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di Jules
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Our time is over. ***
Capitolo 2: *** Storm in paradise ***
Capitolo 3: *** Yin e Yang ***
Capitolo 4: *** Back Home Again ***



Capitolo 1
*** Our time is over. ***


1. Our time is over


Non era come sempre, come poteva esserlo? Lei era partita… e non per una vacanza ma per sempre. Aveva chiesto il trasferimento 6 mesi prima, appena aveva scoperto.

Flashback
- Grazie per avermi dato la forza di andare avanti.
- Cosa vuoi dire?!
Era sconcertato, Cath era entrata nel suo ufficio senza bussare e senza chiedere permesso, non che questo fosse un problema… ma solitamente bussava anche se la porta era aperta… almeno che non fosse veramente arrabbiata con lui… ma questa volta Gil non sapeva proprio che cosa avesse fatto… e poi nella sua voce non c’era rabbia e i suoi occhi sembravano solo tristi….
- Vedo che la decisione che ho preso è quella giusta…. Oramai io e te non siamo altro che due ombre di noi stessi… e di quelli che eravamo un tempo.
- Cath per favore vuoi spiegarmi?
- Veramente non capisci?!- chiese Cath con una voce tra l’incredulo e l’amareggiato.
- No, non capisco… cosa ho fatto?- Gil era veramente sconcertato…
- Fatto?!?!? Non hai fatto nulla… ma non mi hai nemmeno detto nulla… eppure pensavo che almeno di me ti fidassi!!
- Certo che mi fido… che domande fai?!?!?!
- Allora spiegami perché non mi hai detto nulla…

Possibile che lei sapesse?!!? Si stava domandando Gil… se lei veramente sapeva allora Gil capiva il suo comportamento… e non poteva certo biasimarla… anche se forse lei non sapeva la verità, come poteva saperla!?! Erano stati così attenti….
Quindi era meglio fare finta di nulla….

- Cath io…. Non capisco….
- Certo Gil… tu ultimamente non capisci… non ti fidi e mi hai completamente tagliato fuori dalla tua vita... come se 20 anni di amicizia non contassero nulla…
- Non dirlo nemmeno per scherzo, la nostra amicizia….- non riuscì a finire la frase che lei lo interruppe.
- Senti non cercare di darmi da bere una delle tue scuse… perché io non la bevo... e sai che ti dico… “Ciao Master” se ancora posso chiamarti così!!!- adesso Cath aveva gli occhi lucidi…. – Addio Capo.
- Che vuol dire “Addio Capo”?!?!
- Vuol dire… che dopo la morte di Sam non ho più nulla che mi trattiene a Las Vegas, ho chiesto il trasferimento, è stato accettato, da lunedì prendo servizio a Los Angeles, domani ho l’aereo…
- A chi hai presentato domanda?!?! Io non ho firmato nulla, non ho autorizzato nulla… - Gil adesso era veramente sicuro che lei sapesse di lui e Sara…
- Lo ha fatto Eckley!!
- Perché?!?!? Perché lui… - Gil non sapeva che dire…
- Perché il nostro tempo è finito! Perché Sherlock Holmes e il Dr Watson non esistono più.

Detto questo Cath era uscita… dal suo ufficio e dalla sua vita senza dargli il tempo di dire neanche una parola…

- Scusa…- sussurrò Gil mentre vedeva la schiena di Cath allontanarsi nel corridoio…


Fine Flashback

Era andata uscita per non tornare più in quel laboratorio che era la “sua”… la “loro” casa e la “loro vita”… e lui non aveva potuto dire nulla. Ancora una volta non aveva detto nulla. Non era mai bravo con le parole ma quella volta era stato terribile... aveva fatto uscire dalla sua vita Cathrine Willows senza dire una parola, ma cosa avrebbe potuto dire?!?!? Forse lei aveva ragione… il loro tempo era finito…

- Che ci fai qui? – chiese una voce alle sue spalle
- Nulla… pensavo…- fu la risposta di Gil al suo amico di sempre.
- Ti manca…o meglio ti manca ancora così tanto?!?! – chiese Jim sedendosi al tavolo dell’amico.
- E’ così evidente?!?!
- Uhm… vediamo… sei nel “nostro”, “vostro” bar, con in mano un bicchiere di scotch… sì mi sembra evidente…
- Wow… ultimamente sono un libro aperto…
- Solo per me… tranquillo! Per il resto del mondo sei ancora un enigma…
- Questa è una magra consolazione… caro il mio Brass…
- Hai bisogno di consolazione?!!? Mi spieghi cosa ti ha detto che ti ha distrutto così tanto…
- Mi ha detto che il nostro tempo era finito…
- Scusami però una cosa me la devi spiegare, cosa l’ha fatta scattare tanto… da andarsene?!!?
- Me lo chiedi solo ora… dopo 6 mesi… pensavo sapessi…
- Magari sì, magari no… Tu parla….- disse Jim, voleva che Gil si sfogasse…
- Ha scoperto di me e Sara…- disse Gil – e quello che non riesco a capire… e sono 6 mesi che ci penso… è come sia possibile che lei lo sappia…
- No scusa… ma veramente pensavi che saresti riuscire a tenere la vostra storia segreta?!!?
- Sì… infondo lo sai solo tu… e non credo che sia stato tu… e Sara… non credo proprio…
- Perché no?!?!
- Che motivo avrebbe avuto per dirglielo!?!?
- Gelosia… potrebbe essere un movente…. È un movente per tante cose….
- Non ha senso… Gelosia di cosa… io ho SCELTO lei!
- Sei sicuro?!?!
- Jim… scusami ma se è un anno che io e Sara stiamo insieme… - Sicuramente lei sta con te…. Ma non sono poi così sicuro che TU stia con lei!
- Amico mio, è troppo tardi per discorsi così seri… e comunque… io ho SCELTO di stare con Sara VERAMENTE.
- Amico mio… forse è tardi, hai ragione, ma lasciati dire un’ultima cosa… non nasconderti dietro una scelta…. Può essere quella sbagliata… pensaci… soprattutto per Sara.
Detto questo Jim si alzò e se ne andò, lasciando Grissom solo con i suoi pensieri…

“Sicuramente lei sta con te…. Ma non sono poi così sicuro che TU stia con lei!”
Quella frase continuava a tornare nella mente di Gil… possibile che Jim avesse ragione?!?!?
****


Cathrine osservava Lindsey… in soli sei mesi sua figlia aveva dimostrato che anche una ragazzina che non aveva mai visto l’oceano poteva imparare a surfare e farlo anche bene… era così orgogliosa di sua figlia.
Era una domenica pomeriggio e le due avevano deciso di passare la giornata al mare… si erano abituate subito allo stile di vita californiano… mare, sole e ralax… i turni della scientifica di LA erano molto più brevi e inoltre Cath era più libera non avendo la responsabilità di una squadra (pur di andare via da LV aveva accettato di non essere supervisore) e questo le permetteva di passare molto più tempo con sua figlia… e in 6 mesi il loro rapporto si era consolidato tantissimo.
Sicuramente essere l’unica erede dell’intero impero che Sam Braun, facilitava molte la vita di Cath che non si doveva preoccupare del denaro e quindi in 6 mesi non aveva mai fatto un’ora di straordinario ma il suo tempo libero lo dedicava tutto a Lindsey.
Essere l’erede di Sam però le creava anche qualche problema… infatti inizialmente aveva pensato di vendere tutti i casinò e i locali di Sam…ma poi ci aveva ripensato… vendere tutto sarebbe stato come ucciderlo un’altra volta…
Cath sapeva benissimo che mantenere il controllo dell’impero Braun volava dire mantenere un contatto con la vita precednete… e anche se sei mesi prima voleva mettere la parola fine alla sua vita a LV… non poteva semplicemente cancellare 20 anni della sua vita…

Flashback
- Non credo che venderò i locali di Sam…- era passata una settimana da quando era partita per LA e aveva chiamato Jim e alla fine erano arrivati a parlare della questione eredità di Sam Braun.
- Capisco…-
- Voglio dire erano la cosa a cui teneva di più al mondo…vendere tutto sarebbe come ucciderlo di nuovo – disse, ora mai era la frase che ripeteva più spesso, a Lindsey, a sua madre, a sé stessa e adesso anche a Jim…
- Lo sai che così facendo rimarrai per sempre legata a Las Vegas? – le chiese Jim, colpendo nel segno…
- Lo so…ma… credo che nemmeno se andassi sulla luna potrei cancellare la mia vita a Las Vegas… - disse l’ultima frase con una voce veramente triste...
- Ti ha fatto così male?!!?
- Jim mi ha nascosto una cosa del genere per 6 mesi e soprattutto mi ha escluso dalla sua vita… come può non farmi male?!!?
- Lo sai è GIL GRISSOM della sua vita non parla molto… - disse questa frase senza molta convinzione…
- Agli ALTRI non parla della sua vita… con me sì… e sai quello che mi fa male non è il fatto che abbia scelto Sara in fondo lo sapevo… solo che… come posso spiegarti… non solo ha scelto di stare con lei… ma ha scelto anche di cancellare me?!?!?
- Cath so che non ti aspettavi una cosa del genere e che ti ha fatto male… ma la fuga non ti è sembrata un po’ eccessiva?!?!?
- Si…. Forse… oh dannazione Jim lo sai che io predico la diplomazia… ma per gli altri non per me…

Jim capì che parlare ancora faceva molto male a Cath così decise di cambiare argomento…
- Come ti trovi a Los Angeles?
- Mi piace… qui nessuno mi conosce e posso cominciare una nuova vita… o almeno provarci…
- Mi dispiace che tu non mi abbia salutato… sai!!?
- Anche a me dispiace non essere passata…. Scusami…
- Tranquilla… già scusata… ahhh comunque sappi che manchi da una sola settimana e qui è già il caos…
- Sai che la cosa un po’ mi fa piacere!?!!?
- Sei insostituibile…
- Grazie Jim… e mi raccomando… controlla i miei "affari" a LV!!
- Non ti preoccupare a GRISSOM ci penso io…
- Allora lascio tutto in ottime mani…
- Ciao Bionda
- Ciao Capitano.
Fine Flashback

Pensava spesso alla sua vita precedente e non poteva fare altro che ammettere che gli mancava…. Oltre a Jim che sentiva praticamente tutti i giorni (più o meno) l’unico altro membro della sua ex squadra che sentiva era Greg, si scrivevano per e-mail, era stato lui a scrivere la prima volta.
Ciao Cath
Te ne sei andata senza salutare e probabilmente lo hai fatto perché altrimenti tutti avremo cercato di dissuaderti… posso solo dirti che mi mancherai e che a meno a me potevi dirmi che te ne saresti andata… lo sai io ti avrei capita… io so come si sta!!! ( tanto sappiamo tutti e due che sai di che sto parlando…E’ dura sapere che lei ha scelto Grissom, anche se forse io non sono mai stato in gara…) Che altro dire… mi mancherai e ti voglio bene!

Adesso che ci penso non so nemmeno se riceverai questa mail, non so se hai cambiato indirizzo, spero che se la riceverai mi risponderai… salutami Lindsey e non ti preoccupare a far arrabbiare Grissom ci penso io…
Greg
PS: visto che adesso sei la “BOSS” di LV mi lasci entrare a tutte le feste “in” dei tuoi locali… please… :-p


Cath avrebbe voluto non rispondere a questa e-mail ma era GREGGO come poteva ignorarlo… si sentiva simile a lui… e poi lui la capiva… viveva la sua stessa situazione… gli aveva risposto con un po’ di ritardo, ma adesso si scrivevano spessissimo…e in poco tempo era diventato il suo confidente alternativo a Jim.
Lei sapeva che lui era perdutamente innamorato di Sara e lui era l’unico al quale lei aveva ammesso di essere (o di essere stata … aveva qualche problema a capirlo anche lei…) innamorata di Grissom, a dire il vero Jim lo sapeva e ogni tanto glielo faceva notare ma lei non aveva mai confermato ne smentito.

- Mamma, mamma!!
- Scusa tesoro, dimmi. Che succede?
- Sembravi su un altro pianeta…
- No tesoro ero solo in un'altra città…
- Come al solito…
- Scusa dimmi...
- Credo che dovremmo andare a casa… devo ancora finire di studiare...
- Ok andiamo.

Cath osservava sua figlia che preparava le sue cose… fortunatamente che aveva la sua bambina… la riportava sempre alla realtà. Era la sua ANCORA. A volte, quando pensava di non farcela guardava sua figlia e allora trovava la forza…

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Capitolo 2
*** Storm in paradise ***


2. Storm in paradise


Era sempre così, da quando Cath era partita Gil era irritabile, non sapeva come prenderlo e qualsiasi cosa lei dicesse sul lavoro a lui non andava bene…di certo sul lavoro Sara non aveva preso il posto di Cath…
Dopo l’ennesimo rimprovero Sara sbottò.
- Ma che succede?!? – Chiese entrando senza bussare nel suo ufficio.
- Hai sbagliato ecco che succede… e poi ricordati che quando una porta è chiusa, sarebbe educazione bussare.. – disse acido Gil.
- Scusa…- rispose poco convinta Sara e poi continuò – ma ti rendi conto che sono 6 mesi che qualcosa faccia o dica sul lavoro per te non va bene?!?!
- Sara se commetti degli sbagli non è colpa mia…
- Cristo Gil, non ho sbagliato… ho semplicemente non seguito passo, passo la procedura…
- Ecco VEDI, che lo dici da sola… ammetti di avere sbagliato… e se adesso contestano la prova, noi dobbiamo archiviare il caso…
- NON SE TU MI COPRI!!!! –
- Sara ma ti senti?!!?!? Io non posso coprirti…
- Con lei lo facevi… però…
- E’ diverso… e non tirare sempre in ballo Cath.
- Bhe certo chi te la tocca…
- Sara, basta. – la interruppe Gil – ahhh comunque per la cronaca Cath errori così grossolani non ne ha mai fatti…
- Certo lei è così perfetta… e che mi dici di quando ha perso le foto della scena del crimine, quella non è stato un errore grossolano??!
- Si è vero… ma non suo Sara, ma del servizio d’ordine che doveva sorvegliare la zona…
- Non ho speranze, vero?
- Che vuoi dire?
- Riuscirò mai a prendere il suo posto?

Gil non rispose, non riusciva a dire nulla, la continuava a guardare fissa negli occhi e nella sua mente si affollavano tante immagini… ricordi, ricordi di 20 anni di lavoro, ricordi di 20 anni di amicizia.

- Rispondi forza, sii sincero una volta nella tua vita? – lo incalzò Sara.
Grissom abbassò lo sguardo, giocherellò un attimo con la matita che teneva in mano e poi rispose (sempre senza guardarla): - Sul lavoro no! – tre semplici parole ma con un significato talmente profondo che non serviva aggiungere altro.

Sara lo guardò senza sapere cosa dire… lui per la prima volta era stato così dannatamente sincero che ne fu spiazzata e non riuscì a dire nulla, semplicemente uscì dal suo ufficio.

«Sul lavoro no!» ma tutta la sua vita è il lavoro e per questo io non potrò mai prendere il posto che Cath ha nella sua vita anche se lui ha scelto me” pensava Sara mentre camminava per tornare a casa. Stava camminando, non aveva preso la macchina quando era uscita dal lavoro, aveva preferito fare i cosiddetti quattro passi… doveva riflettere e quindi camminava quasi senza meta, facendosi semplicemente trasportare. Quando si fermò, coincidenza o meno, si trovava di fronte al casinò di Sam Braun o meglio di Cath, sorrise amaramente e si rese conto di stare camminando nella città di Cath o meglio nella LORO città, nella città di Cath e Grissom. In ogni angolo di Las Vegas era racchiuso un frammento della storia di Cath e Gil, la loro era una storia non scritta, non raccontata ma Las Vegas parlava di LORO. E Sara, in quel preciso istante, si sentì un’intrusa un una storia che viveva ma che non le apparteneva.
Forse solo ora si accorgeva realmente che quella non era la sua storia, ma lo sapeva da sempre… eppure anche con questa consapevolezza non riusciva a trovare il coraggio per mettere la parola fine, in fondo era venuta a Las Vegas per Gil Grissom e ora si aggrappava con le unghie a quella storia.

Grissom non si era mosso dal suo ufficio ed era come se quella frase continuasse ad aleggiare nell’aria. «Sul lavoro no!». Era stato sincero e chiaro per una volta nella sua vita, ma non sapeva quali effetti questa sincerità avrebbe potuto far scaturire né in Sara né in lui.
Ora che ci pensava meglio non riusciva a comprendere come aveva fatto a credere che Sara avrebbe potuto in qualche modo sostituire Cath, avrebbe voluto tornare indietro… non per fare una scelta diversa infondo era convinto della sua scelta… ma solo per cambiare il modo in cui l’aveva fatta, perché anche se aveva tentato di negarlo Cath aveva ragione, lui l’aveva tagliata fuori dalla sua vita e tutto perché non aveva la minima idea di come avrebbe potuto gestirle entrambe.
Dopo un anno dalla scelta si rendeva conto dove aveva sbagliato, avrebbe dovuto rendere partecipe Cath anche di questo, avere un “rapporto sano” (come amava definirlo Cath) voleva dire condividere anche la vita privata, ma non ne aveva avuto il coraggio e adesso ne pagava le conseguenze: Cath se ne era andata e non c’era modo di rimediare.

****


Ciao Cath,
scusa se non aspetto una tua risposta, ma c’è una cosa importante che ti devo dire… e credimi quando dico che è importante.
Per fartela breve ti posso dire che in paradiso c’è aria di tempesta… e la causa è quello che io amo chiamare “Tifone Cathrine”… ebbene si, la colpa è tua… oggi pomeriggio ho deliberatamente ascoltato una conversazione privata tra i nostri due piccioncini (niente prediche per favore, so da solo che non dovrei farlo… ma so che poi mi ringrazierai). Per fartela breve Sara ha chiesto a Grissom se mai potrà prendere il tuo posto e lui le ha risposto di no…
Parafrasando il capo ha detto “Sul lavoro no!” ma come tu ben sai il lavoro per Grissom è la sua vita… quindi fai 2+2.
Ora forse non ti farà piacere saperlo visto che lui ha scelto lei… ma forse questo è il segnale che aspettavi… forse è il momento di tornare… pensaci!!

Ti voglio bene
Greg


Cath osservavo lo schermo del suo pc e non capiva cosa provasse a leggere quelle parole… certo sapeva cosa avrebbe voluto fare… avrebbe voluto entrare nell’ufficio di Grissom, sedersi davanti a lui e guardandolo fisso negli occhi chiedergli “Spiegami che vuol dire!?!?” ma in fondo sapeva che una spiegazione non c’era… con Grissom non c’era mai una spiegazione.
Era passata una settimana da quando Greg le aveva mandato la mail e lei tutti i giorni la rileggeva sperando di capire cosa sarebbe stato meglio fare. Decise che aveva bisogno di parlare con qualcuno… e chi se non Jim l’unica persona con cui in questo momento sentiva di avere un “rapporto sano”!!!
Cath compose il numero del capitano e dopo appena uno squillo sentì la voce del suo amico:
- Ciao Bionda che succede?!?
- Ciao Capitano… non posso telefonarti senza motivo?!?!
- Certo che puoi ma sappiamo entrambi che se telefoni a mezzanotte (ora di Las Vegas) un motivo c’è…
- Scusa per l’ora…
- Non ti preoccupare e dimmi che c’è!!
- Ti chiamo perché ho saputo che in paradiso è scoppiata la tempesta…
- Come hai fatto a saperlo!?!?! – chiese incredulo Jim
- Bhe diciamo che ho una talpa!!! – cercò di scherzare Cathrine
- Suppongo non propriamente all’interno del paradiso, o sbaglio?
- No non così interna, ma posso dirti che è poco fuori…
- Mi fai paura!!! Comunque cosa vuoi sapere?!?!
- Veramente vorrei solamente sfogarmi e…
- E?!?!?
- e sapere se alcuni dettagli che ho saputo sono veri!!

Jim non rispose, odiava trovarsi tra i due fuochi ma non avrebbe mentito a Cath, non avrebbe mai potuto…
Sapeva bene che forse non era molto corretto nei confronti di Gil, parlare con Cath di determinate cose, ma voleva troppo bene ai suoi amici… e se poteva fare qualcosa anche solo per farli tornare quelli che erano un tempo lo avrebbe fatto.
In fondo sapeva benissimo che se i due avessero fatto pace, le cose sarebbero migliorate per tutti… anche per Sara e soprattutto per lui! Voleva che tornassero ad essere una squadra… loro tre, come lo erano stati per tanto tempo.

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Capitolo 3
*** Yin e Yang ***


3. Yin e Yang

Era passato un mese dalla discussione con Sara e le cose tra loro non si erano per nulla sistemate, anzi… Grissom non l’aveva coperta e il caso era stato archiviato, Sara non lo aveva perdonato.

Flashback
- Non ci posso credere!!- disse Greg.
- A chi lo dici?!?!- disse Warrick che aveva lavorato con Sara e Nick al caso.
- Mi sento talmente inutile quando succedono queste cose!!! Abbiamo le prove e non le possiamo usare.- disse amareggiato Nick
- Per questo dovete ringraziare il grande capo – disse Sara arrabbiata, quando vide Grissom passare davanti alla sala. – Lui era l’unico che poteva fare qualcosa… e non l’ha fatta!!!
- Io non potevo fare nulla. – disse gelido Gil entrando nella stanza
- SI CHE POTEVI!!! – urlò Sara!!!
- Sara, proprio non capisci… credi davvero, e anche voi credete, - disse rivolgendosi ai ragazzi- che se ci fosse stata anche una sola possibilità per fare finire un criminale in galera io non l’avrei fatto?!!? Ma sai com’è Sara… tu non usi mai le mezze misure… e la tua scenata e la tua esplicita richiesta che mi hai fatto di coprirti… è stata sentita da tutto il laboratorio….
- E quindi?!!?
- E quindi l’ha sentita anche Eckley…- detto questo uscì dalla stanza senza dire altro… non c’era altro da dire…

Fine Flashback

Dopo quella sera non si erano più parlati. Fino ad una settimana dopo… Grissom aveva deciso di prendere in mano la situazione ed era andato da lei.
Flashback
Grissom aveva finito il turno da poco e non aveva voglia di tornare a casa era una settimana che Sara non gli rivolgeva parola e questo non gli piaceva. Sicuramente lui non era bravo nei rapporti umani ma doveva fare un tentativo per chiarire, quindi decise di andare da lei.
Arrivò a casa di Sara e vide tutte le luci spente.
“Probabilmente Dorme” pensò, ma decise di bussare lo stesso. Una, due volte. Alla terza volta che bussava una voce assonnata rispose:
- Chi è?
- Sono io, Grissom.
Lei aprì la porta e il suo sguardo non prometteva nulla di buono!!
- Che ci fai qui!??! – chiese Sara.
- Noi dobbiamo parlare…
- Davvero io penso che ci siamo già detto tutto
- Mi fai entrare per favore. – non era una richiesta…
Lei se pur riluttante si spostò e lo fece accomodare… si sedettero sul divano.
- Allora dimmi cosa mi devi dire che così poi me ne torno a dormire…- disse scura in volto Sara.
- Sara una litigata sul lavoro, non può…- venne subito interrotto
- Vedi che allora non capisci!!! Non è solo la litigata sul lavoro!
- Allora dimmi cosa c’è?!?
- C’è che… - Sara non riusciva a trovare le parole… era indecisa se parlare o meno. Alla fine continuò, mentre Grissom la guardava curioso. – c’è che non mi sento amata… voglio dire mi sento come se arrivassi sempre seconda in una competizione che credevo di avere vinto.
- Sara ma di che competizione stai parlando!??!
- La competizione con l’unica donna della quale ti è sempre e solo importato!
- Io vorrei che per una volta tu lasciassi fuori Cath dalla nostra storia.
- Vorrei farlo credimi ma non posso perché tu non la lasci fuori… mi sembra tanto che il nostro non è un rapporto a due… è come se lei fosse sempre presente tra di noi… Aleggia sulla nostra storia come un fantasma.
- Sara, Cath non c’entra!!!- disse Grissom seccato.
- Si che c’entra… lei c’entra sempre!!!
- Non è vero… - ma la sua voce tradì incertezza
- Ma come no?!!? Me lo hai detto tu che non potrò mai prendere il suo posto!!!
- Stavo parlando del lavoro… e confermo sul lavoro non la potrai mai sostituire, è quasi 20 anni che Cath è la mia partner…
- La consideri ancora la tua partner anche se sono più dei sei mesi che se ne è andata…
- Sul lavoro lei era la mia metà perfetta… era il mio yang. Sara, nella vita privata ho scelto te e… - non sapeva se continuare, ma deciso che sincerità per sincerità era il caso di dire tutto. – e per questo ho perso lei… cosa che sinceramente non pensavo!!
- Ecco allora qual è il problema…
- Sara ho perso l’unica persona che mi conosce, l’unica persona che sa cosa penso anche quando non parlo. L’unica persona per cui non sono un enigma.
- Vedi che allora non si tratta solo di lavoro… e io lo so benissimo che non sarò mai questa persona, vero?
- Sara… il rapporto mio e di Cath ha 20 anni di storia…
- Allora perché l’hai lasciata andare?!!?
- Non l’ho lasciata andare, ma ho scelto te… e ho fatto la sbaglio di non dirle nulla, ho fatto lo sbaglio di tagliarla fuori… e quando l’ha scoperto ci ha sofferto e se ne è andata.
- Quando fantasticavo sulla nostra storia ho sempre saputo che avrei dovuto avere a che fare con Cath, e la cosa non mi piaceva… perché sapevo che lei è un passo avanti a me su tutto… sul lavoro: è seconda solo a te e nella vita ti conosce forse meglio di quanto ti conosci tu stesso!! Mi ha sempre fatto paura la competizione con lei… ma poi mi hai scelta e il senso di inferiorità è sparito… ma adesso che tu mi dici che per colpa mia hai perso lei sento che allora hai sbagliato scelta…
- Sara…- Grissom cercò di intromettersi
- No fammi finire… la tua scelta è sbagliata per te, per Cath e soprattutto per me. Per me… per me… - lo ripeté un paio di volte cercando di convincersi… - perché io ho bisogno di qualcuno che ami solo me… non voglio qualcuno che nella sua vita ha già uno yang. Voglio essere la metà di qualcuno… Stupidamente pensavo di poter essere la tua, quindi anch’io ho sbagliato… e solo ora mi accorgo che io non posso essere il tuo yang… perché io e te siamo la stessa faccia della stessa medaglia… noi siamo yin che hanno bisogno del loro yang.
- Sara che vuoi dire?!?! – stava iniziando a capire dove stava andando a parare ed aveva paura…
- Voglio dire che molto spesso si fa l’errore di credere che sia meglio scegliere una persona simile a noi stessi… ma è sbagliato. E io ho sbagliato due volte perché sapevo che tu avevi già trovato il tuo yang e forse io avevo trovato il mio ma ho fatto finta di nulla perché pensavo che tu fossi quello giusto. Ma in questo anno che siamo stati insieme e soprattutto dall’ultima litigata mi sono resa conto che sbagliavo, tu e io non siamo fatti per stare insieme. Forse possiamo essere amici o dei buoni colleghi ma una coppia mi sembra evidente che non ci riusciamo…
- Sara io non so cosa dire…. Non sono convinto che tu abbia ragione su tutto, ma non posso negare che per me esisterà sempre anche Cath e che vorrei che le cose tra me e lei tornassero come prima, anche se forse è troppo tardi… quindi non posso dirti che sarai il mio yang perché quello sento di averlo già trovato… non so però se possono esistere due tipi diversi di yang… in questo caso sareste tu e Cathrine.
- No, purtroppo non ne esistono due, ne esiste solo uno… solo che a volte è più facile credere che ne esistano due o tre…
- Allora se veramente ne esiste uno solo… io l’ho perso 20 anni fa… anche se ho avuto la fortuna di averlo accanto…
- Credo che questa sia la parola fine alla nostra storia… come coppia almeno.

Sara lo baciò teneramente sulle labbra e poi aggiunse.
- Non pensare di avere perso qualcosa… soprattutto se puoi ancora recuperare e tu puoi…
- No Sara… io non posso recuperare… ma tu si che puoi farlo… Greg ti aspetta… - Grissom disse il nome di Greg sorridendo…
- Come fai a sapere che quando parlavo del mio possibile yang parlavo di Greg…
- Perché se io e te siamo yin allora Greg è yang come Cath…
- Che vuoi dire?!?
- Voglio dire che molto spesso io, Cath e Brass parliamo di voi ragazzi e Brass una volta ci ha fatto notare come tu e Greg foste simili a me e Cath… ma non ho mai pensato che questo fosse un ostacolo alla nostra storia… ma forse non ho capito nulla e tanto tempo fa ho sbagliato… e così facendo ho fatto soffrire sia Cath e te… e di questo ti chiedo scusa!!
- Sei perdonato non ti preoccupare..
- Bhe fammi un favore, Sidle… non fare il mio stesso errore… cerca di conquistare il tuo yang… prima che sia tardi…
- E tu che farai?!!?
- Nulla… non posso fare molto… oramai.
Fine Flashback

Da quando avevano chiarito Sara e Grissom avevano cominciato a comportarsi normalmente… infondo nessuno avrebbe dovuto sapere della loro storia…
Grissom pensava sempre più spesso a Cath ma non aveva il coraggio di fare nulla…
Anche Sara non aveva fatto molto per avvicinarsi a Greg… aveva paura di un suo rifiuto…
Greg dal canto suo, non capiva cosa accadeva tra i due… non sapeva se si erano lasciati o se stavano insieme e questo lo faceva impazzire. Avrebbe voluto poter capire anche per poter dire qualcosa di preciso a Cath…
Quando si dice il destino… ?!?!?

Cath fu chiamata nell’ufficio del suo supervisore…
- Willows, vieni un attimo nel mio ufficio.
- Sì, arrivo subito.
- Sai il caso del trentenne trovato morto in quel vicolo vicino alla spiaggia?
- Il caso che seguiva Foreman?
- Sì, quello, lo abbiamo identificato si chiama Tyler McKenzie.
- Dovrebbe dirmi qualcosa questo nome!?
- No, ma lo abbiamo identificato perché le sue impronte erano dentro il sistema.
- Quindi era schedato… che reato ha commesso?
- Non proprio.
- Cosa vuoi dire??!
- Le sue impronte erano tra quelle dei sospettati non dei condannati. È stato indagato per abuso e violenza di minore.
- E io cosa c’entro?!?
- Tu dovrai scoprire perché è stato indagato e non condatto!!
- Perché io!?
- Perché McKenzie era stato indagato a Las Vegas e voglio che tu parli con i tuoi ex colleghi per capire perché le accuse contro di lui sono cadute e voglio che scopri se la sua morte possa essere collegata a quell’indagine.
- Ok, va bene. Chi si è occupato del caso a Las Vegas lo sai?
- Si ho chiesto e mi hanno detto che il caso è stato seguito da Sidle, Brown e Stockes.
- Perfetto… - non era molto contenta avrebbe voluto non dovere rincontrare i suoi vecchi compagni avrebbe preferito che si trattasse di un’altra squadra.
- Qualche problema?! Vuoi che ti faccio accompagnare da qualcuno?
- No niente vado da sola, tanto avrò la piena collaborazione dei miei compagni.
- Ok, avverto del tuo arrivo..
- Non dire che vado io… di che manderai qualcuno… voglio fare una sorpresa.
- Ok!

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Capitolo 4
*** Back Home Again ***


Note:Questo capitolo è incentrato molto su Sara e Cath, perchè sono due personaggi che amo... e mi piace molto come interagiscono tra di loro!! Dovevo dedicare un capitolo a loro due!!! ^_^ Scusate l'attesa ma è stato difficile scrivere questo capitolo!!

4. Back Home Again
Tornare a casa le faceva sempre uno strano effetto, sin da quando era bambina… erano sensazioni sempre diverse, che si erano modificate con il tempo, con il diventare grande prima con il maturare poi… Ma di una cosa era sicura, nessuna sensazione che aveva provato in passato era paragonabile a ciò che provava in questo momento.
Mentre scendeva la scaletta dell’aereo solamente l’odore dell’aria le riportava alla mente così tanti ricordi, così tante cose.

Flashback
Era appena tornata da Miami e come prima cosa si diresse verso l’ufficio di Grissom voleva salutarlo, le era mancato… aveva bisogno di vederlo.
Gli era mancato lavorare con lui, Oratio Cane (ops Caine) era un bravo agente ma non era Gil! Non era il suo master!!!
Si avvicinò al suo ufficio e la porta era aperta e si vedeva la schiena di Grissom, così Cath bussò allo stipite della porta… Grissom si voltò lentamente finendo di sistemarsi la giacca.
- Come siamo eleganti!!!- disse Cath vedendolo.
- Sapevo che tornavi…
- Non scherzare Griss.
- Non sto scherzando. – Disse sicuro Grissom… i due non dissero nient’altro si guardarono solo!

Fine Flashback

Prese la sua valigia e fece il check-out e decise di andare ad affittare una macchina quando nella folla vide due figure: erano Brass e Greg…
- E voi che ci fate qui?
- Credevi davvero che non l’avrei saputo?!?!- chiese Brass, guardando con sguardo severo Cath…
- Bhe io volevo farvi una sorpresa….- rispose Cath con una voce quasi da bambina
- Tranquilla… lo sappiamo solo noi…-
- Benissimo meglio così!!! Andiamo…- disse Cath iniziando ad avviarsi
- Io però… voglio un abbraccio…- disse Greg
Cath si fermò, si girò, sorrise e strinse Greg, lo strinse forte a sé come a ringraziarlo di essere stato vicino in questi mesi. Fu un abbraccio lungo e nessuno voleva staccarsi.
- Ok… ma ora tocca a me…- disse Brass e lui e Cath si scambiarono un sincero abbraccio.
I tre finiti i saluti si diressero alla macchina…

Arrivarono al Lab e Brass e Greg si avviarono dentro per chiamare gli altri in sala riunioni, lasciando indietro Cath. Era davanti alla porta del laboratorio e aveva quasi paura ad entrare, varcare quella porta voleva dire rientrare in un mondo che aveva cercato di lasciarsi alle spalle e non sapeva se una volta rientrata sarebbe riuscita ad uscirne di nuovo.
Entrare in quel laboratorio voleva dire tornare indietro e non sapeva se sarebbe riuscita ad affrontare tutto quelle emozioni e soprattutto se sarebbe riuscito a sopportare l’incontro con Grissom e anche con Sara… non sapeva se loro due avevano solo litigato o se la loro storia era finita, Greg non era riuscito a capirlo… e questa incertezza la spaventava un pochino.

Tutti entrarono nella sala riunione, tutti tranne Grissom che erano fuori per lavoro, era a Jackpot…
- Ciao Brass, come mai siamo tutti qui?
- Vi avevo detto che sarebbe arrivato un agente esterno per indagare di un nostro vecchio caso?
- Si certo – rispose Sara
- Ma come al solito non ci hai detto nulla di più. – intervenne Nick
- Il caso in questione è il caso di McKenzie!!
- Che!??!- dissero in coro Sara, Nick e Warrick
- Bhe è morto.- disse Brass.
- Dove, quando e perché? – chiese Sara
- A Los Angeles, 3 giorni fa, il perché sono venuta a scoprirlo!

Tutti si voltarono verso la porta e rimasero basiti…
-Cath!??! – disse Warrick veramente stupito nel vederla…
Nick fu il più veloce e corse ad abbracciarla, poi Warrick e per lo stupore di Cath anche Sara si alzò e l’abbracciò, senza imbarazzo ora non c’era più bisogno!!!

Greg sorrideva!!

Cath salutò tutti, meravigliata per la bella accoglienza non se l’aspettava, soprattutto non si aspettava il saluto di Sara, qualcosa in quel abbraccio le aveva fatto venire la sensazione che lei e Grissom non stavano più insieme ma non ne poteva avere la certezza…
Lui non c’era, fu un colpo per lei… ma forse non era solamente destino!!

-Finiti i convenevoli?- chiese Jim
-Mamma mia come sei burbero…ti ricordavo più gentile!!- scherzò Cathrine

Tutti si misero a ridere sembrava che Cath non se ne fosse mai andata.

- Su, Cath dicci tutto!- disse War
- Ok, allora il signor Tyler McKenzie…
- Signore mi sembra una definizione troppo grossa…- la interruppe Sara
- Sara per favore i tuoi commenti dopo… - Cath rispose in maniera un po’ acida, come al solito… sembrava veramente tutto uguale…
-Posso continuare!??!- ma non diede il tempo a nessuno di controbattere – stavo dicendo, il sig… insomma McKenzie è stato trovato morto in una camera d’albergo di Los Angeles.
- E perché sei qua chiese Brass?!
- Perché lo abbiamo identificato grazie alle impronte che erano nel sistema e voglio capire se il caso per cui era indagato possa centrare qualcosa con la sua morte.. quindi sono qui per capire meglio il vostro caso e voglio tutti i dettagli.
- Cath sarò felice di aiutarti- disse Greg
- No, no- intervenne Jim – se non sbaglio voi tre- disse indicando i tre boys – siete impegnati con un caso… quindi collaborerete con Sophia, mentre io e Sara affiancheremo Cath nelle sue indagini.
-Perfetto – dissero insieme le due donne.

-Scusa Jim il grande capo?!- chiese Nick
-E’ fuori per lavoro! Forza al lavoro.- disse Jim

I tre boys uscirono dalla stanza, mentre Sara e Jim rimasero nella sala riunioni con Cath, Jim passò il fascicolo a Cath che si mise a leggerlo molto attentamente. Sara osservava Cath, una parte di lei avrebbe voluto odiarla per il fatto che la sua storia con Grissom era finita, ma se in passato lo avrebbe fatto molto facilmente adesso si rendeva conto che non ce n’era motivo… non era certo colpa sua!! Non si può scegliere chi amare...
Cath stava leggendo il fascicolo e quando arrivata alla parte in cui c’era scritto che una prova era stata esclusa perché reperita in modo non regolare, si tolse gli occhiali e alzò la testa dal fascicolo e chiese:
- Posso sapere di questa prova, cito, “reperita in modo non regolare e per questo esclusa?!”
Sara guardò prima Brass poi Cath, e poi rispose, odiava sentirsi sotto esame…
- Ecco, diciamo che McKenzie aveva un alibi credibile e quindi non potendo chiedere un mandato non si poteva andare avanti con le indagini e nemmeno chiedere un mandato per andare avanti…
- Si capisco… ma vorrei capire cosa hai fatto?!
- Bhe…
- Su Sara la mia è solo curiosità personale non sono qui per fare un processo…
- Ecco.. – Sara era titubante, poi vide Cath che sorrideva tranquilla quindi decise di proseguire,- ho incontrato McKenzie fuori dall’orario di servizio e senza qualificarmi e gli ho offerto da bere… poi ho portato il bicchiere alla scientifica… ma in modo irregolare…
- Mmm … vedo che anche se me ne sono andata c’è ancora qualcuno che fa ammattire Gil al mio posto… - disse Cath sorridendo sinceramente…
- Con la differenza che a te copriva e a me NO!- questa frase uscì a Sara con un po’ più di astio del dovuto…
Cath abbassò lo sguardo di nuovo sul fascicolo, non sapeva che dire e non sapeva se questa notizia le faceva piacere o meno… in fondo c’era qualcosa che Gil faceva solo per lei…
Scese un attimo di silenzio pesante sui tre: Cath continuava a sfogliare le pagine del fascicolo senza sapere cosa fare... Brass si accorse del momento di difficoltà di Cath e di imbarazzo di Sara e decise di rompere il silenzio.
- Cath hai già pensato come procedere?
- Vorrei prima di tutto capire se McKenzie era a Los Angeles per un motivo particolare o se stava scappando?
- Scappare?!?! – chiese Sara
- Bhe è stato sospettato di pedofilia, accuse come queste anche se cadono lasciano una macchia su una persona anche se questa è innocente…
- Lui non era innocente…
- Appunto… ancora peggio non credi… se il suo nome è trapelato ed è arrivato ai famigliari della vittima…
- Ti assicuro che abbiamo tenuto il massimo riserbo su tutta la vicenda- intervenne Jim
- Ci credo ma in questi casi le voci corrono e non voglio tralasciare la pista della vendetta della vittima… non scoprire come è morto… e devo poter vagliare tutte le piste…
- Ok, da dove vuoi partire
- Partirei dalla moglie…

I tre uscirono dal laboratorio e si diressero a casa della moglie non fu facile ottenere delle informazioni dalla McKenzie un po’ perché sconvolta dalla morte del marito un po’ perché restia a parlare con gli agenti che avevano a suo avviso accusato suo marito ingiustamente di pedofilia. Dopo un momento iniziale di diffidenza alla fine la signora cominciò a collaborare e diede qualche notizia utile alle indagini… Cath e Sara dopo il colloquio si erano fatte un’idea di cosa potesse essere successo, mentre il più incerto sembrava Brass…
I tre si ritrovarono nell’ufficio di Brass e lui chiese:
- Allora che idea vi siete fatte?
- Credo che McKenzie negli anni abbia abusato del figlio e la madre sapesse… per questo non sembra turbata dal fatto che suo figlio e suo marito non si parlassero. – disse Sara
- No io credo che sì, McKenzie abusasse del figlio ma la moglie non sapesse niente, anzi il padre a mio avviso oltre che abusare del figlio lo minacciava che se avesse parlato la madre ne avrebbe subito le conseguenze…
-Si credo che possa essere andata anche così, anzi forse è molto più plausibile, infondo il ragazzo parla ancora con la madre…
- OMG… devo segnare questa data sull’agenda, Sara Sidle che conviene con me!!- scherzò Cath.
- Non ti ci abituare… non succederà molto spesso!!! – scherzò di rimando Sara…
- Troppo bello per essere vero!!!- disse Cath
Le due avrebbero continuato ancora se Brass non le avesse fermate. – Hey voi due… che ne dite se torniamo al caso?!!
- c’è poco da tornare al caso.. dobbiamo aspettare le notizie da LA sul fratello e il pc e dobbiamo aspettare di parlare con il figlio.
- Non vuoi sentire la famiglia della vittima?
- Io seguirei una pista alla volta…
- Ok, allora che si fa!?
- Io proporrei che ce ne andiamo a casa e poi venite tutti a cena da me stasera?
- A proposito dove stai?
- Al Rempart… mi prendo i benefici di possedere un casinò alloggiando nella suite…
-Ah però… - disse Sara…- per la cena mi sembra un’ottima idea.
-Lo diciamo anche gli altri…
-Tutti insieme come ai vecchi tempi…
-Si, chiamo Greg e glielo dico!!
- Greg?!?- chiese un po’ infastidita Sara
- Qualche problema- chiese Cath??! E dentro di se pensava “ma allora sei gelosa.. bene bene!!”
- No, no nessun problema! Io vado allora…- E fece per uscire… quando fu vicina alla porta Cath la richiamò:
-Sara, anzi dillo te agli altri alle 10 da me… dillo anche a Sophia. Io devo parlare un attimo con Brass.
La mora uscì.
-Su chiedimi quello che vuoi sapere…- chiese Brass appena la porta si richiuse dietro le spalle di Sara.
-Uffa… mi da fastidio che mi anticipi sempre…- disse Cath
-Suvvia, non fare l’offesa…- rispose ridacchiando Brass.
-Ok, allora io in questi mesi di assenza come ti ho detto ho avuto una talpa… oltre a te…
-Si bhe mi sembra di aver capito che sia stato Greg…
-E già proprio lui… ma quello che lui non è riuscito a capire è se i due piccioncini – lo disse con un po’ di acidità nella voce…- stanno ancora insieme o meno… e poi ma dove cavolo è Grissom poteva almeno salutarmi.
-Parto dal risponderti dal secondo quesito che è più facile: come ho detto prima, Grissom è fuori per lavoro è a Jackpot… e comunque non te la prendere, non sapeva che eri tu…
-Lavoro sempre lavoro… quindi non è cambiato nulla!
-Gli è rimasto solo quello, ormai e con questo ho risposto anche alla tua prima domanda!
Nella stanza cadde il silenzio, Cath guardava Brass e Brass guardava Cath, il capitano cercava di carpire i sentimenti della sua amica ma non era facile… Catherine Willows era bravissima a mascherare quello che provava… ma non voleva certo forzare la mano e quindi aspettava che fosse lei a parlare, che fosse lei a confidarsi… Cath continuava a tenere lo sguardo fisso su Jim e come se sentisse la sua richiesta di confidarsi con lui, ruppe il silenzio.
-Non è facile Brass… non è facile essere tornata, non è facile per niente…- abbassò lo sguardo, sembrava trovasse interessantissima un ferma carte sulla scrivania… stava pensando a quali parole usare, per esprimere a meglio la confusione che in quel momento le affollava la testa… - mi chiedo se ho fatto bene, se per caso non fosse stato meglio rinunciare al caso… se solo riuscissi a capire quello che provo…
In quel momento Brass decise di parlare:
-Cath lo sappiamo entrambi cosa provi… entrambi sappiamo che ami Grissom e forse è ora che la smetti di mentire…
-Forse hai ragione, dovrei smettere di mentire… ma a quale scopo… anche se io ammetto di provare qualcosa per lui, non cambia il fatto che lui ha scelto Sara….
-Si è vero… lui ha scelto lei, ma tra loro è finita… e…
-No Jim lasciamo perdere… non è giusto che ti metto in mezzo a questa discussione… non te lo meriti…
-Va bene.- disse il capitano, sapeva benissimo che era una scusa… e capiva anche che Cath non ne volesse parlare… aveva bisogno di metabolizzare il tutto… ma sapeva che prima o poi lei si sarebbe lasciata andare.
Cath dal canto suo continuava a fissare il capitano, sapeva benissimo che lui era conscio del fatto che la storia del non metterlo in mezzo era solo una bugia. Ma aveva bisogno di digerire tutto ciò che aveva scoperto…
-Senti ci vediamo stasera per le 10… ok?- il capitano annuì e la bionda uscì dall’ufficio e dal laboratorio.

***


Erano quasi le 10 e Cath era nella sua suite al Rempart, pronta ad accogliere i suoi amici… sentì bussare e andò ad aprire tranquilla sapeva chi avrebbe trovato… glielo aveva detto lei di arrivare un po’ prima, aveva bisogno di parlare con lui.
-Ciao GREGGO! Accomodati!- il ragazzo entrò
-Ciao Cath, come è andato il rientro?
-Meglio di quanto mi aspettassi…. Alla fine qui non è cambiato poi molto!
-Bene, e con Sara?!- chiese un po’ titubante Greg
-Anche in questo caso meglio di quanto potessi aspettarmi!
-WONDERFUL.
-Visto che siamo in argomento, ti do questa notizia, ho avuto la conferma che Sara e Griss si sono lasciati…
-Ah OK – disse un poco convinto Greg, non sapeva come prendere questa notizia, senza motivo il suo sguardo si velò di tristezza.
-Hey che c’è?- chiese premurosa Cath.
-Niente, solo che non capisco come fai tu a sapere tutto ed è neanche una giornata che sei qui…- disse Greg, per nascondere quello che veramente provava…
Cath capì e stette al gioco:
-Bhe sai io ho chiesto a Brass…
-Ahhhh hai delle fonti con le quali non posso competere.
I due risero, ma poi Cath si fece seria, guardò Greg dritto negli occhi e chiese:
-Come stai?
-Mha… non so… tu?
-Non cambiare discorso… sei ancora così tanto innamorato di Sara?!
Il ragazzo era titubante… rispondere ad una domanda così diretta voleva dire esporsi veramente. Poi guardò Cath che gli sorrideva comprensiva, come se sapesse quello che stava passando e quanto fosse difficile ammettere i propri sentimenti, decise che forse rispondere sarebbe stato meglio:
- Si, Cath… non riesco a levarmela dalla testa…
- Allora fatti avanti, fai un tentativo… adesso è libera..
- Non credo che sarà mai libera… guardati, sei l’esempio vivente che di Gilbert Grissom non si ci libera tanto facilmente.
- Per me è diverso… la mia storia con Grissom è diversa…
- Non lo puoi sapere…e io non voglio essere quello che l’aiuta a sollevarsi che la consola…voglio essere qualcosa di più… e non voglio fare il passo se non sono sicuro. – parlava e gli occhi da lucidi si erano riempiti li lacrime. Cath osservava il ragazzo, sorrise comprensiva:
- Capisco benissimo come ti senti… e posso assicurarti che fino a che starò qui a LV cercherò di fare di tutto quello che è in mio potere per aiutarti con Sara… e sai credo che poi non sarà così difficile… ho già avuto qualche sentore…
Greg avrebbe voluto dire altro ma bussarono alla porta della camera, Cath si asciugò una lacrima dal viso di Greg e andò verso la porta. Prima di aprire guardò di nuovo verso il ragazzo che fece un respiro profondo e poi annuì con la testa, Cath aprì.

-Eccovi arrivati!!! Prego accomodatevi! – disse Cath facendo accomodare Brass, Sara, Nick, Warrick e Sophia.
Si sovrapposero i saluti e i ringraziamenti per gli inviti! Baci e abbracci… e poi Nick guardò verso Greg e disse:
-Guardate un po’ dove è già il nostro Greggo…
-Hey man, avevamo detto all’entrata…- aggiunse Warrick.
-Scusate… non avevo capito… e sono salito!!!
Sara non sembrava per niente convinta della situazione e continuava a guardare Greg quasi a volergli leggere dentro… e lui era imbarazzato dallo sguardo indagatore di Sara. Cath decise che era il caso di togliere tutti da questo momento di silenzio:
-Allora le giacche dove volete, il frigo bar è da quella parte… sopra ci sono i menù decidete che volete per cena che chiamo il servizio in camera!
-Mamma mia Cath hai deciso di viziarci…- rise Sophia
-Bhe una volta che torno posso anche permettermelo.

La serata trascorse via piacevole tra risate e bevute… l’unica che sembrava non divertirsi troppo a vedere quanto Cath e Greg ridevano e scherzavano era Sara che oltretutto era l’unica veramente sobria… quello a cui proprio non resse fu quando Greg stampò un bacio a Cath, a quel punto si alzò e andò in terrazza.

“Non ci posso credere tutti quelli che vorrei io, sembrano preferire lei a me” pensava Sara mentre guardava Las Vegas..“Grissom lo posso anche accettare, ma Greg… lui doveva essere il mio yang… non può..”

I suoi pensieri vennero interrotti dalla voce di Cath
-Che fai qui fuori tutta sola?!- Cath aveva subito notato che Sara si era irrigidita quando Greg l’aveva abbracciata e poi baciata…
-Niente di che prendo un po’ d’aria…- disse la mora
-Uhm – e la bionda continuava a fissare Sara, con sguardo indagatore…
-Che hai da fissarmi?!?!
-Niente solo che la storia del “prendo un po’ d’aria” è la scusa più vecchia del mondo…
-Cath per favore…- disse spazientita Sara
-Su Sara lo sappiamo tutte e due che ti ha dato fastidio il bacio che Greg mi ha stampato sulle labbra…
-Non sai quello che dici – la interruppe Sara
-Si che lo so!!! – i toni si stavano alzando da tutte due le parti
- E’ che…- e lasciò la frase a metà e guardò arrabbiata Cath…
- E’ che… cosa?!?! Sfogati Sara… dimmi una volta per tutte quello che mi devi dire… altrimenti non potrò mai aiutarti!!!- sbottò Cath
-Aiutarmi?!!?!- rispose con rabbia Sara, incredula…
-Certo… ma cosa credi, che tutto quello che faccio lo faccio per farti del male?!?! Spiegami come potrei… abbiamo lavorato insieme per 7 anni e non so nulla di te… a parte il minimo indispensabile… come posso sapere quello che ti fa male o meno!?!? Posso immaginare cosa ti dia fastidio… ma non ho la palla di vetro per esserne certa!!- urlò Cath, fortunatamente la musica alta che gli altri avevano nella suite copriva le loro grida!!!
-CATH NON SAI QUELLO CHE STAI DICENDO… E’ L’ALCOOL CHE PARLA AL TUO POSTO!!!
-NO Sara no l’alcool non c’entra…

Le due si fissarono in silenzio, entrambe avevano abbassato le difese che per anni si erano costruite una nei confronti dell’altra.. adesso era l’ora della sincerità… si fissavano. Dentro solo Brass si era accorto delle due che discutevano in terrazza e il capitano sorrise, all’idea che nel bene o nel male quella sera avrebbe messo a posto qualche pezzo del puzzle… qualcosa di epocale stava avvenendo sulla terrazza del Rempart… sorrise.

Sara continuava a fissare Cath, non sapeva che dire, non sapeva come comportarsi… sempre in silenzio si sedette con la schiena appoggiata al muro della terrazza, piegò le gambe e le abbracciò con le braccia portandosele al petto… Cath si sedette accanto a Sara, forse aveva esagerato… a vedere la ragazza così indifesa le venne l’istinto di abbracciarla, ma forse sarebbe stato troppo vista la situazione… quindi prese la mano della ragazza tra le sue, lasciandole appoggiate al ginocchio di Sara.
Quel gesto, quella premura, fece sorridere Sara, non se l’aspettava e soprattutto le ricordava Grissom, dopo che era stata sospesa per aver litigato con Cath lui era andato a casa sua e le aveva preso la mano tra le sue nello stesso modo… “sono veramente due metà perfette” pensò Sara..
-Sfogati Sara, dimmi tutto quello che mi devi dire per una volta… tanto io tornerò a Los Angeles e non dovrai più preoccuparti di me…
-Non è facile per me sfogarmi, soprattutto farlo con te…
-E per me credi che sia facile… sei la scelta di Grissom…
-Catherine io tutto pensavo fuorché lui scegliesse me
-Io invece ne ero certa…- lasciò in sospeso la frase, gli occhi erano pieni di lacrime…
-Se ti può fare stare meglio ci siamo lasciati… è finita!! Game over!!
-Sara non mi fa piacere, perché per quel poco che conosco te e per come conosco Griss voi due state soffrendo…
-Sai la cosa strana, è che alla fine non fa troppo male… ci siamo lasciati è vero… ma dopo aver fatto la più bella conversazione in tutto un anno che stavamo insieme…

Cath non parlava, la fissava, non sapeva bene cosa dire, ascoltare era più facile..
-Sai che avevi ragione… parlare fa bene… qui non ne potevo parlarne con nessuno.- disse sorridendo e poi continuò – quello che mi fa rabbia è non aver seguito il mio istinto che mi diceva che quella era la decisione sbagliata: di Grissom ma anche la mia. Ma giuro che per un po’ ho sperato che il mio istinto si sbagliasse… ed invece.

Silenzio… Cath strinse ancora di più la mano di Sara, la ragazza guardò la donna che aveva affianco che per 7 anni le era sembrata un’aliena, un nemico da battere e che adesso invece era li che l’ascoltava e la consolava… decise che era il caso di dire tutto una volta per tutte:
- Speravo che per una volta potessi prendere il tuo posto, vincere su di te… ma questo è stato il mio sbaglio… non si può competere con Catherine Willows…
-Si Sara che si può competere con me… e si può anche vincere, non sono certo questo modello di perfezione…- disse Cath
-Forse, ma non si può competere con te nei due “campi” dove volevo competere io: Gilbert Grissom e il lavoro…
-Sara…- sussurrò Cath, ma fu interrotta da Sara
-No aspetta fammi finire… quando te ne sei andata, ho sperato di prendere il tuo posto per Grissom sul lavoro… ma non potevo e non posso farlo… tu sei la sua partner… lo sei ancora anche se sono più di 6 mesi che te ne sei andata. E quando ho pensato di prendere il tuo posto è stato l’inizio della fine, ho avuto la presunzione di poterti rimpiazzare… ma non si può. Tu per Grissom più di quanto lui voglia far vedere… e ne ho la certezza, non lo dico tanto per dire. E il lavoro, ed ironia della sorte questo caso nel quale stiamo lavorando io e te adesso, ha fatto saltare la nostra storia…

Cath guardava Sara, non sapeva come reagire a tutto quello che aveva saputo… non sapeva cosa dire…continuava a fissare Sara, e poi capì una cosa… conosceva Grissom e sapeva benissimo che la decisione… non l’aveva presa lui… lui non l’avrebbe mai fatto… non sapeva come gestire le situazioni di questo tipo…
-Mi dispiace Sara, davvero tanto… credimi
- E’ buffo sai… non capisco perché a te debba dispiacere… infondo sei l’altra… quella che ha vinto… perché hai vinto…
- mi dispiace perché so che la decisione l’hai dovuta prendere tu… perché lui non è in grado di farlo
- ecco la conferma che lo conosci meglio di chiunque altro… e ora ho la conferma che era una battaglia persa in partenza e che poi quello che credo è che sia io ad aver fatto la scelta sbagliata…
- Come mai?- chiese incredula Cath…
- Perché se davvero al mondo esiste per ognuno di noi un’anima gemella, assodato che quella di Grissom sei tu… ho sbagliato direzione. Dovevo guardare da un’altra parte, e per un attimo ci ho anche guardato…- alzò lo sguardo e guardò verso Greg che dentro con gli altri stava ridendo e scherzando e facendo il clown come al suo solito e sorrise – ma poi ho cambiato rotta, sperando di fare la cosa giusta… ed invece…
Cath aveva seguito lo sguardo di Sara e sorrise a sua volta, allora forse non era poi così vero che non conosceva Sara… e ci aveva preso: - Sara si fanno errori… e tu ne hai fatto uno: io e Grissom non siamo anime gemelle…
-Già vero voi siete YIN e YANG – Cath a sentire quella definizione trasalì… - voi siete la metà perfetta l’uno dell’altro… Cath non serve più mentire…
-Non è questione di mentire è che se veramente io e Gil fossimo anime gemelle o Yin e Yang o whatever… adesso io e te non saremo su questa terrazza, non credi?!!? E poi credi che se io e Grissom fossimo stati qualcosa di più...- “o io fossi qualcosa di più per lui” pensò Cath…- Non ce ne saremo accorti
-Si sbaglia Cath lo hai detto tu…
-Bhe allora possiamo dire che oltre a sbagliare io e Gil abbiamo perso la nostra occasione, e l’abbiamo persa 20 anni fa..
-Siete impossibili… dite anche le stesse cose…- sorrise Sara…
-Evidentemente perché è la verità…
-No Cath… non è mai troppo tardi…
-Forse…- disse Cath tristemente – ma di una cosa sono certa per te e Greg non è troppo tardi… lui è ancora li per te…
- Come fai a saperlo?!?!
- Perché conosco Greg… è come me e io so per certo che se solo farai un passo verso di lui… lui sarà li.
- Sei sicura?!?!
- Al 100% ma per favore se decidi di fare il passo verso Greggo, devi esserne sicura al 200% non farlo soffrire…

Le due si guardarono e sorrisero… tranquille… avevano forse sbagliato tutto in 7 anni?!?!
- Perché prima d’ora io e te non abbiamo mai parlato così?!? – chiese Sara
- Per tanti motivi e per nessuno!! – rispose Cath…

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