How to start a R (Ǝ V O ⅃) U T I O N

di Luce Lawliet
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. ***
Capitolo 2: *** 2. ***



Capitolo 1
*** 1. ***






                                                        1.



 

31 ottobre. Ore 9.00
 
Ok, calma. Niente panico. Respira.
Sei nella tua stanza Ale, va tutto bene.
Strizzo le palpebre per abituarmi all'accecante luce del sole delle nove, frugando con le mani sotto il materasso, alla ricerca del diario.
Eccolo, è qui. Nessuno l'ha toccato e nessuno lo toccherà.
Ma ciò non toglie che tutti verranno a conoscenza di cosa c'è scritto all'interno. Non fraintendetemi, non sono andata fuori di testa. Non permetterei mai a nessuno di scoprire i miei pensieri segreti.
Infatti questo non è il mio diario.
Appartiene alla persona più odiosa, più brutta e stronza della terra, no, dell'intero universo.
E' colpa sua se mi sono appena svegliata tutta sudata e col cuore a mille.
Scalcio via le coperte e corro in bagno a lavarmi il viso. Non appena lancio un'occhiata allo specchio quasi mi viene un infarto. Ammetto fin da subito di avere sempre avuto dei capelli color carota, super stopposi e crespi, ma se oggi andassi al Guinness dei Primati vincerei il primo, il secondo e il terzo premio. Ecco perché decido di lasciar perdere il lavandino e di gettarmi a capofitto sotto la doccia.
Mi lavo come una furia, consapevole di essere già in ritardo in quella che sarà la giornata più bella della mia vita, la Serata della Vendetta.
Il nome l'avevo suggerito io.
Da una settimana collaboro con altri studenti dell'ultimo anno per i preparativi della festa di Halloween. Per questo evento abbiamo trasformato la scuola in un castello dell'Orrore, e presenzieranno anche i genitori, compresi i docenti.
" La Serata della Vendetta, senza dubbio! " gongolo e la bocca mi si riempie di schiuma.


 
Mentre la spazzola litiga con i cinquantamila nodi presenti sulla mia testa, ripasso il piano. Ho esattamente mezz'ora per raggiungere i miei colleghi e apportare le ultime modifiche, controllare che cibo, bevande e inviti siano al loro posto e aiutare con le prove della sfilata.
Di sicuro quella zoccola di Jade sarà già lì, con i suoi tacchi da quindici e mezza nuda, intenta a fare giravolte sul piccolo palco che abbiamo finito di montare ieri mattina. E' lei la proprietaria del diario che ho rubato proprio ieri sera, durante la festa a casa sua. E' stato meno rischioso di quanto pensassi intrufolarmi nella sua stanza, tanto lei era così ubriaca che manco riusciva a tenere gli occhi aperti.
E comunque sono sicura che non se ne sia accorta, perché non ho rubato il diario su cui scrive adesso, ma quello dell'anno scorso, che lei custodiva nel doppio fondo dell'ultimo cassetto del suo comodino viola.
Come facevo a saperlo?
Be', la fama di Jade non è dettata dalla sua media scolastica ( arriva alla sufficienza grazie ai secchioni ai quali fa sempre gli occhi dolci, ma lei è talmente impedita che nemmeno a copiare bene è capace ), né dalle attività sportive extra-scolastiche. Jade è una spaventosa anoressica molto brava ad ancheggiare e con dei capelli fastidiosamente vaporosi e biondi. 
Oh, è anche il capitano delle cheerleader.
Ed è Miss Liceo. Da tre anni.
Ultima cosa, ma non meno importante, è la persona che 364 giorni fa, ovvero precisamente l'anno scorso, mi ha rovinato la vita.
Metto il costume che indosserò stasera in una borsetta, poi riempio uno zainetto con tutto l'occorrente.
Sono una maniaca del controllo? Sì, lo ammetto.
Sono una secchiona? Bingo, infatti per questo mi hanno proposta come coordinatrice della festa.
Sono fidanzata? No e penso che per la figuraccia che Jade mi ha fatto fare, finché non andrò nell'università più tosta e difficile del mondo, lontana da questa massa di coglioni che l'anno scorso mi indicavano mentre passavo per i corridoi e ridevano, nessuno mi chiederà nemmeno di uscire.
Io non ho mai avuto un diario segreto, ma mi piaceva molto scrivere poesie.
E disgraziatamente, in quarta ne scrissi una per Noel Kampbolt... il capitano della squadra di football.
Ovviamente non gliela consegnai. La scrissi, ma senza la minima intenzione di far sapere a quel pezzo di dio greco sceso sulla terra della mia cotta. In fondo conoscevo già la risposta. Certo, il fatto che uscisse solo con le ragazze pon pon e che non mi avesse mai guardata per più di due secondi in quattro anni già la diceva lunga, ma lo sopportavo perché sapevo stare con i piedi per terra.
Solo la mia migliore amica Mallory era a conoscenza di questa cosa. Ricordo ancora la sua faccia mentre cercava di salire sul palco, furiosa, per strappare il microfono di mano a Jade mentre questa leggeva la mia lettera d'amore davanti a tutti, mentre io desideravo solo morire.
Volevo davvero morire dopo aver visto Noel soffocarsi con la cocacola alla vaniglia per il troppo ridere.
Non avevo fatto in tempo a fuggire dal giardino gremito di gente prima che Ronnie Boolstick, il fotografo scolastico non ufficiale, mi immortalasse almeno una trentina di volte, ripetendo in continuazione: " Foto ricordo per la più sfigata dell'anno, cheese!!! "
Avevo preso un taxi.
Casa mia dista venticinque minuti dal liceo e per tutto il tragitto non feci altro che piangere.
Il giorno dopo la bacheca scolastica era stata tappezzata delle mie foto, con la faccia imbambolata e umiliata, mentre me la davo a gambe, il più lontano possibile da quella situazione.
Mi ero domandata tante di quelle volte il perché quella ragazza ce l'avesse tanto con me, mi ero comprata un block notes numerandoci sopra tutte le possibili ipotesi, una peggiore dell'altra. Ero arrivata a quota ventidue quando alla fine decisi di scartarle tutte, tenendo solo la prima. Quella che consideravo sicuramente la più ovvia, anche se al tempo stesso, la meno probabile: l'anno scorso Noel stava con Jade. E a quanto pare lei ci aveva tenuto a chiarirlo.
Tuttavia la cosa non aveva senso.



 
Per arrivare a scuola devo prendere tre autobus tutte le mattine, ma oggi mi permetto di usare la macchina. I miei sono divorziati e vivo con mio padre. 
Mentre aspetto che l'ultimo autobus parcheggi davanti al cancello scolastico, pulisco le lenti dei miei occhiali con un lembo della maglietta.
Subito dopo prendo un bel respiro e scendo.
Ho tante cose da fare.
Nonostante siamo agli sgoccioli dell'inverno, non fa poi così freddo, grazie al cielo.
Mi assicuro di avere il diario di Jade nella tasca interna della giacca e rafforzo la presa sullo zainetto che porto in spalla, ma prima di fare un passo all'interno dell'edificio sento una voce chiamarmi.
Mallory mi raggiunge con il fiatone. Ha un enorme pezzo di stoffa rossa impigliato tra le gambe. Lo osservo attentamente e sbarro gli occhi " Ti prego, dimmi che non è... ? "
" E' successo un casino, ho bisogno di te! Ronnie è caduto dalla scala mentre cercava di annodare i tendoni ai lati del palco e... "
" Quel Ronnie? Il fotografo? " mi fa sì con la testa " Che cazzo ci fa sul mio palco? Chi gli ha dato il permesso di intromettersi nel nostro lavoro? " sbotto, pregando segretamente che nella caduta si sia rotto l'osso del collo.
" Non si è intromesso, voleva rendersi utile. Dobbiamo controllare un mucchio di cose e i tipi che abbiamo chiamato per montare le luci non si sono ancora fatti vivi. "
" Dammi il loro numero, adesso mi sentono. Dovevano già averle sistemate, a quest'ora! "
Quasi impreco ad alta voce quando da lontano scorgo Ronnie, incolume, intento a massaggiarsi una spalla, mentre due ragazze reggono tra le mani il tendone che avrebbero dovuto appendere da un lato del palco. Anche a quella distanza riesco ad accorgermi che la stoffa è squarciata.
Il mio sguardo vola su Ronnie.
Stronzo. Ho dovuto mettere trenta dollari nell'acquisto di quei tendoni.
La mia rabbia sbolle di un paio di gradi quando vedo che le due ragazze gli stanno urlando contro come iene imbizzarrite.
Una delle due mi vede e agita un braccio per richiamare la mia attenzione.
" Alexis, c'è stato un piccolo incidente... come lo sistemiamo adesso? " sbuffa non appena la raggiungo.
Mi gratto sovrappensiero la testa, mentre studio il soffitto in legno del palco. La prima tenda è già stata posizionata.
" Dobbiamo appenderla al contrario, per forza. Così lo strappo si confonderà con le onde della stoffa. "
" Ma gli anelli per agganciarla sono da questo lato! "
" Allora annodate due estremità alla sbarra. "
" Ma così il sipario non potrà chiudersi! "
" Amen! Di chi è stata la brillante idea di far salire quel... " mi trattengo a fatica, prima di riassumere un'espressione tollerante " Se riesci a trovare qualcuno in grado di ricucirla prima delle prove, tanto meglio. "
La sua espressione si fa imbronciata, ma si appresta a fare come ho detto.
Mallory fa un segnetto sul blocchetto che tiene in mano. " Oook, e questa è fatta. Prossima fermata: banco dei dolci "
" Vacci tu. Io devo andare a fare un'altra cosa. "
" Cioè? "
" Devo sistemare le mie cose... e cercare quei due ragazzi di terza che hanno ridipinto le pareti del corridoio al secondo piano. Voglio che facciano delle modifiche. "
Mi allontano prima che possa ficcare ulteriormente il naso nella mia vendetta. Non le ho detto niente dei miei piani perché so che non approverebbe. Una volta mi ha detto che la mia è una perfezione imperfetta, che il troppo stroppia e io tendo a stroppiare troppo. Inutile dire che quel commento sincero mi offese tantissimo, ma non lo diedi a vedere.
Mi affretto a salire le scale del terzo piano, ben sapendo che non ci troverò nessuno, a parte la fotocopiatrice.
Tiro fuori dallo zainetto le dieci tessere che ho comprato pochi giorni fa. Cinquecento fotocopie ciascuna. Non posso evitare di sorridere mentre tiro fuori il diario di quella vipera. L'ho letto due volte e mentre sistemo la prima pagina a faccia in giù sullo scanner posso affermare che quest'affare contiene più schifezze di un cheesburger del McDonald.
Alcune cose sono estremamente sexy, ma occupano meno della metà del diario.
Altre sono tremendamente imbarazzanti.
La cosa che però più di tutte mi fa incazzare è che ci ho messo il doppio del tempo che mi serviva a decifrare quell'insulsa calligrafia sms, tutta un: è trp figo x lei <3, e anke se mi ha assicurato k sn cm fratelli si è gstfcata dicendo k gli v.u.k.d.b., eccetera eccetera...
Un terzo del diario era interamente dedicato a Noel e ai suoi attributi.
Malgrado avessi cercato di mantenere un certo distacco professionale, la cosa mi aveva incuriosito parecchio, anche perché aveva scritto cose che non mi sarei mai immaginata. Non su Noel, almeno.
Passa quasi un quarto d'ora. Grazie al cielo la fotocopiatrice è a tecnologia digitale e ho il mio portatile dietro. Ieri sono riuscita a collegarla al pc, quindi posso terminare il lavoro a distanza, dato che ci sto mettendo troppo e temo che Mallory possa venire a cercarmi.
Afferro il plico di fogli che ho stampato e li ficco nello zaino; ci stanno per miracolo. Subito dopo scendo al secondo piano, facendo finta di nulla. Mi dirigo verso il mio armadietto, dentro il quale c'è già il mio portatile. Infilo anche lo zaino e il diario, poi  vado ai servizi.
Faccio per lavarmi le mani quando sento una risata inconfondibile avvicinarsi al bagno. Rapida, mi infilo nell'ultima cabina e mi chiudo dentro.
La porta si apre e sento la voce di Jade e di altre due ragazze, probabilmente Trina e Veronica, le sue chihuahua personali.
" Avevi ragione, è... è perfetto! La pistola poi, sembra vera! " cinguettò una delle due.
" E' vera, in effetti. L'ho presa in prestito dalle cose di mio padre. " Il padre di Jade è un  poliziotto.
" E' carica? "
" Certo che no, cretine! Anche se stasera avrei preferito tenermi un'arma, dal momento che probabilmente tutti mi salteranno addosso... "
Ah. Ah. Ah. Ma sentitelo, 'sto manico di scopa spelacchiato.
Qualcuno apre un rubinetto.
" E Noel? Non ci hai detto come è andata ieri sera! "
" Ero ubriaca marcia, Trina. Se anche avessimo discusso non me lo ricorderei. "
Frena, frena. Discutere?! Da quando Jade è in grado di discutere con Noel? Da ciò che avevo appurato in quelle pagine credevo sapesse solo scoparci.
" Però " la sento esitare " stamattina ho chiesto a mio fratello. Ha detto che lo ha visto andarsene verso mezzanotte con una tipa. "
" Che cosa?! E chi era? "
" Un'imbucata, di certo. Brutta sgualdrina che non è altro, scommetto che se la porterà alla festa di Halloween, stasera. "
Sono costretta a mettermi una mano sulla bocca per non ridacchiare. E così Noel l'ha scaricata, per questo adesso è così irritata? 
Ben le sta.
" Ma tanto sono certa che si ricrederà non appena mi vedrà stasera, con questo! " aggiunge con aria fin troppo sicura, riferendosi probabilmente al costume.
Mi alzo in punta di piedi, cercando di vedere che razza di costume indossa, ma invano.
" Ti importa ancora di lui? " le chiede Veronica.
" Onestamente no. E poi come vi ho già detto, a letto non è che sia tutta questa meraviglia. E' una questione di principio. E poi chiunque sia la sciacquetta che si porterà dietro, sarà un cesso in confronto a me. "
Mavvaffanculo, chi ti credi di essere?, mi ritrovo improvvisamente a difendere la sconosciuta che esce con il mio amore ex-segreto.
" A proposito di Noel " aggiunge sghignazzando " chissà se questa sera quella lenticchia storta di Alexis si farà viva. "
" So che l'hanno scelta come coordinatrice " dice Veronica, tra le risate.
" Scommetto che l'hanno fatto per pietà, un patetico tentativo di pareggiare i conti per il piccolo tiro mancino dell'anno scorso... Dio, quella lettera d'amore è stato un vero colpo di fortuna, ha ravvivato la serata, oltre che fatto sprofondare quella racchia dalla vergogna!"
" A proposito, non ho mai capito come hai scoperto di quella poesia... "
Adesso ho le antenne tese al massimo. Mi sono fatta tutti i giorni la stessa, identica domanda.
La sento spruzzarsi del profumo addosso. " Diciamo che ho avuto un informatore niente male... chi l'avrebbe detto che un giocatore di football ritardato come Phil avrebbe avuto la sua utilità? "
Cosa?
Cosa???
Chi sarebbe Phil? E' stato un giocatore di football a spifferarle della lettera?
Apro lentamente la porticina dopo che loro escono dal bagno.
Che storia è questa? Come poteva saperlo? Io non ho neppure il coraggio di parlarci, ai giocatori di football, quelli sono proprietà privata delle dive come Jade & Co.
Dopo due minuti mi decido a tornare di sotto.
 



 
31 ottobre. Ore 17.49
 
" Quelle le dovreste puntare sull'albero, non sulla parete della scuola! " esclamo dal megafono, considerando che è da più di mezza giornata che strillo ordini a destra e a manca e la gola mi brucia come mi avessero grattuggiato un pezzo di peperoncino sulle tonsille.
E' il più bel tramonto che abbia mai visto; il cielo arancione si è tinto con strisce grigio-violacee, ma si è anche sollevata un'aria decisamente fredda.
Dietro di me, il palco pullula di luci danzanti, mentre le modelle fanno l'ultimo giro di prova con i loro costumi. Jade indossa un costume da cow-girl, con tanto di cappello, una camicia beige sbrindellata e annodata in modo da far notare il piercing di diamante che le copre l'ombelico a cinquecento metri di distanza, pistola e distintivo. I jeans strappati le coprono solo metà sedere e tutti i presenti hanno già notato il perizoma rosso che porta sotto. 
" E adesso va bene? " borbottano spazientiti i tipi che sto massacrando da un'ora e mezza. Osservo con attenzione il grosso faro luminoso proiettato contro l'Albero dell'Impiccato. Da uno dei rami più spessi penzola una corda avvolta attorno al collo del manichino di una bambina.
Avevamo inoltre attaccato sul proiettore un cartoncino nero con ritagliate numerose figure di pipistrelli che, contro il grosso tronco dell'albero, fanno un certo effetto.
" Ok " dico loro, mostrandogli il pollice alzato. La lunga bancarella di dolcetti è sistemata. Ad un'estremità di essa vedo Mallory, un bicchiere di carta in mano, lo sguardo perso nel vuoto.
" Bu!! " le soffio da dietro e lei sussulta.
" Non ti ho vista! " balbetta, cercando di ricomporsi.
" A cosa stavi pensando? "
" A niente, ero incantata. "
" Giusto, riformulo: chi stavi guardando? " chiedo curiosa.
" Nessuno. " sbotta bruscamente, voltandosi di botto verso il tavolo. Vedo tre giocatori di football venire verso di noi. Ne conosco solo uno, Felix Rokovitch. Non ci ho mai parlato, ma tempo fa sembrava che fra lui e Mallory ci fosse qualcosa. Faccio due più due e finalmente comprendo il perché la mia amica sia paonazza.
Si riempiono tre bicchieri di cocacola alla ciliegia senza guardarci. Con la coda dell'occhio vedo Mallory aggiustarsi freneticamente i capelli, malgrado li abbia perfettamente lisci e corti.
" Ehi, capo " dice improvvisamente uno dei tre, rivolgendosi a me " Niente vodka nella coca? "
" Sì e magari anche un caffè shakerato " aggiungo ironica, convinta che mi stia prendendo in giro.
Felix estrae una fiaschetta dall'interno della giacca. " Non importa, ci ho pensato io "
Sotto il mio sguardo incredulo fa per svuotarla nella bacinella in cui abbiamo messo la cocacola.
Mi fiondo a strappargliela dalle mani, guardandolo come se fosse uno scarafaggio. " Cos'è, uno stupido scherzetto di Halloween? Stasera parteciperanno anche i primini! "
" E allora? Gli facciamo solo un favore. "
" E i docenti. "
" Non si saprà mai chi è stato, non rompere! " grugnisce, tentando di riprendersela, ma io non demordo.
" Non metterai quella roba nelle bevande, capito? "
" Perché? "
" Perché lo dico io. Mi sono fatta il mazzo per assicurarmi che questa festa andasse secondo i piani e non permetterò a nessuno di mettermi in cattiva luce. " ribatto, augurandomi che nessuno si soffermi su quell'enigmatico secondo i piani.
Gli occhi verdi di Felix si accendono di una luce maligna " Altrimenti? Che fai, mi scrivi un sonetto di rimprovero? Una ballata sulle buone maniere? "
I suoi amici scoppiano a ridere, mentre i miei occhi prendono a pizzicare. Vedo Felix incrociare le braccia al petto e osservarmi con aria vittoriosa e sfacciata. Poi lo vedo spostare lo sguardo su Mallory e - non ci credo! - il suo sguardo si fa derisorio. In quel momento non so cosa mi prende, ma mi volto ad afferrare il bicchiere pieno che Mallory ha in mano, per poi centrare la faccia del bastardo con un generoso schizzo di coca. 
Felix fa un balzo indietro dalla sorpresa e uno degli altri due si mette a ridere.
" Io adesso mi allontano. Se durante la festa mi accorgo che gli hai permesso di mettere qualcosa qui dentro me la pagherai. Sono stata chiara? " mi rivolgo duramente a Mallory solo per far sì che recepisca il messaggio.
Subito dopo entro nell'edificio per prepararmi.
Deglutisco più volte, come per mandare giù la rabbia e il nodo che sento in gola.



 
31 ottobre. Ore 21.00
 
Inspira... espira. Inspira...
Ommioddio. Ci siamo.
Eccomi di nuovo chiusa in bagno. Solo che stavolta sono andata in quello del terzo piano, tanto per stare tranquilla. Per sicurezza ho legato il mio foulard bianco ai pomelli delle ante, in modo che nessuno entri.
Ho già infilato il costume, ora sto colorando le ultime ciocche dei miei ricci con una bomboletta. Ho già provato un paio di volte quest'operazione in casa e mi è sempre riuscita perfettamente. Non posso evitare di sorridere: ho la chioma castano-rossiccia che ho sempre desiderato.
Ho preso tutte le precauzioni possibili. Applico un po' di fondotinta chiaro per nascondere le efelidi e metto sulle labbra un rossetto rosso. Con il make up mi fermo qui, anche perchè i miei occhi saranno coperti da una maschera nera. Nessuno dovrà riconoscermi, almeno fino alla fine della sfilata.
Metto le lenti a contatto e la mascherina, tenendo i capelli sciolti. Tutte le fotocopie del diario di Jade sono nel mio armadietto, mentre tutti saranno impegnati a fischiare alle partecipanti della sfilata, io me ne andrò in giro per i corridoi della scuola, sparpagliando frammenti della sua vita segreta ovunque, sotto i banchi, negli armadi, nei registri di classe, in mezzo alla carta per asciugarsi le mani del bagno, sul pavimento dei corridoi. Ma il piatto forte sarà quando Jade salirà sul palco.
Dalla finestra del bagno vedo la massa di gente sparpagliata in giardino. La maggior parte sta ordinando da bere ai tavoli, riesco a vedere una Mallory impazzita, mentre cerca di soddisfare le esigenze di tutti i clienti senza impiegarci troppo. 
Ad un tratto ecco che il dj attacca inserendo la musica introduttiva della serata. I finti fumogeni posizionati ai lati del palco sfumano le luci, creando una nebbia grigio-violacea che permea l'intero palco, mentre la prima modella sta per fare la sua entrata.
Jade è l'ultima, quindi sono in perfetto orario.
Prima di uscire dal bagno getto un'ultima occhiata allo specchio, coprendomi gli occhi con la maschera.
E sorrido.
Questa sera sarò il Cigno Nero.



 
Mi fiondo al secondo piano ed estraggo il plico dall'armadietto. Non ho idea di quanto tempo passi mentre sistemo i fogli dovunque, anche se a me sembra passata appena mezz'ora... una volta terminata la distribuzione, esco dall'uscita sul retro. Ho intenzione di fare un'entrata in grande stile, perciò rifaccio il giro, entrando questa volta dall'ingresso principale, in cui un giovane Dracula super sexy del quarto anno si passa la lingua fra i canini finti, osservandomi.
Uau, penso improvvisamente, quanto sembro bella stasera? Non mi ha neppure chiesto di vedere l'invito.
Passeggio lentamente lungo il tappeto rosso che abbiamo sistemato un paio d'ore fa in mezzo al giardino, senza fare a meno di sistemarmi la profonda scollatura del vestito. Non sono le piume nere che mi solleticano il petto a darmi fastidio, è che in mezzo al reggiseno ho sistemato un lungo tubetto, tipo quelli delle Smarties, solo che questo è di plastica e un po' più grosso. Contiene quattro o cinque vedove nere al suo interno e il tappo mi sta graffiando la pelle.
Non sono ancora molto sicura di come le userò.
Le concorrenti hanno già sfilato, ora il presentatore le sta chiamando una alla volta, per far loro ascoltare frasi di film horror celebri che vengono trasmesse attraverso enormi casse ai lati del palco; colei che indovina tutti e cinque i film passa al turno successivo.
Mi dirigo verso la bancarella dei dolci e prendo un bicchiere di cocacola, ma prima di berne un sorso strabuzzo gli occhi alla vista di Noel. 
Cristo! Noel Kampbolt!
E' vestito da... da ehm, come dire, mummia un po' troppo poco bendata. E' a torso completamente nudo ( santiddio! ) e le bende gli avvolgono le braccia, mani escluse, e le gambe. Indossa una cintura e in mezzo alle borchie ha annodato le estremità delle bende, per non farle cadere giù.
E i suoi capelli scuri sono taaaaanto scompigliati...
Merda! Sta venendo dalla mia parte!
Ruoto su me stessa, ma ora davanti a me c'è Mallory. Temendo che in qualche modo anche lei possa riconoscermi, mi allontano di qualche passo, mischiandomi ai mascherati che seguono la sfilata applaudendo e incoraggiando le ragazze.
Vedo Jade che si prepara per il suo turno e istintivamente digrigno i denti, mentre mi ritornano in mente le opzioni che avevo scritto e cancellato su quel block notes.
1) Noel era il suo ragazzo, e lei ci ha tenuto a chiarirlo.
Ma perché?!
Una come lei, quali problemi credeva mai potesse rappresentare una come me?
E' lei quella che i ragazzi si voltano a guardare, mentre cammina per i corridoi, lei è quella che riceve mezzo voto in più dal professore di biologia ad ogni interrogazione, lei è Miss Liceo, lei è il capo delle cheerleader, lei è alta un metro e settantacinque, è magra come un chiodo e veste sempre Prada!
E io? Io, con il mio metro e sessanta, la mia chioma riccia color carota, gli occhiali e le efelidi che mi ricoprono la faccia, il collo e anche un po' la zona decolletè, cosa rappresento per lei? 
Be', sono magra anch'io e forse l'unica cosa decente che ho sono le gambe, ma a parte questo? Cosa sono, un ostacolo? No di certo.
E allora tesoro, perché non te ne sei rimasta al tuo posto, senza complicare le cose a nessuno?, penso malignamente, quando lei avanza sul palco.
" Perché non sei a sfilare con loro? " domanda una voce maschile al mio fianco.
Mi ci vuole qualche secondo per capire che sta parlando con me.
Sollevo lo sguardo e di colpo mi ritrovo a fissare due occhi blu grandi e decisamente molto belli. Sollevo anche le sopracciglia quando mi accorgo che si tratta del vampirello ammiccante di poco fa...





                                                                           ♦ Continua ♦







Questa era la prima parte. Il prossimo capitolo sarà anche quello finale.
Spero sia stato di vostro gradimento e di essere riuscita a strapparvi almeno un sorriso.
Grazie mille,

Luce L.

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Capitolo 2
*** 2. ***


 
 
 
 
                                                     

                                                                                               2.




E tu che vuoi?, penso irritata, meravigliandomi per l'infinitesima volta nella mia vita della destrezza e dell'amore che riservava per me la mia migliore amica Sfiga. Con tutti i momenti perfetti e magici e halloweeneschi e forse anche romantici ( after show, s'intende ) nei quali non avrei contestato niente di niente, proprio adesso quel ragazzo doveva venire a parlarmi?
In qualsiasi altro momento ci sarei stata supervolentieri, ma ora non potevo certo permettermelo.
Non ora che MissCuloSeccoCigliaFinteJade sta trotterellando al centro del palco, con quell'orrida tinta che sotto le luci fluorescenti fa sembrare il suo un color biondo platino, terribilmente da battona.
Non adesso, insomma.
" Cheeee dici? Io no capire, perdona me " borbotto a casaccio, sparendo dalla sua portata. Mi infilo tra la folla, laddove gli invitati stanno più ammucchiati proprio per vedere lo spettacolo più da vicino.
Dalle casse odo la musica splendida e inconfondibile del film Halloween. Non mi stupisco però quando Jade dice: " Aaahhh, la so!!! Dracula, di Bram Stocker! "
Scuoto la testa mentre da qualche parte giungono i " nooo" delusi di qualche appassionato.
Santo Einstein, si può essere più coglioni?
Che diavolo c'entra il film di Stocker? L'ha mai visto, almeno? 
" Perché sei scappata? "
Oh, no.
" Tere, io già detto te, io esta nuova qui... " insisto, dandomi della stupida. Perché cavolo sto facendo una scenetta del genere, è chiaro che non ci crederà, potevo semplicemente ordinargli di togliersi dalle palle da subito e bom. Ho perfino mischiato più lingue insieme...
Ma la verità è, mentre sorseggio un altro po' di coca, che non mi importa. Voglio divertirmi.
Questo è il mio momento.
... Frase epicamente da Cigno Nero, tra l'altro.
" Di che nazionalità sei? " mi domanda il vampiro tarocco, senza lasciarsi scoraggiare dal mio accento incartapecorito.
Fanno girare la diapositiva di un minuto del film " Psycho " e naturalmente la fessa sbaglia pure quella.
" Ehm... " penso al primo stato che mi viene in mente per dimensioni " Russa."
" Oh, dasvidania. E per quale motivo mi avresti parlato in un curioso dialetto esto-spagnolo? " mi beffeggiò, squadrandomi.
Il mio tentativo di ignorarlo non lo fa demordere, perciò mi arrendo.
" Scherzetto di Halloween. Scusa. Cerco di stare lontana dalle sanguisughe. Ho il sangue dolce "
" Immagino " mormora, toccandomi un braccio sicuramente per focalizzare su di lui la mia attenzione. Deve iniziare a dargli fastidio il fatto che non lo stia degnando neanche di un cenno con la testa nella sua direzione e immediatamente mi sento un filino in colpa " Ma se posso dire la mia, di certo il profumo che indossi non aiuta "
No, scherzavo.
" Ti serve qualcosa? " gli chiedo, tanto per incentivarlo a togliersi dai piedi.
" Un ballo, dopo l'incoronazione "
Ops, effetto opposto.
" Non so ballare "
" Per favore, Black Swan, nessuna ballerina sa ondeggiare meglio di te " insiste, accennando al mio costume.
Mi ci vuole qualche secondo perché la mia mente percepisca un piumato doppio senso che lievita su quella parola, ondeggiare.
Per stavolta farò solo finta che sia stata una mia impressione.
" Non sono la persona più adatta con cui ballare. "
" Ma io voglio ballare con te "
" Faresti meglio a chiedere ad un'altra "
" Perché mai? "
" Sono impegnata. "
" Non sei impegnata. Sei una penosa bugiarda "
Non è tanto quello che ha detto, quanto il tono che ha usato definendomi penosa, che mi fa voltare di scatto verso di lui.
Penosa.
Improvvisamente la mascherina che mi copre metà del volto si fa terribilmente fastidiosa.
Penosa è una parola che ancora oggi, a distanza di un anno, mi fa diventare violenta. 
Mi hanno chiamata in questo modo per settimane, prima che un giorno in mezzo al corridoio non perdessi le staffe, riempiendo di pugni la faccia di Trina e graffiandola così tanto finché quella non divenne davvero penosa. E ci rimase per una settimana.
Invece il preside preferì espellerci entrambe per due settimane.
Alla fine ero così alienata da tutta quella situazione e dalle continue ricerche di spiegazioni da parte di mio padre, che mi sentivo solo in perfetta simbiosi con me stessa. Con me stessa e con le mie nocche arrossate ma fiere, con me stessa e l'occhio nero e gonfio che mi ero portata dietro i tre giorni seguenti, un regalino di Trina.
Con me stessa e con la consapevolezza sui volti di tutti quegli imbecilli che ora sapevano che se soltanto si azzardavano a chiamarmi di nuovo così il prezzo da pagare sarebbe stato alto.
Ehi, non pensate che sia andata momentaneamente fuori di testa, che abbia avuto uno di quei raptus, come quelli che si vedono nei film, in cui il protagonista, dopo 50 minuti di apatia decide di fare il figo e ricordare a se stesso che è l'eroe della situazione e molla il pugno al primo naso che gli capita... no.
Avevo semplicemente iniziato a sistemare le cose. Sì, avete capito bene, non ho cominciato pochi giorni fa con la mia vendetta.
Questa cosa va avanti da mesi.
La prima cosa che mi sono promessa di fare, è stata mettere un tappo, uno stop alle bocche di tutti quegli sfigati.
Fingere di pensare con le palle piuttosto che con il cervello fa molto più effetto su un branco di giovani che dimostrare diplomazia e saggezza, è triste a pensarci, ma la realtà è questa.
Non sono stata affatto contenta dell'espulsione, ma tutto sommato è andata bene, secondo le mie previsioni ci sarebbero toccate almeno tre settimane, ma si vede che il preside quel giorno era di buon umore.
Così le prese in giro erano terminate.
Poco importava se la gente parlava alle mie spalle, non me n'è mai fregato niente. La gente parla sempre alle spalle di tutti.
" Io sarei penosa? " sibilo, mentre il mio cervello si ricollega rapidamente al presente.
Il ragazzo incrocia le braccia gonfiando il petto, mentre il sorrisetto che nasce su quella sua faccia da schiaffi gli fa spuntare uno dei canini.
" Sì, una pessima bugiarda "
Improvvisamente le mie mani diventano gelide e sudaticcie.
Oddio, e se ha capito chi sono? Forse ha anche scoperto qualcosa... altrimenti, perché usare proprio quella parola? Perché chiamarmi in quel modo?
" Ti sei dimenticata che ho ritirato i biglietti all'ingresso, Odette? Non sono cieco né scemo, ho visto perfettamente che non avevi un accompagnatore " dice, bevendo avidamente con gli occhi la paura dipinta sul mio volto " e dal momento che non avevi un accompagnatore ho presunto non avessi nemmeno l'invito, quindi ho preferito lasciarti passare "
Tace, incrociando le braccia.
Forse crede di avermi lasciata senza parole e in un certo senso è così. Perché improvvisamente sospiro rendendomi conto che la mia identità è ancora celata e questo tizio non è affatto pericoloso come credevo.
Tuttavia mi secca il fatto che pensi che io sia un'imbucata.
Insomma, questa festa è opera mia!
" Tieni, guarda un po' " sbotto sventolandogli l'invito viola davanti al naso.
E con questo sai dove ti puoi ficcare la tua compassione?, penso vittoriosa, giusto un momento prima che lo schermo dietro la concorrente si accenda.
Mi strofino le mani dall'impazienza. Lo scherzetto che ho preparato a Jade mi è costato tempo, sudore e fatica dal momento che con i programmi informatici me la cavo ma non sono un genio, tuttavia i risultati che volevo li ho ottenuti.
Gli stessi risultati che ora si proiettano davanti a tutti, sullo schermo, al posto dei soliti schizzi di vecchie pellicole cinematografiche... l'immagine sfarfalla un po', per poi farsi nitida. 
E' un diario, appoggiato sul pavimento.
Cerco di non ridacchiare.
Quelle riprese le ho fatte nella taverna a casa di mia nonna, per essere sicura che nessuno riconoscesse il luogo da qualche insignificante particolare.
Sì, lo so. Forse è vero che stroppio troppo, in un'altra vita forse ero Sherlock Holmes.
" Credete di non avere paura di niente? Pensate di aver visto abbastanza brutalità, di aver sopportato horror e splatter almeno fino ai prossimi settant'anni? " sono io a parlare nel video, ma ho contraffatto per bene il timbro. Ovviamente nel video si sente solo la mia voce " Ebbene, ricredetevi, perché non avete ancora visto me. Jade McKaulkin e la mia miserabile, vergognosissima e pornografica vita, tuuuuuuutta qui, in queste pagine! "
Da qualche parte le mie orecchie percepiscono singulti sbigottiti. Lancio un'occhiata alla faccia della mia adorabile Jade: ha la fronte corrugata al massimo e lancia un'occhiata confusa al presentatore.
Cominciamo.
" Uau. Secondo te di che film si tratta? " il vampiro stalker è ancora attaccato a me. Con la coda dell'occhio vedo che è riuscito ad arraffarsi una bibita e la sorseggia mentre osserva con attenzione il video.
Due mani coperte da guanti neri in pelle ( le mie ) aprono il diario e fanno scorrere velocemente almeno tre o quattro volte le pagine all'interno, per creare suspance e in effetti funziona.
La mia voce contraffatta si mette a leggere piccoli scorci di varie pagine, disseminate qua e là, mentre un ghigno perverso prende forma, scivolando come veleno attraverso le mie labbra secche.
<< Tutti al mondo hanno dei segreti. Chi non ne ha? Su, forza, sfido chiunque. Tanto sono certa che nessuno ne conservi più di me. E' il mio motivo di vita, dopotutto. Vivere per scoprire i segreti degli altri e giocarci a mio vantaggio. E se solo tu non fossi così tremendamente sexy con questi nuovi bordi di seta nera che ho comprato apposta per te, caro diario, non starei qui ogni notte a rivelarti tutto, invece di farmi un ditalino pensando al nuovo quaterback che abbiamo a scuola. Si chiama Henry, mi pare. Oppure Harold? Boh, chissene frega, sarà lui il mio nuovo benefattore di orgasmi per questa settimana. Dopotutto potrò arrivare al massimo a questo pensando a lui, dal momento che si tratta di un penosissimo gay. >>
Un silenzio glaciale è piombato momentaneamente tra le concorrenti e gli spettatori e malgrado mi stia mordendo l'interno della guancia più forte che posso per non rischiare di ridere, giuro che non ce la faccio.
Oh, cazzo.
Ora rido!
No, non devo. Porca miseria non devo, rovinerei tutto, non devooooo!!!
" Dà qua! " sbotto, togliendo il bicchierone di carta dalle mani del vampiro e riempiendomi la bocca di cocacola. A momenti mi va di traverso, tanta è la foga con cui la inghiottisco.
Jade deve avere il viso strapieno di fondotinta di altissima qualità, dal momento che la sua pelle non ha ancora cambiato colore. Però glielo leggo negli occhi che ha riconosciuto quelle frasi.
Dopotutto, chi non sarebbe in grado di riconoscere i propri pensieri? 
Adesso inizia ad innervosirsi; la vedo che si china verso il presentatore, sussurrando qualcosa tipo: " E' uno scherzo, vero? "
Intanto lo schermo cambia e viene proiettata la fotografia dello scorso Capodanno, quella che Jade custodiva gelosamente in quel diario e che, scommetto, nessuno ha mai visto.
La foto la ritrae ubriaca fradicia, con il volto completamente sudato, il rossetto e il mascara sbavati; con una mano rovescia in aria un bicchiere pieno, con l'altra stringe il lembo della maglietta quasi fin sopra la testa. E sotto non porta il reggiseno.
E se c'è una cosa di cui Jade McKaulkin si è sempre vergognata è il suo seno quasi inesistente. L'ha scritto perfino in quel diario del cavolo che è costretta ad imbottire quelle misere coppe A per fingere di avere qualcosa!
Il primo piano della foto ottiene la reazione che speravo: un coro di urla di sorpresa invade il giardino del liceo; la stessa Jade si porta le mani a coprirsi la bocca, mentre i suoi occhi a palla si spalancano ancora di più dallo shock.
Improvvisamente vedo decine di braccia che si sollevano, cellulari a portata di mano, intenti a scattare foto e video, sento risate, urla e i primi accenni di risa.
Rido tra me e me, trangugiando un altro generoso sorso. Non me la ricordavo così forte la cocacola alla ciliegia.
Oh, chissene frega, questo è quello che volevo!
Piangi, Jade, penso improvvisamente, voglio vederti gridare disperata, brutta finta bionda che non sei altro!
" Spegnete subito questo video! " ringhia subito dopo la malcapitata, indicando convulsamente lo schermo " quella non sono io! " Sì, come no " è uno scherzo di Halloween? Complimenti, chiunque sia il coglione decerebrato a cui deve essere attribuito il merito, ma manchi di fantasia, pervertito. "
Ma non è finita, tesoro.
<< 12 giugno. Uauuuu, lo sapevo che sarebbe successo! Io e David l'abbiamo fatto! E Trina non scherzava quando mi diceva che era un vulcano, a letto. Cazzo, se sapevo che il suo ragazzo era davvero così bravo non ci avrei messo così tanto tempo a farci un pensierino... eppure davo per scontato fosse una mezza cartuccia... sarà perché Trina, credendosi figa quando invece farebbe paura perfino al suo specchio, ogni volta che si trova un tipo minimamente più carino di lei - più o meno una volta ogni sei mesi - va in brodo come una coglioncella di tredici anni e invece di tenersi la cosa per sè, cosa fa? Indossa una minigonna lunga tre cm e corre a dirlo a tutti! 
Che oca! E poi si lamentano che il mondo è pieno di corna...  >>
Da qualche parte del gruppetto di concorrenti si leva un grido strozzato. Perfino senza vedere il volto della persona che l'ha emesso ci metterei la mano sul fuoco: è Trina.
I suoi occhi sono lucidi, il volto completamente sbiancato, tiene premuta una mano sullo sterno, come se non riuscisse a respirare bene. Il suo sguardo è puntato solo su Jade.
" Cos'è...? " sibila. Jade si blocca e la fissa, senza dire niente. Trina fa qualche passo avanti, sollevando un braccio verso lo schermo tornato muto " Cos'era quello? "
Qualcuno nel pubblico sghignazza.
Sento qualcuno lanciare scommesse su una possibile rissa.
Personalmente, tifo anch'io per le botte.
" Rispondimi, brutta puttana!!! " Trina urla così forte che perfino io sussulto.
" E' una montatura, Trina! Non te ne sei accorta? " osservo Jade, studiando il suo tono di voce fermo e sicuro, meravigliandomi involontariamente della sua incredibile capacità di mentire e di mantenere i nervi saldi " David? Ma siamo seri?! Che cazzo di scherzo di pessimo gusto sarebbe? " sbotta, mettendosi le mani sui fianchi, prima di aggiungere: " Io credo sia abbastanza. "
Nel momento in cui però fa per tornare a sedersi con le altre concorrenti, ecco che le casse riprendono a parlare.
<< Ci sono delle cose che non ho mai confidato a nessuno. Ma dal momento che stasera è Halloween la mia parte malvagia e contorta ha deciso di fare uno scherzetto a me stessa, quindi se la cosa vi interessa, sopportatemi. Dunque, da dove comincio? Ci sarebbe una lista lunga millenni... ok.
1) Veronica, tesoro: la borsa di Prada con il portadocumenti coordinato che ti ho regalato al tuo diciottesimo compleanno è falsa. Lo so, la riproduzione è impeccabile, sarà per questo che non ho resistito... il commesso marocchino mi ha fatto sei dollari.
2) Adoro i croccantini del mio cane, ci vado F-O-T-T-U-T-A-M-E-N-T-E pazza. Al supermercato compro sempre una confezione in più e la nascondo sotto i vestiti, nella cabina armadio della mia camera, e li sgranocchio di notte. Il più delle volte a scuola li faccio passare per cereali Vitasnella e a volte ne offro un po' alle mie compagne di ginnastica artistica. >>
Francis, una ragazza del terzo anno (e per inciso, collega della stronzetta che sta sul palco lassù), si mette una mano sullo stomaco crollando a terra, scossa da conati di vomito.
" Me ne ha offerti. Prima " la sento esclamare, la voce spezzata, tinta dal furore " Me li ha offerti anche prima! Oh mio dio, che schifo!!! "
<< ...3) ho delle basette orribili. Saprete tutti che non sono bionda naturale e ai lati ho appunto queste lunghissime basette che a momenti mi arrivano al mento... le odio. Sembro un maschio. Ho iniziato a togliermele con la schiuma da barba di mio padre all'età di quattordici anni e da lì non ho mai più smesso di farlo. Il problema è che a distanza di anni sembrano essersi irrobustite e ora crescono sempre più velocemente, più brutte e nere. Praticamente devo depilarmi ogni mattina col rasoio... >>
Ora le risate sovrastano tutte le urla di Jade. Il pubblico sta andando letteralmente in delirio, ancora un po' e avverrà il pandemonio. Bevo l'ultimo sorso di cola e getto il bicchiere per terra, beandomi ancora una volta della mia arguzia.
Sono stata in gamba a collegare la chiavetta al portatile del dj, l'ho fatto durante la presentazione, in modo che non se ne accorgesse. In effetti lo vedo trafficare con i comandi degli impianti... forse si accorgerà della chiavetta, comunque sia, quando lo farà, sarà troppo tardi. Intanto le rivelazioni continuano...
<< ... e bulimica, non sono a dieta come credono tutti. Mi metto due dita in gola almeno dieci volte al mese, per le altre uso dei lassativi al cioccolato... Giorgia, quella schifosissima della mia compagna di banco a biologia. Si crede tanto secchiona e in gamba, quando in realtà è solo una pantegana puzzolente che non è in grado di lavarsi i capelli almeno una volta alla settimana. Purtroppo non serve a niente spruzzarle addosso mezza boccetta di Chanel ogni volta che non mi vede... la segretaria della scuola è una zoccola insopportabile. Malgrado sappia dove tengono le verifiche e i registri di classe, non riesco mai ad avvicinarmi agli archivi per colpa di quel rinoceronte umano. Tutte le volte che ne ho l'occasione vado nel suo studio e annaffio i suoi stupidi fiori cinesi della buona fortuna con la Sprite, così impara... >>
Mi sento completamente stordita.
Dalle urla.
Dalle risate.
Dai fischi.
Dai flash che partono come impazziti da chissà dove.
Dalle urla isteriche di Jade che minacciano il dj di morte se non spegne quel dannato filmato entro mezzo secondo.
Dalla vittoria.
Dalla vittoria.
Oh, santo piripillo.
Mi. Sento. Divinamente.
Tuttavia la sensazione dura ben poco, perché poi viene sostituita da un capogiro. Mi appoggio di peso alla prima cosa solida che tocco e mi porto una mano alla testa.
Ustia, che roba... in genere non ho mai giramenti.
Mi sento... partita. Completamente andata.
Ho i nervi a fior di pelle, mi scorre l'adrenalina nelle vene come un fiume i piena, lo sento dal modo in cui mi pulsa la vena carotidea sul collo quando premo sopra le dita, ho la fronte sudata...
Non mi sono mai sentita più viva, cazzo!
" Uccellino? Stai bene? "
Mi accorgo adesso che la cosa su cui mi sono appoggiata è il mio amico vampiro.
" Ehi Twilight, come ti chiami? " gli domando con un sorriso.
Esita un attimo. " Rick. E mi offende il fatto che mi trovi somigliante a uno di quelli di Twilight "
" Rick " ripeto lentamente, come se mi stessi gustando ogni singola lettera del suo nome " e dimmi, ti sembro bella? "
Socchiude gli occhi - quei penetranti occhioni blu - " Sei ubriaca? "
" Non ho mai bevuto in tutta la mia vita " ribatto piccata. Anche se in realtà non è che mi senta poi così a posto.
Non sono molto lucida.
Ed è davvero strano.
Mi stacco da lui, anche se percepisco che è restio a lasciarmi andare. Infatti, non appena si stacca da me, traballo.
Ma che cazz...?, penso improvvisamente allarmata, mentre cerco di fare mente locale di tutto quello che ho mangiato, bevuto e annusato fino ad  ora.
Santi numi, ma perché mi sento su di giri?
Non sono ubriaca, più che altro... brilla. Giusto un po'. Ma non va bene.
Ussignur, non va affatto bene.
Il mio sguardo cade sul bicchiere che ho lasciato a terra.
" Felix " sibilo, rendendomi conto che alla fine quel bastardaccio ce l'ha messo davvero qualcosa, nelle bevande. E a giudicare dall'effetto che mi ha fatto un singolo bicchiere, deve averle corrette con qualcosa di molto forte.
Mi metto a perlustrare dappertutto con gli occhi, alla ricerca di quell'energumeno. 
Questa me la paga.
" Non mi sembri granchè stabile... vieni, ti porto a prendere una boccata d'aria " si offre Rick, prendendomi gentilmente per un gomito.
Mi scanso da lui, cercando per quanto mi riesce di essere il meno brutale possibile. Dopotutto è gentile.
" Senti, mi fai un favore? " deglutisco, mentre il suo sguardo si fa sospettoso " avrei ancora sete. Mi porteresti un altro bicchiere di coca? E riempilo per bene, così... così... magari ti potrò offrire quel ballo, per sdebitarmi "
" Stai cercando di liberarti di me? "
" Diamine, sì " rispondo senza riflettere. Un attimo dopo strizzo con furia le palpebre, dandomi mentalmente un sacco di nomi " Ho una cosa da sbrigare. E non vorrei testimoni scomodi in giro. "
Che sto facendo?  Che sto facendo?!
Perché mi sono messa a parlare così? Sono sicurissima di riuscire a controllarmi, e poi non ho la minima intenzione di mettermi a bere ancora... ma allora perché ho detto una cosa del genere?
" Per favore. Fidati di me " è tutto ciò che riesco a dire dopo.
Rick non risponde.
Però mi sorride.
Un sorriso timido, accennato, ma sincero.
Sembra dire: " D'accordo, mi fido "
Un secondo dopo lo vedo sparire inghiottito dalla folla, verso il banco delle vivande.
Bravo ragazzo. Già mi piace.
Il bello però viene adesso, proprio nel momento in cui mi giro. Mi accorgo solo ora che il monologo della finta Jade è andato avanti, sperperando alle orecchie di tutti la parte più divertente, ovvero quella su Noel. Cavolo! Mi sono persa la parte migliore.
Ora sì che è scoppiato il pandemonio. Sono così tanti ad urlare che non capisco una singola parola della persona che sta gridando in piedi, a mezzo metro da me.
Vedo Trina caricare Jade come un toro, mollandole un pugno dritto in mezzo agli occhi e strillandole sul naso : " Ti sei scopata il mio ragazzo!!! "
Anche Veronica le salta addosso, strattonandole i capelli e urlando come un'ossessa, mentre il gruppo delle concorrenti si trasforma in un esercito di corpi mezzi nudi che comincia a darsele di santa ragione, colpendo a caso, graffiando e qualcuna addirittura mordendo, incuranti dei tentativi del presentatore e di qualche docente coraggioso salito sul palco di farle smettere.
Mi metto a cercare Felix per tutto il giardino, mentre dal palco si intravedono gli scatti esperti della macchina fotografica di Ronnie, intento ad immortalare ogni singolo momento.
Eccolo, Felix.
Si trova dietro le quinte del palco, protetto dal tendone. Sta confabulando con uno dei suoi amici linebacker. Probabilmente si staranno passando le foto di Jade nuda, in modo da metterle nei loro blog il più in fretta possibile.
Prima avevo adocchiato una ragazza del primo anno che rimetteva e alcune sue amiche che la tenevano per la fronte, cercando di aiutarla. Aveva un bicchiere vuoto in mano.
Brutto stronzo.
La mia mano corre all'interno del corsetto afferrando il tubetto, stringendosi sopra il tappo che trattiene la fuoriuscita delle mie Vedove Nere, quando Felix mi vede.
" Sì? " mi chiede squadrandomi da capo a piedi. Oh, giusto. Sono perfettamente irriconoscibile.
Per un secondo rifletto se sia ancora utile nascondere la mia identità.
Intanto, Felix invia un messaggio e si mette il cellulare nella tasca dei pantaloni.
" Noel! " grida " dai amico, falla finita. Sei davvero ancora arrabbiato per quello che ha detto? "
Eccolo, Noel. Si avvicina a Felix e all'altro ragazzo con una mazza da baseball in mano.
" Io la ammazzo " lo sento sibilare e istintivamente sulle mie labbra nasce un sorriso " Chi si crede di essere quella maledetta sciacquetta? Scommetto che l'ha fatto perché l'altra sera l'ho mollata! "
" Piuttosto, dov'è David? Devo trovarlo, prima che lo trovi Trina. Ora che ha massacrato Jade andrà da lui. Deve darmi duecento dollari prima che alla sua ragazza venga in mente di rubargli anche il portafogli per ripicca " con queste parole si volta, allontanandosi.
" Ehi, Phil! Rimedia anche qualcosa da bere! " gli grida dietro Noel, prima di dare un colpo rabbioso alle assi di legno del palco con la mazza.
Sospiro teatralmente, beandomi in segreto del macello che sono riuscita a combinare in neanche quaranta minuti di show, quando una piccola molla scatta nella mia testa.

[ " ... Chi l'avrebbe mai detto che un giocatore di football ritardato come Phil avrebbe avuto la sua utilità? " ]

" Aspetta! " gli dico, proprio nel momento in cui Noel fa per andarsene. Lui si volta, incuriosito " L'hai chiamato Phil? "
" E allora? "
" Ma non si chiama Felix? " la mia voce è tesa " Vo-voglio dire, è un soprannome? Ci sono altri giocatori nella vostra squadra che si chiamano Phil? "
Lui ha un'aria perplessa, mentre mi risponde: " No. Phil è il suo soprannome. Chiamiamo soltanto lui così, nella squadra "
Scompare dalla mia vista senza che io possa chiedergli altro.
Ma fa lo stesso.
Non mi serve sapere altro.
Per fortuna sono brilla. I miei sensi sono assopiti e mistificati, solo grazie a questo riesco a non scoppiare in lacrime.



 
Mi sono tolta i tacchi e mi sto dirigendo lentamente lungo l'uscita, camminando sul red carpet con più grazia di quanta ne userei normalmente, leggera, come un fantasma. In una mano tengo ancora il tubetto con i ragni, inutilizzato.
Alzo appena gli occhi, sperando di vedere Rick all'ingresso; non c'è.
Mi sistemo frettolosamente una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Porto ancora la maschera.
" Ehi, tu. Aspetta " mi fermo solo quando sento una mano appoggiarsi alla mia spalla. Una ragazza travestita da Pippi con un'aria visibilmente su di giri mi ficca nella mano libera un biglietto. " Da parte di Rick O'Donnell. Ha detto di darla al Cigno Nero " subito dopo mi dà le spalle, tornando dal suo gruppetto di amici.
Sbatto le palpebre un paio di volte, lieta del fatto che non si sia dimenticato di me. Anche se adesso avrei volentieri bevuto quel bicchiere contraffatto di coca.
Non mi importa.
Voglio andare a casa.
Voglio strappare tutte le sue foto.
Cancellare ogni suo ricordo.
Come ha potuto farmi questo?
Non esiste un limite alla crudeltà.
" Alex, sei tu? " Mallory mi viene incontro, un sorriso a trentadue denti stampato sulla faccia truccata pesantemente di bianco.
Mi fermo stancamente.
Lascio che si avvicini a me, ma non faccio in tempo a dirle nulla che mi getta le braccia al collo, ridendo come una pazza.
" Hai visto che roba stasera? Sono riuscita a fare una foto a Jade, Trina le ha fatto un occhio nero e qualcun'altra, non ho ancora capito chi, l'ha colpita con una bottiglia e le ha fatto saltare via mezzo incisivo! Ma tu dov'eri? Non dirmi che ti sei persa lo spettacolo, è stato addirittura più scioccante del... "
" Dello scherzo che mi ha fatto lei l'Halloween scorso? Sì, sono pienamente d'accordo " concludo per lei, sistemandomi le piume nere dell'abito, dopo che lei si allontana.
" Già " si stringe nelle spalle, sorridendomi ancora.
Voglio cancellare il suo numero dalla mia rubrica.
Stracciare le sue cartoline.
Picchiarla a sangue, fino a portarla in ospedale.
Non avrei mai creduto che un giorno l'avrei odiata.
" D'altro canto... " aggiungo, richiamando la sua attenzione " il tiro mancino che mi ha giocato Jade l'anno scorso è stato sì perverso, ma mancava di fantasia, non sei d'accordo? "
" Che vuoi dire? " mi chiede confusa " Ma perché stiamo parlando di questo? Andiamo da qualche parte a festeggiare, dai! Penseremo domani a mettere a posto! Io ho una fame da lupi, che ne dici di Pizza Planet...? "
" Ti fa male parlarne, Mallory? " le chiedo, improvvisamente seria.
" Non so di che parli " mormora, voltandomi le spalle. La seguo quando inizia a camminare.
" All'inizio non avevo proprio capito. Ci ho pensato e ripensato nello scorrere dei mesi, ma proprio non riuscivo a trovare una risposta, una spiegazione plausibile di come Jade fosse riuscita a venire a conoscenza della mia lettera, dal momento che a saperlo eravamo solo noi due, finché non è saltato fuori il nome di Phil "
Smetto di parlare nel momento in cui si ferma anche Mallory.
Non si volta a guardarmi, e io continuo.
" Perché è così che lo chiamano. Il tuo adorato Felix Rokovitch. Mi sono sempre chiesta cosa ci potesse trovare una ragazza dolce e carina come te in un pollo con mezzo cervello capace solo di imbottirsi di steroidi. Ma poi ci sono arrivata. Era l'occasione giusta, vero? Tu la aiutavi ad umiliare me, lei ti aiutava a stare più vicina a lui. Magari è riuscita a convincere Felix a farti da findanzato per... per quanto? Un mese? Neanche. Non è nemmeno durata così tanto, ne è valsa la pena alla fine? Me lo dici tu o tiro a indovinare? D'accordo, faccio io. Tu non gli sei nemmeno mai piaciuta. Scommetto che l'ha costretto Jade, perché per quanto mostruosa tu ti sia dimostrata, fingendo di essere mia amica per tutti questi anni, forse un minimo di senso di colpa lo provavi, allora per darti quell'ultima spinta in più, quella che sarebbe servita ad ottenere l'informazione che voleva, sull'esistenza della mia lettera, ha convinto... Phil a farti il contentino.
E c'è riuscita. Ho detto che il suo piano mancava di fantasia perché non ha avuto bisogno di inventarsi un bel niente. A quello le sei bastata tu "
" No! " risponde bruscamente, voltandosi verso di me.
" Come hai potuto? "
" Ti prego, Alexis. Io... in questo momento hai tutto il diritto di essere arrabbiata con me, ma non rendiamo le cose peggiori di quanto sono in realtà "
" Tu eri mia amica. "
" Lo sono ancora! " mi dice dolcemente.
" Eri mia amica!!! " le grido contro, spingendola con tutta la forza che ho quando prova ad abbracciarmi.
Non mi toccare, non mi parlare.
Non voglio sentire il disgustoso suono della tua voce.
" Tutte le volte che mi sono confidata con te, tutte le volte che ho condiviso con te qualcosa di importante, non solo mi sono fidata, mi sono persino... aaargh!! " ringhio esasperata.
La mia spinta l'ha fatta cadere per terra, ma lei non se ne cura. Si rialza in piedi e mi sbarra il passaggio quando faccio per andarmene.
" Tu non capisci! Era un periodo impossibile, quello! E Jade lo sapeva, per questo ne ha approfittato per... "
" Ho trascorso notti intere al tuo fianco! Ti ho fatta piangere sulla mia spalla per settimane, dopo che Felix ti aveva lasciata!! " 
" Io non le avrei rivelato quella cosa se solo non fossi stata così depressa, la scuola stava andando male, tu non mi consideravi quasi più e io... lei mi aveva assicurato che non... "
" Stai zitta. "
" Ascoltami, ti sto chiedendo scusa, sapevo che se te l'avessi detto non mi avresti mai perdonata e non volevo rovinare quello che c'era tra... "
" Ti ho detto di stare zitta! Non devi mai più toccarmi! " 
" Scusa, Alexis! Ti chiedo scusa dal più profondo del cuore! Mi dispiace tantissimo! " i suoi occhi si riempiono di lacrime e io improvvisamente mi sento di nuovo stordita.
Dondolo appena sulle gambe, mentre il suolo si mette ad ondeggiare.
Di colpo mi torna il mente il biglietto di Rick. Ce l'ho stretto in mano, non l'ho ancora letto.
Dannata cocacola.
Se sopravviverò senza mal di testa domattina giuro che non ne bevrò più fino al prossimo Halloween.
I miei pensieri vanno a Noel. Poi di nuovo a Mallory.
Il filo color porpora che fino a un minuto fa immaginavo stringersi attorno alla gola della mia " amica " si spezza e mi ritrovo a fissarla e basta, con il cervello scollegato.
Ma alla fine è servito a qualcosa tutto questo?
Non intendo lo scherzo, quello sì che è servito; è come se quel buco nel petto ora si fosse colmato, grazie alla vendetta. 
E' il litigio con Mallory che... sento che non funziona.
Perchè urlarle contro tutte quelle cattiverie non mi fa sentire meglio?
Dannata cocacola!
Fa schifo essere sbronzi.
... O forse no.
Forse è la mia salvezza.
Sospiro, rendendomi conto che non riesco a formulare più nemmeno un pensiero come si deve, ma non dò tutta la colpa a Felix e alle sue bevande corrette. Probabilmente oggi ho usato il mio cervello fin troppo, spingendolo al limite estremo.
Sarà per questo che lascio perdere.
" Ok " dico semplicemente.
Una sola, stupida parola, che però ha il potere di far sollevare la testa di Mallory, mentre i suoi occhi chiari mi osservano sbalorditi.
" ... Ok? " ripete quello che ho detto, con prudenza e un filo di speranza.
Io e lei siamo amiche da sempre.
Non abbiamo mai litigato una volta.
Conosciamo praticamente tutto l'una dell'altra. O almeno, così credevo.
" Non mi importa " le dico, abbracciandola " tu sei mia amica. A dispetto di quello che mi hai fatto, non posso smettere di volerti bene "
Mallory sembra pietrificata, nel mio abbraccio.
Ci vuole qualche secondo prima che le sue braccia cingano a loro volta le mie spalle, prima incerte, poi fiduciose e tenaci.
Mallory è mia amica.
Io le voglio bene.
Le accarezzo tutta la schiena con una mano. " Non ne parliamo più " dico con un tono di voce che non ammette repliche " Questa è stata di gran lunga la serata più bella della mia vita e non voglio che niente la rovini. Chiaro? Perciò facciamo un favore ad entrambe, ripartiamo da zero e non parliamone più "
" Oh, Alex, grazie, grazie!! " sussurra al mio orecchio Mallory, la voce spezzata dal sollievo.
Sorrido, accarezzandole i capelli.
Infine, mi stacco da lei.
" Mi sono ricordata di avere una cosa da fare. Ci sentiamo domani " le dico.
" Certo, va bene, ma... "
Non le permetto di dire altro.
Mi metto a correre lontana dal liceo, mentre inizio a leggere il biglietto. Ho un appuntamento con un vampiro e la notte è ancora giovane... ai giardinetti.
Non sono molto lontani.
Mi metto a camminare sul marciapiede fischiettando tra me e me, prima di sentire gli strilli di terrore di Mallory.
Allora butto fuori tutto il fiato che avevo trattenuto prima, scoppiando in una risata folle e menefreghista al massimo, prima di buttare nel bidone dell'immondizia il tubetto di plastica ormai svuotato da un po'.
Alla fine anche quello si è rivelato di una certa utilità.

 

 
Adoro il modo in cui decorano i giardinetti comuni. Be', oddio, non è niente di che, qualche lucina intermittente fra i rami degli alberi, candele posizionate all'interno di alcuni tronchi cavi e manichini di spaventapasseri impalati al suolo alla bell'e meglio.
Eppure mi è sempre piaciuto.
" Rick? " la mia voce è sbiadita, ma non assonnata. Ho i nervi tesi al massimo e il fatto che i parchi siano vuoti e bui non è che aiuti la mia fervida immaginazione a fare pensieri tranquilli.
Di colpo qualcuno mi blocca un braccio dietro la schiena e con l'altra mano mi piega la testa.
" E fu così che il vampiro si assicurò un'ottima cenetta... " sentenzia l'imbecille, soffiandomi aria calda contro la gola.
" Mi hai fatto venire un colpo " sospiro quando mi lascia andare.
" Sai com'è, è Halloween. Cinque minuti alla mezzanotte, per essere precisi. "
" Perché mi hai invitata qui? " gli domando senza tanti preamboli.
Si accarezza il mento. Solo in quel momento mi accorgo che entrambi portiamo ancora la maschera.
" Il fatto è che cercavo da tutta la sera una vergine da sacrificare. E poi ho posato gli occhi su di te "
" Oh, capisco. E cosa ti fa credere che io sia vergine? " lo sfido, incrociando le braccia al petto.
" Non hai capito. Quando ti ho vista mi sono detto: al diavolo il sacrificio, la voglio conoscere! " mi sorride teneramente " Ah, a proposito "
Mi porge una fiaschetta.
La guardo con diffidenza.
" Giuro che non ti avvelenerai se deciderai di assaggiarla " mi rassicura, togliendosi la maschera.
Malgrado non sia mia intenzione guardarlo, non resisto e mi concedo una sbirciatina al suo viso.
Ok, non è male.
" Grazie " ribatto, rigirandomela tra le mani " ma se non ricordo male ti avevo chiesto una cola "
" Cambio di programma. Mentre sul palco le concorrenti si prendevano a pugni ho sentito dire in giro che qualche dannato idiota ha infilato qualcosa nelle bevande e ho preferito non correre il rischio. "
Sorrido tra me e me e bevo un sorso.
Sembra tè freddo alla pesca.
Ok, non è affatto male.
" Comunque, per rispondere alla tua domanda, ti ho invitata qui perché mi devi ancora un balletto, Cigno Nero " aggiunge con un sorrisino furbetto.
" Ah, già... " cavolicavolicavoliiiiiii mi sento ancora il cervello frizzante " Però ti avverto che... temo di essere più vecchia di te "
" No!!! " esclama, fingendosi inorridito.
Mi stringo nelle spalle. " Di almeno un annetto. Spiacente, Twilight "
" Mi chiamo Rick O'Donnell. " mi corregge, avvicinandosi " Posso sapere il tuo nome adesso? "
Sto per dirgli Odette, ma mi accorgo che non ha più l'aria scherzosa.
Di riflesso faccio un passo indietro. Se gli rivelassi chi sono mi riconoscerebbe? E cosa direbbe?
E' un bel ragazzo, Rick.
Mi piace la sua compagnia.
Chissene importa, mi dico. E' stata una serata ricca di colpi di scena su tutta la linea, manca solo il tocco finale.
Per questo lascio che mi sollevi la maschera. Non trattengo neanche il fiato. Mi sento svuotata.
Vada come deve andare.
Eppure il suo sorriso sembra rassicurante. Alla vista di quello infatti, prendo il via.
" Mi chiamo Alexis Revel. E dal momento che è scoccata la mezzanotte posso esprimere un desiderio? "
Lui afferra una ciocca dei miei capelli, arricciandosela attorno al dito. " Uhm, d'accordo. Ma solo perché adoro le rosse "
" Ho sempre desiderato essere baciata da un vampiro "
Ridicolo.
Non so niente - niente! - di questo ragazzo!
...Eppure mi sta bene così.
Per la prima volta dopo tanto tempo mi sento di nuovo completa, felice al 100%, e anche se Rick con i baci è un po' impacciato, trovo che sia la cosa più bella che mi sia mai capitata.
" Tutto qui?! " sbotto furiosa, quando si stacca dopo neanche tre secondi.
" Tu dammi il tuo numero di cellulare. Vorrei evitare brutte sorprese, dal momento che è mezzanotte, tipo una fuga stile Cenerentola e arrivederci a mai più "
Non posso crederci. Gli interesso davvero.
Ridacchio, prendendolo per mano. " Io non devo andare da nessuna parte. " sussurro, mentre iniziamo a camminare per i giardini, parlando, conoscendoci.
Ora che ci penso, devo ricordarmi di informarlo che questi non sono i miei veri capelli, che li ho solo colorati con la bomboletta rossa.
Sì. Glielo dirò.
Prima o poi.







                                                                                      [ Fine ]












E con questo, questa breve storia comica ( il mio primissimo esperimento ) è terminata!
Sono contentissima di averla conclusa, ci ho messo davvero tanto impegno e spero di non aver deluso le vostre aspettative!
Inoltre qualche ringraziamento mi sembra d'obbligo:


ringrazio Chia_NonSoComeChiamarmi, Dear Juliet e Verbenam per aver inserito la storia fra le Preferite,
13ste, Irish Shamrock, matipare, narniaishere, Pazzabest e Verbenam per averla inserita fra le Seguite,
brbrbr84, Verbenam, matipare, heart e Chia_NonSoComeChiamarmi per aver recensito lo scorso capitolo!

Un abbraccio, 

Luce L.

 

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