era stato chiaro, preciso. "Ora vai."
Ron prese a correre fuori, inconsapevole di quello che stava facendo.
-"Bella trovata, e io che mi ero preparato a ripulire la stanza dal sangue." Blasie, che era rimasto in disparte tutto il tempo si avvicinò all'amico.
-"Beh, così è abbiamo un servetto nuovo. Per giunta di grifondoro."
-"Noi ormai con i grifondoro abbiamo un certo feeling." Dando una pacca sulla spalla all'amico, Blaise e Draco usciro dal bagno. "Per quanto pensi di tenerlo sotto incanto?"
-"Per un pò, deve ricordarselo per tutta la vita. Anzi devo essergli ricordato." Il solito ghigno beffardo apparve sul viso di Draco.

Ron correva per i corridoi, era in boxer, passò davanti alla sala grande, molti ragazzi che erano ancora seduti li a trattenersi in docle compagnia lo guardarono e risero di lui, arrivò alla torre, disse la parola d'ordine, entrò, la sala comune era ancora affollata, anche qui molti lo guardarono e risero.
-"Ron? Ma che diavolo ci fai in mutande?"
-"Oh, Seamus! Devo parlare con Hermione! Devo chiederle scusa." Ron era agitato, non vedeva la ragazza nella sala comune e lui non poteva entrare nel dormitorio femminile. "Chiamala per favore."
-"Ma Ron, Hermione starà già dormendo. Le parlerai domattina. Vai a dormire."
Ma Ron non andò nella sua stanza, chiamò Hermione, gridò il suo nome, ma lei non usciva dalla porta del dormitorio, continuò a chiamarla. Era in ginocchio sulla soglia, una barriera invisibile gli impediva di procedere oltre.
-"Hermione! Hermione! Hermione!" Niente.
Esasperati, i compagni incitarono le ragazze ad andare a svegliare la grifona. Alla fine una sconsolata Patil, andò nella stanza della ragazza.
-"Herm, Herm per favore svegliati." Dopo un paio di scrollate, Hermione si svegliò.
-"Che succede?" Stupita di trovarsi davanti la gemella, Hermione si alzò a sedere.
-"Scusami se ti ho svegliata, ma c'è Ron che non fa che chiamarti, è da mezzora almeno che continua così. Senti." In sottofondo si sentivano le urla di Ron.
-"Mi spiace io non esco. Non a parlare con lui poi." Stava per rimettersi a dormire, ma la ragazza la fermò.
-"Herm, ti prego. E' in ginocchio in mutande! Si sta rendend ridicolo. E poi se non lo fermi credo che qualcuno lo schianterà a breve."
Hermione esasperata si mise la vestaglia e uscì. Appena girò l'angola che portava al corridio centrale. vide la sagoma di Ron, in ginocchio sulla soglia.
-"Hermione! Hermione finalmente mi hai sentito! Ti prego perdonami! Sono stato uno stupido un cretino. Non ti meritavo, non merito e non ti meirterò mai. Non sono al tuo livello. Ti prego perdonami per tutto quello che ti ho fatto. Sono un viscido troll, ti prego. Perdonami!"
-"Non posso ancora perdonarti, ma accetto le tue scuse. Ora levati da qui, e lascia dormire i nostri compagni." Hermione senza degnarlo oltre di uno sguardo si girò e tornò nella sua camera. Stufa dei cambi di umore di Ron, stufa dei suoi complotti, delle sue macchinazione non sapeva se credere o meno a quelle parole. Sperava davvero lui la lascesse finalmente in pace e capisse che non aveva più speranze con lei. Poi il suo sguardo cadde sul baule pronto per la partenza di domani.
-"Ancora poche ore e sarò a casa mia, passerò il Natale a casa mia con Draco." Un sorriso le si stampò in volto. Si rimise a dormire per le poche ore che ancora poteva farlo, pensando al suo Draco, alla splendida serata che aveva passato e a come stava per fare un altro casino, ma per sua fortuna non era successo. Sempre sorridendo si addormentò.
La mattina dopo, Hermione si avegliò presto per andare a fare colazione con Harry e Ginny. Si sarebbero scambiati i regali al tavolo dei grifondoro visto che non avrebbero trascorso le vacanze insieme, come succedeva quasi ogni anno. Ron non si unì a loro, ma chiese per l'ennesima volta perdono a Hermione.
-"Per fotuna questa mattina ha i pantaloni." Fu l'unico commento della ragazza.
-"Si mi hanno detto che è stato parecchio imbarazzante ieri sera." Concluse Harry, molto divertito all'idea di Ron in mutande, in ginocchio davanti a Hermione.
-"Allora? Baule pronto? Quindi Draco verrà direttamente da te?" Chiese Ginny, cambiando argomento.
-"Credo di si. Partire, partiamo insieme. Credo venga da me e i suoi ci raggiungano domani. sai ceh non lo so a essere sincera? Non ho più manco scritto ai miei in questi giorni. Quando arrivo a casa, avrò un pò di lamentele." sospirando Hermione continuò a camminare.
-"Non gli racconterai di quello che ha fatto Ron? Non vorrei che per causa sua non ti facessero più venire da me." preoccupata delle conseguenze dei gesti di suo fratello Ginny porse la domanda a Hermione con il cuore in gola.
-"No, non gli dirò nulla. Quest'anno è stato abbastanza traumatico, senza contare che a breve ci sono i MAGO."
-"Oh, era da tanto che non ti sentivo parlare di esami. Finalmente la mia Hermione è tornata." Harry abbracciò l'amica come se fossero secoli che non la vedeva.
-"Sei proprio scemo a volte." Ricambiando l'abbraccio Hermione gli diede un buffetto dietro il collo.
Continuarono a ridere e scherzare per tutto il tempo della colazione. Passarono Luna, Lavanda a fare gli auguri ai tre. Luna lasciò anche un pensierino ad ognuno di loro.
-"Per fortuna eravamo pronte Herm." In una delle riviste babbane di Hermione avevano trovato un paio di occhiali a forma di sole una lente e mezzaluna l'altra, avevano pensato subito a Luna e così gliel'avevano preso.
-"Si figuraccia scampata!"
-"Harry tu hai gli allenamenti nelle vacanze?"
-"Yes. Ogni giorno alle 16. Fino alle 20. Se il mio fisico me lo permetterà farò anche qualcosa in più."
-"Ricordati che hai una fidanzata." Ginny lo disse bevendo succo di zucca ma il suo sguardo era minaccioso.
-"Se riesci a trovare un pò di tempo, potresti passare da me. Anche te Ginny ovviamente. Ai miei farebbe piacere rivederti. Sai che mio padre ha un debole per te. Sei l'unico con cui può parlare di calcio."
-"Ahaha povero John. Dai se riesco volentieri magari prima di andare al campo. Che ne dici Ginny?"
-"Vedere Herm anche nelle vacanze? Quando pensavo di non vederla fino al ritorno a scuola? Eh me lo chiedi? Certo!"

Ron, mani in tasca, stava andando all'appuntamento che Draco gli aveva imposto la sera prima. Disse la parola d'ordine del bagno ed entrò. Draco era già li, lo stava aspettando. Era vestito in maniera babbana, jeans e felpa, niente mantello, niente cappello, niente bastone da passaggio.
-"Wesleiuccio! Buongiorno. Allora? Hai chiesto scusa alla mia Hermione?"
-"Certo."
-"Ho saputo che questa notte hai fatto un bel giro della scuola in mutande. Molto bravo." Si complimentò Draco. "Bene, ascoltami molto attentamente. Adesso, tu andrai a casa tua, ti comporterai normalmente come se nulla fosse. Se ti chiederanno di lei, dirai che avete litigato e che lei passa il Natale a casa sua. Passa buone feste ci rivediamo a scuola. Sempre qui alla sera del nostro ritorno." Draco finito di dettare gli ordini a Ron, uscì, andò a fare colazione in compagnia di Blaise che lo aspettava seduto sui scalini delle scale.
-"Fatto tutto?" Hai sciolto l'Imperius?"
-"Ahahah ovvio che no. Voglio tenerlo ancora un pò controllato. E poi è molto divertente questa cosa."
-"Sei proprio una serpe! E io che pensavo Hermione ti avesse cambiato."
-"Lo sai anche te che l'ha fatto, ma certe cose non possono cambiare!"
In sala Grande trovarono i tre grifondoro ancora al tavolo a parlare, senza nemmeno parlarsi i due serpeverde andarono loro incontro.
-"Draco!" Hermione si era alzata ed era andata a baciare il suo fidanzato.
-"Ehi, buongiorno anche a te. A cosa devo tutto questo?"
-"Niente sono solo felice di vederti!" Rossa in volto la ragazza si sedette.
-"Malfoy." Harry fece un segno con il capo. "Blaise"
-"Ciao ragazzi!" Disse più calorosa Ginny. "Blaise, prima è passata Lavanda. Vedevo che stava continuando a guardare la vostra tavola. Se non la stai cercando anche te occhio." Aggiunse facendo l'occhiolino.
-"E' già andata via?"
-"Credo sia salita a prendere il baule."
-"Merda.Scusate." Blasie uscì di corsa dalla sala.
-"Herm, vado a fare colazione. Ci metto un attimo poi partiamo, ok?"
-"Va bene io sto ancora qui con loro, quando hai finito andiamo a prendere la roba."
Draco le diede un bacio, un bel bacio che lasciò Hermione senza fiato quando lui si staccò.
-"Hermione riprendi fiato." la prese subito in giro Harry.
Draco ci mise realmente poco a fare colazione. Pansy lo salutò e gli augurò buon Natale, lui non le rispose. -Bravo Blaise, sei sempre il migliore con questi incantesimi.-
-"Herm pronta?"
-"Certo!" Salutò gli amici, abbracciò Harry e Ginny. "Allora vi aspetto! Ci conto! Gin fai gli auguri ai tuoi fratelli compresi!"
Quando furono abbastanza lontani perchè i due grifoni non li potessero sentire Draco disse.
-"Anche ai tuoi fratelli?"
-"Si, ha altri fratelli oltre a Ron come tu sai. Li conosco da una vita. Gli voglio bene."
-"E poi ti sembra il caso di abbracciare Potter?"
-"Non cominciare! Ne abbiamo già parlato."
-"lo so, però mi piace quando ti arrabbi." E le diede un bacio.
-"Dra, ti devo dire una cosa. Tu non sai cosa è successo questa notte." E gli raccontò di Ron, di come la gemella Patil era andata a svegliarla, di come era, in ginocchio sulla soglia del dormitorio femminile. Draco ascoltò tutto, non disse nulla finchè lei non finì.
-"Era l'ora che si rendesse conto e chiedesse scusa."
-"Dra, tu non c'entri nulla, vero?"
-"Io? e come potrei?"
Hermione scrollò le spalle. Erano arrivati davanti al quadro della signora grassa, Hermione andò a prendere il suo baule poi insieme scesero nei sottorranei a prendere quello di Draco.
Qui trovarono Blaise. Lo salutarono ed Hermione invitò anche lui a casa sua. Poi i due partirono verso la casa della grifona.

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Capitolo 39
*** Capitolo 38 ***


cap 38 Jean era in cucina già da diverse ore quando John scese per fare colazione.
-"Che profumino? Cosa stai preparando?" domandò il marito alzando i coperchi delle pentole per curiosare.
-"Giù le mani! Oggi arrivano i ragazzi, voglio che sia tutto pronto per quando arriveranno."
-"Ma cara, il pranzo di Natale è domani."
-"Si lo so, ma oggi arrivano. Per cui voglio che sia tutto pronto. Hai finito con gli addobbi?"
-"Jean! E' dall'8 di dicembre che li ho finiti! Li abbiamo fatti insieme. Mi hai fatto diventare matto per mettere tutto come lo volevi, rilassati andrà bene. C'è del caffè?"
-"Oh, scusa. E' che è da tanto che non passiamo un Natale con la nostra bambina, e ora che lo passiamo viene con il suo ragazzo purosangue. Non voglio farla sfigurare. E poi abbiamo anche degli ospiti, sai che ci tengo a fare bella figura."
Servendosi del caffè, il marito annuì poi prese il giornale e scappò dalla cucina lasciando la moglie tra pentole e pentolini.
A metà mattinata la cucina era già stata pulita, le pentole messe via, i sughi sistemati nei barattoli, l'arrosto in forno, il pudding in frigo. Jean si stava guardando in giro per vedere se aveva dimenticato qualcosa.
-"I regali sono sotto l'albero, la tavola è apparecchiata, le decorazioni sono a posto, il bagno è pulito. Eppure..mi sembra di aver dimenticato qualcosa.."
Ma non ebbe il tempo di riflettere oltre che Hermione, da in cima alle scale, la salutò.
-"Hermione! Sei arrivata finalmente! Draco che piacere vederti! Come state? Sarete stanchi! Sedetevi vi va un caffè?"
-"Mamma! Tranquilla! Noi stiamo bene, il viaggio è durato meno di un minuto, come sempre. Draco ti faccio vedere la tua camera così puoi sistemare la roba."
Il panico prese il possesso di Jean, le fuggì un urletto.
-"Che succede mamma? Ti senti male?" preoccupata Hermione si avvicicò alla madre e la fece sedere.
-"Signora Granger le porto un pò d'acqua?" Draco aveva aiutato la mamma di Hermione a sedersi.
-"Oh Draco. Chissà cosa penserai di me adesso. Oddio che figura."
-"Mamma respira, Draco non sta pensando niente. Stai male? Che cos'hai? Devo chiamare papà?"
-"Herm! Perdomani! Hai una mamma esaurita!" Nascondendo il viso tra le mani, Jean si stava disperando. "Ma come ho fatto, come ho potuto dimenticarlo!"
-"Mamma per l'amor del cielo!"
-"Oh, Draco, figliolo, mi sono dimenticata di prepararti la camera! Ma ora rimedio subito! Oh che disastro. Che figura!"
I due ragazzi scoppiarono a ridere, la mamma di Hermione si sentì ancora più in imbarazzo  e divenne rossa.
-"Ahahahah signora Granger, la prego, non c'è nessun problema. Se le creo disturbo vado a casa. Non si deve preoccupare." La gentilezza con cui Draco si rivolgeva a sua madre riempiva il cuore di Hermione di una felicità enorme, la sua sponteneità, il suo modo di ridere, era rilassato, per nulla sforzato. Gli sorrise.
-"Mamma traquilla, ci penso io. Ci metto un attimo. Stai tranquilla." Con un bacio sulla guancia della madre, la ragazza corse al piano di sopra e con un semplice incantesimo pulì la stanza e con un altro fece il letto, in meno di due minuti la camera era pronta. "Ecco fatto mamma. Nessun problema. Vieni Dra."
Appena i due ragazzi furono spariti nel corridoio, Jean si alzò dal divano e andò a chiamare suo marito che si trovava nel garage.
-"John, devi uscire e andare a comprare dei dolci. Non fare domande, qui hai il portafoglio. Vai veloce, Draco ed Hermione sono arrivati. Fai presto."
Senza fare domande, perchè sapeva che intanto non avrebbe ottenuto risposte, John salì in macchina e si recò nella pasticcieria più vicina.
-"Mi dispiace per mia mamma, è che si agita quando arrivano ospiti."
-"Non ti preoccupare, ora capisco da chi hai preso certi atteggiamenti." Un cuscino gli volò dritto in faccia, Hermione rideva divertita.
-"Non ti permettere sai! E poi è la prima volta che porto un ragazzo a casa."
-"Non è vero, io ci sono già venuto."
-"Vero, ma ora è ufficiale." I due ragazzi continuarono a parlare, Hermione gli faceva vedere molti oggetti babbani, lui non capiva perchè lei continuasse a usarli quando con la magia avrebbe sicuramente fatto prima. All'ora di pranzo John andò a chiamarli, non si erano ancora salutati per cui, quando Hermione vide suo padre, gli saltò al collo, lo abbracciò forte e gli si appese come una scimmietta.
-"Anch'io sono felice di vederti Herm. Ciao Draco, è un piacere averti qui."
-"La ringrazio. Come sta?"
Draco era impeccabile, diceva le cose giuste, si comportava da vero signore. L'educazione che gli era stata data era impeccabile, sembrava uscire da dai libri dell'800. -Gli manca il capello a cilindro e il bastone poi sembra un Lord.- pensa Hermione mentre osservava il suo ragazzo tenere conversazione con i genitori. Mangiarono fino a scoppiare, Jean aveva preparato mille deliziosi piatti.
-"Ci credo che si è dimenticata di farmi la stanza, ci saranno volute ore per preparare questo delizioso banchetto."
-Oh, grazie Draco sei molto gentile. E per favore chiamami Jean." Era tutto il pranzo che i genitori di Hermione cercavano di farsi chiamare per nome e farsi dare del tu, ma a Draco sembrava mancargli di rispetto.
-"Che programmi avete per oggi?" Domandò John.
-"Beh, pensavo che a Draco sarebbe piaciuto fare un salto a casa sua e se poi gli andava gli potevo far vedere la Londra babbana. Ma non so lui che intenzioni abbia." Hermione si era girata verso di lui, quasi si aspettasse che lui avesse dei programmi.
-"Per me va bene." fu l'unico suo commento.
Hermione aiutò la madre a sistemare la sala e la cucina, Draco andò con il padre di lei a guardare la tv.
-"John, ti prego non fargli vedere partite di calcio! Lascia in pace quel povero ragazzo." dalla cucina echeggiò la voce di Jean seguita da una risata sonora della figlia.
-"Donne, non capiscono la bellezza dello sport."
-"Ha perfettamente ragione. Hermione poi sembra avere una particolare intolleranza."
-"Già, colpa di sua madre." ammise sconsolato. "Senti, ti va di vedere un pò di calcio. A tuo padre è piaciuto."
-"Perchè no?"
John accese la tv, mise una partita di calcio e cominciò a spiegare a Draco come funzionava.
Neanche a metà primo tempo, mamma e figlia arrivarono in salotto e a malincuore John cambiò canale.
-"Dra, ci andiamo a preparare?" chiese Hermione.
-"Ok."
Mentre salivano le scale Hermione gli chiese che cosa voleva fare.
-"Stare a casa? Io e te? E fare l'amore non è conteplato?"
-"Draco!" la ragazza si girò a guardare i genitori, ma quelli ridevano alle battute di uno show televisivo. "Ci sono i miei a casa. No!"
-"Non faremmo mica nulla di male. Niente che loro non abbiano fatto e che non fanno."
-"Oh! Ti prego Dra." la faccia schifata di Hermione fece ridere il ragazzo.
-"E' anche per questo che ti amo." e le diede un bacio. "Allora se non ti spiace vorrei passare da casa, devo prendere alcune cose e poi vorrei salutare i miei."
-"Immaginavo.Ti aspetto qui allora."
-"Perchè? Vieni anche te."
-"Sicuro? A casa tua? Senza avviso? Non vorrei disturbare."
-"E io che dovrei dire che mi fermo da te questa notte? Dai non fare storie."
-"Va bene, allora mi cambio e andiamo."
-"Perchè? Stai benissimo così."
Hermione era vestita in modo molto casual, jeans, una camicia a quadri bianca e blu, una giacchina grigia sopra.
-"Sicuro?"
-"Te lo devo dimostrare?" La prese per la vita, la strinse a se, l'abbracciò e le fece sentire la sua intimità crescere sulla coscia. Prima di arrivare troppo oltre i due si separarono.
Dopo che entrambi furono pronti, si smaterializzarono dopo aver salutato i genitori della grifona. Giunsero davanti al cancello di Villa Malfoy, era immensa, la casa era enorme circondata da giardini, alberi, fontane.
-"Wow. Tu vivi qui?"
-"Eggià. Vieni dentro o preferisci stare a guardare dal cancello?"
Riscossa dai suoi pensieri, Hermione seguì Draco dentro.
-"Come mai non ci siamo smaterializzati al suo interno?"
-"Perchè tu non puoi, non ancora almeno. Protezioni magiche." concluse Draco per far capire bene a Hermione il motivo.
-"Ovviamente." Hermione sembrava una bambina che veniva portata al parco divertimenti, osservava tutto, chiedeva delle piante, quando fu costruita la casa, molte domande rimasero senza risposta poichè Draco non se le era mai poste e non aveva mai chiesto spiegazioni al riguardo. Salirono due scalini che portavano sotto il portico che conduceva alla porta principale, non ebbero manco il tempo di bussare che un elfo domestico aprì la porta.
-"Signorino Malfoy, quale piacere vederla." Fece un inchino che lo costrinse a toccare il pavimento con il naso.
-"I miei genitori sono a casa, Ber?" Non aveva manco degnato di uno sguardo la creatura.
-"Permesso." disse timidamente Hermione.
-"Non fare la sciocca entra." Ma la ragazza fece appena un passo, era tesa, aveva già incontrato i genitori di Draco, adorava Narcissa, Lucius non riusciva ancora a capirlo ma ora si trovava nel covo dei purosangue serpeverde per eccellenza e non sapeva come comportarsi. Non si sentiva a suo agio vestita così, in quella casa così perfetta, con i mobili lussuosi i jeans le sembravano una tuta, la camicia uno straccio.
-"Dra, se ti aspettassi in giardiano?" Draco si era girato a guardarla.
-"Herm, amore mio stai bene? Sei pallida."
-"E' che..non mi sento a mio agio, qui in casa tua.. Guarda come sono vestita!" Draco sospirò poi le sorrise.
-"E' tutto qui? stai tranquilla, vai benissimo, sei splendida."
-"Ma cosa penserà tua madre? Dai ti aspetto fuori. Non ti voglio far fare figuracce."
-"Signorina Hermione Granger, non osare varcare quella soglia senza salutarmi oppure ti ritroverai con una bella fattura." Narcissa stava scendendo le scale, aveva sentito la conversazione dei due ragazzi e si era divertita della purezza della ragazza. "Sei o non sei una grifona? Non dovreste essere coraggiosi?"
-"Narcissa!! Che piacere! Mi spiace io, è che qui è tutto così perfetto."
-"E tu vai benissimo così" Le disse Draco all'orecchio.
La donna, elegantemente scese le scale, aveva lo stesso portamento del figlio, fiero e bellissimo; abbracciò prima il figlio gli fece un paio di domande poi guardò la ragazza, le sorrise e abbracciò anche lei.
-"Venite, andiamo in salotto. Ber prendi i soprabiti dei ragazzi."
La padrona di casa s'incamminò, fece accomodare i due in un salotto spelendido, con una vetrata enorme che dava sul giardino.
-"Lucius, abbiamo un ospite."
Lucius posò il giornale, alzò lo sguardo e vide il figlio.
-"Da quando Draco è un ospite in casa sua?" Chiese divertito alla moglie.
-"Non lui, Hermione."
-"Oh, ciao. Come stai?"
L'atteggiamento di Lucius era freddo, distaccato, non era ancora convinto della scelta del figlio, lui voleva una purosangue per il suo unico erede; notando però lo sguardo assottigliato della moglie, Lucius divenne più cordiale, la invitò a sedersi e le fece alcune domande di cortesia.
-"Ma come mai siete qui? Pensavo ci saremmo visti domani." chiese Narcissa.
-"Volevo passare a salutarvi, portare alcune cose a casa e prendere i regali." rispose sbrigativo Draco. Trascorsero un oretta in compagnia dei genitori di Draco poi i ragazzi si prepararono per uscire.
-"Dove andate di bello?" chiese la madre di lui.
-"Lo volevo portare a fare un giro a Londra.  Vuole venire?"
La donna apprezzò molto l'invito, ma lo declinò.
-"Potremmo andarci domani dopo pranzo tutti insieme, sarebbe bello! Sempre se i vostri padri non si scannino."
Uscirono che fuori si stava facendo buio.
-"Ok signorina, dove mi porta?"
-"Allora, dammi la mano." Mano nella mano i due si smateriallizarono.
-"Wow, ma che bello. E questo presumo sia un posto tipico."
-"Scemo, è il retro del Paiolo Magico, non possiamo mica materializzarci in centro."
Uscirono dal pub, presero la metro e scesero in Oxford Street.
-"Eccoci, siamo a Londra."
Draco si guardava in giro, non aveva mai visto Londra come la stava vedendo adesso, per le vie c'era fermento, era la vigilia di Natale e tutti stavano correndo per i regali rimasti in sospeso.
-"Vieni, ti faccio vedere un pò di negozi." Prese la mano di Draco, ma lui la lasciò poco dopo.
-"Preferisco girare così se non ti spice." Le passò un braccio intorno alle spalle, le lo abbracciò per la vita. Il pomerigio volò, loro parlavano scherzavano. Draco aveva quasi schiantato un paio di ragazzi perchè si erano avvicinati ad Hermione per darle dei volantini, per invitarli a bere in quel locale anzichè in quell'altro.  Portò Draco a prendere un aperitivo nel pub dove andava sempre con i suoi e con i suoi amici quando restava per un pò in città.
-"Ciao, due Guinness piccole per favore."
-"Posso sapere che cosa hai chiesto?"
-"Non ci credo! Non conosci manco la Guinness?" Hermione sembrava shoccata ma immaginava che lui non sapesse cosa fosse.
-"E' una birra. Assaggiala e poi dimmi come ti sembra, se non ti piace ne ordiamo un altro tipo. A noi." Hermione levò il bicchiere.
-"A te." Le disse lui facendo tintinnare i due bicchieri.
Bevverò altre due birre a testa, poi tornarono a casa. Si erano materializzati nel bagno dopo aver pagato il conto.
A casa, mangiarono poi passarono la serata a giocare a giochi di società sei quali Draco non capiva nulla.
-"Sarà stato il vino e la birra che mi avete fatto bere, ma io non ci ho capito molto in quei giochi. Ma tu bevi sempre così tanto quando sei tra i babbani?"
-"Non beve tanto! Almeno non questa sera."
Si addormentarono nel letto di Hermione, abbracciati, poi Draco però si svegliò, una voglia pulsante di lei era ben visibile. Cominciò a coccolare Hermione, a baciarla, ad accarezzarle i fianchi, a mordicchiarle il lobo dell'orecchio. Prima che lei si svegliasse, lanciò un incantesimo insonorizzante e uno per chiudere la porta.
-"Draco..." disse Hermione, lui però non le diede il tempo di rispondere e le diede un bacio, con la lingua percorse le sue labbra, chiese l'accesso alla sua bocca, gli fu concesso. Da li in poi la passione si impadronì dei due ragazzi, lui comiciò a toccarle  il seno, sollevarle la maglia, lei percorreva i suoi addominali, avanti indietro,scendendo sempre più in basso con la mano. Quando Hermione prese a massaggiare la sua erezione, Draco sospirò, i suoi baci si fecero più caldi, più passionali. Poi cominciò a spogliarla. Fecero l'amore, lo fecero come era tempo che non lo facevano, solo loro, finalmente aveva un pò di tempo per loro e non l'avrebbero sprecato. Prima di colazione, rifecero di nuovo l'amore; Hermione era andata a farsi la doccia, era tornata in camera con l'asciugamano intorno aI capelli, cannottiera e slip, non pensava che Draco fosse ancora in camera sua ma lo trovò li.
Quando scesero per fare la colazione, Jean era già in cucina, i fornelli erano tutti occupati, il ripiano era pieno di piatti con salsine, dolci, verdura; John era in sala stava apparecchiando il tavolo. Mentre erano seduti tranquilli, sul divano a bere caffè, dal piano di sopra si udirono dei passi.
-"Oh cielo, sono già qui!" Jean era uscita dalla cucina, si stava levando il grembiule mentre e in contemporanea si stava sistemando i capelli.
-"Jean! John! Sono io, Narcissa." la donna sbucò dall'angolo del corridoio. "Cara, sono arrivata un pò prima, spero non sia un problema, sapevo che se fossi arrivata all'ora che mi hai detto, tu avresti già fatto tutto."
-"Oh Narci! Non è affatto un problema! Vieni cara! Vuoi una tazza di caffè?"
-"Voletieri grazie!"
-"Lucius?"
-"Arriverà all'orario stabilito, tranquilla. Verrà se vuole ancora una moglie. E adesso dimmi, che posso fare?"
-"Vieni di la in cucina con me, ti faccio vedere."
-"Oh che bello, finalmente mi metto a fare qualcosa con le mie mani. Draco vedrai prima o poi ti farò qualcosa anch'io per te come Jean lo fa per Herm!" Narcissa sprizzava gioia da tutti i pori. " Ah ragazzi quasi me ne dimenticavo, buon Natale!"
-"Auguri anche a te madre."
-"Auguri Narcissa! Mi volevo scusare, non ho rigraziato come si deve per il bellissimo abito che mi hai fatto fare! E' splendido!"
-"Oh sono felice, e poi non mi devi ringraziare, è stato un piacere. Poi dopo ci racconterete tutto, adesso scusate ma i fornelli mi attendono." la donna saprì in cucina.
Alle 11 Lucius fece il suo ingresso in camera di Hermione, lei e Draco erano li ad aspettarlo.
-"Bene, bene, dunque è questa la tua casa Hermione."
-"Benvenuto e buon Natale signor Malfoy."
-"Ciao padre, auguri." Padre e figlio si abbracciarono.
."Oh sei arrivato! Era l'ora."
-"Cissy sono puntuale."
-"Sisisisi lo so, però ti avviso, comportati a modo, non fare casini, non parlare a sproposito, non rovinare il Natale. Sei avvisato."
Lucius guardò Draco, poi seguì la moglie.
-"Speriamo vada tutto bene." sussurro Hermione tra se e se, ma Draco la sentì e le strinse la mano.
-"Insieme." gli disse il ragazzo.
Iniziarono con un aperitivo, poi iniziarono a pranzare. Jean aveva cucinato quello che sembrava cibo per un reggimento.
-"Complimenti signora Granger è tutto squisito!"
-"oh per la centesima volta Draco, chiamami Jean, Narci diglielo anche te. E comunque ti ringrazio. Ma anche tua madre è stata eccezionale, ha un talento nato."
I due uomini erano rimasti in silenzio tutto il pranzo, ogni tanto si lanciavano qualche occhiata ma nulla di più.
-"bene è arrivato il momento dei regali!" Esclamò Hermione tutta felice.
-"Tutti in salotto. Intanto metto su il caffè."
-"Jean lascia stare, questa volta la magia ci aiuterà." Era stato Lucius a parlare, il buon pasto lo aveva messo di buon umore e poi aveva visto il figlio veramente felice, come non lo era da tempo. -Forse Naricissa ha ragione, sembrano perfetti.- Si accomodarono in salotto, presero posto i Malfoy sul divano, i genitori di Hermione sulle poltrone e la grifona era vicina all'albero intenta a prendere i vari pacchetti.
-"Ok, bene, iniziamo. Mamma, questo è il tuo. Papà. Narcissa e Lucius."
-"Ehm ehm." draco tossicchiò per attirare l'attenzione.
-"Non mi sono dimenticata. Ecco a te Draco. Buon Natale."
Hermione aveva comprato un boccino d'oro per Draco con sopra incisi i loro nomi, il suo in verde e quello di lei in rosso.
-"Herm è bellissimo!" Lui diede a lei il suo, quando lo aprì Hermione gli saltò al collo. Erano due biglietti per un viaggio.
-"devi solo scegliere la destinazione."
Quando infine tutti ebbero i loro regali, nessuno fu insoddisfatto.
-"Scusa John, mi spieghi come funziona? Perchè è diversa da quella che avevi al San Mugo."
-"Certo! Beh per forza è il nuovo modello. Vieni, lasciamo le donne ai loro affari."
-"Sembra che abbiano risolto tutto."
-"Bah, sarà speriamo. Ragazzi che ne dite di andare a fare un giro? Hermione me l'hai promesso ieri."
-"Mamma, Hermione non te l'ha promesso."
-"Oh ma a me farebbe piacere, sempre che voi ne abbiate voglia."
-"Ma certo. Vieni Narcissa, ti do asciugamani e tutto l'occorrente per sistemarti."
Lasciarono i due ragazzi soli, subito si baciarono.
-"Mi sei mancata."
-"Ero qui."
-"Ma eri distante, non potevo fare questo." E le diede un altro bacio. "Grazie per il regalo, è magnifico."
-"Beh sei il mio cercatore! E poi è solo una sciocchezza in confronto al tuo! Non dovevi! E' splendido!"
-"Trova una meta, e se vuoi partiamo subito."
-"Potremmo partire per capodanno!" Hermione era raggiante.
-"Devi solo scegliere la meta amore."

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Capitolo 40
*** Capitolo 39 ***


cap 39 Madri e figli uscirono nella Londra babbana, i padri rimasero a casa.
-"Dobbiamo risolvere alcune cose." Aveva dichiarato John alla moglie che in risposta gli aveva chiesto di essere calmo e razionale, doti che sapeva bene non appartenevano al marito quando si trattava della figlia.
-"Lucius, allora? Come stai? E' da quando ho lasciato l'ospedale che io e te non ci vediamo."
-"Vero, diciamo che non ci siamo lasciati nel modo corretto. Narcissa me l'ha fatta pesare e pagare per un pò. Se capisci cosa intendo."
-"Credo di si, jean non mi ha parlato per un paio di giorni; non so se per timore di dire qualcosa di sbagliato o se per ripicca." Alcuni istanti di silenzio.
-"Grazie per il regalo, presumo tu ne sia l'ideatore."
-"Si e no. Se fosse stato per me non ti avrei preso nulla." Ammise il padre di Hermione.
-"Mi duole ammertelo, ma siamo più simili di quello che sembra."
Lucius si rigirava il televisorino portatile nelle mani.
-"Ti va di bere qualcosa? Ho dell'ottimo Whisky invecchiato nelle botti." Propose John.
-"Ok, giornata babbana del tutto oggi." Prese il bicchiere che l'uomo gli porgeva, lo alzò e brindarono. "A cosa?"
-"Ai ragazzi."
-"Ai ragazzi."
Passarono altri minuti di silenzio, poi John si fece coraggio con una lunga sorsata di whisky.
-"Lucius, sei ancora convinto che Hermione non vada bene per Draco? Li hai visti anche te, sono felici ed innamorati. Non puoi metterti tra loro, non sarebbe giusto."
-"John, ti ho già spiegato come funzionano le cose nel mio mondo. Noi siamo una delle famiglie purosangue più antiche, non voglio che Draco perda il prestigio che faticosamente abbiamo costruito."
-"Ma non lo perderà! Se si amano, non lo perderà, anzi. Da quanto mi dicono, mia figlia è una delle streghe più potenti della sua età, se non la più potente. Io non me ne capisco un tubo, finchè mi parla di voti ok, ma non so quanta magia possa esserci in Hermione, perchè io non ne ho, Jean manco. Non ho nulla con cui fare paragoni, per cui dalle un'occasione."
-"John, credimi quando ti dico che gliela sto dando."

Alla Tana, il pranzo di Natale stava quasi per terminare. Molly aveva finito di distribuire i regali: sciarpe, maglioni, cappelli.
-"Mi dispiace che Hermione non sia qui. Si sente la sua mancanza, la sua risata cristallina avrebbe reso lo scambio dei doni ancora più bello." Molly era seriamente dispiaciuta che non ci fosse la sua figlioccia, perchè la considerava come tale ormai.
-"Mamma, finalmente passa un Natale con i suoi, è giusto così. Tu saresti felice se George passasse il Natale a casa di Angelina?" Ginny cercava di parlare il meno possibile dell'amica con i suoi, ma puntualmente sua madre tirava fuori l'argomento.
-"In effetti no, ma è diverso. Hermione fa parte della famiglia."
-"Ginny, che ne dici se domani andiamo a trovare Herm? Si arrabbierrà tantissimo se non vado a salutare Jean e John." disse Harry cercando di far passare oltre l'argomento.
-"Si perfetto, le mando un gufo." Ginny stava già per alzarsi ma Harry la bloccò.
-"Usa il tuo regalo, il suo numero è già in memoria."
-"Ma non sono capace."
-"Appunto, motivo in più per far pratica."
Ginny tirò fuori dalla tasca un cellulare di ultima generazione, il regalo di Harry.
-"Poi  mi dirai perchè mi hai preso un altro regalo, quando doveva essere l'abito il regalo."
-"Non potevo lasciarti senza un pacchetto il giorno di Natale." e le diede un bacio.
Come era prevedibile, i gemelli fischiarono e fecero dei gridolini.
-"Oh piantatela voi due." Infastidita Ginny riprese i fratelli.
Piano piano la ragazza riuscì a inviare il messaggio all'amica che poco dopo rispose.
"Perfetto! Mando un gufo anche a Blaise, magari riesce a venire anche lui! Spero i regali vi siano piaciuti."
-"Ma come fa essere così veloce? Io ci avrei messo un secolo!"
-"Esperienza!" Rise Harry.
Ron era seduto davanti all'amico, rideva e scherzava come se niente fosse, come se la mancanza di Hermione non gli importasse, come se non ricordasse nulla di quello che era avvenuto nelle settimane passate. Harry e Ginny erano sospettosi del suo comportamento ma sollevati, temevano in qualche altra follia di Ron.
Parlarono a Fred e George del loro filtro, poichè dopo il gufo che aveva ricevuto da Harry erano curiosi. Non gli dissero tutto, ma loro capirono che il fratello minore aveva fatto qualche casino.
-"Ha combinato qualcosa non è ero? E' per quello che Herm non è qui." Fred espose i suoi pensieri a Harry, mentre George era con Ginny ad aiutare Molly.
-"Abbiamo risolto. Almeno credo, ma per ora è tutto ok. Non ti preoccupare. E poi Herm è veramente a casa con i suoi."
-"Harry, ma è vero che Hermione sta con Malfoy?"
-"Si. Sembra assurdo lo so, ma li dovresti vedere, sono... perfetti. Sembra banale ma loro lo sono." lasciò il gemello basito, impalato sul posto, poi Harry riflettè e aggiunse: "Non fartelo scappare ok? Dovrà essere lei a dirvelo." Fred fece un cenno con la testa.

-"Tua figlia ha buon gusto John, è veramente un bel regalo." Lucius si rigirava il boccino tra le mani, le incisioni dei nomi lo facevano riflettere. -Hermione deve proprio tenerci a Draco, è un regalo importante. Forse hanno ragione loro, dovrei lasciare a Draco la decisione, ma come faccio? Non posso lasciare che si rovini con le sue mani. Devo parlargli, capire che intenzioni ha. Non ci posso credere che preferisca l'amore al prestigio della sua famiglia.-
-"Oh si, è molto bello. E' semrpe stata brava con i regali." John era intento a guardare una replica di una partita, ma quando si girò per guardare l'amico e lo vide intento a girarsi il boccino tra le dita esplose. "Cristo Lucius! Ma come diavolo fai a non renderti conto che loro si amano! Hermione non ha mai portato nessuno a casa, per giunta il giorno di Natale. L'unico ragazzo che ha dormito qui, oltre a Draco, è Harry. Ed è come un secondo figlio per me! Vedo mia figlia felice, vedo tuo figlio felice, sono felici insieme! Cerca di ficcartelo in quella testaccia che ti ritrovi." John aveva parlato a getto, buttò fuori una grossa buffata d'aria appena finì. Lucius lo guardava, il boccino sempre nella mano.
-"Come credi che mi senta?" il tono del mago non era aggressivo, ne cattivo o arrogante.
-"Non lo so, non ti capisco. Tutto quello che voglio per mia figlia è che lei sia felice. Poi non vedo cosa siano queste preoccupazioni, sono ancora giovani non si devono sposare."
-"John, non so cosa fare ok? I miei avi si staranno rigirando nelle tombe, io e la mia famiglia, a un pranzo di Natale a casa di babbani, mia moglie che si diverte a fare shopping per le vie di Londra babbana, mio figlio che s'innamora di una mezzosangue. Non so cosa fare! So che da un lato, voi altri avete ragione, ma dall'altro sento di dover proibire questa cosa. Mio figlio deve sposarsi o almeno avere una futura moglie da presentare al mondo dei maghi. Deve tenere alto l'onore dei Malfoy! Non lo capisci vero?"
-"Si lo capisco il tuo punto di vista, mi metto nei tuoi panni, se Hermione mi avesse portato a casa un poco di buono, un drogato, anch'io sarei come te. Ma stiamo parlando di Hermione e Draco, non potrei volere un genero migliore se dovesse succedere. Tu e Narcissa avete educato Draco in una maniera splendida. So che in passato i nostri figli hanno avuto delle divergenze, ma mi sembra che le abbiano risolte alla grande." John parla a Lucius come si parla a un bambino.
-"John, il mondo magico si aspetta da un giorno all'altro che Draco Malfoy presenti la sua fidanzata, con tanto di anello al dito, a tutti. Si aspettano che sia una purosangue. La famiglia Parkinson è in attesa di un mio gufo che convalidi il fidanzamento. John, capisci che devo fare qualcosa. Mi dispiace per tua figlia, è una brava ragazza, bella e intelligente ma non va bene. Non posso permettere che Draco perde l'elitè che faticosamente abbiamo costruito generazione dopo generazione."
."Lucius, amico mio- John aveva appoggiato una mano sulla spalla del mago. - te l'ho detto, capisco il tuo punto di vista, è antico, ma il vostro mondo è così, lo accetto. Ti ripeto che mia figlia sarà all'altezza del nome della tua famiglia. Noi non siamo ricchi, ma siamo stimati, laureati, siamo dottori! Non siamo dei mentecatti, così come non lo è Hermione."
-"Non volevo dire che tu e Jean siate dei, va beh quello che hai detto; non so cosa sia di preciso ma da come l'hai detto non è una bella cosa. Ma solo che, Draco ha degli impegni da rispettare. Draco si deve fidanzare con una purosangue come Pansy Parkinson."
-"Piuttosto mi faccio rinchiudere al San Mugo!" Draco seguito a ruota da Narcissa, erano entrati in salotto.
Hermione era rimasta a metà corridoio, troppo ferita dalle parole del padre del ragazzo che amava. Sua madre la guardava, preoccupata, ma Hermione era ferma immobile, non sbatteva manco le ciglia.
-"Hermione, tesoro." Jean l'abbracciò, ma lei rimase ferma. Sua madre si staccò, la fissò le diede un bacio sulla fronte e scese nel salotto, dove la discussione tra i Malfoy era sempre più viva.
-"Non usare quel tono con me figliolo. Sono sempre tuo padre."
-"Tuo padre ha ragione Draco, ma Lucius io concordo con nostro figlio. Non puoi costringerlo a fidanzarsi con quella. Lo sai che fama ha? Lo sai con chi vuoi far fidanzare il nostro unico figlio? Dimmi lo sai? Rispondi!" Narcissa era un fiume in piena, aveva appena rotto gli argini, era furiosa con suo marito, avevano sentito buona parte della conversazione ed era furente.
-"Non lo so Cissy. Dimmelo tu."
-"Oh stai sicuro che te lo dico! E' una troia! E adesso non fare quella faccia, ti ricordi la sua santa mamma? Te la ricordi ai tempi di scuola? Persino il custode se l'era fatta, e Pansy è sangue del suo sangue! Noi mamme parliamo, e so benissimo che sia Draco, che Blaise, che Goyle, che l'intera casa dei serpeverde se l'è portata sotto le lenzuola!"
Draco aveva guardato la madre - Cazzo mamma dovevi proprio dirlo? Già sono in una situazione del cazzo, ci manche te che vai a dire quelle con cui sono stato, grazie tante.- ma lei non lo degna di uno sguardo, i suoi occhi erano inchiodati sul marito, che si era alzato e guardava di rimando la moglie.
-"Possiamo parlarne a casa nostra?"
-"Cos'è hai paura che ci sentano litigare? Lo stanno già facendo. Lucius, ti rendi conto che hai ferito Hermione? Ti rendi conto che lei è perfetta per nostro figlio? Puoi cercare mille ragazze della loro età, anche più grandi o piccole, non importa, ma non ne troverai mezza, dico mezza che valga un capello di Hermione. Mi spiace ma finchè non cambierai idea, a casa Malfoy sarai solo. Rifletti." Narcissa si girò e andò verso la cucina. Lucius la guardò andare, non la fermò, poi rivolse il suo sguardo a Draco.
-"Figliolo dobbiamo parlare. Usciamo un attimo."
Draco seguì il padre fuori, c'era freddo, ma non importava, il discorso che dovevano affrontare andava fatto subito.
-"Padre, prima che tu dica una sola cosa, lasciami parlare."
Lucius annuì.
-"Sai che io e lei non ci amavamo molto prima di quest'anno, anzi se potevamo ci umiliavamo a vicenda. Ho avuto la fortuna di conoscerla per quella che è davvero, ho tradito il mio migliore amico per lei, cosa di cui non vado fiero ma rifarei, ho accettato i suoi amici, ho accettato Potter per lei. Padre, io la amo. Non mi interessa del suo sangue, ha ragione mia madre quando afferma che potresti cercare in lungo e in largo una come lei senza trovarla mai. E' una strega super dotata per quanto possa essere difficile ammetterlo viste le sue origini. Ma lo è. Non intendo scendere a patti per lei, voglio lei e nessun'altra. Mi spiace se ti ferirò con questa mia scelta, ma sento che è la cosa giusta."
-"Draco sei un serpeverde o uno stupido grifondoro? Ma ti sei sentito? Non puoi dire sul serio. Tu, rinunceresti a tutto per lei? Rinunceresti all'elitè del tuo casato per una mezzosangue?"
-"Come ti ho già detto si."
-"Non posso permettertelo. Non ti permetto di rovinarti il futuro."
-"Padre, non me lo stai rovinando tu come non me lo sta rovinando Hermione, è una mia scelta. E io scelgo lei. Mi è entrata nel cuore padre."
-"Nel cuore della serpe dunque."
-"Esatto. Lo sai anche te, una sola può entrare nel cuore, e per me è lei, come per te lo è stata e lo è la mamma."
-"Figliolo, pensaci. Io me ne torno a casa, a quanto pare solo, se vuoi venire la strada la sai."
-"Padre, non cambierò idea."
Lucius entrò in casa, salutò John, i due si scambiarono ancora qualche frase, John adesso lo capiva, vedeva quali sentimenti lo portavano a comportarsi così ma non accettava che fosse sua figlia a dover pagare per delle stupide tradizioni. Narcissa era in cucina con Jean, la strega si stava sfogando, l'amica non la interrompeva, la lasciava parlare, quando il marito, fece capolino dalla porta calò il silenzio.
-"Vi lascio soli." Jean si alzò, salutò Lucius e gli augurò un felice Natale di nuovo.
-"Vedi, loro nonostante le tue antiche tradizioni, ti hanno accettato, ti hanno accolto nella loro casa e dopo quello che hai detto, ti augurano buon Natale. Mentre tu, il Natale l'hai distrutto."
-"Cissy, mi dispiace averti rovinato la festa, ma lo sai come la penso. Vieni a casa? Per favore?" sapeva già la risposta, ma ci provò comunque.
-"Non ci penso proprio, tornerò a casa quando tu la finirai con queste assurdità e accetterai il volere di Draco. Devi pur volere il suo bene, non puoi voler veramente un matrimonio infelice per lui."
-"No che non lo voglio, per quello sto facendo questo." Con queste parole Lucius se ne andò, si smaterializzò nel suo studio dove prese una bottiglia di whisky incendiario e la cominciò a bere.

-"Narcissa dove vai?" John era seduto sul divano in sala, la donna si era messa il cappotto.
-"Vado a cercarre un hotel."
-"Figurarsi se vai in un hotel! Te non ti muovi da questa casa!" John si era alzato e con garbo stava levando il cappotto alla strega. "Jean vieni a far rinsavire la tua amica!"
-"Che succede? Dove te ne vai te?" Jean, con il grembiule era sbucata dalla porta della cucina e con un mestolo di legno indicava il cappotto e poi l'amica.
-"Diceva che si andava a cercare un hotel." John  alzò gli occhi al cielo.
-"Oh per l'amor del cielo, non diciamo sciocchezze! Tu sei nostra ospite finchè lo vorrai. NOn avrai servi, ti dovrai fare le cose con le tue mani se vorrai, ma puoi restare finchè vuoi."
-"Ma non avete posto e io non vi voglio disturbare, vi ho arrecato abbastanza problemi per questo Natale. Mi spiace."
-"Hermione! Nar, scusa i miei metodi un pò rudi, ma da noi funziona così." Narcissa rise.
-"Dimmi mamma." Hermione era si affacciata dal piano di sopra.
-"Cara, ho bisogno che sposi la roba di Draco in camera tua e sistemi la stanza degli ospiti per Narcissa.
John, guardò la moglie, aveva appena detto a sua figlia di far dormire Draco in camera con lei?
-"Non fare quella faccia, hanno dormito insieme anche altre volte, anche ieri sera per tua informazione."
John sbiancò.
-"Vieni Cissy, ti do dei vestiti più comodi, pigiama, asciugami e tutto quello che ti occorre."

Hermione sistemò la camera per la mamma di Draco, poi tornò nella sua, dove il ragazzo, seduto sul letto, l'aspettava.
-"Possiamo finire il discorso?" Chiese lui.
-"E' finito, non c'è altro da aggiungere."
-"C'è tutto da aggiungere, anzi dobbiamo ancora inziare a parlare. Mi dici perchè non vuoi parlare?"
-"Di cosa dobbiamo parlare sentiamo? Ho sentito, ho capito, lo so."
-"Che cosa? Herm, amore mio, ti prego spiegati."
Hermione era seduta nel ripiano dela finistra, si stringeva le ginocchia al petto e guardava fuori. Draco si alzò, si avvicinò a lei.
-"Mi dici cosa ti passa per quella testolina riccia?" le chiese con dolcezza.
Tirando su col naso, alzando gli occhi al cielo Hermione gli rispose.
-"Ho sentito chiaramente cosa ha detto tuo padre, non è che non gli piaccio, ma è il mio sangue a non andare bene, mi spiace che lui e tua madre abbiano litigato a causa mia, lo so che non vado bene per te, lo so che tu e quell'altra oca avevate una specie di relazione, lo so che lei vorrebbe e ambisce a sposarti. Lo so che il tuo sangue, il tuo casato viene prima di tutto. E' sempre stato così. Capisco tuo padre, lo fa per il tuo bene." si sforzò di sorridere ma le uscì una smorfia orredenda.
-"Tu sei una sciocca, una cretina, sei totalmente stupida! Se ti sento dire un'altra volta una cazzata del genere giuro su Salazar che sarà l'ultima volta che mi vedrai! Ti rendi conto di quello che stai dicendo? Ti rendi conto?" Draco quando si arrabbiava era uguale alla madre, bellissimo e temibile.
-"Draco, io ti amo. Non voglio perderti, ma tu hai delle tradizioni da rispettare." Hermione aveva appoggiato il viso sulle ginocchia.
-"Vadano al diavolo le tradizioni, non mi importa nulla. Niente è più importante di te. Ora decidi dove vorresti andare a festeggiare l'anno nuovo." L'abbracciò, per quanto la posizione di lei glielo permettesse, le diede un lieve bacio sulla testa. " Ascolta, mi dispiace per quello che ha detto mia madre. Lei, era arrabbiata, non l'ha detto con cattiveria."
-"Ti riferisci al fatto che tu e Pansy lo facevate? Non era un segreto. Lo sa tutta la scuola." Hermione ne parlava come se niente fosse, questo diede fastidio a Draco.
-"Quindi non ti importa?"
-"Mi importa si, ma lo sapevo, non è una novità. Spero solo che da quando noi stiamo insieme, tu e lei non abbiate più avuto rapporti."
-"Certo che no! Anche se lei ci provava." Draco voleva stuzzicare Hermione e con quelle parole ci riuscì, notò una scintilla negli occhi di lei, ma quando gli rispose, la ragazza, non tradì alcuna emozione.
-"E tu? Ci sei stato?" tono piatto neutro, ma dentro Hermione scoppiava, era gelosa, voleva sapere cosa aveva fatto la serpeverde con il suo Draco, cosa lui aveva fatto, ma non voleva mostrarsi debole.
-"No."
-"Bene."
-"Tutto qui? Io ho preso a pugni Weasley, abbiamo litigato per Potter e tu mi dici solo bene? Non te ne frega nulla di noi allora! Dai pure retta a mio padre, pensi che per me sia meglio quella troia a te!"
-"Draco! A me importa di noi! Ma non posso cambiare il passato, lei c'è stata non posso cambiarlo anche se vorrei! Vorrei che ti stesse lontana ma come faccio? Vorrei che il mio sangue fosse adeguato a quello che gli altri si aspettano da te! Ma non posso cambiare ciò che sono! Non posso permettermi di essere debole, perchè se ti dovessi perdere non so come reagirei! Ma non posso non pensarci, non posso. Non dopo quello che ha detto tuo padre."
Draco aveva ottenuto la sua reazione, Hermione era esplosa, le aveva detto finalmente quello che pensa, si era aperta con lui e, anche se ora lei stava piangendo, lui era felice.
-"Herm, amore mio, domani io e te partiamo, stiamo un pò da soli, io e te. Usiamo già il regalo che ti ho fatto. Voglio stare con te."
Asciugandosi le lascrime, Hermione rispose.
-"Domani? Non possiamo vengono gli altri, partiamo il 28. Io e te? Solo noi?"
-"Solo noi amore mio."
-"Dove andiamo?"
-"Dove vuoi."
-"Mi piacerebbe andare a Venezia."
-"Venezia sia." 

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Capitolo 41
*** Capitolo 40 ***


cap 40 Lucius aveva passato la notte nel suo studio, era ancora vestito come il giorno prima, solo che invece di essere perfetto, aveva i capelli tutti scompigliati, la camicia stroppicciata e l'alito che puzzava di whisky.
-"Signore? Signore, mi scusi, Bert non vuole disturbarla, Bert è venuto a dirle che suo figlio è qui. Il signorino vorrebbe vederla."
-"Mio figlio? Digli di aspettarmi in soggiorno. Prepara il caffè. Muoviti Bert. Che ci fai ancora qui?"
Con uno schiocco sonoro l'elfo sparì.
-Sarà meglio mettersi a posto.- Si passò una mano davanti alla faccia, come per tastare le occhiaie, si alzò e andò nel bagno dello studio. Era piccolo ma non aveva voglia di fare le scale.
-"Che stupido che sono! Bert!!! Bert!!!!BERT!" tre urli, uno di seguito all'altro, nel giro di mezzo secondo, la piccola creatura apparì nel punto da dove era sparita. "Bert! Ma quanto ci hai messo? Portami dei vestiti puliti! Veloce! Prendi la camicia blu notte con il completo nero. Veloce stupido elfo."
Lucius si spogliò, si infilò nella doccia. Il getto d'acqua fredda lo svegliò, il dentifricio ridonò una sapore normale alla sua bocca impastata; i vestiti che aveva chiesto era posati accuratamente sulla sedia vicino al camino. Si vestì.
-"Buongiorno figliolo. Dormito bene?"
Draco era seduto al tavolo del soggiorno con davanti una tazza di caffè, del pane tostato con della Nutella arrivata direttamente dall'Italia.
-"Papà, scusa se mi sono presentato così." Draco sapeva che il padre aveva passato la notte a bere nel suo studio, aveva imparato a conoscere i gesti e le sue espressioni.
-"Draco, non dire sciocchezze. Questa è casa tua. Ma immagino tu non sia qui per fare colazione."
-"In effetti no, ti volevo parlare."
-"Noto con piacere che da padre, come mi chiamavi ieri, siamo tornati a papà. E' un bene?"
-"Ieri ero molto arrabbiato, mi spiace se ti ho mancato di rispetto."
-"Non l'hai fatto, hai mantenuto un comportamento consono al tuo rango. Ma arriviamo al dunque. Che mi devi dire."
-"Io ed Hermione andremo via per capodanno. Vogliamo sfruttare subito il mio regalo. E poi voglio stare un pò da solo con lei. Papà, io e lei ieri sera abbiamo parlato, lei era molto triste, mi ha detto delle cose assurde a causa di quello che tu hai detto."
-"Draco le mie non sono cose assurde io penso solo al tuo bene."
-"E questo lo crede anche lei. Ed è questo l'assurdo! Se solo credesse di fare il mio bene, mi lascerebbe andare. Papà, io mi sono innamorato di lei. Se dovessi scegliere un'altra ragazza sarebbe lei. Solo lei. E' speciale, poi ha una qualità innata per pozioni e incantesimi, per non parlare di trasfigurazione. Papà, il suo potenziale magico, non sminuirà il nostro casato, anzi, acquisterà valore con i miei figli, se saranno generati da lei. E io voglio che sia lei la madre dei miei figli."
Per poco Lucius non sputò il caffè che stava sorseggiando. Era la prima volta che Draco gli parlava di avere dei figli.
-"Che..che intendi dire con questo?" intanto che parlava, Lucius si vedeva già girare per casa con dei nipotini biondi con i riccioli.
-"Intendo chiederle ufficialmente di essere la mia fidanzata."
Lucius, con gesti misurati posò la tazza sul tavolo, si appoggiò allo schienale della sedia, respirò a fondo. Draco non perse neanche un gesto del padre, i gesti dicevano più che le parole. E per ora, sembrava calmo.
-"Ne sei davvero sicuro? E' questo che vuoi per il tuo futuro? Una mezzosangue?"
-"Se questa mezzosangue si chiama Hermione Jean Granger si."
-"Tua madre lo sa?"
-"No, non sa che sono qui. E a dire il vero non lo sa manco Hermione, le ho solo detto che uscivo. Ma presumo lei abbia intuito. Papà mi dici perchè non ti piace? La mamma la adora, anzi per lei noi siamo già ufficiali da dopo il ballo della scuola. Hermione mi ha detto che la mamma, le ha raccontato che era la prima ragazza che portavo a un ballo. La mamma è felice per me. Perchè non puoi esserlo anche te?"
-"Draco, io questa notte ho pensato. Tra un sorso di whisky e l'altro.- i due risero-  ho pensato a quello che mi hai detto ieri sera, fuori nel cortile dei Granger, ho pensato a quello che mi ha detto mia moglie, ho rivisto te e Hermione nella mia testa per tutta la sera. Ho pensato a cosa hai fatto per averla, a cosa hai rinunciato per lei."
-"Papà, se ti riferisci al quidditch.."
-"Shhh, fammi finire. Si, comunque mi riferisco a quello. Hai rinunciato a molte cose per lei, ma lei, credo, anche; anzi forse di più. Non mi sembra una ragazza che ambisce ai nostri soldi, anzi da quanto mi ha raccontato suo padre, cerca sempre dei lavoretti estivi per tirarsi su due soldi per non dipendere troppo da loro. Inoltre, Jean e John fanno un lavoro proficuo, sono molto rispettati nel loro ambiente babbano. Ma non è di loro che voglio parlare. Tua madre, trova Hermione perfetta per te, ha detto che ti ha visto felice come era una vita che non succedeva, e devo concordare con lei. Sei radioso, più bello e fiero del solito."
-"Papà, non ti seguo, perdonami." Draco era perplesso, non capiva dove suo padre volesse andare a parare. Sembrava tranquillo mentre parlava, sereno, quasi avesse trovato la pace con se stesso.
-"Draco, quello che sto cercando di dirti è questo: a me Hermione piace, la trovo una ragazza brillante, anche se il suo sangue non è perfetto lei credo lo sia per te. In sostanza non mi oppongo. Sii felice come lo sei ora."
Draco si era aspettato tutto, tranne la benedizione del padre. Aveva gli occhi che fuoriuscivano dalle orbite per la sorpresa, annaspava in cerca d'aria.
-"Papà dici sul serio?"
-"Si." Lucius era serio, aveva ripreso la tazza del caffè ormai freddo.
-"Non mi devo aspettare nessun macchinamento strano?"
-"Sono una serpe, ma non arriverei a tanto. Non ti voglio infelice. E tua madre ha ragione quando dice che i matrimoni combinati sono un fallimento. Il nostro è uno dei rari casi di matrimonio felice, costruito su basi di vero amore. Voglio lo stesso per te."
-"E del nostro casato? Del nome dei Malfoy?"
-"E' da molto che non finiamo in prima pagina, sicuramente il tuo fidanzamento con una mezzosangue grifona lo è." E gli strizzò l'occhio. Lo stesso gesto che faceva quando Draco era bambino e combinava qualche disastro, suo padre lo copriva e gli strizzava l'occhio.Quel gesto rassicurò molto il ragazzo.
-"Parlerò con la mamma, cercherò di farla tornare a casa il prima possibile. E se non è un problema, vorrei venire a casa con Hermione prima di partire."
-"E' casa tua come ti ho già detto. La porta è sempre aperta. Non osare troppo con tua madre, sai che può essere rischioso figliolo."
-"Forse per te, ma lei è dalla mia parte." Draco si alzò, passò accanto al padre e gli strinse una spalla in modo amichevole. "Se riesco ci vediamo per cena." Prese il cappotto e si smaterializzò.
Non credeva di aver fatto così tardi, ma quando arrivò in casa Granger erano già tutti a tavola.
-"Oh guarda chi si vede!" disse ridendo John vedendo entrare il ragazzo in salotto. "Pensavo fossi fuggito in Alaska pur di stare lontano da questa iper-attiva." aggiunse indicando con la forchetta la figlia.
-"Ahahah, no chiedo scusa. Ho fatto un salto a casa e non mi sono accorto dell'ora. Scusatemi ancora."
Narcissa studiò il figlio, Hermione gli fece un cenno con il capo come a dire - lo immaginavo-
-"Draco accomodati! Mangia con noi? O hai già pranzato?" Jean era in piedi con il piatto di Draco fumante di pasta.
-"Oh no non ho mangiato. E poi anche se lo avessi fatto, non rinuncerei a questo. Ehm che cos'è?" Jean scoppiò a ridere.
-"E' una ricetta italiana, si chiama spaghetti alla bolognese. Mamma se n'è innamorata quando è andata con papà in giro per l'Italia. Ogni tanto si diletta a cucinare italiano." Spiegò Hermione. "Ah, quasi dimenticavo, oggi verranno Harry, Ginny e Blaise." rivolgendosi ai genitori.
-"Di Harry ce l'avevi accennatto Herm, ma chi è Blaise?"
-"E' il mio migliore amico, serpeverde." Aggiunse Draco, come se la casa di appartenenza a scuola spiegasse tutto ai genitori della ragazza.
-"Oh Zabini? Jean è un caro ragazzo, a modo." Per fortuna Narcissa fu rapida a dare un giudizio valido sull'amico del figlio.
-"Non ne dubito Narcissa. Beh ci sono ancora dei dolcetti al cioccolato, spero bastino." disse pensierosa Jean.
-"Mia cara se permetti alla mia bacchetta di darti una mano, ne sarei lieta."
-"Non vorrei essere un disturbo."
Narcissa scioccò la lingua, agitò elegantemente la bacchetta e in cucina si comiciò a sentire rumore di pentole e mestoli.
Passarono il pranzo chiaccerando, arrivati al caffè Draco chiese alla madre se potevano parlare in privato. Andarono al piano di sopra, nella stanza degli ospiti.
-"Mamma, ho parlato con papà. Però prima che tu mi interrompa, lasciami parlare." Raccontò del dialogo avuto con il padre, di come lui abbia accettato Hermione e della proposta che voleva fare alla ragazza. Narcissa ascoltò tutto in silenzio, poi una volta che Draco ebbe terminato, disse:
-"Era l'ora che tuo padre s'infilasse in quella testa dura che si ritrova che tu l'ami davvero. Sono felice per te figlio mio, spero tutto vada come tu vuoi. Ora, non facciamo i maleducati e torniamo giù."
Narcissa era stata molto distaccata, sincera ma fredda.
-"Mamma, sei ancora arrabbiata con papà?"
-"Si, non gli perdono il fatto di averci rovinato il Natale." rispose secca la donna.
-"Ascolta, pensavo di andare a casa questa sera, con Hermione, passare la notte la. E' un è un problema?" Draco era sempre stato sincero con la madre, aveva un ottimo rapporto, ma temeva sempre di commettere qualche errore che, in un futuro gli sarebbe costato caro.
-"E' casa tua quella Draco. Puoi andarci quando vuoi." Gli rispose la madre, con un sorriso.
-Stessa identica frase, e poi si tengono i musi per delle sciocchezze. Chissà se anche Hermione e io saremo così.- si ritrovò a pensare il ragazzo mentre scendeva le scale.
Quando Harry e Ginny arrivarono. Blaise era già seduto in salotto con gli altri. Stava tenendo conversazione con Narcissa e Jean. Hermione, che era andata ad aprire alla porta d'ingresso, fece accomodare gli amici presentandoli alla futura suocera. Presero del the tutti insieme poi, gli adulti, lasciarono in pace i ragazzi.
-"Herm, tesoro, Narcissa ci vuole portare a vedere un nuovo negozio che hanno aperto a Diagon Alley. Ti serve qualcosa? Ragazzi, se anche a voi occorre qualcosa non fatevi problemi a chiedere." Disse Jean prima di uscire.
-"No grazie mamma io sono a posto." E, dopo che uno per uno, i ragazzi dissero che erano a posto, i tre uscirono.
-"Blaise, Potter, lasciamo le donne ai loro affari. Sono sicuro che Hermione e Ginny avranno delle cose interessanti da raccontarsi. Noi saliamo su di sopra se non ti spiace Herm."
-"No vai pure, la strada ormai la sai." e con un bacio dolce Draco, seguito dal grifone e dalla serpe, salì le scale.
-"Cos'è questa storia?" chiese Blaise, conoscendo l'amico.
-"Vi devo parlare. Tu Blaise, in qualità di mio migliore amico, tu Potter, in qualità di migliore amico di Hermione, questa volta potresti essere più utile di Bla." Si sedettero sul letto nella camera degli ospiti, Draco non voleva portare altri ragazzi nella stanza della sua Hermione. Raccontò loro la sua idea di chiedere di ufficializzare il loro rapporto in un vero e proprio fidanzamento, Blaise gli disse che era un' ottima idea, Harry invece sembrava perplesso.
-"Chi ti ha annodato la bacchetta Harry? Non fai le congratulazioni a Dra?" gli chiese Zabini dandogli un pugno giocoso sulla spalla.
-"Draco, ne sei sicuro? Perchè, si, insomma, è una cosa importante."
-"Potter io la amo." rispose secco Draco come se fosse la cosa più ovvia del mondo.
-"Ok, questo l'ho capito, dillo più spesso a lei, invece che a noi.- Blaise rise alla battuta di Harry, poi il grifone proseguì- Lo sai che lei ha origini babbane. Penso tu te ne sia accorto. Non è normale fidanzarsi al liceo. Ne tanto meno pensare a un matrimonio. So che da noi è diverso, che da te si ci aspetta un matrimonio a breve, ma non so come la possa prendere lei. Tu chiedilo, magari è tanto innamorata da dirti si senza pensare alle conseguenze."
Draco si era aspettato di non sentirsi fare i complimenti da Harry, ma voleva sapere di più.
-"Harry, tu la conosci meglio di chiunque. Pensi possa esserne felice?"
-"Su quello ne sono assolutamente certo. So che è molto legata a te, anche se in poco tempo avete messo su delle basi stabili, cosa che mi smebra assurda, ma voi lo avete fatto. Sei un punto fermo per lei, il suo mondo ormai gira intorno a te. Ne sarà felice, solo che non so cosa ti potrà rispondere."
-"Dracooooooo!!!!" Hermione dal piano di sotto stava gridando.
-"Che succede? Stai male?" Draco era scattato come se fosse stato seduto su una molla.
-"No, solo che ho cambiato idea, niente più Venezia. Vorrei andare a Barcellona! Ne ho parlato con Ginny e mi è sembrata una buona idea. Che ne dici?"
-"Non c'è problema."
Passarono il pomeriggio parlando tranquillamente come amici di vecchia data tutti e 5, senza litigi, con alcune frecciate ma finite tutte in una sana risata. Parlarono di Lavanda e Blaise, Hermione pensava sarebbe venuta anche lei, Zabini le spiegò che non erano ancora a quei punti, si frequentavano si, ma per ora andavano lenti. Poco prima che i genitori di Hermione e la mamma di Draco gli ospiti se ne andarono.
-"Abbiamo passato un bel pomeriggio, non trovi?" disse Hermione al suo amato.
-"Mmh mmh" mugulò in risposta.
-"Sono molto fiera di te lo sai? Ti stai comportando bene con Harry, non credevo che potessi arrivare al punto di chiudervi in una stanza senza lanciare incantesimi." Hermione si era seduta sulla ginocchia di Draco e lo stava baciando mentre gli diceva queste parole.
-"Herm, stai brava. Dai tra un pò arrivano i tuoi. Vatti a preparare. Andiamo a mangiare da me questa sera." Draco le sorrideva, la voglia cresceva in lui e prima che arrivasse al limite si alzò tenendola tra le braccia e la baciò.
Arrivarono a Villa Malfoy perfettamente per l'ora di cena, Draco aveva avvisato il padre tramite un gufo nel pomeriggio.
-"E' tutto buonissimo." ammise Hermione.
-"Grazie Hermione. Allora, dimmi, che intenzioni hai per il tuo futuro?" Domandò serio Lucius, facendosi servire del vino rosso, da un piccolo elfo.
-"Io ora mi voglio concrentare sui MAGO, poi vorrei provare a entrare al ministero. Oppure nel giornalismo, mi è sempre piaciuto. Ci sono molti rami che vorrei approfondire prima di prendere una decisione assoluta. Ma ora come ora le mie idee vertono su queste due opzioni."
-"Interessante, il ministero o una cosa contro il ministero." Lucius stava sogghignando.
-Dio, è uguale a Draco.-
-"Se la vede così si, ma vorrei fare giornalismo serio, non come quello della Skeeter."
-"Tu Draco? Hai pensato alle mie proposte?"
-"Si papà. Ma non ho ancora deciso. Io non sono come Hermione, una cosa alla volta. Prima passo i MAGO, poi penso al resto."
Poi Draco, abilmente cambiò argomento. Finirono la cena, poi si misero in soggiorno e Draco mostrò a Hermione alcuni dei suoi libri preferiti.
La mattina dopo si svegliarono abbracciati, Draco andò per primo a farsi la doccia ma fu raggiunto da una vogliosa Hermione che subito comiciò a baciarlo appassionatamente. Fecero l'amore tra le bolle di schiuma e il vapore dell'acqua calda.
-"Amore mio, sei pronta?"
-"Per cosa?"
-"Non te l'ho detto?"
-"Che cosa avresti dovuto dirmi Draco?"
-"Andiamo a Venezia."
-"Quando?"
-"Adesso!"
-"mah.. Draco, non andiamo via per l'ultimo dell'anno?"
-"Certo amore, prima Venezia, poi festeggiamo il nuovo anno in Spagna!"
-"Tu sei un pazzo Draco Malfoy."
-"Solo perchè ti amo stupida mezzosangue mia." si baciarono, dapprima dolcemente poi appassionatamente e si ritrovarono stesi sul letto, lei sotto di lui che dolcemente le entrava e usciva dal corpo, mentre Hermione sussurrava il suo nome a ogni ondata di piacere.

-"Ma la mia roba? E i miei? Aspetta li devo basta chiamare."
-"Non serve sanno già tutto e comunque li chiamerai dall'albergo. La tua roba è già di sotto che ti aspetta, la valigia te l'ha preparata Ginny, per cui nel caso non andasse bene prenditela con lei."
-"E Ginny come ha fatto?"
-"Ho parlato con Potter l'altro giorno, ieri sera sono tornati a casa tua e Ginny ha preparato tutto e poi l'hanno fatto arrivare qui. Semplice." con un'alzata di spalle Draco spiegò l'arcano alla sua bella. Scesero nel salotto principale di villa Malfoy, sul tavolino basso, -stile rinascimento- pensò Hermione, era appoggiata una lattina di coca-cola.
-"La nostra passaporta." Draco la presentò con fare teatrale indicandola con un ampio muovimento del braccio.
-"Ragazzi, ragazzi aspettate." Narcissa, in veste da camera, stava arrivando a passo svelto; correre non era consono per il suo stile. "Vi volevo salutare. Suvvia, Draco, non fare quella faccia, mi hai già vista mille volte in vestaglia e non credo che Hermione si scandalizzi." La ragazza rise.
-"Assolutamente no. E poi, è una gran bella vestaglia."
-"Ti piace? Arriva direttamente dalla cina. La prossima volta che incontro il mio fornitore di seta te ne faccio prendere una."
-"Oh, non si deve disturbare!" Hermione diventò subito rossa per l'imbarazzo. "Io non volevo intendere quello."
-"Oh lo so mia cara, per quello mi fa piacere fartela avere. Comunque, divertitevi, fatemi avere vostre notizie appena arrivate. E buon anno."
Draco, finalmente parlò, sebbene rigido e composto nei confronti della madre.
-"Va bene. Ciao mamma. Saluta papà."
-"Sei uguale a tuo padre quando fai così. E poi non mi vengano a dire che non sei figlio suo."
Un abbraccio e un bacio poi, i due ragazzi, toccarono la lattina all'unisono e puff si ritrovarono nella hall di un albergo.

NOTA AUTRICE: Questo capitolo mi ha dato dei seri problemi, l'avrò scritto e modificato non so quante volte. Spero vi piaccia. Fatemelo sapere! Anche criticandolo ma fatemi sapere se può essere di vostro gusto, e spero che anche le mete vi siano gradite.

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Capitolo 42
*** Capitolo 41 ***


cap 41 -"Wow..Dra, la camera è stupenda." Hermione era in piedi, guardava fuori dalla finestra che dava su Piazza San Marco. "Ma quest'albergo è per maghi?"
-"Si, amore. Non tutti i posti sono come Il paiolo." Draco l'abbracciò da dietro e insieme guardarono il panorama di Venezia che si estendeva, romanticamente sotto i loro occhi.
Hermione aveva mille idee, mille cose da voler vedere e fare.
-"Ehi, calmati. Sembri un avvincino. Rilassati amore, abbiamo due giorni da passare qui."
Draco la teneva per mano, mentre passeggiavano tra i calli e cercava di tenerla buona, ma raramente riusciva a contenere l'entusiasmo che la fidanzata mostrava.
Il primo giorno volò, a pranzo mangiarono un pezzo di pizza, che Hermione definì la più buona che avesse mai mangiato.
-"Dra, posso chiederti una cosa?"
-"Quello che vuoi, a patto che questa sera facciamo l'amore." Il solito sorriso maliziose colpì Hermione come un pugno allo stomaco, non riusciva ad abituarsi alla schiettezza del ragazzo.
-"Perchè hai accettato di portarmi qui? In fin dei conti non conosciamo i maghi italiani, come facevi a sapere dell'hotel?"
-"Herm, amore, sono un Malfoy, quando te lo infilerai in testa? Comunque semplice, i miei sono venuti in quell'hotel su consiglio del ministro Caramel un paio d'anni fa. Devo dire che non potevi scegliere città migliore, avevo già tutto pronto, un gufo e via."
-"I tuoi sono venuti qui? Ma non hanno mai girato la Londra babbana?"
-"Assurdo ma è così. Poi comunque non hanno fatto come noi, luoghi e locali da maghi ovviamente, non credo abbiano mangiato una pizza alla fermata dei traghetti."
Hermione rise all'idea dei genitori di Draco mangiare e girare la città come stavano facendo loro due.
-"Grazie. Ho sempre desiderato visitare Venezia, l'Italia."
-"Potevi dirmelo, andavamo a Milano o Roma o Napoli anzichè Barcellona."
-"No va benissimo così! Anche troppo. Io non ti ho fatto un regalo così bello."
Draco si fece serio, tirò la mano fuori dalla tasca ed estrasse il boccino.
-"Non voglio mai più sentirti dire che QUESTO non è alla pari del mio regalo. E' molto più personale, molto più pensato. Non dirlo più, sciocchina mia."
 Rientrano in camera, Draco andò a farsi una doccia, pensava che Hermione lo raggiungesse, il messaggio che le aveva lanciato mentre camminavano era chiaro e pensavo di averglielo fatto capire anche in camera, ma lei non si recò nel bagno.
-"ti dico che è così! Dovresti vedere, è veramente come le foto! C'è acqua! No no per fortuna non dobbiamo girare con gli stivali di gomma gialli. Ahahahah! Si te lo immagini Draco?"
Draco, appena chiusa l'acqua della doccia, sentì la voce della grifona. Uscì dal bagno con solo l'asciugamano binaco intorno alla vita, come era suo solito; Hermione era seduta sul letto ma non lo degnò manco di uno sguardo intenta com'era a parlare al cellulare.
-"Salutami i tuoi." disse educatamente Draco sedendosi vicino a lei. Ma appena fu vicno abbastanza da sentire la voce di un ragazzo.
D'istinto prese il telefono dalle mani della grifona, che rimase un attimo basita dall'azione di Draco.
-"Scusa ma adesso Hermione deve andare." premette un paio di pulsati a caso e quando, sicuro di aver buttato giù la chiamata lanciò il cellulare sul letto.
-"Draco! Ma cosa? Che cazzo ti è preso?"
-"Chi era al telefono?" Draco era furente.
-"Era Harry!"
-"E tu, hai chiamato Potter, prima ancora dei tuoi e sapendo che io ti desidero? Viene prima Potter di tutto vero?"
-"Draco ma cosa stai dicendo? Ti senti? Sei ridicolo."
Hermione si rese conto di aver commesso un errore, non avrebbe dovuto dire così a Draco.  Infatti la reazione arrivò subito. Draco prese la bacchetta. un incantesimo non vocale mandò in mille pezzi il telefono, alcuni colpirono Hermione in viso, lasciandole piccoli graffi.
-"Sono ridicolo? Bene." Draco ora non urlva più, il suo tono era calmo ma il suo sguardo era freddo, glaciale, sembrava guardare Hermione con disprezzo, come la guardava una volta. Lei, ferma sul letto, lo guardava, osservava i suoi gesti, intimorita. Lo vide prendere dei vestiti dalla valigia, entrare e uscire dal bagno un paio di volte; quando, Draco, si stava per mettere la giacca, Hermione si alzò, gli afferrò la mano.
-"Dra, dove vai? Ti prego, parliamone! Scusami, io non volevo dire quello che ho detto, mi spiace. Ti prego. Dra! Draco? Almeno guardami!"
-"Non ti interessa dove vado Hermione."
-"Draco...." Hermione teneva sempre la mano di lui tra le sue e a stento tartteneva le lacrime.
Il ragazzo, con un gesto brusco, separò la sua mano da quelle di lei, poi tirò sul lettò un portamonete.
-"Li dentro ci saranno una cinquantina di euro. Usali per la cena.Ciao Granger." Detto questo uscì.
-"Draco....." solo un sussurro uscì dalla bocca di lei.
Hermione rimase immobile a guardare la porta chiudersi, rimase lì, sperando di vederla riaprisi, come succedeva nei film, ma non avvenne. Dopo un pò si lasciò cadere sul pavimento, si abbracciò le ginocchia e pianse, pianse tutte le lacrime che aveva.
Trascorsero alcune ore, la grifona era sempre seduta per terra, aspettava il suo Draco ma lui non arrivava. Poi presa dall'orgoglio si decise ad alzarsi e farsi una doccia. L'acqua calda l'aiutò a distendersi, rilassarsi, ma quando si guardò allo specchio i suoi occhi erano rossi e gonfi. Quando aprì la valigia per cercare il pigiama non trovò il suo.
-"Questo decisamente non è il mio pigiama verde con la pecora che scia!" Tirò fuori un baby doll nero, di seta, con un nastro rosa pastello che passava sotto il seno e si chiudeva a fiocco sulla schiena e lasciava cadere i fiocchi fino al sedere. Continuò a frugare nel borsone e vi trovò altri due babydoll, uno rosso di pizzo e uno grigio perla con del pizzo nero trasparente nella parte inferiore.
-"Ginny io ti adoro!" Hermione mise via due babydoll, tenne fuori solo quello nero; chiamò il servizio in camera e ordinò una bottiglia di idromele invecchiato, delle fragole, del cioccolato fuso e della panna. Dopo che gliel'ebbero consegnato, s'infilò in bagno, cominciò a sistemarsi i capelli. Li lasciò ricci ma ordinati, prese il set del trucco e iniziò a sistemarsi il viso, ancora leggermente gonfio dal pianto, si infilò il "pigiama" e le culotte abbinate che Ginny le aveva preso. Si guardò allo specchio soddisfatta di quello che vi vedeva riflesso.
Aprì la porta del bagno, con la mente già proiettata a quello che voleva sistemare prima che Draco rientrasse. Ma i suoi piani furono rovinati.
Draco era in piedi, con la bottiglia di idromele in mano e l'altra nella tasca dei pantaloni; prima che potesse dire qualcosa Hermione prese parola.
-"Draco... Dra ti prego scusami, ho sbagliato, ti prego perdonami! Tu sie più importante di Harry, è che è tutto così bello che volevo condividerlo con lui, ma ho dimenticato la cosa più importante: te. Scusami, non accadrà più. Non farò lo stesso errore, sono stata ingenua, infantile. Ti prego perdonami."
-"Herm, secondo te sto pensando a Potter adesso? Vieni qui." Draco prese Hermione per i fianchi e la baciò.
-"Dra..stai buono. Mi devo fare perdonare per cui, lasciami fare." Hermione ansimava mentre parlava, le facevano sempre mancare il fiato i baci della sua serpe. Condusse Draco a letto, lo iniziò a spogliare, lui ci stava, ma ogni tanto cercava di intervenire, lei bloccava; gli tolse la camicia, prese le fragole e iniziò a mangiale su di lui, non sapeva da dove le venissero certe idee ma sapeva che in quel momento erano giuste, lui si stava eccitando e anche lei. Senza contare che le piaceva.

-"Rooooooonnn!! Vuoi scendere?" Ginny stava gridando dalla tronba delle scale.
-"Ginny cara, lo vedo strano tuo fratello. E' sucesso qualcosa a scuola?"
-"Non so mamma, dovresti chiederlo a Harry, sicuramente lui sa più cose di me."
-"Magari soffre per te e lui, sarà geloso che gli hai portato via il migliore amico." Molly si era accorta che il figlio era strano, ma non sapeva spiegarsi il motivo.
-"Mamma, credimi se ti dico che non è per quello. Passano lo stesso tempo insieme quei due. Anzi, dovrei essere io a essere gelosa." disse ridendo Ginevra.
-"RON!"
-"Sai è quello che assomiglia di più a tuo padre, per quello ho paura che stia passando un momentaccio."
-Vorrei assomigliasse a papà come dici.-pensò Ginny.
Ron era in camera, stava guardando una foto che Harry gli aveva regalato qualche tempo prima a lui e Hermione, ritraeva loro tre dopo la partita di quidditch del sesto anno contro serpeverde. Osservava quella foto sempre più spesso, Ron sentiva che gli mancava qualcosa, ma non capiva cosa, e stava impazzendo.
-"Hermione...."

-"Wow." Draco era sdraiato a letto, Hermione si stava alzando per sistemarsi.
-"Che c'è?" disse divertita.
-"Sei uno spettacolo."
Hermione divenne rossa.
-"Non mi dire che ti imbarazza il mio complimento, non dopo che abbiamo fatto l'amore così. Non dopo che tu mi hai fatto passare una tra le più belle notti della mia vita."
Hermione si tuffò nel letto e lo baciò.
-"Scusami per prima, avevi ragione, non avrei dovuto chiamare Harry. Perdonami."
-"Non lo so, ci sono altre fragole?"
-"Stupido! Comunque no, l'abbiamo finite al secondo round."
-" Ascolta, hai voglia di fare quattro passi? E' notte, abbiamo Venezia tutta per noi."
-"Si! Faccio una doccia e usciamo." Hermione scese di corsa dal letto.
-"Ah, ricordami di ringraziare la Weasley."
-"Ginny, amore. Si chiama Ginny." esasperata dal continuo persistere di Draco col chiamare i suoi due migliori amici per cognome.
-"va bene. Però ricordamelo."
"Ah, domani dobbiamo comprare un cellulare nuovo. Visto che mi hai distrutto il mio." La voce di Hermione arrivava da sotto la doccia.
-"C'è posto anche per me?"
-"Tutta tua." Hermione cercava l'asciugamano per coprirsi.
Draco lo teneva in mano, lontano da lei.
-"Di già? Non vuoi..."
-"Draco! Ahahahah! Ora mi hai proposto Venezia di notte e me la voglio gustare non mi indurrai in tentazione."
-"Uff." Le passò l'asciugamano e iniziò la doccia.
Hermione andò in camera, sul letto c'era una scatola. Curiosa, andò a guardare cosa fosse.
-"Dra, ma tu sei matto! Costa una fortuna!" Era l'ultimo modello di cellulare uscito sul mercato.
-"Beh ti ho distrutto il tuo, diciamo che mi sentivo in colpa."
-"Grazie!"
-"Beh direi che questa serata è stata molto soddisfacente per entrambi. Oltre ad avere ricevuto in dono te, ho avuto anche le tue scuse. Cosa della quale mi devo ritenere fortunato."
-"E io il tuo senso di colpa. Che devo essere sincera, non pensavo avessi." Un asciugamano colpì Hermione, che rispose con un cuscino. La cosa degenerò e i due si ritrovarono coricati sul letto a ridere.
-"Dai andiamo, prima che faccia giorno." La serpe aiutò la grifona ad alzarsi, si vestirono e uscirono nella notte di Venezia.
Piazza San Marco era deserta, solo un guardiano passeggiava avanti e indietro, li guardò un pò male ma non fece nulla.
Andarono a guardare la laguna. Abbracciati, a baciarsi, come in una cartolina, serpe e grifona, Malfoy e Granger, purosangue e mezzosangue.
-"Herm, ti voglio chiedere una cosa."
-"Come sei serio. Mi devo preoccupare?"
-"No tranquilla. "un lieve sorriso, più di tensione che altro illuminò il viso di Draco. "Ascolta" uno sbuffo -Forza Draco! Non stai mica affrontando un drago!- " So che per te può essere presto, ma conosci forse meglio di me le leggi. Io sono un purosangue e come tale devo comportarmi. Si ci aspetta qualcosa da me."
Il panico prese Hermione che subito si ritrasse da lui. Ma Draco la tenne stretta.
-"Dra, io...Ma perchè proprio adesso? Cosa ti ha fatto cambiare idea?"
Draco non capiva, poi una lampadina si illuminò in lui e scoppiò a ridere.
-"Che cavolo ridi?!" Hermione si stava arrabbiando.
-"Volevo essere dolce e romantico ma ho fatto un casino! Hermione vuoi essere presentata ufficialmente al mondo dei maghi come la mia fidanzata?" Lo disse tutt'un fiato, come se prendere fiato fosse impossibile, come se una volta fermato le parole non gli sarebbero più uscite.
Hermione sgranò gli occhi, prima pieni di tristezza ora pieni di stupore e gioia, poi sorrise.
-"Si! Certo che si! Che domande?"
-"Beh, Potter diceva che non sapeva come avresti potuto prenderla."
-"L'hai chiesto a Harry?"
-"Beh è il tuo migliore amico, pensavo fosse una buona idea. Però non capisce un cazzo Potter, l'ho sempre detto."
Lo baciò. "Harry mi conosce, sa i miei dubbi, e sono reali. So che ti avrà detto che per me, non è normale ufficializzarlo a tutto un mondo, ma se non lo faccio rischio di perderti, per cui devo farlo. Perchè Draco Malfoy io ti amo e non voglio perderti."
Passeggiarono per Venezia, abbracciati. Li nessuno li conosceva, nessuno commentava il loro passaggio, il passaggio della serpe e della grifona.
Arrivati in hotel, Hermione prese il suo nuovo cellulare.
-"Prima che ti arrabbi devo mandare due sms a Ginny ed Harry. Non fare scenate."
-"Che palle sto Potter." disse ridendo Draco. Sapeva benissimo che per lei era importante informarli di quello che era appena successo, però anche lui sentiva il bisogno di dirlo a qualcuno.
-"che fai?" domandò Hermione, vedendo Draco intento a scrivere una lettera.
-"Scrivo non vedi?"
-"Ah ah ah sei simpatico lo sai?"
-"Si me l'hanno detto. Tu hai scritto ai tuoi migliori amici? Io lo faccio con il mio." disse con un'alzata di spalle.
-"Saluta Blaise da parte mia."

Harry era appena tornato dall'allenamento con i Cannoni, si era fermato molto di più perchè doveva recuperare, si sentiva indietro rispetto ai suoi compagni. Anche se lui, era ancora il futuro cercatore non voleva farsi vedere inferiore agli altri. Era notte ormai, quando rientrò nella sua casa in Grimmauld Place. Non era voluto restare alla Tana per via dei suoi orari e ora più che mai ne era felice. Appena varcato l'ingresso, lasciò cadere la scopa in un angolo, appoggiò il mantello sulla sedia e andò in camera.
Il suo telefono lampeggiava, segno che aveva dei messaggi. Erano quasi tutti di Ginny, preoccupata per le sue ore di allenamento, arrabbiata perchè non l'aveva avvisata, poi si scusava, poi però c'era un sms di Hermione.
"Harry! Potevi avvisarmi! Per poco lo schianto!Credevo che volesse lasciarmi!=) Me lo ha chiesto. Sarò presentata ufficialmente come la sua ragazza. Baci Herm."
-"Bene, sono felice che tu l'abbia presa bene. Spero solo tu stia facendo la cosa giusta." disse Harry continuando a leggere gli altri sms di Ginny.

NOTA AUTRICE: scusate per l'attesa del capitolo. Commentate!!!!!!!!!!!

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Capitolo 43
*** Capitolo 42 ***


cap 42 Chiedo umilmente scusa, ma ho avuto un blocco con questa storia non indifferente! Spero che apprezzerete lo stesso il capitolo e mi perdoniate per l'infinita attesa. Mi merito recensioni di insulti a nastro per cui date pure sfogo alle vostre lamentele. Vi chiedo ancora scusa, buona lettura. Dubhe


-"Dopo Venezia siamo andati a Barcellona. E' stato tutto perfetto, abbiamo litigato certo, qualche discussione l'hanno tutti no? Però è stato magnifico. Abbiamo festeggiato sulle Ramble. E' meravoglioso, dovete andarci." Hermione stava raccontando a Ginny e Luna del suo viaggio. Erano tornati a scuola ormai da un paio di giorni, ma loro tre non avevano ancora avuto occasione di stare insieme e parlare. Ginny aveva ascoltato la proposta di Draco almeno 3 volte con quella, ma le piaceva, vedeva gli occhi dell'amica illuminarsi ogni volta.
-"Herm, sono felice per te. I tuoi che hanno detto?" Chiese Luna abbracciando la grifona.
-"Oh beh, devo ancora dirglielo." Hermione si chiuse nelle spalle mentre rispose.
-"Se vuoi un consiglio, fallo presto. Non so quanto resiterà la mamma di Draco a iniziare con i preparativi."
-"Ragazze, visto che siamo solo noi. Volevo chiedervi una cosa. Com'è una cerimonia di fidanzamento?"
Ginny e Luna si guardarono.
-"Mi sembrava strano che non me lo avessi chiesto. Conoscendo la tua avversione verso le grandi cerimonie. Soprattutto se ti riguardano in prima persona. Ma pensavo ti fossi istruita con i tuoi amati libri."La prese in giro Ginny.
-"Beh, sono fatte in grande stile, in genere, soprattutto se sono tra purosangue o comunque famiglie degne di nota come i Malfoy."
-"Noi, a casa non rispettiamo quest'usanza come avrai notato. Se no anche Ron dovrebbe iniziare a preoccuparsi. Mamma e papà ci lasciano liberi." Ginny le fece un sorriso.
-"Sono certa che Harry è il meglio che vorrebbero per te, Gin. Stai tranquilla." le rispose Hermione.
-"Comunque, tornando alla tua domanda. L'anno scorso, per la cerimonia di Millycent, che si è messa con uno più grande, hanno fatto un mega banchetto con orchestra e tutto il resto. Sembravano nozze più che una presentazione." spiegò Luna.
-"Oh Morgana salvami." la grifona sbiancò all'idea di cosa poteva essere la sua presentazione.
-"Tranquilla Herm, parlane subito con Draco. Blocca la signora Malfoy prima che pianifichi tutto."

-"Che intendi fare con il rosso?"
-"Pensavo di scioglierlo dall'incantesimo, ma prima vorrei fargli fare qualche altra figuraccia."
-"Del tipo."
-"boh, farlo fidanzare con Pansy?"
-"Dra, se vuoi un mio consiglio lasciala perdere. Finchè ti sta lontana, lasciala dove sta."
-"1 a 0 per te. Hai qualche idea?"
-"Beh impedirgli di stare con Herm potrebbe essere una proposta. Fallo mettere in punizione. Da Piton magari, sarebbe divertente." Blaise rise della sua idea.
-"Stare con te, amico mio, mi fa tornare serpe!" Draco battè una mano sulla spalla di Blaise.

Ron intanto vagava per il castello, passava da una lezione all'altra, parlava con i suoi compagni, andava ad allenarsi a quidditch con la squadra in vista del torneo delle case, ma dentro di se, sentiva qualcosa che mancava. La stessa sensazione che aveva a casa. Hermione la vedeva di rado, ìn sala comune e alle lezioni, ma era sempre con Malfoy e se non c'era lui, Lavanda le stava sempre vicino, per non parlare di Harry e Ginny ma loro erano il male minore. Non riusciva a parlarle e quando voleva scambiare più di un ciao le parole gli morivano in gola.
Era passata più di una settimana ormai da rientro a scuola, ma Ron era già riuscito a beccarsi una punizione con Piton e proprio non si capacitava di come era successo. Mentre scendeva le scale, che conducevano allo studio di Piton, ripensava alla scena della mattina, a Hermione.
-"Professore non l'ho fatto a posta, mi scusi. Lasci che le pulisca il mantello." Durante la lezione, Ron aveva urtato il calderone con dentro una pozione che Piton stava facendo fermentare.
-"Weasley! Lei ha rovinato il lavoro di settimane! In punizione e meno 15 punti a grifondoro! Ora pulisci questo disastro, maldestro grifondoro."
Ron aveva passato la mattina a levare la sostanza appiccicosa che era caduta, ovviamente l'aveva dovuto fare a mano senza l'uso della magia.
I serpeverde presenti alla lezioni, non aiutavano il compito facendo cadere "casulamente" altre sostanze sul pavimento, sotto lo sguardo diverto di Piton.
-"Maledette serpi voi e il vostro unto professore."
-"Weasley hai detto qualcosa?" domandò Draco che stava portando il suo campione di pozione alla cattedra.
-"Ci sono problemi signor Malfoy?"
-"No lo so, professore. Mi è sembrato che Weasley ce l'avesse con il nostro casato." Draco era divertito dalla situazione, e come lui Blaise. Ma non sapeva che Hermione stava fremendo di rabbia.
-"Weasley ha qualcosa da dire?"
-"No." la sua risposta fu secca ma nei suoi occhi si poteva leggere tutto l'odio.
-"Bene. Immaginavo. Comunque si ricordi che l'aspetto nel mio ufficio questa sera."
Ron stava ancora cercando di pulire il pavimento quando la lezione finì, uscirono tutti tranne Hermione.
-"Ron? Vuoi una mano? Se fai così non finirai mai."
Ron alzò lo sguardo e vide Hermione mettersi una ciocca di capelli dietro l'orecchio destro, mentre con l'altra mano teneva i suoi libri stretti al petto.
-"Non credo Piton approvi. Cosa sto sbagliando?" chiese in preda alla disperazione. Avrebbe dato tutto pur di ricevere un aiuto da lei.
-"Devi scaldare un pò l'acqua innanzi tutto. Poi inizia dell'esterno verso l'interno a pulire, così. Se no rischi di ampliare il danno. Come hai già fatto." gli sorrise.
Hermione si chinò accanto a lui, poggiò i libri, scaldò l'acqua con un incantesimo, gli prese la spugna e iniziò a grattare.
-"Vedi? Così fai prima."
-"Ehm ehm, signorina Granger? Se voleva una punizione bastava dirlo." Piton era uscito dal suo studio. "Lasci Weasley lavorare."
-"Si, mi scusi professore. Me ne vado. Ci vediamo in sala comune."
Hermione raccolse i suoi libri ed uscì dall'aula.

Draco era seduto sul corrimano insieme a Blaise, i due ridevano di gusto.
-"Ma hai visto? Ha fatto ancora meglio di quello che speravo." Disse il ragazzo biondo.
-"Ahahahahahah si si ho visto. Gli hai fatto un bello scherzetto." Poi però Blaise si zittì, non rideva più. Draco si voltò a guardare chi poteva averlo zittito in quella maniera.
Hermione stava salendo le scale. Il suo sguardo era omicida.
-"Voi due! Piccole serpi che non siete altro! Siete stati, perfidi, meschini! Ma tu, tu Draco sei stanco ancora peggio! Se Ron stava imprecando era più che giusto lo facesse! Che te ne importava!" Hermione stava puntando un dito nel petto di Draco. Blaise era immobile, vedeva l'amico prendersi gli insulti ma bollire di rabbia; sapeva che sarebbe scoppiato. Infatti, poco dopo Draco si lasciò andare.
-"Stai forse difendendo Weasley? Se l'è meritato! Ha cercato di portarti via da me, nei modi più squallidi. Ha cercato di possederti e tu lo difendi? Hermione sei proprio una sciocca grifona."
-"Sarò anche sciocca ma almeno io ho dei sentimenti."
-"Io li ho. E ti dovresti ritenere fortunata!"
-"E così è una fortuna? Beh se ti devi comportare così la tua fortuna te la puoi tenere." Detto ciò, la grifona prese e  se ne andò.
-"Ma ti rendi conto che carattere di merda che ha?" Draco era viola dalla rabbia.
-"Si, siete perfetti. Poi dimmi che abito devo indossare per la cerimonia!"
-"Scusa?" Draco sembrava indignato.
-"Non fare quella faccia. So che ti fa arrabbiare ma ti eccita anche e ti piace come si comporta. Il suo essere così orgogliosa e determinata mi fa impazzire." ammise con sguardo sognante la serpe.
-"Ehi! elimina quei pensieri osceni dalla mia ragazza."
-"Va da lei. Ti incazzi anche se te ne parlo io. Ormai sei fregato amico mio." Blaise tornò a ridere come poco prima. "Ah e poi leva quell'incantesimo, mi sa che è meglio non tirare troppo la corda."
-"Seguirò i tuoi consigli." Draco con un balzo scese dal corrimano e si diresse a passo rapido nella direzione nella quale era sparita Hermione.

Hermione camminava rapida nel cortile.
-"Piccola serpe infida, mi da l'anello, mi chiede di sposarlo e poi... Poi si comporta come il purosangue degli anni passati. Brutto, lurido troll..."
Draco la prese per le spalle, aveva il fiato leggermente affannato, le guance rosee.
-"Si può sapere dove stai scappando? E perchè mi stavi chiamando troll?"  il suo sguardo era duro, serio.
-"Scappo da te, non ti puoi comportare così. Principe delle serpi o meno, Ron è stato un mio amico, ha fatto degli errori certo, ma anche te ne hai fatti."
-"Oh beh, i miei errori sono stati diversi dai suoi. Ma mi sembra che ho rimediato." Draco prese la mano di Hermione e le baciò l'anulare sinistro. "Dov'è l'anello?"
-"Non lo metto a scuola, te l'avevo detto." Hermione sembrava imbarazzata.
-"Fai come credi, ma sei e rimani la futura signora Malfoy."
La grifona arrossì. Poi si lasciò andare nelle braccia di lui. nessuno dei due chiese scusa all'altro, non ce n'era bisogno e poi, nessuno l'avrebbe mai ammesso di essere in torto.
-"Però, mi vuoi dire il perchè?" domandò Draco, mentre le accarezzava i capelli.

Durante la cena, in sala grande, Draco dal suo tavolo, liberò Ron dall'incantesimo.
-"Beh intanto le punizioni con Piton non gliele leva nessuno." disse dando una lieve gomitata a Blaise.
-"Hai già deciso la data?"
-"Penserà a tutto mia mamma. Ma, non ti ho più visto con la Brown."
-" Oh, beh abbiamo litigato durante le vacanze, mentre eri via. Non ci vediamo più."
-"Bla, amico mio, mi sento cambiato, si sono sempre lo stesso stronzo di una volta ma, oltre all'oro e rosso vedo di più. Che è successo?"
-"Wow, questa me la segno, tu che mi vuoi dare consigli? Non ci credo." dettò ciò Blaise scoppiò a ridere.
-Sai qual'è la cosa più divertente? Che ti credi simpatico.- Draco tira una gomita all'amico seduto accanto a lui.
-Ma io sono simpatico. Comunque non c'è nulla da dire. Lei è una stupida grifona, io una serpe. Non possiamo andare d'accordo. Pretendeva che non andassi a vedere l'allenamento di quidditch degli Arrows per farmi conoscere la sua migliore amica.
-Donne. Non capiscono lo sport. Hermione poi..- Draco agitò platealmente la mano.

Harry arrivò al tavolo dei grifondoro quando ormai erano rimasti solo in pochi, pochissimi. La scopa ancora in mano, la divisa dei Cannoni sporca di fango.
-Che ti è successo?- Chiese Ginny preoccupata.
-Niente sono caduto dalla scopa per colpa di un bolide. Che è rimasto per cena?
-Potevi basta farti la doccia.- Esclamò Hermione, facendo un rapido controllo dell'amico, per verificare se era ancora tutto intero.
-Dov'è Ron?
-Piton.
-A già, poveretto, non vorrei essere in lui.- Harry si riempì il piatto con il poco che era rimasto dal banchetto.
-Si neanch'io vorrei esserci.- Blaise e Draco si avvicinarono al tavolo dei grifondoro, ormai nessuno gli prestava più attenzione. Un solo muovimento però attirò l'attenzione dei ragazzi, Lavanda che era rimasta alla tavolata con le gemelle Patil, si alzò e se ne andò.
-Blaise?- Il ragazzo aveva gli occhi di Hermione e Ginny puntati adosso.
-Che c'è?- Disse aprendo le braccia.
-Vai! Seguila stupido di un serpeverde! Con lo sguardo non la blocchi mica!-
Detto fatto, il ragazzo inseguì la grifona fuggitiva. La raggiunse prima che lei varcasse il portone d'accesso alla Sala Grande.
-Bene e anche questa è sistemata.- Disse Draco mentre si chinava per baciare la sua fidanzata.-Caduto dalla scopa Potter?-
-Da cosa lo deduci Draco?-
-Intuito.-

Le settimane passavano, Hermione non aveva ancora detto nulla a Draco riguardo alla cerimonia. Aveva paura di offenderlo, di offendere sua madre e suo padre. Aveva paura che a causa della sua stessa paura Lucius gli portasse via Draco. Cosa che aveva già tentato di fare in passato.
-Hermione non devi avere paura di parlarne con lui, se ti ama lo capirà.- Harry stava ancora cercando di pulirsi la divisa d'allenamento passando ripetutamente la mano sopra le chiazze di fango.
-Si ma se...
-Hermione Jane Granger, cosa ti prende? Non mi dirai che hai paura di affrontare un serpeverde?
-Uno no, ma una famiglia al completo si.

-Harry?
Il ragazzo si stava rimettendo gli occhiali dopo essersi fatto la doccia.
-Oh ciao Ron. Com'è andata con Piton?- Disse mentre si frizionava i capelli neri, nel tentativo di farli asciugare ma ottenendo solo un'acconciatura da pazzo.
-Solito.-Rispose il rosso con un'alzata di spalle.- Harry?
-Dimmi Ron.
Il fratello della sua ragazza continuava a rigirarsi in mano una foto, poi puntò gli occhi in quelli dell'amico.
-Ho fatto un casino con Hermione.-
-Ormai è passato.- Harry tirò quasi un sospiro di sollievo, andò nel baule ed estrasse un pigiama nuovo.
-No, non hai capito, ho fatto realmente un casino. Lei ora è con Malfoy, ma io mi sento male, sento come se qualcosa dentro di me non andasse.
Il cercatore di grifondoro si girò a guardare l'amico aspettando che proseguisse.
-Ti ricordi quando mi hai fatto credere di aver bevuto la Felix?- L'altro annuì.- Ecco io ora mi sento così, solo non in positivo. Mi sento come se le mie azioni passate siano state eseguite da un altro me. Io non mi ricordo quasi Natale. Non mi ricordo come ho fatto a prendere la punizione, cioè mi ricordo ma non riesco a spiegarmi come ho fatto. Quasi l'avessi fatto a posta.
Harry ascoltava senza sapere cosa dire. Il tutto era partito dalla foto di loro tre, loro due ed Hermione. Lei era la chiave di tutto. E se c'entrava lei, sicuramente c'entrava Malfoy.
I vecchi pregiudizi non erano del tutto assopiti, Harry non si fidava del tutto di Draco per quanto fosse migliorato il loro rapporto per il bene della stessa Hermione.
-Non ti preoccupare. Sarà solo stress.- Disse al portiere della sua squadra.

Narcissa stava scrivendo su una pergamena tutti gli invitati che avrebbero ospitato in casa loro per il grande evento. La donna fremeva dall'eccitazione, suo marito, seduto sulla poltrona accanto al camino, intento a leggere la copia sportiva della Gazzetta del Profeta, non era dello stesso avviso.
Temeva che il suo unico figlio facesse un errore, che non era quello che realmente desiderava, che fosse solo un capriccio adolescenziale.
-Lucius?
-Dimmi Cissy.
-Secondo te, 1200 invitati sono ecessivi?
L'uomo strabuzzò gli occhi. -Secondo te? Hai chiesto ai ragazzi?
-No, ma a loro andrà bene.
-Sai, conosco meno di te Hermione..
-Ovvio, non gliene hai dato l'opportunità. E a proposito di questo, basta sospiri, basta rimurginare, loro sono perfetti. Come lo eravamo noi alla loro età.
-Noi eravamo già sposati alla loro età.
-Vero. Però hai capito cosa intendo.
-Posso finire?- La donna annuì.- Non credo che alla futura signora Malfoy piacciano le grandi cerimonie. Soprattutto se in mezzo a un branco di serpeverde.
Narcissa sembrò pensarci su, poi aggiunse.
-Ne parlerò con Jane. Andiamo a letto?

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Capitolo 44
*** capitolo 43 ***


cap 44 Buona lettura a tutte! Dubhe



Narcissa si svegliò presto quella mattina, aveva in programma mille cose. La prima di tutte era andare da Jane. O meglio, Jane sarebbe andata al Manor.
Lucius sarebbe stato fuori per affari per tutta la giornata, per cui lei aveva colto l'occasione per invitare la madre di Hermione a casa sua per definire i preparativi.
-Padrona, Kric è rientrato con la signora Granger.
La donna alzò gli occhi dalle pergamene e rispose all'elfo.
-Bene, falla accomodare. Preparate del thè.
Erano le 11 quando l'elfo domestico Kric si presentò in casa Granger, facendo quasi venire un coccolone a John seduto in poltrona.
-Ciao Cissy! Posso?- Jane seguiva l'elfo che le mostrava la strada per entrare nel salotto dove, sull'uscio della porta fece un inchino che gli fece sfiorare il pavimento con il naso.
-Ma certo mia cara! Ma certo! Anzi scusa se ho mandato un elfo a prenderti ma ho avuto un impegno imprevisto.
-Non c'è problema, figurati. Tutto a posto?
-Si si. Ma accomodati. Ho fatto preparare del thè, dovrebbe essere pronto a minuti.
Jane, non essendo abituata a tutte quelle cerimonie da parte delle piccole creature al servizio dei Malfoy, si sentì un po' impacciata quando, lo stesso elfo che era andato a prenderla, le servì una tazza di thè fumante.
-Jane, mia cara, vedrai sarà tutto bellissimo. Sarà perfetto! Solo che non so chi volete invatare voi, io ho pensato alla mia famiglia ma non so nulla della vostra. I vostri parenti sanno di Hermione? Cioè, non so come funziona tra famiglie babbane.
-Ehm, Cissy stai bene? Comunque nessuno sa di Hermione, pensano che studi in una scuola privata in Scozia.
-Oh, bene. Quindi gli invitati li chiederò a lei tramite gufo. Non credo che solo serpeverde le vadano a genio visto che lei è una grifondoro.- Narcissa sorrise con calore a Jane, che la guardava con occhi spiritati, non capiva di cosa stesse parlando la strega.
-Cissy mi vuoi spiegare per favore? Invitati a cosa?
La madre di Draco posò la tazza nel piattino, senza smettere di guardare con occhi spalancati la donna che aveva di fronte.
-Jane, cara, non sai nulla?
-Cosa dovrei sapere?- Il tono delle voce le si alzò mentre poneva la domanda, ma non era scortesia o maleducazione, era preoccupazione.
-Non hai parlato con Hermione?
-Parlato di cosa? Oddio le è successo qualcosa?
-No, non sta bene. Ma... Non credo di essere io la persona giusta per dirtelo. Non sarebbe corretto.
-Narcissa, di cosa diamine stai parlando?

Hermione era seduta sotto las statua della Strega Orba, stava leggendo una pergamena.
-Non vorrai mica fuggire a Hogsmeade e non mi inviti?
Ron stava arrivando verso di lei, con passo fermo e deciso. Un passo che non vedeva in lui da molto tempo, da prima delle vacanze.
-No, tranquillo.- La grifona ripiegò il foglio e se lo rimise in borsa. - Che ci fai da queste parti?
-Ti cercavo.
-A si?- Alzando un sopracciglio, Hermione fisso lo sguardo sul compagno di casa.
-Si. Ginny mi ha detto che potevi essere qui. Ma che ci fai qui?
-Mi piace ques'ala del castello.- Rispose semplicemente.
-Non vai più in biblioteca?
-Non oggi. Perchè mi cercavi?- Insistette.
-Per chiederti scusa.
-L'hai già fatto.
-Si, ma non mi sentivo in me. Cioè, non mi sentivo io. Mi sono successe delle cose strane Hermione, non so spiegarmele, ma era come se certe volte non fossi io. Come se il mio io fosse assopito dentro me.
-Non ti seguo. Vuoi dire che?
-Voglio dire che quando ti ho chiesto scusa, non ero io. Ma ora lo voglio fare sul serio. Hermione, io ti amo, lo sai? Sono innamorato di te. Me ne accorgo solo ora che ormai ti ho perso del tutto. Ma me ne sono accorto, è tardi lo so, ma vorrei almeno che noi fossimo amici. Amici come lo eravamo un tempo, io, te e Harry. Noi tre. Tu e io. Hermione, ti prego perdonami.
-Ron, non posso darti quello che vuoi, lo sai. Hai avuto la tua occasione con me, l'hai sprecata. Mi hai spezzato il cuore. Ma ormai è passato, ti voglio  bene, sei un mio amico, lo sei sempre stato. Ma forse, per te, è meglio se ci allontaniamo per un po'.
-Per me o per te?- Ron si stava arrabbiando, era andato da lei con tutte le buone intenzioni di fare pace, di poter tornare sa girare con lei nei corridoi. Ma lei ora gli diceva di prenedere le distanze.
-Per tutti e due.- Ammise la ragazza.- Non voglio vivere con l'ansia di fare qualcosa che ti illuda a credere in qualcosa che non ci sarà.  Non voglio soffrire ancora.
-Ma non soffrirai.
.No, Ron, non insistere, ho bisogno di tempo.- Detto ciò la ragazza si alzò e fece per andarsene ma fu fermata da Ron che la trattenne per un braccio.
-Hermione allora perchè mi hai aiutato a pozioni? Perchè hai rischiato di prendere una punizione per darmi una mano? Perchè hai litigato con Malfoy per me?
-Perchè ti voglio bene e sei mio amico. Ma vedi, è esattamente per questo che ti ho detto di prendere le distanze. Perchè vedi cose che non ci sono.
-Tu ci sei, sei qui.
-Si e ci sarò sempre se avrai bisogno di un'amica. Ma non posso essere altro per te. Amo Draco, devi fartene una ragione.
A quelle parole, la presa sul braccio si allentò fino a sciogliersi del tutto.
Hermione guardò per un attimo ancora Ron poi se ne andò.

Draco stava aspettando Hermione fuori dalla porta della Sala Grande, lui aveva già finito di fare colazione ma di lei nessuna traccia.
Aveva chiesto anche a Ginny dove fosse ma lei aveva risposto che era uscita per prima e pensava che fosse giù. Ma si sbagliava.
Draco immaginava che la Weasley sapesse qualcosa di più, ma non aveva insistito.
-Ancora nulla?- Blaise era arrivato alle sue spalle da dentro la sala.
Draco scosse la testa.
-Va beh dai andiamo a lezione, la trovarai la. Stai tranquillo.
-Ma perchè mi deve fare incazzare già a quest'ora?
Blaise però non aveva calcolato che la lezione che avrebbero avuto loro, non era la stessa che avrebbe seguito la grifona.
Draco era rimasto per tutta la durata della lezione imbronciato, gli occhi assassini e la bocca serrata.
-Dra, amico mio, devi prenderla più leggera.
-Senti, la fidanzata è la mia, potrò incazzarmi con lei?
L'amico alzò gli occhi al cielo e le mani in segno di resa. -Fa come credi.
Finalmente per pranzo, Draco vide Hermione, ferma sulla soglia della porta d'ingresso al castello. Gli occhi di lei erano fissi sul pavimento, i libri stretti al petto, la borsa che le pendeva di lato e i capelli raccolti in una coda alta.
Draco sentì il cuore saltargli in petto. Non si era reso conto di quanto le fosse mancata finchè non la vide. La rabbia svanì subito appena lei alzò lo sguardo su di lui.
-Herm, amore, stai bene?- Le chiese avvicinandosi e dandole un bacio non proprio casto.
-Se fai così no.- Gli rispose ridendo, ma la luce nei suoi occhi diceva tutt'altro. -Dobbiamo parlare.
-Va bene. Dimmi.
-Non qui. Vieni, è importante.
Draco si lasciò condurre da lei nel cortile, le mani intrecciate. C'era il sole ma la giornata era fredda.
-Dra, devo dirti una cosa, ma tu prometti di non arrabbiarti?
Lo sguardo di lui si fece guardingo.
-Promettilo ti prego.
-Va bene, lo prometto.
-Su Salazar.
Esasperato, lo fece.
-Bene. Draco oggi ho ricevuto una lettera da mia mamma. Beh, ieri è andata dalla tua, credo che l'avesse invitata per parlare della festa.
-Cerimonia.- La corresse.
Hermione mosse le mani spazientita. -Beh ecco, solo che io a mia madre non gliel'avevo detto.
-Come? Perchè? E' più di un mese ormai! Hermione..
-Hai promesso!
Draco si maledì, ma sbottò lo stesso, non come avrebbe voluto ma diede sfogo in minima parte alla sua rabbia.
-Hai cambiato idea? Preferisci Weasley a me? Oh perchè lo so che questa mattina eri con lui dalla Strega Orba! Lo so perchè Pansy ha spifferato tutto. Figurati se si perde un' occasione come questa.
-Dra, non è come credi.
-E allora com'è?
-Oh senti! Non fare così, hai capito? I mieie genitori, se ben ricordi sono babbani! Per loro non è normale sposarsi a quest'età! Non sapevo come dirlo!
-Allora hai pensato di non farlo!
-No, aspettavo..Non so cosa, ma aspettavo! E poi questa mattina ero da sola, stavo rileggendo la lettera di mia madre - Gli mise in mano la pergamena piegata- Quando è arrivato Ron. Ha detto di voler essere mio amico, di voler tornare a essere il trio. Gli ho detto di no, che deve prendere le distanze da me, per il suo bene. Ma visto che intanto non mi credi, non so perchè te lo sto dicendo.
I due non stavano urlando ma il loro tono era aspro, duro. Hermione cercava conforto in Draco, sapeva che si sarebbe potuto arrabbiare per aver omesso il dettaglio del loro fidanzamento, ma non pensava così. Draco, non capiva perchè non lo avesse detto, per lui era una cosa bella.
Hermione con gli occhi gonfi, prossimi al pianto, se ne tornò al castello.
Draco rimase lì, a guardarla andare via, con la lettera di Jane in mano.

"Hermione, perchè non ce lo hai detto? A tuo padre non ho detto nulla. Voglio che sia tu a farlo. Non capisco perchè hai mantenuta segreta una cosa così! Ho dovuto minacciare Narcissa per sapere che stava succendendo. Mandale le tue scuse! Pensavo ti fidassi di me, della tua famiglia, invece forse ci vuoi tenere fuori da tutto. Mi hai ferito profondamente Hermione. Non me lo sarei mai aspetttato da te."

Leggendo la lettera, Draco di maledì ancora di più per aver trattato la sua Hermione così. Le parole della madre erano dure, fredde e ferite. Aveva invidiato la sua fidanzata per il rapporto che aveva con i suoi e sapeva quanto questa cosa dovesse farla soffrire.
Corse all'interno del castello a cercarla ma nulla. Con lo stomaco chiuso dal senso di colpa si avviò verso la prossima lezione, dove però ci sarebbe stata anche lei.
Prima di entrare in classe, scrisse una pergamena veloce, chiamò il suo gufo con un fischio e questi, poco dopo, planò davanti a lui.
Legò il foglio alla zampetta dell'animale e lo fece partire.

Harry percorreva il corridoio insieme a Ron quando videro passare Hermione di corsa e infilarsi nel bagno dei prefetti.
I due si lanciarono un'occhiata e senza dire una parola entrarono a loro volta.
-Hermione? Sappiamo che sei qui, ti abbiamo vista.- Harry avanzava nel bagno lentamente, Ron era fermo sulla soglia dell'ingresso.
Harry venne travolto da un abbraccio improvviso, dato dall'amica sbucata fuori da un cubicolo. Senza parlare, il ragazzo cominciò ad accarezzarle i capelli.
-Harry!..Draco si è arrabbiato..La mamma ce l'ha con me..Oh Harry, sono un disastro.- La ragazza parlava tra un singhiozzo e l'altro.
-Calmati. Dimmi che è successo.
Respirando profondamente, Hermione si staccò da lui e gli raccontò.
-Poi ha saputo quello che mi hai detto questa mattina.- Disse guardando Ron.- Pansy ci ha visti, non so come, non so perchè. Solo che ho dovuto sentirmi accusare di cose non vere.
-Herm.- La ragazza tornò a prestare la sua attenzione a Harry.- Tua mamma ci sarà solo rimasta male, spiegale le tue paure e lei capirà. Draco invece è un coglione, ma forse, lui c'è rimasto male a sua volta perchè tu non hai detto ai tuoi di voi. So che per te è difficile spiegarlo a Jane e John, però lui non lo sa. Per lui è normale.
Uscirono dal bagno insieme, Hermione con gli occhi ancora leggermente rossi, Harry con la divisa bagnata dalle lacrime dell'amica, Ron in silenzio.
Arrivati a lezione, Hermione andò a sedersi dietro Draco, vicino ad Harry. Si guardarono senza dire nulla, entrambi cercavano il perdono dell'altro con lo sguardo. Poi Draco le sorrise e lei rilasso visibilmente ogni muscolo del corpo.

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