Strange in love

di _Reita_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I want to stay on my own (but I need you) ***
Capitolo 2: *** Don't leave me...please ***
Capitolo 3: *** Broken ***
Capitolo 4: *** It's time to forgive. ***
Capitolo 5: *** Not happy ending. ***



Capitolo 1
*** I want to stay on my own (but I need you) ***


Nome:Takashima Kouyou

Nome:Takashima Kouyou.

Età:18.

Bè...due anni meno di me.Cosa potrà aver combinato questo ragazzo?A 18 anni è finito il tempo delle bravate.Già,ma inizia quello delle cazzate.Vere e proprie.Andiamo a vedere che ha combinato...

 

 

Sono in gabbia.Alla finestra ci sono le sbarre.La porta è blindata.Non sono una bestia.E poi so cavarmela da solo.Tra pochi mesi avrò 19 anni.Ormai so andare avanti.Non avevano il diritto di portarmi qui.E nemmeno di impicciarsi degli affari miei.A loro non deve importare se mia madre è morta quando avevo dieci anni di tumore.A loro non deve importare se da quel giorno in poi mio padre ha cominciato ad ubriacarsi,a stare fuori tutta la notte,se le mie sorelle hanno cominciato a vendere il loro corpo quando erano ancora bambine per poter mangiare un pezzo di pane al giorno e per poter vivere nella lurida soffitta dove sono cresciuto.A loro non deve importare.

 

 

Arrivo davanti la porta blindata.Dietro c'è il ragazzo.Un caso abbastanza difficile mi hanno detto...omicidio volontario...estraggo le chiavi da una tasca della mia giacca.Prendo un bel respiro prima di entrare.E' il mio primo caso...non ho che 20 anni,ho studiato tantissimo per poter laurearmi in psicologia in poco tempo...ma la soddisfazione ripaga la fatica,i sacrifici...

Infilo la chiave nella toppa e apro la porta.Mi appare un ragazzo dai lineamenti dolci,che guarda verso la finestra.Ha indosso una cannottiera bianca,leggermente sporca...

E' seduto ad una sedia dietro il tavolo.Vado verso lui.

 

 

Mi ripeto da ore che non devo piangere.Io l'ho fatto per le mie sorelle.La mamma mi diceva che dovevo proteggerle,e io l'ho fatto.Ho obbedito a mia mamma.E' un reato tenere fede ai ricordi...?

All'improvviso sento la porta che si apre.Continuo a guardare la finestra.Mi hanno detto che devo parlare con uno psicologo... non sono mica così complessato...

Sento dei passi che si avvicinano a me.Mi giro verso il rumore e vedo un ragazzo che avrà più o meno la mia età.Non può essere lui lo psicologo.E' troppo giovane.Bah,non mi interessa.Mi giro di nuovo verso la finestra,cercando di guardare oltre le sbarre...lì dove vi è il mondo vero...qui dentro sembra tutto finto...è tutto così irreale...

 

 

Mi siedo davanti il ragazzo.Lui continua a guardare verso la finestra.Prima si è girato un attimo verso me,e non ho potuto fare a meno di notare che ha un viso davvero molto dolce...e bello...

Poso il mio materiale sul tavolo mentre continuo a guardarlo.E ora...?Cosa dirgli...?

"Ehm!" Dico piano,tossendo leggermente.Lui si gira verso me con un'aria abbastanza scocciata e scettica.Non dice nulla.Scruto il suo viso lentamente.Deve esserci un errore...questo ragazzo non può aver commesso un reato...ha un viso troppo dolce... sembra quasi una ragazza...è davvero bellissimo...

 

 

Il ragazzo mi fissa.Cattura ogni singola parte del mio viso con lo sguardo.Alzo lentamente un sopracciglio prima di parlare.

"Bè?Che c'è?Cos'ho di strano?Mai visto un ragazzo prima d'ora?"

 

 

Arrossisco.Non mi ero reso conto di guardarlo così intensamente.Scrollo la testa e tento un sorriso.

"Scusa...pensavo"

 

 

Però ha un bel sorriso.E anche una bella voce.E' un pò rude...forte...mi dà un senso di sicurezza che non avevo più provato da dopo che la mamma era morta...

Ma non abbasso le difese.Questo qui appartiene alla mischia che vuole solo farsi gli affari miei.Ma non hanno una vita?A loro non accade mai nulla?Perchè non possono impicciarsi di quello che accade a loro?

Perchè devono dare una spiegazione a ciò che ho fatto?Ho ucciso una persona,e allora?Stava picchiando mia sorella.Se lo meritava.

 

 

Ora il ragazzo mi guarda.Devo parlare.Devo.

"Tu...sei Kouyou,vero?"

Lui annuisce leggermente.

"Io...sono Ryo Suzuki,sono...lo psicologo incaricato di occuparsi del tuo caso...dovremo...stare insieme quasi ogni giorno fino al giorno dell'udienza,tra tre mesi...io posso aiutarti,se mi riterrai degno di conoscere la tua storia...e se te la sentirai di parlare di te,della tua famiglia...e di cosa ti ha portato qui..."

 

 

Il ragazzo comincia a parlare.Sembra davvero impacciato e in imbarazzo...ma chi se ne importa...non ho tempo per pensare a lui e a quanto possa essere incapace nel fare il suo lavoro.Io devo pensare ad uscire di qui.Io devo tornare a casa.Se non lavoro mio padre non può prendere le medicine.E Akane è costretta a tornare in strada,di notte...ora che Saciko non può lavorare perchè si deve prendere cura del papà...

Rabbrividisco come sempre al pensare alle mie sorelle sul marciapiede.Puttane.Le mie sorelle sono delle puttane.Di giorno lavorano in una piccola fabbrica di tabacco a Ginza...di notte indossano minigonna e tacchi a spillo e non sono più persone.Non sono più delle giovani donne belle,allegre,spensierate.Di notte diventano oggetti di uomini che non sono degni di essere chiamati come tali.

 

 

Vedo il ragazzo irrigidirsi improvvisamente.Insintivamente gli prendo una mano.

"Te la senti di parlarne...?"

 

 

Al contatto della mia mano con la sua il mio corpo è attraversato da un brivido.Lo guardo negli occhi.Ha degli occhi bellissimi,nocciola,di una forma strana.Degli occhi che mi piace guardare.Degli occhi nei quali mi piace perdermi...

Scrollo la testa e ritiro la mano.

"No.Non me la sento.E poi perchè dovrei parlarne con te?Nemmeno ti conosco."

 

 

"Sai il mio nome,il mio cognome.Cos'altro vuoi sapere...?"

Mi chino vero lui,il mio viso e il suo sono vicinissimi ora,tanto che posso sentire il profumo della sua pelle.Lo guardo serio negli occhi.

"Non devi parlarne per fare un favore a me.A me non interessa di quello che è successo.E' solo il mio lavoro.Ma per te è qualcos'altro di più importante.Rischi di passare buona parte della tua vita in carcere,Kouyou.Se vuoi farlo...per me fa pure.Io non perdo niente.La vita è la tua,non la mia"

 

 

Il mio viso e il suo sono vicinissimi.Lo guardo freddamente.Però...davvero niente male lo psicologo.E poi sembra avere anche un bel caratterino.Ma non mi faccio certo mettere i piedi in testa da uno come lui.

"E allora se non perdi niente lasciami stare.Fammi andare in carcere per 30 anni.Fregatene di me.La vita è la mia,non la tua,l'hai detto tu."

 

 

Gioca a fare il duro questo ragazzino.Mi alzo da lui e appoggio la schiena alla sedia.

"Me ne sarei già fregato,credimi.Ma dato che è il mio lavoro,e devo per forza seguire il tuo caso almeno per i prossimi tre mesi, devo provare a cavarti di bocca qualche parola."

 

 

Mmm...mi piace davvero questo qui.E' deciso.Ostinato.

"Tanto per quanto io possa parlarne non capirai mai davvero cosa è successo.Li conosco quelli come te.Sono nati al Saint Luke,sono cresciuti in un bel quartiere del centro,tutte le domeniche shopping a Shibuya con la famiglia,scuola privata,a 20 anni già laureati grazie alle buone parole del papà."

 

 

Questo è davvero troppo.Scatto in piedi,sbatto le mani sul tavolo che ci divide.Lui sussulta leggermente.

"Ma cosa ne vuoi sapere tu?!Mio padre ha abbandonato me,mia sorella e mia madre quando io non ero ancora nato e mia sorella aveva appena tre anni!Mia madre è morta quando io ero appena bambino!Io e Sakumi siamo cresciuti in orfanotrofio!E quando avevo 13 anni ero già per strada a vendere sigarette per pagarmi gli studi!L'ho fatto fino a pochi mesi fa!Se sono laureato e già lavoro a 20 anni è solo merito mio!"

 

 

Il ragazzo respira irregolarmente.Io lo guardo appiattito contro lo schienale della sedia.Vedo che abbassa lo sguardo e il suo bellissimo viso si incupisce.Probabilmente gli fa male parlare di sè stesso.Abbasso lo sguardo anche io.Forse potrei parlare con lui.In fondo non è messo molto meglio di me...

 

 

Mi siedo con lo sguardo basso e le mani ancora poggiate sul tavolo.Scrollo quasi impercettibilmente la testa mentre cerco di riprendere la calma.

"Kouyou...dovresti parlarne.Io non ho mai ucciso nessuno,ma credo di poter capire come ci si sente"

 

 

Alzo lo sguardo su di lui,poi guardo verso la finestra.

"Quello è solo l'ultimo dei miei pensieri"

Rivedo mia sorella Akane,i vestiti scomposti,il trucco sbavato,su quel letto,che cerca di ribellarsi dalla presa di quel mostro,che le sta sopra a cavalcioni,le tiene i polsi,le succhia avidamente la pelle sul collo.E poi le grida di Akane...

"Kouyou!Non piangere..."

E' la voce del ragazzo a riportarmi al presente.Sto piangendo?Mi porta una mano al viso,raccoglie qualche lacrima con la punta delle dita,accarezzandomi lievemente.

"Non piangere..." ripete,dolcemente.E' scomparsa ogni minima traccia di ira dalla sua voce.

 

 

Gli sfioro piano una guancia con le dita.Vuole fare tanto il duro...ma invece è solo molto fragile.Gli sorrido dolcemente.

"Ascolta,Kouyou...ho visto di persona come tengono le celle qui dentro,e non mi sembra giusto tu debba vivere in un posto del genere...non ancora...se vuoi...puoi venire a vivere a casa mia e di mia sorella,puoi occupare la sua stanza per i prossimi mesi, lei sta frequentando uno stage in Europa...se vuoi,puoi venire a casa mia già dalla settimana prossima...chiederò in direzione,ma non credo ci siano problemi..."

 

 

Lo guardo con gli occhi velati dalle lacrime.E' l'unica persona che si sia mai presa cura di me.Nemmeno alle mie sorelle in fondo importava davvero di me...e poi mi conosce da appena 10 minuti...

Annuisco piano.

"Grazie..."

Una sera della settimana dopo.Sono seduto sul letto della mia cella,la valigia pronta poggiata accanto a me.Mi guardo le scarpe.Io e Ryo ci siamo visti ogni giorno per tutto il giorno dalla settimana scorsa...mi sono accorto di provare un'attrazione fortissima per lui...Alzo la testa di scatto quando sento la porta aprirsi.E' lui.

 

 

"Salve Kouyou!"

Lui mi sorride.Dei quanto è bello...sono davvero attratto da lui...chissà,magari potrebbe nascere qualcosa tra noi,prima o poi...Usciamo insieme dal carcere.Arrivati a casa mia mangiamo velocemente,gli mostro la stanza dove dovrà stare e vado in camera mia per prepararmi per la notte.

E' notte fonda ormai.Sono già tre settimane che Kouyou sta a casa mia.Sono stanco ma non riesco a dormire.Penso a lui.Lui è nella stanza vicina alla mia,cazzo...e io non posso far finta di non aver voglia di andare da lui e farlo mio...deglutisco e chiudo gli occhi.All'improvviso sento una porta che si apre e dei passi che vengono verso la mia stanza.Apro gli occhi e mi volto verso la porta aperta.C'è Kouyou.Mi alzo a sedere.

"Kouyou...cos'è successo...?"

 

 

Deglutisco piano.Lui è lì,seduto su quel letto.Sento il bisogno di dormirgli accanto... solo questo...per sentirmi al sicuro...oggi,8 anni fa,la mia vita crollava inevitabilmente...

"Ryo posso...posso dormire con te...?"

 

 

Arrossisco leggermente mentre mi protendo per accendere la luce.Socchiudo leggermente gli occhi e noto che ha gli occhi lucidi.

"Hai...hai pianto,Kouyou...?"

Lui annuisce impercettibilmente.Io batto due volte sul letto accanto a me.

"Dai...vieni qui."

 

 

Vado verso lui con il cuore in gola.E' inutile che continuo a negare.Non voglio dormire con lui solo perchè mi sento insicuro...voglio stare semplicemente un pò a contatto con lui...

Lui scosta le coperte e mi fa spazio sul letto.Mi siedo accanto a lui...

 

 

Gli sistemo le coperte addosso,sfiorandogli leggermente il corpo e rabbrividendo a ogni minimo contatto.

"Kouyou...perchè hai pianto?"

Lui si limita a guardarmi e a scoppiare in lacrime di nuovo.

Dopo un attimo di indecisione lo abbraccio e lo stringo forte a me.

"Kouyou...cosa succede?Me lo dici cosa succede?E cosa è successo,magari..."

Mentre parlo gli accarezzo leggermente la schiena.Lui si stringe forte a me e sento il suo corpo tremare lievemente.

 

 

Mi lascio stringere dalle sue braccia forti e mi tengo stretto a lui.Non ho voglia di parlarne ora.Forse domani mattina.Ma ora no.Alzo il mio viso verso il suo.Siamo così vicini...

 

 

Vedo il suo viso davanti al mio,vicinissimo.

"Kouyou..."

Gli metto una mano su una guancia,raccolgo con il pollice una lacrima accarezzandolo.

"Sei bellissimo..."

I nostri visi si avvicinano piano.Il contatto fra le nostre labbra è minimo...è un bacio lieve...timido...dolce...

Mi guarda intensamente prima di poggiare di nuovo le sue labbra sulle mie,e io questa volta sono deciso a non farlo scappare via...allora gli schiudo le labbra con la lingua...

 

 

Spalanco gli occhi quando sento la sua lingua dentro la mia bocca...ma presto lo stupore lascia spazio al piacere...le nostre lingue si toccano,si ritraggono,lisciano il palato,poi si incontrano ancora,e ancora,e ancora...mentre ci baciamo porto una mano sulla sua nuca e lo gratto piano con le unghie...

 

 

Quando è finita l'aria ci stacchiamo,anche se a malincuore.Sorrido senza dire nulla.Sento che sono caldo sulle guancie.Anche lui è rosso...è così bello...

 

 

Gli sorrido.

"Lo volevo da morire questo bacio..."

 

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Capitolo 2
*** Don't leave me...please ***


Ci addormentiamo abbracciati

Ci addormentiamo abbracciati.Il giorno dopo quando mi sveglio tasto con la mano lo spazio sul letto accanto a me.E' freddo.E vuoto.Mi alzo di scatto a sedere e poi in piedi.Esco da camera mia,cerco Kouyou nella sua stanza.Lo trovo seduto al davanzale della finestra,le ginocchia raccolte tra le braccia.Guarda fuori.Mi avvicino a lui.

"Kouyou..."

 

 

Mi giro verso Ryo.Perchè l'ho baciato ieri notte?Io non posso lasciarmi andare.Non posso concedermi il lusso di innamorarmi davvero di lui.Probabilmente per lui è stato solo uno sfizio baciarmi...giusto per aggiungermi alla lista...è così bello che può avere tutti...di uno come me non se ne fa niente,lo so.

"Buongiorno Ryo"

 

 

Vado verso la finestra e mi chino su lui per baciarlo di nuovo...è stato il bacio più bello della mia vita,quello di stanotte...appena un attimo prima che le nostre labbra si tocchino,lui si tira indietro.Io mi tiro su e lo guardo senza capire.Ho fatto qualcosa di sbagliato...?Oppure ho sognato tutto e stanotte non c'è stato nulla tra noi?

"Che c'è,Kouyou?"

 

 

Vederlo lì,con quell'aria ferita dipinta sul volto,mi dà la botta finale.E' inutile.In un mese o poco meno mi sono innamorato di lui...

No.Non devo.Mi volto di nuovo verso la finestra.

"8 anni fa è morta mia madre,oggi."

Sento delle braccia calde che mi abbracciano all'altezza delle spalle...porto una mano su una delle sue,e la stringo forte.Cedo.E' impossibile innamorarsi così in fretta...o no?

 

 

"Mi spiace..."

Avvicino il mio viso al suo e gli stampo piano un bacio su una guancia.

"Mi spiace davvero,Kouyou...ne vuoi parlare...?"

 

 

Giro il viso verso il suo e mentre parlo gli sfioro le labbra con le mie.

"Si..."

 

 

Gli bacio lievemente le labbra,poi mi alzo da lui e mi siedo sul letto,incrociando le gambe.Lui si gira verso me,e io mi allungo verso lui per accarezzargli una guancia.Non è possibile che mi sia già innamorato di lui.Non è possibile.Lo conosco da quattro settimane.Eppure ogni volta che mi guarda una fitta mi trapassa il petto...

Scrollo la testa.E' così.Sono innamorato.

"Allora parlamene..."

Una buona conversazione è l'ideale prima del sesso...arrossisco subito al mio pensiero.Fare sesso con Kouyou...?Lo guardo mentre abbassa lo sguardo.No,non mi dispiace per niente l'idea...

 

 

Vedo che arrossice ma non gli chiedo il motivo.Forse si chiede come me se stiamo insieme o no.Lascio da parte i miei dubbi riguardo noi due e chiudo gli occhi dopo avere abbassato lo sguardo.Devo parlare di mia madre.Devo parlargli di me.

"Ecco,vedi...mia madre era soggetta a una malattia terribile...non avevamo i soldi necessari a mandarla in una clinica privata per farla curare...e ogni giorno che passava la vedevamo spegnersi...fino a quando,quel giorno,8 anni fa..."

Mi si incrina la voce al ricordo.Lui si alza e mi abbraccia stretto.Stiamo così per alcuni minuti,poi,sempre tenendolo abbracciato,riprendo a parlare.

"Da quel giorno...è cambiato tutto.Mio padre ha iniziato a bere,a portare ogni sera una donna diversa a casa,consumando i suoi risparmi in notti di sesso e alcool...io non avevo che 10 anni,non potevo lavorare...le mie sorelle avevano finito entrambe la scuola...Saciko aveva 13 anni...Akane 15...iniziarono a lavorare...ma i pochi soldi che guadagnavano non bastavano a sfamare quattro persone e a pagare l'affitto.Nel frattempo la salute di mio padre peggiorava piano piano...la vita sregolata che conduceva e gli eccessi lo costrinsero a lasciare il lavoro e a passare tutto il tempo a letto.Per pagare anche le medicine a mio padre,Saciko e Akane furono costrette a...a..."

Non ce la faccio più.Cedo e inizio a tremare e piangere tra le sue braccia...

 

 

"Kouyou...Kouyou non piangere..."

Lo stringo forte a me.Ho ascoltato la sua storia senza mai interromperlo.So quanto costi parlare di cose tanto importanti e difficili...

"Kouyou...non ti preoccupare...ora ci sono io con te...io...io non ti lascerò...io..."

Chiudo gli occhi e respiro profondamente.

"Io credo davvero di amarti"

 

 

Spalanco gli occhi.Crede di amarmi...?Nonostante tutto non posso fare a meno di sorridere tra me.

"Anche io...però io non lo credo.Io ne sono certo..."

Ci teniamo abbracciati ancora un pò,poi lui abbassa il viso verso il mio e mi bacia sulle labbra con passione.Io ricambio e per la foga lo spingo leggermente indietro.Lui perde l'equilibrio e finiamo stesi sul letto,lui sotto di me.Arrossisco.Gli tengo i polsi con le mani.

Gli scruto il viso.Dei se è bello...

 

 

Mi sollevo leggermente per baciarlo sul collo,cogliendolo distratto a guardare il mio viso.Lui gira il volto verso il mio e mi bacia sulle labbra.Ci baciamo ancora a lungo,poi quando ci stacchiamo io comincio a baciargli,leccargli e a volte mordergli piano il collo.Lui getta la testa all'indietro,sento il suo cuore martellargli nel petto e il suo respiro farsi irregolare.Mi muovo piano e ribalto le posizioni.Ora sono io ad essere sopra di lui.Ha gli occhi chiusi,la bocca semi-aperta,le guancie e le labbra arrossate. Mi chino su lui e lo bacio lievemente sulle labbra,poi gli lecco una guancia prima di scendere sul collo.Lascio dei segni rossi sul mio cammino,succhiandogli avidamente quella pelle candida...gli infilo le mani sotto la schiena e sotto la maglia,accarezzandogli la pelle nuda.Lo sollevo leggermente e gli levo di dosso quell'impiccio...ora è a torso nudo...

 

 

Sto impazzendo.Ryo mi sta facendo impazzire...spalanco gli occhi.Stiamo per fare l'amore.Ma io voglio davvero...?

Si.Si,voglio fare l'amore con lui.Chiudo gli occhi e tento di godermi le sue carezze,i suoi baci...ma è inutile.La mente fugge a quel giorno...

*Rientro in casa verso le 5 del mattino.Al lavoro c'è stato un problema e mi sono dovuto trattenere molto oltre l'orario. Quando varco la porta di casa sento delle grida.Dopo un iniziale attimo di sbigottimento e paura corro in camera di mio padre.Non c'è nessuno.Allora vado nella piccola stanza dove dormiamo io e le mie sorelle.E allora vedo.Vedo Saciko accucciata in un angolo,gli occhi lucidi e pieni di timore,le ginocchia raccolte al petto.Fissa un punto del pavimento. Vedo Akane,stesa sul letto,che si muove freneticamente,cercando di scappare...sopra di lei c'è un uomo,in ginocchio, seduto sulle gambe di mia sorella per non farla scappare.Tenta di slacciarle la camicetta,ma Akane si dimena...allora lui le rifila un sonoro ceffone,per farla stare ferma.No.Questo è troppo...*

Apro di nuovo gli occhi di scatto.Non posso.Non ce la faccio.Spingo via da me piano Ryo e mi alzo a sedere.Ora lui è in ginocchio a cavalcioni su di me.Ha gli occhi lucidi dalla voglia e socchiusi.Non capisce.Non riesce a capire.

 

 

"Kouyou...che c'è?"

E adesso che succede?Non mi sembrava troppo dispiaciuto all'idea di fare l'amore...gli accarezzo una guancia con la punta delle dita.Lui sottrae bruscamente il viso al mio tocco.

 

 

Di nuovo quell'espressione ferita.Non capisce.

"Come puoi pretendere che io faccia l'amore con te...quando 8 anni fa moriva mia madre?"

Parlo a denti stretti.Uso un tono freddo e maligno che non avrei voluto utilizzare con lui.Lui abbassa lo sguardo.Si toglie da me,si alza e se ne va in camera sua.Sento la porta sbattere.Chiudo gli occhi e mi lascio cadere steso sul letto.Che idiota che sono.Potevo dirgli con più grazia che non volevo fare l'amore...lui avrebbe capito...

 

 

Sono seduto sul letto di camera mia.Ok,d'accordo,forse non è il giorno giusto per fare l'amore...e in fondo è ancora presto... però ha usato quel tono...

Mi allungo verso il comodino,apro un cassetto e estraggo un pacchetto di sigarette pieno a metà.Ne prendo una a caso e la accendo.Guardo verso la finestra mentre fumo.

Che bastardo però...poteva dirlo da subito che non voleva fare niente...

Abbasso gli occhi verso il cavallo dei miei pantaloni,dove una certa conoscenza ha preso vita.E ora?Come la mettiamo...?Potrei andare in camera sua e violentarlo.Mmm...non male come idea...

Scrollo la testa e tiro troppo fumo...ecco,ora mi gira anche la testa...chiudo gli occhi...

 

 

Mi alzo dal letto.Devo chiedergli scusa,cosa che non ho mai fatto con nessuno...ma con lui devo farlo...vado fino in camera sua. Busso piano alla porta.Nessuna risposta.Me ne frego e entro.Una nuvola di fumo mi riempe i polmoni.Lui è seduto sul letto,il viso volto verso la finestra,una sigaretta fra l'indice e il medio della mano sinistra.Non si gira verso me quando entro.Vado verso lui,gli prendo la sigaretta dalla mano e la spengo sul posacenere poggiato sul comodino.

"Non devi fumare...fa male..."

 

 

Rimango con il viso girato verso la finestra.

"Fa male anche quando ti dicono di amarti e poi ti trattano come se fossi una bestia"

 

 

Abbasso gli occhi.Mi mordo forte il labbro inferiore per non rispondergli a tono.Ormai so come è fatto e so anche che ha un carattere forte quanto il mio...finiremmo per litigare...e io non voglio litigare con lui...non ora...io lo amo...e lui ama me...non voglio rovinare tutto...

Mi chino su lui e avvicino il mio viso al suo.Gli premo alcune dita su una guancia e gli giro il capo verso me.Le nostre labbra sono vicinissime e non posso fare a meno di guardargliele mentre gli parlo.

"Scusami...scusami davvero,Ryo...ho sbagliato...ma tu meglio di me sai che è difficile a volte controllarsi..."

 

 

Mi tolgo bruscamente le sue dita di dosso e allontanto il mio viso dal suo.

"Ma so anche che qualche volta le persone dovrebbero controllarsi.Non hai 10 anni,Kouyou."

 

 

Abbasso lo sguardo.Già,non ho 10 anni.Non li ho mai avuti.Mi sono stati rubati.I miei 10 anni sono morti con mia madre.

Un giorno ero bambino e quello dopo già adulto.Ho conosciuto la morte quando non sapevo cosa fosse la vita.Sono stato privato di qualcosa che era mio diritto avere,la mia infanzia.E,molto di più,sono dovuto crescere senza lei.Qualche volta vorrei che fosse ancora qui...perchè me l'hanno portata via?Era mia,di Saciko,di Akane,di papà.Era nostra.Ci voleva bene.Anche se non c'era nulla per cui essere allegra lei sorrideva.Lei ci diceva cosa era buono e cosa no.Come posso capire io ora cosa è bene che faccia se lei non c'è più?Con lei se n'è andato tutto.Quando è morta lei sono morto anche io...

Sento il labbro inferiore tremare.Mi sto proprio rammollendo...

Le lacrime cominciano a scorrere calde sulle mie guancie,il corpo a volte è scosso dai singhiozzi.Mi manca...mi manca da morire...e ora che avevo trovato qualcuno che avrebbe potuto colmare quel vuoto...

Crollo in ginocchio accanto al letto,poi mi poggio sui talloni e mi copro il viso con le mani...

 

 

Mi alzo a sedere e mi chino su di lui,in ginocchio a terra.

"Kouyou..."

Mi inginocchio accanto a lui.Ho poca esperienza come psicologo,ma credo si senta solo...soffre per la mancanza della madre,è ovvio...io almeno sono cresciuto in un orfanotrofio,lui è cresciuto da solo...

Lo prendo tra le mie braccia,cerco di calmarlo strofinandogli una mano su un braccio.Infilo la testa fra i suoi capelli e lo cullo piano,come si fa con un bambino.

"Sshh...buono Kouyou...sta buono..."

Continuo a parlargli a voce bassa,con la testa fra i suoi capelli biondi e lisci,tentando di calmarlo.

"Kouyou...lo so che ti manca tanto tua madre...e non avrei dovuto arrabbiarmi in quel modo,poco fa...sai che gli uomini sono superbi...nessuno soffre come soffrono loro,nessuno può conoscere il dolore meglio di quanto non lo conoscano loro...ma io e te abbiamo lo stesso dolore...siamo cresciuti senza genitori...un dolore che non può essere colmato..."

Chiudo gli occhi prima di continuare.

"Ma può essere sostituito da gioia,da felicità,da allegria...qualcosa che non lo distrugge ma lo limita..."

Gli accarezzo lentamente la schiena.

"E so cosa vuol dire perdere una madre da bambino e non avere la presenza di un padre...affidarsi solo alle sorelle o ai fratelli maggiori...e vivere costruendosi le certezze da soli...è difficile...e lascia un vuoto grandissimo...immenso..."

Gli prendo il viso tra le mani,guardandolo negli occhi.

"Ma dammi la possibilità...di colmare parte di quel vuoto..."

 

 

Lo guardo con gli occhi ancora pieni di lacrime.Non capisco se ha detto tutto ciò come psicologo...o come uomo.Porto una mia mano sul suo viso,gli accarezzo tremante una guancia con la punta delle dita.

"Mi ami,Ryo...?"

 

 

Sorrido dolcemente.
"Si"

 

 

Riprendo a piangere e poggio la testa su una sua spalla.Non mi sembra possibile di non essere più solo.Non è possibile. Ma è così.Lui mi ama,mi proteggerà,potrò finalmente smettere di farmi passare da forte quando invece vorrei solo piangere...ho ucciso una persona,ho visto un uomo morire,ho visto le mie sorelle terrorizzate,ho visto mio padre scuotere il capo in segno di disapprovazione quando è arrivata la polizia,chiamata dai vicini,insospettiti dalle urla che venivano dalla soffitta dove vivevo.E ho sempre finto noncuranza,indifferenza...in fondo la mia vita era finita.

Ma ora può ripartire.C'è Ryo con me,e mi ama,mi capisce,mi tiene tra le sue braccia forti e calde e io lo amo,lo capisco,e piango tra le sue braccia forti e calde,e sarà così per sempre...

E quando sarò pronto faremo l'amore,diventeremo una sola cosa,e sarà bellissimo,perchè ci amiamo,perchè ora lui è mio e io sono suo,e è così...

"Non lasciarmi,Ryo...per favore...io...io ti amo..."

 

 

"No...non ti lascio..."

Lo stringo ancora a me.Piano piano il suo corpo smette di tremare.

"Ti amo...ti amo tanto Kouyou..."

E così stiamo insieme.Passano i giorni.Kouyou preferisce non parlarmi ancora di lui,della sua storia,e io non voglio forzarlo. Ormai dormiamo insieme ogni notte,me non siamo mai andati oltre i semplici baci...

 

 

E' notte fonda.Non riesco a dormire.Ryo dorme accanto a me,mi cinge delicatamente i fianchi con un braccio.Lo guardo dormire.E' così bello.Voglio fare l'amore con lui...ormai stiamo insieme da tre settimane,e lo desidero così tanto...

"Amore...amore svegliati..."

Gli soffio le parole sulle labbra prima di baciarlo dolcemente,senza esercitare pressione.Lui mugola piano,poi apre gli occhi lentamente.

"Ryo...facciamo l'amore..."

 

 

Il sonno mi passa di colpo.Fare l'amore...?!

"Kouyou...ti senti bene?Hai bevuto troppo ieri sera a cena?"

 

 

Rido piano cercando di soffocare la tensione e il pizzico di paura che mi hanno avvolto il corpo.

"No...sono sobrio..."

Gli accarezzo una guancia e deglutisco.

"Facciamo l'amore..."

 

 

Sbarro gli occhi e lo guardo confuso.Ma mi sta prendendo in giro...?

"Kouyou...ne sei sicuro?"

Lui annuisce e si avvicina a me per baciarmi.Io gli infilo una mano sotto la maglia del pigiama mentre ci baciamo e gli sfioro con la punta delle dita i fianchi e la schiena.Lui mi butta le braccia al collo e poggia il mento su una mia spalla,mentre io riempo il suo collo candido di baci,laciando una scia umida con la lingua.Continuo ad accarezzargli la schiena.Le mie mani salgono verso le sue spalle.Lo stacco leggermente da me per togliergli la maglia...

 

 

Sono semi nudo,fra le sue braccia...e ho così voglia di stare con lui,di farmi amare...chiudo gli occhi.E un'immagine mi passa davanti.E' il viso pallido e inerte di quell'uomo...

Apro gli occhi di scatto.Non ce la faccio...

"Ryo...Ryo non ce la faccio..."

 

 

Mi fermo di scatto e apro gli occhi,fermando le labbra sul suo collo.Mi alzo da lui.

"Non ce la fai...?"

Lui abbassa lo sguardo e non risponde.

"Non ce la fai,Kouyou?"

Ripeto,spazientito.

"Cos'è,ti diverti a prendermi in giro?Oppure ti piace farmi eccitare e poi lasciarmi così...?"

Mi allontanto da lui,mi siedo sul letto,apro il cassetto del comodino e tiro fuori un pacchetto di sigarette.Lo apro.Vuoto.Cazzo.

Devo fumare.Mi alzo in piedi,mi tolgo i pantaloni del pigiama e infilo velocemente un paio di jeans.Prendo una giacca a caso e la indosso, senza mai guardare verso Kouyou.Sento il suo sguardo fisso su di me.Esco dalla stanza e da casa,corro in strada, poi mi blocco.Comincio a camminare piano,non ho fretta di tornare in casa,anzi...

 

 

Sento la porta di casa sbattere.E' uscito.Mi ha lasciato solo,sul letto,senza maglia.Chino la testa e inizio a piangere.Lo so,questa volta ho sbagliato...

 

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Capitolo 3
*** Broken ***


Finisco senza accorgermene nei quartieri "bassi" della città

Finisco senza accorgermene nei quartieri "bassi" della città.Sono in una strada illuminata scarsamente.Ho lo sguardo fisso a terra.Una voce femminile mi chiama.

"Ehi,bel biondo con la benda,tu..."

Io alzo lo sguardo verso la voce.E' una ragazza,avrà qualche anno più di me,appoggiata ad un muro.E' vestita con una gonna che non le copre niente e un bustino che le lascia la pancia scoperta.

Eccomi qui,abbordato da una puttana (se non è troppo stupenda sta frase xDDDDDDDDDD nd _Reita_)

La ragazza continua a parlare guardando verso il cavallo dei miei pantaloni.

"Mmm...è già sveglio il tuo amichetto vedo..."

Abbasso lo sguardo e noto anche io una certa conoscenza.Tutta colpa di Kouyou.Che imbarazzo...

La ragazza viene verso me e accarezza il mio punto più sensibile da sopra i pantaloni,poi avvicina il suo viso al mio e mi soffia sulle labbra...

"Vieni con me...il tuo amico prende freddo...e io ho un posto caldo e sicuro dove può stare..."

Non posso.Non posso.Kouyou...

Al diavolo Kouyou!Lecco le labbra della ragazza prima di parlare sorridendo malizioso.

"Mmm...portami dove vuoi..."

Mi sveglio frastornato...e completamente nudo.Vedo la donna accanto a me dormire beatamente.Chiudo gli occhi e cerco di non pensare a quella notte.Mi alzo,mi vesto in fretta,lascio del denaro sopra al posto che ho occupato in quel letto e me ne vado.Esco da quella stanza,da quella casa,piena di uomini che hanno pagato per una notte di sesso,che hanno trattato una ragazza come fosse un oggetto,che non sono degni di essere chiamati come tali...uomini come me.

Come ho potuto fare una cosa del genere?Ho tradito Kouyou,il mio Kouyou...come ho potuto fare una cosa simile...corro verso casa...apro il portone,infilo le scale...arrivo davanti la porta del mio appartamento...

Non riesco a trovare la forza per entrare...

 

 

E' mattino ormai.Sono ancora seduto nel letto,con lo sguardo fisso nel vuoto.

Sento una chiave che si infila nella toppa,che fa scattare la serratura.La porta che si apre.
Mi alzo di scatto e esco dalla stanza,finalmente è tornato...devo chiedergli scusa,ho sbagliato,non posso fare l'orgoglioso adesso...

"Ryo!!!Ryo ti prego perdonami..."

Corro tra le sue braccia e lo stringo forte a me,ma lui non ricambia la stretta...allora mi stacco...

"Non...non mi perdoni...?"

 

 

Ha un'espressione pentita e colpevole allo stesso tempo dipinta sul volto...è così bello...lo amo da morire...eppure l'ho tradito...con una puttana...

"Kouyou...Kouyou io...stanotte..."

Smetto di parlare,non ce la faccio ad andare avanti...scoppio in lacrime...

 

Lo guardo senza capire.Piange.

"Stanotte...stanotte cosa...?"

E allora capisco.Ne avrà a milioni di donne che vogliono una notte con lui...

"Sei...stato con un'altra...?"

 

 

"Sono...sono stato con una..."

Non riesco a dire quella parola...eppure è così,sono stato con una puttana...

 

 

Non posso crederci...è stato con una puttana...allora...anche lui è uno di quegli schifosi...

"Avanti!Avanti dillo con chi sei stato!Con una puttana!!Dillo!Non ti vergognavi così tanto,stanotte,quando te la sei andata a cercare,eh?!Mi fai schifo!!Mi fai solo schifo!!E mi faccio schifo io,per amare uno come te!!"

Corro in camera mia prima di scoppiare a piangere...non voglio che mi veda...

Qualche ora più tardi sono seduto sul davanzale della finestra.Ho trovato una sigaretta e un accendino in camera (probabilmente dimenticati qui da lui) e,anche se mi ero imposto di non farlo,sto fumando.

Mi ha tradito con una puttana...che può essere stata anche mia sorella...che razza di...

Bussano alla porta.

"Va via!Non ho voglia di parlare con un animale come te!"

 

 

"Uruha...Uruha per favore..."

Provo ad aprire la porta ma è stata chiusa a chiave...

"Ti prego Uruha...lasciami spiegare..."

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Capitolo 4
*** It's time to forgive. ***


Ohayooooooooooooooo

Ohayooooooooooooooo!!!!!+si sbraccia+ Sono tornata con un nuovo capitolo!Cortino magari…ehm ehm >_>” Apprezzate lo sforzo, ci ho lavorato su per un’oretta buona (e alla fine il risultato è uno schifo =_=” )

Miei cari…so che magari a molti non piace troppo questa fic (non sta andando troppo bene in effetti…che delusione professionale +piange+) però mi aiutereste molto se mi diceste cosa non vi piace e in cosa ho sbagliato. Forse riuscirei a migliorare.

Infine, un milione di grazie a tutti coloro che hanno seguito questa storia e hanno commentato (solo la Junemi mi sa…ehm ehm >_<” ) Tra poco spero di concluderla…

Kisuuuuuuuuuuuuuuuuuuuu ~ e buona lettura ^^

 

 

It’s time to forgive.

 

Piango convulsamente, sento quasi il respiro mancarmi…guardo fuori dalla finestra, il cielo è sereno…è un bel pomeriggio di fine inverno…chiudo gli occhi e immagino come fosse andata se mia madre non fosse morta. Probabilmente vivremmo ancora nella soffitta, ma papà non si sarebbe ammalato, Saciko e Akane non si sarebbero prostituite, io non avrei ucciso quell’uomo, non sarei finito in questa situazione assurda…

Ma non mi sarei innamorato di Ryo, non avrei mai sperato che tutto migliorasse…non mi sarei mai sentito amato come mi sento ora, anche se si è comportato davvero da stupido quella notte…

Ma è un uomo…e la carne è carne.

Quanti giorni sono passati…?

Tanti. Troppi.

Cosa aspetti a perdonarlo, Kouyou…?

E’ stato difficile vivere nella stessa casa ed ignorarsi. Per fortuna che a volte usciva per andare al lavoro.

E’ difficile anche andare in camera sua, dove credo che sia, e perdonarlo.

Ma lo sto facendo comunque.

Arrivo davanti alla porta e entro senza bussare. Resto all’ingresso. Lo guardo steso sul letto che legge un libro.

“Ora siamo pari.”

 

 

Steso sul letto, a non fare niente. Beato ozio.

Poi decido che leggere non può farmi male. Prendo un libro, uno a caso – e mi capita “Il giro del Mondo in 80 giorni” di Jules Verne. Bah. –

Sono immerso nella lettura quando sento la sua voce dire, in tono abbastanza ironico – o almeno, io lo interpreto così – :

“Ora siamo pari.”
Mi giro verso la porta e lo vedo lì, bellissimo come sempre. Mi alzo a sedere sul letto.

“Ah?”
E’ tutto quello che riesco a dire.

 

 

Roteo le palle degli occhi. Ma sorrido.

“Baka desu, Ryo-kun.”

Vado verso lui. Mi siedo sul letto accanto a lui.

“Facciamo pace, Ryo…?”

 

 

Sorrido.

“Si.”

Lui si fa più vicino e allora gli lascio un bacio. E un altro, e un altro…

 

 

Il giorno dopo

 

Mi sveglio di soprassalto. Mi metto a sedere sul letto. O almeno, ci provo. Dio che dolore al fondoschiena…

Poi sento uno sbadiglio accanto a me. (ho sbadigliato anche io =_=” nd _Reita_)

Ryo.

Sorrido. Abbiamo fatto l’amore. Finalmente.

Ho capito che quello che è successo alle mie sorelle non è successo a me.

E poi, alla fine, era il loro lavoro.

Mi sento maledettamente egoista, ma non importa.

Non ora.

Lo sento mugolare e lo guardo muoversi leggermente. Si è svegliato.

“Buongiorno” dico, dopo essere finalmente riuscito a sedermi (oddiooooo!!!xDDD Nd _Reita_)

 

 

“Buongiorno…”

Ho la voce ancora impastata dal sonno. Ma sto sognando o no…?

“Kou-chan, ma noi stanotte abbiamo fatto l’amore o ho sognato tutto?”

 

 

“Abbiamo fatto l’amore, baka.”

Mi chino su di lui e lo bacio.

“Aishiteru…”

 

 

“Anche io…” (+non sa come si dice “anche io” in giapponese. xD+ scusate l’ignoranza!! +si prostra ai piedi dei lettori+ nd _Reita_)

“Più della mia stessa vita Kouyou…”

 

 

Sorrido alle sue parole dolci. Poi una triste consapevolezza mi riporta alla realtà.

“Tra un mese c’è…il processo…”

 

 

Il processo…me ne ero completamente dimenticato.

“Non preoccuparti amore…lo affronteremo insieme. Ti aiuterò. In ogni modo possibile.

 

 

Annuisco. Gli credo. Voglio credergli. Mi butto tra le sue braccia,desiderando che questo momento non finisca più…

 

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Capitolo 5
*** Not happy ending. ***


E finalmente ho trovato il tempo e la voglia di finire questa ficci

E finalmente ho trovato il tempo e la voglia di finire questa ficci...nonostante tutti i buoni propositi, non sono riuscita a tirare fuori un lieto fine.

C’è un piccolo messaggio qui dentro...l’amore vero non finisce mai.

Ok, posso anche uccidermi =_________=” *si suicida*

 

 

Not happy ending.

 

I giorni che ci separano al processo passano velocemente. Così come le notti. Le nostri notti insieme. Passate ad accarezzarci, a sorriderci, a dirci “ti amo” a vicenda, a fare l’amore…

E pensare che tra pochi giorni tutto questo sarà un ricordo…ci fa solo stare male.

Perché ci amiamo, come il primo giorno…e continueremo a farlo…

 

 

La vigilia del processo. Sono seduto sul divano, in salotto. Nella casa di Ryo. Nella nostra  casa. Quella casa che ha visto crescere il nostro amore, giorno dopo giorno. Ma che da domani non ci vedrà più insieme…comunque vada.

Sto aspettando che rientri. Devo parlargli. Ho preso una decisione…perché lo amo da morire. E non voglio coinvolgerlo in tutto questo. E’ strano…lui è l’unica persona di cui avrei bisogno.

Sento la chiave girare nella porta, la serratura che scatta…

E’ lui.

Respiro profondamente. Sento già le lacrime bruciarmi gli occhi. Dio, lo amo, lo amo da morire…ma devo farlo…lui…non deve soffrire…

Sento la sua voce chiamarmi dall’ingresso, e io lo chiamo a mia volta…

“Ryo…sono in salotto…”

E sento i suoi passi avvicinarsi…quei passi che ho sempre atteso con tanta gioia…

Ma non posso.

Perché lo amo.

 

(¯*°`- . _ . -´°*¯)

 

Un giorno? Un mese? Un anno?

Non lo so. Non so quanto tempo è passato, dall’ultima volta che l’ho visto.

So solo che io, da quel giorno...non vivo più.

Quel giorno. Non uno qualsiasi. Il giorno del processo.

Se chiudo gli occhi, posso vederlo ancora, davanti a me.

Spaventato, con gli occhi sgranati. Quegli occhi che tanto amavo, e che amo tutt’ora, aperti a dismisura. Ricordo ancora che lo paragonai ad un cerbiatto. Un dolce, innocuo cerbiatto, autore di un delitto atroce. E dentro di me gridavo, gridavo che non poteva essere condannato, non poteva. Perché Uruha, il mio Uruha, quel cerbiatto spaurito...mi amava. E il suo amore, quell’amore che lui nutriva per me, lo assolveva da ogni peccato.

Dio. La sera prima. Il nostro ultimo litigio. La nostra ultima notte d’amore.

 

“Lo faccio per il tuo bene, Reita...ti amo, Reita. E non voglio che passi il resto della tua vita nel mio ricordo...”
“Uruha, sii...sii ragionevole. E’ inutile chiedermi questo.”
“E’ meglio così...

 

E, nonostante le sue parole, ci siamo amati, amati come mai prima d’ora. Perché era l’ultima volta.

 

Sono andato a trovarlo, qualche volta. In ogni momento libero.

I capelli sfatti, il trucco ormai assente, quella maledetta tuta arancione –lui odia l’arancione, l’ha sempre odiato, lo so– . Il mio Uruha.

Quella lastra di vetro spessa almeno quanto la barriera che nonostante tutto si andava creando fra i nostri cuori ci ricordava in ogni momento quanto non fossimo liberi di amarci.

 

Non potrò più amare nessuno. Per il semplice motivo che ormai il mio cuore appartiene ad un’altra persona.

 

E non farò nulla per riprendermelo.

 

Tanto vale morire, senza Uruha con me.

 

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