Lily Evans e il segreto della Notte di Marty Evans (/viewuser.php?uid=228849)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** New York! New York! ***
Capitolo 2: *** Selene ***
Capitolo 3: *** Cene d'affari e altri disastri ***
Capitolo 4: *** Shopping, feste e malandrinate ***
Capitolo 5: *** Ritorno a Hogwarts ***
Capitolo 6: *** Amori e turbamenti ***
Capitolo 7: *** Il Cercatore e la Cacciatrice ***
Capitolo 8: *** Lasciami entrare ***
Capitolo 9: *** Tiro Mancino ***
Capitolo 10: *** Cercasi Bianca disperatamente (Prima Parte) ***
Capitolo 11: *** La Foresta proibita ***
Capitolo 12: *** Cercasi Bianca disperatamente (Seconda Parte) ***
Capitolo 13: *** La scelta di B ***
Capitolo 14: *** Halloween (prima parte) ***
Capitolo 15: *** Halloween (seconda Parte) ***
Capitolo 16: *** Il Diario segreto di James Potter.. forse non poi cosi segreto ***
Capitolo 17: *** Natale 1972 ***
Capitolo 18: *** Benvenuto 1973 tra baci rubati e disfatte a scacchi ***
Capitolo 19: *** Partita Grifondoro Serpeverde ***
Capitolo 20: *** Crocerossine, abbracci notturni e chiacchierate inquietanti ***
Capitolo 21: *** Il segreto di Remus ***
Capitolo 22: *** Il segreto della Notte ***
Capitolo 23: *** Rivelazioni spiegazioni e riappacificazioni ***
Capitolo 24: *** Cisarò sempre per te ***
Capitolo 1 *** New York! New York! ***
New York! NewYork!
NDA Chi inizierà a
leggere da qui non si spaventi! Il mondo Magico c'è ed
ambientato al epoca dei malandrini . Si tornerà a Hogwarts
per il secondo anno di Lily ma abbiate un po' di pazienza e
non fermatevi qui. spero che mi comunichiate qual è la
vostra opinione in merito al capitolo.
Non rividi più Bianca fino al 30 luglio, quel giorno,
infatti, sarei partita per andare da lei, in America,
precisamente a New York. Ero eccitata. Non avevo mai visto
niente al di fuori di Londra e Hogwarts. Quella mattina mi svegliai
molto presto. Feci colazione di fretta. Mi pettinai
e andai a prepararmi. Non volevo fare figuracce. Indossai un
vestitino azzurro chiaro . Presi la valigia,
(l’avevo preparata la sera prima.) Mio padre mi aspettava di
sotto. Avevo portato poche cose una valigia, qualche libro, i compiti
e Andromeda. (non mi fidavo a lasciarla con mia sorella.
Chissà cosa avrebbe potuto fare alla mia dolce
gattina). Arrivai in macchina al aeroporto.
Da Londra a New York c’erano sette ore di viaggio.
Il mio volo partiva alle 8.20 e sarei arrivata al
J.F.K. alle 15.10. Salutai mio padre e salì a
bordo. Fu un viaggio piuttosto noioso . Vicino a me,
c’erano degli uomini d’affari che leggevano o
parlottavano tra loro . Le hostess passavano a
chiedere se avevo bisogno di qualcosa e presto mi addormentai. Non
ricordo quanto dormii, ma ricordo che mi svegliai, guardai
fuori dal oblò e vidi l’oceano. Dopo
circa mezz’ora avvistai un grattacielo e
la statua della libertà, segno che ci stavamo avvicinando.
Vidi New York e nei fui subito affascinata. Era nuova per me,
con i suoi palazzi altissimi e i ponti che collegavano i
diversi distretti. Atterrai in quella città nuova e
bellissima e al aeroporto trovai Bianca. La individuai
subito con la sua chioma rossa e voluminosa che era diventata
più lunga e piena di boccoli. Bianca si era alzata di un
paio di centimetri. (o forse la vedevo più alta
perché si sbracciava come un ossessa e disegnava segnali nel
aria con le mani.) Mi fece segno di avvicinarmi. Scoppiai a
ridere vedendola agitarsi e le corsi in contro. Dopo avermi abbracciata
e soffocata ( non dirlo a me odio gli abbracci di B. Ho sempre pensato
che si divertisse a cercare di uccidermi. Il primo premio per abbracci
soffocanti ai danni di James Potter: va a Bianca
Celia Olivier. Congratulazioni B! N.D.James.)
mi aiuto a portare la valigia. ( in
realtà lasciò che mi portassi la valigia da sola.
E prese Andromeda in braccio .Ma questi come direbbe lei,
sono dettagli insignificanti N.D.Lily)
Mi guidò fino
alle doppie porte del aeroporto . Mi guardai subito
intorno . C’erano grattacieli,palazzi, persone e taxi gialli
ovunque. New York era la città
più caotica che avessi mai visto. Tutti avevano qualcosa da
fare. Tutti sapevano dove andare. Ma non ebbi il tempo di
vedere altro perché B mi trascinò fin sul bordo
del marciapiede e alzò il braccio per chiamare un taxi. Il
taxi arrivò quasi immediatamente . Salimmo e
Bianca ordinò( è un tic che ha sempre
avuto oltre a quello di
abbracciare soffocando la gente N.D.Lily) al povero taxista,
( povero perché in pratica gli urlò
nelle orecchie) di portarci a Park Avenue vicino
alla Fifty Avenue e alla Madison Avenue. In taxi mi
stupii di quanto fosse grande quella
città. Man mano che ci
avvicinavamo a Central Park i quartieri
diventavano più ricchi e residenziali.
Le macchine lasciavano il posto a limousine nere tirate a lucido e le
persone che si vedevano per strada erano
vestite tutte Armani, Gucci e altri
stilisti importanti. Le donne portavano tutte borse Louis Vitton.
Guardai il mio vestitino azzurro imbarazzata. Io non avevo niente di
marca . Mio padre lavorava in una fabbrica e mia madre faceva
l’infermiera. Io e mia sorella non facevamo la fame ma non
navigavamo certo nel oro. Non avevo niente al altezza di quelle
persone. Bianca notando la mia inquietudine mi disse « Non ti
preoccupare Lily andrà bene. Ho una
sorpresa per te. Ti piacerà
vedrai» distolsi lo sguardo dal
finestrino per posarlo sulla mia migliore amica. Bianca stava
seduta composta sul sedile le mani pallide intrecciate in grembo. Lo
sguardo fisso davanti a sé. In volto la solita
espressione sicura di sé e un
po’ arrogante. Indossava un vestito
sgargiante il corpetto era giallo con un disegno di
tanti fiori uno attaccato al altro. La gonna sempre con dei
fiori disegnati sopra, era di un indefinibile colore tra il rosa, il
rosa perla, il rosso e l’arancione. Era fermata da
una cintura in vita. Bianca portava i capelli sciolti che le
ricadevano sulle spalle in tanti boccoli. Notai che
in grembo teneva una borsetta arancione dello stesso colore del
corpetto. Mi sembrò molto strano, Bianca non amava
le cose sgargianti le piacevano le cose elaborate ma non sgargianti.
Conoscevo Bianca da un anno eppure per me era
ancora un mistero. Quella ragazza è sempre stata bravissima
a nascondere le cose e a sembrare misteriosa fa parte del suo
fascino. Bianca Olivier la ragazza del mistero. Custodiva gelosamente
tutti i suoi segreti. Parlava raramente di sé e
della sua famiglia. L’unica cosa che sapevo era
che viveva a Manhattan, che era di origini inglesi, che i
suoi genitori erano molto importanti nella sua
vita, che frequentava Hogwarts insieme a me ed era
in Grifondoro, che detestava Potter con tutta
l’anima e con tutto il cuore. Anche se non sapevo
il motivo e mi assomigliava tantissimo fisicamente. Questo
era quello che sapevo di lei. Un po’poco non
trovate? Malgrado non sapessi molto di lei era una persona
leale, affidabile, dolce e buona. Insomma, l’amica perfetta.
C’eravamo conosciute ad Hogwarts un anno prima ed allora
eravamo inseparabili. Le volevo molto bene . Stavo dicendo, mi voltai
verso di lei terrorizzata. Dove voleva portarmi? Cosa aveva
in mente per me? Qual era la sorpresa che voleva mostrarmi? Queste e
altre domanda mi frullavano nella testa creando un Cocktail
esplosivo nella mia testa. Così chiesi « B mi puoi
dire dove stiamo andando per favore? Hai detto che
c’è una sorpresa di che si tratta? Sai che io odio
le sorprese!». Lei si voltò verso di me con i suoi
occhi verdi del colore della tornalina. In cui mi potevo specchiare e
lei poteva leggermi l’anima. Detto così
è inquietante. Ma, per B io ero un libro
aperto.
«L Quante volte ti devo dire che ti piacerà?!
Non ho mica fatto venire Potter a rovinarti le
vacanze! Su andiamo L ti divertirai! Dammi un po’
di fiducia!» Le sorrisi sarcastica
«ah ah molto divertente! Anche se penso che Potter non
verrebbe neanche sotto tortura dopo quello che gli abbiamo
fatto!» Bianca scoppio a ridere.«Già hai
proprio ragione L. Quel deficiente resterà alla larga da noi
per almeno un anno»
«Te l’immagini che pace a Hogwarts senza lui e
Black che ci tormentano? Ah che pace! Sarà un
anno fantastico B davvero fantastico! Ma da quando
mi chiami L? Ti sei inventata un nuovo soprannome?»
Lei mi sorrise mentre scendevamo dal taxi e
allungava una banconota al taxista.
« Dai andiamo voglio farti conoscere delle
persone!» Mi prese per un braccio e mi
trascinò fino a un maestoso palazzo. Salutò il
portiere con un cenno della mano e mi disse di lasciare li la
mia roba. Mi disse che l’avrebbe portata su il portiere.
Presi Andromeda in braccio e salii sul ascensore.
L’ascensore si aprì e io mi trovai in
un ampia sala vicino a un salotto stile impero con
tanto di camino in marmo bianco. Ma non ebbi nemmeno il tempo
di guardarmi intorno, perché in quel momento, una
donna minuta dai capelli color caramello e dai grandi occhi
grigi mi abbracciò«Oh tu devi essere Lilian.
Bianca mi ha parlato tanto di te. Io sono Celia la madre di
Bianca.» Dopo avermi abbracciata aggiunse:«
C’è una sorpresa per te cara. Molte persone
vogliono conoscerti» Io la guardai pietrificata. Molte persone? Quante persone
esattamente? In che guaio mi sono cacciata! Oh mio Dio! Io
non sono come Bianca. Io odio stare al centro del attenzione.
NDA Ciao sono tornata
finalmente spero vi sia piaciuto! Torneremò ad Hogwarts . ma
prima volevo far conoscere nuovi personaggi e parlare un po'
di loro . in questa Fic si scoprirà qualcosa in
più rispetto a Bianca . e hai segreti che custodisce
osì gelosamente
spero che mi
lascerete un piccolo commento
aci Marty Evans
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Capitolo 2 *** Selene ***
Capitolo 2
Selene
NDA Scusate per l'inconveniente. Sono mortificata. Va bene
ora vi lascio al capitolo. volevo solo dirvi che in questo capitolo si
farà la conoscenza di nuovi personaggi e si
verificherà il secondo cross-over della mia fic
cioé quello con gosip girl. Chi non segue la serie o non li
piace non si preoccupi sono solo personaggi secondari
Il respiro mi mancò. Stavo per andare nel panico e
non era una buona cosa. Stavo annegando in acque torbide e
profonde. Cercavo disperatamente di aggrapparmi a
qualcosa lottando contro la corrente di panico che mi trascinava
giù. Guardai Bianca ero terrorizzata.
Non volevo attraversare il sontuoso corridoio che portava a
delle ampie porte di legno che ricordavano
vagamente la Sala Grande di Hogwarts. . Ripensando a
Hogwarts mi torno in mente che ero stata smistata in
Grifondoro. La casa dei coraggiosi di cuore. Non
devi avere paura. Sii una Grifondoro sii te stessa
Lily pensai. Presi coraggio . Sorrisi a B e segui
la signora Olivier fino alla porta. Lei aprii le porte e mi fece
entrare. Mi guardai intorno. Era una stanza quadrata al
centro c’era una tavola quadrata con tovaglie bianche e pizzi
dal’aria molto costosa. Al centro della tavola c’
era una composizione enorme. Oltre a ciò era
riccamente imbandita con stoviglie d’argento e piatti di
ceramica. Contai i posti erano 9. 7 persone quella sera mi
avrebbero studiata, osservata e giudicata senza conoscermi. Il terrore
torno ad assalirmi. Bianca dovette percepire attraverso il
nostro legame la mia paura. Perchè mi
scosse leggermente il braccio e mi fece voltare verso destra.
Immediatamente il terrore scemò e
lasciò il posto alla meraviglia. C’erano
due ampie vetrate che davano su New York. Era
incredibile! C’erano file e file di grattacieli che
si stagliavano nel cielo. Guardarli da li mi dava una sensazione di
potere. Mi venne in mente che potevo sedermi li,
guardando quella metropoli strana e bellissima per ore e ore
affascinata. Ero li solo da mezz’ora eppure sentivo che
potevo chiamare quel luogo incredibile e meraviglioso casa.
Mi sentii improvvisamente euforica. Non ero più spaventata
non ero più insicura. Ero felice! Per la seconda
volta in vita mia sentii di appartenere a un posto. Mi sporsi
per vedere meglio. Potevo vedere l’Empire State
Bilding che si stagliava maestoso nel plumbeo cielo
newyorkese.« E’ bello vero?».
Chiese una voce femminile sconosciuta io annui. Ero talmente emozionata
da non riuscir ad aprir bocca. «Dovrebbe
vederlo illuminato è davvero meraviglioso» mi
girai e mi trovai di fronte una donna magra e piccola con una
divisa da cameriera. Era pallidissima, si vedeva che veniva
dal est Europa.«Bene»disse la signora Olivier,
«Devo occuparmi del book per la nuova linea estate autunno.
Ci vediamo tesoro»
Mi girai, Celia era uscita dalla porta sulle sue Cloe da un
migliaio di dollari che ticchettavano sul parquet di noce. Non aveva
salutato Bianca, non l’aveva nemmeno guardata
quando se n’era andata. Intuii che tra le due non ci doveva
essere un buon rapporto. E che sotto c’era molto
più di quello che voleva farmi sapere
Bianca. Eravamo rimaste sole nella grande sala.
C’era solo la domestica. Bianca le sorrise e la
domestica rispose al sorriso. intuii che la domestica contava
molto di più di quanto contasse la madre per Bianca.
« Lily questa è Helena. Helena questa è
Lily l’amica di cui ti ho parlato». La
donna mi sorrise dolce e materna.«Sai per me Helena
è una seconda madre. Si è presa cura di
me come una madre fin da quando ero piccola. Visto che non lo
fa quella vera»Con un cenno della mano Bianca
indicò le due porte da cui era appena uscita sua
madre.« Oh Signorina Bianca non dica così! Sua
madre le vuole molto bene!» esclamò Helena.
Bianca la guardò dolcemente poi si
rabbuiò e disse
«Helena non è vero! A mia madre importa solo la
sua stupida agenzia di moda! Gli altri per lei possono andare al
Diavolo!» Helena non disse altro. Fece per
andarsene ma poi ci ripensò e aggiunse:«Signorina
Bianca gli ospiti arriveranno per le 7.00 Ah e signorina Lily mi
permetta di darle un consiglio : non si metta quel abito
stasera» Guardai il mio vestito azzurro perplessa.
«Si decisamente non puoi presentarti a cena con
quest’abito. o l’arpia mi
rovinerà il resto del estate»
«Come? Cos’ha che non va il mio vestito?
» chiesi interrogativa. Bianca sospirò e mise i
capelli dietro le spalle.« Non offenderti L, quel abito e
carino. Ma, stasera verranno tutti gli amici di mia madre e di mio
padre. Tutte persone influenti,uomini d’affari, signore
che fanno beneficenza e altre sciocchezze
simili. Insomma quasi tutti i ricchi di Manhattan
saranno qui stasera e noi dovremmo presentarci al meglio
» La guardai stupita e allarmata. Come poteva
avermi invitato a una cena di affari a cui
partecipava metà dell‘élite
più esclusiva di Manhattan? Io non ero mai stata a una cena
così. Non sapevo neanche come comportarmi! E lei
pretendeva che io l’aiutassi ? Ma se non sapevo
neanche con quale coltello si tagliava il pesce e
con quale la carne! La guardai furibonda.
«Calmati L! Vedrai che ti divertirai! Ci sono anche dei
ragazzi della nostra età! Sono davvero simpatici!»
disse tentando di calmarmi« Oh Fantastico!
Così oltre a dover cercare di comportarmi in maniera consona
dovrò anche sorbirmi dei ragazzini prepotenti, arroganti,
snob e petulanti tutta la sera! Scusa B ma io non mi sto
divertendo!»
«Vieni con me . voglio farti conoscere una
persona» mi prese per un braccio e mi fece prendere
l’ascensore. Arriviamo in strada, girammo l’angolo
e Bianca mi condusse su per l’ascensore di un altro
palazzo. Uscimmo su un pianerottolo grande e maestoso . Non
era arieggiato come a casa di Bianca, ma, in compenso,
c’erano molti dipinti. Bianca mi guido
verso destra e poi lungo un corridoio dipinto d’azzurro .
Arrivammo a una porta bianca e semplice a cui Bianca bussò.
« Avanti » disse una voce cristallina e femminile
dal interno.
« Ciao sono io. Posso entrare?» disse Bianca,
spostando il peso da un piede al altro. Era
nervosa. Era molto nervosa, non era normale che
Bianca Olivier fosse nervosa. Questo particolare di B mi
preoccupava. La porta si aprì e un viso bellissimo
fece capolino fuori dal uscio. Era una ragazzina bionda, alta e
magra. Aveva un viso perfetto: occhi azzurri, quasi blu,
limpidi, brillanti, gote rosa, un sorriso dolce,
perfetto di candidi denti bianchi , i capelli le scendevano
in onde dorate fino alla vita . Era la perfezione incarnata.
Sembrava l’Afrodite del Botticelli. Una dea-
bambina dolce e gentile. Lei mi sorrise, poi, si rivolse a
Bianca:« Non ci dovevamo vedere stasera, alla pallosa cena
d’affari di tua madre? Noi due sappiamo che la
vuole fare soltanto per mettersi in mostra. Cosa ci fai qui? Non
è da te arrivare in anticipo. Cosa succede B?» lo
sguardo interrogativo della ragazza mi fece sentire vagamente
rassicurata neanche quella dea-bambina sapeva cosa passava nella testa
di B.
« Scusa S ma devo presentarti una persona prima del mortorio
che si scatenerà a casa mia stasera» mi
indicò con un cenno della mano.
« Oh no! Non dirmi che tua madre ha invitato di nuovo quel
tizio di Wall Street che parla troppo!» esclamò la
dea-bambina al quanto indispettita.
«si purtroppo. Comunque lei è Lily.
Selene questa e Lily Evans» disse
presentandoci. Miss Perfezione mi sorrise. Pensavo mi
giudicasse subito. Invece mi sorrise e mi tese la mano. Le sorrisi di
rimando e le strinsi la mano. Malgrado l’apparenze da oca
superficiale di Manhattan mi piaceva quella ragazza . Mi era simpatica.
«Sel che succede?» chiese una bambina di un anno
più piccola di noi. E che pensai fosse la sorella visto che
a parte l’altezza erano quasi identiche.
«Oh Serena è arrivata B. E con lei
c’è l’amica di cui ci ha tanto parlato
» disse Selene alla seconda dea-bambina. La
bambina batté le mani entusiasta e mi
strinse la mano.
«Voglio presentarmi per bene. Visto che
quella maleducata d’amica che ci ritroviamo non
l’ha fatto. Mi chiamo Selene Courtney van der
Woodsen, ma tutti mi chiamano Sel. Sono la figlia di William
van der Woodsen e di Lilian Celia van der
Woodsen. Questa è la mia sorellina di 11 anni, Serena
Cecilia van der Woodsen. Ho anche un fratello maggiore si
chiama Eric e ha 15 anni. Frequenta l’ Hanover
Academy in Francia. Credo di aver detto tutto sulla mia
famiglia.»
«Oh finiscila ! Vuoi anche dire a Lily come si
chiameranno i tuoi figli Sel? Smettila la stai solo
annoiando» esclamò B. Serena rise e
anch’io non riuscì a trattenermi.
«Oh piantala B! Comunque sono una vera maleducata a
tenervi sulla porta entrate» La stanza di Selene era enorme.
Era quasi interamente occupata da un grande letto a baldacchino. In un
angolo c’era una libreria e vicino una scrivania. Non
c’era niente di esagerato in quella stanza, a parte quel
enorme letto. Selene ci fece sedere sul letto. Fu allora che Bianca
enunciò: «Ho portato qui Lily per una ragione
precisa. Le serve un vestito per stasera» la guardai
sbigottita, mentre Selene si precipitava a spalancare un
enorme cabina armadio e tirare fuori tutti i vestiti possibili e
immaginabili.
«Vestito? Sei venuta nel posto giusto mi cara
Lilian» mi chiesi come facesse a sapere il mio
nomee. Mi dissi che probabilmente B gliel’aveva
detto. Non ci feci caso( in realtà quando non
faccio caso a qualcosa di solito si rivela qualcosa
di molto importante,ma allora non sapevo niente di questo lato del mio
inconscio) e risposi:
« Chiamami pure Lily. Posso venire a dare un occhiata?
» Selene mi fece un cenno d’assenso con la mano,
scesi dal letto e la raggiunsi. Selene con molta mala grazia, mi mise
tra le braccia un mucchio di vestiti e mi esorto a
portarli sul letto. Dopodiché passammo le successive due ore
a cercare un vestito che potessi indossare. Alla fine scelsi
un vestitino semplice, rosa pallido, senza lustrini che mi arrivava
alle caviglie. a cui Selene e B mi aiutarono ad abbinare un
paio di ballerine. Decisi che avrei raccolto i
capelli in uno chignon. E voilà! Ero pronta! Tra
un ora mi sarei dovuta presentare a mezza New York
. non vedevo l’ora evviva!
NDA
eccomi di nuovo qui e rompere le scatole. Volevo dirvi che il prossimo
capitolo s'intitolerà Cena d'affarie altri disastri.in cui
le nostre eroine sitroveranno a partecipare a una cena
d'affari un po'"fuori controllo". inoltre faremmo la conoscenza di
altri personaggi secondari come Blair l'amica di Serena o o il
tenebroso Chuck. comunque mi piacerebbe che mi diceste
cosa ne pensate . sopratutto su Selene
che un personaggio inventato da me.
Prima
di salu tarvi però vorrei ringraziare lily96 e Daniela_97
per aver messo questa storia tra le seguite e ClyssaChanje per averla
messa nei preferiti
Scusate
ancora peril disastro!
Baci
Marty Evans
|
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Capitolo 3 *** Cene d'affari e altri disastri ***
Capitolo
3
Cene d’affari e altri
disastri
NDAscussate
per il ritardo ho avuto un po' di problemi ma ora
eccomi qui! Vi lascio al Capieolo spero vi piaccia c'è anche
il punto di James è un esperimento.. Spero vi
piaccia!
Ore
6.30 p.m
New York Manhattan Upper Est Side
Dopo
aver trovato il vestito
perfetto. Ci fermammo a parlare con Selene e Serena. Grazie a loro
scoprii che
alla “cena”avrebbero partecipato molte meno persone
di quante mi ero
immaginata. Mi dissero anche di stare tranquilla e essere me stessa.
Erano
delle buone amiche. B, infatti, mi disse che erano amiche da quando lei
era
arrivata a New York quattro anni prima. (Oltre al fatto, che una
settimana dopo
ci sarebbe stato il compleanno di B e quello sarebbe stato un evento da
festeggiare.) Alle 6.30 Bianca mi disse che dovevamo andare a fare le “belle
statuine” come diceva lei.
Quando scendemmo in ascensore dal palazzo in cui abitavano i van der
Woodsen
ero molto più tranquilla di quando Bianca mi aveva costretta a salire. Ero felice
perché avevo conosciuto
delle ragazzine simpatiche e dolci. Che non somigliavano per niente
allo
stereotipo di ragazzine snob petulanti e spocchiose che mi ero
costruita.
(sei
sempre stata piena di
pregiudizi e ai sempre giudicato gli altri senza conoscerli.
L’hai fatto
anche con me. questo è il tuo unico
difetto tesoro. N.D.James. Taci James!Taci!N.D. Lily)
Ritornammo
al attico di B. Mi vestii con l’abito che Selene
mi aveva dato in
prestito. Mi legai i capelli in un morbido chignon. E infilai le
ballerine che
mi aveva prestato Bianca. Bianca portava un vestito rosa scuro che le
arrivava
ai polpacci. Raccolse i capelli in una semplice e rigida coda. E
assunse un
espressione fredda. Mi disse di fare altrettanto e di assecondare sua
madre. Come se volessi disobbedirle! Quella
donna è
terrificante! Sembra un ghiacciolo. Tratta freddamente persino B! come
si può
trattare così una figlia? Mi
chiesi.
Ero esterrefatta dal rapporto di rigida freddezza che c’era
tra quelle due.
Celia trattava Bianca come un capo tratta un dipendente. Non mostrava
segni
d’affetto verso
di lei. E se le
parlava,era per darle ordini. Per me
che ero abituata a
essere circondata
d’affetto e attenzioni,( esclusa mia sorella naturalmente)
era inconcepibile
quel rapporto così glaciale. Quel giorno capii che la vita
della mia migliore
amica, (malgrado tutto quel che diceva lei) non era una bella vita.
Certo ,
viveva in una delle più grandi città del mondo.
Certo, abitava in un attico al
centro di
Manhattan. Certamente aveva vestiti che non mi
sarei mai potuta
permettere. Viveva in una gabbia dorata. Aveva tutto quello che si
poteva
desiderare, ma, le mancava la libertà.(e non sapevo ancora
quanto le mancasse
la libertà).Scendemmo nel salone che avevo visto quel
pomeriggio. Quello con la
vista su New York e la tavola imbandita. Non c’era ancora
nessuno. Io mi
spostai verso i
finestroni e guardai New
York. Helena aveva ragione New York di notte era ancora più
bella. Era illuminata
a giorno, sopratutto Manhattan. Ero talmente immersa a contemplare la
città,
che non mi accorsi che erano arrivati i primi ospiti. C’erano
Selene in un
vestito giallo e lucido e Serena
che indossava un vestito grigio. Non
feci in tempo a salutarle perché fui presa da Bianca e
trascinata a conoscere
gli altri. I genitori di Selene e Serena erano tutti e due alti e belli. La madre(
che aveva il mio stesso
nome) era bionda e
portava i capelli
raccolti in un rigido chignon sulla nuca . portava un completo bianco e
mi
scrutò da capo a piedi con sguardo critico nei glaciali
occhi azzurri. Stavo
notando che tutti gli occhi delle donne presenti
nella stanza erano gelidi e freddi. (Mi
ricordai che avevo visto quello sguardo gelido anche in bianca. Quando
si era
arrabbiata con James Potter a Hogwarts.)
Il marito di lei William era moro, alto e mi sorrise.
Indossava uno
smoking. Passai
oltre e arrivai davanti
a un uomo e a una
donna. La donna era
alta e slanciata gli unici difetti
erano
i fianchi troppo larghi e la bocca troppo piena. Aveva occhi neri e
capelli
castani molto
voluminosi. L’uomo era
alto e aveva un viso affabile. indossava un completo grigio.
C’era inoltre una
ragazzina accanto a loro. Era
di un anno
più piccola di me. Notai che ammirava molto Bianca, visto
che era vestita
esattamente come lei. Aveva i capelli castani
e gli occhi anch’essi dello stesso
colore . B aveva una piccola ammiratrice!
« Lily questa è
Blair Cornelia
Waldorf e questi
» disse indicando l’uomo dal
viso bonario
è la donna dalle labbra troppo piene
« sono Eleanor
Waldorf che è la stilista della Waldorf
Design
e lui è
suo marito Harold»
«piacere» dissi prima di andarmene. Quella
ragazzina non mi piaceva
per niente. Mi sembrava arrogante e spocchiosa.
Ma il ragazzino che stavo per incontrare era anche peggio.
Si teneva in
disparte ma i suoi
occhi vigili si
animarono appena mi vide. Non mi piacque
per niente lo
sguardo lascivo che mi
lanciò. Era vestito con un completo
blu
con tanto di cravatta i cappelli erano tirati indietro e neri. Era di
un anno
più grande di me.
«Lilian
Questo è Bartholomew Bass
proprietario delle
industrie Bass e lui è suo figlio
Charles Bartholomew Bass»
disse B e
percepì il suo disagio quei
due non piacevano neanche a
me. il
padre era alto e
brizzolato e non sembrò
prestarmi la minima attenzione. Mentre Charles continuava a guardarmi
in modo
troppo ammiccante. Ero certa dì essere arrossita nessuno mi
guardava mai così
direttamente negli occhi ( a parte James naturalmente)
«Prego
chiamami pure Chuck» ribatté
lui
con un voce suadente che mi fece rabbrividire ( e non di
piacere). Poi
aggiunse «Lilian è
davvero un nome
delizioso». Ma, prima che
potessi replicare
lui era già sparito come
un Tenebroso Principe della Notte. Non sapevo
perché ma quel
pensiero mi fece
rabbrividire di paura..
E, non mi accorsi di aver trattenuto il fiato fin quando B non mi disse
«guarda
che se ne andato L . puoi
respirare ora. Chuck fa quest’effetto
a
molte ragazze. Non farti abbindolare dal suo fascino
da quando è stato con Gorgina Sparks. Il
sesso è diventato la sua ragione di vita oltre al denaro.
E’ un Bad Boy fatto e
finito sta lontana da lui.» sorrise misteriosamente
«Io
non sono attratta da Chuck
non lo conosco neppure! In realtà mi spaventa» le
confidai
«Bene.
Meglio la paura dell’ attrazione.
Perché lui al contrario mi è sembrato molto
interessato a te» mi disse Bianca.
«Per
forza sei la nuova arrivata.
A Chuck interessano sempre i giocattoli nuovi» disse un
ragazzo dai capelli
castani che gli
coprivano la fronte e
dagli occhi azzurri
«
Io non sono Giocattolo!» ribattei
lui sembrò dispiaciuto.
«Non
volevo offenderti. Mi sei simpatica
volevo solo dirti
come ti considera
Chuck in questo momento. E in questo momento tu sei la giostra
più grande nuova
e luminosa che lui abbia mai visto. E come un bambino
in un enorme luna Park.
Vuole andare su quella giostra ma
non può perché non
ha ancora l’ età adatta. Tu per lui sei qualcosa di esotico
l’Inglesina nuova
amica della reginetta di Manhattan
Io mi
chiamo Nathaniel Fitzwilliam Archibald Ma puoi chiamarmi Nate»
«Io
Lilian Rose Evans
Ma puoi chiamarmi Lily» Mi stava
simpatico quel ragazzo . Nate mi sorrise
e decisi che la serata stava migliorando.
JAMES
Ore
10.30 a.m. Inghilterra Godric’s Hollow Casa Potter.
Sognavo.
Stavo facendo un
magnifico sogno. Sognavo di trovarmi nel prato dove
papà mi
portava d’estate per giocare a Quiddich .
Ma non stavo volando . Ero sul
prato e
stavo correndo. Il sole splendeva alto nel cielo e io correvo dietro a
una
bambini dai lunghi e folti capelli rossi. Il
sole
gettava riflessi ancora
più scuri
sui suoi capelli. C’era
anche un leggero
venticello che le
sollevava e gonfiava i capelli mentre
correva. Facendoli
assomigliare a una
marea sanguigna che si infrangeva intorno a lei. Quanto mi piacevano i
suoi
capelli! Fin da quando ci eravamo incontrati sul treno mi sarebbe
piaciuto
accarezzarli. Ma lei non me l’avrebbe mai lasciato fare. Mi
odiava. Si,
Lilian Rose Evans mi
odiava. Lei sosteneva che io ero un bullo
arrogante e non mi parlava. A scuola, nei corridoi
mi riservava
solo occhiate di
disprezzo e
disgusto ( Non fare la vittima! Guarda
che
ti sei messo d’impegno per farti odiare! E al epoca te lo
meritavi! Eri insopportabile!N.D.Lily
Ehi! Io non sono intervenuto quando narravi il tuo punto di vista ora
lascia fare
al mitico James! N.D.James. Non fare l’arrogante o dico al
autrice di non farti
più parlare!N.D.Lily Basta!
Smettetela!
James riprendi pure, Lily fatti
da parte
e non intervenite se non è strettamente necessario. N.D.
Autrice.) Stavo
cominciando ad arrancare dietro di lei «Aspetta!»
Ansimai. Lily si fermò. Poi,
lentamente, si voltò e mi sorrise. Mi rivolse uno dei suoi
sorrisi migliori.
Uno di quelli che gli illuminavano gli occhi verdi. Uno di quei sorrisi
che
rivolgeva solo a Bianca e a Mocciosus.
Uno di quelli che, (ero
convinto) non avrebbe mai rivolto a me.
Mi porse la mano. Io mi avvicinai incantato come un fedele davanti a una dea.
Ero convinto che se
mai Afrodite fosse
esistita avrebbe
avuto il volto di Lily Evans e i suoi magnifici capelli. Io mi avvicinai
ancora. Stavo per
sfiorare quei magnifici
capelli color
sangue, «Lily» mormorai. Improvvisamente
il sogno s’infranse. Perché il mio angelo mi
urlò «James Charlus Potter!» come conosce il mio nome completo? Lily
mi strattono bruscamente. E poi capii che quella che mi stava
strattonando non
era Lily Evans, ma
mia madre Dorea Black
in Potter. Lily mormorai visto che
ero
ancora mezzo addormentato.«No, Bel addormentato e ti
consiglio di svegliarti
se non vuoi fare tardi» Per
tuta risposta mi
girai dall‘altra parte.
Non volevo alzarmi e andare a quel noioso pranzo d’affari a
cui ci sarebbero
state tutte le famiglie
Purosangue più importanti. Volevo tornare nel prato da Lily.
Ma mia madre la
pensava diversamente. Mi tolse
le coperte di dosso
e mi costrinse a
inforcare gli occhiali.«Questa
Lily di
cui blateri quando ti addormenti dev’essere
davvero speciale» commentò. Non tutti sanno che
fino ai miei 14
anni io parlavo nel sonno. Il che era
piuttosto imbarazzante. Se ti chiamavi James Potter , eri uno degli
studenti
più belli e acclamati di Hogwarts
e ti
ritrovavi come amici due tipi perfidi come Remus Lupin e Sirius Black. Così mi vestii e arrivammo con la metro
polvere fino a
Malfoy Manior dove si sarebbe tenuto quel noiosissimo pranzo a cui ero
stato
costretto a partecipare vestito di tutto punto.(cosa che non mi piaceva
per
niente. Pensate che al mio matrimonio mi sono sposato senza giacca.. Rose
Evans è rimasta sconvolto quando mi ha visto
senza la giacca . Chissà
perché.) torniamo
al pranzo. L’unica cosa
positiva era Sirius Orion Black . Bello
come me.(se non di più N.D. Sirius) Grifondoro come me.
Buono come me. Nonché
mio migliore amico e membro
dei Malandrini.
Il che vuol tutto
dire. L’unico difetto
di Sirius era quello di detestare
la
mia dea personale
Lily Evans. Non capivo
come non potesse
sopportare un tale
angelo disceso dal cielo. Ma a parte questo era caratterialmente uguale
al
sottoscritto. Stesso disprezzo delle regole stessa
irrefrenabile voglia d’avventura,
stesso
irresistibile sprezzo per il pericolo e stessa predisposizione genetica
per gli scherzi.. Ci
accolsero e per la metà del pranzo tutto andò
bene. Tra il terzo o il quarto
primo, mentre gli
adulti
discutevano di
finanza e altre sciocchezze
simili, io e Sir avevamo raggiunto il massimo
della noia e decidemmo
di
combinare uno dei nostri scherzi
innocenti. Che sarebbero passetti alla storia come
Malandrinate. Io mi
alzai e feci cadere “”accidentalmente”
il lampadario sulla testa
di Lucius Malfoy . mentre Sir verso
la
caraffa del acqua addosso a Welburga. Io
scoppiai a ridere alla vista di Welburga grondante
d’acqua che insultava
Sirius. Era troppo divertente! Ma evidentemente nessuno
dei presenti aveva colto il lato
divertente della cosa. Così
il pranzo fu annullato e mi
beccai una settimana di punizione. Era il 30 luglio 1971.
NDA
Ciao vi è piaciuto spero vi sia piaciuto anche
James ! Il prosimo capitolo s'intotelera: Shopping,
feste e malandrinate! Alla prossima!
Baci
Marty Evans
|
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Capitolo 4 *** Shopping, feste e malandrinate ***
Shopping, feste e
malandrinate
NDA
Ciao sono tornata! Non sono molto soddisfatta di questo Cap .
ma va bene. Spero vi Piaccia ! Vorrei ringraziare i
10 che hanno letto lo scorso capitolo e tutte le persone che mi seguono e seguono la serie in
particolare Brogauth grazie per la fiducia che mi
dai tutti i giortni
JAMES
Dopo
I giorni
passati da recluso. Papà
mi portò
a volare. Proprio
nel prato dove
l’avevo sognata. Con
noi c’era anche
Sirius, mio padre
mi aveva appena
regalato un Boccino nuovo
e non vedevo l’ora di provarlo .
Ma
ritrovarmi in quel
prato. Quel prato magico . Dove l’avevo
sognata. Trovarmi in quel luogo ( che per me era diventato sacro come
un tempio.
Il tempio della mia dea personale) mi provocò una strana sensazione alla bocca dello stomaco.
Non l’avevo mai
provata prima. Ma, pareva che mille
boccini mi
schizzassero a
velocità della luce nello stomaco. La provavo solo quando
pensavo a lei .
«James!» mi
sentii chiamare e riscosso
da quei pensieri afferrai
appena in tempo la pluffa che Sir
mi aveva lanciato . Giocai a Quiddich in quel prato magico. Ma con
un chiodo fisso nella mentre dov’è
Lily?
LILY
Il 6 Agosto del 1971 Bianca
Celia Olivier compì 12 anni. Fu un giorno
memorabile. Alle 8.00 in
punto , Bianca spalanco le tende di
velluto rosso della
mia stanza nel
attico degli Olivier al numero 100
della Fifth
Avenue di Manhattan nel
lusso e negli sfarzi dell’ Upper Est
Side. In un mondo fatto
di vestiti griffati
e su misura di
camere da letto smisurate con cabine armadio che
contenevano tutta
casa mia a Londra. Oltre a tutto quello che si poteva
desiderare. Un
mondo molto strano, a cui non ero ancora abituata. Ma, sapevo che
c’era anche
un altro mondo, un mondo non così lucido e dorato ma
altrettanto magico. Bianca
mi gridò « Sveglia
Lily ! il sole è alto e Manhattan ci aspetta» Poi
entrò Helena reggendo la mia colazione
. . la ringrazia e poi mi vestii.
Indossai pantaloni di jeans e una maglietta in modo da essere comoda. Non capivo bianca con le sue divise e i suoi
graffiati secondo
me bisognava essere comodi prima che
belli Quando B mi
vide quasi
sbuffò« hai intenzione di venire
alla mia festa di compleanno vestita così
»
disse scandalizzata guardando
i miei
jeans e
la mia maglietta gialla «No vengo
solo fino alla Fory doppo ho
intenzione
di cambiarmi » Guardai Bianca:
era
appoggiata al cassettone della stanza
degli ospiti cioè la mia stanza. Aveva le mani
sui bordi del mobile e le gambe elegantemente
incrociate indossava
una gonna a pieghe blu simile
a quella che portavamo a Hogwarts.
Inoltre portava una camicetta a maniche corte
bianca che faceva
risaltare il
suo incredibile pallore. La sua pelle non era pallida era traslucida
aveva un
colorito quasi inumano. Il viso era disteso e sereno
gli occhi erano quelli
di un gatto erano color tornalina un colore
che avevo visto solo sulle sue iridi
I
capelli erano rossi e boccolosi e ogni giorno che passava diventavano
più
lucidi e brillanti.
Infine tra i capelli
portava un cerchietto blu che
s’intonava
perfettamente alla gonna.
Poi s’avviò
verso la porta e mi fece cenno di
seguirla. La segui giù per le scale
dove
ci aspettava Selene. Vidi che non ero l’unica a indossare i
jeans Selene e
Serena, infatti, ne calzavano ciascuna un paio. Blair,
invece, ( che avevo
scoperto non essere così male. Sotto l’aspetto di
spocchiosa ragazzina viziata
c’era una
persona che aveva voglia di vivere
e di sognare). Indossava
gli stessi vestiti di B. Poi
uscimmo dal palazzo degli Olivier
e con
mia sorpresa andammo verso la
Madison Avenue . Stavamo andando a
cercare i
vestiti per la
festa di quella sera
una festa esclusiva e “privata”(
nei termini del Upper Est Side) Ero sorpresa pensavo che i grandi
magazzini fossero
dall’altra parte . Selene
dovette notare il mio stupore perché
mi
disse «Prima regola dello shopping
Newyorkese: i negozi migliori sono sulla
Madison»
Mi sorrise e proseguimmo
verso la Madison.
Capii cosa intendeva per negozi
migliori.
C’ erano le boutique
più esclusive di New York e negozi dove
ti facevi fare un
vestito su misura.
Entrammo proprio in uno di questi, Dopo che Blair Bianca e
Serena avevano
reputato Barney’s ( io non mi sarei neanche potuta permettere
un pezzo di
stoffa che vendevano in quel negozio) “superato” per cui eravamo entrate in quel negozio pieno di
bozzetti e manichini.
C’erano vestiti di tutte le forme e dimensioni.
C’erano sete, broccati, velluti,
mussole.... Mentre
mi aggiravo in
quel mare di vestiti lo trovai. Il mio
vestito, di
semplice cotone azzurro
chiaro, mi
arrivava appena sopra
il ginocchio. Era a
un prezzo accettabile. Le altre invece
non si accontentarono di in vestito semplice
Serena scelse un
vestito di paietes, che le avariavano al
massimo a mezza coscia
Selene
al contrario
scelse un vestito semplice fruscia, lungo fino alle caviglie, ma, con
uno
spacco al ginocchio. Blair trovò
il
vestito più pacchiano
che le abbia mai
visto addosso ( e
questa è una mancanza
grave per una maniaca dello stile come Blair Waldorf ) . non mi
soffermerò su altro.
Tornammo a casa di B e ci cambiammo. Alle sette un punto una limousine nera e satinata arrivò davanti
al attico degli Olivier. A
bordo c’erano già altre persone.
(le leccapiedi di Blair per fare un
esempio)
Ma al‘interno del auto mi
aspettava una sorpresa
più sgradevole di un branco di ragazzine in adulazione per
Blair. Quando
mi accomodai sul
sedile in pelle sentii
di fronte a me la presenza di un
soggetto che non avrei mai più voluto vedere
per tutto l’oro
del mondo . Chuck Bass. Sedeva
scompostamente sul sedile di fronte al mio e stava fumando (non esattamente sigarette). Mi sorrise
viscido. Mi accomodai
tra Bianca e Nate. Poi
partimmo . Chuck
parlava con Nate. Cercando di flirtare con me. Io
cercai di parlare Nate e b .
Nate
era un ragazzo brillante e dolce che mi aiutò
tantissimo quella sera Chuck
intanto non
distoglieva mai lo sguardo da me
per tutta la durata del viaggio, sentii
il suo lascivo sguardo
su di me. Arrivammo
al locale non
ricordo molto della festa solo che la
passai
a ridere e
scherzare con Nate Arcibald a
nascondermi da Chuck Bass
.
|
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Capitolo 5 *** Ritorno a Hogwarts ***
Capitolo 5
Ritorno
a Hogwarts
NDA
Questo cap mi piace molto di più del altro . spero piaccia
anche a voi!
LILY
Passai il resto del estate con
Selene, B, Nate e Blair.
(Serena era andata negli Hamptons ) Tutti i giorni andavo a
passeggiare a Central
Park. Poi, giocavo a tennis con Blair
e
Selene, andavo da Starbucks
a bere caffè con
Nate, assistevo agli
assurdi tour dello Shopping di Blair, mangiavo yogurt
sui gradini del Met insieme alle altre. Ero
felice e spensierata. La sera andavamo un po’ da B e un
po’ da S. E fu proprio
a casa dei van der Woodsen
che
commisi la mia prima trasgressione
(sorpresi?
Pensavate che io
Lily Evans fossi stata
immacolata e pura finche non mi sono messa insieme a James vero? Beh
sorpresa!
Il Prefetto Perfetto Evans in realtà nascondeva una ragazza
piena di spirito d’avventura
e di trasgressione! Il mio lato “malandrino” latente era già presente a dodici anni! James ha solo contribuito a
portarlo alla luce. Come
dice sempre James
”malandrini
si nasce non si diventa” N.D.Lily) Eravamo sedute nel salotto
immacolato di S e
stavamo chiacchierando sugli ultimi pettegolezzi. Quando
S disse:«Ho sete!» Si
alzò e andò a prendere una bottiglia di vino.
La guardai preoccupata. «S ma sei sicura che
i tuoi non ci scopriranno?» chiesi dubbiosa. S
sospirò di frustrazione e
alzò gli occhi al cielo.
«Oh Lily per una volta
nella tua vita lasciati andare! La vita
non è tutta regole e studio ricordatelo! Si vive una volta
sola»
(nel mio caso non è
esatto. Ma sto correndo troppo! Come
dice un mio caro amico lasciamo che gli eventi vadano come devono
andare. Perciò
saprete tutto a tempo debito. N.D.Lily)
Così
portai il
bicchiere di liquido rosso che Selene mi porgeva alla
bocca e lo sorseggiai. Non bevvi molto
vino, ma quel bicchiere
di vino rosso fu
la mia prima vera ribellione alle regole. Una settimana dopo Io e B
mettemmo
insieme le nostre cose e andammo al J.F.K. Avevamo appena ricevuto la
lettera
con il materiale per il secondo anno
ed
eravamo partite. Erano venuti a salutarci
Blair, Selene e Nate. Selene mi
abbracciò forte e mi mormorò al orecchio « Alla prossima L
non vedo l’ora di rivederti!Già
mi manchi! Sei l’unica che può tenermi a
freno e lontana dai guai! Ti voglio bene Piccolo diavoletto travestito da
angelo!» Scoppiai a ridere
adoravo l’umorismo di Selene. Era una persona
davvero speciale! Ero orgogliosa di poter affermare di
conoscerla. E non
perché era la ragazza più bella e popolare di New
York. Ma semplicemente perché
era lei, con il suo sorriso caloroso, i suoi occhi blu ridenti, la sua
risata cristallina,
il suo buon umore e tante altre piccole cose che avevo conosciuto e
apprezzato
di lei.
« Anch’io S e non
mi pento di essere venuta
qui!
New York è bellissima! Ho conosciuto persone
straordinarie! E prometto di
scriverti inoltre sono
contenta che mi attribuisci tanta
capacità di tenerti fuori dai guai .
Infatti, ti scriverò per controllarti
Angelo biondo!» Questa volta fu lei a
scoppiare a ridere. Poi abbracciai Nate e Blair.
Partimmo verso
l’Inghilterra.
JAMES
1 Settembre
1971
Godric’s Hollow casa
Potter
Mi
svegliai e mi
vestii ero impaziente di prendere l’espresso.
Avrei rivisto Sirius e gli altri Mandrini finalmente! Avremmo combinato
tanti
scherzi ai Professori, a quel pirla di Gazza e a Mocciosus naturalmente! Sbavo già
fantasticando su quali torture
avrei inflitto a Piton. Quando mi
tornò
un mente la persona
che lo difendeva sempre. Lunghi
capelli rossi fino
alle spalle e i due gioielli verdi che
aveva al posto degli occhi di noi comuni mortali. L’ avrei
rivista davvero
finalmente! Non solo nei miei bellissimi
sogni! Promisi a me
stesso che
avrei fatto di
tutto per strapparla alle
grinfie di quell’unticcio di Mocciosus. Avrei
fatto di tutto per essere migliore ai suoi occhi. A
cominciare dal mio
obiettivo principale quel anno:
Entrare nella squadra di Quiddich di Grifondoro.
Da quando
avrei messo piede su quel treno
sarei stato un nuovo James. Migliore, più
bello, popolare arrogante,
spavaldo, malandrino e coraggioso . e l’avrei conquistata !
Lily Evans sarebbe
stata mia! Purtroppo per me le cose
quel’
anno non andarono esattamente come avevo previsto e sperato che
andassero.
LILY
Londra binario 9 ¾
Arrivai
con mia madre
mio padre e B . Appena ci vide Sev ci corse incontro. Mi
abbracciò e
poi abbracciò B.
«Mi sei mancata Lily! Anche
tu B! Allora com’è l’America?»
gli sorrisi. Finalmente! il mio Sev! il
mio migliore amico! Salutai i miei genitori e con Bianca Severus e Andromeda che si
dimenava sul
carrello
salì sul
treno che mi
avrebbe portata verso un altro anno di
avventure e magie. Una
volta seduta,
mentre B illustrava a Sev le Bellezze di New York mi ritrovai a pensare
alla
mia gatta.
sempre nel
tuo cestino
di vimini ad agitarti. Come un anno fa. Mi ricordai di chi avevo incontrato in uno
scompartimento del
treno un anno fa. Un ragazzo che
aveva detto ad
Andromeda che era una gatta bellissima.
Guardai fuori dal
finestrino e lo
individuai. I capelli neri scompigliati e gli occhiali storti notai che
era più
alto e molto più carino del anno precedente. Appena si accorse del mio
sguardo James Potter
mi fece un largo sorriso. Strano
pensai da
quando quel idiota mi sorride? . di colpo fui riportata al
presente dalla
risata di Sev. E Abbandonai lo sguardo nocciola di Potter .mi voltai
verso gli
occhi neri e penetranti di Severus e quelli tornalina verde di B
«Ho la
sensazione che quest’anno sarà diverso dagli
altri» stava dicendo B. Mi voltai
di nuovo verso il finestrino e guardai di nuovo Potter stava abbracciando um uomo che
gli somigliava
molto. Probabilmente suo . Poi si volto di nuovo verso il mio
finestrino e il
sorriso dolce che gli aveva incorniciato la bocca raggiunse anche gli
occhi.
Quel sorriso ki provocò una piacevole sensazione al petto e il mio cuore prese a battere
più rapidamente. Mi ritrovai
a pensare che
Bianca aveva ragione quel
anno sarebbe stato diverso dagli altri.
NDA ringrazio tutti quelli che mi seguono e i 14 visitatori del cap
precedente. Grazie!
|
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Capitolo 6 *** Amori e turbamenti ***
Capitolo 6
Amori e turbamenti
NDA ciao a
tutti , dopo aver studiato scienze eccomi qui con un nuovo cap! Pronto
per voi! per la prima volta, la parola non sarà data a Lily
. ma a James e a due personaggi che non
avevamo ancora conosciuto molto bene . Spero vi piaccia. Questo
capirolo lo dedico a tutti quelli che leggono, recensiscono
e mi seguono.
Baci Marty Evans
JAMES
Arrivammo
a Hogwarts
verso sera. Pioveva quel anno e m’ infradiciai . Avevo passato il pomeriggio a
rimpinzarmi di dolci con Pete
e Sir, mentre Rem scuoteva la testa sconsolato. Eravamo nel nostro
solito
scompartimento, il 104. L’ occupavamo da quando, l’anno prima,
durante il ritorno dalle
vacanze di natale, l’avevamo battezzato ”lo
scompartimento dei Malandrini ”. Nome non molto
originale, ma
ciò che contava era che era tassativamente
“nostro”. Dopo essermi mangiato mezza scatola di
Cioccocalderoni,
(Forse non lo sapete ma io adoro i Cioccocalderoni!
N.D.James. James a
nessuno interessano
le tue passioni per i dolci!
Quindi và
avanti! N.D.Lily) mentre Pete iniziava
a
raccontare la sua noiosissima estate, mi tornò in mente la
ragazza che avevo
intravisto sul treno. Mi resi conto che la mia immaginazione e i miei sogni non gli avevano
reso giustizia.
Era bella oltre ogni immaginazione.
Avevo a malapena intravisto
il suo
viso. Mi ricordai
di una leggera
abbronzatura dovuta probabilmente a
qualche viaggio al
estero.( prima che salisse sul
treno avevo origliato la conversazione tra lei B e
Mocciosus) I suoi splendidi
smeraldi erano di un verde più intenso del
solito. I capelli
rosso scuro, avevano
riflessi più chiari al sole, ed erano un po’
più lunghi. Si
era alzata di un paio di centimetri. Era
decisamente splendida. Tornai alla pioggia scrosciante abbandonando le
immagini
di quella giornata. Ma
la mia mente fu
catturata dal ricordo più strabiliante di
quel giorno: Quando avevo salutato i miei l’
avevo beccata
a fissarmi! Non una ma ben due volte! Ed ero certo di aver
visto le sue guance
tinte di un leggero rossore. Un
rossore che mi dava speranza. Anche in quel momento,
sotto la pioggia scrosciante,
che m’inondava la divisa, insieme
a tutta la campagna scozzese, ero felice. Mi beavo della mia
felicità. Non
raggiunsi subito il castello come tutti gli altri. Non
m’ importava un fico secco
della pioggia. Poteva colpirmi un
fulmine,apparirmi un gramo, poteva mordermi un lupo mannaro, in quel
momento
non me ne sarebbe importato niente.
Niente e dico niente avrebbe guastato la mia felicità in
quel momento . Lasciai
che l’acqua mi bagnasse i capelli
e il
viso. Stavo rischiando
una polmonite, ma,
non me ne importava niente. Pensai a lei e automaticamente il
mio viso si alzò
verso il cielo nuvoloso di quella
notte scozzese.
Era senza stelle
, ma non m’importava. C’era
già una stella
incarnata a illuminarmi il cammino . A guastare i miei pensieri
meravigliosi arrivò Minerva McGranitt.
«Potter venga dentro! Lo
smistamento sta per cominciare!»
Solo in quel istante mi resi conto che tutti
erano già entrati. Il parco era deserto.
C’eravamo solo io, la McGranitt e la pioggia .
Poi, la mia fantasia e la
mia mente presero di nuovo il sopravento sulla realtà.
Immaginai che un
altra persona fosse venuta a cercarmi
. Molto più
giovane della Mc,
molto più bella. M’immaginai che
sulla porta ci fosse lei . I capelli
rossi leggermente scompigliati dalla corsa, il fiato un
po’ corto, l’
immaginai chinarsi a riprendere fiato,
poi chiamarmi. Non con l’accidia con cui di solito mi
chiamava e non per
cognome. M’immaginai di sentire la sua voce paradisiaca, come
un coro d’angeli
chiamarmi. M’immaginai
di voltarmi, di vederla
correre verso di me, incurante della pioggia avvicinarsi a me e poi... I miei pensieri
furono di nuovo
interrotti dalla McGranitt «Signor
Potter!
Smetta di sorridermi
con quel sorriso
idiota . Venga dentro immediatamente!» Allora mi riscossi e
la segui. Quando
arrivai il cappello
stava finendo
d’intonare l’ultima strofa. Nessuno
s’accorse di me quando presi posto al tavolo dei Grifondoro.
Erano tutti
concentrati sul primo smistato un
bambino grassottello. Un certo Migel, Michell, Michel,Michele.. non
ricordo e non
m’importava niente in quel
momento Stavo guardando l’oggetto
dei
miei desideri di fronte a me. Era girata verso il capello. Cosa che
m’offriva
una pancronica perfetta sui suoi capelli e mi persi di nuovo nel mio Es.
SIRIUS
Ero stato con i miei amici fino a
quel momento . Sapevo che
dopo Mike Andrews ci
sarebbe stata la
lettera B . Ed ero in ansia. Al
mio
fianco c’era James. Lo guardai. Ma lui
era perso nei suoi pensieri e fissava la nuca della Evans.
Aveva uno
sguardo stupito e
assolutamente idiota
sul volto. Come un bambino a cui avessero appena regalato la cosa
più preziosa
del mondo. Mi chiesi cosa ci fosse d’interessante nella nuca
della Evans. Cioè
cavolo, non aveva
dei bei capelli solo
spaghetti dritti e arancioni, una palle trasparente con tantissime
lentiggini!
Sotto l’ aspetto fisico era ancora passabile. Ma il carattere! Avete mai conosciuto
qualcuno più stronzo,
acido, secchione, odioso, arrogante, saccente,
petulante e in generale più insopportabile di
Lily Evans? Bhè io no. (
almeno non la Lily Evans dei primi
quattro
anni a Hogwarts. Poi è diventata bellissima e una delle mie
migliori amiche) Ma torniamo
al mio dramma . La Mc. lo stava per chiamare: «Black
Regulus». Mio
fratello salì
i gradini e si
sedette sullo
sgabello. Ti
prego fa
che non sia Serpeverde
ti prego! Ma
quel giorno Dio aveva
altro dafare che ascoltare le preghiere
di un dodicenne con problemi famigliari. Il capello
disse
Serpeverde ma io non lo udii
La
visione che mi venne davanti fu ancora più terribile! Vidi
Regulus sorridente
che veniva accolto dalla
tavolata verde
argento. Mi sentii sprofondare. A rincarare la
dose ci si mise pure Bianca Olivier,
appollaiata sulla panca accanto alla sua gemella Evans. Da
un po’ tutti
le chiamavano le Gemelle Rosse. Che nome ridicolo! Era meglio
“ le arpie” o”
le befane”. Tutti le chiamavano le Gemelle
Rosse perché erano
praticamente
identiche e
ugualmente
insopportabili. Comunque,
Bianca, o come la
chiamavano tutti “B”, mi chiese con
aria noncurante, rigirandosi un ricciolo carminio con
un dito e squadrandomi penetrante con i
suoi ammaglianti occhi da gatta.«Quello è tuo
fratello?» Era
insopportabile e acida
ma m’aggrappai
alla sua disarmante bellezza
per tirarmi fuori dal mare di
disperazione un cui ero caduto Al
contrario della Evans, Olivier, era
sempre stata particolarmente bella. Aveva morbidi riccioli rossi, che le scendevano sulla schiena
il teneva fermi soltanto con un cerchietto , un viso cesellato e fatto per
essere accarezzato, a
forma di cuore , zigomi
alti, naso perfetto, labbra rosse,
sensuali, per cui
qualsiasi uomo ,
donna o bambino
avrebbe venduto l’anima
al diavolo pur di poterle baciare, pelle lattea, senza nessun tipo
d’imperfezione, corpo
magro,ma formoso
nei punti giusti, mani, affabulate
su
cui aveva posato il suo volto. Ma la cosa più bella erano
gli occhi. Di un
verde indefinibile non erano smeraldini come quelli della Evans ma verde scuro, color
tornalina erano grandi e
mi fissavano curiosi.
« Allora Black? »
Chiese lei impaziente contraendo
impercettibilmente le sopracciglia. Io
annui troppo incantato per rispondere.. Poi disse una cosa
del tutto
inaspettata. Una cosa che non mi sarei mai aspettato da lei.
« Mi dispiace» quelle parole mi colpirono come
schegge di
vetro. Trapassarono il mio cuore come le frecce di cupido. Ne rimasi
folgorato
. E fu in quel preciso momento che
m’innamorai di Bianca Celia Olivier. Naturalmente, io non
sono come James. Non
cercai d’impressionarla , ne di
conquistarla . ma invece
cercai
di dimenticarla. Questa
però
era un impresa impossibile. Perché lei per me
era un angelo. E gli
angeli si possono ignorare non dimenticare.
BIANCA
Black
mi stava
fissando in maniera inquietante. Mi dispiaceva davvero per lui .
anch’io non
avevo una vita facile con la mia famiglia. Mio
padre era un insegnante di un college del
Ivy Ligue e non c’era quasi mai. Mia madre
si preoccupava più di feste mondane che di
altro. Io per lei non
esistevo. Cioè mi
vedeva. Ma vedeva un
altra, non me, una altra Bianca, troppo dolce, troppo esuberante troppo brutta, troppo
stupida troppo grassa e
sopratutto troppo
magica. Da quando
avevo ricevuto la lettera di Hogwarts,
avevo
finito di esistere per
lei. Ero una
Strega, non la figlia che si
aspettava. Non ero la figlia che voleva. Lei voleva una Bianca bella e
popolare, una reginetta della scuola
femminile più esclusiva di New York
la Costance Billiard School, Una Bianca che dava feste esclusive, che
dava scandalo,
spettacolo , che partecipavo
alla vita
mondana, che rideva
degli schiocchi
scandali delle sue amiche, che tirava lo yogurt in faccia alle sfigate come faceva Blair, una
Bianca che stesse con
i ragazzi, magari che si fidanzasse con il ragazzo d’oro di
Manhattan Nate
Archibald. Ma io non potevo essere quella ragazza. Il suo sogno di
perfezione si era
infranto quando io
ero andata in Inghilterra. Si era
mostrata gentile
con Lily, ma solo
perché voleva che
lei vedesse che eravamo una famiglia
perfetta. Ma non lo eravamo più da molto tempo. Persino
l’ingenua e innocente,
Lily, che non
sapeva neppure cosa voleva
dire “
essere costretti a essere quello
che non si è”, si era accorta di come le
apparenze ingannassero . Intanto,
Silente
si era alzato in piedi e aveva dato i soliti avvisi. Poi il cibo era comparso
sui tavoli, e mi
ero tuffata su di lui. Sapevo che
qualche ora più tardi
mi sarei infilata le dita in gola per
buttarlo fuori insieme al mio sconforto ma non me ne importava . Non
parlai con
nessuno mentre Lily chiacchierava con Alice, Mary, Marlene e Emmeline
(Marlene
e Emmeline erano due
nuove del primo
anno) . Quando i prefetti ci condussero in sala comune, come previsto,
sentii
il riso, i due pasticci di rognone, le patatine e i due dolci al
circolato che avevo
mangiato in gola. Così senza dire
una
parola a nessuno. corsi su per le scala che
portavano al
dormitorio femminile. Una
volta
arrivata al mio
dormitorio ed esserci
entrata, spalancai
la porta del bagno e
mi precipitai al
WC. M’inginocchiai e mi
portai le dita in
gola. Tutto il mio
disagio, tutte le mie paure, la mia inadeguatezza, la mia insicurezza
vennero
fuori insieme al cibo. E poi mi tornarono in mente le parole di mia
madre, quando aveva
letto la lettera di
Hogwarts:
« Tu non ci andrai. Il tuo posto è qui» mi aveva detto
« Ma mamma io
voglio
andarci ti prego»
« Se sali
su quel
aereo tra due mesi
considerati bandita
dal mio cuore. Se sali su quel aereo
tu
sarai un mostro per me Strega!»
Quelle
parole mi fecero venire le lacrime, così piansi e vomitai sul water
tutto ciò che avevo mangiato ma anche tutto il
disprezzo di mia madre.
Sentii bussare alla
porta , una voce dolce e gentile mi chiese: « Stai bene
B?» Maledizione
Lily! Non doveva
assolutamente
vedermi in quello
stato pietoso. Debole
e inerme proprio come mi vedeva mia madre. Non lo avrei sopportato.
« Sto bene
Lily! Arrivo tra un attimo!»
gridai
anche se la mia
voce alla mie
stesse orecchie suonò un grido stridulo.
Mi alzai e mi sciacquai. Anche
quella
volta l’avevo buttata fuori.
Avevo
buttato fuori mia madre dalla mia vita. Mia madre era come
il cibo.
Ma non potevo scappare per sempre prima o poi avrei dovuto affrontarla. Me ne resi
conto in quel
bagno .
Avrei dovuto affrontarla.
Ma ero
debole . non ce l’avrei fatta. Bianca
avrebbe perso ancora.
Sarei stata ancora
grassa e stupida, Sarei stato ancora una strega e
lo sarei stata per sempre.
NDA
Un po' triste di B. ma non poteva mica avere una vita perfetta e
immacolata. Spero di non aver leso la sensibilità
di nessuno
A presto
ancora
una cosa ringrazio tutti quelli che hanno visitato
la mia storia
Baci
Marty Evans
|
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Capitolo 7 *** Il Cercatore e la Cacciatrice ***
Capitolo
7
Il cercatore e la
cacciatrice
NDA Eccomi con
un nuovo capitolo! Prima di finire di rompervi devo dire due cose:1
Grazie a Clyssa Bigmouthe Joasteroide42 n per le recensioni e i 29
visitatori del capitolo precedente! 2 Domani pubblico una
nuova long fic un Bacio dalle stelle. Non è su HP.
Ma allora direte voi perché velo dico? Semplice
si scopriranno cose molto importanti che saranno fondamentali per
questa serie!
Ho smesso di
rompere
Baci Marty Evans
LILY
Eravamo appena arrivati ad Hogwarts
da neanche due settimane
e già la mia vita iniziava ad andare a rotoli. Per prima
cosa dovevo fare i
conti con me stessa e con la sensazione che avevo provato alla partenza
del
treno. Ripensare a quella sensazione.. ripensare a cosa
o meglio a chi l’aveva
provocata, mi faceva venire la pelle d’oca. E non per il
fastidio. Non provavo
ne ripugnanza ne odio. La sensazione era stata.. piacevole.
Mi ero sentita accettata,amata,compresa, da
lui! Cavolo da lui!Stavo
proprio dando i numeri! Ed ero pure arrossita per
quel’idiota! Soltanto perché mi aveva guardato
negli occhi. E io ero ariosità
per Potter! Diavolo Potter!
La persona che mi tormentava da
quando avevo messo in piede in quel castello. Era
inaudito,inconcepibile,anormale!
Ma la mia vita non si limitava a
questo! No signore! Sarebbe
troppo facile lasciare Lily Evans
con questo
opprimente fardello! Bisogna
caricarla di altre preoccupazioni!
Forza
accomodatevi! Non
aspetto altro che i vostri
problemi sulle mie spalle oltre ai miei! E chi è che si
doveva aggiungere?! Chi
altri se non Miss Perfezione e
Vita Perfetta
la mia migliore amica Bianca Olivier!? Beh non è che lei mi
abbia detto che ha
un problema ma, so che ce l’ha . Cioè
arriviamo a Hogwarts... (e allora N.D. lettori)
fin qui tutto normale Entriamo
in Sala
Grande e inizia lo smistamento.. (ad
un
certo punto compare Potter
ma questi
sono dettagli. Chissà dov’era?) Comunque, lo
smistamento, chiamano
il fratello di Black . (il compare
di Potter più odioso e molto più narcisista) B
cosa fa? Va a parlare con
Black. Con Black! Ma se non ci ha
mai parlato se non per insultalo, in un anno
che lo conosce! Poi sta zitta per tutto il
banchetto d’inizio
anno e appena saliamo in camera si chiude in bagno. Non l’ho
mai vista
comportarsi così non è da lei. Con questi
pensieri mi avviai verso
la Sala
Grande per fare colazione. Ad un certo
punto, Bianca mi gridò:«Ehi Lily! Aspettami!
Dobbiamo andare a
colazione insieme ricordi?» Mi girai
sorpresa. Era da una settimana che mi evitava.
« Davvero? Beh scusa se non
ti ho aspettata! Visto che è una
settimana che mi eviti!» Sbottai contrariata.
«Scusa Lily! Mi dispiace di
averti evitata in questi giorni.
È solo che ero un po’ pensierosa. Come te
vedo!» disse lei ammiccando. Arrossii
e lei scoppio a ridere. Mi
prese a
braccetto e insieme
scendemmo le scale.
Molti studenti ci salutarono e noi li salutammo felici. Eravamo di
nuoco unite.
Era bastata la
risata di Bianca per
farmi tornare felice. Ora si che la mia vita era perfetta. Ero in una
scuola
magnifica.
Infatti,
amavo
Hogwarts. Mi attraevano le scale, i quadri che mi salutavano. Avevo
delle
amiche fantastiche, il mio miglior amico mi voleva bene, la mia
migliore amica
mi adorava, cercava di aiutarmi sempre, ero brava a scuola, prendevo
buoni voti,
ero popolare, tutti mi volevano bene. Proprio allora sentii uno sciocco e caddi
per terra. Immediatamente una risata sguaiata simile a un
latrato
raggiunse le mie orecchie. Fu seguita da altre due. Conoscevo bene i
proprietari
di quelle risate. Erano
i Malandrini. In
particolare James Potter e Sirius Black. Rituro quello che ho detto
prima. La
mia vita non era perfetta. Proprio per niente, decisamente la mia vita non era perfetta. A guastare
il mio paradiso
c’era a una persona che odiavo con tutta me stessa il suo
nome James Charlus
Potter Come
posso aver pensato che tra noi potesse nascere un amicizia? Lui
è un idiota, uno
stupido, un bambino
e un malandrino.
Come posso aver pensato che sia cambiato? È sempre lo stesso ragazzino
che l’anno scorso
mi ha umiliata davanti a tutta Hogwarts. Come? Semplice:facendomi
cadere sulla
testa una torta alla panna. È
sempre lui ad aver
tormentato Severus, ad
avergli dato quel odioso sopranome. É sempre
lui che prendeva ogni occasione buona per snobbarmi o umiliarmi.
É sempre
il solito stupido, leader dei Malandrini.
Cosa avevo detto prima? Che non lo odiavo?
Ero impazzita! Lo odio.
Era una dato
di fatto:Io odiavo profondamente James Potter.. Mi voltai e lo trovai a
pochi
metri da me, stava rimproverando .. Aspettate
un attimo, rimproverando? Potter Sta davvero rimproverando Black per
avermi
fatta cadere? Sto sognando si devo stare ancora
sognando perché impossibile! E invece
non Potter stava
dicendo«Sirius sei un idiota! Magari si è anche
fatta male! Ora andiamo prima
che combini altri casini» Prima di tirarsi dietro
Black e Minus, (Remus non c’era
probabilmente era già a fare colazione) si girò e
mi guardò dritto negli occhi.
Come aveva fatto Chuck Bass per tutta
l’estate,
Ma non per lo stesso motivo: Potter non vuole avermi vuole proteggermi!
Che
buffo sto impazzendo! Mi ricorderanno come Lily Evans la pazza . Potter
che
vuole proteggermi! No, no, dirò a Bianca e Severus di
prenotarmi una visita al
San mungo. Anzi no di ricoverarmi direttamente e buttare via la chiave.
Guardai Bianca che si era già rialzata. E stava guardando
sbigottita la
direzione in cui era sparito Potter. Mi tirai su e spolverandomi la
gonna le
dissi:«Beh direi che non saremmo a Hogwarts se i malandrini
non ci avessero
fatto almeno un piccolo scherzo» Lei mi guardò
come se fossi fuori di testa Sta diventando
un abitudine per caso? E
mi disse la cosa più stupida e giusta che avesse mai detto e
che mi dirà mai. «Mi
sa che James Charlus Potter si è preso una colossale cotta
per te cara la mia L»
La guardai leggermente
stupita. Il
problema non era se Potter provasse qualcosa per me . il problema era
cosa ne
pensavo io? E
poi la domanda da cui mi
sarei nascosta per anni e anni dietro maschere di gelida e glaciale
freddezza
Io lo ricambiavo?
JAMES
Era da un po’ che la Evans
mi evitava . Evitava tutti in realtà.
Non mi aveva mai neanche rivolto la
parola.
Eppure quando Sirius
l’aveva diffamata in quel modo quel mattino mi ero arrabbiato. Ma andiamo con ordine.
Mi ero vestito dopo
aver ricevuto la sveglia (cioè una bella cuscinata da Rem)
Remus naturalmente
era già pronto. La divisa già in ordine, la borsa
coi libri già a
tracolla.«sveglia pigroni!Io sono a fare colazione voi
dovreste prepararvi!»
Così noi tre ci preparammo. C’era un piccolo
problema però:
Sirius era di malumore e iniziò subito a borbottare come a
suo solito. Io non lo ascoltai
finche
non disse «...Lily Evans la so tutto io sempre li a
pavoneggiarsi con Lumacorno!
E poi dice a noi! Sta tutto il tempo con ,Mocciosus. Questo dovrebbe
scoraggiare gli altri invece no è ancora più
popolare e odiosa! Cosa diavolo ci
trovino i ragazzi in lei è un mistero!Dai è bassa
e ha un sacco di
lentiggini! E
inoltre è una stronza vero
James?» Io lo guardai come se fosse uno stupido. Ero
incazzato nero! Come si
permetteva quello zotico di diffamare la mia Lily . Lei era la ragazza
più
bella del mondo e non si pavoneggiava! Anzi era popolare proprio per il
contrario. Aiutava i deboli, era onesta e leale anche nei confronti di
Mocoisus
. L’ammiravo e l’amavo . Poco importava se avrei
perso la fiducia di Sirius,
l’onore di Lily era molto più importante. Stavo
per buttarmi in un arringa in
sua difesa, quando, arrivò proprio lei, il mio angelo, Lily
Evans nel uniforme
scolastica( che però a lei dava un aria diversa.) Sempre
perfetta avanzava verso
di noi con al fianco Bianca. Rimasi
sorpreso perché
oltre a evitare me
evitava anche lei. Quindi rimasi spiazzato
quando le vidi arrivare a braccetto unite e felici. Come
al primo anno.
Ci mancava solo uno striscione che dicesse: “ Malandrini
tremate le Gemelle
Rosse son tornate”. Ma anche se questo significava che ci
avrebbero umiliati e
colpevolizzati per ogni malefatta ai loro danni ero felice. Felice per
la mia
Lily. Lily Evans era finalmente
tornata
se stessa! E sorrideva! Erano giorni che non la vedevo sorridere. E poi
quello
era un giorno speciale! Ci sarebbero state le selezioni per la Squadra
di
Quiddich di Grifondoro! E io avevo tutta l’intenzione di partecipare! Non soltanto
per giocare a
Quiddich ma anche per farmi notare da lei.
E poi Sirius la fece inciampare. Io risi. Ma non per la sua
caduta. Ma per l’espressione
sorpresa di Bianca. Ma Bianca dovette interpretarla come una risata di
scherno
perché mi guardò male. Io le feci capire che
ridevo per la sua espressione. E
lei capì e non poté trattenere un sorriso. Ero
contento. Finalmente mi
sorrideva di nuovo! Mi tornò in mente un ricordo di un
passato ormai lontano e
dimenticato..
Flashback
Due bambini stanno giocando in un
prato. Hanno sette anni. Uno
sono io. Ho i capelli mossi dal vento. Sto correndo sulla collina dove
si trova
la casa dei miei. Ho
quasi raggiunto la
cima. Mi volto, vedo che la bambina dietro di me ha il fiatone. Indossa
un
vestito bianco ormai pieno di macchie d’erba. Celia si arrabbierà
penso. Ma non lo dico. Guardo il
suo viso è rosso e madido
di sudore per
la corsa. I ricci sono sparati ovunque. Lei approfitta del momento di
distrazione.
Mi atterra.
Ma inciampa e cade anche lei.
Insieme rotoliamo e ridiamo.
Rotoliamo
e ridiamo.
Rotoliamo e ridiamo fino a che siamo
alla base della collina
che avevamo quasi scalato.
“non è
giusto” dico “ avrei vinto la gara se tu non mi
avessi fatto cadere di proposito! Sei cattiva!” Mi lamento
Lei ride
“Jamie è colpa
tua! Non mi lasci mai vincere”
Rido anch’io “Non
è vero che non ti lascio vincere! É solo
che sei scarsa! Scarsa! Scarsa!” la prendo in giro
Lei smette di ridere e mi dice
serissima “ Quando andremmo a
Hogwarts ti batterò e entrerò nella squadra di
Quiddich di Grifondoro al posto
tuo Jamie!” Io rido
“Certo, certo, B continua a
sognare nessuno può battere un
Potter a Quiddich nessuno! “ esclamo indignato
“Una Olivier si
però” mi dice lei con orgoglio.
“ va bene
promettiamo!” dico solenne
“ Io James Potter prometto
che , quando, al secondo anno,
sarò scelto per le selezioni di Quiddich, sono certo che mi
sceglieranno perché
sono bravissimo!Combatterò per il posto di cercatore, in
modo leale. In
rispetto della mia amica Bianca.”
“io Bianca Olivier prometto
che, se sarò scelta, combatterò
lealmente per il posto di cercatrice: Inrispetto del mio amico
James”
Pi scoppiamo a ridere e ci
abbracciamo.
Fine
Flashback
Giurai a me stesso che mi
sarei comportato
bene. In memoria di quella promessa di tanti anni prima
scambiata in un giorno di sole. E Seppi che
anche B. La mia B, la mia dolce B, la bambina con i riccioli rossi,
avrebbe
giocato lealmente. Presi Sirius per un braccio e lo rimproverai
« Sirius sei un
idiota! Magari si è anche fatta male! Ora
andiamo prima che combini altri casini» . Lo trascinai via da Lily. E mi
trascinai lontano da un
passato troppo doloroso per poter essere ricordat
BIANCA
Dopo l’incontro con Black e
Jamie. Facevo fatica a chiamarlo
di nuovo Potter. In lui avevo rivisto il bambino con cui dividevo la
merenda
alle elementari.. Quello con cui correvo e facevo magie .. il Bambino..
no,non
potevo ricordare quella
era storia
vecchia ormai. Aiutai Lily ad alzarsi e andammo a colazione . Mangia
tre fette
di torta al cioccolato, quattro toast, due porzioni di uova strapazzate
e una di pancetta.
Poco imporrava che ci
sarebbero state le selezioni di
Quiddich. Il cibo mi aiutava a dimenticare. Tra due minuti sarei salita
in
bagno in preda dai conati. E così avvenne. Vomitai e mi
sentii meglio perché
avevo buttato fuori
tutti i miri problemi
ed ero pronta ad affrontare il campo
da
Quiddich. Riuscii a passare le selezioni e divenni cacciatrice. Mentre
Potter prese
il posto di cercatore.
Alla fine una Olivier non aveva battuto un Potter. Ma non
importava avevo comunque il mio posto in squadra.
Ci stringemmo la mano
. Poi arrivarono
Cinque
Serpeverde
capitanati fa Lucius Malfoy ,la sua fidanzata Narcissa Black, Bellatrix
Black e
i due Lestrange
«Mio Dio! Mi sorprende che
ti abbiano presa Olivier con
tutto quello che mangi!»
Scoppiai
a piangere e
corsi via
Loro se ne andarono. James mi venne
dietro. Lily, che arriva
in quel momento, vide le mie lacrime e James dietro di me. E
pensò che mi
avesse insultata lui.
«Potter
sei uno stronzo!» fu l’unica cosa che senti per poi
correre in
bagno a vomitare la mia insicurezza
|
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Capitolo 8 *** Lasciami entrare ***
Capitolo 8
Lasciami entrare
NDA
Ciao a tutti allora prima di lasciarvi alla storia Ringrazio
Clyssa Change, Bigmouth e Joasteroide42 per le recensioni! Ringrazio
ginny_tina, Hermione_Ginny, Joasteroide42 e Clyssa Change per
aver messo tra le preferite questa storia. Ele Styles_1D e e
ancora ginny_tina per averla messa tra le ricordate. Ringrazio di
averla messa nelle segiute Anonimadelirante, Daniela_97, Malandrina
aquisita, lily96 e di nuovo ginny_tina. Okay grazie anche a tutti i 33
lettori del capitolo precedente
Buana lettura e Baci Marty Evans
Ps Spero di far contenta una persona che voleva
più spazio a Bianca
JAMES
Ero riuscito a ottenere un posto
nella squadra e avevo
riconquistato la simpatia di una mia vecchia amica. Ma il mio
entusiasmo era
durato molto poco. Erano arrivati i Serpeverde con la S maiuscola . E
avevano
deciso di rovinare la
vita a Bianca.
Come se non avesse una vita già abbastanza complicata! E poi
chi era arrivata a
peggiorare e a aggravare ulteriormente le cose? Ma la Evans
naturalmente! Per la
prima volta nella mia vita non ero affatto contento di vederla. Si era
avverato
quello che temevo. Bianca ci era ricaduta.
E questa volta avevo paura. Paura per lei. Non provavo
compassione. Ma
paura di perderla. L’avevo ritrovata. Mi era sembrato di
scorgere la bambina
che era stata. La bambina dolce, ingenua e spensierata di tanti anni
prima. Poi
l’avevo ferita e lei se n’era andata via. Avevo
ancora, ho tuttora un profondo
rimorso per quello che ho fatto. Per averla abbandonata a quel branco di squali che
erano i suoi
genitori. Invece l’avevo abbandonata e questo non potevo
perdonarmelo. Va
bene non era solo per paura che le correvo
dietro ma anche per rimorso. Stavo dicendo la Evans fraintese tutto
come al
solito. Mi grida e mi insulta . Ma non me ne curo. Mi corre dietro mi
afferra.
La guardo negli occhi verde smeraldo che in quel momento trasudano
disprezzo e
odio.
«Non sono io lo stronzo qui
Evans! E ora lasciami passare
devo andare a cercare Bianca!» Esclamai. In quel momento non m’importava
di sembrare stronzo,
arrogante o strafottente. Volevo
solo trovarla. Trovarla e aiutarla.
«No! Non vai da nessuna
parte! L’hai ferita. E ora farai i
conti con me» l’hai ferita
era vero.
L’avevo ferita, anche molto. A volte . no mi stavo dando la
colpa di quello che
le stava succedendo
«Tu non capisci Evans!
Lasciami andare! Devo aiutarla! Tu
non capisci! Devo aiutarla!!»
Il viso della Evans era irremovibile.
Non mi avrebbe mai
lasciato passare «Evans
ti prego! É
importante! Io le voglio bene» quest’ultima frase
fece l’effetto sperato. Lei
mi lasciò passare e
si spostò. Non
badai alle sue domande. Era stupita
dalla mia ultima affermazione. Ma
continuai la mia corsa per i corridoi e le
scale di Hogwarts. M’inportava solo di una cosa trovare
Bianca e aiutarla.
Provai a cercarla diversi bagni, beccandomi occhiatacce inviperite
dalle
ragazze. Ma non ci
badai. E poi riflettei.
Dove sarei andato se fossi stato nelle condizioni di B? Sarei andato in
un
posto isolato. Dove non va mai nessuno. E c’era un solo posto
a Hogwarts che
corrispondeva quella
descrizione. Il
bagno di quella stupida rompiscatole frignona di Mirtilla Malcontenta.
Ragazza Nata
Babbana morta negli anni 40 nei bagni femminili
di Hogwarts al terzo piano. Nessuno
sapeva perchè. Ma a nessuno gli è mai
fregato niente di come sia morta. É un fantasma patetico e
frignone.
Comunque, appena
ebbi quel colpo di
genio (Ho mai detto a nessuno
che sono un genio? N.D.James) mi
precipitai a razzo verso
il Terzo piano
e arrivai davanti alla porta del bagno.
Stavo per entrare quando
quel insopportabile fantasma non mi si
parò davanti e mi strillò nelle orecchie
«Siamo nel bagno delle ragazze! Oh
ciao James Tesoruccio!
Sei venuto a
farmi visita?» Come non vi ho detto che quel arpia di fantasma aveva una cotta per me? Mi
sono dimenticato
di accennare a questo piccolo dettaglio? Beh vi posso solo dire che è stressante
essere il ragazzo che piace a un
fantasma.«Ehm..io.. ho un favore da chiederti
Mirtilla» balbettai incerto.
«Chiedi pure
tesoro» cantilenò lei. Mi guardai le mani. Ero passato dal parlare
con la Evans a implorare
e chiedere un
favore a un fantasma
frignone. Patetico davvero patetico.
«Senti Mirtilla per caso
sai se c’è una ragazza nel tuo
bagno.»
«Si tesoro. É
qui. Ed alquanto brutta e disperata» che
stronza
come osa parlare di Bianca in questo modo!
Bianca (A parte la Evans
naturalmente) era
la ragazzina più bella
che avessi mai visto. Era anche la più impulsiva e testarda che conoscessi
superava
addirittura Lily. Erano
molto simili le
due gemelle Rosse. Ma io sapevo che dietro
la testardaggine l’arroganza
e
l’orgoglio si
nascondeva un enorme
insicurezza e molti problemi di
accettazione. Io sapevo che dietro i
sorrisi le risate, la spensieratezza e la lingua lunga si
nascondevano
l’ombra della madre e
del non sentirsi
accettata. Lei era stata mia amica. E anche se ora mi odiava non avrei
permesso
che si rovinasse da sola. Così entra in bagno e andai verso
la porta da dove
provenivano i singhiozzi. Bussai piano. Come quella volta 2 anni prima.
Quando
l’avevo trovata per la prima volta in quello stato.
Flashback
Non
vedevo Bianca da
due anni. Da quando.. beh
lasciamo
perdere. Era un
giorno di pioggia. In Galles
a Godric’s Hollow pioveva spesso. Ma non avevo mai visto una pioggia così torrenziale. Mio padre mi
disse che non si
vedeva un acquazzone del genere dal giorno del suo primo anno a
Hogwarts. Ad un
certo punto, sentimmo bussare alla porta. Un bussare esitante, delicato
tremante. Andai ad aprire
. chiedendomi
se per caso Batilda avesse dimenticato di nuovo le chiavi di casa e ora fosse venuta a
prenderle. Ma quando
aprì la porta. Rimasi stupito
e
pietrificato. Sulla soglia c’era la mia ex migliore amica,
Bianca Celia
Olivier tremante e fradicia. Aveva i
capelli rossi tutti appiattiti
sulla nuca
e i vestiti le aderivano
al corpo. La feci entrare e mia
madre le
preparò un brodo caldo. Una volta che si fu rifocillata e
cambiata i
vestiti le
chiedemmo cosa ci facesse li.
Cioè era molto improbabile che una bambina di10 anni e mezzo fosse arrivata da sola da
New York a Godric’s
Hollow e lei ci
disse di averci voluto
fare una visita. Non le predetti . Bianca era sempre stata un ottima
attrice ma non con
me. Con me la commedia
della visita di cortesia non reggeva
.
Poi quando si
ritirò in bagno la
scoprii. Era china sul lavandino e vomitava e piangeva.
Stetti li. Immobile e scioccato ma poi mi
mossi. L’abbraccia da dietro. Ricordo che mi fece molta
tenerezza. Con il
maglione di mia madre addosso. La faceva sembrare un piccolo uccelino
spaventato.
«Che
cos’è successo B? Cos’è
successo veramente?» le chiesi preoccupato
«Lasciami James!»
mi gridò lei. Ma io non mollai la presa
«Che
cos’è successo? Perché sei diventata
così?» Non
riuscivo a dire quella parola bulimica
. Mi sembrava come un insulto. Ma vibrava tra di noi. Come una scossa
elettrica
ad alto voltaggio.
Lei provò a
divincolarsi a liberarsi
a gridare. Ma i
miei genitori erano a cena da Batilda . c’eravamo solo noi in
casa. Ma
nonostante questo lei continuava a piangere e divincolarsi Poi
d’improvviso. Lei si lasciò cadere a
terra. Io Riuscì a frenare la sua caduta sulle fredde
mattonelle del bagno e
m’inginocchiai di fronte a lei e si lasciò cadere
in un pianto a dirotto tra le
mie braccia. Mi Raccontò tutto. Della lettera di Hogwarts ,
dell’ultimatum che
le aveva dato l’arpia dei giochi di potere
dell’alta società di New York. Mi
raccontò tutto tra
le lacrime con il
viso premuto contro la mia spalla. Mi
disse di voler andare a Hogwarts comunque. Mi disse che anche se mi
odiava. Io
ero l’unico che non l’avrebbe giudicata.
Mi disse che non
aveva molti
amici sinceri li. Mi
disse che sua madre
non la trattava più come prima che per lei era come morta e
poi mi promise
di smettere di farsi del male. «promettimi che
smetterai di farti del
male. Promettimi che ti rialzerai. Perché tu sei mille volte
più bella,
dolce, premurosa e coraggiosa di tua
madre. Non permetterle di vincere Bianca. Tu sei migliore di
lei»
«Te lo prometto
James» mi aveva sussurrato sul maglione.
Eravamo rimasti li abbracciati . e quella sera avevo capito che niente
sarebbe
stato più lo stesso
Fine flaschback
Bianca
Era scappata. Come
una codarda. Ero scappata. Non avevo
avuto il fegato di affrontarli. Ero una
nullità. Mi rifugiai nel bagno
di mirtilla malcontenta.
Tanto nessuno
sarebbe venuto a cercarmi. Lily di certo stava ancora inveendo contro James e James stava ancora
difendendosi dalla furia della mia migliore amica. Bene. Non volevo che a
nessuno dei due baluginasse
la vaga idea di cercarmi. Nessuno mi doveva vedere in
quello stato. A parte
quel odioso fantasma che continuava
a
sfottermi. Giurai a me stessa, che
se
non avesse smesso di canzonarmi l’avrei ammazzato o
schiantato.. Volevo che se
ne andasse. E finalmente se ne andò. Non avevo mangiato
nulla. Ma impazzivo al
idea di non riuscire a buttare via niente. Volevo un pezzo di me in
meno. Che
cos’ero io alla fune se non
una stupida,
bambina brutta e
idiota che aveva scelto
di disobbedire alla madre? Ero Bianca Olivier. Ma non ero Bianca
Olivier per
mia madre e per i Serpeverde che mi avevano derisa. Ero solo una palla
al piede
per mia madre e una
vittima per i Serpeverde
. Non contavo niente. Non esistevo. Ero uno zombie senz’anima
di un film del
orrore che Selene mi
aveva costretto a
guardare una sera. Vivevo
in un corpo, grasso, brutto e
inutile ma non
avevo anima. Perché io
ormai non ero niente. Niente di avvicinabile e paragonabile a un essere
umano .
Ero un guscio vuoto e basta. Per mia madre, per i miei amici per tutti. Poi sentii lo strillo di
quel odioso fantasma
e una voce maschile. Sentii la porta del bagno aprirsi. Il ragazzo era
entrato.
Si diresse alla mia
porta e bussò. Mi
parlò, con una voce dolce e rassicurante. Avevo odiato e
amato quella voce. Si era
avverato quello che volevo evitare . Era venuto a cercarmi. James era
venuto.
Era sfuggito a Lily ed
era venuto da me.
«Bianca sono io! Sono James!
Sono venuto a dirti che non ce l’ho conte. Non
ti giudicherò. Ma
lasciami entrare» mi lasciai cadere a terra. La bile in gola.
Il sangue che pulsava
nelle tempie. Avevo paura. James mi aveva già vista
così. Io gli avevo
fatto una promessa. Una promessa che
non ero stata in grado di mantenere. Mi vergognai,
di me stessa. Non ero più neanche capace
a mantenere la parola data. Ero un mostro. Per me la
parola data era
sacra. E non aver mantenuto quella promessa mi faceva sentire
così inerme e
debole! James non aveva ragione. Mia madre era più forte di
me. I bulli di
Serpeverde erano più forti di me .
«Vattene Potter!»
gridai
«No!Bianca, ti prego,
ascolta. Tu sei meglio di così! Lasciami
entrare e aiutarti ti prego! »
«Vattene! Voglio stare sola
James!»
« Io non me ne
andrò B! Puoi intanare la Evans, la Fiz ,La
McDonald,la McKinnon e la Vance! Puoi ingannare
Tutti quelli che sono a scuola! I proffersi! Persino
Silente! Ma non
puoi ingannare me!
La commedia della
brava ragazzina senza problemi non regge con me!
Non ha mai retto e non reggerà mai!Ti conosco
troppo bene Olivier! Lasciami entrare ad aiutarti!»
« Vattene Lasciami in
pace!»
«No . se non apri
sarò io a venire a prenderti. Non puoi
rintanarti in un
bagno per il resto della
vita B! Sei una persona migliore di così Non lasciare che
gli altri ti
condizionino si te stessa» Dovevo essere me stessa. Aveva
ragione . così aprii
la porta e mi feci confortare e aiutare.Lui9 mi abbracciò e
mi disse molte cose
quel pomeriggio. Non parlammo più di come mi aveva trovata.
Sapevo che avrebbe
mantenuto il segreto era James.
E mi
voleva bene
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Capitolo 9 *** Tiro Mancino ***
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Capitolo
9
Tiro mancino
NDA
ringrazio Joasteroide per la recensione . e i 18 lettori del capitolo
precedente
questo
capitolo è corto ed è transitorio dal prossimo
ritorneremo in careggiata!
Spero
vi piaccia
Baci
Marty Evans
LILY
Mi chiamo
Lilian “Lily”
Rose Evans. Frequento il secondo anno della scuola di Magia e
Stregoneria di
Hogwarts e la mia vita è un autentico casino! Per prima cosa
c’è Potter , un
ragazzo del mio stesso anno che io detesto con tutto il mio cuore.
Secondo La
mia migliore amica
Bianca Olivier sta
male e non capisco perché. Insomma queste due
persone sono il mio tormento
. Bianca perché non vuole dirmi niente. Dopo
l’episodio al campo di Quiddich
non ha più parlato se né andata in lacrime e mi
ha evitata per molto tempo. Di
nuovo. In più Potter quel giorno mi ha detto che lui voleva bene a Bianca.
Le sue parole tu
non capisci io le voglio bene. Rimbalzavano nella mia mente.
Più ero confusa e
non capivo. Cosa
voleva dire Potter dicendo che voleva bene a Bianca? Non era
possibile quei due
erano come cane e gatto! Non perdevano occasione per umiliarsi
l’un l’altro.
Perciò non potevano essere amici o si? Lui era James Potter
diavolo! E lei Bianca
Olivier non potevano assolutamente dividere lo stesso banco senza
litigare. Era
impossibile che fossero amici! In quelle ultime settimane avevo visto una luce
diversa nello sguardo di
Potter. Era stato lontano da Black. Perso nei suoi pensieri e poi mi aveva detto che
Bianca era malata.
Malata? E di cosa
poi? La mia amica
stava benissimo! Non vedere oltre il mio naso è sempre stato
uno dei miei più
grandi difetti. E lo fu anche quella volta. Mi rifiutavo di credere che
potter
e Bianca fossero amici.
;Mi
rifiutavo di
credere che bianca
fosse malata. Ma il
tempo come diceva un mio vecchio amico “
è insondabile imperscrutabile e inesorabile. Il tempo cura
le ferite e da la
verità sulle cose che noi non vogliamo accettare nel
presente Lilian”
Inizio a pensare che il mio vecchio amico
abbia avuto
ragione. Ma al epoca non lo conoscevo
e non potevo attingere alle sue perle di saggezza. Ma
questa è un altra
storia torniamo a noi Io ero in questa situazione alquanto complicata.
Ma beh non tutto il
male veniva per nuocere Potter
infatti mi aveva lasciata
in pace e non mi aveva
neanche tormentato Severus con i suoi
stupidi scherzi. Una cosa da record. Ma quest’ultima
tolleranza nei confronti
di Sev stava per finire.. infatti, la settimana successiva Severus, non
si era
presentato in classe, cosa strana, visto che adorava le materie di
Hogwarts
quasi quanto me. Così
preoccupata andai
da Madama Chips in
infermeria. E lo trovai li,
sputacchiava..
inchiostro? E aveva
la faccia bianca
come quella di un fantasma. Mi avvicinai
al letto, mi chinai su di lui e lui mi raccontò
sputacchiando inchiostro
che Potter aveva
scambiato la pozione
rigenerante con la boccetta d’inchiostro
e che lui
l’aveva bevuta. Ritrovandosi
a sputacchiare
inchiostro. Era
stato costretto ad andatre subito in
infermeria e a farsi
curare da Madama Chips . Me ne andai infuriata, Potter
L’aveva fatta davvero
grossa quella volta. Adesso mi sente.
Pensai e andai dritta a
cercarlo per fargliela
pagare
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