Melting Entanglement

di Natsuki_Kuga
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** 1: Back to 'life' - Ritorno alla 'vita' ***
Capitolo 3: *** Aggiornamento ***
Capitolo 4: *** 2: In the crowd - Tra la gente ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Winifred Burkle si mise in spalla lo zaino, e trainò verso il check-in dell’aeroporto di Dallas il suo trolley, per imbarcarlo. Le vacanze di Natale erano finite, e tra poche ore Fred avrebbe calpestato il suolo della California. Un autobus l’avrebbe poi portata da Los Angeles a Sunnydale, presso il campus universitario dove stava affrontando il terzo anno del corso di laurea in fisica.
Pochi minuti prima, aveva abbracciato i genitori, che l’avevano accompagnata al gate, e aveva indugiato un po’ più a lungo a stringere tra le braccia Coraline: la giovane ragazza era sempre presente ad ogni partenza e ad ogni arrivo di Fred, puntualmente, per salutarla oppure per attenderla con trepidazione. Per Winifred, partire da Dallas senza Coraline era come dover rinunciare a una parte di lei. Avrebbe dovuto aspettare fino a Pasqua, per poterla rivedere. Certo, si sarebbero sentite assiduamente per mail, come sempre succedeva, ma averla vicina era un’altra cosa…
 
Mentre era in volo sopra al Texas, Fred tamburellava con le dita sul bracciolo del sedile. Non le capitava spesso di fare il viaggio da sola: di solito si metteva d’accordo con il gruppo di amici del liceo di Dallas che studiavano a  Sunnydale, come lei. Quella strana solitudine, a diverse centinaia di metri d’altezza da terra, le metteva malinconia. Le capitò di ripensare a tante piccole cose, a tante sensazioni, a tante piccole emozioni e a tante piccole delusioni che aveva provato quando ancora era una liceale, come Coraline. Il tempo era passato, e parecchio veloce; e, immersa com’era nelle sue mille attività, quasi non se ne era resa conto.
 
Fred stava uscendo dal gate degli arrivi dell’aeroporto di Los Angeles, ignara della sorpresa che la attendeva. Dalla folla indistinta, vide infatti la figura di Alice venirle incontro.  Alice, di Dallas come lei, era la sua migliore amica, fin dall’infanzia. Alice si trovava a Los Angeles per una commissione; ormai che c’era, aveva deciso di attendere lo sbarco di Fred e di ritornare a Sunnydale con lei, approfittandone per passare del tempo insieme, visto che durante il Natale Alice era rimasta al campus, anziché tornare in Texas. Abbracciarsi fece sentire entrambe un pochino a casa, per un attimo, anche se si trovavano dall’altra parte dell’America, lontanissime dalla loro patria.

 

§§§


Willow Rosenberg ritornò mestamente al dormitorio di Stevenson Hall. Erano finite le vacanze di un Natale che lei non aveva festeggiato, ovviamente, visto che la sua famiglia era ebrea. Avrebbe potuto parlare con i compagni di corso dei regali che non aveva ricevuto, dell’albero di Natale che non aveva addobbato e delle decorazioni che non aveva messo in giro per casa. Che sollievo tornare all’università. Almeno, fino a quando era costretta a stare piegata sui libri, non c’era differenza tra lei e un altro studente di altra religione, qualsiasi fosse.
 
Superato l’ingresso del campus, carica di un pesante borsone, colmo di abiti puliti, finì per andare a sbattere maldestramente con la gamba contro un trolley trascinato da un’alta ragazza castana, che conversava animatamente con una ragazza dai capelli molto lunghi, di statura più piccola.
“Ti chiedo scusa, sono stata poco attenta!”, si affrettò a dire Willow.
“Nessun problema, figurati!”, rispose la ragazza castana con un sorriso.
Entrambe si scambiarono un’occhiata, come se ciascuna avesse in qualche modo ‘riconosciuto’ l’altra; quindi l’alta ragazza castana riprese a parlare con l’amica. Will ne era certa, l’aveva già vista. Chi poteva essere? Rifletté per qualche istante.
 
A un tratto, l’illuminazione. Il fatto che in quel contesto la castana non portasse gli occhiali l’aveva tratta in inganno. Era la ragazza delle conferenze di fisica, non c’era dubbio.

 

 
 
Note dell’autrice:
Se vi state chiedendo il senso di questa fiction, ve lo spiego in breve. Un giorno un amico, fan di ‘Buffy’ da lungo tempo, mi disse che io rispecchiavo abbastanza bene il personaggio di Tara, e mi chiese di interpretarla nel suo Gioco di Ruolo su facebook. Accettai l’invito, e tuttora faccio parte di questa grande famiglia che è ‘Buffy – Gioco di ruolo Italiano’. Poi, questo mio amico si vide anche ‘Angel The Series’, e mi disse che assomigliavo a Fred ancor più di quanto non assomigliassi a Tara. Non ho cambiato ruolo, specifico subito, ma ho cominciato un po’ a incuriosirmi su di lei, dato che Fred è un fisico, come me. Non ho visto la serie di ‘Angel’, ma non ho potuto fare a meno di guardare l’episodio 4x15, ‘Orpheus’, dove interviene Willow, e pare che Fred le faccia gli occhi dolci… da qui, mi è partito lo schizzo.
Ho immaginato un universo alternativo, dove Willow, all’Università di Sunnydale, ha incontrato Fred anziché Tara, e mi sono messa a scrivere. La Fred di questa fiction vi sembrerà forse un po’ OOC: come ripeto, io non ho visto ‘Angel’, perciò la ‘mia’ Fred assomiglia tendenzialmente a me stessa, quindi avrà hobby ed amici simili ai miei. I personaggi che la circondano sono tutti di fantasia, e nulla hanno a che vedere col telefilm (ambientato, tra l’altro, diversi anni dopo rispetto a questa fiction), eccetto un breve riferimento a Charles Gunn. Willow invece è la stessa del Buffyverse. Fred, in questa fiction, è più giovane rispetto al telefilm: qui ha due anni più di Willow; inoltre, naturalmente, sta studiando Fisica a Sunnydale anziché a Los Angeles. Ho tentato di ripercorrere alcune puntate della quarta stagione di ‘Buffy’, mettendoci Fred al posto di Tara. Alcune volte sarò abbastanza fedele al telefilm, altre volte inserirò degli episodi inventati, oppure modificherò leggermente le cose in modo da adattarle temporalmente (potrebbe succedere che io scambi la cronologia di alcuni eventi). Ritroverete alcuni episodi di ‘Buffy’ in questa fiction, come ad esempio ‘Hush’, e noterete come io abbia fatto compiere a Fred alcune azioni che sarebbero state di competenza di Tara.
Trovo Fred e Willow veramente adorabili insieme, ed è un peccato che ci siano in giro così poche fiction dedicate a loro; penso che se Joss Whedon le avesse fatte mettere insieme avrei potuto tentare di superare il trauma della morte di Tara. Inutile dire che la coppia Willow x Kennedy non mi piace.
Passiamo alle dediche: la fiction è nata, ovviamente, per ‘colpa’ di Stefano (che mi ha messo la pulce all’orecchio a proposito di Fred e che mi ha fatto cadere nel buco nero del Buffyverse); di tutta la gang di ‘Buffy – Gioco di ruolo Italiano’ (che mi ha fatto appassionare in maniera esagerata al telefilm); e di Niniel Virgo (mio vessillo e mio vincastro, di cui troverete un ‘avatar’ in questa fiction, schierato tra le persone che ruotano attorno a Fred… ma non vi dirò subito chi è, LOL). Grazie a tutti, amici! Vi adoro! <3
Piccolo scrupolo di coscienza: in quanto roleplayer di Tara Maclay, mi sento una traditrice a far innamorare Willow di una persona diversa da lei… ma dovevo farlo. Perdonami, Tara.
Fatte le dovute premesse, vi ringrazio per il tempo che perderete a leggere il mio lavoro! Nel prossimo capitolo, il primo, vi spiegherò il significato del titolo... qui ho cianciato fin troppo! xD
 
Natsuki

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Capitolo 2
*** 1: Back to 'life' - Ritorno alla 'vita' ***


Cara Fred,
l’ultimo anno di liceo è più duro di quanto pensassi. Sono felice della nuova libertà che ho acquistato, ma gli obblighi scolastici mi stanno schiacciando. Non vedo l’ora di esserne fuori, e di potermi finalmente dedicare a qualcosa che mi piaccia veramente. Sto considerando i vari corsi di studio che si tengono qui all’Università di Dallas, ma non ti nascondo che mi piacerebbe tanto spostarmi… magari ad Austin, per essere più vicina a Rebecca, anche se purtroppo l’offerta didattica è molto ristretta… o magari lì a Sunnydale, con te. Mi manchi così tanto, a volte… non vedo l’ora di riabbracciarti. Ah, devo chiederti anche alcune delucidazioni di matematica. Nella prossima mail, magari, adesso non ne ho voglia… sì sì, sono sempre la stessa pigrona, come puoi notare.
Buona settimana, un bacione
Coraline xxx
 


Willow stava in piedi, presso l’aula nella quale, a breve, si sarebbe tenuta una piccola conferenza. Da quando Oz le aveva spezzato il cuore, lasciandola completamente sola, Willow non trovava più molti stimoli per uscire e per conoscere nuove persone, così si stava dedicando alla cultura, come un piccolo ritorno al suo essere nerd del liceo.
‘Le nuove frontiere della fisica: la teoria delle stringhe’: questo era il titolo del seminario di quel venerdì sera di inizio gennaio, il terzo di una serie di dieci seminari, organizzati dagli studenti di Fisica della Sunnydale UC. Will li aveva seguiti tutti, fin da dicembre, quando erano partiti, e li aveva trovati molto interessanti e adeguati anche per chi, come lei, non aveva una conoscenza particolarmente approfondita della materia (il suo forte, in ambito scientifico, erano piuttosto l’informatica e la chimica).
 
Quella sera, a parlare, era stato un ragazzo, alto e molto magro, con gli occhiali e i capelli chiari e spettinati… l’aria da classico secchione. Lui e altre quattro persone, tre ragazzi e una ragazza -la ragazza del trolley-, tutti studenti di Fisica, erano gli addetti a preparare quelle lezioni divulgative. Nella sala non c’era moltissima gente, si vedevano per lo più parteciparvi insegnanti e personale; gli studenti veri e propri erano al massimo una ventina. Ormai, al terzo incontro, Willow aveva cominciato a distinguere qualche affezionato, tra il pubblico: il ragazzo con i capelli lunghi e ricci, quello che si era presentato sempre con quel particolare maglioncino verde acido, quello con gli occhiali che stava piegato, ricurvo, sempre in prima fila, a prendere appunti come un forsennato… Will, però, non aveva mai avuto modo di parlare con nessuno di loro. Quando entrava nella sala conferenze, prendeva un posto, volutamente isolato, e si immergeva con tutta se stessa nell’ascolto.
 
Concluso l’ultimo lucido e unitasi all’applauso di rito, Will aveva raccolto le sue cose ed era uscita dalla struttura, per ritornare presso Stevenson Hall, dove era situata la stanza che condivideva con Buffy. Stava per fare ingresso nella camera, quando si rese conto solo in quel momento di aver dimenticato la sciarpa che si era presa appresso per ripararsi dal vento. Doveva essersi davvero distratta parecchio, per arrivare a scordarsela. E Will sapeva bene qual era la causa di tutto il turbinio di pensieri. Fece marcia indietro e tornò nella sede universitaria.

La sala conferenze si era ormai completamente svuotata. Erano rimasti due dei ragazzi di Fisica appena fuori dall’uscio, a chiacchierare, mentre gli altri due e la ragazza raccoglievano i lucidi e sistemavano il proiettore, scambiandosi qualche parere a proposito della serata. Willow entrò timidamente nella stanza, attirando, senza volerlo, l’attenzione dei presenti.
“Scusate, devo aver dimenticato la sciarpa…”, disse a bassa voce.
La ragazza si voltò e le sorrise. “Fai pure, non ti preoccupare.”
Willow ricambiò il sorriso, un pochino a disagio, e si diresse al posto in cui si era seduta, per recuperare quello che aveva scordato. Si mise la sciarpa al collo, rialzò il capo e notò che la ragazza la stava ancora guardando, sorridente. La studentessa di fisica era alta e slanciata, aveva dei capelli lunghi mossi, portava un paio di occhiali, ed era abbigliata in maniera casual, con dei jeans e un maglioncino. Era proprio la ragazza contro la quale era andata a sbattere, qualche giorno prima. Willow non aveva fatto altro che ripeterselo per tutta la durata della conferenza, continuava a ripercorrere mentalmente il flashback sul maldestro scontro, sperando in cuor suo che l’altra si fosse dimenticata della sua faccia. Evidentemente si sbagliava.
“...è stata una serata molto interessante…”, aggiunse Will, sentendosi quasi in obbligo di parlare, vista l’insistenza con cui la ragazza la stava fissando.
“Mi fa piacere che tu lo dica! Ho notato che sei venuta a tutti e tre gli incontri fino ad ora…”, disse la castana. Sul viso di Will si dipinse un’espressione sorpresa, era stata colta un po’ in contropiede… evidentemente la ragazza se ne rese conto, poiché proseguì dicendo: “…forse non te ne sei accorta, ma le donne che si interessano di fisica non sono molte…”. Effettivamente era vero.
“Già…”. Will fece uno dei suoi adorabili sorrisi, sollevando un pochino le spalle.
La ragazza castana ridacchiò, e si avvicinò di qualche passo a Willow, porgendole la mano. “Mi chiamo Winifred Burkle, ma puoi chiamarmi Fred!”
“Ah… eh… Willow Rosenberg, piacere!”, rispose la rossa, stringendole la mano un po’ goffamente.
“La conferenza della settimana prossima tratterà del bosone di Higgs… e dovrò parlare io al pubblico… spero di essere all’altezza dei miei compagni…”
Fred deviò lo sguardo lateralmente, con un po’ di imbarazzo… si stava mettendo un tantino troppo in mostra, ma le ragazze del suo corso erano davvero poche, e vedere qualche altra interessata all’argomento era stata per lei una gioia. Non che Willow passasse facilmente inosservata, con quei capelli rossi dal taglio sbarazzino. Fred la aveva notata la prima serata, la aveva rivista alla seconda sera, l’aveva riconosciuta durante l’incidente del trolley ed ora l’aveva vista apparire anche alla terza conferenza. Era l’unica donna ad essere stata presente tutte e tre le volte, eccezion fatta per un paio di compagne di studi del corso di Fisica. Ormai era una ‘cliente’ affezionata, e Fred sperava che rimanesse nel circolo… se non altro, sperava di garantirsi almeno una presenza per quando avrebbe dovuto parlare lei. Era un gesto un po’ egoistico, se ne rendeva conto… e se ne stava vergognando, ma ormai quel che era detto, era detto.
Willow le sorrise. “Sono sicura di sì. Siete tutti così pieni di entusiasmo… l’amore che provate per la vostra materia traspare chiaramente, è bello vedere qualcuno così appassionato di quello che studia!”
Fred la guardò con gratitudine. “…è molto gratificante che tu lo dica…”
“Ehi, Fred, come si chiude questo arnese?”, disse ad alta voce uno dei due ragazzi, alle prese con i cavi del proiettore. Fred si girò verso di lui, facendogli cenno di aspettare un istante, quindi tornò a guardare la sua interlocutrice.
“Ora devo andare… grazie per essere venuta, Willow. Alla prossima, spero…”
“Contaci!”, rispose la rossa, con aria soddisfatta, sollevando una mano in cenno di saluto. Winifred rispose al saluto, e raggiunse i due colleghi, borbottando qualche parola a proposito del fatto che gli uomini avessero sempre bisogno di una donna per combinare qualcosa di buono. Willow ridacchiò per la scena, sollevata dal fatto che Fred non avesse accennato all’incidente di percorso, ed uscì dalla stanza.
 
Bene… per il venerdì successivo avrebbe avuto di meglio da fare che deprimersi da sola in camera, in attesa che Buffy rientrasse dopo la ronda.
 

 
Note dell’autrice:
Capitoletto breve, per cominciare… come un riscaldamento prima di una corsa. Vi annoierò più avanti con capitoli di molte, moltissime parole. Fred e Will si sono incontrate ufficialmente. Ho immaginato che questa terza conferenza avvenisse al rientro dalle vacanze natalizie, alla fine di una prima settimana di gennaio. L’episodio è di pura fantasia, ed è collocato idealmente dopo la puntata 4x09 di ‘Buffy’, dal titolo ‘Something Blue’, e prima della 4x10, la famosissima ‘Hush’. Il testo in corsivo a inizio capitolo è una mail, come avrete immaginato. Ce ne sarà una per ciascun capitolo.
Parliamo del titolo della fiction. Sappiate che è stato un parto plurigemellare xD
Allora, ‘melting’ è il gerundio del verbo ‘to melt’, che significa ‘sciogliere’, sia in senso letterale, sia in senso metaforico (si dice anche in Italiano che una cosa è così dolce/commovente da farti sciogliere). ‘Entanglement’ ha tre significati. Il primo, più letterale, è ‘intreccio, groviglio’; il secondo è ‘coinvolgimento, relazione complicata’, ha una valenza leggermente negativa; il terzo ha a che vedere con la fisica: con entanglement si intende un fenomeno quantistico per cui due oggetti lontani si influenzano a vicenda, pur senza essere in contatto. Pensare a due persone che sono in contatto pur essendo distanti, mi è sembrato un concetto estremamente suggestivo. Insomma, il titolo può voler dire parecchie cose. ‘Groviglio che si scioglie’, perché il modo in cui nasceranno i sentimenti tra Will e Fred sarà tutt’altro che facile; ‘Dolce incasinamento’, perché tenendo conto che Will fa parte della Scooby gang, i guai in cui verrà coinvolta Fred saranno parecchi; ma anche ‘Tenera inseparabilità’…
Grazie per avermi seguito e recensito, alla prossima puntata!
 
Natsuki

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Capitolo 3
*** Aggiornamento ***


Note dell'autrice:

Salve a tutti!
Dopo un lungo, lunghissimo periodo di blocco creativo, ho fatto accesso al sito, ed ho visto che ci sono alcune persone che seguono questa storia. Non me l'aspettavo. Da lettrice, odio profondamente quando qualche autore lascia il racconto in sospeso. Francamente, non pensavo che ci fossero persone interessate a questa ficiton. Questo per me è un forte e inaspettato stimolo a proseguire. Ho già alcuni capitoli "pronti", mi manca un po' l'ispirazione ma cercherò di andare avanti.
Grazie della pazienza, avrete presto mie notizie.

Natsuki

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Capitolo 4
*** 2: In the crowd - Tra la gente ***


Cara Coraline,
sono tutta un fremito. Questa sera dovrò parlare in pubblico, per un ciclo di conferenze indetto dai miei compagni di corso. Spero tanto di non cominciare a balbettare… perché mai devo essere così emotiva, in queste situazioni? Mi detesto. Capisco perfettamente le difficoltà dell’ultimo anno di liceo, ma devi tenere duro, non c’è alternativa. Ti ho allegato nella mail l’esercizio svolto che mi hai chiesto, spero che si capisca, sono abbastanza certa che sia giusto perché mi ha dato il suo parere positivo anche Kylee (vista la tua memoria carente, Kylee è la mia compagna di stanza, anche lei studentessa di fisica, meglio ribadirtelo). Sarebbe stupendo averti qui a Sunnydale, ci sono un sacco di cose da fare, avrei mille persone da farti conoscere. Magari potrebbe venire qui a studiare anche Rebecca, no? Dopotutto avete solo un anno di differenza, non sarebbe una lunga attesa. A proposito, quando vi rivedrete? Mi auguro presto, per te!
Buonanotte, vado a ripassare il discorso.
Fred xxx
 


Fred diede un’ultima scorsa a quella che doveva essere la sua presentazione. L’aveva letta più e più volte, ripetuta fino alla nausea, aveva provato e riprovato l’intera lezione fino ad eliminare qualsiasi tipo di esitazione, e la sua compagna di stanza del dormitorio, nonché compagna di corso, Kylee, l’aveva ascoltata con pazienza, continuando a ripeterle di rilassarsi, che sarebbe andato tutto bene.
 
Quando le avevano assegnato una stanza a Stevenson Hall, uno dei dormitori del campus, Fred aveva accolto con entusiasmo il fatto che le fosse toccata in sorte come coinquilina una ragazza che aveva i suoi stessi interessi. Kylee era una ragazza di media altezza, con i capelli neri e ricci, coetanea di Fred; intelligente, di indole tranquilla, ma dotata di un’ironia molto acuta. Le due ragazze si erano trovate immediatamente in sintonia, e Fred si sentiva molto fortunata ad avere accanto una come Kylee: nel corso dei due anni che avevano passato insieme, si erano fatte forza a vicenda, preparando assieme molti degli esami previsti dal loro corso di studi. Gran parte dei suoi successi in ambito universitario erano merito di Kylee, senza il suo aiuto Fred non sarebbe mai giunta al punto in cui era; e Fred, allo stesso modo, aveva contribuito ad aiutare l’amica. La loro connessione andava però oltre l’amore per la scienza: le loro idee sulla politica e sulla religione erano molto vicine, e non avrebbe potuto essere diversamente; inoltre, condividevano un’altra grande passione, che era la musica. Fred aveva portato in dormitorio, fin dall’inizio del primo anno, una chitarra acustica, ed entrambe si dilettavano a strimpellare e a cantare insieme i pezzi rock che preferivano. Fred, per racimolare qualche soldo, dava lezioni di chitarra ai ragazzi più giovani che si dimostravano interessati ad imparare.
 
Anche quella sera, come ogni volta in cui c’era un avvenimento importante legato alla carriera universitaria di Fred, Kylee era presente. Pur non facendo parte del gruppo dei cinque organizzatori delle conferenze, Kylee seguiva con interesse l’iniziativa, sia per aiutare i suoi colleghi a fare ‘numero’ tra il pubblico, sia per sostenere la sua amica.
 
Fred posò il foglio con la scaletta per la serata, prese un sospiro e si sistemò il colletto del maglioncino. Per l’occasione, si era vestita un pochino più elegante del normale. Sollevò gli occhi, e notò Kylee che le sorrideva, dalla prima fila. Fred si avvicinò, ricambiando il sorriso.
“Coraggio, Fred, non essere così tesa… andrà tutto bene, sai la lezione alla perfezione!”, le disse Kylee, con tono accorato.
“Ti prometto che questa sarà l’ultima volta in cui ti sorbirai tutto lo sproloquio, giuro!”, aggiunse Fred, ringraziando dal profondo del cuore la pazienza dell’amica. “Sai mica che ore sono?”
“Mancano ancora cinque minuti… fatti quattro passi, un bel respiro e via! Se dovessi dimenticarti qualcosa, guarda me. Ormai penso di conoscere a tal punto la conferenza da poterti fare da suggeritrice senza alcun tentennamento!”, ridacchiò la ragazza mora.
“Grazie Kylee… come farei senza il tuo appoggio?” Fred le sorrise, e sollevò lo sguardo. Non se ne era neppure resa conto, ma era arrivata Willow. Si era seduta circa a metà sala, solitaria come al solito. Fred le andò incontro.
“Sei venuta, alla fine…”
“Certo, te l’avevo detto che avresti potuto contarci…”, disse la rossa con un sorriso.
“Grazie… beh… meglio che torni verso il microfono… ho come l’impressione che a breve questa gente si aspetterà che io dica qualcosa…”; Fred sollevò un sopracciglio, facendo un’espressione mista tra il buffo e il preoccupato, e Willow ridacchiò.
“In bocca al lupo”, le sussurrò.
“Crepi”, concluse Fred, con un occhiolino, voltandosi e tornando alla sua postazione, vicino al proiettore.
 
Fred aveva più talento di quanto lei immaginasse. Certo, forse la sua emotività la faceva faticare un pochino quando si trattava di parlare davanti a molta gente, e il suo nervosismo era abbastanza palpabile; ciononostante, aveva portato a termine con precisione tutta la lezione, senza esitazioni o figuracce, ed aveva anche risposto ad un paio di domande del pubblico. Uno scrosciante applauso la ripagò alla fine, seguito poi dalle congratulazioni dei colleghi, tanto dei quattro, quanto di Kylee. Con immenso piacere, invitata da Kylee, aveva partecipato all’evento anche Alice, la migliore amica di Fred. Alice la abbracciò, piena di orgoglio.
“Visto? Te l’ho sempre detto che sei una bomba, Fred! Hai diffuso il Verbo, questa notte molte menti andranno a casa illuminate dalla Conoscenza! Pensa, sei una specie di profetessa della scienza!”, esagerò Alice, con uno sguardo quasi sognante. Fred si mise a ridere, insieme agli altri ragazzi che le stavano intorno.

Alice era una ragazza carinissima. Aveva dei capelli splendidi, lunghi, dritti, setosi, di un bellissimo castano chiaro, gli occhi verdi e un sorriso luminoso. Fred e Alice erano sempre andate d’amore e d’accordo, entrambe si stimavano profondamente. Alice lodava Fred per la sua vitalità e per la sua intelligenza; Fred lodava Alice per la sua determinazione e per la sua abnegazione, era una ragazza piena di talenti e con la testa a posto, ci si poteva fidare di lei ciecamente. Fred avrebbe messo non solo la mano, ma tutte e due le braccia sul fuoco per lei; Alice avrebbe fatto lo stesso. Per anni, Alice era stata la persona di riferimento nella vita di Fred. Anche ora erano molto legate, ma i loro impegni di studio rendevano molto difficile il poter trascorrere delle ore insieme. Alice era sempre indaffarata, il corso di laurea in Medicina era pesantissimo, e lei non si accontentava della sufficienza, voleva ottenere il massimo, perché aveva tutte le capacità per poterlo raggiungere; inoltre Alice prendeva lezioni di piano e nel weekend lavorava come cameriera, per potersi mantenere il più possibile economicamente, vista la sua famiglia numerosa. Non da ultimo, come era giusto che fosse, doveva ritagliare del tempo per il suo ragazzo, Noel, studente di Medicina che aveva incontrato al primo anno, e con cui stava tuttora insieme. Fred si ripeteva sempre che una vita del genere non sarebbe mai riuscita a farla; lei aveva bisogno dei suoi spazi, dei suoi hobby, delle sue passeggiate all’aria aperta, dei suoi momenti di nullafacenza, dei suoi strabilianti viaggi mentali.
Alice e Kylee si conoscevano tramite Fred: il buon carattere di Kylee, infatti, venne subito apprezzato da tutta la cerchia di amici storici di Alice e Fred, e non ci mise molto a diventare in tutto e per tutto un membro della compagnia. Oltre alle ragazze già nominate, nella gang c’erano altri tre componenti, che Alice e Fred avevano conosciuto al liceo: un’altra studentessa di medicina, Vickie, che spiccava per la sua altezza, anche lei come Alice si era scelta un percorso di studi molto intenso, ma esattamente come lei aveva tutti gli strumenti necessari per portarlo a termine; Tracey, una ragazza minuta e graziosa, di piccola statura, coi capelli chiari e gli occhi azzurri, studiava ingegneria ambientale ed era molto più ‘umana’ di Vickie ed Alice, che si ammazzavano letteralmente di studio; Gregory, studente di ingegneria edile, un bravo ragazzo alto e slanciato, che da sempre provava qualcosa per Tracey, senza mai essere completamente ricambiato. Avevano provato ad uscire insieme, ma la scintilla non si era accesa, nel cuore della ragazza. Erano come Willow e Xander al contrario, in pratica.
 
“Gli altri tre non sono potuti venire, mi hanno comunque detto di salutarti e di farti le loro congratulazioni!”, aggiunse Alice. Fred le accarezzò una spalla, ringraziandola tacitamente per il sostegno che le aveva sempre dato. Ne avevano passate tante, insieme…
 
Persa per un secondo nel ricordo della sua adolescenza e della sua amicizia con Alice, Fred non aveva quasi notato la ragazza dai capelli rossi che stava in piedi dietro al gruppo di fisici, chiaramente in attesa che venisse il suo turno per parlare con la ‘star della serata’. Winifred si congedò per un secondo dai colleghi e da Alice, e le andò incontro.
“Beh… congratulazioni. Da questa sera vedrò il bosone di Higgs con altri occhi”, le disse Willow, con un sorriso. Fred le sorrise, quasi intimidita.
“Ti ringrazio. Spero che quei lucidi fossero comprensibili…”
“Mh, abbastanza. Alcuni grafici erano un pochino troppo per i miei poveri neuroni da non-fisico… in compenso la tua spiegazione è stata brillante e appassionata… i miei complimenti, di nuovo!”
“Grazie… ti abbiamo spaventato a dovere, oppure possiamo contare su di te anche per la prossima conferenza?”, osò chiederle la ragazza castana.
“La voglia di fuggire è molta, devo ammetterlo…”, disse Will, con un’espressione fintamente seria, che si tramutò poi in una risata, alla quale si aggiunse Fred.
“Ti va di venire con noi al Bronze? Credo che ci dirigeremo lì a breve…”
“Grazie dell’invito, ma sarà meglio che rientri. Domattina ho lezione molto presto…”
Willow apprezzava la gentilezza della ragazza, ma sapeva che se si fosse unita a loro si sarebbe sentita un pesce fuor d’acqua: anche se non ne avevano parlato, era chiaro che Fred e i suoi amici erano studenti più grandi di lei, una semplice matricola.
“Uh, capisco… va bene, allora per questa volta ti permetto di scappare. Alla prossima non accetto scuse! Ammesso che ci sia una prossima volta…”
“Ci sarà!”, concluse brevemente Will, dandole così immediata conferma della sua partecipazione, il venerdì successivo, e un sorriso raggiante si dipinse sul viso di Winifred.
 
Fred la ringraziò di nuovo, le augurò buonanotte, e ritornò dagli amici che la aspettavano; Willow ricambiò il saluto e ritornò a Stevenson Hall. Quella ragazza le piaceva molto, a pelle; era vivace, allegra, intelligente e simpatica, più che degna della sua stima. Will, dopo tanta depressione, si sentiva un pochino motivata: lo stimolo a conoscere nuove persone era una spinta nuova per il suo cuore spezzato, che tentava pian piano di ricomporsi, a partire dalle piccole cose, come un seminario di fisica.

 
 
Note dell’autrice:
Troppa carne al fuoco? Noooo, sono sicura che mi state seguendo. Fanno la loro comparsa un po’ di amici di Fred. Alcuni di loro sono ispirati a persone che conosco io stessa, alcuni sono dei ‘mix’ di più personalità messe assieme, altri sono volutamente lasciati un po’ indefiniti. La Fred di questo racconto è una persona socievole, quindi dovevo necessariamente costruirci attorno una solida compagnia di amici. Tra gli amici fisici di Fred, penso che l’unica a distinguersi sarà Kylee. Tenetela ben presente, perché è un personaggio importante. Dell’altra cerchia di amici, quelli del liceo, la più rilevante sarà Alice, come ho già detto nella fiction. Nel prossimo capitolo, conosceremo un po’ meglio uno degli hobby di Fred, già accennato qui tra l’altro, e vedremo finalmente comparire Buffy!
Grazie dell’attenzione
 
Natsuki

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